Fattore K Liguria - Indagine suklle PMI turistiche Interviste Pmi
Rapporto PMI Mezzogiorno 2015 - Confindustria Benevento...Il Rapporto PMI Mezzogiorno 2015 . Le PMI...
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Rapporto PMI Mezzogiorno
2015
• Il Rapporto PMI Mezzogiorno 2015
• Gli effetti della crisi sulle PMI meridionali
• Il rischio delle PMI meridionali
• Le prospettive e le misure necessarie per favorire la ripresa
• Mezzogiorno realtà significativa, che ha molto sofferto la crisi ….
• …. ma decisiva per le speranze di ripresa dell’intero Paese
• Obiettivo: identificare l’elemento più dinamico per dare corpo a queste speranze
• Una partnership innovativa per analizzare le PMI del Sud negli anni della crisi ….
• …. e le loro prospettive.
Il Rapporto PMI Mezzogiorno 2015
Le PMI meridionali analizzate
1, 2 mln 0,25 mln
0,25 mln
ditte individuali società di capitale società di persone
1,7 milioni di imprese attive al 31 Dicembre 2013
125.007
23.414
3.772 570
Micro Piccole Medie Grandi
Società di capitale per dimensione In base alla classificazione della
Commissione Europea sui bilanci 2012
27 mila PMI
Nota: non include imprese dormienti e società non finanziarie
Dimensione e peso delle PMI meridionali
Valore aggiunto
Debiti finanziari
Fatturato
Addetti
Piccole Medie
284 mila
126,5 € mld
46 € mld
27,3 € mld
% su PMI Italia
17,5%
14,9%
16,6%
14,9%
• Il Rapporto PMI Mezzogiorno 2015
• Gli effetti della crisi sulle PMI meridionali
• Il rischio delle PMI meridionali
• Le prospettive e le misure necessarie per favorire la ripresa
Le PMI hanno sofferto una caduta di ricavi e produttività
Fatturato, produttività e costi del lavoro delle PMI meridionali Variazione percentuali
-5,4% -6,1%
8,8%
Cumulato 2007-2013
Fatturato Produttività Costo del lavoro
per addetto
Crollo dei margini lordi rispetto al 2007, nonostante nel 2013 sia tornato il segno positivo
Andamento del margine operativo lordo, PMI italiane e meridionali Variazione percentuali
-38,6%
-31,5%
Mezzogiorno Italia
1,4% 3,0%
Mezzogiorno Italia
Cumulato 2007-2013 2013/2012
Crolla la redditività netta delle PMI meridionali
13,9%
8,2%
5,7%
7,2% 7,4%
5,5% 5,6% 7,3%
3,3% 3,7%
4,5%
2,9% 2,3% 2,1%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
PMI Italia PMI Mezzogiorno
Roe ante imposte e gestione straordinaria Valori percentuali
Con l’introduzione delle Srl semplificate torna a crescere il numero di newco nel Mezzogiorno
0
5.000
10.000
15.000
20.000
25.000
30.000
35.000
20
04
20
05
20
06
20
07
20
08
20
09
20
10
20
11
20
12
20
13
20
14
Srl semplificate 52,0%
50,3% 49,7%
44,2%
04 (01)
05 (02)
06 (03)
07 (04)
08 (05)
09 (06)
10 (07)
11 (08)
12 (09)
Newco nate nel Mezzogiorno come società di capitale
Newco meridionali sul mercato a tre anni dalla nascita
+19,4%
Migliorano mancati pagamenti e ritardi, ma rimane un gap con il resto dell’Italia
22,2% 20,9%
31,4%
23,8%
1q 2012
2q 3q 4q 1q 2013
2q 3q 4q 1q 2014
2q 3q 4q
PMI Italia PMI Mezzogiorno
16,9
25,8
16,0
26,6
15,6
26,3
PMI Italia PMI Mezzogiorno
2012 4q 2013 4q 2014 4q
Mancati pagamenti sullo stock di fatture
Ritardi medi rispetto alle scadenze
Più di un quarto delle PMI meridionali sono uscite dal mercato
PMI 2007 in procedura concorsuale o in liquidazione
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Fallimenti Altre procedure Liquidazioni
Su 29 mila PMI attive nel 2007, 7.354 PMI hanno aperto almeno
una procedura
618
1.078
1.359 1.438
1.557 1.676 1.707
• Il Rapporto PMI Mezzogiorno 2015
• Gli effetti della crisi sulle PMI meridionali
• Il rischio delle PMI meridionali
• Le prospettive e le misure necessarie per favorire la ripresa
Aumenta il capitale netto e si riduce il costo del debito per le PMI meridionali tra 2007 e 2013
Andamento del capitale netto e dei debiti finanziari delle PMI meridionali
Numeri indice, 2007=100
Rapporto tra debiti finanziari e capitale netto delle PMI meridionali
%
116,8
100
129
80
90
100
110
120
130
140
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
debiti finanziari patrimonio netto
126,7%
105,1%
2007 2013
+13,3% D.L. 185/2008
Il calo dei tassi di interesse ha compensato il crollo dei margini lordi
6,5%
4,8%
6,9%
5,4%
2%
3%
4%
5%
6%
7%
8%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
PMI Italia PMI Mezzogiorno
Costo del credito Rapporto tra oneri e debiti finanziari
Oneri finanziari su Mol %
31,7%
22,9%
30,4%
21,6%
Mezzogiorno Italia
2007 2013
9.041 (31,4%)
8.999 (33,1%)
11.816 (41,1%)
11.460 (42,2%)
7.894 (27,5%)
6.726 (24,7%)
2007 2012
Rischio
Vulnerabilità
Solvibilità
-1.566 PMI
Sono uscite dal mercato le imprese già fragili prima della crisi
Profilo di rischio economico – finanziario delle PMI
Il rischio è cresciuto soprattutto tra le PMI più dipendenti dal credito bancario
1,8%
3,1% 2,5%
4,7%
4,0%
7,9%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Nota: imprese fortemente dipendenti: debiti bancari/attivo >50%; imprese moderatamente dipendenti: debiti bancari su attivo tra 10% e 50%;imprese non dipendenti: debiti bancari su attivo <10%
Tassi di ingresso in sofferenza delle PMI meridionali per grado di dipendenza bancaria
Imprese del Mezzogiorno per grado di dipendenza bancaria
51,2%
43,0%
5,8%
Non dipendenti
Moderatamente dipendenti
Fortemente dipendenti
+2,2%
+4,8%
La diffusione dei minibond rimane ancora bassa, mentre cresce la richiesta di rating da parte di PMI
Minibond emessi da PMI fino ad aprile 2015
Italia: 43 Mezzogiorno: 7 (16,2%)
Rating richiesti a Cerved Rating Agency fino ad aprile 2015
Italia: 224 Mezzogiorno: 27 (12,1%)
• Il Rapporto PMI Mezzogiorno 2015
• Gli effetti della crisi sulle PMI meridionali
• Il rischio delle PMI meridionali
• Le prospettive e le misure necessarie per favorire la ripresa
Le tendenze a breve termine: upgrade e downgrade delle PMI italiane e meridionali
PMI con variazione della classe di rischio tra aprile 2014 e aprile 2015 In base al Cerved Group Score
30,2%
41,3%
28,5%
down grade
stessa classe
up grade
27,2%
44,0%
28,8%
down grade
stessa classe
up grade
Mezzogiorno Italia
Più di 10 mila PMI meridionali con i conti in ordine, pronte ad agganciare la ripresa
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
S1 S2 S3 S4 S5 V1 V2 R1 R2 R3
Sicurezza Solvibilità Vulnerabilità Rischio
Distribuzione per Cerved Group Rating delle PMI meridionali Numero di società e totale dei debiti finanziari
Oltre 10 mila PMI nelle aree di sicurezza e solvibilità
Circa 6 mila PMI nell’area di rischio, con debiti finanziari
pari a circa 15 miliardi
Sia pure con ritmi lenti, le PMI meridionali torneranno a crescere nel 2015-2016
2014/13 2015/14 2016/15
Fatturato (tasso di crescita a/a)
Mol (tasso di crescita a/a)
ROE ante imposte e gestione straordinaria
0,5%
2,6%
4,8%
1,2%
4,3%
5%
2%
5,9%
5,6%
2014 2015 2016
-7,1% vs 2007
-30,4% vs 2007
-2,1 vs 2007
Debiti finanziari su capitale netto 104,2% 103,2% 103,1% 126,7 vs
2007
Si prevede un calo del tasso di sofferenza per i prossimi due anni al Sud
2,1%
5,2% 4,7%
4,3%
2,0%
4,5% 4,2%
3,8%
0,0%
1,0%
2,0%
3,0%
4,0%
5,0%
6,0%
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
piccole medie
Previsione dei tassi di ingresso in sofferenza al Sud per dimensione d’impresa
Fonte: Abi - Cerved
Nonostante la crisi, al Sud esiste un nucleo di imprese ad alto potenziale di crescita
Abruzzo
Basilicata Calabria
Campania
Molise
Puglia
Sardegna
Sicilia
0,6
0,7
0,8
0,9
1
1,1
1,2
1,3
1,4
0 200 400 600 800 1000
Le imprese a forte crescita Indice di concentrazione
L’indice di concentrazione esprime il rapporto tra numero complessivo di imprese ed imprese a forte crescita. Un valore superiore ad 1 indica che la regione ha una quota di ‘gazzelle’ superiore alla sua rappresentatività numerica.
•Le ‘gazzelle’ sono imprese che tra 2007 e 2012 sono riuscite almeno a raddoppiare il proprio fatturato •Al Sud la concentrazione maggiore, in particolare in Calabria (1,3) e in Campania (1,26) •Sono imprese più giovani •Investono di più, in particolare in immateriale •Sono più redditizie e produttive
Alcune proposte di policy
• Irrobustire l’apparato produttivo meridionale
• Far scendere gli oneri finanziari
• Sostenere gli investimenti
• Favorire la propensione e l’emersione dell’innovazione
• Promuovere la crescita dimensionale e la collaborazione
• Ridurre la dipendenza dal credito bancario
• Sostenere l’internazionalizzazione
Con più “gazzelle”, più possibilità di ripresa anche al Sud