Men's Health Italia - Aprile 2015
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Aprile 2015
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VOGLIO RESTARE SEMPRE AL TOP
scegli quale vuoi realizzare subito!
IMPARA A RESPIRAREe scopri il segreto per stare bene e vivere meglio
JUAN BETANCOURT
GIOCO DI SQUADRAENZA DE CRISTOFARO
& DANILO D'AMBROSIO
FITNESS5 MOSSE PER FARE IL SALTO DI QUALITÀ
SEXGUIDA PRATICA ALLE SUE ZONE EROGENE
10+COINCIDENZE?Rassegnati al tuo destinoo scopri come guidare la tua vita!
SOGNI NEL CASSETTO
ASICS.COM / GO RUN IT
ASICS.COM / GO RUN IT
A sinistra blazer in cotone con applicazioni Messaggerie, camicia in cotone NaraCamicie e pantalone a rete Gaetano Navarra. A destra completo in raso decorato da paillettes colorate Carlo Pignatelli Jolie e camicia in denim con macchie di vernice Leimotiv.
62 WELCOME TO THE CIRCUS!
Eleganza e stravaganza si combinano per creare
un perfetto stile circense.
4 MENSHEALTH.IT |
UN SOGNO NON È MAI SOLTANTO UN SOGNO STANLEY KUBRICK
L’editoriale
165.15 DIMENTICA PER UN ATTIMO IL TUO SCETTICISMO E APRI LA MENTE. È
solo un caso se tra tutti i giornali che potevi leggere oggi, ti è capitato in mano
proprio questo? Sette miliardi di persone connesse ogni giorno quante
coincidenze generano, quante possibilità? È una mano divina, molto divina e
anche un po’ caotica, o è la spinta creativa del genere umano e dell’universo che
ci spinge avanti con la forza di uno tsunami verso le cose belle e brutte che ci
aspettano ogni giorno dietro l’angolo? L’unica cosa certa è che non basta
chiudere una porta, spegnere la radio, evitare di leggere un giornale o non
rispondere al telefono per rendere migliore la nostra vita, che anzi si nutre
proprio di tutti gli spifferi e di tutta l’aria che circola in continuazione intorno a
noi. Respirare: dobbiamo imparare a respirare tutta questa aria e a diventare
ogni giorno più forti e più felici. Lo dicono anche gli scienziati: la nostra mente
è portata per tutto questo, è fatta per ricevere stimoli in continuazione, per
cercare di organizzarli, per inventare connessioni e soluzioni, per sciogliere
nodi e per farne di ancora più complicati, per sognare e immaginare. Fai questo
esercizio: apri una pagina a caso e inizia a leggere. Tutto quello di cui si parla sta
succedendo qui e ora. È la tua vita. A te la scelta di chiudere gli occhi o di tenerli
bene aperti.
APRILE DOLCE DORMIRE
Enrico Barbieri
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LA CURADEL TUO VISO
RIVELALE TUE SCELTE
6 MENSHEALTH.IT |
46 Juan Betancourt Il modello più ricercato del momento spopola sul blog americano NewYorkRats, dove ha dimostrato che nella moda non è tutto oro quel che luccica. Pur avendo i piedi ben piantati per terra la sua mente ha grandi orizzonti...
54 Coincidenze Per la scienza nulla succede per caso. Nemmeno la salute e la felicità sono frutto di coincidenze. Ma sei proprio sicuro che sia così, o che il destino non decida per noi?
62 Moda Welcome to the Circus!Il mondo del circo ispira la moda
74 I sogni nel cassetto C’è ne sono di ogni genere e ognuno ne ha sempre troppi: ma questi sono i più gettonati e qui c’è anche il tuo: fare il giro del mondo, avere una casa su un’isola deserta, una villa con la piscina o scalare l’Everest: scopri come realizzarne almeno uno subito!
12 Contributor Carlo Molfetta: combatti come un lupo!
14 Barber Shop Roberto Zaccardi è amministratore delegato di Boggi Milano e Brian&Barry, un mix perfetto di stile ed eleganza
20 Club Russare è pericoloso soprattutto per chi guida; Anarchy workout è la nuova frontiera del fitness; lo stress uccide più di tante altre malattie; alla ricerca delle sue zone erogene e tanto altro ancora.
165.15
JUAN BETANCOURT“Mi piace allenarmi e Men’s Health mi offre ogni mese ottimi consigli sugli esercizi da fare per tenersi in forma. Ecco perché adoro questa rivista”
26 54
8 MENSHEALTH.IT |
92 Enza De Cristofaro Lei è appassionata di danza fin da bambina ma soprattutto è testarda, solare e creativa. Da quattro anni è la donna del calciatore dell’Inter Danilo D’Ambrosio e insieme hanno fatto un bel gioco di squadra...
98 Style I nostri consigli di stilee di shopping per un guardaroba essenziale!
104 Il poster di Swagger Jack Swagger ci svela i segreti del suo successo e ci regala un circuito di fitness unico al mondo!
111 Life Hi Tech, Grooming, libri,viaggi, musica, style war, storie e tanto altro ancora...
126 Ask MH Fatti delle domande
80 Uova Che siano nutrienti e facciano bene ormai lo sanno tutti: quello che ancora devi scoprire è come renderle deliziose. In 14 modi diversi…
84 Respirare... Respiriamo circa 14 volte al minuto, più di 20 mila volte al giorno e non meno di 526 milioni di volte nel corso della vita: eppure la maggior parte di noi non è capace di farlo correttamente.
165.15
98 Style Scopri quali sono i capiessenziali che non devonomancare nel guardaroba di un uomo!
SE IN PARADISO NON C’È IL CIOCCOLATO IO NON VOGLIO ANDARCI!ERNST KNAM
92 104
10 MENSHEALTH.IT |
Global Editions/ EDITORS-IN-CHIEF
Australia
LUKE BENEDICTUS
Brasile AIRTON SELIGMAN
Bulgaria
VLADIMIR KONSTANTINOV
Cina
ZHOU SONG
Croazia
ROBERT FRKOVIC
Francia
PATRICK GUERINET
Germania
MARKUS STENGLEIN
Grecia
VASSILIS GEORGAKAKOS
Ungheria
MÁTÉ PÁSZTOR
India
AROON PURIE
Indonesia
CHICHI BERNARDUS
Italia
ENRICO BARBIERI
Kazakistan
ANDREY MANUYLOV
Malesia
JOHN ING
Mongolia
MUNKHDELDGER TUVSHIN
Olanda
RONALD JANUS
Filippine
ALLAN MADRILEJOS
Polonia
KRZYSZTOF KOMAR
Portogallo
PEDRO LUCAS
Romania
MIHAI GHIDUC
Russia
KIRILL VISHNEPOLSKY
Serbia e
Montenegro
IVAN RADOJCIC
Singapore
KELVIN TAN
Sud Africa
JASON BROWN
South Korea
SEUNG KWAN PAIK
Spagna
JORDI MARTINEZ
Thailandia
CHATCHAWIN UNHANUN
Turchia
FATIH BÜYÜKBAYRAK
Gran Bretagna
TOBY WISEMAN
SUD AMERICA
FRANCISCO CUEVAS
ARGENTINA
ARUBA
CHILE
COLOMBIA
COSTA RICA
REPUBBLICA
DOMENICANA
CURACAO
ECUADOR
EL SALVADOR
GUATEMALA
HONDURAS
MESSICO
NICARAGUA
PANAMA
PERU
VENEZUELA
Direttore Responsabile
Piero Bacchetti
Executive Director
Enrico BarbieriArt Director
Giorgio Meo
Text Editor
Giuliano DonatiStylist
Erika Guerrisi
Editorial Assistant
Elisabetta Brivio
Special Contributors
Loris Casadei - Carlo Molfetta - Rachele Sangiuliano - Luca Boiocchi - Doctor Wine - Massimo Visconti
Contributors
Flavia Vimercati, Nadia Berenice Solano, Ottavio Mantovani,
Tommaso Iannini, Remigio Zena
Photo
Dario Altamura, Luca De Nardo, Vincent Laforet, Sam Kaplan, Edu Garcìa,
Crossfingers Photographers, Andrew Timms
© Fotolia © shutterstock
Operations
Paolo CiontiTechnical Department
Alberto Origgi, Lorenzo PucciAdvertising Director
Paolo Pozzi
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letteraria e artistica riservati.
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Segretario Generale
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Registrazione del Tribunale di Milano n. 289 del 12/04/2000
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RODALE INTERNATIONAL
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RODALE INTERNATIONAL
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AND GLOBAL LICENSING
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DIRECTOR, GLOBAL MARKETING
Tara Swansen
BUSINESS MANAGER
Jennifer LallyCOORDINATOR, BUSINESS
DEVELOPMENT AND MARKETING
Dana Rich
RODALE INTERNATIONAL
E proprio come combatte un
lupo, Carlo ha affrontato e battuto
durante il suo percorso verso
la conquista dell’oro olimpico
dei veri colossi (come il malese
Daba Modibo Keita 205 cm
per 105 kg), impresa non facile
per chi non è proprio un peso
massimo: “prima delle Olimpiadi
di Londra ho dovuto prendere
12 chili per entrare nella nuova
categoria. Sono alto solo 1,83 m
e peso solo 90 kg e non partivo
avvantaggiato. Il percorso è stato
molto duro: prendere peso è
difficile tanto quanto perderlo
ed è durato tutto il quadriennio
scorso, ma la voglia di partecipare
alle Olimpiadi era talmente forte
che non potevo non provarci.
La difficoltà non è stata solo
quella di mettere peso e muscoli,
ma soprattutto di cambiare
totalmente il mio modo di
combattere”. Oggi Carlo segue una
dieta diversa, di mantenimento, ma
all’alimentazione è sempre attento
così come all’integrazione che, per
uno sportivo, è molto importante:
“per chi si allena tantissime ore al
giorno è impensabile non integrare
con sali minerali, vitamine e omega 3”.
Il taekwondo, la cui traduzione
è “l’arte di calciare e di colpire
di pugno” ha conquistato Carlo
fin da piccolo perché lo faceva
suo padre e “sappiamo tutti che
quando sei piccolo il papà è il
modello da seguire”; col tempo
poi come tutte le passioni, il
taekwondo l’ha conquistato per
la sua spettacolarità e agonismo.
Per Carlo però non è solo
combattimento ma un vero e
proprio stile di vita. I maestri di
taekwondo sono caratterizzati da
una personalità serena che deriva
dal loro equilibrio interiore. Il
concetto fondamentale è proprio
quello di equilibrio: bisogna trovare
l’equilibrio tra due forze opposte e
complementari. “Questa disciplina
mi ha insegnato sicuramente tante
cose ma fra queste quella alla quale
sono più legato è il rispetto, un
valore che al giorno d’oggi non è
facile da trovare”.
Nel mondo delle arti marziali,
Carlo è soprannominato The Wolf, il “lupo di Mesagne”. “I
primi a chiamarmi così sono
stati i miei amici della Nazionale.
Dicono che sono come il lupo di
Cappuccetto Rosso: mi travesto
da bravo ragazzo, ma quando
salgo sul quadrato divento cattivo.
Io penso che si possa lottare
senza essere aggressivi, senza
gridare e senza commettere
scorrettezze”. Da questi principi
e dal traguardo raggiunto a
Londra nasce #diventalupo: “il
mio essere lupo è stata la carta
vincente e penso possa esserlo per
tutti. Il taekwondo è uno sport
generoso, fondato sulla catena
della conoscenza e sulla voglia
di insegnare agli altri ciò che
precedentemente si è imparato.
Il taekwondo è un’arte marziale
che in Italia riscuote sempre più
successo anche tra i bambini.
“Consente loro di sviluppare
le capacità coordinative,
l’equilibrio, la precisione.
I bambini che praticano il
taekwondo acquisiscono dei
valori sociali positivi, capiscono
l’importanza di impegnarsi
duramente per raggiungere i
propri obiettivi, sanno di essere
obbligati a rispettare le gerarchie
e possono sfogare in modo sano
la loro vivacità , proprio come ho
fatto io”.
PALMARÈS Un curriculum lungo e ricco di traguardi importanti a partire dall’oro ai Campionati Mondiali Juniores del 2000 fino all’oro olimpico conquistato a Londra nel 2012.Tra i suoi successi: 10 volte campione italiano, 2 argenti (2001, 2009) e 1 bronzo (2011) ai Campionati Mondiali; oro (2010), argento (2004) e 2 bronzi (2005, 2012) ai Campionati Europei; oro in Coppa del Mondo (2002); oro (2010) e argento (2008) ai Campionati Mondiali Militari.
Contributor
Carlo Molfetta nasce il 15 febbraio 1984 a Mesagne (BR). Atleta del Gruppo Sportivo dei Carabinieri, taekwondoka nella categoria +80 kg (183 cm per 90 kg), Molfetta è capitano della Nazionale Italiana di taekwondo.
SEGNI PARTICOLARI
Appassionato di motori e
tifoso dell’Inter, il campione
di taekwondo non si tira mai
indietro quando si parla di
impegno nel sociale: tra le
tante iniziative e realtà che
sostiene è testimonial AVIS,
e Sport Senza Frontiere
Onlus. Carlo si è sposato con
Serena a settembre: “lei è
meravigliosa e molto
comprensiva, il matrimonio
è stato la mia seconda
medaglia d’oro”.
COMBATTI COME UN LUPOOgni atleta sogna di compiere un’impresa epica. Tecnica, astuzia, duro lavoro e non mollare mai: questo è il segreto di Carlo Molfetta per raggiungere risultati eccellenti. Il campione olimpico di taekwondo è sempre alla ricerca dell’eccellenza e i diversi infortuni subiti in carriera non sono stati un ostacolo per lui, che ha sempre avuto la forza di rialzarsi e tornare più forte di prima, superando i limiti fisici con la personalità. Proprio come fanno i lupi durante i combattimenti, preferendo puntare più sull’ostilità psicologica che sul piano fisico o sulla taglia.
CARLO MOLFETTA
di Rachele Sangiuliano
12 MENSHEALTH.IT |
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/Club
Aprile /2015
| MENSHEALTH.IT 13
PALESTRA TOSSICA?Respirare il sudore degli altri non è bello e adesso uno studio portoghese sostiene che fa proprio male. L’82% delle palestre contiene tantissimi composti organici volatili, inclusa la formaldeide, che possono provocare problemi respiratori, infiammazioni e persino il cancro. La combinazione di spazi chiusi ed elevata attività respiratoria (come nelle palestre appunto) riduce la quantità di aria disponibile per diluire gli inquinanti. Quindi se quando vai ad allenarti senti odore di chiuso, di muffa o di disinfettanti chimici cambia palestra. Ovviamente non fare questa prova quando stanno facendo le pulizie o quando è appena finita una lezione di step, altrimenti nessuna palestra si salverà.
VAI IN
PALESTRA PER
STARE BENE
E SMETTERE
DI AMMALARTI. Occhio quindi a quello che respiri: apri le finestre e cambia l’aria viziata prima di iniziare ad allenarti.
TIRA UNA
BRUTTA ARIA
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14 MENSHEALTH.IT |
Lei è senza dubbio un esperto di stile, quali sono i
pezzi essenziali nel guardaroba di un uomo?
Roberto Zaccardi: Il più delle volte il guardaroba di un uomo è lo specchio della sua personalità e l’ordine, la disposizione e la qualità dei singoli articoli fanno la differenza. Però esistono dei “must have” che a prescindere dal lavoro che fai o da quanto guadagni devi per forza avere. Quali? Un blazer blu, una camicia blu navy, una camicia bianca e una in jeans (possibilmente vissuta), oltre a un abito scuro, possibilmente nero o blu, un jeans denim consumato, un mocassino scamosciato.
Che cosa vuol dire per lei avere stile?
R.Z.: Essere vestito adeguatamente in ogni circostanza, che sia un super meeting di lavoro o un aperitivo in spiaggia. Lo stile spesso si sposa con la classe e l’eleganza.
È sempre necessario e possibile avere stile? R.Z.: Dobbiamo sforzarci di avere stile. Ma purtroppo non sempre è possibile e del resto eccedere è peggio e rischia di farci scivolare nel pacchiano.
Amministratore delegato di Boggi Milano e Brian&Barry, Roberto Zaccardi è l’anima della sua azienda, la cui mission è un mix perfetto di stile ed eleganza, due obiettivi che solo questo marchio riesce ad abbinare alla perfezione con la qualità. Perché lo stile non è solo un abito bello e costoso, ma è prima di tutto portamento,
eleganza, carattere e anche cultura. E quindi anche sport, che ti aiuta a stare bene con te stesso e ad affrontare con la carica giusta la vita di tutti i giorni.
ROBERTO ZACCARDI
Testo di: MH Team Foto di: @DarioAltamuraPhotographer
| MENSHEALTH.IT 15
AVERE STILE VUOL DIRE ESSERE VESTITI NEL MODO GIUSTO IN OGNI CIRCOSTANZA
16 MENSHEALTH.IT |
Che cos’è contemporaneo e che cosa
senza tempo nello stile di un uomo?
R.Z.: Il FIT è sicuramente
contemporaneo. Ma è da vent’anni
che vendo cappotti e continueremo
a venderli, sia pure con notevoli
cambiamenti.
Milano rappresenta molto per lei,
è la città dove lavora e che tra poco
accoglierà l’Expo: la città è pronta?
R.Z.: Milano sicuramente sarà pronta per
un evento così importante. Secondo me si
poteva o si può fare di più ma forse io sono
un po’ maniacale nell’organizzazione degli
eventi.
Milano fa la differenza o è una città
come tante altre?
R.Z.: Milano è una città cosmopolita
come Londra, Parigi, New York. Non
dimentichiamo però che è considerata la
capitale della moda. Di sicuro è un’oasi
nello stato italiano, perché è una città
che offre tante opportunità e dove il senso
civico è ancora forte.
L’uomo di Boggi è sempre sportivo,
con una forma fisica perfetta ma non
esibita. Lo sport è importante nella
sua vita?
R.Z.: L’uomo Boggi è un uomo concreto,
è un uomo che non vuole apparire ma
essere vestito bene, in ogni circostanza. È
un uomo che vuole stare bene con se stesso
e con quello che indossa ma anche nella
vita. E lo sport può essere un aiuto per
vivere bene, perché ti aiuta ad affrontare
la vita di tutti i giorni in maniera più
energica.
Lei ha concluso un Ironman. Perché
ha deciso di partecipare e che cosa
ha provato quando ha tagliato il
traguardo?
R.Z.: Ho iniziato qualche anno fa a
correre con alcuni miei amici e sono stati
loro a coinvolgermi in questa avventura.
Insieme a loro ho fondato il Monza
Marathon Team (una associazione
sportiva a scopo benefico) con cui
abbiamo tagliato i traguardi di tantissime
maratone fino all’evoluzione verso il
triathlon, nell’olimpo dei triatleti e
dell’Ironman. Vorrei spendere due parole
sul Monza Marathon Team: sono amici
e atleti ma soprattutto hanno un cuore
immenso e insieme siamo riusciti ad
aiutare tantissime Onlus legate al nostro
territorio (nel 2014 abbiamo raccolto
18.000 euro).
Con tutti i suoi impegni di lavoro,
come riesce a mantenersi in forma e a
trovare il tempo per una maratona?
R.Z.: Il tempo libero per noi
imprenditori è il bene più prezioso in
quanto ne abbiamo veramente poco.
Mi sono attrezzato in casa con un tapis
roulant e una bici da spinning, che
Barber Shop
“Il made in Italy nel mondo è considerato un’eccellenza e non solo nella moda. Ma noi italiani spesso non ce ne rendiamo conto. Il consumo sta cambiando e nel futuro dovremo fare tesoro delle nostre eccellenze per poterle valorizzare.”
| MENSHEALTH.IT 17
IRONMAN 70.3 MIAMIsono stati veramente utili. Poi bisogna utilizzare bene i weekend, che sono indispensabili per fare quelli che noi chiamiamo i “lunghi”, dove uniamo almeno 2 delle 3 discipline.
La mission di Boggi è eleganza
ovunque e comunque: sarà sempre
così? R.Z.: Assolutamente sì: vogliamo trasmettere a tutti la vera eccellenza italiana. Come è cambiato l’uomo Boggi dal
1939 ad oggi?
R.Z.: L’eleganza o lo stile Boggi non sono cambiati ma solamente aggiornati. Eleganza e stile vogliono dire qualità?
R.Z.: Esatto: ha colto nel segno. Questa è la mission di Boggi, dare eleganza e stile con la massima qualità. Quali sono le esigenze dell’immagine
maschile nel terzo millennio? R.Z.: Un uomo oggi vuole indossare abiti che gli permettano di sentirsi a proprio agio sia sul lavoro sia al momento dell’aperitivo, permettendogli di essere sempre in linea con gli ambienti che frequenta.
Il 26 ottobre 2014 a Miami, Roberto Zaccardi ha partecipato alla gara più estenuante del pianeta, Ironman 70.3 tagliando il traguardo in poco più di 6 ore e 40 minuti.
18 MENSHEALTH.IT |
Barber Shop
Lo stile Boggi è un mix di riferimenti
del passato e visioni del futuro: quanto
è importante la tradizione e quanto lo è
l’innovazione?
R.Z.: Sono un tradizionalista, quindi per
me le tradizioni sono molto importanti,
ma ogni cosa deve essere all’altezza del
presente. Ogni giorno mi confronto con
centinaia di innovazioni cercando di
analizzare quali tra queste possono essere
d’aiuto al nostro sviluppo.
Uno sportivo di oggi che potrebbe
interpretare alla perfezione l’uomo
Boggi?
R.Z.: Abbiamo sponsorizzato diversi
sportivi con un successo clamoroso e
questo ci fa capire che tutti gli sportivi
potrebbero essere “l’uomo Boggi”.
Il testimonial perfetto?
R.Z.: Un padre di famiglia, un libero
professionista, uno sportivo: uomini di
tutti i giorni, chiunque di questi può
essere il testimonial perfetto
Le sue prossime tappe di sportivo e
di maratoneta?
R.Z.: La prossima tappa, da
condividere con diversi amici del Monza
Marathon Team, è l’Ironman 70.3 a
Barcellona a maggio.
Le prossime tappe del marchio
Boggi?
R.Z.: Abbiamo aperto una settimana
fa a Genova e abbiamo in serbo altre
trattative. Siamo sempre pronti alle
nuove sfide.
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CHI RUSSA E GUIDA SI FREGA CON LE SUE MANIRussare fa male: non solo alla partner, a cui rovini il sonno, ma anche alla tua guida e alla tua sicurezza.
1/ TI ADDORMENTI PROFONDAMENTEQuando scivoli nel sonno ogni centimetro del tuo corpo pian piano si rilassa, compresa la parte posteriore del palato, chiamata palato molle, che ha un ruolo fondamentale nel parlare, nell’inghiottire e nell’andare a sbattere in autostrada.
2/ INIZI A RUSSARESe il collo è flaccido o il palato molle, la lingua e i muscoli della gola si rilassano troppo (per esempio perché hai bevuto o hai preso dei sedativi), il canale da cui entra ed esce l’aria si restringe e tu inizi a russare. Se si chiude completamente soffri di apnee notturne.
4/ TI MANCA L’ARIAIl cervello si rende conto della carenza di ossigeno e invia un segnale ai muscoli della cavità orale affinché si tendano. Tu boccheggi e ti svegli per pochi millisecondi, anche se non te ne rendi conto. Questo può succedere 30 o più volte in un’ora, impedendoti di cadere in un sonno profondo e davvero ristoratore.
3/ LE CELLULE CEREBRALI SOFFOCANOQuando tutti i sistemi funzionano normalmente tu inspiri la corretta quantità di ossigeno ed espiri una corrispondente quantità di anidride carbonica. L’apnea notturna non è normale: il blocco del canale dove passa l’aria riduce l’afflusso dell’ossigeno del 60% o più, uccidendo le cellule cerebrali più vulnerabili.
5/ TI ADDORMENTI AL VOLANTEIl sonno profondo elimina dall’organismo l’adenosina, una sostanza che fa chiudere gli occhi. Ma se di notte non dormi bene e profondamente l’adenosina in eccesso ti fa venire sonno durante il giorno, e ti si chiudono gli occhi. Inoltre, dopo anni di notti senza dormire bene e senza ossigeno, hai eliminato la maggior parte delle cellule del sistema di attivazione reticolare del cervello, quelle che controllano lo stare svegli. Ecco fatto: adesso ti basta un luogo caldo e accogliente come l’abitacolo della tua machina e una strada noiosa per addormentarti. Anche se sei tu a guidare. Sbam!
/Lo sapevi che
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ANARCHY WORKOUTLa nuova frontiera del fitness fa piazza pulita delle vecchie regole. Bastano 5 mosse per fare il salto di qualità?
ANDY SPEER È IL VINCITORE DEL PRIMO TITOLO DI NEXT TOP TRAINER MEN’S HEALTH USA: il suo programma di allenamento è rivoluzionario e si chiama Anarchy Workout. “Per farti perdere peso e per farti potenziare i muscoli ho dovuto spazzare via molte vecchie regole” dice Andy. Cominciamo dalla prima: non mescolare esercizi di cardio e forza. Anarchy combina proprio allenamento di forza e cardio in allenamenti brevi ma intensi da soli 30 minuti. Funziona? Uno studio scientifico ha confermato che con questo sistema si possono bruciare 16 calorie al minuto. Anarchy è una rivoluzione in 5 mosse. “In 6 settimane puoi perdere qualcosa come 8 chili. È come dare nuova vita al tuo corpo”.
1 / Progressione totaleLa maggior parte dei programmi di fitness aumenta una variabile per volta: la durata o la difficoltà degli esercizi. “Anarchy aumenta l’una e l’altra. Per fare 3 serie di plank sul fianco puoi iniziare dal classico, aggiungere una torsione e finire con una torsione e alzando una gamba, allungando man mano le sessioni: questo ha un effetto più forte sul metabolismo, e se aggiungi ogni volta qualcosa impegni la mente e allontani la noia.”
CRESCITA
ESPLOSIVA Tieni la posizione di affondo e datti slancio verso l’alto. Il tuo tono muscolare spiccherà il volo.
22 MENSHEALTH.IT |
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Esegui 3 sessioni combinate per
rinvigorire braccia e pettorali. Ogni
sessione è formata da 8-10 croci con
manubri sulla panca seguite subito
da 8-10 distensioni (bench press)
sempre con i manubri. Riposati per
1 minuto tra una sessione e l’altra.
Prova il passo dell’orso: mettiti a quattro zampe e solleva le ginocchia da terra. Avanza prima con la mano destra e il piede sinistro, poi con la mano sinistra e il piede destro. Cammina così per 30 secondi, poi fai 30 secondi di pausa. Ripeti per altre 2 volte.
Tenendo il manubrio lungo i
fianchi, divarica le gambe e mettiti in
posizione da split squat: mantienila
per 20 secondi e fai 20 secondi di
salti con affondo. Riposati 40 secondi
e ripeti partendo con l’altra gamba.
Questo è un ciclo. Fanne un altro.
2 / Esercizi combinati
Smettila di fare un solo esercizio per volta. “Le sessioni combinate sollecitano gli stessi muscoli ma da differenti angolazioni. Puoi abbinare affondi e squat o due esercizi diversi per i pettorali”. L’obiettivo di Andy è aumentare il tempo in cui i muscoli rimangono in tensione senza affaticarli troppo. “L’effetto è doppio: bruci più calorie e aumenti la massa muscolare.”
3 / Training isodinamico
Gli esercizi con movimenti isometrici in cui si mantiene una posizione stabile – come i plank – funzionano. “Potrebbero fare di più abbinati a un esercizio più dinamico”, dice Andy, per esempio una serie di ripetizioni rapide di squat o affondi con salto. “Si chiama training isodinamico: tenendo il muscolo già in tensione si sollecitano le fibre di tipo II, che hanno più potenziale di crescita.”
4 / A quattro zampe
Camminare carponi come gli animali o i bambini è una di quelle cose che non si fanno mai: eppure aiuta a rinforzare i muscoli e migliora la coordinazione, perché “costringe il tuo corpo a sincronizzare il movimento dei muscoli come la maggior parte di noi non è più abituata a fare. Se vuoi essere più agile e dinamico, devi prima imparare a gattonare…”
5 / Cambia direzione
Uno squat o qualsiasi altro esercizio con movimenti avanti e indietro procede a senso unico lungo il piano sagittale. Eppure esistono altre direzioni, laterale e trasversale o rotatoria. “Esercitandoti in tutte le tre direzioni, come nell’esempio qui sopra, lavorerai sui tuoi muscoli da più angolazioni. Ne guadagnerai in stabilità e in mobilità, che sono altrettanto importanti.”
MUOVITI DI LATOPer costruire un fisico veramente atletico devi allenarti a muoverti in tutte le direzioni.
ProAction senza lattosio e senza glutineProAction B.C.A.A. Endurance è un
integratore di aminoacidi a catena
ramificata con vitamina B6 per le attività
fisiche intense e prolungate nel tempo.
Contribuisce ad avere più energia
prima dell’attività aerobica e maggior
recupero post attività aerobica. Si
consiglia l’integrazione fino a 1-1,5g/10
kg peso corporeo/die, prima
e/o dopo l’allenamento o gara. Il
barattolo da 130 cpr è disponibile in
farmacia e nei migliori punti vendita
specializzati. www.proaction.it
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DUE IN UNOQuando ti alleni con i manubri sopra la testa, non stare fermo in piedi: datti una bella spinta con le gambe. Solo così puoi rinforzare anche il bacino e gli arti inferiori. È come aggiungere all’esercizio uno squat e con una sola azione puoi rinforzare le spalle e anche le gambe: due esercizi al prezzo di uno. Fai 3-5 sedute da 3 a 5 ripetizioni una volta alla settimana.
SUDA IN COMPAGNIALe persone che si allenano in gruppo con programmi di fitness intensi come il CrossFit ottengono il doppio dei risultati.
DA OGGI SI CAMBIA
VECCHIA REGOLA: concentrati su te stesso e otterrai il massimo dei risultati. NUOVA REGOLA: concentrati su fattori esterni, come il terreno sul quale devi spingere per fare le flessioni e gli squat.
ECCO ALCUNI ESEMPI: Pull up: spingi la sbarra verso il pavimento. Squat: spingi i piedi a terra.Deadlift: pianta i piedi a terra e solleva il bilanciere verso l’alto. Plank: immagina di avere un bicchiere d’acqua sulla testa e un altro sulla schiena; non deve cadere una goccia...
Braccia e tronco Tricipiti, deltoidi
anteriori
e laterali
Bacino e gambe Quadricipiti,
glutei,
ginocchia,
polpacci
Step 1 Tieni i manubri
all’altezza delle
spalle; piega le
ginocchia.
Step 2Distendi
di scatto le
gambe
e spingi in alto
i manubri.
Club
24 MENSHEALTH.IT |
/Muscoli
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Le risposte giuste che un gruppo di 1800 trainer professionisti hanno dato a un test sui princìpi guida dell’attività fisica.
Fonte: Journal of Strength and Conditioning
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LO STRESS TI CONSUMA LA VITACome una matita... Lo stress cronico può scatenare infiammazioni diffuse nel corpo che impediscono il corretto afflusso del sangue al cervello. Scopri (qui a destra) come staccare la spina e rilassarti.
ELOGIO DELLA FUGASaper ascoltare è un pregio che tutti apprezzano. Peccato che con questa scusa ti sommergano di problemi ed emozioni. Il 40% delle persone che si è trovato ad ascoltare i problemi dei loro partner ha avuto un picco di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo “stress empatico” fa aumentare il cortisolo e il rischio di soffrire di malattie al cuore e di insonnia. Per evitare di stare male per gli altri, la prossima volta cerca di allontanarti emotivamente dai loro problemi. Scegli la fuga!
CANCELLA
L’ANSIA
/Stress
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METTI UN FRENO ALLE E-MAILControllare di continuo le e-mail è stressante. Cerca di limitare questa attività alle ore lavorative. Ancora meglio se riesci a fissare un tempo per controllare la posta (per esempio 10 minuti all’inizio di ogni ora) e poi fai altro e non ci pensi più. E soprattutto usa indirizzi diversi per le mail personali e di lavoro, così nel weekend e alla sera sarà più facile staccare la spina.
Metti un timer a 60 secondi, chiudi gli occhi e concentrati sulla respirazione, osserva i tuoi pensieri senza trattenerli, come se fossero pesci che scorrono nel fiume della tua mente. Se vuoi fare di più, prenditi 15 minuti e fai lo stretching antistress. Seduto, piegati in avanti, indietro, a destra e a sinistra e allunga le braccia sopra la testa. Tieni ogni posizione per 30 secondi inspirando ed espirando lentamente per 6 volte, con gli occhi chiusi. Se hai 30 minuti a disposizione vai in palestra o cammina all’aria aperta. L’esercizio fisico aiuta a ridurre l’ansia e ti permette di gestire meglio anche lo stress futuro.
RILASSATI IN 60 SECONDI
A cura di Lila B
attis. Gui lherm
e Zamarioli (illustrazioni), M
egumi E
moto/A
nderson Hopkins (prop styling);
L’aumento del rischio dimorire nei prossimi 18 anniper chi è molto stressatoFonte: Journal of Aging Research37%
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Trovo più eccitante fare sesso con una donna semivestita invece che nuda.SIMONENon è strano. Altrimenti come spieghi l’effetto eccitante della lingerie. Se lei non è tutta nuda il sesso sembra quasi rubato e quindi più elettrizzante. Ma occhio a non saltarle addosso ogni volta: mentre si cambia al mattino sarà anche sexy ma non potete sempre arrivare in ufficio in ritardo!
Vorrei saper fare le contorsioni per farmi un blow job da solo. È impossibile?FILIPPOBeh, i cani si leccano le parti intime e lo fanno non solo per amore della pulizia ma perché provano piacere. Se però ci riuscissi tu saresti un vero fenomeno: meno dell’1% degli uomini riesce a toccarsi il pene con le labbra. Per riuscirci devi essere molto flessibile o avere un pene lunghissimo.
SEI UN PERVERTITO?Chiedilo alla consulente sessuale di MH, Debby Herbenick.
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GUIDA PRATICA ALLE SUE ZONE EROGENEQui non trovi la mappa che ti porterà dritto alla meta e nemmeno il libretto di istruzioni del paese delle meraviglie, e il motivo è semplice: nessuno ha ancora disegnato quella mappa o scritto quel manuale. Non solo, tutto quello che ti possiamo dire funzionerà solo a una condizione: ci dovrai mettere la tua fantasia. L’unica certezza è che ne vale la pena e che bisogna essere in due: il suo orgasmo ripagherà ampiamente i tuoi sforzi.
/Sex
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Una volta il punto G era come il passaggio
obbligato sulla strada dell’orgasmo femminile.
Ma oggi tutto è cambiato: alcuni ricercatori
hanno scoperto che in realtà il mitico punto
G non esiste e che tutti gli orgasmi femminili
sono uguali. Qualcuno, per lo più donne,
però continuano a sostenere il contrario: gli
orgasmi sono tanti e il fantomatico “punto
G” è un arcipelago di punti caldi capaci di
mandare in estasi qualsiasi donna, ma sempre
in un modo diverso.
Ma chi ha la mappa di questo arcipelago?
Purtroppo non si sa nemmeno se esiste e, di
sicuro, se esiste qualcuno la tiene nascosta.
Se anche tu hai provato a trovare il punto G
della tua ragazza, sarai un esperto di quella
zona che si trova sulla parete anteriore della
vagina, a pochi centimetri di profondità.
Oltre a lui però ci sono altre quattro zone che,
stimolate, possono provocare l’orgasmo: lo
sostiene uno studio eseguito in Turchia, che
le definisce “zone erogene vaginali profonde”.
Anche se non dovessi riuscire a farla godere
attraverso questi punti di sicuro la loro ricerca
sarà un’esperienza piacevole per la tua lei.
Sei pronto a iniziare la ricerca delle sue zone
erogene? Procurati del lubrificante, tieni a
portata di mano questo articolo (potresti
averne bisogno) e preparati a scoprire i punti
del piacere di cui tu e la tua ragazza non
conoscevate nemmeno l’esistenza.
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IL PUNTO A
L’ha scoperto l’11% delle donneÈ sulla parete anteriore della vagina, poco
prima della cervice. Passaci sopra il dito
come se fosse un tergicristallo. Se senti
delle pieghette su entrambi i lati significa
che sei troppo vicino all’entrata.
Vai più avanti di 2,5-5 cm.
RISVEGLIALOLa vagina è reattiva alla pressione e al
movimento, non al tocco. Prova allora con
questa mossa: dopo averla lubrificata
bene, e dopo un po’ di preliminari, metti il
polpastrello sul suo punto A. Se non riesci
a raggiungerlo con le dita usa un sex toy.
A questo punto usa la tecnica “aggancia
e tira”: premi con il dito contro la parete
anteriore e verso di te. Saprai che la stai
toccando nel modo giusto quando non
avrai più bisogno del lubrificante.
IL PUNTO O
È un punto caldo per l’8% delle donneHai individuato il suo punto G? Ruota
il dito verso la parete opposta e vai un
po’ più in fondo finché senti un punto
spugnoso sulla parete posteriore della
vagina. Quello è il suo punto O. Non è
molto ben disposta verso il sesso anale?
Le pareti anali sono ricche di terminazioni
nervose quindi stimolando il punto O puoi
farle capire che cosa si sta perdendo.
RISVEGLIALOQuando la tua lei è eccitata usa la tecnica
“aggancia e tira” contemporaneamente
sul punto O e sul punto G. Fai così:
unisci le mani, quella sopra con il palmo
che guarda verso l’alto e quella sotto
con il palmo verso il basso, poi inserisci
i due indici nella vagina, stimolando
simultaneamente la parete anteriore
e quella posteriore della vagina. Certe
donne in questo modo provano così
tanto piacere da eiaculare. Oppure puoi
stimolarle il punto O muovendo l’indice
come se le stessi dicendo di venire da te.
LA CERVICE
Il 7,5% delle donne ha un orgasmo attraverso la cerviceCon la penetrazione profonda puoi
toccare la cervice della tua partner con
il pene. Quest’area è più dura della
parete spugnosa della vagina, ha una
consistenza simile alla punta del naso.
Nella maggior parte delle donne la
cervice è tra i 9 e i 12 cm di profondità
all’interno della vagina, in condizioni di
non eccitazione. Ma quando la donna si
eccita la cervice si solleva permettendoti
di raggiungerla.
RISVEGLIALAPerché la tua lei tragga il massimo
piacere stimola la sua cervice nel
periodo ovulatorio (di solito dal 13esimo
al 16esimo giorno del ciclo femminile).
Tocca la cervice con una o due dita e
poi passa il polpastrello verticalmente o
orizzontalmente su quel punto, facendo
una leggera pressione.
Se il tuo dito non è abbastanza lungo usa
un vibratore.
I MUSCOLI PELVICI
Il 12% delle donne li usa per raggiungere l’orgasmoNon puoi toccare direttamente i suoi
muscoli pelvici ma puoi attivarli. Questi
muscoli circondano la vagina e si
contraggono quando la donna ha un
orgasmo. E più sono tonici più è facile
per una donna godere. Il motivo? Se
questi muscoli sono ben allenati possono
tendersi durante il sesso senza stancarsi,
aiutandola a raggiungere l’orgasmo.
RISVEGLIALILa tua partner probabilmente già conosce
il modo migliore di allenarli: gli esercizi
Kegel. Divertitevi insieme con questi
esercizi: comprate delle palline Ben Wa.
Metti del lurificante su una di queste
palline, infilala nella sua vagina e vedi se
riesce a non farla cadere fuori. Aggiungi
la seconda quando la tua lei si sente
pronta (e la prima non cade fuori). È
divertente ed eccitante. Oltre a rafforzare
il pavimento pelvico le palline possono
andare a stimolare il punto G.
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Leggere attentamente le avvertenze riportate sulla confezione
Potete trovare i prodotti Multipower nei migliori negozi di integratori e di articoli sportivi, palestre, erboristerie, farmacie
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Mi piego ma non mi spezzo (le ossa)
A cura di Federico Tieghi
CORE
Federico Tieghi è osteopata della Nazionale Italiana di sci alpino, docente presso l’Istituto Osteopatia Milano Soma e responsabile del progetto Osteopatia in Africa. www.federicotieghi.com
L’ADATTAMENTO
DEL CORPO
AI TRAUMI
I traumi creano adattamenti alla postura che se non vengono corretti rischiano di strutturarsi nel tempo e creare altre problematiche. Per prevenire queste conseguenze la manipolazione osteopatica aiuta moltissimo perché agisce sulla parte del corpo traumatizzata ma anche sugli scompensi che si sono creati.
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Club
Hai avuto un trauma e ti sembra che qualcosa sia andato
fuori posto? La tua sensazione probabilmente è giusta.
Succede spesso che il corpo si adatti all’infortunio anche per
difendersi dal dolore. Facciamo
l’esempio di una distorsione tibia
tarsica (caviglia) a sinistra. Il primo
adattamento a questo infortunio
è una alterazione del carico, che
tende a spostare il baricentro verso
la caviglia sana, ovvero quella
destra. Questo spostamento ha
anche un effetto su bacino e colonna
vertebrale e quello che si verifica è
una rotazione dell’ileo destro (l’osso
del bacino che in questo caso ha
più carico) all’indietro, oltre a un
probabile compenso scoliotico (una
deviazione sul piano frontale) alla
colonna lombare e dorsale. Vediamo
adesso uno dei casi più frequenti,
ovvero le conseguenze di una
riabilitazione non corretta dopo un
trauma al ginocchio.
UN GINOCCHIO OPERATO MA NON RIABILITATO CORRETTAMENTEPrendiamo l’esempio di un lettore che scrive di aver subito
un’operazione al menisco sinistro 6 anni fa e al legamento
crociato anteriore destro un anno dopo. Andrea afferma
che a causa di una riabilitazione approssimativa non ha mai
recuperato la muscolatura che aveva prima dell’incidente,
perdendo anche alcuni gradi di estensione dell’articolazione
suddetta. Inoltre afferma di aver iniziato a soffrire di lombalgia
cronica sempre a destra, tale da non riuscire a fare nemmeno
una passeggiata senza avere forti fitte.
IL RECUPERO POST OPERATORIOIl recupero funzionale di un ginocchio dopo una operazione
di ricostruzione di LCA non dipende soltanto dalla buona
riuscita dell’operazione ma anche dai vari stadi di riabilitazione
che purtroppo vengono spesso trascurati. Non basta andare a
nuotare o pedalare per recuperare la forza del muscolo dopo
l’intervento: è necessario un preciso percorso di rinforzo
supportato da test specifici di forza che possano dare la
giusta direzione alla riabilitazione. Inoltre la manipolazione
osteopatica è fondamentale nel recupero della piena
funzionalità articolare e nella riarmonizzazione della postura:
probabilmente il dolore lombare che è venuto a crearsi è dovuto
al fatto che il ginocchio non lavora in modo fisiologico e porti
l’anca destra a un sovraccarico. Questo sovraccarico a sua volta
crea un reclutamento anomalo a livello muscolare nella zona
dell’ileo destro (bacino), e di conseguenza il dolore.
COME RIMEDIARE ALLE CONSEGUENZE POST TRAUMAEssendo passati cinque anni dall’intervento la situazione è
molto strutturata ma non irrecuperabile. I punti su cui lavorare
sono tre:
1. Il recupero dell’estensione del ginocchio
2. Il recupero della postura corretta
3. Il recupero della forza nella gamba destra
Per i primi due punti il mio consiglio è di ricorrere
all’osteopatia. Per il terzo punto invece ti consiglio di eseguire
un test isocinetico. Questo test ti permette di valutare la
forza massimale dei muscoli della gamba e di capire anche il
rapporto di forza che c’è tra gli estensori (muscoli anteriori)
e i flessori (posteriori): potrai così quantificare il lavoro da
fare e lavorare con un target che sicuramente è più motivante.
Inoltre ti consiglio di seguire i seguenti esercizi di stretching
per allentare le tensioni dei muscoli dell’anca, della gamba e
lombari.
/ stretching flessori / stretching piriforme / stretching psoas
/ Test isocinetico
ICTUS CEREBRALECome combatterlo, come vincerloL’ictus è una malattia che colpisce il cervello quando improvvisamente una parte di questo viene danneggiata o distrutta. È il risultato di un’interruzione dell’afflusso di sangue ai tessuti cerebrali, dovuta alla chiusura o alla rottura di un’arteria…
In Occidente l’ictus è causa del 10-12% di tutti i decessi ogni anno e rappresenta la
prima causa d’invalidità e la seconda causa di demenza. Il che vuol dire 200.000
ictus ogni anno e ben 930.000 persone ne riportano le conseguenze solo in Italia.
Ci sono due tipi di ictus: ischemico, dovuto alla chiusura di un’arteria cerebrale
(ischemia cerebrale), che rappresenta l’85% dei casi, o emorragico, dovuto alla
rottura di un’arteria cerebrale (emorragia cerebrale).
Oltre all’età e alla predisposizione genetica, i fattori di rischio più importanti
sono: l’ipertensione arteriosa, le malattie cardiache, il diabete, i TIA, il fumo e
l’obesità. Da non sottovalutare la fibrillazione atriale, anomalia del ritmo cardiaco
che causa oltre il 20% di ictus.
RICONOSCERE
I SINTOMI
I sintomi più frequenti sono
la paralisi o debolezza o il
formicolio al viso, al braccio
e alla gamba, soprattutto se
interessano un solo lato del
corpo. Poi anche la visione
annebbiata o diminuita in uno
o entrambi gli occhi, la difficoltà
a pronunciare o comprendere
semplici frasi o la perdita
dell’equilibrio, le vertigini e la
mancanza di coordinazione.
Questi sintomi possono sparire
completamente senza lasciare
traccia: si parla allora di TIA
(attacco ischemico transitorio).
Il TIA è un campanello
d’allarme che può precedere un
vero ictus: quindi non perdere
tempo, chiama il 118 o fai un
accertamento in tempi brevi.
CHE COSA FARE
IN CASO DI ICTUS
L’ictus è un’emergenza. La
persona con sospetto ictus deve
ricevere immediatamente le
cure più adatte. Per capire se
hai un’ischemia o un’emorragia
è necessario fare una TC
cerebrale. Bisogna andare con
urgenza in ospedali organizzati
per l’emergenza ictus. La
mortalità e la disabilità possono
essere ridotte di molto grazie
alla trombolisi e ai centri
dedicati all’ictus (“stroke
unit”). Per saperne di più vai sul
sito di A.L.I.Ce. Italia Onlus.
I CONTROLLI PERIODICI
Eco-color doppler vasi sovra-
aortici
Visita cardiologia con ECG
Holter ECG
Ecocardiogramma
Misurare la pressione
arteriosa e la fibrillazione
atriale
Controllare la glicemia
Controllare il colesterolo ed i
trigliceridi nel sangue.
CHI È A.L.I.CE. ITALIA ONLUSÈ l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, una Federazione di Associazioni Regionali
di volontariato e non lucrativa formata da persone colpite da ictus, familiari, medici e
personale addetto. Lo scopo è quello di migliorare la qualità della vita delle persone colpite
da ictus o a rischio. www.aliceitalia.org
/Salute
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1 SU 4Gli uomini che non usano mai lo scopettino del water.
6I minuti che l’uomo medio passa a pulire il water ogni settimana.
La percentuale di uomini che sa che cosa vuol
dire “mangiare pulito”: consumare alimenti integrali (ossia al loro stato naturale) ed eliminare zuccheri e sostanze chimiche presenti nei cibi trasformati industrialmente.
Sono quelli che invece pensano che per mangiare pulito
basti lavarsi le mani prima di mettersi a tavola.
Su 100, sono gli uomini che hanno mandato
accidentalmente un sms alla donna sbagliata per colpa della loro rubrica incasinata.
La percentuale che cambia le mutande ogni 2 giorni.
La percentuale di uomini
maniaci della pulizia, ma solo dell’auto.
La percentuale di uomini che crede che lo schermo
del loro smartphone sia privo di germi.
La percentuale di uomini troppo sboccati che da anni promette a lei di smettere di dire le parolacce.
Su 100, sono i cellulari su cui sono presenti
tracce del batterio Escherichia coli.
Su 100, sono i padri stufi di sgridare i propri
figli perché non mettono mai a posto la loro camera.
Su 100, sono gli uomini che giurano che la loro
cameretta da ragazzi era sempre in ordine.
La percentuale di uomini che dà una passata sommaria ai piatti prima di metterli in lavastoviglie.
Su 100, sono gli uomini che lavano i piatti con il metodo
“affogali”: li infilano nell’acqua saponata e li lasciano lì… per giorni.
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1 SU 4 Sono quelli che danno una ripulita all’interno dell’auto solo se devono portare un ospite importante.
Il numero di persone che non risponde
quando le chiedi ogni quanto cambia le lenzuola.
L’icona più usata su Facebook per dire “non mi piace”.
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1 SU 3Gli uomini che hanno
gettato la spugna (letteralmente)
e assunto una colf.
“CACCHETTA”
La percentuale che dice di aver trasformato in realtà la sua fantasia di fare sesso con la colf.
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L EGGENDEMETROPOL I TANE Sta arrivando la bella stagione. È ora di fare le pulizie!
Affari sporchi
ELIMINA LA POSTA INUTILE
Se il tuo account e-mail sta per raggiungere il limite è ora di eliminare le mail inutili. Sincronizza il tuo account con Mailstrom, un programma che automatizza l’eliminazione delle mail cestinandone migliaia contemporaneamente. Poi scarica Unroll Me (gratis), un software che ti permette di disiscriverti da newsletter indesiderate con un click e di tenere quelle che invece ti interessano.
FAI PULIZIA NEL PORTAFOGLIO
Anche il portafoglio ogni tanto ha bisogno di una ripulita. Per prima cosa butta i vecchi scontrini, i foglietti di appunti sgualciti e illeggibili e i biglietti usati del parcheggio. Poi elimina le varie carte fedeltà di posti in cui sei stato una volta sola e dove non tornerai mai più. Lascia a casa anche le carte di credito che usi meno. Poi elimina i biglietti da visita inutili: oppure fagli una foto e conserva quella.
Club
@crossfingersphotographers
/Expo
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LA SCULTURA DI CIOCCOLATO DI ERNST KNAMLo chef pâtissier Ernst Knam dedica un cioccolatino all’Esposizione Universale
Tra gli ambassador di EXPO
2015 non poteva mancare “Il Re
del Cioccolato” Ernst Knam, da
sempre affascinato dal mondo della
creatività tout court tanto che le
sue produzioni sono spesso frutto di
influenze e commistioni provenienti
dal mondo del design, della moda,
dell’architettura e dell’arte. E che
cosa avrebbe potuto dedicare Ernst
Knam a questo evento se non una
scultura di cioccolato?
Nasce così dalla collaborazione tra
Ernst Knam e l’architetto e designer
Lorenzo Palmeri il cioccolatino
Home (is where i want to be), un
souvenir per la vista e il gusto. Questo
cioccolatino d’autore raffigura la
magnifica facciata del Duomo di
Milano e ha come caratteristica
principale la possibilità di adattarsi
e modificarsi, sia per disegno sia per
fragranza, a tutte le più importanti
capitali del mondo.
HOMEIL CIOCCOLATINO D’AUTORELa questione che mi sono posto è
stata: “che cosa possiamo regalare
all’EXPO, evento mondiale che per sei
mesi sarà sulla cresta dell’onda?” Ho
pensato al tema Architettura e design,
visto che Milano è la città del design.
Ho chiamato il mio amico, l’architetto
e designer Lorenzo Palmeri e da
un intenso brainstorming è nata
la pralina “HOME”. Il messaggio
deve arrivare in maniera veloce
e facile: semplicemente una casa
dove i bambini giocano e gli adulti
si relazionano. Il sottotitolo “where
I want to be” è la conseguenza del
pensiero, una casa dove vorrei essere
sempre, un salotto dove mi trovo
bene, dove mi sento a casa, dove mi
sento protetto, una casa che non
deve mancare. E visto che l’EXPO è
a Milano, ma coinvolge tutta l’Italia,
chi viene a trovarci deve sentirsi a
casa. Questo il messaggio che voglio
dare con il mio cioccolatino HOME.
Per il gusto ho fatto un omaggio alla
mia città, Milano, trasformando
semplicemente il risotto alla Milanese
in una ganache di zafferano con base
di pere e cioccolato bianco, dove la
pera serve per dare equilibrio e la
giusta acidità. Ho inserito poi del riso
soffiato e ho fatto una copertura di
burro di cacao per dare croccantezza.
Per finire ho fatto una ganache al
cioccolato fondente Perù 71%, 100%
Criollo. La decorazione è data dagli
skyline: quello davanti raffigura il
Duomo di Milano mentre dietro ci
sono le altre città Italiane. A fine
agosto spariranno le città italiane,
rimarrà solo il Duomo, ma dietro
inserirò lo skyline di Dubai, visto
che il prossimo EXPO sarà a Dubai.
Anche il gusto cambierà, abbandonerò
lo zafferano e farò una ganache
al cioccolato fondente con spezie
orientali e crema di datteri.
Il progetto AMBASSADOR EXPO 2015 mira alla creazione di una rete internazionale di opinion leader pronti a veicolare i principi legati al tema dell’Esposizione Universale: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Uomini e donne, scrittori, sportivi, filosofi, personaggi dello spettacolo, attori, creativi, architetti, designer, chef, musicisti, cantanti, registi, accomunati dalla volontà di mettersi in gioco in prima persona e di lanciare il proprio, personale spunto di riflessione sulla manifestazione, sull’opportunità che essa rappresenta per tutto il Paese e sul grande e importante tema scelto per animarla.
L E P A R O L E D I E R N S T K N A MDifferenze macro tra cioccolato bianco e fondente. Il cioccolato bianco è più calorico del cioccolato fondente? A uno sportivo che cosa consiglierebbe e perché?
La differenza fondamentale tra
cioccolato bianco e fondente è
che il cioccolato bianco non è
cioccolato. Manca tutta la parte
della massa di cacao. Il
cioccolato bianco è fatto con
zucchero, burro di cacao e latte
in polvere. Già guardando gli
ingredienti si vede, senza fare
calcoli, che il cioccolato bianco
è molto più calorico del
fondente. A uno sportivo direi di
mangiare una banana durante
gli allenamenti, ma anche un po’
di cioccolato fondente mono
origine non fa male, anzi
stimola. Il mio consiglio agli
sportivi è di mangiare ogni
giorno 8 grammi (un
cioccolatino) di cioccolato
fondente, con un minimo di 70%
di massa di cacao. Alcuni studi
hanno dimostrato che il
cioccolato fondente in queste
dosi aiuta nelle prevenzione di
ictus e infarto. Ma anche un
ottimo cioccolato al latte non è
male, sempre con prudenza.
Il cioccolato che almeno una volta nella vita ognuno di noi dovrebbe provare?
Penso che sia il cioccolato di
Claudio Corallo, fiorentino, 40
anni di esperienza nelle
piantagioni. Lo produce a São
Tomé e Principe, un piccolo
arcipelago al largo dell’ Africa, e
il suo cacao e il suo cioccolato
sono una poesia. Dove le
multinazionali non arrivano lui
arriva, perché usa la passione e
la mette tutta nel prodotto. Ne
produce poche tonnellate
all’anno e lo si trova solo in
alcuni negozi in Italia, ma se
avete la possibilità di
assaggiarlo fatelo. L’unico
problema è che dopo aver
assaggiato questo cioccolato è
molto probabile che gli altri non
vi piacciano più. Ma è un rischio
che vale la pena correre!
| MENSHEALTH.IT 35
Club
I social non sono “entrati” nella nostra vita
quotidiana: i social “sono” la nostra vita quotidiana.
Se vuoi esistere devi avere almeno un profilo social,
a cominciare da Facebook. Se invece non solo esisti
ma vuoi essere qualcuno, beh, allora non puoi fare a
meno di Instagram, Twitter e Youtube. Ma quanto
tempo devi passare a smanettare sul tuo profilo ogni
giorno? Tranquillo: più che una questione di tempo
è una questione di modi. C’è chi li usa per lavorare
(rapporti, promozione di eventi, ricerche, analisi e
così via) e chi per socializzare e sapere che cosa fanno
amici e colleghi, migliorando così la sua interazione
con il prossimo e le sue amicizie. L’entry level, invece,
è quello di far sapere al mondo che è il tuo compleano
e che è nato tuo figlio, limitandosi a “mipiaciare” le
torte che hanno fatto le mogli dei tuoi amici.
Naturalmente, anche se il successo di Facebook è
partito dai singoli privati, oggi anche le aziende non
stanno a guardare: come minimo utilizzano i social
per monitorare il potere d’acquisto dei consumatori e
per trasmettere in maniera adeguata i loro messaggi.
I social network sono un canale di comunicazione
diretto con il pubblico, che consente di instaurare
relazioni in tempo reale e di avere un riscontro
immediato: per un uomo di marketing è l’eldorado!
Le aziende quindi li usano per raccogliere
informazioni sugli utenti, per conoscere le loro
abitudini, i loro gusti e le loro opinioni. O addirittura
le loro emozioni e le loro debolezze.
Tutto questo non poteva sfuggire al mondo della
moda, che vive proprio di emozioni e immagine: i
grandi marchi dello stile hanno da tempo imparato ad
usare i social per parlare di sé e per farsi conoscere.
Instagram, Facebook e Youtube sono diventati il loro
biglietto da visita. Molti brand emergenti sono riusciti
così a crearsi una vetrina per vendere le loro creazioni,
spesso affidando la loro immagine a un testimonial, la
cui scelta sta diventando sempre più cruciale per una
comunicazione 2.0 efficace e capace di fare la differenza
tra il successo e il fallimento.
E quindi? Quindi anche le celebrities spostano la loro
attenzione dai media tradizionali come la tv e il cinema
ai nuovi canali social; su queste pagine le star e le top
model condividono i momenti della loro vita quotidiana
facendoli diventare set fotografici per far parlare di
sé, con milioni di selfie improbabili che ogni giorno
invadono la rete. Ma non importa: le potenzialità dei
social sono troppo vaste. A volte esagerate, tanto da
far apparire reali cose che in realtà non lo sono. È una
distorsione che ci coinvolge tutti: basta un selfie in un
bar del centro all’ora dell’after hour per far credere a
tutti di essere diventati cittadini “imbruttiti”. Basta
un computer o un cellulare per regalare a tutti una
nuova immagine di sé decisamente più appetibile e
aspirazionale. La tentazione è irresistibile e qualcuno
addirittura non ha più nessun amico reale e parla solo
con quelli di Facebook. Esagerazioni? Decisamente sì:
che ne dite di staccare la spina ogni tanto?
IL 2.0 CHE RILANCIA LA MODA. E NON SOLO!In che modo i social network stanno cambiando la nostra vita? Per esempio cambiando il modo di fare moda...
A cura di Dorian Ruvolo
/Social
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D O C T O R W I N E
La “bassa” emiliana fra Parma e Modena,
quella che ci riporta in mente Peppone e
Don Camillo di Guareschi e anche Cesare
Zavattini, che era di Luzzara. Quella di
Peppino e Mirella Cantarelli, inventori
della ristorazione moderna in Italia a
Samboseto e del viaggio nella valle del Po
di Mario Soldati che sconfinava anche in
Piemonte, in Lombardia e in Veneto ma
che proprio qui trovava il suo cuore. Tutta
questa zona, al centro della Padana, è il regno
del Lambrusco. O meglio, “dei” Lambrusco
perché questi vini, talvolta liquidati come
povere cose, in realtà rappresentano un
universo a parte, con differenze talvolta
anche molto marcate e vanno a costituire
una vera costellazione di culture popolari e
di ideali accompagnamenti per le cucine dei
vari territori. Le varietà di uve Lambrusco
sono molte. Esistono i Lambusco di Sorbara,
Grasparossa di Castelvetro, Salamino di
Santa Croce, Reggiano, Marani, Maestri
e Viandese. Ognuna va a formare una
denominazione di origine specifica che
spesso corrisponde al nome dell’uva, ma
altre volte no. Così il Lambrusco Mantovano
è l’unico che prevede la varietà Viandese e
quelli della provincia di Parma provengono
dalle scurissime varietà Maestri e Marani.
I colori diventano sempre più chiari con
l’andare verso Reggio Emilia e soprattutto
verso Sorbara, dove sono quasi rosati, mentre
restano violacei a Castelvetro, dove impera
la varietà Grasparossa. A tutto questo poi
vanno aggiunte le tecniche di vinificazione,
che possono essere alquanto diverse. C’è
chi usa il metodo Charmat con veloce
spumantizzazione in grandi contenitori di
acciaio a tenuta stagna. C’è chi propende
per il sistema cosiddetto “ancestrale”, che
prevede una presa di spuma in bottiglia
ma senza “degorgement”, lasciando perciò
i residui farinosi della fermentazione
in bottiglia a rendere il vino torbido. C’è
persino chi usa il metodo Classico, non
previsto dalle denominazioni, ma utilizzato
da alcuni produttori per ottenere vini di
qualità davvero sorprendente. Un mondo a
parte, fatto di vini fragranti, facili da bere,
mai troppo alcolici e mai troppo costosi.
Per di più i Lambrusco, proprio tutti, sono
molto adatti ad essere bevuti freschi, a 12° di
temperatura, anche quando il clima diventa
più caldo. E questi giorni di festività pasquale
e di esplosione della primavera non possono
che essere quelli giusti.
RED BUBBLES: IL REGNO DEL LAMBRUSCO
Non un blog, ma una vera rivista online che parla di vino e dintorni, ideata e diretta da Daniele Cernilli, da cui eredita il soprannome, scritta insieme a un gruppo di esperti e appassionati (nel senso che soddisfano entrambe le caratteristiche). A questi winelover abbiamo affibbiato il nickname Rat Pack, come tributo al gruppo di attori e musicisti che, tra gli anni Cinquanta e la metà dei Sixties, imperversavano nelle cronache americane, sia per il costante tutto esaurito nei loro show sia per le lunghissime notti di scatenato divertimento che ne seguivano.
Lambrusco di Sorbara del Fondatore 2013 90/100Un grande Lambrusco di Sorbara, tipico e persino complesso. Lo produce la Chiarli, famosissima “griffe” del panorama “lambruschista” modenese. Ha colore rubino chiaro, spuma evanescente e classici profumi di fragola e di ribes. Sapore fresco, fragrante, piacevolissimo, con una precisa vena acida sgrassante. Servilo a 12° con frittura di calamari e gamberi o prosciutto di Parma. Euro 9,00 - Chiarli 1860www.chiarli.it
In Correggio 200791/100Da uve Lambrusco Salamino, è la Rolls-Royce dei Lambrusco. Ce lo propone la famiglia Lini di Correggio. Spumantizzato col Metodo Classico, e quindi non Doc, ha colore rubino intenso e profumi nei quali alla consueta fragola si aggiungono lampone, lieviti e cassis. Sapore elegante, composto, di buon corpo e ottima lunghezza. Da bere a 12°, con culatello di Zibello e gnocco fritto. Euro 22,00 - Lini 910www.lini910.it
Reggiano Lambrusco Concerto 201390/100Da uve Lambrusco Salamino. Reso frizzante con il metodo Charmat. È il “top” di gamma della famosissima Ermete Medici di Reggio Emilia. Ha colore rubino intenso e spuma rosata. Profumi fragranti, avvolgenti, con note di fragola e di lieviti. Sapore teso, di buona acidità, succoso e di buona durata. Va bevuto a 10° con salumi emiliani e primi della cucina regionale. Euro 7,50 - Ermete Mediciwww.medici.it
PIÙ VELOCE IN UNA MOSSADai una botta di vita al tuo warm up: basta uno squat veloce per favorire la forza esplosiva nei muscoli delle gambe. Lo dice uno studio spagnolo, i cui partecipanti, tutti nuotatori, hanno fatto 4 ripetizioni di squat ad alto carico prima di buttarsi in acqua. Al termine dell’esercizio i partecipanti hanno nuotato più velocemente, con più potenza nelle gambe, abbassando il loro tempo sui 15 metri. Oltre allo squat, anche lo split jump ha questo effetto benefico sui muscoli delle gambe. Fanne 4 per lato come riscaldamento prima di qualsiasi attività che richieda movimenti veloci, come il basket o gli scatti.
YOGA PER IL CUOREQuesta disciplina è in grado di proteggere il cuore quanto la corsa, lo dicono ad Harvard. I ricercatori americani hanno scoperto che chi fa yoga riduce il rischio di soffrire di cuore come chi fa jogging o ciclismo. Non si
R I M E D I O FA I DA T E
Talloni d’acciaioSe senti un dolore acuto al tallone potresti avere la fascite plantare, un
sa ancora perché lo yoga abbia questo effetto ma potrebbe avere a che fare con la combinazione di esercizi che rafforzano i muscoli abbinato al relax che riduce lo stress. Perché il cuore ne tragga benefici fai tre sessioni di yoga da 60 minuti ogni settimana.
disturbo comune tra chi corre. Per alleviare il dolore puoi fare lenti sollevamenti del tallone: è un esercizio che risolve parzialmente il problema in 3 settimane. Questa semplice mossa aiuta la produzione del collagene e la capacità del tendine di gestire i pesi. Prova con questo esercizio: mettiti in piedi su un gradino, poggiando solo le piante dei piedi e
con i talloni sospesi fuori dal bordo del gradino. Mettiti in punta di piedi sollevandoti lentamente. Fermati nella posizione più alta e poi scendi lentamente fermandoti di nuovo nella posizione più bassa. Questa è una ripetizione. Fanne da 8 a 12 ogni giorno. Quando riesci a farne 12 aggiungi del peso all’esercizio, per esempio con uno zaino carico sulla schiena.
Step 1Afferra un manubrio per mano. Mettiti in piedi con le gambe una più avanti e una più indietro, come se facessi un passo avanti. Da questa posizione di partenza abbassati per fare uno split squat.
Step 2Dalla posizione dello split squat salta e incrocia le gambe in modo da atterrare portando avanti la gamba che all’inizio dell’esercizio era dietro.
Step 3Rimettiti nella posizione di partenza dello step 1 (ma con l’altra gamba davanti) e ripeti il passo 2, alternando la gamba davanti e la gamba indietro a ogni ripetizione.
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Club/Cardio
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Percentuale di infortuni durante
la corsa che guariscono da soli
nel giro di 10 giorni.A
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Fonte: Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports
CAMPIONATO MONDIALE ENI FIM SUPERBIKEIn occasione del Round di Imola (8-10 maggio), acquistando i biglietti per il Circuito Internazionale Enzo e Dino Ferrari su Ticketone, per ciascun biglietto venduto al pubblico sarà devoluto 1 euro a Telethon come contributo alla ricerca.
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LA SUPERBIKE 2015 È INIZIATA LO SCORSO FEBBRAIO, COME DI RITO, A PHILLIP ISLAND, in
Australia e nelle 13 date in calendario il campionato
toccherà quattro continenti, con 2 tappe in Italia: Imola,
8-10 maggio e Misano, 19-21 giugno.
Il Mondiale SBK, alla sua 28esima edizione, conta
quest’anno sulla griglia di partenza 14 team in
rappresentanza di 8 costruttori, con 22 piloti permanenti di
10 nazionalità diverse. Le Aprilia ufficiali di Leon Haslam
e Jordi Torres, insieme a Jonathan Rea, ora compagno
di squadra di Tom Sykes in Kawasaki, e alle Ducati di
Davide Giugliano e Chaz Davies daranno un gran da fare al
Campione del Mondo in carica, il francese Sylvain Guintoli,
che dovrà difendere il titolo con la Honda CBR1000RR.
Nel paddock Superbike, cinque classi diverse per un fitto
programma di azione in pista; un weekend in circuito offre
agli spettatori anche molti momenti di interazione con i
piloti, secondo l’inconfondibile tradizione del Mondiale
Superbike, la possibilità di parlare con loro, scattare foto e
richiedere autografi, così come tanto altro intrattenimento,
aree commerciali e servizi dedicati a motociclisti e
appassionati.
Le emozioni regalate dai sorpassi mozzafiato del Campionato
Mondiale eni FIM Superbike si possono vivere sui canali
Mediaset Italia 1 e Italia 2 e, solo per i fan italiani, la app ufficiale
WorldSBK è gratuita, grazie a eni (per iOS su iTunes e Android
su Google Play).
WorldSBK.com
Siamo lieti di ospitare qui i consigli per chi ama le moto da parte della rivista specializzata Motociclismo, la più autorevole rivista italiana del settore. Fondata nel 1914, da oltre 100 anni offre al pubblico degli appassionati prove, sport, tecnica, epoca, viaggi, fuoristrada, listini e tutte le novità dal mondo delle due ruote.
/ 2 Ruote
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KAWASAKI H2R: BENVENUTI ALL’INFERNO!Se la velocità vi fa andare fuori di testa, preparatevi a rivedere i vostri parametri e a soffrire di dipendenza per la nuova arma “finale” della Kawasaki: la sua sigla rende omaggio alla 750 tre cilindri a due tempi degli anni Settanta e ne riprende le demoniache prestazioni, ma lo fa con un motore quattro cilindri di 998 cc e con il poderoso aiuto del compressore centrifugo. Il tutto per 50.000 euro e per correre solo in pista. A oltre 300 km/h.
326 CV sotto il sedere e su due ruote fanno spavento,
specialmente se si considera che la più potente delle
MotoGP arriva a circa 250. Ma se volete un’accelerazione
mai provata con una moto di serie e avete in tasca 50.000
euro, ecco la moto che fa per voi. È la Kawasaki Ninja H2R
che promette – e mantiene – un’esperienza di guida che
definire eccitante è quasi riduttivo rispetto allo shock che
vi stritola lo stomaco se avete il coraggio di dare full gas.
E come ci si sente lo dice Fabio Meloni, redattore e tester
di Motociclismo: “Io non ho idea di come sia guidare una
MotoGP ma, ora che sono sceso dalla H2R, credo di poter
intuire almeno come accelera. In un modo difficilmente
immaginabile. Non so nemmeno che parole utilizzare per
descrivere questa spinta. Diluita all’inizio
(sì, diluita, gestibile,
tranquilla, inaspettatamente
normale), poi l’inferno. Se
la moto è solo leggermente
piegata, tre quarti di gas sono
sufficienti per far scivolare il
posteriore, figuratevi l’idea
di aprire in piega. No no. Non
io almeno, ma immagino che
Stoner godrebbe e farebbe dei
traversi di 26 km. Ti trascina
in avanti con un’irruenza
fin’ora sconosciuta. Le curve ti corrono addosso, il
rettilineo scompare ai lati della visiera. Esperienza
terrificante. Eppure bellissima. Che moto incredibile!”
Come hanno raggiunto questa ultrapotenza i tecnici
giapponesi? Sono partiti da un motore quattro cilindri in
linea di 998 cc e hanno aggiunto un compressore. Tutto
qua? No, perché il compressore non si adatta del tutto
alle esigenze motociclistiche: in Kawasaki allora hanno
pensato a un compressore centrifugo collegato all’albero
motore con ingranaggi epicicloidali da 130.000 giri per
una pressione da 2,4 bar. Ma non è solo nel motore che la
H2R stupisce, lo è anche nella parte aerodinamica con la
parte frontale della carenatura disegnata per aiutare l’aria
a scorrere sulla superficie, soluzione studiata insieme
alla divisione aerospaziale utile a generare deportanza,
per assicurare stabilità e controllo nei cambi di direzione
ad alta velocità. Il cupolino integra uno spoiler (sotto
le prese d’aria) e ci sono vere e proprie ali in carbonio
con protuberanze esterne che insieme al resto della
carenatura hanno il compito di generare deportanza per
aiutare la ruota anteriore a rimanere aderente al suolo alla
massima velocità, che è ben oltre i 300 km/h. Per il resto
questa incredibile Kawa non è tanto lontana dalle altre
supersportive ad eccezione del telaio in tubi dal disegno
a traliccio, una soluzione usata dalla Ducati in passato e
scelta per migliorare ancora di più la dispersione del calore
che in zona compressore non
è poca. Anche nell’elettronica
siamo nella norma, con
controllo di trazione, quattro
modalità di regolazione della
guida, cambio elettronico,
freno motore gestibile e ABS.
Ciliegina sulla torta: lo scarico
completamente “aperto” e le
gomme slick. Attenzione, la
potete usare solo in pista.
Ed è meglio così.
/4 R
uote
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Ricordi la vecchia Discovery? Dimenticala. Questa è bella da vedere e da guidare. Associa infatti in modo davvero esemplare piacere di guida e comfort, mantenendo comunque le qualità fuoristradistiche di un marchio che non ha certo bisogno di presentazioni quando si parla di mobilità sui terreni più impervi. Poi ci sono le dotazioni,
ancora più ricche e complete, soprattutto in termini di sicurezza, mentre il motore dell’esemplare in prova è il 4 cilindri turbodiesel di 2,2 litri e 190 CV già montato su altri modelli di Casa Land Rover. Grazie alla generosa coppia, sposta con un discreto brio una massa di circa 1.900 kg, assicurando anche consumi più che accettabili.
LAND ROVER DISCOVERY SPORT
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Per chi vuole sempre di piùPratiche, appaganti, sicure, spaziose, innovative e anche sportive e accessoriate. Al mondo dell’auto è davvero difficile chiedere di più. Non resta che scegliere la top model che più si adatta ai tuoi gusti personali.
Automobilismo, come Men’s Health, è un mensile del gruppo Edisport. Prove strumentali, test, anticipazioni, tecnica, sport e listini sempre aggiornati: per sapere tutto sul mondo delle quattro ruote, in edicola ogni mese dal 1985.
PEUGEOT 308 GT
FIAT 500X
AUDI TT ROADSTER
Non sarà ancora una GTI
ma già in questa versione
GT la 308 fa divertire.
Motore 1.6 turbo da 205
CV, carrozzeria berlina o
station wagon e tutte le altre
caratteristiche già apprezzate
sulla “normale” 308. Sono
diversi i dettagli,dentro e
fuori, che la rendono unica: lo
status speciale di questa GT è
immediatamente percepibile
dalla nuova griglia anteriore a
tre lame che ospita al centro
il logo del marchio, altrimenti
collocato sul cofano, proprio al
di sopra di questa. Altri indizi
sono i fari full LED offerti, nelle
versioni più accessoriate, solo
come optional e gli indicatori
di direzione che dispongono di
un funzionamento sequenziale
esclusivo, dall’interno verso
l’esterno. Il posteriore è
piacevole, con un diffusore
nero opaco che occupa
la parte inferiore e che ospita
alle estremità l’uscita
dei due scarichi. L’effetto
ottico è vincente.
La 500 si è fatta crossover.
La piccola grande famiglia
della 500 Fiat ha partorito la X,
con quell’aria da fuoristrada,
un aspetto che convince e
soprattutto con una inedita
praticità per tutti. Innanzitutto
per la guida alta ma anche per
le tante soluzioni adottate,
dagli interni ai sistemi di
sicurezza. Da segnalare la
versione con il 1.6 turbodiesel,
brillante e poco assetato con
un comportamento davvero
gratificante. Se la prima
impressione è quella che conta,
la 500X esce a testa alta dai
test dinamici, e lo conferma la
sensazione di solidità e qualità
complessiva che la nuova
nata trasmette fin dai primi
chilometri.
Da guidare è probabilmente
la più appagante della gamma
500. Escluse le Abarth,
s’intende.
Cosa c’è di meglio di una bella coupé, sportiva e affascinante?
Una cabrio, bella e affascinante. Ed ecco che la TT diventa
roadster, tutta nuova ma con richiami alle vecchie
generazioni, come la capote in tela leggermente arcuata e
l’abitacolo a 2 posti. Formalmente legata al concept portato
alla ribalta nel 1999 con la prima generazione, la nuova TT
Roadster si ispira agli attuali canoni della casa dei Quattro
Anelli che si definiscono attraverso l’abbinamento fra curve
e spigoli. Su strada, vanta una forma atletica di tutto rispetto,
frutto di elevati limiti di tenuta e di una notevole agilità. Doti
godibili anche sui fondi a bassa aderenza. Interessante anche
la versione con il 2 litri turbodiesel, che abbina alla buona
potenza anche una robusta coppia di 379 Nm a 1.750 giri,
unitamente alla corretta spaziatura del cambio a 6 marce
dagli innesti precisi e a un’erogazione fluida e pronta.
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Chiacchiere sulle donne, sul lavoro e sulle altre cose che rovinano la vita agli uomini
T H E B A R T E N D E R
Ho ricevuto diverse offerte per cambiare lavoro. Mia moglie vuole che le accetti ma io amo il mio lavoro. Certo, guadagnerei di più, ma se poi non mi piace quello che andrò a fare? Ne vale la pena?PAOLO
All’inizio della nostra storia mia moglie aveva
qualche dubbio sul mio lavoro. Capivo le sue
paure ma a me fare il barista piaceva davvero,
non era un lavoro di ripiego e così, invece
di cercare un lavoro dietro la scrivania, ho
cercato di migliorare ma senza cambiare
lavoro. Ho cambiato bar e ampliato le mie
skill. Ero felice e anche mia moglie lo era
perché ha visto quanto mi impegnavo per la
nostra famiglia. Quello che voglio dirti è che
non devi per forza cambiare lavoro: ci sono
tanti modi per migliorare la tua situazione
senza rinunciare a quello che ti piace fare.
Ma se la tua è solo paura di cambiare, allora
sei nei guai: rischi di ritrovarti vecchio prima
di invecchiare. Pensaci!
Mio figlio ha appena compiuto 18 anni. Dovrei portarlo fuori a festeggiare con una bella birra? Quali sono le regole delle bevute tra padre e figlio?CARMELO
Rilassati amico. Per prima cosa tuo
figlio di sicuro ha già bevuto birre a tua
insaputa. Però se vuoi invitarlo fuori
fai pure, se lui te lo concede. Uscire
insieme potrebbe rendervi ancora più
affiatati. L’importante è che non vi
ubriacate entrambi se dovete tornare a
casa in auto. Meglio andare a piedi in un
pub vicino a casa così, se anche bevete
un bicchiere di troppo, nessuno si farà
male. E poi fai un giuramento: davanti
alla birra solo argomenti divertenti che
piacciano a tuo figlio. Non fargli andare
di traverso la bevuta cominciando con
le tue solite ramanzine sulla vita e le
responsabilità!
Sei miei amici quest’anno si sposano ma io non ce la faccio proprio ad andare a sei matrimoni. Come posso scegliere?DAVIDE
Per i tuoi amici quel giorno la persona
più importante sarà la loro nuova
mogliettina, quindi non ti preoccupare
troppo. Trova una buona scusa e stai a
casa. Poi scegli i due o tre amici a cui ti
senti più legato o il luogo o le date più
comode per te. Agli altri fai un bel regalo
di nozze per farti perdonare. Mal che
vada festeggerai dopo le nozze con una
bella bevuta tra uomini.
Io e i miei amici abbiamo prenotato una casa al mare per le vacanze ma adesso uno di loro ci ha fatto sapere che non potrà venire. Gli facciamo pagare comunque la sua parte?LEONARDO
Tra amici il problema non è mai formale
ma di sostanza. Avete affittato la casa
sapendo che la quota da pagare era
quella e nulla di più, facendo uno sforzo
per arrivare a quella cifra, o potete
permettervi di dividere tra voi la sua
quota senza che questo vi cambi la vita?
Se per voi quella quota fa la differenza
fatela pagare a lui: d’altronde si era
impegnato con voi. Già darvi buca è
brutto, ma farvi anche pagare per lui è
antipatico.
Il mio vicino di casa mi invita spesso da lui per un drink. Ma è noioso come la morte. Sono scortese se rifiuto?NICOLÒ
Un vicino noioso è meglio di un nemico
sullo stesso pianerottolo. Se ti neghi
ripetutamente (una volta può capitare
ma due no) lui mangerà la foglia e ti
sarai fatto un nemico. Meglio accettare
i suoi inviti dicendo subito che hai un
altro impegno più tardi, in modo da
non rischiare di dover stare da lui tutta
la sera. E porta sempre con te da bere
altrimenti sembra che vai da lui per
scroccargli le birre.
Il mio capo ha scoperto che ho un orientamento politico diverso dal suo e mi lancia spesso velate frecciatine. Devo reagire?LUCA
Non puoi, è il capo. E ti sta mettendo alla
prova. È vero che la politica non dovrebbe
avere nulla a che fare con il tuo lavoro
ma lui la usa per capire come reagisci
alle provocazioni. E allora se fa una
battutina velenosa tu ridici su e smorza
i toni. Non riesci a sorridere e a stare
zitto? Ti prudono le mani dalla voglia di
rispondere e prenderlo a sberle? Vedi tu:
hai già sottomano un nuovo lavoro?
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Sesso, appuntamenti, amore e passione: i consigli della tua “peggiore” amica
T H E G I R L N E X T D O O R
La mia ragazza ai party vuole sempre imboscarsi per fare sesso. Sono un idiota se le dico di no?SERGIO
A caval donato… A parte gli scherzi, va bene dirle di no se però le proponi una alternativa altrettanto passionale. La prossima volta che uscite insieme dille che vuoi andare via subito, perché hai una voglia matta di fare sesso con lei in quel preciso istante. Portala da te e appena la porta si chiude dietro di voi spingila contro il muro e baciala appassionatamente. Adesso potete fare festa voi due soli. Senza timore di fare figuracce se il padrone di casa vi scopre.
La mia ragazza mi ha chiesto quante donne ho avuto prima di lei. Sono parecchie e non so come dirglielo!MARIO
Menti. Sì, hai capito bene, ti sto consigliando di mentire. Non ho mai capito perché le persone si fissano con i numeri. Non hai nulla da guadagnare ad ammettere che in passato ti sei fatto mezza città: il passato è passato e lei non deve pensare di essere un’altra tacca da aggiungere alla tua cintura di conquistatore. Finirebbe solo per essere ossessionata dalle sue prestazioni. Quindi abbassa il tiro e sparale una mezza dozzina di ex. Poi porta il discorso su qualcosa di più importante, come la vostra storia.
Mi ha fatto conoscere i suoi e a quanto pare non ho fatto una bella impressione. Devo dire addio alla nostra storia?LUCIANO
Assolutamente no. Conoscere i genitori è un rito di passaggio importante e fare una pessima impressione è normale. Si sopravvive. Ai suoi genitori importa solo che lei sia felice e che tu la tratti bene. Quindi continua a invitarla a uscire e a farla sorridere e vedrai che loro non ti ostacoleranno.
La mia fidanzata vuole invitare uno dei suoi ex al nostro matrimonio. Non è strano?GIORGIO
Se la cosa ti mette a disagio hai tutti i diritti di opporti. Dopotutto è anche il tuo giorno. Se invece non ti dà così fastidio, quando si verrà a congratulare con te stringigli la mano e ingoia il rospo. Vedendoti sicuro di te e non infastidito, tua moglie sarà ancora più sicura di aver fatto la scelta giusta.
È scortese se dormo sul divano quando lei sta male?ANDREA
Hai tutte le ragioni di farlo. Quando il mio ragazzo ha l’influenza io non solo dormo sul divano ma disinfetto piatti, bicchieri e posate che usa ed evito di baciarlo. In quel momento più che dormirle accanto puoi sostenerla andandole a comprare le medicine, rimboccandole le coperte e facendole una bella minestrina calda. Quando sarà guarita saprà come ringraziarti e recuperare il tempo perso.
Occhialoni da soleSe non sei un figo spaziale evita gli occhialoni troppo grandi e vistosi. Meglio puntare su qualcosa di più discreto che sottolinei i tuoi punti di forza.
Anelli (più di uno)Un anello va bene ma, se non ti chiami Ozzy, fermati lì. E soprattutto non mettere mai un anello al pollice, fa tanto anni Novanta…
Braccialetti (tanti)Sul tuo polso deve campeggiare solo l’orologio o poco più. Se proprio non puoi fare a meno del braccialetto, indossane uno solo e sullo stesso polso dell’orologio.
Orecchino/iMeglio evitare. Gli orecchini su un uomo fanno strano e passare da cool a ridicolo è un attimo.
I L L O O K D A E V I TA R EVuoi farla scappare a gambe levate? Ecco come fare!
Mo
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T E S T O J U L I O C É S A R O R T E G A
F O T O G R A F I E E D U G A R C Í A
Il modello più ricercato
del momento ha origini
miste spagnole e cubane e
spopola sul blog americano
NewYorkRats, dove ha
dimostrato che nella moda
non è tutto oro quel che
luccica. Pur avendo i piedi
ben piantati per terra la sua
mente ha grandi orizzonti e la
sua voglia di restare sempre
al top non si ferma di fronte a
nessuna fatica.
J U A N B E TA N C O U RT
V O G L I O R E STA R E S E M P R E
A L TO P
Tom Ford“Essere scelto
da Tom Ford in
persona come
protagonista
della campagna
della sua linea
di cosmetici è
stato il momento
più importante
della mia carriera.
Avrebbe potuto
scegliere
chiunque, ma ha
scelto me. È un
vero artista, uno
dei tre migliori
stilisti di moda
maschile al
mondo”.
Beauty care“Ogni giorno uso
un esfoliante per
il viso. Al mattino
una crema anti-
occhiaie, per
evitare il gonfiore
tipico mattutino.
La sera una crema
idratante”.
Men’s Health“Mi piace allenarmi
e Men’s Health mi
offre ogni mese
ottimi consigli sugli
esercizi da fare
per mantenersi
in forma. Ecco
perché adoro
questa rivista e la
leggo da sempre”.
“Sono così di costituzione” è una scusa poco credibile. Dimmi piuttosto la verità su come ti alleni?Lo sport è una delle mie passioni. Prima di entrare a far parte
del mondo della moda, ho fatto gli esami di ammissione per
l’INEF (Istituto Nazionale di Educazione Fisica) e da bambino
giocavo molto a calcio… Adesso lo sport è una parte importante
del mio lavoro anche se è più un dovere che un piacere. Vado
tutti i giorni in palestra, o per lo meno ci provo, perché non
... fino a quando non ha iniziato ad andare in palestra. A quel
punto, il suo corpo e il suo viso sono cambiati. Completamente.
E tutti hanno cominciato a cercarlo come fotomodello.
Quando poi Tom Ford lo ha scelto per la campagna della sua
linea di cosmetici maschili, le sue quotazioni sono schizzate
alle stelle. Ed è nata la stella di Juan Betancourt, un ragazzo
qualsiasi nato all’Avana nel 1990 e diventato in un attimo
il top model più ricercato del mondo. Arrivato al successo
attraverso Facebook, Juan oggi adora Instagram e ha un blog
dove racconta il lato meno glamour del suo lavoro. Se credevi
che i modelli non vivessero nelle camere ammobiliate o non
mangiassero tonno in scatola, ti sbagliavi di grosso! Ecco che
cosa ci ha raccontato della sua vita!
sempre ho il tempo di farlo. In palestra
ho una scheda che mi permette di
allenare ogni gruppo muscolare
almeno una volta a settimana. Ma
la palestra da sola non basta: per
raggiungere quella sensazione di
stanchezza e fatica che ti fa stare bene
vado anche a correre e a giocare a
calcio con gli amici.
Come fai quando sei in viaggio? Sei uno di quelli che hanno le runners sempre in valigia?Sì, sì, sì. Sempre. Le scarpe e la tuta
non possono mai mancare. L’estate
scorsa ero molto impegnato tra una
sfilata e l’altra e mi ha salvato un
amico che aveva la TRX: abbiamo
passato tutti i momenti liberi in casa
allenandoci. Devo essere sincero, era
stancante. Il giorno dopo l’allenamento
ci facevano male tutti i muscoli e non
potevamo neanche camminare.
Parlaci della tua alimentazione? Qual è il tuo segreto per non cedere alla tentazione di un panino al volo o al classico buffet dopo le sfilate?L’alimentazione è importante quanto
l’allenamento. Quando sono a casa è
più facile curare la mia alimentazione:
posso andare al supermercato e
scegliere che cosa cucinare. Cucinare
sano non richiede molto tempo, è facile
e fa bene e per questo lo consiglio
sempre. Quando viaggio, invece, cerco
di stare attento al cibo ma non è facile,
soprattutto se tutto quello che offrono
è pizza e pane, come accade nei bar
e nelle caffetterie in Italia. Se posso,
anche all’estero cerco di andare al
supermercato e di comprarmi la frutta
di stagione, del tacchino e così via…
Avrai anche tu un punto debole in cucina. A che cosa non puoi proprio resistere? Mi piace molto il cioccolato ma in
generale ai dolci so resistere. Il mio
vero punto debole è il salato: patatine
fritte, hamburger, pizza… Queste cose
B E TA N C O U RT E R AU N A D O L E S C E N T EP E L L E E O S S A . . .
Juan
Betancourt
in breve
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I S E G R E T I D E L LA P R E PA R A Z I O N E F I S I C A P E R E S S E R E S E M P R E A L TO P
Calcio, running,
gym... Una
“routine”
non da tutti.
me le concedo una o due volte alla settimana senza problemi. In fondo chi fa tanto sport non è obbligato a seguire una dieta ferrea. Quindi posso togliermi qualche sfizio, senza esagerare.
Confessa: è difficile per te aumentare di peso o riesci facilmente ad aumentare la tua massa muscolare?Sono il tipo che perde subito massa muscolare e peso, mi bastano due settimane di stop con la palestra. Non so perché… Sarà una questione di metabolismo ma va anche detto che io, se non faccio sport, vuol dire che sono straimpegnato con il lavoro e con i casting, quindi corro
di qua e di là per tutti gli appuntamenti. In più mi piace camminare e lo preferisco ai mezzi pubblici. La bici poi la adoro! Quando trovo un servizio di bike sharing ne approfitto per godermi la città in bicicletta… Forse anche per questo perdo peso velocemente. E per questo motivo posso mangiare molto senza dovermi allenare in modo esagerato.
Che cos’è il blog New York Rats?È un progetto nato con tre dei miei migliori amici e solo per divertimento. Doveva essere uno scherzo da condividere su Instagram: lo scopo era di postare delle foto con l’hashtag #NewYorkRats perché vivevamo in un appartamento a New
“Irina Shayk
è una star. Le
prime volte ero
in soggezione,
ma ora siamo
amici”
creare un blog che raccontasse la vera vita
di un modello. Molti preferiscono raccontare
solo l’aspetto pubblico: noi invece raccontiamo
anche gli aspetti negativi. O comunque quelli
personali e di tutti i giorni.
Essere uno dei 50 modelli al mondo più seguiti sui social è un bel vantaggio per lanciare un blog...Mi piace tutto ciò che è social. È un bel modo
per rimanere in contatto con la gente e basta
avere uno smartphone. I followers sono
contenti e quando rispondi a un commento
o gli fai gli auguri di compleanno li rendi
davvero felici. Mi fa stare bene.
È difficile dividere il set con una top come Irina Shayk?Beh… ora come ora Irina ed io siamo molto
amici e c’è più confidenza. La prima volta
invece, io tremavo. Lei è straordinaria, ad un
altro livello. Per fortuna lei mi muoveva da
una parte all’altra del set… Faceva tutto lei.
Ora invece è diverso, non è più necessario e
le dico: “Ehi, non muovermi, voglio apparire
anche io nella foto”.
Era il tuo sogno da bambino far parte del mondo della moda o la tua è la classica storia fortunata della serie “mi trovavo in un bar e sono stato scoperto da un agente”?Assolutamente no! Da piccolo non me lo sarei
mai immaginato. Ero magrolino, ero… non lo
so, ero un po’ strano da adolescente. Quando
arrivai in Spagna da Cuba, sono andato a
vivere a Tenerife. Lì ho iniziato ad andare in
palestra spinto da un amico. Lì ho scolpito il
mio corpo ed è cambiato tutto, anche il mio
viso. È successo tutto allora: mi ha chiamato
un’agenzia da Madrid per ingaggiarmi e allora
mi sono trasferito nella capitale spagnola.
Ho voluto tentare la fortuna e mi ricordo di
aver detto a mia madre: “Voglio provarci!”
Devo anche dire, però, che fino a poco tempo
fa non mi sarei mai sognato di apparire sulla
copertina di Men’s Health. E invece adesso
eccomi qui!
York ammassati come topi. Molti non lo sanno
(e questo è uno degli scopi del blog), ma in
realtà i fotomodelli sono spesso ospiti dei
migliori hotel per lavoro, ma poi tornano a
casa e si scontrano con la realtà, dove vivono e
dividono una stanza con altri quattro ragazzi,
stretti in un mini appartamento… proprio come
topi! E da lì il nome New York Rats. E siccome
abbiamo sempre poco tempo tra un casting
e uno shooting e altro, mangiamo quello che
capita. Così abbiamo iniziato con questa cosa:
alla gente è piaciuta e da lì è nata l’idea di
CINQUE GIORNI Sono quelli che Juan Betancourt dedica all’allenamento ogni settimana (due gruppi muscolari per sessione).
Un allenamento per restare sempre al top
“I viaggi non mi permettono di andare sempre in palestra.
Ho imparato a fare di necessità virtù e ora riesco a usare qualsiasi
elemento come punto d’appoggio per una sessione d’allenamento.
Il mio corpo prima di tutto.”
1 / Rematore invertitoSarà sufficiente una corda o un ponte in un parco giochi. Assumi una posizione prona e appenditi alla corda con le braccia alla stessa distanza delle spalle e il corpo dritto, appoggiando i talloni a terra (A). Senza piegarti, avvicina il petto al ponte, facendo pressione sulle scapole. Fai una breve pausa e ripeti (B).
2 / Flessioni in equilibrioScegli una superficie instabile, come un bosu o un ponte in un parco giochi, che ti serviranno ad aumentare l’intensità di questo classico esercizio. Mettiti in posizione supina, con le mani alla stessa distanza delle spalle (A). Piegati tenendo sotto controllo i gomiti, che devono raggiungere un’angolazione di 45 gradi (B).
3 / Affondi per tricipitiCerca un appoggio instabile per lavorare al massimo sui tuoi muscoli. Metti le mani a una distanza poco più grande di quella delle spalle. Mantieni la schiena dritta e appoggia i talloni a terra (A). Allena anche il core, facendo scendere l’omero al di sotto dei gomiti (B).
4 / Addominali in sospensioneMettiti in posizione prona e appenditi a una sbarra o a un cavo teso, con le mani più larghe delle spalle. Se preferisci, puoi incrociare i piedi all’indietro (A). Sollevati con le braccia e avvicina il petto al cavo o alla sbarra. Quando la parte superiore del petto sfiora la corda resta fermo per 1-2 secondi e poi scendi (B).
ISTRUZIONIAggiungi alla tua routine questi esercizi consigliati da Juan. Lunedì: addominali, pettorali e bicipiti. Martedì: schiena, tricipiti e 30’ di corsa. Mercoledì: gambe e addominali. Giovedì: spalle e trapezio. Venerdì: addominali e muscoli lombari.
A
A
A
A
B
B
B
B
54 MENSHEALTH.IT |
È IL CASO,
LA MANO DI DIO...
TU CHIAMALE SE VUOI...O SOLO FORTUNA?
COINCID
| MENSHEALTH.IT 55 DENZE
“Sulla Terra siamo in 7 miliardi: in un mondo sempre più connesso, è inevitabile che prima o poi le nostre vite si incrocino.”
T E S T O J O E K I T A
F O T O G R A F I E V I N C E N T L A F O R E T
S E C O N D O L A S C I E N Z A
N U L L A S U C C E D E P E R
C A S O . N E M M E N O L A
S A LU T E E L A F E L I C I TÀ
S O N O F R U T T O D I
C O I N C I D E N Z E . M A S E I
P R O P R I O S I C U R O C H E S I A
C O S Ì , O I N V E C E È I L
D E S T I N O C H E D E C I D E
P E R N O I ?
56 MENSHEALTH.IT |
56 MENSHEALTH.COM | January/February 2015
R I C H A R D È U N M E D I C O
E S I È AC C O RTO S U B I TO C H E
Q U E L L A C A D U TA I N M O U N TA I N
B I K E G L I È C OSTATA C A R A .
L’ESPERIENZA DI UN SOPRAVVISSUTONon riesce a respirare né a muovere un solo muscolo. Sa di essersi rotto le vertebre cervicali. “Avevo il casco, non poteva essere un trauma cranico. Pensavo che nel giro di un minuto avrei perso conoscenza e sarei morto. La mia vita era stata bella. Avevo fatto del mio meglio per essere un buon marito, un buon padre e un bravo dottore. Mi dispiaceva solo di andarmene così presto.”
| MENSHEALTH.IT 57
display segna una tacca sola. Dopo molti tentativi, riesce a parlare
con il 911, l’equivalente americano del 112; spiega all’operatore
dove si trova e che cosa gli è successo. Ma il call center è di un’altra
contea; la chiamata è trasferita a un altro operatore a cui deve
ripetere tutto da capo. Alla fine il telefono gli cade di mano e si
apre in due. Dopo un’ora, finalmente arrivano i soccorsi.
Richard è convinto di essersi salvato grazie a una serie di
coincidenze. Due giorni prima dell’incidente aveva comprato un
casco da bici nuovo perché quello che aveva non gli sembrava più
sicuro. Il giorno prima il cellulare aveva smesso di funzionare,
ed era andato subito a comprarne uno nuovo, anche se la fila al
negozio gli aveva fatto fare tardi a un appuntamento per cena.
Prima di partire aveva messo il telefono nella tasca destra, dal lato
in cui il suo corpo si sarebbe risvegliato. Il telefonino ha trovato
campo anche in mezzo al nulla, la linea non è caduta, in giro non
c’erano orsi e l’ambulanza l’ha trovato. Tutto è bene quel che
finisce bene.
Che tu creda alla fortuna o a una mano divina, vengono i
brividi a leggere di tutte queste “coincidenze”. Pensa per un
attimo a quante circostanze “fortuite” governano la tua vita: la
probabilità di un incontro tra i tuoi genitori (e magari di nascere
da quell’unica volta che hanno fatto l’amore senza protezioni),
il luogo in cui sei nato, le persone che hai conosciuto, il lavoro,
gli amici, le donne. Ti piace raccontare a te stesso che ognuno è
padrone del proprio destino ma la realtà è che la vita è un grande
appuntamento al buio. Prova a riflettere sulla natura di queste
coincidenze: che cosa sono, da dove nascono, e, soprattutto, che
cosa significa lasciare il volante, metterti al posto del passeggero
e lasciarti guidare dalla sorte. Potrebbe
essere il segreto del successo e di una
vita meno stressante.
SI FA PRESTO A DIRE CASOBernard Beitman, uno psichiatra che
insegna all’università della Virginia,
studia da anni questi fenomeni e dice
che ce ne sono di quattro diversi tipi.
Partiamo dalla cosiddetta “serialità”: è la storia di Richard, una
sequenza di eventi apparentemente scollegati – cambiare il
casco, comprare il cellulare e metterlo nella tasca destra – che
produce una conseguenza importante, come salvarsi da un brutto
incidente.
Ecco un altro esempio: l’antivigilia di Natale, George, un pompiere
volontario della Pennsylvania, risponde a una chiamata insieme ai
Dopo 30 secondi però, Richard si accorge
che ce la fa a respirare. Braccia e gambe
gli fanno male. Anche se non riesce a
muoverle è comunque un buon segno,
vuol dire che i nervi si stanno risvegliando.
Comincia a urlare per chiedere aiuto, ma lì
dov’è, tra le montagne della Pennsylvania,
è più facile incontrare un orso che un
essere umano. È tutto inutile.
Poi, piano piano, inizia a muovere un
braccio e una gamba. Si fruga in tasca
per cercare il cellulare: c’è campo, ma il
CAMBIA BIANCHERIASe compri dei nuovi slip, preoccupati che siano di un buon tessuto, per tenere tutto a posto dove serve…
CAMBIA STILESegui i consigli degli esperti di moda: prova un nuovo accessorio (come le bretelle) che ti faccia sembrare più originale.
CAMBIA STRATEGIAPer fare pace dopo una brutta litigata, guarda al futuro. Promettile: “Non farò più tardi senza avvertirti”. COSE DA FARE QUEST’ANNO
D I M E N T I CA PE R U N AT T I M O
I L T U O SC E T T I C I S M O E
A P R I L A M E N T E . È STATO
U N CASO S E T R A T U T T I
G L I A R T I C O L I C H E P OT E V I
L EGG E R E , T I È CA P I TATO
I N M A N O P RO P R I O Q U E S TO
“La tendenza alla sincronia pervade l’universo, dagli atomi agli animali, dagli esseri umani ai pianeti”.
58 MENSHEALTH.IT |
colleghi. “Era semplicemente un allarme antincendio scattato per
sbaglio, ma quando siamo partiti ci siamo accorti che il camion
era senza carburante, per cui abbiamo dovuto fermarci a un
distributore. Avevamo appena finito il rifornimento quando ho
notato una colonna di fumo che si alzava da una casa a 300 metri
dalla pompa. Una bambina aveva acceso una candela in camera e
il suo letto aveva preso fuoco. Nessuno si è fatto niente, ma solo
perché siamo arrivati dopo 2 minuti”.
CHE COS’È LA SINCRONICITÀPensa a due eventi che non c’entrano niente l’uno con l’altro ma
che accadono insieme in modo così sorprendente da farti pensare
che debbano essere in qualche modo collegati. Come il fulmine che
ha colpito il Vaticano a poche ore dall’annuncio delle dimissioni
di papa Benedetto XVI. O la storia di Timothy, un camionista
californiano che ha vinto 650mila dollari alla lotteria il giorno dopo
che sua moglie era morta d’infarto: “Penso che me li abbia mandati
lei da lassù, per aiutarmi a prendermi cura dei nostri bambini”. A
quanti capita di pensare a un vecchio amico e di ritrovare il giorno
dopo un suo messaggio su Facebook?
Se hai visto il film Serendipity, sai che soprese ci si può aspettare
trovandosi al posto giusto al momento giusto. In italiano si chiama
“serendipità”. Come iscriversi a un sito di incontri e ritrovare la
ragazza per cui avevi una cotta alle superiori. Ne sanno qualcosa
anche gli scienziati. Alexander Fleming trovò una capsula di
Petri macchiata di muffa e scoprì la penicillina. Per non parlare
dei ricercatori della Pfizer: hanno creato il sildenafil per curare
l’angina e si sono accorti che aveva uno strano effetto collaterale…
et voila, è nato il Viagra. Il quarto tipo di coincidenza in inglese si
chiama simulpathity: il sentire le sofferenze degli altri. È quello che
succede spesso ai gemelli, alle coppie che stanno insieme da tanti
anni e ai genitori con i figli. Il dottor Beitman lo ha sperimentato
di persona. “Una notte ero in cucina e ho cominciato a sentirmi
soffocare. Non c’era niente che mi impedisse di respirare ma gli
spasmi continuavano, e ci è voluto un po’ per farli passare. Il giorno
dopo ho saputo che mio padre, in
quegli stessi momenti, era morto in
quel modo, soffocato”.
DOVE NASCONO LE COINCIDENZE?Chi potrebbe negare che esistano storie
del genere? Tutti ne abbiamo almeno
una da raccontare. Ho parlato di questo
articolo a un amico. Lui mi ha detto
che un giorno stava vedendo una partita di baseball quando la palla
ha centrato sua moglie in pieno petto. Un medico le ha esaminato le
costole per vedere se erano rotte e si è accorto di un nodulo maligno al
seno. Erano in migliaia a vedere quella partita, ma la palla ha colpito
proprio lei. Forse quella battuta sbagliata le ha salvato la vita. Che cosa
si nasconde dietro questi momenti ai confini della realtà? Per alcuni
niente, per altri il segreto dell’universo.
H A N N O C R E ATO I L S I L D E N A F I L P E R C U R A R E L’A N G I N A
E S I SO N O AC C O R T I C H E AV E VA U N O ST R A N O
E F F E T TO C O L L AT E R A L E… ET VOILÀ , È NATO IL VIAGRA!
TRE TEORIE SULL’ARGOMENTOLa prima è che si tratta di pura matematica.
Sulla Terra siamo in 7 miliardi: in un mondo
sempre più connesso, che le nostre vite si
incrocino prima o poi è inevitabile. In poche
parole, mentre il mondo diventa sempre più
piccolo, che succeda qualcosa di inaspettato è
inevitabile. David Hand, esperto di statistica,
ha scritto un libro sull’argomento: Il caso
non esiste. “Con una certa percentuale di
possibilità, qualunque cosa può succedere.
| MENSHEALTH.IT 59
SMETTERE DI FUMAREAbbiamo smesso tutti almeno 10 anni fa. Non avrai mica ricominciato?
CERCARE VENDETTA Se non sei Charles Bronson, è il caso che lasci perdere.
UN NUOVO HOBBYLascia perdere le vecchie manie se non vuoi dare sui nervi alla tua ragazza.
COSE DA NON FARE QUEST’ANNO
Non c’è nessun mistero da spiegare: niente superstizioni, nessun Dio. Solo la legge dei grandi numeri”. Anche il suo collega David Spiegelhalter dell’università di Cambridge è arrivato alla stessa conclusione, dopo aver passato in rassegna 3500 storie di coincidenze inviate al suo sito web. Se ti colpisce un fulmine è una coincidenza? Secondo gli esperti hai una probabilità su 136mila; ne hai più di morire sbranato da un cane, una su 103mila. Quindi sta’ più attento
“Cercare un significato nelle coincidenze serve solo a dare un senso di ordine e controllo alle nostre vite.”
60 MENSHEALTH.IT |
L’ E S P E R T O C O N S I G L I A
VUOI AVERE FORTUNA? IL DOTTOR BEITMAN TI SPIEGA COME AIUTARE IL DESTINO.
muovono all’unisono per andare a fecondare l’uovo. Anche le cose
inanimate agiscono in sincronia: un raggio laser è fatto da miliardi
di atomi che pulsano in contemporanea”. Strogatz sottolinea anche
come la sincronia non smetta mai di affascinarci. Mentre guardi
gli stormi di uccelli volare o un banco di pesci che nuotano, quando
ascolti un’orchestra o una coincidenza fortunata ti mette i brividi,
l’armonia fa risuonare un istinto primario dentro di te.
L’INTERVENTO DIVINOIn tanti vedono la sua bacchetta magica invisibile di direttore
d’orchestra e si sentono felici. Ma siccome abbiamo il libero arbitrio,
Dio non può dirti cosa fare. Ti può presentare delle opportunità,
o inviare dei messaggi, spesso in forma di coincidenze: si chiama
intervento divino. Una teoria simile, vecchia di secoli, parla di una
mente universale, un enorme cervello di cui tutti siamo parte (chi
più e chi meno). Tu pensi e agisci per conto tuo, ma allo stesso tempo,
che tu lo sappia o no, tutti pensiamo e agiamo collettivamente.
Siamo come le api o le termiti. Una compagnia aerea ha studiato
proprio il comportamento degli insetti per sistemare i passeggeri
sugli aerei assegnando liberamente i posti: il principio è di ottenere
più efficienza lasciando che un gruppo si organizzi da sé. Questo
ai cani che ai fulmini, sempre che quell’1 su
136 mila non sia proprio tu.
La seconda teoria è tutta psicologica. Pensare
che il mondo possa non avere un senso
significa anche accettare che forse non ce
l’hai nemmeno tu. “Il bisogno primario di
sicurezza dell’essere umano lo fa sentire
a disagio all’idea che la vita sia governata
dal caso” sostiene Hand. “Se non esiste un
legame tra causa ed effetto, non c’è neppure
il modo di mantenere il controllo degli
eventi. Malattie, incidenti e fallimenti
non si possono prevenire. Vivremmo
costantemente nel terrore”. Perciò il cervello
è sempre in cerca di qualcosa che ci rassicuri.
Lo fa anche durante il sonno, e trova nelle
coincidenze la chiave per una comprensione
diversa del mondo. I nessi di causa ed
effetto sono un elemento chiave nella
nostra evoluzione, che ha favorito il nostro
adattamento. Ordine, ordine, ordine. Tutti ne
abbiamo bisogno. Migliora la salute e gonfia
il petto del nostro ego. Hai poco da stupirti
se poi vogliamo tutti credere in qualcosa,
grande o piccolo che sia.
La terza teoria è la mano di Dio. Steven
Strogatz, lo scienziato autore del libro
Sincronia, dà una sua spiegazione. “La
tendenza alla sincronia pervade tutto
l’universo, dagli atomi agli animali, dagli
esseri umani ai pianeti. Gli spermatozoi si
| MENSHEALTH.IT 61
INIZIA A PENSARE POSITIVOComportati come se il mondo fosse tuo amico: le cose ti vanno bene e hai la fortuna dalla tua parte. Vedrai che sarà sempre così…
TIENI D’OCCHIO I CAMBIAMENTII momenti ideali per le coincidenze sono quelli dei grandi cambiamenti: pensa a comprare casa, sposarti, divorziare o cambiare lavoro.
VAI A CACCIA DI COINCIDENZEInterrompi le vecchie abitudini e vai in cerca di nuovi eventi: cambia tragitto da casa al lavoro, frequenta posti nuovi, parla con gente nuova.
METABOLIZZA LE DELUSIONINon tutte le coincidenze sono fortunate, ma vedrai che per ogni porta che si chiude c’è un portone che si può spalancare.
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N O N C R E D E VO A L L E
C O I N C I D E N Z E , M A H O
CA M B I ATO I D E A . QUA N DO
L ASC I L A P O R TA A PE R TA
FA I C I RC O L A R E L’ E N E RG I A .
L E P E R SO N E C H E I N C O N T R I ,
I P OST I DOV E VA I ,
L E O P P O R T U N I TÀ
C H E S I C R E A N O…
hanno esaminato le interazioni tra persone: quelle faccia a faccia,
ma anche sui social network, nelle chat, sui siti di giochi e di
appuntamenti. Bene, chi ha contatti umani veri soffre meno di
solitudine; al contrario, chi usa Facebook o i social media spesso lo
fa per riempire un vuoto. Non solo: l’isolamento porta le persone
a cercare sostituti in oggetti, animali o divinità, trattandoli come
esseri umani.
LASCIATI GUIDARE DAL DESTINOScienza e metafisica a parte, che cosa succede quando ti lasci guidare
dall’universo? Qualche estate fa Tom e un suo amico
erano partiti per girare l’America in autostop. Poi il
suo amico ha cambiato idea. “Non volevo continuare
da solo, ma non volevo neppure tornare a casa, per cui
mi sono convinto a continuare”. Succedeva 26.000
miglia e 13 stati fa. Dal 2008 al 2011, Tom è andato
dal Texas fino in Turchia, accettando passaggi e inviti
e lasciandosi portare dal destino. “Non credevo alle
coincidenze, ma ho cambiato idea. Quando lasci la
porta aperta, le cose cominciano a entrarci. Le persone
che incontri, i posti dove vai, le opportunità che si
creano… Senza programmare niente, ho cominciato a stare meglio”.
Oggi Tom ha 27 anni, e lavora a Philadelphia aiutando le persone
disabili. Ha un sito web ispirato ai suoi viaggi. Il lasciarsi portare lo
ha aiutato a mettere radici. “La cosa più rischiosa è proprio evitare
i pericoli, perché la paura ci separa dal mondo e dagli altri: il mio
obiettivo è insegnare alla gente ad aprirsi al cambiamento”.
LA VITA È UN REGALO: STA A TE SFRUTTARLO NEL MODO MIGLIORE!Da quando ha salvato quella bambina, George ha cominciato a
credere alla sincronicità. “Quando qualcosa non va come mi aspetto
ci rimango male, vado su tutte le furie, ma tutta quella rabbia non
serve a niente. La vita ti offre molte occasioni e coincidenze. Sta a te
sfruttarle al meglio”. E Richard che cosa pensa? “Alcuni mi dicono che
sopravvivere al mio incidente in mountain bike è stato un regalo di
Dio, ma io preferisco pensare che sia stata solo fortuna. Ho cambiato
il mio modo di vedere le cose. Non posso più fare certe cose per colpa
dei problemi al braccio, ma ho imparato ad ascoltare di più i pazienti
e a essere più comprensivo con loro; sono un medico migliore”.
Qualcuno dice che se vuoi cambiare il mondo devi iniziare a cambiare
te stesso. Una serie di coincidenze ha aiutato un pompiere, un
medico e un amante dell’avventura a diventare persone migliori.
Chissà che non possa capitare anche a te.
meccanismo è entrato anche nelle aziende
con il crowdsourcing. La possibile esistenza
di una mente universale è anche il motivo
per cui alcune grandi scoperte scientifiche
avvengono in contemporanea da parte
di più persone. Il genio potrebbe essere
proprio la capacità di captare certi segnali.
Il dottor Beitman ha coniato per questo un
termine: “psicosfera”. “È come una seconda
atmosfera, come inspiriamo ed espiriamo
l’aria, così attingiamo a questa
sfera”. È così che nascono la
sincronicità, la serendipity e le
altre coincidenze. È qualcosa che
riconosci d’istinto e ti mette i
brividi. Ma forse non è così. Non
esiste nessuna prova scientifica
(nemmeno dell’esistenza di un
Dio, se è per questo); se vuoi
puoi condurre tu gli esperimenti
e sfruttarli a tuo vantaggio,
comunque tu li voglia interpretare.
RICETTIVI, APERTI E FELICINel cuore della natura c’è un’intelligenza
che pervade tutto e si manifesta in noi
in quella che chiamiamo anima. I nostri
ritmi – circadiano, lunare e stagionale – si
intonano a vicenda. La loro eco risuona in
tutto ciò che ci circonda e dentro di noi…
Obi-Wan Kenobi di Guerre Stellari sarebbe
d’accordo. Il primo passo è aprirti ed essere
più ricettivo al valore delle coincidenze.
Devi saper cogliere i messaggi, gli indizi
e le opportunità per entrare in armonia
con il ritmo e la direzione di tutte le cose.
Così ti libererai dallo stress e otterrai
salute, felicità e successo. Il rovescio di
questa apertura è la solitudine: sentirsi
socialmente isolati non solo danneggia il
cervello ma anche l’apparato ormonale e il
sistema immunitario. Sul lungo termine,
può fare male alla salute e al tuo benessere
come il fumo o l’obesità. Alcuni ricercatori
62 MENSHEALTH.IT |
Il mondo del circo ispira la moda: completi classici dalle stampe particolari e camicie fantasia per lui.
Tute in seta, minidress e paillettes per lei.Eleganza e stravaganza si combinano per creare
un perfetto stile circense.
Foto: Dario Altamura @crossfingers photographersStyling: Erika Guerrisi
Hair&Makeup: Giulia Lancia using Be HairModels: Flavio @Elite
Agata @IndipendentLocation: Circo Kodanty
Welcome to the Circus!
Per lui una camicia in cotone Department 5, un gilet in raso Tagliatore, un papillon in ceramica Cor Sine Labe Doli e un pantalone in cotone a righe Myths. Per lei un completo Mango composto da minigonna e giacca in cotone ricamati da perline colorate, un reggiseno a fascia decorato da strass dorati Les Copains Beachwear e un pendente in bronzo dorato Katharina Litz.
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Gilet doppiopetto in cotone con stampa micro quadri, pantalone in cotone stampa wax, trench in cotone con cintura in vita tutto Stella Jean, camicia bianca Eton, papillon in seta con nodo in ceramica Cor Sine Labe Doli , calze in filo di scozia Alto Milano, stringate in pelle intrecciata Vittorio Spernanzoni e cappello a cilindro Barbisio.
Per lei una jumpsuit in seta con stampa fantasia Ter et Bantine, sandali in suede con profilo dorato L’Autre Chose e bracciale in argento con pietre baguette Francesca Villa.Per lui camicia bianca in cotone, completo in cotone misto lino natté jacquard tutto Vivienne Westwood, papillon in tessuto con nodo in ceramica Cor Sine Labe Doli, calze in filo di scozia Alto Milano e stringate in pelle intrecciata Vittorio Spernanzoni.
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Per lui giacca e gilet doppiopetto in cotone jacquard a righe entrambi Tagliatore, pantalone e camicia in cotone entrambi Department 5, papillon in ceramica Cor Sine Labe Doli e stringate in pelle intrecciata Vittorio Spernanzoni.
Lei indossa un minidress nero con decori e frange dorate, sandali in nappa con nastro in satin O Jour by Giorgia Caovilla, orecchini con pietre e cristalli Swarovski Ellen Conde e cappello a cilindro Barbisio.
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Camicia in cotone con stampa pois multicolore Desigual e gilet in denim Massimo Rebecchi.
Camicia in cotone con stampa fantasia e pantalone in cotone con bretelle estraibili tutto Desigual.
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Tuta in crepe satin con scollo all’americana e frange Elisabetta Franchi, giacca con motivo navy impreziosito da catenelle e cristalli Philipp Plein e orecchini con strass e perline Ottaviani Bijoux.Per lui un frac in raso e un papillon a micro pois entrambi Carlo Pignatelli, camicia in cotone NaraCamicie e cappello a cilindro Barbisio.
Per lei leggings in cotone ricoperti da cristalli, top a righe Cristiano Burani, collana rosario Maddebijoux, sandali in vernice Luciano Padovan e giacca in bouclè con frange Elisabetta Franchi. Per lui camicia in cotone con bottoni in metallo a forma di stella e completo slim fit in cotone con logo ricamato tutto Philipp Plein.
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LA FELICITÀ SI PUÒ COMPRARE. MA DEVI SAPER SCEGLIERE E CONOSCERE I TUOI SOGNI! QUALI SONO I TUOI E QUALI DI QUESTI SONO DAVVERO IRRINUNCIABILI? NE ABBIAMO SCELTI 10 TRA I PIÙ BELLI CHE SI POSSANO AVERE: QUI CI SONO SICURAMENTE ANCHE I TUOI. CERCA QUELLO CHE FA PER TE E SEGUI LA TUA STRADA!
I tuoi sogni nel cassetto
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Quando ero ragazzo andavo sempre allo stadio con gli amici a vedere la nostra squadra del cuore. Quando abbiamo cominciato a lavorare ci siamo addirittura fatti la tessera per tutta la stagione. È stato un momento importante della mia vita sociale. Se vai a tutte le partite ti senti parte dell’evento. Quando esci da lì ti disperi per una sconfitta o festeggi la vittoria, sempre con i tuoi amici. È un bel momento. E ovviamente vale per tutti gli sport, non solo per il calcio. Adesso che siamo tutti grandi, fidanzati o sposati con figli, ci manca il tempo libero per
andare allo stadio tutti i weekend, ma non rinunciamo a farlo di tanto in tanto. Certo, quando la nostra squadra fa pena ci viene voglia di smettere, ma poi pensi che forse la prossima stagione andrà meglio e allora come fai a non andare? Qual è il vero valore aggiunto di questa cosa? Gli amici, ovviamente, perché il tempo e l’impegno speso nell’amicizia tra uomini è fondamentale per avere un senso di appartenenza al mondo che le donne e la famiglia non possono darti. Se non sei patito di calcio o di altri sport trova altre occasioni per coltivare amicizie.
1/ UNA PASSIONE CON GLI AMICI
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Con quel tocco di blu nel verde la tua casa è come un resort vacanziero. L’ideale ovviamente è la piscina interrata in cemento, che però è costosa. Altrimenti, per godertela subito e disfartene se hai cambiato idea, puoi optare per le mega piscine gonfiabili. Devi poi considerare che l’acqua va cambiata periodicamente e ci devi mettere il cloro per disinfettarla. In più, se vuoi sfruttarla non solo nei mesi estivi, devi metterci anche il riscaldamento. Per risparmiare e fare l’ecologico puoi usare l’acqua salata invece di quella dolce. La piscina non è solo un capriccio. Se decidi di vendere la casa scoprirai che il suo valore è cresciuto proprio grazie a lei (a meno che non sia quella gonfiabile). La piscina fa bene anche alla salute, oltre che al portafogli (quando la vendi) e all’umore: chi nuota spesso ha il 53% di probabilità in più di vivere sano di chi conduce una vita sedentaria.
Se il collezionismo fosse una corsa sarebbe una maratona, non una gara di velocità. Prima di iniziare la tua collezione visita mostre e gallerie d’arte per conoscere oggetti, stili e artisti, e per capire che cosa ti piace di più. Puoi anche comprare una serie di opere coerenti tra loro con l’aiuto di un esperto. Oppure buttarti sulle stampe in edizione limitata di quadri celebri. Poi ci sono le aste, un bel modo per trovare nuove idee. Ovviamente comprare opere d’arte deve essere anche un investimento. Ma è prima di tutto un piacere che ti arricchisce interiormente e che migliora la tua vita.
Probabilmente, se fai un lavoro normale, non puoi vivere alle Bahamas o in cima al Monte Bianco. Ma non per questo devi per forza abitare in uno squallido quartiere cittadino. Più ti allontani dal centro più il prezzo delle case scende e, se sei disposto ad alzarti prima la mattina o trovi un mezzo alternativo all’auto (per esempio il treno), puoi trovare posizioni splendide e bellissimi posti. Oppure puoi risparmiare e mettere via abbastanza soldi per pagarti un mutuo per la tua seconda casa. Quella sì, puoi sceglierla nel tuo posto preferito.
2/ LA VILLA CON LA PISCINA
3/ UNA COLLEZIONE D’ARTE
4/ VIVERE IN UN LUOGO DA SOGNO
Da bambino ti sei innamorato di quella spider a tal punto da volerne prima o poi una uguale? Benvenuto nel club. La buona notizia è che questo sogno non è per forza irrealizzabile. Se hai le idee chiare sulle auto, se sai che cosa stai cercando e se il tuo sogno non è solo legato al valore dell’auto, allora prima o poi riuscirai anche tu a comprarla, rimetterla a nuovo e godertela ogni volta che vuoi. Come sempre valgono le solite raccomandazioni: occhio alle fregature e non fidarti del primo che ti capita. Sfrutta invece gli owner’s club di quella determinata auto (ce ne sono praticamente per qualsiasi modello, dalla Panda alla Koenigsegg), che possono darti le informazioni utili per l’acquisto e aiutarti a trovare quella giusta.
5/ L’AUTO SPORTIVA
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Il Master in Business Administration può
aprirti le porte a ruoli dirigenziali e far fare un
bel passo avanti alla tua carriera. Ma ottenerlo
non è semplice: devi avere determinati requisiti
e superare un esame per essere ammesso e
poi devi farti il mazzo per 2 anni per ottenere
questo titolo. E oltre all’impegno e al tempo
ovviamente devi avere parecchi soldi per
pagartelo. Ma ne vale la pena.
Ogni scuola privata è a sé: quindi non è detto
che sia davvero un sogno costosissimo da
realizzare, certo però non è economico. Devi
anche capire se la decisione di mandare tuo
figlio in una scuola privata sia dettata dal volere
il meglio per lui o solo dal poterti vantare
con i vicini di casa e i conoscenti, facendo il
riccone e lo snob (anche se non lo sei). Prima di
imbarcarti in questa impresa assicurati che la
scuola che hai scelto offra programmi validi e
che sia riconosciuta. Forse oggigiorno sarebbe
ancora più esotico ed esclusivo far studiare
tuo figlio all’estero, in Paesi culturalmente più
ricchi dell’Italia. E allora hai solo l’imbarazzo
della scelta!
Fai le tre escursioni minori proposte
nel grafico (una all’anno) e preparati
così ad affrontare l’Everest. Allenati
bene perché non sarà facile, e oltre
che faticoso sarà anche rischioso: un
alpinista su 100 è morto nel tentativo di
scalare l’Everest nel 2013. Per tentare
la scalata l’ideale è avere una guida ogni
tre persone e uno sherpa per ciascuno.
Poi ci sono i costi per arrivare fino
in Nepal e per l’attrezzatura. Molti
scalatori che non hanno così tanti
soldi cercano degli sponsor per questa
avventura. Prova per esempio su
mounteverest.net.
ME
TRI
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GIORNI DI VIAGGIO
Monte Rosa, Italia
Aconcagua, Argentina
Monte Everest, Nepal
Monte Denali, Alaska
6/ SCALARE L’EVEREST Ti servono almeno 4 anni di allenamento e parecchi soldi
se vuoi mettere piede sulla montagna più alta del mondo.
Chi non ha letto, o visto, il “giro del
mondo in 80 giorni” senza mettersi
a sognare? La prima cosa che ti viene
in mente, di solito, è da che parte
cominciare: vado verso ovest o verso
est? Poi il mezzo: in barca? In treno? In
moto? Dopo queste prime domande,
quasi sempre, l’immaginazione non
si ferma più. Che cosa mi porto?
Come mi organizzo? Da dove passo?
A nord o a sud dell’equatore? Vado
da solo o con qualcuno? Pochi però
si fanno la domanda più importante:
quando parto? La ragione è semplice:
questa domanda ti riporta con i piedi
per terra e ti fa smettere di sognare.
Lunedì prossimo ho la cena del club e
mercoledì è il compleanno di mia figlia.
Tra un mese la mia azienda cambia sede
e devo ottenere quell’ufficio! Poi devo
andare dal dentista e a giugno vengono
i Metallica nella mia città e non posso
perderli. E così via. Insomma: la cosa
più difficile è decidersi, staccare la
spina, dire a tutti che sarai via per tre
mesi e rompere il salvadanaio per
cominciare a organizzare il tutto.
Chi ha il coraggio di farlo?
9/ FARE IL GIRO DEL MONDO 7/ MBA
8/ I FIGLI ALLE SCUOLE PRIVATE
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“L’importante è essere belli dentro”:
quante volte l’hai sentito dire?
Eppure chi può negare che l’aspetto
sia importante? O anche solo che la
prima impressione è quella che conta?
Se non puoi fare nulla per il tuo viso
(perlomeno senza ricorrere al chirurgo
plastico) puoi però prenderti cura
almeno del tuo sorriso.
E questo farà bene alle tue relazioni
sociali ma anche alla tua salute.
Prenota una visita dal dentista e discuti
con lui di come mettere a posto quei
denti storti, ingialliti o mancanti. Ti
costerà parecchio ma alla fine non
avrai più quei dolorosi fastidi alla bocca
e non dovrai più nascondere il tuo
sorriso. Fatto questo, scommettiamo
che passerai ai capelli o alle lenti a
contatto?
10/ UN SORRISO DA STAR
BRUCIATORIRQT CONCUPOLINI
AL QUARZO
CASSETTOPORTA
UTENSILI
PIANOCOTTURA
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TURBO ELITELA POTENZA DEL QUARZO RADIANTE
www.barbecue.it
T E S T I M I C H A E L R U H L M A N Y
F O T O S A M K A P L A N
APRILE È IL MESE DELLE UOVA
| MENSHEALTH.IT 81
SODO COME NON L’AVEVI MAI VISTOMetti delle uova in una pentola abbastanza alta. Coprile con dell’acqua. Falle bollire, spegni la fiamma e coprile con un coperchio. Aspetta 15 minuti. Versa le uova in una ciotola di acqua ghiacciata. Sbucciale, salale e buon appetito.
SANDWICH DA SBALLOSciogli del burro in una padella. Aggiungi 2 uova. Cuoci finché l’albume non si è rappreso, per circa un minuto. Ribalta le uova e cuoci per altri 30 secondi. Servi le uova su una fetta di pancarrè con della maionese.
Quando prepari il sugo per la pasta alla Bolognese aggiungi un uovo a testa. Buttalo nella padella insieme al sugo e copri tutto con un coperchio. Quando il bianco si è rappreso e il rosso è ancora morbido impiatta la pasta con il sugo e un uovo a testa e servi.
Metti un cucchiaio di panna o di burro in una piccola pirofila monoporzione e scaldala al microonde per 1 minuto. Rompi 2 uova nella pirofila, cospargile di Parmigiano e cuoci in forno a 160 gradi per circa 15 minuti, finché l’albume non si è rappreso. Varia il piatto aggiungendo altri ingredienti, come bacon o salsiccia, formaggio a striscioline, spinaci e/o peperoni rossi.
ALL’OCCHIO DI BUE CON SUGO DI POMODORO
AL FORNO
Una volta le uova erano solo ciccia e colesterolo: lo dicevano tutti. Ma i tempi sono cambiati e adesso, finalmente, le uova sono state riabilitate: contengono tutto il necessario per farti stare bene, a cominciare dagli amminoacidi e dalle vitamine. Peccato solo che pochi di noi sappiano cucinarle come si deve. Anzi, quasi tutti le ritengono un cibo noioso, da single disperato con l’allergia per i fornelli: frittata, occhio di bue, uovo sodo e stop. Niente di più sbagliato. Ma rimediare è facile: ecco come dare una strapazzata a questa routine.
E NON SOLO DI CIOCCOLATO! CHE SIANO NUTRIENTI E FACCIANO BENE, DEL RESTO, ORMAI LO SANNO TUTTI : QUELLO CHE ANCORA DEVI SCOPRIRE È COME RENDERLE DELIZIOSE. IN 14 MODI DIVERSI…
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Metti 2 uova in un contenitore con misurino e controlla a quanti grammi corrispondono. A questo punto aggiungi metà dei grammi di panna e metà di latte. Aggiungi poi la punta di un cucchiaio di vaniglia, mezzo cucchiaio di zucchero e una spolverata di sale. Mescola. Versa il composto in 2 pirofile monoporzione, copri con dell’alluminio e cuoci al vapore finché non si rapprendono, per circa 15 minuti. Servi il dessert ancora caldo.
Metti in un frullatore 4 albumi e 230 ml di Bourbon, 4 cucchiai di succo di limone, 1 cucchiaio di succo di lime e 4 cucchiai di sciroppo. Mescola finché non diventa una crema schiumosa. Servi il cocktail versandolo su cubetti di ghiaccio.
INSALATA
COCKTAIL MACHO
COME DESSERT
FRITTEIn una padella antiaderente riscalda un filo di olio. Quando è bollente aggiungi due uova. Copri con un coperchio e cuoci finché i bordi non sono dorati. Servi su una fetta di prosciutto cotto e di formaggio.
Fai 3 o 4 uova sode e poi tagliate a tocchetti. Aggiungi della maionese, del sedano a fettine, una cipolla rossa a fettine e 1 cucchiaio di dragoncello tritato. Servi su una foglia di lattuga appoggiata su un trancio di baguette tagliata a metà per il lungo. Per variare sostituisci il dragoncello con 1 cucchiaio di curry in polvere e una presa di pepe di Caienna.
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In una padella antiaderente cuoci
gli ingredienti della frittata, uova escluse
(patate, spinaci e tutto quello che ti
va). Aggiungi le uova sbattute (2 per
persona). Cuoci finché la parte superiore
non è dorata e solida, per circa 2 o 3
minuti. Ribaltala su un tagliere, tagliala
a fettine e servila con dell’avocado.
In una pentola fai bollire 1 tazza di acqua leggermente salata e 1
panetto di burro. Abbassa il fuoco a fiamma media e aggiungi 1
tazza di farina, mescolando finché non assume la densità di una
pastella. Togli dal fuoco e aggiungi 4 uova sbattute, una per volta.
Aggiungi anche del gruviera grattugiato. Versa in una sac à poche
e versa l’impasto su una teglia coperta di carta forno, facendo
come dei biscotti. Cuoci a 200 gradi finché i biscotti salati
non si gonfiano, per 30 o 40 minuti.
FRITTATA
BISCOTTI AL FORMAGGIO
Taglia in due per il lungo un uovo
sodo e poi metti su ogni metà della
panna acida, del salmone affumicato
e dell’aneto. Oppure maionese,
senape e pepe di Caienna, se ti piace
il piccante.
PIGRO
Fai bollire dell’acqua in una pentola e poi abbassa la fiamma al minimo. Rompi un uovo in un cucchiaio, facendo attenzione a non rompere il tuorlo e poi immergilo nell’acqua bollente. Quando il bianco si rapprende, dopo 2 o 3 minuti, l’uovo in camicia è pronto. A questo punto puoi aggiungerlo a un insalata, a degli asparagi arrostiti, a una pasta o anche mangiarlo così.
IN CAMICIA
PASTA DA STRAPAZZOMescola 2 tuorli, 1 cucchiaio di panna e 1 di latte. In una
padella cuoci 2 strisce di bacon. Toglile dalla padella,
aggiungi la pasta all’uovo della ricetta 13 e versaci sopra
il mix di uova, panna e latte. Mescola e servi.
PASTA ALL’UOVOMescola 2 uova e la farina (2 uova per ogni tazza
di farina). Maneggia l’impasto finché non è elastico
e non appiccica e poi stendilo con il mattarello.
Taglia a striscioline e metti a bollire nell’acqua salata.
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Più energia e
meno dolori?
Si può. Basta
imparare
come fare a…
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T E S T I T R E V O R T H I E M E
I L L U S T R A Z I O N I P A U L B L O W
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Polmoni
Diaframma
Siamo a un seminario sulla
respirazione. Sembra di assistere
all’esibizione di un santone. Le luci
sono soffuse, tranne una che illumina
il lettino per massaggi dove è steso
un uomo, supino e a torso nudo. Il
guaritore, calvo, con gli occhiali e
vestito con pantaloni kaki e una
camicia bianca, sorride rassicurante
mentre appoggia la mano sinistra sul
petto dell’uomo e la destra sotto la sua
schiena.
“Scusami, ho le mani un po’ fredde”,
dice Ron Hruska, direttore del
Postural Restoration Institute come
a sciogliere la tensione. “Adesso fai
un bel respiro e vediamo se riesco a
rimetterti a posto la spalla.”
Il paziente di Hruska, un 34enne
sportivo, si porta avanti il dolore alla
spalla da anni. Non riesce a sollevare
nessun peso con il braccio destro e se
prova ad alzarlo più in alto della spalla
ha fitte di dolore lancinanti. È scettico
ma si è sottoposto a questa specie di
massaggio con Hruska.
Hruska preme il palmo delle mani
sullo sterno del paziente e sulla
spina dorsale. Poi ripete la mossa
altre due volte. “Adesso rilassati”,
gli dice, prendendo il braccio destro
dell’uomo e alzandolo fino alla sua
testa. “Ricordi che non riuscivi a
sollevare il braccio oltre la spalla?” Il
paziente è sbalordito: muove il braccio
su e giù diverse volte, come se volesse
accertarsi che è vero, non ha più
dolore. “Incredibile” sussurra.
QUESTIONE DI DIAFRAMMA“Ti spiego come ci sono riuscito”,
dice Hruska. “Cominciamo da quello
che non ho fatto. Non ho massaggiato
la spalla”, dice. “Ho aiutato il
diaframma a fare il suo lavoro, così
i muscoli intorno al torso che lo
sostituivano nella sua funzione hanno
potuto rilassarsi. Quest’uomo non
ha un problema alla spalla, ha una
disfunzione respiratoria.”
E non è il solo. La maggior parte di
noi respira male. Inspiriamo circa
14 volte al minuto, più di 20 mila
volte al giorno e non meno di 526
milioni di volte nel corso della vita.
Respirare è automatico: eppure la
maggior parte di noi non è capace di
respirare correttamente. Il motivo è
che quasi nessuno usa il diaframma
come dovrebbe essere usato, ovvero
1/ PolmoniSono due ma il sinistro è più piccolo del destro per fare spazio al cuore.2/ CuoreQuando siamo in piedi spostiamo il peso sulla gamba destra anche per compensare la posizione di quest’organo.3/ DiaframmaHa due lati ma quello destro è più spesso e resistente del sinistro.4/ FegatoHa due lobi ma quello destro è molto più largo (6 volte tanto).
Il torso asimmetrico
La simmetria del tuo
corpo allo specchio
è solo superficiale.
Sottopelle le cose
vanno diversamente.
La cupola
È questa la forma che
deve avere il diaframma
per farti respirare bene.
3
1
4
2
1/ Respiro ottimaleIl diaframma dovrebbe avere la forma di una cupola. In questa posizione può premere contro la cassa toracica, migliorando la stabilità e risucchiando l’aria nei polmoni mentre si contrae e si appiattisce. L’area dove aderisce alle costole si chiama zona di apposizione.
2/ Respirazione tipicaLe abitudini posturali e lo stress cronico in molti casi provocano lo spostamento in avanti e verso l’alto della gabbia toracica e impediscono al diaframma di contrarsi. In questo modo la zona di apposizione cessa di esistere. Si inizia così a respirare di petto, un metodo inefficiente.
OGNI VOLTA CHE RESPIRI
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come il principale muscolo respiratorio dell’organismo. È una conseguenza dello stress cronico che porta a una ergonomia sbagliata. Invece di aiutarti a respirare il diaframma finisce per occuparsi della postura e della tensione e i risultati sono disastrosi.Non importa quanti anni hai e se sei sportivo: probabilmente il tuo modo di respirare sta inondando il tuo organismo di stress, compromettendo le giunture e la mobilità, ostacolando il tuo flusso di energia e minando le tue prestazioni. 14 volte al minuto tu diventi più debole e spento. Hruska ha una missione: cambiare il modo in cui respiriamo. Il primo passo per riuscirci è capire come è fatto il nostro corpo.
SIAMO TUTTI ASIMMETRICIEsternamente il corpo umano è simmetrico: due braccia, due gambe, due occhi, due orecchie. Ma sotto la superficie la simmetria scompare. Il fegato è a destra e la milza è a sinistra, il cuore è in alto a sinistra nella cavità toracica e occupa così tanto spazio che il polmone sinistro è più piccolo del destro (con 2 lobi invece di 3). Anche le due metà del diaframma sono diverse per forma e dimensione. Ogni singolo sistema del nostro corpo (visivo, digestivo, muscolare, respiratorio, linfatico, neurologico) è asimmetrico. Niente di male: il problema è che quella asimmetricità tende a spostare il baricentro verso la gamba destra.Quando sei fermo in coda, aspetti il bagaglio all’aeroporto, partecipi a un cocktail party o passi in piedi più di due minuti ti sarai reso conto che non distribuisci il peso equamente sulle due gambe ma tendi a spostarlo sulla gamba destra, sposti il piede sinistro in avanti, ruoti i fianchi in basso e verso destra, abbassi la spalla destra e sollevi la parte sinistra della gabbia toracica in una posa in stile David di Michelangelo. Assumiamo questa posa in parte per colpa della gravità (per controbilanciare il peso del cuore) e in parte per supportare la funzione della parte destra del diaframma, più grossa. Ma è anche una conseguenza della
nostra predilezione per la mano destra. Anche se sei mancino sposti il peso verso destra perché quasi tutto nella società, dalle maniglie delle porte alle auto, è progettato ergonomicamente per i destrorsi. E così alla fine ci fossilizziamo in questa posizione. E questo genere di abitudine può creare problemi ad altre zone del corpo, soprattutto le giunture.
RADDRIZZIAMO IL CORPO“C’è un motivo per cui comincio i miei seminari alla sinistra del pubblico”, dice Hruska. Scende dal palco e cammina alla nostra destra per dimostrare quello che vuole dire. All’improvviso molti di noi cominciano ad agitarsi. “Siete più a vostro agio a guardare verso sinistra perché la parte superiore del corpo ruota in quella direzione per compensare l’orientamento verso destra della parte inferiore del corpo”, spiega. “Finché non riuscirete a riallinearvi e respirare bene da entrambe le parti sarete più attenti se mentre vi parlo mi sposto alla vostra sinistra.”Il corpo umano, dice Hruska, non è pensato per rimanere fermo da un lato o dall’altro ma per muoversi in maniera alternata. Camminando, correndo, arrampicandoci, gattonando e in generale spostandoci sincronizziamo il movimento degli arti opposti e spostiamo il baricentro alternativamente a destra e a sinistra. “O perlomeno è questo che dovrebbe succedere”, commenta Hruska. Perché anche se mettete un piede davanti all’altro quando camminate, se analizzate bene la vostra postura noterete che tendete a mantenere la posa alla Michelangelo. È come guidare con un’auto incidentata che tende ad andare da una parte. Puoi correggere sterzando più del dovuto ma se non la raddrizzi le gomme si consumeranno in metà del tempo. Nel corpo umano questo genere di usura si manifesta con dolori alla schiena, al collo e alle giunture. Ma forse l’effetto più negativo di una posa sbagliata è quello sulla respirazione.
Respira bene
L’unico esercizio
che serve per sollevare
il diaframma, riallineare
il proprio corpo e iniziare
a respirare meglio
da subito.
Supino, appoggia i piedi
contro un muro in modo che le
ginocchia e i fianchi siano a 90
gradi. Metti tra le ginocchia una
palla di 10-15 cm di diametro e
allunga il braccio destro dietro
la testa. Tieni un palloncino
gonfo con la sinistra, lungo
i fianchi. Inspira dal naso ed
espira dalla bocca, inclinando
i fianchi in alto in modo da
sollevare l’osso sacro dal
pavimento (la parte inferiore
della schiena però deve
rimanere aderente al terreno).
Mantieni la posizione del punto
1 mentre sollevi il braccio verso
il soffitto. Porta il palloncino alla
bocca con la mano sinistra.
Inspira dal naso ed espira
nel palloncino mentre con il
braccio destro ti tendi verso il
soffitto. Tieni la posizione per
3 secondi (non lasciare uscire
l’aria dal palloncino). Ripeti
l’esercizio altre 2 volte, poi
torna alla posizione iniziale.
Questa è una serie. Fai 5 serie
da 1 a 3 volte al giorno.
90° Hip lift con un palloncino
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COME FUNZIONA IL DIAFRAMMAQuando non è sotto tensione il
diaframma ha una forma a paracadute.
Quando inspiri si contrae, aumentando
lo spazio nella gabbia toracica e
permettendo ai polmoni di espandersi.
Quando il petto si espande la pressione
interna diminuisce, risucchiando
l’aria e riempiendo i polmoni. Quando
si espira il diaframma e i muscoli
intercostali si rilassano e, aumentando
la pressione e diminuendo lo spazio,
l’aria viene spinta fuori.
Nella fase di espirazione quindi non si
fa nessuno sforzo.
Nonostante sia questo il modo corretto
di respirare sono pochissimi quelli
che lo mettono in pratica. Tutto
dipende da quanta parte del diaframma
aderisce alla gabbia toracica contro
le costole, un’area chiamata “zona di
apposizione”. La gente crede che il core
siano gli addominali: in realtà è la zona
di apposizione. Più diaframma aderisce
alla gabbia toracica più efficace è la
respirazione e più sono stabili la spina
dorsale, i fianchi e il torace.
Se la zona di apposizione è ampia il
diaframma agisce come una specie di
sturalavandini, risucchiando l’aria nei
polmoni.
Si può anche contrarre in sincronia
con gli addominali e il pavimento
pelvico. Insieme questi muscoli creano
una sorta di ventosa aumentando
la pressione intra-addominale
e la stabilità. È un meccanismo
potentissimo e capace di sostenere più
di 490 kg (il record del mondo nello
squat). Se vi siete mai chiesti perché chi
fa sollevamento pesi trattiene il respiro
questa è la risposta.
SE RESPIRI MALE SEI IN PERICOLOPerché nella maggior parte di noi il
diaframma non è mai nella posizione
corretta per sostenere la postura o il
respiro ideali?
Perché il nostro corpo è quasi sempre
girato verso sinistra e non permette
alla ventosa dei muscoli di aderire.
Il pavimento pelvico si abbassa e la
cassa toracica e il diaframma salgono.
La zona di apposizione si perde e il
principale muscolo che dovrebbe
occuparsi della respirazione smette di
funzionare correttamente.
Altri muscoli corrono in suo aiuto per
sostituirlo. La gran parte del lavoro la
fanno i muscoli intercostali, insieme
ai muscoli scaleni e pettorali. E così
facendo finiamo per respirare di
petto. Respirare in questo modo non è
corretto ma non ti uccide. Il problema
è che alla lunga questo modo errato
di respirare provoca tutta una serie
di effetti collaterali, dovuti al fatto
che per il cervello se respiri di petto
significa che sei in pericolo.
Quando devi scappare per metterti in
salvo da un pericolo il cervello recluta
per primi i muscoli della respirazione
meno efficienti: anche se per esempio
stai cercando di seminare un orso che
ti insegue non devi assolutamente
stancare il muscolo respiratorio più
efficace, ovvero il petto. Lo devi tenere
in standby nel caso le cose si mettano
male. Ma il cervello è un organo strano,
che reagisce anche alle apparenze:
non devi essere veramente in pericolo
perché il cervello entri in modalità
sopravvivenza. Se respiri di petto il
cervello pensa che sei in pericolo e per
reazione scatena il panico, inondando
l’organismo di ormoni dello stress
come il cortisolo e l’adrenalina. Il
che è una buona cosa se hai bisogno
di un surplus di energia per scappare
da un predatore, ma se succede
continuamente (perché respiri di
petto di default) alla lunga il sistema
cardiovascolare si affatica e i primi
sintomi sono l’emicrania, il dolore
a collo e spalle e il mal di schiena. È
un circolo vizioso: lo stress ci porta
a respirare male e il respirare male
provoca stress.
“RICORDATI DI AVERE ANCHE UN BRACCIO E UNA GAMBA SINISTRA E INIZIA A USARLI.”
Respirare, che stress!
Respirare male provoca stress cronico,
che può portare a tutta una serie di malesseri.
Lo stress cronico può aumentare il rischio di…
Diabete InfartoMalattie alle
coronarie
Demenza Morte (in 9 anni)
+15%+59%+67%+23%+45%
espirare male
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ALLENATI CON UN PALLONCINOPer capire meglio il potere distruttivo
di una cattiva respirazione possiamo
considerare alcuni esempi estremi,
come la respirazione di uno
sportivo professionista. Se il corpo è
un’automobile, gli atleti sono auto da
corsa. Hanno gli stessi problemi di
postura “alla David” di tutti noi ma si
sforzano di più nelle loro performance
e hanno più energia.
Quindi quando le cose vanno male a
noi a loro vanno peggio.
Un buon esercizio per imparare a
respirare è gonfiare un palloncino. È
un esercizio di resistenza respiratoria:
i palloncini aiutano a respirare nella
posizione corretta e a far funzionare
correttamente il diaframma e farti
assumere una posizione neutrale,
meno storta. La posizione neutrale
aiuta in qualsiasi situazione: se
corri, ti fa andare più forte, se fai
sollevamento pesi riesci a sollevare
più kg. Ti permette di esprimerti più
pienamente. E ti aiuta anche a farti
meno male.
Respirare male e avere una postura
squilibrata crea anche altri problemi:
i muscoli intercostali bruciano
velocemente energia e producono
scarti metabolici come l’acido lattico,
che ti fanno sentire di più lo sforzo.
Ecco perché molte persone non
ottengono i risultati sperati.
RICORDATI DEL TUO LATO SINISTRO“Alzatevi tutti in piedi”, dice Hruska
ai partecipanti al suo seminario.
“E infilatevi la giacca.” Fanno tutti
come dice e, indossando la giacca,
invariabilmente infilano prima la
manica destra. Adesso mettetevi lo
zaino. E tutti mettono lo zaino sulla
spalla destra. L’esercizio continua:
incrociate le gambe (gamba sinistra
sopra la destra), fate un passo (piede
sinistro davanti) e rilassatevi sulla
sedia (il corpo si affloscia verso
destra). Ogni volta è il lato destro
a dominare. Per correggere gli
errori posturali non basta gonfiare
palloncini. Bisogna ricordarsi di avere
anche un lato sinistro e iniziare a
usarlo.
Tanto per cominciare si può prendere
l’abitudine di afferrare le cose con
la sinistra, spostare il peso sulla
sinistra quando si sta fermi in piedi,
sedersi con la gamba destra sopra
la sinistra. Ma non basta. Se sei
destrorso, quando sei seduto al tavolo
piegati leggermente verso sinistra e
metti il braccio sinistro sul tavolo o
sul bracciolo (se invece sei mancino
cerca di rimanere dritto con il torso).
Di notte dormi sul lato sinistro.
Questi piccoli accorgimenti, se fatti
con costanza, aiutano il cervello a
riprogrammare il suo modo di vedere
il corpo e favoriscono l’equilibrio.
IL MIRACOLO DELLA RESPIRAZIONEPian piano, quando assumere
la postura corretta diventa un
automatismo, scompariranno anche
i dolori e gli acciacchi. Merito della
respirazione corretta che non essendo
più di petto non spinge il cervello a
mandare segnali di stress e di pericolo
all’organismo.
La pressione del sangue si abbassa, il
sonno migliora, il rischio di infarto
e di attacchi di cuore diminuisce
significativamente.
Hruska sa benissimo che la gente
è scettica a riguardo: non credono
sia possibile che migliorando la
respirazione se ne vadano acciacchi e
dolori di cui queste persone soffrono
da anni. Ecco perché molti, quando si
rendono conto che succede davvero,
li chiamano, scherzando, “miracoli”.
Hruska odia fare queste dimostrazioni
da santone ma è l’unico modo per
attirare l’attenzione. Il potenziale
di una respirazione corretta è
immenso: moltissimi acciacchi
ma anche disturbi più gravi sono
riconducibili a un modo di respirare
sbagliato e possono sparire o ridursi
notevolmente utilizzando una
postura e una respirazione corrette.
Per Hruska la sua rivoluzione è ben
poco rivoluzionaria: “È un ritorno
a come le cose erano un tempo e
come dovrebbero essere, a come
respiravamo quando eravamo sempre
immersi nella natura e non seduti a
una scrivania per 10 ore al giorno. È
fare ritorno a un’epoca in cui la destra
non predominava sulla sinistra”.
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1/ Dopo un paio di minuti in piedi tendi a spostare il baricentro del corpo verso la gamba destra.2/ La gamba sinistra si sposta in avanti, e con lei il fianco sinistro. 3/ La spalla destra si abbassa mentre la parte sinistra della gabbia toracica sale e si sposta in avanti, impedendo al diaframma di assumere la forma a cupola fondamentale per una corretta respirazione. Il diaframma così smette di essere il principale muscolo respiratorio.4/ I muscoli intercostali, i pettorali e i muscoli del collo sostituiscono il diaframma nella respirazione.5/ Iniziano i problemi. Con il diaframma fuori gioco tutto il corpo è in tensione. Il cervello aumenta la produzione di ormoni dello stress e la respirazione è meno efficiente. Di conseguenza aumenta lo stress così come la tensione e i rischi di soffrire di dolori alla schiena, al collo e alle giunture.
Il David di Michelangelo
Perfino lui non riesce
a stare in piedi nella
posizione corretta:
sicuramente, povero
David, avrà mal di
schiena. E non solo...
ALLENATI CON UN PAA
us
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Gioco disquadraENZA DE CRISTOFARO & DANILO D’AMBROSIO
Foto: Luca De NardoMUA: Sarah De Gradi
Location: Enterprise Hotel Milano - Design Hotel & Congress Centrewww.enterprisehotel.com
Abiti: Enza De Cristofaro - Ombelico Boutique (NA)Danilo D’Ambrosio - Boggi e Dsquared
Vincenza De Cristofaro è nata a Napoli il 28 maggio del 1988. È appassionata di danza classica fin da bambina ma ha concluso gli studi conseguendo il diploma in discipline artistiche. Ma soprattutto è testarda, solare e creativa. Da quattro anni vive a Milano insieme al calciatore dell’Inter Danilo D’Ambrosio dedicandosi ai suoi hobby: sport, fotografia e arredi d’interni. È stata inviata per Sky alla trasmissione Cielo che gol! Oggi l’abbiamo incontrata con l’amore della sua vita: Danilo D’Ambrosio. Ecco il ritratto senza veli di una coppia che vale tanto oro quanto pesa!
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Insieme dal primo all’ultimo goal
I calciatori girano il mondo e voi li seguite: quali sono i posti
più belli in cui avete vissuto insieme?
Di città ne abbiamo girate tante e tutte mi sono rimaste nel cuore,
a partire da Firenze, Torino e anche Milano.
E invece la città o il posto dei vostri sogni?
Fantastichiamo molto sul nostro futuro.... Ma l’idea di vederlo giocare
sulla sabbia con gli amici non è male:).
Dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna. Tu come
ti vedi?
Una ragazza normalissima. Certo che la vita del calciatore non è
tutta oro come sembra, ma se si ha la giusta complicità si può arrivare
lontano.
Hai mai dovuto rinunciare a qualcosa per lui?
Rinunciare non proprio! Decisi di terminare prima gli studi e la danza
e poi di seguirlo. Ma se devo essere onesta sino in fondo, ti dico che
comunque ho dovuto plasmare la mia vita alla sua. Lasciare famiglia
e amici per ricominciare tutto ogni volta in un posto diverso.... Ma ci
piace così.
Gli studi, la danza, la televisione e, perché no, la moda e il cinema:
in che cosa vorresti realizzarti nella vita?
Sono molto particolare sotto questo aspetto. Mi stanco facilmente delle
cose. Guardando il rovescio della medaglia questa è anche una fortuna
perché sono spinta ogni volta a trovare nuovi interessi. In questo
periodo studio chitarra ed inglese... Ma già ho in mente di studiare
fotografia e trucco.
Come descriveresti la tua vita con Danilo, i suoi pregi e i suoi difetti?
L’umiltà. È sempre stato il motore della sua vita insieme alla
generosità. Non ho mai sentito Danilo vantarsi dei traguardi
raggiunti e ogni volta mi ricorda come e da dove siamo partiti. Lavora
in silenzio e a testa bassa nella convinzione che solo con i fatti si
dimostra il proprio valore ma soprattutto... Ha sempre la mano tesa
per chi ne ha bisogno. Difetti? Troppo ordinato.
L’amore non è bello se non è litigarello: voi come ve la cavate?
Diciamo che ho un bel caratterino e di conseguenza il piattume e la noia
non faranno mai parte del nostro rapporto.
Chi è dei due il più sentimentale e il più coccolone?
Assolutamente Danilo.
Parliamo di gelosia: chi dei due è più geloso?
Prima lo eravamo entrambi e molto di più io. Ma crescendo assieme si
imparano e si smussano tanti aspetti e si diventa sempre più complici
l’uno dell’altro.
Ma i calciatori sono corteggiatissimi.
Tu sei gelosa? Come difendi il tuo “territorio” dalle altre?
Bel problema! Calciatore e per di più sicuramente affascinante. Ma per
fortuna ci ha sempre pensato lui ad evitarmi situazioni spiacevoli.
Lui è un grande difensore: in amore come se la cava? Riesci a
“bucare” le sue difese? O con te si trasforma in un attaccante?
Danilo è un attaccante di nascita.
Dovrebbe provarlo anche il mister :).
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Eri appassionata di calcio anche prima di incontrare Danilo?
Per nulla. Guardavo solo il Napoli con la mia famiglia per amor della mia città, e lo faccio tutt’ora.
E se Danilo fosse un tennista o un giocatore di Golf ti piacerebbe
lo stesso?
Lui gioca a tennis durante le pause estive... Manca il golf e poi sarò preparata su tutto:).
Qual è il regalo più bello che ti ha fatto e che tu hai fatto a lui?
La nostra felicità.
Usando il calcio come una metafora della vita, qual è stato il
vostro goal più bello? E la partita che vorresti giocare in futuro?
Senza alcuna metafora il goal più bello è stato quello concretamente realizzato da Danilo e che dedicò a mio padre. Il mattino dopo mio padre aprì il giornale, lesse la dedica a caratteri cubitali e iniziò a farla vedere a tutti i suoi colleghi di reparto. Credo che sia stata una delle sue ultime gioie più grandi.
La partita che vorremmo giocare in futuro?
Di sicuro un matrimonio e una grande famiglia.
E tu che ruolo giochi nella vita? Portiere, difensore o attaccante?
Io sono un gemelli nell’astrologia. Di conseguenza mi butto a far tutto nella vita… Portiere, attaccante o difensore.
In che cosa Danilo è migliore: come compagno, amante, uomo di
casa o calciatore?
Può sembrare strano per un uomo ma... Danilo sa fare tutto, davvero.
Cucina, stira, lava... Non c’è volta che torno da Napoli e non trovo casa come nuova e dei fiori per il “Bentornata” per me e per eventuali ospiti.
Lo sport è sacrificio: ti ci sei abituata alle sue trasferte e ai suoi
allenamenti?
Non vorresti un uomo che lavora in Posta e torna a casa tutti i
pomeriggi alla stessa ora?
Nessun sacrificio! Basta solo sapersi organizzare. Solitamente il week end lo passo insieme alle amiche. Quando si gioca in casa si va allo stadio e quando si gioca in trasferta ci spostiamo anche noi. In questo modo giro l’Italia, ritaglio delle serate con le amiche e il giorno seguente sono alla stadio da lui. Semplice.
Qual è la vostra canzone? Non ci è mai piaciuta l’idea di avere una sola canzone che ci rappresentasse… sarebbe stato troppo riduttivo. Le ascoltiamo... e se ci ritroviamo nelle parole ce le dedichiamo.
Sesso: chi è dei due il più espansivo che prende l’iniziativa?
Entrambi.
Un segreto del vostro rapporto? Non ci sono segreti ma solo tanta complicità.
Le cose più belle che hai trovato in Danilo? Sarò ripetitiva ma adoro la sua umiltà e la sua generosità.
Dillo solo ai nostri lettori: come si conquista una donna come te?
Con la semplicità. Sono i dettagli che fanno la differenza. Ricordatevelo uomini!
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L’ESSENZIALE
ECCO COSA NON DEVE MANCARE NEL GUARDAROBA DI OGNI UOMO!
POLO
PANTALONI CHINO
CAMICIA COMODA
SNEAKER SEMPLICI
VESTITO DI COTONE LEGGERO
PULLOVER
ACCESSORI PARTICOLARI
BORSA IN PELLE
GIACCA DI PELLE
CALZATURE ELEGANTI
GIACCA DESTRUTTURATA
ABITO BLU
T-SHIRT ADERENTE
PANTALONI TAGLIO CLASSICO
JEANS SCURI
CAMICIA ELEGANTE
LIO CLASSAA ICO
NTE
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POLO
VESTITO DI COTONE LEGGERO
GIACCA DI PELLE
COMPRA Le maniche dovrebbero arrivare a metà dei tuoi bicipiti, non oltre.
INDOSSA Lasciala fuori dai pantaloni durante le giornate di sole oppure dentro se scegli di abbinarla ad un pullover o ad una giacca.
Polo a righe, O’Neill.
COMPRA Evita quelli con risvolto, sono ancora meno fashion di un collo barbuto!
INDOSSARilassati! Impara ad indossarlo con disinvoltura, come se lo indossassi tutti i giorni.
COMPRA Deve soprattutto essere comoda. Evita quelle con troppi bottoni e zip luccicanti.
INDOSSAPerfetta sopra una t-shirt o ancora meglio sopra ad una camicia con cravatta. Prova a sperimentare nuove e inaspettate combinazioni.
Giacca in pelle bovina dal look
vintage, Dainese.
L’UOMO MH
46% Percentuale di uomini
che spende in un anno
più di 1000 euro per
l’abbigliamento
Fonte: Men’s Health survey
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04 05 06T-SHIRT ADERENTE PANTALONI CHINO PULLOVER
COMPRA Meglio sceglierla di cotone o al massimo con una piccola percentuale di tessuto sintetico stretch per risultare aderente.
INDOSSAPuoi abbinarla ad un pullover ma è assolutamente vietato indossarla dentro ai pantaloni!
T-shirt vintage collection, Levi’s.
COMPRA Devi sentirli comodi come se fossero su misura.
INDOSSA E’ un capo comodo e versatile: divertiti a testare nuove combinazioni di capi e colori. Non potrai più farne a meno!
Modello Alpha Khaki in cotone,
Dockers®
COMPRA Sceglilo morbido con fibre naturali, meglio se in lana merino, cashmere o cotone/lino così riuscirà a respirare anche la tua pelle.
INDOSSAPerfetto da indossare tra camicia e giacca: vestirsi a strati migliora il tuo look e ti fa sentire più comodo.
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07CALZATURE ELEGANTI
COMPRA Che siano in pelle o scamosciate poco importa, è certamente un investimento che vale la pena affrontare.
INDOSSA Non limitarti ad indossarle solo con i pantaloni di un abito: prova ad infrangere qualche regola e indossale con un paio di chino o jeans invecchiati.
Canvas e pelle, Bugatti Shoes
DETTAGLI DI STILEEcco qualche trucco che ogni uomo dovrebbe conoscere per amplificare il proprio stile!
SCEGLI L’ABITO IN BASE ALLA TUA ALTEZZAALTO/TRE BOTTONI Ti senti un uomo grande
in un mondo piccolo?
Questo modello fa per te.
La parte frontale dell’abito
riduce la linea verticale
che parte del collo e ti fa
sembrare meno gigante.
MEDIO/DUE BOTTONI In realtà nessuno sta
male indossando un abito
a due bottoni. Se hai una
statura media e non vuoi
sembrare né più basso né
più alto, questo modello
fa al caso tuo.
BASSO/ UN BOTTONE L’abito one-button
mostra una parte
maggiore di camicia e
questo ti fa sembrare più
alto. Quella forma a V sul
tuo torace fa sembrare il
tronco più lungo.
COME SALVARE LE SCARPE MACCHIATE DALL’ACQUA
AD OGNI VISO IL SUO COLLO
1/ASCIUGA Elimina subito
l’acqua
strofinando con
un panno asciutto
altrimenti la pelle
si potrebbe
rovinare
2/ RIEMPIInfila nelle scarpe
un po’ di carta di
giornale e
sostituiscila
appena si bagna.
3/ PULISCIStrofina le scarpe
con un buon
prodotto.
VISO LARGO Un collo stretto
fa sembrare il
viso più lungo.
VISO MEDIO Meglio optare
per un collo
classico, perfetto
ad accogliere il
nodo della
cravatta.
VISO MAGROUn collo alla
francese è quello
che ci vuole per
rafforzare la
mascella.
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L’UOMO MH
61% Percentuale di uomini
che preferisce
acquistare vestiti da solo
e non in compagnia.
Fonte: Men’s Health survey
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PANTALONI TAGLIO CLASSICO CAMICIA COMODA
ACCESSORI PARTICOLARI
COMPRA Meglio optare per un modello in lana leggera, ti farà sentire meglio là sotto.
INDOSSANon puoi indossarli come se fossero un paio di vecchi jeans: devi tirarli su appena sotto l’ombelico.
COMPRA Parola d’ordine: versatilità. Non dovrebbe essere troppo lunga così da poterla indossare fuori dai pantaloni per un look più casual.
INDOSSA Meglio se un po’ stropicciata e soprattutto non chiudere il primo bottone anche se indossi una cravatta.
COMPRA Spesso sono proprio quelli che fanno la differenza. Qualsiasi accessorio può essere perfetto per te ma stai molto attento a scegliere solo i materiali migliori.
INDOSSA Non esagerare con i braccialetti. Puoi indossarne più di uno solo se sono molto fini.
L.U.C. Regulator in oro rosa
18 carati, Chopard
Occhiali collezione Polygon con
lenti polarizzate, Allison
Bracciale rigido in acciaio e pelle,
Morellato
Calze Limited Edition Design
Week 2015, Gallo
Portachiavi in pelle con anello in
acciaio, Nava Design
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GIACCA DESTRUTTURATA
SNEAKER SEMPLICI
ABITO BLU
JEANS SCURI
BORSA IN PELLE
CAMICIA ELEGANTE
COMPRA Non avendo la struttura di un vero e proprio impermeabile, questo tipo di giacca è molto piacevole da indossare.
INDOSSAPerfetta con un pullover e non ti fa sudare durante le giornate calde.
COMPRA Non esagerare, evita i colori fluo. Meglio puntare su colori neutri e dal design classico.
INDOSSASe riesci a tenerli sempre puliti puoi abbinarli con qualunque capo, dai jeans scuri ai pantaloni chino o persino ad un abito.
COMPRA Con questo abito non sbagli mai e sarai impeccabile in qualsiasi occasione che sia di lavoro o di piacere.
INDOSSAÈ semplice: abbottona la giacca quando sei in piedi mentre la sbottoni quando stai seduto.
Abito blu in micro fantasia stretch,
Boggi Milano
COMPRA Quando trovi il jeans perfetto, comprane almeno 3 paia e sarai a posto per anni. Il jeans scuro non passa mai di moda.
INDOSSA Li puoi abbinare praticamente con qualsiasi capo, dal pullover alla felpa.
COMPRA Semplicemente immortale: ecco un altro investimento che vale la pena affrontare. Scegli bene.
INDOSSA Un messenger in tela rischia di far “scadere” il tuo abito. Meglio puntare sulla pelle per un effetto contrario assicurato.
Borsa in pelle di capra e metalli
in argento vecchio, FontanaMilano
1915.
COMPRA Perfetta di cotone, meglio ancora se con una percentuale di tessuto stretch per aumetarne la vestibilità.
INDOSSA Semplicemente la stiri e la infili nei pantaloni e sarai perfetto!
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L’UOMO MH
39% Percentuale di uomini che acquista vestiti almeno una volta al mese.Fonte: Men’s Health survey
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PERCHÉ CI VUOLE UN FISICO BESTIALE
J A C K S WA G G E R
“ E S S E R E A M E R I C A N O S I G N I F I C A C R E D E R E I N Q UA L C O S A E M E T T E R L O I N P R AT I C A O G N I G I O R N O N E L L A T UA V I TA : V I V O P E R FA R E L A C O S A G I U S TA , A I U TA R E G L I A LT R I , S O P R AT T U T T O I P I Ù D E B O L I , M E T T E N D O M I D A L L A L O R O PA R T E …” M A L A C O S A P I Ù I M P O R TA N T E È AV E R E U N F I S I C O B E S T I A L E ! S WA G G E R C I S V E L A I S E G R E T I D E L S U O S U C C E S S O E C I R E G A L A U N C I R C U I T O D I F I T N E S S U N I C O A L M O N D O !
T E S T O M H T E A M
F O T O A N D R E W T I M M S
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INSA
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Dicono che hai cominciato a fare la lotta a 5 anni:
che cosa ti è piaciuto subito di questo sport?
Ho iniziato così giovane imitando i miei due cugini più grandi, due wrestler fenomenali che adoravo. Sono stati un esempio per me. È grazie a loro che mi sono innamorato di questo sport. Mi divertivo così tanto che ho cominciato a conquistare trofei quando avevo 5 o 6 anni.
Quando è avvenuto il passaggio dal gioco allo sport vero?
Sono stato nominato All American nel marzo del 2006 e mi sono laureato a maggio dello stesso anno alla University of Oklahoma. Sono stato molto fortunato a essere ingaggiato dalla WWE: è stata una grande opportunità. Ho avuto la mia occasione nell’estate 2006: ho firmato con la WWE e per i successivi due anni e mezzo ho cercato di crescere e migliorare per raggiungere gli alti standard dello sport entertainment di oggi.
Tu giocavi anche a calcio ma poi hai scelto la lotta. Perché?
Ho iniziato a giocare a football americano molto presto. Mi piaceva molto. Sostanzialmente sono passato al wrestling per concentrarmi di più sui miei obiettivi e portare avanti lo studio. Una cosa che mi è riuscita bene, a quanto pare, visto che sono uscito dall’università con ottimi voti.
Per fare quello che fate voi sul ring ci vuole un fisico bestiale?
Per un wrestler il fisico è molto importante. Devi avere ginocchia molto forti perché salti di continuo e devi fare leva sulle ginocchia per scattare e muoverti velocemente. Anche le spalle sono
importanti: nel wrestling hai a che fare con atleti forti e pesanti, che devi sollevare, spingere e buttare a terra, e questo sollecita molto le giunture. Ecco perché per essere un buon wrestler devi concentrarti molto su queste aree. Naturalmente serve tempo. Roma non è stata costruita in un giorno e lo stesso vale per il fisico. Il segreto è la costanza. Devi fare qualcosa ogni giorno, allenare una determinata parte del corpo e stare attento a quello che mangi.
Palestra, corsa, esercizi all’aria aperta o solo ring?
Ogni superstar della WWE si allena diversamente in base a quello che funziona per lui e per il suo corpo. Io seguo un’evoluzione dell’allenamento che facevo da dilettante e ci aggiungo molti addominali. Non mi alleno molto all’aperto, preferisco la palestra. Per i pesi, mi alleno più o meno come facevo al college, con quello che chiamo circuit training. Poi faccio molti esercizi cardio, cercando di alzare sempre la posta in gioco.
I muscoli più difficili da allenare e il segreto per riuscirci?
Per me il muscolo più difficile da allenare è il core. Richiede un workout molto intenso e devi essere dell’umore giusto per lavorarci. Io cerco di allenare un po’ il core ogni giorno perché so che per me è difficile, così preferisco fare poco ma farlo ogni giorno.
La tua settimana di allenamento tipica come si svolge?
Normalmente sono in viaggio dal venerdì al martedì e questi sono i giorni in cui cerco di allenarmi di più. Faccio due giorni
È I L L O T TAT O R E A M E R I C A N O P E R E C C E L L E N Z AE H A C O M I N C I AT O A S A L I R E S U L R I N G DA G I O VA N I S S I M O
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di allenamento, uno di pausa e altri due di allenamento. Quel giorno di pausa è molto importante per la crescita dei muscoli e lo sviluppo del fisico. Faccio circa 4 giorni a settimana di allenamento cardio e sollevamento pesi, mentre nei restanti giorni (mercoledì e giovedì), quando sono a casa, lascio che il corpo si riposi.
Come ti prepari per WrestleMania? Fai un workout o esercizi diversi dal solito?Assolutamente. Devi allenarti in maniera diversa perché non c’è niente al mondo come WrestleMania: è un evento unico nel suo genere. Sei al centro dell’attenzione dei fan e dei rivali. È molto importante per tutti. È un onore competere a un livello così alto.
Quali sono le tue aspettative per WrestleMania 2015?Faccio parte dell’Andre the Giant Memorial Battle Royal. Andre è un’icona in tutto il mondo. È fantastico far parte di un match che ha il suo nome a WrestleMania. Riuscire a vincere l’Andre the Giant Memorial Battle Royal sarà incredibile.
Quali sono le tue mosse speciali? La mia principale mossa di chiusura si chiama Patriot Lock. È una ankle lock modificata che mette sotto molta pressione i tendini della caviglia, i piedi e le dita dei piedi. È una mossa devastante e molto efficiente. Il bello è che la puoi fare praticamente sempre. Quando mi alleno la ripeto spesso, per perfezionarla. Durante l’allenamento mi metto in una brutta posizione e poi cerco di trovare una via d’uscita. Certe volte
basta una piccola via d’uscita per poter fare la Patriot Lock e aggiudicarsi il match.
Com’è la tua dieta per mantenerti in forma?Cerco di fare una dieta molto coerente. Quando vieni ripreso dalla tv con una telecamera ad alta definizione è molto importante apparire al meglio e per riuscirci tutto parte dalla dieta. Mangio molta frutta, soprattutto ananas, mele e banane. Mi piacciono molto i succhi: mi aiutano a fare il pieno delle vitamine e delle sostanze nutritive che mi servono e che farei fatica ad assumere altrimenti, visto che sono sempre in viaggio. È molto difficile mangiare sano ma io cerco di trovare il modo.
Il tuo cibo preferito?Essendo originario di una piccola città dell’Oklahoma mi piacciono le ricette campagnole, tradizionali. Il mio cibo preferito è la salsa gravy perché posso metterla su qualsiasi cosa. Anche se non fa molto bene alla dieta…
Ti piace la cucina italiana?La adoro. Amo la pasta, diversi tipi di sughi, la pizza, che in Italia ha un sapore che non trovi da nessun’altra parte del mondo. Ogni volta che vengo nel Bel Paese vado in qualche piccolo ristorantino e mi godo la vera cucina italiana.
R O M A N O N È S TATA
C O S T R U I TA I N U N G I O R N O
E L O S T E S S O VA L E
P E R I L T U O F I S I C O .
I L S E G R E T O È L A C O S TA N Z A .
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SWAGGER WORKOUT
È un circuito composto da molti superset e ti obbliga a dare il massimo nel cardio. Con questo circuito usi pesi ridotti, così facendo puoi concentrarti sulla tecnica. Sollevare troppi pesi non va bene perché finisci per trascurare la
tecnica e non allenare le parti del corpo corrette. In questo circuito alleniamo le braccia, la schiena e le spalle. Le alleniamo insieme perché sono muscoli collegati e si completano a vicenda.
/Candlestick A questo punto fai riposare le braccia e concentrati sul core. Poggia a terra il ginocchio destro e stendi lateralmente la gamba sinistra. Unisci le mani sopra la testa, come se stessi tenendo una candela con due mani. Questa è la posizione Candlestick. A questo punto, porta le mani e la testa in basso verso destra, allungando i muscoli laterali sinistri. Fai 25 ripetizioni poi metti a terra il ginocchio sinistro, allunga la gamba destra e abbassati verso sinistra facendo altre 25 ripetizioni.
/Alzate laterali in piediIn piedi, con un manubrio per ogni mano all’altezza del bacino, solleva contemporaneamente le braccia dritte verso l’esterno portandole all’altezza delle spalle. Fai 8 ripetizioni.
/Alzate frontali in piediIn piedi, con un manubrio per ogni mano all’altezza del bacino, solleva un braccio davanti a te, tenendolo dritto, e portalo fin sopra la testa. Ripeti con l’altro braccio. Fai 8 ripetizioni per braccio. Il superset di questi primi 4 esercizi allena i gruppi dei muscoli delle spalle e aiuta a migliorare nell’ambito cardio.
/Bicipiti in piediIn piedi con un manubrio in entrambe le braccia, solleva il braccio sinistro tenendo il gomito aderente al petto. Fai 8 ripetizioni e poi fai 8 ripetizioni con il destro. Questa è una serie.
/Bicipiti in piedi all’esternoIn piedi con un manubrio in entrambe le braccia, solleva l’avambraccio questa volta verso l’esterno e fai 8 ripetizioni. Cambia braccio e ripeti. Usa diversi pesi per sollecitare meglio questo gruppo di muscoli.
B
B B
BA
A A
A
BA
I SEGRETI PER RIUSCIRCIPrenditi il tempo che
ti serve, non avere
fretta, inizia con un
peso ridotto e usa la
tecnica corretta. Testa
alta, spalle basse e
core in tensione: di
solito bastano questi
accorgimenti per
assumere la postura
corretta.
IL WORKOUTDEL COLLEGELo uso fin dai tempi
del college, anche
se l’ho modificato e
adattato. Al college
avevamo ottimi
allenatori, esperti
anche di medicina
sportiva e strength
conditioning, che
conoscevano molto
bene il corpo umano.
| MENSHEALTH.IT 109 | MENSHEALTH.IT 109
/Flessioni su una gamba solaNella posizione dei push up piega il ginocchio sinistro e portalo verso il petto, abbassando la testa. Poi stendi completamente la gamba dritta all’indietro, sollevando la testa, e infine ritorna alla posizione iniziale. Fai lo stesso esercizio con l’altra gamba. Fai 8 ripetizioni.
/Dumbbell row su pancaAppoggia il ginocchio e la mano destra su una panca e afferra un manubrio con la sinistra, facendo pendere il braccio. Piega il gomito e solleva il peso fino al petto. Poi appoggia sulla panca il ginocchio e la mano sinistra, afferra un manubrio con la destra e ripeti l’esercizio. Fai 8 ripetizioni per lato.
/TricipitiDai le spalle alla panca e appoggiaci entrambe le mani. Piegando le braccia abbassati il più possibile, poi ritorna alla posizione iniziale. Fai 8 ripetizioni.
/Alzate frontali in equilibrioMettiti in piedi su una semisfera, con le gambe leggermente divaricate e un manubrio per mano. Solleva il braccio destro dritto in avanti tenendolo teso e portalo oltre l’altezza delle spalle. Fai lo stesso con l’altro braccio. Fai 8 ripetizioni.
BB
B
A A
A
/Alzate laterali in equilibrioMettiti in piedi su una semisfera, con un manubrio per mano all’altezza del bacino, solleva contemporaneamente le braccia dritte verso l’esterno portandole in linea con le spalle. Fai 8 ripetizioni.
A
A
B
B
I PUNTI FORTI E LE DIFFICOLTÀ DI QUESTO CIRCUITOAttenzione agli esercizi cardio. Questi muscoli si possono affaticare molto soprattutto all’inizio, quando non sei abituato a sforzarli così, ma devi assolutamente arrivare al terzo e al quarto step. Devi farti forza e andare avanti, senza pause.
COME SI COMINCIAIl segreto è lo stretching. Devi sempre fare stretching per una quindicina di minuti, riscaldarti a una macchina cardio e assicurarti che i muscoli siano pronti a lavorare. E devi fare stretching anche alla fine dell’allenamento.
I prodotti hi tech che fanno la differenza quando arriva il momento di risalire in sella per mettersi in gioco sulle strade di tutti i giorni...
112BIKER’S LIFE
/Hi Tech /G
rooming /Style W
ar /Music /Travel /B
ooks /Story
165
APRILE 2015
MH
Life
GARMIN-ZUMO 590 LMLa nuova era dei navigatori
satellitari Zumo è iniziata:
le alte prestazioni pensate
per i motociclisti offrono
schermi touchscreen ad
alta sensibilità utilizzabili
con i guanti e nuove
interfacce ottimizzate
per l’utilizzo con la mano
sinistra (la destra potete
tenerla ben salda sul gas
o sul freno anteriore!).
Ma non solo: lettore
mp3 integrato, vivavoce,
monitoraggio pressione
gomme TPMS, info traffico
e tanto altro ancora.
Indiscussi leader del
mercato, i prodotti Zūmo
sono ideali per chi vuole
coltivare la passione per
il viaggio e la scoperta
in sella alla sua moto.
Perfettamente visibili
anche sotto i raggi del sole,
i navigatori Zūmo sono
robusti, impermeabili e
resistenti alle condizioni
ambientali più avverse.
112 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Hi Tech
NOLAN M5 N-COM
L’INTERFONO PER I MOTOCICLISTI
Nolan è un marchio che rappresenta
l’eccellenza italiana nel modo delle due
ruote e dei caschi. Le novità Nolan 2015
spaziano come sempre dai caschi per uso
cittadino a quelli per il mototurismo fino
ad arrivare al mondo racing e al cross.
Passando anche per le ultime tecnologie
in fatto di comunicazione, che quando
si va in moto si chiama interfono. Nella
linea di sistemi di comunicazione Nolan,
M5 N-Com è il rivoluzionario sistema
interfono universale, installabile su tutti i
caschi, integrali, apribili o jet, e per la prima
volta posizionato nella parte posteriore del
casco, quindi con un impatto aerodinamico
minimo, un bilanciamento e una distribuzione
dei volumi ottimizzata, oltre che dotato di
alcune funzioni veramente innovative. Come
la luce di frenata di emergenza, la tastiera
wireless bluetooth per comandare il sistema
nella posizione più comoda, la radio FM e
la connessione al navigatore e il sistema di
spegnimento automatico.
Tecnologia e sicurezza: una abbinata vincente per gli appassionati delle due ruote. Ecco i prodotti che possono fare la differenza quando arriva il momento di risalire in sella e di mettersi in gioco sulle strade di tutti i giorni.
• di Remigio Zena
BIKER’S LIFE
D-AIR STREET
IL VESTITO “INTELLIGENTE” CHE
PROTEGGE IL MOTOCICLISTA
D-Air Street rende indossabile la
tecnologia grazie all’originale sintesi di
conoscenze provenienti dall’elettronica,
dalla meccanica e dalla medicina,
oltre che dalla capacità sartoriale
di progettare la sicurezza attorno
all’uomo. D-Air Street è una piattaforma
tecnologica dedicata alla protezione del
motociclista che rileva una situazione
di pericolo e gonfia gli air bag attorno
al corpo. D-Air Street è intelligenza
elettronica, perché l’avanzato algoritmo
di attivazione è in grado di riconoscere
le condizioni di caduta o incidente ed
attivare in tempi utili il sistema senza
collegamenti fisici con la moto. È
intelligenza pneumatica, perché il bag del D-air
ha una struttura tridimensionale a espansione
controllata che, unitamente al gonfiaggio ad
alta pressione, gli consente di fornire elevati
livelli di assorbimento degli shock con bassi
spessori. Ed è intelligenza ergonomica perché
non compromette il livello di ergonomia e
comfort fornito al pilota. D-Air Street protegge
la schiena, la gabbia toracica e gli organi vitali.
In più limita i movimenti del collo, può essere
impiegato sia dal pilota sia dal passeggero e
si attiva in caso di impatto frontale, laterale e
posteriore e anche in caso di scivolata.
TRIUMPH COOL VESTÈ il nuovo gilet rinfrescante Triumph per
il caldo che arriverà. È realizzato con il
tessuto HyperKewl Cooling (brevettato e
certificato CE) che assorbe, immagazzina e
rilascia l’acqua grazie al materiale multi-
strato con il quale è costruito. L’acqua è
rilasciata lentamente tramite evaporazione,
così da creare un effetto rinfrescante che fa
percepire al motociclista una temperatura
di 6-16 gradi inferiore rispetto alla
temperatura dell’ambiente.
| MENSHEALTH.IT 113
MH Life
/Hi Tech
OCCHIALI SALICE CSPEED E CPILOTDesign e alta tecnologia sono le caratteristiche
principali dei Salice Cspeed e Cpilot, un autentico
binomio di hi-tech e fashion grazie all’utilizzo
della fibra di carbonio, che li rende due veri
e propri pesi piuma a fronte di una altissima
resistenza, e al design davvero unico. Dalla linea
pulita ed essenziale, i Cspeed si rivolgono a
tutti gli appassionati di bici e moto che cercano
tecnicità ma anche stile. Le aste sono interamente
realizzate in fibra di carbonio e incastrate al
frontalino in Grilamid. Eleganti e assolutamente
impercettibili una volta indossati, i Cpilot hanno
una linea classica dall’intramontabile taglio a
goccia, perfetti per la guida in città.
114 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Book
Anatollij Fomenko, membro dell’Accademia Russa delle Scienze e stimato professore della Facoltà di Matematica Meccanica della Università di Mosca, dopo trent’anni di studi e partendo da una analisi delle eclissi e del movimento della luna nel tentativo di spiegare un apparente cambiamento di velocità del nostro satellite attorno all’800 d.C., ha svelato questo inganno in un libro senza precedenti…
Ma andiamo con ordine. La prima cosa
da sapere è che la cronologia della storia
antica e medioevale nella forma in cui ci
è pervenuta è stata creata da due studiosi
del XVI/XVII secolo: Giuseppe Scaligero,
teologo, e Dionigi Petavius, un gesuita
anch’egli teologo. Molte delle date sono
riprese, dichiarano i due cronologisti, dalla
tradizione ecclesiastica. In particolare il
loro riferimento è Eusebio Panfilo del IV
secolo e il beato Girolamo. Peccato che di
Eusebio vi sia solo una libera traduzione
in latino dello stesso Girolamo, dichiara
Fomenko. Alcune incongruenze sono state
ampiamente documentate: ad esempio una
sfasatura di oltre 300 anni tra Alessandro il
Macedone e i Sassanidi. A difesa di Fomenko
c’è uno scritto del grande Isaac Newton,
A short chronicle from the first Memory of
Things in Europe to the conquest of Persia
by Alexander the Great, dove Newton arriva
alla conclusione che una parte della storia
dell’Antica Grecia viene anticipata di circa
300 anni e l’antica cronologia egiziana è
invece spostata di circa 1800 anni. Nulla
di drammatico se si pensa che nel Vecchio
Testamento i patriarchi avevano un periodo
di vita alquanto strano secondo i nostri
canoni odierni: Matusalemme morì a 969
anni, Noè a 950 e lo stesso vale per altri
personaggi, salvo il povero Abramo che morì
a soli 150 anni. Il tempo doveva essere una
variabile alquanto elastica per gli antichi.
Anche il tedesco Mommsen, famoso storico,
segnala nei suoi studi uno scompenso di
almeno 100 anni nella storia di Roma ai
tempi dei sette re…
D’altronde la storia tradizionale romana è
giunta sino a noi prevalentemente tramite
la Storia di Tito Livio. Ebbene, dichiara
Fomenko, dei suoi 144 libri ne sono
conosciuti solo 35 e la prima pubblicazione
della sua opera risale al 1469. La Storia
di Erodoto sull’Egitto contiene errori
clamorosi e Fomenko calcola una sfasatura
temporale di almeno 1200 anni. Sembra che
la celebre storia antica di Cornelio Tacito
sia invece penna dell’umanista Poggio
Bracciolini (a detta degli storici Hochart
e Ross in una loro ricerca pubblicata) e
Mikhail Nikolayevich
Zadornov è un brillante
scrittore russo, laureatosi
in ingegneria all’Istituto
dell’Aviazione di Mosca
ma da sempre dedicato
alla scrittura, soprattutto
satirica, e alla Tv. Suo
tema preferito è la storia
russa. Fautore delle
ipotesi del linguista Valery
Chudinov che sostiene
che il russo nasca dal
sanscrito vedico e
dall’etrusco.
di Loris Casadei
La storia è tutta un inganno
| MENSHEALTH.IT 115
/Book
MH Life
fu lo steso Poggio a scoprire le opere di
Quintiliano, Valerio Flacco e altri, senza
che mai siano state rivelate le vicende dei
ritrovamenti. Anche per il pensiero greco
vi è il dubbio che la maggior parte delle
scoperte di manoscritti sia coevo all’arrivo
in Italia dei famosi umanisti bizantini
Crisolora, Pletone e Bessarione. Quindi,
insinua il dubbio Fomenko, il nostro sapere
sul mondo greco è costituito da elenchi
bizantini preparati 500/1500 anni dopo la
morte degli autori. Anche nell’esemplare
piu recente de La guerra di Tucidide il
Codex Laurentinianum è fatto risalire al
X secolo. All’epoca di Tucidide, commenta
Fomenko, in Mesopotamia si scriveva
incidendo tavolette di argilla e i Greci non
conoscevano ancora la carta. E quì Fomenko
lancia una prima ipotesi clamorosa: l’antico
Platone, ma anche il famoso neoplatonico
romano Plotino, non sono altro che la
stessa persona, e cioè un Pletone del XV
secolo, e con lui la comparsa degli scritti
storici dei primi due autori. Il nostro autore
documenta anche la bassa credibilità del
metodo di datazione del radiocarbonio
applicata a testimonianze recenti.
Se l’ipotesi di Fomenko è che la storia
descritta negli annali antichi giunti sino
a noi inizi solo a partire dal X secolo e che
nulla o ben poco sappiamo di quanto è
avvenuto prima, e che la storia attendibile
comincia solo dal XVII secolo, perché anche
la storia del XI/XVI necessita di molte
correzioni, interessante è vedere le ipotesi
talvolta fantasiose che sono nate a partire da
quella che è chiamata la Nuova Cronologia.
In particolare Mikahil
Zadornov dallo
schermo televisivo
del canale Rem sta
tenendo tutta la
Russia incollata
alla tv su presunte
rivelazioni. Mi ha
affascinato una
puntata sull’origine
slava dei veneti. Il
nome “veneti” o
“venetici” ricorre
frequentemente
nelle fonti classiche.
Erodoto li ricorda
come tribù illirica, Cesare narra di
aver sottomesso i Veneti dell’Armorica
(Bretagna), Plinio il Vecchio localizza i
Venedi lungo la Vistola e infine Venetulani
sono un popolo laziale citato da Plinio il
Vecchio. Facile fare confusione: l’etnonimo
ha una radice indoeuropea molto diffusa
“wen”, cioè amare. Vero che nei villaggi
terramaricoli sono state rintracciate pietre
colorate in pasta vitrea provenienti dal
Caucaso, vero che le situle venete sono
molto simili ai manufatti centroeuropei,
vero il primato veneto del cavallo, ma si
potrebbe sostenere che questi fenomeni
siano frutto di scambi commerciali fra i
popoli.
Eppure lo studioso Lawrence Sudbury
sostiene chiaramente che il primo
movimento migratorio dalle paludi del
Prip’at (odierna Polonia), luogo d’origine
degli slavi (Francesco Villar Gli Indoeuropei
e l’origine dell’Europa, edizione Il Mulino),
avvenne in un periodo di crisi alimentare nel
I millennio a.C. e portò gli slavi a una lunga
marcia migratoria verso il sud finendo per
stanziarsi proprio in Veneto. Qui si fuse in
un paio di secoli con la popolazione locale.
Anche Wikipedia accoglie questa teoria
e cita una probabile corrente migratoria
intorno al XV secolo a.C. Gli estensori della
Nuova Cronologia arrivano a sostenere che
la scrittura protoveneta è decifrabile con
il cirillico come avrebbe fatto già nel 1825
a Varsavia il filologo italiano Sebastiano
Ciampi, e propongono una lettura delle
iscrizioni esposte nel Museo di Quarto
d’Altino e, fatto ancora più clamoroso
e forse provocatorio,
che i pali su cui è
stata fondata la prima
Venezia provengono
da larici siberiani il
cui alto contenuto di
ferro permette una
“pietrificazione” del
tronco in acqua. A
questo punto inizio
a preoccuparmi per
l’amico Oliviero Toscani.
Il protettore di tutti gli
slavi. Vladimir Putin è
sicuramente più temibile
della Liga Veneta.
OLIVIERO TOSCANI
Grande fotografo,
certamente il
pubblicitario più
conosciuto
internazionalmente.
Non nuovo a
provocazioni, spesso
geniali, in varie
campagne pubblicitarie,
recentemente a Radio
24 durante il
programma La Zanzara
disse che “i veneti sono
un popolo di ubriaconi,
alcolizzati atavici, i
nonni, i padri, le madri”.
Con a seguire
numerose denunce e
polemiche a non finire,
anche se in seguito ha
chiesto pubblicamente
scusa.
Anatolij Fomenko
400 anni d’inganni.
E se il nostro passato
fosse tutta
“un’altra storia”?,
Macro Edizioni.
116 MENSHEALTH.IT |
MH Life
SUDARE È
IMPORTANTE
Oltre a regolare la
temperatura corporea, la
sudorazione aiuta a
eliminare i residui
metabolici e, insieme al
mantello acido protettivo
della pelle costituisce
una sorta di barriera
contro eventuali agenti
dannosi per la salute.
Quanto velocemente e
intensamente sudiamo
dipende però da molti
fattori: per esempio
dall’alimentazione, dai
tessuti che indossiamo e
dal livello di attività e di
stress individuali. E non
tutti sudiamo nello
stesso modo: in palestra
per esempio se il tuo
corpo riesce a
mantenere la
temperatura ottimale
durante uno sforzo fisico
sudando poco, non c’è
nulla di cui preoccuparsi
e certo non significa che
non ti stai allenando
correttamente.
/Groom
ing
SHAMPOO TONIFICANTE – MARLIES MÖLLER
I capelli spesso si stressano durante l’attività fisica, sia se ti alleni al
chiuso in palestra, sia se lo fai all’aria aperta magari sotto il sole
oppure costringendoli sotto il casco se corri in bici. Questo
shampoo, dal colore azzurro cangiante è privo di silicone, purifica
molto delicatamente capelli e cuoio capelluto. Non da ultimo ha una
profumazione freschissima che richiama la vera essenza marina.
Nella stessa linea anche balsamo e maschera.
www.marliesmoeller.com
DOCCIA-GEL MULTIFUNZIONE – NUXE MEN
Da usare per corpo, viso e capelli così risparmi tempo sotto la doccia
senza rinunciare all’effetto freschezza: olio di noce di cocco, olio di
girasole e zucchero di mais puliscono la pelle senza seccarla, gli estratti
di quercia e di carpino la leniscono e gli oli essenziali di cedro, patchouli,
gérano e vetiver ti garantiscono un effetto rinvigorente ed energizzante
oltre ad una profumazione legnosa e speziata.
it.nuxe.com/nuxe-men
La sensazione che ti lascia la fatica di un workout, di una corsa in mezzo ai boschi o di una estenuante sessione di nuoto è di puro benessere. Anche se sei affaticato, senti i muscoli gridare e sembra che il tuo cuore voglia uscirti dal petto. Ora hai solo bisogno di inondare il tuo corpo di una energia e una freschezza nuove, quelle dell’acqua insieme ai benefici e alle proprietà rinfrescanti dei prodotti giusti...
SEMPRE FRESCO!
di Ottavio Mantovani
| MENSHEALTH.IT 117
MH Life
DEODORANTE SQUEEZE – BREEZE MEN
Non copre e non maschera il cattivo odore
ma aiuta a neutralizzarlo fino a 48 ore, è privo
di gas e non contiene sali di alluminio
dunque i pori non vengono ostruiti e la pelle
è libera di respirare. Ha una profumazione
extra fresca ed energizzante oltre ad evitare
la formazione di aloni sui tessuti.
www.breezemen.it
DEOLATTE SALVIA e MENTA – DR. HAUSCHKA
Senza in alcun modo alterare o ostacolare il processo di
sudorazione, questo deodorante in crema è perfetto anche
durante l’attività sportiva: privo di sali di alluminio, contiene
invece estratti di salvia e di amamelide, per riequilibrare il
benessere della pelle, e di menta per una piacevole
sensazione di frizzante freschezza.
www.dr.hauschka.com/it
CREMA CORPO HYDRABODY – BAKEL
Dopo la doccia, applica la crema su tutto il corpo
massaggiando delicatamente fino a completo
assorbimento. È ideale per tutti i tipi di pelle e, grazie
all’altissima concentrazione di succo di aloe vera dalle
elevate proprietà lenitive, questa crema ti farà sentire la
pelle più idratata e con una maggiore sensazione di
freschezza.
www.bakel.it
/Groom
ing
ROLL-ON – VICHY HOMME
Genera una sensazione di freschezza immediata e insieme
garantisce una azione anti-traspirante per ben 72 ore. Senza
alcool e senza profumo per proteggere la pelle sensibile,
contiene l’acqua termale di Vichy ricca di ben 15 minerali
benefici per la pelle, anche quella più sensibile. Il formato
roll-on è super pratico.
www.vichy.it
FRESCO E
SENSUALE
Il nuovo profumo Eros
di Versace lascia sulla
pelle diverse
sensazioni, tutte
intense:
di freschezza grazie
alle foglie di menta e
alla scorza del limone
d’Italia;
di sensualità grazie
alle note orientali di
vaniglia, ambra e fava
tonka;
di intensità e potenza
grazie alle fragranze
legnose di cedro,
vetiver e muschio.
118 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Style War
Giovane e ormai
affermato esperto di
moda, cool hunter e
vetrinista di Milano,
Luca Boiocchi è un
creativo dalla vita
piuttosto frenetica.
Carattere eclettico, savoir
faire impeccabile e stile
ricercato. Per Men’s
Health Luca ricerca e
descrive i dettagli di ogni
outfit che ogni giorno si
nota per strada.
@MENSHEALTHITALY
GIOTTO CALENDOLI
Look molto fashion e ricco di
dettagli quello di Giotto.
Giacca sahariana con
spalline militari, gilet cinque
bottoni con revers, alto stile
gitano. Pantalone a vita bassa
over con doppie pences
aperte a fondo stretto. Il tutto
è reso smart e stiloso dalla
camicia sopra il pantalone.
@giottocalendoli
GIACOMO PICCINI
Look casual chic sportivo,
semplice e perfetto per tutti i
giorni. Pantalone cinque tasche
a vita bassa, giacca color navy
due bottoni, camicia bianca
botton down.
@giacomo_piccini
di Luca Boiocchi
E TU, DI CHE STILE SEI?Fashion, casual chic, urban, new dandy, sportivo o elegante: aggettivi, a volte presi in prestito da altri vocabolari, che cercano di definire la scelta di un capo e che spesso riflettono anche uno stile di vita. Fatti avanti e mostraci il tuo!
| MENSHEALTH.IT 119
MH Life
/Style War
@proraso-firenze italy
Nuovo balsamo da barba
ammorbidente e
rinfrescante by Proraso.
FABIO LA MANTIA
Look molto elegante e un po’
new dandy quello di Fabio. La
giacca due bottoni è dettagliata
da revers largo, tessuto anni ‘70,
doppio taschino e
sdrammatizzata con camicia
aperta. Pantalone classic slim
con revers chiuso. Dettaglio che
a me piace tanto: scarpa Monk
Strap in pelle cognac.
@fabio_la_mantia
ALESSANDRO MAGNI
Foto frizzante con look casual
perfetto per la metropoli e giustissimo
per il tempo libero. Maglia lavaggio
tinto capo blu, abbinata con la
sneaker portata con pantalone
“chino” beige, tasca america.
@ale_magni
GIAN MARIA SAINATO
Look casual chic. A colpo d’occhio
risalta il capo/spalla in tessuto
spigato con revers ampio e a punta.
Di forte impatto anche la sciarpa
con fantasie “liberty” dai colori caldi
“Africa”. Pantalone beige a vita
bassa, tasca america. Camicia
bianca semplice con collo francese.
@gianmariasainato
FAB28RIT1 @smeg
Frigorifero monoporta.
Un’icona di stile: il
frigorifero nato per stupire
ed incantare.
Be Style @behair
Nuova cera modellante al
caviale, keratina e
collagene, extra strong da
Be Hair.
120 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/Music
La storia non scritta della musica è stracolma di persone che volevano tutto e subito. Puntualmente quel “tutto e subito” si è tradotto in “niente per sempre”. Lavorare duro, ogni giorno con costanza, per ottenere risultati duraturi ed essere pronti a ciò che la vita riserva. La musica e lo sport in questo caso vanno di pari passo, i campioni veri di questi due mondi differenti lo sanno bene. Phoebe Ryan è una ragazza di 24 anni ed arriva dal New Jersey. Recentemente si è fatta conoscere con un mash-up, ovvero più canzoni mischiate insieme. Prendendo la base di un brano di Kesha insieme al testo di due canzoni di artisti differenti come R. Kelly e Miguel, Phoebe Ryan ha inciso “Ignition/Do You…” esponendola in poco tempo all’attenzione dei media. Risultato ottenuto con intelligenza e con gusto, il singolo giusto per aprire questa lista di suggerimenti. Uzo Emenike ha origini Nigeriane ma è nato a Londra ed è meglio conosciuto come MNEK. Ha solamente 20 anni ma ha già collaborato con artisti del calibro di Madonna e Kylie Minogue. Il suo ultimo singolo si chiama “The Rhythm” e grazie a delle sonorità elettroniche
tipicamente inglesi sta già occupando l’airplay radiofonico. Quante volte hai cantato sotto la doccia pensando che nessuno ti sentisse? A volte invece sarebbe bene che ci fosse qualcuno ad ascoltare, potrebbe succedere anche a te quello che è accaduto a Olly Alexander che è diventato il front-man del trio Britannico “Years & Years” la leggenda vuole proprio che gli altri due componenti della band lo abbiano sentito cantare mentre lui si lavava i capelli. Da qui è nata una collaborazione ed un singolo molto “fresco” intitolato “King”. Verrebbe da chiedersi che shampoo usa! Se tuo zio e tuo padre hanno fondato la famosa band “Inner Circle” di sicuro sarà più facile che tu abbia delle buone basi per partire nel mondo della musica, tuttavia il successo non è garantito. Quando alla tradizione di famiglia però si aggiunge del talento spontaneo allora gli ingredienti ci sono tutti.Questo personaggio eclettico di cui ancora si conosce poco, si fa chiamare Lunchmoney Lewis nel suo primo brano da solista parla di tutte le bollette che deve pagare, non a caso il singolo è intitolato “Bills”.
di Massimo Visconti
God save the gym
KEEP ROCKIN’
SMALLPOOLSKILLER WHALESQuartetto di Los Angeles che
fonde attittudine punk a
suoni decisamente
elettronici un po’ anni ‘80. Il
tutto viene assemblato in
modo assolutamente
originale.
THE ACADEMICDIFFERENTLo stereotipo delle rock band
Irlandesi vuole che somiglino
tutte agli U2. Questo
quartetto, fortunatamente, ha
scelto un suono diverso e noi
gli siamo grati.
AWOLNATIONHOLLOW MOONIl polistrumentista di Los
Angeles Aaron Bruno è
meglio conosciuto con lo
pseudonimo di
AWOLNATION. Il suo
progetto solista è
decisamente uno dei più
interessanti che arrivano
dagli States.
ALL TIME LOWSOMETHING’S GOTTA GIVELa band del Maryland ha già
alle spalle 12 anni di carriera
e sei album all’attivo. L’ultimo
si chiama “Future Hearts” ed
è stato anticipato proprio da
questo singolo.
Quando la primavera bussa alle porte non ci sono più scuse per non andare ad allenarsi. Nel caso in cui foste ancora poco motivati, vi offriamo degli spunti musicali per darvi la giusta carica.
DEORRO X CHRIS BROWNFIVE MORE HOURSIl giovane produttore americano
Deorro ha affidato alla grandiosa voce
di Chris Brown questo nuovo
potentissimo singolo. Impossibile non
ballarlo.
ALEX ADAIRMAKE ME FEEL BETTER (DON DIABLO & CID REMIX)Make Me Feel Better è un singolo
del 2014 che da poco è stato
remixato dal dj olandese Don Diablo
e dal produttore austriaco CID.
Fenomenale.
L’TRICTHIS FEELINGIvan Gough ed Andy James sono
due prolifici produttori di Melbourne.
Il frutto della loro collaborazione è
un singolo davvero magico.
STEVE ZDROPS LIKE THISIl giovanissimo DJ milanese Stefano
Zamin dimostra che i produttori
dance Italiani non hanno nulla da
invidiare a quelli del resto d’Europa.
Energia allo stato puro.
DANCE AND SWEAT
MENSHEALTH.IT 121
/TravelMH Life
Stai pensando dove scappare per qualche
giorno di riposo o per le tue meritate vacanze?
A mezz’ora da Trieste puoi scoprire la penisola
più verde della Croazia: l’Istria, ricca di
monumenti storici e sacri, dal grandioso
anfiteatro romano di Pola fino all’Eufraziana
di Parenzo sotto il patrocinio dell’UNESCO,
ma soprattutto con 450 chilometri di coste,
quasi 50 spiagge dove sventola la Bandiera
blu e c’è un mare cristallino. Non solo: tutti
coloro che l’hanno visitata o hanno sentito
parlare di lei sanno che ha un mondo a parte
come l’Arcipelago di Brioni e un paradiso
come Punta Promontore, con le sue baie
incantevoli. Senza dimenticare l’entroterra
con le sue pittoresche cittadine medievali e
i tartufi del bosco di Montona. Ma forse non
tutti sanno che l’Istria vanta anche un ricco
mondo sotterraneo pieno di grotte. Alcune
visitabili senza attrezzatura speleologica,
come Baredine, la grotta del Marmo e Regno
di Festini. Raggiungibili in macchina, non
mancano i percorsi segnalati per pedalare
e camminare lungo un misto di strade
bianche di campagna, attraversando boschi
e vigneti, lungo la costa, con la possibilità di
degustazioni varie, vino, olio d’oliva e altre
prelibatezze. I percorsi variano da quelli più
impegnativi per professionisti a quelli più
leggeri per amatori.
Non per tutti, ma una volta in cima le
soddisfazioni sono indimenticabili, il Monte
Maggiore. Infinite le bellezze naturali, tutte
raggiungibili camminando o pedalando. Per
rilassarsi e rallentare i ritmi non mancano i
centri benessere e le Spa attrezzate. Goditi i
diversi tipi di massaggi, scopri la ricca varietà
delle saune nonché le vasche idromassaggio
benefiche per il corpo e l’anima. E ancora i
programmi per i trattamenti del viso e del
corpo, i centri fitness moderni, le piscine
coperte.
Quando si arriva in un luogo nuovo, il cibo
e le bevande spesso rappresentano il primo
contatto, la guida e la cognizione di un
territorio da scoprire. Anche in questo l’Istria
è fatta su misura per nuove sfide e nuove
scoperte, o per la riscoperta e la conferma
di sapori e fragranze antiche. Ogni buona
pietanza istriana va accompagnata da un buon
bicchiere di vino: il formaggio pecorino si
abbina col Cabernet, mentre il Pinot arricchirà
il sapore della grancevola e dei fusi ai tartufi;
il sugo di gallina, la minestra e il pesce
alla griglia si accompagnano alla Malvasia
istriana; il pollo sotto la campana e il brodetto
si abbinano al Borgogna, mentre il Merlot
arricchisce il sapore dell’ombolo alla griglia
e degli gnocchi alla selvaggina; il Terrano
accompagna il prosciutto istriano e le salsicce,
mentre i dolciumi si sposano benissimo con il
Moscato.
IstriaUn mare di alternative nell’affascinante penisola della Croazia.
Per scoprire manifestazioni
culturali e sportive, dove
dormire e mangiare e altro,
visita il sito www.istra.hr/it
122 MENSHEALTH.IT |
MH Life
/TravelIL SALE
Sia il sale di salina sia
quello di salgemma (dalle
miniere) contengono ben
84 elementi, dallo iodio
all’oro, all’uranio.
Nel raffinato sale
da cucina, regalo
dell’industrializzazione, ne
restano solo due, sodio e
cloro. Così svanisce la forza
energizzante del sale puro.
Il colore del sale naturale
non è mai bianco, ma
grigiastro. Una delicatezza
è il “fleur de seul”.
Con l’appoggio della regione alla recente BIT
di Milano (Borsa Internazionale del Turismo)
viene presentato un consorzio che unisce
strutture pubbliche e private, tutte tese ad
“alzare l’asta della qualità dell’offerta turistica”,
come ripete più volte l’assessore regionale al
turismo. I pacchetti vacanza proposti sono
dedicati al soggiorno attivo e al movimento, alla
scoperta delle tradizioni enogastronomiche
locali ( il direttore di EXPO ricorda che l’Italia
ha, grazie alla diversità dei microclimi, il
doppio di varietà vegetali del secondo Paese
in graduatoria), ma senza dimenticare il
patrimonio storico, artistico e culturale del
territorio. Durante la conferenza stampa
la prima immagine della Romagna che mi
sovviene è legata al mare: da Faenza percorrevo
sulla Topolino di mio nonno la via Emilia e poi a
Forlì piegavamo verso il mare, direzione
Cervia. E a dire che l’arrivo era prossimo, distese
di acqua bassa dove spesso vedevamo uomini e
donne accinti a strane operazioni di raccolta: le
saline. Ecco dunque un’occasione per un ritorno
al passato. La storia del sale si perde nei secoli,
elemento determinante per la sopravvivenza
in quanto la salatura dei cibi, in particolare
maiale e pesci, ne permetteva il mantenimento
nel tempo. Della sua importanza ne restano
alcune tracce anche nella parlata comune, ad
esempio la parola “salario” (retribuzione) o
nella superstizione per cui spargere a terra il
sale portava grandi disgrazie.
Fin dalla preistoria la costa dell’Alto Adriatico
presentava condizioni climatiche e ambientali
favorevoli (tre gli elementi fondamentali: acqua
del mare, sole in abbondanza, che favorisce
evaporazione e concentrazione del cloruro di
sodio e la terra, un’argilla simile a quella del
Mar Morto, prevalentemente impermeabile)
tanto che la maggior parte degli storici vuole
gli Umbri, popolazione seminomade, scendere
a costa per rifornirsi di sale. Greci e Fenici si
contendono il primato delle prime vasche
per migliorare la produzione naturale. Ma la
testimonianza scritta è del 1153, Libro di re
Ruggero dove Cervia viene citata come grande,
popolosa e florida. Per secoli le saline furono
di proprietà del vescovo di Cervia, insidiato
con successo dal vescovo ravennate e poi dai
veneziani. Dal 1529 sotto la Santa Sede e al
Demanio dello Stato dall’Unità d’Italia. Della
dominazione veneziana restano due uniche
tracce, la cerimonia dello sposalizio del mare,
celebrato ancora oggi il giorno della Ascensione
e il Santuario della Madonna del Pino. La città
venne poi ricostruita agli inizi del 1700 pezzo
per pezzo spostandola dal centro delle saline
vicino al mare (nei secoli la linea della costa era
parecchio avanzata) con l’edificazione di nuovi
magazzini per il sale e la bella torre da difesa San
Wellness ValleyL’idea è di un dinamico imprenditore privato, Nerio Alessandri, fondatore e proprietario della Technogym e presidente della Wellness Foundation: fare della Romagna, da sempre terra del buon vivere, una Wellness Valley.
di Loris Casadei
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/TravelMH Life
Michele. La sopravvivenza delle saline è una
precisa volontà popolare. Nel 1999 il Monopolio
decise di dismetterle, ma la reazione della
popolazione permise nel 2003 la concessione
dei 827 ettari di saline al Comune di Cervia.
Oggi tutti i principali enti pubblici e le Terme
gestiscono una società sana e fantasiosa che
occupa venti persone fisse, tutte le lavorazioni
necessarie sono competenze interne, dal fabbro
al falegname, oltre a spalatori stagionali nei
due mesi circa di raccolta vera e propria. Gli
utili non vengono mai distribuiti ma reinvestiti
a scopo ambientale nella società. La tutela
del paesaggio e dell’ambiente è la prima delle
mission aziendali. Infatti durante la visita
al centro di produzione vengo distratto da
fenicotteri, garzette, anatre, gabbiani e aironi
che svolazzano tranquilli tra gli argini e le acque.
Sono arrivati anche i cigni, ma non ho la fortuna
di osservarli. Il prodotto finito, sale grosso e
medio fine viene insacchettato in “fardelli” e
inviato alla commercializzazione. È presente
anche un orto botanico per poter lavorare il
sale aromatico con salvia, rosmarino, timo e
salicornia, che sta incontrando il favore del
mercato. Desolato, ma commercialmente felice,
il Direttore Generale Giuseppe Pomicetti mi
mostra l’ultimo cumulo di sale. “Poi abbiamo
finito tutto sino al prossimo raccolto ad agosto.
Noi siamo certificati e non possiamo produrre
oltre una certa soglia. Il nostro è un sale dolce
perché non contiene quei cloruri che rendono
amaro il sale, ben tre lunghi giri di raccolta e
varie vasche di decantazione.” Il panorama è
suggestivo e il direttore coglie il mio sguardo
e racconta: “qui vengono nomi celebri a girare
film e video fingendo di essere nel deserto,
ma non posso fare nomi.” Al Centro visite
incontro la deliziosa Cresia, una delle guide
della cooperativa Atlantide. Ha studiato Scienze
Naturali a Bologna, ma è romagnola di Faenza,
da qui la stranezza del nome tipica di questa
terra. La mamma aveva la passione dei greci
antichi! Si è innamorata del posto quando,
universitaria, venne ad una giornata “salinaro
per un giorno” che si svolge ancora oggi alla
salina Camillone e gli ospiti trascorrono una
giornata di lavoro con gli strumenti artigianali
di due secoli or sono. Racconta del presidio
slow food, del sale di colorazione rossastra
per la presenza dell’Artemia salina, piccolo
crostaceo rossastro, del nome di Cervia nelle
sue due versioni da acervus (cumulo di sale)
e dalla cerva che per sfuggire ai cacciatori si
inchinò di fronte al vescovo di Lodi in visita in
pineta, del secondo weekend di settembre ove si
rievoca la rimessa del sale in centro città con le
burchielle, piccole imbarcazioni a fondo piatto
e ci accompagna in passeggiata per le praterie
che circondano le saline, luogo di nidificazione
di rondini di mare, avocette, cavalieri d’Italia e
fenicotteri che qui sono stanziali per la mitezza
del clima e l’abbondanza di piccoli crostacei.
La nidificazione, racconta, avviene sul terreno
piatto, a metà marzo inizia il corteggiamento,
Le saline sono la stazione più a sud
del Parco Regionale del Delta del
Po, una zona umida di importanza
internazionale nella convenzione
di Ramsar. Il centro visite si trova
in via Bova 61, tel. 0544973040,
e-mail [email protected]
CENTRO VISITE SALINA DI CERVIA
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poi la deposizione
delle uova. “È
emozionante vedere
la schiusa in diretta, il
grande pericolo sono
i gabbiani, grandi
predatori di uova.”
Le escursioni sono
quanto mai varie, le
saline al tramonto
o all’alba, il fascino
notturno sotto le
stelle in barca lungo
i canali circondariali
o laboratori didattici
a volontà. Fuori
stagione i residenti
vanno a pranzare al
villaggio dei pescatori,
obbligo passare per il mercato del pesce ove
ogni peschereccio ha il proprio banco e la
propria insegna data dalla forma e colorazione
della vela. Noto che molti cognomi sono veneti
come Padoan, Lanza e Annalisa, responsabile
ufficio stampa del Comune mi spiega che
gli abitanti di Cervia erano tutti salinari e i
pescatori venivano da Chioggia. Le chiedo
provocatoriamente perché un turista dovrebbe
preferire Cervia ad altre località e Annalisa non
ha esitazioni: turismo non solo balneare con le
sue lunghe e bianche sabbie, ma anche sportivo
(il beach volley è nato qui, primo in Europa), il
verde della pineta, le saline, i fiumi navigabili in
canoa, le terme, la qualità delle acque (il nostro
depuratore è stato uno dei primi della costa) e
non dimentichiamo l’enogastronomia. E infatti
la frittura di pesce è quanto mai deliziosa, così
come il risotto di cozze di Cervia. A Musa ovvero
al Museo del Sale incontro Oscar Turroni, uno
dei volontari dell’Associazione Gruppo Culturale
Civiltà Salinara che mi presenta i reperti raccolti
da tutte le originarie 150 famiglie salinari della
città. Aperto tutte le sere nel periodo estivo, senza
biglietto di ingresso, lo visito con curiosità ma
soprattutto ascolto la sua passione. Mi racconta
degli odiati finanzieri dello Stato pontificio
che sorvegliavano le saline nella stagione della
raccolta. “Oltre 150 arrivavano soprattutto dal
Sud e dovevano controllare ogni movimento.
Li chiamavano i “ciutur”, i turaccioli perché ne
portavano uno sul cappello per tenere la penna e
quando si spostavano in bicicletta, non essendo
molto pratici, finivano spesso in acqua e in
superficie rimaneva a galleggiare il turacciolo.
Poi le storie degli ultimi,
ancora attivi, salinari: Eros,
Africo e Sergio (i nomi
romagnoli!), gli strumenti
del mestiere, piron,
buchete, paniri, ghevar e
inavvertitamente inizia
a parlare in dialetto. In
realtà organizzano anche
visite guidate in lingua
locale. Le Terme hanno
una piscina termale tra le
più grandi in Italia. L’inizio
è negli anni ‘30 con uno
stabilimento all’aperto,
gestito direttamente dai
salinari con immersione
nel limo e le sue benefiche
alghe prese direttamente
dal fondo delle saline, sale ed esposizione al sole.
L’osservazione medica già allora testimoniava
il beneficio per la pelle, problematiche
osteoarticolari e vie respiratorie. Il nuovo
impianto è stato inaugurato nel 1960 immerso
nella pineta. Il direttore sanitario racconta come
le Terme di Cervia siano le uniche a riproporre le
cure tradizionali con immissione nel “liman” o
fango di laguna, un composto cremoso nerastro
ma lucente simile per efficacia ai fanghi del
Mar Morto, esposizione al sole e ripulitura
nell’acqua salata. Trentamila assistiti per anno,
prevalentemente dalle regioni limitrofe ma con
crescita di stranieri, soprattutto dall’est europeo
e da Mosca. “Forse per la limitata presenza di
raggi solari” commenta “tanto è che da alcuni
anni abbiamo assistenti di lingua russa.” Sulla
scrivania una foto di Dario Fo e Arrigo Sacchi:
“clienti storici ma ci tengo a ricordare che i
nostri sono clienti fedeli, abbiamo un ritorno
di oltre il 70% per ripetere la cura dei 12 giorni
canonici e l’età è quanto mai varia, dall’età
pediatrica per tonsilliti e sinusiti agli adulti
(siamo particolarmente attivi nel curare la
psoriasi). L’acqua salina della piscina, acqua
madre salsobromoiodica, a 33 gradi consente
poi una formidabile attività antiinfiammatoria e
analgesica, senza trascurare gli effetti estetici,
le nostre acque sono un toccasana per la
ritenzione dei liquidi a livello cutaneo e
connettivale” (le parole magiche qui sono
ritenzione idrica, cellulite, antiaging). Mi
riprometto una prova quando verrò a ritrovare
Cresia in una delle sue passeggiate sotto le
stelle.
DA VISITARE
La barocca Cattedrale di
Santa Maria Assunta, il
Magazzino del Sale, la
Torre che ospita MUSA, la
vicina Torre San Michele, il
santuario Madonna del
Pino e, curiosità unica, la
Casa delle Aie nella
limitrofa Milano Marittima,
ricostruzione della casa
del fattore e dei pignaioli.
I salinari infatti fuori dalla
stagione di raccolta del
sale si dedicavano alla
raccolta dei pinoli nella
pineta, sostentamento
alimentare importante fino
a due secoli fa.
/Travel
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/Life StoryMH Life
Benedette queste prove generali aperte al pubblico: si può godere di bella musica non stanchi della giornata e gli studenti possono legalmente marinare la scuola. O, come dice Quirino Principe sulle colonne del Domenicale, “finalmente istruirsi”. Dietro e davanti a me intere scolaresche di licei scientifici. Apre un difficile pezzo di Benjamin Staern del 1978 Muramaris per 15 archi. Prende il nome da una villa costruita in stile italiano nel 1917, circondata da un giardino barocco che si affaccia sul mare nella isola di Gotland. Ho avuto la fortuna di visitarla in quegli anni prima che venisse danneggiata. Un grande fascino anche per tutti gli oggetti d’arte che contiene e un mito per tutti gli artisti svedesi che possono richiedere ospitalità in uno dei cinque cottage in legno costruiti successivamente. Ogni artista, come nella tradizione, deve lasciare un ricordo di sé. “Moderna” la musica, anche se la modernità passa velocemente e lascia il posto a qualcosa d’altro, come il nuovo, nuovissimo dizionario Melzi dei miei tempi. “Questo fumava di certo marijuana” mormora uno studente dietro di me, ma in generale sono tutti attenti e silenziosi. Con Mendelssohn e la sua suite Sogno di mezza estate si torna alla tradizione. E un’insegnante dice ad una collega “impossibile non suonarlo bene, così romantico”. Entrano in scena i fagotti e la musica si trasforma quasi in danza popolare. Alla Marcia nunziale tutti si animano e gli studenti seguono attenti. Le trombe non sono perfette, il direttore delicatamente offre qualche suggerimento e il pezzo viene ripetuto. È pur sempre una prova generale. Miglioramento visibile, ma durante l’intervallo il maestro chiede ancora uno sforzo. Con Berwald, altro svedese, e la sua
Sinfonia n.3, si entra in pieno romanticismo e l’insegnante di prima ancora commenta: “questo direttore ha le mani musicali, i suoi orchestrali devono amarlo, indica tutti gli assoli, accelerazioni, pause, momenti rubati”. Berwald, quasi oscuro ai suoi tempi, esercitava il mestiere di medico ortopedico per vivere! Chiedo a Solyom come mai uno svedese ha un uso del corpo e dei gesti così vivaci e Stefan sorride: “forse non sa, di origine sono ungherese e ho sempre amato ballare sopratutto rumba e cha cha cha. Quando sono nato suonavano Vivaldi, mio padre e mio zio erano pianisti. Rachmaninov era il mio preferito già a sei anni. I miei strumenti amati allora erano il violoncello, il corno e ovviamente il pianoforte.” È arrivato solo da due giorni e la prova generale di stamani è in realtà solo la quinta. “Ma in Italia non ci si può lamentare, in Gran Bretagna di solito i tempi sono ancora più brevi. Amo la musica e il mio lavoro, certo che talvolta gli impegni sono pressanti, pervenire in Italia mi sono alzato alle quattro, treno, aereo e poi ancora treno e subito mi sono infilato in teatro per la prima prova.” “E il benessere cosa è per te?” La risposta è precisa: “uso una tecnica di selfawareness (consapevolezza di sé, ndr) in cui ascolti il tuo corpo e cerchi di eliminare le cose che ti stressano”. Il nuovo direttore artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto Clive Britton è felice della nuova svolta. “Cerco di portare nuovi direttori che aiutino l’orchestra a crescere. Il mio intento non è in realtà di dare risalto a solisti o direttori ma vedo questi come elementi per rafforzare l’identità e la consapevolezza di tutta l’orchestra. Cerco direttori di fama ma soprattutto bravi ad insegnare. Anche il repertorio deve essere il più vasto possibile.”
FRANZ BERWALD,
compositore svedese
del primo Ottocento,
influenzato dal
romanticismo tedesco
acquisì tarda fama con le
sue sinfonie n.2
Capriceuse e n.3
Singuliere.
BENJAMIN STAERN
è invece un giovane
compositore nato nel
1978 a Gothenburg. Molto
conosciuto nel suo Paese
e in Olanda, unisce nelle
sue opere musica classica
e strumentazione
elettronica.
ORCHESTRA DI
PADOVA E DEL
VENETO (OPV)
In attività da oltre 50 anni,
ha avuto Peter Maag
direttore dal 1983 al 2001,
allora molto concentrata
sui classici, in particolare
Mozart. Unica Istituzione
Concertistica Orchestrale
del Veneto, realizza circa
120 concerti all’anno.
Diversi anche gli
allestimenti operistici. Nel
2011 diventa Fondazione.
Ore 10.30. Suona l’orchestra di Padova e del Veneto con un nuovo astro come visiting director, Stefan Solyom, svedese, che dopo la Staatskapelle di Weimar, la Norrköpings, la BBC Scottish, è di recente nomina alla Helsingborg Symphony Orchestra.
di Loris Casadei
Musica maestro
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Stefan Solyom
Spesso mi chiedo come sarà il mio funerale. Voi no?DAVIDE
Molte persone si sottovalutano e riescono ad aumentare la propria autostima solo pensando a quanto i loro cari soffrirebbero se morissero (certe volte arrivando a immaginare proprio la scena del loro
funerale, con tanto di dettagli). Se per te questa cosa del funerale sta diventando un’ossessione forse hai un problema di autostima e dovresti parlarne con uno psicologo. Ma probabilmente ti piace solo sognare ad occhi aperti, anche se quel sogno è più un incubo. Siamo tutti curiosi sull’impatto che la nostra scomparsa avrebbe sugli altri e su come ci ricorderebbero. Pensare alla morte non è per forza macabro, anzi, può aiutarti a valorizzare quello che hai e a concentrarti sul presente.
Ask MH
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Perché quando
bevo divento
paonazzo e
mi compaiono
delle macchie
sulla pelle?
VINCENZO
Dipende da come l’organismo reagisce al tuo divertimento. Quando mandi giù il primo bicchiere, nel giro di pochi secondi il tuo stomaco rilascia un enzima chiamato ADH (alcoldeidrogenasi), che prova a trasformare l’alcol in qualcosa di meno tossico per il sistema nervoso. I risultati di questo processo sono la produzione di energia e di una sostanza, l’acetaldeide, meno dannosa ma non esattamente salutare. Infatti stimola il rilascio di adrenalina, aumentando il battito cardiaco: per questo chi alza il gomito rischia quella che gli anglosassoni – e loro se ne intendono – chiamano holiday heart syndrome (cioè sindrome del cuore in vacanza), un’aritmia passeggera ma molto pericolosa. L’acetaldeide ha anche un effetto “sul tuo look”: i capillari del viso si dilatano e le guance si arrossano. La produzione di ADH varia da persona a persona, e quando una persona produce più acetaldeide di altre – o ha bevuto qualche bicchierino in più – è proprio il caso di dire che “glielo si legge in faccia!”
Da oggi avete un amico in più per risolvere i vostri dubbi:
scrivete a [email protected] e cercate qui la
vostra risposta! Tanto più sarà difficile, intrigante e utile
la domanda, tanto più il nostro staff si farà in quattro per
rispondere. E ora: sparate la vostra cartuccia!
FATTI DELLE DOMANDE
Ask
MH
Vorrei fare un po’ di alpinismo questo weekend. Qual è il modo più veloce di adattarsi all’altitudine?LORENZO
Per evitare di stare male ad alta quota la
prima regola è questa: quando superi i 3.000
metri sali ogni giorno al massimo di 300-
500 metri. In questo modo riuscirai a
compensare la riduzione dell’ossigeno. Se
però hai intenzione di arrivare in cima a una
vetta avrai bisogno di più di due giorni per
acclimatarti. Chiedi al tuo medico di
prescriverti l’acetazolamide, uno stimolante
respiratorio che aiuta l’organismo ad
abituarsi più facilmente alla carenza di
ossigeno. Questo però non significa che puoi
evitare le tappe di 300-500 metri al giorno:
salendo di quota troppo velocemente,
infatti, rischi sempre mal di testa, nausea e
in rari casi edema cerebrale o polmonare.
Ecco perché monitorare le reazioni
dell’organismo durante l’arrampicata è
fondamentale: se ti accorgi di fare fatica a
respirare o ti senti scoordinato fermati
subito e poi comincia la discesa.
Ho la vista di un falco. Devo fare comunque i controlli annuali?MICHELE
La vista di un falco? Sono
contento per te ma non è
detto che i tuoi occhi siano
perfetti. Potresti vedere meno
da un occhio ma non
accorgertene perché c’è
l’altro a compensare. Inoltre
l’esame della vista non
controlla solo la potenza
visiva. L’esperto osserva
approfonditamente gli occhi e
li sottopone a una serie di test
che possono individuare
segnali di glaucoma,
degenerazione maculare,
diabete e persino di tumore.
Anche se ci vedi bene quindi
è meglio fare l’esame della
vista almeno ogni 5 anni. Se
però hai qualcuno in famiglia
che soffre di problemi agli
occhi o ne hai sofferto tu in
passato è meglio farsi
controllare ogni due anni.
Con gli anni reggo sempre meno le serate alcoliche e ci metto sempre di più a riprendermi dalla sbornia. Sto invecchiando?ALDO
Semplicemente hai sopravvalutato il tuo
fegato. Invecchiando il fegato produce
sempre meno deidrogenasi, un enzima
responsabile della scissione dell’etanolo e del
metanolo presenti nella maggior parte degli
alcolici. Quindi se tracanni lo stesso numero
di birre di dieci anni fa l’alcol rimane nel tuo
organismo più a lungo facendo durare di più
gli effetti della sbornia. La soluzione è una
sola: bevi meno. E se per una volta vuoi
concederti una bella sbronza fatti passare gli
effetti bevendo un bicchiere di latte al
cioccolato in cui avrai sciolto un cucchiaio di
proteine di siero del latte. Il latte e il siero
sono pieni di cisteina, un aminoacido che
può aiutare l’organismo a liberarsi delle
tossine che provocano la sbornia.
Meglio un materasso in lattice o quello con le classiche molle? Il lattice vale davvero la spesa in più?THOMAS
Costa parecchio ma forse ne vale la pena.
Alcuni ricercatori italiani hanno scoperto
che chi dorme su un materasso in lattice
riposa meglio di chi usa quello a molle, e il
merito potrebbe essere degli strati diversi
che lo rendono più confortevole. Il materasso
in lattice inoltre è più resistente e meno
soggetto a usura, quindi anche se spendi di
più lo sfrutti più a lungo. Infine, il lattice è
un ambiente ostile per i batteri e aiuta a
respirare meglio. Tutto questo ovviamente
non vale se sei allergico al lattice…
Illus
traz
ion
e d
i To
by
Le
igh
| MENSHEALTH.IT 127
Ask MH
L’altro giorno mi sono trovato in una situazione drammatica. Alla fine mi ha salvato un amico, ma se non fosse arrivato per caso, come avrei potuto fare in bagno senza carta igienica?ALBERTO
Niente panico. Pensa: nei bagni dei nostri avi
che cosa c’era? Di sicuro non il rotolo di carta
igienica. Magari uno straccio, forse un
giornale, forse delle foglie… Oppure niente!
Come puoi cavartela se non hai un giornale e
se ti sei dimenticato anche i fazzolettini? Ti
arrangi con le mani? Aspetta… Se è andato
tutto liscio, diciamo così, cerca nel portafoglio
qualche scontrino o un biglietto da visita:
basteranno. Ma non sempre tutto fila liscio e
non sempre quindi basta uno scontrino per
pulirti. Se usi le mani sai anche tu a che cosa
vai incontro. Gli esperti di sopravvivenza
“urbana” consigliano di arrangiarti con i
calzini. Se invece fa freddo e non puoi girare
senza (o fa caldo e non li porti), la soluzione è
più costosa: usa le banconote (di taglio piccolo
possibilmente, a meno che tu non ti chiami
Rockefeller) o al limite la fodera interna del
portafoglio. Poi butta via tutto (senza strani
ripensamenti) e lavati bene le mani. Se ti
restano solo le mani, stai attento alle
infezioni e ai graffi: disinfettati bene appena
puoi. Ma ricordati: adesso sai che avere
sempre con te un pacchetto di fazzoletti di
carta è una buona precauzione per salvare
l’igiene, i vestiti e, perché, no, anche il
portafogli (in tutti i sensi…).
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“Se sono nato pugile? No,
altrimenti sarei nato perfetto.”
Mike Tyson
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