Modulo: Il contributo delle aziende sanitarie al sistema...
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Modulo: Il contributo delle aziende sanitarie al
sistema salute, al contrasto delle disuguaglianze
e all’economia
“I meccanismi generatori delle disuguaglianze sociali in ambito sanitario: problemi e prospettive”
Maria Augusta NicoliAgenzia sanitaria e sociale regionale
Area Accreditamento e Qualità- Progetto Cittadini, comunità e servizio sanitario
Bologna, 9 maggio 2008
Le diversità…..
• Nella contemporaneità (“paesaggi nuovi e in
rapida metamorfosi, consultando mappe obsolete”)
• In riferimento al contesto regionale (vedi Piano
sociale e sanitario 2008- 2010, p.10)
• In riferimento all’organizzazione sanitaria
• Tema prioritario, è una necessità
Eguaglianza di che cosa?
- la sostanziale eterogeneitàdegli esseri umani
- la molteplicità delle variabili in
base alle quali l'eguaglianza può essere valutata(Sen,1994)
I diversi livelli di variabilità
1. La variabilità della “salute” nella popolazione in relazione ai determinanti della salute quindi le disuguaglianze nello stato di salute esistenti tra le persone e, in generale nella popolazione, sono l'inevitabile conseguenza di differenze genetiche, di condizioni socio-economiche diverse o il frutto della scelta individuale del proprio stile di vita.
I diversi livelli di variabilità
2. La variabilità riferita all’allocazione delle risorse e i razionamenti, ad es. nello studio condotto da Lian (2001) in cui vengono messe in relazione le norme che guidano i professionisti nella decisione di prioritarizzazione e come queste norme sono in relazione al percorso di training, all’età e al luogo di lavoro. Si evidenzia un’influenza diretta sulla decisione, da parte di due variabili di contesto, quali il tipo di dipartimento in cui il professionista lavora e il tipo di ospedale. L’orientamento normativo dei professionisti è influenzato dai contesti specifici nei quali lavorano.
I diversi livelli di variabilità
3. La variabilità riscontrabile nell'accesso e nei
trattamenti, le persone appartenenti a fasce di
popolazione svantaggiata, accedono ad un
sistema di prestazioni sanitarie molto spesso
intempestive, di qualità scadente, ripetitive,
inappropriate e scarsamente efficaci.
L’operazionalizzazione della popolazione
svantaggiata solitamente è resa attraverso
variabili socio-economiche quali il reddito,
l’istruzione ecc.
I diversi livelli di variabilità
4. La variabilità rispetto alle diverse capabilities(Sen, 1992) quindi , in riferimento all’accesso ai servizi sanitari, l’attenzione è posta al contesto in cui prendono forma quei meccanismi che contribuiscono a rendere precario l’equilibrio tra collocazioni stabili e collocazioni instabili generando situazioni vulnerabili che compromettono coloro che si ritrovano tra integrazione ed esclusione, tra accesso pieno e stabile a certe ricompense sociali e difficoltà a tradurle nel benessere atteso, oppure tra carenza di risorse e buone capacità di organizzazione e gestione strategica.
Donne che Donne che NON fanno il papNON fanno il pap test (vs le donne che lo fanno)test (vs le donne che lo fanno)
�INFLUENZA SOCIALE: meno sensibili ai consigli
�PERCEZIONE RISCHIO:“ottimismo irrealistico”
�PERCEZIONE POTENZIALITA’DEL TEST: più scettiche
�COSTI EMOTIVI: più elevati
Età media un po’ più alta, titolo studio medio-basso in %
maggiori (74% vs 54%), in condizione lavorativa in %
minori (54 vs 63% disoccupate,pensionate, casalinghe)
Variabili
socio-
anagrafiche
Variabili
socio-
cognitive
�OSTACOLI: imbarazzo/paura, indifferenza/rifiuto
Variabili
socio-
anagrafiche
Variabili
socio-
cognitive
�INFLUENZA SOCIALE:più sensibili ai consigli
�PERCEZIONE RISCHIO: “realismo informato”
�PERCEZIONE POTENZIALITA’ DEL TEST: più fiduciose
�OSTACOLI: pratici e organizzativi; sfiducia serv. pubblico
Donne che Donne che fanno il papfanno il pap test test nel privatonel privato (vs donne del pubblico)(vs donne del pubblico)
Età media un po’ più bassa, titolo di studio medio-alto in
percentuali superiori (55% vs 52%), in condizione
lavorativa in percentuali superiori (68 vs 61%)
disuguaglianza
• La disuguaglianza assume oggi un carattere multidimensionale (Paci 1996) ovvero essa si costruisce
sulla base non di un fattore (ad esempio, la posizione
lavorativa) sul quale si cumulano altri fattori di svantaggio di importanza decrescente, ma dall’intreccio
tra fattori diversificati difficilmente ordinabili in via gerarchica. Conseguentemente al fatto di avere un
carattere multidimensionale la disuguaglianza non appare identificabile sulla semplice base
dell’occupazione e del reddito disponibile, quanto delle
condizioni generali di vita a cui contribuiscono anche sistemi di welfare e le forme di organizzazione familiare
vulnerabilità
• Vulnerabilità intesa come situazione di vita
caratterizzata dall’inserimento precario nei
canali di accesso alle risorse materiali
fondamentali e/o dalla fragilità del tessuto
relazionale di riferimento (la famiglia e le reti
sociali territoriali); ciò che la caratterizza non è
solo un deficit di risorse ma un’esposizione a
processi di disarticolazione sociale che
raggiunge un livello critico, ovvero mette a
repentaglio la stabilità dei modelli di
organizzazione della vita quotidiana.
I meccanismi generatori sociali di
vulnerabilità sociale
• Pertanto si prendono in esame i meccanismi
generatori “sociali”, in quanto spiegazioni
causali contestualizzate che rendono conto del
“come” e del “perché” un dato evento abbia
luogo; meccanismo sociale come contesto
d’azione - che può essere sia individuale sia
collettivo - caratterizzato da uno specifico
sistema costitutivo da vincoli, mezzi materiali,
nonché risorse valoriali, cognitive e
motivazionali (vedi Bianco 2001).
La standardizzazione
• Il più semplice ed efficace meccanismo di coordinamento dell’attività organizzativa
• Può produrre effetti indesiderati e può produrre costi sociali occulti
• Contiene un valore simbolico che èimplicitamente assunto dalla società sotto forma sia di organizzazione razionale, sia sotto forma di garanzia di eguaglianza di trattamento dell’utenza e di rispetto dei suoi diritti universali.
La standardizzazione• Dal punto di vista
della logica
organizzativa, la
standardizzazione
rappresenta la
soluzione al problema
delle differenze ed il
meccanismo da
seguire per
segmentare l’utenza
creando delle
categorie omogenee.
• Dal punto di vista
della logica della
fruizione dei servizi, la
standardizzazione
simbolizza tanto la
garanzia
dell’eguaglianza di
trattamento, quanto il
muro contro cui si
infrange il diritto
soggettivo a
rappresentare la
propria unicità
Alcuni esempi
• L’ordine locale (ad esempio criteri di priorità di accesso, il mettersi infila ecc)
• Quali e quante competenze sociali e
organizzative siano sottese all’instaurarsi di un
ordine locale come queste facciano eco delle
diverse condizioni di vita dei soggetti: abilità a
metà tra il sociale e l’organizzativo quali mettersi
in coda, aspettare il proprio turno, essere in
grado di rendere conto della propria richiesta di
accesso all’organizzazione, essere cortesi,
riconoscere il ruolo.
L’oscillazione tra il dentro e il fuori
• L’elemento temporale è un fattore importante e si svolge lungo un contnuum i cui estremi sono organizzati attorno a processi di competizione e cooperazione
• L’attesa che separa i soggetti dalla prestazione desiderata appare come uno degli elementi di maggiore criticità sia per l’organizzazione sia per gli utenti
Pazienti scomodi
• L’accesso è il momento di “incontri valutativi” dove si giocano processi di istituzionalizzazione, dove l’elemento situazionale di questi incontri valutativi, risiede nel bagaglio di credenze relative agli indicatori corporei dello status e del carattere, un bagaglio che rende “leggibili”le persone e che innesca una classificazione silenziosa che riproduce la struttura sociale
Discriminazione
• Discriminazione significa in senso generale fare una distinzione, che si manifesta attraverso un comportamento. La distinzione o discriminazione viene fatta in base a dei criteri che vanno da quelli accettati e legittimi a quelli non accettati e ingiusti.
- discriminazione normativa: è un
trattamento differenziale basato su
modelli accettati di superiorità o di
proprietà, spesso codificato anche
nelle leggi e norme positive (per es.
distinzione tra fanciullo, anziano
ecc) ;
- discriminazione sociale: è un trattamento generalmente
considerato non valido, basato su criteri inaccettabili che
violano costumi e leggi, che però risulta accettabile per
segmenti significativi della
società e sostenuto da norme secondarie;
- discriminazione individuale: è un trattamento differenziale a
livello individuale, in violazione
a qualsiasi modello stabilito, costume o legge, senza un
sostegno da parte di sottogruppi o di norme secondarie.
•Diversi si nasce, disuguali si
diventa (Sennet, 2003)
La nostra società presenta le disuguaglianze
come se fossero un dato di fatto, anziché il
risultato di una serie di interazioni rituali localizzate
(e, quindi, organizzate) nello spazio e nel tempo
Come l’organizzazione sanitaria
affronta le diversità e quali
• In modo frammentato (esempi)
• In base all’ emergenza/salienza sociale (esempi)
• In base alle sensibilità degli operatori (esempi)
Trattato di Amsterdam (Art. 13)
Fatte salve la altre disposizioni del presente
trattato e nell’ambito delle competenze da esso
conferite alla Comunità, il Consiglio, deliberando
all’unanimità su proposta della Commissione e
previa consultazione del Parlamento europeo, può
prendere i provvedimenti opportuni per combattere
le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o
l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali.
Esempi di progetti nazionali a livello europeo
• Anno belga della Salute mentale e di lotta allo stigma;• Rete di servizi per gli anziani di Stagelse (Danimarca);
• Join! Progetto finlandese articolato in iniziative sparse sull’intero territorio e finalizzto a instaurare un dialogo privilegiato con particolari categorie a rischio di discriminazione (zingari, disabili, minoranze etniche e religiose..)affinchè si renda possibile lo stilare una lista di priorità di azione individuate dai partecipanti stessi;
• Servizi di teleassistenza francesi 24 ore su 24 per tutte le categorie “deboli”;
• Progetto tedesco Psyfem finalizzato a indagare e comparare i servizi psichiatrici di cura per le donne immigrate in alcuni paesi europei
• Faciltazione di accesso ai servizi sociosantari greci attraversol’introduzione della Disability-Card
• Ricerca irlandese sui mezzi di trasporto con I quali la popolazione anziana raggiunge i servizi di day-hospital
Welcome to the
IRISH TRAVELLER MOVEMENT (ITM)
What is ITM? / Issues / News / Published Documents / ITM Structures / LINKS / News Archive
TEN YEARS OF MOVEMENT
IRISH TRAVELLER MOVEMENT www.itmtrav.com
http://www.rfsl.se
Associazione e progetto svedese per la promozione dei diritti
di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali
Applicare le Direttive: gli Enti per l’uguaglianza
• Applicare le Direttive per l’Uguaglianza significa anche istituire i cosiddetti “enti per l’uguaglianza”, ovvero quegli enti, finanziati dai governi nazionali ma da essi autonomi, deputati alla lotta alla discriminazione e alla tutela di coloro che sono discriminati:
• Questi enti sono preposti alla promozione della parità di trattamento e dell’uguaglianza fra persone e devono esser in grado di fornire assistenza indipendente alle vittime di discriminazione
Enti per l’uguaglianzaCompetenze
1. analizzare I problemi inerenti la disuguaglianza;
2. studiare possibili soluzioni;
3. fornire assistenza concreta alle vittime
• Attualmente gli enti istituiti in seguito alla Direttiva 2000/43 sono solo quelli che si riferiscono alla promozione dell’uguaglianza su base etnica o razziale.
• Sono però fortemente incentivati la creazione e il rafforzamento di enti in grado di trattare la discriminazione anche per altre categorie di persone.
Centre for Equal Opportunities and
Opposition to Racism
http://www.le114.com
Bienvenue sur le site du groupement
d'intérêt public Groupe d'Etude et de
lutte contre les Discriminations (GIP
GELD). Le Conseil d'administration du
GELD associe représentants de
l'administration, des partenaires
sociaux et du monde associatif.
www.acime.gov.pt
A society where all disabled people can
participate fully as equal citizens www.drc-gb.org
Office of the Ombudsman against Discrimination on grounds of Sexual Orientation www.homo.se
Fattori di conversione
Convertire delle risorse in capacitàdi….
Essere anziano
Essere donna, madre e/o lavoratrice
Essere immigrato
Comprensione delle informazioni
Comprensione dei percorsi
Comprensione delle procedure
Mediazione dei propri riferimentiValoriali/culturali con quelli dell’organizzazione
Conciliazione dei tempi della propria vita quotidiana con i tempi e le modalità di accesso previste dall’organizzazione
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Politiche abilitanti:
L’accento si sposta su ciò che è necessario agli individui nelle circostanze concrete perché le loro capacità possano essere sviluppate almeno fino ad una soglia minima e possano essere effettivamente esercitate e tradursi in funzionamenti se le persone lo desiderano (Saraceno,2002)
Rispetto alla diversità umana occorre ricercare che
persone diverse hanno bisogno di input diversi in
qualità e quantità per raggiungere lo stesso livello
di benessere. Ci sono, secondo questo approccio,
fattori di conversione che influenzano il modo in
cui una persona trasforma gli input in capacità.
Questi fattori di conversione possono essere di
natura sociale (regole sociali, religiose, ecc)
personali (handicap, abilità ecc.) o ambientali
(vivere in una zona non servita di servizi, ecc.)