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DI SIMONE MARCIS a passione per lo sport, l’amore e la solidarietà spingeranno un uomo, un padre francescano, a partecipare per la prima volta ad un evento che da sempre è considerato uno degli avvenimenti sportivi più sentiti e partecipati al mondo: la Maratona di New York che, con il suo fascino, raccoglie migliaia di corridori ogni anno. Un intrecciarsi di razze, culture e obiettivi diversi che però si fondono insieme sulla linea del traguardo, quella striscia che, superata, ti fa entrare nella storia delle maratone di tutti i tempi. È proprio così perché quella «mitica» distanza di 42 Km e 195 metri è nata dal sacrificio di un soldato che, dopo la battaglia fra Persiani ed Ateniesi, riuscì a percorrere quei chilometri per annunciare la notizia della vittoria di Atene. Morì da eroe ma le sue gesta e la sua impresa, vegliano ancora oggi sulla gara più difficile di tutte le altre, sulla corsa più affascinante di tutti i tempi. Allora perché un religioso vuol partecipare alla Maratona di New York? Cosa lo spinge a correre dal Ponte da Verrazzano a Central Park affrontando uno sforzo non indifferente? Il sogno e la speranza di aiutare migliaia di bambini in difficoltà, il sogno di vedere un giorno una Nuova Betlemme, una città che possa accogliere tanti ospiti, che possa offrire ai suoi figli una patria dove crescere e poter diventare vecchi. Per rispondere all’appello di pace e di speranza degli abitanti di Betlemme, padre Gabriele Bezzi (cappellano della Guardia di Finanza presso la caserma Santini di Livorno) insieme all’amico Roberto Mascia (il fratello di Roberto è un frate cappuccino in Sardegna) correranno la Maratona di New York il prossimo 2 novembre, allo scopo di raccogliere fondi a favore dei bambini dell’Ospedale Pediatrico di Betlemme (C.B.H.) dove operano le suore Francescane di Santa Elisabetta. Il ricavato delle offerte servirà per l’acquisto di apparecchiature sanitarie destinate al nuovo padiglione degli ambulatori esterni e di Pronto Soccorso, i cui lavori dovrebbero essere ultimati per i primi mesi del 2009. Attualmente è presente soltanto un macchinario, purtroppo non sufficiente a soddisfare i bisogni di centinaia di bambini ogni giorno; questa strumentazione ridurrà i tempi di attesa delle persone che si recheranno negli ambulatori. Padre Gabriele avrà contemporaneamente al proprio sforzo, il sostegno di una «Maratona dello Spirito», un periodo di preghiere, veglie, momenti di riflessione che durerà lo stesso tempo in cui si svolgerà la corsa stessa: un gruppo di suore Clarisse lo accompagnerà con lo Spirito e la forza dell’Amore di Dio al quale ci uniamo anche noi idealmente fin da ora. La passione per lo sport che padre Gabriele nutre sin da piccolo è, insieme al suo mandato, uno dei motivi che lo vedono protagonista in numerose iniziative a scopo benefico, alle quali è sempre presente e dove si impegna in ruoli diversi a seconda delle manifestazioni a cui partecipa (calcio, corsa, etc.). «Ho già partecipato a due importanti maratone nazionali: quelle di Livorno e Venezia» ricorda il Padre francescano; quella di New York sarà un’ulteriore prova per chiudere una corsa, un obiettivo che, dal 1° gennaio 2008, lo impegna in prima persona come uno dei promotori «New York per una Nuova Betlemme»; un’assonanza che mette in relazione l’amore per lo sport, per la vita e la solidarietà con un progetto umanitario. Mentre il maratoneta corre contro i propri limiti e per se stesso, padre Gabriele correrà per tutti i bambini che ogni giorno corrono la propria maratona della vita per sopravvivere: «Corro per chi non può correre», con queste parole ci esprime tutta la sua voglia di raggiungere risultati importanti grazie all’aiuto di tutti noi che lo attenderemo virtualmente al traguardo della speranza. Il progetto del quale stiamo parlando si concluderà la notte di Natale del 2008 augurandoci di poter materializzare queste parole in fatti concreti. «Correre sempre» è il motto del maratoneta, il quale avrà il nostro tifo spirituale, il sostegno per aiutare chi soffre attraverso lo sport, come spesso avviene per giuste cause. Questa «Maratona del Cuore» voglia essere un modello da seguire, magari non percorrendo per forza quella mitica distanza, ma un esempio di come divertendosi, sudando, arrivando col fiatone al traguardo, spesso privi di forze, si possa correre per la vita, per qualcuno che ha meno di noi che, al contrario, possediamo troppo e lo sprechiamo, che non sappiamo apprezzare le piccole cose quotidiane. Impariamo a correre veramente, ad amare il prossimo perché un mondo migliore sia un traguardo di tutti e per tutti. Aspettiamo, scherzando, padre Gabriele con la medaglia al collo, perché comunque ha già vinto in partenza una gara, un progetto che rende protagonista: la più grande vittoria sarà quella di un uomo che si mette in discussione per se stesso e per gli altri con la sua testimonianza, con la sua vita da corridore spirituale. L Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Alberto Migone Vicedirettore: Andrea Fagioli Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 19 ottobre 2008 «Corro per chi non può CORRERE » Padre Gabriele Bezzi alla Maratona di New York I prossimi appuntamenti in diocesi L’ottobre missionario SABATO 18 OTTOBRE * ore 21.00 presso la Cattedrale,Veglia diocesana di preghiera missionaria, presieduta dal Vescovo DOMENICA 19 OTTOBRE * in tutte le parrocchie e Istituti: giornata di preghiera e raccolta per Giornata Mondiale Missionaria; * alle ore 17.30, presso il Teatro Filicchi: «Madre Teresa, il musical» di M. Paulicelli e P. Castellacci, presentato dalla compagnia «Sotto il Melo» MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE * ore 18.00 presso il Centro Culturale diocesano (V. della Madonna) in collaborazione con il Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, incontro sul tema: «Lido Rossi, un cammino d’amore donato» intervengono: Renato Rossi, diacono; Zita Falleni, P. Luigi Mazzucato, direttore del CUAMM di Padova GIOVEDÌ 30 OTTOBRE * ore 18.30 presso la Parrocchia S.Teresa a Rosignano Solvay, incontro con P.Luigi Mazzucato sul tema: «Quale missione oggi: il ruolo dei laici nella missione» l Caritas Baby Hospital di Betlemme è l’unico ospedale pediatrico in Cisgiordania e nella striscia di Gaza. Dal 1952 le porte del Caritas Baby Hospital sono aperte ogni giorno - senza interruzione - a tutti i bambini palestinesi e alle loro mamme. Il fondatore, padre Pater Ernst Schnydrig, attraverso la Kinderhilfe Bethlehem di Lucerna, l’associazione "madre" che opera in quest’ambito da oltre 50 anni, si era posto come obiettivo quello di assicurare un’assistenza medica di base ai più piccoli, prime vittime delle conseguenze del conflitto israelo- palestinese. Per loro, questo ospedale resta a tutt’oggi un’oasi di pace e di serenità. L’ospedale è gestito dalle Suore Francescane Elisabettiane e serve oltre 500.000 bambini: è una struttura che si regge solo sulle donazioni e sulla solidarietà. Il Baby Hospital è un interessante punto di osservazione per capire la realtà di Betlemme: esso è indice delle difficili condizioni in cui vivono tante famiglie, specie nei villaggi, che pongono i bambini in una situazione di forte rischio di malattie. La disoccupazione tocca livelli altissimi e si fa sentire sempre più. Le condizioni igieniche precarie, in particolare la scarsità di acqua, rendono ancor più fragile lo stato di salute dei bambini. Nell’ospedale, vi sono 3.500 ammissioni in un anno e circa 30 mila bambini seguiti negli ambulatori (100 al giorno). L’ospedale ospita anche una scuola per infermiere che rappresenta, per molte giovani, l’unica prospettiva di lavoro e per la popolazione un segno fondamentale che alimenta la loro speranza per una vita migliore. In Italia sono molti i sostenitori di questa causa, in particolare è nata a Verona l’Associazione italiana che aiuta il Caritas Hospital di Betlemme con sede in Lungadige Matteotti, 8 (sede della caritas diocesana veronese) e con un’agenzia operativa a Bussolengo, in via Roma 67. Anche il Vescovo, insieme ai partecipanti al pellegrinaggio diocesano in Terra Santa hanno contribuito al sostegno dell’ospedale, donando oltre 5000 Euro. Padre Gabriele a Livorno sta sensibilizzando a questo progetto attraverso diverse iniziative tra cui la sua partecipazione alla Maratona di New York; il prossimo 8 dicembre nella chiesa della Madonna celebrerà anche una Messa per la Pace in Terra Santa «Una luce per Betlemme». PER CHI VOLESSE SOSTENERE IL PROGETTO PUÒ RIVOLGERSI DIRETTAMENTE A PADRE GABRIELE BEZZI, PRESSO LA CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZA SANTINI - SCALI DELLA DARSENA 10 A LIVORNO, OPPURE PER DONAZIONI: C/C POSTALE N.69795961 - CAUSALE "PROGETTO P. GABRIELE"; OPPURE ANCORA ATTRAVERSO LA CARITAS DI VERONA VIA ROMA, 67 - TEL. 045.7158475: AIUTO BAMBINI BETLEMME UNICREDIT BANCA FILIALE DI S. AMBROGIO VALPOLICELLA (VR) ABI 02008 CAB59822 C/C 40434541 I L’ospedale per i bambini di Betlemme Come sostenere il progetto di padre Gabriele

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DI SIMONE MARCIS

a passione per lo sport,l’amore e la solidarietàspingeranno un uomo,un padre francescano, a

partecipare per la prima voltaad un evento che da sempre èconsiderato uno degliavvenimenti sportivi piùsentiti e partecipati al mondo:la Maratona di New York che,con il suo fascino, raccogliemigliaia di corridori ognianno.Un intrecciarsi di razze,culture e obiettivi diversi cheperò si fondono insieme sullalinea del traguardo, quellastriscia che, superata, ti faentrare nella storia dellemaratone di tutti i tempi.È proprio così perché quella«mitica» distanza di 42 Km e195 metri è nata dal sacrificiodi un soldato che, dopo labattaglia fra Persiani edAteniesi, riuscì a percorrerequei chilometri perannunciare la notizia dellavittoria di Atene. Morì da eroema le sue gesta e la suaimpresa, vegliano ancora oggisulla gara più difficile di tuttele altre, sulla corsa piùaffascinante di tutti i tempi.Allora perché un religiosovuol partecipare allaMaratona di New York? Cosalo spinge a correre dal Ponteda Verrazzano a Central Parkaffrontando uno sforzo nonindifferente? Il sogno e lasperanza di aiutare migliaiadi bambini in difficoltà, ilsogno di vedere un giornouna Nuova Betlemme, unacittà che possa accogliere tantiospiti, che possa offrire aisuoi figli una patria dovecrescere e poter diventarevecchi.Per rispondere all’appello dipace e di speranza degliabitanti di Betlemme, padreGabriele Bezzi (cappellanodella Guardia di Finanzapresso la caserma Santini diLivorno) insieme all’amicoRoberto Mascia (il fratello diRoberto è un frate cappuccinoin Sardegna) correranno laMaratona di New York ilprossimo 2 novembre, alloscopo di raccogliere fondi afavore dei bambinidell’Ospedale Pediatrico diBetlemme (C.B.H.) doveoperano le suore Francescanedi Santa Elisabetta. Il ricavato delle offerte serviràper l’acquisto diapparecchiature sanitariedestinate al nuovo padiglionedegli ambulatori esterni e diPronto Soccorso, i cui lavoridovrebbero essere ultimatiper i primi mesi del 2009. Attualmente è presentesoltanto un macchinario,purtroppo non sufficiente asoddisfare i bisogni dicentinaia di bambini ognigiorno; questastrumentazione ridurrà itempi di attesa delle personeche si recheranno negliambulatori.Padre Gabriele avràcontemporaneamente al

proprio sforzo, il sostegno diuna «Maratona dello Spirito»,un periodo di preghiere,veglie, momenti di riflessioneche durerà lo stesso tempo incui si svolgerà la corsa stessa:un gruppo di suore Clarisse loaccompagnerà con lo Spiritoe la forza dell’Amore di Dio alquale ci uniamo anche noiidealmente fin da ora.La passione per lo sport chepadre Gabriele nutre sin dapiccolo è, insieme al suomandato, uno dei motivi chelo vedono protagonista innumerose iniziative a scopobenefico, alle quali è semprepresente e dove si impegna inruoli diversi a seconda dellemanifestazioni a cui partecipa(calcio, corsa, etc.).«Ho già partecipato a dueimportanti maratonenazionali: quelle di Livorno eVenezia» ricorda il Padrefrancescano; quella di NewYork sarà un’ulteriore provaper chiudere una corsa, unobiettivo che, dal 1° gennaio2008, lo impegna in primapersona come uno deipromotori «New York per una

Nuova Betlemme»;un’assonanza che mette inrelazione l’amore per lo sport,per la vita e la solidarietà conun progetto umanitario.Mentre il maratoneta correcontro i propri limiti e per sestesso, padre Gabriele correràper tutti i bambini che ognigiorno corrono la propriamaratona della vita persopravvivere: «Corro per chinon può correre», con questeparole ci esprime tutta la suavoglia di raggiungere risultatiimportanti grazie all’aiuto ditutti noi che lo attenderemovirtualmente al traguardodella speranza.Il progetto del quale stiamoparlando si concluderà lanotte di Natale del 2008augurandoci di potermaterializzare queste parolein fatti concreti.«Correre sempre» è il mottodel maratoneta, il quale avràil nostro tifo spirituale, ilsostegno per aiutare chi soffreattraverso lo sport, comespesso avviene per giustecause.Questa «Maratona del Cuore»

voglia essere un modello daseguire, magari nonpercorrendo per forza quellamitica distanza, ma unesempio di comedivertendosi, sudando,arrivando col fiatone altraguardo, spesso privi diforze, si possa correre per lavita, per qualcuno che hameno di noi che, al contrario,possediamo troppo e losprechiamo, che nonsappiamo apprezzare lepiccole cose quotidiane.Impariamo a correreveramente, ad amare ilprossimo perché un mondomigliore sia un traguardo ditutti e per tutti.Aspettiamo, scherzando,padre Gabriele con lamedaglia al collo, perchécomunque ha già vinto inpartenza una gara, unprogetto che rendeprotagonista: la più grandevittoria sarà quella di unuomo che si mette indiscussione per se stesso e pergli altri con la suatestimonianza, con la sua vitada corridore spirituale.

L

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/210217

[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAlberto MigoneVicedirettore: Andrea Fagioli

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

19 ottobre 2008

«Corro per chi

non puòCORRERE»

Padre Gabriele Bezzialla Maratonadi New York

I prossimi appuntamenti in diocesi

L’ottobre missionarioSABATO 18 OTTOBRE* ore 21.00 presso la Cattedrale,Vegliadiocesana di preghiera missionaria,presieduta dal VescovoDOMENICA 19 OTTOBRE* in tutte le parrocchie e Istituti: giornatadi preghiera e raccolta per GiornataMondiale Missionaria;* alle ore 17.30, presso il Teatro Filicchi:«Madre Teresa, il musical» di M. Paulicelli eP. Castellacci, presentato dalla compagnia«Sotto il Melo»MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE

* ore 18.00 presso il Centro Culturalediocesano (V. della Madonna) incollaborazione con il Centro MondialitàSviluppo Reciproco, incontro sul tema:«Lido Rossi, un cammino d’amore donato»intervengono: Renato Rossi, diacono; ZitaFalleni, P. Luigi Mazzucato, direttore delCUAMM di PadovaGIOVEDÌ 30 OTTOBRE* ore 18.30 presso la Parrocchia S.Teresaa Rosignano Solvay, incontro con P. LuigiMazzucato sul tema: «Quale missioneoggi: il ruolo dei laici nella missione»

l Caritas Baby Hospital di Betlemme è l’unicoospedale pediatrico in Cisgiordania e nella strisciadi Gaza. Dal 1952 le porte del Caritas BabyHospital sono aperte ogni giorno - senza

interruzione - a tutti i bambini palestinesi e alle loromamme. Il fondatore, padre Pater Ernst Schnydrig,attraverso la Kinderhilfe Bethlehem di Lucerna,l’associazione "madre" che opera in quest’ambito daoltre 50 anni, si era posto come obiettivo quello diassicurare un’assistenza medica di base ai più piccoli,prime vittime delle conseguenze del conflitto israelo-palestinese. Per loro, questo ospedale resta a tutt’oggiun’oasi di pace e di serenità. L’ospedale è gestito dalleSuore Francescane Elisabettiane e serve oltre 500.000bambini: è una struttura che si regge solo sulledonazioni e sulla solidarietà. Il Baby Hospital è uninteressante punto di osservazione per capire la realtàdi Betlemme: esso è indice delle difficili condizioni incui vivono tante famiglie, specie nei villaggi, chepongono i bambini in una situazione di forte rischiodi malattie. La disoccupazione tocca livelli altissimi e sifa sentire sempre più. Le condizioni igieniche precarie,in particolare la scarsità di acqua, rendono ancor piùfragile lo stato di salute dei bambini. Nell’ospedale, visono 3.500 ammissioni in un anno e circa 30 milabambini seguiti negli ambulatori (100 al giorno).L’ospedale ospita anche una scuola per infermiere cherappresenta, per molte giovani, l’unica prospettiva dilavoro e per la popolazione un segno fondamentaleche alimenta la loro speranza per una vita migliore.In Italia sono molti i sostenitori di questa causa, inparticolare è nata a Verona l’Associazione italiana cheaiuta il Caritas Hospital di Betlemme con sede inLungadige Matteotti, 8 (sede della caritas diocesanaveronese) e con un’agenzia operativa a Bussolengo, invia Roma 67. Anche il Vescovo, insieme ai partecipanti alpellegrinaggio diocesano in Terra Santa hannocontribuito al sostegno dell’ospedale, donando oltre5000 Euro.Padre Gabriele a Livorno sta sensibilizzando a questoprogetto attraverso diverse iniziative tra cui la suapartecipazione alla Maratona di New York; il prossimo8 dicembre nella chiesa della Madonna celebreràanche una Messa per la Pace in Terra Santa «Una luceper Betlemme».

PER CHI VOLESSE SOSTENERE IL PROGETTO PUÒRIVOLGERSI DIRETTAMENTE A PADRE GABRIELE BEZZI,PRESSO LA CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZASANTINI - SCALI DELLA DARSENA 10 A LIVORNO,OPPURE PER DONAZIONI: C/C POSTALE N.69795961 -CAUSALE "PROGETTO P. GABRIELE"; OPPURE ANCORAATTRAVERSO LA CARITAS DI VERONA VIA ROMA, 67 -TEL. 045.7158475: AIUTO BAMBINI BETLEMMEUNICREDIT BANCA FILIALE DI S. AMBROGIOVALPOLICELLA (VR) ABI 02008 CAB59822 C/C40434541

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L’ospedale per i bambini di BetlemmeCome sostenere il progetto di padre Gabriele

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI19 ottobre 2008II

Il convegno diocesano

I catechisti?Gli innamoratidi Cristo

n sabato pomeriggio del mese diottobre, più caldo del consueto,nella chiesa di santa Lucia si èsvolto il Convegno diocesano

dei catechisti.È la prima volta, almeno da un po’ ditempo, che viene dedicato un convegnoa tutti coloro che sono impegnati sulfronte della catechesi, non soltanto cioèi catechisti più conosciuti come tali, cioècoloro che preparano i fanciulli aisacramenti dell’iniziazione cristiana, maanche a coloro che preparano e formanogiovani e adulti.I destinatari di questa propostadiocesana sono perciò suddivisi incinque ambiti principali: Catechisti deifanciulli e dei ragazzi uniti ai catechistidegli adulti (catechesi familiare);Catechisti dei pre-adolescenti e degliadolescenti che si preparano a ricevere lacresima; Catechisti dei giovani;Catechisti dei genitori che vogliono farbattezzare i figli; Catechisti chepreparano le coppie al matrimonio.Il risultato di questa proposta è stata unachiesa colma di persone, tutte impegnatenelle varie parrocchie, tutte alle presecon il compito bello, non facile ma nonper questo meno appassionante, diformare le persone che rigenerano iltessuto delle comunità parrocchiali.Chi fosse entrato nella chiesa diAntignano, o fosse passato per la stradain quelle ore pomeridiane, avrebbe vistomoltissime persone, ma dobbiamoanche pensare che dietro a loro ci sonomolti altri, piccoli e grandi, tutti partedella comunità dei cristiani di Livorno.Quello che interessa di questa giornatanon sono però i numeri, bensì lamissione che queste persone sonochiamate a svolgere. Nella prima partedel convegno il vescovo ha datoindicazioni ai catechisti attraverso unasorta di «Lectio divina attualizzata». Èstato letto un brano che san Paolo scriveai Corinzi e il vescovo lo ha commentatoin chiave catechetico-pastorale. «Il catechista – ha detto il Vescovo – nonè un “aiutante” del parroco, mainnanzitutto un innamorato di Cristo,desideroso solo di “conoscere Cristo, lapotenza della sua risurrezione, lapartecipazione alle sue sofferenze”, percui tutto il resto lo considera“spazzatura”. Tutto sbiadisce al di fuoridi Cristo o in competizione con lui etutto trova in lui il suo pienocompimento».E ancora: «Il catechista non è chiamato apredicare se stesso, ma ad avere “ilpensiero di Cristo e ad annunciare laparola della croce, che è stoltezza per isapienti del mondo. Non gli deveinteressare l’arte oratoria o la sublimitàdel discorrere e dell’argomentare,quanto Cristo crocifisso, che èl’elemento discriminante della fede e deldiscepolato».Il Vescovo, sempre facendo riferimento aSan Paolo, ha richiamato i catechisti aduna “passione missionaria”, perché ilcatechista sia davvero portatore del“lieto annuncio” e all’originalità, perchétrovi strade sempre nuove e attraenti perdiffondere il messaggio cristiano.D’altra parte l’opera del catechista non èriservata alle «mura» ecclesiali, macontribuisce a costruire il regno di Dioche è giustizia, pace e gioia nello SpiritoSanto e pertanto è rivolta a tutti gliuomini e alle donne di ogni età.Monsignor Giusti ha dato poi alcuneindicazioni sugli orientamenti pastoraliapprontanti per il prossimo triennio,dopodichè il lavoro è proseguito ingruppi; i catechisti si sono suddivisi perambiti di attenzione pastorale,accompagnati dai loro coordinatori.Un ringraziamento particolare che credosia doveroso fare va a tutti coloro che siimpegnano, pur con tutti i limiti umani,a questa grande missione, rispondendo auna vera e propria chiamata del Signore.Infine un grazie all’ufficio catechistico,con il suo nuovo direttore don FabioMenicagli (peraltro già intervistato), cheha organizzato l’evento.Il Signore benedica tutta la nostra chiesalivornese per l’inizio di quest’annocatechistico, con l’intercessione dellaVergine Maria, di san Paolo e di tutti isanti.

don Federico Locatelli

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Con la Messa nel salone del Vescovado ha preso il via la «Parrocchia Studentesca»

La vostra vita e il Vangelo

uello chesiamooggi èsolo un

embrione. D’altrondenon è neanche un meseche pubblicizziamo lacosa. Vedere qui stasera40 ragazzi è già unascommessa vinta».Ha esordito cosìmonsignor SimoneGiusti alla celebrazionedella messa dentro ilsalone del vescovado chevenerdì scorso ha dato ilvia alla esperienza tuttainedita della parrocchiastudentesca. Di fronte alui appunto unaquarantina di studentiprovenienti dall’IpsiaOrlando, dai liceiscientifici Cecioni eEnriques e dall’IsisNiccolini-Palli. Unappuntamento moltoinformale che il Vescovoha diretto con grande

Q«passione, entrandosubito nel cuore deiragazzi: linguaggiofresco, agganci alquotidiano (l’amore, lafamiglia, la scuola),punzecchiature bendirette per costringere glistudenti a confrontare lapropria vita col «Vangeloche cambia la storia».

I «GRUPPI DI ISTITUTO»Quello della Messa pergli studenti è unappuntamento chedovrebbe esserecelebrato ogni venerdì eche aprirà la strada adalla creazione dei«Gruppi di istituto» (cosìli ha battezzati ilVescovo). Di che sitratta? Giusti lo haspiegato qualche giornofa parlando aigiornalisti: «Si tratta – hadetto il Vescovo - digruppi di studenti che,

in nome della comuneispirazione cristiana, siimpegnano a stimolareriflessioni e discussionisui problemi dellasocietà che li circondacoinvolgendo i ragazzidelle loro scuole». Giustivede infatti un rischio trai giovani di oggi: «Ilproblema grande oggi èvivere il Vangelodavvero: saper cioèconiugare l’ispirazionecristiana con laquotidianità deiproblemi. Con laparrocchia studentescavorremmo contribuire afar nascere dellepersonalità che sannoconfrontarsi col reale eaffrontare da cristiani iproblemi complessi chela realtà mette davanti».In fieri per il Vescovo «c’èla speranza cheemergano fortipersonalità per un

impegno culturale,sociale, politico (anche,perché no?nell’amministrazione).La scuola superioredovrebbe essere cioèanche una palestra perfar nascere vocazioniall’impegno sociale epolitico».

TUTTI AL LAVORO!In questi giorni lo staffdi preti e laici che lavoraalla realizzazione dellaparrocchia studentescasta operandointensamente per dareforma più definitaall’«embrione» cheancora deve crescere eassumere un voltodefinitivo. Anche ilVescovo è impegnato supiù fronti: l’obiettivoravvicinato è lanciare«Libera» (l’associazionedi don Ciotti che si batteda anni per il rispetto

della legalità) in tutti gliIstituti superioriattraverso la creazione di«gruppi informali» già apartire da quest’anno.Per parlare di questo(ma anche più ingenerale della parrocchiastudentesca) Giusti si èincontrato mercoledìscorso con il dirigentedell’Ufficio ScolasticoProvinciale di Livorno,Elisa Nicosia Amato econ i presidi delle scuolesuperiori. Ma ilprogetto-studenti è alargo raggio ecoinvolgerà pian pianomolte realtà delladiocesi: a partire dalCentro MondialitàSviluppo Reciproco.«Con loro - annuncia ilVescovo - progetteremotutta una serie di viaggidi solidarietà per glistudenti».

g.d.m.

Oltre 400 partecipanti all’incontro

Il Vescovo si è rivolto ai ragazzidegli istitutisuperioricittadini:«Con lavostra vitapotrestecambiare la storia»

GLI INCONTRI ORGANIZZATI DALL’UFFICIO DI PASTORALE FAMILIARE

Noi per...crescere nella famigliaSabato 18 ottobre alle 16 il primo appuntamento oi per …crescere nella famiglia,crescere con la famiglia per essere

una risorsa nella comunità e nellasocietà. È questo il tema dei nuoviincontri per famiglie, coppie, operatoridi pastorale, che l’Ufficio Diocesano perla Famiglia ha proposto per l’anno2008/2009. Saranno sei incontri coninizio sabato 18 ottobre dalle 16.00alle 19.00, presso il Vescovado in viadel Seminario.Dino De Santi e Wilma Solcia, lacoppia di sposi che guida gliincontri, ci aiuteranno a «fermarsi»per cercare di riscoprire sempre dipiù il significato ed il valore delnostro esser coppia, genitori efamiglia: in particolare ci aiuterannoa comprendere sempre di piùquanto sia importante vivere lenostre relazioni familiari all’internodella chiesa e della comunità civile.L’esperienza di vita e di libertà cheviviamo all’interno delle nostrefamiglie può rappresentare unarisorsa infatti per la chiesa e l’interasocietà. Tutti coloro che hannovoglia di vivere con piùconsapevolezza ed attenzione lapropria realtà familiare sono ibenvenuti a questi incontri: ciauguriamo che, come l’anno scorso,ci sia una buona partecipazione. Èchiaramente previsto un servizio dibaby sitter.Il titolo del primo incontro disabato 18 ottobre è il seguente:«Essere padri e madri:qualeresponsabilità educativa».Vi aspettiamo numerosi. A presto!

L’ufficio diocesano per la famiglia

N IL VESCOVO HA APERTO GLI INCONTRI DELL’USMI

Gli anniversari delle suoreonsignor Giusti, all’Istituto in via dell’Ambrogiana, ha incontrato le superioredell’USMI ed ha festeggiato gli anniversari di professione di alcune suore.M

LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI19 ottobre 2008 III

AGENDA DIOCESANASABATO 18 OTTOBRE- 8.00 pellegrinaggio mensile al Santuario;9.00 S. Messa.- 18.00 il Vescovo celebra la festa della Mi-sericordia nella chiesa di via Verdi, a se-guire premiazione dei volontari- 21.30 in cattedrale Veglia di preghieraper le Missioni

DOMENICA 19 OTTOBRE- 11.00 il Vescovo è presente all’ingressodel nuovo parroco della parrocchia S.Ma-ria, Giulia e Francesco nella chiesa dellaMadonna- 15.00 il Vescovo celebra le Cresime nellaparrocchia Sacro Cuore (Salesiani)

LUNEDÌ 20 OTTOBRE- 18.00 il Vescovo nella cappella del vesco-vado celebra la Messa per l’inizio dei corsidella scuola diocesana di teologia. A se-guire presentazione corsi e consegna di-plomi.

MERCOLEDÌ 22 OTTOBRE- 10.00 il Vescovo incontra i dirigenti sco-lastici

GIOVEDÌ 23 OTTOBRE- 9.30 consiglio presbiterale in vescovado- 18.00 in vescovado il Vescovo incontragli animatori della comunicazione di tut-te le parrocchie della Diocesi.- 21.30 il Vescovo incontra l’equipe per lapastorale giovanile.

VENERDÌ 24 OTTOBRE- 18.30 il Vescovo a S. Lucia celebra il 10°anniversario della chiesa nuova

SABATO 25 OTTOBRE- 9.30 il Vescovo a S. Giulia celebra il 25°anniversario di presenza delle suore Fede-li Compagne di Gesù a Livorno- 18.00 il Vescovo celebra le Cresime nellaparrocchia S. Croce a Rosignano Solvay

DOMENICA 26 OTTOBRE- 10.30 il Vescovo celebra a S. GiovanniBosco per l’anniversario della consacra-zione della chiesa- 14.00 il Vescovo è a Firenze per l’ingressodi monsignor Betori come Arcivescovo diFirenze

L’ingresso a La Leccia - Collinaia- Salviano

La primaunità pastorale

Parrocchia S. Teresa del Bambin Gesù

Don Willy Biancoa Rosignano Solvay

on Willy Bianco è entratoin punta di piedi nella

comunità di Rosignano: vuolestudiare il campo prima didecidere nuovi progettipastorali, ha detto.Il quarantanovenne argentinoè ufficialmente alla guidapastorale della parrocchia diSanta Teresa dal primo ottobre,giorno in cui il paese festeggiala sua santa patrona.Nell’omelia monsignor Giusti,che ha presieduto la

D celebrazione, ha riflettuto sulruolo fondamentaledell’amore nella vita diognuno, e l’ha fatto di fronte aun’assemblea gremita di fedeli,alle autorità locali tra cui ilsindaco di RosignanoMarittimo Alessandro Nenci, eai figuranti dei nove rioni chedomenica 5 hanno sfilato inprocessione annunciando allacittadinanza il passaggio dellastatua della Santa.

Giulia Santi

n parroco, tre vice-parroci, un diacono

con la moglie, unadonna consacrata ed unacoppia di sposi. Edancora tre parrocchiecon le rispettivecomunità, il nostrovescovo monsignorGiusti e tanta speranzaper il futuro.In sintesi questi sono gliingredienti che il 28settembre sono statiamalgamati percominciare il camminoverso l’Unità Pastorale o,come ormai viene spessochiamata, La Super-parrocchia. Il rito,cominciato con laconsegna delle chiavi alresponsabile dell’equipe,don Raffaello Schiavone,di fronte alle porte delletre parrocchie, si è poisvolto nella chiesa dellaLeccia. Nonostante lagiornata fresca (lachiesa, in via dicostruzione, mancaancora dei muri) lacelebrazione si è svoltain un caloroso clima incui il Vescovo ha

U presentato progetti epossibili soluzioni aiproblemi che questonuovo cammino, da luiinaugurato nella diocesidi Livorno, puòincontrare, primo tratutti, anche seprobabilmente non ilpiù importante, quelloeconomico.Nell’omelia, il Vescovo,ha sottolineato comel’Amore, carismafondamentale per ognicristiano, debba guidarei passi lungo questocammino per far sì che ipunti di forza di ognisingola comunità(Leccia, Collinaia eSalviano) vadano acompensare quelle chesono le rispettivecarenze.Sulla necessità di amareha parlato anche donGianfranco, co-fondatore, insieme adAmalia Ferrari,dell’Opera dell’AmoreSacerdotale (OAS), e loha fatto capovolgendo itermini di paragonerispetto al nostro

pensiero comune. Così ilprete, non solo, portal’Amore di Dio facendosistrumento nelle Suemani, ma divenendoanche soggetto d’amoreper coloro che locircondano e che sonochiamati a riscoprirequel sacerdozio da loroacquisito il giorno delbattesimo. Ed è proprioper sottolinearel’importanza di unacollaborazione checoinvolga ognibattezzato che,nell’equipe, donRaffaello èaccompagnato, oltre cheda tre vice-parroci: donGregorio Baryn, che giàcollaborava con lui nellaparrocchia dei Ss. Pietroe Paolo, don ClaudeOkonjo e don Mario

Nowakoski, oltre chedal diacono GiovanniVisconti e da sua moglieLaura, anche da ClaudiaGemmi, consacrata conlui nell’O.A.S., nellafraternità dellaTrasfigurazione e daiconiugi Alberto edAntonella Zammit,membri del gruppofamiglie dell’O.A.S.La celebrazioned’ingresso è statacoronata dai cantieseguiti con gioia dal belcoro messo su perl’occasione; è stato unbel momento di festadove riscoprire che iconfini della famigliaChiesa vanno oltre ilimiti territoriali di ognisingola parrocchia.L’unica nota negativa èstata la scarsissima

presenza delle comunitàdi Collinia e Salvianotanto che l’autobus,prenotato perl’occasione per venireincontro a coloro chepotevano aver difficoltànegli spostamenti, èrimasto quasi del tuttoinutilizzato, ma lasperanza è testimoniatainvece dalle numerosepresenze provenienti daaltre parrocchie chehanno voluto sostenerein questa nuova impresacoloro che, oltre adessere stati guida nelloro cammino di fede,sono stati anche amici. Aprova che, quando sivogliono creare legami,il seme coltivato, prestoo tardi, porta semprefrutto.

Paolo Giampetruzzi

IL RITO SOLENNE DELL’INGRESSO

DON GUSTAVO RIVEIRO A S. LUCIA

on il rito solenne dell’immissione, il Vescovo ha datomandato a don Gustavo Riveiro di amministrare

pastoralmente la parrocchia S. Lucia in Antignano.Ha consegnato al sacerdote le chiavi della chiesa, lastola e gli olii, di fronte a tutta la comunità, presente epartecipe all’evento.Don Gustavo ha ringraziato i suoi predecessori, inparticolare monsignor Paolo Razzauti, per molti anniparroco a S. Lucia e don Pio Maioli, ed ha espressoparole di riconoscenza verso la comunità che già inqueste settimane lo ha accolto con affetto.Al termine della celebrazione Fulvio Tasca, in qualità disegretario del Consiglio pastorale parrocchiale, harivolto il saluto della comunità al nuovo sacerdote,dopodichè la festa è continuata nei locali adiacenti lachiesa con un pranzo in condivisione.

C

AI SS. PIETRO E PAOLO

ECCO DON JEAN MICHEL

a comunità dei Santi Pietro e Paolo ha accolto concalore l’arrivo di don Jean Michel Moukouba Bamana

come amministratore parrocchiale. In una chiesa piena dipersone il Vescovo ha presieduto il rito dell’ingresso,presentando il sacerdote alla comunità di cui sarà guidapastorale.Don Jean Michel ha ringraziato la parrocchia ed anchealcuni amici della comunità di S. Michele al Gabbro di cuiè stato parroco fino a poche settimane fa, che eranopresenti alla celebrazione.Nel suo saluto il sacerdote ha sottolineato l’importanzadella collaborazione ed ha fatto presente che nei prossimimesi cercherà di incontrare tutte le realtà della parrocchiaper iniziare insieme un cammino di crescita nella fede enell’amore reciproco. Alla celebrazione è seguito il pranzocomunitario.

L

San Paoloviaggiatoredi Cristo

Nella chiesa di S. Giulia

el Vangelo di Matteo leggiamo in undialogo che Gesù ha con i suoi discepoli:

«Pregate il padrone della messe, perché mandioperai alla sua messe», slogan che è alla basedel gruppo del «Monastero Invisibile» ed

anche quest’annoriprendono gliincontri mensili dipreghiera per leVocazioni. Incontriche avranno comepunto riferimentol’Apostolo Paolo inquesto anno a luidedicato e i suoiviaggi e le sue lettereci aiuteranno inquesto camminovocazionale.Gli incontri avrannoinizio martedì 21

ottobre, e si svolgeranno il terzo martedì diogni mese nella chiesa di Santa Giulia coninizio alle ore 17,00 e saranno tenuti da donMauro Peccioli.Vi proponiamo l’elenco degli incontri conrelativa citazione del brano su cui saremoinvitati a riflettere e pregare:

21 OTTOBRE (ROM. 1,1-6)18 NOVEMBRE (ATTI 9,3-6; 22, 12-15)16 DICEMBRE (ATTI 13,4-44)20 GENNAIO 2009 (ATTI 16,16-40)17 FEBBRAIO (ATTI 17,1-44)17 MARZO (ATTI 20 ,7-20)21 APRILE 2 (TIM 25,8-9)19 MAGGIO 2 (TIM 4,6-8)16 GIUGNO (ROM 8,35-39)07 LUGLIO (1 COR 4,16)

L’incontro di luglio avrà inizio alle ore 17 el’adorazione Eucaristica si protrarrà fino alleore 21,00 e si concluderà con la preghieracomunitaria.

Carlo Vivaldi, ufficio diocesano per lapastorale delle vocazioni

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Gli incontri mensilidi preghiera per le vocazioni