MarcheMag nr.8

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L'ottavo numero della rivista Marche Mag

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E’ ormai chiara a tutti la mission del giornale che ho l'onore di dirigere, e così abbiamoincominciato anche in questo numero a girare il nostro territorio alla scoperta di quei antichimestieri in via di estinzione che nessuno porterà mai avanti. C' era una volta il mastrocartaio, colui che con la carta realizza l'immaginabile e ne abbiamo trovato uno ancora viventee ci siamo fatti raccontare la sua storia, poi abbiamo dedicato il nostro tempo a cercare dicapire se i bambini di questa generazione potranno mai divertirsi giocando con strumentirealizzati a mano da artigiani, e come per incanto ci siamo imbattuti a Serra San Quirico inprovincia di Ancona dove, da oltre 10 anni, il paese si trasforma nel paese dei balocchi. Unafesta unica che per due giorni consecutivi richiama centinaia e centinaia di bambini da tuttele marche per giocare come si faceva una volta, seduti per terra ad ascoltare il cantastorie,sporcandosi nel disegnare su enormi teli, scivolare lungo pendii con slittini di legno fatti amano, per arrivare alla piazza centrale del paese e scoprire che il paese dei balocchi ancoraesiste. Truccati con in testa grosse orecchie di asino, fermati durante il percorso da gendarmiche chiedono ai bambini la carta si identità obbligatoria fatta all'entrata, e ogni tanto appariredal nulla Lucignolo con intenti particolari. Mi sono fermato insieme a un mio amico fotografoal quale ho chiesto di immortalare gli occhi stupefatti dei bambini, vedere al largo della stradaseduti anziani su antiche sedie di paglia ho capito come le antiche tradizioni non possono enon devono morire. Negli occhi degli anziani si vede la memoria storica del nostro paese, ein quello dei bambini la gioiosità che da a loro uno strumento semplice fatto a mano. Per ungiorno non vederli incollati alla televisione a zippare i migliaiadi canali dove vengono riprodotti cartoni animati,peggio ancora, giocare con strumenti tecnologici, miha fatto capire quali siano i veri valori della nostraterra. Un compito ora ci aspetta, quello di continuarea farsi che queste antiche tradizioni non muoiano,ma anzi, diventino spunti per dare ai nostri figli uneducazione basata sulla semplicità Poi il nostroviaggio e' continuato all'incontrare personaggi,giovani emergenti, imprenditori. Abbiamo volutodedicare in questo numero anche uno speciale Woman forbusiness, raccontando la storia di alcune donnemarchigiane che lavorano per realizzare il business dialtri. Donne in carriera o donne manager. Semplice-mente donne la cui professionalità contribuisce ognigiorno a far crescere e prosperare il business azien-dale della nostra regione.

Buona lettura.

Vittorio Fabio Di RienzoDirettore

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Viale Trieste, 20 - 61121 PesaroTel. 0721 34441 Fax 0721 30550E-mail: [email protected]

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Negli ultimi tempi andare in palestra pare siadiventato più un divertimento che un luogodove sudare e “soffrire” .Le palestre di unavolta erano realizzate in angusti e fantomaticisotteranei o in vecchie cantine dove enormibilancieri cercavano di darci l'illusione dipoter un giorno avere un fisico da fare invi-dia ai bronzi di Riace. Ore ed ore a sollevarepesi o a eseguire esercizi semplici che ci por-tavano a eliminare le tossine superflue nelnostro organismo e ci tonificavano il fisicoNon esistevano saune, bagni turchi, percorsibenessere e nulla di tutto ciò che servisse dipiù alla cura del nostro senso estetico masolo semplici strumenti adatti a potenziare lanostra massa muscolare. Poi nel corso deglianni le palestre hanno preso l’onda tipica-mente americana ed è incominciato ad en-

trare nel nostro linguaggio comune la parola“fitness”. Da li in pochi anni abbiamo vistol’apertura di centinaia di centri fitness, iperatrezzati tecnologicamnete e strutturati in “lo-cation” di tendenza e alla moda. Addio vec-chie cantine e benvenute nuove strutture didesing ! Pensavamo fosse finita e invece ec-coci ancora oggi a raccontare le ultime no-vità in tema di “cura del nostro corpo”. Lanostra innata curiosità ci ha spinto ad andarea vedere cosa e in che modo le palestre mar-chigiane del nuovo millennio propongonoper coniugare sport con benessere, abbiamovisto così come tutto sia cambiato da queilontanissimi manubri e bilancieri, e come latecnologia e la modernizzazione gli abbia so-stituiti. Efficienti tappeti ci fanno camminareper ore ascoltando musica o guardando la te-levisione, ora non più da soli, ma addiritturain gruppo. Da qui ci siamo posti una do-manda, che la palestra di una volta, luogo disolitaria concentrazione solo su sè stessi, siadiventata anche centro di aggregazione so-ciale? Ci hanno illustrato come in questi ul-timi anni all'interno delle palestre il fitnesssia diventato un momento in cui centinaia diragazzi e ragazze, uomini e donne, come inuna grande balera si divertono praticandosport. Una delle ultime novità é ReggaetonFitness; immaginate un sud americano o unbrasiliano, con la musica caliente nel sangueche di fronte ad uno specchio, a ritmo di mu-

sica, esegue coreografie sulle note del Reg-gaeton di fronte ad un gruppo di persone. Unsuccesso indescrivibile. Termina la lezionecon una soddisfazione per i vari partecipantiper aver praticato sport a ritmo di musica di-vertendosi. Questo nuovo modo di andare inpalestra sicuramente unisce il divertimentoall’aggrazione sociale. Infatti partecipare acorsi di questo genere favorisce il contattotra i vari partecipanti i quali poi con i normalisocial network facebook e twitter continuanola loro conoscenza approfondendo e orga-nizzando anche eventi esterni per ritrovarsinuovamente tutti insieme. Tutto questo all'Happiness Group incontrando EmanueleMancini e Claudia Principi, i quali nei lorocentri sono attenti costantemente a tutte le ul-time novità che possono essere applicate.

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Oggi sembra tutto scontato, i bimbi a 3mesi d’età affollano già la piscina conl’ostetrica immersa in acqua, tutti ma pro-prio tutti i bambini delle scuole elemen-tari imparano nuotare, il nuoto ènotoriamente sport, salute benessereguarigione riabilitazione antistress anti-età. Moltissimi anziani hanno rotto glischemi e nuotano e si muovono in acqua,pancioni di ragazze in dolce attesa sbu-cano dalla superficie, ogni anno nasconoe si affinano nuove tecniche che rendonoil nuoto più facile e sano. Ma non è statosempre così. Il Centro Sportivo Baldoniè un raro caso di longevità. Le piscinepubbliche in genere degradano ed ab-bruttiscono in fretta, In 34 anni nella pi-scina di Loreto le vasche sono statecompletamente rinnovate due volte. tuttigli impianti sono all’avanguardia della

tecnologia del settore e tutt’ora è l’unicapiscina delle Marche con impianto di di-sinfezione a raggi ultravioletti che gli per-mette di avere una qualità dell’aria che sirespira facendo sport e dell’acqua dav-vero sane. Quando il 30 dicembre 1978si inaugurò il Centro Sportivo Baldonimolti scettici pensarono ad una cattedralenel deserto, ad un impianto destinato afallire in poco tempo. E lo era! L’impianto era troppo grosso,troppo bello e situato in una zona pocopopolosa con bassissima propensione alnuoto. Un’utopia di un visionario.La situazione era questa: cinque personein vasca a nuotare e dieci fuori delle ve-trate a chiedersi se l’acqua era riscaldatao no, o peggio ancora se tutta quell’umi-dità avrebbe fatto bene ai loro figli. Lascelta che Ido Baldoni si trovò a fare era

tra chiudere o cambiare la realtà che locircondava. E cosi in poco tempo unanuova società, la S.S. Nuoto Loreto, unnuovo allenatore da Roma, che sarebbediventato vice allenatore della nazionaleJuniores, diede una svolta definitiva. Da lì iniziarono a svolgersi campionatiitaliani juniores di nuoto sincronizzato,Campionati Italiani Masters con l’aiutodel Gen. Brenno Bruscantini, campionatiitaliani acli. Succesivamente la creazionedi rivista mensile di sport locale avrebbeportato il nuoto e lo sport nelle case ditutti i cittadini. Una squadra di pallanuotoincominciò a portare gente all’interno delcentro dando così inizio ad una lenta, co-stante ed assidua educazione allo sport.Tutto questo in un tempo in cui se qual-cuno correva per strada sicuramente eraun ladro che scappava.

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Sono donne che riescono aconiugare la famiglia con illavoro e fin qui no ci sarebbenulla di originale o nuovo senon fosse che per il loro altolivello di professionalità contri-buiscono in maniera determi-nante alla crescita del businessaziendale in cui operano. Rico-prono cariche dalla massimaresponsabilità e si inseriscononel panorama manageriale comeun "management al femminile"che ogni imprenditore vorrebbefar parte della propria squadra didirigenti. Con la loro sensibilitàe alta meticolosità ogni giornorisolvono problemi , analizzanoprogetti, inventano idee per farcrescere il business aziendale .Ne abbiamo incontrate alcunealle quali abbiamo chiesto diraccontare la loro storia.

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Ho immaginato che avere un’agenzia immobiliare inproprio le cose fossero diverse. Una volta che hai un tuoufficio o studio, sei più libera di gestire il tuo tempo, i tuoicarichi di lavoro,i clienti da seguire, mi aspettavo chequesta flessibilità definisse un rapporto migliore tralavoro e vita familiare. Infondo la libera professione non èvincolata da orari aziendali,sei un po’ imprenditore di testesso, e ti misuri con i risultati del tuo lavoro, con la tuabravura, non importa se lavorando da casa o in ufficio.Sei continuamente spronata a fare e dare del tuo megliosempre. Dopo anni di gavetta,ho investito sulla miacarriera, dove famiglia, lavoro e qualità della vita siintersecano irrinunciabilmente. La tenacia, la perseve-ranza, la determinazione,erano tutto ciò su cui potevocontare,e in un momento non certo roseo per l’economiaItaliana, armata di coraggio, decisi di fare il grande passo:la mia agenzia immobiliare JESICASA. Perché questonome? Perché desidero che chiunque si identifichi nel suonome, un’agenzia del territorio per il territorio con un teamprofessionale, che da sempre vive, conosce e comprendela Vallesina e il suo comprensorio, capace di ascoltare,rispettare ogni qualsiasi esigenza abitativa, dove ogniacquirente o venditore siano assistiti con la massimacompetenza e rapporti di valore,con azioni mirate etrasparenza. JESICASA ,è nata tra le mura del centro sto-rico, in un piccolo e accogliete ufficio,senza le consuetevetrine sfavillanti tappezzate di fotografie e proposteimmobiliari, ma dove i clienti (dicono) si sentono subitoa loro agio,in un luogo intimo e discreto … un po’ comeentrassero nella mia casa. E dopo un anno scopro, chequello che credevo fosse il mio tallone di Achille, inveceè stata ed è la mia arma migliore.

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Quando Fabio mi ha contattata per questoarticolo ho creduto si fosse sbagliato! Woman inbusiness io? Forse mi sento più una donna incorriera che in carriera! Poi ho capito che volevascrivere di donne che col loro lavoro e la loropersonalità contribuiscono a dare qualcosa ognigiorno alla nostra regione, e allora ho pensatoche – sì – potevo essere io una di quelle Donne.Ebbene… c’era una volta una bambina con gliocchioni azzurri e i boccoli biondi che da grandevoleva fare la maestra, come la sua mamma! Già,mia madre, persona di grande spessore, cheinsieme a mio padre (statale oggi in pensione,piccolo imprenditore da sempre per passione)mi ha trasmesso il senso del dovere e delrispetto, lo spirito di sacrificio. Così oggi, anchegrazie a queste linee guida, lavoro nell’ufficio delpersonale di una delle più belle realtà industrialidella nostra regione. Non esisteva 6 anni fa,quando ho iniziato, quell’ufficio che mi hannoincaricato di far nascere e al quale ho dedicatopassione e sacrifici. Tutto è iniziato dal diploma,conseguito al Liceo Savoia, in quello che è statouno dei periodi più belli della mia vita, soprat-tutto umanamente. Poi è venuta l’Università:Giurisprudenza, a Macerata. Anche se dopo dueanni di pratica ho conseguito il titolo di Avvo-

cato, sentivo che la professione non era quelloche volevo fare, sentivo che avrei voluto tantolavorare in azienda, nel campo delle risorseumane, un settore che conoscevo poco ma chemi affascinava molto. Decisi quindi di rimettermiin gioco ricominciando dall’inizio: prima unostage in una società di consulenza, nella divi-sione HR, tramutatosi poi in una collaborazionedurata 3 anni, e quindi ancora in un trampolinoper arrivare nell’azienda dove sono oggi. Era unaazienda cliente e voleva creare un ufficio risorseumane interno. Presi di petto la sfida, osteggiatada tutti perché “vai a stare così lontano da casa”e perché “cambiare è sempre un rischio” eancora perché “dovresti fare l’Avvocato”. Ma io,cocciuta e tenace dalla nascita, attratta nuova-mente dal gusto dolce-amaro del mettersi ingioco, scelsi per me stessa, consapevole chepoteva essere uno sbaglio, …o forse un suc-cesso! Per fortuna è stato così e oggi, in questarealtà a cui ho dato tanto ma che mi ha datotanto, contribuisco con il mio staff a offrireopportunità. Recita il detto: “Fai un lavoro cheti piace e non lavorerai un solo giorno in tutta latua vita”. Lo sperimento quotidianamente sullamia pelle. Certo non è sempre facile, anzi spessonon lo è. Ogni giorno sopraggiungono problemi

nuovi, le situazioni da gestire divengonosempre più complesse, i rapporti umani chequesto lavoro sviluppa sono tanti e delicati il piùdelle volte da gestire. Ed ecco che ho dovutoimparare ad avere pazienza, ad essere diploma-tica, a smussare i miei spigoli. Le scadenze dainseguire sono sempre più numerose, spesso iltempo per fare report di lavoro o per aggiornarsilo si trova solo nel week end, e la mia testa chesforna di continuo idee nuove sapendo chenessuno me le ha chieste ma che se sonointeressanti la Direzione le condividerà con me.Ed ecco che nuovi progetti prendono forma!Seppur equivalgono a lavoro in più so che po-tranno far brillare gli occhi di qualcuno e quellomi ripaga di tutto. E così, anche se sono spessofuori per lavoro, anche se sono lontana dai mieiaffetti la gran parte del tempo, anche se non houn compagno al momento né una famiglia miaancora, sento di essere una persona realizzata,perché il percorso che ho fatto e che sto facendomi ha insegnato che cambiamento non èpeggioramento ma opportunità, e che non biso-gna mai smettere di credere che la vita potrà stu-pirci positivamente ancora e ancora e ancora…

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Mi occupo di pianificazione finanziaria dellafamiglia dal 1997, con la passione per il mare, ilsole, la cucina e la “Pizzica”. La mia carriera pro-fessionale inizia molto giovane e parte da moltolontano, infatti a diciannove anni mi sono trasfe-rita a Padova dove ho conseguito la laurea inScienze Statistiche ed Economiche. Da lì è ini-ziata un lungo e articolato percorso di crescitache come tutti i neolaureati mi ha portato ad avereinizialmente esperienze post lauream presso ildipartimento di Statistica. In quell'occasionesono venuta a contatto diretto con il mondo dellafinanza. Era il 1997 e quello che mi ha affasci-nato fin da bambina incominciava piano piano atrasformarsi in una probabile e futura profes-sione. Quello che avrei voluto fare da grandeincominciava a prendere forma. Un lungo maintenso tirocinio formativo mi ha portato adentrare nel mondo della educazione e pianifica-zione finanziaria della famiglia. In tale contestovengo a contatto giornalmente con centinaia difamiglie, ascoltando le loro problematiche, le loropaure e le loro incertezze sul futuro. Prendersicura dei risparmi che una famiglia è riuscita adaccumulare in anni di lavoro pianificandone

soluzioni finanziarie che le garantiscano unamaggiore tranquillità e sicurezza è il compito chesvolgo ogni giorno. In questi momenti di parti-colare crisi economica in cui incertezze e preoc-cupazioni sono all'ordine del giorno dei pensieridi ogni famiglia, la mia attività professionalediventa ancora di più un punto di riferimento perloro. Sicuramente l'azienda per cui lavoro, mar-chio consolidato ormai sul mercato da anni,mi rafforza nel trasmettere alle famiglie quelsenso di sicurezza che cercano. Poi ovviamenteci metto del mio, anzi tanto. Prima di tutto la miafaccia. Sono io infatti il punto di riferimento per imiei clienti e la fiducia che riesco a riscuotere daloro è data dal fatto di avere al contempo anche iouna famiglia. Riesco in questo modo a percepirein maniera diretta e sulla mia pelle le stesse ansieche nutrono i miei clienti. Avere poi un maritostraordinario e due figli meravigliosi mi dannoquella carica e quell'energia necessari peraffrontare ogni giorno le sfide che la mia profes-sione mi riserva. In tutto questo però cercosempre di essere me stessa, con il mio carattere,il mio modo di essere e il mio modo di fare.

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QMi chiamo Deborah Vico, sono musi-cista e organizzatrice di eventi musicali edopero in questo settore da oltre vent’annianni. Da qualche anno sono anche Perso-nal Coach. Ho iniziato a suonare il piano-forte all’età di 6 anni e da allora la musicanon mi ha più abbandonato. Al pianoforteho accostato il sassofono, strumento che hosempre amato per la sua capacità di “can-tare” come fosse una voce umana. Dopo ildiploma di conservatorio, ho avuto lafortuna di suonare in alcuni tra i più presti-giosi teatri del mondo: Carnegie Hall di NewYork, National Concert Hall di Taipei (Tai-wan), Teatro dell'Opera de Il Cairo, PalazzoNazionale di Lisbona, Gasteig Konzertsaaldi Monaco di Baviera etc. Da quindici annigestisco un portale musicale su Internetwww.musica.it, un riferimento per la musicain Italia. Nel 1995, in occasione dei 100anni della nascita del Cinema, ho fondatoun ensemble vocale e strumentale tutto alfemminile, grazie all’incontro tra alcuneartiste marchigiane: il Nino Rota Ensemble(www.ninorota.it). Un simpatico aneddoto

che amo raccontare al nostro pubblicodurante i concerti, parlando della nostraesperienza ultradecennale, è il fatto che ilprimo concerto in assoluto, è stato adAncona. Il secondo concerto eravamo aStoccolma, poi Lisbona, poi Il Cairo e cosìvia! Dal 1995 ad oggi abbiamo suonatonegli Stati Uniti, Svezia, Portogallo, Germa-nia, Francia, Egitto, Bulgaria, Grecia, Tur-chia, Cina, Brasile (4 tournée), Cipro,Marocco, Libano, Siria, Tunisia, Lussem-burgo, Lettonia, Nigeria, Indonesia. Noveanni fa, il Quotidiano Nazionale Il Resto delCarlino, ha deciso di promuovere nelleMarche una rassegna di concerti e spetta-coli da offrire ai suoi lettori, con un nobilescopo benefico: raccogliere fondi per laFondazione Salesi di Ancona. Il giornale miha dato l’incarico di curare la direzione arti-stica dei “Concerti Aperitivo del Carlino”.In nove anni, abbiamo realizzato oltre 100spettacoli, con l’intervento di artisti sia mar-chigiani che a livello nazionale: Allevi, Rion-dino, Nicola Piovani, Elio, Michele Placido,Eugenio Finardi, Antonella Ruggiero,

Morgan, Enzo Jannacci, Tullio Solenghi,Gene Gnocchi e tantissimi altri.Nel 2007 il Centro Italiano Femminile mi haassegnato il "Premio Primadonna" per laregione Marche. Nel 2008 ho avuto il "Pre-mio Musica Europa" dal Versilia Jazz Festi-val e nello stesso anno il "Premio Sonora"per la migliore incisione discografica del-l'anno. Da qualche anno, dopo aver fre-quentato un Master in Coaching tra i piùaccreditati in Italia, svolgo anche attivitàcome Personal Coach. Per definizione ilCoach è colui che spinge le persone a dareil meglio di se stesse, a non mollare mai,soprattutto nei momenti di difficoltà. Aiutale persone ad uscire dai normali schemimentali e vedere le cose anche da altre pro-spettive, arricchendo così la loro “mappadel mondo” in modo che possano prenderedecisioni migliori nella vita. Negli ultimianni, ho avuto modo di lavorare con diversiartisti del mondo dello spettacolo, con ot-timi risultati. Chi fosse interessato a sapernedi più e a seguire i corsi che organizzo, puòvisitare il sito www.smartcoaching.it

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Chiara Rosiglioli nasce a Venezia 45anni fa e, dopo essere cresciuta in Belgioper le vicissitudini lavorative di suo padreed aver iniziato la sua carriera lavorativapresso gli uffici della Comunità Europea,arriva nelle Marche nel 1991 dove continuaa svolgere l’attività di impiegata pressol’azienda Duna di Falconara Marittima,curando i rapporti con l’estero. Da impie-gata però decide di cambiare la sua vita,perché sempre alla ricerca di nuovi stimolie convinta che niente sia impossibile se losi vuole veramente! Dopo un periodo di“gavetta” nel mondo assicurativo passal’esame da promotore finanziario ed entranel mondo della finanza, dove per setteanni, malgrado di madrelingua francese,riesce ad arrivare a livelli di dirigente egestire svariati uffici nonché formare edinserire decine di collaboratori. La continuaambizione l’hanno portata a spostarsi finoin veneto per poi tornare nelle marche dovela priorità di crescere una figlia, la costringeperò a lasciare il lavoro da manager ed

aprire un attività commerciale che, anche senon la soddisfa pienamente, le permette digodersi la sua famiglia. Due anni fa, decidedi trasformare la sua passione per i viaggi inun lavoro innovativo che nelle Marche èancora sconosciuto e apre la sua agenzia online diventando Consulente per ViaggiareCartOrange. Il Consulente per Viaggiare®è l'agente di viaggio professionista capacedi fornire le soluzioni migliori e più in lineacon le aspettative del cliente; grazie alConsulente non è più necessario recarsinell'Agenzia di viaggi negli orari di apertura,perché lui è sempre a disposizione in mododa poter garantire la massima assistenza eprofessionalità prima, durante e dopo ilviaggio. Come sempre, le sue ideesembrano pazze a chi la circonda, ma leitestarda e fiduciosa, segue il suo istinto chele dice che nella vita non ci si deve maiaccontentare e si specializza su tutte ledestinazioni di punta passando ore intere astudiare e a formarsi, seguendo workshop,aggiornamenti e roadshow in svariate città

d’Italia, creando viaggi ed itinerari sumisura, offrendo così un servizio a 360gradi ai suoi clienti. L’evoluzione della suapassione per i viaggi e per l’organizzazionefa nascere la collaborazione con Tunde Stift,wedding planner e conduttrice di PlanetModa, con la quale organizza eventi, e aiutale coppie a programmarsi il matrimonioperfetto e soprattutto il viaggio di nozzeideale. Il suo moto è “Volere è potere” esecondo lei nessuno deve porsi dei limitiperché l’unico limite che noi tutti abbiamo,siamo solo noi stessi! Con l’audacia, la te-nacia e la forte motivazione personaleognuno di noi può raggiungere il successopersonale cioè realizzarsi e svolgere illavoro che più lo gratifica facendo si che allafine questo non sia più un lavoro ma unhobby nel quale si insegue i propri obiettividivertendosi! Ora è anche impegnata a scri-vere un libro che la racconti e che dedica “atutti quelli che non hanno paura di sognare,non hanno paura di rischiare, semplice-mente non hanno paura di vivere ...”

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Giorgio Toccaceli, classe 1943 daMonte San Vito da 4 generazioni èsicuramente un personaggio cheoserei definire " eclettico". Fin dabambino la sua passione preferitasono i motori tanto che incominciaa fare il meccanico e nel 1956 sicostruisce da solo il primo go-kart.Questa passione viene però inter-rotta per volontà del padre cheinvece lo voleva in azienda con lui.Nonostante ciò il suo cuore conti-nua a battere per i motori e ungiorno per caso, mentre era fermoad un passaggio a livello in attesache passasse il treno, vien affian-cato da una macchina straniera,molto particolare, una Morgan , che

partecipava alla classica MilleMiglia. Rimane folgorato dalla vistadi questa automobile e fù subitoamore verso questa tipologia di au-tovetture. Incomincia a lavorare inproprio costruendo dal niente unapropria impresa di costruzioni, di-ventando negli anni un punto di ri-ferimento nel mercato immobiliaredella zona.Di pari passo coltiva la passioneper i motori e nel 1958 compra lasua prima Morgan. Da lì diventapunto di riferimento per tutto ilmondo dei mortori partecipandoper oltre un decennio a innumere-voli Gran Premi di Formula Unoarrivando a conoscere di persona il

mitico Enzo Ferrari e i vari piloti chesi succedevano alla guida delcavallino di Modena.Un giorno passeggiando per Ric-cione viene nuovamente colpitodalla vista di alcune auto d'epocaamericane come la Corvette, la leg-gendaria auto di Elvis Presley.Da quella vista nasce l'idea di"vivere" il proprio tempo tempolibero in maniera "alternativa ".Nasce così il "personaggio Giorgio". Ospite fisso al Summer Jamborrea Senigallia, in abbigliamento tipi-camente americano a bordo dellasua Corvette o della su Morgan,ascoltando musica americana anni50! Poi spenti i riflettori , Giorgio

Toccaceli rimette i suoi abiti daimprenditore edile di successo ericomincia la sua attività lavorativa.Ma questa è un'altra storia quellache vi abbiamo voluto raccontare èil Giorgio che abbiamo conosciutouna sera d'estate , vestito tipica-mente americano a bordo della suafantastica Corvette che con grandesemplicità, ironia e tanta simpatia ciha fatto rivivere per un momentol'idea che anche nella vita in unmodo o in altro tutti quanti siamofatti per correre."Born to run Giorgio "!

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Story by Paco De Angelis

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Dicono“Donne al volante…pericolo co-stante”, ecco perché, per sfatare questomito preferisco guidare una motocicletta!Ed eccoci qua dopo 4 anni e 35mila chilo-metri, in sella alla mia moto, pronta per ma-cinare altri chilometri in giro per l’Italia.Prima di girare l’Italia però, non posso nonscoprire i panorami e le curve delle Mar-che, la nostra bella Regione. Così è nato ilmio sito “Amo le Marche in Moto”, dove trafoto, itinerari, video e suggerimenti gastro-nomici cerco di far conoscere le nostre zonea tutti gli amici motociclisti che troppospesso passano di qua senza scoprire lebellezze della nostra regione e le attrattiveturistiche, uniche ed originali, che essaoffre. Forse vi domanderete come tutto èiniziato. Di solito, le donne sono passeg-gere di baldi giovani in sella a motospor-tive che mordono l’asfalto. Io invece vadopasseggiando in moto, nel mio bel com-pleto di pelle, sapete la sicurezza viene

prima di ogni altra cosa!. Tutta colpa dei ra-gazzi del Motoclub Dragone di Calcinelli,mi hanno messo la pulce all'orecchio diuna normativa che avrebbe cambiato le mo-dalità per ottenere la patente da moto; hoiniziato a frequentare il corso di guida e unavolta montata in sella ad un Honda CB 500,la moto è diventata la mia passione. Difficilespiegare come sia diverso il mondo vistoda una visiera piuttosto che dal parabrezzadi un'auto, come sia diverso vivere attiva-mente tutto il viaggio, dal momento in cuiaccendi il motore alla mattina, a che lo spe-gni al tuo ritorno. Il modo migliore che hoper spiegargelo sono le mie foto e i mieivideo. E se mi incontrate per strada, salu-tami come facciamo noi motociclisti: dita aV o lampeggi!Buona Strada!Martina www.amolemarcheinmoto.info

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avventura di Linea2mari, nata dalla collabora-zione di due ditte storiche di trasporto persone

quali Cardinali di Fermo e S.A.P. di PotenzaPicena guidate rispettivamente da Mauro Cardinali

e Giovanni Viola, inizia l’8 dicembre 2011 con il nuovocollegamento giornaliero dalle Marche per Caserta,Napoli e Pompei su autobus G.T. dotati di tutti i piùmoderni comfort di bordo: climatizzazione automatica,poltrone reclinabili, schermi lcd con lettore dvd cheproiettano il percorso effettuato dal mezzo come su unaereo di linea. A bordo vengono offerti gratuitamente atutti i passeggeri caffé espresso e bottigliette di acquaminerale per allietare la durata del viaggio, che in pocopiù di cinque ore vi porta nelle principali città dellaCampania. Dagli inizi di giugno 2012 il collegamento siè completato con l’aggiunta di una seconda corsa gior-naliera che vedrà servita entro il prossimo mese disettembre anche la città di Salerno. Varie sono state le promozioni offerte alla clientela dallancio della nuova linea quali, ad esempio, il ritornogratuito con l’acquisto del biglietto di andata. Particolareattenzione è stata posta nell’offrire gratuitamente iltrasporto dei nostri fedeli animali domestici sempre nelrispetto delle più rigorose norme di educazione, igienicae convivenza civile. Inoltre, i minori con meno di cinqueanni possono viaggiare gratuitamente al seguito diparenti maggiorenni al fine di agevolare i ricongiungi-menti familiari. Molteplici sono le possibilità diacquisto dei biglietti: direttamente sul sito internetwww.linea2mari.com con sistema di pagamentosicuro Paypal con carta di credito, attraverso la retecapillare di rivendite autorizzate il cui elenco è reperibilesul sito o per prenotazioni last minute ai numeri telefonici0733671222 - 3355669424 - 34851310013485131010 - attivi 24 ore al giorno per offrire assi-stenza continua ai potenziali viaggiatori. Infine, a bordo èstata attivato un sistema di bigliettazione elettronica contablet di ultima generazione per permettere l’acquisto delbiglietto anche ai… ritardatari cronici!

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La Start è una società per azioni la quale sioccupa principalmente di servizi di trasportopubblico sia urbano (per le città di AscoliPiceno e San Benedetto del Tronto) che extraurbano a copertura dell’intero territoriopiceno, ed attività di noleggio per il settoreturistico. Con l’attuale Presidente, Alessan-dro Antonini, la Società del Piceno ha rivoltoparticolare attenzione ai collegamenti conRoma, servendo in maniera diretta anche l’ae-roporto di Fiumicino tramite 8 coppie dicorse giornaliere. Un servizio che ha il carat-tere della unicità a livello regionale ed èriuscito a soddisfare le esigenze di coloro iquali hanno la necessità di prendere l’aereoevitando, pertanto, l’utilizzo della autovettura.La scelta è stata integrata da un professionaleservizio di hostess a bordo dei bus.Altra iniziativa, innovativa ed unica a livelloregionale, attivata sempre sotto la guida delPresidente Antonini, è denominata “Start &bike”: essa consiste nella opportunità per gliutenti di viaggiare portando dietro gratuita-mente la propria bicicletta; il servizio vieneeffettuato tramite l’utilizzo di un carrellocollegato al bus, in grado di trasportare insicurezza 35 biciclette. Il servizio, perresidenti e turisti, collega Ascoli Piceno conSan Benedetto del Tronto. Altre interessantiiniziative sono pronte a partire dalla finedell’estate 2012.

Alessandro Antonini Presidente

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Emilio Izzi in quel di Piane di Morro, in provincia diAscoli Piceno, insieme alla direzione commerciale diMassimo Citeroni, porta avanti un azienda artigianale .Nella sua azienda vengono realizzate camicie e abiti sumisura partendo da questo concetto : "Il cliente éstilista di sé stesso". Ogni cliente indossa una camica oun abito , unico ed originale, con la particolarità cheviene confezioniamo come lui desidera, in tutto e pertutto. Dalla scelta dei tessuti fino all'incisione delproprio nome e cognome sui bottoni. Inoltre i clientidella camiceria Izzi ricevono i propri capi direttamentea domicilio presso la loro abitazione in tutta Italia.Gli obiettivi futuri che questa piccola ma fiorenteattività artigianale si prefige di raggiungere nel futuro èquello di consolidare sempre di più la fidelizzazione coni propri clienti attraverso una maggiore efficienza edefficacia nel realizzare ciò che loro desiderano. In treparole possiamo descrivere la camiceria Izzi: qualità,servizio e puntualità.

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Sandro Parcaroli, 56 anni, tito-lare del gruppo Mad store consede a Pesaro, Ancona, Mace-rata, Teramo, Ascoli, Civitanovae Perugia è sicuramente unpunto di riferimento Apple nelleMarche. Abbiamo chiesto aSandro di raccontarci come èiniziata la sua avventura. Tuttonasce nel 1982, quando in-sieme a mia moglie Emanuela abordo di una Diane 6 ci re-cammo a Reggio Emilia per co-noscere e acquistare i primiprodotti Apple dall' importatorediretto; siamo tornati a casa coni primi tre computer apple e ab-biamo iniziato a pensare come,in che modo, e a chi potesseroessere proposti. Erano gli anniin cui le Marche erano conside-rate una zona sismica, e perprevenire o anticipare i terre-moti gli ingegneri dovevanoeseguire complicati calcoli si-smici a mano. Apple aveva svi-luppato un sistema chepermetteva di effettuare tali cal-coli accelerandone il lavoro.Nel 1983 abbiamo proposto a100 ingegneri tale innovativosistema informatico riscuo-tendo un successo aldilà diogni immaginazione. Seguendocosì le orme di Steve Jobs ab-biamo proposto i nostri com-puter a ingegneri, professionistie università. Nel 1985 ho la for-tuna di conoscerlo direttamentee vedere con i miei occhi laprima fabbrica robotizzata almondo nel settore del elettro-nica. Rimango affascinato datale visione e mi ritorna inmente una frase che sentí alcunianni prima "molte persone ve-dono le cose così come sono esi chiedono perché, io vedocose mai esistite e mi chiedoperché no". Da quel momento

abbiamo cominciato ad inve-stire nella tecnologia Appleproponendo i loro prodotti nesettore ospedaliero, in partico-lar modo abbiamo sviluppatosoftware per centri trasfusionalidi tutta Italia, così come ancheper i reparti di radiologia. Nel2007 invece segna l'anno dellasvolta quando Apple entra nellecase delle persone con l'iPod,in quell anno apro il primo Madstore in Ancona. Ancora unavolta guardando quel minu-scolo oggetto inventato dallagenialità creativa di Jobs nonriesco immediatamente a per-cepirne la funzionalità, poi mirendo conto che da li a pochianni Apple sarebbe entrata pre-potentemente e in maniera de-vastante all'interno di ogni casadel mondo. iPhone,iPad equant altro ancora, oggi diconoche quell visione era corretta, enoi che l'abbiamo perseguita esostenuta avevamo ragione.Ora il nostro gruppo costituiscecirca il 2% del mercato apple inItalia, con oltre 30.000.000 dieuro di fatturato, e quasi 50 col-laboratori. Abbiamo un centroassistenza centralizzato, concentro ricerca e sviluppo, ed ef-fettuiamo corsi di aggiorna-mento continui e costanti perpermettere a tutti gli utenti diconoscere a fondo l'utilizzo delmondo Apple. La nostra storiacomunque non finisce qui, anzi,con l'entrata in azienda dei mieifigli Stefano e Lucia abbiamolanciato un ambizioso progettoimprenditoriale: quello di aprire20 negozi nei prossimi dueanni. Io ho scritto i primi trentaanni della storia della medstore, a loro lascio il compito discrivere gli ulteriori trenta.

Story by Paco De Angelis

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zione del profilo psicofisicodell’atleta. I prodotti ADiTechcome la cintura multiparamen-trica BioHarness sono comune-mente utilizzati nello sport dasquadre di calcio dilettantisti-che o professionali, anche diSerie A, nelle gare di sci, nellemaratone , con i piloti di F1, F3, dai ciclisti, ecc. La semplicitàd’uso ha fatto si che questi si-stemi siano facili e di imme-diata interpretazione anche dainon addetti. La tecnologia è co-munque presente e grazie alleconnessioni wireless ed unosmartphone, i dati possono es-sere trasmessi su web per unmonitoraggio “live” o visualiz-zazioni successive da un trainerremoto. Per persone che vo-gliono semplicemente teneresotto controllo il proprio livellodi wellness, misurando il movi-mento, il livello di attività gior-naliero, il consumo caloricocorrelato al proprio metaboli-smo basale abbiamo introdottoalcune soluzioni ancora piùimmediati quali gli holter me-tabolici Aipermon . Inserendo ipropri dati personali ed indos-sando questo piccolo apparato,in meno di quanto uno possapensare si trova un ”cruscotto”con tutti i suoi dati metabolici epuò monitorare in modo imme-diato o periodicamente il pro-prio stile di vita. In particolarequesti sistemi sono stati uti-

lizzati con successo da alcuniistituti di ricerca in collabora-zione con alcune aziende pereffettuare uno «screening» me-tabolico ai propri dipendenti,includendo misurazione delleattività fisica , dei consumienergetici ed altri parametri fi-siologici. Intenzione della ini-ziativa era di delineare il profilometabolico di un impiegato du-rante la attività lavorativa e de-finire lo stile di vita quotidiana(tempo libero più lavoro),

quale contromisura per com-battere lo “stress correlato”.Ad ognuno in base ai risultati èstato associata una attività fi-sica con un “walking program “puntualmente monitorato damedici e o nutrizionisti. Loscopo è ovviamente di indivi-

duare i profili a rischio e sug-gerire delle soluzioni perprevenire conseguenze car-diovascolari più gravi , gene-rate dalla sindrome metabolicae dovute ad uno stile di vitatroppo sedentario.Questi strumenti stanno diven-tando un punto di attrazioneanche nelle palestre , dove peril trainer diventa più facile mo-strare con dati misurati quantosi è lavorato durante un allena-mento e quali obiettivi sonostati raggiunti, per cui l’utentediventa più conscio della pro-prie capacità, dei sui rendi-menti e sa come fare se vuoleperdere peso, come lavorare econ quale impegno. Insommadiventa più partecipe del suo al-lenamento e vede come il suocorpo reagisce . Infatti , graziealla tecnologia wireless , è pos-sibile monitorare tutti i parame-tri vitali in tempo reale emostrarli su un display. L’atletapuò vedere il suo rendimentodirettamente mentre si allena,capire se sta dentro i limiti dell’allenamento o se sta superandole soglie di una attività aero-bica, diventa quindi il “cru-scotto” del proprio motore. Perconcludere una sana longevitànecessita di uno stile di vitasalubre e oggi la tecnologiacon dei semplici strumenti ciaiuta a capire e a raggiungerequesto obiettivo, proprio comeper i nostri nonni che in cam-pagna ci andavano a piedi tuttii giorni.

Le nostra Regione è tra quelleal top della classifica italianaper popolazione longeva, saràperché vi è una cultura alimen-tare e una qualità di vita più sa-lubre o perché abbiamo unacombinazione tra mare ,monti ecolline piuttosto unica nellageografia della penisola ita-liana? Sta di fatto che salute ebenessere vanno di pari passocon lo stile di vita della per-sona, ed il movimento intesocome attività fisica è uno deifattori più significativi e deter-minanti per allontanare fattori

di rischio cardiovascolare , de-rivanti dalla sindrome metabo-liche e sedentarietà.La valutazione dello stile divita rappresenta il momentofondamentale per verificare sesi segue un adeguato pro-gramma di attività fisica, unaappropriata alimentazione op-pure si è in difetto. Sulla basedelle linee guida internazionalidell’ American College ofSports Medicine (ACSM) è

stato coniato il termine di “Pre-scrizione Esercizio Fisico”(PEF), all’interno di tale pro-gramma viene normalmentestabilita “l’intensità, la durata ela tipologia dell’esercizio stesso“calcolato e personalizzato uti-lizzando tutti quei parametrinecessari per stabilire un per-corso di benessere .Ovviamente per verificare chegli obiettivi del programmasiano rispettati ed i risultatisoddisfacenti è necessario di-sporre di strumentazione sem-plice ma efficiente, capace dimonitorare le attività, il con-sumo calorico ed in casi piùavanzati il comportamentopsicofisico.

ADiTech che dalla sua nascita sioccupa di telemedicina, e cioèstrumenti e soluzioni per moni-torare parametri vitali da re-moto, ha messo insiemediverse soluzioni tecnologicheche indossate in modo discretoe non invasivo, monitorano lostile di vita di una persona.Adatte per atleti che voglionomigliorare le proprie prestazioni, lavorando per sviluppare la re-sistenza fisica , aumentare i li-velli di tolleranza, potenziare leperformance cardio respirato-rie . Sono strumenti che na-scono per la misurazione difrequenza cardiaca, frequenzarespiratoria , attività , accelero-metria, temperatura, ecc. checombinati con opportuni algo-ritmi di calcolo possono darevalori di VO2max, carico car-diaco o carico di attività, ed altrielementi utili per una valuta-

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La nostra passione nasce dietro i banchi di scuola, sin dagli inizi avevamo come passione il Raped eravamo attratti dal mondo Hip-Hop in generale. Il 2006 è l'anno in cui tutto ebbe inizio, dueragazzi amici d'infanzia, Andrea e Daniele, iniziamo a sfidare altri rapper emergenti della zonapicena facendo freestyle ( battaglia a suon di rime ). Dentro di noi cresceva incessantemente lavoglia di realizzare un lavoro tutto nostro, che andasse oltre al freestyle, per passione e anche perlasciare una nostra impronta. Da lì abbiamo iniziato a guardarci attorno prendendo spunto da tuttociò che ci circondava, sia in positivo che in negativo. Solo nel 2011 ci sentiamo pronti per avviareuna nostra produzione... Così nascono i D-enne-A, il nome deriva dalle prime tre lettere in comunedei nostri nomi, ovvero ANDrea e DANiele. Iniziamo a scrivere testi e a creare basi che calzino apennello con gli argomenti trattati. Nel frattempo un nostro caro amico tecnico del suono,Massimo Di Domenico, si appassiona ai nostro lavori e si propone per registrare le nostrecanzoni. Da quel momento entra a far parte dei D-enne-A anche il nuovo acquisto, rinominato dasubito "Max Doppia D". Il gruppo è così composto definitivamente da Andrea Bernardini (J-And)il Rapper, Daniele Fioravanti (Negro) il Beatmaker (compositore di strumentali), Massimo DiDomenico (Max Doppia D ) il Tecnico del Suono. Per noi il Rap è l'unico movimento musicale chenon ci pone limite alcuno e tramite quest'ultimo riusciamo a muoverci con agilità tra i variargomenti che vogliamo trattare riuscendo così a lasciare un segno nel pensiero di chi ci ascolta.Crediamo che il nostro Rap sia differente da quello degli altri perchè è rivolto ad un pubblico vastoe vario e non di nicchia come spesso accade nello scenario Hip-Hop. Tocchiamo argomenti cheraccontano storie di vita, la situazione attuale del nostro Paese, sentimenti e passioni, offrendospesso tributi alla nostra terra: le Marche. All'interno del nostro album sono presenti quattro tracce"speciali", due di esse perchè abbiamo avuto il piacere di collaborare con cantanti concittadini,ovvero Luka Bernardini, Rosa Maria Apicella e Daniele Vittori; le altre due sono "speciali" per ilsemplice fatto che sono cantate interamente nel nostro dialetto, in tributo alle nostre radiciSanBenedettesi. Teniamo inoltre a ricordare la nostra collaborazione con il Club marchigiano NoLimits 4x4 derivata dal nostro interesse nei confronti del mondo dei motori al quale abbiamodedicato un'intera traccia dell'album.

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« E fa saper a' due miglior di Fano a messerGuido e anco ad Angiolello, che, se l'antive-der qui non è vano, gittati saran fuor di lorvasello e mazzerati presso a la Cattolica pertradimento d'un tiranno fello. »(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno,canto 28 - versi 76-81)Fano (Fan in gallico-marchigiano) è uncomune italiano di 64.342 abitanti[2] dellaprovincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.La città, famosa per il suo carnevale, il piùantico d'Italia risulta essere la terza città perpopolazione della regione Marche, dopoAncona e Pesaro. Fano è circondata a nord-ovest dalle colline che degradano dolcementein prossimità del torrente Arzilla. La città sitrova, seppur lievemente, sopraelevatarispetto al livello del mare (Arco di Augustoaltitudine 17 m [4]). Il litorale si suddivide inLido e Sassonia, entrambi con coste basse,la prima sabbiosa, la seconda ghiaiosa. A sudè presente la cosiddetta "Piana del Metauro",una delle poche aree pianeggianti delleMarche, che siespande anche all'interno per alcuni chilo-metri. La costa meridionale si suddivide inTorrette, Ponte Sasso e Metaurilia, questaultima fondata dopo un'opera di bonifica delterritorio nel 1938, arrivando a comprendereanche parte dell'abitato di Marotta. Confina anord con il comune di Pesaro; a ovest, con-fina tramite la valle del torrente Arzilla e lecolline che la dividono con quella del Fogliacon i comuni di Mombaroccio e Cartoceto; asud, salendo ripidamente a circa 200m s.l.m.confina con il comune di Piagge, ad est conil comune di San Costanzo salendo alcunedolci colline e con il comune di Mondolfotramite la frazione di Marotta.

Numana è una cittadina costiera dell'Adria-tico centrale, che sorge alle pendici meridio-nali del monte Conero. Il territorio di Numanaè compreso per il 91,8% all'interno del Parcoregionale del Conero. Il centro storico si trovasulla parte denominata Numana alta, inquanto è alla sommità di una falesia a piccosul mare e si può definire quasi in continuitàcon l'abitato di Sirolo, mentre Numana bassainclude la sottostante zona del porto turistico.La spiaggia di Numana alta comprende duebaie formatesi a ridosso della falesia: laSpiaggiola e la Spiaggia dei frati, mentre laspiaggia di Numana bassa si estende a suddel porto fino alla frazione di Marcelli. La parte interna del territorio numanese èprevalentemente collinare e qui si trova anchel'altra frazione di Numana, gli Svarchi. Nellaparte meridionale del comune di Numana,che corrisponde ai confini meridionali delParco regionale del Conero[3], si trova la focedel fiume Musone, un'area umida di notevolevalenza ambientale e naturalistica. I primiabitanti di questa zona dell'Adriatico furono iPiceni, che occuparono l'attuale zona delporto e una zona interna situata al confine colcomune di Sirolo. La città venne in seguitodominata dai Dori, popolazione greca fonda-trice della vicina Ancona, per poi passaresotto il controllo romano dopo la battaglia diSentino (oggi Sassoferrato) nel 295 a.C.Durante il regno di Augusto la cittadina eracompresa all'interno della Regio V Picenum(citata fra l'altro da Plinio il Giovane), a cuiapparteneva l'attuale costa meridionalemarchigiana e la parte settentrionale dellaprovincia di Teramo.

« La città di Sinigaglia da questa radice de'monti si discosta poco più che il tirare d'unoarco, e da la marina è distante meno d'unomiglio. A canto a questa corre un picciolofiume, che le bagna quella parte delle murache in verso Fano riguardano. La strada pertanto che propinqua a Sinigaglia arriva, vieneper buono spazio di cammino lungo e monti,e giunta a el fiume che passa lungo Siniga-glia, si volta in su la man sinistra lungo la rivadi quello; tanto che, andato per spazio d'unaarcata, arriva a un ponte el quale passa quelfiume e quasi attesta con la porta ch'entra inSinigaglia, non per retta linea ma transver-salmente. Avanti a la porta è un borgo di casecon una piazza, davanti alla quale l'argine delfiume da l'uno de' lati fa spalle. » (NiccolòMachiavelli, Descrizione del modo tenuto dalDuca Valentino nello ammazzare VitellozzoVitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagoloe il duca di Gravina Orsini) Senigallia o anche Sinigaglia (Snigaja indialetto gallo-italico marchigiano è un co-mune italiano di 45.385 abitant della provin-cia di Ancona nelle Marche, secondo dellaprovincia per numero di abitanti dopo il ca-poluogo, nonché il sesto più popolato dellaregione. È una delle principali località turisti-che delle Marche, richiamante visitatori daogni parte d'Italia e d'Europa, anche graziealla famosa spiaggia detta "di velluto". Dal1997 Senigallia si fregia ininterrottamentedella Bandiera Blu, il riconoscimento che laFEE (Foundation for Environmental Educa-tion) rilascia alle località che garantisconoqualità delle acque di balneazione, attenzionealla gestione ambientale, informazioneall'utente, servizi e sicurezza in spiaggia.

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La città era un antico possedimento romano,conosciuto come Fanum Fortunae, nome cherimanda al "Tempio della Fortuna", probabil-mente eretto a testimonianza della battagliadel Metauro: era l'anno 207 a.C. e le legioniromane sbaragliarono l'esercito del generalecartaginese Asdrubale, uccidendone il con-dottiero che, dopo aver varcato le Alpi con glielefanti da guerra, intendeva ricongiungersial fratello Annibale. La città di Fano conobbeun notevole sviluppo durante il dominioromano grazie alla sua posizione strategicasulla via che congiungeva la valle del Teverealla Gallia Cisalpina. Nel 49 a.C. Gaio GiulioCesare la conquistò assieme a Pesaro, dandocosì inizio alla Guerra Civile contro l'antago-nista Pompeo. Solo successivamente CesareOttaviano Augusto dota l'insediamento di

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mura di cinta (ancora parzialmente visibili),elevando l'insediamento allo stato di coloniaromana col nome di Colonia Julia Fanestris.Alcuni secoli dopo, nel 271 d.C., si svolsenei suoi pressi la Battaglia di Fano che segnòla fine del tentativo degli Alemanni di rag-giungere Roma, sconfitti dall'imperatore Au-reliano. Durante la Guerra gotica del VIsecolo, a causa alla sua posizione nei colle-gamenti tra nord e sud Italia, venne assediatae devastata dagli Ostrogoti di Vitige (538) epoco tempo dopo ricostruita dall'esercito bi-zantino di Belisario e Narsete. Successiva-mente entrò a far parte della Pentapolimarittima (Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia,Ancona) di cui era a capo. Subì successiva-mente l'occupazione dei Longobardi e deiFranchi, fino a quando Ottone III non la donò

a papa Silvestro II. Nel XIII secolo Fano sicostituì comune; nel secolo successivo fu perun breve periodo sotto il dominio estense,dopo di che fu dilaniata dalla lotta intestinatra due famiglie: i del Cassero e i da Cari-gnano. Alla fine del XII secolo la città passòsotto il dominio Malatesta di Rimini, graziead un complotto ordito da quest'ultimi controle due famiglie rivali. La famiglia Malatestarimase al potere nella città fino al 1463,quando Sigismondo Malatesta dovette la-sciare Fano al duca di Urbino Federico daMontefeltro dopo un lungo assedio, nel corsodel quale fu danneggiato l'Arco d'Augusto,simbolo della città. La popolazione si rifiutòdi entrare a far parte del Ducato di Urbino eperciò divenne vicariato ecclesiastico. Du-rante l'occupazione napoleonica dello Stato

Pontificio fu saccheggiata e gravemente bom-bardata dall'esercito del Bonaparte. Partecipòattivamente ai moti risorgimentali con la crea-zione di governi provvisori. Durante la primaguerra mondiale (1915-1918) subì numerosibombardamenti navali austriaci ed anchenella seconda guerra mondiale (1940-1945)trovandosi sulla Linea Gotica subì numeroseincursioni aeree alleate miranti alla distru-zione dei suoi ponti ferroviari e stradali e, daparte dell'esercito tedesco in ritirata, la di-struzione di quasi tutti i suoi campanili(tranne quelli di S. Francesco di Paola e diSan Marco), della torre civica, del maschiodella rocca malatestiana e del suo porto pe-schereccio, ritenuti dal nemico infrastrutturesensibili[5] da non lasciare nelle mani deglialleati.

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Edifici caratteristici della cittadina di Numanasono il Santuario del Crocifisso ricostruitonel 1968 sostituendo l'edificio attribuito aPellegrino Tibaldi (del vecchio tempio sonostati salvati parte degli affreschi della volta,opera del pittore Andrea Lilli), custodisce ilMiracoloso Crocifisso in legno, che moltoprobabilmente è stato trasportato in Europadall'imperatore franco Carlo Magno comedono per papa Leone III; tuttavia, a causa diuna tempesta, l'imperatore fu costretto a so-stare nella cittadina dove abbandonò il simu-lacro (ritrovato in mare solo dopo unmaremoto che fece franare parte della fale-sia su cui si estende il borgo antico). Al con-trario della seicentesca chiesa di SanGiovanni Battista, la moderna parrocchia hauna base ottagonale con un campanile apunta, mentre l'ingresso principale è situatodinnanzi al Palazzo dei Vescovi, sede del co-mune di Numana. Nel 1500, a causa della de-

cadenza di Numana, e per la floridezza del vi-cino castello di Sirolo dove i pellegrini cheandavano ad onorare il sacro legno trovavanoospitalità, il Crocifisso fu chiamato erronea-mente "di Sirolo". Da qui il detto popolare,una volta molto comune nelle Marche: "Chiva a Loreto e non va a Sirolo / vede la Madree non il Figliuolo" (A Loreto, come si sa, laleggenda vuole che gli Angeli trasportasserola Casa di Maria su di un colle, dove ora èvenerata in un grande Santuario) Arco ditorre e acquedotto entrambi testimonianzedella dominazione romana, sono situati apoca distanza l'uno dall'altro. L'acquedottoera sotterraneo e venne abbellito nella parteterminale presso la piazza da una fontana or-nata di stemmi di epoca posteriore, che hafornito acqua alla cittadina fino a qualche de-cennio fa. L'arco è sulla cima del promonto-rio che domina il porto ed è ciò che rimanedel campanile di una chiesa scomparsa o di

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una torre di avvistamento, in seguito al terre-moto del 1930. Era usato in origine comeavamposto per prevenire gli attacchi dei pi-rati dal mare Adriatico.La Costarella è una delle vie più tipiche diNumana. Interamente costituita di scalini, untempo era abitata da pescatori che quotidia-namente percorrevano questa scalinata perrecarsi al porto. Le case costruite nella tipicapietra del Conero ci riportano a un tempo incui quella estrattiva era una delle principaliattività del Conero. Consorzio Numana Tu-rismo: il Sindaco Marzio Carletti “Credo for-temente che la costituzione del Consorzio siaassolutamente importante per un Comunecome Numana così incentrato sul Turismopoiché è proprio grazie al Consorzio che èstato possibile evitare l’apposizione dellaimposta di soggiorno, e , in un contesto cosìcompetitivo come quello del turismobalneare, essere uno dei pochi Comuni a non

applicarla può davvero fare la differenza nellascelta del consumatore oggi più che mai cosìattento a tutte le voci della “spesa”. Altra cosaimportantissima in un Consorzio così strut-turato è il ruolo del Comune da identificarsisoprattutto nella sua funzione di supervisorea tutela dell’interesse pubblico e a tutela dellatrasparenza nella gestiose delle risorse, siapubbliche che private. Inoltre la presenza delComune garantisce il fondamentale manteni-mento dei rapporti istituzionali con gli altriEnti. Parallelamente resta forte l’impegnodell’amministrazione comunale speso asostegno dell’attività turistica quale principaleeconomia territoriale e comunale, impegnoche si concretizza anche attraverso la realiz-zazione di opere pubbliche ed interventi diarredo volti ad aumentare la qualità e la frui-bilità del territorio. Grazie a questa nuovaorganizzazione sarà più agevole concentrarei propri sforzi e risorse nella concretizzazione

di tali opere anche riutilizzando le economiederivanti da questo nuovo assetto.” Continuail Presidente del Consorzio Marco Agazzani"...il consorzio nato nel febbraio del 2012dalla volontà degli operatori turistici qualiArturo Neumann, Francesca Mazzini, LuciaTamburini, Paolo Rossi, Gianluca Balducci eLuca Paoliello si pone sulla base del concettodi fare squadra. Ogni operatore , ormaiesperto nel suo settore, si integra perfetta-mente con gli altri operatori per fornire alturista una vacanza completa , migliorandonei servizi offerti specialmente nella qualità enella efficenza portando al 100% il livello disoddisfazione del cliente. 100% Numana è ilnostro slogan e speriamo che possa in futurodiventare 100% Riviera del Conero. In questomodo offriremo al turista sia italiano che stra-niero una vastità di servizi e di particolaritàdi cui il nostro territorio è unico e inimitabile.

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A cavallo tra il XIX e XX secolo Senigalliaaveva dunque già un'importante valenza turi-stica che incrementò negli anni successivi:simbolo di questo fenomeno (oltre all'attivitàdel teatro "La Fenice", dotato di un palco didimensioni simili a quello della Scala) furonolo Stabilimento Bagni (ora edificio vuoto) ela Rotonda a Mare, un tempo palafitta postadavanti allo Stabilimento Bagni a proprio usoe riedificata in cemento armato nel 1933 dopoil terremoto del 1930 nella posizione attuale.A conferma dell'importante ruolo che la cittàaveva assunto in campo turistico, nel 1928Senigallia - insieme a Cortina d'Ampezzo -venne riconosciuta sede della prima Aziendaautonoma di soggiorno e cura d'Italia. Nelfrattempo la città continuava a svilupparsi ur-banisticamente con i primi quartieri popolarifuori le mura[15] e, segno dei tempi di pace,si decise per l'interramento del vecchio fos-

sato esterno tutto attorno alla città e anche delcanale Penna, situato là dove oggi passa vialeIV novembre e che fino ad allora era servito aregolare il flusso delle fiumane che costante-mente allagavano la città: ora queste si eranonotevolmente ridotte con l'allargamento el'arginamento del fiume come lo vediamooggi, avvenuto agli inizi del '900. Fu in que-sta situazione che Senigallia venne colpita daun fortissimo terremoto il 30 ottobre 1930, icui danni furono ingenti in tutta la provincia,ma in particolare nella città: il teatro subìgravi danni, il vecchio seminario vescoviledovette essere demolito e trasferito fuori città,la caserma del Regio Esercito (ora della Po-lizia di Stato) venne seriamente danneggiata,un convento di monache di clausura (dovestoricamente avvenne la famosa strage delduca Valentino) fu completamente demolitoe fece posto all'attuale scuola elementare G.

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Pascoli, Porta Saffi (situata all'inizio delCorso II giugno) fu demolita. In generale tuttala città soffrì danni tali da rendere necessariala riduzione di altezza di quasi tutti gli edificidell'attuale centro storico e un drastico cam-biamento della sua morfologia. L'evento si-smico ebbe come ulteriore conseguenzal'apertura della città all'esterno, conl'urbanizzazione dell'area a sud delle murastoriche fino alla nuova chiesa di Santa Mariadella Neve, la costruzione dei quartieri popo-lari lungo la Strada statale 16 Adriatica e del-l'attuale I.A.C.P. e in generale la costruzionedi edifici nella zona fronteggiante il mare,nello stile Art Nouveau che andava di voga inquegli anni. L'apertura della città all'esternorese ancora più chiara la voga turistica chestava prendendo la città, e purtuttavia mante-neva una zona portuale dedita alla pesca as-sieme al cementificio. Il passaggio del fronte

della prima e seconda guerra mondiale ha la-sciato nella città fortunatamente pochi segni:i fori di proiettili che si trovano al Foro An-nonario, la demolizione e ricostruzione deiprincipali ponti cittadini, soprattutto del ponteferroviario, della Strada statale 16 e delCorso. Successivamente la città attraversò unforte periodo di crescita e segnale della ri-presa fu di nuovo e soprattutto il turismo: fuper facilitare ed incentivare la funzione turi-stica che ci si dotò del Piano Regolatore, chestabilì la vincinanza dell'autostrada alla città(per permettere la vista sul mare agli attra-versatori, si disse) e ancora per tutti gli annicinquanta e sessanta Senigallia rivaleggiavacon Rimini come principale centro balnearenazionale, cui si associava la stagione moto-ristica e di spettacoli. La città nel frattempo siespanse a sud con il quartiere chiamato "leSaline" (in ricordo delle antiche saline che vi

sorgevano) e il quartiere del "Ciarnin", i duequartieri di "Borgo Molino" e "Borgo Ribeca"verso l'interno e la frazione "Cesanella" (conla sua zona artigianale-industriale) ed il quar-tiere Cesano a nord. Gli ultimi anni hannovisto eventi importanti per la storia della città,vale a dire l'ingrandimento del porto turisticoverso il mare con la sua contestuale separa-zione definitiva dall'alveo fluviale, che persecoli è stato "il porto" cittadino, e la demo-lizione dell'immenso complesso di edificidell'ex cementificio "Italcementi", semprenella zona porto. I nuovi progetti per que-st'ultima area prevedono il collegamento deilungomari nord e sud della città e la realizza-zione di un nuovo parco e di nuovi edifici,compreso un hotel di lusso.

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Secondo la tradizione la carta fu prodotta nel 105d.c. in Cina, ma il suo uso in Europa fu introdottodagli arabi nel 1150. Le cose cambiarono dal1268, quando a Fabriano, nella prima cartieraeuropea, si cominciò a preparare la pasta utiliz-zando la pila idraulica a magli multipli. Il mono-polio della carta italiana durò fino alla metà delXIV secolo, poi nuovi centri sorsero in Francia edin Germania. Durante la “Rivoluzione Industriale”Fabriano torna ad essere leader nella fabbrica-zione della carta, grazie alle capacità imprendito-riali di Pietro Miliani che, nel 1782, fonda leCartiere Miliani. Fin qui la storia di questoprezioso materiale. Ora il presente ed il futuro, diquesta pratica artigianale, è legato all’artistaartigiano Sandro Tiberi, fabrianese doc, classe1963, che ha raccolto la sfida della tradizione,che lega da sempre il nome di Fabriano alla carta.La carta a mano è il suo mestiere, ma anche il suolinguaggio artistico. Scrive e crea opere in carta,vuole scoprire tutte le infinite potenzialità crea-tive che la carta a mano offre, cosciente chel’unico limite è la propria fantasia. Ricerca conti-nua ed innovazione, nel rispetto della tradizione,gli hanno permesso di rendere il suo mestierefuturibile ed ha creato, qualche anno fa, unlaboratorio artigiano per la fabbricazione di cartafatta a mano, portando all'eccellenza la qualità delprodotto. Dal 2008 è presidente regionale diConfartigianato nel settore Turismo ed Artigianatoartistico e nazionale per il settore Vetro Musicaed Arti applicate. Ha anche ottenuto il marchio“Marche Eccellenza Artigiana” conferito dallaRegione Marche alle attività di eccellenza del ter-ritorio.

Story by Cristiana Simoncini

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Stando alla “Passio Sanctae Christinae”, un testorisalente ad un’epoca non precedente al nonosecolo Cristina, il cui nome significa “fedele diCristo”, sarebbe stata uccisa durante le persecu-zioni dell’imperatore romano Settimio Severo,nel terzo secolo. Il suo culto sarebbe stato moltodiffuso nell’Italia centrale durante il Medioevo.Le ossa del suo braccio sarebbero conservate aSepino nel Molise, mentre l’intero corpo a Toffia,nel Lazio. Perfino la Sicilia rivendica la proprietàdel corpo, attualmente composto in un urna all’interno della cattedrale di Palermo. Il culto di SantaCristina fu proprio anche dell’Ordine Templare: peresempio, in epoca medievale dentro le mura citta-dine Jesi, nella Marca Anconetana, si trovava unachiesa templare a lei intitolata, ma che fu demolitanel XVI secolo. Il ritrovamento delle spoglie mor-tali di Santa Cristina sarebbe avvenuto in mododavvero rocambolesco. La tradizione popolare so-stiene che furono individuate nelle catacombe dellachiesa di San Giorgio di Bolsena, città in cui lasanta avrebbe vissuto e sarebbe stata martirizzata.Anche il successivo trafugamento delle ossasarebbe avvenuto in modo romanzesco ad operadi alcuni crociati in partenza per la Terrasanta, iquali avrebbero voluto condurle con loro cometalismano in battaglia. I misteriosi crociati - e sonotirati in ballo i Templari - sarebbero stati fermatinel loro intento nel porto di Brindisi dal vescovolocale Bonifacio il quale avrebbe fatto condurre lereliquie a Palermo per proteggerle. Tuttavia non èquesta la relazione che lega santa Cristina aiTemplari, quanto piuttosto l’essere la santa tradi-zionalmente considerata patrona dei mugnai:difatti nelle vicinanze della chiesa jesina sarebbesorto un mulino di proprietà del Tempio. Peraltromolti altri mulini dell’Ordine Templare, sparsi invarie parti d’Italia e d’Europa, portarono l’intitola-zione della santa. Un martirio incredibilmente mo-vimentato. Dice il libro della Passio che Cristinafosse stata una giovane di inusuale bellezzaconvertita al cristianesimo. In padre, certo Urbano,sarebbe stato un alto ufficiale imperiale paganoromano. Per convincerla ad abiurare Cristo, ilgenitore l’avrebbe rinchiusa nel mulino (altri

dicono una torre) di proprietà familiare insieme adodici ancelle. Ma poiché la giovane rimanevaferma nel suo credo religioso, lo snaturato padre inun primo momento l’avrebbe fatta flagellare, poil’avrebbe fatta gettare nel lago di Bolsena legata aduna macina di mulino. La Passio dice che tre an-geli sarebbe giunti in soccorso di Cristina facendogalleggiare il pietrone nell’acqua, per poi trasci-nare a riva incolume il corpo della fanciulla.Pentito del misfatto il padre si sarebbe tolto la vita.Ma i successori, tali Dione e Giuliano, avrebberocontinuato ad accanirsi contro di lei. Si dice cheDione l’avesse fatta gettare in una caldaia di oliobollente dopo averle fatto recidere seni e lingua.Anche in questa occasione gli angeli sarebberogiunti in soccorso di Cristina mantenendola in vitae, di contro, facendo incenerire Dione da unfulmine durante una battuta di caccia. L’altro persecutore Giuliano, un magister militum,ovvero un comandante militare, in un primo tempoavrebbe fatto sgozzare otto delle dodici amiche diCristina per intimorirla ma poi, costatando chepersisteva nel rifiutare l’abiura alla religionecristiana, la fece gettare in una fossa piena diserpenti velenosi. Gli anomali, ispirati dal Cieloinvece di morderla ed di ucciderla si misero aleccarne il sangue fuoriuscito dalle ferite prodotte.Poi Cristina sarebbe stata anche gettata in unforno, dal quale calore sarebbe uscita nuovamenteillesa. Alla fine, considerati vani ogni atroce tenta-tivo di procurale la morte, Cristina sarebbe statalegata ad un albero e fatta segno dei dardi e dellelance dei soldati di Giuliano.La figura e le peripezie di questa santa sonoovviamente leggenda. Come è leggenda cheproprio sulla macina di mulino con la quale sisarebbe voluto affogarla e con la quale sarebbestato eretto successivamente un altare, si sarebbeverificato il celebre“miracolo di Bolsena”, duranteil quale l’ostia consacrata avrebbe emesso sanguetra le mani di un sacerdote boemo dubbioso dellaveridicità della consustalizzazione eucaristica delcorpo di Cristo

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Story by Gabriele Petromilli

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E’ l’Istituto Savoia Benincasa di Ancona il vincitore della prima edizionedello “School Game”, il Format didattico patrocinato dalla Provincia diAncona e dal Comune di Ancona. Oro e argento sono andati all’Istitutodi istruzione superiore diretto da Alessandra Rucci, che ha conquistatoil titolo di “Campione School Game 2012”. Quello in scena nella salacongressi di Banca Marche è stato l’ultimo round di una gara appas-sionata che ha avuto per protagonisti i maturandi di Ancona, Falconara,Osimo, Castelfidardo, Loreto, Jesi, Chiaravalle, Senigallia, Fabriano ela sede distaccata di Matelica, coinvolti nel nuovo educational patroci-nato dalla Provincia. Un totale di 21 istituti superiori che si sonoaffrontati e confrontati su argomenti di cultura generale e programmi diesame. Per 44 giorni la troupe itinerante ha ricostruito un set televisivonelle scuole del comprensorio portando tra i ragazzi un modo simpaticoe avvincente di approcciarsi allo studio. Un format ispirato ai classiciquiz televisivi, che affianca ai metodi tradizionali le potenzialità deri-vanti della didattica interattiva. Formazione acquisita in classe e sui libri,attenzione ai temi di attualità, elasticità mentale, tempi di risposta e pro-pensione al lavoro di squadra sono stati gli elementi decisivi sui qualisi sono misurati un totale di 2mila studenti. Un progetto pilota, pro-dotto dalla Società Peaktime, che la Planet Multimedia di Milano – pro-gettista del software impiegato nella formulazione del gioco - è oraintenzionata a portare su scala nazionale. La finalità perseguita è infattivalorizzare le conoscenze scolastiche attraverso momenti di confrontoche attraggano emotivamente i ragazzi e favoriscano un approcciofresco e stimolante alle materie di studio. Non a caso, tra i tanti premiin palio, la classe vincitrice si è aggiudicata l’“ARS power”, unamoderna apparecchiatura per la didattica interattiva, la stessa in uso inmolte scuole nord europee e americane, già impiegata con successonel gioco. Ideato da Peaktime e condotto dai popolarissimi AlvinCrescini e Federico Maria Marrazzo, School Game è in onda tutti i giornisui canali 11 e 111 di Tvrs (programmazione su www.schoolgame.it).

Oltre 5000 visualizzazioni sul canale YouTube dedicato (SchoolgameItalia), 9000 accessi sul profilo Facebook (School Game), 2000 accessiunici al sito (www.schoolgame.it) e 200.000 telespettatori giornalieri suTVRS: questi sono gli incredibili numeri che hanno decretato ilsuccesso dell’iniziativa.La Peaktime, grazie al sostegno già garantitodalla Regione Marche, ha avviato il progetto per il prossimo annoscolastico, che interesserà tutti gli Istituti Scolastici Superiori diSecondo Grado dell’intera Regione, al fine di coinvolgere oltre 10.000studenti. “E’ l’unico progetto didattico che interessa un numero così altodi studenti - ha detto Alvin Crescini, ideatore del format - . Grazie allacollaborazione delle Istituzioni, dei Dirigenti Scolastici e del CorpoDocente della nostra Regione siamo i capofila , in Italia, di un innova-tivo metodo didattico che permette ai ragazzi di studiare divertendosi! “

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Non capisco proprio chi dice che i giovani d’oggi nonabbiamo valori…molti ragazzi credono ancora nel valoredell’amicizia, della famiglia, della sincerità, della giustizia,della lealtà, della solidarietà e del rispetto. I giovani d’oggisperimentano giorno per giorno la bellezza di avere accantoamici e genitori speciali su cui poter contare. Sono vivaci,allegri, ottimisti, spensierati, molto scherzosi, a volte inge-nui e hanno la speranza di credere in un mondo migliore esi impegnano per realizzare progetti e ambizioni. Sicura-mente intorno alla nostra generazione ruotano molte tenta-zioni, come il denaro facile, l’alcool, il fumo, la droga, ma,queste vie di fuga non sono generalizabili dell’intero mondogiovanile. Esistono giovani che credono fortemente in certivalori. Cerco di trasmettere ai ragazzi che conosco le mieidee e i principi su cui sono stata educata. Questo è il mododi crescere insieme. Penso che a volte gli adulti non sirendono conto dei nostri disagi, delle difficoltà che incon-triamo giornalmente, delle nostre ansie e delle nostre paurema si ricordano soprattutto per gli aspetti negativi che lanostra generazione manifesta. Ecco che per loro siamo deigiovani senza speranze e senza futuro. Beh, noi siamo altro.Se molti di noi vivono in modo superficiale è perché sonosfiduciati nel futuro e non hanno ancora trovato il verosenso della vita, le ragioni per cui vale veramente la pena divivere al meglio ogni avvenimento che accade. Quello di cuiavremmo bisogno è qualcuno che diventi per noi una guidache sia il nostro punto di riferimento da seguire. Nella miaesperienza personale, il mio punto di riferimento è miamadre. Lei è sempre presente nei miei momenti difficili, a leiconfido e rivelo le mie paure e i miei dubbi. A volte i suoiconsigli sono anche più efficaci di quelli degli amici! Mi èvicina anche nei momenti di gioia e felicità e valorizza ognimia parola o gesto, proprio come gli amici. Adesso è ora diiniziare a camminare, lasciando le mani dei miei genitori,sapendo che se cado loro saranno pronti a rialzarmi e asostenermi nel mio percorso di vita. Penso che tutti igiovani stiano camminando insieme verso il desiderio difelicità con le stesse aspettative, sogni, paure che li acco-munano. La nostra nuova generazione è piena di valori datrasmettere e pronti a dimostrare al mondo chi siamoveramente. Basta entrare nel nostro cuore e scoprire ilnostro modo di essere.

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L’ultima settimana di luglioIn un paese pittoresco che sembra una grande nave di pietrae mattoni incastonata tra il verde dei colli alle falde del monteMurano, si svolge una iniziativa denominata "IL PAESE DEIBALOCCHI". Nata nel 1996, su iniziativa del Comune con l'organizzazionedell'Associazione Teatro Giovani (NDR. Rassegna Teatrodella Scuola), è già una tradizione. L'idea che ha mossoquesta manifestazione è quella di sfruttare al meglio in sensoturistico e culturale, sia la struttura medievale di Serra SanQuirico che l'esperienza del teatro come mezzo di comuni-cazione e di divertimento. Il "Paese dei Balocchi" trasformail centro storico per cinque giorni: viuzze e piazze vedonomigliaia di bambini accomunati ai loro genitori e ai nonni,nel gusto ritrovato del gioco fine a se stesso. Una splendidacornice per una serie di attività condotte da veri espertidell'animazione. Il segreto de "Il paese dei Balocchi" èproprio nella semplicità e genuinità che avvalendosidell'esperienza di professionisti della comunicazione e deldivertimento rendono tale iniziativa unica e attraente.La manifestazione si articola in spettacoli teatrali per ragazzi,laboratori di costruzione di burattini, di pittura, giochisemplici, antichi ma didattici, tutto all'aperto e gratuito perricreare l'incanto de "Il Paese dei Balocchi". Alla Dogana siindossano le orecchie da asino e si ritira la propria “Cartad’Identità”. Durante il percorso “gendarmi” chiederanno idocumenti e faranno domande ai bimbi per verificarne laautenticità Lo scopo principale della manifestazione è quellodi far riscoprire i sogni da bambino che sono semprepresenti in noi.

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Da Wikipedia: Il bullismo è una forma dicomportamento aggressivo, di tipo abu-sivo, tramite l'impiego di falsi metodi diopposizione e intimidazione nei con-fronti di sé stessi o nei confronti dei pariin particolare quando vi è una paleseasimmetria di potere; può implicaremolestie verbali, aggressioni fisiche,persecuzioni, spesso in base a discrimi-nazioni etniche, confessionali, di genereo di orientamento sessuale Bullismoonline...il cyber-bullo utilizza internet percompiere quello che non riesce a ester-nare nella vita reale: non solo insulta oaggredisce verbalmente in rete, ma, neicasi più estremi, arriva a sostituirsi agliamici sul social network, diffondendoimmagini riservate, o raccontando par-ticolare personali ...Oggi il 28% dei ragazzi tra gli 8 e i 17anni è stato vittima di bullismo online.Molti ragazzi sono consapevoli delproblema del bullismo grazie al ruolo in-formativo delle famiglie e della scuola.Le statistiche rivelano che mentre iragazzi maschi sono più propensi al bul-lismo offline, le ragazze agiscono prefe-ribilmente online. In Belgio una mammaha deciso di pubblicare il filmato in cui

la figlia prende insulti e pugni da unacoetanea mentre una terza filmava iltutto: dopo la pubblicazione sul web èpartita la denuncia alla Polizia.Oggi che i ragazzi restano in contattoattraverso il cellulare, il pc portatile o ivari tablets attraverso i social networks,le chat e gli sms è più facile che gli attidi bullismo non si fermino con la finedell'anno scolastico ma che continuinoanche nel periodo estivo. Mantenete undialogo costante con vostri ragazzi ericordate loro che possono contare sulvostro supporto.Spiegate loro che le regole base dell'anti-bullismo sono: trattare sempre ilprossimo con rispetto mantenendo uncomportamento riservato, non essereoffensivi, non rispondere alle provoca-zioni lasciando anche la chat se ci si ac-corge della presenza di cyber-bulli, nonusare nickname provocatori, raccontareprontamente a un adulto se si è testi-moni o vittime di un episodio di bulli-smo. Vi ricordiamo che per denunciareuna molestia o altri reati che si svolgononella rete potete andare suhttps://www.denunceviaweb.polizia-distato.it/

Tutti gli aggiornamenti sulle nostre attività le trovate su www.lineainnocenza.ite su Facebook cliccando “Mi Piace” sulla nostra pagina.

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Lo Studio Dr. Bacchiocchi Danilo è un moderno centro di 300 mq tra Odontoiatria e Medicina che dispone delle piùavanzate tecnologie diagnostiche e terapeutiche. Il nostro obiettivo è quello di accogliere i Pazienti (dai bambini agliadulti), in un ambiente professionale e sereno grazie ad un personale qualificato e capace di programmare, in basealle Vostre esigenze, più consulenze nella stessa giornata. Infatti nello Studio sono presenti numerosi professionistialtamente specializzati che si confrontano e collaborano per la risoluzione dei Vostri problemi. In ambito Odontoia-trico ci occupiamo di tutte le specializzazioni del campo: Igiene e prevenzione anche con Ozonoterapia, Conservativacon particolare attenzione per l'estetica e la biologia attraverso la rimozione delle amalgame d'argento in ambienteprotetto, Endodonzia, Chirurgia orale e Implantologia, Protesi fissa e mobile, Ortodonzia anche con la rivoluzionariatecnica dell'Invisaling e lo studio delle malocclusioni, Parodontologia; inoltre, il Nostro Studio è anche un centro diOdontoiatria Pediatrica in cui una Dottoressa perfezionata si occupa con estrema attenzione dei problemi dentali deibambini e dell'approccio psicologico Tra le novità del 2012: la possibilità di essere sottoposti a test genetici per laprevenzione di numerose patologie dell'intero organismo grazie alla collaborazione del Nostro Studio con l'Istitutodi Medicina Genetica Preventiva di Milano diretto dal Prof. Di Fede. Inoltre, il Poliambulatorio diventa, centro diriferimento per tutta la Provincia nel campo della dermocosmetica.

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Politica , Istituzioni a Associazioni ci raccon-tano il loro pensiero e ciò che fattivamenteprogrammano, decidono e propongono perlo sviluppo del nostro Territorio. A volte suargomenti specifici e a volte su tematicheall'ordine del giorno. Ovviamente la paginadi apertura è riservata di diritto alla massimaIstituzione della nostra Regione, Il PresidenteSpacca. A seguire gli altri massimi organidell'Assemblea Legislativa dando voce anchead esponenti dell'opposizione per avere unavisone più completa e chiara dell'argomentotrattato e le varie posizioni assunte. Tuttoquesto sempre nel principio della trasparenzae della semplicità senza alimentare polemi-che o dibattiti inutili ma raccogliendo pen-sieri e proposte reali in chiave positiva epropositiva. In un momento in cui la politicanon è sicuramente ben vista , vogliamo attra-verso queste pagine mettere sempre di più acontattato la gente comune con chi ricopreruoli amministrativi della cosa pubblica, conl'intento di dare una visone "diversa" del farepolitica e ascoltare dalla viva voce dei prota-gonisti cosa realmente si sta facendo o siintende fare. Alle associazioni o alle Univer-sità abbiamo lasciato, di volta in volta, ilcompito di illustrare i programmi di sviluppoper le nostre aziende, artigiane o industriali ,e i percorsi formativi per i nostri giovani stu-denti, cercando di capire in che direzione staandando la formazione.

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In un contesto economico difficile con una crisi che nonrisparmia nessuno, la sfida che dobbiamo affrontare èquella di trasformare gli svantaggi in opportunità di nuovacrescita e sviluppo. Lo scenario impone scelte di rigore eprogetti selezionati al fine di assicurare i servizi ai cittadinie la soddisfazione dei bisogni di tutta la nostra comunità.In questo senso si è indirizzata l’azione della RegioneMarche in questi primi sei mesi del 2012. Innanzitutto siè pensato ai lavoratori in difficoltà con la conferma dellemisure anticrisi già messe in campo lo scorso anno.Sul fronte della spending review sono stati focalizzatiobiettivi operativi nella prospettiva di una forte responsa-bilizzazione della macchina burocratica con un’ulterioreriduzione del personale e della spesa del 2% entro il 2012.Un dato significativo che segue quello registrato nel 2010quando la spesa è passata dal 66,8% del 2008 al 59,5%.Procede a grandi passi anche il piano per le infrastrutture:si lavora sulla Direttissima Ancona-Perugia, il Cipe haapprovato il progetto definitivo della Pedemontana, trattoFabriano-Matelica; la Fano - Grosseto è stata inseritanelle reti transeuropee e l’affidamento dei lavori al con-cessionario è previsto entro il 2014. Procedono infine,addirittura con anticipo, i lavori per la terza corsia dell’A14. E se la crescita di un territorio non può prescinderedallo sviluppo infrastrutturale che determina un profiloirrinunciabile della competitività economica di sistema,altrettanto necessarie sono le reti immateriali e l’innova-zione tecnologica. La Regione sta avviando nelle Marcheun’infrastruttura Grid computing web 2 e allo stesso tempoguarda alla formazione dei giovani e all’innovazione nellepmi attraverso la collaborazione instaurata a con il Miur,il Cern e l’Infn. Allo stesso modo prioritario è il sostegnoall’internazionalizzazione delle nostre aziende nei Paesiche registrano i più alti tassi di crescita. C’è grande atten-zione per la Cina, l’India, il Brasile e gli Emirati Arabi Uniti.Accanto alla vocazione manifatturiera del territorio infineè intenzione della Regione rafforzare anche la vocazioneturistica sfruttando al meglio le risorse a nostra disposi-zione (mare, entroterra, cultura, itinerari religiosi, sport inparticolare equestre) per avviare un secondo motore disviluppo. Il 2012 è un anno difficile, lo sapevamo, e perquesto ci siamo attrezzati: difendendo la coesionesociale e la struttura finanziaria potremo continuare aguardare con fiducia al futuro.

DELEGHE

Affari generali, istituzionali e legali - Green economy -Internazionalizzazione - Ordinamento dell’informazione edella comunicazione - Persone giuridiche, private enomine - Programmazione e politica regionale unitaria -Rapporti con le istituzioni locali, nazionali, comunitarie edinternazionali - Riforme istituzionali - Sistema informativostatistico - Turismo - Protezione civile, Polizia locale ePolitiche integrate per la sicurezza (in collaborazione conil Presidente) - Politiche giovanili - Sport e tempo libero- Impianti e infrastrutture sportive - Diritti e Pari Opportu-nità -

CONTATTI

www.gianmariospacca.it

[email protected]

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La crisi e il ruolo strategico delle Autonomie locali

Quello che stiamo vivendo è uno dei periodi storici piùdelicati che il nostro Paese ricordi dal punto di vistaeconomico, politico e sociale. Innovazione, produttività,diversificazione settoriale, riequilibrio territoriale e ricam-bio generazionale rappresentano le sfide che la nostraeconomia sta faticosamente affrontando per evitare ildefault e, soprattutto, per rilanciare il proprio modello alivello internazionale. Una sfida che non può non vederein prima linea la Politica e quindi le Istituzioni, chiamatea dare risposte concrete ed immediate per affrontarel'emergenza e predisporre le basi per la ripartenza. In tale contesto, diventa strategico il ruolo delle Autono-mie locali e di tutti quei soggetti che possono inciderepositivamente sul motore dell’economia reale, ottimiz-zando le rispettive competenze e rendendo sempre piùefficiente la macchina della Amministrazione pubblica.Soltanto l’impegno comune, il lavoro di staff e la marciaconvinta verso un obiettivo comune possono consentircidi uscire da una crisi profonda e straordinariamente graveche sta investendo ogni settore dell’economia ed intac-cando purtroppo anche aspetti della vita sociale e cultu-rale di questo Paese. Le autonomie locali, le Regioni, le Province ed i Comuni,non devono essere intesi come soggetti astratti, ma comepersone, donne ed uomini competenti e capaci che, lavo-rando in una rinnovata sinergia e con ritrovato spirito,possono e devono contribuire a risollevarci da un mo-mento davvero difficile. Lavorare tutti in una direzionecomporta, in primo luogo, la necessità di non farsi abbat-tere dalle difficoltà e magari anche, ove possibile, fare deipassi indietro e rinunciare a prerogative e “privilegi”. E' dunque tempo che ognuno si assuma le proprieresponsabilità: la politica, il mondo dell’impresa, ilsindacato, l’associazionismo. E’ necessario, per fare que-sto, raccordarsi e confrontarsi, con la consapevolezza chenon possiamo tentare di uscire dal tunnel della crisiragionando su teorie vecchie e datate, ma piuttosto esco-gitando idee innovative da applicare sul campo, rispon-dendo ai cambiamenti così radicali che hannocaratterizzato la società degli ultimi anni”.

CONTATTI

www.vittorianosolazzi.com

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La questione energetica, e del reperimento di nuovifonti, sono uno dei problemi che le società moderne edindustrializzate sono chiamate ad affrontare e risolverein tempi rapidi ed in maniera efficace, secondo unalogica di sostenibilità ambientale. Su tale materia, dapiù di dieci anni stanno legiferando le istituzioni euro-pee e nazionali. Infatti il D.Lsg 387/2003, recepisce lenorme comunitarie relative alla produzione di energiada fonti rinnovabili, quali impianti fotovoltaici, eolici etermici alimentati a biomasse. Nel frattempo la con-cessione di incentivi statali ha favorito la realizzazionedi numerosissimi impianti fotovoltaici, che facilitati daprocedimenti autorizzativi snelli e in mancanza di lineeguida regionali, hanno in alcuni casi compromesso labellezza del paesaggio collinare marchigiano. Solo nelsettembre 2010, il Ministero dello Sviluppo Econo-mico di concerto con il Ministero dell'Ambiente, haemanato un Decreto Ministeriale contenete le lineeguida per l'autorizzazione degli impianti alimentati dafonti rinnovabili, previste dalla Legge 244/2007.A seguito del D.M. suddetto, la Regione Marche ha

provveduto ad individuare con delibera amministrativan. 13 del 30/9/2012, la aree non idonee all'installa-zione di impianti fotovoltaici a terra. Purtroppo peròrimane ancora un vuoto normativo per quanto riguardainvece la localizzazione degli impianti termici alimen-tati a biomasse o biogas, i quali invece, a seguitoproprio del calo degli incentivi statali e di unanormativa più rigida riguardante il settore fotovoltaico,stanno diventando il nuovo core buisness del settoremarchigiano per la produzione di energia da fontirinnovabili. Ecco allora, che per evitare una nuovadevastazione e spreco del territorio, occorre definire alpiù presto anche in questo settore delle linee guida esoprattutto individuare le aree non idonee alla instal-lazione di tali impianti, la cui realizzazione deve obbli-gatoriamente prevedere, rispetto a quanto accade oggi,una maggiore integrazione con il territorio, tenutoconto che gli impianti a biomasse e biogas, implicanoun utilizzo consistente di fondi che vengono quindisottratti alla produzione agricola, un incremento note-vole di traffico pesante, la presenza di cattivi odori e dimanufatti in cemento armato di notevole impatto. Per tutte queste motivazioni, credo che sia opportunoprocedere in maniera più rapida possibile all'indivi-duazione delle aree non idonee anche per quantoriguarda la realizzazione degli impianti termici alimen-tati a biomasse o biogas, ed in attesa che queste ven-gano stabilite, sospendere tutti i relativi provvedimentidi autorizzazione, non ancora conclusi, al fine di evitareuna compromissione del territorio. Questo è lo scopoche intende raggiungere la proposta di legge che horecentemente presentato, ora all'esame della IV Com-missione, che si compone di soli due articoli, doveall'art. 1 viene stabilito in 120 giorni il termine entro ilquale la Giunta dovrà individuare le aree non idoneeall'installazione degli impianti a biomasse, mentre l'art.2 rappresenta una sorta di moratoria, che impedisce ilrilascio delle autorizzazioni, sino a che la Giunta nonabbia provveduto a quanto previsto dall'art. 1.

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REGIONE A META’ LEGISLATURA: CONTRADDIZIONI DASUPERARE PER VINCERE LA CRISI

La seconda legislatura del Presidente Spacca è quasiarrivata a metà del suo mandato. Se ripenso i temi e gliargomenti della Campagna Elettorale del 2010 confron-tandoli con lo scenario attuale di crisi sembra esserepassato un secolo. Tuttavia due anni fa, presentandociagli elettori, non abbiamo detto tutti le stesse cose;alcuni di noi presentavano e chiedevano riforme e pro-getti che, se fossero stati attuati in fretta, avrebbero con-sentito alle Marche di affrontare la crisi in modo piùsolido e competitivo. Non cerco di iscrivermi alla listadi quelli che dichiarano “lo avevamo detto”. Oggi ladrammatica crisi in atto da una “sferzata” all’Ente Re-gione che, recuperando i ritardi, deve realizzare riformestrutturali che consentono di risparmiare risorse perindirizzarle al sostegno alle imprese ed alle famiglie.Riassumo di seguito i punti che noi dell’opposizione dicentro-destra riteniamo fondamentali per tale obbiettivo:riduzione e accorpamento di Enti e Società partecipatedella Regione: consideriamo inutile e dispersiva la SVIMcon sprechi di risorse e personale non più tollerabili laRiforma della Governance della Sanità è stata avviata con10 anni di ritardo. Bene le Aree Vaste Provinciali. Oraoccorre coraggio per accorpare reparti, servizi e farechiarezza sul ruolo dei piccoli Ospedali. Non si può piùpromettere e garantire tutto e tutti. Il cittadino deve avereservizi sicuri che, spesso, l’Ospedale vicino casa nonpuò garantire rivedere l’apparato della Regione! 75 Diri-genti per 1.400 dipendenti (parliamo di quelli al di fuoridella Sanità) non sono più accettabili varare la Riformaper la gestione associata dei Servizi dei Comuni.La tutela dei campanili e dei privilegi locali è dannosa,dispendiosa e non garantisce neanche più l’erogazionedi servizi in modo efficace e moderno. Per “metteremano” a questa manovra occorre responsabilità e capa-cità di superare logiche egoistiche di schieramento erinunciare alle comode demagogie. Per questo lanciamoun appello al Presidente Spacca per una nuova stagionedi “apertura” di un tavolo responsabile con la partecipa-zione di tutti i gruppi consiliari.

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CORRIDOIO BALTICO-ADRIATICO :UNA GRANDE OPPORTUNITA' PER LE MARCHE

Il prolungamento del corridoio infrastrutturale Baltico-Adriatico e' una priorità assoluta per la nostra Regione.Oggi più che mai, la classe dirigente politica delle Mar-che deve compiere un assoluto e coeso sforzo per con-vincere e vincere il tiepido atteggiamento del GovernoMonti. Se dalla Commissione Europea, infatti, giungonosegnali rassicuranti per il tramite della delegazione ita-liana, il Governo romano sembra esser contraddistintoda una atteggiamento di sconcertante approssimazione.Credo ad ogni modo non sia il momento di isterismi nèdi paventare le solite barricate di cartapesta. Gli eurode-putati italiani di centrodestra e centrosinistra si sono as-sunti l'impegno di consolidare la posizione delle Marchecon il prolungamento della tratta Varsavia - Ravenna al-meno fino ad Ancona. La commissione IV e' costante-mente in contatto con Bruxelles per seguire l'iter diapprovazione del corridoio in questione che e' stato in-serito tra i primi dieci in Europa. Ancona e' già core-net-work grazie anche alla presenza di una piattaformaintermodale (aeroporto, porto ed interporto) unica sul-l'Adriatico. Purtroppo, le sviste del Governo Berlusconihanno contribuito ad aumentare la concorrenza ed inco-raggiato la Slovenia a pretendere il proprio aggancio adetto Corridoio con l'individuazione addirittura di unabiforcazione. La perdita di tempo e l'incertezza del pre-cedente Governo nell'individuare le priorità stavano se-riamente compromettendo gli interessi e le legittimeaspettative della nostra Regione. Al Governo Monti, ora,il compito di far capire concretamente e definitivamentele priorità e la propria strategia per il rilancio del ver-sante Adriatico, un rilancio che può portare in dote lapossibilità di accedere a una quantità significativa di fi-nanziamenti, il vantaggio di poter pianificare a priori lerotte delle merci e passeggeri e l'opportunità di dotarequesta rotta

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Piccoli ospedali, rimpallo governo-regione. Li vogliono chiudere manon si vogliono assumere la responsabilità. Sanità,D'Anna alla lucedei provvedimenti del Governo va rivisto il Piano Socio Sanitario e isuoi obiettivi. Il disegno di quanto sarebbe avvenuto, specie ai piccoliospedali, c'era, e rappresentato in uno schizzo nel quale PresidenteSpacca aveva disegnato la mappa della sanità, durante la presenta-zione dei dati del Pne (Piano nazionale sugli esiti), organizzata nel-l'aprile scorso dalla giunta regionale:” L'alta specialità in un unicocentro regionale; le eccellenze in ospedali sul territorio con un'altacapacità di attrattiva”Spacca esordì così a proposito progetto diriforma sanitaria facendo notare la” condivisione da gran parte deipartiti politici, anche dell'opposizione”. In effetti posso testimoniare equindi confermare tale condivisione emersa anche durante un incon-tro tra parlamentari e consiglieri regionali delle Marche del Pdl e l'allora Ministro Fazio sulle problematiche della Sanità nelle Marche.Alla mia motivata e documentata e immutata contrarietà alle sceltedella Regione Marche il Ministro del centrodestra si disse favorevoleal percorso del centrosinistra e alla politica di un ospedale per pro-vincia tesi sostenuta anche dal Coordinatore e Vice coordinatoreregionali del Pdl. Tornando a Spacca trasformò in disegno la mappadella sanità che aveva in mente "Un ospedale regionale, quello diTorrette, per l'alta specializzazione garantita. Attorno al capoluogoopereranno altri tre ospedali, con funzione di filtro per le prestazionidi minore complessità (Ancona Sud/Inrca, Jesi e Seni-gallia) e alservizio del territorio metropolitano. Insieme opereranno i presidi aNord (Pesaro-Fano-Urbino), a Sud (Ascoli Piceno-San Benedetto delTronto) e quelli di Macerata e Fermo-Civitanova" con la prospettivaevidente di accorpare nel tempo in un'unica struttura o azienda i varipresidi, i definitiva come ha più volte fatto capire Spacca un ospedaleper provincia. Dei piccoli ospedali nemmeno l'ombra se non perricordare che"nelle aree interne esistono una molteplicità di presidiche non hanno una sufficiente dimensione". Ed è sulle dimensioni cheoggi si gioca il futuro dei “piccoli ospedali” quelli che anche questogoverno ( come il precedente e quello prima ancora) è intenzionato achiudere . Anzi furbescamente dopo aver annunciato di volerlo fare.Il Governo ha fatto marcia indietro affidando l'ingrato compito alleRegioni. Quelle regioni, come le Marche che consapevolmente hannosvilito e privato , sopratutto gli ospedali dell'entroterra, di quei numeriche nel momento decisionale fanno la differenza. Parentesi, il SantaCroce di Fano è stato sottoposto allo stesso trattamento e nel caso incui, crisi o non crisi non verrà costruita una nuova struttura farà lastessa fine che fece l'ospedale di Mondolfo dopo l'unione con Fano.Niente di nuovo dunque tutto programmato, tutto concordato da tempoin modo trasversalmente condiviso. Il “gioco” ora è quello del cerinosu chi tra stato e regione rimarrà con lo zolfanello in mano. Un giocorischioso perché se tutti hanno la consapevolezza che è necessarioaffrontare la crisi e quindi tagliare quanto non necessario è altrettantochiaro che non si possono tagliare i servizi prima di aver tagliato, tantoper fare un esempio milionario, quelle costosissime convenzioniesterne rivolte ai privati di cui si potrebbe fare benissimo a meno sesi utilizzassero a pieno strutture, professionalità e strumentazioni adisposizione della sanità pubblica. Senza dimenticare i 3 milioni emezzo di euro per la nuova sede dell'area vasta a Fabriano. Tornandoai piccoli ospedali Spacca e Mezzolani non possono far “finta di nonsapere”. Spacca in più occasioni o tra le righe l'aveva anticipato.Nel Piano Socio sanitario, era tutto già scritto in modo fumoso einterpretabile a seconda delle situazioni. Morale della favola ci stannoportando verso la fine di una sanità sociale per spalancare le porte alprivato. Non lo dicono ma ci stanno lavorando da tempo e pensareche c'è ancora chi crede che la costruzione di un'unico ospedalerisolverà tutti i problemi! E' opportuna a questo punto una revisionedel Piano Socio Sanitario nel quale si riducano le pagine di chiac-chiere e si focalizzino i veri raggiungili obiettivi che vanno discussipartecipati e condivisi dentro e fuori il consiglio regionale.Lo si faccia in modo chiaro conti e dati alla mano. Responsabilmentec'è, ne sono sicuro, la disponibilità ad affrontare questa grave situa-zione. Non è un caso che anche ieri solo grazie alla responsabilità deidue esponenti di minoranza, D'Anna e Natali, la commissione sanità,com'era accaduto più volte in passato, ha avuto il numero legale perpoter avviare e proseguire i lavori che altrimenti si sarebbero dovutirinviare per la mancata presenza di esponenti della maggioranza.

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Si apre il sipario sul nuovo progetto artistico dell'Ass.Titanus denominatao "GRAN GALA’ – Arte Cultura e Società"che prevede molteplici e diversificate iniziative nell’ambitoartistico che si svolgeranno, dal 15 settembre al 21 dicembre2012, nella Provincia di Pesaro e Urbino ed in particolare aPesaro con la collaborazione dell’Assessorato alle Attivitàeconomiche, Turismo, Sport, Gioco, Comunicazione e Ge-stione Eventi Speciali. L'intero progetto artistico, ideato daLuca Veneziano, Presidente e Direttore Artistico dell'Ass. Ti-tanus, si avvale di numerosi Patrocini tra i quali quelli dellaRegione Marche, della Provincia di Pesaro e Urbino e di 50Comuni della medesima provincia. Il Progetto di che trat-tasi rimanda ad un messaggio di identità ed unità che testi-moni l'impegno di valorizzare il territorio di riferimento comeespressione di realtà e peculiarità di tutte le eccellenze che locompongono. Tutti gli appuntamenti previsti nell'ambito delFestival Titanus si svolgeranno con ingresso gratuito e, inaccordo con il Coordinamento Provinciale Telethon, pro-muoveranno ufficialmente la campagna di sensibilizzazionee raccolta fondi proposta dalla maratona Telethon 2012. Li-niziativa è articolata in più fasi una delle quali prevede la rea-lizzazione di eventi, legati da un comune denominatore con

tema “Contaminazioni tra Musica e Arti – Statiche e Dinami-che", che concorreranno anche al recupero delle tipicità etradizioni locali. L'Ass. Titanus si avvale della medesimastruttura organizzativa di elevata professionalità che constadi un esclusivo nucleo artistico, con stabilità pluriennale nel-l’ambito dello spettacolo, il quale, mediante iniziative di al-leanze, coproduzioni e sinergie organizzative e artistiche, haconsentito la realizzazione dei due precedenti "Titanus Festi-val", progetti entrati ufficialmente anche nel Guinness dei pri-mati, con la pubblicazione nel libro “Guinness WorldRecords 2012” per gli eventi musicali, più partecipati delmondo, che hanno visto coinvolti ben 500 artisti provenientida tutta Italia. L'intero progetto artistico si scolpirà nella me-moria attraverso un elegante volume di 600 pagine, EdizioniSegni Marcati, realizzato con materiale e finiture di pregio,ricco di illustrazioni, disegni e brani che, unitamente alletestimonianze dei protagonisti, rappresenteranno un curiosospaccato di cultura contemporanea per la valorizzazione del-l'identità artistica della Provincia di Pesaro e Urbino.Per partecipare ai casting:www.titanuscasting.it Info 3280217549

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La città di Pesaro conquista un altro Guinness World Record conla maratona canora svoltasi lo scorso settembre nell’ambito dellaseconda edizione di 'Titanus Festival', l’evento musicale dedi-cato ai 150 anni dell’Unità d’Italia ideato da Luca Veneziano,direttore artistico dell’associazione di promozione socialeTitanus. Il format celebrativo ha coinvolto 150 giovani artisti diassociazioni marchigiane ed è stato organizzato dalla Titanus edall’assessorato allo Sviluppo economico, Turismo, Sport delComune di Pesaro con la collaborazione del teatro cinema Astraed il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.La direzione londinese della Guinness World Records ha conva-lidato la documentazione autenticata dal notaio Stefania Turchettie le misurazioni effettuate dai cronometristi della Federazione ita-liana – 'Sezione A. Tura' di Pesaro, coordinati da Cristian Ro-berti, inviando i certificati Guinness World Records chetestimoniano il nuovo record conquistato con la maratona ca-nora che ha visto il cantautore Leonardo Polverelli esibirsi inin-terrottamente con 1.259 canzoni, cantate (senza interruzioni) per101 ore 59 minuti e 15 secondi. Pesaro è l’unica città al mondoche detiene due record per maratone musicali. La prima mara-tona, organizzata nel 2010 sempre al teatro cinema Astra daTitanus e dall’assessorato che fa riferimento a Enzo Belloni, èstata pubblicata nell’edizione 2012 del 'Guinness World Records'

e ha coinvolto 389 artisti provenienti da tutta Italia.Lo stesso assessorato e la Titanus organizzeranno in sinergiaanche la fase finale della terza edizione di Titanus Festival che, dasettembre 2012, metterà in relazione la musica con le arti stati-che e dinamiche coinvolgendo numerosi artisti provenienti datutta Italia ed in particolare dalla regione Marche.L’intero progetto artistico sarà realizzato nel territorio marchi-giano con eventi concentrati soprattutto nei Comuni della pro-vincia di Pesaro e Urbino e si avvarrà dei patrocini di numerosienti territoriali locali. Gli appuntamenti prevedono spettacoli dalvivo, attività espositive e visione di opere d’arte, che si svolge-ranno con ingresso gratuito per tutti i cittadini. Nell’ambito delprogetto verranno realizzati un volume di grande formato e undocuFilm che racconteranno l’evolversi delle attività artistiche,di intrattenimento e divertimento, dell’intera regione Marche.Tutti gli artisti interessati possono richiedere informazioni allacoordinatrice, Rosy Di Giacomo 3280217549.

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Grande successo per “Music Show Fly to London”, la puntata speciale delprogramma televisivo “Music Show” in onda su Tv Centro Marche (Canale 10Digitale Terrestre), condotto da David Romano mentre la regia video è stata curatada Nicola Brignoccolo. Trasferta Londinese dal 27 al 30 luglio scorsi per mostrarcil’atmosfera unica della capitale britannica in queste giornate speciali, mentre è incorso la trentesima edizione dei Giochi Olimpici. Non solo Olimpiadi e movidalondinese: le telecamere di “Music Show Fly to London” sono state a Casa Italia inoccasione della conferenza stampa organizzata dalla Regione Marche, alla qualehanno partecipato alcune autorità provenienti dalle Marche come l’assessore regio-nale allo Sport Paolo Eusebi, il dirigente dell’Ufficio Turismo Pietro Talarico e ildirigente del settore Sport Sandro Abelardi. Sono state mostrate le eccellenze e lebellezze paesaggistiche territoriali, il tutto contornato dalla degustazione di alcuniprodotti tipici marchigiani nell’ampio salone a Casa Italia. Inoltre durante la confe-renza anche la presentazione del libro “Le Marche a 5 cerchi”, un viaggio nellastoria dei campioni Marchigiani raccontato dallo scrittore Andrea Carloni. “MusicShow Fly to London” ha soprattutto raccontato la storia di due giovani imprenditorimarchigiani, Igor Iacopini e Samuele Ciaralli di Fermo, che hanno deciso di aprirea Monmouth Street (zona Covent Garden) “Rossodisera”, il primo ristorantemarchigiano in tutta la Gran Bretagna. Varcata la porta del locale, sembra essereimmediatamente teletrasportati nelle nostre terre: un ambiente unico, con unarredamento tipico dei nostri tanti agriturismi caratteristici marchigiani e soprattuttocon la possibilità di degustare prodotti freschi del nostro territorio. Se chiedete lumia un marchigiano sul perché le Marche siano speciali, vi risponderà che potrestetrovare tutto quello che cercate, sicuramente molto di piú e molto meglio rispetto adaltri "campanili". Astraendo dall'affetto per il nostro territorio marchigiano e dal suoentusiasmo genuino, si puó comunque dire che é tutto vero, ma a guardar benemanca qualcosa; altrimenti non si spiega il perché le Marche, in tutte le proprieespressioni (turismo, agroalimentare, manifatturiero e quant'altro) non siano in cimaalla lista, ma solamente nella metà "buona" della classifica. Probabilmente uno deifattori che ancora ne ritarda la definitiva legittimazione é l'azione: per dimostrarel'assunto é ancora necessario che il nostro marchigiano valichi i confini regionali ecerchi ulteriori conferme al di fuori di essi. A Londra, con il Rossodisera hannofatto proprio questo Igor Iacopini e Samuele Ciaralli. Si sono preparati bene sulleeccellenze delle Marche e poi le hanno fatte rivivere sui tavoli del proprio ristorante,fatto di mattoni e pianconi, travi tarlate e piani di faggio, tutti provenienti da unacasa di campagna di Ponzano di Fermo, a ben vedere un rudere. Ormai da 6 anni,chi si imbatte in questo strano locale al numero 5 di Monmouth Street di CoventGarden, a soli 2 minuti a piedi dal celebrato British Museum o 5 dalla gloriosaTrafalgar Square, può assaggiare le olive ascolane, i vincisgrassi, il ciauscolo, la

Story by David Romano

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caciotta e molto altro, con un buon calice di Rosso Conero o di Pecorino. Tutto rigorosa-mente DOC! Non solo. C'è una strana alchimia tra le mura del Rossodisera e il ben preparatostaff (in gran parte marchigiano anch'esso) che vi lavora.Tutto racconterà a fondo le Marche, i prodotti e la tradizione in cucina, ma anche la storia ele bellezze naturalistiche, l'alacre genio industriale dei suoi distretti produttivi. E con semprepiù frequenza negli anni si sono approfonditi i legami con il territorio attraverso iniziative dipromozione in collaborazione con produttori e strutture ricettive (in numerose fiere-evento dal2009 Igor e Samuele li hanno rappresentati sulla scena londinese), di formazione (a dicem-bre il progetto Leonardo per gli studenti dell'istituto alberghiero di Loreto in stage). Oggianche la Regione Marche sostiene l'iniziativa, con il Rossodisera tappa fissa durante leultime spedizioni oltremanica delle varie delegazioni (WTM 2011, Designer Wedding Show2011, Casa Italia durante le recenti Olimpiadi) e sottolineate dalle parole di plauso dellaassessore regionale Paolo Eusebi nella puntata Music Show Fly To London.L'interesse della stampa di settore, attraverso la recensione nella guida "Londra insolita esegreta" (p.47, Jonglez, 2012) della nota giornalista Rachel Howard, ha definitivamentesancito il suo status di ombelico del mondo marchigiano...A Londra. E noi marchigiani cisentiamo degnamente rappresentati. Molte volte vengono riprodotti alcuni surrogati dellacucina tipica italiana quando si è in giro per il mondo, mentre quello che doverosamentedobbiamo sottolineare è la totale freschezza e originalità dei prodotti che il Rossodisera,propone giornalmente nelle due sale in quel di Covent Garden. A far da cornice al Tour diMusic Show Fly To London, è stata sicuramente la terza tappa del Gran Galà Dj, curata da NikDrum Dj. Una molteplicità di suoni ed emozioni non solo musicali per la movida londineseBy night; negli anni infatti è diventata sempre di più la capitale europea delle nuovesonorità, esperimenti quasi da laboratorio, per i numerosissimi deejay provenienti da tutto ilmondo pronti a cimentarsi nelle innumerevoli feste organizzate da Disco Club e non solo.

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Dalle console delle discoteche ci siamo spostati alle console degli chalet che ani-mano le notti afose di questa Summer 2012. Il nostro viaggio, che come anticipatoterminerò alla fine di dicembre con una grande kermesse i cui raccoglieremmotutti i protagonisti inseriti dai dj, ai vocalist ai Pr , in un numero speciale a loro de-dicato che coinciderà con una grande festa all'interno di una delle più rinomate di-scoteche marchigiane. In questo numero abbiamo fatto la conoscenza di Dj Florianoe Dj Gioele Mazza.

Nicola Brignoccolo

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Dj Floriano nasce artisticamente nel 1977 come speaker a RadioMarche. Subito dopo nel 1978 con il mio amico da sempreClaudio Ricotti mi sono trovato a Radio Luna uno dei priminetwork nazionali con una bellissima trasmissione soul funkyand disco. Già all’epoca scrutavo nello studio a fianco a quellodi trasmissione gli altri DJ che mixavano e registravano le lorotrasmissioni. Curioso come sempre ( ancora oggi perché non sifinisce mai di imparare) provai i primi mixaggi e già promettevomolto bene. Prima serata in Disco al Black Moon di Ancona esubito dopo resident nella stessa sabato e domenica pomerig-gio. Subito dopo resident sabato e domenica pomeriggio alNumber One di Senigallia. Come si nota dal curriculum pensodi aver lavorato ovunque. Mi ritrovo a tutt’oggi con oltre 6000vinili e caricati nei vari Pc oltre 1.000.000 di brani per 8 generi

musicali 70 80 90 2000 commerciale house afro e radio hits .Si mi sono buttato su tutti i generi musicali perche’ penso chese vuoi “ lavorare “ devi essere pronto a tutto. Poi ognuno fa lesue scelte. Certo che se avessi fatto soltanto un genere musicalesarei entrato in un giro sicuramente meno vasto e limitato.Siccome organizzo anche feste private di compleanno di laureae matrimoni devo essere per forza a 360°. Tirando le sommepenso fino ad ora soprattutto di essermi comportato, professio-nalmente parlando, correttamente e rispettoso di chi ha avutofiducia del mio operato poi è il pubblico che ha l’ultima parola.Questo è il DJF con i suoi 35 anni di console molto umile masicuramente mai pago e pronto a nuovi stimoli… sono unoscorpione e questa è la mia natura (883 la rana e lo scorpione).Alla prossima e buona musica a tutti. Deejay Floriano

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Gioele Mazza nasce a Macerata, nelle Marche, il 26/04/1990.Fin da piccolo è molto affascinato dalla musica e dalla discoteca,tanto é vero che nel 1996 mette i suoi piedini in una notadiscoteca del maceratese, ìTartarugaî, dove sua madre lavoravaal guardaroba ogni domenica pomeriggio. Gioele è rimastosubito affascinato dallíatmosfera, dalla gente e dai colori delladiscoteca, infatti, mostrava subito un certo feeling con l’ambiente che lo circondava. Dal 1996 al 2006 Gioele percorreun viaggio globale nella musica, visto il fatto che era di suaabitudine guardare alla TV tanti programmi inerenti la musica,uno su tutti MTV. In questo arco di tempo Gioele sviluppa unagrande Passione per la Musica, ascolta di tutto, dal rock allaRNB, dalla musica Funky alla Dance degli anni 2000 passandoper l’Hip Hop. Nel 2005 il piccolo Juke Box (a quei tempiquindicenne) inizia a non accontentarsi più del fatto che potevasolo ascoltare musica, infatti, inizia seriamente a pensare ad unmodo con cui poteva trasmettere la sua passione alla gente ecercare di progredire nel viaggio che stava percorrendo. Passòun anno a pensare cosa lo avrebbe fatto felice, in un primo

momento pensò alla batteria, visto e considerato il fatto che inquel periodo Gioele era più coinvolto dalla musica Rock mapoi, poco prima delle feste di Natale, ebbe l’illuminazione e sidecise a chiedere ai propri genitori una Console per DJ. Da quelmomento la vita di Gioele cambia, scopre un mondo tuttonuovo, dove il mixare canzoni era una cosa straordinaria chetrasportava e dava delle emozioni forti. el 2006 inizia il suopercorso di crescita e maturazione come Dj, lavorando comeìResidentî in alcune discoteche e bar della sua città. Nel 2009ebbe la possibilità, tramite una famosa agenzia di Dj italiana diandare a lavorare in una delle località più fashion díItalia(Madonna di Campiglio) come Dj Resident in vari locali. Nel2010 continuò a lavorare a Madonna di Campiglio,ma conuníaltra agenzia (Radio Studio Più). Nel 2011 è tornato a casa edora sta lavorando con la discoteca Le Dome,sempre come DjResident. Ifine ha iniziato da 1 anno la sua esperienza nel campodelle produzioni musicali, con passione e determinazione stalavorando per diventare anche un produttore ed esprimere almondo il suo concetto di House Music!

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Con la collaborazione di Planet Moda tv di Tunde Stift e Musicalbox di Gnesi Maurizio nasce un progetto, Top Model AgencySenigallia. Si occupa di Talent scout selezione modelli, modelle, fotomodelli e fotomodelle da inserire nel mondo della moda,della pubblicità, della tv e dello spettacolo. Il nostro lavoro consiste nella selezione e nella formazione di aspiranti modelli,modelle, fotomodelli e fotomodelle, hostess che desiderano intraprendere l’affascinante mondo della moda e dello spettacolo.Fornisce volti nuovi alle aziende per cataloghi, fitting, show room e sfilate di moda. Gestisce diversi concorsi di bellezza inesclusiva per la regione Marche dando così la possibilità e la visibilità ad ogni ragazza che vorrebbe fare esperienza nelsettore della moda.

iscrizioni e informazioni: [email protected]

organizzazione sfilate / servizio hostess / pubblicità / fotografie

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Ciao tutti lettori di MarcheMag, anche questo mese sono quiper scriverVi di moda e bellezza, proprio come la mia trasmis-sione Planet Moda tv. “Summer Fashion” il titolo di questoevento che si è svolto 14 luglio a Senigallia, una manifestazionedove la moda è stata protagonista in ogni sue sfaccettature, dalocation e gastronomia, ai abiti a modelle e modelli belissimi econ un pizzico di profumo dall’ oriente portata dalla bellissimaPaola Petrucci ballerina di danza del ventre. Bagni Bora Bora eRistorante l’Ancora di Doriano Micci e famiglia, dove armonia erelax fa la padrone, è un piccolo paradiso perfettamenteambienta sulla spiaggia di Senigallia, molto ideale per una sfi-lata di moda intorno la sua piscina. Sono stati protagoniste 8

modelle e 2 modelli presentando le ultime tendenze di costumeda bagno di Yamamay, mentre la novità in assoluta è statapresentata con gli occhiali disegnati da Sergio Casagrande, lanuova linea chiamata “Monco in Piazza”, il momento suggestivoè stata regalata con i bellissimi gioielli dell’ Atelier Nicolini cheha sfilato le proprie creazioni in oro bianco e rosa con diamantie pietre naturali. Io e il mio staff siamo felici che abbiamo potutoregalare un momento magico ai nostri co-cittadini e anche aituristi che scelgono le Marche per le loro vacanze. Ciao atutti…..ci vediamo in tv

Stift Tunde

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Vicino ai Monti Sibillini, località Monte Monaco, abbiamo incon-trato Angelo e Cinzia Tuccini, titolari da anni della storica Bottegadella Cuccagna. La caratteristica di questa " gastronomia del gusto"è quella di aver mantenuto le antiche e nobili tradizioni della cucinamarchigiana, entrando si percepisce immediatamente che i prodottiesposti sono direttamente realizzati dalla azienda agricola deititolari, in particolare siamo colpiti nell'ascoltare Angelo e Cinzia dacome viene preparato e realizzato lo gnocco di polenta, soprattuttola particolarità dell'erba usata in questo piatto, chiamata "buonenrico" o "bonus enricus", una particolare erba simile agli spinaciselvatici dalle proprietà diuretiche. Era l'antico pasto dei pastori e oraé diventato una specialità della nostra zona.

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L’Accademia Italiana della Cucina, associazioneculturale della Repubblica Italiana, ha come suoprioritario scopo e fine quello di salvaguardare ecercare di mantenere viva la cucina italiana di tradi-zione. Questo fine si cerca di raggiungerlo nellacucina all’interno delle famiglie (cosa sempre piùdifficile per le. variazioni delle condizioni di vita, perle diverse necessità e possibilità del mondo familiareodierno) ma soprattutto nella ristorazione; in questocampo collaborare e confrontarsi come Raul. RaulBallarini è il più appassionato e valido cultore dellacucina marchigiana delle nostre nonne, dei vecchisapori; degli ingredienti e delle cotture della tradi-zione e quindi il nostro punto di riferimento, il piùappassionato collaboratore nelle nostre iniziativeculturali. La sua cucina rispecchia per intero il suocarattere: Raul è appassionato, caldo negli affetti(specie quelli familiari) cosi come lo è nella ricercadel rispetto assoluto della cucina di tradizione,nell’utilizzo di prodotti ormai in disuso (le erbe delbosco sono una sua esclusiva); Raul è sincero eschietto nel discutere con i suoi clienti ma decisonello stroncare posizioni superficiali senza logica oda lui non condivise perchè per lui la tradizione incucina è un vangelo. La sua vita di cuoco e di uomosempre alla ricerca del meglio, lo ha portato a cam-biare spesso il luogo del suo lavoro ma sempre halasciato nostalgia per l’alto spessore della sua abilità.Da diversi anni quella casa di legno in mezzo al boscodove si esplica con la collaborazione della famiglia, èdiventato il suo ultimo capolavoro. C’è da essere certiquindi che per noi fortunati che possiamo gustare isuoi sughi (sempre di lenta e lunga bollitura) le sueriscoperte delle ricette tradizionali, le sue variazionial tema ma sempre utilizzando i prodotti di ”unavolta", future esperienze gastronomiche di altopiacere non mancheranno. Raul resterà un punto diriferimento anche per chi della sua famiglia vorràcontinuare la sua opera, continuare il suo appassio-nato lavoro, sempre a “La Pianella” di Serra SanQuirico. Se ciò non avverrà anche tra molti anni, vistoil suo grande senso dell’amicizia, la sua generosità,saremo noi amici commensali alla sua tavola "fami-liare" al suo rifugio dove regnerà sempre "la cucina diuna volta" e il suo grande calore umano.

Mauro Magagnini Consigliere Nazionale e Coordinatore Marche Accademia della Cucina Italiana

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