menti in cotto come uscire dalla odierna crisi TElEfoni E...

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Settimanale Cattolico dell’Irpinia [email protected] ANNO XXXVIII - N °. 2 - euro 0.50 sabato 21 gennaio 2012 www.ilpontenews.it “Et veritas liberabit vos” il Ponte è il primo settimanale dell’ irpinia i nostri servizi: • servizi di pulizia pubblica e privata • servizi di pulizie professionali per uffici, comunità ed enti pubblici • Disinfezione • Disinfestazione e derattizzazione • Pulizia e trattamento pietre naturali e di grande valore estetico • Pulizia e trattamento pavimenti e rivesti- menti in cotto • Lavaggio grandi vetrate, vetri e finestre • Pulizia aree verdi Via Due Principati n° 22 83100 Avellino – Italia Telefono +39 0825 756360 Fax +39 0825 768847 mail: [email protected] www.sis.av.it come us cire dalla odierna crisi è principalmente economica e finanziaria, ma ha anche profonde radici nel declino morale, sociale e politico degli ultimi decenni. La parola “crisi”, di origine greca, significa separare, valutare, giudicare un fatto o una situazione particolare in evoluzione e per que- sto è causa non solo di sofferenze e inconve- nienti, ma offre anche l’opportunità di mettere ordine nelle proprie cose e stimola a trovare soluzioni tempestive ed atte a superare la fase critica e avvia- re un processo di rinnovamento e di progresso. Infatti è dal- l’analisi e dallo studio delle cause che si può trovare rimedi e proposte nuove per riparare gli errori e le deficienze del pas- sato e fare così un balzo in avanti per il bene delle future generazioni. Il cammino storico di una paese o di una socie- tà deve tener conto delle esigenze non solo della generazio- ne presente, ma anche di quella futura in un comune impe- gno di responsabilità collettiva. Dal punto di vista morale è stato spesso rilevato che il preva- lere dell’interesse personale o di ceti e di categorie a spese dell’interesse generale logora il senso della responsabilità sociale, del decoro e dell’onestà, produce squilibri economici, genera povertà e prepara il terreno per l’esplosione di gravi conflitti sociali e della violenza. Ne segue anche il ristagno nelle attività economiche e produttive, il ridursi dell’offerta del lavoro con graduale incremento della disoccupazione soprat- tutto giovanile. Vengono mortificate, inoltre, le energie crea- tive, si erode il risparmio e alla fine ci si accorge che intere categorie sono passate da un decoroso benessere ad una strisciante povertà, senza contare quelli che vivono già in una stato di indigenza. Nel recente discorso di risposta agli auguri delle amministra- zioni regionale, provinciale e comunale di Roma, Benedetto XVI ha menzionato alcuni dei mali più gravi e immediati che oggi ci affliggono, frutto delle illusioni e della miopia della clas- se dirigente non solo nazionale, ma anche europea e mondia- le: il difficile inserimento dei giovani nel ciclo produttivo del lavoro e della ricerca, la speculazione e i grossi profitti eretti a movente principale delle operazioni finanziarie, la caduta della produttività e il restringersi dell’occupazione, la solitudine degli anziani, il degrado delle periferie delle grandi città, l’in- sorgere di sentimenti razzisti e di paure nei riguardi degli emi- granti in cerca di una vita più dignitosa, la tragica catena di delitti, e soprattutto la ferocia e la crescente criminalità all’in- terno dei gruppi familiari e su donne e bambini. Abbiamo assi- stito al crollo di governi imprevidenti ed incapaci, con la poli- tica che si è ridotta a rissa permanente e scambio di insulti e di scandali. Constatiamo un generale decadimento della pri- vata e pubblica moralità, oltre che dai punti di vista economi- co e culturale. I rimedi che ci vengono proposti da uomini nuovi e compe- tenti sono duri e richiedono da tutti senso di responsabilità, di moderazione, di realismo e soprattutto di fiduciosa collabora- zione e di sincera condivisione di oneri e sacrifici. I più anzia- ni ricordano lo stato di miseria, di distruzioni e di confusione seguito alla sconfitta della seconda guerra mondiale. Le gene- razioni che ne furono vittime seppero trovare il coraggio, la determinazione e la forza di riprendersi sotto la guida di uomi- ni onesti e capaci, che anteponevano l’amore della patria e il bene comune ai meschini interessi di parte. Sosteneva i nostri padri una grande forza morale, che trovava nella fede e nella grande tradizione del passato, l’alimento alla speranza ed alla certezza di farcela. Non a caso, si parlò nel mondo del “mira- colo italiano”. Abbiano bisogno oggi dello stesso coraggio, della stessa coerenza morale, degli stessi ideali e soprattutto di quel sussulto di orgoglio, di dignità e onore che sanno tro- vare i grandi popoli nei momenti più critici della loro storia. * Nunzio Apostolico Emerito Intervista al manager dell’ACS (Avellino Città Servizi), Amedeo Gabrieli “a tU Per tU con iL FiSco” a cura di Franco Iannaccone iL Parere DeL MeDico a cura di Gianpaolo Palumbo i teLeFonini DanneGGiano La SaLUte? pag. 3 pag. 6 I forum della redazione +Luigi Barbarito* TElEfoni E inTErnET L’era della comunicazione digitale ParcheGGiare in città... ieri e oGGi! pag. 4 Dal sole 24 ore, autorevole quotidiano economico e finanziario, abbiamo appreso, che in una ricerca che risale a 5 anni fa la città di Avellino risultava seconda solo alla città di Perugia per possesso di telefoni cellulari. Lo studio era realizzato dalla Consodata che attribuiva al capoluogo irpino una percentuale del 93,83 contro una media nazionale dell’89,30. Praticamente un telefono cellulare ad abitante. Oggi, il capoluogo irpino resta in testa alla statistica, le percentuali sono addirittura più che raddoppiate: 2,5 telefonini a testa. Tutti oramai conoscono l’utilità dell’ ”apparecchio” che ha segnato una svolta storica nella comunicazione. Una diffusione maggiore tra le giovani generazioni che usano il telefono non solo per conversare ma anche per lo scambio di messaggi (SMS) e per i numerosi Servizi internet offerti dai gestori: sport, musica, tempo libero,news, economia e finanza, gossip, meteo… E’ un mercato che vale complessivamente oltre 60 miliardi di euro,la competizione delle aziende si è spostata dalla conqui- sta dei clienti senza telefonino verso i Servizi che ne incentivano l’uso. I VAS, così sono chiamati i servizi a valore aggiunto, secondo una ricerca realizzata dal Politecnico di Milano, veicolati attraverso i telefonini (giochi, loghi, suonerie, informazioni, intrattenimento, internet…) hanno raggiunto i mille milioni di euro. Il telefonino è uno strumento utile per tutte le età: aiuta a ritrovarsi ovunque, molto utile per le emergenze di ogni tipo, per gli anziani è uno straordinario strumento di assistenza. Il telefonino è soprattutto uno strumento di lavoro e svago che ha cambiato la nostra vita. Gli effetti fiscali della manovra del governo Monti

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Settimanale Cattolico dell’Irpinia

[email protected] XXXVIII - N °. 2 - euro 0.50sabato 21 gennaio 2012

www.ilpontenews.it

“Et veritas liberabit vos”

il Ponte è il primo settimanale dell’irpinia

i nostri servizi:

• servizi di pulizia pubblica e privata

• servizi di pulizie professionali per uffici,

comunità ed enti pubblici

• Disinfezione

• Disinfestazione e derattizzazione

• Pulizia e trattamento pietre naturali e di

grande valore estetico

• Pulizia e trattamento pavimenti e rivesti-

menti in cotto

• Lavaggio grandi vetrate, vetri e finestre

• Pulizia aree verdi

Via Due Principati n° 22 83100 Avellino – Italia

Telefono +39 0825 756360 Fax +39 0825 768847

mail: [email protected] www.sis.av.it

come uscire dalla odierna crisi

è principalmente economica e finanziaria,ma ha anche profonde radici nel declino

morale, sociale e politico degli ultimi decenni.La parola “crisi”, di origine greca, significaseparare, valutare, giudicare un fatto o unasituazione particolare in evoluzione e per que-sto è causa non solo di sofferenze e inconve-

nienti, ma offre anche l’opportunità di mettereordine nelle proprie cose e stimola a trovare

soluzioni tempestive ed atte a superare la fase critica e avvia-re un processo di rinnovamento e di progresso. Infatti è dal-l’analisi e dallo studio delle cause che si può trovare rimedi eproposte nuove per riparare gli errori e le deficienze del pas-sato e fare così un balzo in avanti per il bene delle futuregenerazioni. Il cammino storico di una paese o di una socie-tà deve tener conto delle esigenze non solo della generazio-ne presente, ma anche di quella futura in un comune impe-gno di responsabilità collettiva.Dal punto di vista morale è stato spesso rilevato che il preva-lere dell’interesse personale o di ceti e di categorie a spesedell’interesse generale logora il senso della responsabilitàsociale, del decoro e dell’onestà, produce squilibri economici,genera povertà e prepara il terreno per l’esplosione di graviconflitti sociali e della violenza. Ne segue anche il ristagnonelle attività economiche e produttive, il ridursi dell’offerta dellavoro con graduale incremento della disoccupazione soprat-tutto giovanile. Vengono mortificate, inoltre, le energie crea-tive, si erode il risparmio e alla fine ci si accorge che interecategorie sono passate da un decoroso benessere ad unastrisciante povertà, senza contare quelli che vivono già in unastato di indigenza.Nel recente discorso di risposta agli auguri delle amministra-zioni regionale, provinciale e comunale di Roma, BenedettoXVI ha menzionato alcuni dei mali più gravi e immediati cheoggi ci affliggono, frutto delle illusioni e della miopia della clas-se dirigente non solo nazionale, ma anche europea e mondia-le: il difficile inserimento dei giovani nel ciclo produttivo dellavoro e della ricerca, la speculazione e i grossi profitti eretti amovente principale delle operazioni finanziarie, la caduta dellaproduttività e il restringersi dell’occupazione, la solitudinedegli anziani, il degrado delle periferie delle grandi città, l’in-sorgere di sentimenti razzisti e di paure nei riguardi degli emi-granti in cerca di una vita più dignitosa, la tragica catena didelitti, e soprattutto la ferocia e la crescente criminalità all’in-terno dei gruppi familiari e su donne e bambini. Abbiamo assi-stito al crollo di governi imprevidenti ed incapaci, con la poli-tica che si è ridotta a rissa permanente e scambio di insulti edi scandali. Constatiamo un generale decadimento della pri-vata e pubblica moralità, oltre che dai punti di vista economi-co e culturale.I rimedi che ci vengono proposti da uomini nuovi e compe-tenti sono duri e richiedono da tutti senso di responsabilità, dimoderazione, di realismo e soprattutto di fiduciosa collabora-zione e di sincera condivisione di oneri e sacrifici. I più anzia-ni ricordano lo stato di miseria, di distruzioni e di confusioneseguito alla sconfitta della seconda guerra mondiale. Le gene-razioni che ne furono vittime seppero trovare il coraggio, ladeterminazione e la forza di riprendersi sotto la guida di uomi-ni onesti e capaci, che anteponevano l’amore della patria e ilbene comune ai meschini interessi di parte. Sosteneva i nostripadri una grande forza morale, che trovava nella fede e nellagrande tradizione del passato, l’alimento alla speranza ed allacertezza di farcela. Non a caso, si parlò nel mondo del “mira-colo italiano”. Abbiano bisogno oggi dello stesso coraggio,della stessa coerenza morale, degli stessi ideali e soprattuttodi quel sussulto di orgoglio, di dignità e onore che sanno tro-vare i grandi popoli nei momenti più critici della loro storia.

* Nunzio Apostolico Emerito

Intervista al managerdell’ACS (Avellino Città

Servizi), Amedeo Gabrieli

“a tU Per tUcon iL FiSco”

a cura di Franco Iannaccone

iL Parere DeL MeDico a cura di Gianpaolo Palumbo

i teLeFoniniDanneGGiano

La SaLUte?

pag. 3 pag. 6

I forum della redazione

+Luigi Barbarito*

TElEfoni E inTErnETL’era della comunicazione digitale

ParcheGGiare incittà... ieri e oGGi!

pag. 4

Dal sole 24 ore, autorevole quotidiano economico e finanziario, abbiamo appreso, che in una ricerca che risale a 5 anni fala città di Avellino risultava seconda solo alla città di Perugia per possesso di telefoni cellulari. Lo studio era realizzato dallaConsodata che attribuiva al capoluogo irpino una percentuale del 93,83 contro una media nazionale dell’89,30. Praticamenteun telefono cellulare ad abitante. Oggi, il capoluogo irpino resta in testa alla statistica, le percentuali sono addirittura più cheraddoppiate: 2,5 telefonini a testa. Tutti oramai conoscono l’utilità dell’ ”apparecchio” che ha segnato una svolta storica nellacomunicazione. Una diffusione maggiore tra le giovani generazioni che usano il telefono non solo per conversare ma ancheper lo scambio di messaggi (SMS) e per i numerosi Servizi internet offerti dai gestori: sport, musica, tempo libero,news,economia e finanza, gossip, meteo…E’ un mercato che vale complessivamente oltre 60 miliardi di euro,la competizione delle aziende si è spostata dalla conqui-sta dei clienti senza telefonino verso i Servizi che ne incentivano l’uso. I VAS, così sono chiamati i servizi a valore aggiunto,secondo una ricerca realizzata dal Politecnico di Milano, veicolati attraverso i telefonini (giochi, loghi, suonerie, informazioni,intrattenimento, internet…) hanno raggiunto i mille milioni di euro. Il telefonino è uno strumento utile per tutte le età: aiutaa ritrovarsi ovunque, molto utile per le emergenze di ogni tipo, per gli anziani è uno straordinario strumento di assistenza.Il telefonino è soprattutto uno strumento di lavoro e svago che ha cambiato la nostra vita.

Gli effetti fiscalidella manovra del

governo Monti

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il Ponteil PonteAttualità2 21 gennaio 2012

“Stanno morendo cento giornali. Pluralismo bene prezioso”

Pubblichiamo il testo

dell’appello al Presiden-

te del Consiglio, Mario

Monti, pubblicato da

circa un centinaio di

giornali in crisi, per i dra-

stici tagli al Fondo per

l’editoria.

Ci troviamo costretti ad appellarci aLei per segnalare la drammaticanecessità di risposte urgenti perl’emergenza di un settore dell’edito-ria rappresentativa del pluralismodell’informazione, un bene preziosodi cui si ha percezione solo quandoviene a mancare. Alla data di oggi,infatti, queste aziende non sono ingrado di programmare la propria atti-vità, rischiano di dover a fine mesesospendere le pubblicazioni e anzialcune hanno già chiuso i battenti. Sitratta dei giornali gestiti in cooperati-ve espressioni di idee, di filoni cultu-rali politici, voci di minoranze lingui-stiche, di comunità italiane all’estero,no profit per i quali esiste il sostegnoprevisto dalla legge per le testatenon meramente commerciali, maper le quali oggi non ci sono garanziesulle risorse disponibili effettivamen-te per il 2012. C’è inoltre un urgen-za nell’urgenza: la definizione dellepratiche ancora in istruttoria per laliquidazione dei contributi relativiall’esercizio 2010 che riguarda unatrentina di piccole imprese. In assen-za di atti certi su questi due punti stadiventando pressoché impossibileandare avanti, mancando persino glielementi per l’accesso documentario

al credito bancario.Nell’ancora breve, ma intensa, attivi-tà del Suo Governo, non è mancataoccasione per prendere atto delladomanda di garanzie per il plurali-smo dell’informazione, anche nellafase di transizione verso il nuovoquadro di interventi previsto a parti-re dal 2014. Siamo decisamenteimpegnati a sostenere una riforma.Con il Sottosegretario in carica fino apochi giorni fa, Prof. CarloMalinconico, era stato avviato unpercorso di valutazione delle possibi-li linee di iniziative. E’ indispensabileriprendere questo dossier al più pre-sto. Il nostro è un vero Sos che riguardasia le procedure amministrative incorso, da sbloccare, sia la dotazionedefinitiva per l’editoria durante il2012. Il Governo ha già preso attodell’insufficienza dello stanziamentorisultante da precedenti manovresulla spesa pubblica e ha, perciò,condiviso una norma, approvata dalParlamento, che include l’editoria trai soggetti beneficiari del cosiddetto“Fondo Letta” della Presidenza delConsiglio dei Ministri per l’integrazio-ne di questa somma con un prelievo(cifra ancora indeterminata).Ritenevamo e riteniamo che il prov-vedimento sulle “Proroghe”, divenutofrattanto “proroghe”, possa e debbacontenere le misure opportune perstabilire l’impegno finanziario delloStato durante il 2012. Siamo dell’av-viso che sia indispensabile la destina-zione da tale Fondo di una sommanon inferiore a 100 milioni di euro, alfine di assicurare alle testate del plu-ralismo dell’informazione non mera-mente commerciale le condizioniminime di sopravvivenza, nelle moredi un riordino del sistema di interven-

ti per il quale ci sentiamo solidamen-te impegnati. Si tratterebbe di opera-re in una linea di equità, analoga-mente a quanto già fatto dalGoverno per Radio Radicale, versol’indispensabile costruzione di unnuovo e più chiaro modello di inter-vento. Condividiamo nettamentel’idea che i contributi debbano sem-pre più essere misurati sulla basedell’impiego dei giornalisti e dell’effet-tiva diffusione delle testate e che siadavvero “impensabile eliminarecompletamente i contributi che sono

il lievito di quella informazione plura-listica che è vitale per il Paese”, comeElla ha recentemente dichiarato insintonia con una risposta che il Capodello Stato diede tre mesi fa a unappello dei direttori dei giornali.Grati per l’attenzione - d’intesa conFnsi, Sindacati dei lavoratori,Associazioni di Cooperative del setto-re (come Mediacoop, Fisc eFedercultura/Confcooperative), gior-nali di idee, no profit, degli italianiall’estero, delle minoranze linguisti-che Articolo21, e Comitato per la

Libertà dell’informazione - vogliamoaver fiducia che una puntuale e tem-pestiva risposta eviti la chiusura dimolte delle nostre testate e la perdi-ta di migliaia di posti di lavoro tragiornalisti e lavoratori del nostrosistema e dell’indotto.Se i nostri cento giornali dovesserochiudere, nessuna riforma dell’edito-ria avrebbe, ovviamente, più senso.

FNSI(Federazione Nazionale

Stampa Italiana)

aPPeLLo aL PreSiDente DeL conSiGLio ProFeSSor Mario Monti

“iL DiSaGio GioVaniLe”L’evento organizzato dall’Unione Giuristi Cattolici di Avellino e il Rotary Club

Giovedì prossimo, 26 gennaio2012, si svolgerà, alla pre-

senza del Pastore diocesano diAvellino, Francesco Marino,organizzato dall’Unione GiuristiCattolici di Avellino in collabora-zione con il Rotary Club diAvellino, un interessante conve-gno presso la sede della Diocesi,avente ad oggetto il disagio gio-vanile ed il ruolo svolto dallafamiglia, dalla scuola e dallacomunità.Ne discuteranno insieme, dopo isaluti di rito del Delegatodell’Unione di Avellino, l’avvocatoPasquale Nunziata, del locale

Presidente del Rotary Club, dottor Domenico Fioretti, e del Sindaco della città, GiuseppeGalasso, il dottor Doriano Pellecchia, psichiatra dell’A.S.L. di Avellino, la prof.ssa AngelinaAldorasi, Dirigente scolastico del Convitto Nazionale “P. Colletta” di Avellino, ed il profes-sor Pasquale Stanzione, ordinario di Diritto Privato presso la Facoltà di Giurisprudenzadell’Università degli studi di Salerno.Il convegno vuole dare il giusto risalto ad una tematica molto sentita dagli organizzato-ri nell’ambito di un progetto comune teso a proporre alla Comunità irpina un utile enecessario momento di riflessione sul disagio che sta accompagnando i giovani delnostro tempo.Sono, purtroppo, circa 800.000 i giovani, in una fascia di età compresa tra i 15 e i 24anni, che in Italia soffrono di depressione, spesso posta alla base del successivo suicidio,che risulta essere la causa primaria tra i ragazzi di tale età.Secondo un sondaggio svolto di recente, risulta che il 32% dei giovani trascorre preva-lentemente il tempo libero guardando i programmi televisivi, mentre il 28% di essi ascol-ta la radio, il 16% naviga per molte ore del giorno in Internet e l’11% gioca o parla conil proprio cellulare.Nell’ambito scolastico, poi, risulta che il 5% degli studenti delle scuole superiori abban-dona i propri studi prima di conseguire la maturità ed il 30% non sia in regola con il corsodi studi intrapreso; infine, 1 giovane lavoratore ogni 4 inizia la propria esperienza pro-fessionale con percorsi non del tutto regolari o precari e comunque in tarda età, mentreil 56,7 di essi, pur lavorando e potendo pensare ad affittare un’abitazione o a contrarreun mutuo per comprarla, preferisce ancora vivere con i propri genitori.Di tutto questo e di tanto altro ancora parleranno gli illustri relatori nel convegno, cuiseguirà un lungo ed approfondito dibattito tra i presenti in sala.

L’addetto stampa dell’Unione- avv. Ernesto Pastena -

iL 26 gennaio convegno al Palazzo Vescovile

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321 gennaio 2012il Ponteil Ponte AttualitàiL teLeFonino, Uno StrUMento

Per tUtte Le eta’Il fenomeno del cellulare, negli ultimi decenni, ha sol-

levato enormi polemiche, critiche, elogi e ha stimo-lato approfondite ricerche scientifiche. Inoltre, nel-l’ambito dell’opinione pubblica, esistono annosediscussioni riguardanti il rapporto tra i giovani e il tele-fonino; meno risalto viene dato, invece, al suo utilizzoda parte dei meno giovani. Andando con ordine, se sipensa che all’inizio degli anni Novanta il cellulare eraconsiderato un costoso “giocattolone” per adulti, èdiventato negli anni un mezzo indispensabile nella vitaquotidiana. I “brand”(marchi) hanno poi, col tempo,attirato i giovani rendendo accattivanti i modelli fino atrasformare uno strumento utile in un gingillo moda-iolo e ludico, tanto da generare un simbolo e unadipendenza per la maggioranza dei ragazzi.Guardando i dati Istat, si scopre che l’uso del cellula-re tra gli 11 e i 17 anni, tra il 2000 e il 2011, è passa-to dal 55,6% al 92,7%. Parlando , appunto, degli ado-lescenti, l’azione più comune è quella dell’sms, una pratica tanto comune quanto bizzarra, se sipensa che in Giappone esistono gare per la velocità di digitazione, oppure se si considerano lepatologie alle mani “per sforzo ripetuto”che in Inghilterra interessano quasi quattro milioni di per-sone. è chiaro, comunque, che in ogni campo possibile gli eccessi portano inevitabilmente disagima, se si mette da parte tutto ciò, ci si accorge che i vantaggi portati dal cellulare non interessa-no solo i giovani. Del resto, tutti gli strumenti tecnologici più comuni, dall’automobile alla televi-sione, sono stati criticati per i danni all’uomo e all’ambiente, ma hanno reso molto più conforte-vole la nostra vita, e non è poco. Infatti, anche “i grandi” usano più di quel che si pensa il cellula-re, sia per lavoro, sia per svago, sia per rintracciare i figli. Una ricerca Istat del 2006, infatti, regi-stra 7,4 milioni di abbonamenti per la telefonia fissa e 81 milioni di reti mobili attive. A questo siaggiunge che i moderni smartphone, più vicini ai computer che ai cellulari, stanno monopolizzan-do il mercato della telefonia, poiché permettono di portare sempre con sé le proprie immagini, lamusica preferita, la posta elettronica, i “contatti”, insomma tutto. Non a caso, degli studi su uncampione di individui hanno dimostrato che l’assenza del telefonino per ventiquattro ore generaansia e tensione nella maggior parte dei soggetti. Tutto ciò per dimostrare che, a prescindere dal-l’età, il telefonino è diventato più vitale di un orologio, tanto da poter essere considerato un “amicointimo”.

Flavio Uccello

teLeFono ceLLULare: Da noVitàtecnoLoGica a riFiUto SPeciaLe

Tanti cellulari sospesi con delle mollette colorate, come panni stesi alsole: con questa immagine, sottolineata dallo slogan "Abbiamo tanti

progetti appesi ad un filo", è partita nel 2008 ed è tuttora attiva un'inno-vativa campagna di raccolta di cellulari usati, che servirà a finanziareprogetti di cooperazione e sviluppo nel Sud del mondo. L'iniziativa, laprima in Italia in questo genere, vede impegnati più di 450 gruppi di rac-colta in tutto il Paese. Ma quanti sono ancora i telefoni cellulari che giacciono inutilizzati nelle

nostre case? Si tratta di oggetti lacui vita media non supera i dueanni e per questo vengono dimenti-cati in un cassetto, anche perchénon si sa mai bene dove buttarli.Oggi, grazie al Magis (Movimentoed Azione dei Gesuiti Italiani per loSviluppo), questi oggetti acquisi-scono un nuovo valore grazie alriuso da parte di una società spe-cializzata che assicura un corri-spettivo per ogni cellulare ricevutodall'Italia. Il sito internet, a tale proposito,fornisce molti dettagli: www.magi-sitalia.org/campagnacellulari.php.Per quanto riguarda la dimensioneoffline, in Campania ci sono circaquaranta luoghi di raccolta. Nellasola provincia di Avellino, abbiamo:Stelf srl (Lioni), Distretto Sanitario(Calitri), Curia Diocesana(Sant'Angelo dei Lombardi).Per maggiori informazioni è possibi-le inviare una email al seguenteindirizzo: [email protected]

Francesco Varricchio

DanneGGiano La SaLUte?il parere del medico a cura di Gianpaolo Palumbo

L’Agenzia Internazionaleper la Ricerca sul

Cancro, lo scorso anno hacomunicato che le onderadio emesse dai telefonicellulari sono potenzial-mente cancerogene. Nel

mondo scientifico si è accesso undibattito che ancora non si placa suigenerici risultati pubblicati, anche inconsiderazione che era sulla via deltraguardo lo studio più corposo, nelsenso di arruolamento di soggetti, sul-l’argomento, e che era destinato atutta una serie di polemiche.Infatti quello che si temeva è avvenu-to. Sulla “Bibbia” della scienza medica,il British Medical Journal è stato pub-blicato un lavoro dell’Istituto diEpidemiologia dei Tumori diCopenaghen che, dopo aver monito-rato la salute di 358.403 persone per18 anni, è giunto alla conclusione chenon c’è legame tra l’uso dei telefoninied il rischio di tumori al cervello. Hadiretto lo studio Patrizia Freidell’Istituto dei Tumori danese, che haregistrato 10.729 casi di tumore alcervello tra il 1990 ed il 2007, con unapercentuale molto alta tra chi non hamai usato il telefonino.Questa recentissima pubblicazionetaglia la testa al toro e mette definiti-vamente la parola fine sulla diatribasui rischi per l’uso del telefonino.In Italia ci sono cento milioni di telefo-nini, ma la percentuale di ammalati ditumore al cervello è bassa rispetto alladiffusione di tali apparecchiature. Anzi, una ricerca a cui hanno parteci-pati gruppo di studio italiani ha evi-denziato che non esiste certezza chel’utilizzo dei cellulari possa aumentareil rischio di tumore al cervello. Quest’ultima ricerca pubblicata nelmese di dicembre scorso ha sottoli-neato che l’uso prolungato del telefo-nino potrebbe aumentare la memoriae diminuire la fertilità, soprattutto trale donne. Al giorno d’oggi si parla molto nell’am-bito della prevenzione delle neoplasieed ecco perché la “guerra” si è soloplacata, ma i cellulari hanno creato lascomparsa della privacy (tutti parlanodi tutto dovunque) e soprattutto pro-blemi di sicurezza stradale.Usare il telefonino, comporre il nume-

ro, tenere l’apparecchio in mano ridu-ce la capacità del conducente di reagi-re adeguatamente ai problemi che iltraffico crea continuamente.Molti si rifugiano dietro il fatto di utiliz-zare il sistema di parlare in viva voce,ma l’Istituto Nazionale di Statisticadegli Stati Uniti ha concluso una ricer-ca molto capillare che ha dato comerisultato l’assoluta parità tra le proba-bilità di avere un incidente parlando aviva voce o con il telefonino in mano.Infatti le apparecchiature che consen-tono il “viva voce” non risolvono inalcun modo il problema della distrazio-ne. Parlare a telefono è più pericolsoche farlo con in passeggeri in auto.Quest’ultimi vedono la strada sannoparlare o tacere a secondo delle diffi-coltà intrinseche.La rivista “NeuroImage” ha pubblicatouno studio che aiuta a capire che cosasuccede nel cervello quando si è impe-gnati in diversi compiti. A tal propositosi è sempre detto che le capacità del-l’uomo sono infinite, come quella dielaborare informazioni in parallelo,anche quando sono richieste capacitàmentali distinte.Purtroppo non è così perché un grup-po di studiosi guidati dal Prof. Justdell’Università di Mellon negli StatiUniti, ha verificato con certezza asso-luta che due compiti contemporanea-mente non sono sbrigabili perfetta-mente allo stesso modo.

Just ha comminato ai volontari sanipartecipanti allo studio due tipi di com-piti: parlare e riconoscere oggetti tridi-mensionali. Da dire anche che il parla-re dipende dal lobo temporale ed ilriconoscimento dal lobo parietale.L’attività cerebrale è stata misuratacon appositi strumenti che hannomonitorizzato le zone di cervello impe-gnate nei due compiti. Queste zonesono state chiamate “voxel” ed inesse le cellule più attive consumanopiù ossigeno e quindi sono più vitali.Quando il cervello dell’uomo è statosottoposto solo al dialogo i voxel misu-rati sono stati ben 37. Lo stessonumero di voxel attivi sono statiriscontrati quando il lobo parietale hadovuto riconoscere gli oggetti tridi-mensionali.Allorquando i due compiti sono statidati insieme allora i voxel attivi era sol-tanto 42 e non 74 come ci si potevaaspettare. E’ successo che il cervellodedicandosi a due compiti ha ridotto ilriconoscimento degli oggetti del 30%e la capacità di dialogo del 50%. Tutto ciò significa che il cervello nonfunziona bene quando ha due compitida affrontare contemporaneamente,per cui guidare e parlare al telefonocon o senza il viva voce è estrema-mente disdicevole, ma soprattuttopericoloso per coloro i quali condivido-no con gli spavaldi del volante le stra-de pubbliche.

Da semplici telefoni a veri computer

Dai prossimi mesi i cellulari sempre più si popoleran-no di Internet. Questa volta davvero: daranno agli

utenti non più un surrogato della grande Internet, vistadal buco della serratura dei portali mobili degli operato-ri, afflitti da sindrome del walled garden (giardino recin-tato). Ma una Internet più simile a quella che gli utentihanno imparato ad apprezzare sugli schermi dei propricomputer.Internet, telefoni e dintorni è un momento di svolta. Finoa ieri gli operatori mobili sono stati in posizione difensi-va, hanno cercato di tenere lontano da sé tutto ciò chesulla grande Internet piace e funziona, in termini di ser-vizi, contenuti, tariffe. Hanno infatti sposato un modellowalled garden, dove tutto è concentrato nel portalemobile e l’utente viene scoraggiato a mettere il nasofuori.Ma hanno capito che non potevano più andare avanticosì, e hanno messo da parte le remore, per spingere iconsumi di Internet mobile.Il vento delle novità ha due facce. La prima è rappresen-tata da accordi che gli operatori mobili stanno stringen-do con i big di Internet, con i quali sono in corso accor-di paralleli anche da parte dei produttori di cellulari inEuropa.La seconda novità, in tal senso, riguarda le tariffe perInternet mobile. Gli operatori le stanno aggiornando,riducendole e, soprattutto, spingendo verso piani flat-rate (che in un canone mensile includono illimitati servi-zi/ contenuti/MByte trasferiti). Da tempo Internet mobi-le doveva essere flat per decollare. Gli operatori però,

sperando di massimizzare i profitti, hanno insistito supiani a consumo. Ora stanno cambiando rotta.In una prima fase, al tempo in cui la navigazione viaGsm era a 14 Kbps, era una possibilità trascurata daglioperatori. Poi, dal 2002, con lo sviluppo dell’Umts, si èpassati a una seconda fase: gli operatori mobili hannocominciato a volere attingere dal giacimento, ancoraintatto, di profitti rappresentato dai servizi dati evoluti(via Internet).La Commissione Europea sta tagliando i costi di termi-nazione su rete mobile e quelli di roaming. La minacciaviene anche dagli operatori di telefonia fissa, i quali stan-no lavorando su servizi ibridi che mirano a strapparequote di mercato agli operatori mobili. Per i quali diven-ta quindi più urgente far decollare i servizi evoluti.

Vittorio Della Sala

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4 21 gennaio 2012 il Ponteil PonteI forum della redazione

Ospite della nostra redazione ildottor Amedeo Gabrieli (foto),amministratore unico dell’ ACS(Avellino Città Servizi)

Dottor Gabrieli, qual è la funzionedell’ACS e in quali condizioni si ètrovata ad operare al momentodell’affidamento da parte delComune?All’inizio del mio mandato la condizio-ne dei parcheggi in città era di totaleabbandono, pertanto il nostro primocompito è stato quello di delinearedelle regole. Un parametro di valuta-zione oggettiva è il confronto tra l’in-casso antecedente l’interventodell’ACS, circa 300 000 euro all’anno,e quello successivo, 2 milioni di euroannui, che mi sembra una cifra con-sistente per le casse comunali.

Inoltre, le nostre tariffe sono ancoratra le più basse d’Italia. Per fare unconfronto con una città a noi vicina,Salerno, l’introito dei parcheggi neisoli due mesi di festività, novembre edicembre, grazie anche allo spettaco-lo delle luminarie, è stato di 7 milionidi euro, a fronte dei 19 milioni annui.La città di Avellino si assesta su circa160 000 euro al mese, che mi sem-bra un buon risultato.

Riguardo al personale dell’ ACS,quali sono le condizioni attuali equali le prospettive future?All’inizio mi sono trovato di fronte alavoratori demotivati e dubbiosi nelpassare alle dipendenze dell’ ACS,ma oggi disponiamo di 43 dipenden-ti, lavoratori socialmente utili, deditial lavoro e su cui non ho nulla daobiettare. È ovvio, sono rammaricatoper i 6 lavoratori contrattualizzatiche, a causa del patto di stabilità, nonè stato possibile reintegrare.

Quali sono i rapporti con l’ammi-nistrazione comunale e gli altri

enti? Cosa intende lamentare neiloro confronti?Personalmente, sono molto grato alsindaco Galasso e all’amministrazio-ne comunale per aver avuto fiducianell’ACS. Questo ha agevolato lostart-up aziendale nonostante loscetticismo iniziale. A noi sono affida-te, oltre ai parcheggi, anche le fun-zioni di custodia e manutenzione,pertanto ci occupiamo di gestire tuttele ordinanze comunali, ad oggi circa500, dalle transenne ai dissuasori deltraffico. Durante il periodo natalizio,grazie al noleggio delle casette dilegno al Corso Vittorio Emanuele, dicui l’ACS ha curato l’installazione e lacustodia, nelle casse comunali sonoentrati 50 000 euro. Considerandotutte queste attività a noi affidate,credo che possiamo ritenerci soddi-sfatti della reciproca intesa con ilComune. Con altre istituzioni hoinvece rilevato talvolta un’eccessivaburocrazia, lamentata anche dai cit-tadini.

E nel rapporto con i cittadini cosasi può rilevare?Purtroppo, devo amaramente rico-noscere che il senso civico nellanostra città è molto carente. Spessosiamo costretti a ricorrere ai vigiliurbani, come nel caso dell’occupazio-

ne con le auto delle strisce pedonali edegli scivoli per i disabili. Da parte deicosiddetti “vigilini” c’è un’adeguatatolleranza nei confronti degli automo-bilisti, ma occorrerebbe più autodisci-plina da parte dei cittadini.

A tal proposito, a Corso UmbertoI c’è la pessima abitudine di par-cheggiare sui marciapiedicostringendo i pedoni a scenderein strada. Perchè non vengonofatte delle contravvenzioni?Purtroppo occorrerebbe anche mag-giore personale adibito a questi com-piti, sarebbe auspicabile l’affidamen-to all’ACS anche della gestione dellasosta, operazione per nulla semplicee scontata, ma con la quale sonocerto che la situazione migliorerebbe.La villa comunale è disseminatadi escrementi dei cani, portati lìa fare i loro bisogni. Non sareb-be opportuna una maggiorevigilanza?Purtroppo questa è una disputa anti-ca … la distribuzione di buste per laraccolta degli escrementi non è

andata a buon fine in quanto non èstato stabilito di chi debba essere lacompetenza. Inoltre, per effettuarela sanzione bisognerebbe riconosce-re a chi la applica la carica di pubbli-co ufficiale…

Ci giungono molte segnalazionida parte dei cittadini sulla man-canza delle aree libere di sosta afronte del proliferare di strisceblu. Inoltre non vi è differenzia-zione di colore per le aree disosta riservate ai residenti. Èadeguata questa collocazione deiparcheggi a pagamento?Al centro ci sono molte strade gesti-te da cooperative sociali a tarifferidotte per agevolare i cittadini.Inoltre le aree non a pagamentosono collocate al di fuori della zona arilevanza urbanistica, come il trattofinale di Viale Italia o piazza Cavour,come previsto dalla delibera comu-nale.È stata affidata al Professor De Luca,della Facoltà di Ingegneria deiTrasporti dell’Università di Salerno,l’elaborazione di un nuovo piano par-cheggi “a macchia di leopardo”, cioèalternando posti liberi a quelli a paga-mento. Per i parcheggi riservati airesidenti, anch’essi a striscia blu peragevolare il controllo, è stata colloca-ta una segnaletica verticale. L’ideale,e credo che sia in progetto, sarebbeche i residenti muniti di pass potes-sero parcheggiare dappertutto all’in-terno della zona e non solo nello spa-zio riservato.

Sono previsti anche “par-cheggi rosa” per le donne ingravidanza?Le donne in gravidanza possonorecarsi dai vigili urbani e richiedere ilpass per il parcheggio, come avvieneanche per i soggetti disabili.

Nella città di Cesena abbiamopotuto osservare un parcheggioa scomparsa, sotterraneo, sareb-

be auspicabile qualcosa delgenere anche nella nostra città?In passato era stata individuata un’area, quella di piazzetta Perugini,dove poter collocare un silos adibito aparcheggio, ma poi il progetto non èstato sviluppato.

Con l’apertura dell’autostazionecambierà qualcosa nel piano traf-fico?Mentre riguardo al parcheg-gio della città ospedaliera comesi potrebbe migliorare la situa-zione?Non credo che con l’apertura dellastazione degli autobus cambieràqualcosa nel piano traffico, in quantoil parcheggio interno sarà gestito

direttamente dall’AIR, mentre l’areadi fronte all’autostazione è gestita dauna cooperativa sociale, pertantonon è di nostra competenza.Neanche il parcheggio della cittàospedaliera rientra nei nostri compiti,quello lungo la Bonatti è un parcheg-gio abusivo, mentre dopo il gabbiot-to è gestito da una cooperativasociale.

Ad aprile ci sarà la scadenza delsuo mandato. Può delineare unbilancio della sua attività?Haqualche rammarico?L’ACS è una società di diritto privatopure essendo di proprietà pubblica,per cui ci sono concessi 5 anni dallostart up per definire il nostro organi-co, abbiamo fatto richiesta di altre 13unità dedite alla sosta,possibilmentegiovani, ma non si è ancora raggiun-to un accordo, anche se un maggiorcontrollo del traffico significherebbemaggiori introiti per le casse comu-nali. Ribadisco la reciproca stima efiducia da parte del sindaco, avvalo-rata, d’altronde, da dati concreti. Noinon siamo un ente appaltante, per

cui non gestiamo soldi, il resto sonosolo maldicenze. Il mio unico ram-marico è il mancato affidamentodello spazzamento della città, il miodesiderio sarebbe almeno l’ “adozio-ne” di Via Verdi, corridoio di accessoalla città, che mi piacerebbe renderepiù accogliente, dedicandovi partedel mio ingaggio.

Luigia Meriano

Intervista al manager dell’ACS (Avellino Città Servizi), Amedeo Gabrieli

L’ACS è una società di diritto privato pur essendo di proprietà pubblica, per cui ci sono concessi 5 anni dallo start up per definire il nostro organico. Abbiamo fatto richiesta di altre 13 unità dedite alla sosta, possibilmente giovani, ma non si è

ancora raggiunto un accordo, anche se un maggior controllo del traffico significherebbe maggiori introiti per le casse comunali.

ParcheGGiare in città... ieri e oGGi!

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521 gennaio 2012il Ponteil Ponte Politica

E’ indispensabile oramai fare prima delle considerazioni preliminari, perché il corte-se lettore possa venire a conoscenza, con pienezza d’intenti, dei contenuti effettivi

del problema in esame.Si assiste oggi, infatti, specialmente in questi ultimi tempi, che l’intellettualismo domi-nante, caro da tempo immemorabile a taluni ambienti politici del nostro Paese, conti-nua, come dire, ad “irrigidirsi” su aristocratiche posizioni, a parafrasare concetti sem-plici e facilmente accessibili con terminologie oscure alla massa della brava gente. Ciòperchè si è influenzati dalla cattiva intenzione di far capire poco e di non consentire ilpieno apprendimento dei concetti, che sono alla base delle speciali espressioni inglesi,quali per l’appunto sono ad esempio i termini, oggi in voga, trattando dell’attuale crisi

economica, di “spread” e di “rating”, che ricorrono spesso, di continuo, su tanti conosciuti quotidia-ni e servizi televisivi.Così, si sta operando analogamente da parte di siffatto “intellettualismo” anche sull’altro grave pro-blema, quello più storico del famoso art.18, che tanta importanza ha assunto nei tempi contempo-ranei nella disciplina normativa dei rapporti nel mondo del lavoro. In verità, su questo argomento lo scrivente ha già espresso in passato suoi personali chiarimenti,che hanno voluto solo tentare di cogliere il vero significato delle soluzioni prospettate dalla dottrina,per assicurare sempre, nei tempi futuri, la protezione del lavoro in tutte le sue forme, così com’èprescritto dall’art. 35 della Costituzione, a cui fa eco anche l’art. 2060 ancora vigente del CodiceCivile, quando sancisce che il lavoro, soprattutto quello subordinato o dipendente, deve essere sem-pre tutelato in tutte le sue forme organizzative, esecutive, intellettuali e manuali.Si coglie così intuitivamente la costante, reale portata dell’odierno rapporto di lavoro tra il lavorato-re dipendente e l’imprenditore, ossia il datore di lavoro, portata questa che implica ancora oggi lapiena consapevolezza da parte di tutti di agire in perfetta coscienza di classe, che oggi significa par-ticolarmente libera, ma doverosa solidarietà agli interessi di tutte le categorie interessate, sia deilavoratori, sia degli stessi imprenditori.Nel corso dei tempi, il mondo del lavoro si è, infatti, arricchito di una duratura e migliorativa legi-slazione sociale e principalmente della costituzione di valide associazioni di difesa degli interessi deilavoratori, cioè degli odierni ed acclamati sindacati.La storia del pensiero, dal 1800 in poi, è tutta impregnata della prestigiosa testimonianza degli impo-nenti contributi degli illustri filosofi, dati e consacrati nel patrimonio culturale del nostro Paese. Fratante meravigliose innovazioni e scelte apportate all’ordinamento, ispirate tutte all’effettivo consoli-damento delle conquiste raggiunte con enormi sacrifici, va menzionato specialmente lo Statuto deidiritti dei Lavoratori (legge 20 maggio1970 n.300), che costituisce la sacravolontà della nostra gente di assicura-re perennemente, per sempre, ai lavo-ratori i loro diritti fondamentali, sianella quotidianità dei loro impegni, siasoprattutto in materia di esercizio deidiritti politico-sindacali, relativi al lavo-ro e nel lavoro o meglio nei locali enella fabbriche di lavoro e durante leore di lavoro. Orbene, il discusso art.18 del citato Statuto prescrive che ilicenziamenti dovranno avvenire soloper “giusta causa o per giustificatomotivo” e che i lavoratori licenziati,senza il verificarsi di tale presuppostodovranno essere immediatamentereintegrati ed anche risarciti con sen-tenza del Magistrato.Si professa per questo articolo, che haprodotto e produce tuttora tanto“potere” all’azione dei Sindacati, negli ambienti culturali più accreditati, l’intendimento che è neces-sario migliorarlo, adeguandolo alle esigenze moderne e sopravvenute, forse anche per favorire latanto auspicata crescita economica, che, come si sa, langue in una paludosa stagnazione per lacompleta inattività ed inoperosità degli imprenditori, che non vogliono più intraprendere iniziativeeconomiche, né più assumere personale a tempo indeterminato e forse anche per sconfiggere defi-nitivamente il lavoro precario, da pochi anni imperante nella nostra Comunità. Forse, la migliore modifica da apportare all’art.18 non riguarda tanto la sua effettiva applicazionesolo in quelle aziende con un organico di dipendenti superiore al numero, come oggi si propone,invece di quindici, di cinquanta unità, ma va valutato nei suoi concreti contenuti di norma cosiddet-ta in bianco, cioè proprio nell’espressione normativa di “giusta causa”, dando alla stessa figurazionichiare e precise, se si vuole anche nel contempo rinsaldare gli antichi e veri valori dei lavoratori labo-riosi della nostra storia patria, quali quelli ad esempio dell’abnegazione, della fedeltà, della presen-za, della costruttiva collaborazione, dell’intelligente professionalità e dell’encomiabile attaccamentoal dovere e al servizio.

La questione dell’articolo 18 sullo Statuto dei Lavoratori

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

Proprietà Diocesi di Avellino

fondazione “Opus solidarietatis pax onlus”

Editrice “Coop. Il Ponte a.r.l.”

Direttore responsabileMario Barbarisi

Redazione: Via Pianodardine - 83100 Avellino telefono e fax 0825

610569Stampa: Poligrafica Ruggiero - Avellino

Registrazione presso il Tribunale di Avellino del 22dicembre 1975

Iscrizione al RNS n. 6.444 Iscrizione ROC n. 16599 sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

AlfonsoSantoli

La maxiretribuzione dei dipendenti delle camereLa busta paga di uno stenografo (290mila euro) èsuperiore a quella del Presidente della repubblica ed è uguale a quella del re di Spagna Juan carlos

Da diverse settimane si va avanti con iltormentone delle tasse imposte, per

necessità dal Presidente Monti per risanareil bilancio dello Stato.Fino a questo momento, però la casta èstata risparmiata dalla scure, perché laCommissione incaricata dal PresidenteMonti per “alleggerire il portafoglio dei par-lamentari” non ha concluso nulla.Prendiamo in esame le retribuzioni mediedei dipendenti della Camera (131milaeuro) e riscontriamo che è oltre il triplodel collega di Londra.Le meraviglie non finiscono qui. DalBilancio della Camera riscontriamo cheuno stenografo al massimo livelloretributivo sfiorerà uno stipendio lordoannuo di 290mila euro; 2 mila euro inmeno di quanto lo stato spagnolo dà alRe Jaun Carlos di Borbone e 50milaeuro in più di quanto guadagna allordo (239.181 euro) il nostroPresidente della Repubblica GiorgioNapolitano.Gli esempi eclatanti, sfogliando i bilancidelle Camere, appaiono sempre più evi-denti.Ad esempio, un commesso o un barbie-re possono arrivare a percepire 160milaeuro lordi l’anno; un coadiutore,192mila euro; un segretario, 256mila,un consigliere, 417mila. A queste

somme vanno aggiunte anche le indenni-tà in base al grado.Un commesso del Senato, assunto conla terza media, andato in pensione nel2010 a 58 anni, riceve la pensione men-sile lorda di 9.300 euro (pari a 18 milio-ni e 60mila delle vecchie lire) per 15 men-silità, cifra superiore allo stipendio delprimo collaboratore del Presidentedeli Stati Uniti, Obama, il più pagato.Un consigliere parlamentare può andare inpensione a 53 anni con un’anzianità con-tributiva teorica di 38 anni, percependo300mila euro (pari a 600 milioni dellevecchie lire) lordi l’anno, pari all’85% del-l’ultima retribuzione.Leggendo attentamente il bilancio delSenato riscontriamo che, anche quì, glisprechi della casta non conoscono limiti.Ad esempio, nel documento contabile c’èuna voce relativa al personale “nondipendente” (consulenti delleCommissioni e collaboratori addettialle meglio non precisate “Segreterieparticolari”) per i quali è stata assegnatauna spesa, salita, nonostante i tagli, nel2011 da 13 milioni 520 mila euro a 14milioni 990 mila euro.Potremmo continuare per dimostrare, datisconcertanti alla mano, che i problemi deglisprechi sono anni luce lontani dal loromondo dorato. Beati loro…

SPrecoPoLi

Mario

Di Vito

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6 21 gennaio 2012 il Ponteil PonteFisco

PER FAR QUADRARE I CONTI MOLTE SONO LE MISURE CONTENUTE

NELLA LEGGE N. 214 DEL 22.12.2011

““AA TTUU PPEErr TTUU CCoonn iill ffiiSSCCoo”” a cura di Franco Iannaccone

GLi inaSPriMenti FiScaLi DeLLa ManoVra Monti

La manovra del Governo Monti,nell’ottica di procurare nuove

entrate per l’erario, contiene moltemisure mirate a tale scopo. Dopoquelle esaminate nel numero prece-dente del giornale con il passaggiodall’ICI all’IMU, con il ritorno alla tas-sazione dell’abitazione principale el’aumento dei moltiplicatori delle ren-dite catastali, esaminiamo ora lealtre misure che vanno ad inciderepiù concretamente sulle tasche degliitaliani.• AUMENTO DELL’ADDIZIO-NALE REGIONALE ALL’IRPEFALL’1,23%.La manovra Monti, tra i tanti inaspri-menti fiscali, ha previsto, con appli-cazione già a decorrere dall’annod’imposta 2011, l’aumento dell’ali-quota base dell’addizionaleregionale all’IRPEF che passadallo 0,9% all’1,23% (art.28,comma 1), ciò in barba a quantoprevisto dall’art.3 dello Statuto delcontribuente (legge n.212 del 2000)che sancisce il principio dell’irretroat-tività delle disposizioni tributarie.Pertanto per lavoratori dipendenti epensionati, l’effetto dell’aliquotamaggiorata si vedrà già a partire daiprimi mesi di quest’anno (tra genna-io e marzo), allorquando il sostitutod’imposta comincerà a prelevaredalle retribuzioni o dai ratei della pen-sione, in quote mensili da concluder-si al massimo entro novembre, l’ad-dizionale all’Irpef dovuta per l’anno2011. Per tutti i restanti contribuenti,l’appuntamento avverrà in sede dicompilazione della dichiarazione deiredditi UNICO 2012, al momento diversare il saldo.• ADDIZIONALE COMUNALEA SCAGLIONI.Due sono le novità previste inmateria di addizionale comunaleall’IRPEF (art.13, comma 16).Per poter applicare già in fase diacconto le aliquote decise per l’annosuccessivo, i Comuni hanno unadecina di giorni in meno per far inse-rire sul sito delle Finanze la deliberacon la variazione: la pubblicazionedel documento, infatti, dovrà avveni-

re entro il 20 dicembre e non piùentro il 31 dicembre. In caso contra-rio, l’acconto va determinato tenendoconto dell’aliquota e delle eventualisoglie di esenzione in vigore nell’an-no precedente.L’altro intervento riguarda la facoltàriconosciuta ai Comuni stessi di sta-bilire aliquote differenziate. E’ statopuntualizzato, infatti, che tale possi-bilità è sfruttabile utilizzando esclusi-vamente gli stessi scaglioni di reddi-to previsti dalla legge statale. In altreparole, le Amministrazioni locali chevogliono seguire la strada della diffe-renziazione, devono necessariamen-te adottare, all’attualità, cinque ali-quote, quante sono oggi previste perla tassazione ordinaria IRPEF, in cor-rispondenza dei cinque scaglioni red-dituali nazionali.• DA OTTOBRE SALE L’IVA DIDUE PUNTI PER GARANTIREGLI OBIETTIVI DI BILANCIO.

Il decreto “salva Italia” (art.18), hamodificato la cosiddetta clausola disalvaguardia introdotta dal D.L.n.98/2011, che prevedeva tagli nellamisura del 5% nel 2012 e del 20% adecorrere dal 2013, a tutte le agevo-lazioni fiscali e ai regimi di favore pre-senti nell’ordinamento tributarioovvero, in alternativa, modifiche allealiquote delle imposte dirette. Tuttociò sempre che, entro il 30 settembre2012, non venisse attuata la tantaauspicata riforma fiscale ovvero nonvenissero adottati provvedimentilegislativi in materia fiscale ed assi-stenziale tali da determinare risparmiper le casse dello Stato di almeno 4miliardi di euro per il 2012 e di 20miliardi annui a partire dal 2013.Adesso è invece stabilito che per con-seguire quegli obiettivi monetari (tral’altro modificati in 13.119 milioni dieuro per il 2013 e in 16.400 milioniall’anno a decorrere dal 2014), si faràleva sull’IVA. Infatti dal 1° ottobreprossimo, l’aliquota ordinaria,già innalzata dal 20 al 21% adecorre dal 17 settembre scorso,e quella ridotta del 10% cresce-ranno rispettivamente di duepunti percentuali e, quindi, atte-standosi rispettivamente al 23%e al 12%, cui, a far data dal 2014,andrà aggiunto un ulteriore 0,5%.Esclusi dall’inasprimento resteranno ibeni assoggettati all’aliquota minimadel 4%, ossia quelli considerati di piùlargo consumo, come i prodotti agri-coli e gli alimenti di prima necessità(pane, latte, burro, formaggio, lattici-ni, olio, eccetera), i giornali, la primacasa (se viene acquistata diretta-mente dall’impresa costruttrice).Se, però, entro la data del 30 set-tembre saranno entrati in vigore gliannunciati provvedimenti di riordinodel Fisco e della spesa sociale tali daprodurre i risultati economici attesi,l’aumento di due punti percentualidell’Iva non verrà confermato per

l’anno 2013 e la sua applicazioneresterà limitata soltanto agli ultimi tremesi del 2012. • LE ACCISE SUI CARBURAN-TI CRESCERANNO ANCORA.In una manovra finanziaria alla ricer-ca di soldi, non poteva mancare iltradizionale “regalo” offerto agli auto-mobilisti: l’innalzamento delle accisesui prodotti energetici. Il primoaumento è già scattato il 7 dicembrescorso, il giorno successivo all’entra-ta in vigore del DL. n.201. Macon la lungimiranza di “vecchipolitici”, è già stato programma-to un ulteriore ritocco a partiredal 1° gennaio 2013 (Art.15).• IMPOSTA DI BOLLO: COL-PITI ANCHE BUONI ELIBRETTI POSTALI.E’ una delle varie misure di imposi-zione patrimoniale contenute nel“decreto Monti”. Vengono colpite, inquesto modo, un po’ tutte le forme dirisparmio e di investimento, anche ilibretti postali ed i buoni fruttiferi(art.19, comma da 1 a 5). Per ilmomento restano esclusi i conti dideposito, i fondi pensione e quellisanitari.Prima di tutto bisogna dire chescompare il superbollo progressivosui depositi titoli (che prevedeva l’ap-plicazione di una tariffa fissa diversi-ficata per scaglioni di valore), intro-dotta l’estate scorsa con ilD.L.98/2011, e che colpiva soltanto ititoli con l’obbligo di deposito, comeobbligazioni e titoli di Stato. Al suoposto, a decorrere dal 1° genna-io 2012,è stato introdotto un pre-lievo proporzionale - pari allo0,1% quest’anno e allo 0,15% apartire dal 2013 – esteso a tutti iprodotti finanziari. Finiscono, per-tanto, nel calderone, tra gli altri,anche,i buoni postali, i fondi comunid’investimento mobiliari ed immobi-liari (per espressa previsione norma-tiva, si salvano come detto i fondi

pensione e quelli sanitari), le polizzeassicurative a contenuto finanziarioed i pronti contro termine.L’imposta proporzionale è dovuta perle comunicazioni relative ai prodotti estrumenti di investimento che le ban-che e gli altri intermediari invianoalla clientela con cadenza periodica(mensile, trimestrale o annuale); sela periodicità è inferiore all’anno, il tri-buto da pagare è rapportato al perio-do rendicontato. La comunicazione siconsidera inviata almeno una voltanel corso dell’anno, anche per queirapporti in cui l’obbligo non sussistee, di fatto, l’invio non avviene; in taliipotesi, pertanto, l’imposta restacomunque dovuta. Sono fissati unimporto minimo di 34,20 euroannui, che corrisponde al minimodell’imposta di bollo che si paga-va sul deposito titoli, ed unimporto massimo di 1.200 euro,quest’ultimo, però, esclusiva-mente per il 2012; dall’anno pros-simo tali importi possono variare “ apiacimento” da parte del governo.Graziati da detto prelievo i buonipostali fruttiferi che hanno unvalore di rimborso complessiva-mente non superiore a 5.000euro; fino a quest’importo saran-no esenti. Per quanto riguarda, invece, iconti correnti, agli estratti contoinviati alle persone fisiche si con-tinua ad applicare un’imposta dibollo annuale di 34,20 euro. Latassazione, però, viene estesa, nellastessa misura, anche ai rendicontidei libretti di risparmio, compresiquelli postali. Anche in questo casosi applica la soglia di esenzioneladdove il valore medio di giacen-za annuo del conto non supera,complessivamente, i 5.000 euro.Per le imprese e le persone giuri-diche, l’imposta viene arrotonda-ta da 73,80 a 100 euro.

Gli 80 anni di Bruno Davide sono l'occasione per dichia-rargli tutto l’amore e la gratitudine per quello che hasaputo insegnare ai figli eleonora e Paolo e per ciò che

ha dato alla famiglia in ter-mini di affetto, tempo,esempio e tante altre cosebellissime, ma soprattuttoper la sua testimonianza diuna fede grande e solida incristo. auguri dalla moglieMaria, dai nipoti, Flavio,Danilo e Maria, dal generoMimmo e dalla nuoraGabriella. auguri da tuttala redazione de iL Ponte.

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721 gennaio 2012il Ponteil Ponte Cultura e Vangelo

In questa bre-vissima pagina

del Vangelo diMarco, vengonoripresi tutti i per-sonaggi checompaiono pro-prio all’esordiodel Vangelo stes-so. Proviamo aricordare le paro-

le con cui l’evangelista ha aperto ilsuo scritto: “Inizio del vangelo diGesù, Cristo, figlio di Dio” (cfr. Mc1,1). E, poi, nei versetti immediata-mente successivi, viene presentatoGiovanni, il Battezzatore, comecolui che precede Gesù, nel cammi-no di salvezza, per preparargli lastrada. Gesù era sceso da Nazarethdi Galilea verso il fiume Giordano,per ricevere il battesimo di Giovannie, successivamente, dopo esserestato dichiarato pubblicamentefiglio di Dio dalla voce tonante delPadre, vive, con l’ausilio delloSpirito Santo, la lunga tentazionenel deserto. Gesù, dunque, forte diqueste due esperienze, che di certosegnano la sua persona e la suarelazione con Dio, risale in Galilea,nel luogo della sua ordinarietà.Dunque, Gesù discende verso ilfiume Giordano per risalirvi verso laGalilea. Ora, è proprio questo movi-mento del discendere e del salire,che caratterizza questo primo viag-gio umano di Gesù, è davvero sin-golare, soprattutto se lo collochia-mo nello spazio geografico delGiordano. In ebraico, il nome diquesto fiume significa proprio “colui

che discende” e, in effetti, questogrosso percorso d’acqua subiscedelle variazioni altimetriche, sino acorrere, per un lungo tratto, sotto illivello del mare e a sfociare nel MarMorto, che è il punto più basso dellaterra, circa 400 m sotto il livello delmare. Dunque, Gesù, immergen-dosi nelle acque del Giordano, tocca“il fondo della terra”, quel fondoche, da iniziale fonte di ricchezza,diventa sterile fino a procurare, conil Mar Morto, la morte di ogni esse-re vivente. Gesù affonda i suoi piediproprio in questa realtà umana, quiuna colomba discende su di lui euna voce, che viene dal cielo, loproclama “il figlio, l’Amatissimo”.Ecco, dunque, condensata, in que-sta immagine di vita e di morte, laproclamazione della divinità e del-l’umanità di Gesù. Questi, perciò,dopo aver toccato con mano la fra-gilità dell’uomo, la porta con sé nelsuo viaggio dalla Galilea versoGerusalemme, per poterla risanaree santificare, proprio come avevafatto per le acque del Giordano. E ilprimo passo, in questo processo dirisanamento, è la predicazione delvangelo di Dio: “Convertitevi e cre-dete”. Ma è singolare che, in questadinamica di guarigione, Gesù sce-glie di non essere solo; lungo ilmare di Galilea, lago molto pescosoe fonte di benessere per la popola-zione galilaica, chiama dietro di sé,alla sua sequela, quattro uomini,quattro ricchi pescatori, ai qualipromette una ricchezza che sovra-sta quella umana. Con l’espressio-ne “vi farò pescatori di uomini”,

Gesù pronuncia parole di benedi-zione e di promessa; rende questiquattro uomini suoi amici, consen-te loro di condividere la sua ricchez-za, la figliolanza divina, e trasformala loro storia. La loro ordinarietà èassunta da Dio, tanto da trasfor-marla in straordinarietà. Ciò è dettonon nel passo marciano, ma nelbrano della liturgia tratto dal librodel profeta Giona: questo profeta,che pure era scappato alla suavocazione, procurando, con il suogesto folle, la morte di alcuni uomi-ni, rientra in sé e in Dio, facendosiportatore della Sua Parola. E ciò èevidente dal fatto che le parole,proclamate da Giona, procurano laconversione del cuore della comu-nità di Ninive e l’esperienza dellamisericordia di Dio. Perciò, anchenoi, chiamati a essere pescatori diuomini, possiamo riuscire nellanostra vocazione, proprio perchéessa appartiene a Dio che, nelFiglio, l’ha assunta, insieme a tuttala nostra miseria.

Gesù era sceso da Nazareth di Galilea verso il fiume Giordano, per ricevere il battesimo di Giovanni e, successivamente, dopo essere stato

dichiarato pubblicamente figlio di Dio dalla voce tonante del Padre, vive, con l’ausilio dello Spirito Santo, la lunga tentazione nel deserto.

La liturgia della Parola: ii Domenica del tempo ordinario

Stefania De Vito

Dal Vangelo secondo Marco (1,14-20)

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il

tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in

mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomi-

ni». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella

barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i gar-

zoni e andarono dietro a lui.

L’inizio del nuovoanno è sempre

tempo di elabora-zione progettuale,di ricerca di senso,di interrogativi: èun momento forte

per domandarci sesiamo pronti per non

estraniarci più da noi stessi, dallanostra umanità, dalla nostra apparte-nenza al popolo di Dio. Un momento incui, più sicuri della nostra identità e delsignificato della nostra esistenza, cisentiamo in cammino per costruireuna comunità in cammino, pronta adincontrare altre identità ed altre storie.Solo chi non ha paura sa essere acco-gliente e può costruire, con pazienza esaggezza, un cammino che aiuta avincere la paura, come singoli e comesocietà. Il “laboratorio di cittadinanza”,delineato in una mia precedenteriflessione, avrà senso e approdofecondo se ci mette in cammino comepopolo di Dio, sui sentieri che il tempoe la storia quotidiana ci assegna, pur-ché non restiamo fermi, senza avere ilsenso di marcia e la consapevolezza diun cammino da compiere. E’ necessa-rio, pertanto, non dimenticare e nonoscurare la domanda di senso che stanel nostro cuore. Ritorniamo, allora,alle domande profonde, alla ricerca delsenso autentico dell’esistenza umanae della nostra vita personale. Ma ciòesige di «custodire la dimensione del-l’interiorità», di comprendere l’impor-tanza di un «silenzio abitato» che con-sente di scendere in profondità, diriscoprire la nostra umanità «buona»,

di capire chi siamo, e se lo vogliamo,nella libertà piena, trovare Dio e affi-darci a lui, lungo l’itinerario che aveva-mo in precedenza individuato, invo-cando luce diffusa e direzione di mar-cia certa, che ci conduce alla metaauspicata. Questa ansiosa ricerca diDio, certo, vale per ciascuno di noi. Mavale anche per la città e la comunitàche vogliamo costruire come primoapprodo concreto di un viaggio che vaoltre la città degli uomini e delle donne.Questo impegno nella costruzionedella città dove abitiamo è ancheattenzione all’interiorità che nonvogliamo oscurare, perché l’interioritàha pure una valenza civile: persinouna società lontana da Dio è diversa sericca di dimensione interiore rispettoad una società votata alla superficiali-tà. C’è da chiedersi allora: qualemodello di città consente l’interiorità,quale modello di società non la tradu-ce, quale cultura la incontra, qualeeconomia non la distrugge, quale poli-tica non la avvelena e, infine, qualeChiesa locale, tessuto prezioso di laicie presbiteri, può agevolmente attra-versare il terreno fecondo dell’impegnoche diventa testimonianza e dellatestimonianza che diventa crescitacomunitaria secondo il progetto salvifi-co di Cristo Redentore? L’interioritàrestituisce l’anima alla città: l’interiori-tà costruisce il nostro futuro. Non èpensabile ipotizzare una risposta piùcredibile.

* Dirigente Nazionale ACLI

GerardoSalvatore*

Quale economia non la distrugge, quale politica non la avvelena e, infine, quale Chiesa locale, tessuto preziosodi laici e presbiteri, può agevolmente attraversare il terreno fecondo dell’impegno che diventa testimonianza

e della testimonianza che diventa crescita comunitaria secondo il progetto salvifico di Cristo Redentore?

riScoPrire La noStra UManità «BUona»Il “laboratorio di cittadinanza”, delineato in una mia precedente riflessione, avrà senso e approdo fecondo

se ci mette in cammino come popolo di Dio, sui sentieri che il tempo e la storia quotidiana ci assegna, purchénon restiamo fermi senza avere il senso di marcia e la consapevolezza di un cammino da compiere.

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8 21 gennaio 2012 il Ponteil PonteEcclesia

Monteforte Irpino - Ricordata la figura del Venerabile Padre Antonio Vincenzo Gallo

irPinia terra Di Santi e teStiMoni DeLLa FeDe

iL SaLUto DeL PoStULatore PaDre enZo Pinto ScJ

Il Signore Padre Gallo ce l’ha fatto intravedere attra-verso la sua vita, ma credo che adesso ce lo faccia

vedere meglio, perché abbiamo la possibilità di legge-re la storia e di riflettere sugli eventi. Il suo è un mes-saggio di santità veramente molto efficace per tuttiquanti noi, perché credo che l’aspetto più importantedella santità del nostro Venerabile sia senz’altro l’obbe-dienza. Lui ci ha dato l’esempio di come attuare quel-l’espressione del Padre Nostro “Sia fatta la tua volontàcome in cielo così in terra”. Ci ha insegnato a fare lavolontà di Dio nel silenzio, nel sacrificio e ci ha datoanche un grande esempio di bontà e di accoglienzasoprattutto per i ragazzi. Bella la fotografia in cui èstato ritratto in mezzo a 35 chierichetti, cui insegnavaa servire la messa e non solo si interessava della litur-gia, perché a quei ragazzetti insegnava pure la buonaeducazione e la voglia di studiare. E, quando qualcunosi ammalava, lui andava al capezzale e lo confortava.Grande esempio, la sua accettazione della malattia,portata avanti nel silenzio senza farla pesare su nessu-no, né sui suoi parenti né sui suoi confratelli.Veramente credo che anche questa vostra presenzaqui sia una grazia del Signore che dobbiamo saperevalutare. Questa presenza è una grazia di Dio che dob-biamo sapere accogliere con gratitudine e riconoscen-za e quello che noi abbiamo provato qua, ascoltandoquesti canti, queste parole, dobbiamo essere capaci diproferirlo pure agli altri, a quelli che noi conosciamo ea coloro che noi incontriamo imitando Padre Gallo che,nonostante le traversie che lui ha dovuto subire duran-te tutta la sua vita, è andato avanti, riproducendo in sestesso l’Amore di Cristo.

Una raccoLta Di Brani ne ceLeBra Le VirtU’

Abbiamo chiesto ad Antonio Ercolino, autore dei brani composti inonore di Padre Antonio Vincenzo Gallo cosa ha l’ha ispirato e il perchédi quest’ impegno nei confronti della figura del Venerabile. “Il CD, cheabbiamo registrato con la Corale Duomo, i W Voce e i cari amici stru-mentisti, nello studio di Marco Ruggiero, sono sgorgati dal cuore neglianni. “Chiamato dal Signore” risale al 1994, quando celebravamo il60° della scomparsa del sacerdote; “Fiamma viva”, “T’appartengo dasempre” e” Padre Antonio” risalgono tutti al 1999; mentre l’ultimo“Amare è donare” è del 2009. L’idea di farne un CD mi è venuta per-ché ho creduto che, in questo modo, il mio lavoro potesse essere utileper diffondere la conoscenza delle virtù del Venerabile, cui mi sentivolegato da sempre, come fosse per me un fratello maggiore, avendopreso parte all’organizzazione dei festeggiamenti per la traslazione delcorpo del Venerabile da Roma a Monteforte, nel 1972. Mi ha sempreattirato come figura di sacerdote e ho sentito sempre viva la sua testi-monianza, tornando a riflettervi spesso durante il servizio di anima-zione del canto cui in parrocchia mi dedico da tanto tempo. Non cisarei mai riuscito, però, senza l’appoggio del parroco che ha anchecontribuito alla raccolta musicale offrendo due canti composti da lui,in gioventù, per Padre Gallo “Il segreto della sua bontà” e “Vita inte-riore” e del maestro Carmine Santaniello, che mi è stato vicino nellastesura degli arrangiamenti e nell’organizzazione del concerto. Per ilresto, credo che sia stato Padre Antonio Gallo ad ispirarmi, anzi lospero. E spero che diventi santo prestissimo”.

La manifestazione che si èsvolta a Monteforte irpino,

alla presenza del nostro vesco-vo Francesco e di numeroseautorità religiose, civili e milita-ri, per ricordare la figura delvenerabile Antonio Gallo, sacer-dote di origini irpine prematura-mente scomparso, rappresentauna bella pagina di fede e di cul-tura della nostra terra.Chi dimostra con i fatti di rispet-tare la memoria e le figure delpassato che hanno operato ilbene svolge un'azione di educa-zione e di formazione che havalore per le generazioni pre-senti e future. Il valore dell'in-formazioneassume, specie oggi, unadimensione da riscoprire e pro-porre in una giungla di messag-gi e modelli devianti che circola-no nella società contemporaneacolpendo, talvolta in modo leta-le, le nuove generazioni semprebisognose di avere riferimenticerti e inconfondibili.Dobbiamo essere grati agliorganizzatori dell'evento che hacontribuito a rendere ancora piùricca la nostra diocesi. E' giustoe doveroso ricordare l'operasvolta dal nostro illustre conter-raneo e collaboratore di questatestata, Sua Eccellenza LuigiBarbarito, nunzio apostolicoemerito, autore di varie pubbli-cazioni, nelle quali vengonoricordate le Sante vocazioniprovenienti nelle varie epochestoriche dalla terra d'irpinia, incui, tra i santi PatroniModestino, Fiorentino eFlaviano, di cui si è celebrato direcente l'anno giubilare, Ilbeato Paolo Manna,il più recen-te Giovanni Palatucci, è ricorda-ta anche la straordinaria figuradi don Antonio Gallo. Tutticostoro ci ricordano il buonesempio e la strada da seguireper imitare il loro difficile cam-mino di fede.

Mario Barbarisi

FeSta Di MUSica Per iL VeneraBiLeantonio VincenZo GaLLo

Il 14 gennaio a Monteforte la Chiesa parrocchiale di SanNicola di Bari era stracolma di fedeli – spettatori del con-certo “Chiamato dal Signore” in onore del VenerabilePadre Antonio Vincenzo Gallo. Ad eseguire i brani contenu-ti nell’omonimo CD musical: la Corale Duomo di Avellino,con le soliste Romilda Festa (Soprano) e RosannaLombardi (Contralto), il gruppo vocale W Voce (BrunoFontana, Grazia De Girolamo, Guido Maria Aquino, PriscillaLauretano) con l’intervento recitato di Bruno Prezios; l’or-chestra composta da Maurizio Severino (Organo);Sabatino Moschiano (Chitarra classica); Maria RosariaRainone (Flauto traverso); Gianluca Marano (Sassofono);Francesco Napolitano (Oboe); Gianluca Marino (Chitarraelettrica); Enzo De Somma (Basso elettrico); LorenzoPetruzziello (Percussioni) e i violini di Vittorio Fusco,Nunzio Tartaglia, Erminio Polcaro e Yuko Okano. Direttoreil M° Carmine Santaniello, guida del ConservatorioDomenico Cimarosa di Avellino. Ha presentato i cantiEnrico Russo, diacono.La presenza del Postulatore della Causa di Beatificazionepadre Enzo Pinto scj e del vescovo di Avellino S.E. mons.Francesco Marino, oltre alle tante autorità, al sindaco diMonteforte Antonio De Stefano e i rappresentanti dell’am-ministrazione e delle associazioni territoriali e tanti amiciprovenienti da tutta l’Irpinia, ha fatto del concerto unafesta di musica e spiritualità che si è conclusa con la pre-ghiera per la glorificazione di Padre Gallo, condotta dalvescovo. Animatore della serata il parroco Antonio Testache ha accolto gli ospiti con affetto.

L’interVento DeL VeScoVo

Innanzitutto devo esprimere i complimenti a Antonio che è il vero ani-matore di tutte queste belle cose e esprimo il mio apprezzamento per

la bravura e la capacità di cogliere la testimonianza di vita del VenerabileAntonio Vincenzo Gallo che gli autori dei canti che sono stati presentatistasera, la Corale e i giovani, hanno dimostrato. Padre Antonio VincenzoGallo è uno di quegli uomini che veramente ha incarnato quanto il BeatoGiovanni Paolo II , che da papa ha riconosciuto le sue virtù, ha volutoindicare per tutta la Chiesa per tutti noi, cioè quella santità di vita che èstraordinaria nella vita ordinaria. Il Signore ha disposto, nella vita diPadre Antonio, tanti avvenimenti con un percorso di esistenza, quel chesi dice un life -motiv, di sofferenza, non soltanto fisica ma anche interio-re, derivante da tante vicende. La più profonda è stata il dover rinuncia-re alla professione dei voti, cui lui teneva tanto, nell’Istituto dei PadriDehoniani. Il Signore l’ha provato fino in fondo, nell’intimo della sua stes-sa esperienza di fede. Pensiamo ad altre esperienze di questo generefatte da grandi santi, come Santa Teresa D’Avila, ma anche alla stessaSanta Teresa di Calcutta della quale, dopo la sua morte, si è venuto asapere che ha vissuto anni e anni di profonda aridità interiore. Lei, cheera una donna di fede e di carità, avvertiva una sorta di lontananza daDio, nella notte del dolore anche spirituale che, però, purifica e fa vive-re di puro Amore. E il riconoscimento delle virtù è un esempio per noi,perciò, la Chiesa le riconosce affinché noi possiamo imitarle. Quindi, seè nella volontà di Dio, chiediamo le grazie necessarie per intercessionedi Padre Gallo, perché nell’iter del processo canonico c’è anche il ricono-scimento di un miracolo. Allora, se ciò è per la gloria di Dio e per il benedella Chiesa, sia riconosciuto e glorificato anche Padre Gallo. Preghiamoil Signore che questo avvenga.

i “W Voce” e iL ricorDo Di PaDre VincenZo GaLLo Padre Gallo voleva che il popolo cantasse. Riuscì con dedizione a formare una discreta schola cantorum di fanciulli che seguivano litaniee semplici mottetti. Ma Padre Gallo aveva dato all’arte il senso giusto. Aveva capito che oltre a nobilitare l’animo, l’arte può aggregare.La cospicua partecipazione al concerto- evento, tenutosi in suo onore, da parte dell’intera comunità di Monteforte Irpino ne è la prova.I W Voce, gruppo polifonico di cui faccio parte insieme a Priscilla Lauretano, Guido Maria Aquino e Bruno Fontana, ha avuto l’onore diessere presente nella serata interamente dedicata alla sua memoria. Ma ha fatto anche di più: ha cantato per lui. Insieme abbiamo col-laborato alla realizzazione dell’opera a lui dedicata da Antonio Ercolino dal titolo “Chiamato dal Signore”, CD del quale abbiamo registra-to ed eseguito dal vivo, lo scorso sabato, i brani “Il segreto della sua bontà” e “ Vita interiore”, composti dal parroco don Antonio Testa.Un’esperienza nuova per noi, avvezzi ad un repertorio diverso e anche ad una prassi esecutiva diversa. Insieme, solitamente, eseguia-mo a cappella brani di diverso genere musicale, sempre in cerca dell’interpretazione giusta da dare a una frase, ad un inciso, ad unaccordo, all’armonia. Armonia è la parola chiave dell’esperienza che abbiamo vissuto, è l’unione delle forze e delle qualità di ognunocapace di rendere omaggio al ricordo di un uomo che ha saputo stare in armonia con se stesso, con la sofferenza e con Dio.Dall’atmosfera ovattata della sala registrazioni all’esecuzione dal vivo, supportata dall’orchestra, abbiamo avuto modo di maturare la con-vinzione che le parole di quei brani comunicassero un messaggio limpido e incisivo: una testimonianza d’amore. L’amore di Padre Galloper la vita nella sua pienezza. Fu forse questo ciò che gli permise di custodire, fino alla fine dei suoi giorni, quella energia e quella vogliadi fare che solo i giovani hanno ed è certo questo ciò che lo avvicina a noi e rende così viva e preziosa la memoria del suo vissuto. I “WVoce” escono senz’altro arricchiti da una parentesi fruttuosa, non solo in senso artistico, ma che va soprattutto ad accrescere il lorobagaglio di umanità.

Grazia Di Girolamo

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921 gennaio 2012il Ponteil Ponte

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Troppe sono le brillanti intelligenze cheabbandonano la terra d'Irpinia, perché

non c'è lavoro, perché non si è capaci dicostruire posti di lavoro, che in prospettivacostituirebbero progresso, civiltà, conquistenel campo del sapere, in particolare dellasalute.L'attuale momento di crisi economica, cheinveste tutti i campi della produttività intellet-tuale e materiale, richiede altissime dosi dicoraggio individuale e collettivo, spirito diabnegazione, sacrificio e partecipazione atti-va. Penso al Crom di Mercogliano alto Centrodi eccellenza per la lotta e la prevenzione dellemalattie oncologiche. I suoi 23 ricercatori pro-fondono il massimo delle proprie energie, concontratti da cifre mensili molto modesterispetto ai risultati che raggiungono: lottano esi impegnano per la creazione di farmaci effi-caci per diagnosi e terapie anticancro. E' fondamentale che l'Irpinia tutta si mobiliti,unitamente ai suoi rappresentanti politici e

alle amministrazioni locali, per far sentireautorevolmente la propria voce e la propriaadesione morale ed intellettuale alle presti-giose attivita scientifiche di questo Centro.Come garantire una sempre piu costante eprioficua attività di ricerca? Con investimenticoraggiosi da parte di enti, banche, fondazio-ni locali e soggetti privati, le cui vedute sianomolto ampie rispetto al presente e al futurodell'uomo. Cosi come la comunità avellinesee i suoi alti imprenditori hanno dato linfa aduna straordinaria squadra di basket, lo stessosi ponga in essere da parte di fondazioni, enti,banche o soggetti privati, capaci di permette-re l'acquisto di nuove tecnologie, con le qualii ricercatori vadano ad interfacciarsi per laconquista di nuovi saperi e nuove scoperte.Chi crede profondamente in questa terrad'Irpinia, chi crede nell'uomo, ha il dovere dipartecipare al suo sviluppo e agli effetti bene-fici che questo produce nelle presenti e futu-re generazioni.

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10 21 gennaio 2012 il Ponteil PonteScuola

… Mi sono iscritto all’IstitutoAmabile di Avellino nell’anno delcentenario, indirizzato dai mieigenitori perché erano felici diessere stati, nel passato, alunnipreparati ed orgogliosi. Unapagina di “storia scolastica” che

potrebbe essere scritta, ricordata ed incorni-ciata da un alunno che entro il 20 febbraio2012, con l’iscrizione, anche on-line, opta difrequentare questo storico Istituto. Ovvia,metteteVi comodi… Scegliere la scuolasuperiore non sempre è facile e indolore. Cisono ragazzi che, come sopra, sono già orien-tati dai genitori e sanno di avere le attitudiniper farlo, ma sono la minoranza. Per la mag-gior parte la scelta dell’Istituto superiore apreuna serie di interrogativi, che alle volte sfocia-no in vera e propria ansia. E’ normale esseredisorientati di fronte ad una scelta come que-sta, soprattutto se si pensa che viene a porsiin un momento delicato come quello compre-so tra i 12 e i 14 anni, in cui tutto è in forma-zione e viene messo in discussione, dal fisicoalla propria identità. I ragazzi sono chiamatiad interrogarsi sul loro futuro e sulle loro atti-tudini, sono costretti a chiedersi che cosapiace e che cosa vogliono fare, senza il piùdelle volte avere una risposta chiara in testa.Cosa si può fare per aiutarli in un momentocosì difficile? La scuola risponde con l’Open-day, porte aperte a tutti con il POF. Il pianodell’offerta formativa è il documento fonda-mentale dell’identità progettuale e culturale diogni istituto scolastico e rappresenta lo stru-mento operativo per realizzare in termini uni-tari lo sviluppo efficace delle capacità di ognialunno, nel rispetto degli obiettivi generali sta-biliti dallo Stato e dalle esigenze degli studen-ti. Sabato 14 gennaio, con grande partecipa-zione, si è svolto l’Open-day dell’IstitutoTecnico Economico “Luigi Amabile” di Avellino.Un anno particolarmente importante perché,quest’anno si celebra il centenario. Ricco ilprogramma delle celebrazioni che sono statepresentate, nell’apertura dell’open-day, dallaDirigente scolastica Nicolina Silvana Agnes,presso l’aula Minniti dell’Istituto Amabile.Articolato ed interessante il progetto illustratocon genitori e giovani presenti nell’auditoriuminsieme ad ex alunni come il Cav. Rag.Angelo Trunfio. Ecco la scaletta. Si parte afebbraio, incontro-conferenza “Il nuovo lookdell’Istituto Amabile” con la partecipazionedella Dott.ssa Rosa Grano, Dirigentedell’Ufficio scolastico provinciale, sarà l’occa-sione per riflettere attraverso dibattiti e con-fronti sulla riorganizzazione degli Istituti

Tecnici Commerciali dopo la riforma Gelmini,sul ruolo svolto dall’Istituto Amabile nella sto-ria degli “Economisti” passati e nella formazio-ne della futura classe dirigente. Il 24 marzo,interessante appuntamento sul personaggio“Luigi Amabile” con protagonisti del panora-ma culturale irpino. A raccontare il deputatoAmabile saranno: il Prof. Francesco Barradell’Università di Salerno, l’ex Preside Avv.Paolino Salierno all’attivo 33 anni di serviziocome docente e Preside dell’Amabile e il pro-nipote dottor Luigi Amabile di Verona. La sto-ria dell’Istituto Amabile rivivrà anche nelperiodo di Pasqua, con una mostra fotografi-ca, presso il circolo della stampa di Avellino,“Ciack: Rivediamoci Amabil…mente”Raccolta inedita: 100 foto per i 100 anni acura del Prof. Enrico Petruzzo. In programmaanche due incontri con gli ex alunni per rievo-care gli eventi scolastici vissuti tra i banchidell’Istituto. In programma anche concerti espettacoli come “Sotto le stelledell’Amabile” e sabato 29 settembre, ore21, “Cin, cin… Amabilmente in musica”con l’obiettivo di coinvolgere, proprio davantiall’Istituto, la cittadinanza irpina. Quantoamore professionale e sacrifici sono statinecessari perché l’Istituto TecnicoCommerciale “Luigi Amabile” sorgesse efosse una forza viva per il progresso culturalee professionale della nostra provincia…Ma la

volontà e la passione non hanno limiti. Il Prof.Alberto Salvagni è stato il primo Preside checon abnegazione ha diretto, nell’antica sededel convento di San Francesco di Avellino, conil contributo gratuito di grandi docenti, laprima classe di 14 alunni il 25 gennaio 1909.Era tanto tempo fa; la sua nascita giuridica:29 settembre 1912 che divenne governativocon Regio decreto N. 1341, grazie al grandeimpegno dell’irpino On. Francesco Tedesco.Notizie riportate nel libro in allestimento,“Amabilmente riscriviamo.. l’Amabile”.Da quel lontano 1912 ad oggi l’Amabile hasvolto un ruolo importante e decisivo nellaformazione professionale e culturale di miglia-ia di giovani “preparati con intelletto d’amoreagli uffici della vita” ed agli studi universitari.Fra i docenti dell’Istituto anche il grande giu-rista Alfredo De Marsico. Fra gli studenti uomi-ni come Federico Amodeo, docente universi-tario, negli anni cinquanta o ancora PellegrinoCapaldo, illustre docente di Ragioneriaall’Università di Roma, ma anche dirigentinazionali e docenti universitari, avvocati ecc.ancora in servizio –sarebbe lunga la lista, perelencarli tutti.

Ordinario - Socio Accademia Italiana“Giuseppe Aliprandi” Informatica,

Multimedialità della scrittura e dell’informazione – Firenze

cento anni Di cULtUra e ProFeSSionaLita’di Enrico Petruzzo *

AVELLINO - ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE "LUIGI AMABILE"

P r o G r a M M ac e n t e n a r i o

“a M a B i L e”

1) Il nuovo look dell’Istituto“Amabile” dopo la riforma“Gelmini” Incontro - conferenza pressol’Auditorium “Minniti” dell’Istituto.Invitati: Autorità regionali e provin-

ciali. Presiede la Dott.ssa Rosa Grano(Dirigente USP di Avellino)

Sabato 25 febbraio 2012 – ore 17;

2) LUIGI AMABILE: “Il caratteredel personaggio, la scuola ed ilterritorio”.Convegno studi - Sede da definire:Auditorium Banca della Campania,Aula “Grasso” Amm.ne Provinciale –Piazza Libertà o Auditorium “Minniti”Istituto Amabile.Invitati: Dott.ssa Rosa Grano(Provveditore agli studi - DirigenteUSP di Avellino), Presidente dellaProvincia, Sen. Cosimo Sibilia, Dott.Girolamo Giaquinto - Assessoreall’Istruzione, Prof. F. Barra (Universitàdi Salerno), Preside Paolino Salierno (vanta 33 anni di servizio come docen-te prima e Preside dopo all’IstitutoAmabile). Preside Franco Festa, altriPresidi disponibili.Esclusivo ospite: il Dott. Luigi

Amabile (pronipote).Sabato 24 marzo 2012 – ore 17;

3) Avellino - Circolo della stampa-Corso V. Emanuele, 6 “Ciack: Rivediamoci Amabilmente…”Raccolta inedita: 100 foto per i 100anni dalla fondazione dello storicoIstituto. Mostra fotografica a cura delProf. Enrico Petruzzo. Periodo 3 – 6aprile 2012;

4) Incontro spirituale in ricordo delDott. Luigi Amabile che, in ricorrenzadella sua nascita, verrà celebrata unamessa dal Vescovo di Avellino S.E.Francesco Marino, alla presenza diautorità e rappresentanti dell’Istituto.Sabato 28 aprile 2012 - ricorrenzadella nascita – ore 11;

6) “Come eravamo…” Incontro congli ex alunni per raccontare gli eventiscolastici vissuti tra i banchidell’Istituto “Amabile” - sedeAuditorium Minniti a cura del Cav. Rag.Angelo Trunfio (Poeta ed ex alunnodell’Amabile).Giovedì 3 e venerdì 4 maggio 2012 –ore 17;

7) “Sotto le stelle dell’Amabile”Serata musicale e spettacolo davantiall’Istituto (possibilmente chiusuratraffico Via De Concilii) dedicata agliex alunni e docenti.Sabato 2 giugno 2012 – ore 21;

8) “Cin Cin… Amabilmente in musica”- serata (possibilmente chiusura traffi-co Via De Concilii) dedicata ai 100 annidalla fondazione dell’ Istituto.Sabato 29 settembre 2012 – ore 21.

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1121 gennaio 2012il Ponteil Ponte AmbienteriSoLLeViaMo L’aMBiente

Condanna della Corte di Strasburgo, emergenza tumo-ri, complicata solidarietà interistituzionale. E’ duroriaccendere speranza, rispetto e senso civico inCampania. Ci provano gli studenti del Laboratorio diComunicazione ambientale del corso di laurea inScienze della Comunicazione dell’Università SuorOrsola Benincasa di Napoli che giovedì 19 gennaio alleore 12.00 presenteranno presso la Sala Villanidell’Ateneo cinque progetti di marketing ecologico.

Si tratta di 5 idee-intervento no profit facilmenterealizzabili, finanziabili a costi contenuti e strutturatesecondo la metodologia dell’evento-intervento AlberoVagabondo®. Indirizzati alla tutela e difesa delle risor-se ambientali, in un’ottica di riduzione degli sprechi iprogetti, di proprietà dei singoli gruppi di lavoro, inter-cambiabili operativamente in base alle necessità,saranno disponibili agli enti ed organizzazioni interes-sate tramite il sito www.alberovagabondo.it, nellasezione marketing ecologico.

«I lavori presentati - spiega Virginiano Spiniello,docente del laboratorio di Comunicazione ambientale emarketing ecologico - hanno lo scopo di sensibilizzarela popolazione e sfatare i luoghi comuni riguardo l’in-differenza dei Campani alle proprie condizioni di salu-te. Si conta di aumentare la partecipazione attiva econcreta dei più grandi al fine di mostrare ai più picco-li che, unendo le forze, si possono migliorare le condi-zioni in cui si vive. Infatti il pay off della locandina è“Uniamo i nostri poteri” e il visual rappresenta cinque“supereroi” che rappresentano i cinque progetti e invi-tano alla riflessione e a mantenere viva la speranzadi cambiamento e miglioramento».In ordine di fattibilità e in base all’impegno dimostra-to, i progetti che verranno presentati saranno: LaFortezza delle Tartarughe (Castelvolturno), Fatt’ aRota (Terra dei fuochi), I girasoli (Acerra), Mostra iltuo rifiuto (Napoli), PulezzammanCElla! (Reggia diCaserta).

Nel corso dell’incontro saranno presentati i risultati delviaggio dell’Albero Vagabondo®, il Guardiano dellaMontagna, iniziativa di arte nel sociale che invita aconsiderare la situazione critica delle microdiscarichein montagna nei Monti Picentini (serbatoio idrico natu-rale del 35% della popolazione meridionale peninsula-re) focalizzandosi sull’esperienza degli orti biologicididattici, in particolare quello di Santo Stefano delSole, sviluppata attraverso l’Associazione culturaleAGS. Sarà, inoltre, l’occasione per presentare proget-ti e idee di decrescita dolce come quella delComune di Bagnoli Irpino, premiatodall’Associazione dei Comuni Virtuosi nel 2011 per ilcoinvolgimento della popolazione locale nella gestionesostenibile delle risorse territoriali e i laboratori diautoproduzione ecosostenibile di Alternativa natura-le (Napoli e provincia).

I progetti sono stati elaborati nell’ambito della terzaedizione del Laboratorio “Piano di comunicazioneambientale, elementi di marketing ecologico” diVirginiano Spiniello all’interno della Facoltà di Scienzedella Formazione dell’Università Suor OrsolaBenincasa.

La comunicazione è stata gestita da allievi ed ex allie-vi del Laboratorio con la supervisione di RobertoConte, responsabile dell’Ufficio Stampa dell’Universitàe di Antonello Petrillo, delegato del Rettore allaComunicazione dell’Ateneo.

INFO

Progetto Albero Vagabondo® a cura dell’Ass. Cult. AGS

Web: http://www.alberovagabondo.it. SezioneAtterraggio dolce - marketing ecologico

Media Partner:

www.ilcambiamento.it (Portale italiano della decresci-ta) www.periferiamonews.it (Portale di informazioneregionale), www.scaput.it e www.ammaliato.it (Blogdalla Terra di Lavoro) Tesori d’Irpinia Tv, Il Mattino di Avellino,Settimanale Il Ponte news (Media Irpinia)

Sintesi dei ProgettiLa fortezza delle tartarughe. Le tartarughe sono una specie in via di estinzione e a poche associazionista a cuore il problema, proprio per questo il gruppo propone un’azione per tutelarle. L’idea consiste nellarecinzione dei nidi attraverso un gioco che coinvolgerà i bambini sulle spiagge sede di nidificazione. Perogni nido i bambini saranno invitati a realizzare dei castelli di sabbia nel minor tempo possibile, colui chevincerà avrà in dono una maglietta dell’associazione “Turtle Point”, associazione nata proprio per la tuteladi questo bellissimo animale. Approfondimenti su http://www.alberovagabondo.it/?p=1445

Fatt a rota. L’intento è quello di informare i meccanici dei possibili riusi dei pneumatici, la cui combustio-ne nella Terra dei Fuochi crea seri problemi ambientali. Con l’aiuto di persone operanti nel settore, il grup-po propone un’azione divisa in tre fasi: la supervisione nelle aziende, un’intervista ai gommisti e la realiz-zazione di uno stand nella quale si danno informazioni e dimostrazioni pratiche del riutilizzo dei copertoni.Approfondimenti su http://www.alberovagabondo.it/?p=1531

I girasoli. Le sostanze nocive provenienti dalla discariche abusive nelle campagne di Acerra producono unaumento esponenziale dei casi di tumori nella zona. Il gruppo propone, con la tecnica della Bio-remedia-tion, la bonifica del territorio. Con dei bambini di una scuola elementare si andranno a coltivare dei giraso-li per bonificare nuovamente queste terre grazie alle loro qualità di assorbimento delle sostanze nocive.

Mostra il tuo rifiuto. Il gruppo invita i cittadini a partecipare ad una gara in cui ognuno può esibire delleopere artistiche create con materiali riciclati e rifiuti. I 5 più significativi saranno poi esposti in una mostraorganizzata per protestare contro il palese malfunzionamento del servizio di raccolta differenziata e sensi-bilizzare i cittadini napoletani sulla tematica.

PulezzammanCElla!. Il piano di comunicazione prevede la sensibilizzazione dei cittadini di Caserta attra-verso l’ istituzione di una giornata ecologica presso i giardini della Reggia. Il gruppo, con l’aiuto di una clas-se di bambini travestita da giullari, inviterà i passanti a partecipare alla giornata creando una rete di infor-mazione attraverso il gioco.

Cinque idee-progetto degli studenti del Suor Orsola per la tutela ambientale della Campania

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12 21 gennaio 2012 il Ponteil Ponte

riceViaMo e PUBBLichiaMo

Sinceri auguri di buon anno 2012 ai lettori e alla redazione, icollaboratori, giornalisti. Grazie per la comunicazione elettro-nica, e la lettura settimanale. il giornale il Ponte è il nostropreferito, lo seguiamo da parecchi anni. riconoscete la fotoaccanto a me? È Sua eccellenza Monsignor Francesco alfanoin visita negli Stati Uniti, nostro ospite!!!! cordiali ossequi.Vostra lettrice Maria Libera Dipaolo.

TTeennddaaiiddeeaa TTeennddaaiiddeeaa TTeennddaaiiddeeaa di Eduardo Testa è da sempre di Eduardo Testa è da sempre di Eduardo Testa è da sempre

sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione al sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione al sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione al

design, ricerca continua di nuove soluzioni. La design, ricerca continua di nuove soluzioni. La design, ricerca continua di nuove soluzioni. La nostra esperienza e i nostri lavori costituiscono una qualità nostra esperienza e i nostri lavori costituiscono una qualità nostra esperienza e i nostri lavori costituiscono una qualità che dura per sempre. che dura per sempre. che dura per sempre.

Scegliere Tendaidea significa non accontentarsi di una sem-Scegliere Tendaidea significa non accontentarsi di una sem-Scegliere Tendaidea significa non accontentarsi di una sem-plice tenda, ma volere la tenda per eccellenza.plice tenda, ma volere la tenda per eccellenza.plice tenda, ma volere la tenda per eccellenza.

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di Eduardo Testa di Eduardo Testa

La  SeGnaLaZioneVorrei dalle pagine di questo giornale dare un suggerimento alle competenti autorità.C'è in via Conti, accanto allo stazionamento dello 055, un vallone che per il suoabbandono contrasta con le nuove graziose costruzioni e con il decoro di tutto ilnuovo quartiere.Si potrebbe riempire di alberi, belli a vedersi e certamente graditi a tutti gli abi-tanti, persone civili e quindi molto sensibili ad un ambiente sano e pulito.Potrebbe essere anche un'occasione di guadagno per qualche lavoratore.Buon anno a tuttiMaria de Gennaro

Gentile lettrice, sono anni che scriviamo di una città sempre meno

verde. Il cemento sta mangiando quel poco rimasto. Speriamo inun serio ravvedimento di chi ha competenza in materia.

Mario Barbarisi

Dopo la celebrazione, in Cattedrale, del X ̂anniversario della beatificazione del beatoPadre Manna con la benedizione della statua riprendiamo il cammino attraverso le

testimonianze dei nostri missionari che ogni giorno offrono la propria vita per annun-ciare il Vangelo in terre lontane. Oggi parliamo della missione di Padre Raffaele Cefalonativo di Fontanarosa, missionario comboniano, che da oltre 30 anni lavora in Africa.“Trovo molto significativo e incoraggiante – scrive Padre Cefalo nella sua lettera che miè pervenuta – che l’inizio di ogni nuovo anno è preceduto dalla Solennità del SantoNatale. Il 2011 è stato un anno tremendo: in tanti parti del mondo tsunami, terremo-ti, guerre, massacri; in Italia e in Europa crisi morale e crisi economica, qui da noi nellaregione del Turkana in Kenya siccità ed emergenza fame. Come sarà il 2012 ?Risolveremo le nostre crisi? C’è da scoraggiarsi? C’è da disperarsi? Il compito principa-

le di noi missionari è quello di seminare speranza. Non una speranza fasulla, fatta di parole ma una spe-ranza concreta, reale perché crediamo in Dio fatto uomo. Il Figlio di Dio di è “incarnato”, è diventatomembro della nostra famiglia umana, ha voluto condividere tutto con noi: gioie e dolori, successi edinsuccessi. All’inizio di dicembre del 1961 i primi due missionari arrivarono per la prima volta in questaregione del Turkana in Kenya. Trovarono un vero deserto, un distretto enorme, tribù di più di mezzomilione di abitanti, mancanza assoluta di tutto, neanche una scuola, neanche un dispensario, neancheun pozzo, neanche un cristiano. Sembrava una missione impossibile. Invece “Colui che è potente hafatto grandi cose” (Luca,1:49). In soli 50 anni tanto è stato realizzato anche grazie alla vostra genero-sità e solidarietà. Vi sarò sempre tanto grato. Accogliamo Cristo che è venuto ad abitare in mezzo a noi,in ciascuno di noi. Quel Cristo che può operare meraviglie, che può cambiare il mondo. “Ecco io sto allaporta e busso, se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, entrerò presso di lui e cenerò con lui elui con me” (Apocalisse,3:20). Il Beato Giovanni Paolo II fin dall’inizio del suo Pontificato continuava aripeterci: “Aprite, spalancate le porte a Cristo”. E anche Benedetto XVI fin dall’inizio del suo Pontificatocontinua a ripeterci: “Chi fa entrare Cristo non perde nulla, assolutamente nulla di ciò che rende la vitalibera, bella, grande. Cristo nontoglie nulla e dona tutto”. Questovuol essere il mio augurio e la miapreghiera per ciascuno di voi per ilnuovo anno. Dopo la bella riflessioneche Padre Raffaele Cefalo ci ha invia-to non possiamo che unirci a lui e alsuo lavoro, nella vita quotidiana dellasua missione, attraverso la preghie-ra costante. Il Missionario, scriveva P.Manna, è l’uomo scelto da Dio percontinuare sulla terra la vita, l’operae la passione di Gesù Cristo.

SoLiDarietà SenZa conFini

Festività Beato Padre Paolo Manna16 gennaio

Pasquale de Feo

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1321 gennaio 2012il Ponteil Ponte Cultura

reDaZione cULtUra, SPort e SPettacoLi

coorDinatrice eleonora Davide

[email protected]

avellino - il conservatorio “Domenico cimarosa” ha celebrato 40 anni di attività

Abbiamo incontrato il Direttore delConservatorio Domenico Cimarosa per

chiedergli cosa rappresenta per la città lacelebrazione del Quarantennale dell’istitutomusicale alla luce del grande successo dellospettacolo di inaugurazione che sabato 14 èstato seguito al Teatro Gesualdo da un pub-blico numeroso ed entusiasta, che ha affolla-to sia la galleria che la platea. “Il Quarantennale è l’occasione per ricomin-ciare rilanciando la struttura e per raggiunge-re mete più alte” ha affermato decisoCarmine Santaniello, convinto del fatto chel’istituto è giustamente considerato il fioreall’occhiello della città dal punto di vista cul-turale, ma che non tutti sono ancora consa-pevoli di questa realtà. “E’ per questo moti-vo– ha continuato – che abbiamo deciso diriaprire il Conservatorio alla città, restituendol’agibilità all’Auditorium che dal 2008 è statochiuso al pubblico da un’ordinanza sindacale.Sono convinto che per la seconda data dellecelebrazioni, il 24 febbraio in occasione delconcerto del maestro Francesco Nicolosi, saranno com-pletati gli ultimi ritocchi che competono al Comune,proprietario dello stabile, e alla Provincia, gestore dellostesso. Per quel che ci riguarda, abbiamo già provve-duto a mettere a norma quanto di nostra competenza.Ora siamo fiduciosi che la storia dell’Auditorium avrà ilsuo felice epilogo”. E c’è davvero da aspettarsi che abbia ragione vista ladeterminazione che caratterizza il suo impegno e cheha permesso già tante volte al Conservatorio in questianni, in cui il maestro ricopriva l’incarico di vice diretto-re, di realizzare con successo grandi eventi al fianco deldirettore Carmelo Columbro. Ricordiamo le aperture distagione del Teatro Gesualdo, che hanno segnato lastoria del Civico e hanno infiammato il pubblico, coin-volto più che mai dalle produzioni di casa. Ma anche lapartecipazione dell’Orchestra del Cimarosa a manife-stazioni di prestigio, grazie alla grande capacità orga-nizzativa e artistica propria di Santaniello.Il direttore, primo irpino ad assumere la guida dell’isti-tuto, vi insegna da dieci anni, dopo aver ricoperto inca-

richi in diversi conservatori italiani ma, già poco dopo ilsuo arrivo, divenne un riferimento prezioso e irrinun-ciabile, sia per la sua capacità di guardare all’insiemedelle cose, sia per la grande dedizione al lavoro, sia perla passione per il bello, da tradurre sempre in un’attivaricerca della qualità in tutto. Un’altra passione è statasempre per lui la Banda, quale retaggio di una tradizio-ne musicale popolare da conservare nella sua essenzaprimitiva di strumento di comunicazione della culturamusicale, ma anche il Coro cui ha dedicato trenta annidi impegno dirigendo la Corale Duomo e portandola adesibirsi in tutta Europa. Al lavoro e alle passioni haaffiancato da anni la presenza nel Consiglio diAmministrazione del Teatro Gesualdo, incarico che, daesperto, assolve con uguale bravura, promuovendo econsolidando il legame tra questa istituzione e ilConservatorio, cosa da cui stanno nascendo frutti van-taggiosi per la città e per il suo buon nome. Oggi,affiancato dal maestro Antonio Di Palma, eccellentepianista e uomo di grande sensibilità e competenza,pensa al rilancio, all’apertura del Cimarosa alla città e

all’utilizzo più proficuo delle potenzia-lità ancora sottostimate, che certa-mente sarà capace di far emergere efar crescere nella ricerca della qualitàsuperiore.

Il Conservatorio Domenico Cimarosa diAvellino accoglie oggi 1600 allievi

distribuiti tra il primo e il secondo livellodi studi. Negli anni, molti musicisti diplo-matisi in questo istituto hanno raccolto ilsuccesso fuori dalla propria provincia oall’estero portando in giro, con la loroarte, il patrimonio culturale della nostraprovincia. Sono tanti, ma fare qualchenome farebbe torto agli altri tanti e pre-stigiosi musicisti che compongono larosa di docenti attualmente in organicoall’istituto.L’organizzazione del piano di studi pre-vede corsi preaccademici per consentirel’accesso agli studi universitari, corsi exordinamentali e corsi di laurea triennalee magistrale. Da qualche anno ilConservatorio promuove il progetto diOrientamento in Itinere che prevedecorsi di specializzazione per la formazio-ne di nuove professionalità di cui c’è

grande richiesta sul mercato. In partico-lare, queste riguardano: Digitalizzazionedei materiali musicali; Registrazionedigitale del suono in ambiente lavorativoprofessionale; Editoria musicale;Formazione e gestione di eventi musica-li. Frutto di questo lavoro è, per esem-pio, il CD dell’esecuzione dei “CarminaBurana” di Carl Orff, per soli coro eorchestra del Conservatorio DomenicoCimarosa, direttore Carmelo Columbro,avvenuta per l’apertura di Stagione2007-2008 al Teatro Carlo Gesualdo diAvellino (tra gli esecutori anche la CoraleDuomo) e che è stato distribuito in occa-sione del concerto inaugurale delQuarantennale. Anche la Web Radio diAteneo rientra nelle novità di unConservatorio al passo con i tempi,mentre in questi giorni è stato riaperto ilsito web dell’istituto dopo un restylingche lo ha reso più fruibile.

PArolE D’orDinE: SToriA E innoVAZionE

PEr Un ConSErVATorio Al PASSo Con i TEMPi

VerSo Mete ancora Più aLte

Venerdì 13 gennaio, presso il Teatro Carlo Gesualdo diAvellino, si è tenuto il concerto inaugurale delle celebra-

zioni in onore del 40° anniversario del ConservatorioDomenico Cimarosa di Avellino.La manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Presidentedella Repubblica e della Presidenza del Senato dellaRepubblica e della Presidenza della Camera dei Deputati. A testimoniare, inoltre, l’importanza che nel corso della suaattività, è venuta ad assumerel’Istituzione musicale della nostracittà è stato anche il conferimento diuna medaglia di riconoscimento daparte del Presidente dellaRepubblica, Giorgio Napolitano.Il concerto inaugurale ha magnifica-mente rappresentato quanto è oggi,per impegno e competenza, ilConservatorio di Avellino.L’Orchestra del Conservatorio, diret-ta dal Maestro Carmelo Columbroha eseguito musiche di L. Mozart,W. A. Mozart e F. Liszt ed ha accom-pagnato, nella prima parte del con-certo, un gradissimo Aldo Ciccolini alpianoforte, che si è poi esibito comesolista nella seconda.Quest’ultimo, interprete della musi-ca francese e del repertorio roman-tico, nonché ultimo grande testimo-ne del pianismo storico del ‘900,famoso in tutto il mondo per le sue

esecuzioni, ha letteralmente incantato il pubblico del gremi-to teatro.Una serata all’insegna della passione per la musica chemeglio non poteva celebrare il luogo in cui essa prende vitagrazie allo studio e all’impegno quotidiano di insegnanti eallievi.

Maria Paola Battista

L’incanto DeL MaeStro ciccoLini

inConTro Con il DirETTorE CArMinE SAnTAniEllodi Eleonora Davide

Vincenzo VitaleDopo aver iniziato gli studi musicali a Napoli, si diplomò in pianoforte nel 1932all' École Normale de Musique di Parigi.Fu direttore del Conservatorio di Avellinodal 1971 al 1972 . Insieme a Paolo Denza, che fu suo collega al Conservatoriodi Napoli, è considerato il più eminente rappresentante della cosiddetta "moder-na scuola napoletana".Pietro CarellaDiresse il Conservatorio di Avellino dal 1972 al 1973.Aladino Di MartinoNacque il 13 novembre 1908 a San Pietro Avellana, in provincia di Isernia.Diresse i conservatori di Reggio Calabria e di Avellino dal 1973 al 1974, per poi,passare al conservatorio di Napoli. Riccardo Muti lo definì: ”Un compositoreeccellente, grande insegnante, un uomo di bontà infinita”.Morì nel 1989, anco-ra nel pieno della sua attività.Bruno Mazzotta Nato a Follina in provincia di Treviso, ancora giovanissimo si stabilì a Napoli, chesarebbe diventata sua patria d'adozione, per seguirvi contemporaneamente glistudi universitari presso la facoltà di medicina e chirurgia, in seguito abbando-nati, e quelli musicali presso il Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli.Diresse il Cimarosa dal 1974 al 1979.Filippo ZiganteDirettore ad Avellino dal 1979 al 1989. Ma è stato anche direttore deiConservatori di Musica di Potenza e Napoli; direttore artistico del Teatro SanCarlo di Napoli, del Teatro di tradizione “Pergolesi” di Jesi.Vincenzo De GregorioIl maestro Monsignor De Gregorio è nato a Capri. Nel Pontificio Istituto diMusica Sacra ha studiato con Alessandro Santini e Vieri Tosatti. Prete nellaArcidiocesi di Napoli e Abate Prelato della Real Cappella del Tesoro di S. Gennaroè, dal 1988, Organista e Maestro di Cappella del Duomo. Già Direttore delConservatorio Statale di Musica di Avellino per 11 anni, dal 2000 al 2008 è statoDirettore del Conservatorio "S. Pietro a Majella" di Napoli.Gaetano PanarielloNato a Portici nel 1961, ha insegnato nei conservatori di Bari, Potenza, Salerno,Napoli. E’ stato componente del Consiglio di amministrazione dell’OSPA –Orchestra Sinfonica Provincia di Avellino. Ha diretto il Conservatorio dal 2000 al2005.Carmelo ColumbroNapoletano, si è diplomato al Conservatorio di Musica “San Pietro a Majella”.Maestro del Coro al Teatro “Giuseppe Verdi” di Salerno nella stagione 1998-1999 e al Teatro di San Carlo di Napoli dal 2005 al 2011, è stato Direttore delConservatorio di Avellino nello stesso periodo.Carmine SantanielloE’ stato eletto Direttore a novembre 2011. Ha studiato presso il Conservatorio“ Domenico Cimarosa “ di Avellino ed ha contestualmente coltivato con rigorela Strumentazione per Banda, la Musica Corale e la Pedagogia della Musica. E’autore di molte composizioni di musica sacra e revisioni di brani destinate aiComplessi di Fiati eseguite con successo da prestigiosi complessi. E’Componente dell’Assemblea Nazionale della S.I.A.E. E’ membro del C.d. A. delTeatro “Carlo Gesualdo” di Avellino dal 2005 e dirige la “Corale Duomo” diAvellino dal 1981.

Luigia Meriano

La Storia Dei Direttori

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14 21 gennaio 2012 il Ponteil PonteRubrichePassa... tempo

Soluzione della settimana precedente

MESTiEri E fiGUrE SCoMPArSE nEl TEMPoa cura di antonietta Urciuoli

“o’ Ferraro”In gergo viene chiamato “’ o ferraro “, nella lingua italiana è il fabbro, termine

che deriva dal latino “faber” ed è colui che crea oggetti di ferro o di acciaio. E’un mestiere antichissimo che più delle volte si tramandava di padre in figlio e chilo svolgeva lo faceva con passione, abilità e, soprattutto, tanto talento e creati-vità. “O Ferraro” in passato riusciva a realizzare gli attrezzi che servivano ai con-tadini e ai boscaioli: zappe, falci, asce, accette, forche e così via. Costruiva i “trepiedi di ferro”, dove veniva poggiata la pentola da mettere sotto il camino, le cate-ne per apprendere i paioli, le “fornacelle”, i bracieri (‘ e vrasere) dove si mette-

vano i carboni che, una volta accesi, riscaldavano le nostre case e i cavalletti di ferro sui quali sipoggiava il letto. “’O masto- ferraro” sapeva lavorare il ferro attraverso varie fasi come saldatu-ra, chiodatura, fasciatura e realizzava lavori artistici molto spesso unici nel loro genere. In pas-sato, lavoravano sulla porta della bottega arroventando pezzi di ferro grezzo sulla “forgia” chemanteneva grazie a delle pinze dal manico lungo. Per poter forgiare un pezzo, la temperaturaideale doveva essere giallo- arancione e, in quel caso,poteva iniziare la forgiatura. Con un grosso martello,battendo il ferro sull’incudine, aveva inizio il modella-mento. Al ferro incandescente dava la forma che desi-derava. Il “masto- ferraro” costruiva arnesi che glivenivano richiesti come grosse chiavi per i portoni esoprattutto blocca porte che erano delle sbarre di ferropesante che di sera venivano messe dietro i portoni perstare più sicuri perché, a quei tempi, non esistevano “serrature casseforti “ come oggi. Costruiva anche chio-di antiscivolo per scarponi e ferri per il cavallo. Quandodoveva creare oggetti di precisione e verificare l’esattocolore del metallo, lavorava nel buio della sua officina. Gli attrezzi che adoperava “o‘ ferraro” peril suo mestiere erano : martelli di varia grandezza, stampi, squadre, forgia, pinze di varie formee grandezza, seghe a mano con lame in ferro, la morsa e tanti altri arnesi che negli anni hannofacilitato il suo lavoro. Indispensabile, oltre ai martelli e al fuoco, era l’incudine che veniva sem-pre adoperata battendo il ferro contro i due corni oppure contro la faccia piana o usandone il latoappuntito. Tanti e tanti anni fa “‘o ferraro” era molto richiesto perché realizzava cancellate, infer-riate, porte e anche oggetti in ferro battuto che arredavano le case e gli amanti di quest’ artecommissionavano letti, consolle, portaombrelli. Per le famiglie facoltose costruivano sui portonidei loro palazzi dei pezzi di ferro disposti a raggiera molto elaborati con le proprie iniziali.

Come ogni settimana, eccoci al consueto appuntamento conl’osservatorio dei libri più acquistati ad Avellino, più precisa-

mente nella libreria Mondadori sita in Piazzale AmedeoGuarino.Come ad ogni sua nuova uscita, a dominare la classifica trovia-mo il nuovo lavoro di Camilleri, di cui ci siamo occupati la scor-sa settimana, seguito dall’ultimo romanzo di Volo e da unanuova entrata: lo splendido spaccato ironico di due donne ita-liane, simbolo di due epoche completamente diverse che trac-ciano un divertentissimo ma, quanto mai reale, spaccato delruolo dell’Uomo e della Donna a partire dagli anni Trenta fino

ad oggi. E’ “L’educazione delle fanciulle”, scritto a quattro mani dall’irriverente Luciana Littizzettoe dalla pungente Franca Valeri, due eccellenze della satira italiana.Buona lettura!

La BiBLiocLaSSiFica SettiManaLea cura di Claudia Tucci

AVELLINO – LA CLASSIFICA MONDADORI

DI QUESTA SETTIMANA

1 Il Diavolo, certamente - A.Camilleri2 Le prime luci del mattino - F.Volo3 L'educazione delle fanciulle -L.Littizzetto F. Valeri4 Un diamante da Tiffany - K.Swan5 Non si direbbe che sei napoleta-no - A. Siani6 Hanno tutti ragione - P.Sorrentino7 Amore , Zucchero e Cannella - A.Bratley8 Il sarto di Ulm - L. Magri9 L'amico ritrovato - F. Uhlman10 Il giorno in piu' - F. Volo

oPen DaY aLL’itc FortUnato Di aVeLLinoLa scuola apre ai visitatori. Sabato 21 gennaio l’Istituto Tecnico Commerciale“G.Fortunato” di Avellino accoglierà studenti e famiglie per presentare loro leproposte dei piani di studio e dell’offerta formativa dalle 9 alle 13 e dalle 16alle 19. Per l’occasione, sarà anche possibile visitare una mostra fotograficaoriginale dei campi di sterminio nazisti, visto l’approssimarsi del giornatadella memoria della Shoà, che verrà celebrata il 27 gennaio. Il dirigenteMichele Pippo, nell’invitare i visitatori, ha sottolineato l’importanza di questeiniziative perché i giovani sappiano.

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1521 gennaio 2012il Ponteil Ponte

Numeri utiliEmergenza Sanitaria 118Vigili del fuoco 115Carabinieri 112Polizia 113Guardia di Finanza 117Guardia medica Avellino 0825292013/0825292015Ariano Irpino 0825871583Segnalazione GuastiEnel 8003500Alto Calore Servizi 3486928956Sidigas Avellino 082539019Ariano Irpino 0825445544Napoletana Gas 80055300

Farmacie di Turnocittà di Avellino

dal 23 al 30 gennaio 2012servizio notturno

Farmacia ForteVia Tedesco

servizio continuativo Farmacia CardilloVia Due Principati

sabato pomeriggio e festiviFarmacia Fiore

Via Perrottelli

Un film di grande attualità è presente in questi giorni nelle nostre sale cine-matografiche: “L’industriale” di Giuliano Montaldo con Pierfrancesco Favino

e Carolina Crescentini. L’attualità di questo film è data dal racconto della crisieconomica da parte di un imprenditore sull’orlo di un fallimento finanziario.Nicola, infatti, ha quarant’anni ed è proprietario di una fabbrica ereditata da suopadre. L’attività è sull’orlo del fallimento, ma Nicola non si scoraggia e, seppurstrangolato dai debiti e dalle banche, è deciso a risolvere i suoi problemi senza

farsi scrupoli, esattamente come le finanziarie che lo vorrebbero al tappeto. Da tale atteggia-mento scaturiranno una serie di cambiamenti repentini nella sua vita, anche con riferimentoagli aspetti che lui ritiene essere più solidi.Pierfrancesco Favino riesce ad interpretare nella maniera migliore la figura di questo industria-le in crisi amorosa ed economica, così come la coprotagonista femminile Carolina Crescentini.Il tutto ambientato in una città come Torino, non più considerata all’apice del suo sviluppo eco-nomico, ma raccontata alle prese con un crisi che mal si adegua alle abitudini di vita che que-sta società ha imposto.L’ambientazione risulta, quindi,glaciale e priva di colore, perfet-tamente in linea con le situazio-ni vissute dai personaggi.La protagonista indiscussa diquesto film è, tuttavia, la crisieconomica raccontata in manie-ra precisa e coinvolgente, anchein virtù del forte impatto che lastessa sta avendo nella nostrasocietà. Il racconto di unmomento negativo della societàè, tuttavia, una buona occasioneper mettere in discussione ipunti cardini dell’economia mon-diale e cominciare così a costrui-re una società alternativa, nellaquale la ricchezza di pochi non èfrutto della povertà di molti.

“cinetica”

Shantala

L’inDUStriaLe

Il primo Sabato di ogni mese adorazione Eucaristica

notturna presso la Chiesa delle Oblate di Avellino

inizio ore 21,00 santa messa ore 24,00

orario Sante MeSSe Parrocchie aVeLLino

CHIESA ORARIO

Cuore Immacolato della B.V.Maria Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

Maria SS.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00Feriali:17.00 (18.00)

S. Alfonso Maria dei Liguori Festive: 08.00, 10.00, 11.15Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

S. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00 (19,30)Feriali: 09.00, 18.00 (19,00)

Chiesa S. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.30, 18.00Feriali: 09.00, 18.00

S. Francesco d'Assisi Festive: 08.30, 11.00Feriali:18.00 (19.00)

S. Maria Assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.30, 18.00 (18.30)Feriali:18.00 (18.30)

Chiesa dell'Adorazione perpetua(Oblate)

Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 19.30 (19.00)

San Francesco Saverio (S.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00

Santa Maria del Rifugio (Sant'Anna) Venerdì ore 10.00

S. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 07.30, 18.00 (19.00)

S. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00Feriali: 17.30 (18.30)

SS.ma Trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00)

SS.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00Feriali: 08.00, 10.30, 19.00

Chiesa Santo Spirito Festive: 09.00

Chiesa S. Antonio Feriali: 07.30Festive: 11.30

Fraz. ValleS. Maria Assunta in Cielo

Festive: 08.00, 10.00 (centro caritas),11.30 (Feriali:18.00 (19.00)

Rione Parco Festive: 10.30

Chiesa Immacolata Festive: 12.00

Contrada Bagnoli Festive: 11.00

Ospedale San Giuseppe MoscatiCittà Ospedaliera

Festive: 10.00 Feriali: 11.00Festivo ore 9.00 - Feriali:ogni mercoledì ore 9.00

Clinica Malzoni Festive: 08.00Feriali: 07.30

Villa Ester Festive: 09.00Feriali: 07.00

Casa Riposo Rubilli (V. Italia) Festive: 09.30Feriali: 09.00

Casa Riposo Rubilli (ctr S. Tommaso) Festive: 10.00Feriali: 08.00

Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00)

Nata da un progetto del Dott. Rocco Fusco, la Tenuta Ippocrate si presentacome una moderna azienda agricola, in grado di accogliere i suoi ospiti in

una delle dieci lussuose minisuite, o nell’elegante sala-ristorante, dove lesapienti mani degli chef d’eccellenza trasformano in piatti prelibati i prodottitradizionali della terra, coltivati direttamente nei quindici ettari della Tenuta.Ispirata al padre della medicina, la Tenuta Ippocrate si presenta come unanovità assoluta nel panorama regionale della ristorazione e del benessere.Il territorio irpino è ricchissimo da vari punti di vista e ha delle caratteristichespecifiche che lo rendono adatto proprio a creare una struttura degna di acco-gliere al meglio tutti quelli che vogliono vivere un’emozione, un ritorno allanatura, alla terra, e non semplicemente ritornando a quelle che sono le abitu-

dini di una volta, ma anche validandole secondo studi scientifici che hanno dimostrato comeun ambiente e un’alimentazione sani, sono veramente la strada maestra della prevenzione edello star bene.Chi andrà a visitare i locali della Tenuta Ippocrate, promette il sito che la presenta, gusterà pro-dotti biologici, perché si tratta di un’azienda biologica certificata che, nei quattro ettari di vigne-to, produce il Fiano DOCG, l’Aglianico, lo Sciascinoso, il Greco di Tufo, il Piedirosso, poi tuttauna linea di ortaggi, sempre biologici, quindi senza concimi, senza diserbanti, e una parte zoo-tecnica, che è in fase di allestimento, al fine di trasformarla proprio in una fattoria didattica. Un buon motivo per gustare le ricette di Tenuta Ippocrate può essere senz’altro il trovare unambiente per rilassarsi e per passare una giornata o qualche giorno in completo stato di benes-sere e di riconciliazione con la natura. La Tenuta Ippocrate è sita in Via Bosco Magliano 62C aMontefredane. www.tenutaippocrate.it

L’internaUta - Guida al web

MoMenti Di BeneSSere

VittorioDella Sala

B a S K e t( a cUra DeLLa reDaZione SPortiVa)

Con una partita giocata con il cuore, anche se non con unalto livello tecnico a detta del coach Vitucci, domenica

scorsa la SIDIGAS AVELLINO ha superato la UMANAVENEZIA, di tanti ex, con il punteggio finale di 84 a 63.Con questa vittoria, la Sidigas Avellino ha centrato un primoobiettivo della stagione 2011-2012 e cioè la qualificazioneper disputare la FINAL EIGHT che si svolgerà a Torino apartire dal 16 febbraio e che la vede impegnata il giorno 17

contro la squadra di Cantù. In attesa di questo importante evento, domani inizia il girone di ritorno che vede impegnata lasquadra, sul parquet amico, contro il Montegranaro che ci costò la prima sconfitta in avvio di sta-gione.Inizia,così, la seconda fase del campionato che ci vede proiettati, una volta assicurata la salvez-za, verso la disputa finale dei play-off, obiettivo del tutto auspicabile e raggiungibile.Dal punto di vista societario, la situazione finanziaria, dopo la decisione del Consiglio Regionaleche ha vietato la sponsorizzazione di società sportive e che ha fatto venire meno, di conseguen-za, il contributo dell’Air Autotrasporti, si è appianata con l’aumento del contributo della SIDI-GAS (con ulteriori 500mila euro) e con l’ingresso di un nuovo sponsor: la MICROGAMEdi Benevento (con un contributo di 150mila euro).A tale risultato ha giocato un ruolo fondamentale l’iniziativa degli ORGINAL FANS chehanno organizzato, venerdì 13 gennaio scorso, presso il Paladelmauro, un’assemblea di tutti i tifo-si, membri del Consiglio di Amministrazione, sponsor vecchi e nuovi ed autorità politiche cittadi-ne, per sensibilizzare tutto l’ambiente che ruota attorno alla squadra in questo delicato momen-to per le casse della società.

Page 16: menti in cotto come uscire dalla odierna crisi TElEfoni E ...win.ilpontenews.it/img/archivio/gen_21_2012.pdf · Dal punto di vista morale è stato spesso rilevato che il preva - lere

16 21 gennaio 2012 il Ponteil Ponte