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2 IL GERMOGLIO

Anno Pastorale 2009-2010

Abbiamo ospitato…

Anche quest’anno il Seminario si è reso disponibile all’accoglienza di molti gruppi e iniziative: le riunioni delConsiglio Pastorale e del Consiglio Presbiterale diocesano; la formazione dei sacerdoti (ritiri, aggiornamento) e dei diaconi permanenti; gli incontri del Centro DiocesanoVocazioni (Talita Kum, Scala di Giacobbe, Hokma) e quelli di Spiritualità Biblica con don Renato De Zan; gli incontridello Scrigno e quelli del Sentiero presso la ComunitàVocazionale. Ospiti regolari anche i membri dell’AssociazioneCarcere e Comunità. Sono stati molti anche i momenti di ritiro e formazione per cresimandi e ragazzi di prima comunione e altri gruppi di giovani. Gli spazi del Seminariosi prestano molto bene. Ecco in sintesi i gruppi che ci hannofatto compagnia fino ad adesso e che ringraziamo vivamente.

Nel mese di settembre

• Riunione degli AE scoutzona Pn e zona Tagliamento• Ritiro spirituale di inizioanno docenti del Don Bosco• Formazione insegnantidi Religione• Apertura anno scolasticoinsegnanti FISM• Consigli Pastorali congiuntiParrocchie del Sacro Cuoree dell’Immacolata• Consiglio Pastorale dellaParrocchia di San Giorgio• Post-campoOrientamento AC• Convegno FederFarmaper Medici e Farmacistisulla prevenzione malattierespiratorie• Gruppo del Rosario della Parrocchia del BeatoOdorico

Nel mese di ottobre

• Prima ConfessioneParrocchia di Roveredo• Presidenza Azione Cattolica• Ritiro cresimandi GaioBaseglia• Cena dei membri del CONI

Nel mese di novembre

• Messa per i defuntidell’Associazione Carceree Comunità • Riunione diocesana UNITALSI • Consiglio Diocesano AC• Convegno Hospice Via di Natale• Incontro AssociazioneFamiglie Numerose

• Corso di formazionesocio-politica “Caritas inveritate”• Assemblea AssociazioneCommercialisti e Dottoriin Giurisprudenza

Nel mese di dicembre

• Ritiri di Avvento ScuolaSuperiore Don Bosco• Catechismo 1-2 mediaParrocchia di Villa D'Arco• Gruppo CresimandiParrocchia di Claut• Reparto Scout Valvasone• Prima ConfessioneParrocchia di Tamai• Ritiro ADS del Don Bosco• Incontro Diocesano delRinnovamento nello Spirito• Incontro del gruppo di preghiera MonasteroInvisibile• Cena Industruiali Cattolici• Gruppo CresimandiParrocchia di Morsano

Nel mese di gennaio

• Ritiro educatori AC San Stino• Gruppo post CresimaParrocchia di Cimpello• Gruppo ACG Prata • Scuola Diocesana diFormazione per operatoriPastorali “Liturgia culmenet fons”• Incontro Equipe NotreDame• Gruppo 1-2 superioreParrocchia di Orcenico• Pranzo dei Giornalistiper la festa del patrono

Nel mese di febbraio

• Scuola Diocesana diFormazione per operatoriPastorali "Liturgia culmenet fons"• Corso di formazionesocio-politica su "Deuscaritas est"• Giornata per la vita consacrata• Incontro di formazione perle giovani Salesiane FMA• Ritiro per le confessionidei ragazzi del catechismodelle medie Parrocchia di Tiezzo• Consiglio PastoraleDiocesano allargato aglioperatori di pastoralesanitaria• Ritiri di quaresima scuole medie Vendramini• Uscita Reparto ScoutConcordia• Gruppo prima comunioneParrocchia di San PietroCordenons • Gruppo CresimandiParrocchia di Cordovado

Nel mese di marzo

• Scuola Diocesana diFormazione per operatoriPastorali "Liturgia culmenet fons"• Ritiri di quaresima scuolemedie Vendramini• Incontri di formazioneinsegnanti FISM• Gruppo CresimandiParrocchia di San Vito• Gruppo Cresimandi UPPordenone centro

• Ragazzi di catechismo 3-4a elementareParrocchia di Tamai• Gruppo prima comunioneParrocchia di San PietroCordenons • Gruppo CresimandiParrocchia di San Stino• Gruppo CresimandiParrocchia di AnnoneVeneto• Ritiro Consigli Pastoralidella Val Meduna• Ritiro 5a superioreIsituto Marconi

Nel mese di aprile

• Due giorni ACRParrocchia di Fiume Veneto• Cresimandi dell’UP di Pordenone centro

Abbiamo inoltre cominciato a rendere attivae aperta ai gruppi CasaBetania, la casa donatadalla famiglia Freschi alnostro Seminario a Sappada. Gli ospiti invernali sono stati:

• Parrocchia di San MarcoPN (2 gruppi)• Parrocchia Orcenico di Sotto• Parrocchia DuomoPortogruaro• Casa Famiglia Tagliapietra• Ultimo anno superioriVendramini

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IL GERMOGLIO 3

Così viene chiamato il Seminario. Cosa vuol dire?Potrebbe voler dire che sta al centro della diocesi. Maan che una piazza sta al centro di un paese; il Seminariocome una piazza? Ma anche una grande preoccupazio-ne sta al centro dell’attenzione; il Seminario come unagrande preoccupazione? Ma anche un monumento staal centro della memoria; il Seminario come un ambien-te storico-monumentale? Il Seminario al centro delladiocesi, ma come? Mi piace immaginare il Seminario alcentro della diocesi in questo modo: come un voltoche ritorna in mente con tanto affetto.Perché il Seminario è un volto. È il volto di tante per-sone che qui vivono, ad iniziare dai seminaristi, chepassano per stanze, corridoi, chiesa, refettori, aule, parco,e si salutano, si scambiano pensieri ed opinioni, gioie edifficoltà, l’oggi e il domani, avvertono che scoprire ematurare la vocazione al ministero presbiterale è belloma non facile, si aiutano. Ci sono altri volti: i preti che avario titolo qui vivono: dai preti residenti ai professori,agli educatori; le donne e gli uomini che prestano servi-zio, indaffarati a fare tante cose, nella speranza di svolge-re bene la propria mansione e come tali essere rispettatied apprezzati e i tanti che passano.In Seminario viene spesso anche il nostro vescovo, pervari appuntamenti e incontri, come il padre di questoluogo di grazia. Il Seminario non è quindi un volto e

basta, ma un volto con su stampato tanto affetto. Perché inquesto luogo batte un cuore, il cuore di un Padre,rappresentato dal vescovo e dai suoi collaboratori: uncuore che guarda lontano e vede tutte le sue creature; uncuore che si è fatto carne nel suo Figlio, il Signore Gesù;un cuore che si è fatto accoglienza in Maria e nellaChiesa. Un cuore che… attende di prendere un volto,proprio così, in questo tempo di smarrimento diffuso, spe-cialmente fra i giovani, e di non tanto amore. Il Seminario è questo cuore e tale vorrebbe esserlo, gra-zie all’apporto di tutti, della preghiera di tante persone,della vicinanza di tante comunità, dell’attenzione di tan -te famiglie, della disponibilità di alcuni giovani ad esserel’espressione di quel cuore che sulla croce ha battutoforte per tutta l’umanità, di cui il s. Curato d’Ars si è fattomirabile espressione. Per lui il prete è “l’amour du coeur deJesus” (l’amore del cuore di Gesù): l’eco dell’amore dellacroce che si rinnova nel tempo per ogni uomo, in parti-colare attraverso i doni della Penitenza e dell’Eucaristia. In Seminario si avverte l’affetto che a folate arriva comeun vento di primavera, sostegno per un’ulteriore presa dicoscienza di quanto qui si matura, anche per dire a tutticoloro che vi sono vicini un grazie “di cuore”.

don Giosuè Tosoni, Rettore del Seminario

CUORE DELLA DIOCESI

SommarioAbbiamo ospitato… pag. 2Cuore della Diocesi 3Chi si prende cura della perla preziosa? 4Il diacono: ministro della Parola, della liturgia e della carità. 5Settimana Vocazionale 6Impressioni di un parroco 6Impressioni a caldo.. 6

Esercizi a Bassano pag. 7Convegno Centro Nazionale Vocazioni 7Diario inedito del Cardinale Costantini 8Il sacerdozio in sant’Agostino 9Esperienze Seminario 10…siamo stati ospitati 10Pagina dei chierichetti 11

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4 IL GERMOGLIO

Se il seminario, come si usa dire, è ilcuore della diocesi, il mistero dellavocazione è il cuore del seminario.Quel vieni e seguimi risuona per gra-zia nell’intimo di un giovane e viavia ne diviene la perla preziosa sullaquale giocare tutto…tutta la vita.Quel vieni e seguimi, colorato dalladiversa personalità di ogni semina-rista, diventa una perla condivisafino a formare una comunità divita, per immettersi un domaninella grande fraternità del presbite-rio. Quel vieni e seguimi costituiscela ragione ultima, il motivo cardineper cui esiste il seminario: accoglie-re, accompagnare e formare quelgiovane che risponde di si e chiededi diventare prete, pastore per laChiesa, nella sua Chiesa diocesana. Chi, mi chiedo, si prende cura diquella Parola autorevole, di quelvieni e seguimi che come un semeviene sparso abbondante ogni gior-no e su qualunque terreno dalSeminatore? Non c’è dubbio: ilprimo responsabile è il giovanestesso che nell’intimo della suacoscienza si gioca liberamente intutta la sua responsabilità. Poi cisono gli aiuti che si accostano atitolo diverso: la famiglia prima ditutto e, con l’ingresso in seminario,l’equipe degli educatori (Rettore,Vice-Rettore, Direttore Spirituale eAnimatori) e gli insegnanti dellostudio teologico. Lapidaria apparel’affermazione di Papa BenedettoXVI a Colonia il 19 agosto 2005:«La qualità del presbiterio di unaChiesa particolare dipende in buonaparte da quella del seminario, e per-ciò dalla qualità dei responsabilidella formazione…Solo chi vive nel-l’esperienza personale dell’amore delSignore è in grado di esercitare ilcompito di guidare e accompagna-re altri nel cammino della sequeladi Cristo».«Dipende in buona parte», vuol direche ci sono altre parti da prendere

in considerazione. Una di questevorrei brevemente sottolineare; sitratta di un aspetto altrettantoimportante e su cui tutti convenia-mo: «chi vive nell’esperienza perso-nale dell’amore del Signore» sonoanche i nostri parroci. Mentre scri-vo sono passate solo poche ore dalfunerale di don Walter Costantinnella chiesa parrocchiale di Ro -veredo: un centinaio di preti pre-senti e la chiesa gremita di fedeli.Un prete che personalmente nonho avuto modo di conoscere bene;solo in questi ultimi mesi mi eradiventato un po’ più familiare graziealle parole sincere

e affettuose che Luca usava per par-lare di lui. Luca è un giovane di 20anni, suo parrocchiano, entrato que-st’anno al primo anno di seminario.Sabato, al termine della scuola, ave -va deciso di andare a trovare donWalter in ospedale, ma non avevafatto in tempo; la notizia della suamorte lo aveva colto di sorpresa eun po’ impreparato.Luca è seminarista ed io educatoredel Seminario; ma tuttavia queldolore stampato nei suoi occhi miparla di una perla preziosa formata-si lentamente, in modo semplice,nell’ordinarietà di una relazione,quella con il suo parroco. Un perlache ha trovato spazio fra le pieghelisce e ruvide di un ministero pre-sbiterale, quale è quello di ogni par-roco…una perla che il seminario,nei suoi educatori, può solo racco-gliere con gratitudine e accompa-gnare con prudenza e speranza, cosìcome fa con ogni vocazione al pre-sbiterato. In questa perla è risuonato quelvieni e seguimi opera sola di Dio, mache lasciata sola si sarebbe forse

perduta.

don Giuseppe GrilloDirettore Spirituale

EDITORIALE DEL RETTORE

Chi si prende cura della perla preziosa?

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IL GERMOGLIO 5

Il diacono: ministro della Parola,

della liturgia e della carità

“Ai diaconi sono imposte le mani non per il sacerdozio,ma per il ministero: infatti, sorretti dalla grazia sacra-mentale, in comunione con il Vescovo e con il suo pre-sbiterio servono il popolo di Dio nel ministero della litur-gia, della predicazione e della carità.”Così si esprime il Concilio Vaticano II nella CostituzioneDogmatica “Lumen Gentium” al n. 29, che è il testo fon-da mentale per comprendere chi sia il diacono. E la stes-sa Costituzione continua precisando quali siano i varicom piti del diacono: “È ufficio del diacono, secondo le di -sposizioni della competente autorità, amministrare so -lennemente il battesimo, conservare e distribuire l'Eu -caristia, assistere e benedire il matrimonio in nome dellaChiesa, portare il viatico ai moribondi, leggere la SacraScrittura ai fedeli, istruire ed esortare il popolo, presiede-re al culto e alla preghiera dei fedeli, amministrare isacramentali, presiedere al rito funebre e alla sepoltura.”Il diaconato è il primo dei tre gradi del sacramentodell’Ordine, che comprende anche presbiterato ed epi-scopato; viene conferito in modo permanente a uominiche desiderano servire più da vicino la Chiesa, e inoltrea tutti i seminaristi viene richiesto di esercitarlo per uncerto periodo di tempo prima di diventare sacerdoti. In questo momento (e non avveniva da diversi anni) ilnostro Seminario ha ben tre diaconi, e ognuno di lorovive questo ministero in modi e forme diversi.Don Silvano è il nostro “decano”: dopo una lunga espe-rienza di insegnamento nelle scuole ha ripreso il suo ser-vizio come diacono, e ora la sua attenzione è rivolta so -prattutto ai temi dell’ecologia e della non violenza e alla

cura di persone emarginate e in difficoltà. Don Ga briele èstato ordinato lo scorso 8 dicembre; risiede stabilmentenella parrocchia di Cordenons, in cui presta il suo servi-zio, e lì vive soprattutto la dimensione della ca techesi edella liturgia, nell’accompagnamento dei gio vani e nellapredicazione. Don Stefano, diacono da poco più di un me -se (dal 14 marzo), è in servizio dal venerdì alla domenicaa Spilimbergo; anche per lui l’accento è posto sulla litur-gia e sulla catechesi, anche con gruppi di adulti e famiglie.Soprattutto un aspetto accomuna tutti e tre i nostri dia-coni: il rapporto forte di vicinanza e collaborazione con ilvescovo e con i sacerdoti. A ben vedere, per una persona che si sta preparando adiventare prete è proprio questo l’elemento qualificante:stare vicino ai sacerdoti non tanto per imparare le cosepratiche, ma piuttosto per sentirsi sempre più parte di uncorpo, il presbiterio, che, sotto la guida del vescovo, sidedica alla cura del popolo di Dio e testimonia con la vitala bellezza della fraternità cristiana.

don Gabriele, don Stefano, don Silvano

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6 IL GERMOGLIO

Settimana Vocazionale...

Impressioni di un parrocoLa Settimana Vocazionale è una esperienza con diversi aspetti positivi.A mio parere due in particolare:

Dalla parte delle parrocchie. I nostri parrocchiani conoscono la presenzadi un sacerdote e ne sperimentano il ministero, ma non più quello di unseminarista tra le nostre famiglie. Vedere dei giovani orientati verso il sacer-dozio, spero sia stato un “vedere” stimolante.

Dalla parte dei chierici. Hanno potuto accostarsi alla realtà di parrocchiediverse da quelle che conoscono e condividere la vita dei parroci. Spero cheabbiano potuto avvertire la bellezza della fedeltà sacerdotale a Dio e ai fra-telli, che si esprime sull’altare, nel confessionale, nella catechesi, ma anchenella dedizione costante e fedele, non appariscente e non spettacolare, deimomenti di preghiera personale, di studio, di “solitudine” rigeneratrice.

Don Nicola

Impressioni a caldo...L’opportunità della settimana vocazionale ciha permesso di entrare e capire meglio la vitache affronta un prete: il suo rapporto con lepersone della parrocchia, i suoi impegni, comegestisce gli imprevisti. È stata una settimana molto intensa, ricca diavvenimenti a cui la gente ha partecipato coninteresse, entusiasmo ed anche commozione(nel funerale di don Luigi Zadro).Porto dentro di me una bella esperienza doveho provato realizzazione nel servire ilSignore assieme ai fratelli.

Paolo

Lì inviò a due a due“Lì inviò a due a due”. Questo comando di Gesù ai settantaduediscepoli è stato per la quarta volta il carburante di noi seminaristiper la Settimana Vocazionale. Settimana vissuta nella forania di SanVito al Tagliamento: siamo stati accolti in sette parrocchie che face-vano da “campi base” per la missione verso ragazzi, giovani, adulti eanziani che abbiamo cercato di incontrare e conoscere per quel pocotempo a nostra disposizione. Ma più importante ancora che l’incon-tro con noi studenti di Teologia è stato condividere la bellezza del-l’incontro con il Signore: sia quello che noi viviamo in Seminarioche la ricchezza della Sua presenza in mezzo al Suo popolo.La Settimana Vocazionale ha avuto principalmente due scopi: quellodi far conoscere a noi il quotidiano della parrocchia e quello di farconoscere noi, la vita e l’opera del Seminario a chi abbiamo incon-trato in questo nostro cammino. Da lunedì 23, quando siamo arriva-ti nelle canoniche che hanno provveduto a darci cibo e un letto, finoa domenica 29, giornata conclusiva, abbiamo respirato la realtà didiverse comunità che continuano a vivere attivamente, mantenendoe trasmettendo una fede che non passa mai di moda, una fede le cuiradici non vengono mai strappate.Il nostro apostolato ci ha portato a far vedere ai ragazzi del catechi-smo l’importanza della Parola di Dio nella vita di tutti; per i più gio-vani attraverso la parabola del seminatore e per gli adolescenti attra-verso la nostra testimonianza di chiamata. I frutti di queste condivi-sioni sono stati raccolti e riconsegnati ai giovani nella Veglia di pre-ghiera di venerdì a San Vito. Siamo stati ospiti anche di tanti altri gruppi parrocchiali (Scout,Azione Cattolica, Caritas, Consigli pastorali,…), nei quali è stato pia-cevole parlare di noi ma anche sentire l’esperienza di fede che que-sti gruppi vivono.Infine celebrare l’Eucarestia domenicale nelle parrocchie è stata lamigliore maniera di ringraziare la gente ma soprattutto il Signore perquesta esperienza che, pur ripetendosi ogni anno, sa ancora arricchir-ci e arricchire.

Corrado e Matteo

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IL GERMOGLIO 7

Dall’8 al 13 febbraio siamo stati a Villa San Giu seppe,presso Bassano del Grappa, per l’annuale settimana diesercizi spirituali. Per sei giorni ci siamo immersi in un clima di totale rac-coglimento interiore, di meditazione della Parola, favori-to da elementi esteriori, quali la lontananza dai giornalie dalla televisione, la mensa parca accompagnata dallamusica classica e sacra, gioiosa o malinconica a secon-da del tema della giornata. Dalla semplicità delle piccolecamere non si usciva se non per una passeggiata nelparco, per lo più con il rosario tra le dita. A tavola, nellestanzette, per le scale e i corridoi regnava il silenzio asso-luto proprio degli esercizi, che veniva interrotto solo dalcanto dell’ufficio o dalla Messa. Attraverso i temi dellasua predicazione (la creazione, il "principio e fondamen-to"...) e le istruzioni sulla preghiera, padre Mario Mar -colini, gesuita, ci ha aiutati a vivere gli esercizi secondolo spirito di sant’Ignazio, che li concepiva come un

"annuncio kerygmatico", ossia co me un’evangelizzazionedei nostri pensieri, dei desideri, di tutta la nostra vita.Evangelizzarci per eliminare quanto c’è di stucchevole osuperfluo nella nostra spiritualità e nel nostro essere cri-stiani; coltivare il rapporto con il Signore attraverso laParola e l’Eucaristiaper non di men ticarciche siamo stati creatida Lui e per Lui, chein Lui e nell’adempi-mento della sua Vo -lontà c’è la nostrafelicità.

Andrea

Esercizi spirituali a Bassano

Si è svolto a Roma, presso laDomus Mariae, dal 3 al 5 gennaio,il Convegno NazionaleVocazionale, che ha visto la partecipazione di sacerdoti, suore,religiosi, seminaristi e laici da tuttaItalia. L’evento si è aperto con laprolusione del card. AngeloBagnasco, presidente della CEI,che si è soffermato su come la testimonianza vocazionale faccia riferimento a Cristo, non costituendo una forma di

autocertificazione. La prima giornata è proseguita con la celebrazione dell’Eucaristia, presieduta dal card. Hummes, e con la rappresentazione teatrale“La stola e la croce”, realizzata dai seminaristi di Anagni e chemetteva in parallelo la vita delsanto Curato e le vicissitudini diun prete di oggi. Ha dominato la seconda giornata l’intervento di padre Amedeo Cencini, che, parlando dei diversi modi di

narrare la vocazione, ci ha fornitoil decalogo del narratore vocazionale. Al “Talk dei testimoni”è seguito un momento di preghierache ci ha permesso di ripercorrerel’opera di P. Pino Puglisi, sacerdoteucciso dalla mafia. Il convegno si è degnamenteconcluso tra i toni poetici delleriflessioni di padre Ermes Ronchie con la consegna del mandato.

Jonathan e Andrea

ROMA 2010

“Nella tenda della testimonianza”

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STUDIO TEOLOGICO

8 IL GERMOGLIO

“Principe della Chiesa”. Un tem pochi era investito della dignità cardi-nalizia sovente veniva indicato conquesto titolo e come tale, come ve -ro e proprio principe, ve niva trat -tato dal cerimoniale, non solo inambito ecclesiastico ma anche inquello civile. Posto così in alto un prelato diven-tava, per forza di cose, quasi inav-vicinabile e finiva per essere per lopiù circondato di un’aura fatta digrande solennità e nello stessotempo di distacco. Moltissimesono le foto che il “fondo Co stan -tini” nella Biblioteca del Semina -rio conserva della vita del cardina-le. Ma più il tempo passa per lui inquelle immagini e più è ritratto incerimonie pubbliche: rarissimi so -no gli scatti “rubati” nei momentidi vita privata. A partire da queste considerazioninon è difficile immaginare chepoche dovessero essere le confi-denze concesse dal Costantini. Aonor del vero, negli anni delsecondo conflitto mondiale – rac-contati nel diario – mons. Celsonon è ancora Cardinale, ma si trovacomunque a Roma, nella Curia,come Arcivescovo Segretario diPro paganda Fide, il dicastero vati-cano da cui dipendono i territoridi missione. Anche qui la veste isti-tuzionale, sen za contare i pericolilegati al tem po di guerra, non gliconsentiva di confidarsi, se noncon le pagine del diario che scrivedal 1938 al 1947. È rivelatore di tutto questo quantoCostantini annota il 23 gennaio1941: “Io come Segretario della Pro pa -ganda, mi pongo al di sopra dei conflitti,su un piano semplicemente cristiano, in

cui tutti, di qualsiasi nazione, si incon-trano e riconoscono fratelli. Mi trovoogni giorno con missionari appartenen-ti alle diverse nazioni in guerra: mai,tra noi, è stata pronunciata una parolaostile o amara. (…) Però, come perso-na privata, io rimango cittadino italia-no: e questa agonia dell’Italia mi strin-ge il cuore. Io l’ho amata l’Italia, e orami pare di amarla anche di più, perchépiù sventurata che colpevole”.La presentazione del volume chesi è tenuta a Pordenone nei localidel le sale di Palazzo MonterealeMantica ha visto la partecipazionedella figlia dello statista Alcide DeGasperi, Maria Romana, che haricordato con parole toccanti i

giorni in cui suo padre, durante l’occupazione di Roma, fuospitato segretamente dal Co stan -tini a Propaganda Fide. Illustrando al pubblico il diariol’avv. Pompeo Pitter con grandecom petenza ha sottolineato che,pur intitolandosi il diario “Ai mar-gini della guerra”, chi scrive, per lacittà in cui abita e per il ruolo chericopre all’interno della Santa Se -de, si colloca invece al centro dellaguerra. Del volume si è pure detto chesenza dubbio risulterà una fontemolto importante per gettarenuova luce su un momento stori-co ancora avvolto da ombre e pre-giudizi.Ma noi che di Celso Costantinisiamo conterranei e figli di quellastessa Chiesa tra Livenza e Taglia -mento, nella lettera forse apprez-zeremo soprattutto la possibilità divederlo da vicino, sottratto inquelle pagine alla luce delle ceri-monie e ai riflessi della porpora,venendo così conoscere le opinio-ni, i sentimenti, i timori, il mondointeriore, in una parola il “cuore”di questo prete di Castions che,elevato ad alta dignità, anche noiabbiamo visto solo da lontano.

Don Roberto Tondato, Pro Direttore

Diario inedito del Card. Celso Costantini

Ai margini della guerra, nel cuore del PrincipePresentata il 1° marzo a Pordenone l’edizione critica curata dal Prof. Pighin

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CARD. C. COSTANTINI

IL GERMOGLIO 9

Nell’Anno Sacerdotale può essereutile ricordare anche la figura diqualche santo vescovo. Come in -fatti ci insegna il Concilio VaticanoII, «con la consacrazione episcopa-le viene conferita la pienezza delsacramento dell’Ordine» (LG 35).Una di queste luminose figure checostellano la storia della Chiesa èquella di sant’Agostino, vescovo diIppona dal 396 al 430. Una sintesiefficace dell’azione pastorale diAgostino, considerato da Paolo VI«il più grande vescovo della Chiesadi tutti i tempi» (AAS 62, 1970, p.426), si trova nella Lettera Apo sto -lica Augustinum Hipponensem diGiovanni Paolo II (1986). Ecco lesue parole: «Non sarà inopportunodedicare un ricordo all’azionepastorale di questo vescovo chenessuno ricuserà di annoverare trai più grandi pastori della Chiesa.Anche quest’azione ebbe originedalla conversione, perché da essanacque il proposito di servire soloDio. “Or mai te solo amo... a te solovoglio servire...” (Soliloqui 1,5). Quando poi si accorse che questoservizio doveva estendersi all’azio-ne pastorale, non esitò ad accettar-la; con umiltà e con trepidazione econ rammarico, ma, per obbedire aDio e alla Chiesa, l’accettò.I campi di tale azione furono tre,che si andavano allargando cometre cerchi concentrici: la Chiesalocale d’Ippona, non grande mainquieta e bisognosa; la Chiesaafricana, miseramente divisa tracattolici e donatisti; la Chiesa uni-versale, combattuta dal paganesi-mo e dal manicheismo e attraver-sata da movimenti ereticali.Egli si sentì in tutto servo dellaChiesa – “servo dei servi di Cri sto”(Lettera 217) – traendo da que stopresupposto tutte le conseguenze,anche le più ardue come quella diesporre la propria vita per i fedeli.

Chiedeva infatti al Signore la forzadi amarli in modo da essere pron-to a morire per loro “o in realtà onella disposizione”. Era convintoche chi, messo a capo del popolo,non avesse questa disposizione, piùche vescovo, era simile a “un fan-toccio di paglia che sta nella vi -gna”. Non vuol essere salvo senzai suoi fedeli ed è pronto ad ognisacrificio pur di richiamare glierranti sulla via della verità. In unmomento di estremo pericolo acausa dell’invasione dei Vandali,insegna ai sacerdoti a restare inmezzo ai fedeli anche col rischiodella propria vita. In altre paroleegli vuole che vescovi e sacerdotiservano i fedeli come Cristo li haserviti. “In che senso chi presiede èservo? Nel senso stesso in cui fu

Il sacerdozioin sant’Agostino

servo il Signore”. Fu il suo pro-gramma» (AH 31).Con la sua vita e la sua opera,sant’Agostino non si è stancato diripetere che il ministero sacerdota-le è prima di tutto servizio, e che laradice di tale servizio è l’amore. Loha spiegato molto bene BenedettoXVI durante la sua visita pastoralenel 2007 a Pavia, dove sono custo-dite le reliquie del vescovo di Ip -pona: «Ecco allora il messaggio cheancora oggi sant’Agostino ripete atutta la Chiesa […]: l’Amore èl’anima della vita della Chiesa edella sua azione pastorale. L’ab -biamo ascoltato […] nel dialogotra Gesù e Simon Pietro: “Mi amitu? … Pasci le mie pecorelle” (cfr.Gv 21,15-17). Solo chi vive nell’esperienza per-sonale dell’amore del Signore è ingrado di esercitare il compito diguidare e accompagnare altri nelcammino della sequela di Cristo.Alla scuola di sant’Agostino ripetoquesta verità per voi come Vescovodi Roma, mentre, con gioia sem-pre nuova, la accolgo con voicome cristiano».

Prof. Giovanni Catapano

Sant’Agostino

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10 IL GERMOGLIO

Anche se non ha la possibilità di es -sere un’esperienza di vita comunita-ria a tempo pieno, il Seminario Mi -nore di quest’anno è ancora un’oc-casione per avvicinare e conoscerein maniera “quotidiana” la realtà del

Se minario. Ogni venerdì pomeriggio,Robert (16 anni, da Roveredo) eMarco (15 anni, da Aurava) si ritrova -no in Casa S. Martino per una picco-la preghiera, per studiare e giocare,approfittando poi delle occasioni per

qualche incontro di formazione. Inu ti -le dire che il Seminario è contento diaccoglierli e di accompagnarli nel lo rocammino di crescita e di conoscenzadel Signore.

L’animatore, Martino

Seminario Minore

Aspettiamo a dire: “Non esiste più”

Una volta al mese, nel nostro Se mi -nario, viene proposta un’attività vo -cazionale per tutti quei ragazzi, dallaquinta superiore in su, che si interro-gano sulla Vocazione sacerdotale.Camminano con noi i ragazzi del pri -mo anno di frequenza in Se mi nario.Assieme ai nuovi ragazzi comincianoa percorrere il SENTIERO anche deinuovi esploratori che intendono ap -profondire il tema della chiamata per

riuscire meglio a comprendere, gu -stare e vivere il significato di questaparola – significato che pare assopitoin questo mondo che sempre piùcam mina in una forte e pericolosadiscesa –.Viene offerta la possibilità di pregaregiovane, in modo nuovo e vicino aquello che le nuove generazioni sen-tono.Come accennato, i temi delle medi-

tazioni sono tutti di carattere voca-zionale. Partendo dai racconti biblicisi cerca di confrontare il SENTIERO diquesti personaggi al nostro. Il risultato? Di certo la riscoperta dinuovi punti d’appoggio per riuscire acogliere più in profondità il suonodella voce di quell’Amico che ci chia-ma per nome, ed è una voce che vadritta al cuore!

Luca Basaldella

Incamminiamoci su “Il Sentiero”...che porta alla Comunità Vocazionale di Casa San Martino

...siamo stati ospitati!• Monastero “Santa Maria Annunciata”, Poffabro• Forania di San Vito al Tagliamento per la Settimana Vocazionale• Parrocchia S. Maria Assunta, Bibione• Casa di riposo per il Clero, San Vito al Tagliamento• Monastero della Visitazione, San Vito al Tagliamento• Parrocchia San Nicolò, Frattina• Istituto “La Nostra Famiglia”, San Vito al Tagliamento.

Frattina: un momentodurante la celebrazionedella S. Messa e la cena in comunità

Istituto “La Nostra Famiglia”: riflessioni comunitariee insieme a cena

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IL GERMOGLIO 11

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L’angolo dei chierichetti

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12 IL GERMOGLIO

Preghiera e CaritàIl nostro Seminario è stato costruito e continua a vivere grazie ai lasciti chetante buone persone hanno voluto devolvere a favore dell’opera educativadel Seminario, che da più di 70 anni nella sede di Pordenone, ha formatogenerazioni di giovani al senso di umanità nello spirito del cristianesimo.Chiunque volesse contribuire anche economicamente per sostenere ilSeminario può farlo o tramite Conto corrente postale n. 10960599, oppureattraverso bonifico bancario alla Banca Popolare Friuladria CIN V, CAB 12508;ABI 05336 sul C/C 26500/83. Ringraziamo sentitamente quanti manifesteran-no l’affetto per i seminaristi anche attraverso l’aiuto economico.

Appuntamenti e avvisi

Preghiera per le vocazioni

Spirito Santo,fuoco ardente di luce e calore,donaci la passione per una profondaintimità con il Signore,per rimanere nel suo amore.

Come i discepoli di Gesù si sono scambiatil’annuncio gioioso e stupitodell’incontro con Lui,dona a ciascuno di noila trasparenza del cuoreper raccontare, con gratitudine e meraviglia,quello che di Lui abbiamo conosciuto,vissuto e amato.

Rendi la nostra umile testimonianza,segnata dalla scelta della crocee accolta nella speranza della gioia pasquale,segno di fecondità e occasione preziosaperché i giovani possano rifletteresulla propria vocazionecon semplicità. fiducia e piena disponibilità.

Vergine Maria, Madre della Chiesa,custodisci con tenerezzaogni piccolo germoglio di vocazione;possa divenire albero rigoglioso,carico di fruttiper il bene della Chiesae dell’intera umanità.Amen

Seminario Diocesanodi Concordia-Pordenone

via Seminario, 133170 Pordenonetel. 0434.508611fax. 0434.508699Cod. Fisc. e P. IVA 00107760936www.seminario.pn.it

Chi fosse interessato ad avere altre

informazioni sugli appuntamenti qui

sotto elencati può telefonare in Se -

minario (0434.508611) chiedendo di

don Giuseppe o di don Federico.

Oppure inviare una mail a viceretto-

[email protected].

• Le domeniche di spiritualità biblica

con mons. Renato De Zan. È un appuntamento tradizionale,offerto ogni seconda domenica delmese dalle 9.30 alle 11.30. Lo scopoe lo stile degli incontri consideranola Sacra Scrittura un libro per la vita:il percorso di avvicinamento ad essaparte dal dato culturale e scientificoseriamente considerato per raggiun-gere il “cuore”, luogo interiore delledecisioni e del discernimento perso-nale e comunitario. Il SeminarioDiocesano, con l’aiuto di mons. DeZan offre a persone adulte la possi-bilità di rivisitare e consolidare i trat-ti della propria vocazione (la fami-glia, il lavoro, lo stile di vita…) in unconfronto serio e maturo con laParola di Dio. Protagonista degli incontri quest’an-no è stato il libro degli Atti degliApostoli, con lo sguardo teso allapresenza dello Spirito Santo nellavita della prima comunità cristianaper riconoscerlo nella vita di oggi.Manca ancora un incontro, il 9 mag-gio, sull’apertura al mondo.

• Campi estivi

Il Seminario con il Centro DiocesanoVocazioni (che raccoglie rappresen-tanti di tutte le “vocazioni” presentinella nostra Diocesi) organizza inestate esperienze di campi scuolavocazionali, per giovani delle scuolesuperiori e più grandi, su temi pro-posti a livello nazionale e con l’in-contro di altre realtà diocesane.Quest’anno, un primo campo avràluo go a Frattina (ragazzi maschi del -le medie e delle superiori) mercoledìe giovedì 16-17 giugno. Un secondocampo più impegnativo (per ragazzie ragazze delle superiori) vedrà i no -stri giovani impegnati in un percor-so biblico e francescano ad Assisi,dal 12 al 17 luglio.

• Radio Voce nel Deserto

Infine, la novità di quest’anno: RadioVoce nel Deserto ha offerto al Se -minario, insieme al Centro Dio ce sa -no Vocazioni e alla Pastorale Gio va -nile, uno spazio per un “Noti zia rio”regolare il primo sabato del mese.Con qualche ingenuità e mezzi arti-gianali, i nostri seminaristi preparanouno spazio di informazioni, intervistee commenti legati alla vita del Se -minario e alle attività dei giovani del -la Diocesi. La rubrica Chiesa e Voca -zioni va in onda sabato mattina alle10.30 e in replica mercoledì pomerig-gio alle 17, sulle frequenze 92.1 (Friulie Ve neto Orientale), 94.7 (Pordenone),

97.5 (Belluno e provincia).