Narrare l'Esperienza Di Fede e Catechesi 6-2010

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    Francesco Chiulli - 26 giugno 2010

    NARRARE LESPERIENZA DI FEDE

    "Ognuno di noi ha una storia del proprio vissuto, un racconto interiore, la cui continuit, il cui senso, lanostra vita. Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce e vive un racconto e che questo racconto noistessi, la nostra identit. Ciascuno di noi un'autobiografia, una storia. Per essere noi stessi dobbiamo averenoi stessi, possedere, se necessario ri-possedere la storia del nostro vissuto. Dobbiamo ripetere noi stessi,

    rievocare il dramma interiore" (O. Sachs)

    1

    Ognuno di noi ha un piccolo racconto della propria storia, una linea rossa che spiega ed uniscele esperienze vissute dandole senso. Sono le narrazionidella nostra esistenza, sono le parole maestreche interpretano e chiariscono, che ci fanno comprendere e ci aiutano ad indirizzare la nostra vita. Lenarrazioni non sono semplici racconti di che cosa ci accaduto , come talvolta ci accade neibivacchi attorno al fuoco quando, con gli altri capi o con i ragazzi, raccontiamo di quella volta che ...,descrivendo lavventura vissuta e, spesso con pi difficolt, lemozione vissuta.

    Le narrazioniprendono spunto dalle avventure vissute, dalle emozioni provate, ma le rinforzano, inqualche modo le potenziano, perch al racconto dellavventura, il narratore aggiunge il sensodell'esperienza che lui stesso ha scoperto quando si trovato a vivere lavventura che sta raccontando.Insomma se il racconto la descrizione dell'avventura che abbiamo vissuto, la narrazioneracconta il senso dell'esperienza, narra quanto e come l'avventura vissuta sia importante

    per chi la narra.

    DOMANDA & RISPOSTA - 1

    La domanda: COSA CENTRA DIO? COSA CENTRA CON LA MIA STORIA? -> Dio non ha da entrarci gi dentro (B.P.)

    La risposta: (noi cristiani diciamo) LA MIA FEDE: IL RACCONTO AUTENTICO DELLA MIA VITA

    La mia fede: il racconto autentico della mia vita

    Parole Significato Eventi

    Se noi possiamo dire che quel Ges buona notizia per noi oggi perch c stata una parola,custodita e riportataci dalla comunit dei credenti, che ha svelato/interpretato il senso di quella storia2:

    1 Oliver Sachs un professore di neurologia ed famoso per le sue intuizioni sul mondo interiore dei pazienti affetti da malattieneurologiche, esposte nelle sue numerose pubblicazioni e nel film Risvegli.2 I contenuti di questo paragrafo sono sviluppati sulla base di varie relazioni tenute da p. Stefano Bittasi s.j., biblista, che ha collaboratoper molti anni con i Campi Bibbia Agesci.

    Eventi

    Significato

    Parole

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    Francesco Chiulli - 26 giugno 2010

    - Levento, da solo, non dice (la croce scandalo/stoltezza1Cor 1,23)

    - La parola, da sola, non illumina (anche se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli 1Cor 13,1)

    - Linsieme - evento+parola - d senso a quella storia, cio capace di ricondurla ad unit = ne fastoria di salvezza. Il Concilio (DV2) dice che l economia della rivelazione avviene con eventi eparole intimamente connessi tra loro [gestis verbisque intrinsece inter se connexis], in modoche le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le

    realt significate dalle parole, e le parole dichiarano le opere e chiariscono il mistero in essecontenuto

    Tutta la storia della salvezza una grande narrazione dellopera di Dio e dellesperienzaumana. Questa presentata e narrata nella Bibbia in tutta la sua pienezza e nelle sue millesfaccettature:

    [amore e odio] [gioia e dolore] [fiducia e disperazione] [amicizia e inimicizia]

    Proviamo solo per un momento a pensare quante storie bibliche (e non solo) conosciamo in relazioneai binomi sopra enunciati!

    - il popolo dIsraele liberato dalla schiavit dellEgitto

    - Rut, la straniera accolta

    - I segni compiuti da Ges come primizia del regno di Dio

    - I discepoli sulla via di Emmaus

    - La conversione di Paolo sulla via di Damasco

    - Francesco davanti al crocifisso di S. Damiano

    -

    La narrazione la modalit tipica di trasmissione della fede che ci mostra il mondobiblico:

    - La Bibbia ha un modo tutto particolare di narrare le storie un miscuglio inestricabile e affascinantedi parole di uomini su Dio e di pensieri di Dio sugli uomini, compresi ed interpretati, di storie

    raccontate di padre in figlio delle meraviglie fatte da Dio per luomo Una generazione narraallaltra le tue opere, annunzia le tue meraviglie (Sal 145,4). I Vangeli e le testimonianzeapostoliche non sono mai il resoconto materiale degli avvenimenti della vita di Ges di Nazareth, dicui i discepoli sono stati testimoni. Essi sono invece un documento di fede e di amore3

    - La narrazione del vissuto si fa interpretazione delle esperienze, attraverso una Parola che svela ilsenso della storia, personale e collettiva. E quello che chiamiamo esperienza di fede!Lesperienza di fede non allora o almeno non solamente un incontro estatico, unapparizione,una trasformazione miracolosa. Essa si manifesta invece nella nostra esistenza, quando riusciamo arileggerne la trama in unottica di fede riconoscendo la presenza di Dio. lesperienza che permezzo del manifestarsi di Cristo nella nostra storia riconduce la nostra esistenza allunit(che il senso proprio del termine salvezza), cio le dona senso.

    - Il racconto di unesperienza vitale, centrata sulla figura del Cristo risorto, quello che la Chiesa haproclamato dallinizio della storia, come ci ricordano i vescovi italiani: Nella comunit cristiana,infatti, la testimonianza si fa racconto della speranza vissuta [] propone il dinamismo dimemoria, presenza e profezia, che attinge ogni giorno la speranza alla sorgente zampillante delRisorto4.

    3 Riccardo Tonelli, La narrazione nella catechesi e nella pastorale giovanile, Elledici, 20024Testimoni di Ges risorto, speranza del mondo, Comitato preparatorio del IV Convegno Ecclesiale Nazionale VR 2006

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    DOMANDA & RISPOSTA - 2

    La domanda: COSA CENTRA LA NARRAZIONE CON LO SCAUTISMO? COME CENTRA CON LACATECHESI FATTA CON IL METODO SCOUT?

    La risposta: LO SCAUTISMO UN METODO EDUCATIVO CHE, ATTRAVERSO LA COSTRUZIONE DI UNCONTESTO (ambiente educativo) ED ATTRAVERSO ESPERIENZE TIPICHE, INVITA A RICERCARESIGNIFICATI VALIDI PER LA PROPRIA ESISTENZA (divenire buoni cittadini)

    Due parole, prima di tutto, sullevangelizzazione5:

    - Non possiamo immaginare una vita umana matura, fondata su un senso impostodallesterno. Qual dunque il significato dellevangelizzazione e, dunque, della nostra azionecatechetica? Attraverso levangelizzazione i cristiani esprimono la condivisione delprogetto di esistenza nuova, proposta da Ges, e lo pongono davanti alla ricerca disenso per la vita degli altri uomini . Evangelizzazione un parlare di Dio, perch solo in Diopossiamo avere vita e speranza. Dunque parliamo di Dio per produrre vita!

    - Ogni comunicazione avviene sempre attraverso dei segni. Anche levangelizzazionepartecipa a questa logica, in un modo tutto speciale, perch loggetto che la parola vuoleesprimere sempre misterioso: lamore di Dio che si rende vicino alluomo e la decisione dellapersona di piegare la propria libert per accogliere questamore.

    - Quando le parole hanno molteplici significati, possibile una comunicazione nonequivoca, solo se esiste un contesto che permetta di selezionare tra i possibili significati quelloche lemittente vuol proporre al ricevente (il ruolo della comunit).

    E due parole sul metodo scout:

    - propone una precisa struttura metodologica in relazione alle sue finalit (far crescere buonicittadini che sappiano inserirsi nella propria societ in modo attivo e sappiano guidare da se lapropria canoa) che potremmo rappresentare in questo modo:

    - a partire da un contesto/ambienteeducativo (che chiamiamo anchescouting, secondo la definizione dellart.27 del Regolamento Metodologico),vengono poste in essere delleesperienze che costituiscono una vera epropria finzione pedagogica (chepermette cio al ragazzo di esercitarsi inattivit strumentali allacquisizione dicompetenze e conoscenze), finalizzate aduna comprensione della realt ed allapreparazione alla vita stessa;

    - il movimento avviene dunque neidue sensi, nel senso cheprogressivamente, la finzione pedagogica

    dellambiente educativo e delle attivit (es. la Giungla/Bosco, lavventura e limpresa), lascerannoprogressivamente spazio ad attivit che sono in qualche modo autosignificanti (es. il servizio).Queste stesse potranno per essere comprese nella loro reale portata educativa solo se poste inrelazione con il contesto/ambiente (la valenza del servizio riconosciuta nellambito della comunitdi clan). Al tempo stesso il contesto/ambiente educativo evocativo della realt in quanto, a diversi

    5 Vedi nota 3

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    livelli, capace di riprodurlo (regole, gerarchie, tensioni ecc.)

    Guardiamo, dunque, al metodo scout:

    - Abbiamo detto:

    Costruzione di un contesto Attraverso esperienze tipiche Ricerca di significati

    Ambiente educativo/scouting(Ambiente Fantastico, Avventura,

    Servizio)

    Gioco,Impresa,Strada

    Valori per la propria vitaIl buon cittadino

    - Esso propone una dinamica pedagogica che conduce, attraverso lutilizzo di riti e simboli, a dare unnome alle esperienze:

    S t r u t t u r a d e l m e t o d o D i n a m i c a p e d a g o g i c a

    Costruzione di un contesto Esperienza

    Attraverso esperienze tipiche Simbolo

    Ricercare significati Concetto

    Validi per la propria VITA Narrare la propria storia

    E possibile tentare dunque un parallelismo tra la dinamica dellesperienza di fede e quellapedagogica scout:

    Lo scautismo allora ci appare subito come unopportunit straordinaria, in ordine allesperienza difede, proprio perch un grande gioco in cui si condividono con i ragazzi le esperienze forti, ma anchele esperienze pi semplici della vita e quindi si apprende un codice comune, che poi consente diinterpretare anche la fede, oltre che la propria vita. Ci pone le condizioni perch lanarrazione possa divenire a poco a poco un dialogo e costruire sempre pi un ambienteeducativo dove poter vivere, crescere ed accogliere il dono della fede.

    Tante sono le situazioni in cui i nostri ragazzi sono chiamati a fare questo : il gioco,

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    limpresa o la strada, che chiedono coinvolgimento personale; il racconto, che chiede di immedesimarsi erielaborare; lesperienza comunitaria, che chiede lo sforzo di comprendere gli altri e rende la gioia dellecose fatte assieme; il servizio che offre un possibile senso della vita

    Esiste una singolare affinit tra il metodo scout e il mondo biblico, fatto di esperienzevissute, raccontate e trascritte in simboli e canti . La suggestione che B.-P. ci d rispetto allaParola di Dio: essa comprende, contemporaneamente, lesperienza religiosa e lesperienza esistenziale equesti due piani nellelaborazione biblica non sono n possono essere separati, pena il perdere una

    dimensione complessiva del vivere umano in relazione con Dio e con laltro Tutte queste dinamiche sono valide anche per lesperienza di fede, da giocare,

    raccontare, vivere assieme

    DOMANDA & RISPOSTA - 3

    La domanda: QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DI UNA CATECHESI NARRATIVA GIOCATANELLAMBITO SCOUT?

    La risposta: SI TRATTA DI UTILIZZARE LE CARATTERISTICHE DEL METODO SCOUT NELLAMBITODELLA DINAMICA NARRATIVA

    LADINAMICANARRATIVA

    In una catechesi (annuncio) che voglia utilizzare la dinamica narrativa si intrecciano sempre trestorie:

    - quella di Dio: Dio che si fa vicino, che condivide la vita dellumanit. Ci si pu cogliere in pienezzanellincarnazione del Figlio;

    I vangeli ricordano che le folle accorrevano da Ges per ascoltarlo (Lc 5,15; 16,18) e che loascoltavano con piacere (Mc 12,37), stupiti delle cose che diceva e del modo in cui le diceva.Dunque una parola autorevole, ricca di forza, non soltanto perch accompagnata da miracoli, maanche (e soprattutto) per la forza della verit che lasciava trasparire: parola chiara, convincente,capace di raggiungere gli ascoltatori, coinvolgendoli.

    - quella del narratore: pienamente coinvolto perch quello che ha vissuto, ora lo condivideraccontandolo;

    I Capi come battezzati fanno proprio il messaggio di salvezza di Cristo e lo annunciano, cio parlanodi fede ai ragazzi, testimoniando e raccontando il modo misterioso in cui Dio entra nella loro vita ecambia la loro esistenza (Patto Associativo)

    - quella di chi accoglie il racconto: le sue attese, le sue speranze, la libert di lasciarsicoinvolgere, di sentire che quanto viene narrato riguarda direttamente la sua esperienza e la suavita.

    Fondamentale la relazione fra Capo e Ragazzo allinterno della quale si inserisce lannuncio delVangelo (storia di Ges).

    Tessendo assieme queste storie, sar possibile seguire una traccia, scoprire un senso, dare un nome

    alle cose ed agli eventi della vita e riconoscere Dio nella nostra esistenza. Far risuonare il lieto annuncio di Ges ( fare catechesi) significa primariamente mettersi a

    confronto con la sua Parola: la Chiesa pu affrontare il compito dellevangelizzazione solo ponendosi,anzitutto e sempre, di fronte a Ges Cristo, parola di Dio fatta carne. Egli la grande sorpresa diDio. per questo che Lannuncio di Ges Cristo presente nella vita della Chiesa in cammino verso ilRegno, caratterizza litinerario di fede proposto dallo scoutismo, attraverso le esperienze dellascoltodella Parola, della preghiera e della celebrazione del mistero, della testimonianza e del servizio.

    LOSTILENARRATIVO

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    Assicurare ospitalit, accogliendo laltro nel racconto stesso e assicurando una reale condivisionedi esperienze.

    Scatenare stupore perch la storia si conclude imprevedibilmente bene e perch nellatto stessodel narrare si producono nel piccolo le cose meravigliose che vengono promesse.

    Sollecitare alla decisione: la storia chiede il coraggio di riorientare la propria vita e non sololacquisizione di nuove informazioni.

    ESPERIENZASCOUTECATECHESINARRATIVA

    Come fare allora una catechesi che abbia lo stile della comunicazione narrativa? Proviamo a dare diseguito alcuni suggerimenti (un decalogo):

    1. Catechesi e scautismo non sono due cose diverse fare strada, vivere la natura e lavventura,essere in comunit non sono attivit da svolgere ma esperienze da vivere e nei quali impegnare iragazzi per un cammino personale di ricerca significati validi per la propria esistenza. Non esiste unaltro metodo per proporre la fede in AGESCI se non il metodo scout!

    2. Riconoscere la narrazione dei ragazzi: cosa possono narrare i ragazzi?

    - ci che conoscono attraverso la propria esperienza (famiglia, scuola, amicizia, affettivit)

    - ci che hanno scoperto nel proprio cammino scout (condivisione, gioia, impegno, rispettodella legge, senso di responsabilit, il segreto della felicit fare felici gli altri)

    - ci che sar entrato nel loro vocabolario linguistico e mentale

    3. Conoscere e usare le storie della Bibbia - La Bibbia la grande biblioteca della storia delluomoe della sua ricerca di Dio; usare i racconti ed il linguaggio biblico significa proporre ai ragazzi (eprima ancora a noi capi) di entrare in confidenza con queste storie, di familiarizzare con esse e diapprezzare i suoi meccanismi ed il suo filo narrativo

    4. Non si tratta di diventare tutti esperti biblisti! Piuttosto di avere la Bibbia nella nostra cassettadegli attrezzi, nel nostro zaino, di scorrerla e di utilizzarla in staff e con i ragazzi facendoladivenire per ognuno segno dellamicizia di Dio per i suoi figli

    5. Provare a fare interagire i ragazzi con una storia biblica / evangelica solo cos la Parola

    raccontata, vissuta, giocata con gli altri fratelli lungo il cammino scout pu divenire, trasformatadallinterpretazione e dalla trasmissione personale, fonte di ispirazione per ogni ragazzo

    6. Interagire con una storia biblica significa entrare nel campo della condivisione delleesperienze - quella del narratore (i capi/lo staff che guidano lattivit), quella espressa dalracconto biblico e quella dei ragazzi

    7. Costruire un contesto in cui Parola, testo e comunit formano ununit profonda, siappartengono reciprocamente: il testo, letto e ascoltato, ridiventa Parola, la quale generaidentit e comunit

    8. Sfruttare la dinamica esperienza simbolo concetto lesperienza tipica dello scautismo,quella del gesto interrotto6

    9. Utilizzare appieno la dimensione linguistica della catechesi che trova nello scautismo

    unattenzione spontanea, col risultato di una felice combinazione tra il linguaggio scout fatto diriferimenti al vissuto e il linguaggio biblico, intessuto di esperienze concrete, simboli, parolecariche di risonanze esistenziali. E per noi un linguaggio (nel senso pi ampio del termine,comprendente cio non solo le parole, ma anche i simboli e le esperienze) adatto al ragazzo, validocio per la comunicazione tra educatore ed educando7

    10. Avere attenzione alle dinamiche che permettono una rielaborazione narrativa - essere

    6 Espressione utilizzata per chiarire limportanza di uneducazione capace di attendere dallaltro il completamento di una nostra azione(Cfr. F. Colombo, A. DAloia, V. Pranzini, Dagli 8 agli 11: una vita da bambino, Ed. Borla, 1990, pag.60)

    7 Cf E. Ripamonti, Lo Scoutismo, p. 84.

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    accolti, ascoltare un racconto, reagire alle provocazioni del racconto, cercare assieme un significato, darespazi di riflessione e risonanza

    In sintesi

    esperienza

    simbolo

    concetto

    Far interagire iragazzi con unastoria (biblica)

    Vivendounesperienza scout

    Attivando unarielaborazione

    narrativa

    La storia di Dio

    La storia delnarratore

    La mia storia

    DINAMICAEDUCATIVA

    APPROCCIOSCOUT

    DINAMICANARRATIVA

    La mia fede:il racconto autentico

    della mia vita

    PER UNA CATECHESI NARRATIVA