Montagne e Paesi - Novembre 2012

Editore: MP & Partners - Direttore Responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo numero 14 dell’8/4/1997 - Anno XVI - N. 11 - NOVEMBRE 2012

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Per far quadrare i conti si impongono immediati interventi di riorganizzazione delle strutture e delle risorse

L’ASL non taglia servizi e qualità dell’assistenza

Un comunicato-stampa di questi ultimi giorni dell’Asl Valcamonica-Sebino titola: “Nessun taglio ai servizi ed alla

qualità dell’assistenza”. L’azienda sanitaria ca-muno-sebina si dice pienamente consapevo-le ed attenta agli inevi-

tabili effetti derivati dai provvedimenti assunti dal Governo centrale, che coinvolgono le di-verse realtà locali del

Paese ed in particolare le aziende socio-sanita-rie. Anche la nostra Asl è chiamata ad un arduo compito per garanti-re i servizi e le qualità dell’assistenza ospe-daliera e territoriale, a fronte della perduran-te crisi economica e fi-nanziaria.

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LOVEREpag. 20-23

Per l’autunno e l’inverno 2012 è previsto un ciclo di seminari per operatori del settore turistico e per residenti

a Vezza d’Oglio, Capo di Ponte e Cividate Camuno

Una riorganizzazione turistica per la Valle

CamonicaIl Distretto culturale di Valle Camonica s’è at-tivato per promuove-re un percorso di valo-rizzazione turistica del territorio. Dopo il lan-cio del “brand” (mar-chio) “Valle dei Segni”, si è giunti ad una nuo-va fase: la creazione, da parte della Comuni-tà montana di un tavolo operativo che, attraver-so strategie e strumenti mirati, guidi la regia di un’organizzazione tu-ristica coordinata del-la vallata dell’Oglio. Molteplici sono le pro-gettazioni in corso che il tavolo operativo do-

vrà coordinare, frut-to dell’impegno di vari servizi della Comunità montana e dell’appor-to finanziario degli Enti comprensoriali (Regio-ne, Gal, Fondazione Cariplo).

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Continua l’attività dell’osservatorio territoriale darfense

Ripartiredal territorio

Costituitosi a Darfo Boario Terme nell’Ottobre 2009, l’Osservatorio Territoriale Darfense ha come scopo istituzionale quello di intraprendere azioni atte alla salvaguardia ed alla valorizzazione del territorio. L’as-sociazione, apartitica e senza fini di lucro, è nata con l’intento di difendere interessi collettivi, quali: “la tu-tela dell’ambiente e del paesaggio; la preservazione delle ormai poche aree agricole del fondovalle e dei pendii; la salvaguardia dei corsi d’acqua e delle rela-tive aree di pertinenza; la valorizzazione della biodi-versità”.Nell’ambito di questo intenso programma, anche nell’anno in corso sono state realizzate iniziative im-portanti.

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Riparte Assocamuna Scuola di Alta forma-zione Manageriale.

Una formula innovativa che prevede una struttu-ra modulare a pacchetti

tematici e che si carat-terizza per il coinvolgi-mento di una decina di

società di consulenza e formazione tra le più prestigiose e operative di tutto il territorio na-zionale. “Marketing”, vendite, innovazione, risorse umane, finanza e controllo di gestione:

queste le tematiche su cui si snoda la scuola. I destinatari del percor-so sono “manager”, im-prenditori, professioni-sti, responsabili azien-dali, nonché giovani aspiranti imprenditori.

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I destinatari del percorso sono “manager”, imprenditori, professionisti, responsabili aziendali, nonché giovani aspiranti imprenditori

Riprendono i corsi diformazione manageriale

www.montagneepaesi.it2 Montagne & Paesi

Per far quadrare i conti si impongono immediati interventi di riorganizzazione delle strutture e delle risorse

L’ASL non taglia servizi e qualitàUn comunicato-stam-pa di questi ultimi giorni dell’Asl Valcamonica-Se-bino titola: “Nessun taglio ai servizi ed alla qualità dell’assistenza”. L’azien-da sanitaria camuno-sebi-na si dice pienamente con-sapevole ed attenta agli inevitabili effetti derivati dai provvedimenti assunti dal Governo centrale, che coinvolgono le diverse re-altà locali del Paese ed in particolare le aziende so-cio-sanitarie. Anche la no-stra Asl è chiamata ad un arduo compito per garan-tire i servizi e le qualità dell’assistenza ospedaliera e territoriale, a fronte del-la perdurante crisi econo-mica e finanziaria. “Senza disconoscere le difficoltà soggettive – continua il do-cumento – l’impegno in tal senso è stato manifestato in modo chiaro e responsabi-le alle organizzazioni sin-dacali durante un incontro nel quale è stata assicura-ta la volontà dell’azienda di mantenere il livello di qualità e di assistenza dei servizi, per alcuni dei qua-li, si sono ottenuti signifi-cativi miglioramenti, con

punte di eccellenza pub-blicamente riconosciute”. E’ abbastanza ovvio che, in tale contesto, si impon-gano immediati interven-ti di riorganizzazione del-le strutture e delle risorse, peraltro in via provvisoria, da sperimentare nei pros-simi mesi. Si intende ope-rare – sostiene l’azienda – nell’ottica della valorizza-zione delle risorse disponi-bili, senza alcuna riduzione di prestazioni e della dota-zione organica, favorendo

piuttosto l’integrazione tra le diverse attività ospeda-liere e territoriali, secondo modelli assistenziali inno-vativi, improntati all’ef-ficacia ed alla multidisci-plinarietà delle cure. “E’ in fase di predisposizione il nuovo piano di organiz-zazione aziendale – spiega l’ufficio stampa e pubbli-che relazioni – che com-pleterà il processo di rior-ganizzazione e che, unita-mente al piano assunzioni, costituirà il presupposto

per affrontare e superare il momento critico contin-gente”. Già dal settembre 1012 la Regione Lombar-dia ha autorizzato l’assun-zione a tempo indetermi-nato di 5 infermieri e 3 di-rigenti medici. Tale notizia è stata comunicata alle or-ganizzazioni sindacali. Lo scritto conclude promet-tendo ai sindacati, al per-sonale, ma soprattutto ai cittadini ed ai pazienti, di-rettamente destinatari del-le politiche sanitarie e del-le scelte aziendali, un rin-novato impegno in ordine alla soluzione dei problemi oggetto di lamentele ed al mantenimento dell’attua-le qualità ed efficienza.

Ma quali sono, in concre-to, le lagnanze cui si fa cenno? Ecco appunto: un documento della conferen-za dei sindaci (a firma del vice-presidente Pier Luigi Mottinelli) sostiene che la conferenza ha appreso con rammarico – solo dagli or-gani di stampa – problemi che fanno riferimento alla riduzione del personale infermieristico nei repar-ti dei nosocomi di Esine e di Edolo. Subito i sindaci hanno chiesto un’interlo-cuzione. Il confronto è sta-

to franco. “Possiamo anche comprendere – comunica la lettera circolare dei sin-daci – come la “spending review” possa comporta-re alle Regioni italiane le conseguenti riduzioni nel settore sanitario ed assi-stenziale, ma non possia-mo assolutamente accet-tare che su un tema tanto delicato, quale la garanzia dei servizi medici erogati dall’Asl, le informazioni ci vengano annunciate a mez-zo stampa, oppure comuni-cate di seconda mano”.

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Promossa da Associazione Genitori Valle Camonica una serata di divertimento per parlare di affido

Stasera mi butto: di scena… l’affidoIl 27 ottobre, presso il Casthello Ostello di Breno si è svolta una manifestazione ar-tistica per dilettanti e non con una finalità particolare: parlare di affido.“Da tempo l’Associazione Genitori collabora fattivamente con l’Azienda Territoria-le per i Servizi alla Persona sul tema dell’affido –dichiara Alessandra Giorgi, pre-sidente del’Age- cercando di portare il proprio contributo per un’ampia diffusione delle sensibilità legate a questo tema. La realtà dell’affido non sempre è conosciuta in tutte le sue caratteristiche e, benché l’Azienda abbia lavorato molto e con buonis-simi risultati, c’è ancora parecchia strada da fare per divulgare nuove opportunità di accoglienza che possono davvero cambiare la vita di tante persone, soprattutto dei bambini”. L’idea di proporre un momento di “famiglia” in cui divertirsi, è stata deci-sa dall’Age inserendo nel programma uno spazio in cui una grande esperta del tema, la Dott.ssa Barbara Panella, ha parlato di affido a tutti i presentiUna grande rete sta lavorando introno a questa iniziativa. “Siamo sempre stati con-vinti che sia indispensabile, per ogni nostra iniziativa, creare una rete di partecipa-zione e di condivisione” -chiude Alessandra Giorgi

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Una riorganizzazione turistica per la Valle Camonica

Il Distretto culturale di Valle Camonica s’è atti-vato per promuovere un percorso di valorizza-zione turistica del terri-torio. Dopo il lancio del “brand” (marchio) “Val-le dei Segni”, si è giun-ti ad una nuova fase: la creazione, da parte del-la Comunità montana di un tavolo operativo che, attraverso strategie e strumenti mirati, guidi la regia di un’organizza-zione turistica coordina-ta della vallata dell’O-glio. Molteplici sono le progettazioni in corso che il tavolo operativo dovrà coordinare, frut-to dell’impegno di vari servizi della Comunità montana e dell’appor-to finanziario degli Enti comprensoriali (Regio-ne, Gal, Fondazione Cariplo). Nell’ottica di una valorizzazione ge-nerale del turismo valli-giano, è stata predispo-sta una serie di azioni che essenzialmente si svilupperanno lungo tre direttrici: un approc-

cio integrato al rilancio turistico (creazione di una “cabina di regia” comprensoriale desti-nata a coordinare tutte le progettazioni in cor-so; saranno coinvolti in questo percorso Distret-to culturale, Comunità montana, Gal e Parco dell’Adamello); la cre-azione di un gruppo di

lavoro, composto da va-rie competenze che ope-rano in modo coordina-to nella sede della Città della Cultura a Capo di Ponte; la predisposizio-ne di strumenti di pro-mozione del territorio (il sito “internet”, una “card”, un ufficio di ri-ferimento, la “mail”) e di formazione (semina-

ri con esperti, aperti ad operatori, albergatori, “Pro loco”, ecc.). “L’o-biettivo – chiarisce Si-mona Ferrarini, presi-dente del Distretto – è quello di creare, sotto il profilo della valorizza-zione turistica, un nuovo punto di riferimento per l’intero comprensorio della Valle, che coordi-ni progetti e strumenti, attraverso un’organiz-zazione integrata”. A tale scopo recentemente è stato realizzato in tre lingue – italiano, ingle-se e tedesco - il manua-le “Valcamonica, la Val-le dei Segni”, promosso

nell’ambito del “Pia” “Lungo i crinali” (Asse IV- POR) e contrasse-gnato dal “brand” “Val-le dei Segni”, che sarà destinato ad operatori turistici ed albergatori per la promozione del territorio. Si sta inoltre avviando alla chiusura il progetto di posiziona-mento della segnaletica stradale, al quale sta fa-cendo seguito – in col-laborazione con Anas e Soprintendenza – il pia-no di regolamentazione e controllo dell’intera segnaletica commercia-le presente lungo i prin-cipali percorsi viabili-stici del comprensorio. Per l’autunno e l’inver-no 2012 è previsto un ciclo di seminari per operatori del settore tu-ristico e per residenti a Vezza d’Oglio, Capo di Ponte e Cividate Camu-

no. I giovani coinvol-ti sono già circa 600; le iscrizioni sono aperte. Scopo di questi semi-nari tematici, gratuiti ed aperti comunque a tutti gli interessati, è proprio quello di approfondire la conoscenza del patri-monio storico, cultura-le, ambientale, ricettivo, tradizionale ed enoga-stronomico della Val-le, oltre a fornire nuove competenze e strumenti, indispensabili per mi-gliorare la propria atti-vità e l’accoglienza dei turisti. La Valcamonica infatti – da qualche tem-po a questa parte – sta costruendo la sua nuova destinazione turistica; si sta attrezzando con nuovi strumenti di pro-mozione, con una nuova immagine di sé, con un piano territoriale d’of-ferta di servizi.

Gli impianti sportivi nelle nostre provinceChi l’avrebbe mai det-to: Bergamo batte Bre-scia per numero di im-pianti sportivi. I numeri dello sport in Regione Lombardia - aggiornati allo scor-so 30 settembre 2012 – sono stati presentati dall’assessore regiona-le allo Sport e Giova-ni Luciana Ruffinelli, che ha evidenziato come in buona parte si tratta di strutture obso-lete con impianti poco fruibili e non ecososte-nibili. Solo l’1% degli im-

pianti è dotato di pan-nelli solari, termici o fotovoltaici per la pro-duzione di energia so-stenibile e quasi la metà hanno un’età superiore ai 30 anni e necessita-no, laddove economi-camente conveniente, di interventi di ripristi-no e adeguamento.Il sostegno finanziario alla realizzazione delle opere da diversi anni non è più erogato ‘a pioggia’ bensì ‘a misu-ra’, secondo parametri che tengono conto del-la qualità progettuale e della sostenibilità ge-stionale.Nel dettaglio il censi-mento, al 30 settembre 2012, degli impianti sportivi di uso pubbli-co divisi per tipologia e provincia.

Campo calcio/calcet-toBG BS 847 718

Palestrapalazzetto sportBG BS 809 418

Campo da tennisBG BS 347 260

Impianto polivalenteBG BS 274 179

PiscinaBG BS 88 54

Campo pallacanestroBG BS 117 71

Campo da pallavoloBG BS 156 71


Continua l’attività dell’osservatorio territoriale darfense

Ripartire dal territorioCostituitosi a Darfo Bo-ario Terme nell’Ottobre 2009, l’Osservatorio Territoriale Darfense ha come scopo istitu-zionale quello di intra-prendere azioni atte alla salvaguardia ed alla va-lorizzazione del terri-torio. L’associazione, apartitica e senza fini di lucro, è nata con l’in-tento di difendere inte-ressi collettivi, quali: “la tutela dell’ambiente e del paesaggio; la pre-servazione delle ormai

poche aree agricole del fondovalle e dei pendii; la salvaguardia dei cor-si d’acqua e delle rela-tive aree di pertinenza; la valorizzazione della biodiversità”.Nell’ambito di questo intenso programma, an-che nell’anno in corso sono state realizzate ini-ziativeimportanti. Durante la passeggiata “Guardia-moci intorno. Pomerig-gio a Montecchio”, or-ganizzata sabato 6 otto-

bre, è emersa la volontà di denuncia contro un “consumo eccessivo” di suolo e quindi con-tro l’“aggressione” in-discriminata delle zone agricole. Infatti l’Os-servatorio, in linea con l’orientamento indica-to dall’Unione Euro-pea, lotta da sempre per il mantenimento del-le aree agricole e la ri-qualificazione dei centri storici e degli spazi ur-bani già esistenti, con-tro una politica di edi-ficazione di nuovi inse-diamenti residenziali.Questa posizione si è evidenziata, in partico-lare, in polemica al pro-getto di introdurre un’a-rea edificabile (ATR 10) all’interno della fascia agricola che si colloca tra la zona del canale e Via Bosca Gas: secondo l’associazione un peri-coloso precedente che potrebbe portare al cam-biamento di destinazio-ne anche delle aree agri-cole circostanti. Lungo il percorso, significativa anche la visita all’azien-da agricola Novelli, per sensibilizzare i parte-cipanti sull’importanza di garantire alle aziende agricole presenti sul ter-ritorio gli spazi necessa-ri per continuare la loro attività.Un altro degli aspetti prioritari per cui si batte l’Osservatorio è la pro-

mozione e la valorizza-zione delle risorse turi-stiche e culturali. Inte-ressante in questo senso l’iniziativa proposta il 15 settembre scorso con “Guardiamoci intorno. Pomeriggio a Luine”, promossa con l’obiet-tivo di far conoscere e valorizzare il parco ed il patrimonio di incisioni rupestri di Darfo Boario Terme.Degna di nota nel qua-dro della riscoperta dei percorsi e delle attivi-tà tradizionali, infine: “Guardiamoci intorno. Una giornata in malga Cauzzo”, una cammi-

nata lungo i sentieri che da Bassinale portano a Malga Cimosco, a Mal-ga di Piazza La Nera ed a Malga Cauzzo, orga-nizzata sabato 4 agosto in collaborazione con la Commissione Malghe del Comune di Darfo Boario Terme.L’Osservatorio conti-nua quindi la sua opera di sensibilizzazione nei confronti delle istituzio-ni e delle forze sociali ed economiche, sempre al servizio della colletti-vità. E’ nato infatti come associazione spontanea dal bisogno dei cittadini di incontrarsi e dar voce

all’esigenza di vivere il proprio territorio in ma-niera autentica.Di qui l’impegno a va-lorizzare e “rendere fru-ibili” a tutti le risorse locali, nella consapevo-lezza che una città a vo-cazione turistica come Darfo Boario Terme deve puntare sulla qua-lità della vita, sia guar-dando al benessere di chi vi abita, sia in vista di un tanto auspicato ri-lancio turistico del terri-torio, sempre senza di-menticare che tutto ciò è possibile soltanto par-tendo dal territorio.

Michela Violi

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La SS 39 dell’Aprica più velocee sicura con la nuova galleria

L’ANAS ha aperto al traffico la galleria ‘Cor-teno Golgi’ nell’omonimo territorio comuna-le, che insieme all’adeguamento dei tratti a mon-te e a valle del tunnel, costituisce la nuova va-riante alla strada statale 39 ‘dell’Aprica’ per una lunghezza complessiva di circa 700 metri. Il tunnel di ‘Corteno Golgi’ è lungo 220 metri ed è stato realizzato mediante scavo - dall’imbocco di Edolo (sud) - grazie all’utilizzo di micro-cari-che con inneschi tecnicamente detti ‘ritardati’, che hanno permesso di contenere sia il livello delle vi-brazioni che l’inquinamento acustico. La sede stra-dale dell’intero lotto è formata da due corsie di 3,50 metri, una per ciascun senso di marcia, e da due banchine di 1,25 metri, per un totale di 9,50 metri. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa val-tellinese Accisa SPA.


Filiale di Esine: via Faede 8 - tel 0364361244Filiale di Pisogne: via Milano 1 - tel 0364880573Filiale di Artogne: via XXV Aprile 45 - tel 0364599170Filiale di Costa Volpino - via Torrione 1 - tel 035988442Filiale di Endine Gaiano - via Del Tonale e della Mendola - tel 035826120

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cui si snoda la scuola. I destinatari del percor-so sono “manager”, im-prenditori, professioni-sti, responsabili azien-dali, nonché giovani aspiranti imprenditori. Con l’obiettivo di mi-gliorare la competiti-vità delle imprese del territorio e favorire la crescita di competenze manageriali ed impren-ditoriali, Assocamuna, in collaborazione con MIP (School of mana-gement del Politecnico di Milano) ha attivato

la Scuola di alta forma-zione manageriale, ri-volta ad imprenditori, a dirigenti ed a “qua-dri” che devono gestire la piccola e media im-presa curando tutti gli aspetti gestionali che la caratterizzano. Per superare l’attuale mo-mento economico è ne-cessario che le aziende sviluppino nuovi mer-cati, innovando prodot-ti e servizi. La scuola di alta formazione ma-nageriale vuole essere una concreta risposta a

tali esigenze ed ha l’o-biettivo di formare im-prenditori e dirigenti nell’ambito dell’inter-nazionalizzazione, del marketing e dell’inno-vazione, competenze strategiche sulle quali investire per emergere e continuare a crescere. La scuola, cominciata nel 2010 dedica la sua prima annualità al tema dell’innovazione ed in-ternazionalizzazione nelle piccole e medie industrie e vede in aula 21 imprenditori del ter-ritorio. A questi si aggiungo-no quattro laureati che hanno la possibilità di partecipare a questo in-teressante percorso gra-zie a quattro borse di studio sponsorizzate da quattro enti ed azien-de del territorio: “Abra Beta” S.p.a., “Gtm” S.r.l., Banca Credito

Cooperativo di Brescia, Consorzio servizi Val-camonica. La scuola si propone di portare nella vallata dell’Oglio una forma-zione di eccellenza, con una doppia valenza: lo sviluppo di competen-ze manageriali ed im-prenditoriali e la crea-zione di “network” tra imprenditori e mana-ger interessati sia allo sviluppo delle proprie competenze che delle relazioni. L’offerta formativa ini-ziale si focalizzerà sul-le tematiche dell’inno-vazione e dell’interna-zionalizzazione: Il per-corso formativo dedica anche ampio spazio a temi quali il “marke-ting”, la strategia, l’or-ganizzazione aziendale e la logistica. Obiettivo specifico della scuola è quello di raccoglie-

re le esigenze espres-se dalle aziende, attra-verso l’alternanza di proposte formative di base e proposte di ap-profondimento, non-ché lo studio di casi di successo ed attività di “team building”. Sono aperte le iscrizioni. Per contatti telefonare allo 0364/534580. Partono in questi giorni anche “PerCorsiinLin-gua” (inglese e tedesco per dialogare col mon-do). Tre percorsi, due dei quali pensati per co-loro che vogliono muo-vere i primi passi con le due lingue straniere che vanno per la mag-giore; un percorso con-cepito infine per coloro che vogliono migliora-re in conoscenza l’in-glese nell’ambito del “business”, avendo già un buon livello di con-versazione.

I destinatari del percorso sono “manager”, imprenditori, professionisti, responsabili aziendali, nonché giovani aspiranti imprenditori

Riprendono i corsi di formazione manageriale

Salumi della Macelle-ria Ottelli Diego e vini di Franciacorta, un abbina-mento di grande succes-so nelle due serate di de-gustazione organizzate in Franciacorta che hanno visto protagonisti i salumi Ottelli, ospiti in due can-tine per abbinare i sapori camuni ai grandi vini del-le terre moreniche a sud del Sebino.La prima serata, ospi-ti nella cantina Villa di Monticelli Brusati, un gruppo di ristoratori e agenti nel settore alimen-tare, si sono dati appunta-mento per visitare la can-tina e comprendere come nascono i vini del terri-torio seguendo passag-gi, dalla raccolta dell’uva alla spedizione delle bot-tiglie in tutto il mondo. La serata è continuata nella sala ristorante per

la cena, dove i salumi Ot-telli, sono stati presentati come antipasto abbina-ti al bollicine di Francia-corta. La seconda serata si è svolta in occasione del corso per aspiranti som-melièr, organizzato da Mauro Mondini dell’O-steria di Bacco di Giani-co, che prevedeva la visi-ta alla cantina Guido Ber-lucchi, ritenuta la più im-portante per la storia delle bollicine di Franciacorta, perché proprio qui furo-no fatti i primi passi per la vinificazione del Brut, che fece la prima uscita sul mercato nel 1961; an-cora oggi una bottiglia di quella annata è custodita nella parte più antica del-la cantina. Dopo aver visitato la can-tina, la serata è prosegui-ta nella sala degustazioni,

dove sono stati presentati quattro vini delle Cantine Guido Berlucchi accom-pagnati dai salumi della Macelleria Ottelli Diego: Salame, Pancetta, Cop-pa, Guanciale, Cacciatori misti e Sopressa stagiona-ta sono stati protagonisti di questa fantastica espe-rienza in Franciacorta. I salumi Ottelli fanno la loro comparsa nel 1996 quando Diego all’età di 23 anni, decide di unire la sua esperienza lavo-rativa agli insegnamen-ti del papà Egidio, norci-no dagli anni 70 in Valle Camonica. Apre così la Macelleria Ottelli Die-go, fin da subito specia-lizzata nella produzione di salumi della tradizione Camuna. Nel corso degli anni, la produzione di sa-lumi Ottelli ha continuato a crescere, fino a diven-tare oggi una delle real-tà più importanti in Val-le Camonica, con precisi obiettivi di continua cre-scita e con il piacere di far conoscere le tradizioni camune anche fuori dalla nostra Valle.

Due serate di degustazione dove l’arte e l’abilità del norcino si è accom-pagnata ai profumi vellutati dei vini della migliore produzione locale

I salumi della Valle Camonica si sposano con i vini

di Franciacorta


Schizzinosi, bamboccioni e sfigati: ma è proprio vero?

Giovani e lavoroin tempo di crisi

La nostra Costituzione dedi-ca al lavoro una funzione di fondamentale importanza, basti pensare a quanto scrit-to nel primo articolo della Costituzione, che recita in tal modo: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” (artico-lo 1 comma 1)Il richiamo al lavoro è stato inserito dai padri costituenti nei “Principi Fondamenta-li” della Carta costituziona-le italiana, per indicare l’in-derogabilità e l’importanza della tutela del lavoro, da intendersi come fattore pro-pulsivo e contemporanea-mente di stabilità dell’intera società italiana.Il lavoro è un’attività o una funzione che concorre al progresso materiale o spiri-tuale della società, secondo quanto stabilito nella Co-stituzione della Repubblica italiana (articolo 4 comma 2). Il diritto al lavoro viene ri-conosciuto a tutti i cittadini italiani nell’articolo 4 com-ma 1 della Costituzione. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavo-ro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. È compito della Re-pubblica rimuovere gli osta-coli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglian-za dei cittadini, impedisco-no il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i la-voratori all’organizzazione politica, economica e socia-le del Paese (articolo 3 com-ma 2 Cost.). Ci fermiamo qui, ma il con-cetto è chiaro. Quello che non è chiaro sono certi mec-canismi che regolano le di-namiche del mercato del la-voro e l’impressione che, soprattutto buona parte dei giovani non sia disposta a scendere a compromessi. “Ho studiato per raggiun-gere un certo livello e cerco un’occupazione adeguata”. Aspirazione legittima intan-to che ci si può affrancare al

morbido cuscino dei rispar-mi dei genitori.Anche se in buona parte dei casi questo non è vero; sono tantissimi i giovani (alme-no nelle nostre zone) che si adeguano a fare anche lavo-ri definiti “umili” pur di non pesare sull’economia fami-liare.Certo, intanto che queste af-fermazioni le facciamo noi tutto scorre via senza violen-te polemiche, ma se a farle è un ministro della Repubbli-ca, apriti cielo. Ci siamo do-mandati, però, cosa può aver spinto Elsa Fornero a fare quell’infelice battuta sui giovani ed il lavoro duran-te il suo intervento dal palco di Assolombarda a Milano: “Non devono essere troppo choosy (in inglese: esigen-ti, difficili, ndr) nella scelta del posto di lavoro. Lo dico sempre ai miei studenti: è meglio prendere la prima of-ferta di lavoro che capita e poi, da dentro, guardarsi in-torno, non si può più aspet-tare il posto di lavoro ideale, bisogna mettersi in gioco”. Parole che hanno come già in passato suscitato criti-che e polemiche. Nel 2007, Tommaso Padoa-Schioppa, allora ministro dell’Econo-mia e delle Finanze nel go-verno Prodi, invitò le fami-glie a mandare fuori di casa i giovani, definendoli bam-boccioni. Un vice-ministro ha definito “sfigati” gli stu-denti che, a 28 anni, non si sono ancora laureati.C’è comunque da riflettere su cosa sono i giovani d’og-gi che improvvisamente sono diventati bersaglio di battute ironiche se non addi-rittura acide. I giovani: gli irriducibili del posto fisso. Eredi del siste-ma di garanzie ottenute ne-gli anni Settanta, quando il motore dell’economia gi-rava che era un piacere. I giovani devono scordarsi la monotonia del posto fisso, ma stando ai dati Demos-Coop del maggio 2011, il 60% pensa che, fra uno-due anni, avrà cambiato lavoro.

Un dato chiarissimo che sta a dimostrare che, potendo scegliere, avrebbero scelto dell’altro.Molte “accuse” nei riguardi dei giovani appaiono, fran-camente, prive di fonda-

mento. E, comunque, non si può generalizzare. In merito al lavoro poteva capitare in passato, quando il mercato consentiva cose diverse, ma oggi i giovani italiani non sono nella condizione di es-sere schizzinosi. Forse non siamo stati capaci di presentare ai nostri figli il risvolto della medaglia. La generazione dei 50/60enni è cresciuta in un periodo di forte espansio-ne, ma nei discorsi dei no-

stri padri e dei nostri zii af-fioravano racconti di guerra, di fame, di mancanza di ser-vizi. Crescevamo nell’opu-lenza, ma avevamo una vi-sione, almeno raccontato, di tempi di ristrettezza. Ai no-stri figli abbiamo creduto di garantire un futuro radioso e li abbiamo viziati. E così, in molti, si trovano spaesati di fronte ad un mercato del la-voro chiuso, un debito pub-blico devastante, un sistema pensionistico che non potrà

prendersi cura anche di loro. Oggi, i giovani sono di fron-te ad un buco nero, in uno stato di guerra; economica, d’accordo, ma sempre di guerra si tratta. Se la vin-ceranno e se li aiuteremo a vincerla si potrà tornare ad essere schizzinosi. Ora si tratta di prendere quello che passa il mercato convincen-dosi che non esiste un lavoro umile, ma che grazie al la-voro si cresce.

L’Editore

“Che lavoro fai?” “l’agri-coltore” e “cosa hai studia-to?”, “scienze storiche”. Queste sono le risposte di Paolo,dell’alta Valle Camo-nica, laureato con lode in Scienze Storiche ed Antro-pologiche presso l’Univer-sità degli Studi di Bologna. Così, invece, ha replicato Luca, “sono laureato, ho seguito un percorso di stu-di molto difficile in design ed ora mi ritrovo ad aiuta-re mio padre nella sua vec-chia officina da calzolaio”. Entrambi i ragazzi hanno 25 anni. In questo periodo di ristrettezze economiche e di possibilità lavorative ridotte ad un lumicino, molte sono le storie come quelle di Pa-olo e Luca che, come molti sono i ragazzi laureati (nel 2012 circa il 60% degli stu-denti “usciti” dalle superiori ha poi conseguito la laurea) si trovano spaesati di fronte ad una sfida, quella col la-voro, che spesso li trova a giocare la parte di Davide contro Golia e dove anche un percorso di studi del tutto ragguardevole non assicura un’ assunzione di pari livel-lo al titolo di studio conse-guito.“Ho girato mezzo Nord Italia, mille colloqui, mil-le promesse, mille progetti andati in fumo, ora basta, faccio l’unica cosa materia-le che sono capace di fare: l’agricoltore”, con un alo-ne di sfida negli occhi. “Si, - continua Paolo -, i giova-ni hanno un’energia infinita da spendere e io ho deciso di spenderla qua, fra i monti dove sono cresciuto, accan-to alle persone della mia in-fanzia”. La disoccupazione giovani-le è in crescita, soprattutto

negli ambiti di formazione accademica (+7.5%) e quin-di i giovani tornano sempre più ai lavori, spesso umili: arrotini, calzolai, contadini riappaiono per le strade dei paesi delle nostre Valli.E per fortuna che ci sono. Come dice Domenico, di 79 anni: “Questi ragazzi se ne sono andati in città e sono tornati con un pugno di mo-sche. Meno male che ades-so abbiamo qualcuno a cui tramandare ciò che noi ab-biamo fatto per una vita”. Anche secondo l’Istat (2012), dopo il decennio 2000-2010 dove le profes-sioni “di una volta” hanno impegnato sempre meno persone in ogni fascia d’età, dal 2011 in concomitanza con la crisi economica an-cora presente, c’è stato un inesorabile e continuo cre-scendo di queste occupazio-ni, nell’ordine di un + 2%

annuo. Parimenti, anche il livello di occupazione nel settore cosiddetto primario, ha avuto un aumento del 1.6% di occupati.In effetti, anche il ritorno ad occupazioni che sembrava-no perse per sempre, lungi dall’essere antieconomiche, può portare un profitto rag-guardevole. Luca, infatti, sempre secondo la sua te-stimonianza, riesce a “gua-dagnare un buono stipen-dio”, in quanto è in ascesa la richiesta di scarpe fatte e cucite a mano (+ 7% nel 2011) . Anche per Paolo le cose non vanno male, anzi, riesce a produrre anche del vino, che vende in modeste quantità e che gli permet-te, insieme ad altri prodotti della terra, di vivere degna-mente. Di casi come questi, certamente non isolati, ve ne sono moltissimi, soprat-tutto nei paesi rurali, dove la

possibilità di re-imparare un lavoro esiste ancora.Il problema succitato, è in effetti, il problema di mi-lioni di giovani, ad ogni la-titudine d’Italia. Una vol-ta intrapreso un iter di stu-di, spesso rappresenta una sconfitta tornarsene sui pro-pri passi, o mollare tutto, con la paura di deludere se stessi e gli altri. È difficile per un ragazzo che già si immaginava avvocato, ma-nager o altro, tornare a fare dei lavori usuranti, a dover lavorare più di fisico che di mente, a tornare a casa la sera sudicio e stanco. Però come dimostrano anche le storie raccontate, ci sono dei ragazzi pronti a rimettersi in gioco ed a rimboccarsi le maniche per un futuro ma-gari non come quello imma-ginato, ma comunque appa-gante ed edificante. Certo, c’è da lavorare, ma i mar-gini di guadagno ci sono. “Non sono mai stato felice come ora” ci dice ancora Paolo, e noi, dal profondo dei suoi occhi azzurri che sprigionano vita, non pos-siamo che credergli.

Gabriele Leandri

Il difficile momento economico porta a riscoprire antichi lavori che sembravano persi per sempre

Disoccupazione giovanile: solo negatività od occasione

per nuove opportunità?


Segnali di ripresa per alcuni settori, mentre per altri la strada è sempre il salita

Come è percepita la crisieconomica in Valle Camonica?

Per capire e descrivere la si-tuazione economica della Valle Camonica oggi è ne-cessario fare un passo indie-tro analizzando in partico-lare gli ultimi due secoli: i dati che risultano essere più evidenti sono il progressivo abbandono dell’agricoltura e la ancor diffusa presenza della medio-grande industria soprattutto nella bassa e me-dia vallata. La struttura indu-striale camuna era ed è anco-ra basata essenzialmente sul siderurgico, il metallurgico, il tessile e l’industria dell’ab-bigliamento; il settore edili-zio si è esteso in particolar modo nell’alta Valle Camo-nica essenzialmente per la costruzione di seconde case. Alcune problematiche sono sempre state presenti come la disoccupazione giovani-le, che è sensibilmente più elevata del corrisponden-

te indice della provincia di Brescia; la bassa percentuale delle donne rispetto al dato bresciano e il tasso di di-soccupazione femminile che resta comunque più elevato di quello maschile. Di fronte a questi dati pare importante sottolineare, però, come il li-vello medio di istruzione sia superiore a quello delle zone circostanti, sia bresciane che bergamasche. Ma cosa ac-cade in realtà in Valle Ca-monica oggi? Innanzitutto la zona offre aziende tessili poco adatte al mercato at-tuale, i dipendenti non sono

più giovanissimi nella mag-gior parte dei casi e trovare una nuova occupazione non è semplice. La Valle Camo-nica è sempre stata nota per le numerose e importanti aziende tessili, ma ora sono proprio queste realtà a esse-re al collasso; nemmeno l’e-dilizia si riprende e il settore metalmeccanico continua ad alternare momenti di ripresa a momenti di profonda crisi. A preoccupare di più è la si-tuazione degli ammortizza-tori sociali, di cui in Valle si sta facendo un uso partico-larmente alto.

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Ma quali sono i possibili ri-medi a questa crisi? A livel-lo statale: la diminuzione del debito, la crescita econo-mica, un governo capace di imporre a tutti i sacrifici ne-cessari per ridurre il debito e riavviare l’economia, ma nello specifico un aiuto più concreto delle banche per le aziende e la concessione di crediti bancari e liquidità. A tale proposito qualcosa si sta muovendo; ad esempio il Banco di Brescia e la Ban-ca di Valle Camonica stan-no procedendo alla chiusura anticipata dei prestiti obbli-

gazionari dedicati al Proget-to “T2 Territorio per il Ter-ritorio ” realizzato in colla-borazione con l’Associazio-ne Industriale Bresciana. Il Progetto T2, annunciato alla stampa lo scorso 3 luglio, è un’iniziativa strutturata per il Territorio di Brescia, rea-lizzata dal Banco di Brescia, Banca di Valle Camonica e dalla Banca Popolare di Ber-gamo, in collaborazione con l’Associazione Industriale Bresciana, con l’obiettivo di far fronte ai bisogni del tes-suto imprenditoriale locale. Il Progetto T2 si concretiz-za attraverso l’emissione di prestiti obbligazionari e la successiva erogazione di finanziamenti. Il plafond, cioè l’importo limite di un fido bancario, del Banco di Brescia sarà di 30 milioni di Euro, la Banca di Valle Camonica metterà a dispo-

sizione delle aziende un pla-fond di 10 milioni di Euro e Banca Popolare di Bergamo di 6 milioni. Un altro rime-dio, inoltre, potrebbe consi-stere nello sviluppo del set-tore terziario che potrebbe diventare un fattore struttu-rale di sviluppo economico e svolgere un ruolo impor-tante Il settore turistico e le attività che ad esso sono collegate, è sostanzialmen-te arretrato, se si paragona a quello di zone simili alla Valle Camonica. Essendo essa in grado di sviluppa-re varie forme di turismo, termale, invernale, lacustre e anche quello culturale, ci sono senza ombra di dubbio le condizioni per diversifica-re l’offerta turistica e fare di questa attività un possibile elemento per risollevare l’e-conomia camuna.

Mirko Bonetti

Oggetti con o senza voltoVi è mai capitato di pensare o immaginare che gli oggetti potessero parlare, esprimersi in qualche modo, confessare, svelare segreti a noi ignoti o misteriori particolari rig-orosamente custoditi fin da prima della legge sulla privacy? Qui di seguito qualcosa magicamente si presenterà alla nostra attenzione: è una sorta di autoritratto, dove un oggetto (apparentemente inanimato), un elemento della natura o un’entità più o meno reale dice di sé, narra della propria origine, storia e specifiche caratteristiche. Vuol es-sere una metafora della realtà mediante l’umanizzazione di ciò che umano non è, ma non per questo meno importante e significativo. Anzi! Ora sta a voi scoprire chi sta parlando

Crisi d’identità E poi dicono che vedo tutto nero...che con me non si capisce niente! Ma non è solo ques-to, dicono che ho bisogno di più luce per farmi vedere, grazie tante: mi tengono sempre al chiuso. Oppure vengo sottoposto ad analisi approfondite mediante qualche diabolico apparecchio speciale; inoltre, mi girano, mi voltano e rivoltano non so per quanto, mi fanno fare il bagno in un liquido strano e, vi assicuro, non proprio profumato di buono. Tutto per la curiosità, per la brama di scoprire cosa nascondo... non è colpa mia se il mio destino è il buio, non ho scelto io di stare così segreto e, ahimè!, segregato in una scatola o in una camera.E, come se non bastasse tutto questo supplizio, il martirio finale. Sapete qual è? Non so più chi sono! Già non capisco ancora bene da dove sono uscito, dopo che mi hanno cen-trifugato per almeno mezz’ora col risultato di un gran bel mal di testa, e cosa pretendono ancora, che veda in positivo? Alla fine non sono nemmeno più originale perchè fanno altri come me, perfettamente identici, praticamente dei sosia. ...Vedete!... la cosa più fas-tidiosa e insopportabile che si deve accettare è perdere la propria identità, sapere che c’è da qualche parte, chissà dove e per quale motivo remoto, un altro te, proprio uguale in tutto e per tutto. Sono nero, grazie. Certo che sono nero, di rabbia! Anzi, dovrei dire in-cavolato nero. Che tristezza, signori miei. Daniele Gregorini

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L’Assessore Baiguini non nasconde le preoccupazioni e giustifica i ritardi di alcuni interventi

“Stiamo navigando nella tempesta”

Un carico di deleghe “pe-santi” che in un periodo di ristrettezza economi-ca sono pesanti nel senso stretto della parola. “Stia-mo navigando nella tem-pesta” esordisce l’asses-sore del comune di Costa Volpino Federico Baigui-ni responsabile al Gover-no del Territorio, Urba-nistica, Opere Pubbliche, Edilizia Privata. In pra-tica il forziere dell’am-ministrazione dal quale

spesso dipendono le for-tune o gli insuccessi di chi gestisce il bene pub-blico. Ed è giustamente preoccupato l’assessore quando snocciola alcu-ni numeri. Attraverso gli oneri di urbanizzazione, a fine settembre, erano entrati nelle casse comu-nali 62.000 Euro contro i 200.000 attesi per quella data e lontanissimi dal traguardo dei 400.000 euro per tutto l’anno, ci-fra che era stata inseri-ta nel bilancio di previ-sione. Se a questo si ag-

giungono i ritardi, spesso imputabili a colpe altrui, nella realizzazione di al-cune opere delle quali si dà per certa l’imminente partenza ormai da trop-po tempo, l’umore che si percepisce non è dei più tranquilli. Comunque di opere si deve parlare e allora via. “Siamo – evi-denzia Baiguini – all’ini-zio del primo lotto dei la-vori del centro storico di Corti alto, per intenderci

quel tratto che va dal San-tuario al ponte sul torren-te Supine. Non interver-remo sui sottoservizi, ma sistemeremo i sanpietrini, il marciapiede e l’illumi-nazione. Per il secondo lotto, quello che interessa Piazza san Rocco i lavori inizieranno nel 2013 con il rifacimento della pavi-mentazione, nuovi posti auto, copertura del muro d’argine e intervento alla stele che ricorda l’incen-dio che interessò buona parte del paese in tempo di guerra.”

Questo intervento era previsto già all’inizio del mandato lo scorso anno e doveva interessare anche i sottoservizi. In partico-lare Uniacque, la socie-tà pubblica che gestisce l’intero ciclo dell’acqua, dopo aver offerto la sua disponibilità per la siste-mazione delle fogne in questo tratto di strada, ha fatto marcia indietro comunicando di non di-sporre delle risorse per

intervenire. Un’attesa inutile che ha obbligato a modificare il cronopro-gramma. Ma l’elenco de-gli interventi previsti non si esaurisce qui.E’ prevista la realizza-zione, in convenzione, di uno scivolo all’altez-za della rotatoria al Pon-te Barcotto per superare l’ostacolo dei numerosi gradini ora esistenti. Si interverrà sulla pista ci-clopedonale collegando la zona dell’attuale in-gresso all’eliporto con il Parco dell’Oglio. Per via

Macallè la trattativa è in fase avanzata e presto si potrebbe iniziare l’inter-vento riguardante il pri-mo lotto.Per la Bossico – Ceratel-lo si è nella fase dell’e-stensione del progetto definitivo. Quello ese-cutivo sarò pronto all’i-nizio del prossimo anno quando avverrà l’appalto dei lavori all’incirca tra maggio e giugno per ve-dere conclusi i lavori del-la strada che finalmente (anche se in maniera de-cisamente non ottimale – ndr) collegherà i due pa-esi attraverso una strada sicuramente non larga, non destinata al traffico, ma che offre stralci di bellissimo panorama che porterà benefici dal punto di vista turistico.Attraverso il GAL (Grup-po d’Animazione Loca-le) nella prossima prima-vera è atteso un contri-buto per la sistemazione della Malga d’Oro ed in concomitanza dei lavori di sistemazione il Grup-po Alpini realizzerà una cappella in alta quota.Provochiamo l’assessore rimarcando i ritardi nel-la variazione del Piano di Governo del territo-rio: “Abbiamo dato l’in-carico – ribatte Baiguini – e speriamo di approva-re il PGT entro la prossi-ma estate. Dentro questo importante documento si vedranno gli orientamen-ti dell’Amministrazione e posso anticipare che cercheremo di sviluppare il settore produttivo, oggi in sofferenza”.Attraverso il PGT riscrit-to, sarà possibile inter-pretare anche gli orienta-

menti verso l’area che è stata il vero fulcro della stesura della prima for-mulazione operata dalla passata amministrazione e che è conosciuta da tutti come l’operazione Santa Martina che doveva por-tare alla realizzazione del grande Centro Commer-ciale e interessare oltre duecentomila metri qua-dri di territorio.I nostri lettori ricorde-ranno che il nostro gior-nale aveva affiancato fin dall’inizio l’Associazio-ne Commercianti nella dura battaglia contro il progetto sul quale pesa, ancora, la sospensiva del TAR su richiesta della Provincia di Bergamo. Ci permettiamo di sot-tolineare che su que-sto tema l’atteggiamen-to dell’Amministrazione non è più tanto limpido e si è passati da afferma-zioni roboanti del tipo “.. quella zona tornerà ad es-sere agricola” rilasciate a caldo in campagna elet-torale e nei primi giorni successivi all’elezione ad un atteggiamento decisa-mente più morbido che potrebbe portare all’a-pertura di scenari inatte-si. Non ci preoccupiamo dell’ipotesi che il proget-to possa tornare d’attua-lità visti i tempi di crisi e la contrazione degli ac-quisti che sta penalizzan-do il settore commercia-le, fenomeno che raffor-

za la nostra convinzione che il progetto fosse folle e dagli effetti devastanti non solo per il commer-cio ma per tutto il tessu-to economico e urbani-stico del territorio. Non ci permettiamo di dare consigli, ma solo ricorda-re che su fondamenta fat-te male si sono costruite anche tragedie di vaste dimensioni. Ma, tornan-do all’assessore Federi-co Baiguini, chiediamo un giudizio sul territorio su cui si estende Costa Volpino. “Ci sono delle fragilità – conclude l’as-sessore – spesso dovute alla scarsa manutenzione che si dedica al territorio. Puntiamo a raggiungere sempre più specifici ac-cordi con la locale Pro-tezione Civile per tenere sotto controllo i punti più fragili. In questo contesto è fin troppo facile identi-ficare nella Valle Supine l’area più delicata”.Mancano le disponibili-tà finanziarie e si risco-prono i valori veri, quel-li legati spesso, al grande mondo del volontariato che, quasi sempre in si-lenzio, veglia sulla sicu-rezza della comunità.Un’opera pubblica in meno potrà far storce-re il naso, ma una mag-giore attenzione al terri-torio garantisce benefici che non hanno prezzo e si replicano giorno dopo giorno.


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di Paderni Barbara e Roberto

L’attribuzione delle de-leghe all’istruzione, cul-tura e sport, assegnate a Maria Grazia Capitanio ci è sembra non omoge-nea anche se rispetta un po’ la tradizione a Costa Volpino. Se istruzione e cultura vanno d’accor-do lo sport, ipotizziamo, non si integra con le al-tre. Lo facciamo presente all’Assessore, nonché vi-cesindaco, che ci coglie distratti. Un nesso logico c’è, e si chiama: giovani.Ed è ai giovani che de-dichiamo buona parte dell’intervista sull’attivi-tà dell’amministrazione

in questi mesi “Abbiamo appena approvato il Pia-no di Diritto allo Studio per l’anno 2012/2013 – esordisce l’assessore Ca-pitanio – che conferma le stesse somme del prece-dente. Nessuna contra-zione tenuto conto che nel 2011 eravamo inter-venuti sul bilancio con uno stanziamento straor-dinario di 5000 Euro per sostenere alcuni progetti handicap ed uno Sportel-lo Psicologico per gestire alcune situazione di di-sagio. Sono state mante-nute invariate le tariffe di mensa e trasporti.

Per la scuola registriamo solo una situazione di di-sagio a Branico dovuta alla carenza di educatori”Ai giovani, ma non solo, è dedicato il nuovo ciclo del Cineforum del mer-coledì “Il cinema di qua-lità – secondo l’assessore Capitanio -è un progetto che mira a diffondere la cultura del cinema come momento di svago e di aggregazione”.In programma ci sono, con inizio alle ore 21: Mercoledì 7 novem-bre - SCIALLA - re-gia di Francesco Bruni Mercoledì 14 no-vembre - IL ROS-SO E ILO BLU - regia di Giuseppe Piccioni Mercoledì 21 novem-bre - ROMANZO DI UNA STRAGE - re-gia di Tullio Giordana Mercoledì 28 novem-bre - IO SONO LI’ - re-gia di Andrea Segre Mercoledì 5 dicembre - UN SAPORE DI RUG-GINE E OSSA - re-gia di Jacques Audiard Abbonamento per 6 films € 12,00 presso la cassa del cinema - ingresso sin-golo € 7,50.“Il cineforum, così come l’appuntamento con Cru-cifixus - continua Capita-nio – sono due filoni or-mai consolidati che ab-biamo ereditato da chi ci ha preceduto. A questi abbiamo ag-giunto l’appuntamen-to con Clusone Jazz che è stato molto apprezza-to. Il programma è stato reso possibile grazie ad un contributo della dit-ta Tenaris che ha coper-to parzialmente le spese. L’amministrazione guar-da con molta attenzione al mondo della musica

che a Costa Volpino coin-volge tantissime persone. Stiamo pensando ad un progetto specifico di va-lorizzazione e di svilup-po coinvolgendo le real-tà che operano sul terri-torio”Per lo sport l’assessore conferma che il settore “viaggia molto bene”. E’ stato raggiunto l’accor-do tra la Pallavolo CBL, la Vivigas Basket e l’Ar-cobaleno Volley per l’uti-lizzo del Palazzetto del-lo Sport. Sulla struttura è necessario un intervento di ampliamento delle tri-bune e, risorse permet-tendo, la realizzazione di una palestra in aggiunta alla struttura esistente. L’intero Palazzetto non presenta tempi morti in merito al suo utilizzo. Durante la mattina è uti-lizzato dai ragazzi del Convitto di Lovere attra-verso un contratto d’affit-to. Le palestre sono occu-pate tutto il giorno per gli allenamenti e l’attività di gruppi privati.”Tempo fa l’Unione degli oratori di Costa Volpino ha dato vita ad un grup-po unico del calcio. Tale aggregazione potrebbe portare, nel tempo, alla necessità di poter dispor-re di un campo regola-mentare per partite a 11 giocatori. Qualche anno fa, un imprenditore del paese si offrì per realiz-zare un centro sportivo che dotasse il territorio di una struttura polivalente. Dell’idea, al momento, non c’è più traccia.Ma lasciamo conclude-re l’intervista a Maria Grazia Capitanio ripren-dendo i concetti svilup-pati più sopra: “Musica e Sport tengono i giova-ni lontani dalla strada. E’ un motivo sufficiente per porre attenzione al setto-re e investire per offrire nuove opportunità e di-ventare motivi di aggre-gazione”.

A Costa Volpino sono due settori particolarmente attivi

Sport e musicaper non perdersi

Assegni di Studio Studenti Scuole Secondarie di II°

L’Amministrazione di Costa Volpino informa tutti gli interessati che è aperto il bando perAssegni di Studio Scuole Secondarie di II° con votazione media finale non inferiore a 7,5.Per informazioni rivolgersi all’ufficio Servizi So-ciali/Istruzione del Comune.Scadenza bando ore 12.00 del 30.11.2012 – Riti-ro modulistica presso Protocollo Comunale o www.comune.costavolpino.bg.it

Premi di Laurea per Neolaureati

L’Ufficio Servizi Sociali/Istruzione rende noto che è indetto un concorso per n. 3 assegni di stu-dio dell’importo di Euro 300,00 cad. da assegnare a neolaureati che risiedano in Costa Volpino e che abbiano conseguito un diploma di laurea speciali-stica o a ciclo unico di qualsiasi facoltà nel periodo 02.10.2011 – 01.10.2012 con votazione non inferio-re a 100/110.La domanda di ammissione al concorso dovrà esse-re compilata su apposito modulo da ritirarsi presso l’ufficio protocollo o scaricabile dal sito www.co-mune.costavolpino.bg.it e restituita all’ufficio pro-tocollo entro le ore 12,00 del 30 novembre 2012.Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Servizi So-ciali/Istruzione nei seguenti orari:- martedì dalle ore 09.00 alle ore 12.00 e dalle ore 16.00 alle ore 17.45- mercoledì dalle ore 09.00 alle ore 12.00- giovedì dalle ore 09.00 alle ore 12.00


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L’alcool mette in ginocchio il cervello e intere famiglie ne soffrono le conseguenze

Alcool, piacere di conoscertiL’ACAT Altosebino è l’Associazione dei Club Alcologici Territoriali esistenti sul terri-torio della Valle Camonica e dell’alto lago. Ogni club alcologico territoriale, a sua volta, è costituito da un gruppo di famiglie che affrontano i problemi alcolcorrelati e complessi partendo da se stessi. I club sono dunque una porta aperta per le famiglie in difficoltà e un nodo importante nelle reti di solidarietà della comunità. I club si trovano a Lovere, Montecchio, Pisogne, Cedegolo, Breno e a Costa Volpino dove, in qualità di referente locale, incontriamo Giacomo Lorenzetti che ci presenta una realtà che cresce, fenomeno dovuto “ad una maggiore apertura da parte delle famiglie che vivono il problema non più come un tabù. Proprio quando si presentano situazioni con queste caratteristiche – affer-ma Lorenzetti – si sente la necessità di esternalizzare la propria esperienza. Quando si giunge a livello dell’esasperazione va bene qualsiasi cosa, si cerca qualcosa o qualcuno a cui aggrapparsi”Il Club di Costa Volpino promuove incontri settimanali serali presso la Domus Civica in occasione dei quali ognuno mette a confronto la propria esperienza. Importante, se non fondamentale, all’interno del club è la figura del servitore-insegnante “… una persona motivata e preparata, che è al servizio della comunità, che mette a disposizione degli altri le sue qualità umane, le sue conoscenze professionali e favorisce e condivide l’ac-quisizione della consapevolezza dell’interdipendenza fra gli esseri umani e fra questi e l’ambiente“. Tale figura si mette in correlazione con la famiglia, insegna approcci col-laudati, organizza corsi di approfondimento e di sensibilizzazione. In questo contesto, proprio nel mese di novembre l’Associazione dei Club Alcologici Territorilai in collaborazione con i rappresentanti del Tavolo Prevenzione Ambito Alto Sebino organizzano due serate di sensibilizzazione ai rischi derivanti dal consumo di bevande alcoliche. “Alcool, Piacere di conoscerti!” è il tema che verra dibattuto Merco-ledì 7 e Giovedì 8 Novembre alle ore 20.30 presso il Centro Civico Culturale di Lovere

Si è svolta la 31ª Rassegna Corale Altosebino

La storia del Coro La Pineta continua e si arricchisce

Il Coro “La Pineta”, con il Patrocinio del Comune di Costa Volpino, ha or-ganizzato la tradiziona-le Rassegna Corale d’au-tunno, Sabato 20 Ottobre 2012 nella Chiesa Parroc-chiale di Corti S. Antonio. Alla Rassegna ha parteci-pato il “Coro Città di Soa-ve” (Verona), che il Coro “La Pineta” ha incontrato in due diverse occasioni: a Prato e a Soave.Si tratta di una formazio-ne importante nel pano-rama musicale italiano: nato nel 1970, composto attualmente da una trenti-

na di elementi. Il suo re-pertorio abbraccia elabo-razioni per coro maschile di espressioni del folclore internazionale, si avvici-na alla polifonia e ai ne-gro-spirituals. Al suo at-tivo ha un curriculum di tutto rispetto: ha tenuto concerti in molte regioni Italiane e all’estero. Ogni anno organizza per l’ulti-mo fine settimana di Giu-gno, l’importante “Festi-val Europeo diCanto Corale Città di So-ave” che accoglie gruppi corali provenienti da tutta Europa, dagli USA e dal

Canada.Il direttore del Coro è il pianista e cantante lirico Gianluca Brigo.Il Coro Città di Soave ha eseguito: Amici miei, Maranina, Hava Nagila, Belle Rose, SanMatio, Mezzanotte a Mo-sca, Pavana, Soon ah will be done.Il Coro “La Pineta” ha aperto la serata con 8 bra-ni tra cui 4 studiati nel 2012 per essere eseguiti in occasione della Ras-segna. Sono: C’è un pas-so alpino, Echi, Fratello Sole, Ninna Nanna de la

Nona, cui si sono aggiun-ti lo storico “Sul rifugio” (primo brano eseguito da “La Pineta”), La mia bela la mi aspeta, la Pastora, Se jò vès di maridami.La serata è stata anche un’occasione per racco-gliere fondi a favore della Comunità di Rovereto sul Secchia (comune di Novi di Modena), il cui Parro-co morì sotto le macerie della sua Chiesa durante una scossa di terremoto.Le offerte raccolte ver-ranno devolute alla Par-rocchia di Rovereto sul Secchia per le necessi-tà individuate dal nuovo Parroco.Il coro La Pineta di Costa Volpino è diretto dal Ma-estro Francesco Gheza. E’ presente sul territorio da ben 38 anni durante i qua-li si è fatto conoscere ed apprezzare su palcosce-nici nazionali ed interna-zionali: Bulgaria, Austria, Germania, Svizzera, Bel-gio e Romania sono alcu-ni degli Stati che lo hanno visto protagonista.Dal 1980 promuove ed organizza la “Rassegna Corale Alto Sebino” giun-ta quest’anno alla sua 31° Edizione: questa manife-stazione è ormai divenu-ta l’appuntamento cultu-rale più apprezzato dagli appassionati del genere, grazie anche alla parteci-pazione di Cori stimati su tutto il territorio naziona-le e non solo.


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Il Body Building è lo sport che tramite l’allenamento con i pesi e l’ali-mentazione adeguata ha come obiettivo l’aumento delle proprie masse muscolari, fino a raggiungere il massimo sviluppo. I programmi di allenamento, per essere effettivi, devono essere supportati da programmi alimentari: l’allenamento senza una corretta alimentazio-ne è considerato una semplice ginnastica con i pesi, senza alcuna finalità estetica. Può essere molto diverso da “andare in palestra” e significa im-pegno in una attività difficile ma non complicata. I concetti teorici e pra-tici da conoscere veramente sono solo una manciata, mentre la parte prin-cipale e più impegnativa, ma anche più divertente e praticante del “gioco del ferro”, sta nell’avere la motivazione, la disciplina e la perseveranza necessarie ad applicarsi per un periodo di tempo sufficientemente prolun-gato nell’allenamento duro ma sensato e nella dieta sana. La nostra pale-stra è rimasta una delle poche nella zona (se non l’unica!!), nella quale lo spirito e la passione per il “ferro” la fanno da padrone. Non per niente il nostro motto è: TRAIN HARD OR DON’T TRAIN AT ALL!

L’iniziativa “Cinque di-schi per l’isola deserta” nata a Fino del Monte lascia l’alta Valle Seria-na per approdare a Co-sta Volpino nella sua pri-ma trasferta patrocinata dall’assessorato alla cul-tura. A tenere le fila tra le due amministrazioni si è pro-digato Paolo Mazzuc-chelli, ideatore e condut-tore delle serate, che non si è fatto scappare l’oc-casione di chiedere, a chi con la musica ci lavora da una vita ormai, qua-li sono i cinque dischi che hanno caratterizzato una carriera iniziata in riva al Sebino e ancora in progressione. Rifletto-ri puntati, quindi, su An-gelo Baiguini che a Co-sta Volpino ha vissuto gli anni della giovinezza e che oggi, oltre che essere un apprezzato conduttore di RTL 102,5 ne è anche direttore artistico. Paolo e Angelo si cono-scono dai tempi in cui, il primo in forma più spo-

radica il secondo ci tra-scorreva la giornata, fre-quentavano gli studi di RTL 98, l’emittente con sede a Lovere, che negli anni in cui sbocciavano e morivano quasi quotidia-namente le radio private, cercava di darsi una di-mensione e una fisiono-mia che già la distingue-vano dal mediocre pano-rama locale. La serata parte, appun-to, da qui dai primi pas-si mossi a intrattenere il pubblico tra un disco e l’altro, ad imparare a non essere monotono, ma sa-per cogliere l’avveni-mento di stretta attualità per dare alla trasmissio-

ne un senso compiuto. Poi le serate in piazza e nei locali a presentare il gioco della tombola con “ricchi premi e cotil-lons”, oppure le sfilate di moda e ancora le se-rate con gli ospiti più o meno famosi della mu-sica italiana. Insomma, l’emittente locale è stato un vero laboratorio che ha permesso ad Angelo Baiguini di fare quel sal-to di qualità, meritatissi-mo, che ora lo pone sen-za imbarazzo a calcare il palcoscenico davanti a centinaia di migliaia di persone o porsi dietro ad un microfono con la con-sapevolezza di parlare a milioni di ascoltatori. L’auditorium di Corti è al completo: a salutare Angelo Baiguini sono ar-rivati i parenti più stretti, l’amministrazione comu-nale quasi al completo, gli amici, ma anche tanti appassionati ascoltatori di RTL 102,5 che a fine serata non si sono fatti scappare l’occasione di

chiedere un autografo e ritirare uno dei gadgets della radio.Il clima è disteso da vera serata tra amici e Pao-lo Mazzucchelli pone all’ospite delle doman-de che sono veri assist. La voce? E’ poco impor-tante se non c’è un po’ di cervello, ma soprattutto se non c’è la prontezza di cogliere l’attimo. La scelta dei brani da tra-smettere nel program-ma? Non compete al con-duttore, ma ad un gruppo di persone che tengono conto di diversi fattori. Può un’emittente deter-minare il successo di un brano? E’ vero solo in parte e mai da soli; ci vo-gliono più contributi.Poi la narrazione della giornata tipo ed un giu-dizio, tutto personale, sul successo professionale acquisito: sì, c’è il gusto di auto compiacersi nelle occasioni più importanti come al termine di una serata trascorsa di fronte a centomila persone op-pure ricordare che alcuni attuali collaboratori era-no, solo qualche anno fa, modelli da imitare. Ma tutto nella semplicità di chi ha i piedi per terra e non si è fatto abbagliare dai riflettori dello spetta-colo. Il pubblico di casa ha ap-prezzato e la serata è ter-minata con un lungo ap-plauso.

Il conduttore di RTL 102,5 ospite in una serata dove si è parlato di musica e di tanto altro

Angelo Baiguini si racconta


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Una guida turistica per presentare il territorio in occasione del centenario della scoperta delle incisioni rupestri e del trentennale di riconoscimento nella lista dei siti Unesco

Capo di Ponte, un borgo specialeNessun paesello, borgo o cittadina della Valcamoni-ca vanta le peculiarità di Capo di Ponte: ne parliamo col giovane sindaco France-

sco Manella, che gentilmen-te ci fa omaggio dell’ultima guida turistica pubblicata dall’Agenzia turistico-cultu-rale del Comune.

Si tratta di uno splendido volume, con corredo foto-grafico mozzafiato e dota-to di contributi scritti dalle più autorevoli firme: Emma-

nuel Anati, Tiziana Cittadi-ni, Alberto Marretta, Raffa-ella Poggiani Keller, Angelo Eugenio Fossati, Umberto Sansoni, Gianfranca Marti-nenghi Rossetti, Gian Car-lo Sgabussi, Virtus Zallot, Giogio Azzoni, Serena Sola-no, Liliana Fratti, Sara Ma-razzani, Paolo Turetti, Enzo Bona. Appunto in sede di presenta-zione-introduzione, nel vo-lume citato, Manella sottoli-nea: “In occasione del cen-tenario della scoperta delle incisioni rupestri e del tren-tennale di riconoscimento del nostro patrimonio nella lista dei siti Unesco, era do-veroso offrire ai turisti, ma anche ai cittadini della Val-camonica una guida che pre-sentasse Capo di Ponte e lo qualificasse come territorio da scoprire o “ri-scoprire”. Da qualche tempo Capo di Ponte va continuamente au-mentando le sue attrattive culturali, artistiche e turisti-che per cui – come giusta-mente afferma il primo citta-dino – si dovrebbe riscopri-re; le nuove iniziative sono: la sede del Distretto Cultu-rale, l’”Info-point” comuna-le, il museo nazionale (che dovrebbe esser pronto for-se verso primavera 2013). L’enorme struttura è stata allogata dalla Soprintenden-za nei locali già della par-rocchia in via san Martino: tre piani; a terra troveranno collocazione i reperti mono-litici; al secondo piano: uf-fici, sale riunioni e conve-gni; all’ultimo piano le sale espositive vere e proprie. “Con l’apertura del museo – nota il nostro interlocuto-re – un elemento di rilancio importante potrebbe esse-re il biglietto unico parchi-museo”. Ovviamente l’atti-vità municipale non si limita

al sia pur vitale “discorso” sulle incisioni rupestri prei-storiche, di cui il centro ca-muno è, in un certo senso, la “capitale” mondiale. Con Francesco Manella vediamo un po’ i problemi dei giova-ni capontini. In questi ultimi giorni tutti i cinque Comu-ni dell’Unione Media Val-camonica (Capo di Ponte, Braone, Cerveno, Ono san Pietro, Losine) hanno gio-ito per la realizzazione di un vecchio sogno: il nuovo asi-lo-nido “I Camunelli” con sedici posti già tutti occu-pati. Il finanziamento dalla Regione Lombardia e dalle cinque municipalità di cui abbiamo detto. Per i giovani invece c’è il progetto “Gio-vani agricoltori”, sottoposto alla Comunità montana, che prevede appunto che l’am-ministrazione comunale

conceda in comodato il ter-reno per coloro che decides-sero di realizzare una pian-tagione (vite o frutta). Ed a proposito sempre di vino: nel territorio sono sorte ben quattro cantine private che producono “nettare di Bac-co” di tutto rispetto, come ad esempio il “Grandima-ni”, che trae ispirazione dal-la misteriosa incisione. Sempre per chi ne vorrà ap-profittare viene organizzato anche un corso per la ripro-duzione dei calchi in ges-so, partendo dall’importan-te raccolta realizzata a suo tempo dal compianto Batti-sta Maffessoli. All’iniziati-va han già aderito una ven-tina di ragazzi. Il “mercato” dei calchi delle incisioni do-vrebbe esser ripreso e ripro-posto.

Ermete Giorgi

Il piccolo Comune della media Valle Camonica impegnato a non far disperdere le antiche vicende popolari

Ono: “calchéra” e dintorni“Calchéra” e dintorni: così titola un “dépliant” che per lo scorso ottobre 2012, in occasione della manifesta-zione “Del Bene e del Bel-lo”, è stato edito dal grup-po “Difesa Ambiente”, dal Comune di Ono san Pietro e dall’Ecomuseo “Concare-na”: visite guidate al forno, laboratori didattici, “Sapori ai piedi della Concarena”, mostra fotografica, merca-to contadino, “mangià a la bùna nséma ai calcheròcc” (mangiare casereccio insie-me agli addetti alla calche-ra). Ce ne parla la giovane e dinamica Elena Broggi, sindaco del borgo, conse-gnandoci anche una copia del giornalino comunale “Onoimforma” che, nelle pagine centrali, sotto la ru-brica “Storia e Storie” nar-ra le antiche vicende con un titolo significativo: “Vita e fatiche dei ‘calcheròcc’ di Ono san Pietro”. Questo si riferisce al passato. Oggi i volontari (Alpini e Pro-tezione civile), riaccendo-no l’impianto. Occorre te-ner viva continuamente la fiamma, con fascine di le-gna, gettandole nella boc-ca del “mostro” gigante, perché il calore resti sem-pre omogeneo. L’operazio-ne durava sei giorni ed un anziano ricorda che si par-lava di “ingordigia del for-

no”. Si riempiva la fornace con i sassi della Concarena (la montagna di casa) che pian piano si trasformava-no (e si trasformano ancora adesso) in calce: una “man-na” che pioveva sulla pove-ra economia delle famiglie del luogo. E tutto questo dal tempo dei tempi, quando ancora Ono era conosciuto col nome di “Dò”. Adesso il paese è en-trato a far parte dell’Unio-ne dei Comuni della media Valcamonica “Civiltà delle Pietre”, con Braone, Capo di Ponte, Cerveno, Losine, per migliorare la qualità dei servizi erogati; promuovere lo sviluppo socio-economi-co del territorio; salvaguar-dare l’ambiente; valoriz-zare il patrimonio storico, artistico e le tradizioni cul-turali locali; uso equo del-le risorse; ampliare il nu-mero dei servizi; esercita-re maggior influenza sugli organismi sovraccomunali. Per una municipalità di 988 abitanti, ai giorni nostri, coi tempi che corrono, bisogna inventare qualche nuova entrata per casse comuna-li allo stremo, anche per la falcidia di fondi che conti-nuamente opera il Governo: ecco allora oltre ai pannelli fotovoltaici già installati, il progetto di centralina idro-elettrica che sfrutta il liqui-

do elemento dell’acquedot-to. Il consiglio comunale, appunto in questo senso ha approvato una convenzione con la società “Valcamoni-ca Servizi” per la progetta-zione, realizzazione e suc-cessiva gestione dell’im-pianto. L’opera avrà un costo com-plessivo di quasi due mi-lioni di euro; prevede la completa sostituzione della condotta lungo la strada del Monte. L’installazione del-la turbina sarà in corrispon-denza della vasca di accu-mulo in località Viti. La potenza nominale dell’im-pianto è di circa 244 Kw, con una portata media di 28 litri al secondo ed un salto di circa 890 metri. E’ prevista una produzio-ne di energia nell’ordine di 1.600.000 Kwh all’anno. E’ pronto anche il progetto de-finitivo-esecutivo di un trat-to di strada che dovrebbe “by-passare” il centro stori-co; il finanziamento è Pisl: un tratto viario tra s. Pietro, Cicolo via Prati e via Fop-pe. A novembre vi sarà la premiazione degli studenti meritevoli. D’estate il Co-mune si fa completamente carico del Grest (70 ragaz-zi); d’inverno organizza il servizio gratuito di soste-gno per i compiti a casa.

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Cordiale colloquio col giovane sindaco di Ceto Donato Filippini.Anche in questo Comune di 1940 abitanti (capoluo-go e le due frazioni di Na-dro e di Badetto) qualche criticità in ordine alla via-bilità: in particolare al bi-vio per Cerveno della ex statale 42; in programma qui è prevista una “rota-toria” che razionalizzi il traffico Nord-Sud (alta e bassa Valcamonica) ed

Est-Ovest (Cerveno-Ce-to-Nadro-Cimbergo-Pa-spardo, destra e sinistra orografica valliva). Un se-condo svincolo dello stes-so tipo è in progetto all’al-tezza dell’ex-ferriera di Ceto. I due interventi do-vrebbero mettere definiti-vamente in sicurezza gli incroci. C’è poi da finire il percorso pedonale da Capo di Ponte a Braone. La frazione di Badetto, che nel tempo si è coagu-

lata lungo la via, ha risen-tito abbastanza, soprattut-to dal punto di vista com-merciale, per l’apertura della superstrada: il primo cittadino però ci assicura che adesso la “questione” di sta riequilibrando, an-che perché i molti negozi allineati lungo i bordi del-la strada, sembrano aver ritrovato nuova stabilità. Anche qui (come del re-sto dappertutto) “morde” il problema della disoc-

cupazione – sottolinea il nostro interlocutore – par-ticolarmente quella giova-nile; c’è però la “NK” (ex “MB”) che recentemen-te ha riconvertito alcune linee di produzione, ga-rantendo l’occupazione di circa 50 unità lavorative. Ricorderà il lettore che Ceto fa parte di un unio-ne di Comuni che hanno da parecchio tempo fuso le loro sinergie nel con-testo d’una ricchezza col-lettiva: le incisioni rupe-stri preistoriche. Si è così formata la Riserva delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo, Paspardo, isti-tuita della Regione Lom-bardia nel 1988. Il presi-

dente del sodalizio è Luca Giarelli; il direttore Tizia-na Cittadini. Fiore all’oc-chiello dell’istituzione è il museo di Nadro, punto di riferimento per la visita ai numerosi graffiti spar-si sulle rocce (400 super-fici incise), da un’altitu-dine minima di 360 me-tri (“Foppe” di Nadro) ad una massima di 1000 (Paspardo) La raccolta museale contiene testimo-nianze originali, reperti e ricostruzioni che introdu-cono al mondo degli an-tichi Camuni. All’interno anche una sala informati-ca, una biblioteca, ecc. Le lezioni sono dirette da ar-cheologi e guide. Filippini fa cenno al problema del-la vecchia gestione della Riserva ed alla necessità di un rilancio dell’esposi-zione che dovrebbe avve-nire puntando soprattutto sulle visite delle scolare-sche accompagnate dagli insegnanti. Si sta comun-que pensando a nuove proposizioni. Per quanto

riguarda il problema delle iniziative, Giovanna Ca-stellani, assessore alle Po-litiche sociali, ha cercato di unire anziani e giova-ni, convocandoli a confe-renze sull’alcoolismo. Il prossimo 25 novembre, in quel di Nadro si ripeteran-no i mercatini di Natale e l’attivissimo gruppo “Pro Nadro” metterà in scena anche una rappresentazio-ne teatrale. Recentemente sono stati festeggiati don Luigi Dò, parroco di Ceto e don Luigi Dotti, parroco di Nadro: entrambi han-no felicemente raggiunto quest’anno il cinquantesi-mo di sacerdozio. Un cen-no all’agricoltura: molti giovani imprenditori (tra tutti nomineremo Valen-tino Bonomi che fabbri-ca il famoso formaggio di capra “Fatulì”) si son dati all’allevamento, o alla coltivazione (mele, picco-li frutti). Ed anche a Ceto: centralina sull’acquedotto e pannelli fotovoltaici.

Ermete Giorgi

La comunità unita nei festeggiamenti di due parroci che hanno raggiunto i cinquant’anni di sacerdozio

Ceto, Nadro, Badetto:un Comune, diversi problemi

Incontro col sindaco Gian-carlo Maculotti, uomo di scuola, che però ha sem-pre coltivato l’impegno politico ed amministra-tivo. Ci parla dell’antica meridiana, datata 1637, su una casa del centro stori-co, recentemente restau-rata e ridonata all’antico splendore. L’orologio so-lare, ad ore italiche e da campanile, con inizio del conteggio orario al tra-monto d’ogni giorno ed il compimento della 24a ora al calar del sole del gior-no successivo. Queste ore ebbero grandissima dif-fusione in Italia, special-mente nel mondo cattoli-co e rimasero in uso sino al 1800 quando furono abolite da Napoleone. Du-rante il 1600, prevalente-mente in Italia, per l’uso civile e religioso fu adot-tata l’ora italiana da cam-panile, della stessa durata di quella solare, con la dif-ferenza che la 24a ora non coincideva col tramonto del sole, bensì mezz’ora

dopo, quando all’incirca termina il crepuscolo, in modo da farla coincidere con l’Ave Maria. Il restau-ratore Renato Giangue-lano, diretto dall’esperto Nando Boldini, s’è fatto carico dell’operazione. A lato dell’orologio scritte sapienziali che invitavano il passante a considerare la vita come un “rosario” di ore e di giorni che si sroto-lano verso la morte. Poi – continua il primo cittadino - è cominciato il risana-mento della “Via Crucis” di Beniamino Simoni e dei Fantoni: per adesso si sta lavorando alla prima sta-zione. Finito il restauro di qual-che statua s’è assistito alla sorpresa di rinvenire i co-lori originali, riscoperti sotto interventi del passa-to che avevano cancellato le colorazioni primigenie. Scoperte anche sui fondali delle stazioni: nuovi per-sonaggi, volti, comparse che risistemazioni esegui-te nel tempo avevano fat-

to sparire sotto intonaci vari. Interessantissimo an-che uno studio, commis-sionato a Valentino Vol-ta dell’Università statale di Milano: una pubblica-zione che si occuperà per la prima volta di indaga-re l’architettura del com-plesso chiesa parrocchia-le-Santuario e di studiare gli affreschi che decorano l’esterno delle “Cappel-le”, dai quali si può trarre una sorta di giustificazio-ne teologica in ordine alla Passione del Cristo, usan-do però soltanto i profe-ti dell’antico Testamento (soprattutto Isaia). Sareb-be comunque riduttivo li-mitare l’attività dell’am-ministrazione comunale alla cultura, per quanto Cerveno sia attentissimo alla formazione intellet-tuale, all’istruzione, alla conservazione del patri-monio immateriale e ma-teriale (Casa museo). Ma-culotti fa cenno alla realiz-zazione nell’unione di Co-muni “Civiltà delle Pietre” (Cerveno. Braone, Losine, Ono san Pietro, Capo di Ponte) dell’Albergo diffu-so”: sono cinque in paese gli interessati all’esperi-mento e quattro negli alti municipi. All’interno del Pisl rientra il progetto di allargamento

di due strade, seguendo la “filosofia” che i centri sto-rici riescono ad innescare processi di ristrutturazio-ne se c’è l’accesso ad essi. Ebbene: l’ampliamento di via Broli e di via Sonvico permetterebbe un’accessi-bilità agevole. C’è poi ancora in pro-gramma il potenziamento della centralina idroelet-trica posta sul torrente Re che scende dalla Concare-na e porta a valle un’acqua cristallina, pura, fresca e dolce, che si può assapora-re nella fontana di piazza. La produzione del picco-lo impianto sul fiumiciat-tolo è una delle poche ri-sorse municipali, insieme ai pannelli fotovoltaici in-stallati nello scorso 2011.

Ermete Giorgi

Con il sindaco Giancarlo Maculotti a scoprire alcune bellezze di Cerveno e antipare i progetti intorno ai

quali sta lavorando l’amministrazione

Una Meridiana per Cerveno


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Mentre continua lo sviluppo dei vigneti si affacciano nuove iniziative che potrebbero rappresentare un importante tassello nella crescita economica del territorio

Losine, patria non solo del buon vino

Il vino è ben radicato nel-la storia della Valcamoni-ca: nel passato (e ne è buon testimone padre Gregorio Brunelli da Canè (1644-1713) nel suo celeberrimo “Curiosi trattenimenti”) e nel presente (e ne è testimo-ne il primo cittadino di Lo-sine). C’è da sottolineare – a questo proposito - che

se un tempo “capitale” del nettare di Bacco camuno era Pian di Borno (frazione di Piancogno), celebre per il suo “Lanzato”, oggi cen-tro riconosciuto più impor-tante è senz’ombra di dub-bio Losine, con i “rossi”: “Baldamì” (nome dialetta-le del vitigno Marzemino) “Assolo”, “Camunnorum” , il bianco “Il Sant”, ecc. Il giovane sindaco Mode-sto Pessognelli è ben con-sapevole e giustamente ne parla con malcelato orgo-glio. “Nel vasto conoide di deiezione della Concarena si sta ultimando – sostiene il nostro interlocutore – lo sviluppo dei vigneti. Mol-

ti privati ed anche qual-che cooperativa agricola hanno intrapreso pulizie, reimpianti, sistemazioni per adattare e predisporre il terreno (che sembra par-ticolarmente adatto alla vi-ticoltura). Una nuova can-tina privata (Monchieri) è sorta in questi ultimi tempi; presso la “Cantina Valca-

monica” (volu-ta e realizzata dalla Comunità montana) inve-ce la nuovissi-ma realizza-zione di “Spa-zi e Sapori di Valcamonica”, uno spaccio con prodotti ti-pici della val-lata dell’Oglio (salumi, for-maggi, ecc.). Da ricordare inoltre che in questi ultimi anni Losine ha sempre meglio

pubblicizzato, anche al di fuori della Valle, la sua im-magine di borgo consacra-to alla vite ed ai suoi pro-dotti. A questo proposito è stato inventata l’associa-zione “Sciör del Tórcol” (il signore del torchio) che poi ha dato vita alla mani-festazione che reca lo stes-so nome ed ha il medesimo “logo”. Poi sono spuntate altre iniziative correlate, come ad esempio “l’Aper-tura delle cantine”, “la Set-timana del vino camuno”, “l’Aperitivo in cantina”, “Sapori di Valcamonica” (visita guidata in cantina, con assaggi dei vini IGT della Valle, in abbinamen-

to ai prodotti del territorio), l’animazione e musica iti-nerante nelle cantine, “Me-lodie in vigna” (serate mu-sicali con degustazione di vini). Ma non è tutto: Pes-sognelli, da buon losine-se attaccato ai fazzoletti di terra (magari faticosamente messi insieme nei secoli da padri e da nonni) ci confi-da il sogno personale (cui peraltro ha già cominciato a lavorare) di mettere insie-me un buon oliveto, da cui produrre poi buon olio d’o-liva. Ecco appunto: questa coltivazione potrebbe es-sere la seconda vocazione di Losine, dopo quella del vino. Ma il sindaco ci par-la anche – con un certo en-tusiasmo – di un concorso, tenutosi recentemente per il formaggio “Silter”. Questo discorso particolare rientra nel più vasto contesto che ha visto tra l’altro la ristrut-turazione dell’antico casei-ficio turnario e della vec-chia “Calchera”, che saran-no usati anche per preziose visite didattiche, nella spe-ranza che qualche giovane, trasformandosi coraggiosa-mente in imprenditore, in-traprenda la via della pro-duzione lattiero-casearia, inventando magari qualche altro “Fatulì”, “Casolèt”, o perfezionando ancor di più (se ce ne fosse bisogno) lo stesso “Silter”. Potrebbe anche essere la terza “vo-cazione” losinese. Intanto, anche per quel che concer-ne il centro storico, si stan recuperando tre vie interne, si sta finendo la pista cicla-bile, si pensa all’arredo ur-bano ed a piccoli parcheggi.

Ermete Giorgi

Ci si ingegna e ci si appoggia sul volontariato per garantire i servizi necessari

Il volto giovane di NiardoIntervista al sindaco di Niar-do Carlo Sacristani, che in-torno alla sua scrivania ci fa trovare anche un piccolo gruppo di assessori e con-siglieri. La prima sensazio-ne è che l’amministrazione comunale sia composta per le maggior parte di giova-ni e di giovanissimi. Forse qui si è veramente deciso di rottamare i “datati”, offren-do nuovo e fresco ossigeno al Governo locale. Al primo posto le sacrosante lagnanze di ogni sindaco della Valca-monica (ma pensiamo an-che d’Italia): i tagli statali son troppo drastici, pesanti, insopportabili. Nonostan-te tutto Sacristani e la sua giunta si sono impegnati a garantire i servizi necessari, anche se mancano i fondi; la decisione unanime è stata quella di cancellare l’addi-zionale comunale Irpef. I rimborsi son quasi comple-tamente azzerati ed il consi-gliere più assiduo, con le sue presenze, può contare su un emolumento al massimo di 100 euro all’anno. Il vice-sindaco Lino Bondioni ci parla di piccoli risparmi, per attuare i quali i componenti della giunta lavorano di pro-prio gomito, o forniscono la benzina per spostamenti di tasca propria. In genere tut-ti gli assessori si trovano ad intervenire non solo gratis, ma spesso rimettendoci per tutte le necessità municipa-li. Anche Giacomo Surpi, assessore al bilancio ci con-ferma questa tendenza gene-rale. Per quanto concerne l’esem-pio democratico, Niardo ha istituito il consiglio comu-nale dei ragazzi delle scuo-le medie (in collaborazione con gli insegnanti), che par-tecipa con entusiasmo alla realtà amministrativa locale. Ad esercitare il volontariato sono stati invitati (ed ovvia-mente hanno accettato) an-che coloro che seguono il

servizio “Piedibus”. Manue-la Valdoni, consigliere dele-gato alla Cultura, quest’an-no è finalmente riuscita a far inserire Niardo nel pre-stigioso ciclo del festival “Crucifixus”. Cura poi con particolare at-tenzione la serie di “Serate con l’autore” (incontri, pre-sentazioni, dibattiti). Mara Bondioni presiede invece ai servizi sociali ed attual-mente sta portando avanti il bando per l’asilo-nido; ha messo a punto la “Ginnasti-ca dolce per gli anziani; le cure alle Terme di Boario ed il soggiorno marino per la terza età. In piena collabora-zione con l’amministrazione vi è poi la Rsa “Ninì Cal-zoni”, che si presenta come “…progettata per far sen-tire a casa propria gli uten-ti che vi soggiornano in un ambiente che offre un senso di calore familiare”. Ottima anche l’intesa con la par-rocchia, a cui dal Comune è stata affidata la conduzio-ne della struttura “Casa del

Beato Innocenzo”, che tra l’altro ospita il prestigioso Dipartimento Valcamonica del Centro camuno di studi preistorici, diretto dallo stu-dioso e ricercatore Umberto Sansoni. Un complesso che però attende un rilancio vi-goroso. L’assessore Ales-sandro Tagliaferri ha segui-to con passione i lavori nella malga Stabio ed ha già ini-ziato l’intervento per la mal-ga Ferone. C’è poi l’allarga-mento del ponte sul torren-te Re, il corso d’acqua che nel 1987 provocò una sorta di alluvione, col bilancio ne-gativo di molte rovine e di due morti. E’ in progetto la rotatoria al bivio di Losine, il marciapiede Niardo-Brao-ne, la centralina idroelettrica sul torrente Re (burocrazia permettendo). Intanto l’im-pianto fotovoltaico (tetti: palestra, scuola media, cen-tro anziani) produce per le casse comunali ben 100 chi-lowatt di preziosa energia elettrica.

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Le Cantine Flonno nate nel 2005 continuano con passione la ricerca della qualità

Un vigneto contornato dalle rocce incise

La cantina vitivinicola “Flonno”, società agricola semplice di Capo di Ponte, prende il nome dalla località ove sorge; è di Sandro Sor-teni e Giacomino Laidelli. E, come già altre organizza-zioni di questo tipo, si pre-

senta con brani tratti da un classico per la Valcamonica: “Curiosi trattenimenti” di padre Gregorio Brunelli da Vione. Scrive l’insigne sto-rico nel 1601: “…quella co-moda e necessaria bevanda e dell’ordinario loro gusto di

quel liquore che, accolto nei bicchieri, odora come viole, splende come ambra ed arde come un rubino, e beven-dosi, con teneri scherzi sal-tando verso le pupille, pare inviti a delibrarlo prima con gli occhi che con le labbra.

(giornata settima)”. La cantina “Flonno” nasce nel 2005, realizzando il pri-mo impianto su un terreno di proprietà nel cuore del Par-co nazionale delle incisioni rupestri di Naquane a Capo di Ponte. Il vigneto, contor-nato da bellissime rocce in-cise, diviene il filo condut-tore che unisce l’amore per la terra camuna alla grande passione per la viticultura, gettando le fondamenta di un progetto aziendale che, secondo i criteri del disci-plinare “IGT. Valcamoni-ca”, ha visto in questi ultimi anni la realizzazione di nuo-vi impianti di vitigni a bac-ca rossa e bianca sul conoi-de del monte Concarena, tra i Comuni di Capo di Ponte ed Ono san Pietro. La “mis-sion” aziendale trae dunque ispirazione da un territorio dal fascino misterioso, ric-co di storia, cultura e tradi-zioni millenarie. Obiettivo principale dell’azienda è la costante ricerca della quali-tà, nel rispetto dell’ambien-te, attraverso le buone e cor-rette pratiche agricole, cul-turali e di cantina al fine di trasformare l’uva in vino, ad espressione e testimonianza di un territorio unico e pre-zioso. Inciso nella roccia, all’interno del vigneto, nel cuore del Parco nazionale di Capo di Ponte, l’orante “Grandimani” sembra rap-presentare la testimonianza

del generoso dono della ter-ra camuna. Il frutto dei vi-gneti, sapientemente trasfor-mato in vino trae ispirazio-ne dalla magica e millenaria storia di un territorio unico, il primo in Italia riconosciu-to dall’Unesco. La denominazione è Valca-monica Merlot IGT; la ti-pologia è: rosso; la zona di produzione è Capo di Ponte; il vitigno “Merlot in purez-za”. Il “diradamento” avvie-ne ad agosto ad inizio “iva-iatura” al fine di calibrare la produzione in funzione della maggior qualità del prodotto finale. La vendemmia è ma-nuale ed avviene in casse ad uso alimentare, con selezio-ne dei grappoli e tempestivo trasporto in cantina. La vi-nificazione è immediata ed avviene per diraspa-pigiatu-

ra delle bacche e loro trasfe-rimento in vasca, in funzio-ne dell’obiettivo enologico e della caratteristica delle uve. La macerazione risulta di durata variabile. La fer-mentazione, accompagnata da regolari “rimontaggi”, è condotta ad una temperatu-ra controllata; segue la “svi-natura” e la pressatura delle vinacce. Successivamente avviene un affinamento su “fecce nobili” con “bato-nages” settimanali. Recenti i nuovi prodotti: “Rituale” (IGT) Marzemino (si ispi-ra a daze allegoriche e pro-piziatorie della Preistoria) (12 % vol.) e “Grandidoti”, bianco ottenuto da uve di Riesling Renano (si ispira al cavaliere delle rocce di Na-quane, espressione di ele-ganza, equilibio ed armonia)

Ad attenderci in quel di Bra-one – ove fu sindaco l’indi-menticabile Rizzardo Bino – il primo cittadino Ga-briele Prandini ed il vice Ignazio Baruselli. Il bilan-cio municipale è in attivo anche quest’anno, grazie ad un buon gettito dovuto alle regolarizzazioni edili-zie (sanatoria e condono) dell’Alco (“Alta Sfera”, ex “Labi”) che ha fatto introita-re alle casse comunali circa 700.000 euro. Con saggez-za e lungimiranza l’ammi-nistrazione braonese ha im-piegato la somma, facendo-la fruttare e moltiplicandola, col partecipare a tutti i finan-ziamenti banditi da Regione Lombardia, Unione Euro-pea, Comunità montana di Valcamonica. Negli ultimi tre anni è stato impiegato un milione di euro per marcia-piedi, arredo del centro sto-rico, asfaltature, parcheggi, strade di montagna, malghe, acquedotti, ecc. In questo piccolo borgo camuno, che conta 672 abitanti, si pensa agli anziani, organizzando la festa per loro e non si per-dono di vista fanciulli, ra-gazzi e giovani. Per i nuovi nati c’è il “bonus bebè” che assegna 500 euro ad ogni bambino venuto alla luce, i cui genitori (anche extra-comunitari) siano residenti

qui da 6 mesi. Per la conse-gna, altra festa, questa vol-ta però in concomitanza con la sagra del paese che cade alla Candelora (Presenta-zione di Gesù al tempio e Purificazione di Maria San-tissima), cioè il 2 febbraio. La “Pro loco”, recentemen-te s’è incaricata di svolgere una ricerca ed ha scoperto che legate alla festa ci sono le “Crêpes”, una preparazio-ne culinaria consistente in sottili frittelle variamente guarnite. Già presenti nella Roma antica, nel corso del Medio Evo, per merito dei Francesi, divennero dolce tipico della solennità. Na-turalmente la rudimentale frittella medievale, a base di uova e di farina, nel tempo si è venuta arricchendo dl altri ingredienti, come ad esem-pio latte e panna. La famo-sa “Crêpe Suzette” inven-tata per soddisfare il palato del principe di Galles, Edo-ardo VII, vede aggiunta sal-sa d’arancia, accompagnata da costosi liquori. Ebbene: per la prossima Candelora a Braone sarà tutto un frig-gere di questa specialità. Ma il paese è soprattutto celebre per “La Via della Pietra”. “Si tratta di un percorso sto-rico-culturale – spiega un il-lustratissimo volumetto edi-to dal Parco dell’Adamello e

dal Comune di Braone – che vuole testimoniare l’impor-tanza degli scalpellini ca-muni, meglio conosciuti col termine dialettale di “pìca-préde” (batti-pietre) nella lavorazione della “Tonali-te”, detta comunemente gra-nito dell’Adamello”. Questi artigiani erano presenti in tutta la Valcamonica ed in particolare a Braone, Ceto e Niardo. In passato se ne con-tavano parecchi, oggi son ri-masti in pochi. Negli anni Sessanta e Settanta del 1900 la vallata dell’Oglio venne coinvolta nel processo di in-dustrializzazione ( “tondi-no”, tessile e siderurgia). Gli scalpellini della Valle, spinti dalla crisi di settore ed atti-rati dal miraggio del lavoro sicuro, si trasferirono nelle fabbriche. Mutata la situa-zione, oggi la pietra torna ad essere materiale privilegia-to. “Purtroppo – sottolinea il già citato volumetto – no-nostante i segnali di ripre-sa dell’artigianato, in molti casi si preferisce l’utilizzo della più economica pietra cinese. La “Via della Pietra” vuole appunto essere un iti-nerario storico-culturale, ca-pace di raccontare l’attualità di un mestiere straordinario come quello dello scalpelli-no”.

E.G.

Le casse comunali non soffrono e negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi interventi

Braone riscopre la “crêpe” e la pietra


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Decennale della costituzione dell’Andossezione di Valle Camonica

Autunno in rosaL’Andos (associazione nazionale donne opera-te al seno – onlus) cele-bra quest’anno il decen-nale della sua costituzione (2002-2012): tutto il mese di ottobre è stato dedicato alla prevenzione: i pazien-ti che hanno usufruito del pullmino Andos per recarsi a Brescia e sottoporsi alle terapie radioterapiche, sono stati invitati a far pervenire all’associazione un bigliet-to qualsiasi con un com-

mento sul servizio, o con un semplice saluto. Tutta la corrispondenza sarà poi appesa sull’albero della vita (nella casetta di legno all’entrata dell’ospedale di Esine). La presidente del sodalizio, Fulvia Glisenti, scrive sulla rivista “Ottava Festa della Rinascita”: “Un

messaggio di vita da un’e-sperienza di malattia”; “Di tumore oggi, più di ieri, si guarisce”; “Ritaglia una parte del tuo tempo per il volontariato: ti sentirai più realizzato”. Nel corso del mese di ottobre, al Centro congressi di Darfo Boario Terme c’è stato il convegno

dei volontari Andos. Sem-pre la Glisenti: “Abbiamo programmato parecchie iniziative con lo scopo di coinvolgere il maggior nu-mero di persone a parteci-pare alla festa, per dar risal-to alla nostra associazione e per pubblicizzare l’immen-sa mole di lavoro che svol-

gono i volontari, per otte-nere risultati concreti, per gli obiettivi e le necessità ritenuti prioritari.” Fulvia Glisenti, nel 2000 si accor-ge d’essere malata: “Dopo la prima fase di incredulità, di terrore, di rabbia ho de-ciso di sfidare la malattia ed ho intrapreso le terapie con la determinazione di vince-re. Con la malattia ho risco-perto l’umiltà, poichè do-vevo dipendere molto dagli altri; ho realizzato che non ero immortale ed ho impa-rato a dare valore anche alle più piccole cose”. Ed è ap-punto in questa circostanza che la nostra paziente deci-de di mettersi a disposizio-ne delle donne camune che si sarebbero scontrate con lo stesso problema: prende contatto con l’Andos na-zionale per fondare l’asso-ciazione anche nella vallata dell’Oglio. C’è la fortuna d’essere riusciti a coinvol-gere tre medici, operatori scientifici, un radiologo, un chirurgo senologo. “Questa missione di volontariato – dice Fulvia – mi appassio-na più di un lavoro retribui-to, anche se a volte mi chie-do ‘Ma chi me lo fa fare’?”

Dopo tanta attesa finalmen-te Radioterapia oncologica nasce anche ad Esine: sei anni fa la fondazione Zale-ski decise di offrire un se-gno tangibile ed importante alla popolazione della Val-camonica finanziando in-teramente, per una cifra di un milione di euro, l’acqui-sto di un acceleratore linea-re, attorno a cui far nascere un’attività clinica di radio-terapia oncologica. Il gesto generoso nacque dalla con-sapevolezza dei disagi che i pazienti camuni dovevano sopportare per poter ese-guire un trattamento pres-so l’ospedale di Brescia. La Regione Lombardia ha deciso lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per le opere murarie. Esine sarà collegato tramite fibra otti-ca con Brescia. Importante sarà la sinergia con l’Istitu-to del Radio “O. Alberti” di Brescia, una delle principa-li realtà italiane di Radio-terapia. L’Asl di Valcamo-nica-Sebino ha già assunto un primo nucleo di perso-nale specializzato. L’An-dos ha scelto come simbolo una rondine che si staglia nel sole. Fin dall’antichità questo uccello è simbolo di purezza, innocenza, su-blimazione della materia, liberazione dalla schiavitù del corpo.

Al chiudersi della stagione, al giorno che si restringe, l’a-mino nostro associa una festa dedicata alla memoria dei no-stri morti. ,Questa archetipica necessità dell’animo umano viene canonizzata all’inizio del mese di novembre appena dopo la festa dei santi (che per il vero è la festa delle anime dei medesimi, invocati per la nostra protezione).La recente visitazione della festa di halloween, ove zucche intagliate e fantasmi, sostituiscono i protettori cristiani, ave-va, ai tempi degli antichi celti, un significato simile.

A NOVEMBREPIANGONO ANCORA QUEI RIMASTI SOPRA,

MENTRE LA MATERNALE TERRA ADUNA I RESTI DI COLORO

CHE IL TEMPO,DA SUA PARTE HA CONDANNATO.

DI FRONTE, LA CASA DI RIPOSO PREPARA NUOVI UTENTI ED I MIEI NONNI

ESCONO A VOLTE GIRANDO FOTOGRAFIE DI PIETRA E ANTICHI AMORI.

LA LORO MANO E’ SECCA.E QUASI NON SI MUOVE.MA AVVERTE IL FREDDO

CHE SI STRINGE ADDOSSO,L’ODORE STUCCHEVOLE DEI FIORI

E DELLA PIOGGIA

E IMMAGINA TREMANDO D’ALTRA SPEMECHE POCO SOPRA AL CALPESTIO DEI PASSI

V’ABBIA ALTRO PIANO O MONDO,MAGARI UN NIDO, E FORSE ANCHE UNA CASAO, ADDIRITTURA IL PROPRIO ANDATO AMORE,

IN QUELLA CASA, TIEPIDO, LI ATTENDE …

… ED APPOGGIATE L’OSSA ALLA SPERANZAE’ MENO DURO IL PESO DELLA VITA

1° NOVEMBRE 2011 – AI NOSTRI DEFUNTI

L’angolo della Poesia


Ristorante Pizzeria Al PonteIl ristorante pizzeria bar Al Ponte a Malegno via Cavour 14 dispone di 2 sale adibite per banchetti per ogni genere di avvenimenti. Il ristorante Al Ponte vanta molti anni d’esperienza, soprattutto nelle specialità di pesce fresco che nei mesi prossimi verranno serviti a prezzi speciali, oltre alle solite gustose e fantasiose pizze. Il personale e la direzione saranno lieti di intrattenere i clienti con familiarità e cordialità. Ricordiamo, inoltre, che siamo aperti an-che a mezzogiorno per pranzi di lavoro.

L’edizione straordinaria del festival dura sino a tutto novembre

Pillole di ShomanoContinua con successo “10 anni con la testa e il cuore: Pillole di Shoma-no”, l’edizione straordi-naria del festival “Dallo sciamano allo showman” che dura sino a tutto no-vembre in vari luoghi del-la Valcamonica, del lago d’Iseo e di Brescia. Il 20 ottobre scorso, a Capo di Ponte, presso la “Cittadel-la della Cultura” c’è stata la presentazione del volu-me “Canta che ti spossa”: la fatica del fare il can-tautore” (edizioni Libero-scrivere). Il libro contiene, oltre ad alcune interviste la trascrizione di due in-contri pubblici realizza-ti l’anno scorso in colla-borazione col sanremese “Club Tenco” nel contesto di “Cantaforum”, tenutosi a Varese. La pubblicazio-ne si avvale dei contributi di Enrico de Angelis, Gia-da Galbassini, Nini Gia-comelli, Mauro Ermanno Giovanardi, Annino La Posta, Giampietro Mora-schetti, Sergio Secondiano Sacchi, Maura Serioli, Pa-olo Talanca, Davide Van De Sfroos, Roberto Vec-chioni. Compaiono inoltre interviste a Vinicio Capos-sela, Paolo Conte, Anto-nio Ricci, Peppe Voltarel-li. Le fotografie sono di Lucia Carenini, Antonello Cassan, Mario Pedersoli e Varesepress. A Capo di Ponte sono stati presenti

anche ospiti-autori a sor-presa. Inoltre Patrizia La-quidara e Joan Isaac (can-tautore catalano) si sono esibiti con alcuni interven-ti musicali. In preceden-za (ai primi di ottobre) vi era stata una serata-evento (questa volta ad Esine) per i 30 anni di vita della can-zone “Amico è”, uno dei brani più conosciuti del mondo “nato” nel 1982. Al compleanno del brano musicale ed al concetto di amicizia è stata dedicato lo spettacolo serale. Nel programma un concerto di Dario Baldan Bembo, il cantante che ha portato la canzone al successo e la presentazione di un li-bro dedicato al componi-mento, intitolato anch’es-so “Amico è”. Allo spet-tacolo serale ha partecipa-to anche Nini Giacomelli, che è autrice del testo in-sieme a Sergio Bardotti ed al cantante. In sala anche Antongionata Ferrari, illu-stratore del volume (edito da Galucci. La canzone è stata tradotta in sette lin-gue e continua ad essere cantata in tutto il mondo: una “star” del “pop” in-ternazionale come Celi-ne Dion l’ha inserita in ben quattro suoi album. Il brano, il cui titolo ori-ginale era “Falò”, faceva parte dell’album di Bal-dan Bembo “Spirito della Terra”. In seguito, come

“Amico è” divenne sigla di chiusura del “quiz” te-levisivo “Superflash” con-dotto da Mike Bongiorno e quindi un inno da stadio dal successo internaziona-le. Nel corso della serata è stato anche proiettato un filmato sulla nascita del-la canzone e dell’album “Spirito della Terra”, pro-dotto dalla CGD di Cate-rina Caselli ed inciso in un prato di Maggiore, luogo natale di Baldan, con uno studio d’incisione realiz-zato in un campo dove, in “roulotte” e “camper” vi-vevano autori, musicisti, tecnici e produttori. L’at-trice Bibi Bertelli ha poi letto un brano tratto dal libro “Occhi di ragazzo” di Sergio Bardotti in cui si racconta di quella espe-rienza. Tutti gli spettacoli del festival sono sempre ad ingresso gratuito. L’or-ganizzazione e l’ideazione sono del brenese Centro culturale Teatro camuno con la direzione artisti-ca di Nini Giacomelli, la preziosa collaborazione di Bibi Bertelli ed il patroci-nio del “Club Tenco di San Remo. Un appuntamento reso possibile grazie alla collaborazione con Civiltà Bresciana ed il sostegno di Regione Lombardia, Pro-vincia di Brescia, Comu-nità montana di Valcamo-nica, Bim., ecc.

Presso la Concessionaria Peugeot Bettoni di Costa Volpino una giornata dedicata a scoprire le prestazioni delle ibride

La continua evoluzione dell’auto

Le auto ibride riscuo-tono crescente interes-se nel mercato anche in funzione del progressi-vo aumento del costo dei carburanti convenziona-li. Nell’ultimo decennio tutti i costruttori hanno investito in modelli con tali tecnologie ed anche Peugeot ha sviluppato una propria configura-zione. La casa d’oltral-pe si diversifica con l’u-tilizzo di un motore a gasolio in abbinamento alla trasmissione elettri-ca. Adotta un particolare schema di “trazione in-tegrale”: l’asse anterio-re è collegato al motore termico, quello poste-riore al motore elettrico. La duplice propulsione trasforma queste auto-mobili in efficienti cros-sover 4x4 con ben 200 cavalli disponibili! Nel-la già articolata gamma di vetture sono state in-serite due versioni ibri-de per un’offerta ancora più interessante. Peuge-ot Italia, in collabora-zione con “Quattroruote c’è”, ha organizzato una presentazione unica nel suo genere: la prova del-le vetture con il supporto

tecnico di un driver della rivista.Presso la concessionaria Peugeot di Costa Volpi-no, durante la giornata di sabato 13 ottobre, si sono ritrovati gli appassiona-ti delle quattro ruote ed i curiosi. Hanno potuto cimentarsi alla guida dei modelli innovativi della casa francese lungo un percorso approntato per testare le molteplici doti delle nuove vetture. A disposizione del pub-blico due vetture. La 3008 in configurazione Hybrid4, uno spazioso Suv dall’originale ca-ratterizzazione stilistica, alimentato da un moto-re termico da 163 caval-li ed un motore elettrico da 37. Soluzioni tecni-che analoghe ma decli-nazione station wagon per la nuova 508 RXH: una vettura dall’evidente aspetto allroad dotata di tutti i confort tipici delle auto di questo segmento.Durante i test di guida il driver di Quattroruote ci ha illustrato le 4 diver-se modalità di utilizzo di entrambe le vetture: to-talmente elettrica (a zero emissioni) che consente

anche l’accesso alle zone a traffico limitato delle città (ZTL); automatica per il massimo conteni-mento dei consumi (la gestione elettronica atti-va i propulsori secondo necessità); sport per ot-tenere le prestazioni dei 200 cv disponibili; 4wd per affrontare i percorsi con scarsa aderenza. Ap-pena familiarizzato con il nuovo modo di gui-dare ci rendiamo conto che è veramente piace-vole circolare con le due Peugeot. Nonostante la maggiore massa dovuta dall’aggiunta di moto-re elettrico e batterie, il consumo medio di car-burante rilevato dalla strumentazione di bordo è paragonabile a quello di vetture di segmento inferiore.Il successo ha premiato l’impegno del persona-le della Concessionaria F.lli Bettoni, che ha ospi-tato l’evento: il pubblico valligiano si è dichiara-to soddisfatto e sorpreso per le prestazioni delle vetture e le informazioni tecniche ricevute dal dri-ver di Quattroruote.

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E’ in corso la raccolta dati per avere una visione delle necessità e delle aspettative dei cittadini delle terza età.

Conosceregli anziani loveresi

Con un recente comunica-to-stampa, il Comune di Lovere ha voluto rendere di pubblico dominio il suo progetto “Conoscere gli an-ziani loveresi”, ovvero un programma per la rileva-zione delle necessità e del-

le proposte in ambito socia-le dei cittadini con settanta e più anni d’età”. Il docu-mento esordisce: “Notoria-mente una delle fasce della popolazione ritenute ‘più debole’ è senz’altro quella composta dagli anziani, in

quanto maggiormente espo-sta a situazioni di solitudine e di abbandono, anche per effetto della generale ten-denza in questa tipologia di cittadini a non manifestare ed a non comunicare alle istituzioni i propri bisogni,

le proprie necessità, esigen-ze e difficoltà, ma anche le proprie proposte e conside-razioni per la risoluzione delle varie problematiche che li riguardano”. Lovere è un Comune con un’ele-vata percentuale di popola-zione anziana: basti pensa-re che il numero di cittadini “over” 70 assomma a 1.232 unità, pari al 22,5% della popolazione totale, che am-monta a 5.457 abitanti. Di questi anziani, circa il 58% vive solo, il 7% in casa di

riposo, mentre il restante 42% vive all’interno di un nucleo familiare composto soprattutto dal coniuge, o – in alcuni casi – da fratelli, o sorelle, o altri congiunti ancora. “L’amministrazio-ne comunale – dichiara il sindaco di Lovere Giovan-ni Guizzetti – ritiene che una buona conoscenza de-gli anziani sia un elemento di primaria importanza per poter pianificare in modo efficace e mirato la politi-ca di intervento sociale sul nostro territorio, mettendo in campo azioni e/o inter-venti che siano in grado di rispondere alle reali esigen-ze espresse dai residenti”. Dal canto suo l’assessore ai Servizi sociali, Nicolet-ta Castellani, spiega: “Da qualche mese abbiamo av-viato un proficua collabora-zione con alcune importanti realtà del terzo settore love-rese e del mondo del volon-tariato (Cgil, Cisl, Uil, Acli, Avo, Avae, Auser, Anteas, Caritas e Cif) proprio con la finalità di dare vita ad un progetto di conoscenza degli anziani residenti me-diante la compilazione di un questionario contenen-te domande relative alla si-tuazione abitativa, sociale e di salute di ciascun indi-viduo. Nel corso del mese di ottobre l’amministrazio-

ne effettuerà la verifica dei nominativi spuntati sugli elenchi presenti nei pun-ti di consegna per defini-re – per differenza – quali saranno i cittadini che non avranno ancora restituito il questionario, così da orga-nizzare le successive visite a domicilio da parte dei vo-lontari dei sindacati e delle associazioni che collabora-no con il Comune”. In que-sto modo si prevede di con-cludere tutte le operazioni di raccolta dei questionari entro dicembre 2012. Subi-to dopo si avvierà l’esame dei dati raccolti e l’analisi sociologica degli stessi al fine di valutare se e quali azioni si dovranno porre in essere per dare risposta agli eventuali bisogni che emer-gono dall’indagine condot-ta, rendendo sempre più mirati i programmi e gli in-terventi nel campo sociale a Lovere, dove già ai servizi consolidati, negli ultimi tre anni si sono aggiunti bandi specifici per: l’erogazione di generi alimentari di pri-ma necessità; l’aiuto per i nuovi nati; l’erogazione di contributi economici alle famiglie in difficoltà; la compartecipazione al costo del pasto del servizio men-sa per gli alunni della scuo-la dell’infanzia e primaria statale.

Lavori in corso per il Lungolago Marconi mentre si progettano iniziative per il centro storico

Un grandeattivismo

interessa LovereCol sindaco Giovanni Guiz-zetti parliamo a lungo delle cittadina lacustre che que-sta estate s’é continuamente fatta carico di offrire mani-festazioni sportive, incontri culturali, spettacoli, mostre, concerti, regate e chi più ne ha più ne metta. Dal punto di vista della via-bilità del territorio c’è da dire che i lavori del quar-tiere Trello (si ricorderà il dissesto idro-geologico) sono finalmente finiti; ades-so si stanno analizzando le richieste di rimborso per i danni procurati in particola-re dai pali di sostegno infis-si al di sotto delle abitazio-ni, dei giardini, delle case. La riapertura della viabili-tà a Trello, ha permesso il ripristino della via “2 giu-gno”. Terminato anche l’in-tervento per una rotatoria in località Poltragno: i lavori questa volta però erano di pertinenza della Provincia di Bergamo, che deve pe-

raltro ultimare ancora pochi ritocchi marginali. Due importanti interventi sono stati realizzati con al-trettanti segnalatori di pas-saggi pedonali, per creare (anche nella notte) percorsi di sicurezza. Adesso i pas-saggi privi di pericoli sono un totale di cinque. Grandi lavori sono iniziati sul lun-golago “Marconi” per il ri-facimento della passeggia-ta: 400.000 euro sono sta-ti finanziati dalla Regione Lombardia e dal Consor-zio Laghi; 200.000 son sta-ti sborsati dal Comune. Nel contesto di questo interven-to verrà sistemata, anche con nuova illuminazione, l’enorme spianata del par-cheggio, che il sabato acco-glie un antico mercato che aspetta d’essere riconosciu-to dal Pirellone come mer-cato storico. Si pensa al recupero della torre storica del 1300 che si trova in pieno centro.

Dall’alto dell’antico resto – ci assicura il sindaco – si gode uno spettacolo mozza-fiato unico. Per l’interno, si pensa all’allestimento di un percorso storico-museale da far percorrere al visitato-re che sale, offrendo reper-ti e cimeli dalla preistoria sino ai giorni nostri. Poi, col supporto dei giova-ni, viene ripresentata per la terza volta in un anno l’ini-ziativa “Lovere Art” (il 14, 15 e 16 dicembre prossi-mi) che ha come obiettivo la vivificazione e la riqua-lificazione del centro stori-co, attraverso l’apertura di negozi e cortili chiusi da tempo: lo scopo è quello di risvegliare l’interesse de-gli abitanti e dei commer-cianti. Da qualche tempo è stato aperto in un immobile comunale di via Bertolotti un centro servizi che com-prende: una sala polifunzio-nale, una sala riunioni ed il nuovo ambulatorio munici-pale. Il nuovo ambulatorio con sala d’attesa è un lo-cale in cui vengono forniti servizi assistenziali di tipo sanitario da personale in-fermieristico specializzato, individuato dall’ammini-strazione. Si tratta di un ser-vizio gratuito che si rivolge a tutta la popolazione love-rese, in particolar modo ai

più anziani ed ai residenti nel centro storico. Le pre-stazioni erogate sono: tera-pia iniettiva (intramuscola-re e sottocutanea), controllo pressione arteriosa, control-lo glicemia ed altri parame-tri metabolici, medicazioni semplici, saturimetria, ben-daggi elastici, cateterismo uretrale, controllo e gestio-ne “stomie”, misurazione peso e temperatura corpo-rea. La sala riunioni è de-stinata alle attività ammini-strative del servizio “Guar-dia telefonica per anziani” e per altre associazioni. La sala polifunzionale è uno spazio adibito ad ospitare gli incontri e le attività ri-creative.

Ermete Giorgi


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Grandi novità per la XV edizione di “Corto-lovere” (Festival inter-nazionale del cortome-traggio) che quest’anno si è tenuto nelle gior-nate di giovedì 27, ve-nerdì 28 e sabato 29 settembre ed ha avuto, a sorpresa, un nuovo

presidente di giuria. E’ stato infatti il noto ed apprezzato autore Sil-vio Orlando a guidare l’edizione 2012 del fe-stival: un nome di alto livello che è andato a sostituire quello di Va-leria Golino, preceden-temente annunciato. A

causa infatti di ragioni lavorative, l’attrice ha dovuto declinare l’im-pegno assunto e non è stata presente. La fon-dazione Oprandi di Lo-vere, che da anni orga-nizza la manifestazione con grande riscontro di pubblico e di critica ha

quindi deciso di invita-re a rivestire il ruolo di presidente della giuria un attore di grandissi-ma bravura e profes-sionalità. E’ stato quin-di Orlando il XV pre-sidente del concorso – oltre al presidente ono-rario Bruno Bozzetto – che ha portato avanti il lavoro eccellente svolto nelle scorse edizioni da altri grandi attori e re-gisti come Pupi Avati, Lina Wertmuller, Luigi Lo Cascio, Ambra An-giolini, Neri Marcorè, Enzo Iacchetti e tan-ti altri ancora. La sera-ta “clou” è stata quella del 29 settembre – della premiazione – nel con-testo del “gran gala” presso il teatro Crystal di Lovere. L’iniziati-va ha avuto l’obiettivo di valorizzare i giova-ni registi, promuovere e divulgare il cortome-traggio in veste di ope-ra cinematografica di qualità, creare un archi-vio per conservare tut-te le opere pervenute in tre lustri. Come s’è det-to il presidente è stato Silvio Orlando. L’arti-sta ha lavorato con vari registi del cinema ita-liano, come Nanni Mo-retti, Daniele Luchet-ti, Paolo Virzi, Miche-le Placido, Pupi Avati, Gabriele Salvatores ed altri ancora. Orlando ha avuto quindi il pre-stigioso ruolo di presi-dente di giuria del fe-stival, ma non è stata l’unica personalità del mondo dello spettaco-lo ad essere presente a questa nuova edizione. Come sempre c’era an-che il “cartoonist” Bru-no Bozzetto, presiden-te onorario della ma-nifestazione e membro della giuria, accanto ad

altri nomi di giornali-sti ed attori. Alla serata di premiazione è stata inoltre presente Chiara Rosignoli, affascinan-te danzatrice e “show-girl” televisiva, che ha collaborato con artisti noti come: Gigi Proiet-ti, Ezio Greggio, Enrico Montesano, Pierfran-cesco Pingitore, Jerry Scotti, Enrico Brignano e tanti altri. Ha condot-to lo spettacolo Matteo Lanfranchi, attore di-plomato alla “Paolo Grassi” di Milano, do-cente di teatro, diretto-re e fondatore di teatro sperimentale “Effet-tolarsen”. Come ogni anno anche la 15a edi-zione di CortoLovere è stata contrassegnata dalla presenza di alcu-ne associazioni a scopo umanitario. Il miglior film: “Non dimenticar la mia parola” di Ric-

cardo Rabacchi (luccio d’oro; euro 3.000, Co-mune di Lovere); moti-vazione: “Il tema della precarietà esistenziale è svolto in modo origi-nale, sorprendente, ben costruito, condotto con gusto dell’attualità. Da sottolineare la stu-pefacente coincidenza di tema e di epilogo con il già premiato ‘In fon-do a destra”. La miglior fotografia: “Audition” di Marco Ongania. Motivazione: “Per l’immagine ele-gante e curata. L’uso della luce valorizza il ritmo della narrazione”. Miglior soggetto: “In fondo a destra” di Vale-rio Groppa. Motivazio-ne: “Perché la solitudi-ne e la vecchiaia sono raccontate in modo struggente e sostenute da un’interpretazione magistrale”.

L’iniziativa ha l’obiettivo di valorizzare i giovani registi

Cortolovere Festival

Gli sposi dellapremiata Ilioproget

Le statistiche dicono che stanno tornando “di moda” i matrimoni. I giovani han-no riscoperto che il matrimonio è un momento molto importante della vita di coppia, quasichè la convivenza libera non sia più la libertà di cambiare frettolo-samente nel caso di problemi. Viene avanti la convinzione che “non c’è vero legame amoroso se non c’è il ma-trimonio, religioso o civile”. Si tratta di considerazioni che riguardano gli esper-ti di vita matrimoniale ma che dietro di sé muove anche parte dell’economia, a partire da quella della ristorante a quella del turismo.In occasione del recente Galà degli Sposi che si è tenuto all’Accademia Tadini, Iliioproget ha presentato alcune proposte di viaggi di nozze, dalle Crociere ai voli con tour nei paesi esotici. Il viaggio di nozze rientra nella lista nozze, dove l’invitato che vuol fare un regalo può decidere se offrire una o più notti in Hotel, il volo, l’escursione o altri servizi che rientrano nei pacchetti preparati su misura sulla base delle esigenze degli sposi.Ci sono sconti ed agevolazioni anche per gli invitati che partecipano alla lista nozze, da utilizzare nei loro viaggi o nelle loro vacanze. Un omaggio speciale di un week end a scelta viene consegnato agli sposi per farne omaggio ai testimoni.Ilioproget è da 25 anni sulla piazza di Clusone, Lovere e Schilpario con le sue proposte ed in occasione del Gala Sposi ha incontrato un centinaio di coppie che sono passate a fissare l’appuntamento per programmare il proprio viaggio. L’agenzia è specializzata in viaggi ed in eventi che riguardano individui e gruppi curiosi di vedere il mondo. E’ anche l’unica agenzia in bergamasca che propo-ne il territorio delle Valli e del Lago d’Iseo alle altre agenzie di viaggio in Italia ed in Europa, attraverso pacchetti turistici che comprendono visite e soggiorni brevi o lunghi.Nel mese di settembre 2012 Ilioproget ha ricevuto il primo premio in un concor-so organizzato dal quindicinale “Agenzie di Viaggi”. Un itinerario costruito dal settore Incoming di Ilioproget ha avuto il riconoscimento della sua validità dalla Giuria del Premio Turismo e Unesco 2012. Il titolo del pacchetto è: la Lombar-dia tra archeologia, arte ed ambiente. In Lombardia ci sono 9 siti riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità, tra cui anche le incisioni rupestri. In 6 giorni si prevede di visitarne i principali e di fare un salto anche in Svizzera attraverso il Trenino del Bernina. Il costo indicativo è di € 325,00 esclusi i trasporti. Il primo premio è stato consegnato a Ilioproget ad Assisi in una cerimonia av-venuta in occasione di un importante Convegno sul tema della ecocompatibilità del turismo nel mondo.L’agenzia coinvolge in queste iniziative di promozione turistica gli operatori al-berghiera, i ristoratori ed anche gli affittuari di appartamenti della nostra zona di montagna e del lago. Per questa esperienza accumulata negli anni, l’Associazio-ne Promoserio con sede a Ponte Nossa, che gestisce la promozione delle Valli Seriana e Scalve per conto degli enti locali e degli operatori del posto, ha l’inca-rico di commercializzazione, fornendo anche la consulenza.

Walter Belingheri


Il sodalizio guidato dal M° Francesco Maffolini conquista ben 10 medaglie

Il Karate MasterRapid CBL da 10 e

lode alla Venice Cup È iniziata alla grande la stagione del Karate Ma-ster Rapid CBL; infatti dopo i 3 titoli regiona-li a squadre conquista-ti domenica 7 ottobre a Serina, è arrivata un’al-tra impresa maiusco-la, in una competizio-ne che ha visto sfilare la bellezza di 800 atle-ti proveniente da 135 Club rappresentanti di 12 nazioni. Una kermesse iniziata in provincia di Venezia venerdì 12 e continuata poi sabato 14 e dome-nica 15 ottobre e che ha avuto il Palazzetto dello Sport di Caorle, come suggestivo teatro. Giunta alla ventunesi-ma edizione, la Veni-ce Cup nel corso degli anni è diventata un ap-puntamento importan-te nel panorama inter-nazionale del Karate, tanto che hanno parte-cipato diverse socie-tà provenienti da tutta Europa: Spagna, Bel-gio, Bosnia-Erzegovi-na, Repubblica Ceca, Inghilterra, Germania, Lussemburgo, Roma-

nia, Svizzera, Croazia e Serbia oltre che da tutta Italia. In questo contesto internaziona-le la Master Rapid ha ottenuto ben 10 meda-glie con 10 atleti, podi raggiunti sia nel kata dove hanno brillato la Medaglia d’oro di Giu-lio Sembinelli ed i due bronzi di Manuel Pe, sia nel kumite dove i ra-gazzi di Maffolini han-no ottenuto tre meda-glie d’argento con Ni-cole Chiodi, Pierpaolo Bonalda (Cat. Eso B) e Alessio Contessi, quat-tro medaglie di bron-zo con Sonia Pezzot-ti, Sveva Delvecchio, Nicolò Cretti e ancora con Pierpaolo Bonalda, ma stavolta nella cate-goria (cat. wkf cadets). Bene anche Janet Allio-ni e Enrico Poiatti 5’. «La Venice Cup è sta-to un appuntamen-to fondamentale per il percorso di crescita e di miglioramento dei nostri ragazzi - affer-ma il direttore tecnico del Master Rapid CBL Francesco Maffolini -.

Il numero e la quali-tà degli atleti in gara ne fanno una delle più importanti competizio-ni di inizio stagione, i risultati ottenuti hanno permesso di maturare un’esperienza preziosa nel confronto con av-versari di tutta Euro-pa e ha permesso al-tresì di maturare una consapevolezza miglio-re della propria forza. Su tutti, spicca l’ oro conquistato dall’ulti-mo talento sfornato da quella fucina di giova-ni promesse della scuo-la di Maffolini, Giulio Sembinelli (nella foto), il giovanissimo atleta di Esine (classe 2000) conferma di essere uno dei migliori talenti ita-liani in una delle com-petizioni e categorie più difficili e prestigio-se, nella categoria Eso A della specialità del Kata, riconfermando le prestazioni ottenu-te all’Open di Lignano

nel quale era riuscito a conquistare il bronzo e ribadendo la prestazio-

ne ottenuta all’Open di Firenze nel quale ave-va vinto l’oro sempre

grazie ad un esercizio finale (Kata-Gankaku) strappa applausi.

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Il 17 novembre l’inaugurazione del Museo rifugio della Malga Lunga

A Sovere una riflessione sulla resistenza

“Partigiani ieri, Partigia-ni oggi?” questo il titolo dell’incontro che si terrà a Sovere il prossimo 17 no-vembre e che vedrà pro-tagonista Mimmo Fran-zinelli, storico e scrittore diventato ormai da tempo uno dei punti di riferimen-to per la storiografia sul fa-scismo. La serata si terrà all’audi-torium comunale di via Se-natore Silvestri a Sovere alle 20,45 ed è stata orga-nizzata dal Gruppo di Ri-cerca Storica Agorà con il patrocinio delle A.N.P.I. di Lovere, di Endine Gaiano e del comune di Sovere. “Abbiamo voluto orga-nizzare questo incontro – spiega il presidente del gruppo Alessandro Zanni – per discutere della scelta di chi ha seguito la via del-la Resistenza e della mon-tagna in quegli anni, cer-cando poi di analizzare la scelta fatta ai giorni nostri, da chi decide di parteggia-re, di opporsi , di resistere e comunque da chi prende parte alla vita politica e so-ciale con un impegno di-sinteressato”. Una data che non è sta-ta scelta a caso visto che proprio il 17 novembre del 1944 ci fu la battaglia di Malga Lunga che portò alla cattura di Giorgio Pa-glia e di sei partigiani del-la sua squadra, successiva-

mente fucilati a Costa Vol-pino. “In questa giornata l’in-contro con Mimmo Fran-zinelli autore importan-te e profondo conoscitore del periodo storico di ri-ferimento, - spiega sem-pre Alessandro Zanni – per commemorare Giorgio Pa-glia e i suoi compagni e per analizzare le scelte che oggi possiamo mettere in campo affinché la loro non sia stata vana”. Inoltre la mattina del pros-

simo 17 novembre sui monti di Sovere ci sarà l’i-naugurazione del Museo rifugio della Malga Lunga recentemente rinnovata e restaurata. Alla serata parteciperanno anche, Matteo Alborghetti autore del libro la 53° bri-gata Garibaldi con un bre-ve racconto dei fatti della Malga Lunga e il Prof. Ro-dolfo Vittori del centro stu-di e ricerche Archivio Sto-rico Bergamasco che con-durrà la serata.

Grazie alla sua originalità, ha trovato interesse, partecipazioneattiva e grande coinvolgimento sia nei genitori che nei ragazzi

Nell’Alto Sebino percorso didattico di orientamento per Genitori e Figli

“ Cercare la Via” ; è l’argomento del Labora-torio di apprendimento per genitori e figli in età adolescenziale che nel mese di ottobre è stato loro proposto tramite le Scuole Medie e Supe-riori dell’Alto Sebino; l’iniziativa si attuava in sostituzione del Cor-so annuale per Genitori che veniva organizzato dai Servizi Sociali del-la Comunità dei Laghi insieme ad alcune Asso-ciazioni del territorio. Con il finanziamento della Regione –Legge 23- e in collaborazio-ne con i C.I.F. di zona come capofila e il Co-mitato Genitori degli Istituti comprensivi di Lovere, Sovere, Costa Volpino, è stata offer-ta un‘occasione di in-contro e apprendimen-to per aiutare gli adul-ti a trovare la “propria strada”nell’essere geni-tori e offrire ai ragaz-zi una nuova modali-tà di trovare la propria “via di esplorazione del mondo e il proprio cam-mino di crescita”. Il per-corso piuttosto originale in quanto svolto in parte all’aperto e rivolto ad un gruppo limitato di venti adulti e venti ragazzi di età compresa fra i 12 e i 15 anni, si è sviluppa-to in tre momenti: un in-

contro di conoscenza e di illustrazione dell’ar-gomento, un‘uscita sul territorio e poi un incon-tro conclusivo di riela-borazione dell’esperien-za. Nella prima sera-ta presso l’Auditorium della Comunità Monta-na l’incontro in plenaria adulti e ragazzi, è stato introdotto con il tema del “mondo da attraver-sare, vivere, decifrare” con la guida di un for-matore per ogni gruppo, messo alla prova con esercitazioni pratiche. Nel secondo momento si sono svolte attività a contatto con un ambien-te naturale nella zona di Esmate con alternanza di momenti individuali e di gruppo, con la gui-da di un formatore ge-ologo ed esploratore. Il terzo incontro di tre ore è stato condotto a grup-pi separati e dedicato a rivisitare l’esperienza vissuta e ad uno scam-bio tra adulti e ragazzi attraverso tecniche di confronto.Alcuni temi del Cor-so erano comuni ai due percorsi come l’ambien-te (corrispondente al mondo da attraversare e da vivere), la strada da cercare in un ambiente sconosciuto e “ Noi nel mondo”con le emozio-ni, strategie, movimen-

ti, azioni. I temi dedicati agli adulti erano presen-tati al fine di riconosce-re il proprio ruolo di ac-compagnamento nella crescita dei figli; quelli dedicati ai ragazzi erano riferiti al rapporto fra pari nella ricerca del-la propria strada e nella relazione con gli adulti.L’interessante proposta formativa è stata realiz-zata da “Metodi” s.r.l. Società di Formazione di Milano in ambito so-cio-educativo che abbi-na l’approccio educa-tivo all’apprendimento esperienziale. Il percor-so laboratoriale è stato realizzato sotto la super-visione di Piergiorgio Reggio, docente presso la facoltà di Scienze del-la Formazione dell’Uni-versità Cattolica di Mi-lano con l’aiuto di altri formatori e di Franco Michieli geografo ed esploratore.Il Corso, grazie alla sua originalità, ha trovato interesse, partecipazio-ne attiva e grande coin-volgimento sia nei geni-tori che nei ragazzi: un buon esito dovuto anche alla partecipazione di un numero contenuto di persone che hanno tro-vato spazio e libertà di esprimersi e confrontar-si apertamente.

R.Belotti

Montagne e Paesi - Novembre 2012

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