Mobilità, accessibilità ed equità sociale 30 ottobre 2009 Corso di Laurea magistrale in...

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Mobilità, accessibilità ed equità Mobilità, accessibilità ed equità sociale sociale 30 ottobre 2009 Corso di Laurea magistrale in Sociologia Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università degli Studi di Milano-Bicocca

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Mobilità, accessibilità ed equità socialeMobilità, accessibilità ed equità sociale

30 ottobre 2009

Corso di Laurea magistrale in Sociologia

Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

Università degli Studi di Milano-Bicocca

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Perchè il tema dell’accessibilità? Perchè il tema dell’accessibilità?

Tema di grande attualità nell’ambito della pianificazione urbana, dei trasporti.

Promuovere politiche pubbliche atte a migliorare l’accessibilità ai servizi e alle strutture del territorio significa focalizzare l’attenzione:

• sul piano conoscitivo, (inteso a migliorare il livello delle conoscenze della pubblica amministrazione sulle pratiche spazio-temporali di accesso ai servizi),• sul piano operativo, (avviando sperimentazioni capaci di migliorare la fruibilità spazio-temporale e tecnologica dei servizi).

Obiettivo

raggiungere una maggiore equità tra i differenti attori sociali urbani, comprese le fasce più deboli prive di potere contrattuale e a rendere più vivibile la città non solo per i residenti, ma anche per le differenti popolazioni che la abitano in modo temporaneo.

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Complessità urbana e mobilitàComplessità urbana e mobilitàCosa si intende per mobilitàCosa si intende per mobilità

Mobilità è

“una qualità o stato dell’essere mobile” e mobile è “ciò che può muoversi o essere mosso da un luogo ad un altro”.

Tradizionalmente descritta come attività umana finalizzata a realizzare attività stanziali orientate a soddisfare bisogni di diverso ordine (fisiologici, istituzionali, personali).

Rappresenta:• l’irrinunciabile condizione per l’accesso ai beni e ai servizi nel contesto urbano• un imprescindibile fattore di integrazione, in quanto può potenzialmente determinare chi può accedere ad uno specifico luogo con più o meno facilità.

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Complessità urbana e mobilitàComplessità urbana e mobilitàL’aumento della mobilitàL’aumento della mobilità

Nelle società urbane la mobilità è sempre più in aumento (con divergenze sempre meno marcate fra generi, professioni e classi di reddito) e sono soprattutto le aree sub-urbane e le popolazioni che le abitano a esserne interessate.

Le spiegazioni rimandano ai cambiamenti intercorsi:

-nel mercato del lavoro-nel sistema socio-economico più generale -nella morfologia urbana

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Complessità urbana e mobilitàComplessità urbana e mobilitàL’aumento della mobilitàL’aumento della mobilità

In particolare

1) la progressiva concentrazione dei luoghi di lavoro (soprattutto delle funzioni direzionali e gestionali) e delle opportunities (risorse umane, servizi e beni) nelle aree centrali delle città,

2) la localizzazione delle residenze in aree sub-urbane sempre più distanti e sparse.

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La diffusione spaziale e sociale della mobilità è stata descritta:

- come la conseguenza della graduale acquisizione del diritto a muoversi da parte di gruppi sociali sempre più numerosi

- come la condizione per la loro migliore accessibilità agli spazi e alle opportunities urbani.

Tuttavia

La mobilità non è equamente distribuita tra gli individui e i gruppi sociali e non presenta ovunque la stessa qualità in relazione alle risorse impiegate e ai vincoli che ne limitano l’utilizzo.

Complessità urbana e mobilitàComplessità urbana e mobilitàLa diffusione spaziale e sociale della mobilitàLa diffusione spaziale e sociale della mobilità

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Complessità urbana e mobilità Complessità urbana e mobilità Nuove morfologie urbaneNuove morfologie urbane

“Si delinea il profilo di una città mutevole, attraversata da popolazioni

provenienti da differenti luoghi, in movimento per ventiquattro ore al

giorno, in cui i processi di innovazione tecnologica e i mutamenti nella

sfera economica e della cultura hanno generato una mobilità zigzagante,

senza direzioni prevedibili e priva di sincronismi e linearità”

I mezzi di trasporto e le infrastrutture fisiche giocano un ruolo

significativo nel determinare i flussi di mobilità delle diverse popolazioni,

ma sono soprattutto gli elementi di natura economica, sociale e culturale,

solitamente trattati in qualità di variabili residue e riuniti sotto la voce

generica di domanda di mobilità, ad incidere sulle pratiche di mobilità.

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Il capitale di mobilitàIl capitale di mobilità

Il capitale di mobilità è considerato più adatto a tenere conto del sistema delle risorse (dette di accesso) possedute da un individuo che ne facilitano la mobilità e l’accesso ai beni e ai servizi urbani.

Indagare la consistenza del capitale di mobilità può inoltre servire per analizzare le relazioni indirette e dinamiche che esistono tra mobilità e accessibilità e quali risorse favoriscono, in un sistema selettivo di vincoli, l’accesso alle opportunities.

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La relazione Mobilità - Accessibilità La relazione Mobilità - Accessibilità

L’accessibilità può essere definita come:

la capacità di muoversi fisicamente da un posto all’altro, abilità al movimento.

Prevede un certo livello di mobilità, ma non presenta un legame diretto con l’agilità con cui gli individui si muovono nella città.

È facilmente intuibile il fatto che l’assenza di mobilità possa precludere la possibilità di usufruire dei servizi ma anche l’eccesso di mobilità può avere la medesima conseguenza. Questo perché l’accessibilità è associata alla capacità di accedere ai beni e ai servizi rispettando le proprie aspettative ed esigenze.

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La mobilità rappresenta un fattore imprescindibile di integrazione sociale e urbana, oltre che un importante elemento di discriminazione nelle possibilità di accesso alle risorse.

Ma tra mobilità e accessibilità esiste una relazione dinamica e non sempre diretta .

L’accessibilità non è associata solamente al mero incremento nel numero di spostamenti, ma anche alla capacità di accesso alle più significative opportunities nelle reti di appartenenza sociale degli attori (accessibilità come reale o potenziale spazio di azione).

La relazione Mobilità - Accessibilità La relazione Mobilità - Accessibilità

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Definizione concettuale di Definizione concettuale di accessibilitàaccessibilità

L’accessibilità, concetto più difficile da definire e rilevare rispetto a quello della mobilità, rimanda all’idea di “potenziale di interazione”.

L’accessibilità deriva dalla connessione tra le due principali componenti della struttura urbana: i beni e i servizi nella loro specificazione organizzativa e insediativa e le reti di trasporto e di comunicazione che collegano le varie attività e ne rendono possibili l’interazione funzionale e spaziale.

In ambito sociologico la definizione che si predilige è quella di accessibilità come :

“l’abilità/possibilità degli individui di compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale”

(Cass, Shove, Urry)

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Definizione concettuale di Definizione concettuale di accessibilitàaccessibilità

Approccio basato sullo spazio d’azione

Considera più significativo l’insieme e le modalità delle

relazioni che ogni soggetto intrattiene con le opportunities.

L’ampiezza dello spazio di azione di un soggetto è il derivato

delle interazioni che esistono fra la dimensione spazio-

temporale e quella percettiva quello che su un territorio

può essere raggiunto dipende dalle risorse e dai vincoli

spazio-temporali che ne favoriscono o ne ostacolano

l’accesso e dalla conoscenza delle opportunities e delle

modalità necessarie per accedervi.

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Definizione concettuale di Definizione concettuale di accessibilitàaccessibilità

Approccio basato sullo spazio d’azione

Si può distinguere tra:

1)accessibilità potenziale riguarda le risorse, i servizi e i

luoghi che sono accessibili solo da un punto di vista spazio-

temporale,

2)accessibilità percepita relativa allle opportunities

accessibili solo da un punto di vista percettivo,

3)accessibilità potenziale e percepita concerne le

opportunities accessibili sia in termini spazio-temporali che

in termini percettivi.

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Relazione tra spazio di azione potenziale, percepito ed effettivoRelazione tra spazio di azione potenziale, percepito ed effettivo

PotenzialePotenziale EffettivoEffettivo PercepitoPercepito

Accessibilità Accessibilità potenzialepotenziale

Accessibilità percepitaAccessibilità percepita

Accessibilità potenziale Accessibilità potenziale e percepitae percepita

Posti visitatiPosti visitati

Fonte: Dijst, 2001Fonte: Dijst, 2001

Definizione concettuale di Definizione concettuale di accessibilitàaccessibilità

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Definizione concettuale di Definizione concettuale di accessibilitàaccessibilità

La differenza concettuale tra mobilità e accessibilità rinvia a

quella fra le diverse modalità di intervento:

• le azioni focalizzate sulla mobilità si concentrano sui mezzi di

spostamento senza prestare attenzione alle destinazioni

• al contrario, intervenire pensando all’accessibilità significa

concentrarsi sulle destinazioni e sugli individui coinvolti nello

spostamento, ovvero rispondere alla questione della possibilità

per le persone di accedere alle attività a cui vogliono prendere

parte perché necessarie o perché desiderate.

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La trasformazione della nozione di accessibilità La trasformazione della nozione di accessibilità

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Le trasformazioni della nozione di accessibilitàLe trasformazioni della nozione di accessibilità

Da proprietà esclusiva dei luoghi a proprietà delle persone centrata

sulle attività piuttosto che sugli spostamenti:

•si parte da una nozione di accessibilità dove i fattori di interazione sono rappresentati dall’insieme delle attività localizzate mentre l’impedimento è rappresentato dalla distanza fisica che intercorre fra le diverse attività,

• per passare ad una concezione che mette in evidenza soprattutto le implicazioni economiche, in cui i fattori di interazione sono rappresentati dalle opportunità esistenti nelle diverse localizzazioni e l’impedimento è identificato dal costo dello spostamento necessario per accedere al bene,

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Le trasformazioni della nozione di accessibilitàLe trasformazioni della nozione di accessibilità

•per approdare a una formulazione in termini probabilistici-comportamentali, in cui l’accessibilità è considerata l’esito di una pluralità di comportamenti individuali risultanti da un processo di scelta fra alternative diverse,

•per giungere, infine, a un nuovo paradigma che identifica l’accessibilità come risorsa associata alle molteplici reti di relazioni nelle quali gli individui sono inseriti.

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Misurare l’accessibilità Misurare l’accessibilità

Le misure più semplici di accessibilità

sono quelle basate sul calcolo della

distanza fra un luogo di origine e luogo

di destinazione: all’aumentare della

distanza diminuisce l’accessibilità del

luogo di destinazione. L’assunto di

base è che tutte le opportunities si

trovino nell’area di destinazione o che

agli individui interessi accedere solo a

quelle destinazioni. La distanza può

essere misurata come distanza media o

come distanza dalla opportunità più

vicina.

DDistance measuresistance measures

La distanza o lo sforzo che devono

essere superati, riducono il numero di

opportunities o poli attrattivi ad un

nodo particolare. Si utilizza una

funzione di impedenza per definire lo

sforzo necessario e ciò fornisce una

misura della accessibilità relativa di

quel luogo. Un limite di queste misure

risiede però nel non considerare le

caratteristiche sociali delle

popolazioni attribuendo ai diversi

soggetti lo stesso livello di

accessibilità.

Misure gravitazionaliMisure gravitazionali

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Ammontare delle risorse Ammontare delle risorse (cumulative-opportunity)(cumulative-opportunity)

Si tratta di misure di accessibilità che considerano il numero o la proporzione di opportunities raggiungibili da un dato luogo entro un certo tempo di viaggio, una certa distanza o un dato costo.

Un esempio di misura isocrona è “il numero totale di luoghi di lavoro raggiungibili in 30 minuti”. Si tratta di una misura di accessibilità semplice da calcolare determinata dalla scelta delle opportunities prese in considerazione dalla scelta dell’intervallo temporale.

Misurare l’accessibilità Misurare l’accessibilità

Si basano sulla teoria dell’utilità

marginale e sull’assunto che le

persone scelgono le alternative di

destinazione che hanno la

maggiore utilità. Ciò significa che

ogni individuo attribuisce un

valore di utilità ad ogni

destinazione, e che la scelta di

una particolare destinazione

dipende dall’utilità di quella

destinazione rispetto all’utilità di

tutte le altre.

Misure basate sull’utilità Misure basate sull’utilità (utility-based measures)(utility-based measures)

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Accessibilità ed esclusione socio-spaziale Accessibilità ed esclusione socio-spaziale L’evoluzione urbanaL’evoluzione urbana

Accedere ai beni e ai servizi nella città diffusa dove il peri-urbano diventa l’area di localizzazione privilegiata degli insediamenti risulta spesso più complesso rispetto alle città dalla morfologia compatta e densamente costruite attorno ai centri storici urbani.

La dispersione degli insediamenti ha causato un aumento della domanda di mobilità alla quale non ha corrisposto un’adeguata offerta, con il conseguente aumento dei tempi e delle distanze percorse dai residenti per accedere ai beni e ai servizi.

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Accessibilità ed esclusione socio-spazialeAccessibilità ed esclusione socio-spazialeLe dimensioni dell’accesso ai beni e ai serviziLe dimensioni dell’accesso ai beni e ai servizi

Economico-finanziaria spostarsi richiede un dispendio di risorse,

Fisica relativa alle diverse forme di inabilità di movimento e accesso sia

individuali sia indotte da barriere ambientali e architettonica,

Temporale di occasioni di mobilità e di accesso ai servizi combacianti

con la propria agenda individuale,

Organizzativa facilità e flessibilità di utilizzo disponibilità del sistema

dei trasporti pubblici e privati.

Le disuguaglianze di accesso rimandano a due componenti principali: • da una parte le risorse soggettive che si possono ricondurre alle caratteristiche socio economiche e demografiche dei soggetti, ai mezzi a disposizione che costruiscono il capitale di mobilità• e dall’altra le caratteristiche fisico strutturali e di localizzazione territoriale delle opportunities.

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Accessibilità ed esclusione socio-spazialeAccessibilità ed esclusione socio-spazialeLe risorse soggettiveLe risorse soggettive

Le classiche variabili socioeconomiche agiscono sull’accessibilità in modo indiretto ovvero attraverso la mediazione delle conoscenze e delle informazioni possedute dagli attori sociali (functionings) e dal grado di libertà di scelta fra le alternative possibili (capabilities).

I soggetti con più conoscenze sulle opportunities urbane, dotati di maggiori abilità nelle pratiche di spostamento e con più possibilità di scelta tra i mezzi di trasporto hanno, a parità di condizione socio-economica, migliori possibilità di accesso.

Un concetto di libertà a priori che consente di essere in grado di fare ciò che si preferisce o che si ha bisogno di fare. Di fatto non è tanto il possesso del mezzo privato a facilitare l’accesso alle risorse, ma la possibilità di attivare capacità e abilità per diversificare e scegliere tra i diversi mezzi.

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Accessibilità ed esclusione socio-spazialeAccessibilità ed esclusione socio-spazialeL’equità spazialeL’equità spaziale

L’equità spaziale è definibile come:• la parità di accesso alle risorse e ai servizi pubblici di base,

misurate dalla distanza • può comprendere anche il calcolo da parte degli individui

della possibilità di scelta delle risorse accessibili in base ai propri bisogni.

Nel contesto della panificazione urbana l’equità spaziale significa uguale separazione spaziale “da” o prossimità spaziale “a” rispetto ad un determinate risorse o servizi fra i residenti.

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Accessibilità ed esclusione socio-spazialeAccessibilità ed esclusione socio-spazialeOrganizzazione e distribuzione delle opportunitiesOrganizzazione e distribuzione delle opportunities

Mentre in epoca fordista le attività produttive si concentravano in città,

con il superamento del modello economico industriale le imprese con un

potere economico finanziario sempre più consistente si sono avvalse dal

punto di vista produttivo di stabilimenti territorialmente decentrati. Il

decentramento è risultato consistente oltre che per le attività produttive

anche per le residenze e in parte per le attività commerciali, mentre i

servizi delle istituzioni del settore amministrativo culturale, sanitario e di

leasure mantengono ancora una forte localizzazione urbana centrale.

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Accessibilità ed esclusione socio-spazialeAccessibilità ed esclusione socio-spazialeOrganizzazione e distribuzione delle opportunitiesOrganizzazione e distribuzione delle opportunities

Modello che oppone il centro alla periferia (es. teoria delle località centrali ideata da Christaller)

Il concetto principale è quello di centralità che deriva dal più generale principio di centralità gerarchica, a cui sottostanno anche alcuni aspetti dell’organizzazione sociale, e in particolare le città, la cui caratteristica principale è appunto di essere situate al centro di una regione.

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Accessibilità ed esclusione socio-spazialeAccessibilità ed esclusione socio-spazialeOrganizzazione e distribuzione delle opportunitiesOrganizzazione e distribuzione delle opportunities

L’organizzazione della città a rete

La logica che presiede al funzionamento e allo sviluppo della città contemporanea appare più complessa, ovvero come un insieme di nodi di reti di relazioni, rispetto a quella di tipo tradizionale fondata sul modello delle località centrali; di conseguenza per interpretare la localizzazione dei servizi alla luce delle nuove configurazioni spaziali secondo una logica reticolare si ricorre ad un paradigma interpretativo nuovo fondato sull’organizzazione a rete.

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Accessibilità ed esclusione socio-spazialeAccessibilità ed esclusione socio-spazialeOrganizzazione e distribuzione delle opportunitiesOrganizzazione e distribuzione delle opportunities

L’organizzazione della città a rete

Le reti di città consistono in un insieme di rapporti tendenzialmente orizzontali e non gerarchici fra città e tali rapporti possono legare fra loro città differentemente specializzate e complementari (reti complementari) o città similari aventi una stessa specializzazione (reti di sinergia) ad esempio le reti di innovazione che nascono fra centri similari che si consorziano al fine di realizzare progetti di innovazione territoriale o grandi infrastrutture (aeroporti, centri tecnologici) per le quali i singoli centri non disporrebbero delle capacità e delle risorse adeguate.

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Accessibilità ed esclusione socio-spazialeAccessibilità ed esclusione socio-spazialeLe conseguenze del decentramentoLe conseguenze del decentramento

Il progressivo trasferimento delle funzioni residenziali,

produttive e commerciali dal centro alle periferie

accompagnato dal decentramento di molti servizi ha avuto

come conseguenza l’incremento della mobilità non solo

dalla periferia al centro, ma anche in direzione contraria

presentando, dunque, flussi pluridirezionali e un notevole

incremento di spostamenti nel peri-urbano. Si è, dunque,

delineato un differente rapporto tra centro e periferia che ha

visto nascere più centri e ha messo in discussione la classica

gerarchia tra centro e periferia.

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Accessibilità ed esclusione socio-spazialeAccessibilità ed esclusione socio-spazialeLe conseguenze del decentramento Le conseguenze del decentramento

Il decentramento delle opportunities e l’aumento complessivo della mobilità non ha però comportato un incremento analogo sul versante dell’accessibilità dei servizi e dei mezzi per accedervi.

I quartieri più periferici risultano penalizzati non solo rispetto alla densità e varietà dei beni e servizi disponibili sul territorio, ma anche rispetto all’accesso alle opportunities presenti altrove.

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Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

2005 – 2006 Bergamo

Inchiesta campionaria – 800 casi campione casuale proporzionale e stratificato.

22 quartieri ripartiti in tre cluster territoriali centrale, semicentrale e periferico

Inchiesta telefonica

2005 – 2006 Milano

Indagine qualitativa: 40 famiglie con figli residenti in due quartieri uno semicentrale Città studi, periferia Comasina.

Ipotesi:

La localizzazione delle aree residenziali e delle opportunities combinata con il differente possesso di capitale di mobilità influenza gli stili di mobilità e l’accessibilità ai beni e ai servizi urbani da parte dei residenti

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Distribuzione dei casi dal campione e dei quartieri di residenza per tipo di cluster Distribuzione dei casi dal campione e dei quartieri di residenza per tipo di cluster territoriale (Bergamo) territoriale (Bergamo)

Cluster Numero di quartieri N. popolazione % popolazione

Centro storico 3 260 33

Quartieri semicentrali 11 270 34

Quartieri periferici 8 270 34

Totale 22 800 100

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

Variabili

1)Variabili indipendete: quartiere e cluster territoriale

2)Variabili di controllo: sesso età composizione familiare e opinione dei rispondenti su localizzazione territoriale

3)Variabili dipendenti: - con attenzione ai servizi pubblici o privati a uso pubblico: tipologia, localizzazione territoriale e distanza dal centro- con attenzione agli spostamenti giornalieri per accedere ai servizi: distanza, finalità frequenza e mezzo utilizzato

Indice di accessibilità: assume valori compresi tra 0 (assoluta inaccessibilità) e 1 (assoluta accessibilità).

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Distribuzione dei servizi per tipologia (Bergamo) Distribuzione dei servizi per tipologia (Bergamo)

Tipo di servizi Sottotipologia di servizi

Servizi commerciali Negozi, supermercati, centri commerciali

Servizi sociali e scolastici Scuole, servizi socio-assistenziali, oratori, spazi per l’infanzia e l’adolescenza

Servizi amministrativi Sportelli amministrativi di enti pubblici

Servizi sanitari Ambulatori medici e dentistici pubblici e privati, ospedali e cliniche

Servizi per il tempo libero (culturali e ricreativi)

Culturali (biblioteche, musei, teatri, centri culturali, cinema)Ricreativi (discoteche, bar, palestre, parchi)

Servizi di supporto alla mobilità

Parcheggi, distributori di benzina, stazioni, frequenza e fermate autobus, corsie preferenziali per mezzi pubblici, taxi

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Risultati: tipologia, localizzazione territoriale e distanze dei serviziRisultati: tipologia, localizzazione territoriale e distanze dei servizi

Quartiere Comasina vs Città Studi

Milano: struttura urbana di tipo gerarchico nonostante i segnali di policentrismo il decentramento è ancora parziale e riguarda le attività produttive e le residenze

ComasinaI servizi presentano:- più consistente monofunzionalità - minore specificità- minore densità- più limitati e poco variabili contenuta possibilità per i residenti di scegliere tra alternative possibili.

Centro vs periferia

Bergamo: centro storico policentrico (centro collinare di origine medievale, centro pianeggiante con servizi amministrativi, commerciali)

Minore presenza di servizi (amministrativi e tempo libero) dal centro alla perfiferia

Minore presenza servizi di supporto alla mobilità. (eccez.servizi sanitari )

Distanza media dei residenti intervistati dal servizio più vicini: distanze crescenti per i servizi amministrativi si passa da 200 metri a 2,2 km

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Quartiere Comasina vs Città Studi

Minore presenza e diffusione dei mezzi di trasporto

Spazi vuoti privi di servizi

Lenta riconversione di alcune aree

Centro vs periferia

Perifieria: servizi poco numerosi, scarsamente variabili e basso rango

Conseguenze sulla mobilità

Scelta: servizi prossimi a contenutaspecificità o servizi migliori

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

Risultati: tipologia, localizzazione territoriale e distanze dei serviziRisultati: tipologia, localizzazione territoriale e distanze dei servizi

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Distribuzione degli addetti alla ristorazione a Milano nel 2001 Distribuzione degli addetti alla ristorazione a Milano nel 2001

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Il territorio di Comasina (Milano) Il territorio di Comasina (Milano)

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Indicatori di localizzazione territoriale, distanza e tipologia dei servizi (Bergamo) Indicatori di localizzazione territoriale, distanza e tipologia dei servizi (Bergamo) Indicatori Centro

storicoArea

ùsemicentraleArea

periferica

Consistenza dei servizi ogni 1.000 residenti, per tipologia

Servizi commerciali 2,1 1,7 1,4

Servizi sociali e scolastici 2,4 1,5 1,1

Servizi amministrativi 1,5 0,5 0,1

Servizi sanitari 0,2 0,5 0,3

Servizi per il tempo libero 0,8 1,1 0,3

Servizi di supporto alla mobilità 2,1 0,7 0,5

Totale 1,5 1,0 0,6

Distanza media dei servizi più vicini (in km), per tipologia

Supermercato 0,5 0,3 0,3

Scuola 0,4 0,6 0,8

Ufficio pubblico 0,2 1,2 2,2

Ambulatorio 0,4 0,9 1,3

Biblioteca 0,5 1,0 2,5

Ristorazione 0,2 1,2 2,0

Fermata di autobus /treno 0,2 0,5 1,2

Totale 0,3 0,8 1,5

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Risultati: distanza, finalità, frequenza e mezzo degli spostamentiRisultati: distanza, finalità, frequenza e mezzo degli spostamenti

Quartiere Comasina vs Città Studi

Città studiSpostamenti breve raggio.Vicinanza dei servizi e disponibilità mezzi di trasporto attivano strategie più efficaci per accedere ai servizi.

Centro vs periferia

I residenti nelle periferie compionomaggiori distanze e numero di spostamenti maggiori per accompagnare i figli a scuola eper il tempo libero

Distance decay

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Risultati: distanza, finalità, frequenza e mezzo degli spostamentiRisultati: distanza, finalità, frequenza e mezzo degli spostamenti

Quartiere Comasina vs Città Studi

ComasinaSpostamenti di breve o lungo raggio ma elevata frammentarietà (per finalità e numero spostamenti)Maggiore sincronizzazione e tendenza alla concentrazione delle attività per far fronte alla carenza delle risorse e a scarsa accessibilitàDifficoltà a raggiungere più luoghi per lo svolgimento delle diverse attivitàDistance decay

Centro vs periferia

Maggiori difficoltà a riuscire acombinare in un numero contenuto di spostamenti lo svolgimento di più attività consecutive a causa della loro consistente distanza e dispersione territoriale

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Durata media e numero medio giornaliero degli spostamenti nelle indagini Durata media e numero medio giornaliero degli spostamenti nelle indagini nazionali e locali - confronto 1989-2003 nazionali e locali - confronto 1989-2003

Durata media degli spostamenti (in minuti)

Numero medio degli

spostamenti

1989 - Indagine Multiscopo sull’Uso del Tempo - Istat

Nord ovest 67,2 2,53

Area urbana centro 68,8 2,52

Area urbana contorno 69,5 2,50

Totale 65,4 2,55

2003 - Pratiche spazio-temporali dei cittadini dell’area metropolitana di Milano e nuovi modelli di mobilità - Università di Milano Bicocca

Bresso 82,17 2,93

Cinisello Balsamo 88,09 2,95

Cologno Monzese 88,68 3,11

Sesto San Giovanni 86,03 2,93

Milano 2 Precotto-Villa San Giovanni 89,92 3,08

Milano 9 Bruzzano 76,10 3,02

Milano 9 Comasina 93,00 3,23

Milano 9 Niguarda 97,95 2,68

Totale 87,30 2,99

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Lunghezza media, numero medio degli spostamenti e indice sintetico di Lunghezza media, numero medio degli spostamenti e indice sintetico di accessibilità ai servizi per tipo di area urbana (Bergamo) accessibilità ai servizi per tipo di area urbana (Bergamo)

Tipo di area urbana ALunghezza media degli spostamenti

(Km)

BNumero medio

degli spostamenti

CIndice sintetico di

accessibilità ai servizi

Centro storico 3,2 2,8 0,7

Area semicentrale 3,9 3,2 0,6

Area periferica 6,7 4,4 0,3

Totale 4,6 3,5 0,5

Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

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Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

Riflessioni conclusive

Entrambe le ricerche hanno analizzato la relazione tra morfologia urbana e distribuzione dei servizi.

Il trasferimento di residenze e molte attività commerciali e produttive dal centro alle periferie ha comportato maggiore complementarietà e interdipendenza tra centro e periferia, aumento e diversificazione della mobilità.

Questo non ha comportato un aumento dell’accessibilità e le cause vanno ricercate nella diseguale distribuzione spaziale dei servizi e dei mezzi per accedervi.

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Due indagini: Due indagini: distribuzione e accessibilità dei servizidistribuzione e accessibilità dei servizi

Riflessioni conclusive

Assenza dei trasporti pubblici o la loro inadeguatezza spesso è all’origine dell’uso esclusivo dell’auto privata. Maggiore frequenza negli spostamenti denota difficoltà a combinare le diverse attività, presenza del fenomeno del distance decay.

Tutti ciò interessa i soggetti più deboli, più marginali, con meno capitale di mobilità.

I tradizionali fattori socioeconomici agiscono sull’accessibilità in maniera indiretta attraverso l’azione esercitata sia delle conoscenze e informazioni sia dal grado di libertà di scelta fra alternative.