IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro...
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IL MERCATO DEL LAVORO
Offerta e domanda Definizioni
Mercato del lavoro
bull - la DOMANDA = numero di lavoratori (o ore di lavoro richieste dalle imprese si traduce in OCCUPAZIONE per la parte di domanda soddisfatta ma puograve esserci una parte coincidente con ldquoposti vacantirdquoche sono ancora non sono coperti da lavoratori
bull -lrsquoOFFERTA = FORZE di LAVORO = occupati + disoccupati
Indicatori del mercato del lavoro
Soffermiamoci sugli indicatori utili a descrivere il mercato del lavoro
La popolazione egrave divisa in
bull Attiva (o popolazione in etagrave di lavoro) etagrave tra 15 e 64
bull Passiva bambini e anziani
La popolazione attiva egrave classificata sulla base della condizione lavorativa
ndash Forza lavoro
ndash Fuori dalla forza lavoro
POPOLAZIONE ATTIVA
Forza lavoro Disponibilitagrave di lavoro nellrsquoeconomia
= occupati + disoccupati
Occupati Coloro che hanno un lavoro retribuito
Disoccupati I non occupati in cerca di lavoro
Fuori dalla forza lavoro Non occupati non in cerca di lavoro (es studenti a tempo pieno casalinghe hellip) cioegrave individui in etagrave lavorativa ma non nella forza lavoro Per essere considerato occupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto
almeno unrsquoora di lavoro retribuito nella settimana di riferimento
Per essere considerato disoccupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto almeno unrsquoazione di ricerca nelle 4 settimane precedenti e deve essere disposto a lavorare entro le 2 settimane successive
Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro
Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva
Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva
Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati
Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva
La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100
bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo
bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni
bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo
bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti
bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione
bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro
In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa
di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa
Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa
OCCUPAZIONE
(23 milioni circa)
( TO= 57)
D
I
S
O
C
C
U
P
A
Z
I
O
N
E
TD =10
Tasso di inattivitagrave
= 37
(15 milioni circa)
In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE
per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti
3000000
21 milioni non in etagrave lavorativa+
40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)
+
INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012
bull TA= FL POP (15-64)
rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)
e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave
bull TO = OCC POP (15-64)
rapporto tra occupati e popolazione
di 15-64 anni di etagrave
bull TD = DISOCFL
rapporto tra disoccupati e forze di lavoro
64 (m74 - f54)
57
(m67 - f475)
106
m99- f116
Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Offerta e domanda Definizioni
Mercato del lavoro
bull - la DOMANDA = numero di lavoratori (o ore di lavoro richieste dalle imprese si traduce in OCCUPAZIONE per la parte di domanda soddisfatta ma puograve esserci una parte coincidente con ldquoposti vacantirdquoche sono ancora non sono coperti da lavoratori
bull -lrsquoOFFERTA = FORZE di LAVORO = occupati + disoccupati
Indicatori del mercato del lavoro
Soffermiamoci sugli indicatori utili a descrivere il mercato del lavoro
La popolazione egrave divisa in
bull Attiva (o popolazione in etagrave di lavoro) etagrave tra 15 e 64
bull Passiva bambini e anziani
La popolazione attiva egrave classificata sulla base della condizione lavorativa
ndash Forza lavoro
ndash Fuori dalla forza lavoro
POPOLAZIONE ATTIVA
Forza lavoro Disponibilitagrave di lavoro nellrsquoeconomia
= occupati + disoccupati
Occupati Coloro che hanno un lavoro retribuito
Disoccupati I non occupati in cerca di lavoro
Fuori dalla forza lavoro Non occupati non in cerca di lavoro (es studenti a tempo pieno casalinghe hellip) cioegrave individui in etagrave lavorativa ma non nella forza lavoro Per essere considerato occupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto
almeno unrsquoora di lavoro retribuito nella settimana di riferimento
Per essere considerato disoccupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto almeno unrsquoazione di ricerca nelle 4 settimane precedenti e deve essere disposto a lavorare entro le 2 settimane successive
Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro
Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva
Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva
Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati
Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva
La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100
bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo
bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni
bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo
bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti
bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione
bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro
In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa
di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa
Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa
OCCUPAZIONE
(23 milioni circa)
( TO= 57)
D
I
S
O
C
C
U
P
A
Z
I
O
N
E
TD =10
Tasso di inattivitagrave
= 37
(15 milioni circa)
In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE
per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti
3000000
21 milioni non in etagrave lavorativa+
40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)
+
INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012
bull TA= FL POP (15-64)
rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)
e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave
bull TO = OCC POP (15-64)
rapporto tra occupati e popolazione
di 15-64 anni di etagrave
bull TD = DISOCFL
rapporto tra disoccupati e forze di lavoro
64 (m74 - f54)
57
(m67 - f475)
106
m99- f116
Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Indicatori del mercato del lavoro
Soffermiamoci sugli indicatori utili a descrivere il mercato del lavoro
La popolazione egrave divisa in
bull Attiva (o popolazione in etagrave di lavoro) etagrave tra 15 e 64
bull Passiva bambini e anziani
La popolazione attiva egrave classificata sulla base della condizione lavorativa
ndash Forza lavoro
ndash Fuori dalla forza lavoro
POPOLAZIONE ATTIVA
Forza lavoro Disponibilitagrave di lavoro nellrsquoeconomia
= occupati + disoccupati
Occupati Coloro che hanno un lavoro retribuito
Disoccupati I non occupati in cerca di lavoro
Fuori dalla forza lavoro Non occupati non in cerca di lavoro (es studenti a tempo pieno casalinghe hellip) cioegrave individui in etagrave lavorativa ma non nella forza lavoro Per essere considerato occupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto
almeno unrsquoora di lavoro retribuito nella settimana di riferimento
Per essere considerato disoccupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto almeno unrsquoazione di ricerca nelle 4 settimane precedenti e deve essere disposto a lavorare entro le 2 settimane successive
Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro
Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva
Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva
Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati
Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva
La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100
bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo
bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni
bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo
bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti
bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione
bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro
In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa
di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa
Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa
OCCUPAZIONE
(23 milioni circa)
( TO= 57)
D
I
S
O
C
C
U
P
A
Z
I
O
N
E
TD =10
Tasso di inattivitagrave
= 37
(15 milioni circa)
In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE
per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti
3000000
21 milioni non in etagrave lavorativa+
40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)
+
INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012
bull TA= FL POP (15-64)
rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)
e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave
bull TO = OCC POP (15-64)
rapporto tra occupati e popolazione
di 15-64 anni di etagrave
bull TD = DISOCFL
rapporto tra disoccupati e forze di lavoro
64 (m74 - f54)
57
(m67 - f475)
106
m99- f116
Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
POPOLAZIONE ATTIVA
Forza lavoro Disponibilitagrave di lavoro nellrsquoeconomia
= occupati + disoccupati
Occupati Coloro che hanno un lavoro retribuito
Disoccupati I non occupati in cerca di lavoro
Fuori dalla forza lavoro Non occupati non in cerca di lavoro (es studenti a tempo pieno casalinghe hellip) cioegrave individui in etagrave lavorativa ma non nella forza lavoro Per essere considerato occupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto
almeno unrsquoora di lavoro retribuito nella settimana di riferimento
Per essere considerato disoccupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto almeno unrsquoazione di ricerca nelle 4 settimane precedenti e deve essere disposto a lavorare entro le 2 settimane successive
Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro
Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva
Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva
Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati
Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva
La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100
bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo
bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni
bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo
bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti
bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione
bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro
In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa
di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa
Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa
OCCUPAZIONE
(23 milioni circa)
( TO= 57)
D
I
S
O
C
C
U
P
A
Z
I
O
N
E
TD =10
Tasso di inattivitagrave
= 37
(15 milioni circa)
In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE
per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti
3000000
21 milioni non in etagrave lavorativa+
40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)
+
INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012
bull TA= FL POP (15-64)
rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)
e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave
bull TO = OCC POP (15-64)
rapporto tra occupati e popolazione
di 15-64 anni di etagrave
bull TD = DISOCFL
rapporto tra disoccupati e forze di lavoro
64 (m74 - f54)
57
(m67 - f475)
106
m99- f116
Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro
Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva
Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva
Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati
Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva
La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100
bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo
bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni
bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo
bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti
bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione
bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro
In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa
di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa
Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa
OCCUPAZIONE
(23 milioni circa)
( TO= 57)
D
I
S
O
C
C
U
P
A
Z
I
O
N
E
TD =10
Tasso di inattivitagrave
= 37
(15 milioni circa)
In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE
per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti
3000000
21 milioni non in etagrave lavorativa+
40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)
+
INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012
bull TA= FL POP (15-64)
rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)
e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave
bull TO = OCC POP (15-64)
rapporto tra occupati e popolazione
di 15-64 anni di etagrave
bull TD = DISOCFL
rapporto tra disoccupati e forze di lavoro
64 (m74 - f54)
57
(m67 - f475)
106
m99- f116
Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo
bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni
bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo
bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti
bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione
bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro
In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa
di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa
Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa
OCCUPAZIONE
(23 milioni circa)
( TO= 57)
D
I
S
O
C
C
U
P
A
Z
I
O
N
E
TD =10
Tasso di inattivitagrave
= 37
(15 milioni circa)
In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE
per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti
3000000
21 milioni non in etagrave lavorativa+
40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)
+
INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012
bull TA= FL POP (15-64)
rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)
e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave
bull TO = OCC POP (15-64)
rapporto tra occupati e popolazione
di 15-64 anni di etagrave
bull TD = DISOCFL
rapporto tra disoccupati e forze di lavoro
64 (m74 - f54)
57
(m67 - f475)
106
m99- f116
Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo
bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti
bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione
bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro
In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa
di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa
Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa
OCCUPAZIONE
(23 milioni circa)
( TO= 57)
D
I
S
O
C
C
U
P
A
Z
I
O
N
E
TD =10
Tasso di inattivitagrave
= 37
(15 milioni circa)
In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE
per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti
3000000
21 milioni non in etagrave lavorativa+
40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)
+
INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012
bull TA= FL POP (15-64)
rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)
e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave
bull TO = OCC POP (15-64)
rapporto tra occupati e popolazione
di 15-64 anni di etagrave
bull TD = DISOCFL
rapporto tra disoccupati e forze di lavoro
64 (m74 - f54)
57
(m67 - f475)
106
m99- f116
Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa
di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa
Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa
OCCUPAZIONE
(23 milioni circa)
( TO= 57)
D
I
S
O
C
C
U
P
A
Z
I
O
N
E
TD =10
Tasso di inattivitagrave
= 37
(15 milioni circa)
In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE
per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti
3000000
21 milioni non in etagrave lavorativa+
40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)
+
INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012
bull TA= FL POP (15-64)
rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)
e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave
bull TO = OCC POP (15-64)
rapporto tra occupati e popolazione
di 15-64 anni di etagrave
bull TD = DISOCFL
rapporto tra disoccupati e forze di lavoro
64 (m74 - f54)
57
(m67 - f475)
106
m99- f116
Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012
bull TA= FL POP (15-64)
rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)
e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave
bull TO = OCC POP (15-64)
rapporto tra occupati e popolazione
di 15-64 anni di etagrave
bull TD = DISOCFL
rapporto tra disoccupati e forze di lavoro
64 (m74 - f54)
57
(m67 - f475)
106
m99- f116
Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Una importante relazione
bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati
bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Una importante relazione
Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo
che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)
Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra
loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano
Percentuale alta di disoccupati di lunga durata
Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)
Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)
Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)
bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)
bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)
bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso
e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
2008 2009 2010 2011
Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women
Employment rate
North 762 575 745 565 738 561 738 566
Center 730 527 721 520 714 518 707 517
South 611 313 590 306 576 305 574 308
Total 703 472 686 464 677 461 675 465
Unemployment rate
North 29 52 45 64 51 70 50 68
Center 46 82 57 92 66 90 67 89
South 100 157 109 153 120 158 121 162
Total 55 85 68 93 76 97 76 96
Inactivity rate
North 215 393 219 396 221 396 223 392
Center 234 426 234 427 235 431 242 432
South 320 628 337 639 344 637 345 632
Total 256 484 263 489 267 489 269 485
LE DIFFERENZE TERRITORIALI
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione
piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione
bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche
solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO
Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia
irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro
in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello
femm al 60 e per gli anziani al 50
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)
pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010
LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli
anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali
I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze
di genere tra le piugrave
elevate (TO femminili
tra i piugrave bassi)
Politiche volte ad accrescere
lrsquooccupazione femminile innalzano
di molto i tassi di occupazione totali
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Tassi di occupazione per classi di etagrave
anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di
occupazione dei
giovani e degli
anziani tra i piugrave
bassi dellrsquoUe
Anche una piugrave equa ripartizione
per classi di etagrave innalza
lrsquooccupazione totale
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO
IN EUROPA
ALLrsquo ORIGINEhellip
il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
FONTE CER Rapporto n12008
Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea
TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()
1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007
Italia 32 5 105 112 83 61
USA 49 64 71 56 53 46
EU 15 17 39 94 99 78 70
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta
Poi decrescenti
LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori
Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Da cosa dipende
bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari
bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro
bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro
Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Eurosclerosi
bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA
bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro
bull Sindacati e potere di mercato delle
imprese
bull Presenza di elevati costi di aggiustamento
per le imprese relativi al processo di
reclutamento e dismissione dei lavoratori
(Elevata protezione allrsquoimpiego)
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Opinione prevalente degli economisti
bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale
bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Flessibilizzazione al margine obiettivi
bull Aumentare la produttivitagrave
bull Ridurre la disoccupazione giovanile
bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa
bull Ridurre la disoccupazione in
bull generale
bull Senza intaccare le rendite degli insider
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Flessibilizzazione al margine rischi
bull Precarietagrave
bull l Ritardo nellrsquoindipendenza
bull l Scontro intergenerazionale
bull l Insicurezza
bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici
bull Elevato turnover
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Riforme recenti
del mercato del lavoro in Italia
bull 31 Principali riforme recenti
bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)
bull l Tensioni
bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)
bull Largamente assorbite dalla famiglia
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)
1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese
a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario
b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro
Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze
Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
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Gli argomenti utilizzati per sostenere le
politiche di ldquoflessibilitagraverdquo
bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia
bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero
bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
Argomenti generali contro la flessibilitagrave
bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico
bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste
bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione
bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)
bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione
bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale
bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata
bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette
bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania
bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro
bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese
bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione
Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea
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bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip
bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione
bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro
bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica
bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo
bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro
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Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti
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