[NAZIONALE - 1] GIORN/INTERNI/PAG-PRIMA … Pier... · Totò nel film 47 morto che parla, ben...

2
SERVIZIO A PAGINA 11 Hamas contro il voto anticipato: «È un golpe» Il movimento islamico contesta Abu Mazen. Scontri a Gaza, spari e feriti Suole in gomma e poliuretano www.eurosuole.com Appena superato in Senato lo scoglio della Finanziaria, la maggioranza è di nuovo in difficoltà. E questa volta sulle pensioni. Sulla riforma infatti il segretario dei Ds Fassino propone un referendum, ma subito il sindacato lo blocca. Intanto la Cgil va all’attacco della norma sulla prescrizione sui reati contabili nella pubblica amministrazione: «È un colpo di spugna». Dal Tribunale di Roma è arri- vata la risposta a Piergiorgio Welby: il suo ricorso è stato re- spinto, il giudice al quale ave- va chiesto di essere aiutato a morire ha stabilito che non è compito suo ordinare ad un medico di staccare la spina. Per questo serve una legge, che nel nostro Paese non c’è. Il giudice civile Angela Salvio non nega il diritto di Welby a pretendere che gli venga inter- rotta la respirazione assistita dopo essere stato sedato, ma questo diritto non è tutelato dall’ordinamento, che non de- finisce a livello giuridico l’ac- canimento terapeutico. Wel- by può forse sperare in un ri- corso contro la sentenza. SERVIZI ALLE PAGINE 6-7 I n questa prima legge finan- ziaria di centrosinistra era- vamo attenti a cogliere, oltre alle novità che cambieranno il «dare» e l'«avere» di ogni fa- miglia, anche il senso, il segno di politica economica, quella ispirazione di fondo che, per intenderci, fa capire (...) NORME SCANDALO IL VOTO AL SENATO SEGUE A PAGINA 3 Mario Sechi «È come quel babbeo del tuo professo- re». «Mi sembra di vedere quell’im- branato fallito del mio professore». Il flori- legio è infinito e variopinto ma il to- no e gli argomenti sono quelli, non si discostano nella sostanza. Sono considerazioni spontanee, tra una risata e l’altra, sul film natalizio Olè, che ha per protagonisti due professori, impersonati da Massimo Bol- di e Vincenzo Salemme. Già i due (...) CRITICO Per Giulio Tremonti «questa Finanziaria basata su più spese e più tasse poteva farla solo un governo demenziale» [FOTO: EMMEVI] I cinesi copiano pure il cioccolatino di Ambrogio CRESCE LA TENSIONE NEI TERRITORI www.oki.it OKI C8600 la Nuova laser A3 a colori - 40% dimensione - 40% prezzo Appena superato lo scoglio della Finanziaria, la maggioranza di nuovo in difficoltà. E la Cgil va all’attacco sulla prescrizione: «È un colpo di spugna» Prodi rischia la pensione sulle pensioni F assino propone una consultazione, stop dei sindacati: sulla riforma governo già in ostaggio SERVIZI ALLE PAGINE 2-3 Il tribunale ordina: Welby non deve morire Per il giudice non è ammissibile l’interruzione delle cure.«La politica colmi il vuoto legislativo» SCONTRO NELL’UNIONE INSEGNANTI NEL MIRINO A nche se Romano Prodi non ne vuole sentir parlare, an- che se Piero Fassi- no preferisce ri- durla ad un semplice «cambio di passo», la «fase 2» sta di- ventando il nuovo grande re- bus dell'Unione. Per chi non ha ancora rinunciato ad un orizzonte riformista è una ne- cessità vitale, dopo la voragi- ne politica aperta dalla Finan- ziaria e dopo la costante pena- lizzazione di Quercia e Mar- gherita segnalata dai sondag- gi, nel quadro generale dell'ar- retramento del centrosini- stra. Per l'area massimalista è, al contrario, un incubo, equivale al rischio della rottu- ra con il proprio insediamento sociale a cui è stata promessa una crescente tutela e che ha avuto comunque motivo - vedi le assemblee di Mirafiori, ma non solo - di essere diffidente. Il simbolo di questa divari- cazione è rappresentato dalle pensioni. Si tratta di un pro- blema eterno. Non c'è stato governo, nella storia del bipo- larismo italiano, che non ab- bia dovuto affrontarlo. Non c'è stato un solo anno in cui le istituzioni europee ed interna- zionali non abbiano richiama- to, anche quando sono state fatte le riforme, ad un allegge- rimento della pressione previ- denziale, come in tutta Euro- pa. Non c'è stata una sola vol- ta che l'alleanza di sinistra non si sia divisa. Memorabile resta la disavventura che capi- tò un po' meno di dieci anni fa a Massimo D'Alema, presiden- te del Consiglio, su cui venne scaricata la responsabilità di una sconfitta elettorale dell' Ulivo solo perché aveva reali- sticamente osservato che la ri- forma Dini era perfetta, an- che se i suoi tempi lunghi la rendevano inutile. Oggi quella storia continua, senza alcuna variazione. Per una parte dell'Unione le pen- sioni sono un tabù. Per un'al- tra parte sono, all'opposto, la conferma dell'identità rifor- mista, anche se comunque i cambiamenti ipotizzati appa- iono come un passo indietro rispetto alla riforma Maroni. Cosa c'è da aspettarsi? Le pri- me avvisaglie del conflitto hanno preceduto perfino l'ar- chiviazione dell'iter parla- mentare della Finanziaria. Questo da un lato annuncia l'asprezza della partita che si è aperta e, dall'altro, spiega l'insistenza con cui Prodi cer- ca di alzare una cortina fumo- gena, ricorrendo alla pratica dell'esorcismo. Come è suc- cesso in questi mesi, durante i quali la maggioranza è riu- scita a mantenere il suo pun- to di equilibrio. Ma è possibile ripetere il gio- co? Ds e Margherita sono i ve- ri grandi sconfitti di una mano- vra che ha incrinato il rappor- to del governo con il suo eletto- rato più moderato e con l'Ita- lia che produce. Sono parados- salmente artefici e vittime di un disastro che avrebbero po- tuto prevedere ed evitare. Ora hanno bisogno di un successo, di dimostrare di non essere eternamente rappresentati dall'impostazione punitiva prodiana né di essere subalter- ni a Bertinotti, a Diliberto e a Pecoraro Scanio. Hanno la ne- cessità vitale - dalla semplice lettura dei sondaggi si passe- rà in primavera alla conta dei voti alle amministrative - di di- mostrare che la maggioranza non è solo antagonismo e mas- simalismo. Devono incassare qualcosa, non tanto per con- vinzione, quanto per sopravvi- vere. La loro azione è accom- pagnata però da una doman- da: sono ancora in grado di condurre una battaglia politi- ca all'interno dell'Unione? Questo è il punto. Fassino e Rutelli si mostra- no decisi. Ma questo conta po- co, dopo le prove che hanno dato da aprile ad oggi e dopo le timide punzecchiature nei confronti di Prodi e di Padoa- Schioppa. Sono comunque ad un bivio: cambiare passo e an- dare al braccio di ferro o alza- re definitivamente bandiera bianca, con la resa definitiva del riformismo italiano. RIFORMISMO A D ALTO RISCHIO Renzo Foa LA FASE 2 I furboni del quartierone SEGUE IN PENULTIMA PAGINA Bruno Costi I malinconici esponenti del- l’Unione che ogni giorno fa- voleggiano di una mitica «fa- se due» cercano di illudere gli italiani e se stessi delle possi- bilità modernizzatrici del loro governo e della loro visione politica. Hanno bevuto fino al- la feccia - il comma fantasma che cancella i reati (...) Prigionieri del passato SEGUE IN PENULTIMA PAGINA Salvatore Scarpino O norevole Giulio Tremon- ti, Forza Italia è matura per esser considerata non più movimento ma partito politico? «Ieri e l’altroieri a Firenze ci sono state due riunioni diver- se, e in entrambi i casi (...) «Ora Forza Italia è un vero partito Il Grande centro? Fuori dall’Europa» INTERVISTA A GIULIO TREMONTI È politicamente saggia, intellet- tualmente onesta e storicamen- te responsabile la decisione del lea- der Berlusconi di sciogliere i parla- mentari azzurri dai vincoli sui Pacs e le coppie di fatto anteponendo su un tema etico controverso la (...) Senza elmetto Massimo Teodori SEGUE IN PENULTIMA PAGINA SERVIZIO A PAGINA 8 La sinistra si separa sui Pacs La scuola delle pernacchie Stefano Zecchi SEGUE IN PENULTIMA PAGINA B eato fra le donne, Pier Francesco Pingitore vive da mezzo secolo in un paradiso di specchi. Ieri era quello di carta firmato da Giorgio Nelson Pa- ge. Oggi sono quelli che foderano le porte della sua casa di Roma – un ap- partamento borghese con i (...) Pingitore, il califfo del Bagaglino SEGUE A PAGINA 17 Stefano Lorenzetto TIPI ITALIANI La Cina ha clonato anche il Ferrero Rocher. La copia del cioccolatino reso celebre dalla pubblicità del maggiordomo Ambrogio si chiama Tresor Dore: stessa forma, stesse pra- line, stesso gusto. L’azienda piemontese ha chiesto il ritiro del prodotto contraffatto e un risarcimento di 87mila euro. Intanto il mercato mondiale viene inondato da prodotti ci- nesi identici a prodotti già esi- stenti. Il caso più emblemato- co è quello delle auto: tutte nuove le vetture «made in Ci- na» assomigliano maledetta- mente ad altre già esistenti. SERVIZI A PAGINA 15 NON SOLO AUTOMOBILI ANNO XXXIII / NUMERO 298 / 1 EURO* A COPIA / DOMENICA 17 DICEMBRE 2006 www.ilgiornale.it IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + IL TUO PRIMO LIBRO DELLA BIBBIA N. 2 (+ l 7,90) + I GRANDI LIBRI DEI SEGNI ZODIACALI N. 3 (+ l 6,90) + I GRANDI ATLANTI N. 9 (+ l 12,90) + «BIBLIOTECA STORICA - IL RINASCIMENTO» N. 17 (+ l 5,90) + CD «GOSPEL» (+ l 6,90) + DVD «AIDA» (+ l 12,90) + DVD «I GRANDI ATLANTI» N. 8 (+ l 8,90) + DVD «IL RINASCIMENTO» N. 16 (+ l 8,90) + DVD «LE GRANDI BATTAGLIE» N. 38 (+ l 8,90) + TOP SALUTE POCKET (+ l 1,00) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER LATINA: + LATINA OGGI t 1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGI t 1,00 - MOLISE: + NUOVO MOLISE t 1,00 - AVELLINO: + IL SANNIO t 1,00 - NAPOLI: + ROMA t 1,00 - SALERNO: + CRONACHE DEL MEZZOGIORNO t 1,00 - BARI: + CORRIERE DEL GIORNO t 1,00 - REGGIO CALABRIA: + GAZZETTA DEL SUD t 1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: + IL SANNIO t 0,90 - TARANTO: + CORRIERE DEL GIORNO t 0,90 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

Transcript of [NAZIONALE - 1] GIORN/INTERNI/PAG-PRIMA … Pier... · Totò nel film 47 morto che parla, ben...

Page 1: [NAZIONALE - 1] GIORN/INTERNI/PAG-PRIMA … Pier... · Totò nel film 47 morto che parla, ben adattabile al cittadino dell’era prodiana spolpato dalla Finanzia-ria.Conunsottotitolo,

GIORN - NAZIONALE - 1 - 17/12/06- Plate NUOVA-GRAFICA - Autore: SIES Stampa: 16/12/06 22.49 - Composite

SERVIZIO A PAGINA11

Hamas contro il voto anticipato: «È un golpe»Il movimento islamico contestaAbuMazen. Scontri a Gaza, spari e feriti

Suole in gomma e poliuretanowww.eurosuole.com

Appena superato in Senato lo scoglio della Finanziaria, lamaggioranza è di nuovo in difficoltà. E questa volta sullepensioni. Sulla riforma infatti il segretario dei Ds Fassinopropone un referendum, ma subito il sindacato lo blocca.

Intanto la Cgil va all’attacco della norma sulla prescrizionesui reati contabili nella pubblica amministrazione: «È uncolpo di spugna».

Dal Tribunale di Roma è arri-vata la risposta a PiergiorgioWelby: il suoricorsoèstatore-spinto, il giudice al quale ave-va chiesto di essere aiutato amorire ha stabilito che non ècompito suo ordinare ad unmedico di staccare la spina.Per questo serve una legge,che nel nostro Paese non c’è.Il giudice civile Angela Salvionon nega il diritto di Welby apretenderechegli vengainter-rotta la respirazione assistitadopo essere stato sedato, maquesto diritto non è tutelatodall’ordinamento,chenonde-finisce a livello giuridico l’ac-canimento terapeutico. Wel-by può forse sperare in un ri-corso contro la sentenza.

SERVIZIALLE PAGINE6-7

I n questa prima legge finan-ziaria di centrosinistra era-

vamo attenti a cogliere, oltreallenovità checambieranno il«dare» e l'«avere» di ogni fa-miglia, anche il senso, il segnodi politica economica, quellaispirazione di fondo che, perintenderci, fa capire (...)

NORME SCANDALO

IL VOTO AL SENATO

SEGUE A PAGINA 3

Mario Sechi

«È comequel babbeodel tuoprofesso-re».«Misembradivederequell’im-

branato fallitodelmioprofessore». Il flori-legio è infinito e variopintoma il to-no e gli argomenti sono quelli, nonsi discostano nella sostanza. Sonoconsiderazioni spontanee, tra unarisata e l’altra, sul film natalizioOlè, che ha per protagonisti due

professori, impersonati daMassimo Bol-di e Vincenzo Salemme. Già i due (...)

CRITICO Per Giulio Tremonti «questa Finanziaria basata su più spese e più tasse poteva farla solo un governo demenziale» [FOTO: EMMEVI]

I cinesi copianopureilcioccolatinodiAmbrogio

CRESCE LA TENSIONE NEI TERRITORI

www.oki.it

OKI C8600la Nuova laser A3

a colori

- 40% dimensione- 40% prezzo

Appena superato lo scoglio della Finanziaria, lamaggioranza di nuovo in difficoltà. E la Cgil va all’attacco sulla prescrizione: «È un colpo di spugna»

Prodi rischia la pensione sulle pensioniFassino propone una consultazione, stop dei sindacati: sulla riformagoverno già in ostaggio

SERVIZIALLE PAGINE2-3

Il tribunaleordina:WelbynondevemorirePer il giudice non è ammissibile l’interruzione delle cure.«La politica colmi il vuoto legislativo»

SCONTRO NELL’UNIONE INSEGNANTI NEL MIRINO

Anche se RomanoProdi non ne vuolesentir parlare, an-che se Piero Fassi-no preferisce ri-

durla adun semplice «cambiodi passo», la «fase 2» sta di-ventando il nuovo grande re-bus dell'Unione. Per chi nonha ancora rinunciato ad unorizzonte riformista è una ne-cessità vitale, dopo la voragi-nepolitica aperta dalla Finan-ziariaedopo lacostantepena-lizzazione di Quercia e Mar-gherita segnalata dai sondag-gi,nelquadrogeneraledell'ar-retramento del centrosini-stra. Per l'area massimalistaè, al contrario, un incubo,equivale al rischio della rottu-ra con il proprio insediamentosociale a cui è stata promessauna crescente tutela e che haavuto comunquemotivo - vedile assemblee di Mirafiori, manon solo - di essere diffidente.Il simbolo di questa divari-

cazione è rappresentato dallepensioni. Si tratta di un pro-blema eterno. Non c'è statogoverno, nella storia del bipo-larismo italiano, che non ab-bia dovuto affrontarlo. Nonc'è stato un solo anno in cui leistituzioni europeeed interna-zionali nonabbiano richiama-to, anche quando sono statefatte le riforme, adunallegge-rimentodellapressioneprevi-denziale, come in tutta Euro-pa. Non c'è stata una sola vol-ta che l'alleanza di sinistranon si sia divisa. Memorabileresta ladisavventurachecapi-tò un po'meno di dieci anni faaMassimoD'Alema,presiden-te del Consiglio, su cui vennescaricata la responsabilità diuna sconfitta elettorale dell'Ulivo solo perché aveva reali-sticamenteosservato che la ri-forma Dini era perfetta, an-che se i suoi tempi lunghi larendevano inutile.Oggi quella storia continua,

senza alcuna variazione. Peruna parte dell'Unione le pen-sioni sono un tabù. Per un'al-tra parte sono, all'opposto, laconferma dell'identità rifor-mista, anche se comunque i

cambiamenti ipotizzati appa-iono come un passo indietrorispetto alla riforma Maroni.Cosa c'è da aspettarsi? Le pri-me avvisaglie del conflittohannopreceduto perfino l'ar-chiviazione dell'iter parla-mentare della Finanziaria.Questo da un lato annuncial'asprezza della partita che siè aperta e, dall'altro, spiegal'insistenza con cui Prodi cer-cadi alzareuna cortina fumo-gena, ricorrendo alla praticadell'esorcismo. Come è suc-cesso in questi mesi, durantei quali la maggioranza è riu-scita a mantenere il suo pun-to di equilibrio.Maèpossibile ripetere il gio-

co? Ds eMargherita sono i ve-rigrandi sconfitti diunamano-vra che ha incrinato il rappor-todel governocon il suoeletto-rato più moderato e con l'Ita-liacheproduce.Sonoparados-salmente artefici e vittime diun disastro che avrebbero po-tuto prevedere ed evitare. Orahannobisognodi un successo,di dimostrare di non essereeternamente rappresentatidall'impostazione punitivaprodiananédiesseresubalter-ni a Bertinotti, a Diliberto e aPecoraroScanio.Hanno lane-cessità vitale - dalla semplicelettura dei sondaggi si passe-rà in primavera alla conta deivoti alleamministrative -di di-mostrare che la maggioranzanonèsoloantagonismoemas-simalismo. Devono incassarequalcosa, non tanto per con-vinzione,quantoper sopravvi-vere. La loro azione è accom-pagnata però da una doman-da: sono ancora in grado dicondurre una battaglia politi-ca all'interno dell'Unione?Questo è il punto.Fassino e Rutelli si mostra-

no decisi. Maquesto conta po-co, dopo le prove che hannodato da aprile ad oggi e dopole timide punzecchiature neiconfronti di Prodi e di Padoa-Schioppa. Sono comunque adunbivio: cambiarepassoean-dare al braccio di ferro o alza-re definitivamente bandierabianca, con la resa definitivadel riformismo italiano.

RIFORMISMOADALTORISCHIORenzo Foa

LA FASE 2

I furbonidel quartierone

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

Bruno Costi

Imalinconici esponenti del-l’Unione che ogni giorno fa-

voleggiano di una mitica «fa-sedue»cercanodi illudere gliitaliani e se stessi delle possi-bilitàmodernizzatrici del lorogoverno e della loro visionepolitica.Hannobevuto finoal-la feccia - il comma fantasmache cancella i reati (...)

Prigionieridel passato

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

Salvatore ScarpinoOnorevoleGiulioTremon-ti, Forza Italia è matura

per esser considerata nonpiù movimento ma partitopolitico?«Ieri e l’altroieri a Firenze cisono state due riunioni diver-se, e in entrambi i casi (...)

«Ora Forza Italiaè un vero partito

Il Grande centro?Fuori dall’Europa»

INTERVISTA A GIULIO TREMONTI

È politicamente saggia, intellet-tualmenteonestaestoricamen-

teresponsabile ladecisionedel lea-derBerlusconi di sciogliere i parla-mentari azzurridai vincoli suiPacse le coppie di fatto anteponendo suun tema etico controverso la (...)

Senza elmettoMassimo Teodori

SEGUE INPENULTIMA PAGINASERVIZIOA PAGINA8

La sinistra si separa sui Pacs La scuola delle pernacchieStefano Zecchi

SEGUE INPENULTIMA PAGINA

B eato fra le donne, Pier FrancescoPingitore vive da mezzo secolo in

un paradiso di specchi. Ieri era quellodi carta firmato da Giorgio Nelson Pa-ge. Oggi sono quelli che foderano leporte della sua casa di Roma – un ap-partamento borghese con i (...)

Pingitore, il califfo del Bagaglino

SEGUEA PAGINA17

Stefano Lorenzetto

TIPI ITALIANILa Cina ha clonato anche ilFerrero Rocher. La copia delcioccolatino reso celebre dallapubblicità del maggiordomoAmbrogio si chiama TresorDore: stessa forma, stesse pra-line, stesso gusto. L’aziendapiemontese ha chiesto il ritirodel prodotto contraffatto e unrisarcimento di 87mila euro.Intanto il mercato mondialeviene inondato da prodotti ci-nesi identici a prodotti già esi-stenti. Il caso più emblemato-co è quello delle auto: tuttenuove le vetture «made in Ci-na» assomigliano maledetta-mente ad altre già esistenti.

SERVIZIA PAGINA15

NON SOLO AUTOMOBILI

ANNO XXXI I I / NUMERO 298 / 1 EURO* A COPIA / DOMENICA 17 DICEMBRE 2006 w w w . i l g i o r n a l e . i t

IN VENDITA FACOLTATIVA: IL GIORNALE + IL TUO PRIMO LIBRO DELLA BIBBIA N. 2 (+ l 7,90) + I GRANDI LIBRI DEI SEGNI ZODIACALI N. 3 (+ l 6,90) + I GRANDI ATLANTI N. 9 (+ l 12,90) +«BIBLIOTECASTORICA-ILRINASCIMENTO»N.17(+ l 5,90) + CD «GOSPEL» (+ l 6,90) + DVD «AIDA» (+ l 12,90) + DVD «I GRANDI ATLANTI» N. 8 (+ l 8,90) + DVD «ILRINASCIMENTO» N. 16 (+l8,90) + DVD «LE GRANDI BATTAGLIE» N. 38 (+l8,90) + TOP SALUTE POCKET (+l1,00) - IN VENDITA OBBLIGATORIA PER LATINA: + LATINA OGGI t1,00 - FROSINONE: + CIOCIARIA OGGIt 1,00 - MOLISE: + NUOVO MOLISEt1,00 - AVELLINO: + IL SANNIOt1,00 - NAPOLI: + ROMAt1,00 - SALERNO: + CRONACHEDEL MEZZOGIORNO t1,00 - BARI: + CORRIERE DEL GIORNO t1,00 - REGGIO CALABRIA: + GAZZETTA DEL SUDt1,00 - IN VENDITA OBBLIGATORIA PROMOZIONALE PER BENEVENTO: + IL SANNIO t0,90 - TARANTO: + CORRIERE DEL GIORNOt 0,90 - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ARTICOLO 1 COMMA 1, DCB-MILANO - *PREZZO SOLO PER L’ITALIA

Page 2: [NAZIONALE - 1] GIORN/INTERNI/PAG-PRIMA … Pier... · Totò nel film 47 morto che parla, ben adattabile al cittadino dell’era prodiana spolpato dalla Finanzia-ria.Conunsottotitolo,

GIORN - NAZIONALE - 17 - 17/12/06- Plate NUOVA-GRAFICA - Autore: SIES Stampa: 16/12/06 22.47 - Composite

(...) mobili impero, gli obelischi dionice, gli argenti inglesi, il parquettirato a lucido – e che riflettono al-l’infinito le veneri incorniciate allepareti. «Tu mi hai messo le ali e mihai fattovolare», lo ringrazia inpen-narello la butirrosa Valeria Marini,una delle sue belle scoperte, da unafoto in cui appare, nelle sembianzedi un angelo, tutta nuda, a parte ledueprotesi di piume candide appic-cicate alla schiena; sopra ha stam-pato col rossetto un bacio grandequanto un forno per pizza. Potreb-berosottoscrivere, inordine stretta-mente alfabetico, Ramona Bade-scu, Nathalie Caldonazzo, Eva Gri-maldi, Gabriella Labate, LorenzaMario, AngelaMelillo, MilenaMico-ni, GiuliaMontanarini, Pamela Pra-ti, Carmen Russo, Manuela Villa.Fra le premiate ditte del diverti-

mento formate da una coppia, Ca-stellacci&Pingitoreresta l’unicaan-cora in attività anche dopo lamortedel primo autore, avvenuta nel di-cembre del 2002. «Porca miseria,già quattro anni... Come passa iltempo. È stato un grande acquistoper l’aldilà, aveva ragioneOreste Li-onello». Le altre, da Garinei & Gio-vannini a Castellano & Pipolo, han-no chiuso i battenti per la scompar-sadi entrambi i soci. Nonostanteog-gi Pingitore confessi di sentirsi unpo’ come Carlo Fruttero dopo il sui-cidiodel sodaleFrancoLucentini, lasuavenacreativanons’èaffattodis-seccata. Lo possono testimoniare i900 spettatori cheda16giorni affol-lano il SaloneMargheritadella capi-tale, divisi in due turni come in trat-toria, ore 19 e ore 22, per assistereal suo nuovo spettacolo, E io pago!,un titolo preso a prestito dal ritor-nelloossessivodell’avarissimobaro-ne Antonio Peletti interpretato daTotò nel film 47 morto che parla,ben adattabile al cittadino dell’eraprodiana spolpato dalla Finanzia-ria. Con un sottotitolo,Telecom-mediaall’ita-liana, pure mutuatodalla stretta attualitàdi questo disgraziatoPaese. Resterà in car-tellone fino a marzo,ma a partire dal 13gennaio i telespettato-ri potranno vedere ilmeglio degli sketchcon Oreste Lionello,Aida Yespica, EmyBergamo, Martufelloe Mario Zamma inuno showdi sei punta-te suCanale 5, che an-drà in onda il sabatosera sempre per la re-gia di Pingitore.Non è un caso che

l’esclamazione «E iopago!» risuonasse inun film ispirato a unacommedia di un gran-deattorecheeradi ca-saal SaloneMargheri-ta: Ettore Petrolini.Né che il regista diquella pellicola conTotò fosseCarloLudo-vico Bragaglia, fratel-lominoredelpiù famo-so Anton Giulio, chescriveva sul settimanale Lo Spec-chio negli anni in cui Pingitore neera il redattore capo. «Quando nel1965 Castellacci e io decidemmo dimollare il giornalismo e di fondarein uno scantinato la compagnia dicabaret, l’idea era proprio quella dichiamarla Bragaglino, in onore diAnton Giulio Bragaglia, che avevacreato il Teatro degli indipendenti.Ma i parenti si opposero. Così all’ul-timomomento dovemmo togliere laerre e nacque il Bagaglino». Cioè ilpeggio del peggio, per la critica en-gagé. Il tempio delle battutacce dacaserma, dei doppi sensi grevi, de-gli ammiccamenti sessuali.Però a Castellacci & Pingitore più

che altro non hannomai perdonatod’essere diventati campioni del bot-teghino pur simpatizzando per ladestra. «E come avremmo potutobuttarci a sinistra? A 19 anniMarioabbandonò gli studi per arruolarsicome volontario nella Repubblicasociale. Da ragazzo di Salò scrisseLe donne non ci vogliono più bene,chepersinoGiorgioBoccahadefini-to la più bella canzone del periodo

bellico.Quanto ame, sono cresciutoalla scuola di un conservatore cheaveva lavorato al Minculpop».Chi era?«Giorgio Nelson Page, il direttoredello Specchio. Americano nato aRoma, discendeva da una famigliasudista della Virginia. Suo nonno,un ammiraglio, tornava dall’Inghil-terra con una delle prime corazzatequando scoppiò la guerra di seces-sione. Alla sconfitta del Sud, fecerotta su Cuba e affidò la nave aglispagnoli pur di non consegnarlaagli Stati Uniti. Page era gelosissi-mo delle sue firme, non sopportavalemie collaborazioni teatrali conCa-stellacci. Inconsapevolmentemidie-de la spintaper imboccareuna stra-da che da solo nonavreimai avuto ilcoraggiodi prendere.Nel 1965gua-dagnavo400.000 lirealmese, quasi7 milioni di oggi. Mi ritrovai da ungiorno all’altro senza stipendio. Fuun colpo del destino».

Da dove nasce la sua propensioneper il lato frivolo della vita?«Dall’avanspettacolo. Andavo a ve-derlo da ragazzino al cinema-varie-tàLaFenice, un localedi piazzaFiu-me che i romani chiamavanoLa Fè-nice e che oggi è diventato una salabingo. Mi divertiva Luigi Visconti,capocomico meglio noto come Fan-fulla. Mi attiravano le sue ballerine.Certe strappone...».Poi si lamenta se le danno del qua-lunquista.«Ma io non mi lamento. Sono unqualunquista. Nel senso che la sati-ra deve colpire in qualunque dire-zione».E io pago! che spettacolo è?«Il sentimento dell’epoca. Sentirsispremuti come limoni è una condi-zione più morale che materiale.L’italiano medio ha la molesta sen-sazione che possa arrivare qualcu-no da unmomento all’altro a dirgli:“Sei in castigo!”. Come nel 1600,quando il vicerè imponeva la gabel-la sul grano. Siamo alla rivolta diMasaniello».A che serviranno tutte ’ste tasse?

«Adalimentare l’arroganza di chi sisente nel giusto e crede di poter fa-requalsiasi cosa. Pensi soloallama-cabra idea di assumere 350.000precari statali pagandoli con i soldideimorti.Depositi dormienti, li chia-mano. Siccomenelle banche ci sono15 miliardi di euro che i titolari deiconti correnti non movimentano daanni, glieli fregano».Sarebbe come se io trovassi perterraunportafogliogonfiodidena-ro, con dentro una carta d’identi-tà, e decidessi di tenermeloperchémi manca il tempo di rintracciareil proprietario.«Fino a ieri si chiamava appropria-zione indebita».Perché Telecom-media all’italia-na?«Perché il caso Telecom ha segnatoil puntodi rottura.Tronchetti Prove-ra che sventola il piano scritto dalconsigliere di Prodi, il presidentedel Consiglio che dice di non saper-

ne nulla, il suo brac-cio destro che usa lacarta intestata di Pa-lazzoChigi epperòso-stiene d’aver agito ditesta sua. È la tipicacommedia all’italia-na. L’hanno fatto in-sieme? Cercavano ditirarsi un bidone l’unl’altro? Insomma,quali erano leparti incommedia? Sembra-no i burattini del Pin-cio che si danno le le-gnate in testa».A lei quanto tocche-rà pagare in più?«E che ne so? Ho unrapporto distaccatocol denaro. Non glicorrodietro.Ho capi-to questo, col tempo:l’unico modo per di-fendersi dal denaro ènon avere bisogni ec-cessivi. Nonhoné vil-le al mare né auto dilusso. Basta spende-re una lira inmeno diquello che si guada-gna. Il principiooppo-sto all’etica capitali-sta».

Che cosa trova di comico in Prodi?«La gestualità. Sembra sempre allaricerca del modo per farsi accetta-re. E la sentenziosità, quel bisognospasmodico d’essere netto, definiti-vo».A commento dei fischi di Bologna,l’ho sentito dichiarare: «Quellochehodetto, ho detto. E quello cheho detto, ho detto».«Ma non si capisce che cosa ha det-to. Mi ricorda il tenore Alagna cheabbandona il palcoscenico infastidi-to perché il loggione della Scala locontesta. I fischi sono parte inte-grante della recita. Se non riesci asopportarli, non puoi fare teatro».Lei èmai stato fischiato?«Purtroppo no».Quali altri esponenti del governola fanno più ridere?«Quel Sircana, il portavoce del pre-mier. Sembra il fratello di Bela Lu-gosi. Anzi no, pare uno della fami-glia Addams. Ma anche Fassino...Inquietante».E dell’opposizione?«Berlusconi è umanamente piace-

vole. Il chenonmiha impedito,men-tre stava al governo, di canzonarloinMiconsenta, scritto tutto attacca-to.Alcuni operatori di satiranon ca-pisconoche si puòessere feroci sen-za impiccare la gente. A loro sfuggela differenza fra sarcasmo e insulto.Perché oggi non si vedono all’ope-ra? Roberto Benigni dice che dopoaverbastonatoper cinqueanni il go-vernoora la satiradeve concentrar-si sull’opposizione. Be’, non v’è nul-la di paradossale in questa battuta.La verità è che sono tutti embed-ded».Cioè intruppati con la sinistra.«Ecco, la vera satira dovrebbemaz-zolare chi esercita il potere intellet-tuale da 50 anni, dettando stili divita, opinioni politiche, tendenzeestetiche. Io ammiro Benigni quan-do recita La Divina Commedia, manon è che lo abbiano nominato mo-stro sacro per Dante, mi pare».Che comicità è quella del Bagagli-no?«Popolare».Ma che bisogno hadelle licenziosità?«Noncapisco l’avver-sione per i doppi sen-si. Le opere di Plautoe di Shakespeare nesono zeppe».Noncrede che le tor-te in faccia fosseropoco divertenti giàai tempi di Ridolini?«Le ha inventateCharlie Chaplin, chepassa per santo. Do-veva fare una gagcon un sacco di fari-na, ma costava trop-po. Ripiegò su unatorta alla panna».Perqualedelle show-girl che ha lanciatosanguina il suo cuo-re?«Ho mantenuto unrapportoconfidenzia-le con tutte. M’inte-resso della loro vita,della loro carriera.Mi vedono come unodi famiglia».HadefinitoEmyBer-gamo «un talento dicui si parlerà». Che cos’ha di tantospeciale?«Una vocemolto bella, che sa usarecon teatralità».Ah però, la voce. E lemisure?«Mai preso le misure alle mie attri-ci».Va a occhio.«È il viso che guardo. Questa storiadel 90-60-90 non l’ho mai capita. È91?È93?Embè?Ti puòpiacere an-cheunadonna fuorimisura. Il fasci-no risiede nella stravaganza, sfug-ge al metro».Nei suoi varietà c’è sempre unamora e una bionda. In ossequio al-la par condicio?«Lo spettacolo si regge sulla con-trapposizione. Perché il protagoni-sta ha bisogno di una spalla? Il pub-blico èportato per suanatura apar-teggiare».AncheAntonioRicci sceglie le veli-ne unamora e una bionda. Lei è didestra, Ricci di sinistra. Razzismobipartisan?«Qui ti danno del razzista anche semetti lo zucchero bianco nel caffè

nero».Non sarà che avete bisogno, comei macellai, di esporre in vetrinacarne sempre fresca?«Mamma mia! L’immagine non èmolto appropriata. Però è vera unacosa: oltre alle battute, devi conti-nuamente rinnovare anche le fac-ce, il glamour».Ma lei personalmente le preferi-scemore o bionde?«Belladomanda.Dipendedaiperio-di. Non esistono lemore e le bionde.Esistono donne che sono casual-mente more e donne che sono ca-sualmente bionde. C’è stato un mo-mento in cui ero molto attratto daKimBasinger, così comedagiovaneilmio ideale di perfezioneera incar-nato da Ava Gardner».S’è mai innamorato delle sue sou-brette?«Forse sì».Corrisposto?«Sì».

Il rapporto che è durato di più?«Ancheanni. Quandosei stato inna-morato, l’amorenon finiscemai.Re-sti innamorato di quella donna persempre, seppure in formadiversa».Non poteva radunare tutte le suebellone in una scuderia, come hafattoLeleMora?Sarebbe campatodi rendita.«Nooo, mai! Me sento li griccioriggiú ppell’ossa, per dirla col Belli,se solo tentano d’offrimi un caffè.Figuriamoci la percentuale! Sottoquestoaspetto non sonouncontem-poraneo. Le avrei pagate io per ilpiacere di rappresentarle. Sareimorto di rendita».Mora è l’agente di Aida Yespica.«Sì, e non capisco la demonizzazio-ne che ne stanno facendo. Mancoun avviso di garanzia, gli hanno re-capitato, e già si ritrova condannatoall’ergastolo a mezzo stampa. Misembraunmodogaglioffoper sfoga-re l’invidia. Perché Mora ne ha su-scitata tanta, eh! Le ville in Sarde-gna, Costantino e gli altri tronistiche gli massaggiano i piedi, gli ae-rei, le feste... L’invidia è il motore

dell’attività umana».Dice la Yespica che sul comodinotiene la Bibbia. Ci crede?«Perché non dovrei?».Ma dopo due recite a sera le avan-zerà il tempo per leggerla?«Le donne di spettacolo sono sor-prendenti. Valeria Marini è religio-sissima. Una volta mi diede appun-tamento in piazza San Silvestro. Almio arrivo, lei usciva dalla chiesa:era stata un’ora a pregare. Le attri-ci vivono situazioni di grande insta-bilitàprofessionaleedemotiva,han-no bisogno di ancorarsi a qualco-sa».Comeha fatto in tanti anni di lavo-ro con le vamp a non lasciarsi maisfiorare da un sospetto?«O me la dai o scendi, è questo cheintende dire? La prenda come unaprova di dignità. Che rispetto puoiaveredi te stesso se l’intimità di unadonna la conquisti col potere? Chesoddisfazione c’è a sapere che ver-rà con te solo perché le offrirai unaparte? È da infami. Forse m’ha sal-vato la mia presunzione. Su di mepossono dire qualunque cosa. Que-sta certamente no».Con le sueattrici èmoltoesigente?«Abbastanza. Se non si applicano onon sono puntuali, vengo preso daconati di violenza. Che per fortunarestano tali. In passato urlavo, per-ché ero consapevole della mia insi-curezza. Ora non più. L’autoritàpuò esprimersi solo con l’autorevo-lezza».Se sente parlare di «mercificazio-nedelladonna», che fa?Mettema-no alla pistola come Goebbelsquando gli nominavano la cultu-ra?«Una donna che posa per un servi-zio fotografico e ne ricava la giustamercede, èmercificazione?Detestoquestomoralismo bigotto che tendea dare una connotazione negativa atutto. Iohounapassionedannunzia-na, rétro, per le attrici. Ho speso piùquattrini in rose rosse che in qualsi-asi altro modo. Alla fioraia di via diTor Fiorenza ho già detto che dovràmurareuna lapide commemorativanel suo negozio».Ho visto che la Banca d’Italia hamesso all’asta il Salone Margheri-ta.«Non me ne parli. Mica avrà biso-gno di soldi? Se li stampa da sola, isoldi! Non capisco. È il teatro in cuirecitarono Petrolini, Totò, Aldo Fa-brizi, la Bella Otero, Lina Cavalieri,in cui Maria Campi inventò la mos-sa. È un gioiello dell’architettura li-berty.Mi sentooffeso sul pianoeste-

tico: sui giornali lapubblicità dell’astaera identica agli an-nunci che si fanno pervendere un garage».Peròanche ladirezio-ne del teatro, nel suopiccolo, mette al-l’asta slip e reggise-ni. Checos’è?Unaga-ra per feticisti?«Come, come, come?Mettiamo all’asta?Ma davvero? Non èpossibile».«Slip, reggiseni,guanti, piume, appli-cazioni, collarini, cal-zature», così ho letto.«Sapevo dei costumidi scena, venduti perrinnovare il guardaro-ba, ma non delle mu-tande».C’è una battuta di cuiancora si vergogna?«Me la so’ scordata».E una di cui va orgo-glioso?«Avevo scovato Pier-luigiZerbinati, un rap-presentantedi casalin-ghi cheera il sosiaper-fetto di Craxi. I coraz-zieri gli facevano il sa-

luto. A Otranto, nel periodo di Tan-gentopoli, fu inseguito per stradadalla folla inferocita: credevano fos-se il Bettino vero e lo volevano me-nare, fu salvatodaunapattugliadel-la polizia. In una scenetta chiedeva-noaunnonnetto che lo aveva scam-biato per Mussolini: “Lei non credeche Craxi sia un uomo con i coglio-ni?”. E il nonnetto rispondeva: “Sì,però i coglioni bisogna averli sotto,non intorno”».Mi dia una definizione di volgari-tà.«È dire una cosa fuori luogo. Non èquestione di che cosa dici, ma di co-me, dove e quando la dici».I critici nonhannomai amato ilBa-gaglino.Aldebutto,nel 1965, scris-sero che sarebbe sparito nel girodi 15 giorni. Si sente incompresocome Totò, Franco Franchi e Cic-cio Ingrassia, riabilitati post mor-tem?«Spero che muoiano prima loro, iriabilitatori. Comunque, lunga vitaai critici».

(357. Continua)Stefano Lorenzetto

[email protected]

,‘ ,Il cast di «E iopago!». Dasinistra: MarioZamma, EmyBergamo,OresteLionello, AidaYespicae Martufello.Ogni sera duespettacoli

TIPI ITALIANI

Trovo comica la gestualità del premierDenota un bisogno disperato di farsiaccettare e di essere netto, definitivo.E quel Sircana... Sembra Bela Lugosi.Fregano pure i soldi ai morti. La verasatira dovrebbe mazzolare chi esercitail potere intellettuale da mezzo secolo

PingitoreabbracciaPamelaPrati e ValeriaMarini, duedelle attriciche hascopertoin 40 annidi attivitàdi Bagaglino

Il califfo del Bagaglino: «Prodi redella Telecom-media all’italiana»

Il suo nuovo spettacolo, «E io pago!», fail tutto esaurito al SaloneMargheritadi Roma. Dal 13 gennaio andrà in ondasu Canale 5 il sabato sera. «I doppi sensi?Li usavano anche Plauto e Shakespeare»

Mai preso le misure alle mie soubretteValeria Marini è religiosissima: miaspettava in chiesa. Lele Mora vittimadell’invidia. Io non sarei mai riuscitoa chiedere la percentuale alla Yespica.Le torte in faccia le inventò Charlot.Non mi perdonano d’essere di destra

UN SUDISTA PER MAESTROIl regista Pier Francesco

Pingitore fra Emy Bergamoe Aida Yespica (a destra),

protagoniste con OresteLionello di «E io pago!».

Prima di fondare 40 anni fail Bagaglino, era redattore

capo dello «Specchio»diretto da Giorgio Nelson

Page, discendente da unafamiglia sudista della

Virginia, ma nato a Roma

PIER FRANCESCO PINGITORE

� DALLA PRIMA

il Giornale � Domenica17dicembre2006 Cronache 17