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2010 P. Rick Frechette Missionario Passionista in Haiti

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P. Rick Frechette Missionario Passionista in Haiti II 3 CC JJ 4 in Kisungu L’L’ Sala di accoglienza per i bimbi e per piccoli interventi chirurgici e medicazioni. 5 P s s I o n I s t s Una Buona Notizia 6 II P. vital otshu- dialokoka BB oLLetInooLLetInoPerPerInvIareInvIaredonazIonIdonazIonIaLLeaLLenostrenostre MM IssIonIIssIonI

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2010P. Rick

Frechette

Missionario Passionista in Haiti

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Editoriale

l terribile terremoto di magnitudo 7,3della scala Richter, che ha scossoHaiti il 12 gennaio scorso, il paese più

povero del continente americano, ha provo-cato migliaia di morti e feriti. Il sisma ha las-ciato dietro di sé ingenti danni materiali.L’impossibilità di comunicare con la capitalee la mancanza di cibo e acqua potabile,fanno sì che la situazione degli abitanti diHaiti sia drammatica.

Gran parte della capitale haitiana, PortoPrincipe, è stata ridotta in macerie. Molti edi-fici della città erano case basse e poco con-sistenti.

In mezzo a tante immagini di case dis-trutte, cadaveri per le strade, pianto, soffe-renza e dolore, desidero posare lo sguardosu questa bella immagine:

1. Perché al centro c’è lo sguardo di unbambino che richiama più di ogni altra cosal’attenzione. E’ l’incontro con la madre, ècome se fosse nato di nuovo, si sente vivo eamato.

2. Perché è il riflesso di tanti uomini chehanno rischiato la vita per salvare viteumane.

3. Perché rappresenta la massima espres-sione della solidarietà: dare la vita, vivere espendersi per gli altri.

Ieri è accaduto all’Aquila (Italia), oggi ac-cade ad Haiti, domani…. Ci saranno sempremomenti per mostrare la nostra permanentee forte solidarietà.

Da queste pagine desideriamo assicurareuna costante solidarietà con le vittime, ed es-primere la nostra profonda gratitudine versotutti quelli che hanno dato la loro collabora-zione per sollevare la sofferenza dei fratelli.

Per ultimo, la grande domanda che tanti dinoi ci siamo fatti: Dio dove stava? Senza dub-bio non stava giocando a golf, non stava fa-cendo turismo rilassante, o distraendosipotando bonsai. Dio stava con le vittime, mo-rendo con esse ancora una volta. Ma staanche con la gente, che dedica tempo, de-naro, talenti e scienza per aiutare i fratelli. Lìstanno le mani di Dio che donano tenerezza,lì le sue labbra che pronunziano parole diconsolazione, lì i suoi silenzi, poiché è ta-cendo che si dicono le migliori cose, lì il suocuore, che sa palpitare con il battito del cuoredella gente che egli porta nelle sue viscere.

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impressionante l’opera umanitaria,solidale e sociale, che sta com-piendo il missionario passionista P.

Rick Frechette ad Haiti. Ed è bene che tuttine vengano a conoscenza.

La storia inizia nel 1988: quando i PadriWasson e Rick Frechette arrivarono adHaiti si resero subito conto della difficile si-tuazione in cui si trovavano migliaia dibambini e ritennero urgente l’apertura di unorfanotrofio e di un ospizio. I bambini adHaiti morivano per denutrizione. Da allorasi sono costituiti vari centri di attenzioneper invogliare all’accoglienza:

• Il centro di Wasson in Petionville.• L'orfanotrofio di Kenscoff che assiste

oltre 450 bambini (orfani e abbandonati). • L’ospedale pediatrico San Damiano,

alla periferia di Port-au-Prince, che curaoltre 17.000 pazienti all'anno. Dopo il terre-moto, 200 piccoli pazienti si son dovutitrasferire alle tendopoli. Rick è il direttoredell'ospedale.

Rick, medico e missionario, si è impeg-nato a costruire scuole e ospedali per es-sere vicino alla gente. Non lavora da solo,ma con una fondazione denominata Nues-tros Pequeños Hermanos (NPH). Si può vi-sitare il suo bellissimo sito: www.nph.org.

In precedenza, P. Rick aveva lavorato inMessico (1983) e in Honduras (1987) el’esperienza ivi acquisitata lo aveva portatoa studiare medicina. Pertanto conseguì lalaurea nel 1998. Subito dopo andò a lavo-rare a tempo pieno ad Haiti. Oggi è il Diret-tore Nazionale di NPH (NuestrosPequeños Hermanos) e Medico di NPHI(Nuestros Pequeños Hermanos Internacio-nal).

Dicono che in un’occassione, quandoper il grande caos e disordine sociale e po-litico di Haiti, il personale fu tentato di las-ciare Haiti NPH, Rick avrebbe detto:"Come possiamo lasciare i bambini?" Che

razza di pastori saremmo se fuggissimoquando arriva il lupo? "

In un'intervista diceva: "I poveri hannopoco accesso alle cure mediche e, anche seriescono a fare delle analisi in una clinica,non possono avere la necessaria terapia siaper la scarsezza sia per il costo dei medici-nali e ciò impedisce di offrire ai poveri il do-vuto trattamento. Particolarmente nelle areepiù povere di Port-au-Prince, stiamo lavo-rando in condizioni di forte disagio. Abbiamopoca acqua, siamo senza elettricità, ab-biamo poche medicine e forniture", dice ilsacerdote medico.

Rick lo scorso ottobre ha ricevuto il Pre-mio Umanitario di Hollywood, per il suo coin-volgimento nella lotta contro l'ingiustizia, peril suo impegno a creare condizioni di uncambiamento sociale che favorisca il benedell'umanità e, in particolare, per il suo la-voro a favore dei bambini di Haiti.

Grazie alla solidarietà di molte comunitàpassioniste si sono raccolti centinaia di mi-gliaia di euro, che sono stati inviati a P. RickFrechette per aiutare i terremotati.

Rick ci mostra ancora una volta chel'aiuto umanitario deve essere un modo dilavorare accanto alle persone e che questonon è solo per ricostruire case e strade, maanche per ricreare un tessuto sociale che èstato danneggiato.

Auspichiamo che l'aiuto internazionalenon dimentichi Haiti e che il terremoto servaa ricostruire tutto un paese, perché escauna volta per sempre dalla miseria secolarein cui ha vissuto finora e che possa vivered'ora in avanti con dignità e giustizia.

Missionario e

medico ad Haiti

ÈÈ

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Thomas Berryaloroso, ospitale e con un meravigliososenso dell'umorismo, è considerato daalcuni come un monaco, un prete, un

ambientalista ... uno scienziato. Ma T. Berry è es-senzialmente un eco-teologo, un termine co-niato da lui attraverso le sue teorie, pensieri eriflessioni e ha dato luogo ad una più acuta teoria:eco-giustizia.

Il Sogno della Terra, La Storia dell’Universo,L'Avventura Umana, Il Grande Lavoro: nel cam-mino verso il futuro, Riconciliazione con la Terra...sono alcuni dei libri che dicono il suo amore peril cosmo e la sua insistenza sul fatto che tutte leprofessioni sono responsabili per il destino pro-fondo dell'universo. Questi suoi libri fanno diBerry una delle figure più importanti del movi-mento ecologista mondiale. Così ha indotto unpensiero strutturale per il movimento dei verdi,ambientalisti, umanisti, religiosi, spirituali ed eco-logisti, che hanno riconosciuto nella vita qualcosadi più importante che il semplice e illusorio pro-cesso dell’industrializzazione.

E’ famoso tra i sostenitori dell'ecologia e della“ecospiritualità”, proponendo che abbiamo bi-sogno di una conoscenza approfondita della sto-ria e della funzione di evoluzione dell'universo,come ispirazione e guida per la nostra propriafunzione come individui e come specie. È consi-derato un maestro come allievo di Teilhard deChardin.

Berry parla di "una società Ecozoica" = Uomo

CC

ohn González è il direttore esecutivo dell'Ufficio JPIC negliStati Uniti ed è il motore e il cuore del lavoro in fase di svi-luppo negli ultimi anni. Sono stati proposti tre obiettivi priori-

tari: la promozione della pastorale sociale, la difesa dei diritti umani elo sviluppo di programmi e corsi di educazione e di formazione su JPICe la dottrina sociale della Chiesa.

John González non si limita a dare conferenze a gruppi parrocchialie a studenti universitari, nelle nostre comunità e case di Esercizi, macontinua con l'arduo compito di motivare le comunità a vivere la nostraJPIC come parte del nostro carisma. Nella foto (terzo da sinistra) lovediamo nel Campidoglio effettuare una campagna di "Lobbing" in di-fesa dei diritti umani.

Uno dei più emblematici e significativi Apostolati degli USA è: ilCentro Passionista Terra e Spirito, un istituto di spiritualità interconfessionale basato sulla convinzioneche la Terra e i suoi abitanti sono sacri. Il suo obiettivo è quello di coltivare uno spazio e la promozionedi un'etica della vita che riconosce la Terra come un’unica comunità sacra.

JPIC USA

e terra crescono armo-nicamente con la ricon-ciliazione. Si tratta diuna alternativa alla so-cietà di oggi.

La sua preoccupa-zione principale è,senza dubbio, la Terrae, sopra di essa, gli es-seri viventi. La sua vi-sione eco-teologicavede l'interdipendenza di ciascun modo di esseresopra qualsiasi altro modo di essere umano, solose vi è un riconoscimento che ogni essere viventeha i diritti derivanti dalla sua stes-sa esistenza.

Il "grande lavoro" per la nostra generazione ètrasformare il nostro rapporto con la Terra, sosti-tuire le relazioni distruttive con altre non distruttive.Abbiamo due opzioni, dice Berry: credere che gliesseri umani siano separati dalla natura o chesiano interconnessi ad essa. "Il mondo è una co-

munione di soggetti, non un insieme di oggetti.”Thomas è uno storico delle culture umane,

grande autore e uno dei pensatori più importanti delnostro tempo.

La sua morte nel giugno scorso ci ha lasciatotutti molto addolorati. Servano queste brevi rifles-sioni come omaggio postumo per un grande pas-sionista, emarginato da alcuni e lodato da molti,ma che ha lasciato un indelebile segno nelle nostrementi e nei nostri cuori.

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JJ

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Missionari nella R. D.

CongoMaternitàin Kisungu

Sala di accoglienza per i bimbi

e per piccoli interventi chirurgici e medicazioni.

Costruzione di una maternità nella Re-

pubblica Democratica del Congo

anno scorso Fr Jean MarieMbungu Mayala, si presentò nelnostro Ufficio con un progetto ap-

parso subito come il più attraente di tutti.Costruzione di una maternità nella Repub-blica Democratica del Congo. Era la piùmeravigliosa:• Perché riguardava una delle aree più

importanti per la difesa della vita,come sono le donne incinte ed i lorobambini.

• Perché la presentava mediante l’ONGafricana CEMES (Cercle Médical "laSanté"), di cui era Presidente JeanMarie. È importante che i nostri mis-sionari incomincino a saper lavorarein modo più "specializzato", con l'aiutodi tecnici.Grazie al generoso contributo (17.300

€) della nostra parrocchia San Giuseppedi Parigi e ad alcune altre donazioni si èpotuto costruire la maternità KisunguMbemba. Una città di 5.000 abitanti si-tuata nella zona più occidentale delCongo, dove il tasso di mortalità infantileè tanto elevato come in molte altre partidell'Africa.

Si sono potute costruire: La sala di accoglienza per le ges-

tanti e La sala per accogliere i neonati.

Così si è registrato l'aumento del nu-mero delle donne accolte. Si è raddop-piato il numero di madri aiutanti per lamaternità: prima erano assistite circa 50donne al mese mentre ora sono assistite,ogni mese, circa 100 donne incinte. Nonc'è dubbio che il miglioramento delle strut-ture e la pulizia dei locali destinati alla ma-ternità hanno favorito questo l’aumento diquesto afflusso.

Questo è solo una prova del lavoro deinostri missionari e una testimonianza daimitare in altre parti tanto bisognose dellanostra evangelizzazione.

Lo stesso Jean Marie si è impegnato,ancora una volta, nella costruzione diun’altra maternità ln Lovo (Congo). Confi-diamo nella generosità dei nostri benefat-tori per continuare ad essere efficienti conquesti progetti a favore della vita, tanto ne-cessari come urgenti.

L’L’

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a creazione di Passionists Internationalnacque dalla decisione del Capitolo Ge-nerale della Congregazione Passionista

tenutosi in Brasile nel 2000 e riconfermata dalsuccessivo Capitolo generale del 2006, tenu-tosi a Roma.

Dinanzi alla realtà della globalizzazione, cisiamo resi conto della grande influenza chehanno su di noi gli stili di vita e le decisioni dialtri paesi. Volevamo trovare un luogo significa-tivo e decisionalmente efficace da cui partireper esprimere la speranza e il potere di guari-gione che si trova nel cuore del nostro carismapassionista.

Ci siamo resi conto che in un mondo globa-lizzato come il nostro non possiamo agire sin-golarmente, né possiamo prescindere dalmondo. Ci siamo anche resi conto che nellegrandi organizzazioni internazionali dell’ONU,della FAO e a Ginevra... si prendono decisioniche poi toccano tutta l'umanità per cui si ren-deva necessaria una nostra presenza attiva inqueste sedi. Così decidemmo di creare la nos-tra ONG Passionists International, che fosse ri-conosciuta dalle Nazioni Unite ove avremmopotuto esprimere il nostro parere prendendo laparola nel momento di decidere sui grandi pro-blemi posti oggi dal nostro pianeta.

Siamo sempre più consapevoli dei cambia-menti climatici, del problema della fame nelmondo, dell’emarginazione delle donne, dellosfruttamento dei minori e della tratta di esseriumani, dell'emarginazione delle popolazioni in-digene, della situazione in Medio Oriente ...gravi problemi che affliggono l'umanità di oggidi fronte ai quali non pos-siamo rimanere indif-ferenti.

Quindi ci siamo impegnati organizzativa-

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P

ssIonIsts

InternatIonaL

Kevin Dance

LLmente e con decisione, insieme con altreONG, a difendere i diritti umani e dei popoli,ad essere la voce dei senza voce ... Ad es-sere presenti nei fo-rum in cui vengono presele principali decisioni per i gravi problemi cheaffliggono il nostro mondo.

Per questo abbiamo partecipato nei giorni12-14 di febbraio al Forum delle ONG cattoli-che che ha invitato per la seconda volta laSanta Sede, per vedere come poter la-vorareinsieme in modo più coordinato e difendere lavita e la libertà.

Oggi c'è bisogno di solidarietà, altrimentitutti rischiano il fallimento. La Chiesa sempreè stata presente nel mondo della solidarietà.Il mondo globalizzato in cui viviamo ci stachiedendo nuove risposte e, soprattutto,nuove presenze. È necessario dare la prioritàalle azioni di solidarietà e a presenze signifi-cative nel mondo della solidarietà.

Vogliamo fare la nostra parte e unirci aimolti gruppi e ONG che lavorano come noi perfare in modo che SIA POSSIBILE UN ALTROMONDO. Vogliamo globalizzare la solidarietàe lavorare con le migliaia di persone impeg-nate a lavorare per un mondo più giusto e pa-cifico.Una Buona Notizia

Il 27 agosto, il Consiglio Economico e So-ciale (ECOSOC) delle Nazioni Unite ci ha con-cesso lo status consultivo speciale, il chesignifica che il titolo Passionists Internationalpuò essere usato come proprio, sia nello scri-vere sia nel parlare, nelle dichiarazioni resedurante le riunioni dei governi, che si terrannoall'interno del sistema delle Nazioni Unite.Molte felicitazioni a Dance Kevin e a Mary AnnStrain, per il buon lavoro che stanno facendo.

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l 15 e il 16 novembre 2009 nella nos-tra comunità di Bangalore (India) siè radunata la Commissione interna-

zionale per la Solidarietà.Oltre ai membri abituali, il segretario ge-

nerale della Solidarietà e Missioni e res-ponsabile della Commissione Jesús MªAristín, il rappresentante di lingua ingleseJosé Ramón Sanchez, il rappresentante dilingua italiana Nando Valsecchi e JohnGonzalez in rappresentanza dei laici di lin-gua inglese, ha preso parte al raduno perquesta occasione, Francisco Murray, delVietnam, che negli ultimi giorni era statonominato rappresentante dell'Asia.

Si è sottolineata la necessità per tuttele province, vice provincia e vicariati di de-signare un religioso che animi e promuovala JPIC, per poter organizzare in sinergiaazioni e campagne comuni in modo dapoter raggiungere tutte le comunità e i reli-giosi.

L’obiettivo principale del raduno e il mo-tivo di tenerlo a Bangalore era quello didare alcune conferenze di formazione atutti i Superiori Maggiori di Asia e Australiae cogliere l'occasione per costituire laCommissione asiatica di JPIC. Furono de-signati: Marsilin Sony Kannanaikal (India),Benjamin Telu (Papua Nuova Guinea),Francisco Murray (Vietnam) e Francis Na-kamura (Giappone). Restarono da desig-narsi i delegati delle Filippine edell’Indonesia.

Si riaffermò la necessità di continuare adare conferenze e a condividere i materialiper continuare nella linea della sensibiliz-zazione.

Si valutò anche la realizzazione delleGiornate Mondiali in tutte le comunità. Sidecise di continuare a insistere su di essee di aggiungere ad esse la Giornata Mon-diale dell'Acqua, che si celebra ogni annoil 22 marzo.

JPIC Asia:

Commissione Internazionale per la Solidarietà

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Donazioni per le Missioni PassionisteDonazioni per le Missioni Passioniste

P. mario Barto-

liniAlcune settimane fa,

a metà di gennaio, ci in-formarono che final-mente il GovernoRegionale di San Martin(Perù) ha ascoltato laprotesta del paese diBarranquita (Perù) e hacomandato all'impresa appartenente alGruppo Romero (multinazionale peruviana) diinterrompere i lavori.

Tutti speriamo ora che si restituisca ai po-veri campagnoli le terre che l'Impresa avevarubato loro con inganni.

Complimentii Mario per il tuo lavoro e la vi-cinanza alla gente semplice! Sono quasi 40anni che stai evangelizzando le popolazionidella Selva Amazzonica del Perù: tutta unavita spesa al servizio del Vangelo e del paese.

P. vital otshu-

dialokokaUn’atmosfera di gioia,adesso, allieta Il nos-tro Ufficio della Solida-rietà e Missione. Sivede arricchito dellapresenza di un nuovolavoratore: Vitale Ots-hudialokoka, conos-ciuto da tutti, perchénel precedente ses-sennio è stato consul-tore generale. Il suo

apporto è molto importante perché egli conoscebene l'Africa e ci arricchisce con la sua esperienzae la sua visione della Congregazione. Egli è il Res-ponsabile di tutta l'area dei Progetti e si preoccupain modo particolare di trovare sovvenzioni ed aiutiper i nostri missionari. Dio lo benedica e lo accom-pagni in questo arduo compito.

PoTeTe INvIaRe UN aSSegNo al SegUeNTe INDIRIzzo:

P. Jesús Mª Aristín.Segretariato Generale della Solidarietà e MissionePiazza Santi Giovanni e Paolo, 1300184 Roma. ITALIATeléfono: (39) 06 772711E-mail: [email protected]

TRaNSfeRImeNTo BaNCaRIo a:

Banca: BANCA POPOLARE DI SONDRIODirezione della Banca: Agenzia 24 di RomaVia San Giovanni Laterano, 51 A00184 Roma (RM)Numero Conto: 2650 / 35IBAN: IT68U 05696 03224 000002650X35Cidice Bancario: (Swift): POSO IT 22I donativi possono sgravarsi dalla Dichiarazione dell’IRPEF.

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