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ANNO La nostra missione le nostre azioni 2005 ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE REGIONALE TOSCANA BILANCIO SOCIALE

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ANNO

La nostra missione le nostre azioni

2005

ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE

REGIONALE TOSCANA

BILANCIO SOCIALE

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INDICE

BILANCIO SOCIALE

PRESENTAZIONE ............................................................................................................... pag. 5NOTA METODOLOGICA AL BILANCIO SOCIALE ..................................................................... pag.6GLOSSARIO ...................................................................................................................... pag. 8

capitolo 1 / DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA1 Lo scopo e i valori ......................................................................................................... pag. 122 La storia ....................................................................................................................... pag. 143 Il Quadro Normativo del settore trasfusionale ...................................................................... pag. 152 La storia ....................................................................................................................... pag. 143 Il Quadro Normativo del settore trasfusionale ...................................................................... pag. 152 La storia ....................................................................................................................... pag. 14

4 Avis Toscana nel territorio ............................................................................................... pag. 175 La struttura associativa .................................................................................................... pag. 236 Direzione e struttura operativa .......................................................................................... pag. 257 Il sistema delle relazioni: la mappa degli stakeholder ........................................................... pag. 27stakeholder ........................................................... pag. 27stakeholder8 La missione: gli scopi di Avis Toscana ............................................................................... pag. 28

capitolo 2 / DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA1 Il raggiungimento dell’autosuffi cienza ............................................................................... pag. 32

1.1 Avis Toscana: il traguardo delle 100.000 donazioni ................................................................... pag. 331.2 Il contributo di Avis Toscana nella raccolta regionale .................................................................... pag. 331.3 Programmazione e intervento qualitativo .................................................................................... pag. 351.4 L’accordo Interregionale Plasma ............................................................................................... pag. 361.5 Donatori e indice di donazione ................................................................................................ pag. 371.6 Comunicazione e promozione ................................................................................................. pag. 391.7 Informatizzazione Servizio Trasfusionale Toscano ........................................................................ pag. 411.8 Miglioramento monitoraggio dati attività .................................................................................... pag. 42

2 La tutela del diritto alla salute .......................................................................................... pag. 442.1 Corso di Formazione: “Il Dono del Sangue nel Terzo Millennio II parte” ........................................... pag. 452.2 Il Programma Blood - Med e Terre Diverse ................................................................................. pag. 46

3 Informazione ed educazione sanitaria .............................................................................. pag. 483.1 Numero Verde ..................................................................................................................... pag. 493.2 Scuola di Formazione Avis Toscana ......................................................................................... pag. 513.3 I progetti di Servizio Civile ..................................................................................................... pag. 523.4 Eventi e momenti di incontro associativo ................................................................................... pag. 54

4 La diffusione dell’associazione ......................................................................................... pag. 564.1 Il Sistema di gestione per la qualità: certifi cazione e obiettivi di miglioramento ................................. pag. 574.2 Progetto Archivio Associativo ................................................................................................... pag. 574.3 Attività Magazzino 2005 ....................................................................................................... pag. 584.4 Sito Internet e Newsletter ........................................................................................................ pag. 59

5 Lo sviluppo della donazione del sangue volontaria, associata, periodica e non remunerata ....... pag. 625.1 La ricerca sui donatori immigrati ............................................................................................... pag. 635.2 Progettazioni elaborate nel 2005 ............................................................................................. pag. 63

6 Promuovere lo sviluppo del volontariato ............................................................................ pag. 666.1 I rapporti con il Terzo Settore ................................................................................................... pag. 676.2 Telethon e Avis ...................................................................................................................... pag. 676.3 Dire e Fare - Edizione 2005 ................................................................................................... pag. 686.4 Tre mandati Cesvot a guida Avis: una valutazione dei risultati ........................................................ pag. 69

capitolo 3 / LE RISORSE ECONOMICHE: PROVENIENZA E DESTINAZIONE1 Da dove sono arrivate le risorse ....................................................................................... pag. 722 ... e come sono state spese ............................................................................................. pag. 75

SEDE ASSOCIATIVA ......................................................................................................... pag. 78LE FONTI ......................................................................................................................... pag. 79

ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE

REGIONALE TOSCANA

Cari Amici,

ecco il Bilancio Sociale 2005 di Avis Toscana, strumento per rendicontare l’attività svolta nel corso dell’anno passato e comprenderne l’armonizzazione con i valori ispiratori della nostra Associazione.

Rispetto alla prima edizione, che necessariamente risentiva di una inevitabile inesperienza, ab-biamo cercato di perfezionare alcuni aspetti, di cui troverete il dettaglio nella nota metodologica redatta da Maurizio Catalano. Tuttavia mi preme sottolineare che il principale obiettivo che ci siamo proposti è stato quello della massima chiarezza, trasparenza e fruibilità, che sono le caratteristiche essenziali per dare un senso allo strumento del Bilancio Sociale. Nel corso dell’anno, infatti, la produzione di documenti, resoconti e relazioni che accompagnano e descrivono le attività, è assai ricca e variegata; ma solo nel Bilancio Sociale tutta questa pro-duzione trova una sintesi ragionata, esportabile e comprensibile per i suoi destinatari, che sono i portatori d’interesse dell’Associazione, e cioè i soci, gli interlocutori e il pubblico esterno nella sua complessità.

Ci auguriamo quindi che l’aspirazione di Avis Toscana di risultare, attraverso il Bilancio Sociale 2005, immediatamente comprensibile e collocabile nel contesto sociale in cui essa opera, trovi riscontro nella Vostra piacevole lettura.

Vorrei ricordare lo sforzo di condivisione che ha caratterizzato questa edizione, con la costituzio-ne di un gruppo di lavoro misto, composto sia da rappresentanti associativi che da collaboratori della struttura operativa, che si è ispirato alle Linee Guida del Modello di Bilancio Sociale Avis individuate dal nostro consulente Le reti di Kilim. Il modello è stato elaborato grazie ad lungo ed accurato studio delle caratteristiche statutarie, operative e organizzative dell’Associazione in tutti i suoi livelli, ed ha fornito utili suggerimenti al gruppo di lavoro. Una condivisione riferita, dunque, alle modalità di lavoro, alla messa in rete di esperienze, professionalità e sensibilità diverse, nonché alla volontà di esplorare Avis Toscana come soggetto unico, ma intimamente collegato sia alle Avis territoriali toscane, sia all’identità di Associazione di respiro nazionale.

Nel ringraziarVi per l’attenzione che vorrete dedicare a questo lavoro, mi auguro che possa offrire a chi lo consulta una corretta e completa visione del nostro agire e del nostro ruolo di servizio nella comunità toscana.

Luciano FranchiPRESIDENTE AVIS REGIONALE TOSCANA

ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE

REGIONALE TOSCANA

PRESENTAZIONE

IL BILANCIO SOCIALE DI AVIS TOSCANA

NOTA METODOLOGICA

COS’È UN BILANCIO SOCIALE

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NOTA METODOLOGICAA cura dott. Maurizio Catalano (Le Reti di Kilim)

“Si dà testimonianza solo dopo che i fatti sono avvenuti e per raccontarli occorre dare forma alla narrazione, creare senso, imporre un percorso, individuare una catena consequenziale per quanto si vuole o si deve riferire, produrre una maglia di correlazioni causali e temporali che connetta un universo di eventi altrimenti privo di ordine”

Questa frase del giornalista Sergio Valzania è illuminante su quanto è stato fatto nella realizzazione del Bilancio Sociale 2005 di Avis Toscana. Non è facile presentare l’attività svolta da Avis Tosca-na in un anno, non lo è perché le cose non accadono sempre secondo un ordine che ne permetta l’esatta collocazione e rappresentazione. Abbiamo cercato di raccontare la complessità di un anno di lavoro e di solidarietà seguendo un filo logico che si dipana a partire dai valori che ispirano AVIS Toscana per arrivare a descrivere l’associazione, le attività realizzate per raggiungere gli scopi sociali e le modalità di utilizzo delle risorse economiche.

Nel processo di sviluppo di questa seconda edizione, che ha avuto luogo tra settembre e ottobre 2006, l’analisi del vecchio documento ha portato a confrontarsi sulla forma del documento e sui contenuti dello stesso. Il gruppo di lavoro composto da Luciano Franchi (Presidente Avis Toscana), Luciano Innocenti (Vi-cepresidente Vicario), Eugenio Presti (Membro Esecutivo), Alessandro Falciani (Direttore), Donata Marangio (Responsabile Qualità), Angela Spulcioni (Coordinatore Editoriale Bilancio Sociale), Paola Cagnacci (Responsabile amministrativo) e Claudia Martelli (Consulente esterno per la Qualità) ha espresso valutazioni e dato indicazioni per il miglioramento del bilancio sociale. Alcune sono state recepite già in questo documento, altre si configurano come obiettivi di miglioramento in agenda nei prossimi anni.

Un attento lavoro di rielaborazione ha quindi permesso di agire su alcuni dei punti deboli del pre-cedente documento rendendo questa seconda edizione più chiara, comprensibile e dai contenuti maggiormente significativi. Tra le principali novità introdotte nella presente edizione segnaliamo una maggiore rilevanza della rappresentazione grafica per facilitare la comprensione dei contenuti e dei collegamenti; un approfondimento sui ruoli e le relazioni che intercorrono tra i diversi livelli associa-tivi; l’introduzione di esempi sugli utilizzi e le destinazioni del sangue e una panoramica sulle scelte politico-strategiche dell’Associazione.

Realizzato seguendo le linee guida appositamente sviluppate da Le Reti di Kilim per favorire la realizzazione del bilancio sociale da parte di AVIS, il documento si compone di 3 parti dedicate alla descrizione dell’associazione, alla presentazione delle attività svolte e all’utilizzo delle risorse economiche.

La prima parte “Dai valori agli scopi sociali: Identità Avis Toscana” raccoglie tutte le informazioni utili a conoscere AVIS Toscana, la sua storia e organizzazione. Vengono descritti in particolare il contesto nel quale si muove e le scelte strategiche fatte.

La seconda parte “Dagli scopi alle attività: l’impegno di Avis Toscana” collega le attività alle finalità

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NOTA METODOLOGICA

COS’È UN BILANCIO SOCIALE

di Avis: ogni attività, iniziativa o servizio realizzato ha il ben preciso fine di favorire il perseguimento dei sei scopi sociali previsti dallo Statuto. La descrizione delle attività evidenzia la forte interazione di Avis Toscana con i suoi stakeholder di riferimento.

Infine, la terza parte “Le risorse economiche: provenienza e destinazione”, presenta l’utilizzo delle risorse economiche dando conto in modo trasparente di come sono state utilizzati i fondi a dispo-sizione di Avis. Una grafica semplice e diretta aiuta a mettere in relazione costi e ricavi alle attività presentate nelle parti precedenti.

GLOSSARIO

PAROLE IN AIUTO

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AFERESIÈ il termine usato per indicare una metodologia di prelievo a scopo trasfusionale, che consente la separazione e la raccolta di un singolo, specifico emocomponente. Si effettua con l’ausilio di apparecchiature (separatori cellulari) che, utilizzando materiale sterile monouso, prelevano il sangue e lo separano per centrifugazione o per filtrazione, restituendo al donatore, attraverso un unico accesso venoso, i componenti non utilizzati.Con alcuni tipi di separatori cellulari è addirittura possibile raccogliere i componenti del sangue variamente combinati tra loro, ad esempio globuli rossi e plasma, globuli rossi e piastrine, plasma e piastrine…ecc. Questo tipo di donazione prende il nome di Aferesi Multicomponent. Il prelievo di solo plasma si chiama Plasmaferesi.

AGENZIA REGIONALE DI SANITÀEnte della Regione Toscana, svolge compiti di studio e ricerca sulla qualità dei servizi e delle prestazioni ero-gate dal servizio sanitario regionale.

ASL E AO Aziende Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere. In Toscana sono sedici; sono interlocutori privilegiati di AVIS in quanto gestori delle strutture trasfusionali.

AZIENDE PER LA LAVORAZIONE DEL PLASMAAziende che svolgono il servizio relativo al ritiro, trasferimento e trasformazione del plasma conferito dalle strut-ture trasfusionali dell’Accordo Interregionale per la Plasmaderivazione (AIP), ed alla produzione, stoccaggio e consegna di emoderivati.

CENTRO REGIONALE DI COORDINAMENTO E COMPENSAZIONE PER L’ATTIVITÀ EMOTRASFUSIONALE (CRCC)Organismo regionale di coordinamento, costituito ed operante presso la Direzione Generale del Dipartimento per Il Diritto alla Salute, coordina i processi di programmazione, monitoraggio e verifica delle attività trasfusio-nali. Garantisce la raccolta dei dati dell’attività delle strutture trasfusionali, verifica le rese del plasma inviato al centro di produzione convenzionato, rende disponibili alle sedi regionali le informazioni relative all’andamento delle donazioni.

CENTRO TRASFUSIONALE (SERVIZIO TRASFUSIONALE, SIT, SIMT)Struttura ospedaliera ove si effettua la raccolta, la tipizzazione, la conservazione e l’assegnazione di sangue. Svolge inoltre attività di medicina trasfusionale. In Toscana sono complessivamente quaranta, articolati in sedici Simt (servizi di immunoematologia e medicina trasfusionale) da cui dipendono ventiquattro Sit (sezioni trasfusionali). La rete è completata dalle unità di raccolta fisse o mobili (autoemoteche), gestite prevalentemente dalle asso-ciazioni di volontariato, e comunque sotto la responsabilità tecnica dagli stessi centri trasfusionali.

CESVOTCentro di Servizio per il Volontariato della Toscana, è un’associazione di volontariato promossa e gestita dalle stesse associazioni. Offre servizi di formazione, consulenza, assistenza alla progettazione e svolge attività di ricerca, documentazione, promozione e informazione a favore delle oltre 2.500 associazioni di volontariato presenti nel territorio toscano. Lo scopo del Cesvot è pertanto quello di “sostenere e qualificare l’attività di volontariato. A tal fine eroga le proprie prestazioni sotto forma di servizi a favore delle organizzazioni di vo-lontariato iscritte e non iscritte nei registri regionali”

CHIAMATAAttività fondamentale svolta dalle sezioni Avis, consiste nell’invitare il socio donatore a recarsi presso il servizio trasfusionale per effettuare la donazione, seguendo criteri sanitari e di programmazione dell’attività trasfusio-nale.

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GLOSSARIO

PAROLE IN AIUTO

COMITATO DI PROGRAMMAZIONE PER LE ATTIVITÀ TRASFUSIONALICostituito dalla direzione del Dipartimento per il diritto alla salute, individua annualmente gli obiettivi quantita-tivi e qualitativi del sistema trasfusionale toscano. Ne fanno parte rappresentanti delle direzioni sanitarie delle ASL e AO, medici trasfusionisti, rappresentanti del volontariato, ed è coordinato dal direttore del CRCC. Avis è stata rappresentata dal Presidente Luciano Franchi.

COMMISSIONE REGIONALE PER LE ATTIVITÀ TRASFUSIONALISvolge funzioni di indirizzo e controllo, propositive e consultive per le attività di raccolta e produzione di emo-componenti, per la medicina trasfusionale e per i contenuti della convenzione per la lavorazione del plasma. Verifica i risultati dell’azione del CRCC in base alle relazioni del direttore.

DONAZIONEPrelievo di sangue intero, plasma o piastrine. Il volume massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è uguale a 450 ml +/- il 10%, quello per il plasma è di 650 ml.

ONLUSOrganizzazione non lucrativa di utilità sociale.

OPERATORI SERVIZIO CIVILERagazzi e ragazze dai 18 ai 28 anni, cittadini italiani, che scelgono di dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico presso Associazioni ed Enti no-profit.

PLASMARappresenta la componente liquida del sangue, grazie alla quale le cellule presenti nel sangue possono circolare. Il plasma è costituito prevalentemente da acqua (90%), e contiene sostanze preziose tra le quali le proteine e i fattori della coagulazione. Mediante la sua lavorazione si possono ottenere l’albumina, le immu-noglobuline, i fattori della coagulazione (VIII e IX). RELAZIONE ASSEMBLEAREDocumento di apertura dell’assemblea regionale presentato dal presidente dell’associazione, a nome del con-siglio direttivo, in cui vengono descritti gli obiettivi e i risultati realizzati nell’arco dell’anno, e proposte le linee di indirizzo per le attività future.

SANGUEIl sangue è composto da una parte corpuscolata ( globuli rossi, globuli bianchi, piastrine ) e da una parte liquida rappresentata dal plasma.

SOCI VOLONTARI DONATORI ATTIVI Coloro che nel corso dell’anno hanno effettuato almeno una donazione.

SOCI VOLONTARI COLLABORATORIColoro che non potendo effettuare donazioni, esplicano funzioni non retribuite di riconosciuta validità nell’am-bito associativo.

SOCI VOLONTARI EX DONATORIColoro che per ragioni di età o di salute hanno cessato l’attività donazionale e partecipano all’attività asso-ciativa.

UNITÀ DI RACCOLTAStrutture fisse o mobili (autoemoteche) finalizzate alla raccolta di sangue e plasma. Possono essere gestite anche dalle associazioni di volontariato, e dipendono dal centro trasfusionale compe-tente territorialmente.

LO SCOPO E I VALORI

LA STORIA

IL QUADRO NORMATIVO DEL SETTORE TRASFUSIONALE

AVIS TOSCANA NEL TERRITORIO

LA STRUTTURA ASSOCIATIVA

DIREZIONE E STRUTTURA OPERATIVA

IL SISTEMA DELLE RELAZIONI: LA MAPPA DEGLI STAKEHOLDER

LA MISSIONE: GLI SCOPI DI AVIS TOSCANA

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA

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1. LO SCOPO E I VALORI Avis è l’Associazione Volontari Italiani del Sangue. È la più grande associazione di volontariato del sangue d’Italia, con 3.156 sedi e con 1.062.675 associati capillarmente diffusi su tutto il territorio nazionale. Ad Avis aderiscono tutti i cittadini che intendono donare volontariamente, periodica-mente e anonimamente il proprio sangue, ma anche chi, non potendo donare, desideri collaborare gratuitamente alle singole attività di promozione ed organizzazione. Avis Regionale Toscana è l’organismo di coordinamento delle oltre 170 sedi Avis presenti nella nostra regione, e tutte insieme sono impegnate nel garantire un’adeguata disponibilità di san-gue e dei suoi emocomponenti non solo per i cittadini toscani ma anche - per la parte eccedente il fabbisogno locale - per coloro che sono residenti altrove.

Avis agisce per garantire che tutti i cittadini con necessità di sangue o di suoi derivati trovino rispo-sta ai propri bisogni. Il sangue e i suoi derivati sono indispensabili per la cura e la profilassi di molte malattie, per gli interventi chirurgici e nelle emergenze in genere. Lo scopo finale dell’associazione è, quindi, raggiungere l’autosufficienza trasfusionale da donatori periodici associati. L’autosufficienza trasfusionale è l’equilibrio tra la necessità di sangue e la sua disponibilità, nel rispetto della sicurezza, della qualità e del buon uso. Il valore fondante che sostiene l’agire della nostra associazione è senza dubbio la solidarietà. La solidarietà intesa come un vincolo di assistenza reciproca che unisce gli individui tra loro e che, quindi, unisce il singolo alla comunità. Il gesto della donazione del proprio sangue è espressione di questo vincolo di assistenza recipro-ca, un gesto che ha una forte connotazione morale e valoriale e che proprio per questo si realizza gratuitamente. Infatti, la donazione del proprio sangue non comporta nessun compenso, se non la soddisfazione di avere osservato il proprio dovere morale di singolo cittadino avendo partecipato attivamente alla vita sociale della comunità.

Il valore della partecipazione sociale, anch’esso fattore determinante, nella nostra associazione si realizza sia con l’atto della donazione che con un’attiva partecipazione alla vita associativa.Avis colloca i suoi valori fondamentali all’interno di una visione universalistica, che trova la sua cor-nice nella definizione individuata dall’articolo 2 comma 1 dello Statuto:

“L’Avis Regionale Toscana è un’associazione di volontariato, apartitica, aconfessionale, non lu-crativa, che non ammette discriminazioni di sesso, razza, lingua, nazionalità, religione, ideologia politica”.

Lo Statuto non individua pertanto nessun vincolo all’adesione e alla partecipazione nella vita asso-ciativa, ponendo come unica condizione la volontà di compiere un gesto di solidarietà per poter aderire ad Avis.

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA

LO SCOPO E I VALORI1

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DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA

LO SCOPO E I VALORI 1

Ultimo, ma non meno importante, è il valore della tutela del diritto alla salute.

Tutelare significa difendere. Difendere, in questo caso, un diritto assoluto sancito anche dalla nostra costituzione all’art 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e inte-resse della collettività, e garantisce cure gratuite (......)”

Avis contribuisce alla difesa di questo diritto, in primis promuovendo la donazione di sangue, in favore di tutti coloro che ne hanno occasionalmente o costantemente bisogno.

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA1

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Avis promuove azione di medicina preventiva in favore dei propri associati, la cui salute è periodicamente monitorata grazie ai controlli ed alle analisi ai quali sono sottoposti, ogni qualvolta effettuano una donazione di sangue o plasma.È infine operatore di cultura perché, incoraggiando corretti stili di vita, educa ad avere com-portamenti rispettosi della propria e dell’altrui salute, attivando campagne di sensibilizzazione rivolte soprattutto alle nuove generazioni, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati.

2. LA STORIA Avis è stata fondata a Milano nel 1927, grazie all’iniziativa del medico Vittorio Formentano, che comprese l’importanza di organizzare gruppi di donatori sempre disponibili in caso di bisogno.Il Dott. Formentano lanciò sul Corriere della Sera un appello per costituire un gruppo di volontari per la donazione del sangue. A questo invito risposero 17 persone che si riunirono nel 1927 dando vita alla prima Associazione Italiana di Donatori di Sangue. Fu Avis ad allestire i primi servizi trasfusio-nali, costituendo lo scheletro di quello che - nel corso degli anni - è diventato il Servizio Trasfusionale Nazionale. Avis si costituì ufficialmente a Milano nel 1929. Nel 1950 Avis viene riconosciuta dallo Stato con la Legge n. 49. Negli anni successivi, crebbe l’esigenza di creare una rete di donatori associati sempre più struttura-ta, che potesse rispondere ai bisogni trasfusionali sempre più diffusi. Si assiste così alla moltiplicazio-ne sul territorio delle nostre sezioni, e ad un consolidamento della struttura organizzativa, mediante la costituzione dei livelli di coordinamento provinciali e regionali.

Avis Regionale Toscana è stata costituita nel 1972 a Siena, come organismo di indirizzo, coordinamento e servizio per le sedi comunali e provinciali. Da oltre trent’anni si occupa della promozione del dono del sangue e dei suoi componenti per il raggiungimento dell’autosufficienza trasfusionale a livello regionale. Bruno Bertoletti è stato il primo Presidente e tra i fondatori di Avis Toscana; gli sono succeduti negli anni Renzo Innocenti, Manrico Mazzoni e Luciano Franchi, attual-mente in carica.

LA STORIA

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DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA 1

Avis Regionale Toscana fa parte del sistema sangue costituito, oltre che dalle associazioni di donatori, dalle aziende sanitarie e ospedaliere, dai servizi trasfusionali, dal CRCC e dalle industrie

per la lavorazione del plasma. Sotto il coor-dinamento dell’Asses-sorato Regionale alla Salute e del CRCC (Comitato Regionale di Coordinamento e di Compensazione). Tutti questi soggetti interagisco tra di loro, integrati in rete, per garantire l’efficienza e la sostenibilità del settore in cui opera-no.

3. IL QUADRO NORMATIVO DEL SETTORE TRASFUSIONALE

Il 2005 è stato segnato da importanti novità legislative: la legge 219 dell’ottobre 2005 per la nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati e il Decreto legislativo del 19 agosto 2005 per l’attuazione della direttiva europea sulla qualità e sicurezza del sangue. Sono normative preannunciate e attese da anni, che migliorano l’efficacia del sistema trasfusionale e definiscono ruoli, rapporti e responsabilità di tutti gli attori del sistema.

IL QUADRO NORMATIVO DEL SETTORE TRASFUSIONALE

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA1

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Nei punti che seguono riportiamo le novità più rilevanti, che descrivono lo scenario normativo di riferimento.

LEGGE 219 DELL’OTTOBRE 2005: I PUNTI SALIENTI

❖ La MissioneÈ introdotto il principio di una spiccata autonomia regionale per l’individuazione delle strutture e degli strumenti necessari a garantire un coordinamento intraregionale ed interregionale delle attività trasfusionali.

❖ Le Associazioni di donatori volontari di sangueLa nuova legge ribadisce il ruolo sociale delle associazioni di donatori volontari di sangue affermando che esse “concorrono ai fini istituzionali del Servizio sanitario nazionale attraverso la promozione e lo sviluppo della donazione organizzata di sangue e la tutela dei donatori”. L’attività di chiamata del donatore, elemento fondante della programmazione trasfusionale, acquista piena dignità legislativa, e ci viene attribuita ufficialmente, in quanto la legge recita che “la chiamata alla donazione è attuata dalle associazioni di donatori volontari di sangue e dalle relative federazioni, (…) secondo una programmazione definita di intesa con la struttura trasfusionale territorialmente competente”.

❖ A livello Nazionale Viene istituito il Centro Nazionale Sangue che, nelle materie disciplinate, svolge le funzioni di coor-dinamento e di controllo tecnico scientifico. Il Centro si doterà di un Comitato direttivo che svolgerà compiti di indirizzo, coordinamento e promozione delle attività trasfusionali sul territorio nazionale. Inoltre la Consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale, e cioè una versione aggiornata della Commissione Nazionale per il servizio trasfusionale prevista dalla precedente legge 107, affianche-rà il Centro Nazionale sangue nelle funzioni di coordinamento e di controllo tecnico scientifico.

❖ A livello RegionaleLa nuova legge dispone l’istituzione ed il mantenimento del sistema di qualità per tutte le strutture trasfusionali. Saranno le Regioni ad emanare le necessarie disposizioni affinché la gestione del sistema di qualità sia applicata a tutte le attività svolte dalle strutture trasfusionali.

❖ Produzione di farmaci emoderivatiGli emoderivati prodotti, autorizzati alla commercializzazione e destinati al soddisfacimento del fab-bisogno nazionale, devono derivare da plasma raccolto esclusivamente sul territorio italiano, sia come materia prima sia come semilavorati intermedi. Presso i centri e le aziende di produzione deve essere conservata specifica documentazione atta a risalire dal prodotto finito alle singole donazioni, da esibire a richiesta dell’autorità sanitaria nazionale o regionale.

DECRETO LEGISLATIVO 191 DEL 19 AGOSTO 2005

“Attuazione della direttiva 2002/98/CE che stabilisce le norme di qualità e di sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti”. La Direttiva europea è molto più specifica sulla questione della qualità, e impone una serie di misure

IL QUADRO NORMATIVO DEL SETTORE TRASFUSIONALE

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DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA 1di controllo e di accreditamento delle strutture e di definizione di responsabilità degli operatori, in merito alla qualità e sicurezza del sangue umano e dei suoi compo-nenti, volte ad “assicurare un elevato livello di protezione della salute umana”. Sono inoltre introdotte, sempre a cura delle Regioni, verifiche ispettive presso i servizi trasfusionali e sanzioni di rilievo ai responsabili inadempienti, al fine di verificare la rispondenza dei requisiti richiesti e vigilare sull’applicazione della direttiva europea.

4. AVIS TOSCANA NEL TERRITORIO Avis Regionale Toscana collabora con le istituzioni di livello regionale (Assessorato alla Sa-lute, Centro Regionale di Coordinamento e Compensazione, Agenzia Regionale di Sanità) nella definizione degli indirizzi delle politiche regionali del settore trasfusionale, attraverso la presenza dei propri rappresentanti negli organismi di coordinamento regionale. Avis Regionale Toscana svolge attività di indirizzo di politica associativa e di coordinamento, servizio e consulenza per le sedi presenti sul territorio toscano.

Attiva progetti di promozione del dono del sangue, di sensibilizzazione ai temi della sa-lute e degli stili di vita, di educazione alla solidarietà, anche attraverso protocolli d’intesa e rapporti di partenariato con altre organizzazioni pubbliche e private.La pianificazione delle strategie di comunicazione, dalla fase di progettazione alla realizzazione dei materiali, che sono diffusi sopratutto attraverso la mediazione delle Avis Comunali, è l’area di intervento più importante, anche in termini di risorse economiche dedicate. Ma Avis Toscana cura anche l’esigenza di crescita e aggiornamento dei propri soci promuovendo corsi di formazione, progetti e ricerche mirate.

Nei riguardi delle associazioni territoriali ed intermedie è rivolta la massima attenzione anche attra-verso un’attività di consulenza, soprattutto nel settore sociale, amministrativo e legislativo, assisten-za e supporto nei confronti delle problematiche di varia natura che possono nascere con le aziende sanitarie o con altre istituzioni presenti nel territorio. Avis Toscana studia e analizza l’andamento dell’attività trasfusionale sul territorio regionale, anche attraverso l’elaborazione di studi e statistiche, al fine di contribuire ad una sempre migliore programmazione regionale.

Ad oggi le sedi Avis toscane sono 171, così suddivise:

Ruolo e compiti di ogni livello sono definiti dai rispettivi statuti, di cui diamo un riepilogo nella tabella che segue:

AVIS TOSCANA NEL TERRITORIO

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA1

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Attività per il perseguimento dei propri scopi istituzionali

ATTIVITÀ REGIONALE PROVINCIALEZONALE

COMUNALEINTERCOMUNALE

Partecipa alla programmazione delle attività trasfusionali al proprio livello

Partecipa all’elaborazione delle politiche del terzo settore

Promuove e organizza campagne di comunicazione sociale, informazione e promozione del dono del sangue al proprio livello

Collabora con le altre associazioni di settore e con quelle affini per la promozione del “dono”

Coordina il flusso informativo al proprio livello

Promuove la conoscenza delle finalità associative e delle attività svolte attraverso la stampa associativa

Svolge attività di formazione nelle materie di propria competenza anche per istituzioni ed organizzazioni esterne

Promuove e partecipa ad iniziative di raccolta di fondi finalizzate a scopi solidali ed umanitari

Attività di chiamata

Attività di raccolta

Intrattiene rapporti con gli organi della Pubblica Amministrazione al proprio livello

Promuove studi, ricerche e progetti con particolare riferi-mento alle prolematiche e dinamiche sociali

Coordina l’attività delle Avis sottoordinate, nei confronti delle quali svolge attività di supporto e di servizio

Al fine del perseguimento delle attività istituzionali e di tutte quelle ad esse strumentali, Avis può compiere, in osservanza delle condizioni di legge, esclusivamente attività commerciali e produttive marginali

Come si vede, la suddivisione dei compiti tra i vari livelli è piuttosto armonica e complementare. Come in un organismo complesso, ogni struttura contribuisce per le proprie competenze e possibilità, alla realizzazione del progetto comune dell’autosufficienza trasfusionale.

Attraverso la mappa dell’Avis in Toscana è possibile comprendere le relazioni tra le strutture e perce-pire la capillarità della presenza associativa sul territorio regionale.

AVIS TOSCANA NEL TERRITORIO

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DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA 1

La mappa riporta la situazione al 31/12/2005.

NEW ENTRY

Nel corso del 2005 si è costituita la sede Avis di Borgo San Lorenzo (FI). Nel corso del 2006 si sono costituite le sedi Avis di Vinci (FI), Querceta (LU) e Poggio a Caiano (PO).

La forza numerica dell’associazione è un fattore importante capace di offrire una panoramica completa della penetrazione di Avis Toscana sul territorio di riferimento.

AVIS TOSCANA NEL TERRITORIO

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA1

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Soci per appartenenza geografica

AREE GEOGRAFICHE

Azienda Sanitaria

AVIS provinciali/zonali

di riferimento

SOCI donatori

SOCI ex donatori

SOCI collaboratori

TOTALE SOCI

MASSA CARRARA 1 Massa,

Lunigiana 5.256 81 13 5.350

LUCCA 2 Piana di Lucca 241 12 6 259

PISTOIA 3 Provinciale Pistoia 5.090 135 88 5.313

PRATO 4 Provinciale Prato 4.962 46 31 5.039

PISA 5/A.O.PI Provinciale Pisa 6.221 89 26 6.336

LIVORNO 6

Livorno, Val di Cornia, Elba,

Bassa Val di Cecina

9.125 154 69 9.348

SIENA 7/A.O.SI Provinciale Siena 4.608 99 43 4.750

AREZZO 8

Aretina, Casentino,

Valdarno Aretino, Val di Chiana, Val Tiberina

9.173 169 80 9.422

GROSSETO 9 Provinciale Grosseto 6.953 263 137 7.353

FIRENZE 10/A.O.CAR./ A.O.MEY

Area fiorentina, Valdarno fiorentino, Scandicci Le Signe

6.621 333 90 7.044

EMPOLI 11 Empolese 3.238 200 84 3.522

VERSILIA 12 Versilia 2.472 211 75 2.758

TOTALE 63.960 1.792 742 66.494

AVIS TOSCANA NEL TERRITORIO

21

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA 1

Quella rappresentata è la forza associativa in termini di soci donatori effettivi, e cioè donatori o sostenitori con tessera Avis. Ma può capitare che un socio donatore in alcuni periodi della sua vita associativa sospenda l’attività di donazione periodica, per motivi di salute, di stili di vita incompati-bili con la donazione o semplicemente per impegni personali.

L’attività di monitoraggio ci consente di analizzare nel dettaglio i soci attivi, e cioè coloro che nel corso dell’anno hanno effettuato almeno una donazione, oltre ai nuovi donatori di ogni anno, cioè coloro che hanno donato per la prima volta iscrivendosi all’associazione.

Nel 2005 i soci attivi sono stati 53.951, così suddivisi tra maschi e femmine:

Da notare che la percentuale delle donne si alza decisamente tra i nuovi donatori, in particolare nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni, dove le donne neo donatrici, con il 50,16%, superano per la prima volta gli uomini che rappresentano solo il 49,84%.

AVIS TOSCANA NEL TERRITORIO

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA1

22

Nuovi donatori per classe di età 18 - 24

AREE GEOGRAFICHE

Azienda Sanitaria

AVIS provinciali/zonali

di riferimento

CLASSE DI ETÀ 18 - 24

M F TOTALI % M % F

MASSA CARRARA 1 Massa,

Lunigiana 55 84 139 39,57% 60,43%

LUCCA 2 Piana di Lucca 2 2 4 50,00% 50,00%

PISTOIA 3 Provinciale Pistoia 84 78 162 51,85% 48,15%

PRATO 4 Provinciale Prato 70 72 142 49,30% 50,70%

PISA 5/A.O.PI Provinciale Pisa 108 132 240 45,00% 55,00%

LIVORNO 6

Livorno, Val di Cornia, Elba,

Bassa Val di Cecina

85 85 170 50,00% 50,00%

SIENA 7/A.O.SI Provinciale Siena 62 65 127 48,82% 51,18%

AREZZO 8

Aretina, Casentino,

Valdarno Aretino, Val di Chiana, Val Tiberina

122 111 233 52,36% 47,64%

GROSSETO 9 Provinciale Grosseto 142 126 268 52,99% 47,01%

FIRENZE 10/A.O.CAR./ A.O.MEY

Area fiorentina, Valdarno fiorentino, Scandicci Le Signe

92 79 171 53,80% 46,20%

EMPOLI 11 Empolese 64 67 131 48,85% 51,15%

VERSILIA 12 Versilia 22 13 35 62,86% 37,14%

TOTALI 908 914 1.822 49,84% 50,16%

(Fonte Avis Regionale Toscana)

AVIS TOSCANA NEL TERRITORIO

23

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA 15. LA STRUTTURA ASSOCIATIVAAvis Toscana è un’associazione di volontariato disciplinata dalle legge 266/1991, e svolge la sua attività sia attraverso una struttura istituzionale formata da volontari, i cui compiti sono indicati nello Statuto, sia da una struttura operativa formata da dipendenti e collaboratori retribuiti.

Avis è anche ONLUS, cioè organizzazione non lucrativa di utilità sociale, iscritta al Registro Regio-nale del Volontariato con DPGR 708 del 1994, in quanto opera senza fini di lucro per finalità di utilità sociale.

Gli organi collegiali previsti dallo Statuto di Avis Regionale sono indicati nelle tabelle che seguono, e vengono rinnovati ogni quattro anni con elezioni democratiche svolte in sede di Assemblea Regio-nale.

ESECUTIVO INCARICHI DI LAVORO

MEMBRI EFFETTIVI

LUCIANO FRANCHI PRESIDENTE

LUCIANO INNOCENTI VICE PRESIDENTE VICARIO

ALESSANDRO BALLONI VICE PRESIDENTE - REFERENTE SCUOLA E FORMAZIONE

MARCO MANCINI TESORIERE

ISA MANCINI SEGRETARIO

ADELMO AGNOLUCCI REFERENTE GRUPPO INTERREGIONALE LAVORAZIONE PLASMA

SALVATORE FORMICA REFERENTE RAPPORTI CON EMOSERVIZI S.R.L.

BARBARA ORLANDI REFERENTE FORUM DONNE

EUGENIO PRESTI REFERENTE TEMI DELL’INTERCULTURALITÀ

INVITATI PERMANENTI

BETTARINO CARLOTTI PRESIDENTE ONORARIO

GIOVANNI BRUSCHI REFERENTE RAPPORTI FORUM TERZO SETTORE E CENTRI SERVIZIO, GEMELLAGGI

RICCARDO BELLUCCI REFERENTE RAPPORTI CON FORZE ARMATE E PROTEZIONE CIVILE, EVENTI ASSOCIATIVI

ANTONIO ESPOSITO CONSIGLIERE NAZIONALE

CLAUDIA FIRENZE REFERENTE GRUPPO GIOVANI

LA STRUTTURA ASSOCIATIVA

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA1

24

Organi eletti in sede di Assemblea Regionale Avis Toscana del 1 maggio 2005

LA STRUTTURA ASSOCIATIVA

25

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA 1ATTIVITÀ ISTITUZIONALI 2005

❖ ESECUTIVI 2005

1. 19/01/2005 8 PRESENTI 2. 05/04/2005 8 PRESENTI3. 27/06/2005 12 PRESENTI4. 30/07/2005 13 PRESENTI5. 07/09/2005 10 PRESENTI 6. 20/10/2005 11 PRESENTI 7. 09/11/2005 9 PRESENTI8. 20/12/2005 10 PRESENTI

La media dei presenti è di 10 per Seduta di Esecutivo

❖ CONSIGLI REGIONALI 2005

1. 19/02/2005 presenze: 24 dirigenti associativi 2. 23/04/2005 presenze: 23 dirigenti associativi 3. 11/06/2005 presenze: 34 dirigenti associativi 4. 19/11/2005 presenze: 32 dirigenti associativi

La media delle presenze è di 28 per Seduta di Consiglio

❖ ASSEMBLEA REGIONALE 2005

San Sepolcro (da Venerdì 29 Aprile a Domenica 31 Aprile 2005)Totale partecipanti 210 di cui 152 delegati soci persone fisiche e persone giuridiche e 58 dirigenti associativi e osservatori

6. DIREZIONE E STRUTTURA OPERATIVALa struttura operativa di Avis Toscana è lo strumento per dare attuazione alle politiche associative deliberate dagli organi collegiali.La struttura operativa è coordinata dal Direttore ed è composta da cinque dipendenti, tre collabo-ratori a progetto, a cui si affiancano, a seconda dei periodi, volontari del servizio civile e stagisti neolaureati provenienti dalla convenzione con l’Università di Firenze.All’interno sono state individuate unità operative che si occupano di aree specifiche:

1. FORMAZIONE, COMUNICAZIONE, QUALITA’2. AMMINISTRAZIONE3. MONITORAGGIO STATISTICHE4. LOGISTICA

DIREZIONE E STRUTTURA OPERATIVA

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA1

26

DIREZIONE RESPONSABILE ATTIVITÀ

DIRETTORE ALESSANDRO FALCIANI

Collabora all’individuazione delle politiche associative deliberate dagli or-gani collegiali ai quali partecipa, curandone l’attuazione anche mediante l’utilizzo delle risorse umane della struttura di cui è responsabile. Supervisiona e coordina le attività del personale. Definisce la politica e gli obiettivi per la Qualità della struttura e ne verifica il raggiungimento.

AREE OPERATIVE RESPONSABILE ATTIVITÀ

PROGETTAZIONE, FORMAZIONE, COMUNICAZIONE, QUALITÀ

DONATAMARANGIO

Responsabile del sistema Gestione di Qualità, supporta l’attività della dire-zione. Responsabile della progettazione e delle attività formative, collabora con la direzione nello studio e nella pianificazione delle attività di comunica-zione.

AMMINISTRAZIONE PAOLACAGNACCI

Responsabile della gestione amministrativa, cura la contabilità ed il rapporto con i fornitori.

MONITORAGGIO STATISTICHE

FILOMENAAUTIERI

Responsabile monitoraggio attività, raccoglie ed elabora periodicamente le statistiche. Gestisce gli aggiornamenti del sito web, della mailing list e del protocollo. Cura l’attività di gestione numero verde.

LOGISTICA LUCA ORTIMINI

Responsabile della gestione del magazzino, del materiale associativo promo-zionale e della manutenzione delle attrezzature.

AREE OPERATIVE ASSISTENTE ATTIVITÀ

PROGETTAZIONE, FORMAZIONE, QUALITÀ

SIMONA GHELLI

Assistente sistema Gestione di Qualità. Supporta l’Assistente Progettazione e Formazione.

DIREZIONE E STRUTTURA OPERATIVA

27

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA 17. IL SISTEMA DELLE RELAZIONI:

LA MAPPA DEGLI STAKEHOLDER

Gli stakeholder sono i portatori di interesse, ovvero ciascuna persona, gruppo di persone, associazione, istituto o istituzione che entra in contatto con Avis. Per restringere leggermente il campo si potrebbe aggiungere che uno stakeholder è considerato tale solo se esercita o subisce un certo grado d’influenza verso l’associazione.

I criteri con cui è stata realizzata la mappa seguono uno schema e regole precise: al centro della mappa è posta l’associazione e a partire dal centro si sviluppano delle ellissi sempre più grandi sulle quali sono posizionati i vari stakeholder.

La distanza di uno stakeholder dal centro sta ad indicare l’intensità più o meno forte dei rapporti che intercorrono tra esso e l’associazione.

Pertanto se lo stakeholder è sull’ellisse più esterna i rapporti di questo con l’associazione sono più deboli e viceversa.

Gli stakeholder rappresentati nella mappa sono citati e descritti all’interno del documento, in partico-lare nella sezione 2, dove vengono illustrate le attività svolte da AVIS Toscana nel 2005, i risultati conseguiti e le iniziative realizzate. Dalla lettura del documento è possibile approfondire il ruolo di ogni stakeholder sia nel sistema sangue che rispetto ad Avis Toscana, e le relazioni che intercorrono con l’Associazione.

IL SISTEMA DELLE RELAZIONI: LA MAPPA DEGLI STAKEHOLDER

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA1

28

8. LA MISSIONE: GLI SCOPI DI AVIS TOSCANA

Un’associazione si muove seguendo i propri principi verso quello che è il suo ideale astratto, la sua finalità ultima. La visione di Avis è quella di creare una diffusa cultura della donazione di sangue. Naturalmente per adempiere a questo alto fine Avis deve perseguire delle tappe intermedie che le permettano di muoversi in questa direzione.Le finalità di lungo termine rappresentano la nostra missione, i nostri scopi sociali, e sono facilmen-te rintracciabili all’interno dello statuto, all’art. 2 comma 3, in sei punti distinti:

VISIONE

Noi vediamo, in prospettiva, una società dove la dona-zione di sangue volontaria e periodica rientri in uno stile di vita naturale, diffuso e con-diviso. Una società dove la cultura della donazione rap-presenti una consapevolezza generalizzata, una società dove le esigenze del sistema trasfusionale siano pienamen-te soddisfatte.

1SOSTENERE I BISOGNI DELLA SALUTE DEL CITTADINO FAVORENDO IL RAGGIUNGIMENTO DEL-L’AUTOSUFFICIENZA DI SANGUE E DERIVATI E DEI MASSIMI LIVELLI DI SICUREZZA TRASFUSIONALE POSSIBILI E LA PROMOZIONE PER IL BUON UTILIZZO DEL SANGUE.

2 TUTELARE IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI DONATORI E DI COLORO CHE HANNO NECESSITÀ DI SOT-TOPORSI A TERAPIE TRASFUSIONALI

3 PROMUOVERE L’INFORMAZIONE E L’EDUCAZIONE SANITARIA DEI CITTADINI

4 PROMUOVERE UN’ADEGUATA DIFFUSIONE DELLE PROPRIE ASSOCIATE SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE

5 FAVORIRE LO SVILUPPO DELLA DONAZIONE VOLONTARIA PERIODICA, ASSOCIATA, NON REMUNE-RATA ANONIMA E CONSAPEVOLE A LIVELLO REGIONALE.

6 PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL VOLONTARIATO, E DELL’ASSOCIAZIONISMO

Tutte le Avis, pur accomunate da una stessa visione e da identici scopi sociali, interpretano il pro-prio ruolo in modo unico e caratteristico: l’unicità di Avis Toscana è descritta nella sezione seguente che rappresenta le attività svolte nell’anno di competenza.

Ogni Avis si occupa di organizzazione e promozione del dono del sangue, e solo occasionalmente di raccolta. Questa attività, nella nostra regione, è stata consegnata quasi trent’anni fa alla struttura pubblica per una precisa scelta associativa, che ha anticipato gli orientamenti di politica nazionale contenuti nella prima legge quadro del sistema trasfusionale, la legge 107 del 1990.

I prelievi si svolgono dunque principalmente presso i servizi trasfusionali pub-blici, che hanno sede negli ospedali e nei presidi sanitari della regione. Questo tipo di organizzazione non è diffusa in tutto il territorio nazionale, in quanto in molte regioni, soprattutto nel nord Italia, Avis si occupa direttamente della raccolta, gestendo i centri di raccolta fissi o mobili sul territorio. Questa scelta si riferisce ad una precisa impostazione di fondo. Innanzitutto risponde a criteri di sicurezza verso donatori e pazienti, che sono maggiormente garantiti nelle strutture pubbliche ospe-daliere, piuttosto che in centri di raccolta collocati in locali non sempre espressamente dedicati al solo prelievo, o su centri di raccolta mobili (le autoemoteche). Inoltre consente all’Associazione di dedicare attenzione ed energie ad altri aspetti del sistema trasfusionale, quale l’attività di sensibiliz-

LA MISSIONE: GLI SCOPI DI AVIS TOSCANA

29

DAI VALORI AGLI SCOPI SOCIALI: IDENTITÀ AVIS TOSCANA 1zazione, chiamata e programmazione, che le sono state conferite specificatamente dalla Legge.Ciò che potrebbe apparire come una rinuncia, rappresenta al contrario l’adesione coerente alla missione associativa ribadita dal mandato legislativo.

RACCOLTA DIRETTA/INDIRETTA

Una precisa conferma della maggiore efficacia dell’organizzazione associativa in Toscana si rileva dai dati, riportati nella tabella allegata. Nel triennio 2002/2005 la raccolta totale regionale di sangue e plasma è cresciuta di 20.332 unità grazie una maggiore attività dei centri trasfusionali (raccolta diretta) che ha registrato un aumento di 21.155 donazioni, mentre la raccolta presso le unità fisse e mobili (raccolta indiretta) ha registrato addirittura una flessione (- 3%), passando dalle 27.654 unità raccolte del 2002 alle 26.831 del 2005. Pertanto gli obiettivi quantitativi di incre-mento concordati con la Regione Toscana sono stati raggiunti e superati con l’esclusivo apporto della raccolta interna, che rappresenta oggi l’87,13% (+ 1,83% rispetto al 2002) sul totale della raccolta, mentre la raccolta esterna si limita ormai a rappresentare il 12,87% delle donazioni complessive, contro il 14,70% di tre anni fa. Un contributo quest’ultimo, ancora apprezzabile, ma strategicamente sempre più residuale.

Raccolta Diretta/Indiretta 2002 - 2005

ANNO RACCOLTA TOTALE RACCOLTA DIRETTA % SUL TOTALE RACCOLTA

INDIRETTA % SUL TOTALE

2002 188.158 160.504 85,30% 27.654 14,70%

2005 208.490 181.659 87,13% 26.831 12,87%

VAR 02/05 20.332 21.155 1,83% -823 -1,83%

LA MISSIONE: GLI SCOPI DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA

LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE

INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA

LA DIFFUSIONE DELL’ASSOCIAZIONE

LO SVILUPPO DELLA DONAZIONE DEL SANGUE VOLONTARIA, ASSOCIATA, PERIODICA E NON REMUNERATA

PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL VOLONTARIATO

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

2

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA2

32

33

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA 21. IL RAGGIUNGIMENTO

DELL’AUTOSUFFICIENZAL’autosufficienza è il primo scopo sociale che lo statuto propone come obiettivo.Il sistema trasfusionale toscano è autosufficiente quando la domanda di sangue e dei suoi derivati non supera la quantità degli stessi offerta dai donatori toscani. L’autosufficienza non è un dato costante nel tempo, ma è un traguardo continuamente in evoluzione a causa dell’innalzamento dell’età, del progredire di molte terapie, e del generale progresso della scienza medica.All’inizio del 2005 la Regione Toscana ha fissato come obiettivo di raccolta l’aumento del 5% delle donazioni di sangue e plasma al fine di soddisfare il fabbisogno interno e contribuire a quello nazionale.

1.1 Avis toscana: il traguardo delle 100.000 donazioni

Fino a qualche anno fa sembrava un traguardo lontano, quasi irraggiungibile: e invece nel 2005 abbiamo superato le 100.000 donazioni. Sul totale di 208.490 donazioni effettuate da donatori toscani nel corso del 2005, Avis Toscana ha raccolto 100.394 unità, cioè 5.103 donazioni in più rispetto al 2004, pari al 5,35 % di incremento percentuale del 2005 sul 2004, raggiungendo e superando l’obiettivo del 5% che ci eravamo posti in sede di programmazione regionale

Il numero delle donazioni è aumentato in quasi tutte le realtà del territorio toscano; tuttavia soffer-mandosi sulle singole aree geografiche della regione, i risultati più significativi si sono avuti nella provincia di Arezzo, con un aumento pari al 21,43%, soprattutto grazie al contributo apportato dal-l’attività della nuova sezione di San Giovanni Valdarno, e nella zona Empolese dove si è registrato un aumento nettamente positivo del 10,35%. Un buon risultato si è avuto anche nelle province di Massa Carrara e Livorno e nella zona della Versilia, con un incremento che si attesta intorno al 5%.

Nelle province di Pistoia, Prato e Grosseto l’incremento è stato più contenuto, cioè circa del 3%, ma che pur sempre conferma l’andamento positivo degli anni precedenti. Infine nelle province di Firenze, Pisa, Siena l’incremento è stato di entità modesta, mentre nella provincia di Lucca, unico risultato negativo, si è registrata una lievissima diminuzione delle donazioni pari allo 0,68%.

1.2 Il contributo di Avis toscana nella raccolta regionale

Negli ultimi tre anni, dal 2002 al 2005, le donazioni complessive effettuate nei servizi trasfusionali della nostra regione sono passate da 188.158 a 208.490 registrando un incremento dell’11%, pari a 20.332 unità aggiuntive.

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA2

34

In questo contesto il contributo di Avis è stato determinante, grazie all’apporto di 13.736 unità in più (da 86.658 a 100.394, pari al + 16%) nel triennio preso in considerazione.

Contributo donazioni 2002/2005

ANNO AVIS ALTRI % AVIS % ALTRI

2002 86.658 101.500 46,06 53,94

2003 89.725 102.769 46,61 53,39

2004 95.291 106.895 47,13 52,87

2005 100.394 108.096 48,15 51,85

DIFFERENZA + 13.736 + 6.956

RACCOLTA TOTALE REGIONALE SANGUE E SUOI DERIVATI NEL 2005

SANGUE INTERO 156.441

PLASMA 43.885

MULTICOMPONENT 8.164

TOTALE 208.490

35

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA 2DONAZIONI TOTALI IN TOSCANA - ANNO 2005

1.3 PROGRAMMAZIONE E INTERVENTO QUALITATIVO

Oltre agli obiettivi quantitativi, il progetto autosufficienza della Regione Toscana ha richiesto un intervento qualitativo sulla raccolta, volto a migliorare la qualità degli emoderivati prodotti e l’appropriatezza dei consumi. In particolare, a fronte di una richiesta complessiva di aumento delle donazioni del 5%, il Piano ha chiesto di incrementare le donazioni di plasma e multicomponent, e rispetto a questo indirizzo la risposta di Avis Toscana nel 2005 è stata piuttosto soddisfacente: abbiamo riequilibrato il rapporto tra le varie tipologie di donazione raggiungendo il traguardo del 72,52% di sangue intero (72.807 emazie), del 24,29% di plasmaferesi (24.389 donazioni di plasma) e del 3,19% di donazioni in multicomponent (3.198 multi-component).

Solo un anno fa il rapporto era ben diverso: 74,15% le donazioni di sangue intero (70.658),

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA2

36

23,93% le plasmaferesi (22.803), e 1,92% le multicomponent (1.830). Inoltre ci siamo impegnati per una uniforme distribuzione temporale delle donazioni, garantendo un afflusso costante ed unifor-me dei donatori presso i servizi trasfusionali. Questo sforzo programmatorio ha permesso di limitare la tradizionale emergenza estiva e scongiurato le emergenze periodiche, fino a rendere possibile l’attivazione di una convenzione interregionale per il trasferimento di sangue verso il Lazio, che consente alla Toscana di contribuire all’autosufficienza nazionale.

1.4 L’ACCORDO INTERREGIONALE PLASMA

L’ attività di programmazione prevede la partecipazione a tavoli e commissioni congiunti con trasfu-sionisti, amministratori di Aziende sanitarie, istituzioni di livello regionale, aziende per la produzio-ne del plasma. Il ruolo dell’Associazione in questi contesti è un ruolo di vigilanza sui diritti dei donatori e dei pazienti, sull’efficacia delle politiche trasfusionali, e di supporto, consulenza e garanzia di attuazione alle strategie operative definite in sede di programmazione. Le più accurate progettualità per l’ incremento della raccolta richiedono di essere applicate e tradotte dall’Associazione nelle pratiche di chiamata del donatore e nell’azione di promozione. Allo stesso tempo, è importante che l’Associazione tenga viva l’attenzione degli operatori sui contenuti etici di ogni scelta programmatoria, spesso incalzata da esigenze di produttività e resa. E’ quindi molto importante che ogni azione di politica trasfusionale sia costruita in maniera condivisa da tutti gli attori del sistema sangue. Un esempio di eccellenza di questa buona prassi sta nei risultati dell’Ac-cordo Interregionale Plasma (AIP). L’Accordo è nato nel 1998 allo scopo di contribuire al raggiungimento dell’autosufficienza nazionale di emocomponenti ed emoderivati. Ne fanno parte le regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Basilicata, Liguria, Umbria, Valle d’Aosta,Toscana, e le Province Autonome di Bolzano e Trento. All’interno dell’Accordo, le regioni sono rappresentate dagli Assessorati alla Salute e dai CRCC regionali, che costituiscono il CRAT, e dalle Associazioni di Volontariato di competenza, che compongono il Gruppo di Coordinamento, che ha funzioni propositive, consultive, di indirizzo e programmazione, nonché di monitoraggio e verifica dell’andamento dell’attività. Obiettivo dell’Accordo è raggiungere l’autosufficienza garan-tendo la massima qualità e sicurezza possibili, e allo stesso tempo condizioni operative e contrattuali più vantaggiose possibili per le Regioni aderenti. Ciò è possibile in quanto la quantità di plasma avviata alla lavorazione è imponente - circa 250.000 litri di plasma - vista la provenienza da ben 9 regioni, e quindi il processo produttivo è più vantaggioso e più facilmente gestibile sul piano della qualità e della sicurezza. I risultati di questa sinergia sono tangibili e in continuo miglioramento, consentendo di ottenere emoderivati e farmaci salvavita in quantità e qualità sempre superiori. Infatti, un recente studio commissionato dal Gruppo di Coordinamento sulla qualità del plasma proveniente dalle strutture trasfusionali aderenti all’accordo, segnala che la Toscana è tra le prime tre re-gioni con i migliori risultati quali-quantitativi tra tutte le aderenti. La ragione di que-sto primato risiede in un complesso di fattori, tutti riconducibili all’introduzione del governo comples-sivo del sistema sangue toscano, condivisa tra Assessorato alla salute, CRCC, strutture trasfusionali e Associazioni. La programmazione della raccolta, il processo di informatizzazione trasfusionale, la definizione degli obiettivi, l’investimento di risorse in macchinari di elevata tecnologia presso i servizi trasfusionali, l’impegno sul fronte della promozione, sono tutti elementi dalla cui convergenza nasce un sistema di qualità elevata. In Toscana, ciò è stato possibile anche grazie ad Avis.

37

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA 2REGIONE TOSCANA ANNO 2005

PLASMA DA DONATORI TOSCANI INVIATO ALL’INDUSTRIA CONVENZIONATA PER LA LAVORAZIONE

PLASMA LITRI

Categoria A (da aferesi, compresa multicomponent) 19.761,37

Categoria B (da separazione, congelato entro 6 ore) 33.923,10

TOTALE 53.684,47

PLASMADERIVATI PRODOTTI IN CONVENZIONE E DISTRIBUITI ALLE FARMACIE OSPEDALIERE DELLA REGIONE

PLASMADERIVATI N. FLACONI

ALBUMINA 20% 50ML 143.050

FATTORE VIII 1000 UI 6.448

FATTORE IX 1000 UI 813

ANTITROMBINA III 1000 UI 3.649

COMPLESSO PROTROMBINICO 500 UI 629

IG VENA 5 GR/equiparato 5 gr 49.608

1.5 DONATORI E INDICE DI DONAZIONE

L’aumento delle donazioni è collegato ad un corrispondente incremento del numero di nuovi soci donatori, che nel 2005 hanno raggiunto la quota di 6.600, di cui 2.769 donne (41,95%), a cui si unisce una crescita del numero dei soci attivi (coloro cioè che hanno effettuato almeno una do-nazione nel 2005), passati da 51.960 del 2004 a 53.951. Dall’analisi dei soci donatori attivi, si segnala un leggero miglioramento della percentuale delle femmine che hanno effettuato almeno una donazione, che passa dal 32,56 % del 2004 a circa il 32,91 % del 2005. Inoltre, sempre nel 2005 per la prima volta è stata introdotta un’ analisi sulle classi di età dei nuovi donatori.

Da tale ricerca risulta che nelle classi di età “25-34”, “35-44”, “oltre 45”, la percentuale dei nuovi donatori maschi si attesta intorno al 60%, mentre per la classe di età “18-24” abbiamo un dato che premia la componente femminile, la quale raggiunge il 50,16% delle nuove adesioni. Infine, l’indi-ce di donazione quest’anno è risultato pari a 1,85 contro l’1,83 dello scorso anno. Ricordiamo che quest’indice è dato dal rapporto tra il totale delle donazioni e i donatori attivi.

In questo caso bisogna evidenziare le differenze esistenti tra le varie aree geografiche del territorio regionale: alcune con un indice superiore a 2,00 altre con un indice pari all’1,5.

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA2

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Indice di donazione Avis Toscana

AREE GEOGRAFICHE

Azienda Sanitaria AVIS provinciali/zonali di riferimento TOTALE

DONAZIONIINDICE

DI DONAZIONE

MASSA CARRARA 1 Massa, Lunigiana 8.767 1,73

LUCCA 2 Piana di Lucca 291 1,45

PISTOIA 3 Provinciale Pistoia 8.698 2,05

PRATO 4 Provinciale Prato 7.211 1,93

PISA 5/A.O.PI Provinciale Pisa 9.417 1,96

LIVORNO 6 Livorno, Val di Cornia, Elba, Bassa Val di Cecina 16.144 2,10

SIENA 7/A.O.SI Provinciale Siena 5.523 1,40

AREZZO 8 Aretina, Casentino, Valdarno Aretino, Val di Chiana, Val Tiberina 14.257 1,64

GROSSETO 9 Provinciale Grosseto 10.827 1,82

FIRENZE 10/A.O.CAR./ A.O.MEY

Area fiorentina, Valdarno fiorentino, Scandicci Le Signe 10.470 1,99

EMPOLI 11 Empolese 4.563 1,67

VERSILIA 12 Versilia 4.226 2,25

TOTALE 100.394 1,85

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA 21.6 COMUNICAZIONE E PROMOZIONE

Progettare e realizzare campagne regionali di comunicazione è uno degli scopi prevalenti che Avis Toscana si propone di realizzare. Naturalmente il ruolo di Avis Toscana si concentra sulle strategie comunicative, sulla pianificazione di mezzi a diffusione regionale e sulla produzione dei materiali, mentre sono le sedi locali le vere protagoniste della diffusione delle iniziative sul territorio. L’attività di comunicazione è costante tutto l’anno, ma ci sono momenti di particolare impegno in termini di risorse e di coralità dell’azione promozionale che servono a richiamare l’attenzione del pubblico e dei media.

La campagna estiva, partita nel luglio 2005, ha visto un impiego di risorse da parte dell’asso-ciazione pari quasi a € 90.000,00. L’investimento comprendeva l’affissione di 65 poster 6X3 nelle stazioni di servizio autostradali e nelle maggiori città toscane, il posizionamento di 2800 pendoli sui treni regionali, la collocazione di 700 stendardi e gonfaloni su tutto il territorio regionale, oltre ad una capillare campagna radiofonica con spot appositamente realizzato.

“Un donatore tira l’altro” è una campagna che ha funzionato: il peso delle donazioni Avis sul totale della raccolta in Toscana è cresciuto di oltre 1 punto percentuale, passando dal 47,13% al 48,15%, superando la soglia simbolica delle 100.000 donazioni. Un’indicazione evidente dell’efficacia della campagna si rileva dai risultati del mese di agosto, che con un incremento del + 15,2%, pari a 1.080 prelievi in più rispetto allo stesso mese del 2004, ha raggiunto quota 8.177 donazioni, superando la raccolta di gennaio, febbraio e giugno. Questi dati significano che la strategia di comunicazione adottata porta evidenti benefici al sistema nel suo complesso, grazie all’azione congiunta di Avis Toscana e delle sedi Avis locali, che rappre-sentano il vero radicamento dell’Associazione sul territorio e tra i cittadini.

Le emittenti radio che hanno inserito gratuitamente il nostro spot all’interno della loro programmazio-ne, a titolo di sostegno della campagna di comunicazione sociale, sono state 36, segno evidente del consolidamento dei rapporti tra Avis e mass-media per la promozione del sangue. Ci piace qui ricordarle e ringraziarle per la preziosa collaborazione.

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA2

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EMITTENTI RADIO CHE HANNO ADERITO ALLA CAMPAGNA ESTIVA 2005

Radio Diffusione Pistoia, Punto Radio, Radio Stop, Radio Lattemiele, Radio Rosa,

Radio Rvs - Avventisti -, Radio Insieme, Radio Duemila, Radio Studio X,

Radio Antenna Toscana1, Radio Quattro, Radio Onda Blu, Radio Cuore,

Radio Fantastica, Gamma Radio, Radio Doctor Dance, Radio Wave, Radio Sound,

Radiogrifo, Novaradio, Radio Piombino, Cosmoradio, Lady Radio,

Radio Toscana Network, Radio Stella, Radio Nostalgia (Ex Italia Più), Radio Lady,

Radio Sei-Sei, Radio Incontri, Antenna Radio Esse, Radio Emme, Controradio,

Radio Studio 54, Facoltà Di Frequenza, Radio 3 Network, Radio Sieve

La campagna autunnale ha richiesto un investimento totale di circa 80.000 Euro, e in linea con la campagna estiva ha riproposto l’affissione di poster 6X3, pubblicità radiofonica e un’ampia produzione di gadget con bozzetto dedicato a disposizione delle Avis locali.

Infatti sono stati prodotti 10.000 astucci portamatite in tela grezza e 15.000 deodoranti per auto ed ambienti con personalizzazione collegata alla campagna “Un donatore tira l’altro”.

Inoltre, nel corso dell’anno 2005, Avis Toscana ha programmato con cadenza regolare , ma so-prattutto in concomitanza di particolari esigenze dell’associazione, inserzioni pubblicitarie su tutti i maggiori quotidiani a tiratura regionale, al fine di creare momenti di condivisione con una parte consistente dell’opinione pubblica.

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA 2Inserzioni sulla stampa

City Firenze 10/03/2005

City Firenze 22/04/2005

La Repubblica Firenze 28/04/2005

City Firenze 29/04/2005

La Repubblica Firenze 16/06/2005

City Firenze 16/06/2005

La Nazione Toscana 17/08/2005

La Nazione Toscana 19/08/2005

La Nazione Toscana 23/08/2005

La Nazione Toscana 26/08/2005

La Nazione Toscana 31/08/2005

Toscana Oggi 02/10/2005

La Nazione Toscana 13/10/2005

La Nazione Firenze + Empoli 14/10/2005

La Repubblica Firenze 15/10/2005

La Nazione Toscana 15/10/2005

Toscana Oggi 16/10/2005

L’Unità Toscana 27/10/2005

Toscana Oggi 30/10/2005

L’Unità Toscana 30/10/2005

Toscana Oggi 13/11/2005

Toscana Oggi 27/11/2005

Toscana Oggi 11/12/2005

Toscana Oggi 25/12/2005

1.7 INFORMATIZZAZIONE SERVIZIO TRASFUSIONALE TOSCANO

L’informatizzazione del Servizio Trasfusionale attuata dalla Regione Toscana, avviata da alcuni anni, ma solo recentemente a regime nella maggioranza delle Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere, ha portato ad un miglioramento nella programmazione delle donazioni di sangue e dei suoi componenti attraverso la messa in rete dei dati relativi alle donazioni, creando un colloquio diretto tra centri trasfusionali, CRCC, Associazioni del Volontariato. Avis Toscana nell’ottobre del 2005, a coronamento dell’impegno dell’Associazione verso un servizio qualificato e qualificante per tutti i donatori toscani, si è dotata a sua volta di un programma gestionale che consente di estrapolare ed elaborare i dati aggiornati sullo stato delle donazioni ef-fettuate presso i centri trasfusionali delle aziende sanitarie della Toscana che ad oggi hanno aderito al progetto relativo all’informatizzazione del Servizio Trasfusionale. Questo Sistema di informatizzazione ci permette di recuperare, secondo il set di informazioni concor-date in seno alla Commissione Regionale per il Settore Emotrasfusionale, notizie sullo stato dei nostri associati complete delle date e degli esiti delle varie presentazioni presso i Servizi Trasfusionali, per conoscere in tempo reale i dati della raccolta e individuare eventuali criticità, anche al fine di razio-

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA2

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nalizzare l’attività di chiamata a seconda delle necessità. Altro elemento importante dell’informatizza-zione è la “bacheca elettronica” attraverso la consultazione della quale è possibile verificare le scorte di sangue degli ospedali toscani con la specifica del gruppo sanguigno. Ogni sede Avis è dotata di password personalizzata per l’accesso, affinché l’Associazione possa programmare la presentazione dei donatori ai centri trasfusionali a integrazione dei gruppi sanguigni al momento carenti, ovvero orientarli verso la donazione di plasma.

TOTALE REGIONALE ACCESSI ALLA BACHECA CRCC NEL 2005: 1287

ACCESSI ALLA BACHECA CRCC DI AVIS REGIONALE TOSCANA / ALTRE AVIS: 950

1.8 MIGLIORAMENTO MONITORAGGIO DATI ATTIVITÀ

Il sistema di monitoraggio periodico delle donazioni su tutto il territorio regionale è lo strumento at-traverso il quale è possibile comprendere l’andamento della raccolta e sviluppare di conseguenza adeguate politiche associative sul più lungo periodo. Per questo Avis Toscana è dotata di un’apposita area di lavoro che, grazie alla tempestiva e puntua-le collaborazione delle sedi Avis territoriali, produce report mensili, trimestrali e annuali.

L’attività di monitoraggio è strategica per l’Associazione, ed è grazie ad essa che diventa possibile pianificare gli obiettivi regionali e le azioni di sviluppo, basandosi sullo studio e la valutazione di elementi concreti e attendibili che rappresentano lo scenario reale dell’attività di Avis in Toscana.

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA

IL RAGGIUNGIMENTO DELL’AUTOSUFFICIENZA 2

Donazioni Avis in Toscana 2005

AREE GEOGRAFICHE

Azienda Sanitaria

AVIS provinciali/zonali di riferimento

SANGUE INTERO PLASMAF. MULTI-

COMPONENTTOTALE

donazioni

MASSA CARRARA 1 Massa, Lunigiana 6.830 1.710 227 8.767

LUCCA 2 Piana di Lucca 159 115 17 291

PISTOIA 3 Provinciale Pistoia 6.584 2.040 74 8.698

PRATO 4 Provinciale Prato 5.693 1.405 113 7.211

PISA 5/A.O.PI Provinciale Pisa 6.148 2.416 853 9.417

LIVORNO 6 Livorno, Val di Cornia, Elba, Bassa Val di Cecina 10.388 5.554 202 16.144

SIENA 7/A.O.SI Provinciale Siena 5.088 292 143 5.523

AREZZO 8Aretina, Casentino, Valdarno Aretino,

Val di Chiana, Val Tiberina10.459 3.508 290 14.257

GROSSETO 9 Provinciale Grosseto 7.713 2.523 591 10.827

FIRENZE 10/A.O.CAR./ A.O.MEY

Area fiorentina, Valdarno fiorentino, Scandicci Le Signe

7.943 2.115 412 10.470

EMPOLI 11 Empolese 3.131 1.371 61 4.563

VERSILIA 12 Versilia 2.671 1.340 215 4.226

TOTALE 72.807 24.389 3.198 100.394

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA2

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LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 2LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE

2. LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTEPer Avis il concetto di tutela del diritto alla salute assume una duplice valenza: da un lato si riferisce alla tutela della salute del donatore, sia in qualità di socio sia in quella di protagonista della donazio-ne di sangue e plasma; dall’altro si riferisce alla tutela del paziente, che, in quanto tale, deve essere garantito nel suo diritto a ricevere sangue sicuro ogni volta che ve ne sia necessità.

Per far fronte a questo scopo Avis Toscana è direttamente coinvolta in ogni attività attinente alle te-matiche legate alla sicurezza del sistema trasfusionale toscano.

2.1 Corso di formazione: “Il dono del sangue nel terzo millennio II parte”

Il Progetto “Il dono del sangue nel terzo millennio - II parte” è stato presentato all’interno del bando di formazione del Cesvot 2004 e ammesso al fi nanziamento nel marzo dell’anno suc-cessivo.Il progetto ha consentito di approfondire il percorso formativo già avviato l’anno precedente su tematiche di carattere tecnico relative alla donazione, quali l’introduzione di nuove procedure per la sicurezza trasfusionale, i progressi della ricerca di settore, l’incremento dei consumi di sangue e di emoderivati, sviluppando parallelamente alcuni argomenti non affrontati nella prima programma-zione. In particolare, la nuova Legge 219/2005 sul sistema trasfusionale e alcune specifi che di selezione del donatore.Il corso, articolato in due lezioni, era rivolto ai dirigenti associativi, ai volontari e ai direttori sanitari delle associazioni di volontariato del sangue. La prima lezione si è svolta sulle 2 sedi di Cinquale (MS) e di Chianciano Terme (SI), raggruppando i partecipanti a seconda della provenienza dalle 10 province della Toscana; la seconda, conclusiva e plenaria, a Firenze.

Hanno preso parte al progetto 94 corsisti per un totale di 129 presenze (42 presenti al 1°incontro, 36 presenti al 2°incontro e 51 presenti al terzo) ai quali sono stati sottoposti questionari di va-lutazione sui vari aspetti del corso, dai quali, come evi-denzia il grafi co seguente, emerge un elevato livello di gradimento:

Hanno preso parte al progetto 94 corsisti per un totale di 129 presenze1°incontro, 36 presenti al 2°incontro e 51 presenti al terzo) ai quali sono stati sottoposti questionari di va-lutazione sui vari aspetti del corso, dai quali, come evi-denzia il grafi co seguente, emerge un elevato livello di gradimento:

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LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE

2.2 IL PROGRAMMA BLOOD - MED E TERRE DIVERSE

Il progetto “Terre diverse, stesso sangue” è un progetto internazionale che vede collaborare, attraverso il coordinamento della Fiods, le Associazioni dei donatori di sangue di Italia, Francia, Spa-gna, Portogallo, Lituania e Danimarca, alla realizzazione di un osservatorio della donazione del sangue in Europa. Finanziato dal Cesvot, all’interno del Bando Percorsi d’Innovazione 2004, ha preso avvio nel set-tembre del 2005 ed è tutt’ora in corso. L’obiettivo principale dell’osservatorio è quello di effettuare l’analisi georeferenziata dei bisogni e delle criticità del “sistema sangue”, individuando e analizzan-do tutte quelle condizioni socio-economiche, socio-culturali e psico-sociali, nonché quelle carenze programmatorie, strutturali e organizzative, che ostacolano lo sviluppo della donazione volontaria non remunerata.

Grazie alla collaborazione con l’equipe del Prof. Salvini, del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Uni-versità di Pisa, che ha individuato il metodo di rilevazione più idoneo al caso, e che curerà le fasi di somministrazione, analisi e successiva valutazione del questionario qualitativo, si potrà giungere alla redazione di un rapporto sullo scenario trasfusionale di tutti i paesi partner del progetto, testando un modello di riferimento che potrà essere utilizzato per completare l’azione dell’Osservatorio. Il progetto “Terre diverse, stesso sangue” ci permette di ricollegarci alla sezione del Programma Blood Med cui partecipiamo in partnership con la Fiods, la Croce Rossa Internazionale e altre Avis Regionali, e che riguarda la realizzazione di un Osservatorio Permanente per il monitoraggio e la valutazione delle azioni riguardanti la promozione della donazione di sangue volontaria non remu-nerata nei Paesi del bacino del Mediterraneo.Al gruppo di lavoro toscano partecipano dirigenti associativi provenienti da varie Avis della nostra regione, che con la loro presenza faranno di questa esperienza un’occasione di crescita per l’intera Associazione.

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 2LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE

Sono: Sergio Bresciani (Avis Arcidosso), Giovanni Bruschi (Avis Livorno), Enrico Ferroni (Avis Rignano), Claudia Firenze (Avis Castelfi orentino), Riccardo Nurra (Avis Portoferraio),Riccardo Prestia (Avis Gavorrano).

IL GRUPPO DI LAVORO “TERRE DIVERSE STESSO SANGUE”

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA2

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INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 2INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA

3. INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIALo statuto contiene due scopi fondamentali: la promozione dell’informazione e la promozione del-l’educazione sanitaria.Promozione dell’informazione si riferisce a tutte quelle iniziative che Avis attiva per fornire ai cittadini tutte le informazioni strettamente correlate alla pratica del dono del sangue, mentre la promozione dell’educazione sanitaria è indispensabile per sviluppare una cultura della salute e di stili di vita corretti tra i cittadini.

3.1 NUMERO VERDE

Ad oltre dieci anni dalla sua istituzione, il Numero Verde con-tinua a essere un importante strumento di comunicazione e promo-zione per l’Associazione, un veicolo di contatto tra l’associazione e la cittadinanza. Malgrado nel corso del 2005 si sia riscontrata

una contrazione delle chiamate, in totale 306, il servizio di Numero Verde ci fornisce preziose informazioni sulle molteplici esigenze degli aspiranti donatori e sull’efficacia delle campagne asso-ciative di promozione del dono del sangue, che sono anche il canale di promozione della chiamata gratuita all’800/261580.Infatti, dopo il picco del 2003 - con ben 500 chiamate - i contatti hanno registrato una flessione di circa il 21% fra il 2003 e il 2004, passando a 411, ed una ulteriore flessione del 25% tra il 2004 ed il 2005 passando da 411 a 306 chiamate. Questo fatto è legato a più fattori: da un lato, la differenziazione dei canali di accesso all’associazione, quali il sito internet e l’uso della posta elettronica, hanno portato ad una naturale contrazione dell’utenza che si rivolge al Numero Verde. Dall’altro, l’adeguamento tecnico dovuto alla stipula di un nuovo contratto a seguito dell’acquisizione del numero verde da parte di AVIS Nazionale, ha prodotto l’effetto di indirizzare le chiamate da cellulari verso il call center nazionale, di cui purtroppo non siamo in grado di registrare gli accessi. Mentre negli anni precedenti tutte le chiamate effettuate dalla nostra regione venivano ricevute da Avis Toscana, a partire dal 2004 siamo in grado di ricevere - e monitorare - soltanto le chiamate da postazioni fisse. Gli operatori di Avis Toscana, opportunamente formati, rispondono alle richieste d’informazione e chiarimento dei cittadini di tutta la regione, che vanno dall’indicazione dei requisiti minimi per la donazione, all’individuazione dei criteri d’esclusione, all’identificazione delle sedi Avis e dei centri trasfusionali più vicini e più comodi per l’aspirante donatore. Dunque un servizio di pubblica utilità che semplifica l’approccio del cittadino con la procedura di donazione e rafforza il legame di relazione tra associazione e donatore. Ma la chia-mata è anche l’occasione per effettuare un’intervista telefonica per rilevare alcune informazioni utili per l’attività associativa. Benchè i dati presi in considerazione siano marginali rispetto alla totalità dell’attività regionale, risulta tuttavia interessante focalizzarne i contenuti, rappresentativi di un’utenza “tipo” della nostra associa-

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA2

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INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA

zione, analizzata sulla base di rilevazioni certamente attendibili, costanti e raffrontate nel tempo. Dall’analisi sui dati 2005 emerge che, in linea con gli anni precedenti, sono sempre le donne a effettuare il maggior numero di chiamate, 186 contro le 117 effettuate da uomini.Oltre a questo, il monitoraggio delle chiamate durante tutto l’arco dell’anno offre una panoramica d’insieme interessante. Emerge infatti che sono i mesi estivi a registrare il numero più elevato di chia-mate, data la costanza delle campagne estive promosse dall’associazione.Come già ricordato, nell’estate del 2005 è stata realizzata un’intensa programmazione di spot radio, un’importante affissione di gonfaloni e una promozione sui treni del circuito regionale, i cui risultati sono stati evidenti sia sul piano dell’incremento delle chiamate che su quello della raccolta.Si è inoltre registrato un aumento nei mesi di ottobre e novembre rispetto al 2004 a seguito della campagna autunnale promossa attraverso spot radio e con una massiccia affissione di manifesti. Entrambi questi dati confermano lo stretto collegamento che esiste tra le attività di comunicazione/promozione e la risposta della cittadinanza, che risulta pronta e immediata agli appelli associativi, e che richiede pertanto di essere costantemente sollecitata.

Avis Toscana svolge inoltre un monitoraggio sulle fonti di informazione, al fine di rilevare quale mezzo di comunicazione, e parallelamente quale strategia comunicativa /promozionale adottata, abbia un maggior impatto sui potenziali donatori che chiamano il numero verde. Riguardo alle singole fonti abbiamo avuto un andamento altalenante; infatti alcune hanno presentano dei ribassi

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 2INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA

notevoli rispetto al 2004, come per esempio radio (-64,30%), giornale (-79,49%), elenco telefonico (-31,43%), gonfalone (-45,45%), folder (pieghevole) (-79,55%); altre invece dei rialzi considerevoli come la fonte Internet (+17,07%), manifesto (+93,10%) e i volantini (60,00%). Tuttavia l’analisi delle singole fonti può risultare alterata dal fatto che coloro che chiamano dichiara-no soltanto l’ultimo mezzo da cui hanno ricavato il Numero Verde, addirittura talvolta tralasciando di indicare la fonte (nell’anno 2005 addirittura per il 7,5%). È plausibile che l’intenzione di avvicinarsi all’Associazione derivi da contatti precedenti con una pluralità di mezzi di informazione. Per questo sembra necessario il mantenimento di una costante comunicazione multiforme, in quanto proprio l’effetto di ripetitività, e quindi di amplifi cazione, ottiene esiti positivi al fi ne di instaurare un contatto con l’associazione e orientarsi alla donazione del sangue.

3.2 SCUOLA DI FORMAZIONE AVIS TOSCANA

La scuola di formazione Avis Toscana è una realtà che si sta progressivamente consolidando grazie a un’ampia offerta di corsi di formazione e aggiornamento su svariate tematiche indirizzate ai volontari, ai donatori ed ai dirigenti.È con questa premessa che anche nel 2005 è stato organizzato il corso annua-le della formazione che si è svolto nell’ot-tobre scorso presso l’ormai tradizionale sede del Centro Studi “I Cappuccini” di San Miniato. Il tema discusso è stato “La comunica-zione negoziale come risorsa” ed ha avuto un considerevole numero di pre-senze, soprattutto per un argomento appa-

rentemente lontano dalle esigenze associative come quello della negoziazione e della gestione dei confl itti.A partecipare alla IV edizione sono state in totale 36 persone provenienti da otto province

La scuola di formazione Avis Toscana è una realtà che si sta progressivamente consolidando grazie a un’ampia offerta di corsi di formazione e aggiornamento su svariate tematiche indirizzate ai volontari, ai donatori ed ai dirigenti.È con questa premessa che anche nel 2005 è stato organizzato il corso annua-le della formazione che si è svolto nell’ot-tobre scorso presso l’ormai tradizionale sede del Centro Studi “I Cappuccini” di San Miniato. Il tema discusso è stato zione negoziale come risorsa”ha avuto un considerevole numero di pre-senze, soprattutto per un argomento appa-

rentemente lontano dalle esigenze associative come quello della negoziazione e della gestione dei

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INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA

toscane, che hanno seguito gli interventi di Matteo Bartolomeo, docente di Analisi della Città e del Territorio presso il Politecnico di Milano, e di Giorgio Pancaldi, docente di Educazione Ambientale e consulente di Federambiente, coordinati dal Direttore della scuola Prof. Andrea Volterrani. L’analisi dei dati provenienti dalle schede di iscrizione compilate da ogni partecipante mostra un leg-gero abbassamento dell’età media, con i 43 anni medi dell’edizione 2005 contro i 44 del 2004, ed un equilibrio nella rappresentanza delle fasce d’età, a partire dai 18 anni; inoltre i corsisti del 2005 posseggono un medio/alto livello di istruzione.

L’incontro si è rivelato utile e interessante in quanto la gestione dei conflitti e la negoziazione in circostanze di palese criticità sono situazioni che possono presentarsi con facilità in un contesto relazionale come quello associativo; pertanto individuare le possibili soluzioni è un’opportunità per facilitare lo sviluppo dell’associazione.

3.3 I PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE

In collaborazione con l’Ordine dei medici della Toscana e con la Federazione dei Medici di Medi-cina Generale (Fimmg), il progetto “L’informatore per la donazione del sangue” ha inte-ressato tutto il 2005, da gennaio a dicembre, per diffondere la cultura della donazione del sangue sul territorio attraverso la mediazione dei medici di famiglia. I sei volontari di servizio civile selezionati per le sedi di Firenze, Livorno, Pisa, Prato e Viareggio, dopo un periodo di formazione dedicato, hanno curato la sensibilizzazione del dono del sangue presso i medici di famiglia nelle cinque province, allo scopo di incentivare le donazioni di sangue attraverso una sinergia tra volontariato e medici di base, fondata sul comune obiettivo di promuovere stili di vita corretti. Naturalmente i sei ragazzi, tutti compresi nella fascia di età tra i 21 e i 25 anni, si sono anche impegnati all’interno delle rispettive sedi di assegnazione nello svolgimento dell’attività ordinaria, apportando notevoli benefici all’attività delle Avis interessate. In ogni caso, il progetto ha conseguito complessivamente l’interesse, l’ascolto e la disponibilità dei medici di famiglia, manifesta-tesi chiaramente e in modo serio e motivato. I risultati concreti, però, in termini di iscrizioni di nuovi soci e di incremento delle donazioni, non sono immediatamente tangibili, ma saranno misurabili sul medio/lungo periodo. Crediamo che l’attenzione che i medici di base hanno dedicato al progetto potrà trovare riscontro nell’opera di promozione verso il dono del sangue che gli stessi medici rivolge-ranno ai propri pazienti, attribuendo un senso compiuto all’azione di educazione sanitaria che Avis

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 2INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA

Toscana ha attivato verso la cittadinanza attraverso questa innovativa collaborazione.

ESITO APPUNTAMENTI NEGLI STUDI MEDICI - Comune di Firenze - Totale 109

A titolo di esempio il grafi co mostra l’esito degli appuntamenti nel Comune di Firenze, evidenziando l’interesse mo-strato dalla maggioranza dei medici dei Poliambulatori nell’incontrare i nostri volontari per approfondire le tematiche riguardanti la donazione di sangue.

Il progetto di servizio civile per le scuole “IL DONO NELLO ZAINO”

Nel corso del 2005 un nuovo progetto di Servizio Civile è stato sottoposto all’approvazione dell’Uffi cio Nazionale Servi-zio Civile nell’ambito dello scopo sociale di informazione ed educazione sanitaria. In collaborazione con la Direzione Generale Regionale del Diritto alla salute e con l’Uffi cio Scolastico Regionale della Toscana, “Il dono nello zaino” si pone l’obiettivo di diffondere e di avvicinare alla cultura della donazione del sangue gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori.

Questa attività non è affatto nuova per l’associazione, che a livello territoriale organizza da anni interventi di questo tipo.

Tuttavia gli elementi innovativi del progetto sono l’organicità dell’azione di promozione e diffusione dei valori della donazione nelle scuole - fi no ad oggi sviluppata da Avis solo in modo occasionale e non strutturato - e la mediazione di giovani operatori Avis. Si potrà così stabilire un rapporto diretto tra l’Associazione e gli studenti, rendendo i giovani del servizio civile portavoce dell’esperienza associativa verso altri giovani studenti, con l’obiettivo di potenziare l’attenzione e l’interesse verso temi che - se proposti da adulti in ruoli istituzionali - possono perdere di appeal o comunque apparire scontati.

Il progetto ha ricevuto l’approvazione ministeriale ed ha riscosso l’interesse di molti giovani toscani: su 12 posti disponibili sono pervenute 24 domande, sulle quali è stata operata una rigorosa selezione per titoli ed attitudine ai contenuti del progetto.Sarà operativo da Ottobre 2006 e potremo pertanto riferirne nell’edizione del bilancio sociale del prossimo anno.

Il progetto di servizio civile per le scuole“IL DONO NELLO ZAINO”

Nel corso del 2005 un nuovo progetto di Servizio Civile è stato sottoposto all’approvazione dell’Uffi cio Nazionale Servi-zio Civile nell’ambito dello scopo sociale di informazione ed educazione sanitaria. In collaborazione con la Direzione Generale Regionale del Diritto alla salute e con l’Uffi cio Scolastico Regionale della Toscana, diffondere e di avvicinare alla cultura della donazione del sangue gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori.

Questa attività non è affatto nuova per l’associazione, che a livello territoriale organizza da anni interventi di questo tipo.

Tuttavia gli elementi innovativi del progetto sono l’organicità dell’azione di promozione e diffusione

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA2

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3.4 EVENTI E MOMENTI DI INCONTRO ASSOCIATIVO

GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE DI SANGUE

Il 14 giugno 2005 si è festeggiata in 192 paesi del mon-do la “Giornata mondiale del donatore di san-gue”, appuntamento voluto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del dono libero e gratuito del proprio sangue e incoraggiare i giovani a divenire donatori periodici.

In questa cornice, la Regione Toscana ha promosso una se-rie di iniziative rivolte all’informazione e alla sensibilizzazio-ne delle comunità locali sulla donazione del sangue e degli emocomponenti, culminate nella celebrazione della giornata conclusiva sabato 18 giugno 2005.

Presso l’Ippodromo del Parco Migliarino San Rossore si sono svolti un convegno/dibattito sul-la programmazione trasfusionale alla presenza dell’Assessore alla Salute Enrico Rossi e poi, a seguire, merenda, animazione per i più piccoli e passeggiata nel parco.

Avis ha partecipato a questa giornata sia con una nutrita rappresentanza di soci, dirigenti associativi e familiari sia organizzando sul ter-ritorio raccolte di sangue straordinarie presso i servizi trasfusionali rispetto all’abituale pro-grammazione.

Il Carnevale di Viareggio è oramai un ap-puntamento fi sso per la nostra associazione.

Anche nel 2005 giovani provenienti da diverse parti della Toscana e da altre zone d’Italia si sono dati appuntamento al corso mascherato del Carnevale versiliese per promuovere l’as-sociazione in un momento ludico-ricreativo che vede la partecipazione di migliaia di perso-ne.

INFORMAZIONE ED EDUCAZIONE SANITARIA

GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE DI SANGUE

Il do la gue”della Sanità allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del dono libero e gratuito del proprio sangue e incoraggiare i giovani a divenire donatori periodici.

In questa cornice, la Regione Toscana ha promosso una se-rie di iniziative rivolte all’informazione e alla sensibilizzazio-ne delle comunità locali sulla donazione del sangue e degli emocomponenti, culminate nella celebrazione della giornata conclusiva sabato 18 giugno 2005.

Presso l’Ippodromo del Parco Migliarino San Rossore si sono svolti un

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110° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI VITTORIO FORMENTANO

Il 2005 è stato anche l’anno della celebrazione del 110° An-niversario della nascita di Vittorio Formentano, fon-datore dell’AVIS.

L’associazione lo ha ricordato con una cerimonia tenutasi sa-bato 15 dicembre nello storico Salone dei ‘500 in Palazzo Vecchio, alla presenza del Consiglio Nazionale e delle autorità cittadine e regionali.

Un evento in collaborazione tra Avis Comunale di Firenze, Avis Regionale ed AVIS Nazionale, volto a celebrare la fi gura di un

uomo illuminato, di grande sensibilità ed intuizione, che ha gettato le basi della nostra associazio-ne.

Un’altra occasione di visibilità per l’Associazione, un ulteriore “pretesto” per ricordare l’importanza del dono del sangue.

OMAGGIO ALLA CASA NATALE DI VITTORIO FORMENTANO

IL PALCO DELLE AUTORITÀ

DI VITTORIO FORMENTANO

Il 2005 è stato anche l’anno della celebrazione del niversario della nascita di Vittorio Formentanodatore dell’AVIS.

L’associazione lo ha ricordato con una cerimonia tenutasi sa-bato 15 dicembre nello storico Salone dei ‘500 in Palazzo Vecchio, alla presenza del Consiglio Nazionale e delle autorità cittadine e regionali.

Un evento in collaborazione tra Avis Comunale di Firenze, Avis Regionale ed AVIS Nazionale, volto a celebrare la fi gura di un

uomo illuminato, di grande sensibilità ed intuizione, che ha gettato le basi della nostra associazio-

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LA DIFFUSIONE DELL’ASSOCIAZIONE

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 24. LA DIFFUSIONE DELL’ASSOCIAZIONELo sviluppo dell’Associazione e dei suoi valori è strettamente correlato alla capillarità di presenza sul territorio, per questo tra gli scopi principali di Avis Toscana c’è quello di garantire una adeguata diffusione sul territorio delle proprie associate. Come da statuto, Avis Toscana coordina l’attività delle Avis sottoordinate, nei confronti delle quali svolge attività di supporto e servizio.(Art 3 comma 1)

4.1 IL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’: CERTIFICAZIONE E OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO

Avis Toscana ha conseguito la certifi cazione per il sistema di gestione per la qualità nel Luglio del 2005. La certifi cazione, rilasciata da SGS Italia, riguarda le attività associative svolte nel rispetto del sistema di qualità: erogazione di servizi di promozio-ne, educazione e sensibilizzazione al dono del sangue e progettazione ed erogazione di interventi formativi. Si è trattato di un lavoro lungo e complesso, che ha impegnato la struttura per oltre un anno e mezzo, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’attività di servizio svolta in favore delle sedi Avis toscane. Tuttavia il raggiungimento di questo obiettivo rap-presenta solo l’inizio di un lavoro di rifl essione e studio sulla nostra orga-nizzazione, in quanto la qualità, più che un bollino che attesta modalità di lavoro di buon livello, conformate agli standard europei, vuol essere uno stile con cui affrontare il proprio ruolo e le proprie prestazioni. Il ruolo di servizio alle sedi Avis del territorio che Avis Toscana svolge da oltre 30 anni, trova nella qualità uno stimolo ulteriore e un’occasione di miglioramento per sviluppare al meglio le potenzialità associative.

4.2 PROGETTO ARCHIVIO ASSOCIATIVO

Ricordare le origini della nostra associazio-ne è fondamentale per poter andare avanti senza dimenticare i nostri valori fondanti. “Non ti scordare di te” è un Progetto del Cesvot grazie al quale Avis Toscana ha potuto far luce sulla storia, l’identità e le esperienze dell’Associazione attraverso i do-cumenti prodotti e conservati nel corso degli anni. Ad esso è collegato il Progetto “ReteDo-cu”, per la creazione di una rete di centri

LA DIFFUSIONE DELL’ASSOCIAZIONE

Ricordare le origini della nostra associazio-ne è fondamentale per poter andare avanti senza dimenticare i nostri valori fondanti. “Non ti scordare di te”del Cesvot grazie al quale Avis Toscana ha potuto far luce sulla storia, l’identità e le esperienze dell’Associazione attraverso i do-cumenti prodotti e conservati nel corso degli anni. Ad esso è collegato il Progetto cu”

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LA DIFFUSIONE DELL’ASSOCIAZIONE

di documentazione di area sociale e socio - sanitaria. Avis Toscana vi ha aderito fin dalla prima edizione, partita nel Gennaio del 2005 e ripresa nel marzo 2006, con l’intenzione di dare almeno un ordine alla grande quantità di pubblicazioni, documenti e carte conservate presso la sede di Borgognissanti a Firenze.

L’iniziale riorganizzazione degli archivi si è trasformata in una vera e propria biblioteca suddivisa in 6 sezioni relative alla tipologia dei documenti, attraverso le quali si ricostruisce l’attività associativa dalle origini ad oggi. Grazie ad un percorso formativo per la gestione degli archivi e della docu-mentazione, che ha fornito supporti nelle procedure di gestione, catalogazione, archiviazione e realizzazione di biblioteche, l’archivio di Avis Toscana è oggi completato, e descritto attraverso la Carta delle Collezioni, per le sezioni Monografie, Seriali, Istituzionale, Carteggio, Assemblee Regionali e Assemblee Nazionali.

È in fase di allestimento un’ulteriore sezione Grafica che raccoglierà tutti i materiali grafici relativi all’attività promozionale di Avis Toscana, mentre ognuna delle Sezioni viene regolarmente aggior-nata con nuovi inserimenti.

È possibile consultare o prendere in prestito i documenti, per approfondire la conoscenza dell’asso-ciazione o per sviluppare ricerche e indagini.

4.3 ATTIVITÀ MAGAZZINO 2005

Tra le attività di servizio di maggior gradimento e di più consolidato utilizzo delle sedi territoriali c’è il magazzino associativo.

Strumento indispensabile per attivare una comunicazione uniforme a livello regionale, è il veicolo attraverso il quale si realizzano le politiche di comunicazione di Avis Toscana.

Oltre a favorire la diffusione di un’identità unica a livello regionale, contenendo il proliferare di imma-gini dell’Associazione diversificate a seconda del territorio, il magazzino contribuisce a contenere le spese, che su ordini consistenti quali quelli di livello regionale, godono ovviamente di importanti sconti quantità.

Avis Toscana produce e distribuisce materiale informativo, divulgativo, di sensibilizzazione e pro-mozionale realizzato per una specifica campagna regionale, o prodotto quale gadget di supporto per le sedi. Il materiale è distribuito in forma gratuita o sottocosto, dietro pagamento di un rimborso spese che generalmente sconta l’importo dell’IVA.

Nel corso del 2005 l’investimento per l’attività di magazzino è stato pari a € 82.682,83 a fronte di un rientro di € 54.581,69. Infatti sono stati distribuiti alle sedi Avis Toscane materiali a titolo gratuito e sottocosto per € 28.101,14.

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 2LA DIFFUSIONE DELL’ASSOCIAZIONE

ARTICOLO QUANTITÀ DISTRIBUITE NEL 2005

VOLANTINI CILIEGE 79.800

FOLDER CILIEGE 63.020

FOLDER (Dai il meglio di te stesso) 46.700

PALLONCINO 27.000

CALENDARI 19.260

PENNA 14.505

PORTACHIAVI COLLARE 11.540

OPUSCOLO 18 ANNI 7.100

QUADERNO 6.220

MANIFESTI CILIEGE 5.677

ASTUCCI 5.375

DEODORANTI 4.090

I MIEI AMICI 3.300

MAGLIETTA (Dai il meglio di te stesso) 2.947

CAPPELLINO 2.830

LOCANDINE CILIEGE 2.729

PORTACHIAVI CUORE 2.630

METTIAMOCI IL CUORE 2.200

RIGHELLO 2.150

LOCANDINA (Dai il meglio di te stesso) 1.650

PALLINE ANTISTRESS 181

GONFALONI CILIEGE 60

6X3 CILIEGE 14

4.4 SITO INTERNET E NEWSLETTER

Il sito internet www.avis.it/toscana rappresenta uno strumento importante per la gestione della nostra associazione e assume una duplice funzione: da un lato si pone come uno strumento di comunicazione inter-na perché permette a Avis Toscana di inte-ragire con le 170 sedi del territorio toscano, dall’altro è un effi cace strumento di comuni-cazione esterna per tutti coloro che sono inte-ressati ad avere un’informazione dettagliata sulla donazione del sangue.

Il sito internet www.avis.it/toscanarappresenta uno strumento importante per la gestione della nostra associazione e assume una duplice funzione: da un lato si pone come uno strumento di comunicazione inter-na perché permette a Avis Toscana di inte-ragire con le 170 sedi del territorio toscano, dall’altro è un effi cace strumento di comuni-cazione esterna per tutti coloro che sono inte-ressati ad avere un’informazione dettagliata sulla donazione del sangue.

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LA DIFFUSIONE DELL’ASSOCIAZIONE

A partire dall’autunno del 2005 il sito è stato sottoposto ad un restyling strut-turale e grafico che è entrato a regime nei primi mesi del 2006.Sul sito sono pubblicate tutte le informazioni relative all’associazione: chi siamo, dove siamo, come si dona e chi può donare il sangue e inoltre, grazie all’aggiornamento quotidiano, è possibile trovare tutte le iniziative promosse da Avis Toscana e tutte quelle realizzate dalle singole sezioni.

Il grafico rappresenta il riepilogo mensile delle visite avvenute durante tutto il 2005, suddivise per visitatori diversi - computer che si collegano al nostro sito - pagine e numero di accessi intesi come l’insieme di tutti gli elementi a cui un utente accede (testo, immagini).

MESE VISITATORI DIVERSI NUMERO DI VISITE PAGINE ACCESSI

GENNAIO 2005 728 1.042 2.619 19.427

FEBBRAIO 2005 745 1.036 3.102 24.224

MARZO 2005 874 1.246 4.105 32.565

APRILE 2005 824 1.234 3.855 32.090

MAGGIO 2005 1.108 1.533 3.871 31.156

GIUGNO 2005 1.364 1.760 4.535 38.009

LUGLIO 2005 1.158 1.560 3.666 34.474

AGOSTO 2005 1.148 1.533 3.426 29.598

SETTEMBRE 2005 1.440 1.826 4.291 50.173

OTTOBRE 2005 1.366 1.668 22.514 119.034

NOVEMBRE 2005 1.232 1.502 15.552 79.392

DICEMBRE 2005 1.269 1.523 3.940 47.967

TOTALE 13.229 17.463 75.476 538.109

Questo grafico ci offre una panoramica d’insieme che evidenzia come si registri un incremento medio di visite in corrispondenza della campagna estiva e autunnale promossa da Avis Toscana, a

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 2LA DIFFUSIONE DELL’ASSOCIAZIONE

dimostrazione della riuscita della strategia comunicativa adottata.Per supportare l’uso del sito Internet e per implementare la comunicazione interna, Avis Toscana realizza la newsletter Avis Toscana Informa che esce con cadenza periodica e all’interno della quale, oltre a tutte le novità di interesse associativo, sono contenute le principali informazioni sul panorama trasfusionale toscano.

Nel corso del 2005 sono usciti 8 numeri inviati tramite posta elettronica a tutti gli indirizzi e-mail del database associativo e pubblicati sul nostro sito Internet. La newsletter è complementare agli altri strumenti di comunicazione associativa, ma ha il van-taggio dell’immediatezza e della sintesi, non superando quasi mai le due pagine documentate da foto e grafica.

È possibile richiederne l’invio iscrivendosi sul sito nella sezione dedicata.

NEWSLETTER AVIS TOSCANA INFORMA

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA2

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LO SVILUPPO DELLA DONAZIONE DEL SANGUE VOLONTARIA

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 25. LO SVILUPPO DELLA DONAZIONE DEL SANGUE VOLONTARIA, ASSOCIATA, PERIODICA E NON REMUNERATAIn questo paragrafo saranno riportati “studi, ricerche e progetti con particolare riferimento alle pro-blematiche sociali.....”(Art.3 commi 2-11) e “attività di formazione nelle materie di propria competenza..” (Art.3 commi 2-7) che offrono opportunità di approfondimento dei saperi e occasioni di riflessione sulle strategie di sviluppo della donazione del sangue.

5.1 LA RICERCA SUI DONATORI IMMIGRATI

È coordinata dal prof. Fabio Dei, docente di Antropologia Culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Storia, dell’Università di Pisa. Con il suo gruppo di ricerca ha analizzato, servendosi prevalentemente di interviste in profondità, la comunità senegalese a Pisa e la comunità rumena a Firenze, al fine di conoscere meglio gli atteggiamenti delle comunità immigrate nei confronti della donazione volontaria del sangue. Il progetto di ricerca propone un primo sondaggio, nell’ottica disciplinare dell’antropologia culturale, a conclusione del quale sarà prodotto un dossier che ci sarà utile per realizzare attività di sensibilizzazione dedicate al tema della donazione verso gli immigrati.Il progetto è complementare ad analoghe iniziative svolte dall’Avis Provinciale di Prato e dall’Avis Comunale di Livorno tese, da un lato, ad accrescere quantitativamente le risorse trasfusionali del ter-ritorio, mentre dall’altro si prestano all’integrazione socio-culturale degli immigrati stessi. L’adesione al volontariato del sangue, infatti, può rafforzare la rete di relazioni sociali, favorire la loro conoscenza e i loro contatti con il sistema sanitario, e soprattutto consolidare nelle loro comunità quei valori di partecipazione civica che sono il cemento della convivenza democratica nella nostra società.

5.2 PROGETTAZIONI ELABORATE NEL 2005

FORMATORI - INFORMATI è un progetto ammesso al finanziamento Cesvot all’interno del Bando Formazione del 2005, e si rivolge ai volontari delle quattro associazioni del dono:

LO SVILUPPO DELLA DONAZIONE DEL SANGUE VOLONTARIA

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LO SVILUPPO DELLA DONAZIONE DEL SANGUE VOLONTARIA

Il progetto si propone di formare volontari che abbiano una adeguata preparazione, sia sul piano delle norme che regolano l’ingresso nel mondo della scuola, sia in materia relazionale e comunica-tiva, sia dal punto di vista dell’approccio psicologico con i giovani. Infatti, l’esigenza di instaurare un rapporto con le giovani generazioni e con il mondo della scuola è fortemente sentita dal volontariato, anche se appare chiaro che non è più sufficiente presentare sem-plicemente l’associazione ed i suoi scopi: occorre conoscere i meccanismi che regolano l’ingresso nelle scuole, le modalità di inserimento nei programmi educativi (P.O.F.), instaurare un rapporto di collaborazione con il corpo docente, e soprattutto individuare corretti canali e metodi di comunica-zione con i ragazzi. Ma ciò che rappresenta la vera novità di questa attività progettuale è la sua condivisione con le altre Associazioni del dono: quella rete, spesso celebrata, ma di difficile realiz-zazione, può trovare in questa esperienza il terreno su cui costruire più solide fondamenta.

BANDO RICERCA 2005: ANALISI SULLE ATTIVITA’ DI COMUNICAZIONE INTERNA ED ESTERNA

Grazie al Bando Ricerca promosso dal Cesvot nel corso del 2005 Avis Toscana ha ottenuto un finanziamento per sviluppare una ricerca sulla comunicazione associativa. Partendo dalla considerazione che la comunicazione è al centro delle strategie organizzative, sia come azione di promozione sul territorio e di rafforzamento della comunicazione interna a sostegno degli obiettivi associativi, sia come strumento di dialogo con le Istituzioni locali per un’efficace pro-grammazione e gestione delle attività trasfusionali, obiettivo del progetto è raccogliere, attraverso un apposito questionario, un insieme di dati sistematici dall’analisi dei quali si possa fotografare la realtà dell’associazione sul territorio toscano. La ricerca è curata da Francesco Pira e Vania Pistolozzi dell’Università di Udine, e consentirà di valutare i fini e i mezzi con cui operare, comprendere le proprie criticità e i punti di forza, definire le strategie di comunicazione e gli interventi correlati, compresi quelli di formazione a sostegno dei volontari che operano in favore dell’Associazione.

FORUM DONNE

Il rinnovo delle cariche associative avvenuto nel 2004 ha visto l’ingresso di una importante presenza femminile nelle Avis toscane a tutti i livelli, a conferma di una crescente attenzione delle donne verso le tematiche sociali e verso la nostra associazione rilevabile sia dalle chiamate al numero verde, effet-tuate per oltre il 60% dalle donne, sia dalla riduzione della forbice tra i nuovi iscritti dei due sessi.

A tale proposito l’Esecutivo Regionale di Avis Toscana ha affidato l’incarico di referente per la realiz-zazione di un Forum Donne al consigliere Barbara Orlandi, per curare l’approfondimento delle tematiche riguardanti il mondo femminile all’interno della nostra Associazione.

Nel novembre 2005 si è tenuta la prima riunione rivolta ai Presidenti e Vicepre-sidenti donne delle Avis Toscane che hanno partorito (è il caso di dirlo!) l’idea di realizzare

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 2LO SVILUPPO DELLA DONAZIONE DEL SANGUE VOLONTARIA

nel corso del 2006 un Forum plenario nel quale affrontare le tematiche legate alla presenza femmi-nile in Avis, anche grazie al supporto di esperti, consulenti per le pari opportunità e sociologi.

Sono stati fi ssati alcuni possibili elementi di interesse sui quali incentrare la ricerca volta a defi nire la base sociale della nostra associazione, tra cui le cariche rivestite dalle donne negli organismi direttivi delle Avis Toscane, il titolo di studio e la professione, per avvicinare e comprendere meglio l’universo femminile nel contesto associativo.

LE PARTECIPANTI AL PRIMO INCONTRO DEL COORDINAMENTO FORUM DONNE

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PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL VOLONTARIATO

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 26. PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL VOLONTARIATOAvis Toscana lavora e opera nel terzo settore impegnandosi a favorirne lo sviluppo. A sostegno delle politiche di rete, intrattiene rapporti abituali con altri soggetti e associazioni no-profit per potenziare il ruolo del volontariato e sviluppare il senso di solidarietà nella comunità regionale.

6.1 I RAPPORTI CON IL TERZO SETTORE

Consapevole di essere protagonista del mondo complesso e variegato del Terzo Settore, che trae dalla condivisione la propria autorevolezza, Avis Toscana intrattiene rapporti con i soggetti del Vo-lontariato, dell’Associazionismo, della Cooperazione Sociale, della Solidarietà Internazionale.

Oltre alla presenza nel Forum Regionale del Terzo Settore, Avis Toscana partecipa alla Consulta Regionale del Volontariato e collabora con le altre Associazioni del dono nel Comitato Regionale Interassociativo per la donazione del sangue.

Una preziosa e multiforme rete di esperienze e di attività volta alla rappresentanza sociale e politica nei confronti delle Istituzioni, al coordinamento ed al sostegno alle reti interassocia-tive, allo sviluppo e allo studio della comunicazione sociale quale mezzo essenziale per dar voce a valori, progetti e istanze, che promuove il confronto con i cittadini per realizzare una nuova forma di cittadinanza.

6.2 TELETHON E AVIS

Il rapporto di partnership tra Telethon e Avis sostiene la raccolta a favore della ricerca scientifica contro le malattie genetiche. Per Telethon è importante collaborare con un’associazione come Avis, di cui condivide gli obiettivi di solidarietà, perché l’opera di sensibilizzazione e la raccol-ta per il finanziamento della ricerca scientifica è in grado di fare davvero “passi da gigante”, grazie alla straordinaria rete di raccolta dei volontari e delle sezioni locali dell’associazione.

Da parte sua Avis ha deciso di impegnarsi con e per Telethon coerentemente con quanto stabilito dal proprio Statuto, che prevede la promozione della donazione e la collaborazione con altri enti non profit, e allo stesso tempo per cogliere l’occasione della maratona televisiva allo scopo di potenziare la comunicazione del suo messaggio principale: il dono del sangue. L’accordo ufficiale a livello nazionale per sostenere la raccolta benefica di fondi in favore della ricer-ca scientifica, sottoscritto nel 2001 tra Avis ed il Comitato Telethon, si conferma oggi più che mai un buon contributo per la raccolta a favore della ricerca contro le malattie genetiche.

PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL VOLONTARIATO

DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA2

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Da allora Avis ha raccolto oltre 1.838.000 euro grazie alla mobilitazione delle sedi Avis locali di tutte le regioni d’Italia.

Nel 2005 sono stati raccolti 338.000 euro, di cui oltre 30.000 grazie alle 49 sedi toscane che hanno aderito all’edizione dell’ultimo anno.

Importante sottolineare come ogni anno si rafforzi lo stretto rapporto di partnership tra Telethon e le Avis Toscane; infatti le Avis che aderiscono al progetto sono sempre di più, e sempre maggiore è il contributo associativo alla ricerca: nel 2004 le sedi coinvolte erano 20 mentre nel 2005 sono più che raddoppiate, così come è cresciuto del 50% l’apporto economico della nostra regione. Ma sappiamo che è possibile fare di più e meglio, anche perchè la raccolta non è più concentrata soltanto nel periodo prenatalizio della maratona televisiva, ma ci è possibile organizzare eventi ed effettuare versamenti economici in qualunque stagione.

6.3 DIRE & FARE - EDIZIONE 2005

Anche nel 2005 Avis Toscana ha partecipato all’ottava rassegna che si è svolta a Marina di Carrara presso la struttura Carrara Fiere dal 16 al 18 novembre.

È stato allestito uno stand Avis quale punto infor-mativo per visitatori ed espositori, al fine di con-dividere le esperienze stabilendo un contatto per definire le progettualità future.

La rassegna ha inoltre offerto l’occasione ai di-rigenti associativi di partecipare a momenti di formazione e aggiornamento organizzati dal Cesvot in collaborazione con agenzie formative accreditate e con le Università toscane.

Tra questi ricordiamo la presentazione del libro di Francesco Pira “Come comunicare il sociale”, che ha fornito spunti e occasioni di riflessione utili per la comunicazione associativa e la Tavola rotonda condotta da Carlo Sorrentino con la parteci-pazione di Luciano Franchi dal titolo “Ultime notizie” che ha esaminato la rappresentazione sociale nella stampa toscana.

Infine, l’evento conclusivo “Europa sociale e territori” che ha visto la presenza di personalità di spicco del mondo dell’associazionismo e della politica, ha rappresentato un momento di riflessione utile per gettare le basi indispensabili per approfondire in maniera costruttiva le politiche sociali dell’Europa con cui il volontariato deve potersi confrontare.

PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL VOLONTARIATO

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DAGLI SCOPI ALLE ATTIVITÀ: L’IMPEGNO DI AVIS TOSCANA 26.4 TRE MANDATI CESVOT A GUIDA AVIS: UNA VALUTAZIONE DEI RISULTATI

La collaborazione tra la nostra Associazione e il Cesvot è antica di 10 anni e si rende particolarmente opportuno un giudizio e una valutazione su quanto svolto e sui risultati ottenuti.

Il Cesvot è stato istituito nel 1997 ad opera delle maggiori associazioni regionali della Toscana e in sinergia con l’Ente Regione. La scelta effettuata allora, e consistente nell’elezione di Luciano Franchi a Presidente, è stata confermata anche nei due mandati successivi.Nel frattempo in questi anni il Cesvot, che come centro di servizi unico regionale rappresentava una scommessa e al tempo stesso un’ esperienza pilota, è divenuto uno dei centri di servizio più apprez-zati e citati a livello nazionale, un vero punto di riferimento.Ciò è accaduto grazie ad un percorso di crescita che ha portato ad erogare servizi ad oltre 2.500 associazioni, innalzando costantemente il livello qualitativo e quantitativo dell’intervento su tutto il territorio regionale, ampliando il rapporto di collaborazione e concertazione con Regione, Province, Comuni, Università e Fondazioni bancarie.Il giudizio che viene dato pertanto su questo lungo processo di affermazione è largamente positivo, anche in considerazione di quanto ne hanno usufruito le piccole associazioni, cioè quella categoria di utenti più bisognosa di supporto e di attenzione da parte di un centro di servizio. Cosa, questa, che ad alcuni poteva non apparire così scontata, essendo le associazioni fondatrici del Cesvot tutte grandi associazioniAvis, inoltre, ha aderito periodicamente ai bandi regionali e delegazionali, ottenendo sostegno per iniziative e progetti che ci hanno permesso di crescere, esplorare attitudini in passato inespresse, mettere in pratica esperienze innovative. Abbiamo utilizzato gli strumenti che il Cesvot ci ha messo a disposizione, benefi ciando dell’assistenza e dell’accompagnamento di con-sulenti per alcune specifi che progettualità, di formazione dedi-cata e di pubblicazioni di alta qualità. Nel corso del 2005 la collaborazione con il CESVOT ha reso possibile il Corso di Formazione “Il Dono del Sangue nel III Mil-lennio I parte”, la realizzazione del primo “Bilancio Sociale“, ha alleggerito le spese per consulenza amministrativa nell’ambi-to dell’iniziativa “Liberi dai Conti” e ci ha fatto benefi ciare del servizio di rassegna stampa informatica gestita da Waypress oltre che dell’abbonamento alla rivista on line Redattore Socia-le. Inoltre il progetto “Retedocu”, sempre promosso dal Cesvot, ha permesso ad Avis Toscana di iniziare un percorso teso a svi-luppare competenze utili per gestire adeguatamente il proprio patrimonio documentale. Insomma, una collaborazione il cui bilancio è più positivo, che ci auguriamo si possa confermare nel futuro.

auguri

PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL VOLONTARIATO

DA DOVE SONO ARRIVATE LE RISORSE...

...E COME SONO STATE SPESE

LE RISORSE ECONOMICHE: PROVENIENZA E DESTINAZIONE

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LE RISORSE ECONOMICHE: PROVENIENZA E DESTINAZIONE

DA DOVE SONO ARRIVATE LE RISORSE...3

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3. LE RISORSE ECONOMICHE: PROVENIENZA E DESTINAZIONE In questo capitolo sono contenute le informazioni riferite al bilancio economico 2005 suddivise nel paragrafo “Da dove sono arrivate le risorse…” relativo ai ricavi e nel paragrafo “…e come sono state spese” relativo ai costi.

Per rendere immediatamente rintracciabile il percorso delle risorse economiche e per favorire il loro collegamento con le attività svolte, il conto economico è stato tradotto in due grafici e nella legenda di ciascun grafico è stato indicato dove reperire ulteriori approfondimenti all’interno del documento.

3.1 DA DOVE SONO ARRIVATE LE RISORSE…

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LE RISORSE ECONOMICHE: PROVENIENZA E DESTINAZIONE

DA DOVE SONO ARRIVATE LE RISORSE... 3PROVENTI DA DONAZIONI (€ 566.214,40)La delibera n.1059, approvata dalla Giunta Regionale in data 20/10/2003, stabilisce i rimborsi per l’attività istituzionale delle Associazioni di Volontariato del Sangue. La delibera differenzia i contributi in funzione della tipologia della donazione: sangue intero, plasmaferesi e multicomponent. Avis Regionale Toscana percepisce per ogni unità di sangue intero € 5,47, per unità di plasmaferesi € 6,01 e per multicomponent € 6,38. Tali risorse sono interamente indirizzate per l’organizzazione, la promozione e la formazione dei soci. Rispetto al 2004, questa voce ha subito un incremento dell’8,77%, grazie all’effetto combinato dal rinnovo delle tariffe convenzionali e dell’incremento delle donazioni.

RIMBORSI MATERIALE PROPAGANDA (€ 54.581,69)Queste entrate derivano dal parziale rimborso dei costi sostenuti da Avis Toscana per la produzione del materiale promozionale distribui-to alle sedi Avis.

RIMBORSI E CONTRIBUTI DA ENTI (€ 117.246,02)Questa voce è determinata dal “Progetto finalizzato Autosufficien-za del sistema trasfusionale toscano” - approvato dalla Giunta Regionale Toscana con delibera n. 264/04 - (€ 85.775,22) che stabilisce incentivi sulla base degli obiettivi delle Associazioni del Volontariato rivolti alla promozione dell’autosufficienza regionale di sangue ed emocomponenti.

L’importo di € 31.470,80 proviene dal Comune di Firenze agli effetti degli art. 79-80 decreto legge n° 267 del 18/08/2000.

LE RISORSE ECONOMICHE: PROVENIENZA E DESTINAZIONE

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PROVENTI DIVERSI (€ 8.806,19) Questa voce è rappresentata dal contributo di partecipazio-ne versato dai corsisti della Scuola di Formazione 2005 (€ 560,00) e dagli interessi attivi (€ 8.246,19).

PROGETTI CESVOT (€ 14.566,88)L’importo di € 6.000,00, destinato alla realizzazione di pro-getti di formazione e ricerca, rappresenta gli acconti erogati nel corso del 2005, mentre i restanti contributi erogati dal CESVOT pari a € 8.566,88 si riferiscono ai Progetti Speciali Bilancio Sociale 2004, Certificazione di Qualità e Consulenza Fiscale.

QUOTE SOCIALI (€ 845,00) Questa voce è data dai versamenti per le quote sociali persone giuridiche che le sedi dei livelli inferiori (Provinciali, Zonali, In-tercomunali, Comunali e equiparate) versano ad Avis Regionale Toscana. La quota capitaria è fissata in € 5.

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LE RISORSE ECONOMICHE: PROVENIENZA E DESTINAZIONE 33.2 …E COME SONO STATE SPESE

COMUNICAZIONE (€ 300.700,63)In questa voce sono comprese le spese di promozione di Avis To-scana, tra cui: la realizzazione della campagna estiva “un dona-tore tira l’altro” (circa € 90.000) e autunnale (circa € 80.000), oltre alla voce Acquisto del materiale di propaganda per una spesa di € 82.682,83 a favore delle nostre associazioni e alle relative spese di spedizione che ammontano a € 2.108,45.

...E COME SONO STATE SPESE

LE RISORSE ECONOMICHE: PROVENIENZA E DESTINAZIONE3

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Ulteriori risorse sono state riservate alla realizzazione del Bilancio Sociale 2004, al rinnovo del sito Internet e al Progetto Servizio Civile 2005. Inoltre le restanti risorse sono state investite per le seguenti iniziative: partecipazione a Dire e Fare e a Telehon Edizione 2005, celebrazione del 110° anniver-sario della nascita di Formentano, fondatore dell’AVIS.

SPESE PERSONALE (€ 129.358,46)I costi qui indicati si riferiscono agli stipendi dei dipendenti e dei collaboratori grazie ai quali Avis Toscana eroga servizi e attiva progetti in favore delle sedi territoriali.

ONERI RIFLESSI (€ 104.299,73)Qui sono conteggiati gli oneri previdenziali e assistenziali e l’IRPEF dei dipendenti e collaboratori, il TFR e l’IRAP.

SPESE GENERALI DI GESTIONE (€ 77.749,70)Questa voce comprende tutte le spese sostenute per garantire il funzio-namento della sede associativa. Inoltre qui rientrano anche le consu-lenze professionali e le spese sostenute per la certificazione del Siste-ma di Gestione per la Qualità.

ASSEMBLEE, CONVEGNI, SEMINARI, ORGANI COLLEGIALI (€ 47.149,04)I costi si riferiscono all’organizzazione dell’Assemblea Regionale di Sansepolcro e alle spese sostenute per la partecipazione all’Assem-blea Nazionale di Lamezia Terme. La voce organi collegiali compren-de tutte le spese inerenti alla partecipazione dei rappresentanti asso-ciativi regionali alla vita democratica dell’Associazione, compresa la copertura assicurativa.

...E COME SONO STATE SPESE

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LE RISORSE ECONOMICHE: PROVENIENZA E DESTINAZIONE 3QUOTE ASSOCIATIVE (€ 63.592,00)Qui rientrano le quote soci persone fisiche che Avis Toscana versa ad AVIS Nazionale per conto delle Avis Toscane. L’importo è calcolato in ragione di € 1 sulla base associativa di 63.577 soci toscani, come da verbale della Commissione Verifica Poteri in sede di Assemblea Regionale 2005.

FORMAZIONE (€ 25.778,11)Qui rientrano le spese sostenute per le attività formative rivolte ai di-rigenti associativi delle Avis Toscane e cioè la Scuola di Formazione Edizione 2005 e il corso relativo al progetto il “Dono del sangue nel Terzo Millennio”.

SOPRAVVENIENZE PASSIVE (€ 8.046,62)Questa voce è determinata da crediti rivelatisi inesigibili.

AVANZO SU ATTIVITÀ 2005(€ 5.585,89)Consiste nell’avanzo di gestione registrato nel conto economico dell’esercizio considerato.

...E COME SONO STATE SPESE

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Avis Regionale ToscanaVia Borgognissanti n. 16/2050123 Firenzetel. 055 2398624 fax 055 294162 [email protected] www.avis.it/toscana

ORARIO: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 18.00

Dalla stazione:Uscendo dalla Stazione dal lato di via Alamanni, seguire la via fino all’incrocio con via della Scala, continua-re seguendo via dell’Albero e successivamente via Finiguerra fino all’incrocio con via Borgognissanti. Quindi risalire fino al numero civico 16.

Dall’autostrada:Dall’uscita Firenze Nord, seguire per il Viale Alessandro Guidoni. In prossimità della Piazzetta Gian Gualberto Archi, girare a destra in via Enrico Forlanini, ed alla rotonda seguire Via Di Novoli, girando a sinistra all’incro-cio con Viale Francesco Redi. Una volta giunti su Viale Belfiore procedere verso Porta a Prato dalla si dovrà procedere verso il centro lungo via Il Prato che, attraverso via Curtatone porta sul lungarno Amerigo Vespucci. All’altezza del ponte Amerigo Vespucci, girare a sinistra per via di Melegnano e quindi di nuovo a sinistra (la seconda) all’intersezione con via Borgognissanti.

SEDE ASSOCIATIVA

COME RAGGIUNGERE LA SEDE DI AVIS REGIONALE TOSCANA

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Statuto Avis Regionale Toscana

Statuto-tipo Avis Provinciale e/o equiparata

Statuto-tipo Avis Comunale e/o equiparata

Relazione Assembleare Avis Toscana anni 2005 e 2006

Bilancio Economico Avis Toscana 2005

Verbali delle sedute dell’Esecutivo e del Consiglio Regionale Avis Toscana 2005

Bilancio Sociale Avis Toscana 2004

“Il Sistema trasfusionale e la donazione del sangue in Toscana: Evoluzione dello scenario legislativo nazionale in materia di attività trasfusionali”. Sintesi delle attività del Sistema Trasfusionale Toscano dell’anno 2005, Regione Toscana-CRCC-SST, 2006

“Studio sulla qualità del plasma proveniente dalle strutture trasfusionali aderenti all’accordo interre-gionale plasma”, Dottor Giuseppe Rossi, Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari, Consiglio Nazionale delle Ricerche

Legge n°219 del 21 ottobre 2005 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati”

Decreto Legislativo n°191 “Attuazione della direttiva 2002/98/CE che stabilisce norme di qualità e sicurezza per la raccolta, il controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti”

Delibera Regione Toscana n. 264 del 2004 “Progetto finalizzato Autosufficienza del Sistema Tra-sfusionale Toscano”

I quaderni del Cesvot, “Le buone prassi di bilancio sociale nel Volontariato”, a cura di M. Catalano, Le Reti di Kilim

Per la realizzazione della “mappa del sangue”, consulenza Dott.ssa Adriana Tognaccini

Per la realizzazione del focus “Oncologia in Toscana: il supporto trasfusionale”, contributo Dottor Gianni Amunni tratto da “Sistema Trasfusionale e Oncologia”

Per la realizzazione del focus sulla produzione di plasmaderivati e sugli accessi Bacheca CRCC 2005 consulenza CRCC (Dott.ssa Daniela Del Pace)

Normativa regionale e nazionale di settore

LE FONTI

COME APPROFONDIRE

Gruppo di Lavoro:

Luciano FranchiLuciano Innocenti

Eugenio PrestiAlessandro Falciani Donata Marangio Angela Spulcioni Paola Cagnacci

e con la partecipazione di

Claudia Martelli

Consulente:

Maurizio Catalano

Realizzazione del volume a cura di:

Donata MarangioAngela Spulcioni

In collaborazione con

LE RETI DI KILIM

Impaginazione grafica

Agenzia Sintesi - Pisa

Stampato nel mese di novembre 2006 da

NOVA Arti Grafiche - Signa (FI)