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•24/05/2017 •1 Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Mercati con informazioni asimmetriche Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Incertezza della qualità e “mercato dei bidoni” Informazione asimmetrica Situazione in cui un acquirente e un venditore sono in possesso di informazioni diverse riguardo una transazione. Le automobili usate hanno un valore significativamente inferiore rispetto alle auto nuove a causa dell’asimmetria informativa circa la loro qualità. Il venditore di un’auto usata possiede più informazioni rispetto al potenziale acquirente. Il risultato è che l’acquirente di un’auto usata sarà sempre sospettoso circa la sua qualità, e con buone ragioni. Le implicazioni dell’asimmetria informativa riguardo la qualità dei prodotti sono state analizzate per la prima volta da George Akerlof e si spingono ben oltre il mercato delle auto usate. I mercati delle assicurazioni, del credito e perfino del lavoro sono caratterizzati da asimmetria informativa sulla qualità del prodotto. Copyright © 2013 Pearson Italia Microeconomia • Pindyck/Rubinfeld, ottava edizione Il mercato delle auto usate Supponiamo che siano disponibili due tipi di auto usate: di alta e di bassa qualità. Se sia i venditori che gli acquirenti sanno riconosce le auto dei due tipi, esisteranno allora due mercati. Nella realtà, il venditore di un’auto usata conosce la qualità del veicolo meglio dell’acquirente (quest’ultimo scopre la qualità dell’auto solo dopo averla acquistata e utilizzata per un certo tempo). Nell’effettuare un acquisto, quindi, i compratori si comportano come se tutte le auto fossero di “qualità media”, nel senso che dovrebbero esistere uguali probabilità di ottenere un’auto di alta qualità e una di bassa qualità. Tuttavia, si vendono meno auto di qualità alta e più auto di qualità bassa.

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Mercati con informazioni asimmetriche

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Incertezza della qualità e “mercato dei bidoni”

● Informazione asimmetrica Situazione in cui un acquirente e un venditore

sono in possesso di informazioni diverse riguardo una transazione.

Le automobili usate hanno un valore significativamente inferiore rispetto alle auto nuove a causa dell’asimmetria informativa circa la loro qualità. Il venditore di un’auto usata possiede più informazioni rispetto al potenziale acquirente. Il risultato è che l’acquirente di un’auto usata sarà sempre sospettoso circa la sua qualità, e con buone ragioni. Le implicazioni dell’asimmetria informativa riguardo la qualità dei prodotti sono state analizzate per la prima volta da George Akerlof e si spingono ben oltre il mercato delle auto usate. I mercati delle assicurazioni, del credito e perfino del lavoro sono caratterizzati da asimmetria informativa sulla qualità del prodotto.

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Il mercato delle auto usate

Supponiamo che siano disponibili due tipi di auto usate: di alta e di bassa qualità. Se sia i venditori che gli acquirenti sanno riconosce le auto dei due tipi, esisteranno allora due mercati. Nella realtà, il venditore di un’auto usata conosce la qualità del veicolo meglio dell’acquirente (quest’ultimo scopre la qualità dell’auto solo dopo averla acquistata e utilizzata per un certo tempo). Nell’effettuare un acquisto, quindi, i compratori si comportano come se tutte le auto fossero di “qualità media”, nel senso che dovrebbero esistere uguali probabilità di ottenere un’auto di alta qualità e una di bassa qualità. Tuttavia, si vendono meno auto di qualità alta e più auto di qualità bassa.

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Problema dei bidoni: in presenza di informazione asimmetrica, i beni di bassa qualità possono spingere fuori dal mercato quelli di alta qualità.

Il mercato delle auto usate

Quando i consumatori iniziano a rendersi conto che la maggior parte delle auto vendute (circa tre quarti del totale”) è di bassa qualità, la loro domanda percepita cambia. Questo processo continua fino a quando vengono vendute solamente auto di bassa qualità.

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IL MERCATO DELLE AUTO USATE

Quando i venditori hanno maggiori informazioni degli acquirenti sulla qualità dei prodotti,

potrebbe nascere un “problema di bidoni” in cui i beni di peggiore qualità scalzano dal

mercato quelli di qualità migliore. In (a) la curva di domanda per auto di alta qualità è DA.

Tuttavia, quando gli acquirenti riducono le loro aspettative sulla qualità media delle auto

sul mercato, la loro domanda percepita si sposta in DM.

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Similmente, in (b) la curva di domanda percepita per auto di bassa qualità passa da DB a DM.

Il risultato è che la quantità di auto di alta qualità vendute diminuisce da 50.000 a 25.000 e la

quantità di auto di bassa qualità vendute aumenta da 50.000 a 75.000.

Alla fine si veneranno soltanto auto di bassa qualità.

IL MERCATO DELLE AUTO USATE

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Implicazioni dell’informazione asimmetrica

L’esempio delle automobili usate mostra come l’informazione asimmetrica possa generare un fallimento del mercato. I consumatori non sono in grado di determinare la qualità di un’auto usata prima di acquistarla. Di conseguenza, il prezzo delle auto usate diminuisce e le auto di alta qualità rimangono fuori dal mercato. Il fallimento del mercato si manifesta, quindi, perché vi sono proprietari che attribuiscono alle loro auto di alta qualità un valore minore di quello attribuito dai potenziali acquirenti. Entrambe le parti guadagnerebbero dallo scambio, ma il fatto che i consumatori hanno informazioni insufficienti impedisce che la transazione avvenga.

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Selezione avversa

Forma di fallimento del mercato dovuta al fatto che

prodotti di qualità differenti sono venduti allo

stesso prezzo per la presenza di informazione

asimmetrica, così si vendono troppo prodotti di

bassa qualità e troppo pochi di alta qualità.

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Il mercato assicurativo

Le persone che sottoscrivono un’assicurazione conoscono il proprio stato di salute generale molto meglio di quanto possa sperare di conoscerlo la

compagnia assicurativa. Si manifesta perciò il problema della selezione avversa, analogamente a

quanto abbiamo già visto per il mercato delle auto usate. Poiché le persone che corrono maggiori rischi sono quelle che con maggiore probabilità desiderano un’assicurazione, tra gli assicurati

aumenta la proporzione delle persone malate. Ciò fa salire il prezzo delle polizze e le persone sane, consapevoli di avere un basso livello di rischio, scelgono di non assicurarsi. In questo modo la

proporzione delle persone malate tra gli assicurati aumenta ulteriormente, facendo salire ulteriormente il prezzo dell’assicurazione.

Il processo prosegue fino a quando le persone che desiderano assicurarsi godono, in maggioranza, di cattiva salute. A questo punto la copertura assicurativa è molto costosa o, in casi estremi, le compagnie cessano di

fornirla.

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Il mercato assicurativo

Una delle possibili soluzioni al problema della selezione avversa consiste nell’aggregare i rischi. Per l’assicurazione sanitaria questo compito può essere assunto dallo stato, come avviene negli Stati Uniti con il programma Medicare. Fornendo copertura assicurativa a tutte le persone al di sopra dei 65 anni, lo stato elimina il problema della selezione avversa. Allo stesso modo, le compagnie assicurative possono tentare di evitare o almeno ridurre il problema offrendo assicurazioni sanitarie di gruppo nei luoghi di lavoro. Assicurando tutti i lavoratori di un’impresa, sani o meno che siano, la compagnia distribuisce il rischio e riduce così la probabilità che l’assicurazione sia acquistata principalmente da persone ad alto rischio.

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Il mercato del credito

In che modo può una società emittente di carte di credito o una banca distinguere i creditori di buona qualità (cioè affidabili) da quelli di bassa qualità (che non pagano i debiti)?

Ovviamente, le persone che chiedono credito sono più informate, nel senso che sanno meglio del creditore se pagheranno o meno.

Anche in questo caso si pone quindi il problema dei bidoni.

È più probabile che il credito sia desiderato da debitori di bassa qualità piuttosto che da debitori di alta qualità; ciò fa salire il tasso di interesse, e di conseguenza fa aumentare il numero dei debitori inaffidabili. Questa a sua volta incrementa ulteriormente il tasso di interesse, e

così via.

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Il mercato del credito

Le società emittenti di carte di credito e le banche possono, in una certa misura, ricorrere a banche dati contenenti la storia creditizia

dei clienti (e spesso si scambiano queste informazioni) per distinguere i debitori affidabili da quelli inaffidabili.

Molte persone, tuttavia, ritengono che le banche dati relative al credito rappresentino una violazione della loro privacy.

Le società dovrebbero essere autorizzate a conservare informazioni di questo tipo e a condividerle con altri istituti di credito?

E’ difficile rispondere a questa domanda, ma si può affermare che le informazioni sulla storia creditizia hanno un’importante funzione:

eliminano, o almeno riducono fortemente i problemi dell’informazione asimmetrica e della selezione avversa, che

potrebbero impedire il funzionamento del mercato del credito. In mancanza di queste informazioni, anche le persone meritevoli di

fiducia troverebbero estremamente difficile prendere denaro in prestito.

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Importanza di reputazione e standardizzazione

L’informazione asimmetrica è presente anche in molti altri mercati. Riportiamo

di seguito alcuni esempi:

● Commercianti al dettaglio: il commerciante è disposto a riparare, o ad

accettare la restituzione di un prodotto eventualmente difettoso?

● Commercianti di francobolli rari, monete, libri e dipinti: gli oggetti

sono autentici o contraffatti?

● Muratori, idraulici ed elettricisti: quando qualcuno ripara o ricostruisce il

tetto della vostra casa, vi arrampicate a controllare la qualità del lavoro?

● Ristoranti: entrate spesso nella cucina di un ristorante per controllare che

siano utilizzati ingredienti freschi e che siano rispettate le norme igieniche?

In tutti questi casi, il venditore conosce la qualità del prodotto molto meglio dell’acquirente. I venditori di prodotti e servizi di alta qualità, quindi, sono fortemente incentivati a sviluppare una reputazione. Siccome è difficile sviluppare una reputazione, la standardizzazione potrebbe risolvere il problema dei bidoni. Per esempio, sapete esattamente che cosa aspettarvi dal McDonald’s.

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Medicare

La riforma sanitaria è stata per anni in primo piano nel dibattiti politico, negli Stati Uniti così come in tutto il mondo. Una questione fondamentale, negli Stati Uniti, è decidere se tutti debbano avere un’assicurazione sanitaria e se la partecipazione a qualche forma di programma assicurativo pubblico o privato debba o meno essere obbligatoria.

L’obbligatorietà è ciò che permette a Medicare di funzionare. Come si ricorderà, l’informazione è asimmetrica: le persone sanno della loro salute di quanto possano mai saperne le compagnie assicurative. Le persone anziane affette da malattie croniche acquisteranno l’assicurazione con probabilità molto maggiore rispetto a coloro che godono di salute eccellente e che perciò si aspettano spese minori. Ciò determina un problema di selezione avversa.

Tutte le persone al di sopra dei 65 anni di età partecipano a Medicare, sia quelle che si aspettano una spesa medica contenuta sia quelle per cui sono prevedibili cure costose. Ovviamente, i partecipanti meno “costosi” finanziano quelli le cui spese sono più alte. Dato però che l’obbligatorietà del programma elimina il problema della selezione avversa, il costo complessivo di Medicare è minore del costo della maggior parte dei sistemi di assicurazione privati. Medicare è in effetti considerato uno dei programmi pubblici più efficienti e di maggior successo degli Stati Uniti.

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Segnalazione di mercato

● Segnalazione di mercato Processo tramite il quale i venditori

inviano segnali agli acquirenti per fornire loro informazioni sulla qualità dei

prodotti.

Esempio Mercato del lavoro I nuovi lavoratori conoscono la qualità del lavoro che sono in

grado di fornire mentre l’impresa non ha questa informazione nel momento in cui deve decidere chi assumere.

Quali caratteristiche dovrebbe considerare l’impresa, per cercare di ottenere informazioni sulla produttività delle persone prima di

assumerle? I potenziali nuovi lavoratori possono fornire informazioni sulle

proprie qualità?

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Segnalazione di mercato: Esempio

Consideriamo due gruppi di lavoratori

• Gruppo I: scarsamente produttivi –

PMe=PM=1

• Gruppo II: altamente produttivi –

PMe=PM=2.

I lavoratori verranno impiegati da imprese

concorrenziali i cui prodotti si vendono a

€10.000 e che si aspettano da ogni

dipendente una media di 10 anni di lavoro.

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Segnalazione di mercato: Esempio

Se l’impresa conosce la produttività dei singoli lavoratori

Salario pari al ricavo del prodotto marginale

• Gruppo I : 1*10000=10000

• Gruppo II: 2*10000=20000.

I lavoratori verranno impiegati da imprese

concorrenziali i cui prodotti si vendono a

€10.000 e che si aspettano da ogni dipendente

una media di 10 anni di lavoro.

Ricavo atteso

• Gruppo I : 10000*10anni= 100000

• Gruppo II: 20000*10anni= 200000.

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Segnalazione di mercato: Esempio

Se l’impresa non conosce la produttività dei singoli lavoratori

Ipotesi metà dei lavoratori nel Gruppo I e l’altra

meta nel Gruppo II

Produttività media: 1.5

Salario medio: 1.5*10000=15000

• Gruppo I : guadagna 5000 rispetto

situazione precedente

• Gruppo II: perde 5000 rispetto situazione

precedente.

Problema

Le imprese non conoscono la produttività del

lavoro del singolo lavoratore.

Meccanismo selezione: Istruzione

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Segnalazione di mercato: Esempio

Ipotesi : il costo istruzione è più alto per le persone

scarsamente produttive l’istruzione non ha alcun effetto sulla produttività, e che abbia

valore solo in quanto segnale.

I lavoratori scarsamente produttivi

potrebbero

•essere meno studiosi

•progredire più lentamente nella

carriera scolastica

Il costo del raggiungimento del livello di

istruzione y

• Gruppo I :

• Gruppo II:

CII(y) = €20.000

CI(y) = €40.000

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Equilibrio

Supponiamo che le imprese adottino la regola per cui •Chi ha un livello di istruzione almeno pari a y* appartiene al Gruppo II e riceverà un salario di €20.000 •Chi ha un livello di istruzione inferiore a y* appartiene al Gruppo I e riceverà un salario di €10.000. Il livello y* è scelto arbitrariamente dalle imprese, ma affinché questa regola decisionale sia coerente con l’equilibrio, le imprese devono essere in grado di valutare correttamente le persone. Occorre determinare il livello di istruzione che le persone appartenenti ai due gruppi conseguiranno data la regola adottata dalle imprese. Il beneficio dell’istruzione, B(y), è dato dall’incremento di salario associato a ciascun livello di istruzione.

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Confronto costi-benefici

Gli appartenenti ai due gruppi effettuano il seguente calcolo costi-benefici: conviene raggiungere il livello di istruzione y* se il corrispondente beneficio (cioè l’incremento di reddito) è almeno pari al costo di tale livello di istruzione.

Quindi, le persone appartenenti al Gruppo I preferiranno non ottenere alcuna istruzione finché:

E le persone appartenenti al Gruppo II raggiungeranno il livello y* finché:

Questi risultati indicano che si ha un equilibrio finché y* è compreso tra 2,5 e 5.

€100.000 < €40.000y* ovvero y* > 2,5

€100.000 > €20.000y* ovvero y* < 5

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SEGNALAZIONE: ISTRUZIONE

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SEGNALAZIONE: ISTRUZIONE

Il livello di istruzione può essere un utile segnale di alta produttività di un gruppo di lavoratori, se in questo gruppo è più facile da ottenere rispetto a un gruppo a bassa produttività. •Gruppo I bassa produttività (a) sceglierà un livello di istruzione y = 0 perché il costo dell’istruzione è maggiore dell’incremento di reddito risultante dall’istruzione.

• Gruppo II il gruppo ad alta produttività (b) sceglierà un livello di istruzione y* = 3 perché l’incremento di reddito è maggiore del costo.

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Confronto costi-benefici

Quando l’impresa valuta una persona che ha frequentato l’università, ipotizza correttamente che la sua produttività sia alta e gli offre un salario di €20.000.

Abbiamo quindi un equilibrio. Le persone più produttive ottengono un’istruzione superiore per segnalare la loro produttività; le imprese raccolgono questo segnale e offrono loro uno stipendio elevato.

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Garanzie sui prodotti

Consideriamo i mercati di beni durevoli come televisori, impianti stereo, fotocamere e frigoriferi. Le imprese che producono questi beni sono molte, ma alcuni marchi sono più affidabili di altri. Se i consumatori non fossero in grado di stabilire quali sono i marchi più affidabili, le imprese che offrono i prodotti migliori non sarebbero in grado di praticare prezzi più alti. Le imprese che producono beni di qualità superiore e più affidabili devono perciò informare e convincere i consumatori dell’esistenza di questa differenza. Come possono fare questo?

Possono riuscirvi per mezzo delle garanzie.

La garanzia segnala efficacemente la qualità del prodotto, perché una garanzia ampia risulta più costosa per i produttori di beni di bassa qualità che per i produttori di beni di alta qualità. La probabilità che un prodotto di bassa qualità richieda riparazioni e manutenzione è maggiore, e la garanzia costringe il produttore a pagare simili interventi. Nel proprio interesse, quindi, i produttori di beni di bassa qualità non offrono garanzie rilevanti. I consumatori considerano giustamente la garanzia come un segnale di buna qualità del prodotto e sono disposti a pagare un prezzo più alto per i prodotti coperti da garanzia.

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Il rischio morale

● Rischio morale Situazione in cui una parte il cui comportamento

non è visibile può influire sulla probabilità o l’ammontare di un pagamento

associato a un evento.

La possibilità che il comportamento di un individuo cambi a causa del fatto che è assicurato è un esempio di un problema noto come rischio morale (moral hazard in inglese).

Esempio Impresa con un magazzino del valore di 100.000€. Con programma prevenzione incendi da 50€ per impiegato, la probabilità dell’incendio è 0.005, senza 0.01. Se impresa attua il programma, l’assicurazione potrebbe chiedere un premio pari alla perdita attesa: 0.005*100000=500 €. Una volta acquistato la polizza impresa non ha incentivo ad effettuare programma di prevenzioni. Per assicurazione: Perdita attesa=0.01*100000=1000 €

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Il rischio morale

Il concetto di rischio morale vale non solo in campo assicurativo, ma anche per i lavoratori che operano al di sotto delle loro capacità quando i datori di lavoro non

sono in grado di tenere sotto controllo il loro comportamento (si parla di shirking, a indicare un

comportamento elusivo dei propri compiti).

Il rischio morale è un problema in quanto altera la capacita dei mercati di allocare in modo efficiente le

risorse.

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Il rischio morale altera la capacità del mercato di allocare

le risorse in modo efficiente.

D fornisce la domanda di viaggi in automobile.

Senza rischio morale, il costo marginale del trasporto C’ è

€1,50 al Km comprensivo dei costi assicurativi (0.50);

l’automobilista viaggia per 100 km, la quantità efficiente.

Con rischio morale (le compagnie di assicurazione non

sono in grado di controllare i Km percorsi) l’automobilista

percepisce come costo chilometrico C’ = €1,00 e viaggia

per 140 km.

GLI EFFETTI DEL RISCHIO MORALE

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GLI EFFETTI DEL RISCHIO MORALE

Soluzione efficiente

Soluzione non

efficiente

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Il problema principale–agente

● Problema principale–agente Problema che nasce quando gli agenti (per

esempio i manager di un’impresa) perseguono i propri obiettivi anziché quelli

dei principali (per esempio i proprietari dell’impresa).

Si ha una relazione di agenzia quando esiste un accordo in cui il benessere di una persona dipende dal comportamento di un’altra.

● Agente Individuo impiegato da un principale per

raggiungere l’obiettivo di quest’ultimo.

● Principale Individuo che impiega uno o più agenti per

raggiungere un obiettivo.

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Il problema principale–agente nell’impresa privata

I manager spesso possono perseguire i propri obiettivi anziché concentrarsi sull’obiettivo degli azionisti, che consiste nel massimizzare il valore dell’impresa. Alcuni ritengono che i manager si preoccupino della crescita più che del profitto in sé: una crescita più rapida e una maggiore quota di mercato forniscono più flussi di cassa, che a loro volta consentono ai manager di ottenere maggiori gratifiche. Altri sottolineano l’utilità che i manager traggono dal proprio lavoro, e non solo dai profitti, ma anche dal rispetto dei loro pari, dal potere di controllare l’impresa, dai benefit e altre gratifiche, dal mantenimento del posto di lavoro a lungo termine.

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Il problema principale–agente nell’impresa privata

Esistono dei limiti alla possibilità che i manager perseguano obiettivi diversi da quelli dei proprietari: 1. gli azionisti possono protestare vivacemente quando pensano

che i manager si comportino in maniera inappropriata 2. può svilupparsi un forte mercato per il controllo societario,

almeno che i manager non perseguono l’obiettivo della massimizzazione del profitto

3. può esserci un mercato fortemente sviluppato per i manager. Se i manager che massimizzano il profitto sono molto richiesti, guadagneranno alti salari e così forniranno ad altri manager un incentivo a perseguire lo stesso obiettivo.

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I salari degli amministratori delegati

I compensi degli alti dirigenti sono aumentati fortemente negli ultimi decenni. La retribuzione annua media degli addetti alla produzione è passata, negli Stati Uniti, dai $18.187 nel 1990 ai $32.093 nel 2009. Tenendo conto dell’inflazione, lo stipendio medio del 2009 è di soli $19.552 (in dollari del 1990), il che costituisce un incremento solo del 7,5%. Nello stesso periodo, il compenso medio annuo degli amministratori delegati è salito da $2,9 milioni a $8,5 milioni, ovvero a circa $5,2 milioni in dollari del 1990.

In altre parole, mentre gli addetti alla produzione hanno visto aumentare il loro salario reale del 7,5% nell’ultimo ventennio, la retribuzione media degli alti dirigenti è aumentata di circa l’ 80%. Perché? I dirigenti sono diventati più produttivi? Oppure sono semplicemente diventati

più abili nell’ottenere rendite economiche dalle imprese? La risposta sta nel problema principale–agente, che è alla base della determinazione del compenso degli alti dirigenti.

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I manager hanno aumentato la loro capacità di ottenere rendite economiche.

Come è potuto accadere?

La maggior parte dei membri dei consigli di

amministrazione non ha le informazioni necessarie e non è sufficientemente indipendente per poter negoziare in

maniera efficace con i manager. Gli amministratori spesso non sono in grado di controllare

le attività dei dirigenti e quindi non possono trattare su pacchetti di retribuzione strettamente legati alle loro

prestazioni.

I salari degli amministratori delegati

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Informazione asimmetrica nel mercato del lavoro teoria del salario di efficienza

● Teoria del salario di efficienza Teoria che spiega la presenza di

disoccupazione e discriminazione dei salari riconoscendo che la produttività del

lavoro può essere influenzata dal livello del salario.

In presenza di un livello di disoccupazione notevole, perché non vediamo imprese che tagliano i salari, aumentano i livelli di impiego e in questo modo incrementano il

profitto? I nostri modelli di equilibrio concorrenziale possono spiegare la persistenza della

disoccupazione?

● Modello dello “scansafatiche (shirking model) Modello secondo il quale i

lavoratori hanno un incentivo a fornire scarso impegno anche se un’impresa

paga loro il salario di equilibrio del mercato, perché quelli licenziati potranno

essere assunti altrove con lo stesso salario.

Una volta assunti, i lavoratori possono lavorare in modo produttivo oppure fare gli scansafatiche, ma poiché le informazioni sulla loro prestazione sono limitate, non è detto che nel secondo caso vengano licenziati.

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Il modello funziona nel modo seguente. Se un’impresa paga ai suoi lavoratori il salario di equilibrio w*, questi sono incentivati a fare gli scansafatiche; infatti, anche se fossero scoperti e licenziati (e non è detto che lo sarebbero), potrebbero immediatamente farsi assumere altrove per lo stesso salario.

La minaccia di licenziamento non impone un costo a carico dei lavoratori, questi non sono incentivati a lavorare in modo produttivo.

Come incentivo a non fare gli scansafatiche, l’impresa deve offrire ai lavoratori un salario più alto di quello di equilibrio; in tal caso, i lavoratori licenziati perché hanno fatto gli scansafatiche, subiranno una riduzione di salario quando saranno assunti da un’altra impresa che paga w*.

Se la differenza tra i salari è sufficientemente elevata, i lavoratori saranno indotti a comportarsi in modo produttivo e il datore di lavoro non avrà il

problema degli scansafatiche.

● Salario di efficienza Salario che un’impresa paga a un lavoratore come

incentivo a non fare lo scansafatiche.

Teoria del salario di efficienza

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● Salario di efficienza Salario che un’impresa paga a un

lavoratore come incentivo a non fare lo scansafatiche.

Tutte le imprese devono affrontare il problema degli scansafatiche, perciò tutte offriranno salari superiori a quello di equilibrio w*, poniamo we (salario di efficienza).

Questo fatto elimina l’incentivo per i lavoratori a non fare gli scansafatiche, dato che in caso di licenziamento essi saranno

comunque assunti da altre imprese al salario più alto? La risposta è no, perché tutte le imprese offrono salari superiori a w*, quindi la domanda di lavoro è inferiore alla quantità di equilibrio del mercato e vi è disoccupazione; di conseguenza, i lavoratori licenziati perché hanno fatto gli scansafatiche dovranno affrontare dei periodi di disoccupazione prima di ottenere di nuovo il salario we in un’altra impresa.

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I salari di efficienza di Ford Motor Company

L’introduzione delle catene di montaggio portò cambiamenti radicali sul posto di lavoro. Da allora erano richieste capacità molto minori e la produzione dipendeva principalmente dalla gestione e dalla manutenzione dei macchinari di assemblaggio.

Nel1914, quando il salario corrente per un giorno lavorativo nell’industria statunitense variava in media tra 2 e 3 dollari, Ford introdusse un salario di 5 dollari al giorno. La motivazione che portò ad adottare questa politica puntava a migliorare l’efficienza nel lavoro, non era semplice generosità. L’obiettivo era quello di attirare lavoratori migliori e farli rimanere a lungo, con il fine ultimo di aumentare i profitti. Henry Ford subì degli attacchi per questa decisione, ma la sua politica ebbe successo. La forza lavoro divenne più stabile e la pubblicità ottenuta favorì le vendite. In più, poiché Ford aveva a disposizione un’ampia scelta di lavoratori, poteva assumere quelli che in media erano più produttivi. Ford affermò che l’aumento di salario nei fattori incrementò la fedeltà e l’efficienza dei suoi lavoratori, e le stime quantitative confermano le sue affermazioni. Secondo i calcoli svolti dal responsabile del personale di Ford, la produttività aumentò del 51 per cento. Un altro studio determinò che l’assenteismo fu ridotto alla metà e i licenziamenti per giusta causa diminuirono notevolmente. L’aumento di produttività compensò ampiamente l’incremento dei salari e come risultato Ford ottenne un aumento della redditività da 30 milioni di dollari nel 1914 a 60 milioni di dollari nel 1916.

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Studio sul libro

• Pindyck e Rubinfeld: Cap. 17 (escluso 17.5).