Foglio settimanale della Parrocchia Beata Vergine Assunta San Giorgio su Legnano
Domenica 18/12/2016
Recapiti: don Antonio Parroco: tel 0331-401051; fax 0331 412482
don Andrea: 338-7874881/Suore:0331 402174/Oratorio: 0331 401570
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RADIO SOTERA (parrocchiale) FM HZ 89,100 collegata con
RADIO PUNTO (San Vittore Olona) FM HZ 88,150
CALENDARIO LITURGICO
Domenica 18 dicembre 2016
DELL’INCARNAZIONE
S. Messe ore 17.30-8.00-10.30-17.30
Lunedi 19 Feria prenatalizia
h 8.30 Coniugi Caldiroli e fam.
Martedi 20 Feria prenatalizia
h 08.30 Calce Maurizio/Luigi/Mariagrazia/Carmina/Terzi Augusta/Senziani Francesco/Finotti Aldo/Natale/Alberto
Mercoledi 21 Feria prenatalizia
h 8.30 h 20.30 SOSPESA h 21.00 Celebrazione Penitenziale
Giovedi 22 Feria prenatalizia h 8.30 Zoso Ermenegildo/Imbriglio Genoeffa Venerdi 23 Feria prenatalizia h 8.30 Pastori Pietro/Ranzini Cesarina/Canziani Antonio e fam. h 18.30 SOSPESA Sabato 24 h 17.00 Prada Ermanno/Totè Luigi e Erminia h 24.00
Domenica 25 Natale del Signore h 8.00 Intenzioni Parroco h 10.30 Pro populo h 17.30
Anno 17 N° 16
La Parola della Domenica Lc 1,26-38a Se diciamo che Maria è stata conce-pita senza macchia di peccato, noi
diciamo, in altri termini, che la Ma-donna è stata capace di accogliere la Parola di Dio in tutta la sua pienez-za. Maria è, innanzitutto, una crea-tura umile. L'umiltà è riconoscere che tutto quello che si è e si ha è dono di Dio. Maria è la creatura umile che al saluto dell'angelo si stupisce per il mistero di quelle
parole; cioè, è consapevole del suo essere "niente" davanti a Dio.
L'umiltà, dunque, è necessaria per accogliere Dio nella propria vita.
Una delle cose più difficili è entrare nelle strade di Dio, nei suoi progetti su di noi. Quando Maria sente l'an-gelo parlare di un bimbo che sarà grande e chiamato "Figlio di Dio", pone una domanda che sembra un
dubbio: "come avverrà questo?", quasi che Maria non creda all'ange-lo. In effetti, la Vergine chiede a Dio
di essere illuminata su quel che deve fare, sulle strade che deve per-correre. Anche noi dobbiamo inter-
rogarci su che cosa Dio voglia da noi ed a verificare se abbiamo com-presa e accettata la Sua volontà. Dio
ci potrebbe anche chiedere di metterci da parte, per essere più
disponibili al suo disegno.
Si racconta che un missionario viag-giasse su di un treno, recitando il suo breviario. All'improvviso, dal brevia-
rio scivolò a terra un' immaginetta della Madonna e un ragazzino, seduto di fronte al missionario, raccolse l'im-
magine guardandola a lungo. Poi, chiese al sacerdote: "È tua madre?". Il
missionario rispose: "Sì è mia Madre!". Il ragazzino insistette: "Ma non le ras-somigli affatto!". Al che il missionario
rispose: "Eppure, ti assicuro, che è tutta una vita che io cerco di rassomi-
gliarle un poco...almeno un poco."
Orari apertura CHIESA PARROCCHIALE
7.00 - 12.00/ 15.00 - 18.30
Anno Pastorale 2016/17
Educarsi al pensiero di Cristo
Maria, speranza e aurora di salvezza del mondo intero
Nella tragica realtà dei migranti rivediamo quella
del bambino Gesù
Il presepe collocato in Piazza San Pietro richia-ma "la triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l'Italia. Nell'esperienza
dolorosa di questi fratelli e sorelle, rivediamo quella del bambino Gesù, che al momento
della nascita non trovò alloggio e venne alla luce nella grotta di Betlemme; e poi fu portato in Egitto per
sfuggire alla minaccia di Erode". Lo ha detto il
Papa sottolineando come sia "un messag-
gio di fraternità, di con-divisione, di accoglien-
za e di solidarietà".
Papa Francesco ha ringraziato le autorità di Malta che hanno donato quest'anno il Presepe collocato in Piazza San Pietro. "Opera dell'arti-sta di Gozo Manwel Grech, riproduce - ha os-
servato Francesco - il paesaggio maltese, ed è completato dalla tradizionale croce di Malta e dal luzzu, tipica, imbarcazione maltese, che richiama anche la triste e tragica realtà dei
migranti sui barconi diretti verso l'Italia".
"Quanti visiteranno questo Presepio saranno invitati a riscoprirne il valore simbolico, che è un messaggio di fraternità, di condivisione, di accoglienza e di solidarietà", ha sottolineato il Papa ricordando che in realtà "anche i Presepi allestiti nelle chiese, nelle case e in tanti luo-ghi pubblici sono un invito a far posto nella
nostra vita e nella società a Dio, nascosto nel volto di tante persone che sono in condizioni
di disagio, di povertà e di tribolazio-ne"."Lasciamoci attrarre, con animo di fanciulli
davanti al Presepe, perché lì si comprende - ha poi concluso - la bontà di Dio e si contem-pla la sua misericordia, che si è fatta carne
umana per intenerire i nostri sguardi".
CERO NATALIZIO Da accendere accanto al presepe
o sulla finestra di casa la notte di
Natale / In chiesa (€ 2,00)
“Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai
Gesù” ANNUNCIAMO
LA GIOIA
“Il Natale è per sempre, non soltanto per un giorno;
l’amare, il condividere, il dare, non sono da mettere da
parte come i campanellini, le luci e i fili d’argento in
qualche scatola su uno scaffale. Il bene che fai per gli
altri è bene che fai a te stesso”. Norman Brooks (1928 – 2006)
Lunedi 26 dicembre S. STEFANO
S. Messe ore 8.00/10.30 sospesa la Messa delle ore 17.30
10. La mamma anziana si confida col Parroco e manifesta la sua mortificazio-ne perché il figlio da tempo non la visita
ed essendo impossibilitata a farlo da sola vorrebbe che almeno si rendesse
disponibile ad accompagnarla alla Mes-sa la domenica. Il Parroco la rincuora e cerca di giustificare il figlio che deve ba-dare alla sua famiglia e accudire i suoi bambini. La signora per nulla convinta
ribatte così: “Avrà anche la sua famiglia da accudire ma il tempo per portare a
spasso il cane lo trova. E tanto”. Ora è il Parroco ad essere mortificato e a non
trovare più risposta da dare!
11. Il padre divorziato aggredisce verbal-mente l’educatore perché in oratorio
non trova la figlia alla fine della giorna-ta. L’educatore dopo le necessarie verifi-che rassicura il padre che la figlia quel giorno non ha partecipato alle attività
dell’oratorio senza peraltro che il padre comprenda. Il giorno seguente la madre
(?) della bambina va a scusarsi dall’educatore per le scenate del padre che lei non aveva avvisato dell’assenza
della figlia.
12. Il barista che ha il locale vicino alla parrocchia incontra il Parroco e lo
ringrazia perché il momento in cui il suo bar incassa di più è l’ora in cui i bambini
partecipano alla Messa. Chissà chi frequenterà il bar in quell’ora
della domenica!
13. La nonna con le lacrime agli occhi si lamenta col Parroco perché il figlio l’ha ripresa per aver “istigato il nipotino a
delinquere”, cioè a dire le preghiere e a partecipare alla Messa la domenica. La nonna che ha si le lacrime agli occhi ma
che è pure determinata e combattiva invita il figlio a tenersi il nipotino anche durante le ore di lavoro o di svago anzi-ché affidarlo a lei. Forse sarà capace di
educarlo meglio!
PELLEGRINAGGIO A FATIMA E SANTIAGO DI COMPOSTELLA
da lunedi 24 a sabato 29 aprile 2017 IN SACRESTIA TROVI IL PROGRAMMA DETTAGLIATO DEL PELLEGRINAGGIO
Adesioni in sacrestia o in casa parrocchiale compilando la scheda allegata e versando la caparra richiesta.
Contiamo sulla partecipazione di molti a questo evento di comunità. Momento spiritua-le, culturale, aggregativo
Domenica 18 dicembre ore 10.30
MESSA con la presenza delle SOCIETA’ SPORTIVE SANGIORGESI
dalle 14.30 in Piazza partecipazione alla Festa di Natale con tutte le
associazioni sangiorgesi
Continua ogni giorno alle ore 17.00 la
Importante momento di prepara-
zione alla nascita di Gesù che
culminerà con la
Messa natalizia per tutti i
bambini e le loro famiglie
Sabato 24 dicembre ore 17.00 (vi chiediamo di essere in chiesa un po' prima per preparare insieme
alcuni gesti della celebrazione)
Domenica 25 NATALE DEL SIGNORE S. Messe ore 8.00-10.30 solenne-17.30
ore 16.45 Vespri solenni di Natale
Martedì 27 dicembre ore 10 in piazza Mercato a Canegrate
Ritrovo e partenza per la vacanza invernale a Brusson
Venerdì 6 gennaio ore 16 in Oratorio
TOMBOLATA!!! Partecipate!
Confessioni natalizie Martedi-Mercoledi-Giovedi-Venerdi
ore 9.00—11.30 e 15.30—18.30
Mercoledi ore 21.00 Celebrazione penitenziale
comunitaria (5 sacerdoti disponibili)
Sabato dalle 8.30 alle 11.30
dalle 14.30 alle 18.30
Il percorso inizierà Martedi
10 gennaio 2017 e si concluderà
Domenica 12 febbraio
RIVOLGERSI AL PARROCO
LETTERA DEI VESCOVI MILANESI AI FEDELI DELLA DIOCESI
IN OCCASIONE DELLA VISITA DI PAPA FRANCESCO A MILANO
“In questa città io ho un popolo numeroso” dice il Signore (At 18,10)
Ai fedeli della Chiesa Ambrosiana
e a tutti gli abitanti della città metropolitana
e delle terre di Lombardia
Carissimi,
Papa Francesco viene a Milano il 25 marzo 2017, solennità dell’Annunciazione della Be-
ata Vergine Maria per il ministero che gli è stato affidato di confermare nella fede i suoi
fratelli (Lc 22,32).
In questa terra, laboriosa fino alla frenesia e forse incerta fino allo smarrimento, generosa fino
allo sperpero e forse intimorita fino alla spavento, sentiamo il bisogno e domandiamo la grazia
di essere confermati in quella fede che gli Apostoli ci hanno trasmesso e che attraversa i secoli
fino a noi.
Ci incamminiamo verso l’evento della visita papale con il desiderio che non si riduca ad
esperienza di una emozione intensa e passeggera: sia piuttosto una grazia che conforti, con-
fermi, orienti la nostra fede, nel nostro cammino verso la Pasqua, in preghiera con Maria e of-
fra ragioni e segni per la speranza di tutti gli uomini e le donne della nostra terra.
Aspettiamo la vista di Papa Francesco quale compimento della “visita pastorale feriale”
in atto nella nostra diocesi, che si propone di intuire il passo che il Signore ci chiede per conti-
nuare a irradiare la gioia del Vangelo: sarà pertanto utile riprendere Evangelii Gaudium e la
Lettera Pastorale Educarsi al pensiero di Cristo, perché sia maggiormente conosciuta e ap-
profondita e perché diventi realmente “anima” della vita delle comunità, attraverso proposte di
preghiera, per esempio in momenti di prolungata adorazione, iniziative di formazione, per e-
sempio in occasione di catechesi per adulti e della predicazione speciale nei quaresimali. Sia-
mo in cammino per custodire e far risplendere i tratti di una Chiesa umile, disinteressata e bea-
ta, come Papa Francesco stesso ha raccomandato alla Chiesa Italiana,
nel Convegno ecclesiale di Firenze.
Ci prepariamo a ringraziare il Papa per il dono del Giubileo straordinario della Misericor-
dia annunciato in Misericordiae vultus. Avremo cura che l’abbondante effusione di grazie,
sperimentata da molti, continui a portare frutto nel vivere il sacramento della riconciliazione
nelle nostre chiese e nelle chiese penitenziali (in coerenza con quanto ci chiede il Papa nella
lettera apostolica Misericordia et misera, in cui sono richiamati anche altri aspetti importanti
del cammino successivo al Giubileo). A questo proposito sarà opportuno che in ogni chiesa
siano decisi e pubblicati orari di presenza assicurata del confessore e potrà essere fruttuoso che
il sacramento della confessione sia celebrato anche in forma comunitaria, come ha sperimenta-
to il clero in Duomo, in occasione della festa di san Carlo. A nessuno manchi mai l’offerta del-
la misericordia del Padre che rigenera la vita e nutre la speranza. Dobbiamo insistere sulla
conversione missionaria delle nostre comunità e la responsabilità della testimonianza di cui
deve farsi carico ogni battezzato. “Ho un popolo numeroso in questa città” rivela il Signore
all’apostolo scoraggiato (cfr At 18,10). I passi che le comunità decidono durante la visita pa-
storale devono orientare il cammino di tutti verso il campo che è il mondo, con le opere di mi-
sericordia e le parole che ne rivelano l’origine e il senso. (Continua dietro)
Proposta Caritas Ambrosiana.
A Natale? Invita un povero a pranzo
«Il pane spezzato è più buono dell'aragosta». Parola di
Caritas Ambrosiana. Che per la quarta volta lancia una
proposta davvero speciale a tutti gli abitanti della dio-
cesi di Milano: aprire le porte di casa a Natale, o a
Capodanno, o all'Epifania - o in uno qualsiasi dei giorni
delle prossime festività natalizie - per condividere il
pranzo o la cena con un clochard o con altre persone
in difficoltà.
Partecipare è semplice. Per segnalare la propria
disponibilità basta mandare una mail al Servizio
Accoglienza Milanese([email protected])
entro mercoledì 21 dicembre. Saranno poi gli
operatori di Caritas Ambrosiana a informare di
questa possibilità le persone che usufruiscono
dei servizi di assistenza e accoglienza della rete
Caritas, quindi a mettere in contatto famiglie e
invitati.
Con questa iniziativa non si dà risposta ad un bisogno
di cibo ma, anzitutto, di accoglienza e incontro. A Mila-
no, nella città metropolitana come nel vasto territorio
della diocesi, la povertà materiale spesso si intreccia
alla povertà relazionale, la fatica di arrivare a fine me-
se con la deriva della solitudine che si fa emarginazio-
ne. Chiuse le Porte Sante nelle diocesi del mondo, il
Giubileo della Misericordia è ormai terminato. Ma la
fame di misericordia e la sete di giustizia, accoglienza,
riconoscimento della propria dignità, non si sono estin-
te. Non resta che aprire la porta di casa. E integrare
nella dimensione della quotidianità le opere di miseri-
cordia e la loro profezia di un mondo diverso.
Di «un cielo nuovo e una terra nuova».
(continua dalla pag. 3)
L’Arcivescovo porterà il Santo Chiodo per le strade
della diocesi durante le Via crucis di Quaresima per
accompagnarsi alle comunità in cammino nel segno
della Pasqua, con l’annuncio dell’amore fino alla
fine che conforma ai sentimenti e alla mentalità di
Cristo, al punto da rendere possibile essere miseri-
cordiosi come è misericordioso il Padre. Nessuno
deve lasciarsi rubare la gioia dell’evangelizzazione
(EG 83), che diventa conversazione quotidiana, e-
ducazione alla fede nelle famiglie, pratica ordinaria
negli affetti, nel lavoro, nella festa. Un “popolo nu-
meroso” ha bisogno del Vangelo e questa nostra
città lo invoca con segni e linguaggi molteplici.
Il programma della visita di Papa Francesco è
stato pubblicato: l’intensità di quella giornata rivela
l’affetto del Papa e il suo desiderio di raggiungere
tutti e noi tutti vogliamo prepararci a ricambiare
l’affetto e a farci raggiungere dalla sua parola. Vo-
gliamo tutti essere presenti, non pretendendo il pri-
vilegio di essere i primi, i vicini, i preferiti, ma de-
siderando la grazia di essere benedetti dentro il po-
polo numeroso che questa città esprimerà in
quell’occasione.
Il Consiglio Episcopale Milanese
Milano, Solennità dell’Immacolata, 2016
Il quarto messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale della pace, mette al centro una questione
cruciale che non ha alternative: la "non violenza". Non violenza praticata «come strategia di costruzione della pace», nella quale si giocano i rapporti interpersonali,
sociali e internazionali. Impegno possibile e via praticabile che non è patrimonio esclusivo della Chiesa cattolica
ma è proprio di molte tradizioni religiose. Quello che ha prodotto già risultati e avuto già i suoi esempi storici con i
successi ottenuti dal Mahatma Gandhi nella liberazione dell’India, da Martin Luther King contro la discriminazione
razziale fino a Madre Teresa di Calcutta, a Leymah Gbowee e migliaia di donne liberiane, che - come è ripreso nel
messaggio - hanno organizzato incontri di preghiera e protesta non violenta ottenendo negoziati di alto livello per
la conclusione della seconda guerra civile in Liberia.
La costruzione della pace mediante la non violenza attiva «è elemento necessario e coerente con i continui sforzi
della Chiesa per limitare l’uso della forza attraverso le norme morali, mediante la sua partecipazione ai lavori delle
istituzioni internazionali», ha rilevato il Papa invitando a «diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle
loro parole e dai loro gesti la violenza». Ha assicurato «che la Chiesa cattolica accompagnerà ogni tentativo di co-
struzione della pace attraverso la nonviolenza». Questo è il tracciato che affonda le radici nella Gaudium et spes,
nel quale la pace è frutto insieme della giustizia e dell’amore e dunque «edificio da costruire continuamente».
Da qui l’insistenza sull’educazione alla pace inculcata dal Concilio come «dovere gravissimo», «come estrema, ur-
gente necessità» e condotta da Paolo VI con costanza intrepida, il quale, cinquant’anni fa, proprio indicendo la
giornata mondiale per la pace, era stato chiarissimo nel fugare facili e false retoriche ed elencava i motivi per cui
egli era chiamato a ripetere esortazioni, che sono ancora oggi di pressante attualità.E con queste papa Francesco
ha aperto il suo messaggio:
«È finalmente emerso chiarissimo che la pace è l’unica e vera linea dell’umano progresso
(non le tensioni di ambiziosi nazionalismi, non le conquiste violente, non le repressioni
apportatrici di falso ordine civile)».
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