Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili...

12
t : agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze” V a oggi emergendo un condiviso richiamo alla inderogabile necessità di recuperare l’attenzione sulla prioritaria importanza strategica dell’agricoltura e sulla urgenza di rilanciarne lo sviluppo locale e globale. Non può sfuggire la portata di questo richiamo, da considerare molto seriamente, se si pensa alle improvvide dichiarazioni, anche recenti e tal- volta ritenute autorevoli, s e c o n- do le quali l’agri c o l t u ra sarebbe da considerare ormai un settore “trascurabile” e addirittura “da dimenticare”, capace semmai di rappresentare esigenze ambien- tali e paesaggistiche. Il primo e più grave errore sta Rilanciare l’agricoltura nel valutare in termini esclusiva- mente economici l’importanza dell’intero settore primario, tra- scurando il fatto che l’agricoltu- ra è, fra l’altro, l’unica ed essen- ziale fonte di tutti i nostri ali- menti. Inoltre, è grazie al silen- zioso lavoro offerto dagli agri- coltori nei millenni che si è fino- ra tutelato il nostro habitat (attraverso la capillare regima- zione delle acque superficiali, il controllo della erosione dei ter- reni, la prevenzione dei dissesti idrogeologici, la conservazione del verde ed il conseguente equilibrio dell’atmosfera, ecc.). Nessuna Amministrazione pub- blica sarà in grado di sostenere direttamente l’onere economi- In questo numero: Francesco Addeo Giorgio Amadei Giancarlo Barbieri Giorgio Bargioni Andrea Bennici Luciano Boanini Angela Calvo Luigi Costato Francesco Ferrini Italo Frasca Natale G. Frega Riccardo Gucci Orazio La Marca Fiorenzo Mancini Letizia Martirano Vittorio Marzi Alice Perlini Eugenio Pomarici Silviero Sansavini Franco Scaramuzzi co di queste multifunzionali atti- vità, sostituendosi agli agricolto- ri, per di più con altrettanta attenzione, tempestività e conti- nuità. Inoltre l’industria alimentare ha fatto troppo assegnamento sulla globalizzazione dei mercati e sulla conseguente possibilità di acquistare i prodotti necessa- ri, compresi quelli alimentari primari (grano, olio di oliva, pomodori, ecc.), in qualsiasi momento, anche da Paesi lonta- ni. Sono stati trascurati i solidi legami storici con l’agricoltura regionale come primo elemen- to di qualsiasi filiera alimentare. La stessa Unione Europea, dopo aver superato iniziali crisi di sovrapproduzioni alimentari, ha trascurato persino il bisogno di assicurarsi la disponibilità di adeguate scorte. Pur t r o p p o, eventi diversi (strutturali o con- giunturali che siano) hanno evi- denziato (nel 2008-2009) i pos- sibili squilibri del tumultuoso e non ancora governabile merca- to globale e le conseguenti rica- dute finanziarie a catena. Anche per evitare che si ripeta- no emergenze alimentari quali quelle che siamo stati chiamati a fronteggiare, la FAO ha con forza ribadito che “è giunto il momento di rilanciare l’agricol- tura, ampliando e potenziando la sua produttività, per creare un incremento dei suoi redditi e disporre di più cibo”. E’ eviden- te che ciò vale anche per cia- scun Paese e per l’intera Euro- pa, la cui politica agricola va comunque rafforzata ad ogni livello e con impegno adeguato ai tempi. Franco Scaramuzzi L’Accademia dei Georgofili, perseguendo una migliore comunicazione di tutto ciò che interessa il mondo legato alle attività agricole, ha dato vita da oggi, 1 settembre 2010, al sito web “Georgofili.INFO”(www.georgofili.info), articolato in modo da rendere facile ed immediata la ricerca di aggiornate notizie di maggiore interesse. Anche questa iniziativa non persegue alcun fine di lucro ed i Georgofili sono a disposizione di tutti coloro che desiderano collaborare, dialogando ed offrendo suggerimenti. Utili pareri sugli argomenti trattati saranno graditi e potranno essere pubblicati.

Transcript of Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili...

Page 1: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

t : agr i -cultura

informazionidai Georgofili

Anno IV n. 2 1 settembre 2010

“Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in Abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze”

Va oggi emergendo uncondiviso richiamo allainderogabile necessità di

r e c u p e rare l’attenzione sullap ri o ri t a ria importanza stra t e g i c ad e l l ’ a g ri c o l t u ra e sulla urgenza diri l a n c i a rne lo sviluppo locale eg l o b a l e. Non può sfuggire lap o rtata di questo ri c h i a m o, d ac o n s i d e rare molto seri a m e n t e,se si pensa alle improv v i d ed i c h i a ra z i o n i , anche recenti e tal-volta ri t e nute autorevo l i , s e c o n-do le quali l’agri c o l t u ra sarebb eda considerare ormai un settore“ t ra s c u ra b i l e ” e addiri t t u ra “ d ad i m e n t i c a r e ” , capace semmai dirappresentare esigenze ambien-tali e paesaggistiche.Il primo e più grave errore sta

Rilanciare l’agricolturanel valutare in termini esclusiva-mente economici l’importanzadell’intero settore primario, tra-scurando il fatto che l’agricoltu-ra è, fra l’altro, l’unica ed essen-ziale fonte di tutti i nostri ali-menti. Inoltre, è grazie al silen-zioso lavoro offerto dagli agri-coltori nei millenni che si è fino-ra tutelato il nostro h a b i t a t(attraverso la capillare regima-zione delle acque superficiali, ilcontrollo della erosione dei ter-reni, la prevenzione dei dissestiidrogeologici, la conservazionedel verde ed il conseguenteequilibrio dell’atmosfera, ecc.).Nessuna Amministrazione pub-blica sarà in grado di sosteneredirettamente l’onere economi-

In questo numero:

Francesco AddeoGiorgio Amadei

Giancarlo BarbieriGiorgio BargioniAndrea BenniciLuciano BoaniniAngela CalvoLuigi Costato

Francesco FerriniItalo Frasca

Natale G. FregaRiccardo Gucci

Orazio La MarcaFiorenzo ManciniLetizia Martirano

Vittorio MarziAlice Perlini

Eugenio PomariciSilviero Sansavini

Franco Scaramuzzi

co di queste multifunzionali atti-vità, sostituendosi agli agricolto-ri, per di più con altrettantaattenzione, tempestività e conti-nuità.Inoltre l’industria alimentare hafatto troppo assegnamentosulla globalizzazione dei mercatie sulla conseguente possibilitàdi acquistare i prodotti necessa-ri , compresi quelli alimentarip ri m a ri (gra n o, olio di oliva,p o m o d o ri , e c c. ) , in qualsiasimomento, anche da Paesi lonta-ni. Sono stati trascurati i solidilegami storici con l’agricolturaregionale come primo elemen-to di qualsiasi filiera alimentare.La stessa Unione Europea,dopo aver superato iniziali crisidi sovrapproduzioni alimentari,ha trascurato persino il bisognodi assicurarsi la disponibilità diadeguate scor t e. P u rt r o p p o,

eventi diversi (strutturali o con-giunturali che siano) hanno evi-denziato (nel 2008-2009) i pos-sibili squilibri del tumultuoso enon ancora governabile merca-to globale e le conseguenti rica-dute finanziarie a catena.Anche per evitare che si ripeta-no emergenze alimentari qualiquelle che siamo stati chiamati af r o n t e g g i a r e, la FAO ha conforza ribadito che “è giunto ilmomento di rilanciare l’agricol-tura, ampliando e potenziandola sua produttività, per creareun incremento dei suoi redditi edisporre di più cibo”. E’ eviden-te che ciò vale anche per cia-scun Paese e per l’intera Euro-pa, la cui politica agricola vacomunque rafforzata ad ognilivello e con impegno adeguatoai tempi.

Franco Scaramuzzi

L’Accademia dei Georgofili, perseguendo una migliore comunicazionedi tutto ciò che interessa il mondo legato alle attività agricole,

ha dato vita da oggi, 1 settembre 2010,al sito web “Georgofili.INFO” (www.georgofili.info),

articolato in modo da rendere facile ed immediata la ricercadi aggiornate notizie di maggiore interesse.

Anche questa iniziativa non persegue alcun fine di lucroed i Georgofili sono a disposizione di tutti coloro

che desiderano collaborare, dialogando ed offrendo suggerimenti.Utili pareri sugli argomenti trattati saranno graditi e

potranno essere pubblicati.

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 1

Page 2: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

2 informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

Negli alimenti sono pre-senti antiossidanti capa-ci di difendere l’organi-

smo dall’azione dei radicali libe-ri.Tra questi i tocoferoli (vitami-na E), i carotenoidi (vitamina A),l’acido ascorbico (vitamina C) ele sostanze fenoliche (fenoli, fla-vonoidi isoflavoni). I radicali libe-ri, chiamati anche specie reattivedell’ossigeno (ROS), sono mole-cole altamente instabili, prodot-te dal nostro organismo comedifesa da agenti eziologici. Sonoframmenti di molecole estre-mamente reattivi. L’organismoumano si difende naturalmentedai radicali liberi producendoantiossidanti endogeni; quando,però, l’entità dell’attacco radica-lico è molto forte, le difese

AlimentazioneIl ruolo degli antiossidanti

n a t u rali dell’organismo nonrisultano più sufficienti, quindi, ènecessario l’ausilio di antiossi-danti provenienti dalla dieta.La frutta e i vegetali rappresen-tano la principale fonte alimen-tare di sostanze antiossidanti.Tra gli antiossidanti un ruoloimportante lo rivestono i com-posti fenolici naturali, metabolitisecondari presenti nelle diffe-renti parti delle piante. Un’ele-vata concentrazione di compo-sti fenolici bioattivi, inoltre, èstata riscontrata nel succo del-l’uva e di conseguenza nel vinosia rosso che bianco.Le sostanze fenoliche si classifi c a-no in fenoli non flavonoidi e f l a v o -n o i d i. Sono considerati antiossi-danti di tipo I perchè opera n o

come donatori di idrogeno neiconfronti dei radicali perossidici ea l c o s s i l i c i . F ra i non flavo n o i d i , g l iacidi fenolici sono largamente dif-fusi nei cereali, nel tè, c a f f è , n e l l es p e z i e, nei succhi di frutta (pere,m e l e, pesche) e frutti di bosco.Gli acidi idrossicinnamici sononoti per essere degli efficaciantiossidanti natura l i . L’acido caf-feico è il più importante acidocinnamico del mosto d’uva ed èpresente come estere tart a rico ocome glucoside; nella sua fo rm al i b e ra o come derivato (estere)inibisce l’ossidazione delle lipo-proteine a bassa densità (LDL).Il cacao è, invece, particolar-mente ricco di fenoli flavonoidi,quali i flavan-3-oli (catechina,epicatechina, procianidine), il cuicontenuto è del 6-8% in pesonei semi secchi. Sono presentianche luteolina, apigenina, narin-genina e loro glucosidi. Il conte-nuto di acidi fenolici della serieidrossibenzoica e idrossicinna-mica viene influenzato dal pro-

cesso di tostatura delle fave.Sperimentazioni recenti hannoevidenziato che un consumo alungo termine di polifenoli delcacao incrementa il potereantiossidante del plasma ed ini-bisce l’ossidazione delle LDL.I composti fenolici ri ve s t o n ogrande importanza anche nellavalutazione della qualità dell’oliovergine d’oliva, in quanto sonor e s p o n s a b i l i , sia della stabilitàossidativa, che delle caratteristi-che sensoriali. Infatti, l’amaro èattribuito all’oleuropeina e lig-stroside aglicone nelle formealdeidiche e dialdeidiche, men-tre la sensazione di piccantes e m b r e r e bbe derivare dallaforma dialdeidica del decarbos-simetil-ligstroside aglicone.Gli antiossidanti sono fo n d a-mentali nello sviluppo dellenormali funzioni biologiche. Lediete povere di frutta e verduranon garantiscono una adeguatacopertura del fabbisogno.

Natale G. Frega

P r evenzione nella c o n d u z i o n e d e l l em a c chine ag r i c o l e

Nei primi due mesi del2010, tra le cause prin-cipali degli info rt u n i

m o r tali nei settori maggior-mente coinvolti (agri c o l t u ra ,2 6 , 1 % , ed edilizia, 24,6%) cisono la caduta dall’alto di mate-riali e il contatto con mezzi ooggetti mobili e il ribaltamentodi veicoli in movimento. Eppurei sistemi di protezione contro irischi sopra elencati sono datempo oggetto di leggi, oltreche argomento di vasta lettera-tura (anche divulgativa).Da più di 35 anni la sicurezzadell’operatore in caso di ribalta-mento del conducente dellatrattrice è assicurata da unastruttura di protezione colloca-ta attorno al posto di guida(sistema di prevenzione di tipopassivo: non impedisce l’accadi-mento dell’incidente, ma mira alimitarne le conseguenze nega-tive). Questo sistema è compo-sto da una struttura metallicadetta ROPS (Roll-Over Protec-tion System) installata diretta-mente sulla trattrice (tramite lacabina o, in sua assenza, il roll-

bar a due o a quattro montan-ti) e da un dispositivo che trat-tiene l’operatore al posto diguida (cintura di sicurezza) inmodo da trattenerlo all’internodi un volume di sicurezza(VDS). In caso di ribaltamento ilrischio per l’operatore di resta-re schiacciato tra la trattrice edil terreno può essere evitato seegli resta sul sedile o, comun-que, all’interno del VDS.Dal punto di vista legislativo, i nItalia esistono obblighi ben preci-s i , a carico sia del datore di lavo-ro (D. L g s . 81/08) che dei costru t-t o ri (Direttiva 2006/42/CE) perproteggere i lavo ra t o ri dalleconseguenze di ribaltamenti edi caduta di oggetti dall’alto.Rispetto alla Direttiva Macchineprevigente, quella attuale consi-dera in modo diverso il rischiodi ribaltamento (che comportala perdita di stabilità della mac-china con uno sbilanciamento diun angolo maggiore a 90°) daquello di rovesciamento laterale(dove la stabilità si perde conspostamento angolare inferiorea 90°), in quanto nel primo caso

devono essere installati disposi-tivi di protezione del tipoRO P S , mentre nel secondodevono essere previsti i TOPS(Tip-Over Protection System,insieme di elementi strutturali ilcui ruolo principale è quello diridurre il rischio di schiaccia-mento di un operatore, tratte-nuto da una cintura di sicurezza,in caso di rovesciamento latera-le della macchina).Analogamente, in caso di rischiconnessi a cadute di oggetti o dim a t e ri a l i , la macchina deveessere munita di una strutturadi protezione adeguata (FOPS -Falling Object Protective Sy-stem) tale da garantire un ade-guato volume limite di defor-

mazione.Nel sito dell’ISPESL (www. i s p e s l . i t )sono ri p o rtate le linee guida perdotare le trattrici, che ne sonoa n c o ra sprov v i s t e, di roll-barcosì come di cinture di sicurez-za. Nonostante ciò, anche inpresenza di sistemi di sensibiliz-zazione, molte trattrici conti-nuano a non avere questo siste-ma di protezione. Un recentestudio americano ha dimostra-to che, laddove è stata condot-ta una campagna di incentivieconomici per equipaggiare levecchie trattrici di ROPS, i risul-tati sono stati più che soddisfa-centi. Forse è questa la stradada percorrere ...

Angela Calvo

Efficacia delle cinture di sicurezza in caso di ribaltamento della trattrice dotata di roll-bar (John Deere, 2001)

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 2

Page 3: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

3informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

OlivicolturaVantaggi di una irrigazione“in deficit controllato”

Ef fetti positivi dell’irri g a z i o-ne sull’attività vegetativa eproduttiva dell’olivo, s u l l e

dimensioni del frutto nonchèsul processo di inolizione sonoampiamente documentati nellal e t t e ra t u ra scientifi c a . R e c e n t istudi hanno mostrato che lagestione in deficit controllatod e l l ’ i rri g a z i o n e, cioè senza sod-disfare completamente il fabb i-sogno dell’albero, d e t e rm i n aanche vantaggi per la qualitàd e l l ’ o l i o, in quanto la sommini-s t razione controllata dell’acquaconsente di ottimizzare la con-c e n t razione di composti fe n o l i c ie le note di amaro e piccante infunzione delle cara t t e ri s t i c h ev a rietali (S e rvili et al., 2 0 0 7 . JA F C.5 5 : 6 6 0 9 - 1 8) . Al diminuire delladisponibilità idrica nel suoloaumenta la concentrazione dialcune frazioni derivate dei

s e c o i ridoidi e dosando oppor-tunamente l’irrigazione se neottengono concentrazioni para-gonabili a quelle di olive ra c c o l-te da alberi in coltura asciutta.Ai derivati dei secoiri d o i d i , v i e n ea t t ri buito un importante ru o l osalutistico nella preve n z i o n edelle patologie cardiov a s c o l a ri ,quali aterosclerosi ed infart o.G u c c i et al., ( 2 0 0 9 . Tree Physiol.25:1575-85) hanno evidenziatoi benefici dell’irrigazione “in defi-cit controllato” anche sul ra p-p o rto polpa-nocciolo, un para-metro qualitativo fo n d a m e n t a l eper le olive da tavo l a . Lo svilup-po del frutto è stato studiatoutilizzando sia metodi nond i s t ruttivi in vivo che analisi diimmagini al microscopio. M e n-tre era già noto che l’irri g a z i o n eaumenta il ra p p o rto polpa-noc-ciolo rispetto alla coltura asciut-

Dal diritto agrario aquello alimentare

Lo sviluppo degli interventinormativi della Comunitàp e rmette di considera r e

oggi il diritto alimentare inmodo del tutto differente, con-siderando anche il fatto che si èd ov u t o, data l’ampiezza dellamateria, abbandonare l’esclusi-vo uso della base giuridica costi-tuita dall’art. 37.Prendendo in considera z i o n equeste nuove regolamentazioni,non si può non osservare che iltrattato CE fornisce la basi giu-ridiche che non solo autorizza-no, ma, entro certi limiti, rendo-no addirittura necessari degliinterventi di protezione dellasalute del consumatore. In effet-ti, la base giuridica della compe-tenza comunitaria in materia ali-mentare si rinviene nell’art. 3,lettere o) e s), i cui sviluppi sirealizzano negli articoli 95, 152,153, senza che vengano esclusi

quelli agricoli, e cioè gli articoli33, 34 e 37.N a t u ra l m e n t e, la protezionedella salute e degli altri interessidel consumatore non doveva-no necessariamente ave r el’aspetto che essi stanno pro-gressivamente assumendoattraverso la legislazione deriva-ta adottata ed adottanda; tutta-via disposizioni quali quelle con-tenute ai capi I e II del reg.178/2002, rubricati come “legi-slazione alimentare generale”,sembrano avere una importan-za che va al di là dello stessoregolamento che li contiene, efanno comprendere come siabbia la volontà di creare unvero e proprio diritto alimenta-re europeo.In effetti, gli articoli 1, 2, 3, delr e g . 1 7 8 / 2 0 0 2 , si presentanocome delle regole generali chedefiniscono l’alimento; i sogget-

t a , lo studio ha dimostrato che ilpieno soddisfacimento dei con-sumi idrici non si traduce neces-s a riamente nel massimo ra p-p o rto polpa-nocciolo. L’ e f fe t t opuò non manife s t a rsi tutti glia n n i , a causa dell’intera z i o n econ il carico produttivo. È stato,i n o l t r e, i d e n t i ficato un interv a l l oottimale dello stato idrico del-

l’albero ai fini del massimo ra p-p o rto polpa-nocciolo, i n fe ri o r edal punto di vista delle esigenzei d riche rispetto al processo dia c c u mulo di olio nella dru p a .Trale implicazioni pratiche dellostudio vi è la possibilità di ri s p a r-miare acqua sia nella produzio-ne di olio che di olive da tavo l a .

Riccardo Gucci

ti che operano nella filiera; ilrischio nelle differenti fasi diproduzione e commercio; l’in-troduzione nel mercato, la pro-duzione e la tracciabilità deglialimenti e delle loro materieprime.L’ a rticolo 4 del regolamento 178(qui inizia il capo II) affe rma daun lato che “i principi enu n c i a t inegli articoli da 5 a 10 costitui-scono un quadro generale din a t u ra ori z zontale al quale atte-n e rsi nell’adozione di nu overegole in materia alimentare”. L aregolamentazione in vigore “ èapplicata (…) tenendo contodei principi di cui agli articoli da5 a 10”.Appare, dunque, certo che ledisposizioni stabilite in quegliarticoli costituiscono dei princi-pi generali del diritto alimenta-re, e ciò non solo per le affer-mazioni presenti nell’art. 4, maanche per il contenuto effettivodelle citate regole, che indivi-duano:- le definizioni di alimenti e

dei soggetti appart e n e n t ialla filiera alimentare,

- gli obiettivi generali della

legislazione alimentare (arti-colo 5) attraverso i quali siv a l o rizza in particolare latutela degli interessi deiconsumatori (articolo 8);

- i caratteri fondamentali del-l’analisi del rischio, suddivisain valutazione, gestione ec o municazione del ri s c h i ostesso (articoli 6, 9 e 10);

- il principio de precauzione, icui caratteri e limiti sonom i nuziosamente precisati(articolo 7) evidenziando iltentativo di realizzare un dif-ficile equilibrio fra tuteladella salute e libera circola-zione, soprattutto per pro-dotti extracomunitari.

Sembra, dunque, evidente chesi è voluto attribuire un caratte-re generale, nel settore alimen-tare, a queste regole che assu-mono, pertanto, un valore eduna forza che sorpassa lo stessoregolamento che le contiene,divenendo dei veri e propriprincipi ai quali non solo il legi-slatore e l’interprete comunita-rio, ma anche quelli nazionali, sidevono attenere.

Luigi Costato

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 3

Page 4: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

4 informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

Discriminazione molecolare delleuve europee da quelle da ibridi

In seguito alla devastantei nvasione della fi l l o s s e ra , s isono diffusi in Italia vitigni

resistenti derivati da incroci trav a rietà americane ed europee.La colorazione tipica dell’uvarossa è impartita dagli antocia-ni che, nelle uve europee,hanno la stru t t u ra dei 3-O-glu-cosidi (5 antocianidine: m a l v i d i-n a , p e t u n i d i n a , c i a n i d i n a , p e o n i-dina e delfi n i d i n a , più glucosio)in parte acilati a livello del glu-c i d e. Le proporzioni relative deid i ve rsi antociani costituisconoun indice chemotassonomicoutile per la classificazione vari e-t a l e. I 3,5-O-diglucosidi, c o n

u n ’ u l t e riore unità glucosidica inposizione 5 dell’antocianidina,sono tipici delle uve rosse dellespecie ameri c a n e. Il live l l oq u a n t i t a t i vo di antociani 3,5-O-d i g l u c o s i d i c i , presenti solo int racce nelle uve V. v i n i fe ra, èstato assunto tra gli indici perd i s c riminare le specie ibri d e. L aCommissione O.I.V ha fissato in5 mg/L di vino il tenore massi-mo consentito di antociani 3,5-O-diglucosidici (espresso in3,5-O-diglucoside della malvidi-n a ) . Tra le scienze “ o m i c h e ” , l am e t a b o l o m i c a , ossia lo studiosistematico dell’insieme deimetaboliti sintetizzati da un

o rganismo biologico, c o n s e n t edi stabilire su base stru t t u rale ilc a rattere ibrido dei vitigni. In talm o d o, l’instabilità del colore delvino ottenuto dalle uve “ O l i ve l-l a ” è stata associata alla presen-za nella frazione antocianica di3 , 5 - O - d i g l u c o s i d i . Su 25 com-ponenti identifi c a t i , 10 era n o3,5-O-diglucosidi e 3-O-(6-O-p- a c i l ) - 5 - O - d i g l u c o s i d i , t u t t itipici delle uve ameri c a n e. I lvino rosso ottenuto da uva“ O l i ve l l a ” , presente in Campa-nia sotto dive rsi biotipi, h am o s t rato una fo rte instabilitàdel colore. Per stabilizzare ilcolore di quel vino, il prof.

Albonico propose il taglio infase di ammostatura con uva“ P i e d i r o s s o ” od altra vari e t àrossa (10-20%). Un’ipotesi chedecifra su base molecolare la“rottura” di colore nei vini otte-nuti da uve ibride è derivatadall’eccezionale ri t r ov a m e n t oad opera di un ricercatore pari-gino di “Pinot noir” che avevaconservato pressoché invariatoil suo colore rosso nonostantefosse rimasto murato per quasi80 anni dal tempo della GrandeGuerra. La cv. “Pinot noir” con-tiene solo antociani 3-O-gluco-sidici, propensi a formare pig-menti colorati solubili più stabi-li di quelli 3,5-O-diglucosidici. Ildato scientifico ra p p r e s e n t aprobabilmente la prima dimo-strazione su base molecolaredel maggior pregio della viteeuropea (Vitis vinifera).

Francesco Addeo

Il tema scelto per la candida-tura di Milano all’Expo del2015 è stato certo determi-

nante: “Nutrire il pianeta ener-gia per la vita”. Il 2015 coincidecon le scadenze del MillenniumDevelopment Goals e gli avveni-menti di questi ultimi anni ten-dono ad allontanare la speranzadi cogliere almeno alcuni deirisultati attesi.L’ e vento del 2015 è statoimmaginato come un dialogouniversale e lo spazio espositivocome una articolata Agorà. Latestimonianza permanente chesi vuole lasciare, oltre il 2015,non è un monumento maun’attività indirizzata a contri-buire a nutrire il pianeta, in unimpegno ampiamente condivi-so. Il VII Programma Quadrodella Commissione Europea,raccomanda la costituzione diP i a t t a fo rme Europee Intern a-zionali capaci di favo rire unlegame stretto fra ricerca ei n n ovazione per lo svilupposostenibile in Europa e con iPaesi emergenti.Questi orientamenti, di Milanoe della Commissione Europea,possono incontrarsi concreta-

mente nel quadro di Expo2015, attraverso la realizzazionedi una Piattaforma TecnologicaEuropea per la Sicurezza Ali-mentare, che dia vita ad unarete internazionale per lagestione e la tutela delle risorse

rinnovabili della biosfera.Il cambiamento climatico delp i a n e t a , o rmai considera t oanche dai più scettici, indica lanecessità di collegare maggior-mente capacità, c o n o s c e n z a ,informazioni, obiettivi. Pertanto,innescare un nuovo processoche metta insieme l’esperienzanella raccolta e nella sintesidelle conoscenze, l’ottimizzazio-ne delle ri s o rse attrave rs o

gruppi di lavoro fra comunitàscientifiche diverse, sembra oggicondizione necessaria perun’impresa vincente.La consapevolezza che in que-sto mondo globalizzato dovreb-be essere posta la massima

dotta da chi “ci vuole stare”.Dunque un lavoro motivatoriconosciuto come razionale.Poichè la piattafo rma puònascere da un indirizzo euro-peo, impegno ed obiettivi pos-sono essere immessi in un cir-cuito ri c o n o s c i u t o, l e g i t t i m o,c o m p e t i t i vo e provvisto dirisorse.L’ambito opera t i vo dov r e bb ecomprendere le attività direttea:• accrescere il patrimonio e le

capacità di incidere sui pro-cessi di ricerca e sviluppo,determinandone un avanza-mento competitivo;

• rafforzare il ruolo europeonei processi di internaziona-l i z z a z i o n e, incidendo suiprogrammi di cooperazioneinternazionali.

L’obiettivo generale è quello dif avo rire l’accrescimento delpatrimonio di conoscenze dellac o munità internazionale perl’innovazione nel campo dellaSicurezza Alimentare, attraver-so la creazione di una rete per“nutrire le conoscenze”.Questa, in breve, l’idea per lal eg a c y di EXPO 2015, c h eauspichiamo possa essere pre-sentata e discussa in un incon-tro autunnale dell’Accademiadei Georgofili in collaborazionecon la Facoltà di Agraria di Mila-no, il Ciheam (Centre d’HautesEtudes Agronomiques pour laMediterranée) ed Expo 2015.

Alice PerliniExpo 2015 Legacy

Una Piattaforma Europeaper la Sicurezza Alimentare

attenzione alle diversità fra leregioni del pianeta (geo-climati-che, economiche, sociali, cultu-rali, ecc.) sollecita la comunitàs c i e n t i fi c a , le Istituzioni e lasocietà civile, ad un dialogo piùaperto e ad un più ampio scam-bio di informazioni.L’idea di una Piattaforma inter-nazionale a ciò preposta, per-mette di immaginare una basedi lavoro efficace perché con-

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 4

Page 5: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

5informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

Ormai parecchi anni fa,ho lavo ra t o, a piùriprese, in non pochi

Paesi di diversi continenti.E’ risaputo che il lavoro italiano,anche in campo agricolo, è statosempre molto apprezzato. Nonintendo certo fare qui un aridoelenco dei progetti a cui hopartecipato. Mi limiterò a duesoli ricordi che sono vivi nellamia mente e che mi commos-sero allora e che anche oggi misono cari.Subito dopo l’alluvione fiorenti-na del novembre 1966 andam-mo - quattro miei allievi ed io -in Birmania, per un progettodelle Nazioni Unite. Uno deipiù grossi affluenti dell’impo-nente fiume Irrawaddi è un belcorso d’acqua che si chiama

Lavorando per l’agricoltura interre lontane

Mu. Sull’asta del Mu, gli inglesi,quando la Birmania era ancoraloro, fecero una traversa crean-do un modesto lago che tutta-via permise di irrigare le terrec i r c o s t a n t i . L’ONU vo l e v aingrandire e non poco, l’areadelle terre irrigabili. Il grandegeologo Ardito Desio e l’inge-gnere idraulico Carlo Lottidovevano studiare dove crearela nuova diga e come addurre leacque alle terre da irrigare. Noidovevamo studiare e cartogra-fare tali terre perché l’agrono-mo potesse meglio progettarela scelta delle colture e lemodalità d’irrigazione. Durantetale lavo r o, d u rato parecchimesi, ci dissero che anche incollina riuscivano a coltivare ilriso. Andai a curiosare: c’erano

Gli Atti (disponibili suw w w . g e o r g o f i l i . n e t )della Giornata di studio

su “La ricerca scientifica pubblica.Strutture e organizzazione per lescienze agrarie”, tenutasi a Firen-ze l’8 marzo 2010, sono statifo rmalmente consegnati dal-l’Accademia dei Georg o fili alMinistero dell’Istru z i o n e, d e l-l’Università e della Ricerca. Sitratta di un lavoro che comple-ta e aggiorna i risultati di unprecedente Convegno sulmedesimo tema, o rg a n i z z a t odai Georgofili nel 1995. Offreun quadro strutturale comples-sivo ed un’analisi dei principi suiquali basare l’indispensabileriorganizzazione generale attesaper il settore.Dal lavoro svolto dal Gruppo diStudio dei Georgofili e dallesuccessive discussioni pubblicheè emersa la necessità di elimina-re l’attuale dispersione e dupli-cazione di competenze e di atti-vità nella ricerca pubblica per lescienze agrarie, oggi ripartita fratroppi Ministeri ed Enti diversi.

Riorganizzazione dellaricerca pubblica per le scienze agrarie

Ciò provoca un dispendio diri s o rse umane e fi n a n z i a ri e,oltre che l’assenza di un unicoindirizzo strategico. Si avverte lamancanza di un’autorevo l estruttura istituzionale che possarappresentare tutte le risorsedella ricerca pubblica nazionaledel settore e costituire l’unitariainterfaccia a vari livelli, soprat-tutto internazionali, che si sonorapidamente sviluppati e chesono ormai essenziali.Sarebbe inoltre necessario pari-ficare i ruoli e le carriere di tuttii ricercatori, anche per consen-tire la loro indispensabile mobi-l i t à , secondo le molteplici edinamiche esigenze dellemoderne attività scientifiche, inuna crescente complessità mul-tidisciplinare. In una riorganizza-zione strutturale di così grandeinteresse generale, non dovreb-bero rimanere estranee anchele Unive rs i t à , le cui attivitàdidattiche sono imprescindibil-mente legate alla ricerca scienti-fica dei propri docenti.

Italo Frasca

splendidi terrazzamenti concampicelli lunghi e stretti. Eranocontenti gli agricoltori di avererisolto il problema della seminadel riso, che prima si faceva aspaglio, con una macchinetta dapoco importata. La volli vedereperché la magnificavano moltoe rimasi commosso quandolessi “fabbricata da xy artigianoin Vercelli”. “Sa - mi dissero -concimiamo molto bene”, e mimostrarono un sacco con unfertilizzante della Montecatini.Ingegno italiano e la nostracapacità avevano risolto i pro-blemi dei bravi agricoltori bir-mani a molte migliaia di chilo-metri da casa nostra.Il secondo ricordo viene dal-l’Etiopia dove, lungo l’Awash, ilfiume che scende dall’altipiano

e si perde in Dancalia, studiam-mo i suoli per un progettointernazionale. Percorrendo las t rada che da Addis A b e b aporta a Gibuti a un certo puntoo c c o rre trave rsare il fi u m e.C’era un ponte costruito dagliitaliani. Due fatti attrassero lamia attenzione: lungo la strada enelle circostanti pendici c’eranoparecchi bei muretti a seccocostruiti con scura pietra vulca-nica. Sono identici a quelli che sipossono ancor oggi ve d e r esulle pendici dell’Etna, e seppipoi che durante l’occupazioneitaliana erano stati operai sicilia-ni ad erigerli.Di fronte al ponte si erge unaimponente parete rocciosa quasive rt i c a l e, di due o trecentom e t ri . A metà, ben incisa nellar o c c i a , si legge questa dicitura“ Q u a rto Reggimento GenioPo n t i e ri Te ve r e ” . Anche il pontee ra stato costruito dagli italiani.C’è da commuoversi e da esse-re orgogliosi, non credete?

Fiorenzo Mancini

Premio“Giancarlo Geri”

Edizione 2010

È istituito per l’anno 2010 ilPremio “Giancarlo Geri”

dell’ammontare di Euro 1.500,00per una tesi di laurea nelle

discipline zootecniche.Il Premio, in ricordo del

Prof. Giancarlo Geri,promosso dalla moglie, si prefiggedi stimolare nei giovani laureati

la passione per lo studio ela ricerca scientifica nel

campo delle produzioni animali.

Il bando scade il 15 dicembre 2010.

Per maggiori informazioni: www.georgofili.it

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 5

Page 6: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

6 informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

Nelle piante terrestri, inquanto organismi sessi-li e fotosintetici, lo svi-

luppo si è evoluto in manieracompletamente differente daquello degli animali. A s p e t t ochiave dell’interazione evoluzio-ne-sviluppo nelle piante è laloro plasticità fenotipica. Que-sto fenomeno consiste nel-l’espressione di uno stessogenotipo in fenotipi dive rsi infunzione dell’ambiente. Già ilmodo di crescita delle piante èla reiterazione di una unitàmodulare o metamero (fo g l i a ,gemma ascellare e internodo) laquale è continuamente fo rm a t adalla zona terminale del germ o-glio o meristema caulinare, c a p a-ce di generare in continu a z i o n enu ove cellule e nu ovi organi pertutta la durata di vita della pian-

Evoluzione vegetale e animale:alcune considerazioni

t a . Negli animali l’accrescimentoè invece limitato o di tipo chiusocon un numero di organi deter-minato fin dall’inizio dello svilup-p o. Questa org a n i z z a z i o n em o d u l a r e, in cui una o più zo n edi crescita sono sempre presen-ti in ciascun modulo, c o n fe ri s c ealle piante anche la capacità diri fo rmare o sostituire quellep a rti eventualmente distrutte daanimali o altre av ve rs i t à .Nelle piante, inoltre, l’ evoluzio-ne, durata oltre 450 milioni dianni, ha determinato la compar-sa di una potenzialità pratica-mente illimitata di reagire aisegnali biotici e abiotici esterniin modo da potersi sempremeglio adattare, sopravvivere ediffondersi in tutti gli ambientiterrestri. Alcuni studiosi, comeA . Tr e w avas e P. W. B a rl ow,

hanno recentemente definito ilc o m p o rtamento delle piante“intelligente” (anche se preferi-rei definirlo “sensoriale”) pro-prio sulla base di questa loroproprietà di reagire e adeguarsialle molteplici avversità esterne,operando anche delle scelte ememorizzando, talvolta, alcuniprocessi. Di conseguenza damolti ricercatori sono stati riva-lutati e intrapresi nuovi studisulla trasmissione di segnali ditipo elettrico e chimico tra cel-lule e parti diverse della pianta,tali da fare esprimere una cor-rente di pensiero che riconosceanche nei vegetali l’esistenza diaspetti di tipo neuronale para-gonabili a quelli degli animali. Amio parere, si potrebbe direche è avvenuta nelle piante unave ra e propria evo l u z i o n e

“cognitiva” basata su complessie interagenti meccanismi bio-chimici, fisiologici e molecolaritali da costituire un sistema ditipo “nervoso” diffuso, in cuimanca l’esistenza di un centrodi controllo veramente unico.L’ e voluzione di tale sistemasarebbe perfettamente confor-me al loro peculiare modello disviluppo.Negli animali, dotati di movi-mento, la principale svolta evo-lutiva è stata, invece, quella disviluppare un organo, il cervello,formato da cellule quali i neuro-ni con le loro terminazioni ner-vose, in cui risiedono le princi-pali funzioni sensoriali e dirisposta agli stimoli estern i .Questo complesso sistema ner-voso centrale e periferico hareso possibile nei primati l’evo-luzione di una “intelligenza” nonsolo funzionale a migliorare laloro soprav v i venza e adatta-mento, ma capace di arrivare aquella coscienza di se stessi oggipresente nell’Uomo.

Andrea Bennici

Melograno (Punica granatum) specie frale più utilizzate nell’edible landscapingper le sue indubbie caratteristiche este-tiche e per la produzione delle tipicheinfruttescenze (balauste) nel periodoautunnale

La funzione benefica sullasalute derivante dalla sem-plice coltivazione di un

orto o dalla cura del propriospazio verde è ormai accertata.Meno conosciute, pur se lostanno divenendo ra p i d a m e n t e,sono le implicazioni sociali edeconomiche strettamente lega-te al fenomeno di diffusione del-l ’ o rt i c o l t u ra in città e nelle areep e riurbane che può appari r e, a duna prima analisi, f u o ri dalt e m p o, da ogni logica di consu-mo di massa e di vita urbana;eppure il fenomeno è estrema-mente attuale, poiché si fa sem-pre più rilevante l’esigenza dii n t e g rare un salario o una pen-sione insufficiente con una sort adi secondo lavoro n e l l ’ o rt o.Tu t t a-v i a , se l’orto fosse soltanto unl avo r o, p e r d e r e bbe quel sensodi libertà che gli è propri o. L’ o r-t i c o l t u ra è anche dive rt i m e n t o,impiego del tempo libero e fuga

Edible landscaping -Ornamentali“da mangiare”

dalla solitudine e valutare la cosanei suoi termini sociali signifi c ac h i a rire chi sono gli ort i c o l t o ri eperché si dedicano a questa atti-v i t à , nonché definire l’immaginedel fenomeno agli occhi delc o mune cittadino.Parallelamente si sta assistendo,anche nel nostro Paese, alla dif-fusione del cosiddetto “Ediblel a n d s c a p i n g” , già diffuso negliStati Uniti ed in alcuni Paesieuropei. Edible landscaping è untermine usato per descrivere lacoltivazione di piante alimentarie da frutto per scopi estetico-paesaggistici al posto delle o incombinazione con le classichepiante orn a m e n t a l i . Q u e s t oavviene tipicamente in giardiniprivati ma, finora, solo raramen-te in un contesto di spazioverde pubblico o comu n e.L’ o b i e t t i vo dell’e d i ble landsca -ping è, dunque, quello di coniu-gare la produzione di cibo alle

esigenze estetiche e paesaggisti-che di una data zona. Questoobiettivo può essere raggiuntocon dive rse combinazioni dipiante: possono essere utilizzatespecie da frutto ed orticole,fiori commestibili, erbe aromati-che e piante ornamentali inproporzioni variabili in funzionedelle condizioni pedoclimatichee dello spazio a disposizione.L’idea di abbinare la produzionedi cibo a esigenze ornamentalinon è poi così recente; già nel IIImillennio a.C., gli Egizi coltivava-no giardini all’interno dei muridi cinta delle abitazioni. In segui-to, si impose la tipologia delgiardino sviluppato intorno auna peschiera rettangolare, fian-cheggiata da filari di alberi daf rutta e piante orn a m e n t a l i ,come è testimoniato dalle pit-ture tombali che ci sono perve-nute.Oggigiorno l’edible landscapingtrova applicazione soprattuttonei giardini privati e di quartie-re, ma anche sui tetti giardino enei giardini delle scuole. Negliultimi anni si è anche diffuso iltermine edible estates che staad indicare dei quartieri circon-dati da community gardens.Alcu-ni studiosi hanno indicato questicome uno dei possibili stru-

menti per la riorganizzazionedel sistema alimentare in rela-zione all’ambiente urbano, temafinora poco studiato nell’ambitodella disciplina della pianificazio-ne.

Francesco Ferrini

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 6

Page 7: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

7informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

Riscoperta delle ciliegieda raccogliere senzapeduncolo

Si è tenuto l’11 giugno scor-so a Chiampo (VI) il Con-vegno nazionale “ L i s t e

d’orientamento varietale e deiportinnesti del ciliegio 2010”. Inquella occasione è stata pro-spettata l’opportunità di rivalu-tare le varietà da commercializ-zare senza peduncolo, c i o èquelle selezionate per ave r efrutti che a maturità si distacca-no dal peduncolo lasciandop e r fettamente cicatrizzato ilpunto di distacco.Già alla fine degli anni ‘70 un’in-dagine demoscopica condottadall’Istituto di ColtivazioniArboree dell’Università di Bolo-gna e dall’Istituto Sperimentaledi Frutticoltura dell’Amministra-zione Provinciale di Ve r o n aaveva evidenziato che circa il70% dei consumatori accettavasenza riserve quel tipo di pro-dotto che, peraltro, può essereofferto a prezzi ridotti grazie al

fatto che i costi della raccoltarisultano sensibilmente conte-nu t i . F ra l’altro l’assenza dipeduncolo consenteuna più rapida lavora-zione in magazzino conla possibilità di mecca-nizzare anche la confe-zione in piccoli conteni-tori, prospettando pos-sibilità di commercializ-zazione anche nell’am-bito dei prodotti di IVgamma.La commercializzazionedi questo tipo di cilie-gie, un po’ per la diffi-denza dei commercian-ti, un po’ a causa delfatto che sono stateconsiderate interessantiessenzialmente per unaraccolta meccanica perusi industriali, non haavuto seguito in Italiamentre lo ha avuto di

Dopo la sentenza n.18565/2009 dellaC o rte di Cassazione a

sezioni unite era atteso unp r ov vedimento gove rn a t i vo. E ’a rrivato dall’Agenzia del Te rri-t o ri o, direzione centrale cata-sto a car t o g ra fi a , con una pro-p ria nota Prot. n . 10933 del2 6 . 0 2 . 2 0 1 0 , nella quale inmodo del tutto esaustivo echiaro ri p e r c o rre tutte le com-plesse norme del nostro ordi-namento ed affe rma alcunip rincipi normativi di ori e n t a-mento della giuri s d i z i o n e. “ Irequisiti necessari e suffi c i e n t iche il r iconoscimento delc a rattere di ru ralità di unimmobile devono soddisfare

Requisiti di ruralitàai fini ICI

quanto previsto dall’ar t . 9 ,commi 3 e 3-bis del decretolegge 557 del 1993 e sono deltutto indipendenti dalla cate-g o ria catastale attri buita almedesimo immobile. R e l a t i v a-mente alla sola categoria cata-stale D/10, l ’ e ventuale successi-va perdita dei requisiti implical ’ o bbligo di dichiarazione div a riazione al competente Uffi-cio provinciale dell’Agenzia delTe rri t o rio e la conseguentea t t ri buzione di un dive rsa cate-g o ria catastale.”Il classamento quindi non è rile-vante sia per i fabb ricati dicarattere abitativo che per i fab-b ricati non abitativi ma conalcuni distinguo.

recente in Spagna, che con suc-cesso porta da alcuni anni suimercati europei e ora, incredi-bile a dirsi, anche in Italia lecosiddette ciliegie “Picota”.Come fu prospettato in unaL e t t u ra ai Georg o fili nel fe b-b raio 1997, l’allevamento diqueste varietà su i nu ovi por-tinnesti che consentono diri d u rre lo sviluppo dell’alberop o rta alla possibilità di unaraccolta manuale “per mu n g i-

t u ra ” estremamente rapida etale da permettere un conte-nimento sensibile del costofinale di produzione e quindi dive n d i t a . In Italia, appare part i-c o l a rmente interessante lav a rietà “ E n ri c a ” , o t t e nuta aVerona e resa nota nel 1997,a u t o fe rtile ed a frutto grosso,di ottimo sapore e conserv a b i-l i t à .

Giorgio Bargioni

Fabbricati Abitativi:L’Agenzia del Te rri t o rio ri c h i a m al’attenzione sul fatto che la cate-g o ria A/6 viene ra ramente ri c o-nosciuta in quanto oggi è fattoo bbligo per i fabb ricati abitatividi alcuni standard non previstinella ori g i n a ria categori a . N e l l anota si dice espressamente chenon si può utilizzare la catego-ria A/6 “perché desueta per lep rimitive dotazioni impiantistichee finiture”.Inoltre il citato articolo 9 comma3 lett. e) del decreto legge n.557/93 ha negato la qualifi c a z i o-ne ru rale solo alle unità immobi-l i a ri ri p o rtanti le cara t t e ri s t i c h edi lusso ov vero censite nellec a t e g o rie A/1 e A/8 ma non perle altre categori e.Fabbricati non abitativi:Per i fabb ricati non abitativiribadisce che il concetto della“ruralità” non è nella categoriacatastale vincolante ma è nellas t rumentalità all’esercizio del-

l’attività agricola a cui è asservi-to il fabbricato stesso. Con ildistinguo che se classifi c a t onella categoria catastale D/10non va dimostrata la ruralità inquanto insita nella categori astessa ma che può essere classi-ficato in una delle categorie deigruppi ordinari (esempio C/2,C/3, C/6) ovvero in una dellec a t e g o rie speciali (D/1, D / 7 ,D/8), e mantenere nel contem-po i requisiti di ruralità, la cuiverifica è demandata al sogget-to accertante.Viene altresì riba-dito che per i fabbricati censitiin D/10, l’eventuale successivaperdita dei requisiti implica l’ob-bligo di dichiarazione di varia-zione al competente Uffi c i oprovinciale dell’Agenzia del Ter-ritorio e la conseguente attribu-zione di un diversa categoriacatastale, mentre se censito inuna categoria diversa non esistetale obbligo.

Luciano Boanini

Ciliegie della varietà “Enrica”

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 7

Page 8: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

8 informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

L’ av v i c i n a rsi dell’annive rs a-rio del 150° anno dell’uni-tà d’Italia è stata occasio-

ne per pubblicare un interes-sante studio in tre tomi su “ L aScienza nel Mezzo g i o rno dopol’Unità d’Italia”. Il tomo, c u ra t oda Gian Tommaso Scara s c i aM u g n o z z a , è stato dedicato alruolo svolto dalla ricerca scien-t i fica sul progresso dell’agri c o l-t u ra , con particolare ri g u a r d oal meri d i o n e. Insieme ad altrep u bbl i c a z i o n i , t ra le quali laponderosa opera in cinquevolumi curata dell’Accademiadei Georg o fi l i , offrono testimo-nianza delle pri o rità che hannoavuto in Italia le ricerche scien-t i fiche per ri s o l vere l’atav i c op r o blema delle ri c o rrenti care-stie e dell’esodo dei contadini.Molto importante era statal’ampia e documentata relazio-ne degli On.li Proff. Ta s s i n a ri eRicchioni (Camera dei Deputa-t i , m a r zo 1930) sullo stato diprevisione della spesa del Mini-

Nel celebrare il 150° anniversario dell’unità nazionalepensiamo alla nostra agricoltura

stero dell’agri c o l t u ra . Essi affe r-marono che “la battaglia delg rano e la bonifica integ ra l ec o s t i t u i vano indubbiamente icardini della profonda ri v o l u z i o -ne in cors o, p r evalentemente col -t u rale la pri m a , c o l t u rale e fo n -d i a ria la seconda”.Nel 2003 R. Maiocchi haespresso il signifi c a t i vo parereche “Questi interessi scientificic o rri s p o n d evano a una visionedella società italiana, che davag randissimo spazio all’agri c o l t u -ra , che prospettava certo unosviluppo anche dell’industri a , m av e d eva tale processo comea n c o rato a una fo n d a m e n t a l evocazione agricola destinata anon seguire i percossi già tra c c i a -ti dei Paesi industrialmente piùa va n z a t i ”.Anche dopo il secondo conflit-to mondiale, l’aumento dellaproduttività agricola ri m a s euna esigenza pri o ri t a ri a , s o s t e-nuta da nu ove conoscenzes c i e n t i fi c h e.Lo evidenziò anche RomanoProdi nel 1986, con la Prolu-sione inaugurale del 233°

Anno Accademico dei Geor-g o fili su “La ri voluzione in agri-c o l t u ra .Ve rso la fine della scar-s i t à ? ” In effetti le tecniche col-t u rali (irri g a z i o n e, c o n c i m a z i o-n e, d i fesa sanitari a , m e c c a n i z z a-z i o n e, m i g l i o ramento genetico,sviluppo dell’industria alimen-t a r e, e c c.) sono stati tra i piùg randi fattori dello sviluppoa g ricolo nel secolo scors o. S t agià seguendo l’import a n t enu ova ri voluzione delle biotec-nologie e della genetica mole-c o l a r e.Si può affe rm a r e, q u i n d i , che ip rimi 150 anni dell’unità nazio-nale si concludono con unfo rte progresso dell’agri c o l t u-ra , s o p rattutto per merito dellaricerca scientifi c a .P u rt r o p p o, in questi ultimi anni,a l l ’ a g ri c o l t u ra , non solo nonvengono riconosciute le giusteb e n e m e r e n ze acquisite, ma silascia senza adeguati sostegnimentre sta gravemente sof-frendo di una disordinata glo-balizzazione dei mercati. Il fati-coso equilibrio tra produttivitàe redditività dei nostri agri c o l-

t o ri è andato sempre peggio-ra n d o, tanto da giustificare latendenza in atto all’abb a n d o n odi questa attività pri m a ri a .La situazione attuale ri c h i e d equindi una profonda ri f l e s s i o-n e, tenendo innanzitutto pre-sente il crescente valore stra-tegico mondiale delle produ-zioni alimentari . E ’ stato suffi-ciente un momento di ri d u z i o-ne della disponibilità globale dic e r e a l i , per creare una gravecarenza alimentare con ri c a d u-te economiche genera l i . I prez-zi dei cereali tuttora moltobassi e non remu n e rativi indu-cono troppi agri c o l t o ri a nons e m i n a r e.Al dovuto compiacimento peri risultati conseguiti dalla nostraa g ri c o l t u ra nei primi 150 diunità nazionale, bisogna farseguire anche prov ve d i m e n t iu rgenti per tutelare le attivitàp ri m a rie di fronte a emerg e n zedel tutto nu ove che, con il pro-t ra rsi delle attuali disattenzioni,si tra d u rranno in calamitàg e n e ra l i .

Vittorio Marzi

Il melo è la specie frutticolamaggiormente soggetta all’in-novazione varietale. Soltanto

in Europa operano più di cin-quanta programmi di Migliora-mento genetico, una decina deiquali in Italia.Ogni anno nel mondo si licen-ziano oltre 50 varietà, pochissi-me delle quali potranno averes u c c e s s o. R e c e n t e m e n t e, a l l oscopo di introdurre nuovi carat-teri atti a diversificare il merca-to della mela, è stato preso inconsiderazione il gene MYB 10,capace di conferire il colorerosa-rosso alla polpa, ma ancheun marcato riflesso rossastroalle foglie e agli altri organi (es.petali rossi). Il gene che control-

la la buccia rossa è invece diver-so, pur appartenendo alla stessafamiglia oppure è una varianteallelica dello stesso gene.È assodato che in tutte le spe-cie la regolazione dell’espressio-ne della biosintesi delle antocia-nine (da cui il colore rosso) èdovuta ad un complesso di fat-tori di trascrizione (TF) definitiMYB, i quali attivano struttural-mente gli enzimi della via bio-sintetica (es. “antocianinsinteta-s i ” e “UPD glucoseflavo n o i d -glucosyl transferasi) fino a for-mare i suddetti complessi tra-scrizionali.L’interesse per le mele a polparossa è giustificato dal fatto chetale pigmentazione è conferita

da una serie di composti orga-nici: antocianine e vari altri fla-vonoidi con specifiche funzionia n t i o s s i d a n t i . Questi compo-nenti, benefici e salutistici, agi-rebbero riducendo l’invecchia-mento cellulare e con questoanche il decadimento biologicodegli organismi animali che sene cibano. Dapprima è statoesplorato il germoplasma esi-stente al mondo (oltre 10.000varietà) e si sono trovate meledi questo tipo sia in Germania(cv “Weirouge”) sia in Polonia(es. cv “Trinity””) sia in NuovaZelanda (es. “Red Field”). I nOlanda, addirittura, è stata crea-ta una varietà transgenica colgene MYB 10 isolato in NuovaZelanda e poi inserito in unamela olandese.Sul piano applicativo c’è già ilgruppo NFF (Next Fruit Gene-ration) che intende promuove-re commercialmente le mele apolpa rossa.Non vo rremmo smorzareentusiasmi e fiducia in questeprossime novità. Ma se è veroche in passato le esistenti melea polpa rossa non si sono diffu-

se (evidentemente perchép ri ve delle altre cara t t e ri s t i c h edelle mele, con gusto e appa-renza gradite al consumatore)le mele che stanno per esserelanciate sul mercato e ched e rivano da programmi mira t idi breeding conve n z i o n a l i(quelle da tecnologie OGMper ora non hanno alcuna pos-sibilità di essere propagate)d ov ranno possedere anche lev i rtù delle mele commerciali,con un piccolo part i c o l a r e : n o nè ancora nota la soglia del live l-lo di antocianine gra d e voli alp a l a t o, oltre le quali le cara t t e-ristiche org a n o l e t t i c h e, s e n s o-ri a l i , g u s t a t i ve, p o t r e bb e r ov a riare al punto da confe ri r eun retrogusto amarognolo ea s t ringente (per la compresen-za di composti tannici) ec o munque sgra d e vo l e.Intanto prepariamoci all’attesadelle nuove mele, fantasticandosu pomi a taglio “rosato” e nonbianco come tradizione. C’è chiha fatto grosse scommesse suquesta straordinaria novità!

Silviero Sansavini

Le mele a polpa rossa,una possibilediversificazionedi mercato

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 8

Page 9: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

9informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

L’Ortofloricoltura ha recen-temente avuto una fortei n n ovazione tecnologica

sotto la spinta di una rapidainternazionalizzazione dei mer-cati e per i conseguenti cambia-menti dei livelli di competitivitàfra le imprese, oltre ad uno svi-luppo delle attività agroindu-striali e del terziario verde. Lacosiddetta “ ri vo l u z i o n e ” d e imateriali e dei prodotti ha rag-giunto risultati molto significativied in pochi anni si è passati daprodotti proposti a prodottirichiesti d a l l ’ O rt o f l o ri c o l t u ra ,cioè fatti su misura per specifi-che destinazioni (mercato, indu-stria, IV gamma). Il settore si èsviluppato intensivamente dalpunto di vista biologico, tecnicoe manageriale.Il mondo accademico non hamanifestato di accorgersi chel’Orticoltura moderna avrebberisentito meno della crisi gene-rale dell’agricoltura. La didatticadi questa disciplina non ha oggiun peso corrispondente all’im-portanza del comparto; vi sonoinoltre squilibri che possono fal-

L’Ortofloricoltura nelladidattica universitaria

sare negli studenti la realedimensione dell’Ortofloricoltu-ra nell’ambito delle ScienzeA g ra ri e. Quasi tutte le areedisciplinari infatti, interagisconooggi con l’Ortofloricoltura, maè dubbio che anche la nuovariforma possa superare l’assettoattuale.Con la riforma dell’82, l’Orticol-tura fu promossa da complemen -tare ad obbligatoria dimezzata, intermini di spazio (nel solo indi-rizzo Produzione vegetale) e ditempo (come semestrale, senzau n ’ O r t i c o l t u ra genera l e ) . S ipensi ai soli Dottorati specificiche possono dare una prepara-zione avanzata post lauream inOrtofloricoltura.Si sta prospettando un negativori t o rno al passato, con unadidattica complementare ed i m e z z a t a , se si guardano iprimi segnali dei Corsi di laureadella nu ova ri fo rm a , cui siaggiunge anche il depaupera-mento delle risorse umane sullequali poteva contare il SSDAGR/04.

Giancarlo Barbieri

Premio“Antico Fattore”

Edizione 2011

L’Accademia dei Georgofili ha banditoil concorso per l’assegnazione del

Premio “Antico Fattore” 2011 per :un lavoro che negli anni 2009-2010

abbia apportato un contributo conoscitivo su soggetto di interesse vitivinicolo o

nuove acquisizioni scientifico-tecnologicheutili alle attività comunque attinenti

la viticoltura o l’enologia.

Il bando scade il 31 gennaio 2011.

Per maggiori informazioni: www.georgofili.it

La nu ova org a n i z z a z i o n ec o mune del mercato(OCM) del vino è il risulta-

to di un progetto complesso eambizioso basato su tre assis t ra t e g i c i . La ra z i o n a l i z z a z i o n estrutturale del settore, da otte-nersi mediante l’espianto deivigneti fuori mercato e l’accele-razione degli investimenti e delricambio generazionale, grazieal tra s fe rimento dell’8% delbudget dell’OCM verso i pianiper lo sviluppo ru rale delleregioni vitivinicole. La modificadelle regole di settore, p e rsostenerne più efficacemente lacompetitività. Infine, la sostitu-zione del tradizionale sistema di

OCM vino ecompetitività

controllo del mercato con unpiano di sostegno, definito daogni Stato Membro scegliendoin un menu di misure riconduci-bili al sostegno o alla stabilizza-zione dei redditi, al controllodell’offerta e al rafforzamentostrutturale.L’Italia ha deciso di orientarel’azione nazionale verso la cre-scita della competitività, desti-nando più del 60% dei fondi delpiano di sostegno a misurestrutturali: la riconversione deivigneti (attiva dal 1999) e lenuove misure per la promozio-ne sui Paesi terzi e per gli inve-stimenti nella trasformazione ecommercializzazione. Una scel-

ta saggia ma il modo con cui sista procedendo con le nuovemisure rischia di essere pocoproficuo. In un contesto di mer-cato che premia l’innovazione,l’azione di sostegno alla promo-zione e agli investimenti nellatrasformazione e commercializ-zazione consentita dall’OCMd ov r e bbe essere utilizzatacome uno strumento incisivo eselettivo di politica agroindu-striale, per favorire la nascita dinuove idee nell’uso delle tecno-logie e per fare evolvere leprassi aziendali e le relazionetra le imprese. Per questo servi-r e bbe un’animazione capillaredella comunità dei produttori,chiari criteri di selezione deiprogetti e il coinvolgimento deifornitori di servizi. La situazioneè diversa per gli investimenti ela promozione ma, complessiva-m e n t e, d i ve rsi elementi -d i s p e rsione dei fondi tra le

R e g i o n i , c o municazione insuffi-c i e n t e, tempi di apert u ra deibandi molto contenu t i , i n c e r-tezza su cosa qualifichi i pro-getti - concorrono a rendere ilclima sfavo r e vole ad un ampioc o i nvolgimento delle imprese,allo stimolo della creatività e,q u i n d i , alla crescita qualitativa enon solo quantitativa deglii nvestimenti e della promozio-n e.La nuova OCM è difficile da farfunzionare. Si deve però capireche le misure per la promozio-ne e gli investimenti non posso-no essere amministrate neimodi tradizionali. Perchè i pros-simi cicli di finanziamento nonsiano ancora delle occasioniperdute, è necessaria un’ammi-n i s t razione attiva, capace dimettere a fuoco come può cre-scere la competitività della filie-ra vinicola.

Eugenio Pomarici

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 9

Page 10: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

Accade nel mondo

10 informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

Dopo gli incendi del2007, che hanno inte-ressato oltre 1000 ha di

pinete di Aleppo sulle coste delGargano, abbiamo sostenuto lanecessità di procedere subito altaglio delle piante bruciate e allarealizzazione di opere di difesadel suolo. Ciò in quanto:- gli incendi avevano interes-

sato per lo più pinete adul-t e, dotate di abb o n d a n t ecarica di seme;

- il suolo umifero della pineta,

Taglio delle pinetebruciate edifesa del suolo

sottoposto a temperatureelevate, sarebbe stato facil-mente eroso dalle pioggeautunnali;

- lo sgombero tardivo dellepiante bruciate av r e bb ecomportato danni alla rin-novazione;

- la presenza di piante brucia-te avrebbe costituito peri-colo per la pubblica incolu-mità, un pericoloso accumu-lo di necromasse per ragio-ni fitosanitarie e per la pre-

venzione degli incendi, unelemento negativo per ilpaesaggio in zona turistica.

La pubblica A m m i n i s t ra z i o n e,sotto la spinta di associazioniambientaliste e con il confo rto dialcuni tecnici ha perso tempo(oltre 1 anno!) per le autori z z a z i o-ni sia dei progetti di privati (confondi propri!) sia dei progetti diEnti pubblici finalizzati alla prontarimozione delle piante bruciate ealla difesa del suolo.Con ordinanza di un Sindaco,emanata per ragioni di pubblicaincolumità, sono state asportate le piante bruciate su una fascialarga 40 metri a ridosso dellaviabilità rotabile.Dopo tre mesi dall’incendio unviolento nubifragio ha interessa-to l’area dei boschi bru c i a t ideterminando danni alle infra-

strutture turistiche e una note-vole erosione del suolo e ...della carica di semi.Oggi la situazione è catastroficaper gli aspetti paesaggistici, perla scarsa presenza di rinnova-zione, per i danni conseguentiall’erosione del suolo e ad unattacco di Tomicus su piantevive, per l’elevato rischio chel’incendio si ripeta.Dalle analisi pirologiche è risul-tato che le zone sgomberatedalle piante bruciate sono lemeno vulnerabili agli incendi,ancor più se sottoposte apascolo. Le zone con le piantebruciate, in gran parte crollateal suolo, si presentano altamen-te infiammabili e impraticabili aqualsiasi intervento di repres-sione.

Orazio La Marca

Una veduta aerea della pineta bru c i a t a . Sullo sfondo la Baia di Calalunga (Pe s c h i c i - F G )

Pa rticolare dell'erosione conseguente al nu b i f ragio abbattutosi su Peschici (FG) alla fi n edi ottobre 2007.

✎ Il primo Ministro russo Vladi-mir Putin ha confermato ilblocco temporaneo delleesportazioni di grano e di pro-dotti agricoli collegati fino allafine del 2010, dopo che le col-ture sono state colpite daun’ondata disastrosa di incendi.Putin non ha escluso che il bloc-co possa protrarsi anche nel2011. Il calo della produzionedi grano è stimato introno al40%. (11 agosto)

✎ In Francia i servizi statisticidel Ministero dell’agricoltura sti-mano che la raccolta di cerealidovrebbe attestarsi nel 2010sui 65 milioni di tonnellate, 5,2milioni in meno (-7,4%) rispettoallo scorso anno. (7 agosto)

✎ Nel secondo trimestre del2010 il PIL in Italia è aumentato

dello 0,4% rispetto al trimestreprecedente e dell’1,1% rispettoal secondo trimestre del 2009.L’aumento congiunturale delPIL – spiega l’ISTAT - “è il risul-tato di un aumento del valoreaggiunto dell’industria e dei ser-vizi e di una diminuzione delvalore aggiunto dell’agricoltura”.(6 agosto)

✎ Secondo un rapporto dellaBanca d’Italia, nel 2009 la spesaper alimentari è diminuita inmedia, a livello nazionale, del2,9%. Il calo più consistente si èregistrato nel Mezzogiorno (-3,9%) e nel Centro (-4,1%). AlNord la riduzione della spesaalimentare è stata dell’1,9%. (26luglio)

✎ La prospettiva che l’Islandadiventi il 28° Stato membrodell’UE è stata accolta favore-volmente dal Parlamento euro-peo che ha espresso il loro

sostegno alla recente decisionedi aprire formalmente i nego-ziati di adesione. (7 luglio)

✎ Il Kenya vende l’82% dellesue esportazioni ortofrutticolenei Paesi dell’Unione Europea,d ove i pagamenti ve n g o n oeffettuati in euro, lasciando soloil 18% a destinazioni dominatedal dollaro, come Stati Uniti,Medio Ori e n t e, Giappone eRussia. (16 giugno)

✎ Per la prima volta in India ilPIL dell’industria manifatturieras u p e ra quello dell’agri c o l t u ra .(31 maggio)

✎ Nell’ultimo esercizio finan-ziario la Spagna ha ricevuto perla Pac un totale di 7,4 miliardi dieuro, di cui 6,2 dal Fondo dig a ranzia agri c o l a . Di questacifra, i sostegni diretti alla pro-duzione hanno sfi o rato i 5miliardi di euro mentre per lo

sviluppo rurale sono stati spesi1,2 miliardi. (30 maggio)

✎ Secondo la Corte Costitu-zionale sono illegittime lenorme approvate dalla RegioneValle D’Aosta (artt. 2 e 6 dellaLegge regionale n.18 del 2009)tendenti a limitare l’installazionedegli impianti eolici. (11 maggio)

✎ L’Unione Europea ha vistoscomparire 3,7 milioni di postidi lavoro agricoli, cioè un quar-to del totale, tra il 2000 ed il2009, secondo i dati dell’Istitutoeuropeo di statistica (Eurostat).(9 maggio)

✎ In India il Ministero dell’agri-coltura si è posto l’obiettivo diaumentare la produzione difrutta e verdura del paese del46%, portandola a 300 milionidi tonnellate nei prossimi dueanni. (7 maggio)

Letizia Martirano

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 10

Page 11: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

11informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

Giuseppe Medici

Della schiera di tecnicidell’agricoltura che usci-rono dalle scuole supe-

riori d’agricoltura negli anni suc-cessivi alla prima guerra mon-diale, Giuseppe Medici fu certa-mente il più dotato per acumescientifico, per cultura in sensolato, per ambizione e volontà.Tant’è che a chi gli chiedevaquali fossero stati i suoi maestri,usava fare pochi nomi e aggiun-gere che comunque “ogni gio-vane intelligente è maestro disé stesso”. La stessa capacitàespositiva, che faceva di lui unoratore affascinante, con un les-sico ricchissimo, elegante, e unadizione senza incertezze, era ilfrutto di un esercizio costantecol quale aveva superato un’im-barazzante balbuzie giovanile edi una cultura storica, giuridica,umanistica conquistata attraver-so autonome letture personali.I suoi studi, infatti, erano di altranatura: perito agrario prima, poi

laureato in agraria a Milano, nel1929, all’età di 22 anni, avevadato inizio alla carriera universi-taria nello stesso Ateneo, poirapidamente era passato aBologna, dove Giuseppe Tassi-nari, professore di economia epolitica agraria, importante poli-tico, lo aveva chiamato, folgora-to dalle sue straordinarie capa-cità intellettuali. A Bologna, nel-l’ambiente quasi “conventuale”della Facoltà di Agraria, Giusep-pe Medici lavorò intensamente,p u bblicando numerose ri c e r-che, cominciò a collaborare conla REDA, ossia la casa editricedella Federconsorzi, dando unc o n t ri buto importante alManuale dell’agronomo, operaenciclopedica sulla tecnica agri-c o l a . S volse numerosi viaggiall’estero, in Ungheria, Bulgaria,Germania e, allo stesso tempo,realizzò numerose perizie dicarattere estimativo, oltre a par-tecipare alla stesura di piani di

bonifica. La liberadocenza universi-taria arrivò appe-na dopo tre annie la cattedra uni-ve rs i t a ria subitod o p o, p r e s s ol ’ U n i ve rsità diPe ru g i a . C o nquesta, acquisì lalibertà di ricercae studio che piùgli era congenia-le, tuttavia man-tenne uno stret-to collegamentocon il gruppo deigiovani professoridello studiobolognese e conTassinari. Il matri-monio, nel 1934,e la nascita di trefigli non rallenta-rono la sua inten-sa attività. D aPerugia, dopo poco, si trasferìa l l ’ U n i ve rsità di To ri n o, d oveebbe modo di conoscere LuigiEinaudi e ad intraprendere unafattiva collaborazione col Gior-nale degli Economisti, all’epocala più prestigiosa rivista delcampo, legata ad una gloriosaeredità liberale.Gli anni trenta, che furono lastagione della maturità scientifi-ca e tecnica di Giuseppe Medi-ci, ebbero bruscamente termi-ne con la seconda guerra mon-diale. Medici, era stato chiama-to in precedenza da Tassinari,divenuto Ministro dell’agricoltu-ra, a coprire una delle direzionigenerali del Ministero, per cuipassò a Roma il periodo belli-co. Fu appunto a Roma, nell’im-mediato dopoguerra che ritro-vò Luigi Einaudi, n o m i n a t oGovernatore della Banca d’Ita-lia. Ebbe inizio allora una secon-da stagione, che fu lunga, doveraccolse il frutto del patrimoniodi cultura tecnica ed economi-ca accumulato. Dopo un perio-do iniziale, nel quale si avvicinòal ricostituito partito liberale,Medici divenne uno degli uomi-ni di prestigio della democraziacristiana, nelle cui file fu eletto,nel 1953, Senatore dellaRepubblica partecipando poi anumerosi Governi come Mini-stro. Non fu mai un vero nota-bile, ossia personaggio politicodotato di un proprio elettora-to, né ebbe mai un potere lega-to alle correnti in cui il partitocattolico cominciò ben presto adividersi, ma raccolse la stima el’apprezzamento di larga parte

del partito come uomo di qua-lità eccezionale, capace di azio-ne, ma anche di abili e pazientimediazioni tra le varie parti,quindi prezioso per lo stessopartito. In altre parole, la suapresenza accresceva il live l l oqualitativo e la coerenza internadi ogni gove rn o. Fu dunqueMinistro dell’agri c o l t u ra , d e ltesoro (come tale fece emette-re la più bella e raffinata mone-ta metallica della storia italiana),del bilancio, dell’istruzione, dellariforma della pubblica ammini-s t ra z i o n e, d e l l ’ i n d u s t ri a , d e g l iesteri, oltre a tenere la presi-denza dell’Accademia Naziona-le dell’Agricoltura, dell’Associa-zione Nazionale delle Bonifichee dei miglioramenti fo n d i a ri ,della Montedison (per alcunianni), senza dimenticare la Cat-t e d ra unive rs i t a ri a , di politicaeconomica a Roma, presso laFacoltà di Scienze Politiche. Lagrande stagione di GiuseppeMedici andò dal dopoguerra al1 9 9 2 , quando presiedette alc o nvegno dell’AssociazioneNazionale delle Bonifiche, con-vocato a San Donà del Piave,dove cioè nel 1922 la BonificaI n t e g rale aveva avuto inizio.Ormai aveva 85 anni. La relazio-ne svolta fu il suo testamentospirituale. In seguito diede ladimissione dai numerosi incari-chi ancora coperti, ritirandosi avita pri v a t a . Morì nel 2000,all’età di 93 anni, ultimo dellasua generazione.

Giorgio AmadeiIn occasione dell’Inaugurazione del 216° Anno Accademico, tenutasi nella sede del-l’Accademia il 23 febbraio 1969, il Presidente dei Georgofili, prof. Marino Gasparini,consegna al Sen. prof. Giuseppe Medici il Premio “Fondazione Carlo e Giulio Marchiper il progresso dell’Agricoltura”.

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 11

Page 12: Anno IV n. 2 1 settembre 2010 informazioni dai Georgofilit:agri-cultura informazioni dai Georgofili Anno IV n. 2 1 settembre 2010 “Poste Italiane s.p.a.– Spedizione in Abbonamento

12 informazioni dai Georgofili n. 2 - 2010

Direttore responsabilePaolo Nanni

RedazioneAccademia dei GeorgofiliLogge Uffizi Corti 50122 FirenzeTel.: 055212114, 055213360Fax: [email protected]

StampaF.&F. Parretti GraficheFirenze

Reg. Trib. Firenze n. 5562 del 21/3/2007© Accademia dei Georgofili ISSN 1974-269X (print)

Ogni responsabilità relativa aicontenuti dei singoli scritti èdei rispettivi autori.

Georgofili imprenditori oggi

A gricoltori d’avanguardia, uomini illuminati e lungimiranti, fondarono la nostra Accademia più di 250 anni fa ed hannosempre rappresentato una componente essenziale nelle attività dei Georgofili. Seguendo il rapido evolversi delcomplesso mondo che ruota intorno all’agricoltura, gli imprenditori del settore hanno continuato ad assumere ruoli

avanzati, aprendo strade ed orizzonti nuovi, sempre più incisivi, specialistici ed agguerriti nel confronto su mercati ormaiglobali.Questo nuovo strumento di informazione intende dedicare un suo spazio per evidenziare la figura e le benemerenze dialcuni fra gli illustri Georgofili che sono oggi imprenditori d’avanguardia e guidano modelli evolutivi delle attività agricoleverso il futuro.

Marco Aurelio Pasti

Nasce a Padova il 24maggio 1967, c o n s e-gue la maturità classica

nel 1986 e la laurea in scienzeagrarie nel 1992 con una tesisui geni di nodulazione del rizo-bio della Sulla, svolta presso ilDipartimento di biotecnologieagrarie dell’Università di Pado-va. Grazie ad un programma discambio tra l’Unive rsità diPadova e l’Università di Califor-nia, svolge l’ultimo anno delcorso di laurea presso l’Univer-sità di Davis.Nell’anno della laurea lavora inEcuador in una piantagione dir o s e. Al termine di questae s p e ri e n z a , d u rata circa unanno, rientra in Italia ed inizia alavorare presso due aziendeagricole di famiglia: una ad Era-clea (VE) ad indirizzo cerealico-lo zootecnico e l’altra a PieveSanto Stefano (AR), dove l’alle-vamento della vacca nu t ri c erappresenta l’attività principa-le. Nell’azienda di Eraclea, che siestende su circa 550 ettarioggetto di bonifica idra u l i c aall’inizio del 1900, viene prose-guita la realizzazione di drenag-gi tubolari modificati rispetto aiprimi impianti degli anni ‘80, permigliorarne la durata e l’utiliz-zazione ai fini della sub-irriga-zione. Si procede inoltre all’ag-giornamento del parco macchi-ne con l’introduzione delle tec-niche di minima lavorazione esemina su sodo. Quest’ultimatecnica è tuttora in fase di stu-dio e messa a punto per i nonancora superati problemi rela-tivi alla maggior presenza diparassiti, costipazione dei terre-

ni limosi e ristagno idrico. Cre-scente attenzione viene riserva-ta al controllo delle patologiefungine, per i sempre maggiorirequisiti igienico-sanitari richie-sti dalla normativa in continuaevoluzione; patologie che neglianni hanno assunto sempremaggior virulenza anche per laprogressiva eliminazione diprincipi attivi, che aumenta l’in-sorgenza di resistenze.L’azienda di Pieve Santo Stefanoè stata oggetto di un radicalepiano di miglioramento all’iniziodegli anni ottanta dopo l’acqui-sizione. Tale piano aveva previ-sto l’introduzione della ra z z aLimousine, la creazione di stalleadatte al ricovero invernale allostato semibrado, la pulizia diprati pascoli, l’allargamento espietramento dei campi dedica-ti alla produzione di foraggi, lamanutenzione e il rinnovo direcinti e punti di abbeveraggioper il bestiame al pascolo, non-ché la cura della rete scolante ev i a ria aziendale. N u m e r o s iinterventi di captazione delleacque e per prevenire i diffusifenomeni fra n o s i , p a rt i c o l a r-mente intensi nelle annate piùpiovose, vengono realizzati contubi corrugati forati in sostitu-zione dei tradizionali drenaggirealizzati in materiale lapideo,più costosi e meno duraturi.Nell’ultimo triennio è stata inol-tre intrapresa una campagna dimisurazione del vento per losfruttamento dell’energia eolicanella porzione più alta del-l’azienda. Lo sviluppo di tale ini-ziativa rappresenta oggi un pas-saggio fondamentale per man-tenere attiva l’azienda che, aseguito delle ripetute riformedella politica agricola comunita-ria, ha visto un consistente peg-

gioramento del quadro econo-mico della sua tradizionale atti-vità, tanto da renderne incertala sopravvivenza nel prossimofuturo.Nel 2001 Marco A. Pasti divienepresidente dell’AssociazioneItaliana Maiscoltori e in questaveste si occupa del rinnovo deicontratti di commercializzazio-ne, dei negoziati WTO, dell’allar-gamento della Comunità Euro-pea e dei suoi riflessi sui merca-ti nazionali dei cereali, dell’utiliz-zo degli OGM per la coltivazio-ne, della definizione dei limitimassimi di micotossine nel mais

per l’alimentazione umana e deivalori guida per l’alimentazioneanimale. Per quest’ultimo argo-mento, in collaborazione conl’associazione degli stoccatori ,altre associazioni e varie Uni-versità, viene ottenuto un innal-zamento dei limiti propostinella normativa europea per lefumonisine a valori più coerenticon la realtà produttiva italiana,senza pregiudicare la tuteladella salute dei consumatori.Nel 2005 viene nominato Acca-demico Aggregato dei Georgo-fili e nel 2008 Accademico Cor-rispondente.

2-2010 2-09-2010 12:01 Pagina 12