Nidi e mangiato ie - Il Gelso Gerenzano · La mangiatoia va installata e rifornita ... Associazione...
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Uno dei migliori modi per attirare molte specie di uccelli nel nostro giardino è installare delle mangiatoie e/o dei nidi artificiali. In un territorio urbanizzato come il nostro, entrambe le soluzioni consentono di rendere il nostro giardino e/o terrazzo un luogo più accogliente e in grado di fornire un aiuto ai nostri piccoli amici alati. Non dobbiamo pensare che una mangiatoia o un nido artificiale siano oggetti costosi, infatti non è necessario comprarli ma spesso e volentieri è possibile realizzarli direttamente con qualche nozione base di bricolage. Per chi invece è meno portato al fai da te, si può optare per uno dei kit commerciali, oppure semplicemente per alcuni oggetti di uso quotidiano che vanno bene per l’occasione, come ad esempio un semplice piatto (meglio se in una zona riparata dalle avversità meteoriche).
Le mangiatoie artificiali
Quando: indicativamente nel periodo che intercorre
tra metà/fine novembre fino al termine del mese di
marzo. La mangiatoia va installata e rifornita
soltanto durante la stagione fredda proprio per
aiutare gli uccelli a superare questo periodo molto
difficile, caratterizzato da temperature spesso
molto fredde e carenza di cibo, spesso aggravata
dalla presenza della neve sulla superficie del
terreno. Al termine del mese di marzo la stagione
della riproduzione in genere è ormai alle porte e
quindi la mangiatoia andrà rimossa, sia perché non
ci sarà più bisogno di un’alimentazione di sostegno,
sia per non alterare troppo gli equilibri nel periodo
riproduttivo, quando è fondamentale che gli uccelli
nutrano i loro pulli solo con cibo naturale.
Perché: installare una mangiatoia è un’occasione
per aiutare gli uccelli a superare la stagione
invernale. È pur vero che un’alimentazione
artificiale tende ad alterare quello che è l’equilibrio
naturale, ma bisogna considerare che nelle nostre
zone molto urbanizzate, abbiano già alterato
l’ambiente, creando un forte disequilibrio tra aree
verdi, spesso piccole e frammentate, e aree
urbanizzate. Per questo, se fatta correttamente e
nelle tempistiche giuste, l’installazione di una
mangiatoia è solo una cosa positiva. Inoltre ci
consente di poter osservare più da vicino specie di
uccelli che a volte sono piuttosto elusive o che
normalmente non vediamo perché giungono nelle
nostre zone solo durante la stagione
autunnale/invernale (lucherini, peppole, ecc.),
quando siamo meno propensi a passeggiare nel
verde.
Come: esistono diverse tipologie di mangiatoie, che
possiamo essenzialmente suddividere in:
mangiatoie a terra, mangiatoie rialzate o sospese e
mangiatoie a tramoggia.
Le prime sono quelle più semplici e che vengono
posizionate sul terreno a vantaggio di tutte quelle
specie che si alimentano soprattutto a terra e
tendono quindi a non frequentare le altre
mangiatoie. Per installare questo tipo di mangiatoie
occorrono alcune piccole considerazioni e maggiori
attenzioni rispetto alle altre tipologie. Trovandosi a
terra è necessario installarle in zone con buona
visibilità e libere di ostacoli nelle vicinanze quali
siepi basse, muretti, ecc. Questo per garantire la
sicurezza agli uccelli che le visiteranno in quanto
potrebbero cadere vittima di agguati da parte di
gatti.
Inoltre è molto importante disporre solo la quantità
di cibo che possa essere consumata nell’arco della
giornata, avendo sempre cura di pulire la
mangiatoia con attenzione e rimuovere eventuale
cibo in eccesso. Questo per evitare di attirare
animali indesiderati, come ad esempio i topi.
Le mangiatoie rialzate o sospese sono quelle
normalmente installate a una certa altezza da terra
tramite un sostegno oppure appese a un albero o
un cespuglio.
Nidi e mangiatoie Un giardino a misura di animali
Il Gelso – Associazione Culturale Ambientale Gerenzano – Autore: L. Turconi
Il Gelso – Associazione Culturale Ambientale Gerenzano
L’altezza di installazione ideale è attorno al metro e
cinquanta centimetri, che consente una buona
sicurezza agli uccelli nei confronti dei gatti ma
soprattutto ci permette di pulirla e riempirla senza
grossi problemi. Le mangiatoie a tramoggia sono
invece quelle che consentono di trattenere grossi
quantitativi di mangimi, rimanendo così disponibili
per periodi più lunghi, e che vengono rilasciati
gradualmente in base al consumo. Questo tipo di
mangiatoia generalmente è un po’ più complicato
da costruire, perciò si consiglia di acquistarne una
già pronta, spesso realizzata con materiali plastici
riciclati e quindi sia molto resistente che economica.
Cosa: cosa mettere nella mangiatoia? Ovviamente
non tutti i tipi di alimenti sono ideali, ma la gamma
è comunque molto vasta e la scelta andrà effettuata
anche in base alle specie che vogliamo attirare o
che normalmente visitano il nostro giardino.
Gli uccelli che frequenteranno la mangiatoia
possono essere suddivisi in due categorie principali
in base all’alimentazione tra granivori e insettivori.
Per i primi si consiglia di usare:
- semi per canarini: sono miscele commerciali di vari
semi tra cui miglio, panico, avena, ecc;
- semi di girasole, meglio se di piccole dimensioni;
- spighe di panico.
Per gli uccelli insettivori invece sono da preferirsi:
- composti a base di frutta e insetti (esistono diversi
prodotti commerciali);
- uva passita;
- frutta fresca (molto appetiti in particolare cachi,
mele, pere, ecc).
Ci sono poi vari alimenti idonei per entrambe le
categorie e sono generalmente avanzi che possono
essere messi nella mangiatoia anziché buttati, quali:
- briciole di pane;
- briciole di torte, dolci e biscotti;
- croste di formaggio;
- arachidi e frutta secca (le nocciole con guscio
saranno consumate esclusivamente dai picchi).
È importante notare come non serva
necessariamente dotarsi di prodotti commerciali,
spesso, infatti, ciò che per noi è un avanzo o uno
scarto per molti uccelli durante l’inverno è un valido
supporto alimentare. Ovviamente è consigliabile
arricchire l’offerta di cibo magari integrandola con
qualche prodotto specifico (una miscela di semi, un
composto alla frutta per uccelli, composti misti di
grasso e semi, ecc.).
Quali specie visiteranno la mangiatoia?
Alcune specie di uccelli saranno più propense
rispetto ad altre a visitare la mangiatoia e diventare
presto delle presenze abituali. Le prime saranno
sicuramente le varie cince (cinciallegra, cincia bigia
e cinciarella), specie molto confidenti e socievoli.
Ma se si è costanti nel mantenere sempre ben
riempita e pulita la mangiatoia presto si potranno
vedere tante altre specie. Occorre anche
considerare che è necessario un po’ di tempo prima
che gli uccelli scoprano la mangiatoia, è quindi
importante essere pazienti e costanti. Ecco un breve
elenco di tutte le specie che visitano normalmente
le mangiatoie (sia sospese che a terra):
- Verdone
- Lucherino
- Fringuello
- Peppola
- Cardellino
- Cinciallegra
- Cinciarella
- Cincia bigia
- Codibugnolo
- Passero
- Merlo
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- Storno
- Gazza
- Passera scopaiola
- Pettirosso
- Tortora dal collare orientale
Queste sono le specie più comuni, ma se si ha la
fortuna di abitare vicino a un parco, un bosco o
un’area di campagna, potrebbero esserci altri ospiti
molto interessanti tra cui Picchio rosso maggiore,
Tordo bottaccio, Picchio muratore, Colombaccio,
Frosone, Fagiano, ecc.
Poi ci sono altre specie che sono sempre attirate
dalla mangiatoia in modo indiretto, come lo
sparviere, che sfrutterà l’abbondanza di piccoli
uccelli per cercare di catturare qualche preda (è il
ciclo della natura e non va vista come una cosa
negativa); oppure il picchio verde che si avvicinerà
per nutrirsi delle formiche che probabilmente, vista
l’abbondanza di cibo, frequenteranno i dintorni
della mangiatoia (in caso di temperature non troppe
fredde).
I nidi artificiali
Oltre alle mangiatoie, per cercare di dare maggiore
ospitalità alle diverse specie di uccelli possiamo
installare in giardino o sul terrazzo anche delle
cassette nido. Ne esistono di diversi tipi, con varie
forme, dimensioni e materiali a seconda della
specie che si vuole attirare e alla quale è destinato il
nido. Possiamo dividerle in due categorie principali:
cassette nido chiuse e aperte. Le prime sono le
classiche cassette nido molto diffuse (come nella
foto all’inizio del paragrafo), caratterizzate
dall’essere completamente chiuse e recanti un solo
foro d’ingresso di dimensioni variabili (a seconda
della specie a cui è principalmente destinato il
nido). Le seconde invece sono delle vere e proprie
piccole “cassette” caratterizzate dall’avere
un’apertura frontale di maggiori dimensioni (come
una specie di piccola scatola con tetto).
Quando: il periodo migliore per l’installazione è
l’autunno, sia perché gli alberi e i cespugli sono privi
di foglie, e quindi più facilmente accessibili per
l’installazione, sia perché molte specie di uccelli le
utilizzeranno come riparo notturno o diurno per il
freddo invernale: gli daremo dunque il tempo di
trovarle e occuparle. Va comunque considerato che
non è strettamente necessario installarle in
autunno, diciamo che il periodo migliore va
dall’autunno all’inizio della primavera.
Perché: l’installazione di una cassetta nido è
generalmente fatta sia per offrire alle varie specie di
uccelli un sito idoneo alla nidificazione che spesso in
natura non trovano più, sia per cercare di avvicinare
e attirare le varie specie, potendo così osservarle
più da vicino e avvantaggiarsi della loro utilità (ad
esempio molte specie sono insettivore e sono un
valido aiuto per eliminare svariati insetti infestanti
per il nostro orto). Oggi in molti parchi e/o giardini
purtroppo mancano totalmente siti idonei alla
nidificazione, vuoi perché gli alberi sono giovani e
quindi privi di qualsiasi cavità, vuoi perché
tendenzialmente non si piantano alberi a grande
sviluppo vegetativo o le siepi vengono mantenute
molto basse e poco sviluppate. Inoltre la presenza
di molti predatori, che negli ambienti urbani sono
rappresentati soprattutto da gatti e cornacchie, fa si
che spesso molti siti non siano idonei alla
nidificazione. L’installazione di cassette nido
consente a varie specie di uccelli di trovare
strutture sicure dove poter nidificare anche in
questi ambienti.
Il Gelso – Associazione Culturale Ambientale Gerenzano
Come: le dimensioni della cassetta nido dipendono
dalla specie a cui è destinata, così ad esempio
avremo cassette molto piccole per cince e
pettirossi, mentre altre decisamente più grandi per
rapaci diurni e notturni, come gheppio e allocco. Le
cassette nido possono essere fatte di materiali
diversi, che spaziano dal legno, al cemento, alle
materie plastiche (meglio se riciclate). Quelle più
diffuse e facilmente realizzabili anche a casa sono
fatte di legno. Nella scelta del legno occorre
considerare alcuni aspetti:
- deve avere uno spessore sufficiente a garantire
sicurezza e isolamento termico (almeno 2 cm);
- non deve contenere materiali tossici (quindi niente
vernici);
- deve essere resistente agli agenti atmosferici. È
molto importante anche ricordarsi di praticare dei
piccoli fori sul fondo della cassetta o lasciare
comunque delle piccole aperture in modo da non
favorire i ristagni di acqua piovana. Il resto della
struttura deve essere invece ben isolata in modo da
evitare correnti d’aria e spifferi che sono poco
graditi dai futuri occupanti.
Come anticipato in precedenza esistono due tipi
principali di cassette nido, chiuse e aperte. Ecco
alcuni dati tecnici di base per le cassette chiuse:
- Diametri consigliati per il foro d’ingresso
27-28 mm (Cincia bigia, Cinciarella)
30 mm (Passero)
32 mm (Cinciallegra e Picchio muratore)
40 mm (Codirosso)
- Altezza interna del foro dal pavimento: 10-
16 cm.
- Altezza totale del nido: 30 cm.
- Altezza di installazione: da 2 a 4 m (ma
dipende molto dalla situazione, in ambienti
boschivi o poco frequentati possono essere
installate anche più in basso purché ben
protette e/o nascoste).
Quelle indicate tra parentesi sono le specie più
comuni che utilizzano questo tipo di cassetta, ciò
non significa che spesso possa essere utilizzata da
altre specie come ad esempio Scricciolo, Balia nera,
ecc.
Per quanto riguarda invece le cassette aperte, i
valori in genere sono:
- Misura apertura frontale: 11x11 cm
(piccola), 15x24 cm (media)
- Altezza interna dell’apertura dal
pavimento: 5-8 cm
- Altezza totale del nido: 24-32 cm
- Altezza di installazione: meno importante,
anche ad altezze piuttosto basse, meglio se
nascosta tra la vegetazione fitta di cespugli
e siepi.
Tra le specie che occupano più volentieri questo
tipo di cassette nido abbiamo: Codirosso, Codirosso
spazzacamino, Pigliamosche, Scricciolo, Pettirosso,
Ballerina bianca e Merlo. Per realizzare di persona
queste cassette nido esistono vari libri e diversi siti
web di riferimento, altrimenti è possibile acquistarle
presso alcune associazioni e/o garden center. Per
l’installazione di una cassetta nido occorre scegliere
un albero adulto e assicurarsi sempre che la
cassetta sia leggermente inclinata verso il basso in
modo da sfavorire l’ingresso dell’acqua piovana,
inoltre è meglio posizionarla in un punto né troppo
soleggiato né troppo ombroso. Infine occorre
ricordare che potrebbero volerci anche degli anni
prima che venga effettivamente occupata, anche se
in genere non trascorre mai più di un anno. Nel caso
in cui venga occupata regolarmente bisogna
ricordarsi anche di pulirla almeno ogni due anni,
rimuovendo il materiale dei vecchi nidi al suo
interno che spesso ospita parassiti.