Newsletter Made A - Luglio 2013

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LUGLIO 2013

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MADE A | gli avanzamenti del servizio Made A è un servizio che si sta progressivamente aggiornando acquisendo nuovi contenuti e potenzialità. La finalità del servizio, lo sapete, è offrire agli aderenti Made un percorso facilitato per attraversare il guado che porta dal vecchio al nuovo mercato, il mercato del 7° ciclo edilizio, caratterizzato dai concetti di sostenibilità, comfort, tecnologia e salubrità delle costruzioni residenziali e non. Le componenti oggi disponibili del servizio MADE A sono :

Un WEB CATALOGO CLASSE A -in progress - che ci illustra i prodotti adatti per i lavori di riqualifica energetica ecosostenibile

La FORMAZIONE TECNICA A. Momenti di formazione dedicati al personale della rivendita miranti a migliorare le competenze dell’area dei prodotti di classe A. Attraverso il vostro area manager potrete segnalare le aree di debolezza e pianificare un programma di formazione tecnica necessaria a sviluppare la competenza necessaria alla vendita.

Un ESPERTO DELL’ABITARE SOSTENIBILE, l’Architetto Davide Astuti, esperto di Classe A contattabile per eventuali consigli e chiarimenti all’indirizzo: [email protected]

Un format di divulgazione e formazione per EVENTI IN RIVENDITA DEDICATI A IMPRESE E TECNICI.

Il format da sviluppare presso i vostri punti vendita, sarà preparato su misura in base alle vostre richieste, tenendo conto delle vostre esigenze: durata, location, tipo di pubblico. Il format base è di un’ora e mezza circa e prevede due interventi: una prima parte di contestualizzazione del perché si sta costruendo in un nuovo modo a cura di Giordano Mancini, esperto di eco sostenibilità; una seconda parte dedicata ai fondamenti del progettare\ristrutturare ecosostenibile a cura di Davide arch. Astuti. Per precisazioni: [email protected]

Volete saperne di più ? Chiedete al vostro Area Manager o direttamente al marketing (CT)

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RECUPERO TEE | da 250 a 500 € per ogni caldaia venduta negli ultimi 7 anni Fino a fine anno sarà possibile recuperare Titoli di Efficienza Energetica per caldaie, termo- stufe e termo-camini. L’incentivo è reso interessante dalla semplicità della pratica: non c’è più necessità di aver la firma dell’utente finale ma la semplice certificazione del rivenditore.

Il recupero può variare dai 250 a 500 € in 5 anni per stufe a biomassa. Il nostro partner AEREM ITALIA, attraverso il Geom. Roberto Fabbro ( tel. 329.471.94.19) ci comunica che la possibilità di ottenere TEE (Titolo di Efficienza Energetica) per gli interventi di installazione di impianti di riscaldamento unifamiliari alimentati a biomassa legnosa con potenza < 35 kW effettuati con retroattività fino a 7 anni ! Dal 01/01/2005 al 31/12/2012 .

Tali progetti RVC potranno essere presentati ad AEREM ITALIA fino al 31-12-2013.

Tutte le tipologie d’impianto di riscaldamento sopra indicate devono essere dedicate al riscaldamento di singoli appartamenti compresa o meno la produzione di acqua calda sanitaria (ACS). Le stesse possono avere usufruito di un eventuale credito d’imposta .

I requisiti tecnici essenziali sono:

rendimento > 85% rispetto delle emissioni previste per la classe 5 della norma UNI EN 303-05.

Documentazione necessaria ai fini dell’ottenimento dei TEE:

fattura di vendita; dati anagrafici utente finale (nome, cognome, indirizzo immobile, numero telefonico); tipologia impianto: solo riscaldamento o riscaldamento + ACS; libretto d’impianto.

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CONVEGNO NAZIONALE ABAB | Riduzione dei consumi e nuovi modelli costruttivi Il convegno nazionale dell’ABAB - Associazione Nazionale Architettura BioEcologica - , tenutosi di recente a Finale Emilia, ha avuto per titolo “Ricostruzione e transizione, un percorso condiviso per progettare interventi sostenibili“. Il luogo, un dei più segnati dal terremoto del 2012, è stato scelto simbolicamente perché la ricostruzione post-terremoto, sia l’occasione per scongiurare gli errori del passato, sia a livello urbanistico che tecnico. L’ANAB rappresenta senz’altro una delle “punte di diamante” per l’innovazione e il cambiamento nel settore dell’edilizia, impegnata totalmente nella riduzione dei consumi energetici e in una generale revisione delle priorità e delle tecnologie per il costruire. Tra i relatori, Alessandro Fassi, autore del libro “L’isolamento ecoefficiente“, e Olver Zaccanti, uno dei massimi esperti dell’uso edile della canapa in Italia, insieme al Segretario Nazionale ANAB Mario Veronese. Ospiti del convegno: Cristiano Bottone, responsabile di Transition Italia, organizzazione che diffonde le idee del movimento della transizione, nato in Inghilterra nel 2005 grazie alle intuizioni di Rob Hopkins e meglio conosciuto come movimento delle Transition Towns e Franco La Cecla, docente di Antropologia culturale presso l’Università di Bologna, che nei suoi lavori ha affrontato il tema dell’organizzazione dello spazio contemporaneo tra localismo e globalizzazione. La ricostruzione, hanno spiegato i relatori, deve far riferimento a modelli dell’architettura naturale, all’adozione di tecniche della neo-edilizia, a un’architettura della post-sostenibilità. Costruire in modo ecosostenibile significa limitare il consumo di risorse non rinnovabili e, utilizzando materiali non nocivi ed ecologici, ridurre al minimo l’impatto su salute e ambiente. Partendo dal presupposto che costruire è sempre e comunque “un atto di violenza sulla natura”, è facile intuire che l’edilizia sia una delle attività umane a più alto impatto ambientale. L’industria delle costruzioni e tutto l’enorme settore produttivo collegato rappresentano, nei loro diversi aspetti, un fattore di elevatissimo rischio ecologico. Diviene allora fondamentale la riduzione dei consumi (e dei relativi costi ambientali), migliorando da un lato l’efficienza dei processi costruttivi e dall’altro la corretta relazione tra l’abitare e l’ambiente. Evitare l’uso di materiali inquinanti (con cui i nostri fabbricati sono per lo più realizzati e che creano enormi problemi proprio durante le fasi critiche, come il crollo conseguente a un evento sismico) è soltanto la prima fase di un percorso di riqualificazione. Per rendere sostenibile il processo edilizio si devono ad esempio reintrodurre alcuni materiali della tradizione, reinterpretati con un utilizzo moderno, quali la calce, la canapa (in particolare il canapulo, la componente legnosa della pianta), il legno, la canna, la terra cruda e la paglia. Proprio questi materiali, che nelle fasi del terremoto hanno resistito meglio di tanti prodotti industriali, sono dimenticati dalle istituzioni e spesso esclusi dagli interventi di ricostruzione. La certificazione dei materiali per la bioedilizia è un passo importante in questa direzione: obiettivo è di migliorare la qualità riducendo le emissioni nocive, utilizzando piuttosto risorse rinnovabili durante le fasi di pre-produzione,

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produzione e post-produzione, nel rispetto dell’ambiente, della salute e della sicurezza dei lavoratori e degli utilizzatori. Si pongono così al centro del progetto di ricostruzione l’essere umano e le sue esigenze, si riconosce un particolare valore alla salute psicofisica degli ospiti di un luogo, si rivaluta e rielabora il rapporto tra persona e ambiente sia a livello locale (il giardino, il quartiere, la città), sia a livello globale ed ecosistemico (il territorio, l’aria, l’acqua, l’energia, le risorse).

L’ambiente in cui cresciamo è un elemento determinante per la qualità della nostra vita sociale e per una crescita equilibrata del nostro senso civico. Se si riuscisse a capire che l’eco-architettura ha come scopo il miglioramento del benessere e della qualità della vita, senza particolari costi aggiuntivi iniziali e con qualche accorgimento per ridurre l’inquinamento e i consumi, l’uomo troverebbe una risposta efficace alla ricerca di qualità della vita, ormai perduta nella congestione delle città moderne.

Come tutti sanno, il mercato delle ristrutturazioni ha ampiamente superato in valore quello della costruzione del nuovo. Il trend non mostra alcun segno d’inversione o di cambiamento. Non si riprenderà a costruire palazzine e villette a schiera come prima dell’inizio della crisi. Una quota sempre più importante del mercato delle ristrutturazioni sarà di tipo ecologico oltre che efficiente dal punto di vista energetico. Le rivendite, grazie anche ai servizi MADE, possono prepararsi per tempo a dare le risposte giuste al mercato che cambia.

D’altronde, come notava Winston Churchill, “Cambiare non sempre porta un miglioramento, ma per migliorare bisogna cambiare”.

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FIORINI INDUSTRIES | dal web-catalogo classe A Il web-catalogo classe A (www.gruppomade.com/costruire-in-classe-a/) ha lo scopo di raggruppare i prodotti, e di conseguenza i fornitori, idonei per ristrutturazioni ad alta efficienza energetica. Una delle opportunità offerte dal nuovo mercato dell’efficienza energetica è costituita dal fatto che la progettazione edilizia, impianti termici, idraulici ed elettrici, deve essere realizzata in modo integrato. Si tratta dunque di una grande opportunità per le rivendite che intendono allargare il proprio business nell’area dell’impiantistica. Ad ogni numero della nostra newsletter parleremo di uno di nostri produttori convenzionati e dei loro prodotti di punta. In questo numero approfondiamo le caratteristiche e le potenzialità di mercato di uno specifico prodotto della Fiorini Industries: il pannello solare AS3000 della Solar Division. Fiorini è stata una delle prime aziende italiane a costruire e installare pannelli solari termici alla fine degli anni ’70. Si tratta di un pannello solare di alta qualità, progettato e costruito con cura per ridurre l’impatto ambientale e per migliorare l’ergonomia di movimentazione e montaggio. Anche se il pannello solare è un oggetto relativamente semplice, è stata applicata la filosofia di mettere assieme le migliori soluzioni tecniche e renderle utilizzabili da chiunque. Per Fiorini Solar division questa è la vera innovazione. Tutto ciò che si poteva fare per l’integrazione dei componenti e per la facilità d’installazione e utilizzo è stata fatto. Il metodo utilizzato si può esemplificare come Life Cycle Thinking o “filosofia delle 6 R”. Di seguito una sintesi: Ripensare il prodotto e le sue funzioni. Il prodotto deve essere usato in maniera più efficiente, allo scopo di ridurre il consumo di energia e di altre risorse naturali. Il pannello è stato progettato e costruito in modo da avere la massima superficie possibile, compatibilmente con la dimensione delle lastre captanti disponibili sul mercato e con la necessità di movimentare il pannello attraverso porte, scale e finestre. Quest’ottimizzazione consente di ridurre il numero di pannelli necessario per ogni impianto a parità di resa. Quindi s’impiega meno materiale e meno energia per ottenere la stessa quantità di calore. Inoltre la scelta dell’uso massiccio dell’alluminio rende più leggero l’insieme, facilitando il trasporto del prodotto finito e il montaggio da parte dell’installatore. Infine sono stati studiati sistemi di fissaggio originali e facili da usare, con profili ad hoc, che rendono più semplice l’ancoraggio del pannello nelle sedi previste. Ridurre il consumo di energia e di materiali durante tutto il ciclo di vita del prodotto. La vasca del pannello è stata progettata in modo da essere impilabile, così da ridurre il suo ingombro durante il trasporto. Riducendo il numero di camion necessari e quindi l’utilizzo di carburante e la quantità di CO2 emessa. E’ stato scelto un originale sistema di montaggio ad incastro totalmente privo di saldature e di viti, eliminando completamente l’utilizzo di energia necessario alle saldatrici ed ai giraviti. Rimpiazzare le sostanze pericolose per l’uomo e per l’ambiente con altre più eco-compatibili. Sono state scelte le guarnizioni in grado di resistere ad alte temperature più ecocompatibili fra quelle disponibili sul mercato e il sistema ad incastro di cui sopra evita l’utilizzo di colle e/o saldature che in genere contengono sostanze chimiche poco sostenibili. Riciclare. Riusare Selezionare materiali che possono essere riciclati e costruire i prodotti in modo che sia semplice poi smontarli a fine vita per recuperare i materiali da riciclare. Progettare i prodotti in modo che i

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componenti o i prodotti stessi possano essere riusati Il pannello è stato progettato in modo da essere facilmente smontabile. E’ tenuto assieme da sistemi ad incastro e ogni componente può essere facilmente smontato e separato a fine vita per essere avviato al riciclo o al riutilizzo. In particolare il rame, la gomma e l’alluminio possono essere riciclati, mentre la lana di roccia ed il vetro possono anche essere riusati. Riparare. Costruire i prodotti in modo che siano semplici da riparare, così che non debbano essere rimpiazzati in caso di guasto. La riparabilità è ai massimi livelli, anche in termini di semplicità e velocità, grazie all’assenza di saldature e al sistema di smontaggio estremamente semplice. Inoltre l’utilizzo di materiali di primissima qualità e ben assemblati garantiscono all’AS 3000 una durata molto al di sopra degli standard. Conclusioni Il pannello AS 3000 è quanto di meglio disponibile sul mercato allo stato dell’arte sia in termini di resa che di sostenibilità ambientale. Le soluzioni tecniche individuate ed applicate grazie all’uso di metodi e di software finalizzati all’eco-design, rendono l’AS 3000 realmente eco-compatibile e diverso da altri prodotti certamente meno prestanti, almeno in termini di produzione sostenibile. Agevolazioni per condomini Approvate le nuove agevolazioni per la ristrutturazione finalizzata all’efficientamento energetico, che prevedono un credito d’imposta fino al 65%. La differente durata della proroga del bonus per l'efficientamento energetico degli edifici (per i condomini la scadenza è il 30 giugno 2014) è legato alla possibilità di accedere ai finanziamenti del fondo Kyoto gestito dalla Cassa depositi e prestiti, un fondo rotativo per il finanziamento delle misure di riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, finalizzate all'attuazione del protocollo. Il decreto fissa poi i requisiti minimi di prestazione energetica, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, e sono riveduti ogni 5 anni. Prevede inoltre la definizione di "edifici a energia quasi zero" di cui viene promossa la diffusione tramite un Piano nazionale specifico.