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Magazine Marchigiano, dove ho curato completamente l'aspetto grafico.

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Eccoci all' appuntamento tanto atteso da tutta la redazione.Il primo numero di MarcheMag!

Come ogni primo numero, veniamo a presentarci ai nostri lettori.Siamo una rivista nata dalla passione di tanti giornalisti che vuoleraccontare la nostra bella Regione, senza campanilismi di sortama fedeli osservatori e attenti narratori di tutto ciò che quotidia-namente ci circonda.

MarcheMag è il racconto descritto da un giornalista, che affian-cato da un fotografo, percorre la nostra terra in lungo ed inlargo, cogliendone ogni aspetto della sua storia passata recente efutura.

Un concept editoriale diverso, una lettura della rivista attraversole immagini fotografiche che ne testimoniano la bellezza, dove leg-gere diventa un piacere e arrivare alle pagine finali non sia più unproblema. Articoli di alto contenuto ma circoscritti nella lun-ghezza per dare la possibilità al nostro lettore di gustare il "pezzo" all' interno di suggestive immagini.

Ci rivolgiamo alla nostra gente attraverso il racconto delle propriepassioni, usi,costumi e tradizioni . Scriveremo di storie e leggendemetropolitane di cui il nostro territorio e' ricco, di personaggi di-ventati famosi all'estero ma che qui sono nati e cresciuti. Scrive-remo del mondo dei giovani per cercare di capire come, in chemodo , dove e in che cosa i ragazzi marchigiani si muovono, pen-sano e programmano per il loro futuro. Dialogheremo con le Isti-tuzioni per capire come sostengono e in che modo aiutano lacrescita della nostra Regione.

Con semplicità, chiarezza e amore per la nostra Regione.

Tutto ciò a partire da questo primo numero!

Le Marche ...le scopriremo all' infinito!

Fabio Di Rienzo

EDITORIALE

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La prima copertina del nostro magazine è dedicataal 150° anniversario dell’Unità d’Italia.La modella è Francesca Onofri, Miss Mamma Ita-liana in gambe 2010. Non poteva mancare poi ilsimbolo della nostra Regione protagonista delle ce-lebrazioni.

Photographer Aurelio BiocchiLuca Giustozzi

Calzature Manas SpaMake Up Alessia Cavalieri

3 - EDITORIALE

8 - RINASCERE IN SPA10- MA DOVE VAI...SE IL KETTLEBELL NON CE L’HAI12- MACERATA UN INNO ALLA BELLEZZA14- ANCONA QUANDO IL LETTINO NON BASTA PIU’

20- TOMBOLINI: BASTA FISCHI NEL CALCIO E NELLA VITA24- LARDINI: PURO STILE DI FAMIGLIA26- REMO GRASSETTI: IL DIRITTO DI DIFENDERSI E IL DOVERE DI SAPERSI DIFENDERE

32- FAUSTO MARINCIONI: NEMO PROPHETA IN PATRIA36- THE NEW WAR

PP PRIMO PIANO

FP FATTI PERSONE& PERSONAGGI

SL STORIE &LEGGENDE

SommarioLA COPERTINA

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Vittorio Fabio Di [email protected]

Redazione

Ilaria [email protected]

Annalisa [email protected]

Gabriele [email protected]

Cinzia [email protected]

Daniele [email protected]

Francesca [email protected]

Effezero studioAurelio BiocchiLuca Giustozzi

www.effezerostudio.comPhotograph

Katiuscia KronesMark Jones

Emanuela Amy RossiBeatrice Ferri

Alessandra Torrisi

Monia OraziGiorgia GiannettiGabriele Censi

Michele AriorisiFrancesca Palmitano

Marianna Grellini

Pamela CanvariMatteo Aurili

Chiara Bonaiuti

Paco De AngelisMichele Fulvi

Chiara AntoniniPamela VazzariJoseph BrianThomas More

Annalisa Robolini

www.cecconigrafica.it

In attesa di registrazione Tribunale di Macerata n°/11 del 06-2011

Sede Legale ed AmministrativaVia Natali ,51 Macerata

Sede OperativaVia Carducci 3/A - 60025-Loreto (An)

Tel. 071. 976795 - 976804www.marchemag.it - [email protected]

StampaVia Brecce - 60025 - Loreto (AN)tel.071 9747511 fax 071 7500092

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chiuso in redazione il .31 Maggio 2011

Copyright SegniMarcati edizionitutti i diritti sono riservati

Nessunaparte della presente rivista può essere utilizzata e/oriprodotta conmezzi grafici,meccanici, elettronici o digitali senza

il consenso dell'editore. Ogni violazione sarà punita a normadi legge.

Il magazine delle MarcheMensile anno I

n° 01 - Giugno 201140 - COSPLAY: L’ARTE DI TRAVESTIRSI FA TENDENZA42 - MARY CHANALIASMARIA EMILIOZZI48 - UNIVERSITA’ A CONFRONTO

54 - LE ISTITUZIONI A CONFRONTO58 - LE PROVINCEE IL TURISMO

76 - RAPHAELGUALAZZI: LATIN PROFESSOR

MG MONDOGIOVANI

MC MARCHECITYGUIDE

MARCHEMAGJOURNAL

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“Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di domannon c'è certezza”. Così nella seconda metà del 1400 Lorenzo De Medici cantaval'ineffabile fascino della gioventù, uno dei miti della nostra epoca. Uno stato delcorpo e dell'anima che il poeta Sandro Penna definiva "un perenne amare i sensi enon pentirsi". Negli ultimi anni questa rincorsa al voler restare giovani più a lungopossibile, ha avuto un forte slancio, che sul mercato si traduce in un notevole svi-luppo del comparto wellness. I servizi offerti dai numerosi centri, sorti negli ultimianni fino a raggiungere il totale di circa 30 mila imprese a livello nazionale, offronouna vasta gamma di possibilità, per raggiungere una forma ottimale. Anche nelleMarche, l'andamento del settore rispecchia quello a livello nazionale, che ha regi-strato seimila nuove imprese nate tra il 2004 ed il 2008, pari ad un incremento del24 per cento. Il settore del benessere si divide tra le palestre, i centri estetici ed icentri benessere, includendo anche il settore del turismo termale. Nelle Marche, idati Aiceb-Confesercenti (Associazione Italiana Centri Benessere), relativi al 2010,parlano di circa 1064 imprese del settore, con 81 centri benessere pari al 7,6 percento, 121 palestre pari all'11,4 per cento e 862 centri estetici, pari all'81 per cento.A livello nazionale il settore nelle Marche, rappresenta il 3,5 per cento del mercatoitaliano, con i centri benessere che sono il 3,3 per cento del totale nazionale. Rile-vante la crescita del mercato tra il 2004 ed il 2008, pari al 25 per cento in linea conil trend nazionale e 211 nuove imprese. Il contributo marchigiano alla crescita delsettore è stato pari al 3,3 per cento del totale in Italia. M

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La “salus per aquam”, i romani lo sapevano bene, è un vero toccasana per il corpo eper l'anima, in grado di risolvere i problemi più svariati: l'acqua sulfurea per malat-tie epidermiche, le acque minerali per patologie respiratorie, i fanghi come terapiaanti-infiammatoria, anti-dolorifica e rivitalizzante. Nelle Marche, da nord a sud, pos-siamo trovare diversi centri termali, ma anche centri benessere specializzati. NelMontefeltro le acque sulfuree dello stabilimento Pitinum Thermae (a Macerata Fel-tria) promettono miracoli. Ottime per cure inalatorie, fangobalneoterapiche, idro-piniche, dermatologiche, per sordità rinogena, vasculopatie e cure ginecologichesono abbinate a trattamenti estetici e antistress. Inoltre l'acqua della sorgente "Cer-talto", ad ampio contenuto di magnesio, viene imbottigliata in loco. Chi sognal'oriente troverà a Jesi il sensuale “Profumo di Hammam”, per farsi avvolgere da caldivapori, rilassanti e rigeneranti, immersi nelle atmosfere di Damasco. Gabicce Marefarà esplodere la passione nella sensualissima spa “Maison D' O” del Grand HotelMichelacci, con i suoi trattamenti orientali, 3 piscine, sauna, bagno di vapore e doc-cia delle meraviglie. Anche l'acqua marina, sfruttando i benefici del sale, è una pre-ziosa alleata del benessere: a Montefano nel centro "Galos" si trovano due grotte disale, contro i fastidi delle vie respiratorie: è indicata per tutti, dai più piccoli ai più an-ziani e ideale per gli sportivi, dato che aiuta al reintegro delle energie.

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Mens sana in corpore sano. L'attività fisica migliora il rendimentomentale, facilita la concentrazione e allontana lo stress. Insomma nonpossiamo prenderci cura del nostro corpo senza passare dall'eserci-zio, dalla fatica, dal sudore. Le palestre sfornano ogni mese corsi fit-ness per tutti i gusti, spesso importati dagli Usa. All'ultima edizionedi “Rimini wellness”, appuntamento fieristico punto di riferimento pergli sportivi di tutta Italia, c'è stata una vera esplosione di novità. Moltedelle quali già pronte da provare nella nostra regione. Protagonistadell'ultima stagione, il Kettlebell Workout una rivoluzione nella me-todologia di allenamento: questo nuovo strumento di lavoro (unapalla di ghisa con una maniglia), detto anche Girya, è conosciuto findall'antichità dai monaci di Shaolin. Consente di ottenere rapida-mente dimagrimento (a fronte però di un notevole sforzo fisico), to-nificazione e rassodamento, potenziamento e ipertrofia muscolare. Sipuò provare nelle palestre Robby's a Macerata oppure Millenniumad Ancona. Le antiche tecniche delle arti marziali vengono in aiutoalle donne, per farle sentire più sicure grazie ai corsi di autodifesafemminile. Ad Ascoli Piceno si sperimenta il Metodo Globale di Au-todifesa Fijlkam, rientrante nel più ampio programma del progetto“Donna Difesa” organizzato dalla Asd Budo Piceno in collaborazionecon il Centro Antiviolenza della Provincia. Durante le lezioni si studiala psicologia dell’aggressore e la reazione dell’aggredito, la legittimadifesa e l'eccesso colposo fino all'utilizzo del più pratico e immediatospray al peperoncino. E' in programma presso la palestra di atleticapesante ad Ascoli Piceno. Il corso di autodifesa si può provare anchead Ancona presso il Centro Studi Arti Marziali John Dee che dal 1998pratica lo studio di Kali Filippino, Silat Indonesiano, Jeet Kune Do, JuJitsu per adulti e bambini.

Ilaria Traditi

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La pevonia liporiducente (al centro esteticoBlugallery di San Severino Marche) per pre-pararsi alla prova costume, l'ossigenotera-pia (da Portofino's a Civitanova Marche) permigliorare il metabolismo cellulare, la ra-diofrequenza per contrastare le rughe. AMacerata la cultura del wellness è un ele-mento imprescindibile nella cura di sé.Presso il centro Somachandra di Corridoniaprotagonisti il massaggio "nau malish", pra-ticato dalla casta indiana dei barbieri (jatiNau), comunemente offerto per strada el'hot stone massage, un sentiero di pietrelaviche massaggiate e poi posate sui puntichakra per sciogliere le tensioni. Propostaanche la coppettazione, pratica terapeuticadella medicina cinese utilizzata per la suapotente azione disperdente e mobilizzante.Farà esplodere la passione il sexy percorsobenessere “Intimacy” all'interno del centroMy Time di Porto Recanati, dedicato allacoppia nella suite “regina dei vizi”. Per ilcomparto riabilitativo all'Officina di Fidia(Corridonia) si praticano la tecarterapia el'idrokinesiterapia. La prima (TrasferimentoEnergetico Capacitivo Resistivo) stimolaenergia dall'interno dei tessuti, attivando inaturali processi riparativi e antiinfiamma-

tori. L'Idrokinesiterapia (o riabilitazione inacqua) sfrutta invece il movimento in acqua,efficace per il recupero articolare e funzio-nale. E passiamo ai massaggi: nel centroShusa (Potenza Picena) si pratica quello aivinaccioli di uva rossa per lenire dolori mu-scolari o articolari e il midhi, l'antica tecnicaindiana del “camminare dolcemente sulcorpo” con i piedi utilizzati nel massaggioal posto delle mani. E ancora il massaggiothai con fagottini alle erbe thailandesi cheaumenta l’attività vascolare e favorisce la li-berazione di tossine. Da provare i pompa-ges (movimenti ritmici sulle articolazioni esui muscoli), il savonnage con sapore nerovegetale (che giova alla pelle e all’umore) eil bagno romano che ricrea l’ atmosferadelle antiche terme. Il fango al platino èun'esclusiva del centro benessere Kimbendi Castelraimondo, per massaggi extralussoal diamante e platino che facilitano il me-tabolismo cellulare e la sintesi delle pro-teine per una pelle morbida, levigata estraordinariamente luminosa. Nel centroWabi Sabi di San Ginesio c'è la vasca inlegno di inoki, per bagni aromaterapici instile giapponese degustando il sencha, il tèverde giapponese organico di alta qualità.

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Cabina, lettino e ombrellone non bastano più. Ad An-cona le spiagge diventano hi-tech, ospitano vascheidromassaggio e percorsi benessere, si trasformano inpalestre e centri massaggi. Qualche esempio? A Mar-celli di Numana la “Piccola spiaggia” (riconosciuta dallarivista “Spiagge d'Italia” tra i 10 migliori stabilimenti delBel Paese) è dotata di servizi esclusivi per il comfort sulbagnasciuga: nell'area benessere, delimitata da fioritropicali, sono installate 3 vasche idromassaggio conacqua a 32 gradi, una dedicata alla cromoterapia e aro-materapia e uno spazio riservato a due lettini che ef-fettuano un piacevole massaggio shiatsu. Novità aSenigallia, presso l'hotel Terrazza Marconi che sta perinaugurare la spa sulla spiaggia. Gestita sempre dalcentro benessere “Spa Marine” la “thalasso spa” darà lapossibilità di usufruire direttamente sul bagnasciugadelle coccole e dei trattamenti all'insegna del wellness.In effetti a chi non verrebbe voglia, soprattutto neimesi più caldi, di immergersi in piscine con idromas-saggio e docce multigetto per favorire la microcircola-zione? A completare la nuova struttura, una favolosaterrazza panoramica e solarium, dove rilassarsi suchaise longue gustando infusi o tisane. Sempre sullaSpiaggia di Velluto si sta costituendo il consorzio tra glistabilimenti 67 - 68 (bagni Piccolo Lido), 69 (BagniBruna) e il bar Mascalzone sul lungomare Alighieri.“Una sinergia - spiega il titolare del “Piccolo lido” EnzoMonachesi- per ampliare i servizi e offrire qualcosa didiverso”. Come l'area con vasca idromassaggio, divaniper il relax, copertura wi fi per collegarsi ad internet.

Ilaria Traditi

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La storia di gente comune e digente famosa, di imprenditori edi artisti, di famiglie storiche eimportanti lungo tutta la nostraregione. Raccontare la loro storiavista da un'angolazione diversa,più informale, più umana ... più

intima.

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FP FATTI PERSONE& PERSONAGGI

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“ ica è facile fare l'arbitro. Tutti cercano di fregarlo”.Tra applausi, richieste di foto e autografi, accolto come una rock-star, l'arbitro Daniele Tombolini ha salutato a fine Aprile gli studentidell'istituto tecnico Podesti di Ancona in occasione dell'inaugura-zione del nuovo edificio. Il testimonial d'eccezione del polo profes-sionale, tutto “di classe A” grazie all'impianto solare termico,l'installazione di caldaie a condensazione, pannelli radianti e un si-stema di recupero delle acque piovane, si è intrattenuto tutta lamattinata con i ragazzi, svelando loro le regole del calcio e dellavita. “L'arbitro si trova nel mezzo - ha spiegato lo sportivo origina-rio di Loreto- mentre tutti i giocatori cercano di fregarlo. Ecco per-ché il mio sogno sarebbe quello di scendere in campo e nonfischiare mai. Significa che ognuno ha imparato ad assumersi le pro-prie responsabilità, a fare a meno del controllo. Non ci sarebbe bi-sogno dell'arbitro se tutti imparassero il rispetto delle regole”.Tombolini, che nel tempo libero si dedica alla sua seconda passione,il vino, producendo nelle colline di Jesi un ottimo Verdicchio, ha giàconquistato gli studenti: sarà infatti invitato come superospite allaprossima assemblea d'Istituto.

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Federico Vitali, ha 58 anni, è un Cavaliere del Lavorocon una lunga carriera imprenditoriale ed amministra-tiva. E' stato anche Presidente di Confindustria Mar-che e dell'Amministrazione provinciale di AscoliPiceno (prima della divisione con Fermo). Fondatoredella FAAM 37 anni fa, oggi leader nella realizzazionedi progetti e soluzioni nel campo degli accumulatori edei veicoli ecologici, con un fatturato 2010 vicino ai100 milioni di euro. Del gruppo è amministratore de-legato e presidente. Non ha mai lasciato Monterub-biano in provincia di Fermo, nonostante i sempre piùfrequenti viaggi in Cina dove ha aperto un mercatodi grande prospettive.

Quanto spazio resta per i propri interessi e la vitafamiliare in una giornata? Dormo poco, non so se sia una fortuna ma mi per-mette di alzarmi presto e iniziare la giornata con unacorsetta prima di andare in azienda. Vivo tra gli ulivi, lamia è un famiglia di frantoiani, e ho voluto mantenerel'attività, si tratta chiaramente di un hobby anche seabbastanza costoso.

Qual'é l'olio più buono?Guardi qualcuno mi ha insegnato che l'olio ha 17 di-fetti ed un solo pregio: non aver difetti! Quello chenon ha difetti è il miglior olio.

Dunque un attività di tradizione familiare che lalega al territorio...Le mie radici le conservo soprattutto nell'impresa,l'azienda sta a Monterubbiano e sono convinto che il

legame con il territorio sia un fattore di crescita, chipensa che andare in Cina fa chiudere le imprese vienesmentito dai numeri: eravamo in 95 addetti in Italianel 1995 quando abbiamo cominciato a lavorare conla Cina ed ora siamo in 350.

Lei è sposato ed ha tre figli, Ermanno Enrico edElena, tutti con la E, una coincidenza o un vezzo? I primi due sono stati una coincidenza poi abbiamocontinuato e per la terza, con mia moglie Manuela,abbiamo scientemente scelto un nome con la E. Ci èpiaciuto Elena. Hanno tutti completato gli studi e iprimi due di 33 e 32 anni sono impegnati in azienda,ora anche l'ultima di 27 si sta inserendo, i figli deb-bono fare quello che vogliono e soprattutto quelloche sono capaci di fare. Devono dimostrare il loro va-lore.

La sua squadra del cuore?Come si può non essere tifoso dell'Ascoli, ero ungrande amico di Costantino Rozzi e uno dei miei figli sioccupa tuttora del settore giovanile. Ricordo però legesta di Sivori e Charles nella Juventus quindi uncuore bianconero comunque. Ma prima ascolano epoi juventino!

Mare o monti?Sono un camminatore e amo la montagna, ho fattotutte le passeggiate segnate sulle carte escursionisti-che dei monti Sibillini e dei monti della Laga e poimolte delle Alpi. Al mare mi sacrifico negli ultimi anniper accontentare mia moglie.

Gabriele Censi

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C’è chi è appena arrivato dalla Spagna, chi invece dal Giappone. Siamo aFilottrano in provincia di Ancona nella sala d’aspetto dell’azienda Lardiniche, a giudicare dagli arrivi e dalle partenze assomiglia molto a quella diun aeroporto. A colloquio con noi c’è Andrea Lardini, fondatore nel 1978 as-sieme ai fratelli Luigi, Lorena, e, in seguito, Annarita dell’azienda omonimache conta oggi circa 300 dipendenti, nota eccellenza della sartoria italianacon una produzione di 1600 capi al giorno.

Presidente come inizia di solito la giornata? “Ogni mattina appena sveglio non mi faccio mai mancare una bella tazzad’orzo e accendo subito l’ipad per leggere le principali notizie. Poi vado inazienda anche se viaggio molto e sono spesso all’estero. La mia giornatainizia presto e finisce tardi”

Quindi niente tempo libero per famiglia e hobby?“Beh si, rimane poco spazio ma certo non rinuncio a stare con mia moglieMarina e i miei figli Alessio e Filippo nei week-end come pure sono dispo-sto a fare alzatacce per andare a pesca, il mare è la mia grande passione equando sono in barca riesco finalmente a staccare la spina e a rilassarmi.Spero in futuro che Alessio e Filippo possano sostituirmi nel lavoro così dadedicare qualche giorno in più alla pesca”

Viaggia molto spesso, ma cosa rappresenta ancora oggi per lei Filot-trano?“Senza dubbio il mio modo di essere, ogni giorno anche i nostri clienti chevengono qui posso guardare le splendide colline marchigiane che per meda sempre rappresentano un’idea di bellezza unita a semplicità”.

Ma a Filottrano quindi alle Marche è legata un po’ tutta la famiglia Lardini,in particolare la sorella di Andrea, Lorena che nonostante l’impegno inazienda non ha mai voluto trascurare l’attività di mamma a tempo pieno:“Vivere nelle Marche- ha detto- è sicuramente servito a favorire un rapportofamiliare nel lavoro come nella vita di tutti giorni”.

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Remo Grassetti, nato a Sarnano in provincia di Mace-rata 50 anni fa, vive a Fermo e non ha perso il suo le-game con la terra di origine nonostante oggi la suaattività lo porta in tutta Italia e all'estero. Ha già allespalle un trentennale festeggiato lo scorso dicembrecon la sua prima passione, il karate, alla quale si è af-fiancata più recentemente una disciplina diversa madalle comuni radici: "la difesa personale".

Nel karate è stato campione nazionale e internazio-nale, che importanza ha l'agonismo in questa artemarziale o sport?L'agonismo è una piccola parte del karate e appunto de-finirlo sport è improprio, si tratta di una disciplina cheinsegna dei valori, il rispetto per l'avversario, le regole,l'autocontrollo. Con il karate ci si forma nel carattere e sipossono affrontare tutti i combattimenti dell'esistenza.

Lei è anche Presidente dell'Accademia Italiana IsraeliSystem of Military Self Defence, di cosa si occupa? La difesa personale è per me un'attività professionaleche nasce da un bisogno di impegno sociale, la sicu-rezza della persona va garantita, in particolare dei sog-getti più deboli come le donne. Per questo ho fondatonel 2003 l'Accademia con Ron Kluger, il caposcuola delmetodo. Lui è un grandissimo maestro di arti marziali,ed anche segretario generale dell'IBSSA che riunisce glioperatori di sicurezza del mondo. Ma soprattutto è statoistruttore e analista dei programmi delle forze armateisraeliane, il suo paese, e sappiamo quanto deve curarequesto aspetto.

A chi si rivolge l'Accademia?Il primo settore è l'addestramento di tutti gli operatoridi sicurezza, Forze Armate, corpi speciali, personale divigilanza, polizia locale, ma abbiamo programmi perprivati cittadini e gruppi.

Le donne possono imparare allo stesso modo le tec-niche del metodo?Il metodo è accessibile a tutti proprio perché si basa suprincipi e non sulla tecnica, bastano poche ore di ad-destramento per ottenere dei risultati. La donna, comechiunque altro viene aggredito sulla strada, non deveaffrontare un combattimento ma difendersi: Il concettodi difesa è il cuore del mio operato e si basa su principinaturali.

Insomma non bisogna essere dei duri e poi un mar-chigiano di solito non lo è...Già, le origini sono importanti, ho iniziato da Sarnanoaffrontando molti sacrifici, ma proprio per l'umiltà ela dignità di queste origini ho fatto la mia strada.Che ero un duro me lo diceva scherzando il maestroMiyahira a Okinawa. A lui, karateka di 80 anni che do-veva ancora studiare e imparare, ho intitolato la mia"Karate Do Academy" a Fermo.

Gabriele Censi

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Che cosa sono le leggende metropolitane? Verità o fantasia popolare? Fatti realmente acca-duti o mera invenzione? Eventi seri o gravi, scherzi o trovate pubblicitarie? Le leggende metropolitane sono storie vere, hanno avuto davvero luogo e da poco tempo, inun posto non troppo lontano. Per questo affascinano, nonostante la loro scarsa veridicità.In questa sezione di MarcheMag ci dedichiamo alle leggende e alle storie metropolitane dicui è ricca la nostra terra: storie di persone famose all'estero ma nate e cresciute nelle Mar-che, di fatti misteriosi e incredibili accaduti nei secoli nella nostra regione, di curiosità eaneddoti di quelle storie che hai sentito narrare dai tuoi amici durante le serate in campeggioo intorno al fuoco in spiaggia, o dai tuoi parenti durante i raduni di famiglia

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SL STORIE &LEGGENDE

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Lei si rispecchia nel detto “nemopropheta in patria”?Nemo propheta in patria è un titoloche non credo di meritare. Sonotroppo idealista per impegnarmi a farprevalere questo o quel gruppo o cer-care effimeri riconoscimenti personali.Quando è stato il momento di deci-dere come spendere il mio tempo inquesto mondo ho scelto di impe-gnarmi per il “greater good”, cercandodi capire perché avvengono i disastri ecome aiutare le persone coinvolte.Inoltre di quale patria parliamo? La miapatria natia, l'Italia? La mia patriaeletta, gli Stati Uniti o la mia patria bio-ecologica, il pianeta Terra? Finora hoconosciuto una sola razza compatriota,l'Homo sapiens sapiens.

Perchè è andato negli Stati Uniti eper quale motivo ha poi deciso ditornare?Nel 1992 decisi di andare in Massachu-setts per specializzarmi in geografiaambientale, ovvero lo studio dei disa-stri naturali e le tecniche per mitigarli,non perché l'Italia non mi dava la pos-sibilità di emergere, ma semplice-

mente perché allora in Italia non vierano programmi di dottorato di ri-cerca in questo ambito. Quando nel2008 con la mia compagna Elena ab-biamo deciso di ritornare in Italia (perla prima volta senza il biglietto di ri-torno negli Stati Uniti) l'abbiamo fattoper riavvicinarci ai nostri genitori.Certo lasciare New York non è stato fa-cile, ma ogni luogo ha i suoi pregi,basta cercarli.

Che cosa ha imparato in questi anniin giro per il mondo? O quali sono itemi che affronta con il suo lavoro?Un territorio è la sintesi dell'interazionedinamica fra processi naturali ed an-tropici, espressa nell'unicità del suopaesaggio. Più di 20 anni di ricerca inambito disastrologico (dagli studipresso le università di Urbino e delMassachusetts, al lavoro con il UnitedStates Geological Survey - con il go-verno federale USA, poi con la Long Is-land University di New York,l'Università Politecnica delle Marche adAncona, fino ai progetti con le NazioniUnite in Sri Lanka, Vietnam e Cina) mihanno convinto che i disastri naturali

sono la manifestazione più evidente diuna errata gestione del territorio daparte dell'uomo. L'illusione di poter vi-vere in modo “standardizzato” in qual-siasi luogo di questo pianeta puòesserci fatale. Il problema di prevenirei disastri ed organizzare una buonaprotezione civile non è tanto di dispo-nibilità tecnologica, ma di limitazionesocio-culturale. Da geografo vedo laprevenzione dei disastri tramite un ap-proccio multi-scala che immagini i pro-cessi a livello globale ed agisca sulledinamiche sociali della comunità lo-cale.

Ed il futuro? Per il momento voglio far crescere miofiglio Enrico Thomas alle pendici delMonte Conero nella campagna mar-chigiana, con la speranza che impari adapprezzare la bellezza e la fragilità diun territorio. Poi chissà? Il mondo ècosì grande e così diverso che sarebbeun peccato non continuare ad esplo-rarlo.

Thomas More

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he cosa hanno in comune Castelfidardo e la leggendaria fi-gura di Toro Seduto? Il capo indiano americano che riuscì a mobi-litare più di 3500 guerrieri Sioux e Cheyenne nella famosabattaglia di Little Bighorn, sconfiggendo il colonnello George Ar-mstrong Custer il 25 giugno 1876, possedeva e portava al collo lamedaglia della battaglia di Castelfidardo. Per capire il perché dob-biamo fare un salto indietro nella storia. Nella famosa battaglia del18 settembre 1860, dove si scontrarono gli eserciti del Regno diSardegna e quello dello Stato Pontificio, parteciparono anche al-cuni soldati irlandesi che militavano agli ordini del generale De LaMoricière, animati da forti ideali di fede e di lealtà nei confronti diPapa Pio IX. Al termine del conflitto, i soldati più valorosi furono in-signiti dal Pontefice di una medaglia su cui era incisa una crocerovesciata. Tra questi anche Myles Walter Keogh, un irlandese chepochi mesi dopo si arruolò al di là dell'oceano per combatterenella Guerra Civile Americana dove perse la vita battendosi co-raggiosamente durante un agguato da parte degli indiani a Cu-ster's Point. Di lui non si seppe più nulla fino al 1890, quando conil ritrovamento delle spoglie di Toro Seduto si scoprì sul petto delcapo indiano proprio la medaglia di Castelfidardo. Il capo tribù in-fatti ammirato dall'eroica condotta del milite irlandese, l'aveva sot-tratta al cadavere e l'aveva custodita gelosamente, credendo sitrattasse di un amuleto magico, portandola con sé fino alla tomba.

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raq, Kosovo, Libano Afghanistan, Libia, Sudan: in tutti i luoghi delle missioni mi-litari italiane la nostra regione dà il suo apporto con una peculiarità. Nelle Mar-che infatti ha sede "l'esercito non violento": si tratta del 28° reggimento "Pavia"di Pesaro, specializzato in comunicazioni operative. Dopo la sospensione dellaleva obbligatoria, lo storico reggimento è stato riconfigurato nel 2004 in questanuova formazione. Si tratta di 500 soldati professionisti che usano una potentearma non letale, la comunicazione persuasiva. Un impegno al fianco delle forzeinternazionali con specificità riconosciute anche in ambito Nato. La radio Heratin Afghanistan attivata nel 2010 (unica nel territorio) o i volantini con un mes-saggio di pace lanciati su Tripoli sono esempi dell'opera dei reparti del 28°"Pavia". Radio, tv, stampa, volantini, fonia mobile, tutti i mezzi di comunicazionesono usati per ottenere il consenso delle popolazioni civili. Le più moderne tec-niche di marketing vengono applicate in situazioni spesso delicate ma congrande efficacia per il successo delle operazioni. Il reggimento raccoglie ufficiali,sottufficiali e volontari da tutta Italia formati nella sede marchigiana e circa il10% sono nostri corregionali, anche donne.

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GIOVANI: MODE, TENDENZE, CURIOSITA’NEL MODELLO MARCHIGIANO

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Gio-vani di tutti i tempiamano il confine e premonoper cambiare le regole del mondoe questa forza è da sempre portatricedi inquietudini, ma anche di novità. Die-tro le richieste delle nuove generazioni dirompere con alcune regole consolidate c'è la

domanda di un nuovo che deve farsi spa-zio.Come i giovani e i giovanissimi marchi-giani di oggi vivono il nostro tempo, dagli

sport estremi, all'abbigliamento, ai film, allamusica, ai videogiochi, quello che sembracontare di più per loro. Un viaggio den-tro al pianeta giovani analizzandoloalla luce di fatti e di tendenzesempre più emergenti.

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Arte, trasformismo, creatività, interpretazione e divertimento. Con queste pa-role può essere riassunta l’essenza del Cosplay. Al motto di puoi trasformarti inciò che vuoi, i ragazzi, vestono i panni dei loro idoli del mondo dei cartoni ani-mati, fumetti, film e persino videogiochi. Cosplay, letteralmente”recitare in costume” è un neologismo nato negli anni ’90in Giappone, dove il fenomeno è partito, diffondendosi a macchia d’olio in tuttoil mondo, grazie anche alla rete dove conta numerosi Siti, Forum, Community egruppi sui social network Facebook e Twitter.In Italia le più importanti “vetrine” Cosplay sono le fiere del fumetto “Lucca Co-mics and Games” e “Romics”, dove questo mondo vitale e variegato si esibisce inallegre sfilate.Nelle Marche il fenomeno ha avuto impulso anche in seguito ai riconoscimentiottenuti da Maria Emiliozzi, una delle prime cosplayer della regione a rappre-sentare l’Italia al World Cosplay Summit, l’olimpiade del Cosplay che si tiene an-nualmente in Giappone. Lo spirito che muove gli appassionati di questo hobbyè quello di trasformarsi completamente nel personaggio, non solo vestendonegli abiti, ma soprattutto interpretandolo. Un’interpretazione, che va oltre il sem-plice costume e che coinvolge il personaggio nella sua totalità, atteggiamenti emovenze inclusi. Non si tratta di una semplice imitazione: il cosplayer come unattore, mette in scena il suo personaggio, costruendolo fin nei minimi dettagli,spesso realizzando da solo costume e accessori con una meticolosità davverosorprendente. Non solo stile, ma anche divertimento: gli appuntamenti Cosplayrappresentano un’occasione per socializzare con chi condivide la stessa pas-sione, infatti, oltre a travestirsi in occasione di sfilate, gare e giochi di ruolo nonè inusuale per i ragazzi partecipare a raduni che pianificano in rete. Proprio pergiugno - luglio è previsto un evento, date e location ancora da definire, pro-mosso da Panzai-Co, gruppo nato su Facebook costituito da ragazzi di San Be-nedetto e Porto Sant’Elpidio.

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Venticinque anni, nata a Loro Piceno ma osi-mana di adozione, Maria Emiliozzi ha parteci-pato al World Cosplay Summit del 2007,l’olimpiade del Cosplay che si tiene annual-mente nella città di Nagoya, in Giappone. In-dossando il costume di Yuuko Hajiwara, unpersonaggio dei manga giapponesi, ha rap-presentato l’Italia alla finale di questa impor-tante competizione internazionale dove vienedecretato il miglior Cosplay del mondo.

Com’è nata questa tua passione?“È nata per puro caso. Nel 2003 con un gruppodi amici abbiamo partecipato al Lucca Comicsand Games, la fiera del fumetto dove c’è unagara dedicata al Cosplay. Non sapevamo ne-anche cosa fosse ed eravamo abituati a trave-stirci solo a carnevale. Fin da piccola hosempre amato i fumetti e l’idea di potermi im-medesimare in un personaggio, quindi, sa-puto che si poteva andare alla fieramascherati, abbiamo deciso di vestirci come ipersonaggi del Signore degli Anelli, io imper-sonavo l’elfo Arwen. Arrivata a Lucca mi sonoiscritta alla gara ed ho vinto il premio comemiglior personaggio fantasy. Da lì è nato tutto.Ho iniziato ad appassionarmi al Cosplay e apartecipare a numerose competizioni, riu-scendo sempre ad ottenere qualche piazza-mento. Questi successi mi hanno spinto adandare al Romics dove sono stata selezionatainsieme alla mia amica Verena per partecipareal World Cosplay Summit del 2007”.

Cosa puoi raccontarci di questa esperienza?E cosa ha significato per te rappresentarel’Italia?“E’ stata un’esperienza davvero indimentica-bile. Non credevo di riuscire a qualificarmi,perchè c’erano tante altre ragazze più brave epiù esperte di me, quindi sono rimasta moltosorpresa. È stato molto emozionante, unadelle esperienze più belle che mi potessero ca-pitare. Da subito ci hanno accolto molto calo-rosamente e per tutto il tempo si è respiratoun clima di grande amicizia e solidarietà tra ipartecipanti delle diverse nazioni. Anche sealla finale non abbiamo ottenuto alcun piaz-zamento, perché la gara è stata vinta dallaFrancia, mi sono divertita moltissimo e poi èstato un grande onore rappresentare l’Italia”.

Come prende forma il tuo personaggio?“Si comincia da zero. Dopo aver scelto il per-sonaggio, inizio ad immaginare il costume,cerco i tessuti e creo gli accessori. Non è solotravestimento, ma anche interpretazione”.

E in futuro, quali sono i tuoi progetti?“Per ora sono in un momento di pausa, anchein seguito al cambiamento di residenza chenon mi ha lasciato tempo per altro. Però, hoportato con me tutto il necessario per crearealcuni costumi che ho in mente già da tempo,quindi mai dire mai…In ogni caso il Cosplayrimarrà sempre una mia grande passione”.

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Sabato 28 e domenica 29 maggio, nell’ambito della Fiera del Fumetto di Senigallia, si èsvolto il primo evento Cosplay, di un certo rilevo, delle Marche. Senigallia, come succede anche nelle altre città italiane dove si tengono gare cosplay, siè colorata di eccentrici personaggi in costume.La due giorni, incentrata sul fantasy, ha registrato una notevole affluenza di pubblico a te-stimonianza di quanto il fenomeno si sia ormai ampiamente diffuso anche nel nostro ter-ritorio. Il richiamo di manga ed anime, però, è andato oltre i confini marchigiani, attirandogiovani anche dal vicino Abruzzo. L’evento, organizzato presso il Foro Annonario dalgruppo “SENACOMICS”, in collaborazione con l’associazione culturale “Giovanni Longa-rini”, il Comune di Senigallia e la Regione Marche, ha visto lo svolgimento di una doppiagara, una nella quale hanno sfilato i cosplayer singoli, e l’altra dedicata ai gruppi. Sul banco dei giurati, nell’arduo compito di valutare i costumi e i loro ‘attori’, è intervenutaun’ospite d’eccezione, Anna Maria Quaresima, costumista delle “Winx” nonché affermatacosplayer. Alla presenza di una folta folla di curiosi, sono state premiate le categorie “Mi-glior Singolo”, “Miglior Gruppo”, e “Simpatia”. I personaggi maggiormente rappresentati daigiovani cosplayer sono stati soprattutto manga e anime giapponesi. Non sono mancati,però, i richiami al mondo del cinema e dei videogiochi, con alcune eccezioni in chiavepiù eccentrica. Con indosso i costumi dei loro beniamini, hanno messo da parte la timi-dezza e si sono cimentati in sfilate, balli e interpretazione, riuscendo a divertire e a cat-turare l’attenzione del pubblico. Abbandonata per un giorno la quotidianità, hanno presoparte alla gara senza scivolare nella competizione, perché il vero spirito del cosplayer nonè vincere, ma esibirsi.

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Conoscere i corsi di studio attivati nelle nostre univer-sità utilizzando la voce dei protagonisti che illustrerannol'offerta formativa, a partire dalla singola università o fa-coltà; questo è utile quando si vuole sapere se, in unacerta università, è presente o meno una particolare classedi laurea e se in questa sono compresi determinati corsidi laurea, ma sopratutto quali prospettive dopo la laurea.

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“Le prospettive occupazionali perchi frequenta l’università sonobuone ancora oggi, nonostante lapresenza di un mercato del lavorofortemente mutato. L’Italia èmolto indietro rispetto agli altripaesi per il numero dei laureati esi trova, dunque sguarnita di ‘cer-velli’. Nella fascia d’età che va dai25 ai 64 anni, la nostra nazionemostra solo un 12% di laureati,mentre gli altri paesi dell’indagineDoxa rivelano una percentualedoppia. Bastano questi dati a di-mostrare che il percorso universi-tario rappresenta ancora oggi unascelta fruttuosa, in quanto può of-frire opportunità di lavoro più so-lide rispetto a quelle che sipossono conseguire senza avereuna formazione universitaria allespalle.Anche nella grande era della mo-bilità del lavoro, come l’attuale,chi possiede un titolo di studiouniversitario è per sua natura piùflessibile, avendo maturato la ca-pacità di affrontare problemi sem-pre nuovi, grazie alla metodologiaacquisita nel corso della forma-zione universitaria. Nelle aziende i laureati sono il set-tore meno vulnerabile nei pro-cessi di riduzione del personale.Quando le imprese licenziano lofanno sempre andando a colpirela manodopera meno qualificata,perchè nei laureati investono dipiù e sono, quindi, più restie a di-sfarsene. Basti pensare a figureprofessionali quali quelle operantinel marketing, design o finanza,queste non sono certo sostituibili

con la manodopera a basso costo,ecco perché le aziende cercano ditrattenerle. Negli ultimi anni, stiamo assi-stendo ad un calo nella propen-sione dei giovani ad iscriversiall’università, calo dovuto sia ascarso orientamento sia a scorag-giamento. Scoraggiamento per-ché molti ritengono che la laureaoggi non serva più, scarso orien-tamento, invece, perché spessoscelgono la facoltà senza aver benchiare quali sono le reali condi-zioni del mondo del lavoro. In generale le lauree umanisticheregistrano una flessione, mentrele scientifiche sono ancora moltorichieste, come evidenziato dai li-velli occupazionali dei neolau-reati. Ancora oggi i laureati inIngegneria a 3 anni dal consegui-mento del titolo universitario mo-strano un tasso di occupazionepari al 90%, stesso discorso per lafacoltà di Economia e Commercioe ancora di più per Medicina eChirurgia o Scienze Infermieristi-che, che continuano a garantire itassi di occupazione maggiori, ad-dirittura in termini di mesi se nondi settimane dalla laurea. È bene stare attenti ai corsi uni-versitari più semplici che possonosfociare in percorsi paludosi eorientarsi, invece, verso le facoltàscientifiche che, anche se più diffi-coltose, possono condurre a posi-zioni professionali più solide”.

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“Un sondaggio di questi giorni ri-vela come i giovani italiani cre-dano meno dei loro coetaneieuropei nel valore della laurea.Eppure gli anni passati all’Univer-sità possono essere il momentocruciale, la fucina della vita di unuomo, direi quasi a prescinderedall’efficacia del titolo che si con-segue. Come ci ha detto UmbertoEco durante un recente incontro,la vera formazione si fa la sera da-vanti a una birra, con altri giovaniitaliani e stranieri. Come a direche la «socializzazione» gioca unruolo fondamentale nella forma-zione dello studente. E quello diUrbino è un vero e proprio “cam-pus”, un luogo ideale per la condi-visione e la creazione delleesperienze umane oltre che cul-turali. Naturalmente noi ci impe-gniamo anche direttamente conservizi di assistenza e tutorato esoprattutto con un’attività di pla-cement in continua crescita edevoluzione: ogni anno allestiamoil Career Day, giunto all’undice-sima edizione, ora arricchito dal-l’adesione ad AlmaLaurea edall’introduzione del CareersAbroad dedicato alle opportunitàdi lavoro all’estero. Sono stati par-ticolarmente focalizzati i settoribancari, della moda e del turismoattraverso i temi “Ambiente e Sa-

lute”, “Cultura e sociale”, “Credito efinanza”, “Industria e Artigianato” e“Turismo e commercio”. Quest’ul-timo settore, con l’attivazione delpartenariato col progetto euro-peo Leonardo, ci darà la possibi-lità di internazionalizzare il raggiodei contatti e delle opportunità,specie nel settore della nautica edel turismo da diporto. L’Univer-sità di Urbino si rivolge inoltre almondo del lavoro attraverso con-tatti mirati e settoriali, con inizia-tive come “Esplora il mondo dellavoro” e accordi specifici con icentri per l’impiego della Provin-cia di Pesaro e Urbino. Aderendoal progetto FIXO (Formazione e In-novazione per l'Occupazione)promosso e sostenuto dal Mini-stero del Lavoro e delle PoliticheSociali, stiamo rapidamente cre-scendo come visibilità e struttura-zione in modo da consentircianche una valutazione comples-siva più precisa. I risultati, pur inun momento di crisi come quellaattuale, ci stanno dando risultaticonfortanti che ci spingono a pro-seguire nella direzione che ab-biamo intrapreso al momento diaffidare i tirocini formativi e il pla-cement a un delegato rettorale digrande esperienza e capacitàcome il prof. Tonino Pennarelli”.da Stefano Pivato

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L’Università di Camerino operacon determinazione affinché laformazione dei propri laureati siacoerente con le prevedibili esi-genze del mercato del lavoro,anche progettando i percorsi distudio attraverso un processo diconsultazione con le realtà pro-duttive più dinamiche della Re-gione e non solo. In questo modosi punta ad un pronto inserimentodei giovani e delle giovani nellavita professionale. I dati dell’indagine del ConsorzioAlmaLaurea, forse tra i migliori in-dici della qualità della formazione,confermano ottimi risultati perUNICAM: i laureati del 2009 occu-pati ad un anno dalla laurea sono

il 59%. Particolarmente soddisfa-centi sono i dati sui laureati

della Scuola di Scienze delFarmaco e dei Prodotti della

Salute: ad un anno dalla laurea èoccupato l’89% dei laureati Uni-cam, contro il 78% della media na-zionale. Analoga considerazione siapplica alla Scuola di Scienze eTecnologie, con i suoi corsi di lau-rea in informatica, matematica,chimica, fisica, geologia: ad unanno dalla laurea è occupato il55% dei laureati Unicam, contro il47% della media nazionale.Per favorire l’incrocio tra domanda

ed offerta, dal 2005, UNICAM haaderito al Consorzio AlmaLaurea,ed offre così ai suoi laureandi elaureati l’opportunità di renderemaggiormente visibili i propri cur-ricula in Italia ed in Europa. Un ulteriore impegno di UNICAMsul placement è rappresentatodall’annuale appuntamento “Gio-vani+Università=Lavoro” (GUL èl’acronimo con cui l’iniziativa è co-nosciuta tra i nostri studenti), il ca-reer day UNICAM, al quale, nel2010, hanno partecipato circa 50tra aziende ed enti, con stand epresentazioni, ed oltre 1000 lau-reandi/laureati. E si sta lavorandoall’edizione 2011, che è in pro-gramma per il prossimo 26 otto-bre.I fatti dimostrano che lo stage èun efficacissimo strumento nonsolo di dialogo fra l’università ed ilmondo del lavoro, ma anche dicollocamento (placement ap-punto) per i giovani: in percen-tuale elevatissima lo stage sirisolve in un contratto di lavoro!Abbiamo un obiettivo ambizioso:non solo che tutti i nostri studenticonducano uno stage all’esternodell’Ateneo, ma che una percen-tuale crescente di essi lo svolga al-l’estero.

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Nella società della conoscenzacresce di più chi possiede più for-mazione e più “cervelli”. Eppure, ilnostro paese ha un tasso di lau-reati molto inferiore a quello dellamedia dei paesi Ocse. Il nostro si-stema economico non sa valoriz-zare una quota crescente dilaureati. Di fronte a questo qua-dro, l’Università di Macerata solle-cita i suoi studenti a fare scelteben “orientate”, che partano dareali motivazioni, con un occhio almercato. Un polo universitario,come quello maceratese, specia-lizzato nel campo delle scienzeumane e sociali, indica la stradadell’umanesimo che innova versole nuove tecnologie, le grandi tra-sformazioni sociali ed economi-che. Sono queste lecaratteristiche della nostra offertaformativa, sia relativamente aicorsi di laurea sia per quanto ri-guarda master e corsi di perfezio-namento post-lauream, checontano sulla sinergia con istitutie centri di ricerca italiani ed euro-pei nonché con realtà produttiveed enti pubblici. Essi costitui-scono la passerella verso ilmondo del lavoro nella logicadell’istruzione continua e ricor-

rente (long life learning). Oltrealla formazione, eroghiamo unservizio specializzato che sup-porta lo studente nell'ingressonel mondo del lavoro ( HYPER-LINK "http://www.unimc.it/ate-neo/centri- di-ateneo/cetri l"www.unimc.it/ateneo/centri-di-ateneo/cetril). Il nostro sistema diplacement funziona bene, tantoche il nostro è stato l’Ateneo cheha ottenuto più borse di studio,ben 75, tra quelle offerte dalla Re-gione per tirocini in progettiaziendali innovativi. Offriamo lapossibilità di svolgere stage all’in-terno di enti e aziende selezio-nati: ogni anno ne eroghiamo piùdi 1.500 in Italia e all’estero. Ab-biamo una banca dati on line perincrociare domanda e offerta dilavoro; una newsletter informasulle borse di studio, sulle offertedi stage e di lavoro. Ogni anno or-ganizziamo il career day: all’ul-tima edizione hanno partecipatocirca 800 laureati, 550 studenti, 35aziende. L’Ateneo ha, infine, ac-colto anche la sfida di innovare lemodalità di aggiornamento pro-fessionale attraverso servizi di di-dattica a distanza all'avanguardia.

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Presidente, le Marche, regione a vo-cazione turistica ?Il turismo è una delle “punte di dia-mante” del nostro territorio, un nuovo“motore di sviluppo” da affiancare aquello più tradizionale manifattu-riero. Un settore in continuo sviluppo:con 1.900 milioni di euro di fatturato,circa il 6% del nostro Pil, 45mila occu-pati diretti che salgono a 70mila con gliindiretti, il turismo offre un preziosocontributo alla crescita economicadelle Marche e, di conseguenza, dell’in-tero sistema economico-produttivo re-gionale. E’ per questo che il Governoregionale ha investito e continua a in-vestire molto in quest’area, nonostantei drammatici tagli dei trasferimenti sta-tali (basti considerare che il decreto 78del 2010 del Governo nazionale ha to-talmente azzerato i 21 milioni di euro dirisorse per il turismo, lasciando letteral-mente a secco il settore). E i risultati del-l’attività promozionale messa in campodalla Regione, del sostegno finanziarioalla riqualificazione delle strutture ri-cettive, della cura dell’ambiente e dellavalorizzazione del nostro meravigliosopatrimonio paesaggistico-architetto-nico, non si sono fatti attendere.

2)L’attuale situazione turistica mar-chigiana…Quello del turismo marchigiano è untrend in costante crescita e in contro-tendenza rispetto all’andamento com-plessivo nazionale. I dati lo dimostrano:nel 2010 gli arrivi sono aumentati del+3,76%, le presenze del +3,78%, consegni più che hanno riguardato tutte lecinque province. Particolarmente inte-ressante il dato sui turisti stranieri, conun lusinghiero +7,5% negli arrivi ri-spetto all’anno precedente e +6,7% dipresenze. E il turismo che interessa leMarche non è “mordi e fuggi” come in-vece a livello nazionale: basti conside-rare che la permanenza media deituristi che visitano la nostra regione èdi 6,8 giorni, mentre quella nazionalesi ferma a 3,7 giorni. C’è un dato su tuttiche premia la nostra politica in materiadi turismo: in base ai dati Isnart, l’indiceche mette in relazione le campagnepromozionali e i flussi turistici è nelleMarche all’8%, quattro volte la mediaitaliana. Questo significa che le campa-gne promozionali avviate dalla Re-gione hanno funzionato e molto, sia inItalia sia all’estero.

3) Novità particolari per la stagione2011?L’operazione Dustin Hoffman ha avutoun grande successo e prodotto i fruttisperati: sin dal suo esordio lo spot incui il premio Oscar declama le bellezzedella nostra regione e invita a cono-scerla, ha suscitato grande interesse suimedia di tutto il mondo. Il clamore èstato seguito da risultati concreti, dal-l’aumento del numero dei turisti nellanostra regione. E’ per questo che ab-biamo riconfermato Dustin Hoffmanquale testimonial per il mercato ita-liano e internazionale, con una impor-tantissima novità per il 2011: unacampagna non solo televisiva maanche su quotidiani e riviste, con fotofirmate da Bryan Adams, in cui Hoff-man lega la propria immagine a pro-dotti della regione. Le Marche, oggi,sono sempre più note nel mondo, sonometa ambita dai turisti stranieri comefino a qualche tempo fa lo erano re-gioni come la Toscana, sono un brandconosciuto e riconosciuto, sono pre-senti in misura crescente sui più presti-giosi magazine stranieri: di questo nonpossiamo che andare fieri.

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Assessore, il turismo rappresentauna risorsa importante per la nostraregione, qual’ è la situazione attuale?In questo periodo di grave crisi econo-mica globale, la giunta regionale consi-dera il turismo come nuovo motore disviluppo dell’economia marchigiana,perché è un importante comparto (co-stituisce il 6% del nostro PIL), che forni-sce benefici anche in maniera indirettaagli altri settori produttivi. Nello scorsoanno, di fronte ad un contrarsi generaledel movimento turistico, abbiamo ri-scontrato una crescita significativa, esiamo la regione italiana in cui la duratamedia del soggiorno è superiore allealtre.L’attenzione verso il prodotto “Marche”è sempre più intensa da parte del pub-blico e dei media, e ci aspettiamo per il2011 una stagione positiva in aumentosulla base anche dell’indagine TradeMarche Italia.

Ci sono novità particolari per la sta-gione 2011?Dal punto di vista della promozione,abbiamo appena riconfermato DustinHoffman come testimonial della Re-gione Marche, e stiamo avviando la

nuova campagna di comunicazione,che mira a promuovere le Marche a360 gradi, considerando non solo l’of-ferta turistica, ma tutto ciò che è “madein Marche”: artigianato, industria mani-fatturiera, prodotti enogastronomici,stile di vita. In più, sulla scia della grande mostra suLorenzo Lotto tuttora in corso alle Scu-derie del Quirinale, stiamo sviluppandouna serie di iniziative per attrarre nelnostro territorio (dove, ricordo, Lottoscelse di vivere e lasciò gran parte dellasua produzione artistica) quanti vo-gliano conoscere più da vicino le bel-lezze artistiche della nostra regione. Asettembre poi siamo pronti ad acco-gliere il Congresso Eucaristico Nazio-nale, cui parteciperanno migliaia difedeli, che avranno così occasione diconoscere la nostra regione, in cui le te-stimonianze d’arte e di architettura re-ligiosa sono così diffuse e belle.

Cosa si può o si deve fare per renderele Marche una regione a vocazioneturistica?Ma le Marche sono una regione a voca-zione turistica! Quale altra regione puòvantare un paesaggio così vario e pre-

servato, nel quale, nel giro di pochi chi-lometri, si può passare da spiagge diogni tipologia ad un ambiente collinarefatto di città d’arte, panorami mozza-fiato, borghi medievali intatti, fino allemontagne piene di verde e natura incui poter praticare ogni tipo di sport,senza poi contare che la tradizione eno-gastronomica della nostra regione è diassoluta eccellenza in ambito italiano,unendo rispetto della tradizione a spe-rimentazioni di alta cucina.Non bisogna dimenticare che un’in-chiesta condotta lo scorso anno dalnetwork americano AARP ha indicato leMarche come una delle cinque desti-nazioni al mondo dove è più piacevolevivere.Chi viene nelle Marche anche solo perun breve periodo si accorge di tuttoquesto, ne rimane entusiasta e tende atornare. La questione semmai è un’al-tra: fermo restando che non abbiamo lecaratteristiche per attirare un turismodi massa, tuttavia è necessario conti-nuare a lavorare perché le Marche sianosempre più conosciute, nella loro spe-cifica identità, soprattutto a livello in-ternazionale.

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di Matteo Ricci Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino

Il turismo nella nostra regione ha fatto un importante balzo in avanti. Da un paio d’anni finalmente siè deciso di investire in maniera netta sulla promozione delle Marche nel mondo, lo spot di Hoffman ciha consentito di inserirci in mercati nuovi e del resto la dimensione ottimale per fare promozione èquella regionale. Dal punto di vista provinciale, le grandi affluenze del periodo pasquale e primo mag-gio testimoniano come il territorio stia costruendo un suo brand turistico, puntando principalmente susport, cultura ed enogastronomia. Consapevoli che la buona ospitalità cominci con l’informazione el’accoglienza turistica, abbiamo creato una nuova rete “Iat” facente perno su quattro uffici a Pesaro, Ur-bino, Fano e Gabicce Mare, che si amplierà con 25 punti informativi e bookshop soprattutto nelle areeinterne grazie alla collaborazione pubblico – privato. Qui sarà possibile anche acquistare prodotti tipicidi qualità e dell’artigianato artistico, come sta avvenendo a Pesaro dove è stato aperto un nuovo puntodi promozione e accoglienza. I turisti, tra cui molti stranieri, in particolare tedeschi e olandesi, scelgonoquesti luoghi nella consapevolezza di trovare un valore aggiunto: la qualità della vita. Ed essere unaprovincia che favorisce il benessere è l’elemento a cui teniamo di più. Non a caso abbiamo promossoil “Festival della Felicità” (dal 27 maggio al 5 giugno), che si affianca a tante iniziative importanti a cui col-laboriamo come la mostra “Guercino a Fano, tra presenza e assenza”, la miriade di eventi sportivi chefanno da traino a massicce presenze di giovani e meno giovani (finali nazionali di “Ginnastica in Festa”a giugno, ma anche eventi svoltisi tra aprile e maggio come la Festa del Basket a Pesaro, il Super QuadShow a Fano e la cicloturistica di Pasqua a Gabicce Mare). Per non parlare dei tanti appuntamenti eno-gastronomici. I dati confermano la positività di queste scelte: nel 2010, nella provincia di Pesaro e Ur-bino, sono stati registrati oltre 675mila arrivi (+ 1,86%) e 4 milioni e 238mila presenze (+1,14%), con unforte incremento di stranieri sia negli arrivi (+4,77%) che nelle presenze (+3,14%). Nelle strutture extraalberghiere (agriturismo, bed & breakfast, country house, campeggi), c’è stato un aumento del 3,68%negli arrivi e 1,19% nelle presenze.

di Patrizia CasagrandePresidente della Provincia di Ancona

Il potenziale dei turismi, un capitale da investire“Turismi, più che turismo. Questa è la scelta di campo della Provincia di Ancona per una con-cezione ampia dell’accoglienza che esalti le differenze espresse dal territorio in tema di for-mazione professionale, di marketing e prodotti (in senso lato) di qualità. Non a caso, la piùrecente fase di riordino scolastico ci ha visti promotori dell’introduzione di un indirizzo turi-stico all’istituto di istruzione superiore Savoia-Benincasa del capoluogo dorico. La perdurantecongiuntura negativa ci obbliga a rintracciare nuove linee di sviluppo per il rilancio dell’eco-nomia e dell’occupazione. E, facendo ricorso alle tante risorse della nostra provincia, siamoal lavoro per superare il livello teorico e giungere al caso concreto dell’albergo diffuso e dellacompetitività. Gli elementi di attratività dell’area vasta sono molteplici e, tutti, validissimi: iti-nerari naturalistici, religiosi, enogastronomici e d’arte, eventi culturali, congressi, crociere. Pensare immediatamente al Congresso Eucaristico nazionale risulta quasi scontato, essendol’evento che ci porterà al centro dell’attenzione nazionale, e non solo. A settembre, si stimal’arrivo di 500 mila pellegrini in provincia, per un’ intera settimana che si concluderà con la vi-sita del pontefice. Un’occasione da non considerare come mera questione di protezione ci-vile, ma come possibilità per lanciare quell’itinerario religioso già ben delineato nei suoistorici punti-chiave: l’unicità di Loreto, la casa di santa Maria Goretti a Corinaldo (già pre-miato dalla Ue come borgo d’eccellenza), le arti monastiche di Serra de’ Conti, le abbazie ei luoghi di spiritualità disseminati in tutto il territorio, che non prescindono né dall’offertaenogastronomica né dalla quieta bellezza del nostro paesaggio. Una concreta responsabi-lità politica a cui noi amministratori siamo chiamati a rispondere, per rendere il turismo del-l’intera regione un settore trainante dell’economia. Se è vero, com’è vero, che il turismo è fattore trasversale a molti altri (ambiente, urbanistica,trasporti, infrastrutture, cultura, istruzione, sport, agricoltura) è altrettanto reale la necessitàdi relazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati per costituire una rete dialogante chesuperi campanilismi e occasionali protagonismi. In virtù di tale convinzione, la Marca Anco-netana si è costituito come sistema turistico unico, con l’adesione dei Comuni e della Cameradi Commercio, tutti disposti a investire il proprio capitale nell’operazione di valorizzazione.A buon fine sono già andati il concorso di incoming e l’installazione di grandi touch screeninformativo-orientativi. E, nonostante gli effetti della crisi, incoraggianti sono i più recenti datisulle presenze nella riviera del Conero, a Senigallia o alla Gola della Rossa. Non è tutto qui. Ab-biamo tante potenzialità da esprimere per sviluppare il settore e creare indotto. A comin-ciare da eventi culturali ben collaudati come l’unicum del festival Jamboree, di AdriaticoMediterraneo o Poiesis. E, ancora, l’ospitalità di anteprime dei concerti o delle prime d’opera,così come Sensoriabilis (turismo rivolto alla disabilità) e il Museo Omero, in procinto di tra-sferirsi alla Mole con la sua arte da toccare, costituiscono elementi di un puzzle da comporree ricomporre all’infinito, in un’unica visione di accoglienza, condita di buona qualità dellavita e buona tavola”.

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di Piero CelaniPresidente della Provincia di Ascoli

Qual’ è l’attuale situazione turistica della provincia di Ascoli Piceno?La situazione è buona e in costante miglioramento. Il settore trainante continua ad essere il turismo balnearedi carattere familiare. Tuttavia, risulta in forte crescita anche il turismo culturale in città storiche come Ascoli Pi-ceno, Offida, Ripatransone e quello alla scoperta dell’entroterra con i suoi suggestivi paesaggi e risorse natu-rali. Da un’indagine commissionata dalla Provincia, si rileva che il 25,7% dei turisti, prima dell’estate 2010, avevagià trascorso periodi di vacanza nella provincia di Ascoli Piceno almeno 5 volte e che l’ospitalità, da parte dellacittadinanza picena, piace a ben il 93,5% del campione dei visitatori intervistati. Inoltre, molto gradita è l’ani-mazione del territorio con sagre, fiere e rievocazioni storiche.Sono previste novità particolari per la stagione 2011?Ancora una volta l’offerta turistica sarà caratterizzata da eventi sportivi, spettacoli e altri momenti ricreativi par-ticolari legati alla natura e alla storia. Per la zona montana, l’Amministrazione Provinciale ha in programma il fe-stival dell’Appennino con tanti appuntamenti all’insegna della musica, del folclore, delle tradizioni popolari,che si articoleranno tra giugno e luglio. Ad agosto, nella splendida cornice del porto di San Benedetto delTronto, porteremo la grande lirica con l’opera di Verdi il “Nabucco”, anche in omaggio al 150° anniversario del-l’Unità d’Italia.Quali sono gli strumenti più innovativi utilizzati dalla Provincia per promuovere il turismo?Vorrei citare, innanzitutto, il Piano di Marketing Territoriale, elaborato con il contributo scientifico dell’Univer-sità Politecnica delle Marche. Tale progetto parte proprio dal turismo, vero valore aggiunto del Piceno che sisnoda dalla costa, alla collina fino alla montagna. Il piano non costituisce l’ennesimo libro dei sogni ma indivi-dua precisi interventi, alcuni già attuati, per valorizzare e mettere a sistema le risorse del territorio. In partico-lare, la strategia è quella di costruire un “Marchio per il Piceno” identificativo delle eccellenze locali a beneficiodegli operatori turistici e del mondo imprenditoriale.E’ vero che la Provincia di Ascoli Piceno parteciperà a Expò 2015?Sì, la Provincia di Ascoli Piceno ha già deliberato un protocollo d’intesa per la partecipazione del territorio allagrande Fiera Universale di Milano dove il Piceno sarà adeguatamente rappresentato. In quella sede si potrannopredisporre dei pacchetti turistici integrati per favorire la scoperta delle nostre splendide realtà da parte deigrandi circuiti turistici internazionali.

di Fabrizio CesettiPresidente della Provincia di Fermo

Un “territorio delle qualità”: è questo l’obiettivo che la nuova Provincia di Fermo si è posta. Ma per far ciò, occorre in-nanzitutto essere consapevoli del contesto in cui si opera per poi intervenire. In tale ottica, basta allargare l’orizzontea livello regionale per capire come la Regione Marche sia commercializzata da una quota ristretta di buyer internazio-nali, perché non conosciuta come destinazione, ed è concentrata su due prodotti: città d’arte e turismo balneare.Grazie alle ultime campagne promozionali poste in essere dalla stessa Regione si è recuperato in notorietà ma, comespesso accade, tale fattore non sempre è sufficiente a generare domanda. La Provincia di Fermo, essendo di nuova co-stituzione, fa ancora più fatica a posizionarsi sul mercato ma segnali positivi in questo ultime stagioni turistiche si sonoavuti, come si evince dagli ultimi dati dell’Osservatorio Regionale sul Turismo. Basti pensare che laddove il trend na-zionale in questi ultimi anni ha fatto registrare dati negativi, la Provincia di Fermo, dalla sua istituzione, ha fatto regi-strare nell’ultimo biennio un +17% di arrivi ed un +8,5% di presenze, con una permanenza media che si è attestata sui10 giorni. Dati incredibili, che ci spronano a far ancora meglio al fine di consolidare la nostra posizione.Siamo quindi partiti per elaborare un apposito Programma Operativo Turistico provinciale, frutto della concertazionecon tutti gli attori del Tavolo Azzurro provinciale (organo di consultazione composta da più di 50 soggetti). Un pro-gramma ambizioso, che parte da un fattore imprescindibile ed ineludibile quale, appunto, il “territorio”. L’ospite di oggichiede di conoscere le abitudini, i sapori, i profumi di una terra… insomma, tutto ciò che lo può render parte inte-grante della realtà in cui si tuffa per un periodo più o meno lungo. E la Provincia di Fermo sta lavorando per diversifi-care l’offerta turistica, sviluppando diverse filiere che, se da un lato possano rendere accattivante e coinvolgente ilsoggiorno, in base alle esigenze che il turista vuole soddisfare, dall’altro abbiano un unico minimo comune denomi-natore quale l’accoglienza. Prima fra tutte la filiera enogastronomica, grazie al Circuito delle Cucine Tipiche Locali chemira a valorizzare le produzioni tipiche e le tradizioni gastronomiche del territorio attraverso la riscoperta di antichi piattie l’utilizzo di materie prime di qualità, provenienti da coltivazioni ed allevamenti locali, mettendo in rete Comuni, eventi,ristoratori e produttori che, confluendo in un unico contenitore, offrono ai turisti, ma anche ai residenti, un prodottocompleto fatto di svariate iniziative (mercatini, cene tematiche, corsi didattici, escursioni, etc.) lungo tutto l’arco del-l’anno. Per maggiori informazioni ed il programma dettagliato degli eventi legati al 2011, basta visitare il sito webwww.chimangialafoglia.it. Ma non possiamo dimenticare il connubio turismo/commercio, ineludibile nella Provincia di Fermo. Quando si parladi ciò, si pensa immediatamente alla filiera turistica legata agli outlet con il Distretto della calzatura in primo piano. Ilcommercio, in tale ottica, deve essere inteso in senso lato, ovvero come un fattore che fa muovere le persone verso unameta attratta dalle eccellenze del posto che non sono solo manifatturiere legate alla calzatura ma molto di più. Parliamodi eccellenze artigianali ma anche enogastronomiche che, messe in rete - cosa sulla quale stiamo lavorando - e veico-late nel giusto modo possono creare un circolo economico virtuoso che non può che non far bene a tutta l’economiadel territorio fermano. Fare turismo, in tale contesto, vuol dire coinvolgere tutti i settori della nostra società e della nostra economia: dalla cul-tura alle attività produttive/artigianali, dalla viabilità all’ambiente, ponendo particolare attenzione all’agricoltura ed aifrutti della terra che si traducono in eccellenze enogastronomiche che debbono essere organizzate e, quindi, com-mercializzate anche in funzione del turismo, fungendo quindi da attrattiva. Un turismo da concepire a trecentoses-santa gradi e per trecentosessantacinque giorni all’anno, migliorando la destagionalizzazione. Una sfida che abbiamoraccolto e che contiamo di vincere anche grazie alla fattiva collaborazione con la Regione Marche, con la quale ab-biamo diversi progetti in itinere a partire dal restyling dei Centri di Informazione ed Accoglienza Turistica (IAT), la crea-zione di una rete di dimore di charme (con relativo sostengo per la messa a regime di una o più strutture per Provincia),lo sviluppo della filiera cicloturistica che ben si addice al nostro territorio, e molto altro ancora. Insomma, c’è ancora tantoda lavorare per rendere sempre più accogliente e fruibile il nostro territorio.

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Amerigo Varotti Direttore provinciale di Confcommercio Pesaro eUrbino e responsabile per il turismo della locale Camera di Com-mercio è da pochi giorni Segretario Generale di “Confturismo Mar-che Nord”, la nuova Associazione che rappresenta unitariamentetutti gli imprenditori del turismo (alberghi, campeggi, ristoranti,pubblici esercizi, locali da ballo, b&b).«Il turismo nella Regione Marche sta vivendo un momento che de-finirei di “grande consapevolezza” E’ finalmente maturata, infatti, laconvinzione che il turismo può essere la leva fondamentale di svi-luppo della nostra economia. E mentre fino a qualche anno fa la “cul-tura metalmeccanica e manifatturiera” di cui è ancora impregnatala nostra classe dirigente aveva di fatto relegato il turismo al ruolo di“cenerentolo” dell’economia regionale, negli ultimi anni è emersacon sempre maggiore intensità l’importanza di questo settore peruscire dall’attuale crisi economica e garantire adeguati livelli occu-pazionali. Prova di questa “scelta” è evidente nel bilancio regionale2011 che, pur in presenza dei pesanti tagli causati dalle manovre go-vernative ai trasferimenti statali, ha visto un aumento delle risorseper il turismo e la cultura. Due settori che nei prossimi anni potrannoveramente essere determinanti per la nostra Regione (e non solo).Accanto a questa consapevolezza viene ribadita (e richiesta conforza dagli imprenditori del turismo) la necessità di forti investimentisul “brand Marche”. La nostra Regione è una terra straordinaria riccadi grandi opportunità e tipologie d’offerta. E’ purtroppo poco nota,poco conosciuta all’estero ma anche in Italia. Per questo è necessa-rio un investimento pluriennale (condiviso e concordato tra RegioneMarche, Associazioni turistiche e Camere di Commercio) in promo-zione e comunicazione sostenendo, nel contempo, le iniziative chein Italia e all’estero sono svolte dagli operatori turistici. In tal sensonella Provincia di Pesaro e Urbino la grande novità dell’anno 2011 èil forte ruolo che in questo settore ha deciso di assumere la Cameradi Commercio che non solo è ormai di fatto rimasto l’unico Ente ingrado di sostenere economicamente le tante iniziative di acco-glienza ed i tanti eventi turistico-sportivi o turistico-gastronomiciche si svolgono sul territorio (unico Ente visto che Provincia e Co-muni hanno ben poche risorse a bilancio e taluni Comuni, come Ga-bicce Mare, ne fanno un pessimo autonomo uso!), ma ha stanziatocospicue risorse per realizzare iniziative promozionali in Italia e al-l’estero. Dove ovviamente si promuovono le Marche insieme allaProvincia di Pesaro e Urbino (come si è evidenziato nelle recenti ini-ziative di Kiev e New York)».

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Presidente, il turismo rappresenta una risorsa importante per la nostra re-gione, qual’ é la situazione attuale?L’artigianato costituisce per il nostro Paese un enorme patrimonio culturale edeconomico e rappresenta nel mondo l’emblema del gusto, della creatività, del-l’unicità dei prodotti italiani.Crediamo che proprio puntando sulle nostre eccellenze si possa favorire il com-parto turistico della nostra regione. Allo stesso modo, riteniamo che sia di primaria importanza offrire sostegno alleimprese che svolgono o che hanno interesse a svolgere la loro attività in ambitoturistico. Per tornare ad essere protagonisti nell’ambito del turismo internazio-nale dobbiamo puntare anzitutto alla crescita competitiva delle nostre impresee alla qualificazione del sistema di offerta. Occorre instaurare un circolo virtuoso tra valorizzazione del territorio e Made inItaly. Per far questo, l’offerta turistica dovrà essere sviluppata in una logica di in-tegrazione tra le risorse disponibili ed in ogni suo aspetto: artigianato, cultura,ambiente, storia, archeologia, enogastronomia. La valorizzazione dell’artigia-nato è, infatti, anche valorizzazione dei territori, della cultura, della storia, dellostile e della qualità.

Ci sono novità particolari per la stagione 2011?Nasce oggi un turismo di tipo “emozionale” che punta alla “destagionalizzazione”.Abbiamo una rete di Comuni ognuno di essi ricco di tesori artistici e storici dascoprire. Borghi che rischiano l’abbandono, eppure sono premiati per la loro bel-lezza da riconoscimenti di livello nazionale. Senza contare il fascino delle botte-ghe artigiane diffuse capillarmente su tutto il territorio. Il viaggiatore vuoleconoscere il territorio in tutte le sue sfaccettature, nessuna esclusa. Arte, storia,cultura, natura e sapori. Questi elementi fusi assieme sono fonte di grande fa-scinazione e si prestano alla creazione di pacchetti turistici mirati e finalizzati auna esperienza completa della ricchezza del territorio così come alla ideazionedi eventi a tema. Per questo la Confartigianato per il 2011 punta su un ambi-zioso progetto: la via maestra. Itinerari tra le eccellenze del nostro territorio, pac-chetti integrati che mettono insieme paesaggio, botteghe di artigianato artistico,prodotti tipici e bellezze paesaggistiche.

La Confartigianato Regionale come partecipa ai nuovi piani sul turismo?La Confartigianato crede in questo nuovo turismo emozionale e punta a inte-grare la ricchezza espressa dall’artigianato locale con l’offerta turistica tradizio-nalmente connaturata al territorio. Il primo grande progetto appunto è LA VIAMAESTRA. Tre itinerari tra storia, arte cultura, dalla Riviera del Cònero alle Grottedi Frasassi. Tutti prevedono come esperienza centrale la visita alle botteghe ar-tigiane di eccellenza mappate per l’occasione. La Via Maestra è il viaggio idealeper il turista che vuole conoscere il nostro territorio in tutti i suoi aspetti: arte, na-tura, storia, cultura e il patrimonio nascosto e prezioso che vive e pulsa nelle bot-teghe eccellenti artigiane. Quindi a Giugno ad Agugliano la seconda edizionedel GELATO ARTIGIANALE FESTIVAL, che nel 2010 ha attirato 30.000 visitatori.Quest’anno si punta a fare meglio.

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Ci aspettiamo un anno dal trend positivo, nonostante il perdurare dellacrisi economica a livello nazionale ed internazionale, dal momento che leMarche possono proporre al turista e al visitatore mete straordinarie eun’offerta diversificata di assoluta eccellenza e competitiva nel rapportoqualità-prezzo.Il territorio delle Marche, con il mare, le armoniose colline ed una monta-gna incantevole è uno dei più attraenti.

La stagione estivaPer la prossima stagione estiva i nostri operatori hanno preparato una ac-coglienza di assoluta qualità: propongono itinerari turistici davvero inte-ressanti che spaziano dall’enogastromia alla natura, dall’incontro con l’artealla storia, assicurando a tutti gradevoli momenti di benessere e relax.I turisti spostandosi all’interno del territorio delle Marche avranno la pos-sibilità di cogliere le peculiarità di questa meravigliosa regione. Il trekkinge le escursioni nei percorsi che si snodano tra le dolci colline marchigiane,riempiranno di emozione coloro che amano la pratica di attività sportiveall’aria aperta.Natura, arte, e sport, oltre al buon cibo, troveranno tutto questo.Secondo gli operatori si registra un buon livello di richieste di prenota-zione che lascia presagire una positiva stagione.I segnali positivi riguardano non solo le città balneari ma anche gli agritu-rismi, i B&B di campagna, e gli alberghi delle città d’arte.Al primo posto c’è la domanda per le città balneari, ma natura, relax ebuona tavola seguono a ruota. In particolare sono richieste le località tipi-camente rurali legate alla “cultura minore”, cucina tipica e sapori genuini,non trascurando l’interesse a visitare borghi medievali e musei meno fa-mosi e tuttavia di grande interesse, oppure a partecipare a feste tradizio-nali.

Prossimo appuntamento importanteIl 2011 si presenta carico di aspettative. A settembre, in particolare, ciaspetta un appuntamento importantissimo: si svolgerà nell’Arcidiocesi diAncona e Osimo il Congresso Eucaristico Nazionale, un evento che, con lapresenza del Papa Benedetto XVI, prevede la partecipazione di centinaiadi migliaia di fedeli, per i quali l’evento religioso costituirà anche l’occa-sione per visitare i nostri territori, attraverso percorsi nei luoghi di fede enon solo tante presenze alla quale ci stiamo preparando.

Considerazioni finaliIl Turismo deve diventare una delle maggiori voci del PIL regionale, un si-stema efficiente che sia considerato da tutti Impresa e quindi fonte di svi-luppo e occupazione giovanile.Le Marche sono una regione di medie dimensioni, e per noi “fare squadra”è un imperativo categorico e a tutti gli appuntamenti di settore siamo in-sieme agli operatori incoming, alle agenzie di viaggio e alle associazionidi categoria per promuovere il nostro territorio, le nostre peculiarità e lenostre strutture d’accoglienza. L’Amministrazione Regionale funge da col-lettore e propulsore, e da parte degli operatori c’è una grande disponibi-lità a mettersi in gioco e ad affrontare le sfide del mercato globale.

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Mirko Carloni il più giovane politico a ricoprire la carica di con-sigliere Regionale, un passato da Assessore al Turismo del co-mune di Fano ci racconta come vede il turismo nella nostraregione.

Consigliere una fotografia sul turismo delle Marche, a co-lori o in bianco e nero?

Una fotografia a colori ma sfuocata. La nostra regione a mioparere deve risolvere due problemi di fondo, uno in entrataed uno in uscita.Quello in uscita è determinato dal fatto che ci presentiamo almondo con una offerta frammentata. Diverse pluralità di im-magini a promuovere il nostro territorio finiscono con gene-rare confusione nei confronti del potenziale turista.Il messaggio dovrebbe esse univoco da Pesaro fino ad Ascoli.Dalla costa all'entroterra.

E in entrata?

Le strutture alberghiere soffrono la mancanza di una norma-tiva adeguata. Per incentivare gli imprenditori ad investire inquesto settore occorre snellire e velocizzare la burocrazia esi-stente che ne ferma fortemente la crescita.

Quali dovrebbero essere dei nuovi strumenti di promo-zione turistica?

Sicuramente va incentivata la promozione sui nuovi canali dicomunicazione. Intenet e i nuovi strumenti tecnologici do-vrebbero essere maggiormente utilizzati e potenziati.

Ma secondo Lei , le Marche sono una regione a vocazioneturistica ?

Secondo me ci sono tutte le potenzialità e le condizioni affin-ché la nostra Regione lo possa diventare veramente. Le no-stre bandiere blu dimostrano che il nostro territorio e' sano,pulito e bello. Se migliorassimo accoglienza, ricettività e pro-mozione saremmo finalmente una Regione e vocazione turi-stica.

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Anche quest'anno si è approvato il solito Piano turistico fotocopiache non fa che rappresentare l'esistente, senza offrire nulla dinuovo né sul piano della programmazione, né su quello del coor-dinamento tra soggetti istituzionali e operatori del settore. Chi vivein questa regione percepisce le difficoltà di un turismo sempre piùfugace ed effimero, nonostante le bellezze del patrimonio am-bientale, paesaggistico ed architettonico siano uniche ed indiscu-tibili.Discutibili, invece le scelte dell'Esecutivo regionale che da anni tra-scura gli investimenti mirati, tralasciando di ascoltare le esigenzedegli operatori, preferisce elargire cospicui compensi ai protago-nisti dell'ormai famoso spot con Dustin Hoffman, sottraendo ri-sorse alla programmazione e al coordinamento.La nostra Regione ha beni artistici, archeologici, cultura, gastrono-mia e capitale umano che sono veri punti di forza e di eccellenza.Occorre quindi far emergere una potenzialità turistica inespressa,consapevoli che investire nel turismo significa creare sviluppo edoccupazione. Per quanto riguarda Ancona, la mia città, purtroppo assistiamo neigiorni festivi ad una città capoluogo deserta, negozi chiusi e turi-sti spaesati, testimonianza della completa assenza di una efficacerete di coordinamento e della mancanza di sinergia tra operatoriprivati e soggetti istituzionali per promuovere e veicolare il turi-smo in Ancona.Un elevato costo dei parcheggi, una viabilità decisamente carenteche permette di far arrivare il traffico ma non permette di sostare,una perenne mancanza di organizzazione di eventi che non dàpossibilità di far rivivere il centro soprattutto a livello culturale. De-solante vedere la nostra città deserta la domenica quando arrivanoi crocieristi.Non è stato mai attuato un serio piano strategico di rilancio del-l'immagine turistica di Ancona, anzi la recente introduzione dellatassa di soggiorno, controproducente anche a livello psicologicoper coloro che alloggiano nelle strutture del capoluogo, porterà ri-percussioni negative, compromettendo l'attività economica dellestrutture anconetane in un contesto di mercato già difficile comequello attuale. Un altro ennesimo fattore negativo per l'industriaturistica anconeta

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un viaggio attraverso luoghi suggestivi e affascinanti,dimore antiche e moderne costruzioni,aziende particolari e ristoranti tipici

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Aperta su 4 punti vendita dislocati in altrettante provinciemarchigiane tra Jesi, San Benedetto del Tronto, CivitanovaMarche e Grottammare, la Maxicar si pone come punto diriferimento nel mercato dell'auto marchiato Mercedes -Benz. L' A. d. Franco Maestri, 62 anni , ferrarese di nascita ma mar-chigiano d'adozione , dirige una squadra di 81 elementi al-tamente professionali e specializzati sia nella vendita chenel post-vendita.

Sig. Maestri come va il mercato dell'auto nella nostra Re-gione ?Dopo la crisi mondiale, più precisamente da settembre2009, il mercato era in crescita rispetto alle normali proie-zioni nazionali, trend che si è mantenuto fino al primo qua-drimestre del 2010, poi il calo vertiginoso.

Dovuto alla crisi in cui versa il nostro Paese?Si e no. Gli episodi internazionali avvenuti in quel periodo,

ad esempio le crisi in Grecia e in Irlanda hanno generatonel cliente una immotivata ma naturale paura all'acquisto.Le Marche che è pur una regione notoriamente intrapren-dente e dinamica però si è fermata ad osservare ciò chestava accadendo in Europa e di conseguenza ha bloccato iltrend di crescita degli acquisti.

E voi come vi siete organizzati?Per far fronte a questa situazione di empasse abbiamo de-ciso una forte e radicale riorganizzazione interna, dividendol'azienda in settori a cui abbiamo delegato la gestione ma-nageriale alle risorse più qualificate e competenti. Questoci ha permesso di affrontare quel “periodo nero” fornendoal nostro cliente punti di riferimento professionali.

Il cliente Mercedes è cambiato?Decisamente. Il nuovo cliente Mercedes, pur continuandoa mantenere la filosofia di colui che vuole avere un auto-vettura di pregio e di immagine, si è pero spostato su seg-menti diversi di auto.

In che senso ?Se dieci anni fa il cliente tipo Mercedes era proiettato all'ac-quisto di classi superiori di cilindrata ora il maggior numerodi autovetture vendute sono classe A, B e C a dimostrazioneche si continua a scegliere autovetture di pregiato design eefficienza ma più contenute nella cilindrata e nel prezzo.

La vostra azienda e' notoriamente marketing oriented,quali strategie adottate ora?Abbiamo rimodulato la nostra strategia di base in modo dapoter creare azioni di Marketing specifiche che risultino piùincisive e volte a sollecitare costantemente il mercato come,tra le altre, operazioni personalizzate di direct marketing sutarget ben definiti . Ultimamente, ad esempio abbiamoprovveduto alla spedizione di informative promozionali mi-rate ad oltre 15.000 potenziali clienti divisi in segmenti a cuiè stata inviata una proposta personalizzata..Il fine ultimo di queste azioni di marketing e' quello di co-

municare al potenziale cliente la nostra proposta commer-ciale sia di vendita che di postvendita. Vogliamo mantenerecon lui un filo diretto e costante. A tale proposito l'esten-sione da 2anni a 4 anni della garanzia di assistenza che saràofferta va in questa direzione.

Invece il mercato dell' usato ?Il mercato dell' usato e' in forte crescita anche qui da noi. Lacasa madre ha strutturato una propria divisione che cura neidettagli questo segmento sempre più richiesto. Questo per-ché ..." l'auto nuova e' di tutti mentre l'auto usata e' unica ! "A tal proposito, la Maxicar è attualmente una delle pocheConcessionarie “pilota“ in Italia, unica per le Marche, di unnuovo progetto della Mercedes-Benz denominato “FirstHand ”.

Il futuro come lo vede ?In questo momento storico non si possono fare programmia lunga scadenza. Gli scenari cambiano di tre mesi in tremesi; occorre essere sempre pronti e all'altezza della situa-zione in modo da poter affrontare eventuali variazioni dimercato . Questo e' quello che cerchiamo di fare ogni giornoche entriamo in azienda.

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Sul mare a Porto Recanati di fronte al complesso Zeus, tipicoborgo marinaro, sorge il Kiro Kiro Restaurant Cafe. Ristorante dipesce volto alla tradizione locale con un’offerta anche per gliamanti della carne. La location, l’illuminazione soft unitamentead un accurata selezione musicale, conferiscono al locale unanima. Ideale per la cena a lume di candela con la possibilità diun gazebo in spiaggia per l’estate, la terrazza con vista sul Co-nero, indicato per cene aziendali con saletta privata. Inoltre ilKiro Kiro viene frequentemente scelto come location per servizifotografici di diversa natura.In estate prende vita la piazzetta con l’aperitivo e cene di galacon cabaret e musica dal vivo. Tutto l’anno l’appuntamento con“Venerdì Suono Live” con le migliori band del centro Italia

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Adagiato su una collina che svetta sulla Val d’Aso, il castello di Moresco, per la sua bellezza èstato inserito nel 2001 tra i “borghi più belli d’Italia. Nonostante le sue piccole dimensioni, contacirca 620 abitanti dei quali solo un centinaio all’interno del borgo, Moresco è comune della pro-vincia di Fermo. Sulla sua origi ne, molto dibattuta, la tesi più accreditata attribuisce al castello di Moresco un’ori-gine autonoma, datata tra l’11° e il 12° secolo, quando proprietari e vassalli, abbandonate le loroabitazioni a valle, si sarebbero trasferiti nella parte più alta della collina per proteggersi dagli at-tacchi dei saraceni. Completamente fortificato, il castello di Moresco conserva ancora intatta la bellezza di un tempo.Un tempo che sembra essersi fermato e che regala al visitatore la suggestione di un tuffo nelpassato. Passeggiando nelle vie del borgo non si può non rimanere colpiti dalla cura e dall’inte-grità degli ambienti, che insieme alle bellezze del castello ne costituiscono il vero tesoro. La Torre eptagonale, con i suoi sette lati rappresenta senza ombra di dubbio il tratto distintivodi Moresco. Dalla sua sommità, alta 25 metri, si può godere di uno splendido scorcio sul Piceno,che spazia dalle valli arrivando fino giù al mare. Inizialmente costruita per scopi difensivi, è oggisede museale ed espositiva. Caratteristica anche la Torre dell’orologio, custode dell’accesso alpaese, che da sempre con le sue antiche campane, scandisce il tempo nel borgo e nella vallata. Presso il portico, unica testimonianza rimasta della chiesa Parrocchiale di Santa Maria di Castro,è possibile ammirare l'affresco "Madonna in trono con Bambino'', realizzato da Vincenzo Pagani,pittore marchigiano di influenza crivelliana vissuto nel 15° secolo. Lo stesso autore ha lasciatoa Moresco altre preziose testimonianze: "Madonna in gloria col Bambino" che si trova nella Salaconsiliare di Moresco, "Crocefisso con ai piedi la Vergine" e "Incoronazione della Vergine'', con-tenuto in un altare di complessa struttura nella chiesa suburbana di Santa Maria dell'Olmo. Storia, cultura, tradizione ed enogastronomia, caratterizzano le numerose iniziative che atti-rano molti turisti in paese. Tra gli eventi culturali più importanti che si tengono nel mese di ago-sto, vale la pena ricordare le mostre sulla Torre eptagonale, le commedie dialettali e la Festapatronale, che ricorre il giorno 10. Gli amanti della buona tavola, invece, non potranno restareindifferenti alla Sagra della Polenta con le vongole, che si tiene ad agosto e alla tradizionaleFesta del Braciere dell’ultima domenica di ottobre, dove è possibile degustare tra le varie spe-cialità castagne, polenta arrosto e vino novello.

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La sua musica nasce dalla fusione della tecnica Rag-time dei primi anni del '900,con la liricità del Blues, del Soul e del Jazz. Stile molto originale quello di RaphaelGualazzi: vincitore di Sanremo Giovani 2011, eccellenza artistica marchigiana.

A Sanremo hai ottenuto anche il Premio della Critica e quello della Stampa,come ci si sente ad avere ricevuto così tanti riconoscimenti in un Festival cosìimportante?“Non me l’aspettavo perché non mi ponevo neanche il problema in quanto noncredo nel concetto di competizione all’interno della musica, non credo che que-ste due cose vadano di pari passo. Non ho mai affrontato il Festival con uno spi-rito competitivo.”

Dopo il diploma al conservatorio di Pesaro sono successe tante cose…“Al termine degli studi, ho cominciato a comporre brani fondendo il mio piani-smo classico con l’amore per il blues. Ho fatto una prima pubblicazione nel 2005e mi sono accorto che questo genere musicale era molto simile ad uno già esi-stente in America che si sviluppò tra la fine degli anni ’10 e gli anni ’40 che sichiama Stride Piano. Finalmente, dopo sei anni, è uscito, il 16 Febbraio, il mioalbum, “Reality and Fantasy”.

La tua cover di Don’t stop, brano degli anni ’70, è stata scelta per lo spotdell’Eni..“E’ stata una bella soddisfazione!. Ultimamente anche il brano Reality and Fan-tasy è stato scelto per lo spot Fiat e il brano Follia d’amore per il film Manualed’amore 3. Sono davvero felice!”.

Perché hai scelto proprio la canzone Follia d’amore da presentare al pub-blico dell’Ariston?“L’ho reputato il brano migliore perché fonde lo Stride Piano con lo stile tradizio-nale melodico italiano, perciò rappresenta di più la nostra italianità. Il brano con-tiene i due ingredienti essenziali nella vita: la follia e l’amore”.

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Le numerose sagre e rievocazioni storiche delle Marche ci danno la possibilità di riscoprireborghi e paesi poco conosciuti e, nel mese di Giugno, sono tanti gli eventi della tradizionepopolare. Per gli amanti dell’arte e della cultura non mancano, però, occasioni per scoprireprestigiosi artisti senza dover spostarsi nelle grandi città. Fino al 1 Ottobre, a Fano (PU), siterrà la mostra “Guercino a Fano” nella Pinacoteca San Domenico. Potrete ammirare una rassegna delle opere che l’artista Giovanni Francesco Barbieri, dettoil Guercino (Cento 1591 – Bologna 1666), realizzò a Fano su commissione delle famiglie no-tabili della città. Tra le opere in mostra, le pale d’altare “Lo sposalizio della Vergine”, “An-gelo Custode” e “San Giovanni Battista alla fonte”, opera quest’ultima che torna per la primavolta a Fano dal lontano 1797, quando fu sottratta dalle truppe napoleoniche per essere poi,dopo varie vicende, ospitata nel Museo “Fabre” di Montpellier (Francia).La mostra “Guercino a Fano” sarà aperta tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle ore 18 alle 22.

Emanuela Amy Rossi

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