Franco Iannaccone deLLa SidigaS LA CHIESA é TRIbuNALI...

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il ponte Settimanale Cattolico dell’Irpinia ANNO XXXIX - N°. 29 - euro 0.50 Sabato 19 Ottobre 2013 web: www.ilpontenews.it | email: [email protected] “Et veritas liberabit vos” Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino LE PENSIONI D’ORO Alfonso Santoli POLITICA 5 AIuTI PER LA CASA Franco Iannaccone FISCO 4 inizia MaLe iL CaMPionato deLLa SidigaS bASkET 13 La Liturgia deLLa ParoLa Stefania De Vito VANGELO 7 TRIbuNALI NON C’è SPAZIO PER LA GIuSTIZIA SENzA CONtROllO di Mario Barbarisi A lcuni giorni fa sono entrato nel Tribunale di Avellino con un contenitore di stoffa chiuso con cerniera, all’interno vi erano delle chiavi per un peso di circa un kilogrammo, l’equivalente (in peso) di una pistola: non è scattato nes- sun allarme. Il metal detector non ha funzionato e le Guardie private, di un noto Istituto di vigilanza locale, non hanno effettuato nessun controllo, né a me né alle altre numerose persone entrate nel Tribunale. LA CHIESA é  MISSIONE MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO Cari fratelli e sorelle, quest’anno celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale mentre si sta concludendo l’Anno della fede, occasione importante per rafforzare la no- stra amicizia con il Signore e il nostro cammino come Chiesa che annuncia con coraggio il Van- gelo. In questa prospettiva, vorrei proporre al- cune riflessioni. 1. La fede è dono prezioso di Dio, il quale apre la nostra mente perché lo possiamo conoscere ed amare. Egli vuole entrare in relazione con noi per farci partecipi della sua stessa vita e rendere la nostra vita più piena di significato, più buona, più bella. Dio ci ama! La fede, però, chiede di essere accolta, chiede cioè la nostra personale risposta, il coraggio di affidarci a Dio, di vivere il suo amore, grati per la sua infinita misericordia. continua a pag. 6 a cura del dottor Gianpaolo Palumbo LA DONAZIONE DI ORGANI é “ROSA” G li italiani sono sempre più “bionici”. Oramai sono 11 milioni e 200mila i nostri connazionali che vivono nella quotidianità del lavoro e della famiglia utilizzando dispositivi che la ricerca scientifica e la moderna tecnologia fornisce ai portatori di handicap o di particolari patologie. In particolare 6,3 milioni di persone usano tutori, plantari, busti orto- pedici, ginocchiere; 2,3 milioni utilizzano il lettore elettronico per controllare la glicemia; 1,5 milioni usano stampelle, deambulatori, carrozzine sollevatori; 1,3 milioni hanno il cardiosti- molatore impiantato per il buon funzionamento del cuore ed un milione utilizza apparecchi per la sordità. pag. 8 MEDICINA pag. 3

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ilponteSettimanale Cattolico

dell’Irpinia

ANNO XXXIX - N°. 29 - euro 0.50Sabato 19 Ottobre 2013

web: www.ilpontenews.it | email: [email protected]

“Et veritas liberabit vos”

Il Ponte è il primo settimanale dell’Irpinia

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

LE PENSIONI

D’ORO

Alfonso Santoli

POLITICA 5

AIuTI PER LA CASA

Franco Iannaccone

FISCO 4

inizia MaLe iL

CaMPionato

deLLa SidigaS

bASkET 13

La Liturgia

deLLa ParoLa

Stefania De Vito

VANGELO 7

TRIbuNALI NON C’è SPAZIO PER LA GIuSTIZIA

SENzA CONtROllO di Mario Barbarisi

Alcuni giorni fa sono entrato nel Tribunale di Avellino conun contenitore di stoffa chiuso con cerniera, all’interno

vi erano delle chiavi per un peso di circa un kilogrammo,l’equivalente (in peso) di una pistola: non è scattato nes-sun allarme. Il metal detector non ha funzionato e leGuardie private, di un noto Istituto di vigilanza locale, nonhanno effettuato nessun controllo, né a me né alle altrenumerose persone entrate nel Tribunale.

LA CHIESA é MISSIONE

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

Cari fratelli e sorelle,quest’anno celebriamo la Giornata MissionariaMondiale mentre si sta concludendo l’Anno dellafede, occasione importante per rafforzare la no-stra amicizia con il Signore e il nostro camminocome Chiesa che annuncia con coraggio il Van-gelo. In questa prospettiva, vorrei proporre al-cune riflessioni.1. La fede è dono prezioso di Dio, il quale apre lanostra mente perché lo possiamo conoscere edamare. Egli vuole entrare in relazione con noi perfarci partecipi della sua stessa vita e rendere lanostra vita più piena di significato, più buona, piùbella. Dio ci ama! La fede, però, chiede di essereaccolta, chiede cioè la nostra personale risposta,il coraggio di affidarci a Dio, di vivere il suoamore, grati per la sua infinita misericordia.

continua a pag. 6

a cura del dottor Gianpaolo Palumbo

LA DONAZIONE DI ORGANI é “ROSA”

Gli italiani sono sempre più “bionici”. Oramai sono 11 milioni e 200mila i nostriconnazionali che vivono nella quotidianità del lavoro e della famiglia utilizzando

dispositivi che la ricerca scientifica e la moderna tecnologia fornisce ai portatori di handicap odi particolari patologie. In particolare 6,3 milioni di persone usano tutori, plantari, busti orto-pedici, ginocchiere; 2,3 milioni utilizzano il lettore elettronico per controllare la glicemia; 1,5milioni usano stampelle, deambulatori, carrozzine sollevatori; 1,3 milioni hanno il cardiosti-molatore impiantato per il buon funzionamento del cuore ed un milione utilizza apparecchiper la sordità.

pag. 8

MEDICINA

pag. 3

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RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO

Si è svolto domenica13 ottobre, presso ilCentro Agroalimentaredi Napoli in Volla, laXXXVI ConvocazioneRegionale dei Gruppi eComunità del Rinnova-mento nello SpiritoSanto della Campania.Dopo il saluto iniziale delcoordinatore regionaleElio De Donato, la re-lazione del convegno sultema “Chiunque è stato

generato da Dio vince il

mondo; e questa è la

vittoria che ha vinto il mondo: la nostra Fede” (1Gv.5,4) èstata affidata al Dottor Salvatore Martinez, PresidenteNazionale R.N.S., mentre la Celebrazione Eucaristica è statapresieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe.A conclusione della giornata, nel pomeriggio dopo la pausadel pranzo, prima del congedo finale, si è tenuta la lode co-rale con l’Adorazione Eucaristica guidata sempre da Salva-tore Martinez.Massiccia è stata la partecipazione con persone intervenuteda ogni parte della Regione.

2 sabato 19 Ottobre 2013 ilPonte

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3sabato 19 Ottobre 2013AttualitàilPonte

Alcuni giorni fa sono entrato nel Tribu-nale di Avellino con un contenitore di

stoffa chiuso con cerniera, all’interno vierano delle chiavi per un peso di circa unkilogrammo, l’equivalente (in peso) di unapistola: non è scattato nessun allarme. Ilmetal detector non ha funzionato e leGuardie Private, di un noto Istituto di vigi-lanza locale, non hanno effettuato nessuncontrollo, né a me né alle altre numerosepersone entrate nel Tribunale. Ho così po-tuto constatare di personache i sistemi disicurezza e di controllo presso il Tribunaledi Avellino sono praticamente inesistenti.Chiunque può entrare indisturbato, ancheun malintenzionato. La stessa cosa non

può, invece, verificarsi al Tribunale di Sa-lerno, dove ho potuto riscontrare un mag-gior ordine: La guardia agli ingressi ècurata da Carabinieri che ad ogni personache si accinge ad entrare chiedono dove èdiretta. L’ingresso è controllato da teleca-mere e metal detector funzionanti.Oltre alla gravissima situazione di in-sicu-rezza, ad Avellino si possono notare, ai varipiani, mucchi di pratiche accatastate neicorridoi o stipate in armadietti aperti, dovechiunque potrebbe appropriarsi di fascicoli.La questione diventa ancora più grave nelleaule dove si svolgono le le udienze civili:persone stipate in pochi metri quadrati, ungran vociare, telefonini che squillano in

continuazione, faldoni e atti processualipoggiati sulle scrivanie alla mercé di chiun-que, non solo degli addetti ai lavori! E’ pos-sibile sottrarre documenti e andare viaindisturbati. Nelle aule non c’è alcuna sor-veglianza. Questo modo di amministrare laGiustizia è indecoroso per i magistrati, pergli avvocati e soprattutto per i cittadini, chela Giustizia la invocano a gran voce. E’ su-perfluo osservare che i tempi delle sen-tenze si dilatano incredibilmente anche acausa delle inaudite condizioni di lavoro acui sono sottoposti i magistrati, il personaledipendente e gli avvocati.

TRIbuNALI NON C’è SPAZIO PER LA GIuSTIZIA

Mucchi di pratiche accatastate nei corridoi, o stipate in armadiettiaperti, dove chiunque potrebbe appropriarsi di fascicoli e documenti

La parola d’ordine degli ultimi go-verni, Monti e Letta, è stata:

“tagliare la spesa pubblica”. A pagarela riduzione degli investimenti sonostati settori nevralgici delle Istituzionie dei Servizi: Scuola, Sanità e Giusti-zia. Per quanto concerne la Giustizia,abbiamo assistito negli ultimi mesialla cronaca delle vibrate proteste deicittadini per l’accorpamento dei Tribu-nali di Ariano Irpino con Benevento eSant’Angelo con Avellino. Le protestenon hanno prodotto la tanto speratae invocata marcia indietro del Go-verno. Il risultato è stato un catastro-fico ingolfamento degli uffici.Ad Avellino già da anni si lavorava inspazi ristretti, con locali di metraturainsufficiente. Se, oggi, dovesse inter-venire un sopraluogo dell’ASL, gli uf-fici, molto probabilmente, nonsarebbero certificati in regola: man-cano spazio e igiene; mancano, inol-tre, sistemi e impianti di sicurezza.A farne le spese è, soprattutto, chi laGiustizia la deve amministrare. Non sipossono addossare colpe, per i lunghitempi di attesa, se mancano strutturee personale. Che fine ha fatto il pro-getto di digitalizzazione? E’ mai pos-

sibile che ai giorni nostri i Tribunalidebbano avere ancora in prevalenzafascicoli cartacei?Eliminando le carte nei Tribunali si re-cupererebbe oltre il 65% di superficie.E si potrebbe parlare, finalmente, disicurezza e di privacy. Oggi, infatti,nelle aule e nei corridoi è possibilescorgere incartamenti che dovrebbero

essere riservati e che invece, inquanto esposti, potrebbero finire trale mani di qualsiasi malintenzionato.Secondo fonti interne sarebbe già ca-pitato di “smarrire” documenti.Per la Giustizia non si dovrebberopraticare tagli ma investimenti miratiper migliorarne l’ efficienza. (MB)

La chiusura dei Tribunali di Ariano Irpino e Sant’Angelo dei Lombardi

Nuova Geografia Giudiziaria: autorizzato lo smaltimento

arretrato civile in 8 sedi

Il Ministro della Giustizia, in applicazione dell’art.8 del d.lgs. n. 155 del 2012, ha ritenuto di auto-

rizzare - per un periodo di due anni a decorreredalla data di entrata in vigore del decreto legislativo2012 n. 15 e dopo aver acquisito i pareri previstidalla legge - la trattazione dei procedimenti civiliordinari e delle controversie in materia di lavoro, diprevidenza e assistenza obbligatoria pendenti alladata del 13 settembre 2013 presso un numero li-mitato di sedi soppresse nell’ambito della riformadella geografia giudiziaria.L’intervento riguarda i Tribunali soppressi di mag-giore dimensione per popolazione amministrata oper indice delle sopravvenienze ed è diretto a evi-tare che le procedure di accorpamento possano ri-tardare la definizione dei predetti procedimenticivili. La selezione è stata effettuata con riferimento allesedi soppresse caratterizzate alternativamente:a) da un numero di abitanti superiore a 180.000unità, corrispondenti alla metà della media nazio-nale dei tribunali provinciali assunta quale parame-tro di riferimento nell’attuazione della soprarichiamata legge delega realizzata con il decreto le-

gislativo n. 155/2012; b) da una sopravvenienza media annuale di 6.874affari complessivi, corrispondente alla media dellesopravvenienze dei tribunali con popolazione supe-riore a 180.000 abitanti.In relazione al primo parametro sono stati indivi-duati i tribunali di Alba, Bassano del Grappa, Pine-rolo e Vigevano; con riferimento al parametro della

domanda di Giustizia, sono stati individuati i Tribu-nali di Chiavari, Lucera, Rossano e Sanremo. Inol-tre presso il Tribunale di Rossano si svolgerannoanche i dibattimenti penali relativi ai procedimentipendenti alla data del 13 settembre 2013. Pertanto, la riforma entrerà in vigore il prossimo 14settembre, senza alcun ripristino di Tribunali sop-pressi, ma consentendo che i soli processi civilipendenti presso le sedi soppresse sopra indicatesiano trattati in tali sedi, e ciò al fine di accelerarela loro definizione. F. G.

TAGLI  ALLA  GIuSTIZIAIl risultato è stato un catastrofico ingolfamento degli uffici di Avellino

SENzA CONtROllO di Mario Barbarisi

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4 sabato 19 Ottobre 2013 Fisco ilPonte

LA SOMMA COMPLESSIVA STANZIATA E’ SPALMATA IN QUATTRO FONDI

“a tu Per tu Con iL FiSCo”“a tu Per tu Con iL FiSCo” a cura di Franco Iannaccone

AIuTI PER LA CASA: IN ARRIVO 200 MILIONIDI EuRO PER MuTuI E AFFITTI

Arrivano nuovi finanziamenti per aiu-tare chi è in difficoltà a pagare mutui

ed affitti, e più precisamente 200 milionidi euro da ripartire in quattro Fondi, uno deiquali di nuova costituzione. Non sono tanti, maè meglio di niente visto il particolare momentoche attraversa la nostra economia.Il finanziamento in questione è previstodall’art. 6 del D.l. n.102 del 31 agosto2013 (il c.d. decreto IMU) in base al quale40 milioni andranno al “Fondo di solida-rietà sui mutui prima casa”; 60 al “Fondoper l’accesso al credito per l’acquistodella prima casa”; altri 60 milioni al“Fondo di sostegno per l’accesso alle abi-tazioni in locazione”; i restanti 40 al(nuovo) “Fondo per gli inquilini morosiincolpevoli”.Bisogna solo sperare, a questo punto, che nonsi tratti di una misura isolata ma che sia, in-vece, l’inizio di un piano strutturale di sostegnoall’abitazione. Guarderemo con attenzionel’evolversi dei fatti ed, intanto, esaminiamo piùin dettaglio in cosa consistono questi quattroFondi ed, in particolare, i criteri per accedervi.

FONDO DI SOlIDARIEtA’ SUI MUtUI PRIMA CASA

Questo fondo è stato istituito, inizialmente, conla Finanziaria 2008 e per una serie di intoppiperò, dopo l’avvio, è rimasto per lungo tempoin stand-by. La riforma Fornero, infatti, neaveva cambiato in parte le regole, imponendol’emanazione di un nuovo regolamento attua-tivo; regolamento, pubblicato la primaverascorsa.A rimpinguare questo Fondo andranno,ora, 20 milioni per il 2014 ed altri 20 peril 2015.Si evidenzia, subito, che il Fondo sostiene i pro-prietari, titolari di “mutui prima casa” nel pa-gamento delle rate del mutuo consentendouna sospensione nel pagamento delle rate finoa 18 mesi. Beneficiari, infatti, sono coloro che,alla data di presentazione della domanda, sonotitolari di un mutuo contratto per l’acquisto diun’unità immobiliare da adibire ad abitazioneprincipale, sita in Italia.Per accedere alle agevolazioni richiedenti de-

vono essere in possesso dei seguenti requisiti:1. titolo di proprietà sull’immobile og-getto del contratto di mutuo;2. titolarità di un mutuo di importo ero-gato non superiore a 250 mila euro, inammortamento da almeno un anno;3. indicatore della situazione economica(ISEE) non superiore a 30 mila euro.l’immobile, inoltre, non deve rientrare nellecategorie catastali A/1 (abitazione di tipo si-gnorile), A/8 (abitazione in villa) e A/9 (castelli,palazzi di eminenti pregi artistici o storici), cioènon deve avere le caratteristiche di casadi lusso e deve costituire l’abitazioneprincipale del beneficiario alla data dipresentazione della domanda.Oltre al precedente requisito, l’ammissione albeneficio è subordinata al verificarsi di uno deiseguenti eventi, verificatisi nei tre anni prece-denti alla richiesta di ammissione al beneficio:• cessazione del rapporto di lavoro su-bordinato, escluse le ipotesi di risoluzioneconsensuale o di risoluzione per limiti dietà con diritto a pensione di vecchiaia odi anzianità, di licenziamento per giustacausa, di dimissioni del lavoratore nonper giusta causa;• cessazione di un rapporto di lavoro diagenzia o comunque di un rapporto chesi concreti in una prestazione di operacontinuativa e coordinata, ad eccezionedelle ipotesi di risoluzione consensuale,di recesso datoriale per giusta causa, direcesso del lavoratore non per giustacausa;• morte o riconoscimento di handicapgrave, ovvero di invalidità civile non infe-riore all’80%.In caso di mutuo cointestato,va precisato chegli eventi appena elencati possono riferirsianche ad uno solo dei mutuatari.Occorre, altresì, precisare che la sospen-sione del pagamento in questione noncomporta l’applicazione di alcuna com-missione o spesa di istruttoria e deve av-venire senza richiesta di garanzieaggiuntive.Coloro che intendono usufruire della sospen-sione devono presentare la domanda alla

banca presso la quale è acceso il mutuo, se-condo il modello disponibile sul sito internetcreato ad hoc dal Ministero del Tesoro(www.dt.tesoro.it/it/doc_hp/fondomutuipc.html). A seguito di ciò si mette in moto tutto unprocedimento, alla fine del quale la banca, ac-quisito il nulla osta dallo stesso Ministero, entrocinque giorni, comunica al richiedente la so-spensione.

FONDO PER l’ACQUIStO DEllA PRIMA CASA

Il Fondo per l’accesso al credito per l’ac-quisto della prima casa – finanziato oracon 30 milioni di euro, per ciascuno deglianni 2014 e 2015 – è regolato dal decreton.256 del 17 dicembre 2010 ed è desti-nato alle giovani coppie coniugate (con osenza figli) oppure a nuclei familiari mo-nogenitoriali con figli minori. La disciplinaper l’accesso ha subito, ultimamente, qualchemodifica ad opera del decreto ministeriale n.13 del 24 giugno scorso (pubblicato sulla G.U.n.209 del 7 settembre 2013). Lo scopo è quellodi fornire alla banca garanzie che l’acquirentenon può offrire.l’età dei componenti del nucleo familiare(di entrambi se si tratta di una coppia)non deve superare i 35 anni e il loro red-dito ISEE deve essere inferiore a 40 milaeuro (prima era 35 mila euro).Inoltre, le giovani coppie che intendono acce-dere al Fondo non devono essere proprietariedi un altro immobile ad uso abitativo (salvoquelli acquistati per successione a causa dimorte, anche in comunione con altro succes-sore, e che siano in uso gratuito a genitori ofratelli).Possono essere ammessi alla garanzia diquesto Fondo i mutui ipotecari erogatiper l’acquisto dell’abitazione principale,ad eccezione di quelle considerate dilusso e non deve avere una superficie su-periore a 95 metri quadri (prima dellemodifiche i metri quadri dovevano esseremassimo 90).Nella concessione della garanzia viene datapriorità alle giovani coppie coniugate e ai nucleifamiliari anche monogetoriali con figli minori, i

cui componenti non risultano occupati con rap-porti di lavoro a tempo indeterminato.I mutui non devono essere di ammontare su-periore a 200 mila euro e il loro tasso massimonon deve essere superiore al tasso effettivoglobale medio sui mutui, pubblicato trimestral-mente dal Ministero dell’Economia e Finanze.la garanzia del Fondo è concessa nellamisura del 50% della quota capitale e,co-munque, per un ammontare non supe-riore a 75.000,00 euro.La domanda di accesso va presentata diretta-mente alla banca a cui si chiede il mutuo (nelcaso abbiano aderito a questa iniziativa), allaquale spetterà avviare la pratica. L’elenco degliistituti di credito che hanno aderito all’iniziativasono reperibili al seguente indirizzo: www.dia-moglifuturo.it/fondo-casa.

FONDO DI SOStEGNO PERl’ACCESSO AllE lOCAzIONI

Il fondo nazionale per l’accesso alle abi-tazioni in locazione – a cui andranno, ora,30 milioni di euro per ciascuno degli anni2014 e 2015 – ha lo scopo di erogarecontributi a favore di famiglie che hannoun canone di locazione registrato che sitrovano in difficoltà nel pagare l’affitto.Occorre evidenziare che ogni anno lo Stato,con la legge di stabilità, stabilisce l’importo daripartire tra le Regioni entro il 31 marzo. Suc-cessivamente i Comuni definiscono l’entità e lemodalità di erogazione dei contributi ed indivi-duano, con appositi bandi pubblici, i requisitidei conduttori che possono beneficiarne. Lesomme assegnate sono concesse come con-tributi integrativi per il pagamento dei canonidi locazione dovuti dal conduttore ai proprietaridegli immobili, di proprietà sia pubblica sia pri-vata.In linea generale, la domanda può essere pre-sentata da tutti i cittadini in possesso dei re-quisiti minimi previsti dal decreto ministeriale7 giugno 1999 e cioè:a) reddito annuo imponibile complessivonon superiore a due pensioni minimeINPS, rispetto al quale l’incidenza del ca-none di locazione risulti non inferiore al14%;b) reddito annuo imponibile complessivonon superiore a quello determinato dalleRegioni e dalle Province autonome ditrento e Bolzano per l’assegnazione deglialloggi di edilizia residenziale pubblica.Per la relativa modulistica e ulteriori informa-zioni rivolgersi ai singoli Comuni.

FONDO DEStINAtO AGlI INQUIlINI MOROSI INCOlPEVOlIIl Fondo destinato “agli inquilini morosiincolpevoli” è, come già detto, una mi-sura di nuova istituzione a cui andranno20 milioni di euro per ciascuno degli anni2014 e 2015.Il Fondo è finalizzato a garantire il rischio dimorosità da parte di quegli inquilini, general-mente affidabili, che a causa della sfavorevolesituazione economica che attraversa il Paese,si trovano momentaneamente in difficoltà.la norma che lo ha istituito fa comunquerinvio, per la sua attuazione, ad un suc-cessivo decreto ministeriale al qualespetterà il compito anche di ripartire le ri-sorse disponibili fra le diverse Regioni.Ciò che è certo è che potranno usufruirnegli inquilini residenti in Comuni ad altatensione abitativa, dove siano attivi bandiper l’erogazione di contributi in favore diinquilini morosi incolpevoli.

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5sabato 19 Ottobre 2013PoliticailPonte

KALÈ

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La crisi della Politica ha raggiuntolivelli altissimi: i partiti soffrono

l’ambiguità dei tempi (la GrandeCoalizione ne è l’emblema); le vi-cende di un solo uomo condizio-nano il governo (moribondo o vivoa giorni alterni); il PD si prepara alcongresso dei rimescolamenti, dal

quale dovrebbe uscire vincente Renzi (l’uomodel rimpianto).I cittadini si pongono tante domande: che suc-cederà dopo la decadenza e la non candidabilitàdi Berlusconi? La destra si sfalderà o si compat-terà in una nuova iniziativa partitica, magari coni centristi, vecchi e nuovi? E l’elezione di Renzialla segreteria del PD sarà un bene o un maleper quel partito? Ed infine: centro e sinistra re-steranno ancora insieme o c’è il rischio di unaspaccatura? Francamente, non ci interessa im-maginare risposte plausibili. Perché non sarannole alleanze o gli schieramenti a risolvere i pro-blemi ma solo la capacità delle persone chia-mate a guidare il Paese. Diceva, con semplicitàfrancescana, un vescovo molto saggio: “se que-

sti sono i pastori non puoi costruire un altro pre-

sepio, lo puoi immaginare, lo puoi sognare, ma

ti devi accontentare del materiale che hai a di-

sposizione”!Eppure, abbiamo il dovere di non accon-tentarci! Vorremmo seguire l’esortazione diPapa Francesco e non limitarci alla critica; vor-remmo offrire un’occasione di riflessione proprioa quei politici che si apprestano a vivere queicambiamenti. Perciò, ci sembra giusto ragionaresu alcune “parole-chiave” che la Politica sembraaver cancellato dal suo vocabolario.1) Ascolto - Quello che manca, oggi, è la ca-

pacità di mettersi all’ascolto delle persone!Certo, alcuni politici fanno, ancora, “studio”: ri-cevono i cittadini che chiedono un aiuto per unposto di lavoro o per risolvere un problema piùspicciolo. Molti utilizzano queste occasioni perscambi di favori, per creare legami di ricono-scenza con i beneficiari. Questo, però, non èsaper ascoltare i cittadini. E’, solo, cliente-lismo spicciolo, che spesso si concretizzanella violazione dei diritti dei più bravi ascapito dei raccomandati.L’ascolto è saper vivere in mezzo alle persone;è riuscire a cogliere e ad anticipare la soluzionedei problemi; è sentire il “polso” della pubblicaopinione; è saperla interpretare e saper dialo-gare con essa! I nostri politici, purtroppo, nonamano ascoltare: preferiscono “parlare”. Moltidi loro sono sordi ai bisogni degli altri perchésottomessi ad un’unica necessità: la raccolta delconsenso. Poi, perché sono sicuri di poter con-vincere i cittadini con la loro eloquenza, con laloro capacità di colpire l’immaginario delle per-sone con proposte fantasiose che soddisfino lapancia più che l’intelligenza degli elettori.2) Amore - Diceva, recentemente, Papa Ber-goglio che “per governare bisogna amare il

popolo”! Ora, l’amore degli uomini ha diverse qua-lità e gradazioni. Vogliamo segnalarne al-meno due, fortemente distinte tra loro: latenerezza e la passione.La prima qualità è quella che proprio Papa Fran-cesco ci ricorda spesso nelle sue omelie: “la te-

nerezza è la controprova dell’amore. Se

non ci fosse tenerezza, quale amore po-

tremmo mai esprimere verso i nostri fra-

telli? La tenerezza ci dice in che misura

l’amore ci ha scavato fino a produrre in noi

atteggiamenti di apertura e di com-pas-

sione per gli altri”. Ci chiediamo: quanta tenerezza sono stati ca-paci di dimostrare quei politici che hanno votato,ad esempio, la legge Bossi-Fini? Ed ancora,quanta tenerezza riusciamo a trovare nei com-portamenti di quei politici, dediti, solo, alla ri-cerca di piccoli o grandi successi personali? Lo scrittore tedesco Theodor Fontane così par-lava della passione: “non v’è niente di più in-

vidiabile di un’anima se non la sua

capacità di appassionarsi. La passione

equivale a volare, è un movimento celeste

verso l’alto”.In verità, la passione politica sembra una qua-lità che abbonda nella nostra classe dirigente.Non è così: quella che si spreca è l’ambizioneindividuale! Quasi sempre, chi si impegna in po-litica (anche quelli che arrivano, tardi, alla primaesperienza) vive una specie di metamorfosi: sipassa dall’idealismo entusiasta, al momentodella raccolta del consenso (l’incontro con lagente, la popolarità), alla frenesia per i successipersonali che spesso diventano l’unico motoredell’impegno. la vera passione politica, invece, è qual-cosa di più profondo, che potrebbe anchenon affiorare in superficie: essa rivela at-taccamento ad un ideale, fedeltà e dedi-zione ad una causa, abnegazione per unamissione personale. Di questo tipo di pas-

sione si sono perse le tracce!3) Servizio – Recentemente, il Cardinale Ma-radiaga, spiegando la “speciale” personalità diPapa Francesco, ha evidenziato come Egli con-cepisce l’autorità: “per avere autorità non è

necessario alcun centralismo. L’autorità è

un servizio di amore”. Chissà se qualcuno dei politici italiani si è sof-fermato a riflettere su queste parole! Chissà sequalcuno di loro ha provato a misurare la “pro-pria” autorità con il dovere di un servizio diamore per i cittadini che dovrebbe, sempre,qualificare l’impegno politico! Ed infine, chissàse i cattolici italiani riusciranno a ri-scoprire la“vocazione” al servizio di amore, “per far cre-

scere le proprie comunità”, al quale ci solle-cita il Santo Padre!Siamo, ostinatamente, convinti che se nella no-stra società esiste ancora tanto “egoismo” inessa è presente anche tanto “amore”. Ed alloraperché non provare a scommettere su ciò di cuil’uomo ha maggiormente bisogno e di cui è ca-pace, se veramente lo vuole? Siamo sicuri che, spesso, i successi si rea-lizzano quando qualcuno ha continuato asperare, malgrado le delusioni! tocca aipiù giovani assumere il rischio dell’impe-gno politico. Sapendo che sarà il coraggiodell’azione a distinguere la vera volontàda una velleità illusoria. Per costoro, ingioco c’è non solo il presente ma anche illoro futuro… e quello dei loro figli!

Prima di andare in vacanza ilSottosegretario al Welfare,

Carlo dell’Aringa, rispondendoin Commissione Lavoro della Ca-mera ad una interrogazione diDeborah Bergamini (PDl) haelencato l’albo delle “Pensionid’oro” erogate dall’INPS. Lapiù alta è di 91.337,18 euro almese (182 milioni delle vec-chie lire): beneficiario è l’exmanager della telecom MauroSentinelli.Scorrendo l’elenco troviamo concirca 51.781 euro Mauro Gam-baro, ex Direttore Generale In-terBanca, Alberto De Petris, exInfostrada con 51.000 euro.Nella fascia dal 5° al 10° postotroviamo Vito Gamberale e Al-berto Giordano, ex JPMorgancon 45mila euro.“Questi numeri – secondo l’Ono-revole Bergamini - dimostranotutta la portata discorsiva del cri-terio retributivo dal quale cistiamo fortunatamente allonta-nando grazie alle riforme pensio-

nistiche degli ultimi anni….”.L’origine di questa vergogna tutta italiana risale al 1994 quando, mentre il Parlamentochiudeva i battenti per le rituali ferie estive, sulla Gazzetta Ufficiale compariva “una legginadi 10 righe approvata dal Parlamento il giorno prima e a tempo di record pubblicata”.Si sparse la voce che era stata fatta apposta per Biagio Agnes, ex Direttore Generale dellaRai, passato poi alla Stet.La legge prevedeva il passaggio del fondo dei telefonici all’INPS di chi godeva già di unapensione da una gestione diversa, decuplicandone alcune, tra le quali quella di Biagio Agnes.L’assegno da 4 milioni di lire passò, il mese successivo all’approvazione della legge, a40.493.164 lire al mese con decorrenza da marzo 1994.Scorrendo l’elenco di questi “baciati dalla fortuna” scopriamo che l’ex Segretario Generale delSenato Antonio Malaschini, ex Segretario alla Presidenza con Mario Monti, percepisce una pen-sione di 519mila euro lordi l’anno alla quale si deve aggiungere lo stipendio di Consigliere di Stato. A questi fortunati “paperoni” non è possibile da parte del Governo fissare un importo “equo”,perché, secondo la Costituzione, non si può ledere il principio dei diritti acquisiti.Per fortuna c’è la legge di Dio, che è uguale per tutti.

AlfonsoSantoli

LE PENSIONI D’ORO DA 90MILAEuRO AL MESE ASSEGNATE CON uNA

“LEGGINA” VELOCISSIMA

sprecopoli

MicheleCriscuoli

Ascolto, Amore e Servizio; tre parole fondamentali per la Politica“Non v’è niente di più invidiabile di un’anima se non la sua capacità di appassionarsi.

La passione equivale a volare, è un movimento celeste verso l’alto”. (Theodor Fontane)

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6 sabato 19 Ottobre 2013 La Parola del Papa ilPonte

MESSAGGIO DEl SANtO PADRE

Cari fratelli e sorelle,quest’anno celebriamo la Giornata MissionariaMondiale mentre si sta concludendo l’Anno dellaFede, occasione importante per rafforzare la no-stra amicizia con il Signore e il nostro camminocome Chiesa che annuncia con coraggio il Van-gelo. In questa prospettiva, vorrei proporre al-cune riflessioni.1. La Fede è dono prezioso di Dio, il quale aprela nostra mente perché lo possiamo conoscereed amare. Egli vuole entrare in relazione con noiper farci partecipi della Sua stessa vita e ren-dere la nostra vita più piena di significato, piùbuona, più bella. Dio ci ama! La Fede, però,chiede di essere accolta, chiede cioè la nostrapersonale risposta, il coraggio di affidarci a Dio,di vivere il Suo amore, grati per la Sua infinitamisericordia. E' un dono, poi, che non è riser-vato a pochi, ma che viene offerto con genero-sità. Tutti dovrebbero poter sperimentare lagioia di sentirsi amati da Dio, la gioia della sal-vezza! Ed è un dono che non si può tenere soloper se stessi, ma che va condiviso. Se noi vo-gliamo tenerlo soltanto per noi stessi, divente-remo cristiani isolati, sterili e ammalati.L’annuncio del Vangelo fa parte dell’essere di-scepoli di Cristo ed è un impegno costante cheanima tutta la vita della Chiesa. «Lo slancio mis-sionario è un segno chiaro della maturità di unacomunità ecclesiale» (Benedetto XVI, Esort. ap.Verbum Domini, 95). Ogni comunità è "adulta"quando professa la Fede, la celebra con gioianella liturgia, vive la carità e annuncia senzasosta la Parola di Dio, uscendo dal proprio re-cinto per portarla anche nelle "periferie", soprat-tutto a chi non ha ancora avuto l’opportunità diconoscere Cristo. La solidità della nostra Fede,a livello personale e comunitario, si misuraanche dalla capacità di comunicarla ad altri, didiffonderla, di viverla nella carità, di testimo-niarla a quanti ci incontrano e condividono connoi il cammino della vita.2. L’Anno della fede, a cinquant’anni dall’iniziodel Concilio Vaticano II, è di stimolo perché l'in-tera Chiesa abbia una rinnovata consapevolezzadella sua presenza nel mondo contemporaneo,della sua missione tra i popoli e le nazioni. Lamissionarietà non è solo una questione di terri-tori geografici, ma di popoli, di culture e di sin-gole persone, proprio perché i "confini" dellaFede non attraversano solo luoghi e tradizioniumane, ma il cuore di ciascun uomo e di cia-scuna donna. Il Concilio Vaticano II ha sottoli-neato in modo speciale come il compitomissionario, il compito di allargare i confini dellaFede, sia proprio di ogni battezzato e di tutte lecomunità cristiane: «Poiché il popolo di Dio vivenelle comunità, specialmente in quelle dioce-sane e parrocchiali, ed in esse in qualche modoappare in forma visibile, tocca anche a questecomunità rendere testimonianza a Cristo difronte alle nazioni» (Decr. Ad gentes, 37). Cia-scuna comunità è quindi interpellata e invitataa fare proprio il mandato affidato da Gesù agliApostoli di essere suoi «testimoni a Gerusa-lemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino aiconfini della Terra» (At 1,8), non come unaspetto secondario della vita cristiana, ma comeun aspetto essenziale: tutti siamo inviati sullestrade del mondo per camminare con i fratelli,professando e testimoniando la nostra Fede inCristo e facendoci annunciatori del suo Vangelo.Invito i Vescovi, i Presbiteri, i Consigli presbiteralie pastorali, ogni persona e gruppo responsabilenella Chiesa a dare rilievo alla dimensione mis-sionaria nei programmi pastorali e formativi,sentendo che il proprio impegno apostolico nonè completo se non contiene il proposito di "ren-dere testimonianza a Cristo di fronte alle na-zioni", di fronte a tutti i popoli. La missionarietànon è solamente una dimensione programma-tica nella vita cristiana, ma anche una dimen-sione paradigmatica che riguarda tutti gli aspettidella vita cristiana.3. Spesso l'opera di evangelizzazione trovaostacoli non solo all'esterno, ma all’interno dellastessa comunità ecclesiale. A volte sono deboliil fervore, la gioia, il coraggio, la speranza nel-l’annunciare a tutti il Messaggio di Cristo e nel-l’aiutare gli uomini del nostro tempo ad

incontrarlo. A volte si pensa ancora che portarela verità del Vangelo sia fare violenza alla libertà.Paolo VI ha parole illuminanti al riguardo: «Sa-rebbe ... un errore imporre qualcosa alla co-scienza dei nostri fratelli. Ma proporre a questacoscienza la verità evangelica e la salvezza diGesù Cristo con piena chiarezza e nel rispettoassoluto delle libere opzioni che essa farà ... èun omaggio a questa libertà» (Esort, ap. Evan-gelii nuntiandi, 80). Dobbiamo avere sempre ilcoraggio e la gioia di proporre, con rispetto, l’in-contro con Cristo, di farci portatori del suo Van-gelo. Gesù è venuto in mezzo a noi per indicarela via della salvezza, ed ha affidato anche a noila missione di farla conoscere a tutti, fino ai con-fini della Terra. Spesso vediamo che sono la vio-

lenza, la menzogna, l’errore ad essere messi inrisalto e proposti. E’ urgente far risplendere nelnostro tempo la vita buona del Vangelo con l’an-nuncio e la testimonianza, e questo dall’internostesso della Chiesa. Perché, in questa prospet-tiva, è importante non dimenticare mai un prin-cipio fondamentale per ogni evangelizzatore:non si può annunciare Cristo senza la Chiesa.Evangelizzare non è mai un atto isolato, indivi-duale, privato, ma sempre ecclesiale. Paolo VIscriveva che «quando il più sconosciuto predi-catore, missionario, catechista o Pastore, an-nuncia il Vangelo, raduna la comunità,trasmette la Fede, amministra un Sacramento,anche se è solo, compie un atto di Chiesa». Eglinon agisce «per una missione arrogatasi, né inforza di un'ispirazione personale, ma in unionecon la missione della Chiesa e in nome di essa»(ibidem). E questo dà forza alla missione e fasentire ad ogni missionario ed evangelizzatoreche non è mai solo, ma parte di un unico Corpoanimato dallo Spirito Santo.

4. Nella nostra epoca, la mobilità diffusa e la fa-cilità di comunicazione attraverso i new mediahanno mescolato tra loro i popoli, le cono-scenze, le esperienze. Per motivi di lavoro interefamiglie si spostano da un continente all'altro;gli scambi professionali e culturali, poi, il turismoe fenomeni analoghi spingono a un ampio mo-vimento di persone. A volte risulta difficile per-sino per le comunità parrocchiali conoscere inmodo sicuro e approfondito chi è di passaggio ochi vive stabilmente sul territorio. Inoltre, inaree sempre più ampie delle regioni tradizional-mente cristiane cresce il numero di coloro chesono estranei alla Fede, indifferenti alla dimen-sione religiosa o animati da altre credenze. Nondi rado poi, alcuni battezzati fanno scelte di vitache li conducono lontano dalla Fede, rendendolicosì bisognosi di una "Nuova Evangelizzazione".A tutto ciò si aggiunge il fatto che ancora un'am-pia parte dell'umanità non è stata raggiuntadalla buona notizia di Gesù Cristo. Viviamo poiin un momento di crisi che tocca vari settori del-l'esistenza, non solo quello dell’economia, dellafinanza, della sicurezza alimentare, dell’am-biente, ma anche quello del senso profondodella vita e dei valori fondamentali che la ani-mano. Anche la convivenza umana è segnatada tensioni e conflitti che provocano insicurezzae fatica di trovare la via per una pace stabile. Inquesta complessa situazione, dove l'orizzontedel presente e del futuro sembrano percorsi danubi minacciose, si rende ancora più urgenteportare con coraggio in ogni realtà il Vangelo diCristo, che è annuncio di speranza, di riconcilia-zione, di comunione, annuncio della vicinanzadi Dio, della Sua misericordia, della Sua sal-vezza, annuncio che la potenza di amore di Dioè capace di vincere le tenebre del male e gui-dare sulla via del bene. L’uomo del nostrotempo ha bisogno di una luce sicura che ri-schiara la sua strada e che solo l’incontro conCristo può donare. Portiamo a questo mondo,con la nostra testimonianza, con amore, la spe-ranza donata dalla fede! La missionarietà dellaChiesa non è proselitismo, bensì testimonianzadi vita che illumina il cammino, che porta spe-ranza e amore. La Chiesa - lo ripeto ancora unavolta - non è un’organizzazione assistenziale,un’impresa, una ONG, ma è una comunità dipersone, animate dall'azione dello Spirito Santo,che hanno vissuto e vivono lo stupore dell’in-contro con Gesù Cristo e desiderano condividerequesta esperienza di profonda gioia, condividereil Messaggio di Salvezza che il Signore ci ha por-tato. E’ proprio lo Spirito Santo che guida laChiesa in questo cammino.5. Vorrei incoraggiare tutti a farsi portatori dellabuona notizia di Cristo e sono grato in modo

particolare ai missionari e alle missionarie, aipresbiteri fidei donum, ai religiosi e alle religiose,ai fedeli laici - sempre più numerosi - che, ac-cogliendo la chiamata del Signore, lasciano lapropria patria per servire il Vangelo in terre eculture diverse. Ma vorrei anche sottolinearecome le stesse giovani Chiese si stiano impe-gnando generosamente nell’invio di missionarialle Chiese che si trovano in difficoltà - non ra-ramente Chiese di antica cristianità - portandocosì la freschezza e l’entusiasmo con cui essevivono la fede che rinnova la vita e dona spe-ranza. Vivere in questo respiro universale, ri-spondendo al mandato di Gesù «andate dunquee fate discepoli tutti i popoli» (Mt 28, 19) è unaricchezza per ogni Chiesa particolare, per ognicomunità, e donare missionari e missionarienon è mai una perdita, ma un guadagno. Faccioappello a quanti avvertono tale chiamata a cor-rispondere generosamente alla voce dello Spi-rito, secondo il proprio stato di vita, e a non averpaura dì essere generosi con il Signore. Invitoanche i Vescovi, le famiglie religiose, le comu-nità e tutte le aggregazioni cristiane a soste-nere, con lungimiranza e attento discernimento,la chiamata missionaria ad gentes e ad aiutarele Chiese che hanno necessità di sacerdoti, direligiosi e religiose e di laici per rafforzare la co-munità cristiana. E questa dovrebbe essereun’attenzione presente anche tra le Chiese chefanno parte di una stessa Conferenza Episco-pale o di una Regione: è importante che leChiese più ricche di vocazioni aiutino con gene-rosità quelle che soffrono per la loro scarsità.Insieme esorto i missionari e le missionarie,specialmente i presbiteri fidei donum e i laici, avivere con gioia il loro prezioso servizio nelleChiese a cui sono inviati, e a portare la loro gioiae la loro esperienza alle Chiese da cui proven-gono, ricordando come Paolo e Barnaba al ter-mine del loro primo viaggio missionario«riferirono tutto quello che Dio aveva fatto permezzo loro e come avesse aperto ai pagani laporta della fede» (At 14,27). Essi possono di-ventare una via per una sorta di "restituzione"della Fede, portando la freschezza delle giovaniChiese, affinché le Chiese di antica cristianità ri-trovino l’entusiasmo e la gioia di condividere laFede in uno scambio che è arricchimento reci-proco nel cammino di sequela del Signore.La sollecitudine verso tutte le Chiese, che il Ve-scovo di Roma condivide con i confratelli Ve-scovi, trova un'importante attuazionenell’impegno delle Pontificie Opere Missionarie,che hanno lo scopo di animare e approfondirela coscienza missionaria di ogni battezzato e diogni comunità, sia richiamando la necessità diuna più profonda formazione missionaria del-l'intero Popolo di Dio, sia alimentando la sensi-bilità delle Comunità Cristiane ad offrire il loroaiuto per favorire la diffusione del Vangelo nelmondo.Un pensiero infine ai cristiani che, in varie partidel mondo, si trovano in difficoltà nel professareapertamente la propria Fede e nel vedere rico-nosciuto il diritto a viverla dignitosamente. Sononostri fratelli e sorelle, testimoni coraggiosi - an-cora più numerosi dei martiri dei primi secoli -che sopportano con perseveranza apostolica levarie forme attuali di persecuzione. Non pochirischiano anche la vita per rimanere fedeli alVangelo di Cristo. Desidero assicurare che sonovicino con la preghiera alle persone, alle famigliee alle comunità che soffrono violenza e intolle-ranza e ripeto loro le parole consolanti di Gesù:«Coraggio, io ho vinto il mondo» (Gv 16,33).Benedetto XVI esortava: «"La Parola del Si-gnore corra e sia glorificata" (2Ts 3,1): possaquesto Anno della Fede rendere sempre piùsaldo il rapporto con Cristo Signore, poiché soloin Lui vi è la certezza per guardare al futuro e lagaranzia di un amore autentico e duraturo»(Lett. ap. Porta fidei, 15). È il mio auspicio perla Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno.Benedico di cuore i missionari e le missionarie etutti coloro che accompagnano e sostengonoquesto fondamentale impegno della Chiesa af-finché l’annuncio del Vangelo possa risuonare intutti gli angoli della Terra, e noi, ministri del Van-gelo e missionari, sperimenteremo "la dolce econfortante gioia di evangelizzare" (Paolo VI,Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 80).

Pubblichiamo di seguito il Messaggio del Santo Padre Francesco per l’87esima Giornata MissionariaMondiale, che si celebra domenica 20 ottobre a conclusione dell’Anno della Fede.

87esima Giornata Missionaria Mondiale

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7sabato 19 Ottobre 2013EcclesiailPonte

“Sulle strade delmondo è il

tema scelto in Italiadalla Fondazione Mis-sio delle PontificieOpere Missionarie percelebrare, domenica20 ottobre, la 87°Giornata MissionariaMondiale. Nel suomessaggio per questa

giornata di solidarietà, Papa Francescoha scritto: “Tutti siamo invitati sullestrade del mondo, per camminare coni nostri fratelli, professando e testimo-niando la nostra Fede in Cristo e facen-doci annunciatori del suo Vangelo”.Questo del Papa è un invito affinchéogni parrocchia, ogni cristiano scelga lestrade su cui poter andare annun-ciando che Gesù è la persona più im-portante nella nostra vita. Oggi viviamoin un mondo caratterizzato dalla mobi-lità; la gente si sposta continuamenteper varie ragioni di turismo, di lavoro,di svago, ecc. Ci sono poi gli indiffe-renti, un’ampia parte dell’umanità chenon è ancora stata raggiunta dallabuona notizia di Gesù Cristo. Tutto ciòrende ancora più urgente portare concoraggio in ogni realtà il Vangelo diGesù Cristo, che è annuncio di spe-ranza. La Chiesa è una comunità di

persone animate dallo Spirito Santo,che hanno incontrato Gesù Cristo e de-siderano comunicarlo anche agli altri.Le vie da percorrere per essere missio-nari non sono solo le strade delle nostrecittà ma tutte quelle cose in cui pos-sono fare la differenza per essere deicattolici autentici. Perseguire la stradadella pace, cioè rinunciare alla vendettaper un torto ricevuto, facendo preva-lere l’amore. E’ il nostro stile di vita,perché non esistono solo Paesi dei ric-chi con le proprie comodità e con i pro-pri sprechi. In questo giorno dellapenultima domenica di ottobre i fedelidi tutti i continenti devono aprire il lorocuore alle esigenze spirituali della mis-sione e ad impegnarsi con gesti con-creti di solidarietà a sostegno di tutte legiovani chiese. E’ l’occasione anche perla nostra Diocesi di riportare l’atten-zione ai bisogni materiali dei Paesiemergenti, mediante la nostra piccolao grande offerta. Papa Francesco ha in-viato a tutte le Chiese il messaggio an-nuale per la celebrazione, in ogniangolo della Terra, di questo eventoparticolare. Prima di concludere il suomessaggio ricorda che ancora oggi, invarie parti del mondo, numerosi cri-stiani si trovano in difficoltà nel profes-sare apertamente la propria fede e nelvedere riconosciuto il diritto a viverla

dignitosamente. Sono nostri fratelli esorelle, testimoni coraggiosi ancora piùnumerosi dei martiri nei primi secoliche sopportano con perseveranza apo-stolica le varie forme attuali di perse-cuzione. Molti rischiano anche la vitaper rimanere fedeli al Vangelo di Gesù.Ci invita a restare vicini con la preghieraalle persone, alle famiglie e alle comu-nità che soffrono violenza e intolle-ranza. Papa Francesco elogia imissionari e le giovani Chiese chevanno in aiuto alle Chiese in difficoltà.‘Donare missionari e missionarie non èmai una perdita, ma un guadagno’.Anche le Conferenze Episcopali, i Ve-scovi, le Famiglie religiose devono fa-vorire le vocazioni missionarie. Il Papainvita poi i missionari ‘a vivere con gioiail loro prezioso servizio alla Chiesa a cuisono inviati’. Vanno sostenute anche lePontificie Opere Missionarie. Un pen-siero particolare Papa Francesco lo ri-volge ai cristiani perseguitati, perchéricordino le parole di Gesù: ’Coraggio!Io ho vinto il mondo’. Il messaggio pa-pale si conclude con un pensiero diPapa Benedetto XVI, espresso nellaLettera ‘Porta fidei’: ‘che l’Anno dellaFede rafforzi il nostro rapporto con Cri-sto e ci doni di sperimentare ‘la dolce econfortante gioia di evangelizzare’(Paolo VI). Le offerte ricevute dall’Uffi-

cio Missionario Diocesano (Conto Cor-rente n. 12068839 intestato UfficioMissionario Diocesano – Palazzo Vesco-vile – 83100 Avellino) vengono inviate

alla Fondazione Missio delle PontificieOpere Missionarie, dove sono ripartitetra le giovani Chiese di missione, se-condo le esigenze di ciascuna.

SOLIDARIETà SENZA CONFINI

PasqualeDe Feo

“Giornata Missionaria Mondiale:Sulle strade del mondo”

Il tema della preghiera non èestraneo all’Evangelista Luca

(cfr. Lc 11,1-13). Questa volta, iltema ha come interlocutori di-retti i discepoli stessi di Gesù,perché questi apprendano che lapreghiera incessante e sinceradona ciò che essa stessa ri-chiede. Possiamo immaginare,da quanto si legge tra le righe,che i discepoli attendevano una

qualche giustizia o riconoscimento, da parte dellacomunità cristiana, e questo tardava ad arrivare.Proprio l’uso del titolo “Signore”, al v. 6, sembra in-dicare che si tratti di un detto profetico post-pa-squale, pronunciato in una circostanza dipersecuzione. Il dato certo è che Gesù risponde al-l’irrequietezza dei discepoli, con la parabola del giu-dice e della vedova. Contrappone all’atteggiamento dell’irrequietezza lanecessità della preghiera, affinchè ci si possaaspettare una trasformazione radicale delle situa-zioni storiche, nelle quali si vive. La situazione, de-scritta dall’Evangelista, è quella di una donnavedova, lasciata, dunque, un po’ sola al suo tristedestino: in famiglia, le manca, evidentemente, ap-poggio e sostegno e i capi le negano sistematica-mente la giustizia, che pure le spetta. Alla fine,l’insistenza della donna scalfisce il giudice che, dicerto, non diventa giusto, ma opera giustizia neiconfronti di questa donna insistente ed “insolente”.Gesù, dunque, si serve di questa analogia: se ilgiudice, senza Dio, ha donato giustizia alla donna,quanto più Dio ascolterà il grido degli oppressi, cherichiedono, incessantemente, un cambiamento ra-dicale dell’ingiustizia in cui imperversano. Inoltre,Luca descrive come “pronta” la giustizia di Dio,essa, cioè, è permanente; ma Gesù dubita che iSuoi vogliano perseverare con l’impegno della pre-ghiera, nella costruzione della giustizia. Non a caso,il brano della XXIX Domenica del Tempo Ordinariosi chiude con una domanda: “Ma il Figlio dell’uomo,quando verrà, troverà la Fede sulla Terra?”. Questadomanda è rivolta a me che leggo o ascolto questa

Parola proclamata; è un interrogativo al quale oc-corre rispondere, individualmente, perché riguardalo stato della nostra preghiera e della nostra Fede.Infatti, chiedere incessantemente al Signore nonrappresenta un tentativo di sfinimento, ma èun’azione di fiducia nel Dio della Storia. Certo, leg-gere questo brano oggi, nella particolare congiun-tura storica che ci sta soffocando, ci dal’impressione di quanto attuale esso sia. Sembraquasi che non siano passati i circa 1900 anni di sto-ria, da quando è stato scritto. Allora, se perce-piamo la profonda attualità del brano di questadomenica, occorre anche prendere coscienza chela Storia può cambiare a partire da me. La vitalitàdell’esistenza, il desiderio di un’inversione di ten-denza che attraversa tutti noi, in questi tempi, di-pende dal fatto di non lasciarsi soggiogare dagliavvenimenti e nel manifestare, apertamente a Dio,la Fede nella sua capacità di creare nuova la Storia.Buon cammino a tutti!

«Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» Luca (18,1-8)

La Liturgia della Parola: XXIX Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Luca (18,1-8)

Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche

una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo eglinon volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi

dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti,

che gridano giorno e notte verso di Lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla Terra?».

Stefania De Vito

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Gli italiani sono sempre più“bionici”. Oramai sono 11 mi-

lioni e 200mila i nostri connazionaliche vivono nella quotidianità dellavoro e della famiglia utilizzandodispositivi che la ricerca scientificae la moderna tecnologia fornisce ai

portatori di handicap o di particolari patologie.In particolare 6,3 milioni di persone usano tu-tori, plantari, busti ortopedici, ginocchiere; 2,3milioni utilizzano il lettore elettronico per con-trollare la glicemia; 1,5 milioni usano stam-pelle, deambulatori, carrozzine sollevatori; 1,3milioni hanno il cardiostimolatore impiantatoper il buon funzionamento del cuore ed un mi-lione utilizza apparecchi per la sordità. Perquanto riguarda gli organi trapiantati, invece,non abbiamo dati recentissimi o recenti. Siamofermi, come statistiche mondiali, al 2010, annoin cui furono effettuati (almeno per quelli uffi-cialmente registrati presso l’OrganizzazioneMondiale della Sanità) ben 106.879 trapiantid’organo. Il problema grave riguarda il 10% diquesto numero che deriva dai traffici illeciti.Purtroppo il mercato degli organi venduti ille-galmente nel mondo è in piena crescita: addi-rittura ogni ora viene venduto un organo almercato nero. Una media impressionante con10.000 “scambi” all’anno che per la maggiorparte riguarda i reni.I ricchi medio-orientali ed asiatici pagano aitrafficanti anche 128.500 sterline ad organo.Esiste una organizzazione di loschi figuri cheopera in Cina, Pakistan ed India e che “racco-glie” le “donazioni” di persone disperate e di-sposte per questo a cedere un rene al prezzobassissimo di 3.200 sterline. Niente rispetto alguadagno dei mercanti. L’organo emuntoriorenale è quello che va più di moda con il 75%del mercato clandestino, dato che sono in au-mento le percentuali che lo vogliono in difficoltàrispetto al resto dell’organismo perchè bersa-glio grosso di malattie legate al benessere: dia-bete, ipertensione e cardiopatie.

La donazione “normale” (leggi donazione le-gale) in Italia, ma anche in Europa con percen-tuali abbastanza vicine alla nostra, è rosa.Infatti sono in maggioranza le donne che siprivano di un organo a fini di trapianto. Il datoitaliano è ineccepibile: 69% di donazione dadonna contro il 31% da maschio.In Italia da un anno a questa parte si sono in-crementate in genere le donazioni, con un au-mento del 13% del 2012 rispetto all’annoprecedente.Il 36% dei reni donati da vivente èpassato da madre a figlio ed il 29% da mogliea marito.Anche se andiamo a mettere il naso nelle sta-tistiche che vanno dal 2001 al 2010 le cosesono sempre le stesse: le italiane sono moltopiù generose degli italiani in caso di trapiantoda cadavere con i due terzi di reni trapiantati.Da vivente il trapianto renale è al 70% tinto di

rosa.Le statistiche indicano anche uno squilibrio tragenitori: le madri avevano donato al 51% ed ipadri al 20% (nel 2009 solo il 13%). Settevolte su dieci sono le mogli a regalare l’organoal marito mentre siamo al 24% per lo scambioal contrario.Tutte le proporzioni tra percentuali che abbianoelencato sono quasi sovrapponibili a quellemondiali: a livello legale i due terzi di donatorisono di sesso femminile.Ci sono due Paesi al mondo dove è permessadalla legge la vendita di organi e si tratta di Irane Singapore; ed anche in questo caso la granparte dei venditori è donna. L’altruismo è sempre stato appannaggio dellefemmine da sempre ed è stato sempre sotto-lineato e celebrato da scrittori, poeti e giorna-listi. Qualcuno inizia però ad insinuare che il

“donare” femminile sia legato alla pressionesociale che le rende donatrici. Soprattutto inBrasile ove sono solo le donne che donano aifigli e dove gli uomini ritengono che la dona-zione in famiglia sia una cosa che debba farela moglie. Per i medici sudamericani, che pre-feriscono il colore rosa del trapianto, valemolto anche la compatibilità di tipo biologico.Fin quanto si tratta di donare al proprio figlio oal proprio marito siamo tutti d’accordo ma ledonne donano anche in maggioranza per ilmercato nero. Non si tratta più a questo puntodi generosità o di amore filiale, ma di coerci-zione. In una famiglia povera quando si devesacrificare qualche membro è sempre il più de-bole che paga, cioè che viene costretto alla do-nazione. Il più debole in senso economico egiuridico.In un libro di Giulia Galeotti sulle donazioni èpurtroppo chiaro che: “mentre padri e fratelliparlano di vendere un rene per salvare figlie osorelle senza dote, nella realtà sono le mogli avendere un rene per salvare il marito”, anchese questi abbia rovinato la famiglia per pro-blemi di alcolismo, disoccupazione o debiti.La situazione in diverse zone dell’India è parti-colare, tutta fondata sull’ incapacità dei mariti,quasi sempre alcolisti, a trovare un lavoro eda mantenerlo. Ci sono villaggi in cui un abitantegiovane su dieci ha avuto un rene estirpato percompenso o per rapina, ma la percentuale rosaè sempre la stessa: 75% contro il 25% deimaschi. Sempre in questi villaggi indiani ladote alle figlie femmine è pagata in questomodo barbaro e tale tipologia di guadagno siesporta in Moldavia ed in Turchia dove un renesi vende a sette milioni di vecchie lire ed il mer-cante lo rivende guadagnando venti voltetanto.Il sacrificio di tante donne serve quasi semprea “salvare” uomini, ma al di là del genere comeci possiamo, e dobbiamo, opporci a tanto abo-minio?

MEDICINA a cura del dottor Gianpaolo Palumbo

LA DONAZIONE DI ORGANI é “ROSA”

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10 sabato 19 Ottobre 2013 Ecclesia ilPonte

Acirca un mese dalla 47esima edizione dellaSettimana Sociale dei Cattolici Italiani è do-

veroso fare qualche considerazione. Que-st’anno si è svolta a Torino (soprattutto alTeatro Regio) dal 12 al 15 settembre ed haavuto per tema la famiglia, definita “speranzae futuro per la società italiana”. Imprescindibilirisultano due siti internet: http://www.forum-famiglie.org/ e (per approfondire i vari inter-venti e conclusioni su quest’evento)http://www.settimanesociali.it/.Diversi sono stati i gruppi tematici per rifletteresui vari aspetti legati alla famiglia: 1) La mis-sione educativa della famiglia; 2) Le alleanzeeducative, in particolare con la scuola; 3) Ac-compagnare i giovani nel mondo del lavoro; 4)La pressione fiscale sulle famiglie; 5) Famigliae sistema di welfare; 6) Il cammino comunecon le famiglie immigrate; 7) Abitare la città;8) La custodia del creato per una solidarietà in-tergenerazionale.A rappresentare la Diocesi di Avellino c’era ungiovane (l’autore di queste note) e due coniugi:Pellegrino e Maria Grazia De Marco (dell’Asso-ciazione Italiana Maestri Cattolici, e impegnatinella Pastorale sociale e del lavoro). Facendoora qualche analisi a margine, posso dire chel’esposizione dei relatori è stata abbastanzachiara, i temi trattati (di sicuro utili anche per ilmio servizio ecclesiale) sono stati molto interes-santi e hanno soddisfatto le mie attese. Degliotto gruppi tematici ho scelto il numero 3. Possodire che le due assemblee tematiche svoltesipresso l’Università di Torino, vicino la Mole An-tonelliana, hanno riscontrato abbastanza il miofavore, ma la loro durata è stata poco sufficienteperché c’è stato poco confronto diretto (condi-vido il metodo di 3 minuti ciascuno per interve-nire, ma poi non si poteva aprire un dibattito insala). Nel complesso, di questa settimana hoapprezzato poco il ritmo delle giornate (non sipoteva partecipare a tutti gli eventi esterni as-sociati), ma il clima tra i convegnisti è stato ab-bastanza positivo (soprattutto ai pasti). Variesono state le cose che ho maggiormente gra-dito: il concerto del primo giorno, perché la mu-sica consente di distendersi dopo i vari interventi

dei relatori; la partecipazione di “A Sua imma-gine” (per divulgare il tema della Settimana alPaese) e avere “Avvenire” gratis ogni giorno. Miha colpito il prof. Stefano Zamagni. Per lui, fa-miglia e lavoro non si possono conciliare, ma ar-monizzare: “Le politiche conciliatorie sono statefatte per distruggere la famiglia. Le politiche diarmonizzazione sono per le imprese meno di-spendiose dal punto di vista dei costi con più be-nefici”. Molto positiva la possibilità di fermarsi aparlare con figure autorevoli del mondo cattoliconelle pause prima e dopo le assemblee. Voglio,perciò, condividere con voi alcuni auguri che horicevuto. Mons. Domenico Sigalini mi ha detto:

“sii sempre entusiasta della fede”. Rosario Car-rello mi ha invitato ad essere “sempre in primafila sui grandi e sui bei valori!”. Il presidente dellaFISC, Zanotti, invece: “Sogna sempre ingrande! Sii inquieto di quella sana inquietudinedei santi che hanno dato tutto loro stessi!”.Il Progetto Policoro risulta efficace in tutte leDiocesi italiane per trovare lavoro. Tanto che perMonsignor Bregantini “il metodo delle famigliedeve essere quello del Policoro, cioè: motiva-zioni altissime, formazione di qualità e gesticoncreti generosi”. Oltre a questo progetto, cisono altre iniziative che andrebbero riproposteanche in Campania:1) La Diocesi di Piacenza-Bobbio ha promossol’iniziativa “Vecchi mestieri per nuove genera-zioni”, per 15 piacentini di età compresa fra i 17(se con qualifica professionale) e i 29 anni. Pos-sono avere un tirocinio formativo presso leaziende del territorio specializzate nei lavori ma-nuali di una volta, al fine di incentivare sia l'oc-cupazione giovanile che il recupero delle realtàlavorative del passato.2) Basato su elementi quali reciprocità, parteci-pazione, scambio di risorse, formazione, il pro-getto ‘Microfinanza Campesina’ del CreditoCooperativo Italiano in Ecuador costituisceun’iniziativa di successo, riconosciuta a livello in-ternazionale come un nuovo modello di coope-razione per combattere la povertà nei Paesi invia di sviluppo.3) La GIOC, Gioventù Operaia Cristiana, offre“La valigetta dei mestieri” (curata dalla Coope-rativa Natan Edizioni), cioè un cofanetto con 7schede informative sul lavoro e su come cer-carlo.4) C’è inoltre SLOT MOB, iniziativa di cittadini“mobilitati per il buon gioco contro le nuove po-vertà e la dipendenza dal gioco d’azzardo” cheagisce su tre fronti:a) Richiedere una legge che limiti e regolamentiseriamente il gioco d’azzardo nell’interesse nondelle lobby ma dei cittadini, soprattutto i più vul-nerabili;b) Non aspettare i tempi, a volte troppo lunghidella politica, ed agire subito, e soprattutto in-sieme, dando vita ad uno slot mob, recandociinsieme a fare colazione in un bar che ha sceltola disinfestazione dalle slot e/o altri giochi d’az-zardo;c) Curare il cattivo gioco con il buon gioco, cheè sempre un bene relazionale, organizzando, inconcomitanza con slot mob, un torneo di calciobalilla. Per organizzare anche ad Avellino questa inizia-

tiva, ecco il sito con le info: http://www.nexte-conomia.org/slots-mob 5) Infine, l’Economia di Comunione (EdC) è unmovimento che coinvolge imprenditori, im-prese, associazioni, istituzioni economiche, maanche lavoratori, dirigenti, consumatori, rispar-miatori, studiosi, operatori economici, poveri,cittadini, famiglie. E’ nata da Chiara Lubich nel

Maggio del 1991 a San Paolo in Brasile. Il suoscopo è contribuire, alla luce del Carisma del-l’Unità, a dar vita ad imprese fraterne che sen-tono come propria missione sradicare la miseriae l’ingiustizia sociale, per contribuire ad edifi-care un sistema economico e una societàumana di comunione.Per concludere, a questa Settimana sono man-cati altri gruppi tematici, per consentire mag-giore dibattito fra gli oltre 1000 partecipanti,perché in tanti in un gruppo non possono par-lare tutti. Bisogna, secondo me, incentivare lapartecipazione di più giovani, futuro delle Set-timane Sociali, prevedendo un gruppo tematicosolo per loro. Una mia proposta per il futuro èquella di prevedere per ogni parrocchia italianaalmeno un esperto di Dottrina Sociale dellaChiesa, in contatto con il Comitato Scientifico eOrganizzatore delle Settimane Sociali per mo-nitorare ogni territorio in modo da applicare lebuone indicazioni.Per il Cardinale Bagnasco “le nostre scelte con-tribuiscono a costruire o disgregare la Società.In ogni famiglia è in causa il Bene Comune e latenuta del tessuto sociale”. Infine, è rassicu-rante sapere da Enrico Letta, venuto a Torino ilsecondo giorno, che vuole attuare politiche diwelfare, tenendo conto di questa Settimana.Perciò, ciascuno si impegni a rafforzare la fami-glia (a cominciare dalla propria), per rafforzarela propria persona e tutta la Società.

Francesco Varricchio

Torino - 47esima edizione della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani

“RAFFORZIAMO LA FAMIGLIA PER RAFFORZARE LA PERSONA E LA SOCIETà”

La Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Avellino,nel quadro delle linee programmatiche 2012/14 ha approvato il

varo del primo percorso formativo diocesano all’impegnosocio-politico dei laici cristiani impegnati nell’associazionismo diispirazione cristiana, molto diffuso e radicato nella Diocesi. All’in-contro hanno partecipato 26 realta’ associative- delle 30 presentinella Consulta stessa- i cui rappresentanti hanno apprezzato e con-diviso il nucleo tematico del percorso annuale proposto dal Segre-tario Generale Gerardo Salvatore “Educazione per una

cittadinanza responsabile”. Tale nucleo è stato unitariamente ri-tenuto come spazio di riflessione di ampio respiro rispetto ai princi-pali segmenti tematici della Dottrina Sociale della Chiesa e coerente

con le attuali proiezioni socio culturali del Magistero Ecclesiale. Il Vescovo Di Avellino,Monsignor Francesco Marino, ha incoraggiato il significativo percorso formativo pro-posto con l’intento di offrire risposte valide alla perdurante emergenza culturale e dipromuovere concretamente, proprio attraverso la formazione, lo spirito di comunionee le capacità progettuali che i laici e i presbiteri delle Chiese Locali debbono realizzarequotidianamente per essere “ospedale da campo” a servizio delle emergenze esi-stenziali, spirituali e sociali del Popolo di Dio. L’iniziativa delineata si inquadra nel fe-condo fervore programmatico dell’Anno della Fede che si concluderà il prossimo 24novembre e coincide anche con l’Assemblea Diocesana del 1 ottobre di tutte le com-ponenti del tessuto ecclesiale locale impegnate nella promozione ”dell’educazionedella fede nella famiglia” con la significativa riflessione tematica offerta da Mon-signor Enrico Solmi, Presidente della Commissione Episcopale della CEI per la fami-glia e la vita. Alcune realtà associative (Acli, Azione Cattolica e Movimento Irpino peril Bene Comune) hanno già programmato le prime tappe del percorso formativosocio-politico, con incontri-dibattiti eattività laboratoriali su segmenti te-matici coerenti con il nucleo di fondoannuale, nell’alveo della DottrinaSociale della Chiesa. Inoltre, la Con-sulta è attivamente impegnata nelcammino comunitario complessivodella Chiesa di Avellino (Scuola diTeologia per uditori, Giornata per laVita, Giornata del Malato, Messa Cri-smale del Mercoledi’ Santo, Via Cru-cis per le vie della Città, SettimanaEucaristica e Veglia di Pentecoste).In ordine a questo significativosforzo ecclesiale della Consulta, si èrivelato particolarmente prezioso ilsostegno non solo del Vescovo, maanche del Vicario della Diocesi, Mon-signor Sergio Melillo e di Don RoccoSalierno, Vicario Episcopale per i laicie Parroco di Paternopoli (AV).

Gerardo Salvatore

Consulta delle Aggregazioni laicali

“Educazione per una cittadinanza responsabile”

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11sabato 19 Ottobre 2013ilPonte

I 187 GIORNALI DELLA FISC - L'Opinione del Territorio -

la tragedia di lampedusa. “Orrore e vergo-gna”; “Uccisa la speranza”; “Globalizzazione del-l’indifferenza”; “Strage nel mare”... Sono alcuni deititoli dei settimanali che sintetizzano i “sentimenti”provati dopo la strage di migranti al largo di Lam-pedusa (3 ottobre). A fare da sfondo alle varie ri-flessioni le parole di Papa Francesco, durantel’udienza ai partecipanti al convegno per il 50° della“Pacem in terris”: “È una vergogna!”, a cui Cam-mino (Siracusa) e il Corriere Eusebiano (Ver-celli) aggiungono quanto affermato all’Angelus didomenica 6 ottobre: “Lasciamo piangere il nostrocuore”. la Fedeltà (Fossano) auspica che “lavoce del Papa che urla ‘Vergogna!’ scrolli l’indiffe-renza e sappia ridare un nome, un volto, una sto-ria, una dignità a quei sacchi anonimi”. Emmaus(Macerata-tolentino-Recanati-Cingoli-treia)denuncia l’atteggiamento di “diffidenza” e “paura”verso “chi viene da noi disperato e impoverito.Come se la diffidenza fosse sempre un modo permostrare superiorità”. Vincenzo Finocchio, di-rettore dell’Appennino Camerte (Camerino-San Severino Marche), confida di aver provatoin “tutta la vicenda una grande tristezza nel cuore”.Ma come affrontare la questione dei migranti chearrivano sulle nostre coste? Come prevenire similitragedie? “I nostri governanti, italiani ed europei -risponde Vincenzo Rini, direttore della VitaCattolica (Cremona) - dovrebbero affrontare lasituazione a partire da un altro punto di vista:quello della dignità umana”. la Guida (Cuneo)sottolinea “l’esigenza di distinguere tra ‘legalità for-male’ e ‘giustizia sostanziale’, ispirata ai diritti fon-damentali e che una nuova legislazione dovrà farprevalere rispetto a un approccio prevalentementerepressivo e poco attento alla complessità del pro-blema”. Sulla Vita del Popolo (treviso), l’inter-vento di don Bruno Baratto, direttore dell’Ufficiodiocesano per le migrazioni: “Basta, è tempo di si-lenzio, di azioni coerenti e non più di parole. Ètempo che le lacrime giungano al cuore, lo rendanomeno arido e indifferente. Solo così non sarannolacrime ipocrite di coccodrilli troppo sazi”. Vitatrentina (trento) lascia la parola a don SandroDe Pretis, già missionario “fidei donum” a Gibuti enei campi profughi in Libia, oggi in Papua-NuovaGuinea. “Occorrerebbe istituire un giorno di ver-gogna - dice il missionario -, non di lutto nazionale.Sarebbe, però, il sigillo ufficiale dopo aver com-piuto il massacro, una specie di auto-assolvimentoda tutta l’ignoranza e paura che dominano la so-cietà italiana nei riguardi dei migranti”. AmanzioPossenti, direttore del Popolo Cattolico (tre-viglio), augura che “il cuore dell’umanità, nono-stante episodi malvagi, perpetui l’apertura d’amoreverso il fratello che soffre”. Dalla Cittadella (Man-tova) l’invito ad “allargare lo sguardo oltre i nostriorticelli e riflettere sul fatto che tante sono ancoranel mondo le sacche di disperazione e condizionidi vita inumane”. A proposito della proposta di as-segnare il Nobel per la pace a Lampedusa, Ste-fano Fontana, direttore di Vita Nuova(trieste), spiega che “se ciò avverrà, non saràsolo perché la geografia l’ha messa sulle rotte deiprofughi, ma perché è diventata simbolo diun’azione politica comune”.

l’attualità politica italiana. Sui settimanali dio-cesani spazio anche alle ultime vicende della poli-tica italiana: dal messaggio del presidenteNapolitano alle Camere sulla questione carceraria,alla tenuta del governo, all’atteggiamento anti-po-litico così diffuso tra i cittadini. Anzitutto il messag-gio del presidente della Repubblica. Al riguardo,lauro Paoletto, direttore della Voce dei Berici(Vicenza), ricorda che “è il primo messaggio alleCamere di Giorgio Napolitano dopo quasi otto annial Quirinale. Basterebbe questo dato per cogliernel’importanza. L’emergenza carceraria rappresentaun problema sul quale è più volte intervenuto,senza però avere risposte effettive. Ora ha sceltola strada più formale e solenne, sperando in un ri-scontro concreto”. Anche perché, aggiunge Gu-glielmo Frezza, direttore della Difesa delPopolo (Padova), “c’è un dato di fondo ineludi-bile: se entro maggio l’Italia non sarà intervenutaefficacemente, la Corte europea di Strasburgoprenderà in esame i duemila ricorsi presentati daidetenuti che oggi sono pendenti e ci condannerà

senza esitazione. Ma prima ancora dei giudici, do-vrebbe essere la nostra coscienza a pretendere uncambiamento. Quello stesso, teniamolo a mente,che il beato Giovanni Paolo II implorò dal Parla-mento nel novembre del 2002. Raccogliendo unlungo, convinto e - col senno di poi - ipocrita ap-plauso dalla maggioranza dei parlamentari. Spe-riamo non avvenga lo stesso anche al presidenteNapolitano”. Pino Malandrino, direttore dellaVita Diocesana (Noto), ritorna - dopo il voto difiducia del 2 ottobre - sulla stabilità del governo,sottolineando la necessità di “una chiara, solida estabile maggioranza di governo” per “sostenere lescelte operate” e “tracciare un piano d’interventisecondo criteri di priorità”. Gianpiero Moret, di-rettore dell’Azione (Vittorio Veneto), si sof-ferma sugli slogan dell’anti-politica, evidenziando“lo scarso senso di cittadinanza tra noi cittadini. Laclasse politica, infatti, nasce dal popolo. È inutileche ci arrabbiamo tanto, c’è sempre omogeneitàtra gli eletti e gli elettori. Ci fa difetto il senso delvivere insieme che comporta osservanza delleleggi, capacità di guardare oltre gli interessi indivi-duali, partecipazione e collaborazione al bene ditutti. Ci sono tanti fatti che manifestano questapoca propensione a costruire insieme la vita co-mune, basta scorrere i titoli della cronaca di ungiorno qualsiasi”. Concorda Giordano Frosini, di-rettore della Vita (Pistoia): “Se si riflettesse afondo su queste fondamentali tematiche, po-tremmo guardare al futuro con più speranza emaggiore ottimismo. L’augurio è anche un impe-gno”. Così come dovrebbe essere un impegno perla politica, afferma Roberto Pensa, direttoredella Vita Cattolica (Udine), “voltare pagina nelcampo delle politiche attive del lavoro”.

Papa Francesco. Lo stile, le parole e i gesti diPapa Francesco continuano a tenere desta l’atten-zione delle testate Fisc. In modo particolare dopola recente visita pastorale ad Assisi. Nella catte-drale di san Rufino, incontrando il clero, le personedi vita consacrata e i membri dei Consigli pastorali,osserva monsignor Arrigo Miglio sul Portico(Cagliari), “ha detto, tra l’altro, che un vescovo eun parroco non possono guidare la loro comunitàsenza il Consiglio pastorale. Proviamo a raccogliereanche questa sana provocazione, che non è un’in-venzione di Papa Francesco! Sarà uno dei nostriimpegni per l’anno pastorale, un primo passo peressere una Chiesa come il Vicario di Cristo ci chiededi essere”. Sempre a san Rufino, annota CorradoAvagnina, direttore dell’Unione Monregalese(Mondovì), “il Papa tra i vari consigli ha soprat-tutto insistito sulla ‘Parola di Dio da ascoltare’ perportarla nelle ‘periferie’. Ed è sceso sul concreto,potremmo anche dire, su un nervo scoperto:‘Penso al sacerdote, che ha il compito di predicare.Come può riuscirci se prima non ha aperto il suocuore, non ha ascoltato, nel silenzio, la Parola diDio? Via queste omelie interminabili, noiose, dellequali non si capisce niente!’. Jorge Bergoglio nonfa sconti. D’altronde lui quando parla non annoia

mai. Ed è già una lezione efficace per non perdersinelle parole che oscurano la Parola, ma per andaredritto a ciò che conta”. Carlo Cammoranesi, diret-tore dell’Azione (Fabriano-Matelica), sintetizzal’incontro con i giovani nella piazza di Santa Mariadegli Angeli: Papa Francesco è stato “paterno,amorevole, ma anche autorevole, ficcante. Siamonella cultura del provvisorio, ci lasciamo dondolaree ammaliare da questa visione della vita, ma ‘Gesù– ha ribadito il Santo Padre – non ci ha salvatoprovvisoriamente, ma per sempre’. Allora non c’èda aver paura nel compiere passi definitivi, andardietro alla propria vocazione, sia essa il matrimo-nio, o la verginità, ‘perché il Signore non ci lasciamai soli’”. Per Elio Bromuri, direttore della Voce(Umbria), “Francesco si può definire un Papa con-ciliare a tutto tondo. La Chiesa delineata da Ber-goglio è certamente prima di tutto frutto della suaspiritualità, della sua formazione di gesuita, dellasua esperienza di pastore in Argentina, con losguardo all’America Latina e alle dimensioni mon-diali della povertà e dell’ingiustizia; ma le rispostee le linee che propone per rispondere alle esigenzedel mondo moderno sono proprio quelle che ilConcilio ha prodotto sotto la luce dello SpiritoSanto”.

Bosone di Higgs o particella di Dio? Il conferi-mento del Nobel alla fisica a chi ha scoperto il bo-sone di Higgs (conosciuto erroneamente comeparticella di Dio) - Francois Englert e Peter W.Higgs- offre lo spunto per alcune considerazioni. BrunoCescon, direttore del Popolo (Concordia-Por-denone), riconosce che “non è certo facile capireper noi il bosone. Ma non è la particella di Dio, chesostituisce Dio, il creatore. (...) Il primo a non vo-lere questo nome deviante è stato lo scienziatoHiggs che, pur non credente, non intendeva offen-dere chi ha fede, perché convinto che chi fa ricercapuò trovare conforto nella fede e che anche loscienziato può essere di aiuto al credente”. DavideMaloberti, direttore del Nuovo Giornale (Pia-cenza-Bobbio), loda il lavoro di squadra che stadietro a questa scoperta: “Se fino a ieri le scopertescientifiche erano per lo più frutto d’imprese di sin-goli, oggi una scoperta avviene grazie a un lavorocollettivo. Ed è proprio la forza del lavoro di squa-dra che, in questo frangente storico, abbiamo bi-sogno di recuperare. (...) Serve la ‘squadra’ persuperare la grande crisi di fiducia che colpisce l’Oc-cidente. È la squadra che ci fa uscire dai nostri ri-stretti orizzonti e aprire all’incontro con l’altro”.

Cronaca locale. I giornali diocesani dedicanoampi spazi anche alla cronaca locale. la Valsusa(Susa) pubblica una nota del vescovo, monsignorAlfonso Badini Confalonieri, in risposta a una pa-gina pubblicitaria, sul settimanale, con un appellosottoscritto da 2.347 persone del movimento NoTav per il ritiro delle Forze dell’ordine dalla Valle. Ilvescovo sottolinea la necessità di difendere la de-mocrazia e indica un percorso: “Se vogliamo lapace nel nostro territorio, tutti devono collaborare

a sanare le divisioni e a comprendere le posizionialtrui, ascoltando gli altri e rispettando chi la pensadiversamente”. Vincenzo tosello, direttore diNuova Scintilla (Chioggia), dedica l’editoriale al50° anniversario della tragedia del Vajont. Quantoaccaduto, scrive Tosello, “sta a dirci, ancora e sem-pre, che la insidiosa tentazione di strafare, comequella di piegare la natura, violandola, a propriovantaggio, si paga presto o tardi molto cara in costimateriali e in vite umane”. Giorgio Bardaglio, di-rettore del Cittadino (Monza e Brianza), ri-porta le lamentele dei cittadini contro la “serratadell’Inps”: “Sono giorni che nella sede di via Cor-reggio e in quelle periferiche della Brianza gli im-piegati incrociano le braccia, dichiarando lo statodi agitazione e assemblee che sono scioperi difatto. Mentre pensionati, figli e nipoti vanno avantie indietro per niente”. Alessandro Repossi, di-rettore del ticino (Pavia), chiede alle Istituzionilocali di “rilanciare il progetto sull’area ex Neca” -su cui insistevano vari fabbricati a uso industrialeormai dismessi - che prevede la realizzazione diresidenze, un albergo e centro congressi, localicommerciali, parcheggi, verde pubblico, Uffici... PerRepossi, “il decollo del piano, che si continua a te-nere ostinatamente chiuso in cassetto, è un pas-saggio cruciale per far ripartire la città e trovarenuovi posti di lavoro”. Alle Istituzioni si rivolge purePier Giovanni trossero, direttore dell’Eco delChisone (Pinerolo), perché “si rendano contodella vergogna che può determinare lasciare, inabbandono, edifici - come, ad esempio, le casermeabbandonate di Pinerolo - che potrebbero avere unfuturo per la città”. luigi lamma, direttore diNotizie (Carpi), auspica che “il Consiglio comu-nale, in modo unanime, non solo aderisca al Ma-nifesto dei sindaci per la legalità contro il giocod’azzardo, ma affidi al sindaco e alla giunta il man-dato di agire con provvedimenti forti di contrasto,d’incentivazione per i gestori di bar e circoli che ri-nunciano alle slot e di promozione d’iniziative cul-turali e di sensibilizzazione”. luciano Sedioli,direttore del Momento (Forlì-Bertinoro), re-gistra il trend di crescita, “nella nostra provincia”,di adesioni alle associazioni che “malgrado la crisisempre di più rispondono a bisogni concreti e ve-rificabili. In un periodo di crisi la partecipazione èuna bella notizia”. Francesco zanotti, direttoredel Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina),prende spunto dagli ultimi “incidenti” notturni incentro, a Cesena, per alcune considerazioni sul-l’educazione: questa “non è un insieme di regole.Non può esserlo, per definizione. Nelle norme im-poste uno si sente schiacciato e non può sentirsistimato. L’amore può costituire la differenza.Quello con la A maiuscola”. Pierluigi Sini, diret-tore della Voce del logudoro (Ozieri), riferiscedel dolore che ha colpito la città e la diocesi sardaper la morte, in un incidente stradale, di “una fa-miglia composta da quattro persone”. Dopo la tra-gedia, fa sapere Sini, “è esplosa la solidarietà. Tuttisi sono sentiti in dovere di fare qualcosa per dimo-strare amicizia o semplicemente vicinanza. Ciòrende le comunità mature e responsabili di frontea fatti come questi”.

la vita delle Chiese locali. Non manca, infine,negli editoriali l’attualità ecclesiale. Marco Piras,direttore dell’Arborense (Oristano), presentail prossimo Sinodo diocesano sulla parrocchia, fi-nalizzato a “costruire un percorso che aiuterà laparrocchia a compiere passi concreti per definirela propria identità e il proprio progetto nel luogo incui è radicata”. Di parrocchia parla anche l’edito-riale del Nuovo Amico del Popolo (Chieti-Vasto), con un auspicio: “Come sarebbe bello serisplendessero nel mondo per una calda ed equili-brata umanità”. Da luce e Vita (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-terlizzi) l’augurio per “un fecondoanno catechistico a tutti i nostri ragazzi, nella spe-ranza che il loro cammino di fede non sia fatto soloin funzione dei sacramenti che dovranno ricevere”.la Voce Alessandrina (Alessandria) informa,infine, che “il 17 ottobre inizieranno, in diocesi, gliincontri della Comunità educante(si), un camminospirituale e di preghiera rivolto ai giovani dai 18 ai35 anni, a chi si sente educatore nella propria co-munità e vuole continuare a formarsi”.

Gli editoriali delle testate cattolichela tragedia di lampedusa, l’attualità politica italiana, le parole e i gesti di Papa Francesco, il Nobel per la

fisica agli scopritori del bosone di Higgs, la cronaca e la vita delle Chiese locali... Sono alcuni degli argomentidi cui parlano gli editoriali dei giornali aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici).

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Secondo appuntamento perla manifestazione lettera-

ria organizzata dalla ScuderiEditrice ad Avellino la scorsadomenica. “Il Vizio Inelutta-bile della Scrittura - Ritmod’autunno” ha convinto ancorauna volta il pubblico venuto adascoltare la proposta dei poetiirpini che, oltre a leggere leloro opere, si sono intrattenutia parlare di poesia. Una pas-sione, necessità di vita, attra-verso cui si cerca dicomunicare le proprie emo-zioni con un percorso di cre-scita culturale e sociale. Un nuovo modo di vivere laCultura. Dopo i saluti dell’editore Gio-vanna Scuderi, è seguito uninteressante intervento di Car-mela Grotta di Gelosia e, a seguire, letture con i poeti Giovanni Moschella,Sonia De Francesco, Carlo Parente, Angela Ragusa, Paola De LorenzoRonca, Agostina Spagnuolo, Amalia Leo, Gennaro Iannarone, Giuseppe Ve-tromile, Federica Giordano, Vanina Zaccaria, Gaetana Aufiero, MarcianoCasale. L’idea è di proporre alla Città, con cadenza mensile, momenti dicreatività letteraria e non solo.

12 sabato 19 Ottobre 2013 Cultura ilPonte

PAGINA A CuRA DI Eleonora Davide [email protected]

Il terzo appuntamento di “Autunno in mu-sica”, mercoledì 23 ottobre alle 19,30 nell’Au-

ditorium del Conservatorio Cimarosa,approfondirà il tema del repertorio cameristicoromantico attraverso brani e formazioni pocousuali. “La peculiarità del programma sceltoper questa serata – spiega il Maestro MassimoTesta – sta nella presenza di due organici estesirispetto al tradizionale trio, che permettono diottenere una maggiore gamma di frequenze euna più ampia ricerca timbrica. Sia per Hum-mel che per Mendelssohn, entrambi in pro-gramma, si tratta di organici non usuali. Ilquintetto del primo, allievo di Mozart, è lostesso organico del più noto brano ‘La Trota’ diFranz Schubert, cioè: pianoforte, violino, viola,violoncello e contrabbasso. Il sestetto di Men-

delssohn, invece, è stato ottenuto raddop-piando la viola”. Venerdì 25 alla stessa ora, saràla volta del Recital del pianista Massimo Seve-rino che proporrà, in chiusura di manifesta-zione, un altro appuntamento con lo strumentoda cui eravamo partiti con Antonio Di Palma loscorso 4 ottobre.Ma la domanda che nasce osservando prelibataofferta musicale del Cimarosa è se esiste unmodo per avvicinare i giovani all’ascolto di unrepertorio del genere. Alla domanda cerca didare una risposta proprio uno studente delConservatorio, “coinvolto” nell’esecuzione delprimo concerto in programma che ha per titolo“Rarità Cameristiche del primo Romanticismo”.E’ Mattia Mennonna, che suonerà una delle dueviole, a spiegarci quanto sia difficile avvicinare

chi non sia già appassionato di musica classicaal suo ascolto, a meno che non si pensi “di an-dare in mezzo ai giovani in modo informale afare musica, utilizzando magari luoghi diversi”.Questo sarebbe possibile, secondo Mattia,prima di tutto cambiando mentalità e approccioe portando, da giovani fra i giovani, la musicaclassica, e utilizzando occasioni come quelladella ricorrenza di Santa Cecilia, Patrona deimusicisti, il 22 novembre, in vista della qualela consulta studentesca si sta già attivando. “Da un po’ di tempo il Conservatorio si stamuovendo in questo senso – chiarisce il Mae-stro Testa – aprendosi alla Città e, per dareforte finalità alle iniziative messe in campo, i

giovani devono iniziare ad investire su sestessi, vivendo il Conservatorio come un labo-ratorio per crescere. Solo così l’Istituzione avràconcretamente riconosciuto il suo ruolo di cen-tralità e riferimento musicale per la Città e perla Provincia, allontanando da sé l’idea di scuoladi èlite che gli è stata erroneamente attribuitada altri”.Il concerto si inserisce tranquillamente in quellache è l’attività cameristica del Conservatorio,svolta da docenti come Massimo Testa e Pier-francesco Borrelli. A partecipare al concertoanche il maestro Simone Basso, il violoncellistaDanilo Squitieri, e l’allievo Vincenzo Lo Conteal contrabbasso.

MERCOLEDI’ 23 E VENERDI’ 25 OTTOBRE I CONCERTI DI AUTUNNO IN MUSICA

uLTIMI APPuNTAMENTI DELLA RASSEGNA AL CIMAROSA

Un centro di eccellenza nell’Azienda Ospedaliera “SanGiuseppe Moscati” di Avellino. Si tratta del Dipartimento

Nefro-Urologico, Sezione di Urodinamica, diretta dal dottorCarmine Giuseppe Pacifico, dove si adottano tecniche al-l’avanguardia nella risoluzione dei problemi legati alla ri-tenzione e all’ incontinenza urinaria. “L’errore più comuneè quello di pensare che questi disturbi siano solitamentelegati all’età avanzata, mentre in realtà anche una fascia dipopolazione più giovane ne soffre – ci spiega la dottoressaAnna Rita Cicalese – e purtroppo sono la fascia di pazientipiù difficile da curare perché non ammettono, per imba-razzo, la presenza del problema”.“È per questo che la nostra equipe sta cercando di diffon-dere una corretta informazione sulle varie tecniche che si

possono usare per contrastare il cattivo funzionamento della vescica e del pavimento pelvico – continuail dottor Pacifico – basti pensare che l’intervento chirurgico è soltanto uno dei tanti metodi applicabili inquesti casi e non sempre è risolutivo, creando nel paziente ulteriore frustrazione. La correzione anatomicanon è sempre, dunque, anche correzione funzionale”Poche strutture nella nostra Regione sono in grado di attuare tecniche alternative, come accade nel no-socomio irpino, dove giungono pazienti anche da fuori Provincia. Una delle tecniche più moderne, in cuiil Moscati eccelle, è senza dubbio la riabilitazione del pavimento pelvico, una sorta di ginnastica che per-mette di riprendere in maniera fisiologica il controllo della propria vescica.La coordinatrice del Dipartimento di Urodinamica, Carmela Tufano, è stata promotrice di un convegno ri-volto agli operatori del settore, ma volto anche ad informare gli utenti su tutte le terapie in uso presso ilDipartimento. Agli incontri sono intervenuti numerosi medici, fisioterapisti e infermieri dei diversi reparti,e si è discusso di problematiche legate non solo all’apparato urinario, ma anche a quello gastrointestinale,come la stipsi. È emersa come sempre l’importanza della prevenzione, come quella di condurre uno stiledi vita sano, che aiuta a contrastare numerosi disturbi, derivanti spesso soltanto da atteggiamenti sba-gliati. Nel caso della stipsi, ad esempio, il movimento fisico, l’introduzione di fibre nella dieta e la buonaabitudine di bere molta acqua, spesso possono risolvere il problema senza l’uso di medicinali. L’importanza della prevenzione, dunque, ma anche di una corretta comunicazione aziendale, come quellache il Moscati ha messo in atto per portare a conoscenza la cittadinanza dei servizi offerti, un esempio dibuona Sanità, che di questi tempi non guasta.

luigia Meriano

SUCCESSO PER LA RASSEGNA LETTERARIA DELLA SCUDERI EDITRICE

IL VIZIO INELuTTAbILE DELLA SCRITTuRA

La Redazione del giornale augura buon onomastico a Gerardo

Salvatore, Segretario della Consulta delle Aggregazioni Laicali

LIETE  NOTIZIE

MERCOlEDÌ 23 OttOBRE 2013“Rarità' Cameristiche del primo Romantici-smo"Ensemble da Camera del Cimarosa

Johann Nepomuk HUMMELQuintetto op.87 per violino, viola, violoncello, contrabbasso epianoforteAllegro risoluto assai - Allegro con fuoco -Largo - Allegro agitato

Felix Bartholdy MENDELSSOHNSestetto op. 110 per piano, violino, 2 viole, violoncello e con-trabbassoAllegro vivace - Adagio - Minuetto - Allegrovivace

Massimo Testa, ViolinoSimone Basso, ViolaMattia Mennonna, Viola

Danilo Squitieri, VioloncelloVincenzo Lo Conte, ContrabbassoPierfrancesco Borrelli, Pianoforte

VENERDÌ 25 OttOBRE 2013Recital del pianista:Massimo Severino

F. CHOPINPreludio op.45 (postuma)Ballata op.47Mazurka op.67 n.4Ballata op. 52* * * *S.RACHMANIVOVDue Preludi op.32 n. 10 e 12Sei Momenti Musicali op.16Andantino in si bemolle minoreAllegretto in mi bemolle minoreAndante cantabile in si minorePresto in mi minoreAdagio sostenuto in re bemolle maggiore

PROGRAMMA

Avellino - Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati

Le attività del Dipartimento Nefro-urologico

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13sabato 19 Ottobre 2013RubricheilPonte

‘Ogravunaro circolava con un carrettinopieno di carboni, trainato da un asinello,

percorrendo strade impervie, andando da unpaese all’altro a vendere i carboni che dovevanoessere di quercia e non di castagno. In propositocorreva una massima: ”Cu gente’e montagna ecravune ‘e castagno nun ce fa’negozio can unce guadagne”, Col tempo i venditori di carboneavevano veri e propri negozi, capaci di fornirel’alimento per le tante”furnacelle” che servivanoper riscaldare le nostre case. Il carbone venivaacquistato all’ingrosso e trasportato con carrettitirati dall’asino. Veniva scaricato nell’interno dellocale dove ’o gravunaro con la pala lo siste-mava ad un lato, facendo una specie di monta-gna. Per pesarlo, adoperava la bilancia se sitrattava di pochi chili, prendeva “a statela” pergrossi quantitativi. Il suo lavoro non era certa-mente pulito perché, nonostante prendesse ledovute precauzioni, nel mettere e togliere i

guanti si sporcava facilmente il viso. Se all’im-provviso usciva in strada, era facilmente ricono-scibile dal nero sulle mani. I carboni sono stati venduti in grandi quantitàfino agli anni ‘60, poi sono stati gradualmentesostituiti dal Kerosene e sono spariti del tuttocon l’impianto dei termosifoni di cui tutte le casesi attrezzarono.” ‘O gravunaro appartiene alpassato ed è una figura scomparsa nel tempo,riporta alla mente l’immagine delle nostremamme che si alzavano presto al mattino perpreparare il braciere, composto da carboni ecarbonelle. Queste ultime venivano chiamate”e’craunelle” e, grazie al ventaglio, si accende-vano in pochi minuti. “’A furnacella” oggi è tor-nata di moda, viene spesso accesa di domenicae il carbone si acquista in busta dai ferramenta.Quando i carboni sono accesi ed è pronta labrace si cuoce la carne.

MESTIERI E FIGuRE SCOMPARSE NEL TEMPO a cura di Antonietta urciuoli

“ ‘O GRAVuNARO”

L’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (UCS) della Conferenza Episcopale Italiana, costi-tuito presso la Segreteria della CEI, è diretta espressione dell’azione pastorale della Chiesa ita-

liana in questo settore (stampa, cinema, radio, tv, ecc.).L’attività dell’Ufficio può essere divisa in due blocchi fondamentali: i servizi e i rapporti all’internodel mondo ecclesiale e i servizi e i rapporti all’esterno.la comunicazione ad intra è quella riguardante la cura e la gestione delle dinamiche di comu-nicazione e di informazione interna tra la Segreteria Generale della CEI e gli Uffici, Servizi e Orga-nismi collegati (Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Fondazione Missio, etc), e tra gli stessi Ufficie Servizi pastorali.la comunicazione ad extra, è quella riguardante i rapporti con la stampa “laica” e i contatti coni giornalisti di carta stampata, televisivi e radiofonici, oltre che con gli operatori dell’informazionedei settimanali e dei periodici.Rientrano nell’ambito di azione della comunicazione ad intra:- la produzione di una Rassegna stampa quotidiana cartacea che viene distribuita al Presidentedella CEI, al Segretario Generale della CEI, ai Sottosegretari, ai direttori e ai vice direttori degliUffici CEI, ai responsabili e ai vice responsabili dei Servizi CEI e tramite Internet ed Intranet in par-ticolare ai Vescovi diocesani e agli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali, alle diocesi e ai va-ticanisti accreditati permanentemente presso l’Ufficio stampa della CEI;- la produzione settimanale delle InfoCEI, un foglio di collegamento che informa su eventi, cele-brazioni, tavole rotonde, convegni e seminari che vedono la presenza, la partecipazione e/o l’in-tervento del Presidente della CEI e del Segretario Generale della CEI, dei direttori e dei responsabilidegli Uffici e dei Servizi pastorali e degli Organismi collegati. Le notizie dell’InfoCei solitamentevengono inserite a cura dell’Ucs nell’area news del sito www.chiesacattolica.it.Dal punto di vista interno al mondo ecclesiale, l’Ucs svolge una funzione di coordinamento delleattività degli uffici regionali e diocesani per le comunicazioni sociali attraverso incontri periodici distudio e di programmazione, come per esempio il convegno nazionale (biennale), giornate di stu-dio, momenti di riflessione. Inoltre fornisce il supporto organizzativo per gli incontri e le iniziativedella Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali.www.twitter.com/UCSCEI

Vittorio Della Sala

Le Comunicazioni Socialiwww.twitter.com/UCSCEI

INIZIA MALE IL CAMPIONATOPER LA SIDIGAS AVELLINO

Domenica scorsa la SIDIGAS Avellinoha steccato la prima di campionato

perdendo in casa contro la modesta squa-dra VUELLE Pesaro con il punteggio di 77a 80.Fin dall’inizio della gara si è visto che lasquadra avellinese stentava ad entrare incarburazione con un gioco abbastanzaframmentario e con una difesa molto vul-nerabile e facilmente penetrabile.Le previsioni della vigilia, però, facevanoben sperare per un inizio di campionato adalti livelli, dove la SIDIGAS vuole fare laparte dell protagonista, in considerazionedi un roster molto competitivo ed il ritornosulla panchina di FRANK VItUCCI datutti molto atteso.La SIDIGAS,infatti, ha mantenuto l’ossa-tura della scorsa stagione con alcuni inne-sti di buon livello quali tHOMAS, HAYES(in assoluto il migliore tra i biancoverdi)ed il ritorno di CAVAlIERO che, nel com-plesso, non hanno vanificato le aspetta-

tive esprimendo già un gioco accettabile.Molto ha influito sull’economia della squadra e sul risultato l’assenza, all’ultimo mo-mento, di IVANOV infortunatosi ad una mano e sostituito da DRAGOVIC, che già è co-nosciuto per le sue gare non sempre molto esaltanti ed è mancata, altresì, la regia diLAKOVIC impiegato soltanto 22 minuti.Coach VItUCCI, a fine gara, ha dichiarato che “ è stata una brutta sconfitta, in consi-derazione di errori puerili dettati sia dalla mancanza di comunicazione che da cambisenza senso. Ora dobbiamo recuperare, ha continuato, accelerando i tempi e trovandoun linguaggio tecnico comune”.Il turno di domani, che vede impegnata la SIDIGAS sul parquet di Pistoia devesegnare l’immediato riscatto della squadra biancoverde, per non vanificare legiuste aspettative di un campionato da giocare ad alti livelli.

Franco Iannaccone

b A S k E T

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14 sabato 19 Ottobre 2013 Cultura ilPonte

Caritas Italiana ha accolto l’invito del Papa alla giornata del 7 settembre di preghiera e digiuno per la pace.

In occasione della prima Giornata Internazionale dell’ONU sullaCarità, ha rinnovato l’invito alla solidarietà concreta insieme al coinvolgimento personale e comunitario e alla riflessione sui

troppi conflitti, spesso dimenticati, in atto nel mondo

Papa Francesco, nell' Angelus del 1° settembre scorso, è tornato an-cora una volta a levare la sua voce contro ogni forma di violenza: «Guerra chiamaguerra, violenza chiama violenza». Il Papa ha poi aggiunto: «Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta laChiesa, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente,e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riter-ranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religionie gli uomini di buona volontà». La Conferenza Episcopale Italiana ha rilanciato l'appello in tutte le Diocesi, mettendoa disposizione suggerimenti e proposte. Anche Caritas Italiana accoglie prontamente l'iniziativa e invita le Caritas diocesane,a partire proprio da quanto accade in Siria e in tutte le zone di conflitto, a una nuovastagione di impegno educativo e a proposte responsabilizzanti nella ricerca di nuovipercorsi di educazione alla pace, alla nonviolenza, alla mondialità. Accanto alla mol-teplicità di proposte reperibili sul sito della CEI, fornisce su www.caritas.it ulteriorispunti per la riflessione e la preghiera, liberamente adattabili, un manifesto, un reso-conto della missione appena conclusa in Giordania e Terra Santa, un riepilogo dellaCampagna "la Siria grida pace" con gli interventi in atto nei vari Paesi e altro ma-teriale utilizzabile per promuovere analoghe iniziative a livello locale. Rinnova in pro-posito l’appello ai donatori per continuare a sostenere i progetti avviati.Ricordando che il conflitto in Siria è in atto da oltre due anni e mezzo, Caritas Italianainvita anche - nel solco del suo impegno decennale sul tema dei "conflitti dimenticati"- a superare la logica dell'emergenza e della transitoria rilevanza mediatica per pre-stare attenzione costante e continuativa alle troppe situazioni di conflitto più o menolatenti in atto nell'intero pianeta, che causano morte e sofferenza per milioni di per-sone e riflettere a livello personale e comunitario sulle cause che generano i conflitti. Cogliendo anche l'opportunità della prima Giornata Internazionale della Carità, indettadall'Onu per il 5 settembre (data della morte di Madre Teresa di Calcutta) le Caritassono state invitate a pensare, proporre, rafforzare nei percorsi pastorali avviati in Dio-cesi, esperienze capaci di diventare stile, scelta di vita, a livello personale, professio-nale, familiare. Esperienze in cui la pace, la solidarietà, la nonviolenza, la mondialità,non solo siano dichiarate, ma siano praticate.

Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas Dio-cesana di Avellino tramite C/C POStAlE N. 14434831 specificando nella cau-sale: “Emergenza Siria”

SIRIA: PREGHIERA, DIGIuNO E CARITà

La Biblioteca Statale di Montevergine

presenta

Voci e note d’autore III edizione

Ingresso libero Info: 0825787191-789933; fax 0825789086 email: [email protected]

www.bibliotecastataledimontevergine.beniculturali.it

Martedì 8 ottobre - Sala auditorium - ore 10,00

Attualità del pensiero di Jacques Maritain nella sfida educativa del postmoderno di Concetta Coppola. Introduzione e saluti di P. Andrea Davide

Cardin, direttore Biblioteca Statale di Montevergine. Presentazione a cura di Mirella

Napodano, docente di Pedagogia Generale e Sociologia dell’Educazione presso l’Istituto

Superiore di Scienze Religiose “S. Giuseppe Moscati” Avellino.

Giovedì 10 ottobre - Sala auditorium - ore 16,00

La memoria ricorrente, l’Irpinia letteraria di Giuseppe Marotta a

cura di Paolo Speranza. Introduzione e saluti di P. Andrea Davide Cardin, direttore

Biblioteca Statale di Montevergine. Interventi di: Raffaele La Sala, storico e critico

letterario e Paolo Speranza, curatore del volume. Reading di pagine scelte del volume a

cura di Angela Caterina, attrice.

Martedì 15 ottobre - Sala auditorium - ore 10,00

Anna Maria Ortese, la ragazza che voleva scrivere di Adelia Battista, giornalista e scrittrice, Premio Speciale Elsa Morante per il libro Bellezza, addio.

Lettere di Anna Maria Ortese a Dario Bellezza. Introduzione e saluti di P. Andrea Davide

Cardin, direttore Biblioteca Statale di Montevergine. Presentazione di Lia Sellitto, scrittrice

e psicoteraupeta.

Venerdì 18 ottobre - Sala auditorium - ore 10,00

Le avventure di Holly di Margherita Capobianco, illustrazioni di Pellegrino

Capobianco. Introduzione e saluti di P. Andrea Davide Cardin, direttore Biblioteca Statale

di Montevergine. Presentazione a cura dell’autrice.

Sabato 19 ottobre - Salone degli Arazzi - ore 10,00

Tra terra e cielo di Francesco Martani. Introduzione e saluti di P. Andrea Davide

Cardin, direttore Biblioteca Statale di Montevergine. Presentazione a cura di Maria Dora

Siragusa, dirigente sanitario. Conclusioni a cura dell’autore.

Giovedì 24 ottobre - Sala auditorium - ore 10,00

Avellino dall’Ottocento ad oggi a cura di Armando Montefusco, Geppino Del Sorbo e Roberta Giordano. Introduzione e saluti di P. Andrea Davide

Cardin, direttore Biblioteca Statale di Montevergine. Presentazione a cura degli storici

Armando Montefusco e Geppino del Sorbo.

Martedì 29 ottobre - Sala auditorium - ore 10,00

Logos e melos: filosofia e musica come linguaggi della mente a

cura di Mirella Napodano e Fausto Russo. Gianvincenzo Cresta conversa con

l’autrice. Introduzione e saluti di P. Andrea Davide Cardin, direttore Biblioteca Statale di

Montevergine. Intervento di Angela Caterina, attrice, che curerà un reading di pagine

scelte del volume.

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

Proprietà Diocesi di Avellino

fondazione “Opus solidarietatis pax onlus”

Editrice “Coop. Il Ponte a.r.l.”Direttore responsabile

Mario Barbarisi

Redazione: Via Pianodardine - 83100 Avellino telefono e fax 0825 610569

Stampa: Poligrafica Ruggiero - AvellinoRegistrazione presso il Tribunale di Avellino del 22 dicembre 1975

Iscrizione al RNS n. 6.444 Iscrizione ROC n. 16599

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

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Il primo Sabato di ogni mese adorazione Eucaristica

notturna presso la Chiesa delle Oblate di Avellino

inizio ore 21,00 santa messa ore 24,00

ORARIO SANTE MESSE PARROCCHIE DI AVELLINO

a cura di Fabrizio Gambale

CHIESA ORARIO

Cuore Immacolato della B.V.Maria Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

Maria SS.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00Feriali:17.00 (18.00)

S. Alfonso Maria dei liguori Festive: 08.00, 11.00Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

S. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00 (19.00)Feriali: 08.30(est.), 9.00 (inv.), 18.00;19.00)

Chiesa S. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.00Feriali: 18.00

S. Francesco d'Assisi Festive: 08.30, 11.00Feriali:18.00 (19.00)

S. Maria Assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.30, 18.00 (18.30)Feriali:18.00 (18.30)

Chiesa dell'Adorazione perpetua(Oblate)

Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 19.30 (19.00)

San Francesco Saverio (S.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00

Santa Maria del Rifugio (Sant'Anna) Venerdì ore 10.00

S. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 07.30, 18.00 (19.00)

S. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00Feriali: 17.30 (18.30)

SS.ma trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00)

SS.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00 Fe-riali: 08.00, 10.30, 19.00

Chiesa Santo Spirito Festive: 09.00

Chiesa S. Antonio Feriali: 07.30Festive: 11.30

Fraz. ValleS. Maria Assunta in Cielo

Festive: 10.00 (centro caritas), 11.30 (Fe-riali:18.00 (19.00)

Rione Parco Festive: 10.30

Chiesa Immacolata Festive: 12.00

Contrada Bagnoli Festive: 11.00

Ospedale San Giuseppe MoscatiCittà Ospedaliera

Festive: 10.00 Feriali: 17.00

Villa Ester Festive: 09.00Feriali: 07.00

Casa Riposo Rubilli (V. Italia) Festive: 09.30Feriali: 09.00

Casa Riposo Rubilli (ctr S. tommaso) Festive: 10.00Feriali: 08.00

Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00)

Numeri utiliEmergenza Sanitaria 118Vigili del fuoco 115Carabinieri 112Polizia 113Guardia di Finanza 117Guardia medica Avellino 0825292013/0825292015Ariano Irpino 0825871583Segnalazione GuastiEnel 8003500Alto Calore Servizi 3486928956Sidigas Avellino 082539019Ariano Irpino 0825445544Napoletana Gas 80055300

Farmacie di turnocittà di Avellinodal 21 al 27 ottobreservizio notturnoFarmacia Mazzone

Corso Vittorio Emanueleservizio continuativo

Farmacia Faretra Via Capozzi

Sabato pomeriggio e festiviFarmacia Mazzone

Corso Vittorio Emanuele

15sabato 19 Ottobre 2013ilPonte

Passa... Tempo

SuDOku

Orizzontali:

1. Faceva coppia con Gian. 4. Se in inglese. 7. L'azienda delle strade (sigla). 11. Una volta o un giorno, per gli antichi romani.13. Vissuti, manifestati. 16. Bagno, abluzione. 18. Piccola città ucraina a sud ovest di Odessa.19. Articolo romanesco. 20. Metallo delle terre rare simile all'alluminio.22. Il simbolo dello xeno. 23. Altro nome del pesce vairone. 25. Un verbo di chi prende il treno. 26. Il rio di Palazzeschi. 27. Sigla di Ancona. 29. La fine del fiume. 30. Contrapposti alle donne. 33. Riferito, collegato.36. Piccolo comune della provincia di Milano. 38. Il numero dei cavalieri dell'apocalisse. 40. Un mezzo pubblico. 41. Una benedizione papale. 44. Lo si dà agli amici. 45. Cortile colonico. 46. Un libro di Stefano Benni. 48. Passato per una strada. 51. Un Beatty attore. 52. Concezione contrapposta al monotelismo.54. Un'antenata. 55. C'è quella amatoria.

Verticali:

1. Nota marca di orologi. 2. Allegro, ridente. 3. Campionato Italiano Velocità. 5. Un liquore dal sapore amaro. 6. Preposizione semplice. 7. Anticamera, ingresso. 8. Inventò un prisma polarizzatore. 9. Figlio di Eracle e della regina della Lidia Onfale.10. Taglia... in inglese. 12. Lo sono certi locali. 14. L'Angelo dei Ricchi e Poveri. 15. Vi si svolge un noto festival della canzone.17. Lo sono del mare le navi malandate. 21. Lo Spelling produttore televisivo. 24. Agglomerato di case e persone. 27. Il Petrarca in provincia di Padova. 28. Prolungamento della cellula nervosa dettoanche cilindrasse. 31. Possono essere anche bestiali. 32. Nuclei Armati Rivoluzionari. 34. Antica arma costituita da una lancia e da unascure. 35. Protesi che corregge una funzione degli arti. 37. Uccello australiano simile allo struzzo. 39. Sferetta calcarea di piccolissime dimensioni.42. Cerimonia... a Londra. 43. Una divinità fenicia. 47. C'è quella delle pecore. 49. Nota dell'Autore. 50. La dea dell'aurora. 51. L'inizio del noviziato. 53. Moro senza vocali.

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16 sabato 19 Ottobre 2013 ilPonte