Montagne e Paesi - Luglio 2012 -

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Editore: MP & Partners - Direttore Responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo numero 14 dell’8/4/1997 - Anno XVI - N. 7 - LUGLIO 2012 25040 ESINE (Bs) -Via Arca, 9/b tel. 0364.466928 - www.osteopatiacamuna.it OSTEOPATIA - FISIOTERAPIA BIODINAMICA Tel 0364 456536 Uffici ubicati a: Piancogno Edolo Lumezzane Tel 0364 361136 Ambulatori ubicati a: Esine Edolo Martinengo EDOLO BOARIO e dintorni L’azione promossa dai genitori dell’Associazione Oltre Noi centra il primo obiettivo In anticipo sui programmi arriva il pulmino per i disabili Giovedi 12 luglio sarà una giornata importante per i ragazzi del CDD di Sovere e per i loro genitori che dall’inizio di quest’anno hanno promosso una raccolta fondi con l’obiettivo di acquistare un pulmino nuovo ed at- trezzato al trasporto delle carrozzelle. Alle ore 15, infatti, al Porto Turistico di Lovere avverrà la consegna alla Comunità Montana dei Laghi, di un nuovissimo mezzo attrezzato per il trasporto dei disabili che frequentano il Centro di Sovere e ad uso dell’Associazione Oltre Noi per i programmi di sollievo promossi per i fine settimana. (a pagina 2) Lo ha conquistato l’ANUU Migratoristi locale con il progetto “Non solo Caccia” Premio internazionale ambiente a Castro Passione antica che l’uomo non si è mai scrollato di dosso. La caccia è tradizione, leggende, folklore, ri- spetto per la natura e per gli animali e ceri- moniosi rituali che ri- vivono ancora oggi nelle azioni e nei rac- conti dei cacciatori. La salvaguardia della biodiversità è uno de- gli obbiettivi del cac- ciatore che è un pro- fondo conoscitore del- la flora e della fauna, un attento controllo- re dell’equilibrio am- bientale, un nemico inesorabile del bracco- niere e dell’inquinato- re. Per tener fede a questo modello di vita è sta- ta costituita nel 1958 l’ANUU, Associazio- ne dei Migratoristi Ita- liani, per lo studio, la tutela e la conserva- zione delle cacce tra- dizionali italiane agli uccelli migratori. Nel corso della recente Assemblea Nazionale, come ormai consuetu- dine, si è proceduto al conferimento dei rico- noscimenti del “Pre- mio Internazionale Ambiente”, giunto ora alla quarta edizione. Quest’anno il primo premio è stato con- ferito ad un progetto realizzato dal gruppo ANUU Migratoristi di Castro, coordinato dal Presidente del gruppo stesso, Corrado Galli- zioli, dal titolo “Non solo caccia, realizzato in quattro distinte fasi (a pagina 9) Nata quattordici anni fa, il suo cammino incrocia le più recenti disposizioni normative che impongono di trovare un’univocità di gestione dei servizi in bacini omogenei sotto i 5.000 abitanti L’Unione dei Comuni della Valsaviore si interroga sul suo futuro I Comuni aderenti all’Unione sono: Ce- degolo, Berzo Demo, Cevo, Saviore dell’A- damello e Sellero. Ora ci si interroga sul futuro dell’istituzione fondata nel 1998, quin- di quasi 14 anni fa. La legge allora vigente (142/90) prevedeva un percorso di dieci anni prima di giungere alla fusione in un Comune unico. Le più recenti disposi- zioni normative impon- gono di trovare un’uni- vocità di gestione dei servizi in bacini omo- genei sotto i 5.000 abi- tanti, lasciando al terri- torio la responsabilità di individuare le scelte migliori. Va predisposto un pro- getto da sottoporre alla riunione plenaria del- la Giunta dapprima ed al Consiglio dell’Unio- ne poi che scandisca i tempi di rafforzamento della gestione associa- ta dei servizi comuna- li come anticipazione della proposta referen- daria di Comune Unico della Valsaviore. (a pagina 3)

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Editore: MP & Partners - Direttore Responsabile: Nicola Martinelli - Reg. Tribunale di Bergamo numero 14 dell’8/4/1997 - Anno XVI - N. 7 - LUGLIO 2012

25040 ESINE (Bs) -Via Arca, 9/btel. 0364.466928 - www.osteopatiacamuna.it

OSTEOPATIA - FISIOTERAPIABIODINAMICA

Tel 0364 456536Uffici ubicati a:

PiancognoEdolo

Lumezzane

Tel 0364 361136Ambulatori ubicati a:

EsineEdolo

Martinengo

EDOLO

BOARIO e dintorni

L’azione promossa dai genitori dell’Associazione Oltre Noicentra il primo obiettivo

In anticipo sui programmi arriva il pulmino per i disabili

Giovedi 12 luglio sarà una giornata importante per i ragazzi del CDD di Sovere e per i loro genitori che dall’inizio di quest’anno hanno promosso una raccolta fondi con l’obiettivo di acquistare un pulmino nuovo ed at-trezzato al trasporto delle carrozzelle. Alle ore 15, infatti, al Porto Turistico di Lovere avverrà la consegna alla Comunità Montana dei Laghi, di un nuovissimo mezzo attrezzato per il trasporto dei disabili che frequentano il Centro di Sovere e ad uso dell’Associazione Oltre Noi per i programmi di sollievo promossi per i fine settimana.

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Lo ha conquistato l’ANUU Migratoristi locale con il progetto“Non solo Caccia”

Premio internazionale ambiente a Castro

Passione antica che l’uomo non si è mai scrollato di dosso. La caccia è tradizione, leggende, folklore, ri-spetto per la natura e per gli animali e ceri-moniosi rituali che ri-vivono ancora oggi nelle azioni e nei rac-conti dei cacciatori. La salvaguardia della biodiversità è uno de-gli obbiettivi del cac-ciatore che è un pro-fondo conoscitore del-la flora e della fauna, un attento controllo-re dell’equilibrio am-bientale, un nemico inesorabile del bracco-niere e dell’inquinato-re.Per tener fede a questo modello di vita è sta-ta costituita nel 1958 l’ANUU, Associazio-ne dei Migratoristi Ita-liani, per lo studio, la tutela e la conserva-zione delle cacce tra-dizionali italiane agli uccelli migratori. Nel corso della recente Assemblea Nazionale, come ormai consuetu-dine, si è proceduto al

conferimento dei rico-noscimenti del “Pre-mio Internazionale Ambiente”, giunto ora alla quarta edizione. Quest’anno il primo premio è stato con-ferito ad un progetto

realizzato dal gruppo ANUU Migratoristi di Castro, coordinato dal Presidente del gruppo stesso, Corrado Galli-zioli, dal titolo “Non solo caccia, realizzato in quattro distinte fasi

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Nata quattordici anni fa, il suo cammino incrocia le più recentidisposizioni normative che impongono di trovare un’univocità di

gestione dei servizi in bacini omogenei sotto i 5.000 abitanti

L’Unione dei Comunidella Valsaviore si

interroga sul suo futuroI Comuni aderenti all’Unione sono: Ce-degolo, Berzo Demo, Cevo, Saviore dell’A-damello e Sellero. Ora ci si interroga sul futuro dell’istituzione fondata nel 1998, quin-di quasi 14 anni fa. La legge allora vigente (142/90) prevedeva un percorso di dieci anni prima di giungere alla

fusione in un Comune unico. Le più recenti disposi-zioni normative impon-gono di trovare un’uni-vocità di gestione dei servizi in bacini omo-genei sotto i 5.000 abi-tanti, lasciando al terri-torio la responsabilità di individuare le scelte migliori. Va predisposto un pro-

getto da sottoporre alla riunione plenaria del-la Giunta dapprima ed al Consiglio dell’Unio-ne poi che scandisca i tempi di rafforzamento della gestione associa-ta dei servizi comuna-li come anticipazione della proposta referen-daria di Comune Unico della Valsaviore.

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Filiale di Esine: via Faede 8 - tel 0364361244Filiale di Pisogne: via Milano 1 - tel 0364880573Filiale di Artogne: via XXV Aprile 45 - tel 0364599170Filiale di Costa Volpino - via Torrione 1 - tel 035988442Filiale di Endine Gaiano - via Del Tonale e della Mendola - tel 035826120

AGENZIA GENERALE DI DARFO BOARIO TERME25047 DARFO BOARIO TERME (BS) VIA ROMA, 73TEL. 0364.531556 - FAX 0364534570e-mail:[email protected]

DI ARRIGONI FABIO, MERCANTI GIACOMO e POIATTI GIORGIO

ARGENTOOROLOGI USATI

Dall’ASL di Bergamo una panoramica dettagliata sulla situazione sanitaria della popolazione dell’intera Provincia

Lo stato di salutedei bergamaschi

Anche per l’anno 2011 una dettagliata relazione è stata pubblicata dall’ASL bergamasca sulle condi-zioni di salute degli abi-tanti di Città e Provincia con la finalità di conte-nere il più possibile il ri-schio mortalità e soprat-tutto prevenire per tempo le patologia più diffuse e i danni conseguenti sul piano individuale e so-ciale In base a tale ricer-

ca portata avanti dal dott. Zucchi, la prevenzione ri-veste un ruolo fondamen-tale in quanto si occupa di tre aspetti particolari: la rimozione o attenuazio-ne della cause di malattia e disabilità, diagnosticare precocemente una condi-zione di malattia, quin-di a promuovere stili di vita in persone già affette da patologie e favorirne eventuali percorsi riabili-

tativi. Per quanto riguarda la situazione attuale della popolazione bergama-sca, nella sua eterogenei-tà si possono evidenzia-re alcune caratteristiche: la piramide cosidetta “a botte” evidenzia una con-centrazione della mag-gior parte dei soggetti nelle fasce centrali di età ( fra i 45 e i 55 anni); le zone montuose appaiono più“spopolate”rispetto

alla zona urbana, periur-bana e della Bassa ber-gamasca. Inoltre il tasso di popolazione anziana è più alto in Valle Bremba-na, Seriana e in Bergamo: le Vallate più alte presen-tano tassi di natalità più bassi, mentre nell’area della Bassa Bergamasca e zona Est, sono presenti più coppie giovani, anche di origine straniera: gli indici di fecondità delle donne straniere sono dop-pi rispetto alle donne ita-liane: 86,5 vs 34,6) Dal panorama presentato il tasso di mortalità com-plessivo riflette un indice di vecchiaia in aumento rispetto alla popolazione giovane, fattore piutto-

sto diffuso nel resto della Regione.Per quanto riguarda le malattie, si riscontra una maggioranza di quelle tu-morali e cardiocircolato-rie, prime cause di morte nei maschi e nelle fem-mine: attualmente, grazie agli Screening sempre più diffusi come il Pap-test- mammografia- colono-grafia, il trend storico è in costante diminuzione per queste gravi malat-tie. I tumori più frequen-ti nei maschi sono quelli di Prostata (19%), Bron-chi e Polmoni (16,9%), Colon retto (11,6)%, Fe-gato (8,1%), mentre per la popolazione femminile abbiamo: tumori al Seno (31,2%), al Colon retto (11,0%), Stomaco (5,8%) , Bronchi e Polmoni (5,4%) . Per alcune di queste patologie come ad esempio per quelle polmo-nari, è sempre consigliata l’astensione dal fumo, per il fegato dall’alcol, per al-tre forme esami preven-tivi ogni due anni. Fra le patologie croniche a forte impatto sociale, hanno la preminenza quelle di tipo Neurologico, come il Par-kinson, le Demenze Seni-li, quelle Psichiatriche: la zone in cui è più diffusa

la malattia di Parkinson è quella montana e in parte la metropolitana, mentre per le demenze si eviden-zia un impatto maggiore nelle classi più avanza-te in età con un picco di 78 nei maschi e 82 nelle femmine: più del 50% dei pazienti in RSA presen-ta diagnosi di demenza. Per le malattie Psichiatri-che i casi individuati sono 9.692 ( 46% maschi- 54% femmine) in un’età com-presa tra i 35 e 54 anni: il 90% delle diagnosi è rife-ribile a schizofrenia, sin-dromi affettive, sindromi nevrotiche, disturbi del-la personalità con un’e-levata prevalenza negli ambiti dell’Alto Sebino, Valle Seriana e Valle Se-riana Superiore. I casi di Neuropsichiatria infanti-le sono pari a 8.355 con il 61% dei maschi e 39% delle femmine. La rela-zione molto più esaurien-te di questa breve sintesi, si dilunga poi sul numero e qualità delle analisi re-lative alle varie patologie nonché sulle prestazioni che le ASL locali attua-no nei diversi settori della Sanità per i singoli casi e per le strutture interessate.

R.Belotti

Saldo al 30 aprile Euro 2525,00

Saldo al 31 maggioAvis Sezione Lovere Euro 500,00Credito Bergamasco Ag. Pianico Euro 200,00Offerta B.B. Euro 150,00Offerta R.T. Euro 50,00Offerta F.G. Euro 500,00

Saldo al 30 giugnoOfferta N.N. Euro 500,00Offerta N.N Euro 1500,00Offerta N.N. Euro 2000,00

Totale Raccolta Euro 7925,00

L’azione promossa dai genitori dell’Oltre Noi centra il primo obiettivo

In anticipo sui programmiarriva il pulmino per i disabiliNello scorso numero di giugno avevamo antici-pato che entro il mese di luglio ci sarebbero sta-te delle importanti novi-tà nella vicenda che ri-guarda il pulmino a ser-vizio del Centro Diurno Disabili di Sovere. E le novità ci sono, e molto importanti Giovedi 12 luglio sarà una giornata importante per i ragazzi del CDD e per i loro ge-nitori che dall’inizio di quest’anno hanno pro-mosso una raccolta fondi con l’obiettivo di acqui-stare un pulmino nuovo ed attrezzato al trasporto delle carrozzelle. Alle ore 15, infatti, al Porto Turi-stico di Lovere avverrà la consegna alla Comu-nità Montana dei Laghi, di un nuovissimo mezzo attrezzato per il trasporto dei disabili che frequen-tano il Centro di Sovere e ad uso dell’Associazione Oltre Noi per i program-mi di sollievo promossi

per i fine settimana. Ma come? Si chiederà il nostro attento lettore che ha seguito la vicenda dal-le nostre pagine. Sembra-va assolutamente impos-sibile destinare un mezzo di trasporto al CDD che sostituisse almeno il vec-chio (ed insicuro) pulmi-no finora in servizio!Sembrava fosse così, fino a quando i genitori si sono messi in campo at-tivando una raccolta au-tonoma con un obiettivo “ambizioso, ma non im-possibile” E così, a forza di parlarne ecco trovata la soluzione; la Comuni-tà Montana riceve in co-modato d’uso per quattro anni un pulmino nuovo di zecca sul quale, con i soldi raccolti dall’Asso-ciazione Oltre Noi, è sta-ta predisposta una appo-sita pedana per il solleva-mento delle carrozzine. Questo pulmino rimarrà a disposizione del CDD per tutta la settimana,

mentre nei week end sa-ranno le famiglie dell’Ol-tre Noi a utilizzarlo per i tanti progetti di sollievo e distacco che si rincorrono ormai con ciclo continuo. Nell’accordo sottoscrit-to è anche evidenziato che alla fine del periodo di assegnazione in como-dato d’uso sia la stessa Associazione a riscatta-re il mezzo a titolo defi-nitivo. Per raggiungere questo obiettivo l’Oltre Noi ha dovuto garanti-

re una somma di 15.000 Euro per coprire i costi della pedana. Soldi che, al momento della firma dell’accordo, ancora non c’erano ma sono stati ga-rantiti per dare il via alla complessa operazione. Raggiunto il primo obiet-tivo l’Oltre Noi continua la raccolta delle libere of-ferte per dare una siste-mazione al servizio dei trasporti dei disabili in carrozzella dell’Alto Se-bino e per attivare inizia-tive di sollievo e distacco che già hanno raccolto la convinta adesione delle famiglie interessateCome ogni mese pubbli-chiamo il resoconto delle offerte raccolte:

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CAPO DI PONTE (Bs)Via S. Briscioli, 40 - Tel. 0364.42173

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I Comuni aderenti all’U-nione sono: Cedegolo, Berzo Demo, Cevo, Sa-viore dell’Adamello e Sellero. Pierluigi Mottinelli, membro del Consiglio dell’Unione e consigliere provinciale ha, in questi ultimi giorni, indirizzato ad Alberto Tosa, presi-dente dell’Unione e sin-daco di Saviore dell’A-damello, agli altri pri-mi cittadini (Giampie-ro Bressanelli – Sellero; Silvio Marcello Citroni – Cevo; Andrea Borto-lo Pedrali – Cedegolo; Corrado Scolari – Berzo Demo), agli assessori ed ai consiglieri una missiva sul futuro dell’istituzione fondata nel 1998, quindi quasi 14 anni fa. La legge allora vigente (142/90) prevedeva un percorso di dieci anni prima di giun-gere alla fusione in un Comune unico. Nel suo scritto Mottinelli defini-sce l’esperimento un’e-sperienza pionieristica, seconda a Brescia e quar-ta in Lombardia, che ha poi visto replicare nella sola Valcamonica altre cinque unioni. L’esten-sore dello scritto sostiene che l’esperienza va capi-talizzata e che impone di “mettere a profitto” am-ministrativo e politico la

scelta lungimirante. Nel lasso di tempo di cui s’è detto si è potuto disporre di buone risorse che han-no permesso una forma-zione univoca del perso-nale dipendente su SW gestionali ed una serie di finanziamenti su fonti regionali che consentono oggi, nella dimensione definitiva di cinque Co-muni, sotto la direzione di un unico segretario co-munale di avanzare nel-la qualità dei servizi che eroghiamo ai nostri con-cittadini. “Forte di questo patrimonio – continua Mottinelli – ma conscio che la cognizione nei cit-tadini debba essere forte-mente rafforzata, mi per-metto di aprire una rifles-sione che va oltre i con-fini delle maggioranze o minoranze, proponendo così, cosciente di rappre-sentare un’opinione par-ziale e proprio per questo rispettoso dell’autonoma scelta delle singole am-ministrazioni comunali, un programma dei lavo-ri”. Ed il relatore, a que-sto punto avanza una pro-posta in sette paragrafi. Le più recenti disposizio-ni normative impongono di trovare un’univocità di gestione dei servizi in bacini omogenei sotto i 5.000 abitanti, lascian-

do a noi la responsabili-tà di individuare le scelte migliori. Va predisposto un progetto da sottopor-re alla riunione plenaria della Giunta dapprima ed al Consiglio dell’U-nione poi che scandisca i tempi di rafforzamento della gestione associa-ta dei servizi comunali come anticipazione del-la proposta referendaria di Comune Unico della Valsaviore. La proposta referendaria deve tener conto di un’unica muni-cipalità, che elegge un sindaco, con una propo-sta di Giunta statutaria-mente composta da quat-tro pro-sindaci. Segreta-rio comunale unico, con la relativa riorganizza-zione delle responsabilità dei singoli settori e livel-lo di Unione. Il progetto di accorpamento spin-to sarà sperimentato e proposto entro e non ol-tre il 30 settembre 2012, per esser poi proposto al referendum per la fu-sione entro il 31 dicem-bre 2012. Dalle giunte di prossima convocazione le singole amministra-zioni s’impegnano a sot-toporre all’approvazio-ne o alla ratifica dell’U-nione le singole delibere. Le singole municipalità s’impegnano a discute-re prima e ad assumere posizioni univoche nel-le rappresentazioni delle decisioni di competenza del territorio nei confron-ti degli enti comprenso-riali e delle società parte-cipate.

Il sindaco di Breno, San-dro Farisoglio, dirama in questi giorni un comunica-to stampa in ordine al pro-blema del “Fondo Odi per lo sviluppo dei Comuni di confine”. Nel particola-re caso delle municipalità della Valcamonica il con-fine è quello con la Re-gione del Trentino. L’Odi viene istituito con la legge finanziaria per il 2010 del 23 dicembre 2009 n. 191 e gestisce un fondo di 80 milioni di euro annui per il finanziamento di proget-ti “per lo sviluppo econo-mico e sociale dei territori confinanti con le province autonome di Trento e di Bolzano”. I fondi accredi-tati all’Odi danno luogo ad una gestione unitaria per la quale l’organismo pre-senta il rendiconto ammi-nistrativo annuale. Fariso-glio scrive: “La Provincia di Brescia, sulla carta, po-teva essere tra le favorite per l’assegnazione degli ingenti contributi, anche perché faceva parte del-la commissione giudica-trice il presidente Daniele Molgora, su nomina del Ministero stesso (solo la Provincia di Brescia era rappresentata dal suo pre-sidente). Invece, tra le de-cine di progetti presentati dai Municipi camuni, sol-tanto due sono stati finan-ziati. Nelle fasi preparato-rie alla presentazione delle domande, noi sindaci coin-

volti – sottolinea il primo cittadino brenese – siamo stati convocati per ben due volte da Molgora in Bro-letto; in questi incontri ci è stato chiesto di inserire an-che progetti che riguardas-sero le strade provinciali, visto che l’ente, in questo difficile periodo, non rie-sce a recuperare fondi suf-ficienti per intervenire su queste arterie viarie. Il Co-mune di Breno, seguendo l’indicazione, ha presen-tato tra gli altri un proget-to per la sistemazione del-lo svincolo “Breno Nord” della statale 42 (“Del To-nale e della Mendola”) e del relativo marciapiede, tratto di competenza pro-vinciale. Si fa presente che l’uscita a Nord della citta-dina presenta una situazio-ne assurda e pericolosa: la rotatoria che doveva essere realizzata per migliorare la circolazione in quell’area, è stata invece costruita – col consenso della prece-dente amministrazione – a duecento metri di distanza e senza una logica (o for-se – ci viene da pensare – qualche logica sottesa for-se c’era). La sistemazione dello svincolo in questione non è quindi competenza del Comune di Breno, ma avrebbe comunque risol-to una problematica per i nostri cittadini e per tutti gli automobilisti. Abbia-mo così inserito l’interven-to tra le nostre richieste di

finanziamento. Graduato-rie alla mano, pubblicate in questi ultimi giorni – è sempre il sindaco Fariso-glio che scrive - appren-diamo che nessuna nostra richiesta è stata finanziata. In parole semplici ed espli-cite vuol dire che il presi-dente Molgora non è stato in grado (o non ha voluto!) far finanziare nemmeno un euro per le strade della Valcamonica, preferendo largamente altre zone della provincia. Va detto poi che grazie a Breno (Comune di confine) anche Bienno ha potuto presentare dei pro-getti e provare ad ottenere contributi. La frase che ci gira per la testa è una sola – e Sandro Farisoglio si av-via alla conclusione – com-plimenti e …grazie! Noi crediamo (e continueremo a farlo) nel potenziale del-la Valcamonica; ma la Pro-vincia di Brescia, proprio in questi momenti diffici-li dov’è? Ci pare possibile che solo due progetti (pe-raltro per delle centraline idroelettriche che si po-trebbero finanziare da sé) abbiano ricevuto un finan-ziamento irrisorio, a fronte di stanziamenti importan-ti per il resto del territorio provinciale? Ancora una volta ci viene da conclu-dere, la Vallata dell’Oglio è stata relegata – in ambi-to provinciale – al ruolo di Cenerentola”.

Nata quattordici anni fa, il suo cammino incrocia le più recenti disposizioni normative che impongono di trovare un’univocità di

gestione dei servizi in bacini omogenei sotto i 5.000 abitanti

L’Unione dei Comuni della Valsaviore si

interroga sul suo futuro

Forte delusione espressa dal sindaco di Breno nei confronti della Provincia di Brescia

Comuni di confinein tutti i sensi

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Si è parlato dell’Osservatorio per la Cultura ed il Turismocome promotore di sviluppo del territorio

Nel segno dell’impresaPietro Modiano, presiden-te di “Nomisma” e della “Carlo Tassara” Spa ha de-ciso di essere presente alla conferenza stampa “Nel segno dell’impresa”, per sottolineare l’importanza del progetto “L’osservato-rio per la Cultura e per il Turismo” che coinvolgerà la società “Nomisma” sul territorio della Valcamo-nica, nell’ambito del ri-lancio e della crescita del settore turistico. L’inter-vento di Modiano, illustre rappresentante del mondo dell’impresa, è stata quindi l’occasione per conoscere i

nuovi progetti di sviluppo del Distretto Culturale at-traverso la voce e l’inter-vento di un personalità di alto profilo. L’incontro è stato dedicato all’illustra-zione delle attività e dei progetti in programma per la promozione imprendi-toriale. In particolare sono stati illustrati: l’attività di assistenza alle imprese “in-cubate” ed ai nuovi proget-

ti di impresa (Albergo dif-fuso, attività di assistenza all’innovazione per l’arti-gianato, servizio di gestio-ne integrata del sito Une-sco, attività di assistenza per il settore turistico, os-servatorio per la cultura ed il turismo, nascita nuovo consorzio turistico Valca-monica. Oltre a Pietro Mo-diano erano presenti i re-sponsabili di tutte le socie-

tà coinvolte nei progetti. Il Distretto culturale di Val-camonica (“un laboratorio per l’arte e l’impresa”) è il primo distretto avviato in Lombardia nell’ambito del progetto “Distretti cul-turali”, ideato e realizzato dalla fondazione “Cariplo” per valorizzare il patrimo-nio culturale in una logica di sviluppo del territorio. Fra i molti ci soffermiamo

sul piano che riguarda da vicino l’osservatorio per la Cultura ed il Turismo (soc. Nomisma e Società di stu-di economici). Il tema del-lo sviluppo territoriale e della valorizzazione delle tipicità locali trova mol-teplici riferimenti meto-dologici e disciplinari che “Nomisma” ha sviluppa-to sin dalla sua fondazio-ne, realizzando numerosi progetti di sviluppo loca-le e di valorizzazione turi-stica, anche con specifico riferimento ad aree con-notate da “attrattori” natu-ralistici. Tale bagaglio di esperienze verrà messo a servizio del Distretto cul-turale di Valcamonica nel processo di costruzione dell’osservatorio al fine di conseguire l’obiettivo pri-oritario di favorire la pro-mozione e la specializza-zione dell’offerta turistica e culturale esistente, po-nendo il giusto rilievo alla collocazione, favorendo il consolidamento delle in-terconnessioni dei diversi ambiti che compongono il sistema territoriale camu-no. Affinchè l’osservatorio possa divenire il “luogo” e rappresentare il princi-pale strumento deputato ad offrire una lettura criti-ca ed aggiornata dei feno-

meni che coinvolgono la “filiera” turistica e cultu-rale della Valcamonica, si affiancherà agli strumenti di analisi economico-sta-tistica una estesa attività di “ascolto” e di anima-zione territoriale, finaliz-zata alla individuazione e condivisione delle istanze con i principali operato-ri pubblici e privati della zona: associazioni di ca-tegoria, strutture della ri-cettività locale, esponenti del sistema museale e bi-bliotecario, rappresentan-ti dei principali parchi ar-cheologici, ma anche gio-vani che risiedono nella vallata dell’Oglio e turisti che scelgono la Valle quale destinazione della loro vi-sita o vacanza. Le attività di analisi e di indagine che saranno condotte nell’an-no in corso e nella prima metà del 2013 saranno ar-ticolate su diversi oggetti ed ambiti di approfondi-mento afferenti la filiera turistica e culturale locale: rilevazione periodica dei flussi turistici; studio dei fabbisogni occupazionali, professionali e formativi del settore; analisi dell’in-terazione esistente tra il mondo delle imprese ed il ruolo della formazione e dell’istruzione.

A cinque mesi dalla prima conferenza dei servizi, mancano ancora pareri e valutazioni da parte degli Enti pubblici

Ribadire il no all’amiantoIl Comitato “No amian-to” di Gianico ha recen-temente diffuso un volan-tino, continuando la sua battaglia che ha intrapreso da qualche tempo. “Sono passati cinque mesi dalla prima conferenza dei ser-vizi in Regione Lombar-dia, per la valutazione del progetto di smaltimento di rifiuti d’amianto a Gia-nico – riferisce lo scrit-to – in quella sede sono state portate le posizioni nettamente contrarie degli amministratori locali e le osservazioni critiche de-gli enti che hanno parte-cipato. Abbiamo rilevato l’assenza della Provincia, chiamata in causa per le sue competenze in meri-to alla gestione dei rifiuti ed all’impatto ambienta-le. A tutt’oggi non ha as-sunto una posizione uffi-ciale. La Regione aveva annunciato che a breve si sarebbe svolto un sopral-luogo di valutazione sul sito dove avrebbe dovuto sorgere l’impianto. Ab-

biamo aspettato…invece nulla e silenzio!” Il Co-mitato, nel frattempo ha lavorato per informare i cittadini circa la pericolo-sità di questa proposta per la salute, per la salvaguar-dia dell’ambiente e per le ricadute negative sullo sviluppo turistico del ter-ritorio. Il patrimonio sto-rico, culturale, ambientale della vallata dell’Oglio va tutelato e difeso da ogni operazione che metta a rischio il suo sviluppo e la sua valorizzazione. Il documento del Comitato continua: “A Roma, la di-scarica di Corcolle è stata bloccata per la presenza, nelle vicinanze, della pre-ziosa Villa Adriana, sito dell’Unesco. Chiediamo che in Valcamonica l’im-pianto di trattamento dei rifiuti di amianto sia bloc-cato, anche per la presen-za diffusa di siti preistori-ci, dichiarati patrimonio dell’Unesco già dal lon-tano 1979, primi ad otte-nere il riconoscimento in

Italia”. E che il Comitato si sia dato da fare lo dimo-stra l’impegno degli at-tivisti che in poco tempo han raccolto ben 20 mila firme. I cittadini, sensi-bilizzati chiedono: che venga immediatamente bloccato il progetto, spe-rimentale, primo in Euro-pa di “inertizzazione” dei rifiuti di amianto, per la sua pericolosità ed i dan-ni che causerebbe all’in-tero territorio; che tutti gli amministratori, nelle loro competenze, agisca-no per tutelare il territorio ed i cittadini dall’assalto di interessi privati, in pa-lese contrasto con la sal-vaguardia e la valorizza-zione della Valle. Proprio in questi ultimi giorni il Comitato ha comunicato le prossime due iniziati-ve. “Prendiamo posizione – informa un comunicato stampa – a favore dello sviluppo culturale e turi-stico della Valle a propo-sito del prossimo immi-nente progetto di Capo di

Ponte che metterà sul ta-volo progetti ed idee per lo sviluppo del sito Une-sco della Valcamonica. Appunto in occasione di quel convegno abbiamo preparato un nuovo vo-lantino che distribuiremo sul posto e che inviere-mo a tutti gli amministra-tori. Abbiamo anche or-ganizzato una cena (con accompagnamento mu-sicale) in piazza ad Arto-gne per ribadire il nostro “no”, per affermare il no-stro presidio sul territorio e per festeggiare le firme raccolte. La cena serve inoltre per raccogliere fondi per le future iniziative. Da tempo il Comitato “No amianto” si sta muovendo per cercare di impedire la realizzazione dell’ipotiz-zato impianto sperimen-tale che non offre nessu-na sicurezza e tutela per la salute della popolazio-ne e dell’ambiente circo-stante. Raccolta di firme, cortei, possibilità varie of-ferte ai cittadini di espri-mere ancora una volta la contrarietà di tutta la Valle alla realizzazione dell’im-pianto.

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Poteva essere il punto di svolta del turismo locale. E’ scomparso dalla cronaca ormai da troppi mesi

“La Sublimazione dell’Acqua”Con Walter Sala, già presidente della Secas, parliamo di un proget-to cui da tempo non si fa più cenno. Che ne è stato, chiediamo. “Il si-stema turistico ‘La su-blimazione dell’acqua’ e relativo programma di sviluppo turistico ap-provato dalla Regione Lombardia nel 2006 e successivamente riap-provato nel dicembre 2008, fa riferimento ad un’area geografica comprendente i territo-ri appartenenti alle Co-munità montane di Val-camonica, di Scalve, dei Laghi bergamaschi, del Sebino bresciano e dei territori della Val Cale-pio e della Franciacorta. Comprende ed interessa circa 100 Comuni, inse-riti in tre ambiti a voca-zione e potenzialità tu-ristica: ambito turistico media e bassa Valca-monica, Lago d’Iseo, Franciacorta (Bs); am-bito turistico ‘Lacua-le bergamasco’ (Bg); ambito turistico ‘Oro-bie bergamasche’(Bg). Complessivamente l’a-rea registra una media di circa 1.500.000 pre-senze turistiche. La Val-camonica (compresa però anche l’alta Valle) (oltre 300.000 presen-ze/anno) registra cir-ca 700.000 presenze/anno”. Ma, per la Val-camonica, il ST inter-provinciale cosa rap-presentava? “Raffigura-va, in tema di turismo e in un’ottica di integra-zione con altri settori (agricoltura, ambiente, cultura e commercio) il principale strumento di concertazione e pro-grammazione pubblica e privata: aderivano ol-tre alle due Camere di Commercio ed alle as-

sociazioni di categoria provinciali quasi 400 imprese ed associazio-ni”. Obiettiamo però a Sala che la Secas, a suo tempo individuata qua-le segreteria tecnica e soggetto coordinatore per la raccolta dati ed il monitoraggio del pro-

getto, è stata liquidata. “La Secas, nella fase di messa in liquidazione – risponde il nostro in-terlocutore – ha avuto mandato dagli azionisti di completare i proget-ti in corso. Il principale progetto, quello del Si-stema Turistico, è anco-

ra efficace ed il soggetto coordinatore rimane la Secas. Il ST, per quan-to riguarda la pianifica-zione attuale, è in fase di conclusione, in quan-to il piano è scaduto ed avrebbe quindi necessi-tà d’essere aggiornato”. Il programma, scadu-

to a dicembre 2011, ha previsto oltre 800 pro-getti per un investimen-to complessivo di circa 500 milioni di euro ed ha ricompreso significa-tivi progetti avviati e/o già realizzati che hanno potuto beneficiare, an-che per la presenza del

ST, di ingenti contributi regionali, nazionali, co-munitari e fondi privati (circa 50 milioni di cui 30 in Valcamonica): tra questi citiamo specifici accordi di programma, alcuni progetti integra-ti (2 POR Asse IV – 1 Valcamonica), piani di sviluppo locale (3GAL- PSR Asse IV- 1 Valca-monica) ed oltre 10 di-stretti del Commercio (6 in Valcamonica). “A questo punto dell’evol-versi dei fatti – ripren-de Sala – la riflessione da farsi è la seguente: la Regione Lombardia crede ancora nei siti tu-ristici ed ancora inten-de valorizzarli? Ed in più: le dimensioni del nostro ST saranno ri-confermate dai nostri amministratori locali, ovvero si andrà verso aree più grandi, o nel-la direzione di superfici più modeste? Il dibatti-to è aperto e chi ha voce per parlare, parli. Sulla questione ‘dimensioni’ si gioca tra l’altro anche il ruolo del capofila”. D’altra parte, il ST ha permesso l’accesso di-retto ai limitati fondi a disposizione della Dire-zione Turismo per l’at-tuazione dei programmi dei ST quantificabili in circa 5 milioni di euro, attivando investimen-ti pubblici e privati per oltre 12 milioni”. Wal-ter Sala si avvia alla conclusione: “Premesso che siamo consapevoli della carenza di risor-se, non possiamo però emettere bandi, coordi-nare investimenti priva-ti e poi scoprire che la Regione ha deciso di to-gliere le risorse dedica-te ai privati”.

Caro Walter Sala,per lunghi mesi abbiamo condotto una battaglia – tu sul fronte bresciano, io su quello bergama-sco – per la realizzazione del Sistema Turistico dell’Acqua. Alla fine ce l’abbiamo fatta sconfig-gendo gli ostacoli frapposti dall’allora Assessore provinciale Minini (che voleva le Agenzie terri-toriali) e quelle del Presidente della Provincia di Bergamo Bettoni che ambiva ad un unico sistema turistico bergamasco.Pur avendo due visioni diverse di cosa dovesse essere un Sistema Turistico – io ero propenso al fatto che la parte pubblica lasciasse la privato la gestione della progettualità, tu, al contrario, vole-vi che la strategia fosse in mano pubblica – lavo-rammo per mesi per tessere una tela che alla fine vide l’adesione di 6 Comunità Montane, 2 Provin-ce, decine di Comuni, privati imprenditori. Non fosse stato per le ritrosie di Minini probabilmente il progetto nato nella vallata dell’Oglio sarebbe stato il primo ad essere riconosciuto dalla Regio-ne come meritorio di sostegno e contributi. Alla faccia di chi insiste nel dire che non ci sono idee ed iniziative che nascano in questa vallata. E i contributi arrivarono davvero in un’unica tranche di 1 milione e 285 mila euro. Soldi veri, da spendere sul territorio per far decollare un progetto che aveva avuto il sostegno unanime.Conosci la mia delusione per come furono utiliz-zati quei soldi. Invece di impegnarli nel lancio di un progetto innovativo e nella promozione (quel-la vera) del territorio attraverso massicce campa-gne che avrebbe-ro mosso i turisti verso al nostra zona, le 6 comu-nità montane che avrebbero dovu-to essere il fulcro di questo rilancio turistico decise-ro di prendersi 200.000 euro cia-scuna e destinar-

li a progetti già approvati e già finanziati. Una semplice operazione di incasso destinata ad avere effetto zero sullo sviluppo del territorio. Che er-rore macroscopico! Ancora oggi mi pento di non aver urlato la mia contrarietà ad un simile modo di operare. Contesto quando affermi nella tua relazione che l’arrivo di 1.285.000 euro hanno prodotto investi-menti pubblici per 4.600.000 euro. Tu affermi una cosa corretta in un linguaggio da assemblea, ma tutti quei progetti erano già sulla carta, alcuni già finanziati, forse già partiti.Il contributo regionale utilizzato in questo modo è entrato nella voce delle iniziative turistiche, ma di fatto è stato sottratto allo sviluppo turistico del territorio. Le successive operazioni che citi nella tua rela-zione non le conosco, ma potrei scommettere che hanno avuto le stesse modalità. Oggi, a distanza di anni, non riesco a identificare sul territorio una sola iniziativa che sia chiaramente riconducibile al Sistema Turistico.Concordo sulla necessità che la Regione Lombar-dia faccia chiarezza sull’argomento dei Sistemi Turistici e si decida in merito al loro finanziamen-to. Ma in ambito locale la vedo dura. Mi chiedo chi potrebbe avere nelle mani il timone della re-gia operativa ora che la Secas ha terminato il suo cammino. Non hai l’impressione – come ce l’ho io – che si sia gettata alle ortiche un’altra e forse irripetibile occasione? E di chi è la colpa?

Antonio Martinelli

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A Capo di Ponte un convegno internazionale

“Mappe di pietra”Presso la Cittadella del-la Cultura a Capo di Ponte, il convegno in-ternazionale “Mappe di pietra: archeologia, arte rupestre e conce-zione del paesaggio”. L’incontro ha inteso in-coraggiare nuove for-me di integrazione fra lo studio delle incisio-ni, l’archeologia ed il paesaggio antico e la percezione-ricostruzio-ne dello stesso. Fare il punto insomma del-la situazione, intorno al tema delle “raffigu-razioni topografiche”, ambito arricchitosi, ne-gli ultimi anni, di fon-damentali ritrovamen-ti, soprattutto in Valca-monica e Valtellina. Il tutto per stimolare un dibattito interdiscipli-nare, sviluppare nuove idee in campo cronolo-gico, metodologico ed interpretativo, mante-nendo una speciale at-tenzione all’area alpi-na ed al ruolo che l’e-

lemento iconico su su-perficie rocciosa gioca all’interno dello spazio preistorico e protostori-co. L’incon-tro ha coin-volto una ventina di studiosi, pro-venienti da tutta Euro-pa. L’assise è stata orga-nizzata dagli studiosi Al-berto Marret-ta, Craig Ale-xander, Angelo Marti-notti. L’evento ha avu-to il patrocinio del Co-mune di Capo di Ponte, Fondazione “Cariplo”, Distretto Culturale di Valcamonica, Comuni-tà montana e Bim, Fon-dazione “Tassara”, Ar-cheocamuni. Ma cosa sono le “mappe”? Le mappe (o “composi-zioni tipografiche”) ri-sultano costituite da un insieme di elementi quadrangolari, od ova-

li quasi sempre “cam-piti” con ordinari filari di “coppelle” (piccoli incavi semisferici, sor-

ta di “pallini” di pochi centimetri di diametro) ed uniti fra loro da linee zigzaganti a formare estese e variegate geo-metrie. Qual è l’inter-pretazione tradiziona-le? A questo proposito attingiamo a piene mani dal sito “Archeocamu-ni”. “Fin dalla loro sco-perta tali raffigurazio-ni sono state conside-rate raffigurazioni del territorio circostante e dunque, in questa otti-

ca, rappresenterebbero in maniera schematica campi coltivati, sentie-ri o corsi d’acqua, abi-tazioni, zone fortificate o terrazzate. Lo scopo di tali complesse figu-re sarebbe da connette-re con la sacralità lega-ta alla terra ed alla sua suddivisione, che l’atto incisorio sancirebbe in maniera inequivocabi-le e con il favore della divinità, cercando così di evitare sanguinosi conflitti fra le varie co-munità che occupava-no e coltivavano que-ste zone”. Sempre il già citato sito, a proposi-to di “mappe di pietra” dà notizia di una nuova entusiasmante scoperta. La “lettura” di cui s’è detto si arricchisce e in-sieme si complica oggi grazie all’importante scoperta effettuata pro-prio durante i lavori di allestimento del Parco di Bedolina di una nuo-va grande roccia incisa, situata a pochi metri ad Ovest della Mappa. La roccia, con oltre 50 me-tri quadrati di superfi-

cie incisa, è ad oggi di gran lunga la maggiore dell’area e seconda per estensione soltanto alla “Roccia Grande” (n. 12 di Seradina). Centinaia di figure (guerrieri, ani-mali, ecc.) si mescola-no ad un’ampia ed ar-ticolata raffigurazione composta da elementi geometrici analoghi a quelli della vicina Map-pa. Poichè la superficie non domina la vallata sottostante, ma anzi si trova in posizione arre-trata e piuttosto nasco-sta, gli archeologi si tro-vano attualmente ad af-frontare un nuovo rom-picapo: che cosa rap-

presentano veramente queste complicate com-posizioni geometriche? Sul “depliant” del con-vegno leggiamo: “Ap-profondire il discorso sulle ‘rappresentazioni topografiche’ rupestri, nel segno della con-vergenza e del con-fronto delle molteplici anime e degli indirizzi più recenti della ricer-ca archeologica, costi-tuisce allo stesso tempo una singolare occasio-ne per esplorare i con-fini che ci separano dai nostri antichi antenati e far luce sulla varietà dell’esperienza cultura-le umana”.

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La seconda edizione è dislocata in alta Valcamonicacon sette Comuni coinvolti

Torna “Aperto 2012”Con la “Prima residenza di studio” riparte “Aperto 2012 (“art on the border”) del Distretto Culturale di Valcamonica. Il tema è “L’abitare nelle Alpi” (la-boratori e percorsi d’arte in alta Valcamonica). Un evento culturale che da adesso coprirà tutto l’arco di tempo che va a settem-bre. Il direttore artistico è Giorgio Azzoni. Si tratta della terza edizione della rassegna dedicata al tema generale del “fare arte al

confine e sul confine”. La manifestazione si giova della collaborazione del “Parco dell’Adamello” ed è un progetto pluriennale che nasce con l’obiettivo di attivare “esperienze ar-tistiche capaci di radicar-si nell’ambiente e stabi-lire un colloquio dialetti-

co con il luogo e la storia del territorio, con l’uomo e il suo statuto poetico”. Filo conduttore della nuo-va edizione sarà la pie-tra, con la quale gli arti-sti si confronteranno per dare forma ad opere “site specific”, nei linguaggi dell’arte contemporanea.

Dopo l’esperienza della prima edizione del 2010, che si è svolta nei Comu-ni di Darfo Boario Terme, Bienno e Breno, la se-conda edizione dislocata in alta Valcamonica, con sette Comuni coinvolti, quest’anno avrà tre luo-ghi operativi: Villa d’A-legno e Temù; Braone e la “Civiltà delle pietre”; Cevo e la Valsaviore, che ospiteranno giovani ar-tisti (“under 35”), sele-zionati tramite un bando pubblico e chiamati ad interpretare il territorio attraverso la propria sen-sibilità artistica. In questa edizione 2012, gli artisti opereranno una ricerca incentrata sull’ “Abitare le Alpi”, rintracciando le-gami tra territori, luoghi e significato dell’abitare, individuando la relazione

tra natura e cultura in una terra di montagna, sempre nel dialogo aperto con le comunità, con i materiali e la temporalità. La stret-ta relazione con il territo-rio permetterà alle diver-se sensibilità artistiche di coglierne l’essenza e di tradurne significati e va-lori in forme, percorsi ed azioni, grazie anche alla guida dell’artista “tutor” di riferimento Claudia Losi. L’artista che ope-ra a livello internaziona-le, realizzerà anch’ella un’opera ed indirizzerà le ricerche dei giovani artisti, I lavori così rea-lizzati esprimeranno i va-lori culturali, ambientali e sociali, messi in ope-ra mediante le attività di ricerca e sperimentazio-ne, che saranno condot-te nei luoghi scelti ed in-terpreteranno il tema del-la manifestazione, dan-do forma alle materie ed alle relazioni con valori e saperi instaurati duran-te il percorso. Obiettivo

di “Aperto 2012” è quel-lo di istituire luoghi d’in-contro tra le radici pro-fonde del territorio e la cultura contemporanea, Fondamentale l’appor-to tra le fondazioni coin-volte nel progetto: “Ca-reof Docva” di Milano, “PAV Parco arte vivente” di Torino e fa fondazione “Bevilacqua La Masa” di Venezia; tre realtà tra loro differenti che, proprio per la loro particolare natura, messe in rete, rappresen-tano lo spirito della ma-nifestazione che, come dice la denominazione, è appunto “aperta”. La di-mensione relazionale di questo lavoro complesso è predominante: il labo-ratorio/residenza è quindi la modalità più adatta per questo tipo di ricerca ar-tistica che porrà in stret-ta relazione gli artisti con le comunità locali, con gli abitanti e con il paesaggio alpino.

In Valsaviore si parla di energie rinnovabili

Sostenibilitànella natura alpina

Si tratta di una fiera che si svolgerà in Valsaviore dal 12 al 15 luglio 2012. Si parlerà di energie rinnovabili, natura, agricoltura ed alpeggi, culture per la mon-tagna. La rassegna è organizzata dal Parco dell’Adamello, con la partecipazione della Comunità Montana di Valcamonica, Bim, Distretto Culturale, Unione dei Comuni della Valsaviore, ecc. numerosissimi gli enti patrocinatori. Concisi, ma chiari gli obiettivi: “un filo sottile collega tutte le cose e tutte le cose sono tra loro collegate e sostenute nell’equilibrio della loro natura. una rete, una trama di fili leggeri, regge le vite. Animali, piante ed oggetti ruotano intorno ad un perno: una giostra, alla quale è appeso anche l’uomo, attraverso i simboli delle sue cul-ture. Mantenere gli equilibri, imparare ad attraversare leggeri il nostro tempo, aiutare e cooperare, affinchè tutto possa ancora esistere ed evolvere in unità ed armonia”. “Sostenere significa tenere qualcosa o qualcuno sollevati sopportan-done il peso e significa anche rinforzare, aiutare, difendere e dare appoggio, ac-cudire e nutrire. consumare significa ridurre al nulla e finire un bene con l’uso, logorare, dissipare, sfruttare. Basta riflettere sul valore ed il senso delle due pa-role per capire che la società dei consumi non ha futuro e che occorre ricostruire una società sostenibile, ovvero una società che sappia aiutare, accudire, rinfor-zare, nutrire uomini e natura. nelle alpi, così come in molti luoghi marginali del nostro continente ed in intere nazioni del pianeta terra, le pratiche della sosteni-bilità, pur ridotte, non hanno mai cessato di esistere. Certamente la società ur-bana, sempre più artificializzata ed imperniata su una visione consumistica, ha penetrato le vallate alpine, ha ridotto molti fondovalle a luoghi privi di anima e senza tempo, ha portato con sé i riti urbani e le mode del turismo e dei consumi di massa. Qualificatissimo il comitato scientifico, composto tra l’altro da molti docenti universitari. Il punto di accoglienza della manifestazione, per ricevere informazioni ed effettuare prenotazioni è il “musil”, museo dell’energia elettri-ca, posto all’ingresso sud di Cedegolo. Un bus navetta, durante tutti i giorni del-la manifestazione, collegherà i parcheggi e la stazione ferroviaria di Cedegolo con i luoghi della fiera (musil, Cedegolo; Le Fornaci, Sellero; Monte, mercatini lungo le vie del paese; Cevo, Casa del parco dell’Adamello; Cevo, sala consi-gliare del municipio; Cevo, località pineta: spazio feste; Saviore dell’Adamel-lo, ex casa del parco; Saviore dell’Adamello, rifugio Lissone). Tra gli eventi principali: giovedì 10 luglio, ore 10, rifugio Lissone, Saviore dell’adamello: convegno “alta qualità; un messaggio di sostenibilità dai rifugi alpini verso le pianure”. venerdì 13 luglio, ore 9.30, Cevo (casa del parco adamello), convegno “attuazione e prospettive della convenzione delle alpi”; ore 11.30 inaugurazione centrale “enel green power” di Forno d’Allione; ore 15 inaugurazione presso le torri “fabbrica della calce” della mostra dei progetti premiati nell’ambito della rassegna “aperto 2012”; ore 18 convegno “le alpi e l’energia del futuro”. altri convegni, spettacoli musicali sabato 14 luglio e domenica 15.

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2011 2010A. VALORE DELLA PRODUZIONE Ricavi delle vendite e delle prestazioni 71.196.998 69.475.584 Variazione delle rimanenze 0 0

Variazione lavori in corso su ordinazione -68.624 -104.892Incrementi di immobiliz. per lavori interni 38.010 0

Altri ricavi e proventi 1.032.236 1.399.356totale valore della produzione (A) 72.198.620 70.770.048

B. COSTI DELLA PRODUZIONE per acquisto materie prime, sussidiarie e di consumo 46.711.122 46.644.412 per servizi 9.131.423 9.602.670

per godimento beni di terzi 583.752 532.312 per il personale 6.205.696 6.090.593 Ammortamenti e svalutazioni a) Ammortamenti beni immateriali 754.706 752.011 b) Ammortamenti beni materiali 1.853.217 1.857.739 c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni 0 0 d) Svalutaz.crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità' liquide 597.300 686.000 Variazioni delle rimanenze -21.405 5.980 Accantonamenti per rischi 617.500 788.000 Altri accantonamenti 0 0 Oneri diversi di gestione 450.904 1.047.119

totale costi della produzione (B) 66.884.215 68.006.836

Differenza tra valori e costo della produzione (A - B) 5.314.405 2.763.212C. Proventi ed oneri finanziari -389.748 -376.605D. Rettifiche di valore di attività finanziarie -83.877 -151.987E. Proventi ed oneri straordinari 158.317 20.120Risultato prima delle imposte (A - B +- C +- D +- E) 4.999.097 2.254.740Imposte sul reddito d'esercizio 1.952.965 985.897Risultato dell'esercizio inclusa la quota di terzi 3.046.132 1.268.843Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 739.286 242.659Utile - Perdita dell'esercizio di competenza del gruppo 2.306.846 1.026.184

2011 2010 2011 2010

Crediti verso Soci per versamenti ancora dovuti 0 0 Capitale di dotazione 4.052.725 4.052.725 Immobilizzazioni Immateriali 12.587.755 12.967.911 Riserve di rivalutazione 0 0 Immobilizzazioni Materiali 27.247.936 27.753.312 Riserva legale 799.538 794.062 Immobilizzazioni finanziarie 534.013 692.067 Riserve statutarie o regolamentari 0 0 Rimanenze 523.852 597.485 Altre riserve 7.242.686 7.138.644 Crediti 27.333.445 25.502.192 Utile (perdita) di Gruppo portati a nuovo -605.819 -1.522.485 Attivita' finanz. che non costituiscono immobiliz. 250.000 0 Utile (perdita) d'esercizio di Gruppo 2.306.846 1.026.184 Disponibilità' liquide 2.482.628 4.696.628 Capitale e riserve di terzi 5.667.137 5.424.478 Ratei e risconti 340.221 535.557 Utile (perdita) dell'es.di pertinenza di terzi 739.286 242.659 Totale attivo 71.299.850 72.745.152 Fondo per rischi ed oneri 950.843 938.773

Trattamento di fine rapporto 1.228.890 1.139.087 Debiti Prestiti obbligazionari 0 0 verso Banche 15.319.403 17.061.036

verso altri finanziatori 1.613.427 1.712.012 Acconti 50.996 996 verso fornitori 25.685.802 25.811.480 verso imprese controllate 0 0 verso imprese collegate 0 0 verso Enti consorziati 0 0 tributari 1.596.516 2.018.497 v. Istituti di previdenza e sicurezza 398.086 394.477 Altri debiti 2.144.392 4.342.432 Ratei e risconti 2.109.096 2.170.095 Totale passivo 71.299.850 72.745.152

CONTI D'ORDINE (in unità di euro) Garanzie prestate 3.563.358 3.333.667 Impegni verso terzi 445.869 462.833 Totale conti d'ordine 4.009.227 3.796.500

Il Direttore Ing. Giorgio Bertoia Il Presidente del C.d.A prof. Alessandro Bonomelli

STATO PATRIMONIALE ATTIVO (in unità di euro) STATO PATRIMONIALE PASSIVO (in unità di euro)

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L’angolo della poesiaIl nostro sguardo, spesso è lo specchio del pensare ed il saperlo leggere genera una forma di comunicazione non verbale, ma altrettanto efficace che la parola.Nel fare la spesa al supermercato, il poeta incontra un giorno gli occhi della cassiera e con lei intesse il dialogo che viene qui sotto riportato. …Sarebbe a dire: I poeti han-no un grande potere di intuito, ma, anche le cassiere, quan-to ad esso, non scherzano.

DIALOGO DI SGUARDI TRA UN POETA E UNA CASSIERA

Mentre la mano, imbusta gli alimenti,scambiando due battute da cliente,

vado a cercare, con gli occhi un po’ invadenti,quanto ti stia passando per la mente.

“Guardi che ha messo il pollo, già farcitoassieme alla tovaglia con l’organza!”“Lo sguardo di cassiera ti ha ghermitoquel poco ci attenzione che ti avanza?”

“Da quanto, non ti dicon che sei bella?da quanto, non ti scappa, quel sorriso

che rende il lume, al volto di una donnache pare ormai, non creda al paradiso?”

“Che guati? Non ti accorgi che ti vedo?Vorresti dirmi ciò che voglio avere?Svanito come appari, o come credo,

vuoi prendermi anche tu, per il sedere?”

“Pensavo (presuntuoso), avesse il Nandopiù che di dieci, mille, o centomila,

quanto i tuoi occhi vanno scandagliandodentro a ogni uomo, che ti passa in fila.”

“ Sarai poeta, martire o inventore,ma come tutti, penso, stai buscando

quanto consuma, al massimo in due ore,qualsiasi Giorgio, o Gianni, o Ferdinando.”

“Non so! Ma il tempo passa sopra a tutti,bruciando le candele della vita.

E tra canteri, come tra i prosciuttisento quant’esso, sfugga dalle dita.”

“Io sento che è passata anche la spesa,e c’è la gente dietro che si appresta.

… Se tornerai domani… senza offesa,magari, sbircerò nella tua testa.”

“Chissà quando ritorno? Ho un po’ vergogna …Mi leggi più di quanto so far io.”

“ C’e l’ha la carta amica? Trenta Euro!”(… Ti ho detto:”Arrivederci!” Mica “Addio!”)

Lo ha conquistato l’ANUU Migratoristi locale con il progetto “Non solo Caccia”

Premio internazionale ambiente a Castro

Passione antica che l’uomo non si è mai scrollato di dos-so. La caccia è tradizione, leggende, folklore, rispetto per la natura e per gli anima-li e cerimoniosi rituali che rivivono ancora oggi nelle azioni e nei racconti dei cac-ciatori. Intorno alla pratica venato-ria rotea un mondo antico, uno stile di vita che chiun-que la pratichi stima e non intende dimenticare: la filo-sofia della fatica, del vive-re sano, del sacrificio, del rispetto, il gusto della vita all’aria aperta, la costante sfida contro se stessi e gli agi della modernità. Se la motivazione culturale è una delle più forti, anche quella ambientale è capace di far sentire la propria voce. La caccia a tutt’oggi è infatti uno dei modi più amati per riscoprire la natura, un’ot-tima occasione di esercizio fisico e di salutare impiego del tempo libero.La salvaguardia della biodi-versità è uno degli obbiettivi del cacciatore che è un pro-fondo conoscitore della flo-ra e della fauna, un attento controllore dell’equilibrio ambientale, un nemico ine-sorabile del bracconiere e dell’inquinatore.Per tener fede a questo mo-dello di vita è stata costituita nel 1958 l’ANUU, Associa-zione dei Migratoristi Italia-ni, per lo studio, la tutela e la conservazione delle cacce tradizionali italiane agli uc-celli migratori.Lo scopo fondamentale dell’associazione era, ed è tutt’oggi, quello di garan-tire una gestione corretta e scientifica dell’attività vena-toria, nel rispetto delle tradi-zioni cinegetiche del nostro Paese e attraverso un pre-lievo razionale delle risorse faunistiche, da realizzarsi tramite censimenti, rigorosi piani di utilizzo sostenibile ed accurata gestione del ter-ritorio.Nel corso della recente As-semblea Nazionale dello

scorso marzo, come ormai consuetudine, si è procedu-to al conferimento dei ri-conoscimenti del “Premio

Internazionale Ambiente”, giunto ora alla quarta edi-zione. I progetti presentati e premiati sono stati di estre-

mo interesse, in particolare hanno evidenziato una for-te propensione verso la cul-tura ambientale principal-mente rivolta ai giovani, e concretizzati poi con inter-venti di rinaturalizzazione e ripristino di aree di interes-se pubblico, confermando una profonda conoscenza e sensibilità verso le temati-che ambientali. Quest’anno il primo premio ex-aequo è stato conferito a due distinti progetti, il primo realizzato dal gruppo ANUU Migrato-risti provinciale di Rovigo, e il secondo realizzato dal Gruppo ANUU Migratoristi di Castro (BG), coordinato dal Presidente del gruppo stesso, Corrado Gallizioli, dal titolo “Non solo caccia, realizzato in quattro distin-te fasi

Un progetto molto articolato che ha coinvolto i bambini in un percorso di scoperta dell’ambiente

Non solo cacciaEcco, in sintesi com’era articolato il progetto che è stato premiato

UN NIDO PER L’AMBIENTEVisto il gradimento riscontrato da parte dei bambini/e della Scuola dell’Infanzia nel corso del 2010, l’iniziativa è stata riproposta il 23 Febbraio 2011.In questo giorno, grazie alla proiezione di diversi filmati e fotografie, i 30 bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni hanno potuto scoprire tutte le diverse modalità di nidi-ficazione e vita degli uccelli migratori e stanziali oltre che degli ungulati delle nostre valli. Durante la giornata sono state, inoltre, appese delle casette nido sugli alberi e sui muri del giardino della scuola. Per realizzare questo intervento si sono impiegate 11 ore di lavoro da parte del volontari.

L’ORTOIl progetto è stato finalizzato a coinvolgere direttamente i bambini in azioni utili a far loro comprendere i vari passaggi del ciclo naturale; oltre che a stimolare in loro il sen-so della cura per la terra che “ci sostiene con i suoi frutti”. All’interno del cortile del-la Scuola dell’Infanzia di Castro i volontari hanno realizzato un orto in cui i bambini hanno seminato poi i vari ortaggi. L’iniziativa è stata svolta il 28 e il 29 marzo 2011.Per realizzare questo intervento si sono impiegate 18 ore di volontariato.

SI VA A PESCARE!L’iniziativa è stata finalizzata a far sperimentare ai bambini in una delle attività tipi-che di un paese lacustre come Castro: la pesca. Seguiti dal 3 pescatori/cacciatori del territorio, il 21 maggio 2011 presso il Laghetto artificiale di Rogno, 22 bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni hanno imparato le tecniche base della pesca con rilascio.La realizzazione e i costi necessari sono stati possibili grazie all’associazione ANUU Cacciatori di Castro.Per questa iniziativa sono state necessarie 18 ore di lavoro da parte degli operatori.

ALLA SCOPERTA DI CASTRO E DINTORNI sulle tracce degli animali selvaticiIl progetto è stato finalizzato a promuovere la conoscenza diretta della flora e della fauna del nostro territorio nei bambini di Castro.Nella giornata del 12 Maggio 2011 alcuni volontari hanno accompagnato 15 bambi-ni di età compresa tra i 7 e gli 11 anni in una gita nei boschi del Cerrete alla scoperta delle bellezze naturalistiche del territorio e in particolare nidi, tane, tracce di animali selvatici, piante e fiori caratteristici.Per realizzare questo progetto sono state necessarie 18 ore di volontariato.

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L’importante frazione ha vissuto, da sempre, all’ombra delle Terme.

Ora la musica è cambiata

Boarioe dintorni

Per chi non è del luogo, anche se pur con evi-denti differenze rispetto ad una decina d’anni fa, la cittadina di Darfo Boario Terme è sem-pre stata intesa come composta da due entità distinte. Da una parte Darfo, centro politico-ammini-strativo e vero fulcro commerciale dell’inte-ra vallata dell’Oglio, e dall’altra Boario, una sorta di cittadella del turismo, legata con un cordone ombelicale alle Terme e all’andiri-vieni di pensionati o gruppi familiari in cer-ca di tranquillità giunti qui per “passare le ac-que”. Poi sono intervenuti due elementi fon-damentali. Per primo, la modifica della procedura di ero-gazione diffusa delle prestazioni termali in convenzione che di fatto ha svuotato gli al-berghi, molti dei quali vivevano quasi passi-vamente di un flusso turistico che si rinnova-va ogni dodici giorni, ovvero il periodo di un ciclo di cure termali.Successivamente, l’apertura del Centro Com-merciale Adamello ha spostato il baricentro commerciale sotto le Corna Rosse a discapito di quella leadership che Darfo si era conqui-stata in decenni di intensa attività. Due fenomeni che hanno spinto, anche gli operatori privati, a ripensare strategie e dina-miche di mercato.Oggi la divisione tra le due realtà di Darfo e di Boario è meno marcata, forse solo geografica, non fosse altro perchè sono stati riuniti anche i codici di avviamento postale una volta di-versi (25047 Darfo – 25051 Boario).In questo numero del nostro mensile voglia-mo dedicarci alla parte che riguarda Boario e alle importanti realtà che gravitano sul suo territorio, ovvero Gorzone col suo Castello, Erbanno che la domina dall’alto e Angone che assiste un po’ defilata allo sviluppo del terri-torio.

Da non molto tempo Ezio Mondini è stato chiamato al capezzale di uno speciale pazien-te: il Comune di Darfo Boario Terme. Anche se dall’insediamento come primo cittadino sono passati pochi mesi, Mondini, da buon me-dico, ha già il “polso” della situazione. Con lui appunto, facciamo un giro d’orizzonte, trattando in particola-re di Boario Terme. E’ noto che l’amministra-zione comunale ha ac-quistato la prima parte del Parco delle Terme. Tocca adesso prendere decisioni in ordine alla seconda parte. Quando sarà conclusa l’acqui-sizione del Parco nella sua interezza bisognerà pensare alla individua-zione di un soggetto ge-store. Appunto in que-sto senso la nuova am-ministrazione continua il lavoro intrapreso dal “governo” preceden-te: formare una rete tra operatori del Turismo e del Commercio che con un’azione sinergica di tutti possa, nel tempo, garantire risultati certi. L’intesa pare sia stata raggiunta di recente con la costituzione del Con-sorzio Turistico Terme di Boario che, sotto for-ma di una società coo-perativa, ha raccolto un discreto numero di ope-ratori turistici della cit-tà termale, ovviamen-te pieni di buona vo-lontà. Il sindaco spera, per l’autunno, di riusci-

re a coagulare attorno all’ambizioso progetto delle Fonti anche pa-recchi privati: si tratte-rebbe di convocare una sosta di “stati generali” attorno ad un argomen-to più che vitale per la città. Al “discorso” del-le Terme è ovviamente legato il problema della viabilità interna di Bo-ario: l’ideale sarebbe alleggerire (o magari eliminare il più possi-bile) il traffico in transi-to che inquina, disturba per il rumore, costitui-sce sempre un pericolo, soprattutto per le per-sone anziane. Pedona-lizzare potrebbe esse-re l’imperativo futuro. Resta sempre purtrop-po il nodo della via per la Val di Scalve, che si diparte proprio di fron-te all’entrata del parco termale. Ipotizzando un’alternativa si potreb-be pensare alla via trac-ciata a mezza costa tra il fondovalle e la colli-na: si tratta però d’una strada, che parte da Er-banno non molto larga e piena di dislivelli ed incroci. Solo rifacen-do “ex novo” quest’ar-teria si può pensare ad un “by- pass” per Gor-zone ed Angolo, sen-za l’attraversamento di Boario. Ci sarebbe poi un’altra ipotesi: quella

di eliminare il passag-gio a livello di via Ma-nifatture. Questo però rientra nel più vasto piano del ponte che attualmen-te è in fase di costru-zione. “Quello relativo alla Cultura – sottoli-nea Mondini – è stato uno degli argomenti più significativi della mia campagna elettorale. Una sorta di “vizio” di Darfo Boario Terme è stato sempre il voler far da sola, quando lungo la vallata dell’Oglio, che può riguardare e coin-volgere la nostra città c’è il sito Unesco (che ci interessa personal-mente), il Distretto Cul-turale di Valcamonica, la fondazione “Cariplo” e mille altre opportuni-tà. Ho affidato l’asses-sorato alla Cultura ad un giovane, Giacomo Franzoni, con l’incarico

tre l’altro di rilanciare la biblioteca e di coor-dinare i vari fondi euro-pei cercando di scoprire le varie, preziose con-dizioni favorevoli”. Ma poi la “carne al fuoco” è tanta: immigrazione ed inte-grazione (gli stranieri sono quasi il 17%, cioè più di tremila su una popolazione di 15.000 abitanti). “Per fortuna che c’è la Caritas e don Danilo Vezzoli!”, escla-ma il sindaco “A volte – continua il nostro inter-locutore avviandosi alla conclusione - verrebbe la voglia di buttare tut-to il bilancio comunale nel sociale, visti i bi-sogni e la povera gen-te che si rivolge a noi”. Da ultimo, ma eviden-temente non come ad una sorta di “Cene-rentola” qualche parola anche per l’agricoltu-ra: continuazione del-la rassegna zootecnica annuale; spesa a “chilo-metri zero”; coltivazio-ni mirate e specializzate (tipo i frutti di bosco), mecc.

Intervista al neo Sindaco Ezio Mondini

Traffico e Parco delle Terme problemi da

affrontare con urgenza

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Terme di Boario, classificata già al primo livello dal Ministero della Salute, è convenzionata col Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.)

Aperta la stagione estiva alle Terme

Dopo la chiusura inver-nale, la Terme di Boa-rio hanno - dal maggio 2012 – riaperto al pub-blico continuativamen-te per l’intera stagione sino a domenica 30 set-tembre, data di chiusura per la pausa della brut-ta stagione. Quest’anno le idee che hanno por-tato il Parco delle Ter-me ad essere ancora più richiesto sono ul-teriormente avanzate – scrive un comunicato-stampa della proprietà Trombini - dai giochi alla possibilità di tra-scorrere una giorna-ta con iniziative a tut-to campo: dalla cultura alla salute, dal benes-sere alle attività artisti-che, dal ballo alla mu-sica d’ascolto per ogni età. E’ noto a tutti che il Parco delle Terme è un prezioso gioiello inca-stonato nel cuore della Valcamonica, costrui-to e ristrutturato secon-do il modello del “giar-dino all’italiana” che conta un elevato nume-ro di rarità botaniche, tra cui spiccano i super-bi “Taxodi”, che affon-dano le radici nell’an-tica palude alluvionale dove oggi scorre acqua termale in abbondanza. All’interno del Parco, nelle ore diurne, tutti i servizi sono funzionan-ti. Dal mese di giugno in poi si balla di mer-coledì e venerdì sera. Le terapie che si pra-ticano alle Fonti sono le seguenti: cura idro-ponica, cure inalatorie, fangoterapia, balneote-rapia, massoterapia, pi-scina e percorso vasco-lare, cure irrigatorie, te-rapie fisiche e riabilita-tive, diagnostica, MOC mineralometria ossea computerizzata. Terme

di Boario, classifica-ta già al primo livello dal Ministero della Sa-lute, è convenzionata col Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.). Si può accedere al ciclo di

cure termali se in pos-sesso della ricetta rila-sciata da medico di fa-miglia, dal pediatra di base, dallo specialista dell’ASL. Fanno ecce-zione le categorie pro-

tette che possono frui-re, nel corso dell’anno solare, di un ulteriore ciclo di cure correla-to alla patologia inva-lidante (la prescrizione dev’essere trascritta sul

ricettario regionale, in-dicando la patologia ed il correlato ciclo di cure per 12 giorni. La ricetta dovrà esser consegnata presso lo stabilimento termale. Gli ospiti sono tenuti al pagamento del “ticket” sulle cure ter-mali. Gli esenti sono esclusi). Il “ticket” è comprensivo della visi-ta medica di ammissio-ne, indispensabile per stabilire l’idoneità in-dividuale ai trattamen-ti termali ed al connes-so ciclo di cure per 12 giorni. Il ciclo di cure effettuato in conven-zione S.S.N. deve es-sere completato entro 16 giorni dall’apertura della pratica: oltre que-sto termine le cure sa-ranno erogate a carico del paziente e dunque fuori dal S.S.N. Questa importante attività di protezione della salute, raggiunge la sua mas-sima efficacia se ad un ciclo di 12 giorni vie-

ne fatto seguire nel cor-so dell’anno – ed a di-stanza di circa sei mesi – un secondo ciclo di almeno sei giorni. Se si desiderano maggiori informazioni mediche sull’acqua e sulle cure praticate alle Terme di Boario, lo “staff” medi-co è a disposizione per chiarire tutti gli even-tuali dubbi sulle cure termali. Un nuovo me-todo di cura: una mi-gliore qualità della vita e la possibilità di gua-dagnare una buona ef-ficienza fisica sono gli obiettivi fondanti del moderno progetto di cura e prevenzione pro-posto. Combinando l’u-so di fisioterapia, tera-pia manuale, tecartera-pia, riprogrammazione propriocettiva ed una sala motoria attrezzata, il personale qualifica-to è in grado di garan-tire all’utente il miglior percorso riabilitativo possibile.

Grest per i bambini dai 6 ai 14 anni

Salus Camp 2012Sulla scorta dell’esperienza positiva degli scorsi anni, anche per la cor-rente stagione una proposta dedicata al divertimento e all’educazione dei bambini dai 6 ai 14 anni.Un esperienza fatta di piccole e grandi emozioni, pensata per far loro tra-scorrere fantastiche giornate nella splendida cornice del parco secolare delle Terme di Boario.All’insegna del gioco, dell’apprendimento e della tranquillità, il 5° Salus Camp alle Terme di Boario offre ai ragazzi l’opportunità di giocare, can-tare, ridere, scherzare, disegnare e fare sport, imparando i segreti della salute e il fondamentale ruolo dell’acqua nella vita di ogni essere umano.Fino al 7 Settebre 2012, animatori e insegnanti si prenderanno cura dei piccoli dal lunedi al venerdi dalle ore 10:00 alle ore 18:00Per informazioni e prenotazioni, è possibile rivolgersi al “Punto Infor-mazioni” all’interno del Parco delle Terme di Boario, o telefonando al n: 0364525583 dalle 09:00 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 18:00.

SPANight ExperienceDalle 19.00 alle 22.00 la Spa delle Terme di Boario vi aspetta per regalarvi sensazio-ni e momenti di relax. Piscine termali, sauna, bagno turco, stanza del sale, aree relax, per una serata esclusiva e origina-le avvolta da musica profumi e luci colorate.SPA NIGHT EXPERIENCE è l’ideale per staccare delle solite giornate stressanti, o se non riuscite a trovare il tempo da regalare a voi stessi duran-te la giornata. Da provare !

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Gruppo GolgiLaboratorio e PoliambulatorioDir. Sanitario: Dr. Francesco Inserra

Centro Camuno Medicina SportivaDir. Sanitario: Dr. Costantino BalestraDarfo B.T. Via A. De Gasperi, 2

• Analisi del sangue in convenzione con il S.S.N.• Test di screening e conferma per droghe d’abuso• MOC• Elettromiografie• Ecografie, ecocardiogrammi e elettrocardiogrammi, ecodoppler• Radiografie• Visite specialistiche• Certificati di idoneità all’attività sportiva agonistica• Certificati di buona salute• Test da sforzoDa oltre 35 anni il Gruppo Golgi mette a disposizione del cittadino la professiona-lità e le competenze del proprio staff, garantendo tempi rapidi sia negli appunta-menti che nella consegna dei referti.Il Laboratorio di analisi cliniche è certificato UNI EN ISO 9001:2008 ed autoriz-zato all’esecuzione dei test per le droghe d’abuso. Orario prelievi 7,30-10,00 da lunedì a sabato a Boario e BrenoGiorno di chiusura mercoledì

Tel 0364/532740 Fax 0364/528008 - www.gruppogolgi.itMail: [email protected] - [email protected] - [email protected]

Nel Castello vengono proposte visite guidate ed attività didattica oltre ad eventi musicali e teatrali

Alla Corte di GorzoneContinua la meritoria ope-ra di valorizzazione del Castello di Gorzone. Per l’estate sono previsti “in loco” fiera mercanti ed artigiani; animazioni per bambini, con abiti a tema; “Fiamme e catene”: la stregoneria in Valcamoni-ca (conferenza); manda il tuo raggio fino alla morte” (performance del “Silen-ce” teatro di Lovere; San-ta Messa in lingua latina presso la chiesetta del Ca-stello; apertura della Lo-canda “Federici”; “Il rito del fuoco di san Giovanni (spettacolo a cura del mu-seo didattico della Riser-va naturale incisioni ru-pestri; arrosto e porchetta ecc.,ecc. L’entrata è libera. Ed ancora (nei pomerig-gi): mini-corsi a contribu-to vetrate antiche, pitture all’uovo, calligrafia, cera-mica, mosaico, animazio-ne in costume medievale (con la partecipazione del-la compagnia del sipario medievale di Vicenza). L’associazione LOntàno Verde (“no profit” di pro-mozione sociale che ha lo scopo di valorizzare il ter-ritorio di Valcamonica ed il suo patrimonio naturale, artistico e storico-archeo-logico) si occupa del rilan-cio anche turistico del Ca-stello di Gorzone, dove ef-fettua, oltre a visite guidate ed attività didattica, anche eventi musicali e teatrali. E’ possibile prenotare il Castello per feste di com-pleanno, o a tema, eventi e presentazioni, servizi foto-grafici e cinematografici. Le visite con guida si svol-gono da maggio a settem-bre con le seguenti moda-lità: senza prenotazione, tutte le domeniche dalle 14 alle 15.30; con prenotazio-ne tutti i giorni: telefonare al 348-7947225. Dal sito della già citata associazio-ne attingiamo a piene mani notizie in ordine alla sto-

ria di questa antica dimo-ra patrizia. L’edificio sor-ge su uno sperone roccio-so compreso tra il piccolo

borgo di Gorzone (frazio-ne di Darfo Boario Terme) ed il fiume Dezzo (triste-mente famoso nella sto-

ria per il disastro del Gle-no del 1° dicembre 1923; più di 350 morti). Visto dal versante occidentale il ma-niero si presenta come una costruzione spoglia, au-stera, con finestre ad arco acuto e senza torri. Avvicinandosi dal lato orientale si scopre che la

struttura presenta un am-pio parco orientato ver-so la vallata dell’Oglio ed una ampia facciata da abi-tazione signorile. Una prima notizia del Ca-stello parrebbe risalire al 1198, quando in uno dei numerosi trattati tra i Co-muni di Brescia e di Ber-gamo, a quel tempo in lot-ta per la conquista della bassa Valcamonica si ri-chiese nientemeno che la distruzione del centro di Gorzone. Circa un secolo dopo, la fortezza ormai nelle mani della famiglia ghibellina dei Federici, è annoverata dagli Statuti contro i ribel-li di Valcamonica del 1288 come uno degli obietti-vi da distruggere da par-te del Comune di Brescia. Chiunque fosse riuscito a conquistarla ed a donarla alla città avrebbe ricevuto una somma pari a 500 lib-bre imperiali, alle quali si sarebbe aggiunto uno spe-ciale premio se il territorio di Gorzone fosse stato sac-cheggiato e devastato.

I numerosi danni che il Castello subì in questo pe-riodo sembrano emergere nei documenti delle tratta-tive di pace tra Brescia ed i ribelli camuni del 1291. In questa occasione la città fu costretta a risarcire i Fe-derici con 2.300 libbre im-periali, per “emendazione dei danni procurati nella Rocca di Gorzone”, som-ma che servì per la ristrut-turazione tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300. Successivamente con l’av-vento definitivo della Se-renissima Repubblica di Venezia in Valle del 1440 il Castello finì per perde-re la sua funzione di difesa bellica, trasformandosi in sontuosa dimora signorile (come i palazzi Federici di Erbanno), ampliandosi ed adornandosi di un loggiato interno di stile veneziano. L’edificio rimase in pos-sesso della famiglia Fede-rici fino a metà del 1800. Successivamente divenne proprietà degli Alberzoni. Ancora oggi la struttura è in mano privata.

La frazione, di origine medievale, supera i 1300 abitanti

Il Solstizio d’ErbannoI giovani di Erbanno (fra-zione di Darfo Boario Ter-me) sostenuti dall’Orato-rio, in collaborazione col Comune (che ha offerto il suo prezioso patrocinio nell’intento di sensibiliz-zare la cittadinanza ad un evento di valenza cultura-le e ricreativa) hanno or-ganizzato la seconda edi-zione di “Solstizio d’Er-banno”. La manifestazio-ne, contraddistinta da una mostra espositiva allestita nei cortili del caratteristico centro storico, è stata arric-chita dalla presenza itine-rante di musicisti e giova-ni artisti locali. Lungo le suggestive vie dell’antico borgo già appartenuto alla nobile schiatta ghibellina dei Federici si sono svol-te le visite guidate con un esperto fornito dall’ammi-nistrazione comunale. Ov-viamente non sono mancati i prodotti enogastronomici locali (aperitivo erbannese, formaggi, vino IGT Valca-monica, spiedo, “strinù”, birra. Molti anche i concer-ti di musica moderna. Ma che cos’è il Soltizio d’e-state e d’inverno? Nel cor-so dei secoli tale evento è stato sempre motivo di at-tenzione dalla festività pa-gana del “Sol Invictus”, ai “Saturnalia” nell’anti-ca Roma, o al Natale per il Cristianesimo. In parti-colare il Solstizio d’estate è stato ed è celebrato per la nascita di san Giovan-ni Battista. Nella frazio-ne brenese di Pescarzo ad esempio si ricorda la ri-correnza come “san Gioàn del càlem” (in dialetto ca-muno il “càlem” è quella qualità di ciliegia detta du-

rone). In astronomia il Sol-stizio è il momento in cui il Sole raggiunge nel suo moto apparente il punto di declinazione massima (nel 2012 il 20 giugno, alle ore 23.09 e il 21 dicembre alle ore 11.11). I giorni del Sol-stizio sono quelli che han-no il massimo od il minimo di ore. In parole povere il Solstizio d’estate è la festa del Sole. Erbanno di Darfo Boario Terme ha poco più di 1.300 abitanti ed è po-sto a 243 metri sul livello del mare. Lo studioso don Lino Ertani (1928-2000) nel suo “Dizionario del dialetto camuno e topono-mastica” scrive: “Erban-no”, anticamente Derbàn (De-herr-ban), la signorile stazione, o residenza, dal-le forma germanico-me-dievale. Luogo di fermata obbligatoria. Il “banh” già “banne” (in latino “ban-num”) indica luogo bandi-to, riservato ad un “Herr”, signore feudale. Ciò indi-ca che Erbanno è di origine medievale, ma forse esiste-va anche prima, con altra definizione. Il soprannome degli abitanti di Erbanno è quello di “Hargàgnn” arne-se di legno per appoggiarvi il gerlo. Detto di persona = buono a nulla; detto di stru-mento o vestito = malcon-cio. Gli “scotümm” (so-prannomi) sono nei dialetti camuni riguardano a vol-te risvolti personale, altre tratti caratteristici di una comunità. Le chiese di Er-banno sono: “santa Maria del Restello” costruita dal Federici nel 1500; contiene affreschi di Callisto Piaz-za; “chiesa di san Martino” del 1465; contiene affre-

schi del XIII secolo; “par-rocchiale di san Rocco”; “chiesetta di santa Cateri-na” tra la torre ed il palaz-zo Federici (secolo XVI). In particolare di Erbanno (suo paese natale) ha scrit-to Adriano Sigala. “La sto-ria di Erbanno si identifica per alcuni secoli con quella dei Federici, la potente fa-miglia ghibellina che qui possedeva un castello e ben undici palazzi. L’immenso fabbricato dimora della no-bile famiglia patrizia con-serva ancor oggi grandiosa severità.

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Il paese ha saputo approfittare della bellezza del suo passato

Edolo:un Paese di granito

La piazzetta dell’antica chiesa di san Giovanni Battista in Edolo è un chiaro esempio di come si possa ristrutturare con gusto. In questo caso, oltre al gusto ed all’esperienza tecnica pare ci sia an-che della poesia, ci sia l’amore per il granito dell’Adamello, ci sia il desiderio di creare un luogo dove la gente si possa riunire per chiac-chierare, giocare, voler-si bene, godere del fre-sco nelle serate estive. Il tremolio delle betulle – in un angolo – sembra esser messo apposta per creare un contrasto ar-monioso tra le forze del granito e la delicatezza delle foglie. La chiesa, il campanile (di granito), ricostruito secondo le forme origi-nali, alto e slanciato; il raffinato pronao si offro-no generosamente ed il godimento estetico risul-ta puro e profondo. E’ da visitare senz’altro l’in-terno del tempio, dove gli affreschi del presbi-terio di Paolo di Caylina il Giovane (1530-1535) creano un’atmosfera di leggerezza e lirismo. Il manto rosa della Mad-dalena abbraccia la cro-ce con una dolcezza che nulla ha del dolore di-sperato della morte. Le vie del centro storico, selciate e lastricate, of-

frono un caldo esempio di struttura medievale con le loro dimore si-

gnorili, ricche di porta-li in granito bugnato, di porte chiodate, di log-

giati in legno, di deco-razioni (nella casa Zuel-li) di carattere romanico. Nella chiesa parrocchia-le di santa Maria nascen-te, ricchissima di opere d’arte, si possono ammi-rare le sculture lignee di alta qualità e raffinatezza di Pietro Ramus (1639-

1683), artista che, in-sieme alla sua famiglia, aprì la strada a quelle scuole di scultori di cui fu maestro ed ispiratore: una scuola che annovera nomi di prima grandezza come lo Zotti, il Picini, il Simoni ed il famoso Andrea Fantoni. Questi artisti ornarono la media ed alta Valcamonica nei secoli XVII e XVIII, il periodo del delicato ba-rocco lombardo. Giun-gendo ad Edolo dall’al-ta Valle, si vede spuntare tra i prati – come nasces-se tra gli alberi - il bel campanile di pietra lavo-rata, aggiunto alla chiesa nel 1700. Questa torre campana-ria, spostata dalla sua sede primaria, con i suoi 68 metri è la più alta del-la vallata dell’Oglio. Per chiudere degnamente l’itinerario, si può sali-re, percorrendo circa un chilometro (ed è possi-bile farlo anche in auto), sulle montagne a Nord di Edolo, fino alla chie-setta di san Clemente alla Costa: un tempiet-to immerso tra i castagni ed i faggi, con un bel pa-

norama sul paese e sul-la valle che da Edolo de-grada verso il Sebino. La chiesa risale ai seco-li X ed XI, allorquan-do lungo vie e sentieri si fondavano ospizi per accogliere i viandan-ti ed i pellegrini diretti a Roma. San Clemente, rimaneggiata nel secolo XVI è molto semplice ed ha bisogno di restau-ri (che forse stanno ini-ziando). Reca in sè qualcosa di arcano e di misterioso: secondo le leggende in questo luogo sarebbe esistito un tempio a Sa-turno che, distrutto da un duca longobardo, avreb-be poi lasciato spazio alla costruzione del pri-mo tempio cristiano di tutta la Valle. Il turista, visitando Edolo, por-ta a casa l’impressione, o meglio la convinzio-ne, che la cittadina sia un bellissimo luogo, un posto vivace, ricco, tu-risticamente assai attivo. Un paese insomma che – con intelligenza – sa ap-profittare del fascino mi-sterioso del suo presente e del suo passato.

La cucina del territorio è concreta e solida espressionedella gente di questi luoghi

Enogastronomiadi Edolo e dintorni

I sapori dell’alta Valcamonica appartengono alla tradizione della vita da montagna e dell’acqua: da qui un’eredità di profumi, colori e gusti che danno vita ad una cucina essenziale (cucina povera), ma ricca di storia e di segreti, tutti da scoprire. Le bel-lezze naturali che vanno dalle aspre montagne innevate ai più dolci declivi, allietate dallo scorrere lento dei fiumi e dei torrenti sino al silenzio ed alla luce dei laghetti creano un rapporto unico tra uomo e natura. La cucina del territorio è concreta e so-lida espressione della gente di questi luoghi. Ogni stagione porta con sé i prodotti della terra e la diversità di questo territorio naturale offrono la possibilità di gustare a pieno sapori decisi e schietti. Oggi le associazioni ed i consorzi tra i produttori, in-sieme alle istituzioni locali e al Parco dell’Adamello, sono impegnati a salvaguardare l’originalità e la tipicità di questi sapori ed a renderli di nuovo fruibili dentro le dif-ficili regole del mercato moderno. E’ un lavoro meritorio che la Comunità montana di Valcamonica e la Provincia di Brescia incoraggiano e che vogliono valorizzare e trasmettere. “Lo sforzo di tutti è necessario – sottolinea la pubblicazione “Sapori di Valcamonica” del Parco – per sostenere lo sviluppo della nostra economia e per ga-rantire il permanere degli uomini in montagna, che significa il presidio ed il controllo del territorio a beneficio di tutta la comunità. L’obiettivo è quello di sempre: ricono-scersi nelle nostre radici, che sono legate alla terra, ma per crescere più forti di fronte alle sfide del futuro, più consapevoli di noi stessi. Ma vediamo qualche produzione. I formaggi vaccini sono il principale e più tradizionale prodotto tipico, ottenuto dal latte prodotto nella maggior parte delle settecento aziende agricole valligiane. I for-maggi a lunga stagionatura sono prodotti da secoli sulle montagne camune, poiché rappresentano uno dei principali alimenti della popolazione, fonte proteica facilmen-te conservabile nel tempo e trasportabile. Tra essi si segnala il “Silter”. Si tratta di un prodotto a latte crudo, parzialmente scremato. Poi c’è il “Casolèt”. Dopo un periodo di abbandono l’allevamento caprino ha registrato un sensibile sviluppo. La “Bionda dell’Adamello”, importante razza caprina autoctona ha avuto grande valorizzazione. Tra i formaggi caprini ricordiamo la formaggella “Stael” di latte crudo ed il “Fatulì”, particolarmente apprezzato per il caratteristico sapore che deriva dall’affumicatura. Nel Nord della vallata dell’Oglio trionfa la castanicoltura, orientata alla trasforma-zione in farina ed alla gestione della selva castanile con criteri di conservazione pa-esaggistica (in passato il castagno costituiva anche una preziosa riserva di legna da ardere derivante dalle potature e fonte di “lettiera” per l’allevamento del bestiame). Tra i derivati della farina di castagne si segnalano le classiche preparazioni da pastic-ceria, come i biscotti, che riprendono in chiave moderna le tradizioni passate. Alcune fornerie e pasticcerie propongono anche una vasta selezione di pasta a base di farina di castagna, tagliatelle, o lasagne che costituiscono numerose pietanze offerte dalla ristorazione locale.

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Un ricco programma di proposte per tutte le età

VivereedoloPer l’estate 2012 Edolo ha preparato un fittis-simo programma: tut-ti gli spettacoli previsti sono ad ingresso libe-ro e gratuito. Per infor-mazioni è opportuno ri-volgersi all’ufficio IAT, piazza Martiri della Li-bertà, tel. 0364/71065. Ne parliamo con Gui-do Giulio Bera, asses-sore all’Istruzione ed alla Cultura Nel mese di luglio, da sabato 7 a domenica 8, Primo “Mineral Show” Mo-stra mercato e scam-bio minerali (presso la sala esposizioni di via Derna. Organizzato dal Gruppo mineralogico camuno). Domenica 8 Concerto di musica classica con degusta-zione enogastronomica al Rifugio Aviolo (or-ganizzato da Assorifugi Lombarda). Domenica 8 Finale torneo nottur-no di calcio (campo di via Industriale. Orga-nizzato da Us. Edolo). Giovedì 12, Gita dei giovani alla Baita Mon-te Basso (organizzato dal Cai sezione Edolo). Sabato 14 “B-Night” (La prima notte bianca per bambini). Sabato 14 Sagra di Vico con con-certo (“Coro Baitone di Edolo”). Domenica 15 Festa della Guspes-sa con raduno “Bike”. Il 16, il 18, il 23, il 25 luglio Prima edizione di “Chef-Atelier” l’Of-ficina della cucina (per bambini dai 6 ai 14 anni). Martedì 17 “La Girandola” (animazio-ni e giochi per bam-bini) presso il centro sportivo tennis di via Gelpi. Giovedì 19 Gita

giovani Malga di Cam-po e Malga Sassa (Cai di Edolo e Gruppo mi-neralogico: Giovedì 19 “La Girandola”, anima-zione e giochi per bam-bini (presso il Centro sportivo di via Gelpi). Sabato 21, “Piacevole benessere camminan-do con i bastoncini” (giornata di promozio-ne “Nordic Walking (presso la piscina co-munale). Da sabato 21 a domenica 22, gita al-pinistica al monte Ber-nina (organizzata dal Cai). Dal 21 luglio al 5 di agosto Torneo di “Beach Volley” (pres-so campo sportivo via Industriale). Domenica 22, Raduno auto d’e-poca: transito per piaz-za Martiri della Libertà. Martedì 24 Visita cul-turale guidata “Itinerari in Valcamonica” Berzo Inferiore: parrocchia di santa Maria e san Lo-renzo in castello (or-ganizzata dal Comune di Edolo). Martedì 24 “La Girandola” ani-mazione e giochi per bambini (presso il Cen-tro sportivo tennis di via Gelpi). Giovedì 26 idem. Da venerdì 27 a domenica 29 Corso di alpinismo per giova-ni in Val di Mello (or-ganizzato dal Cai). Ve-

nerdì 27 “Archeoweek 2012”: Lucilla Giagno-ni alla Rocca di Mù (or-ganizzato dal Comu-ne di Edolo). Sabato 28 “Tennis Day”: pro-va gratuita per bambini (presso il Centro spor-tivo via Gelpi). Sabato 28 “Giornata pro ran-dagino” (presso il cam-po di addestramento ci-nofilo in zona piscina comunale). Sabato 28, Concerto del comples-so bandistico musicale di Sonico (in piazza san Giovanni (associazio-ne amici della musica). Dal 29/7 al 19/8, Mo-stra collettiva di “Pitto-ri romagnoli” (presso la sala esposizioni di viale Derna). Domenica 29, Coro Baitone di Edolo con degustazione eno-gastronomica (presso il rifugio Aviolo). Dome-nica 29, “Sky Bike” di Dordona (Sondrio) or-ganizzata da Polisporti-va edolese. Da venerdì a domenuica 29, Festa A.C. Camunia (presso il campo sportivo sco-lastico polivalente di via Morino). 30/7, 1/8, 6/8, 8/8, Seconda edi-zione di “Chef Atelier, L’officina della cucina (per bambini dai 6 ai 14 anni). E per agosto il calendario è ancora più vasto.

PROGRAMMA

Raggruppamento par-tecipanti tra le ore 8,00 e le ore 9,00 presso distributore Q8/Bar Wash all’in-gresso di Edolo per iscrizioni e colazione, segue giro attraver-so le vie storiche del paese, transito nella piazza principale; si riparte poi in direzio-ne Temù per sosta.

Proseguimento in lo-calità Iscla per pausa pranzo; nel pomerig-gio sulla via del ri-torno, a fine giorna-ta tappa a Sonico per premiazione e salutiPer motivi tecnici è fissato un numero massimo di 100 au-tovetture per cui è ri-

chiesta la prenotazio-ne che dovrà essere effettuata entro il 16 luglio.Per ulteriori informa-zioni è possibile con-tattare:

Gioielleria Ruaro:0364.71029Giovanni:3939765037Cristian: 3389299412Club Novecento:0364.536465

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Quella di Edolo è una sede staccata dell’U-niversità degli studi di Milano, facoltà di Agra-ria. Il corso di Laurea è in “Valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio monta-no”. Ha sede presso il Centro polivalente, nel quale sono raggruppa-ti numerosi indirizzi di scuola secondaria. Al corso di laurea sono destinate tre aule per la didattica e per lo svol-gimento delle attivi-tà integrative. Le aule spaziose e fornite dei principali strumenti di-dattici (lavagna lumi-nosa, videoproiettore, ecc.) sono adeguate ad ospitare da 35 a 45 stu-denti. L’aula informa-tica è dotata di 15 po-stazioni di “computer” connessi in rete ed in-tegrati nella rete infor-matica dell’Ateneo di Milano. La presenza di un “dominio” gesti-to da un server dedica-to mediante “Windows 2000”, garantisce l’i-dentificazione degli utenti del sistema e la protezione delle risor-se mediante opportuni meccanismi di verifica dell’identità. Il labora-torio è a disposizione degli studenti in orario extra-scolastico per la compilazione delle tesi di laurea e per le atti-vità didattiche, nonché per l’utilizzo della ca-sella di posta elettroni-ca. Possono accedere al laboratorio gli studen-ti regolarmente iscritti alla facoltà. E’ consen-

tito l’utilizzo di servizi “Internet” a fini stretta-mente didattici. Inoltre sono attivi “HotSpot” per la concessione “Internet” in modali-tà “Wireless”: si tratta di una rete di raccolta che collega i dispositivi mobili “Wi-fi” alla rete di ateneo e da questa ad “Internet”. L’ “hotspot” è stato pen-sato per gli studenti, ma è anche disponibile per

professori, ricercatori e personale universitario; sono ammessi gli uten-ti ospiti, cioè persone esterne che sono tem-poraneamente ospitate in Università. Le caratteristiche della connessione (velocità, limitazioni, “timeouts”, ecc.) sono profilati in funzione della catego-ria dell’utente. L’aula magna è dotata di dispositivi per vide-

oconferenza (su “Isdn” ed “Ip”), videoproie-zione multimediale e riproduzioni di suppor-ti audio-video. C’è la possibilità di connetter-si alla rete dell’ateneo di Milano. La bibliote-ca è fornita di numero-si libri di testo e riviste a carattere scientifico e costituisce un supporto indispensabile per l’ap-profondimento delle te-matiche relative agli in-

segnamenti proposti. In particolare la biblioteca del corso di laurea offre i servizi di consultazio-ne, fotocopiatura, pre-stito e ricerca biblio-grafica. Nella bibliote-ca sono inoltre disponi-bili e consultabili le tesi di laurea degli studenti che hanno concluso gli studi. Il nuovo centro di ricer-ca del polo universita-rio è sito nelle imme-diate vicinanze dell’at-tuale sede del corso di laurea: ospita nuove aule, i laboratori infor-matici, i laboratori chi-mico-biologici per la didattica e la ricerca ed il Centro Interdiparti-mentale di Studi Appli-cati per la Gestione so-stenibile e la difesa del-

la Montagna (GeSDi-mont). Quest’ultimo centro ha lo scopo di promuovere, coordina-re e sviluppare attivi-tà di ricerca scientifica ed applicata, inerenti al territorio montano nel suo insieme, con parti-colare riferimento alle tematiche d’interesse agro-forestale ed am-bientale, in stretta rela-zione con le realtà terri-toriali montana. Il polo centro cultura-le e scientifico ha come obiettivo la formazio-ne di tecnici ricercato-ri italiani e stranieri per competenze riguardanti specificità montane, at-traverso corsi curricola-ri, convegni e program-mi di ricerca, ospitalità e scambio.

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A Edolo - Rocca di Mù - Venerdì 27 luglio 2012 ore 21.00

“Archeoweek” Festival della preistoriaE’ questa la quarta edizione del festival della Preistoria che torna anche quest’anno, in Valcamonica, il 27 ed il 29 luglio ed in autunno 2012. E’ promosso dal Gruppo di co-ordinamento del sito Unesco n. 94 (presidente Sergio Bonomelli), dal Distretto Cultu-rale Valcamonica (presidente Simona Ferrarini) e dall’Agenzia Turistico-culturale del Comune di Capo di Ponte (sindaco Francesco Manella). Con il contributo di Comunità montana e Bim, Fondazione Comunità Bresciana ed una decina di Municipi camuni. Questa tornata è dedicata alla ri-scoperta del paesaggio della vallata dell’Oglio, quasi l’arte e la bellezza di cui la Valcamonica è ricca diventassero la chiave di lettura attra-verso cui fare ritorno alle radici più autentiche, alla più pura essenza di un’intera comu-nità. Maura Serioli addetta-stampa scrive che i nostri sono tempi di crisi ed incertezze, che spesso minano e compromettono le relazioni sociali e personali; ecco allora che per non lasciarsi sopraffare da queste tensioni diventa necessario mettersi in ascolto, vol-gere lo sguardo al paesaggio intorno e solo lì trovare le radici di un’identità dimenticata. Gli sguardi privilegiati della prima parte (estiva) di “Archeoweek 2012” saranno quelli di due grandi artisti: Lucilla Giagnoni e Marco Paolini. Due spettacoli-evento, illustrati da Vittorio Pedrali che firma la direzione artistica. La Giagnoni, il 27 luglio presso la Rocca di Mu (Edolo), nel sito recentemente oggetto di recupero da parte del Comune, inviterà chi l’ascolta ad “andare oltre il primo sguardo” rivelando quello che non siamo più in grado di vedere nel contesto in cui viviamo. Il 29 luglio invece, nel Prato della Piana di Pescarzo sopra Cemmo di Capo di Ponte, Marco Paolini farà gradito ritorno in Valle con “Par Vardàr” (per guardare), antologia errabonda del peregrinare dei poeti attraverso i luoghi, i differenti paesaggi, ma anche attraverso i meandri della lingua e dei dialetti, per tornare a volte anche con fatica e disillusione, alle proprie radici. Nella sezione autunnale saranno i giovani i “complici” nella lettura e nella scrittura del pae-saggio. Giovani saranno non solo i fruitori, ma giovani i principali protagonisti. E gio-vani camuni in particolare, a testimoniare della maturata coscienza di essere possessori di un patrimonio apprezzato dal mondo, patrimonio la cui tutela e la cui valorizzazione consapevole verranno canalizzate dagli strumenti della contemporaneità. Lucilla Gia-gnoni ha un forte legame con la Valcamonica. L’ha percorsa nei suoi ultimi spettacoli ed ha ammaliato un pubblico sempre più numeroso, partecipe e fedele. Ma ha anche un rapporto con il tema di “Archeoweek 2012”. Ha dedicato circa dieci anni ad un proget-to chiamato “Paesaggi”, uno studio sulla terra in cui vive, condotto a fianco del regista Bruno Macaro, con cui ha scritto e realizzato una narrazione “Terra d’acqua”, un mo-nologo “Nudo su paesaggio” con la collaborazione alla drammaturgia ed alla scrittura di Michela Marelli, lo spettacolo “Atlante” e “Manuale per fondare una città”, proget-to che comprende anche una ricerca compiuta attraverso laboratori teatrali effettuati in tutta Italia. Lo spettacolo di Marco Paolini “Par Vardàr” (per vedere) è un viaggio nel dialetto dei poeti, nelle loro lingue, nel loro paesaggio. Un viaggio che serve a noi per non perdersi, per risentire identità e radici.

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Boom di allergie alimentariSarà per l’inspiegabile aumento e per la pericolo-sità che in alcuni casi può essere letale, che l’Acca-demia europea di allergia e immunologia clinica ha lanciato una campagna informativa sulle allergie alimentari.Negli ultimi dieci anni in effetti è raddoppiato il numero di coloro che ne soffrono e sono aumenta-

te di sette volte le reazioni allergiche che potrebbero essere letali nei bambini. In totale sarebbero più di 17 milioni le persone che in Europa soffrono di al-lergie alimentari, di que-sti, 3,5 milioni hanno meno di 25 anni.Le forme più diffuse nei bambini sono quelle da uovo, da latte di mucca e da noccioline, mentre ne-

gli adulti sono provocate da frutta fresca, noccioli-ne e verdura. In tutta Eu-ropa le allergie alimenta-ri rappresentano la causa principale di anafilassi nei bambini fino a 14 anni. L’aumento più rapido si registra nei giovani e nei bambini, specialmente riguardo le reazioni più gravi. Su questi dati l’Ac-cademia europea di aller-

gia eimmunologia clinica (EAACI) ha lanciato una campagna diretta ad au-mentare la consapevolez-za circa il rapido aumento degli episodi di anafilassi nei bambini, una reazione allergica severa e poten-zialmente letali. L’obiettivo è quello di educare le persone a ri-conoscere i sintomi e ciò che li provoca oltre che insegnare gli interventi in emergenza.

Consigli utili

Mal di piedi?Piccoli rimedi, grande relax!L’estate, la stagione dei sandali e delle camminate a piedi nudi, è anche il momento di prendersi cura dei vostri piedi! Spesso costretti a duri sforzi, ma soprat-tutto a stringersi in scarpe dalle forme più strane, i nostri piedi sognano un po’ di salutare relax!Non c’è niente di più efficace, quindi, di una buona passeggiata a piedi nudi su terreni cedevoli (come ad esempio l’er-ba) che meglio si adattano alla loro forma. Inoltre se siete in vacanza, il consiglio migliore è quello di fare lunghe camminate in spiaggia, con l’acqua che arrivi almeno fino al ginocchio, per tonificare, massaggiare e rilassare piedi e caviglie. Dopo una lunga giornata, potete poi effettuare un delicato massaggio (partendo dalla pianta dei piedi per poi risalire fino al polpaccio) con una crema idratante, che non solo allevia la ten-sione, ma aiuta anche a ristabilire una corretta circo-lazione sanguigna, prevenendo così callosità e duroni. Per ottenere un completo relax, dopo la doccia o il ba-gno, potete poi anche distendere le gambe su comodi cuscini, almeno per un quarto d’ora, sollevandole in modo tale che i piedi siano più in alto del capo. Per eli-minare le cellule morte procuratevi, invece, una spu-gnetta esfoliante (o una crema che abbia la stessa fun-zione), passatela dolcemente sul piede e risciacquate con acqua fresca. Un’altra cura sicuramente efficace per i vostri piedi doloranti e stanchi potrebbe essere il pediluvio, ossia l’immersione dei piedi per una venti-na di minuti in acqua. Alternando l’immersione in ac-qua calda e fredda si riattiverete la circolazione, pre-venendo le vene varicose. È possibile unire all’acqua del sale marino, degli oli essenziali o delle erbe (come menta e lavanda) in modo da ottenere un efficace rime-dio anche contro l’eccessiva sudorazione. In alternati-va potete usare anche il bicarbonato; attenzione però all’abbronzatura perché il bicarbonato, a differenza del sale, ha un effetto sbiancante.

Addio alle “bionde”,con frutta e verdura

Se avete provato più a volte a smettere di fu-mare senza riuscirci, provate ad aumentare il consumo di frutta e ver-dura. Il consiglio arriva da un nuovo studio del-la University of Buffa-lo negli Stati Uniti, che ha seguito le abitudini e gli stili di vita di1.000 fumatori dai 25 anni in su. Da un’analisi della die-ta di queste persone è emerso un collega-mento tra il consumo di frutta e verdura e la diminuzione o elimina-zione delle sigarette.“Chi consuma più frut-ta e verdura rispetto agli altri ha infatti 3vol-te più probabilità di smettere di fumare per almeno 1 mese. Que-sto indipendentemente da sesso, età, istruzio-ne o altri fattori che so-litamente influenzano la scelta di smettere” è

la convinzione del re-sponsabile della ricer-ca.La spiegazione è presto data: una dieta basa-ta sulla frutta porta più fibre e rende più sazi, tutti fattori che portano a non fumare spesso. Inoltre, frutta e verdu-ra sono anche note per peggiorare il gusto del tabacco, a differenza di altri alimenti come caf-fè e carne che invece lo migliorano.

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Una mostra organizzata per i 150 anni dell’unità d’Italia

ha fatto tappa a Rogno

Le donne che hanno reso grande l’Italia

Non poteva passare sotto silenzio la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’I-talia da parte del “Centro Italiano Femminile” ber-gamasco, un’Associazio-ne di donne che ha con-tribuito dal 1944 alla for-mazione della Repubblica italiana sostenendo l’ac-cesso al voto alle donne. Una mostra itinerante promossa dalle Associa-zioni di Bergamo e Pro-vincia sulle figure fem-minili di spicco della no-stra storia, ha fatto tappa a fine maggio a Rondine-ra di Rogno in occasione della Festa Patronale di “Maria Ausiliatrice”, al-lestita dalle Associate del C.I.F. locale sempre mol-to attive e impegnate nel-la comunità. Nel salone sottostante la Chiesa, in un ampio cerchio di pan-nelli sono rimasti esposti i ritratti di tante pioniere, accompagnati dalle rela-tive descrizioni sul luo-ghi, attività, prerogative che più hanno inciso sul progresso civile e sociale del Paese. Quattro i set-tori importanti in base al periodo storico vissuto a partire dal Risorgimento fino ai nostri giorni. Di quel primo periodo alcune donne che hanno condiviso gli ideali di li-bertà dei loro compagni come Anita Garibaldi, Rosa Montasson Crespi, Teresa Casali Confalo-nieri moglie del patrio-ta Confalonieri, ma an-che nobildonne come la Contessa di Castiglione, Clotilde di Savoia , Cla-ra Carrara Maffeis defini-ta la “Hilary Clinton” del Risorgimento famosa per la sua partecipazione alle “Cinque Giornate” , e poi

la Contessa Valentini fi-glia di Napoleone, grande ammiratrice di Mazzini e partecipe dei salotti lette-rari e politici di Perugia. La seconda sezione dedi-cata al primo Novecento presenta figure femmini-li sostenitrici dei Dirit-ti Civili attraverso la lot-ta per la Liberazione e la Democrazia; fra tutte Maria Federici, partigia-na e deputata insieme a Teresa Noce, Nilde Jotti, Lina Merla, Angela Go-telli definite le “cinque perle”della Costituzione Italiana. Fra la prima metà dell’800 e del ‘900 spic-cano altre figure di grande portata sociale ed educati-va come Maria Montesso-ri prima donna laureata in Medicina nonché grande educatrice, poi Anna Ku-licioff collaboratrice di Turati per il Socialismo , benemerita “Medico dei poveri”, Matilde Serao scrittrice e giornalista, Luisa Spagnoli imprendi-trice a sostegno dell’occu-pazione femminile, Gra-zia Deledda “Premio No-bel” nel 1925 per la Let-teratura. La terza sezione presenta le prime donne parlamentari della repub-blica: Matilde Jotti come prima Presidente donna della Camera (!920- ‘ 99); Vittoria Quarenghi eletta deputata nel 1976, pro-motrice del Diritto alla Vita, Tina Anselmi dopo la lotta partigiana sarà poi eletta prima donna Mini-stro –del Lavoro e della Sanità-. Figura bergama-sca di spicco del I° No-vecento fu Betty Ambive-ri, fondatrice della Croce Rossa , del C.I.F. provin-ciale nonché eletta per due legislature nel Comu-

ne di Bergamo La sezio-ne dedicata alle donne dei nostri giorni presenta Rita Levi Montalcini scienzia-ta e grande ricercatrice in campo neurologico, la giornalista Ilaria Alpi uc-cisa a Mogadiscio, Gian-na Beretta Molla morta di tumore nel ’62 per salvare la vita della quarta figlia, poi canonizzata nel 2004,Chiara Lubich fondatrice del Movimento dei Fo-colari diffuso in tutto il mondo.La mostra si conclude con una carrellata su figure femminili dell’oggi famo-se nel campo dello Sport, della Moda come le so-relle Fontana, del Cinema i cui nomi sono rimasti tuttora dei veri pilastri di quest’arte straordinaria: Anna Magnani, Gina Lol-lobrigida, Sofia Loren.Senza contare le numero-se donne, madri di fami-glia, lavoratrici, collabo-ratrici in gruppi d’azione per la libertà, Associazio-ni di Volontariato sociale e assistenziale che tuttora operano per l’affermazio-ne dei diritti per la parità e la giustizia nel campo del lavoro e della politi-ca, spesso ancora escluse, e pure vittime di tanta dif-fusa violenza. La mostra nell’intento delle organizzatrici ha lo scopo di illuminarci sul valore e l’apporto storico delle donne nella costru-zione della democrazia e del progresso dell’Ita-lia realizzato loro tramite in tempi non sempre fa-cili, col proposito di non dimenticarle ma anche di continuarne l’opera civi-lizzatrice non ancora del tutto esaurita.

R.Belotti

Ad integrazione del servizio sul Lago Loro, pubblicato il mese scorso, proponiamo una delle tante versioni della leggenda legata a questo lago

Lago Moro: detto anche Lac de la cùna

Questa è la mia leggenda. Poeticamente trascritta da un mio grande amico, anda-to innanzi anni fa.“Nella notte dei tempi il Lago Moro non esisteva, ma tra le colline delle Sor-line ed il colle di Rodino si adagiava una fertile conca solitaria, verde come i pa-scoli a primavera. E il sole a sera s’indugiava a lungo a carezzarla.C’eran due case nella ver-de conca, due case sole: una ricca e prosperosa, l’altra poveretta ma col sole den-tro. Ed in ciascuna c’era un bambino nella culla.Un bel giorno d’aprile, bus-sa alla porta della casa ricca un pellegrino carico d’anni e di mistero, un pellegrino che sembrava aver fatto a piedi il viaggio dall’aldilà tanto era stanco ed affamato.Bussa alla porta e la donna avara viene ad aprile e lui, più con gli occhi e coi gesti che con le labbra, le chiede qualcosa per chetare il de-mone della fame e una paca per sdraiarsi a notte.Ma la donna, che non ha cuore, non lo vuole nemme-no ascoltare. Lo chiama va-gabondo, gli dice d’andarse-ne, che non le faccia perdere tempo. E gli chiude la porta in faccia. E lui a picchiare di nuovo con accorata insisten-za, perché lo faccia almeno per amore del suo bambino in fasce.Più che chiedere l’elemosi-na sembrava l’andasse fa-cendo …. ma inutilmente!

Allora, visto che ogni tenta-tivo di indurla a compassio-ne cadeva nel vuoto, il vec-chio pellegrino si allontanò tristemente dalla casa ricca ed i suoi occhi luccicava-no di una luce stranamente viva. E batte all’altra casa, piccola e povera, ma col sole dentro. La donna viene ad aprire col suo bambino in braccio e vistolo lo fa entra-re premurosa, l’accoglie alla sua mensa e con lui divide l’ultima pagnotta che le era rimasta. E mai pane fu più saporito. Quando il pellegri-no si fu rifocillato disse alla donna: ora prendi tuo figlio e fuggi subito da questa val-le, fuggi più in alto che puoi, senza voltarti indietro, per-chè su di essa è piombata la maledizione di Dio.-E mentre così diceva, i suoi occhi ferivano come il fuo-co e la sua figura si era fatta trasparente come la luce del

sole. La donna, impaurita, prese immediatamente ver-so la salvezza. E mentre fug-giva i ruscelli si gonfiavano minacciosi, il cielo tuonò scuotendo al valle fino alle radici e riversò su di essa torrenti di acqua scura. E ogni tanto, tra gli urli del vento, s’udiva il pianto del figlioletto della donna avara.E piovve finchè la verde conca incantata non fu in-teramente cancellata e som-mersa, cedendo il posto ad un piccolo lago cupo e pro-fondo. ,Era di venerdi e sul laghetto galleggiava una culla vuota e s’udiva tutto attorno il debole pianto di un bimbo. Ancora oggi, raccon-tano i vecchi di Capodelago, nelle notti di luna piena, si vede sul fondo del lago una culla vuota e si sente il pian-to accorato che affiora sulle onde del lago”

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A cura del dipartimen-to Asl di prevenzione veterinaria, Gian Car-lo Battaglia, direttore del dipartimento, pub-blica sulla rivista “Sa-nità camuna” il piano aziendale di preven-zione veterinaria che contiene le azioni del triennio 2012-2014 dell’Asl Valcamoni-ca Sebino. Si tratta – vien subito spiegato – di uno strumento utile a migliorare l’attività di programmazione, attuazione e verifica delle attività di sani-tà pubblica veterinaria della vallata dell’O-glio che hanno come obiettivo la tutela del-la salute dell’uomo per il tramite della salute animale e dei relativi prodotti. Ecco di se-guito i postulati fonda-mentali che “informa-no” il percorso di mi-glioramento qualitati-vo in svolgimento da anni (ISO 9001:2008): non son altro che prin-cipi di riferimento in-dividuati dal Piano sa-nitario nazionale 2011-2013 e dai documenti regionali in materia: la tutela della salute e della qualità della vita come diritto fonda-mentale della Perso-na; la Persona al cen-tro dei processi e del-le azioni del sistema sanitario; l’omogenei-tà, la standardizzazio-ne e la trasparenza del processo di erogazio-ne delle prestazioni; la partecipazione e la responsabilizzazione degli operatori econo-

mici e sanitari. Il pia-no tra l’altro – sostiene sempre Battaglia – de-finisce in maniera det-tagliata lo scenario, gli obiettivi, gli strumenti attuativi, assicurando un approccio integra-to alla tutela della sa-lute pubblica con colo-ro che svolgono attivi-tà finalizzate alla pro-mozione ed alla tutela della salute dei cittadi-ni e degli animali (es.Izsler, sistema Univer-sitario regionale, Nas, Polizia di Stato, Cor-po forestale dello Sta-to, Arpa, ecc) avendo come finalità costan-ti la semplificazione e la dematerializzazio-ne. E’ abbastanza ov-vio che il piano ven-ga annualmente ag-giornato per la relativa programmazione delle attività. Particolare at-tuazione viene data ad una nuova modalità di gradazione del rischio circa gli stabilimenti presenti sul territorio, secondo le indicazio-ni del Piano regionale di prevenzione veteri-naria. La categorizza-zione del livello di ri-schio deve essere in-tesa come strumento gestionale, finalizzato ad una corretta attri-buzione delle risorse e ad una omogenea at-tuazione delle attività di controllo all’interno delle varie categorie. Il Piano è formalizzato secondo quanto previ-sto dal Manuale ope-rativo della Regione. Contiene un’esaustiva analisi del contesto, la

graduazione dei rischi su cui programmare le attività, la loro pia-nificazione, le modali-tà di monitoraggio e di verifica. L’analisi del contesto, brevemente riassunta comprende la descrizione del ter-ritorio e della presen-za di fauna selvatica, la realtà degli animali d’affezione (nel 2011: 17.410 cani e 74 co-lonie feline censite on 962 gatti; 12.160 capi bovini; 12.664 capi ovi-caprini; 4.800 capi suini; 1.598 capi equi-ni; 462.164 capi avico-li). Per quanto concer-ne le varie patologia: Tbc, un solo sospetto non confermato; Bru-cellosi; 2 capi positivi; Rinotracheite infettiva bovina: riduzione negli anni di animali positi-vi da 2.865 a 350, ecc. Il direttore del diparti-mento commenta: “Ne esce un quadro sostan-zialmente tranquilliz-zante, ma che non deve indurre ad abbassare la guardia; infatti un’alta percentuale delle ma-lattie emergenti è di origine animale: Ebo-la, Bse, Aviaria, West Nile Desea. E’ inoltre necessario proseguire – conclude Battaglia - nel percorso di mi-glioramento degli alle-vamenti, degli stabili-menti di produzione e trasformazione, per ot-tenere alimenti di ori-gine animale sempre più sicuri e di qualità”.

Tennis Club Pian Camuno

7° Gran Trofeo Comune di Pian Camuno

Giovedì 21 giugno 2012, presso il rinnovato Pala Faletti Sport di Pian Ca-muno, si sono svolte le finali del prestigioso Torneo Tennistico di doppio denominato Gran Trofeo Comune di Pian Camuno giunto alla settima edizione, tappa ufficiale del circuito Grande Slam Sisem Tour 2012. L’e-vento patrocinato della Regione Lombardia e della Provincia di Brescia ha riscontrato un notevole successo di partecipanti con la presenza dei più forti tennisti della zona. La consueta ottima organizzazione del Tennis Club Pian Camuno, ha permesso lo svolgimento degli incontri in sole due settimane e gli atleti, divisi in due tabelloni distinti sulla base del proprio livello tecnico, hanno colorato l’estate estiva piancamunese regalando dei momenti di grande tennis. La cronaca della manifestazione vede in una finalissima arbitrata dal Maestro FIT Flavio Dotti, la vittoria della coppia Luciano Molinari/Davide Bonadei, sul duo Roberto Bonomelli/Giovanni Ribola con il secco punteggio di 6/2 6/2, che premia il miglior momento di forma e la maggior determinazione nei vari games, finiti quasi sempre ai vantaggi. Alla cerimonia delle premiazioni, presenti diverse personali-tà, il presidente del Tennis Club Pian Camuno Francesco Maffolini non ha mancato di ringraziare le aziende che hanno permesso il reperimento dei fondi necessari per il lancio dell’iniziativa. Grande la soddisfazione per un circuito Sisem Tour che, a luglio, sposterà i propri riflettori nel comune d Bienno, per poi andare ad agosto a Nadro di Ceto, a settembre a Capo di Ponte e ritornare a Pian Camuno per il Master Finale che raccoglierà i primi 32 migliori giocatori del circuito.

Il mondo animale sotto osservazione

Prevenzione veterinaria

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Dopo quasi due anni ha riaperto uno degli storici locali di Costa Volpino.

Una Ninfea prende il posto del Forno Antico

Il “Forno Antico”, pur con un altro nome, ha riaperto le porte e ripreso ad essere frequentato da chi vuole concedersi il piacere di mangiare un’ottima pizza cotta in forno a legna (il Forno Antico, appunto ndr) o mettere alla prova l’abilità tra i fornelli del giovane Cristian, lo chef che con la collaborazione di mamma Roberta e della giovane fidanzata Barbara, ha raccolto la sfida di aprire una nuova realtà commerciale in un periodo sicuramente difficile.E’ stato lo stesso Cristian ad insistere a lungo con la proprietà dell’immobile per riaprire; da bambino, preferiva questo locale a tutti gli altri, quando ancora non poteva immaginare di poter essere lui, un giorno, uno dei protagonisti tra queste solide mura.Bisognava ripartire, sapendo che era una ripresa dal basso, ma con un concetto ben preciso nella testa: farsi apprezzare per la buona cucina. E’ vero: lo dicono tutti, ma Cristian intende tener fede a questo insegnamento. E allora, eccolo fin dalle prime ore del mattino tra i fornelli della sua nuova cucina impegnato a preparare la pasta fatta a mano, un assortimento di dolci a cui è impossibile saper dire di no e a selezionare i prodotti che trasformerà in piatti della giornata: il giusto taglio della carne, il pesce fresco e saporito, le verdure.Niente di precotto per essere pronto in due minuti; stare a tavola è un piacere che non può essere barattato con il tic tac dell’orologio.Il menù preparato per questo primo periodo è un giusto equilibrio tra carne e pesce, ma non sarà una rigorosa lista delle proposte, ma un libro che si aggiorna di volta in volta.Del “vecchio” Forno Antico sono state conservate solo le cose migliori. Anche il nome è cambiato quasi a voler sottolineare una definitiva rottura con il passato. Oggi si chiama Ristorante La Ninfea, un meraviglioso fiore acquatico, profumato e particolarmente decorativo. Nel linguaggio dei fiori, secondo le culture orientali, la Ninfea simboleggia l’alba. E come l’inizio di una nuova giornata, Cristian è fiducioso che i suoi sforzi saranno presto ripagati.L’esordio è stato di buon auspicio.

Un pressante invito ai giovani e meno giovani

Vestirsi di volontariatoLo sportello “Scuola-Volontariato” sta ope-rando da alcuni anni a Bergamo e Provincia, promosso dal Centro Servizi Bottega del Vo-lontariato, Caritas e Uf-ficio Scolastico Territo-riale per monitorare e accrescere esperienze di volontariato all’inter-no di Istituti Scolastici Superiori proponendo percorsi di formazione e accompagnamento. Il percorso di quest’an-no- come affermano i promotori- ha coinvol-to circa 80 studenti dei vari Punti- Scuola pro-posti, facendoli riflet-tere e lavorare sui temi della partecipazione at-tiva e del protagonismo attraverso laboratori, incontri di testimonian-za, presentazione di op-portunità offerte ai gio-vani in campo italiano ed europeo per espe-rienze di volontariato: con queste attività si consegue anche l’obiet-tivo di mettere in co-municazione i giovani attraverso relazioni si-gnificative e formative. Con queste finalità lo Sportello ha voluto pro-muovere un Concorso dal titolo: “ Cittadinan-za attiva: vestiamoci di volontariato” rivolto agli Istituti Secondari di Secondo Grado del-la provincia di Berga-mo che dovevano cre-are un ‘immagine o un logo raffiguranti l’iden-tità del volontariato. In sinergia con la Consul-ta Studentesca si sono avviati dallo scorso set-tembre i lavori di for-mazione di due giorna-

te nella sede di Lovere per gli studenti accom-pagnati da insegnan-ti e professionisti del settore. I partecipanti sono poi stati invitati a rappresentare un elabo-rato artistico grafico o pittorico che esprimes-se le finalità e la natura del volontariato secon-do una propria persona-le interpretazione della Solidarietà . L’immagi-ne vincitrice sarà ripro-dotta su una maglietta, distribuita in tutte le

Scuole come simbolo dell’impegno sociale dei ragazzi: i proventi poi delle vendite ver-ranno utilizzati a favore di un Istituto Scolastico in Liguria, danneggiato dall’alluvione. Il vincitore del Con-corso è lo studente del-la classe 4a dell’Isti-tuto Caniana di BG, Luca Gipponi di Co-mun Nuovo , che ha presentato il suo logo nella forma di un bi-glietto aereo in quanto

egli interpreta l’azio-ne volontaria come un “viaggio, perchè come in un viaggio facendo volontariato si incon-trano persone nuove, si imparano cose nuo-ve, nascono emozioni e ricordi che non si di-menticano più”. Sul bi-glietto figurano termini come:”Bisogno- Citta-dinanza attiva- Volon-tariato- e il disegno di un cuore rosso per indi-care il fine del viaggio stesso, che porta poi alla “felicità”. Mentre si continua a coinvol-gere i giovani in realtà tanto importanti, nello stesso tempo in questo anno dedicato agli “An-ziani attivi per una Città solidale” si stanno pro-grammando convegni e varie forme di coinvol-gimento in tutta Italia per poter incrementa-re una realtà di volon-tariato attivo che è già in gran parte preroga-tiva di persone adulte e anziane, ma che la-scia ancora uno spazio aperto ai tanti pensio-nati ancora in buona forma che potrebbero dedicare forze e tempo per migliorare la nostra società così impregnata di individualismo e di consumismo.

R.Belotti

Cacciatori in festa a CastroIl Gruppo “Cacciatori di Castro, ANUU Alto Sebino”, in collaborazione con la Pro Loco e Projang organizza nei giorni 6 - 7 - 8 luglio, pres-so la nuova area delle feste sul lungolago “La Fe-sta del Cacciatore” per amici e simpatizzanti.Sarà in funzione un servizio di bar e ristoro con il seguente programma:- da venerdi a domenica apertura ristorante alle ore 19,00Domenica 10 luglio alle ore 12,30 pranzo del cac-ciatore (è gradita la prenotazione).Il piatto tipico della festa sarà a base di selvaggi-na e salmì; sarà inoltre disponibile un piatto al-ternativo.Il ricavato della manifestazione sarà totalmente devoluto al Centro Diurno Disabili di Sovere; al Centro Famiglia di Endine; a Girotondo di Ber-gamo (centri per disabili) e all’associazione Oltre noi Alto Sebino per l’acquisto di un pulmino

Coscritti classe 1939 LovereI coscritti di Lovere della classe 1939 hanno organizzato una Gita che viene aperta a tutti. Come ogni anno, faranno 3 giorni di tour. Que-sta volta tocca a Venezia, vista dal vaporetto. In-fatti si partirà da Sottomarina per visitare la città ed anche le isole Murano e Burano. Due giorni di laguna con tanto di guida al seguito. Poi sarà la volta del Sacrario di Redipuglia a cui farà se-guito la visita guidata di Trieste e dintorni. Tutto questo dal 31 agosto al 2 settembre. Chi fosse interessato ad aggregarsi, è possibile iscriversi presso l’incaricato sig. Stefini di Lovere al tel. 3382476753 entro la fine di luglio. Il costo del Tour è di € 330,00 per tutti, coscritti ed altri par-tecipanti.

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Ex chirurgo scopre la cura alla Sclerosi Multipla

La scoperta viene fatta a Ferrara da un medi-co, ex chirurgo, italia-no, ma a dare spazio e voce alla scoperta non sono le testate nostra-ne, che invece non ne fanno menzione, ben-sì un’emittente stranie-ra che invia troupe ma-nifestando il massimo interesse nei confronti di questa scoperta im-portantissima su di una malattia ritenuta incu-rabile e che costringe i pazienti a sottoporsi a terapie infinite.L’approccio è total-mente nuovo, secondo cui non si tratta solo di una malattia autoim-mune, come si pensa da tempo, un’operazione molto semplice chia-mata “Liberazione” po-trebbe appunto liberare dalle sofferenze moltis-simi malati. Il Dott. Paolo Zambo-ni è l’autore di questa interessante teoria che potrebbe capovolge-re la diagnosi e la cura della sclerosi multipla, lui chirurgo che non può più operare per una rara patologia neurolo-

gica, cominciò la sua personale ricerca sulla sclerosi multipla quan-do, dieci anni fa fu dia-gnosticata a sua moglie. La malattia danneggia le capacità motorie, comporta fatica cronica e problemi visivi, ren-dendo impossibili nor-mali funzioni come ta-gliare la carne o lavarsi, riducendo sensibilmen-te l’indipendenza di un individuo. Da tempo si pensa che la Sclero-si multipla sia una ma-lattia autoimmune in cui il sistema immu-nitario attacca i nervi

del cervello e la causa scatenante è a tutt’oggi sconosciuta. Zamboni scopre che i depositi di ferro sono concentrati nelle vene quindi po-trebbe esserci un pro-blema cardiocircolato-rio, è una scoperta im-portante perché il ferro è molto pericoloso. Da sempre sappiamo che i valori di ferro nei ma-lati di sclerosi multipla sono sempre molto ele-vati, il ferro nel cervel-lo può causare necrosi, infiammazioni e pro-blemi immunitari. In-sospettito dalla presen-

za dei depositi di ferro nelle vene, Zamboni, tramite dopler ad ultra-suoni, ha esaminato te-sta e collo dei malati di Sm scoprendo un sensi-bile restringimento del-le vene, restringimento che riduce l’apporto di sangue e di ossigeno al cervello. Paziente dopo paziente, Zamboni ha via via preso coscien-za del fatto che tutti i malati di sclerosi mul-tipla presentavano que-sto restringimento delle arterie e delle vene nel collo e nella testa, ma anche nel petto a volte, scoperta che lui chiama CCSVI: Insufficienza Venosa Cronica Cere-brospinale. Con i vasi bloccati, il sangue che non passa, torna indietro verso il cervello, essendo ca-rico di ferro, quest’ul-timo va a depositarsi nel tessuto cerebrale. Questo difetto struttu-rale, presente già alla nascita, comune nei pa-zienti affetti da sclerosi multipla potrebbe esse-re la causa scatenante della sclerosi multipla

e potrebbe esserne la cura intervenendo sul-le vene occluse. Il Dott. Fabrizio Salvi, neuro-logo, affascinato dalle idee anticonvenziona-li comincia a manda-re i suoi pazienti affetti da sclerosi multipla da Zamboni e su tutti sono evidenti i vasi occlu-si, detti stenosi. Uno di questi è Augusto Zep-pi il quale, affetto da Sclerosi multipla, ave-va un’occlusione dal 60% al 80% nelle vene del collo, fu il primo a sottoporsi alla proce-dura sperimentale “Li-berazione”, per riaprire le vene, operazione che gli ha restituito la salute “Sto bene come stavo quindici anni fa prima di ammalarmi e prima che mi venisse diagno-sticata la sclerosi mul-tipla”.In Italia, la maggior

parte dei neurologi ha risposto picche al Dott. Zamboni forse perché la sua “teoria” è total-mente in contrasto con la scienza convenzio-nale che ritiene la Scle-rosi multipla una malat-tia autoimmune incura-bile. Il dibattito è tutt’ora aperto e non c’è stato alcun riconoscimento ufficiale alla potenzia-le cura ideata dal Dott. Zamboni, c’è chi so-stiene di essere miglio-rato molto dopo essersi sottoposto all’interven-to di riapertura dei vasi occlusi, ma c’è anche tutta una nutrita schie-ra di scienziati, ricerca-tori, dottori che sosten-gono che non vi sia al-cun collegamento fra la CCSVI e la SM.(tratto da http://www.net1news.org/ex-chirurgo-scopre-cura-alla-sclerosi-multipla-video.html)

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