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ECONOMIA.LAVORO CULTURA.ATTUALITà STILE.VIAGGI.DESIGN CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI MLmagazine.it SETTEMBRE ‘12 N°6 anno XIX euro 1,00 9 772036 758002 10006> ISSN 20367589 180 Giovanni Fileni SPECIALE AGROALIMENTARE Il ritorno alla Terra Il Ministro Catania a “COSÌ VI DIFENDO A BRUXELLES” DOSSIER INNOVAZIONE PREMIO ERMANNO CASOLI LE GRANDI FAMIGLIE MARCHIGIANE Beniamino Gigli INCHIESTA IL SISTEMA CARGO AEREO, UN’OPPORTUNITÀ PER LE MARCHE? à porter IL CITTADINO DEL MONDO Un autentico testimonial delle Marche Un autentico testimonial delle Marche

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ML n.6 Settembre 2012

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economia.lavorocultura.attualitàstile.viaggi.design

CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI

mlmagazine.it

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SETTEMBRE ‘12 N°6 anno X IX euro 1,00

9 772036 758002

1 0 0 0 6 >ISSN 20367589

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GiovanniFileni

SPECIALE AGROALIMENTAREIl ritorno alla TerraIl Ministro Catania a“COsì vI DIfENDO a BRuxEllEs”

DoSSIERINNOVAZIONE

PREMIoERMANNo CASoLI

LE gRANDI fAMIgLIE MARChIgIANEBeniamino Gigli

INChIESTAIl sIsTEMa CaRGO aEREO,uN’OppORTuNITà pER lE MaRChE?

à porterIl CITTaDINO DEl MONDO

Un autentico testimonial delle MarcheUn autentico testimonial delle Marche

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l’eccellenza della sanità privata a civitanova Marche

Villa dei Pini

Specialeil ritorno alla terra“L’ agroaLimentare ecceLLenza marchigiana”

Mario Catania Il MInIstro delle polItIche agrIcole, aMbIentalI e forestalI “a bruxelles stIaMo dIfendendo l’agroalIMentare ItalIano”

Paolo Petrini “I gIovanI MarchIgIanI hanno portato nuova vItalItà al settore”

Bruno Mezzetti “la collaborazIone tra unIversItà e azIende è ancora InsuffIcIente”

Coldirettil’agrIcoltura batte la crIsI

Marche, regIone MezzadrIle: un tuffo nel passato

econoMia.lavorocultura.attualitàstile.viaggi.design

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soMMario

GiovanniFileni 18

AntonioAprile 24

AchilleCesarano 28

AnticipazioniNel Numero di Ottobre

Nel periodo solitamente dedicato alla vendemmia, non possiamo non dare un’occhiata ai bicchieri e ML, il bicchiere, lo vede sempre mezzo pieno. Niente ebbrezza però, bisogna rimanere sobri e affrontare ogni salita con la giusta carica e concentrazione. Per questo ad ottobre, mese in cui la ripresa dopo la pausa estiva è entrata nel vivo, dedicheremo uno speciale alle eccellenze marchigiane. Un tour tra le creazioni, i prodotti, le filiere che rendono la nostra regione un fiore all’occhiello del sapere made Italy. Come sempre, interviste ai protagonisti più rinomati della regione, suggerimenti di stile e di proposte viaggio, notizie e approfondimenti imperdibili.

Le grandi famigLie marchigiane32 Beniamino Gigli “iL cantore deL popoLo”

36 news daL mondo 38 brevi daL territorio

aLto artigianato40 Francesco Bortolotti Un mondo in miniatUra

internazionaLizzazione42 i prodotti deL piceno aLLa conQUista degLi UraLi

38 borsa

vita da manager46 Maria Toni a. d.deLLa toma, prima donna ad aver ricevUto iL premio beLisario

imprese50 Performance Strategies “se sei Un imprenditore e non ti occUpi di vendite … Lo sarai ancora per poco!”

consULenza54 Sergio Cimino iL cambiamento dei sistemi di governance e controLLo deLL’impresa famiLiare

60 contribUti e bandi

62 carriere e poltrone rUbrica15 L’editoriale di Flavio Guidi

primopiano16 Maria Katia Sciarrino a san marino master per i moderni sherLock hoLmes

coverStorY18 Giovanni Fileni Un aUtenticotestimoniaL deLLe marche

controcopertina24 Antonio Aprile viLLa dei pini: L’ecceLLenza deLLa sanità privata a civitanova marche

iLperSonaggio28 Achille Cesarano L’Uomo che ha imparato a voLare

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direttore editoriaLeflavio guidi [email protected]

coordinatore editoriaLeguido guidi [email protected]

direttore responsabiLepaolo duranti [email protected]

caporedattrice asmae [email protected]

coordinatore di redazione Marco [email protected]

Ufficio [email protected]. 071 2912331

editrice ggf groUpwww.mlmagazine.it registrazione tribunale di ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994

redazionevia albertini, 36 gross ancona60131 ancona antel. 071 [email protected]

hanno coLLaborato aL nUmeroroberto antonella alessandra balducci margherita camillettiLetizia ciaccafavatommaso costantinifabio di giuliosara gattiguido guidiLaura osmanicristina panaraenrico picchiomichela rossimichele sassoalessandro stecconi

foto di copertinaalessandro magi galluzzi

chiuso in redazione il 7/09/2012

progetto grafico: ricciarelli comunicazione (an)stampa: grafiche ricciarelli (an)

poste italiane spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, dcb ancona autorizzazione direzione provinciale pt ancona

Una copia euro 1,00 arretrati euro 2,00abbonamento annuale euro 10,00 modalità di pagamento a mezzo versamento su: c.c. postale n°4072844 bonifico bancario presso banca popolare di anconaagenzia ancona 1 – c.c. n°11164 cab 02684 – abi 05308 – cin niban [email protected]

editore ggf group

L poesia della Campgna 114

Speciale: Ritorno alla terra 64

68 dati: aziende agricoLe, sempre più diffUso iL modeLLo societario

76 Il Ministro Mario Catania “a brUxeLLes stiamo difendendo L’agroaLimentare itaLiano”

80 L’Assessore Paolo Petrini “i giovani marchigiani hanno portato nUova vitaLità aL settore”

82 Francesco Massi “i finanziamenti si sono spesso dispersi in miLLe rivoLi”

84 Coldiretti L’agricoLtUra batte La crisi

86 grande sUccesso a san benedetto per La iii edizione di anghiò, iL festivaL deL pesce azzUrro

88 Bruno Mezzetti: “La coLLaborazione tra Università e aziende è ancora insUfficiente”

107 marche, regione mezzadriLe: Un tUffo neL passato

110 sULLe marche sventoLano 150 bandiere… deL gUsto

112 vita: QUando piccoLa impresa e Università fanno innovazione

114 La poesia deLLa campagna a cUra di SG lifestyle

inchiesta144 iL sistema cargo aereo in itaLia, neL mondo e … neLLe marche

a casa di..150 benvenUti aL mUseo deL giocattoLo

motori152 coppa teodori: ha vinto scoLa jr

cULtUra154 Lavoricidi: sUccesso aL festivaL deL contemporaneo

155 mariLyn, Un’emozione sempre viva

mL a portèr156 nUovo stiLe: cittadino deL mondo a cUra di SG lifestyle

tendenze158 grande sUccesso aL vicenza oro faLL per iL Lancio UfficiaLe deLLa nova, sUggestiva esperienza Rosato

tUrismo160 shopping time!

162 Villa Lattanzi La Location da sogno per iL giorno deL sì

164 Grotte di Frasassi viaggio aL centro deLLa terra

sport166 Un grazie a tUtti gLi atLeti marchigiani

167 Londra 2012: eLisa di francisca… eLisa d’oro

i grandi chef164 Rosaria Morganti vincitrice deL premio peLLegrino e cUoca di marca

170 appUnti in agenda viaggi172 per staccare La spina

173 proposte a dUe passi da casa

174 i viaggi di micheLa

176 itinerari del gusto

salute e benessere177 idrocoLonterapia per ripristinare L’eQUiLibrio deLLa fLora batterica

178 oLQ

doSSier: innovazione

124 Walter Del Prete “internet per Le aziende, Un mondo ancora tUtto da scoprire”

126 Alfredo Celiberti e-commerce, Un’impresa a tUtti gLi effetti

128 Garbini Consulting Un “risparmio virtUoso” che crea soLidarietà

132 “Take A Breath” iL mondo deLL’aUto a confronto in itaLia

134 Legambiente green e soft economy per Uscire daLLa crisi

FONDAZIONEERMANNOCASOLI

preMio erManno casoli Xiii edizione 136

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Giovane è sinonimo di energia, entusiasmo, slancio, coraggio, ottimismo, laboriosità, ricerca di realizza-zione, di identità, voglia di fare, di costruire, di dimo-

strare, di confrontarsi, di lottare, di credere. sono tutti fattori che - se non frustrati o repressi - si traducono in operosità, genialità, produttività. Un’energia incommisurabile. Una ri-sorsa che può invertire il processo di decadimento della no-stra economia. però i dati sono impietosi: in italia quasi un giovane su tre è disoccupato. e’ evidente che se non si ricor-re prontamente ai ripari, si corra il serio rischio di abituare tutta questa fetta della società al ruolo del disoccupati cro-nici, disadattati, precari a vita, trasformando di fatto lo stato di disoccupazione in una “professione”. per evitare tutto ciò, nell’attuale contesto occorre che i nostri governanti esca-no da schemi o condizionamenti vari, dal quella sorta di pregiudizio sinora imperante, dettato (o imposto) per lo più dalle regole finalizzate a salvaguardare quell’espressione magica che prende il nome di “sicurezza del posto di lavo-ro”. fatti ovviamente salvi i casi – riconducibili a situazioni di obiettiva debolezza del soggetto – meritevoli di soluzioni particolari, ritengo che il mercato si dovrebbe “aprire”, fa-vorendo l’ingresso libero nel lavoro: dev’essere affidato al mercato stesso il compito di regolare il rapporto e il relativo compenso. al contempo, prevedendo adeguate forme di tu-tela a carico dello stato, che attualmente lascia completa-mente indifeso il giovane. non dimentichiamoci infatti che al lavoro, in quanto diritto, non si possono frapporre vincoli o barriere: e sul punto le istituzioni nel loro complesso hanno una grande responsabilità. e’ un sogno? può darsi, ma l’au-spicio è che un tentativo nella direzione tracciata andrebbe fatto: il risultato potrebbe essere stravolgente.

I giovani, un futuroper l’economia

editoriaLedi flavio guidi

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primo piano

Avvocato sciarrino, vuole presen-tarci il dipartimento di studi giu-ridici di s. Marino?

“con decreto reggenziale del 29 settem-bre 2003 n. 125 è stato istituito il dipar-timento di studi giuridici, all’interno del quale operano l’istituto giuridico sam-marinese e il centro Universitario di for-mazione per la sicurezza (cUfs). obietti-vi del dipartimento sono l’individuazione, l’elaborazione e l’attuazione di progetti di ricerca e di attività didattica finalizzati allo sviluppo degli studi giuridici, alla loro divulgazione, alla crescita economica, sociale e culturale della repubblica e alla sua presenza nella comunità scientifica internazionale, nonché alle esigenze di qualificazione e riqualificazione profes-sionale, alla progettazione e formazione di nuovi profili professionali”.

Quali sono le sue principali attività?“il dipartimento si muove su diverse aree

di interesse, nell’ambito delle quali si in-seriscono le precipue attività scientifico-didattiche, l’area criminologico-forense, l’area giuridica, l’area della ricerca e l’a-rea editoriale, che condivide con l’istituto giuridico”.

l’offerta formativa è ampliata anche dall’avvio del Master in criminologia e psichiatria forense: ce ne vuole parla-re?“L’attività di eccellenza nell’ambito del dipartimento è il master di i° livello in criminologia e psichiatria forense di cui sono già aperte le iscrizioni per l’e-dizione 2013 e che segue un’organizza-zione ormai divenuta tradizionale, data la validità - dimostrata negli anni - del-la formula adottata. il master è rivolto a laureati in discipline legate alle temati-che affrontate (forense, medico-legale, medico-psichiatrica) e agli afferenti alle forze di polizia. L’eccellenza della quali-

tà formativa è garantita da una selezione di docenti di grande calibro, la cui fama professionale è nota anche al di fuori de-gli ambienti strettamente specialistici”.

Quali opportunità offre un percorso di studi così altamente specializzato per i giovani che intendono frequentarlo?“il master fornisce una solida prepara-zione criminologica e psichiatrico-fo-rense per chi già opera o chi vuole ope-rare nel campo della prevenzione e del trattamento delle condotte antisociali e criminose, in quello psichiatrico forense, investigativo e di tutela dell’incapace”.

ci parli del centro universitario di for-mazione sulla sicurezza di cui lei è il direttore tecnico.“il cUfs nasce nel 2010 in seno al di-partimento di studi giuridici, con l’obiet-tivo di sviluppare un’area di eccellenza rivolta allo studio e all’applicazione delle

A San Marino Master per i moderni Sherlock HolmesL’Università della repubblica del titano si veste di giallo: il direttore tecnico del centro Universitario di formazione sulla sicurezza, l’avvocato e criminologo maria katia sciarrino, ci illustra le nuove offerte formative in materia di criminologia e psichiatria forense

di p. duranti

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scienze criminologiche e forensi. il cUfs svolge la propria attività mettendo al centro dei propri programmi la sicurez-za, intesa nel suo senso più ampio, dalla securety alla safety. L’azione formativa e l’attività di ricer-ca sono così proiettate verso i problemi della sicurezza urbana e delle nuove tec-nologie di sorveglianza, verso il sistema organizzativo e formativo delle forze di polizia e delle strutture - formali ed in-formali - di difesa sociale. verso le tec-niche operative di polizia, verso la prepa-razione psicologica e culturale nell’uso delle armi, verso la criminalità informa-tica e quella economico-finanziaria, ver-so l’educazione alla sicurezza sul lavoro, le questioni dell’abuso, del plagio, della violenza sui soggetti deboli, verso le for-me di devianza giovanile. nascono così i corsi di primo e secondo livello sulla cri-minalità informatica, il ciclo di riflessioni intorno alla criminologia insanamente,

il programma di ricerca post “politiche della sicurezza e territorio” e il ciclo di conferenze polizie a confronto”.

parliamo di “la criminalità informati-ca” e “insanaMente – riflessioni intor-no alla criminologia”: a chi sono rivolti? che tipo di strumenti forniscono?“L’irruzione delle tecnologie nella vita quotidiana ha in pochi decenni straor-dinariamente rivoluzionato la società e il modo di vivere, lavorare, produrre; l’uso dei sistemi e delle reti informati-che rappresenta un indiscutibile passo avanti per la società, ma contribuisce a renderla più vulnerabile. in un sistema in cui tutte le informazioni sensibili, a qua-lunque livello, passano attraverso la rete telematica, si è guadagnato in efficienza ma si è perduto in sicurezza. Questo scenario apre nuovi spazi alla criminalità che esce dai confini conven-zionali per inserirsi in ambiente virtuale.

in questo contesto la lotta alla crimina-lità informatica è una nuova sfida che si apre al comparto della sicurezza, una sfida che muove sia sul versante delle tecnologie che delle forze preposte alla tutela dell’ordine pubblico. dal punto di vista operativo, le sfide sono aperte e richiedono professionalità sem-pre più sofisticate e all’avanguardia, sia nel settore di ricerca che in ambito ap-plicativo; il che impone all’operatore di pubblica sicurezza, ma anche ai respon-sabili della sicurezza informatica a qua-lunque livello, di acquisire le abilità tec-niche e culturali complesse e in continuo aggiornamento”.

“In un sistema in cui tutte le informazioni sensibili passano attraverso la rete telematica, si è guadagnato in efficienza ma si è perduto in sicurezza. Questo scenario apre nuovi spazi alla criminalità che esce dai confini convenzionali per inserirsi in ambiente virtuale. Il che impone all’operatore di pubblica sicurezza, ma anche ai responsabili della sicurezza informatica a qualunque livello, di acquisire abilità tecniche e culturali complesse e in continuo aggiornamento”

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Giovanni FileniUn autenticotestimonial delle Marche

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Nel numero di mL dedicato in larga parte all’agroalimentare, il ser-vizio di punta – quello con mag-

giore risalto - non poteva che essere dedicato ad un’azienda che rappresenta un’eccellenza del settore e che si identi-fica con il suo fondatore: giovanni fileni. e’ un vero piacere sentire direttamente da lui alcuni tratti della sua storia, un’av-ventura avvincente che ascolto assieme ai figli roberta e massimo, con i quali il patron condivide la “stanza dei botto-ni”. il tutto alla costante presenza del-la “squadra” fileni: dirigenti, impiegati, operai ed ausiliari. 1.800 persone che lavorano per portare sulla tavola degli italiani – da bolzano a palermo – una va-rietà inimmaginabile di prodotti, realiz-zati quasi esclusivamente con un’unica materia prima: le carni bianche.

“sa come sono finito ad allevare polli? glielo spiego subito ...” - esordisce gio-vanni, anticipandomi nella domanda che gli stavo per porre. “attorno alla secon-da metà degli anni sessanta decisi di dedicarmi a questo tipo di allevamento, sfruttando un piccolo terreno dei miei genitori, che facevano i mezzadri. pro-prio i polli perché … è un lavoro che si può fare con il denaro di altri!”.

non capisco.“dopo appena sei mesi una gallina ge-nera i pulcini e quindi in poco tempo si crea un effetto moltiplicatore, con risul-tati straordinari dal punto di vista finan-ziario, perché l’allevatore è in grado di autofinanziarsi grazie al ciclo produttivo dell’animale. nel caso dei bovini, invece, la vacca impiega circa due anni per di-

cosa rappresenti oggi fileni non solo per le marche, ma anche per l’italia intera, lo sappiamo: chi non ha mai acquistato almeno un prodotto alimentare o gastronomico dell’azienda di cingoli? ma forse pochi sono a conoscenza del percorso umano e professionale del suo fondatore, giovanni fileni. Un esempio indiscusso di intelligenza, laboriosità, umiltà e lealtà, che vorremmo condividere con i nostri Lettori. insomma, un ottimo ambasciatore delle marche in italia e nel mondo

di p. duranti

“Io cerco di essere leale con tutti, non solo con i miei collaboratori,

ma anche con i fornitori e con i clienti, con le banche e con

le istituzioni sociali. Vorrei essere sempre contraccambiato. Purtroppo nel passato ho avuto esempi (per fortuna pochi) che

mi hanno fatto pensare di essere un ingenuo”.

Tratto da: “Giovanni Fileni Passione e lavoro di un imprenditore”,a cura di Riccardo Varvelli e Maria Ludovica Varvelli

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ventare adulta: ma nel frattempo come fi-nanzio l’impresa?”.

la leggenda dice che da ragazzo lei fece anche il meccanico …“non è leggenda, è storia! avevo 14 anni quando entrai come apprendista in un’of-ficina di motociclette e automobili di jesi. Quattro anni dopo il mio datore di lavoro fallì e così decisi, con un amico anch’egli meccanico, di realizzare un’officina tutta nostra”.

per poi buttarsi nel mondo dei polli?“per la verità, nei primi anni portavo avanti entrambe le cose: allevamento ed officina. La tuta blu la indossai per l’ultima volta nel ‘68”.

dall’avere un pollaio a guidare un’in-dustria leader a livello nazionale ce ne passa … quali sono le altre tappe significative?“Un passaggio fondamentale nello sviluppo della nostra azienda è rap-

presentato dal debutto nel mondo della distribuzione. risale alla fine degli anni sessanta, infatti, il primo negozio targato fileni, al quale se ne aggiunsero altri, sino ad arrivare a quota quarantasette, una de-cina d’anni dopo”.

e ora?“Una ventina d’anni fa decidemmo di ab-bandonare la presenza diretta nella distri-buzione con i nostri punti vendita, per evi-tare qualsiasi forma di concorrenza con i distributori della gdo; certo, tenere i nego-zi avrebbe significato anche garantirsi mar-gini maggiori derivanti dall’accorciamento della filiera… Un altro punto di importanza fondamentale per la nostra storia è rappre-sentato dallo sbarco nel segmento dei piatti pronti”.

e’ un’attività recente?“mica tanto … già nel ‘77-’78 organizzavo riunioni periodiche con i commessi – che al tempo erano una novantina – chiedendo loro di captare preferenze, gusti e richieste

gli snacK fileni diventano gladiatorisimpatiche novità in occasione del lancio dell’attesissimo film in 3d “gladiatori di roma” (prodotto da rainbow cgi animation studio e distribuito da medusa). come ci spiega roberta fileni, i gustosi dischetti di petto di pollo patapollo, i bastoncini chicken stick, le crocchette di pollo, le alette di pollo alì babà e i bocconcini piccanti tangos conterranno un grazioso gift in ogni confezione: un magnetstick collezionabile ispirato al film. acquistando una sola confezione sarà poi possibile partecipare a due concorsi: in palio, il kit samurai party edizione speciale “gladiatori di roma 3d” e un weekend per quattro persone presso una struttura italy family hotels.

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della clientela. del resto, l’idea del piatto pronto mi fu data, seppur inconsapevol-mente, da un amico cliente il quale un sabato mattina mi chiese che gli venis-se cucinata una faraona, visto che né lui né la moglie erano capaci di farlo… e da questa simpatica vicenda si sviluppò un filone che per noi, negli anni a seguire, si rivelò strategico. non dimentichiamo che in italia siamo stati i primi a realiz-zare uno stabilimento dedicato proprio ai piatti pronti. parlo del 1989”.secondo lei a cosa è dovuto il successo di questa linea?“vede, il piatto pronto risponde ad un’esi-genza primaria delle famiglie moderne, caratterizzate da poco tempo a disposi-zione e ritmi frenetici, nonché dal fatto che raramente vi è la casalinga addetta ai fornelli come la intendevamo qualche generazione fa. senza contare l’enorme diffusione dei single. ecco, il piatto pron-to è una risposta di tipo sociale prima che alimentare. La fileni decise di puntarvi all’inizio degli anni ottanta, ma fu solo

dopo il 1985, con l’utilizzo dei canali della gdo (grande distribuzione organizzata, ndr) che vi fu il boom. soprattutto per-ché si ebbe l’intuizione di offrire i piatti direttamente al banco, senza “aspettare” un’esplicita richiesta del cliente”.

presidente, i numeri – se non sbaglio – dicono che anche in tempo di crisi il settore delle carni bianche

sostanzialmente tenga, rispetto a quel-lo delle rosse. e’ così?“in effetti, è così. e non solo perché le carni rosse oggi costano molto. accurate indagini di mercato – che commissionia-mo regolarmente – ci hanno affidato dati estremamente interessanti: ad esempio che la carne bianca – che notoriamente si cucina con maggiore facilità, è meno grassa e più digeribile – è prediletta so-prattutto dai giovani. il pollo, poi, è una carne estremamente versatile”.

lei accennava alle indagini di mercato:

quanto sono importanti per un’industria alimentare?“più che importanti, direi che sono fon-damentali! i nostri nuovi prodotti, in tutti i loro aspetti – dal nome alla forma, dagli ingredienti alle modalità di cottura – se-guono le inclinazioni e i gusti dei clien-ti. vale anche nel nostro settore – anzi, forse anche più che in altri – una regola sacrosanta: il mercato è sovrano”.

il gruppo fileni ha puntato moltissimo sul biologico, con il consorzio almaver-de. siete, infatti, la prima azienda in eu-ropa per le carni avicole biologiche. vi è davvero differenza tra il prodotto “bio” e quello tradizionale?“sì, la differenza c’è”.

dove si manifesta questa diversità, nell’utilizzo dei fertilizzanti?“nasce dalla qualità del terreno, che per ottenere la certificazione “bio” deve at-traversare un processo di “disintossica-zione” lungo ben due anni”.

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Ma secondo lei non vi sono abusi nell’u-tilizzo del termine “biologico”?“io posso parlare per fileni, non per altri. e se guardo in casa nostra devo consta-tare che i controlli sono molto rigorosi e frequenti, com’è giusto che sia. senza scendere in aspetti tecnici, le pos-so dire, ad esempio, che per ottenere la certificazione “bio” – oltre a quanto ap-pena detto riguardo al terreno - occor-re che l’allevamento abbia ampi spazi, sia coperti sia all’aperto (almeno quat-tro metri quadrati per pollo, ndr) e che i mangimi utilizzati siano tutti certificati “bio”. poi, aspetto tutt’altro che secon-dario, all’animale possono essere som-ministrati esclusivamente medicinali omeopatici. inoltre tenga presente che il ciclo di vita dell’animale “biologico” è circa il doppio rispetto a quello conven-zionale. per non parlare dei controlli sul versante delle vendite. insomma, proce-dure molto complesse”.

un tema sempre caldo è quello della ri-cerca e sviluppo.cosa ne pensa, ora che il Ministro pas-sera ha posto un freno agli incentivi au-tomatici …?“intendiamoci innanzitutto sui fattori da tenere presenti in un’ottica innovativa e attenta sotto il profilo della ricerca, al-meno per un’azienda come la nostra. da un lato è imprescindibile – oggi più di ieri – lavorare incessantemente sul fronte della competitività e qui entrano in gioco tutti gli aspetti connessi al cost sa-ving, alla redditività delle singole struttu-re, ecc., avendo sempre un occhio vigile ai temi della sostenibilità ambientale e del rispetto delle persone. d’altro lato, però, non dobbiamo mai stancarci di investire ed impegnarci sul fronte della ricerca di nuovi prodotti e di un’altissima qualità di quelli esistenti. guai se su questo punto arretrassimo di un solo millimetro”.

presidente, in conclusione mi permet-ta una domanda provocatoria: non le sembra, da affermato uomo d’azienda, che l’italia sia tuttora vittima di una bu-rocrazia paralizzante, che si pongano troppi ostacoli iniqui nei confronti di chi ha nuove idee e risorse per realizzarle? e anche le Marche non fanno eccezione a questa regola …“mi pare che lei abbia già risposto alla sua domanda …”.

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Viaggiare ha una nuova metaVILLA LATTANZI

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Torre di Palme, Fermo (FM) 63900 Contrada Cugnolo, 19 - Tel +39 0734 53711 - www.villalattanzi.it - [email protected]

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controcopertina

La nostra salute,un investimento sicuro

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Dottor aprile, vuole presentarci l’offerta avanzata della casa di cura villa dei pini?

“La casa di cura villa dei pini è una strut-tura poli-specialistica prevalentemente chirurgica, che ha sviluppato diversi am-biti specialistici e ampliato la sua offer-ta, tenendo conto della popolazione che invecchia, e del conseguente mutamento delle esigenze sanitarie nonché del mu-tato assetto familiare e sociale di questi correnti anni. oggi ci sono nuove criticità che bisogna affrontare, anche alla luce delle contingenze economiche, che di certo non risparmiano il settore sanita-rio. abbiamo, quindi, deciso di orientarci verso un’offerta multi-specialistica, of-frendo, affianco alle classiche soluzio-ni di degenza, anche forme di degenza diurna e attività ambulatoriali mirate. ri-usciamo a garantire regimi assistenziali a più basso impatto sui pazienti, dilatan-do gli orari d’esercizio, andando incontro alle problematiche delle famiglie che as-sistono i propri congiunti, in particolare gli anziani, garantendo i servizi anche durante il fine settimana. Un altro aspet-to importante che ci contraddistingue è il superamento delle singole attività, of-frendo, invece, pacchetti clinico-diagno-stici multispecialistici integrati”.

può farci un esempio?“Un esempio d’eccellenza della nostra clinica è certamente l’ortopedia, che trattiamo non solo a livello chirurgico, ma anche garantendo tutto il percorso riabilitativo, favorendo, in questo modo, un veloce reintegro del soggetto nella vita quotidiana. altro esempio la clinica del piede dove convergono molte specia-lità: la podologia, l’ortopedia, la chirurgia e la diabetologia. spesso si trascura che senza piedi sani non si cammina…”.

come considera il rapporto tra la sanità pubblica e quella privata? “perseguiamo il superamento dell’an-titesi pubblico/privato, come se fossero mondi contrapposti. oggi, anche alla luce dei minori fondi a disposizione, l’elemento fondamentale deve essere l’integrazione tra le due offerte, quella pubblica, quindi, che rimane centrale e quella privata”.

in generale, come valuta l’offerta sani-taria marchigiana?“L’offerta pubblica marchigiana è impor-tante, sia per la qualità, che per la diffu-sione delle strutture nel territorio. ad essa si affianca un’ampia offerta priva-ta, che si adatta alle nuove esigenze dei

Casa di cura Villa dei Pini offerta integrata, multi-specialistica e organizzazione avanzata: l’eccellenza della sanità privata a civitanova marche. ce ne parla il direttore generale, dottor antonio aprile

di a. siria

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controcopertina

pazienti in modo più dinamico rispetto a quella pubblica, rispondendo a richie-ste e bisogni in continua crescita e mu-tamento. i due sistemi, quindi, devono sempre più collaborare e integrarsi, ar-rivando al punto di essere indifferenti per il paziente. con le risorse che ci sono, bi-sogna solo puntare al miglioramento dei servizi offerti: va privilegiata una com-petizione solo sul piano qualitativo. ci sono certamente spazi di collaborazione tra queste due realtà, che sono ancora tutti da esplorare. Una giusta via da per-correre potrebbe essere quella di trovare profili di rapporto che possano consenti-re al pubblico di privilegiare le attività più tradizionali e di far sviluppare al privato le altre aree di competenza”.

tornando alle specificità della vostra struttura, potrebbe farci una panorami-ca dei servizi d’eccellenza che garantite?“il nostro ventaglio di specialità è molto ampio, la nostra offerta privilegia l’am-

bito chirurgico: chirurgia ortopedica, oculistica, vascolare e generale. altre realtà di punta sono quella oncologica e quella gastroenterologica. inoltre, abbia-mo sviluppato un centro di patologie del piede caratterizzato, come accennavo in precedenza, dall’interdisciplinarità. a livello ambulatoriale abbiamo riorganiz-zato l’intera attività, con un nuovo centro prevenzionale denominato my-ceckup che consente di valutare tutte le condi-zioni della nostra salute, sia per il singo-lo organo o apparato, che generale. per chiudere questa panoramica sintetica ricordo il rinnovato centro di diagnostica per immagini, che consente, grazie ad una tecnologia d’avanguardia, di diagno-sticare le principali patologie”.

villa dei pini si occupa anche di forma-zione? “certamente sì. La nostra filosofia è quella di non fungere solo da “centro prestazioni”: riteniamo che non sia suf-

ficiente rispetto alle esigenze attuali. presso la nostra struttura ospitiamo me-dici e tecnici sanitari in formazione, neo laureati che da noi trovano evidentemen-te un terreno stimolante. inoltre, abbia-mo sviluppato un’ampia offerta formativa per il nostro personale interno e teniamo spesso convegni e seminari aperti al pubblico. oggi, per una struttura come la nostra, sviluppare un discorso culturale e scientifico è fondamentale. per questo collaboriamo a progetti di ricerca clinica e applicata insieme a diverse realtà uni-versitarie e imprenditoriali. tali iniziative confermano la nostra vitalità e moderni-tà come struttura poli-funzionale e que-sto ci rende un riferimento, oltre per la qualità dei servizi offerti, anche per l’in-novazione che ci contraddistingue”.

il direttore generale, antonio aprileda febbraio 2011 è direttore generale della casa di cura polispecialistica villa dei pini, sanatrix gestioni srl – gruppo kos spa. ha ricoperto tra il 1997 ed il 2010 il ruolo di direttore generale dell’azienda sanitaria Locale 7 di ancona, dell’azienda sanitaria Unica regionale (marche) e dell’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico inrca. nel periodo 1986-1996 è stato coordinatore medico dei centri ambulatoriali e direttore area medica/vice direttore generale presso l’istituto di riabilitazione s. stefano di porto potenza picena. ha svolto attività di docenza in cinesiologia, cinesiterapia e clinica della riabilitazione presso l’Università degli studi di chieti facoltà di medicina e chirurgia – dU per fisioterapisti e la scuola per terapisti della riabilitazione istituto s. stefano – porto potenza picena. si è laureato in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di bologna, ha conseguito il diploma di specializzazione in fisioterapia presso l’Università degli studi di pisa, ha conseguito il diploma di perfezionamento in organizzazione e gestione sanitaria presso l’Università bocconi di milano.

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PERSONE, PER SERVIRE

LE PERSONELa Casa di Cura

Villa dei Pini è una struttura sanitaria

del Gruppo KOS che si occupa dell’area dell’acuzie e della

post-acuzie. La Casa di Cura Villa dei Pini

ben integrata nella rete assistenziale regionale,

rivestendo un ruolo rilevante in tutto il

percorso di cura del paziente. I principali

ambiti di intervento si esplicano nell’attività

medica internistica, oncologica, chirurgica

ed ortopedica.

PERSONE, PER SERVIRE

LE PERSONELa Casa di Cura

Villa dei Pini è una struttura sanitaria

del Gruppo KOS che si occupa dell’area dell’acuzie e della

post-acuzie. La Casa di Cura Villa dei Pini

ben integrata nella rete assistenziale regionale,

rivestendo un ruolo rilevante in tutto il

percorso di cura del paziente. I principali

ambiti di intervento si esplicano nell’attività

medica internistica, oncologica, chirurgica

ed ortopedica.

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Achille Cesarano“L’uomo che ha imparato a volare”Quello di avere le ali e poter guardare il mondo dall’alto è un sogno che sono in molti ad avere… un sogno che chi ha la fortuna di incontrare achille, vede trasformarsi in una meravigliosa realtà

di a. dachan

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iL personaggio

Per l’intervista di questo mese abbiamo scelto per voi un personaggio davvero straordinario: achille cesarano. classe

1976, nato a jesi, ha una grande passione, che è diventata la sua ragione di vita: il volo. a se-dici anni, dopo aver scoperto il mondo dei del-taplani, si appassiona all’argomento e per lui quello del volo diventa un desiderio irrinuncia-bile. inizia da autodidatta, usando una vela di parapendio, poi perfeziona la sua tecnica, fino ad ottenere il brevetto da istruttore per veli-voli ultraleggeri e la licenza da pilota privato. siamo andati a trovarlo a recanati, nella sua base operativa al centro volo “ali sul conero”. prima di iniziare l’intervista, achille mi invita a scoprire da vicino il suo mondo, immerso nel verde dei colli leopardiani, dove uomo e natura vivono in perfetta armonia: prati verdi, voliere, la casa delle oche e grandi ali con motore a metallo pronte al decollo. sono da poco pas-sate le sette, è una bella giornata di fine luglio, il cielo è terso, il caldo concede una tregua... è la situazione ideale per il mio battesimo alato. il deltaplano a motore è pronto e ci sta aspet-tando in pista. indosso il casco, mi accomodo dietro, sul sedile del passeggero; sistemato il contatto radio, ci alziamo in volo. achille mi dà poche e semplici istruzioni; il suo modo di fare è rassicurante e mentre il velivolo e l’a-drenalina salgono, sembra di entrare in una

dimensione surreale. recanati e Loreto diven-tano incantevoli città in miniatura sotto i miei occhi, così come tutti i paesini che si alternano tra la collina e la pianura; perfino l’autostrada da lassù pare una sottile striscia d’asfalto su cui procedono rapire formichine colorate… e ancora casolari e aziende, fino ad arrivare sul lungomare e godere, dall’alto, della bellezza del monte conero e delle acque antistanti. vo-lare sul mare e sul verde con achille, che sem-bra nel suo habitat naturale, significa lasciare a terra ogni pensiero e preoccupazione, guar-dare le cose con una luce diversa e riscoprire quanto sia bello il territorio in cui viviamo. sul deltaplano si provano solo emozioni positive e a metà volo, quando sei inebriato da tanta bellezza e dalla frescura dell’aria che sembra penetrarti fin nell’anima, achille ti invita ad aprire le braccia (fino a quel momento strette, un po’ per quella paura che mai ammetteresti di avere, un po’ perché non sai dove metterle) non sembra più nemmeno di essere seduti su un velivolo, ma pare davvero di avere le ali e, finalmente, di volare liberi nel cielo…

al centro volo “ali sul conero” potrete provare l’emozione di volare sul deltaplano con achille: www.achillecesarano.com 393.9726646

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achille, la tua passione per il volo ti ha portato, letteralmente, a puntare in alto, tanto da farti stabilire un record italiano…

“sì, nel 2006 ho stabilito il record italiano di altitudine in delta-motore, toccando i 17.700 piedi di quota. ci ho creduto fino in fondo e ci ho messo tutto il mio entusiasmo”.

dopo aver “imparato a volare” sui cieli di casa, ti sei avven-turato anche in lunghi viaggi verso destinazioni lontane. vuoi raccontarci queste esperienze? “nel 2003 sono stato in iraq per un’iniziativa di pace che ha coinvolto piloti, musicisti e giornalisti e non dimenticherò mai l’entusiasmo della gente, che sui propri cieli ha visto volare velivoli non bellici, con un grande messaggio di speranza. nel 2004 è stata la volta dell’himalaya, dove ho voltato sul tetto del mondo insieme alla spedizione “fly over everest”. Un anno dopo, studiando la migrazione delle oche lombardelle, mi è venuta l’idea di raggiungere in volo capo nord: 10 mila km di volo per raggiungere honningsvag, l’aeroporto più a nord dell’europa. nel 2007, invece, ho fatto un viaggio in deltaplano che dall’italia mi ha portato in africa, fino al senegal in 35 gior-ni. sono partito dall’avio superficie di madonna di Loreto il 19 maggio e sono arrivato a dakar il 23 giugno”.

cosa ti hanno dato questi viaggi? “mi hanno portato a percorrere distanze lunghissime, affron-tando le intemperie atmosferiche, la tensione degli atterrag-gi di emergenza, i controlli burocratici di ogni paese in cui mi sono fermato. ho incontrato persone di culture e razze diverse,

sono entrato nel loro mondo, mi sono chiesto come abbiano fatto ad adattarsi a condizioni climatiche tanto avverse e per me è stata un’esperienza bellissima, significativa, che mi ha arricchito molto. devo dire che ogni volta l’accoglienza della gente dal posto è stata molto calda: ti vedono atterrare con il tuo velivolo e vogliono sapere tutto della tua avventura. ho cre-ato un documentario su queste avventure, grazie alle riprese fatte sul deltaplano e ora sogno di collegare in volo, capo nord a capo sud (cape town, south africa): sarà la mia prossima avventura”.

le hai appena citate, le tue muse ispiratrici pennute: cosa ti ha portato a sceglierle come compagne di volo?“come appassionato di volo ho sempre studiato gli uccelli e il loro comportamento e mi sono reso conto che le oche sono animali intelligenti, con un senso dell’orientamento straordi-nario. sembra che abbiano una sorta di quarzo magnetizzato nel becco, che le aiuta a individuare il nord, riescono a perce-pire quanti giorni hanno volato, quanti km hanno fatto. nel loro mondo esiste una severa gerarchia, delle regole che anche tu, che vuoi avvicinarle, devi rispettare: me ne rendo conto ogni volta che mi alzo in volo con loro e avverto il loro fastidio se mi avvicino troppo o se in qualche modo urto la loro sensibilità. servono giorno poi per riconquistare la loro fiducia… oltre al volo con le oche ho ideato il “progetto cicogne” che mi per-metterà di diventare genitore adottivo e guida di uno stormo di cicogne bianche a cui insegnerò una nuova traiettoria, da ancona a pavia. La tv giapponese è molto interessata alle mie avventure e sta lavorando ad un documentario”.

L’AMICO DELLE OCHE“Il mio sogno è riunire in volo i due Capi del mondo: Capo Nord e Capo Sud”

iL personaggio

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Le grandi famigLie

Il 30 novembre di 55 anni fa moriva nella sua casa romana beniamino gi-gli, uno dei più celebri tenori di tutti i

tempi. nato a recanati il 20 marzo 1890, a 21 anni si trasferì a roma e grazie ad una borsa di studio poté studiare al Liceo musicale di santa cecilia. tre anni dopo, un’altra borsa di studio a parma e il de-butto ne La gioconda al sociale di rovi-go, il 15 ottobre 1914. da qui, il grande salto al metropolitan di new york, città nella quale visse dal 1920 al 1932. dopo-diché fu un continuo susseguirsi di con-certi nei più grandi e importanti teatri del mondo: la scala di milano, il san carlo di napoli (1915), l’opera di roma, il carlo felice di genova, il real di madrid (1917), buenos aires e tanti altri. L’attività arti-stica, interrotta a causa della seconda guerra mondiale, riprese nel 1947 per terminare il 25 maggio 1955, giorno in cui tenne l’ultimo concerto (alla consti-tution-hall di washington). spesso cantò

assieme alla figlia rina, ottimo soprano, scomparsa a recanati nel 2000, mentre l’altro figlio, enzo (morto nel ’78 e padre di beniamino junior, che ci ha concesso l’intervista) intraprese un’altra carrie-ra. il suo repertorio fu vastissimo: oltre sessanta opere liriche tra il leggero, lo spinto, il drammatico e, inoltre, brani sa-cri, romanze e canzoni napoletane. inci-se anche moltissimi dischi con il famoso marchio “La voce del padrone”. ma gigli non fu soltanto cantante: nella sua car-riera interpretò anche numerosi film. il tenore marchigiano è ovunque ricordato anche per aver messo le sue immense doti a vantaggio dei più poveri, con mol-tissimi concerti organizzati in tutto il mondo per beneficienza, ai quali si ag-giungono ingenti donazioni. egli ha, in-fatti, devoluto notevoli somme, tra l’altro, ai sinistrati del polesine e dell’olanda, per gli italiani d’america e per la croce rossa internazionale.

un Museo a lui dedicato a Monfalconea monfalcone, in provincia di gorizia, si trova il “museo lirico permanente be-niamino gigli”, che ospita una delle più vaste raccolte di documenti riguardanti il cantante: foto, costumi di scena, mani-festi e locandine, registrazioni e raccolte complete di dischi e film connessi all’at-tività del tenore. nella città friulana ope-ra dal 1985 anche l’associazione “circolo del bel canto-museo beniamino gigli”, sorta su iniziativa del collezionista anto-nio doria, cittadino onorario di recanati. L’attuale presidente è orlando manfrini.

la lirica, una passione di faMiglia65 anni proprio in questi giorni, stimatis-simo pediatra a roma, si chiama benia-mino gigli: col grande tenore recanatese – suo nonno - ha in comune non soltanto il nome, ma anche la passione per la li-rica. sua l’idea di costituire cinque anni

BeniaminoGigli“Il cantore del popolo”Questo mese mL dedica un tributo particolare ad uno dei più grandi cantanti lirici di tutti i tempi, il recanatese beniamino gigli, che partito da umili origini (il padre era il campanaro del duomo della città di Leopardi) si esibì nei più importanti teatri del mon-do, portando canzoni che ancora oggi nessuno dimentica, come “non ti scordar di me”, “mamma” e “o sole mio”

di p. duranti

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fa un’associazione che organizza ogni anno un concorso lirico internazionale e raccoglie fondi con lo scopo di aiutare tenori e soprani in situazioni di difficoltà. “Quando la lirica incontra la medicina”, è il felice slogan coniato per far assaporare ai profani la filosofia che sta dietro all’ini-ziativa. “e’un’associazione senza finalità di lucro – ci confida beniamino junior – le poche somme che ci vengono donate le destiniamo tutte alle attività statutarie, in primis per finalità benefiche”. il tutto nel nome del grande nonno … “si. con quest’iniziativa siamo certi di inter-pretare anche il suo pensiero: lo ricor-diamo tutti per la sua voce, ma non di-mentichiamo che aveva anche un grande cuore …”.

ho letto da qualche parte che si esibì in centinaia di concerti per beneficenza. e’ vero?“oltre cinquecento concerti. era davvero

una persona generosissima, sempre di-sponibile ad aiutare il prossimo. si esibi-va ovunque glielo chiedessero, in aereo, nelle piazze … non aveva bisogno degli accompagnatori!”.

un carattere forgiato anche dalle umili origini?“senza dubbio il fatto di provenire da una famiglia molto umile – il padre faceva il campanaro, poi il ciabattino – costituì un punto di forza, un fattore che impresse a mio nonno un carattere molto forte e al contempo aperto verso i meno fortunati, i poveri, gli ammalati …”.

Quando morì suo nonno, lei era bam-bino. Mantiene ancora qualche ricordo?“moltissimi! Quando mancò, il 30 no-vembre 1957, io avevo dieci anni. con lui trascorsi molti momenti, perché qui a roma abitavamo assieme, a villa cop-pedè, mentre l’estate la passavamo tut-

ti a recanati. nell’ultimo periodo, poi, si esibiva di meno nei concerti e quindi era molto più presente a casa. per cui è naturale che io abbia tuttora tantissimi ricordi di lui”.

ad esempio?“anche durante le calde giornate esti-ve, nella villa di recanati continuava ad allenarsi, a cantare, a sottoporre le sue corde vocali a sforzi estenuanti e io spes-so gli stavo accanto. La passione per la lirica, l’assiduità, l’impegno e la costante ricerca della perfezione non l’hanno mai abbandonato, fino alla morte. pensi che anche nelle ultime settimane di vita si la-mentava perché la “i” – a sentir lui – non riusciva a scandirla come forse avrebbe voluto …”.

un professionista molto esigente con sé stesso, quindi.“non per niente amava ripetere spesso:

“MAMMA”Mamma, son tanto felice

perché ritorno da te.La mia canzone ti dice

ch’è il più bel sogno per me!Mamma son tanto felice…

Viver lontano perché?Mamma, solo per te la mia canzone vola,

mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!Quanto ti voglio bene!

Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuoreforse non s’usano più,

mamma!,ma la canzone mia più bella sei tu!

Sei tu la vitae per la vita non ti lascio mai più!

Sento la mano tua stanca:cerca i miei riccioli d’or.

Sento, e la voce ti manca,la ninna nanna d’allor.

Oggi la testa tua biancaio voglio stringere al cuor.

Mamma, solo per te la mia canzone vola,mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!

Quanto ti voglio bene!Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore

forse non s’usano più,mamma!,

ma la canzone mia più bella sei tu!Sei tu la vita

e per la vita non ti lascio mai più!Mamma… mai più!

Beniamino Giglic. a.bixio – b.cherubini (1940)

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Le grandi famigLie

“se non canto per un giorno, me ne ac-corgo. se non canto per due giorni, se ne accorge il pubblico”. Una capacità di au-tocritica fuori dal comune, allora come oggi”.

Beniamino gigli è ricordato in tutto il mondo come un uomo generoso e sen-sibile. era molto affettuoso anche come nonno?“mi è sempre stato molto vicino. mi commuovo se penso di avere avuto la fortuna, da piccolo, di addormentarmi con le dolci parole di “mille cherubini in coro” che di tanto in tanto mi cantava la sera come ninna nanna”.

un episodio che ci vuole raccontare?“avrò avuto sei-sette anni, eravamo in

un ristorante di mergellina, a napoli. ad un certo punto entrò un signore con il cappello in mano per cantare qualcosa e guadagnarsi la giornata. cantò fino a quando non si accorse della presenza di mio nonno il quale, per toglierlo dall’e-vidente imbarazzo, si mise anche lui a cantare davanti ai numerosi commen-sali. terminata questa esibizione im-provvisata, mio nonno prese il cappello di quell’uomo, passò ai tavoli e quando fu riempito di quattrini glielo restituì. gli aveva risolto i problemi per almeno un anno …”.

di zia rina cosa ci dice?“Una bravissima cantante, ma con un padre così … era obiettivamente impos-sibile brillare di luce propria”.

altri parenti?“mio fratello, mia sorella e un nostro cu-gino, maurizio Lorenzelli (figlio di rina, ndr), che vive a roma”.

parliamo del concorso organizzato dal-la sua associazione.“e’ un appuntamento che attrae cantanti lirici da tutto il mondo. ammetto che alcuni vengono solo per conoscere il nipote del grande gigli …ma non mancano personaggi di primis-simo livello: sono venuti come giurati al concorso, ad esempio, personaggi del calibro di adua veroni - la prima mo-glie di Luciano pavarotti -, del diretto-re artistico del teatro dell’opera, e qui mi fermo perché rischio di dimenticare qualcuno …”.

“L’episodio più memorabile, tuttavia, dell’intera tournée,

si svolse a Francoforte, dove ricevetti una lettera

da un ragazzo italiano che mi implorava di visitare suo padre all’ospedale.

Quel vecchio italiano, che aveva vissuto tanti anni a Francoforte, importando

aranci e limoni, aveva avuto le due gambe amputate due

giorni prima ed ora stava morendo. Andai all’ospedale e mi sedetti al suo capezzale.

Egli mi chiese di cantare una nota appena. Cantai

tutto lo “Spirito gentil” della Favorita. “Grazie” mi disse, “adesso posso morire felice”.

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IL FUTURO DI UN PROGETTO

EDILCOST opera dal 2003 in tutto in centro Italia con cantieri nelle Marche, Abruzzo, Lazio, Emilia Romagna e Umbria. L’azienda ha un’organizzazione efficiente capace di affrontare con flessibilità e professionalità l’organizzazione dei lavori. Particolare impegno viene espresso nel campo della sicurezza dei cantieri e dei lavoratori.Le principali linee di intervento sono nell’edilizia pubblica e privata ed in particolar modo nel settore delle ristrutturazioni e manutenzioni ordinarie e straordinarie, oltre ai vari interventi stradali.

La Nostra Società è attualmente attestata presso l’Organismo di Attestazione SOA RINA S.p.A. di Genova nelle Categorie OG1 (opere edili) ed OG3 (opere stradali) entrambe nella categoria II.

EDILCOST srlu • Ancona • [email protected] • www.edilcost.com

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news daL mondonews daL mondo

yahoo! ha nominato la trentasettenne marissa mayer, ex vice-presidente di google, nuovo amministratore delegato, facen-done la donna più giovane in posizione apicale in una società web e una delle donne più potenti degli states. mayer è stata la prima donna assunta a mountain view nel 1999 e una dei primi venti dipendenti dell’azienda, contribuendo alla nascita del mo-tore di ricerca e di gmail e ricoprendo il ruolo di responsabile di alcuni prodotti come google maps, google earth, zagat e street view. La mayer, inoltre, ha una marcia in più: è in dolce attesa di un maschietto, che nascerà ad ottobre.

il premio nobel per la pace nel 1993, simbolo della lotta contro l’apartheid, ha compiuto, il 19 luglio scorso, 94 anni.

madibà, come viene soprannominato per via del titolo onori-fico assegnato agli anziani della sua famiglia, ha passato ben

26 anni in carcere per le sue attività contro l’apartheid e per il suo impegno in favore della democrazia e dei diritti civili

per tutti. nel 1994 viene eletto democraticamente presidente del sudafrica, diventando il primo capo di stato di colore in

sudafrica. dal 2004, dopo anni di impegno politico e umani-tario, si è ritirato a vita privata, ma per il suo compleanno ci

sono state celebrazioni in tutto il paese.

dopo 270 giorni di sequestro la cooperante italiana rosella Urru è stata rilasciata il 18 luglio scorso in mali. La giovane era stata sequestrata all’interno di un campo profughi sahara-wi, nel sud-ovest dell’algeria, insieme a due colleghi spagnoli, liberati anch’essi, ainhoa fernández de rincón e enric gon-yalon. rossella Urru, che lavora per la ong comitato italiano sviluppo dei popoli (cispi), è tornata dalla sua famiglia in sar-degna, dopo 9 lunghi mesi di prigionia.

NelsoN MaNdela compie 94 anni

Finalmente libera Rossella URRU

NEWS

DAL MONDONEWS

DAL MONDO

Marissa Mayer nuovo ad di Yahoo!

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E le parole d’ordine sono: innovazione, creatività, integrazione, nuove tecnologie, misurabilità. È il modello che ci ha permesso negli ultimi mesi di acquisire clienti come Mercedes-Benz, Smart, Sony PlayStation, Bulgari, MetLife, Shenker, Cantine Siciliane Riunite, Telepass, Telecom, Zalando.

Per continuare ad evolverci, non smettiamo di cercare talenti che abbiano voglia di cambiare la comunicazione. Persone che, come noi e i nostri clienti, credono nell’innovazione e nel futuro.

Darwin diceva: sopravvive solo chi è capace di adattarsi.Noi rilanciamo: cresce solo chi è capace di innovare.Il Gruppo Roncaglia in questi anni ha saputo evolversi: da agenzia, a gruppo di comunicazione, rimanendo sempre italiani ed indipendenti.

Un modello all’avanguardia che vede sei aziende tra loro integrate che coprono altrettanti settori della comunicazione: Roncaglia & Wijkander, Lindbergh, Endeavour, Indigo, Ultra, Hypatia. Rispettivamente: advertising; CRM,loyalty & promotion; digital & social; point of sale; new media; research.

L’innovazionedella specie.

grupporoncaglia.it

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moody’s taglia il rating di 23 enti locali (tra cui 14 regioni e 4 capoluoghi di provincia) dopo il downgrade dell’italia del 13 giugno scorso, ma non quello della regione marche. ‘’in uno scenario così difficile per il nostro paese – ha affermato il presidente gian mario spacca - le marche confermano la loro solidità finanziaria. prosegue il rispetto dei parame-tri di stabilità fiscale, si conservano il nostro tessuto economico florido, i solidi fondamentali finanziari, le buone pratiche finanziarie e i conti sanitari sono in equilibrio’’.

Moody’s: rating delle Marche

è ok

20 milioni per gli ammortizzatori in deroga ed accordo per l’apprendistato

a margine di un incontro tra il ministro del Lavoro e delle politiche sociali elsa fornero e gli assessori regionali al Lavoro, l’assessore marco Luchetti

ha annunciato il raggiungimento di un accordo tra il governo e la giunta della regione marche sulle modalità di rilancio e valorizzazione dell’ap-

prendistato, “principale varco d’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro”. inoltre, roma ha deliberato lo stanziamento a favore delle marche di 20

milioni da destinare agli ammortizzatori sociali in deroga.

con uno strepitoso 16,74m, assunta Legnante, l’atleta napoleta-na d’origine, marchigiana d’azione, ha vinto a Londra la meda-glia d’oro nella specialità del lancio del peso, stabilendo, così, il nuovo record mondiale, nella categoria t11. fabio sturani, presidente coni marche: “vittoria dell’impegno, della tenacia e del talento. continua il momento d’oro dello sport marchigiano”. con questo nuovo successo, il medagliere marchigiano a Londra 2012 sale a 59 medaglie.

assunta legnante: oro e record

del mondo alle Paraolimpiadi di

londra

brevi daL territorio

BREVI DAL TERRITORIOBREVI DAL TERRITORIO

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aLto artigianato

Francesco, vuole presentarci il suo studio, “segnodise-gno”?“con grande piacere. non capita spesso che gli artigia-

ni possano avere una vetrina così importante e qualificata. Le dico subito che lo studio “segnodisegno” nasce a bologna, la mia città, nel 1986. nel nome c’è tutta la storia: l’istituto d’arte che ho frequentato negli anni settanta all’ombra delle due tor-ri, qualche anno di architettura, l’amore per le forme, l’atten-zione per i dettagli e per i materiali, un ambiente stimolante, tutto questo ha permesso che sviluppassi una visione partico-lare della vita che il mio lavoro mi permette di esprimere”. essere figlio d’arte ha in qualche modo influenzato la sua vo-cazione creativa?“certo che sì. mio padre è stato un importante designer e ne-gli anni nei quali lui ha lavorato, bologna è sempre stata molto all’avanguardia sia dal punto di vista culturale, che da quello cre-ativo ed innovativo. Lavorando accanto a lui ho imparato moltis-simo, eravamo una coppia straordinaria! mi diceva sempre che eravamo indispensabili l’uno all’altro. Quando dovevamo fare un lavoro eravamo davvero complementari. mio padre mi ha inse-gnato il gusto dell’essenziale, dell’assoluta concretezza, l’impe-gno, l’ironia, la pazienza e, soprattutto, la capacità di vedere la realtà da diversi punti di vista. Quest’ultima dote si è dimostrata fondamentale non solo per realizzare i miei lavori, ma anche per vivere una realtà professionale molto difficile e competitiva”.

che tipo di competenze impegna per la realizzazione dei suoi modelli plastici?posso saltare la domanda? non amo molto parlare di me e del mio lavoro…sono riservato e certo questo non mi aiuta, ma le assicuro che per realizzare modelli plastici è necessaria pri-ma di tutto tanta pazienza. Le competenze indispensabili sono molte: progettare un plastico significa prima disegnarlo, “in-terpretarlo” e, a seconda dell’utilizzo, della location, trovare le soluzioni più giuste ed appropriate. dalla progettazione, alla meccanica, dall’idraulica, alla tecnologia avanzata, alla ma-nualità necessaria per l’esecuzione di modelli anche in mo-vimento, attività, mi lasci dire, che non si riscontra facilmente negli ormai rari artigiani del nostro settore”.

lavora su commissione, o crea anche per il puro piacere di fare?“principalmente su commissione, ma non posso negare che, quando i tempi me lo permettono, mi scateno con creazioni folli e originali. adoro osservare e creare la mia realtà con ogni tipo di materiale”.

Quali sono i suoi materiali preferiti?“Ultimamente ho partecipato ad una mostra a fabriano dal titolo: “La carta…sua immagine e forma ” e per realizzare in scala la fontana sturinalto, ho usato legno compensato, carta pesta e plastica. come vede uso tutti materiali che ho a dispo-

Francesco Bortolottiil suo è un mondo in miniatura, realizzato con passione, genio e maestria; bolognese d’origine, figlio d’arte, vive e lavora a fabriano, dove crea suggestivi plastici in legno e altri materiali

di a. dachan

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sizione. ma il mio preferito è sicuramente il legno, che può e deve essere diverso a seconda del modello plastico da realiz-zare. Le dirò che la scelta del materiale è molto importante nella realizzazione di un lavoro”.

oltre che artigiano, lei è anche pittore: quali delle due moda-lità espressive preferisce?“non ho alcuna preferenza. dipingere o realizzare plastici mi dà lo stesso piacere, anche se non nego che “costruire”, inven-tare, trovare sempre nuove soluzioni, soprattutto nei modelli in movimento, mi gratifica molto e mi dà la possibilità di espri-mere la mia creatività. direi che mi piace trovare le giuste so-luzioni, quelle che la gente” normale” solitamente non vede”.

in che modo comunica ciò che fa?“devo dirle che in questo non sono molto bravo. Quando abi-tavo a bologna non avevo bisogno di farmi conoscere. i miei clienti sapevano bene dove trovarmi. funzionava molto il pas-sa-parola ed i miei plastici mi facevano grande pubblicità! da poco mi sono trasferito nelle marche, mi sto organizzando e sento di più la necessità di comunicare. tra l’altro, il mio, è un lavoro particolare quasi “estinto” e sento il bisogno di far conoscere cosa e come lo faccio. per questo grazie ad un amico ho rinnovato il mio sito: www.plasticisegnodisegno.it, ma ho poco tempo per pensare ad una giusta campagna di “web marketing”. forse comunicare me-

glio è un problema comune agli artigiani che realizzano molto e bene, ma hanno difficoltà a rendersi visibili”.

cosa consiglierebbe ad un giovane che volesse intraprendere un percorso professionale come il suo?“mi lasci dire che questo “lavoro” non nasce a tavolino. o lo senti dentro, oppure non lo fai. tanta passione, tanto amore, tanta pazienza, tante ore dedicate a trovare le giuste soluzioni, i giusti materiali. cercare e vincere le sfide! dalle più piccole alle più grandi! non accontentarsi mai, ten-tare e ritentare perché esiste sempre una nuova soluzione alla quale non avevi pensato, anche solo un attimo prima. per in-traprendere questo “lavoro” è indispensabile, come dicevo, la passione, la pazienza, l’abilità, una giusta dose di follia e qual-cuno che ti metta in condizione di imparare qualche segreto di un “mestiere” quasi estinto. in italia siamo rimasti davvero in pochi a realizzare plastici. in tempi di crisi come questi è più facile ed economico affidarsi alla computer-grafica piuttosto che ad un modello. ma non disperiamo! e per chiunque vo-glia iniziare, sono disponibile! ho un laboratorio in una casa di campagna nel fabrianese dove organizzo corsi”.

Amore per i dettagliFrancesco Bortolotti ha lavorato negli

anni per le più prestigiose realtà italiane, costruendosi la giusta fama di Maestro artigiano. Le sue opere sono visibili in

alcuni dei più importanti musei di Bologna

www.plasticisegnodisegno.it.

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internazionaLizzazione

Il lavoro di piceno promozione, l’a-zienda speciale della camera di commercio di ascoli piceno che ha

organizzato la missione, è stato pre-miato, confermandosi la russia uno dei paesi maggiormente interessati ai nostri prodotti. La partecipazione della delega-zione marchigiana – che rientra in un più ampio accordo finalizzato ad incremen-

tare la collaborazione commerciale tra i due paesi – testimonia anche l’ottimo lavoro di squadra svolto dai protagonisti dell’economia regionale, da Unioncame-re marche – presieduta dall’instancabi-le alberto drudi - al parco scientifico e tecnologico tecnomarche. che l’inter-nazionalizzazione rappresenti la via ma-estra anche per l’economia marchigiana,

del resto, è stato detto e ripetuto in più occasioni. anche in un recente convegno svoltosi ad ancona, il governatore spac-ca è tornato sull’argomento, rimarcan-do il fatto che “gli imprenditori che sono andati sul mercato internazionale hanno aumentato il fatturato, con importanti ri-cadute sull’economia e sull’occupazione del nostro territorio”.

I prodotti del Piceno alla conquista degli Uralise innoprom – la più importante fiera internazionale dell’industria e dell’innovazione degli Urali – era un banco di prova per i prodotti dell’ascolano, la missione può considerarsi compiuta

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career directory, la guida gratuita al lavoro e ai mastercartacea, digitale, social

/careerdirectory

La career directory è la guida gratuita alle carriere per univer-sitari e giovani laureati. Vengono presentati i company profile, le interviste ai direttori del personale, i master erogati da presti-giose Università e Business School, le testimonianze di giovani che raccontano la loro esperienza in azienda, tanti consigli utili su come orientare e progettare la propria carriera.

La guida cartacea è distribuita gratuitamente presso università, informagiovani, career day, biblioteche.

La versione digitale è sfogliabile on-line sul sito: www.careerdirectory.it: un test di compatibilità permette di in-dividuare le realtà di interesse in base a diverse chiavi di ricer-ca.

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È il portale WEB dedicato alle opportunità di carriera di universitari, neolaureati e giovani professionisti. È possibile consultare e candidarsi alle offerte di lavoro e di stage, leggere i company profile, gli school profile, le informazioni sui principali career day, gli approfondimenti sui master e sulle opportunità di carriera in Italia e all’estero.

Ogni Lunedì viene spedita agli iscritti la newsletter settimanale attraverso cui segnaliamo le più interessanti opportunità inserite sul portale.

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Viale Brianza, 30 - 20127 Milano Numero verde: 800 [email protected]

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borsa

rubrica a cura di Michele sassodivisione strategia e finanza di impresa – gruppo [email protected]. 071.28521

borsa

Il firmamento delle marchigiane quotatein questa pagina presentiamo l’andamento di borsa delle società marchigiane quotate

indesit ord.

segmento: mtaperformance 1 anno: -30,74%performance 1 mese: +31,80%

il titolo indesit company segna un forte rialzo rispetto alle rilevazioni del mese precedente (+31,8%). in termini di perfor-mance relativa rispetto all’indice ftse all-share, si registra però una variazione negativa del -1,02% sulla giornata di borsa del 30/08/2012. i volumi sono risultati pari a 256.178 pezzi scambia-ti, un valore superiore alla seduta del 30/08 ma sotto la media settimanale; il mercato è comunque consistente e c’è attenzione attorno al titolo. trend di breve al rialzo.

elica

segmento: starperformance 1 anno: -35,32%performance 1 mese: +15,88%

crescita interessante per il titolo eLica, che fa registrare un +15,88% sul mese precedente. in termini di performance relativa rispetto all’indice ftse all-share, si registra tuttavia una variazione negativa del -3,48% sulla giornata di borsa del 30/08/2012, segno che il titolo ha sotto performato il mercato. i volumi sono risultati pari a 27.263 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente sia alla media settimanale; evidente quindi l’attenzione degli operatori alle potenzialità del titolo e probabile l’avvio di una fase a volatilità elevata. trend di breve incerto.

tod’S

segmento: blue chipperformance 1 anno: +12,65%performance 1 mese: +20,18%

il titolo tod’s sale in maniera consistente, con un apprezzamento su base mensile del +20,18%. in termini di performance relativa rispetto all’indice ftse all-share, si registra una variazione mini-ma (-0,35%) sulla giornata di borsa del 30/08/2012. Lo strumento è stato in linea con il mercato. i volumi sono risultati pari a 77.780 pezzi scambiati, un valore superiore sia alla seduta precedente del 30/08, sia alla media settimanale. La partecipazione degli operatori si sta intensificando; probabile l’avvio di una fase a vola-tilità elevata. ipotesi di trend al rialzo.

biesse

segmento: starperformance 1 anno: -9,81%performance 1 mese: -12,31%

importante flessione del titolo biesse, che mostra un ribasso del -12,3% su base mensile. inoltre, in termini di performance relati-va rispetto all’indice ftse all-share, si registra una variazione del -3,03% sulla giornata di borsa del 30/08/2012. il titolo ha sot-to performato il mercato. i volumi, tuttavia, sono risultati pari a 70.911 pezzi scambiati, valore superiore sia alla seduta del 30/08 che alla media settimanale. La partecipazione degli operatori si sta intensificando. trend di breve incerto.

poltrona FraU

segmento: starperformance 1 anno: -11,62%performance 1 mese: +1,66%

rispetto alle rilevazioni della prima settimana di luglio 2012, il titolo poLtrona fraU ha subìto un se-gnato deprezzamento; tuttavia su base mensile (31 luglio - 31 ago-sto), l’azione ha avuto un incremento del +1,66%; l’ipotesi di nuovi apprezzamenti viene però mitigata sia dalla sotto performance re-lativa rispetto all’indice ftse all-share (-0,83% sulla giornata del 30/08/2012), sia dai volumi - pari a 95.284 pezzi scambiati - risultati inferiori sia alla seduta precedente sia alla media settimanale. La partecipazione degli investitori sta scemando, con probabile avvio di una fase a volatilità ridotta. trend incerto.

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vita da manager

Signora toni, la sua è una carriera costellata di successi: cosa signifi-cano per lei tanti riconoscimenti?

“sono contenta e orgogliosa, sono situa-zioni che ti gratificano molto, che ti inco-raggiano ad andare avanti in quello che fai. il premio belisario viene assegnato alle eccellenze femminili ed essere stata scelta per la prima edizione è stata per me una grande gioia, così come quando ho ricevuto dalla prestigiosa Università di cambridge la laurea honoris causa, o quando mi hanno scelta come macera-tese dell’anno o il premio per i creativi, assegnatomi dalla provincia di macera-ta. L’esperienza in confindustria è stata significativa non solo per me, che mi ad-dentravo in questo mondo tanto diverso dal mio, ma anche per gli altri imprendito-ri, che non erano assolutamente abituati, all’epoca, a vedere una donna imprenditri-ce; devo dire, però, che mi hanno sempre trattata con grande rispetto e stima. ero molto giovane, le prime volte, alle riunioni, non parlavo mai, poi, come in tutte le si-tuazioni, ho saputo metterci la giusta dose di grinta e farmi spazio”.

facciamo un passo indietro: come ha ini-ziato la sua carriera? “ho iniziato a lavorare molto giovane, a sedici anni; era un’altra epoca e io volevo

emergere e crescere, un passo alla vol-ta, fino a coronare il mio sogno, che era quello di creare qualcosa di mio. ho fatto la cameriera, la sarta, non mi sono mai ti-rata indietro; poi ho frequentato la scuola per fare la stilista, che mi ha permesso di iniziare a lavorare per la brummel, per la quale disegnavo il campionario e, contem-poraneamente, per la borletti, vendendo macchine da cucito (ben 27 pezzi, un re-cord per l’epoca!). il passo successivo è stato disegnare camici da lavoro, parten-do dall’agip, per poi creare per piaggio, fiat, enel e arrivare, infine alla ferrari, dove ho lavorato per ben 22 anni. L’inge-gner ferrari aveva grande fiducia in me: mi mandava in giro con taccuino e penna a segnare ciò che, secondo me, non andava bene, per poi riferirgli. Quando è arrivata la crisi degli anni ’70 e non c’era più lavoro come prima, mi sono chiesta, “cosa fare adesso”? ho pensato che l’italia è un mu-seo a cielo aperto, così mi sono messa a lavorare per il settore alberghiero, settore in cui sono tutt’ora impegnata”.

il lavoro che fa oggi, rispecchia quelli che sono stati i suoi sogni da bambina?“all’epoca in cui ero bambina io, non ti sarebbe mai venuto in mente che esistes-se la figura dell’imprenditrice donna e la società stessa non era abituata a vede-

Maria Toniè amministratore delegato della toma srl e detentrice di diversi primati: è la prima donna ad aver ricevuto il premio belisario, la prima ad entrare in confindustria macerata e una delle prime donne ad aver avviato una sua impresa nelle marche

di a. dachan

“Sono sempre stata uno spirito libero,

ho sempre cercato di concretizzare ciò che

avevo in mente”

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re figure femminili in ruoli dirigenziali. Quando chiamavano in azienda per del-le commesse, mi chiedevano di passare loro il titolare e se dicevo che il titolare ero io, spesso chiudevano o non richia-mavano più. così, per ben tredici anni, ho dovuto fingere di essere la segretaria di me stessa…”.

Quali sono le sue “carte vincenti”? “credo che le carte vincenti siano la spontaneità, la semplicità, l’essere diret-ti e non atteggiarsi. ci vogliono forza di volontà e dedizione, ci vuole la passione per ciò che si fa e la capacità di anda-re avanti anche di fronte alle difficoltà. sono sempre stata uno spirito libero, ho sempre cercato di concretizzare ciò che avevo in mente, quando ho creato la mia azienda, o quando ho aperto il negozio di scarpe in paese, rimasto attivo fino a pochi anni fa, o ancora la sala da ballo, chiusa poi dalla siae perché all’epoca, giovane e istintiva com’ero, non mi ero preoccupata di chiedere i necessari per-messi. L’idea della sala era comunque vincente, tanto che è stata poi riaperta da un’altra gestione”.

come è riuscita a conciliare impegni la-vorativi e familiari? “sì rinuncia a tante cose e per tanti anni.

con mio marito avevamo costruito una villa e, al pian terreno, c’era il mio labo-ratorio; mi alzavo alle sei, sistemavo la casa e preparavo tutto per la mia fami-glia, poi, alle otto, iniziavo a lavorare. an-che quando i miei due figli erano piccoli, dovevo spesso viaggiare, stare ore lonta-na da casa. La vita è passata velocemen-te, senza che mi pesassero mai il tanto lavoro e i tanti sacrifici. a una cosa, però, non ho mai rinunciato, la mia femminili-tà: ho sempre curato molto i miei capelli e indossato solo scarpe con il tacco”.

c’è un aneddoto legato alla sua vita professionale che ama raccontare?“ce ne sarebbero moltissimi… come quella volta che la moglie di albero-ni aveva realizzato a milano, al castello sforzesco una mostra dedicata all’abbi-gliamento da lavoro e mi ha chiamato per l’allestimento. abbiamo vestito oltre 300 manichini in una giornata, metten-doci tutta la creatività e la fantasia ne-cessaria, incassando poi il plauso grati-ficante di fiorucci, che incontravo allora per la prima volta”.

essere manager in un’epoca di crisi economica: cosa significa? “abbiamo affrontato una crisi economica simile circa vent’anni fa, alla quale sia-

mo sopravvissuti, ma devo dire che quel-la odierna è davvero dura. è un problema mondiale, che il nostro sistema econo-mico, così com’è, non può reggere. ci sono troppe tasse, ormai troppe persone senza lavoro, pur essendo qualificate e motivate. però vogliamo e dobbiamo te-nere duro, non arrenderci mai”.

come vede il futuro dell’imprenditoria marchigiana e, in particolare, di quella femminile?“non fare una differenza tra maschile e femminile, ma tra persone creative o tra-dizionali, volenterose o arrendevoli; non credo che la differenza di genere possa essere una determinante nella gestione aziendale. noi marchigiani siamo gente tosta, determinata e questi sono ele-menti fondamentali per uscire dalle dif-ficoltà e riprendere a crescere”.

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consULenza

Interventi che vanno ad aggiungersi a quelli contenuti nella versione origi-naria (per la quale si rimanda al nu-

mero v di mL, pagine 52 e 53). nel testo definitivo, in particolare, com-paiono nuove norme che semplificano i procedimenti amministrativi nell’edili-zia: viene previsto infatti che lo sportello unico per l’edilizia diventi l’unico punto di accesso per il privato interessato in relazione a tutte le vicende amministra-tive riguardanti il titolo abilitativo e l’in-tervento edilizio oggetto dello stesso, in grado di fornire una risposta tempestiva in luogo di tutte le pubbliche ammini-strazioni coinvolte. inoltre, ai fini della presentazione, del rilascio o della for-mazione dei titoli abilitativi, le ammini-strazioni sono tenute ad acquisire d’uf-ficio i documenti, le informazioni e i dati, compresi quelli catastali, che siano in possesso delle pubbliche amministra-zioni e non possono chiedere attestazio-

ni o perizie sulla veridicità e sull’autenti-cità di tali dati. novità anche per i veicoli elettrici dal 1° giugno 2014. al fine di incentivarne l’uti-lizzo, da quella data per gli edifici privati di nuova costruzione ad uso non resi-denziale con superficie utile superiore a 500 metri quadrati (e per le relative ri-strutturazioni), sarà obbligatorio instal-lare infrastrutture elettriche per la ri-carica dei veicoli idonee a permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio (coperto o scoperto) e da ciascun box per auto. Le opere edilizie necessarie dovranno essere approvate dall’assemblea condo-miniale. previsti anche incentivi per l’acquisto di tale tipologia di mezzi. per quanto attiene al mondo tributario, fa ingresso nel nostro ordinamento la possibilità di liquidare l’iva secondo la contabilità per cassa per i soggetti passivi con volume

d’affari fino a due milioni di euro. al fine di favorire l’accesso dei giovani imprenditori al credito, il ministro dell’e-conomia e delle finanze promuoverà un accordo con l’abi (l’associazione banca-ria italiana) per fornire credito a condi-zioni agevolate ai giovani sotto i 35 anni che intraprendono attività imprenditoria-le attraverso la costituzione di una srl “semplificata”.

Edifici non residenziali, dal 2014 obbligatoria la centralina per veicoli elettriciimportanti misure di semplificazione per privati, professionisti ed imprese quelle inserite nel testo definitivo del cosiddetto “decreto per la crescita”, varato dal parlamento nel corso dell’estate

a cura della redazione

per saperne di più: decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito nella Legge 7 agosto 2012, n. 134

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formazione

Nel mese di novembre prenderà avvio il corso “come diventare imprenditore di successo”, il pro-

getto formativo patrocinato e coordinato da flavio guidi, esperto affermato negli start up aziendali, nei programmi di ri-strutturazione e rilancio d’impresa e nei passaggi generazionali. nell’ambito del percorso di formazione, i canditati, opportunamente seleziona-ti, troveranno a propria disposizione un ambiente dove:

•sviluppare competenze ed abilità per esercitare il mestiere di imprenditore con efficacia e con uno spiccato orien-tamento al successo;

•accumulare conoscenze pratiche at-traverso lo studio e la simulazione di casi aziendali e attraverso esercitazio-ni mirate, acquisendo così la sicurezza necessaria per affrontare la quotidia-

nità imprenditoriale e gli imprevisti del mercato con piena consapevolezza, capacità di reazione e doti di problem solving;

•elaborare e sviluppare la propria idea di impresa, partendo, ove necessario, anche da un’accurata azione di analisi e scouting sul mercato alla ricerca dei migliori sentieri di espansione, grazie anche alla trentennale esperienza di sida group, al suo database di sche-de impresa e al suo network di contatti con aziende, istituti di credito, profes-sionisti ed associazioni di categoria;

•verificare e pianificare il proprio inseri-mento in imprese già avviate;

•ampliare la propria esperienza in modo completo, grazie a programmi di stage elaborati secondo il criterio della job rotation e del learning by doing;

•affinare capacità di relazione, nonché di organizzazione e gestione del capi-tale umano.

ad ogni singolo discente, inoltre, sarà associato un coach specializzato (con compiti di tutoraggio e partnership) che gli garantirà pieno supporto durante l’in-tero processo di apprendimento. il corso - rivolto a figli di imprenditori e giovani motivati ad intraprendere la car-riera imprenditoriale - avrà una durata di due anni e sarà a numero chiuso, ri-stretto ad un massimo di 12 partecipanti. il percorso formativo e le progettualità imprenditoriali che ne possono nascere sono oggetto di finanziamenti agevolati previsti in ambito nazionale e regionale. per ogni candidato è previsto un piano personalizzato ed assistito di inserimen-to e sviluppo imprenditoriale.

“Come diventare imprenditore di successo”, un nuovo progetto di formazioneparte ad ancona il i corso per diventare imprenditore, su iniziativa del centro per lo sviluppo imprenditoriale, divisione di sida group specializzata nella diffusione della cultura dell’intraprendere, nella creazione d’impresa, nella promozione ed assistenza di spin off e passaggi generazionali

di m.barchiesi

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imprese

Dottore, cosa è performance stra-tegies e perché questo nome?“performance strategies è un’a-

zienda il cui asset principale è fornire formazione attraverso gli eventi. La for-mazione è il fattore “strategico”, mentre l’evento è il mezzo per raggiungere l’o-biettivo. La nostra convinzione è che la formazione è veramente efficace solo se è in grado di orientare il pensiero e modificare i comportamenti: per questo abbiamo elaborato il concetto di “roif”, vale a dire di “ritorno dell’investimento in formazione”. da questa considerazione deriva anche il nome dell’azienda, “per-formance strategies”: trasmettere, per mezzo degli eventi, le strategie concrete per raggiungere una performance desi-derata o un risultato specifico”.

perché è importante, in italia, soprat-tutto in questo momento, partecipare ad un “seminario intensivo” sui temi della vendita e della negoziazione? “come ben sa, l’italia e tutto il mondo occidentale in genere, sono attualmente vittime di due diversi tipi di crisi: quella reale e quella “percepita”. il secondo tipo di crisi sta rallentando l’economia molto

più di quella reale. noi non ci poniamo nell’ottica di intervenire sulla prima, ma attraverso il seminario intensivo daremo ai nostri partecipanti degli strumenti per gestire in maniera più efficace la crisi percepita, andando a lavorare sulle pau-re immotivate dei clienti – che ne bloc-cano i processi decisionali – e ridando linfa vitale al reparto commerciale delle nostre aziende”.

a chi si rivolge specificatamente il se-minario intensivo 2012 di performance strategies e quale sarà il format adot-tato?“il seminario intensivo si 2012 è un evento formativo costruito tanto sulle esigenze dei singoli commerciali, quan-to su quelle di team manager, direttori commerciali ed imprenditori. Questo du-plice obiettivo verrà raggiunto per mez-zo di una scelta di format unica nel suo genere. il seminario intensivo 2012, infatti, pre-vederà lavori congiunti nella sala prin-cipale e sessioni verticali “mirate” nelle due sale tematiche, una per gli impren-ditori e i direttori commerciali, l’altra per i venditori e i singoli commerciali”.

Quali saranno i temi trattati durante questo fine settimana intensivo dedica-to alla vendita?“ovviamente ciascuno dei due target riceverà contenuti specifici sulla base delle loro esigenze “reali”. per citare al-cune delle tematiche trattate durante il seminario intensivo: come creare delle presentazioni di vendita indimenticabili nella mente dei nostri ascoltatori; come utilizzare l’intelligenza sociale nel rap-porto con il cliente e con i propri vendi-tori; come sviluppare il nostro carisma personale per creare un altissimo enga-gement con collaboratori, clienti e rete vendita; e, infine, come imparare a deco-dificare la comunicazione non verbale e migliorare così le interazioni con i nostri interlocutori e clienti”.

per gli imprenditori che ci stanno leg-gendo, quali sono i vantaggi che otter-ranno partecipando al seminario inten-sivo 2012 di performance strategies? perché, in definitiva, dovrebbero parte-cipare?“come disse il grande esperto di leader-ship owen fitzpatrick durante uno dei nostri eventi, “se sei un imprenditore e

“Se sei un imprenditore e non ti occupi di vendite… lo sarai ancora per poco!”con queste parole (del grande esperto di leadership owen fitzpatrick) il fondatore e amministratore delegato di performance strategies marcello mancini ci illustra il “seminario intensivo si 2012”, l’importante evento formativo costruito sulle esigenze dei singoli commerciali, quanto su quelle di team manager, direttori commerciali ed imprenditori

di p. duranti

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non ti occupi di vendite … lo sarai ancora per poco!”. frequentando il s.i. 2012 gli imprendito-ri acquisiranno una miriade di strumenti pratici e di strategie concrete da utiliz-zare in azienda per migliorare le per-formance dei loro collaboratori e ridare nuova linfa al cuore pulsante delle nostre aziende: le vendite!”.La parola ai relatori del seminario inten-sivo 2012

paUl boroSS - per la prima volta in ita-lia ospite del seminario intensivo 2012 - ha lavorato con colossi del calibro di bbc, google ed mtv, è stato trainer di personaggi famosi (tra cui sir richard branson), ed è considerato il maggior esperto europeo di “presentazioni effi-caci di vendita” (il cosiddetto “pitching”).

Mr Boross, può spiegarci meglio che cosa si intende per “pitching”?“il “pitching” è, semplicemente, l’arte di far arrivare a destinazione il proprio messaggio. se il tuo obiettivo è vendere un prodotto o un servizio, o fare tuo un investitore, devi creare immagini, suoni e sensazioni dentro la loro mente che

coincidano con quelle che tu hai nella tua mente. La passione e l’energia che hai devono trasparire nei confronti dei tuoi clienti, se vuoi che loro comprino da te. pertanto fare “pitching” non significa che obbligherai la gente a comprare da te, significa solo che le persone “giu-ste” avranno tutte le informazioni di cui hanno bisogno per fare la scelta “giu-sta”. facendo il pitch di un prodotto, non ti limiti a trasmettere i “fatti” relativi a quel prodotto, bensì comunichi cosa si-gnifica possedere quel prodotto e come ci si sente ad utilizzarlo. fare il pitch di un servizio non significa descrivere sola-mente ciò che il cliente ottiene in cambio del proprio denaro, bensì serve a creare una visione coinvolgente di come la vita del cliente migliorerà grazie al servizio che tu gli stai offrendo. gli investitori, dal canto loro, hanno bisogno di rassi-curazione e sicurezza, hanno bisogno di dettagli e di statistiche, e ti scruteranno in profondità se si rendono conto che non conosci il tuo business in profondi-tà. ogni cliente, ogni pubblico è unico: per questo i migliori presentatori non si limitano a replicare “in serie” gli ar-gomenti che conoscono meglio. essi ta-

gliano “su misura” la loro presentazione, analizzando nel dettaglio le persone cui si stanno rivolgendo. pensala in questo modo: da consumatore, per te l’aspetto più importante di un prodotto, servizio o business è l’esperienza che ne trai. si-curamente saprai già che non tutte le persone che incontri sono “in linea” con il prodotto che stai offrendo. ma a vol-te incontri qualcuno che è perfetto, ma che comunque non compra perché non capisce ciò che stavi offrendo loro o non lo considera utile ai propri fini. è colpa loro? no, è colpa tua! il pitch è il legame tra la tua mente e la loro, e se qualcosa si pone nel mezzo, il tuo messaggio non arriverà mai a destinazione. Quando ti alleni a presentare in maniera efficace, quello che in realtà stai facendo è elimi-nare ogni barriera che possa mettersi fra te e il tuo interlocutore”.

Quali sono i vantaggi che i partecipanti al seminario intensivo riscontreranno utilizzando queste tecniche nel proprio business e nella propria attività?“Qualsiasi cosa i partecipanti al semina-rio intensivo si propongano di raggiunge-re, questo risulterà amplificato se impa-

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reranno a sviluppare le proprie capacità di presentazione. se hanno già in men-te una vision specifica legata al proprio business, questa sarà più grande e più luminosa. se sono già in grado di sentire il loro cliente dire “sì!” alle loro proposte, questo “sì” sarà ancora più forte e de-ciso. e se sentono di essere investiti dal successo, questa sensazione sarà per loro ancora più forte e potente. il mes-saggio che i partecipanti al corso si pro-pongono di trasmettere ai propri clienti e business-partner sarà più chiaro che mai, perché il pitching non è fine a se stesso, bensì è il mezzo più potente per far arrivare il tuo messaggio a destina-zione ed offrire a te stesso, ai tuoi clienti e business-partner, un incredibile van-taggio competitivo sulla concorrenza”.

L’avvocato GUGLIELMO GULOTTA è sta-to il pioniere della psicologia giuridica in italia. al seminario intensivo 2012 parle-rà di intelligenza sociale e competenza comunicativa in ambito business.

professor gulotta, in che modo l’utilizzo di questi strumenti può aiutare impren-ditori e venditori ad instaurare relazioni più vantaggiose in azienda o in fase di vendita?“L’intelligenza sociale è quel comples-so di skill che consentono di agire nel mondo che ci circonda in modo efficace. La capacità comunicativa di compren-dere le emozioni proprie e altrui, di far si che i nostri atteggiamenti, le nostre aspettative e i nostri comportamenti di-ventino motivazioni per l’altro, rappre-sentano uno strumento indispensabile per l’agire professionale in ogni cam-po. ciascuno poi declinerà questi skill traguardando il risultato che vuole rag-giungere. se si dispone soltanto di un martello, si è portati a concepire qual-siasi cosa come se fosse un chiodo; per restare nella metafora, verranno offerti pinze, tenaglie, cacciaviti. far si che l’altro si apra è come farlo con un’ostrica: se lo si fa male o non si apre o si rompe”.

FELIX B.LECCE è uno dei maggiori esperti in italia di comunicazione non verbale e di tecniche di comunicazione extra-verbali e metalinguistiche (le c.d. “Lie to me skills”).

prof. lecce, quanto può essere uti-le per un imprenditore imparare a padroneggiare queste tecniche per migliorare i rapporti con i propri col-laboratori o per capire se ci stanno mentendo?“La padronanza di tali innovative abilità relazionali può permettere all’impren-ditore di aumentare la sua efficacia e il suo successo grazie alla maggiore e migliore disponibilità della propria intelligenza extraverbale; della self-leadership; della capacità di instaurare proficui rapporti duraturi con clienti, collaboratori e dipendenti; di particola-ri abilità percettive dei segnali incon-sci emessi da chi ménte e di specifiche strategie di (altrui) motivazione incon-scia alla sincerità”.

imprese

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n Web & Mobile Design: Agile Development / Opensource / Project Management / User Experience / Web Art Direction / Sviluppo / Fine Tuning / Con-trollo. n e-Commerce: Business Planning / Progetta-zione Workflow / Sviluppo e Integrazione / Technical Management / Gestione Commerciale / Gestione Marketing / Customer Care / Amministrazione / Busi-ness Intelligence / Logistica. n Emerging Markets: Strategia / Logistica / Web Marketing Localizzato / Customer Care / International Asset / Aspetti legali e fiscali. n Marketing: Web Marketing Planning / Controllo del ROI / Lead Generation / email Marke-ting / SEO / Search Engine Marketing / Social Media Marketing / Analisi / Analytics.

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consULenza

Formare o educare?L’ingresso dei giovani costituisce una formidabile opportunità di ri-

pensare l’organizzazione dell’impresa, sprecarla sarebbe un peccato mortale, specie in un contesto in continua evolu-zione in cui la capacità di continuare a creare valore è strettamente connessa con l’abilità di interpretare il cambia-mento e proporre soluzioni innovative.perciò la fase di inserimento delle nuove leve, da sempre strategica per la conti-nuità d’impresa, non può essere ridotta alla liturgia che mette insieme modalità di elevato valore formale (l’ufficio, la scri-vania, i biglietti da visita) con processi di addestramento all’esercizio delle man-sioni assegnate. in realtà è proprio ciò che accade in mol-te aziende, con il risultato di presentare al giovane una situazione non modifica-bile, chiedendogli di entrare rapidamen-te in partita adeguandosi a uno schema

di gioco precostituito e scritto da altri, in tempi lontani. e quanto più rapidamente il nostro giovane si adatta alla situazione, tanto prima ne viene premiato l’impegno e apprezzato il comportamento. insomma, si premia l’adattività (talvolta contrabbandata o confusa per assertivi-tà) invece che la progettualità e la crea-tività. probabilmente sarebbe necessario rinunciare al rito formativo dello: “stam-mi vicino” oppure: “sta il più possibile vicino al rag. rossi o all’ing. bianchi” … “così capirai come si fa”, sostituendolo con processi educativi che inducano il giovane ad analizzare per comprendere e, nei tempi dovuti, elaborare proposte innovative. più in generale, sarebbe ne-cessario mettere da parte la logica della “formazione”, orientata a “dare una for-ma” che, proprio in quanto studiata da esperti del passato non si rivela adegua-ta per chi deve vivere nel futuro, sosti-tuendola con la logica della “educazio-

ne” orientata a tirar fuori le competenze e le valenze, le passioni e le potenzialità del giovane imprenditore o manager.come per un vitigno pregiato, occorre creare le condizioni ambientali perché possa fornire i migliori risultati. in que-sto senso, le condizioni di maggior favo-re si realizzano quando si incontrano un senior disponibile a delegare progressi-vamente i propri poteri, con uno iunior disponibile ad attendere prima di ottene-re tutte le deleghe alle quali aspira o è destinato. se poi lo iunior è portatore di competenze non ripetitive, ma integra-tive e complementari rispetto a quelle del senior, si evitano pericoli di sovrap-posizione e contrapposizione a favore di opportunità di integrazione e sinergia (cfr. figura 1). insomma, meglio un papà enologo e un figlio appassionato/compe-tente di mercati internazionali piuttosto che entrambi enologi o entrambi esperti di marketing internazionale.

“Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”

Antico proverbio cinese

L’ingresso dei giovani il cambiamento dei sistemi di governance e controllo dell’impresa familiare

di sergio cimino*

{ }

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e’ proprio necessario rivedere la gover-nance?Quanto più ridotte sono le dimensioni e maggiore è la caratura familiare dell’im-presa, tanto più il sistema di governo risente sostanzialmente delle caratteri-stiche comportamentali e professionali degli imprenditori e del management. come in una squadra di calcio, non si può decidere la formazione solo in ragio-ne della forza e della pericolosità dell’av-versario, indipendentemente dalle ca-ratteristiche dei propri giocatori. così in azienda, il sistema di governo (che fa sempre più figo chiamare governance) è fortemente influenzato dall’evoluzione della vita aziendale, dalle modifiche della compagine sociale, dalle competenze e dalla personalità degli imprenditori e del management.per evitare di sviluppare un ragionamen-to esclusivamente teorico, propongo un caso concreto: trent’anni fa, tre amici co-

stituirono una piccola società industria-le. i tre andavano d’accordo e lavoravano con lo stesso impegno, pur operando in aree funzionali complementari. ciascu-no possedeva un terzo delle quote so-ciali ed era componente del consiglio di amministrazione della società; pertanto percepiva lo stesso compenso e gli stessi dividendi degli altri soci.con il tempo, la situazione si modificò profondamente: i soci fondatori cedette-ro il 25% delle quote ai manager azien-dali, alcuni dei quali, insieme con uno dei soci fondatori, andarono in pensione cessando ogni attività. Quasi contestual-mente, subentrarono nella gestione ope-rativa il figlio di un socio e il genero di un altro. erano giovani preparati e motivati, tanto che, soprattutto, per loro merito l’impresa negli ultimi tre anni quintupli-cò il fatturato.i cambiamenti descritti ed altri accadi-menti fecero sì che all’iniziale categoria

di socio/amministratore/manager alla quale appartenevano i fondatori (figura 2a), se ne aggiungessero, nel corso di trent’anni, altre sei (figura 2b): solo soci, solo amministratori e solo manager; soci/manager, amministratori/manager, soci/amministratori, per un totale di set-te diverse categorie di attori aziendali.L’incremento di tali categorie e i pro-fondi mutamenti che hanno interessa-to la compagine sociale, il consiglio di amministrazione e il management non hanno però intaccato il sistema di regole aziendali che è sempre lo stesso: al pre-sidente quasi settantenne sono conferiti tutti i poteri, ad eccezione della gestione finanziaria affidata all’amministratore delegato, di pochi mesi più giovane del primo. nella realtà quotidiana le cose vanno diversamente: i due bravi giovani si impegnano con apprezzabile efficacia. il primo cura la gestione commerciale e finanziaria, il secondo quella tecnica e di

fig. 1. situazione ottimale: iunior disponibile ad attendere senior, disponibile a trasferire deleghe e competenze complementari ed integrabili

senior disponibile a trasferire deleghe e poteri iunior disponibile ad attendere il trasferimento di deleghe e poteri

COMPETENZE COMPLEMENTARI ED INTEGRABILI

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consULenza

stabilimento.per tamponare lo scollamento tra la si-tuazione reale e quella formale, il com-mercialista ha escogitato uno strata-gemma: sono state conferite procure speciali ai due giovanotti perché possano svolgere il proprio lavoro con la neces-saria tranquillità. ma, assorbito l’entu-siasmo iniziale, questo sistema non va proprio giù ai nostri giovani amici e c’è da capirli: hanno tutte le responsabili-tà, pur essendo esclusi dal cda; inoltre, non essendo soci, non possono parteci-pare neanche all’assemblea chiamata annualmente ad approvare il bilancio e periodicamente a rinnovare il cda. come se non bastasse, il sistema retributivo aziendale segue un criterio strettamente anagrafico, dimensionando il compenso in funzione dell’anzianità di servizio. per cui i nostri bravi giovani, pur essendo i veri costruttori di valore dell’impresa, percepiscono un compenso fisso inferio-re a quello riconosciuto ad un ammini-

stratore senior. in una situazione del ge-nere è indispensabile, prima ancora che necessario, procedere alla rivisitazione del sistema di governo e delle regole aziendali.

Qual è il percorso ottimale di revisione della governance?non esistono protocolli o ricette applica-bili in tutti i contesti competitivi e familiari e in tutte le stagioni aziendali, ma alcuni indirizzi strategici sono universalmente utili. occorre innanzitutto verificare la coerenza della struttura organizzativa con il mercato di riferimento. sembra banale, ma spesso è il compito più arduo da affrontare. il saggio keynes sostene-va che “è facile apprendere cose nuove, quanto è difficile rinunciare a vecchie abitudini” così, molto spesso, l’inerzia della tradizione ha il sopravvento sulla logica della razionalizzazione. mi ricordo di un’azienda in cui ci vollero mesi per cambiare l’organizzazione commerciale

pur essendo strutturalmente cambiato il mercato di riferimento: da un fatturato al 90% costituito da vendite a dettaglian-ti e 10% alla grande distribuzione, a un fatturato quasi integralmente rivolto alla seconda tipologia di clienti.Una volta adeguata la struttura organiz-zativa generale, in tutte le funzioni in cui è articolata, occorre procedere a definire il sistema di deleghe, ricordando sempre che il termine deriva dal latino lex, per cui assegnare una delega vuol dire affi-dare un mandato rigorosamente definito e circoscritto per raggiungere un risul-tato.dunque, colui al quale viene conferita una delega, non ha alcun margine di au-tonomia, come impropriamente si ritiene anche in ambienti insospettabili. al con-trario, l’esercizio della delega presuppo-ne tre condizioni fondamentali:

1. la rigorosa circoscrizione del mandato e, quindi, la determinazione dell’ampiez-

fig. 2. evoluzione della compagine aziendale

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*consulente di family business rce consulting - sida docente di strategia e di organizzazione presso gli atenei di perugia e siena

fig. 3. indicatori di efficienza e di efficacia per il monitoraggio del valore

za, ma anche dei limiti del potere asse-gnato;2. la definizione degli obiettivi coerenti con quella delega;3. il controllo dei risultati.dunque non è possibile definire un siste-ma di deleghe, se non si attua un effica-ce sistema di controllo delle prestazioni e dei risultati.

cosa si intende per efficace sistema di controllo?per essere davvero efficace, il sistema di controllo deve riuscire a monitorare la capacità dell’impresa di continuare ad essere competitiva e, quindi, a creare va-lore nel tempo, ovvero rispetto alla pro-pria storia, e nello spazio, ovvero rispetto ai concorrenti. dunque il sistema di con-trollo dev’essere in grado di verificare che i processi aziendali siano in grado di generare risultati coerenti con gli obiet-tivi dell’impresa.Questo requisito è declinabile a tutti i li-

velli: dalla direzione ai reparti operativi e in tutte le funzioni organizzative, dalla ricerca e sviluppo all’amministrazione e finanza. occorre individuare indicato-ri che consentano a tutti coloro a cui è stata conferita una delega o assegnato un compito di verificare se quanto hanno realizzato è in linea con quanto program-mato, se stanno creando o distruggendo valore. Quest’autovalutazione costituisce il primo ineludibile passo per individuare le criticità, definire le azioni correttive, implementarle.dunque il controllo costituisce l’ossatu-ra di un sistema di responsabilizzazione e valorizzazione del personale, in base al concetto che il miglioramento dei ri-sultati scaturisce dal miglioramento del comportamento. tanto da far affermare a ouchi, della stanford University, che “nessun sistema di controllo è efficace se non modifica il comportamento”. nel-la figura 3 viene riportato uno schema di sistema di controllo per indicatori di

performance.appare del tutto evidente l’interdipen-denza, vorrei dire la simbiosi tra dele-ga e controllo: non ha senso assegnare deleghe se non c’è modo di controllar-ne i risultati, non ha senso esercitare il controllo se non sono preventivamente definite responsabilità, poteri ed obietti-vi. altrettanto evidente appare la valenza educativa di in sistema integrato delega/controllo per una giovane promessa che entra in azienda per garantire continuità e sviluppo.

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Lavoro

La riforma del lavoro (legge n. 92 del 28 giugno 2012) ha avuto il merito di rivedere le regole del

mercato del lavoro italiano. la ritiene una norma in grado di rilanciare l’occu-pazione nel nostro paese?“assolutamente no, perché il rilancio dell’occupazione in italia dovrebbe pas-sare attraverso numerosi step, non ulti-mo la riduzione del costo del lavoro su cui nessuno è intervenuto e che spesso frena e spaventa le aziende in grado di assumere. sicuramente è una norma che salvaguarda maggiormente tutti co-loro che pur di lavorare accettano con-tratti differenti da quelli di lavoro dipen-dente, con poche e scarse protezioni per il lavoratore”.

il suo mi sembra un giudizio certamen-te non lusinghiero …….“come crede che io possa esprimere un giudizio del tutto positivo su una norma approvata solo per fornire al presiden-te monti uno strumento per andare alla riunione dell’eurozona? La mancanza di condivisione di questa norma è tutta nei 1.200 emendamenti presentati dopo ne-anche un mese dalla sua approvazione. mi scusi, ma abbiamo dimostrato di es-sere un paese poco coeso ed oserei dire

ridicolo se ancora ce ne fosse bisogno di ribadirlo a qualcuno che non ne è proprio convinto…”.

lei cosa avrebbe inserito nella riforma?“sicuramente avrei provato ad inseri-re la possibilità di applicare il contratto di lavoro ripartito secondo quella che è la mia teoria, per creare in questo mo-mento non solo nuova occupazione reale per i giovani, ma anche per alleggerire il costo del lavoro alle aziende. avrei cer-cato di inserire strumenti premiali nei confronti delle aziende che in questo momento con enormi sforzi continuano a mantenere inalterato l’organico senza ricorrere a cassa integrazione, mobilità e licenziamenti. sarebbe stato opportuno favorire maggiormente il passaggio dei dipendenti della pubblica amministra-zione prossimi alla pensione (norma già esistente fino al 2014) a realtà di volonta-riato, anche per aiutare queste persone a crearsi un interesse dopo la pensione”.

cambiamo argomento: ritiene che il contratto di apprendistato possa rap-presentare effettivamente lo strumento per rilanciare l’occupazione giovanile?“assolutamente no, anzi……oltretutto credo poco ai “cibi” riscaldati più vol-

te. dico questo perché il tutto è fondato sull’aspetto formativo affidato spesso ad enti che a volte non hanno gli strumenti giusti o non sono messi in condizione di agire con autorevolezza, per cui la for-mazione non viene effettuata come si dovrebbe. Le aziende inoltre spesso non sono attrezzate per attuare e curare l’a-spetto formativo del contratto. Qualcuno poi effettua un paragone poco consono tra l’italia e la germania, dove l’appren-distato funziona. Quando parlo di poco consono è perché penso vi sia un abisso tra l’organizza-zione e il modo di agire in italia e quello tedesco”.

il nuovo ruolo dei centri per l’impiego lei come lo vede?“ritengo che far uscire gli impiegati dei c.p.i. dal limbo della burocrazia offren-do loro un ruolo più stimolante a diretto contatto con le aziende sia positivo ed in-novativo, perché nei c.p.i. operano molte persone in gamba, e poi perché il loro nuovo ruolo potrebbe fungere da stimolo a molti consulenti”.

se dovesse dare un giudizio da 1 a 10 a questa riforma che voto darebbe?“sette pieno”.

“La riforma del lavoro presenta non pochi lati oscuri”abbiamo chiesto un commento della recente riforma a giulio d’imperio, docente a contratto di diritto del lavoro comunitario ed internazionale presso l’Università degli studi guglielmo marconi

di m. palumbo

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contribUti e bandi

MARCHE>g.a.l. flaMinia cesano - psr 2007/2013 asse 4 “sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimpre-se” contributi in c/capitale con intensità dal 30% al 50% per investimenti aziendali mate-riali ed immateriali. obiettivo è sostenere la creazione e lo sviluppo delle microimprese nel comparto della piccola ri-cettività turistica, dell’artigia-nato tipico ed artistivo e del commercio, assieme allo svi-luppo di servizi complemen-tari alla ricettività turistica.

scadenza: 28/09/2012 >Miur - Ministero universi-tà e ricerca“smart cities and communi-ties e progetti di innnovazione sociale” contributi in c/capitale e fi-nanziamenti a tasso age-volato per idee progettuali riguardanti smart cities e communities finalizzati a dare soluzione a problemi di scala urbana e metropolitana attraverso la realizzazionie di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in di-versi stettori tra i quali: sicu-rezza del territorio, domotica, logistica last-mile, trasporti e mobilità terrestre. scadenza: 09/11/2012 >regione Marche “contributi rivolti ad aggre-gazioni di imprese in filiere tecnologico-produttive per in-vestimenti in r&d” contributi in c/capitale rivolti ad aggregazioni di imprese finalizzati ad incentivare la ri-cerca industriale e lo sviluppo sperimentale nelle filiere tec-nologico-produttive del ter-ritorio regionale, attraverso il sostegno alla realizzzione di progetti in grado di gene-rare occupazione qualificata,

coinvolgendo università enti pubblici di ricerca e centri per l’innovazione. il contributo potrà andare da un minimo del 30% per le grandi impre-se, fino ad un massimo del 50% per le micro e piccole imprese. scadenza: 31/10/2012 >regione Marche “contributi rivolti alle impre-se turistiche per la riqualifi-cazione dell’offerta turistica” scadenza: 31/10/2012 >invitalia - agenzia per lo sviluppo e l’attrazione degli investimenti “incentivi per lo sviluppo del turismo” contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevo-lato per sostenere progetti di creazione d’impresa o l’am-pliamento di aziende già esi-stenti e riguardanti la fornitu-ra di servizi nei settori della fruizione dei beni culturali, del turismo. La copertura per gli investimenti previsti fi-nanziabili può raggiungere la somma di € 516.000. bando aperto >regione Marche “incentivi per lo sviluppo del turismo” sono in fase di elaborazione e approvazione una serie di bandi a cura della regione marche e destinati alle im-prese turistico-ricettive: € 350.000 per contributi a fondo perduto alle imprese turisti-che che agiscono su sosteni-bilità, accessibilità, efficienza energetica ed innovazione tecnologica delle strutture ricettive; 4 mln € per il pro-getto “sviluppo e promozio-ne offerta turistica regione marche” che prevede, tra le altre misure, il recupero del

patrimonio architettonico e storico-artistico di proprietà pubblica; progettazione del sistema di rete dei punti di informazione e accoglienza; sviluppo del cicloturismo, iti-nerari ambientali, artistici ed enogastronomici. >Ministero dello svi-luppo econoMico - unioncaMere “agevolazioni alle imprese per favorire la registrazione di marchi comunitari e interna-zionali” Lo strumento prevede agevo-lazioni da € 4.000 fino ad un massimo di € 15.000 per fa-vorire la registrazione di mar-chi comunitari presso l’Uami (Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno) e/o pres-so l’ompi (organizzazione mondiale per la proprietà in-tellettuale) attraverso l’acqui-sto di servizi specialistici. bando aperto fino ad esaUrimento risorse >Ministero dello svi-luppo econoMico “fondo nazionale per l’inno-vazione - f.n.i.” Lo strumento prevede, per le piccole e medie imprese, il supporto della valorizzazione ed il finanziamento di progetti innovativi basati sullo sfrut-tamento industriale di dise-gni e modelli. sono previsti finanziamenti fino a 3 milioni di euro, con durata fino a 10 anni, senza la richiesta di ga-ranzie personali o reali. >aBi e associazione de-gli iMprenditori “rinnovo accordo 2009 su moratoria mutui per le azien-de” in base all’avviso comune si-glato in data 28/02/2012 tra l’abi e tutte le associazioni imprenditoriali, le piccole e medie imprese potranno beneficiare delle seguenti

misure agevolative: 1) so-spensione per 12 mesi del pagamento della quota ca-pitale delle rate dei mUtUi bancari in essere; b) so-spensione per 6 o 12 mesi del pagamento della quota capitale implicita dei cano-ni di Leasing; c) aLLUn-gamento a 270 gg. delle scadenze per le operazioni di anticipo fattUre. scadenza: 31/12/2012 >caMera di coMMercio di ancona “adozione di sistemi di gestio-ne aziendale, della responsa-bilità sociale, e della salute e sicurezza sui luoghi di lavo-ro” contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese effet-tivamente sostenute, fino ad un massimo di euro 10.000 in caso di progetto di certifi-cazione integrato, per l’otte-nimento di un sistema di ge-stione ambientale (iso 14001, emas), di responsabilità so-ciale (sa 8000) e/o della sa-lute e sicurezza sui luoghi di lavoro (ohsas 18001). scadenza: fino ad esaU-rimento fondi >regione Marche - Mcc “acquisto e locazione finan-ziaria di macchine utensili o di produzione” contributo in conto impian-ti pari al 100% del tasso di riferimento comunitario vi-gente alla data di arrivo della domanda a mcc. La misura agevolativa è diretta al finan-ziamento dell’acquisto o lo-cazione finanziaria di beni di nuova fabbricazione che svol-gano una funzione operativa nel ciclo produttivo aziendale. scadenza: fino ad esaU-rimento fondi

>“concessione di agevola-

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a cura della divisione strategia e finanza d’impresa gruppo sida t [email protected]

zioni per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti a favore di micro, pic-cole e medie imprese “premi economici e contributi a fondo perduto di varia natu-ra € per deposito o estensione di domande di brevetto nazio-nale all’Uibm, all’epo (euro-pean patent office) e al wipo (world intellectual property organization).

>d.l. 13/05/2011, n° 70 “credito d’imposta per spese di ricerca e sviluppo” credito d’imposta, utilizzabi-le, in tre rate annuali, pari al 90% della spesa incremen-tale di investimento, realiz-zata a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31/12/2010 e fino a chiusura del periodo d’im-posta in corso al 31/12/2012, rispetto alla media degli inve-stimenti in ricerca realizzati tra il 2008 e 2010. >d. Ministero ambiente n° 2230 “promozione dei sistemi di gestione ambientale nelle pmi” contributi a fondo perduto dal 40% all’ 80% per pmi produt-trici di beni e servizi per ac-quisizione della:- certificazione emas (ai sen-si del regolamento 761/2001/ce);- certificazione del sistema di gestione ambientale ai sen-si della norma internazinale Uni iso 14001;- certificazioni emas da parte di imprese già certificate Uni iso 14001/96;sono ammesse solo le do-mande corredate della certi-ficazione rilasciata dall’orga-nismo accreditato e sempre che tale rilascio sia avvenuto dopo il 6 ottobre 2003. per le imprese dei settori agroin-dustriale e dei trasporti il rilascio deve essere avvenu-to dopo il 1° gennaio 2007.

scadenza: fino ad esaU-rimento fondi >Ministero dello svi-luppo econoMico “incentivi per la brevettazione e la valorizzazione economica dei brevetti” concessione di agevolazioni finanziarie per incrementa-re il numero delle domande di brevetto, tutelare la pro-prietà industriale, favorire la valorizzazione economica dei brevetti delle micro, piccole e medie imprese. contributo a fondo perduto pari all’80% dei costi ammissibili fino ad un massimo di 70.000 euro. a partire daL 02/11/2011 >Ministero dello svi-luppo econoMico “agevolazioni per il design a favore delle pmi” agevolazioni relative a: -pre-mio per il deposito, ai fini della registrazione nazionale, comunitaria ed internaziona-le di nuovi modelli e disegni industriali; -incentivo per lo sfruttamento economico dei modelli/disegni industriali. importo max agevolazione: 10.000 euro. a partire daL 02/11/2011 >Ministero dello svi-luppo econoMico - si-Mest “fondo start-up per le im-prese che investono all’estero (extra-Ue)” partecipazione di minoran-za (max 49%) e temporanea nel capitale sociale della so-cietà destinataria, finalizzata a favorire la fase di avvio di programmi di internazionaliz-zazione di piccole e medie im-prese di nuova costituzione, con sede sociale in italia o in altro paese dell’Ue. importo complessivo non superiore a 200.000 euro.

EMILIA ROMAGNA>regione eMilia roMa-gna“contributi nel settore dell’a-picoltura”contributi finalizzati al mi-glioramento di produzione e commercializzazione dei prodotti tipici del settore. ver-ranno finanziate attività come l’assistenza tecnica e la for-mazione professionale, il ri-popolamento del patrimonio apicolo regionale, la raziona-lizzazione della transumanza. L’entità dei contributi dipende dal tipo di azione e di benefi-ciario.

scadenza: 09/11/2012

>Miur - Ministero universi-tà e ricerca“smart cities and communi-ties e progetti di innnovazione sociale”contributi in c/capitale e fi-nanziamenti a tasso age-volato per idee progettuali riguardanti smart cities e communities finalizzati a dare soluzione a problemi di scala urbana e metropolitana attraverso la realizzazionie di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in di-versi stettori tra i quali: sicu-rezza del territorio, domotica, logistica last-mile, trasporti e mobilità terrestre.

scadenza: 09/11/2012

>Miur“programmi regionali per le attività produttive e la ricerca - periodo 2012-2015”in via di pubblicazione il pro-gramma regionale per le attività produttive (crescita, sviluppo e internazionaliz-zazione delle imprese) e il programma regionale per la ricerca industriale, l’innova-zione e il trasferimento tec-nologico, che prevedono in-terventi a favpre delle aziende per oltre 170 mln € nel trien-

nio 2012-2015.

bando aperto

>invitalia - agenzia per lo sviluppo e l’attrazione degli investimenti“incentivi per lo sviluppo del turismo”contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevo-lato per sostenere progetti di creazione d’impresa o l’am-pliamento di aziende già esi-stenti e riguardanti la fornitu-ra di servizi nei settori della fruizione dei beni culturali, del turismo. La copertura per gli investimenti previsti fi-nanziabili può raggiungere la somma di € 516.000.

bando aperto

>caMera di coMMercio di reggio eMilia“bando per la creazione di nuove imprese giovanili”per la creazione di nuove imprese (start-up) da parte di occupati, inoccupati o di-soccupati con età compresa tra i 18 e i 35 anni e residen-ti nella provincia di reggio emilia, sono previsti finanzia-menti dal 50% al 60% delle spese sostenute, fino ad un massimo di € 8.000, per la creazione di nuove imprese a conduzione o a prevalente partecipazione giovanile.

scadenza: 28/09/2012

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• luciano goffi nuovo direttore generale di Banca Marchein sostituzione del dimissionario mas-simo bianconi, il consiglio di ammini-strazione di banca marche ha nominato Luciano goffi nuovo direttore generale dell’istituto. goffi, 58 anni, ha svolto tutta la propria carriera nella banca popola-re di ancona, di cui è direttore genera-le dal 2002. nella scelta è stato tenuto conto sia delle forti capacità manageriali espresse da goffi sia della sua profonda conoscenza del territorio e del tessu-to economico delle marche e dell’italia centrale.

• camilla schiavone nuovo ad di elsa schiapparellicamilla schiavone ha assunto l’incari-co di amministratore delegato di elsa schiaparelli, dal 2007 di proprietà del gruppo tod’s. La maison, che ha stabili-to il proprio indirizzo in place vendôme a parigi,  è in piena fase di rilancio da parte del gruppo di diego della valle. camilla schiavone, 46 anni, inizia la sua colla-borazione con la griffe dopo una lunga esperienza nel gruppo L’oréal.

• francesco adornato nuovo pre-sidente di Marche cinema Multi-mediafrancesco adornato, preside della fa-coltà di scienze politiche dell’Università degli studi di macerata, è stato nominato componente del consiglio di ammini-strazione della fondazione marche ci-nema multimedia. adornato ha assunto l’incarico di presidente vicario della fon-dazione, presieduta da neri marcorè e fa già parte dell’osservatorio regionale della cultura. è autore di saggi, ricerche,

pubblicazioni e articoli, accademico dei georgofili e sceneggiatore.

• paolo Bedetti riconfermato presidente del comitato territo-riale di ancona di confindustriapaolo bedetti, direttore della gLb ascensori srl di falconara, è stato ricon-fermato sabato 15 luglio alla guida del comitato territoriale del comprensorio anconetano di confindustria ancona.

• luciano Brandoni al vertice della piccola industria confindu-stria MarcheLuciano brandoni è stato eletto presi-dente del comitato regionale della pic-cola industria delle marche per il biennio 2012-2014. brandoni succede a mario mancini. ringraziando il comitato pic-cola industria per la stima e la fiducia accordatagli, si è detto pronto a prose-guire il lavoro del suo predecessore, con l’obiettivo di accompagnare le imprese marchigiane nel loro percorso, di cresci-ta.

• elisa Moroni nuovo segretario generale della regione Marchein una seduta straordinaria la giunta regionale ha nominato, lo scorso 19 lu-glio, elisa moroni come nuovo segretario generale della regione marche. moroni ricopre già il ruolo di segretario della stessa giunta.

• Marco Monaldi eletto segreta-rio generale fioM pesaro urbinoLa fiom cgil di pesaro Urbino ha elet-to marco monaldi leader della categoria dei metalmeccanici cgil. “sono convin-to che la fiom saprà continuare la sua

forte azione di tutela dei lavoratori e il suo profondo radicamento nel territorio – ha dichiarato il neo segretario-. credo inoltre nella specificità e nell’autonomia della fiom da sempre riconosciuta, ma in accordo con la cgil, come sempre è stato nella nostra provincia”.

> nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo [email protected]

Chi entra e... chi escein questa rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine ed incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani

carriere e poLtrone

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speciaLe: gUida aLL’estatespeciaLe: agroaLimentare

AGROALIMENTARESpeciale

Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi.

James Joyce(scrittore e poeta irlandese)

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Si dice che l’appetito vien mangiando, ma in realtà viene a star digiuni.

Toto’ (in “Toto’ al Giro d’Italia”)

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speciaLe: agroaLimentare

Un plauso all’operato del mi-nistro delle politiche agri-cole alimentari e forestali

Mario catania - che ci ha illustrato la strategia italiana di difesa delle nostre produzioni a livello comu-nitario – è arrivato dall’assesso-re regionale paolo petrini, per il quale la politica adottata negli ultimi anni dalla regione marche sta portando buoni frutti, anche con l’efficace coinvolgimento dei giovani. si dovrebbe invece inve-stire di più sull’organizzazione e sul marketing per il capogrup-po del pdl in consiglio regionale, francesco Massi, secondo il qua-le vi è stata purtroppo una disper-sione di risorse a livello locale. per flavio guidi (gruppo sida) il settore agroalimentare necessita anche di manager che sappiano gestire i cambiamenti in atto de-rivanti dai processi di globalizza-zione. Lamenta una scarsa colla-

borazione tra università e aziende Bruno Mezzetti, direttore del dipartimento di scienze agrarie, alimentari ed ambientali dell’U-niversità politecnica delle marche, per il quale “un maggior dialogo tra questi due mondi creerebbe i presupposti per incrementare l’in-novazione e quindi la competitività del settore”. Un settore, comunque, che so-stanzialmente “tiene”, come ci ha confermato – dati alla mano, il direttore di coldiretti marche, costante arosio. ma nella nostra regione agroalimentare è sinoni-mo anche di blu economy, di pe-sca e dell’importante indotto che ne deriva: importanti, da questo punto di vista, le parole di fabio urbinati, assessore alla pesca di san benedetto del tronto: “La pe-sca nel nostro territorio non è solo un’economia, ma è anche storia, cultura e tradizione”.

Un settore in continua evoluzionemL ha coinvolto amministratori, manager, docenti universitari ed imprenditori del settore per comprendere quali potranno essere le prospettive del settore agroalimentare nazionale e nelle marche in particolare

a cura della redazione

Coordinamento dello Speciale a cura del

Prof. Bruno Mezzetti, Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed

Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche

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speciaLe: agroaLimentare

Aziende agricole, sempre più diffuso il modello societarioil vi censimento generale dell’agricoltura, diffuso lo scorso 12 luglio, ci fornisce una fotografia del settore agroalimentare italiano e marchigiano

a cura di ggf group

tabella 1 – numero di aziende agricole suddiviso per regione

REGIONE NUMERO DI AZIENDE AGRICOLE

puglia 271.754

sicilia 219.677

calabria 137.790

campania 136.872

veneto 119.384

Lazio 98.216

emilia romagna 73.466

toscana 72.686

piemonte 67.148

abruzzo 66.837

sardegna 60.812

Lombardia 54.333

basilicata 51.756

marche 44.866

trentino-alto adige 36.693

Umbria 36.244

molise 26.272

friuli-venezia giulia 22.316

Liguria 20.208

valle d’aosta 3.554

Italia 1.620.884

fonte: istat – vi censimento agricoltura

tabella 2 – dimensione media aziendale per regione. anni 2010 e 2000 (ha di saU per azienda)

REGIONI E PROvINCE AUTONOME

2010 2000 variazioni %

italia 7,9 5,5 44,2

piemonte 15,1 10,1 49,6

valle d'aosta 15,6 12,0 30,3

Liguria 2,2 1,7 25,6

Lombardia 18,2 14,6 24,0

bolzano 11,9 11,6 2,4

trento 8,3 5,2 60,1

veneto 6,8 4,8 41,1

friuli-venezia giulia 9,8 7,2 36,1

emilia-romagna 14,5 10,6 36,1

toscana 10,4 7,1 47,0

Umbria 9,0 7,1 27,3

marche 10,5 8,1 29,6

Lazio 6,5 3,8 71,0

abruzzo 6,8 5,6 20,7

molise 7,5 6,8 10,5

campania 4,0 2,5 60,6

puglia 4,7 3,7 27,6

basilicata 10,0 7,1 41,7

calabria 4,0 3,2 25,3

sicilia 6,3 3,7 72,3

sardegna 19,0 9,5 99,8

fonte: istat – vi censimento agricoltura

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nelle marche qUaSi 45mila azien-de agricolesul territorio nazionale si contano poco più di un milione e 620mila aziende agri-cole, cioè quasi tre ogni 100 abitanti: una media pressoché uguale a quella regi-strata in regione, come si desume dalla tabella 1.

dimenSione media delle aziendenegli ultimi dieci anni si è registrato un sensibile calo del numero delle azien-de agricole attive, soprattutto di quelle di piccola e media dimensione (inferio-ri a 30 ettari), mentre sono aumentate quelle con 30 ettari ed oltre. in partico-lare – come si legge nel vi censimento

istat - le aziende con meno di due ettari di “superficie agricola utile” (saU) dal 2000 al 2010 sono diminuite del 44,1 per cento ed ora rappresentano il 50,6 per cento del totale (nel 2010 erano il 61,2 per cento). Le aziende con una superficie compresa tra 2 e 9,9 ettari sono diminu-ite del 19,8 per cento (passando dal 28,3 per cento del 2010 al 33,6 per cento del 2010), mentre le aziende con superficie compresa tra 10 e 29,9 ettari sono dimi-nuite del 4,9 per cento (passando dal 7,3 al 10,3 per cento del numero comples-sivo). infine, le imprese con 30 ettari ed oltre, che nel 2010 rappresentavano il 3,1 per cento del totale, dieci anni dopo sono passate al 5,3 per cento. La dimensione

media delle aziende cresce in tutte le re-gioni, come si nota dalla tabella 2.

Forma giUridicarelativamente alla forma giuridica as-sunta dalle aziende agricole italiane, dai dati forniti dall’istat (tabella 3) si nota un incremento degli investimenti nel set-tore da parte di società (di persone o di capitali) e di cooperative. in particolare, rispetto al 2000, le aziende condotte in forma societaria sono aumentate del 48,2 per cento, pur continuando a rap-presentare solo il 3,6 per cento del totale (anche se coltivano il 17,7 per cento del-la superficie agricola utile, cioè il 6 per cento in più rispetto al 2000).

tabella 3 – saU per forma giuridica dell’azienda e per regione e provincia autonoma. anni 2010 e 2000 (valori percentuali)

regioneSaU 2010 SaU 2000

azienda individuale società altra forma

giuridica totale aziendaindividuale società altra forma

giuridica totale

piemonte 76,6 18,1 5,3 100,0 74,8 11,2 14,0 100,0

valle d'aosta 83,4 15,8 0,8 100,0 91,8 3,9 4,2 100,0

Lombardia 53,5 41,1 5,4 100,0 63,6 29,8 6,6 100,0

bolzano 57,3 1,4 41,3 100,0 57,3 0,7 42,0 100,0

trento 34,8 5,3 59,9 100,0 39,8 1,7 58,5 100,0

veneto 69,7 27,8 2,5 100,0 75,2 19,5 5,4 100,0

friuli venezia giulia 67,5 30,0 2,5 100,0 75,0 19,7 5,3 100,0

Liguria 88,5 6,4 5,1 100,0 81,3 3,4 15,3 100,0

emilia romagna 62,0 37,2 0,8 100,0 72,0 26,5 1,6 100,0

toscana 67,2 30,3 2,5 100,0 73,7 22,9 3,4 100,0

Umbria 66,8 26,8 6,3 100,0 71,7 18,1 10,2 100,0

marche 73,6 21,2 5,2 100,0 76,9 15,3 7,9 100,0

Lazio 70,4 15,6 13,9 100,0 74,0 9,1 16,9 100,0

abruzzo 70,9 7,3 21,8 100,0 65,0 3,3 31,7 100,0

molise 90,1 4,5 5,4 100,0 88,7 2,0 9,2 100,0

campania 87,4 4,2 8,4 100,0 86,3 2,0 11,7 100,0

puglia 90,8 7,9 1,3 100,0 94,5 3,5 2,0 100,0

basilicata 88,5 4,9 6,5 100,0 89,9 2,3 7,8 100,0

calabria 89,5 6,7 3,8 100,0 85,9 3,0 11,1 100,0

sicilia 90,6 7,9 1,5 100,0 95,3 2,4 2,4 100,0

sardegna 83,0 10,3 6,7 100,0 85,5 5,4 9,1 100,0

italia 76,1 17,7 6,3 100,0 79,1 11,7 9,2 100,0

fonte: istat – vi censimento agricoltura

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speciaLe: agroaLimentare

Terra sinonimo anche di fonte rinnovabile…gli ultimi dati diffusi dall’istat ci confermano che agricoltura fa sempre più spesso rima con produzione di energia da fonti rinnovabili

a cura della redazione

fonte: vi censimento agricoltura - istat

Dal vi censimento nazionale, ri-ferito al 2010, risulta infatti che 21.573 vi sono 21.573 unità pro-

duttive impegnate nel settore, quasi due terzi delle quali – il 62 per cento – nelle regioni settentrionali. in queste aziende – che hanno una superficie totale media di circa 35 ettari – nell’80 per cento dei casi è installato un impianto solare.

seguono gli impianti geotermici (11 per cento) e quelli a biomassa (9 per cento). in tale ambito si segnalano poi le 1.382 aziende agricole che coltivano (su com-plessivi 17.018 ettari) specie vegetali utilizzate per la produzione di energia e non a scopi alimentari. anche in tal caso, circa quattro aziende su cinque sono localizzate al nord.

… e manutenzione del verde pubbliconel triennio 2008–2010 quasi 274mila aziende agricole – cioè circa il 16,9 per cento del totale) sono state coinvolte in attività di manutenzione o realizzazione di siepi, filari di alberi e muretti, indi-spensabili per prevenire eventi di dis-sesto idrogeologico del territorio. come mostra il grafico riportato a fianco , le marche si posizionano sotto la media nazionale.

aziende con Manutenzione e/o realizzazione di strutture lineari del paesaggio nel triennio 2008-2010

valori percentuali rispetto ad aziende con superficie

piemontevalle d’aosta/vallée d’aoste

Lombardiatrento

bolzano/bozenveneto

friuli venezia giuliaLiguria

emilia romagnatoscanaUmbriamarche

Lazioabruzzo

molisecampania

pugliabasilicata

calabriasicilia

sardegna

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speciaLe: agroaLimentare

In particolare, nel 2010 sarebbero quasi 61mila, cioè il 3,8 per cento del totale, con significative distinzioni tra nord, centro e mezzogiorno, come si evince dalla tabella 1 e dal

grafico 2, riportati sotto. Le marche (con il 3,3 per cento) si posizionano sotto la media nazionale (3,8 per cento).

L’informatica stenta ad imporsisulla base dei dati forniti dal vi censimento dell’agricoltura, in italia risultano ancora poche le aziende agricole che utilizzano l’informatica per la gestione delle loro attività o per i servizi amministrativi

a cura della redazione

tabella 1 - aziende informatizzate e loro incidenza sul totale, per regione e ripartizione geografica. anno 2010

aziende inforMatizzate % sul totale

italia 60.945 3,8

nord-ovest 15.780 10,9

piemonte 5.994 8,9

valle d'aosta 259 7,3

Liguria 1.205 6,0

Lombardia 8.322 15,3

nord-est 20.413 8,1

bolzano 3.020 14,9

trento 1.870 11,4

veneto 6.493 5,4

friuli-venezia giulia 1.946 8,7

emilia-romagna 7.084 9,6

centro 10.153 4,0

toscana 4.292 5,9

Umbria 1.384 3,8

marche 1.472 3,3

Lazio 3.005 3,1

sud 8.912 1,3

abruzzo 898 1,3

molise 385 1,5

campania 2.585 1,9

puglia 2.797 1,0

basilicata 856 1,7

calabria 1.391 1,0

isole 5.687 2,0

sicilia 3.709 1,7

sardegna 1.978 3,3

fonte: vi censimento agricoltura - istat

grafico 1 - percentuale di aziende informatizzate sul totale, per regione. anno 2010

1.0 - 1.5

1.7 - 3.1

3.3 - 5.4

5.9 - 9.7

8.9 - 15.3

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speciaLe: agroaLimentare

Dati confortanti quelli che emer-gono dal rapporto “blue eco-nomy: l’economia del mare.

analisi e prospettive per la regio-ne marche”, curato dai dipartimenti scienze della vita e dell’ambiente ed economia dell’Università politecnica delle marche e presentato recente-mente durante un convegno tenutosi presso il rettorato di ancona (“verso la blue economy – Un’opportunità di sviluppo per il territorio marchigiano”). sono infatti 3.224 gli addetti delle oltre mille aziende (soprattutto del compar-to ittico) del blue food marchigiano (alle quali si devono aggiungere le cir-ca 8.400 imprese del settore turismo e le 395 del blue industry e le 60 della Logistica. ma come riuscire a far diventare l’eco-nomia del mare una forza davvero trai-nante per l’intero territorio? ne hanno discusso il rettore dell’Uni-versità del capoluogo, marco pacetti, il presidente della camera di com-mercio di ancona, rodolfo giampie-ri, il segretario generale dell’autorità portuale di ancona, tito vespasiani, il neo-presidente di confindustria mar-che, nando ottavi, roberto tontini (cna/cgia marche) e roberto ghiselli (cgil/cils/Uil marche), il preside del-la facoltà di economia dell’Università politecnica delle marche, gian Luca gregori, il direttore del dipartimento scienze della vita e dell’ambiente del medesimo ateneo, roberto danovaro, e il segretario generale dell’iniziativa adriatico-ionica, fabio pigliapoco.

Il futuro è anche nella Blue Economyin regione si contano oltre 10mila unità locali attive nel settore dell’economia del mare, la cosiddetta “blue economy”

a cura della redazione

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speciaLe: agroaLimentare

Pare oramai più che evidente che le preoccupanti situazioni eco-nomiche, finanziarie, politiche e

normative in cui versa il nostro paese at-tualmente, non abbiano pressoché nulla a che fare con le cause internazionali di cui si è parlato fino ad oggi e che hanno iniziato a palesarsi tra il 2007 e il 2008.di crisi ce ne sono state più di una, nono-stante a livello di informazione mediatica questo non sia mai stato detto, e quella iniziale è stata forse più importante delle altre solo perché ha rappresentato l’in-nesco della reazione a catena, la scintilla che ha fatto esplodere la polveriera. ma quella che è in corso da almeno un anno in europa, con particolare accanimen-to in alcuni paesi, ma comunque grave ed estesa in modo sorprendentemente omogeneo in praticamente tutti gli sta-ti membri, è una congiuntura negativa peggiore, prepotente, forse inevitabile, che radica nell’arretratezza dei siste-mi di controllo, nell’obsolescenza delle infrastrutture e delle istituzioni, nella mancanza di competitività del tessuto economico, nella mancanza di spunti del sistema formativo, nella mentalità stessa delle persone. diceva albert einstein che comunque fosse stata combattuta la ter-za guerra mondiale, la quarta si sarebbe sicuramente combattuta con le pietre. riportando questa affermazione alla di-mensione economica ed imprenditoriale, essa calza a pennello in modo sorpren-dente: comunque e quantunque usci-remo da questa situazione, l’economia

come noi la conosciamo ne uscirà pro-fondamente sconvolta. verranno dettati nuovi parametri, verranno gettate nuove basi. L’economia è ora una pietra fusa, un materiale molle, ma che si sta con-solidando in fretta: occorre dargli forma nel modo migliore e più tempestivo, al-trimenti si rischia di perdere uno di quei treni che, più di tanti altri, non tornano in-dietro. non si tratta di una visione apoca-littica o profetica, ma semplicemente di un passaggio logico, direi quasi matema-tico, che oramai è doveroso fare, e anzi, in esso giace un messaggio positivo e co-struttivo, che invita però all’azione e non al fatalismo: il collasso dei vecchi equi-libri dimostra che ora niente è più come prima, e ciò che ancora non è cambiato dovrà farlo, pena l’estinzione. sono mutate le mentalità, le condizioni di sopravvivenza sui mercati, la cultura con-correnziale, le estensioni geografiche, le disponibilità di risorse (energia, uomini, finanza), la qualità e la quantità di tec-nologia, la stessa disponibilità di terre-ni, strutture ed infrastrutture, insomma, tutto ciò a cui oramai eravamo abituati e tutto ciò che dettava la norma, che ri-sultava come “normalità”. ma a questo punto, se siamo d’accordo con questa riflessione, occorre domandarsi cosa si dovrà fare domani. i temi della fragilità del tradizionale sistema industriale-ma-nifatturiero italiano sono già stati trattati abbondantemente, quindi è possibile fare direttamente un passo avanti nell’analisi, pensando a quali possano essere i fronti

di espansione più probabili: per confor-mazione geografica e geomorfica, per posizione e storia, l’italia deve immanca-bilmente puntare sul proprio territorio, inteso come tipicità locali, ricchezze en-dogene e naturali, patrimoni naturalistici e culturali, creatività e spirito di innova-zione. e in questo senso, come in ogni ecosiste-ma (e un’economia non fa certo eccezio-ne nelle dinamiche e nei rapporti causa-effetto), esistono mestieri ed operatori che ne possono sfruttare direttamente le peculiarità e altri che le valorizzano e le rinnovano. L’italia deve dunque tornare ad essere (o diventarlo in termini final-mente concreti) un paese che produce ed eroga servizi, soprattutto nel turismo, nella cultura e nell’agroalimentare; già che c’è, viste le sue caratteristiche fisi-che, potrebbe anche spendersi un po’ di più nella produzione di energia da fonti rinnovabili ed ecosostenibili (e non pensando solo alla speculazione e ai re-gali del conto energia, ma in un’ottica maggiormente integrata e di più ampio respiro). L’italia (e con essa gli italiani) dovrebbe riscoprire le proprie ricchezze innate, e magari evitare di cementificare e livellare tutto ciò su cui riesca ad arri-vare una ruspa o anche solo due uomini e un secchio di calcestruzzo. a completare il quadro, si tenga presente di quanto già abbondantemente riferito in diversi arti-coli pubblicati in precedenza, ossia che il futuro dei giovani, oggi, è più spostato verso l’impresa che verso il lavoro dipen-

Tornare indietro guardando avantiL’italia deve immancabilmente puntare sul proprio territorio, inteso come tipicità locali, ricchezze endogene e naturali, patrimoni naturalistici e culturali, creatività e spirito di innovazione

di m. barchiesi

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dente (le “vecchie” aziende chiudono o soffrono parecchio, l’iter di ingresso nel mondo del lavoro è segnato da un investi-mento temporale enorme, fatto di stage gratuiti e che mostrano scarsa coerenza l’uno con gli altri, i contratti a tempo in-determinato sono oramai una rarità as-soluta, ecc.). La risposta appare quindi sempre più chiara: esigenza di rinnovare l’approccio a mercati e canali storici, necessità o voglia di creare qualcosa di proprio, importan-za della riscoperta e valorizzazione delle ricchezze territoriali ed innate, tendenza allo sviluppo di settori primari e terziari a scapito dell’industria manifatturiera. si tratta di numerose pennellate che, viste tutte assieme, delineano un profilo quanto mai preciso, che vede il giovane cimentarsi in settori come quelli del ma-crocomparto agroalimentare. si tratta di un mercato dove le tecnologie tra le più avanzate si sposano con la tradizione, in un’ottica rinnovata di rispetto ambienta-le e rilancio del territorio e dove, a ben guardare, si trova con tutta probabilità uno stile di vita di una qualità di gran lun-ga superiore agli standard metropolitani e cittadini. non si tratta di una vacanza retribuita, c’è da intendersi a riguardo, si tratta invece di una vita senza dubbio dura, o per dirla in termini non solo più propositivi ma anche più lucidi, una vita senza dubbio impegnativa, laboriosa, ma anche ricca di soddisfazioni. i terreni e le potenzialità ancora ci sono, occorre darsi da fare e ricercare le nicchie alimentari

e, visto il comparto complessivo, anche commerciali, distributive e perfino tu-ristiche, da sfruttare. per sintetizzare e guardare dall’alto la situazione comples-siva, è necessario muoversi su almeno tre differenti fronti caratteristici: la lo-calizzazione, il team, i finanziamenti. La localizzazione è un problema relativo: non si vuole rendere semplice ciò che di base non può automaticamente esserlo, ma attualmente i casolari, le strutture e i terreni sfruttati male o affatto sono più di quanto si immagini; in più si stanno diffondendo tendenze sempre più inte-ressanti sullo sfruttamento innovativo di spazi ristretti, perfino casalinghi, urbani o metropolitani, per i quali diversi opera-tori potrebbero lavorare in progettazione, consulenza, gestione, fornitura di mate-riali di struttura e di consumo, e così via. il business, ancora una volta, nasconde le proprie potenzialità di successo nei det-tagli. occorre guardarsi attorno con rin-novata curiosità e cogliere ogni sfuma-tura. per quanto riguarda il team, serve mettere assieme non solo le singole per-sonalità, la forza di volontà e le persone dotate di giusto intuito, ma occorre saper guardare al progetto nel suo complesso: a livello di imprenditori o di loro collabo-ratori (interni o esterni) occorre oggi sa-persi circondare da chi ha competenze tecniche specifiche, ma anche economi-che, finanziarie, normative e strategiche. troppo spesso si lascia al caso il proces-so effettivo della creazione di impresa, relegandolo solo all’aspetto di ricerca

delle coperture finanziarie (tra l’altro, spesso percepite spannometricamente): occorre quindi progettare fin nei dettagli e pianificare le prospettive dell’azienda, preparandosi a massimizzare l’auspi-cabile, scongiurare il non auspicabile e sapendo cavalcare anche gli imprevisti. serve inoltre formarsi il più possibile per essere aggiornati e sempre pronti ad af-frontare qualsiasi asimmetria informati-va che potrebbe altrimenti penalizzarci. i finanziamenti, infine, sembrano il tasto dolente per eccellenza, e specialmente al giorno d’oggi c’è ben più di una buona ragione per diffidare delle possibilità di ottenerne, ma il comparto della finanza agevolata si sta già muovendo, sia con bandi dall’ambito di applicazione specifi-co e dalla durata limitata nel tempo (di respiro di solito regionale o provincia-le), sia con fondi rotativi ed istituti che sostengono la creazione di impresa in modo pressoché continuativo (si pensi ad esempio alle opportunità rappresentate da invitalia su scala nazionale). il nuovo “decreto per lo sviluppo” contiene una serie di soluzioni per rilanciare i più di-sparati comparti, quindi non si può che aspettare con ansia e curiosità la loro at-tuazione pratica ed effettiva. il periodo è duro, si tratta di un lunghissimo e spieta-to inverno (nonostante i risvolti caldi del meteo), ma in fondo cosa ci rimane da fare se non combattere e cercare nuove soluzioni? non vorrei sembrare draconiano, ma la resa non è contemplata.

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speciaLe: agroaLimentare

“A Bruxelles stiamo difendendo l’agroalimentare italiano”il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario catania illustra a mL la strategia italiana di difesa delle nostre produzioni a livello comunitario

di. guido guidi

IN ESCLUSIVA PER

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Signor Ministro, lei si è fatto pro-motore di una vera e propria bat-taglia contro la cementificazione e

il consumo del suolo agricolo. a fine lu-glio ha presentato una bozza di disegno di legge in merito, raccogliendo il plau-so del mondo agricolo e non solo. Quali sono i suoi obiettivi?“il disegno di legge che ho messo a punto ha come obiettivo fondamenta-le quello di arrestare il fenomeno della cementificazione, di valorizzare le aree agricole e contenere il consumo del suo-lo. per il momento ho avuto un riscon-tro molto positivo dal mondo agricolo e dalle associazioni ambientaliste e, prima di presentarlo in consiglio dei ministri, stiamo raccogliendo le proposte e i sug-gerimenti di tutti i soggetti interessati. si tratta di una battaglia cruciale per il fu-turo del nostro paese”.

perchè?“perché la cementificazione in italia è a livelli allarmanti. basti pensare che ab-biamo perso negli ultimi 40 anni 5 milioni di ettari di terreni agricoli e ogni giorno si impermeabilizzano 100 ettari di suolo. i danni sono evidenti. è stato deturpato irrimediabilmente il nostro paesaggio rurale e con la dimi-nuzione del suolo agricolo aumenta la nostra dipendenza dall’estero, quando il livello di autoapprovvigionamento ali-mentare dell’italia è già basso e dobbia-mo importare il 20 per cento di cibo da altri paesi. è necessario quindi invertire

la rotta e farlo subito, soprattutto se pen-siamo che mantenere l’attività agricola sul territorio significa anche difenderlo dai dissesti idrogeologici, dal momento che l’agricoltura è il primo presidio a tu-tela dell’ambiente”.

a proposito del mantenimento dell’atti-vità agricola sul territorio, come impat-teranno le nuove misure sull’incentiva-zione delle rinnovabili in agricoltura?“i nuovi incentivi alle rinnovabili, come previsto dal decreto di revisione che ab-biamo messo a punto di concerto col mi-nistero dello sviluppo economico e col ministero dell’ambiente, permettono di avere un’integrazione del reddito delle aziende agricole in maniera tale da evita-re che l’attività agricola sia sostituita da quella di produzione di energia elettrica. sono premiate infatti le produzioni com-plementari alle tradizionali attività agri-cole. abbiamo dato grande impulso allo sfruttamento dei sottoprodotti e dei re-sidui di lavorazione, per garantire un nuovo slancio alle filiere agroalimentari e alle imprese. gli obiettivi che abbiamo voluto raggiungere sono stati, da un lato, di mantenere l’incentivazione delle rin-novabili e, dall’altro, di limitare gli oneri a carico dei cittadini. tutto ciò garantendo una sostenibilità economica e anche ambientale, evitando che terreni utili alla produzione dei pro-dotti agricoli fossero destinati ad altre finalità. già nella legge liberalizzazioni avevo introdotto una misura per elimi-

“Il negoziato con Bruxelles è complesso, ma stiamo lavorando

con determinazione, con l’obiettivo di ottenere risultati

positivi per il nostro Paese anche per altre questioni cruciali che

sono sul tavolo”

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speciaLe: agroaLimentare

“Nella legge sulle liberalizzazioni c’è una norma in materia di alienazione e di locazione di terreni pubblici che prevede

anche il diritto di prelazione per i giovani sull’acquisto di terreni agricoli”{ }

nare gli incentivi agli impianti fotovoltaici a terra sui terreni agricoli, proprio per evitare che altri terreni fossero sottratti all’uso agricolo con ulteriori effetti nega-tivi sul paesaggio”.

oltre alla tutela del suolo agricolo, lei ha ribadito in più occasioni l’importanza dell’agricoltura e la necessità di rimet-terla al centro dell’economia del paese. è davvero possibile un’inversione di rot-ta in questo senso?“sono convinto del fatto che lo sia, che in italia si stia diffondendo una diver-sa consapevolezza dell’importanza del comparto. L’agricoltura italiana ha una potenzialità enorme che negli ultimi de-cenni è stata sottovalutata, in favore in-vece di altri settori che, a dispetto delle aspettative, si sono rivelati fallimentari. il comparto primario, invece, non solo ha resistito lungo tutto questo periodo, ma ha anche dimostrato una capacità di af-

frontare gli effetti della crisi internazio-nale che stiamo vivendo. ha saputo dare prova di vitalità, dinami-smo e capacità di innovazione senza mai abbandonare la sua identità, fatta prima di tutto di qualità e legame col territorio, che è anche la ragione del successo del nostro made in italy agroalimentare. ma l’importanza dell’agricoltura è legata, ol-tre che alla produzione agroalimentare, anche a una riflessione più generale”.

cioè?“Quella, appunto, della possibilità di con-siderare un nuovo modello si sviluppo che la sappia valorizzare, tenendo conto anche delle sue importanti ricadute posi-tive sull’ambiente. L’italia ha dimostrato di saper fare la dif-ferenza, e non solo in campo agricolo, quando ha saputo puntare su elementi quali la specificità, la creatività e prima di tutto la qualità. sono tutti aspetti da va-

lorizzare e sui quali indirizzare il futuro”.

crede che per far questo sia opportuno stimolare i giovani al ritorno alle pro-fessioni del settore?“assolutamente sì. La presenza di gio-vani assicura la vitalità dell’agricoltura ma anche dei territori ad essa dedicati. in passato si è fatto l’errore di non dare la giusta importanza al settore agroali-mentare. ciò ha comportato, per i no-stri giovani, un distacco dalla terra e da un comparto che, invece, può riservare grandi soddisfazioni, anche in campo economico. nel corso dei decenni scorsi, infatti, l’agroalimentare ha saputo resi-stere e indirizzarsi verso nuove frontiere. L’agricoltura italiana, con le sue caratte-ristiche specifiche, si è conquistata una posizione di rilievo a livello internaziona-le. credo che tutto questo possa essere, anche in un momento come questo, un punto di riferimento per i nostri giovani

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che possono trovare nel comparto non solo un’opportunità lavorativa, ma anche delle importanti occasioni di crescita”.

in tale ottica come si sta muovendo il governo?“per favorire il ricambio generazionale, il ministero delle politiche agricole ha mes-so a punto una serie di misure e, tra le più recenti, nella legge sulle liberalizzazioni c’è una norma in materia di alienazione e di locazione di terreni pubblici che preve-de anche il diritto di prelazione per i gio-vani sull’acquisto di terreni agricoli”.

Quali novità prevede il “pacchetto quali-tà” approvato in sede di consiglio euro-peo lo scorso giugno?“il nuovo “pacchetto qualità” presenta una serie di elementi importanti, che sono il frutto del duro lavoro che l’italia ha portato avanti a bruxelles per tutelare la qualità delle nostre produzioni agroa-

limentari, ottenendo modifiche significa-tive rispetto al testo iniziale del pacchet-to, che è stato sensibilmente migliorato. tra le novità, quella che ritengo forse più importante è la misura relativa alla protezione ex officio, grazie alla quale gli stati membri sono tenuti ad adottare le misure necessarie a tutelare le indica-zioni geografiche senza aspettare una denuncia di parte”.

sempre sul fronte comunitario è in corso un’altra importante partita per l’agricoltura: il negoziato sulla riforma della politica agricola comune. a che punto siamo?“il negoziato sulla pac ha registrato in questi mesi importanti passi in avanti che oggi sono ancora in via di definizio-ne. tra i più significativi c’è sicuramente quello relativo al greening, sul quale la commissione europea ha concesso del-le aperture, rimuovendo alcune criticità

presenti nella proposta iniziale. Questi risultati sono un buon segnale, come dimostra per esempio l’esenzione dalla diversificazione delle colture nell’ambito delle piccole aziende non solo fino a 3 et-tari, come era stato previsto inizialmen-te, ma fino a 10. si tratta di una modifica importante per un paese come il nostro, dove gran parte delle imprese è di me-dia o piccola dimensione. ora stiamo continuando in un dialogo serrato con la commissione per ottenere altre modifi-che”.

come sta andando il negoziato?“resta comunque complesso, ma stia-mo lavorando con determinazione, con l’obiettivo di ottenere risultati positivi per il nostro paese anche per altre questioni cruciali che sono sul tavolo”.

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Assessore, una breve fotografia della situazione dell’agricoltura in regione.

“in un’economia che registra pesanti segnali di recessione, l’agricoltura è un settore che, tutto sommato, resiste e nel quale molti giovani credono, anche nelle marche”.

sulla base di quali dati mantiene una visione così ottimistica?“Lo dimostrano i 217 progetti giovanili finanziati attraverso i fondi del piano di sviluppo rurale, per complessivi 109 milioni di euro. ma soprattutto è im-portante sottolineare due fattori: da un lato, che l’investimento medio è risulta-to molto elevato.dall’altro, è peculiare la destinazione di questi investimenti: si è trattato in nu-merosi casi di progetti innovativi, carat-terizzati da fenomeni di diversificazione di attività che riteniamo saranno pre-miati dal mercato”.

in cosa si manifesta un progetto inno-vativo in questo settore?“in un insieme di idee, che vanno dallo sviluppo di servizi turistici, agli investi-menti nelle energie rinnovabili, al mon-

do della cosiddetta “agricoltura socia-le”: in quest’ultimo ambito pensiamo ad esempio agli agrinido e ai servizi per gli anziani”.

in altre parole, chi riesce a diversifica-re resiste?“sostanzialmente sì. Le prospettive ne-gative rimangono per lo più ancorate all’agricoltura classica, monoculturale, mentre le aziende che tentano nuovi approcci al mercato, oppure che hanno intrapreso processi aggregativi, sono sulla strada giusta. in tale situazione il supporto delle nuove generazioni è de-terminante”.

secondo lei quanto può incidere il set-tore per lo sviluppo del territorio?“La regione marche sta lavorando in-tensamente per trasformare il setto-re agricolo in un perno dello sviluppo. Un settore che per troppo tempo è ri-masto all’angolo, vista la predominan-za del manifatturiero, ma che oggi sta tornando alla ribalta, quale fattore che – assieme all’elemento storico, cultu-rale, paesaggistico ed ambientale – è in grado di promuovere una seria strategia turistica”.

“I giovani marchigiani hanno portato nuova vitalità al settore”per paolo petrini, assessore all’agricoltura e vicepresidente della giunta regionale, la politica della regione marche per lo sviluppo dell’agroalimentare sta portando buoni frutti

di p. duranti

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“Sulla scorta della felice esperienza delle filiere regionali – che

hanno interessato ad esempio la carne

bovina, i cereali e il latte – abbiamo

adottato misure finalizzate a tutelare

le filiere locali, cioè aggregazioni

concentrate in territori più piccoli”

Quanto è importante la rete?“si sta dimostrando essenziale, anche perché facilita il raggiungimento di buo-ni accordi con le strutture di vendita”. cosa ha fatto la regione Marche per incentivare la creazione di reti nell’a-groalimentare?“sulla scorta della felice esperienza delle filiere regionali – che hanno in-teressato ad esempio la carne bovina, i cereali e il latte – abbiamo adottato misure finalizzate a tutelare le filiere locali, cioè aggregazioni concentrate in territori più piccoli. La valorizzazione della pesca della valdaso rientra in tale strategia, ma il discorso vale anche per numerosi prodotti tipici. Lungo questa direttrice si inserisce poi il nuovo bando sulle microfiliere, di prossima approva-zione, finalizzato a promuovere le picco-le economie territoriali”.

i rapporti con roma come sono?“attualmente siamo molto soddisfatti del rapporto instaurato con il ministro catania. con il ministero è stato possi-bile, infatti, allacciare un confronto pe-riodico, facilitato dal fatto che abbiamo una medesima visione sul futuro dei

nostri rapporti con le istituzioni comu-nitarie”.

cioè?“ci accomuna un giudizio piuttosto ne-gativo sulla politica comunitaria nel set-tore agroalimentare, il che porta ad una sostanziale condivisione della strategia di difesa. certo, c’è il problema delle risor-se finanziarie, nel senso che lo stato non può sostenere un’adeguata politica di svi-luppo del settore. ma questo non dipende certamente dall’attuale ministro … e’ una situazione che si trascina da tempo”.

assessore, un’ultima domanda: in regio-ne operano alcune eccellenze a livello internazionale della ricerca nel settore agroalimentare. sotto questo punto di vista, ritiene che sia possibile incentiva-re il dialogo tra il mondo universitario e le imprese?“L’importanza delle reti e delle aggrega-zioni si rivela anche con riferimento agli investimenti in ricerca e sviluppo. da que-sto punto di vista la regione continuerà a favorire l’intensificarsi dei rapporti tra aziende locali e università, con particolare attenzione allo sviluppo di singole proget-tualità”.

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Dottore, ci dia un giudizio della politica perseguita dalla regio-ne Marche nel settore agroali-

mentare.“partiamo da una premessa: l’agroali-mentare – ma aggiungerei anche l’eno-gastronomia - delle marche sono stra-tegici per lo sviluppo e il rilancio della nostra economia. se questo è vero, è altrettanto evidente che dev’essere ri-pensato il sistema complessivo, per fare marketing e per attrarre investimenti, turisti e consumatori”.

Ma dobbiamo riconoscere che l’asses-sorato guidato da petrini si è mosso molto …“indubbiamente negli ultimi anni le azioni di sostegno adottate dalla regio-ne, anche con l’utilizzo dei fondi comu-nitari, sono state molteplici. tuttavia i

finanziamenti si sono spesso dispersi in mille rivoli, con il risultato di vedere for-temente indebolita l’incisività dell’azione nel suo insieme. semmai, mi sento di applaudire i nostri numerosi produtto-ri, che molto spesso si sono dimostrati capaci di perfezionare la qualità dei loro prodotti anche con investimenti sulla tracciabilità, sulla pubblicità e sulla rete di vendita”.

lei ha accennato al marketing. serve un maggiore sostegno pubblico in que-sta direzione?“il quadro che si presenta ora vede i pro-duttori di lunga tradizione e di eccellenza in grado di raggiungere autonomamen-te i mercati interni ed internazionali con buoni (non di rado ottimi) risultati. inve-ce, un po’ come accade anche per altre produzioni artigianali, i piccoli produttori

“I finanziamenti si sono spesso dispersi in mille rivoli”per francesco massi, capogruppo del pdl in consiglio regionale, “la regione dovrebbe investire molto sull’organizzazione e sul marketing e, quindi, incentivare eventi, in italia e all’estero, che facciano conoscere di più la nostra produzione, anche e soprattutto delle aziende più piccole e meno conosciute”

di L. ciaccafava

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- seppure di nicchia eccellente - fatica-no molto a stare sul mercato e, spesso, spendono molte energie dovendo corre-re da soli. tanto più se si considera che il consumatore di oggi è giustamente attento, sensibile a temi quali la traccia-bilità, la qualità dei prodotti che porta in tavola. per questo credo che la regione debba investire molto sull’organizzazio-ne e sul marketing e, quindi, incentivare eventi, in italia e all’estero, che facciano conoscere di più la nostra produzione, anche e soprattutto delle aziende più piccole e meno conosciute”.

lei cosa suggerisce?“Un metodo che si è rivelato incisivo è stato quello, adottato da taluni impren-ditori del settore della moda, di abbina-re alla pubblicità delle proprie creazioni quella dei prodotti agroalimentari ed

enologici della propria terra. Lodevoli, ma ancora rari esempi. Un’altra iniziati-va che potrebbe valere per tutto il settore turistico sarebbe quella di proporre azio-ni pubblicitarie efficaci in modo sempre più associato tra i comuni che ospitano nei propri territori produzioni di qualità e di eccellenza e di particolare “gusto”. e su questo, com’è noto, purtroppo siamo ancora lontani da un sistema in grado di operare con incisività per attrarre nuovi turisti e consumatori”.

Quali potrebbero essere le prospettive del settore, almeno qui in regione?“e’ probabile che la crisi in atto incenti-verà gli investimenti in agricoltura: pre-sumo che vi saranno molti imprenditori di altri settori che convertiranno la pro-pria attività nella produzione vitivinicola ed agroalimentare”.

“E’ probabile che la crisi in atto incentiverà gli investimenti in

agricoltura”

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Dott. arosio, secondo i dati pre-sentati a luglio nel rapporto coldiretti, l’agricoltura è l’unico

settore in crescita nell’economia italia-na. come si commenta questa tendenza positiva?“L’agricoltura italiana è l’unico settore nel 2012 capace di far crescere l’econo-mia reale, con un aumento del pil dello 0,4 per cento sul piano tendenziale nel primo trimestre e un incremento del-le assunzioni del 6,7 per cento, sempre nei primi tre mesi. Un segnale del fatto che il nostro paese potrà ritrovare una via sostenibile di sviluppo e competitività sui mercati locali e globali, solo se saprà ripartire dai territori, in primo luogo dal loro patrimonio ambientale e culturale e dalla creatività delle sue piccole e medie imprese, che insieme rendono distintivo il marchio italia”.

anche nelle Marche si registra una cre-scita? “La nostra regione conferma il dato na-zionale, tanto che per la prima volta dal

2010 il saldo tra imprese iscritte e im-prese cessate nei registri delle came-ra di commercio è andato in attivo, con quasi trecento nuove aziende che hanno aperto i battenti nel secondo trimestre di quest’anno”.

Quali sono i punti di forza e i punti di de-bolezza del sistema agricolo regionale?“Un punto di forza è indubbiamente il carattere dell’imprenditore agricolo mar-chigiano, pronto a rimboccarsi le maniche senza lagnarsi troppo. ma una compo-nente importante è rappresentata anche dal forte spirito innovativo, come hanno dimostrato le ultime edizioni dell’oscar green, il premio alle imprese capaci di battere la crisi con la forza delle idee. Un punto di debolezza può essere costituito dal fatto che circa il 79 per cento della su-perficie agricola utilizzata sia coltivata a seminativi. ciò espone le nostre imprese ai rischi di volatilità dei prezzi delle mate-rie prime, spesso determinati da specu-lazioni di borsa in tutto e per tutto simili a quelle che investono altri beni”.

Quali sono le prospettive occupazionali nel settore? “rispetto al periodo gennaio-marzo 2011, gli assunti per le varie operazio-ni colturali nei campi marchigiani sono passati da 3.200 a 7.900, con un aumento record del 120 per cento. in totale, gli oc-cupati in agricoltura nel primo trimestre 2012 sono stati quasi 15.000. considera-to che nel periodo invernale i lavori sono ridotti, si tratta di un dato sicuramente incoraggiante”.

eppure la crisi si fa sentire pesante-mente, tanto da spingere gli italiani a cambiare le loro abitudini alimenta-ri. secondo i dati in vostro possesso, a cosa rinunciano i marchigiani?“dall’inizio della crisi i marchigiani stan-no spendendo sempre meno per la ta-vola. dal 2008 l’incidenza della spesa alimentare su quella generale è progres-sivamente diminuita, passando dal 20,4 per cento al 18,6 per cento di oggi. ma la tavola non è la sola a soffrire la crisi, poi-ché diminuiscono anche abbigliamento,

L’agricoltura batte la crisiLo testimonia un’indagine della coldiretti, presentata a roma lo scorso luglio: + 0,4 per cento nel pil e + 6,7 per cento nelle assunzioni. anche nella nostra regione si registra una tendenza positiva, come conferma il direttore di coldiretti marche, costante arosio

di a. dachan

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calzature e arredamento”.

il 19 luglio coldiretti ha presentato a roma il primo rapporto “le Bandiere del gusto 2012”: ce ne vuole parlare? Quali sono i prodotti marchigiani se-gnalati?“Le “bandiere del gusto 2012”, le spe-cialità ottenute secondo regole tradizio-nali protratte nel tempo sono 150 nelle marche. tra i prodotti ci sono i macche-roncini di campofilone, la Lonza di fico, il carciofo monteluponese, il marrone di acquasanta terme, il salame di fabria-no, il casecc, il pecorino in botte, vino cotto e vino di visciole, salamora di bel-vedere”.

Quali sono le principali iniziative che ve-dranno impegnata coldiretti Marche nei prossimi mesi?“il primo impegno sarà quello di con-tinuare a far crescere sempre di più la filiera agricola marchigiana, che conta oggi 43 mercati di campagna amica at-tivati nei principali centri del territorio, 5

botteghe (ma il numero triplicherà nei prossimi mesi) e oltre 200 aziende ac-creditate che vendono direttamente ai cittadini, garantiti dai prodotti a marchio. Un sostegno importante per le nostre imprese dei seminativi verrà dalla defi-nitiva realizzazione del consorzio agra-rio dell’adriatico, nato dalla fusione dei cap di forli, cesena, rimini con pesaro, macerata e ascoli. altro tema decisivo sarà quello della semplificazione ammi-nistrativa, con l’eliminazione della bu-rocrazia inutile e il riconoscimento del ruolo sussidiario dei centri di assistenza agricola che avranno il compito di ero-gare direttamente alle imprese servizi. stiamo lavorando anche al rilancio del credito e delle coperture del rischio, at-traverso lo sviluppo dell’attività del con-sorzio fidi e la razionalizzazione dei con-sorzi di difesa. ma continueremo ad occuparci anche di welfare rurale, che ha già visto l’apertura dei primi agrinido, e di sostegno alle gio-vani imprese, ovvero all’agricoltura del futuro”.

“Un punto di forza è indubbiamente

il carattere dell’imprenditore

agricolo marchigiano, pronto a rimboccarsi

le maniche senza lagnarsi troppo”

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Assessor urbinati, si è recentemente conclusa a san Benedetto, l’edizio-ne 2012 del festival anghiò, il festi-

val del pesce azzurro. vuole tracciare un bilancio dell’evento? Qual è lo scopo prin-cipale di simili iniziative? “anghiò si è conclusa con la media di oltre 20.000 presenze, un incremento del 20% ri-spetto allo scorso anno, con circa 40 ricette diverse dall’italia e dal mondo! siamo solo alla terza edizione e già possiamo dire che è un’iniziativa riconosciuta a carattere regio-nale e non solo. Le nostre intenzioni sono quelle di far crescere il consumo di pesce azzurro locale: anghiò dimostra che questo prodotto, oltre ad avere una grande duttilità in cucina, ha anche proprietà organoletti-che e benefiche tipiche della dieta medi-terranea. inoltre, in questa edizione è stato presentato un hamburgher di pesce azzur-ro, che ha avuto un grandissimo successo - anche inaspettato - e noi, in collaborazio-ne con i circoli didattici e gli operatori del settore, cercheremo di introdurre questo prodotto nelle mense scolastiche”.

già si parla dell’edizione 2013: quali sa-ranno le novità principali?“vista la grande partecipazione di pubbli-co, cercheremo di dare una dimensione più vasta all’evento, che si spinga anche oltre i confini nazionali. per questo stiamo pen-sando di allungare il periodo della mani-festazione, cercando di coinvolgere oltre ai produttori locali del settore, anche aziende europee e non, che lavorano e trasforma-no i prodotti ittici facendo di san benedetto e della regione marche un punto di riferi-mento importante per la pesca e il suo in-dotto. La prossima primavera ci recheremo a bruxelles al european seafood exposition e cercheremo di capire come si muovono gli altri paesi per valorizzare i prodotti del mare”.

in generale, qual è la situazione della pe-sca nelle Marche? e nello specifico del vo-stro territorio?“purtroppo la pesca nelle marche, come nel resto dell’italia, è arrivata all’inizio dell’at-tuale crisi economica con una situazione

Grande successo a San Benedetto per la III edizione di Anghiò, il Festival del pesce azzurroL’assessore alla pesca fabio Urbinati: “La pesca nel nostro territorio non è solo un’economia, ma è anche storia, cultura e tradizione ”

di a. siria

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già di gran lunga difficoltosa. caro ga-solio, licenza a punti, sottomisura e tanti altri balzelli, non hanno fatto altro che aggravare la situazione deficitaria del settore, portando ad un calo occupazio-nale di circa il 40% e ad un alto nume-ro di imbarcazioni demolite. solo a san benedetto si è passati in pochi anni da una flotta di oltre 200 imbarcazioni, alle attuali 110. su tutto questo hanno influ-ito anni e anni di politiche sulla pesca totalmente sbagliate, che male hanno interpretato le esigenze dei pescatori del mediterraneo; l’europa ha portato pochi cambiamenti positivi a questo settore, hanno contato di più le associazioni am-bientaliste, che non i pescatori che do-vrebbero essere i primi custodi del mare. sicuramente negli ultimi 20 anni i nostri politici a bruxelles sono stati assenti sul tema della pesca”.

il settore ha ancora margini di crescita? “secondo gli ultimi studi, l’l’80% delle risorse ittiche studiate sono sovrasfrut-

tate. decenni di pesca intensiva hanno, infatti, portato a un preoccupante declino degli stock ittici, un tempo abbondanti. inoltre, circa il 30% di quello che viene pescato, viene ributtato in mare perché poco commerciabile. Questa premessa serve per dire che i margini di crescita ci sono solo se ripartiamo dal mare e dal-la tutela dei suoi prodotti. a bruxelles è nel pieno della discussione la nuova pcp (politica comune della pesca), che do-vrebbe regolare il settore da qui a dieci anni. noi riponiamo molta fiducia in que-sto nuovo strumento giuridico. proprio a san benedetto l’on. guida milana, vice presidente della commissione pesca al parlamento europeo, ha annunciato la possibilità di attuare un piano di sviluppo e gestione per la pesca nel mediterraneo e in particolare per l’adriatico e lo ionio. Questo è un ottimo punto di partenza e su cui la politica tutta e le associazioni di categoria dovranno dare il massimo con-tributo. L’on. milamna sarà il relatore di questo provvedimento”.

oggi si assiste ad un recupero dei valori e delle tradizioni antiche: in che modo la pesca ha influenzato la crescita e l’iden-tità del territorio marchigiano?“io dico sempre che la pesca nel nostro territorio e in tutta la regione non potrà mai finire. Qui essa non è solo un’eco-nomia, ma è anche storia, cultura e tradizione! e questa componente è si-curamente uno dei punti da cui si può ripartire e dove le amministrazioni locali possono fare tanto!”.

“Solo a San Benedetto si è passati in pochi anni da una flotta di oltre 200 imbarcazioni, alle attuali 110. Su tutto questo hanno influito anni e anni di politiche sulla pesca totalmente sbagliate, che male hanno interpretato le esigenze dei pescatori del Mediterraneo”

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Professore, dal 1° agosto la com-petenza in materia di gestione dei corsi prima gestiti dalla facoltà

di agraria è passata al relativo diparti-mento. Quali saranno gli effetti pratici di questa riorganizzazione?“il fatto che il dipartimento d’ora in avanti gestirà non soltanto la ricerca ma anche la didattica produrrà importanti vantaggi in quanto faciliterà l’integrazio-ne tra ricerca, innovazione e formazione, con indubbi benefici sia per gli studenti, sia per le aziende”.

iniziamo con la ricerca. Quanto è impor-tante in questo settore?“e’ fondamentale. tenga presente che il dipartimento di agraria di questo ateneo gestisce – con le competenze e la pro-fessionalità dei circa 50 docenti che vi lavorano - più di due milioni e mezzo di euro provenienti dai fondi di ricerca”.

sono risorse pubbliche destinate alla ricerca?“per più del cinquanta per cento si tratta

di fondi ministeriali e comunitari, mentre registrano misure a mio avviso insuffi-cienti i contributi regionali e gli investi-menti privati, da parte delle imprese lo-cali. eppure – e questo è un tema delicatissi-mo – anche nel settore agroalimentare la partita della competitività si giocherà sempre più sul terreno dell’innovazione. L’esperienza locale e nazionale ci inse-gna che le imprese, anche quelle meno strutturate, che hanno investito nella ri-cerca ne hanno tratto vantaggi indiscu-tibili”.

gli imprenditori marchigiani dell’agro-alimentare sono ancora troppo distanti da questa consapevolezza?“probabilmente, in parte, è anche per colpa nostra, cioè del mondo accade-mico che non ha saputo comunicare in modo adeguato l’importanza della ricer-ca. però ritengo che dovremmo fare tutti uno sforzo congiunto per aumentare la collaborazione tra università e tessu-to imprenditoriale. il che sarà possibi-

“La collaborazione tra università e aziende è ancora insufficiente”per bruno mezzetti, direttore del dipartimento di scienze agrarie, alimentari ed ambientali dell’Università politecnica delle marche, “un maggior dialogo tra questi due mondi creerebbe i presupposti per incrementare l’innovazione e quindi la competitività del settore”

di. L. osmani

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le soltanto in un’ottica di trasparenza, comprensione reciproca e correttezza. del resto, l’elevato livello scientifico di questo dipartimento è attestato dalle prestigiose collaborazioni in essere con enti di ricerca internazionali altamente qualificati ed anche con grandi aziende alimentari operanti su mercati interna-zionali. gli enti locali, la regione marche in par-ticolare, possono avere uno ruolo molto importante nel favorire questa integra-zione. ad esempio, il solo favorire il tra-sferimento a livello locale dei risultati ottenuti dalle ricerche sviluppate dal dipartimento con fondi da programmi di ricerca internazionale potrebbe già ave-re, anche con costi ridotti per l’ente, un impatto molto elevato sul territorio”.

sono aziende che vi affidano studi sugli alimenti?“per conto delle imprese seguiamo mol-teplici e variegati progetti specifici di ri-cerca: da specifiche problematiche delle filiere di produzione vegetale ed animale,

al controllo della qualità e della sicurez-za alimentare (presenza fitofarmaci, tos-sine, biosicurezza delle biotecnologie), fino alle sempre più importanti nuove fonti agro energetiche. tutto questo cer-cando sempre di controllare e ridurre gli impatti sull’ambiente”.

ci vuole illustrare un esempio di ricerca innovativa sulla quale siete attualmente impegnati?“di interessanti ce ne sono diverse. po-trei citarne una finalizzata ad attutire i seri problemi che potranno causare i pannelli solari oggi in funzione, una volta che saranno dismessi, smantellati”.

e cioè?“Questi impianti sono tutti al silicio, che com’è noto è nocivo. come dicevo, quan-do sarà il momento di sostituirli, il ter-reno dovrà assorbire in breve tempo un ingente accumulo di tale sostanza, il che costituirà un problema per la salute di tutti noi. al riguardo il nostro dipartimento sta

analizzando diverse possibili sostanze prodotte da piante e frutti (gli antociani) note per essere foto sensibili e quindi utilizzabili al posto del silicio per produr-re una nuova tipologia di pannelli solari organici. gli antociani sono gli elementi che fanno diventare rosso il frutto e sono sostanze note anche per l’elevato valore saluti-stico per il consumatore. per capirci, si stanno cercando nuove piante che pos-sono offrire nuove opportunità di coltiva-zione ad alto reddito perché destinato ad un mercato energetico o ad un mercato alimentare ad elevato valore nutrizionale e/o nutraceutico per il consumatore”.

come si presenta secondo lei il settore agroalimentare marchigiano?“con molte eccellenze ma ancora trop-po frammentato e quindi non sempre in grado di cogliere e sviluppare al meglio l’innovazione che la ricerca può creare”.

parliamo di formazione. uno studente che si iscrive ad agraria ad ancona cosa

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si trova di fronte?“il nostro dipartimento di fatto offre tre corsi di laurea di primo livello, riconduci-bili in sostanza ad altrettanti filoni: agra-rio, alimentare ed ambientale. il primo – che si declina sul corso di Laurea in scienze e tecnologie agrarie - si occu-pa della filiera di produzione, partendo da quella vegetale per abbracciare tut-to il discorso del “food” e il rapporto tra quest’ultimo e il “non food”: pensiamo ad esempio al settore dei vegetali colti-vati a fini energetici. in questo ambito un laboratorio molto importante per gli stu-denti è l’azienda agraria didattico speri-mentalesita ad agugliano (an)”.

il corso di laurea specializzato nell’ali-mentare di cosa si occupa?“il corso in scienze e tecnologie alimen-tari è incentrato sulla filiera alimentare, e quindi degli aspetti connessi alla lavo-razione e trasformazione dei prodotti. in quest’ambito vengono analizzati tutti gli aspetti che riguardano le tecnologie di

lavorazione e di conservazione dei pro-dotti, i controlli sulla sicurezza alimenta-re, nonché la qualità dell’alimento”.

in questo settore cosa si intende con il termine “qualità”?“e’ un concetto che sempre più assorbe sia l’aspetto sensoriale sia quello nutri-zionale, cioè concentrato sulle caratte-ristiche del prodotto che maggiormente incidono sulla salute della persona”.

infine, il corso in scienze forestali e ambientali.“il quale si occupa sia dell’ambiente col-tivato, in termini di sostenibilità delle tecniche di coltivazione, sia di quello non coltivato, per intenderci la caratterizza-zione, valutazione, protezione e valoriz-zazione di tutte le tipologie di ambienti naturali. in questo ambito un laboratorio molto importante è l’orto botanico rea-lizzato a gallignano (an)”.

Ma poi quali opportunità di approfondi-

mento offrite.per gli studenti che raggiungono la Lau-rea di primo livello si offre con la Laurea magistrale in scienze agrarie e del ter-ritorio un’opportunità di approfondimen-to e specializzazione in particolare nei settori delle filiere di produzione agroa-limentare ed energetico e della gestione dell’ambiente e del territorio.come terzo livello della formazione of-friamo anche un programma di dotto-rato di ricerca finalizzato a formare un numero ridotto di laureati con una spe-cializzazione anche nel settore della ri-cerca qualificata

attualmente quali sbocchi lavorativi vi sono per i laureati in agraria?“per i laureati si presentano opportuni-tà in tutti gli ambiti sopra descritti. mi-gliorando il rapporto con le imprese si deve riuscire a far meglio capire l’elevata potenzialità di un dottore di ricerca nel trasferire e sviluppare innovazione diret-tamente in azienda”.

Le opportunità lavorative per i nostri laureati sono molteplici, dalla ricerca alla formazione ad una diretta

applicazione nelle varie fasi di produzione. E’ importante favorire un corretto sviluppo del settore delle agro energie,

che si sta rivelando sempre più interessante, e rendere sempre più sostenibili, sicure e migliorative per la salute del consumatore tutte le possibili produzioni agroalimentari che

la nostra Regione può offrire”

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Dottore, se davvero è così l’italia ne trarrebbe vantaggio.“noi disponiamo di fattori - ter-

ritorio, clima, cultura, ecc. – che deter-minano delle barriere all’entrata, nel senso che non sono replicabili e con-feriscono al nostro tessuto economico una risorsa di particolare rilievo. in tale contesto assume un’importanza strate-gica – sempreché si sia in grado di sod-disfare talune condizioni - anche tutto il comparto agroalimentare, che per sva-riati motivi è da porsi in relazione alle caratteristiche naturali di cui accennavo poc’anzi”.

Quali sarebbero le condizioni necessa-rie?“per cogliere le opportunità presenti su scala mondiale, occorre innanzitutto muoversi verso un sempre più attento processo di affinamento del rapporto tra prodotto e mercato. ciò significa dare particolare vigore alle attività di ricer-ca e sviluppo sulla tipologia di prodotti, concentrandosi sul “cosa” produrre e

sul “come”, nonché sul “dove” e “come” proporre i beni sul mercato. il tutto con costi sempre più competitivi”.

una missione affidata agli imprenditori del settore?“La risposta più efficace ai bisogni dian-zi delineati si trova nelle risorse umane: imprenditori, manager, quadri, impie-gati, operai, collaboratori, consulenti, ecc…., chiamate a questa sfida in termi-ni di competenze e di abilità. ne conse-gue che anche qui la formazione diventa una componente di estrema importanza quale fattore di accelerazione dello svi-luppo. nello specifico, si devono produr-re soprattutto imprenditori e manager: sono loro che, gestendo le governante, saranno messi nelle condizioni a loro volta di facilitare lo sviluppo formativo all’interno delle rispettive strutture”.

in concreto?“il gruppo sida - assieme ad istituto di studi direzionali, istituto per l’alta for-mazione turistica, consorzio centro

formazione marche e ggf group – ha dato vita ad una serie di master, corsi executive e seminari, miranti a trasferi-re cultura manageriale in questo setto-re. per come è impostata, è un’iniziativa fondamentalmente professionalizzante, centrata sui problemi gestionali, orga-nizzativi, commerciali, strategici. i con-tenuti dei corsi e le metodologie di-dattiche mirano a trasferire quelle competenze ed abilità necessarie per gestire le risorse aziendali, con l’obiet-tivo di controllare i processi e condurli sempre più verso criteri di massimiz-zazione della redditività. Un’attenzio-ne prioritaria viene posta ai mercati, ai consumatori, all’internazionalizzazione, alla comunicazione, alle strutture distri-butive, all’ottimizzazione delle attività produttive, ai portafogli: prodotti, clienti e canali di vendita”.

chi sono i docenti?“manager, imprenditori e consulenti del settore, con una pluriennale e consoli-data esperienza”.

“Il settore ha bisogno di manager”per flavio guidi (gruppo sida) “la globalizzazione sta facendo emergere un incremento della domanda verso determinati prodotti; tra questi, sicuramente l’agroalimentare italiano. ecco perché investire in questo settore può risultare strategico”

di m. camilletti

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Il processo di trasformazione trae spesso origine da interven-ti normativi che prevedono una

modifica dei modelli di comporta-mento imprenditoriale (ad esempio le norme sulla tracciabilità), ma coinvolgono anche le strategie e i comportamenti operativi adottati dalle differenti tipologie di azien-de, sia dal lato della produzione che della distribuzione dei prodotti agroalimentari che, operando in un differente e spesso assolutamente nuovo clima competitivo, si trovano alla continua ricerca di nuovi equili-bri economici e gestionali. il settore agroalimentare ha una filiera pro-duttiva molto ampia e diversificata, che va dall’agricoltore che lavora la terra, passando per l’operaio che utilizza macchinari per la lavorazio-ne, la trasformazione e il confezio-namento alimentare per arrivare, infine, al distributore finale del pro-dotto. Le figure professionali dell’a-rea  “agroalimentare”  sono  clas-

sificabili in  funzione  del processo all’interno del quale sono inserite; ne consegue che esse subiscono variazioni di mansioni, competenze e percorsi formativi in funzione del ciclo  produttivo e  della  lavorazio-ne della materia prima interessata.L’analisi di quest’area mette quin-di in risalto, per ciascuna funzio-ne, dei profili specifici che sono difficilmente  adattabili  e  trasfe-ribili  ai  diversi  cicli  di  trasforma-zione  degli  alimenti:  al variare della  complessità del ciclo produt-tivo e delle specializzazioni, trovia-mo infatti una serie molto articolata di  figure  professionali. Le  più  si-gnificative  sono  rappresenta-te  dagli agronomi e dagli altri specialisti operanti nel campo dell’allevamento di animali e nel-la piscicoltura.  Queste  figure,  in-sieme ai periti  agrari,  ai veterinari e  agli  analisti  di laboratorio, sono oggi ricercate dalle aziende agri-cole e dalle industrie di trasforma-

zione. accanto ad esse non vanno dimenticate talune “anti“ tradizio-nali come la potatura, l’innesto e l’assistenza tecnica nella gestine della difesa. innovative  sono  in-vece  quelle  professioni  che  oggi richiedono  competenze  che  una volta  erano  legate  soltanto  all’e-sperienza  di  lavoro  mentre oggi, invece, corrispondono  a  profili ca-ratterizzati da un’elevata specializ-zazione; si pensi ad esempio all’eno-logo e al tecnologo delle produzioni alimentari. La selezione delle figu-re-tipo di quest’area è il risultato di un processo di aggregazione di alcuni ruoli, sulla base di compi-ti ed attività tra loro omogenei. su questa base si è scelto, come pri-mo criterio, quello di individuare le figure tipiche e di  accorpare  quel-le omologhe.  il  secondo criterio di  selezione  fa  invece riferimen-to all’insieme di conoscenze e di com-petenze,  proprie  di  un  gruppo  di professioni  che  ricoprono  incari-

I profili professionali più richiestii nuovi scenari competitivi internazionali confermano una crescente necessità di disporre di figure professionali che, acquisite le necessarie conoscenze, siano in grado di sviluppare modelli di analisi, definire comportamenti operativi ed individuare le caratteristiche che i più idonei strumenti di supporto alle strategie aziendali e di filiera devono possedere visto il nuovo panorama in continua evoluzione del moderno sistema agroalimentare

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chi specialistici. i profili selezio-nati rappresentano infatti figure chiave all’interno dei processi di lavoro e svolgono compiti stra-tegici ai fini della realizzazio-ne del prodotto. il terzo criterio ha  riguardato  i  profili  di  suppor-to,  che nell’area agroalimentare si collocano essenzialmente  nel-la  progettazione  e  nella  ricer-ca  e  che,  per  la  loro  potenzia-le trasversalità e indipendenza dal settore produttivo, possono essere inseriti in altre aree occu-pazionali:  sono  stati  quindi  sele-zionati solo quei profili le cui man-sioni  risultano specificatamente legate a quest’area.Le figure-tipo individuate rappresentano dunque una semplificazione  del  reale  pa-norama  delle diverse  situazio-ni  di  lavoro,  in  quanto  le  realtà

prese  in  esame  variano  fortemen-te  al  loro  interno  per  ciò  che  ri-guarda i modelli organizzativi di ri-ferimento, le tecnologie adottate, le dimensioni dell’impresa, nonché le denominazioni di volta in volta uti-lizzate per definirle. tra le compe-tenze richieste vi è quella di saper lavorare in gruppo e interfacciarsi con le altre figure professionali a monte o a valle della filiera produt-tiva. sempre più importanti risulta-no inoltre la conoscenza e l’applica-zione delle norme relative all’igiene sul luogo di lavoro e a tutti gli aspet-ti legati alla qualità. oltre a queste caratteristiche di base comuni, cia-scuna figura professionale dell’area deve possedere proprie specifiche competenze tecniche e saper utiliz-zare adeguati attrezzi e strumenti di lavoro. spesso le piccole aziende

artigianali di produzione alimentare si occupano anche  della commer-cializzazione e della distribuzione dei prodotti alimentari direttamen-te al consumatore finale: in questo caso risulta importante il possesso di competenze relazionali, comuni-cative e di orientamento al cliente. altre opportunità professionali ri-siedono nel comprendere operati-vamente quanto ci si possa muove-re sulla superficie innovativa con i segmenti del “tipico” e “biologico”, a fronte di una evoluzione continua della domanda dei consumatori ed una crescente esigenza di servizi ad essi legati (rintracciabilità, qualità, sicurezza dei prodotti).

In particolare, nel citato rappor-to istat si legge che “(…) la forza lavoro diminuisce (-50,9%), si

sposta verso la manodopera sala-riata (la cui quota passa dal 14,3% al 24,2% tra il 2000 ed il 2010), men-tre per tutte le tipologie di manodo-pera aumentano le giornate/uomo

mediamente lavorate che passano da 42,3 a 64,8 all’anno. La presen-za dei familiari in azienda tende a diminuire (-56,6%) ma coloro che restano intensificano il proprio ap-porto, specializzandolo e professio-nalizzandolo”.Le aziende agricole italiane restano comunque tuttora

ancorate al nucleo familiare: il 99 per cento di esse, infatti, fanno ri-corso alla manodopera familiare, e il 76 per cento della manodopera complessiva è garantita dal lavoro del conduttore e dei suoi familiari. La quota di manodopera femminile si attesta attorno al 37 per cento.

Domina ancora l’impresa familiare, ma il lavoro è più specializzatoil vi censimento dell’agricoltura – i cui dati sono stati diffusi lo scorso 12 luglio – ha rilevato come le recenti trasformazioni gestionali e strutturali che hanno interessato il settore agricolo (per le quali si rinvia alle pagine introduttive dello speciale) abbiano prodotto rilevanti effetti anche sul versante lavorativo

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Il patrimonio enogastronomico, unito alla bellezza del territorio italiano (ri-conosciuta in tutto il mondo), rappre-

sentano degli “assets” che hanno poten-zialità ancora tutte da esplorare grazie a delle sinergie che solo in parte, e recen-temente, sono state attivate. Una forma tipica di ricezione turistica che coniuga perfettamente queste caratteristiche è l’agriturismo, capace di attirare una clientela intelligente ed esigente, attenta all’eccellenza che i vari territori italiani sono in grado di offrire. a dimostrazione della vitalità del settore, in questi anni di crisi economica è costantemente au-

mentato il numero di aziende agrituristi-che autorizzate, passando dalle 14.017 del 2004 alle 19.973 del 2010. tra il 2009 e il 2010 vi è stato un incremento del 5 per cento. tra le pecore nere proprio la regione marche, che ha registrato una diminuzione nel 2010 del 2,9 per cento. il costante incremento delle aziende auto-rizzate e le previsioni che vedono un turi-smo internazionale colpito dalla crisi e in flessione lascia credere che la domanda si possa ancora concentrare in questo particolare settore. dal punto di vista fi-scale sono stati previsti dei regimi parti-colari in tema sia di imposte dirette che

di imposte indirette. presupposto essen-ziale per avvalersi di tali regimi è che le aziende agrituristiche rispondano ai cri-teri indicati nella “legge quadro” n. 96 del 20 febbraio 2006 e nelle singole leggi regionali che disciplinano i diversi aspet-ti di tale attività (organizzativi, produttivi, igienico-sanitari, amministrativi, ecc…). per quanto riguarda le imposte dirette, gli imprenditori individuali, le società di persone e gli enti non commerciali che svolgono attività di agriturismo deter-minano il reddito imponibile applicando all’ammontare dei ricavi conseguiti con l’esercizio di tale attività, un coefficiente

Un aiuto fiscale al settore agrituristicoin questi giorni di spread alle stelle e di nubi minacciose che si addensano nei cieli d’europa occorre fare uno sforzo d’immaginazione e cercare di capire quali possono essere le aree di sviluppo per il futuro. con il settore manifatturiero in ginocchio e una disoccupazione giovanile a livelli impressionanti (36,2 per cento nel maggio 2012), l’italia potrebbe ritrovare uno slancio concentrando le proprie risorse nel settore primario, in primis in quello agroalimentare, e sul terziario, in particolar modo nel comparto turistico

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di redditività pari al 25 per cento. ai fini iva, invece, tutti i soggetti che esercitano attività di agriturismo determinano l’am-montare del tributo riducendo a titolo di detrazione forfetaria l’imposta relativa alle operazioni imponibili in misura pari al 50 per cento del suo ammontare. per l’agriturismo, la disciplina descritta rap-presenta il regime “naturale”, mentre è sempre lasciata la possibilità di optare per i regimi ordinari mediante espressa opzione da esercitare nel quadro vo del-la dichiarazione annuale iva. L’opzione è vincolante per un triennio. Uno dei più grandi ostacoli all’apertura di queste at-tività è rappresentato dagli alti costi da sostenere all’avvio per la riconversione e ristrutturazione dei fabbricati rurali. proprio per poter superare tale barriera sarebbe utile inserire una specifica age-volazione fiscale legata agli investimenti da effettuare. a questo proposito si po-

trebbe pensare ad una forma di detas-sazione del reddito imponibile di importo pari ad una percentuale degli investi-menti effettuati per l’avvio di un’azienda agrituristica. il meccanismo di funziona-mento potrebbe ricalcare quello previsto da altre forme di detassazione degli in-vestimenti introdotte in passato (vedasi tremonti-ter). dare nuova linfa partendo da settori in cui l’italia si presenta con un evidente vantaggio competitivo potrebbe rappresentare un importante trampolino di lancio per l’economia, soprattutto per quella del mezzogiorno del paese, ser-batoio inesauribile di bellezze naturali e tipicità locali.

Dare nuova linfa partendo da settori in cui l’Italia si

presenta con un evidente vantaggio competitivo

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Una delle tappe obbligate per un turista che vuole sco-prire le bellezze della nostra regione, è quella di fare un salto in cucina, sedersi a tavola e assaggiare i piatti

tipici della tradizione culinaria locale. il menù sarà sempre di stagione e offrirà piatti per tutti i gusti, usando solo prodotti del territorio, che hanno ottenuto riconoscimenti e certifica-zioni di qualità: carne o pesce, pasta o zuppe, legumi, verdure e formaggi e una gran varietà di pane e dolci, miele e marmel-late. tutto preparato secondo il ricettario della nonna, a volte rivisitato dall’intuito degli chef, condito con gli oli certificati e accompagnato da calici di rosso o bianco. scelti da mL, ecco a voi alcuni piatti che vi prenderanno… per la gola

vincisgrassi le “lasagne marchigiane”come primo vi saranno serviti, in una pirofila da forno, i “vin-ci sgrassi”. descritti come “princisgras” per la prima volta da antonio nebbia nel “il cuoco maceratese” (1783), secondo una leggenda dovrebbero il loro nome al principe windisch-graetz che li “sublimò” nel 1799 quando arrivò a capo dell’esercito au-striaco per strappare ancona alle armate napoleoniche. pasta all’uovo tirata rigorosamente a mano e ragù di pancetta, pro-sciutto e pollo per una ricetta che si tramanda di generazione in generazione.

Brodetto all’anconetana13 varietà di pesce per un unico piattoalcune voci narrano che il segreto del brodetto sia conserva-to gelosamente dai maestri chef anconetani, al punto da far giurare ai propri aiutanti di non rivelare mai le personalissi-me variazioni. triglie, sgombri, rombi, scomponi, cefali, cicale, scorpene, spigolette, merluzzetti, pannocchie, calamari, sep-pie, sogliole, palombo, cappone, anguille: la scelta allo chef,

purché sia pesce fresco dell’adriatico. La tradizione impone 13 diverse qualità di pesce della zona, quantità che alcuni as-sociano ai commensali dell’Ultima cena, altri fanno derivare dal numero di bocche della fontana del calamo (detta anche delle “13 cannelle”) tanto cara agli anconetani. a differenza di altre note zuppe italiane, questa si presenta molto densa, so-litamente servita in piatti fondi con fette di pane abbrustolito.

risotto al tartufo Biancoprima di farsi prendere… ti fa piegar la testa!che il tartufo si faccia desiderare è cosa nota, ma che il conte camillo benso di cavour lo utilizzò persino come mezzo di-plomatico, sorprende di certo. che dire allora, scoprendo che gioacchino rossini lo definì “il mozart dei funghi”, che il poeta Lord byron lo teneva sulla scrivania perché il suo profumo gli destasse la creatività e che alexandre dumas lo definì il sancta santorum della tavola? abbracciato da tanti chicchi di riso al dente, diventa un eccellente primo, dal sapore forte e indimen-ticabile.

olive ascolanenon chiamatele semplicemente “contorno”servite calde e croccanti… una tira l’altra. L’ascolano benedet-to marini, a seguito delle sue ricerche, data la nascita della ricetta delle olive ascolane ripiene e fritte nell’anno 1800. al tempo, i cuochi che prestavano la loro professionalità presso le famiglie della locale nobiltà, accordandosi tra loro, inven-tarono il ripieno delle olive per consumare le notevoli quan-tità e varietà di carni che avevano a disposizione, dovute alla maggiorazione delle regalie che gravavano sui contadini verso i loro padroni. ripiene di macinato misto, vengono avvolte da una ricca panatura, per essere poi fritte.

Assaporate le Marche a cura della redazione

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coniglio in potacchiosalta che ti salta… dalla padella al piatto!il coniglio appartiene alla tradizione contadina marchigiana; innumerevoli e gustosissime le ricette utilizzate. nelle marche prevalgono, tra le altre, quelle in salmì, in umido e in potac-chio. cosa significa “potacchio”? c’è chi ritiene sia una pentola speciale, chi pensa si tratti di un metodo di cottura. secondo il dizionario etimologico è una specie di vivanda di legumi o di fa-rina. insieme al coniglio, protagonisti della ricetta sono l’aglio e il prezzemolo in abbondanza.

cresciasfogliare il sapore della semplicitàLa leggenda narra che il sole sedotto dalla bellezza di Urbino, un giorno volò tanto in basso da impigliarsi in una delle torri del palazzo ducale. fu la forma infuocata dell’astro e le scin-tille d’oro che ne cadevano, mentre cercava di liberarsi, ad ispi-rare una giovane fornaia nel realizzare una focaccia sfogliata, che per la leggera lievitazione e il desiderio di volare in alto, fu chiamata ‘crescia’. imparentata con la piadina romagnola, va cotta, secondo la tradizione, sulla brace e si accompagnata con verdure e affettati.

cicerchiacosì dolce da ac-circhia-rtiè un dolce della tradizione, a base di farina, uova e miele. il nome di cicerchiata ha origine medievale e deriverebbe dalla cicerchia (Lathyrus sativus), un legume simile al pisello (pi-sum sativum) o al cece (cicer arietinum), molto diffuso all’e-poca nella zona umbro - marchigiana e in tutto il centro-sud d’italia, come in molte altre zone d’europa e non solo. il si-gnificato di “cicerchiata” sarebbe quindi quello di “mucchio di cicerchie”.

citta’ dell’olio, del vino, delMiele1 sono 29 i comuni marchigiani che aderiscono all’associa-zione nazionale “città dell’olio”, nata nel 1994 allo scopo di promuovere l’extravergine, l’ambiente e il paesaggio olivicolo: sono cartoceto, colbordolo, fano (pU), ancona, arcevia, belve-dere ostrense, corinaldo, cupramontana, jesi, maiolati spon-tini, monsano, monte roberto, monte san vito, montecarotto, ostra, ostra vetere, san marcello, san paolo di jesi, senigallia, serra san Quirico, staffolo, falerone (fm) ripatransone (ap); a questi si aggiungono le province di pesaro e Urbino, ancona, ascoli piceno e macerata, la camera di commercio di ancona e la comunità montana dell’esino e frasassi.

2 sono 19 i comuni marchigiani aderenti all’associazione na-zionale “città del vino”: gradara, monteciccardo e montemag-giore al meaturo nella provincia di pesaro e Urbino, belvedere ostrense, camerano, castelplanio, cupramontana, jesi, mon-tecarotto, morro d’alba, osimo, san paolo di jesi, serra de’ conti e staffolo nella provincia di ancona, matelica, morrovalle, potenza picena e serrapetrona in provincia di macerata, ri-patransone in provincia di ascoli piceno. si tratta di una rete di comuni, province, parchi e comunità montane a vocazione vitivinicola, depositari di almeno una doc o docg, impegnati nella promozione dei prodotti agroalimentari di qualità e cu-stodi di una documentata tradizione enologica.

3 nata nel 2002, all’associazione nazionale città del miele, nata nel 2002, sono associati quattro comuni marchigiani: belforte all’isauro (pu), san giorgio di pesaro (pu), ostra (an), matelica (mc). L’associazione sostiene, promuove e tutela la qualità dei mieli italiani e salvaguarda le risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche e storiche legate ai territori con vo-cazione all’apicoltura.

brodetto all’anconitana risotto al tartufo bianco olive all’ascolana

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La parola d’ordine è qualità: ma-terie prime scelte, lavorazioni da manuale, tradizione e innovazione

che si coniugano, per offrire il meglio, in ogni settore. tale attenzione si riscontra, particolarmente, nel settore alimentare, dove si registrano numerose eccellenze. Le marche sono state, non a caso, la pri-ma regione in italia a dotarsi di una legi-slazione sull’agricoltura biologica e van-tano tra gli altri, due dei venti organismi nazionali di controllo e certificazione per l’agroalimentare e l’ambiente: l’istituto mediterraneo di certificazione di seni-gallia e il “suolo e salute” di fano.

prodotti dopsono sei i prodotti marchigiani ad aver ottenuto il riconoscimento dop - deno-minazione di origine protetta -: il pro-sciutto di carpegna, la casciotta di Ur-

bino, il formaggio di fossa di sogliano, l’olio di cartoceto, l’oliva ascolana del piceno e i salamini italiani alla cacciato-ra. La dop è la certificazione più elevata che un alimento può ottenere, in quanto indica che è stato interamente prodotto e trasformato in un’area geografica de-limitata.

prodotti igp molto importante è anche la registrazio-ne igp (indicazione geografica protet-ta), secondo cui viene riconosciuto che un’area geografica delimitata determi-na la qualità, la reputazione e le carat-teristiche del prodotto. La registrazione igp è stata ottenuta dal vitellone bianco dell’appennino centrale, dal ciauscolo, oltre che dalla mortadella di bologna e dalla Lenticchia di castelluccio di nor-cia, che, seppure marginali, vedono le

marche coinvolte nella produzione a li-vello nazionale.prodotti doc – docgQuindici sono i vini doc nella regione: bianchello del metauro, colli macerate-si, colli pesaresi, esino, falerio, i terreni di san severino, Lacrima di morro d’alba, pergola, rosso conero, rosso piceno, san ginesio, serrapetrona, terre di of-fida, verdicchio dei castelli di jesi, ver-dicchio di matelica. i vini docg, invece, sono cinque: conero, offida, vernaccia di serrapetrona, castelli di jesi verdicchio riserva, verdicchio di matelica riserva. il vino “marche” ha acquisito il marchio igt ( indicazione geografica tipica).

Marchio QM è il marchio della regione marche che garantisce qualità, tracciabilità ed infor-mazione. si veda il sito www.qui.marche.it

Eccellenze a TavolaUno dei tratti distintivi delle marche è la naturale vocazione ad eccellere: artigianato di lusso, turismo di charme, moda e design del miglior made in italy. anche in fatto di sapori la regione sa farsi apprezzare, grazie a un territorio che offre una gran varietà di prodotti e alla sapienza di chi li sa lavorare e proporre

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speciaLe: agroaLimentare

Si è svolto il 25 luglio a senigallia il seminario nazionale organizza-to dalla cia marche, dal titolo “La

qualità nel piatto. come garantire pro-duttori e consumatori”, dove è emersa la necessità di un gioco di squadra tra gli organismi accreditati alla vigilanza sui prodotti a denominazione, evitan-do inutili sovrapposizioni e l’esigenza di migliorare le procedure di tracciabilità, l’informatizzazione del sistema e la pro-fessionalità degli ispettori. rafforzare i sistemi di controllo e di certificazione per proteggere i prodotti di qualità dalla piaga della contraffazione, e promuovere al meglio i marchi dop e igp meno cono-sciuti, offrendo garanzie adeguate ai cit-tadini e tutelando la filiera agroalimenta-re del made in italy. Questo il messaggio lanciato dalla cia, confederazione ita-liana agricoltori, al seminario svoltosi a senigallia alla presenza del presidente nazionale giuseppe politi. paradossal-mente, sono proprio i prodotti di quali-tà regolamentata, dop, igp e biologico, a finire più spesso nel mirino delle frodi alimentari. Quelli cioè che dovrebbero

fornire assoluta garanzia di sicurezza alimentare. non bisogna dimenticare che l’italia, con le sue 244 denominazio-ni, è la prima in europa per numero di prodotti certificati tra dop (153), igp (89) e stg (2) e da sola conta un terzo delle imprese ‘bio’ operanti in tutta l’Unione europea.ed è per questo – ha sottolineato nevio Lavagnoli, presidente della cia marche – “che bisogna incrementare e potenziare i meccanismi di controllo e di certifica-zione, migliorando l’operatività degli or-ganismi accreditati e l’efficacia della vi-gilanza pubblica, in un sistema sinergico ed efficiente finalizzato alla difesa delle nostre filiere di qualità.” Una scelta, que-sta, che non è possibile rimandare, con-siderato che le cifre delle truffe sono in costante aumento. ad oggi, infatti, i se-questri di prodotti alimentari sofisticati superano il valore di un miliardo di euro l’anno e nel 2011 sono state 13.867 le operazioni portate a termine dalle forze dell’ordine. inganni che sottraggono ai produttori italiani l’equivalente di 3 mi-lioni di euro al giorno.

ma l’eccellenza agroalimentare italiana va anche promossa. Una ricerca cita-ta dalla corte dei conti riporta che solo il 5,6% dei cittadini europei conosce i marchi dop e igp e solo il 16% il mar-chio ‘bio’. insomma, promozione da un lato e controlli puntuali dall’altro. e pro-prio sulle proposte per rafforzare la rete di tutela – ha concluso giuseppe politi, presidente nazionale cia – “occorre che i controlli effettuati dalle istituzioni pub-bliche e quelli degli organismi di certi-ficazione della qualità siano integrati, senza sovrapposizioni, ma con un effica-ce gioco di squadra.”

Le Marche difendono “La qualità nel piatto”controlli e certificazioni contro la contraffazione alimentare

di a. dachan

L’Italia, con le sue 244 denominazioni, è la prima in

Europa per numero di prodotti certificati tra Dop (153), Igp (89) e Stg (2) e da sola conta un terzo

delle imprese ‘bio’ operanti in tutta l’Unione Europea

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La gente dei campi condivide il pane della fatica, dal sapore trop-po spesso amaro perché condito

di fatiche, di stenti, di privazioni. sono gli ultimi nella scala sociale, sono la stra-grande maggioranza della società, ma sono gli ultimi! gente tenace e silenzio-sa, che fa dell’umiltà la propria gran-dezza, della fierezza il proprio orgoglio, dell’onore il vanto della famiglia”.

il contadino“poco importa, allora, se il termine di “contadì” o “figlio di contadì”, con cui vengono sempre apostrofati, è detto con disprezzo o con scarsa considerazione, come se l’appartenere a quella condi-zione umana fosse un’infamia, che fa gravare sui miseri molti doveri e pochi diritti. (…) il contadino ama la terra, ne assapora il profumo; la terra è madre ed amante, è generatrice di frutti, ma anche compli-ce in un rapporto intrigante fatto di re-ciprocità e di sentimento. verso la terra c’è rispetto, attenzione, cura. La terra è

tutto per sé, per la propria famiglia, per il destino dei figli. e dalla terra, dai suoi ricavi e dall’oculatezza nel gestire, potrà ricavarne il riscatto dalla sua condizione e soprattutto da quella dei figli”.

la situazione nelle caMpagne Marchigiane “Le marche sono state la regione più mezzadrile d’italia. il processo di popo-lazione delle nostre campagne è stato lunghissimo, durato centinaia di anni. i tratti del paesaggio agrario marchigiano non sono un dono o un dato naturale, ma il prodotto di secoli di intelligente e cauto intervento dell’uomo, che ha saputo la-vorare i suoli, umanizzandoli, senza mai creare squilibri tali da compromettere il territorio. il contadino ha poi modifica-to l’ambiente secondo le esigenze della produzione, rispettando la fragile base argillosa che è caratteristica di tanta parte della regione. (…) al censimento del 1951 (dati istat), le marche fanno registrare il 60,2 per cento della popolazione attiva dedita al settore agricolo. vent’anni dopo la percentuale

scende al 25,3 per cento, ponendosi an-cora in testa alle regioni tradizionalmen-te mezzadrili del centro italia. nel 1981 le marche rurali sono il 16,5 per cento della popolazione attiva regionale.

la Mezzadria“La mezzadria, pur con tutto l’arcaico che aveva addosso, ha creato un’osmosi culturale di non trascurabile peso, per-ché in essa, in particolare attraverso i fattori, quasi tutti di origine contadina, le due culture, urbana (dei proprietari) e rurale (dei contadini), si incontrano e producono correzioni e aggiustamenti settoriali nei due ambienti”.

la casa colonica“nel 1934 si contavano nelle marche 112.520 case rurali, che, sparse in mas-sima parte nelle campagne e solo nell’a-rea subappenina, riunite tra loro in pic-coli nuclei e villaggi, costituivano i punti di appoggio di una fittissima rete poreda-le, che copriva e controllava il territorio, dalla costa, fino alle pendici dell’appen-nino”.

Marche, regione mezzadrile: un tuffo nel passato apriamo l’album regionale dei ricordi della vita di campagna, alla scoperta dei valori, dell’amore per la terra, dell’armonia tra uomo e territorio che ha segnato la nostra stessa identità

testi tratti da: “La civiltà contadina nelle marche del ‘900”, di raimondo orsetti

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La pesca della valdaso, prodotto tipico dell’ascolano e del fermano, ha ottenuto il marchio Qm ed entra nel progetto integrato di filiera promosso da nuova agricoltura. Qm (Qualità garantita dalle marche) è il marchio della regione marche che garantisce qualità, tracciabilità ed informazione.

la Pesca della Valdaso ottiene

il Marchio di Qualità QM

Filiera agroalimentare, nuove regole a sostegno del settore

il governo ha definito i criteri di attuazione della norma sulla trasparenza della filiera agroalimentare, con contratti scritti e tempi di pagamento certi per le merci. il decreto applica l’art.

62 della Legge 24 marzo 2012, n. 27, che regola la cessione dei prodotti agricoli e alimentari, con l’obiettivo di sostenere la

crescita del comparto.

diffusi a cura degli organismi di certificazione e del sinab (il siste-ma d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica) i primi dati relativi al settore biologico italiano per il 2011. il settore conta 48.269 (+1,3 per cento rispetto al 2010), di cui 37.905 produttori esclusi-vi, 6.165 preparatori (comprese le aziende che effettuano vendita al dettaglio), 3.906 che effettuano sia attività di produzione che di trasformazione, 63 importatori esclusivi, nonché 230 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione. tra le regio-ni con la maggiore presenza di aziende agricole biologiche si trovano sicilia e calabria, mentre per il numero di aziende di trasformazione impegnate nel settore sul podio vi sono emilia romagna, Lombardia e veneto. se il numero delle aziende biologiche è aumentato, dimi-nuisce invece la superficie destinata al bio: nel 2011 risulta pari a 1.096.889 ettari (-1,5 per cento rispetto all’anno precedente).

Forniti i primi dati sul biologico

in Italia

BREVI BREVI

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Sono 150 le “bandiere del gusto 2012” nelle marche, le specialità ottenute secondo regole tradizio-

nali protratte nel tempo per almeno 25 anni che rappresentano il motore del tu-rismo del cibo. il censimento 2012 del patrimonio eno-gastronomico regionale è stato presen-tato a roma dalla coldiretti, in occasione dell’incontro “L’italia che piace nell’esta-te 2012: il turismo ambientale ed eno-gastronomico” organizzato insieme alla fondazione Univerde. nella classifica delle specialità dominano pane, pasta e biscotti con 44 diverse tipologie di pro-dotti (come i maccheroncini di campo-

filone o la Lonza di fico), seguiti da 41 verdure fresche e lavorate (dal carciofo monteluponese al marrone di acqua-santa terme), 30 salami, prosciutti, car-ni fresche e insaccati di diverso genere (come il salame di fabriano), 11 formag-gi (dal casecc al pecorino in botte), 8 be-vande tra analcoliche, liquori e distillati, dal vino cotto al vino di visciole, 7 tipi di olio, 4 prodotti di origine animale (miele e ricotte) 4 condimenti (tra cui la sala-mora di belvedere) e una preparazione di pesce. Un lavoro, ricorda la coldiretti marche, fi-nalizzato a proteggere dalle falsificazioni e a conservare anche in futuro, nella sua

originalità, il patrimonio delle tipicità. ma i prodotti tipici rappresentano anche il vero motore del turismo enogastronomi-co. secondo l’indagine coldiretti presen-tata a roma, per più di un italiano su tre (35 per cento) dipende proprio dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la de-gustazione delle specialità enogastrono-miche locali. il cibo infatti è considerato dagli italiani l’ingrediente più importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e il gioco d’azzardo (2 per cento).

Sulle Marche sventolano 150 bandiere… del Gusto!il censimento 2012 del patrimonio enogastronomico regionale premia la buona tavola marchigiana: dalle verdure ai condimenti, siamo una regione che prende per la gola

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Dottor vita, di cosa si occupa l’azienda?“L’azienda si occupa

di produzione piante orna-mentali da esterno e piante da frutto, progettazione, re-alizzazione e manutenzione di verde pubblico e privato, ricerca in ambito delle pro-duzioni e delle tecniche vi-vaistiche, in collaborazione con il dipartimento di agra-ria dell’Università politecnica delle marche”.

come è nata quest’avventu-ra?“L’azienda fu fondata negli anni settanta da carlo vita, mio padre, con la produzio-ne di ornamentali e fruttiferi e quindi con la realizzazione di aree verdi e frutteti. nel

tempo si aggiunsero collabo-razioni con vari paesaggisti, e il settore della manutenzione del verde. nel 2004 in azien-da iniziò un graduale passag-gio generazionale e fu questa la fase in cui decidemmo un nuovo slancio alle attività, grazie ad un psr ...”.

cioè?“riuscimmo a costruire una nuova sede aziendale che permettesse lavorazioni più efficaci e per tutto l’arco dell’anno, e ad aggiornare strutture come serre e piaz-zali di crescita oltre che mac-chine specifiche per ottimiz-zare i cicli produttivi”.Lei prima ha accennato alla collaborazione con il mondo universitario.

“grazie anche al rapporto or-mai decennale con il dipar-timento di agraria di anco-na, nella nostra nuova sede aziendale è stato realizzato un laboratorio di micropropaga-zione, struttura che permette di produrre grandi quantità di piante con certificazione genetico-sanitaria”.

sotto questo profilo, quanto incide la preparazione delle persone che vi lavorano?“moltissimo. a conferma di ciò, basti pensare che in questi ultimi mesi sono state inserite nell’organico dell’azienda figure altamente qualificate nel settore dell’a-gronomia, che permettono di fornire servizi di proget-tazione e consulenza per il

trattamento specifico di ogni singola realtà ed esigenza del cliente”.

che tipo di formazione pos-siedono i neo-assunti?“Le nuove figure inserite in azienda sono dottorati di ri-cerca dell dipartimento di agraria di ancona che hanno completato la loro formazio-ne con esperienze all’estero, presso la “scuola nazionale superiore del paesaggio” di versailles (ensp) - dove sono state approfondite conoscen-ze di paesaggistica e integra-zione dei progetti nel tessuto urbano e produttivo - e presso istituti nazionali di ricerca, Università ed aziende in tai-wan - dove si sono affron-tati progetti per lo sviluppo

Quando piccola impresa e università fanno innovazione (lavorando assieme)a montegiorgio, nel fermano, Luca vita assieme ai fratelli gestisce un’affermata azienda agricola tramandata dal padre. dove grazie alla collaborazione con l’ateneo di ancona si sono raggiunti traguardi meravigliosi nella ricerca scientifica

di r. graziaplena

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di tecniche di coltivazione di fruttiferi e coltivazione e in-novazione varietale in vitro di orchidea –”.

cosa significa per voi “inno-vazione”?“Le posso rispondere deline-ando telegraficamente le no-stre iniziative su questo fron-te. oltre ai servizi tipici di un vivaio-garden che offre pro-dotti per il verde ornamentale l’azienda, con le nuove strut-ture, sta affrontando una inte-ressantissima collaborazione con il dipartimento di agraria di ancona, oltre che avviando collaborazioni con il cnr di firenze e l’Università di pavia, che al momento si sono con-cretizzate in progetti di ricerca finanziati dal ministero delle

politiche agricole e forestali. tali attività sono portate avan-ti nell’ambito dello sviluppo di nuove varietà di frutta e picco-li frutti per la valorizzazione di prodotti locali tipici del medio adriatico, oltre che dell’appli-cazione di tecniche vivaistiche innovative, con l’obiettivo di incrementare la qualità del vivaismo nell’area del medio adriatico, zona con enormi potenziali ma che presenta un notevole gap tecnico e tec-nologico”.

a cosa è dovuta tale situazio-ne?“principalmente ai ritardi ne-gli investimenti e alle politi-che adottate in questo setto-re, fino ad oggi non attente”.Quali sono le prospettive

dell’azienda e in genera-le della ricerca nel settore agroalimentare?“attualmente l’azienda ha un enorme potenziale di svilup-po, sia in termini di capaci-tà di lavoro che di gestione di nuove frontiere di ricerca. purtroppo la situazione eco-nomica non è delle più favo-revoli, nè come disponibilità immediata, nè come prospet-tiva futura. in questi termini si sono enormemente ridotti i fi-nanziamenti e gli investimenti anche da parte di figure pri-vate per lo sviluppo di progetti mirati”.

le maggiori difficoltà dove le riscontrate?“i problemi che ci troviamo a fronteggiare riguardano

soprattutto l’inserimento in modo più stabile di quelle fi-gure che grazie alle attività svolte fino ad oggi sono state formate dall’azienda e dall’u-niversità e che la mancanza di nuovi fondi non permette di inserire nell’organico, con il rischio per la comunità di un’ulteriore fuga di cervelli e per l’azienda di dover rico-minciare da capo nella ricerca e formazione di collaboratori in un settore così specifico e altamente qualificato”.

“La contrazione di risorse pubbliche e private rischia di provocare un’ulteriore fuga di cervelli e per le aziende maggiori difficoltà nella ricerca e formazione di collaboratori altamente qualificati”

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se penso alla campagna la prima parola che mi viene in mente è “poesia”. svegliarsi nel silenzio

cullati dai rumori della natura. aprire la finestra e vedere piante e campi. stare fuori o dentro casa senza che ciò faccia alcuna differenza, liberi di non cambiare i nostri abiti. ditemi se questo oggi non è poesia.pensando a come ristrutturare e arredare la nostra casa in campagna, ri-tengo che la questione fondamentale sia la coerenza. dobbiamo ricordare che ci troviamo a diretto contatto con la natu-ra e non possiamo creare una struttura o un ambiente che non siano integrati con questa realtà e i suoi colori. se la campagna ci comunica libertà, pratici-tà, natura e senso del vero, coniughiamo queste parole anche per i materiali, le forme e i colori della nostra casa e avre-mo pronte le regole da seguire. L’uso e il passaggio continuo dal dentro al fuori non può che spingerci verso scelte che siano in sintonia con questo modo di vi-vere la casa; è impensabile avere un pa-vimento tirato a lucido, un arredamento troppo formale e tanto meno muri dipinti con rifiniture troppo regolari. inammissi-bili le ristrutturazioni finte, con le pareti di simil – pietra nuova e senza segni del tempo, le pareti che a macchie di leopar-do lasciano intravedere piccoli tratti di vecchie mura finte, le assi di legno tirate a lucido con troppe mani di olio, i camini ricostruiti con materiali troppo moderni e il cotto nuovo a terra senza un mini-mo graffio. La pietra, i mattoni, i listoni di legno, anche di recupero, o le piastrelle esagonali di cemento fatte a mano, sono alternative più consone per il pavimento

ma senza ricoprirlo di cera o di tratta-menti perché qualche scalfitura o irre-golarità fin dalla posa, piuttosto che nei colori, darà solo più sapore e ci libere-rà da inutili schiavitù. allo stesso modo i muri: meglio dipinti a mano anche se non perfetti, con qualche parete recupe-rata e l’intonaco lasciato un po’ scrostato se la casa ha già una storia; bene anche la sovrapposizione di 2 differenti toni di vernice o una fascia alta anche 50 cm di colore più scuro al posto del solito batti-scopa. per i colori, guardiamoci intorno: quelli stagionali della terra lavorata nei campi, i toni del fango, del grigio verde, dal marrone mescolato al grigio. Quelli delle piante spontanee: dai verdi pastel-lo agli olivastri più decisi. Quelli delle strade non asfaltate: i bianchi polverosi e cosiddetti sporchi. mescolando questi colori non si può sbagliare, e anche per i mobili si può seguire la direzione del “vero”: una sedia o una vecchia panca da convento, un armadio o un tavolo che abbiano già avuto un vissuto, le sponde di un vecchio letto in legno o ferro bat-tuto e un po’ arrugginito faranno rima con l’arredo più nuovo, necessario per non sacrificare troppo la praticità delle funzioni d’uso. trasformate l’incavo di un camino non più in uso in una libreria, o una vecchia porta in testata del letto. togliete le ante da un vecchio armadio e utilizzatelo come mobile da cucina con pentole e piatti a vista, utilizzate vecchi banchetti come comodini. i trattamen-ti necessari ai vecchi mobili possono essere ridotti a quelli per mantenerli in buono stato: l’acidatura per sbloccare o uniformare l’effetto arrugginito del fer-

ro, le iniezioni di liquido e le stuccature a cera per bloccare i tarli del legno, una mano di colore denso a creare un effetto solido e materico. i mobili nuovi saranno in armonia con gli altri se avranno linee pulite e semplici, colorati a pennello e poi passati con la cera d’api incolore solo per dare una mano setosa alle superfici. di divani rivestiti in puro cotone o lino in colori non tinti se ne trovano di bellissi-mi nei mercatini, piuttosto che con righe centrali azzurre o rosse di origine belga o francese. ripescate i vecchi termosi-foni in ghisa, le tubature per la doccia a vista, i lavabi in cemento cerato, i vecchi interruttori rotondi e i cavi della luce a treccia di cotone visibili lungo le pareti. per il decoro interno recuperate vasi di vetro colorato e di ceramica nelle forme che si ispirano a lavorazioni tipiche del-la tradizione campagnola, i pomi verdi o bianchi di grottaglie, le coppe in ghisa o in legno. Le bugie fungono da porta-lampade dal gusto essenziale, le lam-padine a vista sono coperte da cappelli in garza e i teli, sempre di garza, sono perfetti per tavoli e tendaggi. all’esterno, lasciate crescere l’erba tra i quadrotti di pietre e piantate il verde che più si adatta al territorio: comporta una minor manu-tenzione e sarà più rigoglioso. sotto le finestre l’odore dei cespugli di rosmarino e ginepro, il viola delle spighe di lavanda e il verde forte del finocchietto selvatico. mi raccomando però a non cadere nel tranello: uno sguardo alla tradizione non necessariamente deve trasformare la vostra dimora nella “casa della nonna”. Utilizzatelo come spunto per un nuovo, poetico minimalismo.

La Poesia della Campagnaa cura di G life styleS

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speciaLe: agroaLimentarespeciaLe: agroaLimentare

Fiere ed EventiQuello dell’agroalimentare è uno degli ambiti produttivi più aperti e con maggiori collegamenti: dal seme alla tavola, la filiera comprende diversi passaggi, con professionalità e strumentazioni specifiche che intervengono in ogni fase. ecco una selezione degli eventi fieristici più importanti a livello nazionale, che si terranno da fine agosto a fine ottobre, per presentare le novità e le eccellenze del settore.

NOME DOvE E QUANDO INFO

Nuce INterNatIoNal mostra convegno dedicata all’industria degli ingre-dienti nutraceutici, cosmoceutici e per gli alimenti e bevande funzionali

25-27 settembre 2012fiera milano city www.nuce.pro

Macfrut mostra internazionale del settore ortofrutticolo

28-28 settembre 2012cesena fiera

pievesestina di cesenawww.macfrut.com

SaporI ItalIaNIsalone dei prodotti alimentari tipici della gastro-nomia

13-15 ottobreLongarone fiere www.longaronefiere.it

agro.ge.pa.cIok.salone nazionale della gelateria, pasticceria, cioccolateria e dell’artigianato agroalimentare

13-17 ottobre 2012Lecce fiere s.r.l. www.agrogepaciok.it

fIera INterNazIoNale del bovINo da latte

25-28 ottobre 2012 cremonacremonafiere s.p.a. [email protected]

trIeSteSpreSSo expoevento dedicato all’industria, al commercio e alla cultura del caffè

25-27 ottobrefiera trieste www.triestespresso.it

NaturalMeNte IN fIerasalone della floricoltura, vivaistica, reptilia e am-phibia day, cinofilia, ornitologia

3 e 4 novembre 2012cesena fiera www.cesenafiera.com

eIMa INterNatIoNalesposizione internazionale di macchine agricole e per il giardinaggio

7-11 novembre 2012bologna fiere www.unacoma.it

INterpoMafiera internazionale specializzata nella coltiva-zione, conservazione e commercializzazione della mela

15-17 novembre 2012fiera di bolzano (messe bozen) www.fierabolzano.it

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dossier: innovazione

La scienza è fatta di dati, come una casa è fatta di pietre. Ma un ammasso di dati non è una scienza più di quanto un mucchio di pietre sia una vera casa.

Jules Henri Poincaré Matematico, fisico teorico e filosofo naturale francese”

”DOSSIERINNOVAZIONE

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“La matematica è una scienza meravigliosa, ma

non ha ancora trovato il modo di dividere un

triciclo tra tre ragazzini” (Earl Wilson- giornalista americano)

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dossier: innovazione

nel trattare l’argomento, seppur in poche pagine, non possia-mo certo tralasciare gli ultimi

sviluppi che a livello normativo si sono registrati sul fronte degli incentivi agli investimenti in ricerca e sviluppo: tema, questo, che come vedremo non trova tutti d’accordo. come non parlare, poi, di “take a bre-ath” un bell’evento organizzato dal gruppo Loccioni, che ha fatto convoglia-re nelle marche rappresentanti di dodici paesi e una cinquantina di aziende per confrontarsi sul futuro e sulle potenzia-lità del settore automotive. il futuro del motore, quindi, al centro di questo appuntamento che ha coinvolto costruttori di automobili, produttori di componenti automobilistici ed espo-nenti della comunità scientifica inter-nazionale. sull’argomento la nostra rivista ha poi selezionato alcune specifiche realtà

regionali di assoluto rilievo: la “garbi-ni consulting srl” di castelplanio, con il suo nuovo progetto battezzato “ri-sparmio virtuoso”, che introduce nel linguaggio aziendalistico una forma di innovazione “di processo” in grado di generare solidarietà. oppure la web agency “e-leva srl” di pe-saro, che ci aiuta a scoprire le innume-revoli potenzialità della tecnologia web, dall’e-commerce alla comunicazione d’impresa. strategie di e-commerce sulle quali punta molto (con successo) anche la drop di civitanova marche. L’immancabile “elica” di fabriano, che si è aggiudicata il premio “imprese per l’innovazione 2012”, ennesimo rico-noscimento per l’azienda fabrianese, a testimonianza dell’attenzione per le attività di r&s. ma innovazione è anche sinonimo di “green”, come ci illustra Luigino Quarchioni, presidente di Le-gambiente marche.

daL grande aL piccoLo, Le marche sono “INNOvATIvE”in questo numero mL dedica alcune pagine ad un tema la cui attualità non tramonta mai: l’innovazione. termine sinora abusato fin troppo da più parti, ma di cui il nostro tessuto imprenditoriale avverte un gran bisogno

a cura della redazione

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dossier: innovazione

sviLUppo e innovazione, iL governo AL LAvORO sULLe riformesono stati recentemente approvati dal parlamento in via definitiva due importanti provvedimenti: il decreto sullo sviluppo e quello concentrato sul taglio delle spese inutili (la cosiddetta “spending review”). entrambi vanno considerati positivamente in quanto iniziano a riformare il sistema con interventi di miglioramento, di risparmio, di leggera incentivazione e di orientamento

di f. guidi

provvedimenti che non devono essere contesta-ti con sterili resistenze

corporativistiche e conserva-trici, ciò per non demotivare lo slancio e il coraggio riforma-tore. L’azione delle categorie interessate a compiere i con-seguenti sacrifici debbono agi-re suggerendo miglioramenti ed ulteriori aree di risparmio e miglioramento, implemen-tando l’azione di intervento qualitativo.governare significa darsi degli obiettivi, elaborare delle strategie di orientamen-to e compiere azione operative miranti a favorire il supera-mento dei problemi nella ricer-ca dei presupposti e degli spazi di crescita e di cambiamento.riguardo al provvedimento sul-la crescita possiamo rilevare, tra le novità di maggior rilievo,

quelli che incidono sul codice fallimentare che, ammoder-nando la legislazione vigente, doteranno l’impresa di uno stru-mento più efficace per il supe-ramento delle crisi finanziarie aziendali, garantendo maggiori opportunità di continuità azien-dale, riducendo altresì la liti-giosità tra debitore e creditore legata alla paura di insolvenza. Un provvedimento che sotto il profilo della tutela dei rapporti obbligazionari d’impresa ci av-vicina ai paesi più evoluti, nei quali l’imprenditore dev’essere assistito in tutte le fasi del suo percorso, soprattutto in quelle più critiche. ritengo che il prov-vedimento produrrà una rivolu-zione sul terreno dei procedi-menti giudiziali e stragiudiziali aziendali, rendendo più ordinata la fuoriuscita dal mercato delle

imprese obsolete, recuperando invece quelle che ancora risul-tano competitive. riguardo al decreto sui tagli, non si può che condividere, al di là della bontà dei singoli interventi, lo spirito che ha indotto il nostro Legisla-tore. ora l’importante, affinchè tali economie non si traducano in fattori depressivi, è reinvestire i risparmi ottenuti in settori in-novativi, ad alto contenuto stra-tegico e in grado di produrre un effetto moltiplicativo sul pil. se invece essi saranno utilizzati per coprire il debito, molto probabil-mente l’effetto sarà depressivo. su questa linea, concordo con quanti sostengono che il miglior strumento utilizzabile per ridur-re il debito e perseguire l’obiet-tivo dell’equilibrio di bilancio sia la dismissione delle attività pa-trimoniali.

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dossier: innovazione

forse non tutti ricordano che in materia di ricerca ed innova-zione, all’indomani dell’ultimo

“decreto sviluppo” targato tremon-ti – parliamo quindi dell’estate 2011 - da più parti era stata considerata poco liberale la decisione di vincola-re la concessione di sgravi fiscali agli investimenti effettuati dalle aziende al raggiungimento di specifici accor-di con Università e centri pubblici di ricerca. ma come, ci chiedevamo, la cina ogni anno sforna tanti ingegneri quanti sono i nostri laureati in tutte le discipline e noi ci facciamo del male da soli gambizzando la nostra ricer-ca privata? per non correre eccessivi rischi sul fronte dell’evasione fiscale, il nostro Legislatore, infatti,decise di “tagliare“ gli aiuti agli imprenditori che affidano i propri soldi (non risorse pubbliche, sia chiaro) a strutture pri-vate di ricerca, sia italiane che stra-niere. ma ora siamo andati anche ol-

tre: d’ora in avanti basta automatismi. gli aiuti statali alla ricerca dovranno necessariamente passare attraverso un fondo rotativo creato ad hoc, che provvederà secondo parametri e mo-dalità non ancora definiti. se – come dice la relazione tecnica della ragioneria dello stato – la misu-ra non comporterà nuovi oneri per il bilancio dello stato (il che è già indica-tivo), è verosimile pensare che ancora per molto tempo i documenti annuali di programmazione economica e fi-nanziaria citeranno quello dell’innova-zione delle nostre pmi come uno dei nodi irrisolti del tessuto produttivo del bel paese. per non parlare dei rifles-si negativi che la nuova norma potrà comportare sul piano della pianifica-zione strategica delle aziende, in ter-mini di risorse umane, strumentali e finanziarie. e poi parliamo del rientro dei cervelli italiani che lavorano all’e-stero …

con iL “decreto sviLUppo” UN FRENO aLLa ricercase il recente “decreto per la crescita” rappresenterà un brutto colpo alla ricerca privata italiana, lo capiremo nei prossimi mesi. certo che in questo momento non ci voleva …

di p. duranti

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dossier: innovazione

dottor del prete, ci parli un po’ di e-leva: di cosa si occupa, da quando, l’ambito territoriale in cui opera …

“e-leva è una web agency che dal 2005 svi-luppa siti internet, e-commerce, progetti e sopratutto strategia sul web, grazie ad un’equipe molto affiatata di quattro specia-listi. su questo aspetto mi preme sottoline-are che sin dall’inizio abbiamo seguito una strategia ben precisa: evitare il turn-over dei consulenti, perché siamo convinti che il vero valore aggiunto di una struttura come la nostra sia rappresentato dal patrimonio di conoscenza messo a frutto per il cliente”.

nello specifico, com’è organizzato il lavoro all’interno della struttura?“i collaboratori sono persone estremamen-te esperte: un ingegnere programmatore, tecnici con esperienza decennale di web, ecc., e ciascuno “copre” un’area ben defi-nita (web marketing, web developing, web

content, web design). inoltre contiamo va-rie collaborazioni free-lance con altri pro-fessionisti di qualità”.

e’ per questo che lei sostiene da tempo che le piccole web agency riescono a ri-spondere meglio alle esigenze del merca-to, in quanto più elastiche?“sulla base della nostra esperienza non posso che confermare questa regola … La nostra organizzazione, infatti, ci permette di seguire ogni progetto con un approccio professionistico-consulenziale. non serve andare molto lontano per vedere struttu-re cresciute numericamente ma che forse hanno perso qualcosa in termini di capacità di seguire il cliente in modo “personalizza-to”.

cosa intende dire col termine “personaliz-zazione”?“due cose: innanzitutto che e-leva garanti-

“INTERNET per Le aziende, Un mondo ancora tUtto da scoprire”walter del prete, consulente di web marketing per la web agency e-leva srl di pesaro, ci introduce nell’universo della tecnologia web, dall’e-commerce alla comunicazione d’impresa

di f. di giulio

due recenti seminari svoltisi nelle scorse settimane danno

l’idea del ruolo che oggi riveste e-leva nel proprio settore.

durante un evento organizzato dalla facoltà di economia dell’Università di Urbino è

stato citato proprio il progetto photoviva (del quale si parla nel

corso dell’intervista). incontro seguito da un importante

convegno avuto luogo a fano, in occasione del quale

walter del prete ha illustrato le opportunità che possono

riflettersi sulla comunicazione d’impresa dal mondo di

internet. alla fine di settembre, poi, e-leva presenterà una case

history di assoluto prestigio durante itais, un convegno

accademico internazionale che si svolgerà a roma.

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sce al cliente di essere seguito costante-mente da quattro professionisti in grado di individuare e proporre soluzioni adatte agli obiettivi prefissati. in secondo luogo va sottolineato l’approccio web marke-ting”.

cosa significa?“che ciascun progetto viene sviluppato con la definizione esplicita e chiara degli obiettivi commerciali dell’azienda. ogni sito o servizio e-commerce viene svilup-pato con un progetto finalizzato a portare traffico, per farlo conoscere sul mercato, con ipotesi di ordini, budget pubblicitari da destinare a search engine optimiza-tion, keywords advertising, social media marketing, ecc.”.

Qualche case history?“per citare soltanto alcuni clienti locali, penso a photoviva.it, www.dcstore.it, l’e-

commerce dell’azienda della chiara di pesaro, www.zerocubo.eu, un portale di architettura nelle marche, www.contract.it, un nuovo portale di contract diretta-mente gestito da noi, www.compagnuc-cistore.com, ecommerce del gruppo compagnucci. mi piacerebbe citare an-che www.pavimenti-per-esterni.it, sito tematico per una nuova strategia di pro-dotto dell’azienda kronos ceramiche di reggio emilia. esperienze diverse tra loro ma accomunate da un unico comu-ne denominatore, che va sotto il nome di innovazione”.

Quindi lavorate anche fuori regione?“si. abbiamo clienti anche in altre regioni del centro e vari clienti nel nord italia”.

lei ha accennato all’importanza dell’in-novazione.“aspetto attorno al quale gravitano i no-

stri sforzi, anche di tipo economico. ma, vorrei dire, con bellissime soddisfazioni, come dimostra ad esempio – per resta-re alle novità delle ultime settimane – photoviva, un progetto imprenditoriale di e-commerce costituito da una piatta-forma online grazie alla quale è possibi-le personalizzare le cover dei telefonini smarthphone della apple”.

E-LEvA SRLtel. 0721.24595via mameli, 72/c104 61100 [email protected]

“L’agenzia è certificata da google come partner certificato adwords”

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ingegner celiberti, sappiamo che la sua società si occupa di e-commerce da molti anni …

“in effetti il nostro primo e-commerce, ancora attivo e molto profittevole, è del 2001. negli anni la drop, nata come web agency da un background tecnico/inge-gneristico, si è evoluta sino a diventare un e-commerce provider in grado di pro-gettare e gestire, a partire dalla fase di startup, un’impresa e-commerce fino a renderla autonoma. mi piace sintetizzare il concetto definendo drop come un ac-celeratore di startup e-commerce. oggi seguiamo il business online di diverse aziende operanti principalmente (ma non solo) nel settore moda”.

alcuni nomi?“fabi, santoni, Loriblu, roberto botticel-li, orciani, kickers, cesare paciotti, an-nabella, cromia, ecc.”.

come vede questo momento di grande cambiamento nel retail?“in effetti si parla di e-business da più di dieci anni. nel 2000 sembrava che la rivoluzione commerciale fosse una re-altà; i fatti, però, dissero che il merca-

to non era pronto all’e-commerce b2c (business to consumer), se non in alcuni paesi come Usa o giappone. oggi lo sce-nario è ben diverso, il mercato è pronto: l’utilizzo di internet sia da postazione fis-sa che mobile è entrato nell’uso comune, la fiducia nei sistemi di pagamento non è più un problema, la logistica riesce a gestire agevolmente le spedizioni b2c, online si può acquistare di tutto. si può reperire ciò che è difficilmente reperibi-le, si può acquistare ad un buon prezzo, si può ottenere un servizio di alto livello anche rispetto all’esperienza tradiziona-le offline. oggi l’e-commerce è una realtà che sta rivoluzionando il retail sia dal lato dell’e-sercente/azienda che dal lato del consu-matore”.

l’e-commerce quindi rappresenta un’opportunità?“L’e-commerce è una grossa opportuni-tà, è – come si dice da anni – un efficace canale di vendita globale. riteniamo che, come avviene già in molti paesi, entro il 2015 anche in italia il retail online arri-verà a rappresentare una percentuale a doppia cifra del fatturato retail totale.

detto questo, occorrono però delle pre-cisazioni”.

cioè?“L’online va approcciato adeguatamente. provo a spiegarmi meglio: l’e-commerce infatti è, in primis, impresa e commer-cio. Le basi rimangono le stesse di sem-pre: capacità progettuale, gestionale e di controllo, reattività, apertura al mercato globale, livello del prodotto e del servizio. voglio darle alcune parole chiave che a mio avviso identificano un buon approc-cio all’e-commerce: conto economico convincente, logistica sotto controllo, servizio al consumatore al massimo livello, strategia e pianificazione com-merciale e di marketing dedicate, base tecnologica adeguata, specializzazione. operazioni non progettate, troppo gene-raliste, o che partono con risorse sotto-dimensionate, rappresentano soltanto un tentativo, non una startup. a questo proposito mi preme puntualiz-zare che l’e-commerce, oltre ad essere un’opportunità economica per l’azienda, rappresenta un servizio fondamentale per il consumatore, che oggi si aspetta di poter scegliere ed acquistare diretta-

E-COMMERCE, Un’impresaa tUtti gLi effetti

alfredo celiberti, ingegnere, fondatore ed amministratore della drop di civitanova marche, illustra le potenzialità dell’e-commerce, dando anche utili indicazioni …

di m. palumbo

dossier: innovazione

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mente dal sito dell’azienda. ciò mette quest’ultima nelle condizioni di gestire al meglio il rapporto con il consumatore coinvolgendolo, fidelizzandolo ed instau-rando con lui un rapporto diretto”.

cosa si sente di consigliare a chi vuol avviare un progetto e-commerce?“il primo consiglio è quello di non consi-derare l’e-commerce come un “sito”, ma come un progetto e un’impresa a tutti gli effetti. il secondo consiglio, di conse-guenza, è quello di progettare l’attività immaginando una fase di startup che può durare anche tre anni, con un ritor-no dall’investimento che può essere non immediato. altro consiglio: identificate preventivamente ogni componente, ogni costo del vostro e-commerce, cercate di ottenere informazioni sui possibili ricavi. se avete tempo e conoscenze di base è utile leggere un buon libro (basta cerca-re “web marketing” ed “e-commerce” ad esempio su amazon, che per l’appunto è uno degli e-commerce più importan-

ti a livello globale). infine, suggerisco di dimensionare e scegliere con estrema accuratezza il team che gestirà il pro-getto: dalle risorse interne (dedicate all’e-commerce e con ruoli ben definiti) ai fornitori e consulenti esterni. tenete presente che l’offerta di consulenti e-commerce oggi è vasta: valutate bene background, portfolio, stabilità e profes-sionalità prima di scegliere. La fase di sviluppo ed impostazione è solo l’inizio. Una volta avviato il progetto, preparatevi a “combattere” da commercianti: mar-keting, marketing, marketing”.

le prossime sfide di drop?“La prossima sfida sarà rappresentata dall’accesso ai mercati emergenti attra-verso il canale online. La cina, ad esem-pio, tra un paio d’anni rappresenterà il maggior mercato e-commerce del mon-do. drop è già pronta con una propria offerta per aiutare le aziende a sfruttare al meglio questa ed altre opportunità re-lative ai nuovi mercati”.

drop srlthe e-commerce & web tech providerc.so Umberto 1°, 171 62012civitanova marche (mc) italytel.+39 0733 77 95 39fax +39 0733 77 45 04www.drop.it - [email protected]

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andrea, voi avete ideato e realizzato un nuovo progetto: il “risparmio virtuoso”. di cosa si tratta?

“già la denominazione del progetto può dare l’idea della filosofia che l’ha ispira-to: risparmiando si può creare una rete solidaristica capace di andare incontro ai bisogni delle persone meno fortuna-te. intendiamo, infatti, promuovere una “nuova” tipologia di risparmio”.

in che senso è una rete?“si tratta di un legame, di un network di aziende che grazie ad una serie coor-dinata di economie effettuate sugli ac-quisti, producono risparmio, con effetti positivi sui propri bilanci e anche per la collettività”.

in concreto come funziona?“Quando il nostro cliente ci segnala un’azienda e con quest’ultima garbini consulting allaccia un nuovo rapporto, il cliente segnalatore avrà diritto ad una percentuale (calcolata sul risparmio ge-nerato) e la garbini consulting donerà una parte dei propri compensi ad asso-ciazioni benefiche”.un esempio di destinazione a finalità

solidali?“ormai da tempo finanziamo l’istituto magnificat di gerusalemme, che grazie all’insegnamento della musica promuo-ve l’integrazione tra etnie, culture e con-fessioni religiose diverse. però se il cliente desidera devolvere l’im-porto ad altre finalità di tipo solidaristico, va comunque benissimo!”.

secondo lei quanto è diffusa la sensi-bilità verso il “sociale” presso il tessuto imprenditoriale?“e’ fortemente radicata, grazie soprat-tutto alle nostre tradizioni culturali e sociali. il problema, semmai, è un altro: difficilmente un imprenditore di propria iniziativa decide di fare una scelta eco-sostenibile, oppure solidaristica, se non vi è anche un effetto di tipo economico. attualmente purtroppo se non si riesce a trovare meccanismi innovativi o idee ori-ginali – come penso sia il nostro proget-to “risparmio virtuoso” – è improbabile fare breccia nel mondo dell’impresa”.

perché?“perché molto raramente vi è convenien-za in tal senso. prendiamo ad esempio il

settore degli imballaggi e del packaging: un prodotto ecosostenibile arriva a co-stare anche il 30 per cento in più. come è possibile? dovrebbe costare di meno … ma la stessa cosa potrebbe essere det-ta a proposito dell’energia “pulita”, che grava sull’utente circa un euro in più. se andiamo avanti così, le aziende tende-ranno sempre ad optare per la soluzione più economica e le cose non cambieran-no mai …”.

Un “risparmio virtUoso” che crea SOLIDARIETÀ andrea garbini, fondatore ed amministratore della garbini consulting, ci illustra il progetto che permetterà alle aziende di risparmiare e al contempo contribuire ai bisogni “sociali”

di p. duranti

dossier: innovazione

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Garbini Consulting sostiene concretamente dal 2010

l’Istituto Musicale Magnificat di Gerusalemme, fondato

nel 1995 da Padre Armando Pierucci , dove giovani

di diverse origini, etnie e confessioni religiose convivono

pacificamente uniti dalla volontà di apprendere e

praticare l’arte della musica.

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dossier: innovazione

dodici nazioni, cinquanta impre-se - tra costruttori di automobili (oem), produttori di componenti

automobilistici ed esponenti della comu-nità scientifica internazionale - si sono incontrate in italia, il 28 e 29 giugno nelle marche, presso la sede del gruppo Loc-cioni, per parlare del futuro del motore.in un mondo che si sta sempre più im-pegnando per la sostenibilità delle atti-vità quotidiane e dei processi produttivi, i partecipanti alla terza edizione del take a breath, il workshop organizzato dal gruppo Loccioni per parlare delle po-tenzialità di innovazione del settore auto, si sono confrontati sull’efficientamento degli attuali motori a combustibili fossili per poter rispondere alle problematiche ambientali e creare innovazione. take a breath è oggi, forse, l’unico format in cui tutta la filiera auto, dai produttori di componenti ai produttori del prodotto fi-nito e alla ricerca, approccia coralmen-te le problematiche e le potenzialità del

settore. ed è anche un’occasione pre-ziosa per unire il tema dell’innovazione tecnologica alla valorizzazione del terri-torio aggiungendo qualità al valore delle relazioni e del business.attualmente più del 90% del parco auto circolante nel mondo è alimentato a ben-zina o a diesel e nei prossimi vent’anni, l’impatto dei motori a combustione inter-na rimarrà sempre determinante. diven-ta quindi fondamentale, oltre allo svilup-po di soluzioni alternative, come l’ibrido e l’elettrico, migliorare le prestazioni dei motori tradizionali.oggi, alle soglie del 2020, ci troviamo quindi paradossalmente di fronte ad un nuovo processo di innovazione dell’auto, che non riguarda solo il necessario passo verso la sua elettrificazione, ma soprat-tutto il miglioramento dei “vecchi”motori diesel e benzina e dei loro componenti (iniettori, pompe, turbo) per garantire una mobilità più sostenibile e accessibi-li a tutti. nei due giorni di convegno gli

ospiti hanno avuto anche la possibilità di vivere le eccellenze storiche, turistiche e enogastronomiche delle marche e della vallesina,un mix indimenticabile di tradi-zione e innovazione.

una panoraMica sul futuro del Mondo autoMotive:

lo scenario sulla mobilita del futuro“stiamo entrando in un periodo di cam-biamenti senza precedenti nel campo dell’ingegneria motoristica nella qua-le credo non ci un solo tipo di motore o configurazione powertrain che dominerà il mercato. al contrario, per i prossimi 20 anni vedremo una gamma sempre più diversificata di soluzioni tecnologiche. - da pura trazione elettrica ed una estesa gamma di architetture a carburanti al-ternativi e tecnologie avanzate ic motore a combustione -. ciascuno rispondenti alle esigenze di nicchie di mercato diver-se e a cicli di lavoro ad ottimale utilizzo

iL mondo deLL’ aUto A CONFRONTO in itaLia “take a breath”: dodici nazioni e cinquanta imprese per parlare del futuro e delle potenzialità del settore automotive

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di carbonio “.(ken pendlebury ricardo - gasoline en-gine director)

lo sviluppo di mercato del motore die-sel nel mondo“gm è fortemente impegnata nel rispon-dere alla futura domanda globale sul diesel. general motors è già presente in tutti i mercati rilevanti per i veicoli die-sel tra cui gli stati Uniti -. dove abbia-mo recentemente annunciato una nuova versione del diesel chevrolet cruze ap-positamente sviluppata per gli stati Uniti e in arrivo nel 2013 - e per l’asia con un motore diesel frugale 1,0 per il mercato indiano e uno più potente per furgoni in tutta l’asia “.(mike potter – general motors chief en-gineer for advance diesels) cosa succederà dopo euro6“il mondo dopo eU6 sarà fortemente se-gnato da emissioni “off-cycle”. L’ambi-

zioso obiettivo è ridurredrasticamente le emissioni in tutta la mappa del motore. La sfida è quella di trovare un compromessoappropriato tra costo totale e perfor-mance”.(franz paul gulde daimler advance en-gineering – car diesel engine manager)

la f1 come test per nuove soluzioni tec-nologiche“il motore f1 dal 2014 sarà turbocom-presso con consumo di carburante li-mitato per ogni regime. La riduzione della cilindrata e la sovralimentazione sui motori di serie è già in essere e ci si può aspettare lo stesso trend in futuro per ridurre il consumo di combustibile. La cilindrata necessaria per la massima efficienza potrà essere ottenuta con la disattivazione cilindri o con l’alzata va-riabile delle valvole. il turbocompressore dovrà garantire prestazioni sempre più elevate e l’unione con la macchina elet-

trica aumenterebbe l’efficienza, anche in ottica ibridazione delle vetture”(fabio bedogni - ferrariengine perfor-mance and emission manager)

l’importanza della filiera“take a breath vuole valorizzare tutta la filiera del mondo auto perché siamo certi che per progettare un futuro più so-stenibile dell’automobile è fondamentale che non solo i costruttori di motori o di componenti, ma anche i fornitori strate-gici sviluppino nuove competenze e nuo-ve tecnologie. L’apporto che la comunità scientifica e i partner tecnologi come Loccioni mobility possono dare è infatti essenziale per migliorare componenti già al limite delle loro prestazioni e l’u-nico modo per farlo è sviluppando nuovi strumenti capaci di misurare differenze infinitesime”

Luca MarassiLoccionimobility business Unit director

il parterre internazionale di relatori: da volksvagen a daimler, da general motors a ferrari, con denso, magneti marelli, continental, delphi, bosch, iav, cummins, fev, ricardo con il politecnico di torino e la chalmers University

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dossier: innovazione

La crisi economica ha rimesso in di-scussione il nostro stile di vita e il nostro modo di produrre e lavorare.

se pensiamo, ad esempio, che nelle marche (che restano una delle regioni più manifatturiere d’italia) c’è un’azien-da ogni 9 abitanti, con produzioni varie-gate e sparse sul territorio, ci rendiamo conto che ripensare ad aspetti come il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni e l’ottimizzazione della logi-stica sono imperativi a cui non ci si può sottrarre. in questo senso, Legambiente marche è in prima fila per promuovere e sostenere una nuova cultura e un nuo-vo approccio al lavoro, che porti bene-fici immediati alla filiera produttiva (ri-duzione dei consumi, lavorazioni meno invasive, miglior efficacia della rete dei trasporti, investimenti in ricerca) e, di conseguenza, anche al nostro stesso sti-le di vita, con un giovamento della qualità ambientale. si avranno, così, prodotti migliori, qua-litativamente superiori, con un ritorno positivo sul territorio, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello della tutela dell’ambiente. La parola d’ordine, quindi, è green eco-nomy, ovvero sviluppo sostenibile: lo con-fermano anche i risultati del meeting di giugno “rio20” per lo sviluppo sosteni-

bile mondiale, che a distanza di vent’anni dalla prima edizione, ha ribadito che per affrontare la crisi economica, è fonda-mentale ripensare l’intero sistema e stile produttivo. in una nazione come l’italia, che vanta un patrimonio culturale e pa-esaggistico incommensurabile, si assi-sterà ad un ulteriore passaggio, quello dalla green, alla soft economy, con un progressivo spostamento dell’economia dalla produzione di beni, a quella di ser-vizi. nelle marche, dove l’offerta d’arte e quella turistica sono un pilastro dell’e-conomia locale, la soft economy rappre-senta l’unica via d’uscita percorribile per lasciarsi definitivamente alle spalle la crisi. Lo confermano i fatti: le aziende che in-vestono in innovazione e ricerca, stanno affrontando la congiuntura attuale in modo vincente, mentre quelle che sono ancorate ai modelli del passato, stanno precipitando. più ricerca, più innovazione, più design: sono questi, quindi, i veri anticorpi che permetteranno di arrestare la caduta dell’economia locale e globale. a sfida si combatte non solo con un nuo-vo approccio economico, ma anche e so-prattutto con un diverso orientamento culturale e sociale.

green e soft economy per USCIRE daLLa crisiLuigino Quarchioni, presidente di Legambiente marche: “innovare significa migliorare la qualità della vita”

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dossier: innovazione

a r i a n u o v a

il “premio imprese per l’innovazione 2012” - realizzato da confindustria con il contributo della fondazione mai e con

la collaborazione di apQi - associazione premio Qualità italia - e di esperti valu-tatori nel campo dell’innovazione e della qualità, e giunto alla v edizione, segue un altro importante riconoscimento ottenuto dall’azienda fabrianese nelle scorse setti-mane: il “premio dei premi”, istituito dal-la presidenza del consiglio dei ministri ed assegnato alle migliori imprese in grado di mantenere e accrescere il proprio van-taggio competitivo attraverso l’innovazio-ne a 360 gradi. ciò a testimonianza che l’innovazione in elica è di casa, avendo l’azienda sviluppato un metodo di innova-zione peculiare che fa convivere due ap-procci in apparenza opposti: comprendere i bisogni dei clienti e rispondere alle loro esigenze e al contempo anticiparli, stu-diando prodotti innovativi e creando nuove tendenze di mercato. Uno sviluppo di pro-cessi innovativi facilitato dalle collabora-zioni avviate con Università e centri di ri-cerca italiani e internazionali, da un buon clima di lavoro che agevola lo scambio di informazioni e la proposizione di nuove idee, dal supporto fornito dalla fondazio-ne “ermanno casoli”, che mette a dispo-sizione dell’azienda l’arte contemporanea come palestra di pre-innovazione.

Le cappe da cucina non più semplici accessori ma oggetti dal design unico in grado di migliorare la qualità della vita: questa la filosofia che domina nel gruppo elica, presieduto da francesco casoli e guidato da andrea sasso. attiva nel mercato delle cappe da cucina sin dagli anni settanta, quotata in borsa dal 2006, elica è oggi leader mondiale in termini di unità vendute.

il gruppo vanta inoltre una posizione di leadership a livello europeo nella progettazione, produzione e commercializzazione di motori elettrici per cappe e per caldaie da riscaldamento.

con circa 3.000 dipendenti e una produzione annua di oltre 18 milioni di pezzi, il gruppo ha una piattaforma produttiva articolata in nove siti produttivi, quattro dei quali in italia, uno in polonia, uno in messico, uno in germania, uno in india e uno in cina.

“imprese per L’innovazione 2012”iL premio va a FABRIANOUn prestigioso riconoscimento – che va ad aggiungersi alla “menzione speciale expo 2015” – per il gruppo elica nel campo dell’innovazione

a cura della redazione

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L’appuntamento è per giove-dì 18 ottobre 2012, presso la sede del gruppo elica,

a fabriano: alle ore 18.00 sarà presentata rock-paper-scis-sors, una videoinstallazione frutto di un articolato progetto incentrato sulla città di fabriano e il suo territorio.le Motivazioni dell’asse-gnazione del preMioLa fondazione ha deciso di as-segnare il premio ad anna fran-ceschini – ci spiega marcello smarrelli - “per la qualità este-tica della sua ricerca, espressa attraverso il linguaggio cinema-tografico, e per l’abilità nel co-gliere il punto di vista da cui un luogo, un oggetto, un fenomeno, rivelano la loro natura più intima. per l’artista l’uso delle immagini in movimento è il mezzo predilet-to per una silenziosa, meditativa osservazione della realtà, uno spazio svuotato della presenza umana, dove lo scorrere del tem-po diventa tangibile”.

lo storico legaMe con la città di faBriano“La novità che caratterizza que-sta xiii edizione - dichiara de-borah carè, direttrice della fon-dazione – è rappresentata dalla volontà di coinvolgere in maniera determinante e più diretta la cit-tà che ospita il premio, fabriano, dove arte e industria hanno tro-vato una loro prima importante contaminazione nella produzione

della carta. città d’arte e distret-to industriale tra i più importanti d’europa, fabriano ha un’identità complessa e varia, che oggi più che mai ha bisogno di ripensarsi. credo che impegnarsi per co-niugare sempre più consape-volmente lavoro e produzione culturale d’avanguardia, possa attivare processi di innovazione e stimolare la creatività, aiutan-doci ad individuare soluzioni ine-dite per uscire dalla situazione di stallo economico in cui ci trovia-mo”.

rocK-paper-scissors: il progetto di anna france-schini per il preMio erMan-no casoli proprio per la sua capacità di cogliere l’essenza della real-tà adombrata dalle apparenze, anna franceschini è stata invitata a realizzare un lavoro di ricogni-zione del territorio di fabriano. La commistione di elementi le-gati al paesaggio naturale, urba-no e industriale, alla storia, alla cultura e alle tradizioni popolari, è il tratto che più ha colpito l’ar-tista. concepita secondo le rego-le combinatorie del gioco della morra cinese (conosciuto anche come sasso – forbice – carta), la videoinstallazione di france-schini sovrapporrà e mescolerà le immagini relative ai diversi aspetti che caratterizzano l’iden-tità del territorio, in un ritmico e reiterato tentativo di sopravvento

dell’una sulle altre, così come accade nella storia dei luoghi, sempre soggetti a continui mu-tamenti.

un dialogo tra arte e indu-stria all’insegna della so-steniBilitàLa presentazione del premio er-manno casoli sarà anche l’occa-sione per inaugurare lo spazio per proiezioni video progettato dallo studio di architetti salottobuono all’interno del centro logistico della sede fabrianese di elica, che ospiterà la videoinstallazione di anna franceschini. La speciale conformazione di questo spazio consentirà un’ottimale fruizione visiva e acustica delle opere, per-mettendo ai visitatori di isolarsi temporaneamente dall’ambiente di lavoro circostante. inoltre, la superficie esterna riflettente del padiglione, creerà un composto dialogo con la struttura che lo ospita, restituendo la presenza degli impianti industriali e delle fasi di lavorazione. Questo spa-zio sarà realizzato grazie al so-stegno di pLaLam - leader nella produzione di acciaio prerivestito - e di rUbner, gruppo operan-te a livello internazionale che da oltre 80 anni, con forte senso di responsabilità nei confronti della sostenibilità, ha messo il legno al centro della visione imprendi-toriale, acquisendo una grande competenza nella realizzazione di spazi abitativi.

Un Premio che testimonia il legame con Fabrianoè anna franceschini – nata a pavia nel 1979 - la vincitrice della xiii edizione del premio ermanno casoli, promosso dall’omonima fondazione e curato dal suo direttore artistico, marcello smarrelli

a cura della redazione

premio ermanno casoLi xiii edizione

anna franceschini foto di alessandro di gianpietro

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inforMazionifondazione ermanno casoli: stefania foistel. +39 0732 610801 - fax +39 0732 [email protected] www.fondazionecasoli.org

ufficio staMpafondazione ermanno casoli: marta colombomob. +39 340 3442805 [email protected]

ufficio stampa corporate elica: Lea ricciardimob: +39 335 [email protected]

con il patrocinio di: con il contributo di: in collaborazione con: con il sostegno di:

provincia di ancona

rocK-paper-SciSSorS entrerà a far parte di elica

contemporary, la collezione d’arte esposta presso la sede fabrianese di elica, aperta al

pubblico su prenotazione.

artista: anna franceschinititolo progetto: rock-paper-scissorsa cura di: marcello smarrelliproMosso da: fondazione ermanno casoliin collaBorazione con: elicacon il patrocinio di: ministero per i beni e le attività culturalicon il contriButo di: provincia di anconacon il sostegno di: plalam, rubner inaugurazione: giovedì 18 ottobre 2012, ore 18.00presso: elica, via dante n. 288, fabriano (an) periodo dell’esposizione: dal 19 ottobre al 22 dicembre 2012orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18, sabato dalle 9 alle 12, su prenotazioneingresso: libero

Premio Ermanno Casoli, XIII edizione

FONDAZIONEERMANNOCASOLI

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scopo della fondazione è quello di promuovere progetti capaci di met-tere in relazione arte ed organizza-

zioni aziendali affinché si possano inne-scare originali processi di innovazione rafforzando la creatività e la coesione so-ciale. naturale il collegamento con elica: tutte le attività promosse dalla fondazio-ne trovano infatti nella storica azienda fabrianese un incubatore all’interno del quale sperimentarne i risultati, affinché possano poi essere applicati in altri con-testi. il direttore artistico dell’istituzione è marcello smarrelli, mentre del comi-tato scientifico fanno parte esponenti di spicco dell’arte contemporanea come pippo ciorra, cesare pietroiusti e ma-rio cristiani e del mondo accademico e aziendale come pier Luigi sacco e gian-

na pieralisi casoli. numerose le iniziati-ve realizzate dalla fondazione ermanno casoli: e-straordinario, ad esempio, è un programma di formazione (patroci-nato dal ministero per i beni e le attività culturali) che porta l’arte contempora-nea nel mondo industriale: attraverso un ciclo di incontri teorici e di workshop, artisti di fama internazionale lavorano ad un progetto artistico con i dipenden-ti di un’azienda. L’iniziativa - realizzata in collaborazione con alcune delle più importanti società di formazione mana-geriale – è stata sperimentata in azien-de prestigiose quali artsana, biotronik, merck, brico center e ovviamente elica. fec for factories, invece, costituisce una nuova modalità di interazione tra arte e industria che introduce l’arte contem-

poranea nel vivo dei sistemi produttivi. gli artisti vengono invitati a confrontar-si con i processi creativi che precedo-no l’ideazione di un oggetto industriale, condividendo con designer, ingegneri, specialisti del marketing ed operai spe-cializzati un percorso progettuale rivolto a scoprire nuovi linguaggi e inesplorati metodi di lavoro. L’intervento dell’artista non è diretto alla creazione di un nuovo prodotto, ma alla messa a punto di una metodologia innovativa da cui possano scaturire nuovi oggetti industriali, nuove procedure e originali sistemi di comu-nicazione. in particolare, con il progetto aspiranti aspiratori dell’artista sissi è stata avviata questa metodologia: sissi ha raccolto la richiesta di elica e, con il lavoro curatoriale della fondazione er-

Una Fondazione per avvicinare arte ed impresaLa fondazione ermanno casoli - dedicata alla memoria del fondatore di elica - è nata nel 2007 con l’obiettivo di favorire il rapporto tra il mondo dell’arte e quello dell’industria promuovendo iniziative in cui l’arte contemporanea diventa uno strumento didattico e metodologico per realizzare ambienti di lavoro fortemente orientati all’innovazione

a cura della redazione

premio ermanno casoLi xiii edizione

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manno casoli, si è cimentata nel compi-to di ripensare il concetto di purificazione dell’aria. L’artista ha fatto costruire nella sede fabrianese dell’azienda, all’interno del Laboratorio prototipi, il suo atelier, che ha chiamato cubatrice. in questo spazio i dipendenti della fabbrica han-no visto nascere e crescere le opere di sissi, diventando partecipi e complici di questa genesi. i modi di fare e di pensare dell’azienda hanno iniziato a comunicare in maniera osmotica con quelli dell’ar-tista, contaminandosi fino a diventare un unico pensiero creativo. da questo delicato processo di scambio sono nati disegni, collage, riflessioni, sculture che concorrono alla narrazione, dal sa-pore mitologico, della nascita di dieci aspiranti aspiratori, cioè dieci poten-

ziali oggetti destinati a purificare l’aria. La loro genesi è raccontata da un video d’animazione intitolato casting. il video e l’intero progetto sono documentati sul sito www.aspirantiaspiratori.com. sem-pre stimolanti sono poi le fec Lectures, un programma di conferenze, seminari e incontri curati dalla fondazione. di volta in volta esponenti di vari ambiti vengono invitati ad esaminare un tema di interesse culturale e sociale. a febbraio 2012, per esempio, si è svolta in elica una conversazione con l’artista adeli-ta husni-bey, incentrata sugli elementi fondamentali che costituiscono il suo la-voro, volto a indagare il rapporto tra arte, società, politica, educazione, territori e storia. Questo incontro intendeva offri-re un’occasione per discutere sull’utili-

tà che l’arte contemporanea può avere in tempi di crisi, come attivatore di un processo partecipativo che aiuti a creare nuovi scenari e a trovare nuove soluzioni. con il progetto out of the company, infi-ne, le attività formative della fondazione proseguono anche al di fuori del conte-sto industriale, accompagnando le per-sone che lavorano nelle aziende a visi-tare le principali sedi espositive italiane e internazionali, le collezioni private, gli atelier degli artisti. Uno storico dell’arte e un trainer spe-cializzato in formazione manageriale si fanno mediatori della decodifica del linguaggio artistico contemporaneo. in-teressante l’esperienza fatta con oltre cento dipendenti del gruppo angelini ac-compagnati in visita al maxxi di roma.

MARCELLO SMARRELLI, dal 2007 direttore artistico

della fondazionedopo la specializzazione in storia

dell’arte contemporanea si è dedicato in particolar modo allo studio dei rapporti tra estetica,

pedagogia e formazione. già docente di storia dell’arte e storia del design presso la facoltà di architettura alla

“sapienza” di roma, dal 2011 è direttore artistico anche della fondazione pastificio cerere. collabora regolarmente con

le principali riviste di settore. ha curato numerosi progetti

d’arte pubblica e molte mostre in spazi pubblici e privati. è stato membro di importanti giurie per l’assegnazione di

premi per l’arte a nazionali e internazionali (premio furla,

premio per la giovane arte italiana, premio per l’arte

contemporanea della fondazione prince pierre de monaco, 6

artista) e curatore della v edizione del premio ariane de

rothschild. è consulente per l’arte contemporanea per molte

istituzioni, tra cui l’accademia nazionale di santa cecilia a

roma.

“Il lavoro di Anna Franceschini consiste in

un’indagine sull’esistenza umana, la visione

di un mondo fatto dagli uomini ma privo

della loro presenza, un momento sospeso

nel tempo attraverso il quale è più facile

percepire l’anima di un luogo”.

Marcello Smarrellidirettore artistico Fondazione Ermanno Casoli

foto di: ottavio celestino

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140

dottoressa carè, partiamo da una domanda forse scontata ma che ci aiuta a comprendere

l’alto significato culturale delle vostre iniziative. Qual è la missione della fondazione ermanno casoli?“se devo rispondere in poche battute, di-rei che è quella di promuovere i rapporti tra il mondo dell’arte e il mondo dell’im-presa, il che si traduce in un riverbero positivo per entrambi”.

concentriamoci sull’azienda.“prendiamo ad esempio l’arte contem-poranea: può davvero rappresentare uno strumento molto valido per lo sviluppo manageriale delle persone che lavorano nell’industria, qualunque ruolo queste ricoprano. e ciò per una serie di motivi: innanzitutto per la sua democraticità”.

non capisco.“solitamente in un’azienda, non essen-dovi esperti del campo artistico, tutti partono dallo stesso piano, e tale situa-zione porta gli individui a fare appello alla propria sfera emozionale. ho utiliz-zato questo termine non a caso: contra-riamente a quanto imposto da un model-lo che vede nella persona di successo il pieno distacco dalla sua parte emotiva, nell’arte le emozioni e i sentimenti sono parte integrante del lavoro, vengono valorizzate, elaborate ed espresse. Le aziende inseguono valori quali passione, coinvolgimento, fiducia, tutte componen-ti emozionali dell’organizzazione stessa che l’arte può far riaffiorare. Quando gli artisti vengono invitati a realizzare un lavoro in azienda coinvolgendo diretta-mente i dipendenti è come se si restitu-isse una “dimensione umana” al lavoro”.

lei prima ha detto che partono tutti dal medesimo punto di partenza, in quanto approcciano una disciplina in gran parte ignota. Quindi saltano le gerarchie …“certo, gerarchie e priorità che prima apparivano inviolabili fanno spazio a nuove scale di valori e dunque si crea un contesto più aperto e partecipato, con-dizioni necessarie per un’assunzione di responsabilità più diffusa ”.

Ma secondo lei, guardando al tessuto imprenditoriale italiano e marchigia-no, vi sono i presupposti per affrontare questi argomenti?“credo che mai come in questo momen-to la cultura e l’impresa abbiano neces-sità di collaborare. L’impresa sostenen-do la produzione di arte contemporanea ha la possibilità di intercettare contenuti e linguaggi d’avanguardia utilissimi per

“L’arte contribuisce a restituire una dimensione umana al lavoro”deborah carè, direttrice della fondazione ermanno casoli, afferma che “la sperimentazione, la ricerca, l’accoglienza del nuovo e del diverso, la capacità di muoversi in ambiti disciplinari diversi sono caratteristiche che la fondazione riconosce all’arte e possono rappresentare le armi vincenti per essere competitivi ed innovativi oggi”

di p.duranti

premio ermanno casoLi xiii edizione

Come ama ripetere il Presidente di Elica

Francesco Casoli, l’investimento nell’arte va

fatto “perché conviene”

“ “

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141

anticipare le esigenze di una società in continua evoluzione e gli artisti possono trovare ambiti sorprendentemente nuovi di espressione. affinché però ciò accada occorre curiosità, voglia di mettersi in gioco, sensibilità, disponibilità all’ascol-to di entrambi i protagonisti, non soltan-to dunque da parte degli imprenditori ma anche degli artisti e di quanti operano nel campo artistico!”

nel contesto che lei ha ben espresso si delinea tutta l’attività della fonda-zione ermanno casoli, che culmina con un importante appuntamento annuale: l’assegnazione del premio ermanno casoli. di cosa si tratta?“il premio ermanno casoli è per storia e per contenuti la manifestazione più rap-presentativa di quanto abbiamo detto sin qui. L’iniziativa nasce infatti proprio per

sostenere un artista nella realizzazione di un’opera d’arte che sappia relazionar-si con il mondo dell’impresa e con le per-sone che vi lavorano. dalla nascita della fondazione ermanno casoli - nel 2007 - il premio, che esiste dal 1998, non si configura più come l’assegnazione di un riconoscimento al vincitore di una com-petizione, ma come una “ricognizione” di giovani talenti presenti nel panorama artistico nazionale, al fine di individuare quello più adatto a ricevere la commis-sione per un progetto artistico da realiz-zare con e per i dipendenti di un’azienda che ha fatto propri i messaggi dell’arte. in altre parole, l’artista selezionato deve dimostrare di svolgere con il suo lavoro una ricerca in grado di valorizzare le per-sone e le relazioni tra di esse attraverso opere con uno spiccato carattere par-tecipativo e pubblico. Questo perché è

previsto, nella realizzazione del progetto, il coinvolgimento dei dipendenti dell’a-zienda che decide di sostenere il premio, condividendo i nostri obiettivi e la nostra mission”.

a proposito di aziende sostenitrici, par-liamo innanzitutto di elica …“elica - principale partner della fonda-zione e per il terzo anno consecutivo so-stenitrice del premio – ha fatto di questi valori la propria bandiera: i riconosci-menti nazionali e internazionali ricevuti su innovazione e qualità dell’ambiente di lavoro parlano da sé, a testimonianza del radicamento in essa di principi quali l’attenzione alle persone, all’ambiente e alla cultura”.

deborah carèdirettrice della fondazione ermanno casoli

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L’attività che la fondazione ermanno casoli porta avanti ormai da anni rap-presenta un esempio di come econo-

mia, cultura e territorio possono andare a braccetto. siamo di fronte ad un’impresa, l’elica – al cui fondatore è dedicata la fon-dazione - che coglie l’importanza dell’in-vestimento in cultura, all’arte che entra in fabbrica e ad una comunità, quella dei la-voratori, che partecipa e vive un contesto creativo. potremmo dibattere se l’arte con-temporanea realizza in questo modo il suo messaggio di liberazione, di umanizzazione del lavoro, o se invece essa è chiamata ad esercitare una funzione d’integrazione e adattamento all’ambiente di lavoro; fatto sta che le attività che vengono portate avan-ti dalla fondazione ermanno casoli metto-no al centro meritoriamente gli elementi formativi, di accrescimento delle capacità manageriali, relazionali e creative, l’educa-zione al bello e l’innovazione negli ambienti lavorativi e produttivi. La regione marche guarda con attenzione a questa attività per

l’originalità, la replicabilità delle sue spe-rimentazioni, l’animazione che produce intorno ai temi dell’arte contemporanea e al suo rapporto con il lavoro. con il premio annuale si realizza, inoltre, una ricerca pre-ziosa di talenti emergenti nel campo arti-stico e la scelta di questa edizione incrocia in modo particolare le sensibilità di un ter-ritorio, quello fabrianese, che sta cercan-do di vincere il corpo a corpo con la crisi all’insegna di nuove idee e progettualità. La fondazione ermanno casoli s’inserisce in questo quadro, rispetto al quale sono im-pegnati gli attori locali e la stessa regione, fornendo un contributo peculiare all’inse-gna di un vitale spirito d’avanguardia che interroga opportunamente la tradizione del nostro saper fare.

pietro marcoliniassessore regionale ai beni e attività culturali

L’ Assessore Pietro Marcolini: “Siamo di fronte ad un’impresa che coglie l’importanza dell’investimento in cultura”

premio ermanno casoLi xiii edizione

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Premio Ermanno CasoliXIII edizione

A cura di Marcello Smarrelli

18 ottobre 2012, ore18

Elica, Centro LogisticoPadiglione per proiezioni video

SalottobuonoVia Dante 288, FabrianoT. +39 0732 610 [email protected]

1Anna Franceschini →

Sci

ssor

s →

R

ock → Paper →

Promosso da

FECIn collaborazione con

Elica

Con il patrocinio di

MiBAC Il contributo della

Provincia diAnconaIl sostegno di

Plalam e Rubner

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inchiesta

lo scenarioUna relazione tecnica prodotta dall’a-nama (associazione nazionale agen-ti merci aeree) indica che “più del 60% delle merci aeree import/export da e per l’italia non è gestita dagli scali naziona-li. Le cause di questa anomalia vanno ricondotte essenzialmente alla vocazio-ne al traffico passeggeri da parte della maggior parte degli aeroporti nonché alla mancanza di servizi, infrastrutture ed operatori qualificati nel settore”. se il trasporto via mare fa riferimento alle merci che, per la loro tipologia e per le quantità, i tempi di spedizione non co-stituiscono la variabile principale, non è così per il trasporto aereo, che si rivol-ge alle merci leggere che necessitano invece di tempi di trasporto veloci. il si-stema cargo italiano è caratterizzato da una grande supremazia del trasporto su gomma. Laddove le esigenze di trasporto impongono la via aerea, le merci italiane

percorrono su strada una parte rilevan-te del loro viaggio prima di raggiungere i grandi aeroporti nazionali ma soprattut-to quelli europei. ben 1.400.000 tonnel-late di merci (dati del 2010), originanti o destinate in italia, hanno infatti utilizzato gli aeroporti di parigi, francoforte e am-sterdam quali terminal della tratta aerea per volare lungo le rotte che collegano l’europa con gli altri paesi del mondo. se a questo valore aggiungiamo le 900.000 tonnellate di merci che utilizzano invece gli aeroporti italiani, possiamo assume-re che il potenziale di riferimento per le merci da parte degli aeroporti italiani è di 2.300.000 tonnellate. per quanto inve-ce riguarda i trasporti tra l’italia e i paesi Ue, il vettore gomma rappresenta l’unica modalità oggi utilizzata. ciò è da ricon-dursi essenzialmente al fatto che le spe-dizioni sul territorio europeo avvengono in larga parte attraverso canali diretti e cioè con spedizioni gestite in proprio

dalle aziende che preferiscono questo sistema piuttosto che avvalersi di ope-ratori del settore. entrambe le situazioni non hanno certo favorito lo sviluppo del traffico merci sugli aeroporti italiani. e’ da domandarsi se ciò sia l’effetto del-la mancanza di una offerta adeguata da parte di questi o se l’ormai consolidato trasporto su gomma sia la causa per la quale gli aeroporti italiani non entrano in questo business. porsi questa domanda è un po’ come cercare di capire se sia nato prima l’uovo e poi la gallina o vice-versa.

gli aeroporti internazionali italianiLo stato attuale vede gli aeroporti italiani quali fanalini di coda nella graduatoria europea. all’aeroporto di parigi, primo in europa, che lavora 2.400.000 tonnellate di merci annue, si contrappone malpen-sa, primo in italia su questo business, con le sue 430mila tonnellate; praticamente

Il sistema Cargo aereoin Italia, nel mondo e....nelle MarcheL’imminente riassetto del sistema aeroportuale italiano annunciato nelle scorse settimane dal governo sembra prevedere per l’“aeroporto delle marche” una focalizzazione dello stesso sul traffico delle merci. molti sono i commenti negativi, spesso però fondati più su atteggiamenti emotivi che sulla conoscenza del valore del traffico merci. abbiamo chiesto al dottor carlo pietrosanti, che per anni ha ricoperto la carica di “executive vice president” presso la società aeroporti di roma che gestisce gli scali di fiumicino e ciampino, di aiutarci a capire qual’è il contesto del traffico delle merci aeree e quali possono essere le prospettive per lo scalo di falconara qualora la decisione di palazzo chigi venisse confermata. sull’argomento mL (anche attraverso il proprio sito www.mlmagazine.it) è disponibile a pubblicare ulteriori interventi e precisazioni, da parte sia del mondo istituzionale e degli addetti ai lavori, sia dei Lettori.

di c. pietrosanti

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poco più del 15 per cento! per non parlare di fiumicino, secondo in italia, con le sue 140mila tonnellate annue e bergamo, terzo in italia, con le sue 112mila tonnel-late. numeri, questi, che sparirebbero se inseriti nello stesso grafico insieme a parigi, francoforte (2.250.000 tonnel-late), amsterdam (1.525.000 tonnellate) e Londra (1.510.000 tonnellate). per non parlare, anche se solo a titolo di curiosi-tà, di hong kong (4.150.000 ton.), shan-gai (3.250.000 ton.), seul (2.700.000 ton.), dubai (2.300.000 ton.) e tokio (2.270.000 ton.). eppure questi sono mercati con i quali le imprese italiane hanno relazioni d’affari. su tutti questi aeroporti transi-tano merci provenienti o destinate in ita-lia; merci che gli aeroporti italiani, spes-so, non vedono neanche contrariamente agli utenti delle autostrade che le vedono transitare su grandi, inquinanti, rumoro-si, e spesso pericolosi, automezzi. vanno analizzati con interesse gli aeroporti di

amsterdam e dubai. sono aeroporti di nazioni che non mo-vimentano un così alto quantitativo di merci per i propri consumi interni; sono scali che hanno fatto del trasporto ae-reo, sia passeggeri che merci, un gran-de business attraverso la costruzione di due grandi hub. importante è la sinergia con le rispettive compagnie “di bandiera” (è anacronistico definirle così a seguito della liberalizzazione e delle trasforma-zioni dei loro assetti societari) e le loro divisioni “all cargo”; sinergie grazie alle quali allo sviluppo delle infrastrutture aeroportuali ha corrisposto un’offerta di eccezione sul mercato mondiale da parte dei due vettori. ma è probabile anche il viceversa; e tor-na l’enigma dell’uovo e la gallina ma in questo caso su una visone strategica di competitività e non in quella, tutta na-zionale, di resa incondizionata. Le note difficoltà dell’alitalia che ha ridotto le

rotte intercontinentali ridimensionan-do la flotta per una operatività di corto e medio raggio, ed ha abbandonato de-finitivamente la attività “all cargo”, han-no portato le imprese e gli spedizionieri italiani (soprattutto nel centro-sud del paese) a ricorrere ai vettori stranieri e a trasportare le merci su gomma agli hub di questi ultimi, favorendo lo sviluppo del trasporto via strada. oggi la più grande compagnia aerea “italiana” all cargo è la “cargo Lux”, multinazionale lussem-burghese con sede in italia, che opera su malpensa. nonostante il fatto che le stime degli osservatori di settore parlino delle merci aeree triplicate nei prossimi vent’anni, qui in italia nulla si continua a fare per adeguarsi a tale scenario; il rischio di vedere aumentare il traffico di automezzi sulle nostre autostrade sembra non essere considerato con at-tenzione. sempre a titolo di curiosità, va menzionato l’aeroporto di hong kong,

450.000

400.000

350.000

300.000

250.000

200.000

150.000

100.000

50.000

Malpensa Fiumicino Orio al serio Bologna Venezia Ciampino Linate Bescia Catania Torino

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inchiesta

che ha avviato un piano di ampliamen-to delle proprie infrastrutture cargo per arrivare ad una capacità di 9.000.000 di tonnellate di merci annue. numeri che sembrerebbero da capogiro ma che ben rappresentano quanto lo scenario sia in forte evoluzione. Le esperienze di hong kong, amster-dam e dubai confermano e, anzi avva-lorano, l’assunto che per gli aeroporti sia l’offerta a determinare la domanda. se il trasporto dei container via nave sta vedendo nascere un possibile concor-rente nel sistema ferroviario - esistono già collegamenti regolari nella tratta tra la germania e la cina (db schenker) ed altri sono in via di sviluppo (“trans-sibe-riana”, traceca, ed altri) - quello aereo rimane al di fuori dalla mischia in quanto la tipologia delle merci (leggere) e i tem-pi di trasporto determinano una compe-tizione tutta interna al sistema stesso e cioè tra compagnie aeree ed aeroporti.

gli aeroporti regionali italianigli aeroporti regionali erano, e sono ri-masti, fuori dai giochi. se nel passato erano fortemente condizionati dall’o-perativo di alitalia, oggi le cose vanno diversamente. La liberalizzazione del trasporto aereo ha visto questi aero-porti essere parte attiva sul mercato, alla ricerca di nuovi vettori e di sempre più appetibili offerte di voli per aumen-tare il numero dei passeggeri e i ricavi da essi derivanti. Lo sviluppo dei vetto-ri “low cost”, ryanair in primis, ha rap-presentato una grande opportunità che ha permesso di dare un forte impulso all’attività propositiva degli aeroporti nello sviluppo del traffico passeggeri. se però nel traffico ordinario i voli rappre-sentano delle opportunità di ricavo vali-de, non è così per questi voli in quanto tale tipologia di compagnie (ryanair non sfugge a questa regola) prevede il rico-noscimento a favore di queste, da parte

dell’aeroporto, di royalty commisurate al numero di passeggeri trasportati. royal-ty che erodono in maniera consistente i diritti di scalo incassati. Questo modello di business presupporrebbe che l’aero-porto possa compensare tale impegno economico attraverso le attività com-merciali presenti sullo scalo. ciò risulta altamente improbabile quando il numero dei passeggeri è modesto e non supera la soglia di almeno un milione. in mol-ti casi intervengono le istituzioni locali a compensare gli aeroporti per quanto versato a tali vettori con la convinzione che questi contribuiscano significativa-mente allo sviluppo del turismo sulla regione. molto spesso, per avere la cer-tezza del successo, vengono avviate rotte che hanno un buon livello di appetibili-tà anche da parte dei cittadini residenti che vedono loro offerte nuove possibi-lità di andare in vacanza a costi ridotti, a spese però di tutti i contribuenti. gli

CARLO PIETROSANTIE’ nato a Roma dove ha conseguito

la Laurea in Matematica e dove ha iniziato la propria carriera professionale inizialmente nel

comparto delle telecomunicazioni (Italcable e Telespazio) ed infine

presso la società Aeroporti di Roma, dove ha ricoperto il ruolo di Executive Vice President. Vive oggi a Staffolo (An) dove svolge

l’attività di Consulente di Direzione occupandosi principalmente

di sviluppo strategico e di reingegnerizzazione dei processi

di gestione. Nel comparto dei trasporti ha svolto attività di

consulenza, su tematiche di diversa natura, presso la Aerdorica S.p.A.,

Interporto delle Marche S.p.a. e presso la società Teleporto

Adriatico S.p.A., partecipata dalle Autorità Portuali di Venezia e

Ravenna.

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aeroporti regionali non hanno mai con-siderato con attenzione il traffico merci, fatta salva la attività dei maggiori courier (dhL, fedex; Ups, ecc.) che però, com’è noto, effettuano trasporti veloci di pacchi con prelievi e consegne a domicilio. al-cuni scali regionali, in verità, avrebbero grosse difficoltà ad orientarsi sul traffico merci sia per collocazioni geografiche, difficoltà logistiche, carenze infrastrut-turali e vicinanza con altri aeroporti maggiori. per altri aeroporti, soprattutto nel centro-sud d’italia, sarebbe invece una salvezza dalla morsa che li compri-me sempre di più. serie sono le minacce per le società aeroportuali che basano la loro operatività in maniera consistente sui vettori low cost; gli aeroporti vedono aumentare l’operatività dello scalo e i costi ad essa associati senza avere i ri-cavi in grado di compensare tali oneri.gli aeroporti regionali, tutti indistintamente, devono fare ricorso ai finanziamenti pub-

blici che però, per effetto di un recente decreto governativo, devono cessare. il rischio che questi corrono è l’uscita dal sistema aeroportuale nazionale e come ultima ipotesi la loro chiusura. va inol-tre considerato lo scarso interesse da parte di investitori privati ad entrare nelle compagini azionarie delle società di gestione di questi aeroporti perché i forti indebitamenti che gravano sui loro bilanci e gli investimenti da effettuare renderebbero l’impresa poco remunera-tiva in tempi ragionevoli. i nuovi azionisti dovrebbero inoltre sostituirsi alle ammi-nistrazioni locali nei finanziamenti che annualmente vengono erogati. appare ormai abbastanza evidente che per gli aeroporti regionali le compagnie low-cost hanno rappresentato più un danno che un’opportunità vera e propria; i bi-lanci delle loro società di gestione par-lano abbastanza chiaro e il loro futuro non appare roseo. il sogno di una cresci-

ta con scarso impegno ha sedotto molti manager aeroportuali, ma la situazione attuale vede i 18 aeroporti posti sotto osservazione dal “piano nazionale di svi-luppo del sistema aeroportuale naziona-le” lottare tutti per la loro sopravvivenza.solo l’aeroporto “federico fellini” di ri-mini sembra sia stato in grado di uscire da questa condizione di rischio, orien-tandosi solo sul traffico passeggeri. tor-nare indietro, e cioè rescindere i contrat-ti con questi vettori, sarebbe devastante sia per la popolarità dell’aeroporto, sia per l’impatto riduttivo sull’occupazione. il traffico merci sarebbe per alcuni di questi una via di uscita dalle morse dalle quali rischiano di essere schiacciati. in tanti anni di operatività nessuno scalo regionale ha valutato il traffico merci con attenzione; addirittura alcuni di questi lo hanno abbandonato definitivamente. gli scali regionali continuano ad essere con-dizionati dalla mancanza di infrastruttu-

Le merci sono per gli aeroporti regionali l’unica via di rilancio e l’unica via di espansione alle morse che li attanagliano

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re adeguate, da un operativo voli basa-to su aerei di modeste dimensioni non adatti al trasporto delle merci oppure su compagnie, le low-cost, che non accet-tano merci a bordo. per quegli aeroporti che hanno condizioni geografiche, logi-stiche ed infrastrutturali favorevoli si im-porrebbe che questi definissero un piano di rilancio operando un cambiamento significativo (va di moda oggi il termine “discontinuità”) alle proprie strategie inserendo lo sviluppo del traffico merci quale fattore fondamentale per la pro-duzione di valore. Le decine di milioni di tonnellate di merci che oggi transitano sulle strade e sulle autostrade nazio-nali devono essere oggetto di conquista soprattutto in quelle zone del territorio italiano dove esistono distretti industriali di eccellenza e dorsali autostradali facil-mente accessibili. Le merci sono per gli aeroporti regionali l’unica via di rilancio e l’unica via di espansione alle morse che

li attanagliano. il sistema aeroportuale italiano, per ciò che concerne il traffico merci, è fortemente sbilanciato verso il nord italia e ciò penalizza le imprese del centro-sud, soprattutto dell’area adria-tica, che devono affrontare lunghe tratte autostradali prima di poter far giungere le loro merci in un aeroporto in grado di soddisfare le loro esigenze di trasporto. trasferire merci da bari a malpensa non è poi tanto diverso dal trasportarle da ancona a francoforte. eppure l’aeropor-to di bari, che ha un movimento di circa 4.000.000 di passeggeri annui e non è considerabile un aeroporto regionale, ha abbandonato definitivamente il traffico merci così come ancona, nonostante la sua favorevole posizione ma con soltan-to 610.000 passeggeri annui, non lo sta considerando con la dovuta attenzione. sono, questi, indicatori significativi di un sistema nel suo complesso poco reattivo nei confronti delle opportunità derivan-

ti dal traffico merci. nel caso di bari si stanno perdendo opportunità di maggiori ricavi, nel caso di ancona si sta mettendo a rischio la sua stessa sopravvivenza.

di C. Pietrosantiexecutive vice president presso la società aeroporti di roma, attualmente svolge attività di consulenza direzionale nelle marche

DISPONIBILITÀ DI RISORSE FINANZIARIE PUBBLICHE SEMPRE PIÙ LIMITATEL’obiettivo di risanamento del bilancio nazionale as-sunto dal governo prevede tagli sempre più consistenti ai trasferimenti finanziari alle amministrazioni locali condizionando la loro capa-cità di spesa

RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA AEROPORTUALE ITALIANOil piano nazionale di svilup-po del sistema aeroportuale ha messo sotto osservazione 18 aeroporti regionali, falco-nara incluso, prevedendone la chiusura nel caso di man-canza di capacità di perveni-re ad un bilancio sostenibile senza finanziamenti pubblici

MODELLO DI BUSINESS POCO PERFORMANTEaumenta l’operatività dell’aeroporto ma non migliorano le performance economiche della società.

SCARSE POSSIBILITÀ DI PRIvATIZZAZIONEgli aeroporti regionali non sono oggetto di interesse da parte di investitori privati

inchiesta

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a casa di

B E N V E N U T IAL MUSEO DELGIOCATTOLO

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oggi i sogni dei bambini si sono addormentati. Un tempo i balocchi ve-

nivano da essi costruiti o as-semblati con la loro fantasia.

oggi le case produttrici ti of-frono milioni di giocattoli già pronti.in tanti anni abbiamo collezionato tutto quello che riguardava il tema dell’in-fanzia nelle varie fasi. il fine principale è la condivisione di tutto questo con i ragazzi, la famiglia e la scuola, mon-di primari dell’evoluzione dei giovani. alla fine della visita i piccoli restano incantati dalle cose che non conoscevano e i

grandi emozionati per aver ri-trovato tanti oggetti che han-no fatto parte del loro passato. vedere per credere”

cosa vi aspetta?il museo dell’infanzia e dei giocattoli antichi a sirolo, fondato nel 1994 da gabriele schiavoni, appassionato col-lezionista, propone un’esposi-zione permanente della sud-detta tematica. nelle vetrine sono esposti balocchi, abiti, accessori e strumenti della vita quotidiana d’altri tempi.

Qual è il messaggio?coscienza critica: il passato ci

appartiene come le radici ap-partengono ad un albero, pre-sente e futuro sono il tronco e la chioma dell’albero, senza la storia (le storie) dell’infanzia, questo albero mancherebbe di metà radici e non potrebbe stare in piedi.

Sensibilizzazione: per questo la storia del bam-bini è importante almeno quanto quella degli eroi e del-le battaglie. noi non preten-diamo di raccontare le storie del bambino. piuttosto ci con-centriamo sui suoi passatem-pi e sulle immagini di epoche passate.

Contro l’oblio:chi scrive per loro? La loro innocenza lascia traccia? noi seguiamo questi percorsi, diamo spazio e importanza al nostro museo.

Sui bambini, per tutti: Questo senso della storia è importante per tutti; mamme, papà, nonni, bisnonni, inse-gnanti fanno parte delle sue radici.

“di a. siria

www.ilmuseodelgiocattolo.netviale 1° maggio, 1 sirolo

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motori

nel capoluogo piceno, dal 20 al 22 luglio si è disputata la 51^ edizione della coppa paolino teodori, intitolata al presidente dell’automobile club che ne avviò l’orga-

nizzazione nel 1962. La gara, ottava prova del campionato ita-liano, dove la teodori è in calendario ormai da diverse stagioni, è stata purtroppo influenzata dal maltempo. sul percorso da colle san marco a san giacomo (5031 metri e 380 di dislivello) si sono sfidati quasi 200 piloti: al via auto storiche, e3, minicar, gruppo n ed a, e1 italia, gt, prototipi e monoposto, davanti al solito grande appassionato pubblico che ha preso d’assalto le curve ed i tratti più spettacolari. La gara, che è una gran festa del piceno, ha vissuto emozionanti prove ufficiali con distacchi minimi tra i protagonisti. La pioggia iniziata a cadere al via della seconda manche, ha reso tutto più difficile per piloti ed organizzatori, oltre che per il pubblico. a poche partenze dalla fine un incidente che ha costretto allo stop e la pioggia diventata nubifragio hanno portato lo staff or-ganizzatore ed il direttore di gara a decidere per la sospen-sione della gara. nell’albo d’oro è stato così inciso il nome di domenico scola junior, classe 1991, che succede al nonno do-menico, “don mimì” per gli appassionati, che aveva vinto l’e-dizione 1977 e che corre tuttora, pur ultraottantenne. anche i figli emilio e carlo hanno gareggiato fino a poche stagioni fa. scola jr, figlio di carlo, con una osella pa21/s-honda della cosenza corse ha portato una ventata di freschezza in un am-biente dove la grande esperienza conta, eccome. fabrizio pe-roni, quinto assoluto dietro al trentino christian merli, è stato il miglior marchigiano al traguardo, come spesso gli succede da molte stagioni. L’ascolano aveva un’occasione ghiotta per far ancora meglio: ha debuttato con la picchio, che nasce nella factory a pochi km da ascoli, ma non ha avuto il tempo neces-sario per tirare fuori il potenziale dalla veloce p4 turbo. il gran-de spettacolo messo in mostra dai bravi piloti e dalle belle vet-ture in corsa ha visto in evidenza i vincitori dei vari gruppi come il bolognese fulvio giuliani (Lancia delta evo) nell’e1 italia, i trevigiani antonio forato (Lamborghini gallardo) e Lino varda-nega (mitsubishi Lancer) hanno vinto la gt ed il gruppo n, il bolzanino rudi bicciato (mitsubishi) si è imposto nel gruppo a, mentre il pescarese roberto chiavaroli (mini cooper) è preval-so nella racing start. successo ascolano in e3 con gianlindo filiaggi (opel calibra) e nelle auto storiche con il reatino gra-ziano Lunari (volkswagen golf gti).

Coppa Teodori condizionata dal maltempo: ha vinto scola jr, erede di una famiglia di piloti

di g. saluzzi

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cULtUra

Lavoricidi è un romanzo cooperativo scritto da 15 giovani autori mar-

chigiani che hanno sviluppato altrettanti personaggi, le cui vicende si intrecciano in quei dolci e stretti appezzamenti di marche che si estendono da ancona a macerata a fermo, nella tragedia quotidiana oggi nota con la dicitura mercato deL Lavoro. brani di dis-ordinaria frustrazione, tratti da storie vere, spesso vissute in prima persona dagli autori stessi. Lotta quotidiana che si tramuta in letteratura, per raccontare senza peli sulla lingua i luoghi, le situazioni,

le illusioni e le disillusioni che stanno minando la salu-te mentale di tre generazioni di lavoratori. 15 storie che ne compongono una sola, foto-grafia in movimento che con amara o ironica naturalezza accompagna il lettore in un girone dantesco, ove il con-trappasso è perfido e sottile, e la condanna a tempo inde-terminato della moltitudine è inversamente proporzionale alla predestinata ascesi del privilegiato.

I Registi: vivono entrambi a macerata e insieme hanno dato vita al progetto di scrittu-

ra collettiva e sociale del clan zaratan.

Jonathan Arpetti: un po’ im-piegato e un po’ scrittore, il suo primo romanzo fino alla fine del mondo (giovane holden editore 2007), da cui è stata tratta la rappresen-tazione teatrale “rifrazioni”. nel maggio 2010 ha vinto un concorso letterario per autori esordienti (salone del libro di torino, organizzato da radio 24 in collaborazione con cult editore) con il libro i Love ju (romanzo d’amore sulla ju-ventus), che presto diventerà un film diretto da alessandro

valori e francesco colangelo, per il quale sta scrivendo la sceneggiatura.

Paolo Nanni: diplomato in giornalismo, lavora nell’am-bito della comunicazione e della promozione culturale collaborando con varie asso-ciazioni a progetti sociali, ar-tistici e musicali. videomaker, realizza cortometraggi e vide-odocumenti. appassionato di cinema, ha fondato il cineclub “vertigine” e allestisce rasse-gne e retrospettive. è anche autore e regista teatrale.

[…] Nicole ha scoperto il trucco per trovare lavoro.Giacomo aspira a sconfiggere il boss. Domenico programma la sua vita.[…]

www.lavoricidi.wordpress.com

gli autorimarco apolloni, jonathan

arpetti, christina barbara assouad, Laura

crucianelli, asmae dachan, silvia del

beccaro, diletta fabiani, andrea ferroni, sonia

Lattanzi, david miliozzi, paolo nanni, emanuele

properzi, francesca riccioni, alessandro seri,

carmelita tesone.

Lavoricidipresentato in anteprima nazionale il 1 maggio a macerata, il romanzo a 30 mani sul lavaoro-non lavoro ha ottenuto grande successo anche al salone del Libro di torino

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cULtUra

da un sogno del musicista-ama-nuense màlleus, negli studi di regi-strazione posti nel sotterraneo del

suo castello di recanati, nasce “marilyn 2012”, un brano dedicato alla vita e alla bellezza sempre viva della celebre star americana, in occasione del 50° anniver-sario della sua scomparsa. Un brano acu-stico genere country-rock, che nasce da un sogno di màlleus realmente avvenuto nel 1976 quando, durante il servizio di leva, marilyn monroe gli apparve una notte, gli sussurrò alcune note di una melodia e gli chiese di comporre una canzone per lei. màlleus al risveglio compose e registrò su-bito quel brano, con l’aiuto di una chitarra e di un registratore, ma terminato il servizio militare al ritorno a casa la cassetta sparì misteriosamente. fu ritrovata solo pochi

mesi fa, nel sotterraneo del castello, dopo ben 36 anni. màlleus ha deciso di registra-re e pubblicare il brano, dedicandolo con grande passione e tenerezza a lei, l’unica meravigliosa donna protagonista del so-gno, marilyn monroe, attrice, straordinaria icona della femminilità, che il prossimo 5 agosto sarà ricordata in tutto il mondo, a 50 anni dalla tragica scomparsa. il testo della canzone, scritto in inglese, narra di un viaggio nella vita, alla ricerca dei sogni e delle speranze che si portano nel cuore, impacchettati nella valigia del proprio io; sogni che hanno guidato marilyn in un luo-go solitario con tante luci, dove la fama e la celebrità sono il premio. poi… la scoper-ta del nulla: quando il vuoto dell’esistenza ha corroso la sua anima, marilyn è caduta nell’abbraccio della vita, con tante pagine

vuote del suo libro ancora da riempire. Una marilyn lontana, ma così fortemente pre-sente, un’immagine nella quale possiamo riconoscere ben chiara la sua stella… La luce in lei brilla ancora, attraverso il suo viso, il suo ricordo, grazie alla musica, alle canzoni che ci ha lasciato. il brano dura 3’ 46”, è interpretato dalla splendida voce solista di sherrita duran, cantante americana che vive in italia, composto e arrangiato da màlleus, registrato e mixato nei suoi studi di recanati, con la parteci-pazione di straordinari musicisti. michele Lelli alla batteria, paolo galassi al basso, riccardo carestia alle chitarre, giuseppe gismondi alla slide guitar, savino Lattan-zio al banjo, riccardo d’angelo al mando-lino, fabio verdini all’organo hammond e sergio reggioli al violino.

Marilyn, un’emozione sempre vivac’era una volta… in un castello sulle colline di recanati un amanuense di nome màlleus, che fece un sogno…e compose una musica “marilyn 2012”

MARILYN 2012Tutte le speranze che hai portato nel tuo cuore

e tutti i sogni che avevi, li hai impacchettati alla partenza.Essi ti hanno guidato in un luogo.....tante luci, tanti occhi,

un luogo molto solitario dove la fama e la gloria erano il premio.

Tutta la gloria e tutta la famanon potevano colmare il senso di vuoto che sentivi dentro;

una dea della bellezza, “ hai avuto tutto! “....dicevano,e insieme al tuo sorriso perfetto, è rimasto il tuo forte desiderio per l’amore.

Marilyn, non hai vissuto abbastanza per vederequanto noi tutti ci rispecchiamo nella tua fragilità.

Marilyn, non ti sei mai resa contodella bellezza, della grazia e di tutto l’amore.....che tenevi dentro.

Molti anni fa, sei caduta dall’abbraccio della vitacon tante pagine vuote del tuo libro ancora da riempire.

Anche se sembri così lontana, possiamo ancora vedere la tua stella.La luce in te brilla ancora attraverso il tuo viso immortale.

(adattamento del testo inglese in italiano)

e’ possibile scaricare “marilyn 2012” su itunes e godere del video, girato in un magico scenario, su youtube. Info www.malleus.biz

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visitando un appartamento da me ri-allestito, una giovane coppia mi disse: “questa atmosfera ci piace!

non sembra di essere in provincia, ma a parigi o a new york...sembra di essere al centro del mondo! i proprietari viag-giano molto?” da qui lo spunto: non im-porta dove vivi, se in provincia o in una grande città. importa invece cosa pensi e sogni, quali atmosfere preferisci. non conta se e quanto parti: oggi il viaggio è anche virtuale. attraverso le immagini e le informazioni, viviamo situazioni anche molto lontane come se fossero quotidia-ne: siamo dei veri cittadini del mondo. in un attimo, puoi visualizzare qualsiasi posto nel mondo e giudicare, scegliere, preferire. pensate, per esempio, a qua-li sarebbero le vostre tappe ideali di un viaggio intorno al mondo: la vostra casa potrà rispecchiare questo desiderio. Una volta si arredava in stile inglese, proven-zale, classico, antico o moderno, cercan-

do di rispettare la coerenza di quella ispi-razione fin nei dettagli. oggi sogniamo di vivere a parigi, però ci piacciono anche le atmosfere da loft americano, e d’inver-no preferiamo il calore di un cottage di montagna piuttosto che la suggestione della campagna inglese. possiamo far prevalere l’atmosfera che vorremmo in-torno a noi, per poi capire quale arredo ci riporta a quelle atmosfere, anche dif-ferenti e mescolate insieme? sì, magari comprando mobili già vissuti, non per forza di grande valore, da far risistemare o ridipingere senza doverlo per forza ri-portare allo stato originale. va bene an-che acquistare pezzi di produzioni attuali che però si ispirano a precisi filoni sto-rici e geografici di design. nell’abbinare pezzi di stili molto diversi, sono impor-tanti i volumi e le proporzioni, così come i colori. ad esempio, prima di scegliere, è meglio definire i due o tre colori prin-cipali che vogliamo a casa, verificare che

stiano bene insieme e declinarli in toni caldi o freddi. per mantenere un buon equilibrio evitando gli eccessi, invece, è meglio scegliere pezzi non esaspera-ti nelle forme e dettagli: un conto è un mobile con linee francesi, altra cosa è un pezzo in pieno stile barocco e un mobile d’ispirazione cinese non è per forza una cassettiera laccata nera con disegnati draghi rosso e oro. se un arredo ha un impatto molto forte, dipingerlo del co-lore delle pareti aiuta a smorzarne la presenza; oppure dedicare ad una stan-za una ispirazione prevalente e abbina-re mobili semplici e lineari ad altri più caratterizzati. partiamo dalla cucina: la parte tecnica completamente in acciaio, di quelle lineari e funzionali che sono a vista in certi bei ristoranti, un tavolo e sedie di origine amish in legno di ciliegio con un grande armadio in legno laccato opaco invece dei soliti mobili componibili da cucina. il living con un tavolo laccato

Nuovo Stile:

à porter

Cassettiera Gustavianadivano - Chesterfield credenza Provenzale

Cittadino del Mondo

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Cittadino del Mondodalle linee pulite, sedie con braccioli in acero naturale e seduta in paglia di carta di stile danese, una capiente credenza svedese in stile gustaviano con il top la-sciato come in origine e il resto ridipinto del colore del muro. il divano contem-poraneo con comodi cuscini imbottiti di piume, abbinato a 2 poltrone di stile francese, ma tutto rivestito dello stesso tessuto e colore. in camera da letto una cassettiera in stile italiano fine ‘800 e il letto di gusto provenzale, entrambi lac-cati in 2 toni dello stesso colore (più chia-ro l’uno, più scuro l’altro). Lo studio – o l’angolo lettura – può ospitare una libre-ria da pavimento a soffitto con i ripiani in legno e i montanti in ferro verniciato canna fucile in stile post-industriale e un’avvolgente poltrona di design finlan-dese in pelle color tramonto del nord. Le lampade da terra di ispirazione liberty di metallo color fumo di Londra, abbinate a lampade da tavolo in legno lavorato al

tornio e cerato, ma tutte accomunate dai cappelli in cotone bianco egiziano. per i quadri e le fotografie, alternate corni-ci minimali in alluminio satinato bronzo ad altre di legno colorato come le pareti, appesi con corde che scendono a muro dal soffitto. con un lavoro ben coordi-nato il risultato sarà sorprendente e le atmosfere coinvolgenti. Un esempio pra-tico è quello di un cliente che ha posto un forte vincolo nella ristrutturazione della mansarda: “voglio tutto bianco, dal pavimento ai muri a qualsiasi mobile e oggetto. e la voglio moderna”. superato il primo imbarazzo e riflettendo su come creare un ambiente che fosse comunque confortevole e non gelido e abbagliante, abbiamo risolto recuperando parte degli arredi delle precedenti abitazioni, che comunque testimoniavano la vita e la storia del proprietario, integrandoli con altri nuovi più lineari e attuali. i materiali usati? Legno liscio laccato, legno vissu-

to e levigato, tessuti a trama grossa con altri più leggeri e semi-trasparenti, pie-tra e vetro opaco ma tutti riportati nello stesso codice di bianco. insieme hanno dato un effetto materico completamente differente: ognuno dei pezzi dell’arredo ha mantenuto identità e calore contri-buendo a rendere accogliente l’ambien-te. alla festa d’inaugurazione per il rin-novo della mansarda, il commento di molti invitati e amici è stato: “sembra di essere a mikonos“ oppure “ma dove siamo, in california?!” La casa si trova nel parco del conero, la nazionalità del padrone di casa è il mondo.

a cura di G life styleS

tavolo stile Amish armadio della Normandia

poltrona da lettura di stile danese

vasca stile vittoriano

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rosato, l’esclusivo marchio di gio-ielleria oggi facente parte del gruppo bros manifatture, ha pre-

sentato la sua prima collezione in occa-sione di vicenzaoro fall, la mostra inter-nazionale di gioielleria e orologeria che rappresenta il business hub di eccellen-za per il settore. dall’8 al 12 settembre all’esterno dell’ingresso principale della fiera, i visitatori hanno potuto vivere un’e-sperienza indimenticabile, con un sug-gestivo spazio appositamente creato per godere la “rosato experience”, un luogo emozionale per conoscerne l’universo e la filosofia. Una presenza fortemente vo-luta dagli organizzatori dell’evento, che hanno visto nella rinnovata presenza di rosato una garanzia di attrattività ver-so i più importanti clienti internazionali, che, immancabilmente, hanno mostrato grande interesse e apprezzamento. ren-dere felici le donne, esaltare la sensibilità

femminile con oggetti unici, collezionabili e desiderabili, da condividere ed amare. Questa la mission del brand che vanta un’attenzione estrema ai particolari, alla lavorazione e ai singoli dettagli. La nuova “anima” rosato ha fatto breccia nel cuore delle donne. Bros Manifatture e rosato: un Bi-noMio di stile e originalitàè passato un anno – era il 16 settembre 2011- da quando bros manifatture, grup-po leader nel design e nella produzione di gioielli, cinturini, orologi e astucci per la gioielleria, ha annunciato di aver siglato un accordo per l’acquisizione del brand di gioielleria rosato. bros manifatture, so-cietà a cui fanno capo importanti brand quali bros, brosway jewels, brosway watches, dhiva, officina italia e s’agapò è una solida realtà imprenditoriale che nel 2011 ha registrato un incremento del

43% rispetto all’anno precedente. tali straordinari risultati sono frutto della costante attenzione prestata alla ricerca stilistica, alla cura per i dettagli e all’in-novazione delle forme e dei materiali. massima attenzione che si è dimostrata anche nei confronti delle esigenze dei consumatori, realizzazione di campagne di comunicazione mirate e di grande im-patto. Lanfranco beleggia, presidente e fondatore di bros manifatture esprime così la sua soddisfazione per questa nuo-va acquisizione: “rosato è un brand che ha fatto della creatività e della ricerca d’innovazione il proprio credo. ecco per-ché sono felice di aver intrapreso questo importante progetto che ha come obietti-vo quello di ritrovare presto rosato nelle migliori gioiellerie d’italia e del mondo.”

Grande successo al VicenzaOro Fall per il lancio ufficiale della nuova, suggestiva esperienza Rosato sotto la guida di bros manifatture, rosato conquista il pubblico internazionale

guarda la nuova collezione su: www.rosato.it

tendenze

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Mission:Rendere felici le donne Esaltare la sensibilità femminile, con oggetti unici, collezionabili,

desiderabili

Gioielli che raccontano storie:Spesso ci accorgiamo che determinati gesti, profumi o dei semplici oggetti richiamano vivamente sensazioni molto forti appartenenti al nostro

passato. Si tratta di libere associazioni mentali che si manifestano

inconsapevolmente e che ci procurano uno stato di gioia improvviso.

Rosato si avvale degli ancoraggi emotivi di oggetti di culto quotidiani

I gioielli Rosato rappresentano ogni momento della nostra vita, il caffè la mattina, i viaggi

che abbiamo fatto e quelli che sogniamo di fare, la scarpa che abbiamo sempre

desiderato possedere, profumo che indossiamo nelle occasioni speciali, il gioco preferito di

quando eravamo piccoli... Preziose miniature iperrealistiche in grado di scatenare sensazioni ed emozioni indelebili. Monili da indossare e

collezionare, condividere e amare.

MY SH OE SCO LLECTI ON

MY HO MECO LLECTI ON

MY BAGSCO LLECTI ON

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tUrismo

il vostro armadio è strapieno, avete così tanti vestiti che potreste allestire un mercatino vintage e le scarpe han-

no iniziato a camminare per casa da sole. eppure, il vostro sogno più ricorrente è fare shopping e, saldi o meno, riuscite sempre a trovare una buona scusa per fare acquisti! in questo caso, siete nel-la regione giusta! nelle marche - si sa – gli outlet non mancano e partendo da pesaro fino ad arrivare a fermo ci sono più di cento buoni motivi per fermarsi e fare shopping. noi abbiamo seleziona-to per voi i più invitanti, quelli nei quali fare follie e per i quali concedersi anche più di un giorno di ferie. per accarezza-re tessuti pregiati, lasciarsi sedurre di colori e trovare non un vestito da sogno, ma mille! partendo dalla provincia di pe-saro – Urbino, vi segnaliamo free port a pesaro, dov’è possibile trovare polo, ralph Lauren e timberand scontati da giugno del 50% (sul prezzo outlet), men-tre a schieti di Urbino potrete svaligiare l’assortimento di pelletteria e abbiglia-mento di piero guidi. scendendo a civi-tanova marche, è impossibile non fare un salto da fornarina e da cesare paciotti: dei famosi marchi italiani troverete capi per uomini e donne di tutte le età. se in-vece è l’abbigliamento sartoriale quello che desiderate, puntate la bussola ver-so tolentino (mc): ad attendervi ci sarà

tombolini area t, con abbigliamento uomo/donna. siete alla ricerca, oltre che di abbigliamento e calzature, anche di accessori, bigiotteria e profumi? varca-te la soglia di fabi shoes a monte san giusto e non avrete che l’imbarazzo della scelta. ma per gli amanti di scarpe e pel-letteria, il vero sogno comincia a fermo, il distretto dei calzaturifici d’eccellenza! tra i tanti che potete visitare, vi consi-gliamo simoncelli cinture, che produce cinture per uomo e donna anche su mi-sura, franco cimadamore, dove si trova-no solo prodotti artigianali su misura e di alta qualità (entrambi a montegranaro) e gianmarco Lorenzi che dedica la sua produzione esclusivamente alle donne (porto sant’elpidio). passando ai brand più noti, potrete di-vertirvi nell’outlet geox di montegrana-ro e al nero giardini bag spa a monte san pietrangeli. impossibile non citare tod’s spa e prada a porto sant’elpidio: nel primo potrete scegliere tra tod’s, hogan, fay, nel secondo, anche miu miu, car shoe e church. cercate qualcosa di davvero prezioso? andate allora alla sartoria Luca paolorossi che si occupa di abbigliamento maschile su misura e di alta qualità. infine, per gli aman-ti dell’abbigliamento davvero rock, c’è l’harley davidson motor cycles outlet di montegranaro.

Shopping time!tra scarpe griffate e abiti mozzafiato, una mini guida tra gli outlet marchigiani!

a cura della redazione

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zona pesaro – Urbino:

Free portvia esposizione, 9 pesarotelefono/fax: 0721/23273marchi trattati: polo, ralph Lauren,timberand www.freeport-outlet.com

piero gUidis.p n.9 feLtresca, 224schieti di Urbino (pU)telefono/fax: 0722.59086cosa si trova: pelletteria, abbigliamento www.pieroguidi.com

macerata - fermo: Fornarinaindirizzo: via pirelliz.ind.le a - civitanova marche telefono/fax: 0733.829728cosa si trova: calzature, abbigliamento uomo, donna, bambinowww.fornarina.it

tombolini area tcontrada rancia, 862029 tolentino - maceratatel. 0733 961735 - 0733 962704 [email protected] si trova:  abbigliamento  sartoriale Uomo / donna Fabi ShoeSvia bore chienti . m.s. giustotel. 073383921  www.fabishoes.itcosa si trova: calzature, abbigliamento, accessori, bigiotteria e profumi, Uomo/donna

Simonelli cintUrevia san tommaso 118 c, 63812 monte-granarotel. 0734891613cosa si trova: cinture Uomo / donna, anche realizzabili su misura.www.cinturesimonelli.it

Franco cimadamorevia carducci 20, montegranarotel. 0734 892970 www.francocimadamore.itcosa si trova: calzature Uomo, esclusi-vamente prodotti artigianali su misura di alta qualità

Sartoria lUca paoloroSSivia giovanni di vittorio 9, filottranotel. 0717223503 www.lucapaolorossi.itcosa si trova: confezioni Uomo, su misura di alta qualità

gianmarco lorenzivia dell’artigianato 24 porto santelpidiocosa si trova: calzature donna

ceSare paciottiindirizzo: via pirelli 16z.ind.le a - civiitanova marche telefono: 0733/7906429 cosa si trova: calzature, pelletteria, abbigliamento Uomo/donna www.cesarepaciotti.it

tod’S Spastr. provinciale brancadorosant’ elpidio a mare telefono outlet: 0734.871671marchi del gruppo: tod’s, hogan, faycosa si trova: pelletteria, scarpe, abbigliamento, cinte, cinture, porta-chiavi, tshirt e maglie  www.todsgroup.com

pradavia mostrapiedi ii°- Località brancadoro di casette d’ete - sant’elpidio a mare telefono: 0734-666066marchi trattati: prada, miu miu,car shoe, churchcosa si trova: calzature, abbigliamento, pelletteriawww.prada.com

geoXvia alpi, 200 - Loc. villa Lucianimontegranaro telefono/fax: 0734.893901 cosa si trova: calzaturewww.spaccimarche.com

harleY daVidSon motor cYcleS oUtlet via aLpi , 133/135 montegranaro telefono/fax:0736 - 8991 cosa si trova: abbigliamento sportivo www.spaccimarche.com

nero giardini - bag Spavia dell’artigianato, 6 63010 monte san pietrangeli telefono: 0734.969422cosa si trova: calzature, abbigliamento, pelletteria, accessori www.nerogiardini.it

loriblUvia dell’edilizia 3.marchi trattati: Loriblucosa si trova: sandali, sneakers con borse abbinate. sneakers eleganti da uomo. www.spaccimarche.com

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tUrismo

Una delle scelte più impegnative nell’organizzazione di un matri-monio è certamente quella del-

la location: dare alla cerimonia e alla festa la cornice ideale è fondamentale per la migliore riuscita dell’evento e per la gioia degli sposi e degli invitati. villa Lattanzi, a torre di palme, nel fermano, è una dimora storica da sogno, il posto ideale dove poter celebrare le proprie nozze. è un’incantevole cinque stelle di costruzione settecentesca, che offre tut-to il fascino di un palazzo d’epoca, uni-to ai comfort di un hotel moderno, con annesso ristorante e parco privato. a sostenere e assistere gli sposi in tutte le fasi dell’organizzazione dell’evento più romantico della vita viene messo a loro disposizione l’event specialist, un profes-sionista del matrimonio che saprà consi-gliarli e suggerirli, dalla scelta del menù a quella dei fiori, dalla sistemazione dei

tavoli alla scelta dell’allestimento. a ren-dere ancor più speciale questa location è la possibilità di svolgere al suo interno anche la funzione religiosa, grazie alla presenza della chiesetta romanica col-legata internamente alla villa, che con il suo colonnato in marmo e i suoi affreschi è di ineguagliabile bellezza. è possibile anche celebrare la funzione civile. per i festeggiamenti, villa Lattanzi mette a disposizione il suo ristorante, con due principali sale comunicanti disposte a L e con capienza massima di 200 persone a sedere e - se richieste in esclusiva - anche tre sale minori comunicanti, da 16 posti ciascuna. all’esterno l’incantevole giardino con alberi secolari, vista mare e camminamenti rilassanti può ospita-re aperitivi e buffet, cene con seduta e il magico momento del taglio della torta, magari accompagnata da musica live. Lo spazio è modulabile e garantisce anche

un’area coperta, l’orangerie, per atte-nuare il calore diurno e la frescura del-la sera. il menù degli sposi sarà magi-stralmente preparato dall’executive chef sergio zarroli, che propone la migliore cucina dell’adriatico con ingredienti ge-nuini, freschi, a km 0, per gustare i sa-pori della tradizione marchigiana, unica nella sua semplicità. cerimonia, aperiti-vo, pranzo o cena e ricevimento in giardi-no, tutto in un’unica, splendida cornice… ma villa Lattanzi può offrirvi qualcosa di più: per chi desiderasse fermarsi per la notte o offrire ai propri ospiti venuti da lontano la possibilità di riposarsi senza spostarsi altrove, sono a disposizione 18 camere dotate di ogni comfort, tutte dop-pie, distribuite su tre piani. villa Lattanzi dà la possibilità di organizzare un evento all’insegna dell’intimità e dell’eleganza. per un matrimonio da sogno, sotto un cielo a cinque stelle.

VILLA LATTANZI: La location da sogno per il giorno del sìil fascino di una dimora storica nel comfort di un cinque stelle moderno

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tUrismo

nel ventre della terra, la magia di un luogo rima-sto intatto e inaccessi-

bile per migliaia di anni si svela all’occhio umano come un me-raviglioso universo sotterraneo composto da fantastiche forme calcaree, cristalli, drappeggi e volute di alabastro. così si pre-sentano ogni giorno agli occhi dei migliaia di visitatori le grotte di frasassi, il famoso comples-so carsico marchigiano situato all’interno dell’area del parco gola della rossa e di frasassi, che conta ad oggi percorsi sot-terranei di oltre 30 km di intrec-ci di cunicoli e caverne su varie profondità, considerato unico per la sua spettacolarità. scoperte da un gruppo di speleologi nel

1974, le grotte di frasassi rap-presentano una delle principali mete turistiche dell’italia centra-le e sono ritenute tra i percorsi sotterranei più grandiosi e affa-scinanti del mondo. La magia dei riflessi nell’acqua, la meraviglia del gioco di luce e la sospen-sione delle coordinate spazio-temporali, creano un’armonio-sa e straordinaria atmosfera di grande emozione e suggestione. per comprendere qualcosa in più abbiamo contattato il direttore del consorzio grotte di frasassi, marco filipponi.

dottore, ci illustra i principali percorsi che si possono effet-tuare all’interno delle grotte?“il percorso turistico attraversa

attualmente cinque sale princi-pali, coprendo 1,5 km dei 20 km sino ad oggi esplorati e prevede una passeggiata geologica indi-menticabile tra le gigantesche stalattiti e stalagmiti della durata di circa un’ora e mezza. per i più temerari e curiosi, as-solutamente da provare, i per-corsi speleo-avventura dove pic-coli gruppi di visitatori vengono da noi completamente equipag-giati delle attrezzature necessa-rie come stivali, tute, lampade ed accompagnati da guide spe-cializzate tra i cunicoli, le stret-toie e gli scivoli delle grotte, per ammirare le sale nascoste allo sguardo del “normale” turista. i percorsi speleo-avventura sono di diversa difficoltà: il “percorso

Viaggio al centro della terraLe grotte di frasassi, la magia di un luogo rimasto intatto per migliaia di anni in mezzo alla natura del parco gola della rossa

di p. duranti

Marco filipponidirettore del consorzio grotte di frasassi

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www.frasassi.com

azzurro” della durata di circa 2 ore e 30 minuti e il “percor-so rosso”, della durata di cir-ca 4 ore”.

le grotte sono popolate an-che da specie viventi? “certo, da quest’anno lungo il percorso turistico della grotta grande de vento è possibile ammirare gli esseri viventi che da migliaia di anni po-polano le grotte di frasassi. dopo oltre 10 anni di ricerche scientifiche sull’ecosistema acquatico delle grotte di fra-sassi da parte di numerosi specialisti coordinati dal ge-ologo alessandro montanari e dalla federazione speleo-logica marchigiana, sono stati

creati una sorgente solfurea artificiale e un acquario, chia-mato mesocosmo, dove tutti i visitatori delle grotte possono vedere e studiare le numero-se specie viventi che popola-no da sempre il favoloso com-plesso carsico”.

il consorzio si sta impegnan-do molto nella formazione e divulgazione dei temi natu-ralistici delle grotte tra i ra-gazzi … “il consorzio grotte di fra-sassi da anni è impegnato nello sviluppo sostenibile del-la grotta turistica mirato all’e-ducazione e alla divulgazione. grazie anche al sodalizio con Legambiente sono stati creati

importanti progetti di forma-zione per i ragazzi, composti da visite guidate con coinvol-genti situazioni di scoperta e conoscenza, coadiuvate da ore di laboratorio nei vari livelli di formazione. L’inte-ro complesso delle grotte di frasassi è un patrimonio formativo unico al mondo per le sue numerose peculiarità, un vero e proprio laboratorio naturale dove si possono se-guire e studiare anche i feno-meni più importanti della vita sulla terra in assenza di ener-gia solare”.

tra le prossime iniziative in programma?“sempre per promuovere le

grotte come contesto forma-tivo di alta qualità abbiamo creato un’iniziativa che ci permette di far avvicinare e appassionare i ragazzi dai 6 ai 15 anni alla natura, un nuovo concorso nazionale dedicato ai giovani talenti canori: “Una voce per l’ambiente”, in colla-borazione con la fortunatissi-ma trasmissione televisiva di canale 5 “io canto”, condotta da jerry scotti. riservato ai piccoli aspiranti di “io canto”, il concorso so-stiene e valorizza le voci nuove del panorama musicale italia-no dando spazio e visibilità in uno degli scenari naturali più belli del mondo quali sono le grotte di frasassi”.

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sport

si è conclusa a Londra, il 12 ago-sto scorso, la xxx edizione dei giochi olimpici, con un positivo

bilancio per l’italia, che ha conquista-to un totale di 28 medaglie (8 d’oro, 9 d’argento, 11 di bronzo). decisivo il contributo degli atleti marchigia-ni, con ben tre medaglie d’oro (elisa di francisca, fioretto individuale, va-lentina vezzali ed elisa di francisca, con arianna errigo e ilaria salvatori nel fioretto femminile a squadre), un argento (massimo fabbrizi nel tiro a volo) e quattro bronzi (valentina vezza-li fioretto individuale e emanuele bira-relli, andrea bari e samuele papi nel volley). proprio il volley, con il punto decisivo di emanuele birarelli in italia-bulgaria ha portato l’ultima medaglia alle olimpiadi degli atleti marchigiani. ma tutti i campioni che erano a Londra hanno fatto onore alle marche sportive

e per questo vanno ringraziati: la bella finale conquistata da paolo ottavi nel-la ginnastica artistica, l’impegno e la grinta dimostrati da julieta cantalup-pi, filippo baldassari, michele regolo, filippo magnini e gianmarco tamberi, senza dimenticare la maratoneta ro-salba console, “marchigiana d’ado-zione”, visto che vive e si allena a jesi. “i risultati di Londra sono la dimostra-zione tangibile ad alto livello di quanto sia positiva l’attività di base che vie-ne fatta sul territorio” ha detto fabio sturani, presidente del coni marche, “adesso però non molliamo e atten-diamo le paralimpiadi, dal 29 agosto al 9 settembre, con la partecipazione di tre nostri grandi campioni (andrea cionna, giorgio farroni, assunta Le-gnante). anche a loro va il ringrazia-mento del coni marche e soprattutto un grosso in bocca al lupo”

Olimpiadi 2012: Un grazie a tutti gli atleti Marchigiani

ATLETA SPECIALITA’

valentina vezzali scherma

Elisa Di Francisca scherma

Gianmarco Tamberi atletica

Paolo Ottavi ginnastica

Julieta Cantaluppi ginnastica

Samuele Papi pallavolo

Emanuele Birarelli pallavolo

Andrea Bari pallavolo

Massimo Fabbrizi tiro a volo

Filippo Maria Baldassari vela

Michele Regolo vela

Filippo Magnini nuoto

 i magnifici 12 marchigiani a Londra 2012

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e’ un podio storico quello del fioretto femminile dispu-tato domenica 29 luglio alle olimpiadi di Londra: un podio tutto azzurro con elisa di francisca, medaglia

d’oro, arianna errigo argento e valentina vezzali bronzo, un podio come non c’era mai stato. e un podio con tante marche, grazie alla scuola jesina di stefano cerioni, rappresentata da elisa di francisca e valentina vezzali. “tantissime emozioni e grande italia nella scherma, una disciplina che tantissimo ha dato e continua a dare allo sport italiano” – ha detto fabio stu-rani, presidente del coni marche – “grandissima elisa, che alla sua prima olimpiade sale sul gradino più alto del podio, ma un enorme grazie anche a valentina, che ha lottato da campiones-sa fino all’ultimo secondo”. nella stessa giornata, in un clima di comprensibile e condivisibile emozione, la regione marche si è presentata a “casa italia”, presso il “Queen elizabeth ii conference centre”. “vi preghiamo di comprendere la nostra emozione ed il nostro orgoglio, nel presentare le eccellenze artistiche, enogastrono-miche, culturali e anche sportive della regione nel giorno in cui le marche hanno ribadito la loro leadership nella scherma”. con queste parole l’assessore regionale allo sport, paolo eu-sebi, ha aperto la conferenza di presentazione delle marche,

nella sala “elizabeth ii”, gremita di giornalisti, atleti e opera-tori. e’ poi toccato a pietro talarico, dirigente del settore turismo della regione, illustrare le eccellenze del territorio, sottoline-ando come oltre al rilancio del manufatturiero, nelle marche si punti con decisione a valorizzare e promuovere in ogni di-rezione e occasione l’offerta turistica regionale. sandro abe-lardi, dirigente del settore sport, ha sottolineato la volontà di promuovere lo sport anche ai fini della valorizzazione turistica del territorio e l’importanza di favorire la pratica sportiva so-prattutto fra i giovani, in collaborazione con il coni e con il mondo della scuola. “i successi di elisa e di valentina - ha poi aggiunto andrea carloni, nel presentare il volume “Le marche a cerchi” - dimostrano che jesi non ha alcuna intenzione di abdicare dal ruolo di capitale mondiale della scherma, visto che i suoi atleti occupano il gradino più alto del podio olimpico ininterrottamente dal 1984”. anche il presidente della regione, gian mario spacca, ha raggiunto telefonicamente la delegazio-ne marchigiana a Londra, per esprimere la soddisfazione sua e di tutti i marchigiani per gli straordinari successi conseguiti dai nostri atleti e tecnici, che costituiscono motivo di grandissino prestigio per l’intero territorio”.

Londra 2012: Elisa d’Oropodio tutto azzurro nel fioretto femminile ai giochi olimpici di Londra, con due campionesse jesine, di francisca, medaglia d’oro e vezzali, bronzo

sport

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rosaria Morganti, il percorso che l’ha portata a diventare “cuoco di Marca” e pluripremiata,

è decisamente originale: non la formazione in una scuola alberghiera, ma una “folgorazione”: ce ne vuole parlare?“più che folgorazione, una storia di don-ne “cuoche” nella valle del chienti: mia madre, la madre di mia madre… Una storia scritta da sapori, profumi, ricor-di, che, dal dopo guerra arriva ai giorni nostri, percorrendo i diversi decenni, intrecciandosi con i fenomeni e i mu-tamenti dei diversi periodi e “chiede”, senza ombra di dubbio, di dar valore e un credo alla continuità, per attraversa-re l’epoca contemporanea e completarla con l’evoluzione enogastronomica”.

Quali sono gli ingredienti che preferisce

usare? esiste anche un “ingrediente segreto”?“parto dalla seconda domanda: l’ingre-diente segreto è il cervello che continua a girare; è la curiosità e la passione, in cucina, per il nuovo, come per la storia (e di questo devo solo ringraziare un Qual-cuno o, se preferite, madre natura) da parte mia, ho aggiunto la forza di volon-tà, il non mollare mai e con questo spiri-to ho aperto il mio ristorante, i due cigni. per quanto riguarda gli ingredienti, mi piace ricordare una frase di nadia san-tin (grandissima chef de “il pescatore”) “in natura c’è tutto”. a noi l’esigenza di scoprirlo ogni giorno e di “combinare” i prodotti, riconoscendo i miracoli che av-vengono negli abbinamenti perfetti. amo le nostre erbe aromatiche, la nostra frut-ta, i nostri ortaggi, i nostri pesci, i nostri formaggi, i nostri animali da cortile; amo

i nostri piccoli ed eroici produttori al di fuori degli schemi, che non hanno anco-ra trovato gli sponsor della comunicazio-ne giusti e ancora camminano con le loro gambe”.

ama l’innovazione in cucina, o preferi-sce la tradizione? “La nuova situazione mondiale sembra abbia avviato un nuovo periodo in cui si e’ arrivati a capire l’importanza della no-stra storia: qualche anno fa’ bisognava ad ogni costo inventarsi un cappellet-to alternativo, ora e’ stato “riscoperto” il cappelletto tradizionale anche dagli chef più innovativi e non se ne può fare a meno. allo stesso tempo è emersa una tendenza/tormentone, il km 0: senza prodotti del territorio, non si fa’ nulla. amo l’innovazione che esalta la tradizio-ne e poi i piatti dell’ultimo periodo, fino a

Rosaria Morgantivincitrice del premio pellegrino e cuoca di marca, ama i prodotti nostrani, ma è anche aperta al mondo, curiosa per natura, sa coniugare tradizione e innovazione. siamo andati a trovarla nel suo ristorante a montecosaro scalo, per farci rivelare la ricetta (è il caso di dirlo) del suo successo…

di a. dachan

chef

“Mi interessa tutto quanto il pianeta (terra - mare) può offrire, ad ogni latitudine e

longitudine, perché si scopre attraverso il cibo, che la

storia dell’umanità si ripete in ogni continente; come

dire… le zone dove si sono evolute le grandi civiltà,

attraverso il cibo esprimono punti comuni”

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ieri, sono già tradizione: esprimono tutto ciò che e’ stato e che siamo stati”.

è possibile offrire una cucina che sia allo stesso tempo sana e golosa?“assolutamente sì! diversi anni fa’, quando in tempi impensati iniziai il di-scorso di cucina e pasticceria salutistica, alcuni ospiti del ristorante mi dissero: “ripassa tra vent’anni”. battuta signifi-cativa di un territorio…, ma ho continuato comunque. cucina sana e golosa è un paradigma naturale: non può che esse-re altrimenti. abbiamo ingredienti sani e golosi nella nostra dieta mediterranea e sta al nostro talento attingere e proporre. importantissimo non creare sovrapposi-zioni di mode”.

anche gli occhi mangiano: quanto con-ta l’estetica nella presentazione di un piatto?“La vista resta il primo senso che in-contra il piatto, almeno una frazione di secondo prima che le papille olfattive registrino il profumo. L’estetica è fonda-mentale: se non e’ fine a se stessa, se ci

conduce già il valore reale della prepara-zione, se, attraverso colori e geometrie esprimiamo sapori, ingredienti, cotture, sostanze aromatiche e creiamo delle sane e golose aspettative, allora abbia-mo i giusti presagi”.

che menù consiglierebbe a chi, tornato a lavoro dopo un periodo di ferie, sente il bisogno di qualche coccola? “al ritorno dalle ferie si ha voglia di con-tinuarle nel ricordo, negli atteggiamenti vissuti in un periodo di libertà quindi una zuppetta di cozze con la pesca satur-nia, un risotto giallo di zafferano (mette di buon umore) con polpa dolcissima di scampetti crudi, un guazzetto di pomo-doro al coriandolo con le vongole e scor-fano e poi un dolce tutto di latte “cubo di latte alla vaniglia”, gelato di latte di pecora al timo, crema bruciata di latte di capra”.

ci faccia qualche confidenza: qual è il suo piatto preferito? “piatto preferito? magari ce ne fosse soltanto uno: i frascarelli, i princisgras,

pane uva e prosciutto, i maritozzi con il cedro, i raviolini di zucca gialla ai frutti di mare e ostriche, gli scampi crudi, la ricotta montata con lo sciroppo d’acero, il bombolone salato con la mela rosa e la mortadella, oppure con la pesca satur-nia e il ciauscolo… piccole idee piene di sapore della nostra terra. e tutti i clas-sici, anche rivisitati, di tutte le provincie d’italia e del mondo (per quel poco che conosco)”.

è vero che il cuoco preferito di ogni chef è la sua stessa madre?“il cuoco preferito la propria madre? ssssìììì! mia madre cucina da più di cin-quant’anni e una semplice salsa di po-modoro diventa non so cosa…diventa giusta e buonissima. in un periodo di fe-rie di qualche anno fa, era con noi una stagista giapponese, kijoko, che chiede-va sempre a mia madre di cucinare per il nostro pranzo, perché sarebbe stato tut-to più gustoso. ma è anche vero che vor-rei, tutti i giorni, poter visitare “alcuni” dei miei grandissimi colleghi e lasciarmi “emozionare” dai loro piatti”.

I prodotti Monterosso sono disponibili nei negozi della grande distribuzione

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Cosa facciamo di bello stasera?Quante volte vi sarete posti questa domanda… mL ha pensato a voi selezionando una rosa di iniziative culturali, d’intrattenimento, sportive e musicali davvero imperdibili!

37° festival internazionale della fisarMonicacastelfidardo (an)19-23 settembre 2012

ospiti di grandissimo rilievo e di innovazione musicale sulla spinta del successo dello scorso anno uniranno la fisarmonica a tutte le altre forme di espressione artisti-ca. L’edizione 2012 si aprirà con esclusive anteprime nelle “terre della musica”, verrà inaugurata mercoledì 19 settembre con il gran galà di apertura al teatro astra e si concluderà con una festa finale domenica 23 settembre.

Per info: www.festivalcastelfidardo.it

2.4MR WORLD CHAMPIONSHIPporto san giorgio

dal 16 al 22 settembre la provincia di fermo sarà la capitale mondiale della vela classe 2.4mr. il campionato sarà presentato domenica 4 marzo a fermo presso il teatro dell’aquila durante il gran galà a cui pren-derà parte anche la fanfara militare. Una manifestazione dalla forte valenza socio-turistica, che vede il forte appoggio delle amministrazioni pubbliche nazionali e locali.

info: www.24mrworlds2012.org

“OLTRE LO SPAZIO E IL TEMPO”mostra opere di carlo iacomucci 2 agosto – 15 settembre 2012 massa fermana (fm)

dal 2 agosto al 15 settembre 2012, nel palazzo comunale di massa fermana (fermo), la sala consigliare ospiterà la mostra di carlo iacomucci “oltre lo spazio e il tempo”, personale dell’artista promossa dal centro studi “carlo cri-velli”, a cura di stefano papetti. La vena artistica di iacomucci, che si manifesta principalmente nelle incisioni, si esprime nelle tecniche pittoriche attraverso un segno gestuale e dinamico che “fluttua tra l’immagine narrante e l’immagine significante”. iacomucci è tra gli artisti più rappresentativi delle marche.

per info: [email protected] tel. 320-0361833

appUnti in agenda

26° Mostra Mercato nazionale dell’elettronica16-17 settembre 2012 - macerata

per gli appassionati dell’elettronica si rinnova l’appuntamento con la mostra mercato nazionale dell’elet-tronica, giunta alla sua 26° edizione. oltre all’esposizione ci sarà anche un mercatino dell’usato e un seminario tecnico informativo sul d-star.

Per info: www.cbclubmaceratese.com

casteLfidardo

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49° mostra nazionaLe deL tartUfo bianco pregiato deLLe marche3 ottobre- 4 novembre sant’angelo in vado (pU)

ogni anno durante il mese di ottobre la cittadina “celebra” il suo prezioso dia-mante ossia il tuber magnatum pico ed il 13 ottobre si apre il sipario sulla 49° edizione della mostra nazionale del tartufo bianco pregiato delle marche per protrarsi nei quattro fine settimana successivi fino al 4 novembre. L’evento si svolge nelle piazze e lungo le vie del cen-tro storico di sant’angelo in vado che per l’occasione diventano il palcoscenico su cui prende vita la manifestazione.

Per info: www.mostratartufo.it

8° saLone deL modeLLismo centro fiere villa potenza di macerata 13-14 ottobre 2012

il più importante appuntamento della re-gione riservato agli appassionati di mo-dellismo, si rinnova al centro fiere villa potenza di macerata il pomeriggio del 13 e l’intera giornata del 14 ottobre 2012, con l’8° salone del modellismo allesti-to all’interno della “fiera campionaria dell’Usato”.L’apertura al pubblico è pre-vista alle ore 14.30 di sabato 13 ottobre e dalle 9.30 di domenica 14 ottobre, con chiusura prevista per entrambi i giorni alle ore 19.00.

Per info: [email protected]

6° EDIZIONE BIOSALUS 2012 Urbino – 05/07 ottobre 2012

dopo il grande successo ottenuto nel 2011 e il notevole riscontro di pubbli-co, la città marchigiana di Urbino torna ad essere capitale del benessere, con biosalus 2012, dal 5 al 7 ottobre. bio-salus è il festival nazionale del biolo-gico e del benessere olistico, un even-to culturale, artistico, commerciale e gastronomico organizzato dall’istituto di medicina naturale, con il patroci-nio dell’assessorato ai Lavori pubblici, protezione civile, risparmio energe-tico, attività produttive del comune di Urbino, della provincia di pesaro-Urbi-no, della regione marche e dell’ammi-nistrazione Legato albani.

Info: www.biosalusfestival.it

PANE NOSTRUM FESTA INTERNAZIONALE DEL PANEsenigallia – 20/23 settembre 2012

Una delle occasioni più importanti e signi-

ficative che celebrano i luoghi e i prodotti di eccellenza della enogastronomia italiana: in piazza del duca, piazza manni e rocca roveresca si svolge la xii edizione della festa internazionale - “pane nostrum” 2012: quattro giorni di fragranze e ritualità, saperi, tradizione e gusto sulla spiaggia di velluto con forni a cielo aperto e panificatori in piazza all’opera davanti al pubblico; corsi gratuiti di panificazione per adulti e bambini; “un sacco” di pani da tutta italia e dall’europa.

Per info: www.panenostrum.com

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viaggi

SOLUZIONIMID BREAK

SOLUZIONILONG BREAK

A cura di Maraviglia viaggi

www.maravigliaviaggi.it PER STACCARE LA SPINA

info su: www.maravigliaviaggi.itTel. 071 206402

KENIA TRA MARE E SAFARI

tre notti di safari per ammirare paesaggi e animali d’africa nei parchi tsavo est e ovest e amboseli, con la possibilità di pernot-tare in lodge ai piedi del kilimanjaro e di vedere gazzelle, elefanti, leoni , facoceri e leopardi. e per riposarsi dalle fatiche del game drive un soggiorno indimenticabile in villaggio nell’incantevole scenario del parco marino di watamu tra sabbia bianchissima e vegetazione rigogliosa.

voLi da miLano e fiUmicino 5, 12, 19, 26 ottobre € 1710 a persona ( da riconfermare adegUamento carbUrante)

il pacchetto comprendevolo charter a/r + trasferimenti + 3 notti di safari con sistema-zione in lodge e trattamento di pensione completa + 4 notti di soggiorno mare in camera doppia c/o aquarius beach resort con trattamento di all inclusive + assicurazioni, oneri apt inclusi

CRETA PER VERI INTENDITORI

Una proposta unica per scoprire la costa sud di creta, affacciata sul mar Libico e ricca di spiagge bellissime e sconosciute ai grandi flussi turistici. Un hotel accogliente a 50 metri dalla spiaggia di matala con le sue celebri grotte, antiche tombe romane e rifugio hippy negli anni ’60, i suoi ristorantini tipici, il suo clima perfetto anche a settembre. Una location perfetta per raggiungere in auto l’incantevole spiaggia rosa di elafonissi o effettuare tour culturali alla scoperta di festos e gortina, importantissimi siti minoici. insomma una creta da vivere fino in fondo e da gustare nella sua essenza più vera.

voLi da miLano 20 e 25 settembre € 704 a persona

il pacchetto comprende:volo di linea a/r + soggiorno 7 notti in camera doppia c/o htL fra-giskos in trattamento di hb + noleggio auto con aria condizionata + assicurazioni, oneri apt, adeguamento carburante inclusi

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LE PROPOSTE WEEKEND DI MARAVIGLIA A DUE PASSI DA CASA TUA

Benessere, Vino & Bio tra i colli piceniRelais del Colle - Ripatransone (AP)

raffinata cornice per un weekend di charme dedicato al benessere e alla passione del vino. tre giorni di relax nel verde sorseggiando un buon bicchiere, all’insegna del viver sano, naturale e biologico. il pacchetto comprende: 2 notti in camera matrimoniale con ricca colazione e ingresso giornaliero al centro benessere con idromassaggio e bagno turco - degustazione di vino biologico di produzione del relais e 1 bottiglia in omaggio - 1 cena in agriturismo, bevande incluse - visita guidata della prestigiosa cantina “domodimonti” a Montefiore dell’aso, con degustazione di offida pecorino doc, prodotti tipici e altri vini + omaggio di pregiato olio extravergine di oliva

216 euro a persona, dal 01/09 al 30/09206 euro a persona, dal 01/10 al 07/12

Per borghi e cantine nel Parco del Conero Valcastagno Relais - Numana (AN)

Un delizioso casolare immerso nel verde del monte conero, silenzioso, luminoso e curatissimo nei dettagli. per scoprire eccellenti cantine, produttrici del rosso conero, tra i migliori rossi d’italia e i suggestivi vicoli di sirolo e numana. il pacchetto comprende: 1 notte in BB in camera matrimoniale superior con letto a baldacchino e vasca idromassaggio - visita guidata della prestigiosa cantina “garofoli” a loreto, con degustazione di verdicchio dei castelli di Jesi e rosso conero e omaggio di pregiatissima bottiglia tra i top di gamma - 1 ingresso al piccolo centro benessere del relais, con sauna e bagno turco.

99,90 euro a persona, dal 08/09 al 10/11

Genuinità tra i vigneti del Lacrima Villa Shanti House*** - Morro d’Alba (AN)

immersa fra i vigneti del Lacrima, a pochi minuti dal borgo storico di morro d’alba, è il luogo ideale per chi è alla ricerca di pace e genuinità. Un ampio giardino con piscina idromassaggio ed amaca, il calore e la familiarità dell’agriturismo, si uniscono alla professionalità e al confort dell’hotel. il pacchetto comprende: 1 notte in camera doppia standard con ricca colazione (prodotti fatti in casa) - 1 degustazione di vini e prodotti tipici presso la prestigiosa cantina lucchetti - sconto del 10% per pasti consumati al “ristorante dal Mago”, a 700 mt dall’agriturismo

50 euro a persona, dal 01/09 al 30/11

Un brindisi …a casa di BaccoB&B Nascondiglio di Bacco - Offida (AP)

Una casa mezzadrile del 1500 circondata da vigneti a perdita d’occhio, da vivere come punto di partenza alla scoperta dell’incomparabile offida e della nobile ascoli piceno. da non perdere la moderna cantina dell’azienda e la bella sala degustazioni con terrazzo affacciato sui filari baciati dal sole. il pacchetto comprende: 1 notte in camera doppia standard in camera e colazione - visita con degustazione di minimo 2 vini nella cantina aziendale

50 euro a persona, dal 01/09 al 30/11

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viaggi

I VIAGGI DIMICHELAmichela rossi (classe ’79) è una sognante anima esploratrice, che attualmente lavora come product manager presso maraviglia tour operator. L’appuntamento mensile con la sua rubrica è occasione di scoperta, attraverso i suoi occhi e le sue emozioni, di angoli meravigliosi e talvolta poco conosciuti delle marche.

miei cari lettori, in questo numero, come già promesso, lascio spazio al

racconto di due cari lettori, silvia e gian Luigi, fotografi di professione, che, appassionati della nostra regio-ne, desiderano condividere con noi le loro emozioni e farci scoprire le bel-lezze delle marche attraverso il loro occhi attenti ed esperti. ecco dunque a voi il loro emozionante foto-raccon-to, che ci porta alla scoperta dell’e-remo di montegiove. grazie a silvia e gian Luigi per le parole e gli “scatti rubati” offerti ai nostri lettori (foto by eclod photography).

Scrivi a:[email protected] I racconti e le foto più belle saranno pubblicati.

“MonachesiMo Benedettino”all’interno dell’eremo vive una comu-nità monastica camaldolese, secon-do i ritmi della regola benedettina. L’eremo è stato predisposto anche per accogliere coloro che desiderano trascorrere qualche giorno di condi-visione dello stile di vita monastico, nella preghiera e nel silenzio. chi vie-ne qui spesso riconosce che in verità i giorni passati sono serviti per “riat-taccare la spina” a ciò che ci rende veri uomini e donne del nostro tempo, cercando di vivere in profondità la no-stra umanità.

“l’ accoglienza”inizia da qui il nostro viaggio nell’ere-mo di monte giove a fano: scopriamo a pochi chilometri dalla costa un’oasi di pace e serenità, dove la calda luce del sole, il profondo silenzio della quiete ed un gentile alito di vento fre-sco fanno da padroni.

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“la BiBlioteca”grazie all’accoglienza del priore, pa-dre natale brescianini, ci vengono aperte le porte di antiche sale, ri-servate alla vita monastica della co-munità, che ci affascinano immedia-tamente per quel senso di profonda cultura, saggezza, sapienza e rispet-to dell’essere umano. e’ con questa meraviglia che ci affacciamo nella biblioteca, attenti nell’aprire antichi testi e rubarne preziose immagini.

“il refettorio”il viaggio nell’eremo appare molto impegnativo e lungo, ma la delizio-sa accoglienza dei monaci si mostra anche nella condivisione del silenzio e del cibo nella sala di comune in-contro: un momento di relax accom-pagnato dalla riscoperta di sapori di-menticati.

il “coro”il momento più magico della nostra visita! improvvisamente sembra di tornare indietro nel tempo: immagini normalmente presenti nelle nostre menti, mai vissute e di una bellez-za straordinaria. “ora et Labora”: è il momento di massima elevazione dello spirito, dove il contrasto tra il giorno e la notte rende il disegno del-la luce nei bianchi abiti dei monaci un’immagine indelebile.

“l’orologio del caMpanile e la scala”restiamo senza fiato per tutto il tem-po: percorriamo delle minuscole sca-lette di legno all’interno del campa-nile …su gradini scricchiolanti; passo dopo passo lo spazio diventa sempre più stretto, giusto per far passare le spalle; lambiamo gli affascinanti meccanismi dell’orologio e poi pro-seguiamo verso la botola che va sul tetto, proprio sotto alle campane. Un ultimo piccolo sforzo e ci troviamo nel punto più alto dell’eremo, con il fiato corto, ad ammirare il meraviglioso paesaggio che ci circonda.

“la cantina”continuando il nostro percorso all’inter-no dell’eremo, arriviamo davanti ad una piccola porticina di legno, semidistrutta dai segni del tempo. a fatica apriamo la porta e scendiamo delle strette scale in pietra, nel più completo buio. occorrono minuti perché i nostri occhi si adeguino. Lentamente riscopriamo delle forme in legno rotondeggianti, tra ragnatele e piccoli spiragli di luce. siamo nell’ampio salone di una cantina.

“il panoraMa”La struttura architettonica dell’eremo riflette perfettamente lo stile eremitico che è alla base della tradizione mona-stico benedettina: la costruzione appa-re come un complesso di celle singole, aggregate intorno alla chiesa e ad edi-fici ad utilizzo comune, ma non manca tutto intorno un panorama infinito che abbraccia le dolci colline marchigiane e l’azzurro del mare più intenso …piccoli spiragli di luce. siamo nell’ampio salone di una cantina.

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itinerari deL gUsto

Messer chichiBioviale rinascimento 143 - lungomare sud63074 san Benedetto del tronto (ap)

tel. 0735584001 – [email protected]

con i gusto di creare nuovi accostamenti, innovando senza dimenticare, la tradizione gino e piero con tocchi di maestria deliziano il palato e coinvolgono i sensi dei commensali. da messer chichibio è in scena l’arte gastronomica: il trionfo del gusto secondo i canoni della qualità; bello da vedere, buono da assaggiare.

casa de Marlocalita’ tre camini 24 - Marina di campofilone 63016 campofilone (fM)

tel. 0734931185 - www.casademar.it

in uno scenario naturale di straordinaria bellezza, appoggiata su una scogliera “casa de mar” offre un ristorante con specialità di pesce aperto tutto l’anno ideale per ogni tipo di incontro.. una serata tra amici …un pranzo o cena di lavoro, piccole e grandi ricorrenze che meritano un’attenzione. La cucina è un regalo del mare, semplice, gioioso come i maccheroncini di campofilone, specialità della “casa”, preparati a mano dalle donne del fermano.

chalet galileo viale iv novembre, 20 lungomare nordcivitanova Marche (Mc)

tel. 0733817656

intimo ed elegante, questo locale che si affaccia sulla spiaggia di civitanova marche, perfetto per una serata romantica. il menù propone piatti tradizionali e raffinati a base di freschissimo pesce. nell’attesa del vostro piatto, da non perdere l’assaggio di pane caldo al nero di seppia. ben curata la carta dei vini.

nenettalungomare lepanto 2662017 porto recanati (an)

tel. 3343771961

sul Lungomare di porto recanati, propone eccellenti primi di pesce e doratissime fritture. il menù dipende dal pescato giornaliero e sarà il cameriere ad illustrarvelo con perizia non appena avrete la fortuna di accomodarvi in un tavolo: il ristorante è sempre pienissimo.

ITINERARI DEL GUSTO

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saLUte e benessere

di cosa si tratta?L’idrocolonterapia è una metodica uti-lizzata da anni con successo negli stati Uniti e in europa, grazie alla quale è pos-sibile ripulire e risanare l’intestino.

chi deve sottoporsi a idrocolon-terapia?ne beneficiano tutti i pazienti affetti da disbiosi intestinale, ossia l’alterazione della flora batterica intestinale, capace di indurre, se non corretta, l’insorgenza di numerose patologie croniche, quali malattie reumatiche, astemia, malattie della pelle (acne, sporiasi, dermatiti, ec-zemi). tutte queste patologie appaiono come la diretta conseguenza di uno stato di intossicazione cronica dell’organismo, causato dalla perturbazione dell’am-biente intestinale, indotto della prolife-razione eccessiva di alcuni microbi, di funghi, talvolta di parassiti, in associa-zione, più spesso, ad una condizione di stitichezza cronica. occorre considerare ed è ormai noto, che l’80% del sistema immunitario è localizzato sulle pareti in-testinali. si intuisce, pertanto, come una condizione protratta di disbiosi o stipsi cronica rappresenti condizione, di per sé sufficiente, per indurre un indebolimento della capacità di difesa dell’organismo, conseguente all’alterazione della muco-sa intestinale. L’intestino sano rappre-senta il presupposto irrinunciabile per un corpo sano. tutte le alterazioni inte-stinali (stitichezza, diarrea, alternanza di stipsi e diarrea) rappresentano una va-lida indicazione per ricorrere all’idroco-lonterapia.

coMe agisce l’ idrocolonterapia?La metodica agisce positivamente, stac-cando le feci stagnanti, saldamente adese alle pareti intestinali, spesso non rimuovibili con altre metodiche. si consi-deri come l’uso, troppo spesso protratto dei lassativi, oltre ad essere inefficace per la rimozione delle feci stratificate, induca un’accentuazione della stipsi, at-

traverso l’induzione di uno stato di atonia delle pareti intestinali. L’idrocolontera-pia, per la sua prerogativa, rappresenta un valido strumento terapeutico in tutte le condizioni in cui sia necessario disin-tossicare l’organismo, rientrando a pie-no diritto, tra le tecniche anti-invecchia-mento.

coMe si esegue?L’esame è assolutamente indolore. L’ac-qua viene introdotta nell’intestino attra-verso un piccolo tubo sterile di plasti-ca, posizionato nel retto. La procedura è eseguita dal medico ed è “operatore dipendente”, in quando è possibile, a seconda delle condizioni specifiche del paziente, regolare il flusso di acqua in entrata, la sua temperatura e la pres-sione. L’idrocolonterapia è una metodica del tutto naturale, in quanto non arreca alcuna irritazione sulle pareti intestinali, dal momento che utilizza l’acqua della rete idrica, opportunamente filtrata. non arreca alcun disagio al paziente alcun disturbo, dal momento che non vengono richiamati liquidi nel lume intestinale. rimossa la patina tossica dalle pareti, queste ultime vengono meglio irrorate di sangue, per riprendere la normale capa-cità contrattile-propulsiva sul contenuto fecale del lume. La mucosa, inoltre, non più infiammata, impedisce il passaggio di tossine, spesso responsabili delle ma-lattie croniche già descritte. La seduta dura circa quaranta minuti. il medico viene coadiuvato dal personale qualifi-cato per eseguire, durante tutto il tem-po della procedura, un lieve massaggio sulle pareti addominali. il numero delle sedute cui sottoporsi varia in relazione alle specifiche condizioni del paziente ed è concordato, di volta in volta, con il sa-nitario. il paziente deve sottoporsi, prima della procedura, ad opportuna prepara-zione. L’esame può essere eseguito su qualsiasi paziente, indipendentemente dall’età, non esistendo significative con-troindicazioni.

TERME DELL’ASPIOidrocolonterapia per ripristinare l’equilibrio della flora batterica

di a. dachan

per infoterme dell’aspiotel 07195691 www.termeaspio.it

dottor gianfranco maggi omeopata – agopuntore doc di neuralterapia per corsi medici e.c.m. presso scuole di omeopatia.responsabile centro medicina naturale – poliambulatorio terme dell’aspio.cell:[email protected]

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a cura del gruppo sida di ancona - www.sidasrl.it offerte di Lavoro

> RICERCHIAMO AGENTI PLURIMANDATARI LOMBAR-DIA SETTORE CARTOTECNICArif: apc/01 agenti pLU-rimandatari Lombardia settore cartotecnica AGENTE PLURIMANDATARIO SETTORE CARTOTECNICAsida group, per conto di di-namica azienda cartotecnica, in fase di costante espansio-ne, localizzata in centro ita-lia, dove è leader nella pro-gettazione e produzione di packaging (astucci, scatole ed espositori da banco), con stampa offset per tutti i settori merceologici, all’interno di un progetto ambizioso di crescita e sviluppo nel mercato inter-nazionale, ricerca:agente pLUrimandatariodiplomati e/o laureati per le seguenti aree di competenza:province di milano, varese, brescia e bergamo.i professionisti dovranno pro-venire dal settore specifico, automuniti, cresciuti nelle vendite b2b di prodotti carto-tecnici. età non superiore ai 45 anni, dovranno avere al loro attivo una significativa espe-rienza maturata nelle zone in-dicate e all’interno di aziende del comparto allargato (film flessibile, scatoloni, imbal-laggi). completano il profilo: abilità nella vendita, buona presenza, incisività e meto-dicità nello svolgimento delle attività.

i candidati, ambosessi, che ri-tengano di essere in linea con

il profilo, interessati alla posi-zione in oggetto, possono in-viare il proprio cv aggiornato, con consenso al trattamento dei dati (d.Leg. 196/03) all’in-dirizzo di posta elettronica: [email protected]

> sidagroup per eUronics, leader nella distribuzione dell’elettronica di consumo, ricerca per aperture nuovi ne-gozi:

RIF: GC/10 RESPONSABI-LE MARKETING OPERATIvO  il quale, rispondendo diret-tamente alla direzione ge-nerale, pianificherà e curerà la realizzazione delle attività promozionali (calendari - vo-lantini – tv – radio - cartello-nistica ecc.).  effettuerà inoltre analisi e benchmarking  sul-le  promozioni della concor-renza e sovrintenderà la fase di controllo  degli acquisti e delle  vendite realizzate con il supporto delle iniziative pro-mozionali. il candidato ide-ale è un professionista di età compresa tra i 30 e i 35 anni che ha maturato esperienza significativa in ruoli similari, preferibilmente nel settore food o nei contesti legati alla distribuzione organizzata.buone doti organizzative e precisione nel metodo di lavo-ro completano il profilo ideale.La sede di lavoro è nella pro-vincia di ancona.

> sidagroup per eUronics, leader nella distribuzione dell’elettronica di consumo,

ricerca per aperture nuovi ne-gozi:

RIF: DPv/01 RESPONSABI-LE PUNTO vENDITA  il quale sarà responsabile di tutti gli aspetti inerenti la ge-stione del negozio. si occupe-rà quindi di:•presidiare la superficie di

vendita intervenendo sull’or-ganizzazione degli spazi;•gestire, motivare, formare

ed organizzare il team di la-voro;•controllare la rotazione ed il

flusso della merce in assor-timento.•verificare la corretta appli-

cazione dei criteri espositivi di  visual merchandising in-dicati dall’azienda

sarà inoltre responsabile del-la gestione e dell’andamen-to dei costi del punto vendita e del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantita-tivi assegnati.il candidato ideale ha un’età compresa tra i 30 ed i 40 anni, ha maturato esperienzasignificativa in ruoli analo-ghi,  (store manager e/o re-sponsabile punti vendita) pre-feribilmente nei  settori gds e/o gdo.desideriamo conoscere can-didati ambiziosi con una forte predisposizione ai rapporti interpersonali, autorevolezza, capacità di motivazione ed at-titudini organizzative.

Le sedi di lavoro sono nelle marche ed emilia romagna;

si richiede preferibilmente il domicilio in zona.

>azienda che da oltre 30 anni è leader nella produzione e commercializzazione di un innovativo sistema costruttivo ricerca: EXPORT AREA MANAGER - Rif. GM\EM il candidato risponderà e col-laborerà alla definizione del-le strategie e degli obiettivi definiti dalla direzione com-merciale, occupandosi dello sviluppo e della gestione del business nei territori asse-gnati. il candidato ideale avrà ma-turato una significativa espe-rienza nel ruolo di export area manager in settori produttivi\metalmeccanici di respiro in-ternazionale.

si richiede un’età tra i 35 e i 45 anni, disponibilità a viaggiare su territori internazionali  e una fluente conoscenza della lingua inglese, spagnola, por-toghese e\o francese.  completano il profilo ottime doti comunicative e relazio-nali, organizzazione e piani-ficazione. La sede di lavoro è nelle marche. verranno con-tatti per un colloquio solo quei profili che rispettano le carat-teristiche richieste.

se interessati inviare il pro-prio curriculum vitae  a [email protected]

gli interessati sono pregati di inviare dettagliato curriculum, con consenso al trattamento dei dati, citando in busta il riferimento a: sida s.r.l.via i° maggio - 60131 ancona - fax 071/2852245 - [email protected] - www.sidasrl.itconsenso: richieste di autorizzazione provvisioria alla ricerca e selezione del personale in corso, ai sensi del d.Lgs. 276/03.i candidati ambosessi (L. 903/77) sono invitati a leggere sul nostro sito l’informativa sulla privacy (d. Lgs. 196/03).

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