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a ROCE 1S/1NA 3*. (CONTO CORRENTE CON LA PosTA) PISA, ;2; Luglio 1902 ANNo XXX 11~1~1•11~~1~1c:•• (CONTO CORRENTE cii LA POSTA) UFFICIO D' AMMINISTRAZIONE presso la Curia Arcivescovile. Le lettere non affrancate si respingono.— I manoscritti ancorché non pubblicati non si restituiscono. — Si rende conto dei Libri. -e Giornali spediti all'Ufficio. SI PUBBLICA LA DOMENICA ABBONAMENTI E INSERZIONI In Italia per un Anno . . L. 8,00 — Per un Semestre . . L.1,50. Per l'Estero aumento della spesa postale. ANNUNZI P INSI•INZIONI Centesimi 15 per linea O spazio di linea. Una copia centesimi cinque. —a L - '''' . .3 «11." ..1 .1 • Z." :" . CI I t • • D. " a3=111. . 1 0. 1' 2 • " •••• " -t.:- l"... - Periodico Settimanale -C Deus vos -benedicat, dummodo Veritas praecedat, comitetur et segnata'. P. PP. IX. PIO IX agli scrittori della CROCE PISANA. Benedico tutti gli associati alla CROCE PISANA coraggio LEOKE XIII a/ Direttore (16 Ottobre 1881). E VANGELO E LA SOCIETÀ Ci piace di tornare su questo argomento .ora che lì n nucleo di uamini pii, dotti, vo- lenterosi e conoscitori •profondi dei tempi no- stri si è •ostituito in società (la Pia società .di S. Girolamo per la diffusione dei santi Vangeli) per rendere popolare la lettura dei libri santi, e specialmente del Vangelo. Leone XIII. il papa delle vedute vastissime che tante volte ha dettato le norme per il per- fezionamento delle plebi, ha dato alla società la sua pienissima approvazione e la sua be- nedizione, molti Vescovi insigni l' hanno inco- raggiata, tra gli altri il Card. Capecelatro in una sua nobilissima pastorale, quasi tutti i giornali cattolici ne hanno parlato e l' hanno inculcata; noi ci associamo quindi ben di cuore a una iniziativa così bella e di cosi pratica utilità. L'efficacia del Vangelo sulla società non é chi la neghi. Anche qneili ehè non ne am- mettono l'origine divina, sono costretti a pie- gare il capo dinanzi alle verità ed agli in- see b liamenti in esso contenuti. Per fino i so- cialisti si appellano qualche volta al Van- gelo e alle credule moltitudini vorrebbero nientedimeno far apparire G. Cristo stesso e i primitivi cristiani quali precursori delle loro dottrine, benchè ciò facciano le più volte sol- tanto per ragioni di tattica perchè quando parlano proprio col cuore in .mano dicono r che ‹< la civiltà (sic .9 socialista non si rutterà mai di cristianesimo » come ,si esprimeva sfacciatamente, or son pethi giorni, l' organo massimo dei socialisti italiani. l' Avanti! Per fino Leone Tolstoi (i' esempio particolare ha sempre moltissima importanza, attesa la gran- dissima influenza di lui esercitata sul pensiero letterario-sociale contemporaneo) pone i ver- setti del Vangelo sui frontespizi de suoi ro- manzi, nei quali il grande solitario d' Isnaia Poliana sostiene le sue stravaganti riforme sociali, le sue tesi paratiossaii. Ma per noi il Vangelo non è soltanto il libro dettato da una mente snperiore, e pieno di verità e d'insegnarneiiii per quanto mara- vigliosi, pur sempre umani, per noi il Van- gelo è il lie..o divinamente ispirato, _che con- tiene la rivelazione di Dia e la sua volontà. E nemmeno per noi è, come per i Protestanti: la fonte esclusiva e diretta della rivelazione e delle regole della vita, iio; il Vangelo non deve niente affatto sostituire la Chiesa, ma supporla e richiamarla, essendo essa la sola maestra infallibile e la interpetre competente dai libri santi. Ciò posto, il Vangelo non è soltanto il Co- dice religioso che ha per oggetto la santifi- cazione delle anime, ma ancora il codice so- ciale: è il miglior trattato di sociologia, il mi- glior commento alla democrazia cristiana. Non vuol dire se non vengono in esso stabilite tutte le rivendicazioni concrete che si espli- carono poi in seguito dagli studiosi; esso sta- bilisce i principii, su cui tali rivendicazioni si fondano, e basta. I socialisti che si vantano di essere stati loro a incominciare il movimento sociale che circola oggi per tutte le fibre della societa,, e accusano la Chiesa di opportunismo, quasi che [ da ieri soltanto avesse oominciato a darsi pen- i siero del popolo, come se il programma de- mocratico-cristiano non si collegasse invece a i una tradizione non interrotta di benemerenze \ della Chiesa verso il popolo, leggano, ma stu- ' dino anche e meditino bene quelle pagine ( sante e vedranno che quello che di buono il ; socialismo propugna oggi, la chiesa lo pro- i ' pugnava fino dalla sua origine, 20 secoli fà. E dopo percorrano un poco la storia secolo per secolo, si fermino ad esaminare l' epoca gloriosa dei comuni d'Italia, e venganc giù giù fino a noi, e vedranno che di nuovo della de- mocrazia cristiana c' è il nome, il che non vuol dir proprio nulla, perchè come diceva anco l'anonimo del Manzoni, i nomi sono puri purissimi accidenti, e uno spirito più ardente e battagliero richiesto dall'esigenze dei tempi vedranno che il socialismo non ha avuto sulla dernuct azia cristiana altra influenza, che quella che ebbero sulla Chiesa gli eretici dei primi secoli e i protestanti nel secolo XVI, cioè esso può aver dato tutto al più la spinta este- riore a riflettere con maggior ponderazione sui nostri principi, onde trarne la più dir . soluzione ai problemi ciic travagliano la so- cietà. Ma si ! i socialisti si vogliono dar la briga di studiare a fondo la storia, di meditare i vangeli ! E quand'anche ciò fosse, la loro lealtà e la loro buona fede permetterebbero loro di arrendersi alla verità! — Non e'illudiaino. Noi però persuasi, che la vera causa del male della società presente è quella che ab- biamo accennato, e che la società nuova o verrà di là, o non sarà affatto, noi leggeremo e faremo leggere al popolo questo libro di- vino: e il popolo ci porgerà ascolto, perchè in fondo all'animo esso è tuttora cristiano. Leggendo quelle pagine, dove un alito fresco di vita e di giovinezza eterna aleggia ancora dopo venti secoli che sono state scritte quelle pagine che narrano la vita del Reden- tore e insegnano la sua dottrina, gli uomini si sentiranno sollevati da quest'aria morta che li contrista in aria più spirabile e più pura, e impareranno a trattarsi scambielvente con giustizia e carità, e cosi verrà eliminata da una parte l'intolleranza dei diseredati della fortuna verso i ricchi, dall altra l'indiscretezza di alcuni di questi verso i proletari. Nessun dubbio dunque che da questa con- suetudine, che ci aguriarna di vedere filtro- dursi e diffondersi nelle famiglie, abbiano a de- rivare i più salutevoli effetti nen' ordine so- ciale e morale. Batti e batti! Auf ! ci siamo : il solito argomento trito e ritrito, predicatoci le centinaia di volte ; è ora di finirla ; cambiate musica. Così mi par sentire esclamare da qualche lettore. Abbiate pazienza a costo di rompervi i timpani, voglio sempre gridare : organizzazione, organizzazione, or- ganizzazione! E perchè adunque tanta in- sistenza ? perché per quanto la si predichi non si è mai predicato abbastanza es- sendo l' organizzazione l' unica e la sola forza che deve non solo migliorare le sorti del lavoratore, ma salvare ancora la società da' suoi multicolori e multi- formi nemici. Persuadetevi : quando una cosa è ri- tenuta indispensabile, necessaria com' è effettivamente l' organizzazione, il predi- carla giova sempre perchè, dopo tutto, servirà a svegliare l' immancabili dor- mienti, a scuotere i dubbiosi ad incorag- giare i lavoratori ! L' organizzazione, cari compagni della officina e della gleba, è quella leva po- tente, quella molla formidabile, che deve far rispettare ai Don Rodrighetti del se- colo XX i diritti sacrosanti del lavoratore le aspirazioni giuste ed oneste del prole- tariato cristiano. Oh se tutti gli operai e i contadini fos- sero cristianamente organizzati nelle ri- spettive leghe di lavoro che devono sor- gere e prosperare nell' indefinibile e fe- condo campo della Chiesa, state certi che non solo il loro miglioramento morale e materiale non tardere bbe a farsi sentire, ma non succederebbero nemmeno quelle prepotenze e quelle cattiverie che tutti i giorni siamo costretti a registrare. Organizzazione adunque : l' unione fa la forza. Ricordiamo sempre il racconto delle verghe ; pigliando queste ad una ad una, il più debole fanciullo è capace (li piegarle ; unite invece in un solo fascio l' uomo più nerboruto non è capace di romperle. L' operaio disperso, isolato è debole, fiacco, fragile : organizzato, è una forza, una potenza ; rappresenta quel fascio di verghe, il quale non si spezza nè pei colpi della arrabbiata borghesia nè pel turbinio incessante delle bufere ri- voluzionarie. Dovere perciò d' ogni buon cattolico (e più specialmente di voi, o parroci !) è quello di predicare sempre e dovunque la organizzazione cristiana nelle famiglie nelle conversazioni, nei pubblici ritrovi, dove insomma gli si presenta l'occasione. Questo è un imprescindibile e sacro dovere: guai a chi, potendolo, non lo adempie : egli diserta il proprio posto di combat- timento, egli trascura la cosa più impor- tante ed urgente che richiedono i bisogni odierni, che la Chiesa e la civiltà, esigono. E quando dopo una giornata di lavoro o di svago ritorniamo alla sera fra le do- mestiche pareti, facciamo un buon esame di coscienza e domandiamoci se durante il giorno, non abbiamo cercato d' iscrivere o il parente o l' amico o il conoscente nel Gruppo Democratico cristiano o nella Lega Cattolica del Lavoro. E se la nostra coscienza ci risponde di no, rimproveran- doci anzi per la trascuratezza avuta, escla- miamo amaramente con l' imperatore ro- mano : « Ahimè, ho perduto una giornata ! » Ma guardiamo, amici carissimi, che questo succeda rare volte. f. IL PADRE SEMERIA A PISA Nella chiesa del Carmine come annuo- ziammo domenica, abbiamo avuto per otto sere continue la predica del P. Semeria, — l' illustre barnabita già celebre in Italia e all'estero per molte pubblicazioni d'indole a- pologetica, sociale e letteraria. È stato, non è esagerazione il dirlo, un avvenimento cit- tadino, perchè il P. Semeria ha tali doti intrinseche ed e,strinseche di oratore sacro, da imporsi con la sua eloquenza modernissi- ma e fasci natrice a qualunque animo sia pure scettico e mal prevenuto verso il cattolici smo. E notisi, non è tanto la parola in questo illustre barnabita che attragga colla sua smagliante vivacità, ma il pensiero, il pensiero pgdondo, sublime, nuovo di cui la sua parola e la sua frase, appariscono sempre improntate. E che folla, che enorme folla di studenti, di popolani, di signore ha riernpito tutte le sere il vasto tempio per ascoltare le verità divine esposte così efficacemente dal Se- meria! E tutti — dal più dotto al più umile degli ascoltatori — lo comprendevano. se ne entusiasmavano; perchè il P. Semeria ha an- che questo di speciale che mentre tocca dei più alti problemi religiosi e morali ha il segreto invidiabile di sapersi far capire an- che dalla folla. Ed io ho visto dei rozzi po- polani stizzirsi perchè dietro ad essi dei gio- vanotti o delle signore discorrendo fra essi impedivano loro di tener bene dietro alla foga sempre incalzantesi dell'oratore.... Tutto considerato adunque il P. Semeria ha fatto un gran bene in mezzo a noi — un bene non destinato ad esaurirsi i i effetti im- mediati e passeggeri; ma che resterà, nei mol- tissimi che l'hanno ascoltato, fornite interiore di rinnuovamento morale e religioso. Ecco il vero, desiderato trionfo dell'o- ratore cattolico! Quando il P. Semeria potremo averlo nel nostro Duomo ? il desiderio unanime del pubblico, e noi manifestandolo facciamo voti che ciò sia presto. Al. Il pranzo di carità. Stasera alle 4 e mezzo per iniziativa del P. Semeria nei Chiostri del Convento di S. Maria del Camino sarà dato un banchetto di carità a cento poveri della nostra città. Il banchetto è offerto dall'obolo della cittadi- nanza raccolto nella chiesa e da offerte in danaro e in natura pervenute a tale scopo. Serviranno i poveri le Suore di Carità assi- stite dalle Dame della nostra aristocrazia. Noi vediamo ben volentieri questo ravvi- cinamento delle varie classi sociali nell'affra- tellamento della carità cristiana. LE TRE MORALI Luca Froment era stato sempre tormentato da un' idea : socialista convinto egli voleva fon- dare una città, una città grande, ricca, indu- striosa, ove gli abitanti dovevano vivere se- condo le teorie del socialismo e in forma col- lettivistica. E purtroppo alcune circostanze favorevoli gli fecero realizzare il suo gran sogno. Fra due contrafforti di Bleuses, vicino la Mionne, egli fece sorgere, come per incanto, la nuova Beauclair, il piccolo mondo collet- ti v istico. Naturalmente le teorie socialiste furono mano mano attuate e Luca Froment, il gio- vane riformatore, il foadatore di quell' oasi beata, non seppe rinunziare alla più seducente promessa della morale socialista, al I i beroarnore, e un bel giorno involò la bella moglie d' un suo operaio, la bella Josina e la rese madre. Ragu, marito di Josina, nell' apprendere il triste annunzio inferocisce e con gli occhi iniet- tati di sangue investe il riformatore e con un potente colpo di pugnale lo fa stramazzare a terra. Luca dopo un po' di tempo guarisce, ma Ragu, 1' infelice operaio, 6cappato sui monti, si apparta dal consorzio umano, trasciini una vita misera o dolorosa una vita piena di af- fanni e di disperazione ! (Dal romanzo : Le Travail di E. Lola). La morale socialista tolse a quel l' operaio la moglie, l' onore e la tranquillità per sempre ! Giorgio Aurispa, sprezzante della fede e della morale cristiana, giovane intelligente e agiato, s' innamora d' una bella giovane di nome I ppol i ta. Idolatra della teoria liberale epicurea che I , uomo è nato per I '.egoismo e per il piacere egli si getta capofitto nelle tortuose spire della corruzione più raffinata, bevendo, insieme al- 1' amante, più corrotta di lui in tutte le coppe del vizio, incessantemente, paganatnente. Nelle poetiche spiagge dell' Adriatico, in una villa piena d' incanto e di seduzione, Gior- gio Aurispa trascina una vitaccia la più dis- -C: - :•tr -H re t t z at ; 4. e ' --------------- -^- "0-r. •:=C-341-3• - •• •• ••-••• 1.r.• 72777 "Se x , • • . . . - - - I i YZ./.4?: Lob

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a ROCE 1S/1NA3*.

(CONTO CORRENTE CON LA PosTA) PISA, ;2; Luglio 1902ANNo XXX11~1~1•11~~1~1c:••

(CONTO CORRENTE cii LA POSTA)

UFFICIO D' AMMINISTRAZIONEpresso la Curia Arcivescovile.

Le lettere non affrancate si respingono.— I manoscritti ancorchénon pubblicati non si restituiscono. — Si rende conto dei Libri.-e Giornali spediti all'Ufficio.

SI PUBBLICA LA DOMENICA ABBONAMENTI E INSERZIONI

In Italia per un Anno . . L. 8,00 — Per un Semestre . . L.1,50.Per l'Estero aumento della spesa postale.

ANNUNZI P INSI•INZIONI Centesimi 15 per linea O spazio di linea.Una copia centesimi cinque.

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Periodico Settimanale -C

Deus vos -benedicat, dummodo Veritas praecedat, comitetur et segnata'. P. PP. IX.PIO IX agli scrittori della CROCE PISANA.

• Benedico tutti gli associati alla CROCE PISANA coraggio LEOKE XIII a/ Direttore (16 Ottobre 1881).

E VANGELO E LA SOCIETÀCi piace di tornare su questo argomento

.ora che lì n nucleo di uamini pii, dotti, vo-lenterosi e conoscitori •profondi dei tempi no-stri si è •ostituito in società (la Pia società.di S. Girolamo per la diffusione dei santiVangeli) per rendere popolare la lettura deilibri santi, e specialmente del Vangelo. LeoneXIII. il papa delle vedute vastissime chetante volte ha dettato le norme per il per-fezionamento delle plebi, ha dato alla societàla sua pienissima approvazione e la sua be-nedizione, molti Vescovi insigni l' hanno inco-raggiata, tra gli altri il Card. Capecelatro inuna sua nobilissima pastorale, quasi tutti igiornali cattolici ne hanno parlato e l' hannoinculcata; noi ci associamo quindi ben di cuorea una iniziativa così bella e di cosi praticautilità.

L'efficacia del Vangelo sulla società noné chi la neghi. Anche qneili ehè non ne am-mettono l'origine divina, sono costretti a pie-gare il capo dinanzi alle verità ed agli in-seebliamenti in esso contenuti. Per fino i so-cialisti si appellano qualche volta al Van-gelo e alle credule moltitudini vorrebberonientedimeno far apparire G. Cristo stesso ei primitivi cristiani quali precursori delle lorodottrine, benchè ciò facciano le più volte sol-tanto per ragioni di tattica perchè quandoparlano proprio col cuore in .mano diconorche‹< la civiltà (sic .9 socialista non si rutteràmai di cristianesimo » come ,si esprimevasfacciatamente, or son pethi giorni, l' organomassimo dei socialisti italiani. l' Avanti! Perfino Leone Tolstoi (i' esempio particolare hasempre moltissima importanza, attesa la gran-dissima influenza di lui esercitata sul pensieroletterario-sociale contemporaneo) pone i ver-setti del Vangelo sui frontespizi de suoi ro-manzi, nei quali il grande solitario d' IsnaiaPoliana sostiene le sue stravaganti riformesociali, le sue tesi paratiossaii.

Ma per noi il Vangelo non è soltanto illibro dettato da una mente snperiore, e pienodi verità e d'insegnarneiiii per quanto mara-vigliosi, pur sempre umani, per noi il Van-gelo è il lie..o divinamente ispirato, _che con-tiene la rivelazione di Dia e la sua volontà.E nemmeno per noi è, come per i Protestanti:la fonte esclusiva e diretta della rivelazionee delle regole della vita, iio; il Vangelo nondeve niente affatto sostituire la Chiesa, masupporla e richiamarla, essendo essa la solamaestra infallibile e la interpetre competentedai libri santi.

Ciò posto, il Vangelo non è soltanto il Co-dice religioso che ha per oggetto la santifi-cazione delle anime, ma ancora il codice so-ciale: è il miglior trattato di sociologia, il mi-glior commento alla democrazia cristiana. Nonvuol dire se non vengono in esso stabilitetutte le rivendicazioni concrete che si espli-carono poi in seguito dagli studiosi; esso sta-bilisce i principii, su cui tali rivendicazionisi fondano, e basta.

I socialisti che si vantano di essere statiloro a incominciare il movimento sociale checircola oggi per tutte le fibre della societa,, eaccusano la Chiesa di opportunismo, quasi che[da ieri soltanto avesse oominciato a darsi pen-

i siero del popolo, come se il programma de-mocratico-cristiano non si collegasse invece a

i una tradizione non interrotta di benemerenze\ della Chiesa verso il popolo, leggano, ma stu-' dino anche e meditino bene quelle pagine( sante e vedranno che quello che di buono il; socialismo propugna oggi, la chiesa lo pro-

i' pugnava fino dalla sua origine, 20 secoli fà.E dopo percorrano un poco la storia secoloper secolo, si fermino ad esaminare l' epocagloriosa dei comuni d'Italia, e venganc giù giùfino a noi, e vedranno che di nuovo della de-mocrazia cristiana c' è il nome, il che nonvuol dir proprio nulla, perchè come dicevaanco l'anonimo del Manzoni, i nomi sono puripurissimi accidenti, e uno spirito più ardentee battagliero richiesto dall'esigenze dei tempivedranno che il socialismo non ha avuto sulladernuct azia cristiana altra influenza, che quellache ebbero sulla Chiesa gli eretici dei primisecoli e i protestanti nel secolo XVI, cioè

esso può aver dato tutto al più la spinta este-riore a riflettere con maggior ponderazionesui nostri principi, onde trarne la più dir .soluzione ai problemi ciic travagliano la so-cietà.

Ma si ! i socialisti si vogliono dar la brigadi studiare a fondo la storia, di meditare ivangeli ! E quand'anche ciò fosse, la loro lealtàe la loro buona fede permetterebbero loro diarrendersi alla verità! — Non e'illudiaino.

Noi però persuasi, che la vera causa delmale della società presente è quella che ab-biamo accennato, e che la società nuova overrà di là, o non sarà affatto, noi leggeremoe faremo leggere al popolo questo libro di-vino: e il popolo ci porgerà ascolto, perchèin fondo all'animo esso è tuttora cristiano.

Leggendo quelle pagine, dove un alitofresco di vita e di giovinezza eterna aleggiaancora dopo venti secoli che sono state scrittequelle pagine che narrano la vita del Reden-tore e insegnano la sua dottrina, gli uominisi sentiranno sollevati da quest'aria morta cheli contrista in aria più spirabile e più pura,e impareranno a trattarsi scambielvente congiustizia e carità, e cosi verrà eliminata dauna parte l'intolleranza dei diseredati dellafortuna verso i ricchi, dall altra l'indiscretezzadi alcuni di questi verso i proletari.

Nessun dubbio dunque che da questa con-suetudine, che ci aguriarna di vedere filtro-dursi e diffondersi nelle famiglie, abbiano a de-rivare i più salutevoli effetti nen' ordine so-ciale e morale.

Batti e batti!Auf ! ci siamo : il solito argomento

trito e ritrito, predicatoci le centinaia divolte ; è ora di finirla ; cambiate musica.

Così mi par sentire esclamare daqualche lettore. Abbiate pazienza a costodi rompervi i timpani, voglio sempregridare : organizzazione, organizzazione, or-ganizzazione! E perchè adunque tanta in-sistenza ? perché per quanto la si predichinon si è mai predicato abbastanza es-sendo l' organizzazione l' unica e la solaforza che deve non solo migliorare lesorti del lavoratore, ma salvare ancorala società da' suoi multicolori e multi-formi nemici.

Persuadetevi : quando una cosa è ri-tenuta indispensabile, necessaria com' èeffettivamente l' organizzazione, il predi-carla giova sempre perchè, dopo tutto,servirà a svegliare l' immancabili dor-mienti, a scuotere i dubbiosi ad incorag-giare i lavoratori !

L' organizzazione, cari compagni dellaofficina e della gleba, è quella leva po-tente, quella molla formidabile, che devefar rispettare ai Don Rodrighetti del se-colo XX i diritti sacrosanti del lavoratorele aspirazioni giuste ed oneste del prole-tariato cristiano.

Oh se tutti gli operai e i contadini fos-sero cristianamente organizzati nelle ri-spettive leghe di lavoro che devono sor-gere e prosperare nell' indefinibile e fe-condo campo della Chiesa, state certi chenon solo il loro miglioramento morale emateriale non tardere bbe a farsi sentire,ma non succederebbero nemmeno quelleprepotenze e quelle cattiverie che tutti igiorni siamo costretti a registrare.

Organizzazione adunque : l' unione fala forza. Ricordiamo sempre il raccontodelle verghe ; pigliando queste ad una

ad una, il più debole fanciullo è capace(li piegarle ; unite invece in un solo fasciol' uomo più nerboruto non è capace diromperle. L' operaio disperso, isolato èdebole, fiacco, fragile : organizzato, è unaforza, una potenza ; rappresenta quelfascio di verghe, il quale non si spezzanè pei colpi della arrabbiata borghesianè pel turbinio incessante delle bufere ri-voluzionarie.

Dovere perciò d' ogni buon cattolico(e più specialmente di voi, o parroci !) èquello di predicare sempre e dovunquela organizzazione cristiana nelle famiglienelle conversazioni, nei pubblici ritrovi,dove insomma gli si presenta l'occasione.Questo è un imprescindibile e sacro dovere:guai a chi, potendolo, non lo adempie :egli diserta il proprio posto di combat-timento, egli trascura la cosa più impor-tante ed urgente che richiedono i bisogniodierni, che la Chiesa e la civiltà, esigono.

E quando dopo una giornata di lavoroo di svago ritorniamo alla sera fra le do-mestiche pareti, facciamo un buon esamedi coscienza e domandiamoci se duranteil giorno, non abbiamo cercato d' iscrivereo il parente o l' amico o il conoscentenel Gruppo Democratico cristiano o nellaLega Cattolica del Lavoro. E se la nostracoscienza ci risponde di no, rimproveran-doci anzi per la trascuratezza avuta, escla-miamo amaramente con l' imperatore ro-mano : « Ahimè, ho perduto una giornata ! »

Ma guardiamo, amici carissimi, chequesto succeda rare volte. f.

IL PADRE SEMERIAA PISA

Nella chiesa del Carmine come annuo-ziammo domenica, abbiamo avuto per ottosere continue la predica del P. Semeria, —l' illustre barnabita già celebre in Italia eall'estero per molte pubblicazioni d'indole a-pologetica, sociale e letteraria. È stato, nonè esagerazione il dirlo, un avvenimento cit-tadino, perchè il P. Semeria ha tali dotiintrinseche ed e,strinseche di oratore sacro,da imporsi con la sua eloquenza modernissi-ma e fasci natrice a qualunque animo sia purescettico e mal prevenuto verso il cattolici smo.E notisi, non è tanto la parola in questoillustre barnabita che attragga colla suasmagliante vivacità, ma il pensiero, il pensieropgdondo, sublime, nuovo di cui la sua parola ela sua frase, appariscono sempre improntate.

E che folla, che enorme folla di studenti,di popolani, di signore ha riernpito tutte lesere il vasto tempio per ascoltare le veritàdivine esposte così efficacemente dal Se-meria! E tutti — dal più dotto al più umiledegli ascoltatori — lo comprendevano. se neentusiasmavano; perchè il P. Semeria ha an-che questo di speciale che mentre tocca deipiù alti problemi religiosi e morali ha ilsegreto invidiabile di sapersi far capire an-che dalla folla. Ed io ho visto dei rozzi po-polani stizzirsi perchè dietro ad essi dei gio-vanotti o delle signore discorrendo fra essiimpedivano loro di tener bene dietro alla fogasempre incalzantesi dell'oratore....

Tutto considerato adunque il P. Semeriaha fatto un gran bene in mezzo a noi — unbene non destinato ad esaurirsi i i effetti im-mediati e passeggeri; ma che resterà, nei mol-tissimi che l'hanno ascoltato, fornite interioredi rinnuovamento morale e religioso.

Ecco il vero, desiderato trionfo dell'o-ratore cattolico!

Quando il P. Semeria potremo averlo nelnostro Duomo ?

il desiderio unanime del pubblico, e noimanifestandolo facciamo voti che ciò sia presto.

Al.

Il pranzo di carità.

Stasera alle 4 e mezzo per iniziativa delP. Semeria nei Chiostri del Convento di S.Maria del Camino sarà dato un banchetto dicarità a cento poveri della nostra città. Ilbanchetto è offerto dall'obolo della cittadi-nanza raccolto nella chiesa e da offerte indanaro e in natura pervenute a tale scopo.Serviranno i poveri le Suore di Carità assi-stite dalle Dame della nostra aristocrazia.

Noi vediamo ben volentieri questo ravvi-cinamento delle varie classi sociali nell'affra-tellamento della carità cristiana.

LE TRE MORALILuca Froment era stato sempre tormentato

da un' idea : socialista convinto egli voleva fon-dare una città, una città grande, ricca, indu-striosa, ove gli abitanti dovevano vivere se-condo le teorie del socialismo e in forma col-lettivistica.

E purtroppo alcune circostanze favorevoligli fecero realizzare il suo gran sogno.

Fra due contrafforti di Bleuses, vicino laMionne, egli fece sorgere, come per incanto,la nuova Beauclair, il piccolo mondo collet-ti v istico.

Naturalmente le teorie socialiste furonomano mano attuate e Luca Froment, il gio-vane riformatore, il foadatore di quell' oasibeata, non seppe rinunziare alla più seducentepromessa della morale socialista, al I i beroarnore,e un bel giorno involò la bella moglie d' un suooperaio, la bella Josina e la rese madre.

Ragu, marito di Josina, nell' apprendere iltriste annunzio inferocisce e con gli occhi iniet-tati di sangue investe il riformatore e con unpotente colpo di pugnale lo fa stramazzare aterra. Luca dopo un po' di tempo guarisce,ma Ragu, 1' infelice operaio, 6cappato sui monti,si apparta dal consorzio umano, trasciini unavita misera o dolorosa una vita piena di af-fanni e di disperazione !

(Dal romanzo : Le Travail di E. Lola).La morale socialista tolse a quel l' operaio

la moglie, l' onore e la tranquillità per sempre !

Giorgio Aurispa, sprezzante della fede edella morale cristiana, giovane intelligente eagiato, s' innamora d' una bella giovane dinome I ppol i ta.

Idolatra della teoria liberale epicurea cheI , uomo è nato per I '.egoismo e per il piacereegli si getta capofitto nelle tortuose spire dellacorruzione più raffinata, bevendo, insieme al-1' amante, più corrotta di lui in tutte le coppedel vizio, incessantemente, paganatnente.

Nelle poetiche spiagge dell' Adriatico, inuna villa piena d' incanto e di seduzione, Gior-gio Aurispa trascina una vitaccia la più dis-

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APPENDICE

481•I

G isccepe: Drn veRoA misura che il processo svolgevasi apparivan sempre

più chiare le caratteristiche di quel miserabile. Le nostre

Signore, colpite dell' analogia di questo ritratto, dissero fraloro : Ma che sia egli forse il Conte Daig,ruà ?...

L' avvocato d' accusa, che stava a pochissima distanza,

avendole udite, prese a volo quella frase e :soggiunse : Sidomanda : Ma che sia egli forse il Conte Daigrué ?.... Che

significa ciò? A parer mio significa che questo blasonato

avesse già fama di empio prima ancora di fuggire in Ame-

rica plichè altrimenti, avendo colà deposto ogni titolo, le

cinque nobili eroine, quì presenti, non avrebbero potuto farsiiiia dimanda simile. Chiedo perciò a voi, Rappresentanti la

Legge ; vengano esse interrogate in proposito.L . incidente destò in tutti somma meraviglia e curiosità,

e in coloro che 1' avevano sollevato un panico indescrivibile.

Il Presidente allora con raffinita gentilezza rivolse loro la

parola, esortandole a dire tutto quanto sapevano a riguardo

del Conte Edgardo Daigruò, che da pochissimi giorni, diete°

la deposizione del suo cameriere resultava essere con cer-tezza l' imputato Commendatore. — La Signora di Rocca-bianca essendo la più ansiana e quella che per la primane conobbe l' istoria levatasi in piedi, rispose con moltadignità : In ossequio alla Francia, di cui mi vanto esserfiglia, procurerò soddisfare alle loro giuste richieste nellasperanza che Iddio voglia finalmente toccare il cuore allosventurato mio compatriotta al ricordo di due commoventiepisodi. — E quì fece con multo cuore e chiarezza il rac-conto che noi conosciamo e che ha per protagonisti il ConteEdgardo Daigruè, il Principe Giorgio di Roccabianca, lepovere Alice ed Olimpia, Giovacchino ed Anna coi lorofigliuoli. Avanti però di giungere al termine il Conte, chia-mandosi da se stesso miserabile, e nascondendo fra le palmela faccia proruppe in singulti ; mentre la folla un' altra voltaestremamente commossa fece echeggiare l' ampia sala difrenetici applausi. — Passato quel momento di generale com-mozione, il Presidente sì valse dell' occasione proprizia permostrare colla evidenza dei fatti che Iddio, sapienza, bontàinfinita, sa spesso trarre il bene dal male. — In tal modovenne sospesa per allora la seduta riaprendosi 1' indomanicol riepilogo del Presidente e colla condanna di tutti equattro gli imputati. Il Conte Edgordo, non essendovi po-tuto intervenire a causa di una forte emorragia, scrisse disul duro giaciglio un biglietto ai Rappresentanti la Legge

nel quale dichiarava di esser meritevole dell' egastolo, ed im-plorava il perdono da Dio e dagli uomini.

Questa sincera confessione intenerì l' uditorio, e l' in-dusse ad ammirare la mirericordia infinita di Dio che nonvuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva.

La sera alle sei e mezzo quattro splendidi attacchipartivano alla stazione centrale la Baronessa Del Fante, laDuchessa di Santa Eufemia, la Marchesa Eugenia Chiaranzie la Contessa Egle Del Falco, felicissime di recarsi a ri-cevere i loro Mariti, reduci da Roma. La Baronessa congentil pensiero aveva disposto che tutti, non eccettuata laSignora di Roccabianca fossero a pranzo da lei. Eransi poitrovate perfettamente d' accordo di non parlare affatto diquanto concerneva gli strani avvenimenti, svoltisi durantel' assenza dei loro cari, e farli noti soltanto al terminaredel pranzo. Dopo nemmeno dieci minuti d' aspettativa, cia-scuna Signora schioccava caldi e ripetuti baci sul voltodella sua carissima metà ; ed un' invasione di strilloni, ri-versandosi verso l'uscita della stazione, gridava a squarciagola : Illustrissimi, leggete il processo di quattro ladri ele cinque eroine del Vicolo di Santa Sofia, pubblicato adesso

Leggete, Eccellenza, come le cinque nobil Dame arrischias-sero la propria vita per soccorrere al quinto piano in sof-fitta una povera famiglia. (Co ntinua).

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Bollita che si possa immaginare, dimentico deisuoi e ignaro dei gridi di fame e di dispera-zione delle masse proletarie. La sua vita ha'in solo scopo : godere !

Ma quella vitaccia vuota, dissoluta, degnad'un satiro e non d'un uomo, doveva venirglin noia, e Giorgio realmente ne incomincia aprovare un certo disgusto. Le tazze del piaceresi vuotavano lentamente e il demone della di-sperazione incominciava a tormentarlo male-dettamente.

La morale liberale epicurea che lo avevaspinto al vizio, a quegli eccessi, non sa sug-gerirgli una parcla di conforto, di riscossa diriabilitazioue... egli spossato, avvilito, infrol-lito non sa che cosa farne più del suo corposudicio...

Un bel giorno, in uno splendido tramonto di

latte miele, di fronte al mare fosffirescente,

mobile come LIMI immensa stoffa di seta can-giante, in mezzo al suggestivo profumo delleviole e delle ginestre Giorgio conduce l'amantesu di un precipizio senza farle sospettar nulla.

Ad un tratto la guarda, la stringe violente-mente e dopo una lotta disperata, formando conlei un unico viluppo, si precipita da quell' al-

tezza... e muoiono entrambi....(Dal romanzo: Il trionfo della morte di

D'Annunzio).La morale liberale epicurea non seppe dare

altro che un dissoluto, un suicida, un assassino.

La morale cristiana ingiunge invece agliuomini il codice più perfetto, il più social-mente efficace, il più eticamente civile: Il

Decalogo.Qual morale più perfetta e più sublime di

quella evangelica che dice: l' uomo più valequanto più, si sacrifica per gli altri ?

Qual morale più sublime di quella del Cristoche dice agli uomini: amatevi come fratellispendete la vostra vita per gli altri e siategalantuomini fino allo scrupolo ?

Quale morale sa tutelare meglio della !Do-rale evangelica, l' onore delle famiglie, la ci-viltà d'un popolo, l'onestà degli individui, lospirito delle leggi buone ?

Operai, quale delle tre morali intendetescegliere ?

PAOLO SCRINIALI 111■111b

-

CARLOTTA ASNAGH1e

ROSA LONGONI.Domani queste due lavoratrici e propa-

o.eandiste dell'idea democratico-cristiana ven-gono fra noi a parlitre alle nostre operaie.Siano le benvenute e la loro parola gentile el'erte eisvegli nelle anime delle compagne no-stre la fede e l amore a quella organizzazionea cui esse hanno dato mano con solerte e in-cessante attivita.

La parola simpatica di chi ha sentito ledurezze del lavoro è sempre ascoltata dallafolla lavoratrice, come una sicura. indicazionenell'itinerario doloroso ed aspro delle suerivendicazioni, iuia inendo questa parola oltreessere tale è anche irradiata dalla gentilepredica della femminilità che lascia la casaed il laboratorio dove ha regnato e affaticatoper salutare le compagne di lavoro sparse ne-gli opifici di Italia e per incoraggiarle e guar-dare con sereno e vigile occhio l'avvenire, èancora più affascinante poichè da essa sale ilprofumo della lealtà e dell'amore schietta-mente e profondamente sentito.

Le operaie pisane, sempre pronte a gioire

di ogni avvenimento che le assorella e leavvince all'ideale purissimo che vedono sfol-goreggiare nell'orizzonte terso che loro scoprela Democrazia cristiana, saluteranno sorridentile dolci campagne milanesi che con sentimentocristiano di amore loro trasmetteranno la pa-rola della speranza che echeggia sonora egentile in ogni parte d'Italia.

Le propagandiste democratiche cristianeCarlotta Asnaghi (sarta) e Rosa Longoni(maestra) del Fascio femininile di Milano par-leranno domani sera (lunedi) a ore O e mezzonel locale dei Salesiani gentilmente concesso.

L' entusiasmo destato dalle nostre com-pagne nelle varie città d' Italia e recente-mente a Livorno ci affidano che un pubbliconumeroso specialmente della classe lavora-trice femminile accorrerà ad ascoltarne la pa-rola franca e vibrata.

La conferenza è ad invito. I biglietti sitrovano presso il Gruppo d c. e la Lega cat-tolica del Lavoro.

Il garofano bianco.

FIGURINI E FIGURACCIE

Una nuova associazione.

Un nostro articolo nel numero scorso davaI' annunzio della costituzione di una societàmonarchica a scopo elettorale, La prima adu-nanza avvenne in una sala della società dellecorse. Sono in grado di dare alcuni particolaridi questa importante riunione che ebbe loscopo di costituire una forte associazione perl'allevamento dei veloci galoppini da ser-vire in momenti elettorali.

Fu proposto uno schema di programmaper le prossime corse. (Gran criteriurn). Diquesto programma eccovi la primizia.

Grande corsa popolare.

1.0 Premio. — Una azione della bancapopolare cooperativa.

2.0 — Un libretto dei conti correnti dellabanca medesima.

Possono correre tutti i galoppini che hannopreso parte almeno a quattro corse—. elet-i orali.

Corsa con ostacoli.

Unico premio. — Uno splendido fac- si-mile del Campanile di Pisa con la scritta incarattere dorato: Sto come torre ferma chenon crolla superbo dono della Banca di An-ticipazione e di sconti.

Possono correre tutti i galoppini che hannopreso parte alle ultime elezioni provinciali.

Gran criterium.

Primo premio : Il IO per cento sulle en-trate. Il resto va a benefizio della Associa-zione, la quale sarà amministrata da un ce-lebrato computista torinese.... velluto espres-samente a Pisa.

Secondo premio : (dono della massoneria).Un ricordo storico rappresentante la cacciatadel Banco di Roma.

In questa corsa possono prendere partetutti quei galoppini.... che hanno almeno 8mesi di servizio politico.

La corsa sarà diretta da una commissionedi vigilanza.

Nella sera, per festeggiare i vinci tori sifarà una grande festa in Arno.

La Banca pisana ha gentilmente concessoi suoi magnifici galleggianti. Fu nominato me-dico sociale il Prof. Fogliata.

I PAPI E IL DIVORZIO

VIII.

Abbiamo veduto un re malvagio disonesto,ora ci si presenta un re buono. benemeritodella fede cattolica per i suoi scritti e perciòammirate e premiato dal papa Leone X, of-fuscare d'improvviso la sua gloria, divenirefautore dell' eresia luterana, ribellarsi allaChiesa e trascinare un regno intero nell'eresiae nello scisma: e ciò per la disonestà, per ildivorzio !

Enrico VIE d'Inghilterra in età di solidiciannove anni aveva sposato, colla dis pensadi papa Giulio 11, Caterina d'Aragona, vedovadi suo fratello Arturo e zia di Carlo V, prin-cipessa compita, che fece per venti anni lafelicità del reale suo sposo. Quand' ecco unarea passione viene a sturbare questa fortunata.esistenza. Il re, abbandonando il suo cuore adaffezioni colpevoli, non sa resistere alle graziedi Anna Bolena, la quale non meno ambiziosache bella, vole va essere regina, e fu. Lapassione non pensa : Enrico VIII sacrifica percostei una sposa legittima, un ministro fedele(il cardinal Volsey), il suo onore , la sua co-scienza, la religione, la fede. Questo divorzioparve al re potersi far ratificare dal papa,che allora era Clemente VII; ed a lui non sivergognò di farne dimanda. Caterina intanto0 0fece appello al papa, il quale evocò l'affare al

. suo tribunale, sperando che nell' intervallo•della istruzione del processo, I ungo e compli-cato, potessero nascere incidenti favorevoli.Clemente aveva compreso tutta la gravitàdella cosa e le tristi conseguenze che ne sa-

, rebbero potute derivare, come pur troppoavvenne. Enrico mandò suoi ambasciatori aRoma e nel tempe stesso alcuni messi in varieparti di Europa affine di comprare col danaro

opinione dei teologi e delle università infavore del suo divorzio, e metterla poi sottogli occhi del papa come espressione del sen-timento universale. Ma il loro numero fu moltoristretto, e Clemente non ignorava in chemodo si fosse agito. Rispose esser pronto adoccuparsi immediatamente dell' affare ed usaretutta la indulgenza e favore compatibili collagiustizia. — In contraccambio, diceva egli,non domandiamo che una cosa : che sotto ilpretesto della riconoscenza dovuta da santaChiesa ad Enrico VIII non si voglia obbligarcia violare gli immutabili comandamenti di

Dici.'1't—tle coraggiosa risposta sconcertò í disegnied i sotterfugi del re. Per sua inala venturagli capitò un uomo furbo, senza coscienza eservile, che si offerse a secondare i di luicapricci : era Tommaso Cromvello che venivaad aprire nuove vie al Enrico VIII e a get-tare 1' infelice Inghilterra, l'antica isola de'santi, in uno scisma da cui non è per ancouscita. Col cansiglio dunque e coli' opera dicotesto perfido le ostilità contro la Chiesa nontardarono a cominciare. Il 22 gennaio 1533il dottor Leo, uno dei cappellani di corte, ri-cevè ordine di celebrare di gran mattino lamessa nella cappella del palazzo per unire inmatrimonio il re con Anna Bolena. Il cappel-lano fece qualche difficoltà, ma gli fu dato acredere che il papa finalmente aveva accon-sentito e che l'atto relativo era in archivio.

Intanto morì l'arcivescovo di Cantorberl,ed Enrico si affrettò a dargli per successoreTommaso Cranmer, prete di pessimi costumie molto inclinato alle dottrine protestanti.Egli si dichiarò subito contrario alle ragionidella legittima moglie di Enrico, allora inesilio, ed istruì un processo ecclesiastico controdi lei, la quale astenendosi dal rispondere allacitazione sacrilega, venne condannata comecontumace ed il suo matrimonio dichiaratonullo e di ni un' effetto.

Il 23 marzo 1534 Clemente VII tenne unconcilio solenne in cui espose l' affare del di-vorzio ed i negoziati che ne erano seguiti.La maggioranza fu favorevole a Caterina d' A-ragona e quindi il suo matrimonio fu dichiaratolegittimo e valido. Fu cessata come ingiustae tirannica la procedura fatta contro di lei,ed al re venne intimato di rimetterla in tuttii suoi diritti di sposa. Senonché prima ancorache la Bolla pontificia fosse portata in Inghil-terra, Enrico VIII faceva presentare alla ca-mera dei comuni ed a quella dei lordi un biliche aboliva il potere dei papi in tutta l'esten-sione della dominazione inglese, e così fuconsumato lo scisma, frutto del!' impurità, del-l' avarizia e dell' ambizione ! D. S.

GRUPPO D. C. DI PISAGiovedì sera avemmo al nostro Gruppo la

visita desideratissima del P. Semeria e delP. Ghignoni — due illustrazioni, come tuttisanno, dell' ordine dei barnabiti ed anche del-l' arte e della scienza italiana.

Non fu una tornata accademica, ma unaconversazione familiare e proficua, dove isoci del Gruppo poterono dalla bocca dei duepadri apprender tante ottime cose che var-ranno certo a rinsaldarli nella loro fede e neiloro ideali democratici cristiani

La serata si passò fra la più schiettaallegria avendo offerta i soci ai due illustriospiti una bicchierata di onore.

Al P. Serneria e al P. Ghignoni i nostriringraziamenti per l' onore fattoci di una lorovisita e l' augurio fervido di riaverli prestofra noi.•■■•.•

ATTO DI SOLIDARIETÀ

Il Sig. Antognoli Giovanni commesso agli Uf-fici Uscieri del Tribunale di Pisa ha di-retto ai suoi colleghi Barsacchi e l'acinila seguente lettera :« Il fraterno saluto e il più devoto rin-

graziamento a voi, o cari colleghi, che con le vo-stre insuperabil i e mítgniche proteste, agli On.Senatori, avete fatto sì da convincere 1 . a-nimo di questi, a dover combattere il pro-getto di legge per il riordinamento degliuscieri giudiziari affinchè da questo vengaabrogato l' art. 2. e specialmente il n. 4 didetto articolo, ciò che sarebbe la rovina dinoi poveri commessi che da anni e anni aspi-riamo a quest'ufficio.

Mi associo aiìe vostre idee e sono fidu-cioso nel suecesso e nella vittoria ».

edoardo PorroUna bella figura di Scenziato, Cattolico e

Patriotta non è più.Il celebre Prof. E. Porro, gloria della gi-

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necologia moderna, si spense a soli 60 anni

di vita!Fu vittima del proprio dovere ; per sol-

levare una sventurata infetta di male celtico

si ferì, e ciò fu la causa che lo trasse lenta-

mente al sepolcro, compianto da mille e millepetti.

Sulle colonne di questo gioruale ripor-tammo a suo tempo un atto di ben meritatoelogio all' indirizzo di Lui.

. - Trattavasi al Comune di Milano una diquelle questioni scottanti : l' istruzione reli-

giosa nelle scuole. Il consigliere Porro, eol•

1' ani mo pieno di con v i nzion i , fonte di studi

profondi, ebbe a dire : « Se la Religione nonesistesse andrebbe fondata ».

E di quale religione intendesse parlarelo confermarono i suoi atti compiuti in vita.

Fede, Patria, Scienza furono i suoi santi ideali.

Si, il Prof. Porro aveva la fede religiosa, lasentiva profonda fieli' animo e la professavaschiettamente in faccia al sole. Egli che avevacombattuto per la Patria, aveva diritto dicredere quello che voleva e che gli parevabuono e bello. L' invidiabile suo stato di ser-vizio lo dimostrano quale Esso fu. I poveri,in ispecial modo lo rimpiageranno ahi ! troppopresto rapito.

Un sincero Vale alla Sua bell'anima.

commilitone dellacampagna 1866.

IN FRANCIALa nuova °amara francese, prima di pren-

dere le vacanze, approvava in mezzo ad un

baccano indiavolato, le misure prese dal Go-verno per andar sino in fondo con la legge

contro le congregazioni, sciogliendo con laforza ben 2500 comunità non autorizzate. Eil Governo francese — anticlericale e giaco-

•ino per la pelle — fedele al suo mandatosettario ha cominciato purtroppo l' opera in-sana di espulsione. Ogni giorno i giornali cina rrano di religiosi violentemente sfrattatidalle loro case, di sigilli apposti alle loro re-sidenze, di soprusi, di ribalderie.

E i cattolici ? I cattolici in Francia na-turalmente protestano energicamente contro

.questo iniquo Kulturkampf.Così ha fatto il Conte De Mun alla Ca-

mera e su tutti i giornali cattolici di Francia,così in pubblici comizi il Coppe, così ognipersana ragguardevole che senta vivo nell' a-nimo l'amore per la patria e per la religione.E il governo si appiglia ad ogni rappresa-glia; fa sciogliere dalla forza i pubblici co-mizi, dove il popolo acclamava alle Suore e allalibertà, ne arresta i promotori come il Coppèeil Merry e il Maillè, e continua impartur-bato nella sua opera settariamente demoli-trice.

naturale, ho detto, è doveroso che i cat-tolici francesi protestino contro la violenzagovernativa; ma quanto sarebbe stato piùprovvido che precendentemente avessero tuttidato ascolto alla parola sapiente del Papache li invitava ad abbracciare francamentela forma repubblicana e lavorar tutti unitisu questo terreno? In questa maniera il go-verno giacobino non avrebbe potuto masche-rar il suo odio anticlericale sotto il comodopretesto della salvezza repubblicana. E in-vece.... Ma non bisogna disperare: la Franciaiiene ancora in serbo delle forze vive e ge-nerose, le quali dalla presente prova delfuoco riuscendo rinvigorite, ne procurerannocerto la risurrezione morale e sociale.

itabas.

Di fronte alla Malaria

Nelle regioni infette dalla malaria il personalemedico è quanto mai volenteroso, ma spesso, nu-mericamente, non basta agi' immediati bisogni.Ora, però, i rimedii conosciuti sono tali che sipuò fare la cura antimalarica anche senza ricor-rere, in via ordinaria, al medico, e con le pilloledi Esanofele per gli adulti e con il liquore Esano-felina per i bambini al disotto dei tre anni si puòcurarsi regolarmente in famiglia. Il rimedio bi-sogna procurare di prenderlo sempre a digiuno,nelle prime ore del mattino. E la cura, ora chesiamo nella stagione pericolosa — da luglio a ot-tobre — si fa intensiva, per 15 giorni; poi profilat-tica (cioè blanda) per il rimanente della stagione.

Ecco le regole per la cura intensiva, di 15 giornida farsi da coloro che già hanno la febbre, o la

ebbero recentememente o la ebbero molto prima enon se ne credono interamente guariti: ragazzidai tre agli 8 anni, tre pillole di Esanofele; ragazzidagli 8 ai 15 anni, quattro pillole; adulti dai 15insu, sei pillole (cioè 90 in quindici giorni) semprenelle prime ore del mattino.

Dopo questa cura intensiva si inizia subito laprofilattica, sempre di buon mattino, così: bambinidai 3 agli 8 anni, mezza pillola al giorno; ragazzidagli 8 ai 15 anni, una pillola al giorno; adulti, dai15 anni in su, due pillole al giorno.

Se si ripresenta la febbre, riprendere subito lacura intensiva come sopra.

Pei bambini al disotto dei 3 anni si adopera illiquore Esanofelina, non sgradevole, con queste re-gole: se i bambini hanno od ebbero già le febbri,si fa anche per loro la cura intensiva di 15 giornicosì: neonati (da 1 a 7 mesi) sei grammi di Esa-notelina, In (tue volte per giorno: bambini dai 7ai 12 mesi, otto grammi in due volte al giorno;bambini dai 12 mesi ai 24, dodici grammi in trevolte al giorno; bambini dai due anni ai tre, di-ciotto grammi di Esanofelina in tre volte pergiorno.

La cura profilattica si fa subito dopo, così: bam-bini da 1 a 12 mesi, un grammo di Esanofelina algiorno, di buun mattino; bambini dai 12 ai 24 mesidue grammi; bambini dai 2 a 3 anni, quattrogrammi.

Se sopraggiunge la febbre, riprendere subito lacura intensiva, di buon mattino.

03n queste regele non si può sbagliare, e nonc'è bisogno di correre tutti i momenti dal medicoche ha tanto da fare; e che va consultato, però,nei casi gravi e sopravvenendo incidenti imprevisti.

Il dott. Veritas

Il giorno 18 corr. mentre nella Chiesa parroc-chiale di Santa Cecilia celebravasi la festa di SanCammillo De Lellis protettore speciale degli ago-nizzanti, dopo lunga e penosa malattia sopportatacon ammirabile rassegnazione, spirava nel baciodel Signore il

Cav. Prof. Luigi Lorenzo TavernaR. Provveditore agli studi a riposo

munito dei SS. Sacramenti e altri conforti di no-stra santa Religione.

Il Cav. Taverna, uomo colto e schiettamentecattolico, tanto nella vita pubblica; quanto nellaprivata, fu sempre esempio di rare virtù dellequali lascia larga copia alla famiglia, che desolatane piange la irreparabile dipartita.

La mattina del 20 ebbe luogo il trasporto dellasalma all'ultima dimora che venne eseguito giu-sta le prescrizioni del caro estinto. Il Lunedìseguente nella chiesa parrocchiale di S. Ceciliavennero fatti solenni suffragi per l' anima sua be-nedetta.

Requiescant in pace.

o

COLLEGIO ARCIVESCOVILEdi S. Caterina

i 111, Per informazioni rivolgersi al Ret-N tore del Collegio, Can. Prof. PIETRO --gliIR MARCACCI. Lui01 55.5E.15-E552.5-PE.5-25-E.S.S53_3-Ea2-75, à

Thtip -Wg.442424:24,~241,44.1

FERRO-CHINA BISIERICURA

PRIMAVERILEIl chiariss. Dott. GIA-

CINTO VETE RE Prof.alla R. Uni versità di Na- NIILANO

poli, scrive: « Il FERRO-CH 1NA-B1SLERIricostituisce e fortifica nel mentre è gustosoe sopportabile anche dagli stomachi più de-licati ». (2)

ACQUA DI NOCERA UMBRA(sorgente Angelica)

Raccomandata da centinaia di attestati me-dici come la migliore fra le acque da ta-vola. F. BISLERI E O. - MILANO

alkgy,11,a:iN12.apyq,,11-42

CRONACA RELIGIOSAtji '2 7 Dom. X dopo la Pont. Vangelo: «11

fariseo ed il pubblicano nel tempio. Chi si esaltasarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». (S.Luca XVIII, 9) S. Ermolao prete e m. e sanPantaleone M. Anniversario della Consacrazionedi S. Eccellenza Rev.ma Mons. Ferdinando C.Capponi Arcivescovo di Pisa. Alla pieve di Ca-scina festa titolare dei Ss. Innocenzo e Fio-rentino.

28 Lun. Ss. Nazario, Celso e Vittore Mm., eS. Innocenzo P. e C. In S. Martino e in S. Fre-diano novena di S. Gaetano. Alla pieve di Ca-scina seguita la festa dei santi suddetti conprocessione.

29 Mart. S. Marta V. albergatrice di nostroSignore e S. Felice e Comp. Mm. e S. Olavo redi Norvegia M. Festa titolare alla prioria di s.Marta.

30 Marc. S. Paolino V. e M. e Ss. Abdon eSenaen Martiri. In S. Pierino Triduo della Ma-donna.

31 Giov. S. Ignazio di Loiola C. fondatoredella Compagnia di Gesù. In S. Sisto v'è il suoaltare.

AGOSTO1 Ven. S. Pietro in Vinculis e i Ss. Fratelli

Maccabei Mm. Festa titolare nella prioria dis. Pierino. In san Tommaso Triduo della Ma-donna.

2 Sab. S. Stefano P. e M. Festa titolare allaconventuale dei Cavalieri dove si espongono leinsigni reliquie del santo titolare e la sediasulla quale fu decapitato per la fede, nelle ca-tacombe di Roma mentre vi celebrava i divinuffizi. Indulgenza del perdono d'Assisi in sanDonnino dei Cappuccini, in s. Chiara, nell'ora-torio delle Cappuccine, in s. Croce, in s. MariaMaddalena e in s. Eufrasia. Nel detto oratorioNovena di s. Chiara. In s. Niccola, triduo dellaMadonna della Neve. In S. Ranierino Novenadell'Assunta.

Chiesa Prioria di S. Marta.Martedì 29 Luglio festa Titolare nel la

Chiesa di S. Marta.La mattina saran celebrate molte messe.

Alle 11 la solenne cantata, la sera circa le7 e mezzo Vespri solenni e funzione puresolenne col Bacio della Reliquia.

Accorrete, o fedeli, a venerare questagran Santa, protettrice contro il tifo e il co-lera, per ottenere di essere sempre liberatida sì terribili flagelli.

an e i t t ÉtAlla deputazione provinciale. — I com-

ponenti la deputazione provinciale si adune-ranno domani per la proclamazione dei nuoviconsiglieri eletti nei mandamenti di Rosignano,Lari e Campiglia.

Consiglio comunale. — Il consiglio co-munale è convocato per giovedì prossimo.

In Tribunale. — Giovedì terminò il pro-cesso per l'aggressione del messaggero po-stale sulla linea Pisa-Livorno.

Il Lenzi e il Vincentini Carlo furono con-dannati a 8 anni di reclusione e a due mesidi sorveglianza; la Dell'Omodarine a quattroanni di reclusione e due di sorveglianza, l'An-drei Anna a 20 mesi di reclusione e a unanno di sorvegliaaza, il Vincentini Aniceto a15 mesi di reclusione e a L. 200 di multa;furono assolti Marchettini Efisio e VincentiniAdelaide.

11 pubblico applaudi la sentenza.

Non comprate più Caffè crudo. Uct,?iisl teaatt?-ft; tostato in grana della " Società Interna-zionale per la Torrefazione del Caffè „.

Nagezi della Società in tutta Italia.In PISA sotto le logge di Borgo.

Telefono per comodo del pubblico. — IlSig. Adolfo Cristiani ha inaugurato nel suonegozio, posto fuori la porta a Lucca, la ca-bina telefonica urbana ed interurbana.

È una bella comodità, specialmente perquel subborgo che è un vero centro di com-mercio.

Elezioni provinciali. — Domenica ebberoluogo le elezioni provinciali in vari manda-menti della provincia.

A Cascina riuscirono eletti l' on. Orsini Ba-roni e il cav. Francesco Salvadori.

A. Lavi riuscì eletto il comm. Giuli cheera senza competitori.

Nel mandamento di Rosignano, malgradogli sforzi del radicale Philipson riuscì elettocon splendida votazione il candidato cattolicoconte Mastiani. All' egregio uomo le nostrecongratulazioni.

A Campiglia fu eletto il cav. Marciai,

Ferimento. — Certo Chelotti Cafiero venuto a diverbio con un altro uomo ricevtteun colpo di coltello alla coscia sinistra. Futrasportato all' ospedale.

A Marina. — Domenica a Marina dopoun discorso dell' on. Battelli venne indicato iluogo dove deve sorgere il ricordo a G. Ga-

ribaldi.

CAFFÈ TOSTATO IN GRANA solclàInternazionale per la Torrefazione Igienicadel Caffè, di Genova, Via Giustiniani N. Oavverte d' aver pure messo in vendita alsolo dettaglio, in tutte le sue Figliali, iCaffè crudi di primissima qualità che ser-vono alla composizione delle diverse misceletorrefatte.

Succursali per PISA: Sotto le logge diBorgo.

A San Silvestro. Il giorno 29 Lugliop. v. alle ore 10,30 nell' Istituto di Correzionepaterna avrà luogo una Messa di requiem insuffragio dell'anima di Re Umberto I. Allamessa assisteranno le Autorità.

Notizie della fallita. — Il curatore deltali intento della banca pisana ha pubblicatoun avviso ai creditori di questa che a partiredal 22 luglio corr. avrà. luogo un primo re-parto del 10 per cento.

Ad evitare confusioni, i pagamenti saran-no regolati in vagii giorni secondochè il co-gnome dei creditori comincia da una piutto-stochè da un'altra lettera dell'alfabeto : oggi,24, devono presentarsi i creditori che portano

cognome che comincia colla lettera C; il 25quelli che cominciano con D oppure con E;il 26 quelli che principiano con F e O; il 28quelli che cominciano con FI. I, L; il 29 quelliche principiano con I11; il 30 quelli che hannocominciamento del cognome con N, O, P; il31 coloro che principiano colle lettere Q, R,S; il l.o agosto gli altri il cui cognome co-mincia colle lettere T, U, V, Z.

Coloro che non si saranno presentati neigiorni indicati potranno ritirare il loro riparto

dal 2 agosto in poi.

Una fiaba. — Mercoledì si sparse per Pisala voce che nel piano di Pisa un contadinocerto Farnesi Torello, aveva con una frullamitagliata la testa al suo garzone.

Però si potè subito accertare che la notiziadell' assassinio era una stupida fiaba divulgatada qualche imbecille.

Collegio dei probi.viri. — A formare ilcollegio dei probi-viri per le industrie tessilivenivano aletti: della classe operaia : SilviOreste, Galiberti Fanstino, Tosi Pilade, Ar-righi Secondo; Pratelli Giovanni, Nencioni Fati-stino, Vanni Pietro, Pozzin i Deridile ; dellaclasse industriale : Bellincioni Benigno, DiniDino, Silvi Francesco, Di Nola Settimi°, Ca-meo Emanuele, Pitigliani Bonaventura Gu-glielmo, Pontecorvo Palleggino.

Pasquale Finali, responsabile.

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