Mostra Ospiti e Viaggiatori - Città di Velluto 2015

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Ospiti e viaggiatori: mostra documentaria di testimonianze di viaggiatori illustri che soggiornarono ad Ala e di nobili e mercanti che da Ala partirono MOSTRA DOCUMENTARIA PER ALA CITTA’ DI VELLUTO 2015 A CURA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI ALA I viaggi di L. e W.A. Mozart in Europa, fra cui la tappa di Ala. Particolare della pagina del New York Times del 18 novembre 1969, conservata presso la Biblioteca comunale di Ala, ms. Pizzini n. 73, carta sciolta. ©New York Times, 18.11.1969 All Rights Reserved

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Mostra documentaria ospitata in biblioteca dal 3 al 5 luglio 2015.

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Ospiti e viaggiatori: mostra documentaria di testimonianze di viaggiatori illustri

che soggiornarono ad Ala e di nobili e mercanti che da Ala partirono

MOSTRA DOCUMENTARIA PER ALA CITTA’ DI VELLUTO 2015 A CURA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI ALA

I viaggi di L. e W.A. Mozart in Europa, fra cui la tappa di Ala. Particolare della pagina del New York Times del 18 novembre 1969, conservata presso la Biblioteca comunale di Ala, ms. Pizzini n. 73, carta sciolta.

©New York Times, 18.11.1969 – All Rights Reserved

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Ala è sempre stata una tappa d'obbligo lungo la via del Brennero fino alla costruzione della ferrovia, a metà del XIX secolo. Le personalità di spicco che transitarono da Ala furono molte. Ne ricordiamo qui alcune: Carlo V (1500-1558), re di Spagna, passò da Ala il 22 aprile 1530 al rientro da Bologna dove era stato incoronato Imperatore da papa Clemente VII. Si fermò nella casa di Jacopo Antonio e Gian Franco de Malfatti, oggi palazzo Angelini. I fratelli Malfatti dopo tale visita furono riconfermati nella loro antica nobiltà. L'arciduca Massimiliano d'Austria (1527-1576), figlio dell'imperatore Ferdinando I sostò ad Ala da Jacopo Antonio de Malfatti nel giugno 1548 mentre si recava in Spagna per sposare l'infanta Maria, figlia di Carlo V. Papa Pio VI (1717-1799) sostò ad Ala con il suo seguito composto da una ventina di persone nel maggio 1782, accolto dal vescovo P. Vigilio Thun e dalla popolazione sulla piazza dei Cappuccini. Napoleone Bonaparte (1769-1821) fece tappa ad Ala il 3 e 4 settembre 1796. Il soggiorno del generale nel palazzo Pizzini, seppur breve, rimase nella memoria. Heinrich Heine (1797-1856) sostò ad Ala nel 1828 in una locanda all'ora di pranzo e ne scrisse nei suoi "Reisebilder" con molta disinvoltura, soffermandosi, come era nel suo stile, sui difetti più che sui pregi del luogo e delle persone incontrate. Fonti: Fondo Pizzini, I serie, ms. n. 73. Coser, Italo (1975). Guida storico-turistica di Ala e frazioni. Ala, Grafiche Azzolini.

Nelle pagine seguenti scopriremo alcune curiosità sui viaggi di questi ed altri personaggi famosi o di nobili, mercanti e dignitari che da Ala partirono per varie occasioni di viaggio.

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Ospiti di Ala fra il Cinquecento e l'Ottocento

Da appunti della famiglia Pizzini, si ha testimonianza di un elenco dei regnanti (con

seguito) che si fermarono ad Ala fra il 1708 e il 1796, fra i quali Elisabetta Cristina di

Spagna (1691-1750), gli imperatori Carlo VI

(1685-1740), Francesco I (1708-1765) e

Giuseppe II (1741-1790) con la sorella Maria

Amalia (1746-1804); Pietro Leopoldo (1747-

1792) e la sua sposa (Maria Luisa di Borbone,

1745-1792); Maria Carolina d'Austria (1752-

1814) ed infine Napoleone (1769-1821). I

soggiorni più documentati nelle memorie di

Casa Pizzini sono quelli di Giuseppe II che

“ripetè Ala città”; vi sostò nel 1765, 1769 e

1783. Fonte: Biblioteca comunale di Ala, Fondo Pizzini,

ms. 73, c. 3v e 3r.

A partire dalle campagne militari

napoleoniche, Ala fu luogo di sosta di varie

guarnigioni. Da un manoscritto di Antonio

Pizzini (1767-1821) ricaviamo notizie

importanti su tali passaggi: fra il 1796 e il

1813, per ben 11 volte, ad Ala si fermarono

le truppe francesi o austriache.

Fonte: Biblioteca comunale di Ala, Fondo Pizzini,

ms. 82, c. 23r.

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Carlo Borromeo ad Ala, nel novembre 1565, presso Palazzo Zanderighi (oggi via Roma 40) La famiglia Zanderighi ebbe come ospite nel suo palazzo il cardinale Carlo Borromeo (1538-1584) nel novembre del 1565. Normalmente i religiosi non erano ospitati in palazzi di privati, ma essendo la parrocchia vacante, gli si trovò degna sistemazione presso una famiglia benestante. Si vedano in particolare le “Memorie intorno alla fermata di Santo Carlo Borromeo in Ala” contenute nel ms. 71 del Fondo Pizzini. Qui a lato, un dipinto che raffigura la sala affrescata di Casa Zanderighi, che ospitò Carlo Borromeo nel 1565. Fonte: Biblioteca comunale di Ala, Fondo Pizzini, ms. 71, c. 28.

Giuseppe II (1741-1790) fu ospite dei Pizzini il 25 luglio 1765, il 14 e 15 luglio 1769 e il 12 dicembre 1783, come narrano numerose cronache. Durante la prima visita proveniva da Innsbruck e Rovereto. Arrivato di buon mattino, visitò le fabbriche di velluto Angelini e Grisi; "venne nelle case Pizzini ad osservare i preparativi d'alloggio per la cognata [Maria Luigia di Spagna] sposa di Pietro Leopoldo [Leopoldo II], vi si trattenne alquanto ricevendo gli omaggi di molti qualificati cittadini: ripetè Ala città, e la stessa mattina ripartì per Roveredo". Il secondo soggiorno avvenne, al rientro da Milano, in Casa Pizzini, dove doveva incontrare la sorella Maria Amalia, sposa di Ferdinando I Duca di Parma, per accompagnarla proprio a Parma stessa. L'ultima visita avvenne durante il suo viaggio da Vienna per Roma, quando alloggiò in Casa Angelini.

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La tavola di Sua Altezza dovrà essere lunga 5 ½ piedi, lunga 3, alta 2…

L’arrivo di ospiti illustri comportava un lavoro enorme. Ne è testimonianza una nota al personale dei nobili Pizzini, in occasione di uno dei passaggi dei regnanti di casa d’Austria. “Nota specifica di ciò che occorre nel quartiere di Sua Altezza Reale assegnato in Casa Pizzini in Ala. 1. Nella prima anticamera ovvero sala ove si mangia una cucinetta per il

cameriere di Sua Altezza. 2. Nella seconda anticamera occorrono due piccole tavole. 3. Nella camera di riposo una cucinetta per la cameriera, alcuni tavolini, e un

inginocchiatoio. 4. Si dovrà aver cura che ci siano degli scuri alle finestre, e di sopra i ferri per le

coltrine, e trapassini agli usci. 5. Nella ritirata o camera di ritiro due cuccette per la cameriera e serva di camera,

parimenti due o tre tavolini per posarvi le loro robe. 6. Occorre un piccolo tavolino per collocarvi la colazione di Sua Altezza,

avvertendosi che deve essere portabile, con uno scaldavivande. 7. In tutte le camere dovrassi aver cura per letti ossieno lettiere delle dame e

cavalieri, cameriere e serve di camera; per la servità poi occorrono letti; fornaletti inoltre scaldavivande, seggiole orinali tavolini e sedie.

8. Nella sala ove si mangia vi deve essere una tavola secondo il disegno datosi, con sedili e credenziere.

9. Nella casa contigua dovrassi aver cura delli paggi, cioè per camera da mangiare per otto o dieci persone con sedie e credenziere.

10. Così pure per le cameriere e serve di camera occorrendo altresì nelle camere di queste degli scaldavivande per tener caldi i cibi.

11. La tavola di Sua Altezza dovrà essere lunga 5 piedi e mezzo, lunga 3, alta 2 piedi e sette oncie, quadrata coi traversi per posarvi i piedi.

12. Nella camera dell'argenteria dovranno ritrovarsi delle tavole grandi per le confetture e altresì alcuni letti in ogni camera; nel volto del Desere, dove vien posta la provvigione, fanno di bisogno alcune tavole.

13. In vicinanza del quartiere di Sua Altezza dovrà esservi una cucina d'assi della lunghezza di piedi 30 e larga 26. Il focolaio deve esser lungo piedi 14, largo 10, alto 2 e da una parte fornelletti a vento; intorno alla cucina tavole scagliate larghe piedi 3 alte 2 e mezzo e poi dei portavivande larghi un piede e mezzo; due usci nella cucina e finestre e due brentoni pieni d'acqua. All'arrivo dei cuochi

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occorrono tre o quattro persone affidate per la loro assistenza; inoltre un fornelletto per le laste in vicinanza della cucina.

14. Nel quartiere di Sua Altezza dovranno esservi ne' passaggi i lumi sufficienti e nelle strade delle padelle annesse, per la gente di seguito.

15. Occorrono legna, carbone, paglia e spazzacamini per ogni accidente. 16. Trovandosi troppo regolate terranno queste la guardia; altrimenti la farà la

cittadinanza. 17. Due scale bisogneranno per i tappezzieri della camera di riposo di Sua Altezza

proporzionali all'altura di quella. 18. Occorre un altro inginocchiatoio da portarsi in chiesa. 19. Si dovrà aver cura finalmente per tutto l'accompagnamento per rapporto ai

letti e che le case siano pulite.

Fonte: Biblioteca comunale di Ala, Fondo

Pizzini, ms. 73, cc. 49-50.

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Nelle tappe di avvicinamento ad Ala, la Corte imperiale e il suo seguito venivano annunciati con un certo anticipo per lettera, in modo che tutto fosse pronto per il loro arrivo. In particolare, in una lettera del furiere di corte Dondorff inviata da Rovereto il 10 Aprile 1768, si fa presente che è previsto l'arrivo di “notabile quantità del seguito in Ala con 123 cavalli. Prego V.E. Ill.ma di avvertire gli Osti, che già per il detto giorno 20 Aprile si provvedano del bisognevole per servire la gente di Corte...”. Nelle pagine seguenti, si chiede di mettere a disposizione piatti, tovaglie e tovaglioli, ma anche grembiuli da cucina (ben 18) e la disponibilità di uno spazzacamino. Fonte: Biblioteca comunale di Ala, Fondo Pizzini, ms. 73, cc. 86-87.

“Specifica delle provvisioni, che occorrono in Ala per li 30 agosto 1760, oltre il pesce, il quale è già ordinato con li limoni...” in occasione del passaggio del Granduca di Toscana. Nel testo si citano vari tipi di verdura e frutta non certo comuni all’epoca e poi zenzero, the, caffè, formaggio parmigiano e zucchero fino. Fonte: Biblioteca comunale di Ala, Fondo Pizzini, ms. 73, c. 9r.

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Da Ala ci si spostava per motivi di studio, di lavoro, di affari. Fra i più famosi alensi

che girarono il mondo, oltre a Giovanni Battista Pizzini (1800-1892) citiamo:

Giovanni Battista de' Ferrari (1534-1611) si laureò all'Università di Padova in

Filosofia e Medicina nel 1568 e 10 anni dopo si trasferì ad Innsbruck su richiesta

dell'arciduca Ferdinando I del Tirolo, nipote di Carlo V, quale suo fisiatra, incarico

che ricoprì per circa 30 anni.

Francesco Grisi (1706-1782), studiò a Mantova canto lirico e si esibì in vari teatri

europei fra cui quelli di Lisbona, Madrid e Vienna. Amico di Pietro Metastasio, dopo

aver viaggiato per molti anni ritornò ad Ala dove si dedicò al commercio delle sete e

dei velluti.

Gianfrancesco Malfatti (1731-1807), dopo gli studi a Verona e Bologna, divenne un

celebre matematico, professore all'Università di Ferrara. Il "Problema di Malfatti" è

ancor oggi studiato dai matematici di tutto il mondo, che tentano di proporre nuove

soluzioni.

Antonio Bresciani Borsa (1798-1862) studiò retorica e filosofia a Verona, prima di

essere ordinato gesuita a Roma. Fu tra i primi collaboratori del periodico "La Civiltà

Cattolica" e scrisse vari romanzi.

Antonio Madernino de’ Gresti (1819-1903), poeta, viaggiò molto e fu amico

personale di Garibaldi.

Giambattista Debiasi (1838-1921), si laureò a Innsbruck e fu politico, patriota e

letterato, deputato alla Dieta di Innsbruck e al parlamento di Vienna. Nel 1915 fu

internato a Katzenau perché sostenitore dell’italianità del Trentino.

Antonio de' Pizzini (1843-1902) fu un noto agronomo, studioso in particolare di

varietà di pere, mele e viti ed inoltre si interessò della coltivazione del gelso e di

bachicoltura. Rappresentò il Consorzio Agrario Trentino nei congressi di Firenze

(1874), Verona (1876) e Marburg.

Giuseppe Vicentini (1860-1944), sismologo, si laureò a Padova sotto la guida di

Francesco Rossetti e Manfredo Bellati. A 26 anni, nel 1886, divenne titolare di fisica

sperimentale all'Università di Cagliari. Si spostò a Siena nel 1889 e dal 1895 a

Padova, dove continuò a lavorare come docente fino al 1931.

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Passaporto di Giovanni Battista Pizzini (1800-1892), rilasciato dalle autorità austriache e da lui utilizzato nel 1823 "in generale per i propri affari". Dai timbri e dai visti si riconoscono i passaggi da Innsbruck, Nürnberg, Würzburg, Regensburg, Passau, München, Stuttgart, Augsburg. Fonte: Biblioteca comunale di Ala, Fondo Pizzini, ms. 29, cc. 115-116.

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Al passaggio di truppe, nobili e dignitari di corte era necessario provvedere non solo con una buona accoglienza alle persone, ma si doveva garantire il cambio e il riposo dei cavalli, come si evince dal documento in cui si elencano i vari gruppi di carrozze, calessi e cavalli da sella che sarebbero transitati a più riprese nell'agosto del 1760. Fonte: Biblioteca comunale di Ala, Fondo Pizzini, ms. 73, cc. 7-8.

Da un altro documento sappiamo che durante i viaggi della Corte nel 1765 un acquartieramento comportava la sistemazione di decine e decine di persone, in quanto della comitiva reale facevano parte, oltre ai reali e ai dignitari di corte: ciambellani, paggi, segretari, guardie, cuochi, maestri di carrozze, banditori di tavola, un cappellano, uno speziale, un sellaio e perfino i tappezzieri che dovevano arredare la sala da pranzo. Fonte: Biblioteca comunale di Ala, Fondo Pizzini, ms. 73, cc. 71-72.

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Fra gli ospiti illustri che soggiornarono ad Ala nel Settecento, una menzione speciale va senz'altro a Leopold Mozart (1719-1787) e al celebre figlio Amadeus (1756-1791), che visitarono Ala e sostarono presso i Pizzini nel 1771, 1772 e 1773. All'esterno del Palazzo Pizzini superiore, in Via S. Caterina nel centro storico di Ala si può leggere una lapide che recita: "In questo palazzo Wolfgang Amadeus Mozart nei suoi viaggi in Italia 1771-1772-1773 fu ospite dei nobili de Pizzini" e in chiusura vi è una citazione dalle "Lettere" del padre Leopold del 18 agosto 1771: "Ad Ala ci siamo divertiti a far musica, o meglio, siamo stati noi a far divertire gli altri". Si riferiva alla sosta del 17 agosto 1771. Il 18 mattina parteciparono alla messa mattutina prima di ripartire per Verona. Nel ritorno dal loro viaggio, si fermarono nuovamente ad Ala fra l'8 e il 9 dicembre di quell'anno. In un'altra occasione, i Mozart sostarono dai Pizzini fra il 30 ottobre e il primo novembre 1772, e vi tornarono fra l'8 e il 10 marzo 1773. Qui sotto le lettere di Leopold Mozart alla moglie Maria Anna a Salisburgo, nelle quali cita i "signori Pizzini di Ala", ovvero i fratelli Giovanni Battista (1731-1801) e Pietro (1745-1828). Si noti come nella prima lettera Leopold dica che vuol fare una sorpresa ai due fratelli di Ala, segno che già erano intercorsi contatti in precedenza e che era certo di sorprenderli piacevolmente se si fosse fermato da loro:

"Verona, il 18 agosto 1771 [...] Il 17, alle 9 del mattino, siamo arrivati a Rovereto, pensando di essere a Verona la sera e di fare una sorpresa ai due signori Pizzini ad Ala per il pranzo. Vi saremmo arrivati puntualmente a mezzodì, se prima non ci fossimo fermati troppo a lungo dal signor barone Pizzini a Rovereto (poiché è subito arrivato anche il signor dottor Bridi) ripartendo solo alle 10 e mezza, e se poi non avessimo avuto tanti ostacoli lungo la via [...]. Siamo dunque arrivati dai 2 signori Pizzini ad Ala solamente verso l'una del pomeriggio, e ho deciso, già prima di arrivarci, di rimanere lì, poiché non volevo rischiare di andare a Verona, dato che là le porte vengono chiuse all'ora dell'ave Maria; inoltre, la calura era molto forte e nei nostri vestiti da viaggio potevamo andare più comodamente in chiesa ad Ala piuttosto che a Verona. Ad Ala ci siamo intrattenuti con la musica, o meglio noi abbiamo intrattenuto loro, e oggi alle 7 siamo partiti per Verona [...]."

“Ala, l’8 dicembre 1771 Oggi pomeriggio alle 4 siamo arrivati da Verona a qui, presso i signori Pizzini, dove resteremo per la notte e poi proseguiremo domani.”

Fonte: Murara, Marco (a cura di) (2011). Tutte le lettere di Mozart, l'epistolario completo della famiglia Mozart, 1755-1791. Varese, Zecchini. Vol. I: 1755-1777, pp. 410-411; 434.

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La mostra “Ospiti e viaggiatori” è stata ospitata nell’atrio della Biblioteca comunale

di Ala, via Roma 40, 38061 ALA (TN) dal 3 al 5 luglio 2015 in occasione di Ala Città di

Velluto 2015 (www.cittadivelluto.it).

Vi ringraziamo per la visita.

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Ala (TN) : Biblioteca comunale di Ala, 2015. Quest’opera è pubblicata con: Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia License. Per visualizzare le condizioni della licenza, consulta: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/it/.