METODOLOGIA E DIDATTICA SPECIALE DEI DISTURBI DELL...

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METODOLOGIA E DIDATTICA SPECIALE DEI DISTURBI DELL’ APPRENDIMENTO Dott. Stefano Zucca Dott:Stefano Zucca Uso Didattico Interno

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METODOLOGIA E DIDATTICASPECIALE DEI DISTURBIDELL’ APPRENDIMENTO

Dott. Stefano ZuccaDott:Stefano Zucca

Uso Didattico Interno

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McGraw-Hill, Psicopatologia dello sviluppo.Storie di bambini e psicoterapia, web site,Milano 2010

R.M. Foxx, Tecniche base del metodocomportamentale, Erickson, Trento, 1995.

Testi d’esame

McGraw-Hill, Psicopatologia dello sviluppo.Storie di bambini e psicoterapia, web site,Milano 2010

R.M. Foxx, Tecniche base del metodocomportamentale, Erickson, Trento, 1995.

Dott:Stefano ZuccaUso Didattico Interno

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metodologiaLa metodologia sia dell’educazione sia dell’insegnamento, lungi dall’offrire ricette da applicaremeccanicamente alle situazioni, peraltro variegate ecangianti, è “conoscenza critica (e quindirazionalmente e sperimentalmente giustificata) dellevie e dei mezzi per conseguire gli scopi desiderati”(Laeng, 1990)

Lo studio dei principi e delle regole per conseguiree sviluppare le conoscenze in una determinatadisciplina.

La metodologia sia dell’educazione sia dell’insegnamento, lungi dall’offrire ricette da applicaremeccanicamente alle situazioni, peraltro variegate ecangianti, è “conoscenza critica (e quindirazionalmente e sperimentalmente giustificata) dellevie e dei mezzi per conseguire gli scopi desiderati”(Laeng, 1990)

Lo studio dei principi e delle regole per conseguiree sviluppare le conoscenze in una determinatadisciplina.

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DISTURBO

• Innato

• Resistenteall’intervento

• Resistente alcambiamento

DIFFICOLTÀ• Non innato

• Modificabile coninterventididattici mirati

• Innato

• Resistenteall’intervento

• Resistente alcambiamento

• Non innato

• Modificabile coninterventididattici mirati

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ATTENZIONE

• L’attenzione è quel processo cognitivo chepermette di concentrarsi selettivamente sudi un particolare stimolo, ignorando gli altri.

• L’attenzione è quel processo cognitivo chepermette di concentrarsi selettivamente sudi un particolare stimolo, ignorando gli altri.

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ATTENZIONE

• L’attenzione è quindi quel processo cognitivo chepermette di:

– selezionare gli stimoli

– concentrarsi su alcuni di essi

– organizzare le informazioni provenienti dall’ambienteesterno e la regolazione dei processi mentali

• L’attenzione è quindi quel processo cognitivo chepermette di:

– selezionare gli stimoli

– concentrarsi su alcuni di essi

– organizzare le informazioni provenienti dall’ambienteesterno e la regolazione dei processi mentali

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Attenzione Selettiva

• L’attenzione selettiva consiste nella capacità, da parte diun agente, di selezionare, in base ad un qualche criterio,un solo oggetto fra quelli presenti nel proprio ambiente:può essere considerata come un “filtro” che seleziona leinformazioni in input, decidendo quali debbano essereulteriormente elaborate e quali, viceversa, debbanoessere ignorate.

• L’attenzione selettiva consiste nella capacità, da parte diun agente, di selezionare, in base ad un qualche criterio,un solo oggetto fra quelli presenti nel proprio ambiente:può essere considerata come un “filtro” che seleziona leinformazioni in input, decidendo quali debbano essereulteriormente elaborate e quali, viceversa, debbanoessere ignorate.

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• Complementare all’aspetto selettivo vi è il fenomenodella focalizzazione, che consiste nella capacità disottoporre lo stimolo selezionato ad ulteriorielaborazioni, permettendo sia di sottoporre gli oggettiselezionati ad elaborazioni ulteriori, che di operare inmaniera più efficace verso questi oggetti stessi o le areespaziali selezionate, attraverso una detezione più veloce,una migliore capacità discriminativa ed una più altapredisposizione alla risposta (Faglioni, 1995).

Attenzione Focalizzata

• Complementare all’aspetto selettivo vi è il fenomenodella focalizzazione, che consiste nella capacità disottoporre lo stimolo selezionato ad ulteriorielaborazioni, permettendo sia di sottoporre gli oggettiselezionati ad elaborazioni ulteriori, che di operare inmaniera più efficace verso questi oggetti stessi o le areespaziali selezionate, attraverso una detezione più veloce,una migliore capacità discriminativa ed una più altapredisposizione alla risposta (Faglioni, 1995).

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Come valutarla

• L’attenzione va valutata nella capacità di elaborarecontemporaneamente stimoli diversi o vari aspetti di una situazionestimolo complessa.

Ad esempio la presentazione contemporanea di dati visivi(grafici), uditivi e che si riferiscono ad altri dati visivi (parole dette).

• Nella durata e cioè nella quantità di tempo in cui l’alunno è in grado dimantenere un buon livello di intensità il suo sforzo attentivo.

• La capacità di shift. Ovvero la capacità di spostare il focus attentivo daun oggetto ad un altro.

• Altre variabili sono condizionanti : la motivazione intrinseca-estrinsecarispetto all’obiettivo, lo stato emotivo, il benessere fisico espresso neitermini di assenza di dolore.

• L’attenzione va valutata nella capacità di elaborarecontemporaneamente stimoli diversi o vari aspetti di una situazionestimolo complessa.

Ad esempio la presentazione contemporanea di dati visivi(grafici), uditivi e che si riferiscono ad altri dati visivi (parole dette).

• Nella durata e cioè nella quantità di tempo in cui l’alunno è in grado dimantenere un buon livello di intensità il suo sforzo attentivo.

• La capacità di shift. Ovvero la capacità di spostare il focus attentivo daun oggetto ad un altro.

• Altre variabili sono condizionanti : la motivazione intrinseca-estrinsecarispetto all’obiettivo, lo stato emotivo, il benessere fisico espresso neitermini di assenza di dolore.

Dott:Stefano ZuccaUso Didattico Interno

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Il disturbo specifico diIl disturbo specifico diapprendimentoapprendimento

Si tratta di una , costitutivadell’individuo, tanto che alcuni tendono adefinirla come una caratteristica della personasenza connotazione di patologia, la quale sirende ,quando il livello di sviluppo e la richiestaambientale si concentrano proprio su questiaspetti.

Si tratta di una , costitutivadell’individuo, tanto che alcuni tendono adefinirla come una caratteristica della personasenza connotazione di patologia, la quale sirende ,quando il livello di sviluppo e la richiestaambientale si concentrano proprio su questiaspetti.

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Il disturbo specifico diIl disturbo specifico diapprendimentoapprendimento

I D.S.A. sono disturbi di naturaneurobiologica che ostacolano

l’acquisizione di ABILITA’ABILITA’STRUMENTALI SPECIFICHESTRUMENTALI SPECIFICHE che

solitamente vengono acquisite senzasforzo

I D.S.A. sono disturbi di naturaneurobiologica che ostacolano

l’acquisizione di ABILITA’ABILITA’STRUMENTALI SPECIFICHESTRUMENTALI SPECIFICHE che

solitamente vengono acquisite senzasforzo

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• I D.S.A. vengono diagnosticati quando i risultatiottenuti da un soggetto in test standardizzati,somministrati individualmente, su lettura, calcolo,espressione scritta risultano al di sotto di quantoprevisto in base all’età, all’istruzione e al livello diIntelligenza. (Criterio A)

• L’anomalia interferisce, in modo significativo conl’apprendimento scolastico e le attivitàdella vita quotidiana che richiedono talecapacità.(Criterio B)

Disturbi specifici dell’apprendimentoDSM IV

• I D.S.A. vengono diagnosticati quando i risultatiottenuti da un soggetto in test standardizzati,somministrati individualmente, su lettura, calcolo,espressione scritta risultano al di sotto di quantoprevisto in base all’età, all’istruzione e al livello diIntelligenza. (Criterio A)

• L’anomalia interferisce, in modo significativo conl’apprendimento scolastico e le attivitàdella vita quotidiana che richiedono talecapacità.(Criterio B)

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Il sistema ICD-10 ribadisce inoltre che si tratta diuna specifica e significativa compromissione nellosviluppo delle capacità di lettura, compitazione (oscrittura) ed abilità aritmetiche, che non sonospiegabili dall’età mentale, da problemi di acutezzavisiva o da inadeguata istruzione scolastica.

Disturbi specifici dell’apprendimentoICD 10

Il sistema ICD-10 ribadisce inoltre che si tratta diuna specifica e significativa compromissione nellosviluppo delle capacità di lettura, compitazione (oscrittura) ed abilità aritmetiche, che non sonospiegabili dall’età mentale, da problemi di acutezzavisiva o da inadeguata istruzione scolastica.

Dott:Stefano ZuccaUso Didattico Interno

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L’ICD -10 dell’OMS parla di Disturbo Specificodi Lettura e afferma che:

”la principale caratteristica di questo disturbo èuna specifica e significativa compromissionenello sviluppo della capacità di lettura, chenon è solamente spiegata dall’età mentale, daproblemi di acutezza visiva o inadeguataistruzione scolastica. La comprensione dellalettura, il riconoscimento delle parole nellalettura la capacità di leggere ad alta voce e leprestazioni nei compiti che richiedono la letturapossono essere tutti interessati”

L’ICD -10 dell’OMS parla di Disturbo Specificodi Lettura e afferma che:

”la principale caratteristica di questo disturbo èuna specifica e significativa compromissionenello sviluppo della capacità di lettura, chenon è solamente spiegata dall’età mentale, daproblemi di acutezza visiva o inadeguataistruzione scolastica. La comprensione dellalettura, il riconoscimento delle parole nellalettura la capacità di leggere ad alta voce e leprestazioni nei compiti che richiedono la letturapossono essere tutti interessati”

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• La caratteristica fondamentale del Disturbo della Lettura è data dalfatto che il livello di capacità di leggere raggiunto (cioè precisione,velocità, o comprensione della lettura misurate da test standardizzatiindividualmente) si situa al di sotto di quanto ci si aspetterebbedata l’età cronologica del soggetto, la valutazione psicometricadell’Q.I. e una istruzione adeguata all’età.

• Il 60-80 % dei casi in cui viene diagnosticato un Disturbo dellalettura sono maschi.

• E’ di rado diagnosticato prima della fine dell’asilo o dell’inizio dellescuole elementari perché l’insegnamento formale della lettura disolito non inizia prima di questo livello nella maggior parte degliambienti scolastici.

DISTURBO DI SVILUPPO DELLA LETTURA (Dislessia) DSM IV

• La caratteristica fondamentale del Disturbo della Lettura è data dalfatto che il livello di capacità di leggere raggiunto (cioè precisione,velocità, o comprensione della lettura misurate da test standardizzatiindividualmente) si situa al di sotto di quanto ci si aspetterebbedata l’età cronologica del soggetto, la valutazione psicometricadell’Q.I. e una istruzione adeguata all’età.

• Il 60-80 % dei casi in cui viene diagnosticato un Disturbo dellalettura sono maschi.

• E’ di rado diagnosticato prima della fine dell’asilo o dell’inizio dellescuole elementari perché l’insegnamento formale della lettura disolito non inizia prima di questo livello nella maggior parte degliambienti scolastici.

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DISTURBO DI SVILUPPO DELLA LETTURA(O Dislessia) DSM IV

• Difficoltà nel riconoscere lettere e nel ricordarle, nellafusione dei suoni, false partenze, lunghe esitazioniperdita del segno nel testo difficoltà nelriconoscimento della parola intera , difficoltà dilettura ad alta voce, e comprensione del testo scritto.La lettura orale è caratterizzata da distorsioni,sostituzioni, omissioni, lentezza errori dicomprensione

• Conseguenze secondarie possono includere i problemidi comprensione nella lettura e una ridotta praticadella lettura che può impedire la crescita delvocabolario e della conoscenza generale

• Difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluentee da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica.

• Difficoltà nel riconoscere lettere e nel ricordarle, nellafusione dei suoni, false partenze, lunghe esitazioniperdita del segno nel testo difficoltà nelriconoscimento della parola intera , difficoltà dilettura ad alta voce, e comprensione del testo scritto.La lettura orale è caratterizzata da distorsioni,sostituzioni, omissioni, lentezza errori dicomprensione

• Conseguenze secondarie possono includere i problemidi comprensione nella lettura e una ridotta praticadella lettura che può impedire la crescita delvocabolario e della conoscenza generale

• Difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluentee da abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica.Dott:Stefano Zucca

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Disturbo di sviluppo dell’espressione scrittaDSM IV

• La caratteristica fondamentale del Disturbo dell’espressione scrittaè una capacità di scrittura misurata da test standardizzati(individualmente) che si situa al di sotto di quanto ci si aspetterebbedata l’età cronologica del soggetto, la valutazione psicometricadell’Q.I. e una istruzione adeguata all’età.

• Il disturbo è caratterizzato da ridotte capacità di scrittura nonimputabili a danni organici rispetto alla scolarizzazione e all’etàmentale che interferiscono negativamente con l’apprendimentoscolastico e con le attività quotidiane che richiedono lacomposizione di testi scritti.

• Esiste in genere un insieme di difficoltà nella capacità del soggettodi comporre testi scritti, evidenziata da errori grammaticali o dipunteggiatura nelle frasi, scadente organizzazione in capoversi,calligrafia deficitaria.

• Viene di rado diagnosticato prima della fine della prima elementarePerché un sufficiente insegnamento formale della scrittura non ha disolito avuto luogo.

• La caratteristica fondamentale del Disturbo dell’espressione scrittaè una capacità di scrittura misurata da test standardizzati(individualmente) che si situa al di sotto di quanto ci si aspetterebbedata l’età cronologica del soggetto, la valutazione psicometricadell’Q.I. e una istruzione adeguata all’età.

• Il disturbo è caratterizzato da ridotte capacità di scrittura nonimputabili a danni organici rispetto alla scolarizzazione e all’etàmentale che interferiscono negativamente con l’apprendimentoscolastico e con le attività quotidiane che richiedono lacomposizione di testi scritti.

• Esiste in genere un insieme di difficoltà nella capacità del soggettodi comporre testi scritti, evidenziata da errori grammaticali o dipunteggiatura nelle frasi, scadente organizzazione in capoversi,calligrafia deficitaria.

• Viene di rado diagnosticato prima della fine della prima elementarePerché un sufficiente insegnamento formale della scrittura non ha disolito avuto luogo.

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Disturbo delle Capacità MotorieDSM IV

• La caratteristica fondamentale del Disturbo della Coordinazione èuna marcata compromissione dello sviluppo della coordinazionemotoria (Criterio A). La diagnosi viene fatta se questacompromissione interferisce in modo significativo conl’apprendimento scolastico o con le attività di vita quotidiana.(Criterio B)

• La diagnosi viene fatta se le difficoltà nella coordinazione non sonodovute ad una condizione medica generale (paralisi, distrofiamuscolare) e se non risultano soddisfatti i criteri per un DisturboPervasivo dello Sviluppo

• Le manifestazioni di questo disturbo variano con l’età e con losviluppo, ad esempio i bambini più piccoli possono manifestaredelle difficoltà nel gattonare, nello stare seduti, allacciarsi le scarpeo i bottoni di una giacca, chiudere una cerniera lampo.

• I bambini più grandi possono mostrare difficoltà nelle componentimotorie dell’assemblaggio di pezzi di puzzle, nel modellismo, nelgiocare a palla, nello scrivere in stampatello e nella calligrafia.

• La caratteristica fondamentale del Disturbo della Coordinazione èuna marcata compromissione dello sviluppo della coordinazionemotoria (Criterio A). La diagnosi viene fatta se questacompromissione interferisce in modo significativo conl’apprendimento scolastico o con le attività di vita quotidiana.(Criterio B)

• La diagnosi viene fatta se le difficoltà nella coordinazione non sonodovute ad una condizione medica generale (paralisi, distrofiamuscolare) e se non risultano soddisfatti i criteri per un DisturboPervasivo dello Sviluppo

• Le manifestazioni di questo disturbo variano con l’età e con losviluppo, ad esempio i bambini più piccoli possono manifestaredelle difficoltà nel gattonare, nello stare seduti, allacciarsi le scarpeo i bottoni di una giacca, chiudere una cerniera lampo.

• I bambini più grandi possono mostrare difficoltà nelle componentimotorie dell’assemblaggio di pezzi di puzzle, nel modellismo, nelgiocare a palla, nello scrivere in stampatello e nella calligrafia.

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Sia il DSM IV che l’ICD 10 includono la disgrafia all’interno del Disturbodi CoordinazioneMotoria

Il DSM IV parla espressamente di un problema legato principalmente allacalligrafia e prevede, come criterio di inclusione, che esistano disturbi motoriassociati al sintomo “brutta scrittura” che giustifichino performances più basse incompiti motori di ambito scolastico. In questo caso si parla di Disturbo di Sviluppodella Coordinazione.

Se alla brutta grafia si associano errori di spelling (di compitazione) e di costruzionedel testo (morfosintattici) verrà invece data diagnosi di Disturbo dell’EspressioneScritta. Quest’ultimo rientra nei Disturbi dell’Apprendimento e si trova spesso incomorbilità Per comorbilità , in campo medico, si intende lacoestistenza di due (o più) patologie diverse in uno stessoindividuo.con Disturbi di Lettura e di Calcolo.

L’ICD 10 tende ad assegnare in presenza del sintomo Disgrafia, diagnosi diDisturbo evolutivo specifico della funzione motoria (D.E.S.F.M.). Non prevedeun disturbo dell’espressione scritta a se stante, ma in presenza di altri deficit comequelli di decodifica ortografica, assegna diagnosi di Disturbo della compitazione(D.d.C.) (errori ortografici).

Sia il DSM IV che l’ICD 10 includono la disgrafia all’interno del Disturbodi CoordinazioneMotoria

Il DSM IV parla espressamente di un problema legato principalmente allacalligrafia e prevede, come criterio di inclusione, che esistano disturbi motoriassociati al sintomo “brutta scrittura” che giustifichino performances più basse incompiti motori di ambito scolastico. In questo caso si parla di Disturbo di Sviluppodella Coordinazione.

Se alla brutta grafia si associano errori di spelling (di compitazione) e di costruzionedel testo (morfosintattici) verrà invece data diagnosi di Disturbo dell’EspressioneScritta. Quest’ultimo rientra nei Disturbi dell’Apprendimento e si trova spesso incomorbilità Per comorbilità , in campo medico, si intende lacoestistenza di due (o più) patologie diverse in uno stessoindividuo.con Disturbi di Lettura e di Calcolo.

L’ICD 10 tende ad assegnare in presenza del sintomo Disgrafia, diagnosi diDisturbo evolutivo specifico della funzione motoria (D.E.S.F.M.). Non prevedeun disturbo dell’espressione scritta a se stante, ma in presenza di altri deficit comequelli di decodifica ortografica, assegna diagnosi di Disturbo della compitazione(D.d.C.) (errori ortografici).

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Disturbo di sviluppo del calcolo(o disturbo specifico delle abilità aritmetiche)

• La caratteristica fondamentale del Disturbo del Calcolo è una capacità dicalcolo misurata da test standardizzati somministrati individualmente) sulcalcolo o ragionamento matematico)che si situa al di sotto di quanto ci siaspetterebbe data l’età cronologica del soggetto, la valutazione psicometricadell’Q.I. e una istruzione adeguata all’età.

• Questo deficit incide negativamente con l’apprendimento scolastico e con leattività quotidiane che richiedono capacità di calcolo e non è imputabile laqualità dell’istruzione, né a ritardo mentale, né a deficit uditivi e visivi eneurologici.

• Mancato riconoscimento dei simboli numerici, incapacità di comprensione deiconcetti base delle quattro operazioni, i termini e i segni aritmetici. E’ di radodiagnosticato prima della fine della prima elementare è evidente dalla II e IIIelementare.

• La caratteristica fondamentale del Disturbo del Calcolo è una capacità dicalcolo misurata da test standardizzati somministrati individualmente) sulcalcolo o ragionamento matematico)che si situa al di sotto di quanto ci siaspetterebbe data l’età cronologica del soggetto, la valutazione psicometricadell’Q.I. e una istruzione adeguata all’età.

• Questo deficit incide negativamente con l’apprendimento scolastico e con leattività quotidiane che richiedono capacità di calcolo e non è imputabile laqualità dell’istruzione, né a ritardo mentale, né a deficit uditivi e visivi eneurologici.

• Mancato riconoscimento dei simboli numerici, incapacità di comprensione deiconcetti base delle quattro operazioni, i termini e i segni aritmetici. E’ di radodiagnosticato prima della fine della prima elementare è evidente dalla II e IIIelementare.

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Nel RM lieve l’obiettivo è almeno l’acquisizione delle tecniche per favorire:arricchimento strumentale: l’insegnante, agendo come mediatore, incoraggia un approccio

più analitico e logico al problem solving, migliorando la consapevolezza del compito e dellerisorse disponibili.

tecniche e strategie (es. di memoria: ripetizione verbale, organizzazione delle informazionida ricordare, ricorso all’immaginazione…)

Nel RM medio l’obiettivo è almeno il riconoscimento di parole, concetti base di tempo e numero.

Nel RM grave l’obiettivo è almeno quello di sviluppare delle autonomie attraverso un training.Si ricorre spesso a tecniche comportamentali, in quanto più è grave il RM e minore è la capacità digeneralizzare le competenze e quindi è più economico ed efficace predisporre interventi cheagiscono direttamente su ciò che si vuole modificare, cioè si cerca di sviluppare dei comportamentiattraverso:

indicazioneimitazioneaiuto fisico e verbaleutilizzo di rinforzisuddivisione degli obiettivi in pezzi piccoli attraverso modelling (es. rinforzo dei suoni

nell’apprendimento del linguaggio), concatenamento (iniziare dall’ultimo passaggio) eriduzione progressiva dell’assistenza.

Nel lavoro con i bambini con RM è importante non dimenticare le attività ricreative ed il tempolibero; l’incapacità infatti di utilizzare costruttivamente il proprio tempo libero è spesso fonte diproblemi comportamentali soprattutto nell’adolescenza e nell’età adulta.

Nel RM lieve l’obiettivo è almeno l’acquisizione delle tecniche per favorire:arricchimento strumentale: l’insegnante, agendo come mediatore, incoraggia un approccio

più analitico e logico al problem solving, migliorando la consapevolezza del compito e dellerisorse disponibili.

tecniche e strategie (es. di memoria: ripetizione verbale, organizzazione delle informazionida ricordare, ricorso all’immaginazione…)

Nel RM medio l’obiettivo è almeno il riconoscimento di parole, concetti base di tempo e numero.

Nel RM grave l’obiettivo è almeno quello di sviluppare delle autonomie attraverso un training.Si ricorre spesso a tecniche comportamentali, in quanto più è grave il RM e minore è la capacità digeneralizzare le competenze e quindi è più economico ed efficace predisporre interventi cheagiscono direttamente su ciò che si vuole modificare, cioè si cerca di sviluppare dei comportamentiattraverso:

indicazioneimitazioneaiuto fisico e verbaleutilizzo di rinforzisuddivisione degli obiettivi in pezzi piccoli attraverso modelling (es. rinforzo dei suoni

nell’apprendimento del linguaggio), concatenamento (iniziare dall’ultimo passaggio) eriduzione progressiva dell’assistenza.

Nel lavoro con i bambini con RM è importante non dimenticare le attività ricreative ed il tempolibero; l’incapacità infatti di utilizzare costruttivamente il proprio tempo libero è spesso fonte diproblemi comportamentali soprattutto nell’adolescenza e nell’età adulta.Dott:Stefano Zucca

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Disturbo del comportamento• La caratteristica che accomuna questi soggetti è la

presenza di comportamenti problematici, piuttosto che dicompromissioni di una o più funzioni psichiche.

• Vengono descritte tre categorie di disturbi concomportamento:

- i disturbi da deficit di attenzione cono senza iperattività

- i disturbi della condotta

- il disturbo oppositivo-provocatorio

• La caratteristica che accomuna questi soggetti è lapresenza di comportamenti problematici, piuttosto che dicompromissioni di una o più funzioni psichiche.

• Vengono descritte tre categorie di disturbi concomportamento:

- i disturbi da deficit di attenzione cono senza iperattività

- i disturbi della condotta

- il disturbo oppositivo-provocatorioDott:Stefano Zucca

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3) Disturbi da Deficit di Attenzione e daComportamento Dirompente

(sindromi ipercinetiche)

Disturbo da deficit di attenzione/Iperattività

Dott:Stefano ZuccaUso Didattico Interno

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È caratterizzato da una persistente modalità didisattenzione e/o iperattività-impulsività. Alcunisintomi di iperattività-impulsività devono esserepresenti prima dei 7 anni di età sebbene moltisoggetti sono diagnosticati dopo che i sintomi sonopresenti da diversi anni in particolare per i soggetticon disattenzione predominante.

I sintomi devono essere presenti in almeno duecontesti: scuola casa.

Deve chiaramente risultare una interferenza con ilfunzionamento sociale, scolastico e lavorativo

3) Disturbi da Deficit di Attenzione e daComportamento Dirompente

È caratterizzato da una persistente modalità didisattenzione e/o iperattività-impulsività. Alcunisintomi di iperattività-impulsività devono esserepresenti prima dei 7 anni di età sebbene moltisoggetti sono diagnosticati dopo che i sintomi sonopresenti da diversi anni in particolare per i soggetticon disattenzione predominante.

I sintomi devono essere presenti in almeno duecontesti: scuola casa.

Deve chiaramente risultare una interferenza con ilfunzionamento sociale, scolastico e lavorativo

Dott:Stefano ZuccaUso Didattico Interno

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L’esordio si verifica intorno ai tre anni anche se disolito questi soggetti arrivano all’osservazione

più avanti quando i sintomi si fanno più evidenti acausa della frequenza scolastica.

L’esordio si verifica intorno ai tre anni anche se disolito questi soggetti arrivano all’osservazione

più avanti quando i sintomi si fanno più evidenti acausa della frequenza scolastica.

Dott:Stefano ZuccaUso Didattico Interno

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Disturbi da deficit di attenzione con o senzaiperattività

La DISATTENZIONE PUÒ MANIFESTARSI:

• Interruzione delle attività intraprese dovuta alla disattenzione e non da altre difficoltà (incapacità nelcomprendere)

• Cambiano spesso argomenti durante uno scambio verbale.

• Basso livello di ascolto delle informazioni verbali.

• Agitazione motoria che si esprime nelle forme di movimento frequente di mani e piedi.

• Errori frequenti di distrazione.

• Difficoltà a rimanere seduti anche quando le circostanze lo richiedono

• facile distraibilità.

• Difficoltà a rispettare i turni e le regole nelle situazioni di gruppo.

• Impulsività nelle risposte.

• Difficoltà ad eseguire le istruzioni di un compito e passaggio da un compito ad un altro.

• Mantenere la concentrazione a portare a termine il lavoro.

• A giocare in modo adeguato alla situazione.

• Frequenti comportamenti di disturbo nei confronti dei giochi degli altri bambini.

• Tendenza a chiacchierare in modo eccessivo rispetto alle circostanze e a non ascoltare gli altri.

• Tendenza a perdere gli oggetti nelle attività di scuola o di casa.

• Impegnarsi in attività pericolose.

• Lavori eseguiti disordinati e svolti senza cura.

La DISATTENZIONE PUÒ MANIFESTARSI:

• Interruzione delle attività intraprese dovuta alla disattenzione e non da altre difficoltà (incapacità nelcomprendere)

• Cambiano spesso argomenti durante uno scambio verbale.

• Basso livello di ascolto delle informazioni verbali.

• Agitazione motoria che si esprime nelle forme di movimento frequente di mani e piedi.

• Errori frequenti di distrazione.

• Difficoltà a rimanere seduti anche quando le circostanze lo richiedono

• facile distraibilità.

• Difficoltà a rispettare i turni e le regole nelle situazioni di gruppo.

• Impulsività nelle risposte.

• Difficoltà ad eseguire le istruzioni di un compito e passaggio da un compito ad un altro.

• Mantenere la concentrazione a portare a termine il lavoro.

• A giocare in modo adeguato alla situazione.

• Frequenti comportamenti di disturbo nei confronti dei giochi degli altri bambini.

• Tendenza a chiacchierare in modo eccessivo rispetto alle circostanze e a non ascoltare gli altri.

• Tendenza a perdere gli oggetti nelle attività di scuola o di casa.

• Impegnarsi in attività pericolose.

• Lavori eseguiti disordinati e svolti senza cura.Dott:Stefano Zucca

Uso Didattico Interno

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Disturbi da deficit di attenzione con o senzaiperattività

L’ IPERATTIVITÀ PUÒ MANIFESTARSI:

• Agitazione motoria che si esprime nelle forme di movimento frequente di mani e piedi.

• Dimenandosi sulla sedia

• Non restano seduti quando dovrebbero

• Non si dedicano alle attività di tempo libero in modo funzionale (gioco equilibrato

• Sono sempre in movimento

• Saltellano ovunque avanti e indietro

• Saltano in luoghi pericolosi e si arrampicano ovunque

• Corrono nei corridoi

• Giocherellano nervosamente con oggetti

• Agitano gambe e piedi

• Rispondono senza che lo stimolo sia concluso

• Commentano quando non è il momento

• Interrompono quando non è il momento

• Toccano cosa che non sono di loro proprietà

• Sono invadenti verso altri li toccano e fanno i pagliacci.

• I sintomi si manifestano più frequentemente in situazioni di gruppo i comportamenti possono ridursise il soggetto viene rinforzato nei comportamenti adeguati,se si trova in un ambiente nuovo,se è ilrapporto individualizzato.

L’ IPERATTIVITÀ PUÒ MANIFESTARSI:

• Agitazione motoria che si esprime nelle forme di movimento frequente di mani e piedi.

• Dimenandosi sulla sedia

• Non restano seduti quando dovrebbero

• Non si dedicano alle attività di tempo libero in modo funzionale (gioco equilibrato

• Sono sempre in movimento

• Saltellano ovunque avanti e indietro

• Saltano in luoghi pericolosi e si arrampicano ovunque

• Corrono nei corridoi

• Giocherellano nervosamente con oggetti

• Agitano gambe e piedi

• Rispondono senza che lo stimolo sia concluso

• Commentano quando non è il momento

• Interrompono quando non è il momento

• Toccano cosa che non sono di loro proprietà

• Sono invadenti verso altri li toccano e fanno i pagliacci.

• I sintomi si manifestano più frequentemente in situazioni di gruppo i comportamenti possono ridursise il soggetto viene rinforzato nei comportamenti adeguati,se si trova in un ambiente nuovo,se è ilrapporto individualizzato.

Dott:Stefano ZuccaUso Didattico Interno

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La caratteristica fondamentale del Disturbo della Condotta è unamodalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i dirittifondamentali degli altri oppure le norme o le regole della societàappropriate per l'età adulta vengono violate (Criterio A).

Questi comportamenti si inseriscono in quattro gruppi fondamentali:

- condotta aggressiva che causa o minaccia danni fisici ad altrepersone o ad animali (Criteri A1-A7),

- condotta non aggressiva che causa perdita o danneggiamentodella proprietà (Criteri A8-A9),

- frode o furto (Criteri A10-A12), e gravi violazioni di regole(Criteri A13-A15).

Disturbo della condottaLa caratteristica fondamentale del Disturbo della Condotta è unamodalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui i dirittifondamentali degli altri oppure le norme o le regole della societàappropriate per l'età adulta vengono violate (Criterio A).

Questi comportamenti si inseriscono in quattro gruppi fondamentali:

- condotta aggressiva che causa o minaccia danni fisici ad altrepersone o ad animali (Criteri A1-A7),

- condotta non aggressiva che causa perdita o danneggiamentodella proprietà (Criteri A8-A9),

- frode o furto (Criteri A10-A12), e gravi violazioni di regole(Criteri A13-A15). Dott:Stefano Zucca

Uso Didattico Interno

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Tre (o più) comportamenti caratteristici devono essere statipresenti durante i 12 mesi precedenti, con almeno 1comportamento presente nei 6 mesi precedenti.

L'anomalia del comportamento causa compromissioneclinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico, olavorativo (Criterio B).

Il Disturbo della Condotta può essere diagnosticato in soggettiche hanno più di 18 anni.

Disturbo della condotta

Tre (o più) comportamenti caratteristici devono essere statipresenti durante i 12 mesi precedenti, con almeno 1comportamento presente nei 6 mesi precedenti.

L'anomalia del comportamento causa compromissioneclinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico, olavorativo (Criterio B).

Il Disturbo della Condotta può essere diagnosticato in soggettiche hanno più di 18 anni.

Dott:Stefano ZuccaUso Didattico Interno

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Disturbo oppositivo provocatorio• La caratteristica di questo comportamento è la continua

disubbidienza, l’opposizione sistematica il negativismoprovocatorio rivolta verso i genitori.

• Non violano le regole sociali ma sono comunque oppositivi neiconfronti delle persone che hanno autorità

• Il soggetto con questo disturbo emette i seguenti comportamenti:• litiga spesso,

• perde il controllo con facilità

• sfida apertamente le richieste e le regole degli adulti

• fa deliberatamente cose che infastidiscono gli altri

• li incolpa per i suoi errori

• è suscettibile infastidito, arrabbiato, risentito, sprezzante, vendicativo

• spesso impreca e usa un linguaggio osceno.

• Scarsa disponibilità ai compromessi

• La caratteristica di questo comportamento è la continuadisubbidienza, l’opposizione sistematica il negativismoprovocatorio rivolta verso i genitori.

• Non violano le regole sociali ma sono comunque oppositivi neiconfronti delle persone che hanno autorità

• Il soggetto con questo disturbo emette i seguenti comportamenti:• litiga spesso,

• perde il controllo con facilità

• sfida apertamente le richieste e le regole degli adulti

• fa deliberatamente cose che infastidiscono gli altri

• li incolpa per i suoi errori

• è suscettibile infastidito, arrabbiato, risentito, sprezzante, vendicativo

• spesso impreca e usa un linguaggio osceno.

• Scarsa disponibilità ai compromessiDott:Stefano Zucca

Uso Didattico Interno

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La caratteristica fondamentale del Disturbo Oppositivo Provocatorioè una modalità ricorrente di comportamento negativistico,provocatorio, disobbediente, ed ostile nei confronti delle figuredotate di autorità che persiste per almeno 6 mesi (Criterio A) ed ècaratterizzato da frequente insorgenza di almeno uno dei seguenticomportamenti:- perdita di controllo (Criterio A1),- litigi con gli adulti (Criterio A2),- opposizione attiva o rifiuto di rispettare richieste o regole degli

adulti (Criterio A3),- azioni deliberate che danno fastidio agli altri (Criterio A4),

accusare gli altri dei propri sbagli o del proprio cattivocomportamento (Criterio A5),

- essere suscettibile o facilmente infastidito dagli altri (Criterio A6),- essere collerico e risentirsi (Criterio A7),- o essere dispettoso o vendicativo (Criterio A8).

Disturbo oppositivo provocatorioLa caratteristica fondamentale del Disturbo Oppositivo Provocatorioè una modalità ricorrente di comportamento negativistico,provocatorio, disobbediente, ed ostile nei confronti delle figuredotate di autorità che persiste per almeno 6 mesi (Criterio A) ed ècaratterizzato da frequente insorgenza di almeno uno dei seguenticomportamenti:- perdita di controllo (Criterio A1),- litigi con gli adulti (Criterio A2),- opposizione attiva o rifiuto di rispettare richieste o regole degli

adulti (Criterio A3),- azioni deliberate che danno fastidio agli altri (Criterio A4),

accusare gli altri dei propri sbagli o del proprio cattivocomportamento (Criterio A5),

- essere suscettibile o facilmente infastidito dagli altri (Criterio A6),- essere collerico e risentirsi (Criterio A7),- o essere dispettoso o vendicativo (Criterio A8).

Dott:Stefano ZuccaUso Didattico Interno