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Nelle donne dopo i 50 anni le malattie car-diovascolari rappresentano la prima causadi morte. Eppure meno del 50% delle donnene è consapevole.

Il principale problema di salute nella donna non èil tumore della mammella o del sistema riprodut-tivo ma le malattie cardiovascolari. Queste sonola principale causa di morte non solo nell’uomoma anche nella donna, soprattutto dopo lamenopausa, e causano un numero di mortimolto superiore a quello attribuibile a tutte leforme di tumore messe insieme. La probabilitàdi morire per una malattia cardiovascolare è di6 volte superiore a quella dovuta al tumore dellamammella e ogni minuto una donna muore acausa di un evento cardiovascolare. Eppure menodella metà delle donne è a conoscenza di questeevidenze, con gravi ripercussioni sulla possibilitàdi attuare una corretta prevenzione.

Il decorso delle malattie cardiovascolari è più gravenella donna che nell’uomo. Questo può essereattribuito a vari fattori ma anche e soprattuttoalla tendenza delle donne a sottovalutare i sintomi,alla maggiore capacità di sopportazione deldolore ed alla frequente presentazione atipica,dal punto di vista dei sintomi clinici, della malat-tia cardiovascolare nelle donne, che non solopuò ritardare il riconoscimento dell’evento mapuò anche compromettere l’efficacia delle cure.

Rispetto all’uomo, le malattie cardiovascolaricompaiono nella donna con circa 10 anni di ritardo,manifestandosi soprattutto dopo i 50 anni nelperiodo post-menopausale.

Considerando che ogni donna vive circa 1/3 dellapropria vita in menopausa è facile comprenderecome la lotta alle malattie cardiovascolari rap-presenti per ogni donna un obiettivo prioritario.Le donne quindi devono cominciare a prendersicura non solo “del cuore del proprio marito ocompagno”, come veniva detto nel passato, maanche e soprattutto del proprio cuore. Ciò deveesser fatto attraverso una adeguata prevenzionedei fattori di rischio cardiovascolare.

LE MALATTIECARDIOVASCOLARI NONSONO UN PROBLEMASOLO DELL’UOMO.

• Nelle donne dopo i 50 anni il 40-50% dellemorti è dovuto alle malattie cardiovascolari(infarto, ictus, etc), mentre meno del 20% a tuttele forme di tumore messe insieme e meno del5% al tumore della mammella.• 7 donne su 10 muoiono per un evento cardiova-scolare.• Dopo la menopausa il rischio di morte permalattie cardiovascolari diviene simile e pro-gressivamente superiore a quello degli uomini • Ogni minuto muore 1 donna per una malattiacardiovascolare.• Dopo un attacco cardiaco la probabilità dimorte è maggiore nelle donne che negli uomini.

LE EVIDENZE

Società Italiana di Cardiologia Acaya Formazione & Salute

con il Patrocinio del Ministero della Salute

Vivi al ritmo del cuore.Tutti i consigli per prendersi cura del proprio cuore.

Editori: SIC (Società Italiana di Cardiologia), Via Po, 24, 00198, RomaAcaya Formazione & Salute, Via Francesco Cangiullo, n. 22/24, 00142, Roma

Illustrazioni: immagini a cura dello studio grafico di Acaya Formazione & Salute

Stampa: Tipocartotecnica Rinascimento, Viale Dei Colli Portuensi, n. 49, 00151, RomaPrima edizione: ottobre 2007

© 2007 Tutti i diritti sono riservati.Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, trasmessa o memorizzata in

qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, senza previa autorizzazione degli Editori.

Gruppo di studio della Società Italiana di Cardiologia sulle malattie cardiovascolari nella donna.

A cura di:Dott.sa Cristiana Vitale Prof. Francesco Romeo Prof. Francesco FedeleIRRCS San Raffaele - Roma Università "Tor Vergata "Università "La Sapienza" - Roma

I consigli contenuti in questa guida non sostituiscono la cura professionale medica.Solo il medico può diagnosticare e curare un problema medico.

copia omaggio

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sione) o il distacco di una parte della placca(embolo) possono interrompere parzialmente ototalmente l’apporto di sangue, e quindi di ossigenoe nutrienti, a livello degli organi alimentati dallearterie colpite, determinando un quadro di assenzadi apporto di sangue che se temporanea determinauno stato di ischemia mentre se perdura causa lamorte delle cellule (necrosi). In funzione dell’arteria interessata si possonoavere diversi quadri clinici. Se vengono interessate le:

Coronarie (arterie che irrorano il cuore), si ha lacardiopatia ischemica che comprende:

• L’angina dovuta alla temporanea riduzione disangue al cuore durante uno sforzo (angina dasforzo) o a riposo (angina spontanea).

• L’infarto del miocardio conseguente alla morte(necrosi) di una parte più o meno ampia di celluledel cuore per la prolungata mancanza di sangue.

Arterie che portano il sangue al cervello si ha lacerebropatia ischemica che comprende:

• L’attacco ischemico transitorio (TIA) dovutoalla temporanea riduzione di sangue al cervello.

• L’ictus dovuto alla necrosi di una porzione piùo meno ampia delle cellule del cervello.

Arterie che portano il sangue agli arti inferiori siha l’arteriopatia obliterante che comprende:

• La claudicatio intermittens dovuta alla tempo-ranea riduzione del flusso di sangue durante unosforzo; con il progredire della malattia il livello disforzo per suscitare dolore diviene sempre piùesiguo. Quando il grado di restringimento è mar-cato il dolore compare anche a riposo ed aumentail rischio di gangrena.

L’ATEROSCLEROSI

La principale causa delle malattie cardiovascolariè l’aterosclerosi. L’esposizione prolungata ai fattori di rischio (iper-tensione, fumo, diabete, dislipidemia, obesità,ecc) favorisce il processo dell’aterosclerosi deter-minando un progressivo irrigidimento della paretedelle arterie ed un danno a livello delle cellule(endotelio) che rivestono internamente la paretedi questi vasi. Il danno a livello dell’endotelio innescauna serie di processi che facilitando l’accumulo digrasso e cellule del sangue, come le piastrine,portano alla formazione ed alla crescita delleplacche di aterosclerosi all’interno delle arterie.Queste ultime aumentano di dimensioni, per ilpersistere dell’esposizione ai fattori di rischio, erestringono progressivamente la parte internadel vaso (lume). Il restringimento del vaso, chepuò progredire fino alla completa chiusura (occlu-

I FATTORI DI RISCHIO

PER SAPERE SE SEI A RISCHIODI AVERE UNA MALATTIACARDIOVASCOLARE RISPONDIA QUESTE SEMPLICI DOMANDE

SI NO• Ho più di 55 anni? • Sono in menopausa? • Sono diabetica? • Fumo? • La pressione supera 140-90?• Sono in sovrappeso/obesa? • Il colesterolo totale supera 200? • Il colesterolo HDL è minore di 40? • I trigliceridi superano 150? • Ho una vita sedentaria? • Ho una dieta non equilibrata?

(salto i pasti, mangio molti fritti, snacks, dolci, ecc)

• Ho familiarità per malattiecardiovascolari?

• Sono stressata/depressa? • Penso che le malattie cardio-

vascolari non riguardino la donna• Consulto meno di una volta

all’anno il medico

FATTORI DI RISCHIONON MODIFICABILI

FATTORI DI RISCHIOMODIFICABILI

età

sesso

familiarità epredisposizione

genetica

fumo

iperalimentazione edieta non equilibrata

inattività fisica

sovrappeso/obesità

diabete e alterazionidel metabolismo degli

zuccheri

sindrome metabolica

dislipidemia

ipertensione arteriosa

SE HAI RISPOSTO DI SÌ A PIÙ DI UNADOMANDA IL RISCHIO ESISTE ED ÈTANTO MAGGIORE QUANTE PIÙVOLTE HAI RISPOSTO DI SÌ.

I fattori di rischio cardiovascolare, vengono suddivi-si in due gruppi: i fattori modificabili e quelli nonmodificabili.

I fattori di rischio cardiovascolari sono quelle con-dizioni cliniche e/o abitudini di vita la cui presenza,favorendo il processo di aterosclerosi, aumentala probabilità che un individuo possa avere unadeterminata malattia a livello del cuore o dei vasi,rispetto alla popolazione che non presenta questevariabili.

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essere prevenute e quindi evitate perché la mag-gior parte dei fattori di rischio che contribuisconoalla comparsa di queste malattie sono modificabilie possono quindi essere controllati o eliminati gra-zie a modificazioni dello stile di vita o all’assunzionedi farmaci, quando necessario.

I principali fattori di rischio modificabili sono ilfumo, la sedentarietà, l’eccessivo consumo dicibo e alcol, l’aumento dei grassi nel sangue(dislipidemia), le alterazioni del metabolismodegli zuccheri e il diabete, il sovrappeso e/ol’obesità, l’ipertensione arteriosa. Sebbene i fattori di rischio cardiovascolare sianogli stessi nei due sessi, nella donna in menopausail diabete, l’ipertensione arteriosa, gli alti livelli ditrigliceridi ed i bassi livelli di colesterolo buono(HDL-c) aumentano il rischio in modo più rilevanterispetto agli uomini. Per tale motivo questi fattoridi rischio devono essere prontamente identificati etrattati per ridurre il rischio cardiovascolare. La prevenzione delle malattie cardiovascolari puòessere attuata solo trattando i diversi fattori dirischio nel loro complesso e non singolarmente.Infatti, i fattori di rischio non agiscono in manieraindipendente ed isolata, ma ciascun fattore intera-gisce con gli altri in modo che il peggioramento o ilmiglioramento dell’uno determini il peggiora-mento o il miglioramento degli altri, con un effettonegativo a livello del sistema cardiovascolare chesi moltiplica invece che sommarsi. E questo è quello che viene chiamato rischio cardio-vascolare globale: tanti più fattori di rischio sonopresenti contemporaneamente in uno stesso

individuo e tanto più alto è il rischio cardiovascolareglobale di quell’individuo e di conseguenza tantopiù aggressivi dovranno essere gli accorgimenti edi trattamenti da adottare al fine di ottenere un’ade-guata prevenzione delle malattie cardiovascolari.

LA CONOSCENZA E LA MODIFICAZIONEDEI FATTORI DI RISCHIO CARDIO-VASCOLARE RAPPRESENTANO LO STRUMENTO PIÙ IMPORTANTE DELLAPREVENZIONE CARDIOVASCOLARE.

La conoscenza dei diversi fattori di rischio a cui sipuò esser esposti e la consapevolezza che la loropresenza possa aumentare il rischio di avere unamalattia cardiovascolare futura rappresentano learmi insostituibili per prevenire e combattere lemalattie cardiovascolari. La prevenzione cardio-vascolare ha infatti lo scopo di individuare edintervenire attivamente sui fattori di rischio cheessendo modificabili possono essere aggreditidall’esterno.Ed è proprio in questa fase della vita, la menopau-sa, che il cuore ed i vasi hanno più bisogno diattenzioni: prendere coscienza di quelli che sono ifattori di rischio cardiovascolare e acquisire learmi per prendersi cura del proprio cuore e deipropri vasi è il più grande investimento che sipossa fare per un domani migliore.

Per prevenire la comparsa delle malattie cardio-vascolari prenditi cura del tuo cuore: smetti difumare, fai attività fisica regolare e segui una dietasana, ricca di frutta e verdure.

ABBI CURA DEL TUO CUORE…

Età: la comparsa delle malattie cardiovascolariaumenta con l’aumentare dell’età, sia in conse-guenza del progressivo processo di invecchiamentoche del prolungarsi della esposizione ai fattori dirischio.

Sesso: negli uomini le malattie cardiovascolaritendono a manifestarsi già a partire dai 40 annimentre nella donna compaiono soprattutto dopo i55 anni, con l’avvento della menopausa, che induceun aumento del rischio cardiovascolare di per sé,indipendentemente dal fattore età.Prima della menopausa, infatti, il rischio cardio-vascolare è basso ed è di 3-4 volte inferiore a quellodell’uomo, perché gli ormoni sessuali svolgono unaazione di protezione sul cuore e sui vasi ritardandola comparsa delle malattie cardiovascolari. Con lamenopausa e quindi con la fine della produzionedegli ormoni sessuali la donna va incontro progres-sivamente ad un aumento del rischio cardiovascolare.

Predisposizione familiare e/o genetica: le malat-tie cardiovascolari si presentano con maggiore frequenza fra i familiari di persone che ne hannoavuto una.

Tuttavia, pur in presenza dei fattori di rischio nonmodificabili, le malattie cardiovascolari possono

I FATTORI DI RISCHIONON MODIFICABILI

I FATTORI DI RISCHIOMODIFICABILI

I fattori di rischio non modificabili sono quellevariabili innate che non possono essere modificateda fattori esterni o da cambiamenti dello stile divita. Essi sono rappresentati dall’età, dal sesso,dalla familiarità e/o dalla predisposizione genetica.

…E DI CHI TI STA A CUORELa conoscenza da parte delle donne dei fattori dirischio cardiovascolare è importante non soloper la salvaguardia della loro stessa salute maanche per il ruolo che la donna ha nella società enell’educazione dei figli. La maggior parte delleabitudini di vita, sia relative all’alimentazione cheai comportamenti (fumo, attività fisica, etc) siacquisiscono, infatti, durante l’infanzia, un periodonel quale la donna svolge un ruolo chiave. Far crescere con uno stile di vita equilibrato quelliche saranno gli uomini e le donne del domanirappresenta l’arma vincente per prevenire e ridurrela comparsa delle malattie cardiovascolari, chesono ancora oggi in costante aumento nonostante

Sono piccoli accorgimenti eppure se attuati tuttiinsieme possono ridurre fino all’80% il rischiofuturo di malattia cardiovascolare e possonoaiutarti a dire:

ADDIO malattie cardiovascolari

A = abitudini di vita (alimentazione, attività fisica, fumo)

D = diabete

D = dislipidemia

I = ipertensione arteriosa

O = obesità

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Le donne che fumano hanno unrischio da 2 a 6 volte maggioredi avere una malattia cardiova-scolare rispetto alle donne nonfumatrici e tale rischio aumentacon il numero di sigarette fuma-te al giorno. L’aspettativa di vita nelle donne fuma-trici è di circa 10 anni inferiore rispetto alle donneche non fumano.

Il fumo favorisce la comparsa delle malattie cardio-vascolari, danneggiando le cellule che rivestonointernamente i vasi (endotelio), irrigidendo ivasi arteriosi, aumentando la pressione delsangue e favorendo la formazione delle placchedi aterosclerosi.

Smettendo di fumare il rischio cardiovascolare siriduce in breve tempo dimezzandosi nel primoanno e divenendo sovrapponibile a quello delledonne che non fumano dopo circa 5 anni.Smettendo di fumare migliora anche la respirazio-ne, il sonno, i livelli del colesterolo “buono” HDL ela capacità di esercizio; inoltre si riduce il rischio dicancro, soprattutto polmonare.

Non è vero che smettendo di fumare si aumenta irri-mediabilmente di peso. Spesso l’aumento di peso èconseguente ad un aumentata introduzione di cibo, al

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIOMODIFICABILI?FUMOVIETATO FUMARE

Il fumo:• nelle donne che assumono contraccettivi oraliaumenta il rischio di infarto e di ictus fino a 30 volterispetto alle donne di pari età non fumatrici• diminuisce del 10-40% la capacità di avere unagravidanza • anticipa di 2-3 anni la comparsa della menopausa • danneggia l’aspetto fisico: la pelle diviene menoelastica, le rughe compaiono più velocemente, icapelli perdono di lucentezza e vitalità, risultando piùsuscettibili alla caduta, i denti e le unghie si ingialli-scono, la cellulite aumenta

IL FUMO PRIMA DELLA MENOPAUSA

ALIMENTAZIONEMANGIAR BENE FA BENE AL CUORE

la possibilità di intervenire sui fattori di rischio chene causano la comparsa. Tra l’altro, le odierne abitudini di vita, caratterizzateda sedentarietà e iperalimentazione (fast-food,snack, tendenza a saltare i pasti ecc) stannoportando ad un progressivo aumento della com-parsa di obesità, diabete, dislipidemia anche neigiovani, favorendo il futuro manifestarsi delle pato-logie cardiovascolari in fasce sempre più ampiedella popolazione.

fine di compensare la mancanza del piacere indottodalla sigaretta con quello indotto dal cibo.

AL POSTO DI UNA SIGARETTA FAIESERCIZIO FISICO… E CON UNA SEMPLICE SCELTA HAI GIÀ INIZIATOLA TUA LOTTA CONTRO LE MALATTIECARDIOVASCOLARI

Un’alimentazione sana ed equilibrata migliora lostato di salute generale. Viceversa una alimenta-zione scorretta può contribuire ad aumentare il pesocorporeo, i valori della pressione, dei grassi delsangue (colesterolo e trigliceridi) e della glicemia. Sono sufficienti 2 parole per descrivere una dietaequilibrata: quantità e qualità. Quantità perché il numero delle calorie introdottecon il cibo dovrebbe essere pari a quello delle calorieconsumate (con le attività quotidiane e con un’attivitàfisica regolare).Qualità perché è importante non solo quanto maanche cosa si mangia.Seguire una dieta non vuole dire sempre sottoporsi arinunce e costrizioni ma può anche semplicementesignificare controllare ciò che si mangia, cercando dipreferire agli alimenti grassi e calorici quelli ad azioneprotettiva sul cuore e sui vasi.Piccole quantità di alcol (es un bicchiere di vino algiorno, soprattutto se rosso) possono proteggere ilcuore, aumentando i livelli del colesterolo “buono”HDL; viceversa un consumo eccessivo può esseredannoso perché aumenta il peso corporeo, la pres-sione del sangue ed i livelli di glicemia e trigliceridi.

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IMPARA A CUCINARE CON IL CUORE

• per la cottura dei vegetali usa poca acqua, megliose già bollente, e se puoi riutilizzala per recuperarei sali minerali.• utilizza tegami antiaderenti, cotture al cartoccio,forno a microonde, cottura al vapore, ecc, perché tiaiuteranno a moderare l’uso di oli e sale.• al posto dei condimenti di origine animale (burro,lardo, strutto, panna, ecc) preferisci quelli di originevegetale: soprattutto olio extravergine d'oliva e olidi semi. Usali preferibilmente a crudo ed evita diriutilizzare i condimenti già cotti.

Se sei diabetica• modera la quantità di grassi ed oli che usi percondire e cucinare.• consuma gli zuccheri (carboidrati) secondo quantostabilito dal medico e seleziona gli zuccheri prefe-rendo quelli a lento assorbimento rispetto a quelliche vengono assorbiti rapidamente. Riduci la frutta,evitando i cachi, i fichi e le ciliegie.• evita zucchero ed alimenti che lo contengono (dolci,caramelle, miele, bevande zuccherate (es. aranciata,cola, succhi di frutta, ecc), alcol, frutta candita osciroppata, frutta secca, noci, noccioline, castagne,arachidi, formaggi grassi e stagionati, insaccati.• riduci il consumo giornaliero del sale e limital’uso di condimenti alternativi contenenti sodio(dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape, ecc)• non saltare i pasti, rispettando i tre pasti quotidiani.È una cattiva abitudine che non solo non fa dimagrirema affatica il pancreas e fa rischiare l’ipoglicemia,soprattutto nelle donne che assumono farmaci peril controllo della glicemia.

Se sei ipertesa • riduci il consumo giornaliero del sale e limita

Limita• il consumo di carne e uova (non più di due lasettimana). Meglio il pesce come fonte di proteine,sia fresco che surgelato (2-3 volte a settimana). Ilpesce (in particolare alici, sardine, sgombro esalmone) è ricco di acidi grassi poliinsaturi Omega3 che hanno effetti cardio-protettivi. • l’uso del sale perché aumenta la pressione delsangue. Sostituiscilo con spezie ed erbe aroma-tiche per insaporire i cibi.

Riduciil consumo dei grassi saturi, contenuti nelle carnigrasse, nel latte intero, nei formaggi e nel burro,perché facilitano l’aumento di colesterolo nel san-gue. Meglio i grassi di origine vegetale.

Aumenta il consumo quotidiano di frutta fresca, verdure eproteine vegetali (fagioli, ceci ed altri legumi)perché questi alimenti, assicurano un cospicuoapporto di vitamine e minerali ed aiutano aridurre l’apporto di calorie aumentando il sensodi sazietà. Questi alimenti sono anche ricchi di fitosteroli(l’equivalente vegetale del colesterolo) che riduconol’assorbimento intestinale del colesterolo.

Utilizzacotture semplici (tegami antiaderenti, al cartoccio,forno a microonde, al vapore) e condimenti diorigine vegetale (olio extravergine d’oliva) e spezieperchè riducono i grassi ed il consumo di sale.

CONSIGLI DIETETICIIMPARA A MANGIARE CON IL CUORE

Bevialmeno un litro e mezzo di acqua al giorno.Asseconda sempre il senso di sete e anzi tenta dianticiparlo. L’acqua non fa ingrassare, perché noncontiene calorie; le variazioni di peso dovute all’inge-stione o eliminazione dell’acqua sono momentaneeed ingannevoli. Non è vero che bere molta acquaaumenta la ritenzione idrica ma anzi la riduce. Laritenzione idrica dipende più dal sale e da altresostanze contenute nei cibi che consumiamo chedalla quantità di acqua che ingeriamo. Meglioevitare le bevande confezionate perché ricche dizuccheri. Se ti piace bevi un bicchiere di vino,meglio se rosso, al giorno perché è ricco diantiossidanti e favorisce l’aumento del colesterolobuono.

Non saltare i pastiperché non aiuta a dimagrire e porta a mangiaregrandi quantità di cibo in un pasto unico, con conse-guente difficile consumo delle calorie introdotte(specialmente se l'unico pasto è quello serale).

Leggi l’etichetta degli alimenti• per conoscere il contenuto in grassi, zuccheri,proteine, sodio e calorie. • bilancia il numero delle calorie introdotte con quel-le consumate e ricorda in linea di massima che ilfabbisogno di calorie al giorno può essere calcolatomoltiplicando 30 calorie x Kg al dì se si fa vita attivae 25 calorie x kg se si fa vita sedentaria.

Varia spesso le tue scelte a tavolaper non squilibrare la dieta perché ogni cibo ha unsuo preciso ruolo nell’alimentazione quotidiana.

Controllaquello che mangi e le calorie introdotte ad ogni pasto.

l’uso di condimenti alternativi contenenti sodio(dado da brodo, ketchup, salsa di soia, senape, ecc)• al posto del sale insaporisci i cibi con erbe aroma-tiche (come aglio, cipolla, basilico, prezzemolo,rosmarino, salvia, menta, origano, maggiorana,sedano, porro, timo, semi di finocchio) e/o spezie(come pepe, peperoncino, noce moscata, zafferano,curry) ed esalta il sapore dei cibi usando succo dilimone e aceto.• evita di consumare alimenti trasformati ricchi disale (snacks salati, patatine in sacchetto, olive datavola, alcuni salumi e formaggi) e usa solo saltua-riamente le paste o zuppe pronte (precotte) perchéhanno un elevato contenuto di sale.• modera la quantità di grassi ed oli che usi percondire e cucinare.

Se hai il colesterolo alto• modera la quantità di grassi ed oli che usi percondire e cucinare, preferendo i condimenti diorigine vegetale (olio extravergine d'oliva e oli disemi o prodotti spalmabili a base di fitosterolivegetali) a quelli di origine animale (burro, lardo,strutto, panna, ecc). • limita il consumo degli alimenti ricchi in coleste-rolo quali i formaggi (al posto di quelli stagionatipreferisci quelli molli o light), le uova, il latte intero,i fritti, i crostacei, i salumi (al posto di salame omortadella scegli la bresaola e il prosciutto crudosenza grasso, le salsicce, ecc.• aumenta il consumo di frutta, verdura e cerealiperché sono alimenti ricchi di fitosteroli in grado diridurre l’assorbimento intestinale del colesterolo.L’assunzione regolare di prodotti addizionati difitosteroli in quantità adeguate (2 grammi), puòridurre i livelli di colesterolo e può essere utile,unitamente ad una dieta alimentare sana ed

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equilibrata, per ottenere una normalizzazione deilivelli di colesterolo.

Se hai i trigliceridi alti• evita di introdurre calorie in eccesso.• modera la quantità di grassi ed oli che usi percondire e cucinare.• riduci il consumo degli alimenti ricchi di zuccheri(alcol, pane, pasta, patate, dolci, ecc).

ATTIVITÀFISICA

MEGLIO SE AEROBICA E REGOLARE

La sedentarietà può far aumentare il peso corporeoe di conseguenza i valori della pressione, dei grassidel sangue e della glicemia. Viceversa l’attività fisi-ca regolare (almeno 3 volte alla settimana peralmeno 30 minuti al giorno) costituisce uno deglistrumenti essenziali della lotta contro i fattori dirischio perché riduce il peso corporeo, la pressionearteriosa, il colesterolo e la glicemia ed aumenta ilivelli del colesterolo “buono” HDL. Infatti, durantel’esercizio fisico i muscoli bruciano zuccheri egrassi, riducendone i livelli nel sangue, edaumentano il consumo energetico, riducendo latendenza all’aumento di peso. Le donne chesvolgono attività fisica regolarmente hanno unrischio cardiovascolare fino al 50% più basso diquello delle donne che hanno una vita sedentaria.L’attività fisica riduce anche il rischio di osteoporosie migliora il benessere psicofisico, riducendo lo

stress e le tensioni, migliorando l’umore e il sonnoe facilitando l’interazione con gli altri e con sè stessi.

Fra gli sport devono essere privilegiati quelli di tipoaerobico, rispetto a quelli di resistenza (es. solle-vamento pesi), e quelli che favoriscono il lavoro delcorpo e degli arti inferiori rispetto a quelli cheutilizzano soprattutto le braccia. Lo sport in acqua,il cammino a buon ritmo, lo jogging, la bicicletta ola cyclette sono gli sport aerobici da privilegiare. I lavori domestici, anche se particolarmente fatico-si, non devono essere considerati un tipo di attivitàfisica alternativa: per ridurre il rischio cardio-vascolare non serve un esercizio intenso e di brevedurata ma un’attività fisica regolare e prolungata.

Piccoli accorgimenti per cominciare a fare moto ecombattere la sedentarietà possono essere l’utilizzodelle scale al posto dell’ascensore, parcheggiare lamacchina più lontano, scendere qualche fermataprima dall’autobus o utilizzare un contapassi con loscopo di fare almeno 10.000 passi al giorno.Quindici minuti al giorno di camminata o di marciasul posto, anche magari mentre si guarda latelevisione, è un altro modo per iniziare a fare atti-vità fisica. Aggiungendo ogni settimana 5 minuti diesercizio in più si può arrivare progressivamenteall’obiettivo dei 30 minuti di moto al giorno a sedutaper un minimo di tre allenamenti a settimana(meglio se a giorni alterni).

Una passeggiata a passo svelto per 40 minuti 3volte la settimana riduce sensibilmente il rischio dieventi cardiovascolari.

Ogni seduta di allenamento dovrebbe comprenderetre fasi:

1. Fase iniziale di riscaldamento e stretching dialmeno 5-10 minuti: permette di attivare i muscolie di aumentare gradualmente l’attività respiratoriaed il flusso di sangue.

2. Fase di lavoro aerobico della durata di 20-40minuti: comprende esercizi dinamici di intensitàprogressiva nei primi 10 minuti e costante neisuccessivi 20-30 minuti. Durante questa fasel’intensità dello sforzo può essere regolata sullabase della frequenza cardiaca che non deve maisuperare il 50% del valore massimo (calcolabile conla formula: 220 – età) raggiungibile dal soggetto.

3. Fase di recupero e di rilassamento di circa 5-10minuti: la frequenza del battito cardiaco e dellarespirazione si riducono gradualmente per tornareai livelli di partenza.

Se, durante l'esercizio, compare dolore o un fastidioal torace, al collo o alle braccia, l’esercizio deveessere prontamente interrotto e bisogna avvisare ilmedico curante.

TABELLA BRUCIA CALORIESPORT CALORIE/MINUTOBicicletta 5 - 10 KcalCorsa 10 - 12 KcalMarcia 5 - 7 KcalNuoto 8 -10 KcalGinnastica 5 - 7 KcalBallo 5 - 7 KcalTennis (amatoriale) 5 -7 Kcal

Se il peso corporeo è stato sempre un problema,ora con la menopausa le cose peggioreranno senon farai attenzione. Gli ormoni prodotti dall’ovaiodurante il periodo fertile della vita regolano laquantità e la distribuzione del grasso corporeofavorendone la dislocazione soprattutto a livellodella regione delle braccia e dei glutei-fianchi(obesità a pera o ginoide). Con la menopausa equindi con la cessazione della produzione degliormoni ovarici si assiste non solo ad un aumentodella quantità di grasso ma anche ad una sua ridi-stribuzione a livello della regione addominale,associata ad un maggior rischio cardiovascolare(obesità a mela o androide). Infatti, l’accumulo di grasso in sede addominalenon si traduce solo in una o più taglie in più maanche e soprattutto in un aumento del rischio car-diovascolare, conseguente all’incremento dei livelli

Per contare i battiti del cuore appoggia l’indicesulla superficie interna dell’avambraccio all’altez-za del polso, in linea con il pollice. Conta per quin-dici secondi le pulsazioni che senti e moltiplica ilnumero per quattro. Avrai così il quadro dell’atti-vità cardiaca. Alternativamente si può usare uncardiofrequenzimetro.

SOVRAPPESOOBESITÀ

CERCA DI PERDERE I CHILI DI TROPPO

COME MISURARE LA FREQUENZA CARDIACA

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ALTERAZIONI DELMETABOLISMO DEGLIZUCCHERI E DIABETETIENI LA GLICEMIA SOTTO CONTROLLO

Il diabete è un disturbo del metabolismo deglizuccheri caratterizzato da un aumento della glice-mia nel sangue conseguente ad un’inadeguata oinsufficiente produzione o attività dell’insulina(ormone prodotto dal pancreas in risposta ad unpasto e deputato a ridurre la glicemia nel sangue). Ildiabete tipo 2 rappresenta uno dei principali fattoridi rischio nella donna di qualsiasi età, in quantoaumenta il rischio cardiovascolare da 3 a 7 voltementre nell’uomo solamente di 2-3 volte.L’aumento del rischio dovuto al diabete è conse-guente non solo agli effetti negativi diretti deglielevati livelli di zuccheri (iperglicemia) sulle arterie,sia di piccole (microangiopatia) che di grandi

(macroangiopatia) dimensioni, ma anche allacapacità del diabete di esaltare l’effetto dannosodegli altri fattori di rischio (aumentando i trigliceridi,riducendo il colesterolo “buono” HDL e aumentandol’effetto pro-aterosclerotico del colesterolo“cattivo” LDL). La presenza del diabete primadella menopausa annulla l’effetto protettivo degliormoni sessuali sul sistema cardiovascolare. Ildiabete viene considerato un equivalente dimalattia cardiovascolare, nel senso che una donnacon il diabete viene considerata al pari di una donnache ha già avuto una malattia cardiovascolare.Oltre ai danni sul sistema cardiovascolare il diabete

danneggia anche i vasi renali, favorendo la comparsadi insufficienza renale, i vasi dell’occhio, inducendodisturbi della vista, ed altera i segnali dei nervi,favorendo la comparsa di neuropatia.

La menopausa non sembra aumentare la glicemiadi per sé; tuttavia, con il venir meno della funzioneovarica si ha un incremento del rischio di comparsadelle alterazioni del metabolismo degli zuccheri acausa dell’aumento del grasso addominale checausa insulinoresistenza. L’insolinoresistenzadetermina una minore capacità dell’insulina, l’or-mone che regola i livelli della glicemia nel sanguee nei tessuti, di ridurre adeguatamente i livelli dellaglicemia nel sangue. Questa minore efficienzadell’insulina, viene compensata, almeno fino ad uncerto punto, dall’aumentata produzione da partedel pancreas di insulina (iperinsulinemia compen-satoria); quando l’insulina diviene insufficiente laglicemia aumenta e compare il diabete. Il diabete(glicemia a digiuno > 126 mg/dl e/o glicemia adue ore dal pasto di 200 mg/dl) rappresenta lapunta di un iceberg.

Infatti, prima che questo si manifesti è possibileavere, anche in presenza di valori di glicemianormali, una serie di alterazioni del metabolismodegli zuccheri (alterata glicemia a digiuno, ridottatolleranza glucidica, insulinoresistenza) che vengonodefinite pre-diabete in quanto predispongono allacomparsa di diabete. Queste alterazioni del meta-bolismo degli zuccheri possono essere facilmenteidentificate grazie ad un semplice test diagnostico:il test di tolleranza glucidica (OGTT: test da caricoorale di glucosio).

Identificare precocemente la presenza o il rischio diavere un’alterazione del metabolismo deglizuccheri è di primaria importanza non solo per una

dei grassi nel sangue, alle alterazioni del meta-bolismo degli zuccheri che predispongono allacomparsa del diabete di tipo 2 ed all’aumento deivalori della pressione arteriosa. La perdita di peso,anche se piccola, si oppone alle modificazionisopradette e la normalizzazione del peso corporeoriduce il rischio di malattie cardiovascolari del35-50%. La riduzione dell’apporto di calorie di300-800 chilo-calorie al giorno, mediante attivitàfisica e/o controllando ciò che si mangia (es. ridurrele porzioni abituali, limitare gli snaks e le bevandezuccherate, aumentare l’uso di frutta e verdura), èun buon inizio per controllare il peso corporeo.

IL CONTROLLO DEL PESO NON ÈSOLO UN OBIETTIVO ESTETICO, MA È SOPRATTUTTO UN OBIETTIVOPER COMBATTERE IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE E MANTENEREUN MIGLIORE STATO DI SALUTE.

SEI IN SOVRAPPESO O OBESA SE:1) la circonferenza addominale (misurata con unmetro da sarto fatto passare intorno all’addomea livello dell’ombelico) è superiore a 88 cm (obe-sità di tipo addominale)

2) l’indice di massa corporea (IMC), valutatomisurando il peso e l’altezza ed inserendo i numeriottenuti nella formula: IMC = kg/cm2, risulta• tra 25 – 29 = sovrapeso• > 30 = obesità

ESISTONO DUE FORME DIDIABETE: Diabete di Tipo 1In genere insorge nell’infanzia o nei giovani ed èconsiderata una malattia “autoimmune”, dovutaad una alterazione delle difese immunitarie (legataa fattori ambientali o genetici) in cui le celluledifensive (immunitarie) dell’ organismo attaccanoe distruggono le cellule del pancreas. Quest’ultimeperdono la capacità di produrre insulina, che vienequindi somministrata dall’esterno per tutta la vita.

Diabete di Tipo 2È il diabete dell’età adulta ma colpisce anche igiovani a causa del diffondersi della sedentarietà edella iperalimentazione che portano a sovrappesoe obesità. La presenza di un eccesso di grasso alivello addominale interferisce con la produzionee con l’attività dell’insulina che non venendo correttamente utilizzata dai tessuti (insulinore-sistenza) provoca aumento della glicemia fino aldiabete.

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corretta valutazione del rischio cardiovascolareglobale ma anche e soprattutto per la possibilità diinterferire e/o prevenire, mediante modificazionidello stile di vita (corretta alimentazione ed ade-guata attività fisica) e/o terapia farmacologica, lacomparsa del diabete. Una dieta controllata edun’attività fisica regolare possono, infatti, ridurrefino al 60% la comparsa di diabete in individui conpre-diabete.

Le alterazioni del metabolismo degli zuccheri ed ildiabete rappresentano quindi una seria minacciaper la salute della donna soprattutto perché spes-so sono dei killer invisibili la cui presenza può essermisconosciuta se non viene ricercata con attenzione. Nelle donne diabetiche la glicemia deve esserperiodicamente valutata cercando di ottenere unadeguato controllo dei suoi valori della glicemia eduna emoglobina glicosilata inferiore a 7. La valutazione della emoglobina glicosilata (deri-vante dalla quantità di zucchero in eccesso che si“appiccica” ad una proteina quale l’emoglobina) è unsemplice test del sangue che permette di valutare laqualità del controllo glicemico che il paziente haavuto nei tre mesi precedenti al test.

Tuttavia al fine di ridurre in maniera ottimale ilrischio cardiovascolare globale il controllo dellaglicemia deve essere associato ad un rigido con-trollo degli altri fattori di rischio cardiovascolari edin particolare della pressione arteriosa e del cole-sterolo, i cui valori devono esser tenuti al di sottodi quelli considerati normali nella popolazione nondiabetica. I livelli di pressione arteriosa devonoessere pari o minori a 130/80 mmHg e quelli delcolesterolo totale e LDL devono essere rispetti-vamente tenuti al di sotto di 200 e 100 mmHg.Almeno ogni anno è necessario sottoporsi ad unaserie di accertamenti che prevedono il controllo

QUANDO FARE UN TEST DI TOLLERANZA GLUCIDICA (OGTT):

• Hai una glicemia compresa tra 100 e 125?• Hai un eccesso di grasso a livello addominale o seiin sovrappeso o obesa?• Sei ipertesa?• Hai un parente diabetico? • Hai livelli di colesterolo HDL < 39 mg/dl e/o di trigliceridi > di 150 mg/dl?

Se hai una o più di queste condizioni potrebbe essereutile sottoporsi ad un test di tolleranza glucidica(OGTT). Questo test prevede la somministrazione“per bocca” a digiuno di un carico di zucchero (75 grdi glucosio) e la determinazione delle modificazionidella glicemia e dell’insulinemia durante il testmediante una serie di prelievi (4 prelievi ogni 30minuti, fino a 120 minuti dal carico di zucchero rice-vuto). Sulla base di questo test è possibile individuarele diverse alterazioni del metabolismo degli zuccheri:

Glicemia (mg/dl) a digiuno a 2 h NFG < 100 <140IFG 100-125 <140IGT 140-199Diabete > 126* > 200

NFG = normale glicemia a digiunoIFG = alterata glicemia a digiunoIGT = ridotta tolleranza glucidica IFG e IGT = pre-diabete

* in due prelievi ripetuti a distanza

DISLIPIDEMIATIENI I GRASSI NEL SANGUE SOTTOCONTROLLO

Per dislipidemia si intende l’aumento dei livelli nelsangue di colesterolo totale oltre i 200 mg/dl (iper-colesterolemia) e dei trigliceridi oltre i 200 mg/dl(ipertrigliceridemia).

Il colesterolo è un grasso, in parte derivantedall’alimentazione ed in parte prodotto dal nostroorganismo (dal fegato), che viene trasportato nelsangue grazie a delle proteine di trasporto che sonochiamate lipoproteine. Le principali lipoproteineche regolano il trasporto del colesterolo sono leLDL-colesterolo e le HDL-colesterolo. Queste possonoessere paragonate a due macchine, una inquinanteed una ecologica: la prima è il colesterolo cattivo (LDL)che facilita l’accumulo di grasso nelle arterie, laseconda è il colesterolo buono (HDL) che rimuove,come una sorta di “spazzino”, il grasso in eccessodepositato nelle arterie trasportandolo al fegato,dove viene eliminato.I trigliceridi rappresentano la forma più comune digrassi alimentari, derivanti soprattutto dalla dieta ed inpiccola parte prodotti dall’organismo (dal fegato).I trigliceridi sono la forma di immagazzinamentodei grassi a livello del grasso corporeo e sonoutilizzati come scorta di energia. Una quota ditrigliceridi è trasportata anche nel sangue grazie aproteine di trasporto, chiamate chilomicroni e VLDL.

Tanto più alti sono i livelli del colesterolo e/otrigliceridi nel sangue e tanto più bassi i livelli delcolesterolo HDL e tanto più probabile è l’accumulodi grasso a livello della parete delle arterie chefavorisce il processo di aterosclerosi ed aumenta ilrischio di malattia cardiovascolare.

Frequentemente nelle donne dopo la menopausa siosserva un aumento del colesterolo “cattivo” LDL edei trigliceridi ed una riduzione del colesterolo“buono” HDL. Nella donna in menopausa elevatilivelli di trigliceridi, soprattutto in presenza di bassilivelli di colesterolo HDL e di obesità, devono esseretenuti in considerazione perché il rischio di eventia livello cardiaco dovuto alla ipertrigliceridemia èmaggiore nelle donne rispetto agli uomini edaumenta ulteriormente quando si associa a ridotteconcentrazioni di HDL. Rispetto ai trigliceridi edal colesterolo HDL, gli alti livelli di colesterolototale ed LDL hanno una minore importanza neldeterminare il rischio cardiovascolare nel sessofemminile mentre hanno un ruolo di primariaimportanza nel sesso maschile.

In presenza di elevati livelli di colesterolo e/o di trigliceridi è fondamentale

1) controllare l’alimentazione, mangiando rispetti-vamente meno grassi (specie di origine animale: es.carne rossa, formaggi, latte intero, uova, burro, ecc) emeno alcol e zuccheri ed aumentando l’introito diamidi e cibi ricchi di fibre e sostanze addizionate difitosteroli vegetali (almeno 2 grammi al dì) cheriducono l’assorbimento intestinale del colesterolo

2) fare attività fisica, che riduce l’eventuale eccessodi peso, il colesterolo totale ed aumenta i livelli dicolesterolo HDL. Qualora ciò non fosse sufficiente ènecessario rivolgersi al proprio medico che forniràle opportune indicazioni terapeutiche per riportarenella normalità i livelli dei grassi nel sangue(es. statine per ridurre il colesterolo, fibrati perridurre i trigliceridi).

degli esami del sangue, l’elettrocardiogramma (el’ecocardiogramma se necessario) lo studio delfondo dell’occhio, l’EcoDoppler dei vasi del collo edelle arterie delle gambe, una visita diabetologica edeventualmente cardiologica.

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GLI OBIETTIVI Livello del colesterolo TOTALE:< 200 mg/dl ideale200-239 mg/dl moderatamente elevati> 240 mg/dl elevati

Livello del colesterolo LDL:< 100 mg/dl ideale

Tale valore deve essere ricercato nelle donne chesono diabetiche o che hanno avuto una malattiacardiovascolare

100-129 mg/dl accettabile130-159 mg/dl moderatamente elevati> 160 mg/dl elevati

Livello del colesterolo HDL:> 50 mg/dl ideale< 40 mg/dl aumentano il rischio

Livello dei TRIGLICERIDI:< 150 mg/dl ideale150-199 mg/dl moderatamente elevati> 200 mg/dl elevati> 400 mg/dl rischio di pancreatite

NB: Tali valori sono puramente indicativi, essendo piùimportante definire il rischio cardiovascolare globalepiuttosto che i livelli dei singoli fattori di rischio

PRESSIONE ARTERIOSATIENI LA PRESSIONE DEL SANGUE SOTTO CONTROLLO

affetta da ipertensione arteriosa. Nonostantequesti dati circa la metà delle donne non sa diessere ipertesa o se lo sa non segue in manieraadeguata le prescrizioni del medico.L'ipertensione arteriosa, definita da valori dipressione arteriosa > 140/90 mmHg, non dàsintomi; per tale motivo è fondamentale misurareperiodicamente i valori della pressione arteriosa alfine di identificare precocemente la comparsa di unrialzo di questi valori e/o verificare nelle donneipertese l’adeguatezza del trattamento medico.Nella donna in menopausa l’ipertensione arteriosarappresenta una delle maggiori cause di infarto esoprattutto di ictus. Aumentati livelli di pressionearteriosa alterano di per sé ed in associazione aglialtri fattori di rischio le cellule che rivestono i vasi(endotelio), irrigidiscono i vasi, rendendo piùdifficoltoso l’apporto di sangue ed ossigeno al cuore

• la pressione arteriosa varia nel corso della gior-nata (è più bassa la sera tardi e il mattino prestoe più alta a partire dal risveglio); è influenzata danumerosi fattori quali le stagioni, l’attività fisica,lo stress, il dolore, il fumo ed il consumo di alcunialimenti (caffè, alcol, sale).

• il sale aumenta la ritenzione di liquidi e lapressione arteriosa.

• anche in donne giovani l’assunzione di moltepillole anticoncezionali può favorire l’aumento deivalori della pressione. Tuttavia, alcune pilloleanticoncezionali più recenti non interferisconocon i valori pressori.

• nelle donne in menopausa alcune formulazionidi terapia ormonale sostitutiva possono aumentarei valori pressori mentre altre possono avere uneffetto positivo nel ridurli.

• non credere al detto secondo cui, poiché lapressione aumenta con l’età, è normale averevalori di pressione pari a 100 + il numero degli anni.

• nia i valori di pressione massima che minimasi associano ad un aumento del rischio cardio-vascolare e nella donna è particolarmente fre-quente l’ipertensione arteriosa sistolica isolata.

È UTILE SAPERE CHE

ed al cervello, e favoriscono il processo di ate-rosclerosi.La donna è particolarmente suscettibile, molto piùdell’uomo, ai rischi di un’aumentata pressionearteriosa tanto che anche un lieve aumento deilivelli di pressione è in grado di raddoppiare ilrischio cardiovascolare. Anche in presenza dipressione arteriosa normale-alta (pressionemassima tra 130 e 139 mmHg e pressione minimatra 85 e 89 mmHg) la donna in menopausa ottieneun beneficio dal punto di vista cardiovascolare conla normalizzazione dei valori pressori. In presenzadi pressione arteriosa normale-alta i controlli dellapressione devono essere più frequenti e ravvicinatial fine di diagnosticare precocemente l’eventualecomparsa di ipertensione arteriosa. In presenza diun aumento dei valori di pressione arteriosa laprima cosa da fare è modificare le abitudini di vita

I VALORI DELLA PRESSIONEARTERIOSA

PAS PADOttimale < 120 e/o 80Normale 120-129 e/o 80-84Normale/alta 130-139 e/o 85-89

IPERTENSIONEStadio 1 140-159 e/o 90-99Stadio 2 160-179 e/o 100-109 Stadio 3 > 180 e/o > 110Ipertensione Sistolica Isolata > 140 < 90

PAS: Pressione arteriosa sistolica o massima (in mmHg)

PAD: Pressione arteriosa diastolica o minima (in mmHg)

I livelli di pressione arteriosa, bassi nel periodofertile, tendono ad aumentare dopo la menopausatanto che circa il 60% delle donne in menopausa è

(fare attività fisica, ridurre il peso corporeo, limitarela quantità di sale nella dieta, ecc) che possonocontribuire e, talvolta, essere sufficienti a normaliz-zare i valori della pressione. In particolare un usolimitato del sale (non più di 1-2 cucchiaini al dì) èmolto importante nelle donne dopo la menopausaperché in queste il sale induce una maggioretendenza a ritenere liquidi (sodio-sensibilità) e adaumentare la pressione.

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La pressione arteriosa va misurata dopo essersimessi distesi o seduti, per qualche minuto, con ilbraccio all’altezza del cuore.

Se i valori di pressione arteriosa sono:• > 140/90 mmHg è opportuno rimanere nellaposizione in cui si è e misurare nuovamente lapressione dopo tre minuti. Se questi valori vengonoconfermati è necessario rivolgersi al medicocurante.

• tra 130-139/85-89 mmHg è necessario iniziaread attuare le modifiche dello stile di vita, e se dopoun mese i valori di pressione arteriosa non siriducono, rivolgersi al proprio medico curante.

COME MISURARE LA PRESSIONEARTERIOSA

• non dimenticare di prendere i farmaci prescritti enon modificare autonomamente la prescrizione delmedico senza averlo prima consultato. D’estate ed’inverno i valori della pressione arteriosa variano equindi potrebbe rendersi necessario aggiustare ladose dei farmaci che stai assumendo ma solo sottostretto controllo medico.

• tieni un diario della pressione sul quale annotare(indicando il giorno, l’ora e la presenza di eventualidisturbi) i valori della pressione che hai misurato.

• ogni anno sottoponiti ad una serie di accertamentiche prevedono il controllo degli esami del sangue,la visita cardiologica e l’elettrocardiogramma,l’EcoDoppler dei vasi del collo e lo studio del fondodell’occhio.

SE SEI IPERTESA:

Se le modificazioni dello stile di vita non sonosufficienti è opportuno consultare il proprio medicoal fine di iniziare una terapia farmacologica perabbassare i valori di pressione in modo da ridurreefficacemente il rischio cardiovascolare. Tutti ifarmaci antipertensivi si sono dimostrati efficaci,sebbene alcuni possano fornire dei vantaggiaggiuntivi sulla protezione del danno da iper-tensione sugli organi o sulle alterazioni delmetabolismo degli zuccheri e dei lipidi. La riduzione di 5 mmHg dei valori della pressionearteriosa minima può ridurre la mortalità cardiacadel 25% e la comparsa di ictus del 35%.

a causa del diffondersi dell’obesità e circa il 60%delle donne in menopausa ne è affetto. Con lamenopausa, infatti, viene meno l’azione protettivache gli ormoni ovarici svolgono contro la comparsadi obesità addominale e contro quelle modificazioninegative dei diversi parametri metabolici (glicemia,trigliceridi, colesterolo) ed emodinamici (pressionearteriosa) che caratterizzano la sindrome metabo-lica. L’obesità addominale favorisce la comparsa diinsulinoresistenza; questa a sua volta peggiora conun circolo vizioso l’obesità e favorisce la comparsa dialterazioni del metabolismo degli zuccheri (dallaiperglicemia al diabete) e di dislipidemia (aumentodei trigliceridi e di LDL a maggiore azione pro-atero-sclerotica e riduzione dei livelli di colesterolo HDL); aloro volta l’obesità e l’insulinoresistenza concorronoa determinare un aumento dei valori di pressionearteriosa. La sindrome metabolica rappresentaquindi un buon esempio della stretta interdipendenzache i fattori di rischio cardiovascolari hanno l’unocon l’altro e di come le modificazioni dell’unopossano incidere sulle modificazioni dell’altro. Lemodificazioni dello stile di vita (attività fisica rego-lare, dieta equilibrata), riducendo il peso corporeo,sono in grado di interrompere quel circolo viziosoche porta alla SM ed alle conseguenze cardiovas-colari ad essa connesse. La presenza di SM aumenta,infatti, significativamente il rischio di svilupparemalattie cardiovascolari ed aumenta, fino a 5 volte,il rischio di diabete tipo 2.

La sindrome metabolica (SM) è una condizione clinicacaratterizzata dalla contemporanea presenza di alme-no tre dei seguenti fattori di rischio cardiovascolare:

•Obesità: circonferenza addominale > di 88 cmnella donna e > 102 cm nell’uomo o un’indice dimassa corporea (Kg/cm2) > 30

• Trigliceridi > 150 mg/dl a digiuno

• Colesterolo HDL < 39 mg/dl nella donna e < 35 mg/dl nell’uomo

• Ipertensione arteriosa pressione arteriosa > 1350/85 o terapia antipertensiva

• Glicemia > 100 mg/dl o alterazioni del metaboli-smo glucidico (alterata glicemia a digiuno / ridottatolleranza glucidica / diabete / insulinoresistenza /iperinsulinemia)

Questa Sindrome sta diventando sempre più diffusa

SINDROME METABOLICA

STRESS ED UMOREAnche lo stress psichico o emotivo e il tono dell’umo-re depresso, che spesso sono presenti dopo lamenopausa, sono considerati dei fattori di rischiocardiovascolari. Non è raro, infatti, che con lamenopausa compaiano disturbi dell’umore con-

La menopausa non è una malattia ma un’epocadella vita di ogni donna. Tuttavia la menopausa deveessere considerata un fattore di rischio cardio-vascolare perché con la fine della produzione degliormoni sessuali non solo viene a mancare l’azioneprotettiva degli ormoni sul sistema cardiovascolarema si assiste anche ad una serie di modificazioni cheinfluenzano negativamente gli altri fattori di rischio.In questo periodo è frequente andare incontro ad unaumento del peso e della quantità di grasso a livelloaddominale, il colesterolo totale ed LDL aumentamentre quello HDL tende a ridursi, aumentanoanche i trigliceridi, la glicemia, l’insulinoresistenzaed i valori della pressione arteriosa. Sono queste leragioni per cui la menopausa viene considerata unfattore di rischio cardiovascolare e per cui in questoperiodo della vita è fondamentale fare più attenzionealla prevenzione cardiovascolare.

LA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVAED IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE

La terapia ormonale sostitutiva in menopausaconsiste nella somministrazione dall’esterno degliormoni prodotti dall’ovaio una volta che questo abbia

LA MENOPAUSA

seguenti a tutti i cambiamenti fisici a cui la donna vaincontro ed ai disturbi del sonno che sono spessofrequenti. Lo stress induce infatti un aumentatorilascio di adrenalina che determina un aumento deibattiti cardiaci e della pressione che, se perduranonel tempo, possono affaticare il cuore ed i vasi.L’esercizio fisico rappresenta un buono strumento percombattere entrambi questi disturbi perché aiuta ascaricare le tensioni, aiuta a socializzare e favorendoil calo di peso migliora l’immagine di sé stesse.

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cessato di produrli. E’ finalizzata ad interromperetutta quelle serie di cambiamenti negativi a cui ladonna va incontro durante questo periodo della vita.Per quanto la terapia ormonale sostitutiva abbiauna serie di effetti positivi sui fattori di rischio chefavoriscono la comparsa delle malattie cardiovascola-ri, questa non può esser considerata una terapiaper la prevenzione delle malattie cardiovascolari ela sua somministrazione è finalizzata in primo luogoal miglioramento dei sintomi della menopausa.

Menopausa è conseguente alla cessazione (spontaneao indotta chirurgicamente o farmacologicamente)della sintesi degli ormoni sessuali ed è rappresentatadall'ultimo flusso mestruale fisiologico. L'età mediadi comparsa della menopausa è 51 anni con unintervallo compreso fra i 40 e i 59 anni. Con “meno-pausa precoce” si indica la cessazione spontaneadella funzione ovarica prima dei 40 anni di età.

Climaterio è il periodo di vita che precede (pre-menopausa), comprende (peri-menopusa) eche segue (post-menopausa) la menopausa stessa.

Pre-menopausa è un periodo di durata variabile,generalmente di anni, in cui si verificano le modi-ficazioni ormonali che portano alla menopausa,caratterizzate da una produzione di ormoni variabile,da alterazioni (periodicità e quantità) del ciclomestruale e da sintomi clinici quali vampate dicalore, insonnia, astenia.

Peri-menopausa è il periodo immediatamenteprima della menopausa fino al primo anno dopol’ultima mestruazione.

Post-menopausa è il periodo di tempo che iniziaun anno dopo l’ultima mestruazione e che duracirca 10 anni terminando con l'inizio della senilità.

GLI ALTRI DISTURBI DELLA MENOPAUSA

1. SINTOMI VASOMOTORI: • vampate di calore* compaiono nel 60-90% delledonne, poi si riducono gradualmente; sono favoriteda stress, alcool, caffeina, fumo, bevande calde, ecc• abbondanti e profuse sudorazioni • cefalea*

* la cefalea e le vampate di calore possono essere manifestazionidi un rialzo dei valori della pressione arteriosa

2. DISTURBI GENITO-URINARI:• irritazione, secchezza, prurito vulvovaginale • perdite vaginali maleodoranti • dolore durante i rapporti sessuali • maggiore suscettibilità alle infezioni (cistiti eduretriti). • disturbi della minzione e della continenza urinaria

3. SESSUALITÀ • riduzione della libido

4. DISTURBI PSICOLOGICI/NEUROLOGICI: • nervosismo, ansietà, irritabilità e depressione • disturbi del sonno • maggior rischio di demenza senile

5. OSTEOPOROSI

6. CUTE E MUCOSE: • riduzione dell’elasticità della pelle • iper-sudorazione • aumento della peluria sul mento e sul labbrosuperiore

1) Smetti di fumare perché ogni singolasigaretta induce un restringimento transi-torio delle arterie che aumenta la pressio-ne e facilita il processo di aterosclerosi.

2) Combatti il sovrappeso/obesità perchéla presenza del grasso, soprattutto a livelloaddominale, aumenta la pressione, laglicemia ed i grassi nel sangue, favorendo la comparsa delle malattie cardiovascolari.

3) Muoviti regolarmente (almeno 30-40minuti 3-4 volte a settimana) perché l’at-tività fisica regolare è un valido rimedioper combattere gran parte dei fattori di rischio modificabili ed aumentare i livellidel colesterolo buono.

4) Segui una dieta equilibrata per quan-tità e qualità, privilegiando il consumo di frutta, verdura, fibre integrali, pesce e proteine magre, e riducendo l’uso dicibi ricchi di grassi o zuccheri. Non saltarei pasti e rispetta i tre pasti principalidella giornata.

5) Tieni sotto controllo la pressione, laglicemia ed i grassi nel sangue.

6) Segui correttamente le indicazionidel medico senza “auto-curarti”, so-spendendo le cure o modificando ledosi prescritte.

RICAPITOLANDOLE 6 REGOLE SALVACUORE

I PRINCIPALI ACCERTAMENTI SALVACUORE

Dopo la menopausa, in assenza di particolaricondizioni cliniche o fattori di rischio, dedicati adeffettuare almeno una volta all’anno semplicicontrolli che ti aiuteranno a prevenire le malattiecardiovascolari.

1) Controllo del peso corporeo e della circonfe-renza addominale

2) Controllo della pressione arteriosa

3) Esami ematochimici per valutare:- glicemia (eventuale OGTT se la glicemia a digiunoè compresa fra 100 e 125 mg/dl) ed insulinemia;emoglobina glicata in presenza di diabete- trigliceridi, colesterolo totale e HDL- creatinina, azotemia, uricemia

4) ECG ed eventuale ecocardiogramma

5) Visita cardiologica

E non dimenticare di consultare il tuo ginecologoalmeno una volta all’anno.

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