Mariella ImmacolatoMariella Immacolato

1a. lezione 1a. lezione Le origini del consenso informato : il Le origini del consenso informato : il cambiamento del paradigma etico cambiamento del paradigma etico

tradizionaletradizionale

Corso di Laurea in Medicina e ChirurgiaAnno Accademico 2008-2009

Offerta Formativa Didattica Opzionale (ADO)

LA TUTELA DEL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE IN SANITÀ

Tutti i Venerdì dal 27 febbraio al 3 aprile 2009

Ore 14,30 -16,30

Direttore U.O. Medicina Legale Az. USL 1 di Massa CarraraPresidente Comitato Etico Locale Az. USL 1 di Massa Carrara

Prof- ADO di bioetica corso di laurea Medicina e Chirurgia Università di PisaDocente di Medicina Legale Assicurativa scuola di spec. medicina legale Università di Siena

Commissione regionale di Bioetica (Toscana)Direttivo Consulta di Bioetica Milano

U.O. Medicina Legale Az. USL 1, Via Risorgimento, 18 – 54100 Massa -Tel. 0585/493059-493058 fax 0585/493050

E –mail : m.immacolato@usl1.toscana.it

La medicina, la vita, la malattiaLa medicina, la vita, la malattia

La malattia e la morte, La malattia e la morte, esperienze inevitabili e esperienze inevitabili e fondatrici dell’esperienza fondatrici dell’esperienza umana, hanno da sempre umana, hanno da sempre suscitato la ricerca del perché, suscitato la ricerca del perché, la proposta di ragioni, la la proposta di ragioni, la necessità di spiegazioni. necessità di spiegazioni.

La malattia e la morte hanno dato La malattia e la morte hanno dato origine in tutte le civiltà a miti, riti, origine in tutte le civiltà a miti, riti, pratiche, relazioni, strutture, a tre pratiche, relazioni, strutture, a tre diversi livelli:diversi livelli: 1) nei rapporti di presa in carico 1) nei rapporti di presa in carico

interpersonale e collettivo della interpersonale e collettivo della sofferenza dell’altro; sofferenza dell’altro;

2) nella creazione di spazi adeguati a 2) nella creazione di spazi adeguati a tale presa in carico, siano essi il rifugio tale presa in carico, siano essi il rifugio familiare, la capanna dello sciamano, il familiare, la capanna dello sciamano, il tempio del sacerdote, la clinica, il tempio del sacerdote, la clinica, il gabinetto del medico, l’ospedale; gabinetto del medico, l’ospedale;

3) la ricerca del perché, di una 3) la ricerca del perché, di una spiegazione.spiegazione.

Medicina TeurgicaMedicina Teurgica Nelle prime fasi , la medicina Nelle prime fasi , la medicina

occidentale era la medicina occidentale era la medicina teurgica, in cui la malattia teurgica, in cui la malattia era considerata un castigo era considerata un castigo divino, concetto che si trova divino, concetto che si trova in moltissime opere greche, in moltissime opere greche, come l’Iliade, e altre.come l’Iliade, e altre.

Col passare del tempo la Col passare del tempo la medicina prese sempre più medicina prese sempre più le distanze dalla religione le distanze dalla religione sino ad arrivare alla sino ad arrivare alla medicina razionale di medicina razionale di

Ippocrate, che segnòIppocrate, che segnò il il limite tra razionalità e magialimite tra razionalità e magia

Medicina razionaleMedicina razionale

La nascita della medicina La nascita della medicina razionale, in Grecia nell’epoca razionale, in Grecia nell’epoca classica, al momento stesso classica, al momento stesso della nascita dell’arte e della della nascita dell’arte e della filosofia, in altre civiltà in filosofia, in altre civiltà in periodi storici diversi, periodi storici diversi, definisce un preciso luogo ladefinisce un preciso luogo la polispolis, la città, e pone come , la città, e pone come elemento epistemologico elemento epistemologico discriminante la riflessione discriminante la riflessione sulla causalità e sull’ordine sulla causalità e sull’ordine delle cose. delle cose.

La medicina razionaleLa medicina razionale Ciò che caratterizza la medicina razionale non è Ciò che caratterizza la medicina razionale non è

la generica ricerca delle cause, ma la riflessione la generica ricerca delle cause, ma la riflessione teorica sui nessi logici fra causa ed effetto, fra teorica sui nessi logici fra causa ed effetto, fra eventi e condizioni. eventi e condizioni.

Lo statuto epistemologico (natura del sapere) Lo statuto epistemologico (natura del sapere) della medicina razionale è caratterizzato dal della medicina razionale è caratterizzato dal dualismo di fondo fra sapere e pratica. Lo stesso dualismo di fondo fra sapere e pratica. Lo stesso termine utilizzato per definire la medicina (termine utilizzato per definire la medicina (iatrikè iatrikè (conoscenza) (conoscenza) (pratica, arte)(pratica, arte), espressione , espressione resa insufficientemente in italiano con “arte resa insufficientemente in italiano con “arte medica”) comprende due nozioni: l’arte e la medica”) comprende due nozioni: l’arte e la scienza, la pratica e la conoscenza. scienza, la pratica e la conoscenza.

La La si definisce in rapporto al suo opposto, il si definisce in rapporto al suo opposto, il caso : « se non ci fosse l’arte del medico ... il caso : « se non ci fosse l’arte del medico ... il caso reggerebbe completamente la sorte dei caso reggerebbe completamente la sorte dei malati » (Ippocrate, malati » (Ippocrate, Dell’arte medicaDell’arte medica, 6)., 6).

La medicina razionaleLa medicina razionale Discriminante fra il medico e il profano, la Discriminante fra il medico e il profano, la

base razionale ed etica della professione base razionale ed etica della professione (dell’arte). La (dell’arte). La è il regno della è il regno della capacità selettiva, dell’individuazione capacità selettiva, dell’individuazione della differenza e della percezione della della differenza e della percezione della coerenza delle cose, della regolarità coerenza delle cose, della regolarità dell’ordine naturale, come delle relazioni dell’ordine naturale, come delle relazioni sociali. sociali.

Il sapere medico Il sapere medico iatrikèiatrikè, proprio in quanto , proprio in quanto luogo di sintesi fra conoscenza e pratica, luogo di sintesi fra conoscenza e pratica, opera al tempo stesso distinzioni ed opera al tempo stesso distinzioni ed unificazioni, elabora etiologie e previsioni, unificazioni, elabora etiologie e previsioni, ed esclude il caso, la fortuna, regno ed esclude il caso, la fortuna, regno dell’indistinto e dell’imprevedibiledell’indistinto e dell’imprevedibile

epistemologia della medicinaepistemologia della medicina

L’epistemologia della medicina è L’epistemologia della medicina è secondo tale accezione una secondo tale accezione una filosofia della scienza speciale, filosofia della scienza speciale, che si distingue dalla filosofia che si distingue dalla filosofia della biologia e da altre filosofie della biologia e da altre filosofie della scienza speciali (della della scienza speciali (della chimica, della fisica, ovvero chimica, della fisica, ovvero della psicologia, delle scienze della psicologia, delle scienze sociali ecc.) per la peculiarità del sociali ecc.) per la peculiarità del proprio oggetto: le conoscenze proprio oggetto: le conoscenze biomediche e la pratica biomediche e la pratica terapeutica. terapeutica.

epistemologia della medicinaepistemologia della medicina Proprio la Proprio la dimensione terapeutica dimensione terapeutica

assegna alla medicina un carattere assegna alla medicina un carattere particolare rispetto alle altre scienze particolare rispetto alle altre scienze naturali, perché naturali, perché la medicina non è la medicina non è un’attività puramente conoscitiva, ma un’attività puramente conoscitiva, ma anche, e costitutivamente, una pratica anche, e costitutivamente, una pratica di cura.di cura. Di qui il problema che le altre Di qui il problema che le altre scienze naturali non si pongono, perché scienze naturali non si pongono, perché pensano già in partenza di aver risolto pensano già in partenza di aver risolto la questione della loro natura, mentre la questione della loro natura, mentre la medicina deve porsi il problema se la medicina deve porsi il problema se sia “una scienza a tutti gli effetti, una sia “una scienza a tutti gli effetti, una scienza applicata o, come spesso si scienza applicata o, come spesso si sente dire, una scienza umana”. sente dire, una scienza umana”.

Scienza Scienza iatrikèiatrikè e arte e arte La radice comune alle riflessioni sulla “natura La radice comune alle riflessioni sulla “natura

del sapere medico” e alle riflessioni sulle del sapere medico” e alle riflessioni sulle “dimensioni etiche della medicina” è nella “dimensioni etiche della medicina” è nella medicina stessa, la quale è sia un sapere scientifico sia un’arte, che ha come oggetto la conoscenza delle malattie o, se preferisce, dei malati in vista della loro cura. Essendo Essendo la la dimensione terapeutica lo scopo e la ragione dimensione terapeutica lo scopo e la ragione stessa dell’esistenza della medicinastessa dell’esistenza della medicina, e , e rivolgendosi la cura a persone, ossia a soggetti rivolgendosi la cura a persone, ossia a soggetti morali, la riflessione filosofica sulla medicina morali, la riflessione filosofica sulla medicina non potrà che essere al tempo stesso non potrà che essere al tempo stesso una una riflessione sulla natura del sapere medico e sui riflessione sulla natura del sapere medico e sui dilemmi morali sollevati dalla medicina, nella dilemmi morali sollevati dalla medicina, nella duplice dimensione di scienza e di pratica duplice dimensione di scienza e di pratica terapeutica.terapeutica.

MI MI 11/04/2311/04/23

Medicina IppocraticaMedicina Ippocratica

Al centro della concezione di Ippocrate c’era l’uomo e non la malattia.Questo fece la fortuna della scuola ippocratica nei confronti della scuola Rivale di Cnido, che invece era focalizzata sulla malattia con una concezione riduzionistica, simile a quella odierna.La scuola di Ippocrate prevalse proprio perché si occupava dell’uomo, mentre l’altra occupandosi delle malattie e non avendo gli elementi necessari per farlo si estinse, quella di Ippocrate proseguì

Nato sull’isola di Cos in una data imprecisata dal 460 al 450 a.C.

Il triangolo ippocraticoIl triangolo ippocratico

Le tre Le tre MM :  :

malato, malattia, medicomalato, malattia, medico..« Nelle malattie occorre avere presenti due « Nelle malattie occorre avere presenti due cose : essere utile o almeno non nuocere. cose : essere utile o almeno non nuocere. L’arte [L’arte [] si compone di tre termini : la ] si compone di tre termini : la malattia, il malato e il medico. Il medico è il malattia, il malato e il medico. Il medico è il

servitore dell’arte; occorre che il malato aiuti il servitore dell’arte; occorre che il malato aiuti il medico a combattere la malattia».medico a combattere la malattia».

((Hippocrate, Epidemie 1, 2, 5).Hippocrate, Epidemie 1, 2, 5).

Medicina IppocraticaMedicina Ippocratica Per la medicina classica, da Ippocrate in poi, il Per la medicina classica, da Ippocrate in poi, il

ruolo del medico è quello ruolo del medico è quello di guida del malato e di guida del malato e del sano, del sano, capace di suggerire il regime capace di suggerire il regime equilibrato o di ristabilire un equilibrio equilibrato o di ristabilire un equilibrio perturbato, di proporre delle regole di vita atte perturbato, di proporre delle regole di vita atte ad allontanare tutte le possibili discrasie, fonti di ad allontanare tutte le possibili discrasie, fonti di pericolo. pericolo. Il medico è l’alleato del malatoIl medico è l’alleato del malato nella nella sua lotta contro la malattia. Il suo imperativo sua lotta contro la malattia. Il suo imperativo etico è quello di essere a fianco del malato e di etico è quello di essere a fianco del malato e di mettere a sua disposizione la sua conoscenza mettere a sua disposizione la sua conoscenza per aiutarlo nella sua lotta. per aiutarlo nella sua lotta. Il medico non può Il medico non può attendere la certezza filosofica per agire, ma attendere la certezza filosofica per agire, ma deve intervenire in ogni caso, alla sola deve intervenire in ogni caso, alla sola condizione di non nuocere al malato, anche condizione di non nuocere al malato, anche quando la sua conoscenza non gli permette di quando la sua conoscenza non gli permette di comprendere la causa e dunque di fare delle comprendere la causa e dunque di fare delle previsioni. previsioni.

Medicina IppocraticaMedicina Ippocratica

Il suo operare non ha come base Il suo operare non ha come base esclusiva un esclusiva un ‘criterio di verità‘criterio di verità’ ma anche ’ ma anche un ‘un ‘criterio di valorecriterio di valore’ (l’utilità per il ’ (l’utilità per il malato e l’efficacia) implicita in ogni malato e l’efficacia) implicita in ogni attività pratica, in ogni attività pratica, in ogni . Per questo . Per questo la medicina è una ‘scienza applicata’, la medicina è una ‘scienza applicata’, che lega insieme conoscenza, principi che lega insieme conoscenza, principi etici e pratica. In quanto scienza etici e pratica. In quanto scienza iatrikèiatrikè richiede una epistemologia, una teoria richiede una epistemologia, una teoria della conoscenza; in quanto ‘applicata’ della conoscenza; in quanto ‘applicata’ richiede una teoria della congruenza fra richiede una teoria della congruenza fra azione e risultati possibili.azione e risultati possibili.

Medicina ippocraticaMedicina ippocratica

La medicina ha contenuti La medicina ha contenuti immediatamente antropologici immediatamente antropologici e sociali in quanto portatrice, e sociali in quanto portatrice, all’interno stesso della sua all’interno stesso della sua struttura disciplinare, di ‘criteri struttura disciplinare, di ‘criteri di verità’ e di ‘criteri etici di di verità’ e di ‘criteri etici di valore’. valore’.

MI MI 11/04/2311/04/23

Medicina IppocraticaMedicina Ippocratica

Gli ippocratici erano una ristretta minoranza nella medicina greca, ma hanno avuto fortuna su due punti. Il primo, ancora valido, riguardante l’inizio della ‘medicina razionale’ nel senso di escludere la magia.

MI MI 11/04/2311/04/23

Medicina IppocraticaMedicina Ippocratica

L’altro riguarda il Giuramento, che sta alla base dell’aspetto morale qui in discussione. Il Giuramento ha incontrato difficoltà col mondo cristiano, ma si è poi diffuso diventando una sorta di ecumene per la prassi medica occidentale.

Il giuramento di IppocrateIl giuramento di Ippocrate

Giuro su Apollo medico, su Esculapio, Giuro su Apollo medico, su Esculapio, su Igiene e su Panacea, su tutti gli su Igiene e su Panacea, su tutti gli dei e le deesse, chiamandoli a dei e le deesse, chiamandoli a testimone che realizzerò, secondo le testimone che realizzerò, secondo le mie forze e le mie capacità, il mie forze e le mie capacità, il giuramento e l’impegno seguente: giuramento e l’impegno seguente:

L’ingresso in una ‘famiglia L’ingresso in una ‘famiglia allargata’allargata’

Porrò il mio maestro sullo stesso Porrò il mio maestro sullo stesso livello degli autori dei miei giorni, livello degli autori dei miei giorni, condivederò con lui i miei averi, e, se condivederò con lui i miei averi, e, se si rendesse necessario, provvederò ai si rendesse necessario, provvederò ai suoi bisogni. Considererò i suoi figli suoi bisogni. Considererò i suoi figli come fratelli e, se desidereranno come fratelli e, se desidereranno apprendere la medicina, sarò il loro apprendere la medicina, sarò il loro insegnante senza salario né impegno.insegnante senza salario né impegno.

La partecipazione a una struttura La partecipazione a una struttura disciplinare e socialedisciplinare e sociale

Condividerò i precetti, le lezioni orali Condividerò i precetti, le lezioni orali e il resto dell’insegnamento con i e il resto dell’insegnamento con i miei figli, con quelli del mio maestro miei figli, con quelli del mio maestro e con i discepoli legati da un e con i discepoli legati da un impegno e da un giuramento impegno e da un giuramento secondo la legge medica, ma con secondo la legge medica, ma con nessun altro.nessun altro.

L’atteggiamento verso il malatoL’atteggiamento verso il malato

Indirizzerò il regime dei malati a loro Indirizzerò il regime dei malati a loro vantaggio, vantaggio, secondo le mie capacità e secondo le mie capacità e il mio giudizioil mio giudizio, e mi asterrò da ogni , e mi asterrò da ogni male e da ogni ingiustizia.male e da ogni ingiustizia.

Non darò a nessuno del veleno, se Non darò a nessuno del veleno, se me lo si chiede, ne prenderò me lo si chiede, ne prenderò l’inizitiva di una simile proposta; allo l’inizitiva di una simile proposta; allo stesso modo, non fornirò ad una stesso modo, non fornirò ad una donna nessun prodotto abortivo.donna nessun prodotto abortivo.

L’utilità del malatoL’utilità del malato

Passerò la mia vita ed eserciterò la mia Passerò la mia vita ed eserciterò la mia

arte (arte ( ) in innocenza e purezza.) in innocenza e purezza. Non praticherò l’operazione del taglio Non praticherò l’operazione del taglio

della pietra, la lascerò alle persone che della pietra, la lascerò alle persone che se ne occupano.se ne occupano.

In qualsiasi casa in cui entrerò, lo farò In qualsiasi casa in cui entrerò, lo farò per l’utilità del malato, guardandomi da per l’utilità del malato, guardandomi da ogni misfatto volontario e corruttore, e ogni misfatto volontario e corruttore, e soprattutto dalla seduzione delle donne soprattutto dalla seduzione delle donne e dei fanciulli, liberi o schiavi.e dei fanciulli, liberi o schiavi.

Il segreto medicoIl segreto medico

Qualsiasi cosa io veda od ascolti nella Qualsiasi cosa io veda od ascolti nella società durante l’esercizio od anche fuori società durante l’esercizio od anche fuori dall’esercizio della mia professione, io dall’esercizio della mia professione, io tacerò ciò che non ha bisogno di essere tacerò ciò che non ha bisogno di essere divulgato, considerando in questo caso la divulgato, considerando in questo caso la discrezione come un dovere.discrezione come un dovere.

Se mi terrò a questo giuramento senza Se mi terrò a questo giuramento senza infrangerlo, che mi sia dato di godere infrangerlo, che mi sia dato di godere felicemente della vita e della mia felicemente della vita e della mia professione, per sempre onorato tra gli professione, per sempre onorato tra gli uomini; se lo violo e divento spergiuro, uomini; se lo violo e divento spergiuro, possa io avere la sorte contraria.possa io avere la sorte contraria.

Il Malato nel Il Malato nel paradigma paradigma IppocraticoIppocratico

Il malato è un ignorante che non possiede le conoscenze, la capacità intellettuale nè l’autorità morale per opporsi e contrastare il volere e le decisioni del medico che, al contrario, conoscendo i meccanismi della vita, che è sempre buona in se, conosce anche il bene.

V Sec. a.C. Trattato di chirurgiaV Sec. a.C. Trattato di chirurgia“….bisogna cercare di evitare quei casi, soprattutto se si ha una bella scusa perché le speranze sono poche e i pericoli molti…Il rispondere a dirittura …ed esporre il proprio parere, cioè il determinare, massime nella prima visita, la causa del male e la medicatura da tenersi, sovente non è il caso. Istruire l’ammalato della natura d’ogni rimedio che gli si dà, è un aprir continue frivole questioni con chi ha debito di restar persuaso. E per conseguenza è un imbarazzare il corso alle medicature che la mente medica ha concepito

V Sec. Trattato di chirurgiaV Sec. Trattato di chirurgia“…Pur alle volte bisogna pronosticare, o quasi pronosticare; ed è allora ed è allora quando l’infermo ha da sapere lo stato suo minaccioso e pericolante, onde a sé provveda ed alle altre cose sue. Al dolore del vedere l’uomo che va a mancare, ci si aggiunge l’altro del doverglielo palesare. Tuttavia tale annuncio non sempre ci tocca doverlo noi all’infermo partecipare. A congiunti primieramente, agli amici, a sacerdoti, a chi si crede più vicino al cuor del malato e più fornito di zelo e di buona maniera, se ne può dare l’incarico; e solo quando altro mezzo non v’abbia. Il medico stesso debbe dirglielo, ma sempre con quella blanda insinuazione che il caso vuole, e la carità ci impone…”

Erodoto, V sec. a.c., fonte “le Storie II, 84,85,86… “Erodoto, V sec. a.c., fonte “le Storie II, 84,85,86… “

……Fa tutto quello con calma e Fa tutto quello con calma e competenza, competenza, nascondendo il più delle nascondendo il più delle

cose al pazientecose al paziente mentre ti occupi di lui. mentre ti occupi di lui. Dà gli ordini necessari con voce lieta e Dà gli ordini necessari con voce lieta e

serena, distogliendo la sua attenzione da serena, distogliendo la sua attenzione da ciò che gli viene fatto; qualche volta ciò che gli viene fatto; qualche volta dovrai rimproverarlo in modo aspro e dovrai rimproverarlo in modo aspro e risentito, altre volte dovrai confortarlo risentito, altre volte dovrai confortarlo con sollecitudine e attenzione,con sollecitudine e attenzione, senza senza nulla rivelargli della sua condizione nulla rivelargli della sua condizione

presente e futurapresente e futura..

V Sec. a.c.V Sec. a.c.

Plinio il Vecchio, Plinio il Vecchio, Historia naturalis, Historia naturalis, l. 29l. 29

23- 24 d.c.23- 24 d.c.

« Il medico è il solo artista di cui ci si fida sulla « Il medico è il solo artista di cui ci si fida sulla parola; gli si crede da quando egli si dichiara parola; gli si crede da quando egli si dichiara medico. E tuttavia, non c’è arte in cui l’impostura medico. E tuttavia, non c’è arte in cui l’impostura abbia conseguenze più gravi. Non ci pensiamo per abbia conseguenze più gravi. Non ci pensiamo per nulla, tanto la speranza di ritrovare la salute ci nulla, tanto la speranza di ritrovare la salute ci affascina. Del resto, non abbiamo alcuna legge per affascina. Del resto, non abbiamo alcuna legge per punire la sua ignoranza che causa la morte, alcun punire la sua ignoranza che causa la morte, alcun esempio di vendetta pubblica contro la sua esempio di vendetta pubblica contro la sua temerarietà. Il medico si istruisce a nostre spese, temerarietà. Il medico si istruisce a nostre spese, esperimenta dando la morte. Non c’è il medico al esperimenta dando la morte. Non c’è il medico al mondo che possa uccidere un uomo con la massima mondo che possa uccidere un uomo con la massima impunità. Che dico? E’ lui che accusa al posto di impunità. Che dico? E’ lui che accusa al posto di essere accusato. essere accusato. Egli attribuisce l’insuccesso Egli attribuisce l’insuccesso all’intemperanza del malato. Solo il malato è all’intemperanza del malato. Solo il malato è colpevole della propria morte ».colpevole della propria morte ».

Plinio il Vecchio, Plinio il Vecchio, Historia naturalis, Historia naturalis, l. 29l. 29

« Ecco cosa Catone prevedeva nella « Ecco cosa Catone prevedeva nella sua collera, e ciò che ha fatto che per sua collera, e ciò che ha fatto che per seicento anni il senato aveva proscritto seicento anni il senato aveva proscritto una professione così insidiosa, nella una professione così insidiosa, nella quale il medico giusto serve da quale il medico giusto serve da copertura al ciarlatano, combattendo in copertura al ciarlatano, combattendo in questo modo le allucinazioni di qualche questo modo le allucinazioni di qualche spirito malato che pensa che niente sia spirito malato che pensa che niente sia più salutare di ciò che costa caro ».più salutare di ciò che costa caro ».

« La legge » e la regolamentazione « La legge » e la regolamentazione della professione nella Grecia del IV e della professione nella Grecia del IV e

V sec.V sec.

La medicina, di tutte le professioni, è la più La medicina, di tutte le professioni, è la più nobile; e tuttavia, a causa dell’ignoranza nobile; e tuttavia, a causa dell’ignoranza sia di quelli che la esercitano, sia di quelli sia di quelli che la esercitano, sia di quelli che la giudicano alla leggera, essa è che la giudicano alla leggera, essa è attualmente relegata all’ultimo posto. Un attualmente relegata all’ultimo posto. Un giudizio così falso mi sembra provenire giudizio così falso mi sembra provenire principalmente dal fatto principalmente dal fatto che solo la che solo la professione medica è, nelle città, professione medica è, nelle città, sottomessa a nessuna altra pena che il sottomessa a nessuna altra pena che il discredito; ora, il discredito non ferisce le discredito; ora, il discredito non ferisce le persone che ne vivono.persone che ne vivono.

l’origine del consenso informatol’origine del consenso informato

Civiltà Civiltà antiche antiche egiziana, egiziana, greca, greca, romanaromana

l’origine del consenso informatol’origine del consenso informato:: civiltà antiche civiltà antiche egiziana, greca, romanaegiziana, greca, romana

Dalla documentazione ritrovata risulta che in alcune particolari situazionil’operato del medico dovessein qualche modo essere preceduto da una approvazione da parte del malato

Civiltà greca: nasce la medicina Civiltà greca: nasce la medicina difensivadifensiva

Ippocrate di Cos nel “Prognostico” raccomanda al medico di comunicare al paziente e alla famiglia una corretta diagnosi perché è utile alla cura del paziente, ma è ancora di più utile al medico per guadagnarsi la fiducia del paziente e per prevenire eventuali accuse di responsabilità in caso di esito infausto.

Civiltà greca: nasce la medicina Civiltà greca: nasce la medicina difensivadifensiva

Nei testi più antichi del Corpus Hippocraticum alla concezione umanitaria della medicina intesa come soccorso al malato si affianca quella fortemente difensiva che nei futuri testi medici tende via via a scomparire soprattutto in quelli deontologici quando la medicina tende ad aprirsi alla virtù e all’etica e viene esercitata da un medico di cultura, un po’ scienziato e un po’ filosofo.

Alessandro MagnoAlessandro Magno 356 a. C. – 323 a.C. 356 a. C. – 323 a.C., Civiltà , Civiltà BizantinaBizantina395 -1453395 -1453

QUANDO SI TRATTAVA DI INTERVENIRE SU PAZIENTI ILLUSTRI E POTENTI IL MEDICO, PUR NON ESSENDO NECESSARIO, INFORMAVA E CHIEDEVA L’ASSENSO/permesso di agire prevalentemente alla scopo di salvaguardare e tutelare non solo la loro persona, ma anche la loro vita. L’autorizzazione, più che il consenso e l’informazione, serviva più alla protezione del medico, come tende ad accadere oggi nei vari tipi di medicina difensiva (positiva, negativa, omissiva e commissiva ) che non alla salvaguardia del malato

Alessandro Magno , Civiltà BizantinaAlessandro Magno , Civiltà Bizantina

In queste epoche la relazione tra chi praticava la medicina e chi ne chiedeva la prestazione veniva direttamente a correlarsi con il rispettivo ceto sociale, infatti “… a curare le malattie degli uomini liberi è il medico libero…”.Il rapporto med-paz assumeva differenti caratteristiche in base alla casta e, in particolare, per i paz. nobili e aristocratici, risultava del tutto invertito rispetto a quello paternalistico e autoritario delle epoche successive

La La polis polis e l’origine del consenso informatoe l’origine del consenso informato•Platone –leggi, IV- « a curare le malattie degli uomini liberi è il medico libero che segue il decorso della malattia, la inquadra fin dall’inizio secondo il giusto metodo, mette a parte della diagnosi il malato e i suoi parenti… egli non farà alcuna prescrizione prima di averlo in qualche modo convinto e cercherà di portare a termine la sua missione che è quella di risanarlo, ogni volta preparandolo e predisponendolo con una opera di convincimento ».

l’origine del consenso informatol’origine del consenso informato

•La ricerca del « consenso » era rivolta solo agli « uomini liberi »

•Il medico Ippocratico aveva una responsabilità di tipo religioso, morale più che una responsabilità giuridica. Aveva il dovere di perseguire il bene del paziente, che era il ripristino dell’ordine natuarle. Il paziente, di converso doveva obbedire a tutto cio che gli veniva proposto.

l’origine del consenso informatol’origine del consenso informato•Il medico Ippocratico operava sempre per il bene del paziente anche quando il suo intervento era un insuccesso ciò gli conferiva un forma di irresponsabilità giuridica.

•Un pò come il sarcedote che quando non riesce a salvare l’anima non ne risponde giuridicamente.

Il medico CristianoIl medico Cristiano il Cristianesimo non modifica in sostanza l’etica medica di tipo Ippocratico fondata su una visione sacrale della medicina.Il medico medievale investito dell’autorità religiosa che gli deriva dalla professione , guida il paz. e sceglie e decide per lui. Salute e arte medica sono doni di Dio e i medici sono i sacerdoti che li amministrano. La scienza e la coscienza del medico non tengono in alcuna considerazione i desideri, le richieste, le aspettative del paz. che è un minorato nel corpo e nella mente e quindi non ha alcuna voce in capitolo

Il medico Il medico medioevalemedioevale In tale epoca se si In tale epoca se si

dovesse ricercare il dovesse ricercare il consenso, questo è consenso, questo è implicito e coincide nella implicito e coincide nella stessa richiesta di aiuto stessa richiesta di aiuto del paziente al medico. del paziente al medico. Mentre il tema Mentre il tema dell’informazione rientra dell’informazione rientra nel principio di nel principio di beneficienza beneficienza e quando e quando viene data è solo per viene data è solo per rendere meno sgradito il rendere meno sgradito il trattamento, per trattamento, per rafforzare l’obbedienza rafforzare l’obbedienza oppure è volta a oppure è volta a salvaguardare la salvaguardare la reputazione del medicoreputazione del medico

MI MI 11/04/2311/04/23

I due paradigmi

Il paradigma Ippocratico Il paradigma Bioetico

Dal paternalismo al consenso informato

MI MI 11/04/2311/04/23

Paradigma ippocratico : schema o orientamento di fondo sotteso alla

medicina tradizionale.

paradigma è usato in un senso più ampio in quanto indica sia lo schema conoscitivo sia l’atteggiamento di fondo verso la realtà o i sentimenti o le relative passioni che le varie azioni o i diversi stati del mondo suscitano in noi.

MI MI 11/04/2311/04/23

Paradigma ippocratico : schema o orientamento di fondo sotteso alla

medicina tradizionale.

Quali sono i cardini salienti del paradigma medico più antico e tradizionale, quello che in Occidente ha informato la pratica clinica per millenni e che oggi viene messo in crisi o scalzato dal caso Eluana?

Più che essere formulato in termini teorici e astratti, il paradigma emerge da una serie di indicazioni pratiche in uso in medicina che sono associate al nome di Ippocrate.

MI MI 11/04/2311/04/23

Scontro di paradigmiScontro di paradigmi I casi di Welby, di Eluana, non comportano

uno scontro di paradigmi sul piano conoscitivo, in quanto tutti i contendenti concordano sul paradigma della medicina scientifica, e nessuno invoca il ricorso a forme di medicine complementari o alternative, o altro tipo di pensiero. Le controversie scientifiche e cliniche sono interne ad uno stesso paradigma

MI MI 11/04/2311/04/23

Scontro di paradigmiScontro di paradigmi

Lo scontro riguarda l’aspetto emotivo del paradigma, ossia la parte che riguarda l’atteggiamento o il modo di sentire circa la vita umana, e i sentimenti e le passioni al riguardo.

MI MI 11/04/2311/04/23

Scontro di paradigmiScontro di paradigmi Sul piano scientifico e conoscitivo, più

nessuno oggi difende l’ippocratismo. Da questo punto di vista il paradigma ippocratico è sicuramente morto e sepolto da molto tempo: ha al massimo valore di curiosità storica

A noi qui interessa la parte morale del paradigma, ossia quella affettiva ed emotiva che continua ad avere una forte presa sulla pratica medica.

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Scontro di paradigmiScontro di paradigmi Di fatto, ancora oggi molti ritengono che il

giuramento d’ Ippocrate sia il vertice insuperato e insuperabile dell’etica medica, la cui validità dovrebbe essere indiscussa.

Sul piano conoscitivo, l’ippocratismo ha l’enorme merito di aver proposto l’abbandono della concezione magica della malattia a favore dell’assunzione di un atteggiamento scientifico.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico

Il fatto che la vita (umana) sia sempre stata circondata da un forte senso di mistero fa sì che il paradigma ippocratico sia pervaso dalla sacralità, da cui deriva poi l’inviolabilità e la indisponibilità della vita.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico C’è così una sorta di sinergia tra i

due aspetti: da una parte il divieto assoluto di interferire o di manomettere le inclinazioni essenziali della vita umana protegge la sacralità della vita impedendo incursioni conoscitive nel mondo vitale, dall’altra parte il mistero che avvolge la vita alimenta la sacralità della stessa.

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Medicina IppocraticaMedicina IppocraticaSecondo il modello ippocratico il mondo è buono in sé.Il termine ‘ippocratismo’ è usato per indicare una prospettiva teorica che ha le seguenti caratteristiche:

.è ancora diffusa e difesa in ambito medico;.è precedente alla rivelazione cristiana e prescinde da essa;.è compatibile con la dottrina cattolica romana nell’indirizzo sostanziale.

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Medicina IppocraticaMedicina Ippocratica

le caratteristiche del paradigma morale ippocratico sta nell’assumere la presenza di divieti assoluti, ossia che non ammettono eccezioni. Il medico ha il divieto di non dare certi farmaci, ad esempio il divieto di fornire pozioni contraccettive o abortifacenti, o di pozioni tese ad anticipare la morte.

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Medicina IppocraticaMedicina Ippocratica

Questo perché il compito specifico e precipuo del medico è quello di proteggere e tutelare la vita del paziente dalle malattie fornendo rimedi per la guarigione e facendo tutto il possibile per procrastinare la morte considerata il peggiore dei mali.

Medico ippocraticoMedico ippocratico

Il medico non guarda la qualità della vita, ma semplicemente è un

aiutante della vita. la sua speciale

conoscenza consente di individuare il finalismo e suo compito è aiutarlo.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico

La presenza di divieti assoluti era peraltro aspetto comune e normale nell’etica tradizionale

due interpretazioni diverse del modo di intendere l’assolutezza dei divieti morali circa il rispetto della vita:

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico La prima posizione interpreta

l’ippocratismo come una versione medica di “utilitarismo inconscio”, secondo cui le norme morali sono il risultato di un calcolo dei costi e benefici delle diverse azioni che porta a concludere per quelle della massimizzazione. I divieti che appaiono assoluti e immutabili non sono altro che il frutto di una cristalizzazione o di un consolidamento di quei calcoli dell’utilitarismo inconscio.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico L’altra prospettiva, invece, afferma che i

divieti valgono in sé, per ragioni dipendenti dalla struttura stessa della prospettiva ippocratica.

Avendo abbandonato in via iniziale la concezione magica della malattia, il medico ippocratico si è trovato di fronte a una varietà di fenomeni tanto intricata da lasciare letteralmente sgomenti. La vita (umana e non) è così variegata e multiforme da apparire un mistero insondabile, tanto complicato da superare le capacità dell’umano intelletto.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico Il medico in particolare si trova

a contatto diretto con la misteriosità della malattia. Era così difficile capire da che cosa dipendesse esattamente, che ancora a fine ’800 si riteneva che le malattie avessero poco a che fare con la biologia: era la rottura di un equilibrio che non è necessariamente di tipo fisico-biologico.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico Ci volle un genio come Pasteur per

mostrare il contrario, anche se in molte parti del mondo il medico non studia ancora l’anatomia, ritenuta inutile per la cura dei pazienti. Questo sfondo di mistero che circonda il vivente umano si connette e alimenta la sacralità della vita, ossia l’atteggiamento che emana da un oggetto ritenuto inviolabile e intoccabile.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico La sacralità della vita fonda il divieto

assoluto di interferire o manomettere le inclinazioni essenziali della vita umana, ed a sua volta è sostenuta dalla proibizione netta. Sacralità dell’oggetto (vita umana) e assolutezza del divieto sono due facce di una stessa medaglia: la sacralità riguarda il piano (o punto di vista) della conoscenza dell’oggetto, mentre l’assolutezza del divieto riguarda il piano dell’azione (morale) circa l’ambito in questione.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico L’assolutezza del divieto è il cancello eretto

a protezione della sacralità, la quale a sua volta si alimenta del mistero insondabile.

Deve essere chiaro che la sacralità della vita non riguarda affatto la semplice uccisione delle persone, ossia il divieto di “non uccidere!”. quest’aspetto diventa palese non appena si consideri che il non uccidere è un divieto prima facie, ossia che ammette eccezioni, mentre dalla sacralità della vita discende un divieto assoluto, che non ammette eccezioni di sorta.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico

L’uccisione delle persone è giustificata in varie occasioni, mentre non è mai giustificato la violazione del ‘nucleo’ della vita, quell’aspetto che il medico conosce per la particolare competenza della vita stesse.

La conoscenza del medico è tale per cui il medico nel suo campo sa quello che è il bene del paziente.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocraticoPer questo c’è il paternalismo e la posizione di garanzia (della salute) che danno al medico alcuni privilegi (ad esempio il privilegio terapeutico che consente di non dire la verità circa lo stato di salute) o anche quello di intervenire senza il consenso.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico

Qui sta il paternalismo medico: come il buon padre di famiglia sa qual è il bene dei figli, così il medico ippocratico conosce il bene del paziente.

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Paradigma ippocraticoParadigma ippocratico In breve, il paradigma morale ippocratico

ha i seguenti tre assunti fondamendali: ..la vita umana è sacra ed ha sempre un valore positivo;

..la vita umana presenta una sorta di trasparenza che fornisce indicazioni circa la condotta;

..gli atti medici hanno un significato peculiare tale da giustificare uno status ‘quasi religioso’ per il medico – intervenendo su un oggetto ‘sacro’.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma

Dopo la pubblicazione dell’importante libro di Thomas S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche (1962 e 1970) è diventato comune indicare col termine ‘paradigma’ lo schema di pensiero o il modo di organizzare il discorso.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma

Come storico della scienza, Kuhn era critico della prospettiva positivista che vede il progresso scientifico in modo lineare e per accumulazione di sempre maggiori conoscenze. Al contrario, Kuhn osservava come i maggiori avanzamenti fossero avvenuti non per crescita graduale e lineare, ma per cambiamenti bruschi di ‘paradigmi’ ossia di modi di strutturare la realtà.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma

Il contrasto tra tolemaici e copernicani non dipendeva dal fatto che gli uni avessero meno dati empirici degli altri, ma dal diverso modo di organizzare gli dati stessi, ossia dall’assunzione di un diverso ‘paradigma’.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma Ciascuno di noi, nascendo e

crescendo in un dato ambiente culturale, fa proprio il modo di vedere, di pensare e di percepire proprio della propria società e della propria epoca. Si è così avviluppati in questa concezione da essere portati a credere che questa sia semplicemente la realtà, punto e basta.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma ciascuno di noi parte assumendo una

qualche versione di realismo ingenuo, ossia la prospettiva che la realtà è quella che è, punto e basta.

un “caso cruciale”, ossia una situazione tale per cui la decisione nell’uno o nell’altro senso comporta l’adesione all’uno o all’altro paradigma, ossia a quella sorta di ‘filtro’ o di ‘schema mentale’ che ci porta a vedere in un modo piuttosto che nell’altro.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma Che a volte il nostro modo di

vedere o di percepire la realtà sia condizionato dal punto di vista assunto è confermato dagli studi fatto dagli psicologi della Gestalt, i quali hanno mostrato come la visione segua una propria ‘forma’ (in tedesco Gestalt) che in certi contesti ci porta a vedere una figura piuttosto che un’altra.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma Interessante è osservare come il passaggio dall’una all’altra visione avvenga immediatamente, in modo repentino: non per gradi ma con un ‘salto’, come quando si ha un’improvvisa intuizione che ci rivela la soluzione di un rebus o di un rompicapo matematico.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma Così, ad esempio, a seconda di come fissiamo Così, ad esempio, a seconda di come fissiamo

l’attenzione nelle figure qui riportate possiamo l’attenzione nelle figure qui riportate possiamo vedere un vaso bianco su uno sfondo nero o il vedere un vaso bianco su uno sfondo nero o il profilo di due persone che si guardano; oppure profilo di due persone che si guardano; oppure un anatroccolo invece di un coniglio. un anatroccolo invece di un coniglio. Interessante è osservare che vediamo o l’una o Interessante è osservare che vediamo o l’una o l’altra, ma non tutte due contemporaneamente, l’altra, ma non tutte due contemporaneamente, e che il passaggio dall’uno all’altro avviene e che il passaggio dall’uno all’altro avviene istantaneamente e non per gradi,istantaneamente e non per gradi, ma con un ‘salto’, come quando si ha un’improvvisa intuizione che ci rivela la soluzione di un rebus o di un rompicapo matematico.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma Qualcosa del genere sarebbe capitato anche a

Galileo: puntando il cannocchiale verso la Luna la sera del 9 agosto 1609 ha ‘visto’ le montagne, ossia ha riconosciuto che anche quel satellite è come la Terra. Di qui l’esigenza di cambiare il paradigma, col passaggio a quello copernicano, per rendere conto del nuovo dato. Sia chiaro, avrebbe potuto rimanere nel tradizionale paradigma tolemaico, cambiando altri aspetti (aggiungendo un epiciclo, come si dice), ma il nuovo paradigma era preferibile.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma

Il tema del processo a Galileo è stato un “caso cruciale”, perché dalla risposta al problema se sia il Sole a girare attorno alla Terra o viceversa determina l’accettazione dell’uno o dell’altro paradigma.

Questo sarebbe capitato a Galileo, Lavoisier, Darwin, i quali hanno appunto rivoluzionato un qualche ambito della scienza proponendo nuovi paradigmi.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma

Se consideriamo che, prima d’ora, il paradigma ippocratico non è mai stato messo seriamente in discussione e che dall’inizio della civiltà vige pressoché incontrastato.

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Il cambiamento del paradigmaIl cambiamento del paradigma

Quello ippocratico è un paradigma (e non il paradigma), che può essere confrontato con un nuovo paradigma che sta affermandosi in campo biomedico. Quello di Eluana è un ‘caso cruciale’ perché la diversa risposta data al riguardo comporta l’adesione al tradizionale paradigma ippocratico oppure al un nuovo paradigma in via d’affermazione.

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IppocratismoIppocratismo

L’ippocratismo affonda le radici nella religiosità protonaturale in cui si dà per scontato che la realtà vera sia quella sacra, assoluta, e che il resto sia solo apparenza.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico

Il nuovo paradigma non ha ancora un ‘santo protettore’ riconosciuto (come Ippocrate), e per identificarlo possiamo chiamarlo paradigma bioetico.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico Infatti, caratteristica centrale della

bioetica è l’interdisciplinarità, criterio che sottrae l’ambito biomedico all’esclusiva competenza degli addetti ai lavori (gli operatori sanitari) facendo sì che il loro atteggiamento quasi religioso si confronti con altri atteggiamenti provenienti dalla società civile, col risultato di operare una sorta di secolarizzazione della vita.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico

Se vale l’interdisciplinarità, allora il medico non ha più il privilegio di sapere (per specifica competenza) sin dall’inizio qual è il finalismo e il bene del paziente che è insito nella vita stessa, ma deve confrontarsi con le altre esigenze perdendo così la regalità o supremazia: la sua posizione è una tra altre, e può capitare che debba cedere il passo ad altre considerazioni.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico

Per queste ragioni strutturali il nuovo

paradigma bioetico si contrappone al

tradizionale paradigma ippocratico.

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Paradigma Paradigma ippocratico la caratteristica fondamentale

che distingue i due paradigmi è la seguente: nel paradigma ippocratico è la vita stessa che ‘parla’ ed indica, se guardata in filigrana, le proprie richieste, per cui la moralità medica affonda le radici nelle indicazioni offerte dalla vita stessa, dalla natura.

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Paradigma Paradigma ippocratico La moralità è, quindi, un’istituzione

naturale, cioè dettata dalla natura: i divieti morali essenziali sono immutabili e assoluti perché inscritti sin dall’inizio nella natura delle cose.

Non dipendono da alcun legislatore né da qualche volontà umana, ma l’uomo li deve solo riconoscere per quel che sono, ed alcuni ‘esperti’ (teologi e medici nello specifico) hanno una specifica competenza per farlo, avendo una peculiare conoscenza dei dinamismi naturali.

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Paradigma Paradigma ippocratico

I divieti individuati vanno rispettati di per sé, senza considerare eventuali conseguenze: la loro violazione o sequela produrrà anche effetti positivi o negativi, ma il rispetto è dovuto perché asseconda la bontà di fondo della natura.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico

Nel paradigma bioetico, invece, la moralità è un’istituzione sociale costituita dai valori e norme che nelle diverse circostanze storiche garantiscono (assieme ad altri istituti) la coordinazione sociale necessaria per avere un adeguato livello di ‘qualità della vita’, ossia di benessere e di autorealizzazione

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico

La moralità diventa qualcosa di analogo ad una lingua: come non esiste la lingua ‘naturale’, immutabile e data una volta per tutte, così non esiste la morale ‘naturale’, con divieti assoluti e immutabili.

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Paradigma bioeticoParadigma bioeticoLa nuova concezione della moralità si estrinseca in altre forme specifiche che riguardano:

..lo sfaldamento della sacralità della vita umana;

..la distinzione tra mera ‘vita biologica’ e ‘vita biografica’;

..l’irrilevanza del finalismo;..la perdita della quasi religiosità degli atti.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico

Oggi la sacralità della vita umana è in crisi non per la malvagità delle persone, ma perché gli straordinari progressi della conoscenza biomedica vengono a illuminare il mistero che sino a ieri ha avvolto la vita.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico La medicina ha compiuto un balzo

straordinario facendo più progressi negli ultimi 40 anni che nei precedenti 40.000. C’è stata una vera e propria ‘esplosione delle conoscenze’, la cui applicazione ha prodotto risultati inaspettati. Collegandosi più strettamente con la biologia è diventata biomedicina, aumentando notevolmente la capacità di controllo della vita come confermato dagli interventi di ‘ingegneria genetica’.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico Grazie all’ausilio delle tecnologie

informatiche ed elettroniche la biomedicina ha dato l’avvio ad una vera e propria ‘Rivoluzione biomedica” che è sotto gli occhi di tutti: trapianti d’organo, fecondazione assistita, cellule staminali con la prospettiva di una ‘medicina riparativa’, e via dicendo.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico L’aumento delle conoscenze ha

spogliato gli astri del loro manto sacrale e la aumentata capacità di controllo del mondo inorganico ha favorito la Rivoluzione industriale con un radicale cambiamento delle relazioni umane. Questo grandioso processo si estende ora alla vita: la Rivoluzione biomedica è la continuazione della Rivoluzione industriale.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico Il metodo scientifico non è né neutrale

né innocente rispetto ai paradigmi etici. Non solo la sua rigorosa applicazione al mondo organico sta sfaldando il mistero e la sacralità della vita, ma ancor di più perché presuppone (o incorpora) in sé il principio di indifferenza della natura. Il ricercatore che studia la vita, in quanto scienziato, parte assumendo che non sia né buona né cattiva e prescinde da giudizi di valore.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico Il principio d’indifferenza della natura

sotteso al metodo scientifico ha anche un’altra enorme conseguenza. Per l’homo religiosus la vita (come la realtà) è satura d’essere e quindi buona in sé. Per lo scienziato che applica il principio d’indifferenza, invece, la vita (umana e non) è buona se, e solo se, ha contenuti positivi che sono intrinsecamente buoni e la rendono intrinsecamente buona. In altre parole, la vita è buona se (e solo se) il soggetto interessato ha esperienze positive.

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Paradigma bioeticoParadigma bioetico

Questo ci porta a distinguere la mera vita biologica dalla vita biografica: la prima non ha alcun valore intrinseco, perché questo valore è proprio della vita biografica che ha contenuti: come diceva Amleto, Non c’è né bene né male, ma è il pensiero che lo rende tale.

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Paradigma bioetico /consenso Paradigma bioetico /consenso informatoinformato

Quello individuato è un punto cruciale perché spiega la centralità assunta dal consenso informato. Se la vita è di per sé satura d’essere e buona, il medico sa che basta assecondare le inclinazioni della vita per realizzare il bene del paziente, e non c’è bisogno di chiederglielo. Se, invece, ad essere buona è solo la vita biografica, per sapere quando c’è vita buona è necessario chiederlo all’interessato. Di qui l’esigenza del consenso informato.

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Paradigma Paradigma ippocratico: atto atto medicomedico

la differenza profonda tra il paradigma ippocratico che affonda le radici nella concezione dell’homo religiosus e il paradigma bioetico informato al principio d’indifferenza della natura.

Anche l’atto medico aveva un intrinseco significato quasi-religioso, dal momento che interveniva su quel particolare oggetto sacro che è la vita (umana), cosicché il medico si coniugava col sacerdote – assumendo appunto una valenza quasi-religiosa.

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Paradigma bioetico: atto medicoParadigma bioetico: atto medico Per chi oggi pratica la medicina scientifica

la situazione è completamente diversa. Gli organi umani e le loro funzioni hanno perso il tradizionale valore religioso. L’oggetto ‘vita’ è stato spezzettato in mille frammenti ed ha perso l’aura di sacralità che aveva all’origine. Inoltre, lo stesso atto medico non è più esclusivo né unitario: viene praticato da figure diverse (che vanno poi coordinate) ed è parcellizzato in una serie di analisi su aspetti specifici. Infine, è ormai un atto che non rimanda più alla dimensione cosmica ed ha perso ogni dimensione simbolica.

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Il ruolo del consenso nella medicina di oggi.

. L’idea che si sta realizzando è che oggi vale non più la vita in sé, ma la vita buona. Per quanto riguarda l’assegnazione di bontà abbiamo due criteri. Il primo è quello individualistico che fa riferimento al consenso. Questa è la strada seguita negli Stati Uniti e ora anche in Italia. L’altra è quella seguita in Gran Bretagna nel caso Tony Bland: non importa la volontà ma il fatto che ormai la vita è meramente biologica.

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Il ruolo del consenso nella medicina di oggi.

Qui sta la questione della qualità della vita. La vita non è più buona in sé, ma va giustificata.

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Eluana Englaro è morta dopo oltre 17anni di SVP.

Il padre ha chiesto dal ’97 la

sospensionedella nutrizione -

idratazione artificiale

per rispettare la volontà della figlia

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Piergiorgio Welby nato il 26 dicembre 1945.

Affetto dall’età di 16 anni da distrofia muscolare,

malattia che gli impediva di parlare e di compiere qualsiasi movimento.

Il 20 dicembre 2006 è morto, sotto sedazione,

dopo che gli è stato staccato il respiratore, secondo la sua volontà

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"There is nothing either good or "There is nothing either good or bad, but thinking makes it so." bad, but thinking makes it so."

Hamlet, W. Hamlet, W. Shakespeare; Shakespeare; -Act II, scene IIAct II, scene II