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MARZO 2011

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MARZO 2011

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Anno XLVI La Radiospecola - marzo 2011 < 1 >

La Radiospecola mensile dei Radioamatori Bresciani

EDITORE: Sezione A.R.I. di Brescia

SEDE: Via Maiera, 21 - 25123 Brescia

recapito: Casella Postale 230 - 25121 Brescia

telefono: 030.380964

internet: www.aribrescia.it

e-mail segreteria: [email protected]

PRESIDENTE: I2QIL - Antonio Di Pietro

[email protected]

Vicepresidente: I2ZLL - Bruno Quaranta

[email protected]

SEGRETARIO: I2BZN - Piero Borboni [email protected]

SINDACO: IK2SGO - Giuseppe Gobbi

[email protected] Vicesindaco: I2LQF - Fabio Lodrini

[email protected]

CONSIGLIERI: I2KBO - Marino Sebastiani

[email protected]

I2RTT - Rosario Bizioli

[email protected]

IK2UJS - Polini Viller

[email protected]

IZ2FOS - Lorenzo Mendini

[email protected]

APERTURA SEDE:

martedì e venerdì non festivi dalle ore 20.30

RIUNIONE MENSILE:

alle ore 21.00 del 2° venerdì del mese

Riunione Ordinaria del Consiglio Direttivo:

il mercoledì precedente la riunione mensile

Soci ordinari . . . . . . . .

Familiari e Junior ordinari . . . .

Ordinari Radio Club . . . . . .

Familiari e Junior Radio Club . .

La Radiospecola (cartacea) . . .

La Radiospecola (file in E-Mail) . .

(gradite sponsorizzazioni)

QUOTE SOCIALI

€ 72

€ 36

€ 64

€ 32

€ 18

€ 0

Note di Redazione - Gli articoli pubblicati sono opera di Soci, di Simpatizzanti e di chi, nel nome

della Radiotecnica, vuole far conoscere le proprie impressioni e le proprie esperienze. Sono ac-

cettati e graditi anche articoli di carattere Storico e Varie Umanità possibilmente con attinenza

alla Radio, ai Radioamatori e alla vita di Sezione. La responsabilità di quanto scritto è dei singo-

li autori e nulla può essere addebitato all’Editore o alla Redazione per i contenuti. La Redazione

si riserva il diritto di modificare l’impaginazione del testo senza alcuna modifica del contenuto.

In caso di mancanza di spazio potrebbe essere necessario differire parte o tutto l’articolo al mese

successivo. Inoltre la Redazione, che per tradizione non esercita alcuna censura preventiva, si

riserva di non pubblicare e/o di chiedere parziali modifiche di quanto presentato per la pubblica-

zione nel caso si ravvisassero estremi non confacenti con lo spirito Radiantistico.

Immatricolazione:

Nuovi Soci Ordinari . . . . .

Trasferimento Sezione . . . .

Servizio Diretto QSL soci . . .

Servizio Diretto QSL non soci .

€ 5

€ 10

€ 50

€ 122

SEDE: Via Maiera, 21 - 25123 Brescia

recapito: Casella Postale 230 - 25121 Brescia

telefono: 030.380964

internet: www.aribrescia.it

e-mail Segreteria: [email protected]

e-mail Radiospecola: [email protected]

PRESIDENTE: I2QIL - Antonio Di Pietro

[email protected]

Vicepresidente: I2KBO - Marino Sebastiani

[email protected]

SEGRETARIO: I2BZN - Piero Borboni

[email protected]

SINDACO: IK2SGO - Giuseppe Gobbi

[email protected]

Vicesindaco: I2LQF - Fabio Lodrini

[email protected]

CONSIGLIERI:

I2IPK - Antonino Saputo [email protected]

I2RTT - Rosario Bizioli [email protected]

IK2UJS - Polini Viller [email protected]

IZ2FOS - Lorenzo Mendini [email protected]

APERTURA SEDE:

Martedì e Venerdì non festivi dalle ore 20.30

Riunione Mensile: il secondo Venerdì del mese

Riunione Ordinaria del Consiglio Direttivo:

il Martedì che precede la Riunione Mensile

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< 2 > La Radiospecola - marzo 2011 Anno XLVI

Lista manager e Attività di Sezione

Contest/Diplomi:

IZ2FOS - Lorenzo

IK2GZU - Maurizio

Stazione radio di Sezione:

I2QIL - Antonio

Smistamento QSL:

IK2UJF - Ermanno

Corsi per OM:

IW2CYR - Nino

Pubbliche relazioni:

I2QIL - Antonio

I2KBO - Marino

Assistenza Fiscale:

IW2LLH - Severino

Gestione bar:

IK2SGO - Giuseppe

IK2YXQ - Evaristo

Biblioteca:

IK2DFO - Carlo

Mappatura del territorio:

vacante

Gruppo Microonde:

I2IRH - I2RTT - I2QIL - I2IPK

IW2FFT - IK2SGO - IW2CQA

Commissioni:

Laboratorio meccanico

IZ2LQE - Marino

Laboratorio elettronico e Magazzino:

I2IPK - Tony

Mostra Mercato Montichiari:

IK2EAD - Romeo

La Radiospecola:

I2RTT - Rosario

IZ2FOS - Lorenzo

Bilanci: I2BZN - Piero

Sito Web: IZ2LSD - Dario

Gestione Ponti:

IW2FFT - Mauro

Attività logistiche:

IZ2LQE - Marino

CONTRIBUTO ANNUALE

Entro il 31 GENNAIO di ogni anno dovrà essere effettuato il versamento di Euro 5,00 con cau-

sale: “CONTRIBUTO ANNO . . . . NOMINATIVO . . . .”

Da versare sul Conto Corrente Postale n. 425207 (bollettino ad 1 ricevuta) intestato a:

“TESORERIA PROVINCIALE DELLO STATO DI MILANO”

LA RADIOSPECOLA

anno 46 - numero 3

marzo 2011

Editore: Sezione A.R.I. di Brescia

Redazione:

I2RTT - Rosario Bizioli - 3479024122

IZ2FOS - Lorenzo Mendini - 0309969835

email: [email protected]

Stampa/impaginazione: Novalabor Services

www.novalabor.it

ARIRE - Protezione Civile

IW2NBL - Gianni

IZ2GAQ - Domenico

Tecnici IK2BCP - IK2ZNE - IZ2FTR

Gestione Radioassistenze:

I2RTT Rosario - pianificazione

I2ZLL Bruno - risorse

I2KBO Marino - strategia

I2QIL Antonio - rapporti con enti

I2IPK Tony - elettronica

IZ2LQE Marino - logistica

inoltre: IK2SGO IK2YXQ - IZ2JSQ

transponder: I2LQF - IZ2ABV -

IZ2QQK - IW2NWW - IW2CQA

territorio: IK2UIQ - IW2JRL -

IW2FHP - IW2JIX - IW2NBL

direzione gara: IZ2CDX IZ2FOS

consulenza: IZ2LSD IZ2ARA IK2DFO

Rally 1000 MIGLIA il 15 e 16 Aprile prossimo

Cercasi Operatori

Autori del mese: I2BAT

I2BBJ

I2QIL

IZ2FOS

IK2DFO

IK2UIQ

Gino

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Anno XLVI La Radiospecola - marzo 2011 < 3 >

LE NOSTRE ORIGINI by I2QIL

Correva l’anno 1927 quando

da una pubblicazione

(Radiogiornale) A.R.I. Asso-

ciazione Radiotecnica Ita-

liana si apprendeva che da

Brescia il delegato Provin-

ciale, nostro antesignano

Rag. Cav. Giuseppe Pluda

residente in Brescia – Via

S. Antonio, 24 non molto

distante da Via Maiera, a-

vrebbe ricevuto il distintivo

sociale dalla Segreteria Ge-

nerale A.R.I. al costo di lire

5 compreso di spedizione.

Erano i tempi in cui

il segretario gene-

rale era un certo

Ing. Ernesto Mon-

tù, non so se mi

spiego.

In quel tempo non

esistevano le sezio-

ni, ma delegati pro-

vinciali e le riunioni

degli stessi con il

Consiglio Direttivo

A.R.I. si tenevano

presso la Segrete-

ria Generale in Via-

le Bianca Maria, 24

a Milano.

In quegli anni era

molto operoso a

Brescia il Dott. Ing.

Comm. Vincenzo

Quasimodo I1CR, attivissi-

mo OM già WAC e vincitore

di concorsi (contest) ARRL

ed ARI in grafia ed in fo-

Renato Sorlini e segretario

Isidoro Viadana con sede in

Via Lattanzio Gambara, 44

– Brescia.

I più attempati come me,

con il nominativo senza la K

o la Z per intenderci, si ri-

cordano perfettamente del

nostro decano I2FU ed an-

che del nostro Renato

I2RD.

Gli unici ormai con il suffis-

so con due lettere che per

la loro età non vengono più

in Sezione ma che ri-

cordiamo con affetto,

anch’essi sono pietre

miliari del nostro so-

dalizio. Poi c’erano gli

allora più giovani,

Piero I2CZQ, Italo

I2BBJ, Gianfranco

I2GCX, Edo I2BAT…

ma questi sono quasi

giorni nostri…

Queste sono le no-

stre origini, ed è per

questo che sul nostro

labaro ci saranno le

date 1927 – 1946 –

1958 a testimonianza

del nostro passato.

Ogni filo teso nel tes-

suto di quel vessillo

rappresenta le gene-

razioni passate, quelle pre-

senti e quelle che verranno.

nia, il quale dedicava le sue

ore libere allo studio ed agli

esperimenti di radiantismo.

Quando morì nel 1949 tutti

gli OM bresciani fecero in

segno di lutto un giorno di

QRT. Il giorno 23 marzo

del 1946, si ha notizia

(sempre dal Radiogiornale)

della costituzione della Se-

zione Bresciana dell’ARI,

con presidente Eugenio Ri-

volta I1FE e segretario Pie-

ro Ghelfi, con sede in Via

Bredina, 6 – Brescia.

Passano gli anni e qualcosa

si perde nel tempo, quando

il 21 dicembre 1958 si ha la

ricostituzione della Sezione

di Brescia con presidente

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< 4 > La Radiospecola - marzo 2011 Anno XLVI

VERBALE RIUNIONI DI FEBBRAIO

RIUNIONE DEL CONSI-

GLIO DIRETTIVO DEL

8-2-2011

Alle ore 21,15, presso la Sezio-

ne, sono presenti:

I2QIL – I2KBO – I2IPK –

IZ2FOS – IK2UJS – I2BZN –

IK2SGO – I2LQF.

Assente giustificato, I2RTT.

1) Viene data lettura del verbale

del CD del 11 gennaio 2011

che viene approvato

all’unanimità.

2) Riguardo all’inventario stila-

to da I2IPK, viene constatato

che comprende solo le voci

del materiale di magazzeno

ed apparecchiature. Sono

esclusi pertanto mobili ed

accessori di proprietà della

Sezione. Per completare la

situazione, si provvederà

pertanto a classificare i beni

non compresi nel sopracitato

inventario.

3) Riguardo al bando per

l’erogazione contributi da

parte del Comune di Brescia,

vengono affrontate varie so-

luzioni, ma resoci conto che

la situazione e parecchio

complicata, si decide di con-

tinuare in separata sede.

4) Si rende noto dell’invito da

parte del Comune di Brescia

per una manifestazione deno-

minata “del capel” per il

giorno 12 febbraio.

5) Per quanto riguarda la Fiera

di Montichiari si sta provve-

dendo ad organizzare il con-

vegno ARI-RE del 13 Mar-

zo.

6) I2QIL espone l’intenzione di

stampare per ogni socio la

da I2IPK comprende esclusi-

vamente le apparecchiature

radio.

L’inventario delle suppellettili

si farà un martedi sera.

Riguardo al bando emanato dal

Comune si farà un’indagine

per stabilire quali apparecchia-

ture possono servire alla Se-

zione.

Il presidente informa i presenti

riguardo alla manifestazione

“EL CHAPEL” che si svolge-

rà il giorno 11 febbraio con

partenza dalla chiesa di

S.Faustino e arrivo in piazza

loggia. Vengono invitati a par-

tecipare i soci che ne abbiano

la possibilità.

Si informa che il giorno 22 mar-

zo si svolgerà, nel campo Tar-

taglia, una manifestazione di

protezione civile con la parte-

cipazione di numerose scola-

resche.

Si informano i soci

dell’intenzione di stampare

circa 3.000 QSL di sezione

(IQ2CF), si prende l’impegno

di impostare il soggetto,

IZ2FOS.

Il Presidente informa i soci di

essere in contatto con i re-

sponsabili delle “torri Gemel-

le” di S. Polo per ottenere

l’autorizzazione ad installare

dei ponti radio.

Il presidente informa i Soci che

il nuovo regolamento dovrà

essere registrato. Pertanto si

provvederà intal senso.

Si informa che il gagliardetto di

Sezione è stato ordinato e ver-

rà pronto i primi di marzo.

La riunione si chiude alle ore

22,10.

tessera di sezione. IZ2FOS si

prende l’incarico per la rea-

lizzazione.

7) VARIE:

* I2QIL informa di aver contat-

tato i proprietari delle Tre

Torri Gemelle per

l’installazione di ponti ripeti-

tori. La cosa sembra fattibile.

Stiamo attendendo la rispo-

sta ufficiale.

* I2QIL si sta prodigando per

avere il permesso di attivare

la STAZIONE RADIO DEL

VATICANO. Vi sono pur-

troppo alcuni ostacoli che si

cercherà di superare.

* Per quanto riguarda il regola-

mento di Sezione appena ap-

provato, sembra vi sia

l’obbligo di registrazione.

Ciò comporta la spesa di cir-

ca 300 euro. Si provvederà

alla registrazione dopo

l’approvazione da parte del

Comitato Regionale Lombar-

do.

* Si delibera di far stampare

3000 QSL di sezione

(IQ2CF) la cui spesa si aggi-

rerà sui 100/120 Euro.

Non essendovi altri argomenti,

la seduta si chiude alle ore

23,00.

RIUNIONE MENSILE DEL

11 FEBBRAIO 2011

Alle ore 21,30, alla presenza di

circa 24 soci, si è svolta la riu-

nione mensile del mese di feb-

braio.

Il Presidente informa i soci

dell’intenzione di effettuare un

inventario dei beni della sezio-

ne poiché l’inventario stilato

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Anno XLVI La Radiospecola - marzo 2011 < 5 >

FIERA E RALLY

“comunicazione sicura”, neces-

sità che porta alla ricerca di un

segnale sempre più alto possibi-

le. Non un segnale per Radioa-

matori. Eh, lo strano è che si

stanno usando Radioamatori per

una radioassistenza, abili

nell’uso delle radio, ma che non

fanno i Radioamatori durante

quel servizio. Un Radioamatore

si basa su collegamenti che pre-

sentano segnali il più piccoli

possibile (maggiore distanza o

maggiore difficoltà di collegan-

te) mentre all’assistenza al

Rally servono Radioamatori che

guardino al maggior segnale

piuttosto che alla semplice pos-

sibilità di fare il collegamento.

Non per nulla l’esperienza inse-

gna che nell’arco della giornata

un buon segnale del mattino

può diventare nullo nel pome-

riggio: ecco perché si cerca

sempre di avere non solo un

buon segnale, ma un segnale

più che ottimo: abbondante...

esperienza insegna.

I2RTT

Beh, la fiera è finita, gli ami-

ci si sono ritrovati, clima di se-

renità ed allegria, strette di ma-

no, sorrisi, cordialità, pacchetti

e borsine di ogni sorta che se ne

vanno con gran gioia degli e-

spositori…

Beh, dal canto nostro, inve-

ce, oltre alle spese di rito, siamo

riusciti a contattare ed a discute-

re dell’imminente Rally delle

1000 Miglia di cui abbiamo a-

vuto incarico giusto pochi gior-

ni fa; raccolte le prime adesioni

e presi i primi accordi sulle stra-

tegie del come trasferire una

nuova prova speciale che si

svolge tutta in Valcamonica.

A questo proposito approfit-

to dello spazio di Radiospecola

per chiedere la partecipazione al

Rally. Abbiamo 53 postazione

da convogliare in Direzione Ga-

ra. Le comunicazioni si svolgo-

no anche in contemporanea e si

rende necessarie differenziare le

bande di frequenza in quanto,

nella stessa banda, si rischiereb-

be non solo di avere interferen-

ze (di cui uno si accorgerebbe

immediatamente), ma bensì di

avere quel fenomeno più insi-

dioso e subdolo in cui gli stadi

di entrata dei ricevitori vengono

silenziati (vera e propria ridu-

zione della sensibilità) da tra-

smissioni di frequenze simili

che avvengono nelle vicinanze.

Fenomeno che non si vede allo

S-Meter né si sente in altopar-

lante. Ben se lo ricorderà chi, in

direzione gara, qualche anno fa

ha partecipato al rally della Val-

trompia e che lamentava im-

provvisi cadute di segnale.

Ridurre la sensibilità dei ri-

cevitori si ripercuote sul fatto

che i traslatori di frequenza non

entrano in funzione, o lavorano

con il soffio della scarsità di

segnale esasperando gli opera-

tori che non ricevono corretta-

mente i messaggi.

Presumibilmente in questo

rally saranno da installare anche

8 punti di ritrasmissione per su-

perare i monti a ridosso sia del-

la Direzione Gara, la Maddale-

na intendo, sia delle varie Prove

Speciali. Certo, ha dell’incre-

dibile che negli anni della Tec-

nologia Avanzata abbiamo an-

cora necessità di prendere i se-

gnali, traslarli, inviarli in altri

punti, magari traslarli ancora,

ed infine poterli decodificare e

sentire i messaggi. E’ vero che i

cellulari lavorano proprio in

questa maniera, con le loro cel-

lule che magari non traslano la

frequenza, ma di sicuro sono

punti di ritrasmissione.

E lo era anche il sistema mi-

litare ACE High System a cui

apparteneva la base del Dosso

dei Galli in quel di Brescia, ma

questa era un vecchio sistema di

comunicazione, ma con la ne-

cessità della comunicazione

“sicura”. Ecco il punto che si

sta cercando: è di avere una

Per chi desidera partecipare all’imminente

Rally 1000 Miglia

di seguito i dati utili di riferimento e conoscenza

Ripartizione degli incarichi:

I2QIL presidenza [email protected]

I2KBO strategia [email protected]

I2RTT pianificazione [email protected]

I2ZLL risorse [email protected]

I2IPK elettronica [email protected]

I2BZN segreteria [email protected]

Scaletta:

Venerdì 8 Aprile = consegna documenti e istruzioni

Giovedì 14, Venerdì 15, Sabato 16 Aprile = Rally

Martedì 19 e Venerdì 22 Aprile = riconsegna materiale

Venerdì 29 Aprile = Debriefing in Sezione

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< 6 > La Radiospecola - marzo 2011 Anno XLVI

ANTENNA DA… BRIVIDI

Sperando nella buona riproduzione dello scanner e della stampa, nel disegno sono riportati

tutti i dati, al fine di poter trarre spunti per la realizzazione delle proprie antenne.

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Anno XLVI La Radiospecola - marzo 2011 < 7 >

Le <MUF> tangenziali in <Long Path>

Appare illogico parlare di col-

legamenti radio, eseguiti con le

nostre modeste potenze, per di-

stanze di oltre ventimila Km.

Su diverse prestigiose pubbli-

cazioni del ramo, si trovano del-

le formule empiriche, che tenta-

no di giustificare simili risultati.

Tutte mettono nel conto la

potenza irradiata, la distanza,

poi si vede inserita al denomi-

natore, oppure al numeratore,

anche la frequenza utilizzabile,

a volte in kilohertz, oppure in

megahertz, a seconda dell’inge-

gnere elettronico autore.

La spiegazione non empirica è

Partendo appunto dalle cinque

basi sperimentalmente verifica-

bili: un Watt di potenza irradia-

ta; distanza di un Km; zero de-

cibel; segnale ricevuto = 200

pW S9¸ sul dipolo.

In questa tabella si vede che

non c’è proprio niente da fare:

per ottenere una potenza di rice-

zione all’ingresso del ricevitore

di 200 milionesimi, di milione-

simi di Watt, vale a dire <200

picowatt = S9>, da una distan-

za di 4.000 Km serve una po-

tenza irradiata equivalente al

quadrato di quella distanza, pari

a 16 milioni di Watt.

Il pensiero che il buon Keplero

molto semplice: a suo tempo

Keplero ha stilato, disponendo

con molto acume cinque cande-

le accese, davanti ad un muro,

la sua formula. In seguito estesa

alla propagazione elettromagne-

tica, valevole per tutte le fre-

quenze, da quelle della luce, e

indietro alle radiazioni anche

inferiori alle micrometriche, a

quelle radio delle onde lunghe,

ed ha dettato: <la potenza elet-

tromagnetica irradiata cala con

il quadrato della distanza>.

Anni orsono ho impiegato per

mille volte la formula di Keple-

ro, per redigere le due

<tavole delle basi delle teleco-

municazioni>

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< 8 > La Radiospecola - marzo 2011 Anno XLVI

si fosse sbagliato l’ho subito

annullato, infatti … La tabella è

congegnata così: ogni qual volta

raddoppia la distanza, per otte-

nere la stessa intensità della ri-

cezione serve una potenza irra-

diata quattro volte superiore;

allora il risultato è sempre equi-

valente al quadrato di ogni di-

stanza.

Visti allora i 16 milioni di

Watt necessari, possiamo stare

tutti nella tranquilla convinzio-

ne che per eseguire quel colle-

gamento non bastano assoluta-

mente i trasmettitori in QRP, e

neppure i nostri QRO da molti

chilowatt.

I radioamatori, invece, ci rie-

scono anche proprio con i loro

apparati QRP da pochi Watt, ed

hanno osservato, hanno consta-

tato che quel collegamento è

possibile, ma si deve lavorare

sull’inglese <MUF> tangenzia-

le>.

In italiano lavorare sulla

<MUF> significa impiegare la

massima frequenza utilizzabile,

al solito la gamma dei 10 metri,

quella dei 28 Megahertz …. in

tangenza.

La faccenda della <tangenza>

significa diverse cose: non ave-

re ostacoli montani sulla dire-

zione del corrispondente; utiliz-

zare un’antenna capace di irra-

diare, anche di poco, parallela-

mente al piano di campagna;

significa utilizzare la distanza

<eccellente> detta anche

<DX>; vista la quota di 330 Km

dello strato ionosferico utilizza-

to <F2>, hanno stabilito che la

distanza eccellente del salto io-

nosferico corrisponde ai 4.000

Km di un percorso terrestre,

proprio quella indicata prima.

Resta da stabilire il perché

questa benedetta <MUF>sia in

grado di sopperire con un QRP

da pochi Watt, ai 16 milioni di

punto, ed avente per fuochi il

punto trasmittente, e quello

ricevente, ho calcolato con dei

complessi calcoli algebrici che

quel collegamento di 4.000

Km, detto MUF tangenziale,

si evidenzia con una concen-

trazione della potenza tra-

smessa pari ad oltre un milio-

ne di volte.

Le parti evidenziate in grasset-

to e sottolineate sono vanto del-

la Radiospecola di Brescia.

Allora succede il <miracolo>

che i 16 milioni di Watt, assolu-

tamente necessari per ottenere

quel collegamento radio a 4.000

Km di distanza, diventano u-

guali ai 3 Watt di un QRP, e

sono perfettamente sufficienti a

generare una ricezione pari a

200 pW= S9.

Messa a posto la faccenda

matematica in un modo non em-

pirico, questa volta presento

una speciale mappa azimutale

dove si vedono le dieci circon-

ferenze rappresentanti le <MUF

tangenziali susseguenti> ogni

4.000 Km: quelle sono disegna-

te dove esiste il guadagno da

concentrazione per il quadrato

della distanza pari ai milioni di

volte in potenza ricevuta, capaci

di permettere le aperture in

<Long Path>, sempre con se-

gnali vicini allo <S9>.

Queste aperture avvengono

esclusivamente per effetto della

concentrazione di tipo <MUF

tangenziale>, e poi con le sue

eventuali susseguenti.

Si deve ammettere che per

ogni collegamento antipodico

deve essere oltrepassata la quin-

ta circonferenza.

Ti sembrerà strano ma quella

circonferenza così vasta rappre-

senta solamente un punto:

l’antipodico!

Ricordi che in certe occasioni

Watt che erano assolutamente

necessari.

Dopo anni d’immaginarie so-

luzioni, di congetture poi rego-

larmente scartate, ho dedotto

che doveva esserci un qualche

effetto di <concentrazione della

potenza irradiata>.

Sulla <Radio Rivista> n. 4,

dell’Aprile 1961, a pagina 121,

nell’articolo <In 10 metri con

propagazione chiusa>

dell’allora <i1BAT> oggi, dopo

48 anni, quasi dove comincia la

seconda colonna leggi:

<< Anche quest’anno abbia-

mo notato un lungo periodo di

propagazione che possiamo

chiamare selettiva. In queste

condizioni si lavorano stazioni

(per esempio di Montevideo)

uniche in gamma e con segnali

fortissimi, mentre è impossibile

il collegamento con B. Aires,

che pure è a poca distanza.

Abbiamo spesso ricevuto con-

ferma che la stazione in appun-

tamento con noi ci stava chia-

mando all’ora stabilita da Bue-

nos Aires.

Abbiamo tentato di spiegarci

ciò, pensando che essendo lo

strato deflettente delle onde ra-

dio a forma di calotta sferica, il

fascio d’onde dell’antenna vie-

ne riconcentrato in un punto

ristretto, e questo spiegherebbe

anche i forti segnali reciproci

durante questo tipo di propaga-

zione. E’ un’esperienza curiosa

collegare così in una città tutti

gli OM attivi durante quella

giornata, con controlli magnifi-

ci, e trovare il resto della gam-

ma completamente deserto.>>

Dopo altri 36 anni, parago-

nando finalmente la forma

della calotta ionosferica, nel

punto centrale utilizzata su

questa distanza, a quella di un

ellissoide tangente in quel

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Anno XLVI La Radiospecola - marzo 2011 < 9 >

si percepisce come un effetto

d’eco, sulle vocali del corri-

spondente?

Quella volta le radioonde ri-

tornano dopo ogni giro del glo-

bo in un punto che incredibil-

mente è rappresentato da quella

roba così vasta, che è la sesta

circonferenza, quella che si ve-

de tutta intorno alla cartina azi-

mutale in <Long Path>.

Avevo affermato che le aper-

ture in <Long Path> sono stra-

nissime: ora aggiungo < vera-

mente stranissime>.

Nel corso delle mie esperienze

radioamatoriali mi sono capitati

no che parlava in castigliano, e

non capiva quasi niente, come

me, dello stretto, veloce lin-

guaggio dell’entusiasta austra-

liano.

Dopo il punto degli antipodi,

rappresentato dalla quinta cir-

conferenza della <MUF> tan-

genziale, pari a 20.000 Km, sul-

la cartina azimutale in <Long

Path> i continenti hanno assun-

to configurazioni geografiche

tali da non essere facilmente

riconoscibili, per questo sono

state aggiunte le principali sigle

radioamatoriali.

Dal <Quadro ionosferico>

pubblicato la volta scorsa, si

due eventi altrimenti inspiegabi-

li: sono in un collegamento anti-

podico con l’Australia, con

l’antenna diretta ad Est, ed ina-

spettatamente bussa, per entrare

nel QSO, un peruviano; con

l’antenna ad Est è sicuramente

un <Long Path>.

Quello non soltanto è ricevu-

to da me, ma anche

dall’australiano: la faccenda

sicuramente è avvenuta per un

susseguirsi di <MUF tangenzia-

li>, e forse con la concomitanza

della concentrazione antipodica.

Quel collegamento a tre è du-

rato per una ventina di minuti,

con grand’allegria del peruvia-

Page 11: MARZO 2011 - Cheapnet.it

< 10 > La Radiospecola - marzo 2011 Anno XLVI

può apprendere che la distanza

tangenziale dei 4.000 Km varia

di pochissimo per la gamma dei

15 metri.

Quando la gamma dei 10 me-

tri appare chiusa, è proprio il

momento di passare sui 15 me-

tri, dove inoltre l’orario delle

aperture è più vasto in genere di

un’ora, ed anche il periodo e-

quinoziale aumenta d’alcuni

giorni; permane in ogni modo

l’impossibilità d’aperture estive,

e sul settore Nord.

La seconda opportunità di vi-

vere il raro collegamento mon-

diale a tre, con Italia, Brasile in

<Long Path>, ed Australia è

capitata sui 15 metri.

Noi radioamatori siamo soliti

affermare che la <propagazione

è aperta> quando si ricevono

stazioni per riflessione ionosfe-

rica dello strato <E>, nominate

in <salto corto>, oppure per la

riflessione sullo strato <F2>,

nominate distanze <eccellenti>,

oppure <DX>, non ricevendo

nulla affermiamo che la gamma

è chiusa.

Dopo la circonferenza che

indica il <punto antipodico>,

situato a 20 mila Km, la susse-

guente circonferenza della

<MUF tangenziale>, è disegna-

ta con in più i soliti 4.000 Km

<MUF tangenziali antipodiche>

situata a 28 mila Km dal nostro

centro abitativo: questa volta il

collegamento con l’Argentina

ed il Cile avviene puntando

l’antenna a Nord- Est, mentre

ad Ovest ritorna la possibilità

con la costa Nord della Austra-

lia. La prossima circonferenza

offre le possibilità, sempre nei

due periodi equinoziali, avendo

allora l’irraggiamento sulla com

pleta estensione dello strato F2,

ad Est con i Caraibi, a Sud Est

con gli Stati Uniti ed il Canada,

a Sud con l’Alaska, poi con il

Giappone, per terminare a Nord

Ovest con l’India; la penultima

circonferenza delle MUF tan-

genziali susseguenti fa incontra-

re a Nord Est il Marocco, ad Est

gli stati americani del Far West,

verso la Groenlandia, e ad O-

vest le grandi estensioni Sibe-

riane e della Cina. La prossima

è l’ultima, quella che centra

nuovamente il QTH dove abi-

tiamo, per qualsiasi direzione,

ma ad eccezione del settore

Nord.

Con il solito rispettoso

saluto da Bini p.i.e. Edo I2BAT

<Mercoledì 3 giugno 2009>

di distanza, per un totale di 24

mila Km dal centro; essa forni-

sce la migliore possibilità

d’apertura ponendo la direttiva

ad Ovest, con la costa australia-

na.

Per queste circonferenze

delle susseguenti <MUF tan-

genziali> non sono assoluta-

mente considerate le direzioni

comprese nel vasto settore

Nord, mentre nella stagione a-

datta, verso Sud la concentra-

zione viaggia tra le isole della

Polinesia, VR1 e VR2, e più a

Sudest si trova il favorevole al-

lineamento con <FO8>, le isole

dell’Oceania francese; ad Ovest

con la Tasmania e l’Australia.

Il collegamento in <Long

Path>, al contrario di quello a

tre corrispondenti, non è così

raro: dopo il passaggio sul pun-

to <antipodico>, anche le susse-

guenti circonferenze delle aper-

ture in <MUF tangenziali> indi-

cano, con il costante ripristino

del guadagno, dei buoni segnali,

possibili con le diverse isolette

dell’oceania segnate con la loro

sigla.

Naturalmente si debbono ri-

spettare gli orari, e la direzione

di puntamento della direttiva.

Adesso si va a considerare la

seconda circonferenza delle

Il disegno non è attinente all’articolo.

Page 12: MARZO 2011 - Cheapnet.it

Anno XLVI La Radiospecola - marzo 2011 < 11 >

IDRAULICO-ANTENNISTA

Radioamatore con infarinatura (farina di scarsa

qualità, ma però accettabile) di elettronica, però

con studi classici, laurea non tecnica e assiduo

lettore del “Manuale del Piccolo Ingegnere” e del

manuale “Tutti i misteri dell’elettronica”,

SI OFFRE COME IDRAULICO-

ANTENNISTA PER PICCOLE RIPARA-

ZIONI DI CUCINE

Dispone di attrezzature adeguate ed utilizza ma-

teriali di altissima qualità ed all’occorrenza an-

che su misura e disegno personalizzato.

ESEMPIO DI ATTREZZATURA PROFES-

SIONALE, PIEGATUBI

La bottiglia deve essere di alta qualità, sia per il

vetro che deve essere perfetto, che per il contenu-

to; lo sforzo di piegatura richiede molta energia

che deve essere poi recuperata con il contenuto, e

poiché bere a stomaco vuoto fa male, ecco il per-

ché delle riparazioni solo in cucina..

ESEMPIO DI PARTICOLARI SPECIALI

PROVA DI ACQUISTO DEI MA-

TERIALI DI ALTISSIMA

QUALITA’ E SPECIALI DA CUI

SONO STATI RICAVATI I PEZZI

FOTOGRAFATI

Il lavoro esposto deve essere completato .

I miei più vivi ringraziamenti al mio WORK-

MANAGER Marino, I2KBO, che, capita la mia

grande professionalità, mi ha dato una spinta per

questo mio nuovo lavoro.

Page 13: MARZO 2011 - Cheapnet.it

< 12 > La Radiospecola - marzo 2011 Anno XLVI

Non si sa quando sia veramente

nato il gioco del golf, c’è chi

dice in Cina, chi in Olanda E’

comunque certa la prima testi-

monianza scritta in Scozia da

parte di un reale che emanava

un decreto con il quale veniva

vietato il gioco perché distrae-

va i sudditi. Comunque il pri-

mo Golf Club nasceva a Edim-

burgo ed era un gioco riservato

ai reali e ai ricchi. Da qui nasce

il pregiudizio sul costo di tale

gioco. Io non sono certo ricco e

quindi non avrei potuto permet-

terlo, se così fosse. Il costo as-

sociativo è pari a 400 euro an-

nui e al mio club posso andare

tutte le volte che voglio e con

poco più di trecento euro ci si

procura una attrezzatura com-

pleta. Quando vado da altre

parti, le convenzioni stipulate

dal nostro circolo con i vari

campi dei dintorni, ci consento-

no di effettuare un giro di golf

con trenta euro circa a volte

anche meno. Che tutti non se lo

possano permettere è da una

IL GIOCO DEL GOLF

parte vero. Un giro di golf, pari

alla effettuazione di diciotto

buche (percorso di gara), ri-

chiede in termini di tempo cin-

que ore circa e quindi se non

sei un libero professionista o

pensionato diventa molto diffi-

cile girare per tutte e diciotto le

buche. Chi lavora si allena du-

rante la settimana una o due ore

a seconda delle proprie dispo-

nibilità di tempo e poi gioca il

sabato o la domenica. Normal-

mente ci si allena in campo

pratica. Con due euro una mac-

china distribuisce circa trenta

palline e da un tappeto di finta

erba hai la possibilità di prova-

re il tuo swing, lanciando le

palle in campo dove a varie

lunghezze fino a 250 metri ci

sono bandiere di riferimento

per le varie distanze. Il swing è

il movimento che ti consente di

avvitarti su te stesso e con un

movimento a molla ti consente

di colpire la palla e di lanciarla

lontano. Sembra facile ma non

lo è ci sono diversi movimenti

da mettere in gioco durante lo

swing e li vado ad elencare: la

posizione delle gambe divarica-

te con la palla al centro, il brac-

cio destro attaccato al corpo, il

braccio sinistro nel down swing

(fase discendente del colpo)

ben dritto, il movimento del

corpo che non si deve spostare

dal cilindro virtuale in cui si

trova, girando solo i fianchi, il

peso del corpo che dal piede

destro si sposta verso sinistra

restando in equilibrio su tale

piede, il lie (testa) del ferro/

legno parallelo al terreno, la

presa del grip (manico) rilassa-

ta ma salda, il movimento dello

swing armonico, gli occhi che

non si staccano mai dalla palla,

il polso che deve accompagna-

re nell'ultima parte del colpo il

ferro, muovendosi verso il bas-

so.

Le prime volte è veramente difficile perché si tratta di un movimen-

to del tutto innaturale rispetto ai movimenti della vita normale.

Il campo di gioco è composto:

dalla piazzola di partenza,

Page 14: MARZO 2011 - Cheapnet.it

Anno XLVI La Radiospecola - marzo 2011 < 13 >

il fairway (la parte più rasata del campo) che ti porta verso la buca,

il rough (la parte più alta dell’erba),

i bunker (buche più o meno grandi con all’interno sabbia),

gli ostacoli d’acqua che si dividono in

frontali con paletti gialli e laterali paletti

rossi

e il green dove si trova la buca indicata da

una bandiera.

L’attrezzatura si compone di una sacca con all’interno

quattordici bastoni, se ti presenti in campo durante una

gara con più

di quattordici

bastoni, sei

penalizzato

di un colpo

per ogni bu-

ca effettuata.

Page 15: MARZO 2011 - Cheapnet.it

< 14 > La Radiospecola - marzo 2011 Anno XLVI

Non c’è arbitro, un giocatore

marca l’altro. Ci sono comun-

que sul percorso dei Marshall

(arbitri) che controllano da lon-

tano il gioco. Il Marshall si in-

terpella quando ci sono dubbi

sull’interpretazione delle rego-

le. I bastoni si dividono in vari

tipi: i legni, i ferri e il putter. I

legni sono quelli con la testa

più grossa, il drive è quello più

grosso di tutti e consente il col-

po più lungo, i professionisti

raggiungono anche i trecento

metri e oltre. Si usa alla parten-

za, dove si può utilizzare il

“tee”, (supporto per la palla),

che ti consente di colpirla in

pieno. Poi ci sono i legni da

fairway, che si dividono in nu-

meri: 3, 5, 7. Più il numero è

basso più è lungo il bastone e

più lunga la gittata. Con il le-

gno tre, quando lo prendo bene,

riesco a raggiungere i duecento

metri, certo non di volo ma con

un po’ di rotolo. Con gli altri

una decina di metri in meno per

ogni numero, i legni hanno solo

numeri dispari. Il driver può

essere chiamato anche legno

uno. Ultimamente sono nati

anche dei legni ibridi che han-

no una testa non così grossa da

considerarsi legni ma con una

bombatura dietro la faccia e

non si possono chiamare ferri e

gli hanno dato nome “rescue”,

in sostanza consentono uscite

da posti infelici in quanto han-

no una lunghezza del bastone

corta, per inciso il bastone sen-

za testa viene chiamato “shaft”,

il manico ricoperto di gomma

“grip”. I ferri vanno dal nume-

ro uno al dieci. Non ho mai vi-

sto un ferro uno, forse qualche

professionista lo usa. Il ferro

dieci è stato sostituito dal pitch

e normalmente le attrezzature

sono fornite dal quattro al nove

più il pitch che è più corto del

ferro nove. Poi si passa ai ferri

detti sand. Sono quelli che ser-

vono per le parabole corte e

servono per uscire dai bunker

di sabbia. Si dividono in cate-

gorie in base all’inclinazione

della faccia più o meno accen-

tuata che va da cinquanta gradi

a sessanta. Io nella sacca ho un

sessanta e un cinquantasei. Con

il cinquantasei faccio circa ot-

tanta metri con il colpo pieno

con il sessanta circa sessanta,

invece con il pitch cento metri

circa. Con il nove centodieci

metri, per ogni numero in più

calcolare circa dieci metri in

più, con l’uso dei ferri le di-

stanze si intendono di volo!

Nella sacca io ho i ferri dal tre

al nove, oltre al pitch e ai due

sand, due legni il tre e il cin-

que e poi il drive, per ultimo il

putter che serve per imbucare

sul green. Mi raccomando a un

giocatore di golf per augurargli

buon fortuna bisogna dire:

"Buon Golf"!

Dove mai comincerò questa

storia ?

E’ cosa difficile da dire su-

bito perché bisogna tornare in-

dietro, molto indietro, e l’unica

cosa sicura è che la memoria

conta ormai poco per tornare

fino a quando possono partire

ricordi di una vita allora ben

diversa da quella di oggi e pri-

va di tanti episodi che invece

ora dobbiamo affrontare, pieni

di complicazioni e di cose nuo-

ve dove semplicità e ingenuità

non esistono e vanno sempre

tavano il gelato che Toni Pa-

sianut, unico abitante della sua

casa-baracca sulla sponda sini-

stra del fiume Ausa, preparava

girando a mano dentro un ma-

stello pieno di ghiaccio il sec-

chio con la panna cotta.

Toni che poi usciva spin-

gendo a mano il suo carrettino

colorato e con i due coperchi a

campana lucidi e scintillanti per

guadagnarsi quel poco che gli

bastava per vivere del lavoro in

proprio quale produttore e ven-

ditore ambulante di gelati.

più a mancarci man mano che

passa il tempo.

In via Trento, nel mio paese

nativo a Cervignano del Friuli,

le donne radunate di sabato sul-

la strada stretta e resa impossi-

bile a qualsiasi transito da due

pali appositamente conficcati

uno di fianco all’altro, giocava-

no a tombola sedute su bassi

sgabelli con le cartelle sulle gi-

nocchia ed i fagioli secchi per

segnare sulle cartelle i numeri

che uscivano…” cutuardis, vin-

ciadoi, siet, disanuf “…e aspet-

STORIE DI TEMPI PASSATI

Page 16: MARZO 2011 - Cheapnet.it

Anno XLVI La Radiospecola - marzo 2011 < 15 >

Nella stessa via, in terra bat-

tuta e piuttosto angusta, io ero

di casa. La nonna Teresa, la

“Sesa” mamma di mia madre

Enrica viveva con la figlia, mia

zia Gioconda, nella abitazione a

due piani lasciatale dal marito

Carlo Mucelli, stimato per la

sua arte di pittore e decoratore

di carrozze attività di pochi e

a l l o ra mol to r i ch i es t a ;

all’ingresso una vasta stanza

che usava la nonna, a destra la

“butèga” il vano per la vendita

del carbone, sulla sinistra la cu-

cina e due erano le occupazioni

durante giornate tutte uguali

vissute modestamente in piena

semplice e serena umiltà, chiu-

se ogni sera con la preghiera del

rosario: la nonna vendeva car-

bone di legna, combustibile

usato allora per le necessità del-

le case, e metteva insieme co-

perte imbottite di pura lana

trapuntate con arte e maestria,

mentre la zia Gioconda era co-

nosciuta e richiesta per la sua

bravura di trasformare stoffe di

ogni tipo portate dalle stesse

clienti, in perfette camicie da

uomo. Non mi mancava in quel

tempo occasione che anche io

mi recassi in carbonaia per ser-

vire le donne che venivano a

comperare e che, vedendomi

giovane e poco esperto, mi

chiedevano con la loro cortesia

di parole in friulano: “la prei

par plasè di no dami tant pol-

var” polvere che c’era sempre

in terra rimuovendo carbonella

con una lucida pala e che, co-

me invece mi suggeriva la non-

na, doveva pur essere venduta.

Ero ancora un semplice

giovincello quando la nonna mi

portava per mano nella forneria

sul viale della stazione, vicino

al numero 44 dov’ero nato, per

comperarmi un “colasso” una

specie di biscotto dolciastro con

più buco che pasta e che, prima

dia per i movimenti improvvisi

ed irrequieti del commensale

più giovane.

Nell’angolo opposto della

cucina il manufatto più caratte-

ristico il “fogolar”: sotto una

grande cappa iI rialzo tutto a

vista ad altezza che consentiva

di sedersi da un muro all’altro

ed era acceso ogni giorno per

preparare il caffelatte del matti-

no, il pranzo e la polenta della

sera fatta solo con farina di

mais bianco e, rovesciata sul

tondo tagliere, tagliata con un

sottile filo tenuto a due mani,

passato sotto e risollevato alla

misura della fetta desiderata.

Un profumo squisito ci accom-

pagnava la sera a cena nella

bassa cucina specie quando la

nonna preparava le rane in u-

mido, i “crots”, che da Ca Bola-

ni in riva destra del fiume solo

Stelio Piani, da sempre vendito-

re di rane, raccoglieva, puliva e

con la sua vecchia inseparabile

bicicletta sapeva a chi portare.

E non si può dimenticare,

tra i profumi appiccicati alle

bianche pareti, quello del caffè

quando la nonna lo tostava sul

grande camino. Comprato in

grani verdi, i chicchi venivano

abbrustoliti in casa in un appo-

sito piccolo recipiente cilindrico

chiuso da due parti, tutto buche-

rellato con un piccolo sportelli-

no e un lungo bastone metallico

per sostenerlo sul fuoco col

gancio della cappa mentre una

mano lo teneva vicino ad una

piccola manovella che l’altra

mano faceva girare con sapien-

te movimento fino al momento

ritenuto giusto. Quella di tostare

il caffè era una operazione par-

ticolare affidata sempre alla

nonna che si meritava il con-

senso compiaciuto di chi assa-

porava il suo il “cafè neri” la

bevanda che in Friuli era usata

anche più volte al giorno.

di mangiarlo, infilavo sul polso

come fosse un braccialetto.

E qui torna il ricordo di

certi momenti vissuti vicino ad

una nonna che si dovrebbe de-

scrivere non con parole ma so-

lo col profumo del pensiero.

Vestita sempre nello stesso mo-

do : una veste ampia , la

“cotula”, lunga fino ai piedi al

riparo di un grande grembiule

il “sinal”, ed una camicia, la

“ciamesa”, di indescrivibile

semplicità, il tutto scuro, senza

colore, così come era nero il

“fasolèt di ciàf” il copricapo di

seta che nascondeva una parte

della fronte ed era annodato due

volte sulla nuca a guardia di

capelli già più bianchi che grigi.

Uscendo di casa e percorsi i

duecento metri fino al termine

di via Trento la strada girava a

destra e subito dopo si attraver-

sava la piazzetta della piccola

chiesa dedicata a san Girolamo,

per noi la “glesia di sant’Ironi”,

nella quale attraverso la infer-

riata ed il portone aperto si ve-

deva l’altare vestito di bianco

dipinto dai colori di una artisti-

ca vetrata. Non ho mai dimenti-

cato il segno della croce ed un

rapido accenno di genuflessio-

ne che tutti si facevano passan-

do di li.

E mi torna in mente

l’abitazione con le stanze basse,

il pavimento in cucina fatto con

mattonelle di cotto rosso non

ben connesse, il tavolato sotto

la macchina da cucire Singer,

antica, senza età, con la pedalie-

ra per muovere la grande ruota

a tre raggi ricurvi e la cinghia di

cuoio riparata chissà quante

volte dalla stessa zia. Quattro

sedie impagliate e la “banca”

che mai più mi è capitato di

vedere: sedile tutto di legno

dipinto di verde scuro ad un so-

lo posto senza gambe e con due

ripari laterali da terra fin sotto

le braccia, più sicuro di una se-

Page 17: MARZO 2011 - Cheapnet.it

< 16 > La Radiospecola - marzo 2011 Anno XLVI

A fianco del “fogolar” una

piccola cucina economica a le-

gna, lo “spargher, per alleggeri-

re un freddo mai intenso, atte-

nuato dalla vicina laguna di

Grado. Nel terzo angolo della

vasta cucina il lavandino ricava-

to da una pietra scavata e i tre

secchi di rame appesi e con

motivi di abbellimento scolpiti

intorno, riserva di acqua in casa

per bere e usi limitati mentre

per i lavori che oggi si fanno

con lavastoviglie e lavatrici si

usava la vasca nell’orto dietro

casa dove l’acqua sgorgava pe-

renne dalla falda acquifera di

pochi metri più sotto.

Nel quarto angolo, tutti in

vista, i gradini di una ripida sca-

la di legno per salire di sopra

nelle due camere da letto dove

subito si avvertiva che i pavi-

menti di tavole, pur sostenuti da

capaci travature, non erano del-

la abituale stabilià.

Un breve cenno deve ri-

guardare le angurie. A fette,

bene allineate durante la loro

stagione su capaci banchi nello

spazio vicino al fiume “sot dai

arburis di ciastinis “… sotto

l’ombra fresca di maestosi e

secolari alberi di castagne sel-

vatiche. Tra le fette i cuori, i

“cuurs”, ricavati infilando al

centro un tubo di latta fat-

to leggermente a cono con

il quale veniva ricavata la

parte centrale del frutto la

più ricercata e richiesta,

anche se poco più cara,

perché priva di scorza e

fastidiosi semi. Il deposi-

to, la scorta delle angurie

erano ben sistemati dietro

ogni banco sotto il quale i

proprietari dormivano sul-

la paglia, custodi e guar-

diani ogni notte dei loro

negozi senza mura.

Scrivo queste note per

avere anche motivo di ri-

passare qualche parola di

rese incapace a continuare un

discorso in modo spedito e lo

lasciò muto fino a chè, cercando

di riprendersi, non seppe altro

che ripetere: “San Martin le làt

a ciaval…San Martin le làt a

ciaval” !… fermandosi però

ancora una volta e quando do-

po altri momenti di inconsape-

vole e non spiegabile silenzio,

provando a liberarsi dall’incubo

che lo incombeva, riprese a di-

re “San Martin le làt a ciaval”

allora sugli ascoltatori increduli

si fece udire il parroco don Gia-

como il quale, egli pure sorpre-

so da tanta incertezza, richiamò

il suo giovane curato con la fra-

se che risuonò in tutta la chiesa:

“E tu muss ven jù a pit”… e tu

o somaro vien giù di li a piedi!

E dopo questi gli episodi

da raccontare potrebbero essere

ancora diversi, che basterebbe

soltanto mettersi a scrivere, fin

quando si spegnerà per sempre

anche la luce della memoria e

non ci sarà più chi possa ricor-

dare qualche parola in dialetto

friulano.

Gino

Brescia, 02 Gennaio 2008

una lingua che nessuno mi ha

mai insegnato ma che potrei

usare ancora oggi almeno per

farmi capire in una conversa-

zione familiare, dialetto mai più

udito e che mi piacerebbe ria-

scoltare, e con me chissà a

quanti “furlans” sparsi nel mon-

do, ogni tanto anche per brevi

spazi in radio o televisione.

E ancora ricordo un 11 No-

vembre quando don Giacomo

Cian.. il “plevan”.. il parroco di

Cervignano, affidò a don Bruno

Puntin, curato giunto da poco al

servizio della chiesa parrocchia-

le di San Michele, l’incarico

della sua prima predica proprio

nel giorno del santo Patrono.

Raggiunto il pulpito, salen-

do per la ripida scaletta di legno

a chiocciola, don Bruno si ritro-

vò solo davanti a tutta la gente e

con voce incerta riferendosi al

santo di cui ricorreva il giorno

di festa e pensando al mantello

ed al cavallo, cominciò col dire:

“San Martin le làt a ciaval”!…

San Martino è andato a caval-

lo…”San Martin le làt a cia-

val”!… fermandosi a questo

punto sorpreso per la curiosità

dei fedeli che lo fissavano o-

gnuno con gli occhi su di lui e

gli orecchi di tutti pendenti dal-

le sue labbra, un peso che lo

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Anno XLVI La Radiospecola - marzo 2011 < 17 >

Era un torrido pomeriggio di Luglio quando, appena dopo l’ora di pranzo, un addetto del-le poste mi consegna un pac-chetto che aveva come mittente la ARRL ( AMERICAN RA-DIO RELAY LEAGUE - Ov-vero l’associazione radioama-tori americana ).

Terminate le operazioni di “apertura” si presenta davanti ai miei occhi il tanto atteso ed inseguito 5BDXCC.

Per chi non lo sapesse è un diploma costituito da un crest con una mappa del mondo ed il proprio call impresso sul legno; questo award si consegue quan-do si hanno almeno 100 country confermati nelle 5 ban-de 80 – 40 – 20 – 15 – 10 e vi posso assicurare che i 100 in 80 non sono semplici!!!!

Chiusa questa piccola paren-tesi mi sembrava giusto condi-videre la mia soddisfazione con chi mi ha sempre spronato ed incoraggiato durante questa lunga “maratona”, allora telefo-no al carissimo amico I2CZQ per informarlo dell’arrivo e per esprimere tutta la mia soddisfa-zione nell’aver raggiunto que-sto ambito traguardo; la nostra telefonata si è conclusa con la magica frase “ed adesso a cosa puntiamo??”

Quelle parole hanno acceso subito la mia “anima agonisti-ca” e la mia mente ha iniziato subito a fare valutazioni; consi-

derando che il DXCC sulle bande warc è già stato conse-guito (sto solo aspettando alcu-ne conferme) mi mancano solo i 50 MHz ed i 160 metri (1.8 Mhz); premesso che la banda dei 6 metri è lavorabile solo per pochissimi mesi all’anno e le aperture sono quasi sempre brevi direi che, visto l’avvicinarsi della stagione in-vernale, la scelta obbligata è quella di intraprendere la via dei 160 metri.

Come tutti voi sa-pete contattare 100 diversi country in 160 è una cosa abba-stanza dura e soprat-tutto è richiesto un setup operativo non di poco conto; come se ciò non bastasse bisogna mettere in conto alcune proble-matiche “logistiche ed ambientali” che vanno risolte prima di addentrarsi in questa imper-via impresa.

Innanzi tutto bisogna trovare l’occasione buona per mettere nel carniere quanti più paesi possibile in un tempo relativa-mente breve e dove trovare tut-to ciò se non in un contest?

Decido allora di puntare tutto sul CQ WW 160 SSB di Feb-braio ma ora si prospetta un altro problema: dove posso in-stallare un setup degno di nota che mi possa permettere di fare

“bella figura” in que-sta competizione?

C’è da premettere una cosa: grazie alle generose dimensioni del giardino di casa mia, circa 4 anni fa ho installato un dipo-lo ½ onda per gli 80 ed i 160 con il verti-ce a circa 15 metri di altezza il quale mi ha

permesso di arrivare a circa 140 paesi in 80 ed una settanti-na in 160; capirete anche voi che 15 metri per una antenna dedicata ai 1.8 Mhz è davvero poco infatti è circa un paio di anni che non riesco a mettere a log nessun new one (nuovo pa-ese) in questa banda; serve al-lora ancora più posto e se pos-sibile lontano dal QRN e QRM (rumore ambientale generato da apparecchi elettrici); per questi motivi la location di casa mia è

da considerarsi esclusa, resta ora da trovare una valida alter-nativa che si rivela essere più vicina di quanto si possa pensa-re; infatti l’unica location in grado di offrire tutto ciò si chiama “La Patuzza”.

La Patuzza è una azienda a-gricola che si trova sul confine tra Calcinato e Montichiari ed essendo anch’essa di proprietà della mia famiglia ho la massi-ma libertà di installazione ed operatività con i vantaggi che da la posizione isolata dal cen-tro abitato e di conseguenza di poter installare antenne ad al-tezze ben più elevate rispetto al mio QTH principale.

Il problema dell’altezza dell’installazione è l’ultimo problema da risolvere infatti, come voi ben sapete queste an-tenne vanno poste moooooolto in alto e la mia intenzione era

CQ WW 160 SSB

OTTIMA ORGANIZZAZIONE PER UN OTTIMO RISULTATO

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< 18 > La Radiospecola - marzo 2011 Anno XLVI

di evitare una installazione fis-sa che mi potesse vincolare; la mia ricerca doveva quindi spo-starsi su di un mezzo mobile che potesse raggiungere una altezza minima di 40 metri; qui entra in gioco un altro perso-naggio chiave in questa impre-sa, ovvero il Geom: Pietro Lo-rini.

Il Sig. Lorini è titolare della Lorini Group, un fornitissimo noleggio di mezzi d’opera con 3 sedi nella nostra provincia e tra la sua enorme flotta ci so-no piattaforme di tutte le altezze che sono ottime per le nostre installazioni.

Il caso ha voluto che una di queste tre sedi sia pro-prio confinante con la mia azienda agricola e quindi cosa c’è di meglio di una bella piattaforma alta 40 metri per sorreggere 2 dipoli per i 160?

Nel corso della mia crescita radiantistica ho approfittato più volte della grande disponibilità e gentilezza del sig. Piero.

E’ infatti grazie a lui ed alle sue piattaforme che mi hanno permesso di installare tutte le antenne presso il mio QTH.

Nel frattempo i giorni passa-vano ed arrivato il mese di set-tembre era ora di tirare le prime somme e capire se le mie elu-cubrazioni mentali potessero realmente divenire realtà o me-no; considerata la certezza e la disponibilità della location era ora di approfondire il discorso con il Geom. Lorini e verificare

l’effettiva disponibilità del mezzo adeguato.

L’occasione si è presentata la sera del patrono del mio paese quando passeggiando per le vie di Calcinatello ho incontrato il sig. Pietro e dopo un breve dia-logo ho avuto il piacere di in-vitarlo per una vista della mia stazione.

In questo caso ho avuto l’opportunità di spiegare un po’ il nostro mondo e fornir-gli delle delucidazioni riguardo all’hobby del radiantismo; sem-pre in questa occasione gli ho spiegato del mio progetto per il WW 160 e lui si reso piena-mente disponibile a fornirmi una piattaforma di circa 40 me-tri per l’itera durata del contest. A questo punto bisognava solo definire il setup ottimale e cer-care un paio di operatori che mi supportassero in questa impre-sa; parlando con alcuni amici della sezione ARI di Busto Ar-sizio ho avuto da subito il pie-no supporto da parte di Fabio IK2LTR e di Fabrizio IZ2KXC (già compagni di alcuni contest durante gli ultimi anni); quest’ultimo conoscitore della banda dei 160 e vincitore delle

ultime due edizioni del WW 160.

Parlando con i miei compagni di avventura abbiamo stabilito di utilizzare due dipoli filari (sapientemente preparati da Fausto IK2SAU) installati ad “inverted V” con il ver-tice a 40 metri, sfasati di 90 gradi l’uno

dell’altro così da coprire le di-rezioni Nord-Ovest / Sud –Est nel caso dell’antenna 1 e le di-rezioni Nord-Est / Sud- Ovest nel caso dell’antenna 2; ogni dipolo aveva una propria linea di alimentazione di circa 50 metri utilizzando un cavo H155 della Belden; la commutazione tra di essi avveniva manual-

mente con l’ausilio di uno switch manuale; purtrop-po, per mancanza di tem-po abbiamo deciso di non installare alcuna antenna in RX (necessarie per la banda in oggetto) riman-dando il discorso alla prossima competizione in 160.

Come apparati dedicati alla trasmissione avevamo un JRC 135 ed un PA (amplificatore lineare di

potenza) TEN-TEC Centurion con a bordo due valvole 3-500Z che utilizzate con un output di 500W davano sicu-rezza anche se utilizzato per parecchie ore senza sosta; inol-tre avevamo un’altra stazione di backup composta da un TS-2000 ed un PA Expert 1K-FA più ovviamente il dovuto sup-porto informatico per il log.

Terminata la fase di prepara-zione, costituita anche da un paio di sopraluoghi da parta di IZ2KXC e IK2SAU, veniamo alla prima giornata di montag-gio e di conseguenza alla prima notte di contest; come da accor-di alle ore 14.00 in punto la piattaforma della “Lorini Group” ha varcato il cancello dell’Azienda e nel giro di circa un’ora la piattaforma con palo di ancoraggio per i dipoli erano alla massima altezza e pronti per ospitare le antenne.

Terminata la realizzazione dei cavi per la discesa, verso le ora 16.00, siamo pronti per issare il primo dipolo e qui che entra in gioco Murphy; infatti a causa di un nostro errore di misura-zione l’antenna non ne vuole sapere di andare ed il rapporto di onde stazionarie (SWR) ri-

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sulta altissimo e di conseguen-za l’antenna non è utilizzabile.

La sera si avvicina e dopo alcuni tentativi per capire come risolvere il problema gettiamo la spugna e ci ripro-mettiamo di risolverlo al mattina seguente, nel frattempo operia-mo alcune ore dal mio QTH principale e la serata ci porta una ses-santina di qso in circa 2 ore di attività.

La mattina successi-va capiamo dove sta il problema e quindi nel giro di alcune ore riu-sciamo a portare in perfetta risonanza tutte e due le antenne così da permetterci di partire finalmente con il piede giusto; alle ore 16.30 circa ini-ziano i primi “CQ CONTEST DE IZ2FOS”; ci alterniamo alla radio a turni di due ore fino alla mattina successiva dove concludiamo con circa 340 QSO.

Dalla serata della Domenica al nostro gruppetto si è aggiun-to anche l’amico Pietro I2CZQ il quale arrivando ha esclamato “che spettacolo”, con lui abbia-mo trascorso le ultime 7 ore di gara terminando così alle ore 23 LT con circa 435 QSO a log e la soddisfazione di aver lavo-rato tutti i country che si sono ascoltati (ad eccezione di OD5O (Libano) che non ostan-te decine di stazioni tentassero di collegarlo lui riprendeva a chiamare senza ascoltare nessu-

no).Terminata la gara è tempo di bilanci, innanzi tutto per la pros-sima edizione è indispensabile l’installazione di almeno una an-tenna per il solo ascolto che per-metta di togliere (almeno in parte) il QRM (rumo- re) dato dalle stazioni adiacen-

ti; assolutamente da evitare l’errore di valutazione sulla lunghezza dei dipoli per la TX (che ci è costata almeno 6 ore perse).

Il resto della parte “di tra-smissione” era ok, così come la scelta dei dipoli incrociati che permettevano di coprire tutte e 4 le principali direzioni geogra-fiche; purtroppo per me questa era la mia prima volta in questa banda quindi non a-vendo riferimenti con gli anni passati è difficile capire se ci si possa piazzare ai vertici della classifica (però posso prudentemente dire di essere ottimista a riguardo); in ogni caso l’esperienza è stata più che positiva e ne valeva la pena anche solo per la compagnia di ottimi amici e superbi operatori.

Ora mi attende un accurato lavoro di “post-contest” uti-le per correggere alcuni er-rori di digitazione che pos-sono essere scappati ad una prima analisi; al termine di

questa lunga “cronaca” vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato in questa im-presa d in particolare:

Il Geom. Pietro Lorini per la disponibilità e la gentilezza di-mostrata nel mettermi a dispo-sizione la piattaforma e tutto quello che ne consegue per per-mettermi di installare le anten-ne a 40 metri di altezza.

IZ2KXC e IK2LTR per aver svolto un eccelso lavoro di montaggio e taratura di tutto il setup necessario; oltre a questo sono entrambi ottimi operatori radio ed ottimi compagni di contest e non solo…..

IK2SAU per aver preparato le antenne utilizzate in TX

IZ2ARA per avermi prestato il supporto installato sulla piat-t a f o r m a u t i l i z z a t o all’installazione dei dipoli

least but not last I2CZQ sul quale non esprimo alcun com-mento (e lui sa perché) HI HI

Ancora grazie a tutti, alla prossima occasione mi racco-mando enjoy the contest and at the next time.

73 a tutti.

Lorenzo

IZ2FOS- K2FOS-II2S

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