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GENNAIO-FEBBRAIO 2013 Anno XV Numero 1 Mensile in A.P. 70% C.P.O. Vicenza Un nuovo modo di vivere e comunicare la “Classica”. Cameron Carpenter , talento libero che si ribella alle etichette, sta rivoluzionando i canoni interpretativi, e non è il solo. Presto a Vicenza lui e la fantasista cinese Yuja Wang. Adesso ascoltatemi la musica e le parole della Società del Quartetto di Vicenza Un miracolo italiano Salvatore Accardo si racconta in un libro che presenterà a Vicenza: l’uomo e l’artista, gli affetti e la musica. A seguire concerto al Comunale. Vincenzo Panormo in concerto La splendida voce del violoncello del ‘700 di Enrico Bronzi in dialogo con l’Orchestra di Padova e del Veneto, gradito ritorno in Stagione.

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Musicare è il periodico di informazione della Società del Quartetto di Vicenza

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GENNAIO-FEBBRAIO 2013

Anno XVNumero 1

Mensile in A.P. 70% C.P.O. Vicenza

Un nuovo modo di vivere e comunicare la “Classica”.Cameron Carpenter, talento libero che si ribella alle etichette,sta rivoluzionando i canoni interpretativi, e non è il solo.Presto a Vicenza lui e la fantasista cinese Yuja Wang.

Adessoascoltatemi

la musica e le parole della Società del Quartetto

di Vicenza

Un miracolo italianoSalvatore Accardo si racconta in un libro che presenterà a Vicenza:l’uomo e l’artista, gli affetti e la musica. A seguire concerto al Comunale.

Vincenzo Panormo in concertoLa splendida voce del violoncello del ‘700 di Enrico Bronzi in dialogocon l’Orchestra di Padova e del Veneto, gradito ritorno in Stagione.

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...Anno XV - Numero 1 Gennaio-Febbraio 2013 coordinamento editorialeGiovanni Costantini

collaboratoriFilippo LovatoPaolo MeneghiniAndrea Scarpari

impaginazioneAlessandra Melisonper le foto l’Editore è a disposizionedi quanti provassero diritti di Copyright

Periodico di cultura, musica e spettacolodella Società del Quartetto di VicenzaDirettore Resp.: Matteo SalinEditore: Società del Quartetto di VicenzaRedazione: vicolo cieco Retrone, 24 Vicenza - Tel. 0444/543729 Fax 0444/543546web www.quartettovicenza.orge-mail [email protected] iscritto al registro Stampadel Tribunale di Vicenza n. 977Stampa: Tipolitografia Pavan sncsu carta Passion 13 da 100 g/mq Tiratura 3000 copie

Paolo Pigatopresidente

Riccardo De Fonzovice presidente

Sandro Pupillodirettore generale

Piergiorgio Meneghinidirettore artistico

Antonio Manganotesoriere

Donata Folco Zambelli CattaneoLuciano GiacomelliLuca Trivellatoconsiglieri

Antonio Dal Masorevisore dei conti

organizzazione

Giovanna Reghellinamministrazione

Alessandra Melisoncomunicazione e segreteria

Maria Carolina di Valmaranarelazioni esterne

Giovanni Costantinididattica musicale

Paolo Meneghini ufficio stampa

EchiLa strada per il teatrodi Sandro Pupillo 5MusicaMeseMusica per dilettodi Andrea Scarpari 6MusicaMeseUn miracolo italianodi Paolo Meneghini 8MusicaMeseExtension & Revolutiondi Filippo Lovato 9MusicaMeseUna voce concertantedi Giovanni Costantini 12TracceFantasie rivoluzionariepagina a cura di Filippo Lovato 14

La stecca «I critici musicali sono persone che non sanno scrivere, che intervistano persone che non sanno parlare, per un pubblico che non sa leggere.» (Frank Zappa, intervistato da Ben Watson, ottobre 1993)

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La nota In copertina: Cameron Carpenter, organista 32 anni, dalla Pennsylvania. A Vicenza suonerà il Doppio Borgato, particolare tipologia di doppio pianoforte gran coda, brevettato da Luigi Borgato nel 2000.

Anno quindicesimo, numero primo, di nostro Musicare. Ricordo ancora il primo numero del decimo anno di pubblicazione, ancora

nel vecchio formato di piccolo tabloid mensile, in bicromia. Lo ricordo non tanto per contenuti particolari legati alla tappa raggiunta, quanto per il modo diverso che aveva di “stare in mano”. Le statistiche nazionali ci dicono che si legge sem-pre meno, sia i libri che i giornali. Non è un caso che gran parte dei quotidiani nazionali sopravviva grazie a finanziamenti statali. Nel nostro piccolo, nell’ultimo anno, abbiamo voluto sottoporre un questionario di “verifica” e gradimento di Musi-care ai nostri lettori, abituali ed occasionali, per poter accordare ancora meglio questo strumento.Senza la pretesa di fare opinione o di approfondire aspetti musicologici ancora da svelare, nel presen-tare i concerti cerchiamo di raccontare qualcosa che magari non si conosce e che può interessare ed incuriosire in vista dell’appuntamento a teatro. E nel riprendere a tratti i momenti di vita dell’asso-ciazione, dalle attività per le scuole alle relazioni che si sviluppano sul territorio, proviamo a rendere tutti partecipi di un piccolo ma ostinato progetto culturale portato avanti a suon di musica.Le parole che troverete qui non sono quindi che un umile preludio o un’azzardata coda a voci ben più importanti, che sono quelle degli strumenti che si alternano oggi sul palcoscenico del Teatro Comuna-le, ieri all’Auditorium Canneti o chissà dove.A costi di risultare pessimista, non posso non ri-levare come alla perdita della capacità di leggere, libri e fatti, si debba aggiungere la progressiva rinuncia all’ascolto, a favore di un più stordito “sentire di sottofondo”. E pensare che saremmo la “società della comunicazione”…Pretendere il silenzio, prima ancora dell’ascolto, oggi è cosa ardua. La colpa, forse, è anche di chi e di come si è espresso finora. Possiamo solo sperare che qualcuno riesca ancora a provocare il silenzio dallo stupore, e non meravigliamoci se ciò accadrà proponendo qualcosa ”vecchio” di secoli. La novità può essere il modo di comunicarlo, non il cosa. In questo senso, il personaggio in copertina di questo Musicare ci aiuta a guardare avanti, con un po’ di ottimismo e un po’ di follia. Lui, Cameron Carpen-ter, ed altri come lui - si pensi a Yuja Wang, che vi presentiamo in questo Musicare, o ad un altro pianista cinese, Lang Lang - stanno suscitando l’a-scolto di un nuovo pubblico, più giovane e meno etichettato. A queste nuove orecchie propongono Bach, Mozart, Liszt, Schubert, Rachmaninov. È un modo di guardare al futuro, dove la tecnologia non potrà rinunciare alla poesia. ●

Giovanni Costantini

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seconda edizione

Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, Vicenza (Contrà Santa Corona, 25)

domenica 13 gennaio 2013 ore 16,30Arcangelo Corelli (1653-1713) Concerto grosso op. 6 n. 8 in sol minore (fatto per la notte di Natale)Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Adagio e fuga in do minore K. 546 per archiLudwig van Beethoven (1770-1827) Quartetto d’archi op. 95 in fa minore (trascr. di Gustav Mahler)Pierangelo Valtinoni (1959) “Auf römischen Wegen” (Passeggiando per le vie di Roma) per archi(prima esecuzione assoluta). Dedicato al maestro Spierer ed agli allievi di Progetto Orchestra ed. 2013

domenica 24 febbraio 2013 ore 16,30Gaetano Donizetti (1797-1848) Allegro per archi in do maggioreMichael Horvit (1932) Invocation and ExultationConcerto con i solisti di Progetto OrchestraAntonín Dvořák (1841-1904) Serenata per Archi in mi maggiore op. 22

domenica 17 marzo 2013 ore 16,30Edward William Elgar (1857-1934) Serenata per archi in mi minore op. 20Aldemaro Romero (1928-2007) “Fuga con Pajarillo”Josef Suk (1874-1935) “Serenata per archi in mi bemolle op. 6

domenica 14 aprile 2013 ore 16,30Franz Schubert (1797-1828) Ouverture in do minore per archi D8Arnold Schönberg (1874-1951) “Verklärte Nacht” op. 4Concerto con i solisti di Progetto OrchestraLuigi Boccherini (1743-1805) “Ritirata notturna di Madrid”

La partecipazione ai concerti è riservata ai visitatori delle Gallerie. Il biglietto d’ingresso alle esposizioni permanenti (intero € 5,00 - ridotto € 4,00) consente di assistere ad uno dei concerti programmati.

Per informazioni e prenotazioni:Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, VicenzaContra’ Santa Corona 25 - tel. 800.578875(da martedì a domenica dalle 10 alle 18)

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La strada per il teatroMusica in piazza: preludio originale alla 103ª Stagione Concertistica con gli artisti di strada

“Se Maometto non va alla montagna…”, la montagna ti invita ai concerti del Quartetto

Per promuovere la 103ª Stagione Con-certistica - anche alla luce del lusinghie-ro successo di “Olimpico OpeNights”,

rassegna estiva che ha fatto registrare oltre 1000 spettatori in otto serate di musica jazz dal vivo al giardino del Teatro Olimpico - la Società del Quartetto ha pensato di approfitta-re della felice intuizione dell’amministrazio-ne comunale di dar la possibilità agli artisti di strada di manifestare le proprie qualità esi-bendosi in un palcoscenico a cielo aperto. L’ordinanza comunale “Disciplina per gli ar-tisti di strada nel territorio cittadino”, a firma del sindaco Variati, ha permesso nei fine set-timana di settembre e ottobre di incontrare molte persone, divertite ed incuriosite, che non frequentano abitualmente le sale da con-certo, alle quali dare informazioni sui con-certi e sulle iniziative dell’associazione, e con le quali scambiare idee e considerazioni sul mondo della musica “colta”.Attraverso un repertorio molto vasto, che ha spaziato dalla musica rinascimentale al pop, passando per le colonne sonore dei film e le sonorità del jazz, vari musicisti hanno offerto un’ora e mezza di musica dal vivo,

nella splendida cornice di Piazza dei Signo-ri, dando vita ad una sorta di preludio alla Stagione Concertistica che il Quartetto tiene al Teatro Comunale di Vicenza. Un modo di anticipare la promessa, che è poi lo slogan scelto quest’anno, di offrire emozioni, di smuovere, di arricchire, di arrivare dritto al cuore degli spettatori come solo la Musica è in grado di fare.Per la buona riuscita dell’iniziativa, il ringra-ziamento del Quartetto va al Comune di Vi-cenza, che ha accolto con favore l’iniziativa e a Massimiliano Varusio, col quale è stata curata la programmazione artistica. E poi agli artisti: il duo Quintana, il quintetto d’otto-ni Lemonbrass, il trio Basilisco, il quartetto di sassofoni Palladian Saxophone Quartet, quello di fagotti Custom Quartet e quello di violoncelli Tetrachordcello Quartet: si tratta di musicisti diplomati al Conservatorio, “ca-muffati” da artisti di strada, idealmente saliti nel più bel palcoscenico all’aperto di Vicenza, Piazza dei Signori, per un’anteprima origina-le alla Stagione Concertistica, la 103ª. ●

Sandro Pupillo

Quintana Lemonbrass Quintet

Basilisco Palladian Saxophone Quartet

Custom Quartet Tetrachordcello Quartet

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Musica per dilettoLa Petite Bande: la formazione barocca diretta da Kuijken in concerto a Vicenza l’11 gennaio

Affianco al sapiente Bach, la “leggerezza” di Telemann, autore riscoperto nel ‘900

Il tempo è galantuomo” reci-ta un celebre adagio: un’idea ispirata da antica saggezza, che si addice perfettamente al “caso di quel Georg Philipp Telemann nato

nel lontano 1681 e scomparso nell’altrettanto lontano 1767. Relegato per due secoli nell’o-blio o quasi, Telemann è stato riscoperto dal-la moderna ricerca storica e filologica, ed il crescente favore che la sua musica incontra, anche oltre il pubblico appassionato di musi-ca barocca, ne testimonia l’importanza.Telemann, insieme al ben più celebre Bach, sarà protagonista della serata che La Petite Bande, sotto la guida di Sigiswald Kuijken, proporrà al Teatro Comunale venerdì 11 gen-naio. Già nota al pubblico vicentino, la for-mazione olandese - che ha festeggiato i qua-rant’anni di attività - si è distinta nel mondo grazie alle interpretazioni del repertorio an-tico e barocco.Telemann fu una figura centrale nel panora-ma musicale del XVIII secolo, apprezzato ben oltre i confini della Germania: dotato di un’ispirazione feconda, produsse una quan-tità inimmaginabile di composizioni, al pun-to che il suo catalogo conta più di cinquemila opere. Questa sterminata mole di lavori ha contribuito ad alimentare la fama di autore superficiale o peggio scontato, determinan-

do l’esclusione di Telemann dal novero dei grandi autori barocchi.La grandezza di Bach non fu mai messa in discussione, almeno fra i compositori e gli studiosi di musica, e la sua riproposizione al grande pubblico risale alla celebre Pas-sione Secondo Matteo, diretta da Mendels-sohn nel 1829: Telemann dovette attendere invece il secondo dopoguerra per essere lar-gamente compreso.Il confronto fra i due autori è spesso servito per sottolineare la superiorità del primo ri-spetto al secondo, entrando in una logica di “classifica” che lascia piuttosto indifferenti, se si analizza in maniera più ampia la vita e l’opera dei due musicisti. Le personalità così differenti dei due compositori, i diversi inca-richi ricoperti, i pubblici cui ciascuno rivol-geva le proprie opere, rendono infatti forzato un eventuale paragone, e d’altra parte sono noti il rispetto e l’amicizia fra i due, al punto che Telemann fu il padrino di battesimo di Carl Philipp Emanuel Bach.Johann Sebastian Bach (1685-1750) incar-nò una musica fondata su regole rispettate con scrupolosa dedizione, rappresentò un baluardo nel rigore intellettuale, rimase in-differente alle richieste di rinnovamento che altri suoi contemporanei inseguirono, alla ricerca di un maggiore successo: egli fu so-

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VENERDì 11 GENNAIO 2013 ore 20.45Teatro Comunale di Vicenza

LA PETITE BANDESIGISWALD KUIJKEN primo violino, viola da gamba e concertatore

musiche di Telemann e Bach

MUSICA PER ARCHITETTAREprattutto didatta e teorico, e interpretò tale ruolo contribuendo alla definizione di forme e consuetudini che lasciarono un segno inde-lebile nell’evoluzione della musica europea.Telemann visse la professione del musicista con spirito molto diverso: formatosi sostan-zialmente da solo, dopo gli studi in giuri-sprudenza egli operò da dilettante, nel senso letterale del termine, ovvero concependo la musica come piacere intellettuale, ma anche come sfondo che impreziosisce numerosi mo-menti della vita, al punto che una delle sue più note composizioni, la Tafelmusik, racco-glie pezzi destinati ad accompagnare feste e banchetti. Telemann rivolse il suo impegno verso appassionati, dilettanti come lui, e non verso colleghi docenti o alunni da formare: il suo stile risulta dunque più immediato, lo svi-luppo della melodia è spesso facilmente intu-ibile, ma senza cedimenti sulla qualità della composizione; la ricerca nell’arte musicale è condotta esplorando le potenzialità dei nuovi strumenti (come il flauto traverso, nella Suite in La minore) e anticipando l’evoluzione del gusto verso lo stile galante che si affermerà alla fine del ‘700.L’arte di fare musica può essere interpreta-ta anche in modi differenti, custodendone comunque sempre la dignità. ●

Andrea Scarpari

Scrivi che ti canto è realizzato con il contributo di

“Scrivi che ti canto, il segno che diventa suono: percorsi per una lettura musicale creativa.”

CiClo di 3 inContri per inSegnanti di SCuola primaria a frequenza gratuita

doCente: mario lanaro

Gli incontri si svolgeranno presso la sede della Società del Quartetto (Vicolo Cieco Retrone, 24 - 36100 Vicenza)

GIOVEDì 14 - GIOVEDì 21 - GIOVEDì 28 FEBBRAIO 2013 dalle ore 17:00 alle ore 19:00

TESTO DI RIFERIMENTO: Antologia con CD “Dal Blu in poi...”

(distribuita gratuitamente alle scuole e ai docenti che ne facciano richiesta)

INFO E ISCRIZIONISocietà del Quartetto di Vicenza

tel. 0444 543729 / fax 0444 [email protected] QuartettoVicenza

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Un miracolo italianoAccardo. L’artista e l’uomo raccontati in un libro: domenica 27 gennaio alla Libreria Galla

La musica e la vita del grande violinista partenopeo, ospite fisso a Vicenza per il Quartetto

A gennaio torna a calcare il palcoscenico del Teatro Comunale di Vicenza Salva-tore Accardo, uno dei violinisti italiani

più talentuosi e più famosi al mondo. Assie-me a Uto Ughi (li separano solo tre anni d’e-tà) è stato ed è, da decenni, il violinista che ha marcato in modo indelebile la storia di questo strumento portando in ogni angolo del pianeta quel “suono italiano” che fa parte della nostra migliore tradizione. Dunque avere da parecchi anni Salvatore Accardo ospite fisso a Vicenza

LUNEDì 28 GENNAIO 2013 ore 20.45Teatro Comunale di Vicenza

SALVATORE ACCARDO violinoLAURA GORNA violinoFRANCESCO FIORE violamusiche di Dvořák, Mozart e Prokofiev

MUSICA PER RICORDARE

è motivo di grande orgoglio per la Società del Quartetto. Un ospite che di volta in vol-ta si presenta in svariate for-mazioni (dal duo al sestetto) proponendo alcune fra le più belle – e a volte poco cono-sciute – pagine della lettera-tura per archi.Il 28 gennaio, nel concer-to dedicato alla “Giornata della Memoria”, Accar-do sarà accompagnato da Laura Gorna (violino) e Francesco Fiore (viola) con i quali spazierà da Mozart a Prokof’ev, soffermandosi su Dvořák, all’inizio e alla fine della serata.Negli ultimi anni Accardo ha ampliato di molto il suo raggio di interessi rispetto al passato: la scuola di alto perfezionamento di Cremona, l’approfondimento del repertorio cameristico, la direzione d’orchestra (alla guida della sua “Orchestra da Camera Italiana”, fondata nel 1996). Ma il musicista partenopeo si è dato anche all’attività editoriale perché, superata la boa dei settant’anni, si è fatto prendere dalla voglia di raccogliere in un libro autobiografico le tappe più importanti della sua carriera artistica, che nel suo caso coincide con la vita privata,

dal momento che ha iniziato ad imbracciare il violino quando aveva appena tre anni.“Il miracolo della Musica” - questo il titolo del libro edito da Mondadori - racchiude in 12 capitoli le tappe fondamentali della sua vita: dal primo violino-baby regalatogli dal babbo, all’esordio in pubblico quando aveva 15 anni; dalla vittoria al Concorso Paganini, solo due anni più tardi, alla fama internazionale. Così scopriamo che dietro al “miracolo” non c’è solo il caso o la fortuna ma piuttosto un gran-

de talento coltivato con anni di duro e meticoloso lavoro. Poi è venuto il meritato suc-cesso sui palcoscenici di tut-to il mondo, l’incontro con gli altri grandi della musica, i viaggi intercontinentali, le tournée, la conoscenza con mondi e culture diverse in un’epoca in cui non si parla-va ancora di globalizzazione e il pianeta era nettamente diviso in due dalla “guerra fredda”. In mezzo a tutta questa musica, le intermi-nabili partite a carte con gli amici, la passione sfegatata per la Juve, l’ammirazione per i film di Totò. E tanto

altro dell’Accardo-uomo, fino ad arrivare alle sue due recenti passioni, che si chiamano Ines ed Irene, le gemelline avute dalla seconda mo-glie Laura Gorna.Domenica 27 gennaio alle ore 18 Accardo in-contrerà il pubblico alla Libreria Galla di Corso Palladio 11 per raccontarsi ai suoi “fan” e per firmare copie del suo libro che qualche settima-na fa è stato presentato anche da Fabio Fazio, nel programma di Rai3 “Che tempo che fa”. ●

Paolo Meneghini

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Extension & RevolutionCameron Carpenter e Yuja Wang: ritratto delle due giovani star della tastiera, presto a Vicenza

Un nuovo modo di vivere e comunicare la Classica: talenti liberi che si ribellano all’etichetta

Prendiamo Lady Gaga. Invece di essere un’icona pop, potrebbe essere un’ico-na della musica così detta classica? In

altre parole, un interprete della classica po-trebbe essere il messaggio e non il mezzo? In realtà la differenza tra la Germanotta e un pianista, al di là dell’apparenza, è poca cosa e va misurata in termini di consapevolezza. Ogni artista piega ai suoi fini il materiale con cui lavora: i violinisti, i pianisti, gli oboisti non fanno eccezione. Sono loro a esprimersi attraverso le partiture che eseguono. Gaga lo sa, mentre molti strumentisti sono convinti, se non fieri, di servire la causa del compo-sitore. Ma anche nel mondo della musica classica talvolta appaiono personalità libere, allegre e irriverenti, talenti sicuri di sé, che mettono in discussione la consuetudine e muovono la storia.A questo genere di musicisti appartengo-no almeno due degli interpreti inclusi nella 103esima stagione della Società del Quartet-to. Sono l’organista Cameron Carpenter, che si esibirà al doppio Borgato il 18 febbraio,

e la pianista Yuja Wang, che suonerà il 19 maggio (e non il 7 febbraio come annuncia-to). I concerti si terranno entrambi nella sala grande del Comunale con inizio alle 20.45. La serata con Carpenter è realizzata in col-laborazione con il XV festival concertistico internazionale “Organi storici del vicentino, un patrimonio da ascoltare”.Cameron e Yuja sono personaggi, sono il messaggio più che il mezzo. Ecco perché del primo, classe 1981, si sa che ha comincia-to a suonare l’organo a quattro anni. Cresce in Pennsylvania, i genitori lo istruiscono a casa, poi viene ammesso alla Juillard. Bam-bino prodigio esegue tutto il Clavicembalo ben temperato a undici anni, a tredici è già a suonare in Europa, a quindici riesce a trascri-vere la quinta di Mahler (anche se riterrà poi la trascrizione ineseguibile). Ma si sa anche, e soprattutto, che non ama il dressing code tipi-co degli organisti. Né il modo in cui l’organo è generalmente considerato. Il titolo del suo cd del 2008 è “Revolutionary”. «Se do-vessi suonare l’organo come ti insegnano

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a farlo al conservatorio o in chiesa, impaz-zirei. Prenderei la chitarra elettrica. O Giuri-sprudenza». E poi: «L’organo è l’ultimo e il più oscuro residuo della più arcaica tradizio-ne della musica classica. Non trovi organisti creativi, che mettano in discussione i limiti come capita nella danza, nell’hip-hop o nei film». Forse per questo Carpenter è stato de-finito “rock star organist”. Forse anche per il suo modo di vestire. La leggenda vuole che, per il primo concerto, sua madre gli chieda cosa voglia indossare. Lui risponde: «Uno smoking di paillette bianco». La donna, ar-tista da par suo (il padre ingegnere), non bat-te ciglio. Ora l’organista disegna alcuni dei suoi abiti, le scarpe col tacco alto tempestate di Swaroski sono de rigueur, talvolta si con-cede a Chanel. Non avrà le armadillo shoes di Alexander McQueen ma la strada è quella. Cameron Carpenter vuole brillare e non gli riesce difficile farlo perché, a parte gli abi-ti, è un impareggiabile virtuoso dello stru-mento. Basti dire che i suoi piedi non sono meno veloci e precisi delle dita delle mani. Riescono per esempio a suonare le impervie scale che Chopin ha affidato alla mano sini-stra nel suo studio op. 10 n. 12 (nota: cinque dita contro due punte).In tal senso il Doppio Borgato è il suo stru-mento, l’unico dove la sensibilità dei piedi di Carpenter (cui avrebbero contribuito anche alcune lezioni di tip tap prese da ragazzo) può misurarsi con una pedaliera altrettan-to sensibile. Infine di Carpenter si sa che è stato l’unico organista finora candidato a un Grammy, che quando è a New York va in pa-lestra quattro o cinque volte la settimana e che è un appassionato promotore della causa dell’organo elettronico o, meglio, digitale contro l’organo meccanico a canne. Il ragio-namento è controverso ma lucido. In un’in-tervista all’Economist Cameron Carpenter sostiene: «Far musica è, ed è sempre stata, un’impresa commerciale. Ma il concetto che il musicista è egli stesso un prodotto è pas-sato inosservato nella comunità degli orga-nisti». L’organista può rendersi economica-mente indipendente se può fare concerti. Ma gli organi meccanici sono così diversi l’uno dall’altro che il successo su uno strumento può non essere replicato su un altro e non per colpa dell’interprete. Occorre rendere mobi-le l’organo, per rendere mobile l’organista, e l’organo digitale consente tale mobilità. Carpenter stesso ha contribuito a costruirne

LUNEDì 18 FEBBRAIO 2013 ore 20.45Teatro Comunale di Vicenza

CAMERON CARPENTERpianoforte a pedali “doppio Borgato”

da Bach a... Carpenter

MUSICA PER SCOPRIRE

uno, quello della Middle Collegiate Church nell’East Village di New York, dov’è stato “artist in residence” dal 2008 al 2009.Cosa eseguirà a Vicenza? Difficile saperlo in anticipo. Il suo repertorio si estende da Bach alla musica per organo del primo Novecen-to. Carpenter è anche compositore in proprio e riesce a rielaborare tutto il repertorio ai suoi fini. Si è detto di Chopin e Mahler, si può continuare con Schubert, Liszt, Wagner, Granados, o il Bel Danubio blu. Ma temi per le sue improvvisazioni provengono anche dal pop, da Annie Lennox a Michael Jackson a Katy Perry o dalle colonne sonore di film e cartoni animati giapponesi.Di Yuja Wang invece si sa cosa andrà a suo-nare. Si comincia con la ballata in Fa diesis minore op. 19 di Fauré, poi i tre Intermezzi dall’op. 116 di Brahms, due Studi di Ligeti e la Grande Sonata n. 2 in Si bemolle minore op. 36 di Rachmaninov. La pianista, venti-cinquenne nel 2013, ha imparato presto a essere indipendente: figlia di una ballerina e di un percussionista jazz, ha cominciato a

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DOMENICA 19 MAGGIO 2013 ore 20.45Teatro Comunale di Vicenza

YUJA WANGpianoforte

musiche di Fauré, Brahms, Ligeti e Rachmaninov

MUSICA PER STUPIRE

Per cause non dipendenti dalla Società del Quartetto, il concerto

della pianista YUJA WANG inizialmente previsto per il 7

febbraio, è stato posticipato a domenica 19 maggio 2013.

I biglietti acquistati in prevendita (e le tessere abbonamento) sono validi

per la nuova data, con gli stessi numeri di posto.

suonare a sei anni, poi è stata ammessa al Conservatorio Centrale di Pechino, quindi, dodicenne, si è trasferita al Mount Royal College di Calgary in Canada. Nel 2005 la stampa canadese annuncia “A star is born”: a Ottawa Yuja Wang è chiamata a sostituire Radu Lupu per la parte solistica del quarto di Beethoven. Nel 2007 altre due sostituzio-ni: affronta il primo di Čajkovskij al posto di Martha Argerich e il secondo di Prokof’ev al posto di Yefim Bronfman. Ma la sua attività non si limita a salvare la serate che l’indi-sposizione di colleghi più noti di lei rischia di compromettere. Il nome della pianista cinese comincia a circolare, non meno per l’impressionante virtuosismo (la chiamano “dita volanti”) che per le sue mise originali. Yuja è bellissima e se lo può permettere, ma i minidress non mancano di suscitare qual-che scontroso borbottio. Eppure, come ha dichiarato a Grazia, non sceglie gli abiti solo per vanità o capriccio: «Li scelgo in base a quello che suono. Se il brano è vivace, il ve-stito è più sobrio. Se invece è serio, gioco con i contrasti. La musica trasmette emozio-ni e il look può esaltarle».Nel 2009 arriva il contratto in esclusiva con la Deutsche Grammophone: con l’etichetta gialla ha già pubblicato quattro CD che le valgono due candidature al Grammy. Al pia-noforte è spavalda, fin troppo, con le piume tra i capelli e le extension, le gonne corte, le altissime Christian Louboutin con cui incede sul palco. Sarà un caso, ma il suo nome, in cinese, significa “Piume carine”. Yuja Wang dice di adorare Rihanna. Una volta era anche una fan di Lady Gaga, ora non più. Nel poco tempo libero legge o guarda un film. Si eser-cita tre ore al giorno. Ha studiato tanto fin da piccola e su Youtube è possibile ammirare con quanta velocità affronti, a otto anni, Chopin. Col tempo ha guadagnato in espressività, ma non ha perso in slancio. Ancora su Youtube, la sua frenetica versione del Volo del calabrone lascia sbigottiti e non si può che condividere il pensiero dell’ignoto commentatore che ha scritto: “A quella velocità non saprei suonare neanche le note sbagliate”.Yuja Wang è su Facebook e su Twitter, dove posta gli aforismi che la colpiscono. Tra di essi: “La critica musicale dovrebbe essere per i musicisti ciò che l’ornitologia è per gli uc-celli”. È brillante, gentile con gli intervistato-ri e spiritosa. È tanto umile da non affrontare ancora Bach, Mozart o Beethoven. Non per

ragioni tecniche ovviamente, ma perché ri-chiedono una maturità che lei non si riconosce ancora. Ha anche una proposta per far cono-scere ai giovani la musica classica: «Occorre infiammare la loro immaginazione». Certo, lei ha infiammato di entusiasmo quanti l’hanno ascoltata e ancor più quanti l’hanno vista.Carpenter e la Wang sono il futuro roseo della musica d’arte. Finché c’è il talento, c’è speranza. ●

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Una voce concertante1 marzo 2013: ritorna l’Orchestra di Padova e del Veneto nel cartellone del Quartetto

Il violoncello “Vincenzo Panormo” di Bronzi per il Concerto di Haydn e la Musica di Ghedini

Vincenzo Panormo nasce nel 1734 a Monreale e muore nel 1813 a Lon-dra. Grande lavoratore, inizia da gio-

vanissimo un mestiere che è un’arte, e lascia la Sicilia e l’Italia per approdare prima a Pa-rigi e quindi a Londra. Una storia moderna, la sua, calata in tempi in cui tutto era diverso, a partire dalla distanza percepita tra un Paese e l’altro.“Il” Vincenzo Panormo, invece, nasce nel 1775, probabilmente a Londra, ed è oggi an-cora in vita. La sua voce canta ancora, qual-cuno dirà sempre meglio, nonostante gli anni che si porta addosso, assieme ad una data ed una firma vicine all’anima.Quest’ultimo Panormo è il violoncello pla-smato dal primo Panormo, che Enrico Bron-zi farà risuonare nella sala grande del Teatro Comunale di Vicenza - venerdì 1 marzo 2013 - voce solista “sopra” quelle degli strumenti dell’Orchestra di Padova e del Veneto.Violoncellista e direttore d’orchestra nato a Parma nel 1973, Bronzi è stato di recente a Vicenza col Trio di Parma, di cui è fon-datore e col quale si è imposto nei concorsi internazionali di Firenze, Melbourne, Lione

e Monaco di Baviera, ricevendo anche il “Premio Abbiati” della critica musicale ita-liana. Dopo essere stato per tre anni primo violoncello dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, e in seguito alle afferma-zioni al Concorso Rostropovich di Parigi e al Paulo Cello Competition di Helsinki, inizia una intensa attività solistica. Dal 2007 è pro-fessore all’Universität Mozarteum Salzburg e direttore artistico dell’Estate Musicale di Portogruaro. Nel panorama delle sue molte registrazioni discografiche, col Trio di Par-ma e in veste solistica, spicca l’integrale del-le Suite di Bach (Fregoli Music), al secondo posto della top ten degli album di musica classica di iTunes Music Store.Dopo essere stato conosciuto dal pubblico del Quartetto in veste cameristica, col già menzionato Trio oltre che col pianista vero-nese Filippo Gamba, Enrico Bronzi torna in palcoscenico come solista e direttore.Il Concerto per violoncello e orchestra in Do maggiore di Haydn ben si presta a questo doppio ruolo del musicista interprete, richie-dendo all’orchestra di assecondare cantabili-tà e virtuosismi di una tale naturalezza da far

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VENERDì 1 MARZO 2013 ore 20.45Teatro Comunale di Vicenza

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETOENRICO BRONZIdirettore e violoncello solista

musiche di Mozart, Haydn, Ghedini e Schubert

MUSICA PER ALLIETARErisultare a volte inopportuna la mediazione di un direttore d’orchestra. È l’Haydn più giovane e più classico nella scrittura: imme-diato ma mai scontato. È l’Haydn forse più amato dai violoncellisti per la sua semplicità musicale e, al tempo stesso, difficoltà tecni-ca. È l’Haydn rimasto 200 anni in una libre-ria, ignoto ai più, cercato da molti. Di que-sto Concerto, datato tra il 1765 ed il 1769, si erano infatti perse le tracce fino al 1961, quando il musicologo ceco Oldrich Pulkert ne scoprì una copia manoscritta settecente-sca (ma non dalla mano di Haydn) al Museo Nazionale di Praga: la prima esecuzione mo-derna avvenne proprio nella capitale dell’al-lora Cecoslovacchia, il 19 maggio 1962. La copia del Concerto era appartenuta a Joseph Weigl, che fu violoncellista dell’orchestra degli Esterhazy dal 1761 al 1769, quindi è estremamente probabile che sia stato com-posto (forse espressamente per lui) in quegli stessi anni.Richiede naturalmente una buona “concerta-zione” tra solista ed orchestra anche Musica Concertante per violoncello e archi di Gior-gio Federico Ghedini, seppure in un registro espressivo completamente diverso da quel-lo di Haydn. Dedicata ad Antonio Janigro (violoncellista maestro di Sollima, Brunello, Egano, Dindo, Berger e Meneses, per citarne solo alcuni) Musica Concertante è una com-posizione del 1962, ossia degli ultimi anni di vita del maestro cuneese, basata su contrasti e dissonanze più che su quella ripresa dell’an-tico tipica di Ghedini e della sua generazio-ne. Sostenuto - Insensibilmente animato, ma sempre ampio - Calmo - Tempo primo - Poco più vivace - Andante - Più lento sono le indi-cazioni di andamento in cui si dipana il pezzo, senza soluzione di continuità.Prima e dopo le due composizioni per soli-sta, il Bronzi direttore renderà protagonista l’Orchestra di Padova e del Veneto, con una grande sinfonia del Classicismo - se così si può etichettare la celebre Sinfonia n. 40 in Sol minore K.550 di Mozart - ed una “picco-la” sinfonia del primo Romanticismo, la Sin-fonia n. 5 in Si bemolle maggiore D.485 di Schubert. E nel solo citarle ci si rende conto che tanto quest’ultima profuma ancora di classico nella leggerezza dell’orchestrazione e nella struttura discretamente lineare, tan-to la prima suona di molti anni posteriore all’anno di composizione, confermando un genio di cui non si poteva nemmeno intuire lo sguardo sul futuro della musica.

Per completare il biglietto da visita del con-certo del prossimo primo marzo 2013, non resta che presentare l’orchestra, per quanto anch’essa già nota al pubblico vicentino. Costituita nell’ottobre 1966, nel corso di quarant’anni di attività l’Orchestra di Pa-dova e del Veneto si è affermata come una delle principali orchestre da camera italiane nelle più prestigiose sedi concertistiche in Italia e all’estero, collaborando coi più pre-stigiosi solisti e direttori ed esibendosi nelle più rilevanti sale da concerto del mondo. At-traverso la propria produzione concertistica, l’Orchestra ha dato un grande impulso alla vita musicale di Padova e del Veneto e, per questo impegno, è stata riconosciuta dallo Stato come l’unica Istituzione Concertistico-Orchestrale operante nel Veneto. ●

Giovanni Costantini

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Fantasie rivoluzionarieDue “enfant prodige” della tastiera, a breve ospiti del Quartetto: conoscerli per crederci

Mani e piedi su tre tastiere:prodigio Carpenter, anche da vedereautori AA.VV.titolo CD Revolutionaryinterpreti Cameron Carpenter (organo) etichetta CD + Bonus DVD Telarc, 80711-25, DDD, 2008

Seduzioni, sorrisi e giochi di velocità:elettrizzante Wang, fa collezione di bisautore AA.VV.titolo CD Fantasiainterpreti Yuja Wang (piano)etichetta CD DG, 0289 479 0052 8, DDD, 2012

“Rivoluzionario” è detto lo studio op. 10 n. 12 di Chopin perché, pare, ispirato alla falli-ta insurrezione polacca contro i russi del no-vembre 1830. Carpenter lo esegue all’organo digitale e affida alla pedaliera le impetuose scale della mano sinistra. Prodigioso. Il DVD accluso, meglio del disco, documenta il mira-colo. Al glam classic appartenevano già più di un violinista, qualche pianista: rendere trendy l’organo pareva impresa disperata. Carpenter ce la fa, con una tecnica impareggiabile. Bel-lo ascoltarlo, meglio ancora vederlo: riesce a suonare due tastiere sovrapposte con la stessa mano, pollice sui tasti sotto e le quattro dita sopra. Le sue scelte sono arbitrarie? Sì, lo sono. Tutto è filtrato dalla personalità vulca-nica e dall’indiscutibile buon gusto di questo ragazzo cresciuto nella severa campagna del-la Pennsylvania. La track-list include anche il primo degli studi op. 10 di Chopin, Evolutio-nary, una pirotecnica rivisitazione della ce-lebre Toccata e Fuga in Re minore di Bach, un’insolitamente sobria lettura del preludio corale “Nun komm, der heiden Heiland”, un impervio studio di Demessieux, il Mephisto Waltz n. 1 di Liszt, un preludio e fuga di Du-pré, tre brani originali di Carpenter (Solitude da Duke Ellington, Love song n. 1 e Homage a Klaus Kinski) e le variazioni su un tema della Carmen di Horowitz, che trovano nell’organi-sta americano un altro formidabile interprete. ●

Se il programma del concerto è “lavoro”, il bis è “dopo-lavoro”: l’artista è libero e si concede alla piacevole insistenza degli applausi. Ma sceglie lui che regali fare e si lascia andare an-che a fantasiosi accostamenti. Yuja Wang ha impaginato il programma di questo CD con i suoi bis preferiti, convinta che l’encore sia “a little moment of tenderness from the he-art”. In realtà di tenerezza non ce n’è, perché si ascolta elettrizzati: questa pianista elastica e veloce, che sferza la tastiera con l’allegria del suo sorriso birichino, incanta l’ascoltatore con la sua prestidigitazione. Pura seduzione dei sensi. Qualche volta esagera, è vero, per-ché si diverte troppo con i suoi giochi di ve-locità: Yuja Wang è assolutamente sexy, ma è troppo giovane per essere sensuale. Così l’adattamento per pianoforte di Cziffra della Tritsch-Tratsch polka di Strauss, le variazioni di Horowitz su un tema della Carmen, la sua trascrizione della Danse macabre di Saint-Säens o la rielaborazione per piano di Staub de L’apprenti sorcier di Dukas sono letteral-mente eccitanti. Più deboli la versione per piano solo di Liszt del lied di Schubert Mar-gherita all’arcolaio, o il valzer n.7 di Cho-pin. C’è anche altro, tre tesi Etudes tableaux e un’Elegia di Rachmaninov, cinque pezzi di Scriabin, un brillante Scarlatti, la versione di Sgambati del lamento di Orfeo dall’opera di Gluck, Triana dall’Iberia di Albeniz. ●

pagina a cura di Filippo Lovato

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FESTIVAL

OMAGGIO A PALLADIOXVI EDIZIONE

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TEATRO OLIMPICOBASILICA DEI SANTI FELICE E FORTUNATO

giovedì 2 maggio 2013 ore 20.30TEATRO OLIMPICO RADU LUPU pianoforte Schubert recital

venerdì 3 maggio 2013 ore 20.30BASILICA DEI SANTI FELICE E FORTUNATO CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra ANDRáS SCHIFF direttore e pianoforte SCHOLA SAN ROCCO coro FRANCESCO ERLE maestro del coro Haydn Missa in angustiis re min. “Nelsonmesse” Hob.XXII:11 Beethoven Sonata re min. op. 31/2

sabato 4 maggio 2013 ore 20.30TEATRO OLIMPICO CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra ANDRáS SCHIFF direttore Schubert Sinfonia n. 1 in re magg. D 82 Dvořák Serenata in re min. op. 44 Beethoven Sinfonia n. 4 in si bem. magg. op. 60

domenica 5 maggio ore 20.30TEATRO OLIMPICO CAPPELLA ANDREA BARCA orchestra ANDRáS SCHIFF direttore e pianoforte Beethoven Sinfonia n. 1 in do magg. op. 21 Brahms Sestetto n. 2 in sol magg. op. 36 Mozart Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 in do magg. KV 467

BIGLIETTI IN VENDITA DA MARTEDì 29 GENNAIO 2013 presso la sede della Società del QuartettoVicolo Cieco Retrone, 24 / lun.-ven. 9-12 e 15-17 / tel. 0444 543729 / e-mail [email protected] BIGLIETTI: intero euro 49,00 / ridotto over60 euro 43,00 / ridotto under30 euro 22,00

Radu Lupu

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il periodico Musicare è realizzato grazie a:

la carta di questa pubblicazione è gentilmente offerta da

SAVE THEDATE gli appuntamenti segnalati

dalla Società del Quartetto di Vicenza

11 GENNAIO 2013 ore 20.45concerto stagione 2012.2013Teatro Comunale di VicenzaMusica per architettareLA PETITE BANDESigiswald KUIJKEN primo violino, viola da gamba e concertatoremusiche di Telemann e Bach

28 GENNAIO 2013 ore 20.45concerto stagione 2012.2013Teatro Comunale di VicenzaMusica per ricordare concerto per il Giorno della MemoriaSALVATORE ACCARDO violinoLAURA GORNA violinoFRANCESCO FIORE violamusiche di Dvořák,Mozart e Prokofiev

18 FEBBRAIO 2013 ore 20.45concerto stagione 2012.2013Teatro Comunale di VicenzaMusica per scoprireCAMERON CARPENTER pianoforte a pedali “doppio Borgato”da Bach a... Carpenter

27 GENNAIO 2013 ore 18:00 - ingresso liberoLiberia Galla (Corso Palladio, 11 - Vicenza)Presentazione libro “Il miracolo della musica”SALVATORE ACCARDO

13 GENNAIO 2013 ore 16:30 (info: numero verde 800.578875)concerto Corso di Formazione OrchestraleGallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, VicenzaPROGETTO ORCHESTRA - primo concertoLEON SPIERER primo violino e concertatoreallievi Progetto Orchestramusiche Corelli, Mozart, Beethoven e Valtinoni

24 FEBBRAIO 2013 ore 16:30 (info: numero verde 800.578875)concerto Corso di Formazione OrchestraleGallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari, VicenzaPROGETTO ORCHESTRA - secondo concertoLEON SPIERER primo violino e concertatoreallievi Progetto Orchestramusiche di Donizetti, Horvit e Dvořák

1 MARZO 2013 ore 20.45concerto stagione 2012.2013Teatro Comunale di VicenzaMusica per allietareORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO ENRICO BRONZI violoncellomusiche di Mozart, Haydn, Ghedini e Schubert

SoCIeTà deL QUArTeTTo dI VICeNzAvicolo cieco retrone, 24 - 36100 Vicenza

tel. 0444 543729e-mail [email protected]

www.quartettovicenza.org