migranti rivediamo quella del bambino Gesù · gelo parlare di un bimbo che sarà grande e chiamato...

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Foglio settimanale della Parrocchia Beata Vergine Assunta San Giorgio su Legnano Domenica 18/12/2016 Recapiti: don Antonio Parroco: tel 0331-401051; fax 0331 412482 don Andrea: 338-7874881/Suore:0331 402174/Oratorio: 0331 401570 www.parrocchiadisangiorgio.com/ [email protected] RADIO SOTERA (parrocchiale) FM HZ 89,100 collegata con RADIO PUNTO (San Vittore Olona) FM HZ 88,150 CALENDARIO LITURGICO Domenica 18 dicembre 2016 DELL’INCARNAZIONE S. Messe ore 17.30-8.00-10.30-17.30 Lunedi 19 Feria prenatalizia h 8.30 Coniugi Caldiroli e fam. Martedi 20 Feria prenatalizia h 08.30 Calce Maurizio/Luigi/ Mariagrazia/Carmina/Terzi Augusta/ Senziani Francesco/Finotti Aldo/ Natale/Alberto Mercoledi 21 Feria prenatalizia h 8.30 h 20.30 SOSPESA h 21.00 Celebrazione Penitenziale Giovedi 22 Feria prenatalizia h 8.30 Zoso Ermenegildo/Imbriglio Genoeffa Venerdi 23 Feria prenatalizia h 8.30 Pastori Pietro/Ranzini Cesarina/Canziani Antonio e fam. h 18.30 SOSPESA Sabato 24 h 17.00 Prada Ermanno/Totè Luigi e Erminia h 24.00 Domenica 25 Natale del Signore h 8.00 Intenzioni Parroco h 10.30 Pro populo h 17.30 Anno 17 N° 16 La Parola della Domenica Lc 1,26-38a Se diciamo che Maria è stata conce- pita senza macchia di peccato, noi diciamo, in altri termini, che la Ma- donna è stata capace di accogliere la Parola di Dio in tutta la sua pienez- za. Maria è, innanzitutto, una crea- tura umile. L'umiltà è riconoscere che tutto quello che si è e si ha è dono di Dio. Maria è la creatura umile che al saluto dell'angelo si stupisce per il mistero di quelle parole; cioè, è consapevole del suo essere "niente" davanti a Dio. L'umiltà, dunque, è necessaria per accogliere Dio nella propria vita. Una delle cose più difficili è entrare nelle strade di Dio, nei suoi progetti su di noi. Quando Maria sente l'an- gelo parlare di un bimbo che sarà grande e chiamato "Figlio di Dio", pone una domanda che sembra un dubbio: "come avverrà questo?", quasi che Maria non creda all'ange- lo. In effetti, la Vergine chiede a Dio di essere illuminata su quel che deve fare, sulle strade che deve per- correre. Anche noi dobbiamo inter- rogarci su che cosa Dio voglia da noi ed a verificare se abbiamo com- presa e accettata la Sua volontà. Dio ci potrebbe anche chiedere di metterci da parte, per essere più disponibili al suo disegno. Si racconta che un missionario viag- giasse su di un treno, recitando il suo breviario. All'improvviso, dal brevia- rio scivolò a terra un' immaginetta della Madonna e un ragazzino, seduto di fronte al missionario, raccolse l'im- magine guardandola a lungo. Poi, chiese al sacerdote: "È tua madre?". Il missionario rispose: "Sì è mia Madre!". Il ragazzino insistette: "Ma non le ras- somigli affatto!". Al che il missionario rispose: "Eppure, ti assicuro, che è tutta una vita che io cerco di rassomi- gliarle un poco...almeno un poco." Orari apertura CHIESA PARROCCHIALE 7.00 - 12.00/ 15.00 - 18.30 Anno Pastorale 2016/17 Educarsi al pensiero di Cristo Maria, speranza e aurora di salvezza del mondo intero Nella tragica realtà dei migranti rivediamo quella del bambino Gesù Il presepe collocato in Piazza San Pietro richia- ma "la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l'Italia. Nell'esperienza dolorosa di questi fratelli e sorelle, rivediamo quella del bambino Gesù, che al momento della nascita non trovò alloggio e venne alla luce nella grotta di Betlemme; e poi fu portato in Egitto per sfuggire alla minaccia di Erode". Lo ha detto il Papa sottolineando come sia "un messag- gio di fraternità, di con- divisione, di accoglien- za e di solidarietà". Papa Francesco ha ringraziato le autorità di Malta che hanno donato quest'anno il Presepe collocato in Piazza San Pietro. "Opera dell'arti- sta di Gozo Manwel Grech, riproduce - ha os- servato Francesco - il paesaggio maltese, ed è completato dalla tradizionale croce di Malta e dal luzzu, tipica, imbarcazione maltese, che richiama anche la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l'Italia". "Quanti visiteranno questo Presepio saranno invitati a riscoprirne il valore simbolico, che è un messaggio di fraternità, di condivisione, di accoglienza e di solidarietà", ha sottolineato il Papa ricordando che in realtà "anche i Presepi allestiti nelle chiese, nelle case e in tanti luo- ghi pubblici sono un invito a far posto nella nostra vita e nella società a Dio, nascosto nel volto di tante persone che sono in condizioni di disagio, di povertà e di tribolazio- ne"."Lasciamoci attrarre, con animo di fanciulli davanti al Presepe, perché lì si comprende - ha poi concluso - la bontà di Dio e si contem- pla la sua misericordia, che si è fatta carne umana per intenerire i nostri sguardi". CERO NATALIZIO Da accendere accanto al presepe o sulla finestra di casa la notte di Natale / In chiesa (€ 2,00) “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” ANNUNCIAMO LA GIOIA “Il Natale è per sempre, non soltanto per un giorno; l’amare, il condividere, il dare, non sono da mettere da parte come i campanellini, le luci e i fili d’argento in qualche scatola su uno scaffale. Il bene che fai per gli altri è bene che fai a te stesso”. Norman Brooks (1928 2006) Lunedi 26 dicembre S. STEFANO S. Messe ore 8.00/10.30 sospesa la Messa delle ore 17.30

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Foglio settimanale della Parrocchia Beata Vergine Assunta San Giorgio su Legnano

Domenica 18/12/2016

Recapiti: don Antonio Parroco: tel 0331-401051; fax 0331 412482

don Andrea: 338-7874881/Suore:0331 402174/Oratorio: 0331 401570

www.parrocchiadisangiorgio.com/ [email protected]

RADIO SOTERA (parrocchiale) FM HZ 89,100 collegata con

RADIO PUNTO (San Vittore Olona) FM HZ 88,150

CALENDARIO LITURGICO

Domenica 18 dicembre 2016

DELL’INCARNAZIONE

S. Messe ore 17.30-8.00-10.30-17.30

Lunedi 19 Feria prenatalizia

h 8.30 Coniugi Caldiroli e fam.

Martedi 20 Feria prenatalizia

h 08.30 Calce Maurizio/Luigi/Mariagrazia/Carmina/Terzi Augusta/Senziani Francesco/Finotti Aldo/Natale/Alberto

Mercoledi 21 Feria prenatalizia

h 8.30 h 20.30 SOSPESA h 21.00 Celebrazione Penitenziale

Giovedi 22 Feria prenatalizia h 8.30 Zoso Ermenegildo/Imbriglio Genoeffa Venerdi 23 Feria prenatalizia h 8.30 Pastori Pietro/Ranzini Cesarina/Canziani Antonio e fam. h 18.30 SOSPESA Sabato 24 h 17.00 Prada Ermanno/Totè Luigi e Erminia h 24.00

Domenica 25 Natale del Signore h 8.00 Intenzioni Parroco h 10.30 Pro populo h 17.30

Anno 17 N° 16

La Parola della Domenica Lc 1,26-38a Se diciamo che Maria è stata conce-pita senza macchia di peccato, noi

diciamo, in altri termini, che la Ma-donna è stata capace di accogliere la Parola di Dio in tutta la sua pienez-za. Maria è, innanzitutto, una crea-tura umile. L'umiltà è riconoscere che tutto quello che si è e si ha è dono di Dio. Maria è la creatura umile che al saluto dell'angelo si stupisce per il mistero di quelle

parole; cioè, è consapevole del suo essere "niente" davanti a Dio.

L'umiltà, dunque, è necessaria per accogliere Dio nella propria vita.

Una delle cose più difficili è entrare nelle strade di Dio, nei suoi progetti su di noi. Quando Maria sente l'an-gelo parlare di un bimbo che sarà grande e chiamato "Figlio di Dio", pone una domanda che sembra un

dubbio: "come avverrà questo?", quasi che Maria non creda all'ange-lo. In effetti, la Vergine chiede a Dio

di essere illuminata su quel che deve fare, sulle strade che deve per-correre. Anche noi dobbiamo inter-

rogarci su che cosa Dio voglia da noi ed a verificare se abbiamo com-presa e accettata la Sua volontà. Dio

ci potrebbe anche chiedere di metterci da parte, per essere più

disponibili al suo disegno.

Si racconta che un missionario viag-giasse su di un treno, recitando il suo breviario. All'improvviso, dal brevia-

rio scivolò a terra un' immaginetta della Madonna e un ragazzino, seduto di fronte al missionario, raccolse l'im-

magine guardandola a lungo. Poi, chiese al sacerdote: "È tua madre?". Il

missionario rispose: "Sì è mia Madre!". Il ragazzino insistette: "Ma non le ras-somigli affatto!". Al che il missionario

rispose: "Eppure, ti assicuro, che è tutta una vita che io cerco di rassomi-

gliarle un poco...almeno un poco."

Orari apertura CHIESA PARROCCHIALE

7.00 - 12.00/ 15.00 - 18.30

Anno Pastorale 2016/17

Educarsi al pensiero di Cristo

Maria, speranza e aurora di salvezza del mondo intero

Nella tragica realtà dei migranti rivediamo quella

del bambino Gesù

Il presepe collocato in Piazza San Pietro richia-ma "la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l'Italia. Nell'esperienza

dolorosa di questi fratelli e sorelle, rivediamo quella del bambino Gesù, che al momento

della nascita non trovò alloggio e venne alla luce nella grotta di Betlemme; e poi fu portato in Egitto per

sfuggire alla minaccia di Erode". Lo ha detto il

Papa sottolineando come sia "un messag-

gio di fraternità, di con-divisione, di accoglien-

za e di solidarietà".

Papa Francesco ha ringraziato le autorità di Malta che hanno donato quest'anno il Presepe collocato in Piazza San Pietro. "Opera dell'arti-sta di Gozo Manwel Grech, riproduce - ha os-

servato Francesco - il paesaggio maltese, ed è completato dalla tradizionale croce di Malta e dal luzzu, tipica, imbarcazione maltese, che richiama anche la triste e tragica realtà dei

migranti sui barconi diretti verso l'Italia".

"Quanti visiteranno questo Presepio saranno invitati a riscoprirne il valore simbolico, che è un messaggio di fraternità, di condivisione, di accoglienza e di solidarietà", ha sottolineato il Papa ricordando che in realtà "anche i Presepi allestiti nelle chiese, nelle case e in tanti luo-ghi pubblici sono un invito a far posto nella

nostra vita e nella società a Dio, nascosto nel volto di tante persone che sono in condizioni

di disagio, di povertà e di tribolazio-ne"."Lasciamoci attrarre, con animo di fanciulli

davanti al Presepe, perché lì si comprende - ha poi concluso - la bontà di Dio e si contem-pla la sua misericordia, che si è fatta carne

umana per intenerire i nostri sguardi".

CERO NATALIZIO Da accendere accanto al presepe

o sulla finestra di casa la notte di

Natale / In chiesa (€ 2,00)

“Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai

Gesù” ANNUNCIAMO

LA GIOIA

“Il Natale è per sempre, non soltanto per un giorno;

l’amare, il condividere, il dare, non sono da mettere da

parte come i campanellini, le luci e i fili d’argento in

qualche scatola su uno scaffale. Il bene che fai per gli

altri è bene che fai a te stesso”. Norman Brooks (1928 – 2006)

Lunedi 26 dicembre S. STEFANO

S. Messe ore 8.00/10.30 sospesa la Messa delle ore 17.30

10. La mamma anziana si confida col Parroco e manifesta la sua mortificazio-ne perché il figlio da tempo non la visita

ed essendo impossibilitata a farlo da sola vorrebbe che almeno si rendesse

disponibile ad accompagnarla alla Mes-sa la domenica. Il Parroco la rincuora e cerca di giustificare il figlio che deve ba-dare alla sua famiglia e accudire i suoi bambini. La signora per nulla convinta

ribatte così: “Avrà anche la sua famiglia da accudire ma il tempo per portare a

spasso il cane lo trova. E tanto”. Ora è il Parroco ad essere mortificato e a non

trovare più risposta da dare!

11. Il padre divorziato aggredisce verbal-mente l’educatore perché in oratorio

non trova la figlia alla fine della giorna-ta. L’educatore dopo le necessarie verifi-che rassicura il padre che la figlia quel giorno non ha partecipato alle attività

dell’oratorio senza peraltro che il padre comprenda. Il giorno seguente la madre

(?) della bambina va a scusarsi dall’educatore per le scenate del padre che lei non aveva avvisato dell’assenza

della figlia.

12. Il barista che ha il locale vicino alla parrocchia incontra il Parroco e lo

ringrazia perché il momento in cui il suo bar incassa di più è l’ora in cui i bambini

partecipano alla Messa. Chissà chi frequenterà il bar in quell’ora

della domenica!

13. La nonna con le lacrime agli occhi si lamenta col Parroco perché il figlio l’ha ripresa per aver “istigato il nipotino a

delinquere”, cioè a dire le preghiere e a partecipare alla Messa la domenica. La nonna che ha si le lacrime agli occhi ma

che è pure determinata e combattiva invita il figlio a tenersi il nipotino anche durante le ore di lavoro o di svago anzi-ché affidarlo a lei. Forse sarà capace di

educarlo meglio!

PELLEGRINAGGIO A FATIMA E SANTIAGO DI COMPOSTELLA

da lunedi 24 a sabato 29 aprile 2017 IN SACRESTIA TROVI IL PROGRAMMA DETTAGLIATO DEL PELLEGRINAGGIO

Adesioni in sacrestia o in casa parrocchiale compilando la scheda allegata e versando la caparra richiesta.

Contiamo sulla partecipazione di molti a questo evento di comunità. Momento spiritua-le, culturale, aggregativo

Domenica 18 dicembre ore 10.30

MESSA con la presenza delle SOCIETA’ SPORTIVE SANGIORGESI

dalle 14.30 in Piazza partecipazione alla Festa di Natale con tutte le

associazioni sangiorgesi

Continua ogni giorno alle ore 17.00 la

Importante momento di prepara-

zione alla nascita di Gesù che

culminerà con la

Messa natalizia per tutti i

bambini e le loro famiglie

Sabato 24 dicembre ore 17.00 (vi chiediamo di essere in chiesa un po' prima per preparare insieme

alcuni gesti della celebrazione)

Domenica 25 NATALE DEL SIGNORE S. Messe ore 8.00-10.30 solenne-17.30

ore 16.45 Vespri solenni di Natale

Martedì 27 dicembre ore 10 in piazza Mercato a Canegrate

Ritrovo e partenza per la vacanza invernale a Brusson

Venerdì 6 gennaio ore 16 in Oratorio

TOMBOLATA!!! Partecipate!

Confessioni natalizie Martedi-Mercoledi-Giovedi-Venerdi

ore 9.00—11.30 e 15.30—18.30

Mercoledi ore 21.00 Celebrazione penitenziale

comunitaria (5 sacerdoti disponibili)

Sabato dalle 8.30 alle 11.30

dalle 14.30 alle 18.30

Il percorso inizierà Martedi

10 gennaio 2017 e si concluderà

Domenica 12 febbraio

RIVOLGERSI AL PARROCO

LETTERA DEI VESCOVI MILANESI AI FEDELI DELLA DIOCESI

IN OCCASIONE DELLA VISITA DI PAPA FRANCESCO A MILANO

“In questa città io ho un popolo numeroso” dice il Signore (At 18,10)

Ai fedeli della Chiesa Ambrosiana

e a tutti gli abitanti della città metropolitana

e delle terre di Lombardia

Carissimi,

Papa Francesco viene a Milano il 25 marzo 2017, solennità dell’Annunciazione della Be-

ata Vergine Maria per il ministero che gli è stato affidato di confermare nella fede i suoi

fratelli (Lc 22,32).

In questa terra, laboriosa fino alla frenesia e forse incerta fino allo smarrimento, generosa fino

allo sperpero e forse intimorita fino alla spavento, sentiamo il bisogno e domandiamo la grazia

di essere confermati in quella fede che gli Apostoli ci hanno trasmesso e che attraversa i secoli

fino a noi.

Ci incamminiamo verso l’evento della visita papale con il desiderio che non si riduca ad

esperienza di una emozione intensa e passeggera: sia piuttosto una grazia che conforti, con-

fermi, orienti la nostra fede, nel nostro cammino verso la Pasqua, in preghiera con Maria e of-

fra ragioni e segni per la speranza di tutti gli uomini e le donne della nostra terra.

Aspettiamo la vista di Papa Francesco quale compimento della “visita pastorale feriale”

in atto nella nostra diocesi, che si propone di intuire il passo che il Signore ci chiede per conti-

nuare a irradiare la gioia del Vangelo: sarà pertanto utile riprendere Evangelii Gaudium e la

Lettera Pastorale Educarsi al pensiero di Cristo, perché sia maggiormente conosciuta e ap-

profondita e perché diventi realmente “anima” della vita delle comunità, attraverso proposte di

preghiera, per esempio in momenti di prolungata adorazione, iniziative di formazione, per e-

sempio in occasione di catechesi per adulti e della predicazione speciale nei quaresimali. Sia-

mo in cammino per custodire e far risplendere i tratti di una Chiesa umile, disinteressata e bea-

ta, come Papa Francesco stesso ha raccomandato alla Chiesa Italiana,

nel Convegno ecclesiale di Firenze.

Ci prepariamo a ringraziare il Papa per il dono del Giubileo straordinario della Misericor-

dia annunciato in Misericordiae vultus. Avremo cura che l’abbondante effusione di grazie,

sperimentata da molti, continui a portare frutto nel vivere il sacramento della riconciliazione

nelle nostre chiese e nelle chiese penitenziali (in coerenza con quanto ci chiede il Papa nella

lettera apostolica Misericordia et misera, in cui sono richiamati anche altri aspetti importanti

del cammino successivo al Giubileo). A questo proposito sarà opportuno che in ogni chiesa

siano decisi e pubblicati orari di presenza assicurata del confessore e potrà essere fruttuoso che

il sacramento della confessione sia celebrato anche in forma comunitaria, come ha sperimenta-

to il clero in Duomo, in occasione della festa di san Carlo. A nessuno manchi mai l’offerta del-

la misericordia del Padre che rigenera la vita e nutre la speranza. Dobbiamo insistere sulla

conversione missionaria delle nostre comunità e la responsabilità della testimonianza di cui

deve farsi carico ogni battezzato. “Ho un popolo numeroso in questa città” rivela il Signore

all’apostolo scoraggiato (cfr At 18,10). I passi che le comunità decidono durante la visita pa-

storale devono orientare il cammino di tutti verso il campo che è il mondo, con le opere di mi-

sericordia e le parole che ne rivelano l’origine e il senso. (Continua dietro)

Proposta Caritas Ambrosiana.

A Natale? Invita un povero a pranzo

«Il pane spezzato è più buono dell'aragosta». Parola di

Caritas Ambrosiana. Che per la quarta volta lancia una

proposta davvero speciale a tutti gli abitanti della dio-

cesi di Milano: aprire le porte di casa a Natale, o a

Capodanno, o all'Epifania - o in uno qualsiasi dei giorni

delle prossime festività natalizie - per condividere il

pranzo o la cena con un clochard o con altre persone

in difficoltà.

Partecipare è semplice. Per segnalare la propria

disponibilità basta mandare una mail al Servizio

Accoglienza Milanese([email protected])

entro mercoledì 21 dicembre. Saranno poi gli

operatori di Caritas Ambrosiana a informare di

questa possibilità le persone che usufruiscono

dei servizi di assistenza e accoglienza della rete

Caritas, quindi a mettere in contatto famiglie e

invitati.

Con questa iniziativa non si dà risposta ad un bisogno

di cibo ma, anzitutto, di accoglienza e incontro. A Mila-

no, nella città metropolitana come nel vasto territorio

della diocesi, la povertà materiale spesso si intreccia

alla povertà relazionale, la fatica di arrivare a fine me-

se con la deriva della solitudine che si fa emarginazio-

ne. Chiuse le Porte Sante nelle diocesi del mondo, il

Giubileo della Misericordia è ormai terminato. Ma la

fame di misericordia e la sete di giustizia, accoglienza,

riconoscimento della propria dignità, non si sono estin-

te. Non resta che aprire la porta di casa. E integrare

nella dimensione della quotidianità le opere di miseri-

cordia e la loro profezia di un mondo diverso.

Di «un cielo nuovo e una terra nuova».

(continua dalla pag. 3)

L’Arcivescovo porterà il Santo Chiodo per le strade

della diocesi durante le Via crucis di Quaresima per

accompagnarsi alle comunità in cammino nel segno

della Pasqua, con l’annuncio dell’amore fino alla

fine che conforma ai sentimenti e alla mentalità di

Cristo, al punto da rendere possibile essere miseri-

cordiosi come è misericordioso il Padre. Nessuno

deve lasciarsi rubare la gioia dell’evangelizzazione

(EG 83), che diventa conversazione quotidiana, e-

ducazione alla fede nelle famiglie, pratica ordinaria

negli affetti, nel lavoro, nella festa. Un “popolo nu-

meroso” ha bisogno del Vangelo e questa nostra

città lo invoca con segni e linguaggi molteplici.

Il programma della visita di Papa Francesco è

stato pubblicato: l’intensità di quella giornata rivela

l’affetto del Papa e il suo desiderio di raggiungere

tutti e noi tutti vogliamo prepararci a ricambiare

l’affetto e a farci raggiungere dalla sua parola. Vo-

gliamo tutti essere presenti, non pretendendo il pri-

vilegio di essere i primi, i vicini, i preferiti, ma de-

siderando la grazia di essere benedetti dentro il po-

polo numeroso che questa città esprimerà in

quell’occasione.

Il Consiglio Episcopale Milanese

Milano, Solennità dell’Immacolata, 2016

Il quarto messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della pace, mette al centro una questione

cruciale che non ha alternative: la "non violenza". Non violenza praticata «come strategia di costruzione della pace», nella quale si giocano i rapporti interpersonali,

sociali e internazionali. Impegno possibile e via praticabile che non è patrimonio esclusivo della Chiesa cattolica

ma è proprio di molte tradizioni religiose. Quello che ha prodotto già risultati e avuto già i suoi esempi storici con i

successi ottenuti dal Mahatma Gandhi nella liberazione dell’India, da Martin Luther King contro la discriminazione

razziale fino a Madre Teresa di Calcutta, a Leymah Gbowee e migliaia di donne liberiane, che - come è ripreso nel

messaggio - hanno organizzato incontri di preghiera e protesta non violenta ottenendo negoziati di alto livello per

la conclusione della seconda guerra civile in Liberia.

La costruzione della pace mediante la non violenza attiva «è elemento necessario e coerente con i continui sforzi

della Chiesa per limitare l’uso della forza attraverso le norme morali, mediante la sua partecipazione ai lavori delle

istituzioni internazionali», ha rilevato il Papa invitando a «diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle

loro parole e dai loro gesti la violenza». Ha assicurato «che la Chiesa cattolica accompagnerà ogni tentativo di co-

struzione della pace attraverso la nonviolenza». Questo è il tracciato che affonda le radici nella Gaudium et spes,

nel quale la pace è frutto insieme della giustizia e dell’amore e dunque «edificio da costruire continuamente».

Da qui l’insistenza sull’educazione alla pace inculcata dal Concilio come «dovere gravissimo», «come estrema, ur-

gente necessità» e condotta da Paolo VI con costanza intrepida, il quale, cinquant’anni fa, proprio indicendo la

giornata mondiale per la pace, era stato chiarissimo nel fugare facili e false retoriche ed elencava i motivi per cui

egli era chiamato a ripetere esortazioni, che sono ancora oggi di pressante attualità.E con queste papa Francesco

ha aperto il suo messaggio:

«È finalmente emerso chiarissimo che la pace è l’unica e vera linea dell’umano progresso

(non le tensioni di ambiziosi nazionalismi, non le conquiste violente, non le repressioni

apportatrici di falso ordine civile)».