Manuale per salvare i semi dell'orto e difendere la biodiversità

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Scopri e difendi 117 ortaggi, erbe aromatiche e fiori alimentari grazie al libro Manuale per salvare i semi dell'orto e la biodiversità.

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MANUALE PER SALVARE I SEMI DELL’ORTO

E LA BIODIVERSITÀ

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Altri libri pubblicati della collana “Il Filo Verde di Arianna”Pascal Carré, IL LIBRO DEL RISPARMIO ECOLOGICO. Semplici gesti per salvare l’ambiente in cui viviamo& risparmiando denaro (prossima pubblicazione)

Teo Gomez, Quico Barranco, COLTIVARE ORTI, BALCONI E GIARDINI ECOLOGICI. Come produrre ortaggi, frutta, erbe, spezie più sani e saporiti

Christina Strutt, GUIDA PRATICA ALLA CASA ECOLOGICA. Come riciclare e riutilizzare, pulire in modo naturale e coltivare in maniera biologica in vaso, giardino e orto

Jan Martin Bang, ECO-VILLAGGI. Guida pratica alle comunità sostenibili

Daniele Garota, IL CONTADINO E IL SUO MONDO. I campi, gli animali, gli attrezzi e la vita di tutti i giorni

Nicky Scott, GUIDA PRATICA AL COMPOST. Impara le migliori tecniche di compostaggio dalla A alla Z

Andy McKee, Mark Gatter, IL MANUALE DELLE SERRE - POLYTUNNEL. Come costruirle e utilizzarle per ottenere frutta e verdura fresca e naturale in ogni stagione

Jeffrey M. Smith, OGM: I RISCHI PER LA SALUTESterilità, allergie alterazioni genetiche, malattie croniche: quali sono i veri rischi causati dalle biotecnologie e dagli OGM?

David Holmgren, PERMACULTURA. Principi e percorsi oltre la sostenibilità

Alain Saury, IL MANUALE DELLA VITA NATURALERob Hopkins, MANUALE PRATICO DELLA TRANSIZIONE. Dalla dipendenza dal petrolio alla forza delle comunità locali

Guido Dalla Casa, GUIDA ALLA SOPRAVVIVENZALiliana Paoletti, SAPONI E DETERSIVI NATURALI. Come farli in casa usando olio, cenere, soda e lisciva. Con ricette “passo passo” per realizzare tanti detergenti

Rob Hopkins, Tamzin Pinkerton, CIBO LOCALE - COME PRODURLO NELLA TUA COMUNITÀ. Manuale pratico per un’alimentazione sana e sostenibile

Peter North, MONETA LOCALE. Come introdurla nella tua comunità

Altri libri pubblicati da Arianna EditriceDaniel Estulin, L’ISTITUTO TAVISTOCK. L’organismo occulto che governa le nostre menti

Marco Della Luna, FUGA DAL BUCO NERO. (prossima pubblicazione)

Alain De Benoist, SULL’ORLO DEL BARATRO. Il fallimento annunciato del sistema denaro

Jeffrey Kaye, MOVING MILLIONS MIGRAZIONE GLOBALE. Chi muove le pedine di questo fenomeno inarrestabile?

E. William Engdahl, AGRI-BUSINESS. Dal controllo del cibo al controllo del mondo

A cura di Stefano Montanari, RIFIUTO: RIDUCO E RICICLO PER VIVERE MEGLIO. Guida alle buone pratiche

Marie-Monique Robin, IL MONDO SECONDO MONSANTO. Dalla diossina agli OGM: storia di una multinazionale che vi vuole bene (libro e DVD)

Saverio Pipitone, SHOCK SHOPPING. La malattia che ci consuma

Daniel Estulin, IL CLUB BILDERBERG - 2ª EDIZIONE AGGIORNATA. La storia segreta dei padroni del mondo

Katherine Albrecht, Liz MacIntyre, SPYCHIPS. Le multinazionali e i governi progettano di sorvegliare ogni nostra mossa. Ecco come.

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Michel e Jude Fantona cura di Civiltà Contadina

MANUALE PER

SALVAREi SEMI dell’ORTO

e laBIODIVERSITÀ

Scopri e difendi 117 ortaggi, erbe aromatiche e fiori alimentari

Page 5: Manuale per salvare i semi dell'orto e difendere la biodiversità

Titolo originale: The Seed Savers’ Handbook

© Michel and Jude Fanton 1993

Pubblicato da The Seed Savers’ Network,

P.O. Box 975, Byron Bay,

NSW 2481 Australia

[email protected]

coordinamento editoriale Sara Broccoli

traduzione

revisione Valerio Pignatta

editing Claudio Corvino,

Valentina Pieri

copertina Matteo Venturi

stampa Tip. Lineagrafica,

Città di Castello (PG)

I edizione febbraio 2013

ISBN 978-88-6588-032-6

I libri di Arianna Editrice sono prodotti dal

Gruppo Editoriale Macro, che ne cura la

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confrontando rischi e benefici delle diverse terapie e regimi dietetici disponibili.

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dimora migliaia di alberi ed è impegnata nella piantumazione di decine di migliaia di nuovi alberi per favorire la biodiversità e per com-

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Questo volume è stampato su carta Vertapure 100% riciclata e prodotta con una ridotta emis-sione di anidride carbonica.

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Se non esistessero la rete dei Seed Savers [Sal-Sal-vatori di semi; N.d.R.], gli scambi di semi e le banche locali dei semi, noi orticoltori avrem-

mo perso la maggior parte dei semi che ci hanno la-sciato i nostri antenati. Molti di noi ricordano il vaso dei semi della nostra nonna e i sacchetti contenen-ti baccelli di semi messi ad asciugare in cucina. Co-stituisce pubblico scandalo che questi semi siano stati brevettati la cui coltivazione sia stata ostacola-ta legalmente da parte di politici o avvocati che non sono realmente interessati alle sementi. È inoltre scandaloso che le grandi multinazionali abbiano ac-quisito il controllo delle principali piante alimentari brevettandone i semi. In assenza di coltivatori hob-bisti, i semi dei nostri alimenti base non potrebbero esistere. Questi semi sono al sicuro solamente nel-le mani di persone che li riproducono, li coltivano e ne mangiano i frutti; sono praticamente persi in “collezioni”, in depositi o in ibridi di proprietà del-le multinazionali. Jude e Michel Fanton sono vec-chi amici che hanno dedicato tempo e lavoro a in-dividuare e scambiare semi tradizionali australiani, ossia semi che possono essere conservati fedeli alla forma originaria in condizioni locali e soprattutto a impollinazione aperta, mantenendo una produzione

vitale anno dopo anno senza costosi pesticidi e pe-santi fertilizzanti artificiali. Ora i fertilizzanti ureici o azotati impediscono la formazione di amminoacidi essenziali nei cereali, abbassando di conseguenza il livello di produzione delle proteine tra il 20 e il 60 per cento. Mentre il superfosfato aggiunge cadmio ai suoli e ai raccolti e riduce i livelli essenziali di zin-co nel cibo dal 20 al 50 per cento del nostro fabbiso-gno, i coltivatori tradizionali che conservano varietà antiche producono cibo perfettamente adatto a esse-re mangiato! Questo libro sarà di immenso aiuto per tutti noi che coltiviamo o vogliamo coltivare buon cibo nei nostri orti o nelle nostre aziende agricole. Possiamo inoltre far crescere bambini più sani con gusti variegati, allevati con cibo fatto in casa al pa-ri di noi più anziani. Ritengo questo libro essenziale per tutti gli orticoltori, agricoltori, cuochi e genitori e confido che esso accelererà il nostro ritorno a una buona alimentazione e a una società sana. I miei più sinceri auguri lo accompagnano. Ciascuno di noi ha bisogno di una “iscrizione a vita” alla rete dei Seed Savers. Buon appetito!

Bill Mollison (Istituto di Permacultura)

Prefazione all’edizione australiana

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SECONDA PARTE

LA PRATICA

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3. Quali semi riprodurre

Una varietà di fonti

Come ci si potrebbe aspettare, i semi che ven-gono riprodotti dai seed savers provengono da diverse fonti, spesso sono arrivati in Italia at-

traverso vie tortuose ed inaspettate. Gioielli di famiglia: si tratta di semi che vengono tra-

smessi da una generazione alla successiva. Un buon esempio è il fagiolo del Tone. Questi grossi fagioli bian-chi di Spagna devono il loro nome ad Antonio Ghilar-dini, un orticoltore della Valle Seriana che li ha coltivati nel suo orto per quarant’anni. Aveva ottenuto la semen-te negli anni Sessanta da un coltivatore della Liguria, do-ve aveva acquistato una seconda casa. Di gusto eccellen-te, sono stati contorno di molti piatti a base di carne per tutta la famiglia. Le piante, coltivate per anni nella stessa aiuola ombrosa vicino a un garage, sono molto vigorose, superando facilmente i due metri di altezza.

È abbastanza facile ricostruire la storia di queste va-rietà poiché il ricordo della loro origine è ancora pre-sente nella memoria delle famiglie. Se possedete un seme tramandato di generazione in generazione dalla vostra famiglia, siete pregati di mandarne un campio-ne alla banca dei semi dei seed savers e vi sproniamo a continuare a riprodurlo se ne avete la possibilità.

Varietà locali: si tratta di varietà che vengono colti-vate in una regione a memoria delle popolazioni loca-li. Spesso è molto difficile trovare chi per primo le ha introdotte in quell’area. Il fagiolo della Valsassina è un tipo di fagiolo di Spagna (Phaseolus coccineus) che si ri-trova in tutta l’omonima valle piemontese. A seconda dei luoghi è chiamato con nomi diversi: fagiolo di mon-tagna, fagiolo di Barzio, fagiolo della Val Marrone, che sono tutte località della Valsassina. Esistono altre varie-

tà simili in altre parti del mondo, ma la cosa notevole è che in quasi tutti gli orti degli anziani della zona vengo-no coltivati questi fagioli. Hanno una ampia variabilità: se ne trovano di completamente neri, a volte sono vio-letti screziati di marrone o nero, oppure marroni.

Le zucche Trombetta di Albenga sono zucche lun-ghe tipiche dell’omonima località ligure. Apparten-gono alla specie Cucurbita moschata, ma nonostante questo possono essere consumate giovani come le zucchine. Pur trovando impiego simile, sono molto apprezzate per il sapore delicato diverso da quello del-la zucchina. I semi non si trovano nei consorzi agrari. Tutti coloro che le coltivano sanno che, se non ripro-ducono i semi dello zucchino migliore, dovranno poi fare affidamento su un amico per procurarsi nuovi semi. Le Trombette d’Albenga non sono uniformi co-me i vegetali che si comprano nei negozi, eppure nes-suno, facendo la spesa a una bancarella di verdure, si preoccupa se non sono uniformi. Ciascun agricolto-re coltiva varietà leggermente diverse. I frutti maturi presentano una buccia arancione chiaro e forma irre-golare: arrotolata come un trombone, a collo di cigno, a serpente, più o meno tozza. Questa mancanza di uniformità potrebbe senza dubbio essere un proble-ma se il prodotto venisse venduto dietro contratto in una catena di supermercati. Come potrebbero stare disposti ordinatamente in un contenitore, come gli ibridi, tutti uguali l’uno all’altro?

Varietà non più reperibili in commercio: queste va-rietà sono state abbandonate dalle ditte produttrici di sementi, ma vengono mantenute in vita dai coltivatori a livello familiare. Un esempio è un piccolo melone ram-picante noto come Precoce di Sottotetti, che dà un buon raccolto in località montane dove gli altri meloni non

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26 MANUALE PER SALVARE I SEMI DELL’ORTO E LA BIODIVERSITÀ

crescono e ha un profumo molto marcato. Questa varie-tà è stata riprodotta per anni dall’omonima ditta semen-tiera. Quando l’azienda smise di riprodurla, alcuni semi furono raccolti da Alberto Olivucci che li riprodusse e li distribuì a vari appassionati in giro per l’Italia. Oggi è un ortaggio comune negli orti dei seed savers.

Varietà giunte in Italia con flussi migratori più re-

centi: queste cultivar appartengono al patrimonio cul-turale e culinario degli immigrati. I boliviani, assieme alle loro ricette piccanti hanno introdotto il loro pepe-rone rocoto, i senegalesi la loro okra verde, i cinesi il fagiolo metro. I negozi etnici sono molto comuni nel-le periferie delle principali città italiane. Lì si possono trovare interessanti confezioni di semi e materiale da propagare come tuberi, bulbi e margotte.

Varietà storiche: si tratta di semi di importanza sto-rica. Il pomodoro Re Umberto è una piccola varietà di pomodoro da salsa di forma ovale selezionata alla fine dell’Ottocento e popolarissimo fino agli anni Quaranta. Venne eliminato dall’elenco delle varietà ammesse alla vendita dell’Ente nazionale delle sementi elette (ENSE) nel 2002. Nessuna ditta lo riproduceva ormai da anni. Fortunatamente questa varietà era ancora conservata presso i seed savers americani, e quindi è stato possibi-le riportarla in Italia. Un altro esempio riguarda il mais spinato di Gandino, una antica varietà originaria della provincia di Bergamo. Fu proprio Gandino il luogo do-ve il granturco fu seminato per la prima volta in Lom-bardia, per la precisione nella località Clusven, alle pen-dici del monte Corno. Il fatto avvenne nel 1632. Quel mais vitreo con i chicchi di forma appuntita è stato col-tivato dagli abitanti del luogo che ne traevano il loro ali-mento base, la polenta. Nonostante l’abbandono dell’a-gricoltura dopo gli anni Cinquanta, questo granturco antico è sopravvissuto nei campi dei contadini del paese fino a quando la Pro Loco ha deciso di valorizzarlo. Va-rietà come questa dovrebbero essere preservate, con le altre un tempo coltivate localmente, come una pubblica risorsa e uno strumento educativo.

Trasloco di piante

Alcune varietà che sembrano provenire da un’a-rea o da una famiglia spesso arrivano da una diversa regione. I coltivatori si spostano con i propri semi. È tipico il caso degli immigrati meridionali che han-no portato nelle località industriali i semi della pro-pria tradizione culinaria durante gli anni Sessanta e li hanno conservati fino ai giorni nostri. Il pomodo-ro Roma è stato trovato presso una famiglia di origi-ne calabrese che si trasferì in Brianza negli anni Cin-quanta. Un socio di Civiltà Contadina [Associazione italiana per la salvaguardia della biodiversità; N.d.R.] rinvenne per caso questa varietà e, ottenuti i semi, li piantò ottenendo un buon raccolto. Dopo avere pre-sentato i frutti ad altri membri dell’associazione, l’or-taggio sconosciuto fu riconosciuto come una sottova-rietà del pomodoro Roma. La coltivazione di questi pomodori è ancora molto diffusa nella Calabria, dove vengono conservati schiacciando il pomodoro intero in un vasetto di vetro con il basilico e una testa d’aglio e facendo bollire in acqua per cinquanta minuti.

Nei negozi locali sono scambiati e venduti molti semi e altri materiali da propagazione. Per esempio, abbiamo individuato ottime zucche di Chioggia nei negozi d’angolo di Milano. I semi traslocano quando i coltivatori viaggiano. Alcune ottime varietà da orto sono arrivate in Italia durante la seconda guerra mon-diale. La melanzana rossa di Rotonda, una piccola melanzana rossa coltivata nell’omonima località della Basilicata, è giunta in Italia negli anni Trenta del No-vecento dall’Etiopia a seguito di alcuni soldati di ritor-no dalle guerre coloniali.

Le piante si adattano

Quando una popolazione di piante è introdotta in una nuova località e qui riprodotta per un certo nume-ro di generazioni, vi sono cambiamenti nel corredo ge-

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Quali semi riprodurre

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netico e nell’aspetto. Singole piante possono perfino iniziare ad apparire diverse. Nel caso dei fagioli, il tas-so di semi scuri può aumentare; più lattughe possono essere in grado di resistere a temperature più elevate rispetto a prima; una parte di okra potrebbe mostrar-si in grado di resistere al freddo autunnale e dare pu-re frutto; ogni anno un numero crescente di pomodori può produrre in quantità maggiore e presentarne una minore di danni da nematodi nelle proprie radici. Co-me risultato della selezione naturale, quelle varietà che sono meglio adattate alle nuove condizioni ambientali prevarranno sempre più, di generazione in generazio-ne, fino a che, dopo un certo numero di anni, si rag-giunge l’equilibrio. Nelle specie soggette a impollina-zione incrociata, come carote o spinaci, i semi si svi-luppano dopo che è avvenuto il normale incrocio tra i pollini di due esemplari; ciascuna nuova pianta rap-presenta una nuova combinazione genetica. Tuttavia, varieranno solo entro certi limiti. Una volta stabilizza-te, le caratteristiche generali della varietà resteranno costanti, fino a quando le condizioni di crescita rimar-ranno invariate. Quando i coltivatori biologici iniziano a produrre e a salvaguardare i semi di una certa linea genetica nei propri orti familiari, selezionano i semi delle piante che non mostrano danni da insetti e che resistono alle malattie. Così facendo, favoriscono len-tamente, ma con certezza, lo sviluppo di varietà adat-te a orti e a fattorie coltivati con metodi biologici. Allo stesso modo, nelle aree soggette a gelate, solo le piante che riescono a produrre, prima dei geli autunnali, semi germinabili sopravvivranno per la selezione. Dopo pa-

recchie generazioni, ciò darà una varietà che produce prima e presenta una marcata tolleranza al freddo. Ge-neralmente, quando introducete una nuova varietà nel vostro orto, ciascun individuo che mostra una natura-le facilità di crescita dovrebbe essere selezionato. In tal modo, una nuova serie di caratteristiche si svilupperà ed entrerà a far parte del corredo genetico della pianta negli anni a venire. Dopo un decennio di osservazioni e selezioni, avrete una vostra linea di semi da distribui-re, adatta al vostro territorio.

Solo mettere in relazione…

«Il cibo migliore e più sano è preparato essenzial-mente con ingredienti prodotti vicino a te, se pos-sibile nel tuo stesso suolo, raccolti e goduti nella stagione giusta. Le piante alimentari, coltivate con metodo biologico, che si sono adattate al proprio orto dopo generazioni di propagazione dai loro stessi semi, daranno una resa notevolmente mi-gliore nella vostra cucina degli ibridi arrivati nella vostra regione da lontano e probabilmente conta-minati da coltivazioni con metodi chimici e sogget-ti a trasporto e stoccaggio. Coltivare bene dà buo-ne piante e le buone piante forniscono cibo sano. Qualsiasi cuoco che medita coglierà la connessione vitale tra suolo, semi, piante e noi stessi. È la forza del bioregionalismo e della cucina regionale».

Michael Boddy, 1992

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Indice

Prefazione all’edizione

australiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5

Ringraziamenti all’edizione

australiana. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Introduzione all’edizione originale . .7

PRIMA PARTE - La teoria

1. La rete dei Seed Savers . . . . . . . . . 11

Perché unirsi? . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Per cominciare . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

I seed savers al lavoro . . . . . . . . . . . . .12

2. Introduzione alla biodiversità . . . 15

Il luogo di origine dei semi . . . . . . . 15

Vita in un freezer . . . . . . . . . . . . . . .16

La non-rivoluzione verde . . . . . . . . . 17

Chi è dalla parte degli ibridi? . . . . . .19

Geni d’autore. . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

SECONDA PARTE - La pratica

3. Quali semi riprodurre. . . . . . . . . .25

Una varietà di fonti . . . . . . . . . . . . . .25

Trasloco di piante . . . . . . . . . . . . . . 26

Le piante si adattano. . . . . . . . . . . . 26

Solo mettere in relazione… . . . . . . 27

4. Purezza e riproduzione . . . . . . . 28

Impollinazione . . . . . . . . . . . . . . . . 28

Mantenerle pure . . . . . . . . . . . . . . . 29

Che cosa fare?

Ecco cinque tecniche. . . . . . . . . . . 29

Annuali, biennali, perenni . . . . . . . 30

5. Selezione e raccolta . . . . . . . . . . . .32

Criteri per la selezione . . . . . . . . . . .32

Quanti selezionarne . . . . . . . . . . . . . 33

Quando raccogliere. . . . . . . . . . . . . .34

6. Dopo la raccolta dei semi. . . . . . . 35

Pulitura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

L’essiccazione . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

Malattie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

Conservazione. . . . . . . . . . . . . . . . . .37

I test di germinazione . . . . . . . . . . 39

7. Piantare e pianificare . . . . . . . . . .41

Cominciare a seminare . . . . . . . . . .41

Regole del pollice verde

per piantare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

Progettare un orto. . . . . . . . . . . . . . .43

Permacultura. . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

Principi di permacultura pratica . . 44

8. Una famiglia speciale:

le Cucurbitacee . . . . . . . . . . . . . . . . 48

Caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

Zucche e zucchine . . . . . . . . . . . . . 48

Impollinazione manuale . . . . . . . . 49

Piantare i semi . . . . . . . . . . . . . . . . 50

TERZA PARTE - Le piante

Valutazione della semplicità. . . . . . . 55

Le piante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .57

Acetosa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .57

Aglio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .58

Alchechengio giallo . . . . . . . . . . . . 59

Amaranto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60

Aneto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62

Arachide . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63

Asparago . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

Atreplice. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65

Barbabietola. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66

Basella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67

Basilico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68

Benincasa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69

Bietola da coste . . . . . . . . . . . . . . . . 70

Borragine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71

Broccolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72

Calendula. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .73

Carciofo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74

Cardo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76

Carota. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .77

Cavolfiore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78

Cavolo cappuccio. . . . . . . . . . . . . . . 79

Cavolo cinese. . . . . . . . . . . . . . . . . . .81

Cavolo di Bruxelles . . . . . . . . . . . . . 82

Cavolo laciniato . . . . . . . . . . . . . . . . .83

Cavolo rapa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84

Cavolo riccio . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84

Cerfoglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .85

Cetriolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86

Cicoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87

Cipolla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89

Cipolla d’Egitto . . . . . . . . . . . . . . . . 90

Cipollotto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .91

Cocomero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .91

Coriandolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93

Crescione d’acqua . . . . . . . . . . . . . . 93

Dragoncello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94

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199Indice

Erba aglina. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94

Erba cipollina . . . . . . . . . . . . . . . . . 95

Fagiolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96

Fagiolo dall’occhio. . . . . . . . . . . . . . 98

Fagiolo di Spagna . . . . . . . . . . . . . . 99

Fagiolo Giacinto . . . . . . . . . . . . . . 100

Fagiolo Lima . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101

Fagiolo Metro . . . . . . . . . . . . . . . . 102

Fava . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .103

Finocchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104

Girasole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .105

Ibika . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106

Indivia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .107

Lagenaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108

Lattuga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109

Lattuga cinese . . . . . . . . . . . . . . . . . 112

Luffa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 112

Maggiorana e origano. . . . . . . . . . . 113

Mais . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113

Melanzana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118

Melone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120

Melone orientale . . . . . . . . . . . . . . .122

Menta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123

Milione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123

Mitsuba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .124

Mizuna. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125

Nasturzio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126

Okra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126

Papavero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .128

Pastinaca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .128

Patata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129

Patata dolce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132

Peperone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133

Pimpinella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135

Pisello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .136

Pomodoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137

Porro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140

Prezzemolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141

Rabarbaro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .142

Rapa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .142

Ravanello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .144

Rosmarino. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145

Rucola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146

Salvia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .147

Scalogno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .148

Scorzobianca . . . . . . . . . . . . . . . . 149

Sedano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .150

Sedano-rapa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151

Senape . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152

Senape cinese . . . . . . . . . . . . . . . . . 153

Shungiku. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154

Soia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154

Spinacio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155

Tagete. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .156

Tarassaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157

Tetragonia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158

Timo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158

Topinambur. . . . . . . . . . . . . . . . . . .159

Valerianella . . . . . . . . . . . . . . . . . . .159

Viola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 160

Zucca amara . . . . . . . . . . . . . . . . . . 161

Zucca massima . . . . . . . . . . . . . . . 162

Zucca moscata. . . . . . . . . . . . . . . . 164

Zucca siamese. . . . . . . . . . . . . . . . 166

Zucca spinosa . . . . . . . . . . . . . . . . 166

Zucchino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168

Sezione orticole tropicali . . . . . . . .170

Achira . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .170

Arracacha. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .170

Castagna d’acqua . . . . . . . . . . . . . . 172

Citronella. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173

Curcuma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173

Fagiolo alato. . . . . . . . . . . . . . . . . . .174

Fagiolo Guada . . . . . . . . . . . . . . . . .174

Igname . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175

Jicama . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .176

Karkadè . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177

Manioca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .178

Oca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .178

Spinacio d’acqua . . . . . . . . . . . . . . .179

Taro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 180

Zenzero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181

APPENDICI

Appendice A

Tabella di impollinazione

e conservazione semi . . . . . . . . . . . 185

Appendice B

Elenco di specie per famiglia . . . . 189

Appendice C

Elenco dei sinonimi . . . . . . . . . . . 192

Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 194

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . .197

Page 13: Manuale per salvare i semi dell'orto e difendere la biodiversità

I fondatori della rete australiana Seed Savers,

Michel e Jude Fanton ci mostrano come

chiunque possa proteggere il patrimonio

alimentare mondiale attraverso la raccolta

e salvaguardia dei semi del suo orto e giardino.

“Salvare i semi è un’azione importante

come imparare a leggere e scrivere.

Recuperare semi antichi, seminarli,

riprodurli e condividerli con altri agricoltori

rappresenta un grande gesto educativo”.

Come decidere quali semi mantenere?Quali criteri adottare per la loro selezione e raccolta?

Cosa fare per conservarli correttamente?Come ripiantarli nel giusto periodo?

Jude e Michel Fanton, rispondono a tutte queste domande dopo aver dedicato tutta la loro vita alla salvaguardia, localizzazione e scambio di semi antichi: quelli che possono essere conservati fedeli all’originale in condizioni locali e, soprattut-to, quei semi a impollinatura aperta che mantengono la vitalità di produzione, anno dopo anno, senza l’utilizzo di pesanti fertilizzanti artificiali.

Gli autori, esperti Seed Savers, ci descrivono come raccogliere in maniera cor-retta i semi, quali cicli di crescita, propagazione e coltivazione seguire, la cucina tradizionale e gli usi medicinali di oltre un centinaio di verdure, erbe aromatiche e fiori commestibili.

Quest’opera ci insegna a ritornare alla pura e semplice capacità, oggi ormai perduta, di raccogliere i semi dalle stesse piante

che seminiamo nell’orto o nel giardino, ricominciando da dove si erano fermati i nostri genitori o nonni che selezionavano

e conservavano le semenze delle piante alimentari di anno in anno.

In mancanza di coltivatori appassionati e in mano solo delle multinazionali, i semi dei nostri principali alimenti non potrebbero esistere: sono sicuri solo nelle mani di persone che li salvano, li coltivano e ne mangiano i frutti.

Un manuale utilissimo per tutti noi che coltiviamo buon cibo nei nostri orti o nelle nostre aziende agricole. Un’opera essenziale per tutti gli orticoltori, agricol-tori, cuochi e genitori che desiderano una vita sana con un’alimentazione natura-le, per far crescere i propri bambini con gusti variegati e un cibo genuino.

ARIANNA EDITRICEè un marchio del

GRUPPO EDITORIALE MACRO

1987-2012: 25 anni

www.ariannaeditrice.it

€ 10,80