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IL MERCATO DEL LAVORO

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IL MERCATO DEL LAVORO

Offerta e domanda Definizioni

Mercato del lavoro

bull - la DOMANDA = numero di lavoratori (o ore di lavoro richieste dalle imprese si traduce in OCCUPAZIONE per la parte di domanda soddisfatta ma puograve esserci una parte coincidente con ldquoposti vacantirdquoche sono ancora non sono coperti da lavoratori

bull -lrsquoOFFERTA = FORZE di LAVORO = occupati + disoccupati

Indicatori del mercato del lavoro

Soffermiamoci sugli indicatori utili a descrivere il mercato del lavoro

La popolazione egrave divisa in

bull Attiva (o popolazione in etagrave di lavoro) etagrave tra 15 e 64

bull Passiva bambini e anziani

La popolazione attiva egrave classificata sulla base della condizione lavorativa

ndash Forza lavoro

ndash Fuori dalla forza lavoro

POPOLAZIONE ATTIVA

Forza lavoro Disponibilitagrave di lavoro nellrsquoeconomia

= occupati + disoccupati

Occupati Coloro che hanno un lavoro retribuito

Disoccupati I non occupati in cerca di lavoro

Fuori dalla forza lavoro Non occupati non in cerca di lavoro (es studenti a tempo pieno casalinghe hellip) cioegrave individui in etagrave lavorativa ma non nella forza lavoro Per essere considerato occupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto

almeno unrsquoora di lavoro retribuito nella settimana di riferimento

Per essere considerato disoccupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto almeno unrsquoazione di ricerca nelle 4 settimane precedenti e deve essere disposto a lavorare entro le 2 settimane successive

Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro

Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva

Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva

Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati

Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva

La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100

bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo

bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni

bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo

bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti

bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione

bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro

In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa

di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa

Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa

OCCUPAZIONE

(23 milioni circa)

( TO= 57)

D

I

S

O

C

C

U

P

A

Z

I

O

N

E

TD =10

Tasso di inattivitagrave

= 37

(15 milioni circa)

In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE

per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti

3000000

21 milioni non in etagrave lavorativa+

40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)

+

INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012

bull TA= FL POP (15-64)

rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)

e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave

bull TO = OCC POP (15-64)

rapporto tra occupati e popolazione

di 15-64 anni di etagrave

bull TD = DISOCFL

rapporto tra disoccupati e forze di lavoro

64 (m74 - f54)

57

(m67 - f475)

106

m99- f116

Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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Offerta e domanda Definizioni

Mercato del lavoro

bull - la DOMANDA = numero di lavoratori (o ore di lavoro richieste dalle imprese si traduce in OCCUPAZIONE per la parte di domanda soddisfatta ma puograve esserci una parte coincidente con ldquoposti vacantirdquoche sono ancora non sono coperti da lavoratori

bull -lrsquoOFFERTA = FORZE di LAVORO = occupati + disoccupati

Indicatori del mercato del lavoro

Soffermiamoci sugli indicatori utili a descrivere il mercato del lavoro

La popolazione egrave divisa in

bull Attiva (o popolazione in etagrave di lavoro) etagrave tra 15 e 64

bull Passiva bambini e anziani

La popolazione attiva egrave classificata sulla base della condizione lavorativa

ndash Forza lavoro

ndash Fuori dalla forza lavoro

POPOLAZIONE ATTIVA

Forza lavoro Disponibilitagrave di lavoro nellrsquoeconomia

= occupati + disoccupati

Occupati Coloro che hanno un lavoro retribuito

Disoccupati I non occupati in cerca di lavoro

Fuori dalla forza lavoro Non occupati non in cerca di lavoro (es studenti a tempo pieno casalinghe hellip) cioegrave individui in etagrave lavorativa ma non nella forza lavoro Per essere considerato occupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto

almeno unrsquoora di lavoro retribuito nella settimana di riferimento

Per essere considerato disoccupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto almeno unrsquoazione di ricerca nelle 4 settimane precedenti e deve essere disposto a lavorare entro le 2 settimane successive

Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro

Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva

Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva

Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati

Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva

La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100

bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo

bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni

bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo

bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti

bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione

bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro

In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa

di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa

Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa

OCCUPAZIONE

(23 milioni circa)

( TO= 57)

D

I

S

O

C

C

U

P

A

Z

I

O

N

E

TD =10

Tasso di inattivitagrave

= 37

(15 milioni circa)

In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE

per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti

3000000

21 milioni non in etagrave lavorativa+

40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)

+

INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012

bull TA= FL POP (15-64)

rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)

e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave

bull TO = OCC POP (15-64)

rapporto tra occupati e popolazione

di 15-64 anni di etagrave

bull TD = DISOCFL

rapporto tra disoccupati e forze di lavoro

64 (m74 - f54)

57

(m67 - f475)

106

m99- f116

Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 3: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Indicatori del mercato del lavoro

Soffermiamoci sugli indicatori utili a descrivere il mercato del lavoro

La popolazione egrave divisa in

bull Attiva (o popolazione in etagrave di lavoro) etagrave tra 15 e 64

bull Passiva bambini e anziani

La popolazione attiva egrave classificata sulla base della condizione lavorativa

ndash Forza lavoro

ndash Fuori dalla forza lavoro

POPOLAZIONE ATTIVA

Forza lavoro Disponibilitagrave di lavoro nellrsquoeconomia

= occupati + disoccupati

Occupati Coloro che hanno un lavoro retribuito

Disoccupati I non occupati in cerca di lavoro

Fuori dalla forza lavoro Non occupati non in cerca di lavoro (es studenti a tempo pieno casalinghe hellip) cioegrave individui in etagrave lavorativa ma non nella forza lavoro Per essere considerato occupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto

almeno unrsquoora di lavoro retribuito nella settimana di riferimento

Per essere considerato disoccupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto almeno unrsquoazione di ricerca nelle 4 settimane precedenti e deve essere disposto a lavorare entro le 2 settimane successive

Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro

Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva

Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva

Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati

Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva

La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100

bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo

bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni

bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo

bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti

bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione

bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro

In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa

di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa

Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa

OCCUPAZIONE

(23 milioni circa)

( TO= 57)

D

I

S

O

C

C

U

P

A

Z

I

O

N

E

TD =10

Tasso di inattivitagrave

= 37

(15 milioni circa)

In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE

per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti

3000000

21 milioni non in etagrave lavorativa+

40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)

+

INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012

bull TA= FL POP (15-64)

rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)

e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave

bull TO = OCC POP (15-64)

rapporto tra occupati e popolazione

di 15-64 anni di etagrave

bull TD = DISOCFL

rapporto tra disoccupati e forze di lavoro

64 (m74 - f54)

57

(m67 - f475)

106

m99- f116

Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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POPOLAZIONE ATTIVA

Forza lavoro Disponibilitagrave di lavoro nellrsquoeconomia

= occupati + disoccupati

Occupati Coloro che hanno un lavoro retribuito

Disoccupati I non occupati in cerca di lavoro

Fuori dalla forza lavoro Non occupati non in cerca di lavoro (es studenti a tempo pieno casalinghe hellip) cioegrave individui in etagrave lavorativa ma non nella forza lavoro Per essere considerato occupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto

almeno unrsquoora di lavoro retribuito nella settimana di riferimento

Per essere considerato disoccupato un individuo tra i 15 e 64 anni deve aver svolto almeno unrsquoazione di ricerca nelle 4 settimane precedenti e deve essere disposto a lavorare entro le 2 settimane successive

Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro

Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva

Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva

Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati

Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva

La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100

bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo

bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni

bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo

bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti

bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione

bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro

In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa

di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa

Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa

OCCUPAZIONE

(23 milioni circa)

( TO= 57)

D

I

S

O

C

C

U

P

A

Z

I

O

N

E

TD =10

Tasso di inattivitagrave

= 37

(15 milioni circa)

In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE

per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti

3000000

21 milioni non in etagrave lavorativa+

40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)

+

INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012

bull TA= FL POP (15-64)

rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)

e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave

bull TO = OCC POP (15-64)

rapporto tra occupati e popolazione

di 15-64 anni di etagrave

bull TD = DISOCFL

rapporto tra disoccupati e forze di lavoro

64 (m74 - f54)

57

(m67 - f475)

106

m99- f116

Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 5: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Tasso di disoccupazione=DisoccupatiForza Lavoro

Tasso di occupazione=OccupatiPop Attiva

Tasso di attivitagrave (o partecipazione)=Forza lavoroPop Attiva

Tasso di disoccupazione di lunga durata Persone in cerca di occupazione da 12 mesi e oltre Totale dei disoccupati

Tasso di inattivitagrave Inattivi in etagrave lavorativaPop Attiva

La somma del tasso di attivitagrave e inattivitagrave egrave pari al 100

bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo

bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni

bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo

bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti

bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione

bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro

In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa

di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa

Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa

OCCUPAZIONE

(23 milioni circa)

( TO= 57)

D

I

S

O

C

C

U

P

A

Z

I

O

N

E

TD =10

Tasso di inattivitagrave

= 37

(15 milioni circa)

In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE

per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti

3000000

21 milioni non in etagrave lavorativa+

40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)

+

INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012

bull TA= FL POP (15-64)

rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)

e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave

bull TO = OCC POP (15-64)

rapporto tra occupati e popolazione

di 15-64 anni di etagrave

bull TD = DISOCFL

rapporto tra disoccupati e forze di lavoro

64 (m74 - f54)

57

(m67 - f475)

106

m99- f116

Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 6: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

bull La presenza di tanti lavoratori scoraggiati fa sigrave che il tasso di disoccupazione sia un indicatore che presenta seri limiti in quanto tiene conto solo delle persone che cercano lavoro attivamente ed esclude gli ldquoscoraggiatirdquo

bull Il tasso di disoccupazione non tiene conto inoltre di elementi critici del mercato del lavoro quali la sottoccupazione (persone che lavorano a orario ridotto non per propria volontagrave quindi disponibili a lavorare di piugrave) e non coglie il fenomeno del sottoutilizzo del lavoro che si manifesta con la Cassa Integrazione Guadagni

bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo

bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti

bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione

bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro

In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa

di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa

Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa

OCCUPAZIONE

(23 milioni circa)

( TO= 57)

D

I

S

O

C

C

U

P

A

Z

I

O

N

E

TD =10

Tasso di inattivitagrave

= 37

(15 milioni circa)

In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE

per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti

3000000

21 milioni non in etagrave lavorativa+

40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)

+

INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012

bull TA= FL POP (15-64)

rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)

e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave

bull TO = OCC POP (15-64)

rapporto tra occupati e popolazione

di 15-64 anni di etagrave

bull TD = DISOCFL

rapporto tra disoccupati e forze di lavoro

64 (m74 - f54)

57

(m67 - f475)

106

m99- f116

Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 7: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

bull Piugrave significativo del tasso di disoccupazione egrave il tasso di occupazione che meglio esprime in che misura la risorsa lavoro di un paese egrave effettivamente utilizzata Un basso tasso di occupazione come quello italiano evidenzia normalmente la presenza di una vasta area di ldquoscoraggiamentordquo

bull Un tasso di occupazione elevato viceversa mette in luce la capacitagrave di un paese di occupare gli individui disponibili a lavorare Tuttavia anche questo indicatore presenta dei limiti

bull Al pari del tasso di disoccupazione non tiene conto del fenomeno della sottoccupazione e non considera il sottoutilizzo dei lavoratori in Cassa Integrazione

bull Entrambe gli indicatori poi non sono in grado di evidenziare il disagio sociale che si accompagna alla crescente precarietagrave del lavoro

In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa

di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa

Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa

OCCUPAZIONE

(23 milioni circa)

( TO= 57)

D

I

S

O

C

C

U

P

A

Z

I

O

N

E

TD =10

Tasso di inattivitagrave

= 37

(15 milioni circa)

In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE

per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti

3000000

21 milioni non in etagrave lavorativa+

40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)

+

INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012

bull TA= FL POP (15-64)

rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)

e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave

bull TO = OCC POP (15-64)

rapporto tra occupati e popolazione

di 15-64 anni di etagrave

bull TD = DISOCFL

rapporto tra disoccupati e forze di lavoro

64 (m74 - f54)

57

(m67 - f475)

106

m99- f116

Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 8: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

In Italia nel 2012 la popolazione era = 61 milioni circa

di abitanti Le FORZE di LAVORO (Occupati + Disoccupati) = 26 milioni circa

Gli Occupati = 23milioni circa i Disoccupati = 3 milioni circa

OCCUPAZIONE

(23 milioni circa)

( TO= 57)

D

I

S

O

C

C

U

P

A

Z

I

O

N

E

TD =10

Tasso di inattivitagrave

= 37

(15 milioni circa)

In Italia TO egrave di circa 7 punti inferiore alla media UE

per le donne di circa 12 punti per i giovani 14 punti per gli anziani 10 punti

3000000

21 milioni non in etagrave lavorativa+

40 milioni in etagrave lavorativa FORZE DI LAVORO (TA63)

+

INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012

bull TA= FL POP (15-64)

rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)

e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave

bull TO = OCC POP (15-64)

rapporto tra occupati e popolazione

di 15-64 anni di etagrave

bull TD = DISOCFL

rapporto tra disoccupati e forze di lavoro

64 (m74 - f54)

57

(m67 - f475)

106

m99- f116

Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 9: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

INDICATORI statistici DEL MERCATO DEL LAVORO Italia 2012

bull TA= FL POP (15-64)

rapporto tra forze di lavoro (occupati +disoccupati)

e popolazione di 15 ndash 64 anni di etagrave

bull TO = OCC POP (15-64)

rapporto tra occupati e popolazione

di 15-64 anni di etagrave

bull TD = DISOCFL

rapporto tra disoccupati e forze di lavoro

64 (m74 - f54)

57

(m67 - f475)

106

m99- f116

Popolazione = 60 milioni Forze di lavoro = 25 milioni (occupati = quasi 23 milioni + disoccupati = circa 3 milioni)

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 10: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Una importante relazione

bull Quando la disoccupazione egrave elevata e quindi egrave difficile trovare unrsquooccupazione molti disoccupati non cercano piugrave un posto di lavoro e quindi non vengono piugrave classificati come tali escono dalla forza lavoro In questi casi si parla di lavoratori scoraggiati

bull Un elevato tasso di disoccupazione egrave associato ad un basso tasso di partecipazione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 11: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Una importante relazione

Tasso occupaz = Tasso attivitagrave x (1- Tasso disoccupaz) Affinchegrave il tasso di occupazione sia elevato occorre non solo

che vi sia una elevata partecipazione al mercato del lavoro (tasso di partecipazione) ma anche che sia alta la probabilitagrave di trovare un lavoro (1-tasso disoccupazione)

Infatti Tasso di attivitagrave e tasso di disoccupazione possono essere tra

loro correlate una bassa probabilitagrave di trovare lavoro puograve indurre ad una scarsa partecipazione (aumento dei lavoratori scoraggiati) ovvero ad una diminuzione del tasso di partecipazione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 12: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Peculiaritagrave del mercato del lavoro italiano

Percentuale alta di disoccupati di lunga durata

Differenze territoriali (Maggiore disoccupazione nel Mezzogiorno)

Differenze generazionali (La disoccupazione egrave maggiore tra i giovani e gli anziani)

Differenze di genere (la disoccupazione egrave maggiore per le donne)

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 13: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

bull Rispetto alla media comunitaria lrsquoItalia presenta bull TA piugrave bassi (62 contro 71 circa)

bull TO piugrave bassi (57 contro 64 circa)

bull TD anche piugrave bassi (9 contro 10 circa)

bull La situazione apparentemente migliore egrave dovuta al fatto che la scarsa offerta (TA bassi) dovuta al sommerso

e allo scoraggiamento non rivela tutta la potenziale disoccupazione e la gravitagrave del sottoutilizzo di forza lavoro

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 14: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

2008 2009 2010 2011

Geographical areas Men Women Men Women Men Women Men Women

Employment rate

North 762 575 745 565 738 561 738 566

Center 730 527 721 520 714 518 707 517

South 611 313 590 306 576 305 574 308

Total 703 472 686 464 677 461 675 465

Unemployment rate

North 29 52 45 64 51 70 50 68

Center 46 82 57 92 66 90 67 89

South 100 157 109 153 120 158 121 162

Total 55 85 68 93 76 97 76 96

Inactivity rate

North 215 393 219 396 221 396 223 392

Center 234 426 234 427 235 431 242 432

South 320 628 337 639 344 637 345 632

Total 256 484 263 489 267 489 269 485

LE DIFFERENZE TERRITORIALI

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 15: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Minore partecipazione femminilesoprattutto nelle classi di etagrave centrali

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 16: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Obiettivo delle politiche egrave aumentare il tasso di occupazione

piugrave che ridurre il tasso di disoccupazione

bull Il tasso di disoccupazione potrebbe facilmente ridursi anche

solo se crescesse la quota di INATTIVITArsquo e di SOMMERSO

Al contrario occorre ridurre sia lrsquoinattivitagrave che lrsquoeconomia

irregolare ed implementare quelle politiche occupazionali e del lavoro

in grado di accrescere il TO difatti - La Strategia Europea dellrsquoOccupazione (SEO) si proponeva per il 2010 di raggiungere il TO totale al 70 quello

femm al 60 e per gli anziani al 50

TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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TASSI DI OCCUPAZIONE EU - 2010

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 18: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Dispersione dei Tassi di occupazione regionali(coefficienti di variazione dei TO regionali)

pop 15-64 anni etagrave- anni 2005 e 2010

LrsquoItalia ha la dispersione piugrave elevata ndashe per di piugrave aumentata negli

anni della crisi- dei tassi di occupazione regionali

I paesi con minore dispersione territoriale hanno piugrave elevati tassi di occupazione totale

TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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TASSI DI OCCUPAZIONE distinti per GENEREanno 2010 LrsquoItalia conta differenze

di genere tra le piugrave

elevate (TO femminili

tra i piugrave bassi)

Politiche volte ad accrescere

lrsquooccupazione femminile innalzano

di molto i tassi di occupazione totali

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 20: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Tassi di occupazione per classi di etagrave

anno 2010 LrsquoItalia ha tassi di

occupazione dei

giovani e degli

anziani tra i piugrave

bassi dellrsquoUe

Anche una piugrave equa ripartizione

per classi di etagrave innalza

lrsquooccupazione totale

LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO

IN EUROPA

ALLrsquo ORIGINEhellip

il dibattito teorico alimentato dallrsquoevidenza empirica relativa alla dinamica dei tassi di disoccupazione USA-UE La persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea dopo gli shock petroliferi degli anni settanta lasciava intuire lrsquoesistenza di ldquorigiditagraverdquo del relativo mercato del lavoro (a fronte della maggiore ldquoflessibilitagraverdquo del mdl statunitense) che impedivano il riassorbimento dellrsquoofferta di lavoro in eccesso (OECD Job study 1994 Layard Nickell Jackman 1994 Bean 1994 Blanchard 1998 2005 Sapir 2005 Algan Cahuc 2006)

FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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FONTE CER Rapporto n12008

Persistenza dellrsquoalta disoccupazione europea

TASSI DISOCCUPAZIONE USA-UE

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 23: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Tasso medio di disoccupazione Italia Stati Uniti ed Europa a 15 ()

1970 1971-80 1981-90 1991-00 2001-2006 2007

Italia 32 5 105 112 83 61

USA 49 64 71 56 53 46

EU 15 17 39 94 99 78 70

LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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LrsquoItalia ha tassi di disoccupazione crescenti fino agli inizi degli anni Novanta

Poi decrescenti

LrsquoEuropa a 15 presenta una situazione analoga allrsquoItalia anche se con tassi di disoccupazione mionori

Gli USA presentano tassi di disoccupazione relativamente stabili che oscillano intorno ad una media del 6

Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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Da cosa dipende

bull Anni 70 shock petroliferi Stagflazione inflazione e disoccupazione Forti tensioni sindacali politiche salariali tendenti a recuperare potere drsquoacquisto salari

bull Anni 80 Politiche di rientro dallrsquoelevata inflazione Ristrutturazione imprese attraverso sostituzione capitale (relativamente piugrave economico) a lavoro laquoPeriodo di crescita senza occupazione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 26: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

bull Anni Novanta Fase recessiva conseguente a crisi valutarie (Forte svalutazione della lira nel 1992) Politiche restrittive per entrare nellrsquoeuro

bull Metagrave anni Novanta-anni Duemila Introduzione euro Riforme sul mercato del lavoro

Moderazione salariale e rallentamento della crescita della produttivitagrave (piugrave forte in Italia)

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 27: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Eurosclerosi

bull Il mercato del lavoro in Europa presentava forti elementi di rigiditagrave rispetto agli USA

bull Per questo motivo in Europa non sono in grado di adattarsi e superare velocemente eventi esterni non previsti

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 28: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Elementi di rigiditagrave del mercato del lavoro

bull Sindacati e potere di mercato delle

imprese

bull Presenza di elevati costi di aggiustamento

per le imprese relativi al processo di

reclutamento e dismissione dei lavoratori

(Elevata protezione allrsquoimpiego)

Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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Opinione prevalente degli economisti

bull La crescita della disoccupazione a partire dagli shock petroliferi fino alla metagrave degli anni novanta non egrave un fenomeno temporaneo ma di lungo periodo ossia strutturale

bull La presenza di rigiditagrave strutturali sul mercato del lavoro avrebbe impedito alle economie europee di adattare in tempi brevi la propria struttura produttiva agli shock

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 30: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Flessibilizzazione al margine obiettivi

bull Aumentare la produttivitagrave

bull Ridurre la disoccupazione giovanile

bull Ridurre lrsquoeconomia sommersa

bull Ridurre la disoccupazione in

bull generale

bull Senza intaccare le rendite degli insider

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

Page 31: IL MERCATO DEL LAVORO - ecostat.unical.it ITALIANA/SLIDE E... · POPOLAZIONE ATTIVA Forza lavoro Disponiilità di lavoro nell’eonomia: = occupati + disoccupati ... almeno un’azione

Flessibilizzazione al margine rischi

bull Precarietagrave

bull l Ritardo nellrsquoindipendenza

bull l Scontro intergenerazionale

bull l Insicurezza

bull Scoraggiamento di investimenti formativi specifici

bull Elevato turnover

Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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Riforme recenti

del mercato del lavoro in Italia

bull 31 Principali riforme recenti

bull l Pacchetto Treu (1997) e Legge Biagi (2003)

bull l Tensioni

bull Omicidi di Massimo DrsquoAntona (1999) e Marco Biagi (2002)

bull Largamente assorbite dalla famiglia

1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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1 Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo (Cfr AStirati 2012)

1) La flessibilitagrave del lavoro riduce il costo del lavoro per le imprese

a) riducendo i costi di un eventuale licenziamento quando questo si rendesse necessario

b) sia percheacute si presume ndash e qui a ragione ndash che la maggiore flessibilitagrave dei contratti e la riduzione delle tutele induca anche una flessibilitagrave verso il basso dei salari reali (cioegrave in termini di potere drsquoacquisto) percheacute la riduzione delle tutele tende ad indebolire i sindacati e in generale a rendere i lavoratori piugrave ricattabili e quindi meno in grado di contrattare sulle condizioni retributive e di lavoro

Secondo la teoria economica tradizionale (prekeynesiana e oggi di nuovo in auge) esiste una relazione inversa tra costo del lavoro per lrsquoimpresa e occupazione di lavoro a paritagrave di altre circostanze

Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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Gli argomenti utilizzati per sostenere le

politiche di ldquoflessibilitagraverdquo

bull Un altro argomento addotto a favore della riforma del mercato del lavoro egrave che questa attraverso la riduzione dei costi per le imprese e la riduzione dei salari nominali (cioegrave in euro non necessariamente in potere drsquoacquisto) porterebbe ad una riduzione dei prezzi dei beni esportati rispetto a quelli di altri paesi concorrenti e quindi favorirebbe una maggiore competitivitagrave internazionale dellrsquoItalia

bull Cioegrave si sostiene poicheacute a livello europeo non egrave piugrave possibile svalutare il cambio quei paesi che hanno perso competitivitagrave allrsquointerno e allrsquoesterno dellrsquoeurozona devono ridurre i prezzi dei propri prodotti consentendo cosigrave la crescita delle esportazioni e la correzione dei disavanzi nei conti con lrsquoestero

bull Infine un terzo argomento egrave che la flessibilitagrave nellrsquouso del lavoro favorirebbe una maggiore produttivitagraveefficienza delle imprese

Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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Argomenti generali contro la flessibilitagrave

bull Per quanto concerne la prima tesi cioegrave che una riduzione del costo del lavoro per le imprese porterebbe comunque ad una maggiore occupazione essa egrave molto controversa sul piano teorico

bull da un lato studi teorici hanno mostrato che la relazione inversa tra salario reale e occupazione non sussiste

bull dallrsquoaltro sempre a livello teorico la analisi keynesiana mette in luce che la diminuzione dei salari reali in quanto riduce la propensione al consumo tende a ridurre la domanda aggregata di beni e servizi e quindi a ridurre il livello di produzione (che si adegua alla domanda) e di conseguenza a ridurre anche lrsquooccupazione

bull Prese insieme queste analisi portano ad affermare che nellrsquoaggregato le imprese assumeranno piugrave lavoratori solo se avranno lrsquoopportunitagrave di vendere una maggiore quantitagrave di beni e servizi e la questione egrave dunque di capire se una riduzione dei salari potragrave portare ad una maggiore domanda di beni e servizi ndash la risposta egrave no semmai il contrario tranne che per una eventuale capacitagrave di stimolare le esportazioni

bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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bull Seconda tesi La flessibilitagrave dei salari potrebbe migliorare la competitivitagrave internazionale del paese e quindi le esportazioni nette

bull A questo riguardo il primo punto da mettere in evidenza egrave che il concetto di competitivitagrave egrave relativo e nel momento in cui le politiche di flessibilizzazione di salari e lavoro vengono richiesteimposte a un gran numero di economie Europee lrsquoeffetto complessivo egrave quello di una ldquodeflazione salarialerdquo generalizzata cioegrave di una rincorsa competitiva al ribasso dagli effetti positivi molto incerti e con effetti negativi sicuri soprattutto se la politica di contenimento dei costi e dei prezzi viene sistematicamente perseguita come egrave avvenuto sinora anche dal paese europeo che ha un vantaggio competitivo e un grande surplus commerciale cioegrave la Germania

bull Per quanto riguarda poi la competitivitagrave con i paesi esterni allrsquoeurozona sarebbe difficile recuperare via riduzioni dei prezzi la competitivitagrave persa attraverso lrsquoapprezzamento dellrsquoeuro rispetto al dollaro

bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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bull Una maggiore flessibilitagrave del lavoro favorisca la produttivitagrave delle imprese

bull Certo la maggiore facilitagrave di licenziamento realizzata attraverso la precarizzazione e la rimozione della protezione dal licenziamento ha la capacitagrave di rendere piugrave ricattabili e quindi piugrave ldquodisciplinatirdquo i lavoratorihellip

bull Ma la competitivitagrave internazionale delle imprese richiede altro tecnologia capacitagrave innovativa Il grado di innovazione tecnologica e quindi di produttivitagrave delle imprese egrave fortemente legato ai nuovi investimenti ndash ma questi ultimi sono stimolati da un contesto di crescita della domanda e della produzione

bull Inoltre egrave stato argomentato da vari economisti che proprio lrsquoaumento dei salari puograve costituire un incentivo ad innovare per le imprese in modo da ricercare nella tecnologia una via per ridurre i costi piuttosto che ridurli attraverso un maggiore sfruttamento del lavoro

bull Lrsquoopportunitagrave di perseguire questrsquoultima strada favorita dalla deregolamentazione del mercato del lavoro tende ad incentivare una ldquovia bassardquo al contenimento dei costi che finisce per danneggiare il paese e la sua capacitagrave tecnologica

bull Ersquo necessario valutare lrsquoeffetto sulle aspettative che comporta una diminuzione dei salari se le aspettative sono di unrsquoulteriore riduzione si avragrave un effetto depressivo sulla domanda se viceversa le aspettative sono di un ritorno alla crescita salariale lrsquoeffetto sulla domanda saragrave espansivo

bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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bull In ogni caso gli effetti di variazioni dei salari sia reali che monetari sono indiretti complessi e contradditori diventa dunque problematico ritenere che tali variazioni abbiano la capacitagrave di portare allrsquoequilibrio del mercato del lavoro

bull Il livello dellrsquooccupazione non puograve dunque essere determinato in linea di principio dal livello dei salari egrave la domanda globale a determinare lrsquooccupazione

Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata

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Percheacute la produttivitagrave non cresce Risposta complessa alcuni spunti

bull Scarsitagrave di investimenti innovativi bull l Interni in RampS 127 del PIL (62 media area Euro) bull l Esteri (FDI) molto sotto la media europea

bull Mercato del lavoro e relazioni industriali bull l Mercato duale disincentiva investimenti in produttivitagrave di bull Giovani e donne senza prospettive bull Insider protetti (rendite)

bull l Contratt nazionale slega produttivitagrave e remunerazione

bull Competenze dei lavoratori bull l Sistema formativo italiano bull Studenti scarsi in matematica e scienze (medie e superiori) bull Universitagrave inadeguate per il mercato del lavoro bull Scarso orientamento scolastico e professionale

bull Flussi migratori bull Immigr poco qualificata ed emigr qualificata