Newsletter of CONFAPI PMI

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48 ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N° 46) art.1, comma 1, DCB Modena - numero 48 - Giugno 2010 - 1,00 Hydroplants interpreta la cultura e l’espressione del verde come un vero e proprio progetto su misura, concepito per essere unico e assoluto. Un linguaggio che sa coniugarsi dal giardino privato alla terrazza, dalle aree industriali a quelle pubbliche, dagli spazi da recuperare o di servizio a quelli più intimi e riservati. Residenza privata, Sassuolo (MO). Scopri tutte le altre nostre realizzazioni su www.hydroplants.it strada ponte alto nord, 209 _ 41123 modena tel. 059 334601 [email protected] _ www.hydroplants.it hydroplants. collezione privata. Le ragioni della coesione di Dino Piacentini Presidente Confapi pmi Modena F ra pochi mesi l’unità d’Italia com- pirà 150 anni. I preparativi per dare adeguato rilievo a questa ricor- renza sono in corso da tempo, non senza quelle polemiche e strumenta- lizzazioni che purtroppo paiono ob- bligatorie nel nostro Paese. Anche in questa occasione tocca quindi al “paese reale” dimostrare coerenza fra enunciazioni e compor- tamenti. Il mondo delle imprese non può per- mettersi troppi bizantinismi, pressato com’è da una crisi che esige impegno concreto e quotidiano. Faccio mie, in questo senso, le paro- le conclusive delle “Considerazioni finali” del Governatore Draghi: “La crisi ci ha ricordato in forma brutale l’importanza dell’azione comune, del- la condivisione di obiettivi, politiche, sacrifici. È una lezione che vale per il mondo, per l’Europa, per l’Italia”. Azione comune, condivisione degli obiettivi: mai parole furono più op- portune di queste, pronunciate nei giorni in cui il Governo presentava la manovra finanziaria che richiederà al paese ulteriori sacrifici, i quali si aggiungeranno a quelli imposti dalla crisi economica. È in momenti come questo che oc- corre dare ulteriore slancio alle ragio- ni dello stare insieme. L’associazione delle piccole e medie imprese di Mo- dena e provincia ha ben chiaro che una delle funzioni che essa è chiama- ta a svolgere consiste proprio nel cer- care di mantenere saldo il timone in tale direzione. Ma naturalmente ciò non basta: un atteggiamento che sia solo di difesa non porta lontano. Ecco perché proprio in questo perio- do si sono moltiplicate le iniziative di Confapi pmi Modena che tendono a guardare oltre, a creare le condizioni per un rilancio delle nostre imprese, continua a pag. 2 continua a pag. 2 continua a pag. 2 G iovedì 27 maggio presso l’audito- rium di Confapi PMI Modena è stato siglato l’accordo di cooperazione internazionale tra UNIDO ITPO Italia, rappresentato dal proprio Direttore, Diana Battaggia e Confapi PMI Mode- na nella persona del Presidente, Dino Piacentini. La firma dell’accordo è stata preceduta da una tavola rotonda alla quale han- no preso parte anche Stefano Gatti, Investment Promotion Officer di UNI- DO ITPO Italia, Victor Zakharian, Accordo di cooperazione tra UNIDO ITPO Italia e Confapi pmi Modena La giusta sinergia tra etica, solidarietà e attività di impresa Con i suoi 42 uffici nei paesi in via di sviluppo e in collaborazione con i 173 Paesi membri, UNIDO persegue lo sviluppo industriale sostenibile e la cooperazione internazionale, attraver- so la mobilitazione di risorse umane, conoscitive e tecnologiche in grado di favorire l’occupazione produttiva ed uno sviluppo economico attento alle problematiche sociali, ecologiche ed ambientali. Nella presentazione di UNIDO ITPO Italia la Direttrice Diana Battaggia ha dichiarato che proprio “nei Paesi in eco- nomia in transizione le aziende possono ancora trovare la giusta via per scorgere le opportunità di approfondire e svilup- pare il proprio know how”. Senior Industrial Development Officer Armenia, Ana Cristina Schirinian, Presidente Tierras de Armenia, Romi- na Di Lorenzo, Executive Director per l’Italia di Corfo Cile, VN Shiju, Execu- tive Officer of Confederation of Indian Industry, Lucia Lamonarca, Research & Development di Ipack Ima e Gian Carlo Muzzarelli, Assessore Attività Produttive Regione Emilia-Romagna. La collaborazione tra l’ufficio italiano dell’UNIDO per la promozione del- la tecnologia e per gli investimenti, e Confapi pmi Modena, associazione at- tiva dal 1962 sul territorio provinciale, ha per obiettivo l’individuazione e la promozione di opportunità industriali e l’incentivazione alla partecipazione privata nella realizzazione di progetti industriali, nei Paesi in via di sviluppo ed in quelli in economia in transizione. UNIDO ITPO Italia, con sede a Roma, è nato sulla base di un accordo tra UNI- DO, organismo delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale e il Governo Diana Battaggia e Dino Piacentini

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The document is the newsletter of the CONFAPI PMI, Modena, Italy which reports the signing of MoU between the UNIDO Investment and Technology Promotion Office and CONFAPI PMI,.

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ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENAPoste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N° 46) art.1,comma 1, DCB Modena - numero 48 - Giugno 2010 - € 1,00

Hydroplants interpreta la cultura e l’espressione del verde come un vero e proprio progetto su misura, concepito per essere unico e assoluto.

Un linguaggio che sa coniugarsi dal giardino privato alla terrazza, dalle aree industriali a quelle pubbliche, dagli spazi da recuperare o di servizio a quelli più intimi e riservati.

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Le ragionidella coesionedi Dino PiacentiniPresidente Confapi pmi Modena

Fra pochi mesi l’unità d’Italia com-pirà 150 anni. I preparativi per

dare adeguato rilievo a questa ricor-renza sono in corso da tempo, non senza quelle polemiche e strumenta-lizzazioni che purtroppo paiono ob-bligatorie nel nostro Paese.Anche in questa occasione tocca quindi al “paese reale” dimostrare coerenza fra enunciazioni e compor-tamenti.Il mondo delle imprese non può per-mettersi troppi bizantinismi, pressato com’è da una crisi che esige impegno concreto e quotidiano. Faccio mie, in questo senso, le paro-le conclusive delle “Considerazioni fi nali” del Governatore Draghi: “La crisi ci ha ricordato in forma brutale l’importanza dell’azione comune, del-la condivisione di obiettivi, politiche, sacrifi ci. È una lezione che vale per il mondo, per l’Europa, per l’Italia”.Azione comune, condivisione degli obiettivi: mai parole furono più op-portune di queste, pronunciate nei giorni in cui il Governo presentava la manovra fi nanziaria che richiederà al paese ulteriori sacrifi ci, i quali si aggiungeranno a quelli imposti dalla crisi economica.È in momenti come questo che oc-corre dare ulteriore slancio alle ragio-ni dello stare insieme. L’associazione delle piccole e medie imprese di Mo-dena e provincia ha ben chiaro che una delle funzioni che essa è chiama-ta a svolgere consiste proprio nel cer-care di mantenere saldo il timone in tale direzione. Ma naturalmente ciò non basta: un atteggiamento che sia solo di difesa non porta lontano.Ecco perché proprio in questo perio-do si sono moltiplicate le iniziative di Confapi pmi Modena che tendono a guardare oltre, a creare le condizioni per un rilancio delle nostre imprese,

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Giovedì 27 maggio presso l’audito-rium di Confapi PMI Modena è

stato siglato l’accordo di cooperazione internazionale tra UNIDO ITPO Italia, rappresentato dal proprio Direttore, Diana Battaggia e Confapi PMI Mode-na nella persona del Presidente, Dino Piacentini. La fi rma dell’accordo è stata preceduta da una tavola rotonda alla quale han-no preso parte anche Stefano Gatti, Investment Promotion Offi cer di UNI-DO ITPO Italia, Victor Zakharian,

Accordo di cooperazione tra UNIDO ITPO Italia e Confapi pmi ModenaLa giusta sinergia tra etica, solidarietà e attività di impresa

Con i suoi 42 uffi ci nei paesi in via di sviluppo e in collaborazione con i 173 Paesi membri, UNIDO persegue lo sviluppo industriale sostenibile e la cooperazione internazionale, attraver-so la mobilitazione di risorse umane, conoscitive e tecnologiche in grado di favorire l’occupazione produttiva ed uno sviluppo economico attento alle problematiche sociali, ecologiche ed ambientali.Nella presentazione di UNIDO ITPO Italia la Direttrice Diana Battaggia ha

dichiarato che proprio “nei Paesi in eco-nomia in transizione le aziende possono ancora trovare la giusta via per scorgere le opportunità di approfondire e svilup-pare il proprio know how”.

Senior Industrial Development Offi cer Armenia, Ana Cristina Schirinian, Presidente Tierras de Armenia, Romi-na Di Lorenzo, Executive Director per l’Italia di Corfo Cile, VN Shiju, Execu-tive Offi cer of Confederation of Indian Industry, Lucia Lamonarca, Research & Development di Ipack Ima e Gian Carlo Muzzarelli, Assessore Attività Produttive Regione Emilia-Romagna. La collaborazione tra l’uffi cio italiano dell’UNIDO per la promozione del-la tecnologia e per gli investimenti, e Confapi pmi Modena, associazione at-tiva dal 1962 sul territorio provinciale, ha per obiettivo l’individuazione e la promozione di opportunità industriali e l’incentivazione alla partecipazione privata nella realizzazione di progetti industriali, nei Paesi in via di sviluppo ed in quelli in economia in transizione.

UNIDO ITPO Italia, con sede a Roma, è nato sulla base di un accordo tra UNI-DO, organismo delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale e il Governo

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Innovazione tecnologica e programmi di sviluppo € 500.000 Euribor + 1,15 1,442%

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Programmi di sviluppo e investimenti aziendali € 258.300 Euribor + 1,25 1,545%

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Acquisti di macchinari, impianti e attrezzature € 520.000 1 Euribor + 1,50 1,850%2 Euribor + 1,55 1,900%3 Euribor + 1,65 2,000%4 Euribor + 1,85 2,200%5 Euribor + 2,10 2,450%6 Euribor + 2,60 2,950%7 Euribor + 3,50 3,850%

Investimenti aziendali € 500.000 1 Euribor + 1,60 1,900%2 Euribor + 1,70 2,000%3 Euribor + 2,50 2,800%

Innovazione tecnologica e sviluppo aziendale € 500.000 1 Euribor + 1,30 1,900%2 Euribor + 1,60 2,200%3 Euribor + 1,90 2,500%

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Acquisti di macchinari, impianti e attrezzature € 1.200.000 1 Euribor + 2,10 2,450%2 Euribor + 2,20 2,550%3 Euribor + 2,45 2,800%4 Euribor + 2,85 3,200%5 Euribor + 3,00 3,350%6 Euribor + 3,50 3,850%

Investimenti e programmi di sviluppo aziendale € 300.000 Euribor + 1,752,042%

3,500% minimo

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su basi nuove. L’assunto dal quale partiamo è noto: dobbiamo suppor-tare le nostre imprese nel cercare or-dini, e nel cercarli là dove possono trovarli.Per questo abbiamo intensifi cato l’attività rivolta ai mercati esteri, e, fra questi, ai paesi emergenti: per-ché le potenzialità di assorbimento di quei mercati sono di gran lunga superiori a quelle dei mercati tradi-zionali, Italia compresa.Non deve essere di freno, quindi, né la dimensione aziendale, né la poca o nulla esperienza: i servizi dell’as-sociazione stanno dimostrandosi strumenti particolarmente validi e adattabili alle più diverse situazioni.Aggiungo infi ne che le tante iniziati-ve intraprese sono per lo più caratte-rizzate dallo schema a rete, che vede la compartecipazione di imprese di-verse a progetti complessi, ognuna con la sua competenza, ognuna con il suo valore aggiunto.Anche in questo numero del nostro giornale si da conto di importanti iniziative intraprese recentemente, che si aggiungono a quelle alle quali stiamo lavorando da più tempo.Il nostro impegno proseguirà ulte-riormente, dal momento che l’analisi dalla quale siamo partiti viene con-fermata dai fatti.

italiano, per rafforzare la cooperazione industriale tra le aziende italiane e quelle nei Paesi in via di sviluppo, ed ha per propria mission di promuovere il tra-sferimento di tecno-logia e gli investimen-ti tra le pmi, fornendo una serie di servizi che vanno dalla ricerca di partner alla promozione di fi ere mirate a sup-portare le fasi di negoziazioni e assi-stenza tecnica nell’implementazione dei progetti. L’accordo di cooperazione si propone, da entrambe le parti, di aiutare (ognuno per il proprio ruolo) l’incontro tra domanda e offerta, tra quelle che sono le richieste dei Paesi in via di sviluppo e di transizione a soddi-sfare le loro esigenze di sviluppo, e le im-prese che abbiano le competenze per andare incontro a tali richieste a tro-vare nuove opportunità di business. Il traguardo atteso è che dal risultato dell’incontro tra le parti possano na-scere partnership utili a “fare sistema” e a valorizzare le eccellenze italiane

nei Paesi in via di sviluppo e in quelli di transizione.

Stefano Gatti di UNI-DO ITPO ha conclu-so il suo intervento riconoscendo in Confapi un partner ideale all’accordo

sottoscritto, per la for-te vocazione di Confapi

all’internazionalizzazione (nei settori meccanica agri-

cola, trasformazione agroindustriale, meccatronica, alimentare, tessile) e ha concluso con uno slogan che sin-tetizza bene l’obiettivo comune: “Noi

siamo i facilitatori, voi imprese gli attori”.

Gli interventi che si sono succeduti hanno chia-rito ai numerosi im-prenditori presenti come le iniziative provenienti dal pia-no d’azione siglato si-

ano basate su obiettivi del mandato di UNIDO

ITPO Italia e dello statuto di Confapi pmi Modena, e si

concentreranno su operato condiviso da UNIDO ITPO, nella presentazio-ne dei propri progetti e, da Confapi, nell’analisi di quelle che sono le richie-ste da parte delle proprie associate,

la cui portata si fonda su basi di assoluta concretezza quali il trasferimento tec-nologico, i fi nan-ziamenti agevolati e joint venture.Il piano d’azione prevede, dal punto di vista operativo, lo scambio di informazio-ni sui singoli progetti indu-striali e/o su progetti e programmi speciali che potrebbero migliorare il collegamento tra aziende attive nei paesi in via di sviluppo e in quelli italiani. In parti-colare, UNIDO ITPO Italia condividerà con Confapi pmi Modena profi li di progetti seleziona-ti che riguardano le opportunità nei paesi in via di svi-luppo, nonché eventi e attività ritenute rilevanti per la promozione degli inve-stimenti diretti. Tale operato darà vita a sponsorizzazioni e/o partnership per iniziative previste dalle parti che colla-borano (fi ere, workshop, corsi di formazione ecc.), se-minari, presentazioni Paese, partecipazio-ne al Global Fo-rum ed iniziative organizzate con-giuntamente da UNIDO ITPO Italia e/o Confapi pmi Modena. Inoltre saranno promosse azio-ni di individuazione e parte-cipazione in tender, a programmi e attività dell’Unione europea al fi ne di rafforzare l ttive nei Paesi in via di svi-luppo e in quelli italiani, pre-via autorizzazione della sede UNIDO ITPO per la presentazione di proposte comuni.Gli obiettivi pre-visti dal presente piano d’azione e le attività specifi che da esso provenienti saranno effettuati in piena collaborazione di lavoro tra l’UNIDO ITPO Italia e Confapi pmi Modena. Esse defi niranno congiuntamente le speci-fi che iniziative operative che dovran-no essere effettuate così come i singoli progetti concordati e fi nanziati congiunta-mente attraverso le risorse fi nanziarie disponibili, anche tenendo conto della possibilità di accedere a fonti di fi nanziamento na-zionali e/o internazio-nali.Visibilmente soddisfatto il Presidente di Confapi pmi, Dino Piacentini, che ha sottolineato come “l’accordo sottoscritto sia fondamenta-le al fi ne di creare nuove e concre-te opportunità di crescita per l’economia nei Paesi in via di sviluppo e nei Paesi di transi-zione, producendo sinergie effi caci e mirate”.E cogliere le op-portunità in questo momento è quasi un dovere.

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ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010 2

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È giunta alla tredicesima edizio-ne l’indagine congiunturale

Confapi-Unicredit che ha passato al setaccio un campione di 3.625 im-prese aderenti all’associazione delle piccole medie industrie della peni-sola, appartenenti al settore manifat-turiero. L’indagine è stata presentata lo scorso 20 maggio presso la sede di Confapi a Roma, nel corso di un evento pubblico a cui ha partecipato anche il ministro del lavoro Mauri-zio Sacconi. Si tratta della quarta rilevazione ef-fettuata da quando la crisi economi-co-fi nanziaria è giunta a scombinare gli indicatori della nostra economia. Quale lo stato di salute evidenziato? Sembra che con l’anno nuovo alcu-ni dati aggregati abbiamo messo in luce segnali di miglioramento della situazione congiunturale, conferma-to in particolare dalle attese che gli

Puntare sull’internazionalizzazione per traguardare la ripresaPresentati i dati dell’indagine congiunturale Confapi-Unicredit. Salgono le aspettativa su produzioni, ordini e fatturato

imprenditori hanno espresso rela-tivamente a questo primo semestre del 2010 su produzione, ordini e fatturato. Partendo dalla produzio-ne, si osserva come le imprese che vedono un peggioramento sono il 29,4% del campione, un numero considerevole, ma decisamente in-feriore a quello rilevato nell’indagi-ne del semestre passato, in cui più di metà del campione segnalava una riduzione dell’attività produt-tiva (58,6%). Il saldo, quindi, sale da -51,2% a -17,3%. Sul fronte del fatturato, invece, il saldo passa da

l’andamento delle scorte, il cui ciclo è terminato. I magazzini, infatti, si sono alleggeriti e, se la domanda ri-partisse, questo si rifl etterebbe diret-tamente in un aumen-to della produzione e manifesterebbe i suoi effetti positivi anche sull’occupazio-ne. A questo punto ci si domanda su quale terreno debba giocarsi la ripresa. In termini di prospettiva le attese più importanti sembrano quelle riferite ai mercati internazio-nali, visto che la domanda interna pare che sarà la più lenta a ripartire. Puntare sull’internazionalizzazione delle imprese, dunque, sembra es-sere la scelta giusta per approdare nell’isola della ripresa. Non si com-mette certo un errore di valutazione nel fare questo tipo di osservazione, se si considera che l’Italia cresce ad un ritmo pari all’incirca all’1%, men-tre i paesi emergenti segnano indici del 5-6%. Si tratta proprio di quel processo di internazionalizzazione su cui il presidente di Confapi pmi Modena, Dino Piacentini, fi n dal suo primo insediamento, ha premu-to fortemente, rendendolo bandiera del suo mandato.

-51% a -19,1%, e per gli ordini, in aumento da -52% a -17,8%.Il peggio è quindi alle spalle? Par-rebbe di sì, ma le preoccupazioni permangono, particolarmente ac-centuate quelle che riguardano l’oc-cupazione. Tuttavia i segnali di ri-presa ci sono, ne è conferma anche

È stata raggiunta l’intesa tra Unionmeccanica-Confapi e FIM-

CISL, UILM-UIL per il rinnovo del CCNL scaduto il 31 gennaio 2010. L’accordo prevede una durata di 36 mesi e copre il periodo dal 1 giugno 2010 al 31 maggio 2013.A regime gli aumenti previsti sono stati determinati nella misura di Euro 122 al quinto livello, a fronte del prolungamento del CCNL alla nuova scadenza convenuta. L’ele-mento perequativo è stato incre-mentato, su base annua, a decorre-re dal 2011, di Euro 195. Ulteriori normative, che riconoscono le spe-cifi cità del comparto rappresentato da Unionmeccanica-Confapi, sono state concordate in materia di bila-teralità e mercato del lavoro (tempo determinato, part time) ed è stato previsto il recepimento degli accor-di interconfederali intervenuti in materia di apprendistato, ambiente e sicurezza sul lavoro. Al termine del negoziato Marco Nardi, Presidente di Unionmeccanica, ha sottolineato l’importanza dell’accordo raggiunto nonostante le grandi diffi coltà in cui versa il settore metalmeccanico, in particolare quello delle piccole e medie imprese. “Unionmeccanica-Confapi - ha detto Nardi - non si è sottratta al confronto

Firmato il contratto Unionmeccanica

unione nazionale delle piccole e medie industrie metalmeccaniche

Segnali di ripresa dall’export

con le organizzazioni sindacali e ri-tiene di aver sottoscritto un rinnovo contrattuale coraggioso ed innovati-vo, a salvaguardia della competitivi-tà delle imprese, garantendo al con-tempo un giusto equilibrio tra costi e benefi ci”.Positivo il commento di Giuseppe Gelati, Presidente Unionmeccanica Modena: “Con questo CCNL viene riconosciuta la specifi cità delle pmi. Pur se ci saremmo aspettati un ulte-riore sforzo, dato il periodo di grave crisi che il settore da tempo vive sul-la propria pelle, la capacità negozia-le delle parti ha saputo interpretare al meglio le esigenze sia dei lavora-tori sia delle imprese. Con la bilateralità si fa un passo avanti verso rapporti negoziali che evolvono, dal confl itto a un modello partecipativo, con scelte condivise. Terminata questa fase mi auguro che le divisioni sindacali, nonostante il nostro forte impegno a superarle in fase negoziale, vengano defi niti-vamente messe da parte, perché la crisi non è fi nita e gli anni a venire dovranno vederci tutti uniti, imprese e lavoratori con i rispettivi rappre-sentanti, nella ricerca di nuovi mer-cati, nuovi prodotti e opportunità che possano dare risposta positiva ai lavoratori e alle imprese.

In aumento i fl ussi verso la UE, principale bacino di sbocco delle nostre merci

Secondo i dati diffusi da Istat, ela-borati dal Centro Studi e Statisti-

ca della Camera di Commercio, nel mese di febbraio dell’anno in corso rallenta notevolmente la diminu-zione, in valore, delle esportazioni della provincia di Modena. Si pas-sa infatti da un -20,8% del mese di gennaio, sullo stesso mese dell’anno precedente, ad un -3,5% nel mese di febbraio 2010 su febbraio 2009. Si segnalano andamenti diversi a se-conda delle aree di destinazione del-le merci, infatti verso i paesi dell’U-nione Europea a 27 la variazione è positiva (+3,1%), mentre permane il segno meno per i fl ussi verso i paesi

extra UE-27 (-10,7). Le esportazio-ni della provincia di Modena, nei primi due mesi dell’anno in corso, superano i 1.210 milioni di euro, dei quali quasi il 57% è ricavato dalle vendite nei paesi dell’Unione Europea. Per quanto riguarda le esportazioni nazionali, sono già disponibili i dati relativi al mese di marzo: in questo caso prosegue, migliorando, l’anda-mento positivo. I fl ussi verso i pae-si dell’Unione Europea segnano un +20,5%, mentre quelli verso i pae-si Extra UE annotano un +12,5%. Complessivamente l’incremento raggiunge il +17,1%.

3 ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010

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È stata una settimana assai intensa quella a cavallo tra la fine di mag-

gio e l’inizio di giugno, quando il mi-nistro per l’economia e per le finanze, Giulio Tremonti, ha annunciato la manovra finanziaria. Manovra “lacri-me e sangue” l’ha definita qualcuno, manovra dei sacrifici qualcun altro. Più blando lo stesso Tremonti che ha dichiarato essere, anzi non essere “una manovra come tutte le altre”.Partiamo dai numeri: 24 (per la pre-

ne della tipologia dell’abitazione, del suo valore catastale, della collocazio-ne geografi ca. Si terrà altresì conto delle spese di locazione, dei consumi di energia elettrica, gas e acqua, ma anche delle rate di mutuo pagate per l’acquisto degli immobili. E ancora: saranno valutate anche le auto (non solo di lusso), le barche, gli aerei, le moto e i caravan, in cui rile-veranno le rate di leasing e le quote pagate per il noleggio di automobili. Il tempo libero non è immune dal redditometro: rientrano nel novero delle spese rilevanti, infatti, anche le spese sostenute per i viaggi turistici, l’iscrizione a centri ippici a circoli, la frequentazione di centri benessere o case d’asta. Ulteriore differenza consiste nel con-traddittorio. Con il nuovo strumento, infatti, il contribuente può provare la congruità della propria situazione reddituale e patrimoniale rispetto al tenore di vita riscontrato, ed è pre-visto un obbligo di contraddittorio prima di avviare il procedimento di accertamento con adesione.

Manovra finanziaria: tra evasione e sanatorieCommenti al decreto approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 25 maggio

cisione 24,9) miliardi in due anni, 12 per il 2011 e altrettanti per il 2012; 7 miliardi circa sono i soldi che dovreb-bero arrivare dalla lotta all’evasione fi scale per il primo anno; del 50% il taglio alle spese dell’amministrazione pubblica per i lavoratori con contrat-to a termine; 13 i miliardi per la ri-duzione in due anni delle rimesse a regioni e altri enti locali; 65 anni l’età pensionabile delle donne nel pubbli-co, a partire da subito e non dal 2018

come fi nora previsto dalla norma na-zionale; 2 milioni le case fantasma re-golarizzabili con la sanatoria (sono gli immobili mai dichiarati al catasto).Obiettivo? Ridurre il debito pubbli-co, riportare il defi cit-Pil sotto il 3% (come indicato dall’Unione europea) e tornare al calo del rapporto debito/Pil. Il ministro ha scelto di ridurre la spesa pubblica, rinunciando ad au-mentare le pressione fi scale, ma ha anche affermato che una parte pre-ponderante della manovra è il con-trasto all’evasione fi scale. Un punto assai sensibile, quest’ultimo, se si considera che il suo ammontare in Italia è stimata in circa 120 miliardi di euro. Decisamente critico al riguar-do Vincenzo Visco, ex viceministro dell’economia con delega alle Finanze dal 2006 al 2008, nel governo Prodi II. È sulle pagine de lavoce.info, infat-ti, che Visco scrive: “esistono soprat-tutto problemi politici che ostacolano il contrasto all’evasione derivanti dal fatto che riguarda categorie numerose e spesso infl uenti di contribuenti che possono essere elettoralmente decisivi soprattutto in una contesa bipolare o bipartitica”. Non ha certo peli sulla lingua il pro-fessore, coautore delle misure antie-

vasione introdotte durante l’ultimo governo Prodi, come il conto corren-te dedicato per i professionisti e pa-gamenti in contanti limitati a importi minimi; elenco clienti e fornitori per la tracciabilità dei rapporti economici tra le imprese; trasmissione telemati-ca dei corrispettivi dei commercianti; fatture telematiche per i rapporti eco-nomici con la pubblica amministra-zione senza soglie di importo. Le misure del governo attuale, inve-ce? “I suoi limiti appaiono chiari” si legge ancora sul sito lavoce.info in un articolo di Visco che, a titolo di esempio, cita la questione relativa alla tracciabilità dei pagamenti: “Si cerca di escludere dagli obblighi di tracciabilità (utilizzo di mezzi diversi dal contante per pagamenti superio-ri a 5mila euro e fattura elettronica per importi superiori a 3mila euro) i contribuenti ‘normali’ quelli, cioè, che non sono grandi imprese strutturate e che quindi possono facilmente suddi-videre i pagamenti in più tranches”.

Il nuovo redditometro: accertamenti a partire da scostamenti del 20%

La lotta all’evasione fiscale “s’ha da fare”. Questa sembra esse-

re la volontà del capo del ministero dell’economia, Giulio Tremonti. Il nuovo redditometro, infatti, inserito nella manovra varata dal Consiglio dei ministri, amplia notevolmente lo spettro di indagine sulla situazione patrimoniale e sui guadagni perce-piti. Il redditometro (ovvero l’accer-tamento sintetico del reddito delle

persone fisiche) è sostanzialmente lo strumento attraverso il quale il fisco ricostruisce il reddito, a partire dalla disponibilità manifestata dalle spese. Fra le principali caratteristiche dello strumento introdotto, si segnalano una maggiore flessibilità e trasparen-za: il contribuente dovrebbe essere messo in condizione di capire i criteri di calcolo sul suo reddito presunto, ed è inoltre previsto un contradditto-

rio obbligatorio. Tra le criticità, inve-ce, il fatto che la definizione dei co-efficienti per valutare le voci di spesa è affidata ad un decreto ministeriale.Analizziamo, dunque, le differenze tra il vecchio e il nuovo strumento di accertamento messo a disposizione degli ispettori del fi sco. Nel vecchio redditometro l’accerta-mento scattava per i beni posseduti dal contribuente che indicano un reddito più alto del 25% rispetto a quello dichiarato. Con la revisione invece, la soglia d’al-larme si abbassa al 20% e, novità as-soluta, le spese saranno rapportate, oltre che alla classe di reddito rag-giunta dalla famiglia, alla consistenza del nucleo familiare (ovvero età dei componenti e alla presenza o meno di fi gli) e all’area geografi ca di resi-denza (localizzazione e tipo di comu-ne, per esempio area metropolitana o provincia). Tra le voci di spesa che saranno prese in considerazione in sede di accerta-mento rientrerà anche il possesso di abitazioni o appartamenti, in funzio-

Tra i nuovi criteri di calcolo l’area geografi ca e la consistenza del nucleo familiare

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ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010 4

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Si è tenuto lo scorso 8 giugno il convegno dal titolo “La Gestione

dell’Impresa”, organizzato dal Colle-gio Imprenditori Edili. Presso la sede di Confapi pmi Modena si è discusso delle inefficienze gestionali dell’impre-sa che opera nel settore delle costru-zioni. La complessità e l’incertezza di fronte alla quale le imprese di questo settore si trovano a causa dell’attuale si-tuazione economico finanziaria, infat-ti, comporta margini ridotti, maggiori difficoltà finanziarie, tempi contratti, necessità di innovazioni tecnologiche,

Ha avuto luogo, dal 25 maggio al 1 giugno, l’edizione 2010 della

“Settimana europea delle pmi”, inizia-tiva che ha l’obiettivo di promuove-re lo spirito d’impresa, di diffondere informazioni sulle forme di supporto che l’Unione Europea e le autorità nazionali offrono alle piccole e medie imprese e di riconoscere il ruolo degli imprenditori nel migliorare il benes-sere, l’offerta lavorativa, lo sviluppo dell’innovazione e la competitività in Europa. Interessanti gli eventi previ-sti in calendario, come quello svoltosi

La gestione di un’impresadi costruzioni in tempo di crisi Convegno presso la sede di Confapi pmi Modena

elevata complessità di coordinamento fra la sede e i cantieri. In questo scena-rio, dunque, oltre alla capacità di inno-vazione, diventa fattore fondamentale l’efficienza nel reperimento delle infor-mazioni e dei documenti necessari alla gestione dei processi tecnici, economi-ci e finanziari. Una possibile risposta è rappresentata da STR Vision Impresa, presentata nel corso del seminario da Stefano Ami-sta, specialista imprese di STR, solu-zione in grado di gestire tutti gli aspetti dell’impresa dal computo metrico alla

dichiarazione dei redditi, dalla conta-bilità lavori alla gestione documentale, dalla programmazione lavori al con-trollo di gestione: esempio pratico di

come un sistema informatico unico e integrato possa aiutare il proprio lavo-ro quotidiano riducendo i tempi e i co-sti di reperimento delle informazioni.

Innovazione e imprenditoria femminile per la Settimana europea delle pmiPromuove lo spirito d’impresamercoledì 26 maggio, dal titolo “Inno-vare creando i mercati di domani”, in-contro di formazione organizzato da Aster, svoltosi a Bologna. Per il gior-no seguente, invece, un focus sull’im-prenditoria femminile, con “L’intuito femminile nel fare impresa”, presso il Museo d’arte della città di Ravenna. Ma cos’è la Settimana europea delle

pmi che ha avuto in Italia un’eco as-sai scarsa (complice forse il fatto di essere nata solo lo scorso anno)? L’i-niziativa è stata lanciata per la prima volta nel 2009 ed è coordinata dalla Direzione generale Imprese e Indu-stria della Commissione europea e rientra nei provvedimenti volti a im-plementare il principio 1 dello “Small Business Act”, il quale afferma che “la Ue e gli Stati membri dovrebbero dar vita a un contesto in cui imprenditori

e imprese familiari possano prospera-re e che sia gratifi cante per lo spirito imprenditoriale”. La Settimana eu-ropea delle pmi 2010, dunque, si è concretizzata in una campagna paneuropea che ha coinvolto 37 paesi, preveden-do una serie di eventi e attività volti ad avvicinare tra loro imprenditori esistenti e potenziali. Gli eventi sono stati organizzati a livello nazionale, regionale e locale, con lo scopo di offrire alle imprese un’occasione di condivisione delle esperienze, con-sentendo loro di trarre spunti utili per sviluppare ulteriormente i propri affari.

Il Collegio Imprenditori Edili di Confapi pmi Modena ha svolto la

propria Assemblea lo scorso 12 giu-gno. Fra gli argomenti all’ordine del giorno, il rinnovo delle cariche socia-li. Sono risultati eletti, per il periodo 2010 - 2013, i seguenti imprenditori. Gianluca Bacchelli Impresa Bacchelli srl, Augusto Bianchini Bianchini Co-struzioni srl, Carlo Corni Calcestruzzi Vignola, Andreina Demetri Granulati Donnini SpA, Maria Donnini Grandi

Collegio Imprenditori Edili, eletto il nuovo Consiglio Direttivo

Immobili srl, Paolo Fenocchi I.O.L.A. Costruzioni srl, Giuliana Ferrari Cia srl, Marco Gavioli Immobiliare Le Ginestre srl, Paolo Gavioli Gruppo Costruzioni srl, Manuela Gibertoni Leonardo srl, Fabrizio Malagoli Ma-lagoli Coperture srl, Maurizio Manni Lisa srl, Alessandro Menozzi Opa & Partners srl, Dino Piacentini Piacenti-ni Costruzioni SpA, Giovanni Piacen-tini Piacentini srl, Umberto Rigenti Rigenti SpA, Alberto Tazzioli Sassa-telli Ferdinando srl, Vitaliano Turchi Turchi Cesare srl. Il nuovo presidente, che succederà a Vitaliano Turchi, verrà eletto nella riunione del Consiglio Di-rettivo che di terrà il prossimo 6 luglio. È stato firmato il 21 giugno scorso,

presso la sede di Confapi pmi Mo-dena, il protocollo di intesa tra l’As-sociazione e la Facoltà di ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia in tema di apprendistato, ar-gomento mai come ora attuale. Data l’importanza di questo strumento, che riveste un ruolo essenziale per le aziende e per i giovani del nostro terri-torio, il convegno ha visto grande par-tecipazione e affluenza. Oltre al presi-dente di Confapi pmi Modena, Dino Piacentini, che ha parlato dell’alta formazione in apprendistato come di un’opportunità di crescita per le aziende, hanno partecipato numerosi rappresentanti istituzionali: Aldo To-masi, Magnifico Rettore Università di Modena e Reggio Emilia, con un inter-vento riguardo all’attenzione dell’uni-versità al territorio e alle esigenze delle imprese. Angelo Marcello Tarantino, Professore ordinario di Scienza delle costruzioni, che ha portato il caso tut-to modenese della laurea magistrale in Ingegneria civile in apprendistato di alta formazione, modello di collabora-zione virtuosa fra università e mondo delle imprese. Raffaella Di Toma, ri-cercatrice della Scuola in “Diritto delle

L’alta formazionein apprendistato

relazioni di lavoro”, Adapt, Fondazio-ne Marco Biagi, Università di Modena e Reggio Emilia, ha esposto le concre-te opportunità offerte dall’apprendi-stato di alta formazione universitaria, come anche dimostrato dal “progetto studenti in attività” dell’Università di Bolzano, esperienza raccontata da Vittorio Franzellin, Ricercatore in Ingegneria della logistica e della produzione della Libera Universi-tà di Bolzano. Michele Tiraboschi, Professore ordinario di Diritto del la-voro, Università di Modena e Reggio Emilia, ha trattato il tema del rilan-cio dell’apprendistato nei percorsi di transizione scuola, università, lavoro. Tematica fondamentale per la pre-parazione dei giovani ai mercati del lavoro di domani, argomento molto caro anche al Presidente dell’Assem-blea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Matteo Richetti, che ha relazionato sulle Politiche regionali per l’integrazione scuola-impresa. L’incontro si è concluso con la fi rma di un protocollo che mira quindi a regolamentare e valorizzare l’attività formativa svolta in azienda, confer-mando l’apprendistato come valido strumento formativo.

Investire sui giovani, un convegno organizzato da Confapi pmi Modenae Università di Modena e Reggio Emilia

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5 ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010

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Già fiduciario della condotta di Modena (dal 2000 al 2010),

Antonio Cherchi è, dallo scorso aprile, il nuovo presidente regionale di Slow Food. 55 anni, noto com-mercialista, sposato con due figli, è nato a Sassari ma risiede a Mode-na dal ’73. Gli abbiamo chiesto di raccontarci il suo impegno in Slow Food. Ci traccia un bilancio dei suoi otto anni alla Slow Food di Modena?“Anni di grande soddisfazione. Tra le cose più gratifi canti sicuramente il traguardo costituito dal ‘presidio del-la vacca bianca modenese’ e inoltre la realizzazione di ‘Storie di Terra e di Redzore’, una grande ricerca, che ha creato una sorta di format, tanto che il presidente Petrini ha lanciato l’idea

della costruzione dei ‘granai del-la memoria’ per documentare le tradizioni con-tadine di tutto il mondo”.Quale il pro-gramma, per i prossimi quat-tro anni, che la vedranno alla guida di Slow

Food Emilia-Romagna?“L’idea, il tema portante è che bi-sogna comunicare maggiormente, soprattutto a livello locale, ciò che Slow Food promuove. Slow Food è un’associazione senza fi ni di lucro a cui tutti possono iscriversi. Il primo strumento sarà l’educazione. Educa-re all’alimentazione, non soltanto dal punto di vista sanitario, che pure è fondamentale, ma anche dal punto di vista del piacere”.Con quali iniziative sarà possibile realizzare questo progetto?“Abbiamo già all’attivo venticinque

La natura non massimizza i profittiIntervista al neo presidente di Slow Food Emilia-Romagna

diversi corsi, i ‘Master of food’. Ab-biamo inoltre messo a punto labora-tori sensoriali del gusto nelle scuole. Poi c’è l’iniziativa denominata ‘Orti in condotta’, un modo nuovo di fare didattica, rivolto alle scuole dell’ob-bligo, con l’educazione dei bambini a un diverso rapporto con il cibo, comunicando il valore della biodi-versità e il rispetto dell’ ambiente attraverso il diretto rapporto con la terra. Riguardo al tema del recupero della memoria, ad esempio, a Mode-na abbiamo organizzato corsi per la sfoglia, piuttosto che corsi sul ‘fare il maiale’. In Regione sono tanti i ‘sa-per fare’ specifi ci. Perché dunque non organizzare corsi da proporre nelle scuole, partendo già dalle elemen-tari? Per rafforzare maggiormente questi valori, inoltre, pensiamo di organizzare dei seminari di appro-fondimento sulla biodiversità, rivolti anche ai ristoratori”.Oltre all’educazione?“Importante sarebbe tutelare i picco-li, ultimi contadini rimasti. Questa si, una “razza” che purtroppo sta

scomparendo. La tutela della biodi-versità spesso dipende da loro, che ne conoscevano il valore, mentre oggi l’agricoltura industriale tende all’ap-piattimento, alla omologazione delle produzioni”.Ci sono già dei progetti in questo senso?“C’è il progetto dei mercati della terra, che abbiamo sviluppato a Bo-logna, dove i contadini vendono di-rettamente ciò che producono. Uno strumento non tanto per abbassare i prezzi, ma per ridare valore alle cose che si acquistano conoscendo le per-sone che le producono, scoprendo la qualità del loro lavoro”.C’è un’implicita critica alla gran-de distribuzione organizzata nelle sue parole?“Non proprio. Ma è evidente che bi-sognerebbe trovare forme di distribu-

forniture, incompatibile con le picco-le produzioni. Si potrebbe pensarla come un’evoluzione dei mercati con-tadini”. Relativamente al rapporto con il cibo, conservare la tradizione si-gnifi ca anche escludere le tradi-zioni provenienti da altri paesi? In Italia i fl ussi migratori hanno rag-giunto livelli signifi cativi...“Non c’è contraddizione fra il legitti-mo orgoglio delle nostre tradizioni e l’attenzione agli stimoli che vengono da altre aree, sia del nostro paese, sia del mondo. Il cibo è uno strumento di integrazione straordinario, uno strumento di grande condivisione. In questo contesto importante è stata, ad esempio, l’iniziativa Soul Food, proprio fi nalizzata a far conoscere queste nuove realtà alla città. Per-ché non raccontare le storie dei mi-granti, partendo dal rapporto con il cibo?”Circa temi più generali, un’orga-nizzazione come Slow Food, che si occupa di cibo, che posizione ha sul tema degli ogm? “Slow Food è fortemente contraria agli ogm. Crediamo che sia uno strumento utilizzato per rimediare alle mancan-ze dell’agroindustria. Non sosteniamo assolutamente che sia il cibo di Fran-kenstein, visto che non ci sono prove conclusive del fatto che gli ogm faccia-mo male, ma non si conciliano con la nostra priorità, che è quella di recupe-rare le tradizioni contadine, di valoriz-zare la qualità e le piccole produzioni sostenibili. Non è vero che abbiamo problemi di scarsa produzione, semmai di sprechi. Negli ultimi sessant’anni si è passati da una biodiversità ricca a pochi ibridi, con una dilagante massifi -cazione. Questo ha creato tanti proble-mi, non solo culturali, di perdita della tradizione, ma anche di natura eco-nomica. Si pensi solo alla fertilità dei suoli, all’equilibrio ambientale, all’uso di grandi risorse come l’acqua. L’agri-coltura della rivoluzione verde, non è un’agricoltura naturale, ma, in ultima analisi, dipendente anch’essa dal petro-lio. Noi non siamo ossessionati dal Pil, dalla crescita a tutti i costi, dal consu-mismo. Il tema economico è per noi su-

zione locale, adatte a piccoli numeri, ad esempio quella della cooperativa di produzione e consumo che opera come mediatore tra il consumatore e il produttore, con ricarichi controlla-ti, e che si fa garante di questo rap-porto”.Come l’esperienza di EatItaly?“Sì, ma il modello andrebbe messo a punto. Si deve superare la logica del-la grande distribuzione che richiede “grandi” numeri ed affi dabilità delle

bordinato a quello biologico. La natura non massimizza i profi tti, casomai l’uo-mo lo fa, al contrario la natura premia l’adattamento e la diversità”. Un’ultima battuta sugli obiettivi: dove vuole arrivare Slow Food?“Puntiamo ad essere più forti e presenti a livello locale, aumentando gli iscritti, in modo tale da agire come vera e pro-pria parte sociale ed avere così voce in capitolo riguardo alle grandi questioni legate al cibo”.

Antonio Cherchi

ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010 6

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Notiziario a cura dell’Area Servizi di Giugno 2010

continua a pag. 3

FISCALE

FISCALE

Il Consiglio dei ministri, con decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, ha approvato un pac-chetto di misure necessarie per garantire la stabilizzazione fi -nanziaria e la competitività eco-nomica del nostro Paese.Una manovra da 24 miliardi di euro che inciderà nei prossimi due anni in modo strutturale sul tessuto economico-produt-tivo italiano con l’obiettivo di riportare nel 2012 il rapporto tra debito pubblico e Prodotto interno lordo al di sotto del 3%, in ottemperanza agli accordi che l’Italia ha stretto in campo

Manovra TremontiMisure urgenti per la stabilizzazione fi nanziaria e la competitività economica del Paese

Ue. Sintetizziamo qui di seguito le principali misure di interesse per le imprese.Modernizzazione dei paga-menti effettuati dalle Pubbli-che Amministrazioni (art. 4)Al fi ne di favorire una ulteriore effi cienza nei pagamenti e nei rimborsi dei tributi effettuati da parte di enti e pubbliche ammi-nistrazioni a cittadini e utenti, il Ministero dell’economia e delle fi nanze promuove la realizza-zione di un servizio nazionale per pagamenti su carte elet-troniche istituzionali, inclusa la

tessera sanitaria.A tal fi ne il Ministero dell’eco-nomia e delle fi nanze è delegato ad emanare i provvedimenti di attuazione del provvedimento.Partecipazione dei comuni all’attività di accertamento tributario e contributivo (art. 18)I comuni partecipano all’attività di accertamento fi scale e contri-butivo. La partecipazione consi-ste tra l’altro, nella segnalazione all’Agenzia delle entrate, alla Guardia di fi nanza e all’INPS, di elementi utili ad integrare i dati contenuti nelle dichiarazioni

presentate dai contribuenti per la determinazione di maggiori imponibili fi scali e contributivi.Per potenziare l’azione di con-trasto all’evasione fi scale e con-tributiva, in attuazione dei prin-cipi di economicità, effi cienza e collaborazione amministrativa, la partecipazione dei comuni all’accertamento fi scale e con-tributivo è incentivata mediante il riconoscimento di una quota pari al 33 per cento delle mag-giori somme relative a tributi statali riscosse a titolo defi niti-vo nonché delle sanzioni civili applicate sui maggiori contri-buti riscossi a titolo defi nitivo, a seguito dell’intervento del comune che abbia contribuito all’accertamento stesso.Limitazioni all’uso del con-tante e dei titoli al portatore (art. 20)A fi ni di adeguamento alle di-

sposizioni adottate in ambito comunitario in tema di preven-zione dell’utilizzo del sistema fi nanziario a scopo di riciclag-gio dei proventi di attività cri-minose e di fi nanziamento del terrorismo, le limitazioni all’uso del contante e dei titoli al porta-tore sono adeguate all’importo di euro 5.000,00 dai precedenti 12.500,00.la sanzione amministrativa pe-cuniaria non può comunque es-sere inferiore nel minimo all’im-porto di tremila euro. Per le vio-lazioni che riguardano importi superiori a cinquantamila euro la sanzione minima è aumentata di cinque volte. Comunicazioni telematiche alla Agenzia delle Entrate (art. 21)Con provvedimento del Diret-tore dell’Agenzia delle entrate

L’Inps con il messaggio del 14 maggio 2010 ha comunicato che, al fi ne di potenziare il ser-vizio di distribuzione e gestio-ne dei voucher, è ricorso alla collaborazione di altri soggetti, dotati di una rete di vendita diffusa sul territorio nazionale, con la creazione dei Punti di Emissione Autorizzata (PEA).Dal 17 maggio il servizio per la vendita e la riscossione di buoni lavoro è attivo presso i tabaccai aderenti all’inizia-tiva.

Lavoro occasionale accessorio,voucher in tabaccheria

PREVIDENZIALE

Si ricorda comunque che pri-ma dell’inizio della prestazione di lavoro il committente deve effettuare la comunicazione di inizio prestazione all’Inps, uti-lizzando i seguenti canali:- Contact Center Inps-Inail n.

803164; - sito www.inps.it, attivando la

connessione alla pagina Lavo-ro Occasionale;

- presso una sede Inps. Questa operazione è necessa-ria per l’attivazione del buono lavoro, che consente la riscos-

sione da parte del prestatore e il corretto accredito dei contri-buti. Il prestatore può riscuotere i voucher presso qualsiasi riven-ditore autorizzato, dal secondo giorno successivo alla fi ne della prestazione del lavoro occasio-nale accessorio, presentandosi con la propria tessera sanitaria (per la verifi ca del codice fi sca-le) e prima di consentire il pa-gamento la procedura controlla che i dati del prestatore corri-spondano a quanto dichiarato

dal committente.Nei casi in cui il buono lavoro non sia pagabile, come accade se il prestatore non risulta regi-strato, il prestatore deve rivol-gersi alla sede Inps. La riscossione dei voucher è possibile entro un anno dal giorno dell’emissione.In caso di furto o smarrimento è necessario preliminarmente effettuare la denuncia alle auto-rità competenti. Recandosi in una sede Inps con la denuncia, il committente e il

prestatore possono segnalare il furto o lo smarrimento e riceve-re assistenza. Se lo smarrimento o il furto in-teressa un committente la Sede INPS può effettuare la stampa di un duplicato dei buoni la-voro, previa verifi ca dei dati relativi all’acquisto e della va-lidità dei voucher; se interessa, invece, un prestatore, la Sede INPS verifi ca la dichiarazione di inizio prestazione effettuata dal committente e la pagabilità dei voucher.

L’articolo 74 del D. Lgs. 26 mar-zo 2010, n. 59, ha disposto, a decorrere dall’ 8 maggio 2010, data di entrata in vigore del provvedimento, l’abrogazione del ruolo previsto per gli agenti di commercio presso le Camere di Commercio; trova così solu-zione il problema sull’obbliga-torietà o meno per gli agenti dell’iscrizione al cosiddetto “ruolo” tenuto e gestito presso le Camere di Commercio. La riformata Legge n. 204/85 ed il relativo Decreto Ministeriale 21 agosto 1985 imponevano,

Soppresso il ruolo agenti erappresentanti di commercio

fi no alla data di entrata in vigore del provvedimento di modifi ca, l’iscrizione al “Ruolo agenti e rappresentanti di commercio”. Tale previsione è stata mantenu-ta nonostante il palese contrasto con la giurisprudenza comuni-taria (Corte di Giustizia Ue sen-tenze n. 215/98 e n. 456/2000; Corte di Cassazione sentenza n. 4817/99), che, stabilendo la libera circolazione degli agenti di commercio nella UE, ha cen-surato i vincoli imposti a tale libertà di esercizio dell’impresa.Il suddetto decreto non ha

abrogato le norme di settore che disciplinano le attività in que-stione (Legge 204/1985 e Legge 39/1989 e relative modifi che e decreti di attuazione) e l’eserci-zio delle suddette attività rima-ne subordinato alla sussistenza dei requisiti già previsti.In attesa dell’emanazione da parte del Ministero dello Svilup-po Economico del decreto pre-visto dall’art. 80, lo stesso Mini-stero ha pubblicato sul proprio sito la Circolare n. 3635/C del 06/05/2010 contenente le pri-me indicazioni operative sulle

disposizioni relative all’attività di agente e rappresentante di commercio e all’attività di me-diatore.In base a tale disposizioni colo-ro che intendono esercitare le suddette attività presenteranno alla Camera di Commercio una dichiarazione di inizio di atti-vità ex art. 19, comma 2, pri-mo periodo (DIA differita), cor-redata delle autocertifi cazioni e delle certifi cazioni attestanti il possesso dei requisiti prescritti.L’attività potrà essere iniziata decorsi 30 giorni dalla data di

presentazione di tale dichia-razione, previa presentazione della comunicazione di effettivo inizio dell’attività al registro del-le imprese.Per le attività in argomento sussiste incompatibilità con lo svolgimento di attività lavorati-va quale dipendente e nei con-fronti di coloro che svolgono attività di intermediazione.L’esercizio dell’attività di agente e rappresentante di commercio rimane subordinato a posses-so dei requisiti morali e pro-fessionali previsti dalla Legge 204/1985. Il fallimento non è più considerato ostativo all’e-sercizio delle suddette attività.In caso di società i requisiti de-vono essere posseduti da tutti i legali rappresentanti e l’oggetto sociale deve prevedere l’attività di agente e/o rappresentante.

Semplifi cati anche i requisiti per l’accesso alla professione

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FISCALE

Agenda fi scaleLuglio 2010

FISCALE

La direttiva macchine, di cui è entrata in vigore la Nuova Edi-zione il 29.12.2009, defi nisce “macchina” un insieme di parti meccaniche, di cui almeno una mobile per effetto di una forza non umana, forza che può essere già presente o essere applicata in un momento successivo.La Nuova Direttiva Macchine impone per l’immissione sul mercato europeo delle macchine e delle quasi macchine (ovve-ro gli insiemi che costituiscono quasi una macchina, ma che, da soli, non sono in grado di garan-tire un’applicazione ben deter-minata), che siano provviste del marchio CE; questo vale anche per quelle importate, sia nuove che usate.Il soggetto tenuto ad apporre la marcatura in base alla Nuova Direttiva Macchine è il costrut-tore o un suo delegato, purché almeno uno dei due sia presente giuridicamente all’interno della Comunità Europea; in assenza di questa condizione, il soggetto obbligato è l’importatore.Tralasciando la descrizione di come si procede operativamente all’apposizione del marchio CE, preme in questa sede evidenziare una duplice pronuncia da parte della Corte di Cassazione sulla responsabilità del datore di lavo-ro per infortunio del lavoratore.

Marcatura CE e responsabilità del datore di lavoro

SICUREZZA

In sostanza la Cassazione ha af-fermato che “eventuali concor-renti profi li colposi addebitabili al fabbricante [della macchina] non elidono certamente il nesso causale tra la condotta del da-tore di lavoro e l’evento lesivo in danno al lavoratore… in linea con la pacifi ca affermazione se-condo cui è confi gurabile la re-sponsabilità del datore di lavoro il quale introduce nell’azienda e mette a disposizione del lavora-tore una macchina - che per vizi di costruzione possa essere fonte di danno per le persone - senza aver appositamente accertato che il costruttore e l’eventuale diverso venditore, abbia sottopo-sto la stessa macchina a tutti i controlli rilevanti per accertarne la resistenza e l’idoneità all’u-so, non valendo ad escludere la propria responsabilità la mera dichiarazione di aver fatto affi -damento sull’osservanza da parte del costruttore alle regole della miglior tecnica” (Cassazione Se-zione feriale - Sentenza n. 45335 del 2008). Pertanto la Corte sot-tolinea la responsabilità in capo al datore di lavoro che, in tema di sicurezza antinfortunistica, venga meno ai suoi compiti che comprendono l’istruzione dei lavoratori sui rischi connessi all’attività lavorativa, la necessi-tà di adottare le previste misu-

re di sicurezza, la loro concreta predisposizione, e l’altrettanto concreto controllo costante effet-tivo ed idoneo della loro giusta applicazione. Il datore di lavoro, quindi, non esaurisce il proprio compito nell’approntare quanto occorre all’attuazione delle mi-sure di sicurezza, ma grava su di lui anche l’obbligo di accertarsi che tali misure siano osservate, controllando quindi le modalità concrete del processo di lavo-razione. Aderendo al proprio orientamento con Sentenza n. 36889 del 2009 la Corte ha spe-cifi cato come “ i marchi di con-formità limitano la loro effi cacia a rendere lecita la produzione, il commercio e la concessione in uso delle macchine che carat-terizzate dal marchio risultano essere rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza previsti nelle disposizioni legislative e regolamentari vigenti, ma la dotazione di tali marchi non da ingresso ad esonero delle norme generali del codice penale. … In particolare la conformità a deter-minate specifi che non esclude che un mezzo qualifi cato conforme sia utilizzato con modalità che risultano fonte di pericolo e di danno per la sicurezza e la salute del lavoratore (come è accaduto nel caso concreto sul quale la Corte si è pronunciata)”.

10 - SabatoIMPOSTE SUI REDDITI - Regimi fi scali agevolati per nuove iniziative - Trasmissio-ne dei dati contabili delle ope-razioni effettuate15 - GiovedìIMPOSTE SUI REDDITI - Fabbricati non dichiarati - Di-chiarazione al catastoIVA - Fatturazione differi-ta - Emissione della fatturaIVA - Fatture di importo infe-riore ad euro 154,94 - Anno-tazione del documento riepi-logativo16 - Venerdì IMPOSTE E CONTRIBU-TI - Somme risultanti dalle dichiarazioni Modello UNICO ed IRAP - Rateizzazione - Tito-lari di partita IVAIRES / IRAP - Impo-ste risultanti dalle dichia-razioni annuali - Versa-mento con maggiorazioneIRPEF / IRAP - Imposte ri-sultanti dalle dichiarazioni annuali - Persone fi siche e società di persone - Versa-mento con maggiorazioneIVA - Adeguamento agli stu-di di settore - VersamentoRITENUTE - Redditi di lavo-ro autonomo - Adempimenti semplifi cati di versamentoINPS - Contributo alla ge-stione separata sui com-pensi a lavoratori autono-mi - Versamento del saldo e della prima rata d’accontoINPS - Contributi dovuti da artigiani e commercian-ti - Versamento del saldo e della prima rata d’accontoCAMERE DI COMMER-CIO - Persone fi siche, società di persone e soggetti IRES - Diritto annuale - VersamentoIRES / CONSOLIDATO NAZIONALE - Mancato

rinnovo dell’opzione - Comu-nicazione relativa alle perditeIMPOSTE SUI REDDITIRitenute alla fonte - VersamentoADDIZIONALI REGIONA-LE E COMUNALE ALL’IR-PEF - Redditi di lavoro dipen-dente e assimilati - VersamentoIVA E RITENUTE ALLA FONTE - Ravvedimento - Tar-divo versamento - Entro 30 giorni dalla scadenzaIMPOSTE SUI REDDITI - Ritenute alla fonte - DividendiREDDITI DI CAPITALE E DIVERSI - Imposta sostitutiva - VersamentoIVA - Imposta risultante dalla dichiarazione annuale - Rateiz-zazioneIVA - Contribuenti mensili - Mese di giugno 2010 - Versa-mentoIVA - Dichiarazioni d’intento ricevute - ComunicazioneINPS - Contributo alla gestio-ne separata - Versamento20 - Martedì IVA - Scambi intracomunitari - Elenchi INTRASTAT integrativi26 - Lunedì IVA - Scambi intracomunitari - Elenchi INTRASTAT mensili e trimestrali30 - Venerdì REGISTRO - Contratti di lo-cazione ed affi tto di beni im-mobili - Versamento imposta31 - Sabato SOSTITUTI D’IMPOSTA - Modello 770 semplifi cato ed ordinario - PresentazioneIMPOSTE E CONTRIBU-TI Somme risultanti dalla di-chiarazione Modello UNICO - Rateizzazione - Non titolari di partita IVAIVA - Rimborsi trimestra-li - Presentazione domanda di rimborso o di utilizzazione in compensazione

Strada aperta per gli imprenditori e i professionisti che vogliono dedurre l’Iva non detratta sulle spese di vitto e alloggio non avendo richiesto le relative fatture. La scelta di optare per lo scontrino o la ricevuta, infatti, può essere giustifi cata da valutazioni legate alla maggiore convenienza economica.Si può, di conseguenza, riconoscere all’Iva non detratta per mancanza della fattura la natura di “costo inerente” all’attività esercitata e, quindi, la deducibilità ai fi ni delle imposte sui redditi. É quanto prevede la circolare n. 25/E del 19 maggio 2010, attraverso la quale l’Agenzia delle Entrate detta ulteriori chiarimenti sulla deducibilità

Spese di vitto e alloggio per imprenditorie professionisti

dell’Iva pagata sulle prestazioni alberghiere e di ristorazione. In particolare, il documento di prassi ricorda che, a seguito delle novità introdotte dalla manovra d’estate del 2008 (Dl 112), è venuta meno l’indetraibilità oggettiva dell’Iva relativa a queste prestazioni, con la conseguente indeducibilità del tributo da Irpef o da Ires. Una circostanza, quest’ultima, che può venir meno quando l’imprenditore e il professionista - sulla base di valutazioni di convenienza economico-gestionale - optano per lo scontrino o ricevuta al posto della fattura, decidendo, così, di non detrarre l’Iva pagata per “vitto e alloggio”. È il caso in cui i costi da sostenere per eseguire

gli adempimenti Iva connessi alle fatture sono considerati superiori al vantaggio economico costituito dall’importo dell’Iva detraibile.In questo caso, spiega la circolare, posto che la scelta dell’operatore si prospetta come la soluzione economicamente più vantaggiosa (il suo obiettivo è, infatti, quello di pervenire al maggior risultato economico possibile), si può riconoscere all’Iva non detratta per mancanza della fattura la natura di “costo inerente” all’attività esercitata e, di conseguenza, la deducibilità ai fi ni delle imposte sui redditi. Il documento di prassi chiarisce infi ne che l’imposta non detratta relativa alle prestazioni di vitto e alloggio assume rilievo fi scale

Consentita la deducibilità dell’IVA non detratta per mancanza della fattura

anche ai fi ni Irap, a condizione che l’onere risulti iscritto tra i costi che concorrono a determinare il valore della produzione netta.Va da sé che non può invece costituire un costo inerente, e non

è quindi deducibile dal reddito, l’Iva documentata tramite fattura ma rimasta a carico perché l’impresa o il professionista non hanno esercitato il diritto alla detrazione.

Studi di settoreanomali

FISCALE

Pioggia di comunicazioni per contribuenti e intermediari

Sono oltre 109 mila i contri-buenti che si vedranno recapi-tare una segnalazione di anoma-lia degli studi di settore in vista della presentazione del modello Unico 2010. Fari puntati, in particolare, su alcune incoeren-ze relative alla gestione dell’at-tività che si sono verifi cate nel corso del triennio 2006-2008.

Sono queste le indicazioni ope-rative contenute nella circola-re n. 30/E del 4 giugno 2010 dell’Agenzia delle Entrate.Saranno coinvolti nell’opera-zione di riscontro, attraverso l’invio di otto diverse comuni-cazioni, anche gli intermediari che hanno trasmesso le dichia-

continua a pag. 4

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segue da pag. 1

sono individuate modalità e ter-mini, tali da limitare al massimo l’aggravio per i contribuenti per la comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fi ni dell’imposta sul valore aggiun-to, di importo non inferiore a euro tremila. Aggiornamento dell’accerta-mento sintetico (art. 22)Al fi ne di adeguare l’accerta-mento sintetico al contesto socio-economico, mutato nel corso dell’ultimo decennio, rendendolo più effi ciente e do-tandolo di garanzie per il con-tribuente, con effetto per gli accertamenti relativi ai redditi per i quali il termine di dichia-razione non e ancora scaduto alla data di entrata in vigore del decreto in commento, l’uffi cio può sempre determinare sinte-ticamente il reddito complessi-vo del contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del perio-do d’imposta, salva la prova che il relativo fi nanziamento è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta, o con red-diti esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base im-ponibile.La determinazione sintetica del reddito complessivo è ammes-sa a condizione che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un quinto da quello dichiarato.Contrasto al fenomeno delle imprese «apri e chiudi» ( art. 23)Le imprese che cessano l’attivi-tà entro un anno dalla data di inizio sono specifi camente con-siderate ai fi ni della selezione delle posizioni da sottoporre a controllo da parte dell’Agenzia delle entrate, della Guardia di Finanza e dell’INPS, in modo da assicurare una vigilanza si-stematica sulle situazioni a spe-cifi co rischio di evasione e frode fi scale e contributiva.Contrasto al fenomeno delle imprese in perdita «sistemi-ca» (art. 24)La programmazione dei con-trolli fi scali dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di fi nan-za deve assicurare una vigilanza sistematica, basata su specifi che analisi di rischio, sulle imprese che presentano dichiarazioni in perdita fi scale, non determinata da compensi erogati ad ammi-nistratori e soci, per più di un periodo d’imposta.Contrasto di interessi (art. 25)A decorrere dal 1° luglio 2010 le banche e le Poste Italiane SPA operano una ritenuta del 10 per cento a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovu-ta dai benefi ciari, con obbligo di rivalsa, all’atto dell’accredito

dei pagamenti relativi ai bonifi -ci disposti dai contribuenti per benefi ciare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d’imposta.Con provvedimento del Diret-tore dell’Agenzia delle entrate sono individuate le tipologie di pagamenti nonché le modalità di esecuzione degli adempi-menti relativi alla certifi cazione e alla dichiarazione delle ritenu-te operate.Adeguamento della norma-tiva in materia di operazioni intracomunitarie ai fi ni del contrasto delle frodi (art. 27)Dal 31 maggio 2010 i soggetti che intendono effettuare opera-zioni intracomunitarie (cessioni di beni e prestazioni di servizi) nella dichiarazione di inizio attività devono manifestare la volontà di effettuare dette ope-razioni.Nei confronti dei soggetti che hanno effettuato l’opzione, en-tro trenta giorni dalla data di attribuzione della partita IVA, l’Uffi cio può emettere provvedi-mento di diniego dell’autorizza-zione a effettuare le operazioni.Con provvedimento del diret-tore dell’Agenzia delle entrate sono stabilite le modalità di diniego o revoca dell’autorizza-zione. Ai fi ni del contrasto alle frodi sull’IVA intracomunitaria, con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabiliti i criteri e le modalità di inclusione delle partite IVA nel-la banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni intra-comunitarie.Incrocio tra le banche dati dell’INPS e dell’Agenzia delle entrate per contrastare la mi-croevasione diffusa (art. 28)Al fi ne di contrastare l’inadem-pimento dell’obbligo di pre-sentazione della dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle En-trate esegue specifi ci control-li sulle posizioni dei soggetti che risultano aver percepito e non dichiarato redditi di lavo-ro dipendente ed assimilati sui quali, in base ai fl ussi informa-tivi dell’INPS, risultano versati i contributi previdenziali e non risultano effettuate le previste ritenute.Concentrazione della riscos-sione nell’accertamento (art. 29)L’avviso di accertamento emes-so dall’Agenzia delle entrate ai fi ni delle imposte sui redditi e dell’imposta sul valore aggiunto ed il connesso provvedimento di irrogazione delle sanzioni relativi ai periodi d’imposta in corso alla data del 31 dicem-bre 2007 e successivi, devono contenere anche l’intimazione ad adempiere, entro il termine di presentazione del ricorso, all’obbligo di pagamento degli importi negli stessi indicati, ov-

vero, in caso di tempestiva pro-posizione del ricorso ed a titolo provvisorio, gli importi stabiliti dall’articolo 15 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602.Gli atti divengono esecutivi all’atto della notifi ca e devono espressamente recare l’avverti-mento che, decorsi trenta giorni dal termine ultimo per il paga-mento, la riscossione delle som-me richieste, in deroga alle di-sposizioni in materia di iscrizio-ne a ruolo, è affi data agli agenti della riscossione anche ai fi ni dell’esecuzione forzata, con le modalità determinate con prov-vedimento del direttore dell’A-genzia delle entrate, di concerto con il Ragioniere generale dello Stato.Potenziamento dei processi di riscossione dell’INPS (art. 30)A decorrere dal 1° gennaio 2011, l’attività di riscossione relativa al recupero delle som-me a qualunque titolo dovute all’Inps, anche a seguito di ac-certamenti degli uffi ci, è effet-tuata mediante la notifi ca di un avviso di addebito con valore di titolo esecutivo.L’avviso di addebito relativo alle somme dovute a titolo di contributi previdenziali e assi-stenziali, il cui pagamento alle scadenze mensili o periodiche sia stato omesso in tutto o in parte, è consegnato all’agente della riscossione che provvede-rà al recupero, contestualmente alla notifi ca dell’avviso stesso al contribuente.L’agente della riscossione proce-derà all’espropriazione forzata trascorsi 30 giorni dalla data della consegna del titolo esecu-tivo da parte dell’Istituto Nazio-nale della Previdenza Sociale.Per i crediti accertati dagli uf-fi ci, il debitore può proporre ricorso amministrativo avverso l’atto di accertamento nei ter-mini previsti dalla normativa vigente, in relazione alla natu-ra dell’obbligo contributivo, e comunque non oltre 90 giorni dalla notifi ca dell’avviso di ad-debito.Decorso il termine di 90 gior-ni senza che sia stato proposto ricorso, in assenza di pagamen-to, l’agente della riscossione nei successivi trenta giorni e, sulla base del titolo esecutivo e senza la preventiva notifi ca della car-tella di pagamento, precede ad espropriazione forzata.Preclusione alla autocompen-sazione in presenza di debito su ruoli defi nitivi (art. 31)A decorrere dal 1° gennaio 2011, la compensazione dei crediti di cui all’articolo 17, comma 1, del decreto legislati-vo 9 luglio 1997, n. 241, relati-vi alle imposte erariali, è vietata fi no a concorrenza dell’importo dei debiti, di ammontare supe-riore a millecinquecento euro, iscritti a ruolo per imposte era-riali e relativi accessori, e per

i quali è scaduto il termine di pagamento. In caso di inosser-vanza del divieto di cui al pe-riodo precedente si applica la sanzione pari al cinquanta per cento dell’importo indebitamen-te compensato. È comunque ammesso il pagamento, anche parziale, delle somme iscritte a ruolo per imposte erariali e re-lativi accessori mediante la com-pensazione dei crediti relativi alle stesse imposte, con le mo-dalità stabilite con decreto del Ministero dell’economia e delle fi nanze, da emanare entro 180 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto.Regime fi scale di attrazione europea (art. 41)Alle imprese residenti in uno Stato membro dell’Unione Eu-ropea diverso dall’Italia che in-traprendono in Italia nuove atti-vità economiche, nonché ai loro dipendenti e collaboratori, si può applicare, in alternativa alla normativa tributaria italiana, la normativa tributaria vigente in uno degli Stati membri dell’U-nione Europea. A tal fi ne, i citati soggetti interpellano l’Ammini-strazione fi nanziaria. Con decreto del Ministero dell’economia e delle fi nanze sono stabilite le disposizioni di attuazione.Reti di imprese (art. 42)Con provvedimento del Diret-tore dell’Agenzia delle entrate sono stabilite le condizioni per il riscontro della sussistenza dei requisiti idonei a far riconosce-re le imprese come appartenenti ad una delle reti di imprese di cui all’articolo 3, comma 4-ter e seguenti, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modifi cazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33.Alle imprese appartenenti ad una delle reti di imprese ricono-sciute competono vantaggi fi -scali, amministrativi e fi nanzia-ri, nonché la possibilità di sti-pulare convenzioni con l’A.B.I.Incentivi per il rientro in Italia di ricercatori residenti all’estero (art. 44)Ai fi ni delle imposte sui redditi è escluso dalla formazione del reddito di lavoro dipendente o autonomo il novanta per cento degli emolumenti percepiti dai docenti e dai ricercatori che, in possesso di titolo di studio universitario o equiparato e non occasionalmente residenti all’estero, abbiano svolto do-cumentata attività di ricerca o docenza all’estero presso centri di ricerca pubblici o privati o università per almeno due anni continuativi e che dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed entro i cinque anni solari successivi vengono a svolgere la loro attività in Italia, acquisendo conseguentemente la residenza fi scale nel territorio dello Stato.Gli emolumenti corrisposti non concorrono alla formazione del valore della produzione netta

FISCALE

Manovra Tremonti dell’imposta regionale sulle at-tività produttive.Le agevolazioni si applicano a decorrere dal primo gennaio 2011, nel periodo d’imposta in cui il ricercatore diviene fi scal-mente residente nel territorio dello Stato e nei due periodi d’imposta successivi sempre che permanga la residenza fi -scale in Italia.Disposizioni in materia di procedure concorsuali (art. 48)I crediti derivanti da fi nanzia-menti in qualsiasi forma effet-tuati da banche e intermediari fi nanziari, in esecuzione di un concordato preventivo di cui agli articoli 160 e seguenti ov-vero di un accordo di ristruttu-razione dei debiti omologato ai sensi dell’articolo 182-bis della legge fallimentare, sono prede-ducibili, vale a dire hanno la precedenza nella distribuzione dell’attivo fallimentare.Sono altresì prededucibili cre-diti derivanti da fi nanziamenti effettuati in funzione della pre-sentazione della domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo o del-la domanda di omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti, qualora i fi nanzia-menti siano previsti dal piano o dall’accordo di ristrutturazione e purché il concordato preven-tivo o l’accordo siano omolo-gati.Sono altresì prededucibili i fi -nanziamenti effettuati dai soci, fi no a concorrenza dell’ottanta per cento del loro ammontare.Contratto di produttività (art. 53)Nel periodo dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2011, le somme erogate ai lavoratori dipendenti del settore privato, in attuazione di quanto previsto da accordi o contratti collettivi territoriali o aziendali e correlate a incrementi di produttività, qualità, redditi-vità, innovazione, effi cienza or-ganizzativa, collegate ai risultati riferiti all’andamento economico o agli utili della impresa o a ogni altro elemento rilevante ai fi ni del miglioramento della competitivi-tà aziendale sono soggette a una imposta sostitutiva della imposta sul reddito delle persone fi siche e delle addizionali regionali e comunali. Tale disposizione tro-va applicazione entro il limite complessivo di 6.000 euro lordi e per i titolari di reddito da la-voro dipendente non superiore a 40.000 euro. Nel periodo dal 1° gennaio 2011 al 31 dicembre 2011 le somme corrisposte bene-fi ciano altresì di uno sgravio dei contributi dovuti dal lavoratore e dal datore di lavoro nei limiti delle risorse stanziate a tal fi ne ai sensi dell’ultimo periodo dell’art. 1, comma 68, della legge 24 di-cembre 2007, n. 247.Il governo sentite le parti sociali provvederà alla determinazione del sostegno fi scale e contribu-tivo.

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AREAECONOMIC0-FINANZIARIAE INTERNAZIONALIZZAZIONE

Walter Zampolini059 [email protected]

Silvia Fait059 [email protected]

Anna Maria Lucà059 [email protected]

Uffi cio Economico/fi nanziarioAnna Maria Martinelli 059 [email protected]

Uffi cio Tributario/fi scaleSebastiano Valenti 059 [email protected]

Consorzio Pmi Export Modena Sonia Righi 059 [email protected]

AREA TUTELA E SVILUPPO

Michele Fioraio 059 894811m.fi [email protected]

Relazioni IndustrialiSandro Campani 059 [email protected]

Serena Iori059 [email protected]

Federico Vecchi 059 [email protected]

Uffi cio PrevidenzialeDaniela Chimienti 059 [email protected]

Morena Goldoni 059 [email protected]

Uffi cio Relazioni AssociativeRoberta Magnani059 [email protected]

Fabio Zampolini059 [email protected]

AREA SERVIZI TECNICI

Marco Antonio Imbesi 059 [email protected]

Servizi: Ambiente - Ecologia Energia - M.O.G. - Qualità - S.G.S.L. - Sicurezza

Cristina Gaspari059 [email protected]

Anna Luisa Pinna059 [email protected]

Stefano Sanzi 059 [email protected]

Fabio Cingi059 [email protected]

PMI SERVIZI ASSOCIATIStefano Fontana059 [email protected]

CREDITO

Collaborazione strategica fra il team di specialisti di Sace BT (Società del gruppo Sace) ed il personale Confapi Modena.L’accordo è scaturito per studiare assieme alle aziende interessate

Accordo commerciale tra Confapi pmi Modenae Sace BT SpA

la soluzione più adatta attraver-so il supporto Sace BT all’analisi, alla gestione dei rischi commer-ciali, alla valutazione preventiva dei clienti, alla solvibilità della clientela, all’eventuale indenniz-

zo dei crediti insoluti.A tale proposito sono state pre-sentate la polizza Multimarket Globale e la polizza Multiexport (che consente di assicurare anche il rischio singolo per l’estero).

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sorie e defi nitive) verso Enti Pubblici;

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La cauzione assicurativa presen-ta notevoli vantaggi per le im-prese in quanto consente di non immobilizzare liquidità e di non saturare con impegni di fi rma (fi deiussioni) i castelletti ban-cari, lasciandoli disponibili per le normali necessità fi nanziarie dell’attività aziendale.Il tutto a costi contenuti e con la certezza di utilizzare uno strumento accettato da tutte le Pubbliche Amministrazioni be-nefi ciarie.

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razioni nel corso del 2009. In ogni caso, i contribuenti e i professionisti interessati po-tranno giustifi care la correttezza del proprio operato utilizzando l’apposito software che verrà messo gratuitamente a disposi-zione dall’Agenzia delle Entrate entro la fi ne del mese sul sito Internet www.agenziaentrate.gov.it.La comunicazione di anomalia di per sé non comporta l’attiva-zione di un controllo da parte dell’amministrazione fi nanzia-ria. Tuttavia, va precisato che la circolare n. 20/E del 16 aprile 2010 ha previsto uno specifi co piano di controlli per i con-tribuenti che nel 2008 hanno perseverato in un comporta-mento risultato già anomalo

nel triennio 2005-2007. Le let-tere indirizzate direttamente ai contribuenti si focalizzeranno su quattro tipologie di macro-errori: incoerenze relative alla gestione del magazzino, inco-erenze tra rimanenze fi nali ed esistenze iniziali, incoerenze relative ai beni strumentali e, infi ne, all’incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi. Agli intermediari, invece, ver-ranno segnalati anche eventuali incongruenze attinenti, nello specifi co, alla compilazione del modello degli studi di settore e, quindi, riferibili alla mancata indicazione di dati fondamen-tali, alla persistenza di cause di esclusione per tre periodi d’im-posta consecutivi oppure ai co-dici attività.

Studi di settore anomaliFISCALE segue da pag. 2

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“L’ energia nucleare, quasi ovun-que, nel mondo industrializ-

zato, è vista come un’insostituibile opportunità che contribuisce alla riduzione del peso delle fonti fossili sulla generazione di energia elettri-ca, compatibile con un modello di sviluppo ecosostenibili”. È quanto si legge in una lettera in-viata al Partito Democratico, da par-te di ben 72 tra universitari, parla-mentari, imprenditori e giornalisti, i quali chiedono di non escludere aprioristicamente l’opzione del ri-torno all’energia nucleare. In effetti, la possibilità di ricorrere all’autoproduzione di energia nucle-are, nel nostro paese, sembra essere ostacolata da una posizione più ide-ologica che pratica e meditata. Forse sarebbe il caso di rivalutare questa posizione. Non è un caso che tra i sostenitori del ritorno al nucleare, le

Si scrive Green IT si legge infor-matica verde. Il concetto, non

nuovo, fa riferimento all’adozione di un’informatica ecologicamente so-stenibile, con il duplice obiettivo di raggiungere un vantaggio economico e di ottenere buone prestazioni tec-nologiche, rispettando le responsa-

Nucleare: è ancora un tabù?

cui centrali furono smantellate con il referendum del 1987 (anche sulla spinta dell’incidente di Chernobyl), fi rmatari della lettera vi siano nomi illustri della scienza come l’astro-noma Margherita Hack, da sempre convinta ambientalista. Ad essa si aggiungono personaggi come l’on-cologo Umberto Veronesi, il fi sico Carlo Bernardini, l’ex presidente dell’Enel e in passato di Legambien-te Chicco Testa e l’ex ministro del lavoro Tiziano Treu. Proviamo a fare due conti, o meglio a riprendere i conti fatti dagli illustri scienziati e intellettuali pro-atomo. In Italia importiamo più dell’80% dell’energia primaria di cui abbiamo bisogno. La nostra produzione è basata per il 70% su combustibili fossili; con le rinnovabili, se escludiamo l’idroe-lettrico, produciamo circa il 6%. L’e-

nergia solare, per la quale sono stati investiti fi no a ora circa 4 miliardi, contribuisce al nostro fabbisogno elettrico per lo 0,2%.Tutti dati autorevoli, almeno per ciò che riguarda la fonte, a cui si ag-giungono quelli riferibili alle prefe-renze sul tema da parte dei cittadini. A rilevarne l’orientamento l’istituto di ricerca Ispo, guidato da Rena-to Mannheimer, che ha condotto una ricerca a campione, dalla qua-le è emerso che il 44% ritiene che l’Italia dovrebbe cominciare a pro-durre energia nucleare; il 33% che non dovrebbe produrre né compra-re energia nucleare; il 16% che do-vrebbe continuare come sta facendo attualmente, ovvero comprando energia nucleare da altri paesi senza però produrla; solo un 7%, infi ne, la platea degli indecisi. Entrando nel merito delle valutazio-

ni si osserva, all’interno dell’indagi-ne, che il 40% ritiene che la produ-zione di energia nucleare ridurrebbe la dipendenza energetica dell’Italia da altri paesi; il 23% sostiene che al giorno d’oggi le centrali nucleari sono molto più sicure che in passato; il 23% che la produzione di energia nucleare in Italia permetterebbe di abbassare i costi dell’energia elettri-ca; il 20% che produrrebbe persino benefi ci economici; il 14% che per-metterebbe anche di investire nella ricerca scientifi ca e di aumentare la competenza tecnologica.Ricordando che i tre quesiti del re-ferendum dell’87 presentarono un risultato nettamente “abolizionista”, con percentuali dal 70 all’80%, i dati di queste ultime rilevazioni sembrano indicare un qualche “ri-pensamento”, che non rappresenta una posizione maggioritaria ma che invita a rifl ettere.

Secondo l’indagine Ispo il 44% degli italianiè favorevole alle centrali

Green IT: studio e utilizzodi tecnologie informatiche in modo efficiente

sciuta anche la consapevolezza delle aziende nell’affrontare le questioni ambientali con l’adozione di pratiche ecocompatibili. Il rapporto Unionca-mere 2010, pubblicato il 6 maggio scorso, diffonde un incoraggiante dato, quello relativo al 30% delle pmi già attive nell’investire in prodotti o

tecnologie che consentano un rispar-mio energetico e riducano al minimo l’impatto ambientale. La Green IT ha radici lontane. Risale infatti al 1992 la creazione, a cura dell’Agenzia ame-ricana per la protezione ambientale, del progetto “Energy Star”, volto a promuovere e riconoscere l’effi cienza energetica nei monitor, apparecchia-ture di controllo del clima, e altre tecnologie. Successivamente altri pro-grammi, in molti Paesi, sono stati av-viati per promuovere l’abbassamento di fattori inquinanti per l’ambiente. Oggi un numero crescente d’imprese si sta muovendo verso la Green IT,

contribuendo a rendere sia la società sia l’economia maggiormente soste-nibili, dal punto di vista ecologico. Indubbi i vantaggi di tale scelta. Ol-tre a garantire opportunità di rispar-mio legate all’abbattimento dei costi per l’energia, la scelta della Green IT produce la riduzione dell’impatto ambientale e impegna le imprese a rivedere i propri processi aziendali, migliorandone l’effi cienza, attivando così un circolo virtuoso. Tutto que-sto garantisce alle aziende un posi-tivo ritorno d’immagine sia presso i propri clienti e più in generale pres-so i portatori d’interessi, sia presso l’opinione pubblica. Questi vantag-gi si aggiungono alla motivazione principale che induce a orientarsi verso una scelta strategica di Green IT: la necessità di rispettare le nor-mative vigenti. Sollecitazione esterna che potrebbe essere per le pmi, che per caratteristiche intrinseche han-no maggiori diffi coltà ad investire a medio termine in questa direzione, l’occasione per sostenere e diffonde-re questa sana politica aziendale.

bilità sociali ed etiche alle quali non possiamo più sottrarci. La Green IT si occupa dello studio di tecniche di progettazione e realizzazione di com-puter, server, sistemi connessi e del loro utilizzo, coniugando effi cienza di risultati a impatti ambientali limitati o nulli. Di pari passo con la crescente consapevolezza che le emissioni dei gas serra da parte dell’uomo sono un fattore importante per il riscaldamen-to del nostro (unico!) pianeta, è cre-

7 ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010

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È giunta alla quinta edizione la ri-cerca Eurobarometro Humance

Resouces, i cui risultati sono stati pre-sentati presso la Fondazione Marco Biagi lo scorso 10 giugno. L’iniziativa è sostenuta da Unicredit Banca e pa-trocinata dall’Associazione Italiana per la Direzione del Personale - A.I.D.P. Emilia Romagna, dall’European Club for Human Resources, da Confapi pmi e da Legacoop Modena. La ricerca ri-guarda le tematiche relative alla gestio-ne del personale; quest’anno il tema è stato “L’internazionalizzazione del capitale umano: problemi e prospettive secondo il quinto Eurobarometro HR”. La crisi economica, infatti, ha rimesso in discussione i modelli di manage-ment aziendale e in particolare quelli di gestione delle risorse umane. I di-

Stress, autolesionismo; sono alcune delle parole che vengono alla ribalta

della cronaca in questi mesi di tensio-ne, che da economica diventa sociale. In particolare nel mondo del lavoro, sia dal punto di vista del dipendente che dell’imprenditore, si è infiltrata una nuova patologia, il cosiddetto stress da lavoro che da luogo ad eventi a volte anche drammatici. Fra i più eclatanti quello di France Telecom, dove il tri-bunale di Parigi ha aperto un’inchiesta a carico della società in merito all’on-data di suicidi tra il personale della compagnia telefonica. L’autorità giu-diziaria ha preso in esame quattordici casi di suicidio, tentativi di suicidio e depressione patologica che, secondo le prime ipotesi vagliate dagli inquirenti, sarebbero legati alla politica di gestione del personale. Altro caso, che se non fosse tragico sembrerebbe surreale, i frequenti suicidi dell’ultimo anno (tut-ti verifi catisi con il lancio da piani alti degli edifi ci del complesso), nello sta-bilimento di Shenzhen, nel sud della Cina, di Foxconn, società partener di Apple, dove si assembla il noto iPad. I vertici aziendali hanno chiesto ai pro-pri dipendenti di sottoscrivere una let-tera in cui promettono di non farsi del male e denunciare ai propri superiori eventuali diffi coltà o problemi. Nota a tutti, infi ne, la vicenda tutta italiana di Mariarca Terracciano, infermiera napo-letana quarantacinquenne dell’ospeda-le San Paolo, morta dopo tre giorni di coma, perché aveva deciso di togliersi 150 millilitri al giorno di sangue, oltre a praticare lo sciopero della fame, per protestare contro il mancato pagamen-to degli stipendi nella Asl Napoli 1. Analoghi fenomeni si sono registrati sul fronte dei datori di lavoro: il peso della crisi che incombe, che sovraccarica le imprese di problemi che spesso paiono senza soluzione, è diventato comples-so e spesso insostenibile. Si pensi solo all’ondata di suicidi che di recente han-no visto protagonisti tanti imprenditori, in particolare nel Nord Est del paese. È il caso di Fiorenzo Brusaterra, impren-ditore immobiliarista di Thiene, di San-torso a Vicenza, che a 59 anni si è tolto la vita negli uffi ci della sua agenzia im-mobiliare. Sempre in Veneto la morte dell’imprenditore Giancarlo Canavese,

Eurobarometro HR: reclutare nuovi talentiLe rilevazioni presentate alla Fondazione Marco Biagi

rettori del personale si sono trovati ad affrontare scelte diffi cili, spesso dram-matiche, quali: come preservare l’or-ganico, e in particolare le competen-ze critiche per il successo aziendale?A presentare la ricerca Leonardo Sforza, direttore ricerca e relazione Ue - Hewitt Associates. “L’indagine - ha affermato il relatore - ha coinvolto 70 organizzazioni tra il dicembre del 2009 e il 22 gennaio 2010, e ha cerca-to di evidenziare come i direttori delle risorse umane hanno vissuto questo contesto di particolare crisi economica. Il tutto in un’ottica transazionale. Il 2009 si è rivelato un anno diffi cile, con un lieve miglioramento nella seconda metà dell’anno. Nel 2010 si comincia ad intravedere la ripresa, ma fragile, segmentata, trainata da Cina e Sta-ti Uniti, dove tuttavia è presente una disoccupazione soprattutto giovanile”.Rispetto ai dati, si osserva come quanti prospettano una riduzione del perso-nale, siano passati dal 71% del 2009 al 44% nel 2010, mentre chi ne pre-fi gura un incremento sale dall’8% del 2009 al 20% del 2010; oltre un terzo invece (il 37%) chi pensa ad un man-tenimento delle prospettive occupa-zionali (21% il dato riferibile al 2009).

Quali, le iniziative per il 2010, al fi ne di preparare il “dopo”? “Mentre lo scorso anno - prosegue Sforza - la priorità consisteva nella riduzione della forza lavoro, per que-sto 2010, benché permanga questa impostazione di fondo, va rilevata positivamente l’esigenza di reclutare nuovi talenti. Nonostante i processi di riorganizzazione e quindi di riduzione della forza lavoro, le direzioni del per-sonale faticano ad attirare nelle orga-nizzazioni persone formate. Esigenza confermata nei programmi più a lun-go termine per il 2010-2012, insieme alla necessità di investire maggior-

mente sullo sviluppo della leadership”.In estrema sintesi, dunque, le aree principali di azione si sono due: rie-quilibrio dello sviluppo con la con-servazione, la sistematizzazione della qualità totale della direzione delle risorse umane, riqualifi cazione delle competenze.

Quando la crisi economica diventa crisi esistenziale

68 anni: titolare di una ditta che si oc-cupa della commercializzazione di ma-teriali edili, che si è cosparso di liquido infi ammabile e poi si è dato fuoco in mezzo alla gente a Oderzo, in provin-cia di Treviso. Merita allora rifl ettere, magari partendo proprio dall’articolo 1 della Costituzione, quello che dice che la l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, valore fondante che poi, in altre parti della Carta, viene ulteriormente ribadito. Merita rifl ettere su quanto la percezione di sé, del proprio essere nel-la comunità, sia oggi strettamente con-nesso al lavoro, al punto di sacrifi care a questo elemento buona parte di altri che dovrebbero essere anche più im-portanti, ma che, se il lavoro non c’è, fi -niscono per perdere anch’essi il loro va-lore, almeno agli occhi di molti. E così, la perdita del lavoro, quale che esso sia, fi nisce per identifi carsi nella perdita di sé, e non c’è famiglia, non c’è comunità che tenga, anzi, spesso chi è più vicino è l’ultimo a sapere, quasi che un senti-mento di “vergogna” abbia impedito la condivisione delle angustie. Non esiste una “regola”, naturalmente: i casi sopra riportati hanno ognuno proprie pecu-liarità; l’elemento in comune, però, è proprio il venir meno di quel “pezzo di identità” strettamente connesso al lavoro. Se si trattasse solo di “un pez-zo”, probabilmente gli altri componen-ti contribuirebbero ad ammortizzare lo stress; inevitabilmente non è così se invece la persona identifi ca sé stessa e i rapporti con il resto del mondo esclu-sivamente attraverso questo fi ltro. La crisi economica potrebbe consentire di aggiustare un po’ il tiro rispetto a que-sta impostazione, invece, tristemente, ne acuisce le asperità.

ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010 8

Page 13: Newsletter of CONFAPI PMI

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Cofim ha compiuto 30 anni di operatività e, in questa ricorren-

za, il presidente Giuseppe Gelati ha voluto proporre una riflessione sul

tema della “Dignità del lavoro” e della sua rilevanza, par-ticolarmente criti-

ca nell’attuale fase di cambiamento socio-culturale e di crisi economica. Il 24 maggio, presso il Teatro della Fon-dazione San Carlo, si è tenuto il con-vegno nel quale, insieme a Gelati era-

Sale dell’1% l’inflazione di mag-gio nella provincia di Modena.

In dettaglio, secondo i dati forniti dal Servizio statistica del Comune di Modena, il tasso tendenziale di infla-zione annuo rilevato in maggio sale a +1%, dopo la lieve discesa del mese precedente, mentre si evidenzia una

“Rafforzare il dibat-

tito per trovare nuovi indicatori da affiancare al Pil, per leggere meglio la situa-zione attuale e le tendenze in atto”. Parola di Ermete Realac-ci, presidente di Symbola che

insieme a Unioncamere ha ideato il Piq, “prodotto interno di qualità”. Un nuovo indicatore che mira a dare una “misura economica” a un valo-re appartenente intangibile come la qualità; calcolare quindi quanta par-te dell’economia del nostro paese, e

no presenti l’On.le Giuliano Cazzola, fra i massimi esperti di problematiche del lavoro, nonché vice presidente della Commissione Lavoro della Ca-mera dei Deputati e Massimo Jasonni noto avvocato penalista modenese. In questi 30 anni Cofim ha ottenuto im-portanti risultati in termini di volumi operativi, di credito intermediato ver-so le imprese, di garanzie rilasciate a copertura dei rischi. Lavoro importan-te, perché Cofim ha partecipato dando un concreto contributo allo sviluppo

delle imprese del territorio. Ha soste-nuto i processi di investimento, la ge-stione e il consolidamento finanziario delle aziende, la nascita di nuovi pro-getti imprenditoriali, fino ad arrivare ai processi di internazionalizzazione. E lavorare per lo sviluppo delle impre-se significa anche operare a tutela di quel grande bene che è il lavoro, con tutto quello che esso rappresenta per le persone, le famiglie, per il benessere e la coesione sociale.Da qui nasce il titolo del convegno, che è stato: “Fiducia nell’impresa e dignità del lavoro”. In effetti, la gra-vità della crisi travalica il pur preoc-cupante ambito economico, andando a investire lo stesso quadro istituziona-le, fi no a delineare una vera e propria crisi del modello economico stesso. È quindi giusto cercare di approfondir-ne le cause, anche di lungo periodo,

Fiducia nell’impresa e dignità del lavoroUn convegno di Cofi m per indagaregli impatti socio-economici della crisi

per trovare validi rimedi, consapevoli che l’intelligenza industriale che ha reso celebre Modena nel mondo, resta requisito necessario e indispensabile per il superamento delle diffi coltà in tempi quanto più rapidi possibile.

Balzo dell’1% per l’inflazione modenese di MaggioVariazione congiunturale pari a +0,1% rispetto ad aprile

variazione congiunturale mensile del +0,1% rispetto ad aprile. Invariato, nel complesso, il capito-lo trasporti; si registrano tuttavia aumenti delle tariffe dei taxi, della benzina verde e di altri carburanti, di lubrifi canti, pneumatici, motocicli e automobili fi no a 4 metri. Le varia-

L’indicatore basato sulla produzione pare non essere più adeguato a misurare il reale stato di salute della società

Se il Pil non basta ...

zioni più sensibili rilevate in maggio sono quelle riguardanti beni e servizi, con un +1,4% (mentre il dato annuo si attesta a + 3,7%) come l’orefi ceria e, in misura minore, le professioni liberali. Per quanto riguarda la casa, la variazione mensile segna quota

-0.4%, +0,3% su base annua. Dimi-nuiscono i canoni di locazione, le spese condominiali e i prodotti per la riparazione e la manutenzione. In au-mento il gasolio per riscaldamento e i servizi di riparazione e manutenzione delle abitazioni. A calare anche molti generi alimentari, ma aumentano il pane, altri cereali e piatti pronti, pe-sce fresco, crostacei e molluschi fre-schi, patate, confetture, marmellate e miele. Il capitolo servizi ricettivi e di ristorazione, con un +0,7% nel mese, rispetto al +0,3% su base annua, fa registrare aumenti per gli alberghi e per altre tipologie di servizi alloggio.

quindi del Pil, è riconducibile alla qualità, e come tale possa essere mi-surata e monetizzata. Il Piq è pertanto un amalgama di innovazione, ricerca, creatività e sa-peri territoriali. Come si posiziona l’Italia? Nel 2009 il nostro paese pre-senta un Piq pari al 46,3% del Pil, per un valore non inferiore a 430,5 miliardi di euro. A spiccare, come settori economici, la chimica, la metalmeccanica, l’elet-tronica e i mezzi di trasporto. A que-

sti si aggiungono i settori tradizionali come il commercio e l’agricoltura. Mentre i settori del Made in Italy si collocano intorno alla media. Il tra-dizionale misuratore di ricchezza del paese, il Pil, non è quindi più suffi -ciente a rispondere all’esigenza di mi-surare la qualità del proprio vivere? Sembra proprio che sia così. Dimostrazione è la nascita di questi nuovi indicatori, come il Piq, ma an-che il Piv, il “Prodotto interno verde”. Un indicatore che misura il lavoro svolto ogni anno da boschi e foreste su un determinato territorio e che nel 2009, per l’Italia, è stimato intorno ai sei miliardi di euro. Secondo il pro-fessor Robert Costanza, uno dei più noti economisti ecologi americani, che insieme ad Hermann Daly, ha elaborato questa particolare unità di misura, esiste un rapporto tra ecolo-gia ed economia, rapporto possibile e anche vantaggioso per la sopravvi-venza del paese. Si pensi solo alla macchia nera del Golfo del Messico o i cataclismi che si abbattono sulle coste conseguen-temente al cambiamento climatico, se fossero prevenuti - lo sostiene lo stesso Costanza - il costo da sostenere sarebbe stato inferiore. Dunque dopo il Pil, il Bil (Benessere interno lordo, cui m&i ha dedicato un articolo nel numero di maggio 2009), e ora il Piq e il Piv, e probabil-mente non è fi nita qui. Forse non è un caso che questa “nuova frontiera” della contabilità nazionale si affermi in questo particolare contesto di crisi economica. Sembra quasi che con la crisi economica si stiano affermando elementi nuovi di valutazione, che si

cerchi cioè di rivalutare quei fattori di qualità, appunto, che non sem-pre sono direttamente quantifi cabili in termini economici. Non a caso lo “strillo” in copertina del numero di giugno della prestigiosa rivista “Inter-nazionale” dice: “Pil - più inutile non si può”. Sempre meditato e profondo il com-mento di padre Giuliano Stenico, presidente del Ceis di Modena: “Cre-do che se si cominci a considerare altri parametri, al di là di quelli propria-mente economici, come il vivere so-ciale, l’ambiente; si sta cominciando a sentire l’esigenza di una vita migliore, più piena. Questo è anche sintomo di un cambia-mento nella cultura, dove la crisi può avere avuto un certo ruolo. D’altronde economia deriva dal greco e signifi ca gestire la casa, intesa anche come famiglia, e andrebbe riportato all’origine. Bisogna superare questa dicotomia tra l’essere e l’avere, perché l’avere è fon-damentale a partire dall’essere e senza l’essere è un avere malato”.

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L’ambiente si rigenera. È lo slogan coniato da Mivebo, azienda mo-

denese che opera nella pulizia e sani-ficazione per aziende private ed enti pubblici, istituti bancari e professio-nali, poliambulatori, aziende biomedi-cali e case di cura, strutture sportive, condomini e abitazioni private. Con 150 dipendenti diretti di produzione, sei tecnici addetti al controllo di qua-lità e un fatturato al 2009 di circa 3 milioni di euro, la Mivebo ha una sede a Modena, una a Mirandola e un’altra è in fase di apertura a Roma. A parlar-cene il Cav. Fabrizio Stefani, titolare e, fondatore della società. “L’azienda - ci racconta Stefani - nasce nel 1993 per mia iniziativa ed è partita inizialmente con un gruppo di sette di-pendenti. Nel corso del tempo ci siamo sviluppati partendo da Modena e poi su tutto il Nord Italia, in particolare Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia.

stere un genitore in diffi coltà o persone con handicap. Con la possibilità pe-raltro di ritornare all’orario di lavoro originario qualora la situazione che ha generato la necessità venisse meno. Ciò ha rafforzato il rapporto con i lavora-tori, anche se per l’impresa ha signifi -cato sopportare un costo, dal momento che il dipendente con orario fl essibile viene sostituita con un’altro”. E la crisi economica? Sembra che alla Mivebo non l’abbiano sentita, tanto che “nel 2009 - conclude Stefani - non abbiamo subito perdite di fatturato e siamo ri-usciti a mantenere tutta l’occupazione. Anzi, abbiamo assunto sei o sette nuovi lavoratori. E anche per il 2010 stiamo registrando ottimi risultati. Continuia-mo ad investire sulla formazione, sul rapporto con il dipendente, sull’inno-vazione tecnologica legata alle certi-fi cazioni ottenute e che ci distinguono nel settore”.

Abbiamo fi n da subito cercato di diffe-renziarci dalla concorrenza, puntando ad aggiungere valore rispetto al servi-zio tradizionale”. L’azienda, ha fatto della qualità il “cavallo di battaglia”. Da dieci anni si fregia della certifi ca-zione di qualità ISO 9001 e da due anni della certifi cazione ambientale ISO 14001. Tra le caratteristiche del servizio offerto, Mivebo presenta un innovativo controllo delle presenze con microchip. “Grazie a questo si-stema - spiega Stefani - che abbiamo adottato da circa sette anni, riusciamo a sapere esattamente gli ingressi e le uscite dei nostri dipendenti che si reca-no dai clienti per effettuare il servizio. Questo software, inoltre, crea anche una sorta di archivio storico, per cui siamo in grado di sapere chi ha fatto cosa anche anni fa”. Qual’è il reale va-lore aggiunto di questo sistema? “La maggiore garanzia verso il cliente -

risponde il nostro interlocutore - che potrà verifi care se e quando il servizio è stato effettuato”. Notevoli sono le at-tività formative del personale intrapre-se da Mivebo, che organizza, presso la propria sede, corsi di formazione lavo-ro e aggiornamenti sulla sicurezza con cadenza trimestrale, rivolti ai propri dipendenti. L’azienda inoltre cura in modo particolare l’aggiornamento del-le proprie attrezzature: l’investimento in macchinari e formazione ammonta a circa il 3% del proprio fatturato. Questa attitudine ha portato, nel 2007, all’aggiudicazione del premio “Responsabilità sociale d’impresa” del-la Provincia di Modena, per il progetto “Pari opportunità di genere”. “Abbiamo predisposto - spiega Stefani - un sistema di fl essibilità dell’orario di lavoro a favore di quei dipendenti che ne fanno richiesta in funzione di par-ticolari situazioni, come il dover assi-

Mivebo: pulizia e sanificazionecon microchip L’azienda premiata nel 2007 con il premio Responsabilità sociale della Provincia di Modena

ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010 10

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Un tempo la dialettica politico-sociale era circoscritta alle mura

degli edifici istituzionali, dove, tanto a livello nazionale quanto locale, la maggioranza proponeva e l’opposi-zione obiettava. Normale amministra-zione, si direbbe. Ora, però, e non da oggi, le sempre più frequenti aggrega-zioni dei cittadini riguardo a progetti inerenti la propria città o il proprio vivere comune, pongono il problema della rappresentanza, della evidente non sufficienza delle forme tradizio-nali. La dialettica politico-istituzionale sembra non bastare più. Si pensi solo a Modena, che sta conoscendo, da qualche tempo a questa parte, una proliferazione di comitati di cittadini che si oppongono alle scelte prese o che vuole prendere l’amministrazio-ne comunale e “pretendono” di avere voce in capitolo. Numerosi i temi, dal piazza Matteotti, al Villaggio Giardi-no, dalla Zona Tempio al Comitato modenese per l’acqua pubblica, e ne abbiamo tralasciati parecchi.Gli obiettivi sono quasi sempre circo-scritti al proprio territorio: quello che si conosce più di quanto possa cono-scerlo un amministratore, quello che rappresenta il “teatro” dalla vita quo-tidiana delle “piccole comunità” che fanno quadrato spesso a contrasto di iniziative che vengono percepite come estranee, o addirittura antitetiche, ri-spetto al legittimo interesse a salva-guardare la qualità acquisita. Sorge spontanea la domanda: quelle che sia-mo abituati a pensare come istituzioni rappresentative, stanno perdendo ter-reno, incapaci di percepire e poi rap-presentare le reali esigenze del cittadi-no? Ecco quindi che, ad esempio, gli ambientalisti di Modena - Italia No-stra, Legambiente, Wwf, comitati con-trari al parcheggio del Novi Sad, del-la riqualifi cazione prevista in piazza Matteotti, degli alloggi previsti in via Cannizzaro - dichiarano apertamente guerra alle scelte dell’amministrazione comunale, soprattutto in campo urba-nistico. Il punto che si vuole qui evi-denziare non riguarda tanto se l’am-

“Città e architettura nel Nove-cento a Modena”, è il ciclo

di lezioni magistrali tenute dagli storici dell’architettura Fulvio Ira-ce e Carlo Olmo e dall’architetto Cino Zucchi presso il Teatro della Fondazione San Carlo di Mode-na, nei mesi di maggio e giugno. Obiettivo dell’iniziativa: diffondere la conoscenza della città costruita, attraverso la chiave metodologica della storia urbana, promuovendo il

La proliferazione dei comitati cittadini, un segno dei tempiLe aggregazioni spontanee riempiono i vuoti lasciati dalla politica?

ministrazione faccia bene o male la sua parte per perseguire il benessere della città, quanto piuttosto la con-siderazione che sta sfaldandosi la percezione che il cittadino ha della rappresentatività dell’istituzione. Si assiste a una tale atomizzazione che si registrano tanti comitati quanti sono i quartieri, in una piccola città in cui evidentemente si fatica a tro-vare quella sintesi cui dovrebbe esse-re deputata l’amministrazione. Da qui l’apertura dell’assessore Daniele Sitta che reputa opportu-no “ricostruire un rapporto di con-

fronto tra comitati cittadini e ammi-nistrazione comunale, perché è l’unico modo per capirsi e analizzare a fondo le questioni”, ma che comunque riba-disce che “l’organo preposto a prende-re le decisioni è il Consiglio comunale, che non può bloccare gli interventi pro-grammati nell’interesse della collettivi-tà per i bisogni di pochi. Alcuni comita-ti si muovono come partiti e cavalcano azioni promosse da gruppi della mino-ranza della città, senza impegnarsi a dare un contributo per migliorare, nel concreto, la vivibilità dei quartieri”.L’azione dei comitati viene spesso pre-

sentata come conservatrice, affetta da una miopia che impedisce di inserire le singole questioni in una visione generale della città di oggi e di do-mani. Probabilmente c’è una parte di verità in questa valutazione, così come ap-pare innegabile l’esistenza di tentati-vi di strumentalizzazione. Ma il “fe-nomeno” esiste, occorre farci i conti, pena l’aumento dell’insofferenza, della contrapposizione fra “popolo” e “politica politicante”, e ciò non fa bene alla convivenza civile che do-vrebbe essere obiettivo comune.

Riscoprire la città del NovecentoCiclo di seminari alla Fondazione Teatro San Carlo

dibattito sulla storia della città per comprenderne gli sviluppi futuri. Suggestive conferenze al cui centro si è posto il tessuto urbano e archi-tettonico, quale traccia vivente dei mutamenti sociali e culturali della città.Il ciclo di tre lezioni “Architetture e città nel Novecento” ha offerto informazioni sulle trasformazioni della cultura architettonica e urba-na, italiana ed europea, per inqua-drare i temi centrali del progetto di storia urbana su Modena che si svilupperà nel 2010 e nel 2011. Il primo appuntamento si è tenu-to il 20 maggio: lo storico dell’ar-chitettura Fulvio Irace, ordinario al Politecnico di Milano, per anni direttore della Triennale, ha guida-to i partecipanti alla scoperta delle “Forme della città”, in una lezione ricca di immagini, che ha raccon-tato l’architettura del Novecento, i linguaggi e i progetti, collegando-li agli spazi urbani, alle città nelle quali viviamo oggi. Le lezioni sono proseguite il 26 maggio con “La città dei diritti. Architettura, cittadini, politiche riformiste”, con Carlo Olmo, ordi-

nario di storia dell’architettura con-temporanea al Politecnico di Torino, direttore del “Giornale dell’architettu-ra” e dell’Urban center di Torino. La “città dei diritti” si è presentata come l’asse portante della successiva ricer-ca su Modena: una chiave di analisi dell’architettura e della città, che nel corso del Novecento è stata il luogo privilegiato di emancipazione civile delle comunità e delle politiche rifor-miste.I diritti di cittadinanza sono stati rac-contati anche attraverso l’organizza-zione urbana, gli spazi e le architettu-re che cambiano, le nuove domande di casa, salute, verde e sicurezza.Il 10 giugno è stata la volta della le-zione di Cino Zucchi, ordinario di

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Anno 7 n. 48 - Giugno 2010Aut. Trib. di Modena n. 1705 del 31 marzo 2004

Direttore responsabile:Simone Lazzaretti

Direttore editoriale:Paolo Credi

Progetto grafi co:Raffaele Cimino

Redazione, grafi ca e impaginazione: HEIDI comunicazione srl

In redazione:Alessia Zapparoli

Hanno collaborato a questo numero: Giulia PollastriAnna Maria Lucà

Stampa: La Litografi ca srl - Carpi

Raccolta pubblicitaria: HEIDI comunicazione srl T 059 9782109 - F 059 9782791

Questo numero è stato chiuso in redazioneil 15 Giugno 2010n. copie: 8.000

Composizione architettonica e ur-bana al Politecnico di Milano e progettista di fama internazionale. La lezione “La casa e lo spazio pub-blico. Rifl essioni e progetti fra storia e contemporaneità”, ha affrontato, in un dialogo fra storia, presente e futuro, il tema della casa, al centro della rifl essione e degli interventi del secolo scorso, con le case po-polari, l’edilizia sociale e la “casa per tutti”, unitamente a quello dello spazio pubblico, che disegna la città con servizi sociali, aree aperte, piaz-ze, luoghi d’incontro e di relazione. Cino Zucchi ha presentato anche suoi progetti improntati al criterio della sostenibilità. Il progetto “Città e architetture a Modena nel Novecento” è stato ide-ato e promosso dall’uffi cio Ricerche e documentazione sulla storia urba-na dell’assessorato alla Cultura del Comune di Modena.

11 ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010

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Dario Di Vico li ha seguiti per un anno a Varese, Como, Cuneo, Torino, Man-tova, Milano, Treviso, sul Piave, e an-che a Roma, lo dice alla prima riga di questo libro nel quale raccoglie i loro sfoghi: i Piccoli sono anche Invisibili. Se ne parla. C’è ora una sociologia con-solidata della microimpresa. La politica li corteggia. Sono alla moda. I Piccoli nella crisi sono i primi a essere puniti, stretti fra incassi sempre più ri-tardati e l’obbligo di ridurre ogni anno il costo unitario del prodotto fornito. Il ritardo medio degli incassi è di sei - otto mesi. Detto così, sembra un miracolo

Arrivano dall’Italia, dalla Gran Bretagna, dalla Romania, dagli

Stati Uniti e dalla Svezia le orche-stre militari che dal 6 al 10 luglio partecipano a Modena al Festival Internazionale delle Bande Milita-ri, unico nel suo genere in Italia, giunto quest’anno alla 19° edizione.La manifestazione si svolge sotto

Analisi impietosaLe gravi conseguenze dell’assenza di rappresentanza per la piccola impresa

che sopravvivano. Ma è proprio così, ed è anzi questa “pancia” operosamen-te ruminante che regge l’Italia.Il mercato è d’altra parte globale an-che per i Piccoli. I distretti industriali sono in via di ripensamento: le econo-mie sui servizi non bastano più. E la globalizzazione è nella fase più dura: Asia e America Latina hanno standard produttivi di qualità, e costi ancora dimezzati. Mentre la crisi fi nanziaria colpisce di più l’Euro - America. I Bric, d’altra parte, sono già un grande mer-cato. E fra dieci anni, quando anche il costo della vita in Asia e America Lati-na si sarà livellato verso l’alto, si potrà competere senza intaccare il capitale. Ma bisogna sopravvivere.

Dario Di VicoPiccoli. La pancia del Paese Marsilio

La 19^ edizione del Festival delle bande militariAnche quest’anno giungeranno a Modena orchestre provenienti da tutto il mondo

l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è promossa dal Comu-ne di Modena, dall’Accademia Milita-re di Modena, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dalla Fon-dazione Teatro Comunale di Modena, con il patrocinio e il sostegno della Regione Emilia-Romagna e della Pro-vincia di Modena, il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero della Difesa, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il contributo di Unicredit Banca, Conad, Unipol Assicurazioni e Gruppo Hera.In Piazza Roma, nel Cortile d’Onore del Palazzo Ducale e nelle piazze del centro storico di Modena, il pubbli-co potrà ascoltare la Banda Centra-le della Marina, la britannica Banda

dei Marines Reali di Sua Maestà, la Banda delle Forze Armate della Romania, la Banda dell’Universi-tà di Washington e la Banda Terri-toriale della Marina di Göteborg.Il programma prevede parate pome-ridiane e notturne per le vie del cen-tro, caroselli, spettacoli e concerti di mezzanotte in Piazza Grande, Largo San Giorgio, Piazza XX settembre, Chiostro di Palazzo Santa Margheri-ta e all’interno dei Giardini Ducali.Gli eventi sono gratuiti, ad eccezio-ne degli spettacoli in Piazza Roma di giovedì 8 e sabato 10 alle 21. La 19° edizione prevede inoltre visite guida-te al Palazzo Ducale di Modena, pac-chetti turistici a partire da 45 euro e un evento fuori Regione ad Alessan-dria.

Piccoli: quattro milioni di piccole aziende, otto milioni di partite

Iva rappresentano per un Paese un patrimonio vitale. Ma se questi si-gnori, da quando aprono bottega fino a sera, hanno la sensazione di lavorare “contro”, c’è qualcosa che non va. I Piccoli credono nella libera impresa e nel lavoro autonomo, non disdegnano il mercato e lo conside-rano meglio della politica, detestano la burocrazia, lo Stato imprenditore e le oligarchie industriali. Sono “la pancia del Paese”, ne esprimono gli umori, le paure, gli slanci.

ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA | numero 48 - Giugno 2010 12

media&impresa è il mensile edito da Confapi pmi Modena.La diffusione media è di 8000 copie, di cui 2000 inviate a mezzo posta a un indirizzario composto da imprese e istituzioni della provincia di Modena;le altre 6000 copie vengono diffuse insieme al quotidiano “L’Informazione di Modena”.

esce l’ultimo sabato del mese.

ECONOMIA E ATTUALITÀ IN PROVINCIA DI MODENA