Il sapore della nostra terra: il paesaggio, la mezzadria, la cultura

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IL SAPORE DELLA NOSTRA TERRA: IL PAESAGGIO, LA MEZZADRIA, LA CULTURA Petroio, 22 Maggio 2016

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IL SAPORE DELLA NOSTRA TERRA: IL PAESAGGIO, LA MEZZADRIA, LA CULTURA

Petroio, 22 Maggio 2016

ALESSIO BANINI

Classe 1983, vive a Montepulciano. Ha conseguito la laurea specialistica in Antropologia culturale ed Etnologia all’Università degli Studi di Siena, con una tesi di antropologia economica sulla mezzadria dal titolo “Dopo la mezzadria: scelte lavorative e familiari nella Valdichiana senese”

Nella ricerca sul campo ha studiato la fase di passaggio che ha caratterizzato la fine della mezzadria nel nostro territorio, le forme di adattamento, le continuità e le differenze nel momento del cambiamento tra l’era contadina e quella moderna, con le scelte compiute in ambito lavorativo e familiare dai protagonisti dell’epoca.

Il PaesaggioDefinizione: 1. Porzione di territorio considerata dal punto di vista prospettico o descrittivo, per lo più

con un senso affettivo cui può più o meno associarsi anche un’esigenza di ordine artistico ed estetico

2. In geografia, il complesso di elementi caratteristici di una zona determinata

“Il paesaggio è la particolare fisionomia di un territorio determinata dalle sue caratteristiche fisiche, antropiche,

biologiche ed etniche: ed è imprescindibile dall’osservatore e dal modo in cui viene percepito e vissuto.”

Antropizzazione

L’antropizzazione viene definita come gli interventi dell’uomo sull’ambiente naturale, con lo scopo di

trasformarlo o adattarlo alle sue esigenze

Esistono ancora ambienti completamente naturali?

Come cambia un paesaggio con l’intervento umano?

Paesaggio Culturale

I paesaggi culturali per l’Unesco: • Opera combinata di natura e di uomo • Conciliazione natura e cultura

Paesaggi e agricoltura: modificarli o preservarli?

La cultura in antropologiaLa cultura non in senso materiale (artefatti, opere d’arte, oggetti e letteratura) ma nel senso di sistema di norme e valori condivise all’interno di un gruppo o di una società

La cultura come insieme di usi e costumi, appresa dall’individuo come membro di una comunità

«La cultura, o civiltà, intesa nel suo senso etnografico più ampio, è quell'insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l'arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società.»

(Tylor, 1871)

Natura contro Cultura

Ciò che è naturale contro ciò che è culturale/artificiale: è ancora valido?

La natura che influenza l’uomo e l’ambiente; la cultura creata e dall’uomo che influenza gli altri uomini e l’ambiente

La cultura fa parte della natura umana: viene appresa, modificata, adattata all’ambiente

Per conoscere la storia del nostro paesaggio e della nostra cultura, è fondamentale conoscere la storia della mezzadria

Il Contratto di Mezzadria

Contratto agrario: il proprietario concede a un colono l’utilizzo dei suoi terreni in cambio della divisione a metà dei prodotti e degli utili. Il proprietario metteva il capitale, il mezzadro il lavoro

Istituzione antica di origine feudale, tipica dell’Italia centrale e del nord-est

Fattoria suddivisa in poderi con famiglie mezzadrili, diretta da un fattore come uomo di fiducia del proprietario per gestire i rapporti colonici

Al mezzadro erano imposte anche le regalie e i servizi gratuiti al padrone

La Famiglia mezzadrileFamiglia allargata, vincoli di parentela agnatica (linea di discendenza maschile)

Le figlie uscivano al momento del matrimonio, la coppia di sposi viveva con il padre del marito (regola di residenza viri-patrilocale)

Famiglia polinucleare, con autorità costituita dal maschio a capo della famiglia (capoccia, reggitore o vergaro) responsabile delle attività economiche e agricole, e da sua moglie (massaia) responsabile delle attività femminili e impegni domestici

L’unità di lavoro di base della mezzadria è la famiglia: il gruppo parentale concorre allo svolgimento di tutte le attività necessarie alle conduzione del podere, e in base a queste necessità modifica i suoi rapporti e le sue strategie familiari

La famiglia era la variabile dipendente, laddove il podere era un vincolo indiscutibile.

Il podere e la casa colonica

Podere come unità di base della fattoria, dotato di campi coltivati e casa colonica

Tipiche le case leopoldine in Toscana, con modello a padiglione e torretta centrale; locali abitati ai piani superiori, al piano inferiore stalle per bestiame, cantina e granaio

Nell’orto venivano coltivati i prodotti per l’uso giornaliero della famiglia

Il grano rimase la principale coltivazione fino alla fine della mezzadria nella pianura, assieme al tabacco e barbabietole da zucchero dal XX secolo; nelle colline apparivano più spesso vigneti e uliveti

Il podere come centro di aggregazione, con reti di aiuti economici e scambio sociale: l’usanza della veglia

Mezzadria in Valdichiana

Valdichiana senese: area rurale con forte presenza di agricoltura mezzadrile. Nel 1901, 53% abitanti mezzadri e tasso ruralità del 76% (media regionale di 32% e 58%)

Società tradizionale e rurale, economia caratterizzata da identità contadina. Modello produttivo mostrava limiti con meccanizzazione industriale e mercati internazionali

Ritardo di sviluppo economico in Valdichiana senese viene fatto risalire alla mezzadria tradizionale: ancora nel 1961 la mezzadria interessava il 47% delle aziende, che corrispondevano al 56% della superficie totale, con una dimensione media di 13 ettari.

Sempre nel 1961 le piccole proprietà contadine erano il 37% del totale, ma i poderi erano di piccole dimensioni: 4.3 ettari di media, pari al 14% della superficie totale. A differenza della Brianza, in cui è stata la base dell’imprenditorialità locale, la piccola proprietà contadina si è poco sviluppata

La fine della Mezzadria: le lotte politiche

I primi scioperi contadini nel 1902 in Valdichiana, tra Chianciano e Chiusi

Il fascismo e il ruolo dei fattori, la mezzadria esaltata in funzione antiproletaria

Le lotte mezzadrili del dopoguerra, i consigli di fattoria, “La terra a chi la lavora”

Il PCI e il legame con le campagne dell’Italia centrale, contadini e operai

La DC e la formazione della piccola proprietà contadina

Dagli anni ’50 fino alla fine degli anni ’70 diminuiscono i contratti di mezzadria

I mezzadri diventano operai dipendenti delle aziende agricole, formano una piccola proprietà terriera oppure cercano maggiore fortuna nelle città come operai

La tipica area mezzadrile, centro Italia e nord-est, si trasforma in ampio bacino di sviluppo per la piccola impresa

Nel giro di venti anni, il secolare sistema della mezzadria di dissolve e lascia spazio a nuove forme economiche, sociali e culturali

La fine della Mezzadria: l’abbandono delle campagne

La mezzadria ha contribuito a modellare il paesaggio delle campagne

La produzione per auto sussistenza: orto, vino, olio, animali

La suddivisione nei poderi alla base della formazione del territorio attuale per motivi economici ma anche familiari

Le modifiche tecnologiche all’agricoltura e le fattorie che cambiano con l’abbandono dei mezzadri

La Mezzadria e il paesaggio

Anche gli animali modificano l’ambiente: si può parlare

ancora di natura contro cultura?

Preservare il paesaggio oppure adattarlo ai

cambiamenti della modernità?

Turismo, agricoltura, tradizione e modernità

Conclusioni: il paesaggio

L’identità culturale è fluida e multipla, vive di scambi e di

adattamenti

Le tradizioni non sono fisse, ma si modificano e si rinnovano

Le culture non sono isolate

La difesa acritica della tradizione provoca immobilismo,

chiusura, aridità

Cultura e Tradizione

Alessio Banini www.alessiobanini.it

[email protected] twitter.com/xaytar - @xaytar

Grazie a Tutti