N° 2 - Costa degli Etruschi News

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www.costadeglietruschinews.com www.costadeglietruschinews.com www.costadeglietruschinews.com Mensile Settembre 2010 / Anno 1 - n. 2 Arcipelago Toscano L’isola di Gorgona a pag. 3 Un tuffo nella storia pag. 3 Eventi Bolgheri Jazz a pag. 5 Eventi & Appuntamenti del mese a pag. 5 Gastronomia & Territorio Luigi Cremona a pag. 6 La spesa del mese a pag. 6 La ricetta del mese a pag. 6 di Marica Galassi Questo spazio stavolta mi servirà come sfogo su un argomento che dovrebbe stare a cuore a tutti, ma non solo a parole, parlo della tute- la dell’ambiente. E’ un problema che cerche- remo di affrontare ogni mese sotto più punti di vista con esperti del settore, spero serva a sensibilizzare e interessare un po’ di più sul- l’argomento. Infatti mano a mano che conosco, parlo e intervisto questi esperti, cresce sempre di più la mia “rabbia” per la superficialità con cui questa materia viene affrontata (non dagli esperti!), da tutte le persone che ogni giorno inquinano, sprecano e non si interesano del futuro di questo nostro povero pianeta, che ha colpa di essere bello e pieno di ricchezze troppo facilmente accessibili. Dobbiamo intervenire al più presto e già siamo in ritardo; perché siamo così pigri, spesso ignoranti e insensibili da non indignarci di come vanno le cose? Iniziamo a fare scelte mirate a tutelare la natura, prendia- moci cura dei bambini e dei giovani lasciandogli un pianeta vivibile, sano e da visitare. Ci stu- piamo delle catastrofi climatiche degli ultimi anni, perché invece non proviamo a sentirci in colpa, ad accusarci per quello che accade alla nostra Terra? Proprio perché non vogliamo rinunciare alle moderne comodità, cerchiamo di trovare un modo per mantenerle anche in futuro: non contribuiamo ad arricchire una po- litica di sfruttamento che non potrà continuare, smettiamo di pensare che se ne deve occu- pare qualcun’altro. Pretendiamo informazione, prevenzione, specialmente nelle scuole, anche in quelle superiori e università, dove i ragazzi sono abbastanza grandi da avere il motorino o la macchina, andare in vacanza ed a vivere da soli, e non sono altrettanto “furbi” da capire che se lasci un rubinetto aperto hai fatto un gran danno a tutta la collettività. Probabilmente la nostra sarà la prima civiltà ad essere ricordata, nei libri di storia futuri, se ci saranno, non per quello che ha fatto, ma soprattutto per quello che non ha fatto! P arliamo del porto. Il porto è la chiave economica dello sviluppo della città e per molti dei suoi settori, come il turismo, la nautica, che da noi è molto im- portante e di grande qualità, e senza dubbio le attività commerciali. Non vuole essere solo “un garage per le imbarcazioni” ma una vera e propria parte della città, un luogo di socializzazione e di aggregazione. Ci saran- no ristoranti, alberghi, attività commerciali e una passeggiata che si svilupperà intorno al porto per circa 2 Km, un vero e proprio luogo di vita cittadino. E’ un notevole progetto che supera i 100 milioni di euro e che necessita di un enorme studio per tutto quello che lo riguarda, come l’impatto ambientale. Uno degli aspetti più importanti che sono stati va- lutati è il fatto che essendo un porto interno, comunque con un accesso diretto al mare, la sua realizzazione va a restringere la foce del Cecina, ma dagli studi fatti proprio per capire se questo avrebbe causato problemi, si de- duce che restringendo il canale di uscita del fiume si ottiene un effetto “canna di fucile”, un possibile aiuto quindi al fiume per espelle- re i detriti che si accumulano proprio alla sua foce. Un altro aspetto fondamentale è stata la valutazione dell’erosione delle nostre spiag- ge, così a quello del porto si è affiancato un particolare progetto anti-erosione. E’ stato un iter molto complesso ma ad oggi il progetto è stato approvato dalla conferenza dei servizi con pareri tutti positivi. Adesso devono esse- re definite altre questioni più semplici e già in via di risoluzione. La proprietà del porto ap- partiene al Circolo Nautico S.p.A. così deve essere fatta una convenzione tra il comune e la S.p.A. per definire i dettagli, infatti la società è proprietaria del 70% delle aree in- teressate dal progetto ma c’è una parte che appartiene al club Firenze Toscana (campeg- gio dei Fiorentini) e una parte al comune. Per quanto riguarda le zone del campeggio che faranno parte del porto, il circolo Nautico S.p.A. provvederà ad assegnare al club altre aree per una riorganizzazione del campeggio. Per quanto riguarda la nautica sociale non ci saranno impedimenti per l’accesso al mare. L’inizio dei lavori è previsto per il prossimo anno con tempi di realizzazione dai 4 ai 5 anni circa. All’interno del porto è prevista una realizzazione di piazzette che vi si affacciano e la costruzione di un borgo, con un albergo di circa 100 camere, un centro convegni e un centro benessere. E naturalmente attività commerciali. Una parte portuale sarà desti- nata all’attività dei pescatori, con un mercato del pesce fresco e lungo la passeggiata ci saranno piccoli chioschi. Il progetto è al- l’avanguardia con una particolare attenzione agli aspetti ambientali, sarà infatti totalmente autonomo, sia dal punto di vista idrico, perché è prevista l’installazione di un desalinatore in modo che il porto non graverà sul servizio idrico cittadino e dal punto di vista energeti- co sarà dotato di pannelli fotovoltaici. Quali saranno gli in- vestimenti fu- turi? Sempre le- gato al turismo è il progetto di una completa rivisita- zione del fronte mare. Nel proget- to di anti-erosione verranno realiz- zati dei pennelli, fruibili, in modo da creare delle passeggiate che termineranno con rotonde affacciate direttamente sul mare. All’interno di questi pennelli verrà gettato ma- teriale sabbioso con un avanza- mento di costa di circa 20-30 metri. Un altro progetto è la riqualificazione del viale Vittoria, un biglietto da visita della nostra qualità tu- ristica. Quest’anno è già stato inaugurato un primo tratto che ha riscosso pareri positivi. L’obiettivo è di completarlo organizzando i la- vori in modo da non compromettere la stagio- ne estiva. Vogliamo investire sul centro città per cercare di migliorare la capacità di acco- glienza, intanto abbiamo ristrutturato la fon- tana della Maremma Assetata, simbolo della città. Adesso sono in corso i lavori di restauro al palazzetto dei congressi, che prevede una stanza polivalente, per spettacolazioni, even- ti. Rinnoveremo l’arredo urbano, partendo dal centro. Lo sport. A Cecina è molto impor- tante e ringrazio tutti quelli che vi si dedicano e lo utilizzano per creare ambienti sani dove far crescere e socializzare i ragazzi. Abbiamo molti impianti sportivi e il nostro impegno più forte è quello di migliorarne le funzionalità e di intervenire con adeguate opere di manu- tenzione. Per la piscina comunale è previsto un importante progetto di ristrutturazione in sinergia con dei privati che siano interessati ad investire, regolati da una concessione che durerà un certo numero di anni, man- tenendo però l’uso sociale dell’impianto che è la cosa più importante. Autostrada. Con l’autostra- da abbiamo avuto subito dei problemi all’inizio di questa legisla- zione in quanto SAT era partita molto male mettendo in di- scussione un progetto che era già stato ap- provato. Alla fine siamo riusciti a trovare una soluzione per questi primi 4 km che correg- geva una serie di inadempimenti. Quello che per noi resta fondamentale e irreprensibile è la gratuità dei residenti per l’uso dell’auto- strada e che venga realizzata una viabilità al- ternativa, a suo tempo approvata, per coloro che non vogliono, per qualsiasi motivo, pren- dere l’autostrada, senza creare problemi alla viabilità cittadina che sicuramente non è adat- ta ad accogliere una grossa mole di traffico. Marica Galassi Il sindaco Stefano Benedetti: “Chiave economica della città” Porto di Cecina, luogo di vita cittadino O tto rioni con i loro otto carri sfilano in notturna per il centro di Cecina, così la 49° Targa Cecina raccoglie intor- no a se migliaia di persone che affollano la cittadina per divertirsi, ammirare i figuranti, i loro costumi, e natu- ralmente i coloratissi- mi e fantasiosi carri. Una vivace serata da ricordare anche per la simpatica iniziativa di radunare 17 vecchie glorie della Targa che si sono affrontate (po- disticamente) per tre giri. Non è mancata un po’ di suspance per un malore di Gior- gio Moschini, una del- le glorie, che si è ripreso dopo pochi minuti grazie anche all’intervento della Pubblica Assistenza con il medico. A trionfare è stato Roberto Marconi, 72 anni, in forma perfetta. La spettacolarità dell’evento è il frutto del lavoro di donne e uomini che con ammirevole pas- sione e destrezza artistica realizzano le masche- re e i carri della sfilata. Abbiamo incontrato il pre- sidente dell’Associazione Targa Cecina, Lido Fran- coni, e le persone che con lui lavorano a questa tradizionale iniziativa ed è entusiasmante la passio- ne che mettono nel loro “lavoro”, lavoro che ov- viamente è ripagato esclusi- vamente dalla sod- disfazione della buo- na riuscita dell’even- to, perché si tratta completa- mente di volontariato. Visitando i capannoni dove prendono vita i carri allegorici si vedo- no persone di ogni età e nonostante la na- turale competitività rionale tutti lavorano e si aiutano per uno scopo comune. Un impegno che inizia da marzo, subito dopo il carneva- le, con la realizzazione dei nuovi carri, l’or- ganizzazione di nuovi eventi che aiutano a finanziare, insieme ai finanziamenti dell’am- ministrazione comunale, tutto ciò che serve per la costruzione dei carri e dei costumi. - continua a pag. 5 - T arga Cecina. Un capitolo al quale teniamo molto, quest’anno abbiamo dato un incentivo importante alla spet- tacolazione. Siamo molto soddisfatti per tutti gli eventi dell’estate legati alla Targa, sono andati tutti molto bene, la notte blu, la stranotte, la serata di Ferragosto. Sarebbe interessante costruire, per quanto riguarda la Bassa Val di Cecina, un calendario unico degli eventi principali. La targa è un partner essenziale per l’organizzazione degli eventi con il coinvolgimento di molte persone sia per l’organizzazione che per la fruizione degli spettacoli. Il prossimo anno ricorrerà il 50° anno della Targa Cecina e quindi ab- biamo già iniziato a pensare a come poter adeguatamente affrontare questo impor- tante momento della tradizione cecinese Sfilata notturna per i rioni della 49° Targa Cecina Appuntamento per il 5 e il 12 settembre con le gare podistiche Foto Falorni/Silvi

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Mensile Settembre 2010 / Anno 1 - n. 2

Arcipelago ToscanoL’isola di Gorgona a pag. 3

Un tuffo nella storia pag. 3

EventiBolgheri Jazz a pag. 5

Eventi & Appuntamenti del mese a pag. 5

Gastronomia & TerritorioLuigi Cremona a pag. 6

La spesa del mese a pag. 6

La ricetta del mese a pag. 6

di Marica Galassi

Questo spazio stavolta mi servirà come sfogo su un argomento che dovrebbe stare a cuore a tutti, ma non solo a parole, parlo della tute-la dell’ambiente. E’ un problema che cerche-remo di affrontare ogni mese sotto più punti di vista con esperti del settore, spero serva a sensibilizzare e interessare un po’ di più sul-l’argomento. Infatti mano a mano che conosco, parlo e intervisto questi esperti, cresce sempre di più la mia “rabbia” per la superficialità con cui questa materia viene affrontata (non dagli esperti!), da tutte le persone che ogni giorno inquinano, sprecano e non si interesano del futuro di questo nostro povero pianeta, che ha colpa di essere bello e pieno di ricchezze troppo facilmente accessibili. Dobbiamo intervenire al più presto e già siamo in ritardo; perché siamo così pigri, spesso ignoranti e insensibili da non indignarci di come vanno le cose? Iniziamo a fare scelte mirate a tutelare la natura, prendia-moci cura dei bambini e dei giovani lasciandogli un pianeta vivibile, sano e da visitare. Ci stu-piamo delle catastrofi climatiche degli ultimi anni, perché invece non proviamo a sentirci in colpa, ad accusarci per quello che accade alla nostra Terra? Proprio perché non vogliamo rinunciare alle moderne comodità, cerchiamo di trovare un modo per mantenerle anche in futuro: non contribuiamo ad arricchire una po-litica di sfruttamento che non potrà continuare, smettiamo di pensare che se ne deve occu-pare qualcun’altro. Pretendiamo informazione, prevenzione, specialmente nelle scuole, anche in quelle superiori e università, dove i ragazzi sono abbastanza grandi da avere il motorino o la macchina, andare in vacanza ed a vivere da soli, e non sono altrettanto “furbi” da capire che se lasci un rubinetto aperto hai fatto un gran danno a tutta la collettività. Probabilmente la nostra sarà la prima civiltà ad essere ricordata, nei libri di storia futuri, se ci saranno, non per quello che ha fatto, ma soprattutto per quello che non ha fatto!

Parliamo del porto. Il porto è la chiave economica dello sviluppo della città e per molti dei suoi settori, come

il turismo, la nautica, che da noi è molto im-portante e di grande qualità, e senza dubbio le attività commerciali. Non vuole essere solo “un garage per le imbarcazioni” ma una vera e propria parte della città, un luogo di socializzazione e di aggregazione. Ci saran-no ristoranti, alberghi, attività commerciali e una passeggiata che si svilupperà intorno al porto per circa 2 Km, un vero e proprio luogo di vita cittadino. E’ un notevole progetto che supera i 100 milioni di euro e che necessita di un enorme studio per tutto quello che lo riguarda, come l’impatto ambientale. Uno degli aspetti più importanti che sono stati va-lutati è il fatto che essendo un porto interno, comunque con un accesso diretto al mare, la sua realizzazione va a restringere la foce del Cecina, ma dagli studi fatti proprio per capire se questo avrebbe causato problemi, si de-duce che restringendo il canale di uscita del fiume si ottiene un effetto “canna di fucile”, un possibile aiuto quindi al fiume per espelle-re i detriti che si accumulano proprio alla sua foce. Un altro aspetto fondamentale è stata la valutazione dell’erosione delle nostre spiag-ge, così a quello del porto si è affiancato un particolare progetto anti-erosione. E’ stato un iter molto complesso ma ad oggi il progetto è stato approvato dalla conferenza dei servizi

con pareri tutti positivi. Adesso devono esse-re definite altre questioni più semplici e già in via di risoluzione. La proprietà del porto ap-partiene al Circolo Nautico S.p.A. così deve essere fatta una convenzione tra il comune e la S.p.A. per definire i dettagli, infatti la società è proprietaria del 70% delle aree in-teressate dal progetto ma c’è una parte che appartiene al club Firenze Toscana (campeg-gio dei Fiorentini) e una parte al comune. Per quanto riguarda le zone del campeggio che faranno parte del porto, il circolo Nautico S.p.A. provvederà ad assegnare al club altre aree per una riorganizzazione del campeggio. Per quanto riguarda la nautica sociale non ci saranno impedimenti per l’accesso al mare. L’inizio dei lavori è previsto per il prossimo anno con tempi di realizzazione dai 4 ai 5 anni circa. All’interno del porto è prevista una realizzazione di piazzette che vi si affacciano e la costruzione di un borgo, con un albergo

di circa 100 camere, un centro convegni e un centro benessere. E naturalmente attività commerciali. Una parte portuale sarà desti-nata all’attività dei pescatori, con un mercato del pesce fresco e lungo la passeggiata ci saranno piccoli chioschi. Il progetto è al-l’avanguardia con una particolare attenzione

agli aspetti ambientali, sarà infatti totalmente autonomo, sia dal punto di vista idrico, perché è prevista l’installazione di un desalinatore in modo che il porto non graverà sul servizio idrico cittadino e dal punto di vista energeti-co sarà dotato di pannelli fotovoltaici. Quali saranno gli in-vestimenti fu-turi? Sempre le-gato al turismo è il progetto di una completa rivisita-zione del fronte mare. Nel proget-to di anti-erosione verranno realiz-zati dei pennelli, fruibili, in modo da creare delle passeggiate che termineranno con rotonde affacciate direttamente sul mare. All’interno di questi pennelli verrà gettato ma-teriale sabbioso con un avanza-mento di costa di circa 20-30 metri. Un altro progetto è la riqualificazione del viale Vittoria, un biglietto da visita della nostra qualità tu-ristica. Quest’anno è già stato inaugurato un primo tratto che ha riscosso pareri positivi. L’obiettivo è di completarlo organizzando i la-vori in modo da non compromettere la stagio-ne estiva. Vogliamo investire sul centro città per cercare di migliorare la capacità di acco-glienza, intanto abbiamo ristrutturato la fon-tana della Maremma Assetata, simbolo della città. Adesso sono in corso i lavori di restauro al palazzetto dei congressi, che prevede una stanza polivalente, per spettacolazioni, even-ti. Rinnoveremo l’arredo urbano, partendo dal centro. Lo sport. A Cecina è molto impor-tante e ringrazio tutti quelli che vi si dedicano e lo utilizzano per creare ambienti sani dove far crescere e socializzare i ragazzi. Abbiamo

molti impianti sportivi e il nostro impegno più forte è quello di migliorarne le funzionalità e di intervenire con adeguate opere di manu-tenzione. Per la piscina comunale è previsto un importante progetto di ristrutturazione in sinergia con dei privati che siano interessati

ad investire, regolati da una concess ione che durerà un certo numero di anni, man-tenendo però l’uso sociale dell’ impianto che è la cosa più importante. Autostrada. Con l’autostra-da abbiamo avuto subito dei problemi all’inizio di questa legisla-zione in quanto SAT era partita molto male mettendo in di-

scussione un progetto che era già stato ap-provato. Alla fine siamo riusciti a trovare una soluzione per questi primi 4 km che correg-geva una serie di inadempimenti. Quello che per noi resta fondamentale e irreprensibile è la gratuità dei residenti per l’uso dell’auto-strada e che venga realizzata una viabilità al-ternativa, a suo tempo approvata, per coloro che non vogliono, per qualsiasi motivo, pren-dere l’autostrada, senza creare problemi alla viabilità cittadina che sicuramente non è adat-ta ad accogliere una grossa mole di traffico.

Marica Galassi

Il sindaco Stefano Benedetti: “Chiave economica della città”

Porto di Cecina, luogo di vita cittadino

Otto rioni con i loro otto carri sfilano in notturna per il centro di Cecina, così la 49° Targa Cecina raccoglie intor-

no a se migliaia di persone che affollano la cittadina per divertirsi, ammirare i figuranti, i loro costumi, e natu-ralmente i coloratissi-mi e fantasiosi carri. Una vivace serata da ricordare anche per la simpatica iniziativa di radunare 17 vecchie glorie della Targa che si sono affrontate (po-disticamente) per tre giri. Non è mancata un po’ di suspance per un malore di Gior-gio Moschini, una del-

le glorie, che si è ripreso dopo pochi minuti grazie anche all’intervento della Pubblica Assistenza con il medico. A trionfare è stato Roberto Marconi, 72 anni, in forma perfetta.La spettacolarità dell’evento è il frutto del

lavoro di donne e uomini che con ammirevole pas-sione e destrezza artistica realizzano le masche-re e i carri della sfilata.

Abbiamo incontrato il pre-sidente dell’Associazione Targa Cecina, Lido Fran-coni, e le persone che con lui lavorano a questa tradizionale iniziativa ed è entusiasmante la passio-ne che mettono nel loro “lavoro”, lavoro che ov-

viamente è ripagato e s c l u s i -vamente dalla sod-disfazione della buo-na riuscita dell’even-to, perché si tratta completa-mente di volontariato. Visitando i capannoni dove prendono vita i carri allegorici si vedo-no persone di ogni età e nonostante la na-turale competitività rionale tutti lavorano e si aiutano per uno scopo comune. Un impegno che inizia da marzo, subito dopo il carneva-le, con la realizzazione dei nuovi carri, l’or-

ganizzazione di nuovi eventi che aiutano a finanziare, insieme ai finanziamenti dell’am-ministrazione comunale, tutto ciò che serve per la costruzione dei carri e dei costumi. - continua a pag. 5 -

T arga Cecina. Un capitolo al quale teniamo molto, quest’anno abbiamo dato un incentivo importante alla spet-

tacolazione. Siamo molto soddisfatti per tutti gli eventi dell’estate legati alla Targa, sono andati tutti molto bene, la notte blu, la stranotte, la serata di Ferragosto. Sarebbe interessante costruire, per quanto riguarda la Bassa Val di Cecina, un calendario unico degli eventi principali. La targa è un partner essenziale per l’organizzazione degli eventi con il coinvolgimento di molte persone sia per l’organizzazione che per la fruizione degli spettacoli. Il prossimo anno ricorrerà il 50° anno della Targa Cecina e quindi ab-biamo già iniziato a pensare a come poter adeguatamente affrontare questo impor-tante momento della tradizione cecinese

Sfilata notturna per i rioni della 49° Targa CecinaAppuntamento per il 5 e il 12 settembre con le gare podistiche

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Box Momenti Conviviali 6x5 6-07-2010 17:23 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K

Box Osvaldo 6x5 6-07-2010 17:03 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K

Box UVA NERA 6x5 6-07-2010 17:13 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K

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di Marica Galassi

Anna Maria Marrocco è un architetto, o meglio un bioarchitetto che si occu-pa prevalentemente di progettazione

ambientale, bioedilizia e bioclimatica. Dopo aver letto il suo libro “Ripartiamo da noi”, ho sentito la necessità di trasmettere, molto sin-teticamente per motivi pratici, quanto sia im-portante acquisire una autoconsapevolezza ambientale, che all’inizio del terzo millennio, purtroppo, continuiamo a non avere o ignora-re, ovviamente tutto a nostro scapito.

Influenze dell’architettura sulla quali-tà della nostra vita. L’uomo si è sempre circondato, per vivere, di gusci architettonici costruiti seguendo lo stato del suo ambiente e lo sviluppo tecnologico delle sue epoche. Oggi siamo in un’epoca in cui tecnologica-mente si può realizzare tutto, con vari mate-riali, cemento, acciaio, ferro, possiamo realiz-zare architetture di tutte le forme e qualità. Però emerge un’esigenza primaria, che è quella di risparmiare le risor-se naturali. Non è più il tempo di fare grandi opere sfruttando al massimo la natura ma è quello di fare grandi opere risparmiando le risorse. L’architettura del nostro presente vuol dire, soprattutto, risparmio energetico e di materiali, utilizzo di materiali riciclati, nessun impatto nello smaltimento finale dei prodotti che compon-gono l’edificio e pro-duzione di energia, fare dei nostri edifici, cioè, non solo il risparmio ma creare anche ener-gia con il fotovoltaico, l’eolico o il geotermico. Oggi siamo ad una svolta, il concetto di architettura così come lo hanno conosciuto gli uomini prima di noi si deve evolvere, deve andare a pescare in una nuova visione del futuro e anche in una nuo-va qualità inventiva, quella di trovare il modo di impattare il meno possibile, perché oggi il pianeta non regge più la pressione umana, ci vogliono due pianeti e mezzo per poter assi-curare all’uomo lo stile di vita che ha oggi, preoccupante perché non li abbiamo.

Che cos’è il LCA (Life Cycle Assess-ment)? La scomposizione dell’edificio o di un prodotto, nelle sue varie componenti e lo studio per ciascuna di queste di quanto ha impattato sull’ambiente per essere realizza-to e alla fine del suo ciclo di vita smaltito è chiamato LCA. Per esempio per sapere LCA dell’acciaio, si calcola quanto costa, in ener-gia, il trasporto, l’estrazione del ferro dalle miniere, la creazione dal ferro all’acciaio, quanta energia per trasportare l’acciaio nella sede di costruzione e quanta energia ci vorrà per smontare e rifondere o smaltire, alla fine del suo ciclo, il materiale. Si accompagna spesso all’impronta ecologica cioè lo studio di quanto terreno occorre per poter neutra-lizzare l’impatto di un materiale. Sono nuovi

metodi che ci portano comunque al concet-to principale che è quello di non poter più andare avanti così, ogni nuova costruzio-ne deve essere fatta all’insegna del minor sfruttamento possibile dell’ambiente. E’ una sfida importante, perché di certi oggetti ab-biamo comunque bisogno però l’intelligenza umana deve portare a farli sempre meno impattanti e cercare di risparmiare risorse, con materiali riciclati e risparmiando ener-gia sui trasporti e negli edifici, che sono i due settori dove c’è un maggior consumo. Quanto è lontana la realtà ambienta-le italiana da questi accorgimenti? Ci stiamo allontanando sempre di più, la forbice tra noi e l’Europa diventa sempre più abissa-le. Con il governo Prodi c’era stata effettiva-mente una svolta. Nel 2007 è stata fatta la prima conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, voluta dal ministro all’ambiente del governo Prodi. Scienziati ed esperti non han-

no parlato dei cambiamenti climatici in termi-ni catastrofici, ma obiettivamente, un proble-ma da affrontare che non va rimandato oltre. Non si può più rimandare, perché l’Europa ci sta chiedendo sempre di più azioni di mitiga-zione, cioè quelle che servono a ridurre l’ef-fetto del cambiamento climatico, ma chiede anche azioni di adattamento, cioè l’insieme di misure che servono per cambiare il no-stro mondo modellandolo su quelli che sono i cambiamenti in atto. Un esempio, il livello del mare è in crescita per lo scioglimento dei ghiacciai, allora dobbiamo pensare che non possiamo più progettare le coste in modo da costruire sulla riva, perché sappiamo che fra 10 anni l’acqua si sarà alzata. Dovremo quantomeno riprogettare e ricostruire quel-lo che esiste sulle nostre coste perché non abbiamo tenuto conte delle misure di adat-tamento. Quello che facciamo oggi rischia di essere vanificato per eventi naturali che sono inevitabili. Inoltre l’Europa ci chiede, entro il 2020, di aumentare del 20% la produzione di energia rinnovabile, di aumentare del 20% il risparmio energetico, di ridurre del 20% l’emissione in atmosfera di gas serra, noi di tutto questo non stiamo facendo niente. C’è proprio un assoluto disinteresse e inconsa-

pevolezza di quello che è il periodo storico che stiamo vivendo. Continuiamo a premiare le vecchie politiche industriale e non rinno-viamo il paese, siamo gli ultimi in Europa a fare una politica energetica sana. Il paese europeo da prendere in esempio è la Germa-nia, che ha cominciato una ventina di anni fa a pensare al futuro e alle energie rinnovabili. Pensiamo che loro hanno un terzo in meno di noi di energia solare, eppure hanno fatto una grossa politica sul fotovoltaico e quel settore si è molto sviluppato. L’Italia ha accumulato un notevole ritardo che difficilmente ci farà recuperare posizioni, rispetto al balzo che hanno fatto paesi come la Spagna e i paesi scandinavi.

Che cos’è la bioarchitettura? E’ una forma di architettura che purtroppo oggi si impara solo dopo aver finito gli studi tradi-zionali, invece, dovrebbe essere prettamente connaturata con il modo di costruire odierno.

Consiste in una serie di tecniche che ci permettono di rispar-miare acqua, ener-gia, calore, costruen-do, così, un involucro che non ha bisogno di impianti aggiuntivi, come grossi impianti di riscaldamento o di condizionamento, perché è già stato realizzato un conteni-tore sufficientemente isolato. Se in più ci aggiungo delle mac-chine che producono energia a emissioni zero, ecco che io, non solo risparmio energia ma non creo alcun danno all’am-biente. In più con l’utilizzo di materiali sani permetto di eliminare una serie

di problemi che le case tradizionali hanno sulla salute delle persone. Un problema, per esempio è quello dell’umidità. A causa del-l’uso di materiali non traspiranti, si formano le muffe e quindi spore che vengono respi-rate. La maggior parte degli edifici costruiti dagli anni ‘70 in poi ha questo problema. I materiali sani sono quelli traspiranti, come il laterizio, l’intonaco di calce (evitare gli intona-ci di cemento), gli intonaci igroscopici, i quali assorbono l’umidità e la rilasciano quando serve e ovviamente il legno, ma non trattato con vernici impermeabilizzanti, oltretutto di origine petrolifera, che rilasciano nel tempo gas che rimangono per moltissimo tempo nell’atmosfera come la formaldeide, uno dei più micidiali, rilasciato da colle e vernici. I materiali nocivi sono tanti e la bioarchitettura ci insegna a riconoscerli e sostituirli, special-mente in ambienti frequentati da bambini o persone anziane, che possono sviluppare gravi allergie e altre patologie sempre legate all’ambiente abitativo. E’ una disciplina che pensa al benessere dell’uomo e oltre alla sua salute si prende cura della sua psiche, e si sa, il bello fa star bene anche l’anima delle persone.

Bioarchitettura: Un nuovo modo di guardare il mondo

Architettura e cultura ambientaleBanca di Credito Cooperativo di

Castagneto Carducci

100 anni al servizio del territorio e della comunità

di Marica Galassi

La Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Carducci è un’importan-tissima realtà del territorio ed è cre-

sciuta, ed ha contribuito a crescere, insie-me alle tante attività imprenditoriali della nostra zona. La banca è nata nel 1910 con il nome di Cassa Rurale di Prestiti, ed era rivolta, in par-ticolare, verso le categorie più deboli che diff ici lmen-te avevano accesso al credito, e per questo, accusati, spesso, di “cristia-nesimo” dovevano operare in condizioni subalterne e non raramente chiudere. Nel 1954 la Cassa Rurale ed Artigiana riprese vigore crescendo in risultati economici e patrimoniali.

Dal 1994 diventa “ Banca di Credito Coo-perativo di Castagneto Carducci”. Sono passati cento anni dalla sua fondazione, ma il legame con il suo territorio è il pun-to di forza di questa banca, che guarda al futuro restando però fedele agli originali principi di sobrietà, trasparenza, sincerità. I suoi successi sono indubbiamente legati all’affetto e alla fiducia che gli abitanti del circondario castagnetano hanno sempre accordato alla loro “banchina”, un nomi-gnolo che la rende più vicina ad ognuno di noi e comunque in grado di gestire le tec-niche più innovative di fare banca. In occa-sione del centenario della fondazione della Banca di Credito Cooperativo sono stati ideati una serie di eventi e spettacoli per avvicinare alla banca soci e clienti nell’im-portanza dello stare insieme in vicinanza e comunanza di idee. Gli eventi sono partiti nel mese di maggio con la presentazione del libro “Una banca un po’ speciale” di Franco Locatelli, noto editorialista del Sole-

24 Ore, l’argomento è la storia della Banca di Credito Cooperativo di Castagneto Car-ducci. Il libro è stato presentato al castello di Castagneto alla presenza di circa 300 ospiti. In seguito soci e clienti, hanno po-tuto partecipare alla festa presso la torre di Donoratico, divertendosi allo spettacolo comico di Paolo Ruffini, Alessandro Paci

e Graziano Salvador i , sono sta-te stimate 2000 pre-senze.

Infine ci sono stati gli eventi

del Bolgheri Melody e l’indimenticabile fi-nale con lo spettacolo di Roberto Benigni. Il comico toscano si è esibito senza recepire alcun compenso, ha infatti voluto che tutto fosse devoluto in beneficenza alla Fonda-zione Iris, che si occupa di ricerca e inse-rimento di persone con problemi psichici. Già alla nascita della Fondazione c’era stata una collaborazione tra lei e la Banca, che poi era stata interrotta fino ad oggi, adesso, complice lo spettacolo di Benigni, è stato possibile riprendere i contatti e riallacciare una cooperazione importante. Il centenario è stata sicuramente una festa indimenticabile, grazie anche alla vicinan-za di chi ha creduto in noi, clienti e soci, i quali si sono stretti intorno alla Banca recependo l’importanza del momento. Un importante ringraziamento va ai dipendenti che, oltre a svolgere il loro lavoro ordinario, si sono occupati anche della biglietteria e naturalmente di fornire le informazioni ri-guardanti i vari appuntamenti e spettacoli.

Spero anche nella continuità del Bolgheri Melody e che la Banca di credito coopera-tivo possa continuare a farne parte anche in futuro.

Parla Fabrizio Mannari, direttore generale

30% di reati in meno, la prevenzione funziona

Cresce la sicurezza nella Costa degli Etruschi

Ci siamo chiesti quanto sia sicuro il nostro territorio e cosa viene fatto per migliorare la qualità della vita di turisti e cittadini, la risposta, del capitano Pasquale De Corato comandante della compagnia carabinieri di Cecina, è stata che abitiamo in un luogo particolarmente tranquillo, grazie anche ad una serie di interventi proprio da parte delle forze dell’ordine. C’è stato un notevole calo di reati rispetto all’estate precedente, frutto di incontri tra carabinieri e cittadini mirati proprio alla prevenzione, come le conferenze organizzate, già da qualche tempo, in occasione di feste o giornate che

riguardano gli anziani, garantendo più informazione e conoscenza sui comportamenti da adottare in situazioni anomale o di pericolo. “Si ha un aumento” dice il capitano “della sicurezza percepita da parte dei frequentatori della costa, e la si può valutare da un insieme di fattori, come la maggiore positività ad uscire anche in orari particolari”. In oltre in estate aumentano i servizi messi a disposizione dell’Arma dei carabinieri. Ottimo è il rapporto con la cittadinanza e i turisti; cresce la fiducia e la figura del carabiniere diventa un importante punto di riferimento, non solo per denunciare un reato ma per ricevere consigli e informazioni, a volte non proprio inerenti alle loro funzioni. Non di rado accade che persone sole chiamino il 112, specialmente di notte, anche solo per comunicare e cercare qualcuno che li ascolti.

Insomma una figura rassicurante, quella del carabiniere, dalla quale si cerca anche comprensione e non solo aiuto. Naturalmente la prevenzione è fon-damentale per continuare a mantenere una serena sicurezza e i consigli più validi sono di dotare anche le case di villeggiatura dei più importanti sistemi di sicurezza, di mantenere un buon rapporto con i vicini per poter controllare meglio le abitazioni in caso di assenza; infatti sono tanti i casi di tempestivi interventi proprio grazie alla chiamata di un cittadino, che conoscendo le abitudini e gli spostamenti del vicino, riesce a constatare se ci sono anomalie e quindi a informare subito le forze dell’ordine. Un consiglio utile è quello di collegare un dispositivo antifurto direttamente al 112, il servizio è gratuito e la modulistica per richiederlo si trova presso i Comandi dell’Arma. Ottime abitudini sono di non tenere targhette alle chiavi di casa che possano far risalire all’indirizzo, non lasciare le chiavi di casa in auto, perché dal libretto si arriva facilmente all’indirizzo dell’abitazione. Lo scorso anno, la truffa dello specchietto dell’auto era tra le più denunciate nella zona di Cecina, ma grazie all’intervento dei carabinieri è stato possibile arrestare i colpevoli, quindi se si viene avvicinati e accusati di aver danneggiato un auto, il consiglio più sentito è sempre quello di richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Un’altra truffa è quella del falso investimento sulle strisce pedonali, spesso i truffatori non agiscono soli ma coinvolgono bambini e donne in modo da infondere fiducia nella vittima con una falsa rappresentazione familiare. E’ importante sapere che nessuno, assicuratori, impiegati ENEL, TELECOM, POSTE ITALIANE, ha il diritto di venire a chiedervi soldi. Anche se presentano un tesserino non aprire e non lasciarli mai entrare in casa, casomai telefonare all’azienda a cui dicono di appartenere o come sempre rivolgersi ai carabinieri. Sappiate che i soldi che prendete da banche o uffici postali, sono già stati controllati quindi non hanno bisogno di essere visti da nessun altro. Diffidate di sconosciuti che vi si avvicinano abbracciandovi, potrebbero cercare di raggiungere il portafogli nella borsa o nella tasca dei pantaloni. Non firmate mai niente che non vi sia chiaro e non fate acquisti troppo facili, potrebbero nascondere inganni.Non temete mai di disturbare, segnalate sempre qualsiasi situazione anomala chiamando il 112. Per avere altre e più dettagliate informazioni visitate il sito www.carabinieri.it.

L’Hotel Villa Tramonto di San Vincenzo è stato restaurato nel 2003 seguendo i principi della bioar-chitettura, divenendo uno dei pionieri di questo in-telligente e fruttuoso modo di costruire.

Niente è lasciato al caso, ogni particolare è studia-to per ottenere risparmio energetico, la struttura è isolata termicamente attraverso mattoni a incastro, fatti venire appositamente dalla Carinzia, regione dell’Austria meridionale, e usati per la prima volta in Italia proprio per Villa Tramonto. Anche il tetto, in legno è ventilato, e progettato per consentire una perfetta tenuta termica. I materiali usati sono naturali e biocompatibili. La struttura è dotata di pannelli solari che co-prono il fabbisogno termico dell’albergo. Un importante sistema di recupero delle acque meteoriche e un pozzo artesiano soddisfano le esigenze idriche per annaffia-re e per gli scarichi dei bagni, che, così, non pesano sull’acquedotto comunale. Le persiane, in legno, sono volutamente orientate per far circolare l’aria nella parte om-breggiata, in modo da renderla più fresca al suo ingresso nella struttura, così come le verande, appositamente studiate per impedire l’irraggiamento solare sulle vetrate, senza però oscurare la vista panoramica. Il condizionatore si spegne automatica-mente all’apertura delle finestre. Il notevole risparmio energetico è stato visibile fin da subito, attirando l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate che non capendo come facesse una struttura addirittura più grande rispetto all’anno precedente ad aver diminuito così largamente i consumi, ha effettuato i dovuti controlli.

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di Marica Galassi

Per conoscere meglio l’isola di Gorgona ci siamo rivolti al biologo marino Gia-como Marino che proprio da biologo ha

lavorato sull’isola per circa 10 anni. Adesso accompagna i turisti come guida GAE.

L’isola di Gorgona è la più piccola dell’Arci-pelago toscano, circa 2,2 Km quadrati, 100 volte più piccola dell’isola d’Elba. E’ situata nel mar Ligure davanti a Livorno, da cui dista 19 miglia. La sua superficie si presenta collinare, con Punta Gor-gona come monte più alto, 255 m. Cala dello Scalo è l’unico punto di approdo dell’isola e il porticciolo è in grado di accogliere solo piccole imbarcazioni. Dal 1869 l’isola è sede di una casa di reclusione, che oggi ospita una settantina di detenuti i quali lavorano per la manutenzione e la quasi autosufficienza del-l’isola, allevando bestiame, producendo formaggi, e occupandosi della cura dell’orto, sull’isola è pre-sente anche un veterinario che da oltre 15 anni cura il bestiame con medicinali omeo-patici. Nonostante le tante sorgenti, che fan-no di Gorgona un’isola molto verde, l’acqua non è potabile in quanto troppo mineralizza-

ta, così deve essere portata da Livorno. La stessa cosa avviene per il foraggio che serve all’allevamento, infatti sull’isola non ci sono

prati per coltivarlo. Nonostante le misure di protezione ambientale, non è stato possibile salvare dall’estinzione un timido animale che fino a non molti anni fa abitava le isole to-scane, colonizzando le cavità marine, la foca monaca.

Escludendo gli animali allevati dai detenuti, sono presenti conigli selvatici e ratti. Non vi è presenza della vipera ma si può trovare,

anche frequente-mente, il biacco. Per la posizio-ne geografica è favorita la co-lonizzazione di numerose specie di uccelli. Tra i rapaci, risultano il Falco pellegri-no, il Gheppio, la Poiana. Ra-ramente è stata avvistata l’Aquila del Bonelli. Nidi-ficante è anche il Corvo imperiale.La vegetazione è essenzialmente quella della mac-chia mediterra-

nea, presente anche il pino d’aleppo e pino marittimo. Grazie alla presenza del carcere, prima, e al parco dell’Arcipelago toscano dopo, tutti gli aspetti ambientali marini e terrestri sono rimasti intatti. Nei suoi mari troviamo pesci e altre specie che raramente

possiamo trovare in altri ambienti. C’è ab-bondanza di aragoste, astici e varie specie di profondità che ormai possiamo vedere in luo-ghi non accessibili come Pianosa e Capraia.

Sul fondale marino non solo pesci da ammi-rare, ma anche una gran quantità di reperti archeologici come anfore, cocci e una deci-na di ancore appartenenti ad una nave bi-zantina. Sull’isola si trova anche una villa romana, i cui scavi però si sono in-terrotti negli anni ‘90 per mancanza di fondi.

Gorgona è visitabile, na-turalmente su autorizza-zione, con gite giornalie-re assistite da guide GAE, partendo da Livorno, nei giorni di sabato, domeni-ca e lunedì. A piedi si può passeggiare per le tante strade sterrate percorri-bili, godersi il mare pulito e pranzare degustando i prodotti genuini prepa-rati dai detenuti. Fino al 2000 era possibile anche immergersi, ma adesso per problemi di gestione tra l’ente parco e l’amministrazione penitenziaria non è più

possibile.

Il villaggio presente sull’isola è ben curato, in estate accoglie qualche vacanziero, ma in inverno resta quasi disabitato, unico abitante stabile dell’isola è un’anziana signora di circa 80 anni, per niente sola infatti è “coccola-ta” dai detenuti che si prestano ad aiutarla, svolgendo piccoli lavori di manutenzione del-la casa e portandole tutti i giorni, a casa, i generi alimentari di cui ha bisogno.

Una realtà, quella di Gorgona, che nel suo isolamento avvicina le persone e le rende più disponibili alla cooperazione. Non di rado ac-cade che, alla fine della pena, gli uomini che

vi hanno abitato e l a v o r a t o per scon-tare il loro debito con lo stato, se ne vanno con rimpianto. Lasciano una vita, m a g a r i non libera, ma nella quale si sentivano utili per affrontare

un mondo ostile, spesso lasciando le perso-ne che hanno più care proprio sull’isola.

Una piccola perla dell’Arcipelago Toscano

L’isola di Gorgona

Omeopatia e Gorgona

Marco Verdone è il veterinario della Casa di Reclusione di Gorgona dal 1989 e da più di

15 anni ha introdotto l’omeopatia per curare gli animali allevati dai detenuti.

Tutto è iniziato grazie all’appoggio del-la Direzione del carcere che ha capito i vantaggi, non solo clinici, portati da una tale decisione, ma anche di aumentare il benessere di tutti gli animali allevati. Ciò ha comportato una conseguente crescita della qualità dei prodotti da essi ricavati, una maggiore genuinità per i consumatori, oltre che un rispar-mio economico per l’Amministrazione e minor impatto ambientale.

Grazie all’omeopatia è stato possibile, attraverso incontri organizzati con real-tà esterne al carcere, sta-bilire rapporti di amicizia consenten-do ad alcuni detenuti di trovare una co l locaz io-ne lavorativa dopo aver la-sciato l’isola. La possibilità di prendersi cura degli animali, gestire l’orto e quindi di lavo-rare all’aria aperta a contatto con la terra in un luogo salubre e senza una vigilanza oppressiva, è un fondamenta-le aiuto per la rieducazione dei detenuti che sono costantemente impegnati e stimolati in un lavoro sempre diverso e dinamico. Le persone in questo modo si responsabilizzano, imparano i vari mestieri legati alle attività di Gorgona. Oltre all’allevamento si possono dedi-care all’arte casearia, alla norcineria, alla vinificazione e ad altri mestieri che un domani potrebbero servire al loro reinserimento nella comunità. Aiutare una creatura vivente a guarire infonde

nell’animo umano, specialmente nelle difficili condizioni carcerarie, un appa-gamento e un aumento della fiducia in se stessi. C’è una presa di coscien-za della propria competenza e utilità. L’omeopatia migliora l’organismo nel suo complesso, aumenta la salute ed è sicuramente dolce, come metodo oltre che essere più facilmente gestibile dai detenuti. Queste caratteristiche influi-scono anche sul rapporto con gli anima-li che acquistano fiducia e ricambiano a loro modo costruendo un particolare legame con chi li accudisce. E’ impor-tante però capire i tempi giusti per inter-venire e scegliere i rimedi più adatti. In-fatti è tutto molto legato all’individualità di ogni soggetto. Ogni caso è diverso e

l’omeopatia è adattissima a rispettare le caratteristiche di ogni es-sere vivente: animali, uma-ni e piante comprese. È interessante segnalare che in Gorgona anche uno dei medici è omeopata e

quindi anche per il settore umano esiste la possibilità di essere curati con la me-dicina omeopatica.

Marco Verdone ha scritto un libro “Il respiro di Gorgona” (Libreria Editri-ce Fiorentina) che attraverso le sue esperienze, storie e aneddoti rivela la straordinaria realtà di cui sono protago-nisti gli uomini e gli animali del carcere di Gorgona. Il libro, uscito nel 2008, è stato adottato anche da alcune scuole elementari e medie di Livorno come te-sto didattico.

Dalla preistoria ai giorni nostri, ci sono luoghi in cui la natu-ra e l’uomo si intersecano in

un mosaico di cultura e tradizione. La terra offre i suoi frutti, dona le sue bellezze alla mano umana che le usa, le trasforma, le plasma a sua immagine e somiglianza ed un paradiso naturale come Gorgona appare ai nostri occhi un pozzo di storia, in cui calarsi e lasciarsi tra-sportare attraverso il tempo. Os-servare quest’isola con un manuale storico sotto il braccio è viaggiare nelle epoche immaginando di ri-

viverle, sentire il soffio del vento, lo stesso vento che soffiava su un marinaio etrusco di tremila anni fa, essere abbagliati dalla luce del sole, la stessa luce che abbagliava un servo romano in servizio nella villa di un senatore repubblicano, ascoltare il rumore del mare, lo stesso mare in cui frati benedet-

tini pescavano per rifornire la cu-cina del monastero. Gorgona, dal nome originario greco “Urgon” già si può intuire la lontana tradizione dell’isola, un’isola vecchia come il mondo, attuale meta di turismo rilassante. Quel tipo di relax che alcuni ricchi proprietari dell’epoca romana tardo-repubblicana si con-cedevano durante i mesi di calura nella capitale, fuggendo da lotte politiche e brame di conquista, da mercati affollati e feste popolari. Recenti scavi hanno portato alla luce un reperto archeologico di valore inestimabile, un capolavo-ro d’ arte e costruzione: una vera e propria villa, residenza estiva di un ricco romano. Pavimenti a mosaico, soffitti decorati con elementi floreali, stanze enormi, tutto ciò che serviva per godersi le vacanze al mare, nella quiete dell’isola, una specie di resort, lo chiameremmo noi. Immaginate i succulenti banchetti serviti alla sera, il suono delle arpe nel vespro estivo, la villa testimonia tutto il benessere di un popolo all’avan-guardia, tanto più moderno ed attuale di quanto possiamo cre-dere nel nostro immaginario. Un popolo ricco e potente, dominato-re incontrastato del mondo intero

allora conosciuto. Ma ogni civiltà, giunta al proprio apogeo è destina-ta a crollare, a decadere e così fu per i gli immensi “romani” che fra-narono sulle loro stesse basi, de-vastati da lotte interne e invasioni di popoli barbari. Con Roma cadde anche Gorgona, si susseguirono anni di solitudine e decadenza e

l’isola spoglia, abbandonata, me-ravigliosamente desolata, divenne il teatro ideale per l’insediamento più tipico dell’epoca medievale: quello monastico. Luogo silenzio-so e lontano dalla civiltà, luogo di riflessione e di preghiera, perfetto per gli anacoreti che fondarono in Gorgona la prima comunità mona-stica. In seguito, documenti rinve-nuti, come ad esempio alcune bolle papali, testimoniano la presenza di altri ordini “padroni” dell’isola che divenne un vero e proprio eremo di proprietà dapprima dell’ordine benedettino, in seguito certosino. Pensate alla lentezza con cui scor-reva la vita di un frate sull’isola. Una vita di lavoro, di preghiera, di solitudine, di abnegazione, una vita di silenzio nel silenzio, immersi in un parco naturale di rara bellezza, i monaci dedicavano la loro vita in-tera all’osservanza di principi e va-lori cristiani, tipicamente attori di quel lunghissimo e articolato spet-tacolo chiamato “Medioevo”. Le repubbliche marinare si contesero il territorio di Gorgona ma senza mai poter mettere definitivamente le mani sull’isola intera che rima-neva roccaforte tutelata di ordini religiosi. Tutto il resto poi è storia recente, documentata, riscontra-bile in date, trattati e avvenimenti precisi. Il nostro breve tuffo nella storia sta nell’immaginare, nel pensare, nel provare a percepire sensazioni che, passeggiando per Gorgona sono esattamente le stes-se da migliaia di anni.

Gianluca Parodi

Un tuffo nella storia

Allevamento e rieducazione Gorgona, il museo a cielo aperto dell’arcipelago toscano

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Gorgona: Cala dello Scalo

Gorgona: Cala Maestra

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di Marco Provinciali

L’estate si sa, è per chi vive nella costa momento sia di divertimento sia so-

prattutto di lavoro, di or-ganizzazione e di progetti per arricchire un territo-rio che nei brevi mesi estivi deve e vuole offrire ai turisti ed ai visitatori il maggior numero di proposte che siano queste culturali, ga-stronomiche o dedicate allo svago dei giovani. Pro-poste che devono soddisfare le esigen-ze dei coloro che per caso o per voglia siano passati dalle nostre parti. Quindi ci sembra doveroso dare un tributo a tutto lo staff della discoteca Tinì sound garden che durante tutta la stagione ha proposto ai propri clienti serate di generi musicali che hanno spaziato dalla musica techno alla musica house invitando a suonare artisti italiani e non, di fama mondiale, quindi un modo per far conoscere anche se forse solo per poche ore notturne il nostro territorio e Cecina in particolare

a livello internazionale. Il tutto è da at-tribuire sicuramente alla testa pazza ma geniale di uno che nel mondo della notte e delle discoteche vive e lavora ormai da

anni; Valerio Gronchi è infatti l’artefice di que-sto programma che ha visto esibirsi nella con-sole della discoteca Tinì artisti come Alex Neri, Magda,Ralf,Gabri Fasa-no, Philip & Cole, Fabio Neural e molti altri ma soprattutto è colui che in collaborazione con la di-scoteca Tenax di Firenze ha permesso che nel no-stro territorio in occasio-ne del ferragosto avve-nisse un evento di livello nazionale. Infatti l’ospite del 14 Agosto è stato Sven Väth ovvero colui

che da molti esperti del settore è ritenu-to il miglior dj di livello mondiale. La musica è musica, ci sono i cantanti, ci sono i chi-tarristi, c’è chi suona il jazz, chi il rock, chi piace agli

a n z i a n i chi inve-ce piace a coloro che sono nella fase di mezza età e, a cui quin-di alcune c a n z o n i ricordano bellissime emozioni, esperien-ze vissute in un pas-sato non a n c o r a t r o p p o l o n t a -no. Ma la musica è musica ed è

giusto che evochi a cia-scuno propri sentimenti, ed è anche giusto quindi ogni tanto celebrare chi investe tempo e denaro affinché anche la musica che i giovani vanno ad ascoltare in discoteca sia di grande qualità e pregio.

Sven Väth infatti è un artista vero e proprio stravagante e scellerato,

un fuoriclasse pro-veniente dalla Ger-mania, precisamen-te da Francoforte, che propone musica forte si, ma emo-zionante, da sballo, uno in grado di suo-nare per ben dodici ore di fila facendo totalmente impaz-zire i suoi fan che lo scorso ferragosto lo hanno seguito in più di quattromila, provenienti da tut-ta Italia ma anche dalla Germania e dalla Svizzera sotto un diluvio, se vi ri-cordate, torrenziale. Una musica mixata,

fatta con computer e strumenti tecnologi-

ci all’ultima moda ma non per questo semplice, anzi complicatissima fatta di bit e tempi difficilissimi, una musica che è stato un evento nazionale, una musica che ha portato a Cecina migliaia di gio-vani da tutta Italia a divertirsi e sballarsi sì, ma di passione, per uno dei loro artisti preferiti.

Sven Vath la punta di diamante di un calendario da brivido

Sven Vath in abito da scena

di Marco Provinciali

Alessandro Benvenuti appare sul palco nel momento in cui fuori si scatena una pioggia torrenziale.

Due forze della natura, lui e’ veramente un animale da palcoscenico, e da bravo padrone della scena, ha saputo tenere testa con una estrema eleganza a coloro che infastiditi dal suono troppo alto hanno iniziato a protestare. Dopo un inizio molto rumoroso il tecnico del suono riesce finalmente a trovare il giusto mix che ci ha permesso di ascoltare dei brani veramente particolari. Alessandro Benvenuti canta le sue canzoni, non quelle degli altri, come ha tenuto a sottolineare fin dall’inizio. Alessandro canta la sua vita, di quando a causa della sua altezza veniva chiamato Zio Birillo, ci canta della sua gioventu’ e di tutte le occasioni del vivere quotidiano che danno vita alla satira che riesce ad applicare alle sue canzoni. Quello che abbiamo visto stase-ra e’ lo spettacolo che Alessandro Benvenuti portera’ in tournee’ durante l’inverno con la sua nuova Band “I SUSCETTIBILI”, gruppo musicale composto da 5 elementi eccezio-nali come li definisce Alessandro. Una sto-ria quella di Zio Birillo legata alla toscanità e ai suoi piccoli paesi, dove chi non ha un soprannome è come se quasi esistesse di meno, una storia come dice lo stesso comico toscano legata ad un momento preciso della sua esistenza, ad un momento di svolta, uno di quelli che da adolescente ti fanno pren-dere improvvisamente posizione, ti iniziano alla lunga via che ti porta ad essere uomo. Dunque la serata scorre veloce e in maniera allegra come succede a quelle cose per cui provi un estremo piacere, uno dopo l’altro i brani ce li sentiamo addosso, Alessandro non fa neanche una piccola pausa, e’ in-stancabile ma arriva purtroppo il momento in cui ci comunica che lo spettacolo e’ finito, ci concede un bis seguito da un applauso scrosciante ,il pubblico sugli spalti della ten-sostruttura e’ veramente numeroso, ci sono persone giovani e meno giovani, a dimostra-zione che uno showman come Benvenuti riesce dopo tanti anni ad incantare ancora le platee. Lo incontriamo nei camerini alla fine dello spettacolo, e’ una persona gentilissima, disponibile e cordiale. Si scusa per l’inconve-niente del suono, del resto non hanno avuto il tempo di provare neanche un brano prima della serata,poiche’ a causa della pioggia sono arrivati tardissimo. ALESSANDRO BEN-VENUTI veramente una bella persona.

Zio Birillo, un soprannome dal sapore di svolta…

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Noi di Costa degli Etruschi News abbiamo assistito con estremo pia-cere a questo spettacolo, allegro, simpatico che con estremo piacere vogliamo riportarvi facendovi in un certo senso sentire come se foste stati presenti sulla platea. È uno dei grandi pionieri della

musica techno in Germania. Ancora oggi è uno dei dj più popolari, ed è presente nelle classifiche della stampa spe-cializzata tra i migliori dj al mondo.

Da un po’ di anni, poi, è uno dei cultori e creatori delle “Street Parade” che ogni anno si tengono in giro per l’Europa: tra le più famose quella di Ber-lino e di Zurigo. Lui è il vero e proprio punto di riferimento di queste manifestazioni, nonché il Dj Top.

Associazione Promo Alta Maremma

Promo Alta Maremma è un’associazione no profit creata in un momento di crisi eco-nomica generale, per aiutare questo territorio a prendere consapevolezza delle sue qualità e eccellenze.

Uno strumento per unire tutte le attività commerciali, artigiani e piccoli imprenditori in una forte coalizione che sappia far fronte a questo momento di crisi e in futuro sia un motore trainante per far crescere tutte le realtà a se legate.

L’Associazione è un punto di riferimento che rende più facile la comunicazione tra i vari settori commerciali, le istituzioni e i fruitori dei prodotti o servizi messi a disposizione, il suo principale obiettivo è quello di far emergere tutto ciò che è positivo e intervenire, con la fondamentale collaborazione delle istituzioni, in quelle situazioni che hanno bisogno di essere migliorate. Tra gli associati si creerà una fitta rete di comunicazio-ni, informazioni su iniziative e promozioni, un canale informativo, sempre aperto, che ha come finalità la promozione del territorio della Costa Etrusca. Con una piccola quota associativa, si avranno a disposizione servizi indispensabili di promulgazione e la possibilità di interagire, tramite newsletter, con tutti gli associa-ti, non solo per fornire un’ampia visibilità all’attività pubblicizzata, ma anche per aprire nuove e costruttive cooperazioni.

L’associato avrà a disposizione uno spazio, sul portale dell’associazione, dove potrà realizzare e gestire una propria pagina web per la sua attività e la possibilità di usufruire di una vasta banca dati, inoltre ogni associato avrà uno sconto del 20% per la pubblicità sul mensile Costa degli Etruschi News e sul portale www.costadeglietruschinews.com. M.G.

Un weekend all’insegna della natura e cucina

Sabato 4 e domenica 5 settembre si terrà nell’Area Fieristica di Venturina, la 9a edizione di Natura e Cucina,

rassegna enogastronomica, con esposi-zione e degustazione di prodotti tipici locali ed esposizione di animali.

La Manifestazione è organizzata dal Comi-tato Cittadino Venturina, con il patrocinio del Comune di Campiglia M.ma e della Provincia di Livorno. Collaborano il gruppo CASM di Venturina, l’ordine dei Cavalieri di San Fiorenzo, gli allevatori dell’Associazio-ne Nazionale Città della Chianina.

Sarà possibile visitare la rassegna Natura e Cucina, che vuole essere una vetrina dei prodotti locali, sabato 4 dalle ore 15.00 alle ore 22.00 e domenica 5 dalle ore 10.00 alle ore 22.00. Per degustazioni e acquisto saranno esposti i prodotti della Val di Cor-nia e quindi non mancheranno vino, olio, miele, salumi, formaggi ecc. Quest’anno sono presenti anche varie aziende produt-trici di alimenti biologici. “Oltre all’aspetto tipicamente enogastronomico – afferma il presidente del Comitato Cittadino Lucia-no Buccianti - la manifestazione propone in ambedue i giorni interessanti iniziati-ve collaterali quali la Mostra e spettacoli equestri da parte dell’Ordine dei Cavalieri di San Fiorenzo, la Mostra di animali bovini

di razza Chianina, provenienti da Aziende Agricole locali, l’ Esposizione di animali da bassa corte quali suini, ovini, caprini, volatili, ecc. e Natura e Cucina è anche la riscoperta e la valorizzazione delle antiche razze animali”. Mostra ed esposizione di auto d’epoca del gruppo CASM di Ventu-rina. Mostre fotografiche e mostra della storia di Venturina, attraverso i disegni di Fabio Lorenzini. Rievocazione della treb-biatura sull’aia eseguita con trattore e trebbiatrice d’epoca. Il sabato è previsto dalle ore 17.30 un incontro/tavola rotonda dal titolo “L’Agricoltura Biologica ed i suoi prodotti”, alla quale interverranno esperti del settore, rappresentanti delle associa-zioni agricole di categoria, amministratori locali. Sabato sera cena con prodotti tipici. Domenica alle ore 11.00 sfilata per le vie cittadine, con cavalli, bovini, auto e moto d’epoca in collaborazione con il CASM Venturina ed il gruppo Cavalieri dell’Ordi-ne di San Fiorenzo. Domenica pomeriggio sarà possibile ascoltare il gruppo folk “I cantori di San Vincenzo” che eseguiranno canzoni popolari del mondo agricolo e del tempo passato. Per il giorno di domenica sia a pranzo sia a cena sarà funzionante il servizio di ristoro.

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In un unico tavolo, il banchetto medievale più grande della Toscana: le dimensioni saranno circa 53 metri per 11 che acco-

glieranno 250 ospiti. Il tavolo sarà collocato al centro della verde e coreografica P.zza Garibaldi, che grazie alla sua composizione contribuirà a rendere ancora più suggestivo lo scenario.

La perfetta atmosfera medievale accoglierà gli ospiti del banchetto, con il gruppo Aper Labronicus di 35 figuranti, fndato sulla con-vinzione che il passato sia la radice della no-stra identità moderna. Faranno rivivere quei tempi rievoncando immagini di personaggi o eventi della seconda metà del XII seco-lo composta da uomini d’arme e da tutte le altre figure che gravitavano intorno alle compagnie mercenarie: soldati di ventura e miliziani, cavalieri valorosi e mercenari senza onore con “rituali” cavallereschi, l’iniziazio-ne, il passaggio da uomini comuni a cava-lieri e combattimenti con spade. Saranno presenti anche gli sbandieratori di Suvereto

con tanto di musici che si esibiranno nelle loro coreografie ed infine la compagnia del “Granmastro”di Viareggio sperimentano va-rie tecniche del teatro di strada e dell’ani-mazione educativacon giochi (mangiafuoco, giocolieri, trampolieri e giochi di ruolo).

Gli spettacoli di intrattenimento avverranno direttamente al centro del grande e unico ta-volo quadra-to allestito per gli ospiti.

La serata sarà condot-ta da Piero Giorgetti ed i prelibati piat-ti dell’epoca, sarannopre-parati dallo chef Roberto Ramacciotti con i suoi collaboratori

del ristorante la Meridiana. E’ gradito abbi-gliamento a tema.

Ore 20,30 arri-vo e accoglienza Ore 21 inizio del banchetto con spet-tacoli. Le pietanze, su ricette del me-dioevo, verranno servite come al-l’epoca.

Ore 23,30 circa conclusione con grande spettacolo finale

Questa serata nasce passione nel far star bene le persone, locali e tristi che siano, e nell’organizzare eventi in un luogo come Vada che possiede grandi potenzialità di cre-scita. L’Assessore al Turismo del Comune di Rosignano Marittimo Luca Agostini che ha contribuito alla promozione dell’evento e di-mostrato un forte interesse ed impegno a far crescere questo tipo di iniziative.

Quale miglior augurio? Che sia la prima di una lunga serie di serate animeranno la prossima estate.

“Con la rubrica eventi e appuntamenti avrai a portata di mano un’utile guida alle

manifestazioni che si svolgeranno nella Costa degli Etruschi permettendoti così di organizzare al meglio il tuo tempo libero.”

Livorno- 5 settembre violini, principesse e... champagne Fortezza Vecchia Spettacolo comico - musicale in due tempi- 10 settembre Gli spiriti in casa della pizziata For-tezza Vecchia Spettacolo teatrale in vernacolo- 11 settembre C’era una volta livorno Fortezza Vecchia spettacolo teatrale in vernacolo che rac-conta la storia di Livorno- 11/12 settembre Nugola: Festa del vino - 12 settembre Dei delitti e degli amori, ovvero giallo a guardistallo Fortezza Vecchia- fino al 12 settembre Oltre il grande rettile: fine-stre sull’arte contemporanea Museo Fattori , Villa Mimbelli- 15 settembre omaggio a maria callas Fortezza Vecchia- fino al 31 marzo 2011 Il telescopio di galileo. lo strumento che ha cambiato il mondo Area Ter-razza Mascagni ente organizzatore: Acquario di Livorno

Rosignano M.mo- cena rinascimentale 4/25 settembre Centro storico Rosignano M.mo Tradizionale cena rina-scimentale nella cornice del Castello di Rosignano Marittimo- Pizza party 05 settembre Vada- Banchetto medievale 10 settembre vada- La rotta del vino 11/12 settembre Porto Turistico Cala dé Medici Rosignano Solvay Regata enoga-stronomica. La competizione velica viene disputa-ta misurando le abilità degli skipper e degli chef che, a bordo delle imbarcazioni prepareranno vere specialità, accompagnate dal vino della cantina abbinata alla barca.- Da Courbet a Fattori. I principi del vero: una mo-stra a Castiglioncello fino al 01/11

Cecina- 5 e 12 Settembre Targa Cecina Carri allegorici e palio podistico si svolge la Sfilata di carri allegorici con Palio podistico tra rioni- fino al 18 settembre vermentino a tavola vari ristoranti del territorio - Cecina Concorso enoga-stronomico. I ristoranti che aderiscono all’iniziati-va (il menù non supera i € 50,00 tutto compreso) presentaeranno piatti che ben si sposano con i profumi del Vermentino. Una giuria di esperti sce

glierà il piatto migliore

- 23/ 24 settembre B.e.t.a. borsa europea del turi-smo associato Villa Guerrazzi La Cinquantina - fino al 31 maggio 2011 laboratori per bambini Teatro ARtimbanco Villa Guerrazzi La Cinquanti-na

Bibbona- 4 settembre Marina di Bibbona Degustazioni di vini e prodotti tipici del territorio selezionati dal Club de’ Toscanacci, accompagnate dal concerto dal vivo di musica jazz- 7 settembre Visita e degustazione presso la can-tina Leopoldo I° Bibbona- 9 settembre visita e degustazione in cantina Villa Caprareccia Bibbona- 11 settembre mercatino g&c Marina di BibbonaMercatino di artigianato e oggettistica- 14 settembre percorso enogastronomico in fat-toria presso l’azienda agricola Ferrone Alessandro e Campo al Quattrino Bibbona- 16 settembre visita e degustazione presso la cantina Colli Etruschi Bibbona- 18 settembre mercatino momente art etnico so-lidale Marina di Bibbona - 21 settembre Percorso enogastronomico in fattoria - visita e degustazione presso la cantina Ciarcia Massimo Bibbona

- 23 settembre Visita e degustazione olio e pro-dotti vari Azienda agricola Esposito Bibbona

Castagneto C.cci- 3/5 settembre Bolgheri jazz Bolgheri 6a edizione di Bolgheri Jazz, un connubio di buona musica e di buon vino. All’ingresso sarà possibile acquistare il set degustazione per assoporare vino ascoltando musica.- 3/5 settembre Caleidoscopio 2010 -12° festival internazionale della musica Castagneto C.- 5 settembre angoli e scorci del borgo di Castagneto Estemporanea di pittura- fino al 10 settembre Mostra di pittura e scultura Castagneto C.- 11/12 settembre Vermentino di terra e di mare Marina di Castagneto- 23/26 settembre Sagra del fungo Parco delle Sughere Donoratico

San Vincenzo- motoraduno sulle strade del vino 18/19 settem-bre - fieretta sapori d’italia e dintorni 19 settembre.Fiera con prodotti tipici locali lungo la zona pedo-nale del paese.- festa della birra 2/5 settembre

Eventi & Appuntamenti in Settembre (la Redazione non è responsabile dell’eventuale variazione del programma degli eventi)

Bolgheri Jazz: un salotto a cielo aperto

Un salotto a cielo aperto in cui si de-gustano i vini più buoni del mondo e si ascolta dell’ottima musica jazz.” Un

aforisma tanto semplice quanto inconfondi-bile. Goffredo D’An-drea, promotore di una delle iniziative più rinomate della costa etrusca, spiega così che cosa significa parlare del “Bolgheri Jazz 2010”. Qualità è la parola d’ordine, continuità è la realtà dei fatti, perché da un sogno chiacchie-rato in una cena tra amici al ristorante “la taverna del pittore” a Bolgheri, è nata una suggestione unica nel suo genere che giunge ormai alla sua sesta edizione, richia-mando l’attenzione di interessati avventori locali e di molti turi-sti che organizzano le proprie vacanze consultando prima la data del loro spettacolo preferito. Passeg-giando per il borgo, inebriati dall’odore del buon vino, allietati dalle note di sassofoni, tastiere e chitarre, si respira un’atmosfera surreale che conduce via lontano dalla fre-netica quotidianità, immersi in una cornice d’altri tempi che avvolge il corpo e lo spiri-to. Ed è prorpio questo il punto focale del-l’evento, il connubio tra il piacere di gustarsi il nettare delle vigne più illustri e deliziare le orecchie con le composizioni musicali dei

gruppi jazz più conosciuti nella nostra re-gione. E’ l’amore che sboccia tra l’enologia e la musica che si sposano, si fondono, si intrecciano nelle quattro piccole piazze del-la gemma più preziosa della costa etrusca.

Bolgheri è il castello signorile, i visitatori sono i mecenate, i musicisti e gli enolo-ghi sono gli artisti che dispensano il loro talento, il loro sape-re. Corrado Rossetti è il direttore artstico dell’evento, un perso-naggio che trasmette con gli occhi la sua smisurata passione per la musica e che rapprenta la garanzia dell’esclusività e della riuscita dell’iniziativa. Sarebbe stato facile lasciarsi sopraffare dall’unicità e dal suc-cesso raggiunto in questi anni in ambito locale, ma la forza degli organizzatori sta nel rinunciare ad inutili quanto dele-

terie manie di grandezza. “Il Bolgheri jazz è nato con tanta voglia di stupire e quattro pedane di legno”, hanno affermato all’uniso-no Goffredo e Corrado. E così deve restare: semplice, esclusivo, un evento di culto. Al-l’entrata del borgo sarà possibile acquistare il bicchiere con la sacca griffata “Bolgheri jazz”, il calice che vi permetterà di assag-giare i vini delle cantine che hanno aderito all’iniziativa e senza il cui apporto l’evento non sarebbe stato possibile. Nelle quattro

piazze del paese si insedieranno i musicisti, dando vita a quattro concerti contempora-nei, distinti e particolari. I ristoranti del borgo saranno pronti e lieti di ospitare i visitatori che vorranno sedersi per bere e mangiare tenendo le cucine aperte fino a tarda sera. Il primo venerdì di settembre si aprirà il si-pario, per tre serate sarà possibile godersi lo spettacolo col solo vincolo delle condizio-ni climatiche, tempo permettendo come si suol dire, che se saranno avverse vedranno il tutto rimandato alla settimana successiva. La qualità del vino, della musica, l’unicità di un percorso enogastronomico musicale ini-mitabile, sono le prerogative del successo di “Bolgheri jazz” che vuole essere anche un punto di riferimento per i veri appassionati di jazz. Per il prossimo anno infatti, gli organiz-zatori della manifestazione si pongono come obiettivo quello di istituire un vero e proprio premio targato “Bol-gheri Jazz”. I gruppi musicali della zona potranno inviare le loro composizioni, una giuria di esperti del settore le valuterà e le tre migliori esibizioni troveranno spazio nella rassegna dell’anno venturo. Altro obiettivo del-l’organizzazione,sempre le-gato al tema musicale, è la produzione di un disco esclusivo con le più belle note suonate dai gruppi durante questi anni di festa nel borgo. Doverose sono le ci-tazioni di coloro che hanno consentito il pro-cesso di organizzazione della manifestazio-ne. Dal contributo del comune di Castagneto all’apporto dei residenti del borgo che da anni permettono lo svolgimento dell’evento senza lamentele nè proteste, dagli sponsor che hanno aderito al finanziamento dell’ini-

ziativa ai gruppi musicali che si esibiranno nelle piazze del paese. Importante è inoltre ricordare che “Bolgheri jazz” non viene or-ganizzata per scopi lucrosi, ma si prospetta di raccogliere i fondi utili all’autogestione dell’iniziativa dell’anno successivo. Gli or-ganizzatori ci tengono molto a sottolineare la preziosa partecipazione della “Icio Onlus progetto acqua”, una nota associazione che ha il fine di costruire pozzi d’acqua in alcune zone dell’Africa, quest’ultima avrà a disposi-zione uno spazio nel borgo per illustrare le proprie nobili operazioni. Note tecniche al margine, utili per gli avventori, sono dispo-nibili sul sito “www.bolgherijazz.it”, dov’è ri-scontrabile ogni utile informazione, compresi dettagli sul servizio navetta disponibile dalla località San Guido. Non resta che attendere

che il palcoscenico bolgherese sia illumina-to dalla luce della musica e i palati estasiati dalla bontà del vino che il mondo intero ci invidia. Non resta che calarsi in quest’atmo-sfera esclusiva recandosi in quel salotto tan-to particolare quanto domestico e familiare vetrina inconfondibile dell’ENOJAZZAMORE.

Gianluca Parodi

- segue da pag. 1 -

Ogni rione si riorganizza e genera nuove rap-presentazioni, il lavoro è tanto, ci sono riu-nioni per prendere decisioni comuni, le sarte si occupano dei nuovi costumi, delle stoffe, e non meno importante la scelta delle coreo-grafie, si devono trovare i ballerini, i figuranti, insomma riparte il fermento, l’assegnazione della Targa non è altro che il culmine di una impegnativa festa che dura quasi tutto l’anno. Si parte infatti da febbraio con il carnevale, poi dopo qualche mese l’Expò, la sfilata not-turna in agosto e a settembre la conclusione con la tradizionale gara podistica, in voga dal 1929. Dopo la sfilata notturna di agosto i car-

ri tornano in scena ancora più carichi e spet-tacolari il 5 settembre per la minitarga, gara podistica per i bambini di età inferiore ai 14 anni, e il 12 settembre con la gara dedicata agli adulti per l’assegnazione della Targa Ce-cina. L’ordine di sfilata dei carri è deciso da una estrazione, tranne per il primo posto che tocca di diritto al rione detentore del trofeo, questa volta è il rione Casine ad aprire la ca-rovana che lo scorso anno, oltre ad aver vinto la Targa, si è aggiudicato anche la minitarga; quest’anno, per la prima volta, l’estrazione è stata fatta dal sindaco Stefano Benedetti.

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Un nuovo modello di unione e comunicazione per promuovere il territorio

della Costa degli Etruschi

Sede Via G. Mazzini, 2 • 57023 Cecina (LI) mail: [email protected] 01668240490 • C.Fisc. 92106080499

Banchetto Medievale a VadaRievocazione storica di una tipica cena medievale

con spettacoli in costume

Page 6: N° 2 - Costa degli Etruschi News

di Luigi Cremona

NONNA ISOLA

www.nonnaisola.it

Titolare: Enrico FaccendaPrezzo: circa 50 euro

Quella di Nonna Isola è una storia iniziata più di cento anni fa grazie al-l’intuizione della donna di cui porta il nome, capostipite di una famiglia de-dita da sempre all’arte della ristora-zione e dell’ospitalità. Chiuso per al-cuni anni, il locale è stato riaperto da Enrico,cresciuto tra pentole e fornelli, un passato prossimo da panettiere, custode dei segreticulinari di un’in-tera generazione. Al suo fianco Su-sanne, nel triplice compito di moglie, sommelier, direttrice di sala. Nonna Isola è locale caldo ed accogliente, in cui si respira tutta le dedizione e l’amore dei proprietari, un locale semplice per uno stile che fa della linearità il suo vanto. Valore aggiunto è senz’altro la località: Castiglioncel-lo è piccolo gioiello che val bene una trasferta. E Nonna Isola per il visita-tore gourmet è proprio la ciliegina sulla torta, portatrice di

una cucina semplice e ragionata, che pesca nel vici-no mare i prodotti più fre-schi. Tutte le mattine Enrico, fa il suo giro per scruta-re il pesce che hanno p o r t a t o le barche dei pesca-tori di notte: ed è proprio, al porto, che prende vita il menu del giorno. Nulla di scritto quindi sulle tavole, solo una narrazione verbale basata sull’estemporaneità e la freschezza dell’enunciazione del pescato. Ma non è solo la materia prima a fare la differenza: Enrico, pentola alle mani

come estensione del proprio corpo, da vita a piatti gu-stosi, ben realizzati, sempre privilegian-do l’ immediatezza e la spontaneità. Per gli irriducibili, il cacciucco alla livor-nese, molto saporito e con le sue quindi-ci diverse varietà di

pesce, davvero bene assortito. Fusil-lo con polpo e moscardini, passato di scorfano senza soffritto e odori, la-sagnetta sul gattuccio, tagliolino con novellame e i divertenti fazzoletti alle cicale. Grazie all’attenzione per tutti gli ingredienti, la frittura di paranza può contare su un olio che le regala una fragranza e una perfetta dora-tura. Per il goloso, torta di pesche con zucchero di canna, cremina di ricotta e caramello, coulant ciocco-lato. Il pane, realizzato da Enrico, nel suo cestino, è davvero buono, dalla ciabatta alla schiacciata. La carta dei vini è ampia e dettagliata, gestita con attenzione da Susanne che, sempre cortese, accoglie l’avventore.

Lo spinacio

La spinacia Oleara è una pianta erba-cea appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee che si presenta con

una rosetta di foglie con lamina di forma variabile. E’ un ortaggio molto noto ma dalle origini incerte. La Persia sembra sia il suo luogo d’origine e sul nome le leggende si infittiscono: alcuni lo fanno derivare dal-l’italiano spinace, originato dal latino spina per il frutto spinoso, altri invece dall’arabo aspanakh passando per lo spagnolo espi-naca. Misterioso anche l’arrivo in Europa, sembra siano stati gli arabi a introdur-lo verso l’anno Mille,oppure i crociati. Si racconta che Caterina de’ Medici, quando lasciò Firenze per andare in sposa a Enrico di Valois, futuro re di Francia, porto’ con se alcuni cuochi in grado di cucinare in vari modi gli spinaci che pare fossero la sua verdura preferita. Da allora nella cucina classica francese, le preparazioni che ri-chiedono un letto di spinaci sono chiamate per questo “a’ la florentine”. Bisogna aspet-tare il XIX secolo finché gli spinaci diventino un ortaggio di grande consumo, prima in Europa e poi in America cosa questa sicu-ramente dovuta sia alla grande ricchezza nutritiva che questi ortaggi presentano sia

all’estrema facilità della loro coltivazione.

Infatti lo spinacio è un ortaggio ricco di ferro e di moltissime vitamine che si acco-sta molto facilmente come contorno per le diete ipocaloriche e che un tempo veniva anche consigliato come alimento ottimale per le persone che facevano del pugilato la loro professione. Grazie poi all’elevato con-tenuto di saliminerali gli spinaci sono parti-colarmente gli spinaci sono particolarmen-te indicati per gli anemici e per chi soffre di stipsi, mentre sono sconsigliati per chi soffre di gastrite o di malattie epatiche e renali. Il succo di spinaci si utilizza per pre-parare impacchi indicati per lenire le scot-tature e favorire la cicatrizzazione, mentre in cosmesi lo spinacio entra come ingre-diente di preparati nutrienti per la pelle.

Per poter beneficiare delle loro proprietà salutari, conviene mangiarli crudi, conditi con olio e sale; lessandoli, infatti, si perde una buona percentuale (circa il 50%) degli elementi utili all’organismo. Sempre per quanto riguarda il consumo, è consigliabile scegliere ciuffi con foglie di colore verde scuro, lucide, carnose e croccanti. In cuci-na, gli spinaci sono apprezzati ingredienti per insalate, minestroni, zuppe, ravioli, cannelloni, frittate, puree e sformati.

Come dicevamo lo spinacio è una pianta facilissima da coltivare che può resistere per alcuni giorni anche a temperature infe-riori agli zero gradi, quindi si può seminare in ogni periodo dell’anno anche se la pro-duzione più redditizia di questo ortaggio è da abbinare ai mesi che vanno da febbraio a giugno e durante i mesi autunnali di ot-tobre e novembre, fatto questo che spiega alcune caratteristiche di questa pianta che seppur non abbia delle notevoli esigenze preferisce i mesi che non siano ne troppo freddi ne troppo aridi. M.P.

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La spesa del mese

FICHI Di colore variabile dal verde al rossiccio fino al bluastro-violaceo. La polpa è succulenta e dolce, infatti han-

no un contenuto calorico molto alto. E’ una buona fonte di potassio e fibre ed è molto nutriente. Sono frutti molto delicati, il che rende molto difficile il trasporto e la com-mercializzazione. Per questo motivo il con-sumo è piuttosto limitato e anche la coltiva-zione è ridotta. Il fico può essere congelato, ma deve essere consumato, al massimo, nel giro di 30 giorni.

MELE ROYAL GALA Ha buccia bicolo-re, rossa e gialla, dimensioni medie, una polpa fine, croccante e succosa

dal sapore dolce. Ha la capacità di conser-varsi più a lungo rispetto ad altre varietà. Buona fonte di fibre, tengono basso il livello di colesterolo, contengono una buona per-centuale di vitamina C, zuccheri e diversi sali minerali, tra cui spicca il potassio. In cu-cina sono usate per tantissime preparazioni: nelle classiche ed intramontabili torte, nei dolci tipici come lo Strudel, nelle frittelle e nelle macedonie. Si conservano a tempera-tura ambiente in un luogo fresco, asciutto e lontano dalla luce; se volete surgelarle pote-te farlo solo previa cottura della polpa.

PERE Hanno forma tozza e buccia ver-de chiaro con presenza di lenticelle. La polpa è bianca e fondente dal sapore

zuccherino ed aroma moscato. Hanno un buon profumo aromatico e la polpa morbida al tatto. Si utilizza nelle torte sia nell’impasto che esternamente come decorazione, nelle crostate, flan e crumbles. La pera si sposa perfettamente con i formaggi dal gusto de-ciso, come quello piccante, il gorgonzola, il pecorino, il parmigiano, ecc… Sono delizio-se anche nelle insalate. Le pere sono poco caloriche (30-35 kcal per 100 g), ed hanno un indice di sazietà piuttosto elevato.

UVA I Romani usavano l’uva come un antico metodo di cura: l’ampelotera-pia (dal greco “ampelos”, vite), l’uva

era l’unico alimento del menu quotidiano; perchè l’obiettivo era quello di fare un bel

“lavaggio” interno, grazie alle proprietà diu-retiche e lassative del frutto. Oggi è usata per svariate preparazioni, sia fresca che ap-passita; dagli antipasti ai primi piatti (risotti, insalate di riso e pasta), ai secondi di car-ne (manzo, cacciagione...).Viene impiegata nelle preparazioni di focacce dolci, torte, biscotti, dessert.

FUNGHI Il porcino è la massima espres-sione autunnale dei funghi. Il suo aspetto è robusto, asciutto, vellutato,

anche cucinato da solo ha una resa ecce-zionale. Primeggia negli antipasti, nei primi piatti, e sono superbi con le carni. Nei mesi invernali potremo averli, sott’olio o con altri condimenti, magari nel sugo con una gusto-sa polenta.

BIETOLE cespo di foglie verde scuro, si divide in bietola da coste e bietola da foglie. Ha proprietà rimineralizzanti,

garantisce un buon apporto di vitamina A e C, magnesio, ferro e potassio, ma con-tiene un’elevata quantità di acido ossalico (elemento analogo al calcio), e altrettan-ta quantità di sodio; per questo motivo è sconsigliato il consumo a chi ha problemi renali o soffre di ipertensione.

CAROTE Ortaggio molto ricco di caro-teni importanti per diverse funzioni dell’organismo, particolarmente per

la funzione visiva. Si possono conservare anche per diversi mesi, ad una temperatura di 0 °C mantenendo inalterate le proprie ca-ratteristiche organolettiche. Ha la proprietà di attenuare le infiammazioni dello stomaco ed è un grande equilibratore della flora inte-stinale; stimola la diuresi e depura l’organi-smo. Inoltre decongestiona e purifica le pelli infiammate e lenisce le scottature.

SEPPIA Per essere certi che sia una seppia pescata nei nostri mari bisogna acquistarla intera. L’inchiostro è molto

pregiato, per il forte sapore e profumo di mare, ma è anche la parte che deperisce più in fretta. Hanno un sapore particolar-mente dolce e sono ottime sia fritte che ripiene al forno.

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Da New York a San Francisco, da Sidney a Tokyo, da Milano a Taranto si sta delineando nelle

città di tutto il mondo una nuova ten-denza che poi in realtà tanto nuova non è, ovvero la ricerca sempre più curata dei prodotti alimentari genui-

ni, di quei prodotti di cui sappiamo la precisa provenienza e il determina-to trattamento. Stiamo parlando dei Farm Market ovvero di quei luoghi, di quei mercati in cui si va per comprare quei prodotti che vengono dagli orti

dei contadini. Un ritorno alle tradizio-ni e ai valori del passato per vivere un futuro migliore, più sano e sicu-ramente più genuino. Questa rubrica dedicherà lo spazio ad una pianta, piuttosto che ad un ortaggio, per re-galare quelle nozioni, forse perdute o forse no, che possano permettere ai nostri lettori di riprendere in mano quelle tradizioni ormai un po’ troppo tralasciate nella memoria dei ricordi.

Farm market

La ricetta del mese

Raviolo black and white all’astice

Ricetta inventata e ideata dallo Chef Massimo Tanini del Ristornate Osvaldo di Bolgheri, dove le tradizioni, il rispetto della materia prima, la produzione interna di pane, pasta e pasticceria permettono di gustare profumi e sapori smarriti. Questo piatto nasce da una cucina rigosamen-te espressa e fatta in casa, ispirato alle antiche tradizioni familiari che si tramandano di padre in figlio. E’ una ricetta molto fresca e delicata, preparata con prodotti prettamente estivi e locali.

Ingredienti per 4 persone: Pasta bianca all’uovo Pasta nera all’uovo1uovo 1 uovo3g di olio 1 tuorlo100 g di farina 100 g di farinaun pizzico di sale 3 g di olio un pizzico di sale 1 g di nero di seppiaPer il ripieno1 astice intero (cotto a vapore, di cui utilizzerete la polpa e l’interno delle delle chele)120 g di ricotta di muccasale e pepeCon gli ingredienti indicati riuscirete a preparare 4 ravioli a testa compo-sti nella parte superiore dalla pasta bianca e per la metà inferiore dalla pasta nera.

Preparazione 30 minutiCottura 7 minutiEsecuzione mediaVino Achenio Campo alla Sughera Bolgheri.

L’idea in piùCuocete i ravioli saltandoli per 5/7 minuti in una padella coperta con un goccio di olio e due cucchiai di acqua, con del sugo di pomodoro datterino. Potrete così impiattare i ravioli guarniti con foglie di basilico fresco.

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Dall’atletica alla vela, tutti gli sport di Roberto Marconi

di Marica Galassi

Roberto Marconi, 72 anni, un po’ di tem-po fa si sarebbe si-

curamente guadagnato un posto nella nostra rubrica dei “giovani talenti”, comun-que l’età non gli ha impedito di conservare le sue qualità sportive.

Un vero sportivo dai moltepli-ci interessi e con la capacità di raggiungere ottimi livelli in tutto quello che fa. Si dedica al podismo da circa 55 anni, con un passato da promes-sa nell’Atletica Livorno. In seguito è stato irretito dalla passione per la boxe che ha praticato per tre anni sempre però alternata all’atletica. Correre gli ha regalato grosse soddisfazioni anche a livello nazionale e da militare nei paracadutisti si è conquistato il posto nella nazionale militare di pentathlon. Con il pas-sare degli anni si forma una famiglia e inizia a lavorare nell’edilizia, e continuano a cre-scere gli interessi per altre attività sportive, adesso è il momento di dedicarsi alla vela ottenendo gradualmente sempre migliori ri-

sultati nelle più classiche regate d’altura del Mediterraneo.

Tra le tante attività c’è stato spazio anche per un peschereccio e la pesca vera e propria. Dopo un periodo di inattività atletica ha ri-cominciato a circa 50 anni, ottenendo ottimi risultati e 22 titoli italiani negli 800 e 1500 metri, sette o otto titoli europei e mondiali e un quinto posto ai mondiali in Australia. Ha partecipato alla maratona di New York e con-siglia, a chi come lui possiede questa grande passione per l’atletica, di parteciparvi perché

le sensazioni che trasmette sono magnifiche, è un’espe-rienza entusiasmante.Ha vinto, entrando così a far parte dell’al-bo d’oro, anche la traversata di Firenze, affiancando il suo nome ad altri importanti atleti.

Roberto Marconi si aggiudica la Targa Cecina per due anni consecutivi, nel ‘56 e nel ‘57, e per il regolamento di allora non potrà più parteciparvi, fino a quando anni dopo le regole cambiano e dopo 40 anni torna a vincere la Targa con il rione Marina.

Adesso a causa di un’opera-zione, è stato costretto a so-spendere gli allenamenti, ma

ritiene di essere ancora competitivo, e per competitività intende di potersi classificare nei primi tre. Ricomincerà gli allenamenti per poter partecipare alla Targa 2010, an-che se “il tempo”, dice, “non è molto”, per prepararsi infatti ci vogliono almeno sei mesi di allenamento, “ci vuole il mio coraggio per prepararsi in così poco tempo ma mi sento in forma e posso provare a correre qualche piccolo rischio per ottenere qualità”.

Roberto Marconi ed i suoi trofei

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Costa Degli Etruschi News n. 2

(N. Registro stampa 9/2010 Aut. del 23/07/2010)Sede centrale via G. Mazzini n. 2, 57023 Cecina

Tiratura mese di Settembre 10.000 copieDistribuzione gratuita da Livorno a Piombino

Editore Associazione Promo Alta Maremma, Resp. Massimo Tanini (tel. 3335946494)Direttore Responsabile Marica Galassi (tel. 3387073195)Grafica e styling Valentina CambiStampa Pacini Editore SpA PisaPubblicità Chiara Comparoni (tel. 3407241313)

Contatti:Resp. Ufficio Relazioni Valentina Cambi tel. (3342457690)

Silvia Fuselli è nata a Cecina il 1° luglio 1981, ha abitato a Bolgheri finché la sua grande passione per il calcio l’ha

portata a stabilirsi in Sardegna. All’età di 15 anni si è resa conto che non le bastava più giocare a calcio con gli amici, a scuola o nei campetti improvvisati, così spalleggiata dalla cugina Jessica, anche lei appassionata dello stesso sport, è entrata a giocare nell’Ulive-tese, squadra di Uliveto Terme. Dopo circa tre mesi le viene subito data la possibilità di giocare a Lucca, in quel momento in serie B, con la quale, però, avrà la soddisfazione di vivere la promozione in serie A. Gioca in altre due squadre, l’Agliana e il Torino, sempre in A, prima di arrivare a vestire i colori rosso blu della squadra sassarese del Torres.

Dal 1990/91, la Torres calcio femminile diventa ben presto il simbolo ed il punto di riferimento del calcio isolano e uno tra i più importanti a livello nazionale grazie ad una politica incentrata sulla valorizzazione del settore giovanile. Oggi è una delle società sportive sarde più seguite dai media regio-nali e nazionali. Per le sue molteplici attività è stata inoltre oggetto di tesi di laurea da parte di giovani studenti. A testimonianza del cre-

scente credito che la squadra ha acquisito e continua ad acquisire in campo interna-zionale, sono molteplici gli inviti ricevuti per partecipare ai più prestigiosi tornei in Europa ed oltre Oceano. La nostra giovane attaccan-te con la sua fortissima squadra, allenata da Salvatore Arca, ha vinto una Coppa Italia, una Italy woman’s cup, una Supercoppa italiana e lo scudetto la scorsa stagione, terminan-do il torneo imbattute, e partecipando fino ai quarti di finale all’entusiasmante esperienza della Champions League. Dal 2006 gioca anche in nazionale con la quale, adesso, è impegnata per le qualificazioni ai mondiali Germania 2011.

Silvia ricorda che, fin da subito, questo sport è stato impegnativo e ci sono stati non pochi sacrifici. Gli allenamenti frequenti e lontani hanno messo subito alla prova la qualità della sua passione. Adesso quello che era cominciato come un gioco si è trasformato in un vero e proprio lavoro, mantenendo ovvia-mente i suoi lati divertenti e entusiasmanti.

Purtroppo la nostra realtà calcistica, al contrario di quella tedesca o fin-landese, è prettamente maschilisti-ca e dimenticatevi i guadagni da ca-pogiro dei professionisti uomini, lo stipendio di una calciatrice di serie A è pressapoco pari a quello di un collega che gioca in eccellenza o in promozione. Anche per i genitori di Silvia non è stato facile, la decisio-ne sportiva della figlia li ha costretti spesso e tuttora lontani da lei. Ma anche se contrari all’inizio, adesso, sono i primi tifosi insieme alla so-rella Stefania, e un sacco di altre persone della zona, che seguono le partite della Torres e della nazionale

in giro per tutta Italia senza tener conto dei chilometri che fanno quasi tutti i sabati per vederla giocare.

A proposito, dimenticavo, nonostante gli im-pegnativi allenamenti giornalieri, Silvia si è anche laureata in tossicologia analitica so-cio-ambientale. Se questo non è talento! M.G.

Giovani talenti: Silvia Fuselli

Giovani talenti della Costa degli Etruschi

Il calcio è donna. Silvia Fuselli

C on lo spazio dedicato ai giovani talenti emergenti nella Costa degli Etruschi, vogliamo attirare l’atten-

zione verso ragazzi e ragazze che si stan-no facendo largo nel mondo dello sport, dell’arte e della musica, della letteratu-ra e della scienza. Da sempre i giovani sono tartassati dai soliti, negativi, luoghi comuni e se qualcuno di loro riesce, con costanza e impegno a raggiungere il pro-prio sogno, allora che serva di esempio e di aiuto a chiunque voglia provarci.

Cicloturismo, in bici tra mare e storia

La bicicletta è sicuramente uno dei mezzi più adatti per spostarsi sulla Costa Etru-sca, ed è dimostrato dal grande passo

avanti che il cicloturismo ha fatto, in questa zona, negli ultimi anni. Stanno crescendo infatti i così detti “sport lenti”, cicloturismo, trekking, passeggiate a cavallo, che permet-tono di ammirare con meno freneticità le bel-lezze che si vanno ad attraversare. Sempre di più sono gli amanti di ruote e pedali che si attrezzano con mezzi propri, o noleggiati, per viaggiare in economicità, dedicandosi alla forma fisica e ammirando il paesaggio circostante.

La Costa degli Etruschi è ideale per tutti i tipi di ciclisti, dai professionisti alle famiglie con bambini. Si può infatti scegliere tra tanti e diversi itinerari, molto suggestivi e adatti ad ogni esigenza, sia per lunghezza che per dif-ficoltà.

Con un po’ di preparazione e buona volontà è possibile anche attraversare tutta la costa partendo da Livorno fino a Piombino, per un totale di 153 km che possono essere per-

corsi anche in 2 o 3 tappe per assaporare e gustare tutti i luoghi toccati dall’itinerario. Lungo il percorso si trovano diverse varianti che permettono di avvicinarsi al mare dal-l’entroterra. Potranno essere visitati antichi borghi, come Bolgheri, Castagneto Carducci, Campiglia Marittima, Populonia con praticità, senza il pensiero del parcheggio per l’auto o del traffico. Molto suggestivo, con un pa-norama mozzafiato sull’isola d’Elba, il tratto che, da Baratti, attraversa il promontorio di Piombino fino a Salivoli.

Ci si può dedicare, però, anche a percorsi più brevi e altrettanto interessanti, peda-lando nella storia lungo il celebre Viale dei Cipressi di carducciana memoria per ragiun-gere Bolgheri, legato alla storia dei Conti della Gherardesca e contornato da famose aziende vitivinicole, pedalando tra oliveti e vigne prestigiose.

Nel comune di Bibbona, si può accedere al cuore della Macchia della Magona, attra-versando su strade sterrate una vasta area protetta interdetta al traffico motorizzato, un vero paradiso per chi ama la natura.

Nell’itinerario che porta da Donoratico verso la Val di Cornia, si percorre, nel tratto da Sas-setta a Suvereto, una delle migliori strade italiana da percorrere in bici. Consigliatissima una sosta nel borgo medievale di Suvereto e alla necropoli etrusca di Baratti. Ma anche il mare non è certamente da meno, da San Vincenzo partono itinerari che vi condurranno alle bellissime spiagge che delimitano l’area di Rimigliano, riserva naturale, e alle splen-dide calette che precedono l’ampia spiaggia del Golfo di Baratti M.G.

Una scelta economica, ecologica e sana

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