Magazine Finis Terrae | N. 15/2014

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FINIS TERRAE Rivista Mensile del Progetto “Finis Terrae” Aporie Aporie Aporie In questo numero: In questo numero: Riscoprire il mare Riscoprire il mare L'esperienza di San Paolo Social Network L'esperienza di San Paolo Social Network LIMES per l'integrazione LIMES per l'integrazione In questo numero: Riscoprire il mare L'esperienza di San Paolo Social Network LIMES per l'integrazione Dicembre 2013

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Il Magazine Finis Terrae è la rivista mensile del Progetto FT Bari sostenuto dalla Fondazione con il Sud

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FINIS TERRAERivista Mensile del Progetto “Finis Terrae”

AporieAporieAporie

In questo numero:In questo numero:

Riscoprire il mareRiscoprire il mare

L'esperienza di San Paolo Social Network L'esperienza di San Paolo Social Network

LIMES per l'integrazioneLIMES per l'integrazione

In questo numero:

Riscoprire il mare

L'esperienza di San Paolo Social Network

LIMES per l'integrazione

Dicembre 2013

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Quando più di dieci anni fa scrissi un saggio dedicato alla ri-scoperta del mare da parte dei baresi non pensavo che a distanza di così tanto tempo mi sarei ritrovata ancora d'accordo con quanto scritto. Allora si parlava delle importanti trasformazioni di Torre Quetta a sud-est e del 'Porto Nuovo' a nord-ovest ma, più in generale, della necessità di considerare il litorale non più come con�ne o limes culturale e geogra�co ma anche e soprattutto come simbolo materiale della baresità e tratto distintivo della sua cultura su cui costruire una nuova immagine della Città.Dal mare arriva il nostro santo patrono, da una penisola sul mare è cresciuta la nostra città, attraversando il mare si è contaminata di culture e ha arricchito la sua base economica. Oggi, come allora, però, accanto alle opere di riquali�cazione del waterfront che in quel saggio erano solo sulla carta e che sono poi stare realizzate, rimangono dei grandi 'vuoti' attorno ai quali è possibile costruire l'idea forza della città nel prossimo futuro.Se è vero come dice Franco Cassano che �il mare..è la memoria e il futuro di questa città, è il suo colore, è quella cosa che facciamo vedere a chi non conosce Bari, è un'idea di bellezza�, capiamo quanto importante sia una corretta piani�cazione di queste porzioni di territorio. Partendo dal lungomare sud-est di Bari, porta di ingresso in città per chi proviene da questa direttrice, per il quale occorre ri�ettere sull'opportunità di espropriare i terreni abbandonati e renderli appetibili per strutture ricettive e culturali di qualità, favorite anche dall'accessibilità garantita dalla nuova fermata della metropolitana e dalle piste ciclabili.

Proseguendo verso Nord, superato il Margherita, unico teatro sull'acqua in Europa, sul cui destino ancora si discute, si procede verso quei quartieri in cui la funzione culturale-ricreativa, legata al tempo libero e al terziario, ha soppiantato la iniziale vocazione produttiva (Cittadella Annonaria, Acciaierie Scianatico, �).Il Lungomare di Nord Ovest, incorniciato per larga parte nell'ottava Circoscrizione � Libertà, Marconi, San Girolamo, Fesca - ed inserito in un vero e proprio 'distretto del tempo libero', culturale sportivo e ricreativo barese (Cittadella della Cultura, CUS, Stadio del nuoto, Stadio della Vittoria, Pineta di San Francesco, spiagge attrezzate), e già oggetto di un intervento di restyling, potrebbe divenire la sede ideale per un attrattore di rango regionale (come ad esempio un Acquario o un moderno Museo di Scienze Naturali con una forte componente di interattività e innovazione) in grado di calamitare nuovi �ussi turistici all'interno della nostra città, in grado di muoversi tra i diversi quartieri litoranei anche attraverso la metro-mare.Dobbiamo forse smettere di camminare con il capo chino per le strade della nostra città e ricominciare ad osservarla e percorrerla con il naso all'insù, con la schiena dritta, e l'orgoglio che ci porta a dire 'io sono di Bari' per ricostruire, utilizzando concetti chiave come l'idea della bellezza e di una nuova educazione civica, un rinnovato rapporto tra 'forma', 'funzione' e 'senso' della Città.

EDITORIALE Elena Palma, Geografa

Giuseppe Cifarelli

FINIS TERRAERivista mensile

del Progetto �Finis Terrae�

Autorizzazione del Tribunaledi Bari n. 2131/2012

del 24.09.2012

Direttore Responsabile:Vitandrea Marzano

Vicedirettore Responsabiledon Giuseppe Ruppi

Coordinatrice di RedazioneAlessandra Rizzi

Gruppo di Redazione:Mariapia Locaputo

Rossana Mazzeo

Michele Lucarelli

Giuseppe Cifarelli

Elena Palma

Francesco Muciaccia

Giacinto Migliocchi

Giuliana La Spada

Hanno collaborato in questo numero

Editing e u�cio gra�coMarco Troccoli

Riscoprire il mare

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Uno Spo�ello di orientamento al lavoroe alla creazione d'impresa

LINEE, ATTORI, RISORSE Giuliana Laspada

Responsabile CNA Puglia

Lo Sportello di Orientamento al lavoro e alla creazione d'impresa della CNA organizza, nell'ambito di F in i s Ter rae- i l proge t to d i riquali�cazione socio-culturale dell'VIII circoscrizione �nanziato da Fondazione con il sud-, dei seminari tecnico-specialistici sulla creazione d'impresa e la redazione

di un Business Plan. In particolare sarà possibile per i partecipanti acquisire conoscenze su: veri�ca d e l l a f at t ib i l i t à e c onom i c o -�nanziaria di un'idea di business; analisi del mercato di riferimen-to; analisi della concorrenza; de�nizione dei punti di forza e di debolezza della propria idea

d'impresa; redazione del Business Plan. All'interno delle giornate seminariali verranno inoltre presentati ed analizzati bandi ed opportunità di �nanziamento per lo start up d'impresa. La partecipazione ai seminari è gratuita e le attività, della durata di 16 ore (2 giorni consecutivi da 8 ore) si svolgeranno presso l'Istituto Salesiano �SS Redentore� di Bari, Via Martiri D'Otranto, 65, sede, tra l'altro, anche di uno sportello di orientamento al lavoro e creazione d'impresa attivato da CNA e aperto tutti i giovedì mattina dalle ore 9 alle 13.

Questo il calendario:

06/07 Febbraio 2014 (le domande di par tec ipazione dovranno pervenire entro il 31/01/2014).

03/04 Aprile 2014 (le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 21/03/2014).

15/16 Maggio 2014 (le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 09/05/2014).Per maggiori informazioni o inviare domanda di partecipa-ne [email protected] o telefonare allo 080.5486931(ore u�cio).

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La presenza degli immigrati nella Provincia di Bari è stata caratterizzata da un'impressionante crescita negli ultimi anni, soprattutto da parte della popolazione giovanile. Nell'ultimo decennio l'incremento è stato del +58%: nel 2011 del +13,5%, contro, ad esempio, quello di regioni più attrattive come Lombardia (+8,4%) o Emilia-Romagna (+8,2%). Il 20% del totale degli immigrati è in età 0-18 anni e in particolare il 68% tra 6 e 18 anni (app ar tenente a 104 d i�erent i nazionalità). A fronte di tali dati, i soggetti impegnati nelle politiche sociali del territorio s e g n a l a n o d u e e m e r g e n z e : l ' i n t e g r a z i o n e d e l l e " s e c o n d e generazioni" (0-18) e delle loro famiglie, che si manifesta soprattutto entro i contesti della scuola primaria e secondaria di I grado; il tema dei minori stranieri non accompagnati vicine alla maggiore età, per cui si pone i l pro b l e m a d e l s o s t e g n o a l l a formazione/occupazione nell'ottica dell'autonomia residenziale e sociale.In questo contesto si inserisce LIMeS (Linguaggi, Intercultura, Media, Socialità), �nanziato dal Fondo FEI del Ministero dell'Interno e destinato a ragazzi immigrati tra i 5 e i 18 anni, un progetto strutturato su 3 linee di intervento che coinvolge le maggiori realtà cittadine che operano con i minori stranieri. Linea 1- New Media e Intercultura: l'integrazione culturale e il protagonismo dei minori nel contesto scolastico e cittadino saranno promossi t ramite l 'ut i l i zzo d i s t r ument i comunicativi. Quattro redazioni stabili giornalistiche di web radio/ tv intercu ltura l i , composte da alunni stranieri e italiani, all'interno delle scuole di Bari), a�ronteranno i temi più rilevanti delle

di�erenze in un'ottica interculturale (integrazione a scuola, paesi e culture, religioni, diritti, rapporto con la città); Linea 2- Educare e Integrarsi in Comunità: la socializzazione delle seconde generazioni (minori) e il sostegno familiare saranno realizzati tramite le leve dello sport e della cultura (musica e teatro) e attraverso percorsi di orientamento alla cittadinanza e di supporto alla genitorialità; Linea 3- Over18: il supporto all'autonomia dei giovani stranieri non accompagnati, che hanno compiuto la maggiore età, sarà realizzato tramite uno sportello di orientamento e counselling e un percorso pilota di accompagnamento verso "l 'autonomia residenziale, formativa e occupazionale" che prevede l'attivazione di 3 Case Alloggio e l'inserimento lavorativo per 14 soggetti.Il progetto intende costituirsi come

sistema unico di azioni collegate, orientato ad o�rire risposta ai di�erenti aspetti (protagonismo, cultura, socializzazione) di cui si compone l'inclusione e la crescita dei ragazzi stranieri. La coprogettazione pluriennale tra soggetti pubblici, privati, associazioni di immigrati e cittadini volontari, ha permesso di de�nire un complesso di interventi che a�anca a misure di provata e�cacia elementi innovativi e esperienze pilota che potranno orientare future iniziative in ordine alle speci�cità territoriali e quindi azioni di sensibilizzazione/informazione presso le scuole, le associazioni, le comunità migranti per il coinvolgimento dei ragazzi e delle loro famiglie in attività di sport, musica-teatro- genitorialità.

LIMES - Linguaggi , Intercultura, Media e Socialità

Alessandra Rizzi

CONTRIBUTI

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L'esperienza di San Paolo Social Networknella periferia di Bari

Francesco MuciacciaProject Leader

TESTIMONIANZE

San Paolo Social Network è un progetto �nanziato da Fondazione con il Sud tramite il bando 'Sviluppo Locale 2009'. Il progetto è un sistema integrato di azioni tutte rivolte alla comunità del quartiere San Paolo.Formalmente chiuso già dal 18 giugno scorso, oggi grazie all'impegno organizzativo ed economico del soggetto capo�la coop. sociale Esedra, San Paolo Social Network continua a garantire attività gratuite di doposcuola e ludico-ricreative per oltre 50 bambine e bambini del quartiere di età compresa fra i 6 e i 12 anni presso l'Hub di progetto: un open space di 320mq aperto dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 20. Rispetto alla partnership originaria di progetto di 33 soggetti pubblici e privati, San Paolo Social Network è riuscito ad 'aggregare' una quindicina di nuovi partner del privato sociale, avviando collaborazioni e realizzando attività non previste in origine. L'obiettivo del progetto è quello di ra�orzare i legami di comunità ed o�rire opportunità di crescita individuale tramite la cultura e la conoscenza, ponendo un argine all'avanzare della povertà educativa che, insieme a quella materiale, minaccia sempre più le vite di bambini ed adolescenti. Strumento per la ri-creazione della comunità è

quello della riquali�cazione partecipata e della condivisione di spazi sottoutilizzati o abbandonati. L'approccio è bottom up basato sulla condivisione costante di obiettivi ed attività con l'utenza, le istituzioni locali, i partner di progetto e le altre realtà che operano sul quartiere con obiettivi simili. Le attività di San Paolo Social Network si articolano in tre assi di intervento: ascolto-aiuto-aggregazione; formazione e orientamento; sport-comunicazione sociale-educazione alla legalità-laboratori artistici. Per citarne alcune: sportelli di segretariato sociale e counselling, animazione di strada, orto sociale; corsi di formazione professionale; laboratori di cinema, teatro ed arti gra�che, web-radio e giornale murale, corsi di basket, calcio e ciclismo, archivio di quartiere, concorso video sulla legalità. Per favorire l'aggregazione e la socializzazione e ra�orzare i legami di comunità, San Paolo Social Network ha realizzato importanti eventi nel quartiere cercando di riconnettere il

quartiere con il resto della città: tre giornate nazionali dello sport del CONI, un festival di musica hip-hop, tre mesi di visite guidate gratuite nel parco di Lama Balice, incontri pubblici con magistrati antima�a, convegni pubblici sui temi delle periferie, del disagio sociale e delle nuove dipendenze, incontri nazionali con enti locali, ONG, fondazioni. Il 2014 è l'anno della riconversione del progetto dopo una ri�essione partecipata sui nuovi bisogni del quartiere e dei cittadini che lo abitano. E' in corso un'attività di fund raising a livello locale e nazionale per dare continuità al patrimonio di conoscenze, esperienze e relazioni creato negli ultimi 36 mesi.

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La Reliquia di Don Bosco

La rappresentazione del Sacro di Giacinto Magliocchi

L’INTERVISTA

È possibile traslare il sacro in fotogra�a senza sporcarlo, inquinarlo, tradirlo, addirittura rinnegarlo?Da tempo ci si arrovella sull'interrogativo. Di primo acchito la risposta appare più che evidente: la rappresentazione della dimensione del sacro, attenendo ad un evento spirituale, per sua natura ine�abile, non è materia da trattarsi attraverso il fermo immagine, non potendo l'intangibile divenire vero, reale.Eppure, a tale tesi sembrano sfuggire le fotogra�e che Giacinto Magliocchi ha realizzato nel corso dello storico passaggio della Reliquia di San Giovanni Bosco dalla Parrocchia del Redentore di Bari. Il fotografo barese, certamente memore di essere cresciuto all'ombra del medesimo

Oratorio Salesiano, ha realizzato un'opera in grado, attraverso l'apparente semplicità di un realismo estremo, di rappresentare anche l'irrapresentabile, di descrivere l'indescrivibile, di dire l'indicibile, di rivelare l'irrilevabile, il sacro appunto, ancora una volta soggiacendo all'assioma del maestro Franco Fontana: �la fotogra�a non deve riprodurre il visibile, ma rendere visibile l'invisibile�.L a f o t o g r a � a , d u n q u e , r i d i v e nt a documento, specchio del reale, proprio nell'attimo in cui prova ad esplorare un mondo 'altro', esponenzialmente distante dall'apparenza del visibile rappresentato; così Magliocchi riesce a renderci manifesta ed a rilevarci la dimensione intangibile del sacro, a riportarla spartanamente ma

fedelmente sulla lucida e � forse non più � fredda carta sino a farcela apparire tutt'altro che distante.In tale ottica, il volto del Santo, in una ideale dissolvenza, si mescola coi volti dei suoi fedeli, ed Egli, riconosciuta Guida di intere generazioni e popoli, torna ad essere Uomo tra gli uomini, prospettiva che � ne siamo certi � non sarebbe dispiaciuta al Padre, Maestro ed Amico di tutti noi.La mostra è aperta al pubblico dal 19 gennaio al 2 febbraio presso l'Oratorio salesiano del Redentore, via Martiri d'Otranto, dal lunedì al sabto dalle 17.30 alle 20.30 e la domenica dalle 10.00 alle 12.30.

Pasquale Attolico

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La liturgia ci invita a guardare all'orizzonte della vita e della storia per vivere già nel presente quello che sarà il nostro futuro. Siamo invitati cioè a leggere la nostra storia come realtà carica di speranza la quale è fondata sulla risurrezione, l'evento nuovo e futuro che dà senso e valore alla vita di ogni uomo. Questa visione, pertanto, delle �ultime realtà� (escatologia) non rappresenta una forma di fuga o di disimpegno dal tempo presente, ma un invito forte e chiaro al cristiano a incarnare la fede in questo tempo del suo pellegrinare sulla terra. Ognuno di noi, ma anche tutta la comunità ecclesiale, è tenuto a guardare gli avvenimenti che si susseguono nella propria vita e in quella dell'umanità come eventi che m a n i f e s t a n o l a v o l o n t à , misericordiosa di Dio nei nostri riguardi. E ciò avviene anche quando questi avvenimenti sono dolorosi; quando cioè veniamo p ers eguitat i , impr ig ionat i o insultati a causa del nome di Gesù. In questo quadro di fede si può leggere i l cammino pastorale intrapreso dalla Chiesa con Papa Francesco che, dopo aver invitato ad aprire le porta del tempio e a uscire per annunciare Cristo nelle piazze, nelle strade e nei vicoli delle nostre città, ci sprona ora a camminare con entusiasmo cantando la gioia della nostra fede anche negli areopaghi culturali, sociali e politici �nora chiusi o sordi alla Fede del Vangelo. �Canta e cammina�, era il grido di Sant'Agostino ed è una e�cace estimolante sintesi di fede e impegno

costrutt ivo, d i bel lezza e d i concretezza, di armonia morale e di c re s c i t a u m a n a e c r i s t i a n a . C onsap evol i che, p er essere profezia, la nostra chiesa deve fare un passo in avanti e non andare a rimorchio, ci a�diamo al Dio fedele, al Dio delle promesse che ci precede e ci accompagna sulle vie della storia. La Chiesa di Cristo, è missionaria, cioè proiettata verso la comunità degli uomini e quindi con una percezione più matura del suo rapporto con il mondo e con la società umana. Questa società, tanto malata, ha bisogno del nostro amore e del nostro servizio e noi non possiamo essere indi�erenti alla sua richiesta di aiuto perché essa è parte del nostro corpo, è ossa e carne della nostra umanità. Questo nostro impegno missionario non è qualcosa di accessorio o facoltativo, ma è parte integrante della nostraidentità cristiana, come ci ha insegnato Gesù, il quale è il dio Incarnato che è venuto per salvare l'esistenza umana nella sua

interezza. Ciò signi�ca che essere buoni cristiani non è solo partecipazione ai riti religiosi o frequentazione assidua delle sacrestie, ma esige che Cristo deve essere presente nelle scelte di vita, nel lavoro, nella famiglia, e che ciascuno deve assumersi la responsabilità di contribuire al bene comune per creare migliori condizioni di vita per l'intera comunità. L'invito, pertanto, è �uscire dal tempio�, andare incontro alla gente che vive in situazioni di marginalità morale e sociale, senza avere paura di �gettarci nella mischia� e �sporcarci le mani�. È necessario prendere coscienza di questa responsabilità per non essere �cristiani da salotto (Papa Francesco). Questo impegno non è facile, ma è la strada che ci porta alla salvezza, come ci insegna la Parola di Dio. Andiamo avanti con coraggio: Cristo Gesù ci garantisce di camminare con noi!

Sac. Giuseppe Ruppi, sdB

Il grido etico di Papa Francesco: uscire dal Tempio!

ETICA SOCIALE

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“Penso che lefrontiere vadano

superate, ma anchemantenute assieme

alla propria identità.Un modo corretto di

viverle è sentirsianche dall'altra

parte.”

Claudio Magris