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N. 39, anno XIV - NATALE 2008 È Natale! Una Festa piena di gioia. Suonano al- legre le campane, le strade, i giardini, le case sono illuminate da tante luci, e tutti si scambiano re- gali e auguri. Però corriamo il rischio di fare festa, senza il festeggiato, di ridurre il Natale a una festa folcloristica e godereccia. Non dobbiamo dimenticare quanto è successo circa 2000 anni fa a Betlemme; e cioè quanto dice l’Evangelista San Giovanni: “È il Verbo si fece car- ne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Il Bambino che contempliamo nel presepe, non è uno dei tanti bambini che ogni giorno nascono nel mondo, ma quel Bambino è il Figlio di Dio che si è incarnato. È il Salvatore che è venuto al mondo per salvare l’umanità. Con questo spirito dobbiamo guardare il Bambi- no del presepe. Dice San Luca: “Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto nell’albergo”. Gesù non è nato in un castello, in una camera, ma in una stalla. Però su quella stalla una moltitudine di angeli ha cantato: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli”, e i pasto- ri che erano accorsi a verificare quanto l’angelo aveva loro annunziato “se ne tornarono glorificando e lo- dando Dio per tutto quello che avevano udito e visto”. Anche noi dovremmo fare quanto hanno fatto i pastori, perché, come dice San Giovanni evangeli- sta: “A quanti lo hanno accolto, ha dato potere di di- ventare figli di Dio”. Allora non accontentiamoci di fare festa in fami- glia con i parenti, con gli amici, dimenticando il Fe- steggiato che è venuto al mondo per salvarci. A Lui vada la nostra adorazione, il nostro ringraziamento. Non ci succeda quanto dice San Giovanni: “Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di Lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la Sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto”. A tutti BUON NATALE. Il Natale porti serenità a tutte le famiglie e ravvivi in tutti la fede in Gesù Salvatore. don Agostino Gesù, tu rinasci in ogni bambino Signore Gesù, tu hai detto: “Tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli l’avete fatto a me”. Tu, Signore Gesù, rinasci in ogni bambino, ti identifichi con quelli che hanno fame, che sono malati, che sono nudi; che non hanno dove rifugiarsi, con tutti quelli che sono affamati non solo di pane, di vestiti, di casa, ma di amore. Gesù rendici degni di servirti nei poveri che vivono e muoiono nella povertà e nella fame. Attraverso le nostre mani dona loro il pane quotidiano. Per mezzo del nostro amore ricolmali di gioia e di pace. Gesù, tu doni a noi il tuo corpo realmente presente nel pane della Eucaristia. Aiutaci a riconoscerti presente e servirti nel corpo sofferente dei nostri fratelli. Madre Teresa di Calcutta Natale 2008 Chiesa Parrocchiale, Presepe 2007. 1

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N. 39, anno XIV - NATALE 2008

È Natale! Una Festa piena di gioia. Suonano al-legre le campane, le strade, i giardini, le case

sono illuminate da tante luci, e tutti si scambiano re-gali e auguri. Però corriamo il rischio di fare festa,senza il festeggiato, di ridurre il Natale a una festafolcloristica e godereccia.

Non dobbiamo dimenticare quanto è successocirca 2000 anni fa a Betlemme; e cioè quanto dicel’Evangelista San Giovanni: “È il Verbo si fece car-ne e venne ad abitare in mezzo a noi”.

Il Bambino che contempliamo nel presepe, non èuno dei tanti bambini che ogni giorno nascono nelmondo, ma quel Bambino è il Figlio di Dio che si èincarnato. È il Salvatore che è venuto al mondo persalvare l’umanità.

Con questo spirito dobbiamo guardare il Bambi-no del presepe.

Dice San Luca: “Maria diede alla luce il suo figlioprimogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in unamangiatoia, perché non c’era posto nell’albergo”.

Gesù non è nato in un castello, in una camera,ma in una stalla.

Però su quella stalla una moltitudine di angeli hacantato: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli”, e i pasto-ri che erano accorsi a verificare quanto l’angelo avevaloro annunziato “se ne tornarono glorificando e lo-dando Dio per tutto quello che avevano udito e visto”.

Anche noi dovremmo fare quanto hanno fatto ipastori, perché, come dice San Giovanni evangeli-sta: “A quanti lo hanno accolto, ha dato potere di di-ventare figli di Dio”.

Allora non accontentiamoci di fare festa in fami-glia con i parenti, con gli amici, dimenticando il Fe-steggiato che è venuto al mondo per salvarci. A Luivada la nostra adorazione, il nostro ringraziamento.

Non ci succeda quanto dice San Giovanni: “Egliera nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di Lui,eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la Suagente, ma i suoi non l’hanno accolto”.

A tutti BUON NATALE. Il Natale porti serenitàa tutte le famiglie e ravvivi in tutti la fede in GesùSalvatore.

don Agostino

Gesù, tu rinasci in ogni bambino

Signore Gesù, tu hai detto:

“Tutto quello che avete fatto

a uno dei più piccoli dei miei fratelli

l’avete fatto a me”.

Tu, Signore Gesù, rinasci in ogni bambino,

ti identifichi con quelli che hanno fame,

che sono malati, che sono nudi;

che non hanno dove rifugiarsi,

con tutti quelli che sono affamati

non solo di pane, di vestiti, di casa,

ma di amore.

Gesù rendici degni di servirti

nei poveri che vivono e muoiono

nella povertà e nella fame.

Attraverso le nostre mani dona loro

il pane quotidiano.

Per mezzo del nostro amore

ricolmali di gioia e di pace.

Gesù, tu doni a noi il tuo corpo

realmente presente

nel pane della Eucaristia.

Aiutaci a riconoscerti presente e servirti

nel corpo sofferente dei nostri fratelli.

Madre Teresa di Calcutta

Natale 2008

Chiesa Parrocchiale, Presepe 2007.

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Caritas parrocchiale, un ambi-to riconosciuto principal-

mente per le sue iniziative. Tanteopere importanti, che permettonoconcretamente e direttamente diarrivare a chi è nel bisogno: rac-colta di mobili usati per famiglie epersone impossibilitate all’acqui-sto di nuovi, mercatino di Pasquacon lavori di pregio realizzati condisponibilità e fantasia da diverse persone, visita aglianziani o ammalati non autosufficienti da parte deimembri accompagnati da alcuni bambini delle elemen-tari con le loro catechiste (a Natale e Pasqua), raccoltae suddivisione del vestiario per età e stagione.

Durante l’anno 2008, sono stati raccolti circa 6000euro, destinati a missioni, adozioni a distanza, situazio-ni di bisogno in genere. Sempre più pensionati devol-vono una quota simbolica mensile (ad esempio, 10 eu-ro) per i poveri. Ma la Caritas non ha solo lo scopo diraccogliere offerte, bensì di sensibilizzare ogni cristianoa compiere opere di carità verso il prossimo. Un gior-no ci sarà detto: “avevo fame, ero solo, ero ammalato...e tu ti sei preso cura di me”. Sulla porta di una Chiesasta scritto: “qui si entra per amare Dio e si esce peramare il prossimo”. Dice Gesù: “ Cosa serve all’uomoguadagnare il mondo intero se poi perde l’anima?”.Non sono forse questi i nostri obiettivi di credenti?

Se tante famiglie friulane necessitano di vestiti usa-ti che altri raccolgono dovremmo riflettere che nellanostra società benestante forse c’è qualche cosa chenon funziona. Si aprono scenari nuovi e provocanti. Ilprimo è ascoltare (con molta discrezione) le povertàdel territorio. Il tempo offerto e il nostro operato noncambieranno il mondo, ma sicuramente ci verranno of-ferte opportunità per udire, vedere ed ascoltare col cuo-

Caritas parrocchiale

re chi è nel bisogno, magari condividendo queste espe-rienze come comunità. Molti temi che interessano lanostra società sono sulla bocca di tutti. L’accoglienza,gli extracomunitari, il legame con il territorio, il plura-lismo culturale e religioso, i consumi, la famiglia, temiche molte volte animano discussioni intense e prese diposizioni forti. Questi sono argomenti che come opera-

tori Caritas dovremmo affrontare,mediando e confrontando le noti-zie trasmesse dai mezzi di comu-nicazione con la provocazione delVangelo. Già da un po’ si parladell’iniziativa “Stella Maris” chesta per sorgere a Porto Nogaro conlo scopo di assistere i tanti marinaiche frequentano il piccolo porto(circa 7000 all’anno), la maggiorparte dei quali vive in condizioni

disumane, privi di contatti umani e di occasioni per so-cializzazione e crescita, anche spirituale. Sarà una sfi-da complessa (basta pensare alle differenze culturali elinguistiche), ma la Forania e la nostra Parrocchia sonochiamate a dire il proprio si. Il gruppo Caritas propone,a tutti i parrocchiani che desiderano farne parte, uncammino unitario, di crescita e di formazione.

Nell’ultimo incontro, giovedì 6 novembre, è inter-venuto Paolo Zenarolla, vice-direttore della CaritasDiocesana, sottolineando l’importanza del dialogo tracoloro che animano la comunità, le istituzioni, la scuo-la, le realtà socio/pedagogiche, creando sistemi e mo-dalità fiduciarie di comunicazione. Se tra i membri diuna famiglia non esistessero comunicazione, confrontoe accettazione, con l’andar del tempo si sgretolerebbel’unione e la voglia di stare insieme come nucleo. Co-si la comunità, con il tempo si corre il rischio di non ra-gionare più come popolo e far prevalere la logica (an-che se buona) del singolo.

Gli atti buoni e solidali del credente possono nonessere sufficienti di questi tempi. Relazionarsi con glialtri attraverso una fede matura, prendendosi cura vi-cendevolmente è un primo obiettivo che darà nuovoslancio al gruppo caritas e potrà aiutarci nell’affronta-re con gioia e fiducia un futuro di fratellanza.

Gruppo Caritas

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A nno 1858, BernardetteSoubirous ha 14 anni e

per aiutare la povera famiglia va con la sorella Anto-nietta ed un’amica a raccogliere legna a Massabielle,lungo il fiume Gave. Siamo a Lourdes, un paese a ri-dosso dei Pirenei francesi. Sente un rumore che asso-miglia ad un colpo di vento, alza la testa verso la Grot-ta e scorge una Signora vestita di bianco. Fa il segnodi croce e con la signora recita il S. Rosario. Era gio-vedì 11 febbraio, data della prima apparizione.

Oggi 2008, dopo 150 anni il desiderio di recarsi inquei luoghi per milioni di persone è ancora forte. L’U-nitalsi udinese da tanti anni organizza il pellegrinaggioDiocesano a Lourdes, ma quest’anno ha voluto sensi-bilizzare in modo particolare le varie parrocchie perquesto evento.

Siamo partiti in 660 persone, il 10 giugno, dallastazione di Udine con il “treno violetto” ed il nostroArcivescovo Pietro Brollo alla guida di questo splen-dido gruppo. Ne facevano parte 120 ammalati, 65 ba-rellieri, 71 sorelle d’assistenza, 6 medici, 4 infermieri,22 parroci e tanti pellegrini che si apprestavano a vi-vere un’esperienza indimenticabile.

Quest’anno, anche per i volontari del-l’Unitalsi è stato un anno incredibile, tantis-sime adesioni per poter condividere con gliammalati questa ennesima esperienza di co-munione e, come ricordava il PresidenteNazionale dell’Associazione Antonio Diel-la, “per afferrare l’indulgenza plenaria” inquesta ricorrenza e tornare a casa, soddisfat-ti e contenti dopo aver percorso con forte in-tensità il cammino giubilare.

Il CAMMINO DEL GIUBILEO è statoalla base del percorso spirituale di tutti i pel-legrini di quest’anno, riproponendo la peni-tenza, la fedeltà ai sacramenti, il passaggioper la porta santa e per i luoghi dove SantaBernardetta è cresciuta nella fede. In con-creto, era formato da quattro tappe, passag-gi che comportavano meditare sul tema pro-posto e ritirare il “visto di frequenza” da ap-porre sul proprio medaglione.

Giubileo 2008, desiderio di recarsi a Lourdes

Il gruppo dei partecipanti della nostra parrocchia.

Il medaglione

del cammino del

Giubileo: completo

dai visti di frequenza

delle quattro tappe.

Queste le tappe:

1. la Chiesa parrocchiale che conserva il fontebattesimale dove Bernardetta è stata battezzata;

2. il Cachot dove abitò la famiglia Soubirous altempo delle apparizioni;

3. la Grotta delle apparizioni, alla quale si giungeattraverso la Porta San Michele e le Arcate della Basi-lica;

4. la Cappella dell’Ospizio nella quale Bernardet-ta ha fatto la prima Comunione il 3 giugno 1858 (tra la17 e la 18 apparizione).

Alcuni nostri parrocchiani hanno potuto partecipa-re a questo pellegrinaggio, chi come ammalato, checome pellegrino oppure come volontario. Sicuramentetutti sono rimasti entusiasti dalla serenità e dalla gioiaprofusa da questi luoghi, dove la preghiera riempie legiornate e il cuore.

I Volontari dell’Unitalsi, ricordando che ogni annonel mese di giugno viene ripetuto questo viaggio, in-vitano coloro che desiderano fare un’esperienza inten-sa e gioiosa come pellegrini e come ammalati. Se incasa avete qualche persona anche con difficoltà moto-rie che desidera parteciparvi, fatecelo sapere, i vostricari saranno accuditi da persone capaci e disponibiliper tutta la durata del pellegrinaggio.

Per informazioni presso il parroco o telefonando alnumero 333-7780235.

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Domenica 19 ottobre abbiamo festeggiato l’iniziodel nuovo anno catechistico. La nostra chiesa

era piena di bambini ed è stata una vera gioia parteci-pare alla Santa Messa. Quello passato si è rivelatofruttuoso con buona partecipazione e coinvolgimentoin tutte le attività proposte dalla Parrocchia, compre-so Estate Ragazzi, che seppure con problemi logisti-ci, si è svolto serenamente e con diverse novità, poi-ché si cerca sempre di migliorare, per poter offrire al-la nostra comunità, per quanto possibile, il meglio.

Questo anno catechistico riparte con rinnovato en-tusiasmo e con un progetto a lungo meditato e forte-mente voluto dal nostro Parroco e dal Gruppo cate-chistico della Parrocchia: finalmente a settembre2009 aprirà l’Oratorio; ma i lavori iniziano da subito,perché l’oratorio non è solo un “luogo” ma è fatto dal-le persone che lo compongono. Per questo motivo cisaranno degli incontri che si svolgeranno durante tut-to l’anno con scadenza quindicinale, aperti a tutti igiovani che vorranno farne parte, nei quali con l’ap-poggio di adulti e competenze di prestigio (Salesiani)verranno illustrati i metodi per dare loro gli strumen-ti necessari ad aiutare i più piccoli e supportare inqualità di animatori lo svolgimento di Estate Ragazzi.

Sarà anche l’occasione per incontrarsi, per con-frontarsi, per giocare, per fare gruppo, per essere pro-tagonisti di un progetto rivolto non solo ai piccoli maanche alle famiglie del nostro paese.

Noi ci crediamo e crediamo nel vostro aiuto!

I bambini della Prima Comunione: Bonamin Luca,Ceccheto Riccardo, Chiccaro Laura, Codarin Mi-

caela, Colantuono Annalisa, Martinello Federico, Mo-ro Moira, Portinari Beatrice, Rodeghiero Lorenzo, Ru-bino Giada, Staffolo Manuel, Stolfo Federico, Taver-na Francesco, Tonelli Andrea, Turco Andrea, Vicenzi-no Gessica, Vicenzino Luca, Zanutta Elisabetta.

Il giorno 4 maggio 2008, 18 bambini della nostracomunità hanno ricevuto per la prima volta il Corpo diGesù Eucaristia. Un dono bellissimo!!!

Erano tutti emozionati, entusiasti e molto composti.Per arrivare a questa bellissima e importante gior-

nata i bambini, hanno partecipato ad un ricco percor-so catechistico concluso con un emozionante ritirospirituale fatto il giorno 27 aprile presso il Conventodelle Suore di Clausura di Montegnacco (UD); oltrealle due catechiste, Giovanna e Graziella, a questagiornata hanno preso parte anche il Parroco don Ago-stino e i genitori dei bambini, i quali hanno potuto vi-vere un momento di raccoglimento e preparazione algiorno della Prima Comunione dei propri figli.

La festa per la Prima Comunione è la festa della fa-miglia, festa che non ha bisogno di vestiti firmati e diregali costosi ma di fede e di amore: questo è il signi-ficato!

Proprio per evidenziare ciò, al termine della S. Mes-sa, tutti i bambini in coro hanno lodato e ringraziatoil Signore appena accolto nel loro cuore cantando:“Ora vado sulla mia strada con l’amore Tuo che miguida, o Signore ovunque io vada resta accanto ame!”.

Domenicacuore della festa

Prima Comunione nella nostra Parrocchia

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Collaborazioni e ringraziamenti.

Come da consolidata abitudine, ci sembra doverosoanche questo anno ringraziare sentitamente tutte

le persone della Comunità di San Gervasio che, in di-versi modi, hanno contribuito e collaborato nelle varieattività e nei momenti d’incontro nella nostra piccolafrazione.

In primo luogo, un sentito ringraziamento di noi tut-ti parrocchiani va a don Agostino, sempre disponibileed efficiente nello svolgimento della sua attività sacer-dotale. Particolarmente importante e indispensabile an-che il ruolo di supporto del nostro sacrestano, MarianoTonizzo, a cui rivolgiamo un sentito grazie per il suooperato. Ci sembra doveroso evidenziare anche la sem-pre preziosa disponibilità della signora Gianna Valenteche, in ogni celebrazione importante, si presta con lasua opera di composizioni floreali. Quasi tutti i lavori dimanutenzione ordinaria sia delle chiese che del cimite-ro vengono eseguiti dai signori Roberto Del Pin, Da-niele Peressutti e Luciano Fava, sempre zelanti nellarealizzazione di tali attività. Per cui un sentito grazie èdoveroso per il loro operato. Ma non da meno è certol’impegno delle signore che si dedicano alla pulizia set-timanale della chiesa. In particolare, cogliendo l’oppor-tunità di ringraziarle caldamente, vogliamo sottolineareil fatto che le signore Teresa Zoccolan, Elda Pressi eAnna Finatti abbiano lasciato il loro incarico, pertantol’occasione è opportuna per invitare nuove volontarie aproporsi per tale attività indispensabile.

Anche questo anno, lo scorso settembre, in collabo-razione con l’Associazione culturale “Le Clape”, è sta-ta realizzata la tradizionale Festa del Perdon. Per taleoccasione, si vuole qui ringraziare per il fondamentalesupporto dato: i chierichetti; gli “angioletti”, ovvero i

bambini della scuola materna e delle scuole primarie,che hanno partecipato alla Santa Processione; i “por-tantini” della statua della Beata Vergine; gli “scampa-notadôrs”; le famiglie di San Gervasio che hanno con-tribuito ad addobbare le vie del paese con la realizza-zione degli altarini votivi e con composizioni floreali dicarta crespa. A tal proposito, un sentito ringraziamentoviene rivolto alla signora Maggiorina Menorello che ciha fatto dono di diversi addobbi floreali sempre in ma-teriale cartaceo, realizzati da lei e tipici della località diPresento, dove la signora risiede, dandoci così la possi-bilità di conoscere anche questa particolare tradizione.Sempre in occasione della Festa del Perdon, tutte le fa-miglie di San Gervasio hanno contribuito economica-mente con sostanziose offerte per la realizzazione deifesteggiamenti. A loro va un caloroso grazie, come pa-rimenti alle signore che hanno confezionato gustose tor-te e frittate per l’occasione. Non possiamo certo nonmenzionare i ragazzi che durante gli intrattenimentihanno realizzato la tradizionale attività di folâ e turclâ,con il prezioso contributo del signor Pierino Macoruttie successivamente si sono sfidati nella “gara della pa-stasciutta”.

Vogliamo inoltre evidenziare come, con i risparmidei soldi destinati all’acquisto dei fiori per le composi-zione della Chiesa, sia stato acquistato un Gesù Bambi-no che avremo modo di vedere esposto a Natale, in oc-casione della celebrazione del Presepe Vivente.

Fiduciosi che questi preziosi contributi continuino amantenersi nel tempo, ci auguriamo caldamente che an-che nuove persone vogliano collaborare in ogni modoloro possibile per il bene della nostra Comunità.

Festa Perdon 2008 “Folâ”.

28.04.1957. Prima Comunione: Don Avelio Mitri in alto a

sinistra, Botto Roberto, Zulian Aurelio, Terranova Rosario,

Mian Ferrante in basso a sinistra Marcorutti Lucia (Lucilla),

Formentini Tiziana, Mian Luciana.

Comunità di San Gervasio e Protasio

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E state Ragazzi 2008 ha regalato un “grillo per latesta” ad un centinaio di bambini e ragazzi che

hanno partecipato a questa edizione estiva del no-stro centro parrocchiale.

Qualcuno potrebbe giustamente obiettare, sullascia dei ricordi, che il personaggio di Pinocchio eragià stato protagonista di un’edizione precedente deltanto atteso appuntamento estivo: che questi anima-tori siano talmente a corto di idee da riciclare vecchitemi di vecchie storie?!? Ma vogliamo mica scher-zare?!?

Il tema di quest’anno richiamava sì un personag-gio di Collodi, ma il famoso Grillo Parlante! E tut-

ti sappiamo quante ne ha passate quel povero inset-to: seguire quella “birba di un figliolo” non è statoper niente facile. Bugiardo tanto da farsi crescere ilnaso, disubbidiente, indocile ed ingrato, ingenuo ecaparbio allo stesso tempo mentre fa il suo cammi-no di esperienze nel mondo attraverso incontri posi-tivi e negativi: il Gatto e la Volpe, il burattinaioMangiafuoco, la Fata dai Capelli Turchini, la Luma-ca, il Pescecane, gli assassini... e tanti altri. Pinoc-chio ha passato le avventure più incredibili: da de-rubato ed impiccato ad un albero, trasformato in asi-no con tanto di orecchie felpate, oppure come canecostretto alla catena per riguadagnarsi la libertà tan-to desiderata. Il nostro grillo ha cercato di metterloin guardia più volte sulle brutte compagnie, ma ilburattino ha spesso alternato buoni propositi a brut-te ricadute, sempre con il dubbio se fosse megliocontinuare a fare il burattino ribelle o diventare fi-nalmente un bravo ragazzo. A rileggere così la sto-ria di Collodi, sembra che ogni ragazzo assomigli unpo’ a Pinocchio!

Estate Ragazzi ha da tanti anni la speranza dirappresentare per tante persone, forse non solo per ipiù giovani o i più piccoli, un piccolo “grillo par-lante”. Ha l’ambizione di poter essere un valido mo-mento di incontro, di svago e di divertimento non fi-

“Un grillo per la testa”...

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tanti di una struttura che si regge su un delicatoequilibrio di forze positive e propositive; gli adultivolontari si sono sempre resi disponibili ed entusia-sti di portare il loro contributo e la loro esperienzaai più piccoli, mentre un gruppo di persone piùesperte ha cercato di collaborare e dare il meglio percercare di migliorare sempre più questa iniziativa.

Ogni anno aspettiamo con gioia questa straordi-naria avventura estiva!!!

per estate ragazzi edizione 2008

ne a se stesso ma di crescita e di formazione anchecristiana. Ogni attività, ogni uscita, ogni gita, comepure ogni momento della mattinata, assumono cosìun senso e diventano un impegno costante da porta-re avanti con tante difficoltà ma anche altrettantesoddisfazioni.

La formula rimane da diversi anni sempre lastessa: la mattinata viene scandita dall’accoglienza,la rappresentazione della storia che fa da filo con-duttore tematico dell’esta-te, un momento di rifles-sione e di preghiera, lascelta delle attività dasvolgere in base alle pro-prie preferenze e propen-sioni, la merenda ed infineil gioco in squadre. Alcunilaboratori possono variareda un anno all’altro, altrirestano fissi a causa del-l’alto indice di gradimen-to; giovani animatori si al-ternano in ogni edizione,mentre quelli più espertirestano come colonne por-

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F orse il 17 porta male anche se non è di venerdìa guardare il tempo nero e fresco che ha carat-

terizzato la prima serata della Sagra 2008: ma cel’abbiamo fatta, non ha piovuto! Ed eccoci alloratutti contenti ed affascinati dal ricordo dei gruppiCOVER che si sono esibiti in prima serata e, vivo,rimane nel ricordo di tutti noi quel sosia di Vasco

“Dentro la Sagra 2008”:allegria e riflessione

Concerto “Camaleonti”.

Spettacolo di “Nomadelfia”.

settimana per così dire “non proprio calda” per es-sere a Luglio ed anche un po’ bagnaticcia. Ah lapioggia! La birra è comunque sgorgata ma non co-me usualmente... forse ci stava meglio un punch incerti momenti. Per fortuna o meglio per grazia diDio, la seconda settimana è partita sotto i miglioriauspici. Era la settimana più importante, quella cherappresenta la vera attenzione della Parrocchia per-ché si svolgono le principali manifestazioni sociali.Ecco allora il termometro iniziare a salire ed il tem-po a stabilizzarsi, la birra, i calamari, i panzerotti, legrigliate e tutte le leccornie cucinate hanno iniziatoa prendere il loro ritmo. Quello che oramai tutti co-noscono... un gran bel ritmo scandito dall’eliminacode molto efficiente!

La nostra cucina dopo tutti gli investimenti fattiin questi anni è davvero un fiore all’occhiello: at-trezzata, organizzata ed efficiente è oramai in gradodi supportare una domanda davvero forte nelle oredi punta e ottimizzata da uno staff di persone che è

Rossi della REWIND cover band che è piaciutodavvero tanto: è preciso a lui anche nei movimenti.Dopo il Vasco un tuffo nel passato ed eccoci a can-ticchiare le canzoni dei Camaleonti: un pezzo dellastoria della musica italiana giunta a Carlino. Simpa-tici e pimpanti, anche se un po’ “imbiancati” daltempo che passa inesorabile per tutti, hanno datosfoggio dei loro grandi successi. Quasi 3 mila per-sone ad ascoltarli! Il Sabato è il giorno del liscio edel caraibico e così i Magri e Lisoni, grande orche-stra del ballo, hanno salutato dopo molti anni di as-senza i ballerini di Carlino che hanno sicuramentegradito questo grande ritorno. Sempre a base di li-scio la prima domenica che ha concluso la prima

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Gara di pesca.

mo accolto sin dalle prime ore del mattino, erano lesei, il grande popolo di Nomadelfia. Sono arrivaticon 6 TIR e subito si sono messi all’opera. Ognunodi loro sapeva cosa fare: chi montare l’enormestruttura del palco, chi cucire e riparare i costumi,chi disporre le sedie, chi preoccuparsi del pranzo edel beveraggio, chi preparare le scenografie, chil’impianto luci o audio. Era già quello uno spetta-colo! La sera la loro esibizione narrata dall’amicoSandro che ha intervallato i vari balli fatti di coloree scenografie davvero allegre e spettacolari ad unracconto della storia di Nomadelfia. Diverse autori-tà presenti. Il Sabato successivo gli amici dell’Az-zurra Danza hanno sfoggiato i loro campioni di bal-lo caraibico, fra cui la carlinese Ilenia, sulle note delsound dei CAIMAN. Una serata riuscitissima... lagente non andava più a casa e noi eravamo preoc-cupati perché alle sei della mattina seguente dove-vamo essere già lì a preparare la Domenica Socia-le! Oramai consolidata, l’ultima domenica, quellasociale del 27 luglio, quest’anno ha visto una rin-novata partecipazione a giudicare anche dalla ri-uscita del pranzo sociale al quale sono stati servitipiù di 400 coperti. Celebrata da Don Leo la SantaMessa ha acquisito un sapore nuovo: la disabilitàcelebrata da chi è disabile. Profonde e commoventiparole hanno toccato i cuori e la sensibilità dei tan-ti parrocchiani, autorità, associazioni, intervenuteper sostenere questa grande iniziativa foraniale so-stenuta dalla nostra Arcidiocesi. L’ultima Domeni-ca è sempre un po’ triste per tutti noi che lavoriamoper la sua riuscita. Il giorno dopo il palinsesto sispegne e un’anno ci separa dalla prossima edizione.Viviamo allora le ultime ore della Domenica conentusiasmo e commozione assaporando la sfida abasket in carrozzella e la Partita del Cuore che vo-gliono esprime entrambe il senso della nostra festa.

davvero l’asse portante di tutta la festa. Senza di lo-ro ogni spettacolo non avrebbe quel gusto che ha!Ed allora un applauso a tutti coloro che operano nel-la festa, che danno la loro disponibilità a questagrande tradizione che si ripete ogni anno sempre piùforte e rinnovata e che è oramai conosciuta in tuttala Regione. Il secondo venerdì, il 25 luglio, abbia-

Santa Messa.

Bascket in carrozzella.

Pranzo comunitario.

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Dalla prima settimana di ottobre, la Casa Famiglia“S. Bernadette”, si è trasferita nella Canonica di

Zellina, resa disponibile dalla Parrocchia e ristrutturatanel corso dell’estate. Dopo qualche settimana di adatta-mento, necessaria anche a tutti gli spostamenti anagra-fici e sanitari, siamo a fare un breve resoconto di questiultimi mesi e a lanciare qualche spunto per il prossimoavvenire che ci attende in Forania.

La Casa Famiglia si trova nella piazza di Zellina, trala Chiesa e il Centro Civico. È limitata ai due piani su-periori della ex-canonica, mentre al piano terra si svol-gono le attività della parrocchia (in particolare Catechi-smo, Coro e lavori del Gruppo Caritas). Dietro la casa,ci sono i nuovi spogliatoi ed il campo da calcetto risi-stemati al tempo dal sacerdote don Paolo Gervasutti edattualmente gestiti dall’Amatori Calcio Zellina.

La prima ristrutturazione ha interessato l’abbatti-mento delle barriere architettoniche ed il rifacimentodegli impianti. Poi, con una mano di bianco e gli arredi(in parte arrivati dal Gruppo Caritas di Carlino), la casaha preso una forma familiare che la connota con sobrie-tà. Non è e non sarà una reggia, i tesori contenuti all’in-terno sono i piccoli che la vivano.

La casa famiglia si insedia in Forania

Al momento siamo in 6. L’ultimo arrivato, lo scorsogiugno (appena tornati dal pellegrinaggio diocesano aLourdes), è il piccolo Luca di 7 mesi. Emanuele è inse-rito in prima Elementare a San Giorgio, per lui tanteemozioni ai primi giorni miste a qualche preoccupazio-ne per le molte novità a cui è stato chiamato in pocotempo. Renato è il nonno di casa, l’addetto alle pulizieesterne. Passando sulla statale è probabile vederlo os-servare le macchine con la scopa in mano. Il suo mottoè “lavorâ fuart e mangjâ planc!”.

Il procedere dei lavori ha permesso di entrare in tem-po per il primo freddo. Anche da noi da qualche setti-mana il cammino fuma, segno della necessità di scalda-re ma anche di un focolare, di una presenza stabile. So-no in programma nei prossimi mesi ulteriori rifinitureche interesseranno gli esterni e la coibentazione termica.Il caro geometra Ferdi l’ha pensata davvero graziosaquando ha elaborato il primo progetto di massima loscorso anno. Noi ci auguriamo possa essere accogliente,con la porta aperta a chi passa per un saluto, per un mo-mento di conforto, per fare un po’ da zio ai piccoli.

È giusto ricordare come molte persone qui accoltesembravano private dalla vita del piacere di ospitare

Una festa costruita attorno all’Handicap per dimo-strare la forza, la caparbietà, la capacità nello sport,il talento. Un atleta del Basket lo abbiamo visto nel-le pagine del Messaggero vincere in Uruguay unacompetizione sportiva. È stato bello dirsi: era a Car-lino quest’anno. Bruno Pizzul, oramai di casa nellanostra Comunità, ha diretto per l’ennesima volta lasconfitta che i parroci hanno inferto ai politici. A di-re il vero quest’anno la sorte ha detto la sua vistoche la sfida è stata vinta ai rigori. Segno che i poli-tici stanno crescendo. Attento Don Agostino: mag-giori allenamenti per il futuro. Alla prossima!

Partita del cuore: i politici.

Partita del cuore: il commento.

Partita del cuore: i parroci.

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qualcuno a casa loro, preparando il caffé o facendo ac-comodare sul divano. Ora hanno una casa, la sentonoloro... pensateci quando, per “paura di disturbare”, ri-mandate un passaggio da queste parti. Siamo qui percondividere, tutto il resto è secondario.

Alcuni ringraziamenti in anteprima, in attesa cheuna cerimonia di benedizione dia l’opportunità di far fe-sta ringraziando il Signore e le tanti mani che hannocollaborato a questo progetto di solidarietà cristiana.

Ricordiamo il gruppo foraniale “Dentro Io SonoAbile”, vero motore di questa iniziativa sia per le tanteiniziative di raccolta fondi (una provvidenza indispen-sabile all’inizio dei lavori) sia per l’amicizia che ha per-messo di appoggiarci a voi e poter chiedere aiuto o con-fronto. Aiutateci ancora affinché, come dicevamo, que-sto sia un inizio, non un traguardo.

Ringraziamo la Parrocchia di Zellina, che ha stret-to gli spazi necessari alle tante iniziative che tengonoancora viva la piccola comunità accogliendoci consimpatia. In particolare al loro Sagrestano sig. Gianni-no Brollo, che in tutti questi anni ha accudito la casa eultimamente ha accolto col sorriso aprendo la portaogni mattina a coloro che vi lavoravano. Grazie a donLivio Carlino che, come legale rappresentante dellaParrocchia, ha più volte dimostrato e sottoscritto fidu-cia verso l’iniziativa e verso gli organizzatori, permet-tendo un incontro sereno tra la Comunità e la casa fa-miglia. Un grazie anche alla Parrocchia di Carlino, chegià ci ha aiutato con tante iniziative e anche ultima-mente ha saputo fare da garante per l’insediamento aZellina. Grazie a coloro che si sono mossi per reperiree gestire con trasparenza i fondi, i rapporti con il mon-do politico, le amministrazioni locali e la Curia. Gra-zie a coloro che hanno prestato la loro opera per la si-stemazione dei pavimenti, ringhiere, serramenti ester-ni, traslochi; alle donne intervenute nel momento piùdelicato (le pulizie generali) ad aiutare Morena, ai gio-vani pensionati che hanno speso gli ultimi giorni d’e-state tra vernici, cacciaviti e tubi che perdono, al geo-metra Marzola che ha mantenuto una attenta regia deilavori nonostante la nostra lontananza. Non ci sonoparole per ringraziare, speriamo che negli anni possia-mo avere tempo per stringere una amicizia vera.

Grazie alla Associazione “Comunità Papa GiovanniXXIII”, che dalla lontana Rimini ha appoggiato concompetenza e fiducia questa iniziativa, mai messa indubbio neanche quando tempi, costi ed iter burocraticisembravano allontanare la fattibilità. Ai nostri parenti,collaboratori instancabili e soddisfatti nel vederci felici,un pensiero particolare.

Grazie ai tanti di cui ignoriamo il nome o anche ilvolto, ma che hanno permesso o appoggiato l’insediar-si della casa famiglia in Forania.

Grazie a tutti, che il Signore vi doni un Natalecon un povero seduto alla vostra mensa.

Morena e Gabriele PiganiCasa Fam. “S. Bernadette” - Zellina

“Sagra di Carlino” Santa Messa.

LETTERA DI UN FIGLIO

A TUTTI I GENITORI

DEL MONDO

Non darmi tutto quello che ti chiedo. A volte chiedo solo per ri-

scontrare quanto possa prendere.

Non sgridarmi. Ti rispetto meno quando lo fai, insegni a gridare

anche a me e non desidererei farlo.

Mantieni le promesse, belle o brutte. Se prometti un premio, dam-

melo e comportati così anche con le punizioni.

Non mi paragonare a nessuno, specialmente a mio fratello o a mia

sorella; se mi farai apparire migliore di altri, qualcuno soffrirà; se

mi fai apparire peggiore di altri, soffrirò io.

Non cambiare parere così spesso su ciò che devo fare; deciditi e

mantieni la tua decisione.

Permettimi di crescere, fidandoti delle mie capacità. Se tu fai tut-

to al mio posto io non potrò mai imparare.

Non dire bugie in mia presenza e non mi piace nemmeno che tu

mi chieda di dirle al tuo posto, neanche per darti una mano. Que-

sto mi fa sentire male e perdere la fiducia in tutto ciò che dici.

Quando sbaglio, non esigere che ti dica il perché. A volte non lo

so neanche io.

Quando sbagli, ammettilo. Questo aumenterà la mia stima per te,

m’insegnerai così ad ammettere i miei errori.

Trattami con la stessa affidabilità e spontaneità che hai verso i

tuoi amici; essere parenti non significa non poter essere amici.

Non chiedermi di fare una cosa che tu non fai. Io imparerò a fare

sempre quello che fai tu, anche se non lo dici. Ma non farò mai

quello che tu dici e non fai.

Quando voglio condividere una mia preoccupazione con te, non

dirmi “non ho tempo per stupidaggini” e “non ha importanza, so-

no cose da ragazzi”.

Cerca di capirmi e aiutarmi.

Voglimi bene e dimmelo. A me piace sentirmelo dire, anche se tu

credi che non sia necessario dirmelo. Abbracciami. Ho bisogno di

sentire la tua amicizia, la tua compagnia in ogni momento!

Dal Bollettino Parrocchiale

di Marano “La Voce della Laguna”

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ratori. Domenica 26 ottobre il Par-roco illustrava con un lungo dis-corso tutti i vari procedimenti perl’elezione del nuovo Papa, aggiun-gendo poi le varie comunicazioni,compreso quello dell’organizza-zione di un corso di cucito a Carli-no, tanto che il tutto comprendevatre pagine di un grande quadernodi computisteria. Il 9 novembre sisvolgeva la Festa di Ringraziamen-to con la benedizione dei trattori,nelle comunicazioni si nota l’invi-to alla vaccinazione dei bambinicontro la poliomielite (si iniziavain quegli anni), e l’inizio del dopo-scuola, gratuito per i bambini sus-sidiati dal patronato scolastico.Domenica 16 novembre, veniva

annunciata la grande Missione Parrocchiale e lapubblicazione di un Bollettino ad essa dedicata.Ampio spazio dedicato al programma e alle altre in-dicazioni, anche qui quasi tre pagine. La Missionesi concludeva l’otto dicembre e ampio spazio veni-va dedicato sia nelle feste che nelle altre giornate.Una piccola nota per conoscere gli usi di allora: lasera dell’otto veniva offerta, a cura degli uomini diAzione Cattolica, una cena di addio ai Missionaricon la partecipazione di 35 persone, mentre nell’in-domani veniva celebrata una Santa Messa alle ore5.30 del mattino.

Nel completare le notizie riferite al 1958, ram-mentiamo che durante le Sante Messe, oltre al-

le indicazioni religiose, il parroco don Giovanni Dri,riportava anche quelle civili, come, per esempio,nella domenica 21 settembre la comunicazione dellariapertura del Dispensario di San Giorgio.

Nella domenica del Perdon del Rosari, 5 ottobre,tutte le indicazioni sono religiose, sia per la dottrinache per il Rosario durante tutto il mese. Non manca-no le disposizioni per la processione; l’invito a nonubriacarsi “Fa ribrezzo vedere le feste più belle cam-biarsi in giornate di grandi bevute... magari di ba-cò...”. Nelle lunghe comunicazio-ni venivano indicate anche le do-ti che dovevano avere i padrini omadrine dei cresimandi.

Giovedì 9 ottobre comunicavala morte del Papa Pio XII e gliorari del triduo a suffragio, cul-minante nella domenica successi-va con una solenne commemora-zione.

Non è che si fosse dimentica-to degli impegni civili, poichédurante il mese di ottobre nelleSante Messe veniva comunicatoche iniziava la scuola serale aCarlino per chi aveva superato laquinta elementare; e a Torviscosainiziavano i corsi professionaliper disegnatori, falegnami e mu-

Nave Flaminia, 1955. Carlinesi verso l’Australia.

1956, emigranti in Australia.

Cinquant’anni fa

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In data 14 dicembre comunicava che la prossimadomenica del 21 sarà celebrata con particolare so-lennità, stante la ricorrenza del Santo Patrono dellaParrocchia, San Tommaso Apostolo; mentre nella ri-correnza di San Tommaso di Canterbury, 29 dicem-bre, a cui è dedicata la chiesetta e l’omonima via, sa-rà amministrata dal Vescovo la Cresima. Nella stes-

sa occasione invitava, chi era interessato, ad acqui-stare le vecchie sedie della sala del cinema recente-mente sostituite. Il 21 dicembre comunicava chemartedì 23 dicembre, alle ore 12 (mezzogiorno pre-ciso) il nuovo Papa, Giovanni XXIII, rivolgerà allaradio un saluto al mondo. Il discorso, in italiano, du-rerà circa 25 minuti.

la richiesta di operai del-le industrie Zanussi diPordenone, con l’invitoa rivolgersi al collocato-re comunale.

Interessante, anchesotto l’aspetto storico, èl’elenco delle suore chehanno operato nell’Asi-lo di Carlino dalla fon-dazione, compreso l’e-lenco di quelle con l’in-carico di Superiora.

Il 29 settembre si ce-lebrava il Centenariodell’Azione Cattolicacon l’invito a partecipa-re alla Santa Messa ce-lebrata dall’Arcivescovo a Udine. Nella stessa do-menica annunciava i festeggiamenti per i Perdonelencando sia i momenti religiosi che ludici. La fe-sta si svolgerà da sabato 5 a lunedì 6, con musica,chioschi, giochi popolari, gara di briscola, tombolae una ricca pesca di beneficenza. Alla sera sarà as-sicurato un servizio di autocorriera da Marano aCarlino.

Alla fine del quaderno di appunti viene riporta-ta una ricerca sui molini a Carlino, che verrà pub-blicata in un prossimo Bollettino, e una lettera in-viata al Sindaco con alcuni suggerimenti sull’ac-cesso al Cimitero, su strade, sull’affitto del terrenoadibito a campo sportivo e sulla consuetudine daparte del Comune di donare alla Parrocchia la legnada ardere.

a cura di Gimi

Quarant’anni fa

Negli appunti riguardanti l’anno 1968, don Gio-vanni Dri, ha raccolto l’articolo del Messag-

gero Veneto di data 15.7.1968 riguardante lo stan-ziamento da parte della Provincia per l’asfaltaturadella strada Muzzana-Carlino.

All’inizio dell’anno catechistico, così come pergli anni precedenti, vengono riportati i nomi di tut-ti i partecipanti per un totale di 156 bambini, 84maschi e 72 femmine.

Nella domenica del primo settembre, continuan-do nelle comunicazioni non religiose, tra l’altro innumero minore dei precedenti anni stante la mag-giore diffusione di giornali, radio e televisioni, in-forma che chi ha superato la terza media può iscri-versi all’Istituto Professionale di Stato di San Gior-gio. Nella stessa domenica comunica i nomi deichierichetti che hanno svolto servizi da febbraio adagosto con il numero delle presenze; per tutti sarà

organizzata unagita sul Lussari.Le comunicazionidi questi anni sonomolto più corte de-gli anni preceden-ti, in special mododegli anni cin-quanta, ora diffi-cilmente raggiun-gono mezza pagi-na, mentre primaarrivavano facil-mente a due pagi-ne se non più, manon manca l’ap-punto che riguarda

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Scrivin alc di furlan:

I mûts di dî:

Par fâ bêz no bisogne vê pore dal diaul.Per fare i soldi non bisogna aver paura del diavolo.Un proverbio forse dettato dal pessimismo e dall’invi-dia, ma una certa mancanza di scrupoli appare neces-saria per arricchirsi.

La ploie cujete a travane il mont.La pioggia calma inzuppa il mondo.Questo proverbio si unisce a quello che dice: Stâ atentdes boris sot da cjinise. Stai attento delle braci sotto lacenere. Ovvero sono nascoste ma sono efficaci nel lo-ro compito poiché bruciano. Sono modi di dire che lo-dano chi con calma e decisione sa raggiungere lo sco-po prefisso, senza fracasso e proclami roboanti, tipicidi questo momento storico.Il tutto viene completato dal famoso: la gote da l’aghea sbuse le piere. La goccia dell’acqua fora la pietra.La costanza dell’agire anche con poco può portare arisultati eclatanti.

Tal pais dai zuets, ducj a crodin di cjaminâ drets.Nel paese degli zoppi, tutti credono di camminare dritti.Non è detto che quello che fanno tutti sia la cosa piùgiusta.

A San Simon si tire su la cjalze e il scufon.A San Simone si tira su la calza e il calzettone. A fineottobre ci si prepara ad affrontare l’imminente freddo.

A Sante Caterine il purcjt in ta cantine.A Santa Caterina il maiale in cantina.A San Dree il purcjt in ta le bree.A Sant’Andrea il maiale sulla tavola.Entro novembre, nell’economia contadina, si rendevanecessario completare la scorta di viveri per affronta-re l’inverno con particolare riferimento alla scorta digrasso. Fino a non tanto tempo fa, non c’erano moltiproblemi di obesità.

Provin a scrivi ancje i disleelenghis:

La massarie no lave masse ben la massarìe dal mas-sâr massangôs.La serva non lava troppo bene le masserizie del colo-no zotico.

Nol ûl par nuje ualî la nòle se nol è innulât.

Non vuole assolutamente fiutare la nocciola se non ènuvoloso.

Mi soven de pale dal altâr di San Palài s o ven a palâcu la pale su pal troi li dal pâl de pale di Paluçe.Ricordo la pala dell’altare di San Pelagio se vengo aspalare col badile sul sentiero presso il palo del pendiodi Paluzza.

Cumò o scrivin un cjant di Nadâl cjapât su dal prof.Zuan Batiste Passon da tradizion orâl di Posséc.

I pastôrs di BetlemDopo secui di promessis,di sperançe, di dolorda la Vergine di Jesseal è nassût nestri Signor.Tune stale di Betlemil frutin di frêt al zem;e so mari lu braçole,lu ribusse, lu cocole.Benedete sei la buinecjare nestre Madonine.E jere in pont la mieze-gnot,al durmive il mont çidin,e tun prât ali di sot:Sef cun Jacun e Masin.I tre sempliç pastoruzcustodivin i agnelutsa disevin tra di lôr:“Cjale, cjale su che stale,çe soreli, çe sflandôr!”In chel mentri ûr compa-rîsun biel agnul c al rapîsplen di lûs di paradîse cun muse legre ûr dîs:“Consolaisi, cjârs pa-stôrs!La c o viodeis che lusôrsmodenant al è nassûtil Signor c a ân prometût.Lassait pioris, lassait dut

lâit a viodi chel biel frute so mari benedeteche ûs desidere, che ûsspiete!”Sbarlufîts, di cûr leala sintî chel agnuline dan dongje il lôr regâlpar che mari e il so frutin.Sef: un tenar agnelut,Min: un bocon di buinescuete;met Masin tai soi geutsfiis e nolis, biei piruz.A jentrârin ta che stale,e viodêrin cui lôr voila Madone benedetecun chel agnul sui genoi.E devots s ingenoglârine i regai ur presentârin.E Je e dîs: “Graçjis tant didut!Sore pur bussâit il frut!”Lôr tacârin a bussâlu,a fissâlu, a ciareçâlu;fin che legris e beâtsdi che stale a lêrin viecontentons e namorâts.No podêrin mai finîdi laudâ, di benedîla gran Vergine Mariee il dolçjssin so biel fi.

Par no dismenteea

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a cura di G. M.

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BATTESIMI

Si sono impegnati a educare nella fede, genitori e padrini di:

Zorzin Ginevra StellaZanutta LeonardoMion SofiaBergamini GretaDella Ricca Alessia

MATRIMONI

Si sono promessi amore e fedeltà per tutta la vita:

Sutto Paolo – Purasanta IlariaSalvadori Lorenzo – Vicenzino SoniaDella Ricca Diego – Iacumin MauraPapais Ivan – Tell Maela

FUNERALI

Abbiamo augurato il Paradiso a:

Massar Albina di anni 84Paiaro Antonio di anni 83Chiccaro Antonio di anni 75Pasqual Celestina di anni 86Tonizzo Gino di anni 91Scarel Giovanni di anni 83Turolo Mario di anni 76Lissandron Nives di anni 85Battistin Nicolò di anni 68Zanutta Valda di anni 81Tonizzo Maria di anni 69Gandolfo Maria di anni 61Panizzolo Adele di anni 80Zanutta Anna di anni 79Battiston Assunta di anni 87Vicentini Giobatta di anni 75Piras Nicolò di anni 65Crosera Rosalia di anni 77Bottò Dario di anni 45

Anagrafe parrocchiale 2008

“Natività” di

D. Fabris -

Chiesa Parroc-

chiale di Carlino.

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ORARI FUNZIONI NATALIZIE

In preparazione del Natale, da lunedì 15dicembre a martedì 23 dicembre, alle ore 18.30, verrà cantato il MISSUS.

Martedì 23 dicembre, alle ore 20.30, in preparazione del S. Natale, ci saranno le Confessioni Comunitarie. Saranno presenti vari Confessori forestieri.

Mercoledì 24 dicembre, alle ore 22.30la S. Messa verrà celebrata a San Gervasio e alle ore 24.00 a Carlino.

Cerimonie NatalizieFESTA DELLA FAMIGLIA

Domenica 28 dicembre, alle ore 11.00, la S. Messa verrà celebrata in particolare per le coppie che quest’anno hanno celebrato il 5°, 10°, 15°, ... 50°, di matrimonio. Seguirà un piccolo rinfresco in canonica.

La Voce Amica di Carlino e San Gervasio . Bollettino parrocchiale diCarlino . Direttore responsabile: Flavio D’Agostini . Aut. Tribunale diUdine n. 44/05 dell’11-10-2005 . Stampa: Arti grafiche friulane Imocospa . via IV Novembre, Tavagnacco (Ud). Misericordia Bassa Friulana, presepe 2007.