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Museo della Mezzadria senese Buonconvento LABORATORIO DIDATTICO

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Museo della Mezzadria seneseBuonconvento

LABORATORIO DIDATTICO

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La sezione didattica del Museo della Mezzadria mediante una serie di attività di laboratorio si propone, incollaborazione con gli insegnanti, di attivare una esplorazione guidata dell’oggetto di osservazione/studio chemetta in gioco l’emozione della scoperta, la fantasia, perfino il senso del rischio, attraverso il contattoimmediato, anche sensoriale e corporeo con la varietà ambientale, sociale e umana che il museo etnograficooffre sollecitando composizioni e scomposizioni continue di dati, elementi, esperienze.Le attività saranno strutturate in due settori principali:

A) MULTIMEDIALE

I) Laboratorio fotografico (camera oscura ancora in allestimento):Il mondo in una scatola.Percorsi fotografici nella realtà contadina di ieri e di oggi.Articolato in sezioni:1) Storia della macchina fotografica, dalle scatole magiche alle fotocamere digitali.2) Introduzione alla fotografia, attraverso alcuni fotografi-guida.3) Lettura dell’immagine fotografica, ideazione di un progetto.4) Percorso fotografico. Attività di esplorazione e ricerca attraverso un mezzo che è insieme strumento

conoscitivo e creativo.5) La camera oscura: provini a contatto, selezione delle immagini da stampare, scelta della carta e stampa.

Visione delle fotografie realizzate e commento.

II) Laboratorio audio.Attività di gioco-verifica-approfondimento, nel corso della quale saranno sottoposti ai ragazzi vari tipi di suoni erumori legati ad oggetti, macchine ed animali pertinenti il museo e il mondo mezzadrile.1) Audio multimediale: attraverso l’utilizzo del PC i partecipanti dovranno restituire i suoni alle immagini

corrispondenti agli emittenti.2) Riconosco questo suono: attraverso alcune unità audio sarà possibile insegnare a riconoscere i versi di

alcuni animali, ad esempio gli uccelli, presenti nel territorio. In tal modo sarà possibile recuperare alcunecompetenze acustiche perdute con l’urbanizzazione.

III) Laboratorio informatico-multimediale.Sui personal computer sarà possibile acquisire informazioni relative al mondo mezzadrie (cd sulla famigliamezzadrie) e svolgere attività ludiche come ad esempio la caccia al tesoro:I ragazzi dopo una visita guidata tenuta da uno o più anziani del luogo, o dagli operatori didattici, sarannoinvitati a partecipare alla caccia al tesoro che si avvarrà di vari strumenti multimediali come il CD sulla famigliamezzadrile e i punti audio e video presenti nello spazio museale e nei vari laboratori. I quesiti saranno fornitidirettamente sul PC e il reperimento degli indizi sarà realizzato mediante l’utilizzo di fotocamere digitali.Gli oggetti fotografati saranno analizzati approfonditamente da un punto di vista tecnico e consentiranno distabilire dei legami con proverbi, indovinelli e filastrocche popolari.Grazie al collegamento internet il laboratorio funzionerà come elemento di contatto tra il museo, le scuole e isingoli individui che potranno scaricare immagini, informazioni e inviare materiale per arricchire le banche dati.

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B) LUDICO-CREATIVO

I) L’affabulazione:1) Ascolta chi parla (Ricettiva) I bambini avranno la possibilità di ascoltare dalla viva voce di anziani, esperti,

testimoni, insegnanti, etc. fatti, episodi e consuetudini tipiche del mondo mezzadrile. Di questa sezionefarà parte anche l’unità intitolata Mestieri di una volta, che verrà condotta da alcuni artigiani cheillustreranno il proprio lavoro.

2) Racconta a chi ascolta (Creativa) Dopo aver acquisito le conoscenze basilari sul mondo contadino, ibambini potranno con l’aiuto della fantasia dar voce agli animali, alle piante e agli oggetti.

II) Teatralizzazione:1) Il teatro al museo: basata su visite animate guidate o su spettacoli messi in scena da compagnie per

focalizzare alcuni aspetti del mondo mezzadrile.2) Facciamo teatro (creativa): realizzazione di una sceneggiatura e messa in scena di uno spettacolo. Es. la

famiglia mezzadrile. Prendendo spunto dal cd, una o più classi potranno inventare, in base alleconoscenze acquisite sul mondo mezzadrile, un proprio spettacolo.

III) Laboratori Ludico-creativi:1) Giocando si impara: Attraverso il gioco i bambini potranno manifestare le conoscenze acquisite. Es. il

gioco del mezzadro, la caccia al tesoro ecc…2) Creattività: i bambini avranno la possibilità di costruire i giochi di una volta (bambole e spaventapasseri)

con materiali poveri, apprendere e sperimentare le tecniche basilari di alcuni mestieri artigiani, dipingerecon colori naturali tratti direttamente dalle terre (Le matite di sabbia) o creare collage tridimensionali.

GUIDEIl Museo si avvarrà anche di una guida illustrata indirizzata ai bambini, divisa in due parti:1) relativa alle varie sezioni su cui è articolato il museo2) destinata all’approfondimento a scuola o a casa con proposte di lavoro.

Per rendere più chiara ed accessibile l’offerta dei servizi saranno disponibili delle schede per gli insegnanti,ove saranno indicate le piste didattiche, con i tempi e le modalità di ogni laboratorio.

RIPRODUZIONE ED ARCHIVIAZIONE.Il materiale prodotto dagli utenti sarà riprodotto in formato elettronico ed archiviato.

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ESEMPI DI ATTIVITÀ DI LABORATORIO TECNICO-ARTISTICO

1) COLORI DELLA TERRA:Il laboratorio è finalizzato a riscoprire le antiche qualità cromatiche delle terre che, opportunamente trattate, diverranno lamateria prima per la realizzazione di elaborati artistici.Le singole terre es. tufo (ocra-giallo), terra di Siena (ocra-rosso), creta (grigio), caolino (bianco), saranno utilizzate confunzione di pigmenti coloranti.Grazie ad una carta geologica sarà possibile evidenziare la presenza sul territorio provinciale delle terre e dei minerali inquestione con riferimenti alle qualità fisiche e alle colture tradizionali.Dopo tale analisi, condotta da un operatore didattico o dall’insegnante, con l’apposito kit si passerà alla fase “creativa”:con bottiglie di plastica si costruiranno delle grandi matite contenenti sabbie naturalmente colorate con le quali poterrealizzare su tavole di legno, composizioni e disegni che potranno essere fissati con l’ausilio di colle.

A chi si rivolge Discipline interessate Abilità/requisitiScuole elementari e medie inferiori. Educazione all’immagine.

Educazione Artistica.Educazione Tecnica.

Osservare.Correlare.Scomporre.Ricomporre.Catalogare.Classificare.Disegnare.Immaginare.Creare.

Azioni/attività Durata ObiettiviRealizzazione di elaborati artistici conpigmenti naturali

4 h.La durata può essere ridotta se siutilizza un disegno già pronto.

Stimolare la creatività e instaurare unrapporto diretto con gli elementinaturali

OsservazioniA seconda delle finalità è possibile riprodurre paesaggi da opere d’arte, da foto o inventarli.L’apposito kit, I colori della terra è disponibile al Museo.

APPROFONDIMENTOI colori della terraIl laboratorio sarà preceduto da un’analisi della carta geologica dellaProvincia di Siena che consentirà di evidenziare la distribuzione sulterritorio delle terre e dei minerali e metterà in evidenza il legame tra lacomposizione del suolo e le coltivazioni.Dopo l’analisi teorica si cercherà di riscoprire le antiche qualità cromatichedelle terre che opportunamente trattate, diverranno la materia prima per larealizzazione di alcuni elaborati artistici.Le singole terre es. tufo, terra rossa di Siena, creta ecc… saranno utilizzatecome materie coloranti. Per mezzo di bottiglie di plastica si realizzerannograndi matite di polveri naturalmente colorate con le quali eseguiremo sutavole di legno composizioni e disegni che potranno essere anche fissaticon l’ausilio di colle.Nel corso del laboratorio sarà spiegata l’antica origine di tali composizioni. I Mandala, infatti, risalgono ad epoche remotee furono realizzati sia in Oriente che presso le popolazioni Maya ed Azteche con finalità propiziatorie. Ancor oggi alcuniindiani Nahavo – i pochi superstiti - usano polveri naturali per realizzare grandi composizioni da offrire agli dei.Anche se nella cultura contadina non esistono analoghi riferimenti è indubbio che il potere colorante delle terre sia statosempre sfruttato da artisti ed artigiani.

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Come si realizzano le bottiglie:E’ necessario procurarsi delle bottiglie di plastica da ¼ di litro,asciugarne bene l’interno e praticare sulla sommità del tappo unforo con un punteruolo. La grandezza del foro determinerà lospessore del segno e quindi potrà variare a seconda del risultatoche si vuole ottenere. Si dovranno raccogliere tonalità di terre esabbie eterogenee, che poi verranno setacciate con un colinometallico per eliminare le impurità. Le terre sarannosuccessivamente inserite nella bottiglia che verrà dotata diun’apposita etichetta su cui saranno indicate le caratteristiche delcontenuto, es. Creta proveniente da Asciano trattata da MarioBianchi; colore grigio. Per aumentare l’intensità delle tonalità sipotranno aggiungere delle polveri colorate mentre per renderefacilitare lo scorrimento, sarà utilizzata una base di sabbia. Vista ladifficoltà che incontrano i bambini nel disegnare a mano libera conla polvere della bottiglia, sarà necessario realizzare il disegno dellacomposizione da eseguire sul supporto. Qualora si vogliaconservare l’elaborato, si procederà a stendere un sottile velo dicolla sulla tavola che permetterà di fissare le polveri colorate.

2) COSTRUISCI I TUOI BALOCCHINel laboratorio artistico si potranno realizzare anche i tipici giochi in uso nelle campagne nella prima metà delNovecento, con l’impiego di materiali poveri es. pannocchie di granturco, noci, legno, stoffa, cera, stoppa, sughero,carta, cartone riciclato, ed altro. Accanto ai giocattoli veri e propri si potranno costruire maschere e zucche antropomorfesoffermandosi anche su particolari aspetti antropologici o sulle ricorrenze e le festività durante le quali tali oggettivenivano impiegati. La realizzazione pratica sarà preceduta da dibattiti con gli operatori e incontri con gli anziani. Ibambini potranno così sentire direttamente con cosa e come ci si divertiva. Anche oggetti con precise funzioni, come glispaventapasseri, potranno essere costruiti puntando l’attenzione sull’aspetto creativo. I vari temi: gli spaventapasseri, lezucche antropomorfe ecc…, saranno approfonditi anche con l’ausilio della letteratura e della cinematografia relativa. Taliattività potranno essere realizzate al Museo o in classe anche senza la presenza degli operatori, ricorrendo al kit nelquale sono spiegate ed illustrate parte delle attività ludico creative.

A chi si rivolge Discipline interessate Abilità/requisitiScuole elementari e medie inferiori Educazione all’immagine. Educazione

artistica.Educazione Tecnica.ItalianoStoria

Le quattro abilità di base.Catalogare.Divertirsi imparando.Immaginare.Creare.Costruire.

Azioni/attività Durata ObiettiviSperimentazione e creazione di alcunigiochi del passato.Costruzione di semplici giocattoli.Costruzione di maschere espaventapasseri.

4 h.1 h per la visita e il dibattito con glianziani o gli operatori e 3 h per larealizzazione dei giocattoli o deigiochi.

Conoscenza dei giochi del passato.

OsservazioniL’apposito kit, Costruisci i tuoi giochi è disponibile al Museo.

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3) GIOCATTOLI POVERII figli dei contadini non avevano giocattoli comprati nei negozi o costruiti dagliartigiani. Erano abituati a costruirseli da soli con oggetti riciclati e con elementinaturali: bastoni, foglie, ortaggi ecc..Dopo aver raccontato come e con cosa ci si divertiva nelle campagne senesi, ibambini seguendo le istruzioni degli operatori e del kit potranno riscoprire il piaceredi realizzare alcuni giocattoli tipici della cultura contadina.Ad esempio con le foglie secche del granturco opportunamente annodate saràpossibile realizzare una piccola bambola o un pupazzo.

4) I MATERIALI E I MESTIERI DI UNA VOLTAI partecipanti potranno apprendere da un artigiano, un esperto, un operatore didattico o, per mezzo di apposite schede,dall’insegnante stesso, le fasi di lavorazioni di uno dei seguenti materiali: ferro, ceramica, vetro, cera, cuoio e legno. Allafase teorica seguirà il momento di verifica durante il quale dovranno essere rintracciati nel museo e successivamenteschedati oggetti realizzati in un dato materiale.Guidati da un artigiano, un operatore o, dalle apposite schede, i ragazzi potranno realizzare un semplice elaborato.

A chi si rivolge Discipline interessate Abilità/requisitiScuole elementari e medie inferiori Educazione all’immagine.

Educazione artistica.Educazione Tecnica.Italiano.Storia e Scienze

OsservareAnalizzareConfrontareSchematizzareSintetizzareImmaginareSaper prendere appunti.Manipolare.Costruire.

Azioni/attività Durata ObiettiviLezione su un determinato materiale esulle fasi di lavorazione.Ricerca e schedatura di oggetti.Sperimentazione della tecnica nellarealizzazione di un manufatto.

4 h. Acquisizione di conoscenze tecnicheattraverso l’ascolto, l’osservazione e lapratica.

OsservazioniL’apposito kit, Materiali e mestieri di una volta, è disponibile al Museo.

APPROFONDIMENTOI materiali e i mestieri di una volta: il cuoio(successivamente verranno attivati anche i laboratori relativi alla lavorazione del vetro, della ceramica e della cera)La pelle degli animali è stata da sempre utilizzata per fare borse, scarpe, cintole, cavezze. Prima di poter essereimpiegata la pelle deve essere conciata, per poter divenire più resistente e impermeabile.Le principali tecniche per conciare sono:§ La concia al tannino, si esegue immergendo le pelli in vasche o botti in cui è contenuta una miscela di acqua e

tannino. Solitamente tale tecnica è impiegata per ottenere suole per le scarpe e sellerie. Il tannino un tempo siestraeva dalle piante ed in particolare dalle cortecce della quercia, dell’abete, della betulla, del larice e del salice.

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§ La concia al cromo: si esegue come la precedente mettendo il cromo al posto del tannino. E’ particolarmente adattaper la produzione di pelle per tomaie, suole e cinghie di trasmissione.

§ La concia all’allume: in questo caso l’allume viene disciolto in acqua. E’ utilizzata soprattutto in pellicceria.§ La concia all’olio: con l’olio si ottengono pelli morbidissime e vellutate su entrambe le facce (scamoscerai).

Prima di lavorare il cuoio, individua e scheda gli oggetti in pelle presenti nel museo:

Tipologia oggetto Funzione utilizzo Da chi vieneutilizzato Collocazione

basto Trasporto di oggetti Rimessa, al primopiano

Una volta conciato il cuoio può essere lavorato anche con semplici procedimenti.

UNA PICCOLA BORSA DI CUOIO:Materiale occorrente:

un pezzo di cuoio un nastro di cuoiouna punta per cucire la pelle martellotaglierino forbicipenna biro rigafustella.

Con la riga e la sfera si disegna sul cuoio la forma da realizzare. Ritagliatii contorni con il taglierino e tolto il cuoio in eccesso, con la fustellarealizziamo sui margini dei fori equidistanti. Foriamo ora il secondo pezzodi cuoio di forma rettangolare. Iniziamo a cucire insieme i due pezzipassando il nastro di cuoio nei fori di entrambi i pezzi; iniziamo questaoperazione dal lato superiore.Nella parte triangolare della borsa chefuoriesce, pratichiamo un foro più grande sul quale fissare la chiusura. Performare il fermaglio, arrotoliamo un pezzetto di nastro di cuoio e foriamolo.Inseriamo del nastro di cuoio nei fori della borsetta e fermiamo ilfermaglio. Per decorare la borsetta possiamo tagliare a frange la parteterminale senza però toccare le cuciture.

UN BRACCIALETTO DI CUOIO INTRECCIATOMateriale occorrente:

cuoio cartonetaglierino fustella.

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Disegniamo sul cartone il modello del braccialetto da realizzare, ritagliamolo e togliamo le parti in eccesso.Poniamo il modello sul cuoio e ritagliamolo lungo i contorni con il taglierino. Foriamo un’estremità con una fustellache servirà da chiusura.Cominciamo ad intrecciare introducendo l’estremità della striscia attraverso il primo taglio, tirando sempre benaccuratamente il cuoio. Incrociamo la prima striscia esterna introducendola al centro. Incrociamo poi al centro lastriscia corrispondente all’altra estremità. Rivoltiamo e introduciamo l’estremità del braccialetto, questa voltanell’altro taglio. Ripetiamo l’intreccio nello stesso modo di prima. Ogni volta che incrociamo le strisceintrodurremo l’estremità del braccialetto attraverso tagli diversi.

UN PORTAMATITE IN CUOIOMateriale occorrente:

cuoio cartoneriga matitacompasso forbicipunteruolo collafustella sgorbiaago per calzolai filo di cotonecarta vetrata

Disegniamo sul cartone un cerchio del diametro di 10 cm ed un rettangolo 31 x 10 cm.Dopo aver ritagliato i modelli in cartone, poniamoli sul cuoio e tracciamone il perimetro con un punteruolo. Con le forbicicerchiamo di tagliare lungo le linee incise. Con il punteruolo tracciamo una linea parallela ad uno dei lati lunghi delrettangolo. Con una sgorbia pratichiamo un incisione lungo la linea. Nella cavità stendiamo la colla e dopo alcuni minutiincolliamo la base circolare al pezzo rettangolare. Incolliamo anche l’estremità opposta in cui si sovrappongono l’inizio ela fine del pezzo rettangolare. Lungo il punto di unione con la base circolare realizziamo una serie di fori con la fustella(punta di 1,5 mm.). Con del filo ed un ago da calzolaio cuciamo, la base al corpo del cilindro. Ripetiamo questaoperazione anche lungo la cucitura longitudinale. Con le forbici rifiniamo la base e con la carta vetrata eliminiamo leimperfezioni del taglio.Possiamo tingere le cuciture con l’anilina, usando il tampone.

TINGERE IL CUOIO.Per tingere il cuoio si utilizzano i colori all’anilina. Una volta indossati un paio di guanti di plastica, prendiamo del cotonesu cui versiamo del colore all’anilina. Avvolgiamo il cotone ben imbevuto in una pezza di tela pulita e leghiamol’estremità. Con il tampone che otteniamo possiamo tingere il cuoio attraverso una semplice azione di strofinamento. Altermine la superficie può essere lucidata con del cotone asciutto e pulito.

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ESEMPI DI LABORATORI LUDICO-CREATIVI5) GIOCANDO SI IMPARAAttraverso alcuni giochi di squadra i bambini potranno lavorare in gruppo divertendosi, mostrando le conoscenzeacquisite relative al mondo mezzadrile e all’organizzazione dello spazio museale. I giochi saranno anche un ulteriorestrumento per l’acquisizione di alcune nozioni.Grazie all’attività ludica i partecipanti saranno motivati a manifestare quanto appreso senza temere il giudiziodell’insegnante o degli operatori.

A chi si rivolge Discipline interessate Abilità/requisitiScuole elementari e medie inferiori Educazione all’immagine.

Educazione artistica.Educazione Tecnica.Italiano.Storia.Geografia.Scienze.Educazione musicale

Divertirsi imparando.Leggere.Ascoltare.Parlare.Capacità di lavorare in gruppo.

Azioni/attività Durata ObiettiviDopo la visita la museo i bambini,divisi in più squadre, si dispongono sulgrande tappeto calpestabile e inizianoa giocare seguendo le regole e leindicazioni degli insegnanti o deglioperatori.

2 h. Verificare attraverso il gioco, lecompetenze acquisite sul mondoagricolo mezzadrile esull’organizzazione dello spaziomuseale.

OsservazioniPer questa unità sono previsti, Il gioco del mezzadro, Il gioco dell’alveare e il crucipuzzle.

APPROFONDIMENTOIl gioco del mezzadro

I partecipanti divisi in più squadre scelgono i caposquadra e ibambini-pedina.Le pedine si sistemano sul quadrato centrale raffigurante lafattoria. Ogni squadra a turno lancia il grande dado che faavanzare le pedine. Ogni volta che ci si ferma su una casella,la squadra dovrà rispondere, tramite il caposquadra al quesitoproposto. In alcune caselle la risposta positiva consentirà diottenere un particolare di un’immagine-puzzle; una voltaottenuti tutti i pezzi il gioco è concluso1.Le domande saranno così strutturate:**** Domande relative agli animali e al loro impiego**** Domande relative agli attrezzi e ai processi di lavorazione**** Domande relative ai prodotti della terra e alle varie fasi

del lavoro agricolo (aratura, raccolta ecc).**** Domande relative alla cucina.

1 Il Gioco del mezzadro è stato ideato da Barbara Chechi.

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ESEMPI DI ATTIVITÀ DI LABORATORIO DI FOTOGRAFIA

6) PER UN PERCORSO FOTOGRAFICOQuesto laboratorio fotografico è suddiviso in quattro parti.§ Nella prima parte la fotografia sarà introdotta mediante le camere a foro stenopeico.§ Nella seconda si sceglierà con l’insegnante e la classe un tema su cui lavorare e si procederà alla visione e alla

lettura di immagini fotografiche.§ Nella terza si progetterà un percorso fotografico sul territorio in cui è situata la scuola.§ Nella quarta inizierà l’attività di ricerca, esplorazione e documentazione fotografica sul territorio stesso. Quest’ultima

fase si concluderà con l’invio (postale o e-mail) del materiale elaborato che andrà a costituire un archivio fotografico.

A chi si rivolge Discipline interessate Abilità/requisitiScuole medie inferiori e superiori Italiano.

Geografia.Storia.Educazione tecnica.

Capacità di lavorare in gruppo.Osservare.Catalogare.

Azioni/attività Durata ObiettiviDopo la visita la museo, si terranno lelezioni a cui seguirà la scelta di untema e la relativa indagine fotograficasul territorio.Il materiale prodotto dovrà essereinviato al museo per la creazione di unarchivio fotografico.

Le lezioni al museo potranno avere ladurata di 1-2 ore. L’intera unità potràessere realizzata in 4-6 ore, a cui faràseguito la prosecuzione a scuola.

Insegnare a leggere e a comprendereun’immagine o un documentofotografico.Insegnare le basi della tecnicafotografica.Usare la fotografia come mezzod’indagine.Contribuire alla realizzazione di unarchivio fotografico.

OsservazioniLa collaborazione con il Museo potrà proseguire nel tempo e prevedere progetti pluriennali.Realizzazione di un album che presenti immagini fotografiche del passato comparate con quelle del presente eseguitedai ragazzi.

APPROFONDIMENTOLa scatola magicaSeguendo pochi accorgimenti e un po’ di nozioni sulla fotografia è possibile realizzare delle foto originalissime.L’esperimento proposto è incentrato sull’utilizzo di un apparecchio a foro stenopeico; è lo strumento più elementare performare immagini fotografiche e discende direttamente dalla camera oscura. I pittori del Rinascimento si servivano diquesto arteficio per correggere e comprendere la prospettiva.

Fig. 1- Camera “oscura”

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L’obbiettivo viene sostituito da un minuscolo foro per lasciar passare la luce, le sue ridottissime dimensioni cicostringono a lavorare per lunghe pose a causa della scarsa luminosità. Se stiamo operando in ambienti chiusi con luce artificiale dobbiamo contare su lampade ad alto voltaggio (500 W.),mentre per esterni non ci sono vere e proprie regole da rispettare, per giornate nuvolose è opportuno aumentare iltempo di esposizione. Si consiglia normalmente di fotografare sempre in piena luce e scegliendo soggetti bencontrastati. Inoltre è preferibile evitare il controluce, talvolta può aumentare il fenomeno della diffrazione dovuto al forominutissimo. Poiché l’apparecchio non dispone di una lente per obbiettivo non richiede la messa a fuoco; la profondità dicampo è assoluta e tutti gli elementi contenuti nella composizione hanno lo stesso grado di nitidezza.Perché, dunque, cimentarsi oggi a fotografare con uno stenope?Senz’altro significa fare un passo indietro rispetto agli attuali automatismi delle fotocamere moderne, capaci di regolarela messa a fuoco, il tempo di esposizione, l’apertura di diaframma e il cambiamento di focale. Allo stesso tempo ciconsente di entrare in contatto con la tecnica e la storia della fotografia; le immagini prodotte si contraddistinguono peruna certa morbidezza e richiamano le autentiche foto d’epoca.

Trasformare una scatola in camera a foro stenopeicoPer poter realizzare la nostra “macchina fotografica” dobbiamo procurarci un qualsiasi contenitore a tenuta di luce eanneribile all’interno.§ dobbiamo aprire con il cutter uno sportellino nel lato corto della scatola (ipotizzando che si tratti di un

parallelepipedo, spesso vengono impiegate delle scatole da scarpe).§ Nella parete opposta pratichiamo un foro largo quanto la testa di uno spillo.§ E ’preferibile annerire almeno tutte le superfici dell’interno della scatola e proteggere gli angoli esterni con dello

scotch nero da elettricista.§ Infine dobbiamo fabbricare un coperchio per coprire il nostro piccolo obbiettivo. Se pensiamo di seguire la sequenza

delle operazioni con continuità può essere sufficiente tenere premuto con il polpastrello del dito la parte daoscurare; altrimenti si consiglia di applicare un pezzo di cartoncino o di stoffa nero resistente alla luce.

Sviluppo del B/NPassiamo adesso alla fase dello sviluppo della carta:§ Entriamo in una stanza buia o illuminata da lampade rosse per camera oscura e inseriamo all’interno dello sportello

un foglio di carta fotografica con il lato emulsionato rivolto verso il foro.§ Tenendo coperto l’obbiettivo posizioniamo la fotocamera di fronte al soggetto che desideriamo “catturare” e

attendiamo più o meno un quarto d’ora (il tempo varia a seconda della quantità di luce presente durantel’esposizione).

§ In questo intervallo di tempo i raggi filtrano dall’apertura e proiettano l’immagine capovolta nella carta sensibile.§ Terminata l’esposizione copriamo nuovamente il foro e ci spostiamo nella camera oscura per estrarre il foglio

fotografico.§ Per rendere visibile l’immagine è necessario sottoporre la carta ad un trattamento chimico; ci occorrono delle

bacinelle e delle pinze (mettere sempre lo stesso acido nella solita bacinella e non scambiare le pinze).§ Dobbiamo disporre dei seguenti liquidi:

1 – rivelatore per sviluppo,2 – arresto (acqua),3 – fissaggio,4 – lavaggio (preferibilmente in acqua corrente).

Fig. 2- Le fasi del trattamento e dei tempi dello sviluppo

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§ Immergere il foglio nella prima bacinella con il rivelatore e muovere il liquido per facilitarne l’assorbimento (devecoprire l’intera superficie). Quando riteniamo di aver raggiunto il corretto sviluppo la solleviamo con la pinza e lagettiamo nel secondo contenitore per un breve tempo (la pinza non deve andare in contatto con gli altri prodottichimici).

§ Di seguito la immergiamo nel bagno di fissaggio per circa 3 minuti capovolgendo di tanto in tanto la carta perottenere un miglior risultato.

§ L’ultimo passaggio riguarda il lavaggio della stessa sotto acqua corrente (se non disponiamo nel locale di rubinettoe lavabo dobbiamo riempire un recipiente con acqua pulita e sostituirla spesso se sviluppiamo più di una foto).

§ Appendiamo la foto e aspettiamo il tempo necessario affinché siano asciutte bene.Ovviamente, la carta utilizzata ha svolto lo stesso ruolo che ha la pellicola quando viene caricata nella “reflex”, sedesideriamo vedere l’inversione al positivo dobbiamo stampare un'altra foto con il metodo del contatto.

Stampa per contattoSolitamente in fotografia si usano delle attrezzature sofisticate per stampare che si chiamano ingranditori e lavoranocome un proiettore da diapositive.Per sperimentare la stampa possiamo arrangiarci con materiali più semplici.Procuriamoci una lampadina da 15/25 W. e una superficie trasparente opaca per diffondere la luce.

Fig. 3 - Ingranditore di fortuna costruito con unascatola, un obbiettivo e una lampada

Fig. 4 - Schema generale di un ingranditore

Se vogliamo stampare direttamente dal negativo è conveniente fabbricarsi un ingranditore fatto in “casa” come quellocorrispondente alla foto allegata.Per effettuare la stampa a contatto è necessario:§ tornare nella camera oscura e accendere la luce di sicurezza (lampada rossa) ,§ prendere un foglio di carta vergine e poggiarlo su un piano orizzontale con la superficie emulsionata rivolta verso

l’alto.§ Adesso collochiamo la foto in versione di negativo direttamente sopra il primo foglio in modo che l’immagine venga

in contatto con la parte emulsionata e poniamo una lastra di vetro sopra entrambi per garantire la perfetta aderenzadelle superfici.

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§ Normalmente si eseguono delle provinature per determinare l’esatta esposizione; si tratta di coprire con uncartoncino nero delle strisce della foto durante l’esposizione (iniziate con 3, 4, 5, 6, 7 sec.).

§ Una volta stabilito il tempo corretto per la stampa ripetiamo le stesse operazioni senza il cartoncino e procediamonuovamente allo sviluppo rispettando le solite indicazioni sopra descritte. Otterremo degli effetti sorprendenti einsoliti che non sono riproducibili con apparecchi automatici o digitali.

Fig. 5 - negativo su carta ILFORD 10X15 cm. Gradaz. 1 Fig. 6- provino di stampa a contatto

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ESEMPI DI LABORATORI CON USO DEL MULTIMEDIALE

7) CHI, CHE COSA, DOVE E QUANDO?Mediante l’utilizzo del PC e dei supporti informatici i bambini e i ragazzi potranno partecipare ad attività di schedaturalibera o guida, strutturata su più livelli di difficoltà in base alle competenze acquisite sull’argomento e alle capacitàrelative all’utilizzo del multimediale.

A chi si rivolge Discipline interessate Abilità/requisitiMedie inferiori e superiori. Italiano.

Storia.Geografia.Educazione tecnica.Scienze

DescrivereCatalogare.Scomporre.Ricomporre.Capacità di usare strumenti multimediali.

Azioni/attività Durata ObiettiviDopo la visita al museo i ragazzi potrannomanifestare le competenze acquisitemediante alcune attività di schedaturaguidata e non che verranno realizzate conil programma PowerPoint. Ogni scuolapotrà costruire un proprio archivio conimmagini e informazioni relative allamezzadria che potrà essere completato einviato al Museo.

1-2 h. Verificare l’acquisizione delle conoscenzeminime relative allo spazio museale eincentivare l’utilizzo di strumentimultimediali.

OsservazioniGli elaborati potranno essere raccolti in cd o in una banca dati.

APPROFONDIMENTOCosa vedi?Mediante il programma PowerPoint i partecipanti dovranno descrivere una serie di fotografie, predisposte su formatodigitale, attinenti al mondo contadino. Nei brevi testi ognuno avrà la possibilità di manifestare le competenze acquisitenel corso della visita o in ulteriori attività anche scolastiche. In base alle capacità di utilizzo dei supporti multimediali, leimmagini potranno essere predisposte dall’operatore, inserite tramite scanner dal ragazzo o prodotte direttamente nelMuseo e acquisite attraverso macchine digitali.Al termine ad ogni classe verrà consegnato un cd con il lavoro svolto per consentire di proseguire l’attività.

Titolo: La fienagione

• Descrizione della foto:• La foto rappresenta una

contadina intenta a falciare il fieno.

• Impiega uno strumento chiamato falce fienaia che nel Museo abbiamo visto all’interno di un mobile girevole posto al II° piano…

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L’attività di schedatura sarà strutturata o libera. Nel primo caso i partecipanti utilizzando sempre il PC e il programmaPowerPoint dovranno rispondere, mediante la produzione di brevi testi, ad una serie di domande che tenderanno averificare le competenze possedute e acquisite.Nel secondo caso, invece, i bambini con l’insegnante o l’operatore potranno predisporre una griglia su cui operare.In base alle capacità di utilizzo dei supporti multimediali, le immagini potranno essere predisposte dall’operatore, inseritetramite scanner dal ragazzo o prodotte direttamente nel Museo e acquisite attraverso macchine digitali.Al termine ad ogni classe verrà consegnato un cd con il lavoro svolto per consentire di proseguire l’attività edeventualmente personalizzarla in relazione del proprio territorio.

(Scheda compilata)

Schedatura guidata

- Attività rappresentata:- Potatura- Periodo relativo all’attività:- Marzo- Strumenti impiegati:- Seghetto e forbici- Riferimento al Museo:- Secondo piano, video e mobile

girevole.

(Scheda da compilare)

Titolo foto:- Attività raffigurata:- ------------------------------------- ------------------------------------- Periodo relativo all’attività:- ------------------------------------- ------------------------------------- Strumenti impiegati:- ------------------------------------- ------------------------------------- Riferimento al Museo:- ------------------------------------- ------------------------------------

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INDOVINA L’ATTREZZO: al termine della visita guidata la classe potrà partecipare ad un quiz multimediale. Ad ognipartecipante verranno fornite delle immagini di attrezzi relativi al lavoro agricolo e una serie di domande a cui dovrà dareuna risposta.Al termine mediante il file delle soluzioni verranno calcolati i punteggi e indicati i livelli di competenza raggiunti.

(scheda da compilare)

Indovina l’attrezzo…

• Di quale strumento si tratta?

• Da quale parti è costituito?

• Per cosa era impiegato?

(soluzioni)

Indovina l’attrezzo…

• Di quale strumento si tratta?• Di una falce messoria.

• Da quale parti è costituito?• E’ costituito da una lama ad arco e da

una piccola impugnatura in legno.

• Per cosa era impiegato?• Era impiegata per mietere (segare) il

grano, l’orzo, l’erba etc…