Miniguida Colline new - Comune di Massa Marittima · completamente ristrutturata alla fine del...

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Cattedrale di San Cerbone 1 Miniguida Colline Metallifere Il territorio Massa Marittima Il suo nome deriva dal termine massa, che in epoca romana indicava le proprietà fondiarie sotto un’unica amministrazione ed in età longobarda piccoli feudi. Nei secoli il termine massa è stato accompagnato da diverse specificazioni come “Veternensis”, “Vetuloniensis”, “Metallorum” fino all’attuale “Marittima”. Risalgono al periodo tra l’ottavo ed il nono secolo dopo Cristo le prime attestazioni documentarie relative a Massa. È con il trasferimento a Massa della sede episcopale da Populonia che si ha però il decollo del piccolo borgo. Lo sviluppo delle attività produttive, fin dall’antichità conosciute nella zona, legate all’estrazione e alla lavorazione dei metalli portò inoltre grande floridezza economica. Ciò permise un notevole sviluppo urbanistico del centro abitato. Sottraendosi alle residue prerogative vescovili nel 1225 i massetani videro la nascita del Libero Comune (repubblica massetana). Questa data rappresenta un momento fondamentale nella sua storia. In questo periodo viene promulgato lo statuto politico- amministrativo e portato avanti il nuovo assetto urbanistico nel quale si integrano la ristrutturazione della Città Vecchia e la pianificazione di una nuova espansione urbana, la Città Nuova. La nascita del libero comune dà nuovo impulso alle attività produttive legate all’estrazione dei metalli. In questo periodo viene scritto il primo Codice Minerario d’Europa. Nel 1337 Massa cadde sotto la dominazione senese.

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Cattedrale di San Cerbone

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rioMassa Marittima

Il suo nome deriva dal termine massa, che in epocaromana indicava le proprietà fondiarie sottoun’unica amministrazione ed in età longobardapiccoli feudi. Nei secoli il termine massa è statoaccompagnato da diverse specificazioni come“Veternensis”, “Vetuloniensis”, “Metallorum” finoall’attuale “Marittima”. Risalgono al periodo tral’ottavo ed il nono secolo dopo Cristo le primeattestazioni documentarie relative a Massa. È con iltrasferimento a Massa della sede episcopale daPopulonia che si ha però il decollo del piccolo borgo.Lo sviluppo delle attività produttive, fin dall’antichitàconosciute nella zona, legate all’estrazione e allalavorazione dei metalli portò inoltre grandefloridezza economica. Ciò permise un notevolesviluppo urbanistico del centro abitato. Sottraendosialle residue prerogative vescovili nel 1225 imassetani videro la nascita del Libero Comune(repubblica massetana). Questa data rappresenta unmomento fondamentale nella sua storia. In questoperiodo viene promulgato lo statuto politico-amministrativo e portato avanti il nuovo assettourbanistico nel quale si integrano la ristrutturazionedella Città Vecchia e la pianificazione di una nuovaespansione urbana, la Città Nuova. La nascita dellibero comune dà nuovo impulso alle attivitàproduttive legate all’estrazione dei metalli. In questoperiodo viene scritto il primo Codice Minerariod’Europa. Nel 1337 Massa cadde sotto ladominazione senese.

Luoghi da vis i tare

Il CapoluogoLa piazza Garibaldi è il cuore della Città Vecchia eriunisce i più importanti edifici pubblici del liberocomune medievale. La Basilica Cattedrale di San Cerbone,costruita tra il XII ed il XIII sec., domina la piazza.All’interno si trovano il Fonte battesimale la cuiparte inferiore fu realizzata da Giroldo da Como nel1267, e la parte superiore, nel 1447, attribuita ad undiscepolo di Filippo Brunelleschi; l’Arca di SanCerbone del 1324, che raccoglie le spoglie del SantoPatrono della città ed è uno dei capolavori delloscultore senese Goro di Gregorio; nella cappella asinistra dell’altare maggiore la Madonna delleGrazie, tavola trecentesca, attribuita a Duccio daBoninsegna. Degni di nota sono anche il vetroistoriato, trecentesco, collocato sulla facciata operadi Girolamo da Pietrasanta, l’affresco che raffiguraSan Giuliano nell’atto di uccidere i genitori (XV sec.)ed il coro ligneo del XV secolo.Il Palazzo del Podestà, costruito tra il 1225 ed il1335 ha nella facciata murati gli stemmi gentilizi deipodestà succedutisi al governo della città. Al suointerno è ospitato il museo archeologico connumerosi reperti di origine etrusca ritrovatisoprattutto nel sito archeologico nei pressi del lagodell’Accesa. Il Palazzo Comunale, racchiude in sé tre diversiedifici di epoche diverse. Sulla destra, la Torre delBargello che risale all’inizio del XIII sec., sullasinistra, l’antica torre dei Biserno e il corpo centralein stile gotico senese del XIV sec. A due passi dalla piazza si trovano le Fontidell’Abbondanza costruite nel 1265 con tre grandiarchi ogivali su una struttura a bacino rettangolare.Questo edificio è stato utilizzato dal medioevo finoal 1778 come granaio della comunità massetana.Nella parte bassa c’è il celebre grande affrescomedievale intitolato “L’albero dell’abbondanza”. Nel punto in cui il corso della Libertà si immettenella piazza Cavour c’è la casa in cui nel 1380nacque Bernardino degli Albizzeschi, il grandepredicatore quattrocentesco, passato alla storiacome San Bernardino da Siena. Nel cuore del Terziere di Borgo si trova la Palazzina

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Palazzo del Podestà

della Zecca dove, durante il periodo del liberocomune medievale, veniva coniato il grosso, ilgrossetto ed il piccolo, le monete della Repubblicamassetana.Tutto il centro storico di Massa Marittima è protettoda una possente cinta muraria. Al suo esterno sitrova il Convento di san Francesco, conl’omonima chiesa, fondato intorno al 1220.Interessanti sono anche le fonti di Bufalona risalential XIII secolo. Salendo via Moncini, la ripida scalinatache dalla Città Vecchia va verso la Città Nuova sipassa sotto la Porta alle Silici sulla quale si elevala fortezza senese o Cassero, opera dell’architettosenese Angiolo di Ventura, costruita nel XIV sec.dopo l’assoggettamento di Massa a Siena. Collegatoalla Fortezza tramite un arco monumentale in pietra,l’Arco Senese, è la torre del Candeliere, costruitanella prima metà del XIII sec.In Città Nuova si trova il complesso architettonicodi San Pietro all’Orto. Qui c’è la trecentesca chiesadi Sant’Agostino ad una sola navata conall’interno la “Natività” (XV sec.) di GiacomoPacchiarotti, il San Guglielmo di Antonio Nasini, lafuga in Egitto di Lorenzo Lippi. Accanto alla chiesadi S.Agostino ci sono il chiostro del XV sec., ilcampanile costruito sopra la preesistente Torre delCapezzolo e l’antico Convento di San Pietroall’Orto con la duecentesca chiesa con all’internoaffreschi di scuola senese del XIII e XIV sec.Il Complesso architettonico di San Pietro all’Ortoospita anche un polo museale di grande valore. Sitrovano qui il Museo d’Arte Sacra con opere come laMaestà di Ambrogio Lorenzetti, sculture di GiovanniPisano, dipinti del Sassetta e di Sano di Pietro. NelConvento hanno sede inoltre la Collezione Martinid’arte contemporanea ed il Museo degli organiantichi della Fondazione Santa Cecilia.

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Le altre mete turistichedel territorio comunale

Prata, di origine medievale, vi si trova la chiesa diSanta Maria Assunta del XIII sec. ma modificata allafine del ‘700 sul cui altare centrale si trova undipinto del 1680 raffigurante la Madonna delleGrazie o del Canale che ogni tre anni viene portatoin processione fino al canale della Fontevecchia,dove secondo la leggenda la Madonna sarebbeapparsa ad alcuni pastori.

Niccioleta e Fenice Capanne sono due tipicivillaggi nati a servizio delle miniere. L’attivitàestrattiva è chiusa da alcuni decenni.

Valpiana Qui nel ’300 fu costruito il primo forno fusorio.Durante il XVI sec., sotto il dominio mediceo,Valpiana assunse l’importanza di polo siderurgico. Diquel passato restano ruderi di forni fusori e di vecchieferriere, nonché il Palazzo della Dirigenza,decorato dallo stemma dei Medici. Gli impiantifurono dismessi nel XIX secolo.

Tatti Il circuito delle sue mura medievali è in parte ancoraleggibile e nella parte più alta del colle sorge ilCassero in pietra. All’interno della cinta muraria c’è lachiesa di Santa Maria Assunta (XII sec.)completamente ristrutturata alla fine del 1800.

Il Lago dell’AccesaAd una decina di chilometri da Massa Marittima, indirezione Gavorrano, è meta di interessenaturalistico e storico-archeologico. A poca distanzadallo specchio d’acqua c’è il Parco Archeologicodell’Accesa nato intorno agli scavi di complessiabitativi etruschi.

Il Castello di Rocchette PannocchieschiSi trova in direzione di Monterotondo Marittimo. Lecampagne di scavo condotte dal 1992dall’Università di Siena, hanno datato la partemonumentale del castello tra la fine dell’XI ed il XIIIsecolo, mentre più antichi sono i restidell’insediamento sottostante.

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Monterotondo

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Il suo nome deriva da Mons Ritundus per laparticolare conformazione conica del colle su cuisorge l’abitato. La specificazione Marittimo è legataalla sua posizione nell’entroterra della zona costiera.Monterotondo viene citato per la prima volta in undocumento del 1128 anche se la sua origine ècertamente più remota. Nel 1208, morto il ConteAlberto IV, il Castello passa al figlio Rinaldo. Nel1261 il castello di Monterotondo passò sotto ildominio del libero comune di Massa seguendonesuccessivamente le sorti. Nel 1554 il Castello vennecompletamente distrutto dalle truppe dei Medici,alleati con Spagna e Austria. Nel 1777 fu scoperta lapresenza di acido borico nelle acque sulfuree dellago Cerchiaio. Nel 1815 prese il via la produzioneindustriale di acido borico. Due anni dopoMonterotondo divenne il primo produttore europeoin questo settore. Nel 1843 nacque il personaggiopiù famoso della storia di Monterotondo, RenatoFucini, poeta e letterato, noto pure con lopseudonimo di Neri Tanfucio. Nei primi anni del XX sec. si cominciò ad utilizzareil vapore emesso dalle profondità della terra perprodurre energia elettrica. I soffioni boraciferi sonoemissioni di vapore acqueo e gas che sprigionanodal terreno ad alta temperatura, in modo naturale ograzie a perforazioni.

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Luoghi da vis i tare

Il CapoluogoNel centro abitato di Monterotondo Marittimosono ancora visibili molte tracce del passatomedievale del paese. Le mura che un tempocircondavano l’abitato sono riconoscibili in alcunipunti. È ancora visibile parte dell’alzata del casserocostruito nel XIV secolo.I resti della Rocca degli Alberti recentementerestaurata, dominano il paese. L’Area della Rocca èoggetto di ricerche archeologiche ed è divenuta unparco pubblico. I due assi principali del centro abitato confluisconoin una piazza che ha su due lati un loggiatoottocentesco in stile neorinascimentale, su un altrolato il palazzo comunale con la torre dell’orologio, ilcui impianto è di impronta seicentesca ma presentapure tracce risalenti ai secoli XII e XIII. Nella partepiù alta dell’abitato sorge la chiesa di SanLorenzo, edificata alla fine del ’500 con all’ internoun dipinto su tavola del XIV sec. raffigurante laMadonna con Bambino.Il percorso naturalistico delle BiancaneLe emissioni di vapore acqueo e gas che sprigionanodal profondo, sono energia indispensabile per lageotermia e le protagoniste di questo percorsonaturalistico nato recentemente. Le Biancaneprendono il nome da un luogo magico in cui tutto ilterreno e le rocce sono state sbiancate dalleemissioni di vapore d’acqua ad alta pressione. Sitrovano a poche centinaia di metri ad ovest delcentro storico di Monterotondo Marittimo. Lapartenza del percorso si trova nei pressi del LagoneCerchiaio in località Lagoni di Monterotondo.

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Lagone

Le altre mete turistiche del territoriocomunale

Lago BoraciferoNei pressi della frazione si trovano suggestivemanifestazioni geotermiche spontanee, come adesempio in località San Federigo. Sempre nei pressidell’abitato si trovano due laghi.

FrassineIl nome della località è legato al fraxinus excelsior,l’albero venerato in antico dalle genti nordiche esuperstiziosamente bruciato anche nelle campagnemaremmane, allo scopo di scacciare gli spiritimaligni.Il borgo di Frassine sorge nei pressi della zona sullaquale, con tutta probabilità, era posto, a partire dalVI secolo, l’insediamento longobardo conosciutocome Gualdo (dal germanico wald= bosco) del Re;tutto il territorio circostante, dunque, abbonda dirichiami alla storia, che si riflette anche nei nomi dialcuni poderi, rintracciabili già in antichidocumenti. Al Frassine si trova il celebreSantuario, consacrato alla Madonna e fulcrodell’attuale abitato; l’edificio religioso, sorto suiresti di un originario oratorio, ha subito ampliamentinel corso dei secoli e soprattutto nel Novecento; daammirare, nella nicchia al centro dell’altaremaggiore, la statua lignea della Vergine delFrassine, attribuibile alla scuola pisana del ‘300.

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Biancane

Bagni del Re I ruderi di Bagni del Re si trovano nel piano tra ilfiume Cornia e la collina del Frassine, lungo il fossoMalguado; l’insieme dei tre edifici (la botte ocantina del Re, il casone ed il bagno del Re), oggettodi sicuri rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli,racchiudeva sorgenti termali e legava la propriaoriginaria funzione alla presenza in loco dei DuchiLongobardi, i quali – nel 570 – sottomisero ilterritorio.

Filetto Percorrendo la strada regionale n. 439, a pochichilometri da Monterotondo in direzione MassaMarittima, dopo una breve deviazione, si arriva inlocalità Filetto, sede dell’allevamento in purezza deibovini di razza maremmana gestito dalla ComunitàMontana Colline Metallifere. Poco distante dal Filetto, un viottolo (percorribile, neltratto finale, solo a piedi), conduce sul Monte S.Croce, ad un’altezza di 732 metri. Qui si trova laChiesa di S. Croce, tra il fitto della vegetazione dilecci e querce, è in stile tardo-romanico e data adun’epoca anteriore al 1250.

Il Castello di CugnanoVicino al corso del torrente Milia, sorgono i resti delCastello di Cugnano. Dagli Aldobrandeschi, ai primidel ’300, passò alla famiglia Pannocchieschi. Inseguito passò sotto il controllo della Repubblica diMassa. L’originaria funzione di questo Castello èlegata allo sfruttamento di giacimenti minerarid’argento e di rame dell’area circostante. Oggi ilcastello è oggetto di campagne di scavo portateavanti dall’Università di Siena e dall’Universitàspagnola dei Paesi Baschi.

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Montieri

M o n t i e r i

Montieri è situato sul fianco settentrionale delmonte (il Poggio di Montieri) che con i suoi 1051metri di altezza, è uno tra i rilievi più alti delleColline Metallifere. Sulla cima di questo montedomina una monumentale croce in ferro eretta nel1961. Il nome di Montieri deriva da Mons aeris,monte del rame, a testimonianza del grande legamedella cittadina con l’attività mineraria ed è citato perla prima volta nel decimo secolo dopo Cristo. Undocumento del 1219, detto “Breve”, è il più anticostatuto in lingua volgare italiana. Sempre al XIIIsecolo risale anche l’attività della Zecca di Montieri,dal cui conio usciva, tra altre, la moneta con incisosul recto il nome di Ranieri vescovo e sul verso lalegenda crux est victoria nostra. Dopo essere statoespugnato e distrutto dalla Repubblica di Massa ilcastello cadde nel 1326 sotto il dominio senese. Nel1554 entrò a far parte del Granducato mediceo. Lastoria di Montieri è stata per secoli legatastrettamente allo sfruttamento delle miniere di rameed argento. Questa attività risale probabilmenteall’epoca etrusca, ma conobbe il suo massimosplendore nel medioevo, lo testimoniano numerosipozzi di estrazione disseminati in molte zone delPoggio di Montieri.

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La chiesa di San Giacomo

Luoghi da vis i tare

Il CapoluogoDella cinta muraria originaria del castello sonoancora visibili tre torri in filarotto, la prima dellequali è il campanile della chiesa dei santi Michele ePaolo. Le altre due sono le case torri Narducci eMazzarocchi (di quest’ultima è conservata solo labase). La casa torre Biageschi si trova in prossimitàdella chiesa dei SS Michele e Paolo. Sono dasegnalare anche le Fonti di sopra e le Fonti di sotto,che risalgono ambedue al 1236. La chiesaparrocchiale è quella dei santi Michele e Paolo. Fucostruita nel XIV sec e venne intitolata anche a SanMichele, il patrono di Montieri nel 1540. Nel suointerno si trova un organo del 1604, una tavolaraffigurante San Sebastiano del XVI sec, unaMadonna con bambino attribuita al Cozzarelli (XV-XVI sec.) ed alcune tele seicentesche. Un’urna postasopra l’altare maggiore conserva le spoglie del BeatoGiacomo Papocchi, il cui culto è molto sentito tra lapopolazione locale. Risale al 1670 il busto reliquiariodedicato al Beato.La chiesa di San Giacomo si trova alla sommitàdel paese ed è dell’XI secolo. Nella seconda metà diquel secolo gli fu addossata una piccola cella perconsentire a Giacomo Papocchi di ritirarsi inpenitenza.A poche centinaia di metri dal palazzo comunale,costruito nel 1901, su progetto di Lorenzo Porciattisi trova la chiesa di San Francesco edificata nel1530-1556, con frontalmente un porticato del 1855.Al suo interno un organo del XVIII sec. e nell’absidei seicenteschi stalli lignei del coro e ad una serie didipinti di scuola senese ed opere di G. Nasini.

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Le altre mete turistichedel territorio comunaleGerfalcoA 774 m di altezza sul livello del mare, in posizionepanoramica. Il suo nome deriva dal tedesco ger-falke (portatore di falco). Documenti ne attestanol’esistenza già nel XII sec. Il perimetro della cintamuraria è ancora visibile seppur inglobato nelbasamento delle costruzioni. Ben conservata è unatorre di difesa circolare, accanto alla porta senese.Da segnalare anche la porta fiorentina ad arcotondo in pietra e mensole intagliate e la chiesa diS. Biagio, del 1599, nata probabilmente sui resti diuna costruzione del XII-XIII sec., al cui interno sitrova una cantoria in legno e quattro altari lateraliad edicola del XVI-XVII sec con raffigurazioni disanti. Fuori dalla cinta muraria si trova la chiesa diS. Agostino probabilmente del XIV sec. conl’annesso convento. L’abitato di Gerfalco fa parte della riserva naturaleCornate e Fosini che comprende tra l’altro ilcastello di Fosini, le cave di rosso ammonitico, noteper aver fornito materiale per la costruzione delduomo di Siena, ed i resti di una miniera d’argentodel XII sec. Le Cornate sono un massicciomontuoso che raggiunge i 1060 metri d’altitudine esono costituite da un complesso di rupi calcaree astrapiombo.

TravaleSi trova nei pressi delle sorgenti del fiume Cecina.Fu un castello della famiglia Pannocchieschi. La suaesistenza è attestata fin dal 1135, conserva ancoraun aspetto antico. L’originaria cinta muraria è ormaivisibile solo parzialmente in un tratto localizzatolungo via della Porta, in una porta con arco tondo intravertino e vicino ad essa in una torre rotonda inpietra. Nella parte più alta del paese si trova lachiesa dei santi Michele e Silvestro risalente alXIV sec., al cui interno si può ammirare un crocifissoscolpito trecentesco. Addossata a questa chiesa c’èla chiesa della Compagnia. La fama di Travale èlegata alla celebre “Guaita”, l’antico documentodatato 1158, considerato una delle più antichetestimonianze del nascente volgare italiano.

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BoccheggianoIl paese (664 m slm) si trova in val di Merse tra ilfiume Merse e le sorgenti del torrente Farma. Inepoca medievale fu sede di un castello. Qui sitrovano la chiesa di S.Bartolomeo, intitolata alprotettore del paese, nata sui resti del castellosmantellato dai senesi, la chiesa di S.Sebastiano completamente restaurata edampliata alla metà del XVII sec. che accolse nel1650 la statua di marmo di S.Sebastiano opera diBartolomeo Cennini, collaboratore del Bernini.Boccheggiano è la località che all’interno nelterritorio comunale di Montieri ha difeso più alungo la vocazione mineraria. Già nel medioevo eraricca l’attività estrattiva della zona. Questa èproseguita anche nei secoli successivi fino alnovecento. Nel corso del novecento si cominciò adestrarre la pirite. L’ultima miniera ad essere attivain questo territorio è stata quella di Campiano. Èstata chiusa nel 1994.

Nel primo tratto del fiume Merse, proprio accantoalla strada regionale n.441 in direzione Siena, neipressi del ponte di Montieri, si trova l’alta torredell’antico Mulino della Torre. Poche centinaia dimetri più avanti si arriva alle Roste: montagne diterra rossa, resti della lavorazione del rame, cheoffrono agli occhi del visitatore un paesaggio lunareed unico. Vi si trovano anche resti di edifici e dicanalizzazioni che narrano la storia mineraria deisecoli scorsi. Numerosi sono anche, lungo le rive delfiume, i resti di fusioni antiche.

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Le Roste

Roccastrada

La profondità delle radici storiche del territoriocomunale è resa evidente dall’alto numero di borghifortificati d’età medievale, la cui origine è legata alfenomeno storico dell’incastellamento.Ricordata per la prima volta nel 1140, conobbelungamente la sottomissione alla nobile famigliadegli Aldobrandeschi, passando, nel corso delTrecento, alla Repubblica di Siena. Dopo laconquista da parte dei Medici (1555), il territorio diRoccastrada, seguendo le sorti di tutta la Maremma,conobbe una fase di significativa ripresademografica ed economica e sotto i Lorena divennesede di podesteria estendendo la giurisdizione adiversi comuni vicini. Gli ultimi decennidell’Ottocento portarono un forte sviluppodell’industria mineraria, segnando la tipologia degliinsediamenti nel territorio e l’espansione delle vie dicomunicazione.

Luoghi da vis i tare

Il CapoluogoCollocato ad un’altitudine di 475 metri, il paese godedi una posizione invidiabile, affacciato sui versantisenese e grossetano. Il suo centro storico è costruitosu una terrazza di roccia vulcanica (trachite). Qui sitrova una bella chiesa di origine duecentescaintitolata a San Niccolò al cui interno sono dasegnalare un affresco di scuola senese una copia diuna tavola di Matteo Di Giovanni e un Fontebattesimale in stile tardo rinascimentale.Dell’antica cinta muraria non sopravvivono chetracce sul basamento delle abitazioni costruite aridosso. Il cassero medievale è forse da individuarsinella costruzione nota col nome di “carceri”, postain cima al paese. In piazza dell’Orologio, ricavatodall’antica galleria dei Colò, si trova il Museo dellaVite e del Vino dalla cui terrazza si ammira unasplendida vista panoramica sulla Maremma. Nelcentro del paese sono da segnalare inoltre numerosiparticolari decorativi scolpiti nella pietra locale.A ridosso del centro storico si sono sviluppatenuove aree di insediamento, tra cui il “NuovoCentro”, costruito intorno alla strada statale. In

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questa zona si trova il municipio con la suabiblioteca, la gemma architettonica del teatro deiConcordi di impianto ottocentesco ed il grandeParco del Chiusone, il cuore verde del paese.

Le altre mete turistichedel territorio comunale

MontemassiIl primo insediamento fortificato dovrebbe risalirealmeno al sec.X anche se la prima testimonianzadocumentaria è della seconda metà del sec.XI.Possedimento degli Aldobrandeschi, nel 1306 passòai conti Pannocchieschi e poi alla repubblica senesesubendo, nel corso degli anni, una lunga serie didistruzioni e ricostruzioni.Il borgo e la Rocca di Montemassi sono diventatifamosi nel mondo per essere protagonisti delcelebre affresco raffigurante l’assedio senese del1328, “Guidoriccio da Fogliano”, la cui attribuzionea Simone Martini (XIV secolo) è stata oggetto diun’intensa querelle. L’affresco è conservato nellasala del mappamondo del Palazzo Pubblico di Siena.Il castello, di cui restano due corpi preminenti, ha anord il cassero speronato con numerose finestreferitoie e a sud la torre che s’impone alla vista dalontano, quasi incombendo sulla strada sottostante.Nel centro storico, che ancora conserva l’aspetto di uncompatto borgo “a pigna”, è da segnalare la chiesa diSant’Andrea con, all’interno, un dipinto di scuolasenese e una interessante campana bronzea degli anniimmediatamente successivi alla conquista senese.

SassofortinoIl castello di Sassoforte, citato per la prima volta in undocumento del 1076, apparteneva agliAldobrandeschi. Siena, che lo acquistò nel 1330,temendo la forte posizione di questa rocca ne ordinòla distruzione delle mura e del cassero. Gli imponentiruderi (mura, torri, cassero) testimoniano unincastellamento, oltre che di dimensioni notevoli,anche dotato di articolazioni strutturali non frequentinella zona. La visita è particolarmente suggestiva peri castagneti secolari che si attraversano e per le vistepanoramiche che offrono i vari piani della terrazzariolitica. Nel XV secolo gli abitanti confluirono nelnuovo abitato di Sassofortino. Il borgo, che presenta

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la caratteristica struttura “a pigna”, conserva alcuniportali intagliati in pietra con interessantidecorazioni e motivi figurativi.

RoccatederighiLa sua esistenza è nota dai primi del Duecentoquando ne erano signori i Tederighi, vassalli degliAldobrandeschi, da cui prende il nome. Dal 1405 fuamministrata direttamente da Siena.Il borgo medievale, cui si accede per una porta adarco tondo, aperta tra massi e mura, che avviaall’intreccio di vicoli, scalinate e arcate, èmimetizzato tra gli enormi scogli di riolite “i massi”,di cui segue il profilo con le torri ed i tetti. Presso laTorre dell’orologio sono visibili i resti del cassero e,nel giro delle case che seguono il perimetro delborgo antico, è individuabile l’andamento delleantiche mura. Da segnalare la chiesa di San Martinoalla sommità meridionale del poggio.

SticcianoRisale al 966 la più antica citazione del borgo; feudoaldobrandesco, dopo la capitolazione di Montemassifu sottomesso a Siena. Nel 1461 passa ai Piccolomini,ai quali i Medici confermarono la signoria facendo diSticciano un centro di rinfeudamento granducale.Nel borgo, ancora intatto, sono da segnalare laChiesa romanica di Santa Mustiola, a navata unicaterminante in un’abside semicircolare, con ilpresbiterio rialzato ed alla sua destra il campanilerettangolare a forma di torre inserito dentro la chiesa,e due interessanti portali: quello principale con unarchitrave decorato da due croci romaniche e quellolaterale che presenta una decorazione di modanaturesugli stipiti e palmette con foglie incrociate sullacornice del doppio archivolto, e il palazzotto baronaledei Piccolomini a forma di padiglione seicentesco.

Sticciano Alto

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Monastero e Criptadi San Salvatore di GiugnanoIn località San Guglielmo, nella valle del fiume Bai, siconservano i resti di una cripta romanica, cheapparteneva al complesso monastico di S. Salvatoredi Giugnano (XI secolo); la struttura rettangolare,chiusa dall’abside semicircolare, è divisa in trenavatelle da quattro colonne, su cui poggia lacopertura a volte. Vicino si rinvengono i ruderi diquella che fu, probabilmente, la chiesa di S.Guglielmo.

TorniellaIl paese, il cui nome sta ad indicare il tornio che ne èil simbolo, è documentato dal XI secolo. Feudo deiRanieri, signori locali per conto degliAldobrandeschi, nel 1225 passa alla repubblicasenese. Da segnalare la Chiesa romanica di S.Giovanni Battista, il Castello e una cisterna del 1613.Strategica la sua collocazione vicino alle Riserve delTorrente Farma e del Belagaio.

Riserva Naturale Torrente FarmaIstituita nel 1996, si estende nei comuni diRoccastrada e Monticiano per oltre 1500 ettari divalli e colline con boschi, piccoli spazi coltivati epascoli. Tra le rarità botaniche la Betulla, il Tasso, ilBosso, il Brugo, l’Agrifoglio e l’Osmunda regalis; tra imammiferi la Lontra, il Ferro di cavallo maggiore eminore, la Martora, la Puzzola, il Gatto selvatico. Diparticolare interesse la presenza, in un piccololaghetto naturale, lo “Stagno della Troscia”, delTritone alpestre. Nel 2004 è stato inaugurato ilcentro visite di Casa Nova aperto alla fruizione deivisitatori dal maggio 2005.Al centro dell’area si trovano il castello e la fattoriadel Belagaio.

Riserva Naturale Stataledi popolamento animale “Belagaio”Istituita nel 1980 è gestita dal Corpo forestale dellostato. Il territorio, collocato sul versante del torrenteFarma, è in parte boscato e in parte adibito aseminativo. Vi si trovano il Picchio rosso maggiore eil Picchio muratore, l’Allocco e la Civetta. All’internodella Riserva si trova il Castello del Belagaio.

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Roccatederighi

Castello del Belagaio Il castello del Belagaio, il cui nome sembra derivareda “Pelagus”, inteso come acquitrino, dovevarappresentare un notevole punto strategico a dominiodella Val di Farma e forse la sua importanza è statalegata anche alla presenza delle ferriere (stabilimentidi lavorazione del minerale di ferro), numerose lungola valle. Il castello, fondato nel XII sec. e riedificatonell’800, nel 1969 è stato acquistato dallo Stato erestaurato. Conserva ancora tutti gli elementi diidentificazione: le mura, la torre ed all’interno, oltreagli edifici residenziali, la cappella gentilizia, il pozzoe i magazzini. Da segnalare il bel portale di ingressodel palazzo.

Riserva La PietraIstituita nel 1996, si estende nei comuni diRoccastrada e Chiusino per oltre 500 ettari.Collocata su un territorio collinare ed argilloso, sucui scorrono i torrenti Farma e Farmulla, prende ilnome da un caratteristico sperone roccioso. Lavegetazione è costituita dal Carpino nero, Cerro,Carpino bianco, Leccio, Orniello, Olmo, Faggio, Ericascoparla, Viburno oltre a specie altrove inesistenti aqueste altitudini come il lupinus grecus e, la genistasagittalis. Tra le specie faunistiche è possibileosservare il Falco pecchiaiolo e il Biancone.

Trekking Roccastrada È una rete di sentieri, mulattiere e carrarecce cheripercorrendo gli antichi sentieri come le vie delleferriere lungo il Farma o seguendo i corsi dei torrentio i crinali dei poggi, disegna un percorso di collina ebassa montagna che va dai 110 agli 800 metri s.l.m.toccando, lungo i 146 km di sviluppo, un territoriointegro dal punto di vista naturalistico eparticolarmente ricco di varietà botaniche (querce,

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latifoglie decidue, castagni, faggi, tasso…) efaunistiche (daini, caprioli, cinghiali, volpi, istrici,gheppi, poiane, gatti selvatici, lontre, tritonealpestre…).

RibollaRibolla ha una storia relativamente recente eindissolubilmente legata alla miniera di lignite chene ha determinato la nascita come villaggiominerario e lo sviluppo come uno tra i più grandicentri minerari italiani ed europei del ‘900. Ribolla èstata segnata tragicamente, il 4 maggio 1954, dallamorte di 43 minatori. Muovendosi tra le sue vie è ancora possibilescorgere l’impianto urbanistico tipico del villaggiominerario e rileggerne la vita quotidiana in unitinerario virtuale in cui ritroviamo i Dormitori, glialloggi per gli operai, la Mensa impiegati, laForesteria, le case degli impiegati, l’edificio dellaDirezione, l’infermeria, le Centurie, lo SpaccioMontecatini, il dopolavoro con annesso il teatro-cinema, la Discenderia, il Pozzo Ribolla con l’edificiodell’argano, e uscendo dal paese la Cernita e i Pozziminerari. Ai minatori di Ribolla, nel centro del paese,è dedicato il monumento, opera dello scultoreVittorio Basaglia. Nei pressi del Pozzo Camorra, c’è ilmonumento ai minatori fatto erigere in memoriadelle vittime della tragedia del 4 maggio 1954, nelcinquantesimo anniversario. Oggi il cinema-teatro, completamente ristrutturatodal Comune, ospita una mostra fotograficapermanente sulla storia del villaggio minerario ed èsede della Porta del Parco Tecnologico eArcheologico delle Colline Metallifere Grossetane.

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Ribolla, la Cernita della vecchia miniera

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rioSassetta

Sassetta ha la fama di “vero nido di uccelli rapaci,abitato da uomini usi alla lotta e resi più rudidall’asprezza del luogo, dalle folte foreste circostanti edalla sicurezza del loro castello” come la definì lostorico don Enrico Lombardi. Ed anche oggi Sassettaappare così, arroccata su uno sperone di roccia tra imonti che chiudono la valle del Cornia, nell’entroterrafra Cecina e Piombino. L’abitato è circondato da unmare di boschi di grande suggestione. La data esatta della fondazione di Sassetta è incertaanche se si può supporre che risalga intorno al XIsecolo. Dal XII secolo fu legata strettamente a Pisa,alla famiglia Pannocchia ed soprattutto alla potentefamiglia pisana degli Orlandi. Nel XV secolo passòsotto la giurisdizione fiorentina. Sotto la Signoria diCosimo I dei Medici il castello venne dato alCapitano Matteo Sabatini da Fabriano (1538) per poipassare prima nelle mani del segretario del DucaPirro Musefili da San Ginesio e successivamentedella famiglia spagnola dei Montalvo chemantennero la reggenza per due secoli circa. Inseguito fu sotto il dominio dei Lorena finoall’unificazione dello stato italiano e, nel 1925, fuannessa alla provincia di Livorno.

Luoghi da vis i tare

Nel luogo dove sorse l’antico castello degli Orlandisi trova il Palazzo Ramirez di Montalvo,completamente ricostruito tra il 1565 e il 1571 daAntonio Ramirez de Montalvo nominato Signore diSassetta nel 1563. Il palazzo chiamato anche “Lavecchia rocca” si trova in Piazza del Plebiscito. Tracce delle fondamenta originali del castello,distrutto dai fiorentini nel 1503, sono visibili negliscantinati e nella parte laterale del corpo dell’edificio. Risalendo lungo i pittoreschi vicoli lastricati suiquali si affacciano le tipiche dimore con pietre avista, si raggiunge il centro del paese dove sorge lachiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo, giàmenzionata a cavallo del XIII e del XV secolo. Assairimaneggiata nel XVII secolo, si presenta con i trattifrutto di ristrutturazioni eseguite nel XIX secolo enel XX secolo. Al suo interno si trovano un fontebattesimale quattrocentesco con lo stemma degli

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o Orlandi, una Madonna e santi su tavola (XV sec.), unCrocifisso-reliquiario in cristallo di rocca (XV-XVIsecolo), antiche vesti e paramenti sacri e pitture delXVI e XVIII secolo. Poco fuori il centro abitato diSassetta si trova il Museo del Bosco che sorge inlocalità Corbaia. Propone un itinerario alla scopertadei mestieri tradizionali del territorio di Sassetta. Illavoro del carbonaio e del raccoglitore di castagne, inparticolare, sono narrati attraverso gli attrezzi e lecaratteristiche strutture una volta impiegate inquesta attività. Proprio alla tradizione del lavoro delcarbonaio è legata una delle manifestazioni ricorrentipiù apprezzate di Sassetta, la Via del Carbone che sisvolge ogni anno il 1 maggio e che permette diosservare attraverso gli abili gesti di veri carbonai lefasi della lavorazione del carbone: dal trasporto dellalegna con i muli, alla preparazione delle carbonaiefino alla spettacolare estrazione del carbone.

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Massa MarittimaServizio Musei:tel. 0566 902289 fax 0566 [email protected]@coopcollinemetallifere.itwww.massamarittimamusei.it

Museo ArcheologicoPalazzo del Podestà, Piazza GaribaldiMassa Marittima

Parco Archeologico dell’Accesa Strada Provinciale 49 – Loc. La Pestaingresso liberoinformazioni e visite guidate Museo Archeologico

Museo di Arte SacraConvento di S. Pietro all’Orto, Corso DiazMassa Marittima

Centro Espositivo di ArteContemporanea “Angiolino Martini”Convento di S. Pietro all’Orto, Corso Diaz ingresso dal Museo di Arte Sacra (stessi orari)

Museo della MinieraVia Corridoni

Musei

Roccastrada

Museo di Arte e Storia delle Miniere Palazzetto delle Armi, Piazza Matteotti

Parco minerario di Massa MarittimaInformazioni e prenotazioni per escursioni e visiteguidate presso il Museo della Miniera

Torre del Candeliere e Cassero senese Piazza Matteotti

Antico Frantoio Via Populonia

Vecchia FalegnameriaVicolo Massaini

Museo degli Organi Meccanici AntichiCorso Diaz 28Tel. 0566 940282

R o c c a s t r a d aMuseo della vite e del vinoPiazza dell’Orologio, RoccastradaTel. 0564 [email protected]://www.comune.roccastrada.gr.it/cultura_e_tempo_libero/museo/Museo_della_Vite_e_del_Vino.htm

S a s s e t t aMuseo del BoscoLoc. CorbaiaComune tel. 0565 794223

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Massa Marittima, “Maestà” di Ambrogio Lorenzetti

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Massa MarittimaBiblioteca comunale “G. Badii”Piazza Cavour 6Tel. 0566 [email protected]

Monterotondo MarittimoBiblioteca ComunaleVia Bardelloni 74Tel. 0566 917004

Roccastrada Biblioteca comunale“Antonio Gamberi”Sede centrale: Piazza Dante 11 (palazzo comunale)Tel. 0564 561242 – Fax. 0564 [email protected]

Biblioteche

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Massa MarittimaCinema MazziniVia Cappellini 21Ass. culturale “vivi il cinema a Massa Marittima”

Roccastrada Cinema MassimoVia Marconi, 18Tel. 0564 563052

Teatro dei ConcordiCorso Roma, 53Tel. 0564 561111

Cinemae teatri

Massa Marittima, le mura medievali

Lago dell’Accesa

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nePunti di

informazioneturistica

Massa MarittimaA.MA.TUR - Altamaremma TurismoVia Todini 3/5tel. 0566 902756 fax 0566 [email protected]

Centro informazioni e wine barStrada del VinoMonteregio Massa MarittimaVia Todini, 1/3/5Tel. 0566 902756 fax 0566 [email protected] www.stradavino.it

Comitato turistico TattiVia Gramsci, 10 - TattiTel. 0566 912865 [email protected]

Monterotondo Marittimoc/o Comune e BibliotecaVia Bardelloni 64Tel. 0566 917511 0566 [email protected]

Porta del Parco Tecnologico eArcheologico delle Colline MetallifereGrossetaneVia P. GoriTel. 0566 [email protected]

MontieriUfficio Turistico Piazza Gramsci 1Tel. e fax 0566 [email protected] www.prolocomontieri.it

Ufficio Turistico BoccheggianoVia Torquato Tasso – BoccheggianoTel. e fax 0566 [email protected]

R o c c a s t r a d aMuseo della vite e del vinoPiazza dell’OrologioTel. 0564 [email protected]

Ufficio ProLoco RoccatederighiVia Roma, 31 – RoccatederighiTel/fax 0564 567244 [email protected]

Porta del Parco Tecnologico eArcheologico delle Colline MetallifereGrossetanePiazza della Libertà, RibollaTel. 0564 [email protected]

S a s s e t t aUfficio TuristicoVia di CastagnetoTel. 0565 794521

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Il Castello di Montemassi

Gerfalco

Massa Marittima, l’Arco senese

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Massa MarittimaAgenzia di viaggi Massa Veternensis Piazza Garibaldi 18tel. 0566 902062 fax 0566 901870

R o c c a s t r a d aStrategia Viaggidi Claudia Monaci & C. s.a.s.Via Marconi 4tel. 0564 563260 fax 0564 563213

Agenziedi viaggio

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Massa Marittimamercoledì c/o Parco di Poggio (settimanale)sabato in via dei Chiasserelli (settimanale)lunedì in viale Risorgimento (settimanale)

Niccioletagiovedì (pari del mese) in via della Miniera(quindicinale)

Valpianagiovedì (dispari del mese) in via delle Fonderie(quindicinale)

Pratagiovedì in via Toscana (settimanale)

Tattigiovedì (dispari del mese) in via Fratti (quindicinale)

Monterotondo M.Mosabato (2° e 4° del mese) in viale Matteotti

Roccastradamercoledì in viale Marconi (settimanale)

Ribollamartedì in Piazza della Libertà (settimanale)

Roccatederighisabato in via Vittorio Emanuele II (settimanale)

Montierivenerdì in via XXV Aprile (settimanale)

Mercati

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tiliNumeri

utiliComunità Montana Colline MetalliferePiazza Dante Alighieri, 4N. verde 800 533332Tel. 0566 906111 fax 0566 [email protected]

Comune di Massa MarittimaPiazza Garibalditel. 0566 913711 fax 0566 902052www.comune.massamarittima.gr.it

Comune di Monterotondo MarittimoVia Bardelloni 64tel. 0566 917511 fax 0566 916390www.comune.monterotondomarittimo.gr.it

Comune di MontieriPiazza Gramscitel. 0566 996811 fax 0566 996800www.comune.montieri.gr.it

Comune di RoccastradaCorso Roma, 8tel. 0564 561111 fax 0564 561205www.comune.roccastrada.gr.it

Soccorso automobilistico ACITel. 803 – 116

Carabinieri (Pronto intervento)Tel. 112

Polizia (Pronto intervento)Tel. 113

Vigili del FuocoTel. 115

Pronto intervento medicoTel. 118

Massa Marittima Ospedale S. AndreaViale Risorgimento 8Tel. 0566 909111

Monterotondo Marittimo Distretto SanitarioVia del Forno 8Tel. 0566 916613

Montieri Distretto SanitarioVia RomaTel. 0566 997690

Roccastrada Distretto Sanitario Via San Martino, 38 Tel. 0564 564311

Ribolla Distretto Sanitario Via Toscana, 14 Tel. 0564 578282

Comune di SassettaVia Roma, 15 Tel. 0565 794223 – fax 0565 794203www.comunedisassetta.com

Distretto SanitarioVia RomaTel. 0565 794177

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Massa Marittima, la chiesa di Sant’Agostino

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raliParchi e

riservenaturaliRiserva naturale statale di

popolamento animale MarsilianaComuni di Massa Marittima, Follonica e SuveretoTel. 0566 40019

Parco interprovinciale MontioniComuni di Follonica, Massa M.Ma, Suvereto,Campiglia M.Ma e Piombino Tel. 0564 484580/81/82

Riserva naturale Cornate e FosiniComune di Montieri, tel. 0564 484580/81/82

Riserva naturale statale dipopolamento animale BelagaioComune di Roccastrada, tel. 0564 40019

Riserva naturale provincialetorrente FarmaComuni di Roccastrada e MonticianoTel. 0564 484580/81/82

Riserva naturale provinciale La PietraComuni di Roccastrada e ChiusdinoTel. 0564 484580/81/82

Percorso naturalistico “Le Biancane”Partenza lagone Cerchiaio in località Lagoni diMonterotondo MarittimoInfo: Comune di Monterotondo MarittimoVia Bardelloni, tel. 0566 917509

Carapax Centro Europeo salvaguardiatartarughe e Centro cicogneComune di Massa Marittima, Loc. Le VenelleTel. 0566 902387

Boccheggiano, l’antica cisterna

Massa Marittima, L’arca di San Cerbone

Travale, la chiesa dei santi Michele e Silvestro

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