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Natale 2008 - dicembre 67 Notiziario di artogne pia zze ed acq uebon e

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Natale 2008 - dicembre

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Notiziario di artogne piazze ed acquebone

Sommario

3 Auguri di NAtAle

4 AppuNtAmeNti

5 iNcoNtri per i geNitori icFr6 croNAcA pArrocchiAle

10 l’ANNo di SAN pAolo

11 letterA pAStorAle 2008-0912 peNSieri

13 pregAre NoN È ANNoiArSi

13 devo ANdAre A meSSA! uFFA!14 AllArme gioveNtù: Alcool e drogA 16 decAlogo per lA cAttivA riuScitA del proprio Figlio

17 Se eNtrA iN criSi lA FAmigliA

18 diSSetArSi

19 il perdoN d’ASSiSi

22 l’iNcoNtro coN geSù

26 S. NAtAle A piAzze

27 il SupermercAto dei SAcrAmeNti

28 ricoNciliArSi coN dio

29 ASSociAzioNe doNNe cAttoliche

30 gli Auguri dei NoNNi

31 vitA dell’orAtorio

35 eStAte 2008 37 ScuolA di vitA FAmiliAre

38 SAN rocco 200839 reNdicoNto FiNANziArio

40 ANAgrAFe pArrocchiAle

n. 67 - dicembre 2008

In copertina:Gloria dei Santi Cornelio e CiprianoChiesa Parrocchiale di Artogne pala d’altare

Stampa:Quetti Q5 - ArtogneTipolitografia Quetti - Artogne

Fotocomposizione impaginazione e nuova grafica:thedon

Fotografie:Paolo Scarsi

Preghieraai santi

Cornelio e Cipriano

O Dio che ai Santi Cornelio e Ciprianohai concesso l'ardore

della testimonianza nella veritàfino all'effusione del sangue,

sostieni anche noinel buon combattimento della fede.

Bambini, giovani, anzianigodano della loro protezione,

nelle nostre case ritorni il gusto per la vita,

il culto per la famiglia,la ricerca coraggiosa della fede.

Togli da noi ogni mediocrità.Orientaci al cielo perché il mondo

cerca solo di riempirci il cuore di terra.te lo chiediamo per intercessione

dei Santi Cornelio e Ciprianonostri fratelli e amici.

Amen

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LA PA

ROLA

DEL PA

RROCO

Auguri di Natale

Meno male che c’è il Natale perché in certi giorni verrebbe da credere che tutto sia egoismo, marciume, ipocrisia, insensibilità; che l’amore non esista

più. Nella nostra modernità liquida si vive l’amore liquido, cioè si sperimentano legami fragili, insicuri, provvisori. Poi arriva Natale, la gente torna a sorridere, a salutare, a coltivare sentimenti buoni, torna a volersi un po’ più bene, almeno per qualche ora.

Si partecipa alla messa di mezzanotte. La presenza di molti, che a volte non frequentano, rende speciale questa Eucaristia. L’invito che faccio è quello di lasciarci guidare dalla liturgia della notte e a mettere al centro il festeggiato che è Gesù, l’inventore di questa festa. Natale è la vicenda di un Dio che si fa uomo per amore. Gesù presente nella messa di Natale aspetta che lo accogliamo.

E’ stato scritto che se anche Gesù nascesse mille volte a Betlemme ma non nasce una volta nel nostro cuore è come se non fosse mai nato. Lasciamo entrare Gesù nella nostra vita, lasciamolo parlare, ci perdonerà, ci guarirà il cuore, ci illuminerà. Lasciamoci amare da Dio. E’ lui il primo dono del Natale.

Questa grande festa non è solo la festa dei bambini, è soprattutto la festa degli adulti. Auguro a me e a voi di fidarvi di questo Bambino, di accoglierlo nella fede perché ci fa rinascere, ci dà una vita nuova, ci fa figli di Dio, come ci ricorda il Vangelo della notte santa: “A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Gv. 1,12)

E’ sempre possibile un nuovo inizio. Si può sempre iniziare una vita nuova. Come? Ce lo ricorda Dickens nel suo Canto di Natale. Il protagonista che ha il cuore gelido ed egoista sogna il suo socio in affari morto da tempo e gli appare in catene. Gli chiede: “Come sei finito in catene?”. Risponde: “Ignorando nella vita la bontà e la carità seguendo solo i miei interessi; camminando tra la folla con gli occhi rivolti a terra e non a quella stella che condusse i Magi alla capanna. Ora vago inquieto nel mondo costretto a contemplare tutte le occasioni di bene che potevo fare e non ho fatto”.

Non ci sia in noi rimpianto per ciò che potevamo fare e non abbiamo fatto, o rimorso per ciò che potevamo evitare e non abbiamo evitato. Non essere amato è una sfortuna, non sapere amare è una tragedia (Albert Camus). Quando una persona non sa amare, rovina la sua vita e quella degli altri. Il vero regalo di Natale sei tu che ti doni e non le cose.

BUON NATALE A TUTTI. don Italo

don Italo e don Adrianoaugurano a tutti

BuonNatale e Felice Anno Nuovo

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DICEMBRE4.11.18: Centri di Ascolto nelle famiglie che ci ospitano17 Inizio Novena di Natale.19 Ritiro, adorazione e confessioni.21 Ore 15,00: S. Messa alla Casa di Riposo, per il Natale23 Ore 10.00: Confessioni per elementari, medie e superiori. Ore 20,30: Penitenziale adulti, con sacerdote forestiero.24 Ore 24,00: S. Messa di Mezzanotte25 SANTO NATALE26 Santo Stefano27-30 Campo invernale ad Acquebone per ragazzi delle elementari e Medie28 Santa Famiglia.30-1gennaio: Ultimo dell’anno ad Acquebone coi giovani. 31 Ringraziamento di fine anno e ricordo defunti 2008.

GENNAIO 20091 Solennità di Maria Madre di Dio. Giornata Mondiale della Pace.6 Epifania. Ore 15,00: benedizione bambini. Arrivano i Magi.17-25 Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani.25 In Oratorio si festeggia S. Giovanni Bosco.

FEBBRAIO1 Alle 10.00. Corteo per la vita a partire dall’Oratorio2 Presentazione di Gesù al Tempio: Candelora.3 San Biagio.25 Mercoledì delle Ceneri: inizio della Quaresima.

MARZO5.12.26 Centri d’ascolto.19 S. Giuseppe22 Festa del papà

APRILE3.4.5 Sante Quarantore3 Ritiro adulti in cappellina

Appuntamenti

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Incontri Per I Genitori ICFRGli incontri si tengono a partire dalle 15.00 in Oratorio.

Per i genitori del primo anno Domenica 21 dicembre 2008Domenica 8 febbraio 2009

Domenica 8 marzoDomenica 19 AprileDomenica 10 maggio

Per i genitori del secondo annoSabato 20 dicembre 2008

Sabato 21 marzo 2009Sabato 9 maggio

Per i genitori del terzo annoDomenica 18 gennaio 2009

Domenica 29 marzoDomenica 17 maggio

Si tratta di un cammino di fede da svolgere con la massima serenità e partecipazione. Sono chiamati a partecipare entrambi i genitori, l’alternanza non fa compiere nessun cammino! E a tutti gli incontri!

Gli incontri dei ragazzi sono nello stile del pomeriggio educativo: all’insegna dello stare insieme che si prolunga nel tempo e non del parcheggio a ore!

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5 Domenica delle Palme8 Via Crucis per le vie del Paese12 SANTA PASQUA14 Gita alla Madonna della Corona e Verona13 Lunedì dell’Angelo

MAGGIO10 Festa della mamma

La preparazione dei battesimi si tiene ogni prima domenica del mese alle 15.00 in canonica. E’ comunque necessario segnalare la propria presenza al parroco. Da quest’anno non c’è celebrazione delle prime comunioni fino alla conclusione dei cammini della nuova iniziazione.

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13 MARZOAnche quest’anno ci è stata chiesta la disponibilità di ospitare la rassegna Crucifixus.Anzi, si è fatto il bis nel senso che in mattinata gli alunni della scuola elementare hanno potuto assistere ad uno spettacolo nella Chiesa della Madonnina, mentre a sera un altro spettacolo si è tenuto in Parrocchia.

14 MARZOConsiglio per gli Affari Economici della Parrocchia. Si verificano i lavori da fare e gli interventi più urgenti. Un pensiero speciale va alla Chiesa di S. Rocco in Acquebone. Ora che è giunto il via libera da parte della Soprintendenza alle Belle Arti di Brescia possiamo anche procedere ai necessari interventi. Abbiamo bisogno di fondi per ammortizzare la spesa. Abbiamo fatto varie richieste.Speriamo anche nella generosità dei singoli. L’altro argomento caldo riguarda l’inizio dei lavori da effettuarsi in Oratorio. Stiamo espletando tutte le pratiche necessarie. Speriamo di avere pareri e permessi favorevoli.

14.15.16 MARZO Quarantore. Hanno inizio con il ritiro di venerdì mattino. Celebrazione dell’Eucaristia, Esposizione del Santissimo e benedizione Eucaristica.Dedichiamo parte della mattinata alle Confessioni. Questo è un buon segno.

16 MARZODomenica delle Palme.Nel pomeriggio, in Oratorio si celebra la festa del Papà.Alla Casa di Riposo viene celebrata la S. Messa Pasquale. Presenti molte persone che vogliono dimostrare vicinanza e amicizia agli Ospiti.Ore 18,30: S. Messa e benedizione Eucaristica concludono le Quarantore.

18 MARZOOre 20,30: Penitenziale in preparazione alla S. Pasqua.

19 MARZOVia Crucis per le strade del Paese.E’ bello vedere la partecipazione di tanta gente e la presenza dei bambini con i loro genitori. Segni positivi in un mondo che fatica a vivere la fede.

20.21.22 MARZOTriduo Pasquale. Oltre alla tipica Liturgia che prepara alla Pasqua è data la possibilità di meditare la parola di Dio, di pregare e di accostarsi al sacramento della penitenza.

23 MARZOSanta Pasqua. Buona la partecipazione a tutte le Messe.

24 MARZOLunedì dell’Angelo.S. Messa al Cimitero.

Cronaca Parrocchiale

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30 MARZOIn ambito della fiera agricola ci rechiamo al luogo deputato per la benedizione degli animali.Siamo invitati a pranzo dagli organizzatori. Ringraziamo.

25 APRILEConfessioni dei cresimandi e di molti genitori e padrini.Prove per il rito della Cresima.

26 APRILESante Cresime con il Vescovo Luciano Monari. In anticipo sul tempo stabilito arriva il Vescovo nella sua prima visita ad Artogne. Lo vediamo inginocchiato nei banchi mentre recita il breviario. Dopo i saluti entra in canonica e continua la sua preghiera. I cresimandi intanto si dispongono ai loro posti.La liturgia inizia regolarmente. Parole sentite e non di circostanza vengono pronunciate dal Vescovo che invita tutti a guardarsi dagli idoli della nostra società e auspica che questi ragazzi, confortati dall’esempio dei propri cari,

non si perdano ma trovino l’equilibrio di una vita serena. Stare con il Signore non è un peso ma una gioia. Concludendo la sua visita il Vescovo si complimenta per la Chiesa bella e ben tenuta.

1 MAGGIOMese del Rosario. In tante zone del paese viene recitato il rosario comunitario. E’ una scelta lodevole e da imitare. Nel pomeriggio, nel cortile antistante il Centro Anziani viene celebrata la S. Messa. Presente TeleBoario.

2 MAGGIOIn serata Confessione dei bambini che riceveranno la Prima Comunione e prove del rito.

4 MAGGIOPrime Comunioni a 31 bambini.La liturgia è sempre ben preparata e la partecipazione è buona. Ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, si prodigano per la bella riuscita della cerimonia religiosa. Non dimentichiamo, al di là

di un po’ di romanticismo, che è la celebrazione del Sacramento più importante: il Signore Gesù si dona ai nostri bambini e a tutti noi. Accogliamolo.

18 MAGGIOFesta degli Anniversari di ma-trimonio. Ormai è una ricorrenza acquisita. Ritroviamo parecchie coppie di sposi che ricordano un anniversario. Festeggiano il ma-

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trimonio che possiamo paragonare a una casa. Costruita con solide fonda-menta durante il fidanzamento. Eretta con pilastri di cemento (la felicità) e ri-empiti di tondini di ferro (discussioni e difficoltà). Alla fine occorrerà altro ce-mento. La vita non è tutta rose e fiori, ma in una casa così si possono affron-tare tutti i terremoti di questa vita. Al capocantiere (la moglie) i più sinceri complimenti dall’ingegnere progettista (il marito) e un grazie all’ideatore del-la vostra unione (Dio). Complimenti a tutti i partecipanti. Arrivederci all’an-no prossimo.

25 MAGGIOSolennità del Corpus Domini.Dopo la Messa delle Ore 10,30 animata dai bambini della Scuola Materna ci rechiamo all’Asilo per benedire la nuova ala che accoglierà altri bambini. E’ presente la banda musicale di Artogne. In serata processione del Santissimo per le vie del paese.

26 MAGGIOConsiglio Pastorale.

29 MAGGIO Consiglio per gli Affari economici della parrocchia.

5 GIUGNOIl vescovo Luciano incontra tutti i sacerdoti della zona.

6 GIUGNOIn ambito della festa “Sotto il Tiglio” sono invitati tutti i Sacerdoti nativi di Artogne. Quest’anno presiede la

liturgia Don Giuseppe Magnolini.Ci fermiamo in convivialità per la cena.

DAL 12 AL 19 GIUGNOSi tengono due campi scuola con i nostri ragazzi ad Acquebone.

30 GIUGNOInizia il Grest che si concluderà il 19 Giugno. Intercalate ci sono le gite a S. Romedio e all’autosafari.A conclusione fuochi d’artificio.

22.23.24 LUGLIOGruppo di adolescenti ad Acquebone.

16 AGOSTOFesta di S. Rocco ad Acquebone.

13 SETTEMBRESiamo invitati a partecipare al pranzo sotto il capannone degli Alpini, in

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Oratorio, in onore della Protezione Civile.

16 SETTEMBREFesta patronale dei Santi Cornelio e Cipriano. Alle ore 10,30: Concele-brazione presieduta da Don Ermanno Magnolini che con parole appropriate e sentite ci stimola alla riflessione. La concelebrazione vede attorno all’altare 17 sacerdoti. Ci troviamo per il pranzo all’oratorio in compagnia degli Anzia-ni, nel giorno della loro festa.

2 OTTOBREFesta degli Angeli custodi e festa dei Nonni. Alla Scuola materna i bambini accolgono i loro Nonni quali moderni angeli che si prendono cura di loro.Come sempre ben preparato l’incontro. Il presidente Piero, Suor Dosi, le maestre e il personale si prodigano perché tutto si svolga per il meglio. Peccato che la pioggia non permetta di degustare le castagne all’aperto.

5 OTTOBREFesta dell’AVIS. Per la prima volta la festa zonale dell’AVIS si svolge ad Artogne. Il cappellano Don Giuseppe

Maffi celebra la S. Messa e indirizza a tutti il suo pensiero. A lui si deve la scelta di celebrare la circostanza nella nostra comunità. Nell’omelia il celebrante ricorda il Dottor Aldo Giovannelli che da poco tempo è ritornato alla casa del Padre.

12 OTTOBRENella messa delle 10,30: mandato ai catechisti. Affidiamo i nostri bambini a queste persone disponibili che ci

aiutano nell’educazione spirituale dei nostri figli. Non lasciamole sole e ricordiamo che i primi educatori rimangono sempre il papà e la mamma.

26 OTTOBREDall’ora legale torniamo all’ora solare. All’inizio subiamo qualche disagio, ma poi ci abituiamo.

28 OTTOBREPenitenziale in preparazione ai Santi e ai morti. Presenti 3 Sacerdoti. L’impressione è che stiamo diventando protestanti perché non sentiamo più la necessità di accostarci e confessare i nostri peccati. Non dimentichiamo la parola del Signore:” Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete resteranno non rimessi” (Gv.20,21).

31 OTTOBREConfessioni elementari, medie e superiori.

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L’anno Di San PaoloIl Papa ha deciso di dedicare un anno speciale, chiamato Anno Giubilare, alla

figura di San Paolo. L’occasione è il bimillenario della sua nascita collocata tra il 7 e il 10 d.C. In questo periodo il Papa auspica l’approfondimento della figura e dell’operato di questo grande santo. Invita a promuovere eventi liturgici,

culturali ed ecumenici e a organizzare pellegrinaggi in forma penitenziale in direzione della tomba di S. Paolo.

Anche in diocesi si potranno realizzare simili iniziative, soprattutto nei santuari, chiese e luoghi dedicati al Santo. Perché è attuale S. Paolo? Perchè ha capito che il messaggio di Gesù è tale da poter essere vissuto da tutti.

Saulo nasce a Tarso, ora in Turchia. Figlio di farisei perseguita la Chiesa nascente. Di mestiere fabbricante di tende, mentre si reca a Damasco Gesù gli si manifesta e lo chiama a portare il vangelo tra le genti. Da quel momento incomincia per Saulo una grande vicenda che lo porterà per mari, monti e deserti, in tutto l’arco del Mediterraneo orientale e culminerà a Roma nel martirio. Viaggiando lungo le strade dell’impero adotta un secondo nome: Paolo.

Dopo la sua conversione il centro del suo messaggio è Cristo, il quale sarà sempre davanti agli occhi e nel suo cuore. Tutto per S. Paolo si concentra in Gesù “Figlio di Dio secondo lo Spirito”.

Per Paolo il vangelo non è uno scritto, ma una persona viva dentro di sé: Gesù di Nazareth.

1.2 NOVEMBRESolennità dei Santi e Commemora-zione dei Defunti. Celebrazioni parte-cipate sia ad Artogne che a Piazze e ad Acquebone. E’ il caso di dire: non solo fiori ma preghiere e opere di bene.9 NOVEMBREFesta del Ringraziamento per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo.Vengono portati dei cesti offerti da persone generose. Anche gli Alpini ce-

lebrano la giornata del ringraziamento dopo un anno dedicato a tante attività benefiche. Anche la Parrocchia e l’Ora-torio beneficiano della loro generosità. Per questo li ringraziamo.

EvEn

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Il 4 Luglio 2008 il Vescovo Luciano ha inviato alle Parrocchie la sua prima lettera Pastorale, cioè le linee guida per il cammino dell’anno 2008-2009, avente

come tema: “La Parola di Dio nella vita della comunità cristiana”. Il motivo di fondo per questa scelta è la convinzione che solo da un rapporto approfondito con la parola di Dio può venire un autentico rinnovamento della vita della chiesa.

Con la sua rivelazione Dio illumina il nostro cammino e lo dirige verso il suo amore in modo che il nostro egoismo e le nostre passioni siano bruciate dal suo amore e il nostro cammino possa procedere ben orientato, lucido, spedito. Gesù di Nazareth, nella sua avventura storica che culmina con il mistero pasquale, riassume in sé tutte le parole di Dio e indica all’uomo la via per imitare il Signore Gesù.

A noi viene chiesto di accogliere la parola che è Gesù e di lasciare che la nostra vita prenda la sua forma. Come? Attraverso l’imitazione di Gesù che non è solo uno straordinario modello perché Gesù è il risorto, un vivente che continua a parlarci e a indicarci il cammino. Da qui la missione della chiesa:”Andate e fate mie discepole tutte le nazioni”(Mt.28,19).

Il significato è che l’avventura di Gesù, nella quale la parola di Dio si è fatta carne, non è terminata. La missione deve dilatare quell’esperienza fino ai confini della terra. E’ la missione dei discepoli e della chiesa intera. Il massimo di attuazione della parola è quello che si compie nella celebrazione dell’Eucaristia. Il motivo è evidente. L’eucaristia contiene, nel sacramento del pane e del vino, il gesto supremo di amore con cui Gesù ha donato la sua vita per noi. Nell’Eucaristia è convocata la chiesa.

La parola di Dio si attualizza poi nella catechesi con due forme particolari di ascolto: la prima è rappresentata dai “Centri di Ascolto”: Alcune persone si

trovano in una casa privata, leggono un brano del vangelo, lo commentano e pregano.

La seconda riguarda la meditazione quotidiana della Parola di Dio. Per chi dice che è difficile, l’esperienza ricorda che chi ha la perseveranza e continua regolarmente la lettura ne avrà anche il premio. La maggior parte delle difficoltà scomparirà da sé.

Lettera Pastorale 2008-09

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E’ sera. Fa buio presto. Dopo un periodo di prolungato tepore è giunto il freddo. Ci rintaniamo nelle case, accendiamo le luci e i termosifoni. Rimaniamo in

attesa dell’alba, del giorno. In attesa di un amore. In attesa del ritorno del Signore. “Nell’attesa della Tua venuta” ripetiamo ogni giorno celebrando la S. Messa. Ma davvero siamo in attesa?

Mi pare che ci sia assenza di attesa. Forse non attendiamo perché non siamo innamorati. Siamo occupati in altro. Non puoi attendere se non uno che ti ha occupato il cuore. Se ti ha sfiorato l’innamoramento allora sai che cos’è trattenere il fiato in ascolto dei suoi passi, sai che cos’è lo spiare dalla finestra, sai che cos’è il trasalire e il battere del cuore.

Non c’è attesa del ritorno se non c’è innamoramento. “Il Tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il Tuo volto”. Oggi sentiamo parlare di religione: si vuol difendere la religione. Ma gli occhi sono freddi, di ghiaccio, come di chi dice:”Signore”, ma non attende. Si danno definizioni, si proclamano regole ma non c’è innamoramento.Come se fosse penetrato l’inverno nelle chiese e nelle case.

Si urla, ma non è voce di innamorati. Agitati, ma non innamorati. Il fondamento della fede, più ancora che sapere qualcosa su Gesù, è avere il cuore occupato da Lui. Se non si ha il cuore occupato da Lui, ma si hanno pensieri su di Lui, non serve a niente. Noi abbiamo la mente occupata dai pensieri su Dio, magari sappiamo tutte le cose che si devono fare, sappiamo il catechismo a memoria, ma non abbiamo il cuore occupato da Lui. Se il cuore è occupato da Lui lo attendiamo. Lo attendiamo resistendo alla mediocrità, lottando contro l’ingiustizia e la menzogna. La grande menzogna sarà sconfitta. Splenderà la verità di coloro che hanno resistito perché innamorati.

Verrà e sarà la fine dell’inverno. Verrà e sarà eterna primavera. Signore, non so quando. Ma Tu verrai. Io ti aspetto.

a cura di don ItaloPensieri

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Molti studiosi dei fenomeni sociali concordano nell’affermare che la società del benessere, del divertimento, della fretta è per ciò stesso società della

noia. Ci sarebbe un tarlo annidato nel fondo dell’anima, in modo speciale dei ragazzi e dei giovani, rappresentato dal ritmo frenetico con cui si passa dalla scuola, alla palestra, al calcio, alla piscina, allo sci, etc.

Tutto si muove all’insegna dello slogan”divertirsi è bello” dimenticando che il troppo “storpia”, cioè annoia e porta stress. Non c’è più il tempo per una lettura seria, per una riflessione, per un “benefico”silenzio. Gli appuntamenti dei figli della fretta sono fitti come quelli dei genitori, spesso assenti dalla famiglia per impegni di lavoro e per altre attività. Il messaggio cristiano richiama la necessità di porre attenzione alla legge dello spirito senza troppo lasciarsi condizionare dalla legge della carne. Ognuno di noi è chiamato a riflettere e pregare per non dissipare il tempo che ci è stato donato.

Dobbiamo realizzare un rapporto di armonia tra noi creature e il Creatore. Solo così saremo in pace e staremo bene con noi stessi e con gli altri. Si può e si deve pregare in ogni contesto sociale e ambientale. Tuttavia il luogo più opportuno per l’intimità con Dio è il Suo tempio, la chiesa. L’atmosfera serena, pacata, tranquilla, aiuta a guardarci dentro. Questo in alternativa al movimentato e illusorio divertimento mondano. Pregare non è annoiarsi ma renderci consapevoli di ciò che siamo.

Pregare Non È Annoiarsi

Devo Andare A Messa! Uffa!Mio padre non va mai a messa. Dice che ne ha prese troppe quando era più

piccolo, quando era obbligato a fare il chierichetto. E poi, alla domenica ha sempre tante cose da fare: lavare la macchina, sistemare il giardino, accomodare il cancello, tinteggiare la casa, andare a caccia o a funghi.

Mia madre dice che a messa ci andrebbe volentieri se alla domenica non avesse il pranzo, da lavare e da stirare.

Mia sorella non va più a messa perché alla domenica ha il torneo di pallavolo. Quando mia madre le dice di andarci, lei risponde che ormai è grande, che la cresima l’ha già fatta e che lei, poi, prega per conto suo.

Mio nonno a messa prima non ci andava mai. Da un po’ di tempo invece ci va non solo la domenica ma alcune volte, anche nei giorni feriali. Dice che a casa si annoia, la televisione gli fa girar la testa, al bar giocano a carte e a lui non piace.

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i Allarme Gioventù: Alcool E Droga LA CuLtuRA DELLO sbALLO

In chiesa passa mezz’ora tranquillo.Io non ho tante cose da fare come

il papà. Non ho da lavare e stirare come la mamma. Non ho il torneo di pallavolo come mia sorella. E non ho, soprattutto, ancora fatto la cresima come lei. Come vorrei diventare grande in fretta! Così non sarei più obbligato ad andare a messa, come mio padre, mia madre e mia sorella.

Quando sarò in pensione come mio nonno ci penserò.

Adesso sono piccolo e mi tocca andare a messa tutte le domeniche perché altrimenti il parroco non mi ammette alla cresima.

Signore, fammi diventare grande in fretta!

Sono convinto di non dire nulla di nuovo perché ne parlano giornali e televisione. Ma basta parlarne? Alla luce dei fatti dobbiamo dire di no! Siamo di fronte ad

una gioventù estremamente fragile che cresce in un contesto sociale che poco o niente fa per educare, anzi, fa di tutto per diseducare.

Certi piagnucolosi servizi televisivi sugli incidenti dovuti allo sballo del fine settimana sono incorniciati da programmi che esaltano la superficialità, la stupidità contrabbandata come comicità, il potere, il denaro, con intermezzi pubblicitari a favore di alcool, macchine di lusso, sfilate di moda con i capricci di divi e dive.

Tutto questo crea una generazione di giovani con una grande confusione in testa che non capisce più il senso e il valore della libertà di cui gode, che non sa più cosa sia la vera amicizia, che vive amore e sesso come gioco e la vita come una roulette russa dove se va, va, se non va è solo sfortuna a cui ci si deve rassegnare. Certi luoghi frequentati dai nostri giovani a volte diventano anticamera della morte. Gente senza scrupoli e desiderosa di far soldi facilmente rovina i nostri figli.

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Ma, bisogna fermarsi e riflettere. Don Bosco ci insegna che serve a poco reprimere il male, bisogna prevenirlo, se si vuole estirparlo alla radice. L’appello è uno solo e rivolto ai genitori ed educatori, non per dare la colpa ai soliti ritenuti responsabili di tutto, ma per tenere gli occhi aperti. Serve un’educazione fondata su elementi concreti che possiamo sintetizzare in: decisione, forza, comprensione. Non sono atteggiamenti in contrasto tra loro.

Innanzi tutto la decisione: sono i genitori per primi che devono essere convinti che non si può concedere sempre tutto, anche a costo di avere problemi con i figli. Se i genitori non hanno idee chiare su questo, tutto diventa inutile. Le abituali concessioni di genitori, per cui i figli ad un certo punto sono solo un peso in più, oltre alle solite preoccupazioni, sono solo modi per scaricare un problema, non per risolverlo. Capita poi che il cattivo esempio arrivi addirittura dagli adulti e può trovare facili radici in famiglie distrutte o allo sbando.

Un secondo atteggiamento è la forza che non significa dispotismo in casa, ma che esige che il ragazzo riconosca ancora il principio di autorità. Ma siamo convinti che il ragazzo vada guidato anche con energia, in un contesto deleterio per chi non ha la maturità di saper fare delle scelte libere ed autonome? Cosa facciamo contro il bullismo a scuola, contro il vandalismo? Lo mettiamo sui giornali e su internet.

Così ne facciamo anche pubblicità gratuita e incoraggiamo altri a fare simili scempiaggini tanto per averne notorietà. Cosa si aspetta a chiudere certi siti televisivi dove si esaltano le stupidaggini più volgari e spregiudicate, compiute da ragazzi e non solo?

Un terzo aspetto è la comprensione. Sono consapevole che alla base di tutto ci sta quel difficile e perciò, a volte, trascurato sistema educativo che è il dialogo e la comprensione. Non lo si improvvisa ma va coltivato fin da piccoli in modo che ci sia sempre fiducia e stima reciproca. Un ragazzo o ragazza non deve aver paura di parlare delle proprie difficoltà giovanili o adolescenziali. Un genitore deve essere un po’ indovino e saper capire quando il figlio ha qualcosa da dire, saperlo mettere a proprio agio, ascoltarlo con pazienza e tanta comprensione.

Queste sono le premesse perché poi l’autorità sia accettata, anche se qualche volta viene discussa. Al di sopra di tutto c’è una condizione che ritengo indispensabile ed è la fede.

Quando in una famiglia un ragazzo cresce , ricevendo esempi veri di vita cristiana, quando si educa alla preghiera ed alla fede, si sono poste le basi per una crescita serena del ragazzo. Si parla tanto di compagnie (colpa delle compagnie)!

«Don Bosco ci insegna che serve a poco reprimere il male, bisogna prevenirlo, se si vuole estirparlo alla radice»

CAtEChEsi

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Se, come ci ricorda la parabola evangelica, il terreno preparato dai genitori fin dalla prima infanzia è un terreno fertile, in cui è stato seminato il bene, la zizzania potrà trovare qualche spazio, ma non riuscirà mai a soffocare ciò che di bene è stato seminato con pazienza e continuità.

Guardo tante nostre famiglie e cosa vedo? Quello che tutti sono in grado di constatare. Prima dell’educazione cristiana ci sono molte altre cose giudicate più importanti; poi ciascuno raccoglierà quello che ha seminato, e non presuma di trovare alibi o scusanti nella società in cui viviamo, perché a nulla serve lamentarsi dopo, quando abbiamo fatto crescere la nostra gioventù senza né idee, né valori, né guide sicure.

CAtE

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Fin dalla nascita date al bambino tutto quello che vuole. Così crescerà 1. convinto che il mondo ha l’obbligo di mantenerlo.Se impara una parolaccia ridete. Crederà di essere divertente.2. Non accompagnatelo in Chiesa di domenica, non dategli una educazione 3. religiosa. Aspettate che sia lui a decidere quando ha 18 anni. Mettete in ordine tutto quello che lui lascia fuori posto. Fate voi quello che 4. dovrebbe fare lui in modo che si abitui a scaricare sugli altri tutte le proprie responsabilità.Litigate in sua presenza. Così non si stupirà se a un certo punto vedrà 5. disgregarsi la famiglia.Dategli tutto il denaro che chiede e se lo spenda pure come vuole. 6. Non lasciate mai che se lo guadagni. Perché mai dovrebbe faticare per guadagnare come avete fatto voi da giovani? I tempi sono cambiati.Soddisfate ogni suo desiderio per il mangiare, il bere, le comodità. Negargli 7. qualche cosa potrebbe scatenare in lui pericolosi complessi.Prendete le sue difese verso gli insegnanti, i vicini, i compagni di gioco. 8. Sono tutti prevenuti verso vostro figlio. Gli fanno continue ingiustizie. Lui è così intelligente e buono e loro non lo capiscono.Quando si mette in un guaio serio scusatevi con voi stessi dicendo: “Non 9. sono mai riuscito a farlo rigare diritto”.Dopo tutto questo preparatevi a una vita di amarezza. L’avete voluta e non 10. vi mancherà.

Decalogo Per la cattiva riuscita Del ProPrio Figlio

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La realtà dei separati, divorziati, risposati, conviventi è sempre più presente nelle nostre comunità. Ormai non è più confinata in alcuni ambienti ma

attraversa credenti e non credenti, matrimoni appena all’inizio e matrimoni di lunga durata, ed è una realtà di sofferenza che non può non interessare e interrogare la comunità cristiana. Di fronte a questa presenza di coppie e di persone che vivono situazioni irregolari, i vescovi e il Papa stesso si sono interrogati e affermano, nei documenti, l’appartenenza di queste persone alla comunità.

Esse hanno diritto di cittadinanza nella chiesa. La loro sarà un’appartenenza non totale, ma non sono esclusi. Se queste coppie fanno parte della chiesa devono sentirsi oggetto di attenzione e anche soggetto di partecipazione. Non è ancora entrato in tutti il senso e il perché di questa misericordiosa accoglienza.

E’ giusto e doveroso che la comunità annunci il valore dell’indissolubilità del matrimonio perché è un valore enorme: solo in un rapporto definitivo e stabile le due persone possono crescere in pienezza. Il “per sempre” non è un “peso” ma un dono e un’opportunità per crescere. Però è altrettanto evangelica la posizione dei documenti del magistero che non ammette ai sacramenti chi è responsabile della rottura, ma considera le due persone ancora appartenenti alla chiesa. La non ammissione ai sacramenti vuol essere un richiamo a valorizzare l’indissolubilità, ma anche questa accoglienza vuol indicare che l’unione con la chiesa è solo parzialmente rotta e che l’unione con Dio può esistere ancora.

Nella “Familiaris Consortio” il Papa afferma: “I divorziati risposati non si considerino separati dalla chiesa, potendo, anzi dovendo, in quanto battezzati, partecipare alla sua vita. I divorziati sono e rimangono membri del popolo di Dio e in forza di una fede mai rinnegata rimangono cristiani e quindi non esclusi dalla chiesa, anche se non si trovano nella necessaria pienezza per ricevere la comunione”. Per questo l’enciclica aggiunge: “Siano esortati ad ascoltare la parola di Dio, a partecipare alla messa, a pregare, a fare opere di carità, a educare i figli nella fede della chiesa. La chiesa preghi per loro, li incoraggi, si dimostri madre misericordiosa e così li sostenga nella fede e nella speranza”.

Alla comunità cristiana si chiede:1) Non giudicare: solo Dio vede nel segreto del cuore.2) Non escludere ma vivere la comunione possibile. E’ vero che non possono

ricevere la comunione ma ci sono molti modi di vivere l’appartenenza alla chiesa: ascolto della parola di Dio, partecipazione alla messa, la preghiera personale e di coppia, partecipare alle opere di carità e di giustizia educare i figli alla vita cristiana.

3) Condividere i loro problemi in un vero spirito fraterno.

Se Entra In Crisi La Famiglia

CAtEChEsi

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18 Le nostre seti sono molte. Le bevande anche. I luoghi dove potersi dissetare pure. Senza la giusta acqua si soffre. Acqua quanto basta è la formula per

ogni vera salute.In primo luogo, dove si toglie una sete profonda è la famiglia. Quello è il luogo

dove si vive con i propri cari e dove si trovano le parole e i gesti per ricreare la vita e camminare insieme. L’acqua si chiama condivisione, intesa, dono di tempo e affetto. E’ chiaro che tutti i componenti sono responsabili della propria famiglia. Ci si disseta dissetando.

Un secondo luogo per placare la sete è il lavoro. Qui si vive la creatività, la produzione dei mezzi di sussistenza, si impara la regola dei diritti e dei doveri. La sete qui è di stima, solidarietà, di vicinanza umana alle persone.

Un terzo luogo per vivere bene è la cerchia degli amici. Sono i confidenti, che ricevono i nostri sfoghi. Il dissetante si chiama amicizia, serenità, allegria.

Un luogo importante per la propria sete è la parrocchia, l’oratorio. Ci sono persone, gruppi con i quali condividere esperienze. E’ un luogo di educazione. Educare è come camminare verso la meta. Il progetto della parrocchia è fare incontrare con il personaggio straordinario che è Gesù. E’ un luogo di festa. L’incontro con il Signore è di gioia. Si dice giorno di festa per dire domenica. La domenica è il giorno più importante della settimana ed è fatto apposta per dissetarci appieno.

Nessuna separazione è priva di sofferenza e nessuna è esente da paure e da problemi che riguardano l’educazione dei figli, il problema economico etc. Porsi in ascolto è il modo migliore perché le persone non si sentano dimenticate ed escluse. Gesù andava a pranzo e a cena dalle persone ritenute escluse.

4) Aprirsi al servizio e alla solidarietà. Questo valore è per tutti, ma aiutare queste persone a dedicarsi a qualche attività di servizio e di solidarietà è un modo per superare la tentazione di chiudersi in se stessi.

5) Sviluppare in loro e nella comunità il valore della riconciliazione.Si sa che le separazioni coniugali non avvengono, se non raramente, in modo

amichevole. I risentimenti, gli interessi economici provocano lotte e, a volte, odio reciproco. In questa lotta vengono coinvolti anche i figli, spesso usati come un mezzo per vincere sull’altro. Aiutare ciascuno a capire le ragioni dell’altro, spingere i due a dialogare anche per il bene dei figli, sollecitarli a rispettare i diritti di ciascuno in modo che essi vivano da riconciliati, può essere un grande compito della comunità cristiana.

Dissetarsi

CAtE

ChEs

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LA STORIA.

Una notte del 1216 Francesco d’Assisi era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola. Improvvisamente vi

dilagò una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la Madonna, circondato da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore.

Gli chiesero che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego di concedere ampio e generoso perdono,con una completa remissione di tutte le colpe, a tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa”. Gli disse il Signore: “Quello che tu chiedi, o Frate Francesco, è grande, ma di maggior cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.

Francesco si presentò subito dal Pontefice Onorio III, che in quei giorni si trovava a Perugia, e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e, dopo qualche difficoltà, diede la sua approvazione, poi disse: “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?” Francesco rispose: “Padre Santo, non domando anni ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: “Come, non vuoi nessun documento?” E Francesco: “Santo padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”.

Qualche giorno più tardi, insieme ai Vescovi dell’Umbria, disse al popolo convenuto alla Porziuncola: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso”.

PER NOI OGGI.

Viene concessa l’indulgenza plenaria in favore dei vivi e dei defunti a quei fedeli che da mezzogiorno del 1 alla mezzanotte del 2 agosto visiteranno una

Chiesa e reciteranno il Padre Nostro e il Credo. Entro gli 8 giorni precedenti o seguenti si devono adempiere le 3 condizioni: Confessione, Messa e Comunione, preghiere secondo le intenzioni del Papa. L’Indulgenza Plenaria è poi stata estesa anche ad altri momenti liturgici. Abbiamo appena approfittato dell’occasione nella solennità dei Santi e nella commemorazione dei Defunti.

Il Perdon D’assisi

CAtEChEsi

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ni 1. Caggiano Marco

2. Campagnoni Rebecca3. Canobbio Francesca4. Cotti Cottini Andrea5. Cotti Cottini Elia6. Cotti Piccinelli Luca7. Federici Davide8. Franzoni Dalilah9. Gheza Lucrezia10.Martinelli Claudia11.Martinelli Nicole12.Ottelli Alessia13.Ottelli Daniele14.Ottelli Ramon15.Parini Federico16.Pe Alessandro

17.Pedruzzi Alessandro18.Peluchetti Claudia19.Peluchetti Emma20.Petenzi Daniele21.Piccinelli Francesca22.Poiatti Alessandra23.Poiatti Miriam24.Polonioli Luca25.Pop Luisa26.Ravelli Alessandra27.Ravelli Sara28.Ravelli Fontana Matteo29.Renna Daniele30.Spandre Anna31.Tognella Anna

PRIMA COMUNIONE - 4 MAGGIO 2008

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1. Amorelli Paolo Federico2. Andreoli Alessandro3. Andreoli Sara4. Andreoli Alessio5. Bendotti Annamaria6. Bonicelli Carlo7. Canobbio Matteo8. Cotti Piccinelli Gabriele9. De Fecondo Paola10.Fontana Marco11.Fontana Nicola12.Guerini Nicola13.Jerkovic Veronica

14.Lini Matteo15.Martinelli Fabiana 16.Mazzoli Michele17.Mazzoli Marco18.Ottelli Alice19.Ottelli Zoletti Luca20.Parini Andrea21.Pina Selene22.Ravelli Samanta23.Ravelli Federico24.Scarsi Veronica25.Stankevicius Evaldas

CRESIME CON IL VESCOVO LUCIANO MONARI - 26 APRILE 2008

CREsimE

Notiziario - Natale 2008

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Carissimi, chi scrive queste righe non è un sacerdote ma una povera persona che crede in Dio e che vorrebbe farlo amare da tutti, anche se sono consapevole

di non esserne all’altezza e per tanti altri motivi. Da quasi tre anni, grazie al mandato ricevuto dal nostro Vescovo uscente don Giulio Sanguineti, sono diventato Ministro Straordinario dell’Eucarestia e dal primo giorno, consapevole della grande responsabilità che mi ero preso, ho iniziato a meditare in modo più sincero sul mistero dell’Eucarestia e ho capito qualcosina di più. Spero, con queste mie povere parole di essere d’aiuto a qualche fratello. Noi tutti sappiamo che la parte più importante della messa è l’Eucarestia, questo momento ci deve trovare pronti, impegnati perché è in questo preciso istante che incontriamo di persona Gesù. Vedete, durante la messa noi ci troviamo assieme a tanti fratelli che pregano, cantano e siamo più tranquilli perché ci sentiamo meno in vista, inoltre ci sembra di avere meno responsabilità.

Quando però andiamo a ricevere il corpo di Cristo, non è così perché questo è un incontro a tu per tu, un incontro personale. È Gesù che viene verso di noi e vuol dirci qualcosa di personale, qualcosa che è importante solo per me, per te. In questi anni di meditazione ho ripensato a quante comunioni ho fatto nella mia vita, accorgendomi che non sempre ero cosciente di chi andavo a ricevere e ho capito quanti incontri persi con Gesù e quanto male abbia fatto alla nostra amicizia. Rileggendo il Vangelo, grazie anche ai Centri di Ascolto che trattavano gli incontri di Gesù con Zaccheo, l’adultera, la samaritana e altri, ho capito che l’incontro con Cristo, cambia la vita.

Per questo cerco di aiutare quei fratelli che si accorgono, come è capitato a me, di essere stati un po’ dei faciloni o superficiali. Magari continuando a dormire sonni beati, sballottati da un'Eucarestia all’altra. Non sarà ora di fermarci? Se vogliamo imparare a ricevere Gesù nel nostro cuore in modo giusto, credo che la soluzione migliore sia mettersi in rapporto con Lui come ci si mette quando viene a trovarci un caro amico, Qual è il nostro comportamento? Prima di tutto sarà un’accoglienza di festa, lo si farà accomodare in un luogo comodo, offrendogli qualcosa, magari conoscendo i suoi gusti, gli si offrirà quello che a lui piace di più, poi si incomincia a parlare e lo si ascolta con interesse e attenzione. Poi, se c'è un favore da chiedergli, non c'è problema perché sappiamo bene che un vero amico si fa in quattro pur di aiutarti.

Ora vediamo i punti principali dell’incontro con l’amico adattandoli con l’incontro di Gesù. Come prima cosa c'è la festa. Questo deve essere il nostro atteggiamento nel momento che riceviamo Gesù, dimostrargli la nostra piena

L’incontro con Gesù

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di Sergio Benedetti Vallenari

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gioia, la nostra felicità con la Sua venuta nel nostro cuore. Poi c'è l’offrire, ma che cosa? Gesù si offre a noi nell’Eucarestia con tutto il suo corpo e con tutto il suo amore e noi dobbiamo ricambiare il suo sacrificio, offrendogli un dono che ci costa molto come potrebbe essere la visita ad un ammalato, ad un anziano, oppure svolgere qualche servizio in famiglia anche se non di nostra abitudine.

Dopo l’offerta c'è l’ascolto. Gesù ha voluto questo momento perché noi potessimo parlare con Lui apertamente come si fa con un amico e Lui ha tante cose da dirci. Noi dobbiamo solo dargli la possibilità di parlare, ascoltarlo con attenzione perché se lo facciamo distrattamente, non riusciamo a sentire la sua parola. Cristo ci parla sempre ma se dentro di noi c'è confusione, chiasso o manca la volontà , siamo come un telefono con il filo staccato. Alla fine dobbiamo chiedere, perché è questo che Gesù vuole da noi. Proviamo a chiedergli come facevano gli ammalati: “Signore, se vuoi, tu puoi guarirmi”. Oppure per imparare a pregare: “Maestro insegnami a pregare”. Chiedete il dono della luce : “Parla Signore, che il tuo servo ti ascolta. Tu solo hai parole di vita“ e soprattutto chiedere di fare la Sua volontà : “Signore, non la mia, ma la tua volontà sia fatta”. Tutto questo è da provare.

Provate per un mese intero di comunioni fatte così, attraverso l’incontro vero, persona con persona. Provate anche voi a rileggere il racconto dell’incontro di Gesù con Zaccheo, la samaritana o l’adultera e vi accorgerete subito che la loro vita è cambiata in un istante mentre noi, che volendo, abbiamo la possibilità di incontrarlo anche tutti i giorni nell’Eucarestia, abbiamo notato in noi un cambiamento o ci sentiamo ancora come prima? A quanti incontri siamo mancati? Quanti miracoli non si sono realizzati nella nostra vita? Nel prossimo bollettino di Pasqua tratterò l’incontro personale con Cristo nell’ascolto.

Nell’incontro con Zaccheo, troviamo tutti e 4 i punti essenziali per una buona comunione, infatti il 1°) è la festa, 2°) l’offrire, 3°) l’ascolto e per ultimo il 4°) il chiedere. Il chiedere di Zaccheo non viene detto ma lo possiamo intravedere dalla risposta di Gesù : “Oggi la salvezza è venuta in questa casa”. perche è come se Zaccheo chiedesse a Gesù di perdonarlo e riabilitarlo per riottenere la grazia. Questo 4° punto è il più importante in quanto Cristo ha voluto questo incontro

PER RiFLEttERE

«Gesù si offre a noi nell’Eucarestia e noi dobbiamo ricambiare al suo sacrificio, offrendogli un dono che ci costa molto come potrebbe essere la visita ad un ammalato, ad un anziano, oppure svolgere qualche servizio anche se non di nostra abitudine».

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personale dove possiamo chiedergli quello che più desideriamo e Lui è lì che non aspetta altro per darci la Sua risposta.

Il Signore viene sempre a trovarci ma tante volte siamo noi che non lo vogliamo incontrare, ascoltare. Comportandoci così è come se alla venuta di un amico che sa di trovarci in casa, noi gli facessimo dire da qualche parente che non ci siamo.

Come credete che si comporterà quell’amico che si sente ingannato, rifiutato e indesiderata la sua presenza? Io sono convinto che questa amicizia avrà una rottura ed è molto probabile che si allontanerà per sempre. Gesù però non fa così, Lui c'è sempre, solo che rispetta le nostre scelte e rimane lì ad aspettare il momento giusto affinché noi ci impegniamo a metterci in ascolto con sincerità. Questo purtroppo è quello che avviene a molti di noi. So che può sembrare difficile parlare con Dio soprattutto perché non potendolo vedere, può sembrare che il nostro parlare possa assomigliare più a un monologo. Avete mai provato a trovarvi in un luogo dove non percepite nessun rumore? Vi sembrerà di trovarvi in un silenzio assoluto, eppure siete sommersi da voci, suoni, rumori di onde radio che vi sommergono ma che non riuscirete a percepire senza usare anche un semplice transistor.

Così è con Dio, per sentirlo dobbiamo usare un’attrezzatura particolare e precisamente per prima cosa serve far silenzio dentro di noi, poi la grande volontà di parlare con Lui. Come vi ho detto Gesù parla nel silenzio ma molte volte il nostro silenzio è disturbato da disordini, vanità, attaccamento al mondo o ai tanti problemi che ci assillano. Mettersi in silenzio per ascoltare la voce di Dio è difficile lo so ma se c'è la buona volontà e il desiderio vero di sentirlo, dobbiamo imparare un po’ alla volta a fare silenzio dentro di noi, a eliminare tutti i rumori che ci impediscono l’ascolto e a chiedergli: “PARLA SIGNORE IL TUO SERVO TI ASCOLTA”.

A questo punto può sorgere una domanda: “Come faccio a capire se è il Signore che mi parla?”. Innanzitutto quando si è a messa dobbiamo imparare ad ascoltare con attenzione le letture che vengono proclamate perché il più delle volte il Signore si fa sentire proprio qui. Quanti santi solo ascoltando un pensiero di Gesù o anche una sola parola, si sono

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convertiti buttando alle loro spalle il vecchio e incominciando una nuova vita secondo il pensiero di Dio. Per questo è anche molto importante partecipare al sacramento dell’Eucarestia perché è qui, che abbiamo più possibilità di sentirlo che non nel frastuono della vita quotidiana.

Anche a me è capitato spesso nell’ascoltare le letture, di sentire una voce che mi diceva: “Sta parlando proprio a me” e questa frase che mi aveva colpito era motivo della mia meditazione quando avevo ricevuto Gesù nel cuore. Un altro modo per capire se è Dio a parlarci o se siamo noi a risponderci è questo:

1) quando la risposta è all’opposto di quello che vorremmo sentire; 2) quando mi chiede di fare del bene e se c'è qualche dissapore con qualche

fratello, cercare di riallacciare il rapporto facendo pace;3) quando nella meditazione sentiamo dentro di noi pace e serenità. Il Signore

è nostro Padre e come tale gli siamo molto cari e il suo desiderio più grande è quello di ascoltare i nostri problemi (anche se Lui li conosce già) e non vede l’ora di aiutarci ma attenzione che Dio risponde il più delle volte con dolcezza e amorevolezza ma, quando ci vuole, sa essere anche duro nei Suoi interventi e potremmo restarci male.

Qualcuno potrà obiettare: “Ma il tempo dopo l’Eucarestia è poco e ci è impossibile rimanere in ascolto”. Probabilmente avete ragione ma noi sappiamo che Gesù ora trovandosi in cielo, è fuori dal tempo e dallo spazio per questo noi possiamo, una volta tornati a casa riprendere il colloquio con Lui. Poi abbiamo il vantaggio di poter scegliere il momento e il luogo adatto alla meditazione e alla preghiera.

Potrebbe anche succedere che il Signore non risponda subito ma non vuol dire che non ci ascolti, anzi questo è il momento in cui ci vuol mettere alla prova, ci vuol far maturare lasciandoci trovare da soli una soluzione, poi, se vede che da soli nonostante i nostri sforzi non ci riusciamo, ecco che allora interviene e ci dà una mano. Questo è il comportamento saggio di ogni papà e di ogni mamma.

Un’altra obiezione che può riemergere potrebbe essere: “E se Dio non ci esaudisse?”. Benissimo, e se vostro figlio vi chiedesse l’impossibile? Certamente il suo desiderio rimarrà inesaudito non vi sembra? Così fa anche Dio se noi gli chiediamo delle cose che non sono buone per la nostra persona; Lui non ci accontenta. Dio, che ci conosce ancora prima del nostro concepimento, sa meglio di noi cosa sia giusto e quello che non è buono o addirittura che ci possa far male.

Dio però risponde sempre; per questo vi esorto a provare a mettervi in ascolto come vi ho detto e vedrete la vostra vita trasformarsi in letizia. Forza, affrettatevi a provare, Dio vi aspetta!

PER RiFLEttERE

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E’ un grande regalo il Natale, un grande regalo per tutti. Non c’è nessuno, per quanto scettico, che non senta il suo fascino. Tutti l’avvertono, anche se la

fortuna di saperlo apprezzare non è uguale in tutti. Nessuno però è escluso da questa festa. “E’ apparsa la grazia di Dio apportatrice di salvezza per tutti gli uomini”(Tito 2,11). Lo dice non solo per i credenti, ma per tutti, anche per quelli che credono di non credere; non solo per chi va a messa ogni domenica, ma anche per chi va solo a Natale.

C’è, nel Natale, una percezione d’essere più vicini a Dio. C’è un richiamo ai valori di una autentica umanità, valori che la nostra società ricca di benessere ma sempre più scontenta e nervosa ha necessità di riscoprire. Il valore dell’amore familiare che, quando è solido e alimentato dalla fede, consente di affrontare e superare i disagi dell’esistenza. Questo amore della famiglia può aiutare i ragazzi e i giovani ad avere una crescita regolare, senza sbandamenti e senza devianze.

Il Natale ci porta una grande verità: che Dio ci ama ed è venuto per essere uno di noi. Dio ormai non ci lascia più e nessuno può sfuggire a questo Signore e Padre che lo insegue. Non fuggiamo di fronte a questo bambino, non temiamolo, ma facciamogli posto nella nostra famiglia. Ogni anno il Natale ci ricorda che Gesù vuol trovare casa nel nostro cuore per renderci più umani.

Il Figlio di Dio si fa bambino per mettere la sua tenda in mezzo alle nostre case, per rinnovare con la sua presenza la vita e la speranza, per portare con la sua umanità la bella notizia: “Dio è amore”. Un amore che è luce che splende nelle tenebre; un amore che nella fragilità di un bambino si mette nelle nostre mani sperando che rimangano aperte per accogliere e per donare. Un amore che è paziente attesa perché si avveri il sogno di Dio: la felicità per ogni uomo, donna, bambino.

Che il Natale sia per voi una luce e una pace delicatamente posate nel cavo delle vostre mani. E quando la vostra esistenza passerà attraverso cammini difficili, il Bambino deponga in voi la sua fedele tenerezza.

Buon Natale a tutti!don Italo e don Adriano

S. Natale a Piazze

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“QUESTI PRECETTI ChE OGGI TI DO INSEGNALI AI TUOI FIGLI”

Alle famiglie cristiane che hanno fatto per i loro figli la scelta del Battesimo, la Chiesa ricorda che si devono sentire impegnati in prima persona nella

formazione cristiana dei loro bambini. Non si chiede di insegnare loro delle formule, ma di educarli alla fede e a uno stile di vita che rispecchi quel che hanno detto davanti al sacerdote nel momento del Battesimo . La famiglia solo così assolve il suo compito e la sua funzione. Non è sufficiente accontentarsi di crescere dei figli sani, ma bisogna desiderare per loro una crescita in sapienza e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Per questo è nato il progetto dell’Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi. Ancora si fatica a capire che non “funziona” più come prima (a una certa età si riceve la prima comunione, a un’altra età la cresima). Tutto è cambiato e vengono principalmente coinvolti (chiamati) i genitori che, a questo punto, non possono venir meno al loro impegno di primi educatori dei loro figli.Se così non fosse ci troveremmo davanti al supermercato dei sacramenti. Oggi il consumismo è penetrato dappertutto e anche la chiesa ne è rimasta contagiata.

I fedeli la usano come un supermercato. Ognuno prende quello che gli piace. Le scadenze del Battesimo, Prima Comunione, Cresima, Matrimonio, spesso si trasformano in occasioni di consumi e di ostentazione dei bei vestiti, più che un momento di spiritualità familiare ed ecclesiale. Le cause del fenomeno vanno ricercate nel fatto che l’approdo ai sacramenti non avviene dopo un periodo di educazione alla fede, ma per usanza (è sempre stato così).

Molte famiglie hanno eliminato Dio dalle loro case perché sentono di bastare a se stesse e mantengono l’usanza dei sacramenti come occasione di festa così

tutto il significato spirituale dei sacramenti finisce all’uscita dal portone della chiesa. I sacramenti, anziché iniziare un vero cammino di fede, spesso concludono a fatica un itinerario che congeda dalla comunità. Dovrebbero fare la Chiesa, ma fanno invece dei semplici “clienti”, neppure molto affezionati. Perché? Ecco il motivo della Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei ragazzi.

Il Supermercato dei Sacramenti

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CONFESSARSI: UNA FATICA E UNA GIOIA

Forse per molti di noi pensare alla confessione,

ossia al sacramento della riconciliazione e del perdono è un tormento. Vengono subito in mente le confessioni di cui abbiamo avuto esperienza in passato, e forse viene alla mente una elencazione di peccati che ha creato in noi un senso di disagio e, peggio ancora, di distacco, di rifiuto di questa pratica sacramentale.

Dire i peccati nel sacramento della riconciliazione non è fine a se stesso, ma è per sottometterli al perdono di Dio. Ogni peccato è un ostacolo nel nostro cammino di fede; invece il sacramento della riconciliazione è la via per giungere ad un dialogo autentico con Gesù.

Ma noi ci sentiamo ancora gente che pecca, che sbaglia? Sentirci troppo giusti davanti al Signore vuol dire non riconoscere il bisogno della confessione, cioè non avere bisogno del perdono di Dio. E’ qui che ci viene in aiuto san Giovanni con le parole:”Se diciamo che non abbiamo peccato facciamo di Dio un bugiardo e la sua parola non è in noi”(1 Gv. 1,10).

A partire da questa esperienza del perdono di Dio noi possiamo e dobbiamo, a nostra volta, diventare capaci di perdonare gli altri e creare un clima di serena pacificazione. Dovremmo ricordare questo tutte le volte che recitiamo il Padre Nostro dove chiediamo che siano perdonati i nostri peccati come noi li perdoniamo a coloro che ci hanno offeso.

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Riconciliarsi Con Dio

Ogni peccato è un ostacolo nel nostro cammino di fede; invece il sacramento della riconciliazione è la via per giungere ad un dialogo autentico con Gesù.

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Associazione Donne Cattoliche

Carissime, siamo quasi alla fine di un altro anno, e come consuetudine facciamo il resoconto delle offerte raccolte e delle spese sostenute. La nostra

associazione quest’anno ha raccolto 457 adesioni. Abbiamo raccolto € 4.851 che, col fondo cassa dell’anno scorso di € 519, fanno € 5.370. Le spese sostenute a tutt’oggi sono di 3.691€ e l’anno non è ancora finito!

Le spese sono per: il piccolo clero; la lampada votiva; le mimose; fiori per le varie ricorrenze (comprese ciotole per l’altare e varie piante); i detersivi per la pulizia della chiesa; gli annuali dell’apostolato della preghiera; i manifesti con la parola del Papa; le sante messe per le donne vive e defunte; il rinfresco per gli anniversari di matrimonio. Quest’anno abbiamo contribuito alla realizzazione delle immaginette dei Santi Patroni.

Ringraziamo tutte le donne, spose e mamme che sostengono questa associazione parrocchiale, in particolare chi non perde l’occasione di farci arrivare un aiuto in più: da chi pulisce la chiesa a chi offre ciotole per l’altare, da chi si è preso cura dei banchi della chiesetta di S. Andrea a chi pulisce l’oratorio.

Ringraziamo le famiglie che hanno ospitato i gruppi di preghiera per il rosario del mese di maggio, quest’anno s’è aggiunto quello in via Leopardi della Famiglia Donarini.

A tutti cordiali saluti e auguri di buon Natale: il Signore doni pace e serenità ad ogni famiglia che confida in Lui.

Rina Poiatti

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Maggio 2008 - Il Gruppo del Rosario Alle Boschine

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Gli Auguri dei Nonni

Gli Ospiti, l’amministrazione, il personale e le volontarie

della casa di riposo “Lucia Lorenzetti” Augurano Buon Natale e

un Nuovo Anno di felicità!

Gli ospiti della casa di riposo “Lucia Lorenzetti” di Artogne anche quest’anno festeggiano il Santo Natale, con tanta gioia, sperando che Gesù che deve

nascere porti a noi tanta serenità e anche a tutto il mondo.Con queste poche parole terminiamo di scrivere con la penna, ma mai con il

cuore, dando a tutti voi i nostri più sinceri auguri di Buon Natale.

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Vita dell’Oratorio

Inizia qui lo sforzo titanico di riportare alla memoria quasi un anno di attività oratoriana. Dalla Pasqua 2008 fino ad oggi sono state diverse le attività che

abbiamo messo in campo. Molte di esse hanno richiamato l’attenzione e l’interesse nonchè la disponibilità di tante persone che fin da subito ringrazio di cuore.

Immediatamente dopo Pasqua siamo andati in gita con i chierichetti e i collaboratori e tutti quelli che si sono aggregati alla Madonna della Corna Busa, abbiamo poi fatto visita a Sotto Il Monte, il paese che ha dato le origini a Papa Giovanni XXIII, il papa buono.

Non dimentichiamo la presenza preziosa di Suor Dosi, che lo scorso anno seguiva i ragazzi di quarta elementare, e che per quest’anno insegna catechismo

ai ragazzi che iniziano ad accostarsi alla vita di fede provenendo da diverse situazioni. Alcuni di loro sono incamminati verso il battesimo e i sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Durante i mesi che precedono l’estate fervono intensi momenti di preparazione delle attività estive, così pure si portano avanti le attività ordinarie di catechesi e

di feste che rallegrano lo scorrere del nostro anno pastorale insieme, in particolare la festa per il papà e per la mamma.

Tra queste ricordiamo la preparazione dei centri d’ascolto, degli incontri per i genitori della nuova iniziazione, gli incontri di magistero per la formazione dei catechisti e i corsi per gli animatori del Grest e dei campi scuola.

a cura di don Adriano

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Ringraziamo tutte quelle famiglie che ancora scelgono l’oratorio per festeggiare il compleanno dei propri figli: diventa un’occasione per vivere un momento di gioia e anche di sostenere con una piccola offerta il nostro oratorio.

Certo che non possiamo tralasciare la scuola di Ricamo: Ernesta e un team di professioniste nonché amanti dell’arte del ricamo convolgono e trasmettono la loro passione a un gruppo di fedelissime ragazzine. Il corso le vede impegnate tutti i martedì da gennaio fino a maggio.

L’oratorio è anche luogo di attività sportive che coinvolgono molti ragazzi e adulti nel ruolo di allenatori e accompagnatori dei gruppi. Da diversi anni ospitiamo anche la banda.

Maggio è il mese dedicato al Santo Rosario e come ogni anno ci siamo dati appuntamento per un pellegrinaggio fino al Santuario dedicato alla Madonna del Monte di Gianico.

Il 2 giugno ci ha visti partire alla volta di Chiampo in provincia di Vicenza per festeggiare i 150 anni delle apparizioni di Lourdes. In questa magnifica riproduzione della grotta di Lourdes abbiamo vissuto una bellissima concelebrazione eucaristica, molti erano i gruppi parrocchiali presenti oltre a noi. C’è stato spazio anche per visitare il museo di scienze naturali che i frati tengono da diversi decenni aggiornato con ritrovamenti archeologici di varia provenienza (soprattutto dai luoghi di missione) e con ricostruzioni delle ere che hanno visto l’insediamento dei primi ominidi.

Giugno è anche il mese che vede lo svolgersi della festa del Tiglio che quest’anno è durata addirittura quattro giorni.

La sera di apertura è toccata alla Banda musicale di Artogne che ci ha intrattenuto con uno spettacolo sulla storia del nostro paese.

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L’intrattenimento delle altre serate è toccato alle corde vocali di Silvano ac-compagnato dalla fisarmonica di Davide e alla immancabile orchestra Verde Valle. La festa ci aiuta, per qualche giorno, a mettere al centro della nostra vita comunitaria l’oratorio come una risorsa importante che va sì sfruttata al meglio ma anche sostenuta con tutte le nostre energie.

Quest’anno l’impegno è stato premiato con un ricavo di € 16.863. Un grazie a tutti i collaboratori: più di cento persone!!! Un particolare ringraziamento va a Irene, Sara, Sergio e Gianna che coordinano tutti i volontari e si occupano dei fornitori con uno sforzo veramente notevole e mettendo a disposizione molto tempo e risorse!

Una speciale menzione merita anche il nostro gruppo alpini che non ci fa mancare il suo indispensabile supporto e non solo con il capannone! Quest’anno, infatti, hanno sistemato gli scarichi dell’acqua piovana e provveduto a portare le condutture dell’acqua fino ai locali che usualmente sono destinati alla cucina. Anche il gruppo che si ritrova per diverse volte prima della festa a preparare gli squisiti casoncelli camuni merita di essere qui ricordato.

Giugno ci vede anche impegnati nello svolgimento delle giornate ad Acquebone, presso la casa San Rocco. La partecipazione è numerosa, i ragazzi non vedono l’ora di poter stare un po’ in semplice amicizia in un clima ameno e rilassato. Qualche passeggiatina (ina... ina) permette di bruciare un po’ di calorie che i piatti squisiti di Ausilia e C. non ci fanno mancare.

Solo un attimo di pausa permette di ultimare i preparativi per il Grest che è alle porte... caspita siamo già a luglio. Con alcuni animatori avevamo vissuto (era ancora aprile) l’esperienza del Greasival: un vero e proprio festival per gli animatori, presso il palatenda

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di Brescia. In quell’occasione il Vescovo aveva consegnato agli adolescenti di tutta la diocesi la missione di diventare autori della propria vita, insomma scrivere le pagine della propria storia piuttosto che lasciarsi trattare come gregari o semplici scribacchini.

E in questo il nostro gruppo di animatori, che s’è via via costruito, è stato proprio bravo rendendo l’esperienza del Grest proprio unica e meravigliosa. Tutti ricorderanno Gino il maialino, Marcondiro Dirondello, Domitilla, Allegra, Olmo e Fiore, i personaggi che hanno colorato la nostra estate e non solo.

Nemmeno il tempo di prendere fiato e ci siamo subito portati di nuovo ad Acquebone per un’esperienza di campo scuola con gli adolescenti. Molti ragazzi non si sono lasciati sfuggire l’occasione di un po’ di relax, un po’ di sudoku, un po’ di sana lettura conditi dagli esperimenti culinari di Cristina che non vede l’ora di ripetere l’esperienza con una cucina completamente rinnovata.

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Qui e nella pagina accanto: I ragazzi del Grest 2008 - Apritisesamo!

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Estate 2008 CAMPI SCUOLA AD ACQUEBONE, GREST: DIVERTIMENTO PER TUTTI I BAMBINI,I RAGAZZI, E PERCHE’ NO…ANCHE PER GLI ANIMATORI!!!

Prendiamo un bel gruppo di bambini

e ragazzi, uniamolo ad un insieme di animatori e il risultato è pressoché assicurato: sano diverti-mento, esperienze diver-se, nuove amicizie…

Questo è quanto è av-venuto anche nell’estate appena trascorsa.

Primi in ordine di tempo ma non di importanza: i memorabili campi scuola ad Acquebone che quest’anno, come gli anni prima, hanno visto la partecipazione di numerosi bambini che nei giorni successivi alla fine dell’anno scolastico decidono di lasciare per qualche giorno la famiglia e trascorrere del tempo con il don e gli animatori. Secondo: l’ormai secolare grest che ha rallegrato le estati di generazioni e generazioni; il tema di quest’anno era: Apriti Sesamo – chi trova un amico trova un tesoro – e per tre settimane (dal 30 giugno al 19 luglio) il filo conduttore è stata la storia di una famiglia comune alla scoperta della città. Numerosi giorni sono stati trascorsi all’interno dell’oratorio organizzando giochi e attività da svolgere

con i ragazzi, a questi si alternavano le gite in piscina e quelle fuori porta: S.Romedio in Trentino, parco acquatico Le Vele vicino Brescia e lo Zoo safari sul lago di Garda. Come ogni anno tutto ha funzionato alla perfezione e ripensandoci in una piovosa giornata autunnale un po’ di nostalgia è d’obbligo.

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Il gruppo del Grest in Gita a San Romedio

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Alcuni sono difficili da... fotografare... Questi sono alcuni degli alpini/e che non ci fanno mancare il proprio aiuto!

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Scuola di Vita Familiare

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Ciao!! Siamo le ragazze dell'ultimo anno di scuola di vita familiare..Vorremmo farci conoscere e far conoscere questa nostra esperienza, per chi non sa cos'è

o per chi fra qualche anno ne farà parte. Siamo un bel gruppo di otto ragazze scatenate più la mitica Brunella, che ormai

è il secondo anno che ci segue e ci sopporta pazientemente. Siamo sei di quarta superiore, quindi è il quinto anno che veniamo e due di terza, che sono al loro quarto anno, ma ormai insieme a noi da un paio d'anni. Siamo Lidia, Ornella, Anna, Annalisa, Giulia, Sara e Silvia.

Scuola di vita familiare per noi vuol dire incontrarci per formarci sia per la vita che spiritualmente, affrontando sia temi religiosi che di attualità più vicini a noi. E' una cosa bella ritrovarci tutte noi ragazze a parlare dei nostri piccoli problemi quotidiani e ci stimola ad aprirci ad idee che magari sono diverse dalle nostre. Ma non solo, ci troviamo anche per fare appunto scuola di vita familiare e cioè ad imparare a cucinare, a fare lavoretti ed altro ancora! Quest'anno abbiamo cominciato col lavorare a maglia una sciarpa fantastica, con l'aiuto della mamma di una di noi oltre che di Bruni...

Ora siamo all'opera per Natale, e stiamo per fare un alberello di spugna decorato con frutta secca, ma si vedrà alla fine il risultato!... Speriamo in bene...

E' fantastico poter passare due ore ogni due settimane insieme alle nostre amiche per fare cose che ci piacciono. Speriamo di continuare così, e un grazie immenso alla nostra Bruni che ci sopporta!! Un saluto ai lettori e un invito a quelli che arriveranno nei prossimi anni in terza media, di non stare in dubbio e di partecipare subito a questa esperienza!!!

Lunedì 22 dicembre, ore 20.00 in oratorio, pizza in compagnia di tutti gli animatori, ragazzi e ragazze della scuola di vita familiare. Anche per chi volesse riprendere il cammino...Nessuno si senta escluso!!!

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San Rocco 2008

I preparativi fervono da mesi, molti sono gli incontri degli organizzatori per mettere a punto una festa che affonda le sue radici nella miglior tradizione

popolare. Il santo di Montpelliér è il cuore di questa festa che ogni anno è sempre più partecipata e resa viva da tutti noi che non perdiamo l’occasione di far festa.

Abbiamo iniziato ancora a luglio con alcuni lavori necessari per mettere a norma la canna fumaria per la nuova cucina che stava per arrivare: con un gruppo di volenterosi ci siamo messi all’opera. Andreino s’è occupato dei lavori di carpenteria per la sostituzione del cancello che era in pessime condizioni e costituiva un pericolo e dobbiamo dire che ha fatto un lavoro veramente eccezionale. Enzo, Tino e Italo sotto l’esperta guida di Gioanì si sono occupati dei lavori di muratura. Infine il figlio di Italo ha provveduto all’imbiancatura della cucina, del salone-refettorio e, già che c’era, anche degli infissi! Naturalmente, sempre giacchè eravamo in ballo, Luca e Ferdi hanno provveduto a degli impianti fissi per l’illuminazione esterna del vialetto che porta al sagrato.

Quindi, pochi giorni prima che iniziasse la festa è arrivata la nuova cucina: un vero lusso se si considera la situazione in cui ci si trovava prima. Ora abbiamo una cucina industriale, in acciaio inox, composta da un capace lavandino, cucina a sei fuochi con forno a gas, cappa aspirante, cassettiere, pensili, piani di lavoro.

Ci si chiedeva se saremmo riusciti poi a saldare il relativo debito di circa € 12.000. E anche quest’anno ce l’abbiamo fatta: la festa ha fruttato € 10.365!!! Quindi un po’ con quello che era avanzato l’anno scorso e un bel po’ con quello che abbiamo preso quest’anno siamo riuscti a saldare tutti i debiti. Ah, forse dimenticavo di dirvi che anche i letti che non eranto stati ancora rinnovati li abbiamo sostituiti tutti prima dei campi scuola: i ragazzi li hanno già provati insomma. Sarebbero da sistemare i servizi igienici ma per ora l’attenzione principale ci fa guardare alle condizioni della chiesetta dedicata a San Rocco. In occasione della festa abbiamo raccolto alcune offerte che abbiamo già consegnato al parroco, ringraziamo chi è sensibile al problema.

Tante gocce fanno un oceano, per noi basterà anche solo un piccolo torrente, confidiamo nella generosità di tutti gli artognesi. Naturalmente abbiamo provveduto a chiedere tutti i contributi possibli e immaginabili nella speranza che si apra qualche rubinetto anche per noi. Tuttavia, appena le condizioni atmosferiche lo consentiranno, dovrebbero iniziare le opere necessarie!

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Rendiconto FinanziarioARTOGNEEntrate ordinarie da Aprile a Novembre:€ 32.073,37Provengono da elemosine, battesimi, matrimoni, funerali, candeline e offerte pro parrocchia.Ringrazio tutti di cuore.Uscite ordinarie da Aprile a Novembre: € 30.232,97.Assicurazione, riscaldamento, tasse varie, ICI, Enel di tutte le chiese, ostie, cere.Quanto speso per i lavori del sagrato è stato attinto da quanto già accantonato per l’intervento.Ora dobbiamo por mano all’impegno della chiesa di S. Rocco in Acquebone.La spesa preventivata è sui 60/70 mila Euro. Attendiamo offerte da persone generose. RINGRAZIAMENTIRingrazio l’Amministrazione Comunale per aver ufficalmente rinnovato la promessa di azzerare il debito rimanente dell’impianto campanario e della campana nuova.Ringrazio il Signor Lino Spagnoli per il lavoro fatto a S. Andrea.Ringrazio Gianluigi Guerini, Achille e la famiglia Scarsi per quanto offerto in occasione della giornata del Rngraziamento .Ringrazio Andrea Garatti per il pane offerto in occasione della Giornata del Pane.Ringrazio l’associazione donne e spose cattoliche per la loro generosità.

PIAZZEEntrate ordinarie da Aprile a Novembre: € 3143,72Provengono da elemosine, battesimo, matrimonio, funerale, candeline e fitti (ne sono pervenuti solo due).Questa cifra comprende € 500,00 offerti dagli Amici di Piazze dopo la festa di agosto e la mondolata.Ringrazio sentitamente tutte le persone generose.Uscite ordinarie da Aprile a Novembre: € 3071,06Assicurazione, ICI, Enel, ostie, candeline e manutenzioni ordinarie.

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Anagrafe ParrocchialeBATTESIMI ARTOGNE6. Cotti Federico di Silvio e di Peluchetti Anna il 27.04.087. Pina Federica di Gianpiero e Ottelli Zoletti Daniela il 25.5.088. Rivadossi Cristian di Fabio e Barbieri Maura il 08.06.089. Peluchetti Andrea di Natale e Cotti Cottini Arianna il 08.06.0810. Bettoni Nathaly di Emanuele e Amorini Elisabetta il 08.06.0811. Laini Martina di Federico e Staffoni Michela il 29.06.0812. Quetti Ramon di Massimiliano e Belli Moira il 13.07.0813. Zanardini Francesca di Valerio e Tensi Nicoletta il 07.09.0814. Torcoli Melissa di Mauro e Ottelli Maddalena il 14.09.0815. Baisini Simona di Michele e Maffi Oliva il 14.09.0816. Tognella Giacomo di Gualtiero e Maffi Giuliana il 14.09.0817. Capitanio Emma di Omar e Cotti Cometti Romina il 28.09.0818. Martinelli Isabel di Denis e Cabrera Barbara il 28.09.0819. Fenaroli Diego di Giovanbattista e Ravelli Denise il 28.09.0820. Santicoli Camilla di Federico e Poiatti Valentina il 28.09.0821. Pedretti Vittoria di Davide e Cominelli Raffaella il 12.10.0822. Signorini Sofia di Massimiliano e Noris Raffaella il 12.10.0823. Magrano Andrea di Gabriele e Magno Laura il 26.10.0824. Benzoni Lorenzo di Franz e Cotti Nora il 30.11.0825. Ravelli Marina di Valentino e Compagnoni Sara il 14.12.08

BATTESIMI PIAZZEGrazioli Matteo di Marco e Cassamali Francesca il 23.08.08

MATRIMONI ARTOGNE1. Cotti Domenico con Cotti Cottini Samanta il 24.05.082. Turla Giuseppe con Adraoui Delal il 14.06.083. Cocco Giuseppe con Pernice Roberta il 02.08.084. Cotti Piccinelli Lorenzo con Lorenzetti Chiara Il 29.08.085. Comensoli Massimo con Ducoli Carla il 30.08.086. Mandelli Bruno con Plebani Gretel il 31.08.087. Mariotti Fausto con Ottelli Dhebora il 20.09.088. Boniotti Roberto con Pedersoli Cristina l’11.12.089. Noris Alessandro con Carnì Maria il 20.12.08

MATRIMONI PIAZZECotti Cottini Fabio con Ottelli Zoletti Sonia il 12.07.08

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DEFUNTI ARTOGNE9. Treachi Maria, 78 anni, il 26.03.08 10. Salvinelli Angela, 96 anni, il 28.03.0811. Crea Saverio, 33 anni, il 30.03.0812. Caggiano Giovanni, 44 anni, il 16.05.0813. Martinelli Caterina, 87 anni, il 14.06.0814. Romele Giuseppe, 68 anni, il 20.10.0815. Lorenzetti Giovanna, 86 anni, il 01.12.08.

DEFUNTI PIAZZELorenzetti Dionisia, 87 anni, il 23.04.08

loreNzetti giovANNA romele giuSeppe ANdreoli celeSte

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I sacerdoti e i chierichetti presenti alla solenne concelebrazione in occasione dei Santi patroni Cornelio e Cipriano