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Il Ponte Settimanale Cattolico dell’Irpinia ANNO  XLII - N°. 26 - euro 0.50 23 Settembre 2017 web: www.ilpontenews.it | email: [email protected] “et veritas liberabit vos” sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia MEDICINA ALL’INTERNO: pagg. 8 - 9 INTERNATIONAL PRINTING Srl STAMPA IN OFFSET E ROTO - OFFSET ETICHETTE ADESIVE IN BOBINA AVELLINO Zona Ind.le Pianodardine tel. 0825 610243 fax 610244 www.ruggiero.it - www.internationalprinting.it email: [email protected] PROGETTAZIONE GRAFICA E STAMPA PER OGNI TIPO DI PRODUZIONE TIPOGRAFICA POLITICA pag. 6 - 7 FISCO pag. 11 Secondo Papa Francesco, “esiste una modalità concreta per ascoltare quello che il Signore vuole dirci nella sua Parola e per lasciarci trasformare dal suo Spirito. È ciò che chiamiamo lectio divina. Consi- ste nella lettura della Parola di Dio all’in- terno di un momento di preghiera per permetterle di illuminarci e rinnovarci. Questa lettura orante della Bibbia non è separata dallo studio che il predicatore compie per individuare il messaggio cen- trale del testo; al contrario, deve partire da lì, per cercare di scoprire che cosa dice quello stesso messaggio alla sua vita. La lettura spirituale di un testo deve par- tire dal suo significato letterale. Altrimenti si farà facilmente dire al testo quello che conviene, quello che serve per confer- mare le proprie decisioni, quello che si adatta ai propri schemi mentali. Questo, in definitiva, sarebbe utilizzare qualcosa di sacro a proprio vantaggio e trasferire tale confusione al Popolo di Dio. Non bi- sogna mai dimenticare che a volte anche Satana si maschera da angelo di luce (2 Cor 11,14). Alla presenza di Dio, in una lettura calma del testo, è bene doman- dare, per esempio: Signore, che cosa dice a me questo testo? Che cosa vuoi cam- biare dalla mia vita con questo messag- gio? Che cosa mi dà fastidio in questo testo? Perché questo non mi interessa?, oppure: Che cosa mi piace mi stimola in questa parola? Che cosa mi attrae? Perché mi attrae?”. pag. 3 - 4 - 5 SLOW FOOD Avellino pag. 10 “Volete farmi contento? leggete la BiBBia” ( Papa francesco) continua a pagg. 3 - 4 - 5 Non possiamo fare a meno di segnalare due gravi fatti. Il primo: la presenza in pieno centro di un ricovero di emergenza per senzatetto. Il secondo è la tanta sporcizia presente nelle aree verdi e perfino accumulata nei pressi dei cassonetti della città capoluogo, come nel caso del Tribunale. AVELLINO - COSA ACCADE IN CITTÀ? Orlando Ruggiero pag. 12

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IlPonteSettimanale Cattolico dell’Irpinia

ANNO  XLII - N°. 26 - euro 0.5023 Settembre 2017

web: www.ilpontenews.it | email: [email protected]

“et veritas liberabit vos”

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia

MEDICINA

ALL’INTERNO:

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PROGETTAZIONE GRAFICA E STAMPAPER OGNI TIPO DI PRODUZIONE TIPOGRAFICA

POLITICA pag. 6 - 7

FISCO pag. 11

Secondo Papa Francesco, “esiste unamodalità concreta per ascoltare quelloche il Signore vuole dirci nella sua Parolae per lasciarci trasformare dal suo Spirito.È ciò che chiamiamo lectio divina. Consi-ste nella lettura della Parola di Dio all’in-terno di un momento di preghiera perpermetterle di illuminarci e rinnovarci.Questa lettura orante della Bibbia non èseparata dallo studio che il predicatorecompie per individuare il messaggio cen-trale del testo; al contrario, deve partireda lì, per cercare di scoprire che cosa dicequello stesso messaggio alla sua vita.La lettura spirituale di un testo deve par-tire dal suo significato letterale. Altrimentisi farà facilmente dire al testo quello checonviene, quello che serve per confer-mare le proprie decisioni, quello che siadatta ai propri schemi mentali. Questo,in definitiva, sarebbe utilizzare qualcosadi sacro a proprio vantaggio e trasferiretale confusione al Popolo di Dio. Non bi-sogna mai dimenticare che a volte ancheSatana si maschera da angelo di luce (2Cor 11,14). Alla presenza di Dio, in unalettura calma del testo, è bene doman-dare, per esempio: Signore, che cosa dicea me questo testo? Che cosa vuoi cam-biare dalla mia vita con questo messag-gio? Che cosa mi dà fastidio in questotesto? Perché questo non mi interessa?,oppure: Che cosa mi piace mi stimola inquesta parola? Che cosa mi attrae?Perché mi attrae?”.

pag. 3 - 4 - 5

SLOW FOOD Avellino pag. 10

“Volete farmi contento? leggete la BiBBia” (Papa francesco)

continua a pagg. 3 - 4 - 5

Non possiamo fare a meno di segnalare due gravi fatti. Il primo:la presenza in pieno centro di un ricovero di emergenza per senzatetto.Il secondo è la tanta sporcizia presente nelle aree verdi e perfino accumulatanei pressi dei cassonetti della città capoluogo, come nel caso del Tribunale.

AVELLINO - COSA ACCADE IN CITTÀ?

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2 23 Settembre 2017ilPonte

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323 Settembre 2017 ilPonte

Attualità

“Volete farmi contento? leggete la BiBBia” (Papa francesco)

Il luogo privilegiato dell'incontro tra la comunitàcristiana e la Parola di Dio é la celebrazione eu-caristica. Diventa quindi importante restituirealla Parola la dignità e l'attenzione che le spet-tano, sia intronizzando e incensando la Bibbiaprima della Liturgia della Parola, sia propo-nendo al termine della celebrazione un rito diconsegna della Bibbia.

INTRONIZZAZIONE DELLA BIBBIA

In occasione della Domenica della Parola, equindi in forma straordinaria, durante il cantodel Gloria, il diacono, preceduto e accompa-gnato da due ministri con i rispettivi ceri, pro-cedono all'ingresso solenne della Bibbiaopportunamente rivestita e si avviano all'altare.Il diacono porta il Libro, tenendolo un po' ele-vato. Giunto in presbiterio, il diacono e gli ac-coliti depongono la Bibbia sull'ambone in modoche possa essere poi utilizzata per la proclama-zione delle letture e del Vangelo. Qualora si uti-lizzasse l'Evangeliario invece della Bibbia,questo andrà deposto sull'altare. Quando poinon vi e il diacono, l'intronizzazione sarà effet-tuata dal lettore dell'epistola. Lo precede il tu-riferario; sono accanto a lui gli accoliti con i ceri.

LA PROCLAMAZIONE DEL VANGELO

Come insegna la tradizione liturgica, alla pro-clamazione del Vangelo si deve la più grandevenerazione: nelle liturgie più festive e solenniè bene che la proclamazione del Vangelo siapreceduta dall'incensazione. Durante il "Cantoal Vangelo" gli accoliti con i ceri e il turiferario sirecano alla sede, per l'infusione dell'in-censo;si recano, quindi, con il diacono o con il presi-dente all'ambone per la proclamazione delVangelo. Questa sarà preceduta dall'incensa-zione. Terminata la proclamazione, il ministrobacia il libro in segno di venerazione aggiun-gendo sottovoce: "La parola del Vangelo can-celli i nostri peccati". Se la celebrazione épresieduta dal vescovo, al termine della pro-clamazione, il presbitero o il diacono porta alvescovo la Bibbia da baciare, oppure lo bacialui stesso. é bene che in questa occasione il ce-lebrante impartisca la benedizione al popolocon il Libro Sacro.

IL GESTO DI VENERAZIONE

Al fine di sottolineare la centralità della Parola,i fedeli possono essere invitati a esprimere ungesto di venerazione: in questo caso, la Bibbia,prima di essere nuovamente riposta sull'am-bone, o in un altro luogo opportuno, vieneesposta alla venerazione dei fedeli. Un bacio,particolarmente dove siano presenti bambini,o un inchino con una mano appoggiata alla pa-gina biblica.

INVIO DEI "MISSIONARI DELLA PAROLA"

La Santa Messa, dopo l'orazione post commu-nio, può avviarsi a conclusione con l'invio dei"Missionari della Parola". Il celebrante introduceil rito di consegna e di invio con queste paroleo altre simili.

C. Carissimi, si rinnova oggi per noi l’esperienzadella Chiesa delle origini, la quale inviava alcunisuoi Figli non solo a confermare nelle fede ipropri fratelli, ma ad annunziare con franchezzaapostolica il Vangelo ai popoli che ancora nonconoscevano il Cristo. La consegna della Paroladi Dio e l’invio di questi nostri fratelli e sorellein ambienti diversi, secondo le concrete neces-sità delle Chiese particolari, renda più forte ilvincolo di comunione fraterna che già vive eopera mediante la preghiera. Poi il sacerdoteinvita i presenti a pregare. Lo può fare con pa-role adatte o dicendo:

C. Preghiamo. Tutti pregano per qualche mo-mento in silenzio. Quindi il sacerdote prosegue:C. O Dio, tu vuoi che tutti gli uomini siano salvie giungano alla conoscenza della verità; guardaquant’è grande la tua messe e manda i tuoioperai, perche sia annunziata la tua Parola aogni creatura; e il tuo popolo, radunato dallaparola di vita e plasmato dalla forza dei sacra-menti, proceda nella via della salvezza e del-l'amore. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.

PRESENTAZIONE DEI "MISSIONARIDELLA PAROLA"

II diacono, o in sua assenza, un altro ministro,annunzia ai fedeli i nomi dei "missionari': indi-cando, se opportuno, il grado o l’ufficio cheognuno di essi ha nel popolo di Dio, come purel'ambito o le persone a cui vengono inviati.Possono essere scelti i rappresentanti dellevarie realtà caritative e associative presenti nelterritorio.

Questi sono i nomi di coloro che la nostraChiesa di N., secondo il mandato del Signore,invia a portare la Parola di Dio e accompagnacon le sue preghiere:

N.N., presbitero, alla Chiesa che é in N.;

N.N., diacono, alla Chiesa che é in N.;

N.N., religioso [religiosa] dell'Istituto N., allaChiesa che é in N.;

N.N., laico [ad es. catechista, infermiere, inse-gnante...], al servizio della Chiesa che é in N..

Se tra i "missionari" ci sono dei religiosi o dellereligiose, invece del diacono, può essere il su-periore o la superiora dell'Istituto che annunciaai fedeli il loro nome, i loro compiti e le personealle quali vengono inviati. All'appello, i "missio-nari" rispondono con parole adatte (per es., Ec-comi), o con un segno determinato (per es.,alzandosi in piedi). Quindi i "missionari" si ac-costano al sacerdote che consegna loro la Bib-bia, dicendo:

C. Ricevi ii Libro della Sacra Scrittura. Sia lam-pada ai tuoi passi e luce sul tuo cammino.Diffondi ciò che ricevi e vivi ciò che diffondi.Il missionario risponde: Amen. Riceve la Bib-bia, la bacia e ritorna al suo posto. Nel frat-tempo si può cantare un’antifona o un cantoadatto.

PREGHIERA DI INVIO

Il sacerdote, stendendo le mani sui ”missiona-ri', pronuncia la preghiera di benedizione:

C. Ti benediciamo e ti lodiamo, o Dio, perchènel misterioso disegno della tua misericordiahai mandato nel mondo il tuo Figlio per liberaregli uomini dalla schiavitù del peccato mediantel'effusione del suo sangue e colmarli dei donidello Spirito Santo. Egli, vinta la morte, primadi salire a te, o Padre, mandò gli Apostoli, vicaridel suo amore e del suo potere regale, per an-nunziare ai popoli la Parola di vita e immergerei credenti nelle acque rigeneratrici del Batte-simo. Guarda, Signore, questi tuoi servi, cheinviamo come messaggeri di salvezza e dipace. Guida i loro passi con la tua destra e so-stienili con la potenza della tua grazia. Risuoninelle loro parole la voce di Cristo e quanti liascolteranno siano attirati all'accoglienza dellaParola. Infondi nei loro cuori il tuo Santo Spirito,perchè, fatti tutto a tutti, conducano a te, oPadre, una moltitudine di figli che nella santaChiesa ti lodino senza fine. Per Cristo nostro Si-gnore. R. Amen.

BENEDIZIONE CONCLUSIVA

Il sacerdote stendendo le mani sui missionarie sui fedeli dice:

C. Dio, che ha manifestato la sua verità e lasua carità nel Verbo fatto carne, vi faccia apo-stoli della Parola e testimoni del suo amore nelmondo. R. Amen.

C. Il Signore Gesù, che ha promesso alla suaChiesa di essere presente sino alla fine dei se-coli, guidi i vostri passi e confermi le vostre pa-role. R. Amen.

C. Lo Spirito del Signore sia sopra di voi, perchècamminando per le strade del mondo possiateannunciare ai poveri la Lieta Notizia e trasmet-tere la gioia del Vangelo. R. Amen.

C. E su voi tutti qui presenti, scenda la benedi-zione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e SpiritoSanto. R. Amen.

Un canto corale può chiudere la celebrazione.

Tale Rito può essere celebrato anche in ma-niera autonoma rispetto alla celebrazione eu-caristica, come proposto nella terza parte delpresente sussidio.

LA “DOMENICA DELLA PAROLA” LA CELEbRAzIONE EuCARISTICA

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4 23 Settembre 2017ilPonte

Attualità

La preghiera si apre con l'intronizzazione delLibro della Sacra Scrittura che viene depo-sto, aperto, sulla mensa in modo che sia vi-sibile da tutti i presenti. Durantel'intronizzazione del Libro si esegue uncanto adatto. Accanto alla Bibbia viene de-posto un cero acceso.

Primo momento

ENTRARE IN UN CLIMA DI PREGHIERA

Chi presiede, invita i fedeli a entrare in unclima di preghiera, invocando lo SpiritoSanto e disponendo i cuori dei presenti al-l'ascolto.

Secondo momento

LA PAROLA è VERITA

Tutti siedono e ascoltano la proclamazionedella pagina biblica scelta. Se viene procla-mato un brano del Vangelo i presenti re-stano in piedi. Dopo alcuni istanti di silenzio,

la guida lascia risuonare la Parola, sottoli-neando alcune espressioni o frasi. Si trattadi rileggere molto lentamente alcuni passaggio parole del testo, senza alcun commento.Segue qualche spunto di commento. Si rac-comandano in tal senso le indicazioni date achi svolge il ministero della predicazione inEvangelii Gaudium, ai nn. 133-144.

Terzo momento

LA PAROLA é VIA

L'ascolto é seguito da un ampio spazio di si-lenzio di almeno quindici minuti durante ilquale i presenti si chiedono: quale trattodell'amore di Dio traspare da questo testo?Come Gesù lo ha vissuto e incarnato du-rante l'intero suo ministero? Come gli apo-stoli lo hanno compreso? Cosa dice a mequesto testo? Vivo questa dimensione del-l'amore di Dio? Come posso tradurre questapagina nella mia vita di tutti i giorni?

Quarto momento

LA PAROLA é VITA

Chi guida la "lectio" invita i presenti a espri-mere in modo spontaneo alcuni motivi dipreghiera. Si può esprimere: un'invocazioneallo Spirito per vivere il tratto dell'amore diDio emerso dal brano; una richiesta di per-dono per la dissonanza tra quel tratto e lapropria vita; un motivo di riconoscenza perla gratuità del Padre; una manifestazione difiducia nell'amore fedele di Dio… Al ter-mine, le voci si armonizzano nell'invoca-zione che compendia tutta la preghieracristiana: il Padre nostro. Si può quindi con-cludere con un'orazione e la benedizionecon la Parola di Dio. Dopo un canto conclu-sivo adatto, l'assemblea si scioglie.

SECONDO SChEMA: IL METODO VERITÀ, VIA, VITA

La preghiera si apre con l’intronizzazione delLibro della Sacra Scrittura che viene depo-sto, aperto, sulla mensa in modo che sia vi-sibile da tutti i presenti. Durantel’intronizzazione del Libro si esegue uncanto adatto. Accanto alla Bibbia viene de-posto un cero acceso.

Primo Momento

ENTRARE IN UN CLIMA DI PREGHIERA

Chi presiede, invita i fedeli a entrare in unclima di preghiera, invocando lo SpiritoSanto e disponendo i cuori dei presenti al-l’ascolto.

Secondo momento

ASCOLTARE LA PAROLA

Tutti siedono e ascoltano la proclamazionedella pagina biblica scelta. Se viene procla-mato un brano del Vangelo i presentirestano in piedi. Dopo alcuni istanti di silen-zio, la guida lascia risuonare la Parola, sot-tolineando alcune espressioni o frasi.Si tratta di rileggere molto lentamente al-cuni passaggi o parole del testo, senzaalcun commento. Segue qualche spunto dicommento. Si raccomandano in tal senso leindicazioni date a chi svolge il ministerodella predicazione in Evangelii Gaudium, ainn. 133-144.

Terzo momentoVENERARE LA PAROLA

Quando la Parola viene accolta, si traducespontaneamente in adorazione, gratitudine,invocazione per la Chiesa, il mondo. ComeDio nella Parola si manifesta, si dona, si facompagno di cammino, cosi anche il cre-dente che ha accolto la Parola apre il cuoreai fratelli e li presenta al Signore, fonte diogni bene. II celebrante invita i presenti aesprimere tutto questo nel silenzio di ungesto, compiuto lentamente e in modo rac-colto. Ciascuno può esprimere il proprio attodi venerazione accendendo una candela dalcero pasquale precedentemente posizio-nato in prossimità della Bibbia e deponen-dola in un luogo appositamente predisposto(per esempio, un portacandele con il fondodi sabbia). II coro può accompagnare que-sto momento con alcuni canoni di Taizè can-tati con voce sommessa.

Quarto momento

RIMANERE NELLA PAROLA

Chi presiede invita i presenti a esprimere inmodo spontaneo alcuni motivi di preghiera.Al termine, le voci si armonizzano nell'invo-cazione che compendia tutta la preghiera cri-stiana: il Padre nostro... Si può quindiconcludere con un'orazione e la benedizionecon la Parola di Dio. Dopo un canto conclu-sivo adatto, l'assemblea si scioglie.

PRIMO SChEMA: LA PAROLA PROTAGONISTA

in ascolto della Parola

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523 Settembre 2017 ilPonte

Attualità

La preghiera si apre con l'intronizzazione delLibro della Sacra Scrittura che viene deposto,aperto, sulla mensa in modo che sia visibile datutti i presenti. Durante l'intronizzazione delLibro si esegue un canto adatto. Accanto allaBibbia viene deposto un cero acceso.

Primo momento.

ENTRARE IN UN CLIMA DI PREGHIERAChi presiede, invita i fedeli a entrare in unclima di preghiera, invocando lo Spirito Santoe disponendo i cuori dei presenti all'ascolto.

Secondo momento. ASCOLTARE LA PAROLA

Tutti siedono e ascoltano la proclamazionedella pagina biblica scelta. Se viene procla-mato un brano del Vangelo i presenti restanoin piedi. Seguono dieci minuti di silenzio.

Terzo momento. RUMINARE LA PAROLA

Il brano viene letto una seconda volta. Dopo al-cuni istanti di silenzio, la guida lascia risuonare laParola, sottolineando alcune espressioni o frasi.Si tratta di rileggere molto lentamente alcuni pas-saggi o parole del testo, senza alcun commento.

Quarto momento. MEDITARE LA PAROLA

II brano viene letto una terza volta. Dopo alcuniistanti di silenzio, i presenti possono condividereun breve pensiero, sottolineando un aspetto diquel brano che incontra la loro vita. La condivi-sione deve essere fatta rivolgendosi al Signore,come se si stesse dialogando con lui, e facendoesplicito riferimento a un aspetto della propriavita. Per esempio: "Signore, tu sei stato gene-

roso nel perdonare. Davanti a tanta gratuitàsento che il mio cuore viene provocato e nellostesso tempo, scosso”. Oppure: "Signore, turaccogli attorno a te i discepoli e spieghi lorocosa vuol dire seguirti. Forse me lo hai spiegatotante volte, ma non ho mai colto che seguirtiequivale a fare spazio, a dimenticarmi un po-chino di me". Interventi brevi, che non sono nèpreghiere, ne richieste di perdono, ma piccolesottolineature personali, intuizioni, condivisioni.

Quinto momento. PREGARE LA PAROLA

Il brano viene letto una quarta volta. Dopo al-cuni istanti di silenzio, i presenti possono espri-mere alcuni motivi di preghiera. Chi guida dàun orientamento di fondo indicando se si trattadi una preghiera di lode, di invocazione, di af-fidamento... Lo stile della preghiera sia "lita-nico", fatto cioè di brevi espressioni a cui ipresenti rispondono con: "Ti lodiamo, Si-gnore"; "Ti preghiamo, Signore"; "Confidiamoin te, o Signore"... Al termine, le voci si armo-nizzano nell'invocazione che compendia tuttala preghiera cristiana: il Padre nostro.

Sesto momento VIVERE LA PAROLA

II brano viene letto un'ultima volta. Dopo al-cuni istanti di silenzio, i presenti si alzano edesprimono con un gesto di venerazione l'ade-sione alla Parola. Dopo che tutti sono tornatial posto, chi guida invoca la benedizione suipresenti con la Bibbia e, con un canto mariano,l'assemblea si scioglie affidandosi a Colei cheha custodito, generato e portato il Verbo.

TERzO SChEMA: IL METODO DELL'ASCOLTO

La Parola di Dio illumina i passi di

ogni cristiano e porta alla piena

conoscenza di Cristo. «L’igno-

ranza della Scrittura» — dice San

Girolamo —«é ignoranza di Cri-

sto». Nelle pagine che seguono

proponiamo uno schema che per-

mette di leggere tutta la Bibbia,

seguendo il percorso dell'anno li-

turgico. Sono stati omessi i Salmi

che fanno parte della preghiera

quotidiana della Chiesa, come

pure i riferimenti ai vangeli di

Matteo, Marco, Luca e Giovanni

che sono offerti alla lettura nella

celebrazione eucaristica di ogni

giorno. L'itinerario non segue l'or-

dine canonico dei libri (Genesi,

Esodo, Levitico ecc.) ma è dispo-

sto secondo le tematiche del-

l'anno liturgico. I rimandi inseriti

nella sequenza delle citazioni

(continua a...) aiutano a ricolle-

garsi a un testo collocato più

avanti. Il lettore è facilitato cosi a

seguire il percorso della Parola di

Dio che l'accompagna dal primo

giorno di Avvento all'ultimo

giorno del Tempo Ordinario. Que-

sta proposta di lettura proviene

da Benoìt Standaert che l'ha at-

tinta e adattata sulla base dello

schema distribuito da soeur Marie

de la Trinitè ancor prima della ri-

forma liturgica. La Parola di Dio

stimola e rallegra, provoca e con-

sola, ma soprattutto è una parola

che invita a intraprendere un

cammino di speranza.

uNA PROPOSTA DI LETTuRA CONTINuA

Da: LA  DOMENICA  DELLA  PAROLA

Edizioni SAN  PAOLO

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6 23 Settembre 2017ilPonte

Politica

Ormai ci siamo, è l’ultimo girodi boa per la legislatura piùdifficile della storia repubbli-cana: si è appena “compiuto”il termine per la pensioncinacontributiva ai deputati ed al-lora tutto è possibile, il voto

anticipato o quello in prima-vera, alla naturale scadenza.

Ma come arriveranno, i partiti, all’imminenteappuntamento elettorale?Per dare una risposta è opportuno analiz-zare, in rapida sintesi, le vicende politicheappena trascorse, dalle quali avranno ori-gine i futuri orientamenti elettorali. Diciamo,subito, che la novità di questa legisla-tura, è stata la presenza dei 5Stelle.Non hanno governato (in verità hanno ri-fiutato, sdegnati, ogni ipotesi di alleanza)ma hanno proposto e contribuito a vo-tare leggi importanti (vantano di avervoluto il blocco delle cartelle esattoriali perle aziende in credito con lo Stato, l’8 x milleper l’edilizia scolastica, i tagli alle consulenzenella P.A., il divieto di introdurre nuovi giochidi azzardo oltre a contributi decisivi per lalegge sui reati ambientali e per altre leggi,pur se approvate senza il loro voto finale).Hanno, sicuramente, dettato l’agendapolitica costringendo gli altri partiti(tutti o quasi) a cambiare i propri com-portamenti nell’esercizio dell’attivitàpolitica ( ed hanno portato una ventata dionestà e di correttezza che prima nonc’era). Può sembrare poco, ma invece ètantissimo se si pensa ai brutti vizi che an-cora qualificano la vita dei partiti e degli uo-mini politici.I partiti di governo non stanno parti-colarmente bene!Certo, il PD guida il Paese e la maggioranzadelle Regioni e dei Comuni italiani, ma leprospettive sono tutt’altro che rosee. Ave-vano cominciato, con Bersani, “a non vin-cere ma nemmeno a perdere”; hannocreduto, con Renzi, di poter stravincere,

(dopo il 40% alle Europee) ma sono stativittime della loro presunzione. Il successoalle Europee è arrivato troppo presto: unfatto occasionale ed emotivo che è statofrainteso come una scelta definitiva del-l’elettorato! Così sono cominciati gli er-rori: la rottamazione (che aveva acceso icuori degli italiani) si è fermata a Roma esi è limitata a mettere nell’angolo soloalcuni personaggi scomodi (per Renzi)dell’establishment, mentre in periferia(vedi Avellino) il peggio ha continuato adettare legge. Infine, un delirio di on-nipotenza (comprensibile, sul pianoumano per un politico “senza storia” comeera, allora, l’ex sindaco di Firenze) ha con-vinto Renzi ad “intestarsi” la riformacostituzionale ma la sconfitta, agevo-lata da una superbia insopportabile, hatravolto il leader PD ed ha scosso sen-sibilmente il Partito. La scissione che èseguita ha fatto il resto ed oggi il PD è moltopiù debole di quattro anni fa, malgrado i di-screti risultati del governo Gentiloni.Renzi gira l’Italia, per creare entusiasmo edinteresse per il partito che vorrebbe co-struire. Ma a mio avviso somiglia tanto aquei politici che si vedono tra le maceriedopo il terremoto, fanno tante promessema sono guardati con diffidenza e con so-spetto dal popolo (nel nostro caso quello disinistra) che ancora non si spiega il “terre-moto” che li ha colpiti! Perché, diciamolatutta, nessuno ha fatto un’analisi seriae sincera della vicenda scissione e nes-suno si è messo nelle condizioni di to-tale disponibilità personale “per il benedel partito e del Paese”. Perché nes-suno di loro sa cos’è il sacrificio perso-nale a favore di un’idea o di unacomunità! Non ci sono riusciti fino ad ora(piddini ed articolo uno, inclusi gli amici diPisapia), non ci riusciranno nei prossimimesi. Il risultato è già scritto: farannoun grande regalo alla Destra che siprepara a vincere ed a governare.

Tutti gli indizi, infatti, portano ad un esitoinevitabile: la vittoria della Destra che,malgrado le difficoltà di Forza Italia (il partitodel “non candidabile” Berlusconi), che erasul punto di sparire, ridotto a percentuali disopravvivenza (5 - 8 %), malgrado l’inaffi-dabilità della Lega di Salvini (pignorata perle truffe della dirigenza bossiana) e la peri-colosità di una destra sempre più estrema(per il ritorno degli squadristi), appare adun passo dal migliore risultato degli ul-timi anni!Per i centristi, infine, esiste solo unobiettivo: come riuscire a superare iquorum (il 3% alla Camera e l’8%, re-gionale, al Senato), per sopravviverefino a diventare l’ago della bilancia delfuturo parlamento. Provano a mettere in-sieme sigle e personaggi del passato; pro-vano, anche, ad immaginare percorsi eproposte interessanti, ma non riescono acapire che i tempi sono drammaticamentediversi, che essi avrebbero bisogno di inter-preti nuovi e soprattutto di quel “tempo”che hanno sprecato alla ricerca esclusiva delpotere, il cui esercizio è riuscito, anche, adevitarne l’estinzione anticipata ma non hacreato alcuna prospettiva per le nuove pro-poste che potrebbero convincere la pubblicaopinione, quella cattolica prima degli altri.Probabilmente, questa analisi, frettolosa, hauna prospettiva di “verità” solo nelle condi-zioni date. Certo, se il Parlamento riuscissead approvare una legge elettorale che faci-litasse le alleanze prima del voto, in fun-zione della governabilità, le cose potrebberocambiare, ma la situazione di precarietà ditutti i partiti rende sempre più improbabileun’intesa sulle regole del voto. Nessun partito vuole correre rischi per-ché, in fondo, il sistema elettorale delcosiddetto “consultellum” (la legge vi-gente frutto della modifica della Corte Costi-tuzionale) va bene a tutti (M5S incluso):perché rinvia le soluzioni ( o le alleanzepossibili)a dopo il voto e soprattutto per-ché permette ai capi-partito di “sce-gliere” il 70% degli eletti (ferma restandola regola della indicazione dei capilista). Per-ciò, prepariamoci al peggio: ma spe-riamo ancora in qualche miracolo!

[email protected]

PrePariamoci al Peggio

Sigle e personaggi del passato,provano, anche, ad immaginare percorsie proposte interessanti, ma non riescono acapire che i tempi sono drammaticamente

diversi, che essi avrebbero bisognodi interpreti nuovi e soprattutto di quel

“tempo” che hanno sprecato

MicheleCriscuoli

Dopo aver raggiunto il periodo per andare in pensione, il parlamento si prepara a nuove elezioni

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723 Settembre 2017 ilPonte

Politica

Il giorno della vigilia di Fer-ragosto veniva pubblicata sulBollettino Ufficiale della Re-gione n. 520 del primo ago-sto la delibera con la quale ilGovernatore della RegioneVincenzo De Luca auto-rizzava l’aumento del

20% degli stipendi dei Direttori Ge-nerali delle Asl e degli Ospedali dellaCampania. Nel testo della delibera ètestualmente scritto: “…la Sanità cam-pana, per le rilevanti sfide future e gli im-pegnativi processi riorganizzativi in corso,deve poter contare su una classe dirigen-ziale qualificata, motivata e adeguata-mente remunerata, ove ne ricorrono lecondizioni. A tal fine occorre adeguare iltrattamento economico dei Direttori Ge-nerali agli obiettivi e alle responsabilitàconnesse all’espletamento delle funzioni…”, nonostante la legge nazionale 133del 2008 all’articolo 1 abbia impostoil taglio dello stipendio del 20% ri-spetto ai Direttori Generali cheun’altra norma nazionale nel 2001,aveva stabilito nella quota di 154.000euro lordi l’anno. Secondo la norma na-zionale, invece, non potrebbero incassareuna cifra superiore ai 124.000 euro lordil’anno. Il Governatore De Luca con lasuddetta delibera porta fino a156.000 euro lordi l’anno l’Asl NapoliCentro e l’Asl di Salerno., ecc, graziead un comma della legge “taglia stipendidel 2008 nel quale è scritto, tra l’altro, inalternativa alla riduzione del 20% deicompensi ai manager sanitari, offre alleRegioni la possibilità di applicare forme dipartecipazione alla spesa sanitaria di ef-fetti finanziari equivalenti”. Desidere-

remmo sapere quali importanti risultatiabbiano conseguito costoro per meritarsil’aumento, dal momento che la nostraSanità è semplicemente ultima nella clas-sifica nazionale e che “i commissari nonhanno mai riportato risultati tangibili alGovernatore e in Consiglio Regionale”.Valeria Ciarambino, capogruppo delMovimento 5Stelle al Consiglio Regionaleha dichiarato: “Ora tutto è chiaro:quando De Luca diceva che la Sanitàcampana sarebbe diventata la prima inItalia si riferiva non certo ai livelli di assi-stenza, ma ai superstipendi dei suoi ma-nager… Le continue disfunzioni che siverificano in tutti gli Ospedali della Cam-pania sono rese dalla stampa quotidiana”.Citiamo due casi dei quali siamo venuti aconoscenza nei giorni scorsi: l’odissea diuna famiglia di Guardia dei Lombardida Sant’Angelo ad Ariano a Roma,tre ospedali. Il giorno 17 agosto scorsoun bambino si è sentito male in preda aconvulsioni e presumibilmente ad unacrisi epilettica. Un fatto, questo, a cui i ge-nitori erano, purtroppo, preparati, per es-sere stato sottoposto il loro bambino ad

un delicato intervento chirurgico al cer-vello. I genitori lo hanno portato subitopresso l’Ospedale di Sant’Angelo deiLombardi, ma hanno subito appreso daglioperatori che l’apparecchio della tac eraguasto, a quanto pare sarebbe stato fermoper due giorni. L’anestesista ha intanto ef-fettuato i prelievi sul paziente. Dopo dueore il paziente è stato trasferito all’Ospe-dale di Ariano e successivamente, per leprecarie condizioni di salute è stato dispo-sto il trasferimento all’Ospedale BambinGesù di Roma dove gli sono state prati-cate tutte le cure necessarie. Il secondo caso si è verificato semprein Alta Irpinia: per ottenere un esamecardiologico occorrono 300 giorni se tuttova bene. Il Signor Bartolomeo Boc-chino di 74 anni con la prescrizione me-dica prevista si è recato il 24 febbraioscorso al CUP dell’ASL di Avellino per pre-notare un’ecografia cardiaca da effet-tuarsi presso il presidio ospedaliero diSant’Angelo dei Lombardi. La primadata utile per effettuare l’ecografia erafissata per agosto. Sei mesi per unesame cardiologico. A ventiquattr’ore prima della visita alSignor Bocchino viene comunicatoche a causa dell’assenza di un me-dico, l’esame viene rinviato al pros-simo 25 gennaio 2018 (altri sei mesiper l’esame prenotato il 24 febbraio2017, dopo 47 settimane e 6 giorni perun’ecografia).Il Signor Bocchino non si capacita e sidomanda “Vorrei capire il perché diuna così lunga attesa per un sem-plice esame clinico e che tra agostoe gennaio non ci sia lo spazio per ef-fettuare un esame?”Ogni commento alle deficienze sanitarie in-nanzi esposte è superfluo. Bisogna asse-condare in questo momento il PresidenteDe Luca, favorevole all’aumento dellostipendio dei manager, “mentre i citta-dini – secondo Valeria Ciarambino dei5 Stelle – subiscono le conseguenze diuna pessima gestione sanitaria…”.

[email protected]

AlfonsoSantoli

il goVernatore de luca ha aumentato del 20% lo stiPendio

ai direttori generali delle asl, mentre ai cittadini Vengono

sPesso negati controlli e Prestazioni mediche imPortanti

Segui i l g iornale ,

gl i eventi

del la Città

e della Diocesi

sul sito internet:www.i lpontenews. i t

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8 23 Settembre 2017ilPonte

Medicina

Tutti sanno che i polmonisono due organi simili aspugne che si trovano neltorace ed hanno comecompito principale quellodi trasferire l’ossigeno alsangue e depurarlo dal-

l’anidride carbonica. Com-piono, quindi, uno splendido edutilissimo lavoro ma sono anche gliorgani tra i più colpiti dai tumori edalle loro ripetizioni a distanza: lemetastasi. Nei Paesi industrializzatii tumori dei polmoni sono in assolutotra le prime cause di morte ed in Italiatali neoplasie rappresentano l’11%di questo tipo di malattia con quasi40mila nuove diagnosi ogni anno,con il 15% di uomini ed il 6% delledonne. Oggi le cose stanno cambiandoperché, per via del fatto che il sesso co-siddetto “debole” fuma sigarette in ma-niera sempre più diffusa, è in atto unasensibile diminuzione del numero degliuomini. Ancora oggi però un uomoogni nove ed una donna ogni trenta-sei si ammalano, con percentuali dimortalità a favore delle donne: unasu 44 rispetto all’1 su 10 dell’altrosesso. Abbiamo citato prima il fumo chedue lustri or sono era “colpevole” del97% delle neoplasie dell’apparato respi-ratorio, ma oggi siamo all’80% con il ri-schio sempre legato al numero disigarette fumate, all’età di inizio dell’abi-tudine, alla durata dell’esposizione edanche all’assenza del filtro che aumentala quantità di prodotti della combustione(soprattutto i catrami). Nonostantela riduzione delle percentuali di“colpe” il fumo rimane il fattore di ri-schio più importante e la stessa pe-ricolosità vale anche per il fumopassivo. Il rischio relativo dei fumatoriaumenta di 14 volte rispetto ai non fu-matori e di venti volte se si superano le20 sigarette al giorno. A fronte di que-sti numeri, qualcosa di positivo simuove nel mondo scientifico interna-

zionale. E’ arrivato in Italia, con il be-neplacito dell’A.I.F.A., l’Agenzia Ita-liana del Farmaco che controlla esottopone a monitorag-gio i farmaci, l’anti-corpo monoclonalepembrolizumab con ilnome di Keytruda: lamolecola da usare inprima battuta in al-cune neoplasie delpolmone. Nel mondoscientifico internazio-nale se ne parla datempo, ma è solo dalloscorso luglio che è pre-sente anche nel nostroPaese, con l’efficacia di-mostrata di cancellare iltumore. Ma fa anche dipiù, perché finora tutti ifarmaci contro le neo-plasie avevano effetticollaterali importanti con“attacchi” anche alle cellule “buone” delnostro organismo. Oggi questo anti-corpo riesce a riconoscere specificibersagli, per cui il futuro di questifarmaci ”intelligenti” sarà sicura-mente sviluppato anche nel campodella terapia delle malattie autoim-

muni ed infettive. Il Keytruda ha un ef-fetto terapeutico che rappresenta unavera e propria rivoluzione, per la capacitàdi selezionare il bersaglio, per la grandepotenza di azione, per la contemporaneacapacità di potenziare il sistema immuni-tario, riattivando le nostre difese naturali.Questa riattivazione delle cellule schieratea nostra difesa dalle malattie infiamma-torie ed infettive (linfociti T) le induce a

bloccare il recettore cellulare che fa cre-scere il tumore. Fino a qualche tempofa la chemioterapia “semplice” era

molto importante, mapossedeva e possiedela “cattiveria” rappre-sentata da quella suaantipatica capacità didistruggere contem-poraneamente le cel-lule neoplastiche ed ilinfociti. In praticasiamo al primo passoveramente concretoverso la totale sostitu-zione della classica che-mioterapia. Questi tipidi farmaci non nasconocerto per caso, perchésono almeno dieci anniche si utilizzano nelcampo dei tumori solidied in quelli del sangue.

Gli anticorpi monoclonalihanno avuto grande successo contro i lin-fomi e le leucemie, contro gli adenocar-cinomi e da qualche tempo anche controi terribili melanomi. Questi ultimi fino apochi anni or sono erano scarsamenteaggredibili, e mortali nel 90% dei casi.Oggi sono curabili anche nelle loro fasi piùavanzate. Per correttezza scientificava detto che il nostro riferimento è unarticolo apparso su “Lancet Onco-logy” in cui viene descritto uno studioeffettuato su trecento pazienti contumore polmonare in fase avanzata(il 70% considerato incurabile conmolti casi di carcinoma a non piccolecellule) che erano tutti dopo sei mesiancora vivi ed in buone condizioni.Di contro era sopravvissuto solo il 40%del gruppo dei casi trattati con la solachemioterapia. La strada degli anticorpimonoclonali nel campo della terapia on-cologica oramai è aperta, tanto è veroche sono in corso le prime sperimenta-zioni per il loro utilizzo anche nei tumoridel colon e del pancreas e le risposte po-sitive a riguardo sono molto significative.Bisogna solo attendere.

[email protected]

GianpaoloPalumbo

In Italia tali neoplasie rappresentano l’11% di questotipo di malattia con quasi 40mila nuove diagnosi ogni anno,

con il 15% di uomini ed il 6% delle donne

I TuMORI DEL POLMONE SIPOSSONO “SCIOGLIERE”

nonostante

la riduzione delle

percentuali di “colpe”

il fumo rimane

il fattore di rischio più

importante e la stessa

pericolosità

vale anche per

il fumo passivo

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923 Settembre 2017 ilPonte

Dal caso esaminato notiamoche quando una persona èmorsa da un rettile è di fon-damentale importanza consi-derare che: 1. il rettile potrebbe non es-sere una vipera;

2. se il rettile è una vipera po-trebbe non aver inoculato ilveleno (“morso secco”), o

averne inoculato una dose ridotta se, adesempio, precedentemente si era nutrita.In Italia ci sono 4 specie di vipere:Vipera ammodytes (vipera dal corno), Vi-pera berus (marasso), Vipera aspis (vi-pera comune) e Vipera ursinii.Il loro veleno è una miscela di circadodici enzimi con azione di vario tipo(fosfolipasi, L-aminoacido-ossidasi, fosfo-diesterasi, nucleotidasi, fosfomonoeste-rasi, DNAsi, RNAsi, ATPasi,ialuronidasi, NAD-nucleosidasi, arilami-dasi, peptidasi, argininaestere idrolasi,chininogenasi, enzima trombinosimile,attivatore del fattore X e attivatore dellaprotrombina).Il morso delle quattro specie di viperepresenti in Italia raramente mette inpericolo la vita della persona malcapi-tata, soprattutto se è un adulto o unbambino con età superiore ai 6-8 anni.La gravità degli effetti del morso di-pende da alcune variabili. È importantela quantità di veleno iniettato. Se la vi-pera è di piccole dimensioni oppure haappena morso un altro animale la quan-tità di veleno può essere minima. È im-portante rilevare quale parte del corposia stato morso. Si ha il massimo pericolonei casi di morso al collo o alla testa, mi-nimo invece se si tratta degli arti inferiorio superiori.Nel malaugurato caso di un morso laprima cosa da fare è verificare se effet-tivamente si è trattato di una vipera con-siderando che per l’emozione ed il dolore,specie se si tratta di bambini, difficil-mente si ottiene una descrizione precisaoltre la frase “mi ha morso un serpente”!Il morso della vipera ha delle carat-teristiche uniche rispetto al morso dialtri serpenti perché sulla cute sono sem-pre evidenti due buchi, distanziati dicirca un centimetro, provocati daicanini del serpente. Se si osservanosolo sei piccoli fori dovuti all’arcata den-tale del rettile, senza gli evidenti buchiprovocati dai canini siamo in presenza delmorso di un serpente non velenoso. Dalpunto di vista dermatologico, in circa 10minuti, i fori dei canini si presentano con-tornati da un alone rosso che in breve di-viene bluastro e la zona peri lesionale

diviene gonfia e dolente. Possono com-parire i segni da linfangite a monte dellalesione.In presenza di questa lesione è fonda-

mentale tranquillizzare il paziente, iden-tificare il rettile che lo ha morso

(potrebbe non essere una vipera), equindi:1) Immobilizzare l’arto con stecca o altrimezzi di fortuna al fine di impedire i mo-vimenti;2) Leggero bendaggio linfostatico (il ve-leno segue il circolo linfatico);3) Trasportare il paziente in ospedale sesi è vicini o chiamare il 118 che provve-derà, se necessario anche con l’eliambu-lanza, ad un trasporto rapido e protetto;4) Evitare le manovre quali lacci emosta-tici, somministrazione d’alcool, taglio esuzione della ferita, l’applicazione dighiaccio e altre manovre da film western;5) Evitare la somministrazione di siero aldi fuori dell’ambiente ospedaliero per il ri-schio di shock anafilattico dovute alleproteine del cavallo contenute nel siero(immunoglobuline di origine equina);6) Lavare la parte colpita con acqua (ilveleno è idrosolubile) evitando l’impiegodi alcool;7) Somministrare antibiotici ad ampiospettro;8) Profilassi antitetanica.Il morso di vipera è doloroso. Se laquantità di veleno iniettata è particolar-mente elevata, dopo circa 30 minutipossono iniziare a manifestarsi pallore,sudorazione con brividi, senso di ver-

tigine e tachicardia (battito cardiacoaccelerato), vomito, diarrea, mal di pan-cia e una grave difficoltà respiratoria.Premesso che qualsiasi paziente conmorso di vipera accertato o anche solosospetto deve essere tenuto in osserva-

zione per almeno 12/24 ore e che solo inambiente ospedaliero si può valutarel’opportunità della somministrazione delsiero antiofidico.

Continua nel prossimo numero

[email protected]

la teriaca, il più antico dei farmaci anti vipera

RaffaeleIandoli

Medicina

Per saperne di più:

bollettino di Informazione sui

Farmaci, numero di maggio-

giugno 2001.

http://www.corriere.it/salute/

cards/che-cosa-fare-non-

fare-caso-morso-vipera/siero-

antivipera.shtml

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10 23 Settembre 2017ilPonte

Cultura e Territorio

“Osservate con quantaprevidenza la natura,madre del genereumano, ebbe cura dispargere ovunque unpizzico di follia. Infusenell’uomo più passioneche ragione perchéfosse tutto meno triste,difficile, brutto, insipido,fastidioso.” Erasmo da

Rotterdam - Elogio della Follia.La più vecchia tessera di Slow Food che horitrovato risale al 1992, ma la mia primaiscrizione ad Arcigola è precedente. Fui coinvolto dal Fiduciario della Condotta“Irpinia”, l’unica presente in provincia diAvellino. Si formò un gruppo di persone de-siderose di nuove esperienze gastronomi-che, che si riuniva a tavola in allegria edamicizia. Il movimento era ai primi passi,perciò si veniva invitati per conoscenza per-sonale o per aver dimostrato passione per itemi cari a Slow Food.Ho sempre pensato che, per appartenereall’Associazione, requisito indispensabile è“un pizzico di follia”. L’aver conosciuto quasitutti coloro che hanno fatto parte di SlowFood in Campania e molti a livello nazionale,mi ha rafforzato nella convinzione. Bastal’esempio di Carlìn Petrini, fondatore edanima di Slow Food, grande visionario delfuturo e leader straordinario a livello mon-diale. Senza quel pizzico di follia che ancoraoggi lo rende inarrivabile ed affascina, nonsarebbe riuscito a concepire e realizzare ilsuo grandioso progetto, seguìto nel mondoda milioni di persone con entusiasmo, chevede interessati anche Papa Francesco ele massime istituzioni internazionali comeFAO ed ONU.Non voglio dire che in Slow Food siamo tuttimatti e non c’è posto per le persone “nor-mali”; anzi è vero il contrario, l’anima delmovimento è la gente, quella che quotidia-namente produce o mangia il cibo Buono,Pulito e Giusto: giovani, persone mature,imprenditori, docenti, pensionati, professio-nisti, casalinghe. Ma nell’Associazione c’èuna grande biodiversità umana, che generapersonaggi assolutamente originali e stra-ordinari anche laddove non ti aspetti di tro-varli. Ecco due esempi tra i ristoratori, per iquali il pizzico di follia è alla base di tutto.

TONINO E LA CREATIVITÀTonino Iannacconee la consuocera MariaMolinaro hanno fattode “Hosteria del Tri-tone”, il ristorante chegestiscono ad Ospeda-letto d’Alpinolo, il regnodell’accoglienza e dellacordialità. Con esube-rante creatività Tonino,che va in giro sul side-car con uno zucchetto

realizzato all’uncinetto candido come i suoicapelli, sorride a tutti ed è sempre disponi-bile ad esibirsi, davanti ai clienti provenientida tutta la regione, preparando in modospettacolare ed impeccabile i piatti della tra-dizione irpina. Così si è guadagnato da annila presenza in “Osterie d’Italia” (con la se-gnalazione per i formaggi) e l’inserimentotra i Locali Amici di Slow Food. Toninonon riesce a stare fermo (ammesso che vo-lesse): gira costantemente fra i tavoli perdistribuire pietanze e consigli, sorrisi e spie-gazioni, brevi racconti delle sue tante espe-rienze, aneddoti e curiosità.

Il ristorante si trova nella piazza ove cam-peggia la fontana del Tritone, da cui parte ilpercorso a piedi che porta in poco più diun’ora al santuario benedettino di Monte-vergine, dove durante la Seconda GuerraMondiale fu custodita in gran segreto laSacra Sindone.Una preghiera alla Madonna ed il sorriso diTonino costituiscono l’abbinamento ideale,come il vino Aglianico con l’agnello, i salumi,le paste asciutte, i funghi, i tartufi ed i for-maggi della Hosteria. Imperdibili gli infusi dierbe della montagna, le granite e la tortadella casa, serviti con grande varietà e qua-lità a prezzi convenienti per il livello del ciboe l’atmosfera del locale.

PEPPE E LA PASSIONEOccasione per conoscere Giuseppe DeSantis è stato un meeting svoltosi a Grot-tammare nel giugno 2017. Quando parte-cipo a convegni e congressi ricerco leeccellenze del territorio; così mi sono im-battuto nel ristorante “Don Diego”, unochalet sulla spiaggia al viale De Gasperi.Nato ad Offida, un paesino sulle collineascolane, Peppe è l’incarnazione della pas-sione per il mare, la natura e la cucina.Socio della Condotta Slow Food San Be-nedetto del Tronto-Valdaso e presentenella guida Osterie d’Italia, è abbronzato erobusto come tutti i pescatori. Dopo aver gi-rato il mondo dall’Indonesia all’America La-tina (gli luccicano gli occhi mentre loracconta) esclusa l’Africa, ci tiene a preci-sare, nel 1997 rilevò un locale dedicato aisurfisti per farne un ristorante con idee benchiare: pesce fresco rigorosamente no-strano, non allevato, né importato o tra-

sportato su gomma.“Il menù lo decide il mare” - dice Peppe convoce da basso, accomodandosi al mio ta-volo - “Le ricette provengono dalla tradi-zione locale e sono realizzate con odori,sapori e colori prodotti da me o sulle collinedel circondario”.Benché possa sembrare incredibile a chinon ha il pizzico di follia, fra la spiaggia ed ilmarciapiede del lungomare, in poco menodi cento metri quadrati, Peppe coltiva con lesue mani, nonostante l’età avanzata, oltresettanta specie di erbe aromatiche, ortaggi,fiori e frutta. Seguendo il motto di Confucio“Il momento migliore per piantare un alberoè vent’anni fa. Il secondo momento miglioreè adesso”, forte della sua esperienza diMaestro d’Arti Verdi e bonsaista, Peppe so-stiene “Non è importante quanto è grandeil tuo spazio verde”. E lo conferma il piattoche ti serve la graziosa Eva (di origine po-lacca, occhi intelligenti e sorriso dolce),quando ne gusti il contenuto, erbe e fiorieduli compresi, per una esperienza senso-riale straordinaria.Secondo la stagionalità, i pesci possono es-sere arselle, gamberi, scampi, pannocchie,lumache, pescatrici, corvine, seppie, cala-mari, rombi, sogliole, gallinelle, cucinati daLuca Camoranesi, che utilizza con perizia lespezie ed i fiori coltivati da Peppe: crescione,borragine, rosmarino, timo, capperi, pepe-roncino, santoreggia, insieme a 5 tipi di ba-silico e 4 di prezzemolo, ed impiatta confiori, limone, arancia, aloe, fragole, rucola,cipolle, pomodori ed altri ortaggi.Con orgoglio Peppe mi fa assaggiare le“Cozze Integraliste alla Rocco Papaleo”, aro-matizzate con germogli di pepe rosa, i gran-

chi ripieni (la “Pelosa” quasi introvabile), lelinguine prodotte da un pastificio della zonaed i dessert a base di latte locale: yogurt albasilico rosso, sorbetto al limone, allamenta…. Per godere del cibo e del suo pizzico di follia,bisogna recarsi da Peppe tra Pasqua e metànovembre, altrimenti non lo trovate perchéchiude le vetrate esterne, elimina i tavoli etrasforma il locale nella sua casa, dove vivegodendosi il sorgere del sole sull’Adriatico ecoltivando il suo orto-giardino.

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A CuRA DELLA CONDOTTA SLOW FOOD AVELLINO

un “Pizzico” di follia

Lucio Napodano

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1123 Settembre 2017 ilPonte

Fisco

Scade il 2 ottobre prossimo (in quantoil 30 settembre cade di sabato) il ter-mine per presentare la domanda diadesione alla definizione agevolatadelle controversie tributarie e per ver-sare, tramite il modello F24, per interoovvero a titolo di prima rata, le sommedovute per “fare pace” con il Fisco.Infatti, si ricorda che l’art. 11 del DL24.4.2017 n. 50, conv. L. 21.6.2017 n. 96,ha previsto una definizione delle liti fiscalipendenti in cui è controparte l’Agenzia delleEntrate, circoscritta a quelle il cui ri-corso intro duttivo sia stato notificatoentro il 24.4.2017.La disciplina in esame è stata anche oggettodi analisi e chiarimenti da parte dell’Agenziadelle Entrate con circolare n.22 del28.7.2017.La definizione delle liti fiscali com-porta:- lo stralcio per intero delle sanzioniamministrative collegate al tributo;- lo stralcio per intero degli interessi dimora (si tratta degli interessi che ven-gono addebitati in caso ditardivo/omesso pagamento dellesomme derivanti da cartella di paga-mento o da accertamento esecutivo);- lo stralcio del 60% delle sanzioni noncollegate al tributo.Vanno corrisposte per intero le imposte con-

testate nell’atto introduttivo del giudizio, aprescindere dalle sentenze dei giudici nelfrattempo depositate; pertanto, quand’an-che il contribuente sia risultato vittorioso nelmerito per due gradi di giudizio, se si vuoleavvalere della definizione deve comunquepagare, per intero, le imposte richieste conl’atto impugnato.Gli interessi da ritardata iscrizione aruolo (al tasso del 4% annuo) vannoinvece corrisposti sino ai 60 giorni suc-cessivi alla notifica dell’atto che si in-tende definire (sono tali, di norma, gliinteressi già contestati nell’avviso diaccertamento o nella cartella di paga-mento).Le spese processuali sono automatica-

mente compensate, anche per il pro-cesso di Cassazione.Rientrano nella definizione solo le liti fiscaliin cui è controparte formale l’Agenzia delleEntrate: pertanto se il ricorso, a prescinderedalla tipologia di vizio sollevato, è stato no-tificato solo dall’ex EQUITALIA (divenutaAgenzia delle Entrate - Riscossione, a partiredal 1° luglio 2017), la lite non è definibile.Sono escluse le cause, tributarie e non,in cui la controparte è un ente diversodall’Agenzia delle Entrate, si pensi al-l’Agenzia delle Dogane o all’INPS.Affinché la lite sia definibile, occorre, comegià detto, che fosse pendente al 24.4.2017,quindi che alla predetta data non si fosseancora formato il giudicato ovvero fosseroancora aperti i termini di impugnazione dellasentenza (ad esempio per l’appello o il ri-corso per Cassazione) o di riassunzione.Anche gli enti territoriali (esempio Comunie Regioni), entro il 31.8.2017, avrebberopotuto deliberare la definizione delle liti tri-butarie pendenti, con le forme previste perl’adozione dei propri atti.Per fruire della definizione delle sud-dette liti fiscali pendenti, occorre, entroil termine perentorio del 2.10.2017:- effettuare il versamento del totaledelle somme dovute per la definizioneo della prima rata;- trasmettere all’Agenzia delle Entratela domanda di definizione, redattasull’apposito modello (approvato con ilprovv. Agenzia delle Entrate 21.7.2017n. 140316), nel quale occorre indica regli estremi del suddetto versamento.La domanda di definizione deve essereinviata tramite trasmissione telema-tica:- direttamente dal contribuente (se inpossesso delle credenziali per Entratelo Fisconline);

- oppure rivolgendosi ad un interme-diario abilitato;

- oppure recandosi presso un qualsiasiufficio territoriale dell’Agenzia delleEntrate (non neces sariamente pressola Direzione provinciale che è parte delcontenzioso che si vuole definire).Per ogni controversia autonoma va compi-lato un distinto modello di domanda, e percontroversia si intende quella relativa adogni singolo atto impugnato.Non ha rilevanza il fatto che il contribuente,mediante unico ricorso, abbia impugnatopiù atti, o che il giudice abbia disposto la riu-nione dei ricorsi.La definizione è preclusa se, prima della do-

manda di definizione, la lite non è più pen-dente, quindi se si fosse già formato il giu-dicato (il caso classico è il deposito di unasentenza della Corte di Cassazione senzarinvio).Il perfezionamento della definizioneavviene con la presentazione della do-manda unitamente al versamento deltotale delle somme dovute o dellaprima rata, entro il 2.10.2017, con laprecisazione che dall’importo dovuto sideve scomputare quanto già eventual-mente pagato in pendenza di giudizio.Qualora si scegliesse di versare il do-vuto in due rate, la prima rata (pari al40% del dovuto) va pagata entro il 2ottobre 2017, la seconda (l’ulteriore60%) entro il 30 novembre 2017.Se, invece, si scegliesse di versare intre rate, la prima (40%) va pagataentro il 2 ottobre 2017, la seconda(altro 40%) entro il 30 novembre2017 e la terza ed ultima (il restante20%) entro il 2 luglio 2018.Inadempienze concernenti le rate succes-sive alla prima avranno come effetto con-seguenze san zionatorie, ma non ladecadenza dalla definizione.A seguito della presentazione del-l’istanza di definizione agevolata il giu-dizio in corso non si sospendeautomaticamente, ma per ottenere ciòè necessaria la presentazione diun’istanza di sospensione al giudicepresso il quale la causa è pendente.Relativamente alle liti definibili, la nor-mativa prevede che i termini per impu-gnare le pronunce giurisdizionali e perriassumere la causa a seguito di rinvio,che scadono nel periodo compreso trail 24 aprile e il 30 settembre 2017,sono sospesi automaticamente per seimesi.Infine si evidenziano i codici tributi dainserire nel modello F24: 8121 per Ivae relativi interessi, 8122 per gli altri tributierariali e relativi interessi, 8123 per le san-zioni relative ai tributi erariali, 8124 perIrap e addizionale regionale all’Irpef e re-lativi interessi, 8125 per le sanzioni dovuterelative a Irap e addizionale regionale al-l’Irpef, 8126 per addizionale comunale al-l’Irpef e relativi interessi, 8127 per lesanzioni dovute relative all’addizionale co-munale all’[email protected]

RubRICA “A Tu PER Tu CON IL FISCO” a cura di Franco Iannaccone

ChIuSuRA DELLE LITI FISCALI PENDENTI:L’ISTANzA ENTRO IL 2 OTTObRE

L’ISTANZA VA PRESENTATA CON IL MODELLOPREDISPOSTO DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE

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12 23 Settembre 2017ilPonte

Cultura e Società

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L’Angolo del Sociologo a cura di Paolo Matarazzo

Gran parte delle coppie separate rara-mente conserva rapporti interpersonaliimprontati alla civiltà, ritenendo l’altro(a)colpevole di tutti i torti subiti, invocandoinevitabilmente una definitiva soluzionenelle sedi legali e tribunalizie. Al di làdella sentenza emessa, con tutti i di-spositivi comportamentali previsti, gliatteggiamenti di ostilità e concretaimmaturità si perpetrano nel tempo, de-terminando ovunque sconvolgimenti etensioni. La vita diventa, per la coppia,un vero e proprio inferno. Amici, parentinulla possono di fronte a tali ostilità edimmaturità: lo spirito di vendetta e ran-core la fanno da padroni. Raramente ilperdono, pur di fatto ormai divisi, trova

suo spazio all’interno dei cuori dei pro-tagonisti. Il centro dei sentimenti èormai cieco ad ogni possibilità di giusti-ficazione o perdono. Rispetto a questedifficili storie credo che la nostra Chiesalocale sia chiamata a dare il suo altocontributo accompagnando la coppia inquesto difficile percorso, nel tentativo direcuperare il senso cristiano delle singoleindividualità, tenendo conto del fatto,non marginale, del riverbero che taliostilità hanno sulla formazione e sul-l’equilibrio anche di eventuali figli dellastessa. I consultori di ispirazione cri-stiana, i centri diocesani pastorali hannoprofessionalità altamente qualificate,che sono in grado di toccare il cuore deiprotagonisti attraverso precorsi di con-sapevolezza e di accoglienza dell’altro,pur se la storia della coppia ha avuto untriste epilogo. Tentare di recuperare unasensibilità, un rispetto dell’altro sostan-ziale non formale, con la valorizzazionedella propria ed altrui dignità è cosanon da poco e vale la pena tentare adogni costo.

separazioni e civiltà nel rapporto di coppia:

Percorsi di accomPagnamento

AVELLINO - COSA ACCADE IN CITTÀ?

Non possiamo fare a meno di segna-lare due gravi fatti. Il primo: la pre-senza in pieno centro di un ricoverodi emergenza per senzatetto. Era daoltre un anno che nella struttura ab-bandonata della centrale piazza Kennedyesisteva un ricovero "attrezzato" persenzatetto. Siamo a pochi passi dalcapolinea dei pullman, attraversato

da migliaia di studenti, e dove soloun mese fa si era verificata una graverissa. Pochi giorni fa sono intervenutii Vigili Urbani per effettuare la rimo-zione del giaciglio. Non sono tra-scorse neanche 24 ore dallarimozione che tutto è ritornato comeprima (foto). Non sarebbe il caso diassegnare una postazione stabile dipolizia urbana, come tra l'altro erastato previsto molti anni fa? Cosa cifanno quei locali vuoti ed abbando-nati, simbolo di spreco ed incuria? Se questa è la situazione del centro

città, cosa accade nelle periferie? Altro fatto che segnaliamo è la tantasporcizia presente nelle aree verdi eperfino accumulata nei pressi dei cas-sonetti della città capoluogo, oltre alcattivo odore si aggiunge l'ostruzionedei passaggi pedonali. Sottoponiamoentrambe le questioni all'attenzionedelle autorità. Ringraziamo i nostrilettori per aver inviato le segnalazioniche abbiamo personalmente accer-tato e documentato.

A cura di Orlando Ruggiero

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1323 Settembre 2017 ilPonte

Vangelo

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

Proprietà Diocesi di Avellino

Fondazione “Opus solidarietatis pax onlus”

Editrice “Coop. Il Ponte”

Direttore responsabile Mario Barbarisi

Redazione: Via Pianodardine - 83100 Avellino

fax 0825 610569

Stampa: International Printing - Avellino

Registrazione presso il Tribunale di Avellino

del 22 dicembre 1975

Iscrizione al RNS n. 6.444

Iscrizione ROC n. 16599

Una campana nelle notte d’inverno,

manda rintocchi ed allarma la gente,

voci si rincorrono alte nel buio,

e si chiedono tutte, curiose, il perché.

La risposta non viene dal suono del borgo,

ma da rintocchi stanchi del cuore

che ama dormire e più lento pulsare

racchiuso certo in un guscio sicuro.

Svegliati, è l’ora di andare correndo,

per dire quella novità c’hai dentro,

forse che dorme per paura di osare,

e che ora rintocca forte nel cuore.

Va, e senza paura, racconta alla gente,

la gioia scoperta un giorno alla fonte,

dove incontrasti, seduto, il Maestro,

che ti pose nel cuore quel seme d’amore.

svegliati!....di Pierluigi Mirra

LITuRGIA DELLA PAROLA: XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Gesù racconta una splendida pa-rabola ai discepoli, mentre sale aGerusalemme, annunciando che lì “ilFiglio dell’uomo sarà consegnato aicapi dei sacerdoti e agli scribi; locondanneranno a morte e lo conse-gneranno ai pagani perché vengaderiso e flagellato e crocifisso, e ilterzo giorno risorgerà”. E i discepoli,in risposta, litigano sui primi posti.C’è legame tra la vigna della pa-rabola e la città di Gerusalemme;l’una è immagine dell’altra. Se Geru-salemme è la sposa amata, la vignaè il “talamo” dove si consumano lenozze dell’amore di Dio per l’uma-nità.Gesù esce – dal Padre – a chia-marci. Stabilisce un compenso pre-ciso per l’opera dei lavoratorichiamati da subito; per gli altri nepromette uno “giusto”. L’attenzionenon è sul guadagno, ma su quel tor-nare a chiamare e a mandare, pernon lasciare disoccupati e in ozio;come dire in una esistenza senzafatti, senza una direzione, senza unoscopo.Il mugugno degli operai dellaprima ora vorrebbe giustificarsi in

rapporto al compenso finale, ma nontrova scusante se l’ottica è quelladell’immenso valore di essere chia-mati e mandati nella vigna. Non sene esce: di fronte alla bontà del Si-gnore si oppone l’occhio cattivo:“Oppure tu sei invidioso perché iosono buono?”. È la mormorazione deiprimi la ragione che li fa ultimi; laloro invidia è nel non accettare chegli altri ricevano del bene, quasi adire che la bontà di Dio è per loro in-sopportabile. È la stessa mormora-zione del popolo nell’Esodo.Gesù non aspetta che ci presen-tiamo a chiedere lavoro; è lui cheviene a cercarci: è una economianuova. Non è la vigna ad aver biso-gno degli uomini, ma noi di essa. Mi-stero della fede; mistero dell’amore.Noi aspiriamo al centuplo, fin daadesso; per questo è fatto il nostrocuore.

Angelo Sceppacerca

Vangelo secondo Matteo 20,1-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regnodei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a

giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro algiorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino,ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate

anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono.Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito

ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro:“Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero:

“Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andateanche voi nella vigna”. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al

suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagliultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio,

ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensaronoche avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno undenaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo:

“Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi,che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.

Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti facciotorto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e

vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non possofare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io

sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

sei invidioso perché io sono buono?

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14 23 Settembre 2017ilPonte

Diocesi

Il giorno 14 luglio scorso si è spento l’exparroco di Chiusano San DomenicoDon Giuseppe Muollo. Le esequie sisono tenute nella parrocchia Santa Mariadegli Angeli, in Chiusano San Domenico,dove Egli era nato e dove per oltre 50anni ha esercitato la sua proficua attivitàPastorale avvicinando la popolazione aGesù di Nazareth, come ha evidenziatoil Vescovo di Avellino Monsignor Arturo

Aiello che ha celebrato il rito religioso in-sieme ad alcuni parroci della Forania.Don Giuseppe ha trascorso mezzo secolotra la sua gente, avvicinando tutti i par-rocchiani con semplicità. Ha portato do-vunque la parola di Dio, è stato unparroco benvoluto; ha battezzato i nuovinati, impartito il sacramento dell’Eucare-stia, ha preparato i ragazzi al rito dellaconfessione, celebrato tanti matrimoni,ha somministrato l’estrema unzione.Tanta gente era in chiesa in un pomerig-gio caldo, una lunga fila ha sfilato davantialla sua bara per dargli un saluto ricono-scendogli una indiscussa umanità e la ca-pacità di essere punto di riferimento perla Comunità.E’ stato un sacerdote che si avvicinavaalla gente con garbo, uomo vivace e in-telligente, dotato di una vasta cultura. E’stato un autentico confessore sempre at-tento e a disposizione per una preziosaassistenza spirituale, molto devoto dellaMadonna, in contrada Bosco realizzò unacappellina a devozione della VergineMaria di Lourdes con l’aiuto degli stessiabitanti del borgo dove in varie occasionidell’anno celebrava la messa e insegnavaa pregare intonando affettuose canzoniin onore della madre celeste. E’ stato do-

cente di religione nella Scuola Media eapprezzato dagli studenti. Ha avvicinatoi ragazzi allo sport, alla musica, al cantoe incoraggiato tutti ad andare alle scuoledi stato aiutando spesso le famiglie bi-sognose. Ha organizzato pellegrinaggiper i santuari e nelle città storiche ita-liane. Amante dell’archeologia e dei mo-numenti ha fatto di tutto per mettere insicurezza la chiesa e riaprila al cultodopo il terremoto. Rispettoso della naturascattò tante fotografie immortalandoscorci panoramici del suo amato paese.Fece di tutto, forte di un grande amoreper il paesaggio, per ottenere l’inseri-mento della “bella Chiusano” nella Comu-nità Montana. Oggi che ha concluso lasua vita terrena i Chiusanesi lo ricordanoper l’energia e l’impegno profuso nellasua attività Pastorale dedicando tutto sestesso alla comunità parrocchiale, avvici-nandosi con delicatezza alle persone, as-sistendo con amore i malati che non hasmesso mai di seguire finché le forzeglielo hanno consentito. Ha portato a tuttiil suo conforto sempre con il sorriso sullelabbra. Ha lasciato di sè e della sua atti-vità religiosa un’eccellente ed apprezzatatestimonianza.

Giuseppe Dell’Orfano

ChIuSANO SAN DOMENICOADDIO DON GIuSEPPE

Nato ad Avellino il 16 gennaio 1872,padre Manna ha vissuto in città, nellacasa dei genitori, alle spalle dell’attualesede vescovile. Compì gli studi elemen-tari ad Avellino, poi a Napoli ed infine aRoma, dove frequentò l'Università Gre-goriana per la Filosofia. Entrò nel Semi-nario dell'Istituto Missioni Estere a Milanoper i corsi teologicinel settembre 1891.Nel 1894 ricevette l'ordinazione sacerdo-tale nel Duomo di Milano. Il 27 settembre1895 partì per la Missione di Toungoonella Birmania Orientale. Vi lavorò fino ache rimpatriò nel 1907 per grave malat-tia. Dal 1909 in poi, si dedicò con gli scrittie con le opere, a diffondere l'idea missio-naria tra il popolo ed il clero. Nel 1916fondò l'Unione Missionaria del Clero, ele-vata da Pio XII a "Pontificia" nel 1956.Divenne direttore di " Le Missioni Cattoli-che" nel 1909, nel 1914 fondò "Propa-ganda Missionaria" e nel 1919 anche"Italia Missionaria" per la gioventù.

Su incarico della S.C. de Propaganda FidePadre Manna aprì a Trentola Ducenta ilSeminario Meridionale per le MissioniEstere. Nel 1924 venne eletto Superiore

Generale dell'Istituto Missioni Estere diMilano, che nel 1926, per l'unione col Se-minario Missionario di Roma, per volontàdi Pio XI diventò il Pontificio Istituto Mis-sioni Estere ( P.I.M.E.). Nel 1936 ebbeparte di primo piano alla fondazione delleMissionarie dell' Immacolata. Dal 1937 al1941 diresse il Segretariato Internazio-nale dell'Unione Missionaria del Clero. P.Manna ebbe una grande attività di scrit-tore e pubblicista con opuscoli e libri, chehanno lasciato una traccia duratura,come " Operarii autem pauci", " I Fratelliseparati e noi" , " Le nostre Chiese e lapropagazione del Vangelo", e " Virtù Apo-stoliche". Formulò anche proposte inno-vative circa i metodi missionari,precorrendo il Vaticano II. Il suo mottosino alla fine fu: "Tutta la Chiesa per tuttoil mondo!". Padre Paolo Manna morì aNapoli il 15 settembre 1952.Le sue spoglie riposano a Trentola Du-centa nel suo Seminario .

IL 15 SETTEMbRE 1952 MORIVA PADRE PAOLO MANNA

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1523 Settembre 2017 ilPonte

Diocesi

ORARIO SANTE MESSE PARROCChIE DI AVELLINO

CHIESA ORARIO

Cuore Immacolato della

B.V.Maria

Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

Maria SS.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00Feriali:17.00 (18.00)

S. Alfonso Maria dei Liguori Festive: 08.00, 11.00Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

S. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00 (19.00)Feriali: 08.30(est.), 9.00 (inv.), 18.00 (19.00)

Chiesa S. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.00Feriali: 18.00

S. Francesco d'Assisi Festive: 08.30, 11.00Feriali:18.00 (19.00)

S. Maria Assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.00, 18.30 Feriali:18.30

Chiesa dell'Adorazione perpetua

(Oblate)

Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 18.30

San Francesco Saverio (S.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00

Santa Maria del Rifugio (Sant'Anna) Venerdì ore 10.00

S. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 07.30, 18.00 (19.00)

S. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00Feriali: 17.30 (18.30)

SS.ma Trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00)

SS.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00 Feriali: 08.00, 10.30, 19.00

Chiesa Santo Spirito Festive: 09.00

Chiesa S. Antonio Feriali: 07.30Festive: 11.30

Fraz. Valle S. Maria Assunta in Cielo Festive: 10.00 (centro caritas), 11.30 Feriali:18.00 (19.00)

Rione Parco Festive: 10.30

Chiesa Immacolata Festive: 12.00

Contrada Bagnoli Festive: 11.00

Ospedale San Giuseppe Moscati Festive: 10.00 Feriali: 17.00

Villa Ester Festive: 09.00Feriali: 07.00

Casa Riposo Rubilli (V. Italia) Festive: 09.30Feriali: 09.00

Fraz. Bellizzi S. Maria di Costantinopoli Festive: 9.00 / 11.30Feriali: 18.00

Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00)

San Vincenzo de' Paoli

Sacerdote e fondatore

27 settembre

Pouy, Guascogna, Francia, 1581 -Parigi, Francia, 27 settembre 1660

Nato a Pouy in Guascogna il 24 aprile1581 e fu ordinato sacerdote a 19anni. Nel 1605 mentre viaggiava daMarsiglia a Narbona fu fatto prigio-niero dai pirati turchi e venduto comeschiavo a Tunisi. Venne liberato dalsuo stesso «padrone», che convertì.Da questa esperienza nacque in lui ildesiderio di recare sollievo materiale espirituale ai galeotti. Nel 1612 diventòparroco nei pressi di Parigi. Alla suascuola si formarono sacerdoti, religiosie laici che furono gli animatori dellaChiesa di Francia, e la sua voce si reseinterprete dei diritti degli umili pressoi potenti. Promosse una forma sem-plice e popolare di evangelizzazione.Fondò i Preti della Missione (Lazzaristi)e insieme a santa Luisa de Marillac, leFiglie della Carità (1633). Diceva ai sa-cerdoti di S. Lazzaro: «Amiamo Dio,fratelli miei, ma amiamolo a nostrespese, con la fatica delle nostre brac-cia, col sudore del nostro volto». Perlui la regina di Francia inventò il Mini-stero della Carità. E da insolito «mini-stro» organizzò gli aiuti ai poveri suscala nazionale. Morì a Parigi il 27 set-tembre 1660 e fu canonizzato nel1737. (Avvenire)Patronato: Società caritatevoliEtimologia: Vincenzo = vittorioso,dal latinoMartirologio Romano: Memoria disan Vincenzo de’ Paoli, sacerdote, che,pieno di spirito sacerdotale, a Parigi sidedicò alla cura dei poveri, ricono-scendo nel volto di ogni sofferentequello del suo Signore e fondò la Con-gregazione della Missione, nonché, conla collaborazione di santa Luisa de Ma-rillac, la Congregazione delle Figlie dellaCarità, per provvedere al ripristino dellostile di vita proprio della Chiesa delleorigini, per formare santamente il cleroe per assistere i poveri.

(www.santiebeati.it)

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16 23 Settembre 2017ilPonte

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