MESSINA 2020 - VERSO IL PIANO...

MESSINA 2020 - VERSO IL PIANO

STRATEGICO

Allegato B

IL PERCORSO DI ASCOLTO DEL TERRITORIO:

IL REPORT DEGLI INCONTRI

ASSISTENZA TECNICA A CURA DI: RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE: NOMISMA SPA EURESGROUP SRL COOPROGETTI SOC. COOP NEOSTUDIO SRL

Allegato B- Report degli incontri

COMUNE di MESSINA ASSESSORATO SVILUPPO ECONOMICO - UFFICIO PROGRAMMI COMPLESSI Viale Boccetta is 374 - 98122 Messina - Tel. 090 3687511 - Fax 090 363373

www.messina2020.it 2

Indice

INTERVISTE INDIVIDUALI E FOCUS GROUP .............................................................................................. 4

La metodologia utilizzata: l’analisi SWOT ................................................................................................ 4

La tabella SWOT emersa dalla Fase di ascolto ..................................................................................... 5

I principali temi evidenziati dalla Fase di ascolto.................................................................................. 6

I Punti di Forza ................................................................................................................................................... 6

I Punti di Debolezza ....................................................................................................................................... 14

Le Opportunità ................................................................................................................................................. 26

Le Minacce ......................................................................................................................................................... 33

COMMISIONI TEMATICHE ............................................................................................................................. 36

COMMISSIONE 1: L’ORGANIZZAZIONE FISICA DELLA CITTÀ E LE INFRASTRUTTURE MATERIALI .......................................................................................................................................................................... 37

1° INCONTRO ................................................................................................................................................ 37

2° INCONTRO ................................................................................................................................................. 43

3° INCONTRO ................................................................................................................................................. 50

COMMISSIONE 2: LE INFRASTRUTTURE IMMATERIALI DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE. . 55

1° INCONTRO ................................................................................................................................................ 55

2° INCONTRO ................................................................................................................................................ 60

3° INCONTRO ................................................................................................................................................ 65

COMMISSIONE 3: SERVIZI PER LO SVILUPPO LOCALE DEI TERRITORI. ........................................... 69

1° INCONTRO ................................................................................................................................................ 69

2° INCONTRO ................................................................................................................................................ 72

3° INCONTRO ................................................................................................................................................ 77

COMMISSIONE 4: RETI PER LA SOLIDARIETÀ E IMPRESA SOCIALE .................................................. 83

1° INCONTRO ................................................................................................................................................ 83

2° INCONTRO ................................................................................................................................................ 85

3° INCONTRO ................................................................................................................................................ 86

IL TAVOLO CON GLI ISTITUTI SCOLASTICI .............................................................................................. 89

1° INCONTRO ................................................................................................................................................ 89

2° INCONTRO ................................................................................................................................................ 90

3° INCONTRO ................................................................................................................................................ 92

4° INCONTRO ................................................................................................................................................ 96

ELENCO DEGLI ATTORI COINVOLTI IN CIASCUN MOMENTO ............................................................... 103

ATTORI COINVOLTI NELLA FASE DI INTERVISTE E FOCUS GROUP .................................................... 104

ATTORI COINVOLTI NELLA FASE DELLE COMMISSIONI TEMATICHE ................................................. 105

1° INCONTRO:SESSIONI DEL 9 FEBBRAIO 2009 ............................................................................... 105

2°INCONTRO :SESSIONI DEL 24-25 FEBBRAIO ................................................................................. 108

3°INCONTRO :SESSIONI DEL 10- 11 MARZO ...................................................................................... 110

ELENCO DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI CHE HANNO ADERITO AL PERCORSO.................................... 113




Premessa

Il percorso di partecipazione degli stakeholder territoriali per la definizione del piano strategico di Messina è stato articolato in tre momenti:

� Una fase di interviste individuali o di gruppo per ascolto dei principali stakeholder articolatasi tra i mesi di ottobre e dicembre 2008 in cui si sono raccolte le impressioni dei singoli circa la vision di sviluppo per la città;

� Un percorso di ascolto articolato in quattro commissioni tematiche ciascuna delle quali si è riunita 3 volte arrivando a definire per ciascun tematismo gli ambiti di intervento prioritari;

� Un percorso di ascolto specificatamente dedicato al mondo scolastico conclusosi con un momento di partecipazione allargata delle rappresentanze studentesche e volto a definire i contenuti di un progetto sperimentale a diretto coinvolgimento della componente giovanile.

Di seguito si riprendono i resoconti di tutti gli incontri tenutesi in coda al report l’elenco dei soggetti coinvolti nei diversi momenti.




INTERVISTE INDIVIDUALI E FOCUS GROUP

La metodologia utilizzata: l’analisi SWOT

L’analisi SWOT (SWOT è un acronimo per Strenghts-Weaknesses-Opportunities-Threats) è una tecnica utilizzata per garantire un supporto alle decisioni strategiche, utilizzata per tracciare un quadro di riferimento che indichi le linee guida da seguire per ragionare su un tema specifico, in modo tale da poter elaborare progetti di intervento efficaci in quanto emersi dalla valutazione della situazione così come espressa dai soggetti del contesto stesso su cui si intende agire. Principale obiettivo dell’analisi SWOT è il portare a sintesi elementi di analisi che provengono da fonti differenti, rappresentando in modo equilibrato – con modalità omogenee ma con forma distinta – lo stato dei fattori esaminati. Il valore aggiunto della metodologia SWOT è quello di saper comunicare con immediatezza le opportunità ed i rischi propri della situazione presa in esame, delineando un quadro che comprenda la situazione presente (punti di forza e di debolezza) e i suoi possibili sviluppi futuri (sotto forma di opportunità da cogliere oppure di minacce da scongiurare). Lo scopo ultimo della classificazione effettuata secondo la griglia SWOT è quello di facilitare le politiche di intervento e l’interazione tra gli attori coinvolti nel processo, fornendo una base condivisa all’attività progettuale; sottolineando la presenza di sinergie attivabili negli interventi richiesti in aree differenti ed infine permettendo di effettuare facilmente un monitoraggio dei risultati raggiunti dall’intervento rispetto alla situazione di partenza. Nel delineare una griglia per l’analisi SWOT occorre riconoscere i limiti di tale strumento di analisi: una critica che viene mossa all’analisi SWOT è quella di rappresentare un’eccessiva semplificazione del soggetto in esame e di effettuare una ricognizione troppo generica delle criticità. La bontà di un’analisi SWOT dipende dalla qualità dell’analisi preliminare e dall’intensità dei feedback, e il suo principale pregio è, quindi, quello di poter essere utilizzata come fase integrata di un processo, per chiarire i termini entro i quali si svilupperà il lavoro dei tavoli di concertazione.




La tabella SWOT emersa dalla Fase di ascolto

PUNTI DI FORZA PUNTI DI

DEBOLEZZA OPPORTUNITA’ MINACCE

Presenza di risorse immobili di pregio -patrimonio paesaggistico, Naturalistico ed ambientale (13);

Degrado delle coste e delle periferie (15);

Area Integrata dello Stretto e città metropolitana (16);

Competizione con il Nord Africa (5);

Posizione geografica baricentrica e presenza del Porto (12);

Mobilità urbana ( 11);

Turismo crocieristico (13); Perdita di posizione (4);

Know how nella Cantieristica (11);

Carenza governance urbana: (9);

Sviluppo del Diporti smo nautico (11);

Aree nel mediterraneo competitor nel settore della cantieristica (4);

Presenza dell’università e dei CNR (8);

Aree non opportunamente occupate e non più funzionali – Fiera, FS,Zona falcata (8);

Collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia ed il “continente” ed opere infrastrutturali funzionali ed accessorie (7);

eccesivo costo dei Traghetti (4);

Presenza di risorse agricole, alieutiche,florovivaistiche (7)

Carenza Beni collettivi per la competitività – servizi alle imprese (7);

Mediterraneo (5);

Emigrazione giovanile e calo demografico ( 4)

Crescita della domanda dei servizi di ristorazione (3);

presenza di disoccupazione,lavoro precario e sommerso,povertà e contestuale crisi dei consumi (7);

presenza di pendolari dell’interland e della sponda calabra ( 2);

Spostamento del baricentro commerciale verso le aree commerciali di Milazzo e Catania (4);

presenza di spazi da reinventare - Aree dismesse (3);

Difficoltà di accessibilità tramite vettori aerei e carenza di infrastrutture (7);

sviluppo delle autostrade del mare: (2);

Assenza di cultura civica ( 6);




I principali temi evidenziati dalla Fase di ascolto

Dall’analisi emergono alcuni temi ritenuti prioritari dai diversi attori ascoltati. Tali temi sono stati sintetizzati nella tabella swot nella quale si evincono le potenzialità e le debolezze emerse nel corso dell’incontro seguiti da un numero in corsivo tra parentesi, indicante il numero di preferenze emerse durante l’indagine. In questa sede si riportano alcune osservazioni degli stessi attori negli ambiti tematici emersi. Per facilitare la fluidità nella lettura si procederà per paragrafi in cui vengono riportati quanto espresso da diversi attori ascoltati prendendo a riferimento i punti elencati nella tabella SWOT, presentata nella pagina precedente. L’analisi SWOT (vedi tabella) evidenzia una forte convergenza di visione tra i diversi attori sullo scenario futuro della città. In particolare:

I Punti di Forza

• Presenza di risorse immobili di pregio -patrimonio paesaggistico,

Naturalistico ed ambientale (13); Il punto percepito come la maggior forza di Messina, riguarda la dotazione di risorse immobili di pregio. Le risorse presenti sul territorio sono di diversa natura e sparse su tutto il territorio. L’area si caratterizza per il diversificato e notevole pregio naturalistico, ambientale e paesaggistico che bene si integrano fra loro. Infatti, se da un lato predomina il paesaggio montano e collinare con la presenza dei monti Peloritani, dall’altro la città si estende lungo 40 km di costa nello stretto di Messina. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: La città di Messina è dotata di un interessantissimo patrimonio paesaggistico da valorizzare. In particolare, lo stretto con il suo paesaggio, se opportunamente valorizzato, può rappresentare un forte asset di sviluppo. L’intera costa di Messina una volta riqualificata consentirebbe di godere della risorsa mare e del paesaggio circostante, oltre che consentire il riutilizzo di ampie fasce di territorio oggi in totale degrado e non fruibili dalla stessa cittadinanza. Altra risorsa che andrebbe opportunamente valorizzata fa riferimento ai laghi di Ganzirri. Occorrerebbe, infine, intensificare il rapporto con l’altra sponda dello stretto ed in particolare con la città di Reggio Calabria al fine di costituire l’Area integrata dello stretto La città di Messina gode di una particolare risorsa ambientale e paesaggistica che richiede di essere valutata ai fini dello sviluppo. Innanzitutto va ripensata e riqualificata tutta la costa, al fine di far riacquisire il contatto con il mare. La città si estende su una costa lunga circa 40 Km che rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo. Da diversi anni si discute di restituire il mare alla città, ma senza una precisa idea strategica. La particolare posizione della città induce a riflettere strategicamente nel ricercare un accordo con l’altra sponda dello stretto ed in particolare con la città di Reggio Calabria al fine di incentivare l’area integrata dello stretto. In tal senso è opportuno soprattutto un raccordo fra il porto di Messina e i porti di Villa San Giovanni e Regio Calabria




Messina ha delle particolari risorse storiche e paesaggistiche che dovrebbero essere valorizzate opportunamente a fini turistici. In particolare occorre intercettare i flussi crocieristici e fare in modo che i diversi turisti non abbandonino la città una volta sbarcati. Per fare questo sarà necessario offrire servizi adeguati e itinerari ben congeniati A Messina sono presenti bellezze naturalistiche di elevato pregio che necessitano di essere valorizzate. Sarà opportuno valorizzare in primo luogo lo straordinario paesaggio intorno ai laghi di ganzirri. La posizione strategica della città è senz’altro una grande risorsa da valorizzare. La città, come ricordato sopra, si estende lungo lo stretto ed è circondata dai Peloritani. Entrambi i paesaggi dovranno essere valorizzati a fini turistici. Occorre, innanzitutto, restituire il mare alla città attraverso l’impegno a riqualificare il waterfront così come in questi anni ha fatto la città di Reggio Calabria. Inoltre, occorre valorizzare la risorsa Peloritani, anche attraverso la valorizzazione dei prodotti che la montagna offre. La maggiore risorsa della città è senz’altro il patrimonio paesaggistico e la costa che corre lungo la città. Occorre riqualificare l’intera costa e restituire alla città le pregiatissime spiagge e allo stesso tempo investire per riqualificare le aree dismesse e sottoutilizzate. In sintesi occorre un waterfront rinnovato. La città dovrà ripensare il suo waterfront affinché si possa godere e fruire del fantastico paesaggio visibile dalla costa messinese. I 40 Km di costa rappresentano una grande risorsa che occorre valorizzare. Infatti, lo sviluppo di Messina non può prescindere sia dalla riqualificazione della costa e del waterfront sia dalla riqualificazione dei villaggi che vanno risanati per migliorare la vivibilità dei cittadini. Il risanamento dei villaggi consente, viepiù, di attribuire un ruolo economico e produttivo anche a questa porzione di territorio oggi abbandonato. Particolare attenzione dovrà rivestire la riqualificazione della zona falcata. Tale area potrebbe diventare un centro servizi e allocare un expo permanente dell’artigianato messinese. Messina gode di uno straordinario patrimonio naturalistico e paesaggistico. La sua grande risorsa è il Mare che costeggia tutta la città. E,’ inoltre, circondata dai monti Peloritani. Questo connubio rende unica Messina e le garantisce un‘innata vocazione turistica. Una grande risorsa è sicuramente il patrimonio paesaggistico di cui gode la città. Occorre valorizzare soprattutto la costa e restituire il mare alla città. In tal senso è da recuperare l’ampia area denominata Zona Falcata e provvedere ad una riqualificazione capace di dare un nuovo volto ed una nuova funzione a questa porzione di territorio. In tale area si potrebbero allocare servizi turistici e centri direzionali anche attraverso il recupero degli edifici liberty presenti. Si consideri che in tale area si godrebbe anche di una visione prospettica del ponte. In sintesi, occorre investire risorse ed energie per la riqualificazione dell’intero waterfront e dare una nuova immagine alla città di Messina. In tale ottica andrebbe ripensato l’intero spazio, oggi occupato dalla fiera.




La principale risorsa della città è l’immenso patrimonio paesaggistico e naturalistico attorno al quale occorre mantenere la centralità per ridisegnare una città rinnovata e al passo con i tempi. A tal proposito, oltre a riqualificare l’intera costa e ridisegnare il waterfront, occorre valorizzare l’area di Portella Arena al fine di consentire la visione da quel luogo dell’intero panorama dello stretto che comprende la costa calabra da Tropea sino a Reggio e l’intera costa messinese, oltre che la zona attorno il laghi di Ganzirri. Grande risorsa della città è rappresentata dal patrimonio naturalistico offerto dai monti Peloritani. La città, infatti, si estende lungo una striscia compresa tra i monti Peloritani e la costa I monti rappresentano una risorsa che dovrà essere valorizzata a fini turistici e, soprattutto, salvaguardata. A tal proposito un apposito comitato ha proposto di istituire il Parco dei Peloritani. È particolare il fatto che i Peloritani costituiscano un vuoto, in quanto circondati da territori montani riconosciuti come parco (Aspromonte, Alcantara, Nebrodi). I monti Peloritani possono rappresentare una risorsa dal punto di vista turistico ancor più se integrati sia con la costa sia con i parchi confinanti rispettivamente dei Nebrodi e dell’Alcantara. Quest’ultimo per il tramite di interventi mirati di sviluppo locale ha accresciuto il suo potenziale turistico e la dotazione di servizi destinati alla ricettività.

• Posizione geografica baricentrica e presenza del Porto (12)

Dall’ascolto emerge una forte consapevolezza da parte degl attori della città di Messina della posizione baricentrica nel mediterraneo nonché strategica in quanto prossimi al continente europeo e dotati di un porto naturale di grande rilevanza nonché di assi viari autostradali capaci di connettere la città di Messina con le due principali città siciliane (Palermo e Catania). Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: La principale risorsa della città è la sua posizione baricentrica che la candida a diventare nodo di transito dei maggiori flussi attorno al quale occorre mantenere la centralità per ridisegnare una città rinnovata e al passo con i tempi. Altra risorsa da valorizzare per lo sviluppo di Messina è senz’altro il porto che risulta essere uno dei porti più importanti della Sicilia sia per flussi che per la sua particolare conformazione fisica. Inoltre, il porto può anche rappresentare un’occasione per lo sviluppo del turismo in città. Settimanalmente infatti approdano diverse navi da crociera, ma occorre inventarsi qualcosa al fine di far permanere i crocieristi in città ed evitare la loro fuga, una volta sbarcati verso altre mete. Il porto rappresenta un forte asset strategico su cui concentrare l’attenzione per programmare lo sviluppo della città di Messina. Il PRP incentra la sua strategia, in linea con le tendenze attuali, nel rilanciare la vocazione urbana del porto di Messina. Il porto, infatti, è situato proprio nel cuore della città e non può essere pensato come porto commerciale, bensì come un vero e proprio spazio urbano in cui allocare servizi sia al cittadino che, soprattutto, al turista. Il flusso di persone che transitano nel porto di Messina è di circa 9




milioni l’anno. Di questi circa mezzo milione sono crocieristi, 3 milioni i passeggeri senza autoveicoli e il restante numero è rappresentato da passeggeri con vetture a seguito. La città dovrà valorizzare il porto che vale la pena ricordare essere stato uno dei primi scali della nazione. Oggi le funzioni del Porto sono variegate, mentre occorre che si specializzi. La posizione geografica e geopolitica della città e dell’intera area vasta dello stretto è senz’altro una grande opportunità per lo sviluppo futuro. Infatti in considerazione del determinarsi dei flussi internazionali, oggi l’intera area gode di una rendita di posizione che dovrà valorizzare.

• Know how nella Cantieristica (11)

E’ stato evidenziato nel corso delle interviste, ed in maniera rilevante, che a Messina è molto forte la presenza di un “know how sulla cantieristica navale". Infatti in città sono presenti diverse imprese di medie dimensioni leader del settore che rappresentano di fatto una grande opportunità per l’economia locale. Si consideri in tal senso che esiste, inoltre, un indotto costituito da piccole e micro imprese presenti in città che forniscono semi lavorati alle imprese leader nel settore della cantieristica. Lo sviluppo della cantieristica ha generato una questione controversa, aprendo un dibattito in città. Infatti fra gli intervistati c’è chi ritiene che risulta oggi fuori luogo la posizione dell’industria cantieristica all’interno della città che, oltre ad occupare un’area che rappresenta un grande patrimonio paesaggistico, genera anche un forte inquinamento. Di contro c’è chi ritiene che sia possibile far convivere all’interno del porto, dunque all’interno della città, due realtà apparentemente distanti; cioè è possibile avere un porto in cui sono presenti congiuntamente attività manifatturiere e servizi per il turista ed il cittadino. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: In città, sono presenti diverse aziende del settore della cantieristica che occorre valorizzare. Si ritiene infatti possibile far convivere all’interno del porto due realtà apparentemente distanti. In particolare è possibile avere un porto in cui sono presenti congiuntamente attività manifatturiere e servizi per il turista ed il cittadino. A tal proposito si cita come esempio il porto antico di Genova che è stato rifunzionalizzato come centro servizi e sito a pochi passi dall’area portuale in cui insiste l’attività industriale - commerciale. Un’altra opportunità poco considerata è l’espansione dell’attività legata alla cantieristica navale ed alla manutenzione dei natanti. In città insiste dagli anni 70 una degassifica la quale offriva un servizio alle navi che transitavano lungo lo stretto. Questo servizio di degassifica risulta essere oggi ancor più strategico se si considera l’aumento dei flussi presenti nello stretto. Attualmente la Smeb, società che gestiva la degassifica, non è in funzione. Oltre allo sviluppo turistico, la città dovrà focalizzare l’attenzione verso lo sviluppo dell’attività cantieristica. Le due specializzazioni possono coesistere in quanto la cantieristica che si intende sviluppare sarà quella legata alla diportistica. Infatti, se si considera sia che nei prossimi anni il settore legato alla nautica da diporto avrà una espansione sia che




esistono investimenti programmati dalla Regione Siciliana, finalizzati ad incrementare i porti turistici, sarà opportuno concentrare le azioni affinché ci si attivi nella valorizzazione del forte know how che la città ha accumulato negli anni sul settore della costruzione e riparazione delle imbarcazioni nautiche. In tal senso la città si dovrà attrezzare per fornire servizi adeguati a queste tipologie di turisti ed incrementare la sua ricettività. La presenza in città e nel territorio limitrofo di imprese specializzate nella cantieristica è una grande opportunità da valorizzare. Occorre evidenziare che molto spesso attorno ad imprese leader nel settore si inseriscono delle piccole imprese che forniscono servizi e prodotti creando di fatto un indotto, come appunto nel caso AICON. In città e nel territorio limitrofo insistono realtà imprenditoriali legate al settore della cantieristica navale. Esse rappresentano una grande risorsa per l’economia locale in quanto alcune di loro sono riconosciute imprese leader mondiali nel settore della cantieristica. In città sono presenti diverse realtà imprenditoriali legate alla cantieristica che rappresentano una risorsa che dovrà essere gestita e valorizzata ai fini dello sviluppo dell’economia locale. L’industria della cantieristica, con imprese anche di medie dimensioni presenti in città, rappresenta una grande opportunità per l’economia locale. Si consideri in tal senso che esiste di fatto un indotto costituito da piccole e micro imprese presenti in città che forniscono semi lavorati alle imprese leader nel settore della cantieristica. Ad oggi il comparto della cantieristica conta circa 2.000 lavoratori considerando anche l’indotto. Pur trattandosi di un settore in crisi esistono ancora alcune realtà interessanti (ne cita due su tutte Rodriguez Cantieri e Cantieri Palumbo) ed è un settore su cui è importante lavorare perlomeno per mantenere e consolidare l’esistente. Circa il dibattito accesso in città, sulla compatibilità tra lo sviluppo della cantieristica e il recupero ambientale della zona Falcata si ritiene che i due aspetti possano essere tra loro compatibili.

• Presenza dell’università e dei CNR (8)

Nella città di Messina si assiste alla compresenza dell’Università e di centri di ricerca di eccellenza che rappresentano una grande potenzialità ai fini dello sviluppo in quanto una “maggiore integrazione tra i vari centri di ricerca e tra queste e il territorio” favorirebbe l’incontro tra sapere tecnico – scientifico ed economie locali specializzate. In particolare oltre l’università degli studi di Messina e la vicinanza con l’Università della Calabria in città sono presenti sezioni del CNR. Quali:

• CNR ITAE L’Istituto Tecnologie Avanzate per L’Energia “Nicola Giordano” (CNR ITAE) svolge dal 1980 ricerche su tecnologie per applicazioni nel campo dell’energia finalizzate al raggiungimento di maggiori efficienze e alla riduzione dell’impatto ambientale dei processi di produzione, trasformazione, accumulo e trasporto dell’energia. Il CNR ITAE gode di una struttura adeguatamente fornita di laboratori, uffici, sala convegni e biblioteca. Esso occupa circa 70 dipendenti suddivisi in ricercatori tecnici e personale amministrativo. Le linee di attività su cui si concentra la ricerca dell’istituto sono:




1. Celle a Combustibile;

2. Idrogeno e combustibili ecocompatibili;

3. Accumulo ed uso razionale dell’energia;

4. Integrazione di nuove tecnologie con energie rinnovabili. Il ruolo dell’istituto è prevalentemente quello di:

1. Promuovere e sviluppare attività di ricerca su materiali, componenti e sistemi energetici;

2. Trasferire l’attività di ricerca e sviluppo al mondo industriale;

3. Formazione e divulgazione.

In città esistono realtà imprenditoriali e istituti di ricerca all’avanguardia che rappresentano una grande risorsa che occorre opportunamente valorizzare e mettere in connessione. Altra grande risorsa per la città è la presenza dell’Università in grado di diffondere conoscenze e valorizzare il capitale umano.

• CNR Talassografico - Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC) – L’istituto, presente in città dal 1900 come Regio Comitato talassografico, in seguito alla riforma del 2003, che ha riorganizzato i centri di ricerca nazionali, è stato accorpato ad altri quattro istituti di prestigio, attivi su tematiche inerenti l’ambiente marino in tutto il mezzogiorno. Dall’accorpamento è nato l’Istituto per l’Ambiente Marino e Costiero (IAMC) che è composto da cinque sezioni con sedi distaccate rispettivamente nelle città di Napoli, Oristano, Taranto, Mazara del Vallo, Messina. Le diverse sezioni si occupano di tematiche di ricerca differenti ma complementari. In particolare, la sezione di Messina ha focalizzato l’attenzione su due linee di ricerca strettamente legate al contesto territoriale in cui si trova ad operare. Essa, infatti, da anni svolge un’attività di ricerca finalizzata al risanamento, tutela e valorizzazione delle aree infettate da agenti contaminanti con particolare riguardo all’inquinamento da petroli in mare. L’altra attività di ricerca è legata allo studio delle correnti dello stretto ed al continuo monitoraggio delle stesse. Altro canale di ricerca su cui l’istituto sta investendo è legato all’acquacoltura. La ricerca è orientata a testare il comportamento di nuove specie verificandone le capacità di adattamento in particolari condizioni di stress e studiando nuove formulazioni dietetiche al fine di consentirne l’allevamento Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Altra risorsa strategica che la città deve valorizzare è la presenza dell’Università e dei centri di ricerca. In particolare è importante, ai fini dello sviluppo, fare in modo che l’Università diventi il sapere a disposizione dell’economia della città. Le PMI presenti in città non sono nelle condizioni di innovare, in quanto l’investimento nella ricerca risulta essere molto oneroso. Spesso, quindi, non si assiste ad innovazione sia di processo che di prodotto. La ricerca può contribuire anche a guidare le strategie degli esercizi commerciali, nonché a pilotare le politiche di internazionalizzazione oltre che di trasferimento tecnologico. In tal




senso deve essere intensificato anche il rapporto con le scuole professionali. Alcune di esse presenti in città facilitano il formarsi di operatori specializzati in settori specifici. A supporto del collegamento stabile sullo stretto sarà previsto, a completamento dell’opera, un Centro Direzionale allocato sulla costa Calabra che dovrà occuparsi del monitoraggio ordinario e straordinario e, dunque, della gestione. In tale centro troveranno occupazione diversi giovani locali opportunamente formati. A tal riguardo sarà molto importante il collegamento con l’Università al fine di formare nuove competenze richieste per la gestione di un’opera molto complessa. La stessa Università potrà trarre beneficio dall’opera in quanto sarà impegnata in diverse ricerche finalizzate al monitoraggio dell’infrastruttura e dell’area circostante. Il territorio, quindi, trae vantaggio dell’opera anche in termini di maggiore attenzione. Nelle due città dello stretto insistono due Università, quella antica di Messina e quella moderna di Reggio Calabria che, se messe insieme, rappresentano come bacino d’utenza la Sapienza di Roma. Queste due Università fungono da centro del saper a supporto delle economie locali. In città molto sviluppato è il filone di ricerca sull’energia in cui il CNR e l’Università stanno investendo molto in termini di ricerca. L’energia rinnovabile rappresenta un settore emergente, capace di creare valore aggiunto all’economia locale. Occorre, dunque, valorizzare il capitale umano presente in città ed aggredire i settori emergenti per rendere competitiva l’economia locale. La presenza del CNR e dell’Università di Messina possano rappresentare la principale leva per la ripresa della crescita economica del sistema cittadino. Pur rappresentando due potenzialità rilevanti, ad oggi nessuna delle due strutture ha legami forti con il territorio per cui di fatto non rappresentano volano di crescita territoriale, ma si limitano a formare figure altamente specializzate che non trovando impiego in città abbandonano l’area. La causa è individuata, nella mancanza di un sistema imprenditoriale di qualità in grado di relazionarsi con il mondo della ricerca. La propulsione allo sviluppo è identificata nella capacità di attrarre, attraverso lo sviluppo dei prodotti della ricerca, nuovi investimenti esogeni, in particolar modo di grandi multinazionali. Si sottolinea quindi l’importanza di dar seguito al progetto di polo delle tecnologie energetiche.

• Presenza di risorse agricole, alieutiche,florovivaistiche (7) Oltre i settori “innovativi” della cantieristica e dell’energia nel territorio sono presenti imprese in settori emergenti come il florovivaissmo ed in settori tradizionali legati alla coltivazione e trasformazione di prodotti agricoli e alle risorse alieutiche. Occorre, dunque, potenziare tali settori e contenere la minaccia fortemente manifestata dal mondo dell’impresa che fa riferimento alla carenza di beni collettivi per la competitività. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Anche la risorsa alieutica andrebbe valorizzata ai fini di uno sviluppo sostenibile del territorio. Occorrerebbe rivalutare sia la piccola pesca, ma anche e soprattutto la pesca del pesce spada tradizionalmente presente in città.




Una risorsa che la città dovrà rivalutare è senz’altro l’attività della pesca che risulta essere poco attenzionata anche sul versante dei controlli ... Nelle zone montane della provincia sono presenti varietà agricole di notevole pregio. In particolare vale la pena ricordare i dodici mila ettari di noccioleto che hanno rappresentato una risorsa per l’intera area, oggi in crisi in quanto subiscono la concorrenza delle nocciole turche. Altra peculiarità dell’area sono le coltivazioni di agrumeti tra cui spicca il limone “interdonato”, coltivato prevalentemente nella zona ionica all’interno del perimetro metropolitano. Tale varietà di limone è stato per lunghi anni non opportunamente valorizzata, ma oggi risulta essere uno dei prodotti maggiormente esportati in Austria, Inghilterra e Francia grazie anche al consorzio di tutela DOP istituitosi. In provincia insistono diverse aziende leader nella trasformazione dei prodotti agroalimentari. In particolare vale la pena menzionarne alcuni come Canditfruit presente a Barcellona Pozzo di Gotto e specializzata nella produzione di canditi che esporta nel resto del mondo, la ditta Sinagra presente a Capo D’orlando e la ditta Damiano, queste ultime entrambe specializzate nella trasformazione di diversi prodotti agroalimentari. Lo sviluppo della città non può non essere considerato in maniera integrata. Infatti se da un lato occorre che vengano mantenute e valorizzate le aziende legate alla cantieristica, dall’altro occorre valorizzare le aziende agricole ed il turismo; quindi evitare di concentrarsi esclusivamente in un solo asset di sviluppo e non pensare ad uno sviluppo monotematico. Nel territorio messinese il florovivaismo rappresenta un settore molto dinamico ed in continua espansione. Questa attività si sviluppa principalmente nelle zone periferiche della città e nell’area tra Milazzo e Barcellona. Nel territorio sono presenti prodotti tipici locali che occorre valorizzare ai fini di uno sviluppo dell’intero comparto agricolo e quindi dell’economia locale. I prodotti locali d’eccellenza sono: Produzione vitivinicola (FARO DOC, Malvasia, Passito di Lipari, Mamertino), produzione di agrumi (limoni) e di nocciole. Inoltre, occorre valorizzare i prodotti locali che rappresentano una grande risorsa per l’economia dell’intero territorio provinciale. In particole occorre valorizzare l’enologia mediante la costituzioni di consorzi in grado di fare investimenti e non attendere solo l’investitore estero. Nel territorio si assiste ad un crescita di alcuni settori commerciali quali la ristorazione e il florovivaismo. Quest’ultimo, proprio per la sua particolarità, è presente fuori dalla città, ma il suo bacino di occupazione ricomprende anche diversi cittadini messinesi. Occorre porre attenzione a questo settore e supportalo in quanto è in continua crescita. Messina produce l’80% dei fiori esportati dalla regione Sicilia

• Crescita della domanda dei servizi di ristorazione (3);

Si assiste, in città ad un incremento delle iniziative imprenditoriali legate al settore della ristorazione. La crescita dell’attività legata al settore della fornitura di alimenti ci induce a riflettere sul fatto che in città è in crescita la domanda. La crescita della domanda è sicuramente da rintracciare in diversi elementi. Innanzitutto cresce il numero degli




impiegati nei servizi che decidono di pranzare fuori casa, cresce a sua volta il numero dei city users che, trovandosi in città per lavoro, sono portati a consumare il pranzo in città. La crescita della domanda dei servizi nella ristorazione è da rintracciare anche nella presenza dei crocieristi che decidono di fermarsi in città e consumano principalmente prodotti tipici locali. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: In città si avviano diverse iniziative imprenditoriali legate al settore della ristorazione. Il numero dei soggetti che frequentano i corsi di formazione dedicate al settore cresce ogni anno. Questo è sicuramente un indicatore che ci comunica che esiste un interesse ad intraprendere una attività economica e a sganciarsi dalla cultura dell’attesa del lavoro nel pubblico impiego a tempo indeterminato. La crescita dell’attività legata al settore della fornitura di alimenti ci induce a riflettere sul fatto che in città è in crescita la domanda. La crescita della domanda è sicuramente da rintracciare in diversi elementi. Innanzitutto cresce il numero degli impiegati nei servizi che decidono di pranzare fuori casa, cresce a sua volta il numero dei city users che trovandosi in città per lavoro sono portati a consumare il pranzo in città. Inoltre, circa il 50% dei crocieristi che sbarcano a Messina decidono di non acquistare il pacchetto offerto nella nave che li spinge fuori dalla città verso Taormina o altri luoghi, bypassando di fatto la città. Se si considera che mediamente in una nave viaggiano circa 3000 passeggeri, il 50% circa decide di rimanere in città, ovvero circa 1500 persone. E’ pur vero che alcuni di questi 1500 passeggeri rimangono in nave in attesa della partenza, una buona percentuale si incammina lungo le vie cittadine e molto spesso o quasi sicuramente decide di acquistare generalmente prodotti tipici locali e consumare generi alimentari tipici dell’area. In città, si assiste ad un incremento degli esercizi commerciali che offrono servizi di ristorazione. Tal crescita è sicuramente legata all’incremento degli impiegati degli uffici pubblici come bancari e dipendenti della pubblica amministrazione che decidono sempre più spesso di consumare il pasto fuori dalle mura domestiche ed anche e soprattutto perché i temi della pausa pranzo diminuiscono.

I Punti di Debolezza

• Degrado delle coste e delle periferie (15)

Il degrado delle coste rappresenta il punto di debolezza maggiormente percepito dagli attori della città di Messina, la lunga costa oggi infatti risulta essere occupata da edifici spesso non funzionali (Zona Falcata, Fiera, FS, ecc.), che limitano la fruizione della costa e contestualmente non consentono di poter ammirare il paesaggio costiero. Lungo la costa spesso sono allocate sia aree industriali in declino come nel caso della zona falcata sia villaggi degradati. La questione del degrado delle periferie rappresenta infatti una forte debolezza del territorio cui occorre porre rimedio con azioni sia di riqualificazione strutturale che soprattutto sociale. La presenza di spazi da reinventare, aree dismesse, viene visto dagli attori locali come un punto di forza in quanto una loro rifunzionalizzazione può favorire un recupero della città ed




in particolare della fascia costiera dal momento che per fare solo un esempio la Fiera le aree delle FS e la zona falcata sono a ridosso della costa messinese. Per questo motivo si è deciso di accorpare a questo punto di debolezza anche i seguenti punti della tabella SWOT:

• Punto di forza: Presenza di spazi da reinventare – Aree dismesse (3); • Punto di debolezza: aree non opportunamente occupate e non più funzionali – Fiera,

FS, Zona Falcata (8). Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Il degrado delle coste, ed il loro stato di abbandono, rappresenta una forte criticità. La costa della città di Messina non è valorizzata opportunamente e spesso lungo la costa si concentrano sacche di degrado ambientale che richiedono interventi opportuni e mirati con il contributo di specialisti e di conoscenze specifiche. Gran parte della povertà è concentrata nelle periferie, aree queste ultime molto degradate sia dal punto di vista sociale, ma anche e soprattutto ambientale. Nei quartieri degradati sono ancora presenti le “baracche” costruite in situazioni di emergenza per ospitare i cittadini di Messina, vittime del terremoto del 1908. Dopo un secolo le baracche sono ancora presenti e questo fenomeno invita a riflettere sulla persistenza in città di una situazione di emergenza abitativa. Nei villaggi della città sono presenti ampi spazi prima destinati alla coltivazione ed oggi abbandonati e molto degradati. Queste aree agricole sono oggetto di speculazione edilizia e arrecano un danno, in tal modo, all’intero contesto cittadino che proprio per la sua particolare conformazione risulta essere privo di ampi spazi destinati a parchi urbani. Il degrado colpisce anche l’intera fascia costiera. La città che gode della fortuna di avere a disposizione 40 km di costa all’interno dell’area urbana, oggi risulta esserne priva. Uno dei luoghi più interessanti, dal punto di vista paesaggistico, della città oggi non risulta essere fruibile dai cittadini in quanto ospita la fiera che a sua volta rimane poco produttiva e ormai anche abbastanza fatiscente. Preme ricordare che proprio quel luogo, prima dell’ubicazione dei capannoni fieristici, veniva utilizzato dai cittadini messinesi come spazio pubblico in cui aggregarsi e gettare le basi per una comunità. Le testimonianze raccontano che proprio questo luogo con ampi spazi verdi a disposizione, oggi inesistenti, ospitava uno chalet in cui i cittadini si aggregavano per attività ricreative e culturali. Questo luogo in prossimità del porto era la prima visione che si dava al viaggiatore che si trovava nell’imbarcazione pronta ad attraccare nello splendido porto naturale della città. In città sono presenti 40 villaggi (quartieri) in cui insistono ampie aree verdi un tempo destinate all’attività agricola, oggi in crisi. Queste aree, molto spesso in degrado, vengono utilizzate per nuove costruzioni, come ricordato sopra, ed invece potrebbero essere destinate a parco e fungere da polmone naturale per l’intera città. In tal senso si è proposto di istituire una carta verde dell’area periurbana della città di Messina. Piuttosto che depauperare le aree verdi occorre riqualificare il centro urbano, rifunzionalizzare gli edifici esistenti e tutelare le poche aree verdi presenti in città. Nel centro urbano insistono anche delle aree militari oggi dismesse (Caserma Zuccarello e Ospedale Militare) di cui la città deve riappropriarsi e fare in modo che rientrino nella




disponibilità del Comune il quale provvederà, a sua volta, a dotarle di nuove destinazioni d’uso. A tal proposito si suggerisce di far ospitare provvisoriamente all’interno della caserma Zuccarello il mercato Zaera, oggi in prossimità del Ponte Americano, area questa interessata da lavori per la realizzazione di un parcheggio sopraelevato che è stato così progettato proprio per consentire il ripristino del mercato nella sua area originaria. Il lavoro sommerso si lega al forte degrado presente soprattutto nei villaggi e all’assenza di una cultura civica adeguata ad una città europea. La Fiera presente in città non è opportunamente valorizzata; essa è quasi sempre commissariata e non offre nessun servizio. Occorre, infine, intervenire per l’attenuazione del degrado sociale che si concentra in misura maggiore nei villaggi attraverso la riduzione, in primo luogo, della disoccupazione e attraverso l’attenuazione del lavoro sommerso che rappresenta una piaga per la città. In tal senso si potrebbe agire mediante la defiscalizzazione che contribuisce a favorire l’emersione e, quindi, ad offrire un sostegno alle PMI. In particolare la città ha arredi urbani inadeguati, carenza di illuminazione pubblica che favorisce il manifestarsi di reati, soprattutto nelle ore serali e in determinati luoghi.Altro aspetto pericoloso per l’incolumità dei cittadini è la presenza del verde pubblico non opportunamente curato. Gli stessi parchi pubblici risultano essere trascurati, zone queste che se non opportunamente controllate rischiano di diventare luogo di attività illecite come prostituzione e spaccio. Al fine di rendere maggiormente attraente la città, occorre porre rimedio e restituire alla città gli spazi occupati dalla Fiera che per anni è stata commissariata e non rappresenta più un’opportunità economica per la città. La Fiera rimane per quasi la totalità dell’anno chiusa al pubblico. Una Fiera che, posizionata lungo la costa ed in centro città, non detiene i requisiti logistici minimi non può essere una Fiera di successo. La città non ha rispetto delle sue preziosissime coste e, infatti, la quasi totalità della costa messinese oggi è in profondo stato di abbandono e ciò spesso si traduce in vero e proprio degrado ambientale. Vale la pena ricordare in questa sede lo stato di abbandono del quartiere mare grosso in cui insistono in pieno centro urbano ancora baracche, campi nomadi e attività industriali. La presenza di attività industriali all’interno dell’area urbana è sicuramente una criticità cui occorre porre rimedio. Si sente la necessità di restituire alla città ampi spazi oggi occupati anche da attività non produttive, come quelli della Fiera che oggi risultano essere poco utilizzati.Altro spazio occupato è quello destinato dalla Caronte alle attività di traghettamento, area questa un tempo destinata ad ospitare i migliori lidi della città. Nonostante la città goda di 40 km di costa, sono oggi carenti gli spazi destinati alla balneazione. La città dovrà riappropriarsi della costa ed investire nella riqualificazione. Il degrado delle coste, infatti, rappresenta sicuramente una forte criticità presente in città che, ricordiamo, gode di circa 40Km di costa meravigliosa. Molte imprese artigiane sono allocate in centro nei pressi del Duomo, del Teatro e del Comune. Questo è da considerarsi una doppia criticità in quanto da un lato le imprese proprio per la loro natura soffrono per la carenza di spazi, dall’altro recano danno




all’immagine della città contribuendo al degrado urbano. In tal senso è opportuno ricordare che esiste un censimento delle imprese inquinanti presenti nel centro urbano. Occorre ricordare che una porzione della zona falcata risulta occupata dell’ASI, quindi si prevede di allocare in questa porzione di territorio strategico per la città anche imprese. Il degrado urbano rappresenta, infatti, una forte criticità cui occorre porre rimedio. L’intera costa della città di Messina è oggi non valorizzata ed in essa sono presenti sacche di degrado. Il degrado è anche presente forse anche in misura maggiore nei villaggi, oggi non valorizzati. Il degrado urbano è sicuramente una delle maggiori criticità della città. La Zona Falcata oggi risulta essere totalmente abbandonata nonostante sia una porzione di territorio strategico. Si consideri che in quest’area, che rappresenta di fatto il cuore urbano, insiste un inceneritore dei rifiuti. La città è stata privata del suo mare e del suo meraviglioso paesaggio. In tal senso occorre ricordare anche la posizione in cui oggi è allocata la Fiera che, oltre ad occupare spazi interessantissimi dal punto di vista paesaggistico, non opera e, quindi, non apporta alcun valore aggiunto all’economia locale. Come prima cosa occorre evidenziare che al cittadino è stato vietato di usufruire del mare poiché lungo la costa (circa 40KM da Capo S.Alessi – Zona Falcata) è stato innalzato un muro invalicabile. L’intera area è fortemente degradata. Risulta oggi fuori luogo la posizione dell’industria cantieristica all’interno della città che, oltre ad occupare un’area che rappresenta un grande patrimonio paesaggistico, genera anche un forte inquinamento. Il degrado ambientale in città è una costante che dovrà essere affrontata con serietà. Per fare solo un esempio, l’area circostante Portella Arena è oggi destinata a discarica comunale, con ciò che ne consegue sotto il profilo ambientale. Questa è un’area di straordinaria bellezza paesaggistica, da questa posizione si domina l’intero stretto di Messina. Il degrado è presente anche nei pressi dei laghi Ganzirri. L’intera area adiacente il mare è occupata dalle Ferrovie che hanno negato la fruizione del mare e dell’intera costa ai cittadini messinesi. Occorre in tal senso coinvolgere le F.S. nel progetto di rinnovamento della città. E’ inaccettabile pensare ancora che la città possa subire passivamente le scelte di strategia aziendale delle F.S.; ancor di più oggi che la proprietà privata nel salvaguardare gli interessi aziendali rischia di compromettere l’interesse generale della città e dei suoi abitanti. Un altro limite è costituito dalla Fiera di Messina che, proprio per la sua posizione lungo la costa, ostruisce la fruibilità del mare senza, oltretutto, contribuire all’economia della città. Occorrerebbe recuperare anche e soprattutto l’area mortelle tono, situata a nord della città ed un tempo destinata ad area agricola e per la coltivazione dello zibibbo. Tale area oggi, invece, dismessa è occupata abusivamente e, soprattutto, senza alcun accesso al mare poiché fra la strada statale e la spiaggia si interpongono villette che ostruiscono l’accesso al mare. Altra area situata a sud denominata Contesse gode di bellissime spiagge, oggi in totale abbandono.




• Mobilità urbana ( 11);

Nel corso dell’attività di ascolto emerge come punto di forte debolezza la problematica della mobilità urbana. Nello specifico la particolare conformazione fisica della città, che si estende lungo la costa e stretta dai Peloritani, determina una carenza di assi viari all’interno della città che non riescono ad assorbire il flusso dei veicoli e mezzi pesanti che si dirigono al porto per le operazione di imbarco e sbarco. In particolare, proprio le operazioni di sbarco – viabilità di esodo – sono quelle che gravano maggiormente sulla viabilità urbana in quanto in pochi minuti si riversano in pieno centro urbano centinaia di mezzi pesanti. Questa problematica è particolarmente avvertita anche in considerazione del fatto che la soluzione che la città ha adottato per attenuare il traffico del centro urbano non ha avuto successi. In tal senso diversi intervistati ritengono che l’approdo di Tremestieri non abbia ancora prodotto gli effetti attesi. Infatti, ancora oggi la quasi totalità dei traghetti che collegano le due sponde approdano nel porto della città ed anche i tre collegamenti quotidiani dell’autostrade del mare (Messina – Salerno) approdano nel porto cittadino incidendo sulla mobilità del centro urbano. Se si considera l’ampliamento delle autostrade del mare, considerato dagli stessi attori ascoltati come opportunità per la città, occorre riflettere seriamente sulla logistica al fine di prevedere e organizzare l’incremento dei flussi. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: In città, nonostante l’attracco a Tremestieri dedicato principalmente allo sbarco dei mezzi pesanti, si assiste alla circolazione nel centro urbano dei Tir che gravano sulla mobilità urbana. Nel programmare il proprio futuro, Messina dovrà concentrare l’attenzione al sistema dei trasporti e della mobilità. In particolare occorrerà rendere maggiormente efficiente il trasporto pubblico locale; occorrerà rafforzare la sicurezza in mare e soprattutto occorrerà interrogarsi sul ruolo del trasporto ferroviario. Su quest’ultimo punto vale la pena ricordare che le scelte strategiche di Trenitalia hanno penalizzato la città di Messina in quanto sono state abolite alcune corse. Altra criticità è senz’altro la scarsa mobilità interna e la carenza di un trasporto pubblico urbano adeguato. Una criticità storica della città fa riferimento alla mobilità urbana; infatti, proprio la conformazione fisica della città ne amplifica gli effetti. La città, infatti, si estende lungo una stretta striscia, compresa fra i Peloritani ed il Mare, fenomeno che causa gravi problemi di mobilità urbana da risolvere nell’immediato. Il tempo impiegato per percorrere l’asse viario che collega l’estremità sud della città con l’estremità nord è di circa un’ora. La mobilità urbana andrebbe rivista nel suo insieme ed in particolare bisognerebbe provvedere alla realizzazione di tre assi viari che facilitano il flusso dei veicoli che ogni giorno transitano in città. I tre assi viari necessari sono i seguenti:

1. Adattamento dell’asse viario che percorre la tratta porto (sbarco autostrade del mare) verso lo svincolo di gazzi;




2. Adattamento della via del mare sita lungo la costa. Tale asse viario consentirà anche di godere del paesaggio lungo la costa;

3. Strada collinare a valle dell’autostrada al fine di servire e collegare i diversi villaggi.

Inoltre, per intervenire sulla mobilità urbana, si dovrebbero prevedere anche ulteriori accessi alla tangenziale di Messina e svincoli come quello di Giostra – Annunziata, in costruzione da circa 20 anni. Tali arterie consentirebbero, viepiù, di distribuire il flusso di autovetture che sono indirizzate in città. Il Comune di Messina, consapevole che la mobilità urbana rappresenta una criticità cui occorre porre rimedio, ha predisposto ed approvato recentemente il Piano Urbano della Mobilità (PUM). Il tema della mobilità urbana è sicuramente una delle maggiori criticità che la città dovrà affrontare. Oggi la città è penalizzata, oltre che dalla sua particolare conformazione fisica, anche dal cospicuo flusso di autoveicoli e mezzi pesanti che attraversano il centro urbano per raggiungere i traghetti o le navi che collegano Messina a Salerno. In particolare, la città soffre soprattutto durante le operazioni di sbarco. È proprio in questo momento, infatti, che si assiste ad una concentrazione di vetture che, una volta sbarcate, devono obbligatoriamente attraversare il centro urbano per raggiungere l’arteria autostradale. Occorre, dunque, migliorare la viabilità di esodo. Queste difficoltà limitano anche l’espansione delle autostrade del mare, ovvero di nuovi collegamenti con altre città porto. La criticità maggiore presente in città è da rintracciare nella mobilità urbana ed in particolare nell’attraversamento del centro urbano da parte dei mezzi pesanti. Infatti, l’operazione di imbarco e sbarco dei traghetti riversa centinaia di autoveicoli in città che, se sommata al normale traffico cittadino e alla particolare conformazione fisica della città, mette in discussione l’intera viabilità cittadina. Nonostante l’approdo di Tremestieri, diversi traghetti approdano ancora nel porto di Messina e, inoltre, le navi che collegano Messina a Salerno approdano nel porto di Messina poiché Tremestieri non risulta essere idoneo ad ospitare tali imbarcazioni. Se si considera che giornalmente i collegamenti con Salerno sono tre e che questo collegamento serve principalmente gli autotrasportatori, è chiaro il disagio che gli autotrasportatori provocano nell’arco dell’intera giornata in città. Inoltre, occorre evidenziare che le autostrade del mare sono destinate ad aumentare e ciò comporterà a sua volta un incremento del traffico e la non sostenibilità della viabilità urbana. A ciò si aggiungono gli sbarchi dei traghetti provenienti da Reggio Calabria e Villa San Giovanni che ancora approdano in città, anche per garantire il passaggio ai diversi pendolari ed evitare la loro immissione all’esterno del centro urbano, a sua volta non opportunamente collegato dai mezzi pubblici locali. La metropolitana del mare, che dovrebbe consentire l’attraversamento dello stretto ai soli pedoni, oggi è solo un’idea. Occorre, evidenziare che il numero dei traghetti a disposizione per i pendolari risulta essere esiguo ed i traghetti sono, inoltre, spesso vetusti. Ciò comporta che, se uno di essi non è in funzione, la città si trova a fronteggiare l’emergenza, che a volte può anche essere letta come vero e proprio problema di ordine pubblico. Altra criticità della città è sicuramente riconducibile ai problemi legati ala mobilità urbana sia per l’eccesso di traffico provocato dai mezzi pesanti che attraversano la città, che hanno




come destinazione l’imbarco situato in centro città, sia per la carenza di viabilità dovuta anche alla particolare conformità fisica del territorio cittadino. In città è molto sentito il problema legato alla mobilità urbana. Ancora troppi mezzi pesanti circolano nel centro urbano per le operazioni di imbarco e sbarco dei traghetti. Occorre chiedersi in che modo le autostrade del mare possano incrementare l’economia locale. Oggi la loro presenza genera esclusivamente disagi alla città. La carenza di infrastrutture adeguate genera difficoltà alla mobilità urbana ed ha riflessi sull’intero sviluppo economico del territorio. La particolare conformazione della città, insieme all’aumento dei flussi veicolari, ha generato gravi difficoltà di mobilità urbana. Non è accettabile che il tempo impiegato per percorrere l’asse urbano che congiunge le due estremità della città sia maggiore a quello impiegato dalle rispettive estremità della città per raggiungere rispettivamente Catania e Milazzo. Inoltre, sono ancora troppi i mezzi pesanti che circolano per le vie cittadine in occasione delle operazioni di imbarco e sbarco. Occorre evidenziare che lo scalo di Tremestieri non ha ancora generato l’impatto atteso, ovvero quello di ridurre il traffico soprattutto dei mezzi pesanti nel centro urbano. Criticità molto avvertita in città fa riferimento alla carenza ed inadeguatezza del trasporto pubblico locale. Gli investimenti sulla linea tranviaria di fatto non hanno consentito di alleviare questa forte criticità. Inoltre, l’attività di traghettamento viene gestita da privati che, nonostante godano di trasferimenti di risorse finanziarie pubbliche, sono poco attenti allo sviluppo della città. Il costo del traghettamento continua a crescere e le tariffe gravano sul bilancio dei pendolari che quotidianamente traghettano per raggiungere il luogo di lavoro o di studio. Tali tariffe rappresentano un aggravio anche per gli autotrasportatori. E’ paradossale che da Reggio gli autotrasportatori abbiano uno sconto sul prezzo del biglietto mentre nella tratta inversa non godano di nessuna riduzione. Questo disegno strategico è strettamente legato all’esigenza di spostare l’attività di traghettamento, e le navi che percorrono l’autostrada del mare, nel nuovo approdo di Tremestieri. Infatti, proprio per attenuare il flusso di traffico e migliorare la mobilità urbana si intendono spostare le operazioni di imbarco e sbarco di autoveicoli e mezzi pesanti fuori del centro urbano, migliorando in tal senso la viabilità di esodo. Tale disegno strategico consentirebbe, viepiù, di incrementare i collegamenti (autostrade del mare con altre città porto). Messina, proprio per la sua posizione geografica che la rende nodo dei flussi fra la penisola e l’isola, è attraversata da diversi TIR i quali accentuano l’inquinamento acustico; fenomeno questo molto avvertito in città, nonostante i forti venti e la ridotta altezza degli edifici presenti, in quanto area a rischio sismico.

• Carenza governance urbana: (9);

La carenza di governance urbana viene percepita dai diversi attori come un forte punto di debolezza. Il coinvolgimento dei diversi attori rimane solo un input per la partecipazione a progetti comunitari che richiedono come requisito fondamentale il partenariato. Tale partecipazione molto spesso, quindi, si limita solo alla sottoscrizione dell’iniziativa progettuale per la sua candidatura ma non permane nei momenti di implementazione del




progetto. Dunque, nonostante le forti relazioni fra i diversi attori della città, siamo in presenza di problemi di gestione e mantenimento dei network. Altresì si riscontrano problemi di governance orizzontale, all’interno dei settori della stessa amministrazione comunale, che di fatto rallenta le progettualità a causa anche di una forte asimmetria informativa fra i diversi uffici comunali.

Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto:

La principale criticità avvertita fa riferimento alla carenza di governance urbana e territoriale. In effetti, anche quando l’istituto viene coinvolto, non esiste una continuità e si ha l’impressione che il coinvolgimento sia funzionale esclusivamente alla partecipazione a bandi. Spesso, dopo il primo coinvolgimento in tavoli di lavoro specifici, in cui il ruolo dell’istituto potrebbe essere determinante nel definire anche solo le linee guida, si assiste ad una chiusura. Questo modo di operare limita qualsiasi azione progettuale che miri al recupero e alla valorizzazione del territorio ed in particolare delle coste. La presenza di una nuova amministrazione e del Sindaco consentono di poter intraprendere politiche di sviluppo da molto tempo assenti in città. Sarà opportuno attivare un’adeguata governance urbana che faciliti lo sviluppo della città. La città di Messina è priva di un adeguato modello di governance urbana, capace di rilanciare l’economia della città. Troppi sono i conflitti interni alla classe dirigente della città. Questi conflitti generano una situazione di stasi delle azioni in quanto ognuno cerca di ostacolare l’operato dell’altro. Le imprese che operano in città spesso non hanno fiducia nei confronti degli enti locali in quanto non esiste una progettualità di sistema, coordinata e capace di garantire quei beni collettivi funzionali allo sviluppo dell’economia. In città c’è una carenza ed inefficienza della pubblica amministrazione ancora troppo burocratica. I diversi Enti locali non agiscono in maniera sinergica e, soprattutto, non seguono una strategia unitaria di sviluppo di lungo periodo. Una delle maggiori criticità è la tenuta del partenariato. In particolare, molto spesso accade che i progetti in fase di programmazione prevedono la partecipazione di diversi soggetti, ma in fase di implementazione manca il contributo dei partner. Si ha l’impressione che il partenariato sia funzionale esclusivamente alla presentazione dell’istanza progettuale, in modo da rispondere ai requisiti necessari alla partecipazione di avvisi e bandi. In sintesi è carente la governance urbana, capace di lavorare insieme per lo sviluppo della città. Inoltre, una forte criticità è la carenza di governance orizzontale e l‘eccessiva asimmetria informativa fra i diversi settori dell’Amministrazione comunale. Ci si chiede, dunque, in quale fase del processo avviare il coinvolgimento, in che modo coinvolgere i diversi attori, con quale struttura di governance gestire i processi di sviluppo e i loro progetti. In termini di governance occorre evidenziare che è del tutto assente la governance multilivello. La stessa Regione, che dovrebbe essere partner dei processi di sviluppo della città, si comporta come un vero e proprio controllore. In città manca una governance adeguata, capace di disegnare una strategia unitaria di sviluppo. Sempre più spesso si assiste a momenti di discussione su singole questioni senza conoscere le reali condizioni economiche della città. La criticità maggiore della città è sicuramente la mancanza di un modello di governance urbana capace di generare processi decisionali efficaci.




L’amministrazioni comunale per lungo tempo è stata affidata a diversi commissari e ciò sicuramente ha comportato una debolezza anche nei confronti dei governi sovra locali che erogano risorse finanziare per effettuare gli investimenti in città. In relazione al coordinamento con le forze dell’ordine è del tutto assente un coordinamento con la polizia municipale con la quale, invece, sarà opportuno dialogare per migliorare il servizio e garantire un maggior controllo e ordine all’interno dell’area urbana. In particolare, ai fini dell’ordine e della sicurezza pubblica, è auspicabile una stretta collaborazione con la polizia municipale e con la polizia provinciale. Quest’ultima, se opportunamente coordinata con la polizia amministrativa, può effettuare attività come la tutela e salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza alimentare nonché il rilascio di alcune licenze per attività delicate.

• Carenza Beni collettivi per la competitività – servizi alle imprese (7); Nel corso della fase di ascolto emerge una forte carenza di beni collettivi per la competitività. In tal senso occorre evidenziare che diverse imprese locali soffrono dell’eccessivo costo del denaro, dell’eccessivo peso della burocrazia e, soprattutto, della carenza di aree produttive messe a loro disposizione. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Una delle maggiori criticità è l’eccessivo aggravio dei tassi di interesse per il recupero dei debiti nei confronti delle piccole imprese. Infatti, il tasso di interesse previsto giornaliero è pari allo 0,23% che se calcolato in un anno arriva a sfiorare tassi di interessi vicino all’usura. Occorre evidenziare che ad un’impresa con una situazione debitoria in difficoltà gli viene preclusa ogni possibilità di crescita. A ciò si aggiunga un elevato costo dei servizi essenziali che le PMI devono sostenere. Le imprese artigiane insistono nel tessuto urbano in modo disorganizzato a causa dell’assenza di aree destinate alle attività artigianali, adeguatamente fornite di servizi. Si assiste negli ultimi anni ad una volontà da parte delle piccole aziende di trasformarsi in SRL; questa scelta consente di dividere le sorti personali con quelle aziendali. Questo modo di agire deve essere considerato come un punto di forza in quanto evidenzia una maturità dell’imprenditore. In sintesi, Messina sta crescendo una cultura imprenditoriale nuova. Occorre incentivare il formarsi di centri commerciali naturali capaci di aggregare operatori commerciali e di offrire servizi al cittadino consumatore. Il centro naturale commerciale dovrà, per poter funzionare bene, essere promosso dagli operatori privati che consorziandosi gestiranno le risorse pubbliche messe loro a disposizione al fine di attivare servizi quali: promozione, allestimento vetrine, sicurezza, corsi di inglese per gli operatori, corsi di formazione del personale, ecc. Principalmente il mondo dell’impresa soffre molto dell’incertezza dei tempi sia di realizzazione delle infrastrutture che di fornitura dei beni collettivi. In merito alle infrastrutture, la città è del tutto inadeguata ad affrontare le sfide del mercato in quanto la




carenza di infrastrutture non consente un facile approvvigionamento delle materie prime e, soprattutto, crea difficoltà nella collocazione dei prodotti finiti. Altra criticità fa riferimento alla eccessiva sottocapitalizzazione delle imprese e alla loro difficoltà ad accedere al credito. In città il costo del denaro è notevolmente superiore alle altre aree del paese. Il settore agricolo presente nel territorio messinese non si è adeguatamente innovato. I processi produttivi attuali non sono competitivi con il resto del paese e dell’Europa. Anche il settore manifatturiero soffre in quanto molte dell’imprese del settore sono legate alla fornitura domestica che risponde, quindi, alle esigenze della domanda locale. In questo caso molto spesso si è in presenza di imprese mono fornitrici, cioè la loro sopravvivenza dipende esclusivamente dall’andamento dell’impresa cui viene fornito il semilavorato. Alcune imprese manifatturiere, invece, hanno legami di subfornitura con aziende non locali. Si assiste in città ad una carenza dei servizi pubblici dedicati sia al cittadino che all’impresa. La criticità che direttamente produce effetti sull’economia cittadina è da rintracciarsi nella carente attenzione verso il mondo dell’impresa. Infatti, le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni che rappresentano la quasi totalità di quelle presenti sul territorio messinese, fanno fatica ad accedere al credito. Difatti, il costo del denaro rappresenta per l’impresa un ostacolo alla propria espansione. Inoltre, l’impresa soffre dell’eccessiva burocrazia e dell’inefficienza degli uffici comunali incaricati per legge a fornire le autorizzazioni necessarie all’avvio e/o all’espansione. In particolare, vale la pena evidenziare che il Comune, per rilasciare l’attestato che consente l’avvio di nuove attività, impiega mediamente circa sei mesi ed un altro mese occorre per l’istruttoria della pratica in CCIAA. Occorrono, quindi, sette mesi per aver rilasciato un solo attestato. La città di Messina non ha ancora elaborato un piano del commercio capace di organizzare il settore basandosi anche su studi che sappiano leggere le condizioni economiche e la capacità di reddito dei consumatori e i loro stili di vita. In città non esistono aree destinate alle attività commerciali. La grande distribuzione è allocata lungo l’asse viario principale e senza alcun parcheggio, situazione questa che determina l’incremento ulteriore del traffico cittadino. Al fine di contribuire all’accrescimento del tessuto imprenditoriale, occorre investire nella realizzazione di aree artigianali localizzate lungo la città e non concentrate. È impossibile, infatti, pensare ad una concentrazione poiché difficilmente le imprese, oggi allocate a Ganzirri, possono trasferirsi a Larderia. Le aree artigianali dovranno consentire il trasferimento di alcune imprese, oggi allocate nel centro urbano, la possibilità di ampliamento delle imprese ed, inoltre, all’interno di tali aree si dovranno prevedere servizi alle imprese necessari allo svolgimento delle loro attività. L’ area destinata all’insediamento delle attività produttive è costituita da più zone individuate nel tempo. In particolare, subito dopo il terremoto, lo Stato ha individuato una zona denominata Zona Industriale Statale (ZIS). Nel 1953 la Regione Siciliana ha individuato una nuova area denominata Zona Industriale Regionale (ZIR). Le due zone sono state accorpate in seguito alla legge regionale 184 del 1984 che ha istituito l’Area di Sviluppo Industriale ASI. Oggi, dunque, l’ASI comprende sia la ZIS che la ZIR. Le aree insistono nel tessuto urbano. L’ASI, infatti, in larga parte è situata nei pressi del quartiere




denominato Larderia. L’ASI ha anche competenze su una porzione della Zona Falcata. All’interno dell’area ASI sono allocate circa 90 aziende sia artigianali sia di fornitura di servizi commerciali. Nell’ area ASI della zona falcata non vi sono allocate aziende, in quanto area abbandonata e priva di servizi. Esiste un progetto per l’ampliamento dell’area artigianale di larderia previsto all’interno del PRUSTT. Tale progetto è sospeso in quanto il piano particolareggiato non è stato esitato dall’Assessorato Territorio Ambiente della Regione Siciliana poiché l’area individuata, da destinare ad area artigianale, è stata riconosciuta come Zona di Protezione Speciale e, quindi, vi sono stati imposti dei vincoli ambientali. Una delle maggiori criticità della città è la carenza di aree artigianali attrezzate in cui allocare le imprese ed offrire loro servizi adeguati. Oggi questo rappresenta anche un limite alla loro espansione e, quindi, all’incremento della produttività e dell’occupazione

• Presenza di disoccupazione, lavoro precario e sommerso, povertà e contestuale crisi dei consumi (7);

Si è sottolineato nel coso delle interviste che nelle periferie della città si concentra un’ampia fascia di popolazione urbana a ridosso della soglia di povertà e con problematiche occupazionali gravate anche dal forte precariato presente in città percepito appunto come un fattore di debolezza. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Il principale fattore di criticità, che emerge con forza e dal quale ne discendono altri, è il drammatico tasso di disoccupazione in cui versa il territorio. Specularmente all’alto tasso di disoccupazione bisogna collegare l’alto tasso di precariato dell’area, cui ne discende un elevato indice di povertà. I dati a disposizione forniti dalle statistiche ufficiali sottodimensionano il fenomeno povertà che invece risulta essere una emergenza reale. In città una forte criticità è senz’altro l’alto tasso di lavoro sommerso che di fatto genera una concorrenza sleale nei confronti di chi invece sceglie la strada della legalità. Il lavoro sommerso è presente anche all’interno della grande distribuzione e ciò comporta una ulteriore riduzione del prezzo dei prodotti e mette fuori mercato i piccoli esercizi commerciali Il futuro di Messina presuppone che la città possa offrire standard di qualità europei. In particolare Messina dovrà ridurre la disoccupazione in essa presente e, soprattutto, migliorare l’aspetto estetico sia mediante una riqualificazione urbana ma anche attraverso la costruzione di una città sostenibile, pulita e con un forte senso civico. In tal senso è auspicabile per il prossimo futuro attivare la raccolta differenziata che, oltre a fare di Messina una città sostenibile che rispetta l’ambiente, genera anche nuova occupazione. La città si caratterizza per un elevato tasso di disoccupazione. Messina è una città la cui economia si basa sul terziario tradizionale, in particolare commercio; vive di risorse trasferite e di pubblico impiego e non riesce a darsi dimensioni diverse.




La città di Messina, non risulta attraente né per quel che concerne l’attrazione di capitali né di risorse umane. In tal senso occorre ricordare che la città di Messina e la città di Reggio Calabria in tutte le classifiche sulla qualità della vita delle città si posizionano in coda alla graduatoria nazinale. Occorre ricordare che in città la crisi dei consumi è un fenomeno molto diffuso dagli inizi degli anni 90. Questo anche perché diversi consumatori scelgono altre mete per i loro acquisti. Esiste una criticità forte legata all’elevato tasso di disoccupazione, alla difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro (in particolare per la componente qualificata della forza lavoro) e all’alta diffusione del lavoro nero (le stime parlano di un 70%).

• Difficoltà di accessibilità tramite vettori aerei e carenza di infrastrutture (7);

Vale la pena ricordare che la posizione baricentrica si scontra con i problemi di accessibilità, per mezzo del vettore aereo, considerato un punto di debolezza, limitando di fatto le relazioni della città di Messina con le altre città italiane ed europee. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: L’accessibilità del territorio è un’altra forte criticità; la città non è facilmente raggiungibile, in particolare per mezzo di vettore aereo. Spesso, infatti, le semplici riunioni di lavoro, a cui partecipano altri partner provenienti da altri contesti territoriali, vengono svolte in altre città proprio perché raggiungere Messina risulta essere scomodo. Al fine di incentivare il turismo sarà opportuno migliorare l’accessibilità aeroportuale e prevedere un aeroporto in provincia di Messina poiché quello di Reggio non è funzionale ai bisogni della città. Sarà opportuno incrementare le autostrade del mare. Oggi è presente esclusivamente il collegamento con il porto di Salerno; si potrebbero immaginare nel prossimo futuro collegamenti con altre città. Le autostrade del mare possono rappresentare un’altra opportunità per Messina se si considera che oggi sono attivi tre collegamenti giornalieri con Salerno; servizio questo molto gradito agli autotrasportatori poiché evitano, in tal modo, la pericolosa e poco efficiente tratta autostradale Salerno – Reggio Calabria. soffre di un isolamento dovuto ad una carenza infrastrutturale finalizzata a collegare la città con il resto della nazione e con l’Europa. Messina è penalizzata anche e soprattutto dal deficit infrastrutturale della Calabria che di fatto crea un vuoto fra i collegamenti con il resto della nazione. La città non è dotata opportunamente delle infrastrutture che una città europea deve possedere. E’ inaccettabile, per fare solo un esempio, che per raggiungere Trapani oggi occorrano circa 11 ore di treno.




L’aeroporto dello stretto non è opportunamente valorizzato e, quindi, risulta più conveniente al cittadino messinese scegliere l’aeroporto di Catania poiché meglio collegato e capace di offrire molti più voli e collegamenti con altre città.

• Assenza di cultura civica ( 6);

Un ulteriore punto di debolezza emerso dalla fase di ascolto fa riferimento ad una carenza di cultura civica che limita di fatto lo sviluppo. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: La maggiore criticità è sicuramente la mancanza di senso civico diffuso in città che comporta un mancato rispetto delle regole. In particolare si assiste in città ad un mancato rispetto del codice della strada. L’assenza prolungata di un’amministrazione comunale e di un sindaco hanno contribuito ad accentuare la trascuratezza presente in città. Infine, occorre evidenziare che a Messina sono pochi gli imprenditori che investono. Anche quando essi hanno intenzione di farlo devono scontrarsi con le diverse fazioni che a tutti i costi hanno interesse a bloccare qualsiasi tipo di iniziativa. Anche il cittadino medio non mostra nessun interesse per la sua città, criticando asetticamente qualsiasi iniziativa sin dallo stadio primordiale. In tal senso vale qui la pena ricordare la mancata realizzazione del porticciolo turistico dei due mari (tirreno – Ionio) che si intendeva realizzare nei pressi dei laghi Ganzirri. Tale investimento è stato oggetto di una dura opposizione da parte della città. Persiste in città un retaggio culturale forte cui sarà necessario porre rimedio nel più breve tempo possibile. Infatti, i cittadini messinesi vivono in uno stato di rassegnazione poiché non hanno alcuna fiducia nella politica, ma allo stesso tempo ritengono di non poter contribuire a migliorare le sorti della città. La carenza di imprenditorialità locale è sicuramente da addebitare anche al retaggio culturale presente in città. Occorre evidenziare che la criminalità, ed in particolare la mafia, rappresenta un forte ostacolo allo sviluppo. Una delle criticità maggiori è da rintracciare nella cultura del messinese che ritiene che lo sviluppo della città non dipende dai suoi cittadini, ma viene decisa in altre sedi. Questo genera una passività che certo non facilita lo sviluppo.

Le Opportunità

• Area Integrata dello Stretto e città metropolitana (16);

Lo Stretto rappresenta una grande opportunità sia per il suo fascino paesaggistico che può fungere da attrattore turistico, sia soprattutto per la possibilità di legare la città di Messina con la vicina sponda calabra. Questa possibilità è considerata dalla totalità degli intervistati come la più grande opportunità che la città dovrà cogliere per ridisegnare il proprio futuro.




L’area integrata dello stretto dovrà comprendere un’ampia porzione di territorio che si estende lungo la sponda calabra da Reggio Calabria a Gioia Tauro mentre lungo la sponda siciliana da Furnari a Giardini Naxos comprendendo in tal modo l’intera area metropolitana della città di Messina. In tal senso l’AIS diverrà un’area capace di ospitare circa 800.000 abitanti consentendo alle due città di Messina e Reggio di uscire dalla marginalità in cui oggi sono e renderle competitive dotandole di funzioni di rango urbano superiori. Si ricorda in tal senso che diverse sono le sinergie fra le due sponde come dimostra lo stesso numero di pendolari che quotidianamente attraversano lo stretto per recarsi nelle due rispettive città per motivi di lavoro e studio. Inoltre, sono già frequenti rapporti fra le diverse istituzioni su svariati settori finalizzati ad affrontare insieme le sfide future. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: La città di Messina dovrà intensificare la collaborazione con la città di Reggio Calabria ed i territori loro limitrofi ed identificarsi come Area Integrata dello Stretto. Da troppo tempo si parla in città di questo grande progetto, ma in realtà si è fatto molto poco. Bisogna agire in fretta perché, come risulta anche dagli esperimenti che diverse città europee hanno intrapreso in questa direzione, unirsi e disegnare il proprio futuro in termini di area vasta rappresenta un grande vantaggio competitivo. Spesso i pendolari in città vengono vissuti come problema e non come opportunità. Una delle criticità maggiori è la lentezza verso cui si procede alla costruzione dell’area integrata dello stretto. Occorrerebbe intensificare il rapporto con l’altra sponda dello stretto ed in particolare con la città di Reggio Calabria al fine di costituire l’Area integrata dello stretto. La città di Messina, deve essere in grado di svolgere un ruolo di città metropolitana che per legge si estende da Barcellona a Gaggi, ricomprendendo, quindi, territori al limite tra i due parchi e ricadenti sia lungo la costa ionica che tirrenica. La maggiore criticità è il mancato rapporto con l’altra sponda dello stretto; non esistono collegamenti adeguati, soprattutto nelle ore serali. La carenza dei collegamenti ha effetti anche sull’economa della città di Messina. In passato c’era una comunità economica in cui gli stessi cittadini calabresi, ed in particolare di Reggio Calabria, sceglievano la città di Messina per i loro acquisti. Il futuro della città di Messina deve essere pensato e costruito insieme alla città di Reggio. Occorre investire affinché si possa realmente costruire l’area integrata dello stretto che deve ricomprendere oltre le due città dello stretto anche l’intera costa calabra da Reggio a Gioia Tauro e l’intera area metropolitana della città di Messina. Così facendo si costituisce un’area vasta che comprende circa 800 mila abitanti che condividono la stessa strategia. Questo è possibile perché spesso le due aree territoriali hanno gli stessi problemi che potrebbero essere affrontati insieme al fine di dare risposte adeguate – per fare solo un esempio il turista a Reggio Calabria si ferma giusto il tempo necessario per ammirare i Bronzi di Riace e riparte dopo circa 3 ore.




Attraverso l’incremento dei collegamenti fra le due sponde dello stretto, anche nelle ore serali, è possibile immaginare un flusso di persone che sceglie di spostarsi per fruire dei servizi culturali che le due città dovranno incentivare. Messina deve potenziare anche i collegamenti fra le due sponde dello stretto ed investire sull’area integrata della stretto che certamente rappresenta una grande opportunità di sviluppo. Diversi sono i cittadini delle due sponde che quotidianamente attraversano lo stretto per motivi di lavoro e studio. In tal senso si propone di istituire un ticket integrato per usufruire dei mezzi di trasporto quali: traghetti, autobus e tram di Messina e mezzi di trasporto pubblico locale di Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Inoltre, per facilitare i collegamenti sarà opportuno incrementare le tratte. In sintesi l’AIS deve essere pensata nella falsa riga di Buda-Pest. Ai fini dello sviluppo, è opportuno costituire l’area integrata dello stretto che dovrà comprendere: lungo la costa calabra i territori che da Gioia Tauro si estendono sino a Meli e lungo la costa Messinese i territori che da Patti si estendono sino a Taormina. Una grande opportunità per la città di Messina è senz’altro la costituzione dell’Area Integrata dello Stretto. La città di Messina e la città di Reggio con i loro territori limitrofi possono rappresentare, qualora opportunamente integrate, una grande risorsa per lo sviluppo. E’ molto importante in tal senso lavorare insieme per costituire l’Area integrata dello Stretto. In particolare Messina, e la sua Area integrata dello stretto con i relativi porti, rappresenta un nodo di scambi e di flussi. Una grande opportunità per lo sviluppo dell’economia locale è la costituzione dell’Area integrata dello stretto e della metropolitana del mare che collega le due sponde con mezzi veloci e frequenti in modo tale da renderla un'unica area urbana capace di competere nello scenario internazionale. L’area dovrebbe comprendere il territorio che da Messina si estende sino a contrada principe e da Reggio Calabria sino a Villa San Giovanni. Una grande opportunità per lo sviluppo della città di Messina e del territorio limitrofo è senz’altro la costituzione dell’Area integrata dello stretto. Occorre fare tesoro dei rapporti che i diversi enti della città intrattengono con i loro omologhi siti nella sponda calabra. La città di Messina non può immaginare nessun futuro senza il contributo dell’intera provincia che insieme intrattengono rapporti con la provincia di Reggio Calabria. Questo modo di governare il futuro consentirebbe alla provincia di Messina di uscire dalla marginalità regionale e poter competere con Catania e Palermo. Allo stesso modo l’AIS consentirebbe a Reggio Calabria di uscire dalla marginalità regionale e competere con Cosenza e Catanzaro. L’AIS deve essere pensata come un’area vasta in cui vengono integrati i servizi con una forte mobilità delle persone e delle merci. Altro asset di sviluppo su cui occorre concentrare le energie delle due sponde è sicuramente il turismo. In tal senso occorre mettere a sistema le risorse offerte dall’intera aera vasta dello stretto e costituire un unico sistema turistico locale. In sintesi, la grande opportunità dell’AIS è quella di candidarsi ad essere punto di riferimento nel mediterraneo e concorrere con il magreb.




Infine, occorre dialogare con la città di Reggio al fine di costituire l’Area integrata dello stretto. I punti in comune sono diversi: per rimanere in tema di cultura si potrebbero mettere in relazione i forti umbertini nonché ricercare soluzioni e strategie congiunte. In particolare, occorre evidenziare che da quando la città di Reggio ospita i bronzi di Riace si è manifestato un incremento delle visite al museo, ma ciò non è stato accompagnato da un incremento delle presenze turistiche.

• Turismo crocieristico (13); Il turismo crocieristico, viene percepito dagli attori ascoltati come una grande opportunità per la città di Messina, anche se sottolineando la necessità di gestire e coordinare le attività al fine di rendere maggiormente piacevole per il turista la sua permanenza in città, offrendo loro pacchetti integrati adeguati e allo stesso tempo rendendo maggiormente produttiva questa opportunità. Attualmente infatti tale opportunità è minacciata dalla fuga dei crocieristi i quali, una volta sbarcati, si dirigono verso altre mete senza apportare alcun valore aggiunto alla città di Messina. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Occorre gestire e coordinare le attività al fine di rendere maggiormente piacevole per il turista la sua permanenza, offendo loro pacchetti integrati adeguati e allo stesso tempo rendendo maggiormente produttiva questa opportunità. Occorre fare delle convenzioni con gli armatori anche se questo non è semplice. Infatti si è già tentato di dialogare con Costa Crociere al fine di incentivare loro a vendere un pacchetto turistico della città di Messina. La stessa compagnia, inoltre, non ha accettato che in terra, in spazi adiacenti lo sbarco, si posizionino gazebi che offrono ai croceristi l’opportunità di acquistare prodotti tipici locali. Alcune di queste informazioni sono detenute dalla Provincia di Messina che è interessata a implementare un progetto specifico in grado di intercettare il flusso crocieristico intervenendo con azioni integrate in grado di migliorare l’offerta turistica della città. Occorre investire per il futuro della città attraverso il potenziamento dell’offerta turistica, l’offerta di servizi ai crocieristi ma anche attraverso la ricerca di soluzioni per attrarre in città altre tipologie di turisti Non esiste offerta turistica adeguata per una città che intende basare la propria strategia sul settore turistico. Inoltre, in città sono poche le strutture ricettive e quasi inesistenti i B&B. In città, dagli ultimi dati in possesso, si evince che si pernotta mediamente una sola notte anche perché non si è in grado di offrire un pacchetto turistico adeguato. In particolare, occorre offrire servizi adeguati ai crocieristi poiché si ritiene questo un settore in espansione nonché strategico per l’incremento del settore turistico in città e, quindi, una grande opportunità di sviluppo. A tal proposito occorre dare una nuova funzione agli spazi oggi occupati dalla Fiera, riprendendo il possesso di quest’area e destinandola a terminal per l’accoglienza dei crocieristi, nonché a spazio pubblico a disposizione dei cittadini; ciò solo se verranno ivi allocati i servizi essenziali. Occorre, inoltre, indirizzare le azioni affinché si sviluppi in città un turismo capace di incrementare l’economia cittadina. In tal senso occorre valorizzare l’opportunità offerta dalle




navi crociera che oggi scelgono Messina come approdo. Questa è sicuramente una grande opportunità in quanto crea ricchezza alla città mediante il pagamento delle tasse portuali, lavoro per gli ormeggiatori e il trasporto mediante pullman. Allo stesso modo occorre investire in pacchetti turistici adeguati a far permanere in città il crocierista. Il porto di Messina deve investire in questo poiché non ha alternative. Il porto non si può candidare a divenire porto commerciale, poiché la città non dispone di aree retro portuali in grado di consentire stoccaggio e lavorazione delle merci. La città oggi è meta di milioni di crocieristi che sbarcano a Messina anche se la maggior parte di essi non si ferma in città. Essi infatti lasciano la città appena sbarcati per raggiungere Taormina e non visitano Messina non portando, quindi, alcun valore aggiunto alla città Messina, città in cui sbarcano migliaia di croceristi al mese, non riesce a trattenerli in quanto subito dopo lo sbarco essi si dirigono verso altre mete anche perché la città non offre loro servizi adeguati al turista. Occorre evidenziare che anche la parte attiva dal punto di vista turistico della provincia di Messina oggi soffre. Sia Capo d’orlando che Taormina registrano un forte calo delle presenze. Taormina, nonostante la presenza del teatro che potrebbe fungere da volano per una maturata destagionalizzazione, non è capace di sfruttare tale risorsa ed, infatti, la stagione teatrale denominata “Taormina Arte” non produce gli effetti in termini di incremento di presenze turistiche che l’arena di Verona e il calendario degli spettacoli dell’arena riescono a determinare nella città di Verona. La parcellizzazione dei luoghi in cui esporre i beni artistici non facilita la visione, anche e soprattutto da parte del turista. Lo stesso crocierista è costretto a percorrere l’intera città per poter prendere visione dei beni e, soprattutto, deve acquistare cinque singoli ticket di ingresso.

• Sviluppo del Diportismo nautico (11); La presenza della cantieristica risulta essere strategica per l’economia locale anche in considerazione della grande opportunità legata alla sviluppo del diportismo nautico. Infatti, se si considera sia che nei prossimi anni il settore legato alla nautica da diporto avrà una espansione sia che esistono investimenti programmati dalla Regione Siciliana, finalizzati ad incrementare i porti turistici, sarà opportuno concentrare le azioni affinché ci si attivi nella valorizzazione del forte know how che la città ha accumulato negli anni sul settore della costruzione e riparazione delle imbarcazioni nautiche. Tale strategia dovrà saper contenere la minaccia proveniente dai paesi rivieraschi del mediterraneo che coglieranno tale opportunità sviluppando il settore della nautica da diporto e divenendone, dunque, dei competitor. La città di Messina dovrà anticipare i tempi e ritagliarsi un ruolo di tipo direzionale ed offrire servizi avanzati in tale settore all’intera area mediterranea Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Sarà opportuno valorizzare il settore turistico. In particolare occorre investire nei porti turistici al fine di attrarre il turismo diportistico in grande espansione.




La città dovrà, comunque, agire strategicamente per incrementare lo sviluppo turistico e cogliere l’opportunità offerta sia dall’incremento dei flussi crocieristici sia dall’incremento del turismo da diporto

• Collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia ed il “continente” ed opere infrastrutturali funzionali ed accessorie (7);

Occorre evidenziare che il ponte sullo stretto, che rappresenta per i diversi attori ascoltati una opportunità, senza una adeguata riorganizzazione infrastrutturale gli stessi sottolineano che potrebbe essere subito passivamente dalla città. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Il ponte rappresenta per la città una grande opportunità in quanto, oltre a migliorare i collegamenti, esso consentirebbe l’incremento dei flussi turistici attratti da tale opera infrastrutturale. Per fare solo un esempio la Tour Eiffeil, simbolo della città di Parigi, doveva essere demolita ed invece oggi rappresenta un monumento capace di attrarre milioni di visitatori. Il Ponte rappresenta una grande opportunità per la città in quanto questa opera, oltre a favorire un miglioramento dell’accessibilità, crea una maggiore integrazione con L’AIS, ma soprattutto crea ricchezza sul territorio. Infatti, i lavori che richedono professionalità e manodopera possono essere eseguiti dai cittadini messinesi incrementando così l’occupazione e, quindi, innescando un circuito positivo per l’economia locale. Infine, un’opera di tali dimensioni rappresenta un simbolo capace di candidare Messina come città internazionale e, quindi, capace di attrarre turisti incuriositi dal Ponte. In città non sono previsti grandi investimenti oltre il ponte. La stessa Amministrazione soffre dal punto di vista delle finanze e, quindi, non è in grado di garantire investimenti sul territorio. Messina, inoltre, è una città che non ha idee innovative. In sintesi il contesto è povero e non in grado di incidere sull’accrescimento dei propri potenziali di sviluppo. L’unico grande investimento in città è stato quello relativo alla costruzione dell’approdo di Tremestieri che non ha comunque generato i benefici attesi. I prezzi del traghettamento continuano a crescere, senza alcun investimento da parte degli imprenditori del settore per migliorarne l’efficienza. Il ponte non si ritiene opportuno poiché guasterebbe il paesaggio senza apportare alcun valore aggiunto allo sviluppo della città. La realizzazione del “collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia ed il Continente” rappresenta una grande opportunità per l’economia locale. L’opera, oltre a consentire l’impiego di risorse umane del territorio, nel corso della sua realizzazione consente anche l’impiego di professionalità opportunamente formate che si dovranno occupare della gestione dell’opera

• Mediterraneo (5);




La posizione baricentrica nel mediterraneo che come riportato sopra rappresenta un punto di forza della città induce i diversi attori a ritenere opportuno intensificare i rapporti con il mediterraneo. Essi sottolineano in particolar modo che il posizionamento al centro del mediterraneo possa incrementare lo sviluppo della cantieristica, del diportismo nautico e della ricerca legata all’ambiente marino. Alcuni però sottolineano che se non si procede velocemente nel posizionamento nel mediterraneo si rischia la competizione di altre città ubicate lungo la costa del mediterraneo. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: La città di Messina dovrà, infine, ritagliarsi un ruolo di tipo direzionale ed offrire servizi avanzati all’intera area mediterranea. La posizione strategica della città di Messina la candida a divenire punto di riferimento nel mediterraneo. In tal senso sarebbe opportuno valorizzare la ricerca sull’ambiente marino e costiero presente in città al fine di costituire un polo di eccellenza che funga da laboratorio di studio dell’ambiente marino del mediterraneo. Altro settore di ricerca che occorre rilanciare e diffondere nell’intera area mediterranea è sicuramente quello legato agli studi tellurici.

• Presenza di pendolari dell’hinterland e della sponda calabra Diverse migliaia sono i pendolari che Provenienti dall’hinterland e dalla vicina città dello stretto si spostano quotidianamente a Messina per motivi di studio e lavoro. Questa opportunità intercettata dagli attori locali ascoltati è strettamente connessa con l’esigenza di avviare politiche adeguate per la costituzione dell’area integrata dello stretto oltre che con la problematica della mobilità urbana ed in particolare del trasporto pubblico locale. Occorre evidenziare che alcuni attori intervistati hanno lamentato l’eccessivo costo dei traghetti che viene percepita come una minaccia. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Dal porto transitano quotidianamente flussi di pendolari provenienti dalla sponda opposta dello stretto. Tali flussi sono destinati ad aumentare in virtù delle relazioni che intercorrono fra le economie delle rispettive sponde. Sarà, pertanto, necessario intervenire offendo loro collegamenti adeguati e più veloci. In quest’ottica si inserisce il progetto della metropolitana del mare. Allo stesso modo la metropolitana del mare, oltre al percorso fra le sponde opposte dello stretto, seguirà anche il tracciato lungo la costa messinese per facilitare la mobilità urbana.

• Sviluppo delle autostrade del mare: (2); Messina come ricordato sopra funge da città nodo con il “continente”, oggi in città sono presenti tre collegamenti quotidiani dell’autostrade del mare (Messina – Salerno) che approdano nel porto cittadino incidendo sulla mobilità del centro urbano. Molti ritengono una opportunità per la città l’incremento dei collegamenti via mare anche con altre città del mediterraneo anche se sottolineano di contro che occorre riflettere seriamente sulla logistica al fine di prevedere e organizzare l’incremento dei flussi.




Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Ancora troppi mezzi pesanti circolano nel centro urbano per le operazioni di imbarco e sbarco dei traghetti. Occorre chiedersi in che modo le autostrade del mare possano incrementare l’economia locale. Oggi la loro presenza genera esclusivamente disagi alla città. Esigenza di spostare l’attività di traghettamento, e le navi che percorrono l’autostrada del mare, nel nuovo approdo di Tremestieri. Infatti, proprio per attenuare il flusso di traffico e migliorare la mobilità urbana si intendono spostare le operazioni di imbarco e sbarco di autoveicoli e mezzi pesanti fuori del centro urbano, migliorando in tal senso la viabilità di esodo. Tale disegno strategico consentirebbe, viepiù, di incrementare i collegamenti (autostrade del mare con altre città porto).

Le Minacce

• Competizione con il Nord Africa (5) • Aree nel mediterraneo competitor nel settore della cantieristica (4);

La minaccia maggiormente percepita nel corso dell’ascolto che fa riferimento alla crescente competizione territoriale del nord africa ed in particolare dell’area magrebina. Il crescente sviluppo del diportismo nautico che può rappresentare un’opportunità per la città come sopra ricordato, dovrà saper contenere la minaccia proveniente dai paesi rivieraschi del mediterraneo che coglieranno tale opportunità sviluppando il settore della nautica da diporto e divenendone, dunque, dei competitor. La città di Messina dovrà anticipare i tempi e ritagliarsi un ruolo di tipo direzionale ed offrire servizi avanzati in tale settore all’intera area mediterranea. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Messina perde posizioni anche dal punto di vista dei servizi. E’ emblematica, a tal proposito, la scelta di Unicredit di dismettere la sede provinciale del Banco di Sicilia e potenziare invece quella di Ragusa. La Sicilia sud orientale rappresenta un forte competitor da tenere in considerazione. In quelle parti della Sicilia sono in atto investimenti cospicui sia sul versante dell’incremento del turismo sia sul versante dell’agricoltura. Oltre l’area sud della Sicilia occorre temere anche l’area nord dell’africa (Libia, Tunisia e Marocco) che con le sue risorse paesaggistiche e storico culturali può rappresentare un competitor già nei prossimi anni.

• Perdita di posizione (4);

Messina, dovrà riflettere circa la sua perdita di posizione che rappresenta una minaccia per il suo futuro sviluppo. In tal senso occorre evidenziare che la città di Messina è stata spogliata di alcune funzioni trasferite altrove. In particolare la marina militare viene dismessa e lo stesso Banco di Sicilia decide, in occasione della sua ristrutturazione aziendale, di eliminare la sede provinciale di Messina e potenziare invece quella di Ragusa.




Questo ha un duplice effetto in quanto da un lato diminuiscono i servizi offerti ai cittadini e dall’altro diminuisce l’occupazione in città. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto: Oggi l’economa cittadina ha perso gli utenti calabresi ma anche gli utenti che vivono lungo la costa tirrenica, i quali si spostano a Milazzo per i loro acquisti; città quest’ultima che ha visto crescere il numero di esercizi commerciali. I messinesi stessi si spostano a Milazzo o sul versante catanese per i loro acquisti. L’economia della città di Messina è incentrata prevalentemente sul settore terziario. Da mesi però si assiste ad una perdita di posizione della città in quanto diverse funzioni vengono trasferite altrove. In particolare la marina militare viene dismessa e lo stesso Banco di Sicilia decide, in occasione della sua ristrutturazione aziendale, di eliminare la sede provinciale di Messina. Questo ha un duplice effetto in quanto da un lato diminuiscono i servizi offerti ai cittadini e dall’altro diminuisce l’occupazione in città.

• Emigrazione giovanile e calo demografico (4);

Il costante calo demografico che colpisce la città insieme all’emigrazione giovanile rappresenta di fatto una minaccia per lo sviluppo futuro della città di Messina. Infatti la città viene privata dal capitale umano spesso anche debitamente formato. I diversi attori ritengono questo come una minaccia in quanto sottolineano che la fuga dei giovani avviene perché le atre città di destinazione risultano più attraenti sia dal punto di vista occupazionale che della qualità della vita Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto:

Un’altra criticità della città è il continuo calo demografico. Si assiste da anni ad una perdita di popolazione anche in funzione dell’elevata emigrazione giovanile. Sempre più spesso si assiste ad una emigrazione da parte delle risorse umane più giovani della città, le quali ritengono di non poter investire nella propria città, poiché del tutto sfiduciate.

• Spostamento del baricentro commerciale verso le aree commerciali di Milazzo e Catania (4);

Messina perde posizioni anche dal punto di vista commerciale; essa, infatti, ha terminato di fungere da centro di riferimento commerciale per l’intera provincia. Oggi si assiste ad uno spostamento del baricentro commerciale, anche a causa del completamento dell’arteria autostradale, che vede i comuni estremi della provincia gravitare su Palermo piuttosto che su Catania e Milazzo. Si riportano di seguito alcune riflessioni sul tema raccolte nel corso dell’ascolto:




Oggi l’economa cittadina ha perso gli utenti calabresi ma anche gli utenti che vivono lungo la costa tirrenica, i quali si spostano a Milazzo per i loro acquisti; città quest’ultima che ha visto crescere il numero di esercizi commerciali. I messinesi stessi si spostano a Milazzo o sul versante catanese per i loro acquisti. Messina, dunque, ha terminato di fungere da centro di riferimento commerciale per l’intera provincia. Oggi si assiste ad uno spostamento del baricentro commerciale anche a causa del completamento dell’arteria autostradale che vede i comuni estremi della provincia gravitare su Palermo piuttosto che su Messina. Ciò ha determinato una crisi diffusa, soprattutto sul settore del commercio che rappresentava uno dei settori trainanti dell’economia messinese.




COMMISIONI TEMATICHE

Le commissioni tematiche hanno rappresentato uno strumento di confronto, elaborazione e “progettazione condivisa”. All’interno dei tavoli le diverse componenti della comunità locale hanno avuto l’occasione-opportunità di partecipare in maniera inclusiva alla definizione delle strategie di sviluppo e alle priorità di intervento.

Ciascun tavolo si è focalizzato su un’area tematica specifica definendo essa stessa al proprio interno, nel corso dei lavori, su quali temi o quali aspetti di un tema focalizzare la propria attenzione e arrivando quindi ad avere, attraverso diversi momenti di confronto, un quadro completo dell’analisi dei bisogni e degli obiettivi di sviluppo generali e settoriali.

Nello specifico sono state individuate quattro commissioni tematiche:

� L’organizzazione fisica della città e le infrastrutture materiali

� Le infrastrutture immateriali della ricerca e dell’innovazione.

� Servizi per lo sviluppo locale dei territori.

� Reti per la solidarietà e impresa sociale

Risulta qui utile sottolineare che la sostanziale differenza degli ambiti tematici trattati, il non sempre analogo livello di coinvolgibilità dei partecipanti, il livello di conoscenze tecniche degli interlocutori, hanno di fatto condizionato la fattibilità di seguire un’impostazione identica per ogni gruppo di lavoro. Si è, infatti, ritenuto maggiormente proficuo adattare, seguendo una direttrice di fondo, l’impostazione metodologica ai risultati raggiungibili. Tale scelta di “adattamento” degli strumenti di lavoro ha avuto il risultato di permettere di ricavare, su ognuno dei quattro ambiti, un apprezzabile livello di coinvolgimento e una sostanziale condivisione delle scelte emerse.

Gli incontri di partecipazione delle commissioni sono stati organizzati in 3 sessioni di lavoro.




COMMISSIONE 1: L’ORGANIZZAZIONE FISICA DELLA CITTÀ E LE INFRASTRUTTURE MATERIALI 1° INCONTRO

Obiettivi del primo incontro erano:

� presentazione dell’insieme di percorsi tematici emersi dalla fase analitica;

� raccolta del contributo dei partecipanti ai temi dei percorsi bandiera presentati con aggiunta “di altri eventuali temi” (definizione dei percorsi per le sessioni successive).

L’incontro è stato strutturato per sessioni successive :

� illustrazione ed individuazione dei percorsi bandiera: l’assistenza tecnica ha illustrato i percorsi bandiera emersi dalla fase di diagnosi territoriale;

� momento partecipativo : gli attori coinvolti hanno individuato “su ogni percorso” le questioni connesse alle progettualità che si vogliono far emergere e integrato con il contributo di altri eventuali “percorsi perseguibili”;

� contributo al “percorso bandiera”: declinazione dei risultati emersi dal momento partecipativo e implementazione nella tavola tematica dello scenario tendenziale.

Di seguito si riprende la trascrizione puntuale dei contributi dei signoli partecipanti rispetto ai singoli percorsi bandiera presentati, base di partenza per la successiva analisi di ciascuno nei prossimi incontri.




Percorso Bandiera 1 Messina tra policentrismo storico e decentramento amministrativo N. QUESTIONI PROGETTUALITA’ 1 Area periurbana :

- salvaguardia - agricoltura

Salvaguardia di 48 villaggi attorno a Messina

2 Eccessiva cementificazione Incendi

3 Dissesto idrogeologico 4 Riqualificazione aree dismesse Riqualificazione di piccole e medie aree della zona

sud con industrie dismesse dalla fine del ‘900 nel settore agrumari

5 Ricostruzione armatura culturale del territorio

Riconversione creativa area ex Sanderson in industria culturale

6 Creazione Urban Center 7 L’aeroporto del Mela può essere un nodo

di comunicazione importante per lo sviluppo del tessuto territoriale tirrenico. È impensabile la creazione di un polo tecnologico a Giammoro San Filippo se un professore, un ricercatore deve fare in media 200Km (2 ore) di rete stradale per raggiungere l’aeroporto di Catania, Palermo o Reggio Calabria

Aeroporto del Mela




Percorso Bandiera 2 Messina cerniera urbana della città metropolitana N. QUESTIONI PROGETTUALITA’ 1 Limite amministrativo Regione Sicilia –

Regione Calabria Area metropolitana dello stretto

2 Per lo sviluppo del porto e dei servizi 3 Integrazione dei borghi rurali e sviluppo

economico e culturale degli stessi in relazione alla città

4 Delimitazione della fascia collinare peloritana

5 Paesaggio e ambiente Messina con lo stretto del Bosforo e di Gibilterra vive e partecipa alla migrazione dei volatili

6 Decongestionamento del traffico e

sviluppo dei poli universitario e ospedaliero

Assi di collegamento Individuazione di aree di sviluppo sociale , economico e culturale

7 Riappropriazione dell’affaccio a mare Spostamento stazione FFSS 8 Riqualificazione aree ferroviarie e militari

Parchi servizio Centri turistico direzionale

9 Sviluppo sostenibile per l’economia

agroturistica

La zona sud da Mili a Giampilieri presenta un quadro oro-geografico simile ( valle – torrenti – montagna). L’attività agricolo turistica è possibile solo con lo sviluppo delle strade intervallive . Non è possibile nel 2009 accedere con camion nelle sedi ove si continua a sviluppare agricoltura

10 Riqualificazione dell’area del quartiere

fieristico attuale che risulta vetusto e dequalificato

Riprogettazione del quartiere fieristico e dell’attività dell’ente fiera come fornitore privilegiato di servizi e per creare condizioni favorevoli per lo sviluppo delle imprese e attività commerciali dell’ hinterland

11 Previsione e progettazione di un nuovo quartiere fieristico in altra localizzazione

Area produttiva sud di Messina - Nuovo quartiere già previsto nel PRG nell’area ex Sanderson o altra area – ASI Larderia

12 Snellire il traffico veicolare del centro di

Messina con il maggior numero di ingressi in tangenziale anche al fine di minimizzare la chiusura determinata dai colli e consentire uno scambio più agevole con la provincia di Messina anche per favorire il flusso turistico

Svincolo autostradale via P. Castelli (Gravitelli)

13 Alzare la qualità della vita rendendo la Strada di collegamento tra viale Annunziata e la




città più vivibile , aumentando le vie di ingresso in città dalla zona nord

nuova panoramica dello Stretto attraverso le residenze della zona nord

14 Risorse naturali turistiche e ricreative Programmazione 2000/2006

Foresta di Camaro , Burgensatico di Pezzolo (200 ettari) , CIPE

15 Risorse storico artistiche urbane e della corona periurbana

Manufatti pregevoli urbani Manufatti pregevoli periurbani

16 Risorse microimprenditoriali periurbane ed exstraurbane

Creare una rete per settore commerciale e imprenditoria

17 Traffico insopportabile

Sottoutilizzazione del tram Vessazione degli automobilisti

Creazione di parcheggi di interscambio

18 Agevolazione alla nascita di attività di somministrazione Installazione di giochi per bambini, panchine e verde

Pedonalizzazione del centro (viale S. Martino e piazza Cairoli)

19 Creare un polo di attrazione per l’hinterland

Agevolazione per attività teatrali e di intrattenimento in genere con concessione di spazi esterni

20 Mobilità urbana sostenibile Sicurezza degli utenti Utilizzo degli addetti per servizio biglietteria

Potenziamento del tram, degli autobus e di altri sistemi di trasporto pubblico anche non convenzionato




Percorso Bandiera 3 Messina città - porto

N. QUESTIONI PROGETTUALITA’ 1 Il tram taglia l’accesso pedonale

Le autostrade del mare creano strozzature Non esiste viabilità dedicata

Razionalizzazione delle vie di accesso viarie e pedonali in città Via del mare con raccordo autostradale

2 I turisti vagano per la città senza meta e servizi

Sviluppo di iniziative a supporto del turismo crocieristico

3 Delocalizzazione in altro sito delle attività incompatibili per caratterizzare la vocazione turistica e servizi

Trasporto merci

4 Creazione del terminal check-in per potenziare l’aeroporto e l’area di influenza Servizio aliscafi o mezzi veloci con certezza della frequenza

Raccordo con aeroporto dello Stretto

5 Potenziare i collegamenti

Nell’area dello Stretto, tenendo presente il numero dei pendolari che quotidianamente lo attraversano

Creare un coordinamento tra i mezzi pubblici che forniscono il servizio di trasporto

6 Per la riqualificazione del waterfront, il

quartiere fieristico viene considerato come un ostacolo o elemento di disturbo

Riprogettazione delle sue funzioni - Parco urbano con strutture per la cultura, turismo ed esposizioni a servizio delle attività legate alla fruizione del mare

7 Ruolo e vision di RFI su Messina

Definizione di un piano di investimenti per Messina

8 Crocerismo: turismo direzionato su Messina oltre che su Taormina

Convenzione e APQ tra enti comunali, turistici e compagnie di navigazione




Percorsi proposti dai partecipanti

In sede di discussione i partecipanti hanno convenuto sull’opportunità di recuperare il tema trasversalmente ai singoli percorsi già proposti e di sottolineare la tematica in seno alla discussione alle altre Commissioni tematiche.

Percorso Bandiera. proposta 4 Ambiente, energia e fondi comunitari N. QUESTIONI PROGETTUALITA’ 1 Risorse aggiuntive comunitarie e nazionali

POR FESR 2007-2013 LIFE + FSE FAS DUP ( PON) 2007-2013

2 Risorse ambientali

Messina nel coordinamento regionale di Agenda 21 locale Gruppi tematici proposti

3 Sensibilità ambientali e fragilità naturali

Piano di gestione dei monti Peloritani Risorse destinate a Messina

4 Autonomia energetica. Quali programmi?

Piano energetico regionale

Percorso Bandiera. proposta 5 Messina Città – Ponte N. QUESTIONI PROGETTUALITA’ 1 Il piano non può funzionare in presenza o

assenza del ponte. Andrebbero previste 2 ipotesi : con e senza ponte. Nella prima vanno individuate 2 fasi : I –fase di Cantierizzazione (come la città si prepara) II -Fase di gestione Perché deve essere prevista una seconda ipotesi Il ponte incide sui tessuti: infrastrutturale, territoriale, ambientale, sociale, sull’area metropolitana

Realizzazione del PONTE SULLO STRETTO

2 Ricerca e sviluppo di nuove attività Turismo e capacità ricettiva Collaborazione con università Nascita di imprese a vocazione ad alta tecnologia occupazione

3 Realizzazione AV/AC ferroviaria Realizzazione di ulteriori opere utili alla cittadinanza




In sede di discussione i partecipanti hanno convenuto sull’opportunità di non fare del tema un percorso a se stante ma di considerarlo piuttosto quale parte integrante di ciascuno dei percorsi presentati, trattandosi di un tema che interessa e deve essere trattato all’interno di ciascun percorso. 2° INCONTRO

Il secondo incontro ha proposto i primi due percorsi bandiera, Messina tra policentrismo storico e decentramento amministrativo e Messina cerniera urbana della città metropolitana (rispetto ai quattro individuati nella I sessione del 9 febbraio). Secondo programma gli obiettivi del secondo incontro erano:

� delineare le questioni e le progettualità emerse dal documento di diagnosi;

� riportare le questioni e le progettualità raccolte nella fase partecipativa della prima sessione;

� completare, con ulteriori interventi partecipativi, il quadro delle questioni e delle progettualità iniziato nella precedente sessione;

� evidenziare, tramite l’analisi SWOT, le opportunità-punti di forza e le minacce-punti di debolezza che gli stakeholders presenti hanno individuato

� costruire, partendo dalle risultanze della SWOT, l’albero dei problemi

L’incontro è stato strutturato per tempi successivi :

� momento informativo : l’assistenza tecnica ha illustrato in maniera sintetica le tematiche relative ai primi due percorsi bandiera, emergenti dal documento di diagnosi;

� momento partecipativo : gli attori coinvolti hanno contribuito, per i due percorsi bandiera trattati, ad incrementare le questioni e progettualità della prima sessione; a individuare gli elementi dell’analisi SWOT; a costruire l’albero dei problemi collocando i risultati della SWOT in relazione alle progettualità segnalate sul quadro dei problemi;

Di seguito si riprende la trascrizione puntuale dei contributi dei signoli partecipanti rispetto ai percorsi bandiera I e II.




Percorso Bandiera 1 Messina tra policentrismo storico e decentramento amministrativo Dalla fase di ascolto del 24/02/2009 (questioni e progettualità aggiunte alla fase di ascolto del 09/02/2009) N. QUESTIONI PROGETTUALITA’ 1 Difficoltà nell’azione amministrativa a

causa della frammentazione e dell’estensione del territorio comunale

Decentramento amministrativo con ruolo importante e decisionale per le municipalità circoscrizionali

2 Collegamento viario Collettore nord Annunziata-Torre Faro 3 Individuazione di luoghi di aggregazione Piazze 4 Riqualificazione delle infrastrutture viarie

della zona sud a servizio delle aree commerciali

5 Revisione PRG da crescita a trasformazione urbana

6 Strategie per lo sviluppo : il sistema ponte, fermo restando che porterà alla richiesta di dismissione di aree oggi RFI, dovrà anche prevedere un’ampia area che svolga il compito di terminale ferroviario per le merci verso due direzioni, Sicilia orientale e Sicilia occidentale, con ampie superfici per lo stoccaggio (ultimamente proposto a Catania). Al contrario, questo sarebbe opportuno a Messina (testa di ponte)

7 Promenade (pedonale e ciclabile) su area demaniale – spiaggia – da fiumara Guardia a Ganzirri

8 Sistemi dei forti come sistema puntuale turistico ed economico

9 Piattaforme dell’innovazione energetiche (ricerca e divulgazione) e (correnti dello stretto e solare)

Dalla partecipazione SWOT del 24/02/2009 PB1 OPF1 : Percorso Bandiera 1 Opportunità e Punti di Forza PB1 MPD1 : Percorso Bandiera 1 Minacce e Punti di Debolezza

N. Opportunità – punti di forza PB1 OPF1 Salvaguardia dell’area periurbana e sviluppo agricolo PB1 OPF2 Connessione ferroviaria con aeroporto-mare PB1 OPF3 La costa nord sul versante tirrenico è l’unica che può ospitare villaggi turistici. Ma per




favorire questi investimenti privati deve essere meglio dotata e corredata di infrastrutture e servizi

PB1 OPF4 L’identità locale rappresentata dal patrimonio culturale, edilizio e ambientale ed estratta attraverso un piano di interpretazione, costituisce una risorsa per produrre nuovi valori urbani da utilizzare nella competizione globale. La “nuova economia del ripristino” promuove uno sviluppo basato sul recupero dell’ambiente edificato (patrimonio culturale, aree dismesse) e naturale, ed è oggi un affare mondiale stimato per difetto in 1000 miliardi di dollari, con un movimento di progetti e realizzazioni che vede una forte sinergia tra azioni pubbliche e private

PB1 OPF5 Il riutilizzo delle aree dismesse che prescinda dalla costruzione di nuove abitazioni o di superfici per la distribuzione commerciale

PB1 OPF6 Degrado aree centrali : opportunità di trasformare con processi di riqualificazione, localizzando servizi sovra comunali (tribunale, fiera, uffici comunali e sovra comunali)

PB1 OPF7 Centralità mediterranea accentuata dalla intermodalità delle infrastrutture : attraversamento stabile, portualità sulle due sponde, interfacciabile e da specificare (il già esistente) e da potenziare (grande polo commerciale Gioia Tauro - Giammoro-Milazzo), turistico e crocieristico (Messina – Reggio – Villa - Milazzo), aeroportuale (Reggio-valle del Mela), ferroviaria (Messina terminale per la Sicilia), autostradale (ponte attrazione di risorse per l’ampliamento)

PB1 OPF8 Complessità dei progetti infrastrutturali (ponte – aeroporto del Mela – svincoli) = fattori attrattivi per investitori e turisti

PB1 OPF9 Possibilità di attrarre flussi finanziari, di cogliere flussi turistici, di bloccare l’emigrazione dei giovani

PB1 OPF10 Permettere una forte connessione città-provincia mediante una rete infrastrutturale culminante nell’aeroporto del Mela (esigenza sentita dall’intera provincia tirrenica che rischierebbe di rimanere isolata a causa degli scarsi collegamenti pubblici già oggi presenti senza il ponte)

N. Minacce – punti di debolezza

PB1 MPD1 Eccessiva cementificazione Incendi Dissesto idrogeologico

PB1 MPD2 Poca chiarezza del ruolo di Messina a scala regionale (trasporti, energia) PB1 MPD3 Si affrontano ed analizzano i grandi temi ma non si declinano nei loro impatti sul

territorio PB1 MPD4 Risorse finanziarie da ricercare con forza PB1 MPD5 Dilatazione della città che distoglie investimenti ed accentua le carenze infrastrutturali PB1 MPD6 Mentalità non imprenditoriale, diffidenza verso la pubblica amministrazione, mancanza di

concretezza PB1 MPD7 La condizione morfologica collegata alle condizioni meteo-marine

Ripascimento e sistemazione della fascia costiera soprattutto in prossimità dei villaggi costieri

PB1 MPD8 Depotenziamento dei collegamenti ferroviari ME-PA Risoluzione flussi Eolie e capacità turistica contingentata : stagionalità eolie ; ipotesi di riqualificazione troppo generiche




Percorso Bandiera 2 Messina cerniera urbana della città metropolitana Dalla fase di ascolto del 24/02/2009 (questioni e progettualità aggiunte alla fase di ascolto del 09/02/2009) N. QUESTIONI PROGETTUALITA’ 1 La comunità della parrocchia S. Giacomo,

che si trova nella parte centro-sud, desidera guadagnare l’affaccio a mare tramite l’eliminazione della cortina di ferro.

Per questo motivo propone un piano strategico che preveda la conservazione della stazione ferroviaria nell’attuale sito, con l’innesto alle linee ME-CT e ME-PA in tunnel

2 Piano generale mobilità 3 Realizzazione ponte sullo stretto Opere compensative e mitigative

Opere connesse: stradali, ferroviarie e ambientali Nuova stazione di Messina Recupero waterfront Sviluppo turistico Sviluppo occupazionale Sviluppo A/C ferroviaria Sviluppo nuovi poli tecnologici e per la ricerca Recupero ambientale zona centro Sviluppo area metropolitana

4 Piattaforma logistica a sud (zona nuovo approdo) Dalla partecipazione SWOT del 24/02/2009

N. Opportunità – punti di forza PB2 OPF1 Paesaggio e ambiente: Messina con lo stretto del Bosforo e di Gibilterra vive e

partecipa alla migrazione dei volatili Decongestionamento del traffico e sviluppo dei poli universitario e ospedaliero Riqualificazione dell’area del quartiere fieristico attuale che risulta vetusto e dequalificato Risorse naturali turistiche e ricreative Risorse storico artistiche urbane e della corona periurbana

PB2 OPF2 Il sistema territoriale e paesaggistico dello stretto va aiutato dallo sviluppo di viabilità urbane e morfologiche lungo costa

PB2 OPF3 L’assenza del gestore unico della mobilità offre l’opportunità di ricercare soluzioni in tal senso

PB2 OPF4 Si richiama il punto 12 delle questioni del II percorso bandiera : punti di forza - intervento che completa gli ingressi in tangenziale alleggerendo il traffico veicolare del centro ormai al collasso, l’intervento ha due soluzioni previste nel PUM e nel PRG. Non è una sovrapposizione della viabilità prevista nel progetto del ponte, anzi, una volta collegate la vecchia tangenziale e la nuova viabilità del ponte rappresenta un ulteriore accesso alla nuova viabilità. Opportunità - Sono auspicabili i finanziamenti conseguenti alla dichiarazione della




emergenza per la viabilità (OPCM) PB2 OPF5 Si richiama il punto 13 delle questioni del II percorso bandiera :

punti di forza - la soluzione della questione delle vie di accesso alla città dalla zona nord non è in competizione con la viabilità prevista nel progetto del ponte perché è una strada urbana di quartiere prevista nel PRG che potenzia la viabilità urbana interna della zona e che, se il ponte troverà attuazione, rappresenterà una importantissima e utile strada di supporto considerando la forte cantierizzazione. Opportunità - Sono auspicabili i finanziamenti conseguenti alla dichiarazione della emergenza per la viabilità (OPCM)

PB2 OPF6 Centralità tra zona ionica e tirrenica del territorio provinciale – area dello stretto Orografia e paesaggio Università Fiera

PB2 OPF7 Riqualificazione e sviluppo per competere localizzando in tali aree quelle attività innovative, tecnologicamente avanzate. Perché a livello europeo c’è la proposta di incentivare la creazione di poli per la conoscenza e la cultura, dedicati all’internazionalizzazione delle risorse locali e delle imprese.

PB2 OPF8 Cintura periurbana culturalmente connotata e forte economicamente Messina come palcoscenico dell’hinterland Sensibilità paesaggistica ed ambientale = risorsa per progetti innovativi ad alto contenuto ambientale

PB2 OPF9 Mettere a frutto il capitale umano altamente qualificato che negli ultimi anni è costretto ad emigrare a causa degli assenti investimenti in settori innovativi

PB2 OPF10 Sviluppo su tutti i fronti - risorse economiche reperibili - risorse umane : possibilità di sviluppo per l’università di Messina nel campo

dell’ingegneria dei trasporti – sismica – navale – dei sistemi PB2 OPF11 Nuova occupazione per creazione di nuove opportunità

Ricerca integrata con poli universitari Forte integrazione con area continentale Sviluppo dei collegamenti ferroviari interni e con il continente Volano per la realizzazione di nuove infrastrutture civili, tecnologiche ed industriali attraverso i finanziamenti privati e pubblici (project financing)


PB2 MPD1 Sovrapposizione in alcune aree di competenze e vision Scarsa competitività nella attrazione di risorse comunitarie

PB2 MPD2 Elaborare con un gestore unico il piano della mobilità PB2 MPD3 Viabilità cittadina

Mobilità – tempi di percorrenza – difficoltà generali Tempi delle decisioni Il trasporto su gomma è servitù, occorre farlo diventare un’opportunità

PB2 MPD4 Assecondare lo sviluppo lineare della città provoca problemi di uso e di trasporto : è sostenibile?

PB2 MPD5 Bisogna far comprendere a tutti che le uniche opportunità di sviluppo strategico




provengono dal progetto del ponte sullo stretto. Queste opportunità vanno provate altrimenti ci saranno forti opposizioni dai cosiddetti “ambientalisti”

Costruiamo l’albero dei problemi Viene proposto una metodologia di “dedica” delle questioni emerse dalla SWOT, al fine di orientare gli obiettivi e le azioni riconoscendole all’interno del quadro delle progettualità presenti sul territorio, con una logica orizzontale e non gerarchica sui problemi, ma con una verifica dell’incidenza delle questioni emerse sulle tipologie di progettualità (di seguito relazione tra indici dei percorsi e progetti). Sinteticamente emerge che il tema delle infrastrutture e della mobilità di grande e piccola scala orientano tutte le azioni e gli obiettivi, che comunque in generale trovano già delle loro specifiche tematiche nei piani “in corso”, da verificare nel loro stato di attuazione e di previsione nel tempo del Piano Strategico di Messina. Altre direzioni e questioni emergenti confluiscono sulle progettualità “meno canoniche” che mettono in relazione il rapporto tra infrastrutture, ambiente e sviluppo sostenibile come tutela e promozione delle risorse naturali e paesaggistiche. Check list di incidenza progettualità/swot

• progettualità emergenti dal documento di diagnosi

1. Piano Borzì

2. Piano Samonà

3. Piano Urbani

4. Città Metropolitana dello Stretto : PB1 OPF2, PB1 OPF4, PB1 OPF7, PB1 MPD2

5. Area Metropolitana provinciale : PB1 OPF2, PB1 OPF7, PB1 OPF10, PB1 MPD2

6. Corridoi Paneuropei Multimodali di Trasporto : PB1 OPF2, PB1 OPF7

7. Corridoio Meridiano (c. di Suez – penisola iberica): PB1 OPF2, PB1 OPF7

8. Piattaforma Logistica Nazionale (Sicilia orientale – Calabria Meridionale) :

PB1 OPF2, PB1 OPF7, PB1 MPD2

9. Progetto del Ponte sullo Stretto : PB1 OPF3, PB1 OPF7, PB1 OPF8, PB1 OPF10, PB2 OPF4, PB2 OPF11, PB2 MPD5

10. Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità : PB1 OPF2, PB1 OPF7, PB1 OPF8,

PB1 OPF10, PB1 MPD2, PB1 MPD8, PB2 OPF4

11. Piano Territoriale Provinciale : PB1 OPF2, PB1 OPF3, PB1 OPF7, PB1 OPF8,




PB1 OPF10, PB1 MPD2, PB1 MPD8, PB2 OPF4, PB2 OPF6, PB2 OPF8

12. Piano Regolatore Comunale : PB1 OPF3, PB1 OPF6, PB1 OPF8, PB1 MPD1, PB1 MPD5, PB1 MPD7, PB2 OPF2, PB2 OPF4, PB2 OPF5

13. Piano Urbano della Mobilità : PB1 OPF2, PB1 OPF3, PB1 OPF8, PB1 MPD5, PB2

OPF1, PB2 OPF2, PB2 OPF3, PB2 OPF4, PB2 OPF5, PB2 OPF11, PB2 MPD2, PB2 MPD3, PB2 MPD4

• progettualità emergenti dalla partecipazione

1. Parchi servizio centri turistico – direzionali : PB1 OPF4, PB1 OPF6, PB2 OPF7

2. Aeroporto del Mela : PB1 OPF2, PB1 OPF7, PB1 OPF10

3. Svincolo Gravitelli : PB1 OPF8

4. Tutela dei sistemi agrario – forestali : PB1 OPF1, PB1 OPF4, PB1 MPD1, PB1

MPD3,

PB2 OPF1, PB2 OPF8

5. Riprogettazione della fiera : PB1 OPF6, PB2 OPF6

6. Pedonalizzazione del centro urbano : PB1 OPF6

7. Parcheggi di interscambio : PB2 OPF4

8. Nuova stazione FFSS : PB2 OPF4

9. Salvaguardia dei 48 villaggi della fascia periurbana : PB1 OPF1, PB1 OPF4,

PB1 MPD1, PB1 MPD3, PB1 MPD7, PB2 OPF1, PB2 OPF8

10. Sviluppo della rete commerciale : PB1 OPF6, PB2 OPF7

11. Sviluppo delle aree produttive : PB1 OPF4, PB2 OPF7

12. Tutela della fascia costiera : PB1 OPF3, PB1 MPD1, PB1 MPD3, PB1 MPD7, PB2 OPF2

13. Recupero aree dismesse : PB1 OPF4, PB1 OPF5




3° INCONTRO

Il terzo incontro ha affrontato i temi previsti per la fase di ascolto del terzo percorso bandiera, Messina città – porto. Come per i precedenti percorsi, gli obiettivi del terzo incontro erano:

� delineare le questioni e le progettualità emerse dal documento di diagnosi;

� riportare le questioni e le progettualità raccolte nella fase partecipativa della prima sessione;

� completare, con ulteriori interventi partecipativi, il quadro delle questioni e delle progettualità iniziato nella prima sessione;

� evidenziare, tramite l’analisi SWOT, le opportunità-punti di forza e le minacce-punti di debolezza che gli stakeholders presenti hanno individuato

� costruire, partendo dalle risultanze della SWOT, l’albero dei problemi

L’incontro è stato strutturato per sessioni successive :

� momento informativo : l’assistenza tecnica ha illustrato in maniera sintetica le tematiche relative al terzo percorso bandiera, emergenti dal documento di diagnosi;

� momento partecipativo : gli attori coinvolti hanno contribuito ad incrementare le questioni e progettualità della prima sessione; a individuare gli elementi dell’analisi SWOT; a costruire l’albero dei problemi collocando i risultati della SWOT vicino alle progettualità del quadro dei problemi;

Di seguito si riprende la trascrizione puntuale dei contributi dei singoli partecipanti rispetto al III percorso bandiera: Messina Città-Porto.

• Il tavolo si è giovato della presenza di n.45 stakeholders, di un intervento strutturato su invito del dirigente dell’Autorità Portuale.

• Tutti gli interventi sono stati verbalizzati; è stato consegnato depositato un documento sul tema da parte di un’associazione locale.

Percorso Bandiera 3 Messina città - porto Dalla fase di ascolto del 10/03/2009 (questioni e progettualità aggiunte alla fase di ascolto del 09/02/2009) N. QUESTIONI PROGETTUALITA’ 1 Il recupero del waterfront sud è

strategico per il recupero e lo sviluppo della città. Continuità con il waterfront nord che dalla fiera si estende all’Annunziata.

Metropolitana dello stretto in due fasi ; collegamento territoriale dello stretto (Villa S.G. , Papardo, centro e zone sud)




Il porto connesso alla fruibilità urbana : risorsa per la città

2 Potenziale “sovrapposizione” non favorevole fra l’aeroporto dello stretto e quello del Mela che ne potrebbe inficiare lo sviluppo

3 Decongestionamento delle vie di uscita dalla città verso nord : via Consolare Pompea e via Nuova Panoramica. Realizzazione svincolo torrente fiumara guardia

Realizzazione svincolo fiumara Guardia e non in corrispondenza del torrente Annunziata : decongestionamento della via consolare pompea e via nuova panoramica (nord città)

4 Riappropriazione del ruolo portante del polo fieristico nelle attività produttive di Messina anche in funzione di Messina città – porto

Progettazione di una sede moderna e qualificata per il nuovo polo fieristico ( il PRG colloca il QF nell’area dell’ex Sanderson) con affaccio a mare nella zona sud

5 Viabilità dedicata ai centri commerciali della zona sud con la realizzazione di una bretella parallela alla tangenziale fra gli svincoli di Tremestieri e S. Filippo, il tutto oltre la via del mare che costituisce l’unica attrattiva alla SS 114

6 Riqualificazione dei forti, dei monumenti, delle aree panoramiche, dei parchi, ecc. favorendo la nascita di cooperative turistiche legate ai tour operator che forniscano mezzi, guide, traduttori, ecc. Convenzioni con operatori commerciali e ristoranti

7 Potenziamento delle infrastrutture portuali turistiche con incentivazione dei porti canali già previsti nel PRG, a nord alla foce del torrente Tono e a sud alla foce del torrente Giampileri, dotandoli di servizio carburante, acqua, manutenzioni meccaniche, ritiro acque nere, raccolta differenziata, raccolta oli esausti

8 Che fine ha fatto il piano strategico della zona falcata? Museo marino Via del mare Progettare la fruizione dello stretto insieme ai comuni della sponda calabrese (area integrata ? ) Tram fino a torre faro

9 Compatibilità del porticciolo “Marina Guardia” inserito nel PRUSST, con la previsione della portualità turistica prevista nel Piano Regolatore Portuale Sovrapposizione delle previsioni progettuali sul territorio. Sostenibilità ambientale di più




urbanizzazioni similari contigue 10 Limiti e attraversamenti nel rapporto tra città e

mare: 1) corridoi stradali ex fiumare 2) aree ampie del parco ferroviario della stazione marittima 3) manufatti architettonici stazione marittima (passaggi pedonali verso zona falcata) 4) compatibilità tra crocerismo e fruizione effettiva da parte di tutti

11 Come si concilia l’ipotesi di dismissione della stazione marittima e centrale con lo spostamento più a sud in previsione delle opere connesse al ponte con la interportualità del porto

12 Spostare la fiera nella zona sud 13 PB3 Questione punto 6 (ascolto I sess.)

Riequilibrio tra mare e ambiti degradati Preliminare di intesa RFI, comune, Autorità Portuale del 19/01/2009

14 Piano del Marketing Territoriale “modello water city” 15 Caratterizzazione dell’aeroporto del Mela come Hub

cargo per florovivaismo, voli charter per l’area mediterranea (con preferenza per il nord Africa), collegamenti interregionali di corto e medio raggio e con le isole minori ( in modo tale da garantire frequenze di 3-4 gg per tutte le destinazioni con il medesimo operatore, oltre che una alternativa a Catania, Palermo e Trapani)

16 Turismo crocieristico che non ha specifiche attrattive e alternative che possano allettare le migliaia di visitatori

17 Assoluta inadeguatezza dell’offerta nautica turistica con carenza di porticcioli e servizi

18 Parco culturale Salvatore Quasimodo in via Croce Rossa 81 dove egli visse dall’età di otto anni sino all’età di venti anni strutturando la sua educazione e formazione basilare




Dalla partecipazione SWOT del 24/02/2009 PB1 OPF1 : Percorso Bandiera 1 Opportunità e Punti di Forza PB1 MPD1 : Percorso Bandiera 1 Minacce e Punti di Debolezza

N. Opportunità – punti di forza PB3 OPF1 Grande potenzialità dell’area dell’attuale quartiere fieristico

- emergenze architettoniche, vegetazionali e paesaggistiche - fruibilità immediata nel rapporto con il mare

PB3 OPF2 Opportunità : - autostrada del mare - turismo crocieristico - parchi marini - ittiturismo

punti di forza : - cantieristica - paesaggio - ecosistema - fondi comunitari (life +)

PB3 OPF3 RFI anche oggi è disponibile ad attuare, compatibilmente con le proprie direttive interne e con le specificità della sua missione sul territorio, ad ogni possibile accordo/intesa che possa rivalutare il contesto urbano della città di Messina, attraverso una dismissione di aree ed edifici non più afferenti all’esercizio ferroviario

PB3 OPF4 Affaccio come opportunità per riprogettare l’interno. Comprendere l’interno per mostrarsi all’esterno

PB3 OPF5 Patrimonio architettonico - paesaggistico Mobilità (ferro-gomma-aria-acqua) Unicità della morfologia del territorio (sistema fiumare-colline-waterfront)

PB3 OPF6 Individuazione, progettazione e realizzazione di luoghi di aggregazione sociale – piazze – connesse ad un sistema di mobilità non motorizzata : percorsi pedonali/ciclabili


PB3 MPD1 Mancanza di una visione unica, di una “cornice” Incapacità di una gestione contemporanea delle emergenze e della programmazione Mancanza di senso di appartenenza

PB3 MPD2 Minacce : ponte sullo stretto Mancanza di infrastrutture Messina è una città porta Punti di debolezza : presenza RFI e area militare Approdi imbarcaderi privati (S. Francesco e Molo Norimberga) Mancanza di intraprendenza economica Zona falcata piena di attività abusive e in contrasto con città e porto

PB3 MPD3 Traghettamento treni FFSS come viene affrontato? Non è previsto a Tremestieri PB3 MPD4 Per la riqualificazione del quartiere fieristico :

- lentezza nelle decisioni - mancato coordinamento fra i diversi enti e istituzioni




- degrado fisico delle strutture

Costruiamo l’albero dei problemi Per sintetizzare quanto emerso dalla SWOT, si incrociano le uscite riferite con gli indici (PB3/OPF1…) di cui si è data definizione con la partecipazione, con le progettualità “materiali” (canoniche/doc.di diagnosi – non canoniche/ascolto), al fine di valutare l’incidenza di alcune progettualità nelle problematiche emerse, ma anche le interferenze di più progettualità sulla stessa problematica. Ciò aggiunge un’ulteriore lettura allo scenario tendenziale (riferibile nella cartografia connessa ai percorsi proposti dalla commissione 1), arricchendolo delle altre azioni di trasformazione sul territorio, alcune delle quali ancora riferibili anche ad altri piani di interesse (PRUSST, Piani di Risanamento etc etc); di seguito la matrice riferita al percorso Messina Città-porto.

MATRICE incidenza _Progettualità/Swot PB3 OPF1

PB3 OPF2

PB3 OPF3

PB3 OPF4

PB3 OPF5

PB3 OPF6

PB3 MPD1

PB3 MPD2

PB3 MPD3

PB3 MPD4

Progettualità

Documento di diagnosi

Ambiti di Risanamento o Riqualificazione del quartiere Tirone o Riqualificazione dei forti umbertini o Istituzione del Parco dei Peloritani o Riqualificazione Tono-Mortelle o PPE Capo Peloro o Tutela della costa di S. Margherita o PRG ASI APQ RFI-Comune-Autorità Portuale PIAU o o Metropolitana del mare PTP o Progetto del ponte sullo stretto o o PRTM o o o Metroferrovia o PRP o o o PRG comunale o o PUM o o o

Ascolto

Riqualificazione del waterfront o o o Svincolo Gravitelli Nuova stazione FFSS o o Azioni di supporto al crocierismo o Riprogettazione della fiera o o Pedonalizzazione del centro urbano o Razionalizzazione dell’accessibilità o Parchi servizio turistico-direzionali o Parcheggi di interscambio o




COMMISSIONE 2: LE INFRASTRUTTURE IMMATERIALI DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE. 1° INCONTRO

I lavori del tavolo tematico dedicato all’analisi delle Infrastrutture Immateriali della Ricerca e dell’Innovazione sono stati articolati in due distinte sessioni:

1) una prima sessione di brain storming in cui, dopo un breve giro di presentazioni e la somministrazione di alcuni spunti di riflessione, si è scelto di lasciare libero spazio all’esposizione dei punti di vista dei partecipanti in relazione all’argomento in analisi;

2) una seconda sessione, metodologicamente più “rigida”, indirizzata alla costruzione di una matrice SWOT (punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce) secondo il metodo partecipativo. In questa fase la proposta è stata quella di guardare al tema in una duplice ottica:

• la relazione dell’innovazione e della ricerca con il sistema imprenditoriale (R&S e imprese)

• l’attuale e il potenziale impatto dell’innovazione e della ricerca sul livello della qualità della vita (R&S e cittadini).

Tutti gli attori sono stati, dunque, chiamati a descrivere le proprie percezioni rispetto ai punti chiave della SWOT. Si è poi preceduto a rendere note le singole percezioni a tutto il gruppo, che, tramite la discussione e il confronto, è arrivato ad esprimere un parere congiunto e, quindi, a dare forma ad una percezione collettiva su ogni voce individuata.

Di seguito si riporta la matrice SWOT, in cui sono stati trascritti fedelmente i punti di forza e debolezza, le opportunità e le minacce così come identificati individualmente dai membri della commissione in sede di incontro. Nella seconda parte del documento si tenta, invece, di sistematizzare e sintetizzare le singole voci, con l’obiettivo di tracciare un quadro più generale delle principali questioni emerse e di ricondurre le singole opinioni a dei macro-ambiti, che rappresentino gli aspetti che la collettività percepisce come più rilevanti sul tema innovazione e ricerca.




La matrice SWOT

Punti di Forza

Punti di Debolezza

� Posizione centrale e strategica nel

Mediterraneo, specialmente in relazione alla portualità e quindi alle funzioni commerciali, crocieristiche, diportistiche, cantieristiche e delle imbarcazioni da diporto (X 2)

� Patrimonio di conoscenza � Presenza del CNR (X 2) � Ruolo di punta del CNR ITAE in ambito

internazionale � Attività di ricerca del CNR ITAE su

tecnologie specifiche (idrogeno, celle a combustibile)

� Dialogo, tramite esperienze di corsi post-diploma, fra scuola e CNR (X 3)

� Presenza di un’università che rappresenta molti settori

� Patrimonio paesaggistico e culturale del territorio

� Insufficiente comunicazione da parte e fra

gli istituti di ricerca (X 2) � Mancanza di correlazioni fra gli studi che

vengono condotti � Mancata diffusione del patrimonio di

conoscenza � Assenza di trasferimento della conoscenza � Carenza di interazione fra istituti di

ricerca, scuole e università e istituzioni pubbliche (X 3)

� Mancanza di continuità nel dialogo fra CNR e scuola

� Carenza della ricerca applicata e inadeguatezza degli stimoli in direzione di un eventuale sviluppo della stessa da parte delle imprese

� Mancanza di punti di connessione strutturati fra imprese locali e enti di ricerca (in particolare CNR)

� Collaborazioni fra imprese locali e enti di ricerca legate solo a singole progettualità

� Carenza del sistema di formazione professionale e del sistema imprenditoriale che non assorbe le professionalità formate

� Assenza di forme di collaborazione fra scuole e mondo imprenditoriale

� Scarso interesse da parte delle PMI all’assunzione di personale altamente qualificato

� Mancanza di una traduzione dell’innovazione in benefici per la collettività (x 2)

� Inesistenza di una rete

� Eccessiva complessità burocratica delle istituzioni comunali, provinciali e regionali (X 3)

� Mancanza di dialogo e di collaborazione fra le istituzioni

� Mancanza di iniziativa imprenditoriale � Scoraggiamento nell’intraprendere attività

imprenditoriali, anche a causa della lentezza burocratica

� Visione a “corto raggio” degli amministratori in relazione allo sviluppo e




alle sue ricadute � Insufficienza delle infrastrutture (assenza

dell’aeroporto, collegamenti ferroviari carenti per trasporto passeggeri e merci, condizione disastrosa della linea autostradale Sa-Rc), che implica costi troppo elevati per il trasferimento dei prodotti del luogo

� Autorefenzialità degli attori � Scarsa attenzione al patrimonio culturale � Disinteresse da parte dei giovani nei

confronti delle problematiche inerenti allo sviluppo futuro della città

Opportunità

Minacce

� Centralità geografica, anche in chiave

Euro mediterranea � Disponibilità di fonti finanziarie (PON,

FESR, FSE) per la ricerca e l’industria � Messa a sistema dell’Area dello Stretto

� Possibilità di sviluppare un centro di

ricerca di eccellenza per il mediterraneo � Sviluppo di reti � Nascita di un polo tecnologico per le

energie innovative (X 3) � Ricerche del CNR sulle energie innovative � Incremento dell’applicabilità delle

scoperte scientifiche � Potenziamento delle attività di design

legate alla nautica � Istruzione e formazione: potenziamento

del capitale umano delle nuove generazioni

� Sviluppo di una cultura d’impresa (X 2) e di una cultura dell’ “ingegno imprenditoriale”

� Possibilità di insediamenti di azienda extra-locali in collegamento con le attività di ricerca svolte dal CNR

� Presenza di aree dismesse che potrebbero essere riqualificate e riattrezzate

� Altissimi valori paesaggistici che interfacciati con gli studi sulle energie pulite e rinnovabili condotti dal CNR si prestano a favorire uno sviluppo compatibile

� Realizzazione di un quartiere culturale urbano evoluto (X 2) o di un’industria

� Fuga dei giovani dal territorio � Perdita del patrimonio scientifico-

conoscitivo � Perdita di quelle che vengono definite

“ultime opportunità” (in termini di risorse umane, finanziarie e culturali)

� Problematicità nel trasferimento di idee a causa della carenza di risorse finanziarie

� Esodo dei partner industriali � Forte concorrenza nazionale e

internazionale nei settori tipici (edilizia e cantieristica) e nel settore energetico

� Discontinuità nella governance � Disinteresse delle istituzioni cittadine � Infiltrazioni mafiose




creativa � Creazione e sviluppo di un sistema

turistico ambientale-culturale (X 3) � Ampliamento dell’offerta delle strutture

ricettive nel settore turistico, che potrebbe costituire una spinta propulsiva per l’innovazione (ad esempio, una maggiore diffusione degli agriturismi, che per definizione offrono prodotti di qualità più elevata, potrebbe incentivare l’innovazione nel campo agricolo)

Alcune riflessioni Punti di Forza Durante i lavori della commissione è emerso che la Città di Messina dispone, almeno dal punto di vista teorico, dei principali presupposti necessari al soddisfacimento dei requisiti richiesti, in termini di sviluppo delle conoscenze e delle competenze, dalla Strategia di Lisbona alle economie più avanzate. Infatti, oltre che il riconoscimento dell’eccezionalità della posizione in cui la Città è collocata, in termini di centralità e strategicità rispetto al Mar Mediterraneo, sono stati individuati punti di forza tutti ascrivibili in due macro-ambiti:

1. L’esistenza nel territorio di un ricco patrimonio della conoscenza, inteso nel senso più ampio del termine; quindi conoscenza non solo scientifica (CNR, Università) ma anche culturale e paesaggistica

2. L’ampia disponibilità di capitale umano che, in sistemi ormai basati sull’economia della conoscenza, costituisce la fonte e, allo stesso tempo, il principale fattore propulsivo dell’innovazione, delle competenze e più in generale dello sviluppo.

Punti di debolezza Per quanto riguarda i punti di debolezza, essi si suddividono sostanzialmente in due gruppi:

1. un primo gruppo costituito da debolezze più generiche legate alla realtà messinese ed, in particolare, alle carenze delle istituzioni (complessità burocratica che ostacola i processi e assenza di prospettive a lungo termine nelle visioni di sviluppo degli amministratori) e alla fragilità e incostanza (giustifiata e non) dell’iniziativa imprenditoriale;

2. un secondo gruppo identificabile facendo riferimento ad una generale “mancanza di sistema”, che trova declinazione essenzialmente in due direttive:




• la mancanza di sistema interna al campo della ricerca (insufficiente

comunicazione fra gli istituti di ricerca, mancanza di correlazione fra gli studi che vengono condotti)

• la mancanza di sistema nella connessione del campo della ricerca con la realtà imprenditoriale locale, la cui natura è caratterizzata dall’occasionalità e legata unicamente a singole e specifiche progettualità, e con la cittadinanza, che non sembra trarre alcun tipo di vantaggio dai processi innovativi e dalle scoperte scientifiche.

Opportunità In relazione alle opportunità, ciò che si evince con maggiore chiarezza è che particolarmente sentita dagli attori locali è l’opportunità di mettere a sistema le risorse scientifiche e imprenditoriali, creando una rete organizzata e capillare. Le opportunità vengono, dunque, prevalentemente interpretate come visioni e strategie di sviluppo, come elementi endogeni al territorio, e non come fattori che potrebbero essere colti all’esterno dell’ambito territoriale a vantaggio dello stesso. Questa considerazione vale per tutte le voci elencate, ad eccezione:

1. della posizione geografica favorevole che, oltre che riconosciuta come un elemento positivo dato (punto di forza), viene, dunque, anche contestualizzata in un’ottica di futuro sviluppo potenziale e di “sfruttamento” prospettico;

2. della disponibilità di fondi;

3. e, in parte, della messa a sistema dell’Area dello Stretto, che in realtà potrebbe anche essere vista come una possibile evoluzione codeterminata dalle strategie intraprese all’interno della Città.

Minacce Infine le minacce, che possono essere ricondotte prioritariamente a tre ordini di questioni:

1. l’eventualità di perdere gli attuali punti di forza. In particolare, si teme che la mancata valorizzazione del capitale umano e del patrimonio della conoscenza possa inasprire il fenomeno già presente della fuga dei cervelli e delle eccellenze industriali, determinando un indebolimento irreversibile delle possibilità di miglioramento e di sviluppo;

2. il malgoverno delle istituzioni

3. il sistema competitivo globale.




2° INCONTRO

La seconda sessione di lavori era finalizzata all’individuazione degli obiettivi specifici nell’ambito oggetto d’attenzione per consentire la definizione delle strategie e successivamente l’identificazione di linee progettuali più specifiche.

La sessione di lavori ha preso avvio con la condivisione dell’insieme di problematicità afferenti l’ambito, individuate nel corso del precedente incontro, ha analizzato le connessioni esistenti tra i diversi aspetti problematici per poi focalizzarsi sugli obiettivi da perseguire nell’ottica di intervento rispetto a dette problematicità.

Output finale dell’incontro, e base di riflessione per il prossimo incontro del tavolo è costituito dall’elaborazione dell’albero dei problemi da un lato e di quello degli obiettivi dall’altro. A partire da quest’ultimo nel corso del prossimo incontro si procederà a definire e condividere le linee di intervento prioritarie e le azioni da mettere in campo secondo un ordine di priorità, urgenza e fattibilità.

La presente nota ricostruisce brevemente i principali passaggi sviluppati nel corso dell’incontro e gli output definiti. Problemi ed obiettivi vengono qui riportati fedelmente così come espressi dai partecipanti mentre l’assistenza tecnica ha provveduto sulla base delle riflessioni sviluppate in seno al tavolo a ricostruire le connessioni di causa effetto esistenti sia tra le problematicità che tra gli obiettivi.

Metodologia

Dal punto di vista metodologico il confronto si è valso dell’ ausilio di una metodologia specifica, il GOPP (Goal oriented project planning) con la quale i partecipanti sono stati guidati nell’identificazione degli obiettivi. Dapprima è stato chiesto a ciascun partecipante un contributo nell’individuazione degli obiettivi specifici, poi ciascun obiettivo è stato discusso in forma plenaria.

L’albero dei problemi

La sessione di lavori ha preso avvio dalla condivisione dell’analisi swot. L’attenzione dei partecipanti è stata indirizzata verso i punti di debolezza rivisti in forma di problematicità. Il tavolo ha lavorato dapprima nel dettagliare i problemi e raggrupparli per tematismi. L’assistenza tecnica ha poi provveduto a ricostruire i nessi di causa effetto esistenti, formulando l’albero dei problemi. I partecipanti hanno individuato due ordini di problematicità: un primo, legato alla situazione specifica del sistema ricerca e innovazione che si sostanzia nella difficoltà della ricerca prodotta sul territorio nel trovare applicazione nel e per il territorio stesso, e quindi nel tradursi in benefici per la collettività in generale e per il sistema imprenditoriale in particolare; un secondo, costituito invece da debolezze più generiche ed in particolare riferito alle carenze delle istituzioni (complessità burocratica che ostacola i processi e assenza di prospettive a lungo termine nelle visioni di sviluppo degli amministratori) e alla fragilità e incostanza (giustifiata e non) dell’iniziativa imprenditoriale.




Come già anticipato, il problema di fondo è stato individuato nella difficoltà di tradurre l’innovazione prodotta in benefici per la collettività e appare indissolubilmente legato alla difficoltà di “fare sistema” fra mondo della ricerca e sistema città da un lato e mondo della ricerca e mondo imprenditoriale dall’altro. In particolare, tale problema sembra avere una duplice declinazione:

• L’esistenza di un patrimonio di conoscenze importante ma non diffuso e valorizzato a beneficio della collettività

• L’inadeguatezza degli stimoli all’appropriazione dei risultati della ricerca e quindi alla traduzione della ricerca in innovazione da parte del sistema imprenditoriale e del sistema città.

A ciascuna famiglia sono state attribuite criticità specifiche, come di seguito schematizzato. In sintesi, quello che il tavolo ha messo in luce con più evidenza è che la mancata valorizzazione del patrimonio di conoscenze è imputabile ad una difficoltà nel mettere a sistema la ricerca, focalizzandola su aspetti di rilievo rispetto alle specificità territoriali, legandola quindi al territorio, e renderla fruibile all’esterno. Le difficoltà di trasferimento dei risultati della ricerca al sistema impresa vengono invece imputate alla mancanza di un collettore di interessi, di un momento stabile di confronto tra le due realtà, da un lato e ad una debolezza del sistema imprenditoriale in senso lato e nello specifico rispetto alla capacità di fare innovazione e/o di assorbire competenze dall’altro.




- Non vi è una progettualità di ricerca comune legata al

territorio - Enti di ricerca, scuole, università ed istituzioni pubbliche

non comunicano - La conoscenza non viene trasferita e diffusa - Gli Istituti di ricerca faticano nel comunicare la loro attività

all’esterno - L’interazione tra Enti Pubblici di ricerca e mondo della

scuola è sporadica, non continua

- Non esiste una regia, un connettore di interessi tra tessuto imprenditoriale e settore della ricerca

- Non ci sono punti di connessione strutturati tra imprese locali ed enti di ricerca

- La collaborazione tra enti di ricerca e imprese è legata solo a singole progettualità

- Vi è una difficoltà culturale nel creare esperienze di spin-off - La ricerca applicata è carente - Scarso interesse da parte delle Pmi all’assunzione di

personale altamente qualificato - Iniziativa imprenditoriale bassa

Accanto a questi problemi specifici come anticipato sono stati identificati alcuni vincoli propri del sistema città di Messina nel suo complesso che in quanto tali rappresentano una problematicità indiretta di cui si dovrà tenere conto in fase progettuale come possibile vincolo all’applicabilità della strategia definita.

- Visione a corto raggio degli amministratori in relazione allo

sviluppo e alle sue ricadute - Le istituzioni non collaborano tra loro - Eccessiva complessità burocratica delle istituzioni - Lentezza burocratica che scoraggia le iniziative

imprenditoriali - Autoreferenzialità degli attori

Il patrimonio di conoscenze

non è valorizzato

Carenze istituzionali

Inadeguati stimoli in

direzione dello sviluppo in impresa della

ricerca applicata

Carenza infrastrutturale




Di seguito si riporta l’albero dei problemi ricostruito.

L’albero degli obiettivi

Gli attuali elementi di problematicità sono stati trasposti in forma positiva e riformulati come obiettivi da raggiungere. Ai singoli partecipanti è stato chiesto di individuare l’obiettivo prioritario, l’assistenza tecnica ha poi provveduto a suddividere gli obiettivi citati tra obiettivi generali ed obiettivi operativi da perseguire attraverso l’identificazione di linee progettuali. L’insieme di obiettivi così definito rappresenta quindi il quadro entro il quale verranno individuate le azioni progettuali specifiche.

Gli istituti di ricerca faticano nel comunicare le loro attività all’esterno

Il patrimonio di conoscenze non èvalorizzato

La conoscenza non viene trasferita e diffusa

Istituti di ricerca, università, scuole e istituzioni pubbliche non comunicano

L’interazione tra EPR e mondo della scuola è sporadica non continua

Ricerca applicata carente

Collaborazione tra imprese ed enti locali di ricerca èlegata solo a singole progettualità

Non ci sono punti di connessione strutturati tra imprese locali e enti di ricerca (in particolare CNR)

Inadeguati stimoli in direzione dello sviluppo in impresa della ricerca applicata

Scarso interesse da parte delle PMI all’assunzione di personale altamente qualificato

L’innovazione non viene tradotta in benefici per la collettività

Iniziativa imprenditoriale bassa

Non esiste una “regia”, un connettore di interessi fra tessuto imprenditoriale e settore della ricerca

Non vi è una progettualità di ricerca comune legata al territorio

Vi è una difficoltàculturale nel creare esperienze di spin-off

La ricerca non è tradotta in innovazione all’interno dell’impresa




Riguardo agli obiettivi riportati che, come detto, rappresentano la trasposizione fedele di quelli indicati dai partecipanti all’incontro, risulta doveroso in questa sede mettere in luce alcune sfumature dei ragionamenti fatti che non sono stati catturati formalmente dalla metodologia adottata, ma che necessitano di una specificazione nell’ottica di dare completezza al quadro fin qui delineato. Nella parte iniziale dell’incontro, opinione comune alla maggior parte dei partecipanti era che fosse compito dell’ente pubblico quello di fungere da connettore di interessi fra tessuto imprenditoriale e mondo della ricerca. In prospettiva di un superamento della visione “assistenzialistica” del processo di sviluppo, riconosciuta e più volte lamentata dagli stessi attori locali protagonisti dell’incontro, e con l’intento di rendere realmente effettivo nel tempo il consolidamento di una cultura d’impresa, con un conseguente rafforzamento del tessuto imprenditoriale, l’attenzione dei partecipanti è stata guidata sul concetto di “iniziativa privata”, che dovrebbe arrivare, con l’ausilio e l’appoggio dell’amministrazione locale ma non puntando unicamente sull’assistenza della stessa, a costituire il vero volano dello sviluppo. Rapportando questo ampio ragionamento alla dimensione ricerca-impresa è emerso, quindi, che obiettivo del piano non è soltanto fare in modo che “la ricerca trovi possibilità di sviluppo industriale” (si veda albero degli obiettivi), ma anche che le imprese agiscano in maniera pro-attiva nei confronti dei centri di eccellenza presenti, strutturando una solida domanda di innovazione, a cui il settore della ricerca possa dare efficace risposta.

“Classe creativa”attratta sul luogo

Imprenditori e professionisti stimolati a qualificare meglio le proprie attività

Studenti informati sulle possibilitàofferte dal territorio

Intelligenze stimolate ad attivarsi

Intelligenze coscienti delle proprie capacità e potenzialità

I risultati della ricerca trovano possibilità di sviluppo industriale

Studenti che rimangono a studiare in città

Università che sviluppano dottorati di ricerca in collaborazione con attività locali

Università che hanno corsi di qualità

Strutture immateriali di connessione tra imprese ed enti di ricerca presenti

Luoghi fisici ad alta intensità di saperi e conoscenze presenti

Le ricerche per il territorio e l’innovazione vengono comunicate e confrontate

Correlazione dei saperi e delle conoscenze

Esistenza di una Regia costante enti locali/ imprese e enti di ricerca

Sistemi stabili di cooperazione tra soggetti operanti nel trasferimento tecnologico esistenti

Esistenza di un quartiere creativo

OBIETTIVI GENERALI (benefici socio economici di lungo periodo)

OBIETTIVI OPERATIVI




Si rende necessaria una forte reciprocità fra mondo imprenditoriale e settore della ricerca che consenta agli enti di ricerca di sviluppare studi e progetti che siano coerenti con le potenzialità dell’industria locale e del sistema-città, ma anche di rispondere alle reali esigenze del territorio, che dovranno essere necessariamente espresse dalle imprese che agiscono al suo interno. A questo proposito è stato ipotizzata la nascita di un vero e proprio sportello presso i centri di ricerca che potrebbero offrire consulenza scientifica alle imprese che vi si rivolgono. In termini operativi, tali considerazioni hanno portato alla consapevolezza dell’opportunità di ragionare sull’eventuale identificazione di “piattaforme tematiche”, delimitate anche in specifici luoghi fisici, che siano strumentali ad una realizzazione concreta, ordinata e organica dell’interazione fra enti di ricerca e imprese. In ultimo, un’ulteriore riflessione è da rivolgere al sistema universitario locale, che nel lungo periodo dovrà, in parte superando i pregiudizi esistenti e in parte conferendo una qualità superiore ai corsi già attivi, muoversi verso un recupero della sua credibilità su scala nazionale. 3° INCONTRO

La terza sessione di lavori ha preso avvio dall’albero degli obiettivi delineato durante il precedente incontro e in seguito oggetto di riflessione da parte dell’assistenza tecnica nell’intento di riassumere efficacemente le esigenze e le priorità emerse, per indirizzare le successive discussioni su argomenti più specifici e conferire maggiore concretezza al percorso di individuazione delle azioni progettuali.

Si riporta di seguito l’albero degli obiettivi.




In particolare, l’assistenza tecnica ha provveduto a ricostruire le connessioni di causa-effetto esistenti fra gli obiettivi individuati dai partecipanti al secondo incontro e a suddividere gli stessi tra obiettivi generali ed obiettivi operativi, da perseguire attraverso l’identificazione di linee progettuali. Dall’analisi degli obiettivi operativi è emersa una certa convergenza degli attori territoriali rispetto a due specifiche strade che sarebbe auspicabile perseguire:

� Identificazione di “piattaforme tematiche”, delimitate anche in specifici luoghi fisici, che siano strumentali ad una realizzazione concreta, ordinata e organica dell’interazione fra enti di ricerca e imprese (trasferimento tecnologico) e ad una correlazione delle conoscenze

� Identificazione di politiche che permettano di valorizzare la ricerca svolta, qualificare il sistema dell’alta formazione, legandoli alle specificità territoriali, nell’ottica di potenziare il ruolo del sistema della conoscenza nel sistema città e “l’immagine” nel mondo di un’economia della conoscenza.

Sulla base di queste considerazioni, l’assistenza tecnica ha ritenuto opportuno far vertere l’attenzione dei partecipanti all’incontro del 10 marzo (terzo incontro) su alcuni servizi di un possibile connettore (inteso come luogo fisico e non), sull’evoluzione in atto nelle politiche

“Classe creativa”attratta sul luogo

Imprenditori e professionisti stimolati a qualificare meglio le proprie attività

Studenti informati sulle possibilitàofferte dal territorio

Intelligenze stimolate ad attivarsi

Intelligenze coscienti delle proprie capacità e potenzialità

I risultati della ricerca trovano possibilità di sviluppo industriale

Studenti che rimangono a studiare in città

Università che sviluppano dottorati di ricerca in collaborazione con attività locali

Università che hanno corsi di qualità

Strutture immateriali di connessione tra imprese ed enti di ricerca presenti

Luoghi fisici ad alta intensità di saperi e conoscenze presenti

Le ricerche per il territorio e l’innovazione vengono comunicate e confrontate

Correlazione dei saperi e delle conoscenze

Esistenza di una Regia costante enti locali/ imprese e enti di ricerca

Sistemi stabili di cooperazione tra soggetti operanti nel trasferimento tecnologico esistenti

Esistenza di un quartiere creativo

OBIETTIVI GENERALI (benefici socio economici di lungo periodo)

OBIETTIVI OPERATIVI




per i poli tecnologici in altri ambiti nazionali, e rispetto ad altre città che hanno scelto di fare della formazione avanzata volano di sviluppo, dettagliando tre esempi, diversi sia per storia e organizzazione che per localizzazione geografica: il caso dell’Emilia Romagna, quello della Città di Trento e quello del Parco scientifico e tecnologico del Molise.

L’incontro

Il dialogo fra gli attori del territorio è stato prevalentemente incentrato sulla possibilità di creare un polo tecnologico a Messina, sulle sue eventuali declinazioni e sui probabili filoni tematici. I presenti hanno invece dedicato meno attenzione, probabilmente per le competenze specifiche, agli aspetti legati alla qualificazione del sistema dell’alta formazione e ad una politica volta a valorizzare l’immagine di un’economia della conoscenza.

I partecipanti sembrano essere tutti concordi sull’idea che il primo passo verso la realizzazione del polo debba essere costituito dall’individuazione della fetta di mercato a cui esso dovrebbe rivolgersi e che il successo o meno del polo non dipende dal lavoro in sé dei centri di ricerca, ma dalla loro capacità di rispondere alle esigenze delle imprese e/o di collocarsi in un sistema ampio di relazioni tra enti di ricerca rispondendo ad una domanda latente.

Il confronto ha però anche messo in luce che, nonostante il polo tecnologico sia ormai da tempo oggetto di tavoli concertati da parte dell’amministrazione, degli attori economici e degli esponenti del campo della ricerca, non sembra che la città stia ragionando in maniera sistematica su quale possa essere la parte di domanda che il polo potrebbe soddisfare e quali i tematismi su cui concentrarsi. Su questi aspetti il tavolo si è diviso tra chi sostiene che il polo debba essere strettamente funzionale al trasferimento tecnologico e la scelta dei tematismi vada quindi legata ad un’approfondita conoscenza dei bisogni del sistema imprenditoriale, chi invece ritiene che mancando sul territorio la fase di industrializzazione e commercializzazione della ricerca il polo debba essere funzionale rispetto alla creazione di nuova impresa nata dalla messa in produzione di quanto realizzato in fase sperimentale nei laboratori. C’è chi quindi ipotizza un polo legato ad uno o più degli ambiti sui quali le strutture cittadine fanno attualmente ricerca (o che parte da uno di questi ambiti per poi estendersi progressivamente agli altri) e chi invece richiama alla necessità di un filo conduttore unico la cui individuazione è legata dai partecipanti, da un lato alla verifica della domanda da parte delle imprese dall’altro ad una precisa scelta di indirizzo politico.

In sede di incontro i più hanno indicato “il mare” o lo stretto come il filo rosso che dovrebbe guidare la scelta nonché come trait d'union fra i temi, c’è chi invece ha enfatizzato aspetti come il design industriale quale possibile filone di interesse per le imprese ed in particolare per il comparto nautico.

Gli attori concordano invece sulla necessità di definizione e costruzione del polo per moduli successivi.

Diversi sono i problemi cui si è fatto riferimento e che sembrano ostacolare il processo decisionale. Fra i più sentiti vi sono la difficoltà degli istituti di ricerca di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale a causa della scarsa conoscenza del sistema produttivo, e quella degli imprenditori nel “contestualizzare” le scelte imprenditoriali rispetto




agli indirizzi strategici, in particolar modo concernenti gli aspetti urbanistici, di lungo periodo da parte degli amministratori locali.

In conclusione, l’assistenza tecnica e gli attori hanno tentato di associare alle incertezze e alle perplessità sopra evidenziate delle possibili soluzioni e di tracciare delle azioni propositive che sarebbe opportuno intraprendere per arrivare a delineare la “forma” ottimale per il polo tecnologico:

• Innanzitutto si rende necessaria un’analisi di mercato che consenta di capire come il polo si collocherebbe all’interno della regione e che fetta di domanda andrebbe a soddisfare. Il tavolo converge sull’idea che il ragionamento sulle funzioni specifiche da insediare non possa che essere consequenziale rispetto a questa analisi;

• In secondo luogo, sarebbe opportuno aprire e consolidare un dialogo con il tessuto imprenditoriale presente. Parallelamente, viene evidenziata l’opportunità di ipotizzare un tavolo di confronto sistematico fra istituzioni, istituti di ricerca e rappresentanti d’impresa, prevedendo fin da subito agenda e tempistiche, con l’obiettivo di capire su quale asse posizionare la scelta delle piattaforme tematiche.

• Infine, sarebbe auspicabile sganciarsi dall’idea del polo tecnologico come “un’enorme struttura pubblica” e, almeno inizialmente, immaginarlo come una sorta di impresa in star-up e prevedere una gestione di tipo manageriale. Il polo dovrebbe in questo senso assumere progressivamente funzioni più articolate secondo un businessplan che ipotizzi moduli di implementazione successivi.

E’ stata sottolineata, inoltre, l’importanza di tenere in considerazione durante il percorso decisionale l’intera area dello Stretto e di mirare ad una distribuzione delle eccellenze nell’area vasta, puntando ad una complementarietà fra le attività di ricerca e innovazione delle due sponde, al momento ancora troppo debole se non del tutto assente.




COMMISSIONE 3: SERVIZI PER LO SVILUPPO LOCALE DEI TERRITORI.

1° INCONTRO

I lavori del tavolo tematico dedicato al tema servizi per lo sviluppo locale dei territori sono stati articolati in due distinte sessioni:

1) una prima sessione di brain storming in cui, dopo un breve giro di presentazioni, si è scelto di lasciare libero spazio all’esposizione dei punti di vista dei partecipanti in relazione all’argomento in analisi, nonché di comprendere il generale posizionamento sulla questione degli enti rappresentati;

2) una seconda sessione, metodologicamente più “rigida”, indirizzata alla costruzione di una matrice SWOT (punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce) secondo il metodo partecipativo. Tutti gli attori sono stati chiamati a descrivere le proprie percezioni rispetto ai punti chiave della SWOT. Si è poi preceduto a rendere note le singole percezioni a tutto il gruppo, che, tramite la discussione e il confronto, è arrivato ad esprimere un parere congiunto e, quindi, a dare forma ad una percezione collettiva su ogni voce individuata.

Di seguito si riporta la matrice SWOT, in cui sono stati trascritti fedelmente i punti di forza e debolezza, le opportunità e le minacce così come identificati individualmente dai membri della commissione in sede di incontro.

Nella seconda parte del documento si tenta, invece, di sistematizzare e sintetizzare le singole voci, con l’obiettivo di tracciare un quadro più generale delle principali questioni emerse.






Presenza di risorse immobili di pregio: patrimonio paesaggistico, naturalistico ed ambientale

Assenza di rete nel tessuto imprenditoriale – eccessivo individualismo

Fondi comunitari Competizione con il Nord Africa

Posizione geografica baricentrica nel Mediterraneo

Carenza di imprese rispetto al forte impiego pubblico

Turismo crocieristico Emigrazione giovanile verso altre località maggiormente competitive

Disponibilità di capitale umano opportunamente formato

Scarsa valorizzazione dei prodotti tipici locali e loro internazionalizzazione

Mediterraneo – sviluppo del nord Africa

Perdita di posizione rispetto alle città limitrofe

Presenza di un’offerta turistica variegata: mare, monti e prodotti tipici locali

Eccessiva burocratizzazione nel rapporto tra pubblica amministrazione ed imprese

Clima ottimale per la destagionalizzazione del turismo

Know how diffuso in città: Università e CNR

Difficoltà nell’accesso al credito

Disponibilità di spazi ed immobili

Carente cultura della sicurezza e della legalità

Città caratterizzata dal settore terziario pubblico poco permeabile alla crisi economica globale

Mancato trasferimento degli antichi mestieri alle giovani generazioni

Degrado delle periferie

Degrado delle coste Fenotipica apatia

esistenziale, stato di depressione




Alcune riflessioni:

L’analisi SWOT (vedi tabella) evidenzia una forte convergenza di visione tra i diversi attori sullo scenario futuro della città. In particolare:

Il punto di forza maggiormente percepito riguarda la dotazione di risorse immobili di pregio. Le risorse presenti sul territorio sono di diversa natura con una dislocazione su tutto il territorio. L’area si caratterizza per il diversificato e notevole pregio naturalistico, ambientale e paesaggistico che bene si integrano fra loro. Infatti, se da un lato predomina il paesaggio montano e collinare con la presenza dei monti Peloritani e Nobrodi, dall’altro la città si estende lungo 40 km di costa nello stretto di Messina.

Questo punto di forza rientra tipicamente nelle cosiddette risorse immobili e non è sufficientemente valorizzato soprattutto in termini turistici. Affinché tale risorsa possa essere mobilitata a fini di sviluppo è auspicabile un’azione di riqualificazione che interessi l’intera area costiera e le periferie.

Altro punto di forza ritenuto prioritario fa riferimento alla posizione baricentrica nel mediterraneo della città nonché strategica in quanto centrale tra il continente europeo e quello africano. In tale contesto geografico la città è dotata di importanti infrastrutture materiali di collegamento (porto, autostrade, ferrovia) ed immateriali di ricerca e servizi (Università, CNR).

Questa posizione strategica, se opportunamente valorizzata, potrà contenere le minacce maggiormente percepite nel corso dell’incontro che fanno riferimento rispettivamente alla crescente competizione territoriale del nord africa ed in particolare dell’area magrebina e perdita di posizione rispetto alle città limitrofe.

Altro punto di forza della città e senz’altro la presenza dell’Università e dei centri di ricerca presenti in città che rappresentano una grande potenzialità ai fini dello sviluppo in quanto una “maggiore integrazione tra i vari centri di ricerca e tra queste e il territorio” favorirebbe l’incontro tra sapere tecnico – scientifico ed economie locali specializzate. Ciò permetterebbe inoltre di “formare nuove professionalità” ed attenuare l’emigrazione giovanile che rappresenta di fatto una minaccia per lo sviluppo futuro della città di Messina.

A tali punti di forza si contrappone il maggior punto di debolezza percepito dagli attori presenti alla commissione che fa riferimento all’assenza di rete nel tessuto imprenditoriale – eccessivo individualismo. Tale punto di debolezza diviene ancor più grave se letto assieme agli altri punti di debolezza che sottolineano la carenza di imprese rispetto al forte impiego pubblico e all’ eccessiva burocratizzazione nel rapporto tra pubblica amministrazione ed imprese. Le imprese a Messina denunciano anche l’eccessivo costo del denaro e la difficoltà all’accesso al credito. Nel complesso tali punti di debolezza creano la percezione di una assenza di sicurezza da intendere in senso ampio, non solo come legalità (pur avvertendosi una insufficiente cultura della legalità), ma anche e soprattutto come “certezza/stabilità” quale pre-condizione per l’attivazione di iniziative in grado di guardare al futuro: esiste un diffuso senso di precarietà ed un certo pessimismo.

Non mancano di certo le opportunità per lo sviluppo della città che gli attori presenti intercettano nella nuova programmazione dei fondi strutturali e soprattutto nello sviluppo




del turismo crocieristico legato alla valorizzazione delle risorse endogene come ad esempio l’integrazione tra i prodotti tipici locali e le risorse culturali e naturalistiche.

2° INCONTRO

La seconda sessione della commissione dedicata al tema Servizi per lo sviluppo locale dei territori ha avuto modo di continuare il lavoro avviato nel corso del primo incontro in cui i partecipanti hanno disegnato, mediante uno strutturato processo partecipativo, l’analisi swot dell’ambito di policy preso in esame. In particolare, nel corso del secondo incontro si sono restituite al gruppo di lavoro le risultanze della prima sessione (cfr. verbale della prima sessione di incontro della commissione), si è condivisa la swot partecipata focalizzando l’attenzione sui punti di debolezza trasformandoli in problemi relativi all’ambito di policy preso in esame. Successivamente la commissione ha operato per individuare gli obiettivi che rappresentano le soluzioni in risposta al problema strutturato. Il presente documento rappresenta la struttura dell’albero dei problemi (figura 1), riportati fedelmente così come espressi dal tavolo di lavoro, e lo speculare albero delle soluzioni (figura 2), elaborato dall’assistenza tecnica sulla base delle indicazioni espresse sugli obiettivi.

Metodologia

Dal punto di vista metodologico il confronto si è valso dell’ ausilio di una metodologia specifica, il GOPP (Goal oriented project planning) con la quale i partecipanti sono stati guidati nell’identificazione dei problemi e degli obiettivi. Dapprima è stato chiesto a ciascun partecipante un contributo nell’individuazione dei problemi ed obiettivi specifici, poi ciascun obiettivo è stato discusso in forma plenaria.

L’assistenza tecnica ha poi provveduto a ricostruire i nessi di causa effetto esistenti, formulando l’albero dei problemi e delle soluzioni.




Figura 1 Albero dei problemi

L’assenza di reti limita la competitività

Gli imprenditori faticano ad aprirsi al mercato globale e ad individuare

adeguate strategie

Scarsa valorizzazione dei prodotti tipici locali e

specializzazioni dei territori - mancanza di

internazionalizzazione

Ruolo limitato delle

associazioni di categoria nelle

decisioni politiche

Difficoltà ad accedere al credito

Assenza di rete fra

mondo della ricerca ed imprese

Assenza di rete nel tessuto

imprenditoriale – eccessivo

individualismo

Eccessiva burocratizzazione e asimmetria

informativa fra i diversi enti locale

Carenza di servizi a

supporto delle imprese nella zona sud della città (aree di insediamento produttivo e parcheggi)

Scarsa cultura imprenditoriale

Apatia esistenziale e stato di

depressione

Eccessiva aspettativa verso l’impiego pubblico

Insicurezza e assenza di una

cultura della legalità e della certezza dei

diritti

Mancato orientamento

rivolto ai giovani

Carenza di investimenti in

innovazioni e servizi

Carenza di infrastrutture

di città

L’impresa diffusa non cresce




Figura 2 Albero delle soluzioni

Incentivare il network fra le imprese per renderle

maggiormente competitive

Attivare alta formazione rivolta agli imprenditori locali al fine di consentire loro di operare in un economia sempre più globalizzata

Valorizzare la produzione locale ed la loro

internazionalizzazione mediante l’istituzione di

marchi collettivi e territoriali, consorzi

Creare momenti di partecipazione attiva e costante fra le associazioni di categoria e gli

enti

Facilitare l’accesso al credito mediante l’organizzazione di

consorzi fidi

Facilitare il trasferimento tecnologico fra


(sportello impresa)

Costituire reti tra imprese, diminuire

l’individualismo

Snellire le procedure autorizzative e

facilitare la diffusione delle informazioni fra i diversi enti pubblici

Individuare aree di insedia mento

produttivo in cui allocare le imprese e fornire loro beni collettivi

per la competitività (Parcheggi- zona sud)

Diffondere la cultura

imprenditoriale

Creare le condizioni perché si

concretizzino le aspettative

Scoraggiare le aspettative verso l’impiego pubblico

Creare un’infrastruttura di buone prassi e regole

che garantisca la trasparenza ed il mutuo riconoscimento degli attori privati e pubblici (infrastrutture di legalità da intendersi in senso

ampio)

Creare strutture capaci di orientare i giovani e dunque valorizzare il

capitale umano

Investimenti su servizi ed innovazione

Creare le infrastrutture a servizio delle imprese

Fare crescere l’impresa diffusa sul territorio




Alcune riflessioni:

Sulla base dell’analisi swot partecipata ed in particolare dei punti di debolezza in essa emersi si è potuto ricostruire un quadro delle problematicità che interessano l’ambito di policy della terza commissione Servizi per lo sviluppo locale dei territori.

Le riflessioni degli attori che hanno partecipato ai lavori della commissione sembrano ampiamente convergenti anche nell’identificazione delle concatenazioni tra i problemi (discendenti dai punti di debolezza precedentemente individuati) e delle relative possibili soluzioni.

In sintesi il problema cardine è quello della mancata crescita dell’impresa diffusa sull’intero territorio. Tale problema è qui inteso in un duplice senso: da un lato si evidenzia nel corso degli incontri che le imprese esistenti non investono e rimangono di piccole dimensioni, dall’altro si sottolinea la carenza di nuove imprese.

Nel contesto preso in esame, il problema madre è in rapporto di causa effetto con tre criticità strutturali:

A. l’assenza di reti che di fatto limita la competitività del territorio; B. la scarsa valorizzazione dei prodotti tipici locali, la scarsa valorizzazione

delle specializzazioni produttive dei territori e la loro mancata internazionalizzazione

C. la difficoltà ad accedere al credito da parte delle imprese

In particolare la problematicità dell’assenza di reti sul territorio risulta essere molto avvertita dai diversi attori i quali hanno meglio sviscerato tale problema a tal punto da interconnetterlo a sua volta in termini di causalità con altre problematicità quali:

A.1 - L’eccessiva burocratizzazione e l’asimmetria informativa fra i diversi enti locali

A.2 - Ruolo limitato delle associazioni di categoria nelle decisioni politiche

A.3 - Assenza di rete nel tessuto imprenditoriale – eccessivo individualismo

A.4 - Assenza di rete fra mondo della ricerca ed imprese

I partecipanti alla commissione sottolineano come l’eccessiva burocratizzazione aggravata dalla asimmetria informativa che intercorre fra i diversi Enti pubblici che a vario titolo sono preposti ad operare per lo sviluppo del territorio ed in particolare a garantire i servizi alle imprese limita di fatto la nascita e la crescita del tessuto imprenditoriale.

Oltre la carenza di network fra gli operatori istituzionali si evidenzia una mancata collaborazione con le associazioni di categoria del mondo imprenditoriale che possa facilitare l’individuazione di opportune policy capaci di intervenire a sostegno delle imprese.

Tali limiti a sua volta generano una mancata certezza dei tempi ed una carente offerta di beni collettivi funzionali alla competitività del sistema imprenditoriale della città.




A tal fine emerge quale soluzione di base la creazione di un’infrastruttura di regole e buone prassi – di “legalità” da intendersi in senso ampio – “abilitante” degli obiettivi sopra descritti in quanto creatrice di un substrato di sicurezza da intendersi come certezza del contesto in cui gli attori operano, sia in funzione di mutuo riconoscimento per superare l’individualismo e la “cattiva” burocratizzazione che in funzione di visibilità all’esterno e conseguente attrazione di investimenti. Nella stessa direzione va il potenziamento dei marchi – territoriali, di qualità ed origine – e di riconoscimento delle buone prassi e di generale accountability degli attori che debbono entrare in rete – reti di imprese e reti miste con attori pubblici – e la facilitazione dell’acceso da parte delle imprese agli stessi strumenti.

La carenza di governance risulta essere molto grave per la crescita del tessuto imprenditoriale della città. Le imprese operanti infatti non hanno maturato la consapevolezza del fare sistema fra loro per abbattere i costi di transazione troppo elevati in un economia globale e complessa come quella odierna. Inoltre la mancata certezza dei tempi e dei servizi dedicati al mondo dell’impresa alimenta uno dei problemi maggiormente avvertito dalla città e diffuso nella cultura locale che si esplicita in uno stato di depressione ed apatia esistenziale che mina la cultura d’impresa mantenendo alta l’aspettativa dei messinesi verso l’impiego pubblico.

Dall’analisi swot emerge come punto di forza una presenza in città di Know how diffuso in settori emergenti alimentati dalla presenza del CNR e dell’Università. Tale potenzialità non risulta essere valorizzata al tal punto che uno dei problemi evidenziati cui necessita porre rimedio è proprio l’assenza di rete fra mondo della ricerca ed imprese. Tale assenza limita di fatto la possibilità da parte dell’imprese di far proprie le potenzialità della ricerca in settori competitivi ed emergenti. A ciò si aggiunge una scarsa valorizzazione del capitale umano presente in città. I giovani infatti opportunamente formati non trovano una adeguata attività di orientamento che possa consentire loro di avviare imprese collegate a settori emergenti ed innovativi.

L’assenza di rete tra i soggetti economici assieme alla scarsa consapevolezza delle potenzialità delle specializzazioni produttive dell’intero territorio provinciale non attiva una adeguata valorizzazione dei prodotti tipici locali e la loro internazionalizzazione. Inoltre, la scarsa connessione tra le imprese sembra provocare difficoltà di accesso al credito per le micro imprese caratterizzanti la realtà produttiva con conseguenze su mancato investimento in innovazione e ricerca. Quanto alle possibili soluzioni, gli attori partecipanti alle commissioni confermano il ruolo che Messina deve rafforzare quale fornitrice di servizi e stimoli per lo sviluppo dei territori circostanti. L’obiettivo deve essere dunque quello di rimuovere gli ostacoli che impediscono alla città di assolvere al proprio ruolo, innanzitutto tramite la diffusione della cultura d’impresa.




3° INCONTRO

La terza sessione di incontro della commissioni tre Servizi per lo sviluppo locale dei territori e quattro Reti per la solidarietà e impresa sociale – tenuta volutamente in forma plenaria all’inizio ed alla fine del processo partecipativo per evidenti integrazioni di alcuni ambiti dei due temi – ha proseguito il lavoro avviato nel corso dei due precedenti incontri verso gli obiettivi e linee di intervento. In particolare, nel corso del terzo incontro si sono restituite al gruppo di lavoro le risultanze della seconda sessione (cfr. verbale della seconda sessione di incontro della commissione), si è condiviso l’albero dei problemi e il relativo albero delle soluzioni focalizzando l’attenzione su alcuni problemi/soluzioni che raggruppati in cluster rappresentano specifici ambiti di policy. Successivamente la commissione ha operato per individuare obiettivi specifici e linee di intervento che scaturiscono dagli obiettivi generali sulla base di ciascun cluster. Il presente documento raccoglie quanto emerso nel corso dell’incontro relativamente al tema della terza commissione, riportando gli alberi rispettivamente dei problemi (figura 1) e delle soluzioni (figura 2) ed evidenziando i cluster da cui sono emersi gli obiettivi e le linee di intervento. Il risultato della quarta commissione è trattato nel relativo documento.

Metodologia

Dal punto di vista metodologico i lavori della commissione hanno continuato ad utilizzare il GOPP (Goal oriented project planning) sulla base del quale i partecipanti sono stati guidati nell’identificazione degli obiettivi specifici e delle relative linee di intervento ad esse connesse.

Dapprima è stato chiesto ai partecipanti di condividere gli alberi dei problemi e delle soluzioni emersi con i relativi cluster problematici. Condiviso ciò, i diversi partecipanti al tavolo, mediante la tecnica del brainstorming, hanno dato un proprio contributo nell’individuazione delle linee strategiche da perseguire per dare risposta ai problemi emersi e agli obiettivi prefigurati.




Figura 1 Albero dei problemi Problemi Generali

L’assenza di reti limita la competitività

Gli imprenditori faticano ad aprirsi al mercato globale e ad individuare

adeguate strategie

Scarsa valorizzazione dei prodotti tipici locali e

specializzazioni dei territori - mancanza di

internazionalizzazione

Ruolo limitato delle

associazioni di categoria nelle

decisioni politiche

Difficoltà ad accedere al credito

Assenza di rete fra


Assenza di rete nel tessuto

imprenditoriale – eccessivo

individualismo

Eccessiva burocratizzazione e asimmetria

informativa fra i diversi enti locale

Carenza di servizi a

supporto delle imprese nella zona sud della città (aree di insediamento produttivo e parcheggi)

Scarsa cultura imprenditoriale

Apatia esistenziale e stato di depressione

Eccessiva aspettativa verso l’impiego pubblico

Insicurezza e assenza di una

cultura della legalità e della certezza dei

diritti

Mancato orientamento

rivolto ai giovani

Carenza di investimenti in

innovazioni e servizi

Carenza di infrastrutture

di città

L’impresa diffusa non cresce




Figura 2 Albero delle soluzioni Obiettivi Generali

Incentivare il network fra le imprese per renderle

maggiormente competitive

Attivare alta formazione rivolta agli imprenditori locali al fine di consentire loro di operare in un economia sempre più globalizzata

Valorizzare la produzione locale ed la loro

internazionalizzazione mediante l’istituzione di

marchi collettivi e territoriali, consorzi

Creare momenti di partecipazione attiva e costante fra le associazioni di categoria e gli

enti

Facilitare l’accesso al credito mediante l’organizzazione di

consorzi fidi

Facilitare il trasferimento tecnologico fra


(sportello impresa)

Costituire reti tra imprese, diminuire

l’individualismo

Snellire le procedure autorizzative e

facilitare la diffusione delle informazioni fra i diversi enti pubblici

Individuare aree di insedia mento

produttivo in cui allocare le imprese e fornire loro beni collettivi

per la competitività (Parcheggi- zona sud)

Diffondere la cultura

imprenditoriale

Creare le condizioni perché si

concretizzino le aspettative

Scoraggiare le aspettative verso l’impiego pubblico

Creare un’infrastruttura di buone prassi e regole

che garantisca la trasparenza ed il mutuo riconoscimento degli attori privati e pubblici (infrastrutture di legalità da intendersi in senso

ampio)

Creare strutture capaci di orientare i giovani e dunque

valorizzare il capitale umano

Investimenti su servizi ed innovazione

Creare le infrastrutture a servizio delle imprese

Fare crescere l’impresa diffusa sul territorio

Cluster Legalità e trasparenza

Cluster Servizi reali

Cluster Cultura impresa e servizi imm.li

Cluster Risorse umane




Alcune riflessioni: Le riflessioni degli attori che hanno preso parte ai lavori della commissione si sono focalizzate nel definire meglio gli obiettivi specifici che occorrono perseguire e quindi intercettare le linee di intervento. In sintesi si riportano gli obiettivi emersi:

1. Messina città della formazione e dello sviluppo innovativo diffuso. Cluster:RISORSE UMANE

2. Supportare le imprese ed offrire i servizi essenziali e beni collettivi per la competitività. Cluster: SERVIZI REALI

3. Messina città dei servizi per le economie specializzate dell’intera area metropolitana. Cluster: CULTURA IMPRESA e SERVIZI IMMATERIALI

4. Una nuova pubblica amministrazione al servizio del cittadino e dell’impresa - new pubblic management. Cluster: LEGALITA’ E TRASPARENZA

In riferimento al primo obiettivo specifico diversi sono stati gli interventi degli attori che hanno ritenuto strategico darsi come direttrice di marcia proprio il perseguimento dell’accrescimento del capitale umano. I diversi attori convergono sulla necessità di investire sulle risorse umane presenti in città al fine di fornire loro le dovute competenze che consentiranno di affrontare le sfide dell’economia della conoscenza e dei servizi che la città di Messina dovrà affrontare nel suo prossimo futuro.

In particolare molti hanno focalizzato l’attenzione sul ruolo che i giovani debitamente formati ed attrezzati possono dare allo sviluppo della città. In tal senso si è sottolineato anche l’importanza di definire, mediante una attenta analisi, dei fabbisogni formativi coerenti con l’economia locale al fine di garantire una piena occupabilità di risorse umane opportunamente formate.

Altro aspetto evidenziato nel corso dell’incontro è quello relativo all’attività di orientamento. A tal proposito si è sottolineato che lo sportello polifunzionale a supporto dei centri per l’impiego purché presente in città non riesce a produrre risultati efficienti. Quindi occorre potenziare l’attività di orientamento.

La formazione del capitale umano rappresenta per Messina un assett strategico in quanto la presenza in città di istituti di ricerca e dell’Università consentono di fornire una formazione qualificata sia ai cittadini ma anche a tutti i residenti della provincia che in Messina possono trovare il luogo adatto per la loro formazione come accadeva nel recente passato.




A titolo esemplificativo si citano alcune linee di intervento emerse in relazione all’obiettivo specifico uno:

• investire nella formazione continua per garantire l’accrescimento delle competenze, migliorare l’adattabilità e l’occupabilità;

• ricercare l’equilibrio tra domanda e offerta di formazione in relazione all’economia locale, sportello multifunzionale;

• accrescere le professionalità degli imprenditori locali;

• Favorire il trasferimento tecnologico fra mondo della ricerca ed imprese istituendo organizzazioni di intermediazione fra i due ambienti.

In merito al secondo obiettivo specifico individuate nel corso dell’incontro si evince una forte condivisione dei diversi partecipanti alla commissione nel fornire servizi essenziali alle imprese. In particolare si è evidenziato la necessità di diffondere quei beni collettivi essenziali per la competitività del sistema imprese allocato in città.

A tal riguardo in molti hanno sottolineato la necessità di nuove aree di insediamento produttivo in cui le imprese possono godere dei servizi necessari per il loro sviluppo e contestualmente riorganizzare la città liberando spazi oggi impropriamente occupati da imprese. Inoltre si è sottolineato l’importanza di intervenire sul capitale sociale al fine di incentivare le imprese a organizzarsi in network capaci di aumentare la loro competitività. In tal senso a titolo esemplificativo si è evidenziato l’importanza dei consorzi di imprese che già la città sta sperimentando con il consorzio del limone Interdonato e il consorzio del vino Faro entrambe produzioni interne all’area urbana. In quest’ottica occorre valorizzare anche le aree periubane che risultano di straordinaria importanza per lo sviluppo della città.

A titolo esemplificativo si citano alcune linee di intervento emerse in relazione all’obiettivo specifico due:

• supportare le imprese offrendo loro beni collettivi per la competitività, agenzia di marketing territoriale

• incentivare il network tra le imprese e dotarle di opportuni strumenti di certificazione;

• creare strutture di governance in cui rivestono un ruolo centrale le associazioni di categoria delle imprese.

Il terzo obiettivo specifico individuato dagli attori mira a costruire e fornire servizi all’intera area metropolitana ed al territorio provinciale caratterizzato da variegate specializzazioni produttive.

In particolare si ritiene strategico dare attuazione all’area metropolitana rafforzando gli accordi con i Comuni che costituiscono la città metropolitana. Questo consentirebbe alla città di Messina di accrescere la sua influenza. Inoltre dai diversi attori emerge l’importanza che riveste la città per l’intero territorio provinciale ed il ruolo che essa può giocare per l’economia dei diversi sistemi territoriali caratterizzati da economie specialistiche. In particolare nel corso dell’incontro si è fatto riferimento ad alcuni settori produttivi presenti




nei diversi sistemi territoriali della provincia come ad esempio: la zootecnia, l’agricoltura, l’artigianato, il florovivaismo e il turismo sia culturale sia rurale. La città dunque dovrebbe candidarsi come nodo connettore capace di offrire servizi avanzati a tali territori al fine di far crescere l’economia dell’intero contesto territoriale.

A titolo esemplificativo si citano alcune linee di intervento emerse in relazione all’obiettivo specifico tre

• l’introduzione di strumenti finanziari e fiscali intesi a migliorare l’accesso al credito

• rafforzamento di distretti produttivi e gruppi di imprese e realizzare i servizi comuni volti a superare deficit conoscitivi e relazionali delle imprese.

• rafforzamento dei processi di internazionalizzazione del sistema produttivo locale;

Infine, al quarto obiettivo specifico risponde all’esigenza di dotare la città di una pubblica amministrazione efficiente ed efficace capace di ridurre la burocrazia garantire i servizi sia alle imprese cha al cittadino. In particolare si tratta di creare condizioni di contesto favorevoli alla diffusione della legalità e della trasparenza nella Pubblica Amministrazione mediante linee di intervento che favoriscano:

• la piena attuazione delle riforme amministrative con definizione dei livelli di responsabilità, semplificazione e trasparenza delle regole e dei criteri di decisione, accessibilità e chiarezza di procedure ed informazioni, riduzione dei margini di discrezionalità, introduzione di sistemi di qualità, potenziamento della funzione di valutazione e di controlli interno, adozione di codici etici ecc.;

• la trasparenza dell’azione amministrativa, la partecipazione dei cittadini e l’informazione volti a prevenire infiltrazioni della criminalità nella Pubblica Amministrazione e negli appalti pubblici.

• Il potenziamento dello sportello unico per le attività produttive e dell’ufficio servi alle imprese in cui il comune garantisce i servizi essenziali;

• la costituzione di una strutturata governance urbana anche mediante l’istituzione di una struttura di implementazione del Piano strategico (Ufficio comune, Urban center ecc.)




COMMISSIONE 4: RETI PER LA SOLIDARIETÀ E IMPRESA SOCIALE

1° INCONTRO

I lavori del tavolo tematico dedicato al tema reti per la solidarietà e impresa sociale sono stati articolati in due distinte sessioni:

3) una prima sessione di brain storming in cui, dopo un breve giro di presentazioni, si è scelto di lasciare libero spazio all’esposizione dei punti di vista dei partecipanti in relazione all’argomento in analisi, nonché di comprendere il generale posizionamento sulla questione degli enti rappresentati;

4) una seconda sessione, metodologicamente più “rigida”, indirizzata alla costruzione di una matrice SWOT (punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce) secondo il metodo partecipativo. Tutti gli attori sono stati chiamati a descrivere le proprie percezioni rispetto ai punti chiave della SWOT. Si è poi preceduto a rendere note le singole percezioni a tutto il gruppo, che, tramite la discussione e il confronto, è arrivato ad esprimere un parere congiunto e, quindi, a dare forma ad una percezione collettiva su ogni voce individuata.

Di seguito si riporta la matrice SWOT, in cui sono stati trascritti fedelmente i punti di forza e debolezza, le opportunità e le minacce così come identificati individualmente dai membri della commissione in sede di incontro.

Nella seconda parte del documento si tenta, invece, di sistematizzare e sintetizzare le singole voci, con l’obiettivo di tracciare un quadro più generale delle principali questioni emerse.






Forte presenza dell’associazionismo

Terzo settore troppo dipendente dalle risorse pubbliche e subordinate agli equilibri della politica

Fondi comunitari Emigrazione giovanile

Capacita di fare rete del terzo settore organizzato

Scarsa capacità di fare rete tra le imprese del terzo settore meno strutturate

Mancata pianificazione di politiche di integrazione degli immigrati

Presenza di capitale umano formato

Decremento demografico, crescita della componente anziana e riduzione della componente giovanile

Presenza di spirito civico Difficoltà ad avviare imprese di giovani

Mancanza di orientamento ai giovani

Alcune riflessioni:

L’analisi SWOT evidenzia una forte convergenza di visione tra i diversi attori sullo scenario futuro della città.

Il punto percepito come la maggior forza di Messina, riguarda la forte presenza in città del terzo settore sviluppato soprattutto nel campo dei servizi sociali. A ciò si affianca come il mondo dell’associazionismo è in grado di fare rete.

Nel corso dell’incontro emerge una forte consapevolezza da parte dei diversi soggetti che operano sul territorio (sia istituzionali che appartenenti alla cosiddetta “società civile”) del forte potenziale costituito dalle risorse umane. Questo potenziale è immediatamente individuabile non solo nel personale altamente qualificato grazie alla presenza dell’Università e del CNR ma anche tra gli attori che lavorano sul territorio, soprattutto nel campo del lavoro sociale.




A fronte di tali punti di forza la maggior parte dei presenti alla commissione sottolinea come maggior punto di debolezza la dipendenza dalle risorse pubbliche e alla subordinazione agli equilibri della politica da parte del terzo settore presente in città. Da alcuni si è evidenziato inoltre che se sul piano operativo-tecnico sono presenti sul territorio realtà di avanguardia, ciò spesso non trova riscontro sul piano organizzativo.

Altro punto di debolezza evidenziato nel corso dell’incontro fa riferimento al decremento demografico che si aggiunge alla crescita della componente anziana e all’emigrazione della componente giovanile. I giovani, infatti, fanno difficoltà sia a trovare occupazione in città ma anche e soprattutto ad avviare un’ impresa. In tal senso si sottolinea come ulteriore punto di debolezza la mancanza di strutture di orientamento al lavoro e allo start up d’impresa rivolto ai giovani della città. E’ stato inoltre evidenziato come tema emergente quello della mancanza di una pianificazione di politiche di integrazione degli immigrati in grado di prevenire possibili tensioni sociali.

Quanto alle opportunità, anche relativamente all’impresa sociale emerge chiara la rilevanza attribuita ai fondi comunitari a sostegno di nuove iniziative e del potenziamento organizzativo.

2° INCONTRO

I lavori del tavolo tematico dedicato al tema Reti per la solidarietà e impresa sociale sono stati rinviati al giorno 11 marzo a causa del mancato raggiungimento del numero minimo dei partecipanti per assicurare una adeguata realizzazione della metodologia. La Commissione si terrà in plenaria con la Terza Commissione Servizi per lo sviluppo locale dei territori per attinenza dei temi da discutere.

Si riporta di seguito lo schema elaborato dall’assistenza tecnica che sarà presentato al prossimo tavolo.




3° INCONTRO

La terza sessione della commissione quattro dedicata al tema Reti per la solidarietà e impresa sociale si è tenuta congiuntamente alla terza sessione della commissione tre Servizi per lo sviluppo locale dei territori. Far lavorare congiuntamente le due commissioni 3-4 è stata una scelta dovuta in quanto diverse problematiche risultavano simili o comunque il modo di perseguire gli obiettivi prefigurati era del tutto analogo. Per meglio comprendere il tema affrontato dalla commissione si riporta di seguito una breve sintesi delle problematicità emerse e degli obiettivi individuati per affrontarli (cfr. fig 1)

Metodologia

Dal punto di vista metodologico il confronto si è valso dell’ ausilio di una metodologia specifica, il GOPP (Goal oriented project planning) con la quale i partecipanti sono stati




guidati nell’identificazione degli obiettivi specifici e delle relative linee di intervento ad esse connesse.

Dapprima è stato chiesto ai partecipanti di condividere i problemi e le soluzioni emersi. Una volta condivisi gli obiettivi generali i diversi partecipanti al tavolo, mediante la tecnica del braistorming hanno dato un proprio contributo nell’individuazione degli obiettivi specifici da perseguire per dare risposta ai problemi emersi e agli obiettivi generali prefigurati.

Terzo settore non autonomo e non adeguatamente

organizzato

Perdita di capitale umano e disequilibrio demografico

Capitale umano opportunamente formato poco valorizzato

Problemi Obiettivi

Facilitare la nascita di imprese sociali capaci di

rendersi autonomi dal finanziamento pubblico ed organizzarsi in rete

Accrescere il capitale umano ed invertire l’attuale tendenza

demografica

Valorizzare il capitale umano presente in città

Alcune riflessioni

Sulla base delle rappresentazioni dei problemi e dei corrispettivi obiettivi generali ricostruiti si è proceduto, nel corso dell’incontro, ad inquadrare le relazioni tra i diversi problemi/obiettivi al fine di intercettare i possibili obiettivi specifici che prefigurano sottoinsiemi tematici degli obiettivi generali.

Le riflessioni degli attori che hanno preso parte ai lavori della commissione si sono focalizzate nel definire meglio l’obiettivo generale che occorre perseguire e quindi intercettare gli obiettivi specifici.




In sintesi si riportano gli obiettivi specifici emersi:

1. Organizzare un nuovo welfare locale

2. Messina città della formazione e dello sviluppo innovativo diffuso

Il primo obiettivo specifico individuato dagli attori partecipanti alla commissione mira a dare risposta all’esigenza di affrontare in maniera concreta i bisogni di un’ampia fascia di popolazione che richiede servizi per la persona. In tal senso è stato evidenziato l’opportunità offerta dai nuovi strumenti quali i voucher, che Regione siciliana metterà a disposizione dei vari cittadini che a sua volta possono rivolgersi alle imprese sociali che erogano servizi alla persona. Questo modo di operare modifica lo scenario in quanto si opererà da lato della domanda e quindi si attenuerà la dipendenza delle imprese sociali dal finanziamento pubblico erogato dal comune.

La diffusione dell’impresa sociale interviene anche ad attenuare la disoccupazione soprattutto dei giovani e delle donne.

Molto sentito inoltre è il problema della casa ed il recupero delle aree degradate della città in cui si concentrano sacche di disagio e povertà. Occorre dunque prevedere delle linee di intervento che mirano a recuperare le aree in cui si concentra il degrado e dare una soluzione definitiva al problema casa.

Di seguito alcune linee di intervento:

• favorire la nascita di imprese sociali orientate al mercato agevolandone la messa in rete;

• incentivare l’ingresso nel mercato del lavoro delle donne;

• favorire le politiche abitative.

In riferimento al secondo obiettivo specifico diversi sono stati gli interventi coerenti con le indicazione della terza commissione sul tema riguardante la formazione ed il capitale umano.

In particolare, sulla base di diverse esperienze riguardanti le scuole e gli istituti superiori, molti hanno focalizzato l’attenzione sul ruolo che i giovani possono dare allo sviluppo della città. In tal senso si è sottolineato anche l’importanza di definire, mediante una attenta analisi, dei fabbisogni formativi coerenti con l’economia locale al fine di garantire una piena occupabilità di risorse umane opportunamente formate.

Altro aspetto evidenziato nel corso dell’incontro è quello relativo all’attività di orientamento.

A titolo esemplificativo si citano alcune linee di intervento emerse in relazione all’obiettivo specifico 2:

• ricercare l’equilibrio tra domanda e offerta di formazione in relazione all’economia locale, sportello multifunzionale;

• accrescere le professionalità dei giovani verso l’attività professionale privata;

• favorire il trasferimento dei saperi tra il mondo della scuola e le imprese istituendo organizzazioni di intermediazione fra i due ambienti.




IL TAVOLO CON GLI ISTITUTI SCOLASTICI Il piano strategico ha inteso avviare un percorso di confronto allargato agli istituti scolastici superiori volto a definire i contenuti di un progetto pilota da avviarsi in fase sperimentale che veda i giovani direttamente protagonisti. Culmine del percorso è stato l’incontro realizzato lo scorso 3 aprile in un cui rappresentanze studentesche degli istituti scolastici aderenti hanno elaborato e esposto le proprie idee progettuali. Propedeuticamente a detto incontro si sono tenuti una serie di incontri preparatori con i dirigenti scolastici e docenti incaricati secondo il suddetto calendario: 1° Incontro. Verifica di opportunità – condivisione delle finalità del progetto (incontro con i Dirigenti scolastici). L’incontro si è tenuto il 10 febbraio 2009. 2° Incontro. Identificazione contenuti progettuali.- primo confronto allargato a dirigenti e docenti sulle possibili azioni inseribili all’interno del progetto integrato volto all’ impostazione delle linee guida del progetto (incontro con Dirigenti scolastici e docenti incaricati). L’incontro si è tenuto il 25 febbraio 2009. 3° Incontro. Identificazione contenuti progettuali. – secondo momento di confronto sui contenuti progettuali e di prima restituzione delle linee progettuali sotto forma di progetto integrato (incontro con i Dirigenti scolastici, i docenti incaricati e alcune rappresentanze studentesche). L’incontro si è tenuto il 10 marzo 2009. Parallelamente ciascun istituto ha sviluppato al proprio interno una riflessione con alcune rappresentanze studentesche predisponendo dei contributi via via sottoposti all’attenzione dell’assistenza tecnica.

1° INCONTRO

Riunione con i docenti delle scuole secondarie di II grado del Comune di Messina

10 febbraio 2009

L’incontro è stato finalizzato alla presentazione del Piano Strategico ai Presidi degli Istituti Superiori della Città di Messina e alla valutazione concertata dell’opportunità di un coinvolgimento diretto delle scuole e degli studenti nel percorso di pianificazione. Si è, inoltre, discusso del rapporto esistente fra la Città e i giovani, facendo riferimento alle principali esigenze rilevate in ambito scolastico a riguardo e raccogliendo i contributi dei singoli rappresentanti sulle iniziative già intraprese.

TEMI

• L’Assessore Scoglio ha dato avvio alla sessione di lavori, illustrando il significato e le modalità di attuazione del processo di pianificazione strategica e riportando le principali evidenze emerse in occasione del primo incontro (09/02/2009) delle commissioni tematiche.




Ha sottolineato, in particolare, la necessità di una partecipazione attiva nel processo da parte di tutte le istituzioni e della cittadinanza come primo passo per sopperire alla mancanza di un interscambio fra gli attori locali e per cominciare a lavorare, quindi, alla creazione di una rete.

• Il Dott. Scarola e la Dott.ssa Pampolini hanno, in seguito, presentato i principali risultati dell’analisi diagnostica, dando particolare rilievo al dato riguardante il forte flusso migratorio in uscita che caratterizza Messina, in controtendenza rispetto alle altre province regionali. Hanno poi sottoposto all’attenzione dei presidi la questione di come agire per far sì che la Città sia più vicina alle esigenze e ai desiderata dei giovani, e al contempo, che i giovani sviluppino un più forte sentimento identitario nei confronti della propria città.

• I rappresentanti delle scuole, dopo aver lamentato la mancanza di dialogo fra le amministrazioni e gli istituti e l’assenza di sostanziali collegamenti fra le attività scolastiche e la città, si mostrano decisamente favorevoli ad un coinvolgimento delle scuole nel processo di pianificazione strategica. I presidi riassumono brevemente i progetti portati avanti dalle singole scuole e evidenziano come si sia trattato, eccetto in alcuni casi, di iniziative costruttive e di successo ma che non hanno avuto alcuna ricaduta sulla città e sul sistema economico del territorio. Sottolineano, dunque, l’importanza, nell’ambito della pianificazione strategica, di offrire motivazioni agli studenti, facendo in modo che i risultati dei contributi, siano effettivamente messi a disposizione della cittadinanza e contribuiscano realmente allo sviluppo della città. In ultimo, si mostrano convinti di voler coinvolgere nel percorso gli studenti più meritevoli delle scuole e di premiare, dunque, le eccellenze.

• In conclusione di lavori, viene fissata come data successiva di incontro per il 25 febbraio presso la scuola IT commerciale turistico JACI.

2° INCONTRO

Riunione con i presidi e i docenti delle scuole secondarie di II grado del Comune di Messina

25 febbraio 2009

Presso l’Istituto Tecnico Commerciale e Turistico “Antonio Maria Jaci” si è tenuto alle 8.30 un incontro per dare seguito alla riunione del 10 febbraio e consolidare il coinvolgimento degli istituti scolastici superiori nel processo di pianificazione strategica, con l’ascolto e la discussione di eventuali proposte progettuali da parte degli stessi.

PRESENTI per l’ Amministrazione Comunale :

• Assessore – Dott. Gianfranco Scoglio • Referente Ufficio Programmi Complessi – Dott.ssa Daniela Catanoso




per l’RTI aggiudicatario del servizio di assistenza tecnica alla redazione del piano strategico :

• Nomisma spa • Eures Group • Neostudio s.r.l.

per le scuole:

• ITC Turistico “A.M. Jaci” • Istituto “Antonello” • Liceo “G.Seguenza” • I.T.N. “Caio Duilio” • ITI “Verona-Trento” • I.M. “Emilio Ainis” • Liceo “F.Bisazza”

TEMI

• Il Dott. Scarola introduce l’incontro spiegando che l’obiettivo ultimo della collaborazione con le scuole è quello di rafforzare l’identità dei giovani di Messina in qualità di cittadini, stimolando iniziative che non siano ideate “per loro” ma “da loro”. Non limitarsi a convegni e concorsi, quindi, ma dare effettivo rilievo all’idea che gli studenti hanno della città in cui vivono e renderli protagonisti e fautori del cambiamento in corso, consentendo loro di agire in prima persona per il superamento delle negatività e la valorizzazione delle positività. Sono stati portati ad esempio due idee progettuali realizzate in altre zone d’Italia e d’Europa: una prima che consiste nell’impostazione da parte degli studenti di un proprio processo di pianificazione strategica che sia parallelo, e per certi versi complementare, a quello portato avanti dall’amministrazione; una seconda che consta di una simulazione d’impresa on-line in cui gli studenti, in una sorta di “gioco di ruolo”, hanno il compito di prendere in considerazione tutte le aree di attività d’impresa, individuare i problemi che si dovranno affrontare e gestire gli strumenti e le relazioni a disposizione per farlo.

• I rappresentanti dell’Istituto Jaci e dell’Istituto Bisazzi espongono i loro suggerimenti circa le possibili idee progettuali. Le proposte sono state delle più varie; fra le tante:

o l’ideazione di un museo-scientifico per ragazzi; o strutturazione di un centro studi per la conoscenza delle figure legate alla

storia della città; o organizzazione di un percorso turistico per gli alunni delle scuole in visita a

Messina, con la valorizzazione di itinerari classici e alternativi per apprezzare la poliedrica valenza culturale della città;

o preparazione di strumenti informativi audio e video su DVD per far conoscere il territorio, la cultura e le tradizioni di Messina

o Realizzazione di oggettistica museale e di prodotti ispirati alla cucina tipica messinese;

o Organizzazione di mostre, concerti, fiere e sfilate di moda.




• L’Assessore Scoglio ribadisce la ferma intenzione da parte dell’amministrazione locale

di rafforzare il dialogo ancora troppo debole con le scuole, puntando ad una loro attiva partecipazione allo sviluppo del Piano Strategico e sottolinea che il progetto bandiera che si vuole portare avanti in collaborazione con gli istituti è da lui stesso considerato quello maggiormente decisivo per la costruzione del futuro della Città.

• L’incontro si conclude con l’impegno da parte dell’assistenza tecnica e dei rappresentanti degli istituti di riflettere, insieme agli studenti, sulle evidenze emerse e di dettagliare e dare maggiore concretezza alle possibili idee progettuali discusse, in maniera tale da mettere in moto il processo già dal prossimo incontro, fissato per il 10 marzo 2009, a seguito del quale vi sarà una riunione con gli studenti, mirata a raccogliere le loro impressioni e i loro suggerimenti. E’ emersa la chiara volontà da parte di tutti i presenti di coinvolgere nell’iniziativa soltanto gli studenti più meritevoli e, in particolare, 5 eccellenze per scuola.

3° INCONTRO

Riunione con i docenti e alcuni alunni delle scuole secondarie di II grado del Comune di

Messina 10 marzo 2009

A seguito dei due incontri tecnici improntati, un primo, a discutere la fattibilità di un progetto pilota del Piano Strategico che fosse rivolto ai giovani messinesi e, un secondo, alla raccolta di indicazioni progettuali proposte dagli istituti scolastici, la riunione del 10 marzo è stata finalizzata a condividere i contenuti del progetto integrato in corso di definizione, a confrontarsi su eventuali commenti e a esaminare ulteriori spunti progettuali da parte di docenti e/o studenti. Si è preceduto, inoltre, a programmare una tempistica per il prosieguo del percorso, nonché a valutare il momento di coinvolgimento diretto degli studenti.

PRESENTI per l’ Amministrazione Comunale :

• Assessore – Dott. Gianfranco Scoglio • Referente Ufficio Programmi Complessi – Dott.ssa Daniela Catanoso

per l’RTI aggiudicatario del servizio di assistenza tecnica alla redazione del piano strategico :

• Nomisma spa • Eures Group

per le scuole:

• Istituto Magistrale Ainis • ITN C. Duilio




• Istituto superiore F. Bisazza • IS G.Minutoli • Liceo Archimede • ITS Antonello • IT comm. Turistico Jaci • IM Verona Trento

TEMI

• La sessione di lavori si è aperta con l’esposizione da parte del Dott. Scarola del progetto integrato, così come elaborato dall’assistenza tecnica sulla base delle indicazioni emerse durante i precedenti incontri con i dirigenti scolastici e i docenti. In particolare, sono state illustrate le azioni previste per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In breve, esse si suddividono in:

o Azioni per la governance, ossia quelle finalizzate a rendere il progetto una modalità operativa stabile:

� Ipotesi di istituire un tavolo di confronto stabile con cadenza annuale fra istituzione locale e autonomie scolastiche;

� Possibilità di sottoscrivere accordi programmatici per lo sviluppo di progetti di reti fra scuole e fra scuole e territorio.

o Azioni finalizzate all’attualizzazione, a partire dal recupero delle specificità culturali del territorio, delle ragioni dell’appartenenza ad un’identità cittadina. Fra queste:

� realizzazione da parte dei ragazzi di strumenti informativi audio e video su dvd per far conoscere il territorio;

� organizzazione di percorsi guida (costruiti e gestiti dai giovani) attraverso la città per le gite scolastiche; progetti di interscambio con le altre città;

� allestimento di mostre in spazi dedicati per esposizione sugli elaborati dei giovani;

� progetto “adottiamo” la città, per la promozione della conoscenza/riscoperta/valorizzazione di spazi pubblici, monumenti ecc. da parte degli studenti.

o Azioni finalizzate al rafforzamento delle logiche di partecipazione e delle forme di inclusione degli studenti nella vita cittadina. Ad esempio:

� Urban Center per i giovani � Concessione di spazi radio/giornale dei giovani e messa a disposizione

di spazi dedicati per musica, teatro, attività grafiche e ludoteca. � Week end dei giovani: spazio condiviso a disposizione delle scuole per

l’organizzazione di una giornata dei giovani completamente aperta alla cittadinanza.

• La seconda parte dell’incontro è stata dedicata all’ascolto dei commenti e delle idee




progettuali avanzate dagli istituti presenti, di cui si riportano qui di seguito i principali interventi.

o ITN C. Duilio L’idea è quella di costituire una vera e propria “cittadella del mare” (da realizzare nei locali della Fiera nel caso in cui venissero dismessi) che, grazie alla valorizzazione del museo del mare e dell’acquario e la creazione di un polo di eccellenza in collaborazione con l’Università riuscirebbe a conciliare il passato, il presente e il futuro. La cittadella potrebbe accogliere “gare culinarie di prodotti tipici messinesi, mostre interattive, musei, negozi e attività di svago tecnologico”, nonché, per lo sviluppo della cantieristica e dell’ingegneria navale messinese, potrebbe essere sede “di istallazione di vasche per la simulazione dei modellini navali nell’affrontare le sollecitazioni e le avversità marine”.

o IM Verona Trento Viene ampiamente condivisa la proposta di una “cittadella del mare” le cui attività dovranno essere ideate e portate a compimento in stretta collaborazione con l’Università. Per quanto riguarda l’incontro scuola-città, l’istituto metterebbe a disposizione degli spazi presenti all’interno dell’istituto che hanno già ospitato iniziative del genere in passato.

o IT comm. Turistico Jaci Sottolineando che è necessario portare avanti un processo partecipato e integrato fra tutte le scuole, l’istituto sembra credere molto nella possibilità di organizzare dei tour turistici gestiti e guidati dagli studenti che abbiano come “bacino d’utenza” non soltanto visitatori italiani, ma anche internazionali.

o Istituto superiore F. Bisazza Insistendo sulla vocazione turistica della città, l’istituto avanza la proposta di suddividere gli itinerari turistici ideati dagli studenti con colori differenti e di prevedere la collocazione, lungo gli itinerari, di chioschi adibiti alla distribuzione di opuscoli e materiale informativo, realizzati dagli stessi studenti. Una seconda idea progettuale riguarda la creazione di un ”museo delle scienze” o un “museo della musica” che potrebbe essere organizzato per percorsi storici. In sede di incontro viene riportata, inoltre, l’esigenza espressa dai ragazzi di avere a disposizione un numero superiore di spazi ricreativi in cui incontrarsi e confrontarsi e soprattutto spazi verdi più estesi. Nasce così l’idea della scuola come fonte di educazione ambientale, in cui gli studenti si troverebbero impegnati a redigere dei “vademecum del buon cittadino”, che contengano regole e principi di educazione civica.

o IS G.Minutoli La proposta dell’istituto è quella di creare nelle scuole dei centri di progettazione (simili a quelli già operanti nella scuola Minutoli) e far sì che si stabilisca un vero e proprio rapporto diretto di committenza da parte del Comune nei confronti degli studenti, a cui verrebbero assegnati progetti




finalizzati al recupero e alla valorizzazione di aree della città, da inserire in seguito nei percorsi turistici.

o Istituto Magistrale Ainis L’accento viene posto sull’aspetto della Comunicazione e sulla necessità di rafforzare il flusso informativo fra amministrazione locale e istituti scolastici su tutto ciò che concerne la città e la visione della stessa in un’ottica migliorativa e di sviluppo, anche mettendo a disposizione un numero più elevato di spazi pubblici per attività di confronto e comunicazione. Viene appoggiata l’ipotesi di affidare la valorizzazione di parti della città ai giovani, ma si sottolinea il bisogno di lasciare spazio agli stessi nella scelta delle aree da recuperare, che dovrà essere fatta sulla base delle loro esigenze e percezioni, in maniera tale da non intraprendere iniziative che, per quanto costruttive e interessanti, rimangano completamente “scollate” dalla realtà giovanile e non ne rispecchino le aspettative.

o ITS Antonello La dirigente scolastica evidenzia la crucialità del progetto integrato, visto come momento decisivo per una efficace collaborazione fra gli istituti e per la reale integrazione e messa in rete delle singole proposte progettuali. La preside identifica il fine ultimo della rete nella creazione di capacità imprenditoriale, di auto imprenditorialità; per questo motivo ritiene che il progetto integrato, perché si consideri di successo, dovrà costituire un prodotto finale che sia commercializzabile e che abbia un effettivo ritorno economico. Per quanto riguarda la proposta progettuale avanzata, essa consiste nella fondazione di un “Cantiere giovani”, che “allarghi le opportunità di conoscenza del patrimonio gastronomico locale” e consenta “una fruizione più ampia e diffusa nel territorio attraverso la costituzione di una rete dei saperi che trova il suo nodo organizzativo in un laboratorio-osservatorio”. L’idea di fondo è quella di “progettare ed agire secondo una logica integrata definendo strumenti e modalità che favoriscano il coordinamento delle attività gastronomiche sia nella fase di programmazione che in fase di gestione”. In breve, il cantiere comprenderebbe: - uno spazio aperto ai cittadini e un servizio di informazione a sostegno dei

giovani che vogliano intraprendere iniziative nel campo della ristorazione. - Un osservatorio permanente interattivo sulle risorse locali - Laboratori, sede di confronto fra giovani, adulti, università e associazioni

di categoria, che sia mirato al recupero delle antiche tradizioni gastronomiche locali.

- Attività di formazione e di supporto rivolte ai giovani per lo sviluppo di idee imprenditoriali

- Scuola di cucina a tema, per la preparazione di piatti tipici della tradizione mediterranea, con la possibilità di esposizione dei piatti presso la Mediterranea Expo, la Fiera di Messina e i Forti dello Stretto.

• Nella fase conclusiva dell’incontro i presenti si sono impegnati a continuare la

discussione facendo ricorso allo strumento del web forum disponibile sul sito del Piano Strategico.




Per quanto riguarda i tempi, docenti e studenti avranno a disposizione circa 30 giorni per far pervenire tutti i loro contributi, a scadenza dei quali verrà fissato un’ ulteriore sessione di lavoro allargata agli studenti.

4° INCONTRO

Dopo tre incontri tecnici, il primo volto a discutere la fattibilità di un progetto pilota del Piano Strategico rivolto alla componente giovanile, un secondo ed un terzo in cui si sono raccolte le indicazioni progettuali proposte da ciascun istituto scolastico, questo quarto incontro è stato volto ad ascoltare direttamente il contributo degli studenti.

Si è ricercata la partecipazione diretta dei ragazzi chiamati a confrontarsi tra istituti e a proporre la loro idea progettuale.

All’incontro hanno preso parte i seguenti istituti:

� I.T.C. Jaci; � Liceo Statale Bisazza; � ITI Verona Trento; � IPSACTAR Antonello; � Istituto d'Arte Basile; � Liceo Ginnasio statale G. La Farina.

Di seguito si sintetizzano tutte le idee progettuali raccolte (le stesse verranno riportate sul sito internet del piano www.messina2020.it) mentre nel paragrafo successivo si riprendono gli aspetti trasversali nonché le ulteriori indicazioni progettuali raccolte dagli istituti partecipanti all’intero percorso. L’insieme delle indicazioni progettuali raccolte sarà oggetto di discussione con l’Amministrazione Comunale per l’identificazione dei progetti pilota del Piano Strategico Messina verso il 2020.

1) AREA DI RITROVO DEI GIOVANI

Il progetto si compone di 3 linee progettuali: • la creazione di un centro polifunzionale; • la valorizzazione dei parchi e delle aree urbane di pregio; • lo sportello informativo.

1) centro multiculturale polifunzionale dedicato alla musica Ideazione di un centro multiculturale polifunzionale dedicato alla musica. L’obiettivo è quello di avvicinare i giovani alla cultura e al contempo offrire uno spazio di ritrovo. Inizialmente il centro è dedicato ai messinesi nel tempo può essere reso funzionale e diventare motivo di interesse anche per i turisti. Il centro si compone di:

• un museo della storia della musica (con percorsi a tema illustrati e guidati dai giovani);

• museo della tecnologia legata alla musica;




• biblioteca – caffetteria; • area relax; • spazio per esibizioni di gruppi giovanili; • sito internet interattivo(con possibilità di visita virtuale dell’area).

Dove: la localizzazione individuata è nel Palazzo della Cultura. 2) valorizzazione dei parchi e delle aree urbane di pregio Il progetto vuole valorizzare in particolar modo Villa Dante, Mazzini e Sabin. L’obiettivo è quello di rivitalizzare queste aree urbane in avanzato stato di degrado e installare impianti di videosorveglianza per prevenire atti vandalici. Gli interventi prevedono:

• Videosorveglianza; • gestione degli interventi di manutenzione agli impianti e costruzione di

database relativo a interventi eseguiti all’interno dell’area che permetta l’archivio dei dati registrati con sensori ottici e visivi;

• servizio meteo sull’area; il progetto prevede anche interventi di manutenzione del manto stradale e della vegetazione/ aree verdi della città.

3) sportello informativo Creazione di uno sportello dedicato ai giovani che vogliono intraprendere un’attività lavorativa, in grado di fornire un servizio di segnalazione alle imprese e di sostegno alla nascita di nuova imprenditorialità giovanile. Parallelamente si realizzerà un intervento di formazione dei giovani sulle nuove tecnologie di modo che i giovani, una volta inseriti in impresa, possano agevolare l’adozione di nuove tecnologie da parte delle aziende.

2) MESSINA CITTA’ POLIFUNZIONALE

Il progetto vede la creazione di un centro polifunzionale. Cosa: Ideazione di un centro polifunzionale per ragazzi così composto:

• pub/pianobar; • cineforum; • salette ricreative; • strutture sportive polifunzionali; • showroom

Dove: Villa Dante, Fiera

Come:

• recupero o la ristrutturazione degli spazi urbani esistenti;




• applicazione di tecniche di risparmio energetico (applicazione di pannelli fotovoltaici gestiti dagli studenti di scuole tecniche);

• gestione degli spazi di ristoro da parte dei ragazzi della scuola alberghiera; • gestione congiunta con l’ Istituto Talassografico degli spazi espositivi; • gestione degli spazi verdi da parte dei ragazzi della scuola agraria; • progettazione di piste ciclabili e potenziamento dei servizi di trasporto

pubblico per garantire l’accessibilità al centro; • adeguamento antisismico della struttura.

Vengono proposte una serie di ulteriori iniziative a completamento del progetto, distribuite sul territorio cittadino:

• Musei scientifici interattivi e storici informativi (nella zona nord di villa Mazzini). Servizi di gestione del sito internet con interfaccia grafica illustrativa, visita online e prenotazione visite;

• discoteca ecologica su più piani basata sullo sfruttamento energia cinetica delle persone che ballano (viale San Martino);

• centri benessere; • impianti per lo sfruttamento in città dell’energia eolica e solare; • noleggi bike dislocati per la città.

3) CANTIERE GIOVANI

Il progetto prevede tre interventi:

• Creazione di strutture per il ristoro presso la Fiera di Messina, i forti dello stretto, la mediterranea expo;

• Attività di accoglienza per chi visita la città strutturata con stand mobili dislocati nella zona nord e sud della città;

• Creazione di punti di ritrovo su modello inglese (speaker corner). Punti di ritrovo, ubicati nei locali esistenti (Fiera, Villa Mazzini) in cui organizzare attività che coinvolgano le varie scuole.

4) SPORTELLO PER I GIOVANI

Cosa: sportello di natura formativa/informativa.

Creazione di uno sportello dedicato ai giovani che vogliono intraprendere un’attività lavorativa in grado di fornire un servizio di segnalazione alle imprese e di sostegno alla nascita di nuova imprenditorialità giovanile. La proposta annessa è di valorizzazione delle competenze tecniche fornite dagli istituti sul tema delle fonti di energia alternative.

Dove: sportello localizzato in ciascuna scuola tecnica della città.

5) LA RISCOPERTA DELLA BADIAZZA

Progetto di rivalutazione degli ambiti naturale, turistico, aziendale, gastronomico ed




urbanistico della Badiazza. Le linee progettuali:

• abilitazione dell’edifico a sala mostre, rappresentazioni teatrali e musicali; • realizzazione di un percorso urbanistico che colleghi la Badiazza con le 4 strade

colli San Rizzo per dar vita ad uno straordinario connubio tra natura ed arte; • illuminazione dei percorsi naturalistici e della chiesa; • riqualificazione urbanistica delle aree adiacenti e delle infrastrutture di accesso al

bene; • attuazione di una campagna pubblicitaria che potenzi il turismo non solo

regionale ma anche nazionale. La realizzazione del progetto prevede la collaborazione di diverse scuole, ciascuna con un ruolo specifico:

• definizione dei progetti esecutivi di recupero e valorizzazione delle aree in oggetto (Minutoli);

• allestimento all’interno della chiesa di spazi espositivi attrezzati per mostre di pittura aperte ai giovani artisti messinesi della scuola e non (Dante Alighieri);

• progettazione dell’impiantistica del monumento e delle aree collegate (Verona Trento);

• individuazione e realizzazione (con la guida del corpo forestale) di percorsi naturalistici atti a collegare la Badiazza ai colli di San Rizzo (Bisazza/Jaci);

• allestimento della chiesa per consentirvi di ospitare concerti di musica classica corale (Corelli);

• cura dell’ambito gastronomico turistico ed economico (Antonello).

6) IL FUTURO DI MESSINA SIAMO NOI

Il progetto prevede 3 linee di intervento:

• percorsi turistici a tema; • riqualificazione di alcuni spazi della città; • creazione di un museo dei ragazzi.

1) Percorsi turistici sui seguenti temi:

a. Botteghe di antichi mestieri e sapori da ricostruirsi presso i Forti e la Fiera;

b. Mare (Horcynus orca, acquario e zona falcata); c. Montagna (parchi, museo zoologico, orto botanico); d. Monumenti (museo regionale, chiese maggiori, tesoro del Duomo,mostra

pupi ecc); e. Storia (galleria Quasimodo, museo Annibale,museo storico delle

fortificazioni); Si prevede l’utilizzo di un colore diverso per ogni percorso per facilitare i turisti (blu = mare, arancio = botteghe, verde = montagna, giallo = monumenti, rosso = storia), l’installazione di chioschi informativi con cartine, numeri telefonici e deplians riguardanti i percorsi turistici e di chioschi di degustazione gratuita dei prodotti tipici. Si prevede il coinvolgimento diretto degli studenti come guide o informatori dei chioschi (istituti turistici), per la ristorazione (istituti alberghieri)




per manifestazioni, design, deplians (istituto d’arte) ecc..

2) Riqualificazione di alcune aree urbane ed in particolare la Fiera, le Ville, l’acquario. All’interno di queste strutture riqualificate e con adeguata manutenzione si vogliono realizzare sagre, manifestazioni (su temi quali ristorazione, turismo, cultura, arte, modellismo, motori), feste a tema, concerti.

3) Creazione di un museo dei ragazzi, da collocarsi Presso la Fiera o all’interno del Museo Regionale, dove possano essere esposti lavori artistici dei ragazzi di tutte le scuole. Si ipotizza di mettere a disposizione degli artisti dei pannelli per i murales, il che permetterebbe di evitare la deturpazione dei luoghi pubblici.

7) FIERA E TURISMO

Il progetto prevede l’organizzazione di percorsi turistici a tema nei quartieri fieristici. Si propone l’utilizzo di colori a identificazione di ciascun percorso (blu = mare, verde = montagna, giallo = storia, rosso = arte, fucsia = gastronomia). All’interno della fiera dovrebbe essere altresì collocato il rostro bronzeo del Nauloco recentemente ritrovato nei pressi della città e risalente al 36 a.c

8) GALLERIA DEI SAPORI E DELLA MODA

Il progetto prevede la realizzazione di una galleria dei sapori e della moda, diffusa sul territorio. Nello specifico si vogliono utilizzare gli spazi della Fiera, centri ricreativi di nuova costruzione da ubicarsi a Messina nord e sud, il fortino degli inglesi, spazi aperti curati in cui ubicare cocktails bar.

La galleria dovrebbe interessare gare di pasticceria, punti ristorativi caratterizzati da serate a tema, mostre innovative di moda e costume, corsi di aggiornamento sui disturbi dell’alimentazione che vedano la presenza di nutrizionisti ecc.

In particolar modo le serate a tema sceglieranno temi da sviluppare sia dal punto di vista gastronomico che dei costumi, della moda, degli arredi e prevedranno degustazione prodotti ma anche sfilate.

Alcune riflessioni Al di là delle specificità proprie di ciascuna idea progettuale alcuni elementi tornano con una certa ricorrenza per cui vale la pena soffermarvisi brevemente. In primis l’esigenza di una maggior identificazione con la città, di un vissuto di comunità cittadina ad oggi debole. I due elementi che tornano pressoché nella totalità delle idee progettuali presentate sono la richiesta di spazi di incontro, di occasioni in cui vivere la città da un lato e l’esigenza di riqualificare determinati ambiti urbani, tra i quali in primis la Fiera, ma anche le Ville, i Forti, di renderli nuovamente accessibili di farne parte del vissuto cittadino e, perché no, fattore attrattivo per i flussi esterni. Colpisce come al di là delle aspettative i ragazzi non chiedano solo spazi dedicati allo svago, spazi di espressione, come ci si attenderebbe da qualsiasi gruppo giovanile ma vadano oltre manifestando, in un certo qual modo, un senso di identificazione con




alcuni elementi della città e una voglia di vivere la propria città. Da una lato la denuncia forte della mancanza di spazi di aggregazione e di uno certo scollamento tra giovani e sistema città (e quindi tra giovani ed amministrazione cittadina) dall’altro la richiesta di partecipazione, la voglia di attivismo. Alla voglia di vivere la città si affianca un ulteriore aspetto legato appunto alla valorizzazione della città: si vuole una città bella e facilmente accessibile, funzionale e fruibile rispetto al suo patrimonio naturale e culturale. Va annoverato come ipotesi progettuali in tal senso siano già state raccolte anche in fase di ascolto dei singoli stakeholder cittadini ad evidenza di un’esigenza che la città sente e di cui parla. Ulteriore elemento di riflessione è dato dalla sostanziale conferma di quanto già emerso in sede di commissioni tematiche in merito allo scollamento tra mondo formativo e sistema del lavoro. I giovani richiedono punti di contatto, sistemi di guida per l’inserimento nel mondo del lavoro, sportelli formativi - informativi ma anche, possibilità di esprimere le competenze maturate per far crescere il sistema impresa e il sistema città e in un certo qual modo la volontà di staccarsi da forme di assistenzialismo pubblico. Sembra emergere infine un’effettiva richiesta, anche essa già evidenziata nei diversi momenti di ascolto territoriale, di applicazione delle tecnologie al sistema città, di utilizzo delle competenze e delle tecnologie sviluppate dal sistema città stesso, ed in particolar modo per ciò che concerne la sostenibilità ambientale e le energie alternative, per un’innovazione del sistema città, un miglioramento della qualità della vita cittadina(applicazione della tecnologia per il recupero e la manutenzione del patrimonio artistico-culturale, impianti per la produzione di energie alternative, discoteche ecologiche ecc.) A completamento del quadro tracciato si riprendono di seguito ulteriori spunti progettuali emersi nel corso dei precedenti incontri con dirigenti e docenti degli istituti scolastici (in ordine di presentazione dei contributi da parte dei singoli istituti):

� Realizzazione di strumenti informativi cartacei (opuscoli, brochure) ma anche audio e video su dvd per far conoscere il territorio. Si può ipotizzare una distribuzione dei dvd presso le circoscrizioni, i punti informativi, gli enti di promozione turistica;

� Progetto “adottiamo” parti di città. Il progetto prevede che ciascuna scuola, o classi di istituto, si prenda a carico uno spazio pubblico, un monumento, un’emergenza ambientale ecc.. di particolare interesse e ne promuova la conoscenza e la divulgazione nonché realizzi proposte di tutela, restauro, riscoperta e valorizzazione. Il comune definirà poi le modalità di sostegno per ciascuna delle iniziative pervenute;

� Progetto “cittadella del mare”. Costituzione di una “cittadella”, in cui far convergere la valorizzazione del museo del mare e dell’acquario, nonché la creazione di un polo di eccellenza in collaborazione con l’Università. La cittadella, aperta alla cittadinanza, potrebbe diventare sede di gare culinarie, mostre interattive, attività di svago tecnologico organizzate dagli studenti. Parallelamente si potrebbe ipotizzare la messa a disposizione di strumenti tecnici per la sperimentazione navale, come, ad esempio, l’istallazione di vasche per la simulazione di sollecitazioni e avversità marine.

� Urban Centre come contenitore (luogo fisico) e soggetto promotore di iniziative che valorizzino il ruolo della scuola da un lato e la partecipazione dei giovani nei momenti di formazione delle decisioni pubbliche di rilievo dall’altro:




o momenti di confronto dedicati alla conoscenza dell’attività amministrativa; o strumenti/momenti di ascolto dei giovani :

� componimento nelle classi: “la Messina dei giovani: la città che vorrei”;

� percorso partecipato guidato dei giovani per al definizione degli ambiti di intervento prioritari rispetto alla loro visione di città;

� redazione di “vademecum del buon cittadino”, contenenti regole e principi di educazione civica il cui rispetto da parte della collettività viene considerato indispensabile dagli studenti nell’ottica di sviluppo della Città;

o esposizione dei progetti di trasformazione della città; � Concessione di spazi radio/giornale dei giovani. Creazione di un giornale dei

giovani o previsione di spazi radio dedicati e gestiti dai giovani; � Creazione di centri di progettazione nelle scuole e avvio di un rapporto diretto e

sistematico di committenza da parte del Comune nei confronti degli studenti, a cui assegnare progetti finalizzati al recupero ed alla valorizzazione di aree della città;

� Realizzazione di un “cantiere giovani”, che consenta l’approfondimento e la diffusione sul territorio della conoscenza del patrimonio gastronomico locale e, allo stesso tempo, incentivi la messa in rete dei saperi attraverso le attività di un laboratorio-osservatorio. Il cantiere potrebbe comprendere: o uno spazio aperto ai cittadini e un servizio di informazione a sostegno dei

giovani che vogliano intraprendere iniziative nel campo della ristorazione; o un osservatorio permanente interattivo sulle risorse locali; o laboratori, sede di confronto fra giovani, adulti, università e associazioni di

categoria, che sia mirato al recupero delle antiche tradizioni gastronomiche locali;

o attività di formazione e di supporto rivolte ai giovani per lo sviluppo di idee imprenditoriali;

o scuola di cucina a tema, per la preparazione di piatti tipici della tradizione mediterranea, con la possibilità di esposizione dei piatti presso la Mediterranea Expo, la Fiera di Messina e i Forti dello Stretto.

� Realizzazione di un “expo” dimostrativo delle tecnologie meccatroniche a servizio dell’edilizia(domotica) e dell’automotive (autronica) e della produzione di energia in grado di comunicare ai settori di interesse le principali competenze ed informare l’utenza sule applicazioni pratiche possibili delle tecnologie




ELENCO DEGLI ATTORI COINVOLTI IN CIASCUN MOMENTO




ATTORI COINVOLTI NELLA FASE DI INTERVISTE E FOCUS GROUP

Di seguito si riporta l’elenco degli attori incontrati: • Attori istituzionali:

Pietro Ilacqua (Segretario Generale della CCIAA di Messina), Francesco Di Sarcina (Dirigente Autorità Portuale), Fabio Rottino (Capitano della Capitaneria di Porto), Lucrezia Genovese (Ricercatrice CNR - IAMC), Gaetano Cacciola (Direttore CNR ITAE), Vincenzo Mauro (Questore di Messina), Domenico Manna, (Commissario pro tempore ATM), Massimo Marconi (Responsabile progettazione della Società dello Stretto di Messina), Michele Limosani (Direttore dell’ Industrial Liaison Office (ILO) dell’Università di Messina e Consulente del Presidente della Provincia Regionale di Messina), Bruca (Direttore del Consorzio ASI), Antonio Rotella (Dirigente di staff Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina), Grazia (Commissario Fiera di Messina).

• Imprenditori locali: Siclari (Aicon S.p.A), Sferrazza (Rodriguez Cantieri Navali).

• Rappresentanze datoriali e sindacali: Ivo Blandina (Presidente Confindustria Messina), Luigi Corvaja (Presidente Provinciale CIA), Antonino Sindoni (Segretario Provinciale della Confartigianato), Michele Sorbera, (Direttore Provinciale Confesercenti), Vito Siracusa (Segretario Provinciale del CNA), Aurelio Giordano (Vice Presidente Confcommercio), Costantino Amato (Segretario provinciale UIL).

• Amministrazione Comunale: Giuseppe Buzzanca ( Sindaco del Comune di Messina), Filippo Ribaudo (Segretario Generale del Comune di Messina), Giovanni Caminiti (Dirigente Ufficio Programmi Complessi), Gianfranco Scoglio (Assessore ai Lavori Pubblici e allo Sviluppo Economico), Giuseppe Isgrò (Assessore alle Politiche del mare e al waterfront), Giuseppe Corvaja (Assessore alle Politiche del Territorio e all’Urbanistica), Giuseppe Rao (Assessore al Risanamento), Franco Mondello (Assessore al Decentramento e al Patrimonio Comunale) Carmelo Santalco (Assessore alle Politiche di E-Government), Dario Caroniti (Assessore alle Politiche per la Famiglia, Rapporti con le Chiese e Politiche per la sicurezza), Pinella Aliberti (Assessore alle Politiche Sociali), (Sei Consiglieri comunali).




ATTORI COINVOLTI NELLA FASE DELLE COMMISSIONI TEMATICHE Di seguito si riprende l’elenco dei soggetti partecipanti, per ciascuna data, alle commissioni tematiche.

Per semplificazione non vengono di seguito riportati i rappresentanti del Ufficio Programmi Complessi del Comune di Messina, cui era in capo l’organizzazione degli incontri ma che ha altresì preso parte attiva, in particolar modo nella figura della Dott.sa Catananoso, a ciascun incontro tematico. Allo stesso modo ha preso parte attiva a ciascun incontro l’Assessore allo sviluppo economico del comune di Messina Avv. Scoglio.

1° INCONTRO:SESSIONI DEL 9 FEBBRAIO 2009

L’incontro si è aperto con una sessione plenaria cui ha fatto seguito il primo incontro di ciascuna commissione tematica.

Sessione plenaria: elenco partecipanti

Nome e Cognome Ente /ruolo Isgrò Giuseppe Assessore Comune di Messina

Antonino Quartarone Cittadinanzattiva Francesco Alibrandi Dirigente Prov. Reg. Stefano Riaffia Stagista Luca Calabrese Stagista Luisa Lentini stagista Vittoria Francilia stagista Giuseppina Tririfò Stagista Francesca Pangallo stagista Biagio Bonfiglio medico chirurgo Emanuele Pitola Funzionaria Provincia Giovanni Grasso Confindustria Messina Emanuela Lo Surdo stagista Amato felice Giuseppa Bertuccelli stagista Filippo Rizzo Ingegnere titolare impresa

Sebastiano D'Andrea imprenditore Alessandro Lo Surdo Ingegnere Francesco Falcone Istr. Tecnico Giovanni Scipilliti Comune di Messina Istr. Tecnico

Paola Bianchi Dirigente comunale Enzo Cocivera segretario FLAI CGIL Messina Francesco Di Sarcina dirigente tecnico




Riccardo D'Andrea giornalista Alessandro Bergamaso ricercatore Giuseppe Latronto UIL Giuseppe Benanti UIL Giuseppe Previti Presidente consiglio comunale Forunato Del Dotto docente Gaetano Montalto Presidente Ordine Architetti

Orazio Bonfiglio giornalista Francesco Bonalena Genio civile Messina Antonino Marco Gardina Tirocinante ILO Stefano Mazzeo funzionario ESA Messina Daniele Noè Distretti Tec. Sicilia trasporti Diego Dedomenico Ass. Vallata del Santo Stefano Antonino Pisciotta funzionario ESA Ivo Blandina Confindustria Giuseppe Pracanica Assobiettivo ponte Alfredo Biancuzzo Genio civile Messina Salvatore De Pasquale ESAI Messina Sebastiano Porcino Capitaneria di Porto Pippo Rao Assessore Angela Meo Soroptimist Club Salvatore Orlando ATM Resp. Esercito Domenico Manna Dirigente viabilità Comune di Messina Commissario ATM

Francesca Lombardo giornalista Maria Midiri giornalista Vincenzo Fluca ESAI Messina Paolo De Luca ricercatore Silvana Mondello funzionario mobilità urbana

COMMISSIONE 1

Nome e Cognome Ente/ruolo

Edoardo Caminiti Ingegnere Dottorato di Ricerca Università di Messina

Elisa Pellegrino Urbanista Associazione Piattaforma Creativa

Alessandro Tinaglia Architetto e consulente

Francesco Bonasera Ingegnere Ufficio Genio Civile Messina

Salvatore David Freni Architetto




Giuseppe Giammenghi Ingegnere Stretto di Messina

Marconi Massimo Dirigente Stretto di Messina

Fausto Occhipinti Ingegnere Comune di Messina Mario Pizzino Dirigente Comune di Messina Francesco Di Sarcina Dirigente A. Portuale Carmelo Gioè Geologo Dir. Sez. Tecnica Comune di Messina

Roberto Materia Presidente ESA Letterio Frisone Provincia di Messina Giovanni Mastroeni Segretario FILLEA CGIL Vincenzo Cambria Segretario CISL Basilio Maniaci Professore UTE Edoardo Milio Ordine Ingegneri Elena Mirenda Commissione Prov. Bellezze paesaggistiche Salvatore Sciacca Ingegnere Kiwanis Int. Maria Certo Architetto Ente Fiera. Ufficio Tecnico Silvana Foti Ente FieraUfficio Commerciale Graziella Arena Architetto ECOMED Messina Emilio Passaniti Ingegnere Giuseppe Floridia - Gaetano Ilacqua Rap. Ass. ne."Basilia" Luigi Savoja Presidente CI.A. Messina Antonino Munafò Ingegnere. Stagista Rosaria Italiano Stagista Salvatore Zinna ACLI Sicilia

COMMISSIONE 2

Nome e cognome Ente/ruolo Daniele David Sindacalista CGIL Tindaro Cicero Stagista Provincia Sartori Caterina Presidente Istituto Mediterraneo Bioarchiettura, Biopaesaggi,

Ecodesign Stefano Milioti Presidente Associazione Architettura Ecosostenibile Anna Carulli Presidente Istituto Nazionale Bioarchitettura Zappi Giuseppe Docente ISA Basile

Iorfida M.Antonia Docente Clara Sturiale Giornalista Piattaforma Creativa Mirella De Vincolis Melazzo

Regista Radio-TV, Presidente Soroptimist Club




Giuseppe Aristotele Malatino

Presidente Rotary Peloro

Maria Genovese Ricercatore CNR-IAMC Messina Lucrezia Genovese Responsabile CNR-IAMC Primo Ricercatore Tino Nicita CNR-ITAE e Distretto tecnologico della Nautica

Davide Rizzo Operatore Culturale Associazione Piattaforma Creativa

Vincenzo Miloro Industriale Confindustria Messina, Presidente Comitato PMI

COMMISSIONE 3 e 4

Nome e cognome Ente/ruolo Giovanni Brunetto Stagista Biagio Bonfiglio Imprenditore Domenico Arena Presidente Legacoop Messina

Mariella Crisafulli CISL Elvira D'Orazio Dirigente Scolastico C. T. A.R. “ANTONELLO” Filippo Mulfari UNAI Unione Amm. Immobili

Andrea Cucinotta Cittadinanzattiva Claudio Stazzone Dirigente Scolastico

2°INCONTRO :SESSIONI DEL 24-25 FEBBRAIO

COMMISSIONE 1

NOME e COGNOME ENTE/RUOLO Fausto Occhipinti Direttore sezione tecnica comune di Messina Mario Pizzino Dirigente comune Messina Davide Rizzo Presidente Ass. Piattaforma Creativa Basilio Maniaci Gruppo Insieme parrocchia San Giacomo M. Maria Cento Ente Autonomo Fiera di Messina Daniela De Domenico Ordine Architetti Emilio Passaniti Associazione Messina Sud Salvatore Sciacca ingegnere - Kiwanis Rosaria Italiano stagista prov. Messina Antonino Munafò ingegnere Edoardo Milio Ordine Ingegneri Messina Filippo Rizzo ingegnere, titolare impresa costruzioni Alberto Soraci INNOVABIC




Vincenzo Miloro Vice Presidente Confindustria Messina Massimo Marconi Dirigente Stretto Michele La Torre dottore commercialista Giovanni Grasso Confindustria Messina Adriano Crinò libero professionista Luigi Savoja Presidente C I A Messina Felice Amato Ass. Ambiente e/è vita Giuseppe Pracanica Ass. Obiettivo Ponte Luisa Lentini stagista ILO Aurelio Giordano Vice Presidente Confcommercio Messina Luciano Marabello Ass Piattaforma Creativa Leone D'Andrea tirocinante Lega Coop Elena Mirenda Commissione Urbanistica Vincenzo Fluca Ente Sviluppo Agricolo Giovanni Minutoli libero professionista Nuccio Pecora architetto Antonio Rizzo ingegnere Giovanni Crinò libero professionista Pino Falzea Ordine Architetti Luciana Reale Comune Messina Daniela Catanoso Comune Messina Lelio Frisone Amministrazione provinciale Mario Pizzino Comune Messina Silvana Mondello Comune Messina Giuseppe Sorbello Comune Messina Alessandro Tinaglia consulente comune Palermo COMMISSIONE 2 NOME e COGNOME ENTE/RUOLO Vincenzo Miloro Vice Presidente Confindustria Messina Alberto Soraci INNOVABIC Filippo Rizzo ingegnere, titolare impresa costruzioni Alessandro Bergamasco CNR IAMC Messina Anna Carulli Presidente istituto Naz. Bioarchitettura Messina Daniele Noè Distretto Sicilia Trasporti Carmela Gentile INBAR tesoriere Messina Davide Rizzo Presidente Ass. Piattaforma Creativa Tino Nicita CNR - ITAE Luciano Marabello Ass Piattaforma Creativa Lucrezia Genovese IAMC - CNR responsabile Maria Genovese IAMC - CNR Stefano Milioti Ass. Architettura ecosostenibile Giuseppe Zappi ISA Basile Aurelio Giordano Confcommercio Messina Pasquale Tripodo Comune Messina




Adriano Crinò libero professionista Giuseppe Malatino Presidente Rotary Club Peloro Luisa Lentini stagista ILO Luigi Spedale Protezione Civile Regionale

COMMISSIONE 3 NOME e COGNOME ENTE/RUOLO Alberto Soraci INNOVABIC Stefano Raffa stagista provincia Tindaro Cicero stagista provincia Giovanni Crinò libero professionista Giacomo Guglielmo IM Verona Trento Francesca Pangallo stagista provincia Anna Carulli Presidente istituto Naz. Bioarchitettura Messina Giuseppe Mulfari UNAI Messina Antonio Chirico Agenzia di Viaggi Giardina Antonino Marco stagista provincia Stefano Mazzeo E.S.A. Aurelio Giordano Confcommercio Messina Claudio Stazzone Preside I.T.I. Marconi Felice Amato Ass. Ambiente e/è vita Davide Rizzo Presidente Ass. Piattaforma Creativa Angelica Nuccio Comune Messina Adriano Crinò libero professionista Elvira D'Orazio Dirigente scolastico Massimo La Spada Architetto Comune di Messina Luisa Lentini stagista ILO Luca Calabese stagista provincia

COMMISSIONE 4 NOME e COGNOME ENTE/RUOLO Andrea Cucinotta CITTADINANZATTIVA SIC. Domenico Interdonato CITTADINANZATTIVA SIC. Aurelio Giordano Vice Presidente Confcommercio Messina Stefano Milioti Presidente Ass. Architettura ecosostenibile Anna Carulli Presidente istituto Naz. Bioarchitettura Messina Rosella Bottaro Consigliere provinciale Movimento cristiano lavoratori

3°INCONTRO :SESSIONI DEL 10- 11 MARZO

COMMISSIONE 1




NOME e COGNOME ENTE/RUOLO Rosario Fodale Associazione culturale Messinaweb.eu Giuseppe Biondo CNA Messina (delegato Siracusa) Elena La Spada architetto - SOROPTIMIST Daniela De Domenico ordine architetti Messina Paolo Randazzo ingegnere - funzionario RFI Spa Mariella Crisafulli segreteria provinciale CISL Massimo Marconi Stretto Messina Maria Certo Ente Autonomo Fiera di Messina Basilio Maniaci Gruppo Insieme parrocchia San Giacomo Cosimo Bonaccorso capitaneria di Porto - Guardia costiera Messina Antonino Quartarone ???? Ministero interni? Renato Zafarana Istituto d'arte Basile - Messina Emilio Passaniti Ass territoriali zona sud Leone D'Andrea tirocinante Legacoop Gianluca Castriciano presidente Voràs Zanccle/Zawcle? Maria Elena Quero Piattaforma Creativa Alessandro Turchi videomaker Machine Works Giovanni Minutoli libero professionista Antonio Sessa architetto - rappr. UIL Salvatore Corace comune Messina - Urbanistica Edoardo Milio ordine Ingegneri Girolamo Pecora ordine architetti Messina Daniele David segr. NIDIL-CGIL Aurelio Giordano Camera di Commercio Elena Mirenda Commissione Urban. C. Carmelo Santalco assessore E-Government Domenico Galata libero professionista Luciano Marabello architetto Fausto Occhipinti Pinella Aliberti Assessore Politiche Sociali Davide Rizzo Ass. Piattaforma Creativa Edoardo Castiglia ingegnere Filippo Rizzo ingegnere Alessandro Tinaglia architetto Francesco Di Sarcina Autorità portuale Giuseppe Sorbello ingegnere Nicolò Tata MCL Clara Sturiale Ass. Piattaforma Creativa - giornalista Corrado La Rosa pensionato (ex assessore) Claudio Stazzone dirigente scolastico Giada Arminio architetto Armando Mellini Ekoclub International onlus - ingegnere Caterina Sartori Istituto Mediterraneo Bioarchitettura Biopaesaggio Ecodesign Francesco Cancellieri Dip. Pianificazione Urbanistica




Giuseppe Pracanica coordinatore Ass. Obiettivo Ponte COMMISSIONE 2 NOME e COGNOME ENTE/RUOLO Caterina Sartori Istituto Mediterraneo Bioarchitettura Biopaesaggio Ecodesign Mirella Melazzo De Vincolis Soroptimist Club - Presidente Maria Genovese IAMC - CNR Messina Paolo Randazzo ingegnere - funzionario RFI Spa Filippo Cucinotta Università Messina Tino Nicita CNR - ITAE; Distretto tecnologico Nautica Davide Rizzo Ass. Piattaforma Creativa Mariella Crisafulli segreteria provinciale CISL Cicero Tindaro stagista provincia Alessandro Bergamasco CNR - IAMC ricercatore Aurelio Giordano Camera Commercio Giuseppe Zappi ISA Basile Maria Elena Quero Piattaforma Creativa Giuseppe Naim Forza Italia Reggio Calabria Pasquale Tripodo Comune di Messina COMMISSIONI 3 e 4 NOME e COGNOME ENTE/RUOLO Cicero Tindaro stagista provincia Francesco Truscello A.C.O.V. Deborah Paolo Randazzo ingegnere - funzionario RFI Spa Girolamo Pecora architetto/imprenditore Angela Meo Soroptimist - dirigente ministero Grazia e Giustizia Agatino Cundari Confcoop?rocius? Settore sociale Felice Amato Associazione Ambiente e/è vita Luca Calabrese tirocinante Salvatore Rizzo centro studi ECOSMED Mariella Crisafulli segreteria provinciale CISL Laura Di Pietro ECAP Messina (centro di formazione - comm 2) Gaetano Ilacqua presidente Associazione Basilia Biagio Bonfiglio consigliere provinciale Giovanni Crinò ingegnere libero professionista Leone D'Andrea tirocinante Legacoop Aurelio Giordano Camera Commercio Michele Sorbera Confesercenti Giuseppina Sindoni Consorzio SOL.E. Giuseppe Floridia C. Rinasi? Adriano Crinò libero professionista




Domenico Brancato presidenteAssociazione Milias Moleti (v. dott. Bonfiglio) Luigi Savoja CIA Messina Rossella Bottaro EFAL Messina Attilio Interdonato consorzio di tutele limone Giuseppe Rao Assessore Paolo Saglimberi consiglio comunale Messina Stefano Mazzeo Ente Sviluppo Agricolo Massimo Celona dipendente comune Messina Antonio Cardia dirigente comune Messina Anna Tarantino rappresentante centro italiano femminile CIF Claudio Stazzone dirigente scolastico Massimo La Spada funzionario comune Messina Stefano Milioti segretario Bioarchitettura Messina (del. Anna Carulli) ELENCO DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI CHE HANNO ADERITO AL PERCORSO

Hanno partecipato agli incontri preparatori i dirigenti scolasticie docenti dei seguenti istituti:

• Istituto Magistrale Ainis • ITN C. Duilio • Istituto superiore F. Bisazza • IS G.Minutoli • Liceo Archimede • ITS Antonello • IT comm. Turistico Jaci • IM Verona Trento • Liceo “G.Seguenza”

Hanno partecipato all’incontro aperto del 3 aprile 2009 alcuni studenti dei seguenti istituti:

� I.T.C. Jaci; � Liceo Statale Bisazza; � ITI Verona Trento; � IPSACTAR Antonello; � Istituto d'Arte Basile; � Liceo Ginnasio statale G. La Farina.

MESSINA 2020 - VERSO IL PIANO...

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