MARE E AMBIENTE AL CENTRO DEL FORUM ORGANIZZATO DA MEDITELEGRAPH E IL SECOLO XIX...
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MARTEDÌ 6 GIUGNO 2017IL SECOLO XIX 11
economia&marittimoMARE E AMBIENTE AL CENTRO DEL FORUM ORGANIZZATO DA MEDITELEGRAPH E IL SECOLO XIX
La difficile svolta green delle naviMerlo (Msc): «Gli armatori investono, ma le infrastrutture non sono adeguate»ALBERTO QUARATI
GENOVA. «Il Mediterraneorappresenta lo 0,7% delle acque del globo, in cui transitaperò il 25% della flotta mondiale, 67.000 navi al giorno».L’ammiraglio Giovanni Pettorino conosce i numeri, perchéla Capitaneria italiana nei fattiha giurisdizione su un quartodi questo mare e ieri giornatamondiale dell’ambiente armatori, esperti del settore eamministratori pubblici si sono dati appuntamento davantia oltre 250 persone alla Stazione Marittima di Genova al Forum “Navi Passeggeri e Ambiente” organizzato dal SecoloXIXThe MediTelegraph.
Per la sua vocazione internazionale, il settore marittimo èquello che più e meglio ha saputo monetizzare il rispetto dell’ambiente, e ora lo spartiacque è il 2020, quando sututti i mari arriverà l’obbligodell’Organizzazione marittima mondiale (Imo, braccio“blu” dell’Onu) di emissionicon tenore di zolfo sotto lo0,5%.
Ieri alcune delle principalicompagnie italiane di traghetti e i tre big delle crociere nelMediterraneo (Msc, Costa Crociere, Royal Caribbean) hannoillustrato strategie e investimenti nel settore verde, suonando la sveglia per quanto riguarda l’utilizzo del gas naturale liquefatto (Gnl, o Lng all’inglese), e chiedendo che il governo metta mano alla materia: la normativa europea èstata recepita a novembre2016, e ora servono leggi nazionali per individuare depositi costieri e soprattutto procedure di rifornimento chepossano mediare tra sicurezzae velocità nelle operazioni.
Per arrivare alla soglia dello0,5% gli armatori hanno dueopzioni: utilizzare carburantetradizionale (Ifo) combinatoall’azione catalizzatrice delletorri di lavaggio (scrubber),oppure costruire unità a doppia alimentazione, a Lng (prezzo di mercato simile all’Ifo) o inalternativa carburante parzialmente raffinato (il più costoso Mdo).
Il gas elimina alla radice ilproblema emissioni, ed è perquesto che gli armatori, dopoanni di analisi costibenefici,stanno iniziando a investireconcretamente su questa risorsa. Ma ora che le commessesono partite (il primo traghetto a gas della Caronte & Touristsarà pronto tra un anno) servel’infrastruttura: che non c’è, per la quale non esiste ancorauna legge, il cui parto sarà comunque complesso, visto chele competenze sono divise nella migliore delle ipotesi tra ministero dello Sviluppo economico (per la parte carburanti),dell’Ambiente e delle Infrastrutture, anche se un punto dipartenza concreto potrebberoessere i nuovi piani regolatoridelle Autorità di sistema portuale, che andranno discussinella sede del tavolo nazionaledi coordinamento dei porti
presso il ministero dei Trasporti.
«Purtroppo oggi dice LuigiMerlo, ex presidente del portodi Genova e oggi dirigente delgruppo Msc, che ha appena ordinato due navi più due in opzione alimentate a gas nessun porto italiano è attrezzatoper offrire stoccaggio e riforni
mento di gas. È una limitazione che il Paese deve affrontareal più presto. Bisogna individuare aree, normative e metodologie». «Nel settore dei traghetti, almeno quelli con navigazione sopra 250 miglia spiega Matteo Catani, amministratore delegato di Gnv, cheha appena siglato un accordo
con il porto di Civitavecchiaper l’uso di carburante verde l’opzione gas per il momentonemmeno c’è, perché dovremmo avere la certezza di un rifornimento almeno in uno deidue porti. Investire sulle unitàa gas per ora è non è possibile».
Eugenio Grimaldi, direttorecommerciale del gruppo Gri
maldi, ricorda i 100 milioni giàinvestiti in scrubber e i 70 incombustibili verdi da qui al2019, ma anche gli studi che lacompagnia sta elaborando permaxibatterie da attivare inporto e sistemi idrodinamiciper ridurre l’attrito dell’acquasullo scafo della nave.© BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
La sessione del Forum dedicata agli armatori di traghetti GENTILE
Luigi Merlo e Paolo Signorini
Eugenio Grimaldi e Francesca Garaventa
LO STUDIO PRESENTATO A GENOVA: «QUESTO È IL PAESE IDEALE»
PwC: «Gas, l’Italia può diventareil centro logistico del Mediterraneo»Ma i progetti procedono a rilento. E il porto di Venezia punta su Marghera
SIMONE GALLOTTI
GENOVA. L’Italia ha le potenzialità per diventare un hub distoccaggio e rifornimento perle navi che attraversano il Mediterraneo.
Il rapporto di PricewaterhouseCoopers, presentato alforum del Secolo XIX/The MediTelegraph, spiega che «le potenzialità per l’Italia ci sono: è laprima nazione del Mediterraneo per beni trasportati via mare, è il primo paese europeoper trasporto di passeggeri e per numero di navi Ro/ro» ed èl’hub ideale per stoccare e rifornire le navi di Lng per le rotteche attraversano il Canale diSuez. Ci sono ostacoli però chelimitano queste potenzialità:nella ricerca viene evidenziatocome dei cinque terminal di rigassificazione, solo tre abbianoin previsione il servizio di rifornimento alle navi e comunqueil percorso di completamentosembra ancora lungo. I progetti dei depositi costieri non vanno meglio: dei sei presi in esame, solo uno è autorizzato. Il lato terra non tiene il passo con lacorsa che in questo segmento,stanno compiendo gli armatori
dei cantieri. «Tra luglio e agostoAidaPerla arriverà a Civitavecchia racconta Francesco Maria Di Majo, presidente del porto Per rifornirla con il gas naturale, arriverà da Rotterdam
un container speciale e il combustibile verrà poi caricato nella nave». Per evitare di rimanere indietro dal punto di vista ambientale, l’Authority ha intanto siglato un protocollo con
Gnv per ridurre l’impatto inprossimità dello scalo, ma c’èanche il fattore mercato di cuitenere conto: «Oggi non abbiamo richieste tali che consentano di realizzare un impiantoLng a Civitavecchia». Paolo Signorini, che guida i porti di Genova e Savona, spiega che glioperatori sono molto interessati e l’ubicazione di un nuovoimpianto per il gas, sarà inserito nel prossimo piano regolatore portuale: «Puntiamo peròanche sull’elettrificazione delle banchine e sulle coperturedei bacini delle riparazioni navali di Genova». Il tema del rapporto tra scalo e città preoccupa i sindaci, anche se FilippoNogarin, primo cittadino di Livorno, sta combattendo unabattaglia per riuscire ad entrare nel board dell’Authority: «Senon entriamo noi, devono uscire anche gli altri attacca Èuna manovra politica del Pdcontro il Movimento 5 Stelle».In Adriatico sono pronti e Venezia, come ha spiegato la responsabile dei rapporti istituzionali dell’Authority, FedericaBosello, punta su Marghera. LaRegione scommette invecesulle infrastrutture e l’assessore Edoardo Rixi ha tre priorità:«Fincantieri con il ribaltamento a mare, riparazioni navali enuova diga».
IL CASO
Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti GENTILE
Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e Federica Bosello
STRATEGIE
Rifornimenti,Costa Crocierefa rotta su BarcellonaGENOVA. «Per un gruppo che vale più di cinque milioni di crocieristi ha spiegato Beniamino Maltese, senior vice president di Costa Crociere (gruppo Carnival) è naturale investire in trasporto sostenibile». Maltese è intervenuto ieri, nel capoluogo ligure, al secondo Forum “Navi Passeggeri e Ambiente”. Il manager di Costa ha sottolineato che attualmente due delle ventisette navi da crociera della compagnia con sede a Genova sono bifuel. «Sulle altre ha aggiunto abbiamo installato scrubber per abbattere le emissioni facendo negli ultimi anni un importante investimento a sostegno di uno sviluppo sempre più ecosostenibile. Ogni scrubber costainfatti dai quattro ai sei milioni di euro». Il dato emblematico della situazione italiana è rappresentato dal fatto che Costa è stata costretta a scegliere Barcellona come porto di rifornimento Lng.
CARONTE & TOURIST
La Siciliapunta tuttosui traghettia impatto-zeroGENOVA. La compagnia Caronte & Tourist investirà circa 200 milioni di euro nei prossimi dieci anni per la realizzazione nuovi traghetti alimentati a gas naturale liquefatto. L’annuncio è stato dato nella giornata di ieri, a Genova, da parte di Lorenzo Matacena. Il presidente del settore cabotaggio del gruppo siciliano ha aggiunto che il traghetto ibrido ordinato da Caronte & Tourist e attualmente in costruzione in Turchia verrà consegnato entro la fine del prossimo anno. «Il problema principale di chi opera in Italia ha spiegato Matacena riguarda la logistica del rifornimento. Non abbiamo infatti nessuna certezza su dove e quando la prima struttura per il rifornimento di gas sarà attiva nel nostro Paese».
Lorenzo Matacena
Maltese
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LO SPREAD 199
PETROLIO
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