Montagne & Paesi - Settembre 2012 OK

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Editore: MP & Partners - Direttore Responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo numero 14 dell’8/4/1997 - Anno XVI - N. 9 - SETTEMBRE 2012 25040 ESINE (Bs) -Via Arca, 9/b tel. 0364.466928 - www.osteopatiacamuna.it OSTEOPATIA - FISIOTERAPIA BIODINAMICA Tel 0364 456536 Uffici ubicati a: Piancogno Edolo Lumezzane Tel 0364 361136 Ambulatori ubicati a: Esine Edolo Martinengo Via C. Battisti, 110 24062 COSTA VOLPINO (Bg) Tel. 035.971193 Cell. 340.6069295 CARROZZERIA AUTOFFICINA ELETTRAUTO Via C. Battisti, 110 24062 COSTA VOLPINO (Bg) Tel. 035.971193 Cell. 340.6069295 CARROZZERIA AUTOFFICINA ELETTRAUTO CARNI NAZIONALI FRESCHE BOVINO E SUINO, AFFETTATI E SALUMI NOSTRANI DI NOSTRA PRODUZIONE Via G. Galilei, 33 PIAN CAMUNO (Bs) Tel. 0364.591734 PISOGNE pag. 10-12 DARFO BOARIO TERME pag. 17-19 La Regione promette finanziamenti per la messa in sicurezza Frana Sonico: interventi subito SPECIALE ENERGIA pag. 13-16 Gli assessori regionali al Territorio e Urbani- stica Daniele Belotti e al Commercio, Turismo e Servizi Margherita Peroni hanno incontra- to il sindaco di Sonico Fabio Fanetti, insieme al quale hanno effettua- to un sopralluogo alla frana che, alla fine di luglio, ha colpito la lo- calità camuna per fare il punto sugli interventi da realizzare nella zona colpita dal dissesto. (a pagina 2) Da una serie di incontri scaturisce un progetto per tutelare l’identità locale Una proposta di riordino istituzionale dai comuni montani In riferimento alle decisioni assunte a livello go- vernativo di riorganizzare i Comuni e di istitu- ire un ente intermedio di secondo livello in so- stituzione delle attuali Province, il Comitato dei Sindaci, recentemente costituitosi, l’associazione “Valtellina nel futuro” e l’associazione “Incontri tra montani” hanno elaborato una propria propo- sta di riordino istituzionale che hanno sottoposto all’attenzione delle organizzazioni pubbliche del- le forze sociali e della società civile tutta, auspi- cando che la riflessione apertasi tra le vallate lom- barde possa approfondirsi ed allargarsi anche al di fuori dei confini regionali. (a pagina 6) Sono in corso di installazione alcuni totem che forniscono segnalazioni ai turisti Valorizzazione turistica della viabilità della Valcamonica Il Distretto culturale di Valcamonica comunica che sono in corso in tutta la vallata dell’Oglio le prove per l’installazione della segnaletica strada- le ai fini di una conveniente valorizzazione turi- stica della viabilità. Il Distretto, in collaborazione con i Comuni, gli Enti comprensoriali (Comunità e Bim) e la Regione Lombardia, ha attivato nei mesi scorsi la realizzazione di una serie di pannel- li e totem stradali nell’ambito del progetto per la Valorizzazione turistica della viabilità della Val- camonica, con l’obiettivo di fornire a residenti ed a visitatori una migliore fruizione dei siti culturali e turistici del territorio valligiano, dal lago sino al Tonale ed all’Aprica. (a pagina 9) VALCAVALLINA pag. 24-25

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Editore: MP & Partners - Direttore Responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo numero 14 dell’8/4/1997 - Anno XVI - N. 9 - SETTEMBRE 2012

25040 ESINE (Bs) -Via Arca, 9/btel. 0364.466928 - www.osteopatiacamuna.it

OSTEOPATIA - FISIOTERAPIABIODINAMICA

Tel 0364 456536Uffici ubicati a:

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Lumezzane

Tel 0364 361136Ambulatori ubicati a:

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PISOGNEpag. 10-12

DARFO BOARIO TERMEpag. 17-19

La Regione promette finanziamenti per la messa in sicurezza

Frana Sonico: interventi subito

SPECIALE ENERGIApag. 13-16

Gli assessori regionali al Territorio e Urbani-stica Daniele Belotti e al Commercio, Turismo e Servizi Margherita Peroni hanno incontra-to il sindaco di Sonico Fabio Fanetti, insieme al quale hanno effettua-to un sopralluogo alla frana che, alla fine di luglio, ha colpito la lo-calità camuna per fare il punto sugli interventi da realizzare nella zona colpita dal dissesto.

(a pagina 2)

Da una serie di incontri scaturisceun progetto per tutelare l’identità locale

Una proposta diriordino istituzionale dai comuni montani

In riferimento alle decisioni assunte a livello go-vernativo di riorganizzare i Comuni e di istitu-ire un ente intermedio di secondo livello in so-stituzione delle attuali Province, il Comitato dei Sindaci, recentemente costituitosi, l’associazione “Valtellina nel futuro” e l’associazione “Incontri tra montani” hanno elaborato una propria propo-sta di riordino istituzionale che hanno sottoposto all’attenzione delle organizzazioni pubbliche del-le forze sociali e della società civile tutta, auspi-cando che la riflessione apertasi tra le vallate lom-barde possa approfondirsi ed allargarsi anche al di fuori dei confini regionali.

(a pagina 6)

Sono in corso di installazione alcuni totem che forniscono segnalazioni ai turisti

Valorizzazione turistica della viabilità della

ValcamonicaIl Distretto culturale di Valcamonica comunica che sono in corso in tutta la vallata dell’Oglio le prove per l’installazione della segnaletica strada-le ai fini di una conveniente valorizzazione turi-stica della viabilità. Il Distretto, in collaborazione con i Comuni, gli Enti comprensoriali (Comunità e Bim) e la Regione Lombardia, ha attivato nei mesi scorsi la realizzazione di una serie di pannel-li e totem stradali nell’ambito del progetto per la Valorizzazione turistica della viabilità della Val-camonica, con l’obiettivo di fornire a residenti ed a visitatori una migliore fruizione dei siti culturali e turistici del territorio valligiano, dal lago sino al Tonale ed all’Aprica.

(a pagina 9)

VALCAVALLINApag. 24-25

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Filiale di Esine: via Faede 8 - tel 0364361244Filiale di Pisogne: via Milano 1 - tel 0364880573Filiale di Artogne: via XXV Aprile 45 - tel 0364599170Filiale di Costa Volpino - via Torrione 1 - tel 035988442Filiale di Endine Gaiano - via Del Tonale e della Mendola - tel 035826120

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La Regione promette finanziamenti per la messa in sicurezza

Frana Sonico:interventi subito

Gli assessori regionali al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti e al Com-mercio, Turismo e Servi-

zi Margherita Peroni han-no incontrato il sindaco di Sonico Fabio Fanetti, insieme al quale hanno

effettuato un sopralluo-go alla frana che, alla fine di luglio, ha colpito la lo-calità camuna per fare il

punto sugli interventi da realizzare nella zona col-pita dal dissesto.L’assessore Belotti ha confermato la “massima attenzione da parte del-la Regione, della Provin-cia, ma anche degli altri rappresentanti istituzio-nali del territorio, verso i residenti di Sonico. Stia-mo verificando gli stan-ziamenti in programma, in particolare i 1.280.000 euro già disponibili per le prime opere di svaso, ma soprattutto ci interessa as-sicurare anche il monito-raggio della frana - con 200.000 euro -, che con-sentirà ai residenti di stare tranquilli”. Altrettanto importanti sono gli interventi nuovi, in primis il ponte, il cui progetto va rivisto e che sarà più alto di un metro.Per quest’opera, e per il rafforzamento dell’argi-natura sinistra, sono già disponibili 1.947.000 euro, fondi inseriti nel Piano di difesa del suo-lo relativi alla Valtellina. Con altre economie pro-venienti dai primi lavori già effettuati si procederà, inoltre, al consolidamen-to e parziale svuotamento della briglia a monte del torrente Rabbia.“Dal giorno dell’evento, lo scorso 27 luglio - ha detto l’assessore Pero-ni - abbiamo continuato a monitorare la situazio-ne e programmato opere di messa in sicurezza ur-genti.

L’incontro è servito per programmare opere strut-turali che dovranno esse-re definitive e per tran-quillizzare le persone che qui vivono, assicurando la messa in sicurezza di questa zona.

Una riunione operativa, in cui abbiamo definito tempi e finanziamenti: le opere urgenti sono già in essere, per quelle da pro-grammare abbiamo previ-sto di partire subito con il nuovo ponte”.

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La Provincia ha concesso l’autorizzazione unica per la derivazione idroelettrica

Allarme per il torrente S. Antonio a Corteno

In questi ultimi giorni Anna Bonettini ha lette-ralmente gettato un grido d’allarme per il fatto che la Provincia di Brescia ha concesso l’autorizzazione unica per la derivazione idroelettrica del torrente sant’Antonio nel Comune di Corteno Golgi. Nonostante il Piano di ri-serva naturale delle Val-li di sant’Antonio vieti esplicitamente di mettere in atto derivazioni idro-elettriche in quella zona, la Provincia ha rilasciato la concessione di deriva-zione a scopo idroelettri-co del torrente. Il Comune di Corteno Golgi e la Co-munità montana di Val-camonica hanno fatto ri-corso al TSAP (Tribunale superiore delle acque pub-bliche) di Roma per l’an-nullamento della conces-sione. “In qualità di bio-loga – scrive la Bonettini – ho lavorato tre anni, su incarico del Comune, per la gestione scientifica e la valorizzazione della Ri-serva naturale delle Valli di sant’Antonio. I torrenti ‘Brandèt’, Cam-povecchio e sant’Anto-nio son tre corsi d’acqua di straordinaria rilevanza ambientale e paesaggisti-ca, gli unici ad aver con-servato un così elevato li-vello di naturalità in tutta la provincia di Brescia e, forse, in tutto il contesto regionale. Tutelate an-

che dall’Unione Europea come Siti di importanza comunitaria (Sic), la Val-li di sant’Antonio sono un simbolo della natura, conosciute da migliaia di escursionisti per la loro spettacolarità e per la sug-gestione che cagionano in chi percorre i sentieri che si snodano al loro fianco lungo la salita delle valli”. La biologa, nel diramare il suo grido d’allarme agli operatori della comunica-zione, aggiunge: “Vi man-do queste righe urgenti per conoscenza: i lavori potrebbero cominciare in questi giorni, prima che il Tribunale sospenda la concessione. La Valcamo-nica – conclude l’autrice del documento – rischia così di perdere uno degli ecosistemi più preziosi del suo territorio. Il sinda-co di Corteno Golgi, Mar-tino Luigi Martinotta, su mia richiesta, mi ha spe-dito alcuni allegati che vi invio”. Dietro istanza del-la ditta “Segheria Bian-chi Snc. Di Bianchi G. e C.” il responsabile del Servizio tecnico, geome-tra Gianpaolo Albertoni, scrive: ”In via prelimina-re, il Comune di Corteno Golgi conferma e ribadi-sce il proprio parere nega-tivo a causa dell’eviden-te contrasto del progetto presentato dalla Segheria Bianchi Snc. con i vigenti strumenti di pianificazio-

ne territoriale (Piano della riserva naturale delle Val-li di sant’Antonio, appro-vato dalla Regione Lom-bardia), poiché da essi è chiaramente rinvenibile un impedimento che at-tiene alla fattibilità in sé dell’impianto idroelettri-co oggetto della richiesta autorizzazione unica”. Il documento a questo pun-to rimanda “in toto” alle argomentazioni contenu-te nella nota del Comune di Corteno (prot. 3620 del 18.7.2012) che costitui-sce parte integrante del verbale della seduta del-la Conferenza dei Servizi (19.7.2012). Viene fatto rimarcare come lo stesso decreto di compatibilità ambientale, emesso dalla Regione Lombardia, ri-ferisca testualmente che “…Il progetto dovrà con-formarsi al Piano della Riserva Naturale Valli di sant’Antonio, con questo chiaramente significando che le valutazioni discre-zionali sulla ritenuta com-patibilità ambientale del progetto esaminato non possono in alcun modo superare i vincoli diret-tamente derivanti dallo strumento di pianificazio-ne territoriale e paesaggi-stica approvato dalla stes-sa Regione Lombardia. La nota dell’Ufficio tec-nico comunale conclude: “A tal ultimo proposito si ritiene una vera e pro-pria forzatura ‘ad usum’ di parte l’interpretazione della Provincia di Brescia irrituale, arbitraria e lesi-va delle potestà e compe-tenze del Comune di Cor-teno Golgi.

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Un corso di natura residenziale si svolgerà dal 16 al 23 settembre a Capo di Ponte

Lapidario FantasticoIl Distretto culturale di Valca-monica, con il gruppo istitu-zionale di coordinamento del sito Unesco “Arte rupestre del-la Valcamonica” e la Corradini Edizioni (Mantova) presentano il bando per la partecipazione al “Lapidario Fantastico”, wor-kshop sperimentale di progetta-zione con l’arte rupestre della vallata dell’Oglio (sito Unesco n. 94), un corso di natura resi-denziale che si svolgerà dal 16 al 23 settembre a Capo di Pon-te, Cittadella della Cultura. Og-getto del laboratorio è la pro-gettazione di un racconto esem-plare, una storia che verrà co-struita, attraverso fotografie ed illustrazioni, in stretta connes-

sione con l’ambiente artistico e naturale circostante, grazie alla guida di Pietro Corraini esperto di “design” editoriale ed il foto-grafo Max Rommel. Il racconto prenderà vita dall’esplorazione diretta dei parchi archeologici, dalla possibilità di “viverli”, percorrerli e conoscerli e dalla rilettura critica dei segni, delle rocce e del contesto territoria-le più vasto cui appartengono. Conoscere i parchi, farne espe-rienza diretta, tessere relazioni tra informazioni di origine di-versa sarà solo l’inizio di una ricerca partecipata che porterà il gruppo di lavoro ad una ri-lettura, in chiave creativa del-la ricchezza dei siti archeolo-

gici. Nel caso specifico, l’ap-proccio ed il punto di vista dati dalla partecipazione attiva del-la casa editrice Corraini, porte-ranno a maturare i contenuti già in forma di libro. Il linguaggio privilegiato sarà la fotografia che, attraverso la mediazione dell’illustrazione diventerà luo-go d’incontro e dialogo tra due realtà parallele: il territorio, i parchi e la valle nella loro quo-tidianità e le incisioni in quanto rappresentazioni di una realtà passata, ma altrettanto ricca di storie. Materia prima di questo “fare” saranno allora fotogra-fia, illustrazione e narrazione. L’esperienza del “workshop” si tradurrà infine in un quaderno

della collana Valcamonica, già inaugurata dal Distretto cultu-rale e da Corraini editore con tre “Librini” dedicati ai bam-bini ed ispirati al tema dell’ar-te rupestre. Nel caso del labora-torio “Lapidario fantastico”, il “target” di riferimento saranno i turisti e, in generale, i lettori appassionati di cultura, arte e “design”. Gli obiettivi che gli organizzatori si pongono sono quelli di offrire un’opportunità formativa ai giovani che inten-dono maturare un profilo pro-fessionale di buon livello nel mondo delle arti applicate, qua-li la fotografia, l’illustrazione, la grafica e che si troveranno a cimentarsi con uno dei patri-moni più complessi e ricchi ed a lavorare fianco a fianco con professionisti di livello interna-zionale; quello di giungere ad un progetto editoriale che per-metta di ampliare il numero dei fruitori del patrimonio archeo-logico camuno e di innalzare la qualità dell’esperienza condu-cibile all’arte rupestre. Ma perché la casa editrice Cor-raini? Perché si tratta di un’of-ficina editoriale ed una galleria d’arte contemporanea che uti-lizza e crea connessioni tra me-dia e linguaggi, offre un catalo-go ricco e trasversale, organiz-za laboratori. A chi è rivolto il corso capontino? Agli inferiori di 40 anni, studenti, specializ-zati e specializzandi in grafica e comunicazione, disegno ed illustrazione, antropologia, ar-

cheologia, fotografia. Circa 15 partecipanti in tutto. Il termine per la presentazione delle do-mande è il 12 settembre 2012; le richieste vanno indirizzate all’Ufficio protocollo della Co-munità montana di Valcamo-

nica, piazza Tassara, 3, 25043 Breno. La partecipazione è gra-tuita: sono a carico degli orga-nizzatori le spese per le docen-ze, i sussidi didattici, l’ospitali-tà (presso il “campus” del Di-stretto a Capo di Ponte).

Otto itinerari suggeriti da Trenord tra ambiente, cultura, enogastronomia e salute

Treno e battello per scoprire il nostro territorio

“Trenord free time” ovvero: “pacchetti turistici”, a prez-zi agevolati, sfruttando treni e battelli. La nuova offerta è sta-ta presentata a Palazzo Lom-bardia dagli assessori regionali Raffaele Cattaneo (Infrastrut-ture e Mobilità) e Margheri-ta Peroni (Commercio, Turi-smo e Servizi). In pratica, fino alla fine dell’estate, sarà pos-sibile scegliere se visitare la zona della Valcamonica, sfrut-tando l’accoppiata vincente treno+battello. “Andare al lago col treno e col battello costa meno ed è più bello”. Con una rima improv-visata l’assessore Cattaneo ha sintetizzato l’importanza dell’i-niziativa di Trenord.

“I momenti di crisi economi-ca portano a modificare modi, abitudini e consumi delle fami-glie - ha sottolineato Margheri-ta Peroni -. Il turista va in cerca di esperienze ed emozioni uni-che, ma al contempo deve fare i conti con lo stringente vinco-lo di risorse e con una crescente sensibilità ambientale”.

Il nuovo pacchetto/schedaCon il ‘pass Valcamonica’ si può viaggiare sulla linea fer-roviaria Brescia-Iseo-Edolo e ammirare i paesaggi della Fran-ciacorta, del Sebino e di Mon-tisola, rilassarsi alle terme di Boario e ammirare le incisio-ni rupestri di Capo di Ponte e il monastero di San Salvato-

re e Santa Giulia a Brescia, tre siti patrimonio dell’Unesco. Il ‘pass Valcamonica Brescia-Edolo’ costa 10 euro, vale 24 ore dalla convalida e permette la libera circolazione sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. Il ‘pass Valcamonica Lombardia-Edo-lo’ costa 17 euro, vale 48 ore dalla convalida e prevede l’an-data e il ritorno da qualsiasi sta-zione servita da Trenord. In en-trambi i casi i ragazzi fino a 14 anni viaggiano gratis. Otto gli itinerari suggeriti da Trenord: enogastronomia e sport (visita alle cantine, sosta gastronomica e passeggiata in bici), cultura e natura (visita siti Unesco di San Salvatore e Santa Giulia, sosta gastronomica e visita di Mon-tisola), natura e benessere (in-cisioni rupestri e terme di Bo-ario), avventura e cultura (volo sportivo, sosta gastronomica e visita ai monasteri longobardi), enogastronomia e shopping (vi-sita a due cantine, sosta gastro-nomica e pomeriggio all’outlet Franciacorta), natura e sport (escursione in battello sul lago d’Iseo, picnic e passeggiata in bici), natura e cultura (incisio-ni rupestri di Capo di Ponte, so-sta gastronomica e visita all’ar-cheopark di Boario) e natura e cultura in bici (vista ai castelli della Franciacorta, sosta gastro-nomica e visita di una cantina).

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A fine settembre le giornate conclusive

Cortolovere taglia il traguardo della XV edizione

Grandi nomi e grandi arti-sti per il XV anniversario di “CortoLovere-Festival Internazionale del Corto-metraggio”, promosso dal-la fondazione Domenico Oprandi e dal Comune di Lovere. A guidare la giuria di questa tornata sarà una delle più apprezzate attri-ci italiane, molto conosciu-ta anche a livello interna-zionale: Valeria Golino. Il Festival si terrà a Lovere, nelle tre giornate di giove-

dì 27, venerdì 28 e sabato 29 settembre 2012, al tea-tro Crystal. La serata “clou” della manifestazione sarà quella di sabato 29, con il “Gran Gala” e la premiazio-ne dei cortometraggi vinci-tori, selezionati da una giu-ria di esperti e di tecnici. Dopo importanti nomi, che hanno dato lustro alle prece-denti edizioni del Festival, come Lina Wertmuller, Pupi Avati, Luigi Lo Cascio, Am-bra Angiolini, Enzo Iacchet-

ti, Neri Marcorè e tanti altri ancora, il ruolo di presidente della giuria sarà svolto que-sta volta da Valeria Golino che ha accettato con entu-siasmo l’invito della fonda-zione Oprandi al festival lo-verese. L’esordio della Go-lino sul grande schermo si deve proprio ad una regista “amica” del festival, Lina Wwertmuller, in un film con Ugo Tognazzi. Successiva-mente assume il ruolo di at-trice protagonista, nel 1985,

con “Piccoli fuochi” del re-gista Peter Del Monte e, nel 1986, vince il premio come migliore attrice alla Mostra del Cinema di Venezia con il film “Storia d’amore”. La Golino ha recitato a lun-go negli Stati Uniti, dove è salita alla ribalta grazie alla sua interpretazione in “Rain Man” (l’uomo della piog-gia), cui sono seguiti “Lupo solitario” e la serie di film comici “Hot Shots”. Ha vin-to il nastro d’argento al “Ta-ormina film festival” come miglior attrice per “Respi-ro”; ha vinto il David di Do-natello come miglior attrice protagonista per “La guerra di Mario” di Antonio Capua-no. L’attrice ha al suo attivo una settantina di film italiani ed internazionali; 25 anni di carriera, nel corso dei quali ha “girato” con i più impor-tanti registi. Nel 2010 è stata a sua volta regista del corto-metraggio “Armandino ed il Madre”. Accanto alla Goli-no, sabato 29 settembre, al teatro “Crystal” sarà pre-

sente il “cartoonist” Bruno Bozzetto, presidente onora-rio del Festival. Numerosi cortometraggi sono già per-venuti alla segreteria del Fe-stival. L’organizzazione ri-corda (con l’ottima addetta-stampa Eletta Flocchini) che il bando di gara si rivolge ai “filmaker” italiani e stranie-ri, ma anche agli istituti sco-lastici, alle associazioni ed alle società che hanno pro-dotto cortometraggi con l’o-biettivo di valorizzare i gio-vani registi, promuovere e divulgare il cortometraggio in veste di opera cinemato-grafica di qualità e creare un archivio per conservare tutte le opere pervenute nel corso dei 15 anni da quan-do esiste la rassegna. Nato nel 1998 il Festival col pri-mo nome di “Oscarino”, nel 2007 ha cambiato nome in “CortoLovere”. Come è or-mai tradizione tante sono le

sezioni del premio ricono-sciute: miglior film, miglior soggetto, miglior fotografia, miglior colonna sonora, mi-glior film d’autore berga-masco, miglior film prodot-to dalle scuole di cinema e da istituti scolastici, miglior film “Web”, premi speciali del presidente della giuria, premio speciale del pubbli-co presente in sala. Con uno stile simpaticamente lacu-stre, i premi sono tutti dedi-cati ad un pesce che ovvia-mente si pesca nel Sebino: luccio d’oro; persico d’oro; alborella d’oro; luccio. Ve-nerdì 28 settembre si rin-noverà l’ormai tradizionale mattinata dedicata dal Festi-val alle Scuole: incontro con lo “Studio Bozzetto & Co.” Sul tema della realizzazione di cortometraggi in 3D ri-volto agli studenti del polo liceale e del polo tecnico di Lovere.

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Edizione straordinaria del festival che si snoderà da agosto a novembre in Valcamonica, Sebino, Brescia

10 anni: pillole di shomanoUn’edizione straordinaria del festival “Dallo Sciamano allo Showman”, che reca il suggestivo ti-tolo di “10 Anni con la testa e il cuore: pillole di Shomano”. Si snoderà da agosto a novembre in Valcamonica, Lago d’Iseo, Brescia. Un appuntamento reso possibile grazie alla collaborazione con la Fondazione della Comunità Bresciana che festeggia i suoi dieci anni. “Un’edizione anomala – commenta Nini Giacomelli, , direttrice artistica del Centro Culturale Teatro Camuno, nell’alveo delle cui iniziative è nato il festival – che conferma però la qualità della proposta e che porta anche quest’anno l’immagine della Valcamonica alla ribalta nazionale per la peculiarità e la ricchezza del-le sue sezioni: spettacoli, concerti, “Pagine di musica”, incontri, convegni, mostre. Si è riusciti a costruire un ampio programma, rinunciando però ad alcune sezioni: rito sciamanico, concorso Bigi Barbieri e concorso gastronomico”. Tralasciando le manifestazioni dell’agosto, andiamo al primo appuntamento di settembre: ad Edolo, il 6 settembre, alle ore 21, in piazzetta Moles, “Pagine di mu-sica” (a cura di Enrico de Angelis) e “Panta Rai – La notizia scorre” di Dario Vergassola. A Capo di Ponte, l’8 settembre, alle ore 21, presso la Cittadella della Cultura, Laura Vinci presenta il libro “La bambina filosofica- Houston abbiamo un problema” (introduce Francesco Fasiolo). A Sale Mara-sino, il 9 settembre, alle ore 21, presso il cinema teatro Sebino: recital di Leonardo Manera. A Ma-legno, il 14 settembre, alle ore 21, presso la palestra comunale: “Il canto dell’Anguana”, concerto con Patrizia Laquidara. A Gorzone (Darfo Boario Terme), il 15 settembre, alle ore 15, presso il ca-stello Federici: “Orlilù”, storie di orsi, linci e lupi della Valle di quassù”, con Bibi Bertelli, Michael Ienni e Sivia Dante. A Breno, il 22 settembre, alle ore 21, presso il “Bùs del ges” (via Molini, ex vicolo Pelamatti, teatro all’aperto) “I bacalà de Àstre” (spettacolo teatrale-musicale in dialetto sul-la tradizione della frazione brenese). A Brescia, il 28 settembre, alle ore 11 presso il teatro Sociale: “Il paese di Bentivoglio”, con Bibi Bertelli, Francesca Cecala, Silvia Dante (in collaborazione con CTB Teatro Stabile). A Darfo Boario Terme il 29 settembre, alle ore 21, presso il Centro Congres-si: Ornella Vanoni in concerto, con Paolo Vianello al pianoforte, Edu Hebling al basso, Placido Sa-lamone alla chitarra. Ad Esine il 6 ottobre, alle ore 21 presso il teatro san Giovanni Bosco: “Amico è”, serata musicale dedicata all’amicizia per festeggiare il trentesimo compleanno di uno dei brani della canzone italiana più conosciuti nel mondo. Dario Baldan Bembo in concerto e presentazione del libro “Amico è”; partecipano Nini Giacomelli e l’illustratore del libro Antongionata Ferrari. A Capo di Ponte il 20 ottobre, alle ore 21, presso la Cittadella della Cultura: “Pagine di musica, a cura di Enrico de Angelis; presentazione del libro “Canta che ti spossa”, tratto dal convegno “Cantafo-rum: canzone d’autore, o canzone pop?”; saranno presenti gli autori ed ospiti a sorpresa; momenti di musica con Joan Isaac, cantautore catalano. Gran finale poi a Brescia, il 29 novembre, alle ore 21, nell’auditorium santa Barbara: Lucilla Giagnoni ed il quartetto “Euphoria” in “La scuola suo-nata: maestranze e genitorazzi”, “reading tratto dall’omonimo libro di Nini Giacomelli. Il Festival quest’anno sarà integrato anche dal progetto “Pitoon, i pitoti di cartoon”, “workshop residenziale dedicato al fumetto.

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Salute: le nuove regole per lericette sui farmaci equivalenti

Al medico non baste-rà più scrivere il nome della medicina sulla ri-cetta “rossa”, quella del Servizio Sanitario Na-zionale (Ssn), ma dovrà indicare il principio at-tivo del farmaco (cioè la sostanza che consen-te al farmaco di ottene-re l’effetto desiderato). Poi, se lo riterrà op-portuno, potrà indica-

re anche il nome com-merciale di un farmaco specifico basato su quel principio attivo. Dunque non ci sarà l’obbligo, inizialmente previsto ma poi modi-ficato in Parlamento, di indicare direttamente il farmaco equivalente o generico. Ma lo scopo delle nor-me appena approvate

nell’ambito del Decre-to sulla “spending re-view” è comunque lo stesso: ottenere un ri-sparmio della spesa complessiva sui farma-ci, da parte del Ssn, dal momento che i generici sono più economici dei loro equivalenti com-merciali, mediamente 2 euro in meno a con-fezione.

In Italia la spesa per farmaci equivalenti co-pre il 55,7 per cento del totale (era appena il 13 per cento 10 anni fa), una percentuale ancora inferiore a quella di Pa-esi come la Germania (67 per cento), la Gran Bretagna (83 per cento) o gli Stati Uniti (75 per cento).Dal punto di vista me-dico, il farmaco equi-valente (o “generico”) ha gli stessi effetti di quello di marca, perciò la sua convenienza è in-dubitabile. Gli unici problemi po-trebbero insorgere nel caso di malati croni-ci, specialmente anzia-ni, che si abituano per anni a prendere sempre lo stesso farmaco con certe caratteristiche di colore, dimensione e confezione. Ma il me-dico di famiglia ha co-munque la piena libertà di continuare a prescri-vere, a tali pazienti, le medicine che già cono-scono.

Salute: contro l’infarto basta camminare, non serve correre

Per tenere il cuore in allenamento e prevenire l’infarto, non c’è bisogno di praticare quotidianamente il jogging, sudando come matti e col rischio di ro-vinarsi la schiena e le ginocchia. È sufficiente camminare velocemente per mezz’ora, anche limitandosi ai giorni feriali, per abbattere del 25 per cento il rischio di contrarre un infarto. La buona notizia arriva da uno studio italiano, ma dal nome inglese, Icaros (Italian survey on Cardiac Rehabilitation and Se-condary prevention after cardiac revascularization), basato su un campione di oltre 1.440 pazienti con precedenti di infarto. I risultati dello studio sono stati divulgati nel corso del recente congresso dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco).Il presidente dell’Anmco, Marino Scherillo, ha spiegato che l’attività cui fan-no riferimento, sperimentata a scopo riabilitativo sugli infartuati, equivale a ‘’un impegno di 30 minuti per 4-5 volte alla settimana, con un’intensità assi-milabile a quella di chi è in ritardo per un appuntamento, un passo accelerato fino alla percezione della fatica. Il risultato è quello di migliora la capacità aerobica, di avere effetti positivi sulla capacità lavorativa e di ridurre il ri-schio di nuovi infarti: infatti diminuisce la frequenza cardiaca, aumentando allo stesso tempo la forza del cuore. Si riducono anche i grassi nel sangue, ha effetti antipertensivi ed è un ottimo antidepressivo. Non ci sono limiti di età per cominciare a muoversi di più, basta individuare i modi e i tempi giusti per ciascun paziente e seguire qualche precauzione nei soggetti più fragili. Tutta-via i dati dimostrano che fra 11.706 pazienti con infarto, molti migliorano un po’ il loro stile di vita, ma in maniera tuttora insufficiente’’.Camminare mezz’ora al giorno è un’attività alla portata di tutti, che può con-sentire anche di usare di meno l’automobile e curare così la salute non solo del proprio corpo, ma anche della città in cui si vive.Infine ricordiamo che, per prevenire l’infarto, dopo l’attività fisica, ci sono anche altre “medicine” efficaci. Innanzi tutto, un’alimentazione equilibrata, che consenta di tenere sotto controllo il peso corporeo. Ma anche un atteggia-mento positivo verso la vita e comprensivo verso le altre persone, che renda possibile arrabbiarsi di meno e non sottoporre così il cuore a stress inutili.

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Da una serie di incontri scaturisce un progetto per tutelare l’identità locale

Una proposta di riordino istituzionale dai comuni montani

In riferimento alle decisioni assunte a livello governativo di riorganizzare i Comuni e di istituire un ente intermedio di secondo livello in sostituzione delle attuali Province, il Comi-tato dei Sindaci, recentemen-te costituitosi, l’associazione “Valtellina nel futuro” e l’asso-ciazione “Incontri tra montani” hanno elaborato una propria proposta di riordino istituziona-le che hanno sottoposto all’at-tenzione delle organizzazioni pubbliche delle forze sociali e della società civile tutta, auspi-cando che la riflessione aperta-si tra le vallate lombarde possa approfondirsi ed allargarsi an-che al di fuori dei confini regio-nali. In Valcamonica, il sindaco di Cerveno, G.Carlo Maculotti, rappresenta questa particolare

realtà. “Il momento storico che stiamo vivendo – sostengono i responsabili del Comitato e le due associazioni – sembra di-mostrare l’inefficacia e l’inop-portunità delle dinamiche de-cisionali “top-down”, anche di quelle del tutto coerenti con le regole democratiche date. Le comunità locali rivendicano, consapevolmente, il diritto ad intervenire sulle questioni im-portanti per i propri territori, come appunto il riordino isti-tuzionale, ciò in virtù di prin-cipi sanciti, ancora prima che dalla Costituzione italiana, da uno spirito democratico auten-tico”. La montagna in partico-lare – sostengono i promotori di questi incontri – ha subito e continua a subire scelte che

non tengono conto delle sue specificità, pagandole con lo spopolamento, la marginaliz-zazione, lo smarrimento identi-tario, la perdita di coesione, il degrado dell’ambiente e del pa-esaggio. Essa si vede aggredita da visioni funzionali essenzial-mente allo sfruttamento delle sue risorse, non certo al mante-nimento di comunità vitali, tra-sformandosi inesorabilmente in spazio della “wilderness” (de-serto, landa, regione selvaggia, luogo incolto, salvatico), della compensazione ecologica, del-lo svago, della riserva di acqua ed energia; non più dell’abita-re. Chi ama la montagna e ne raccoglie le sfide (affascinan-ti ed ardue nel contempo) lan-ciate dai forti vincoli e costri-

zioni geografiche, non può che respingere questa deriva ed au-spicare il ritorno di quel prota-gonismo che in passato, alme-no fino a quando l’opposizio-ne di confini sugli spartiacque spezzò la continuità ecologica, economica e sociale tra versan-ti e sottrasse libertà e potere di autogoverno alle comunità, consentì alla montagna di es-ser centro di propulsione e di innovazione. Nello scenario del cambiamento globale con-figurato dalla transizione alla società delle energie rinnova-bili, una rinascita della monta-gna appare tutt’altro che illuso-ria. Dopo una serie di incontri, conferenze e dibattiti promossi da “Valtellina nel Futuro” sul tema dello sviluppo dei territori montani, è emersa la necessità di ripensare allo sviluppo della montagna, sia in termini politi-co-istituzionali, che in termini socio-economici. La posizione ha trovato interesse da parte di numerosi sindaci che – come si diceva dianzi – hanno costitu-

ito un comitato per incontrar-si e discutere sulle nuove pro-spettive dei territori montani. Anche importanti associazioni dell’arco Alpino si muovono in questa direzione. “Incontri tra montani” esiste da 22 anni e mette in comunicazione le valli alpine a livello culturale. Recentemente è stato organiz-

zato – ci comunica Maculotti – un importante incontro pres-so lo storico Passo san Marco (tra Val Brembana e Valtellina), dove rappresentanti dei territori Valtellinesi, Bergamaschi, Bre-sciani, Comaschi e Lecchesi solitamente si incontrano per promuovere nuovi assetti isti-tuzionali.

Si fa ormai più vicino il primo traguardo per coprire le spese per la pedana

Il pulmino dei disabili ha cominciato le sue corse

La consegna del nuovo pulmi-no a servizio dei disabili che frequentano il Centro Diurno di Sovere non ha fermato l’onda della solidarietà che si è acce-sa nell’alto Sebino a sostegno della richiesta dei genitori che si sono messi alla testa di un progetto che ha portato all’arri-vo del mezzo con qualche mese di anticipo. Ed è bene che sia così perché i soldi già spesi per la pedana (valore 15000 Euro) sono sta-ti anticipati dall’Associazione Oltre Noi e la somma raccolta non è ancora sufficiente a co-prire quella totale che supera i 50.000 euro.Anche questo mese si sono concretizzate alcune iniziative ideate per la raccolta fondi a fa-vore dell’operazione. E’ utile sottolineare che ad apri-re, con grande disponibilità, le porte alla solidarietà è stata la comunità di Castro attraverso le iniziative di diverse associa-zioni.Qui, con la “Camminata” sono

state numerose le Associazioni che si sono impegnate: l’As-sociazione Cacciatori (ANUU) con l’attivissimo Corrado in prima fila; C.S.I. Calcio; Bi-blioteca; Lega Ambiente; Ban-da musicale; Rete Associazio-ne; Protezione civile; Pro Loco. Alla fine un bel gruzzoletto di 1500 euro è stato donato per l’iniziativa. Sempre l’ANUU Cacciatori ha promosso anche una lotteria.Poi è stata la volta degli Ami-ci di Sonvico che con una cena organizzata a luglio hanno per-messo di incassare 600 euro.Anche a Riva di Solto l’appello è stato accolto con grande par-tecipazione; una serata musica-le è stata organizzata dall’Am-ministrazione comunale, la Par-rocchia e la Comunità di Riva di Solto. Al termine dell’inizia-tiva ben 1000 euro sono stati donati all’Oltre Noi.Intanto il pulmino ha comincia-to il suo andirivieni sulle strade dell’alto Sebino garantendo un trasporto giornaliero più como-

do, puntuale e sicuro. Nel cor-so di questo mese di settembre, con la ripresa dei week end di sollievo l’automezzo sarà uti-lizzato per il trasporto dei ra-gazzi in Valle Brembana e Valle Imagna, località dove sorgono le strutture idonee a svolgere i programmi, senza dover dipen-dere dalle Cooperative del ter-ritorio per il noleggio degli au-tomezzi, operazione che com-portava un pesante onere per le famiglie. Come ogni mese, dall’inizio dell’operazione SOS Pulmino, l’Associazione Oltre Noi ci re-laziona sugli introiti fin qui rag-giunti

Raccolti al 30 giugno 7925,00

Raccolti al 30 luglioAss.ni Castro 1.500,00 3 vigili di BG 150,00Offerta N.N. 200,00Offerta N.N. 1.000,00 A.V.O. Lovere 100,00 Cena a Sonvico 600,00 Sottoscriz. Sonvico 185,00

Raccolti al 30 agostoRiva di Solto 1000,00Offerta B.S. 150,00Offerta M.D. 50,00

Totale raccolto 12.860,00

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Un concorso internazionale di idee per la progettazione di una cellula abitativa in quota

Abitare minimo nelle Alpi“Abitare minimo nelle Alpi” è un concorso in-ternazionale di idee per la progettazione di un bivac-co alpino. A Sellero, re-centemente è stata allestita una mostra di presentazio-ne dei progetti premiati e segnalati nell’ambito della rassegna “Aperto 2012”. Il Distretto culturale di Valcamonica, all’interno del progetto artistico ha promosso, con la collabo-razione del Parco dell’A-damello, il concorso inter-nazionale di idee “Abitare minimo nelle Alpi” per la progettazione di una cel-lula abitativa minima au-tonoma, reversibile (bi-vacco) destinata al rico-vero temporaneo, da col-locarsi lungo un sentiero in quota, in area alpina. La partecipazione al concor-so, aperta a gruppi di gio-vani architetti, ingegneri, “industrial designer” un-der 40, italiani e stranie-ri, ha fissato come punti di valore del progetto la qualità architettonica, la sostenibilità economica, energetica ed ambienta-le, la durabilità e la rea-lizzazione della struttura. Con questi criteri si è in-teso indurre i partecipan-ti ad una riflessione sugli aspetti realmente fonda-tivi del progetto. Racco-gliendo i risultati dell’am-pia partecipazione, si for-niscono adesso ai gruppi escursionistici organizzati un catalogo di idee, ipo-tesi e sperimentazioni da valutare ed eventualmen-te approfondire in proget-ti esecutivi. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di contribuire al dibattito sul tema dell’ospitalità, della sicurezza in alta quota e sulle modalità di presenza dell’uomo nelle terre alte. L’apporto di idee proget-tuali e soluzioni tecniche può infatti costituire l’oc-casione per affrontare il tema da un punto di vi-sta funzionale, architetto-nico e sociale, ma anche per aprire un dialogo più

ampio sul significato del-la presenza umana in alta quota e dell’escursioni-smo alpino. Al concorso, aperto dal 15 marzo al 22 aprile 2012 hanno parteci-pato circa 200 progetti. La mostra di questi, esposta ad “Abitare minimo” al Maga-Museo di Gallarate dal 12 maggio all’8 luglio ed alla “Fiera della Soste-

nibilità della natura alpi-na in Valcamonica dal 13 al 22 luglio, diviene itine-rante e percorrerà le Alpi, ove ovviamente sarà ri-chiesta. Il primo premio è andato a Alessandro Felici, Roc-co Cammarota, Alessio Santamaria, Dario Rossi. Il secondo premio a : Ric-cardo Sanquerin. Il ter-

zo a: Daniele Catizzone, Stefano Corradi, Davide Falcetta, Alessio Maioli-no, Michele Nebuloni. Il concorso internazionale di idee per la progettazio-ne di un bivacco alpino, che – come si diceva – ha visto la partecipazione di 200 progettisti, fornisce un contributo sul tema dell’abitare nell’ambiente alpino, ripensando i cano-ni del rapporto tra uomo e territorio, sulla base di concetti come responsabi-lità e sostenibilità. Il Distretto culturale ne

discuterà con gli ospiti in-vitati, i progettisti e con i rappresentanti delle asso-ciazioni escursionistiche riconosciute. E’ stato fatto un riferi-mento alla “Fiera della sostenibilità nella natura alpina”: si è trattato, con questa rassegna, di aggre-gare enti, persone ed ener-gie per la valorizzazione del territorio della valla-ta dell’Oglio. La fiera si è concretizzata in una se-rie di eventi ludici e attra-verso la presentazione di esperienze di lavoro, di

cultura e di servizio, ac-cumunati da un unico ter-mine: sostenibilità. Nel panorama del continente europeo, la relativa margi-nalità delle Alpi, mentre le ha rese fragile preda di si-stemi economici più forti, le ha anche difese dall’o-mologazione consumisti-ca sottesa a questi sistemi. Se la “società dei consu-mi” non ha futuro, allora è necessario provare a co-struire un sistema sociale che sappia aiutare, accudi-re, rinforzare, nutrire uo-mini e natura.

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Dei “Tasso” i primi “Postini” si rievocano a Cornellole straordinarie imprese

Il piccolo Borgo di “Cornello dei Tasso”in Valle Brem-bana è stato in giugno, al centro di quattro giornate di studio nel Congresso Internazionale organizzato in base al progetto: ” I Tasso e l’Europa-2012-‘2018”- sette anni durante i quali studiosi dei Tasso fra cui il grande Poeta Torquato e i suoi fratelli “inventori delle Poste”, cele-brano gli anniversari della morte di Ruggero, Jannetto, Francesco e Leonardo, i postali dell’Impero Asburgico e del pronipote Leonardo che nel secolo seguente ne di-vulgò l’opera in tutta l’Europa. Fra gli studiosi dei Tasso letterati, anche Mons. Daniele Rota, prof. Universitario a Bergamo che ha indagato sull’origine bergamasca del padre Bernardo, quindi del figlio Torquato che, pur es-sendo nato a Sorrento si definì “bergamasco per affezio-ne non solo per origine”.A Bretto di Camerata è stato rinvenuto un affresco di Torquato, il che indurrà il paese di Camerata a siglare un gemellaggio culturale con Sorrento, una città che fu ad-dirittura salvata dal poeta nel 1799dalla distruzione per mano dei Francesi. La famiglia Tas-so ebbe le sue origini a Cornello dove visse dal 1400 al 1868, un ampio arco di anni nei quali prevalse il suo ruolo di predominio nella comunicazione postale di tutta Europa. Dapprima furono soltanto missive , poi pacchi, soldi e infine passeggeri; dapprima i percorsi si effettua-vano a piedi, poi sempre più rapidamente con i cavalli, più tardi con le diligenze. Come piega Cattani “i dispacci volavano con l’invio di una missiva a un re o a un nobile: erano guai per il portatore se il servizio giungeva in ritar-do; niente paga e magari la forca! L’arrivo del cavallaro era annunciato dal suono di un lungo corno: c’erano poi le stazioni di posta tra i percorsi fra le città. I modi di re-capito erano: la cavalcata più lenta, la staffetta più veloce e poi i viaggi in diligenza ancora più veloci: i governanti compensavano i Tasso con titoli nobiliari”.L’attività cessò con l’avvento di Napoleone, mentre in Germania durò fino al 1868 con l’emissione di serie di francobolli. Molti documenti sono rimasti a tutt’oggi chiusi negli archivi delle città, ma d’ora in poi saranno oggetto di studio grazie alla rievocazione storica di que-sti giorni e dei prossimi anni. Per la grande importanza assunta nei secoli, la complessa e continua attività dei Tasso è stata nientemeno che paragonata alla scoperta dell’America ! Grazie a loro Bergamo e la sua provin-cia acquistano da oggi una prerogativa culturale di non poco conto.

R. Belotti

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Il Circolo Culturale dell’altopiano protagonista dell’informazione e dell’animazione del territorio

A Borno una “gazza”molto attiva

“Non aspiriamo ad esse-re novelli Icaro – si legge nel sito del circolo cultu-rale ‘La Gazza” di Bor-no – né tantomeno inten-diamo rubare qualcosa a

qualcuno. ‘La Gazza’ è semplicemente l’espres-sione che usavamo per ri-ferirci alla ‘Gazzetta del paesello’, la pubblicazio-ne nata nel giugno del

2004, nell’ambito della ‘Pro loco’ di Borno. Per normali avvicendamenti ora non facciamo più par-te attiva di quell’associa-zione: Tuttavia ci spiace-

va abbandonare ‘la gazza’ a cui siamo affezionati e che pensiamo abbia avu-to buona accoglienza sia da parte degli abitanti, sia da parte dei turisti che frequentano con fedeltà il nostro paesello circon-dato dai monti. Trovan-doci assieme, attorno ad un tavolo abbiamo deci-so di dar vita a questo cir-colo culturale. Lo spunto del suo nome è divenuto anche l’idea del logo: la gazza simbolo di loqua-cità e scrigno di notizie, come sembra indicare l’e-timologia del termine. Il circolo ci permetterà di pubblicare il periodico e, attraverso questo, pro-muovere la vita sociale, la storia, la cultura, le tra-dizioni, gli avvenimen-ti, le iniziative e l’offer-ta turistica dell’Altipiano bornese, nonché tenere informata la popolazio-ne ed offrire a chiunque la possibilità di esprime-re le proprie opinioni e le proprie idee alla luce del sole”. Ed il messaggio di presentazione continua: “Ci è sembrato natura-le che questi intenti tro-vassero la loro finestra in ‘Internet’, ad ulteriore conferma che sulla rete mondiale possono tro-vare spazio e senso an-che piccole realtà locali. Ecco allora che oltre all’ archivio con tutti i nume-ri del nostro periodico, su questo sito troverete trac-cia delle nostre iniziative, a cui potrete aggiungere i

vostri commenti, suggeri-menti, critiche e proposte. Se da questi nasceranno spunti interessanti, ovvia-mente verranno riproposti anche sulla pubblicazione cartacea. Se creare e ge-stire un sito non richiede un grande impegno eco-nomico, per realizzare materialmente il giorna-lino invece è necessario sostenere un certo costo tipografico. Proprio per questo ci permettiamo di chiedere una tua adesio-ne al nostro circolo cultu-rale, con un piccolo con-tributo di 10 euro, per far parte del nostro sodalizio ed avere i 4 numeri an-nuali de La Gazza”. Dal giugno 2004, il circolo è cresciuto ed ha attiva-to moltissime iniziative. Vediamo, per non dilun-garsi eccessivamente, le iniziative 2012. In feb-braio: “l’Emozione va in scena”, corso di avvicina-mento al teatro (sei serate col regista Guido Mazzo-la. In aprile: presentazio-

ne del libro “Una storia di cortile” (a cura di Claudia Venturelli). In maggio: Corso per l’utilizzo del Defibrillatore portatile (corso gratuito). In ago-sto: la Quinta edizione del Concorso letterario; sempre in agosto i “Ve-nerdì letterari”nei cortili delle case, negli spiazzi: poi “Favole a merenda”, letture ed animazioni per bambini. Da ultimo, un’i-niziativa sociale che ci sembra tanto importante quanto lodevole: “En cia-sa de Buren” (in piazza di Borno). A questo propo-sito si legge: “Social net-work e centri commercia-li sembrano essere i nuovi luoghi dove, più o meno virtualmente, le persone possono incontrarsi, sa-lutarsi, condividere idee, opinioni, aspirazioni. Noi continuiamo a vivere la piazza del nostro paese come centro, non solo fi-sico di tutto ciò che anima la comunità”.

“Quattro Stagioni per il Tempo libero”,un obiettivo che si fa sempre più difficile

Montecampione insegue ancora

il sognoChi ha visitato Montecam-pione in questi mesi esti-vi, ha sicuramente notato il solito movimento di perso-ne, famiglie, gruppi di gio-vani, pronti ad affrontare gare sportive di vario ge-nere. Reduce da una stagio-ne invernale poco propizia, la stagione sciistica non è potuta essere delle miglio-ri; nonostante ciò dalla re-lazione annuale, si eviden-ziano momenti importanti sostitutivi dei gloriosi Tro-fei di passate stagioni. Al mancato 2° Trofeo sulla neve dedicato alla ricerca insieme alla Va Coppa So-relle Fanchini, si è comun-que proceduto alla raccol-ta fondi ai piedi della pista scarsamente innevata, per offrire il con-tributo di 4.200 euro alla Fondazione che si occupa della ricerca per sconfig-gere la Fibrosi Cistica. La stagione ha avuto i suoi esi-ti positivi per il gruppo Sci Club Rongai anche grazie alla convocazione in squa-dra Nazionale di Ida Giar-dini, gli ottimi piazzamenti di Sabrina Fanchini in Cop-pa del Mondo e il successo insperato dei tecnici Sal-vadori e Simoncelli chia-mati come allenatori della Squadra Nazionale. Altre

vittorie in campo naziona-le sono state riportate dal-la squadra agonistica dello Sci Club Montecampione, che fin da ora sta program-mando corsi di Atletica, Roller e Sci su Ghiaccio. Si è poi ripetuta con successo la tradizionale “Ciaspola-ta” su Fodestal, il Carneva-le Ambrosiano sugli Sci in notturna e, grazie alle nevi-cate di primavera si è ritor-nati a sciare e a celebrare la manifestazione del I° Mag-gio della classica MTB 10° Alpiaz Bike inserito nel cir-cuito provinciale di Brescia CUP con la partecipazione di oltre 250 atleti. Purtrop-po sia per la stagione sfa-vorevole che per altre cau-se, per la prossima stagione non si prospetta una buona ripresa del turismo inver-nale: la crisi ha causato lo sfaldamento della Societàdi gestione degli impian-ti sciistici che sono al mo-mento impraticabili, in at-tesa di uno sbocco favore-vole per la ripresa di una normale attività. Nel frat-tempo l’estate corrente ha visto realizzate molte ini-ziative proposte nei mesi di luglio, agosto, settembre. Grazie al discreto numero di villeggianti si sono svolti numerosi concerti dal Clas-

sico al Rock, Cori, Bande, incontri con personalità, spettacoli per bambini oltre ad un calendario intenso di attività sportive: dal Golf al Calcio, Tennis, tiro all’Ar-co, organizzati in gare e tornei, preparati anche at-traverso Corsi di calcio e di Avviamento, ma anche escursioni con guide alpine, Mostre-mercato, Giornate della Natura e della Mon-tagna, Sagre enogastrono-miche, Acqua Gym, acces-so facilitato alle Terme di Boario, partecipazione alle opere dell’Arena di Vero-na, Festa dei Giovani ma-turi. Non mancano comun-que i limiti che da tempo segnano in negativo la con-duzione di questo più che quarantennale complesso turistico: appartamenti in-venduti, altri lasciati, fondo stradale sconnesso fino al Bassinale, impianti sciistici da ristrutturare. Come scri-ve il Presidente nella lettera ai residenti proponendo un questionario da compilare, il motto ” Quattro Stagioni per il tempo libero” rima-ne per ora solo un sogno: per la Stazione occorre una svolta importante tramite la compartecipazione da tem-po auspicata fra “pubblico e privato”per un vero miglio-ramento delle infrastrut-ture: impianti, strade, par-cheggi, alberghi, punti di ristoro e tutte quelle attività collaterali che porterebbero un beneficio durante tutto l’anno. Le esigenze attuali non sono più le stesse degli anni Settanta: occorre quin-di un rilancio importante e decisivo per uscire dall’at-tuale crisi”.

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9www.montagneepaesi.it Montagne & Paesi

Il Distretto culturale di Valcamonica comunica che sono in corso in tut-ta la vallata dell’Oglio le prove per l’installazione della segnaletica stradale ai fini di una convenien-te valorizzazione turistica della viabilità. Il Distret-to, in collaborazione con i Comuni, gli Enti compren-soriali (Comunità e Bim) e la Regione Lombardia, ha attivato nei mesi scorsi la realizzazione di una serie di pannelli e totem strada-li nell’ambito del progetto per la Valorizzazione turi-stica della viabilità della

Valcamonica, con l’obiet-tivo di fornire a residenti ed a visitatori una migliore fruizione dei siti culturali e turistici del territorio valli-giano, dal lago sino al To-nale ed all’Aprica. L’inizia-tiva, collegata alla più am-pia operazione di rilancio turistico del nuovo brand (marchio) “Valle Camoni-

ca, la Valle dei segni”, si è presto concretizzata nella realizzazione di una vera e propria identità visiva del patrimonio naturalistico e culturale camuno. Dopo un accurato studio grafico e la selezione dei punti nevral-gici destinati ad accoglie-re la collocazione di oltre 130 totem informativi, da

qualche giorno, il Distret-to, con il personale dell’uf-ficio tecnico della Comuni-tà montana, sta procedendo allo studio per la posa di tali pannelli, testando i luo-ghi e le postazioni più ido-nee. A causa infatti della cartellonistica già presen-te è stato necessario veri-ficare ulteriormente i punti di maggior visibilità lungo l’asse stradale della Stata-le 42 (“Del Tonale e della Mendola”) ed, in collabo-razione con i Comuni, lun-go le principali arterie cit-tadine, in modo da rendere la nuova segnaletica imme-diatamente riconoscibile agli utenti. Le prove di in-stallazione proseguiranno per qualche settimana ed il lavoro di messa in opera dei pannelli verrà ultimato verso la fine di settembre, in vista della nuova sta-gione invernale che, come sempre, richiama lungo il solco montano dell’Oglio migliaia di turisti. Sono in fase di sistemazione anche tre grandi totem in corri-spondenza all’ingresso de-gli abitati di Piancamuno, Aprica e Ponte di Legno, quali porte di ingresso alla “Valle dei Segni”, che sa-ranno visibili anche di not-te, grazie ad un moderno sistema di illuminazione a pannelli solari. Questo progetto riguardante l’im-magine visiva del territo-rio verrà presentato uffi-cialmente nel corso delle giornate di “Multimedia Land”, il 5 ed il 6 ottobre 2012, durante l’avvio uf-ficiale della nuova opera-zione di rilancio turistico del brand “Valle Camoni-ca, la Valle dei Segni”. Ne abbiamo già fatto cenno da queste colonne, ma è forse il caso di ricordare al letto-re che “Multimedia Land”, manifestazione prevista – come abbiamo già detto - per il 5 e 6 ottobre pros-

simi, sono due giornate de-dicate alla comunicazione ed al territorio, in partico-lare al tema della nascita del brand “La Valle dei Segni”. Per promuovere questo marchio (che interessa lo sviluppo di progetti di aree variegate, come l’ar-te, l’impresa, la cultura e l’immenso patrimonio ar-tistico dei siti Unesco) la Valcamonica sta aggior-nando i propri strumenti di comunicazione e gover-

nance verso l’esterno. In queste due giornate, il Di-stretto presenterà i proget-ti in fase di sviluppo ed, in anteprima, quelli già rea-lizzati, per far conoscere le importanti azioni di rilan-cio culturale e turistico che la Valle, per la prima volta, sta mettendo in atto, grazie alla collaborazione di mol-te realtà. La prima giornata del 5 ottobre sarà aperta al pubblico; la seconda, il 6 sarà essenzialmente rivolta ai giornalisti.

Sono in corso di installazione alcuni totem che forniscono segnalazioni ai turisti

Valorizzazione turistica della viabilità della Valcamonica

Un sito gestito dal Consorzio “Pro Loco” Camuno – Sebine

La Valcamonicaturistica è in rete

Sul sito www.invallecamonica.it, da subito, al via la prenotazione “on line” di alberghi, B&B, campeggi e servizi vari messi a disposizione di turisti. Il portale “web” di infor-mazione turistica dedicato alla Valcamonica ed al Sebino bresciano mette a disposizione dei suoi visitatori un moderno sistema di ricerca e prenotazione di hotel, Bed&Breakfast e campeggi. Oltre a scegliere la sistemazione più gradita, il turista può consultare tutti i servizi aggiuntivi messi a disposizione (pacchetti benessere, escursioni e visite ai siti culturali della zona, offerte speciali, ecc.), verificarne il costo, potendo così concreta-mente organizzare la sua permanenza, aggiungendo alla prenotazione alberghiera anche quella dei servizi desiderati. Il Consorzio, titolare del sito internet di cui abbiamo detto, completa così la funzione promozionale ed informativa del portale, fornendo un servi-zio interattivo al potenziale turista interessato al solco montano dell’Oglio. Il sistema, accessibile dalla colonna destra del sito, consente di scegliere la località d’interesse, la data di arrivo, il numero delle notti, il numero delle camere desiderate, di indicare il numero di adulti e di bambini per cui si chiede la prenotazione ed infine di scegliere il tipo di struttura preferita. Il risultato della ricerca consente poi all’utente, in caso di rea-le disponibilità, di optare se procedere e concludere quindi la prenotazione, collegando alla stessa i servizi aggiuntivi più graditi per programmare così un soggiorno comple-to e rispondere alle proprie aspettative. Anche se il numero di hotel, B&B e campeggi aderenti al servizio di prenotazione “on line” è in crescente aumento, non tutti ancora lo utilizzano. A causa di questo, in alcune località il risultato della ricerca non fornirà strutture presso le quali è possibile prenotare. Il Consorzio delle “Pro loco” camuno-sebine precisa che, come negli analoghi servizi disponibili “on line”, la prenotazione non prevede il pagamento immediato del servizio richiesto, ma fornisce la garanzia del prezzo stabilito, delle caratteristiche delle camere prenotate e dei servizi complementari scelti. Il pagamento sarà effettuato dal cliente presso la struttura prenotata al momento della sua fruizione. Nel corso del mese di settembre 2012, il Consorzio organizzerà una presentazione pubblica del servizio, dedicata in particolare ai titolari di hotel, B&B e campeggi. Il Consorzio, che ha sede in Breno (piazza Tassara, 3 (sul retro dell’ex chie-setta ora auditorium Mazzoli), oltre al sito già indicato ha il telefono 335/5442802 (pre-sidente). Associate sono le “Pro loco” di Artogne, Capo di Ponte, Corteno Golgi, Darfo Boario Terme, Malonno, Monno, Paisco Loveno, Pisogne, Prestine, Sulzano, Valle Sa-viore, Vezza d’Oglio. I soci privati sono: l’agenzia di viaggio “Cristallo Tour” di Darfo Boario Terme; la Cooperativa sociale Csc di Ceto, l’albergo “Sorriso” di Boario Terme e l’azienda agricola “San Faustino” di Ceto. Il sito InVallecamonica.it è un progetto del Consorzio ed ha lo scopo di rendere disponibili in rete tutte le informazioni di interesse turistico sulla Valcamonica. Il progetto è stato attuato anche grazie ai finanziamenti co-munitari del piano “Leader II” messi a disposizione del “G.a.l.” di Valcamonica sull’a-zione 10 (sistemi di teleinformazione). I fondi comunitari sono serviti a finanziare il 50 % dei costi relativi alla copertura del progetto sulla parte del territorio camuno che rien-tra nell’area “Leader II: i Comuni di Piancogno e di Ponte di Legno.

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Attualmente si sono ridotti a 4 i profughi presenti sul territorio

Pace ed accoglienzaTra i vari incarichi co-munali dell’assesso-re Marina Berlinghie-ri (Turismo, Cultura, Pari opportunità, Politi-che giovanili) c’è anche “Politiche per la pace”. “A proposito della pre-senza di profughi nor-dafricani – spiega l’as-sessore – si è detto tan-to, forse troppo, talvol-ta a sproposito”. Le vi-cende sono note a tutti: nella scorsa primavera 116 profughi sono ar-rivati in Valcamonica, a Pisogne, Montecam-pione e Corteno Golgi, cui se ne sono aggiunti poi un’altra trentina nei mesi successivi. Tut-ti sono stati ospitati per quattro mesi in strutture inadatte a questo tipo di accoglienza. La situa-zione di emergenza cre-ata da questi arrivi non mediati, non concordati, con una macchina orga-nizzativa non avviata e tantomeno consolidata ha originato non pochi dubbi, perplessità a disa-gi. “A questo – aggiunge la Belinghieri – va uni-ta la tensione emotiva di chi è profugo. E’ facile intuire lo stato d’animo di un rifugiato, com-prendere che una perso-na fuggita dal suo Pae-se d’origine ha difficoltà linguistiche ed ambien-tali. Non conosce il ter-ritorio in cui vive, non conosce la gente che vi

abita. Tutto ciò può cre-are irrequietezza, scarsa lucidità, difficoltà a leg-gere il futuro”. Va da sé che tali situazioni com-binate avrebbero potu-to esser ragione di gra-vi eventi, se non vi fosse stata l’azione congiunta puntuale, professionale e preventiva tra alcuni Comuni valligiani e lo Sprar (Sistema di pro-tezione richiedenti asi-lo rifugiati), i quali con-dividendo il progetto di accoglienza diffusa, hanno saputo mediare i conflitti che si andava-no via via generando. “In sostanza – riprende la nostra interlocutrice – attraverso questo pro-getto sono stati realizza-ti servizi di accoglienza (oltre ai bisogni di pri-ma necessità si è attiva-to un servizio di media-zione culturale), di in-tegrazione (tra cui corsi di alfabetizzazione alla lingua italiana), di tute-la (con terapie mediche per vittime di violenze o di torture) che han-no permesso ai profu-ghi stessi di essere af-fidati a strutture idonee ed attrezzate”. Il pro-gramma ha preso il via con incontri informativi per i cittadini dei 13 Co-muni interessati dal pro-getto. Nella prima deca-de di novembre 2011 le strutture inidonee di Val Palot e di Montecam-

pione sono state chiuse. Dei 136 profughi inizia-li solo 66 sono rimasti in Valcamonica. Oggi a Pisogne sono 4 i profu-ghi accolti in un appar-tamento del Comune che, grazie alla solida-rietà di alcune persone e piccoli investimenti, è stato sistemato ed at-trezzato per l’accoglien-za. Marina Belinghieri conclude: “Accoglienza e solidarietà sono parole chiave della nostra cul-tura. Sono pensieri ispi-ratori di azioni e scel-te che non possono che trovarci attenti e pronti”. Qualche notizia a parte merita lo Sprar di Breno, ente gestore della coo-perativa K-pax. Da otto anni, tramite i suoi ope-ratori, il Centro gestisce a livello professionale il progetto “Breno Cit-tà aperta”, per l’acco-glienza e l’integrazione di richiedenti asilo e ri-fugiati in collaborazione con il Comune di Breno, l’Anci (associazione na-zionale Comuni d’Italia) ed il Ministero dell’In-terno. L’équipe multidi-sciplinare degli operato-ri del progetto – spiega il sito internet “Sprar” – sta operando dall’ini-zio dell’emergenza con-giuntamente con tutte le istituzioni preposte. A Breno agisce anche “Casa Giona”, per la prima accoglienza.

Un importante appun-tamento organizzato e proposto dalla Banda Musicale Cittadina di Pisogne, in calendario per domenica 9 set-tembre, in località Pas-sabocche, alle 15.30.Il gruppo si esibirà in-fatti presso la strut-tura Roccolo Ger-vasoni (raggiungibi-le in 5 minuti a piedi dal grande parcheg-gio di Passabocche). Il concerto, diretto dal maestro Marco Ro-mele, avrà inizio alle 15.30, e sarà ad ingres-so libero e gratuito. Pur essendo, il Roccolo, una struttura privata il signor Italo Gervasoni ha acconsentito con en-tusiasmo a “prestare” il luogo, considerato uno tra i roccoli più bel-

li dell’intera Regione. Il concerto è la terza ed ultima tappa della serie voluta dalla Banda Mu-sicale, per promuovere

i luoghi della montagna pisognese. rima di Pas-sabocche, i concerti si sono tenuti in Val Palot e a Grignaghe.

Concertodella Banda MusicaleCittadina di Pisogne

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Presentato in occasione de festival “I volti del Romanino: rabbia e fede”,

Un volume sul RomaninoFirmato da Massimo Mi-nini, per quanto concerne il testo, e stupendamen-te illustrato dalle foto di Agostino Osio, merite-rebbe un posto d’onore in ogni biblioteca il volume “Girolamo Romanino: te-atro degli sguardi” (Foto-riproduzioni grafiche, Ve-rona, 2011). Il 10 marzo scorso, pres-so la chiesa della Madon-na della Neve, si è aperto ufficialmente il festival “I volti del Romanino: rabbia e fede”, promosso dall’associazione cultu-rale “Cieli Vibranti”, con il sostegno della Provin-cia di Brescia, della Co-munità montana di Valca-monica e dei Comuni di Pisogne, Bienno e Breno. L’incontro è ruotato attor-no alla presentazione del volume di Minini, galle-rista bresciano di fama ed autorità riconosciuta nel mondo dell’arte. Accanto a lui altri relatori: Valerio Terraroli, storico dell’arte, l’economista Marco Vita-li, il “manager” Ugo Cal-zoni, Marina Belinghieri, assessore alla Cultura del Comune di Pisogne, Fa-bio Larovere, direttore ar-tistico del festival. L’auto-re definisce il suo scritto quello di un dilettante, un breve racconto in forma più poetica che scientifi-ca. “Romanino – afferma Minini – non è un ‘naïf’, ma sin dall’inizio un au-tore colto ed informato. E’ inquieto e il suo sviluppo successivo, nella ricerca di una propria identità, lo porterà ad una deviazio-ne formale, ad un’esaspe-razione che oggi noi leg-giamo in chiave, di volta in volta, antigraziosa, nor-dica, popolaresca, dialet-tale”. Dopo vari incarichi e qualche traversia, Ro-manino approda in Valca-monica (Pisogne, Breno e Bienno) e qui trova final-mente, dopo molta ricer-

ca, il suo linguaggio più autentico. La committen-za (ad esempio Cremona e Trento) in quegli anni dettava le regole del gio-co; lungo il solco montano

dell’Oglio il nostro artista si sente assolutamente li-bero e non condizionato. A Pisogne, il pittore fon-da in quegli anni il proprio stile che mostra in tutto il

suo dirompente effetto di novità. Dal punto di vista tecnico niente sinopie, né cartoni, ma dipinti fatti di getto. E’ già con lui il gar-zone Daniele Mori, che

troveremo anche a Breno. “Pisogne, Breno e Bienno – continua Minini – sono un decennio di libertà, fe-licità e forse follia: i tem-pi però cambiano rapida-mente e quella ventata di libertà che gli era parsa possibile viene in segui-to ricondotta nell’alveo del fiume creativo dopo la piena”. Il Concilio di Trento chiude e detta re-gole ferree, che poi san Carlo Borromeo appli-cherà con rigore nel corso della visita apostolica alla Valcamonica del 1570. Romanino torna a produr-re dipinti tranquilli. Mo-retto si adegua alla Con-troriforma. Ma, tornando a Santa Maria delle Neve, Massimo Minini si dice

particolarmente colpito da più di quattrocento oc-chi che dalle pareti scruta-no i visitatori di ieri e di oggi. Ricercatore? Speri-mentatore assolutamente moderno? O pittore dia-lettale, discontinuo, accu-sabile di provincialismo? “Romanino – sbotta l’au-tore del testo – grida la sua rabbia e la sua fede. Ma la pittura del suo tempo non accetta questi modi, non è d’accordo con i risultati. E Romanino è purtroppo perdente. Non ci fossero state Riforma e Controri-forma, non ci fosse stato il Concilio a bloccare la li-bera ricerca, il grande pit-tore bresciano sarebbe sta-to un campione, un genio, un innovatore”.

I consensi raccolti nei venti giorni di spettacoli sono la testimonianza della bontà del percorso intrapreso

Positivo esordio per Acquadolce Summer Festival

“Il Comune di Pisogne ha scelto di investire sull’”Acquadolce Sum-mer Festival”- spiega l’assessore alla Cultu-ra Marina Berlinghieri - perché il progetto rispon-deva ad un cammino da tempo intrapreso dalla nostra amministrazione: attraverso la promozio-ne di iniziative cultura-li qualificate, intendia-mo far emergere le po-tenzialità turistiche, ar-tistiche e paesaggistiche del territorio. I consensi raccolti in questi venti giorni di spettacoli sono la testimonianza della bontà del percorso intra-preso”. “Non può essere che soddisfatta l’assesso-re, sostiene Alessandra Giorgi, solerte addetto stampa del Municipio – dopo il successo riscos-so dalla manifestazione che ha trasformato per oltre due settimane la cit-tadina del Sebino in un teatro a cielo aperto, in cui hanno trovato posto musica, teatro e cultura”. Ed ancora la Belinghieri: “Sono felice che l’inizia-tiva abbia saputo cataliz-zare l’interesse di tanta gente, grazie alla varie-tà delle proposte ed alla capacità di armonizzar-le con gli spazi di Piso-gne. La rassegna è il ri-sultato di una collabora-

zione virtuosa tra realtà del territorio, istituzioni ed organizzazioni. Desi-dero ringraziare l’asso-ciazione “Cieli vibran-ti” di Brescia, che agi-sce anche presso il “Te-atro delle Ali” di Breno: il sodalizio culturale che ha curato il progetto e ne ha promosso la realizza-zione con competenza ed entusiasmo, così come desidero ringraziare an-che tutti coloro che han-no deciso di sostenere l’amministrazione comu-nale, in particolare “Ca-muna idroelettrica” ed “A2A”: senza di loro il festival non sarebbe sta-to possibile”. Le manife-stazioni di Pisogne, per quel che concerne l’e-state 2012, non si ferma-no qui: in agosto ci sarà la quindicesima Mostra-Mercato “Le città invisi-bili”, con molti spettacoli che raggiungeranno l’ec-cellenza. In settembre, con la collaborazione di Anlai di Cremona (Con-corsi internazionali di liuteria) la cittadina lacu-stre ospiterà una speciale mostra dedicata ai quar-tetti. E per il prossimo anno i pisognesi rinno-veranno l’appuntamen-to con il festival “I volti del Romanino: rabbia e fede” e con “Acquadolce Summer Festival”, che

Pisogne aspira a far di-ventare un appuntamento fisso della stagione cal-da ed il “motore” di una rinnovata sinergia con le altre realtà del territo-rio, per crescere insieme nel segno della cultura, dell’arte e della bellezza. All’interno di “Aquadol-ce” merita di esser men-zionato “Acquadocs”, i video di “Acquadol-ce Summer Festival”. E’ questo un progetto cura-to da Wladimir Zaleski, con l’aiuto di Aiman Ba-rikhan: si tratta della pre-sentazione degli spetta-coli, “backstage, intervi-ste con gli artisti ed…al-tro ancora. Giorno dopo giorno “Acquadocs” do-cumenta l’evoluzione del festival. All’interno del sito internet “www. cieli vibranti.it” si può trova-re la “videogallery” che raccoglierà, momento dopo momento, tutti gli eventi e le manifestazio-ni condensandone l’es-senza in brevi filmati, dedicati a tutti coloro che non hanno potuto parte-ciparvi ed a chi, entusia-smato da quei momenti, volesse goderne ancora una volta. Per contattare l’associazione culturale “Cieli Vibranti”, si ricor-da l’indirizzo: via Carlo Pisacane, 9; 25128 Bre-scia.

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Nel corso del 2000 aveva provocato il distacco di alcune migliaia di metri cubi di materiale nel torrente Trobiolo

Preoccupa la frana GassoUna nuova deformazione della frana ha reso neces-sario l’intervento delle autorità. Il monitoraggio consiglia prudenza. Con-fermato il divieto di tran-sito. La frana del “Gas-so”, che nell’anno 2000 aveva provocato il di-stacco di alcune miglia-ia di metri cubi di mate-riale nel torrente Trobio-lo, è oggetto di attività di monitoraggio e controllo dal settembre 2011, dopo che “in loco” sono state installate, nel corso del-lo stesso anno, una serie di strumentalizzazioni ed è stato implementato il nuovo sistema di monito-raggio. Nel febbraio 2012 si è registrato un primo importante movimen-to che ha interessato la porzione alta del pendio sul fianco destro (il lato guardando dalla nicchia di distacco verso il bas-so), con uno spostamento registrato a circa 30 me-tri di profondità, che ha provocato la rottura ed il danneggiamento di una tubazione di monitorag-gio. Da allora si è subito intrapresa una procedura di controllo sistematico delle strumentazioni, in-fittendo le misure ed im-plementando il sistema con ulteriori controllo ra-dar da terra. “Della situa-zione è stata subito infor-mata la Regione ed ‘Arpa’ Lombardia e si sono svol-ti incontri tecnici con gli Enti, col preciso scopo di definire le successive fasi di controllo e di gestione della situazione – dichia-ra Elio Musati, assessore all’ambiente del Comu-ne di Pisogne – in parti-colare con Regione Lom-bardia è stato discusso ed è in via di definizione il progetto di potenziamen-to del sistema di monito-raggio e l’intensificazio-

ne delle rilevazioni”. Dal resoconto delle misure eseguite, sia inclinome-triche e “TDR” (misure delle deformazioni pro-fonde) che estensimetri-che, radar e topografiche (misure superficiali) vie-ne confermata l’esistenza di una situazione genera-le di movimento dell’in-tero versante che interes-sa in misura maggiore la parte alta della frana e la sua porzione di fianco de-stro. “Come risulta dal-la relazione del geologo Luca Albertinelli, rima-ne da definire se l’even-to che si è registrato sia da considerare come un

accadimento singolo di accelerazione delle de-formazioni che potrebbe ritornare alla normalità nei prossimi mesi – con-tinua Musati – o se sia un segnale di una defor-mazione che tende a pro-gredire ed a evolvere”. Unitamente al divieto di transito, si mantiene un costante controllo delle deformazioni, con ulte-riori misure che andranno eventualmente intensifi-cate, anche e soprattutto in relazione alle recenti scosse sismiche. “Nelle condizioni attuali – con-clude l’assessore – è evi-dente che abbiamo dovu-

to provvedere, per la si-curezza di tutti, alla con-ferma dell’ordinanza cir-ca il divieto di transito di persone e di mezzi nell’a-rea di frana e nel ‘piede’ della stessa”. Si faceva dianzi cenno alla rela-zione di Luca Albertelli. Nel documento, pubbli-cato sul sito internet del Municipio di Pisogne, si legge: “La frana ha ostru-ito l’alveo del torrente Trobiolo andando a crea-re un laghetto retrostante l’accumulo di frana. Poi [la pozza] si è prosciu-gata. In seguito a questo evento franoso e vista la situazione di pericolosi-tà instauratasi, la Regio-ne Lombardia, tramite gli uffici preposti, ha peri-metrato l’area e parte del-la conoide del Trobiolo”.

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Pioggia di riso: wedding planner sul lago d’iseo

Un valido aiuto per le vostre nozze, con un occhio al budget…

La figura del wedding planner, sconosciuta fino a qualche anno fa, si sta piano piano affermando anche in Italia. Sul lago d’Iseo, a Pisogne, opera già da un anno Anna con Pioggia di Riso, un’agen-zia di organizzazione di matrimoni, eventi e party per grandi e piccini. Anna aiuta gli sposi con poco tempo a disposizione o con le idee poco chiare ad organizzare al meglio le proprie nozze. Wedding Planner infatti significa or-ganizzatore di matrimoni: il suo compito è quello di pianificare gli aspetti orga-nizzativi e le tempistiche, indirizzando gli sposi ver-so la soluzione a loro più congeniale e adatta alle loro tasche. È un braccio destro che corre per gli sposi, che sta al telefo-no per loro, che consiglia e non prevarica. Le stati-stiche dicono che per or-ganizzare un matrimonio

bisogna mettere in conto circa 250 ore tra sopral-luoghi, telefonate, appun-tamenti e disbrigo di do-cumenti. Un valido wed-ding planner, come Anna, è in grado di sollevare gli sposi da queste incom-benze, lasciando sempre e comunque l’ultima pa-rola agli sposi. Di questi tempi, poi, dove le diffi-coltà economiche strin-gono sempre di più i cor-doni della borsa, un wed-ding panner deve essere in grado di vigilare sulle spese, per non far sforare il budget. Ed ecco come lavora Pioggia di Riso: dopo un incontro conoscitivo ini-ziale (completamente gra-tuito), insieme agli sposi pianifica il budget a dispo-sizione, vagliando tutte le voci di spesa, dalla mu-sica agli abiti, dai fiori alle bomboniere. In seguito, sulla base delle informa-zioni raccolte e dei desi-

deri espressi, seleziona i fornitori ideali, con il mi-glior rapporto qualità prez-zo. Questo vale non solo per un matrimonio dalla A alla Z, ma anche per un solo aspetto (la consulen-za parziale). La wedding planner inol-tre può aiutare a perso-nalizzare il vostro giorno più bello con allestimenti creati su misura per voi, come la preparazione del tableau de mariage, dei segnaposti o degli invi-ti personalizzati, curando anche il coordinamento del giorno fatidico. Anna e Pioggia di Riso sono pertanto veri profes-sionisti delle nozze.

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Energie rinnovabiliParte la valutazione del nuovo piano energetico

Su proposta dell’as-sessore all’Ambiente, Energia e Reti Marcel-lo Raimondi, di con-certo con l’assessore al Territorio e Urbani-stica Daniele Belotti, la Giunta regionale ha approvato l’avvio del confronto con il territo-rio sul nuovo Program-ma energetico ambien-tale regionale (Pear). A partire dal prossimo ottobre, infatti, in tut-ta la Regione verran-no promossi incontri e momenti di approfon-dimento ai quali par-teciperanno i sogget-ti coinvolti nel settore energetico. Dagli Enti locali, alle imprese, dai cittadini agli operatori: tutti saranno chiamati a contribuire a quella che in gergo viene chiama-ta la ‘Vas’, valutazione ambientale strategica. “Si tratta di un passag-gio fondamentale per il piano, poiché mette a confronto tutti colo-ro che, a vario titolo, sul territorio, hanno a che fare con l’energia - spiega l’assessore Rai-mondi -. Gli obiettivi del nuovo piano sono ambiziosi quanto im-portati: ridurre i con-sumi e il costo dell’e-nergia, valorizzare le risorse rinnovabili e in-crementare la sicurez-

za del sistema energe-tico. È auspicabile che la strategia che verrà messa a punto da Re-gione Lombardia sia quanto più possibile condivisa”. UN PIANO PER CINQUE ANNIIl Pear, una volta ap-provato, avrà validità per cinque anni e po-trà essere aggiornato con frequenza annuale. Come atto di program-mazione strategica si inserisce nel nuovo as-setto programmatico europeo e nazionale. Regione Lombardia, attraverso questo stru-mento, definirà le mo-dalità per far fronte agli impegni al 2020, in co-erenza con gli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili individua-ti per le Regioni (at-traverso il cosiddetto ‘Decreto Burden Sha-ring’) e con la nuova Programmazione co-munitaria 2014-2020. “Anticipando, dove è possibile, le prescrizio-ni europee in materia di energia - continua Raimondi -, vogliamo fornire alle nostre im-prese più energia pulita a minor prezzo rispetto al resto d’Italia e d’Eu-ropa, affinché possa-no essere sempre più

competitive sul piano nazionale e internazio-nale”. Tra gli obiettivi strategici del piano vi è il governo delle infra-strutture e dei sistemi per la grande produzio-ne di energia oltre che del sistema di genera-zione diffusa di ener-gia. Grande attenzio-ne viene dedicata alle fonti rinnovabili e al miglioramento dell’ef-ficienza energetica dei processi e dei prodotti. UN FONDO PER IL RISPARMIO - Su spin-ta del Consiglio regio-nale, la Giunta ha rece-pito alcune importanti indicazioni che entre-ranno a pieno titolo nel nuovo programma. In particolare, è stata pro-posta l’attivazione di un Fondo Esco, volto a promuovere l’attivi-tà di quelle società di servizio (Esco, Energy service company) che si fanno carico degli investimenti necessari a garantire alti tassi di risparmio energetico e che traggono da que-sto risparmio il ritor-no dell’investimento effettuato. “Si tratta di una misura che ci rende molto ottimisti - spiega l’assessore Raimondi -, perché in tempo di crisi l’unico freno agli inve-

stimenti sul risparmio è la mancanza di liqui-dità. In questo modo, invece, sarà possibile dare il via a una serie di progetti a lungo termi-ne, soprattutto sul pa-trimonio pubblico”. L’EFFICIENZA ENERGETICA PASSA ANCHE PER IL PGTLa Giunta si è anche impegnata a sviluppare azioni di coordinamen-to dei Piani di azione per l’energia sosteni-bile (Paes) e a indicare nel piano eventuali mo-difiche in tema di nor-mative urbanistiche. Nei Piani di governo del territorio (Pgt) do-vranno essere indica-ti alcuni adempimenti in campo di risparmio ed efficienza energeti-ca. “Lo sviluppo delle città e la pianificazione degli spazi - conclude Raimondi - devono es-sere pensati avendo in mente una gestione ra-zionale.

(l.n.)

Fotovoltaico: con la tenda da sole si produce energia

anche senza tettoLa necessità aguzza l’ingegno, si sente dire spesso. Dopo l’iniziativa dei “tetti in affit-to”, c’è una nuova possibilità per chi voglia produrre energia pulita, ma non disponga di una copertura o un campo di terra. La novità è la tenda da sole fotovoltaica che si può in-stallare sopra la finestra: protegge dalla luce e, al tempo stesso, produce energia. La realizza-zione e distribuzione di questo prodotto è ef-fettuata da diverse aziende tra cui, Evo Energy, Dickson e Somfy e Frama e KF Energy perAu-rora. Quest’ultima, in particolare, presenta un impianto completamente flessibile e avvolgibi-le grazie a particolari saldature che uniscono i singoli pannelli di silicio amorfo.Il prezzo della tenda si aggira sui 9.000 euro più Iva al singolo kW, ma il costo può variare a seconda dei singoli installatori e della posizio-ne in cui deve essere posizionata la tenda.L’impianto, che prende il nome a livello tecni-co di frangisole, si ripaga in una decina d’an-ni poiché gode delle tariffe incentivanti previ-ste dal Conto energia per i piccoli impianti do-mestici da 1 a 3 kWp.La dimensione a cui viene solitamente venduta la tenda Aurora è di 530x350 cm, misura che corrisponde a circa 1 kW di energia prodotta, li-mite minimo che permette di usufruire degli in-centivi. Tuttavia, sono disponibili combinazio-ni che permettono di attaccare diverse tende (anche di dimensioni inferiori o superiori) a un solo inverter.

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REALIZZAZIONE IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Il Fotovoltaico sorpassa l’eolico e basta a coprire fabbisogno del SudA febbraio, secondo le stime di Confartigiana-to, l’energia prodotta dai pannelli solari ha supe-rato quella delle pale e

ha fatto salire l’occupa-zione. Il sorpasso stori-co è avvenuto a febbra-io: raggiungendo quota 10.678 GWh l’energia

fornita dal fotovoltai-co ha per la prima volta superato quella fornita dall’eolico, che in quel momento era stimata a

10.568 GWh. A mag-gio 2012, la distanza è aumentata ulteriormen-te, 14.490 GWh contro 11.541 GWh. Con i pan-nelli, così, potrebbe es-sere soddisfatto il fab-bisogno energetico delle famiglie di tutto il Sud Italia (14.451 GWh).Nonostante la crescita del peso relativo di sole e vento, le energie rin-novabili – idroelettrico compreso, che è ancora la fonte leader - rappre-sentano ancora soltanto il 26,2% della produzio-ne energetica italiana, contro il 73,8% del ter-mico. Da maggio 2011 a maggio 2012, la pro-duzione di energia foto-voltaica è aumentata di 11.220 GWh, contro un aumento di 2.448 GWh

realizzato dall’eolico. Nello stesso periodo, si registra una crescita con-tenuta della produzione energetica da fonti geo-termiche (+121 GWh), mentre risulta in calo la produzione idroelettri-ca, con una riduzione di 7.416 GWh. Crolla, in-vece, la produzione ter-mica. Da maggio 2011 a maggio 2012, le fonti tradizionali hanno pro-dotto 12.373 GWh in meno. I benefici di quanto sta accadendo non sono solo di natura ambien-tale ma anche economi-ca. Dal 2007 al 2011, il numero di impianti foto-voltaici installati in Ita-lia è passato da 7.647 a 330.196. Un incremento che ha permesso al set-tore dei ‘’Lavori di co-struzione specializza-ta’’ di registrare un au-mento dell’occupazione dell’11,9% tra il 2010 ed

il 2011.Un dato settoriale straor-dinario, se si considera-no le dinamiche occupa-zionali del nostro Paese, che ha permesso all’Ita-lia di conquistare il pri-mo posto nel confron-to con le altre principali economie nazionali eu-ropee. Soltanto la Ger-mania ha registrato un aumento dell’occupazio-ne nel settore (+1,2%). Segno negativo, invece, per Francia (-1%), Gran Bretagna (-4,2%) e Spa-gna (-9,8%).Con l’occupazione, au-menta anche il numero delle imprese coinvolte. Dal I trimestre del 2009 al I trimestre del 2012, il numero delle aziende at-tive nel settore delle fon-ti rinnovabili aumenta del 10,2%, attestandosi su 100.289 imprese con 369.231 addetti.

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La pubblicazione in luglio del rapporto 2011 del IEA Wind Implementing Agreement fornisce lo spunto per un’analisi

della situazione del settore dell’energia eolica in Italia

Quando soffia il ventoNel 2011 la potenza eo-lica installata nel mon-do è cresciuta del 21%, raggiungendo i 238.351 MW. Considerando i soli Paesi che aderiscono al IEA Wind Implementing Agreement, che rappre-sentano circa lo 86% del-la potenza eolica installa-ta a livello mondiale, l’e-nergia eolica soddisfa il 2,3% della domanda com-plessiva di energia elet-trica. Della potenza in-stallata globale, il settore offshore, con 4000 MW, rappresenta lo 1,7%, con notevoli prospettive di crescita nei prossimi anni.In questo contesto l’Ita-lia si colloca al terzo po-sto in Europa e al sesto nel mondo per potenza installata, con 6878 MW. Nel corso del 2011 la po-tenza installata è cresciu-ta di 1080 MW e l’ener-gia elettrica prodotta da fonte eolica ha raggiunto i 10.140 GWh, corrispon-denti a circa il 3% della domanda totale di energia elettrica nel nostro Paese.La diffusione dello sfrut-tamento dell’energia eo-lica è destinata a cresce-re ulteriormente nel pros-simo futuro. L’Italia, ha come obiettivo per il 2020 di raggiungere il 17% del consumo di energia da quella prodotta con le fonti rinnovabili Un ruolo fondamentale per il rag-

giungimento degli obiet-tivi al 2020 è affidato al sistema di incentivazione. Il decreto stabilisce inol-tre la cessazione dell’at-tuale sistema di quote obbligatorie e certificati verdi entro il 2015, come pure l’adozione di misu-re transitorie per i proget-ti e gli impianti in corso di realizzazione. Il Dlgs 28/2011 rimanda per i dettagli, compresi i prez-zi di vendita dell’energia, a decreti attuativi da ema-nare entro sei mesi. Tale termine è scaduto nel set-tembre 2011 e i decreti a tutt’oggi non sono anco-ra stati emanati. Ciò ha comportato incertezza tra gli operatori, ipotecando le iniziative in corso e fre-nando i nuovi progetti: la prossima emanazione dei decreti attuativi dovreb-be consentire di superare l’attuale impasse.Altri aspetti critici per la diffusione dell’eolico in Italia sono rappresenta-ti dalla durata delle pro-cedure autorizzative per l’installazione degli im-pianti e dalla situazione riguardante la connessio-ne alla rete elettrica ed il dispacciamento dell’e-nergia prodotta.Nonostante queste diffi-coltà, il settore eolico in Italia rappresenta una re-altà in fase di sviluppo. Le 590 nuove turbine di

media e grande taglia in-stallate nel 2011 rappre-sentano un giro d’affari di circa 1,8 mld €. Anche se gran parte delle turbi-ne installate è di fabbri-cazione straniera (princi-palmente da Danimarca, Germania e Spagna), il lavoro italiano è presente sia nella fornitura di com-ponenti per le turbine, che per le attività engineering e di gestione degli im-pianti. La ricerca nazionale nel settore dell’energia eo-lica, in mancanza di un programma di coordina-mento, risulta piuttosto frammentata ed è con-dotta da varie università ed istituzioni, tra i quali il CNR, l’ENEA, i Poli-tecnici di Bari, Milano e Torino, le Università di Genova, Napoli, Perugia, Trento, Bologna, Firenze, Roma, Padova ed al., ol-tre ad associazioni di set-tore e compagnie private. L’eolico italiano ha quin-di buone prospettive di crescita, nonostante dall’analisi della situazio-ne attuale emergano al-cune criticità. La poten-za installata continuerà a crescere, anche se l’attua-le incertezza sui meccani-smi di incentivazione po-trebbe portare ad un cer-to rallentamento rispetto a quanto registrato negli anni precedenti.

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Pellet: questo (ex) sconosciutoI due grandi vantaggi nell’utilizzare i pellets si possono riassumere in due parole: Ecologi-ci ed Economici!Ecologici perché sono fatti completamente di legno, la produzione di pellet da riscaldamen-to utilizza residui di lavorazioni da legno, classificabili come bio-masse, i quali vengo-no sminuzzati o polve-rizzati ed agglomerati a forma di cilindretti da 6 e 8 mm dal bas-so contenuto di umidità (11/14%) ed infine in-seriti in confezioni da-gli impianti di produ-zione pellet per la com-mercializzazione. Al contrario di quello che possa sembrare, non è presente nessun col-lante ( se non in alcuni casi dove vengono usa-ti agglomeranti naturali quali l’amido o oli ve-getali) è la stessa legni-na componente natura-le del legno che sotto opportuna pressione li fa agglomerare. Quindi sono di legno al 100% e perciò ecologici dato che bruciando hanno inoltre basse emissioni di CO2 e NOX. Economici perché come tutti sappiamo il costo del riscaldamen-to con caldaie a meta-no o ancora peggio del GPL da riscaldamento ha raggiunto dei prez-zi proibitivi e le cose sembrano andare sem-pre peggio quindi at-tualmente una stufa o caminetto a pellet, la quale ricordiamo ha sempre bisogno di un minimo di manuten-zione continua, risulta essere una valida alter-

nativa al nostro porta-foglio.Come riconoscere i PelletsPellet ce ne sono di tut-te le qualità, di Faggio, Rovere, Abete. Acero, Frassino, Ontano ma-gari misti a Carpino e Cerro, bianchi e rossi, chiari e scuri, insomma il caos!Il sinonimo KWh.kg ma anche ( Kcal/Kg, KJ/Kg) oltre al rispet-to della normativa DIN 51731 è un buon indi-zio, più sarà alto il po-tere calorifico e più i nostri beneamati pel-lets scalderanno. In assenza di indicazioni dichiarate potremmo basarci su impressioni visive, un buon pellet dovrà essere compat-to, lucido e con poco residuo di segatura nel sacco. Una piccola pro-va pratica la si potrà fare con un semplice bicchiere d’acqua, la-sciando cadere qualche cilindretto in un bic-chiere colmo d’acqua, quelli di qualità supe-riore rimarranno sul fondo del bicchiere e quindi sott’acqua quel-li di qualità inferiore galleggeranno.

Stufe a Pellet Stufe a pellet ce ne sono veramente tante, mai come in questi ul-timi anni si è notato un incremento nelle ven-dite che pochi altri pro-dotti hanno saputo fare.Di tutte le marche, na-zionali o d’importazio-ne che siano, il consi-glio è di spendere qual-che euro in più e predi-ligere più la qualità che il prezzo basso. Meglio

preferire stufe o camini fatti in Italia, e perché sono fatti bene e per-ché in caso si abbia bi-sogno la sostituzione di qualche pezzo sarà più facile reperirlo. Quelle con anima e pezzi in ghisa sono le migliori, con il casset-tino della cenere estrai-bile sono sicuramente le più funzionali, una indicazione sulla quali-tà può darla il peso stes-so della stufa. Quindi prima di scegliere la vostra stufa o caldaie a Pellet, girate, parlate e toccate con mano, pic-coli dettagli, come ad esempio la maniglia, la facilità di accesso ai punti di manutenzione o il cassettino estraibi-le, posso rivelarsi im-portanti se usati tutti i giorni.Considerate inoltre che le stufe a pellet han-no bisogno di regola-re manutenzione e pu-lizia per un buon fun-zionamento, che poi si tradurrà in caldo e ri-sparmio, devono esse-re regolarmente pulite, non pensate che baste-rà schiacciare un bot-tone, se vorrete rispar-miare qualche piccolo sacrificio dovrete ne-cessariamente metterlo in conto.Una considerazione è doverosa verso l’in-stallazione di queste stufe, la quale deve es-sere fatta da personale esperto e qualificato, con fumi ed esalazioni non si scherza! Quale stufa? La potenza termica ne-cessaria varia a secon-do di diversi fattori:

Per prima cosa la di-mensione della casa che dobbiamo scalda-re, ovvero i metri cubi.La seconda è la coiben-tazione della stessa, la vetusità, la presenza di isolanti nelle pare-ti, i doppi vetri, l’espo-sizione, soffitti molto alti, grandi porte fine-stre, vicinanze ad ac-qua e boschi etc.etc.Per calcolare il fabbi-sogno energetico ne-cessario bisogna uti-lizzare un coefficien-te moltiplicatore che può variare da 0,040 a 0,060 per metro cuboPiù sarà basso il coef-ficiente utilizzato più vorrà dire che la nostra casa è ben termicamen-te isolata, più si utiliz-zerà un coefficiente vi-cino allo 0,060 più vor-rà dire che la casa sarà scarsamente coibenta-ta. Esempio di calcolo:Un appartamento da mq.100 con un altezza dei soffitti di mt.2,50= 250 metri cubi.Ora moltiplichiamo il volume dei metri cubi (250) per un coefficien-te medio dello 0,050= 12,5 KW12,5 KW ( 10.750 kcal/h ) sarà la potenza termica necessaria.Questo calcolo è pu-ramente indicativo e può cambiare per una serie di ragioni come per esempio la dispo-sizione delle stanze, la difficoltà di circola-re dell’aria convoglia-ta dalla ventola, la loro esposizione ai diversi punti cardinali, la vi-cinanza all’acqua, la qualità dei pellet ed al-tri fattori.

In ogni caso è sempre meglio comprare una stufa o caminetto leg-germente più potente del necessario e far ve-nire l’installatore di fi-ducia per le opportune verifiche prima dell’ac-quisto!

Camini a pellet Per i camini e termo-camini a pellet o tron-chetti vale un po’ lo stesso discorso del-le stufe e caldaie, me-glio non economizzare troppo, perché la quali-tà in questo caso ha la sua importanza e il suo peso, nel verso senso della parola.Non essendo un pro-dotto come la stufa, ma più complesso è d’ob-bligo rivolgersi a ri-venditori che possano pensare all’installazio-ne secondo tutte le nor-

me del caso e che siano disponibili ad effettua-re assistenza in caso di bisogno. Un po’ come il discorso dei compu-ter è inutile fare cen-tinaia di chilometri per risparmiare qual-che euro perché quan-do avremmo bisogno d’assistenza….. meglio quindi comprarlo “sot-to casa”. Arte, stile e design sono ormai le parole d’ordine, non sempli-ci oggetti da usare ma veri e propri oggetti d’arredamento. Ecco quindi caminetti di tutti i tipi, e per tutte le ta-sche, stufe a pellet in ceramica, modelli geo-metrici e futuristici, in ferro o ghisa magari in stile retrò sino ad arri-vare ai classici e deco-rativi in maiolica, cera-mica e pietra ollare.

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Il riscaldamento è una delle prime spese in energia delle famiglie

Ogni anno una fami-glia media spende in media 1500-2000 euro per pagare i propri con-sumi di gas o di elet-tricità. In passato era frequente associare la spesa del riscaldamen-to alla sola bolletta del gas, essendo le caldaie murali alimentate tra-mite la rete di distri-buzione del gas me-tano, o la bolletta del riscaldamento condo-miniale nel caso degli impianti centralizzati. Più di recente, con la diffusione delle stufe elettriche, delle pompe di calore e dei clima-tizzatori, è necessario includere nel computo delle spese del riscal-damento anche la bol-letta dell’elettricità.

Impianto di riscalda-mentoTipologie di impian-to di riscaldamento. Gli impianti di riscal-damento si dividono principalmente in due categorie:impianto di riscalda-mento autonomoimpianto di riscalda-

mento centralizzatoL’impianto autonomo serve una sola abita-zione. Quando si tratta di singoli appartamen-ti è sufficiente disporre di una caldaia murale a gas di bassa poten-za. Le dimensioni del-la caldaia crescono se l’immobile da riscalda-re è una villa o una casa su più livelli. L’im-pianto di riscaldamento centralizzato, al contra-rio, serve contempora-neamente più unità abi-tative. Si tratta di cal-daie di medio-grandi dimensioni, molto co-stose, e generalmente si trovano negli edifici condominiali progettati e costruiti a partire da-gli anni ‘60. La caldaia centralizzata è situata in un apposito locale, detto ‘locale caldaia’, che può trovarsi in can-tina o in terrazza, a se-conda del combustibile utilizzato.

Combustibile per il ri-scaldamentoNegli anni 60-70 i combustibili più uti-lizzato per produrre

riscaldamento erano l’olio combustibile e il gasolio. Negli edifi-ci l’impianto di riscal-damento è perlopiu centralizzato. Soltan-to le ville unifamiliari e le abitazioni priva-te sono dotate di im-pianto di riscaldamen-to autonomo, sotto for-ma di caldaie a gasolio di piccole dimensioni. Le principali alternati-ve al riscaldamento a caldaia erano rappre-sentate dal tradizionale camino a legna, dall’e-conomica stufa a le-gna e dalle stufe elet-triche. Nel corso degli anni ‘70 e ‘80 l’Italia comincia a beneficia-re della fase finale del-la metanizzazione del paese, il gas si affianca al gasolio come com-bustibile più utilizzato nel riscaldamento. La metanizzazione spinge alla diffusione e alla commercializzazione delle piccole calda-ie murali, inizialmen-te concepite per fun-zionare con gas GPL (bombola del gas) e successivamente adat-

tate al gas metano (gas distribuito tramite rete distribuitiva). Un’altra rivoluzione nel setto-re del riscaldamento ha inizio agli inizi del duemila, quando la ra-pida diffusione dei cli-matizzatori estivi age-vola indirettamente la commercializzazione delle pompe di calo-re elettriche con la du-plice funzione di raf-frescamento nei mesi estivi e di riscalda-mento nei mesi inver-nali. Attualmente, l’e-lettricità deve essere considerata a tutti gli effetti come un sosti-tuto diretto dei combu-stibili per il riscalda-mento domestico.

La tecnologia delle piastrelle fotovoltaiche

Installare un impianto fotovoltaico comporta dei costi, che seppur nel corso di questi anni si sono ridotti, potrebbero non essere ancora accessibili a tutti. Il risparmio energetico è un urgenza che deve essere soddisfatta usando fonti ener-getiche non inquinanti e, proprio per soddisfare entrambe le necessità, in alternativa al classico impianto fotovoltaico si possono scegliere le piastrelle fotovoltaiche. La superfi-cie piastrellata è calpestabile, ciò consente di installarle su balconi, terrazze e spazi aperti senza che vadano ad occu-pare spazio aggiuntivo. Un uso certamente non solo desti-nato ai privati perché perfetto anche per gli spazi pubblici evitando anche l’impatto visivo e l’ingombro dei classici pannelli fotovoltaici. Piazze e giardini possono usare queste piastrelle così da avere a disposizione energia pulita senza inquinare l’ambiente e senza essere un elemento eccessi-vamente modificante dello spazio. Il mercato ha presentato questa novità circa un paio di anni fa e ora il successo che sta riscuotendo è davvero ampio: il materiale usato è un gres porcellanato rivestito da un film in silicio amorfo o in CIGS, una cella pronta per catturare i raggi del sole. La ricerca ha permesso di giungere a quest’interessante soluzione che diventa anche una risposta per coloro che vogliono coniu-gare l’estetica con la necessità di installare un impianto fo-tovoltaico. Per la scelta le aziende produttrici sono diverse, alcune realizzano solo la versione in nero. La durevolezza è la medesima di un modulo fotovoltaico e richiedono una scarsa manutenzione, la superficie da coprire varia in base all’esigenza della produzione energetica del privato o dello spazio pubblico in cui si devono collocare. A prima vista sono proprio un pavimento lucido e gradevole esteticamen-te che conferisce allo spazio esterno anche una certa nota distintiva d’eleganza ma in realtà sono piastrelle che rac-chiudono l’enorme potenzialità di sfruttare il sole per pro-durre energia.

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Attualmente sono circa un’ottantina quelle di cui si ha notizia

Darfo Boario Terme propone il censimento delle associazioni

L’amministrazione comuna-le della città di Darfo Boario Terme intenderebbe attivare una fitta rete di collaborazio-ni con le diverse realtà asso-ciative operanti nel territo-rio. “Nell’intento di ottimiz-zare le attività di sostegno e

coordinamento di progetti di grande interesse per tutta la cittadinanza – è scritto sul sito “internet” municipale – riteniamo necessario partire da una prima fase di ricogni-zione e censimento degli or-ganismi, di enti ed associa-

zioni che operano nella zona per valorizzare e far emer-gere ulteriormente il grande lavoro svolto dalle numero-se associazioni impegnate nel favorire l’arricchimento dell’offerta culturale, socia-le, sportiva e turistica”. Se-

gue l’invito a compilare un modulo di interesse (scarica-bile) ed a trasmettere lo stes-so entro il 30 settembre 2012 agli uffici di competenza che restano a disposizione: si tratta di uffici per i servizi culturali, per i servizi socia-li, per i servizi sportivi e per i servizi turistici. Piluccando sempre nel medesimo sito scopriamo un elenco di as-sociazioni darfensi che sfio-ra il numero di 80. Appaiono soprattutto consociazioni di tipo sportivo: quasi una tren-tina; si occupano di calcio, nuoto, sci, atletica, ciclismo, ginnastica artistica, pallaca-nestro, “new volley”, bocce, “kickboxing”, arcieri, C.a.i., podismo, moto club. A ruo-ta seguono i gruppi combat-tentistici, o d’arma: paraca-dutisti, mutilati ed invalidi, carabinieri, autieri, alpini, ex internati. Non mancano i sodalizi culturali: corali, cori, coro “Hope Singers”, orchestre da camera, amici della lirica. Ogni frazione ha poi l’associazione pensio-nati ed invalidi magari con tanto di circolo ricreativo. Quindi i gruppi di volonta-riato: Avis, Vigili del Fuoco, Protezione civile, cooperati-ve, ecc. ecc. Il censimento di cui abbiamo sin qui parlato è uno dei punti qualificanti della nuova amministrazio-ne (Lista Civica), recente-mente andata la timone del municipio darfense. Nel pro-

gramma generale completo (scaricabile dal sito comuna-le) cogliamo qualche spunto che ci sembra interessante e significativo. La “Lista Civi-ca” [capeggiata dal sindaco Ezio Mondini] propone una svolta nell’azione politica ed amministrativa da com-piersi con una lungimiran-te e convinta partecipazione ad un ambizioso progetto di riordino territoriale e di svi-luppo della media-bassa Val-camonica, dell’alto Sebino e della Valle di Scalve. Solo in questo modo ed in stretta collaborazione con i Comu-ni vicini è possibile inverti-re il circolo vizioso in atto, innescato dalla crisi termale e pesantemente rinvigorito dall’attuale momento di cri-si economica generale”. Il documento prosegue sotto-lineando come il programma

si sviluppi attorno all’idea-forza di cui s’è detto, nella consapevolezza che Darfo Boario Terme può davvero giocare questo ruolo, a pat-to però che i suoi cittadini diventino consapevoli della potenzialità di cui la città di-spone, offrendo – appunto in quest’ottica – il proprio con-tributo. Ecco appunto (ci par di capire) il perché più pro-fondo e qualificante del cen-simento di cui abbiamo par-lato, strumento tutt’altro che superficiale per puntare ad una sinergia totale del tessu-to municipale.. Se il progetto funzionerà allora si vedran-no le “tessere” del vasto mo-saico cittadino comporsi a poco a poco in un armonico disegno bello, armonioso, utile per tutti

Ermete Giorgi

Vi fanno riferimento oltre 1300 abitanti

Ferma contrarietà all’ipotesi di chiusura dell’ufficio postale di Gorzone

Con riferimento alle notizie comparse in questi ultimi tem-pi sugli organi d’informazione, l’amministrazione comunale della città di Darfo Boario Ter-me (con a capo il sindaco Ezio Mondini) esprime la piena e ferma contrarietà all’ipotesi di chiusura dell’ufficio postale di Gorzone (che come è noto è frazione di Darfo Boario Ter-me). Appena recepito l’annun-zio, il sindaco Mondini ha in-dirizzato una missiva in quat-tro copie, rispettivamente: alla direzione provinciale della Po-ste italiane in Brescia; al pre-fetto di Brescia; al presiden-te della Provincia di Brescia; all’associazione dei Comuni bresciani in Brescia. L’ogget-to della comunicazione scritta è chiaro: “Ferma contrarietà all’ipotesi di chiusura dell’uffi-cio postale di Gorzone”. Il do-cumento testualmente recita: “Con riferimento alle notizie comparse negli ultimi giorni sugli organi d’informazione, si esprime la piena e ferma con-trarietà dell’amministrazio-ne comunale di Darfo Boario Terme all’ipotesi di chiusura dell’ufficio postale di Gorzo-ne”. Il primo cittadino darfen-se poi continua: “Si fa presen-te che tale ufficio è a servizio di una frazione molto popolo-sa (oltre 1.300 gli abitanti che vi fanno riferimento), distante

alcuni chilometri dal centro cittadino e dai servizi ivi pre-senti e che pertanto lo stesso svolge una funzione insostitu-ibile in particolar modo per le persone più anziane, o prive di personale mezzo di trasporto”. Ed ancora: “Si esprime inol-tre rammarico per non essere stati nemmeno interpellati per un progetto di grave restrizio-ne dei servizi alla cittadinanza da noi rappresentata. Ritenia-mo che l’amministrazione co-munale debba essere coinvolta e possa contribuire alla ricerca di una soluzione ad eventuali problemi, nell’interesse della collettività”. Immediata la risposta della Prefettura di Brescia, indiriz-zata alla direzione provincia-le delle Poste di Brescia ed al municipio di Darfo Boario Ter-me e firmata dal capo di gabi-netto Verrusio. Ecco il tenore dello scritto: “Nel trasmettere copia della segnalazione per-venuta in data odierna dal sin-daco del Comune di Darfo Bo-ario Terme – trasmessa anche a codesta direzione – si invita a valutare quanto sia in essa contenuto, atteso che tale uffi-cio postale è al servizio di una frazione molto popolosa (oltre 1.300 abitanti), distante alcuni chilometri dal centro cittadino e dai servizi ivi presenti; quel-lo sportello postale dunque

svolge una funzione insostitu-ibile, in particolar modo per le persone più anziane, o prive di mezzo di trasporto. Tale pro-getto quindi – come afferma il primo cittadino – si prefigure-rebbe come ‘una grave restri-zione dei servizi resi alla citta-dinanza’. La lettera della Pre-fettura così conclude: “Si resta pertanto in attesa di conoscere, con ogni possibile sollecitudi-ne, le determinazioni che co-desta direzione intenda assu-mere al riguardo, auspicando una rimodulazione dell’ipote-si di chiusura in argomento”. Ovviamente, accanto all’inter-vento comunale c’è stata subi-to una forte presa di posizio-ne dei sindacati (Cgil e Cisl di Valcamonica Sebino ed Uil di Brescia) al fine di evitare la paventata chiusura. Sta di fatto che adesso la pressione si sta intensificando; non bastasse: si è aperta anche una raccolta di firme che sino ad oggi ne ha to-talizzate più di settecento. For-tunatamente, in tutto questo trambusto, la direzione provin-ciale delle Poste di Brescia non ho ancora assunto al riguardo una posizione decisiva. E’ sta-to “rinfacciato” che a Darfo Boario Terme vi sono altri tre uffici ben funzionanti; ma Gor-zone ha risposto che nel borgo vivono parecchi anziani con difficoltà a spostarsi.

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Fine estate nel Parco

L’estate 2012: una sta-gione piena di appun-tamenti alle Terme di Boario. “Estateterme” è stata la rassegna esti-va di eventi che preve-de un calendario che si concluderà a settembre. Segnaliamo qui di se-guito talune opportuni-tà, che dovrebbero in-vogliare alla partecipa-zione. Sabato 8 settem-bre, alle ore 21.15 “Vai col liscio”, ingresso gratuito: una serata di grande musica ed inter-minabili balli, con pos-sibilità di prenotare una cena romantica. Sabato 15 settembre, alle ore 21.15, “Marte, Venere, dalla teoria alla prati-ca”: una performance divertente, ma pragma-tica sulle differenze tra uomini e donne e sul come sfruttarle per vi-vere meglio la vita di coppia; a seguire: “Di-sco 60” ed un piatto di pasta all’arrabbiata per tutti. Domenica 16 set-tembre, alle ore 21.15 “Cumbia Fest”: Miche-le Rodella e l’orchestra “Verde Valle”, per una

serata al ritmo della cumbia sudamericana. Mercoledi 19 settem-bre , ore 21.15 “Festa del liscio”: grande se-rata dedicata al liscio con grandi artisti della musica da ballo (orche-stra Valentina Valenti; Omar Codazzi; Angelo e Valeria; Raf Benzoni ed Ilaria. Ogni merco-ledì e venerdì – sempre alle ore 21.15 – grandi orchestre di liscio. Per tutti gli spettacoli sera-li previsti da program-ma è possibile cenare al ristorante Parco delle Terme. Per tutti coloro che prenoteranno una cena, verrà riservato un tavolo sotto la gran-de Vela per lo spettaco-lo serale. Informazioni e prenotazioni al telef. 0364- 525503 e 0364- 525583. In settembre, all’inizio, “Parco dei Balocchi”, giornata in-teramente dedicata ai bambini ed alle fami-glie: apertura stand espositivi di giocatto-li, dolci, cioccolato e curiosità giocose. Di-scoteca “Baby dance”

“Il pulcino ballerino”. Premiazione del con-corso per ragazzi diver-samente abili “associa-zione Franzoni corse”; “Dipingi il casco”. Ed ancora: “Dolci e dol-cezze”, stand espositivi nel Parco con golosità e giochi; festa di “Acro-bazia e danza” (sotto la grande Vela); esibizio-ne su rotelle con il “Pat-tinaggio artistico Val-camonica” (padiglio-ne Fausta); “Bimbobell show” spettacolo per grandi e piccini (sot-to la grande Vela); la “Junior band” di Bre-no, diretta dal maestro Fabio Pelamatti (padi-glione Fausta); “Count-ry show con i Wild Hor-ses” (padiglione Fau-sta); esibizione ginnica con “Ginnastica arti-stica Camunia” (padi-glione Fausta). Nel cor-so della giornata: estra-zione di premi per tut-ti i bambini (info-point animazione). I tagliandi per poter partecipare all’estra-zione si possono ri-tirare presso il Parco Avventura. Nel corso dell’intera manifesta-zione l’ingresso in Ter-me sarà gratuito. Fi-nalmente anche a Bo-ario è arrivato il “Boa-rio Park Adventure”, la nuova attrazione che ha già riscosso successo in tutta Europa. Il Par-co avventura delle Ter-me di Boario è un luo-go di divertimenti per tutti coloro che amano la natura. Immerso in-teramente nel bosco, si rivolge ad una cliente-la molto ampia: dai 3 ai 90 anni; alle famiglie, agli sportivi, indipen-dentemente dal grado di efficienza fisica. In particolare per chi vuo-le vivere un’avventura nel verde, con una sem-plice, ma appagante at-tività fisica. Attraversa-re un ponte tibetano, sa-lire una scala di corda, camminare in equili-brio sulle staffe mobili fra due piante, superan-do la naturale paura del vuoto, in un sano eser-cizio di controllo delle

proprie emozioni, dei gesti. Tutto questo of-frono i quattro percorsi di diverso impegno del “Boario Park Adventu-re”, per sentirsi un po’ Indiana Jones, ma so-prattutto per trascorre-re qualche ora in sana allegria con gli ami-ci, in tutta sicurezza ed alla fine essere sempre soddisfatti della propria prova di coraggio.

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Sul sito dell’Amministrazione comunale verranno raccolte le immagi-ni più significative inviate dai cittadini

La foto della tua città“Non bastano mille paro-le per spiegare la bellezza di una strada, di un monu-mento, di una piazza, o di qualsiasi altro angolo del-le nostra città – sostiene uno scritto pubblicato sul sito “internet” del Comu-ne di Darfo Boario Terme – mentre una fotografia può riuscire molto di più a descrivere tutto questo e molto altro. Il nostro sito ti offre la possibilità di pubblicare le tue foto”. Quindi un invito esplicito a partecipare alla messa a punto del sito “web” mu-nicipale, ovviamente non inviando foto di persone, ma scorci di paesaggio. Le immagini vengono poi pubblicate con l’indica-

zione del nome dell’auto-re e di una breve didasca-lia, a discrezione dell’uf-ficio Ced, nella galleria fotografica. Il tema assegnato è “Uno scatto per il ‘web’ del Co-mune”. Va da sé che sa-ranno ammesse esclusiva-mente fotografie scattate nel territorio del Comu-ne di Darfo-Boario Ter-me. Le vedute potranno essere inviate solo in for-mato digitale, con dimen-sioni massime di “pixel” 1.600X1.200 e dovranno essere obbligatoriamen-te in formato JPG. Ogni cittadino potrà inviare un numero massimo di 9 fo-tografie (anche con più invii) accompagnate da

una didascalia e dal no-minativo dell’autore. Le immagini potranno esse-re utilizzate a discrezione del Comune. Ogni autore dichiara di possedere tut-ti i diritti sugli originali, sulle acquisizioni digitali e sulle elaborazioni delle fotografie inviate; dà pie-na assicurazione che l’e-ventuale pubblicazione dell’immagine non viole-rà, né in tutto né in parte i diritti di terzi, sollevan-do completamente al ri-guardo l’amministrazione comunale da qualsivoglia possibile forma di rivalsa; conserva la proprietà del-le opere inviate alla città di Darfo Boario Terme, ma cede i diritti d’uso il-

limitato delle immagini e delle loro eventuali elabo-razioni al Comune per tut-ti i fini da essa stabiliti e nulla potrà essere preteso dall’utilizzo delle stesse. L’amministrazione muni-cipale, ai sensi della legge 196/03 (tutela delle per-sone e degli altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali) informa che gli utenti che il tratta-mento dei loro dati perso-nali – che avverrà con mo-dalità informatiche – avrà lo scopo di identificare gli autori delle fotografie nel-le varie occasioni in cui queste saranno pubblica-te. Anche in questo caso – forse tra qualche tempo, forse tra qualche anno – queste foto potranno esse-re usate come prova sto-rica: istantanee che dap-prima divengon cronaca, poi testimonianza, quindi documento. Fare storia – beninteso quella contem-poranea – con documenti anche fotografici. Già dal 2003 l’Unesco del resto ha approvato una “Con-venzione per la salvaguar-dia del Patrimonio Cul-turale Immateriale”. Già da qualche tempo Regio-ne Lombardia s’è avvia-ta giustamente su questa strada. Buon ultimo, ora, anche il Distretto Cultu-rale di Valcamonica, tra le sue molte iniziative ha inserito appunto la difesa, la protezione, la custodia delle testimonianze im-materiali.

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Una raccolta di firme in Europa a favore della vita nascente

“Uno di noi”E’ in corso dallo scorso mese di maggio l’iniziativa dei cittadini europei deno-minata “UNO DI NOI”, in-detta dal Movimento per la Vita italiano ed europeo per ottenere l’auspicato ricono-scimento del più piccolo e indifeso essere umano: il bambino concepito. L’i-niziativa intende proporre con una raccolta di firme in tutti i paesi dell’Unione della durata di un anno, alle Istituzioni europee, una di-chiarazione degli Articoli

1 e 2 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Uomo, al fine di far riconoscere nell’Ordinamento comuni-tario il diritto alla vita fin dal concepimento, con le conseguenti applicazioni in campo scientifico, della salute e dello sviluppo dei popoli.Come descrive un espo-nente del Movimento del-la Vita “mai come oggi è chiaro lo status giuridi-co dell’embrione umano, grazie a recenti autorevoli

sentenze della stessa Cor-te Costituzionale e di mol-te iniziative parlamentari. La ricerca medico-scienti-fica da tempo ha dimostra-to l’identità umana unica e imprescindibile del feto nel grembo materno fin dai pri-mi stadi di sviluppo, insie-me a quel misterioso, ma comprovato dialogo biolo-gico che instaura da subi-to con la madre”. Questo riconoscimento è pure es-senziale secondo gli esperti, per una prospettiva più otti-

mista del futuro dei popoli, molto impoveriti soprattut-to in occidente, dall’enorme calo demografico dovuto al fenomeno della denata-lità imperante: una risposta comunque necessaria non solo alla crisi morale, ma anche economica e socia-le da cui è investito il vec-chio Continente. Presentata ai giovani vincitori del 25° Concorso europeo annuale che si svolge ogni anno sui temi più vitali, e alle Auto-rità Civili e Religiose, l’ini-ziativa ha oggi il compito di “sostenere la dignità e i diritti di ogni essere umano fin dal concepimento, diritti propri anche di tutti gli in-

dividui in condizioni di gra-ve malattia, coma, disabili-tà e menomazioni. L’obiet-tivo si articola su tre aspet-ti significativi per muovere l’opinione pubblica: quello scientifico fondato sulla ve-rità dell’essere, quello giu-ridico derivato dal princi-pio dell’uguaglianza e quel-lo politico scaturito da una vera scelta democratica. Le adesioni si possono espri-mere sia telematicamente ( www.oneofus.eu) su appo-sita scheda in varie lingue, sia su modulo cartaceo di-sponibile fra qualche setti-mana: la raccolta è comin-ciata a Firenze il 28 maggio a Milano il 30 maggio in oc-casione dell’Incontro mon-diale delle famiglie. Può sottoscrivere ogni cittadino dai 18 anni presentando il

numero della Carta d’Iden-tità o del Passaporto ai Co-mitati locali delegati alla raccolta firme che verranno poi consegnati alla presi-denza del Movimento-Vita. “Un sogno? No- afferma il Presidente l’on Carlo Casi-ni- è una realtà possibile, se sapremo tutti alzarci in pie-di insieme uniti per salva-guardare la Vita, insieme per l’Europa”. La presenza di nuclei familiari numerosi provenienti da molti Paesi diversi nelle Giornate mi-lanesi, con la loro viva par-tecipazione agli incontri e a questa iniziativa “ UNO di NOI” ha attestato ancor più la conferma che la ricchez-za più autentica delle fami-glie e delle nazioni sono i figli.”

R.BelottiA Costa Volpino si sono svolti - il 18 luglio

scorso - i funerali della missionaria

Un caloroso commiatoalla concittadina

Sr.Costanza Belotti

Con un toccante saluto del-le Consorelle di Bergamo, dei familiari e della comu-nità di Costa Volpino, si sono svolti il 18 luglio scor-so i funerali della missiona-ria Sr. Costanza Belotti nata il 2-9-’28. La sua vita, dopo l’ingresso a 21 anni nella Congregazione delle Missionarie Comboniane, fu completamente dedicata alle missioni in svariati luo-ghi e in diversi modi.In Egitto la sua prima ope-ra la vide impegnata per 13 anni come docente di lin-gua francese in una Scuola ad Heluan località ai confi-ni col deserto del Sahara, in classi di 60/65 alunne con orario continuato dalle 7,30 alle 17: la domenica si de-dicava come infermiera alla cura di ammalati poveri e durante la guerra fra Egitto ed Israele nell’ospedale del Cairo ad assistere i solda-ti feriti fra cui il presiden-te Nasser. Rientrata nel ’66 si dedica per i seguenti 10 anni all’animazione mis-sionaria a Roma e Messi-na; quindi il lungo volo per il Messico come Superiora Delegata della Delegazio-ne del Messico, dove opera come madre-maestra delle aspiranti novizie (per ogni giovane, pianta un alberello nel piccolo giardino adia-cente la povera casa dove abitano). Nel 1987 è di nuovo in Si-cilia quindi per qualche anno in Svizzera, poi a Buf-

falora (BG), a Capo di Pon-te come animatrice nella Casa per anziani, dove può contemplare -come diceva- la bellezza dei monti della Valle che tanto amava. Dal 2006 al 2012 si trova a Ber-gamo dove, nonostante la salute precaria opera anco-ra dapprima in Parrocchia e poi accanto alle conso-relle ammalate. Quest’anno avrebbe celebrato i 60 anni della sua consacrazione re-ligiosa, ma dopo una caduta imprevista si è spenta sere-namente.Con la sua Comunità di Corti- Costa Volpino dove per un periodo era ritornata anche per curare la mamma

anziana, aveva mantenu-to i legami di amicizia con i suoi concittadini, che la stimavano per l’affabilità e lo spirito di fede: nei brevi periodi del suo rientro visi-tava le famiglie, gli anzia-ni del Pensionato, intratte-neva i gruppi giovanili sui problemi della Missione; dal suo esempio nacque qualche vocazione, come espresse durante le esequie la giovane Sr.Fernanda di Volpino, oggi lanciata nell’opera missionaria in tutto il mondo.Senza sfarzo e in grande raccoglimento la Salma di Sr.Costanza è stata accol-ta nella chiesa Santuario di Corti, sua parrocchiale fin dall’infanzia, dai ragazzi e numerose persone, salu-tata dalle belle parole del-la Superiora Sr. Giovanna “ora puoi cantare le lodi del Signore con la tua bel-lissima voce e con il canto che ha animato per noi li-turgie e feste”: quella voce aveva coltivato ed espresso nel coro giovanile del pae-se, come pure il suo talento di artista/ pittrice dal tocco

impeccabile. La celebra-zione delle esequie è sta-ta animata dalla presenza dei cugini il teologo Don Giacomo Canobbio e Roc-co Bettoli pure missiona-rio comboniano: al termine il toccante intervento della nipote Ester con la lettu-ra espressiva della poesia scritta dalla sorella dal tito-lo “Donazione”.La realtà misteriosa di una vita donata e spesa per amore come quella di Suor Costanza, non può far di-menticare le sue origini: cresciuta e forgiata in una famiglia unita, da genitori religiosi, generosi verso gli altri, forti nelle gravi dif-ficoltà dovute alle guerre; ora rientrata discreta e rico-noscente accanto a loro, la-scia un ricordo e un esem-pio memorabile a tutta la Comunità.

R.M.

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Settembre, inizio (almeno) astronomico dell’ au-tunno, è la stagione crepuscolare per eccellenza.Da essa vengono ispirati mille paragoni agresti, silvani ed esistenziali:dallo scorrere del tempo, alla memoria, all’approssimarsi di una stagione peggiore.

AUTUNNOOr che settembre sciacqua l’esperienza

del faticoso maturare il frutto, non picchia e non offende la radice

che poco d’anzi ancora la sfiancava,la ruga al cielo a forma di monetache piega, nella sera anticipata.

I pezzi di questi ultimi miei annipiangono come amori consumati,

volati via nel rogo delle estatibruciate come aborti di speranze,

sciami di foglie non ancora morte,che il vento strappa al maturar dell’uva.

Ma il grappolo ormai pronto che consumofinisce presto, e cerco quel che avanza

mentre la notte si va componendo e troppo poco, illumina la stanza

lo sguardo, adulto e buono, di mio figlioch’ ora sorride, alla mia confusione.

Nando Bertonia mio padre 28-09-2009

L’angolo della PoesiaFiglio di brenesi saliva ogni anno in Valcamonica per visitare la tomba dei genitori. Aveva 93 anni

Ricordo diMons. Maffeo Ducoli

Il grande cuore del ve-scovo mons. Maffeo Ducoli ha cessato di battere a 93 anni. En-trambi i genitori erano brenesi di antica stir-pe e tuttavia Giovan-ni Maffeo non è nato a Breno, il 7 novem-bre 1918, per i continui spostamenti della fami-glia a seguito del lavo-ro paterno. Da semina-rista, le intere vacanze comunque le trascorre-va presso i molti paren-ti che abitavano qui. Ha sempre considerato la cittadina camuna come la sua patria ed il duo-mo come la sua parroc-chiale. Ordinato sacer-dote nel 1942, in piena seconda guerra mon-diale, venne accom-pagnato all’altare da mons. Stefano Regaz-zoli, allora arciprete, vicario foraneo di Bre-no. Tanti ragazzi dell’e-poca ricordano come la domenica il chierico prima ed il sacerdote poi radunasse tutti i ma-schietti nella chiesa di san Carlo (a quei tempi non esisteva l’oratorio) per il catechismo. Da noi fanciulli di quegli anni venne subito bat-tezzato come “il prete dai bottoni rossi” per la particolare caratteristi-ca della veste talare ti-pica della diocesi ligure nella quale era incardi-nato. Nel dopoguerra, dopo un periodo in cura d’anime, venne invia-to a Roma ed avviato alla carriera diplomati-ca, ove si distinse par-

Feltre-Belluno. Come vescovo diocesano si prodigò per il restauro della cattedrale di san Martino, del vescovado e della curia di Belluno, del villaggio san Paolo a Cavallino-Treponti, dalla villa Gregoriana a san Marco di Auronzo; si impegnò moltissimo per la realizzazione del Centro di spiritualità e cultura “Papa Luciani” a santa Giustina Bel-lunese e del santuario santa Maria Immaco-lata Nostra Signora di Lourdes sull’Alpe di Nevegàl. Fu l’artefice dei soggiorni estivi di papa Giovanni Paolo II a Lorenzago di Ca-dore. Il 2 gennaio 1996 la rinuncia alla dioce-si per raggiunti limiti d’età. Ducoli fu lega-to da sincera amicizia col Patriarca di Vene-zia, il cardinale Albino Luciani, (divenuto poi

Giovanni Paolo I), con Giovanni Paolo II, col parroco di Breno mons. Pietro Gazzoli, (divenu-to poi vescovo ausiliare di Brescia), col parroco mons. Vittorio Bono-melli, con mons. Tino Clementi (divenuto poi parroco di Manerbio) e con mons. Franco Corbelli (attuale arci-prete di Breno). Aven-do sepolto nel cimitero di Breno il padre e la madre, mons. Ducoli, fino a quando potè, non mancò di presiedere le celebrazioni del Triduo dei morti, che annual-mente si celebra a gen-naio: veniva dalla sede della sua diocesi di Fel-tre-Belluno, o ultima-mente da Verona. Du-rante il parrocchiato di mons. Bonomelli inter-pose i suoi buoni uffici affinchè si stabilissero a Breno le Suore Mes-sicane. Contribuì anche finanziariamente, ai re-stauri della chiesa cam-pestre di san Maurizio, nei pressi del cimitero: per quel tempio antico regalò le campane per il campanile e, tra l’altro, un nuovissimo organo, usato oltre che nella li-turgia, per concerti di grande livello. In que-sto tempio sarà sepolto.

Ermete Giorgi

ticolarmente nel servi-zio alla Santa Sede in America centrale e lati-na. Presso il centro san Siro di Breno, in parec-chie bacheche son con-servate le molte onori-ficenze ed i diplomi che ebbe e che testimonia-no il periodo diplomati-co e l’impegno profes-sionale. Tornato nella capitale fu alla segrete-ria di Stato con mons. G.Battista Montini. Ba-stava che (un singolo o un gruppo) si dichiaras-se brenese alle Guar-die svizzere del porto-ne di bronzo, perché non solo si aprissero le porte del Vaticano, ma fosse possìbile ottene-re permessi speciali, o ingressi ad udienze pa-pali. Nel 1967, dal papa bresciano Paolo VI vie-ne nominato vescovo ausiliare di Verona, poi nel 1975 divenne ti-tolare della diocesi di

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GL I INF I S S I IN LEGNOCHE PARLANO D I TE

Azioni coordinate per la valorizzazione del territorio

Lago d’Endineosservato speciale

L’ambiente lago, inte-so meramente come ele-mento territoriale, rap-presenta già per le sue caratteristiche intrinseche un elemento nodale. Tut-tavia, spesso, il Lago di Endine è ancora percepi-to, in alcuni settori e dal-le limitrofe realtà territo-riali, come una semplice cerniera fra i territori di-versi in cui s’intrecciano molteplicità d’interessi. Un po’ quello che capita in situazione analoghe, vedi il Sebino, dove per anni il lago è stato con-siderato esclusivamente come bacino di accumu-lo dell’acqua da utilizza-re, spesso in modo scrite-riato, ai soli fini agricoli della pianura. Forti sono state le pressioni eserci-tate dagli enti locali per studiare una strategia co-mune tanto da produrre un progetto “Coordinarsi per Agire Insieme sulle Acque del Sebino” sot-to la guida di una cabina di regia che vede presenti tutti gli enti e associazio-ni che hanno a che fare con il lago.Sulla scia dell’azione promossa dal progetto “Coordinarsi per Agire Insieme sulle Acque del Sebino” e la reale concre-tezza delle risposte messe in campo che ha “positi-vamente contagiato” i ba-cini circostanti, l’ormai ampiamente sperimentata operatività della Cabina di Regia ha piacevolmen-te allargato l’azione an-che ai Laghi di Endine e Moro. Nuovi ambiti, nuo-vi territori ma con proble-matiche analoghe e neces-sità operative che permet-tono di agire sulle criticità facendo dell’ampio parte-nariato il miglior mezzo

di confronto ed il miglior mezzo per l’ottimizza-zione delle risorse. L’in-teresse all’ampliamento del territorio di azione da parte degli Enti e Sog-getti coinvolti e portatori di spontanee manifesta-zioni di intenti d’azioni concrete che coinvolga-no quindi più bacini la-custri, deve essere chiara-mente simbolo di uno dei migliori auspici. In que-sto senso è nato un nuo-vo progetto denominato “Interventi di riqualifica dell’ecosistema acquatico

lacustre e degli ambienti naturali del Lago d’Iseo ed interventi di miglio-ramento delle condizioni biologiche ed ecologiche del Lago d’Endine non-ché miglioramento natu-ralistico e di qualità del-le acque del Lago Moro.” -, considerando la stretta interconnessione tra pro-cessi partecipativi, corret-ta valorizzazione econo-mica della risorsa acqua e interventi di riqualifi-cazione, intende proporre azioni concrete, condivise e replicabili, finalizzate al

miglioramento della qua-lità ambientale nel bacino del Lago d’Iseo, del Lago di Endine e del Lago Moro. In particolare ci si riferisce a interventi fina-lizzati al miglioramento delle condizioni ecologi-che, chimiche, biologiche e idromorfologiche dei corpi idrici con riferimen-to alla riqualificazione dei corpi idrici superficia-li – già definite in modo condiviso e con ottica di bacino e per le quali esi-stono già gradi di detta-glio progettuale avanza-ti - e loro monitoraggio Una linea di azione pre-vede interventi di miglio-ramento delle condizioni biologiche ed ecologiche del Lago di Endine che si dividono a loro volta in

altre quattro linee di azio-ne in direzione del risul-tato comune raggiungibi-le efficacemente con azio-ni congiunte su più fronti: interventi di rinaturaliz-zazione e recupero idrau-lico delle aree a canneto interrate e degli ecosiste-mi filtro naturali, miglio-ramento spondale ed am-pliamento delle connes-sioni di naturalità tra ter-ra ed acqua; interventi di recupero e sostegno delle popolazioni ittiche autoc-tone per il miglioramento biologico delle acque la-custri mediante il soste-gno delle specie caratteri-stiche mediante la concre-tizzazione di un incubatoi ittico dedicato alle specie lacustri a servizio dei la-ghi; interventi gestionali

di contenimento e azione sulle componenti biologi-che alloctone (ad esempio pesce Siluro) dominanti e riconosciute impediti-ve ad un veloce miglio-ramento delle condizioni ed a sostegno di una più veloce ripresa sistemico qualitative ad opera dei risultati delle azioni pro-poste da progetto; realiz-zazione di una campagna di indagine riguardante il contenimento e la rimo-zione delle microalghe.L’azione coordinata, uni-tamente ai contributi rac-colti per il completamen-to del progetto, porteran-no un sicuro beneficio all’ambiente che gravita intorno al bacino lacustre della Valcavallina.

Buono il giudizio espresso dall’Aslsulla qualità dell’acqua del lago

Un tuffo dove l’acqua è più blu

Anche per la stagione 2012 le acque del lago sono state promosse dall’Asl della provincia di Bergamo. Le ultime analisi effet-tuate dall’Asl hanno in-fatti rivelato che la con-centrazione dei batte-ri nell’acqua rientra nei parametri fissati dalla nuova normativa che re-gola la balneabilità dei laghi italiani.La legge prevede che l’acqua dei laghi, prele-vata in vari punti, venga classificata come eccel-lente, buona, sufficiente o scarsa, a seconda del-la concentrazione di bat-teri, in particolare degli Enterococchi intestinali e degli Escherichia Coli. Tredici sono stati i pre-lievi esercitati in diversi punti e il risultato è sta-to omogeneo ed ha pre-miato con un “eccellen-

te” la qualità dell’acqua. Insomma, un risultato più che buono. A qual-cuno verrà da storcere il naso di fronte a tali giu-dizi, ma la normativa vi-gente porta ad esprime-re tali valutazioni. Con l’entrata in vigore del D.L.vo 30 maggio 2008, n. 116 “Attuazione della direttiva 2006/7/CE re-lativa alla gestione del-la qualità delle acque di balneazione e abro-gazione della direttiva 76/160/CEE”, dalla sta-gione balneare 2009 le acque di balneazione del lago d’Endine vengono classificate secondo una valutazione qualitativa, che si basa sui risultati dell’attività di monito-raggio svolta dall’ASL della provincia di Ber-gamo.Il D.L.vo 116/08 preve-de infatti, una classifica-

zione delle acque di bal-neazione secondo speci-fici criteri microbiologi-ci.

Come indicato dalla norma (art. 7 del D.L.vo

116/2008), la valutazio-ne delle acque di balne-azione si deve basare sui dati delle ultime quattro stagioni balneari, oppu-re su una serie minima di n. 16 campioni con-

secutivi. E’ stata quin-di aggiornata la classi-ficazione delle acque di balneazione delle loca-lità controllate sul lago d’Endine, che si riporta di seguito.

LAGO D’ENDINE - CLASSIFICAZIONE STAGIONE BALNEARE 2012(elaborazione dati stagioni balneari 2008 ÷ 2011)

Le analisi sui campioni sono eseguite dal Laboratorio di Sanità Pubblica del Dipartimento di Preven-zione Medica dell’ASL di Bergamo.Oltre ai controlli per la ricerca dei parametri microbiologici, prosegue nell’arco di tutto l’anno 2012 il monitoraggio per la ricerca di cianobatteri. L’attività di monitoraggio delle acque di balneazione del lago d’Endine viene svolta in collaborazione con il Corpo di Polizia Provinciale di Bergamo.

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A settembre parte la raccolta differenziata dei contenitori

Ranzanico lascia la plastica fuori dalla porta

Per i residenti nel co-mune di Ranzanico al Lago inizia con que-sto mese di settembre un periodo sperimen-tale per la raccolta dif-ferenziata dei conte-nitori di plastica che verrà effettuata porta a porta secondo il se-guente calendario: ve-nerdì 7.9.2012 – vener-dì 5.10.2012 - venerdì 16.11.2012 – venerdì 14.12.2012I contenitori di plastica

dovranno essere inseri-ti in sacchi trasparen-ti che potranno essere depositati dopo le ore 20.00 del giorno ante-cedente la raccolta e comunque entro le ore 6,00 del giorno stesso.Cosa è possibile diffe-renziare:

IMBALLAGGI VARI (PLASTICA) ALIMENTARI- Bottiglie acqua mine-

rale, bibite, olio, suc-chi, latte, ecc.- Flaconi/dispensatori sciroppi, creme, salse, yogurt, ecc…- Confezioni rigide per dolciumi (es: scatole trasparenti e vassoi in-terni ad impronte)- Confezioni rigide/flessibili per alimenti in genere (es. affettati, formaggi, pasta fresca, frutta, verdura)- Buste e sacchetti per

alimenti in genere (es. pasta, riso, patatine, sa-latini, caramelle, surge-lati)- Vaschette porta – uova- Vaschette per alimen-ti, carne e pesce- Vaschette/barattoli per gelati- Contenitori per yo-gurt, creme di formag-gio, dessert- Reti per frutta e ver-dura- Shoppers e imballag-gio secondario per bot-tiglie di acqua minera-le/bibite e similari (es. carta igienica, scottex, ecc….)- Barattoli per alimenti in polvere- Contenitori vari per alimenti per animali- Coperchi

IMBALLAGGI VARI (PLASTICA) NON ALIMENTARI- Flaconi per detersivi, saponi, prodotti per l’i-giene della casa, della persona, cosmetici, ac-qua distillata etc..- Barattoli per confe-zionamento di prodotti vari (es. cosmetici, arti-coli da cancelleria, sal-viette umide, detersivi, rullini fotografici)

- Shoppers e imballaggi secondari per bottiglie di acqua minerale/bibi-te o analoghi

- Blister e contenitori ri-gidi e formati a sagoma (es. gusci per giocattoli, pile, articoli da cancel-leria, gadget vari, arti-

coli da ferramenta e per il “fai da te”)- Scatole e buste per confezionamento di capi di abbigliamento (es: camicie, biancheria intima, calze, cravatte)- Vaschette per alimenti e, imballaggi di piccoli elettrodomestici di Po-listirolo Espanso- Sacchi, sacchetti, bu-ste (es. sacchi per de-tersivi, per prodotti per giardinaggio, per ali-menti per animali)- Vasi per vivaistiTutti questi materiali devono essere puliti e non devono contenere residui di prodotto. Dal 1 settembre la plastica non potrà essere smalti-ta con la frazione secca (sacco viola trasparente)

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Casazza Festival Band 2012La Commissione Cultura del Comune di Casazza ha organizzato la se-conda edizione del “Casazza Festival Band 2012”, finalizzato a dare spazio e valorizzare le band musicali del territorio.Il concorso prevede delle serate di esibizione presso la Locanda “Gna fat gna salat” di Casazza, da quantificare in base al numero di iscrizioni che perverranno, alle quali seguirà la serata finale del 24 Novembre presso la sala della Comunità di Casazza. Le iscrizio-ni, da effettuare median-te l’apposito modulo con allegata copia della ricevuta di versamento della quota di iscrizione di € 20,00, vanno invia-te alla Biblioteca comu-nale all’indirizzo mail [email protected], al n. di fax 035812688 oppure consegnate a mano, en-tro il termine perentorio del 24 Settembre 2012.Premi: • Attestati di partecipazione a tutte le band • Attestato di finalista per le prime dieci classificate • Al 1° classificato premio di € 500,00 • Al 2° classificato premio di € 300,00 • Premio giuria tecnica € 200,00. Questo premio può essere assegnato a una band o a un singolo musicista (anche non pervenuto in finale).

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Non è un trastullo fanciullesco, ma un gioco collettivo di piazza per adulti che, un tempo, coinvolgeva l’intera platea comunitaria per un

rito festivo nei paesi delle valli bresciane

La “bàla creèla”

Si tratta dell’antico gio-co collettivo di piazza, praticato ancora oggi in Valcamonica. A questa particolare categoria dell’Homo ludens ha dedicato una pubblica-zione Gian Franco Co-mella, studioso di Ar-togne, che – in sede di premessa – spiega come un gioco risulti utile per comprendere coscienza e specificità di un per-corso storico. Era ne-cessario non lasciar af-fondare nell’oblio una pratica secolare che ha costituito un aspetto importante nel modo di essere delle passate ge-nerazioni. Giustamente l’autore ricorda che già dal 2003 l’Unesco ave-va approvato una “Con-venzione per la Salva-

guardia del Patrimonio Culturale Immateriale”, dove si reputava degna di tutela la sfera di co-noscenze, pratiche, tra-dizioni che gruppi e co-munità consideravano parte della loro eredi-tà culturale. “Cultura, cioè – continua Comel-la - in una accezione ampia: un universo va-loriale precipuo com-prensivo di storia, ca-ratteri, narrazioni, at-mosfere, saperi, senti-menti”. Ed ancora: “La “bàla creèla” non è un trastullo fanciullesco, ma un gioco collettivo di piazza per adulti che, un tempo, coinvolgeva l’intera platea comuni-taria e che per un lun-go periodo storico ha connotato il rito festi-

vo nei paesi delle valli bresciane”. Oggi - la-menta a giusta ragione l’estensore del saggio - la piazza del paese non è più lo spazio fi-sico dove si esprimeva e trovava sublimazio-ne la socialità. Ai no-stri giorni spazi e mo-dalità son stati stravol-ti e sconvolti: a luogo deputato è stato assunto l’ambulacro che attra-versa il centro commer-ciale, ove le famigliole al completo si precipi-tano la domenica po-meriggio per celebrare becere liturgie consu-mistiche, per confron-tarsi e quasi quasi per confortarsi. Poi però, la voglia di stare insieme cacciata dalla porte ri-entra dalla finestra: per

esempio a Ferragosto nelle piazze e piazzet-te dei borghi valligiani si innalzano padiglioni ove ogni sera si com-memorano i prodot-ti locali con cene fre-quentatissime, più per stare insieme che per amore delle salamel-le alla griglia. Il gioco della bàla creèla entra-to in sofferenza a metà del 1900 sopravvive ancora in alcuni Comu-ni della vallata dell’O-glio: Terzano, Angolo Terme, Angone, Ono san Pietro e Gianico. Il termine bàla deriva dal latino pila ed il gioco ebbe enorme popolari-tà in terra camuna, dal lago al Tonale. Poi c’è la creèla, o l’arnese co-nosciuto anche come tamburello. Col tempo la pallina cambia ade-guandosi, sino a quel-la in gomma piena, at-tualmente in uso. Non manca allo studio di G. Franco Comella una sa-crosanta incursione an-che nel vernacolo; ad esempio bèla, rivincita (usato anche per i gio-chi a carte); cöramèla, striscia in pelle, utiliz-zata da taluni a prote-zione del palmo; ladì, agile; rengà, avere at-teggiamento e parole litigiose; tó onda, pren-dere rincorsa. Segnalia-

mo questa sorta di vo-cabolario personalizza-to agli studiosi camuni (per esempio Antonio Stefanini di Corteno Golgi; Mauro Fiora di Darfo Boario Terme; Giacomo Goldaniga di Borno, Dino Marino Tognali di Vione, ecc. ecc.) che si occupano dello studio del nostro dialetto e che hanno compilato a questo pro-posito vocabolari. L’o-pera del Comella termi-na poi con una interes-sante rassegna di foto di paesi, piazze di gioco, personaggi che, soprat-

tutto in passato, hanno costituito la struttura portante di questo in-trattenimento popolare. Fotografie usate come prova storica: istan-tanee che divengono dapprima cronaca, poi testimonianza, quindi documento. Fare storia insomma – beninteso quella contemporanea – con documenti foto-grafici, dopo aver pe-raltro già onorevolmen-te battuto la via della ri-cerca per così dire tra-dizionale cioè quella di documenti d’archivio.

Ermete Giorgi

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Paspardo, ottima riuscita del ritiro pre-stagione del Karate Master Rapid CBL

Una buona stagioneinizia dal ritiro

Così una rappresenta-tiva di atleti del Karate Master Rapid CBL, nel-la settimana dal 14 al 20 agosto sono stati impe-gnati in un importante stage denominato “Ka-rate on the Mountain - Paspardo 2012”.Questo raduno di Karate, svolto a metri 1000 nella bella cittadina di Paspar-do, ha avuto l’autorevole supervisione tecnica del Maestro Francesco Maf-folini, coadiuvato per l’occasione dai tecnici Oscar Pe, Giulio Bellini ed Eduard Agaston. I 40 ragazzi coinvolti hanno potuto godere di un pa-norama montano sugge-stivo, alloggiando pres-so la “casa vacanze” di Paspardo, usufruendo delle strutture sportive

e dei locali della scuo-la Elementare predispo-sti dal sodalizio con 200 metri di tatami. Durante il ritiro, in cui c’è stato spazio per escursioni, partecipazione a concer-ti e allenamenti notturni, i ragazzi hanno trascorso una settimana fantastica: accompagnati da un cli-ma decisamente estivo hanno potuto affinare la propria tecnica metten-dosi alla prova e con-frontandosi con i nume-rosi campioni di karate presenti. Lo Stage si è chiuso con un pranzo nel quale sono intervenuti anche i geni-tori. Durante il periodo del raduno, il viceSindaco Dassa ed il Sindaco De Pedro, hanno seguito da

vicino l’iniziativa e non hanno mancato di rin-graziare gli organizza-tori ed elogiare i ragazzi distinti per entusiasmo, disciplina ed impegno. Nel discorso di chiu-sura, il Maestro Maf-folini ha sottolineato la grande disponibili-tà dell’amministrazio-ne comunale di Paspar-do che ha permesso lo sviluppo di un progetto dagli altissimi contenu-ti educativi e formativi. Per il Club di Francesco Maffolini un’altra ini-ziativa figlia della politi-ca di confronto continuo che i dirigenti del Club hanno ricercato sin dalla fondazione e che ha por-tato ha risultati sportivi e di promozione davvero entusiasmanti.

Il Karate Master Rapid 8 medaglie WKFagli Open di Lignano

Lignano Sabbiadoro, 26 agosto 2012. Tribu-na gremita, al palasport Ge.Tur per la gara di Ka-rate Internazionale de-nominata “27° Open In-ternazionale Lignano 2012”, una festa legata al karate agonistico che ha visto coinvolti ben 1200 atleti. Di altissimo profi-lo il livello tecnico, ga-rantito dalla presenza di atleti affermati, molti dei quali appartenenti alla Squadra Nazionale Gio-vanile e di Club stranieri. In questo contesto, il Ka-rate Master Rapid CBL è riuscito a migliorare le 6 medaglie conquista-te nel 2011, aggiudican-dosi stavolta ben 8 podi. La gara è stata il felice epilogo di una settimana di allenamenti presso le strutture friulane, sedute alle quali ha partecipato,

nelle sessioni destinate ai tecnici, anche il Maestro Francesco Maffolini, il quale ha potuto così ag-giornarsi sulle ultime ed innovative metodiche di allenamento. In questo prestigioso evento spor-tivo marcato Fijlkam, la squadra di Maffolini ha ottenuto un bottino di 5 medaglie di bronzo con Nicole Chiodi, Matteo e Francesco Landi, Giulio Sembinelli e Pierpaolo Bonalda (Cadetti WKF) 2 d’argento con Oscar Pe ed ancora Pierpaolo Bo-nalda ma stavolta nella cat. Eso B e 1 medaglia d’oro a squadre, grazie al prestito di Serena Pe-luchetti alla Fudochi Ka-rate di Trenzano, un trio Raccagni/Gabrieli/Pelu-chetti ben rodato, già rap-presentate giovanile del CTR Lombardia per tutto

il 2012. La Master Rapid è stata tra i pochi Club ad ottenere podi sia nel kata che nel kumite, renden-do in parte misurabile la filosofia di una scuola, quella del Maestro Maf-folini, che continua ad es-sere competitiva a livello nazionale in entrambi le specialità. La gara chiu-de una stagione sportiva 2011/12 ricca di succes-si ottenuti in gare di alto profilo, sicuramente la migliore stagione in as-soluto dalla fondazione del Karate Master Rapid CBL per traguardi agoni-stici e promozionali e so-prattutto per il felice esi-to dei progetti educativi e formativi affrontati. Ora l’attenzione dello Staff di Maffolini sarà tutta per la riapertura dell’attività corsistica prevista per lu-nedì 3 settembre 2012.

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