Newsletter IAL Lombardia - Luglio 2011 - N. 4

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1 O4 I n questo numero della newsletter in- auguriamo due nuove rubriche: “Il Modello” uno spazio dedicato all’approfondimento dei temi più crit- ici e delle modifiche procedurali più rilevanti contenute nel nuovo “Mod- ello di Organizzazione, Gestione e Controllo” promulgato a seguito dei nuovi obblighi cui sottostiamo in virtù della ormai nota normativa 231/01. La formazione su questi temi deve es- sere una costante nella nostra orga- nizzazione e uno strumento come la newsletters può essere di supporto a mantenere viva l’attenzione su un aspetto ormai strategico della nostra operatività quotidiana. “La Lettura” è invece uno spazio of- ferto alla redazione – cioè a noi tutti – per la segnalazione e recensione di libri, riviste, siti web e di ogni al- tra fonte documentale della quale avvalerci per far crescere la nostra società e alimentare le competenze professionali di ognuno di noi. I set- tori in cui operiamo sono tanti e arti- colati e l’opportunità di far crescere consapevolezza e conoscenza di merito è un aspetto di grande impor- tanza per la maturazione comples- siva e per l’integrazione funzionale del “sistema IAL”. I n altro articolo di questa newslet- ter riportiamo una testimonianza dal progetto Pucayucu. L’adesione alla pro- posta di supporto al progetto “Pucay- acu – Latte fonte di vita” promosso da ISCOS Lombardia è stata ottima; oltre il 70% dei dipendenti di IAL Lombar- dia ha scelto di devolvere un’ora della propria retribuzione, portando il totale del contributo versato ad Iscos – com- prensivo della integrazione a carico della società – a quasi 2 mila euro. È una piccola cosa, se raffrontata alle enormi esigenze delle popolazioni dei paesi in cui interviene Iscos, eppure è un segno davvero in- coraggiante del perdurante ori- entamento valoriale di IAL e dei suoi collaboratori. S ul versante delle nostre attiv- ità caratteristiche, mi preme darvi conto della approvazione del bilancio 2010 di IAL Cisl Lombar- dia, disponibile in consultazione presso ogni direttore di unità or- ganizzativa. Così come abbiamo riferito alla Assemblea dei Soci, il bilancio presenta dei saldi decisamente positivi, con una crescita del 10% del fatturato comples- sivo e un ancora maggiore incremento dell’utile di esercizio. Tale confortante risultato è peraltro generato, oltre che ovviamente dall’impegno di tutto il per- sonale IAL, dalla contemporanea coinci- denza di fattori non ordinari: le doti ammortizzatori in deroga che hanno coinvolto massicciamente tutte le sedi IAL; i finanziamenti erogati da Regione Lombardia a fronte dell’obbligo di adeguamento alla normativa 231/01 sulla responsabilità sociale d’impresa; Editoriale Renato Zaltieri, Presidente IAL Lombardia >> Newsletter trimestrale LUG. 2011 S.R.L. IMPRESA SOCIALE segue a pg. 2 indice: >> Latte Fonte di Vita pg. 2 RUBRICA: Il modello pg. 3 Learning Week: pg. 4 cittadino e lavoratore europeo, un’esperienza attiva di integrazione Il gruppo doti pg. 6 e la cassetta degli attrezzi dell’orientatore Il progetto Fontana pg. 8 Il circolo virtuoso pg. 10 della formazione continua RUBRICA: La lettura pg. 11

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La Newsletter trimestrale di IAL Innovazione Apprendimento Lavoro Lombardia Srl - Impresa Sociale

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In questo numero della newsletter in-auguriamo due nuove rubriche:

“Il Modello” uno spazio dedicato •all’approfondimento dei temi più crit-ici e delle modifiche procedurali più rilevanti contenute nel nuovo “Mod-ello di Organizzazione, Gestione e Controllo” promulgato a seguito dei nuovi obblighi cui sottostiamo in virtù della ormai nota normativa 231/01. La formazione su questi temi deve es-sere una costante nella nostra orga-nizzazione e uno strumento come la newsletters può essere di supporto a mantenere viva l’attenzione su un aspetto ormai strategico della nostra operatività quotidiana.

“La Lettura” è invece uno spazio of- •ferto alla redazione –

cioè a noi tutti

– per la segnalazione e recensione di libri, riviste, siti web e di ogni al-tra fonte documentale della quale avvalerci per far crescere la nostra società e alimentare le competenze professionali di ognuno di noi. I set-tori in cui operiamo sono tanti e arti-colati e l’opportunità di far crescere consapevolezza e conoscenza di merito è un aspetto di grande impor-tanza per la maturazione comples-siva e per l’integrazione funzionale del “sistema IAL”.

In altro articolo di questa newslet-ter riportiamo una testimonianza dal

progetto Pucayucu. L’adesione alla pro-posta di supporto al progetto “Pucay-acu – Latte fonte di vita” promosso da ISCOS Lombardia è stata ottima; oltreil 70% dei dipendenti di IAL Lombar-dia ha scelto di devolvere un’ora della propria retribuzione, portando il totale del contributo versato ad Iscos – com-

prensivo della integrazione a carico della società – a quasi 2 mila euro. È

una piccola cosa, se raffrontata alle enormi esigenze delle popolazioni

dei paesi in cui interviene Iscos, eppure è un segno davvero in-coraggiante del perdurante ori-entamento valoriale di IAL e dei suoi collaboratori.

Sul versante delle nostre attiv-ità caratteristiche, mi preme

darvi conto della approvazione del bilancio 2010 di IAL Cisl Lombar-dia, disponibile in consultazione presso ogni direttore di unità or-ganizzativa. Così come abbiamo riferito alla Assemblea dei Soci, il bilancio presenta dei saldi decisamente positivi, con una

crescita del 10% del fatturato comples-sivo e un ancora maggiore incremento dell’utile di esercizio. Tale confortante risultato è peraltro generato, oltre che ovviamente dall’impegno di tutto il per-sonale IAL, dalla contemporanea coinci-denza di fattori non ordinari:

le doti • ammortizzatori in derogache hanno coinvolto massicciamente tutte le sedi IAL;

i finanziamenti erogati da Regione • Lombardia a fronte dell’obbligo di adeguamento alla normativa 231/01 sulla responsabilità sociale d’impresa;

EditorialeRenato Zaltieri, Presidente IAL Lombardia>>

Newsletter trimestraleLUG. 2011

S.R.L. IMPRESA SOCIALE

segue a pg. 2

indice:>>Latte Fonte di Vita pg. 2

RUBRICA: Il modello pg. 3

Learning Week: pg. 4cittadino e lavoratore europeo, un’esperienza attiva di integrazione

Il gruppo doti pg. 6e la cassetta degli attrezzi dell’orientatore

Il progetto Fontana pg. 8

Il circolo virtuoso pg. 10della formazione continua

RUBRICA: La lettura pg. 11

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Latte fonte di vita a cura di Paola Bordi, Direttrice Iscos Lombardia>>

continua da pg. 1

l’approvazione da parte di Regione • Lombardia di finanziamenti aggiunti-vi a valere sulla legge 236, nel mese di febbraio 2010;

l’effetto distorsivo sui flussi di cas-• sa generato dall’erogazione a fine dicembre 2010 dell’anticipo sui fi-nanziamenti per la formazione in diritto-dovere per l’anno formativo 2010-2011.

Questi fattori hanno contribuito a gener-are un risultato positivo ampio, ma allo stesso tempo la straordinarietà di parte dei ricavi non permette di proiettare il volume di attività conseguito nell’anno

passato sulle annualità a venire.

Va inoltre sottolineato che il risultato di gestione del 2010 non è ripartito uni-formemente su tutte le unità operative di IAL Lombardia, che presentano condizio-ni di attività molto diverse e particolari.

E non si può nascondere la critic-ità principale del nostro bilancio: l’imprevedibilità dei flussi finanziari - causate da tempistiche di pagamento da parte degli enti finanziatori con ritardi anche di molto superiori ad un anno dall’effettiva erogazione delle attività formative - penalizza la società, i suoi collaboratori e i suoi partner.

Il CdA di IAL Lombardia srl Impresa So-ciale ha intrapreso un percorso di allar-gamento della condivisione sulle scelte strategiche, avviando incontri di analisi e proposta con i soci della società e con i Direttori di ogni sede. La convizione profonda è che per replicare in futuro il buon risultato conseguito sia necessar-ia la consapevolezza e la responsabil-ità di tutti, e che l’impegno dimostrato in quest’ultimo anno dal personale IAL possa contagiare i tanti nostri interlocu-tori e moltiplicare le opportunità di col-laborazione.

Il 1° maggio 2011 ha avuto avvio il pro-getto “Latte fonte di Vita”, promosso da Iscos Lombardia in collaborazione con

Operazione Mato Grosso e con il sostegno delle strutture della Cisl della Lombardia.Il progetto in breveCon il progetto “Latte fonte di vita” si intendono aumentare a livello locale le competenze in ambito agro-zootecnicoattivando una stalla-modello dove rea-lizzare corsi di formazione per i giova-ni delle comunità coinvolte. L’iniziativa vuole inoltre raggiungere uno scopo più ambizioso che va al di là della durata del progetto: promuovere la nascita di una rete di “stalle familiari” collegate alla stalla-modello, cioè una serie di piccoli allevamenti bovini a conduzione fami-liare o vicinale che seguano criteri di conduzione ragionevoli e sappiano auto-

sostenersi economicamente con un con-seguente miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale. A tal fine al termine del ciclo di formazione ogni ragazzo riceverà un capo di bestiame di razza per poter iniziare insieme ad altri giovani una “stalla familiare”.

“Latte fonte di vita” -di durata triennale- è dunque un progetto eco-sostenibile di cooperazione allo sviluppo che puntaa migliorare la qualità della vita delle comunità locali, fornendo ai giovani del luogo nuove competenze e concrete op-portunità lavorative, evitando così che abbandonino le loro terre per cercare fortuna nelle grandi città o a servizio dei trafficanti di coca.

I destinatari diretti sono 60 giovani di età compresa tra i 14 e i 30 anni, provenienti da famiglie estremamente povere. La se-lezione è effettuata in relazione al grado di povertà della famiglia, impegno e se-rietà sul lavoro, dai volontari italiani e pe-ruviani che operano nella missione. Oltre a questi, circa 150 ragazzi potranno lavo-rare durante le vacanze estive nelle stal-le in turni settimanali. Beneficiari indiret-ti sono le comunità locali di Pomallucay, Ututupampa, Vincococha, Humanhuauco, Uchusquillo e Pucayacu.

La struttura che si occupa dell’imple-mentazione del progetto in loco è il se-minario Señor de Pomallucay.

Le attività realizzate

Da maggio ad oggi sono stati avviati i la-vori di drenaggio e preparazione dei ter-reni individuati per i pascoli. I terreni inte-ressati dal progetto si ubicano sul fianco destro della vallata del torrente Mitush a una quota che varia dai 3400 ai 4000 me-tri. Parte dei terreni è soggetta a forti in-filtrazioni d’acqua, in particolare in coinci-denza delle zone dove si registrano cambi di pendenza del terreno. Questo rende necessario il drenaggio dei terreni attra-verso la realizzazione di trincee drenantiche raccolgano e convoglino l’acqua verso canali di scolo.

Sono inoltre in corso i lavori di sbanca-mento e livellamento dell’area indivi-duata per la costruzione della casa/fo-resteria che ospiterà i partecipanti alla formazione e della stalla. Nell’attesa della costruzione della casa-foresteria i ragazzi saranno ospitati presso alcuni lo-cali già costruiti. Infine, è stata effettuata la selezione dei ragazzi partecipanti alle attività di formazione che partirà nelle prossime settimane.

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I rapporti con la Pubblica Amministrazionea cura di Andrea Mariani, IAL Regionale

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Tutti allo IAL stiamo vivendo il cambiamento e la meta-morfosi della nostra organizzazione con entusiasmo, da un lato, e dall’altro con le difficoltà che il “cambia-

mento di pelle” comporta. Anche il nostro modo di operare subisce quindi alcuni cambiamenti pratici in conformità a quanto previsto dal D.Lgs 231/2001 che disciplina la respon-sabilità amministrativa dell’Ente.

In questo spazio parleremo del rapporto con la Pubblica Amministrazione (di seguito, per brevità, PA), raccontando come ci dobbiamo comportare nella gestione dei rapporti e degli incontri con la PA, e nel caso di Visite Ispettive da

parte di Organismi di Controllo della PA.

Di seguito in sintesi, le nuove modalità operative per la gestione dei rapporti con la PA. Per qualsiasi dubbio non esitate a rivolgervi al vostro Responsabile del Sistema di Gestione (ex responsabile qualità di sede) con cui potrete ragionare per ogni chiarimento.

Approfitto di questo spazio che vi raggiunge tutti per ringra-ziarvi della collaborazione di questi anni. Non scappo: mi sposto dalla sede regionale alle sedi di Bergamo e Lecco, per ogni cosa mi trovate là. Buone vacanze a tutti!

IL MODELLO

Nella nuova Istruzione di Gestione IG 72-01, “Gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione”, disponibili

presso la segreteria di ogni Unità Organizzativa, sono definite le modalità operative per la gestione degli incontri con funziona-ri pubblici di Regione, Province, Comuni, Enti pubblici economi-ci (enti a soggettività pubblica ma privi di poteri pubblici) nonché le agenzie pubbliche (ASL) le aziende per la gestione di servizi pubblici (aziende speciali) enti pubblici autarchici (INPS, INAIL, ISTAT...). Chi di noi sarà chiamato a partecipare ad incontri con soggetti pubblici dovrà seguire alcune regole:

inserire in un calendario condiviso gestito dal Direttore dell’Unità Organizzativa, l’incontro con indicazione del rap-presentante incontrato, della data, dell’oggetto dell’incon-tro;avere l’autorizzazione preventiva da parte del Direttore Ge-nerale e/o del Direttore dell’Unità Organizzativa per incontri ritenuti rilevanti; redigere un verbale con l’indicazione del rappresentante incontrato, del luogo, dell’oggetto dell’incontro, degli argo-menti affrontati e delle eventuali decisioni assunte.

É bene ricordare che la procedura sopra descritta si applica ad incontri ritenuti “significativi” a discrezionalità del Direttore dell’Unità Organizzativa, quali ad esempio:

Incontri con la Direzione Generale Formazione, Istruzione e Lavoro Regione LombardiaIncontri con Assessorati Formazione, Istruzione e Lavoro delle province LombardeIncontri con funzionari Regionali, Provinciali e Comunali Incontri con i referenti nazionali e/o regionali dei Fondi In-terprofessionaliIncontri con funzionari di enti pubblici autarchici, agenzie pubbliche e aziende speciali per finalità connesse ai servizi di formazione e/o lavoro.

Nella nuova Istruzione di Gestione IG 55-01, “Gestione Visite Ispettive Organismi di Controllo della Pubblica Ammini-

strazione”, sono invece definite le modalità di comportamento da adottare durante le verifiche ispettive.In caso di Ispezioni da parte di organismi appartenenti alla PA (es. Guardia di Finanza, Agenzia delle Entrate, ASL, INAIL, Re-gione Lombardia ecc.) la segretaria della Unità Organizzativa dovrà: verificare le credenziali degli Ispettori ed occuparsi di registrare l’ingresso dell’ispettore sul Verbale Interno Visite Ispettive Organismi di Controllo, e contattare il Direttore che dovrà identificare (come dettagliato nell’istruzione) il referente e gli eventuali ruoli coinvolti che assisteranno l’ispettore duran-te la visita. Al fine di garantire l’adeguato controllo necessario, il Direttore deve garantire, durante l’ispezione, la presenza di almeno due funzioni. Nel caso di Verifica presso una sede di erogazione esterna (azienda, altro Ente ecc.) il docente/tutor presente/i informe-ranno immediatamente la U.O. IAL dell’Ispezione in atto in modo si possano effettuare le procedure sopra indicate.Il personale identificato dal Direttore di sede dovrà accompa-gnare ed assistere l’Ispettore per l’intera durata della visita ispettiva e si occuperà della compilazione della Sezione 3 “De-scrizione Visita Ispettiva” del Verbale Interno Visite Ispettive Or-ganismi di Controllo P.A. (ModIG55-01.01).Spetterà poi al Direttore il riesame del verbale e procedere con eventuali azioni così come definito nella procedura.

ISTRUZIONE DI GESTIONE IG 55-01“ GESTIONE VISITE ISPETTIVE ORGANISMI DI

CONTROLLO DELLA PA”

ISTRUZIONE DI GESTIONE IG 72-01 “GESTIONE DEI RAPPORTI CON LA PA”

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Learning Week: cittadino e lavoratore europeo, un’esperienza attiva di integrazionea cura di Carlo Motta, IAL Saronno

>>“Guglielmo da Baskerville, al novizio Adso da Melk che, a fronte dell’ennesimo frate assassinato gli chiede: “Che cosa dobbia-mo fare maestro?”, risponde: “Siamo qui per capirlo”. Non gli dice : “fai così”; non gli dice: “ora ti spiego quali sono le mo-tivazioni” ma gli propone un percorso di ricerca insieme”.

U. Eco, Il nome della rosa.

Dal 25 giugno al 3 luglio 24 studen-ti dello IAL e di un Liceo linguisti-co di Saronno hanno dato vita ad

un’esperienza di Learning Week nella re-gione della Vandea in Francia.

La Learning Week è una proposta di una settimana di apprendimento che Regione Lombardia mette a bando rivolta agli stu-denti delle classi terze e quarte della for-mazione professionale e dell’istruzione; si articola in differenti filoni uno dei quali è la “trans nazionalità”. Le attività di LW si ba-sano soprattutto sull’applicazione e speri-mentazione di didattiche attive che possano facilitare il successo formativo degli allievi e sulla loro possibilità di essere trasferi-te nella corrente pratica di insegnamento. Altra interessante condizione per la pre-sentazione del progetto è l’accordo che bisogna realizzare con scuole superiori del sistema istruzione (Itis, Ipsia, Licei, …). Sottesa alla logica della LW vi è, come scrive Giorgio Chiosso “La convinzione che sostenere e valorizzare le buone disposi-zioni degli allievi risulta alla prova dei fatti più efficace che puntare a colmare le loro

eventuali lacune … (e che) mettere a con-fronto gli allievi con compiti impegnativi, attivando le loro risorse intellettive, eti-che, il loro amor proprio, il loro desiderio di riuscita forma non solo l’intelligenza, ma anche il carattere” (G. Chiosso, prefa-zione a L’avventura della learning week,Regione Lombardia, 2011). Quella descritta da Chiosso è una logica del tutto affine alla Pedagogia del compito/didattica delle Uni-tà di apprendimento che, grazie agli enti che avviarono la sperimentazione trien-nale nel lontano 2001, guida la formazio-ne allievi adolescenti in obbligo formativo (DDIF) in regione Lombardia e che si basa sulla personalizzazione dell’offerta for-mativa incentrata sulla qualità dell’espe-rienza di apprendimento.

Nel 2011 si è arrivati al terzo anno di bandi LW; come IAL Saronno abbiamo partecipa-to a tutte le edizioni realizzando un totale di sei settimane di apprendimento che hanno coinvolto oltre 120 allievi e che spaziano da attività di consolidamento professionale (ad esempio cucina romagnola – in colla-borazione con lo IAL dell’Emila Romagna, produzione di energia rinnovabile) a quelle di conoscenza dell’Europa (Parlamento di Strasburgo). Quest’anno abbiamo orga-nizzato due attività: un’esperienza di inte-grazione tra allievi disabili e normodotati ed una che si è occupata di sviluppo della cittadinanza europea: è quest’ultima che andiamo a descrivere.

Il progetto ha voluto dare concreta at-tuazione alle indicazioni del Parlamento

Europeo e della Regione Lombardia in merito al rafforzamento della col-laborazione, scambio e il partenariato con le altre regioni d’Europa coinvol-gendo gli studenti attra-verso:

l’incontro con coetanei • di un’altra nazione euro-pea che incoraggi l’opinio-ne sul futuro dell’Europa;

l’approccio al Multilin-• guismo (III lingua comu-nitaria-francese) come

mezzo di avvicinamento ad una cultura diversa;la conoscenza delle opportunità che • favoriscono la mobilità/imprenditoria-lità dei giovani nei paesi dell’unione;la conoscenza di alcune istituzione • amministrative e socioeconomiche del paese ospitante per facilitare il con-fronto tra differenze e similitudini.

Sono stati convolti 24 giovani di età com-presa tra i 17 ed i 19 anni, 18 di loro pro-venivano dai corsi dello IAL di Saronno e Gravedona e 6 dal liceo linguistico di Saronno; queste ultime hanno svolto la funzione di facilitatrice della comunica-zione in lingua francese. Il gruppo dopo un primo momento di assestamento ha funzionato molto bene, questa è stata una delle ragioni più importanti della riuscita dell’iniziativa.

Il lavoro non si è improvvisato L’incontro con la realtà francese è stato preparato in Italia facendo partecipare gli allievi coinvolti ad incontri di presentazione della rete di volontariato europeo, delle op-portunità di stage e lavoro in Europa, delle istituzioni amministrative, della comunità Europea delle associazioni degli impren-ditori e dei lavoratori nonché un breve cor-so di lingua e cultura francese.La realizzazione di questo progetto è stata possibile anche grazie alla collaborazione della Dott.ssa Miriam Ferrari, Responsa-bile del Dipartimento Relazioni Internazio-nale di Cisl Lombardia che si è adoperata nel procurare i contatti necessari con i sin-dacati francesi. Da sottolineare ancora che parte della preparazione degli studenti è stata possibile grazie al contributo ricevuto dallo stesso Sindacato Cisl Lombardia.

Che cosa abbiamo fattoIl programma svolto, molto intenso, ha impegnato gli allievi in molteplici attività quali:

incontri con le amministrazioni pubbli-• che del territorio;incontri con gli studenti francesi all’in-• terno della scuola partner e effettuato interessanti attività di laboratorio;incontri con gli operatori economici • quali associazioni imprenditoriali (in-

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O4dustriali, artigiani e commercianti) e sindacati dei lavoratori (Cgt e Cfdt);visita di alcune imprese dei differenti • settori professionali di indirizzo degli allievi (alimentari, meccaniche, com-merciali);la partecipazione ad un corso di base di • lingua francese;visite alle realtà turistiche del territorio.•

Siamo andati in Vandea e a Challans non perché ci stia particolarmente simpatica Giovanna d’Arco o il motto della regione (Famille-Roi-Dieu), ma perché da anni sia-mo in rete con quelle realtà. Collaboriamo infatti con la scuola professionale Esforà di La Roche sur Yon (accogliendo loro studen-ti sia in attività didattiche che organizzando stage presso aziende del nostro territorio) e con il comune di Challans, gemellato con Saronno: sino ad ora però le esperienze effettuate hanno coinvolto quasi esclusiva-mente solo studenti francesi.

La scelta di alloggiare i ragazzi presso famiglie che hanno accolto i nostri allievi ha permesso l’inserimento dello studente nel reale contesto culturale e linguistico; si è potuto realizzare questo grazie alla di-sponibilità dell’associazione gemellaggio Saronno/Challans. La permanenza in fa-miglia ha incentivato lo studente all’appli-

cazione diretta delle competenze appresi sia di tipo linguistico che relazionale ed ha permesso la definizione di rapporti che si potranno protrarre nel tempo favorendo lo scambio duraturo tra individui e famiglie.

Ci riportiamo nello zaino:la convinzione di aver fornito agli stu-• denti partecipanti la capacità di re-lazionarsi e di gestire le informazioni in contesti diversi e imprevedibili che potranno contribuire allo sviluppo di complesse competenze professionali e non solo;la soddisfazione di tutti gli studenti che • hanno partecipato ma non solo la loro. Tutti gli operatori incontrati, scuole, associazioni aziende, istituzioni, hanno espresso un alto livello di apprezza-mento dell’iniziativa;sperimentato positivamente la colla-• borazione attiva anche con scuole mol-

to differenti dalla Fp (liceo linguistico) e rafforzato la nostra rete sul territorio di Saronno;un rapporto splendido con le famiglie • francesi ospitanti, tutte si sono dichia-rate disponibili a ripetere l’iniziativa e la maggior parte a supportare i nostri allievi in caso necessita. Un nostro al-lievo ha ottenuto un contratto stagio-nale ed ora sta lavorando in un risto-rante sulla costa atlantica;l’aver rinforzato il rapporto con il terri-• torio della Vandea e con la nostra scuo-la partner che ci hanno insegnato una grande propensione verso l’Europa;

Il successo formativo di questa learning week è incentrato sulla qualità dell’espe-rienza che siamo stati in grado di far vi-vere agli studenti; dimostrando possibile sviluppare processi che diano il senso a conoscenze e competenze anche attra-verso l’esperienza umana che il soggetto sviluppa. É, la nostra, una logica più “arti-gianale”, da pezzo unico, più che quella di una “produzione in serie”.Il modo per capitalizzare e sistematiz-zare un’esperienza, tutte ma questa in particolar modo, è quello di ripeterla per radicarla. In merito siamo certi di aver posto le basi per ulteriori ed interessanti scambi.

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miglia ha incentivato lo studente all’appli

L ’ I N T E R V I S T A

COM’È NATA QUEST’ESPERIENZA?Per i ragazzi del terzo e quarto anno c’è la possibilità di par-tecipare ad un LW all’estero. È un’occasione di divertimen-to ma anche di studio e di lavoro. Io ho frequentato il terzo anno di operatore dell’alimentazione-aiuto cuoco e grazie ai contatti dell’Associazione gemellaggio Saronno/Challans ho avuto l’opportunità di fare uno stage in un Ristorante con un contratto di due mesi, luglio e agosto. Poter fare un’espe-rienza all’estero mi è sembrata un’idea fantastica!

COME TI TROVI E COSA PENSI DI QUEST’ESPERIENZA?É un’esperienza emozionante, mi piace molto, e mi trovo davvero bene.Alloggio in una camera presso l’albergo e questo mi da la

possibilità di essere sempre a contatto con tutto il personale, quindi di imparare a conoscere non solo l’ambiente e l’organizzazione della cucina di un gran-de albergo ma anche di esercitarmi con il francese.

COSA FAI ESATTAMENTE?Lavoro come aiuto cuoco in cucina, sono addetto alla prepa-razione delle insalate e dei dessert, imparo come preparare le verdure, è un lavoro che richiede molto tempo. In cucina siamo in molti giovani ed il capo chef a turno ci in-segna anche come preparare i secondi di carne.

TI DIVERTI E TI PAGANO PURE?Sì, è davvero bello stare qui, lavoro intensamente ma mi di-verto, conosco un sacco di persone e con il contributo riesco a mantenermi, e quando solo libero vado a visitare la città.

COSA PENSI DI FARE AL TUO RITORNO?Continuo a studiare, mi sono iscritto al quarto anno (tecnico di cucine) che inizierà a settembre, voglio diventare un cuoco e ho capito che questa è la strada per farlo!

Antony De Mita, studente dello IAL Saronno ed ora in stage retribuito presso il Ristorante Plaza di Saint Giles Croix de vie (Vandea).

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Paola Colombo IAL [email protected]

Giuseppe [email protected]

Giuseppe Maiocchi IAL [email protected]

Federica Isola IAL [email protected]

Michele Testa IAL Gravedona [email protected]

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Il gruppo doti e la cassetta degli attrezzi dell’orientatore a cura di Elisabetta Ferrari

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Al fine di garantire il miglior sup-porto orientativo a tutti gli utenti che in questi mesi si stanno ri-

volgendo alle sedi IAL, si è costituito un Gruppo di Lavoro sulle nuove Doti Ricollocazione e Riqualificazione che coinvolge operatori di tutte le sedi IAL della Lombardia.

Le sue finalità sono:

Costruzione di procedure e buone prassi a livello regionale per il pro-cesso di ricollocazione e per quello di riqualificazione

Rafforzamento di una capacità con-sulenziale all’interno del gruppo di lavoro che preveda modalità condivi-se di comunicazione

Modalità di collaborazione con altri partners (agenzie di lavoro)

Il processo di ricollocazione articola-to nei due step (supporto dell’utente nella ricerca / attività di Scouting)

Condivisione e messa a punto dei materiali da utilizzare per il servizio di accoglienza, il colloquio speciali-stico e il bilancio delle competenze

Dal confronto già iniziato, in particola-re per quanto riguarda il Bilancio delle competenze, è emersa l’idea di costrui-re un ampio e variegato kit di strumenti a cui gli orientatori e le orientatrici IAL potranno attingere a seconda delle ne-cessità dei singoli utenti che avranno in carico.

Orientare significa infatti portare ogni persona a scegliere la propria direzio-ne.Il fine non è solo trovare il prossimo posto di lavoro, ricollocarsi, ma impa-rare un metodo per rimettersi in gioco quando si viene espulsi dal mercato del lavoro ed ogni qual volta si desideri cambiare.In questo sta il valore aggiunto che può offrire l’orientatore: l’orientamento di-venta una forma di apprendimento e l’individuo si pone in un’ottica di empo-werment, di crescita personale oltre che professionale.Il focus è sulla persona: partire da sé per rafforzare la propria identità, la co-noscenza di sé, per poi ristrutturare il proprio obiettivo professionale ed ela-borare il più efficace piano di azione per il suo raggiungimento.

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Alberto Marchetti IAL [email protected]

Andrea Mariani IAL [email protected]

Antonella Bellini IAL [email protected]

Giuseppe Maiocchi IAL [email protected]

IAL [email protected]

IAL [email protected]

IAL Gravedona [email protected]

IAL [email protected]

Elisabetta Larini IAL [email protected]

Paola [email protected]

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>> Operatori Gruppo Doti

Claudia Cerasaro IAL [email protected]

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Il progetto Fontanaa cura di Fabio Crippa, IAL Lecco>>

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Fontana Pietro s.p.a. nasce nel 1956 come officina adibita a lavo-razioni meccaniche e di trancia-

tura nel settore metalmeccanico. Oggi è un’azienda di dimensione globale, leader nell’engineering, nella proget-tazione, realizzazione e assemblaggio di elementi di carrozzeria per auto di nicchia.

L’azienda da sempre orientata all’in-novazione e al miglioramento contin-uo, e con un tasso annuale di crescita pari al 10%, ha deciso di investire nella realizzazione di un piano aziendale nell’ambito dei “Progetti quadro legge 236/93 anno 2009”. Questa tipologia di finanziamenti, volta a favorire lo sviluppo e la crescita competitiva del sistema produttivo della Lombardia, focalizza l’attenzione sul migliora-mento e la crescita del capitale umano quale leva strategica.

IAL Lombardia sede di Lecco, ter-ritorio in cui ha sede l’azienda, si in-serisce in questo contesto, proponen-do il progetto “investire nel capitale

umano: la formazione di eccellenza per i lavoratori della Fontana Pi-etro S.p.A”, attraverso una serie di attività formative in grado di fornire all’azienda Fontana ed ai suoi lavora-tori coinvolti (264), reali strumenti di crescita professionale.

L’azienda opera secondo strategie chiare i cui obiettivi principali sono la massima attenzione all’ambiente, e la sicurezza all’interno e all’esterno dell’organizzazione.

Il piano d’intervento proposto ha quindi focalizzato su queste specifiche aree le sue azioni formative volte a:

elevare il livello di sicurezza attiva e passiva nelle lavorazioni e nei reparti, favorendo la formazione e l’informazione e stimolando il co-involgimento sia dei Responsabili che di tutto il Personale;

migliorare l’ambiente con parti-colare riferimento alle fonti en-ergetiche, alla qualità dell’aria e delle sostanze utilizzate nei reparti

produttivi, nel pieno rispetto delle normative vigenti

Il progetto è stato caratterizzato da un profondo coinvolgimento del persona-le dell’azienda, in un percorso di chan-ge management che ha consentito una progressiva acquisizione, a tutti i livelli dell’organizzazione, della cultu-ra del miglioramento continuo e della presa di responsabilità personale sul tema della gestione della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e su quello della tutela ambientale.

Dopo un’attenta rilevazione dei fabbi-sogni, l’articolazione del progetto ha previsto e realizzato un’attività “a ca-scata”, dai massimi vertici dell’azien-da (“team pilota”), ad aree di persona-le in produzione, al gruppo di auditor interni e ai responsabili di primo e se-condo livello.

Durante lo svolgimento delle azioni è stato possibile realizzare un appro-fondimento di studio ed analisi nella ricostruzione di una fase importante del rilevamento dei rischi. La discus-sione ed il confronto su alcuni dati aziendali ha consentito di rivedere parti del documento di valutazione dei rischi, e quindi di ridefinire con mag-gior precisione e consistente efficacia una corretta politica della sicurezza.

Questo risultato è stato poi speso in particolare nei percorsi formativi dei responsabili di primo e secondo livel-lo, di “dirigenti” o “preposti” nell’am-bito del D.lgs 81/08 che hanno rilevato un alto grado di partecipazione e nuo-va consapevolezza.

Oltre alla parte teorica la formazione ha previsto anche un’analisi dell’or-ganizzazione aziendale da parte dei corsisti basata su attività di auditing, dalla quale è emersa un’accresciutaconsapevolezza dell’importanza dei propri comportamenti organizzati-

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vi sia nella tutela della salute che in quella dell’ambiente.

In quest’ottica un significativo rilievo merita l’effettuazione, ideata concor-demente con i vertici aziendali, di un intervento di valutazione ex-post delle attività a seguito degli insegnamenti ricevuti, con particolare attenzione alla formazione dei responsabili di primo e di secondo livello. Si sono così definite attività di monitoraggio dedicate alla verifica del comporta-mento organizzativo dei singoli lavo-ratori nei vari reparti e nelle diverse ore del giorno.

Ciò a portato al rilevamento di com-portamenti e alla misurazione di in-terventi correttivi, che hanno potuto condurre un’azione di verifica quoti-diana dei percorsi formativi effettuati soltanto pochi mesi prima.

Il primo importante risultato con-seguito dall’azienda è l’accresciuta consapevolezza da parte dei propri lavoratori, dell’importanza della tu-tela della propria salute e sicurezza nell’esercizio di tutte le normali at-tività e la cura al processo di produ-zione secondo modalità coerenti con i requisiti richiesti dai fondamenti di

un sistema di gestione ambientale. Particolarmente efficace si è rivelata la scelta, per esempio, di coinvolgere direttamente il gruppo degli ingegneri progettisti degli stampi, i quali per la prima volta si sono dovuti confronta-

re con i problemi legati alla sicurez-za e alla salute dei lavoratori e con la necessità di tenerli presenti fin dalla fase del loro lavoro di progettazione.

Conseguenze direttamente misurabili in riposta all’attività formativa eroga-ta sono rappresentate dall’attenzione che la direzione aziendale ha progres-sivamente posto alle analisi condotte, seppur nell’ambito “protetto” dell’au-la, e alle istanze che ne sono derivate, soprattutto in termini di miglioramen-to delle modalità operative

Il secondo beneficio deriva dalla grande capacità cooperativa che i la-voratori hanno dimostrato in aula: le procedure di metodo formativo hanno consentito che gruppi classe omo-genei per mansione ma non per fre-quentazione e conoscenza potessero operare con efficacia e con alti livelli di collaborazione. Questo ha consen-tito di migliorare i rapporti non solo sul piano professionale, ma anche su quello personale, ponendo le premes-se per una migliore definizione del si-stema sociale aziendale.

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Il circolo virtuoso della formazione continuaa cura di Ileana Soana, IAL Saronno>>

Spesso gli operatori della formazio-ne continua faticano a trovare ter-reno fertile per la propria attività,

la percezione esterna e, nei momenti di difficoltà anche l’autopercezione, è so-vente quella del commerciale porta a porta. Il processo di promozione ridotto ai minimi termini si configura in larga parte come attività di telemarketing e la proposta commerciale si riduce ad un elenco di corsi dai quali trarre spunto per l’azienda.

Ma questi sono solo strumenti parziali di un processo di ben più ampio respi-ro, che se ben condotto produce esiti che vanno oltre la semplice trasmis-sione di contenuti. A volte accade. Alla Canclini Tessile di Guanzate è successo qualcosa di simile. L’azienda, attraver-so il canale sindacale, ha avvicinato la tematica della formazione continua in un momento di crisi che l’ha portata a scelte difficili. Tuttavia ha trovato nel-la formazione un possibile strumento per attenuare gli effetti negativi della congiuntura economica e dei processi conseguentemente attivati. L’azienda aveva deciso di partecipare ad un pro-getto di formazione continua finanziato dalla provincia di Como. L’occasione ha permesso di effettuare una analisi dei fabbisogni aziendali manifesti e latenti, entrando in contatto sia con i vertici sia con il personale dipendente, in un in-treccio di rimandi top down e bottom up che raramente si concretizza con questo livello di capillarità. Non è stato possibi-le assolvere nell’immediato il comples-so fabbisogno formativo emerso, ma questo ha permesso di impostare un processo a lungo termine che si avva-lesse di più linee di finanziamento per riuscire ad adempiere a tutti gli obiettivi prefissati e raggiungere il maggior nu-mero di destinatari interessati.

In una prima fase sono stati erogati semplici pacchetti formativi di base ri-guardanti prevalentemente le compe-tenze trasversali dell’area informatica e della lingua straniera per dotare i lavo-ratori dei primi strumenti necessari per interfacciarsi con un mondo del lavoro profondamente cambiato da quando avevano iniziato a lavorare anni prima per questa azienda tessile. A latere sono stati erogati dei percorsi specificimaggiormente qualificanti per favorire l’occupabilità interna all’azienda stessa, immaginando di ricollocare il personale attraverso l’acquisizione di competenze nell’uso di molteplici attrezzature, per alcuni mai utilizzate prima, legate allo specifico settore produttivo.

Si è intrapreso inoltre un processo spe-cifico per la riqualificazione di alcuni operatori che hanno espresso l’interes-se alla partecipazione a percorsi più lun-ghi e strutturati afferenti ai settori socio educativo e socio assistenziale. Ad un primo percorso dedicato alla formazio-ne di operatori dell’infanzia nel settore socio educativo, ad oggi si sta articolan-do per un’altra decina di dipendenti la proposta formativa per addetti all’assi-stenza famigliare, un’occasione ancora più tangibile, quest’ultima, di ricolloca-zione sul territorio.

Una qualifica professionale riconosciu-ta e normata da Regione Lombardia che apre prospettive realistiche di ricollo-cazione sul territorio, vista la costante richiesta di personale qualificato ad-detto ai servizi alla persona. Un valore aggiunto per i dipendenti che possono aumentare il loro livello di occupabilità e un’attenzione non scontata da parte dell’azienda che si sobbarcherà parte dei costi della formazione.

Come in molte altre aziende un pacchet-to di ore è stato riservato alla sicurezza sul luogo di lavoro. Ma anche in questo caso il minimo comune denominatore è stato: la scelta di andare oltre ai requisiti minimali richiesti dal decreto legislativo e strutturare un intervento che raggiun-gesse il maggior numero possibile di la-voratori per innalzare il livello di cultura della sicurezza fra i propri dipendenti.

Da ultimo, ma non per importanza, il tentativo ancora in fase di definizione di innovare i propri processi produttivi per superare la congiuntura negativa e mi-gliorare il proprio posizionamento sul mercato attraverso la specializzazione dei propri operatori e la creazione di un prodotto competitivo per qualità, innova-zione e creatività.

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Come reinserirsinel mercato del lavoroa cura di Elisabetta Ferrari

>> LA LETTURA

COME REINSERIRSI NEL MERCATO DEL LAVORO

Cogliere i segnali, conoscere i propri diritti, progettare la ricerca, individuare nuove opportunità

Franco Angeli Editore1° ed. 2011di Pier Paolo Sposato

Questo manuale rappresenta un’utile guida in grado di accompagnare chi ha perso il lavoro e chi non è ancora fuori dal lavoro ma teme di esserne estromesso, offrendo consigli sulla lettura dei cambiamenti in corso, informazioni su diritti e doveri degli attori in campo, passando via via, di capitolo in capitolo, alla risoluzione del rapporto di lavoro, alla preparazione psicologica al cam-biamento e soprattutto al come progettare la ricerca di un nuovo lavoro in modo sistematico fino all’eventuale contrattazione che si prospetta all’arrivo di un nuovo impiego.L’obiettivo è affrontare e gestire una particolare fase della vita professionale in modo consa-pevole, competente ed efficace. Il percorso del manuale, concreto e circostanziato, suggerisce la necessità di non lasciare nulla al caso, di essere sempre avveduti e informati. Personalizza-re la stesura del curriculum vitae, conoscere con precisione il proprio profilo di competenze e caratteriale per orientare la ricerca verso gli ambiti più congeniali, prepararsi al colloquio con i selezionatori, imparare a valutare realisticamente le eventuali offerte sia da un punto di vista contrattuale sia economico: sono alcuni dei temi su cui il testo focalizza la sua attenzione. Il libro è corredato di test di autoverifica, per scandagliare con efficacia le proprie inclinazioni e competenze, e di bozze contrattuali, utili esempi per farsi un’idea della trasparenza di chi ci offre un impiego.

Pier Paolo Sposato ha ricoperto funzioni dirigenziali nell’area Risorse Umane di multinazionali del settore farmaceutico. Ha condotto, come consulente, seminari sulla definizione dei profili di competenza, la valutazione e la gestione delle prestazioni, la risoluzione dei rapporti di lavoro e la prevenzione del mobbing. È autore di diversi E-Book sulla formazione e lo sviluppo delle figure manageriali.

In sintesi il fabbisogno formativo sol-tanto abbozzato in una prima fase si è in parte concretizzato e in parte ha alimen-tato l’insorgere di ulteriori fabbisogni, delineando un progetto formativo molto articolato che si svilupperà nel tempo, andando ben oltre le disponibilità contin-genti delle varie linee di finanziamento.

Proprio in questo si può concretizzare il valore aggiunto di chi opera nel set-tore: la capacità di stimolare il bisogno

formativo (sia manifesto sia latente), diinteragire a tuttotondo con l’azienda di-ventandone un riferimento costante e di reperire le risorse economiche attra-verso le quali realizzarlo nel tempo.

In questo modo l’operatore della forma-zione continua, oltre a fornire un sup-porto tecnico metodologico specifico, potrà svolgere un vero e proprio servizio per l’azienda e i suoi lavoratori, tradu-cendo concretamente gli elementi in in-

gresso emersi dall’analisi dei fabbisogni e orientando l’azienda verso strategie e scelte coerenti con le proprie caratteri-stiche strutturali e processuali.

Al contrario laddove la formazione si li-mita ad essere utilizzata tatticamente solo in contingenze legate alla crisi o a cali di lavoro più o meno fisiologici non è possibile implementare un sistema che apporti benefici reali e duraturi nel tempo.

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