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Il Ponte settimanale cattolico dell’irpinia ANNO  XLI - N°. 26 - 27 - euro 0.50 Sabato 16 - 23 Luglio 2016 web: www.ilpontenews.it | email: [email protected] “Et veritas liberabit vos” sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia ATTESA PER IL TRADIzIONALE RITO NEL GIORNO DI S.ANNA ALzATA DEL PANNETTO E LA FESTA DELLA VERGINE ASSUNTA pag. 3 Ancora pochi giorni e poi il 26 di Luglio, giorno in cui la Chiesa festeggia Sant'Anna, ci sarà la tradizionale alzata del Pannetto, la preziosa stoffa che raffigura la madre di Maria e che viene posta in alto, nei pressi del Palazzo Vescovile di Avellino, all'inizio di Via Giuseppe Nappi, meglio nota come “lo stretto". Quando si è in procinto di partire per le meritate vacanze tutto ciò che si muove intorno assume un significato molto re- lativo: è come se si volesse smettere di pensare e concentrare l’attenzione solo sulla partenza e l’organizzazione fami- liare nel suo complesso. IN RICORDO DI PADRE OTTAVIO GALASSO L’Anno della Misericordia per Padre Ottavio Galasso era cominciato molti anni fa, quando giovanissimo prese i voti ed indossò l’abito dell’Ordine Francescano. Egli aveva sempre e co- munque una parola per tutti. pag. 2 pag. 10 mA IN CITTà CHI CONTROLLA? di Rino Riccardi VACANzE E PARTENzE SERENE di Paolo Matarazzo pag. 13 L'INCHIESTA DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI AVELLINO 5 CAmERE DA LETTO PER 3 PERSONE! Nonostante il caldo e l'avvicinarsi delle ferie conti- nua senza sosta il lavoro delle Fiamme Gialle. La Guardia di Finanza di Avellino, su richiesta della Pro- cura della Repubblica di Avellino prosegue, infatti, le indagini circa presunte irregolarità riscontrate nelle gestioni di Enti e Pubbliche Amministrazioni. pag. 11 1966 - 2016 La diocesi ceLebra iL 50esimo anniversario deLL’incoronazione

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Il Pontesettimanale cattolico dell’irpinia

ANNO  XLI - N°. 26 - 27 - euro 0.50Sabato 16 - 23 Luglio 2016

web: www.ilpontenews.it | email: [email protected]

“Et veritas liberabit vos”

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia

ATTESA PER IL TRADIzIONALE RITO NEL GIORNO DI S.ANNA

ALzATA DEL PANNETTO E LA FESTA DELLA VERGINE ASSUNTA

pag. 3

Ancora pochi giorni e poi il 26 di Luglio, giornoin cui la Chiesa festeggia Sant'Anna, ci saràla tradizionale alzata del Pannetto, la preziosastoffa che raffigura la madre di Maria e cheviene posta in alto, nei pressi del PalazzoVescovile di Avellino, all'inizio di Via GiuseppeNappi, meglio nota come “lo stretto".

Quando si è in procinto di partire per lemeritate vacanze tutto ciò che si muoveintorno assume un significato molto re-lativo: è come se si volesse smettere dipensare e concentrare l’attenzione solosulla partenza e l’organizzazione fami-liare nel suo complesso.

IN RICORDO DIPADRE OTTAVIO

GALASSOL’Anno della Misericordia per PadreOttavio Galasso era cominciato moltianni fa, quando giovanissimo prese ivoti ed indossò l’abito dell’OrdineFrancescano. Egli aveva sempre e co-munque una parola per tutti.

pag. 2pag. 10

mA IN CITTà CHICONTROLLA?

di Rino Riccardi

VACANzE E PARTENzE SERENE

di Paolo Matarazzo

pag. 13

L'INCHIESTA DELLA PROCURADELLA REPUBBLICA DI AVELLINO5 CAmERE DA LETTO PER 3 PERSONE!

Nonostante il caldo e l'avvicinarsi delle ferie conti-nua senza sosta il lavoro delle Fiamme Gialle. LaGuardia di Finanza di Avellino, su richiesta della Pro-cura della Repubblica di Avellino prosegue, infatti,le indagini circa presunte irregolarità riscontratenelle gestioni di Enti e Pubbliche Amministrazioni.

pag. 11

1966 - 2016 La diocesi ceLebra iL 50esimo anniversario deLL’incoronazione

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2 16 - 23 Luglio 2016 ilPonteAttualità

Dallo scorso gennaio il Comando dei VigiliUrbani di Avellino, dopo aver operato peralcuni anni a Rione Parco, è ritornato nellacaserma di Via Francesco Tedesco, nellasede storica dell’ex Convento San Generoso.L’edificio è stato oggetto di un’accu-rata ristrutturazione, con la dotazione dinuovi servizi, in particolare il sistema di vi-deosorveglianza cittadino che il comandodella Polizia Municipale renderà attivonelle prossime settimane.

Si tratta di un moderno sistema di sicurezzatelegestito direttamente dalla centrale ope-rativa di via Francesco Tedesco, grazie a po-stazioni informatiche installate in sedesupportate da telecamere presenti in città.Una volta operativo, il sistema consentirà inparticolare di: monitorare la viabilità e il traf-fico cittadino e di avere una lente di ingran-dimento su chi arreca danni all’ambiente.

Esso inoltre garantirà una maggiore sicu-rezza ai cittadini grazie ad un controllo visivocostante sul territorio. Questo sistema di vi-deosorveglianza, dinamico e al passo con latecnologia, rappresenterà un vanto per laPolizia Municipale; come ha affermato, di re-cente, il Comandante Michele Arvonio.

Un particolare, però, attira la nostra atten-zione: è possibile monitorare in maniera cosìcapillare un capoluogo di provincia comeAvellino, la cui estensione territoriale è para-gonabile ad un quartiere delle grandi cittàmetropolitane, senza accorgersi di alcune in-frazioni sotto la stessa sede della Polizia Mu-nicipale? Per non parlare del resto dellestrade cittadine!

Come si evidenzia dalle foto è, infatti, impos-sibile, a nostro modesto avviso, non notareil fatto che automobili, furgoni e motorinisono parcheggiati, anche per molte ore, indivieto di sosta, addirittura davanti allastessa caserma. In alcuni casi, inoltre, si tro-

vano anche veicoli sui marciapiedi, che im-pediscono, di fatto, il passaggio dei pedoni,in particolare dei portatori di handicap e deipasseggini.

A tutto questo si aggiunga che numerose at-tività commerciali della città, e anche di ViaFrancesco Tedesco, espongono indistur-bati all’esterno la propria merce, pratica as-solutamente vietata dai regolamenti su cuidovrebbe vigilare l’Ufficio Annona di Avellino.

Siamo alquanto sorpresi che questi episodisiano evidenziati solamente dal nostro gior-nale, e riteniamo che sia opportuno sugge-rire alla Polizia Municipale che, prima di far

partire un sistema di video sicurezza cosicomplesso e capillare, controlli con maggioraccuratezza quanto accade nei pressi dellapropria sede.

Rino Riccardi

SOSTA E BARRIERE ARCHITETTONICHE - IGNORATE LEGGI E DIVIETI

mA IN CITTà CHI CONTROLLA?

Il neo Questore all’atto dell'insediamento haaffermato che Avellino non è più un’isola fe-lice. In effetti gli avellinesi hanno smesso diconsiderare sicura e felice la città da quandosi sentono inascoltati dalle stesse Istituzioni.Oltre all’abbandono i cui versano quartieriperiferici e centrali, vi segnaliamo un singo-lare episodio. Nei giorni scorsi ha regnato

un gran caldo e i cittadini, desiderosi di unpo' di fresco, si sono recati nella Villa Co-munale trovandola puntualmente chiusa.Stavolta chiusa per lavori da farsi al fine discongiurare la caduta di rami pericolosi. E così, lunedì 4 luglio sono stati eseguiti la-vori di messa in sicurezza con il taglio deirami, una sorta di potatura fuori stagione.Passando nei pressi, abbiamo notato checadevano piccoli rami e segatura sul mar-ciapiede. Erano passate da poco le 14,00quando abbiamo chiamato il 112. Il carabi-niere gentilmente ha passato la centrale,operativa della Questura. Risponde un’ope-ratrice che dice di metterci in contatto con iVigili Urbani, trascorsi un po' di secondi lalinea ritorna indietro e l'operatrice ci diceche i Vigili non rispondono e che ci lascia il

numero per chiamare noi il Comando deiVigili Urbani. Benedetta operatrice della Po-lizia di Stato non le hanno spiegato che sedei cittadini segnalano un caso di potenzialerischio e pericolo per la pubblica incolumità,per lavori, tra l'altro eseguiti in maniera og-gettivamente poco accorta, dovrebbero es-sere le Autorità allertate a provvedere? A queste condizioni, davvero Avellino e'un’isola infelice e noi che vi abitiamo siamopiù che isolani, dei veri e propri isolati! Ladomanda è: se uno dei rami caduti sul mar-ciapiede (vedi foto) avesse colpito un pas-sante, di chi sarebbe stata la responsabilità?Dei cittadini stessi o di quei rappresentantidelle Istituzioni, in questo caso dimostratesisorde?

AVELLINO E’ PIENA DI PERICOLI

dopo L’episodio deL bambino investito aL corsoda un cicLista ancora probLemi di sicurezza

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316 - 23 Luglio 2016AttualitàilPonte

Ancora pochi giorni e poi il 26 di Luglio,giorno in cui la Chiesa festeggiaSant'Anna, ci sarà la tradizionale alzatadel Pannetto, la preziosa stoffa che raffigurala madre di Maria e che viene posta in alto,nei pressi del Palazzo Vescovile di Avellino,all'inizio di Via Giuseppe Nappi, meglio notacome “lo stretto".Con l'alzata del Pannetto, alla presenza delVescovo, Monsignor Francesco Marinoe di tutte le autorità civili, militari e politiche,hanno inizio i festeggiamenti religiosi e civiliche culmineranno nella festa e processionedella Beata Vergine Assunta il giorno15 di Agosto. Quest’anno ricorre il50esimo anniversario dell’incoronazionedella statua. Era il 14 Agosto del 1966quando l'allora Vescovo GioacchinoPedicini celebrò alla presenza di una mol-titudine di fedeli l’Incoronazione dellaVergine. Si tratta di un appuntamentomolto atteso a cui gli avellinesi tengono molto.In tanti, emigrati per lavoro, rientrano perpartecipare alla festa. Gesti di autentica fede

e devozione che testimoniano l'attaccamentoe la religiosità del popolo irpino.La processione percorrerà anche que-st'anno le principali strade della città per poirientrare a sera inoltrata nella CattedraleSanta Maria Assunta.La devozione ed il culto degli avellinesi, tri-butati a Maria SS. Assunta in Cielo af-fondano le radici in un passato millenario,risalendo a quella tradizione mariana chegià agli inizi del IV secolo godeva di unaspeciale liturgia presso la Chiesa di Antio-chia. Infatti, essa arrivava da quella comu-nità paleocristiana orientale con Modestinoda Antiochia, Patrono della città e della Dio-

cesi di Avellino, insieme a Fiorentino e Fla-viano. Ecco i motivi per cui la Cattedrale,sorta tra il 1153 ed il 1166 a ricordo dellaevangelizzazione antiochena veniva dedi-cata alla Vergine, venerata come l'Imma-colata, ma anche e soprattutto qualegloriosa "Reina degli Angioli, in Cielo As-sunta e Coronata", come ci tramanda il De'Franchi nella sua opera dal titolo: Avellinoillustrata da' Santi e da' Santuari.La statua, che verrà portata in processione,è opera di Nicola Fumo che, nel 1700,la realizzò in un unico pezzo di legno di tigliocotto nell'olio; è sempre stata oggetto diculto e di festeggiamenti in occasione del-l'Assunta, a cura del "magnifico governodella città", come in proposito riferisce lostorico Sarro, durante i quali, accanto allasolennità delle manifestazioni di fede, ap-parivano i segni del culto esteriore che, inogni epoca, desiderano testimoniare il ca-rattere popolare e il profondo rapporto de-vozionale tra la cittadinanza e la suaCeleste Protettrice.

La Diocesi partecipa al dolore

che ha colpito don Luca Monti

e la sua famiglia per la perdita

della cara Simona, sorella del

Parroco di Santa Lucia di Se-

rino, scomparsa nell’attentato

terroristico di Dacca.

A don Luca giungano le con-

doglianze della Direzione e

della Redazione de “Il Ponte”.

Quanto è accaduto nella lontana Dacca hafatto sentire i suoi effetti anche nella nostraIrpinia. Tra le vittime anche Simona Monti,sorella di don Luca Monti, Parroco di SantaLucia di Serino. Manifestiamo a don Luca lanostra vicinanza per la grave perdita.Fanatismo o strategia del terrore? Poco im-porta stabilire di cosa si tratti, la realtà è chesempre più spesso piangiamo vittime inno-centi, è accaduto di recente, in Europa, aParigi e a Bruxelles, ora a Dacca, nel lontanoBangladesh, dove i nostri connazionali sierano recati per lavoro.La scorsa settimana abbiamo pubblicato l'in-tervista che in esclusiva ci aveva rilasciatol'Arcivescovo della Siria, Monsignor JacquesBehnan Hindo. Mentre prendevo appunti ilPresule, parlando di Islam, aveva pronun-ciato una frase che ha ripetuto anche ilgiorno seguente in una tavola rotonda, con

in prima fila il Cardinale Menichelli. "Non esi-ste un Islam moderato ma solo un Islamdormiente". Questa frase l'ho riportata nel-l'intervista, la ritenevo particolarmente dura.Oggi, alla luce degli attentati che stanno col-pendo tanti innocenti, forse quella frase as-sume una valenza diversa. Va semprespiegato che la strada del dialogo per co-struire un processo di pace deve restare unavia praticabile, ma dobbiamo incominciare achiederci se entrambe le parti desideranoche inizi un nuovo corso di apertura e con-fronto, deponendo le armi e facendo cessareattacchi suicidi.Sembra che al momento l'Occidente siaprivo di una strategia, di un dialogo possi-bile, mancano le persone in grado di inter-pretare i recenti accadimenti, manca laresponsabilità dei ruoli di mediazione. Sonoancora troppi gli interessi che alcuni Paesiantepongono al dialogo per la Pace. Ricor-diamo, tra gli altri, anche la generosa figuradi Claudia D'Antona, che è stata in Irpiniacome volontaria in occasione del sisma del1980, anche lei barbaramente uccisa nell'at-tentato a Dacca, dove hanno perso la vita20 persone.

Mario Barbarisi

SE IL TERRORISmO COLPISCE ANCHE L'IRPINIA

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ALzATA DEL PANNETTO E LAFESTA DELLA VERGINE ASSUNTA1966 - 2016 La diocesi ceLebra iL 50esimo anniversario deLL’incoronazione

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4 16 - 23 Luglio 2016 ilPonteCultura

San Giacomo Maggiore Apo-stolo, oltre ad essere il SantoPatrono della Spagna, protet-tore dei pellegrini, è anche ilSanto Patrono di Prata di Prin-cipato Ultra, un piccolo paesedell’ Irpinia. Egli era uno dei 12Apostoli che seguivano Gesù e

che hanno visto i numerosi miracoli com-piuti dal Signore. Figlio di Zebedeo e fra-tello di Giovanni l’Evangelista, entrambichiamati da Gesù Boanèrghes (Marco3,17), cioè figli del tuono, evidentementeperché avevano un carattere energico, fo-coso ed entusiasta. Per esempio, quandocerti samaritani furono poco ospitali neiconfronti di Gesù, Giacomo e Giovanni vo-levano far scendere fuoco dal cielo per an-nientarli. Anche se Gesù li rimproverò pertale spirito di vendetta, questo atteggia-mento rivelava la loro indignazione e anchela loro immensa fede (Luca 9, 51-55).

Dopo la morte e risurrezione di Gesù Cri-sto, San Giacomo, che aveva ricevuto loSpirito Santo insieme alla Vergine e aglialtri Apostoli riuniti nel Cenacolo, si incam-minò fino agli estremi confini della terra al-lora conosciuta, giungendo in Galizia, nellaPenisola Iberica. Fece poi ritorno a Geru-salemme, dove nel 44 d. C. venne marti-rizzato e si realizzò quello che Gesù disse:“Il calice che io bevo anche voi lo berrete,e il battesimo che io ricevo anche voi lo ri-ceverete” (Marco 10, 39). Il suo corpo sa-rebbe stato trasportato in Spagna, aSantiago de Compostela, che divenne ilcentro del culto del Santo, soprattutto du-rante il Medioevo, quando la città divenneuno dei più frequentati luoghi di pellegri-naggio dell’Occidente.

Oggi, a distanza di più di 2 mila anni cisi chiede, perché il Santo Patrono diquesto paese dell’Irpinia sia proprio SanGiacomo Apostolo? Come sostiene ilParroco di Prata di Principato Ultra,Padre Tommaso Violante, è difficiledire quale sia il motivo di tale scelta. Infattinel Medioevo, con la compilazione di elen-chi di santi ausiliatori, cioè di santi cheerano ritenuti capaci di svolgere una spe-cifica intercessione per problemi partico-lari, solitamente di salute, nacque l’usanzadei patronati. Nella maggior parte dei casiil santo scelto ha una relazione con il luogoed è il popolo chiamato in causa per la

scelta del protettore a cui si affida. Fino alDecretum super electione sanctorum inpatronos di Papa Urbano VIII (23 marzo1630) la scelta dei santi patroni dei luoghiera operata indistintamente dalla Chiesa edalle istituzioni civili, talvolta eleggendosial patronato finanche i santi non canoniz-zati. Col Decreto il Pontefice pose fine aquesto disordine ed impose regole severeper l’elezione dei santi tutori, rendendo ob-

bligatoria l’approvazione pontificia e pre-scrivendo un iter che prevedeva il votoufficiale dell’ordinario diocesano, del clerosecolare, di quello regolare e della popo-lazione del luogo interessato dal patroci-nio, per poi trasmettersi l’incartamento alla

Congregazione dei riti per una meticolosaanalisi dello stesso.

Come afferma don Giovanni Noto, cheha speso molti anni del suo sacerdozio aPrata di Principato Ultra come custodedell’Arcibasilica dell’Annunziata, l’originedella devozione a San Giacomo Apostoloin questo paesino è da ricercare nellaschiera di pellegrini che veneravano ilSanto e che dalla Spagna andavano versoGerusalemme e a piedi percorrevanoquella stradina che i pratesi chiamano “N’-coppa Santo Jaco” (Borgo San Giacomo).Il paese, a quel tempo (XIII-XVI sec.),fungeva da bivio, da lì si poteva sceglieredi continuare o imboccando la via lungol’Adriatico o quella lungo il Tirreno.

Voci popolari dicono che lo stesso Santosia passato lungo quella stradina. Pre-messo che non ci sono documenti che at-testano ciò, ci si chiede comunque perchéSan Giacomo avrebbe dovuto percorrerla,passando quindi sul suolo pratese? Unapossibile risposta potrebbe essere ricer-cata nel fatto che il compito degli Apostoliera proprio quello di annunciare il Vangeloa tutti, pagani compresi. Dunque, vistoche fonti storiche, come un cippo dedicatoa Marte ed altri resti riferibili ad edifici mo-numentali presso la Basilica dell’Annun-

ziata hanno fatto ipotizzare l’esistenza inloco di un santuario extraurbano perti-nente a religioni politeiste, la risposta civiene quindi dalla Missione dell’Apostolo:far conoscere il Vangelo e Gesù Cristo a chinon lo aveva ancora conosciuto.

CarlaD’Onofrio

SAN GIACOmO mAGGIORE APOSTOLO,

origine deL cuLto

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516 - 23 Luglio 2016CulturailPonte

Dall’accurato lavoro dell’appassionato stu-dioso di arte e storia di origine pratese,Fiorentino Pietro Giovino, si legge, inmerito alla Chiesa Parrocchiale di Prata diPrincipato Ultra: “la Chiesa, definita anticada Giuseppe Zigarelli, ha origini impossibilida documentare, anche se nell’apprezzoredatto per il Sacro Regio Consiglio, nel1673, viene descritta sotto il titolo di SantaMaria delle Grazie. [….] Grazie al citato do-cumento del 1673 sappiamo con certezzache essa sostituì nelle sue funzioni l’antica

Parrocchiale diroccata e già abbandonatanel corso del ‘6001”.

Anche lo studioso Armando Montefuscoha confermato che, in base alla Relazione- “ad Sacra Limina” - del Vescovo Pollicini,1655, si è potuto stabilire che in quell’annola Chiesa Parrocchiale di San GiacomoApostolo, posta in luogo disagevole, lon-tana dal centro abitato, versava in unostato di estrema precarietà, per cui il Ve-scovo di allora stabilì di trasferirne le se-polture, e gli arredi, etc., nella Chiesa diSanta Maria delle Grazie, “recentementecostruita”: ampia per accogliere unaChiesa Parrocchiale. La vecchia Chiesadi San Giacomo Apostolo, secondo gliordini del vescovo andava abbattuta ed,eventualmente, al suo posto eretta unaCappella.

È impossibile stabilire quando sia stata co-struita una Chiesa dedicata a San Gia-como, sebbene il professore GalanteColucci scrisse: “la diffusione del culto diSan Giacomo Apostolo nelle nostre zone,forse si deve ai Filangieri di Candida e agliagostiniani2”. Grazie al corposo e detta-gliato volume sulla storia di Prata di Prin-cipato Ultra del sopracitato FiorentinoPietro Giovino, si legge ancora: “Prata per-venne quindi ai Filangieri… Giovanna Mi-

nutolo portò in dote questo feudo nel 1372al marito Giacomo Filangieri, anche dettoCubello o Cobello della Candida, dal feudodi famiglia3”.

In conclusione, dopo aver effettuato accu-rate ricerche da fonti di archivio bibliogra-fiche ed aver raccolto autorevolitestimonianze, possiamo affermare chenon esistono prove certe del passaggiodell’Apostolo Giacomo in questo paese. Sipotrebbe supporre che la diffusione delladevozione a questo Santo, venerato nelComune di Prata di Principato Ultra, siastata importata da chi deteneva allora ilpotere ed abbia contagiato il popolo, cheha persistito nel culto, prediligendo proprioil primo apostolo martire della Chiesa Cat-tolica come Santo Protettore.

1Fiorentino Pietro Giovino, Arte e storia aPrata di Principato Ultra, Delta 3, Grotta-minarda Maggio 2007, pag. 126-127

2 Galante Colucci, Atripalda, l’antica chiesae la nuova edicola di San Giacomo Mag-giore Apostolo, stampato a spese del co-mune di Atripalda nel luglio 2001, pag. 6

3 Fiorentino Pietro Giovino, Arte e storia aPrata di Principato Ultra, pag. 50

PATRONO DI PRATA DI PRINCIPATO ULTRA

tra Luci e ombre

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LLIIEETTEE NNOOTTIIzzIIEEPRImA COmUNIONE BONITO

“Lasciate che i pargoli vengano a me”,disse Gesù. Maria Stella Bonitoha ri-cevuto per la prima volta nella Parroc-chia di Rione Mazzini di Avellino, con lemani giunte, da don Vito Todisco,l’Ostia consacrata. L’accostamento al-l’altare ha sancito il primo incontro conGesù sotto lo sguardo commosso delpapà Giuseppe, della madre Titti Rai-

none, della sorellina Romana, dei nonni FrancescoPaolo Bonito e Filomena Rainone, della zia FrancescaBonito e dello zio Nicola Mirante. Alla cara Maria Stellaauguro un futuro ricolmo di gioia e serenità.

Zio Alfonso

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6 16 - 23 Luglio 2016 ilPontePolitica

Ho letto, in questi giorni, i risul-tati di un sondaggio elettoraleche vede i 5Stelle in vantaggiosul Partito Democratico, sia perle preferenze accordate al Movi-mento in caso di elezioni politi-che sia per il gradimento, comeleader, a favore dell’on. Di Maiorispetto a Renzi.

La cosa che mi stupisce, però, è la definizioneche i commentatori danno del fenomeno5Stelle: una “forza antipolitica” che rac-coglie il voto di protesta.Ora, che il M5S piaccia a molti cittadini chevogliono esprimere il loro dissenso nei con-fronti dei partiti politici e dei loro leaders è unfatto conclamato. Non è altrettanto veroche essi rappresentino la cosiddetta“antipolitica”! Perché, per fare una tale af-fermazione dovremmo prima di tutto met-terci d’accordo sulla definizione di politica!Mi chiedo: la politica è, forse, quella scienzache permette ai suoi esponenti di tradire co-stantemente le promesse fatte agli elettori?Ed ancora: la politica è quella vocazione percui ci si candida per ottenere privilegi, inden-nizzi e vitalizi, mentre i cittadini sono vessatida leggi che li riducono in povertà ? Ed infine:il ruolo della politica è quello di organizzaree gestire i beni comuni come se fossero pro-pri, distribuendoli tra amici e clienti o traffi-cando (nelle modalità illecite sempre piùspesso punite dalla Magistratura) per arric-chirsi ogni volta che si spendono pubblicherisorse?Ecco, la vera “antipolitica” sono propriocoloro che vivono il proprio rapportocon la più alta e bella virtù che l’Uomopossa esercitare secondo gli schemi cuiho appena fatto cenno! Sono essi gli au-tentici interpreti dell’antipolitica: quelliche da trenta o quaranta anni sono de-diti a questi metodi di gestione dellacosa pubblica; quelli che hanno vissutola propria vita, “senza arte né parte” senon la professione di politico; quelli chepur bocciati dagli elettori sono semprepronti a ricandidarsi; quelli che hannocreato un sistema di gestione del po-tere che riesce a garantire, in cambio difavori, il sostegno di coloro che nehanno beneficiato!Guardiamoci attorno, a partire dalla nostraprovincia, e troveremo una ricca “fauna” diquesta specie di personaggi politici! Sonocostoro la vera antipolitica: non i gio-vani, sprovveduti ma coraggiosi, checredono di poter cambiare l’Italia se-guendo le follie di un comico o i progettidi un visionario come Casaleggio! A pensarci bene, dovremmo essere grati acostoro, per il sogno che stanno inseguendoe per il progetto che vorrebbero realizzare!Se milioni di italiani votando per il Movi-mento, non disertano le urne o non si la-sciano allettare da ideologie estremiste edantidemocratiche (in altre parole fasciste),

rincorrendo idee razziste o xenofobe, do-vremmo esserne ben lieti. Perché i 5Stellehanno avuto il coraggio di candidarsi allaguida del Paese (ed a quella dei Comuni edelle Regioni) seguendo le regole della de-mocrazia costituzionale!Quanto mi fanno arrabbiare quegli elettori (osimpatizzanti) dei partiti tradizionali, che vi-vono ai margini della politica perché sonostati “espulsi” dai loro stessi amici (perché nepotevano ostacolare i disegni di occupazionedel potere); che sono ben consapevoli degliabusi commessi dalla mala politica; che sonofrustrati per la propria incapacità di cambiarei partiti “dall’interno” e che, tuttavia, storconoil naso e si ergono a censori rispetto alle in-genuità dei 5Stelle! Essi sanno bene che ilMovimento non è l’antipolitica: ne è solo l’ef-fetto, la manifestazione più eclatante, forseuna “risposta disperata” di tanti cittadinitraditi, ma non riescono ancora a fidarsi diloro. Continuano a criticare i loro ex amici,politicanti di mestiere, ma non hanno il co-raggio di andare oltre!Anni fa, apprezzai molto la lucida analisi chel’on. Barca fece della crisi della politica e deipartiti. Uno studio offerto alla discussionedella parte più intelligente del suo partito (ilPD) per sollecitarli a fare qualcosa per “cam-biare il verso” alla Politica. La riflessione di Barca pose l’accento sul“vero cancro” della partitocrazia: “partitiStato-centrici ed una macchina delloStato arcaica, con elites che li gover-nano e vanno d’accordo sostenendosireciprocamente e producendo un equi-librio perverso di sottosviluppo: unaspecie di fratellanza siamese che portaal catoblepismo….” che si concretizza nel“perseguimento del bene particolare,anziché del bene pubblico”, in modo che“i partiti, anziché essere controllati daicittadini che ne fanno parte, finiscono

per controllare sé stessi esercitando uncontrollo sullo Stato che è, a sua volta,a loro essenziale”!Quante verità e quante belle proposte, tra-dite proprio da quelli che le avevano, a pa-role, apprezzate! A rileggere bene leaffermazioni dell’inascoltato esponente delPD, nel suo manifesto per “Un Partitonuovo per il buon governo”, esse ripro-ducono esattamente le ragioni per le quali ènato, sta crescendo e, probabilmente, vin-cerà il Movimento 5Stelle.Perché i penta stellati vogliono che la Politicatorni ad essere un “servizio” a favore dei cit-tadini (si definiscono lavoratori “dipendenti”dai cittadini): in nome dei quali essi vogliono“esercitare il controllo sullo Stato e sui suoiorgani”; perché credono in un impegno “atermine” (e non in una carriera a vita); per-ché vogliono la tutela degli ultimi, degliesclusi, degli scartati e non dei ricchi e po-tenti che dominano la vita sociale ed econo-mica del nostro Paese!Certo, si tratta di idee semplici e quasiscontate per una politica “buona”.Avrebbero potuto realizzarle gli uomini,intelligenti e preparati, che hanno “stu-diato” alle scuole di partito. Ma essisono alle prese con i sogni di carriera,pensano ai posti di potere da occupareo alle indennità da ricevere in cambio(mentre gli “stupidi grillini” hanno addiritturadeciso di rinunciare ad una parte degli inden-nizzi a favore della comunità). Purtroppo,quelli saranno, per sempre, gli allievipreferiti di quei “cattivi” maestri, chehanno distrutto la Politica e sono i veritestimoni dell’antipolitica: quella che gliitaliani stanno imparando, finalmente,a punire!

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Gli autentici interpreti dell’antipolitica: quelli che da trenta o quaranta anni sono dediti a questi metodi di gestionedella cosa pubblica; quelli che hanno vissuto la propria vita, “senza arte né parte” se non la professione di politico;

quelli che pur bocciati dagli elettori sono sempre pronti a ricandidarsi; quelli che hanno creato un sistema di gestione del potere che riesce a garantire, in cambio di favori, il sostegno di coloro che ne hanno beneficiato!

MicheleCriscuoli

L’ANTIPOLITICA, “CAmBIARE IL VERSO ALLA POLITICA”

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716 - 23 Luglio 2016FiscoilPonte

Sono arrivate le regole definitive sulpart time agevolato introdotto dallalegge di Stabilità 2016. Dopo il decretoapprovato pochi mesi fa, poi è statal’INPS, tramite la circolare n.90 del 26maggio 2016, a stabilire le regole defi-nitive valide per i lavoratori dipendentidel settore privato che, avvicinandosialla pensione di vecchiaia ed essendogià in possesso dei requisiti minimi con-tributivi, decidono di concordare con ildatore di lavoro una riduzione dell’ora-rio e godersi un po’ più di libertà e di ri-poso rinunciando a parte dei lorointroiti.Il procedimento segue 2 fasi, ciascuna condifferenti adempimenti e obblighi sia per ildatore di lavoro che per lo stesso lavoratore. Part-time agevolato per la pensione:

come funzionaLa legge di Stabilità 2016 (legge n.208/2015), all’art. 1, comma 284, haprevisto la possibilità, per i dipendentiche entro il 31 dicembre 2018 mature-ranno il diritto alla pensione, di passareda un orario di lavoro pieno ad uno parzialestipulando, in accordo con il datore di la-voro, un contratto di “part-time agevolato”fino al momento in cui si arriverà all’etàpensionabile.Il lavoratore titolare di un rapporto dilavoro subordinato a tempo pieno edindeterminato, quindi, se sussistenti irequisiti fissati dalla norma, ha la pos-sibilità di concordare con il proprio da-tore una riduzione dell’orario di lavoroche sarà compresa tra il 40 ed il 60%,per un periodo che non può comunquesuperare quello intercorrente tra ladata di accesso al beneficio e la data incui si matura il requisito anagrafico peril diritto alla pensione di vecchiaia.Parlando in parole povere, potranno acce-dere al beneficio, i dipendenti uomini che ab-biano compiuto 63 anni e 7 mesi e ledipendenti donne che abbiano compiuto 62anni e 7 mesi.Il provvedimento, con la pubblicazione inGazzetta Ufficiale dello scorso 18 maggio delDecreto del Ministero del Lavoro e delle Po-litiche Sociali del 7 aprile 2016, ha trovatodefinitiva attuazione con decorrenza, ap-punto, dal 2 giugno 2016.Part-time agevolato per la pensione:

quali sono i requisiti soggettiviL’INPS, nella citata circolare 26 maggio 2016,n. 90, ha fornito le istruzioni relative a tuttigli adempimenti e le procedure necessarieper godere dei benefici connessi alla possi-bilità del part-time ai fini pensionistici, preci-

sando come il diritto all’accesso a tale “part-time agevolato” scatti al sussistere dei se-guenti requisiti:1) titolarità di un rapporto di lavoro su-bordinato del settore privato (impren-ditori e non imprenditori, ad esempioprofessionisti) anche agricolo, con con-tratto di lavoro subordinato a tempopieno ed indeterminato, compatibile conla trasformazione al part-time (quindi no la-voro domestico, lavoro intermittente,Co.Co.Co, associazione in partecipazione ec-cetera);2) iscrizione all’assicurazione generaleobbligatoria o alle forme sostitutive oesclusive della stessa, tra cui i Fondispeciali previsti dalle norme in vigore(quali Fondo lavoratori dello Spettacolo,Fondo Postelegrafonici eccetera);3) maturazione entro il 31 dicembre2018 del diritto alla pensione di vec-chiaia da parte dei lavoratori che giàpossiedono, al momento dell’istanza,20 anni di contributi, appunto il neces-sario requisito contributivo.

Part-time agevolato per la pensione: quali procedure seguire

Come anticipato sopra, il procedimento siorganizza in 2 diverse fasi con altrettantidifferenti adempimenti a carico del lavora-tore e del datore di lavoro. Nello specifico sitratta di:FASE 1

- LAVORATORE: QUALI ADEMPIMENTI DA SEGUIRE

Il lavoratore deve acquisire la certifica-zione atta a comprovare il consegui-mento del requisito contributivo oltreche la maturazione, entro la data del 31dicembre 2018, del requisito anagraficoper il conseguimento del diritto allapensione di vecchiaia.La domanda dovrà essere inviata seguendola procedure telematiche disponibili sul sitowww.INPS.it utilizzando il PIN dispositivo ov-vero avvalendosi dell’assistenza degli enti dipatronato.

LAVORATORE E DATORE DI LAVORO:QUALI ADEMPIMENTI DA SEGUIRE

A seguito dell’acquisizione dell’appositacertificazione, il lavoratore ed il datoredi lavoro che preventivamente concor-dato la riduzione dell’orario lavorativopossono procedere con la trasforma-zione del rapporto di lavoro da tempopieno a parziale sottoscrivendo unospecifico “contratto di lavoro part-timeagevolato”.Si ricorda che la nuova tipologia di formacontrattuale decorre a partire dal 1°giorno del periodo di paga mensile conse-cutivo a quello in cui è stata accolta la richie-sta. Il contratto, poi, avrà una durata checoinciderà con il periodo intercorrente tra ladata di accesso al beneficio e quella in cui illavoratore arriva a maturare il requisito ana-grafico per il diritto al trattamento pensioni-stico di vecchiaia.FASE 2

- DATORE DI LAVORO: QUALI ADEMPIMENTI DA SEGUIRE

Nella fase 2, invece spetta al datore dilavoro trasmettere il nuovo contratto atempo parziale alla Direzione Territo-riale del Lavoro competente che, entro5 giorni lavorativi decorrenti dalla rice-zione, provvede a rilasciare il provvedi-mento di autorizzazione. Se entroquesto termine la DTL non si pronuncia,per il principio del cosiddetto silenzio-assenso, l’autorizzazione si considerarilasciata.Quando la DTL rilascia l’autorizzazione (o ètrascorso il termine per il silenzio-assenso)il datore di lavoro può trasmettere la do-manda all’INPS ai fini dell’ammissione al be-neficio solo mediante il modulo di istanzaonline (PT-284), all’interno dell’applicazione“DiResCo – Dichiarazioni di responsabilità delContribuente” sul sito dell’INPS.

Part time agevolato: durata La durata del part time agevolato è parial periodo che intercorre tra la data diaccesso al beneficio e la data di matu-razione del requisito anagrafico validoper la pensione di vecchiaia. Decorso ilperiodo stabilito e andato in pensione, il la-voratore riceverà comunque un assegnopensionistico come se avesse lavorato finoalla fine a tempo pieno, senza alcuna pena-lizzazione sull’assegno.Già a partire dal 3 giugno 2016 lavora-tori e datori di lavoro hanno potuto in-viare apposita domanda per accedere albeneficio.

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RUBRICA “A TU PER TU CON IL FISCO” a cura di Franco Iannaccone

LE NUOVE REGOLE IN VIGORE A PARTIRE DALLO SCORSO 3 GIUGNO

PENSIONI : VIA AL PART-TImE AGEVOLATO

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8 16 - 23 Luglio 2016 ilPontemedicina

Pensavo che il mango, il fruttoesotico simpatico nel nome enei colori, fosse presente sulmercato come della semplicefrutta che viene dal lontanoOriente. Invece il mango ha4.000 anni di storia ed è pro-dotto in 400 tipologie diverse.

In genere può arrivare a pesare fino ad unchilogrammo ed ha una forma ovale e lecolorazioni più diffuse sono le indiane(rosse, verdi e viola), le tailandesi (gialle),le filippine-indonesiane (verde/ giallo). Losi descrive in favole indiane in tempi anti-chissimi quando era il frutto sacrò degliIndù e 9 secoli dopo Cristo lo si trova dif-fuso in Africa, nel 1600 in America del Sude nel 1940 in Florida. Ai tempi nostri lo sicoltiva anche in Spagna ed in Italia (Siciliae Calabria) e questa produzione “europea”copre il fabbisogno di domanda anche delNord Europa. Dal punto di vista medicoc’è da dire che esistono pochi frutti almondo con un valore nutrizionale del li-vello del mango. Iniziamo con la polpa cheè ricca di fibre, vitamina A, C,D,E, J, K, po-tassio, rame, oltre a 17 aminoacidi. Sem-pre nella polpa, ma anche nella buccia,sono immagazzinati i pigmenti antiossi-danti (carotenoidi e polifenoli) oltre al-l’omega-3 ed all’omega-6. Tra i carotenoidiuna grossa quota appartiene all’alfa e betacarotene. Sempre nella buccia c’è la pre-senza del lupeolo che rappresenta un serioinibitore del cancro alla prostata e dei tu-mori della pelle. Tale inibitore viene attual-mente utilizzato per i tumori al polmone,al seno, alla prostata e al colon. La ric-chezza della fibra nella struttura delmango lo fa consigliare per aumentare iltransito intestinale e combattere così lastitichezza. Lo si consiglia anche agli spor-tivi praticanti perché, dato l’elevato nu-mero di zuccheri, serve come fonte di

energia con le sue 60 calorie ogni 100grammi di frutto. Come antistress vabene per depressione e stati d’ansia, maanche per dare all’atleta una maggiore se-renità in relazione alla gara. Serve anchea farlo dormire, perché contrasta l’inson-nia. Sempre il lupeol o lupeolo ci preservail muscolo cardiaco e tutti i vasi sanguigniperchè rallenta l’invecchiamento graziealle abbondanti dosi di vitamina C, la qualerisulta utile anche al sistema immunitario.La vitamina A è utile per gli occhi in generee per la retina in particolare, in quest’ul-timo caso insieme alle vitamina E, maanche per le mucose “interne” e per identi. Da quasi 20 anni il mango è il jollydella cosmetica perché si usa per medi-care l’acne, la pelle secca e quella sensi-bile, i capelli secchi e le doppie punte.Usando solo il nocciolo con una parte dellapolpa si può purificare la pelle. Si utilizzaanche il burro di mango in cosmetica perl’idratazione delle pelli secche. Il mangocontiene l’81% di acqua ed un alto nu-mero di oligoelementi per questo in Indiaed in Pakistan è usatissimo come diureticoe lassativo, ma anche come lenitivo anti-tosse e come infuso (solo la buccia) controil raffreddore. La sua produzione è enorme

(30 milioni di tonnellate annue) e si con-centra nei Paesi dove il suo utilizzo è mil-lenario come l’India, con 13 milioni e700mila tonnellate annue, la Cina con 4milioni, la Thailandia con 2milioni e400mila e l’Indonesia con 2milioni. Il no-stro dolce frutto colorato oggi è al topnell’ambito della ricerca scientifica per 2motivazioni molto importanti: sembra chepossa combattere alcuni tipi di cancro epoi aiuta a dimagrire. Alla recentissimaConferenza di Biologia Sperimentale a SanDiego in California è stata presentata unaricerca condotta sugli animali, nella qualesi è dimostrato che l’utilizzo del mango inquantità rapportata al peso rallenta l’avan-zata del tumore alla mammella. 3 anniprima di questo lavoro era stato dimo-strato in Texas che l’utilizzo del nostrosuper frutto preveniva la crescita del tu-more al colon per la grande quantità di an-tiossidanti contenuta nel mango. Oltre aqueste importanti qualità, il frutto contienel’acido gallico e la mangiferina, che pos-seggono di per sé proprietà antitumorali,soprattutto nei riguardi del carcinomapancreatico. L’acido gallico è uno dei prin-cipali antiossidanti che si trovano in naturae le sue quantità maggiori sono disponibilinel mango e nelle mandorle. La mangife-rina si trova solo nel mango ed ha pro-prietà antinfiammatorie, antiossidanti equindi antitumorali. Sempre nella Confe-renza Internazionale di San Diego di que-st’anno sono stati presentati 4 nuovi studiconfermati da test sugli animali da labo-ratorio il mango aiuta a combattere gli ef-fetti negativi associati a diete ad altocontenuto di grassi e l’obesità, perché ini-bisce la crescita delle cellule adipose, ral-lenta la crescita dei tumori al seno, fadiminuire l’infiammazione intestinale ingenere associata alla costipazione. Daqualche mese a questa parte il mangoviene usato anche come antianemico pervia della grossa quantità di ferro conte-nuta. L’ultima novità riguarda una ricercascientifica australiana sugli effetti delmango sul dimagrimento. La buccia dimango brucia i grassi e quindi favorisce laperdita di peso e favorisce l’adipogenesiprevenendo la formazione di cellule digrasso. Ma se il mango allontana i tumori,combatte tante patologie, è un alimentosano e non fa ingrassare, allora di quantiquintali al giorno di mango abbiamo biso-gno? Gli studiosi hanno quantificato anchequesto dato, anche se un vecchio consiglioci ricorda che un consumo moderato/re-golare sembra essere al momento la so-luzione ad ogni tipo di male.

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IL mANGO: IL FRUTTO SUPER PER LA SALUTE

GianpaoloPalumbo

Via Moccia, 34 - Avellino

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916 - 23 Luglio 2016medicinailPonte

Tra i derivati del petroliopiù utilizzati c’è la plastica.Bottiglie per acqua e bi-bite, tubi e contenitori percreme e cosmetici fino aifusti per liquidi industrialisono oggetti fatti tutti di

plastica. È noto che le be-vande hanno un sapore migliore efanno meno male alla salute se sonoimbottigliate in vetro e non nella pla-stica. Attualmente anche i medicinaliin flebo sono imbottigliati nella pla-stica (speciale e atossica!!), mentresolo pochi anni fa erano tutte in fla-coni di vetro.Un bel risparmio per gli industriali, matanti rischi in più per la salute. Sostanzialmente siamo circondatidalla plastica che provoca danni sem-pre, anche quando questa viene get-tata via, essendo non biodegradabile.Si calcola che il 5 per cento della pro-duzione mondiale di plastica delmondo finisce ogni anno in mare. Sitratta di una quantità enorme di bot-tiglie, tappi, tubetti e quant’altro perun peso complessivo di 12,7 milioni ditonnellate di rifiuti che vanno a inqui-nare gli oceani. Questi ultimi dati ag-giornati arrivano da uno studiocoordinato dall’Università della Geor-gia, che per la prima volta ha calco-lato con precisione la quantità diplastica immessa nei mari, avver-tendo che questi valori potrebbero

aumentare fino al 10 per cento della

produzione entro il 2025.Un recente rapporto Goletta Verde diLegambiente segnala 32 rifiuti ognichilometro quadrato del Mediterra-neo, dei quali il 95 per cento sono og-getti di plastica quali buste, bottigliee tappi, accendini, stoviglie. Il Tirreno centrale conterrebbe 51 ri-fiuti ogni chilometro quadrato, mentrenello Ionio si scende a 33.Queste stime, secondo alcuni, sonoapprossimate in difetto.Tra le cause dell’inquinamento ci sonole varie attività industriali e la stessapesca quando accompagnata alla cat-tiva abitudine di gettare in acqua lecassette di polistirolo, ma la causamaggiore d’inquinamento sono le no-stre abitudini giornaliere, il nostrocattivo stile di vita. Il 54 per cento dei rifiuti, infatti, è diorigine domestica e gli avanzi di pla-stica arrivano a mare perché non fac-ciamo in modo corretto la banaleraccolta differenziata. Gli inquinatorisiamo noi, agenti consapevoli di unasporcizia che deturpa le bellezze na-turali dei luoghi dove trascorriamo levacanze, gonfia i costi necessari perle bonifiche e costringe a mangiarepesci più o meno avvelenati.Il vero problema della plastica è il suotempo di decomposizione nel mare. Èstato calcolato che una scatola di car-tone scompare in un mese, e un ro-tolo di carta igienica in 60 giorni, maper un pannolino usa e getta servono200 anni. Se non riusciremo a essere più re-sponsabili, eliminando la plastica negliappositi contenitori attraverso la rac-colta differenziata, condanneremo inostri figli a vivere in un ambiente de-

gradato e rischioso per la salute. Ilmondo sarà diverso e più breve di-verrà l’aspettativa di vita dell’uomo edi altre specie viventi. Quanto ai pesci ciò sta già accadendo.In una recentissima ricerca dell’Uni-versità di Siena, finanziata dall’Onu,“Plastic Blusters”, esaminando lo sto-maco di tonni e pesci spada sonostate rintracciate enormi quantità dipiccole palline non digerite, compostedi residui di dentifrici e di spazzolini.I pesci stanno scambiando questi pez-zetti di plastica colorata per planctone così, giornalmente, si avvelenano.Per quel che riguarda l’uomo, l’am-biente marino sta progressivamenteperdendo la sua bellezza. “Le condi-zioni ambientali sono profondamentecambiate negli ultimi 20 anni” rac-conta Giuseppe, uno degli istruttoridel centro subacqueo PADI di Forio.“Sia qui, che in tutta Ischia, abbiamocondotto un’opera volontaria di ripu-litura del fondale marino, dal qualeabbiamo portato via quintali di botti-glie, tubetti, e scatole di plastica. Maquesto non basta, c’è ancora molto dafare”. Stiamo deliberatamente modificandola natura grazie alla nostra inciviltà,pigrizia e menefreghismo, l’arroganteignoranza dei potenti non interviene,di conseguenza, prima o poi, la na-tura si vendicherà.

Per Saperne di più:

Giuseppe, Manuela, Francesco – PADIcenter – Forio (Ischia) – www.divinga-gency.it tel.3293114170

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LA PLASTICA, L’INqUINAmENTO DEL mARE E LA SALUTE.

RaffaeleIandoli

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10 16 - 23 Luglio 2016 ilPonteEcclesia

Siamo ormai in estate, molti di voisono in vacanza, che è il momentodi riposo e di nuovi incontri, cam-minando insieme con la fiducia dichi compie meraviglie nella nostravita. L’esperienza di Padre Gio-vanni, missionario del Pime inCambogia, è che nonostante lafatica della nostra vita e gli osta-coli da superare, ti senti piccolo di

fronte al panorama che abita nel proprio cuorevedendo orizzonti nuovi, belli da contemplare.Padre Giovanni ci scrive che la sua è un’espe-rienza faticosa, ma nello stesso tempo intensae di gratitudine. Le attività pastorali si concen-trano quasi totalmente nel giorno di domenicacon la Messa, la catechesi per adulti e momentiformativi. Poi c’è il cortile, dove passano tantepersone a volte incuriosite dal cancello sempreaperto, dove si ritrovano ogni mattina i ragazzi,per giocare sognando il loro futuro. C’è una vi-vacità che sorprende, si creano dei legami diamicizia che permettono di scorgere tracce delDio vivente dove la parola si realizza e si rendevisibile. Questa è una Chiesa domestica, unasola famiglia, un piccolo gregge dove tutto ènuovo, soprattutto il nome di Gesù. Io sono at-tento a ciò che mi circonda, alle persone che in-contro. Ogni giorno leggo nella mia memoriaquesti eventi che ho vissuto, con la sua presenzache mi aiuta ad innamorarmi sempre di più diquesta terra che mi è stata donata, della suastoria, della sua gente. La fede è un dono pre-zioso che, quando lo si condivide non può che

generare una risposta d’amore. Come fannotanti che impegnano tutta la loro giornata, tuttele loro energie, perché i poveri e gli ammalatipossano assaporare la presenza di Dio nella lorovita. Le relazioni vissute in questo periodo mihanno confermato l’importanza del confrontocon gli altri, con chi è diverso da te, che mi faspogliare dalla presunzione di voler cambiare ilmondo, di voler vedere i frutti del proprio lavoro,di dover salvare gli altri. Mi è sempre più chiaroche non bisogna solo annunciare il Vangelo, maprima bisogna viverlo, perché solo vivendo laParola la si annuncia. Ringrazio il Signore perogni momento di vita, ogni gesto, ogni parolache mi sono stati donati. Sono beni che animanoil mio desiderio di pienezza di vita, sono tesoriche mi aiutano ad orientare la mia vita a Lui.

Sono perle che aprono il mio cuore all’altro,aprono nuovi percorsi di Vangelo, dove è possi-bile poter discernere il futuro della chiesa cam-bogiana. Voglio dedicare il mio tempo e il mioessere missionario. Del resto questa è la profe-zia che Gesù ha fatto e ha lasciato ai Suoi disce-poli: “riconosceranno dallo stile con il qualestarete insieme”, ovvero amare nel confronto,nel rispetto della libertà e diversità di chi ci staaccanto. Perché l’amore speso nella fraternitàapre orizzonti sempre nuovi anche se costamolto, perché bisogna essere disposti a uscireda se, dalle proprie idee, a mettersi continua-mente in discussione, cambiare lo sguardo, ilpensiero, per evitare di sentirci al centro di tutto.La strada della mia conversione è ancora lunga,eppure non mi spaventa, perché ho ricevuto piùdel centuplo e questo mi fa andare avanti. Sonoconvinto che, dove andrò, potrò tessere legamidi amicizia e di fraternità per essere insieme aquesto popolo e alla Chiesa, testimoni dei segnidi misericordia di Dio. Sicuramente anche lìscorgerò le tracce di una storia da raccontare,perché conduce sui sentieri della Sua storia, lavicenda del Vangelo. La testimonianza di PadreGiovanni ci deve far riflettere in questo AnnoGiubilare, in cui anche Papa Francesco ci am-monisce, dicendoci di “essere noi stessi pros-simo” di chiunque incontriamo senza farciprendere dalla paura dell’altro, perché il Vangeloè l’annuncio della misericordia di Dio attraversola preghiera costante e le opere di carità.

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soLidarietà senza conFini

“Esperienza di un missionario sotto il sole d’estate”

PasqualeDe Feo

L’Anno della Misericordia per Padre Ottavio Ga-lasso era cominciato molti anni fa, quando gio-vanissimo prese i voti ed indossò l’abitodell’Ordine Francescano. Egli aveva sempre ecomunque una parola per tutti. Riusciva a ve-dere la parte buona delle persone, faceva sentiretutti importanti e sapeva essere di conforto aquanti ricorrevano a lui per consigli e suggeri-menti. Nonostante fosse profondamente colto simostrava sempre umile, parlava il linguaggiodella gente che ricambiava mostrando affetto erispetto. Se n’è andato in cielo nel giorno deiSanti Pietro e Paolo, il 29 di Giugno, una guidaautentica, non solo per la comunità di Serino,ma per la moltitudine di persone che negli annil’avevano conosciuto e frequentato. Questospiega il perché l’Amministrazione comunale hadeciso di proclamare il lutto cittadino e perchénei giorni in cui è stato esposto il feretro nellachiesa di Sant’Eustachio martire a Sala di Serino,dove era parroco, si sono viste tante persone re-

carsi in processione per rendergli omaggio, l’ul-timo saluto a colui che se ne è andato vestitocon il saio, l’abito che in vita ha tanto amato edonorato, stringendo tra le mani il Santo Rosarioed il Calice con il quale, celebrando la SantaMessa rinnovava il rito dell’Ultima Cena. Essendoamico di Padre Ottavio, non intendo esimermidal ricordare alcuni episodi. Ho assistito più diuna volta alle sue buone azioni, compiute in si-lenzio e con grande spontaneità. Ricordo, in par-ticolare, di una volta che una coppia di genitori,recandosi in sagrestia, chiese informazioni perla Prima Comunione della figlia. La madre dellafanciulla, dopo aver ascoltato il parroco, disse abassa voce che non avevano il lavoro e chiese,preoccupata, quanto costasse la funzione. PadreOttavio sorridendo allargò le braccia e disse: “non costa niente, si fa un offerta se è possibile ese lo si desidera, voi mi dite che non lavorate eallora non dovete fare nessuna offerta, anzi sonoio che la devo fare a voi. Pensate a festeggiarela Prima Comunione, che per vostra figlia èmolto importante”. Vidi uscire la coppia sorri-dente e sollevata. Non accadde lo stesso moltimesi dopo, quando durante le prove di un ma-trimonio i futuri sposi, accompagnati dai genitori,per gli ultimi preparativi, dissero di non avere di-sponibilità economica per l’offerta alla Chiesa.Anche qui sentii Padre Ottavio replicare: “Nonc’è problema, se non potete fare un offerta nonla fate”. Prima di andare via la coppia chiese ache ora dovevano venire i fiorai per allestire la

Chiesa, trattandosi di un addobbo particolare ecomplesso. Fu allora che venne fuori il caratteredeciso di Padre Ottavio, che replicò: “ Non avetesoldi e spendete tanto per i fiori? Allora, a questopunto vi dico che dovete fare un’offerta ancheper la Chiesa, che è più importante!”. I due futurisposi, rendendosi conto di essere in errore, ac-cettarono sorridendo. Padre Ottavio era semprepreceduto da uno scampanellio: erano le nume-rose chiavi che aveva con sé, dopo un po’ appa-riva lui, sempre sorridente, nel saio che portavacon tanto orgoglio, stringendo sotto braccioun’agenda traboccante di fogli e di appunti. Nonaveva mai un minuto libero, ma riusciva semprea trovare il tempo per tutti. Per questa paginaabbiamo scelto la foto dell’inaugurazione dellaRedazione de IL PONTE; era il 2007, Padre Ot-tavio non volle mancare quel giorno per far sen-tire la sua vicinanza al nuovo progetto dicomunicazione voluto dal Vescovo, MonsignorFrancesco Marino e guidato da un allora giovaneamico che ora, suo malgrado, è costretto a ri-cordarne la dipartita. Ai familiari tutti, alla caraamica e sorella Anna, ai cari nipoti Vito e Saragiungano le condoglianze dell’intera Redazioneed in particolare di chi scrive, nel ricordo di felicimomenti trascorsi insieme. A Padre Ottavio,ful-gido esempio di fede e di amore per la Chiesa.Egli vive nei ricordi indelebili e nelle sue opere.

Mario Barbarisi

IN RICORDO DI PADRE OTTAVIO GALASSO

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1116 - 23 Luglio 2016ilPonte

Con l’arrivo della stagionecalda sono state date in dota-zione ai poliziotti ed ai Vigilidel Fuoco le nuove polousa e getta, con gli alamarial contrario, che sono im-mettibili, perché una volta in-dossate si restringono al primo

lavaggio. Il Segretario Generale del SAP,Gianni Tonelli, ha commentato: “ Già nonabbiamo ricambi, perché le uniformi ven-gono rifornite con il contagocce, in piùle polo che mandano arrivano con glialamari invertiti. Ci sarebbe da ridere pernon piangere . Quelle che vengono fornitedal Dipartimento sono pure da rimandareal mittente…”. Ai Vigili del Fuoco vaanche peggio. “Dopo averle distribuite,adesso hanno cambiato colore ed hannodato la maglietta grigia scura, che difatto rende inservibili le precedenti - riferi-sce Antonio Brizi, Segretario GeneraleCONAPO – “Abbiamo richiesto spiegazionicome sindacato su un’altra assurdità. Le polo nuove, ce ne sono arrivate 2 atesta, si restringono al primo lavaggioa 30 gradi, quando da etichetta avreb-

bero dovuto sopportare i 40. A parteche con due maglie un Vigile del Fuoco nonpuò neanche cambiarsi, considerato che sesuda un Poliziotto o un Carabiniere, noi su-diamo 1000 volte di più nelle operazioni dispegnimento di un rogo, ma quelle che ab-biamo non possiamo neanche lavarle”. Il Sindacato del SAP ha rimediato, rin-novando la convenzione con una ditta pri-vata che produce polo con i coloriistituzionali a 12 euro a pezzo, pagatedagli Agenti di tasca propria”. Il Segre-

tario del SAP Tonelli rende noto, inoltre, che“peggio ancoraè la situazione nella qualesi trovano i colleghi della Stradale, co-stretti a indossare stivali e caschiusati. Parliamo di vestiario assoluta-mente personale, utilizzato per neces-sità da più uomini nei rispettiviturni...”. Alla luce di quanto ampia-mente esposto dal Segretario Generaledel SAP, Gianni Tonelli, ogni com-mento è superfluo.

[email protected]

sprecopoLi

AlfonsoSantoli

AI POLIzIOTTI E AI POmPIERI IN DOTAzIONE mAGLIEUSA E GETTA CON AL AmARI AL CONTRARIO

Nonostante il caldo e l'avvicinarsi delle feriecontinua senza sosta il lavoro delle FiammeGialle. La Guardia di Finanza di Avellino,su richiesta della Procura della Repub-blica di Avellino prosegue, infatti, leindagini circa presunte irregolarità riscon-

trate nelle gestioni di Enti e Pubbliche Am-ministrazioni. Nell'ambito delle inda-gini sull'Alto Calore Servizi emergonosignificative novità. Secondo indiscrezionisembrerebbe che gli inquirenti hanno ri-scontrato alcune stranezze: per una "mis-

sione" al Nord Italia, a cui avrebbero par-tecipato 3 funzionari dell'Ente di Corso Eu-ropa, ci sarebbe stata una prenotazione diben 5 camere da letto. Chi ha dormito nellematrimoniali? E, soprattutto, con chi? E per-ché l'Alto Calore avrebbe pagato il contoper 2 camere in più?Si tratta di una domanda a cui gli inqui-renti, insieme ad altre questioni preceden-temente sollevate, sono chiamati a trovareprecise risposte.Mai come negli ultimi anni la Procura èstata così tanto impegnata ad affrontare ilminuzioso lavoro di ricerca e verifica negliEnti Pubblici e nelle Aziende.Al momento, al centro dell'attenzione dellamagistratura ci sono anche il TeatroGesualdo, il Comune di Avellino, l'ACS(Avellino Città Servizi) e l'ASL.Un'azione a 360 gradi che giustifica le pa-role usate di recente dal ProcuratoreRosario Cantelmo e riprese dal neoQuestore di Avellino Luigi Botte:Avellino non è una città tranquilla!

L'INCHIESTA DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI AVELLINO

5 CAmERE DA LETTO PER 3 PERSONE!

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12 16 - 23 Luglio 2016 ilPonteDiocesi

Si sono svolti con successo a Parolise i so-lenni festeggiamenti nell’anno giubilaredella misericordia in onore del “Preziosis-simo Sangue” e della “Beata Vergine delleGrazie”, nei giorni 2-3-4 luglio scorso. Nu-merosi fedeli hanno sfilato lungo le stradedel paese nelle due solenni processioni delSimulacro della Beata Vergine Maria delleGrazie e del Preziosissimo Sangue di Cristo.Il Premiato Concerto musicale “Città di Ra-cale” ha allietato i vicoli e le strade. La plu-ripremiata ditta “Cav. Carmine Lieto” daVisciano ha colorato i cieli di Parolise e laditta “Blasi Illuminazione” di Grottolella hailluminato le principali strade del paese. Nu-merosi gli intrattenimenti per grandi e pic-coli, a partire dal “Teatro Nazionale deiburattini” Fratelli Ferraiolo; la serata con“Dr. Why”; la “Nuova Compagnia Teatraledel Principato”; lo Spettacolo di musica po-polare con i “Molotov d’Irpinia”; il “GranConcerto Musicale Città di Racale” direttodal maestro Grazia Donateo e per finire loSpettacolo comico direttamente da “Madein Sud” con Ciro Giustiniani e PasqualePalma che ha accolto centinaia di personegiunte anche dai paesi limitrofi per divertirsiin una serata allegra e piacevole. Il Comi-tato festa “Preziosissimo Sangue2015/2016” ringrazia tutti coloro chehanno contribuito alla buona riuscita dellafesta e, ripropostosi nuovamente, invitatutti a collaborare per poter realizzare, ilprossimo anno, festeggiamenti semprenuovi ed entusiasmanti.

FESTA A PAROLISE PER IL PREZIOSISSIMO SANGUE

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1316 - 23 Luglio 2016ilPonte

Quando si è in procinto di partireper le meritate vacanze tutto ciòche si muove intorno assumeun significato molto relativo: ècome se si volesse smettere dipensare e concentrare l’atten-zione solo sulla partenza e l’or-

ganizzazione familiare nel suo complesso. Si diventa un pò altro, perché la priorità è ilmeritato riposo. Se qualcuno, anche involon-tariamente,minaccia la programmazionedelle stesse, diventa oggetto dei nostri vitu-peri, sia che si tratti di familiare, conoscenteo amico. La vacanza, il sano riposo è un di-ritto inalienabile, se ci sono le condizioni eco-nomiche per soddisfarlo pienamente. Moltilasciano e abbandonano con facilità e su-perficialità il proprio cane, trascurano qualchefamiliare prossimo abbisognevole di cure eattenzioni, partono senza aver onorato,tal-volta, a pieno i propri piccoli o grandi debitieconomici. Il tutto sarà risolto al ritorno!Chi si dovesse accingere a partire con qual-che requisito succitato, ci auguriamo di no,ben difficilmente gusterà a pieno la vacanza,perché la stessa offre momenti di inevitabiliriflessione sulla propria vita e gli impegni

reali che attendono dopo il godimento dellastessa. Partire per le vacanze è sì un meritatoriposo e divertimento, ma che va realizzatocon una serenità etica di fondo ed un assol-vimento reale dei propri impegni affettivi eprofessionali in senso stretto.Il divertimento non deve mai corrispondere

alla sofferenza di un nostro simile o di altrecreature che si è sempre dichiarato di amare,ma che con molta naturalezza sono offertealla mercé della strada.FELICI VACANZE AI NOSTRI AFFEZIONATILETTORI.

L’Angolo del Sociologo a cura di Paolo matarazzo

VACANzE E PARTENzE SERENE

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

proprietà diocesi di avellino

Fondazione “opus solidarietatis pax onlus”

editrice “coop. il ponte”

direttore responsabile Mario Barbarisi

redazione: Via Pianodardine - 83100 Avellino fax 0825 610569

stampa: International Printing - Avellino

registrazione presso il Tribunale di Avellino

del 22 dicembre 1975

iscrizione al rns n. 6.444

iscrizione roc n. 16599

Apri il cuore senza fare riserve

a chi bussa alla porta e cerca

calore.

La neve ha bagnato la strada

maestra,

il gelo ha bloccato il carro per

via.

Freddo si sente e si cerca un

raggio di sole,

paura si avverte e si cerca una

mano

che ti prenda sicura senza do-

mande,

e ti rimette in cammino senza

parole.

Misericordia è un raggio di sole,

una mano

per rompere il ghiaccio al passo

sommerso

che vuole emergere e ripren-

dere vita.

Misericordia è dire a chi ti cade

accanto:

“Alzati, cammina, dimentica e

guarda lontano..

Un cuore sincero al tuo ora

batte vicino,

insieme ora andremo alla meta,

senza paura!”

Misericordia…di Pierluigi Mirra

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14 16 - 23 Luglio 2016 ilPonte

I DRONI E IL LAVORO GIOVANILE

Gli aeromobili a pilotaggio remoto (APR),più comunemente chiamati droni, sono deiveicoli senza pilota nati da un progetto mi-litare, recentemente riconvertiti per uso ci-vile di tipo ludico-ricreativo o professionale.Gli APR sono caratterizzati dall’assenza dipilota umano a bordo, e il nome aeromo-bile chiarisce sin da subito che si tratta divelivoli (aerei ed elicotteri), di conseguenzaseguono le stesse regole e procedure chedevono seguire i velivoli con pilota a bordo,ma a differenza di questi ultimi non met-tono in pericolo la vita umana.Guidati con appositi computer da terra oda altri veicoli terrestri o da altri aerei, idroni possono raggiungere altezze chevanno dalle poche decine di metri (droni ci-vili) fino a raggiungere la stratosfera o ad-dirittura lo spazio (droni militari perl’intelligence o il lancio di ordigni esplosividi varia potenza distruttiva).Il primo prototipo di veicolo senza pilota fufatto nel 1849 quando gli austriaci attac-carono Venezia utilizzando delle mongol-fiere cariche di esplosivo controllate da loronavi da guerra, come la Vulcano, dove glioperatori sfruttavano il vento per dare laspinta in avanti, mentre usavano dellecorde per correggere la direzione lateralee per far precipitare i palloni sulla città.Questo primo tentativo di costruire e uti-lizzare un APR fu un successo solo al 50%,poiché sebbene alcuni palloni colpirono lacittà causando danni ingenti, molti a causadei continui cambi di direzione del vento,tornarono indietro colpendo le stesse lineed’attacco austriache. I successivi prototipi di droni da guerra fe-cero la loro comparsa nel 1916, durante laPrima Guerra Mondiale. I più importantisono: l’“Aerial Target”, che fu il primo APRa utilizzare tecniche di radio controllo, el’aereo automatico Hewitt-Sperry, sopran-nominato aereo bomba.Gli APR continuarono a evolversi, e nellaSeconda Guerra Mondiale i nazisti utilizza-

rono i temibili razzi V1, delle bombe volanticreate dall’unione di una bomba aereonau-tica ad un propulsore e a delle ali, che uni-vano in sé un alto potenziale distruttivo,una gittata di 250 Km e un sistema di au-topilota con giroscopi. In seguito si sono sviluppati ulteriormente,fino alla creazione di modelli come l’RQ-1predator, un moderno APR di classe MALE(Medium Altitude Long Endurance, mediaaltitudine lunga autonomia) in grado dicompiere operazioni di spionaggio creatonegli anni Novanta. In seguito fu dotato didue missili AGM 114-Helmfire, divenendoun veicolo che può essere usato per rico-gnizioni a media quota e per attacchilampo: l’MQ-1 (la M sta per “multirole”, ov-vero multiruolo).Per quanto riguarda gli APR ad uso civilebisogna distinguere i droni ad uso ludico-ricreativo da quelli ad uso professionale.I primi sono i comuni elicotterini con cuigiocano i bambini, che non superano i 200grammi di peso, hanno da 2 a 4 eliche,possono essere guidati con un teleco-mando o con un tablet o un comune smar-tphone per mezzo di apposite app epossono anche avere una piccola fotoca-mera/videocamera. Questi droni hannouna gittata di poche decine di metri (max50 m.), la batteria di cui sono dotati gli ga-rantisce una scarsa autonomia (10-20 mi-nuti max) e il loro prezzo varia dai 10-15euro fino ai 300-400 euro.I droni ad uso professionale invece servonoper compiere importanti lavori come il pat-tugliamento di un quartiere a bassa quota,la ricerca di persone disperse durante ope-razioni di search and recovery, la sorve-glianza di individui sospetti…..Questi droni hanno un peso superiore ai300 grammi e in genere inferiore ai 25 kg(pertanto richiedono il brevetto di volo),un’autonomia che va dai 30 ai 90 minuti,sono dotati di videocamere talvolta ancheagli infrarossi (FLIR) o dotate di visore not-

turno (IR), hanno una gittata di 5-6 km,possono gestire carichi di 5-10 kg, possonoessere pilotati anch’ essi mediante smar-tphone o tablet o con apposite valigetteche contengono un display, 1 o 2 clocheper pilotare il veicolo manualmente e unapotente antenna. Vengono utilizzati perlo-più dalle Forze dell’Ordine e dai soccorritori,ma anche da alcune aziende e da fotografi.Il loro prezzo dipende dal lavoro che svol-geranno, in base al quale il drone potràavere ulteriori modifiche.Esistono anche droni terrestri, che ven-gono impiegati nei vari ambiti precedente-mente illustrati ma che a differenza degliAPR utilizzano ruote o cingoli, possono tra-sportare carichi maggiori, hanno un’auto-nomia maggiore e possono essere usaticome mezzi antincendio, di soccorso, ditrasporto per attrezzature, come veicoliantimine o artificieri, veicoli da combatti-mento, o anche come semplici giocattolicostosi.E infine troviamo anche i droni acquatici esubacquei, droni anfibi (terrestri-acquatici),droni aria-terra, droni in grado di viaggiarevia terra, in aria e in mare tutto in un’unicamacchina.Questa tecnologia è in continua crescita,anche qui in Italia, da quando nel 2014l’ENAC ha reso legale l’uso dei droni, e cheper consentire l’uso di droni professionaliha creato diversi corsi per piloti di droni. Ilcosto di questi corsi è di 2000 euro o più,e permettono di pilotare APR professionalial di sopra dei 300 grammi. Anche nella fo-tografia, dalle foto ricordo dei matrimonialle foto per l’allestimento di piante cata-stali, vengono attualmente impiegate que-ste macchine.Si apre così un piccolo spiraglio per chicerca un primo impiego in un periodo dicrescente disoccupazione giovanile.

Domenico Iandoli

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1516 - 23 Luglio 2016RubricheilPonte

NOME SCIENTIFICO TÈ VERDE (Camelia

sinensis). FAMIGLIA: Theaceae. Sempre-verde. ORIGINE: Vi sono numerose varietà dellastessa pianta, ma le 2 più importanti sonoquelle che provengono dalla regione delloYunnan, in Cina (perciò “sinensis”), e dal-l’Assam, in India. Entrambe furono scoperteallo stato selvatico e se ne iniziò la coltiva-zione e lavorazione. Sino al 1935, a causadell’errore in cui era caduto Linneo, il bota-nico svedese autore della classificazione bi-naria di tutte le piante, si riteneva che tèverde (più povero di caffeina ma con mag-giori proprietà antiossidanti) e tè nero fos-sero due piante distinte; ma poi si scoprìche si trattava solo di 2 diversi processi dilavorazione. Le coltivazioni si trovano dal li-vello del mare sino ad alta quota (2.500m.), anche se i tè di alta quota sono consi-derati più pregiati (la temperatura idealeper coltivarlo è tra i 10 ed i 30 °C, perchése scende al di sotto dei -5 °C la pianta puòmorire). In tempi più recenti si trova qual-che coltivazione anche nelle nostre zone.DESCRIZIONE: allo stato naturale, senzal’intervento dell’uomo, la varietà cinese rag-giunge anche i 2 metri di altezza, ma perfacilitare la raccolta delle foglie si preferiscepotarla in modo che non superi 1,20 m. dialtezza. La pianta indiana, invece, ha benaltre dimensioni, potendo raggiungereanche i 20 metri di altezza. Le foglie hannoil margine dentato e sono di colore verdechiaro. Quelle diffuse in Cina sono tra i 3 e i6 cm.; mentre le indiane arrivano anche a20 cm. La lunghezza delle foglie coltivatevaria, a seconda dei tipi, tra i 2-4 cm e i 5-10 cm. I fiori, piccoli e semplici, hanno 7 o8 petali e sono di colore bianco con stamigialli. La qualità del tè è determinata infunzione dei germogli (i più pregiati) e dellefoglie che vengono raccolte: sarà alta seoltre al germoglio viene raccolta solo laprima foglia; man mano che si procede conla seconda, la terza, etc., la qualità scendedi conseguenza. COMPONENTI CHIMICI: bioflavonoidi,epigallotechina vitamina C, vitamine delgruppo B, vitamina E, Betacarotene, tan-

nini, blando contenuto di caffeina, teofil-lina e teobromina, saponine, fluoro edoligoelementi come Zinco, Manganese,Potassio, Magnesio. USO INTERNO: come infuso si utilizzaversando le foglie nell’acqua bollente elasciandole in infusione per un massimodi 3 minuti. Dopo i quali sarà necessariofiltrare il tutto e berne non più di 2 tazzeal giorno (per evitare sovradosaggi) lon-

tano dai pasti (per avere un assorbimentomigliore) e dopo che si è raffreddato. Sotto forma di estratto secco delle foglie,può essere assunto mediante compresse ocapsule di ca. 600-800 mg. al giorno. USO ESTERNO: le foglie danno buoni ri-sultati come lenitivi, soprattutto antiprurigi-nosi ed emostatici sulle ferite.STORIA: in Oriente (Cina e Giappone) è uti-lizzato da oltre 2000 anni (qualcuno diceaddirittura 5000) sia come bevanda rinfre-scante che come medicinale specie controil mal di testa, essendo un potente antios-sidante. Grande consumatore ne fu l’impe-ratore cinese Shen Nung (detto il DivinoMietitore), che fu il precursore del rito deltè, immergendo le foglie di questa piantanell’acqua bollente: diede ordine ai suoisudditi di fare altrettanto. In India, a scoprirne le proprietà fu Bodhi-darma, figlio del Re delle Indie Kosiuwo. Egliaveva fatto voto di non dormire per i 7 annidella sua meditazione. Ma dopo 5 fu assalitodal torpore e recuperò le forze mangiandole foglie di un cespuglio a lui vicino: il tè ap-punto.Il monaco giapponese Eisai, nel 1211,scrisse un libro sulle sue proprietà salutari,esaltandolo come elisir di lunga vita: so-pravvive ancora un antico rituale di prepa-razione della bevanda, sbattendo in unaciotola di bambù la polvere finissima dellefoglie pestate, sino a quando non produ-cono schiuma (Cha no yu). In Europa, il tèè arrivato nel 1632.PROPRIETÀ: numerose le proprietà diquesta pianta, ricca di antiossidanti (polife-noli) e perciò molto utile nel combattere laformazione dei radicali liberi, che provocanol’invecchiamento delle cellule: aiutaquindi a mantenere la buona salute. Le catechine riducono il cosiddetto coleste-rolo cattivo (LDL) e i trigliceridi, proteg-gendo così dalle malattie cardiovascolari ecoronariche. Torna perfino utile per combat-tere gli effetti negativi del fumo e per pre-venire l’insorgere della polmonite (ledonne che bevono almeno 5 tazze di tèverde al giorno hanno un’incidenza di mor-

talità da polmonite di circa il 50% in menorispetto a chi non ne fa uso).I bioflavonoidi in esso contenuti proteggonole cellule cerebrali dalle malattie neurode-generative, tra cui il morbo di Parkinson ela sindrome di Alzheimer. Tutti questi ef-fetti benefici per il cervello lo rendono unvero e proprio elisir di giovinezza: non acaso in Giappone, dove si usa da circa unmillennio, le forme di demenza senile sonomolto più rare che presso gli altri popoli. Mi-gliorando la circolazione, ha anche un’effi-cace azione protettiva contro l’ictus.L’epigallocatechina gallato è un principio at-tivo che inibisce la proliferazione delle cel-lule tumorali: è scientificamente provatala più bassa incidenza di tumori della pelle(uno studio scozzese ha dimostrato chel’EGCG contenuto nel tè verde contrasta ef-ficacemente questo tipo di malattia), deipolmoni, dello stomaco, del fegato e dellaprostata nei consumatori abituali di tèverde. Inibisce la proliferazione delle celluletumorali nel fibroma uterino.Riducendo, poi, l’assorbimento di zuccherinel sangue, ha molteplici effetti beneficianche nelle diete ipocaloriche (vedi il re-cente studio della Penn State University)per la perdita di peso (eliminazione deigrassi localizzati nel tessuto adiposo) e perla cura del diabete.Svolge un’azione purificante, favorendol’eliminazione della ritenzione idrica e quindidella cellulite e delle infezioni delle vie uri-narie come la cistite.Il suo apporto remineralizzante aiuta amantenere la densità ossea delle donnein menopausa e in generale contribuisce alcorretto metabolismo delle ossa e dei tes-suti. Inoltre, come antibatterico naturale delcavo orale, aiuta a prevenire la carie, perchécombatte i batteri che ne sono responsabili.Infine, ha notevoli effetti protettivi dellapelle dai raggi UV: le catechine aiutano chiama l’abbronzatura a non subire i danni daesposizione solare.CONTROINDICAZIONI: se si rispettanole dosi indicate, non vi sono specifiche con-troindicazioni, anche se, trattandosi di unostimolante, si consiglia un uso morigeratoin gravidanza, nell’allattamento e in caso diipertensione o ulcera, perché possono pro-durre insonnia (specie se assunto dopo leore 18), perdita dell’appetito e perfino turbenervose.

Francesca Tecce

PIANTE OFFICINALI: Té VERDE

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