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Bilancio d’esercizio 2012

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Bilancio d’esercizio 2012

Confapi Lombarda Fidi

Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Via F. Lippi, 30 - 25134 Brescia

Tel. 030 23076411 - Fax 030 5106872

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Sommario

Dati societariOrgani Sociali e Direzione Generalep. 5

Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012p. 9

Schemi del bilancio dell’impresap. 39

Nota Integrativap. 49

Certificazionep. 117

Relazione del Collegio Sindacalep. 121

Sportelli localip. 125

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Dati societari

Organi Socialie Direzione Generale

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Sede Legale in Brescia, Via F. Lippi n. 30

C.F. 98100410178 - P.IVA 02385220989 - R.E.A. C.C.I.A.A. di BS n. 433149

Albo Società Cooperative n. A138579

Iscritta nell’Elenco Speciale di cui all’articolo 107 T.U.B. con il nr. 19526.3

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Composizione degli Organi Sociali e della Direzione Generale

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente Giambattista Cerutti *

Vice Presidente Vicario Virginio Novali *

Vice Presidente Franco Colombo *

Consiglieri Alberto Lanzoni

Alfredo Longhi

Antonio Sevegnani

Carlo Giuseppe Magani

Lorenzo Fè

Marco Invernizzi *

Vittorio Ballerio

Vittorio Bertasi *

*Membri del Comitato Esecutivo

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Tullio Paderno

Sindaci effettivi Carmine Cozzolino – Giorgio Edoardo Luerti

Sindaci supplenti Manuele Zanardi

DIREZIONE GENERALE

Direttore Generale Fabio Cutrera

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Relazione sulla gestionedell’esercizio 2012

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

Signori Soci,

il persistere della recessione economica ha avuto anche per l’esercizio 2012 riflessi sull’attività aziendale

in termini operativi, di rischiosità ed economici. In tale quadro il Confidi ha continuato, comunque, a

svolgere il suo ruolo di assistenza delle imprese socie con il principale obiettivo di facilitare l’accesso

delle stesse al credito bancario, al fine di soddisfare le relative esigenze finanziarie a sostegno dei

propri processi produttivi. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha completato il processo di

rinnovamento delle convenzioni con le banche, siglando testi di convenzione per il rilascio di garanzie a

prima richiesta, in grado di consentire il trasferimento alle banche della garanzia dello Stato (del Fondo

Centrale di Garanzia), valorizzabile dalle stesse in termini di riduzione dei propri requisiti patrimoniali

di vigilanza sul rischio di credito e quindi, in ultima istanza, agevolando la concessione del credito alle

imprese socie. Sempre nell’intento di agevolare l’accesso al credito, nel corso dell’esercizio ha trovato

piena attuazione un progetto precedentemente avviato, volto a pre-affidare le imprese socie (e imprese di

nuova adesione), disponibili a sottoporsi ad un processo di valutazione del merito di credito. La preventiva

valutazione ha consentito alle imprese che hanno aderito all’iniziativa e valutate economicamente e

finanziariamente sane, di rivolgersi alle proprie banche affidanti, ovvero a nuove banche, per l’avvio di

nuove richieste di finanziamento, potendo già contare sulla positiva valutazione del Confidi, ancorché

con rilascio della garanzia condizionato all’effettiva concessione. Ciò ne ha accresciuto il potere

contrattuale, nonché ha fatto emergere una necessità di credito latente, che necessitava di essere

semplicemente supportata. A fronte dei riscontri positivi del progetto, pur non potendosi considerare

concluso, l’iniziativa prosegue e rappresenta nei fatti un’attività propedeutica all’effettivo avvio di

richieste di garanzia e quindi all’ordinaria operatività. In ordine ai costi di garanzia, come nell’esercizio

precedente, anche quest’anno (2012) il Confidi non ha accresciuto sostanzialmente le commissioni di

garanzia e quindi gli oneri a carico delle imprese garantite, nonostante il persistere di significativi tassi di

decadimento della qualità creditizia delle garanzie rilasciate e quindi di consistenti accantonamenti per

previsioni di perdita. Ciò è stato possibile avendo conseguito appieno l’obiettivo prefissato di accrescere

la mitigazione del rischio di credito. La pressoché totalità delle garanzie rilasciate nel corso del 2012

ha trovato copertura o con la controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia, ovvero, con la garanzia

di portafoglio di Federfidi Lombarda. Ciò consentirà prospetticamente un contenimento delle perdite

e da qui la decisione di non rivedere sostanzialmente le commissioni di garanzia. Scelta difficile ma

necessaria, in un contesto in cui il ricorso al credito permane oltre che difficile, oneroso. In ultimo, è

proseguito il sostegno alle imprese già garantite, avendo prorogato la scadenza delle garanzie in corso,

concedendo sospensioni e allungamenti secondo gli accordi definiti dalle associazioni di categoria

(banche ed imprese).

Il progetto di bilancio dell’esercizio 2012 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS in

un’ottica di continuità aziendale. Ciò in quanto, pur considerando che il conto economico dell’esercizio 2012

è stato interessato da ulteriori previsioni di perdite rispetto al precedente esercizio a causa dell’aumento,

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

per effetto del persistere della crisi economica, delle garanzie classificate a sofferenza, il patrimonio

aziendale è in grado di assicurare la copertura dei requisiti patrimoniali di vigilanza sui rischi di credito e

operativo. Prosegue inoltre il processo posto in essere a partire dall’esercizio 2009 volto al rafforzamento

patrimoniale con il coinvolgimento della base sociale, al fine di coprire i rischi assunti. Tale processo si

fonda in particolare sull’aumento del capitale sociale avviato il 16 novembre 2009 per 5 milioni di Euro da

attuarsi in 5 anni mediante la sottoscrizione di nuove azioni di capitale da parte dei soci beneficiari delle

garanzie. A fine esercizio 2012 l’aumento del capitale sociale ha superato i 2 milioni di Euro.

In tale contesto il Confidi, nel corso dell’esercizio 2012, ha intrattenuto rapporti economici nei confronti

dei soci; in particolare l’attività di garanzia collettiva dei fidi e i servizi a essa connessi o strumentali sono

stati prestati esclusivamente a favore dei soci in un’ottica di mutualità e cioè nel rispetto di quanto al

riguardo previsto dall’art. 2513, comma 1 del Codice Civile, come modificato per effetto delle disposizioni

di cui al D.Lgs. n. 6/2003.

Evoluzione del sistema economico - produttivo e del sistema bancario1.

Nel corso del 2012, la crescita mondiale si è contratta, scendendo al 3,5% (dal 3,9% nel 2011). Nel primo

trimestre dell’anno, l’attività economica, pur accelerando, si era espansa a ritmi moderati, frenata dalla

stagnazione in Europa e dai segnali di rallentamento inviati dagli Stati Uniti e dalle economie emergenti.

Da marzo la congiuntura si è nuovamente indebolita. Nonostante i cenni di rafforzamento di alcuni

paesi emergenti nei mesi finali dell’anno, poi, l’andamento economico mondiale è rimasto debole e le

prospettive di crescita globale soggette a considerevole incertezza. Le pressioni inflazionistiche si sono

generalmente attenuate, riflettendo la debolezza della contestuale fase ciclica e della flessione dei corsi

delle materie prime rimanendo contenute per tutto il corso dell’anno. A fronte di ampi livelli di capacità

inutilizzata, di nuovi rischi al ribasso per l’attività e di aspettative di inflazione contenute, le banche

centrali dei paesi avanzati hanno aumentato il ricorso a operazioni espansive non convenzionali. Nei

paesi emergenti, in risposta al deterioramento del quadro congiunturale e a fronte dell’attenuazione

delle pressioni inflazionistiche, si è, d’altro verso, proseguito con il graduale e decisivo allentamento

delle condizioni monetarie offerte. L’incertezza circa l’evoluzione della crisi del debito sovrano nell’area

dell’euro e sulla politica di bilancio negli Stati Uniti, continuano a condizionare le prospettive di ripresa

per il biennio (2013-2014).

Gli andamenti dei mercati finanziari, dopo le tensioni registrate nella prima parte del 2012, hanno

mostrato segni di ripresa crescenti a seguito delle misure adottate dall’Eurosistema, dei nuovi accordi in

ambito europeo e degli sviluppi internazionali. I rendimenti dei titoli di Stato decennali dei paesi ritenuti

meno rischiosi, che nel primo trimestre erano rimasti stabili sui bassi livelli raggiunti alla fine del 2011,

hanno continuato complessivamente a diminuire. Tale andamento ha iniziato ad invertire di segno a

partire dall’estate del 2012, a seguito dei progressi delle politiche nazionali di consolidamento di bilancio,

delle decisioni sul sostegno finanziario alla Grecia e dei passi verso la realizzazione dell’Unione bancaria

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europea, con la conseguenza che i premi per il rischio di credito di banche e società non finanziarie

hanno risposto positivamente all’allentarsi delle tensioni sul debito sovrano. I corsi dei titoli azionari, che

dapprima hanno fatto registrare una flessione seguita da un sostanziale deflusso di capitale nei paesi

emergenti, cominciano a risalire in estate e proseguono fino alla fine dell’anno, risollevando con sé le

sorti finanziarie dei paesi emergenti.

Il prodotto interno lordo (PIL) dell’area euro ha iniziato a diminuire, dopo aver fatto registrare una

crescita nulla nel primo trimestre del 2012, con una flessione più accentuata nella parte finale dell’anno.

L’andamento variabile dell’inflazione assume segno positivo nell’agosto dell’anno, salendo al 2,6% dopo

aver dato sospetti di stabilità nei mesi tra maggio e luglio, e si flette nei trimestri conclusivi. Ciò di fatto si

traduce in un allentamento delle tensioni sui costi degli input e una moderazione delle politiche di prezzo

da parte delle imprese. La crescita monetaria (aggregato M3) si è rafforzata solo nell’ultimo trimestre

del 2012, anche sulla base della forte ascesa dei depositi, mentre l’ammontare del credito a famiglie

e imprese ha cominciato addirittura a contrarsi, sempre nella parte finale dell’anno. L’andamento del

credito risente della debolezza della domanda, ma anche di condizioni di offerta relativamente tese.

L’indagine trimestrale sul credito bancario nell’area (Bank Lending Survey) indica, di fatto, un lieve

irrigidimento dei criteri di concessione dei prestiti a famiglie e imprese a partire dal terzo trimestre del

2012: i tassi di interesse sui prestiti totali concessi alla clientela privata e alle imprese sono passati

da 4,50% di gennaio a 4,03% del dicembre dello stesso anno. A seguito della riunione di inizio luglio

in cui il Consiglio direttivo della BCE decide per una sua riduzione, il tasso fisso sulle operazioni di

rifinanziamento principali rimane stabile allo 0,75% (il livello più basso mai raggiunto nell’area dell’euro).

Con l’adozione di misure di politica monetaria, volte a salvaguardare i meccanismi di trasmissione della

liquidità al sistema, le difficoltà sulla raccolta bancaria si sono attenuate e i deflussi di capitale dai paesi

più colpiti dalla crisi si sono dapprima annullati e poi gradualmente riconvertiti in movimenti di segno

opposto. I tassi di interesse medi sui depositi sono lievemente aumentati alla fine del 2012.

In Italia, l’attività economica, scesa nel secondo trimestre 2012 allo stesso ritmo del primo (-0,8% sul

periodo precedente), ha continuato a ridursi anche nei mesi estivi, sebbene con un’intensità minore. La

dinamica del PIL è rimasta negativa anche nel terzo trimestre dell’anno, rimanendo debole fino a termine

del periodo. Tale diminuzione ha riflesso il calo della domanda interna per consumi e investimenti, su cui

hanno inciso la debolezza dell’occupazione e dei redditi reali, la caduta della fiducia delle famiglie e le

condizioni di accesso al credito solo in parte migliorate. Nell’ultima fase dell’anno, sono tuttavia emersi

lievi segnali di stabilizzazione, consentendo alle imprese di riformulare i propri giudizi sulle prospettive

dell’economia.

Il principale contributo positivo alla dinamica del prodotto proviene dalle esportazioni, che mantengono

nel corso dell’anno la posizione di maggiore sostegno all’attività produttiva interna. Gli effetti della

recessione resistono a riflettersi in una caduta dell’occupazione, ma hanno determinato un maggiore

ricorso alla cassa integrazione guadagni e un aumento delle persone in cerca di lavoro, spingendo verso

l’alto il tasso di disoccupazione (giovani, donne e, in particolare, nelle regioni meridionali).

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

Le condizioni del credito hanno beneficiato, nel corso dell’anno, della graduale rimozione dei vincoli di

liquidità che gravavano sulle banche italiane, anche grazie alle operazioni di rifinanziamento a tre anni

sostenute dall’Eurosistema. L’offerta di finanziamenti resta tuttavia frenata dall’elevato rischio percepito

dagli intermediari, in relazione agli effetti della recessione sui bilanci delle imprese. Infatti, i prestiti bancari

al settore privato non finanziario hanno continuato a ridursi, nei tre mesi terminanti in novembre sono

diminuiti del 2,6%, con riguardo particolare ai prestiti alle imprese (-4%, contro il -0,8% di quelli alle

famiglie). Contestualmente, si è assistito, tra la fine di agosto e quella di novembre ad un aumento del

costo del credito imprenditoriale (tassi di interesse attivi) al 3,6%. Il costo del credito alle famiglie ha

invece continuato a flettere lievemente. Il tasso sui nuovi mutui è diminuito di due decimi (al 3,5%) per le

operazioni a tasso variabile, che rappresentano oltre i due terzi delle erogazioni complessive; è rimasto

invariato (al 4,8%) per quelle a tasso fisso. Sull’attività bancaria pesa il peggioramento della qualità del

credito connesso con la congiuntura sfavorevole: nel terzo trimestre del 2012 il flusso di nuove sofferenze

in rapporto ai prestiti (al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno) è salito al 2,2%.

La raccolta al dettaglio delle banche italiane rimane solida e le condizioni sul mercato all’ingrosso

tendono ad irrobustirsi nell’ultima parte dell’anno. Il tasso di interesse medio applicato ai conti correnti

di imprese e famiglie, principale componente della raccolta al dettaglio, si è attestato allo 0,5% in

novembre, invariato rispetto ad agosto.

Nei primi mesi del 2012, domanda e offerta del comparto industriale nella regione Lombardia (regione

di principale intervento del Confidi) si sono contratte e la propensione ad investire da parte delle

imprese è generalmente rimasta contenuta. Nel settore delle costruzioni, per i primi nove mesi del 2012,

l’andamento dell’attività è stato decisamente negativo e nei servizi il fatturato è ulteriormente calato.

Mostra un andamento più favorevole il mercato del lavoro, dove il numero degli occupati rimane stabile

rispetto al periodo corrispondente, spiegato da un aumento dell’occupazione nell’industria e da una lieve

riduzione nei servizi. Per il contemporaneo incremento dell’offerta di lavoro, il tasso di disoccupazione

è salito al 7,7% nel primo semestre del 2012, valore storicamente elevato per la regione. Sul fonte degli

scambi con l’estero, le esportazioni hanno continuato a crescere, ma in progressivo rallentamento,

risentendo soprattutto della stagnazione delle vendite sui mercati della UE.

Gli effetti della difficile congiuntura economica si sono, tuttavia, ampiamente riflessi sul mercato del

credito. Nella prima parte dell’anno i prestiti bancari erogati al settore produttivo si sono contratti (-4,3%);

per contro, i finanziamenti indirizzati alle famiglie consumatrici si sono mantenuti sostanzialmente

immutati (0,3%), con un calo solamente nella componente del credito al consumo. L’andamento dei prestiti

ha risentito di per sé, oltre che della diminuzione della domanda dovuta agli effetti della congiuntura,

anche delle politiche di offerta di credito delle banche, che sono rimaste altamente selettive. Nel corso

del 2012 si è lievemente attenuato l’irrigidimento delle condizioni di accesso ai finanziamenti rispetto al

picco raggiunto nel secondo semestre dell’anno passato: il costo dei prestiti a medio e lungo termine alle

famiglie consumatrici per l’acquisto di immobili si è attestato al 4% nel secondo trimestre del 2012, in lieve

diminuzione rispetto al 4,3% registrato nel primo trimestre dell’anno. La concessione del credito erogato

alle imprese lombarde ha mostrato un ulteriore deterioramento: i tassi di interesse a breve termine sono

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saliti in media di 0,45 punti percentuali rispetto al dicembre del 2011, portandosi al 6% nel giugno 2012;

quelli a medio e lungo termine sono scesi nel secondo trimestre dell’anno, al 4,2%, tornando su valori

lievemente inferiori a quelli della fine del 2011. In merito alla qualità del credito, nella media dei dodici mesi

terminanti a giugno del 2012 il flusso di nuove sofferenze rettificate in rapporto all’ammontare dei prestiti

d’inizio periodo è lievemente aumentato, all’1,5% dall’1,4% della fine del 2011, mantenendosi su livelli

significativamente superiori a quelli registrati nel periodo precedente il dissesto di Lehman Brothers.

Sul piano della raccolta al dettaglio, le tensioni sul mercato dei titoli sovrani non si sono ripercosse sulle

scelte della clientela residente in regione: a giugno la raccolta presso imprese e famiglie lombarde è

infatti tornata a crescere, dopo essere calata, seppur lievemente, nel 2011, ciò in quanto gli intermediari

hanno cercato di sostenere la componente diretta della provvista offrendo una remunerazione più alta

sia sulle emissioni di obbligazioni proprie sia sui depositi con durata prestabilita.

Esame della situazione tecnica aziendale 2.

L’evoluzione dei contesti economici e produttivi innanzi riportati hanno avuto riflessi sulla situazione

tecnica del Confidi stesso sotto il profilo organizzativo, finanziario, di rischiosità, di redditività e

patrimoniale. La struttura e l’andamento degli stessi profili viene riportata nei successivi punti.

Profilo organizzativo2.1

Le complessive soluzioni organizzative di tempo in tempo assunte dal Confidi hanno come obiettivo

quello di gestire i rischi ai quali lo stesso Confidi è esposto. In particolare, il Confidi è esposto innanzitutto

al rischio di non conformità alle norme e cioè al rischio che i suoi processi (insieme di attività omogenee

poste in sequenza logico-temporale) vengano svolti diversamente da quanto previsto dalle disposizioni

di legge e di Vigilanza relativamente ai processi stessi .

Pertanto, il Confidi ha definito le politiche di gestione del rischio di non conformità e cioè ha adottato

soluzioni organizzative che consentano di:

predisporre, nel continuo, secondo le disposizioni di legge e di Vigilanza (norme esterne) le proprie a)

disposizioni (norme interne) relativamente ai complessivi processi aziendali, ivi compresi quelli

di governo societario e dei controlli. Tali soluzioni assicurano, quindi, la conformità delle norme

interne che disciplinano i singoli processi alle norme esterne;

valutare periodicamente il rischio organizzativo di conformità rappresentato dallo scostamento b)

fra le norme interne dei processi e le relative norme esterne (cosiddetta conformità normativa),

nonché dallo scostamento fra attività effettivamente svolte nei processi e quelle previste dalle

norme esterne (cosiddetta conformità operativa).

informare periodicamente gli Organi aziendali in merito ai risultati delle verifiche svolte e cioè in c)

merito al rischio organizzativo di conformità normativa ed operativa dei processi;

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verificare periodicamente che i processi di pertinenza degli stessi Organi vengano svolti in conformità d)

alle norme interne. Tali verifiche sono svolte direttamente dal Consiglio di Amministrazione e

dall’Alta Direzione (cosiddetta autovalutazione) oppure da parte del Collegio Sindacale.

Modello Organizzativo 2.1.1

La gestione dei rischi di non conformità ha, come innanzi detto, l’obiettivo di controllo della conformità

normativa ed operativa dei processi alle norme esterne.

Pertanto, il modello organizzativo aziendale è costituito dall’insieme dei processi aziendali e cioè

dall’oggetto dei controlli. Tale modello definisce, a sua volta, il modello dei processi e delle unità/funzioni

deputate allo svolgimento dei processi medesimi. In sintesi, il modello organizzativo aziendale:

è costituito dall’insieme dei processi, ivi compresi i processi di governo societario ed i processi 1)

dei controlli, nonché dall’insieme delle unità o delle Funzioni (insieme di una o più unità) deputate

allo svolgimento dei processi;

i processi sono costituiti dall’insieme di attività omogenee poste in sequenza logico- temporale 2)

e sono articolati in fasi. In particolare, per ogni fase del processo sono previsti i criteri da seguire

ovvero la sintesi delle disposizioni esterne che disciplinano la fase stessa o i suoi principali

aspetti e le attività da svolgere per la concreta applicazione dei medesimi criteri. I criteri e le

attività vengono deliberati, su proposta dell’Alta Direzione, dal Consiglio di Amministrazione,

sentito il Collegio Sindacale e recepiti nelle disposizioni interne di primo livello (regolamenti dei

singoli processi) e diffusi alle unità organizzative. In sintesi, i processi sono definiti secondo le

disposizioni di legge e di Vigilanza che interessano i medesimi processi. Pertanto, viene definito

un solo processo con riferimento alle complessive disposizioni concernenti lo stesso processo e

non un processo per ogni disposizione;

gli aspetti strettamente operativi (descrizioni delle funzionalità delle procedure informatiche che 3)

supportano lo svolgimento delle attività dei processi, utilizzo della modulistica, iter procedurale

di svolgimento delle attività fra le unità, ecc.) vengono approvati dall’Alta Direzione e recepiti in

apposite disposizioni interne di secondo livello (testi unici, norme operative, circolari) e diffuse

alle unità organizzative;

i ruoli e le responsabilità delle unità sono definiti con riferimento ai processi di loro competenza e 4)

sono disciplinati in un apposito regolamento interno (Regolamento dell’assetto organizzativo).

I criteri e le attività da svolgere per la definizione del modello organizzativo e per il controllo della

conformità normativa ed operativa dello stesso alle disposizioni di legge e di Vigilanza sono disciplinati

rispettivamente nel regolamento del processo organizzativo di conformità e nel regolamento del

processo di controllo di conformità sinteticamente di seguito descritti.

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2.1.1.1 Processo organizzativo di conformità

Il processo organizzativo, come definito dalle disposizioni di vigilanza in materia di conformità, descrive

le politiche di gestione del rischio di conformità assunte dal Confidi (modello organizzativo e modello

dei processi) e ripercorre le fasi del processo indicate dalle richiamate disposizioni da svolgere per la

definizione dei processi aziendali e delle relative procedure, al fine di assicurare la conformità delle

norme interne degli stessi processi a quelle esterne (conformità normativa).

Le fasi del processo organizzativo di conformità da svolgere per pervenire alla definizione dei processi

aziendali, secondo le norme esterne (disposizioni di legge e di Vigilanza) che disciplinano i medesimi

processi, sono indicate dalle disposizioni di Vigilanza in materia di conformità e riguardano:

la definizione del modello organizzativo aziendale e del modello dei processi per recepire le norme •

esterne che interessano i singoli processi nelle norme interne degli stessi processi;

l’ identificazione nel continuo delle norme esterne applicabili al Confidi; •

l’individuazione dei processi aziendali interessati dalle norme esterne; •

l’individuazione delle unità deputate allo svolgimento dei processi interessati dalle norme •

esterne;

la predisposizione e/o modifica dei processi aziendali interessati secondo le predette norme •

esterne;

la verifica della coerenza/conformità dei processi predisposti o modificati con le norme esterne e •

predisposizione della relazione di conformità;

l’approvazione dei processi anche sulla base della relazione di conformità;•

il recepimento dei processi come innanzi approvati nelle norme interne di primo livello (regolamenti •

dei processi);

le attribuzioni dei processi alle unità organizzative competenti;•

la diffusione dei regolamenti alla struttura organizzativa ed in particolare ai responsabili dei •

processi.

Lo svolgimento delle predette fasi è stato attribuito alle unità organizzative previste nell’organigramma

aziendale. In particolare:

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l’unità di conformità individua le norme applicabili al Confidi (fonti informative esterne), predispone a)

il documento legislativo per avviare il procedimento di recepimento delle predette norme nelle

norme interne ed invia il medesimo documento all’unità “organizzazione”;

l’unità organizzazione definisce il processo o i processi interessati dalle norme esterne b)

(considerato che le norme esterne possono disciplinare uno o più processi aziendali) nelle sue

componenti (fasi ed aspetti delle fasi), individua le unità responsabili degli aspetti delle fasi del

processo o dei processi ed invia alle unità responsabili degli aspetti delle fasi del processo il

documento legislativo;

le unità responsabili degli aspetti del processo predispongono i criteri da seguire e le attività da c)

svolgere negli aspetti stessi e provvedono a trasmetterli all’unità organizzazione;

l’unità organizzazione definisce le fasi del processo (insieme di aspetti) ed il processo (insieme d)

di fasi) e provvede ad inviarlo all’unità di conformità;

l’unità di conformità provvede a verificare la conformità dei criteri e delle attività dei singoli aspetti e)

delle fasi del processo alle disposizioni esterne ovvero al documento legislativo predisposto dalla

stessa unità (cfr. precedente punto a) e provvede a predisporre la relazione di conformità normativa

del processo. I predetti criteri e le relative attività, unitamente alla relazione di conformità, sono

trasmessi, tramite, l’unità organizzazione, all’Alta Direzione;

l’Alta Direzione esamina la relazione di conformità e trasmette i criteri e le attività dai singoli f)

aspetti delle fasi del processo all’esame ed all’approvazione del Consiglio di Amministrazione;

il Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale, tenuto conto della relazione g)

di conformità, approva i predetti criteri ed attività e dispone il loro recepimento nei relativi

regolamenti da diffondere alla struttura;

l’unità organizzazione provvede, quindi, a recepire nei regolamenti dei processi i criteri e le h)

attività relative agli stessi processi come deliberati dal Consiglio di Amministrazione diffonde i

regolamenti alla struttura organizzativa ed in particolare ai responsabili dei singoli aspetti delle

fasi del processo che hanno predisposto i criteri e le attività.

In sintesi, i criteri da seguire e le attività da svolgere - al fine di recepire nel continuo le disposizioni

di legge e di Vigilanza nelle fonti normative interne di primo e di secondo livello - costituiscono nel

loro insieme il processo organizzativo di conformità. Tale processo è stato deliberato dal Consiglio di

Amministrazione, recepito nel relativo regolamento ed attribuito alle unità organizzative competenti

nonché diffuso alla struttura.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

2.1.1.2 Processo di controllo di conformità

Le fasi del processo di controllo di conformità da svolgere per pervenire alla verifica della conformità

operativa dei processi aziendali sono indicate dalle disposizioni di Vigilanza in materia di conformità e

riguardano:

la pianificazione dei controlli di conformità operativa dei processi a distanza;•

la pianificazione dei controlli di conformità operativa dei processi in loco;•

la determinazione degli scostamenti fra le attività dei processi svolte ed attività previste;•

la formulazione di un giudizio di rischio organizzativo di conformità operativa dei processi •

(compresi i processi di controllo di primo livello svolti sui complessivi processi);

l’autoverifica del processo di controllo di conformità e formulazione del relativo giudizio di rischio •

organizzativo di conformità;

la formulazione di un giudizio di rischio organizzativo di conformità operativa dei singoli sistemi •

aziendali (insieme di processi);

la formulazione di un giudizio di rischio organizzativo del complessivo sistema organizzativo •

(insieme di sistemi);

la predisposizione della relazione di conformità operativa (risultati, giudizi e proposta interventi, •

attuazione o meno interventi precedenti);

la trasmissione della relazione di conformità operativa agli Organi.•

Pertanto, il processo di controllo di conformità costituisce, insieme agli altri processi di controllo, il

sistema dei controlli interni. Lo svolgimento delle fasi del processo di controllo di conformità è stato

attribuito alle unità organizzative di controllo previste nell’organigramma aziendale. In particolare:

i controlli di linea,• ovvero i controlli di primo livello, sono svolti dalle stesse unità responsabili

dei processi (cosiddetta autocertificazione) i cui risultati sono utilizzati per svolgere i controlli

di secondo e terzo livello. In particolare, le predette unità rappresentano i referenti dell’unità di

conformità ed inviano le informazioni alla predetta unità di conformità relative alle attività svolte

nei processi di competenza;

i controlli di conformità operativa dei processi - ovvero controlli di secondo livello (confronto •

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

attività concretamente svolte nei processi indicate dai responsabili dei processi ed attività

previste nei processi stessi dalle regole esterne) - sono svolti sulla base dei risultati dei

controlli di linea. Pertanto, vengono anche denominati “controlli di conformità operativa

ovvero di secondo livello a distanza”. I controlli di conformità operativa dei processi (confronto

attività concretamente svolte nei processi indicate dai responsabili dell’unità di conformità

ed attività previste nei processi stessi dalle regole esterne), svolti dall’unità di conformità

presso le unità organizzative relativamente ai processi di competenza della stessa, vengono

anche denominati “controlli di conformità operativa ovvero di secondo livello in loco”.

I predetti controlli vengono, comunque, svolti sempre con la medesima metodologia e cioè

confrontando le attività svolte rispetto a quelle previste nei singoli processi. Sulla base, poi, degli

scostamenti rilevati e tenendo conto della significatività degli stessi viene formulato un giudizio

di rischio organizzativo di conformità operativa dei processi in termini di rischio organizzativo di

conformità. Inoltre, l’unità di conformità effettua l’autocontrollo del proprio processo di controllo

indicando le attività svolte nel processo rispetto a quelle previste e formula, con i criteri innanzi

descritti, un giudizio di rischio organizzativo di conformità operativa dello stesso processo. I

risultati delle predette verifiche vengono inviati, unitamente alle proposte in ordine agli eventuali

interventi da assumere, agli Organi aziendali ed alla Revisione Interna;

i controlli sulla gestione dei rischi (controlli di secondo livello) che riguardano i profili della gestione •

stessa (politica dei rischi, assunzione dei rischi, misurazione dei rischi, controllo dei rischi). Tali

controlli vengono svolti dall’unità Controllo rischi che è deputata anche alla misurazione del

rischio organizzativo di conformità secondo predefiniti modelli interni. I risultati delle predette

verifiche vengono inviati, unitamente alle proposte in ordine agli eventuali interventi da assumere,

agli Organi aziendali ed alla Revisione Interna;

l’attività di revisione interna ovvero i controlli di terzo livello ha come oggetto la verifica •

dell’adeguatezza dei complessivi controlli (confronto attività svolte nei processi dei controlli sia di

primo che di secondo livello). Inoltre, la funzione Revisione Interna effettua l’autocontrollo del proprio

processo di controllo indicando le attività svolte rispetto a quelle previste e formula, con i criteri

innanzi descritti, un giudizio di rischio organizzativo di conformità operativa dello stesso processo.

Sulla base dei risultati delle predette verifiche, la funzione Revisione Interna formula un giudizio

di adeguatezza complessivo del sistema dei controlli interni. Inoltre, la funzione Revisione

Interna, utilizzando i risultati dei controlli di primo livello (controlli di linea), verifica l’adeguatezza

dei processi confrontando le attività svolte nei processi stessi con quelle previste dalle regole

interne. I risultati delle predette verifiche vengono inviati, unitamente alle proposte in ordine agli

eventuali interventi da assumere, agli Organi aziendali ed alle funzioni di controllo (Conformità e

Controllo rischi) nonché alla funzione Organizzazione.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

In sintesi, i criteri da seguire e le attività da svolgere - al fine di svolgere i complessivi controlli sui processi

e gestire il rischio di non conformità alle norme - costituiscono nel loro insieme il processo di controllo

di conformità. Tale processo, unitamente agli altri processi di controllo (controlli di linea, controllo sulla

gestione dei rischi, attività di revisione interna) - è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione,

recepito nel relativo regolamento ed attribuito alle unità organizzative competenti nonché diffuso alla

struttura.

Profilo finanziario2.2

La struttura finanziaria esaminata nel suo insieme evidenzia, rispetto all’esercizio precedente a quello

in esame, una crescita del totale attivo/passivo pari a Euro 1.824 mila. In particolare, come è riportato nel

prospetto che segue, le fonti rivenienti dalla riduzione delle attività finanziarie disponibili per la vendita

sono state trasferite nei crediti. Ciò è la conseguenza della cessione dei titoli in portafoglio attuata a fine

esercizio, al fine di consolidare il recupero del valore di mercato degli stessi.

(valori in migliaia di euro)

ATTIVO 31.12.2012 31.12.2011 VariazioniFlussi finanziari

Fonti Utilizzi

Cassa e disponibilità liquide 1 6 -5 5

Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.149 15.827 -9.678 9.678

Crediti 16.496 4.542 11.954 11.954

Partecipazioni 50 50

Attività materiali 42 53 -12 12

Attività immateriali 36 36

Attività fiscali 67 47 20 20

Altre attività 310 765 -455 455

Totale dell’attivo 23.150 21.326 1.824 10.150 11.974

PASSIVO 31.12.2012 31.12.2011 VariazioniFlussi finanziari

Fonti Utilizzi

Debiti 3.807 3.615 192 192

Passività fiscali 39 40 -1 1

Altre passività 15.736 14.375 1.361 1.361

Trattamento di fine rapporto del personale 128 106 21 21

Patrimonio netto 3.441 3.190 251 251

Totale del passivo e del patrimonio netto 23.150 21.326 1.824 1.825 1

Dall’analisi del rendiconto finanziario, redatto con il metodo diretto, si evince che nell’esercizio 2012 è

stata assorbita liquidità dall’attività operativa per Euro 615 mila (Euro 850 mila nell’esercizio precedente)

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

e dall’attività d’investimento per Euro 19 mila (Euro 59 mila nell’esercizio precedente) mentre la liquidità

generata dall’attività di provvista è pari ad Euro 629 mila (Euro 904 mila nell’esercizio precedente). In

sintesi, la liquidità netta assorbita nell’esercizio è pari a Euro 5 mila come nel 2011.

Nei prospetti che seguono sono dettagliati i finanziamenti concessi dalle banche e garantiti dal Confidi

nel 2012 con relativo raffronto con l’esercizio precedente distinti per: destinazione (forma tecnica);

durata; importo del finanziamento; settore di attività economica.

I finanziamenti come innanzi distinti si riferiscono a quelli deliberati nell’anno, perfezionati o in via di

perfezionamento, che differiscono quindi da quelli erogati. A riguardo, necessario rilevare che a fronte di

803 finanziamenti deliberati per oltre 81 milioni di Euro in termini di finanziato, ve ne sono altri 202 per

oltre 28 milioni di Euro che non hanno avuto un esito positivo, in quanto non concessi dalle banche, dal

Confidi o ritirati/decaduti per rinuncia o cambio banca.

Finanziamenti concessi e garantiti dal Confidi distinti per forma tecnica(valori in migliaia di euro)

DESTINAZIONE

2012 2011

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Fidi d’esercizio annuali (max 12 mesi) 226 22.279 426 42.584

Finanziamenti a breve termine (max 18 mesi)

131 8.062 187 11.408

Finanziamenti a medio /lungo termine per liquidità/scorte

289 29.879 329 37.539

Finanziamenti a medio/lungo termine per patrimonializzazione

7 874 2 170

Finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti

149 19.769 157 19.774

Leasing immobiliare 1 237

Leasing strumentale/targato 1 375

Totale 803 81.100 1.102 111.850

Finanziamenti concessi e garantiti dal Confidi distinti per durata(valori in migliaia di euro)

DURATA

2012 2011

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Fino a 12 mesi 360 30.502 614 54.186

Da 13 a 24 mesi 19 1.896 16 1.275

Da 25 a 36 mesi 78 7.939 67 7.898

Da 37 a 48 mesi 44 4.533 46 4.771

Da 49 a 60 mesi 271 29.437 320 32.970

Oltre 60 mesi 31 6.793 39 10.750

Totale 803 81.100 1.102 111.850

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Finanziamenti concessi e garantiti dal Confidi distinti per importo del finanziamento (valori in migliaia di euro)

IMPORTO FINANZIAMENTO

2012 2011

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Fino a 50 329 10.499 498 15.421

Oltre 50 e fino a 100 249 20.830 282 23.933

Oltre 100 e fino a 200 149 23.094 226 36.557

Oltre 200 e fino a 300 46 12.552 56 15.237

Oltre 300 e fino a 400 16 5.913 13 4.930

Oltre 400 e fino a 500 10 4.862 18 8.680

Oltre 500 4 3.350 9 7.092

Totale 803 81.100 1.102 111.850

Finanziamenti concessi e garantiti dal Confidi distinti per settori di attività economica (valori in migliaia di euro)

SETTORI DI ATTIVITÀ’ ECONOMICA

2012 2011

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Numero finanziamenti

Importo finanziamenti

Attività manifatturiere 414 46.768 588 63.833

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

149 14.650 167 16.266

Costruzioni 81 6.518 136 12.628

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

34 2.372 36 1.678

Attività professionali, scientifiche e tecniche

29 2.633 39 3.567

Trasporto e magazzinaggio 20 1.364 28 2.405

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese

18 1.277 34 4.151

Altre attività di servizi 15 747 20 687

Servizi di informazione e comunicazione 14 1.255 18 920

Agricoltura, silvicoltura e pesca 10 545 6 1.505

Attività immobiliari 7 1.615 11 1.266

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento

4 390 7 1.120

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento

4 511 4 728

Sanità e assistenza sociale 2 400 1 15

Istruzione 1 40 3 140

Estrazione di minerali da cave e miniere 1 15 1 70

Attività finanziarie e assicurative 2 71

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

1 800

Totale 803 81.100 1.102 111.850

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

I dati evidenziano che il complesso dell’operatività si concentra per importi fino a 300.000 Euro (oltre l’80%

del totale in termini di importo). Con riferimento ai finanziamenti di importo maggiore, il rischio netto del

Confidi è in ogni caso contenuto in massimo 300.000 Euro per singola impresa o raggruppamento a valere

sui fondi monetari e in 100.000 Euro netti a valere sul patrimonio. In termini di durata, l’operatività prevalente

è relativa ai finanziamenti oltre il breve termine, in particolare con durata compresa tra i 49 e i 60 mesi.

Rispetto al precedente esercizio, a fronte di un calo non particolarmente marcato per i finanziamenti oltre i

12 mesi, si è assistito ad una consistente contrazione dei finanziamenti fino a 12 mesi di durata, tipicamente

gli affidamenti commerciali; a riguardo, ha influito il ritardato avvio di talune convenzioni sul patrimonio,

sostitutive di quelle sui fondi monetari sospese a fine 2011. In via generale il calo ha comunque risentito del

combinato di una minore richiesta e una minore propensione alla concessione da parte delle banche.

Riguardo ai crediti di firma, come evidenziato in nota integrativa, le esposizioni di rischio a fine esercizio

ammontano ad Euro 113.139 migliaia al lordo delle perdite attese, oltre ad Euro 8.458 migliaia per impegni

revocabili a rilasciare garanzie (già erogate nell’esercizio successivo o ancora in via di erogazione).

Nei prospetti seguenti sono dettagliati i finanziamenti garantiti in essere a fine esercizio, con indicazione

delle garanzie in essere rilasciate dalla Società e distinte per: tipologia e durata originaria; durata residua;

importo originario erogato; settori di attività.

Finanziamenti garantiti in essere per tipologia e durata originaria (valori in migliaia di euro)

TIPOLOGIA E DURATA ORIGINARIANumero finanziamenti

garantitiRischio residuo al

31.12.2012

Fidi d’esercizio annuali (max 12 mesi) 471 16.966

Finanziamenti a breve termine (max 18 mesi) 97 2.309

Finanziamenti a medio termine/leasing (19 – 60 mesi) 2.958 78.385

Finanziamenti a lungo termine/leasing (oltre 60 mesi) 226 15.479

Totale 3.752 113.139

I dati evidenziano che la concentrazione dei rischi permane a medio termine (19 – 60 mesi). La proroga

della scadenza ai sensi degli accordi per la moratoria del debito ha interessato numericamente oltre il

13% dei finanziamenti a medio/lungo termine. Per quanto concerne i “Finanziamenti a breve termine”

(fino a 18 mesi), gli stessi sono per la quasi totalità rappresentati da finanziamenti di fine anno per le

mensilità aggiuntive e l’acconto imposte, della durata massima di 6 mesi.

Finanziamenti garantiti in essere per durata residua

DURATA RESIDUANumero finanziamenti

garantitiRischio residuo al

31.12.2012

Fino a 12 mesi (revocati compresi) 1.634 41.957

Da 13 a 24 mesi 598 11.842

Da 25 a 36 mesi 676 17.798

Da 37 a 48 mesi 395 14.754

Da 49 a 60 mesi 302 15.031

Otre 60 mesi 147 11.757

Totale 3.752 113.139

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Finanziamenti garantiti in essere per importo originario erogato (valori in migliaia di euro)

IMPORTO ORIGINARIO EROGATO Numero finanziamenti

garantitiRischio residuo al

31.12.2012

Fino a 50 1.270 12.497

Oltre 50 e fino a 100 1.029 23.197

Oltre 100 e fino a 200 864 33.865

Oltre 200 e fino a 300 299 18.444

Oltre 300 e fino a 400 93 7.136

Oltre 400 e fino a 500 121 10.968

Oltre 500 76 7.032

Totale 3.752 113.139

Finanziamenti garantiti in essere per settori di attività economica (valori in migliaia di euro)

SETTORI DI ATTIVITÀ’ ECONOMICANumero finanziamenti

garantitiRischio residuo al

31.12.2012

Attività manifatturiere 1.823 61.686

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

720 20.020

Costruzioni 422 11.125

Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 176 3.611

Attività professionali, scientifiche e tecniche 118 2.954

Trasporto e magazzinaggio 103 2.319

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 94 2.320

Altre attività di servizi 76 1.318

Servizi di informazione e comunicazione 73 1.618

Attività immobiliari 58 2.429

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 24 932

Agricoltura, silvicoltura e pesca 17 592

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento

14 676

Sanità e assistenza sociale 12 424

Attività finanziarie e assicurative 10 157

Istruzione 6 179

Estrazione di minerali da cave e miniere 5 386

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 1 393

Totale 3.752 113.139

Il prospetto per settori di attività economica evidenzia come le esposizioni di rischio siano di fatto

concentrate, sia per numero di finanziamenti sia per importo, nei confronti di imprese manifatturiere.

24

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

Investimenti finanziari: composizione ed evoluzione2.2.1

Come evidenziato nei seguenti prospetti, i titoli, composti esclusivamente da attività finanziarie

disponibili per la vendita, hanno registrato una flessione rispetto all’esercizio precedente (9,7 milioni di

Euro).

(valori in migliaia di euro)

TITOLI RIPARTITI PER PORTAFOGLIO CONTABILE

31.12.2012 31.12.2011Composizione %

Variazioni31.12.2012 31.12.2011

Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.149 15.827 100,00% 100,00% -9.678

Totale titoli 6.149 15.827 100,00% 100,00% -9.678

In particolare, i titoli sono costituiti principalmente da titoli di debito. I titoli di Stato rappresentano il

63,96% dei titoli di debito (71,30% nel 2011), i titoli di debito bancari il 35,77% (28,60% nel 2011) ed i titoli

di debito di imprese non finanziarie lo 0,26% (0,10% nel 2011).

(valori in migliaia di euro)

COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA 31.12.2012 31.12.2011Composizione %

Variazioni31.12.2012 31.12.2011

Titoli di debito 6.080 15.758 100,00% 100,00% -9.678

Titoli di Stato 3.889 11.236 63,96% 71,30% -7.347

Titoli di debito bancari 2.175 4.506 35,77% 28,60% -2.331

Titoli di debito di imprese non finanziarie 16 16 0,26% 0,10%

Titoli di capitale e quote di OICR 69 69 100,00% 100,00% 0

Titoli di capitale di intermediari bancari e finanziari 69 69 100,00% 100,00%

Totale titoli 6.149 15.827 -9.678

Le attività finanziarie verso banche diverse dai titoli sono rappresentate per il 78,27% da depositi e conti

correnti vincolati (92,06% nel 2011) e per il 21,73% da depositi e conti correnti liberi (7,94% nel 2011).

(valori in migliaia di euro)

ATTIVITA’ FINANZIARIE VERSO BANCHE DIVERSE DAI TITOLI

31.12.2012 31.12.2011Composizione %

Variazioni31.12.2012 31.12.2011

Depositi e conti correnti liberi 3.434 327 21,73% 7,94% 3.107

Depositi e conti correnti vincolati 12.367 3.793 78,27% 92,06% 8.574

Totale attività finanziarie verso banche 15.801 4.120 100,00% 100,00% 11.681

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Profilo di rischiosità dei crediti di firma2.3

L’attività tipica svolta dal Confidi è quella di garanzia collettiva dei fidi, che consiste nell’utilizzazione

delle risorse provenienti in tutto o in parte dalle imprese socie per la prestazione mutualistica e

imprenditoriale di garanzie alle imprese stesse, onde favorirne il finanziamento da parte delle banche

e degli altri intermediari finanziari. I crediti di firma (garanzie) rilasciati dalla società costituiscono

pertanto il prodotto finanziario principale figurante nel suo bilancio. In particolare, il Confidi nell’esercizio

trascorso ha rilasciato 803 garanzie poi perfezionate o in via di perfezionamento (1.102 nel 2011) a favore

di 637 imprese per complessivi 38 milioni di Euro (49 milioni di euro nel 2011) a fronte di finanziamenti

concessi dalle banche alle stesse imprese ammontanti complessivamente a 81 milioni di Euro (112

milioni nel 2011). Evidente la marcata contrazione dell’attività, per le ragioni già espresse (calo della

domanda e dell’offerta, ritardato avvio di talune convenzioni con l’impossibilità di rinnovare garanzie già

in corso, nonché, il non positivo esito di circa il 20% delle richieste di garanzia). Lo sviluppo operativo

è da riconnettere all’attività indotta dalla prevalutazione delle imprese socie e alle sinergie attivabili

con Associazioni di categoria di altre regioni (espansione territoriale), al fine di sviluppare l’operatività

a sostegno delle imprese, sempre ricercando la possibilità di integrare nella valutazione del merito di

credito anche elementi di tipo qualitativo. Il tutto, fermo restando l’ormai consolidato e completo ricorso

alle forme di mitigazione del rischio di credito (in particolare le controgaranzie).

Crediti di firma (garanzie rilasciate): composizione ed evoluzione2.3.1

Nel loro complesso i crediti di firma si sono ridotti rispetto all’esercizio precedente, così come evidenziato

nel seguente prospetto. Tale dinamica è stata la conseguenza:

relativamente alle esposizioni “in bonis”, della flessione dei volumi (13 milioni di Euro) delle •

garanzie rilasciate;

riguardo alle esposizioni “deteriorate”, della crescita delle posizioni in sofferenza (4,1 milioni •

di Euro) e dalla flessione degli incagli (2 milioni di Euro). I criteri assunti per la classificazione

dei crediti nelle categorie di rischio previste dalle disposizioni di Vigilanza sono disciplinati da

appositi regolamenti interni ed indicati sinteticamente nella parte A “politiche contabili” (A.2

“parte relativa alle principali voci di bilancio”, paragrafo 4 “crediti”) della nota integrativa.

L’effetto dei descritti andamenti si è riflesso in un generale peggioramento del profilo di qualità creditizia

del portafoglio dei crediti di firma, nel quale l’incidenza delle esposizioni deteriorate risulta aumentata

rispetto all’esercizio precedente (26,9 milioni di Euro, pari al 23,81% del portafoglio complessivo, contro

24,8 milioni di Euro del 2011, pari al 20,02%).

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

(Valori in migliaia di euro)

GARANZIE RILASCIATEPER CATEGORIE DI RISCHIO

31.12.2012 31.12.2011Composizione %

Variazioni31.12.2012 31.12.2011

Garanzie “in bonis” lorde 86.196 99.218 76,19% 79,98% -13.022

Sofferenze 25.710 21.608 22,72% 17,42% 4.102

Incagli 1.233 3.226 1,09% 2,60% -1.993

Garanzie “deteriorate” lorde 26.943 24.834 23,81% 20,02% 2.109

Totale garanzie lorde 113.139 124.052 100,00% 100,00% -10.913

Crediti di firma (garanzie rilasciate): rettifiche di valore ed evoluzione2.3.2

L’incremento fatto registrare dalle esposizioni di firma deteriorate ha fatto aumentare anche l’ammontare

complessivo delle perdite attese su tali esposizioni e ha, quindi, comportato la crescita per 1,7 milioni

di Euro delle pertinenti rettifiche di valore iscritte in bilancio (passate da 10,9 a 12,6 milioni di Euro). In

particolare, le rettifiche sulle posizioni in sofferenza sono aumentate considerando la crescita fatta

registrare dalle stesse esposizioni (2,3 milioni di Euro passando da 10 a 12,3 milioni di Euro) mentre quelle

sugli incagli si sono ridotte di 0,5 milioni di Euro rispetto al periodo precedente in seguito alla flessione

della stessa categoria di crediti dubbi. Le rettifiche sulle esposizioni “in bonis” si sono ridotte (0,4 milioni

di Euro da 2,1 a 1,7 milioni di Euro) per la flessione registrata dalle garanzie “in bonis”.

I criteri adottati per la quantificazione delle previsioni di perdita e delle conseguenti rettifiche di valore

sono disciplinati nei regolamenti interni e illustrati nella parte A “politiche contabili” (A.2 “parte relativa

alle principali voci di bilancio”, paragrafo 4 “crediti”) della nota integrativa.

(Valori in migliaia di euro)

RETTIFICHE DI VALORE GARANZIE RILASCIATE 31.12.2012 31.12.2011Composizione %

Variazioni31.12.2012 31.12.2011

Rettifiche di valore garanzie “in bonis” 1.668 2.095 11,65% 16,11% -427

Rettifiche di valore sofferenze 12.316 10.027 86,02% 77,10% 2.289

Rettifiche di valore incagli 334 883 2,33% 6,79% -549

Rettifiche di valore garanzie “deteriorate” 12.650 10.910 88,35% 83,89% 1.740

Totale rettifiche di valore garanzie 14.318 13.005 100,00% 100,00% 1.313

Crediti di firma (garanzie rilasciate): indicatori di copertura ed evoluzione2.3.3

Il complessivo peggioramento della qualità creditizia del portafoglio dei crediti di firma della società e la

richiamata maggiore necessità di rettifiche di valore ha fatto incrementare il tasso di copertura generale

passato dal 10,48% di fine 2011 al 12,65% di fine 2012.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

La maggiore copertura ha interessato le sofferenze (dal 46,40% al 47,90%) mentre il grado di copertura

delle esposizioni incagliate e delle posizioni “in bonis” risulta in linea rispetto a quella del precedente

esercizio.

(valori in migliaia di euro)

GARANZIE RILASCIATE: INDICATORI DI COPERTURA

DELLE PREVISIONI DI PERDITA

Garanzie rilasciate lorde Rettifiche di valore Indicatori di copertura

31.12.2012 31.12.2011 Variazioni 31.12.2012 31.12.2011 Variazioni 31.12.2012 31.12.2011 Variazioni

Garanzie “in bonis” lorde 86.196 99.218 -13.022 1.668 2.095 -427 1,93% 2,11% -0,18%

Sofferenze 25.710 21.608 4.102 12.316 10.027 2.289 47,90% 46,40% 1,50%

Incagli 1.233 3.226 -1.993 334 883 -549 27,11% 27,36% -0,25%

Garanzie “deteriorate” lorde 26.943 24.834 2.109 12.650 10.910 1.740 46,95% 43,93% 3,02%

Totale garanzie lorde 113.139 124.052 -10.913 14.318 13.005 1.313 12,65% 10,48% 2,17%

Profilo di rischiosità dei crediti per cassa2.4

I crediti per cassa verso clientela della società sono rappresentati principalmente dai residui crediti “in

sofferenza” derivanti dalle escussioni e liquidazioni di crediti di firma rilasciati dal Confidi.

Crediti per cassa: composizione ed evoluzione2.4.1

Come evidenziato nel seguente prospetto, i crediti per cassa verso clientela sono rappresentati da sole

posizioni deteriorate. In particolare, le sofferenze hanno registrato una crescita rispetto all’esercizio

precedente (0,9 milioni di Euro).

I criteri adottati per la classificazione dei crediti nelle categorie di rischio previste dalle disposizioni di

Vigilanza sono disciplinati in appositi regolamenti interni sinteticamente descritti nella parte A “politiche

contabili” (A.2 “parte relativa alle principali voci di bilancio”, paragrafo 4 “crediti”) della nota integrativa.

(valori in migliaia di euro)

CREDITI CLENTELA PER CASSAPER CATEGORIE DI RISCHIO

31.12.2012 31.12.2011Composizione %

Variazioni31.12.2012 31.12.2011

Crediti clientela per cassa “in bonis” lordi

Sofferenze 3.303 2.384 99,39% 98,88% 919

Incagli 20 27 0,61% 1,12% -7

Crediti clientela per cassa “deteriorate” lorde 3.324 2.411 100,00% 100,00% 913

Totale crediti clientela per cassa 3.324 2.411 100,00% 100,00% 913

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

Crediti per cassa: rettifiche di valore ed evoluzione2.4.2

Le rettifiche di valore iscritte in bilancio sui crediti deteriorati per cassa della società sono aumentate

(0,6 miliardi di euro) rispetto al passato.

I criteri adottati per la quantificazione delle previsioni di perdita e delle conseguenti rettifiche di valore

sono disciplinati nei regolamenti interni e illustrati nella parte A “politiche contabili” (A.2 “parte relativa

alle principali voci di bilancio”, paragrafo 4 “crediti”) della nota integrativa.

(valori in migliaia di euro)

RETTIFICHE DI VALORE CREDITI CLENTELA PER CASSA 31.12.2012 31.12.2011Composizione %

Variazioni31.12.2012 31.12.2011

Rettifiche di valore crediti clientela per cassa “in bonis”

Rettifiche di valore sofferenze 2.614 1.970 99,46% 99,04% 644

Rettifiche di valore incagli 14 19 0,54% 0,96% -5

Rettifiche di valore crediti clientela per cassa “deteriorati”

2.628 1.989 100,00% 100,00% 639

Totale rettifiche di valore crediti clientela per cassa 2.628 1.989 100,00% 100,00% 639

Crediti per cassa: indicatori di copertura ed evoluzione2.4.3

Il tasso percentuale di copertura dei crediti per cassa deteriorati è diminuito rispetto all’esercizio

precedente e si è attestato al 79,07% (82,48% nel 2011).

(valori in migliaia di euro)

CREDITI CLENTELA PER CASSA: INDICATORI

DI COPERTURA DELLE PREVISIONI DI PERDITA

Crediti clientela per cassa lordi

Rettifiche di valore Indicatori di copertura

31.12.2012 31.12.2011 Variazioni 31.12.2012 31.12.2011 Variazioni 31.12.2012 31.12.2011 Variazioni

Crediti clientela per cassa“in bonis” lordi

Sofferenze 3.303 2.384 919 2.614 1.970 644 79,12% 82,61% -3,49%

Incagli 20 27 -7 14 19 -5 70,39% 70,83% -0,44%

Crediti clientela per cassa“deteriorate” lorde

3.324 2.411 913 2.628 1.989 639 79,07% 82,48% -3,41%

Totale crediti clientela per cassa

3.324 2.411 913 2.628 1.989 639 79,07% 82,48% -3,41%

Profilo di redditività2.5

Il conto economico del 2012, di seguito riportato, chiude con una perdita superiore rispetto a quella

dell’esercizio precedente. In particolare, rispetto all’esercizio precedente, si è registrata una flessione

29

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

sia del margine di interesse che del margine di intermediazione ed una crescita delle rettifiche di

valore effettuate compensata da un positivo risultato dell’operatività finanziaria. Ciò ha determinato un

miglioramento del margine di intermediazione totale che però è stato assorbito dalle maggiori spese

amministrative, nonostante la crescita degli altri proventi di gestione e ha comportato una perdita di

esercizio pari a 2.345 mila Euro (2.276 mila Euro nell’esercizio 2011).

(valori in migliaia di euro)

PROCESSO ECONOMICO 31.12.2012 31.12.2011 Variazioni

Margine di interesse 453 465 -12

Commissioni attive 1.649 1.687 -38

Commissioni passive -238 -189 -49

Commissioni nette 1.411 1.497 -86

Margine di intermediazione operatività caratteristica 1.864 1.962 -98

Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti e garanzie -2.640 -2.620 -20

Margine di intermediazione rettificato operatività caratteristica -776 -657 -119

Risultato netto operatività finanziaria 168 168

Margine di intermediazione totale -607 -657 50

Spese amministrative -2.144 -1.973 -171

Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -32 -29 -3

Altri proventi ed oneri di gestione 477 424 53

Risultato della gestione operativa -2.307 -2.236 -71

Imposte sul reddito -39 -40 2

Utile di esercizio -2.345 -2.276 -69

Profilo patrimoniale2.6

Patrimonio aziendale: composizione ed evoluzione2.6.1

Il patrimonio netto risulta costituito dal capitale versato dai soci e dalle riserve rivenienti dai risultati

gestionali degli esercizi precedenti nonché dalla perdita dell’esercizio 2012.

Il numero complessivo dei soci alla fine dell’esercizio è pari a 7.600, di cui 8 Associazioni promotrici

della Cooperativa. In particolare, nel trascorso esercizio il Consiglio di Amministrazione ha esaminato

354 domande di ammissione a socio da parte di imprese in possesso dei requisiti di ammissione; le

stesse sono state totalmente accolte. Il Consiglio di Amministrazione, nell’ambito delle determinazioni

assunte con riguardo all’ammissione dei nuovi soci, ha operato secondo criteri non discriminatori,

coerenti con lo scopo mutualistico e l’attività economica svolta dalla cooperativa, previa verifica, da

un lato, dell’esistenza in capo all’aspirante socio dei requisiti previsti dallo statuto sociale e, dall’altro,

della concreta possibilità di instaurare un valido rapporto mutualistico, anche in relazione alle condizioni

soggettive del richiedente.

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

La composizione e l’evoluzione del patrimonio netto è riportata nel prospetto che segue.

(valori in migliaia di euro)

PATRIMONIO AZIENDALE 31.12.2012 31.12.2011Composizione %

Variazioni31.12.2012 31.12.2011

Capitale 2.715 2.086 78,91% 65,40% 629

Sovrapprezzi di emissione 1.658 1.658 48,20% 51,99%

Riserve 1.727 4.003 50,20% 125,50% -2.276

Riserve da valutazione -315 -2.282 -9,14% -71,54% 1.967

Utile (Perdita) di esercizio -2.345 -2.276 -68,17% -71,35% -69

Totale Patrimonio 3.441 3.190 100,00% 100,00% 251

Si evidenzia come la crescita del patrimonio sia attribuibile in via prevalente alla posta “Riserve da

valutazione” (riserva volta a valorizzare al “fair value” le attività finanziarie disponibili per la vendita), che

passa da -2.282 a -315 migliaia di Euro. Il recupero registrato dalla “Riserva da valutazione”, unitamente

all’incremento del capitale (da 2.086 a 2.715 migliaia di Euro), hanno più che assorbito la perdita

d’esercizio. Riguardo ancora la “Riserva da valutazione”, si evidenzia che l’anzidetta variazione risulta

di fatto consolidata, tenuto conto che fa prevalentemente riferimento a titoli che sono stati oggetto di

cessione nel mese di dicembre 2012.

Rischi ed adeguatezza patrimoniale2.6.2

Gli obiettivi e le politiche della Società in materia di assunzione, gestione e copertura dei rischi e di

valutazione dell’adeguatezza patrimoniale sono esposti in dettaglio, sia in termini qualitativi sia in

termini quantitativi, nella parte “D” della Nota integrativa.

La gestione dei rischi, la verifica dell’adeguatezza del patrimonio di coprire gli stessi rischi e l’informativa

da fornire al pubblico è disciplinata dalle disposizioni di vigilanza prudenziale per gli intermediari finanziari

iscritti nell’elenco speciale ex art. 107 TUB. Tale normativa è articolata in tre pilastri, che riguardano:

i requisiti patrimoniali (primo pilastro), ossia i coefficienti patrimoniali obbligatori di vigilanza a)

che configurano la dotazione minima di capitale che ogni intermediario deve possedere per

fronteggiare i rischi tipici dell’attività finanziaria;

il processo di controllo prudenziale (secondo pilastro), ossia il sistema di controlli interni di cui b)

ciascun intermediario deve disporre per assicurare, in un contesto di adeguatezza organizzativa,

la misurazione di tutti i rischi rilevanti e la valutazione della relativa adeguatezza patrimoniale -

attuale, prospettica e di stress - a fronte dei rischi stessi (cosiddetto “Internal Capital Adequacy

Assessment Process” - ICAAP) nonché i controlli esterni che l’Autorità di Vigilanza esercita

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

su stabilità, efficienza, sana e prudente gestione degli intermediari, per verificare l’affidabilità

e la coerenza dei risultati (cosiddetto “Supervisory Review and Evaluation Process” - SREP) e

adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive;

l’informativa al pubblico (terzo pilastro), ossia gli obblighi informativi pubblici che ogni intermediario c)

è chiamato ad assolvere (disciplina di mercato) in materia di adeguatezza patrimoniale,

esposizione ai rischi e relativi sistemi di identificazione, gestione e misurazione.

Nell’ambito del primo pilastro la Società adotta i metodi standard o di base consentiti dalle richiamate

normative e in particolare:

il “metodo standardizzato” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito;a.

il “metodo del valore corrente” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di controparte;b.

il “metodo base” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio operativo.c.

Nell’ambito del secondo pilastro la Società adotta i metodi semplificati indicati dalle predette disposizioni

oppure modelli interni.

Per la misurazione dei rischi di primo pilastro e per la misurazione dei complessivi rischi nonché per la

quantificazione del patrimonio il Confidi ha adottato appositi regolamenti aziendali che disciplinano le

complessive attività da porre in essere al riguardo. Dal confronto fra complessivi rischi (capitale interno

complessivo) ed il patrimonio (capitale complessivo) si perviene alla valutazione dell’adeguatezza

ovvero della capacità del patrimonio di coprire i rischi.

Entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2012 il Confidi procederà attraverso il

sito internet aziendale agli adempimenti di informativa al pubblico previsti dalla normativa di vigilanza

sul terzo pilastro.

Nei prospetti di seguito riportati sono indicati i rischi assunti dal Confidi, il Patrimonio, il Tier 1 ratio

(Patrimonio di Base su complessive attività di rischio ponderate) ed il Total capital ratio (Patrimonio di

Vigilanza su complessive attività di rischio ponderate). In sintesi, i requisiti patrimoniali concernenti i

rischi di primo pilastro ed ammontanti complessivamente a Euro 2.353 mila sono coperti dal Patrimonio

32

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

di Vigilanza (Euro 5.057 mila). In conclusione, il total capital ratio (12,89%) risulta superiore al coefficiente

patrimoniale complessivo minimo (6%).(valori in migliaia di euro)

Adeguatezza patrimoniale 31.12.2012 31.12.2011Composizione %

Variazioni31.12.2012 31.12.2011

Rischi di credito e di controparte 2.063 1.618 87,41% 84,24% 445

Rischio operativo 297 303 12,59% 15,76% -6

Totale requisiti patrimoniali 2.360 1.921 100,00% 100,00% 439

Patrimonio di base 3.380 3.128 66,84% 66,84% 252

Patrimonio supplementare 1.677 1.552 33,16% 33,16% 125

Patrimonio di Vigilanza 5.057 4.680 100,00% 100,00% 377

Indice di adeguatezza patrimoniale (Patrimoniodi Vigilanza / Totale requisiti patrimoniali)

2,14 2,44

-0,30

Tier 1 ratio (Patrimonio di Base / (Totale requisitipatrimoniali / 6%))

8,59% 9,77% -1,18%

Coefficiente patrimoniale complessivo minimo 6,00% 6,00% 0,00%

Total capital ratio (Patrimonio di Vigilanza / (Totale requisiti patrimoniali / 6%))

12,85% 14,62% -1,77%

Fondi rischi monetari2.6.3

I crediti di firma al 31.12.2012 trovano copertura in via prevalente nei due distinti fondi rischi monetari

(breve e medio termine), non più operativi. Il Confidi ha infatti dismesso l’operatività di tipo sussidiario con

copertura nei depositi monetari, avendo avviato una nuova e distinta operatività di rilascio di garanzie a

prima richiesta sul patrimonio. Nel prospetto seguente è riportata la consistenza di tali fondi monetari e

la stima della capienza degli stessi rispetto alle garanzie sottostanti, tenuto conto delle perdite attese.

(valori in migliaia di euro)

CONSISTENZE E STIMEFondo rischi

Monetario Breve Termine

Fondo rischi Monetario

Medio Termine

a - Stock garanzie a fine esercizio (al netto delle somme coperte con pegno) 9.473 79.168

b - Consistenza Fondi richiesta per il rispetto del rapporto moltiplicatore convenzionato (1/15)

632 5.278

c - Consistenza Fondi al 31.12.2012 4.422 10.015

d - Perdita attesa – garanzie deteriorate (1) 3.897 7.747

e - Perdita attesa – garanzie in bonis 29 1.374

f - Stima consistenza fondi al netto delle perdite attese (“c” – “d” –“e”) 496 894

Le garanzie deteriorate lorde ammontano a 7.097 mila Euro per il Fondo Rischi Monetario Breve Termine e 1) 17.493 mila Euro per il Fondo Rischi Monetario Medio Termine. Al netto delle controgaranzie gli importi si riducono rispettivamente a 6.696 mila Euro (Fondo Rischi Monetario Breve Termine) e 13.597 mila Euro (Fondo Rischi Monetario Medio Termine). Le previsioni di perdita sono determinate secondo i criteri illustrati nella parte A “politiche contabili” (A.2 “parte relativa alle principali voci di bilancio”, paragrafo 4 “crediti”) della nota integrativa.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

2.6.4 Contributi pubblici

Riguardo ai contributi pubblici, versati in via prevalente dalle Camere di Commercio, gli stessi risultano

complessivamente impegnati a copertura delle perdite attese sulle posizioni in sofferenza, ancorché

non liquidate/escusse come emerge dal prospetto di seguito riportato.

(valori in migliaia di euro)

PROVINCIA E ENTE

Consistenza iniziale

(01.01.2012)

Contributo ricevuto

nell’anno 2012

Contributo utilizzato

nell’anno 2012 per la liquidazione di

insolvenze

Consistenza finale per perdite

da liquidare (31.12.2012)

Alessandria (CCIAA Alessandria) 21 25 46

Bergamo (CCIAA di Bergamo) 8 8

Brescia (CCIAA di Brescia) 36 39 -66 9

Como (CCIAA di Como) 18 57 -16 59

Cremona (CCIAA di Cremona) (1) 89 1 -11 79

Cremona (Provincia di Cremona) (1) 23 -10 13

Lecco (CCIAA di Lecco) 13 13

Mantova (CCIAA di Mantova) 25 6 -18 13

Varese (CCIAA di Varese) 7 61 -13 55

Totali 227 202 -134 295

I contributi della CCIAA e Provincia di Cremona sono gestiti in un unico conto corrente bancario. L’imputazione 1) delle insolvenze segue una logica di capienza al momento della liquidazione, con riferimento alle residue possibilità di utilizzo tenuto conto delle date di corresponsione dei contributi.

A seguire, si riporta un secondo prospetto che evidenzia gli utilizzi dei contributi pubblici nell’ultimo

triennio.(valori in migliaia di euro)

PROVINCIA E ENTE

Consistenza iniziale

(01.01.2010)

Contributoricevuto

nel periodo2010 / 2012

Contributo utilizzato nel periodo 2010 / 2012 per la

liquidazione di insolvenze

Consistenza finale per perdite

da liquidare (31.12.2012)

Alessandria (CCIAA Alessandria) 46 46

Bergamo (CCIAA di Bergamo) 8 8

Brescia (CCIAA di Brescia) 30 262 -283 9

Como (CCIAA di Como) 8 67 -16 59

Cremona (CCIAA di Cremona) (1) 71 30 -22 79

Cremona (Provincia di Cremona) (1) 24 -11 13

Lecco (CCIAA di Lecco) 13 13

Mantova (CCIAA di Mantova) 26 6 -19 13

Varese (CCIAA di Varese) 55 112 -112 55

Totali 222 536 -463 295

I contributi della CCIAA e Provincia di Cremona sono gestiti in un unico conto corrente bancario. L’imputazione 1) delle insolvenze segue una logica di capienza al momento della liquidazione, con riferimento alle residue possibilità di utilizzo tenuto conto delle date di corresponsione dei contributi.

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

Altre informazioni3.

Parti correlate3.1

COMPENSI AGLI AMMINISTRATORI E AI DIRIGENTITotale

31/12/2012Totale

31/12/2011

Amministratori 98 101

Sindaci 80 79

Dirigenti 74 77

Totale 252 257

Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio3.2

Dalla chiusura dell’esercizio alla data di approvazione del progetto di bilancio non si sono registrati

ulteriori fatti gestionali ovvero accadimenti tali da riflettersi significativamente sui risultati aziendali

innanzi descritti.

Necessario richiamare che con l’assemblea di approvazione del bilancio, i Soci saranno altresì chiamati

a deliberare in ordine all’imputazione a riserva di patrimonio dei due prestiti subordinati concessi dalla

Regione Lombardia, ammontanti a complessivi nominali 2,5 milioni di Euro. Ciò tenuto conto della

previsione di cui all’art. 36 della Legge n. 221 del 17.12.2012 (di conversione del D.L. n. 179 del 18.10.2012),

che ha previsto la possibilità di “imputare al fondo consortile, al capitale sociale, ad apposita riserva o

accantonare per la copertura dei rischi i fondi rischi e gli altri fondi o riserve patrimoniali o finanziamenti per la

concessione delle garanzie costituiti da contributi dello Stato, delle regioni e di altri enti pubblici esistenti alla data

del 31 dicembre 2012”.

Compensi alla Società di Revisione3.3

I compensi annuali alla società incaricata della revisione legale dei conti ammontano complessivamente

ad Euro 15.400.

Evoluzione prevedibile della gestione 4.

I primi mesi del 2013 evidenziano un’operatività, in termini di rilascio di garanzie a fronte dei finanziamenti

concessi dalle banche alle imprese socie del Confidi, in linea rispetto a quella registrata nel trascorso

esercizio. In particolare, nel primo bimestre dell’esercizio in corso sono state rilasciate 130 garanzie

per un totale complessivo pari a 5,4 milioni di Euro a fronte di finanziamenti concessi dalle banche pari

a 11,2 milioni di Euro. Le richieste hanno riguardato principalmente finanziamenti volti a sopperire alle

necessità di liquidità delle imprese richiedenti; le garanzie relative ai finanziamenti per investimenti

rappresentano il 25% delle complessive garanzie concesse nel primo bimestre dell’anno, in calo rispetto

ai primi mesi dell’esercizio precedente. L’attesa ripresa, per effetto dell’azione proattiva a favore dei soci

e delle sinergie avviate e in avvio con Associazioni di categoria in altre territorialità, si confida possa

35

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

registrarsi nel corso dell’esercizio. In ragione d’anno si stima di riuscire a rilasciare fino a 60 milioni di

Euro di garanzie (compatibilmente con l’imputazione a patrimonio dei citati prestiti subordinati), in grado

di accrescere in termini prospettici il margine di intermediazione. Ciò sarà possibile se la domanda e

l’offerta di credito non subiranno un’ulteriore contrazione in corso d’anno, nonché dall’incremento delle

percentuali di intervento in garanzia, a fronte delle nuove disposizioni del Fondo Centrale di Garanzia

che hanno nei fatti chiamato i Confidi ad ampliare il proprio intervento in garanzia a favore delle banche

fino all’80% del credito concesso, potendo contare su una controgaranzia confermata all’80% di quanto

garantito. A riguardo, le nuove disposizioni del Fondo Centrale di Garanzia se da una parte consentono

di incrementare il rilascio delle garanzie, dall’altra ampliano l’interesse da parte delle banche a ricorrere

alla garanzia diretta del Fondo Centrale di Garanzia, tenuto conto che sono state altresì ampliate

le percentuali di intervento in garanzia diretta. Ciò potrebbe rappresentare una variabile in grado di

impattare negativamente sull’operatività, anche se l’accreditamento del Confidi rappresenta ancora un

valore aggiunto rispetto al ricorso da parte delle banche alla garanzia diretta del Fondo.

Il previsto sviluppo operativo del Confidi è quindi da riconnettere soprattutto all’attività di prevalutazione

e accompagnamento delle imprese socie nell’ottenimento di nuovi finanziamenti garantiti, nonché

all’ampliamento dell’operatività in altre regioni, per via degli accordi sinergici possibili con le associazioni

di categoria del sistema confederale di riferimento. A riguardo dell’attività in altre regioni, il Consiglio

di Amministrazione ritiene che l’estensione dell’operatività in altri territori sia coerente con le finalità

del Confidi e funzionale alle necessità delle imprese socie. Il Confidi ha necessità infatti di recuperare

operatività, in grado di sostenere il margine di intermediazione che diversamente risulterebbe

insufficiente rispetto ai costi di struttura e tanto meno capace di sopportare perdite per il deterioramento

delle garanzie. Ciò è conseguibile in modi completamente differenti. Il Consiglio di Amministrazione ha

condiviso di sviluppare l’operatività nei territori in cui vi sia la possibilità di replicare il modello operativo

vigente e quindi, in ultima istanza, quando c’è la possibilità di disporre di informazioni qualitative dirette

riferibili alle imprese (e agli imprenditori) richiedenti l’intervento in garanzia. Il decadimento delle garanzie

di questi ultimi anni ha mostrato i limiti di “un’attività anticrisi”, non legata alla conoscenza diretta delle

imprese garantite e degli imprenditori. Da qui la recente decisione di avviare un’unità locale in Umbria

e i contatti in corso per l’avvio di sinergie in altri territori. Parallelamente il Consiglio ha avviato con la

Direzione un’azione volta a contenere e dove possibile ridurre, i costi di struttura.

Piano di sistemazione delle perdite 5.

La perdita dell’esercizio 2012 ammonta a 2.345.296 euro, che si propone di coprire con l’utilizzo delle

“riserve statutarie” per 802.354 euro e dei “Sovrapprezzi di emissione” per 1.542.942 euro, che al

31.12.2011 ammontavano rispettivamente a 802.354 euro e 1.658.239 euro.

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Relazione sulla gestione dell’esercizio 2012

Struttura patrimoniale 5.1

L’assetto patrimoniale, dopo la copertura delle perdite, risulterebbe così formato:(valori in migliaia di euro)

ASSETTO PATRIMONIALE

Capitale 2.715

Sovrapprezzi di emissione 115

Riserva legale 925

Riserve statutarie

Riserve da valutazione -315

Totale 3.441

Conclusioni

Signori Soci,

il Confidi ha attuato le iniziative pianificate per contenere i rischi complessivi e, in particolare, quello di

credito, che è stato attenuato mediante cogaranzie e controgaranzie di altri intermediari e del Fondo

Centrale di Garanzia. La società chiude con una perdita d’esercizio in linea con quella registrata nel

precedente esercizio. Questo risultato deriva, come indicato in precedenza, principalmente dalle

rettifiche di valore sui crediti di firma.

Pur in un contesto che permane di crisi, l’esercizio 2013 dovrebbe dare le prime evidenze di un’inversione

di tendenza, tenuto conto che andrà ad esaurirsi l’impatto del decadimento delle garanzie che gravano

sui fondi rischi monetari e che le nuove garanzie patrimoniali risultano totalmente coperte da cogaranzie

e controgaranzie, oltre al miglioramento atteso nella qualità del credito indotta dall’attuata revisione negli

anni scorsi dell’assetto organizzativo e, in particolare, dell’area crediti e del processo di delibera delle

garanzie. Ciò non si è potuto realizzare nel corso dell’esercizio anche perché posizioni già classificate

ad incaglio sono passate a sofferenza, impattando in misura rilevante in termini di accantonamento e

quindi sul risultato d’esercizio.

Gli Organi aziendali per quanto di loro competenza hanno operato in un’ottica di sana e prudente gestione

coordinandosi e collaborando con le Funzioni aziendali nel rispetto di quanto richiesto dall’Organo di

Vigilanza in sede di iscrizione nell’elenco speciale ex art. 107 TUB.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

37

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Schemi del bilanciodell’impresa

39

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Schemi del bilancio dell’impresa

STATO PATRIMONIALE INTERMEDIARI FINANZIARI

AttivoVoci dell’attivo 31.12.2012 31.12.2011

10. Cassa e disponibilità liquide 659 6.082

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

30. Attività finanziarie valutate al fair value

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.149.232 15.826.539

50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

60. Crediti 16.496.168 4.542.020

70. Derivati di copertura

80. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto dicopertura generica (+/-)

90. Partecipazioni 50.000 50.000

100. Attività materiali 41.572 53.259

110. Attività immateriali 35.670 36.254

120. Attività fiscali 66.634 46.979

a) correnti 66.634 46.979

b) anticipate

130. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

140. Altre Attività 309.823 764.570

Totale dell’attivo 23.149.758 21.325.703

40

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Schemi del Bilancio dell’impresa

PassivoVoci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2012 31.12.2011

10. Debiti 3.806.977 3.614.628

20. Titoli in circolazione

30. Passività finanziarie di negoziazione

40. Passività finanziarie valutate al fair value

50. Derivati di copertura

60. Adeguamento di valore della passività finanziarieoggetto di copertura generica (+/-)

70. Passività fiscali 38.556 40.178

a) correnti 38.556 40.178

b) differite

80. Passività associate ad attività in via di dismissione

90. Altre passività 15.736.100 14.374.968

100. Trattamento di fine rapporto del personale 127.539 106.428

110. Fondi per rischi ed oneri

a) quiescenza e obblighi simili

b) altri fondi

120. Capitale 2.714.950 2.085.850

130. Azioni proprie (-)

140. Strumenti di capitale

150. Sovrapprezzi di emissione 1.658.239 1.658.239

160. Riserve 1.727.234 4.002.763

170. Riserve da valutazione (314.541) (2.281.672)

di cui: relative ad attività in via di dismissione

180. Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) (2.345.296) (2.275.679)

Totale del passivo e del patrimonio netto 23.149.758 21.325.703

41

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

CONTO ECONOMICO INTERMEDIARI FINANZIARI

Conto economico intermediari finanziariVoci 31.12.2012 31.12.2011

10. Interessi attivi e proventi assimilati 682.411 626.615

20. Interessi passivi e oneri assimilati (229.375) (161.290)

MARGINE DI INTERESSE 453.036 465.325

30. Commissioni attive 1.648.773 1.686.500

40. Commissioni passive (237.605) (189.455)

COMMISSIONI NETTE 1.411.168 1.497.046

50. Dividendi e proventi simili

60. Risultato netto dell’attività di negoziazione

70. Risultato netto dell’attività di copertura

80. Risultato netto delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value

90. Utile/Perdita da cessione o riacquisto di: 168.138

a) attività finanziarie 168.138

b) passività finanziarie

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 2.032.342 1.962.371

100. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (2.639.828) (2.619.747)

a) attività finanziarie (189.259) (149.452)

b) altre operazioni finanziarie (2.450.569) (2.470.295)

110. Spese amministrative: (2.143.828) (1.973.241)

a) spese per il personale (1.339.333) (1.206.315)

b) altre spese amministrative (804.495) (766.926)

120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (17.953) (16.876)

130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (14.004) (11.906)

140. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali

150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri

160. Altri proventi e oneri di gestione 476.531 423.898

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA (2.306.740) (2.235.501)

170. Utili (Perdite) delle partecipazioni

180. Utili (Perdite) da cessioni di investimenti

UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITA’ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE (2.306.740) (2.235.501)

190. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (38.556) (40.178)

UTILE (PERDITA) DELL’ATTIVITA CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE (2.345.296) (2.275.679)

200. Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte

UTILE (PERDITA) D’ESERCIZIO (2.345.296) (2.275.679)

42

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Schemi del Bilancio dell’impresa

REDDITIVITA’ COMPLESSIVA INTERMEDIARI FINANZIARI -

Prospetto della redditività complessiva intermediari finanziariVoci 31.12.2012 31.12.2011

10. Utile (Perdita) d’esercizio (2.345.296) (2.275.679)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.967.130 (1.908.224)

30. Attività materiali

40. Attività immateriali

50. Copertura di investimenti esteri

60. Copertura dei flussi finanziari

70. Differenze di cambio

80. Attività non correnti in via di dismissione

90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti

100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 1.967.130 (1.908.224)

120. Redditività complessiva (voce 10+110) (378.166) (4.183.903)

43

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

PATRIMONIO NETTO INTERMEDIARI FINANZIARI 31/12/2012

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto intermediari finanziari al 31.12.2012

Esistenze al 3

1.12.2

011

Mod

ifica saldi apertu

ra

Esistenze al 0

1.01.2

012

Allocazione risultato esercizio

precedente

Variazioni dell’esercizioRedditività

complessiva esercizio al

Patrimonio netto al

Riserve

Divid

end

i e altre destin

azioni

Variazioni di riserve

Operazioni sul patrim

onio netto -Em

issione nuove azioni

Operazioni sul patrim

onio netto -A

cquisto azioni proprie

Operazioni sul patrim

onio netto - D

istribuzione straordinaria dividendi

Operazioni sul patrim

onio netto -Variazione strum

enti di capitale

Operazioni sul patrim

onio netto -A

ltre Variazioni

31.12

.20

12

31.12

.20

12

Capitale 2.085.850 2.085.850 639.700 (10.600) 2.714.950

Sovrapprezzoemissioni

1.658.239 1.658.239 1.658.239

Riserve: 4.002.763 4.002.763 (2.275.679) 150 1.727.234

a) di utili 4.002.763 4.002.763 (2.275.679) 150 1.727.234

b) altre

Riserveda valutazione

(2.281.672) (2.281.672) 1.967.130 (314.542)

Strumentidi capitale

Azioni proprie

Utile (Perdita)di esercizio

(2.275.679) (2.275.679) 2.275.679 (2.345.296) (2.345.296)

Patrimonio netto 3.189.501 3.189.501 639.700 (10.450) (378.166) 3.440.585

44

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Schemi del Bilancio dell’impresa

PATRIMONIO NETTO INTERMEDIARI FINANZIARI 31/12/2011

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto intermediari finanziari al 31.12.2011

Esistenze al 3

1.12.2

010

Mod

ifica saldi apertu

ra

Esistenze al 0

1.01.2

011

Allocazione risultato esercizio

precedente

Variazioni dell’esercizioRedditività

complessiva esercizio al

Patrimonio netto al

Riserve

Dividendi e altre destinazioni

Variazioni di riserve

Operazioni sul patrim

onio netto - Em

issione nuove azioni

Operazioni sul patrim

onio netto - A

cquisto azioni proprie

Operazioni sul patrim

onio netto - D

istribuzione straordinaria dividendi

Operazioni sul patrim

onio netto - Variazione strum

enti di capitale

Operazioni sul patrim

onio netto - A

ltre Variazioni

31.12

.20

11

31.12

.20

11

Capitale 1.280.450 1.280.450 810.400 (5.000) 2.085.850

Sovrapprezzo emissioni

1.658.239 1.658.239 1.658.239

Riserve: 5.015.341 5.015.341 (1.012.578) 4.002.763

a) di utili 5.015.341 5.015.341 (1.012.578) 4.002.763

b) altre

Riserve da valutazione

(373.447) (373.447) (1.908.225) (2.281.672)

Strumenti di capitale

Azioni proprie

Utile (Perdita) di esercizio

(1.012.578) (1.012.578) 1.012.578 (2.275.679) (2.275.679)

Patrimonio netto 6.568.005 6.568.005 810.400 (5.000) (4.183.904) 3.189.501

45

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

RENDICONTO FINANZIARIO INTERMEDIARI FINANZIARI

Metodo DirettoImporto

31.12.2012 31.12.2011

A. ATTIVITA’ OPERATIVA

1. Gestione 112.229 396.128

- interessi attivi incassati (+) 682.411 626.615

- interessi passivi pagati (-) (229.375) (161.290)

- dividendi e proventi simili (+)

- commissioni nette (+/-) 1.073.050 1.453.132

- spese per il personale (-) (932.957) (1.171.368)

- altri costi (-) (931.412) (852.006)

- altri ricavi (+) 490.690 508.977

- imposte e tasse (-) (40.178) (7.932)

- costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell’effetto fiscale (+/-)

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (899.849) 1.114.236

- attività finanziarie detenute per la negoziazione

- attività finanziarie valutate al fair value

- attività finanziarie disponibili per la vendita 11.665.630 (3.045.571)

- crediti verso banche (11.680.465) 4.680.699

- crediti verso enti finanziari

- crediti verso clientela (1.267.318) (613.791)

- altre attività 382.304 92.899

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 172.362 (2.353.787)

- debiti verso banche

- debiti verso enti finanziari (38.464) 375.540

- debiti verso clientela 230.461 (2.835.486)

- titoli in circolazione

- passività finanziarie di negoziazione

- passività finanziarie valutate al fair value

- altre passività (19.635) 106.159

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa (615.258) (843.423)

B. ATTIVITA’ DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generata da 657 8.697

- vendite di partecipazioni

- dividendi incassati su partecipazioni

- vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- vendite di attività materiali 657 4.377

- vendite di attività immateriali 4.320

- vendite di rami d’azienda

2. Liquidità assorbita da 20.072 (24.531)

- acquisti di partecipazioni

- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza

- acquisti di attività materiali 6.652 (16.634)

- acquisti di attività immateriali 13.420 (7.897)

- acquisti di rami d’azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (19.415) 33.228

C. ATTIVITA’ DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie 629.250 805.400

- emissioni/acquisti di strumenti di capitale

- distribuzione dividendi e altre finalità

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista 629.250 805.400

LIQUIDITA’ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO (5.423) (4.794)

Legenda: (+) generata / (-) assorbita

46

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Schemi del Bilancio dell’impresa

Riconciliazione

Metodo Diretto

Voci di bilancioImporto

31.12.2012 31.12.2011

Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 6.082 10.876

Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio (5.423) (4.794)

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 659 6.082

47

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Nota integrativa 49

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Parte APolitiche contabili

A.1 - Parte generale

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

In conformità dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 le società finanziarie

iscritte nell’elenco speciale di cui all’articolo 107 TUB devono redigere il bilancio di esercizio in conformità

dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Pertanto, la Società Confapi Lombarda Fidi in quanto società finanziaria iscritta nel suddetto elenco

speciale nel corso del 2010, ha redatto il presente bilancio d’esercizio secondo i principi IAS/IFRS

emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’”IFRS

dell’International Financial Reporting Interpretations Committee” (IFRS IC), omologati dalla Commissione

Europea secondo la procedura prescritta dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19.7.2002, e in

conformità del Provvedimento della Banca d’Italia del 13 Marzo 2012 “Istruzioni per la redazione dei

bilanci e dei rendiconti degli Intermediari finanziari ex art. 107 del TUB, degli Istituti di pagamento, degli

IMEL, delle SGR e delle SIM”.

Nel rispetto dell’articolo 5, comma 1, del decreto legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, se in casi

eccezionali l’applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali risulta

incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, finanziaria

e del risultato economico della Società, la disposizione stessa non deve essere applicata. Nella nota

integrativa sono spiegati i motivi della deroga, ove presente, e la sua influenza sulla rappresentazione

della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio è costituito:

dallo stato patrimoniale;a)

dal conto economico;b)

dal prospetto della redditività complessiva;c)

dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto;d)

dal rendiconto finanziario;e)

dalla nota integrativa.f)

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Il bilancio è altresì corredato di una relazione degli amministratori sull’andamento della gestione e sulla

situazione della Società.

Il bilancio è redatto in euro - i prospetti contabili di cui alle precedenti lettere da (a) ad (e) in unità di euro

e la nota integrativa di cui alla precedente lettera (f) in migliaia di euro - e si basa sui seguenti principi

generali di redazione stabiliti dallo IAS 1.

Continuità aziendale. Le valutazioni delle attività, delle passività e delle operazioni “fuori bilancio” a.

vengono effettuate nella prospettiva della continuità aziendale della Società. I presupposti alla

base della redazione del bilancio in continuità di funzionamento sono oggetto di illustrazione

nella premessa alla relazione sulla gestione.

Competenza economica. Salvo che nel rendiconto finanziario la rilevazione dei costi e dei ricavi b.

avviene secondo i principi di maturazione economica e di correlazione.

Coerenza di presentazione. I criteri di presentazione e di classificazione delle voci del bilancio c.

vengono tenuti costanti da un periodo all’altro, salvo che il loro mutamento sia prescritto da

un principio contabile internazionale o da una interpretazione oppure si renda necessario

per accrescere la significatività e l’affidabilità della rappresentazione contabile. Nel caso di

cambiamento il nuovo criterio viene adottato - nei limiti del possibile - retroattivamente e sono

indicati la natura, la ragione e l’importo delle voci interessate dal mutamento. La presentazione e

la classificazione delle voci è conforme alle disposizioni impartite dalla Banca d’Italia sui bilanci

degli intermediari finanziari.

Rilevanza e aggregazione. Conformemente alle disposizioni impartite dalla Banca d’Italia sui d.

bilanci degli intermediari finanziari gli elementi simili sono aggregati nella medesima classe e le

varie classi - tra loro differenti - sono presentate, se significative, in modo separato.

Divieto di compensazione. Eccetto quanto disposto o consentito da un principio contabile e.

internazionale o da una interpretazione oppure dalle disposizioni impartite dalla Banca d’Italia sui

bilanci degli intermediari finanziari, le attività e le passività nonché i costi e i ricavi non formano

oggetto di compensazione.

Informativa comparativa. Relativamente a tutte le informazioni del bilancio - anche di carattere f.

qualitativo quando utili per la comprensione della situazione della Società - vengono riportati

i corrispondenti dati dell’esercizio precedente, a meno che non sia diversamente stabilito o

permesso da un principio contabile internazionale o da una interpretazione.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Come anche rappresentato nella relazione sulla gestione, successivamente alla chiusura dell’esercizio

e sino al 28 marzo 2013, data di approvazione del progetto di Bilancio da parte del Consiglio di

Amministrazione, non si sono verificati fatti di gestione degni di particolare rilievo e tali da richiedere

un’integrazione dell’informativa fornita.

Sezione 4 - Altri aspetti

Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancioLa redazione del bilancio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare

effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e negli altri prospetti contabili, nonché sulle informative

della nota integrativa. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e

l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, ai fini della formulazione di

assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni

utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi

successivi gli attuali valori iscritti in bilancio possano variare anche in misura significativa a seguito del

mutamento delle valutazioni.

Le principali fattispecie per le quali è stato maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da

parte della Società, che si è avvalsa anche del supporto di consulenti esterni, sono in particolare:

la determinazione della cosiddetta “quota rischio” dei flussi commissionali riscossi a fronte delle •

garanzie rilasciate;

l’utilizzo di modelli valutativi per la quantificazione delle rettifiche e delle riprese di valore delle •

esposizioni di rischio (“deteriorate” e “in bonis”) rappresentate dai crediti per cassa e dalle

garanzie rilasciate nonché, più in generale, per la determinazione del valore delle varie tipologie

di attività finanziarie esposte in bilancio.

La presentazione delle politiche contabili applicate alle principali voci di bilancio illustra le più importanti

assunzioni e valutazioni soggettive formulate nella redazione del bilancio stesso. Per le ulteriori

informazioni di dettaglio relative alla composizione e ai valori dei predetti aggregati si fa, invece, rinvio

alle successive sezioni della nota integrativa.

Revisione legale dei conti

Il bilancio è stato sottoposto, ai sensi dell’articolo 14 del Decreto Legislativo 27 Gennaio 2010 n. 39, alla

revisione legale della Società di revisione REVISIONITALIA S.r.l. a seguito del conferimento dell’incarico

da parte dell’assemblea dei soci del 28 maggio 2010 per il periodo 2010-2012. Il compenso annuo per il

mandato conferito (compresa la revisione legale semestrale) ammonta ad euro 15.400.

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio

Attività finanziarie detenute per la negoziazione1.

Attualmente la Società non ha attività finanziarie detenute per la negoziazione.

Attività finanziarie disponibili per la vendita2.

2.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio delle attività finanziarie disponibili per la vendita sono allocati titoli di debito (ordinari e

subordinati) e titoli di capitale che configurano le seguenti tipologie di investimenti:

investimenti temporanei delle disponibilità aziendali, destinati generalmente a fungere da a)

riserve di liquidità per fronteggiare le eventuali insolvenze delle imprese socie che comportino

l’escussione delle garanzie rilasciate dalla Società a favore delle banche e degli intermediari

finanziari che hanno finanziato tali imprese;

titoli di capitale che configurano partecipazioni di minoranza nel capitale di altre società dirette a b)

realizzare legami durevoli con esse.

2.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

L’iscrizione iniziale dei titoli disponibili per la vendita avviene alla data del regolamento finanziario delle

relative operazioni di acquisto.

Eccetto quanto consentito dallo IAS 39, i titoli del portafoglio disponibile per la vendita non possono

formare oggetto di trasferimento in altri portafogli né titoli di altri portafogli sono trasferibili nel portafoglio

disponibile per la vendita.

Anche la cancellazione dei titoli disponibili per la vendita a seguito di operazioni di cessione avviene alla

data del regolamento finanziario di tali operazioni. I titoli venduti a terzi non possono essere cancellati

se sostanzialmente tutti i rischi e i benefici o il loro controllo effettivo (nella misura del “continuing

involvement”) restano in capo alla Società cedente. In questo caso nei confronti degli acquirenti viene

rilevata una passività corrispondente al prezzo incassato; sui titoli venduti e sulle collegate passività

sono registrati ricavi e costi rispettivi.

I titoli strutturati (combinazioni di titoli e di strumenti derivati) sono disaggregati nei loro elementi

costitutivi - che vengono registrati separatamente tra loro - se le componenti derivate incorporate

hanno natura economica e rischi differenti da quelli dei titoli sottostanti e se sono configurabili come

autonomi contratti derivati.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

2.3. Criteri di valutazione

I titoli disponibili per la vendita sono iscritti inizialmente al “fair value” (costo di acquisto) rettificato,

ove rilevanti, degli eventuali costi e ricavi di transazione anticipati e attribuibili specificamente ai titoli

acquistati (valore di prima iscrizione). Successivamente:

il “fair value” degli strumenti quotati in mercati attivi (liquidi ed efficienti) è dato dalle relative a)

quotazioni di chiusura;

il “fair value” dei titoli di debito non quotati in mercati attivi è stimato sulla base delle quotazioni b)

di titoli simili o, in mancanza, attualizzando i relativi flussi di cassa futuri attesi e considerando i

relativi profili di rischio;

il “fair value” dei titoli di capitale non quotati in mercati attivi è stimato in base ai metodi c)

correntemente utilizzati per le valutazioni d’impresa, tenendo conto delle specificità aziendali.

Tali titoli sono tuttavia valutati al costo, quando il “fair value” non può essere stimato in maniera

affidabile;

ove si evidenzino sintomi di deterioramento della solvibilità degli emittenti, i titoli vengono d)

sottoposti all’”impairment test”. Le perdite da “impairment” si ragguagliano alla differenza

negativa tra il “fair value” corrente dei titoli deteriorati e il loro valore contabile; se si verificano

successive riprese di valore, queste non possono superare il limite delle perdite da “impairment”

precedentemente contabilizzate, salvo che per i titoli di capitale non quotati sui quali non possono

essere rilevate riprese di valore.

2.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi attivi dei titoli di debito sono computati, ove rilevante, in base al tasso interno di rendimento.

Questo è il tasso di interesse che, per ogni titolo disponibile per la vendita, pareggia il valore attuale

dei flussi di cassa attesi per capitale e interessi al suo valore di prima iscrizione (costo ammortizzato

iniziale), per gli strumenti a tasso fisso, o al suo valore contabile a ciascuna data di riprezzamento (costo

ammortizzato residuo), per gli strumenti a tasso indicizzato.

I dividendi dei titoli di capitale sono registrati quando sorge il diritto alla loro percezione.

Gli interessi attivi e i dividendi figurano, rispettivamente, nelle voci del conto economico “interessi attivi

e proventi assimilati” e “dividendi e proventi simili”.

Gli utili e le perdite da cessione vengono riportati nella voce del conto economico “utile/perdita da

cessione o riacquisto di: attività finanziarie”. Plusvalenze e minusvalenze conseguenti alla valutazione

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

basata sul “fair value” corrente sono imputate direttamente al patrimonio netto (“riserve da valutazione”)

e trasferite al conto economico al momento del realizzo per effetto di cessione oppure quando vengono

contabilizzate perdite da “impairment”.

La voce del conto economico “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: “attività

finanziarie” riporta le eventuali perdite da “impairment” dei titoli nonché le successive riprese di valore

limitatamente però ai titoli di debito, in quanto le riprese di valore registrate sui titoli di capitale sono

attribuite direttamente al patrimonio netto (“riserve da valutazione”) salvo che per i titoli di capitale non

quotati sui quali non possono essere rilevate riprese di valore.

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza3.

Attualmente la Società non ha attività finanziarie detenute sino alla scadenza.

Crediti4.

Sezione 4.1 -Crediti per cassa

4.1.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio crediti sono allocati tutti i crediti per cassa (ordinari o subordinati e qualunque sia la loro

forma contrattuale) verso banche, intermediari finanziari e clienti che la Società ha originato, acquistato

o che derivano dall’escussione e dalla liquidazione delle garanzie rilasciate dalla Società stessa, nonché

titoli di debito non quotati (ordinari e subordinati) con scadenza predeterminata che la Società non

intende vendere nell’immediato o a breve termine ma neppure conservare necessariamente sino al loro

termine di scadenza. Vi rientrano anche i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi

finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

4.1.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

I crediti sono iscritti al momento dell’erogazione, dell’acquisto o dell’escussione e liquidazione delle

garanzie rilasciate.

Eccetto quanto consentito dallo IAS 39, i crediti non possono formare oggetto di trasferimento in altri

portafogli né strumenti finanziari di altri portafogli sono trasferibili nel portafoglio crediti.

La cancellazione dei crediti a seguito di operazioni di cessione avviene alla data del regolamento

finanziario di tali operazioni. I crediti ceduti a terzi non possono essere cancellati se sostanzialmente

tutti i rischi e i benefici o il loro controllo effettivo (nella misura del “continuing involvement”) restano

in capo alla Società cedente. In questo caso nei confronti degli acquirenti viene rilevata una passività

corrispondente al prezzo incassato; sui crediti ceduti e sulle collegate passività sono registrati ricavi e

costi rispettivi.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

4.1.3. Criteri di valutazione

I crediti sono iscritti inizialmente al “fair value” (importo erogato, costo di acquisto, importo escusso

e liquidato delle garanzie rilasciate) rettificato degli eventuali costi e ricavi di transazione anticipati e

attribuibili specificamente ai crediti sottostanti, ove rilevante (valore di prima iscrizione).

Successivamente alla rilevazione iniziale i crediti vengono valutati al “costo ammortizzato” secondo

il pertinente tasso interno di rendimento (cfr. il successivo paragrafo 4.1.4) e sottoposti all’”impairment

test” in funzione della solvibilità dei debitori.

L’”impairment test” si articola in due fasi:

la fase delle valutazioni individuali o specifiche, nella quale vengono selezionati i singoli crediti a)

deteriorati (“impaired”) e stimate le perdite relative;

la fase delle valutazioni collettive o di portafoglio, nella quale vengono stimate le perdite potenziali b)

latenti nei crediti “in bonis”.

Le varie categorie di crediti deteriorati che formano oggetto di valutazione individuale o specifica sono

in particolare, secondo le pertinenti disposizioni della Banca d’Italia, le seguenti:

sofferenze: crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente 1)

equiparabili;

esposizioni incagliate: crediti verso soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che 2)

sia prevedibile possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo;

esposizioni ristrutturate: crediti verso soggetti per i quali la Società, a causa del deterioramento 3)

delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente a modifiche delle originarie

condizioni contrattuali (ad esempio, riscadenzamento dei termini, riduzione del debito e/o degli

interessi) che diano luogo a una perdita.

Per la classificazione delle suddette esposizioni deteriorate la Società fa riferimento, oltre che alle

citate disposizioni della Banca d’Italia, anche a disposizioni interne che fissano criteri e regole sia per

l’attribuzione dei crediti alle varie categorie di rischio sia per il loro eventuale passaggio da una categoria

all’altra e che tengono conto anche delle relative classificazioni operate dalle banche e dagli intermediari

finanziari garantiti dalla Società.

I crediti deteriorati derivano generalmente dall’escussione e dalla conseguente liquidazione delle

garanzie rilasciate dalla Società. Di ciascuno di tali crediti vengono stimati la relativa perdita attesa e il

corrispondente valore recuperabile, che è calcolato in forma attualizzata sulla scorta:

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

dei flussi di cassa che si presume di poter recuperare in base alla solvibilità dei debitori valutata a)

utilizzando tutte le informazioni disponibili sulla loro situazione patrimoniale, economica e

finanziaria e tenendo conto anche delle indicazioni fornite dalle banche e dagli intermediari

finanziatori garantiti dalla Società. Nella stima del valore di recupero vengono considerate anche

le eventuali garanzie reali e personali acquisite a presidio dei crediti deteriorati;

dei possibili tempi di recupero in base alle procedure in atto per i recuperi medesimi (procedure b)

giudiziali o extragiudiziali), tenendo anche conto delle indicazioni fornite dalle banche e dagli

intermediari finanziatori garantiti dalla Società;

dei tassi interni di rendimento, che per i crediti derivanti dall’escussione e liquidazione delle c)

garanzie rilasciate dalla Società possono essere costituiti dai tassi di interesse dei sottostanti

finanziamenti garantiti oppure da tassi di rendimento correnti per durate analoghe ai prevedibili

tempi di recupero delle posizioni stesse.

I crediti “in bonis” sono sottoposti, ove rilevante, a valutazioni collettive o di portafoglio dirette alla

percezione dell’eventuale stato di deterioramento della qualità creditizia di posizioni che presentano

profili omogenei di rischio. La valutazione avviene considerando i profili di rischiosità delle varie categorie

omogenee di crediti che compongono il portafoglio complessivo, le indicazioni desumibili da analisi

storiche nonché ogni altro elemento informativo osservabile alla data della valutazione medesima.

4.1.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi attivi sono registrati nella voce del conto economico “interessi attivi e proventi assimilati”.

Eventuali utili e perdite da cessione vengono riportati nella voce del conto economico “utile/perdita da

cessione o riacquisto di: attività finanziarie”.

La voce del conto economico “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: attività finanziarie”

riporta le perdite da “impairment” e le successive riprese di valore che si registrano quando vengono meno

i motivi che hanno comportato l’iscrizione delle precedenti rettifiche o si verificano recuperi superiori a

quelli originariamente stimati. Considerato il procedimento di valutazione dei crediti deteriorati basato

sull’attualizzazione dei relativi flussi di cassa recuperabili, il semplice decorso del tempo determina, con

il conseguente avvicinamento alle scadenze previste per il recupero, l’automatico incremento dei valori

attuali di tali crediti e la registrazione di corrispondenti riprese di valore.

Sezione 4.2 - Garanzie rilasciate

4.2.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio delle garanzie rilasciate sono allocate tutte le garanzie personali e reali rilasciate dalla

Società a fronte di obbligazioni di terzi, incluse le garanzie costituite su depositi di fondi presso terzi o su

titoli di proprietà della Società posti a copertura delle ragioni di credito di altri soggetti.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

4.2.2. Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione

Il valore di prima iscrizione delle garanzie è pari al loro “fair value” iniziale, che corrisponde alle

commissioni riscosse in via anticipata dalla Società a fronte della loro prestazione o al valore attuale (da

computare in base ad appropriati tassi di interesse correnti) di quelle da riscuotere in via posticipata. Il

predetto “fair value” viene registrato nella voce “altre passività” dello stato patrimoniale.

Successivamente alla rilevazione iniziale le garanzie formano oggetto di valutazione secondo

procedimenti simili a quelli previsti per i crediti per cassa.

Le garanzie sono, in primo luogo, classificate in base alla qualità creditizia e alle condizioni di solvibilità

dei relativi debitori in “esposizioni deteriorate” (sofferenze, incagli ecc.) ed “esposizioni in bonis”. Per le

varie categorie di esposizioni si procede poi alla stima delle rispettive perdite attese:

relativamente alle “esposizioni deteriorate”, sulla scorta di valutazioni specifiche relative •

a ciascuna di tali esposizioni ove si disponga di informazioni che consentano di attuare la

specifica valutazione, ma senza impiegare procedimenti di attualizzazione. In alternativa, ove tali

informazioni manchino (per cause di norma imputabili ad informative carenti da parte delle banche

e degli altri intermediari finanziatori garantiti circa le possibilità di recupero, le azioni avviate nei

confronti delle imprese e dei garanti ecc.), la perdita attesa è stimata sulla base del tasso di perdita

storicamente registrato su esposizioni deteriorate similari (cosiddetta proxy-LGD);

relativamente alle “esposizioni in bonis”, sulla scorta di valutazioni di portafoglio che fanno ricorso •

ad appropriati parametri di rischio. Per ogni classe omogenea di garanzie viene determinato

su base storico-statistica il tasso medio di migrazione verso posizioni deteriorate (cosiddetta

proxy-PD) nonché la percentuale di perdita in caso di “default” (cosiddetta proxy-LGD) stimata

sulla base delle perdite storicamente registrate. L’ammontare complessivo della svalutazione per

ogni classe omogenea si ragguaglia al prodotto tra il suo valore nominale complessivo, la relativa

proxy-PD e la rispettiva proxy-LGD.

Si procede infine al confronto, per ogni garanzia deteriorata e per ogni classe omogenea di garanzie “in

bonis”, tra il valore delle relative perdite attese e il valore residuo delle rispettive commissioni percepite

ma non ancora imputate al conto economico, che rappresenta, in sostanza, una sorta di “cuscinetto”

a copertura delle perdite attese. Se tale ultimo importo (il “cuscinetto”), incrementato di eventuali

rettifiche di valore rilevate in passato, risulta inferiore al primo (le perdite attese), il “cuscinetto” viene

integrato, contabilizzando una rettifica di valore pari alla differenza dei due importi; in caso contrario

non si rilevano rettifiche di valore o si registrano riprese di valore nel limite delle rettifiche effettuate in

precedenza e ancora contabilizzate.

Le rettifiche di valore complessive (relative alle garanzie deteriorate e a quelle “in bonis”) registrate nel

tempo e ancora in essere (fondi rettificativi delle garanzie) sono allocate nella voce “altre passività” dello

stato patrimoniale.

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

4.2.3. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Secondo il principio generale della competenza economica e della correlazione fra costi e ricavi:

le commissioni percepite sulle garanzie rilasciate, che fronteggiano il rischio di credito (rischio di a)

insolvenza delle imprese affidate) assunto con la prestazione di tali garanzie e al quale la Società

resta esposta lungo tutta la loro durata, che coprono le spese periodiche per la loro gestione e

che assicurano alla Società un margine di profitto sull’attività svolta, vengono attribuite al conto

economico, nella voce “commissioni attive”, in funzione del tempo (“pro-rata temporis”) e del

valore residuo delle garanzie lungo l’arco di vita delle stesse;

i proventi percepiti sulle garanzie rilasciate per il recupero dei costi operativi iniziali sostenuti b)

nell’esercizio di emissione delle garanzie stesse vengono imputati al conto economico del

medesimo esercizio e allocati nella voce “altri proventi di gestione”.

Le perdite di valore da “impairment” e le eventuali successive riprese di valore sono rilevate nella voce del

conto economico “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie”.

Attività finanziarie valutate al “fair value”5.

Attualmente la Società, non avendo esercitato la cosiddetta opzione del “fair value”, non ha attività

finanziarie valutate al “fair value”.

Operazioni di copertura6.

Attualmente la Società non ha in essere operazioni di copertura dei rischi.

Partecipazioni7.

7.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio partecipazioni rientrano le partecipazioni nelle società delle quali la Società detiene il

controllo (esclusivo o congiunto) oppure almeno il 20% dei diritti di voto o comunque sottoposte ad

influenza significativa.

7.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

L’iscrizione iniziale delle partecipazioni avviene alla data in cui la Società acquisisce il controllo o

l’influenza significativa sulle società partecipate.

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

La cancellazione delle partecipazioni avviene a seguito di cessione delle stesse, se sostanzialmente tutti i

rischi e i benefici vengono trasferiti agli acquirenti. Anche le partecipazioni destinate a cessione altamente

probabile entro dodici mesi sono cancellate e allocate tra le attività non correnti in via di dismissione.

7.3. Criteri di valutazione

Le partecipazioni sono iscritte inizialmente al costo di acquisto (valore di prima iscrizione). La differenza

tra il costo di acquisto e la rispettiva quota del patrimonio netto della partecipata rimane implicita nel

valore di prima iscrizione.

Successivamente alla rilevazione iniziale le partecipazioni vengono valutate, in quanto di importo

modesto e alla luce del principio di rilevanza, in base al costo. Gli eventuali dividendi sono quindi registrati

nel conto economico quando sorge il diritto allo loro percezione.

Se ricorrono evidenze sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli di valore determinate dal

deterioramento della situazione delle società partecipate, le partecipazioni sono sottoposte

all’”impairment test”. Perdite durature di valore si producono se il loro valore recuperabile - che

corrisponde al maggiore tra il valore d’uso (valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi) e il valore di

scambio (presumibile valore di cessione al netto dei costi di vendita) - scende al di sotto del valore

contabile delle predette partecipazioni.

7.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

I dividendi sono registrati nella voce del conto economico “dividendi e proventi simili”, mentre nella voce

“utili/perdite delle partecipazioni” sono allocate le perdite durature di valore e le successive riprese,

nonché gli eventuali profitti e perdite derivanti dalle operazioni di cessione.

Attività materiali8.

8.1. Criteri di classificazione

Il portafoglio delle attività materiali include esclusivamente beni ad uso funzionale (impianti, macchinari,

arredi, autoveicoli ecc.).

8.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

Le attività materiali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori (valore di prima

iscrizione). Il valore di prima iscrizione è aumentato delle eventuali spese successive sostenute per

accrescerne le iniziali funzionalità economiche.

Le attività materiali vengono cancellate all’atto della loro cessione o quando hanno esaurito integralmente

le loro funzionalità economiche. Anche le attività materiali destinate a cessione altamente probabile

entro dodici mesi sono cancellate e allocate tra le attività non correnti in via di dismissione.

60

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

8.3. Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale il valore di prima iscrizione delle attività materiali di durata

limitata, aumentato delle eventuali spese successive che ne accrescono le originarie funzionalità

economiche, viene rettificato degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate.

La sottoposizione ad ammortamento dei beni di durata limitata implica, lungo tutto l’arco della loro vita

utile, la sistematica imputazione al conto economico di quote dei costi determinate in relazione alla

residua durata economica di tali beni. In particolare:

la durata dei piani di ammortamento corrisponde all’arco di tempo compreso tra il momento in cui 1)

i beni sono disponibili per l’uso e quello previsto per la cessazione del loro impiego;

il profilo temporale degli ammortamenti consiste nel piano di ripartizione, lungo la vita utile dei 2)

cespiti, dei relativi valori da ammortizzare. La Società adotta, di regola, piani di ammortamento a

quote costanti;

le condizioni di utilizzo dei vari cespiti vengono riesaminate periodicamente, allo scopo di 3)

accertare se siano intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie che impongano

di rivedere le iniziali stime di durata e di profilo temporale degli ammortamenti e di procedere alla

conseguente modifica dei coefficienti da applicare.

Se ricorrono evidenze sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli di valore, le attività materiali -

incluse quelle di durata illimitata - sono sottoposte all’”impairment test”. Perdite durature di valore

si producono se il valore recuperabile di un determinato cespite - che corrisponde al maggiore tra

il suo valore d’uso (valore attuale delle funzionalità economiche del bene) e il suo valore di scambio

(presumibile valore di cessione al netto dei costi di vendita) - scende al di sotto del suo valore contabile

al netto degli ammortamenti effettuati sino a quel momento. Eventuali, successive riprese di valore non

possono superare il limite delle perdite precedentemente contabilizzate.

8.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

La voce del conto economico “rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali” rileva gli

ammortamenti periodici, le eventuali perdite durature di valore e le successive riprese, mentre

quella “utili/perdite da cessione di investimenti” registra gli eventuali profitti e perdite derivanti dalle

operazioni di cessione.

Attività immateriali9.

9.1. Criteri di classificazione

Nel portafoglio delle attività immateriali sono allocati i fattori intangibili di produzione ad utilità pluriennale

sotto il controllo del soggetto detentore, il cui costo può essere misurato in modo affidabile e sempre

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Bilancio di esercizio 2012

che si tratti di elementi identificabili, vale a dire protetti da riconoscimento legale oppure negoziabili

separatamente dagli altri beni aziendali.

Le suddette attività includono beni quali, ad esempio, brevetti, licenze, marchi, diritti di utilizzazione

delle opere dell’ingegno, software, avviamenti (se acquisiti a titolo oneroso). Non possono invece essere

allocati in tale categoria di attività, essendone quindi vietata la capitalizzazione, i costi di impianto e di

ampliamento, i costi di addestramento del personale, le spese di pubblicità.

9.2 Criteri di iscrizione e di cancellazione

Le attività immateriali sono iscritte al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori (valore di

prima iscrizione). Il valore di prima iscrizione è aumentato delle eventuali spese successive sostenute

per accrescerne le iniziali funzionalità economiche.

Le attività immateriali vengono cancellate all’atto della loro cessione o quando hanno esaurito

integralmente le loro funzionalità economiche. Anche le attività immateriali destinate a cessione

altamente probabile entro dodici mesi sono cancellate e allocate tra le attività non correnti in via di

dismissione.

9.3. Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale il valore di prima iscrizione delle attività immateriali di durata

limitata, aumentato delle eventuali spese successive che ne accrescono le originarie funzionalità

economiche, viene rettificato degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate.

La sottoposizione ad ammortamento dei beni di durata limitata implica, lungo tutto l’arco della loro vita

utile, la sistematica imputazione al conto economico di quote dei costi determinate in relazione alla

residua durata economica di tali beni. In particolare:

la durata dei piani di ammortamento corrisponde all’arco di tempo compreso tra il momento in cui 1)

i beni sono disponibili per l’uso e quello previsto per la cessazione del loro impiego;

il profilo temporale degli ammortamenti consiste nel piano di ripartizione, lungo la vita utile dei 2)

cespiti, dei relativi valori da ammortizzare. La Società adotta, di regola, piani di ammortamento a

quote costanti;

le condizioni di utilizzo dei vari beni vengono riesaminate periodicamente, allo scopo di accertare 3)

se siano intervenuti mutamenti sostanziali nelle condizioni originarie che impongano di rivedere le

iniziali stime di durata e di profilo temporale degli ammortamenti e di procedere alla conseguente

modifica dei coefficienti da applicare.

Se ricorrono evidenze sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli di valore (e, comunque, ad ogni

data di bilancio per l’avviamento e le attività immateriali di durata illimitata), le attività immateriali sono

sottoposte all’”impairment test”, registrando le eventuali perdite di valore. Eventuali, successive riprese

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di valore (da rilevare salvo che nel caso dell’avviamento) non possono eccedere l’ammontare delle

perdite da “impairment” in precedenza registrate.

9.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

La voce del conto economico “rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” rileva gli

ammortamenti periodici, le eventuali perdite durature di valore e le successive riprese di valore, mentre

quella “utili/perdite da cessione di investimenti” registra gli eventuali profitti e perdite derivanti dalle

operazioni di cessione.

Attività non correnti in via di dismissione10.

Attualmente la Società non ha attività (materiali, immateriali o finanziarie) o gruppi di attività (rami

d’azienda, linee di produzione ecc.) non correnti in via di dismissione, in quanto destinate a cessione

altamente probabile entro dodici mesi.

Fiscalità corrente e differita11.

11.1. Criteri di classificazione

In applicazione del “balance sheet liability method” le poste contabili della fiscalità corrente e differita

comprendono:

attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere a)

secondo la vigente disciplina tributaria sul reddito di impresa;

passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la vigente disciplina tributaria b)

sul reddito di impresa;

attività fiscali differite, ossia risparmi di imposte sul reddito realizzabili in periodi futuri come c)

conseguenza di differenze temporanee deducibili (rappresentate principalmente da oneri

deducibili in futuro secondo la vigente disciplina tributaria sul reddito di impresa);

passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito da assolvere in periodi futuri come d)

conseguenza di differenze temporanee tassabili (rappresentate principalmente dal differimento

nella tassazione di ricavi o dall’anticipazione nella deduzione di oneri secondo la vigente disciplina

tributaria sul reddito di impresa).

Non è stata calcolata alcuna fiscalità differita attiva o passiva in virtù del sostanziale regime di esenzione

fiscale previsto per i Confidi ai sensi dell’articolo 13 del D.L. 269/2003 convertito in Legge 326/2003.

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11.2. Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione

Le attività fiscali differite vengono contabilizzate soltanto nel caso in cui vi sia capienza di assorbimento

delle differenze temporanee deducibili da parte dei futuri redditi imponibili attesi. Le passività fiscali

differite sono di regola sempre contabilizzate.

Le attività e le passività della fiscalità corrente e quelle della fiscalità differita sono compensate tra loro

unicamente quando la Società ha diritto, in base al vigente ordinamento tributario, di compensarle e ha

deciso di utilizzare tale possibilità.

11.3. Criteri di rilevazione delle componenti economiche

La contropartita contabile delle attività e delle passività fiscali (sia correnti sia differite) è costituita di

regola dal conto economico (voce “imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”). Quando

invece la fiscalità (corrente o differita) da contabilizzare attiene ad operazioni i cui risultati devono essere

attribuiti direttamente al patrimonio netto, le conseguenti attività e passività fiscali sono imputate al

patrimonio netto.

Fondi per rischi e oneri12.

Alla data di riferimento del bilancio la Società non ha effettuato accantonamenti ai fondi per rischi ed

oneri.

Debiti e titoli in circolazione13.

Attualmente la Società non ha titoli di propria emissione in circolazione.

13.1. Criteri di classificazione

Nei debiti sono allocate le passività finanziarie, diverse dai titoli e dalle passività di negoziazione o

valutate al “fair value”, (ordinarie e subordinate e qualunque sia la loro forma contrattuale) della Società

verso banche, intermediari finanziari e clienti. Vi rientrano anche:

i fondi forniti dallo Stato o da altri enti pubblici (diversi da quelli meramente amministrati a)

dalla Società per conto di tali soggetti), destinati a particolari operazioni di impiego previste e

disciplinate dalle specifiche normative di riferimento e utilizzati, secondo le modalità previste

da tali normative, a copertura dei rischi e delle perdite rivenienti dalle garanzie rilasciate dalla

Società nell’ambito delle predette operazioni;

i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo b)

Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

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13.2. Criteri di iscrizione e di cancellazione

I debiti vengono registrati all’atto dell’acquisizione dei fondi e cancellati alla loro restituzione. Non

possono formare oggetto di trasferimento in altri portafogli del passivo né passività finanziarie di altri

portafogli sono trasferibili nel portafoglio debiti.

13.3. Criteri di valutazione

I debiti sono iscritti inizialmente al “fair value” (importo dei fondi acquisiti) rettificato degli eventuali

costi e ricavi di transazione anticipati e attribuibili specificamente ai debiti sottostanti (valore di prima

iscrizione).

Successivamente alla rilevazione iniziale i debiti vengono valutati al “costo ammortizzato” secondo il

pertinente tasso interno di rendimento (cfr. il successivo paragrafo 13.4).

13.4. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi passivi dei debiti sono computati, ove rilevante, in base al tasso interno di rendimento.

Questo è il tasso di interesse che, per ogni debito, pareggia il valore attuale dei flussi di cassa attesi per

capitale e interessi al suo valore di prima iscrizione (costo ammortizzato iniziale), per gli strumenti a

tasso fisso, o al suo valore contabile a ciascuna data di riprezzamento (costo ammortizzato residuo),

per gli strumenti a tasso indicizzato.

Gli interessi passivi sono registrati nella voce del conto economico “interessi passivi e oneri assimilati”.

Eventuali utili e perdite derivanti dal riacquisto vengono riportati nella voce del conto economico “utile/

perdita da cessione o riacquisto di: passività finanziarie”.

Passività finanziarie di negoziazione14.

Attualmente la Società non ha passività finanziarie di negoziazione.

Passività finanziarie valutate al “fair value”15.

Attualmente la Società, non avendo esercitato l’opzione del “fair value”, non ha passività finanziarie

valutate al “fair value”.

Operazioni in valuta16.

Attualmente la società non ha attività o passività denominate in valute diverse dall’euro.

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TFR17.

Il fondo trattamento di fine rapporto del personale (TFR) è determinato sulla base delle disposizioni del

Codice Civile, in luogo della metodologia prevista dal principio contabile internazionale IAS 19 (basata su

tecniche attuariali), tenuto conto dell’assoluta modestia del relativo importo.

Commissioni attive su garanzie rilasciate18.

Le commissioni attive percepite dalla Società in unica soluzione e in via anticipata a fronte del rilascio

delle garanzie a favore degli intermediari che finanziano le imprese socie sono dirette, in particolare, a:

recuperare i costi operativi iniziali sostenuti dalla Società nel processo di produzione delle a)

garanzie, quali tipicamente le spese per la valutazione del loro merito creditizio;

remunerare il rischio di credito (rischio di insolvenza delle imprese affidate) che viene assunto b)

con la prestazione delle garanzie e al quale la Società resta esposta lungo tutta la durata dei

contratti di garanzia;

recuperare le spese periodiche che la Società sostiene per l’esame andamentale delle garanzie c)

rilasciate che costituiscono il suo portafoglio (cosiddetto “monitoraggio del credito”) e per il

recupero dei crediti derivanti dall’escussione e liquidazione delle garanzie rilasciate;

assicurare alla Società un margine di profitto sull’attività svolta.d)

Secondo lo IAS 18 (principio contabile internazionale che disciplina il procedimento di rilevazione dei

ricavi) i ricavi da servizi devono essere registrati in proporzione della “quantità erogata” dei servizi

stessi, misurandola eventualmente anche come percentuale del servizio complessivo oppure dei costi

sostenuti per la prestazione già eseguita di una determinata quota parte di servizio rispetto ai costi

totali necessari per la sua esecuzione complessiva. E’ necessario inoltre considerare anche il principio

generale della “competenza economica” e il suo corollario del “matching” (correlazione) fra costi e

ricavi.

Poiché gli anzidetti costi operativi iniziali (di cui al precedente punto a) sono sostenuti negli esercizi nei

quali le garanzie vengono prestate, ciò comporta - sulla scorta del richiamato principio di correlazione

economica - che anche una parte corrispondente del flusso di commissioni attive percepite dalla

Società proprio per recuperare detti costi vada simmetricamente attribuita alla competenza economica

dei medesimi esercizi in cui essi vengono sopportati.

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Di conseguenza, viene sottoposta al meccanismo contabile di ripartizione temporale soltanto la quota

parte residua dei flussi commissionali riscossi riferibile idealmente alla copertura del rischio, al margine

di profitto e alla copertura delle spese periodiche. Tale quota parte, che nei contratti di garanzia stipulati

dalla Società forma oggetto di separata evidenza rispetto a quella destinata al recupero dei costi operativi

iniziali, viene quindi assoggettata al procedimento di distribuzione pro-rata temporis in funzione della

durata residua e del valore residuo dei contratti sottostanti.

Contributi pubblici19.

I contributi pubblici in conto esercizio ricevuti dalla Società a copertura dei rischi e delle perdite delle

garanzie rilasciate vengono imputati al conto economico nell’esercizio in cui sono registrati i costi che i

contributi stessi sono destinati a coprire.

Le altre tipologie di sostegno finanziario pubblico che alla fine dei relativi interventi comporterebbero la

restituzione agli enti eroganti degli importi residui (fondi regione - Jeremie, Province ecc.) sono rilevate

tra i debiti dello stato patrimoniale e vengono utilizzati a copertura delle perdite rivenienti dalle garanzie

sottostanti secondo le modalità disciplinate dalle specifiche normative di riferimento.

A.3 - Informativa sul fair value

A.3.1 Trasferimenti tra portafogli

Il Confidi non ha effettuato trasferimenti tra portafogli nell’esercizio.

A.3.2 Gerarchia del fair value

Il “fair value” è il corrispettivo al quale una determinata attività potrebbe essere scambiata, o una passività

regolata, tra soggetti:

pienamente informati (simmetria informativa);•

non obbligati alla transazione (transazione di mercato);•

indipendenti (assenza di rapporti di controllo).•

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Bilancio di esercizio 2012

Nella determinazione del “fair value” si assume pertanto che le transazioni avvengano in situazione di

continuità aziendale e di sostanziale simmetria informativa tra le parti.

Il “fair value” configura il prezzo (effettivo o virtuale) che realizza la piena equità di uno scambio,

rispecchiando le condizioni correnti di mercato. Esso riflette la qualità creditizia degli strumenti finanziari

oggetto di valutazione (rischio di credito) nonché gli altri eventuali rischi (di mercato, di liquidità ecc.)

che insistono sugli stessi.

Quando uno strumento finanziario è quotato in un mercato attivo la “quotazione” rappresenta la migliore

evidenza del “fair value” (criterio del “mark to market”). Un mercato attivo configura un mercato nel quale

si formano prezzi pubblici disponibili prontamente e con regolarità e che esprimono transazioni che

avvengono con regolarità tra soggetti indipendenti.

Se manca un mercato attivo di un determinato strumento, il suo “fair value” viene misurato utilizzando

appositi modelli di valutazione in grado di stimarne il prezzo virtuale di mercato (criterio del “mark to

model”).

La classificazione degli strumenti finanziari oggetto di valutazione al “fair value” si basa sulla cosiddetta

“gerarchia del fair value”, ossia su una articolazione gerarchica in una pluralità di livelli che riflette la

significatività degli “input” informativi utilizzati in tali valutazioni e, quindi, il grado di maggiore o minore

oggettività delle stesse.

Si distinguono i seguenti livelli gerarchici:

livello 1 (L1): quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate in un mercato attivo per le attività e le •

passività oggetto di valutazione;

livello 2 (L2): “input” informativi diversi dai prezzi quotati in un mercato attivo, ma che sono •

osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) in un mercato;

livello 3 (L3): “input” informativi che non sono basati su dati di mercato osservabili, ma •

principalmente su parametri interni alla società.

La tabella che segue rileva la ripartizione, in base ai suddetti livelli, dei portafogli di attività e di passività

finanziarie valutate al “fair value”.

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

2. Attività finanziarie valutate al fair value

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 6.080 69 6.149

4. Derivati di copertura

Totale 6.080 69 6.149

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione

2. Passività finanziarie valutate al fair value

3. Derivati di copertura

Totale

A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value (2011)

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

2. Attività finanziarie valutate al fair value

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 15.758 69 15.827

4. Derivati di copertura

Totale 15.758 69 15.827

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione

2. Passività finanziarie valutate al fair value

3. Derivati di copertura

Totale

Si riporta la tabella relativa alla ripartizione del portafoglio titoli per livelli del fair value.

Il Confidi detiene unicamente attività disponibili per la vendita. Come chiaramente evidenziato dalla

tabella, il portafoglio, composto per la maggior parte da titoli di Stato e titoli di debito emessi da banche,

è principalmente di livello 1, ovvero composto da attività finanziarie quotate in mercati considerati

attivi. Nel livello 3, rappresentato da azioni di minoranza, sono state inserite le attività finanziarie le cui

quotazioni non sono rilevabili né sui mercati attivi né su altri mercati, mantenute al costo in quanto il fair

value non è stimabile in maniera attendibile.

69

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Bilancio di esercizio 2012

A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello3)ATTIVITA’ FINANZIARIE

detenute per la

negoziazione

valutate al fair value

disponibili per la

venditadi copertura

1. Esistenze iniziali 69

2. Aumenti

2.1 Acquisti

2.2 Profitti imputati a:

2.2.1 Conto economico

- di cui: Plusvalenze

2.2.2 Patrimonio netto

2.3 Trasferimenti da altri livelli

2.4 Altre variazioni in aumento

3. Diminuzioni

3.1 Vendite

3.2 Rimborsi

3.3 Perdite imputate a:

3.3.1 Conto economico

- di cui: Minusvalenze

3.3.2 Patrimonio netto

3.4 Trasferimenti ad altri livelli

3.5 Altre variazioni in diminuzione

4. Rimanenze finali 69

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Parte BInformazioni sullo stato patrimoniale

Attivo

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

Composizione della voce 10 “Cassa e disponibilità liquide”Composizione 31.12.2012 31.12.2011

Cassa 1 1

Assegni circolari

Carte prepagate 5

Totale 1 6

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40

4.1 Composizione della voce 40 “Attività finanziarie disponibili per la vendita”

Voci/ValoriTotale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello3

1. Titoli di debito 6.081 15.758

- titoli strutturati

- altri titoli di debito 6.081 15.758

2. Titoli di capitale e quote OICR 69 69

di cui: valutati al costo 69 69

3. Finanziamenti

Totale 6.081 69 15.758 69

Il livello 3 è composto da azioni di minoranza di Federfidi Lombarda non quotate nei mercati attivi per cui

il fair value non è disponibile.

A seguito dell’esiguità della quota di partecipazione non si dispone di informazioni necessarie per

poter fare una stima del fair value. Si segnala che il Confidi non intende attualmente dismettere tali

partecipazioni.

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci/ValoriTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011

Attività finanziarie

a) Governi e Banche Centrali 3.889 11.236

b) Altri enti pubblici

c) Banche 2.175 4.506

d) Enti finanziari 69 69

e) Altri emittenti 16 16

Totale 6.149 15.827

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Bilancio di esercizio 2012

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Variazioni/tipologie Titoli di debitoTitoli di

capitale e quote O.I.C.R.

Finanziamenti Totale

A. Esistenze iniziali 15.758 69 15.827

B. Aumenti 2.144 2.144

B1. Acquisti

B2. Variazioni positive di fair value 1.976 1.976

B3. Riprese di valore

- imputate al conto economico

- imputate al patrimonio netto

B4. Trasferimenti da altri portafogli

B5. Altre variazioni 168 168

C. Diminuzioni 11.822 11.822

C1. Vendite 8.600 8.600

C2. Rimborsi 3.066 3.066

C3. Variazioni negative di fair value 9 9

C4. Rettifiche di valore

C5. Trasferimenti ad altri portafogli

C6. Altre variazioni 147 147

D. Rimanenze finali 6.080 69 6.149

Sezione 6 - Crediti - Voce 60

6.1 “Crediti verso banche”

ComposizioneTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011

1. Depositi e conti correnti 15.800 4.120

2. Finanziamenti

2.1 Pronti contro termine

2.2 Leasing finanziario

2.3 Factoring

- pro-solvendo

- pro-soluto

2.4 Altri finanziamenti

3. Titoli di debito

- titoli strutturati

- altri titoli di debito

4. Altre attività

Totale valore di bilancio 15.800 4.120

Totale fair value 15.800 4.120

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

6.3 “Crediti verso clientela”

Composizione

Totale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

Bonis Deteriorati - Acquistati

Deteriorati - Altri

Bonis Deteriorati - Acquistati

Deteriorati - Altri

1. Leasing finanziario

di cui: senza opzione finale d’acquisto

2. Factoring

- pro-solvendo

- pro-soluto

3. Credito al consumo (incluse carte revolving)

4. Carte di credito

5. Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di pagamento prestati

6. Altri finanziamenti 696 422

di cui: da escussione di garanzie e impegni

696 422

7. Titoli di debito

- titoli strutturati

- altri titoli di debito

8. Altre attività

Totale valore di bilancio 696 422

Totale fair value 696 422

6.4 “Crediti”: attività garantite

Totale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

Crediti verso banche - VE

Crediti verso banche - VG

Crediti verso enti finanziari - VE

Crediti verso enti finanziari - VG

Crediti verso clientela - VE

Crediti verso clientela - VG

Crediti verso banche - VE

Crediti verso banche - VG

Crediti verso enti finanziari - VE

Crediti verso enti finanziari - VG

Crediti verso clientela - VE

Crediti verso clientela - VG

1. Attività in bonis garantite da:

- Beni in leasing finanziario

- Crediti per factoring

- Ipoteche

- Pegni

- Garanzie personali

- Derivati su crediti

2. Attività deteriorate garantite da: 187 187 190 190

- Beni in leasing finanziario

- Crediti per factoring

- Ipoteche

- Pegni

- Garanzie personali 187 187 190 190

- Derivati su crediti

Totale 187 187 190 190

VE=valore di bilancio delle esposizioni / VG=fair value delle garanzie

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Sezione 9 - Partecipazioni - Voce 90

9.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni imprese

Valore d

i bilancio

Qu

ota di

partecipazione %

Dispon

ibilità voti %

Sed

e

Totale attivo

Totale ricavi

Importo d

el patrim

onio n

etto

Risultato dell’ultim

o esercizio

Qu

otazione (S

i/No)

A. Imprese controllate in via esclusiva

B.Imprese controllate in modo congiunto

C.Imprese sottoposte ad influenza notevole

50 1.659 617 1.523 (38)

1. Fondo Interconsortile per la Lombardia s.r.l. – in liquidazione

50 20% 20% Milano 1.659 617 1.523 (38) NO

Totale 50 1.659 617 1.523 (38)

9.2 Variazioni annue delle partecipazioni

Partecipazionidi gruppo

Partecipazioni non di gruppo Totale

A. Esistenze iniziali 50 50

B. Aumenti

B.1 Acquisti

B.2 Riprese di valore

B.3 Rivalutazioni

B.4 Altre variazioni

C. Diminuzioni

C.1 Vendite

C.2 Rettifiche di valore

C.3 Altre variazioni

D. Rimanenze finali 50 50

74

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Sezione 10 - Attività materiali - Voce 100

10.1 Composizione della voce 100 “Attività materiali”

Voci/Valutazioni

Totale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

Attività valutate al

costo

Attività valutate al fair value o rivalutate

Attività valutate al

costo

Attività valutate al fair value o rivalutate

1. Attività ad uso funzionale

1.1 di proprietà 42 53

a) terreni

b) fabbricati

c) mobili 14 19

d) strumentali 28 33

e) altri 1

1.2 acquisite in leasing finanziario

a) terreni

b) fabbricati

c) mobili

d) strumentali

e) altri

Totale 1 42 53

2. Attività riferibili al leasing finanziario

2.1 beni inoptati

2.2 beni ritirati a seguito di risoluzione

2.3 altri beni

Totale 2

3. Attività detenute a scopo di investimento

di cui: concesse in leasing operativo

Totale 3

Totale (1+2+3) 42 53

Totale (attività al costo e rivalutate) 42 53

75

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

10.2 Attività materiali: variazioni annueTerreni Fabbricati Mobili Strumentali Altri Totale

A. Esistenze iniziali 19 33 1 53

B. Aumenti 8 8

B.1 Acquisti 8 8

B.2 Riprese di valore

B.3.Variazioni positive di fair value imputate a:

a) patrimonio netto

b) conto economico

B.4 Altre variazioni

C. Diminuzioni 5 13 1 19

C.1 Vendite 1 1

C.2 Ammortamenti 5 12 1 18

C.3Rettifiche di valore da deterioramento imputate a:

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.4Variazioni negative di fair value imputate a:

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.5 Altre variazioni

D. Rimanenze finali 14 28 42

Sezione 11 - Attività immateriali - Voce 110

11.1 Composizione della voce 110 “Attività immateriali”

Voci/Valutazione

Totale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

Attività valutate al

costo

Attività valutate al fair value

Attività valutate al

costo

Attività valutate al fair value

1. Avviamento

2. Altre Attività immateriali:

2.1 di proprietà 36 36

- generate internamente

- altre 36 36

2.2 acquisite in leasing finanziario

Totale 2 36 36

3. Attività riferibili al leasing finanziario:

3.1 beni inoptati

3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione

3.3 altri beni

Totale 3

4. Attività concesse in leasing operativo

Totale (1+2+3+4) 36 36

76

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

11.2 Attività immateriali: variazioni annue

Totale

A. Esistenze iniziali 36

B. Aumenti 14

B.1 Acquisti 14

B.2 Riprese di valore

B.3 Variazioni positive di fair value

- a patrimonio netto

- conto economico

B.4 Altre variazioni

C. Diminuzioni 14

C.1 Vendite

C.2 Ammortamenti 14

C.3 Rettifiche di valore

- patrimonio netto

- conto economico

C.4 Variazioni negative di fair value

- a patrimonio netto

- conto economico

C.5 Altre variazioni

D. Rimanenze finali 36

Sezione 12 - Attività fiscali e passività fiscali

12.1 Composizione della voce 120 “Attività fiscali: correnti e anticipate”2012 2011

Ritenute d’acconto 37 24

Acconto IRAP 30 23

Totale 67 47

12.2 Composizione della voce 70 “Passività fiscali: correnti e differite”2012 2011

Fondo Imposte IRAP 30 32

Fondo Imposte IRES 8 9

Totale 39 41

Sezione 14 - Altre attività - Voce 140

14.1 Composizione della voce 140 “Altre attività”

2012 2011

Valori bollati 2 3

Credito verso API 51 490

Risconti attivi su commissioni passive 186 168

Anticipi a fornitori 5 3

Risconti e altri costi anticipati 8 8

Altre attività 58 92

Totale 310 764

77

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Passivo

Sezione 1 - Debiti - Voce 10

1.1 Debiti

VociTotale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

verso banche

verso enti finanziari

verso clientela

verso banche

verso enti finanziari

verso clientela

1. Finanziamenti 1 2.975 2.746

1.1 Pronti contro termine

1.2 altri finanziamenti 1 2.975 2.746

2. Altri debiti 724 107 763 106

Totale 725 3.082 763 2.852

Fair value 725 3.082 763 2.852

1.2 Debiti subordinati

Relativamente a debiti verso la clientela, si evidenzia che risultano compresi due prestiti subordinati

contratti con la Regione Lombardia, il cui valore di bilancio – comprensivo degli interessi maturati alla

data del 31.12.2012 – ammonta rispettivamente ad euro 505 mila e 2.470 mila. Per i dettagli si rimanda

alla “Parte D” – punto “4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa” relativamente al Patrimonio e i coefficienti

di solvibilità.

Sezione 9 - Altre passività - Voce 90

9.1 Composizione della voce 90 “Altre passività”

2012 2011

Fornitori 244 398

Fondi rischi garanzie in bonis 24 16

Fondi rischi garanzie deteriorate 12.620 10.838

Contributi pubblici 295 227

Risconto passivo su commissioni attive 2.164 2.506

Altri risconti passivi 66

Debiti verso dipendenti 140 134

Contributo art. 13, comma 22, Legge 326/2003 19 21

Debiti verso erario 43 39

Altre passività 187 128

Totale 15.736 14.373

78

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Riguardo la posta “Contributi pubblici”, pari a 295 migliaia di Euro, gli stessi sono stati corrisposti in

via prevalente dalle Camere di Commercio. Tali contributi risultano complessivamente impegnati a

copertura delle perdite attese sulle posizioni in sofferenza, ancorché non liquidate/escusse come

emerge dal prospetto di seguito riportato.(valori in migliaia di euro)

PROVINCIA E ENTE

Consistenza iniziale

(01.01.2012)

Contributo ricevuto

nell’anno 2012

Contributo utilizzato nell’anno

2012 per la liquidazione di

insolvenze

Consistenza finale per perdite da liquidare

(31.12.2012)

Alessandria (CCIAA Alessandria) 21 25 46

Bergamo (CCIAA di Bergamo) 8 8

Brescia (CCIAA di Brescia) 36 39 -66 9

Como (CCIAA di Como) 18 57 -16 59

Cremona (CCIAA di Cremona) (1) 89 1 -11 79

Cremona (Provincia di Cremona) (1) 23 -10 13

Lecco (CCIAA di Lecco) 13 13

Mantova (CCIAA di Mantova) 25 6 -18 13

Varese (CCIAA di Varese) 7 61 -13 55

Totali 227 202 -134 295

I contributi della CCIAA e Provincia di Cremona sono gestiti in un unico conto corrente bancario. L’imputazione 1) delle insolvenze segue una logica di capienza al momento della liquidazione, con riferimento alle residue possibilità di utilizzo tenuto conto delle date di corresponsione dei contributi.

A seguire, si riporta un secondo prospetto che evidenzia gli utilizzi dei contributi pubblici nell’ultimo

triennio.(valori in migliaia di euro)

PROVINCIA E ENTE

Consistenza iniziale

(01.01.2010)

Contributoricevuto

nel periodo2010 / 2012

Contributo utilizzato nel periodo 2010 / 2012 per la

liquidazione di insolvenze

Consistenza finale per perdite da liquidare

(31.12.2012)

Alessandria (CCIAA Alessandria) 46 46

Bergamo (CCIAA di Bergamo) 8 8

Brescia (CCIAA di Brescia) 30 262 -283 9

Como (CCIAA di Como) 8 67 -16 59

Cremona (CCIAA di Cremona) (1) 71 30 -22 79

Cremona (Provincia di Cremona) (1) 24 -11 13

Lecco (CCIAA di Lecco) 13 13

Mantova (CCIAA di Mantova) 26 6 -19 13

Varese (CCIAA di Varese) 55 112 -112 55

Totali 222 536 -463 295

I contributi della CCIAA e Provincia di Cremona sono gestiti in un unico conto corrente bancario. L’imputazione 1) delle insolvenze segue una logica di capienza al momento della liquidazione, con riferimento alle residue possibilità di utilizzo tenuto conto delle date di corresponsione dei contributi.

79

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Sezione 10 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 100

10.1 “Trattamento di fine rapporto del personale”: variazioni annueTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011A. Esistenze iniziali 106 71

B. Aumenti 37 35

B.1 Accantonamento dell’esercizio 37 35

B.2 Altre variazioni in aumento

C. Diminuzioni 16

C.1 Liquidazioni effettuate 16

C.2 Altre variazioni in diminuzione

D. Esistenze finali 127 106

Sezione 12 - Patrimonio - Voci 120,130,140 e 150

12.1 Composizione della voce 120 “Capitale”Tipologie Importo 2012 Importo 2011

1. Capitale 2.715 2.086

1.1 Azioni ordinarie 2.715 2.086

1.2 Altre azioni

12.4 Composizione della voce 150 “Sovrapprezzi di emissione”

Totale 2012 Totale 2011

Sovrapprezzo quota di iscrizione 3 3

Riserva da fusione 1.655 1.655

Totale 1.658 1.658

12.5 Altre informazioni

ImportoPossibilità di utilizzazione

Quota disponibile

%

Riepilogo delle utilizzazioni negli esercizi

precedenti*

Per copertura

perdite

Per altre ragioni

Capitale 2.715 B 100%

Riserve 3.385 A,B 100% 3.289

- riserva legale 925 A,B 100%

- sovrapprezzi 1.658 A,B 100%

-riserve statutarie 802 A,B 100% 2.125

- altre riserve A,B 100% 1.164

Totale 6.100 3.289

Quota non distribuibile 6.100

Residuo quota distribuibile

*Per gli esercizi 2009, 2010, 2011 e 2012Possibilità di utilizzazione - Legenda:A: per aumento di capitale / B: per copertura perdite / C: per distribuzione soci

80

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Parte CInformazioni sul conto economico

Sezione 1 - Interessi - Voci 10 e 20

1.1 Composizione della voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati”

Voci/Forme tecnicheTitoli

di debitoFinanziamenti

Altre operazioni

Totale 31.12.2012

Totale 31.12.2011

1.Attività finanziarie detenute per la negoziazione

2.Attività finanziarie valutate al fair value

3.Attività finanziarie disponibili per la vendita

526 526 579

4.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

5. Crediti 141 141 35

5.1 Crediti verso banche 140 140 35

5.2 Crediti verso enti finanziari

5.3 Crediti verso clientela 1 1

6. Altre attività 15 15 13

7. Derivati di copertura

Totale 526 141 15 682 627

1.3 Composizione della voce 20 “Interessi passivi e oneri assimilati”

Voci/Forme tecniche Finanziamenti Titoli AltroTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011

1. Debiti verso banche

2. Debiti verso enti finanziari

3. Debiti verso clientela (229) (229) (161)

4. Titoli in circolazione

5.Passività finanziarie di negoziazione

6.Passività finanziarie valutate al fair value

7. Altre passività

8. Derivati di copertura

Totale (229) (229) (161)

81

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Sezione 2 - Commissioni - Voci 30 e 40

2.1 Composizione della voce 30 “Commissione attive”

DettaglioTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011

1. operazioni di leasing finanziario

2. operazioni di factoring

3. credito al consumo

4. attività di merchant banking

5. garanzie rilasciate 1.649 1.687

6. servizi di:

- gestione fondi per conto terzi

- intermediazione in cambi

- distribuzione prodotti

- altri

7. servizi di incasso e pagamento

8. servicing in operazioni di cartolarizzazione

9. altre commissioni

Totale 1.649 1.687

2.2 Composizione della voce 40 “Commissioni passive”

Dettagli/SettoriTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011

1. garanzie ricevute (125) (94)

2. distribuzione di servizi da terzi (6) (5)

3. servizi di incasso e pagamento (1) (1)

4. altre commissioni (bancarie su titoli) (9) (1)

5. compensi a mediatori (97) (88)

Totale (238) (189)

Sezione 7 - Utile (Perdita) da cessione o riacquisto - Voce 90

7.1 Composizione della voce 90 “Utile (perdita) da cessione o riacquisto”

Voci/Componenti reddituali

Totale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

Utili PerditeRisultato

nettoUtili Perdite

Risultato netto

1. Attività finanziarie

1.1 Crediti

1.2 Attività disponibili per la vendita 169 169

1.3 Attività detenute sino a scadenza

Totale (1) 169 169

2. Passività finanziarie

2.1 Debiti

2.2 Titoli in circolazione

Totale (2)

Totale (1+2) 169 169

82

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 100

8.1 “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”

Voci/Rettifiche

Rettifiche di valore Riprese di valoreTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011specifichedi

portafogliospecifiche

di portafoglio

1. Crediti verso banche

- per leasing

- per factoring

- altri crediti

2. Crediti verso enti finanziari

Crediti deteriorati acquistati

- per leasing

- per factoring

- altri crediti

Altri crediti

- per leasing

- per factoring

- altri crediti

3. Crediti verso clientela (366) 177 (189) (150)

Crediti deteriorati acquistati

- per leasing

- per factoring

- per credito al consumo

- altri crediti

Altri crediti (366) 177 (189) (150)

- per leasing

- per factoring

- per credito al consumo

- altri crediti (366) 177 (189) (150)

Totale (366) 177 (189) (150)

Le riprese di valore connesse al passaggio del tempo sui crediti per cassa a sofferenza rivenienti dalle

escussioni ammontano ad euro 6.167.

8.4 Composizione della sottovoce 100.b “Rettifiche/riprese di valore nette per

deterioramento di altre operazioni finanziarie”

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore Riprese di valoreTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011specifichedi

portafogliospecifiche

di portafoglio

1. Garanzie rilasciate (2.950) (8) 508 (2.450) (2.470)

2. Derivati su crediti

3. Impegni ad erogare fondi

4. Altre operazioni

Totale (2.950) (8) 508 (2.450) (2.470)

83

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Sezione 9 - Spese Amministrative - Voce 110

9.1 Composizione della voce 110.a “Spese per il personale”

Voci/SettoriTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011

1. Personale dipendente (933) (885)

a) salari e stipendi (633) (596)

b) oneri sociali (222) (201)

c) indennità di fine rapporto (3) (1)

d) spese previdenziali

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (37) (34)

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:

- a contribuzione definita

- a benefici definiti

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (5) (7)

- a contribuzione definita (5) (7)

- a benefici definiti

h) altre spese (33) (46)

2. Altro personale in attività (172) (96)

3. Amministratori e sindaci (234) (225)

4. Personale collocato a riposo

5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende

6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società

Totale (1.339) (1.206)

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Totale 31/12/2012

Totale 31/12/2011

Dirigenti 1 1

Quadri direttivi 1,75 1,75

Restante personale 22,41 18,18

Totale 25,16 20,93

84

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

9.3 Composizione della voce 110.b “Altre spese amministrative”31/12/2012 31/12/2011

Consulenze legali, tecniche e professionali (183) (158)

Pubblicità, rappresentanza e relazioni pubbliche (13) (14)

Premi assicurativi (29) (39)

Spese postali, telefoniche e trasmissione dati (32) (34)

Manutenzioni e riparazioni (6) (5)

Cancelleria e materiali di consumo (15) (21)

Canoni e noleggi (18) (2)

Servizi di assistenza (105) (90)

Spese carburante (4) (3)

Informazioni commerciali e finanziarie (26) (16)

Diritti e contributi (55) (43)

Spese legali (8) (4)

Costo di gestione e promozione sportelli (222) (224)

Spese per personale distaccato (78) (103)

Altre spese generali (11) (13)

Totale (805) (767)

Sezione 10 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 120

10.1 Composizione della voce 120 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”

Voci/Rettifiche e riprese di valoreAmmortamento

(a)

Rettifiche di valore per

deterioramento (b)

Riprese di valore (c)

Risultato netto (a+b-c)

1. Attività ad uso funzionale

1.1 di proprietà (18) (18)

a) terreni

b) fabbricati

c) mobili (5) (5)

d) strumentali (12) (12)

e) altri (1) (1)

1.2 acquisite in leasing finanziario

a) terreni

b) fabbricati

c) mobili

d) strumentali

e) altri

2. Attività riferibili al leasing finanziario

3. Attività detenute a scopo di investimento

di cui concesse in leasing operativo

Totale (18) (18)

85

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 130

11.1 Composizione della voce 130 “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali”

Voci/Rettifiche e riprese di valoreAmmortamento

(a)

Rettifiche di valore per

deterioramento (b)

Riprese di valore (c)

Risultato netto (a+b-c)

1. Avviamento

2. Altre Attività immateriali (14) (14)

2.1 di proprietà (14) (14)

2.2 acquisite in leasing finanziario

3. Attività riferibili al leasing finanziario

4. Attività concesse in leasing operativo

Totale (14) (14)

Sezione 14 - Altri proventi e oneri di gestione - Voce 160

14.1 Composizione della voce 160 “Altri proventi di gestione”

Voci/ValoriTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011

Recupero spese di gestione commissioni attive 388 499

Contributi di terzi 62

Sopravvenienze attive 40 10

Totale 491 509

14.2 Composizione della voce 160 “Altri oneri di gestione”

Voci/ValoriTotale

31.12.2012Totale

31.12. 2011

Sopravvenienze passive (13) (66)

Oneri pluriennali spesati nell’esercizio (12)

Altri oneri (1) (7)

Totale (14) (85)

Sezione 17 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 190

17.1 Composizione della voce 190 “Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”Totale

31.12.2012Totale

31.12.2011

1. Imposte correnti (39) (40)

2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi

3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio

3.bis Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio per crediti d’imposta di cui alla Legge n. 214/2011

4. Variazione delle imposte anticipate

5. Variazione delle imposte differite

Imposte di competenza dell’esercizio (39) (40)

86

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

L’imposta IRAP viene calcolata in base al comma 47 dell’art. 13 del D.L. 269/2003 convertito in Legge

326/2003, ossia sul totale imponibile ai fini previdenziali delle retribuzioni spettanti nell’esercizio al

personale dipendente ed assimilato.

Relativamente all’imposta IRES si precisa che l’art. 13 comma 46 della Legge citata prevede, per i Confidi

costituiti sotto forma di società cooperativa a mutualità prevalente, la concorrenza al reddito d’impresa

degli avanzi di gestione accantonati nelle riserve e nei fondi costituenti il patrimonio netto unicamente

nell’esercizio in cui gli stessi vengono utilizzati per scopi diversi dalla copertura di perdite di esercizio

o dall’aumento di capitale sociale. Pertanto il risultato di esercizio non è imponibile IRES, tuttavia

l’indeducibilità dell’imposta IRAP dall’IRES fa si che la stessa sia assoggettata all’aliquota IRES del 27,5%.

17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancioTotale

31.12.2012Totale

31.12.2011UTILE (PERDITA) DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE (2.307) (2.236)Tasso teorico applicabile 27,5% 27,5%Imposte teoriche 634 615

Dedotta fiscalità differita attiva non computabile 626 606

IRAP (30) (32)

Imposte sul reddito registrate in conto economico (voce 190) (39) (40)

Sezione 19 - Conto economico: altre informazioni

19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

Voci/ControparteInteressi attivi Commissioni attive

Totale 31.12.2012

Totale 31.12.2011Banche

Enti finanziari

Clientela BancheEnti

finanziariClientela

1. Leasing finanziario

- beni immobili

- beni mobili

- beni strumentali

- beni immateriali

2. Factoring

- su crediti correnti

- su crediti futuri

- su crediti acquistati a titolo definitivo

- su crediti acquistati al di sotto del valore originario

- per altri finanziamenti

3. Credito al consumo

- presititi personali

- presititi finalizzati

- cessione del quinto

4. Garanzie e impegni 1.649 1.649 1.687

- di natura commerciale

- di natura finanziaria 1.649 1.649 1.687

Totale 1.649 1.649 1.687

87

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Parte D - Altre informazioni

Sezione 1 - Riferimenti specifici sull’operatività svolta

D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI

D.1 - Valore delle garanzie rilasciate e degli impegni

OperazioniImporto

31.12.2012Importo

31.12.2011

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 98.822 111.079

a) Banche

b) Enti finanziari

c) Clientela 98.822 111.079

2) Garanzie rilasciate di natura commerciale

a) Banche

b) Enti finanziari

c) Clientela

3) Impegni irrevocabili ad erogare fondi

a) Banche

i) a utilizzo certo

ii) a utilizzo incerto

b) Enti finanziari

i) a utilizzo certo

ii) a utilizzo incerto

c) Clientela

i) a utilizzo certo

ii) a utilizzo incerto

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione

5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 14.437 13.430

6) Altri impegni irrevocabili

Totale 121.717 136.893

Le attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi pari a 14.437 mila euro costituiscono “fondi

monetari” della Società a copertura delle “prime perdite” sulle garanzie rilasciate, le quali ammontano a

88.641 mila euro al lordo delle perdite attese e ad euro 75.594 migliaia al netto delle perdite attese, come

illustrato nella successiva tabella D.3.

88

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

D.2 - Finanziamenti iscritti in bilancio per intervenuta escussione

Voce

Totale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

Valore lordo

Rettifiche di valore

Valore netto

Valore lordo

Rettifiche di valore

Valore netto

1. Attività in bonis

- da garanzie

- di natura commerciale

- di natura finanziaria

2. Attività deteriorate 3.324 2.628 696 2.411 1.989 422

- da garanzie

- di natura commerciale

- di natura finanziaria 3.324 2.628 696 2.411 1.989 422

Totale 3.324 2.628 696 2.411 1.989 422

D.3 - Altre informazioni

Totale31.12.2012

Totale31.12.2011

Garanzie rilasciate che prevedono meccanismi di coperturadi “prima perdita” (al lordo delle perdite attese)

88.641 120.813

Garanzie rilasciate che prevedono meccanismi di coperturadi “prima perdita” (al netto delle perdite attese)

75.594 108.397

Ammontare delle “prime perdite” garantite 14.437 13.430

Ammontare finanziamenti sottostanti alle garanzie di “prima perdita” 249.855 279.881

89

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

H. OPERATIVITA’ CON FONDI DI TERZI

H.1 - Natura dei fondi e forme di impiego

Voci/Fondi

Totale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

Fondi pubblici

Fondi pubblici - di

cui: a rischio proprio

Fondi pubblici

Fondi pubblici - di

cui: a rischio proprio

1. Attività in bonis 1.222 1.034 1.570 1.331

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- partecipazioni

di cui: per merchant banking

- garanzie e impegni 1.222 1.034 1.570 1.331

2. Attività deteriorate

2.1 Sofferenze

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- garanzie e impegni

2.2 Incagli

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- garanzie e impegni

2.3 Esposizioni ristrutturate

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- garanzie e impegni

2.4 Esposizioni scadute

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- garanzie e impegni

Totale 1.222 1.034 1.570 1.331

Trattasi delle garanzie rilasciate per l’iniziativa “Jeremie FESR” (descritta nel successivo punto H.3.1).

Le garanzie gravano sia sui fondi assegnati in amministrazione (come prima perdita, pari al 7,5% di

ogni finanziamento) che sul Fondo Rischi Monetario Medio Termine (nella misura pari al 42,5% di ogni

finanziamento).

90

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

H.2 - Valori lordi e netti delle attività a rischio proprio

Voce

Totale 2012 Totale 2011

Valore lordo

Rettifiche di valore

Valore netto

Valore lordo

Rettifiche di valore

Valore netto

1. Attività in bonis 1.064 30 1.034 1.356 25 1.331

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- garanzie e impegni 1.064 30 1.034 1.356 25 1.331

- partecipazioni

di cui: per merchant banking

2. Attività deteriorate

2.1 Sofferenze

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- garanzie e impegni

2.2 Incagli

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- garanzie e impegni

2.3 Esposizioni ristrutturate

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- garanzie e impegni

2.4 Esposizione scadute

- leasing finanziario

- factoring

- altri finanziamenti

di cui: per escussione di garanzie e impegni

- garanzie e impegni

Totale 1.064 30 1.034 1.356 25 1.331

Trattasi delle garanzie rilasciate per l’iniziativa “Jeremie FESR” (descritta nel successivo punto H.3.1).

Le garanzie gravano sia sui fondi assegnati in amministrazione (come prima perdita, pari al 7,5% di

ogni finanziamento) che sul Fondo Rischi Monetario Medio Termine (nella misura pari al 42,5% di ogni

finanziamento).

91

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

H.3 - Altre informazioni

H.3.1 - Attività a valere su fondi di terzi

Trattasi di un lotto finanziario di 3 milioni di euro del quale il Confidi è risultato assegnatario a seguito

di richiesta di partecipazione al “Bando per la selezione di intermediari finanziari finalizzato all’impiego

delle risorse finanziarie del Fondo Jeremie FESR” indetto da Finlombarda Spa nell’aprile del 2009.

Tale fondo, istituito dalla Regione Lombardia nell’ambito del Programma Operativo Regionale (POR)

Competitività 2007 - 2013, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), è finalizzato a

migliorare le condizioni di accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese operanti in Lombardia

al fine di sostenere investimenti ad elevato contenuto innovativo. Il fondo è stato assegnato al Confidi,

per il tramite di Finlombarda, per l’emissione, unitamente a risorse dallo stesso stanziato, di garanzie

su portafogli di finanziamenti concessi dalle banche finanziatrici alle imprese (per il finanziamento di

investimenti ad alto contenuto innovativo) a copertura dei rischi di prima perdita (tranched cover).

Confapi Lombarda Fidi s.c. al fine dell’impiego del fondo ha siglato una convenzione con Ubi Banca,

operativa sulle banche reti Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare Commercio e Industria e Banco

di Brescia le cui garanzie sono a valere sul “Fondo Jeremie” costituito con le risorse messe a disposizione

dalla Regione Lombardia e con risorse proprie del Confidi. Le garanzie a valere sul Fondo Jeremie

sono state rilasciate fino al 30 giugno 2011, data di chiusura della fase di collocamento. L’iniziativa ha

visto beneficiarie inizialmente n. 15 imprese per altrettanti finanziamenti per un importo complessivo

pari a Euro 3.487.650. Non essendosi raggiunto l’obiettivo minimo di collocamento concordato con

il Gruppo Bancario, i finanziamenti risultano coperti come prima perdita, nella misura pari al 7,5% di

ogni finanziamento, dalla quota del lotto finanziario costituito a garanzia dei finanziamenti ammessi

unitamente alla quota del Confidi sempre destinata a copertura delle prime perdite, nonché, per il 42,5%,

dalla garanzia ordinaria del Confidi a valere sul Fondo Rischi Monetario Medio Termine. Il lotto finanziario

è stato pertanto trattenuto per complessivi Euro 209.259 a garanzia delle prime perdite dei finanziamenti

ammessi e, quindi, restituito a Finlombarda Spa per la differenza pari ad Euro 2.835.444 (comprensivo

degli interessi maturati di competenza).

Sezione 3 - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

3.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Aspetti generali1.

L’attività principale svolta dalla Società è quella di garanzia collettiva dei fidi, che consiste nella

utilizzazione delle risorse provenienti in tutto o in parte dalle imprese socie per la prestazione mutualistica

92

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

e imprenditoriale di garanzie alle imprese stesse per favorirne il finanziamento da parte delle banche e

degli altri intermediari finanziari.

Nell’esercizio dell’attività di garanzia collettiva dei fidi la Società può prestare garanzie personali e

reali, costituire in funzione di garanzia depositi indisponibili in denaro o in titoli presso le banche e gli

intermediari finanziatori delle imprese socie, nonché stipulare contratti volti al trasferimento del rischio.

I rischi di credito assunti dalla Società derivano dalla prestazione delle suddette garanzie personali e

reali e dalla costituzione dei richiamati depositi in garanzia.

Politiche di gestione del rischio di credito2.

Aspetti organizzativi2.1

Il “processo creditizio” della Società, disciplinato dall’apposito regolamento approvato dal Consiglio di

Amministrazione, si articola nelle seguenti fasi operative:

pianificazione delle garanzie e dei relativi rischi1) , che ha come obiettivo l’attuazione degli indirizzi

strategici, di breve e di lungo periodo, definiti dagli Organi aziendali con riferimento all’attività

di rilascio delle garanzie alle imprese socie. Il dimensionamento dei volumi delle garanzie viene

effettuato tenendo presente la domanda di credito attuale e potenziale e quantificando il relativo

“capitale interno” ossia il capitale necessario per coprire i predetti rischi;

valutazione del merito creditizio dei richiedenti fido2) , che è diretta alla verifica dell’esistenza delle

capacità di rimborso dei richiedenti fido e, in particolare, a determinare il livello di rischio dei

crediti richiesti sia come rischio economico (probabilità di insolvenza dei richiedenti) sia come

rischio finanziario (mancato rimborso dei crediti alle scadenze convenute). Per la valutazione

di tali elementi vengono effettuate specifiche analisi sulla situazione economica, finanziaria e

patrimoniale dei richiedenti fido, al fine di giudicare il loro grado di affidabilità e decidere, quindi,

se accettare o rifiutare le domande di credito. I risultati di tali indagini sono sintetizzate in una

relazione di fido che riporta la valutazione del merito creditizio dei richiedenti e la compatibilità

fra le singole richieste di affidamento e la politica creditizia assunta dalla Società;

concessione del credito3) , che è finalizzata ad assumere le decisioni di erogazione delle garanzie

sulla scorta dei poteri attribuiti alle unità competenti in base all’ammontare e al grado di rischio

dei fidi richiesti. In particolare, la decisione di affidamento è assunta sulla base della proposta

formulata nella predetta relazione di fido, previa verifica della sussistenza delle condizioni di

affidabilità per l’accoglimento delle richieste di fido;

controllo andamentale dei crediti4) , che ha come obiettivo la verifica della persistenza delle

condizioni economiche, finanziarie e patrimoniali delle imprese affidate. In particolare:

93

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

vengono determinate le anomalie tecniche registrate da tutte le posizioni creditizie in un •

predefinito periodo di tempo precedente la data di riferimento di ciascun controllo attraverso

il confronto fra gli specifici indicatori andamentali rilevati sui singoli crediti e quelli analoghi

ritenuti normali dalla Società;

nell’ambito dei crediti risultati anomali sono selezionati quelli che presentano un’anomalia •

tecnica significativa ed importo rilevante oppure importo elevato a prescindere dall’anomalia

tecnica;

vengono acquisite ulteriori informazioni relative alla situazione delle imprese debitrici le cui •

posizioni creditizie sono state selezionate per l’esame nonché a fatti di stampo prevalentemente

amministrativo registrati a carico di tali imprese (cessazione di attività commerciale; azioni

esecutive promosse da terzi; avvio di atti giudiziari ad iniziativa della Società; segnalazioni

nelle esposizioni in sofferenza, incagliate, ristrutturate, scadute dell’impresa da parte delle

banche e degli intermediari garantiti o da altre istituzioni creditizie ecc.);

i crediti oggetto di esame sono classificati in crediti “in bonis” e crediti “deteriorati”. Fra i crediti •

“in bonis” vengono ricomprese le posizioni le cui anomalie non sono sufficienti a classificare

le posizioni stesse in una delle categorie di crediti “deteriorati” definite dalle disposizioni di

vigilanza (esposizioni in sofferenza, incagliate, ristrutturate);

gestione dei crediti deteriorati5) , che è diretta ad assumere le iniziative e gli interventi necessari

per ricondurre alla normalità i crediti deteriorati rappresentati dalle esposizioni incagliate,

ristrutturate o scadute oppure per il recupero delle esposizioni in sofferenza (si veda il successivo

punto 2.4 Attività finanziarie deteriorate).

Sistemi di gestione, misurazione e controllo2.2

La misurazione del rischio creditizio è finalizzata alla determinazione del rischio derivante dall’affidamento

delle varie controparti e dalle perdite specificamente ad esse ascrivibili nel caso di crediti “deteriorati” o

dalle perdite potenziali latenti nel complesso dei crediti “in bonis”.

Il procedimento di valutazione delle singole posizioni di rischio si applica alle seguenti categorie di

crediti deteriorati, in base ai criteri illustrati nella sezione 4, parte A.2 “Parte relativa alle principali voci di

bilancio” della presente nota integrativa:

sofferenze;1)

esposizioni incagliate;2)

esposizioni ristrutturate.3)

94

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Ai fini del computo dei requisiti patrimoniali sul rischio di credito e sul rischio di controparte la Società

nell’ambito del cosiddetto ICAAP (“Internal Capital Adequacy Assessment Process”), sistema interno

di autovalutazione dell’adeguatezza patrimoniale introdotto a seguito dell’emanazione da parte della

Banca d’Italia delle disposizioni di vigilanza sul “processo di controllo prudenziale” (cosiddetto “secondo

pilastro”), ha adottato, in particolare, il “regolamento del processo per la misurazione del rischio di credito”,

il “regolamento del processo delle tecniche di mitigazione del rischio di credito” e il “regolamento del

processo per la misurazione del rischio di controparte”. Questi regolamenti articolano i relativi processi

in fasi, le quali disciplinano i criteri per la gestione dei rischi delle fasi stesse e le attività da realizzare per

la concreta applicazione dei medesimi criteri.

In base ai predetti regolamenti il requisito patrimoniale sul rischio di credito viene calcolato secondo la

“metodologia standardizzata” contemplata dalle pertinenti disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia.

Nell’ambito dell’ICAAP i rischi suddetti formano oggetto di misurazione non solo in “ottica attuale”

relativamente alla situazione in essere alla fine dell’esercizio di riferimento del presente bilancio ossia

al 31.12.2012, ma anche:

in “ottica prospettica”, relativamente alla situazione attesa per la fine dell’esercizio in corso, ossia a)

al 31.12.2013, situazione che viene stimata tenendo conto della prevedibile evoluzione dei rischi e

dell’operatività della Società e

in “ipotesi di stress”, per valutare la vulnerabilità della Società ad eventi eccezionali ma plausibili. b)

Le prove di stress consistono quindi nello stimare gli effetti che sui rischi della Società possono

essere prodotti da eventi specifici o da movimenti congiunti di un insieme di variabili economico-

finanziarie in ipotesi di scenari avversi.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito2.3

I rischi di credito che derivano dalla prestazione di garanzie a favore delle imprese socie possono essere

coperti dalle garanzie reali o personali specificamente fornite da tali imprese, dalle garanzie che la

Società riceve da altri Confidi (di secondo grado) o dal Fondo di garanzia delle PMI oppure ancora da

fondi pubblici di provenienza statale o regionale.

Come indicato nel precedente paragrafo 2.2 la Società, ai fini del computo del requisito patrimoniale

sul rischio di credito introdotto dalla Banca d’Italia, ha adottato, fra l’altro, il “regolamento del processo

delle tecniche di mitigazione del rischio di credito” che si basa sulla “metodologia standardizzata”

contemplata dalle disposizioni di vigilanza in materia.

95

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Attività finanziarie deteriorate2.4

La gestione dei crediti deteriorati è volta ad assumere le iniziative e gli interventi necessari per ricondurre

tali posizioni alla normalità oppure per procedere al loro recupero quando si è in presenza di situazioni

che impediscono la normale prosecuzione del rapporto. In particolare:

la gestione delle posizioni incagliate è diretta a ricercare i più opportuni interventi per il ripristino a.

delle condizioni di normalità dei rapporti, indispensabili per la prosecuzione degli stessi o, in

mancanza, a predisporre la documentazione giustificativa per il successivo passaggio delle

posizioni stesse fra le partite in sofferenza;

la gestione delle posizioni ristrutturate è finalizzata a verificare il rispetto delle condizioni che b.

avevano indotto a ristrutturare le posizioni stesse. Il mancato rispetto di tali condizioni determina

il passaggio delle posizioni tra gli incagli o fra le sofferenze;

la gestione delle esposizioni in sofferenza è diretta per le garanzie escusse e liquidate dalla c.

Società a massimizzare i recuperi dei conseguenti crediti per cassa attraverso azioni legali o

la predisposizione di piani di rientro o la formulazione di proposte di transazione bonaria per

la chiusura definitiva dei rapporti di credito (direttamente o tramite mandato agli intermediari

finanziari garantiti).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e 1. per qualità creditizia

Portafogli/qualità Sofferenze IncagliEsposizioni

ristrutturateEsposizioni

scaduteAltre

attivitàTotale

1.Attività finanziarie detenute per la negoziazione

2.Attività finanziarie valutate al fair value

3.Attività finanziarie disponibili per la vendita

6.081 6.081

4.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

5. Crediti verso banche 15.800 15.800

6. Crediti verso enti finanziari

7. Crediti verso clientela 690 6 696

8. Derivati di copertura

Totale 690 6 21.881 22.577

Totale 31.12.2011 (T-1) 414 8 19.878 20.300

96

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Esposizioni creditizie2.

Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi e netti2.1

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

A. ATTIVITA’ DETERIORATE

ESPOSIZIONI PER CASSA: 3.324 2.628 696

- Sofferenze 3.304 2.614 690

- Incagli 20 14 6

- Esposizioni ristrutturate

- Esposizioni scadute deteriorate

ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO: 26.943 12.650 14.293

- Sofferenze 25.710 12.316 13.394

- Incagli 1.233 334 899

- Esposizioni ristrutturate

- Esposizioni scadute deteriorate

Totale A 30.266 15.278 14.989

B. ESPOSIZIONI IN BONIS

- Esposizioni scadute non deteriorate

- Altre esposizioni 90.102 1.668 88.434

Totale B 90.102 1.668 88.434

Totale A+B 120.369 15.278 1.668 103.423

2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi e netti (2011)

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

A. ATTIVITA’ DETERIORATE

ESPOSIZIONI PER CASSA: 2.411 1.989 422

- Sofferenze 2.384 1.970 414

- Incagli 27 19 8

- Esposizioni ristrutturate

- Esposizioni scadute deteriorate

ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO: 24.834 10.910 13.924

- Sofferenze 21.608 10.027 11.581

- Incagli 3.226 883 2.343

- Esposizioni ristrutturate

- Esposizioni scadute deteriorate

Totale A 27.245 12.899 14.346

B. ESPOSIZIONI IN BONIS

- Esposizioni scadute non deteriorate

- Altre esposizioni 110.470 2.095 108.375

Totale B 110.470 2.095 108.375

Totale A+B 137.715 12.899 2.095 122.721

97

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

B. ATTIVITA’ DETERIORATE

ESPOSIZIONI PER CASSA:

- Sofferenze

- Incagli

- Esposizioni ristrutturate

- Esposizioni scadute deteriorate

ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:

- Sofferenze

- Incagli

- Esposizioni ristrutturate

- Esposizioni scadute deteriorate

Totale A

C. ESPOSIZIONI IN BONIS

- Esposizioni scadute non deteriorate

- Altre esposizioni 17.976 17.976

Totale B 17.976 17.976

Totale A+B 17.976 17.976

Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori lordi e netti (2011)2.2

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

B. ATTIVITA’ DETERIORATE

ESPOSIZIONI PER CASSA:

- Sofferenze

- Incagli

- Esposizioni ristrutturate

- Esposizioni scadute deteriorate

ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO:

- Sofferenze

- Incagli

- Esposizioni ristrutturate

- Esposizioni scadute deteriorate

Totale A

C. ESPOSIZIONI IN BONIS

- Esposizioni scadute non deteriorate

- Altre esposizioni 8.626 8.626

Totale B 8.626 8.626

Totale A+B 8.626 8.626

98

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni ed interni2.3

Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni2.3.1

Tipologie esposizioniClassi di rating esterni Senza

ratingTotale

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6

A. Esposizioni per cassa 3.889 18.687 22.577

B. Derivati

B.1 Derivati finanziari

B.2 Derivati su crediti

C. Garanzie rilasciate 8.981 89.841 98.822

D. Impegni a erogare fondi

E. Altre

Totale 12.870 108.528 121.399

Nell’ambito del computo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito secondo la metodologia

standardizzata, la Società fa ricorso alle valutazioni del merito creditizio rilasciate da Moody’s Investor

Service con riferimento al portafoglio regolamentare delle Esposizioni Verso Amministrazioni Centrali e

Banche Centrali.

Classe di merito di credito

Coefficienti di ponderazione ECAI

Amministrazioni centrali e banche centrali

Moody’s Investor Service

1 0% da Aaa a Aa3

2 20% da A1 a A3

3 50% da Baa1 a Baa3

4 100% da Ba1 a Ba3

5 100% da B1 a B3

6 150% Caa1 e inferiori

99

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Concentrazione del credito3.

Distribuzione dei finanziamenti verso clientela per settore di attività economica 3.1

della controparte

AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

SOCIETA’ FINANZIARIE

SOCIETA’ NON FINANZIARIE

FAMIGLIEALTRI

SOGGETTI

Esposizione Lord

a

Rettifich

e di valore

complessive

Esposizone n

etta

Esposizione Lord

a

Rettifich

e di valore

complessive

Esposizione n

etta

Esposizione Lord

a

Rettifich

e di valore

complessive

Esposizione n

etta

Esposizione Lord

a

Rettifich

e di valore

complessive

Esposizione n

etta

Esposizione Lord

a

Rettifich

e di valore

complessive

Esposizione n

etta

A. Esposizione deteriorate

1. Leasing finanziario

2. Factoring

3. Credito al consumo

4. Carte di credito

5. Altri finanziamenti 3.324 2.628 696

di cui: da escussione di garanzie e impegni

3.324 2.628 696

Totale esposizioni deteriorate 3.324 2.628 696

B. Esposizioni in bonis

1. Leasing finanziario

2. Factoring

3. Credito al consumo

4. Carte di credito

5. Altri finanziamenti

di cui: da escussione di garanzie e impegni

Totale esposizioni in bonis

Totale finanziamenti verso la clientela (A+B)

3.324 2.628 696

Distribuzione dei finanziamenti verso clientela per area geografica della controparte3.2

L’informativa in oggetto non viene fornita in quanto la distribuzione per aree geografiche dell’operatività

della Società non è rilevante (concentrandosi di fatto nella Regione Lombardia).

Grandi rischi3.3

Alla data del bilancio la società non risulta esposta a grandi rischi ai sensi della normativa prudenziale.

100

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

3.2 RISCHIO DI MERCATO

3.2.1 Rischio di tasso di interesse

Informazioni di natura qualitativa

Nell’ambito del cosiddetto ICAAP (“Internal Capital Adequacy Assessment Process”) la Società ha

adottato il “regolamento del processo per la misurazione del rischio strutturale di tasso di interesse”,

articolato in fasi, le quali disciplinano i criteri per la gestione dei rischi delle fasi stesse e le attività da

realizzare per la concreta applicazione dei medesimi criteri.

Il rischio strutturale di tasso di interesse si configura come il rischio di incorrere in perdite dovute alle

avverse fluttuazioni dei tassi interesse di mercato. Esso si riferisce agli elementi dell’attivo e del passivo

sensibili alle variazioni dei tassi di interesse. Il processo di misurazione del rischio strutturale di tasso

di interesse si basa sulla “metodologia semplificata” prevista dalle vigenti disposizioni di vigilanza in

materia, così come approvato dal Consiglio di Amministrazione.

Per gestire i rischi relativi alla selezione delle attività e delle passività sensibili, in virtù di quanto

stabilito dalle istruzioni di vigilanza, il sistema informativo aziendale rileva una serie di elementi che

permettono di:

individuare gli strumenti finanziari sensibili alle variazioni dei tassi di interesse, rappresentati •

principalmente dai titoli acquisiti dalla Società e allocati nel portafoglio delle attività finanziarie

disponibili per la vendita nonché dai crediti per cassa in sofferenza derivanti dalle garanzie

escusse e liquidate;

quantificare il rispettivo valore e la relativa durata residua in funzione della loro scadenza (per gli •

strumenti a tasso fisso) o della prima data di revisione del rendimento (per gli strumenti a tasso

variabile) oppure ancora dei tempi stimati di recupero dei crediti in sofferenza;

raggruppare i suddetti strumenti in un sistema di fasce temporali secondo la loro durata residua.•

L’indice di rischiosità al fattore di tasso di interesse viene fatto pari al rapporto percentuale, al cui

numeratore è indicata l’esposizione a rischio dell’intero bilancio stimata in funzione della “durata

finanziaria modificata” media di ogni fascia temporale in cui sono classificate le attività e le passività

finanziarie sensibili di una variazione ipotetica dei tassi di interesse di mercato e al denominatore il

patrimonio di vigilanza della Società.

Nell’ambito dell’ICAAP il rischio in questione forma oggetto di misurazione non solo in “ottica attuale” (al

31.12.2012), ma anche in ottica prospettica (al 31.12.2013).

101

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie (Euro)

Voci/durata residua A vistaFino a 3

mesi

Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a 1 anno

Da oltre 1 anno fino a 5 anni

Da oltre 5 anni fino a 10 anni

Oltre 10 anni

Durata indeterminata

1. Attività 3.698 1.437 3.470 128 773 646 323 12.676

1.1 Titoli di debito 1.437 3.470 205 646 323

1.2 Crediti 3.698 128 568 12.103

1.3 Altre attività 573

2. Passività 604 2.470 214 505 19.357

2.1 Debiti 604 2.470 214 505

2.2 Titoli di debito

2.3 Altre passività 19.357

3. Derivati finanziari

Opzioni

3.1 Posizioni lunghe

3.2 Posizioni corte

Altri derivati

3.3 Posizioni lunghe

3.4 Posizioni corte

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie (Euro) (2011)

Voci/durata residua A vistaFino a 3

mesi

Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a 1 anno

Da oltre 1 anno fino a 5 anni

Da oltre 5 anni fino a 10 anni

Oltre 10 anni

Durata indeterminata

1. Attività 327 2.992 4.543 344 756 5.399 2.145 4.819

1.1 Titoli di debito 2.992 4.543 70 608 5.399 2.145

1.2 Crediti 327 274 148 3.793

1.3 Altre attività 1.026

2. Passività 2.243 503 16.304

2.1 Debiti 2.243 503 869

2.2 Titoli di debito

2.3 Altre passività 15.435

3. Derivati finanziari

Opzioni

3.1 Posizioni lunghe

3.2 Posizioni corte

Altri derivati

3.3 Posizioni lunghe

3.4 Posizioni corte

102

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

3.2.2 Rischio di prezzo e di cambio

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Dato il tipo di attività esercitata, la Società non detiene posizioni finanziarie attive e passive

apprezzabilmente esposte ai rischi di prezzo e di cambio.

3.3 RISCHI OPERATIVI

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

La Società ha previsto l’applicazione di un modello organizzativo per fronteggiare i rischi operativi e i

rischi reputazionali.

Il rispetto, da parte delle unità organizzative, dei criteri per la gestione dei rischi operativi e il concreto

esercizio delle attività previste per la corretta applicazione di tali criteri consentono di gestire i rischi

operativi relativi a frodi e a disfunzioni di procedure e di processi nonché i rischi operativi relativi a

sanzioni amministrative (da parte delle Autorità competenti) che, a loro volta, possono essere fonti di

altri rischi ed, in particolare, dei cosiddetti rischi reputazionali.

2. Processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi operativi

Il sistema organizzativo viene adeguato nel continuo all’evoluzione della normativa esterna e alle esigenze

operative e gestionali interne della Società secondo un apposito procedimento operativo disciplinato nel

“regolamento del processo organizzativo di conformità” (esame delle normative esterne, individuazione

dei processi interessati dalle normative, predisposizione dei criteri per la gestione dei rischi e delle

relative attività, predisposizione del regolamento dei processi, approvazione dei regolamenti, diffusione

dei regolamenti).

La verifica della “compliance normativa”, ossia della conformità dei regolamenti dei processi (regole

interne) alle disposizioni esterne, nonché la verifica della “compliance operativa”, ossia della conformità

delle attività concretamente esercitate alle disposizioni esterne, si realizzano con l’applicazione delle

varie tipologie di controlli (controlli di conformità, controlli di linea, controlli sulla gestione dei rischi,

attività di revisione interna), che nel loro insieme compongono il sistema dei controlli disciplinato dai

regolamenti dei processi concernenti i predetti controlli.

103

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Per il computo del requisito patrimoniale sul rischio operativo la Società, in applicazione delle

disposizioni di vigilanza introdotte dalla Banca d’Italia, ha adottato il “regolamento del processo per

la misurazione del rischio operativo”, articolato in fasi che disciplinano i criteri per la gestione dei

rischi delle fasi stesse e le attività da porre in essere per la concreta applicazione dei medesimi criteri.

In base a tale regolamento il requisito patrimoniale sul rischio operativo viene calcolato secondo il

“metodo base” contemplato dalle richiamate disposizioni della Banca d’Italia.

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITÀ

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità si configura come il rischio che la Società possa non essere in grado di far fronte ai

propri impegni di pagamento a causa del differente profilo temporale delle entrate e delle uscite di cassa

determinate dal disallineamento delle scadenze delle attività e delle passività finanziarie in portafoglio

e dalle escussioni delle garanzie rilasciate. Il rischio di liquidità viene considerato sotto due differenti

ma collegate prospettive, che riguardano il reperimento di fondi (“funding liquidity risk”) e la presenza di

vincoli o di limiti allo smobilizzo di attività finanziarie detenute (“market liquidity risk”).

Eventuali tensioni di liquidità possono essere coperte dallo smobilizzo delle “attività prontamente

liquidabili”, rappresentate tipicamente dai depositi e dai conti correnti liberi presso banche e dai titoli

liberamente disponibili in portafoglio.

Le principali fonti di rischio di liquidità sono rappresentate pertanto dagli sbilanci tra i flussi finanziari in

entrata e in uscita prodotti dalle operazioni aziendali per cassa e di firma. Nella gestione di tale rischio

la Società persegue l’equilibrio tra fonti e utilizzi di risorse finanziarie, anche per non incorrere in costi

inattesi connessi con il reperimento di fondi finanziari aggiuntivi o nella necessità di smobilizzare attivi

aziendali con riflessi economici negativi.

Nell’ambito dell’ICAAP la Società ha adottato il “regolamento del processo per la misurazione del rischio

di liquidità” articolato in fasi, le quali disciplinano i criteri per la gestione dei rischi delle fasi stesse e le

attività da realizzare per la concreta applicazione dei medesimi criteri.

Il rischio in questione forma oggetto di misurazione non solo in ottica attuale (al 31.12.2012), ma anche in

ottica prospettica (al 31.12.2013) e in ipotesi di stress.

104

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività

finanziarie - (Euro)

A vista

Da oltre 1 giorn

o a 7 giorn

i

Da oltre 7 giorn

i a 15

giorni

Da oltre 15

giorn

i a 1 mese

Da oltre 1 m

ese e fin

o a 3 m

esi

Da oltre 3

mesi

e fino a 6

mesi

Da oltre 6

mesi

a 1 ann

o

Da oltre 1 an

no

fino a 3

ann

i

Da oltre 3

ann

i fin

o a 5 an

ni

Oltre 5

ann

i

Du

rata indeterm

inata (1)

Attività per cassa 3.700 296 206 169 1.127 4.500 1.210 12.170

A.1 Titoli di Stato 11 48 59 400 2.800 910

A.2 Altri titoli di debito 98 158 15 300 1.700 300

A.3 Finanziamenti 3.700 187 95 427 12.101

A.4 Altre attività 69

Passività per cassa 618 214 2.844

B.1 Debiti verso: 618 214 2.844

- Banche

- Enti finanziari 511 214

- Clientela 107 2.844

B.2 Titoli di debito

B.3 Altre passività

Operazioni “fuori bilancio” 118 1.835

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.2 Derivati creditizi con scambio di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.3 Derivati finanziari senza scambio di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.4 Derivati creditizi senza scambio di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.5 Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.6 Impegni irrevocabili a erogare fondi

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.7 Garanzie finanziarie rilasciate 118 1.174

C.8 Garanzie finanziarie ricevute 64 661

Nella compilazione della presente tavola non si è tenuto conto dell’operatività della Società inquadrata 1) nel meccanismo del fondo monetario in quanto le relative escussioni, essendo già liquidate attraverso la costituzione di appositi fondi vincolati, non determinano un’esposizione al rischio di liquidità. Pertanto le attività vincolate nei predetti fondi (rappresentate da conti correnti, libretti pegno e titoli di debito) sono state ricondotte nello scaglione temporale “Durata indeterminata”, così come non si è proceduto al computo delle connesse garanzie in essere al 31/12/2012 ai fini della stima delle presunte escussioni.

105

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività

finanziarie - (Euro) (2011)

A vista

Da oltre 1 giorn

o a 7 giorn

i

Da oltre 7 giorn

i a 15

giorni

Da oltre 15

giorn

i a 1 mese

Da oltre 1 m

ese e fin

o a 3 m

esi

Da oltre 3

mesi

e fino a 6

mesi

Da oltre 6

mesi

a 1 ann

o

Da oltre 1 an

no

fino a 3

ann

i

Da oltre 3

ann

i fin

o a 5 an

ni

Oltre 5

ann

i

Du

rata indeterm

inata (1)

Attività per cassa 327 43 1.244 81 150 2.658 17.931

A.1 Titoli di Stato 23 3 26 1.400 11.613

A.2 Altri titoli di debito 1 1.223 7 1.000 2.526

A.3 Finanziamenti 327 3.793

A.4 Altre attività 18 18 47 150 258

Passività per cassa 2.584

B.1 Debiti verso: 2.584

- Banche

- Enti finanziari

- Clientela 2.584

B.2 Titoli di debito

B.3 Altre passività

Operazioni “fuori bilancio” 66

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.2 Derivati creditizi con scambio di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.3 Derivati finanziari senza scambio di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.4 Derivati creditizi senza scambio di capitale

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.5 Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.6 Impegni irrevocabili a erogare fondi

- posizioni lunghe

- posizioni corte

C.7 Garanzie finanziarie rilasciate 66

C.8 Garanzie finanziarie ricevute

Nella compilazione della presente tavola non si è tenuto conto dell’operatività della Società inquadrata 1) nel meccanismo del fondo monetario in quanto le relative escussioni, essendo già liquidate attraverso la costituzione di appositi fondi vincolati, non determinano un’esposizione al rischio di liquidità. Pertanto le attività vincolate nei predetti fondi ( rappresentate da conti correnti, libretti pegno e titoli di debito) sono state ricondotte nello scaglione temporale “Durata indeterminata”, così come non si è proceduto al computo delle connesse garanzie in essere al 31/12/2011 ai fini della stima delle presunte escussioni.

106

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Sezione 4 - Informazioni sul patrimonio

4.1 IL PATRIMONIO DELL’IMPRESA

4.1.1 Informazioni di natura qualitativa

Il patrimonio della Società è costituito dal capitale sociale, dalle riserve (legale e statutaria) alimentate

con utili d’esercizio e da riserve da valutazione che includono le riserve a fronte delle attività finanziarie

disponibili per la vendita (titoli).

Il patrimonio della Società viene adeguato di tempo in tempo, al fine di fronteggiare sia le esigenze

operative e di espansione dei volumi delle garanzie prestate alle imprese socie sia per coprire i rischi

di “primo pilastro” e di “secondo pilastro” e i collegati requisiti patrimoniali previsti dalle disposizioni

di vigilanza prudenziale in materia (cfr. la precedente sezione 3 della nota integrativa) tanto in ottica

attuale e prospettica quanto in ipotesi di stress.

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell’impresa: composizione

Voci/ValoriImporto

31.12.2012Importo

31.12.2011

1. Capitale 2.715 2.086

2. Sovrapprezzi di emissione 1.658 1.658

3. Riserve 1.727 4.003

- di utili 1.727 4.003

a) legale 925 925

b) statutaria 802 2.927

c) azioni proprie

d) altre 151

- altre

4. (Azioni proprie)

5. Riserve da valutazione (315) (2.282)

- Attività finanziarie disponibili per la vendita (315) (2.282)

- Attività materiali

- Attività immateriali

- Copertura di investimenti esteri

- Copertura dei flussi finanziari

- Differenze di cambio

- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

- Leggi speciali di rivalutazione

- Utili/perdite attuariali relativi ai piani previdenziali a benefici definiti

- Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni valutate al patrimonio netto

6. Strumenti di capitale

7. Utile (perdita) d’esercizio (2.345) (2.276)

Totale 3.440 3.189

107

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

4.1.2.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori

Totale 31.12.2012 Totale 31.12.2011

Riserva positiva

Riserva negativa

Riserva positiva

Riserva negativa

1. Titoli di debito 8 322 9 2.291

2. Titoli di capitale

3. Quote O.I.C.R.

4. Finanziamenti

Totale 8 322 9 2.291

4.1.2.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Quote O.I.C.R Finanziamenti

1. Esistenze iniziali (2.282)

2. Variazioni positive 1.976

2.1 Incrementi di fair value 1.976

2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative

da deterioramento

da realizzo

2.3 Altre variazioni

3. Variazioni negative 9

3.1 Riduzioni di fair value 9

3.2 Rettifiche da deterioramento

3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo

3.4 Altre variazioni

4. Rimanenze finali (315)

4.2 IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA

4.2.1 Patrimonio di vigilanza

4.2.1.1 Informazioni di natura qualitativa

Il patrimonio di vigilanza della Società include anche due passività subordinate computabili ai sensi

delle pertinenti disposizioni di vigilanza. Tali passività sono costituite rispettivamente da due distinti

prestiti subordinati contratti con la Regione Lombardia nell’ambito degli interventi individuati dalla

stessa per il rafforzamento patrimoniale del sistema dei Confidi di primo grado. Presentano le seguenti

caratteristiche:

importi rispettivamente pari a 2.469.995 Euro e a 505.027 Euro;•

durata rispettivamente pari ad 8 e 10 anni e scadenza stabilita rispettivamente a marzo 2018 e •

novembre 2020;

108

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

clausola di subordinazione, in base alla quale nel caso di liquidazione o di sottoposizione a •

procedure concorsuali del Confidi i finanziamenti saranno rimborsati solo subordinatamente

all’integrale pagamento di tutti gli altri creditori non egualmente subordinati;

il tasso di interesse: a) variabile per il primo prestito, commisurato al tasso base CE IBOR a 1 anno •

rilevato alla scadenza di ciascun anno di durata del contratto e aumentato di uno spread variabile

in funzione di operazioni di acquisizione e/o di mutamento del rating del Confidi e/o di variazione

dei crediti controgarantiti come previsto dal contratto e/o di variazioni del patrimonio netto del

Confidi; b) fisso per il secondo prestito, pari allo 0,5% annuo per tutta la durata del finanziamento.

Relativamente al prestito a tasso variabile, di seguito si fornisce la composizione del tasso di

interesse applicato per la determinazione degli interessi passivi, conformemente alle condizioni

dell’intervento finanziario:

Parametro e spreadDecorrenza 07/05/2011

Decorrenza 07/05/2012

Tasso Base (IBOR a 1 anno) 1,73% 1,67%

Spread (determinato tenuto conto che il Confidi non è dotato di rating attribuito da un’agenzia di rating, nonché non risulta beneficiario di controgaranzie da soggetti dotati di rating pari ad almeno BBB+, pari ad almeno il 30% dei rischi in essere, in quanto ammontanti complessivamente ad Euro 2.209.308)

400 bps 400 bps

Spread aggiuntivo (determinato in assenza di incremento del patrimonio netto derivante da apporti di soci o terzi e/o accantonamento di utili in apposite riserve patrimoniali)

300 bps 300 bps

Maggiorazione per mancato raggiungimento degli obiettivi contrattuali 100 bps (1) 100 bps

Tasso applicato 9,73% 9,67%

Maggiorazione rilevata nel 2012 su indicazione della Regione Lombardia.1)

rimborso del capitale e degli interessi in un’unica soluzione alla data di scadenza con possibilità •

per il Confidi di procedere anche, nel rispetto delle prescritte disposizioni di vigilanza e previa

autorizzazione della Banca d’Italia, al rimborso anticipato (totale o parziale) dei finanziamenti.

Ulteriori informazioni in ordine al prestito subordinato a tasso variabile.

Contrattualmente il Confidi ha assunto i seguenti impegni con la Regione Lombardia:

impiegare in garanzie, per ciascun anno compreso nel periodo di durata del finanziamento, non a)

meno del 75% del patrimonio base e supplementare;

generare un margine operativo tale da coprire, per ciascun anno compreso nel periodo di durata b)

del finanziamento, non meno del 100% delle perdite per garanzie escusse.

109

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Il mancato rispetto degli impegni assunti determina l’incremento, in sede di restituzione del prestito, del

tasso di interesse applicato nella misura dell’1% per ogni anno in cui gli impegni non sono rispettati.

Ciò premesso, si forniscono di seguito le informazioni circa l’ottemperanza o meno nell’esercizio 2012

agli impegni assunti con le relative motivazioni:

impegno del patrimonio di base e supplementare per il rilascio di garanzia nella misura pari ad a)

almeno il 75%: l’impegno non risulta ottemperato stante il ritardo nell’avvio dell’operatività a

prima richiesta sul patrimonio, a causa dei ritardi nella definizione con le banche dei nuovi testi

di convenzione sul patrimonio;

impegno a generare un margine operativo pari ad almeno il 100% delle perdite per garanzie b)

escusse: l’impegno non risulta ottemperato, tenuto conto di un margine operativo (risultato della

gestione operativa al lordo degli accantonamenti per perdite attese su garanzie non escusse)

pari a 144 mila euro e perdite per garanzie escusse pari a 185 mila euro (al netto dei recuperi e

controgaranzie).

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

Totale 31.12.2012

Totale 31.12.2011

A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 3.719 5.435

B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: (315) (2.282)

B.1Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)

B.2Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (315) (2.282)

C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 3.405 3.153

D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base 25 25

E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D) 3.380 3.128

F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 1.702 1.577

G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare

G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)

G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS nagativi (-)

H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) 1.702 1.577

I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare 25 25

L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H - I) 1.677 1.552

M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare

N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) 5.057 4.680

O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)

P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N + O) 5.057 4.680

110

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

4.2.1.3 Prospetto delle variazioni del patrimonio di vigilanza

Totale 2012 Totale 2011

A. Patrimonio di base al lordo delle deduzioni: importo iniziale 3.153 6.524

I. Variazioni elementi positivi del patrimonio di base 629 805

a) variazioni del capitale sociale(1) 629 805

b) attribuzione utili a riserve

c) attribuzione a riserve ex art. 36 D.L. 179/2012

d) altre variazioni degli elementi positivi del patrimonio di base

II. Variazioni elementi negativi del patrimonio di base (378) (4.175)

a) variazioni attività immateriali 1 8

b) perdita dell’esercizio (2.345) (2.276)

c) variazioni filtri prudenziali negativi: 1.967 (1.908)

- di cui: riserve negative sui titoli disponibili per la vendita 1.967 (1.908)

- di cui: altri filtri prudenziali negativi

d) altre variazioni degli elementi negativi del patrimonio di base

B. Patrimonio di base al lordo delle deduzioni: importo finale 3.405 3.153

C. Patrimonio supplementare al lordo delle deduzioni: importo iniziale 1.577 2.584

I. Variazioni elementi positivi del patrimonio supplementare 126 (1.007)

a) variazioni passività subordinate

- di cui: variazioni in aumento (+) 126

- di cui: variazioni in diminuzione (-) (1.007)

b) altre variazioni degli elementi positivi del patrimonio supplementare

II. Variazioni elementi negativi del patrimonio supplementare

a) variazioni filtri prudenziali negativi

b) altre variazioni degli elementi negativi del patrimonio supplementare

D. Patrimonio supplementare al lordo delle deduzioni: importo finale 1.703 1.577

E. Elementi da dedurre dal patrimonio di vigilanza(2): importo iniziale 50 50

a) variazioni interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari superiori al 10% del capitale dell’ente partecipato

b) variazioni interessenze azionarie in enti creditizi e finanziari inferiori al 10% del capitale dell’ente partecipato

c) variazioni deduzioni derivanti dalla cartolarizzazione

d) altre variazioni degli elementi da dedurre dal patrimonio di vigilanza

E. Elementi da dedurre dal patrimonio di vigilanza(2): importo finale 50 50

F. Patrimonio di vigilanza: importo finale 5.057 4.680

Include anche i sovrapprezzi di emissione1) Include gli elementi dedotti al 50% dal patrimonio di base e al 50% dal patrimonio supplementare2)

111

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

4.2.2 Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.1 Informazioni qualitative

Per valutare la capacità del patrimonio di vigilanza (capitale complessivo) della Società di fronteggiare

adeguatamente l’insieme dei rischi di “primo pilastro” e di “secondo pilastro” quantificabili (capitale

interno complessivo) sia in ottica attuale e prospettica sia in ipotesi di stress la Società utilizza le

metodologie di seguito indicate.

Ai fini della misurazione dei rischi di “primo pilastro” la Società adotta i metodi standard o di base

consentiti dalle diposizioni di vigilanza prudenziale vigenti in materia e in particolare:

il “metodo standardizzato” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito;•

il “metodo del valore corrente” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di controparte;•

il “metodo base” per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio operativo.•

Riguardo ai rischi di “secondo pilastro”, i rischi di interesse e di concentrazione vengono misurati sulla

scorta dei “metodi semplificati” contemplati dalle disposizioni di vigilanza prudenziale:

la stima del capitale interno sul rischio di tasso di interesse si basa sul calcolo dell’esposizione •

al rischio dell’insieme delle attività e delle passività finanziarie (per cassa e “fuori bilancio”)

della Società suddivise per scaglioni temporali secondo le rispettive durate residue per tempi di

riprezzamento e ponderate con i fattori di ponderazione previsti dalle pertinenti disposizioni di

vigilanza;

la stima del capitale interno sul rischio di concentrazione avviene attraverso il calcolo del •

cosiddetto “indice di Herfindal” che esprime il grado di frazionamento del complessivo portafoglio

di esposizioni creditizie per cassa e di firma e la relativa “costante di proporzionalità” in funzione

del tasso di decadimento qualitativo (“Probability of Default” - PD) di tali esposizioni;

la misurazione del rischio di liquidità e del rischio residuo utilizza invece apposite metodologie •

sviluppate internamente dalla Società: la stima del capitale interno sul rischio di liquidità si

fonda sul computo delle “attività prontamente liquidabili” (APL), sulla suddivisione delle attività

e delle passività finanziarie (per cassa e “fuori bilancio”) per durata residua, sul calcolo di indici

di equilibrio e di copertura finanziaria a 3 e a 12 mesi e sulla stima del “costo” da sostenere per

reperire la liquidità necessaria a fronteggiare gli eventuali squilibri finanziari entro un orizzonte

temporale annuale attraverso lo smobilizzo di APL e/o il ricorso al mercato;

il rischio residuo (sulle garanzie reali e personali acquisite dalla Società) viene stimato computando •

l’eventuale eccedenza della “perdita inattesa” sulle esposizioni garantite e il requisito patrimoniale

sui rischi di credito e di controparte delle medesime esposizioni calcolati secondo la metodologia

standardizzata.

112

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

4.2.2.2 Informazioni quantitative

Categorie/ValoriImporti non ponderati Importi ponderati/requisiti

31.12.2012 31.12.2011 31.12.2012 31.12.2011

A. ATTIVITA’ DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 32.758 14.261 34.390 26.964

1. Metodologia standardizzata 31.663 13.027 16.133 6.403

2. Metodologia basata sui rating interni

2.1 Base

2.2 Avanzata

3. Cartolarizzazioni 1.095 1.234 18.257 20.561

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte 2.063 1.618

B.2 Rischi di mercato

1. Metodologia standard

2. Modelli interni

3. Rischio di concentrazione

B.3 Rischio operativo 297 303

1. Metodo base 297 303

2. Metodo standardizzato

3. Metodo avanzato

B.4 Altri requisiti prudenziali

B.5 Altri elementi di calcolo

B.6 Totale requisiti prudenziali 2.360 1.921

C.ATTIVITA’ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate 39.333 32.015

C.2Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)

8,59% 9,77%

C.3Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)

12,85% 14,62%

113

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Sezione 5 - Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci Importo lordoImposta sul

redditoImporto netto

10. Utile (Perdita) d’esercizio (2.345)

Altre componenti reddituali

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 1.967 1.967

a) variazioni di fair value 1.967 1.967

b) rigiro a conto economico

- rettifiche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo

c) altre variazioni

30. Attività materiali

40. Attività immateriali

50. Copertura di investimenti esteri:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

60. Copertura dei flussi finanziari:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

70. Differenze di cambio:

a) variazioni di valore

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

80. Attività non correnti in via di dismissione

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti

100.Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

- rettifiche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo

c) altre variazioni

110. Totale altre componenti reddituali 1.967 1.967

120. Redditività complessiva (Voce 10 + 110) 1.967 (378)

114

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Nota integrativa al Bilancio chiuso al 31.12.2012

Sezione 6 - Operazioni con parti correlate

6.1 Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Totale31/12/2012

Totale31/12/2011

Amministratori 98 101

Sindaci 80 79

Dirigenti 74 77

Totale 252 257

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

Totale 31/12/2012 Totale 31/12/2011

Amministratori (1) 952 796

Sindaci

Dirigenti

Totale 952 796

In quanto soci e/o amministratori delle imprese ordinanti le garanzie rilasciate dalla Società.1)

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Non sussistono transazioni con parti correlate.

115

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Certificazione 117

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

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Certificazione

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Relazionedel Collegio Sindacale

121

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

Relazione del Collegio Sindacaleai sensi dell’art. 2429 del codice civile

Signori Soci,

il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d’esercizio chiuso al 31

dicembre 2012 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge.

Il progetto di bilancio che è composto da sei distinti documenti: lo Stato patrimoniale, il Conto economico,

il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il prospetto della redditività complessiva, il rendiconto

finanziario e la nota integrativa, è stato sottoposto alla revisione contabile della società REVISIONITALIA

S.r.l. e può essere riassunto nelle seguenti risultanze:

STATO PATRIMONIALE

Attivo 23.149.758

Passivo 19.709.172

Patrimonio netto (escluso risultato d’esercizio) 5.785.882

Perdita dell’esercizio (2.345.296)

CONTO ECONOMICO

Perdita dell’operatività corrente al lordo delle imposte (2.306.740)

Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (38.556)

Perdita dell’esercizio (2.345.296)

Il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012 è stato predisposto secondo i principi contabili

internazionali IAS/IFRS.

La nota integrativa contiene tutte le informazioni ritenute utili per una rappresentazione completa degli

accadimenti aziendali e per una migliore comprensione dei dati di bilancio ed è altresì integrata con

appositi dati ed informazioni, anche con riferimento a specifiche previsioni di legge. In tale ottica, la

stessa fornisce le informazioni richieste da altre norme del cod. civ. e dalla regolamentazione secondaria

cui il Vostro Confidi è soggetto, nonché altre informazioni ritenute opportune dall’organo amministrativo

per rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, economica e finanziaria del

Confidi.

Unitamente al bilancio 2012 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico al 31 dicembre 2011,

anch’essi determinati applicando i principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Sul bilancio, nel suo complesso, è stato rilasciato un giudizio senza rilievi dalla società di revisione

legale dei conti che ha emesso, ai sensi dell’art. 15 della Legge 31 gennaio 1992, n. 59 e dell’art. 14 del D.

Lgs 27/01/2010 n. 39, una relazione in data 10 aprile 2013.

122

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Relazione del Collegio Sindacale

Nel corso delle verifiche eseguite, il Collegio sindacale ha proceduto ad incontrare la Società incaricata

della revisione legale dei conti, prendendo così atto del lavoro svolto dalla medesima e procedendo allo

scambio reciproco di informazioni nel rispetto dell’art. 2409-septies del cod. civ.. Per quanto concerne

le voci del bilancio presentato alla Vostra attenzione il Collegio sindacale ha effettuato i controlli

necessari per poter formulare le conseguenti osservazioni, così come richiesto anche dai principi di

comportamento emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.

Tali controlli hanno interessato in particolare i principi di redazione e i criteri di valutazione, con attenzione

specifica al tema degli accantonamenti, nonché i criteri adottati dagli amministratori e l’osservanza del

principio di prudenza: non sono emerse discordanze rispetto alle norme che regolano la redazione del

bilancio e l’applicazione dei principi contabili internazionali.

Nel corso dell’esercizio abbiamo partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato

Esecutivo. In tali interventi abbiamo potuto verificare come l’attività dei suddetti organi sia improntata al

rispetto della corretta amministrazione e di tutela del patrimonio del Confidi.

Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione della

struttura e degli uffici del Confidi.

Il nostro esame è stato svolto secondo i principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati

dal Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e, in conformità a tali principi, abbiamo

fatto riferimento alle norme di legge che disciplinano il bilancio di esercizio, sia con riferimento alle

disposizioni generali del cod. civ. e dei principi contabili internazionali, che alle disposizioni specifiche

dettate dal Decreto Legislativo 58/98, interpretate ed adeguate conseguentemente all’applicazione dei

principi contabili internazionali IAS/IFRS.

Dalla nostra attività di controllo e verifica non sono emersi fatti significativi tali da richiedere la

segnalazione alla Banca d’Italia.

In ossequio all’art. 2403 del codice civile, il Collegio:

ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione e sulla 1)

sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico finanziario e

patrimoniale;

in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere 2)

sono conformi alla Legge e allo Statuto Sociale e che non appaiono manifestamente imprudenti,

azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte

dall’Assemblea o tali da compromettere l’integrità del patrimonio;

123

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Confapi Lombarda Fidi - Società cooperativa di garanzia collettiva dei fidi

Bilancio di esercizio 2012

ha vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta 3)

amministrazione;

ha esaminato e valutato il sistema di controllo interno al fine di verificarne l’indipendenza, 4)

l’autonomia e la separazione da altre funzioni, e ciò anche in relazione allo sviluppo e alle

dimensioni dell’attività sociale nonché ai particolari obblighi e vincoli ai quali la Vostra Società

è soggetta; in proposito è stata posta attenzione all’attività di analisi sulle diverse tipologie di

rischio e sulle modalità per il loro governo ed è stata verificata la separatezza della funzione

di Compliance. Inoltre, è stata sollecitata la costante implementazione e la formazione delle

procedure connesse agli obblighi degli intermediari;

ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di competenza, sull’adeguatezza della struttura 5)

organizzativa del Confidi e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione. A tal fine il Collegio

ha operato sia tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle diverse funzioni che con

riscontri diretti in merito agli adempimenti ripetitivi.

Vi evidenziamo infine che non sono pervenute denunce ex art. 2408 del codice civile o esposti di altra

natura.

Il Collegio Sindacale, in ottemperanza alle disposizioni di cui all’art. 2 Legge n. 59/1992 e dell’art. 2545

cod. civ., comunica di condividere i criteri seguiti dal Consiglio di Amministrazione nella gestione sociale

per il conseguimento degli scopi mutualistici in conformità col carattere cooperativo della Società e

dettagliati nella relazione sulla gestione presentata dagli stessi Amministratori.

In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio

dell’esercizio e concorda con la proposta di copertura della perdita di esercizio formulata dal Consiglio

di Amministrazione.

Brescia, 11 aprile 2013

Il Presidente Il Collegio Sindacale

(Rag. Tullio Paderno) I Sindaci effettivi

(Dott. Giorgio Edoardo Luerti)

(Dott. Carmine Cozzolino)

124

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Sportelli locali 125

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126

LOMBARDIA

Brescia (presso Apindustria Brescia)Via F. Lippi 30 - Brescia - Tel. 030 23076454

e-mail: [email protected]

Cremona (presso Confapindustria Cremona)Via G. Pedone 20 - Cremona - Tel. 0372 458640

e-mail: [email protected]

Lecco (presso Api Lecco)Via della Pergola 73 - Lecco - Tel. 0341 282822

e-mail: [email protected]

Mantova (presso Apindustria Mantova)Via I. Alpi 4 - Mantova - Tel. 0376 221823e-mail: [email protected]

Milano (presso Confapi Industria)Viale Brenta 27/29 - Milano - Tel. 02 67140302

e-mail: [email protected]

Varese (presso Confapi Varese)Viale Milano 16 - Varese - Tel. 0332 831584

e-mail: [email protected]

PIEMONTE

Alessandria (presso Nord Ovest Imprese)Via C. Pisacane 33 - Alessandria - Tel. 0131 360742

e-mail: [email protected]

Novara (presso Api Novara V.C.O. e Vercelli)Via A. Moro 1 - Novara - Tel. 0321 398464

e-mail: [email protected]

UMBRIA

Terni (presso Confapi Terni)Via L. Manara 6 - Terni - Tel. 0744 407623

e-mail: [email protected]

SPORTELLI LOCALI