I viaggiatori non mentono mai

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speciale sul viaggio

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Reader's Bench

I Viaggiatorinon

mentono mai

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I viaggiatori non mentono mai è stato i l concorso ed il laboratorio di scrittura che ci ha

accompagnato per tutto i l mese di novembre. Una sorta di piccolo Nanowrimo a cui molti di voi

hanno aderito con entusiasmo ma che solo pochi sono riusciti a portare a termine.

Non una sconfitta ma una prova che ha testato la capacità di confrontarsi con sé stessi e con il

demone della scrittura. E che cos’è i l viaggio se non questo? La scoperta dei propri l imiti e di

nuovi possibi l i orizzonti.

Questo è il messaggio: i l viaggiatore non mentono mai e a testa alta affrontano le difficoltà che

si presentano lungo il cammino.

I l viaggio si è concluso con la vittoria del racconto del giovane Leonardo Campagna, che

abbiamo pubblicato separatamente e che continua con questo speciale, in cui ogni membro

dello Staff ha affrontato un percorso anche di vita.

Sfogl iare questa rivista sarà come affrontare un percorso fatto non solo da articol i e recensioni

ma dalle parole che ognuno di noi ha speso o ha preso in prestito per raccontare il proprio

viaggio.

Accomodatevi sul la panchina, ammirate l ’ immensità dell ’oceano, riposatevi prima di riprendere il

vostro cammino.

Clara Raimondi

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Ho cominciato a veder associati i termini letteratura e viaggio molti anni fa, a scuola. E' stato un

professore denti gial l i e tweed sgualcito marrone mélange a disquisire del tema. Cercava di

venderlo come una sua trovata o qualcosa di simile se ricordo bene. I riferimenti erano quell i che

di sol ito la media scolastica propone: Dante che percorre un itinerario metafisico metastorico

(ognuno metta i l meta che vuole, più o meno andrà sempre bene) per giungere al cospetto

dell 'Onnipotente, Ulisse che varca le soglie del l 'ignoto, Lucia che nei Promessi sposi dà l 'addio

ai monti nel celebre passo manzoniano. Erano questi , se ben ricordo, gl i esempi del professore.

Solo in seguito, nemmeno tanti anni dopo, mi sono fatto un'idea più precisa della questione, fuori

dal le secche scolastiche.

E ho scoperto l 'acqua calda: i l tema del viaggio è uno dei più frequentati da parte degli autori di

tutti i tempi e di tutte le parti del mondo. Esempi ulteriori? A iosa, del resto sarebbe anche

Autori in viaggio

presuntuoso sperare di saperne anche solo

una modica quantità.

Ho pensato i l ibri che ho letto, nel la

convinzione che il cammino personale sia

l 'unico ambito in cui un lettore possa trovare

almeno l'ombra di una risposta.

Cosa c'è nel viaggio che attrae chi scrive?

Domanda ovvia, forse, ma si sa che l'ovvio

non lo verifica mai nessuno.

Le motivazioni possono essere tante. La

beat generation non viaggiava: scappava, da una società ipocrita, da se stessa. Viaggiava per i l

gusto di viaggiare, correva su strade polverose e insensate, inseguiva sensazioni, era inseguita

dal l 'angoscia. On the road di Jack Kerouac è il titolo che possiamo più facilmente associare a

questa disperata epopea, tutta sbandamenti e asfalto, droghe e alcool.

Di certo lo spirito di Kerouac, Burroughs e Corso era diverso rispetto a quello di Stendhal, altro

grande viaggiatore, forse uno dei primi reporter di viaggio dell 'era moderna: per uno scrittore

dell 'ottocento i l cammino era sinonimo di conoscenza, di incontro con il bel lo, di crescita

interiore. Non si lasciavano scappare salotti mondani e avventure galanti , ma insomma,

perlomeno ci hanno lasciato pagine indimenticabil i di un mondo che non c'è più, di un'I tal ia

(perché l 'I tal ia una volta era tappa obbligata per un intel lettuale rispettabile) santuario del le arti e

del le scienze. Quanti sono i l ibri intitolati Viaggio in I tal ia? Se ne perde il conto: quel lo

celeberrimo di Goethe, quello di Chateaubriand, quello di Gautier.

Sto andando di corsa, me ne rendo conto. Sto semplificando, forse troppo. Ma sto scorrendo

di Ariberto Terragni

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alcuni l ibri che ho sottomano, senza nessuna pretesa ulteriore.

Viaggio al termine della notte, di Céline, come lo inquadriamo? Una scorribanda avida di vita?

Un percorso a tappe verso l 'autodistruzione? Un viaggio non è per forza di cose una

scampagnata: direi anzi che è il suo opposto. E' un percorso, siamo d'accordo, ma fatto di dolore

e consapevolezza. Di errori, come ci insegna Céline, ma anche di esperienza diretta, di

testimonianza, in qualche caso di morte e sconfitta. Perché non sempre il ritorno è garantito.

Un autore che ho amato e amo molto in questo senso è Bruce Chatwin, che non a caso disse: “I l

viaggio non soltanto al larga la mente: le dà forma.” E in effetti la sua vita fu proprio questo: uno

sterminato camminare, esplorare, dove la vita finì per coincidere con l 'essenza stessa del suo

vagabondare. Un po' come accadde per i l fenomeno beat ma, non so se siano le parole più

giuste, con una dose di amore leggermente superiore a quella del lo sconforto, che pure credo

debba essere presente.

Già.

Perché andarsene in fondo? Per colmare un vuoto forse. O per curiosità pura e semplice. O

magari perché non si sta bene dove si sta, e si cerca, ci si guarda intorno. C'è un mondo là fuori,

con tanta gente, tante strade che si incrociano. Tanti rischi, tutti da evitare, o da correre, se ne

vale la pena.

In molti casi sembra siano i viaggi stessi ad andare incontro al lo scrittore, e non viceversa. Non

starò qui a banalizzare dicendo che scrivere è già un po' viaggiare, perché ognuno ha la sua

risposta, ed è giusto che sia così.

Certo è che uno scrittore viaggia per raccontarne. Per mettere insieme i pezzi al la luce di una

nuova consapevolezza, o al l 'ombra di un nuovo dubbio. Uno scrittore viaggia perché la vita non è

abbastanza, salvo poi capire che è tutto quello che hai.

Una penna, un taccuino, un l ibro da leggere, un iPad, quello che vi pare.

Fatemi partire.

Per approfondire:

Goethe, Viaggio in Italia.Bruce Chatwin, In patagonia, Le vie dei canti.Louis Ferdinand Céline, Viaggio al termine della notte.Jack Kerouac, Sulla strada.Ariberto Terragni, scrittore e blogger, ha all 'attivo un romanzo pubblicato: Un uomo da abbattere.

Collabora a Reader's Bench da un anno, si interessa principalmente di narrativa e fi lologia

novecentesca europea e americana. Appassionato di l ingue classiche, in particolare di

etimologia. Per Reader's svolge principalmente l 'attività di articol ista e recensore, autore talvolta

anche di brevi monografie e racconti. Seguite Ariberto anche sul sul suo blog il Quaderno

sepolto

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Se Roma è “caput mundi” sicuramente Madrid

è “caput Europae” (scusate l ’azzardato

latinismo). La capitale del la Spagna è

decisamente un luogo da non farsi mancare

nella l ista dei viaggi da fare: è magica, è

barocca, è artistica, è ricca di storia e di un

melting pot di culture così diverse tra loro che

sembra incredibi le i l modo in cui riescano a

convivere senza disturbarsi in tutto: nel la

cucina, nel la rel igione, nel le tradizioni, nel

modo di vestire e di contribuire ad una crescita

culturale che rende Madrid un posto

unico.Ultimamente, grazie al le compagnie

low coast e alle tante offerte last minute, di

cui si possono approfittare, visitare Madrid è

diventato facile: partire per un fine settimana

e godere delle meravigl ie e della “movida” di

questa città è veramente alla portata di tutti .

Si può seguire i l percorso culturale e visitare

i tre musei più importanti , El Prado, El Reina

Sofia e il Thyssen-Bornemisza in una

giornata: sono posizionati come fossero gli

angoli di un triangolo, quindi sono facilmente raggiungibi l i , basta solo scegliere da dove si vuol

cominciare; c’è arte per tutti i gusti : dal la moderna, al la contemporanea, dal le sculture surreali

al le miniature duecentesche, dai trittici del ‘300 alle enormi tele dei nostri orgogli pittorici.

Volendo seguire un sentiero un po’ più movimentato si può prendere la metropolitana fino alla

fermata “Sol” e cominciare a percorrere la famosa calle Mayor che porta fino a plaza Mayor,

ritrovo di coloratissimi e bravissimi artisti di strada, che cominciano ad intrattenere, turisti e non,

da metà mattinata fino a sera.

Per chi è appassionato di storia può visitare l ’antica residenza dei real i di Spagna, Palacio Real

e la cattedrale di Madrid La Almudena, i l tutto interval lato da una passeggiata nei giardini real i .

Madrid Caput Europae di Floriana Villano

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Non mancano, poi, punti di incontro per appassionati di lettura, come le fiere del l ibro che

organizzano lungo “el paseo del Prado”, l ibrerie antiche, dove è possibi le venire a contatto con

rare edizioni, e moderne librerie con annesse caffetterie.

Per chi è appassionato di mercatini del l ’usato, al la ricerca di qualunque cosa c’è El Rastro e

calle Fuencarral per le appassionate di shopping.

Inoltre è possibi le partecipare ad eventi e concerti sempre molto attual i , salvo avere la fortuna di

incrociare qualche spettacolo rievocativo di suggestive rappresentazioni teatral i ; per non

dimenticare il Flamenco che ora è possibi le vedere non solo in Andalucia ma in buona parte dei

teatri di Madrid.

Parlando di un altro aspetto culturale,

da non sottovalutare, la cucina in tutta

Spagna è un momento di condivisione

e di incontro molto importante. A parte

poter mangiare in qualunque bar le

tipiche tapas o i classici bocadil los con

calamares è possibi le cambiare etnia

ad ogni pasto; a Madrid, infatti , ci sono

eccezionali ristoranti giapponesi,

thai landesi, messicani, arabi, indiani,

cinesi, cubani.

Insomma, Madrid è per tutti , è in grado di

accontentare qualunque richiesta e

visitarla è davvero un’esperienza

indimenticabile e “ripetibi le”.

Hasta luego!

Floriana Vil lano adora i

classici del la letteratura

russa e i thri l ler. Altre sue

passioni sono il teatro e il

cinema. Per Reader's

Bench cura la rubrica: Le

recensioni di Flo.

Floriana ha anche un

canale Youtube ed un blog Floryelas, dove

recensisce i l ibri del mese e affronta i temi

del la letteratura ital iana, francese e

spagnola.

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Da diciotto mesi la mia valigia non riposa un momento,

da diciotto mesi non viene mai disfatta. Da diciotto mesi

giace, in diversi gradi di pesantezza ed organizzazione, a

turno su un pavimento a Bologna o su una libreria a

Londra, e nel mezzo accarezza i tappeti di cento alberghi

diversi tutti uguali uno all 'altro.

Ma non riposa.Sono la persona più sedentaria del mondo

ed odiavo volare.

Eppure da diciotto mesi sono una viaggiatrice. Ho la

tessera silver del la British Airways e sono sulla l ista dei

cattivi del la Easyjet (solo un disguido con la carta di

credito, niente di succoso), per l 'amor del cielo.

Per questo Clara ha pensato che fossi la persona adatta

a salutare i l concorso I Viaggiatori Non Mentono Mai,

neanche fossi l 'ultima di una specie perduta, come se

avessi appreso lungo la strada segreti altrimenti

impenetrabil i e fosse possibi le trasmetterl i senza doverla

percorrere, quel la strada.

Ma non credo sia così.

In una sorta di Guida Terrestre Del Frequent Flyer posso

affermare di avere sempre uno spazzolino da denti, e

non un asciugamano, con me. Ho scoperto che ci sono

pochissime "cose", inteso propriamente come oggetti , che ti servono per sopravvivere in

viaggio. E che comunque, se dovesse mancarti qualcosa, in una stazione di servizio, ovunque

sia in Europa, troverai quel lo che ti serve. E tutto i l resto, tutto quell 'enorme bagaglio che

sembra possa soffocarti a volte, quando vedi ogni giorno lo stesso Sole sorgere e tramontare

più o meno nello stesso posto, sei tu.

Non i rapporti che hai, non il lavoro che svolgi, non gli oggetti cui tieni, non le memorie che

custodisci. Sei una matassa di futuro, un gomitolo di potenziale.

Dovunque il tuo cuore battadi Federica Frezza

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E quando viaggi tutta quell 'energia si scuote e si agita, consapevole che adesso è il suo

momento, che tutto può succedere, che forse questa è la volta in cui lascerai che sia quella

massa di incertezza a prendere il timone.

Ogni volta che spalanchi una porta che non hai mai spalancato prima e che forse non

spalancherai mai più, senti parlare le persone con cui sal i su una scala mobile che non ti volterai

indietro a guardare, apri la bottigl ietta d'acqua che compri con un sorriso da un negoziante

sconosciuto che sconosciuto resterà, quel piccolo battito in più che senti nel cuore, quasi

invisibi le se fossi monitorato con un elettrocardiogramma, quella è l 'incertezza. E come fosse

un'extrasistole i l battito successivo è la risata inarrestabile di un bambino che con una slitta, a

velocità supersonica, supera un dosso di neve e pensa estasiato "ce l 'ho fatta", senza

preoccuparsi troppo del fatto che la discesa è ancora lunga.

All 'inizio non ero capace di viaggiare. Volevo a tutti i costi vedere cosa ci fosse fuori dal mio

piccolo mondo, come può essere piccola Bologna se tieni sempre gli occhi per aria, forse vale

per qualsiasi città, paese, vi l laggio, casa, camera da letto. Ma era Bologna che non riusciva a

saziarmi, quindi di lei parlerò. Nessun fascino residuo nel rosso dei suoi mattoni, ma non

abbastanza assenza di fascino da suscitare autentico rigetto. Non una traccia di sol itudine in

vista, non una delusione da cui fuggire. Nessuna autentica noia, in realtà. Solo una sensazione

di aver mangiato qualcosa di molto buono, ma non nutriente. Qualcosa che ti soddisfa solo fino

alla gola, ma non più di così. I gorgogli i di una fame imprevista al le prime luci del l 'alba.

E l 'automatismo di gesti che non vengono più visti e i giorni che scorrono con così poche ore di

sonno che nemmeno ti accorgi che stanno passando.

E così la possibi l ità di partire non è mai stata nemmeno battezzata. Si è presentata ed è stata

colta così in fretta che non ho avuto nemmeno il tempo di accorgermi che stavo partendo.

Deve avermelo detto qualcuno qualche mese dopo l'inizio del l 'impresa: "Adesso che viaggi

sempre", così cominciava la frase. Ed io ho pensato che era vero, che viaggio sempre.Ma non

mi ero fermata nemmeno un momento ad accorgermene fino ad allora, impegnata com'ero a

viaggiare e basta.

E nell 'egocentrismo assoluto di chi deve pensare solo a se stesso e alla propria valigia, e può

permettersi i l lusso costante di perdersi nei propri pensieri senza lasciare una scia di moll ichine

per tornare indietro in fretta, non avevo pensato al fatto che, ogni volta che parto, i l mondo non

si ferma solo perché io non ci sono, per quanto possa essere diffici le immaginarlo senza di me.

Dovevo eliminarmi dal l 'equazione che, nel la mia testa, rendeva la vita possibi le nel l 'ecosistema

della mia esistenza.Per un po' mi sono sentita perduta.

Mi sentivo come se l'essenza di me viaggiasse molto più lentamente di quanto facesse il mio

corpo e avesse ormai i l fiatone per cercare di tenere il passo.

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Come se la parte di me che sente rimanesse sospesa a chilometri di altezza, con la lentezza

dell 'ineffabile e dell 'etereo, mentre io atterravo, o meglio, i l mio guscio di carne atterrava e

arrivava a casa, quale che fosse. La parte senziente sarebbe arrivata con i suoi ritmi, appena in

tempo per la partenza successiva.

Era snervante.

Ero partita e non arrivavo mai. Ero sempre in ritardo per tutto. Dovunque fossi, casa era altrove.

Dovunque fossi mancava qualcosa, qualcuno.

Non ero mai davvero a casa, indipendentemente dall 'amore di cui ero circondata.

Ma dov'è casa? Bologna è casa, Londra è casa, Parigi è casa, una fettina di Bruxelles è casa, i l

traforo del Frejus è casa, gl i imbarchi degl i aerei sono casa e i control l i di sicurezza sono casa.

Macchine, aerei, assistenti di volo, receptionists, tutti casa. I 1 00ml di l iquidi concessi sono

quasi abbondanti per me, ormai. I vuoti d'aria non esistono più. Le istruzioni in caso di

(improbabile, ci tengono sempre a specificare) atterraggio in mare sono una ninna-nanna. Gli

armadi sono sopravvalutati , se hai una sedia.

Dicono che casa sia i l posto dove abiti i l cuore.

Io dico che casa è dovunque il tuo cuore batta, i l che significa che, come minimo, quel guscio

terrestre che hai (come diceva Lewis Carrol l , "non sei un corpo. Sei un'anima che HA un corpo")

è e sarà per sempre casa tua, e non potrai mai sentirti davvero in esil io.

Arredala con cura, prendi solo i souvenir che ti piacciono davvero e parti , perché è così che

sentirai i l desiderio di tornare.

Federica Frezza scrittrice, giornal ista e

Youtuber. Ha al suo attivo tre canali su

Youtube: Blubeam31 0, Prismatic31 0 e

Gin&TeaCups. La sua vita, la passione per

la lettura e la musica, gl i ingredienti del suo

successo. Autrice di Squeegee Boogie

(trovate la recensione nel sito), è stata la

curatrice del nostro primo laboratorio di

scrittura creativa: I Viaggiatori non mentono

mai. Per Reader’s

Bench ha realizzato

un articolo in cui ci

parla del l ’ultimo

periodo della sua

vita trascorso tra

l ’ I tal ia e i l Regno

Unito.

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Quest'estate ho passato due mesi in Indocina girovagando il Vietnam in lungo e in largo e dai

magici momenti passati in quel meravigl ioso angolo di mondo sono nate le mie cartol ine che

avete potuto leggere quest'estate sul la vostra panchina preferita.

Per chi volesse partire per i l Vietnam ecco una piccola l ista dei l ibri che vi consigl io da leggere

prima, durante o dopo il viaggio.

DISPACCI di MICHEAL HERR24/7 BUR Rizzoli , 292 pagine, 9,50 euro

Definito da John Le Carré il più bel l ibro di guerra dopo l'I l iade, questo l ibro non ha nulla a che

fare con gli altri l ibri di guerra sul Vietnam, non ci sono momenti

banali scontati . Questo l ibro racconta la guerra vera, cruda e

diretta, Herr passa un anno e mezzo nel bel mezzo della guerra

assieme ai giovanissimi soldati americani condividendone paure,

battagl ie e pericol i . Racconta in modo toccante e schietto

l 'ingenua ignoranza dei giovanissimi marines che si ritrovano ad

essere carnefici e vittime in un paese che diventa per loro un

incubo ad occhi aperti . I l puzzo del sudore, del sangue, del

napalm, i l rumore assordante delle bombe, la sensazione umida

e fredda delle risaie dove i soldati passano le loro giornate e la

devastazione di un intero paese. Un libro meravigl ioso che esce

molti anni dopo l'esperienza della guerra ed è l'unico l ibro di Herr,

come se ci fosse voluta una vita intera per covarlo e farlo

maturare e da questa esperienza nascono anche le

collaborazioni del giornal ista e scrittore con registi come Kubrick

e Coppola nelle sceneggiature di Apocalypse now e Full Metal

I Love Vietnam di Nicoletta Tul

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IL POETA E LA PRINCIPESSA di CAROLIJN VISSERFeltrinel l i Traveller, 1 84 pagine, 1 1 ,88 euro

Una giornal ista olandese free-lance che intraprende un viaggio in Vietnam negli anni '90

quando il paese si stava lentamente aprendo all 'Occidente. La Visser racconta le storie del le

vite del le persone che incontra lungo il suo viaggio, dal la

cantante di night club che sogna Parigi al rigattiere-fi losofo,

dal poeta ex Vietcong alla moglie di un principe imperiale

che vive nella miseria e sogna di emigrare in Texas.Ognuno

ha la sua storia da raccontare, ognuno ha le sue credenze

ed i suoi rimpianti . Ad Hanoi la giornal ista incontra due artisti

dissidenti , odiati e tenuti dal regime e quindi perseguitati

come il poeta Bao Ninh, i l musicista Van Cao e lo scrittore

Nguyen Huy Thiep. Tutti e tre hanno combattuto contro i l

nemico francese o americano, tutti e tre hanno creato inni e

poemi per la loro patria ma erano menti colte, ideal iste, pure

e quindi pericolose, al la fine di una guerra i valori ed i buoni

propositi svaniscono nel nul la ed ad un regime ne nasce un

altro, un potere viene sostituito da un altro.Ho letto questo

l ibro una volta tornata a casa e mi sono ritrovata in Vietnam

in mezzo alla gente leggendolo, in mezzo ai venditori di

SOFFI DI VENTO SUL VIETNAM di NGUYEN HUY THIEPObarraO, 1 40 pagine, 1 2 euro

Huy Thiep è considerato i l maggior scrittore vietnamita

contemporaneo, dal 1 970 al 1 980 insegna nelle scuole

della regione montagnosa del Nord al confine con il Laos,

nei vi l laggi del le minoranze etniche Hmong, Dzao e Thai.

Da queste esperienze nascono magnifici racconti che si

ispirano alla vita quotidiana delle comunità, ai loro miti e

leggende. I suoi racconto danno scandalo ed il potere

politico lo isola, mentre oggi è riconosciuto in patria ed

all 'estero. In questa raccolta oltre ai racconti sul le tribù di

montagna troviamo anche il suo racconto più famoso, I l

Generale in pensione, che racconta la storia di un generale

che dopo una vita passata al fronte torna a casa. La moglie

ormai vecchia muore, i l figl io è già sposato e con figl i , la

società ed il mondo sembra cambiato, i suoi valori per i

qual i ha combattuto e ad i quali ha dedicato l 'intera vita

sigarette di Saigon nella locanda-garage dove ogni giorno mangiavo riso e pollo e giocavo con

i gatti del la vecchia cuoca.

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FRAGILE COME UN RAGIO DI SOLE, di LE MINH KHUEObarraO, 1 76 pagine, 1 4,90 euro

L'autrice è giornal ista e scrittrice nata nelle periferie di Hanoi

e partita volontaria al l 'età di sedici anni lungo il sentiero di

Ho Chi Minh durante i l confl itto con gli Stati Uniti . I l l ibro è

una raccolta di racconti scritti durante i l suo lavoro di

sminatrice volontaria e durante gl i anni successivi al la

guerra. Dalle sue compagne con le quali viveva nelle grotte

ed faceva bri l lare le bombe inesplose agli amici lasciati ad

Hanoi, le sue storie sono intense, fluide, dirette. La storia

del l 'amica che muore uccisa da una bomba mentre sta

finendo una frase alla storia del la ex combattente che

rimpiange il suo amato prigioniero statunitense, anche

questo l ibro racconta dei sogni, desideri e passione della

vita quotidiana delle persone che hanno sofferto ognuna

suo modo.

sembrano lontani o peggio mai esistiti . Thiep narra in modo semplice con linguaggio quotidiano

e senza parlare mai di pol itica o di guerra, ma è proprio la vita quotidiana che racconta a dare

fastidio al potere, quel la vita vera e reale che si discosta così radicalmente dai manifesti pol itici

che invadono il paese. Sono racconti tristi e romantici e come vuole la tradizione asiatica spesso

privi di l ieto fine.

Se devesse pensare ad un termine che la descrivesse sarebbe sicuramente: "tropic girl".

Nicoletta è una donna da spiaggia e soprattutto ama il mare e la natura e quindi molti dei suoi

l ibri preferiti raccontano il mare in tutto i l suo fascino ed il suo mistero, perché come disse

Walter Benjamin "Non vi è nul la di più epico del mare". Tra le sue letture preferite ci sono i

classici del la letteratura Europea ma anche Asiatica e legge con grande amore gli autori russi

del l '800 e '900 come Gogol, Dostojevki, Tolstoj e

Bulgakov. I l suo lavoro (che è un grande amore in

realtà) è fare la tea taster ossia la degustatrice

professionale di tè, assaggia, degustz e classifica

preziosi infusi tra una cerimonia (del tè) e l 'altra.

Per Reader's Bench cura la rubrica dedicata ai l ibri

che parlano della cultura del tè e la rubrica

dedicata ai viaggi, altra sua grande passione.

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I l treno era partito da Roma-Termini ormai da almeno mezz'ora eppure era ancora fermo a

Campoleone: storia di ordinaria inefficienza ferroviaria.

Tutti i passeggeri erano a dir poco nervosi, perché sapevano bene che il treno sarebbe potuto

ripartire a momenti, come tra ore. Tutti tranne una.

Se ne stava in disparte, seduta sul suo sedile, vicino al finestrino, proprio sopra il semiasse,

cosicché, durante i l viaggio, si sentiva un po' sballottata. Per lei quel viaggio sarebbe potuto

durare anche giorni, tanto non le interessava, perché aveva un libro da leggere. In realtà, quel la

era l 'ennesima ri lettura di quel piccolo romanzo che ormai, anche se nuovo, cominciava ad

essere consumato.

Ecco, i l treno stava ripartendo, i passeggeri sembravano calmarsi ed i l treno ricominciava a

sballottare Emanuela, che, minuta com'era, sembrava quasi sobbalzare. A prestare maggiore

attenzione (ma chi lo fa mai in treno?) in realtà quella ragazza piccola di statura, con i lunghi

Il Romanzo di noi due

capell i castano scuro, non stava sobbalzando, ma leggermente singhiozzando. Piangeva, ma

non era triste, anzi, ogni tanto frenava a stento le risate in uno strano mugolio soffocato che

sembrava quasi i l guaito di un cucciolo che vuole dormire.

Quei pochi che avevano notato, più per la vicinanza che per reale interesse, i l suo strano stato

d'animo, l 'avevano sicuramente presa per matta ed a conoscerla bene non si faceva fatica a

suffragare tale ipotesi, ma, una volta tanto, i l suo strano atteggiamento era giustificato.

All 'inizio era rimasta un po' delusa. Quel pacco consegnato da un distratto postino, la busta

gial la di carta ruvida ed un miserrimo bigl ietto che diceva: “Un regalo speciale per te. D.”.

Regalo speciale? Un libro, un piccolo l ibro che non aveva mai sentito nominare, per giunta un

romanzo di fantascienza che dal titolo faceva tanto anni '60 e che a lei come genere proprio non

piaceva. Lui era lontano ormai da mesi, girava per la Pianura Padana per lavoro ed aveva

sempre pochissimo tempo per telefonarle. Non aveva nemmeno potuto prendere un paio di

di Diego Rosato

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giorni di ferie per passare con lei i l suo compleanno ed ora quel freddo regalo da pochi euro ed

uno striminzito bigl ietto di auguri. Eppure doveva esserci qualcosa sotto. In fondo era un tipo

spiritoso: ci voleva senso dell 'umorismo e pazienza per stare con lei e questo lo sapevano

entrambi.

Studiò meglio la copertina del l ibro e notò il particolare che rendeva quel l ibro diverso: l 'autore.

L'aveva scritto lui in persona. Lesse la quarta di copertina e non c'erano dubbi che quello non

fosse un caso di omonimia, ma proprio i l suo uomo che, sì , aveva sempre avuto passione per la

scrittura e la lettura, ma al massimo aveva scritto qualche raccontino umoristico e mai le aveva

detto di voler scrivere un romanzo.

Iniziò a sfogl iarlo lentamente, assaporando l'odore di ogni pagina, fino al la dedica:

“Alla dolce Fatina che ha trasformato la mia vita da squallido incubo a splendido sogno. Questo èil romanzo di noi due. D.”

Non aveva ancora finito di leggerla, quando la prima lacrima cadde su quelle pagine.

Da allora aveva letto e ri letto compulsivamente quel l ibro, come stava facendo anche ora sul

treno che la doveva portare da lui. Poteva citare interi passi del romanzo a memoria, lo

conosceva anche meglio del suo autore, aveva anche pronta la l ista degli errori di battitura, per

tirargl i le orecchie: tanto o si abbassava di sua spontanea volontà a farsele tirare o un calcio

ben assestato dove fa più male sarebbe servito egregiamente allo scopo.

Probabilmente aveva voglia di picchiarlo perché amava quel l ibro, ma un po' lo odiava. Certo, le

permetteva di rivivere tutta la loro storia, di conoscere dettagl i e momenti che lui conservava nel

suo cuore come i più preziosi e che magari lei ricordava a stento. Ma, d'altra parte, aveva

messo per iscritto tutto di loro. Anche le sue piccole manie, i suoi vizi, quel l i che sapeva bene di

avere, ma preferiva non le venissero sbattuti in faccia: figurarsi se le faceva piacere che

venissero spiattel lati su un l ibro a tiratura nazionale. Eppure lui l i aveva sottol ineati perché

erano proprio quelle stranezze che lui adorava in lei.

Preparare la valigia fu una tortura breve: infi lò più o meno a caso vestiti , saponi ed altra roba

indefinita nel primo trol ley che le capitò a tiro e poi si rimise a leggere, in attesa del passaggio

fino alla stazione.

Ora era sul treno.

No, nel romanzo era all 'università, per un esame importante. Era nervosa, aveva appoggiato la

fronte sul suo braccio, finché lui non si tirò indietro per una fitta chiedendo: “Ma. . . mi hai

morso?” e lei aveva risposto “Scì!”, con la voce da bambina.

Ora era sul treno.

Rideva.

No, nel romanzo ora era il giorno della sua laurea. Un'altra volta lui era via per lavoro e lei

sperava di vederlo comparire a sorpresa da un momento all 'altro, invece arrivò i l fioraio con un

mazzo di rose blu, i suoi fiori preferiti , più alte di lei .

Ora era sul treno.

Piangeva.

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No, ora era sul Pincio, seduta su una panchina, mentre lui era disteso con la testa sul la sua

coscia, quando lei lo aveva attaccato senza preavviso e riempito di pizzicotti . Al lora lui si era

alzato di scatto, l 'aveva afferrata, sol levata di peso e stava per buttarla nel la fontana, ma poi

l 'aveva guardata, piccola ed indifesa tra le sue braccia, che si dibatteva come un capitone a

Capodanno e l'aveva rimessa giù.

Ora era sul treno.

Rideva.

Era immersa in questi suoi pensieri, quando sentì i l control lore dirle: “Per favore, bigl ietti” e poi,

vedendo gli occhi di lei lucidi ed i l viso rigato di lacrime, aggiungere “. . . mi scusi, signorina, si

sente bene?”

Emanuela, mostrandogli i l bigl ietto, rispose solo: “Sto bene. Ho solo una gran fretta di arrivare.”

"Diego Rosato, recensore, articol ista e fotografo.

Scrive la recensione del lunedì e firma alcuni articol i ,

perlopiù interviste (come quella a Iago) e special i su

singoli autori (ad esempio, quel lo su Isaac Asimov).

Predil ige romanzi storici e saggi di storia

contemporanea. Durante gl i eventi seguiti dal la

redazione, si occupa prevalentemente del servizio

fotografico." Autore de L’invasione dei terrestri e in

procinto di pubblicare il suo secondo romanzo.

Page 17: I viaggiatori non mentono mai
Page 18: I viaggiatori non mentono mai

I l ibri sul viaggio generalmente ci portano lungo

un percorso ben definito, che ci trasporta in

luoghi esotici, per descriverci questi luoghi dal

punto di vista dello scrittore. Questo l ibro no.

Beppe Severgnini, penna del Corriere della

Sera, ci accompagna nel suo “Manuale del

Perfetto Turista”, al la scoperta di molti luoghi in

giro per i l mondo, ma non soffermandosi solo ed

esclusivamente su di essi, ma buttando l’occhio,

con sagacia e ironia, sui nostri connazionali in

viaggio, descrivendoci questi luoghi, attraverso

l’ incontro con le persone più disparate.

I l l ibro è una raccolta di due precedenti lavori

del l ’autore, “I tal iani con la Valigia” e “I l Manuale

dell ’ Imperfetto Viaggiatore”, con l ’aggiunta in

questa edizione riveduta e corretta, di un “bonus

book” che racconta dieci viaggi special i , fatti fra

l ’uscita di questi due l ibri e la pubblicazione

dell ’edizione unica.

“I tal iani con la Valigia” è un l ibro suddiviso in quattro parti .

La prima è quella che definirei dei consigl i , nel la quale attraverso vari aneddoti, l ’autore ci

suggerisce vari modi di approcciare i l viaggio in maniera differente. Spesso noi ital iani

abbiamo mancanza di fantasia nella scelta delle mete da visitare, si va sempre negli stessi

posti , arrivando a volte a sentir parlare più l ’ ital iano, che la l ingua locale. Qui ci vengono date

alcune dritte su come vivere il viaggio come una nuova forma di l iberazione e di divertimento,

che non è solo quello del visitare, ma quello del lo scoprire.

Le tre parti successive ed il “bonus book”, invece sono composte da una serie di veri e propri

racconti su vari viaggi. Severgnini ci porta con se da luoghi esotici qual i la Transiberiana e il

Baltico, passando per Israele e il Sudafrica, fino al la descrizione di molte città, raccontandoci

dei neon di Seul, passando per le biciclette di Pechino e arrivando ai tetti di Manhattan. I l

lettore si diverte, scopre molte cose nuove e interessanti e gl i viene insti l lata la voglia di

scoprire questi luoghi che, per quanto concerne me, non avevo mai provato così forte

Il manuale del perfetto viaggiatoredi Davide Restelli

Page 19: I viaggiatori non mentono mai

leggendo un libro di viaggi.

“I l Manuale dell ’ Imperfetto viaggiatore” invece, riprende un po’ quella che era la prima parte di

“I tal iani con la Valigia”, espandendo i concetti e dando uti l i consigl i , sempre in chiave scherzosa,

ma molto uti le ai fini pratici.

Insomma se siete appassionati di viaggio e volete farvi del le sane risate, ma riuscendo ad

imparare anche molto sul cosa significhi

veramente viaggiare, questo l ibro fa al

caso vostro e non potrete rimanerne

delusi.

Vi lascio con uno dei consigl i del l ’autore

che più mi ha colpito:

“I viaggi vanno preparati. Se per un fine settimana aCopenhagen bastano una guida e una cartina, unavisita a Kabul richiede qualche sforzo (sopratutto sesi vuole tornare indietro). Evitate però di pianificaretutto, riempiendo ogni momento della giornata.Siete turisti, non uomini d’affari. Se non lasciatespazio alle coincidenze e alle sorprese, queste siguarderanno bene dal farvi visita. Serendipity:trovare quello che non si cerca. Fatene il vostromotto.” Beppe Severgnini

A cura di Davide

“I l Manuale del Perfetto Turista” di Beppe Severgnini, Ed

BUR, 675 pagg, 1 4,50 euro

Voto: 9 / 1 0

"Davide Restel l i è stato l 'ideatore di Reader's Bench. Colui che, lo

scorso 1 3 settembre 201 0, ha avuto l 'idea di aprire la panchina del

lettore. E' l 'esperto di fantasy e di fumetti del gruppo. Per Reader's

Bench si occupa principalmente delle recensioni dei due generi

sopracitati , del la rubrica Libri e Viaggio e di quel la Libri & Company. Ha

curato la presentazione di Stirpe Angelica, a Roma, lo scorso dicembre.

Page 20: I viaggiatori non mentono mai

Da qualche mese sto progettando un viaggio in Giappone, vorrei partire in primavera per evitare

i l freddo rigido e per vedere i magnifici colori degl i alberi di ci l iegio e susino in fiore. Ecco come

ho arricchito la mia l ibreria in previsione delle partenza:

IL GIAPPONE, LONELY PLANETEDT, 960 PAGINE, 35,00 EURO

lo trovo che le guide della Lonely Planet siano davvero le migl iori in assoluto, le studio prima di

ogni viaggio e risultano sempre uti l i e pratiche. Dai consigl i su dove comperare il bigl ietto della

metropolitana agli orari dei treni, i consigl i sui ristoranti , attività ed alberghi, sempre divisi in tre

ENIGMATICO GIAPPONE, di ALAN MCFARLANEEDT, 292 PAGINE, 20,00 EURO

Un antropologo e viaggiatore inglese che racconta la società di

un'altra isola, i l Giappone. Chiuso ed isolato per lunghi secoli ha

sviluppato una cultura e dei valori epr noi occidental i assolutamente

alieni ed incomprensibi l i . Mcfarlane dice che uno straniero può

guardare al Giappone mai dal l 'interno ma solo attraverso uno

specchio, come Alice nel paese delle meravigl ie, uno specchio

categorie, prezzi bassi, medi ed alti . A differenza delle altre guide che

vantano belle foto e ottima carta ma zero contenuti pratici , queste

guide rimangono il modo migl iore di organizzarsi se si è viaggiatori

indipendenti.

I love Japandi Nicoletta Tul

Page 21: I viaggiatori non mentono mai

deformante dove ciò che è consueto prende un aspetto inconsueto e ciò che sembra

riconoscibi le diventa irriconoscibi le.

A volte però si ha l 'impressione che i giapponesi stessi si trovino dentro uno specchio e che

guardino il mondo dall 'interno di esso e che facciano fatica ad orientarsi essi stessi nel loro

specchio.

Se volete approfondire i l lato Zen del Giappone vi consigl io

IL VERO ZEN di Taisen Deshimaru, SE, 80 p. , 1 2 euro, un l ibroguida che spiega i concetti del lo Zen e d i modi per

raggiungere l 'i l luminazione; e AUTOBIOGRAFIA DI UN MONACOZEN sempre di Taisen Deshimaru, SE, 1 39p. 1 8,50 euro, in

questo volume Deshimaru si concentra di più sul la sua

esperienza personale senza dare troppe nozioni rel igiose.

"Neppure la morte, che lascia ciascuno solo nella sua bara,

è definitiva. Solo l 'impermanenza è reale"

Per capire i l Giappone attraverso uno sguardo occidentale

ecco due bell issimi volumi di Gusty Herrigel:

LO ZEN E IL TIRO CON L'ARCOPICOLAADELPHI , 1 00 p.

Herrigel è un professore tedesco di fi losofia che lavora per

qualche anno in Giappone e decide di iscriversi ad un corso

di tiro con l 'arco presso un famoso maestro. Ben presto

capirà che il tiro con l 'arco non è un semplice sport come era abituato a considerarlo in

Germania bensì un'arte Zen ed il tiro perfetto deve uscire dal vuoto dell 'anima del tiratore in un

lungo e contorto sentiero che porta al l 'i l luminazione. Ci prova e ci riprova per anni, ma non ci

riesce, al lora decide di "imbrogliare " i l maestro usando una tecnica che uti l izzava da giovane in

Germania per tirare con l 'arco. I l maestro se ne accorge al primo tiro e si rifiuta di continuare le

lezioni e solo dopo molto tempo deciderà di ricevere di nuovo l'al l ievo e con pazienza e

perseveranza anche Herrigel riuscirà finalmente a scoccare la freccia

come un vero maestro ed allora capirà ed ammirerà la tenacia del suo

maestro.

LO ZEN E L'ARTE DI DISPORRE I FIORISE, 1 09 p. , 1 3,00 euro

"In Giappone non si studia un'arte per amore dell 'arte, ma per ricevere

l 'i l luminazione che essa può donare"

L'ikebana, più che unìarte è una concezione di vita profonda, i l fiore è

sacro e nel suo sacrificio di effimera bellezza ci dona tutta la sua vita,

per questo l 'ikebana serve per sacral izzare il fiore e dil suo sacrificio.

Disporre i fiori significa ricercare la naturalezza e la semplicità, le

stagioni, l 'ambiente naturale, i l vuoto dell 'universo e così lo Zen.

Page 22: I viaggiatori non mentono mai

Infine, una pietra mil iare per gl i amanti del tè:

LO ZEN E LA CERIMONIA DEL Tè, di KAKUZO OKAKURASE, 1 04 p. , 1 3,00 euro"

Quando intuì l 'uso che si poteva fare dell 'inuti le, l 'uomo

fece il suo ingresso nel regno dell 'arte"Un libro i l luminante

sul la cerimonia del Cha no yu e sulla via del tè

giapponese, attraverso una tazza del prezioso infuso

Okakura riesce a spiegare al mondo occidentale la cultura

e la società giapponese ed asiatica in generale. La

cerimonia del tè rappresenta la morale e le fondamenta

dell 'anima giapponese più profonda. I l teismo è una sorta

di taoismo dissimulato, i l taoismo ha gettato le basi per gl i

ideal i estetici , lo zen li ha attuati . L'ideale del tèismo è

frutto di questa concezione che zen che sa cogliere la

grandezza anche nei minimi eventi del la vita.

Okakura, discendente di una famigl ia di samurai, studiò

al la Tokyo Imperial University e lavorò per anni negl i Stati

Uniti dove fondò l'Istituto per l 'arte giapponese.

"Beviamo, . . . un sorso di tè. Lo splendore del meriggio i l lumina i bambù, le sorgenti gorgogliano

l ievemente e nella nostra teiera risuona il mormorio dei pini. abbandoniamoci al sogno

dell 'effimero lasciandoci trasportare dalla meravigl iosa insensatezza delle cose"

Page 23: I viaggiatori non mentono mai

Quando si parla di Guida Galattica per Autostoppisti , ci si

può riferire ad una serie radiofonica, ad una saga

letteraria, una “tri logia” in cinque libri , come la definiva

l 'autore, al primo libro di tale saga o a un fi lm. In tutti i

casi, i l fruitore seguirà le vicende di Arthur Dent e dei

suoi amici in giro per la Galassia dopo che la Terra è

stata demolita per costruire una tangenziale. . . si può

sembrare strano, ma, se avete intenzione di avventurarvi

nel la lettura/visione della Guida, vi consigl io di

cominciare ad abituarvi!

Cosa fareste se un giorno doveste scoprire che il fatto

che stanno per demolire la vostra casa è un problema

secondario, perché una flotta di astronavi al iene ha deciso di distruggere la Terra? Io

probabilmente mi darei per spacciato e mi rassegnerei, molti si farebbero prendere dal panico,

qualcuno cercherebbe di reagire, ma Arthur Dent, i l protagonista della saga della Guida

Galattica per Autostoppisti , ha la fortuna di aver salvato la vita ad uno strano tipo che si chiama

Ford Perfect e da allora è diventato un suo grande amico. Arthur non sa che Ford lavora per la

redazione della Guida e, da autostoppista galattico, riesce a salvare Arthur, trascinandolo in

una serie di avventure in giro per la galassia, avventure da vivere con l 'unica guida veramente

efficace per un viaggio del genere, la Guida con la G maiuscola, al la ricerca della serenità

perduta e dell 'amore mai avuto.

Tutta la narrazione ruota infatti su quello strano libro che sembra raccogliere tutto i l sapere

umano, un l ibro che ha soppiantato l 'Enciclopedia Galattica

(qualcuno ha detto “Isaac Asimov”, “Ciclo del le Fondazioni”,

ecc.?), perché è più economica e riporta sul la copertina la scritta

“Niente panico!” (“Don't panic!”), un l ibro per cui lavorano redattori

sparsi in tutta la galassia e che riporta poche semplici regole come

“non dimenticare mai i l tuo asciugamano”, ma anche nozioni di

letteratura Vogon.

Personaggi improbabil i , vicende assurde, mondi incredibi l i , gadget

straordinari tutto mescolato in una satira della condizione umana

(tutto ciò che la Guida dice della Terra è che è “fondamentalmente

innocua”), del la ricerca della verità assoluta (la risposta al la

domanda fondamentale sul la vita, l 'universo e tutto quanto è 42) e

Guida Galattica perAutostoppisti di Diego Rosato

Page 24: I viaggiatori non mentono mai

della irrequietezza che ne deriva (la ricerca della domanda, per comprendere la risposta).

Arthur è una persona normale, con una vita normale cui mancava solo l 'amore, prima che tutta la

sua esistenza fosse stravolta e proprio questo contrasto tra le aspirazioni del protagonista e le

sue vicende creano un effetto tragicomico a tutta l 'opera.

Lo sti le di Douglas Adams è molto particolare, soprattutto nella scelta dei vocabil i , spesso

inventati , i l cui significato al le volte è solo vagamente intuibi le, ma ciò contribuisce ad accentuare

l 'effetto di spaesamento del protagonista.

Personalmente mi sento di dire che se il primo libro scritto da DNA, come amava firmarsi

l 'autore, è eccezionale, i l resto della saga non è sempre all 'altezza. E non so dire (per ora) come

siano i capitol i scritti da altri autori che hanno deciso di continuare la serie, dopo la prematura

scomparsa di Douglas Adams. Quello che posso dirvi è che lo scrittore stava pensando ad un

nuovo romanzo in cui le avventure della Guida si sarebbero fuse con quelle del l 'investigatore

olistico Dirk Gently, ma purtroppo l'opera, i l cui titolo è “I l salmone del dubbio” è stata pubblicata

postuma, incompleta ed integrata con appunti e saggi del l 'autore.

Veniamo ora al fi lm. Bello, ironico, ma non eccellente. La realizzazione della pell icola fu curata

dallo stesso Adams, ma devo dire che per molti tratti si discosta dai romanzi. Le vicende narrate

iniziano e finiscono esattamente come il primo libro della serie, ma durante la narrazione vi sono

anche elementi provenienti dagl i altri capitol i , uniti ad altre vicende assolutamente inedite.

Insomma, se vi va di leggere un libro o vedere un fi lm assolutamente fuori dagl i schemi ed

imprevedibi le, fate un pensierino alla Guida Galattica per Autostoppisti e ricordate: qualsiasi

cosa accada, niente panico!

Page 25: I viaggiatori non mentono mai

Uno sguardo verso il futuro:Joseph Conrad

Funi attorcigl iate nel castel lo di prua, odore di mare e travi incrostate dal sale. Luci del tramonto,

mentre un mercanti le si al lontana per intraprendere l ’Oceano. La vita di una manipolo di uomini

perde ogni contatto con il mondo conosciuto, appena dopo un migl io dal la costa.

Questa è l’atmosfera che potrete rivivere ogni volta che sfogl ierete un racconto di Joseph

Conrad, lo scrittore inglese, di origine polacca, che può definirsi a tutti gl i effetti i l primo dei

contemporanei.

Una penna che non tralascia nessun dettagl io, nemmeno il più piccolo e permette al suo lettore

di sal ire al bordo delle navi che egli stesso conobbe.

Joseph Conrad, i l cui vero nome sembra quasi impronunciabile, ebbe una vita davvero unica ed

avventurosa e niente, poter far presagire, i l suo futuro di scrittore.

Inizia come mozzo a girare i l mondo, per fare sul le navi i lavori più umil i . Impara dalla vita e dai

suoi viaggi la complessità del l ’epoca in cui vive e la durezza dell ’animo umano, reso ancora più

duro dall ’ isolamento coatto.

E’ infatti al largo, in un punto non precisato del globo che avvengano i grandi misfatti narrati da

Conrad, in un non luogo ricco di ogni particolare. Una prosa capace di influenzare gli autori

successivi e di creare chiaroscuri intensi ; luci e bagliori di una società e della mente umana,

messa a dura prova.

Ma anche una narrazione di approfondimento e attenta ad un globalizzazione ante l itteram come

era quella del l ’ Impero Britannico.

di Clara Raimondi

Page 26: I viaggiatori non mentono mai

Uno sguardo volto al futuro e a testimoniarlo la verità di un racconto come quello de I l Negro del

Narciso. La storia di James Wait, del la sua tragica vicenda personale, del la sol idarietà degli altri

marinai. Una generosità imprevista proprio nei suoi riguardi, destinata a lui, nero e ultimo ad

essersi imbarcato sul Narciso.

Una nave ed un destino, lo stesso del capitano che rimane indifferente al la situazione dei suoi

uomini. Un’al legoria che ritorna oggi nel gesto razzista, pieno di odio che si è compiuto a Firenze

e che testimonia quanto poco sia cambiato nel corso dei decenni.

Conrad il narratore di ieri , ancora attuale oggi e che ci porta al la scoperta del viaggio più

importante, quel lo che ci conduce al significato della nostra esistenza.

Per approfondire:“I capolavori” di Joseph Conrad, Oscar Mondadori, 929 pagg, 1 2.80 euro

Clara Raimondi è l 'anima di Reader's Bench. Grazie al le

esperienze maturate nell 'organizzazione di eventi e

ufficio stampa, ha saputo trasformare un semplice blog

in una rivista letteraria a tutto tondo, curando la l inea

editoriale e i contatti con l 'esterno. Attualmente oltre che

occuparsi di Reader's Bench collabora con testate

nazionali e locali con articol i legati al la cultura.

Scrivete a readersbench@gmail .com e sarà fel ice di

rispondervi!

Page 27: I viaggiatori non mentono mai

Destinazione Malesia

Siamo a pochi giorni da Natale

ma io sto già pensando alle

vacanze estive. Sarà perché

non ho mai sentito i l fascino

del periodo natal izio o sarà

perché amo molto l 'estate ed il

caldo torrido (l 'avevo detto che

ero una tropic girl) ma sto già

organizzando le mie vacanze

per l 'estate 201 2. La tappa del

prossimo anno sarà la Malesia

con le sue candidfe spiagge, la

lussureggiante vegetazione e

la deliziosa cultura cul inaria.

Ecco quindi dei l ibri che

possono essere molto uti l i a chi volesse informarsi e decidere se partire per queta magica meta:

LONELY PLANET, "MALESIA, SINGAPORE E BRUNEI", 26 euroL'ho già detto molte volte che secondo me le guide della Lonley sono sempre le migl iori e più

uti l i per i l viaggiatore fai da te. Questo volume ci informa su tutto quello che c'è da sapere sul la

Malesia peninsualre e sul la parte malese del Borneo, compresi Brunei e la città di Singapore.

C'è anche uno speciale sui presidi slow food dei vari cibi tradizionali malesiani. Inoltre troverete

tutte le informazioni per poter visitare le famisissime piantagioni da tè nel cetro delle Highlands

malesiane.

JOSEPH CONRAD, "AL LIMITE ESTREMO", Garzanti, euro 7.49, 165 p.L'ultimo libro della tri logia del la vita del grande scrittore dei mari. Questo romanzo narra la storia

del capitano Whalley che si ritrova senza lavoro e senza nave a dover mantenere la figl ia amata.

Accetta così di entrare in società con un ottuso armatore ed inizia così la sua ultima avventura

nei mari del Sud est asiatico. I l racconto è ambientato tra Melakka, la famosa città malesiana

conquistata da portoghesi, olandesi ed inglesi, terra di marajah e di governatori britannici,

Singapore ed i mari del Borneo.

di Nicoletta Tul

Page 28: I viaggiatori non mentono mai

EMILIO SALGARI, "I PIRATI DELLA MALESIA"Le avventure del mitico Sandokan e del suo amico

Yanez che vanno a salvare Tremal Naik, amico e

combattente. Tra amori, goverantori malvagi, imboscate

e giungle selvaggie questo l ibro come molti altri di

Salgari (I misteri del la giungla nera, le tigri di

Mompracem) vi porteranno nella terra dell 'affascinante

principe guerriero, i l Borneo ed esattamente la parte

malese del Borneo (Sabah e e Sarawak) zone dal cl ima

mite e coste ricche di insenature protette e quindi da

sempre amate da pirati ed avventurieri .

Io mi sto preparando con queste letture e spero di

potervi raccontare le mie avventure, stavolta

direttamente dalla terra di Sandokan però!

Page 29: I viaggiatori non mentono mai

Mattia Gall iani, per Reader's Bench si occupa della

realizzazione di vignette, disegni, schizzi. Potete trovare

le sue vignette nella sezione Cartoon On the Bench,

sono sue le immagine delle copertine dei nostri special i e

quelle che accompagnano la poesia del venerdì. Ogni

immagine è realizzata a computer mediante l 'uso di una

tavoletta grafica. Inoltre recensisce le sue letture e data

la sua sfrenata passione per la musica si occupa degli

articol i per la sezione Libri e Musica.

Page 30: I viaggiatori non mentono mai

Tutto i l mondo dei l ibri su una panchina

www.readers-bench.com

I viaggiatori non mentono mai è un numero speciale di Reader’s Bench, real izzato da:

Ariberto Terragni

Diego Rosato

Nicoletta Tul

Davide Restel l i

Floriana Vil lano

Clara Raimondi

Mattia Gall iani

Ringraziamo Federica Frezza per la sua disponibi l ità

La copertina ed alcune tavole dello speciale sono state realizzate in esclusiva da Mattia Gall iani