Circolare 1/2013

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ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI DI STORIA E ARCHITETTURA MILITARE 21 gennaio 2013 TESSERAMENTO2013 Ricordiamo che la quota d’iscrizione per il corrente anno è rimasta invariata a Euro 32,00. Il versamento potrà essere effettuato sul CC intestato ad Associazione ASSAM presso il Credito Valtellinese Agenzia 4 – Torino Codice IBAN IT-60-J-05216-01057-000000420565 Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare http://www.fortebramafam.it e-mail: [email protected] TRECENTENARIO DEL TRATTATO DI UTRECHT Tra il 1700 ed il 1713 lo Stato Sabaudo fu coinvolto dalle vicende belliche della Guerra di Successione di Spagna, conclusesi l’11 aprile 1713 con il Trattato di pace di Utrecht, che portò all’acquisizione del titolo regio ai Savoia. Con la sua firma, le alte valli di Susa, Chisone e Varaita furono cedute dalla corona di Francia ed annesse allo Stato Sabaudo, ma soprattutto fu definito lo spartiacque alpino come linea di confine tra il Regno di Francia e di quello che divenne il Regno di Sardegna. Quest’anno ricorrono i trecento anni del trattato, ricorrenza che sarà ricordata ufficialmente con il convegno “Frontiere della pace” che si terrà tra il 9 ed il 12 maggio a Chiomonte, Briançon, Fenestrelle e Bardonecchia. Con iniziative già avviate nello scorso anno si è riusciti a portare a Bardonecchia l’ultima giornata del convegno, quella inerente la parte militare. Vi terremo informati al riguardo. FORTE BRAMAFAM CAMPAGNA LAVORI 2013 Interventi su mura della Galleria di gola Negli scorsi anni si è proceduto, grazie in modo particolare ai contributi della Compagnia di San Paolo, al restauro dei fronti delle caserme truppa e ufficiali, poi di tutto lo sviluppo del Magazzino artiglieria; in questo modo tutti i prospetti attinenti l’ingresso e la Piazza d’Armi di Forte Bramafam sono stati salvaguardati. Per evitare una progressiva rovina delle strutture esterne del forte vi è in programma di dar corso ad opere di salvaguardia delle murature perimetrali del forte bloccandone il progressivo disfacimento. Tali cedimenti sono derivati dal progressivo dilavamento delle malte a base di calce, incrementato in modo esponenziale dalle demolizioni attuate nel dopoguerra per asportare il materiale lapideo, e dalla successiva azione del gelo e del disgelo, che ha provocato disgregazione della muratura. Le mura di sostegno del corpo centrale del forte presentano lungo tutto il loro sviluppo evidenti situazioni di rilassamento delle strutture murarie, con espulsione di masse di pietrame, in alcuni specifici punti la situazione è ingenerata in stato di crollo. Onde evitare interventi ben più onerosi è necessario procedere ad una serie di riprese delle strutture nei punti più problematici, con puntellamento delle parti pericolanti, ricostruzione delle parti di muratura in pietrame mancanti e ricucitura e bonifica della parte restante. continua a pag 2 1

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ASSOCIAZIONE PER GLI STUDI DI STORIA

E ARCHITETTURA MILITARE 21 gennaio 2013

T E S S E R A M E N T O 2 0 1 3Ricordiamo che la quota d’iscrizione per il corrente anno è rimasta invariata a Euro 32,00. Il versamento potrà essere effettuato sul CC intestato ad Associazione ASSAM presso il Credito Valtellinese Agenzia 4 – TorinoCodice IBANIT-60-J-05216-01057-000000420565

Associaz ione per g l i S tudi d i S tor ia e Archi te t tura Mi l i tarehttp://www.fortebramafam.it e-mail: [email protected]

TRECENTENARIO DEL TRATTATO DI UTRECHT

Tra il 1700 ed il 1713 lo Stato Sabaudo fu coinvolto dalle vicende belliche della Guerra di Successione di Spagna, conclusesi l’11 aprile 1713 con il Trattato di pace di Utrecht, che portò all’acquisizione del titolo regio ai Savoia. Con la sua firma, le alte valli di Susa, Chisone e Varaita furono cedute dalla corona di Francia ed annesse allo Stato Sabaudo, ma soprattutto fu definito lo spartiacque alpino come linea di confine tra il Regno di Francia e di quello che divenne il Regno di Sardegna. Quest’anno ricorrono i trecento anni del trattato, ricorrenza che sarà ricordata ufficialmente con il convegno “Frontiere della pace” che si terrà tra il 9 ed il 12 maggio a C h i o m o n t e , B r i a n ç o n , F e n e s t r e l l e e Bardonecchia. Con iniziative già avviate nello scorso anno si è riusciti a portare a Bardonecchia l’ultima giornata del convegno, quella inerente la parte militare. Vi terremo informati al riguardo.

FORTE BRAMAFAM CAMPAGNA LAVORI 2013

Interventi su mura della Galleria di golaNegli scorsi anni si è proceduto, grazie in modo particolare ai contributi della Compagnia di San Paolo, al restauro dei fronti delle caserme truppa e ufficiali, poi di tutto lo sviluppo del Magazzino artiglieria; in questo modo tutti i prospetti attinenti l’ingresso e la Piazza d’Armi di Forte Bramafam sono stati salvaguardati. Per evitare una progressiva rovina delle strutture esterne del forte vi è in programma di dar corso ad opere di salvaguardia delle murature perimetrali del forte bloccandone il progressivo disfacimento. Tali cedimenti sono derivati dal progressivo dilavamento delle malte a base di calce, incrementato in modo esponenziale dalle demolizioni attuate nel dopoguerra per asportare il materiale lapideo, e dalla successiva azione del gelo e del disgelo, che ha provocato disgregazione della muratura.Le mura di sostegno del corpo centrale del forte presentano lungo tutto il loro sviluppo evidenti situazioni di rilassamento delle strutture murarie, con espulsione di masse di pietrame, in alcuni specifici punti la situazione è ingenerata in stato di crollo. Onde evitare interventi ben più onerosi è necessario procedere ad una serie di r iprese del le s trutture nei punti più problematici, con puntellamento delle parti pericolanti, ricostruzione delle parti di muratura in pietrame mancanti e ricucitura e bonifica della parte restante.

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segue da pag 1L'area oggetto dell'intervento riguarda lo sviluppo del fronte meridionale della fortificazione, che partendo dalla Caserma truppa risale con la Scala di comunicazione coperta sino alla Galleria di gola, per poi proseguire sino alle due installazione d'artiglieria a pozzo da 120 millimetri, all’osservatorio del comando di tiro, per scendere poi alla caponiera settentrionale e da qui alla polveriera. il notevole impegno di tale recupero si è ipotizzato di svilupparlo su diversi blocchi di intervento che riguarderanno le parti strutturali esterne, il recupero degli interni, e la ricostruzione delle installazioni d’artiglieria. A Forte Bramafam nel 1890 furono installate le prime artiglierie a pozzo montate una fortificazione italiana. Proprio per valorizzare questa condizione, il progetto prevede di ricostruire a livello didattico questi impianti, dei simulacri che permettano di comprendere a p p i e n o i l f u n z i o n a m e n t o d i q u e s t e installazioni. Per il 2013 si è ipotizzato, grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, di avviare una prima tranches di interventi partendo dalla testata della Caserma truppa e proseguendo lungo la Galleria di gola sino al Terrazzo mortai. Gli interventi sono mirati alla salvaguardia strutturale, demandando ad un secondo tempo per il notevole costo, il rifacimento delle pietre da taglio delle feritoie, per la quasi totalità asportate. L’ulteriore fase nel 2014 riguarderà gli interni della Galleria di Gola, per avviare poi la ricostruzione delle installazioni d’artiglieria. Come si vede, nonostante tutto, non abbiamo cessato di sognare.In allegato la planimetria del progetto

Tettoia Magazzino Artiglieria Attualmente nel forte sono esposti 34 pezzi tra cannoni, obici e mortai; nel corso di quest’anno è previsto l’arrivo di ulteriori 3 pezzi dono di un privato. Quasi i due terzi di queste artiglierie

sono di proprietà dell’Associazione, sia acquistate sia ottenute in affidamento da parte del Ministero della Difesa; la rimanente parte è materiale ottenuto in prestito dal Museo Nazionale d’Artiglieria Di questi pezzi una decina è esposta in diorami all’interno degli ambienti del museo, ma la maggior parte è schierata sulla Piazza d’armi del forte, e nel periodo invernale devono essere rimessate in locali di fortuna, ad esclusione delle artiglierie di grosso calibro.La situazione ottimale sarebbe disporre della quarta e quinta campata del Magazzino artiglieria, adeguate per dimensioni per ricreare un “magazzino artiglieria”, ma purtroppo sono ancora scoperchiate e ben difficilmente nell’attuale contingente situazione finanziaria si riuscirà a dar corso alla ricostruzione delle coperture. In attesa di questa ricostruzione, per tamponare provvisoriamente tale emergenza, si è ipotizzato di realizzare all’interno della quarta campata una tettoia metallica disposta in aderenza dei muri lunghi della medesima. Si tratterà di struttura metallica con copertura di lamiere grecate, larga 4 metri con uno sviluppo di 23 metri, capace di rimessare sette-otto pezzi di artiglieria. Si tratterà di una struttura provvisoria, non impattante con la restante parte del complesso giacché, per la sua altezza inferiore alle murature perimetrali, sarà completamente invisibile dall’esterno del Magazzino artiglieria.L’interno della quarta campata del Magazzino artiglieria è strutturalmente messa in sicurezza, ma attualmente inutilizzabile; con tale intervento si potrebbe da un lato ampliare l’itinerario di visita, dall’altra con un costo relativamente basso, si riuscirebbe a garantire la salvaguardia di questa parte di materiale storico.A questo riguardo è stata presentata in Soprintendenza l’autorizzazione al riguardo

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

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