Montagne & Paesi - Marzo 2016 OK

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Editore: MP & Partners - Direttore Responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo numero 14 dell’8/4/1997 - Anno XX - N. 3 - MARZO 2016 via Provinciale 1/D - Pian Camuno (BS) telefono 0364 591197 IL MEGLIO PER IL TUO ACQUARIO. PESCI - PIANTE - ACCESSORI - ACQUARI - TARTARUGHE e quanto serve per la cura del tuo cane e del tuo gatto Mangimistica delle migliori marche Agenzia Generale Darfo Boario Terme Agenti Generali: Fabio Arrigoni - Giacomo Mercanti Giorgio Poiatti Piazza Medaglie d’Oro, 3 - DARFO B.T. (Bs) 0364.531556 - 0364.534570 [email protected] Reddito inferiore alla media, una popolazione che invecchia, l’alta valle che si spopola Una strategia per il territorio camuno - sebino Le Aree Interne rappre- sentano una parte ampia del Paese – circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popola- zione – assai diversificata al proprio interno, distante da grandi centri di agglo- merazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo instabili ma tuttavia dota- ta di risorse che manca- no alle aree centrali, con problemi demografici ma anche con forte potenzia- le di attrazione. La Valle Camonica ed il territorio del Sebino hanno tutte le caratteristiche per essere considerate Aree Interne con tutte le problematicità che abbiamo evidenziato. Questo è il quadro della situazione: Il reddito me- dio pro capite annuo del Distretto della Valle Ca- monica – Sebino è tra i più bassi della provincia di Brescia e dell’intera Lombardia e le tendenze demografiche in atto sono altrettanto tristi. La popo- lazione residente nell’al- ta Valle Camonica tra il 1961 e il 2001 si è ridotta del 21%, con una perdita uniforme nei vari decenni. Il quadro che ne esce è sconfortante: quello di una valle che si spopola e che invecchia, ovvero di un territorio che sta per- dendo la propria attrattivi- tà e il proprio futuro. “A fronte di questi dati – ha affermato il Presidente della Comunità Montana e BIM, Valzelli - la strategia di sviluppo della Valle Ca- monica deve puntare alla riduzione dell’emigrazio- ne, all’attrazione di nuovi residenti, alla ripresa delle nascite, alla modifica del- la composizione per età a favore delle classi più gio- vani, obiettivi raggiungi- bili attraverso macro azio- ni interdipendenti. (pag 3) Da Trescore via agli incontri sul territorio promossi dalla Provincia Progetti di sviluppo per la Valcavallina La Terza edizione lascia la Valbrembana per la Valle Camonica A Malonno il campionato mondiale di mungitura a mano La prossima edizione del Cam- pionato del mondo di mungitu- ra a mano di bovine si disputerà a Malonno. L’accordo è arriva- to tra il comitato organizzato- re, l’associazione «San Matteo - Le Tre Signorie» di Branzi, e il Comune, dove abita il vinci- tore delle prime due edizioni della gara, l’allevatore e opera- io Gianmario Ghirardi. La data è già stata fissata: domenica 16 ottobre, il giorno successivo alla tradizionale fiera bovina locale di San Gallo. (pag. 19) Con l’appuntamento di giovedì sera 25 febbraio a Trescore Balneario la Provincia ha dato l’av- vio agli incontri sugli otto progetti di sviluppo territoriale recentemen- te finanziati dell’Ente. L’incontro si è svolto nella sede del Consor- zio Valcavallina, dove, in particolare, si è parla- to del progetto di svilup- po turistico “Est Orobie Promotion”. “Con questa iniziativa – ha commentato il pre- sidente della Provincia Rossi - abbiamo voluto dare una indicazione al territorio che va nella di- rezione dell’aggregazio- ne locale, del fare rete per costituire realtà so- vracomunali con capaci- tà di attuare progetti tra- sversali in tema di am- biente, turismo, riquali- ficazione urbana e altri che potranno nascere. La Provincia premierà chi si muove su questa linea”. Ispirati da un modello di sviluppo locale parteci- pativo, si parte dunque dall’aggregazione dei Comuni e dalla coope- razione tra soggetti pub- blici e privati per cerca- re di allargare esperienze che in parte già esistono. Il punto d’arrivo di quest’operazione è la nascita di progettualità efficaci per lo sviluppo delle zone omogenee in cui verrà articolata la co- munità bergamasca. (pag. 8)

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Editore: MP & Partners - Direttore Responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo numero 14 dell’8/4/1997 - Anno XX - N. 3 - MARZO 2016

via Provinciale 1/D - Pian Camuno (BS)telefono 0364 591197

IL MEGLIO PER IL TUO ACQUARIO.PESCI - PIANTE - ACCESSORI - ACQUARI - TARTARUGHE

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Giorgio Poiatti

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Reddito inferiore alla media, una popolazione che invecchia, l’alta valle che si spopola

Una strategia per il territorio camuno - sebinoLe Aree Interne rappre-sentano una parte ampia del Paese – circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popola-zione – assai diversificata al proprio interno, distante da grandi centri di agglo-merazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo instabili ma tuttavia dota-ta di risorse che manca-no alle aree centrali, con problemi demografici ma anche con forte potenzia-le di attrazione. La Valle Camonica ed il territorio del Sebino hanno tutte le caratteristiche per essere considerate Aree Interne con tutte le problematicità che abbiamo evidenziato. Questo è il quadro della situazione: Il reddito me-dio pro capite annuo del Distretto della Valle Ca-monica – Sebino è tra i più bassi della provincia di Brescia e dell’intera Lombardia e le tendenze demografiche in atto sono altrettanto tristi. La popo-lazione residente nell’al-ta Valle Camonica tra il 1961 e il 2001 si è ridotta del 21%, con una perdita uniforme nei vari decenni. Il quadro che ne esce è sconfortante: quello di una valle che si spopola e che invecchia, ovvero di un territorio che sta per-dendo la propria attrattivi-tà e il proprio futuro.

“A fronte di questi dati – ha affermato il Presidente della Comunità Montana e BIM, Valzelli - la strategia di sviluppo della Valle Ca-monica deve puntare alla riduzione dell’emigrazio-ne, all’attrazione di nuovi

residenti, alla ripresa delle nascite, alla modifica del-la composizione per età a favore delle classi più gio-vani, obiettivi raggiungi-bili attraverso macro azio-ni interdipendenti.

(pag 3)

Da Trescore via agli incontri sul territorio promossi dalla Provincia

Progetti di sviluppo perla Valcavallina

La Terza edizione lascia la Valbrembana per la Valle Camonica

A Malonno il campionatomondiale di mungitura a manoLa prossima edizione del Cam-pionato del mondo di mungitu-ra a mano di bovine si disputerà a Malonno. L’accordo è arriva-to tra il comitato organizzato-re, l’associazione «San Matteo - Le Tre Signorie» di Branzi, e il Comune, dove abita il vinci-tore delle prime due edizioni della gara, l’allevatore e opera-io Gianmario Ghirardi. La data è già stata fissata: domenica 16 ottobre, il giorno successivo alla tradizionale fiera bovina locale di San Gallo.

(pag. 19)

Con l’appuntamento di giovedì sera 25 febbraio a Trescore Balneario la Provincia ha dato l’av-vio agli incontri sugli otto progetti di sviluppo territoriale recentemen-te finanziati dell’Ente. L’incontro si è svolto nella sede del Consor-zio Valcavallina, dove, in particolare, si è parla-to del progetto di svilup-po turistico “Est Orobie Promotion”.“Con questa iniziativa – ha commentato il pre-sidente della Provincia Rossi - abbiamo voluto dare una indicazione al

territorio che va nella di-rezione dell’aggregazio-ne locale, del fare rete per costituire realtà so-vracomunali con capaci-tà di attuare progetti tra-sversali in tema di am-biente, turismo, riquali-ficazione urbana e altri che potranno nascere. La Provincia premierà chi si muove su questa linea”. Ispirati da un modello di sviluppo locale parteci-

pativo, si parte dunque dall’aggregazione dei Comuni e dalla coope-razione tra soggetti pub-blici e privati per cerca-re di allargare esperienze che in parte già esistono. Il punto d’arrivo di quest’operazione è la nascita di progettualità efficaci per lo sviluppo delle zone omogenee in cui verrà articolata la co-munità bergamasca.

(pag. 8)

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L’Anas si impegna per oltre 20 milioni di euro

Tanti piccoli interventi per migliorare la viabilità camuna

L’Anas dimostra di credere nella Valleca-monica: il nuovo capo compartimento della Lombardia, l’ing. Giu-seppe Ferrara, che dal suo inizio mandato ha sempre mantenuto un ottimo rapporto con gli amministratori del ter-ritorio, ha presentato venerdì 4 marzo in con-ferenza stampa presso la sede della Comunità Montana di Vallecamo-nica un progetto di in-

tervento che dimostra l’ascolto delle esigenze del territorio e, soprat-tutto, la coerenza di un piano che prevede tre anni di lavori di ma-nutenzione ordinaria e straordinaria per com-plessivi 20 milioni di euro. Ma, per non scri-vere il libro dei sogni, Anas ha dichiarato da subito la disponibilità a concludere due opere nodali: lo svincolo di Esine e l’allargamento

della galleria in mura-tura nella quale passa la 42 da Edolo verso l’alta Vallecamonica. In particolare, lo svincolo per l’Ospedale di Esine dalla 42, che richiede al

massimo 2 mesi di la-voro, potrà riprendere non appena concluse le complesse operazioni che hanno visto impe-gnati Anas, Comunità Montana, privati e am-ministrazioni comunali per risolvere questioni di proprietà, passaggi e modifiche ai lavori. Lo svincolo di Esine dovrebbe essere conse-gnato in estate, mentre per la galleria di Edolo, per la quale c’è il pare-re favorevole della So-printendenza delle belle arti e paesaggio, i lavori sono previsti nel 2017 per un importo di 2mi-lioni e mezzo di euro.

Altri lavori importanti a valere sul 2016, che ri-guardano sia la 42 “del Tonale e della Mendo-la” che la 39 “dell’A-prica” riguardano co-struzioni di muri di sostegno, adeguamento delle barriere di sicu-rezza, pavimentazione stradale (per 1,5 milio-ni di euro), rifacimen-to di tratti ammalorati, opere di raccolta e di recapito idraulico degli svincoli di Piancamuno e Rogno, adeguamento dello svincolo in pros-simità dell’abitato di

Stadolina al confine tra i comuni di Vione e Vezza d’Oglio, per un totale complessivo di 5.405.000 euro. Nel 2017 sono previsti al-tri lavori per 7.025.000 euro e nel 2018 al-tri lavori ancora per 6.975.000 euro. Nes-suna opera è da con-siderarsi “grandiosa”, ma tutte assieme queste opere, dalla più grande alla più piccola, rappre-sentano uno choc posi-tivo per la sicurezza e la viabilità della Valle-camonica.

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Reddito inferiore alla media, una popolazione che invecchia, l’alta valle che si spopola

Una strategia per lo sviluppo del territorio camuno - sebino

Le Aree Interne rappre-sentano una parte ampia del Paese – circa tre quin-ti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione – assai di-versificata al proprio in-terno, distante da grandi centri di agglomerazione e di servizio e con traiet-torie di sviluppo instabili ma tuttavia dotata di ri-sorse che mancano alle aree centrali, con proble-mi demografici ma anche con forte potenziale di at-trazione. Si tratta di quel-la vasta parte del territo-rio nazionale che per ca-renza di servizi, di oppor-tunità, per il degrado am-bientale e paesaggistico, stanno subendo un calo o invecchiamento della popolazione. Chi ancora oggi vive in queste aree in assenza di solide pro-spettive di rilancio avrà sempre più difficoltà a ri-manervi in futuroE’ necessario operare una revisione critica del mo-dello di sviluppo, pren-dendo atto che i sistemi agroforestali costituisco-no parte fondamentale di quel “capitale” su cui si fondano le possibilità di sviluppo economico e di conservazione ambien-tale, ma sono indissolu-bilmente legati all’opera dell’uomo. E’, pertanto, necessario sviluppare una pianificazione che punti a realizzare una efficace integrazione dei proces-si sociali, economici ed ambientali, riducendo la polarizzazione fra sistemi

produttivi e sistemi natu-rali, fra società urbana e società rurale.Contestualmente occorre proporre progetti di rilan-cio delle opportunità eco-nomiche incentrati sulla valorizzazione e riqualifi-cazione delle risorse esi-stenti, e su dinamiche di scambio più virtuose che in passato con i territori più dinamici e densamen-te popolati. La Valle Camonica ed il territorio del Sebino han-no tutte le caratteristiche per essere considerate Aree Interne con tutte le problematicità che abbia-mo evidenziato. Questo è il quadro della situazione: Il reddito medio pro ca-pite annuo del Distretto della Valle Camonica – Sebino è tra i più bassi della provincia di Brescia (15.589 euro nel 2013, quando il massimo pro-vinciale è di circa 23.000 euro) e dell’intera Lom-bardia e le tendenze de-mografiche in atto sono altrettanto tristi. Nel 2011 (dati censimen-to ISTAT) i residenti del-

la Valle Camonica risul-tavano essere 93.037. di poco superiore a quelli di dieci anni prima, ma subito si nota una for-te disparità tra l’indice demografico dei comu-ni dell’alta Valle ed i co-muni della bassa Valle. La popolazione residente nell’alta Valle Camonica tra il 1961 e il 2001 si è ridotta del 21%, con una perdita uniforme nei vari decenni. Anche la Media Valle ha evidenziato nel tempo una diminuzione demografica, nonostan-te un andamento com-plessivo di lieve crescita (3,1%). Unica area che ha visto nel tempo una progressiva crescita del-la popolazione è stata in-vece la Bassa Valle, che ha rappresentato un polo interessante di localizza-zione industriale e arti-gianale indotto dallo svi-luppo dell’industria bre-sciana degli anni ’50 e ’60, attraverso l’attrazio-ne soprattutto di residenti dalle aree di Media e Alta Valle, industria e artigia-nato oggi fortemente in crisi. Altra considerazione di elevata emblematicità negativa: considerando l’intero periodo 1971-2011, dal punto di vista della distribuzione della popolazione per età, la percentuale di residenti fra i 15 e 64 anni oscil-la tra il 65% ed il 67,1%, mentre variazioni più im-portanti interessano le restanti fasce. Nello spe-cifico, il numero di colo-ro che hanno un’età infe-riore ai 15 anni si ridu-ce dal 25,7% al 13,8%. Nello stesso arco di tem-po, si raddoppia la per-centuale di residenti so-pra i 65 anni (dal 9,3%

al 19,4%), mentre risulta quasi triplicato il nume-ro di cittadini di 75 anni e oltre (dal 3,1% al 9%). Il quadro che ne esce è sconfortante: quello di una valle che si spopola e che invecchia, ovvero di un territorio che sta per-dendo la propria attratti-vità e il proprio futuro. “A fronte di questi dati – ha affermato il Presidente della Comunità Montana e BIM, Valzelli - la strate-gia di sviluppo della Val-le Camonica deve punta-re alla riduzione dell’e-migrazione, all’attrazio-ne di nuovi residenti, alla ripresa delle nascite, alla modifica della com-posizione per età a favo-re delle classi più giova-ni, obiettivi raggiungibili attraverso cinque macro azioni interdipendenti: 1. aumento del benessere della popolazione locale; 2. aumento della doman-da locale di lavoro (e dell’occupazione); 3. capacità di gestione equilibrata del capitale territoriale; 4. riduzione dei costi so-ciali della de-antropizza-zione; 5. rafforzamento dei fat-tori di sviluppo locale so-stenibile. Per avviare l’inversione di situazioni di marginali-tà e progressivo sottosvi-luppo quali quella descrit-ta e promuovere invece integrazione e sviluppo a base locale, è stata lancia-ta a livello governativo la “Strategia nazionale per le aree interne” che si fonda, finanziariamen-te e metodologicamente, sulla programmazione dei fondi comunitari di-sponibili per tutte le Re-gioni del paese per il set-tennio 2014 -2020, com-

binati con la previsione di risorse dedicate e con il quale vengono indicati tre obiettivi generali: tutelare il territorio e la sicurezza degli abitan-ti affidandogliene la cura; promuovere la diversi-tà naturale, culturale, del paesaggio e il policentri-smo aprendo all’esterno; rilanciare lo sviluppo e il lavoro attraverso l’uso di risorse potenziali male utilizzate”. Nella buona pratica le azioni da concretizzare passano attraverso questo percorso obbligato: terra e cultura più che cemen-to e uffici. Prodotti tipici da consumare non solo nelle sagre. Riportare le persone sulle montagne. Sistemare le strade pro-vinciali, togliere le bu-che, restaurare i paesag-gi, le pozze d’acqua per gli ovini, ripulire i fiumi, i torrenti.La Vallecamonica si sta attrezzando per parteci-pare alla selezione indet-ta da Regione Lombar-dia puntando i riflettori su una serie di argomenti che incideranno profon-damente sul futuro svi-luppo economico, sociale e ambientale della Valle

Camonica. In particolare, per centra-re l’obiettivo verrà pro-posto un “Patto di solida-rietà” tra le istituzioni ed i diversi attori di Valle ri-feribili alle fonti di finan-ziamento oggi in discus-sione (Fondi ODI, Fon-di Aree Interne e Fondi BIM) che, sebbene de-finite con metodologie, soggetti potenzialmen-te beneficiari e criteri e tempi diversi di erogazio-ne, possono costituire un unicum nella storia eco-nomica della Valle Ca-monica per favorirne un rilancio integrato a livel-lo ambientale e sociale di territori e popolazioni. Utilizzando strategie con-cordate e condivise, tutti i 41 Comuni della Valle Camonica dovranno be-neficiare delle opportu-nità di sviluppo che oggi si presentano, al fine di rendere proficui i finan-ziamenti che giungeran-no, considerando che l’o-biettivo comune è quello di creare uno sviluppo ar-monico del territorio val-ligiano, evitando ulteriori fratture e sperequazioni tra aree tutte ugualmen-te, anche se per motivi di-versi, in sofferenza

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La Valle Camonica cercad’identificare le sue aree interne

La Valle Camonica, nelle sue componenti tecniche e politiche, si sta attrezzan-do per partecipare alla se-lezione indetta da Regione Lombardia candidando il territorio attraverso una, o probabilmente due “Aree Interne”. Lo scorso 17 febbraio 2016 si è tenuta presso la Sala Giunta della Co-munità Montana di Valle Camonica una prima riu-nione organizzativa alla quale hanno partecipato i Presidenti delle Unioni dei Comuni candidabili a diventare Aree Interne, il Presidente della Comunità Montana e BIM di Valle Camonica, la Presidenza della Provincia di Brescia ed i Consiglieri Regionali eletti in Valle Camonica (assente il solo consiglie-re Fanetti per sopraggiunti impegni). “L’occasione che ci offre la Regione – esordisce il Presidente della Comunità Montana e Bim di Valle-camonica, Oliviero Val-zelli – va colta al volo e deve vederci per una volta ancora coesi per attingere ai finanziamenti che siano

il volano per uno sviluppo vero del territorio. La Val-le Camonica ha pagato un caro prezzo alla crisi che attanaglia anche quest’a-rea ormai da troppi anni. C’è voglia di rilancio e le risorse che saranno desti-nate ai nostri progetti sa-ranno utilizzate per aiuta-re a recuperare parte delle potenzialità che si sono ridotte sul territorio”A proposito di Regione, vi bastano i soldi che il Pirel-lone mette a disposizione per il funzionamento della Comunità Montana? “Il denaro messo a dispo-sizione non è sufficiente per le tante attività che svolgiamo. Per fortuna c’è il BIM che contribuisce a mantenere attivi diver-si settori che altrimenti dovrebbero limitare la propria azione e ridurre i servizi offerti; facciamo un po’ più fatica a far qua-drare i conti, ma i servizi essenziali non sono venuti meno”A questo punto ci è sem-brato naturale chiedere, proprio perché si è fatto accenno ai servizi es-senziali, un parere sulla

recente riforma che ha cancellato l’Asl di Valle-camonica e fatto nascere l’Ats Valcamonica-Valtel-lina.“E’ un vero peccato che il programma di riordino della Sanità Lombarda ab-bia sacrificato la Valle Ca-monica – spiega il Presi-dente Valzelli – Qui si era creato il primo ed unico esempio di autonomia nel settore sanitario e proprio coloro che fanno dell’au-tonomia una bandiera non ci hanno sostenuto nel-la richiesta di preservare questo aspetto che aveva creato tra Asl e Comunità Montana un rapporto di collaborazione e condivi-sione di tante strategie”.A proposito di strategie, Presidente, ci aiuti a capi-re quelle sul turismo“Il settore sta da tempo la-vorando per caratterizza-re e promuovere l’offerta culturale della Valle. Dalle rocce incise, riconosciute del’Unesco alle tante of-ferte del territorio siamo in presenza di un impor-tante patrimonio”Non resisto a scuotere il capo ed a interrompere

sottolineando che un con-to è l’aspetto culturale ed un altro è quello turistico. Chi sceglie il territorio per sciare, per un soggior-no estivo, perché attratto dal lago o per “passare le acque” alle Terme, non necessariamente è attrat-to dall’offerta culturale, anche se le due cose non si respingono. Insisto sull’argomento turismo e domando: c’è la consape-volezza del potenziale che il settore rappresenta?“C’è la certezza che per certe aree il settore rap-presenta una se non l’u-nica opzione di sviluppo e di crescita e l’unica al-ternativa all’abbandono delle zone di montagna. E necessario diversificare l’offerta per aumentar le presenze”Ma il territorio presen-ta anche zone d’ombra, Montecampione è un esempio che costa parec-chi euro e pare non avere sbocchi“ Il BIM si è trovato coin-volto nella vicenda che ha riguardato Montecampio-ne ed ha dovuto metterci per quest’anno 250.000

Euro. Io sarei ben con-tento se si creassero le condizioni perché il Bim esca da questa vicenda e la condizione è che i pro-prietari degli immobili partecipino attivamente ad un progetto di rilan-cio. Ma dubito che questo si realizzi e lo dico sulla base dei recenti atteggia-menti”.Un’ultima domanda: l’a-gricoltura ha sempre rap-presentato un importante settore per l’economia

della Valle “E lo sarà sempre di più. Lo speci-fico settore sta operando molto bene e gli operatori rispondono positivamen-te alle sollecitazioni che vengono fornite. C’è un ritorno dei giova-ni e questo fa guardare al futuro con maggiore speranza. Un fiore all’oc-chiello è rappresentato dalla Dop per il Silter il cui raggiungimento è frut-to della sinergia creata sul territorio”

La parrocchiale di Malonno come non si era vista mai

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Solennità particolar-mente sentita a Malon-no quella dei patroni Faustino e Giovita che apre anche la settima-na del sacro triduo dei morti da venerdì 19 a domenica 21 febbraio.Quest’anno le celebra-zioni sono state arric-chite anche da un bel lavoro ingegneristico-architettonico, affidato

al giovane ingegnere malonnese Damiano Mariotti, che ha realiz-zato un rilievo dell’in-terno della chiesa par-rocchiale risalente al 1731 su progetto di Antonio Corbellini. Il metodo innovativo del rilievo consente di ef-fettuare un tour virtuale all’intero della struttu-ra, come se si viaggias-

se comodamente sedu-to a bordo di un piccolo drone. Il materiale rielaborato e prodotto su supporto informatico è conside-rato di proprietà della Parrocchia e tutelato dalla Curia di Brescia che non concede la sua diffusione, proprio per prevenire eventuali azioni da parte di ma-

lintenzionati: infatti, il tour virtuale è talmente preciso e ricco di parti-colari che potrebbe for-nire indicazioni anche di segretezza.Domenica 14 febbraio l’associazione malon-nese “Jus plantandi” ha condotto per mano un pubblico attento e appassionato alla visi-ta guidata dell’antica parrocchiale, mentre contemporaneamente è stato proiettato anche il tour guidato ricco di bellezza e fascino nuo-vo.

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di una tesi di laureaHa studiato e lavorato bene, ha frequentato con scrupolosità i corsi, si è dedicato alla ricerca appassionata sul campo per la sua tesi e per la vita e alla fine la Commissione di Laurea lo ha premiato, giustamente, con un 110 e lode. E’ Roberto Spadaccini di Fucine di Darfo, oggi dottore in scienze agrarie presso l’Università di Edolo, che si è messo in evidenza nella sua semplicità tenace avendo dimostrato che la Vallecamonica ha, dal punto di vista vitivinicolo, un’ulteriore grande carta da giocare: quel-la dei nuovi vitigni resistenti alle principali crittogame in confronto dei vitigni tradizionali. La discussione della tesi è stata particolarmente bril-lante e, oltre al massimo voto finale, gli ha meritato anche una standing ovation. La sua ricerca si è sviluppata sul versante idrografico destro della Vallecamonica tra Erbanno e Edolo. Alla festa finale per la sua laurea erano presenti tutti i viticoltori camuni ed i formaggi di eccellenza portati dall’amica e collega Sonia Spagnoli

L’alta Vallecamonica, tra Sonico e Malonno, è stata teatro di numerosi episodi alluvionali con colate detritiche dal-la Val Rabbia a partire dalla sera del 27 luglio 2012. Da subito Regione Lombardia ha proget-tato gli interventi, tra cui il rifacimento tota-le del Ponte che colle-ga Sonico con Rino, il rifacimento del tratto terminale del torrente Rabbia alla confluenza nel fiume Oglio, la di-fesa spondale (con im-pegno finanziario della Provincia di Brescia) a nord del ponte fino alla grande briglia se-midistrutta dalla colata detritica ed il sistema di monitoraggio e allerta-mento, considerato pri-mo del genere in Italia. Nel frattempo, l’Asses-sorato al territorio ha

recepito le istanze della Comunità Montana di Vallecamonica e dei co-muni di Sonico e Ma-lonno per una soluzione più radicale che preve-desse la rimozione de-gli oltre 300.000 metri cubi di materiale che ingombravano l’alveo dell’Oglio ed un siste-ma di raccordo dell’asta

del torrente Rabbia con quello dell’Oglio. Que-sti ultimi due interventi, dell’importo comples-sivo di 4.400.000 euro, deliberati e finanzianti da Regione Lombardia nel programma di inter-venti prioritari e urgen-ti nelle aree a rischio idrogeologico molto elevato, sono sotto gli

occhi di tutti. Infatti, per chi viaggia in Valle-camonica dalla piana di Malonno verso Edolo si apre uno scenario spet-tacolare dove tra asta dell’Oglio e asta del Rabbia sono al lavoro una ventina di grandi mezzi da cantiere del-le ditte Trentini e Pac che hanno vinto rispet-tivamente l’appalto sul Rabbia e quello sull’O-glio. Dei 4 milioni di euro per questi ultimi due imponenti lavori di regimazione idrauli-ca, 600.000 euro che si sommano ai preceden-ti 738.000, sono per i lavori di sistemazione

morfologica della con-fluenza del Rabbia nel fiume Oglio, in capo al Comune di Sonico e 3.400.000 euro per lo svasamento del letto del fiume Oglio verso sud con adeguamento della sezione idraulica, in capo alla Comunità Montana di Vallecamo-nica. Nei giorni scorsi l’Assessore al Territo-rio di Regione Lombar-dia Viviana Beccalossi ha effettuato una visita ai cantieri accompa-gnata dal suo staff ed ha espresso un lusinghiero giudizio sul metodo se-guito (mai prima d’ora la Regione aveva agito con tanta celerità) che di merito (dalla confe-renza di servizi dell’a-prile 1015 si è giunti a febbraio 2016 con oltre l’80% di opere comple-tate). Quindi ha assicu-rato anche un’attenzio-

ne concreta al problema della frana tra Less e S. Antonio a Corteno Gol-gi, per la quale venerdì 26 febbraio c’è stato un incontro fondamentale anche con l’Assessore al Bilancio. Altre opere significative sul terri-torio sono l’intervento per la difesa idraulica delle sponde del fiu-me Oglio, con 200.000 euro messi a disposizio-ne da Ersaf Lombardia: 130.000 per la bonifica delle sponde dell’Oglio da Darfo a Costa Volpi-no fino alla foce del fiu-me nel Sebino e 30.000 a Cedegolo dove è sta-to effettuato un ottimo lavoro dal Consorzio forestale Pizzo Cami-no che, anche con l’uso dell’elicottero, ha bo-nificato la sponda idro-grafica destra del fiume tra rocce a picco e sede della ferrovia.

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Da oggi possiamo avere dei dati certi sulle leggere patologie della colonna vertebrale dei nostri figli

Spinometria gratuita anchein Valle Camonica grazie a Cooperativa Margherita

Cooperativa Margheri-ta (cooperativa ONLUS presente sul territorio dal 1991 con servizi ADI-SAD- gestione case di riposo, di nuclei Alzheimer) acquisendo una formazione tipica

del Nord Europa ha de-ciso di investire tempo e risorse umane ed eco-nomiche sui bambini e ragazzi. Impossibile biasimarla, i giovani sono il nostro futuro!

Da gennaio sta svol-gendo un servizio gra-tuito di Spinometria alla colonna vertebrale per tutti i ragazzi del-la quinta elementare e della prima media di tutte le scuole della Val Camonica, Val di Scalve, Val Seriana, Val Borlezza e Alto Sebino.Alcuni dati significativi ad oggi, per compren-dere l’importanza del servizio e della preven-zione:- N. 226 bambini visi-tati dal fisioterapista e sottoposti all’esame di Spinometria- N. 157 bambini senza patologie rilevate- N. 69 bambini con pa-tologie rilevate+ 30,5% dei bambini osservati presenta pro-blemi posturali e non solo. Tutti questi giovani

con presenza di patolo-gie sono visitati, sem-pre gratuitamente, dal medico fisiatra della cooperativa (presso i poliambulatori Magico Mondo in Lovere, via Giorgio Paglia 26/28 tel 035 962786 e potran-no frequentare i corsi di ginnastica posturale per migliorare il problema. Questi corsi si terranno nelle palestre comunali o scolastica dei princi-pali paesi della zona.Poche ma utili infor-mazioni specifiche sul sistema di Spinometria Formetric:- strumento sviluppato in Germania e diffuso nel mondo;- utilizzato nei princi-pali centri dedicati alle patologie posturali;- pensato per l’analisi tridimensionali della

postura e della morfo-logia del dorso con me-todo non invasivo e non ionizzante.Il lavoro di Margherita è ancora lungo e im-pegnativo, ma questo impegno e tutti gli altri progetti (come la gior-nata al mese con con-sulenze gratuite presso Magico Mondo di cui vi parleremo nel prossi-mo articolo) desiderati e voluti dalla Presiden-

te Roberta dott.ssa Ma-cario, dalla consigliera Luisella Ercoli e dal Direttore Bettino Be-linghieri daranno gran-di soddisfazioni in ter-mini di servizio sociale gratuito.

Cooperativa MargheritaLovere, via G.Paglia 26/28035 [email protected]

Innovativa analisi della postura: veloce, affidabile, senza raggi X

Cos’è la spinometria? Nasce inizialmente come alternativa non invasiva alla radiogra-fia per il monitoraggio della scoliosi nei bam-bini, campo nel quale dimostra di essere an-cora lo strumento non invasivo maggiormente affidabile. Ben presto,

però, i ricercatori han-no compreso l’impor-tanza di questa scoper-ta, applicandola anche ai disturbi funzionali. È una metodica rivo-luzionaria e innovativa che dispone della più alta tecnologia ottica e informatica.Una postura corretta è

il presupposto del buon funzionamento di tut-to il sistema corporeo. Una postura scorretta invece va ad alterare il naturale equilibrio del corpo, causando distur-bi significativi.Anche se può sembrare strano, mal di schiena, formicolii, vertigini, mal di testa, torcicollo, dolori cervicali, dolori alle articolazioni, ripe-tuti traumi nello stesso punto e ridotta presta-zione sportiva sono sin-tomi diversi tra loro che hanno spesso una causa comune nella postura scorretta.Cosa fare? Ormai nu-merosi studi hanno di-mostrato che gran parte di questi disturbi sono funzionali e non hanno origine strutturale, cioè morfologica, ossea. Al-cuni esempi come un piede piatto, un’altera-zione della vista, una malocclusione dentale o un blocco vertebrale

possono causare degli squilibri posturali con sintomatologie doloro-se a vari livelli. Non ha senso, perciò, ricorrere a diagnosi invasive con raggi X per cercare di-sturbi ossei, ma occorre una diagnosi diversa.La soluzione arriva dalla ricerca dell’Uni-

versità di Münster in Germania, che ha svi-luppato, con fondi della Comunità Europea, una metodica non invasiva per individuare proble-mi funzionali.Come funziona la spi-nometria? Il paziente si posiziona per pochi se-condi davanti al dispo-sitivo di rilevazione, che utilizza luce aloge-na proiettata sul dorso nudo e che viene rile-vata da una telecame-

ra digitale. Il software analizza i dati ottenuti e ricostruisce tridimen-sionalmente la con-formazione del dorso, della colonna e la posi-zione del bacino. È una metodica estremamente affidabile: misura i sin-goli punti rilevati con una precisione di 0,01 mm! È uno strumento di misurazione veloce, sicuro e ripetibile, con elaborazione dei dati in tempo reale.

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A Costa Volpino secondo appuntamento con la manifestazione che prende il nome dal supplemento del nostro mensile

Ritorna il Mercato delle Pulci in Piazza

Si può sempre fare me-glio, anche se in alcu-ni casi sarebbe già un successo ripetersi. Ma l’obiettivo di miglio-rare il risultato dello scorso novembre sta alla base della seconda edizione del Mercato delle Pulci in piazza, nella versione primave-rile che si svolgerà do-menica 17 aprile nella zona centrale dei Por-tici di Costa Volpino. E se l’edizione d’esor-dio si è conclusa nella soddisfazione generale

l’intenzione degli orga-nizzatori è quella di far tesoro dell’esperienza diversificando ancor più la proposta di ini-ziative.Vediamo allora cosa il Comune di Costa Vol-pino, il nostro giorna-le che attraverso il suo supplemento da il nome alla manifestazione, Radio Valle Camonica e l’emittente +ValliTV hanno in mente di pro-porre per la giornata. Confermato il Mercato del Gusto, i Mercati-

ni e numerose oasi di sbaracco l’area esposi-tiva verrà completata da numerose «piazze» dove si potrà incontrare uno spaccato della vita quotidiana. Si sta lavo-rando per completare «Piazza dello Sport», «Piazza dell’artigiana-to», «Piazza degli Arti-sti», «Piazza dei Bam-bini» che faranno da corollario e da comple-mento al mercato vero e proprio.«Stiamo pensando anche ad uno spazio

riservato al privato - afferma Nicola Mar-tinelli responsabile dell’organizzazione logistica - dove chiun-que può portare uno o più oggetti da porre in vendita, scambiare o barattare. L’oggetto po-trebbe essere lasciato anche in conto vendita sollevando il proprie-tario dall’impegno di rimanere tutto il giorno nell’area espositiva. Ci stiamo lavorando anche perché abbiamo avuto numerose richieste in questa direzione».Ma le novità non riguar-dano solo l’area esposi-tiva; saranno potenziati i momenti di intratteni-mento e di spettacolo fino alla serata quando il baricentro della ma-nifestazione si sposterà in piazza del municipio per l’esibizione di una band. Allora si potre-mo definire la giornata come una festa fuori dal comune. In tutti i sensi.La raccolta delle ade-sioni è già iniziata at-tribuendo una sorta di prelazione a chi ha partecipato alla prima edizione. Gli interes-sati possono rivolger-si presso i nostri uffici in via Nazionale 107 a Costa Volpino.

Lavori in corso per il nostro www

Chi ha recentemente cercato in rete il nostro sito , ha avuto la sorpresa di non trovare nulla. Problemi tecnici e una visione della gestione che non collimano con il nostro modo di operare ci hanno indotto a interrompere il rapporto col server che ci ospitava.Da alcuni giorni è attivo il nuovo indirizzo www.montagneepaesi.com che presenta una vecchia struttura grafica del sito, ma è operativo nella totalità dei servizi come la diffusione delle notizie di cronaca e la visione e immissione degli annunci nelle specifiche rubriche. Precisiamo che non è questa la fisionomia di quello che sarà un sito tutto nuovo che sarà posto in rete prima di Pasqua con una grafica e un’impostazione tutta nuova e con tante novità che non vogliamo anticipare per non togliere il piacere della scoperta.Continuate a seguirci anche sul web. Tra pochi giorni sarete in prima fila per scoprire le novità che intendiamo introdurre per essere sempre più vicini ai vostri interessi.

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www.montagneepaesi.com8 Montagne & Paesi

Da Trescore via agli incontri sul territorio promossi dalla Provincia

Progetti di sviluppo per la Valcavallina

Con l’appuntamento di giovedì sera 25 feb-braio a Trescore Bal-neario la Provincia ha dato l’avvio agli incon-tri sugli otto progetti di sviluppo territoriale re-centemente finanziati dell’Ente. L’incontro ha visto la presenza di Promose-rio, Comitato turistico In ValCavallina e Con-sorzio Servizi Valcaval-lina e si è svolto nella sede del Consorzio Val-cavallina, dove, in par-ticolare, si è parlato del progetto di sviluppo tu-ristico “Est Orobie Pro-motion”.“ Con questa iniziativa – ha commentato il pre-sidente della Provincia Rossi - abbiamo volu-to dare una indicazione al territorio che va nel-la direzione dell’aggre-gazione locale, del fare rete per costituire real-tà sovracomunali con capacità di attuare pro-getti trasversali in tema di ambiente, turismo, riqualificazione urbana e altri che potranno na-scere. La Provincia pre-mierà chi si muove su questa linea”.Ispirati da un modello di sviluppo locale par-tecipativo, si parte dun-que dall’aggregazio-ne dei Comuni e dalla cooperazione tra sog-getti pubblici e privati per cercare di allargare esperienze che in par-te già esistono. Il pun-to d’arrivo di quest’o-perazione è la nascita di progettualità effica-ci per lo sviluppo delle

zone omogenee in cui verrà articolata la co-munità bergamasca.Il progetto denomina-to “Est Orobie Promo-tion” nasce dalla vo-lontà di Promoserio e In ValCavallina di met-tersi in rete per stabili-re sinergie in materia di rilancio turistico dell’a-rea delle Orobie orien-tali, con specifico rife-rimento alla Val Seria-na e alla Val Cavallina. A livello operativo ver-ranno potenziate inizia-tive di coordinamento territoriali e implemen-tate azioni di comuni-cazione e altre inerenti l’offerta turistica loca-le. Il finanziamento del-la Provincia è di 10mila euro. I Comuni aderenti al comitato turistico In ValCavallina sono 18 e abbracciano l’inte-ro territorio valligia-no: Bianzano, Ranza-nico, Endine Gaiano, Spinone al Lago, Mo-nasterolo del Castello per l’area del Lago di Endine; Casazza, Ga-verina Terme, Grone, Borgo di Terzo, Vigano San Martino, Luzzana, Berzo San Fermo per la Media Val Cavallina; Trescore Balneario, Ce-nate Sopra, Cenate Sot-to, Entratico, San Pao-lo d’Argon, Zandobbio per la Bassa Val Caval-lina. Da quanto afferma-to dai presenti emerge il ritratto di un territo-rio che da tempo si sta strutturando per affron-tare la sfida del cam-

biamento attraverso il potenziamento delle reti di cooperazione tra pubblico e privato. A dimostrazione di ciò, vengono snocciolati i numeri dei consorzi : 44 comuni per la Val Seriana e la Val Scal-ve oltre a 200 operatori privati, 18 per il comi-tato In ValCavallina. E’ facile immaginare dun-que che la Provincia, oltre a svolgere il coor-dinamento che la legge le riconosce, sarà punto

di riferimento per que-ste nuove aree.Intanto c’è un altro pro-getto che sta prenden-do forma: la rete ci-clopedonale sostenibi-le della Val Cavallina. Il percorso riprende un progetto della Provin-cia che risale a qualche anno fa.

La responsabile dei progetti di sviluppo ter-ritoriale della Provin-cia Gloria Cornolti ha richiamato l’attenzione sulla necessità di pen-sare ad un modello di sviluppo dell’ iniziativa che possa garantirne la sostenibilità nel tempo: a partire dalla sottoscri-

zione di un accordo di partenariato è impor-tante condividere me-todologie di intervento tra le parti, promuoven-do tavoli di lavoro pe-riodici che possono fa-vorire la condivisione di strategie e obiettivi e integrare i progetti già attivi con quelli futuri.

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Unione dei comuni; “condividiamo già alcuni servizi”

Spinone, uno sguardo al futuro

“In Valcavallina manca la consapevolezza delle proprie potenzialità”. In questa frase è concentra-to il succo di una chiac-chierata con il sindaco di Spinone al Lago, Simone Scaburri, che abbiamo incontrato presso il Mu-nicipio che governa dal rinnovo amministrativo del 2014Scaburri ha cominciato molto presto ad interes-sarsi della cosa pubbli-ca; oggi ha 37 anni ed ha alle spalle un’esperienza come vicesindaco per un periodo di 10 anni in contemporanea con un mandato come Presidente della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, ruolo che gli ha permesso di guardare oltre i confini territoriali del suo Comu-ne e percepirne le dinami-che politiche, economi-che e sociali.Alcune considerazioni sul lago e sui comuni che si affacciano nelle sue

acque tornate ad essere sufficientemente traspa-renti dopo un periodo di agonia: “Sappiamo che l’ossigenazione delle acque del lago è ancora scarsa – afferma Scaburri - e l’avanzata del canneto pare inarrestabile. Que-sto vuol dire che nel giro di 200 forse 300 anni la Valcavallina avrà del suo lago solamente un ricor-do. I rapporti con le al-tre amministrazioni sono improntati sulla massima correttezza e l’attuazione della proposta di legge, di attualità proprio in que-

sti giorni, che prefigura accorpamenti tra comuni al di sotto di 5000 abi-tanti non ci troverebbe in difficoltà. Credo che un giusto equilibrio sia stare intorno ai 10000 abitanti limite ideale per una ge-stione dei servizi in modo ottimale”.Veniamo alle cose più propriamente di Paese. Lo scorso mese abbiamo scritto della Casa Canto-niera e dell’ipotesi di un utilizzo diverso, ci sono novità?“L’Anas è finita nell’oc-chio del ciclone a fine dello scorso anno – preci-sa il Sindaco – e c’è sta-to un profondo rimpasto dirigenziale. Questo ha in parte rotto i contatti co-struiti col tempo, contatti che stiamo aggiornando aiutati anche dell’onore-vole Sanga con un prezio-so lavoro svolto a Roma. Abbiamo chiesto una concessione per 18 anni al termine della quale at-

tiveremo un bando per la gestione a favore di pri-vati”.“Un altro obiettivo dell’Amministrazione ri-guarda la scuola materna che ha la sua sede prov-visoria in un immobile di proprietà della chiesa par-rocchiale dove 48 bambi-ni vivono la loro giornata in una struttura vetusta. L’idea è quella di demoli-re la sede della ex scuola elementare e la realizza-zione di un nuovo immo-bile moderno e funziona-le. Abbiamo partecipato al bando 6000 campanili per 100.000 euro e per poco non siamo entrati in graduatoria”Il sindaco Scaburri ci par-la poi della raccolta dei rifiuti con sacchetti no-minali nei 5 comuni che si affacciano sul lago, dei servizi alla terza età e alle fasce deboli, tutti argo-menti che riprenderemo con una prossima occa-sione. Mentre lasciamo il palazzo del Comune il nostro sguardo va fino al lago e alle sua acque blu; com’è possibile im-maginare una Valcavalli-na senza di loro? Ma ne riparliamo tra 200 o 300 anni!

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I problemi e le risorse della Valcavallina visti dall’Onorevole Giovanni Sanga

Il turismo può essere il motore per un rilancio della Valle

On.le Sanga, come vede da Roma la situa-zione economica della val Cavallina?Da anni ormai il nostro paese vive una congiun-tura economica di par-ticolare difficoltà; e in questo purtroppo la val Cavallina non fa ecce-zione. Le forti crisi regi-strate in particolare nel manifatturiero e nell’e-dilizia, settori che un tempo caratterizzavano fortemente l’identità economica della valle, hanno avuto conseguen-ze pesanti sul piano oc-cupazionale.I provvedimenti di rifor-ma varati dal Governo, insieme ad alcuni re-centi spiragli economici internazionali, stanno finalmente portando ad una timida ma oggettiva inversione di tendenza; occorre mettere in cam-po tutte le energie e le iniziative per rafforzare questi segnali di ripresa.Penso ad esempio al turi-smo, settore nel quale le potenzialità della nostra valle non sono mai sta-te espresse pienamente. In questo senso è molto importante il progetto di

valorizzazione turistica “In ValCavallina” recen-temente promosso da un raggruppamento di sog-getti pubblici e privati, fra cui tutti i comuni dell’area.

Un parlamentare del-la val Cavallina con un occhio di riguardo per il suo territorio: di cosa si sta occupando in particolare per gli interessi della valle?

Un rappresentante isti-tuzionale ha il dovere di svolgere anche una funzione di “sindacato di territorio”, a tutela e promozione dei luoghi che rappresenta. E’ fon-damentale una continua azione di contatto e col-legamento fra i diversi attori in campo, politici, amministrativi, econo-mici ed istituzionali, per affrontare e risolvere i problemi e per cogliere

le opportunità, al di là degli schieramenti e del-le divisioni politiche. Gli spunti sono molteplici: pensiamo ad esempio agli interventi ministe-riali a sostegno dei la-voratori nelle situazioni di difficoltà aziendale, al reperimento di finan-ziamenti nazionali per la realizzazione di opere pubbliche.E penso ad esempio al tema del recupero del-la ex casa cantoniera di Spinone in chiave turi-stica e in collegamento con il PLIS del lago di Endine.

In Parlamento si occu-pa ovviamente anche di temi generali e na-zionali: il rientro dei capitali all’estero, la legge di riforma delle banche. Quali le rica-dute locali di queste decisioni nazionali?Le novità legislative in-trodotte a livello nazio-nale hanno ovviamente ripercussioni su tutto il paese. Anche l’ultimo provvedimento del qua-le mi sto occupando, ovvero la conversione

in legge del decreto di riforma delle banche di credito cooperativo, ci toccherà da vicino: pen-so ai legami storici tra le banche cooperative e le attività produttive locali. L’obiettivo della riforma è quello di salvaguardare la specificità dell’atten-zione al territorio coniu-gandola con l’esigenza di una maggiore solidità degli operatori; questa è una condizione necessa-ria per contribuire alla ripartenza dell’intero comparto economico, anche in val Cavallina.

Si discute in questo pe-riodo dell’ipotesi di ac-corpamento dei piccoli comuni. Lei, che è stato presidente dell’allora

Comunità Montana della val Cavallina e quindi conosce bene le singole realtà ammi-nistrative del nostro territorio, che cosa ne pensa?Il tema della frammen-tazione amministrativa è molto serio; soprattutto per un territorio come il nostro, dove la quasi totalità dei comuni ha meno di 5.000 abitanti.

Occorre puntare sulla gestione associata dei servizi ma andare anche oltre, con forme di unio-ne e fusione di comuni. Certo nulla deve esse-re calato dall’alto bensì deve essere il frutto di un percorso condiviso dalle amministrazioni comunali e dalle realtà associative e conferma-to dal voto dei cittadini.

Quali sono secondo lei i principali proble-mi che la valle oggi si trova ad affrontare? E quali le possibili solu-zioni?Oltre ai temi economici ed occupazionali, di cui si parlava poco fa, fra i grandi problemi della nostra valle rimane sen-za dubbio la difficile si-tuazione viabilistica.La realizzazione della variante alla SS 42 nel tratto fra Albano e Tre-

score ha rappresentato un punto di svolta fon-damentale, soprattutto per quanto riguarda la viabilità e la vivibilità nei paesi della bassa val-le. Il prossimo sviluppo riguarderà la prosecu-zione della variante; la ridefinizione del pro-getto potrà consentire di ottimizzare le risorse e favorire quindi la realiz-zazione dell’intervento.

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Ormai collaudato l’aspetto della gestione dei rifiuti ora tocca all’amianto presente in grande quantità nelle coperture di eternit

Pisogne e l’obiettivoambiente e salute

Pisogne insiste nel bat-tere la strada del totale recupero dei rifiuti pro-dotti nella normale atti-vità giornaliera dei suoi cittadini. Dopo aver realizzato l’isola ecologica una vera novità è stata l’at-tivazione del servizio raccolta «porta a por-ta» del materiale iden-tificato come secco in-differenziato. Addio al sacco, dunque, e intro-duzione del bidoncino nominale. «Abbiamo raggiunto un accordo con la so-cietà che gestisce il ser-vizio raccolta a Piso-gne – precisa il sindaco Diego Invernici – por-tando i passaggi da due a tre volte alla settima-na. Inoltre, abbiamo in-trodotto il servizio rac-colta porta a porta adot-tando i bidoncini no-minali. E’ un tentativo di sensibilizzare mag-giormente la già attenta popolazione pisogne-se con l’obiettivo di un completo recupero dei rifiuti. Chi non è attento allo smistamento dovrà utilizzare il servizio più volte, fino a tre a setti-mana. Chi invece è at-tento alla separazione dei rifiuti non utilizze-rà totalmente i passag-gi settimanali previsti. Si va verso la Tariffa Puntuale in modo che chi produce di meno paga anche di meno. Da sottolineare che il pas-saggio aggiunto della raccolta avviene senza aumento dei costi per l’Amministrazione ed è

frutto di un accordo con la Società che gestisce il servizio”.Rimanendo in tema am-bientale e di rispetto del territorio segnaliamo un’ulteriore iniziativa dell’Amministrazione Pisognese, questa volta attinente l’amianto.La Legge Regiona-le sull’eliminazione dell’amianto, prevede-va per la fine del 2015 l’obbligo d rimozio-ne del pericolosissimo prodotto, causa di tanti tumori e di tanti deces-si. La data non è stata rispettata, come suc-cede spesso in Italia, per cui oltre alla pro-roga dei tempi dell’ob-bligo di smaltimento si sono introdotte norme di difficile applicazio-ne, come quella di no-minare un tecnico spe-cializzato che valuti la necessità o meno di una celere rimozione. Di fronte alla confusio-ne che regna sull’argo-mento l’Amministra-zione ha raggiunto un accordo con una ditta specializzata nella ri-mozione del’amianto che si mette a disposi-zione della cittadinan-za per fornire tutte le informazioni necessa-

rie per adempiere agli obblighi di legge e del rispetto della salute for-nendo, se necessario, un preventivo non im-pegnativo.Tra le pieghe di questo accordo c’è l’impegno della ditta a rimuove-re e smaltire i pannelli di eternit che fanno da copertura alla caserma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza sen-za costi per le casse del Comune.Sul fronte della sicu-rezza del territorio da segnalare un contribu-to regionale di 40000 euro per la manutenzio-ne della parte terminale del torrente Trobiolo.Un’altra importante iniziativa vede impe-gnate l’Amministrazio-ne comunale e la Par-rocchia. Quest’ultima è proprietaria di uno storico e vetusto teatro parrocchiale per la cui sistemazione e messa a norma sono necessa-ri 1.600.000 euro per realizzare una moderna struttura capace di 350 posti che potrebbe col-mare una lacuna strut-turale che riguarda tut-to l’alto Sebino.L’Amministrazione si è impegnata a contribuire con euro 10000,00 per un periodo di trent’anni ricevendo in cambio la disponibilità della strut-tura per 15 giorni ogni anno. Contemporanea-mente è stata avanzata una richiesta di contri-buto di 200.000 euro al BIM di Vallecamonica..

Il Rifugio Escursionistico“Medelet” cerca gestore

Anche il Lido Goia cerca gestoreIl giorno 21 marzo 2016, alle ore 10.00 presso il Municipio di Pisogne, avrà luogo un’asta pubblica per l’affidamento in con-cessione della gestione dell’area denominata “LIDO GOIA”.La concessione ha per oggetto l’uso esclusi-vo del bene demaniale in concessione al Co-mune di Pisogne, ubi-cato in Via Piangrande n.1 - costituito dal bar, dalle relative pertinen-ze (piscina, spogliatoi, cabine, casette in legno, bagni, area spettacoli, zona parco giochi per bambini), nonché dal-le aree verdi circostanti delimitate dal demanio lacuale e dalle recinzio-ni sui rimanenti tre lati.La concessione, a carat-tere stagionale, rilascia-ta previa corresponsio-

ne del canone annuo of-ferto in sede di gara, ha durata di anni 1(uno), a partire dal 01/05/2016 fino al 30/10/2016, de-corsi i quali si intende decaduta.

Il prezzo a base di gara, a titolo di canone an-nuo per la concessione dell’area, da versare al comune di Pisogne, è fissato in €. 25.000,00 (venticinquemila euro).

Il Comune di Pisogne rende noto che è indetta la procedura per la con-cessione della gestione dell’immobile comunale denominato «Medelet» e della relativa area circo-stante; Il fabbricato, sito nella omonima località a quota 1.566 mt s.l.m., si caratterizza per la desti-nazione d’uso a Rifugio EscursionisticoLa concessione riguar-derà gli anni 2016-2017, (con possibilità di proro-ga per l’anno 2018), a ca-rattere stagionale.E’ prescritta l’apertura della struttura per un mi-nimo inderogabile di al-meno 100 giorni ogni

anno, così articolati:· ininterrottamente ed ob-bligatoriamente nel pe-riodo dal 15 giugno al 15 settembre;· da specificare in sede di offerta, a libera scelta del gestore, il periodo resi-duale fino al raggiungi-mento del minimo inde-rogabile di 100 giorni.

Nel periodo di apertu-ra obbligatoria il gestore deve assicurare l’apertura continua del rifugio tutti i giorni sia festivi che in-frasettimanali.Il canone di concessione in uso del rifugio posto a base d’asta è determina-to pari ad € 6.500,00 ad anno (stagione).

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Numerose sono le inizia-tive di carattere sociale culturale e sportivo pre-viste per la primavera, ormai alle porte, a Piso-gne“Innanzitutto – esordi-sce il vicesindaco Luca Romani che ci accom-pagna nella presentazio-ne delle iniziative - nei primi giorni di marzo si è concluso il progetto PULMINO AMICO. L’amministrazione co-munale ha stipulato un contratto con la società Dream Services di Sesto S.Giovanni. Un incarica-to si è recato nelle azien-de presenti sul comune di Pisogne e dintorni, per raccogliere sponsoriz-zazioni. Il logo di ogni azienda sponsor verra’ applicato sulla carrozze-ria del pulmino amico, si tratta di un Fiat Doblò dotato di una pedana mo-bile e quindi attrezzato anche per il trasporto di persone disabili. Questo pulmino verrà concesso in uso gratuito al Comu-ne di Pisogne che a sua volta lo concederà in uso alla associazione AU-SER, con la quale i ser-vizi sociali del Comune hanno da tempo stipula-to una convenzione per il trasporto di persone inabili alla guida di au-tomezzi e non in grado di utilizzare i mezzi pub-blici, verso istituti, am-bulatori e luoghi di cura. Dopo 4 anni il mezzo diverrà proprietà del co-mune. Il pulmino verrà consegnato presumibil-mente agli inizi del mese di maggio”.Domenica 13 marzo l’amministrazione co-munale in collabora-zione con Il gruppo la sgambata del giovedì, il

CAI di Pisogne, i gruppi di cammino,la Proloco e l’ANDOS, ha orga-nizzato nel pomeriggio la camminata in rosa, camminata di 5 km per le vie del paese, aperta naturalmente a uomini e donne, una cammina-ta con le donne e per le donne, per festeggiare con qualche giorno di ritardo l’8 marzo. Ogni partecipante indosserà una maglietta rosa acqui-stata a 3 euro, partenza ed arrivo in piazza Um-berto I dove al termine della camminata il CAI di Pisogne offrirà a tutti i partecipanti una tazza di te caldo. Il ricavato del-la giornata sarà devoluto al CAV (centro aiuto alla vita) di Pisogne.Lunedì 28 marzo, gior-ni di pasquetta , anche quest’anno a Pisogne si ripete l’evento “of boch e salam nostrà” tradi-

zioni e solidarietà. Un salame da record, che quest’anno misurerà 23 metri verrà scortato e poi trasportato da volontari delle associazioni di Pi-sogne, attraverso le vie del paese, fino a piazza Umberto primo, dove nel pomeriggio alle ore 15 verrà affettato e servi-to insieme ai tradizionali boch e uova sode con la collaborazione dell’or-mai famoso grigio chef ed il suo staff. Anche quest’anno il sa-lame sarà scortato da 2 giganteschi e coreogra-fici buoi di razza chiani-na. Il corteo sarà anche allietato dalla musica della banda cittadina. Il ricavato di tale evento sarà devoluto in benefi-cienza all’associazione AUSER.“Da qualche mese- si appresta a chiudere il vicesindaco Romani - il

Consiglio Comunale di Pisogne ha approvato all’unanimità l’adesione alla “Città dell’olio”, si tratta di un’associa-zione nazionale che ha l’intento di favorire la coltivazione olivicola e di riunire paesi in cui sia presente una tradizione olivicola. Sebbene Pisogne non abbia una tradizione olivicola pari a quella di altri paesi vicini, ci è parsa importante questa adesione per fare siste-ma con tutti i paesi del-la sponda bresciana del Sebino, inoltre l’intento è quello di implementare la coltivazione olivicola che comunque in questi anni ha visto un certo incremento sul nostro territorio comunale. Va in questo senso anche il contatto che l’ammini-strazione comunale ha stabilito con l’AIPOL (Associazione Interpro-vinciale Produttori Oli-vicoli), per l’acquisto di 59 ulivi da piantare su terreni adatti presenti sul nostro comune, uno

per ogni nuovo nato nel 2015. Continua a Piso-gne il successo del pro-getto Permessi Rosa. Sono circa 40 le donne che hanno aderito. Ricordiamo di cosa si tratta: ogni donna in stato gestazionale, dal primo trimestre di gra-vidanza, con un sempli-ce certificato del proprio medico di famiglia, può recarsi presso gli uffici della polizia locale del nostro comune, che ri-

lasceranno un tagliando, grazie al quale sarà loro possibile parcheggiare gratuitamente nei par-cheggi a pagamento e nei parcheggi a disco orario senza limiti di tempo.Quando poi nasce i bim-bo, le neo mamme si possono presentare negli uffici della polizia locale per il rinnovo del per-messo, che sarà valido fino al compimento del primo anno del nuovo nato”.

Pisogne,una primavera di iniziative

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Detrazione risparmio energetico 65%

Nella legge di Stabili-tà 2016 ( Legge 28 di-cembre 2015, n. 208) tra le tante novità con-tenute si trova anche la proroga al 31 dicem-bre 2016 delle detra-zioni fiscali sulla casa, quindi la detrazione IRPEF al 50% per in-terventi di ristruttura-zione e quella al 65% per interventi di rispar-mio energetico, il co-siddetto ecobonus. In particolare, le detra-zioni sono riconosciu-te se le spese sono sta-te sostenute per: - la riduzione del fab-bisogno energetico per il riscaldamento - il miglioramento ter-mico dell’edificio (coi-bentazioni - pavimenti - finestre, comprensive di infissi) - l’installazione di pan-nelli solari - la sostituzione degli impianti di climatizza-zione invernale. Gli interventi di riqua-lificazione energeti-ca degli immobili che permettono di godere della detrazione fisca-le al 65%, oggetto di proroga dalla Legge di Stabilità, fino al 31 di-cembre 2016 sono:

- riqualificazione ener-getica di edifici esi-stenti: per questi inter-

venti il valore massimo della detrazione fiscale è di 100.000 euro. Ri-entrano in questa tipo-logia i lavori che per-mettono il raggiungi-mento di un indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale non superio-re ai valori definiti dal decreto del Ministro dello Sviluppo eco-nomico dell’11 marzo 2008.

- interventi sugli invo-lucri degli edifici: Si tratta degli interven-ti su edifici esisten-ti, parti di edifici esi-stenti o unità immobi-liari esistenti, riguar-danti strutture opache orizzontali (coperture, pavimenti), verticali (pareti generalmente esterne), finestre com-prensive di infissi, de-limitanti il volume ri-scaldato, verso l’ester-no o verso vani non ri-scaldati, che rispettano i requisiti di trasmit-tanza U (dispersione di calore), espressa in W/m 2K. Per tali inter-venti il valore massi-mo della detrazione fi-scale è di 60.000 euro.

- installazione di pan-nelli solari. Per tali in-terventi si intende l’in-stallazione di pannelli

solari per la produzio-ne di acqua calda per usi domestici o indu-striali e per la coper-tura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, isti-tuti scolastici e univer-sità. Il valore massimo della detrazione fiscale è di 60.000 euro.

- sostituzione di im-pianti di climatizza-zione invernale. Per tali interventi la so-stituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione in-vernale esistenti con impianti dotati di cal-daie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione. Il valore massimo del-la detrazione fiscale è di 30.000 euro.

Negli interventi age-volabili la legge di sta-bilità 2015 ne ha intro-dotto altri che vengo-no ora prorogati dal-la Legge n. 208/2015. Si tratta in particolare delle spese sostenute dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2016 per l’acquisto e la posa in opera di: - schermature solari in-dicate nell’allegato M del decreto legislativo

n. 311/2006 (come le tende esterne, le chiu-sure oscuranti e i di-spostivi di protezione solare in combina-zione con le vetrate), fino a un valore massi-mo della detrazione di 60.000 euro da riparti-re in 10 quote annuali di parti importo

- impianti di climatiz-zazione invernale do-tati di generatori di ca-lore alimentati da bio-masse combustibili, fino a un valore massi-mo della detrazione di 30.000 euro. Rientrano nell’age-volazione le caldaie a biomassa, stufe a com-bustibile solido, ap-parecchi per il riscal-damento alimentati a pellet con potenze in-feriore a 50 kw, bru-ciatori a pellet per pic-cole caldaie a riscalda-mento.

La Legge di Stabilità 2016 introduce anche la possibilità per i con-tribuenti che si trovano nella cosiddetta no tax area, ossia coloro che non scontano alcun de-bito per l’IRPEF e che non potrebbero recu-perare il bonus, di ce-dere l’ammontare di quest’ultimo ai propri fornitori, limitatamen-te, però, a quello rife-ribile agli interventi di riqualificazione ener-getica delle parti in co-mune degli edifici con-

dominiali.In pratica il condomi-nio che effettua lavo-ri di riqualificazione energetica sulle parti comuni può decidere di non usufruire diret-tamente dell’ecobonus al 65%, ma di cederlo all’impresa che realiz-za gli interventi. Ce-dendo la detrazione fi-scale all’impresa, que-sta può applicare subi-to uno sconto al con-dominio cliente.Infine altra novità in-trodotta dalla Legge di Stabilità riguarda la possibilità di frui-re dell’ecobonus del

65% per alcuni inter-venti di domotica, in-tendendo per tali l’ac-quisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multime-diali per il controllo da remoto degli impian-ti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda e/o climatizza-zione delle unità abi-tative, volti ad aumen-tare la consapevolezza dei consumi energetici da parte degli utenti e a garantire un funziona-mento efficiente degli impianti.

(parzialmente tratto da: www.lavorincasa.it)

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Isolare termicamente e acusticamente con il cappotto

Una casa per essere vissuta bene deve pre-sentarsi con una serie di caratteristiche tecni-che favorevoli a gene-rare un buon comfort abitativo: moderata temperatura, buon gra-do di luminosità, per-cezione ovattata dei rumori esterni. Per la giusta temperatura e il grado di rumorosità di un ambiente, bisogna far capo al rivestimen-to a cappotto.Questi interventi di manutenzione straor-dinaria rientrano tra quelli per i quali esiste la possibilità d’usufru-ire della detrazione fi-scale del 65% secondo il vigente Piano Casa,

prorogato fino alla fine del 2016 e poi, com-piuto l’investimento, le bollette saranno meno salate.Il rivestimento a cap-potto può essere realiz-zato in duplice modo secondo la sua posizio-ne in esterno o inter-no della parete e può costituirsi di vari ma-teriali naturali oppure artificiali, di differenti spessori. Scegliere di realizzare un cappotto esterno piuttosto che interno dipende dalle condizioni in cui ci si trova e cioè se si è in fase di costruzione del-la propria casa, in quel-la di ristrutturazione con la possibilità di in-

tervenire all’esterno o semplicemente ristrut-turazione interna.L’intervento migliore consiste nell’inserire all’esterno del muro lo strato coibente così che questo possa essere progettato di spessore maggiore giacché, non sottrarrebbe alcuno spazio utile agli utenti dell’appartamento. Si creerebbe subito una barriera alle escursio-ni termiche, protettiva dello strato murario; quest’ultimo non sof-frirebbe più di conden-sa e muffa, né del fred-do invernale né del cal-do estivo.Il cappotto interno, in-stallato sul lato inter-

no della parete, va a sottrarre spazio utile agli ambienti interni e il suo spessore può va-riare, secondo i casi e l’efficienza da ottene-re; è però meno costo-so di quello esterno e può essere applicato a una singola unità abi-tativa, a una sola stan-za, a una o più pareti in modo abbastanza sem-plice e veloce.Il materiale da adotta-re per il cappotto inter-no dovrà avere bassa conducibilità per isola-re maggiormente l’am-biente dal freddo e alta densità per proteggere di più dal caldo estivo.Si preferiscono quelli naturali come il sughe-

ro, la fibra di legno, il silicato di calcio che ha un PH alcalino contro muffe e batteri, piutto-sto che quelli artificiali come il polistirolo, po-listirene, poliuretano, dunque EPS e XPS, adatti più per l’esterno e per isolare in modo particolare dal freddo.Ogni materiale isolan-te va posato in ope-ra rispettando precise regole e solitamente l’applicazione è effet-tuata per mezzo di col-le specifiche, di tassel-lature giuste.Lo spessore, per gli strati isolanti da ap-plicare all’interno, può variare tra i 2 e i 6 cm, non oltre poiché aumenterebbero i ri-schi di condensa con lo spostamento del punto di rugiada all’interno della camera piuttosto

che all’esterno dell’i-solante. Il sughero è un ottimo materiale per realizzare un isolamen-to efficiente e naturale sia su edifici esistenti sia su nuove costruzio-ni, sia per essere appli-cato esternamente sia internamente. Nel ri-spetto dei livelli di tra-smittanza imposti dalle normative vigenti, al fine di usufruire anche degli incentivi fiscali per gli interventi di ri-qualificazione energe-tica, occorrono cappot-ti di spessore superiore per ottenere vantaggio-si risparmi energetici ed economici.L’operazione di riqua-lificazione dovrà ga-rantire anche un mi-glioramento dell’effi-cienza acustica che è altro intervento incen-tivato fiscalmente.

Dall’Agenzia delle Entrate novità importanti riguardo il bonus ristrutturazione 2016 per sostituzione cal-daie, sanitari. Chiarimenti sull’applicazione dell’age-volazione fiscale del 50% sull’imponibile IRPEF per chi effettua lavori di ri-strutturazione edilizia.Gli esperti del Fisco hanno diffuso la circolare 2 marzo 2016 n. 3 in cui rispondono a una serie di quesiti posti dai vari Centri di Assisten-za Fiscale (CAF). Ebbene, i temi di nostro interesse riguardano i seguenti que-siti:1. La sostituzione della cal-daia rientra negli interventi agevolabili con il bonus ristrutturazione 2016 e, quindi, consente l’accesso anche al bonus mobili?2. La sostituzione di va-

sche e sanitari con altri modelli progettati per fa-cilitarne l’uso ad anziani e disabili si configura come intervento rientrante in quelli ammessi alla detra-zione fiscale del 50% per il recupero e la ristrutturazio-ne edilizia?Riguardo il primo quesi-to, le Entrate rispondono positivamente. Secondo l’Agenzia, infatti, la sosti-tuzione di una caldaia con altro modello più efficien-te, che garantisca una mag-giore efficienza energetica rispetto alla situazione pre-esistente si configura come intervento di manutenzio-ne straordinaria e, in quan-to tale, rientra tra i lavori ammessi al bonus ristruttu-razione 2016. Non solo, da questo fatto discende che il beneficiario potrà anche

richiedere il bonus sugli ar-redi collegato.Meno problematica è, in-vece, la questione del se-condo quesito. In sostanza, l’Agenzia delle Entrate ri-tiene che non si possa mai considerare manutenzione straordinaria l’intervento mirato alla sola sostituzio-ne dei sanitari del bagno, vasche e docce compre-se. Nemmeno se vengono installati dei modelli con apertura laterale o con in-gressi facilitati per i disabi-li e gli anziani.L’ipotesi che, in questi casi, si possa attribuire al lavoro eseguito la notazio-ne di «abbattimento delle barriere architettoniche», non è ritenuta ammissibi-le dagli esperti del Fisco che, pertanto, hanno chia-rito come non sia possi-

bile portare in detrazione tali lavori. Fa ovviamente eccezione il caso in cui la sostituzione dei sanitari sia accompagnata da ulteriori lavori di ristrutturazione, come la sostituzione degli impianti idraulici. In que-sti casi, infatti, i lavori di maggiore entità «assorbo-no» quelli ordinari, facen-doli rientrare tra le spese ammissibili al bonus per le ristrutturazioni edilizie.

Novità Bonus ristrutturazione 2016:

OK alle caldaie, No ai sanitari

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Il Pianeta si affida alle rinnovabiliIl 2015 è stato l’anno in cui gli investimenti nelle rinnovabili hanno toccato i livelli più alti di sempre. Lo afferma il nuovo rapporto pubblicato da Bloomberg Energy Fi-nance, intitolato Clean Energy Investment.La nuova capacità che verrà installata grazie agli investimenti fatti durante l’anno è pari a 64 GW di eolico e 57 di fotovoltaico. Quest’ultimo fa regi-strare un +30% rispetto al 2014. Gli investimenti in dol-lari nelle rinnovabi-li, spiega Bloomberg, sono saliti fino a 6 volte i livelli del 2004, nono-stante diversi fattori po-tessero giocare contro. Tuttavia, l’economia delle rinnovabili è sta-ta più forte di tutti i venti contrari che han-no soffiato lo scorso anno. Queste cifre sono una replica a tutti co-loro che si aspettavano uno stallo negli investi-menti in energia pulita dopo il calo dei prezzi di petrolio e gas. Eo-lico e solare sono in fase di implementazio-ne in molti Paesi in via di sviluppo, come par-te naturale e sostanzia-le del mix energetico. Possono essere prodotti a buon mercato, riduco-no l’esposizione di un Paese ai futuri prezzi dei combustibili fossi-li e, soprattutto, han-no tempi di costruzio-ne molto rapidi. Sarà molto difficile invertire questi trend, anche alla luce dell’accordo sul clima siglato a Parigi lo scorso dicembre.

I grandi progetti finan-ziati nel 2015I maggiori progetti fi-nanziati nel settore del vento comprendono parchi eolici offshore nel Mare del Nord e al largo delle coste della Cina. Il più grande finanzia-mento di un progetto eolico onshore è sta-to, invece, messicano. Si tratta di un parco da 1.6GW e 2,2 miliardi.Per il solare fotovol-taico, lo scettro va al progetto Silver Sta-te South, da 294MW e 744 milioni in Neva-da, mentre nel solare termico ha dominato il Marocco con il pro-

getto Noor 1, 350MW per circa 1,8 miliardi di dollari.Il Brasile ha invece dato il via libera al più imponente investimen-to in impianti a biomas-se.Nel 2015, 20 miliardi di dollari sono stati in-vestiti nel settore delle tecnologie per l’ener-gia pulita, con un incre-mento dell’11% rispet-to al 2014. Il trend è in crescita da 9 anni. La Cina primo investi-tore mondiale in rinno-vabiliÈ sempre la Cina, e di gran lunga, il primo grande investitore in

energia pulita del 2015. Aumenta la sua posi-zione di assoluto domi-nio con un incremento del 17%, a 110.5 mi-liardi di dollari scom-messi sulle rinnovabili. Il suo governo ha spro-nato lo sviluppo di eo-lico e fotovoltaico per soddisfare la domanda di energia elettrica, li-mitare dipendenza da inquinanti centrali a carbone e mantenere la leadership nel mercato internazionale.Con 56 miliardi di dol-lari, la classifica vede gli Stati Uniti al secon-do posto tra i grandi in-vestitori. Gli USA fan-no registrare un +8%

rispetto all’anno prece-dente.

Nei 28 Stati membri dell’Unione europea, invece, si è registrato un crollo del 18%. Il totale degli investi-menti è pari a 58 miliar-di di dollari, con il Re-gno Unito a farla da pa-drone (23,4 miliardi). La Germania ha inve-stito solo 10,2 miliardi, -42% rispetto al 2014. La Francia è scesa del 53%, con 2,9 miliardi.È calato il Brasile (-10% per un totale di 7,5 miliardi) ed è cre-sciuta molto l’India (+23% a 10,9 miliardi), anche se il Paese è mol-to distante dal target di 100 GW fissati dal go-verno per il 2020.Il colosso giapponese cresce del 3%, con un totale investito di 43 miliardi di dollari.

Quali Paesi tenere d’oc-chio nei prossimi anni?Messico, Cile, Suda-frica e Marocco sono nazioni in cui il boom delle rinnovabili la-scia presagire un forte sviluppo nei prossimi anni. Il primo ha visto sali-re gli investimenti del 114% (4,2 miliardi), il secondo del 157% (3,5 miliardi), il terzo del 329% (4,5 miliardi). Per quanto riguarda il Marocco, ha investito 2 miliardi nel 2015 da quasi zero nel 2014.Africa e Medio Orien-te sono due regioni con grande potenziale per l’energia pulita, secon-do Bloomberg: le loro popolazioni sono in crescita, sole e vento abbondano e, in molti Paesi africani, vi è un basso tasso di accesso all’elettricità.

Oltre un miliardo di persone ancora senza energia

Fotovoltaico dove non c’è reteIl fotovoltaico è stato più volte definito una fonte di energia «democratica», perché è in grado di garantire l’accesso all’elettricità anche alle popolazioni povere dei Paesi in via di sviluppo. Nel mondo si contano ancora 1,2 miliardi di persone senza accesso alla rete elettrica, costrette a usare fonti fossili per alimentare le lampade, ricaricare il cellulare, riscaldare l’acqua e cucinare.Nei prossimi anni l’energia solare off-grid (o più semplicemente senza rete) garantirà elettricità pulita e a basso costo a milioni di individui. A rivelarlo è un rapporto commissionato dalla Banca Mondiale al Bloomberg New Energy Finance, nell’ambito del programma Lighting Global.Lo studio illustra le potenzialità del fotovoltaico off-grid nei Paesi in via di sviluppo. Le lampade portatili alimentate dal solare e i kit fotovoltaici domestici miglioreranno la qualità della vita delle popolazioni che vivono in aree rurali e sperdute, caratterizzate da infrastrutture energetiche assenti o carenti.Oltre 100 compagnie hanno già investito nelle lanterne solari e nei kit fotovoltaici domestici, dotati di un pannello solare con potenza inferiore a 10 Watt. Ben 89 milioni di persone in Asia e in Africa hanno già potuto beneficiare dei vantaggi del fotovoltaico off-grid.Le lampade solari hanno un costo irrisorio che si aggira tra i 5 e i 20 dollari. I mercati più fiorenti sono il Kenya, la Tanzania, l’Etiopia e l’India. Secondo gli analisti non si tratta di un mercato di nicchia. In Kenya oltre il 30% delle persone sprovviste di accesso alla rete elettrica ha almeno un dispositivo solare a casa. Il settore finora ha attratto investimenti per oltre 511 milioni di dollari.Il mercato è destinato a espandersi ulteriormente nei prossimi anni. Entro il 2020 il fotovoltaico off-grid entrerà in una casa su tre sprovvista di accesso alla rete elettrica, garantendo energia a 100 milioni di famiglie. In ben 7 milioni di abitazioni si utilizzeranno ventilatori alimentati dal solare. Le tv alimentate dal fotovoltaico off-grid saranno 15 milioni. I consumatori risparmieranno 3,15 dollari per ogni dollaro investito nei prodotti pico-solari.

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2016: come cambiano gli incentivi su Fotovoltaico e Rinnovabili

Con l’approvazione del-la legge di stabilità, sono stati confermati per tutto il 2016 gli incentivi fi-scali e le detrazioni per gli interventi di efficien-tamento energetico e ter-mico della casa, con una quota di detrazioni al 65%, e le detrazioni per gli interventi di ristruttu-razione e di installazione impianti da fonti rinno-vabili ad uso domestico, con una quota conferma-ta di detrazioni al 50%.Quindi per il 2016 buo-ne notizie per tutti que-gli italiani che hanno in programma di sostitui-re le vecchie caldaie in casa o che devono effet-tuare interventi di effi-cienza energetica, come l’installazione di un im-pianto solare termico o di una pompa di calore. Anche gli scaldacqua a

pompa di calore sono in-clusi nell’elenco degli in-terventi incentivabili, ol-tre agli interventi relativi all’isolamento termico della casa mediante cap-potto.Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, ol-tre alle detrazioni del 50% previste dalla nuova legge di stabilità, è con-fermato il trend calante dei prezzi dei pannelli so-lari. Anche nel 2015, in-fatti, i prezzi sul mercato europeo hanno fatto re-gistrare una riduzione di circa il 15% dei costi, con proiezioni per il 2016 che confermano questo trend.L’annuncio, inoltre, del lancio da parte dell’a-zienda americana Tesla di un nuovo accumulato-re al litio per gli impian-ti domestici ha scosso un po’ il mercato europeo e

i principali attori già pre-senti sul mercato, quali Bosh, Panasonic, Fiamm e SMA, hanno risposto con innovazioni tecno-logiche di primo ordine e un ulteriore calo dei prezzi degli accumuli per fotovoltaico. Si confer-mano quindi le aspettati-ve per il nuovo anno re-lative alle installazioni di impianti fotovoltaici con accumulo ad uso dome-stico. Da quando, infatti, il Quinto Conto Energia ha modificato la struttu-ra della tariffa incenti-vante, il numero di nuo-vi impianti fotovoltaici, secondo i dati del GSE, è andato via via diminuen-do nel corso dell’ultimo triennio, a favore di una crescita costante, seppur ancora contenuta nei nu-meri, di impianti dotati di accumulo.

A partire dall’1 Genna-io 2016, secondo la de-libera del GSE, cambia-no le modalità di eroga-zione degli incentivi per le Fonti Rinnovabili e, quindi, anche per il foto-voltaico.

Questo cambiamento ri-guarda sia gli impian-ti già in produzione che i nuovi impianti che sa-ranno allacciati alla rete a partire da questa data.

Cosa cambia per tutti co-loro che hanno già un im-pianto fotovoltaico?Per evitare di vedersi so-spesi gli incentivi rinno-vabili 2016 erogati dal GSE è importante che tutti i produttori di ener-gia elettrica da fonti al-ternative installino si-stemi per la rilevazione dell’energia lorda pro-

dotta dall’impianto dotati di telelettura, in modo da consentire al gestore del-la rete di effettuare le ri-levazioni.Per gli impianti a bassa tensione, cioè quelli ad uso domestico, e comun-que fino a 20 Kw, sarà il gestore stesso a provve-dere all’adeguamento del

contatore per la rilevazio-ne.

Cosa cambia per colo-ro che devono installare l’impianto fotovoltaico nel 2016?Per le nuove installazio-ni sarà il gestore a prov-vedere al tutto durante la fase di allacciamento

Importiamo il 76% dell’energia che consumiamo

Anche per l’energia l’Italia è bocciata

L’Italia è ancora molto di-pendente dalle importazioni energetiche estere. Secondo gli ultimi dati pubblicati da Eurostat e riferiti alla situa-zione europea a fine 2014, il nostro paese deve impor-tare ben il 75.9% dell’ener-gia che consuma. Peggio di noi fanno solo altri sei stati membri dell’Unione Euro-pea, tre dei quali però sono isole. La fotografia che ci regala l’Ufficio Statistico dell’U-nione Europea mostra però un elemento positivo: le importazioni italiane sono andate a decrescere a parti-re dal 2000, anno in cui ab-biamo raggiunto il tasso di dipendenza energetica più alto in assoluto per il pe-riodo 1990-2014, ovvero l’86.5%.Eppure il risultato che mo-striamo oggi è ben lontano dalla media europea, stabi-le sul 53,4% (che significa, in altre parole che l’Unio-ne deve importare la metà dell’energia che consuma). Ma se da un lato l’UE-28 è ancora un importatore netto, dall’altro ci sono re-altà che hanno saputo fare a meno – in parte – delle “energy imports”: sul po-dio, Estonia (8,9%), Da-nimarca (12,8%) e Ro-mania(17,0%). Seguono Polonia (28,6%), Repub-blica Ceca (30,4%), Sve-

zia (32,0%), Paesi Bas-si (33,8%) e Bulgaria (34,5%).All’estremità opposta del-la scala, i più alti tas-si di dipendenza energe-tica sono stati registra-ti a Malta (97,7%), Lus-semburgo (96,6%), Cipro (93,4%), Irlanda (85,3%), Belgio (80,1%) e Litua-nia (77,9%). I cinque Stati membri che consumano la maggior quantità di ener-gia, ma sono nel contem-po i meno dipendenti dalle importazioni sono invece: il Regno Unito (45,5%) e la Francia (46,1%). “La dipendenza energetica nella UE è stata superiore nel 2014 rispetto al 1990, ma leggermente inferiore al suo punto più alto registra-to nel 2008”. L’evoluzione però non è stata “costante

tra il 1990 e il 2014, tutta-via, si è trovata costante-mente al di sopra del 50% dal 2004”.Quello che questi anni han-no evidenziato è invece, il calo della produzione di energia primaria. Nel 2013 ammontava a 790 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep), inferiore del 15,4 % rispetto a quella di dieci anni prima. “Tale ten-denza generale – spiega Eu-rostat – può essere attribu-ita, almeno in parte, all’e-saurimento delle fonti di materie prime e / o al fatto che i produttori giudicano antieconomico lo sfrutta-mento delle limitate risorse disponibili”.Nel dettaglio nel 2013 la produzione di energia pri-maria nell’UE-28 prove-niva da numerose fonti di energia differenti, la più importante delle quali in termini di quantitativi era l’energia nucleare (28,7% del totale). A seguire le fon-ti di energia rinnovabi-

li (24,3%) che rappresen-tavano quasi un quarto del totale, mentre i combustibi-li solidi (19,7%, principal-mente carbone) vi contri-buivano per quasi un quinto e la quota del gas naturale era leggermente inferiore (16,7 %).

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Riportiamo un estratto dell’articolo apparso sul portale www.ilcarrozziere.it in data 29 Febbraio

2016 che vi invitiamo a leggere con attenzione per fare poi le vostre dovute e legittime considerazioni.

Rca con scatola nera: quante trappole!

Il martellamento mediatico è molto convincente: se monti sull’auto la scatola nera risparmi sulla polizza Rca obbligatoria. Ma c’è qualcosa che i mass media non raccontano Le compagnie non architettano nessun inganno in materia di Rca con scatola nera. Sei tu, automobilista, che firmi il contratto: nessun trabocchetto. Il problema è un altro: i mass media strombazzano lo sconto; però evitano accuratamente di illustrare il rovescio della medaglia. Solo, è più facile dire: Rca scontata con la scatola nera. Diventa più lungo e magari noioso andare a fare le pulci alle clausole dei contratti Rca: Federcarrozzieri l’ha fatto per voi, scovando cavilli bestiali.

Sei cavilli da pauraVediamo i pericoli delle Rca con scatola nera.1) Le modalità di erogazione dello sconto a rinnovo. Non parliamo della prima stipula; ma del secondo anno. Grazie ai dati telematici relativi allo stile di guida rilevati, in base a un algoritmo, verrà determinato il “livello di qualità” del guidatore, il cui valore viene calcolato in “crediti-sicurezza”. Il contraente può ottenere, al rinnovo della polizza, uno sconto (fino al 25% del premio pagato l’anno precedente), maggiorato dell’eventuale importo dello sconto derivante dai “crediti-sicurezza” riferiti alla stessa annualità.2) Quali fattori determinano il “livello di qualità” del guidatore?a) “Livello prudenza” (min 0 – max 400): viene calcolato in base alla percentuale di chilometri percorsi rispettando i limiti di velocità previsti per le varie tipologie di strada, con una tolleranza di 10 km/h.b) “Livello rischio” (min 0 – max 200). Viene calcolato in base alla percentuale di chilometri percorsi durante le diverse fasce orariec) “Livello attenzione” (min 0 – max 600): si riferisce al numero e all’intensità delle accelerazioni e decelerazioni durante la guida.Morale: il massimo sconto previsto al rinnovo della polizza si ottiene raggiungendo un “livello di qualità” pari a 1.000 “crediti-sicurezza”; valori superiori a 1.000 non comportano ulteriori sconti.3) Dati sensibili. La compagnia ha così diritto a sapere tantissime cose di noi. Su quali strade, a che ora, a che velocità, con che stile di guida. In cambio di che? Uno sconticino minimo che parte da una base tariffaria elevatissima. 4) Incidente. Capite bene che è la scatola nera a comandare: un sovrano assoluto che determina lo sconto dal secondo anno. E qui si apre un altro scenario inquietante: in caso di incidente, la stessa scatola nera dirà a che velocità stavate andando. Ipotizziamo un sinistro a un incrocio in cui il guidatore A ha ragione al 100%, e quello B torto al 100% (non ha dato la precedenza, è passato col rosso). Se la scatola nera registra un eccesso di velocità di A al momento dell’impatto, questi avrà un risarcimento inferiore al 100%. C’è l’applicazione di concorsualità di responsabilità. 5) Modulo blu. Occhio ai rischi. Nel Modulo blu della constatazione amichevole, dite che l’auto era in un certo luogo a una certa ora. La scatola nera potrebbe dire che l’auto non era nella posizione esatta indicata della constatazione amichevole, all’ora indicata. Con conseguenze a livello di risarcimento.6) Chi paga. Le assicurazioni sono libere di far pagare l’installazione in auto della scatola nera (80 euro circa). E l’eventuale disinstallazione. Più il servizio Gps. Più il comodato d’uso. Andate a leggere con la massima attenzione tutto il contratto-papiro.

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La Terza edizione lascia la Valbrembana per la Valle Camonica

A Malonno per il campionato mondiale di mungitura a mano

L’Angolo della poesia

Ad un amico andatoL’animo nostro come può sapere

quando una stella smette di brillare,

se la sua mente non lo da a vedere ma già quel passo si prepara a fare?

Così guardiamo attoniti la sorte.

Cosa ti prese? Perché quel finire?

Chissà se quando e mai potrem capire cosa ti spinse a scegliere la morte?

Forse che il giorno, nuovo per disgrazia,

parve tremendo a te con il suo peso

quale macigno che del peso strazia l’esile groppa a un asino già offeso?

Fu per la pioggia o chissà quali eventi?

Perché la biglia scivolò da sola?

E a un altro giorno,al correre dei venti quale altro grano andrà sotto la mola?

Nando Bertoni 16-2-2016

La prossima edizione del Campionato del mondo di mungitura a mano di bovine si disputerà a Malonno. L’accordo è arrivato tra il comitato organiz-zatore, l’associazione «San Matteo - Le Tre Signorie» di Branzi, e il Comune, dove abita il vincitore delle prime due edizioni della gara, l’allevatore e operaio Gianmario Ghirardi. La data è già stata fissata: domenica 16 ottobre, il giorno successivo alla tradizionale fiera bovi-na locale di San Gallo.«La richiesta di poter allestire la gara mon-diale a Malonno è ar-rivata con grande en-tusiasmo dal sindaco Stefano Gelmi, e dagli allevatori locali – spie-ga il presidente del co-mitatoorganizzatore France-sco Maroni –. Proposta che abbiamo accolto come opportunità di arricchimento e di col-laborazione tra diverse realtà montane. L’even-to conserverà comun-que le caratteristiche che, nelle due prime

edizioni, ne hanno de-cretato il successo in-ternazionale».Il mungitore da battere sarà ancora Gianma-rio Ghirardi, vincitore delle prime due edizio-ni del campionato, di-sputatosi a Lenna (Val Brembana). L’allevatore camuno, in entrambe le edizioni, è riuscito a mungere 8,7 litri di latte in due minuti. Tra le donne la supremazia finora è sta-ta di Sofia Caratti, bre-sciana di Berzo Demo, a pochi chilometri da Malonno. Il campionato irida-to, quindi, si sposta in casa dei detentori del titolo. Resta intatto an-che l’obiettivo della manifestazione, ovve-ro la valorizzazione, tramite una pratica an-tica, di un’agricoltura sana, sostenibile e nel rispetto degli animali. Il trofeo sarà intitolato ai “Formaggi principi delle Orobie”, ovvero le eccellenze casearie delle montagne berga-masche: Bitto Storico, Branzi, Formai de mut, Stracchino all’antica,

Formaggi di Capra oro-bica, Agrì di Valtorta, Strachitunt Val Taleg-gio.Alle prime due edizioni arrivarono concorrenti da tutta Italia e dall’e-stero, Svizzera, India, Romania, Olanda e

di lingua tedesca e la risonanza mediati-ca fu mondiale. In pa-lio, ancora una volta, il Secchio d’oro, che potrà rimanere defini-tivamente a Ghirardi in caso di terza vittoria consecutiva.

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Il Team Barblanco Endi Caffè in ritiro a Casa Marina di LoanoLOANO (SV)Con la stagione ciclistica ormai alle porte, per molte squadre è tempo di ritiri di squadra in località che, grazie ad un clima più mite, permettono sia di affinare la condizione per farsi trovare pronti ai primi appuntamenti stagionali, sia di creare affiatamento tra compagni di squadra, quello, cioè, che si suol dire “fare gruppo”.Partendo da questi presupposti, anche gli atleti del Team Barblanco Endi Caffè di patron Beppe Cretti, sfruttando il ponte di Carnevale, si sono ritrovati, come ormai da tradizione, a Loano, per la precisio-ne all’hotel Casa Marina, storico luogo di ritiro di molte squadre, giovanili e professionistiche, che ormai da diversi anni ospita il Team Barblanco con incredibile disponibilità ed accoglienza.Durante questi quattro giorni passati insieme gli atleti, appartenenti a diverse categorie, han potuto allenarsi ognuno in funzione dei propri obiettivi e capacità, seguendo le indicazioni e i preziosi con-sigli dei direttori sportivi Giacomo Bellicini e Plinio Richini, nonché del presidente.Mentre quindi per i giovanissimi è stato il momento di muovere le prime pedalate dell’anno, per i più grandi c’è stato modo di affina-re la condizione pedalando sulle mitiche strade della Milano-Sanremo e del Trofeo Laigueglia, oltre che la possibilità di confron-tarsi con tanti atleti di altre squadre che, come il Team Barblanco, han scelto la Riviera per il proprio ritiro.Nonostante un tempo non proprio clemente, i ragazzi bianco-celesti non si sono mai tirati indietro di fronte alle intemperie, riuscendo a portare perfettamente a termine quanto stabilito da programma. Conclusa quindi nel migliore dei modi questa esperienza, se vero è che chi ben comincia è già a metà dell’opera, in casa Team Barblanco sembrano esserci tutti i presupposti per vivere un’altra stagione ciclisti-ca ricca di soddisfazioni e di emozioni, sia per gli stessi atleti che per

i dirigenti, i collaboratori, i geni-tori e gli sponsor. Infatti, paralle-lamente alla preparazione degli atleti, grazie all’impegno di Beppe Cretti e della sua squadra sta sempre più prendendo corpo l’organizzazione della quarta tappa del Giro Rosa 2016, quella denominata “la tappa dei laghi”, che il 5 luglio partirà da Costa Volpino per arrivare, dopo la spettacolare circumnavigazio-ne dei laghi d’Iseo e d’Endine, a Lovere.

(Servizio a cura di Giacomo Cretti)

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Grazie agli amici veriNel mese di marzo di 20 anni fa, veniva alla luce, con un timido “Numero 0” questo gior-nale. Un numero di prova, tanto per tastare il terreno, in attesa dell’autorizzazione del Tribunale di Bergamo che sarebbe arrivata il mese successivo. Nessun proclama altezzo-so, nessuna rivincita da prendere contro qualcuno, ma con le idee molto chiare: essere un giornale gratuito, ad elevata tira-tura, che mettesse da parte la cronaca nera, rossa o rosa per fare emergere fatti e personaggi dei quali quasi nessuno parla perché non fanno vendere e non fanno spettegolare al bar o mentre si è sotto il casco della pettinatrice. Molte volte ci siamo sentiti chiedere: ma se non è in vendita con quali contributi state in piedi? No, nessun contributo, mai! Non li ab-biamo mai chiesti e mai li chiederemo perché il pensiero liberale che ci sorregge ci impedisce di vedere il nostro futuro legato ad una mammella erogatrice di denaro pubblico. Quale altro strumento di informazione locale può dire altrettanto? Ma un giornale come il nostro - al quale si è affiancato il Mercato delle Pulci - ha biso-gno di essere ben distribuito, di incontrare le persone che vogliono leggere. Ci abbiamo lavorato tanto, ma da oggi l’impegno sarà ancora maggiore. A turno pubblicheremo tutti i punti dove i mensili sono distribuiti raggruppandoli sotto una testatina dal titolo «Gli Amici di Monta-gne & Paesi», perché come gli amici veri, si impegnano, senza interesse, a promuover-ne la diffusione.E, per chi fosse lontano o per qualche motivo non lo trovasse più, perché esaurito, c’è sempre la possibilità di collegarsi con www.montagneepaesi.it e, sotto la voce giornali leggere anche i numeri precedenti

L’Editore

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“L’olivo benedetto vuol trovare pulito e netto” La consuetudine delle pulizie di Pasqua o di primave-ra è una salutare lezione di igiene favorita della Chiesa che con l’occasione della benedizione pa-squale spronava a togliere dalle case lo sporco ac-cumulato nei mesi invernali. Il camino o il focolare domestico scaldava la casa ma lasciava nelle stan-ze fuliggine e fumo. E allora, prima che passasse il prete per dare la benedizione, la casa veniva ri-voltata come una calza: si battevano i materassi, si facevano bucati e si sciacquavano nelle fontane o nei corsi d’acqua, si spazzolavano i muri e le tra-vi per togliere strati di polvere e fuliggine e ra-gnatele. Oggi le pulizie si fanno quotidianamente e l’usanza delle pulizie pasquali si è persa un po’ dovunque, anche se con l’arrivo della primavera si spalancano volentieri le finestre ai primi tepori del sole. E’ bene comunque che almeno una volta

Ogni due settimane bisognerebbe avere l’accortez-za di scoprire completamente i materassi, sbatter-li, girarli e lasciarli all’aria aperta per alcune ore.Nel fare il bucato è bene utilizzare un prodotto di-sinfettante specifico che elimini, oltre allo sporco, anche i batteri da federe e lenzuola.Spolverare a fondo almeno una volta alla settima-na utilizzando un panno leggermente inumidito.

Attenzione alle cose che usiamoLa scopa e la paletta utilizzata per raccogliere i granelli di polvere sono un mezzo di trasporto ot-timale per i microbi; è fondamentale lavare questi strumenti con regolarità.Spugnette e pagliette che si usano per rimuovere gli avanzi di cibo dai piatti devono essere trattati adeguatamente per eliminare i batteri (ad esem-pio in lavastoviglie durante un lavaggio a tempe-rature superiori a 60°C, o utilizzando un disinfet-tante).Non è consigliabile utilizzare lo stesso strofinaccio per ogni necessità in cucina (ad esempio per im-pugnare le pentole, asciugare i piatti, le mani e le superfici bagnate). Meglio utilizzare lo strofinaccio solo per asciugare piatti e stoviglie ricorrendo ai rotoli di carta a perdere per le altre necessità.

all’anno vengano lavati tutti gli indumenti e tutti gli strumenti di casa. Questo perché ci sono ango-lini della casa, o oggetti mai usati, dove si possono nascondere microbi che crescono indisturbati.

L’igiene della casa Una casa pulita non necessariamente è una casa igienica perché contrariamente a quanto spesso si immagina togliere lo sporco non equivale ad igie-nizzare. Germi e batteri, infatti, non si vedono a occhio nudo ed il fatto che su una superficie non ci siano macchie non significa che non ci siano mi-crorganismi. E’ per questo che igiene e disinfezio-ne sono fondamentali. La ricerca scrupolosa dell’i-giene è soprattutto importante in quegli ambienti dove maggiore è il rischio di contrarre infezioni, quali la cucina ed il bagno. Molti microrganismi causa di infezioni respiratorie ed intestinali pos-sono sopravvivere in ambito domestico per ore o giorni. Molti di questi germi possono essere elimi-nati efficacemente attraverso appositi prodotti di-sinfettanti riducendo, quindi, la possibilità di con-trarre malattie infettive entro le mura domestiche. E’ bene, quindi, non lasciarsi ingannare da un buon profumo e dall’assenza di macchie, una superficie pulita è ben lontana dall’essere disinfettata!

Parliamo di… acari Gli acari sono animaletti invisibili a occhio nudo presenti nella polvere che ricopre le superfici di casa. Materassi, lenzuola, cuscini, coperte, divani, tende, tappeti, moquette rappresentano l’habitat ideale che gli acari prediligono perché la tempe-ratura mite, il livello di umidità e l’abbondanza di nutrimento, rappresentato soprattutto da resi-dui di alimenti e dalle cellule che si staccano dallo strato più superficiale della pelle, consentono loro di vivere indisturbati. Gli acari che hanno una vita media di 2/4 mesi e sono presenti nelle case so-prattutto nei mesi invernali. Gli acari della polvere sono spesso causa delle allergie dal momento che contengono sia nel corpo che nelle feci sostanze allergizzanti che possono provocare in alcuni sog-getti sintomi quali mal di gola, bruciore agli occhi, riniti, tosse o addirittura attacchi di asma.

La lotta agli acariVista la particolare predilezione degli acari per gli ambienti caldi ed umidi e la loro avversità per la luce del sole, la pratica di spalancare le finestre al mattino per far ricambiare l’aria degli ambienti domestici è quanto mai consigliabile.

Arriva la primavera, tempo di pulire a fondo la nostra casa

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